Camping Management 51

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51 ANNO XIV 2021

Realtà Regionale:

Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861

VALLE D'AOSTA Pianeta Turismo: PER UN TURISMO SOSTENIBILE, OBIETTIVO ZERO RIFIUTI

Pianeta Turismo: L’ITALIA È ANCORA META PREFERITA DAI CAMPEGGIATORI



SOMMARIO / 51

51 / SOMMARIO Editoriale

27. L’Italia è ancora meta preferita dai

03. Editoriale

Realtà Regionale

29. Certificati di Eccellenza KoobCamp 2021 di Carlotta Invrea

di Maurizio Vianello

04. Ecco come la Vallée si prepara ad accogliere

il turismo 2021-2022 Pagine a cura di Pietro Licciardi

08. Il neo presidente FAITA-FederCamping

Valle d'Aosta: «Tutti insieme ce la faremo»

11. Dal cuore della Vallée una speranza di ripresa

campeggiatori di Sandra Huizenga

31. AAA Accessibilità balneare cercasi di Roberto Vitali 35. Come saranno i campeggi

e i villaggi del futuro? di Nicola Delvecchio

Pianeta Turismo

37. ACSI e Camping.info uniscono le forze di Sara Alvaro

15. Per un turismo sostenibile,

L'incontro

obiettivo zero rifiuti di Marco Brogna

19. Esperienze virtuali: una nuova opportunità? di Valeria Cocco 23. Tempi duri per tutti ma per i camper c’è speranza di Michela Bagatella

39 Non di solo Covid si può morire. Storie di resurrezione di Sara Alvaro

Turismo Ecosostenibile 41. Consigli per un campeggio più eco di Ing. Sofia Santori Glamping

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46. Servizi igienico-sanitari completi in ogni

piazzola, grazie a Crippaconcept di Filippo Gentile

Focus | Web Marketing & Social 49. I social cambiano, una opportunità per il turismo di Giorgio Carone e Alessandra Bertoldo

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Focus | Ambiente e Natura 53. Il rischio elettrico nei campeggi di Domenico Grillo 55. Come gestire la potatura di Fabio Agabiti Rosei Le aziende informano 60. Isanity: tecnologia spaziale

51 ANNO XIV 2021

Realtà Regionale:

Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861

VALLE D'AOSTA Pianeta Turismo: PER UN TURISMO SOSTENIBILE, OBIETTIVO ZERO RIFIUTI

Pianeta Turismo: L’ITALIA È ANCORA META PREFERITA DAI CAMPEGGIATORI

CAMPING MANAGEMENT n°51 In Copertina: Antagnod e Monte Rosa (foto Regione autonoma Valle d'Aosta)

per la sanificazione di Filippo Gentile

63. Project srl: case mobili,

allestimenti e ricerca del bello di Sara Alvaro

67. Airstream e Glant insieme per

far crescere il glamping in Italia di Pietro Licciardi

71. L’evoluzione del turista

di Riccardo Viroli

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Editoriale

EDITORIALE

FAITA FEDERCAMPING Via Cola di Rienzo, 285 - 00193 Roma Tel. 06 32111043 - fax 06 3200830 www.faita.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 363/2006 del 29/09/2006 Direttore responsabile: Nicolcarlo Genovese Redazione: Nicolcarlo Genovese, Pietro Licciardi, Sara Alvaro Produzione e pubblicità: 2Kind S.r.l.s. Via Arnaldo Cantani, 14 - 00166 Roma Tel. 335 5774176 filippogentile@2kind.it Progetto grafico: Francesco Gentile francescogentile@2kind.it Impaginazione: 2Kind S.r.l.s. www.2kind.it Stampa: Tipografia Grafica Di Marcotullio - Roma Finito di stampare Maggio 20210

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l secondo anno di pandemia rischia di essere peggiore del primo. Appare oggi evidente come e quanto questa calamità stia influendo sui comportamenti e sull’economia. Quello che abbiamo capito è che l’incidenza negativa si abbatte su specifici settori ed in ambiti definiti. Non è un bene, le sperequazioni già forti all’interno del nostro sistema economico si acuiscono e, in non pochi casi rischiano di diventare endemiche. Restiamo al nostro ambito. Il turismo, insieme al settore dei viaggi, della ristorazione e dell’intrattenimento sono le vittime più sofferenti di questa realtà. Si potrà recuperare e si dovrà farlo, con strumenti straordinari ed ordinari. I primi per dimensione e portata competono alla mano pubblica, ma non si tratta solo di aiuti e sostegni finanziari. Quel che mancava e che oggi diventa imprescindibile sono le politiche normative ed amministrative concepite ed applicate per il turismo ed al suo interno con modulazioni opportune e necessarie per le diverse modalità. Ragionare in questi termini significa e comporta non solo una adeguata conoscenza e preparazione della classe politica, ma soprattutto una sensibile ed accorta azione amministrativa centrale e locale che applichi le norme in maniera sintonica con le necessità delle imprese, delle loro maestranze e le istanze del mercato in termini di nuove e più articolate forme di domanda. Un progetto che preveda questo tipo di attenzione e questo grado di cooperazione sarà esso stesso un fattore di sviluppo per il settore e le imprese perché libererà risorse ed energie oggi impiegate in contenziosi improduttivi e penalizzanti. Risorse che potranno essere meglio impegnate per modernizzare ed adeguare l’offerta. Più campeggi, meglio tenuti, di adeguate dimensioni, con personale e management meglio preparato, con prodotti e servizi diversificati e di alta qualità, con un legame con il territorio fatto di conoscenza e scambio, con una interlocuzione non conflittuale con la controparte amministrativa, con strumenti finanziari ed assicurativi appositamente concepiti, sono questi i punti cardine di un progetto di crescita e ripresa del nostro settore concepito per lasciarci presto alle spalle le macerie di un 2020 disastroso e costruire un decennio di ripresa e sviluppo. Se agiremo in questo senso potremo riprendere il percorso esattamente da dove é stato interrotto. È un orizzonte nel quale si muoverà una nuova generazione di imprenditori che costituiranno il futuro non solo per le loro singole aziende ma anche per i contesti ed i territori nei quali opereranno. La ripresa che oggi siamo chiamati ad operare varrà e sarà gestita da loro, è bene tenerlo presente perché facendolo costruiremo un futuro condiviso tra noi e la prossima classe di operatori del settore. ✻

Maurizio Vianello Presidente FAITA-FederCamping

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REALTÀ REGIONALE

VALLE D'AOSTA Ecco come la Vallée si prepara ad accogliere il turismo 2021-2022 La ripresa non è dietro l’angolo ma si punta sulla sicurezza e su forme di turismo alternativo

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opo una estate e un inverno turisticamente disastrosi a causa delle restrizioni imposte per fronteggiare l’epidemia cinese, anche la Valle d’Aosta si prepara ad affrontare la nuova stagione estiva alle porte pur tra mille incertezze, prima tra tutte il permanere delle limitazioni alle libertà di spostamento tra una regione e l’altra e all’interno delle stesse regioni.

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pagine a cura di Pietro Licciardi In ogni caso il turismo della Vallée cambierà. Secondo alcuni addetti ai lavori è possibile che nel medio periodo si consolidino alcuni dei comportamenti che si sono manifestati già nella scorsa estate, come un rinnovato interesse per la montagna da parte del mercato interno oppure che vi sia un arresto o addirittura un’inversione della tendenza, in atto ormai da diversi anni, della riduzione della du-

rata media dei soggiorni. Sul fronte dell’offerta, è probabile - e secondo alcuni anche auspicabile - che l’emergenza Covid e l’attuazione delle misure di contenimento, incoraggi una crescita qualitativa dell’offerta in generale e, in particolare, l’adozione di approcci più sostenibili. che tengano conto delle nuove esigenze di sicurezza e “tranquillità sanitaria” che si sono manifestate nei lunghi mesi dell’epidemia.


REALTÀ REGIONALE

La stagione 2020

Ad analizzare l’andamento della passata stagione estiva è l’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta, secondo il quale l’estate 2020 è stata decisamente negativa sebbene l’afflusso registrato ad Agosto sia stato sorprendente; compensato però dalle consistenti perdite delle settimane precedenti, in particolare di Giugno, con una contrazione dei fatturati delle imprese del 29,2%. Un piccolo segnale positivo è venuto dalla diminuzione dei tassi di intermediazione (-28,6%), ovvero dal fatto che i turisti hanno organizzato la loro vacanza trattando direttamente con le strutture, il che ha comportato un risparmio per loro e anche per le imprese, nella speranza che tale tendenza possa confermarsi in futuro. In drastica diminuzione anche gli ingressi di veicoli attraverso i valichi valdostani (oltre -20%), con una conseguente diminuzione del turismo straniero di prossimità, solo parzialmente compensato dal sensibile aumento della lunghezza dei soggiorni, con una inversione di tendenza rispetto al passato del +9,9%. In aumento la clientela abituale nelle aziende ricettive valdostane (+6%), che l’Osservatorio interpreta come una manifestazione di fiducia da parte dei clienti, soddisfatti delle norme di sicurezza adottate. Anche

negli hotel vi è stato un calo delle prenotazioni – arrivate più a ridosso della data di arrivo, con una “finestra” che si è ridotta del 45% - anche se compensate da soggiorni mediamente più lunghi. Da considerare comunque che il 2019 è stata una delle stagioni turisticamente migliori per la Valle d’Aosta e un segno meno nei dati 2020 sarebbe stato probabilmente da mettere in conto.

La promozione

Per quanto riguarda la promozione già dalla prossima stagione turistica estiva si cercherà di trasmettere al pubblico sia domestico che straniero l’immagine di una regione attenta alla sostenibilità e a incoraggiare forme di turismo consapevole e “slow” del territorio. Oltre alle classiche attività outdoor estive che la Valle d’Aosta può offrire in un ambiente di grande pregio naturalistico quali passeggiate, trekking, bike, rafting, la comunicazione farà particolare riferimento al Cammino Balteo, un itinerario turistico di recente istituzione che integra diversi elementi di offerta del territorio in una proposta “esperienziale” che concilia natura, cultura, enogastronomia. Del resto la sensazione è che dopo la dura emergenza sanitaria ad uscire rafforzate saranno proprio le forme di turismo alternativo, come ad esempio lo scial-

pinismo, che in alcune aree, come la Valle del Gran San Bernardo, sta conoscendo un boom. Altra incognita per il turismo in generale e anche per quello valdostano è se vi sarà una tenuta o meno degli arrivi e delle presenze straniere. Tenuto conto dell’andamento delle vaccinazioni in Europa e nel mondo e delle misure di contenimento ancora in atto in molti Paesi, purtroppo il timore è che anche per l’estate 2021 si registrerà una perdita consistente di turisti stranieri con numeri non molto diversi da quelli del 2020. Forse vi sarà una ripresa, anche consistente, in inverno ma se si tiene conto che molto del turismo sciistico internazionale passa dalla intermediazione, per tornare ai livelli precedenti al Covid è verosimile che si debba attendere almeno la stagione sciistica 2022/2023. Nel breve periodo, comunque, la ripresa degli arrivi stranieri sarà presumibilmente sostenuta dai paesi immediatamente oltreconfine o dai quali è possibile comunque raggiungere le località valdostane in automobile. In ogni caso, supponendo che il piano vaccinale proceda con celerità e senza intoppi, secondo alcuni funzionari dell’assessorato al turismo della Vallée, responsabili della promozione turistica, le presenze turistiche potranno tornare ai livelli del 2019 soltanto nel 2023.

Secondo alcuni addetti ai lavori è possibile che nel medio periodo si consolidino alcuni dei comportamenti che si sono manifestati già nella scorsa estate, come un rinnovato interesse per la montagna da parte del mercato"

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REALTÀ REGIONALE

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REALTÀ REGIONALE

Sicurezza per gli ospiti

Ovviamente in Valle d’Aosta si sta lavorando alacremente per consentire la riapertura delle attività economiche e rendere sicure le vacanze. Il governo regionale da parte sua ha approvato protocolli e linee guida aggiornati, specifici per ciascun tipo di attività, come il trasporto invernale ed estivo sugli impianti a fune; mezzi di trasporto pubblici collettivi; attività ricettive; piscine; strutture termali e centri benessere; rifugi alpini e posti tappa; bar e ristoranti; esercizi commerciali in genere; sale cinematografiche, teatri, auditorium e altri spazi per spettacoli; muse, castelli, siti archeologici e dei espositive. Insomma nessuna delle potenziali attrazioni turistiche è stata trascurata per garantirne la messa in sicurezza, facendo anche largo ricorso alle prenotazioni, mentre nelle stazioni sciistiche sono stati adottati accorgimenti per garantire il mantenimento delle distanze minime, in particolare nelle code, affidando a dei “Covid Steward” il compito di vigilare sul rispetto delle indicazioni e di assiste gli

Per quanto riguarda la promozione già dalla prossima stagione turistica estiva si cercherà di trasmettere al pubblico sia domestico che straniero l’immagine di una regione attenta alla sostenibilità e a incoraggiare forme di turismo consapevole e “slow"

ospiti per qualunque necessità. Inoltre mentre gli impianti aperti, come le seggiovie senza cupola, viaggiano a pieno carico, gli impianti chiusi funivie, telecabine e seggiovie con cupola – potranno riempire solo il 50% dei posti disponibili; sempre indossando la mascherina chirurgica. Si tratta di misure che certamente creeranno qualche disagio e qualche attesa indesiderata ma dopo un intero anno trascorso ad ascoltare i quotidiani bollettini sui contagi trasmessi da notiziari radio e tv occorre cercare di allentare il clima di paura, se non vero e proprio terrore, che è stato trasmesso nel pubblico mostrando che con le opportune precauzioni si può vivere tranquillamente anche con il Covid in circolazione, il qua-

le – è bene ricordare –non è di fatto certo paragonabile alle epidemie del passato, come la Spagnola del 1918, che solo in Italia fece più morti di quelli causati dalla terribile Grande Guerra.

Il turismo all’aria aperta

Le caratteristiche ambientali della Valle d’Aosta sono tali da rendere la regione una meta ideale per il turismo all’aria aperta, soprattutto nel periodo estivo. Il numero delle strutture tuttavia non è particolarmente elevato e nella scorsa stagione i dati hanno evidenziato che a differenza di quanto avvenuto altrove l’incremento delle presenze ha riguardato più che altro gli appartamenti e le residenze turistiche alberghiere. Nonostante ciò l’open air è considerato una delle risorse più importanti, anche in vista della ripresa. Comparto che peraltro, nonostante la pandemia, è molto cresciuto in qualità. E proprio pensando alla ripresa anche dalla Regione si auspica che le imprese turistiche, soprattutto quelle che hanno completamente perso la stagione sciistica, siano sostenute finanziariamente con l’erogazione di adeguati ristori al fine di preservare nel medio periodo le capacità produttive del settore. ✻ 09


REALTÀ REGIONALE

Il neo presidente FAITA-FederCamping Valle d'Aosta: «Tutti insieme ce la faremo» Per Matteo Restelli è grazie all’associazionismo che anche l’open air supererà la crisi tornando alle cifre precedenti la pandemia

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atteo Restelli, titolare del Villaggio turistico Camping Cervino di Antey-Saint-André, è stato eletto nel Dicembre scorso nuovo presidente dell'Associazione valdostana centri turismo all'aperto (Faita Valle d'Aosta), organizzazione aderente all'Adava che riunisce la quasi totalità dei titolari di campeggi e villaggi turistici in regione, subentrando a Jean Paul Voyat, titolare del Camping Les Salasses di Cogne Presidente, il rinnovo delle cariche sociali della FAITA-FederCamping Valle d’Aosta è avvenuto in un momento par10

ticolarmente delicato, in pieno periodo pandemico; quale è stata la prima cosa che ha pensato una volta insediato? «Per prima cosa ho ringraziato il presidente uscente Jean-Paul Voyat per il lavoro svolto negli ultimi dieci anni e per l’impegno portato avanti in favore delle imprese nostre associate. Ho poi espresso grande gratitudine a tutti i colleghi che hanno riposto la loro fiducia in me e ho promesso loro di impegnarmi con serietà e passione nel rappresentare la nostra categoria. Devo ammettere che sono uscito dalla nostra assemblea con piena consapevolezza delle difficoltà che insieme alla mia nuova squadra

ci troveremo ad affrontare, ma contestualmente con una nuova energia e una determinazione a far bene che vorrei trasmettere a tutti i miei colleghi, associati e non, oltre che a tutti i nostri interlocutori istituzionali». Quale impatto ha avuto la crisi causata dall’epidemia in corso di Covid-19 sul comparto open air della sua regione? «Per capire quali sono stati i reali effetti della pandemia sul nostro settore bisogna innanzitutto fare una fotografia di quanto è accaduto in termini numerici. L’offerta open air in Valle d’Aosta è rappresentata da 48 campeggi, 16 aree di sosta e


REALTÀ REGIONALE

Il compito della nostra associazione e, di conseguenza il mio in qualità di presidente, è quello di tutelare e difendere gli interessi dei titolari delle strutture ricettive all’aria aperta"

2 villaggi turistici con una capacità ricettiva potenziale pari a 17.847 tra piazzole e posti letto in allestimenti fissi o mobili. Se confrontiamo i dati ufficiali Istat registrati nel corso del 2019 rispetto al 2020, scopriremo che, a parità di strutture presenti sul territorio valdostano, nel 2019 la domanda turistica aveva registrato 114.057 arrivi e 366.738 presenze, mentre nel 2020 gli arrivi sono stati 65.549 e le presenze 243.001. Il delta negativo è stato dunque molto importante, nonostante la maggior parte delle nostre strutture ricettive sia riuscita ad aprire e a lavorare abbastanza bene nel corso dell’ultima stagione estiva». Come ha affrontato e come è stata vicina ai propri associati la FAITA regionale in questo periodo di estrema difficoltà? «Il compito della nostra associazione e, di conseguenza il mio in qualità di

Presidente FAITAFederCamping Valle d'Aosta presidente, è quello di tutelare e difendere gli interessi dei titolari delle strutture ricettive all’aria aperta, ma abbiamo anche capito che questo può avvenire solo se riusciamo a lavorare in sinergia con le altre associazioni di rappresentanza del settore turistico ricettivo. Il mondo dell’ospitalità deve unire le proprie forze e non frammentarsi, bisogna concentrarsi di più sui punti che ci uniscono rispetto a quelli che ci dividono. Ad esempio, insieme ai colleghi di Adava Federalberghi Valle d’Aosta, con i quali ci lega un rapporto ormai consolidato nel tempo, abbiamo lavorato molto sul fornire informazioni puntuali ai nostri associati, sull’ascoltare i singoli problemi e cercare di risolverli, ma anche nell’utilizzare questo “tempo sospeso” per la formazione e aggiornamento professionale dei nostri imprenditori e dei loro collaboratori indispensabili, in vista di una prossima apertura». Qual è l’atteggiamento della Regione nei confronti dell’open air in generale e della FAITA-FederCamping in particolare? I politici regionali hanno una esatta percezione dell’importanza del comparto e hanno un atteggiamento collaborati-

vo nei confronti delle imprese del settore? «Sono stato eletto presidente dell’associazione da poco più di tre mesi, ma devo dire che nonostante la pandemia e le conseguenti difficoltà nell’organizzare in presenza incontri e riunioni di lavoro, i nostri interlocutori istituzionali – che sono in primis l’Assessore regionale al Turismo e i suoi funzionari – si sono dimostrati sinora molto disponibili e collaborativi. Nei primi incontri avuti ci siamo subito ritrovati sulla necessità di metterci al lavoro per aggiornare un’ormai datata normativa regionale di disciplina delle strutture ricettive all’aperto, soprattutto per quanto riguarda la disciplina delle cosiddette ”case mobili” e nel differenziare le strutture ricettive che ospitano principalmente clientela stanziale da quelle che lavorano invece con gli itineranti». La non ancora conclusa esperienza pandemica come ha cambiato e come cambierà l’open air nella sua regione in termini qualitativi e quantitativi? Pensa che potrete tornare ad avere gli stessi clienti sia italiani che stranieri del passato? «Sono fermamente convinto che, 11


REALTÀ REGIONALE

Sono fermamente convinto che, sia dal punto di vista associativo che come imprenditori, ne usciremo rafforzati. In questi mesi di totale confusione e sconforto, abbiamo capito tutti quale sia l’importanza dell’associazionismo"

sia dal punto di vista associativo che come imprenditori, ne usciremo rafforzati. In questi mesi di totale confusione e sconforto, abbiamo capito tutti quale sia l’importanza dell’associazionismo e dell’essere supportati, soprattutto in questi momenti di estrema difficoltà. Come associazione abbiamo regi-

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strato un incremento continuo del numero di associati, mentre come strutture ricettive, non appena verranno tolte le limitazioni agli spostamenti, sono certo torneremo a lavorare forse ancora più di prima. Se posso portare una mia esperien-

za personale, posso affermare con certezza che la voglia di vacanza è enorme e non passa giorno senza che un nostro cliente affezionato non ci scriva o ci chiami per salutarci e confermarci che verrà a trovarci non appena sarà nuovamente possibile» ✻


REALTÀ REGIONALE

Dal cuore della Vallée una speranza di ripresa

Renato Sartori proprietario del Dalailama confida nella riapertura a Giugno delle aziende turistiche

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l Dalailama Village è un’oasi di pace e natura nel cuore della Valle d’Aosta, in una invidiabile posizione che ne fa una meta ideale per una rilassante vacanza sia in inverno che in estate, quando la Vallée si offre ai visitatori con i suoi prati fioriti, i boschi profumati e la prorompente natura che incanta adulti e bambini. Il campeggio offre tutti i confort e i servizi di un hotel, con piscina, idromassaggio, wellness, ristorante, con in più la privacy di confortevoli casette in legno con una sola camera per coppie o un appartamento per una intera famiglia; in oltre, aree giochi per bambini, sala comune, aree barbecue e tutta una serie di

servizi che fanno di questa struttura una delle migliori della regione. Proprietario del Dalailama è Renato Sartori, la cui passione per il turismo all’aria aperta è cominciata cinquant’anni fa, quanto per la prima volta ebbe l’intuizione di trascorrere le proprie ferie in viaggio, inseguendo la voglia di libertà che la vacanza itinerante e all’aria aperta conteneva; libertà su tutto: dalla scelta della méta, agli orari, all’abbigliamento, al cibo… Così nel 1972 acquistò una roulottina di 3,71 metri e partì per il mare con moglie e figlie. Stessa cosa negli anni che seguirono, cambiando meta ogni volta e imparando tante cose sull’arte del vivere fuori casa all’aperto; una esperienza che

avrebbe messo a frutto da lì a qualche tempo. Dieci anni dopo infatti si fece largo la voglia di metter su un campeggio tutto suo. La ricerca del luogo ideale dove iniziare l’avventura imprenditoriale portò Sartori in Valle d’Aosta, dove si imbatté in un posto straordinario: un balcone naturale sulla valle del Cervino a 1500 metri di altezza sul livello del mare, un terreno incantevole, pulito e tranquillo, al punto che anche il nome da dare al futuro campeggio doveva evocare un’oasi di pace e silenzio, un posto completamente fuori dalle angustie e dallo stress del mondo e in completa armonia con la natura. Ecco così che la scelta cadde sul Dalailama Village, 13


REALTÀ REGIONALE

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REALTÀ REGIONALE

Malgrado tutto, ci aspettiamo che scoppi la voglia di evadere, di uscire di casa, di recuperare il tempo perduto. Noi imprenditori dell’open air ci stiamo preparando a ripartire dal primo di Giugno 2021"

evocativo del lontano Tibet, angolo di mondo isolato e appartato dalla civiltà, col quale però la Valle d’Aosta ha in comune magnifiche montagne e una abbondante neve invernale ideale per gli sport d’alta quota. Così pietra dopo pietra, muro dopo muro, nel 1987 il campeggio e villaggio poté aprire per la prima volta i suoi cancelli al pubblico. Inizialmente la struttura era abbastanza spartana, almeno rispetto agli odierni standard, ma comunque in linea con la domanda dell’epoca. Già nel 2005 Renato Sartori aveva aggiunto il centro benessere con la piscina, la sauna, il bagno turco, l’idromassag-

gio e il ristorante, perché i suoi ospiti dovevano avere il meglio. Quello fu anche l’anno in cui le due figlie dell’imprenditore si unirono all’azienda, con suo grande piacere e soddisfazione. Adesso il Dalailama aveva assicurato un futuro. Il campeggio non ha mai cessato di crescere in qualità e migliorarsi: nel 2012 è stato posato il primo chalet, che incontrò subito il favore dei clienti, tanto che adesso le casette in legno sono venti con dimensioni che vanno dai ventidue ai cinquanta metri quadrati. Anche il fatturato non ha cessato di crescere, merito, dice Sartori, anche del personale impiegato, capace e disponibile, e degli utili sempre reinvestiti nella struttura. Purtroppo lo scorso anno è arrivato il virus dalla Cina, che ha sconvolto tutti i piani e imposto un forte rallentamento di tutte le attività e non è detto che in questo 2021 le aziende possano recuperare la clientela e il fatturato perduto, considerata l’incertezza che ancora c’è con il continuo balletto di decreti e regioni che cambiano colore; tutto questo alle soglie della Pasqua, anticamera della stagione estiva. Anche il Dalailama nel 2020 ha visto crollare il proprio fatturato con un meno 20% rispetto al 2019. «Il sostegno da parte delle istituzioni c’è

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REALTÀ REGIONALE

stato», dice Sartori, «ma più che al- economica. tro sono stati una manifestazione di Di tempo libero purtroppo ne abbiabuona volontà. Solo una riapertura mo avuto fin troppo ma è la tranquilcompleta e tempestiva ci può salvare lità economica che non c’è più, con poiché ogni giorno di più che passa forse milioni di persone che hanno in queste condizioni ci avvicina al perso o perderanno il lavoro o che collasso». hanno bruciato i risparmi per reintePurtroppo per il nostro imprenditore grare gli stipendi ridotti». risulta difficile immaginare cosa si sarebbe potuto fare per proteggere il turismo – una delle principali fonti per il sostentamento Tra le ipotesi che economico e dell’occupazione in Italia - dallo tsunami che lo ha abbiamo fatto ve ne colpito, dal momento che una sono alcune rosee e prevedono pandemia rappresenta una noviche tutto torni come prima o tà nella storia recente. Anche Sartori ripone la speranza quasi e che le persone ritrovino nel vaccino. Inoltre alle istituziola forza e la voglia per recuperare ni chiede «di essere rapidissimi a eliminare la pandemia e creare il tempo perduto. Altre sono un le condizioni per far ripartire po’ più pessimistiche e prevedono l’economia. Il turismo vive sulla l’eventualità di doversi dare voglia delle persone di muoversi, di fare nuove esperienze, di sco- all’agricoltura di sopravvivenza" prire quanto è bello il mondo. Il turismo abbatte i confini, è l’antidoto al razzismo. Il turismo fa Signor Sartori, secondo lei amare la pace. come cambierà il turismo in Il turismo è la vera qualità della vita. generale e il turismo all’aria Il resto è lavoro». aperta in particolare dopo lo Tuttavia l’imprenditore è consape- shock da Covid? vole che la corda in oltre un anno di «Malgrado tutto, ci aspettiamo che continua emergenza è stata tesa fin scoppi la voglia di evadere, di uscire troppo e nessun intervento dello Sta- di casa, di recuperare il tempo perto può salvare il comparto turistico duto. Noi imprenditori dell’open air se le persone, dopo aver superato la ci stiamo preparando a ripartire dal pandemia, non avranno più la di- primo di Giugno 2021. sponibilità economica per andare in Ci speriamo e ci contiamo, perché è vacanza: «Il turismo ha bisogno di l’unica ipotesi che ci permette di fare due cose: tempo libero e tranquillità un programma».

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L’evento pandemico come influenzerà i vostri piani di sviluppo per il Dalailama Village? «Certamente i piani di sviluppo li abbiamo e sono nel cassetto pronti per essere tirati fuori. Ci piacciono anche, ma al momento abbiamo sospeso ogni programma. Siamo troppo impegnati nel cercare di sopravvivere. La prudenza e la resilienza sono d’obbligo, almeno per noi». Cosa potrebbe cambiare secondo lei per il turismo valdostano dopo questa epidemia? Si aspetta un cambiamento nei flussi turistici o del modo di fare vacanza da parte della clientela straniera e italiana? «Tra le ipotesi che abbiamo fatto ve ne sono alcune rosee e prevedono che tutto torni come prima o quasi e che le persone ritrovino la forza e la voglia per recuperare il tempo perduto. Altre sono un po’ più pessimistiche e prevedono l’eventualità di doversi dare all’agricoltura di sopravvivenza. Potremmo convertire i nostri bei campeggi e villaggi, ormai non più frequentati da turisti spossati e impoveriti da una emergenza durata all’inverosimile, in orti e campare con ortaggi e qualche gallina. Tuttavia per rispondere a questa domanda sarebbe utile il vostro aiuto come rivista e come FAITA-FederCamping: Quali sono le previsioni che circolano? Quali le ipotesi più probabili? Chi potrà tornare a fare turismo?» ✻


PIANETA TURISMO

Per un turismo sostenibile, obiettivo zero rifiuti

La gestione dei rifiuti è una sfida per i territori e di conseguenza anche per le strutture turistiche, specialmente se green di Marco Brogna

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l turismo rappresenta da anni uno dei principali motori dello sviluppo socio-economico nazionale, in grado di modellare il territorio, con impatti tanto positivi quanto negativi. Tuttavia, da sempre, crisi pandemica compresa, il potenziale del turismo risultato troppo spesso limitato ai soli effetti economici, determinando una strutturale sottovalutazione della vasta gamma di impatti negativi e positivi in termini di sostenibilità umana, sociale e ambientale. La questione relativa alla sostenibilità non può ovviamente prescindere dall’affermarsi di un turismo di massa, sovradimensionato rispetto alla capacità e alla fragilità

dei territori ospitanti, che hanno portato a generare conseguenze sempre più significative e durature su natura, società, cultura ed economia. Dopo decenni di sfruttamento miope delle risorse territoriali, grazie anche all’azione di organismi internazionali pubblici e privati attivi nel campo della sostenibilità, da alcuni anni si è avvertita una crescita della coscienza ambientale e sociale che ha indotto i consumatori-turisti a comportarsi in modo sempre più rispettoso nei confronti del territorio ospitante. Un territorio fatto di ambiente, ma anche di persone, di storia, di cultura, di necessità e di speranze per il futuro. In particolare, con riferimento al

settore dell’ospitalità, un comparto sempre più condizionato da nuovi fattori competitivi, tra i quali emerge con forza la tutela ambientale, si è registrata la crescita di una nuova forma di ospitalità, sostenibile e attenta all’ambiente, che tende a creare un’economia circolare attraverso la produzione di “zero rifiuti”. Se è vero che la gestione dei territori e la preservazione e dei paesaggi risultano già di sé attività assai difficoltose, è altrettanto vero che nella società odierna il consumo sfrenato e l’accumularsi di rifiuti contribuiscono a rendere il lavoro di preservazione e gestione dei territori ancora più arduo. Si pensi ad esempio, tema 17


PIANETA TURISMO

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PIANETA TURISMO attualissimo, al consumo inevitabile, ma smisurato di mascherine e dispositivi sanitari protettivi per arginare la pandemia. Per quanto riguarda i fattori ambientali, sostanzialmente, si fa riferimento alla crescente ricerca di una gestione delle destinazioni turistiche il più possibile sostenibile, una gestione in grado di contenere gli effetti negativi dell’attività turistica sul territorio e preservare il paesaggio (Brogna, Cocco, 2020). Mirare alla sostenibilità turistica della destinazione significa mettere in atto strategie che permettano di garantirne la fruibilità nel tempo, creare un equilibrio tra le attività turistiche e quelle non turistiche e distribuire equamente vantaggi e costi tra tutti gli attori del turismo, ponendo al centro delle riflessioni l’incremento della qualità della vita della popolazione residente. La sostenibilità nell’ospitalità, oggi, può essere considerata come uno dei requisiti fondamentali in grado di accrescere la competitività. Una struttura ricettiva (o ancor più una località turistica) attenta alla tutela ambientale avrà una serie di benefici diretti e indiretti, oltre a quelli puramente ambientali, come, ad esempio, i risparmi sui costi, una maggiore redditività, immagine e reputazione migliori (Han, Hsu, Sheu, 2010). In tutto il mondo, infatti, gli imprenditori cercano nuove vie per distinguersi: puntare sulla sostenibilità è sicuramente un modo per farlo; significa essere in linea con i trend della domanda dei turisti, sempre più attenti alle componenti ambientali e sostenibili. In particolare, un filone della sostenibilità che ha preso piede a livello globale è proprio quello legato al raggiungimento di una produzione di rifiuti il più possibile vicina allo zero. Una struttura attenta all’ambiente gestisce tutte le sezioni della propria attività in modo responsabile, è impegnata nella riduzione degli impatti ambientali negativi e nel miglioramento degli impatti positivi (ad esempio, un uso efficiente di acqua, energia, riciclaggio e ri-

duzione dei rifiuti, per raggiungere nei casi più virtuosi una completa autosufficienza per quanto riguarda le risorse); per essere propriamente green occorre quindi un passo in più: si deve integrare il pensiero sostenibile nel processo decisionale a tutti i livelli dell’organizzazione (Mitchell, Hall, 2003), per esempio fornendo servizi di qualità. Nonostante nel pensiero comune sia insita la concezione di dover rinunciare al lusso per trascorrere una vacanza green, nella realtà non è detto che sia così. Anzi, diversi studi mostrano come il turista alto spendente sia disposto a spendere di più per un alloggio green, e soprattutto nulla vieta ad un alloggio green di appartenere a categorie elevate. Numerose strutture cinque stelle lusso sfoggiano, come fiore all’occhiello, l’aver implementato politiche gestionali più che mai attente alla riduzione degli impatti territoriali negativi.

Al di là del solo contesto turistico, che comunque produce in media circa il doppio dei rifiuti pro-capite rispetto alla corrispondente popolazione residente, la gestione dei rifiuti è una sfida da affrontare per tutti i territori nazionali. La questione risulta particolarmente complessa nel turismo, nella misura in cui assume un carattere multidimensionale, in grado di coinvolgere una pluralità di attori, soprattutto nel settore ricettivo (Skordilis, 2004). Ciò investe necessariamente il contesto turistico nella sua totalità, raggiungendo livelli di massima attenzione soprattutto nelle destinazioni caratterizzate da elevata stagionalità e da un ambiente locale poco strutturato e quindi con limitata capacità nel sostenere impatti tanto elevati quanto concentrati nel tempo (Willmott & Graci, 2012). L’obiettivo “zero rifiuti” tende a eliminare o comunque ridurre gli sprechi ed è in correlazione con l’e-

L’ospitalità è un comparto sempre più condizionato da nuovi fattori competitivi, tra i quali emerge con forza la tutela ambientale"

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PIANETA TURISMO conomia circolare (Veleva, Bodkin, Todorova, 2017; Frleta, Zupan, 2020), superando il concetto di riciclo dei rifiuti e attivando azioni di riuso dei prodotti di scarto, promuovendo il precycling (Greyson, 2007) per preparare le risorse attuali a diventare risorse future.

L’idea di trasformare un impatto negativo in un non impatto è già di per se un traguardo importante, in termini economici e sociali. La possibilità di trasformare tali azioni in strumenti di marketing imprenditoriale e soprattutto territoriale (dalla struttura ricettiva zero

emissioni alla località turistica zero emissioni) dovrebbe spingere imprenditori, amministratori locali e policy maker a seguire una direzione operativa che ormai, più che una opportunità appare sempre più l’unica in grado di soddisfare le nuove tendenze del mercato.

Bibliografia Brogna M., Cocco V., (2020). Turismo e sviluppo locale Prospettive per la destinazione Italia, McGrawHill. ISBN 9788838699221 Frleta, D. S., & Zupan, D. (2020). Zero Waste Concept In Tourism. Economic and Social Development: Book of Proceedings, 157-167. Greyson, J. (2007). An economic instrument for zero waste, economic growth and sustainability. Journal of Cleaner production, 15(13-14), 1382-1390. Han, H., Hsu, L. T. J., & Sheu, C. (2010). Application of the theory of planned behavior to green hotel choice: Testing the effect of environmental friendly activities. Tourism management, 31(3), 325-334. Mitchell, R. & Hall, C. M. (2003). “Consuming Tourists: Food Tourism Consumer Behaviour.” In Food Tourism around the World: Development, Management and Markets, (a cura di) Hall, C. M., Sharples, L., Mitchell, R., Macionis, N., Combourne, B., 60–80. Burlington, MA: Butterworth-Heinemann. Skordilis, A. (2004). Modelling of integrated solid waste management systems in an island. Resources, Conservation and Recycling, 41(3), 243-254. Veleva, V., Bodkin, G., & Todorova, S. (2017). The need for better measurement and employee engagement to advance a circular economy: Lessons from Biogen’s “zero waste” journey. Journal of cleaner production, 154, 517-529. Willmott, L., & Graci, S. (2012). Solid waste management in small island destinations: a case study of Gili Trawangan, Indonesia. Téoros: revue de recherche en tourisme, 71-76.

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PIANETA TURISMO

Esperienze virtuali: una nuova opportunità?

Nate come risposta al blocco delle attività offrono vantaggi ma suscitano anche qualche perplessità

L

a ricerca delle esperienze e delle emozioni da parte del turista è una realtà consolidata dei nuovi trend di domanda fino ad oggi analizzati, come anche il rafforzamento del contesto digitale in ambito turistico ed in relazione alle esperienze offerte (Gilmore, Pine, 2000). Il turista fino ad oggi non ha cercato solamente nuovi luoghi da visitare, ma ha scelto di viaggiare per cogliere gli aspetti più autentici della destinazione e della popolazione locale, per instaurare relazioni dirette con il territorio, per scoprire l’identità dei luoghi, per vivere un viaggio fatto di emozioni. L’esperienza di viaggio assume quindi il significato di condividere

di Valeria Cocco sensazioni, ricordi e emozioni vissute a contatto con il territorio e con la comunità locale. In considerazione del periodo pandemico che stiamo affrontando, e dell’esigenza di un distanziamento fisico necessario al fine di limitare il contagio, l’offerta di prodotti esperienziali, che spesso coinvolgono diverse tipologie di individui - dalla comunità locale, agli attori locali - potrebbe rischiare di scomparire o di risultare inadeguata ai rinnovati bisogni di una popolazione, che ormai, per prima cosa, cerca la sicurezza. Cosa fare, dunque, per essere pronti a soddisfare una nuova domanda turistica? Sicuramente è necessario ripensare ai prodotti turistici offerti prima della pandemia

e attualizzare l’offerta turistica ed esperienziale sulla base di quella che oggi può essere definita come “nuova normalità”. Bisogna quindi mettersi in gioco per offrire nuovi prodotti che possano essere coerenti con la situazione di emergenza sanitaria in atto e che possano essere in grado di garantire la sicurezza dei turisti. In altre parole, alla crisi turistica scatenatasi come conseguenza delle misure restrittive e dell’emergenza sanitaria in atto, pertanto, è necessario rispondere con una riprogettazione dell’offerta sulla base dei rinnovati bisogni dei turisti e con quella che viene comunemente definita resilienza. Un esempio di resilienza e di riprogettazione dell’offerta turistica 21


PIANETA TURISMO esperienziale si è potuto osservare nella forma dell’esperienza digitale.

sul territorio. Per tali ragioni, tra gli operatori di settore non sono mancati dubbi e polemiche. Difatti, nel momento in cui l’offerta di esperienza è digitale, quindi, viene a mancare l’elemento dello spostamento necessario per effettuare il viaggio e fare turismo, c’è da chiedersi se sia ancora possibile parlare di turismo, o piuttosto se l’esperienza online possa essere solamente una innovativa forma di informazione o di divulgazione delle informazioni di luoghi e destinazioni.

Nello scenario più critico dell’esperienza digitale, il rischio per il mercato del turismo potrebbe scorgersi in un possibile disincentivo nell’esploraTurismo digitale, risposta re un determinato territorio già vissuto virtualmente, al sicuro, e ad un resiliente In generale in occasione della imcosto certamente inferiore rispetto provvisa pandemia si è potuto ossera quello che si richiederebbe nell’afvare come in pochi mesi il mondo del frontare tutte le spese per un viaggio. turismo è stato paralizzato ma lo spiTuttavia, le incertezze e le perplessità rito creativo e la resilienza degli opedi una parte degli operatori di settoratori turistici, supportati dagli strure nel volersi affacciare verso quello menti digitali, ha reagito realizzando che potrebbe essere definito come esperienze da vivere a distanza: tour cyber turism hanno canalizzato l’atvirtuali ed esperienze online tenzione degli operatori nel hanno fornito alle popolazioni rafforzare, laddove possibile, un prodotto alternativo attrauna forma di svago e hanno In occasione della verso l’utilizzo della tecnologia permesso il diffondersi della improvvisa pandemia si digitale. Questo nuovo tipo di cultura di luoghi e tradizioni è potuto osservare che il mondo del esperienza fruibile online semanche lontane. bra essersi affermato e consoliIn un mondo digitalizzato ed turismo è stato paralizzato ma lo dato in poco tempo e sembra iper-connesso, infatti, l’espeinoltre celare numerosi vanrienza può essere vissuta su spirito creativo e la resilienza degli taggi per gli operatori turistici uno spazio virtuale, e ciò può operatori turistici ha reagito" e per le destinazioni. essere letto in termini di opportunità. Certamente è difficile immaginare Dunque, nel momento in cui l’espeche le proposte esperienziali digita- rienza offerta a livello virtuale poDubbi e vantaggi del lizzate siano state in grado di limita- trebbe essere comodamente vissuta turismo digitale re il devastante e drammatico impat- dal proprio divano, consentendo in In primo luogo, l’offerta di esperienza to economico causato dal protrarsi un certo senso un’esplorazione ed online potrebbe costituire un natudella pandemia, né tantomeno que- una conoscenza di territori, culture, rale abbattimento delle barriere che sta tipologia di offerta esperienziale popolazioni anche lontane, senza alcune categorie di persone inconinnovativa ha permesso di colmare spostarsi dalla propria abitazione, trano nel visitare luoghi e nel vivere quella mancanza di flussi economici allora è corretto parlare di turismo? esperienze sul territorio - ad esempio, persone con disabilità -. A tal proposito, l’offerta di esperienze online potrebbe rappresentare un valido strumento per avviare un percorso di sensibilizzazione attraverso una costruzione pianificata del prodotto basato su un approccio inclusivo, accessibile, sociale, etico e responsabile, coadiuvato e supportato dalla progettazione di un’offerta di qualità. Inoltre, in considerazione del fatto che la pandemia sembra evidentemente aver accelerato alcuni processi quale la digitalizzazione, una parte di popolazione – si pensi ad esempio agli over 75 - che risultava fino allo scorso anno esclusa dal mondo digitale, oggi è parte di esso. In secondo luogo, l’esperienza fruita attraverso lo spazio virtuale potrebbe favorire la

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PIANETA TURISMO sostenibilità di alcuni territori e destinazioni che fino allo scorso anno sono state al centro dell’attenzione con riferimento al problema del consumo dei paesaggi e delle risorse naturali e culturali di estrema fragilità. In tale scenario, l’offerta di esperienza virtuale potrebbe supportare la sostenibilità turistica e la preservazione del territorio, garantendo una fruizione parallela sullo spazio virtuale e sullo spazio reale, impattando quindi meno intensamente sulle fragilità dei luoghi, pur garantendone una forma di fruibilità. In terzo luogo, la proposta di esperienza virtuale potrebbe viaggiare parallelamente alle tradizionali offerte di turismo e costituire uno stimolo per la scoperta

di nuovi territori e destinazioni, precedentemente inesplorate, fungendo, in tal modo, oltre che come servizio offerto, anche da strumento di promozione, quindi stimolando l’interesse del fruitore dell’esperienza virtuale nella scelta del viaggio proprio sul territorio esplorato virtualmente (Cocco, 2020). Negli ultimi anni gli operatori turistici hanno cercano di sfruttare le potenzialità e le opportunità offerte da Internet e dai social media per creare una comunicazione diretta tra le aziende e il loro mercato di riferimento, per aumentare il livello di interattività e il grado di personalizzazione della comunicazione stessa, abbracciando l’evoluzione digitale non solo per essere in

grado di rispondere prontamente ai bisogni del turista (ad esempio, per gestire una prenotazione in un hotel, per cambiare la data di un volo, etc.), ma anche per offrire esperienze turistiche arricchite dalla tecnologia (ad esempio, le esperienze con realtà virtuale o realtà aumentata applicate ai parchi archeologici, etc.). In tale scenario, l’esperienza online potrebbe rafforzerebbe gli elementi alla base dello strumento di comunicazione narrativo (Aaker, Aaker, 2016) quali la consapevolezza, la comprensione e l’empatia tra il turista ed i territori e potrebbe favorire una diffusione della conoscenza più ampia dei territori con vantaggi ed opportunità per i luoghi e per gli attori locali.

Bibliografia essenziale Aaker, D. & Aaker, J. L. (2016). What Are Your Signature Stories?, California Management Review, 58(3), 49-65. Cocco V., (2020). Pronti a (ri)partire... dal turismo accessibile, McGrawHill. ISBN 9788838699238 Gilmore, J. H., & Pine, B. J. (2000). Markets of one: Creating customer-unique value through mass customization. Boston Harvard Business School Press.

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Tempi duri per tutti ma per i camper c’è speranza

Ecco come produttori, rivenditori e associazioni di campeggiatori, hanno affrontato la pandemia e come si preparano a ripartire di Michela Bagatella

L’

emergenza sanitaria e il clima di pesante incertezza che ne è derivato hanno avuto pesanti conseguenze sul turismo che sicuramente avrà difficoltà a riprendersi anche una volta tornati alla normalità a causa della diminuzione della capacità di spesa delle famiglie. A migliorare la situazione non contribuiscono certo le reiterate restrizioni alla libertà di movimento. Il Decreto della presidenza del Consiglio che a fine Febbraio ha prorogato al 27 Marzo il divieto di spostarsi fra le regioni ad esempio ha azzerato le speranze degli operatori di sfruttare almeno l’ultima parte della stagione invernale. Anche le fiere di settore in programma a primavera segnano una battuta d’arresto, a cominciare da “Liberamente” che dovrebbe svolgersi a Bologna da Aprile a Maggio subendo un primo slittamento di data mentre “Tempo Libero” di

Bolzano che doveva svolgersi dal 29 Aprile al 2 Maggio è stata annullata. Tuttavia pur nella criticità dell’attuale situazione la filiera della produzione e vendita di veicoli ricreazionali ha evidenziato tendenze interessanti, con un 2020 addirittura talora sorprendente, tanto da consolidare l’immagine della casa su ruote quale strumento per fare turismo in sicurezza. Secondo l’European Caravan Federation tra Gennaio e Settembre sono stati immatricolati in Europa 130.997 veicoli ricreazionali a motore (+13% rispetto al 2019), con un picco da Maggio a Luglio. Non altrettanto bene è andata per le caravan, le quali nello stesso periodo hanno subito una flessione del 5% con 62.333 unità vendute; numeri che in ogni caso però mostrano una tenuta se si considera che il periodo in cui di solito avviene il maggior numero di acquisti di rimorchi abitabili ha coinciso con il lockdown.

Ludovica Sanpaolesi

Secondo la direttrice generale di APC il secondo semestre 2020 ha dimostrato che soprattutto a livello culturale il camper gode di ottima salute" 25


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I

APC e Assocamp, lettera aperta alle Regioni

l parco circolante di camper in Europa è di 2.380.493 veicoli, a cui si sommano 3.530.000 caravan - dati 2019 - mentre la stima del numero di turisti itineranti è di circa 20 milioni di persone. Da uno studio realizzato dalla tedesca dwif-Consulting per conto dell’European Caravan Federation, il turismo itinerante vale 23 miliardi di euro spesi sui territori e da questo si evince quanto per ogni regione sia vantaggioso cercare di agevolare il più possibile questo tipo di turismo. Per risvegliare l’attenzione delle amministrazioni sulle potenzialità del turismo all’aria aperta, lo scorso 16 Febbraio l’Associazione Produttori Caravan e Camper e Assocamp hanno indirizzato una lettera aperta agli assessori regionali con delega al turismo, nella quale si suggerivano alcune delle iniziative da assumere per attirare i camperisti italiani ed europei nei rispettivi territori.

La Germania conferma il suo ruolo di motore dell’industria e della vendita di camper e motorhome. Tra gennaio e settembre 2020 le immatricolazioni di camper hanno raggiunto il record di 63.638 unità (+33,9% rispetto al 2019), a cui si aggiungono i 19.943 motorizzati venduti da Settembre a Dicembre (+135,7%); un dato da leggere alla luce della riduzione dell’Iva che in quel paese fino allo scorso 31 dicembre è passata dal 19 al 16% per gli autoveicoli, camper inclusi.

Associazione produttori caravan e camper

Per quanto riguarda l’Italia abbiamo sentito il parere di due rappresentanti delle più importanti associazioni del settore. Ludovica Sanpaolesi, che alle spalle ha una solida esperienza nel ruolo di product manager di Laika Caravans dal Settembre 2020 è direttrice generale di APC-Associazione produttori caravan e camper. Secondo lei le aziende hanno affrontato l’emergenza virus in modo molto positivo, dimostrando razionalità 26

Tra queste il varo di bandi regionali per la realizzazione di aree di sosta, incentivi a campeggi e villaggi turistici per ampliare la stagione di apertura, incentivi per bed&breakfast, cantine, dimore storiche ed altri operatori privati ad allargare la propria clientela, offrendo ai camperisti servizi di sosta e ristorazione. Una maggiore diffusione dell’accoglienza di camperisti, oltre a destagionalizzare il turismo, crea il cosiddetto “turismo diffuso” che va a benef icio anche dei centri minori situati fuori dalle rotte del turismo di massa ma che sono molto apprezzati dai camperisti. Come ha affermato la presidentessa di Assocamp, Ester Bordino: «Alcune regioni hanno risposto accettando un incontro con le nostre organizzazioni», questo a pochi giorni dall’invio dell’appello. ✻

e creatività nel ricercare le migliori soluzioni possibili. «Nella prima fase, quella del lockdown della scorsa primavera», dice Sanpaolesi, «la produzione purtroppo è stata interrotta per molte settimane ma le altre attività, come la ricerca e lo sviluppo, il servizio clienti, e ovviamente le attività amministrative e gestionali, sono andate avanti, mentre da Maggio ad Agosto, con la ripresa della produzione, le aziende e i loro dipendenti hanno dovuto affrontare i problemi legati al rispetto delle norme preventive anticontagio riorganizzando tempistiche e modalità di lavoro. Nella terza fase, ancora in corso, i costruttori hanno cercato soluzioni per incrementare la produzione e far fronte all’alta richiesta di camper, proveniente soprattutto dall’estero. Questo è proprio il dato più confortante. Contemporaneamente sono stati effettuati investimenti importanti per adottare nuove misure a garanzia della sicurezza degli operatori. Tutte queste azioni non sono state semplici, ma a mio avviso gli sforzi sono stati ripagati da risultati piuttosto positivi e il comparto ha potuto progredire in maniera significativa».

Per quanto riguarda i bilanci – sempre secondo la direttrice generale di APC – il secondo semestre 2020 ha dimostrato che soprattutto a livello culturale il camper gode di ottima salute. Gli italiani hanno confermato il loro interesse nei confronti della cultura dell’open air e ancora di più in tempi di pandemia.A livello europeo, soprattutto in Germania, c’è stato un boom del veicolo ricreazionale anche grazie alla riduzione dell’Iva che in quel paese, fino dallo scorso 31 Dicembre, è passata dal 19 al 16% per tutti gli autoveicoli, camper inclusi. «In Italia purtroppo questa agevolazione non c’è stata», lamenta Ludovica Sanpaolesi, «però l’accelerazione delle immatricolazioni di camper nel secondo semestre dell’anno ha permesso di recuperare ampiamente la contrazione registrata con il lockdown e l’anno si è concluso con un più 7,44% rispetto all’anno precedente. Il bilancio del secondo semestre 2020, come quello dell’intero anno, è quindi decisamente positivo». Non così bene però è andata per i caravan, la cui stagionalità è più marcata.


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“ Ester Bordino

abbiamo visto affacciarsi una nuova clientela composta da coppie giovani e un significativo ritorno delle famiglie con bambini"

Il picco di immatricolazioni avviene infatti normalmente nel periodo primaverile, che lo scorso anno è coinciso con il lockdown e le vendite non si sono riprese in maniera adeguata. Per quanto riguarda le previsioni la Sanpaolesi ritiene che il trend positivo di produzione continuerà anche nel primo semestre del 2021, anche se bisognerà vedere come andranno le vendite e su questo è difficile potersi sbilanciare dato che il buon andamento del secondo semestre 2020 è stato possibile perché fino ad autunno inoltrato è stato consentito muoversi in camper. Adesso non è così e molto dipenderà da come le autorità decideranno di gestire la libertà degli spostamenti. E per quanto riguarda le iniziative per il rilancio del settore? «Attualmente ci troviamo in una fase interlocutoria e preparatoria», dice la presidentessa di APC. «Abbiamo creato un comitato marketing per coinvolgere il gruppo di associati nelle scelte, e ci stiamo confrontando sui temi strategici. Ci piacerebbe mettere in campo un progetto a medio-lungo termine con l’obiettivo di creare un processo di cambiamento

culturale dell’immagine del camper; una strada certamente ambiziosa che potrebbe portare a vivere il mercato del camper in maniera più ampia».

La voce di Assocamp

Lo scorso 22 Luglio è stata eletta nuova presidentessa di Assocamp Ester Bordino, che prosegue con entusiasmo il lavoro iniziato da Vittorio Dall’Aglio. Fra le iniziative la lettera indirizzata all’ex presidente del Consiglio a Conte il 22 Gennaio firmata anche da altre realtà associative nazionali per risvegliare l’attenzione sul settore del caravanning e la mobilità dei veicoli abitativi. Anche per la Bordino il 2020 sarà ricordato come l’anno che ha cambiato la vita, mettendo in crisi molte certezze e abitudini. Il settore però ha retto bene perché in molti hanno capito che il camper è un modo per garantirsi vacanze sicure e viaggiare in tutta libertà. «Dal nostro osservatorio», prosegue Bordino, «abbiamo visto affacciarsi una nuova clientela composta da coppie giovani e un significativo ritorno delle famiglie con bambini».

La stagione 2020, per la presidentessa di Assocamp, si è chiusa con un bilancio tutto sommato positivo, che ha visto un incremento delle immatricolazioni di autocaravan del 7,5%. Invece il noleggio, a causa del lockdown, ha registrato una perdita importante. «Abbiamo tuttavia buone speranze di riuscire a superare con un segno positivo la stagione 2021, anche se alcune tematiche, come le campionature in ritardo e le consegne posticipate di alcune meccaniche e di altra componentistica, stanno creando qualche problema». L’epidemia ha costretto tutti ad adottare adeguate misure di prevenzione igienico-sanitaria, anche per quanto riguarda il noleggio dei veicoli su ruote e la consegna di quelli nuovi. «Prima della riapertura di Maggio», dice a questo proposito Ester Bordino «i nostri concessionari si sono attrezzati con specifici protocolli di sicurezza che includevano l’accesso contingentato, la disinfezione quotidiana dei veicoli in esposizione, l’uso della mascherina e il distanziamento obbligatori anche per il personale. I camper a noleggio vengono disinfettati con prodotti specifici anti Co27


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A

La voce dei campeggiatori

ctitalia è fra le più antiche organizzazioni che riuniscono i club di campeggiatori, vere e proprie sentinelle del turismo in movimento. Secondo il presidente Guido Chiari «il 2020 è stato il baratro del turismo in movimento: l’emergenza sanitaria ci ha impedito di viaggiare come abitualmente facciamo limitandoci a spostamenti molto brevi. Si può facilmente capire lo stato d’animo dei turisti del movimento. I club, che sono le sentinelle di questo andamento, hanno sperimentato di tutto per tenere vicini i soci con iniziative di contatto sulla rete inventandosi e facendosi portatori di tante iniziative, come dibattiti a distanza sulla preparazione e la gestione del camper, organizzazione simulata di viaggi e di incontri, tombole “telematiche e così via. Ciononostante, le restrizioni non hanno scalf ito la nostra voglia di rimetterci in movimento. Non vediamo l’ora di riaccendere i motori: apprezzeremo ancor di più il nostro modo di viaggiare “lento”, che lascia il tempo per immergersi nella cultura e nella tradizione dei luoghi visitati».. ✻

vid-19 sia alla consegna che al rientro, prima che l’addetto salga per il

controllo. Molte aziende sono inoltre dotate di macchinari ad ozono. Ov-

viamente ciò rallenta parecchio le operazioni e allunga i tempi e di questo ci scusiamo con i nostri clienti». In vista della prossima stagione Assocamp è impegnata a far conoscere il mondo del camper e della vacanza open air ad un pubblico sempre più vasto attraverso diverse campagne social attive, la ricerca di partnership extrasettore, come quella appena avviata con il Bici Club Italiano, e la programmazione di corsi sui nuovi metodi di comunicazione per gli associati. Inoltre sono allo studio nuovi progetti dedicati al noleggio e alla sicurezza, oltre a tutorial sull’uso corretto del veicolo abitativo. «Purtroppo in Italia vi è ancora carenza di aree di sosta», conclude Bordino, «e alcune amministrazioni locali ancora considerano quello dei camper come un turismo di serie B, pertanto anche su questo aspetto c’è molto lavoro da fare». ✻

Sistemi di segnalazione incendi Over IP conformi al D.M. 28/2/2014 e circolare VVFF 11022 del 12/9/2014

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L’Italia è ancora meta preferita dai campeggiatori L'ACSI ha indagato i piani di oltre 24 mila campeggiatori europei di Sandra Huizenga

Q

uesti sono anni eccitanti per l'industria del campeggio. Il coronavirus ha avuto una grande influenza sul comportamento di viaggio delle persone lo scorso anno. Molti campeggi hanno subito qualche colpo nel 2020. Fortunatamente, alcuni presupposti ci fanno ben sperare: il campeggio si è dimostrato essere un'alternativa

ha rivelato? I campeggiatori europei senza bambini hanno grandi progetti e vogliono passare una media di cinquantaquattro notti in campeggio nei mesi di maggio giugno e settembre. Questo significa sette settimane. I campeggiatori con bambini invece hanno dichiarato una media di trentatrè giorni nei mesi di maggio luglio e agosto.

molto popolare rispetto alle vacanze in aereo. Il numero di caravan e camper venduti è in aumento in molti paesi e i campeggiatori europei sono ansiosi di rimettersi in viaggio nel 2021. Lo specialista del campeggio ACSI ha chiesto a più di 24.000 campeggiatori europei, tramite un sondaggio online, i loro piani per il 2021. Cosa

Sondaggio: Campeggio 2021 Campeggiatori europei Hai intenzione di andare in campeggio nel 2021?

Hanno risposto 24.410 persone

47%

46%

Intenzioni sulle vacanze in campeggio Numero medio di giorni nel 2021

33

giorni

54 giorni

1%

96% Sì No Non so

Intenzioni sulle vacanze in campeggio - mesi 2021 mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 0%

Con figli

Senza figli

3%

Con figli

20%

40%

60%

80%

Senza figli

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Nel 2021 l'Italia si è dimostrata nuovamente una destinazione popolare tra campeggiatori olandesi e tedeschi. Per i campeggiatori tedeschi la destinazione Italia è addirittura al secondo posto. Nonostante la crisi causata dal virus Covid-19, gli intervistati prevedono di andare in campeggio all'estero nel 2021. Solo

Chi sono i campeggiatori olandesi e tedeschi?

Chi sono secondo i dati i campeggiatori olandesi e tedeschi che vanno in vacanza in Italia? Analizzando i dati sul motore di ricerca del sito Eurocampings.eu riusciamo a vedere quali sono le regioni italiane più popolari e qual è l’età dei visitatori del sito. Il sito Eurocampings.eu mostra che nel 2020 ci sono state meno ricerche di destinazioni straniere. Nel 2021 i numeri stanno tornando quelli del 2019 e l'interesse per il campeggionon fa che aumentare. Per esempio le newsletter e gli articoli di ACSI contenenti informazioni su viaggi e campeggi continuano ad essere molto letti. Segno che l’interesse per una vacanza in campeggio è affatto diminuito. Tra i destinatari delle newsletter ACSI che hanno indicato le loro preferenze di campeggio, oltre

Dopo le difficoltà della passata stagione quindi un po’ di entusiasmo e di ottimismo non guasta. Ottimismo dimostrato dalle prenotazione online con una continua crescita di aspiranti campeggiatori in cerca di strutture dove prenotare la vacanza. I campeggiatori che trovano un bel camping o villaggio su internet vogliono vedere subito se c'è una piazzola o un alloggio in affitto dispo30

Tedeschi e olandesi amano l'Italia

il 15,8% degli olandesi e il 16% dei tedeschi prevedono di campeggiare nel loro paese. La fiducia sta ancora crescendo; ad esempio nella primavera del 2020, all'inizio della crisi causata dall’epidemia cinese il 5% degli olandesi diceva di voler andare in vacanza in Italia.

Quest'anno questo dato è già salito al 15%. Questo si riflette anche nel numero di prenotazioni di campeggi nella penisola. Dopo un calo nel 2020 le prenotazioni effettuate per i campeggi italiani sono, attualmente, il 18%. Questo dato si avvicina alle cifre del 2019.

Chi sono i campeggiatori tedeschi e olandesi? Analisi dei visitatori di Eurocampings.eu Tipologia uomo/donna Campeggiatori olandesi

Fasce di età Campeggiatori olandesi

Top 5 paesi popolari Campeggiatori olandesi

6% 11%

37% 16%

63%

18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+

Uomo Donna

Tipologia uomo/donna Campeggiatore tedeschi

24%

17% 26%

Fasce di età Campeggiatore tedeschi 6% 13%

44% 56%

Uomo Donna

18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65+

18% 22%

il 35% ha l'Italia nella classifica dei primi tre paesi dove preferirebbero andare. In breve tutti i segnali sono positivi e lasciano sperare che quan-

nibile e quali sono i costi. In questo modo possono prenotare rapidamente la loro vacanza da sogno. Sempre dal trend delle prenotazioni si nota che il Covid-19 ha rafforzato la tendenza già evidenziata di prenotare la vacanza sempre più a ridosso della partenza. Diventa quindi sempre più importante per i campeggi avere un'offerta aggiornata online. Se i consigli di viaggio cambiano può

18% 23%

1.

Francia

2.

Germania

3.

Paesi Bassi

4.

Italia

5.

Spagna

Top 5 paesi popolari Campeggiatore tedeschi 1.

Germania

2.

Italia

3.

Frankrijk

4.

Paesi Bassi

5.

Spagna

do le restrizioni di viaggio saranno revocate le strutture open air nel 2021 potranno accogliere di nuovo un grande numero di campeggiatori.

Orientamento e prenotazione online

verificarsi che i campeggiatori comincino a prenotare in massa lo stesso giorno; le strutture quindi devono essere preparate ad affrontare questa eventualità. A questo proposito sempre più campeggi hanno la possibilità di prenotare sul proprio sito web, ma può rappresentare un vantaggio non indifferente rendere l'offerta disponibile anche sui grandi portali dedicati alla vacanza open air. ✻


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Certificati di Eccellenza KoobCamp 2021 Assegnate nella sesta edizione le certificazioni alle migliori strutture ricettive apen air italiane di Carlotta Invrea

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el 2021 si è svolta la sesta premiazione delle strutture ricettive open air con i migliori servizi igienici dal punto di vista strutturale e organizzativo. A premiare è stata KoobCamp, società leader in Italia per le vacanze in campeggi e villaggi, con i suoi Certif icati di Eccellenza, assegnati dopo una rigorosa selezione. I riconoscimenti sono stati come sempre quindici, suddivisi nelle seguenti categorie: glamping e great bathroom, che premiano le strutture; restaurant, pet friendly, family, natural paradise, che premiano i campeggi e i villaggi inseriti nei più bei contesti naturalistici d’Italia; art city e camper, cin la ormai storica partnership con CamperOnline; wi-f i, unusual accommodations, sport, wellness e aquapark, e inf ine le due nuove categorie: digital - premio conferito alle strutture che

hanno svolto la miglior attività su vari canali per raggiungere utenti e target differenti, con un piano editoriale ben strutturato e completo - ed experience – che ha premiato le strutture che offrono esperienze indimenticabili ai propri ospiti. Purtroppo quest’anno, non è stato assegnato il Certif icato che premia la migliore animazione per grandi e bambini a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia che hanno ridotto o annullato questo tipo di attività nelle strutture ricettive.I camping e villaggi premiati potranno come sempre esporre i riconoscimenti ottenuti, rendendo così noto ai propri clienti il grado di eccellenza ottenuto e caricare sul proprio sito aziendale e sui canali social anche il relativo widget fornito da KoobCamp. I Certif icati infatti hanno lo scopo di esaltare gli aspetti positivi dei camping village e delle vacanze open air,

specialmente in questo particolare momento, in cui le vacanze all’aria aperta rappresentano la soluzione migliore per garantirsi un meritato relax in completa sicurezza grazie agli ampi spazi a disposizione che garantiscono il richiesto distanziamento. I Certif icati di Eccellenza KoobCamp sono però nati anche con l’intento di far comprendere ai turisti che il camping ormai non è più quello della “tenda e picchetto” ma è diventato un modo di andare in vacanza usufruendo di tutti i confort, adattandosi perfettamente alle esigenze di ogni persona, gruppo o famiglia. Una novità, a questo proposito, è data dalla possibilità offerta già dallo scorso anno da diverse strutture di poter lavorare in smart working dal campeggio o villaggio, un servizio che è stato debitamente considerato da KoobCamp nell’assegnazione dei certif icati 31


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Certificati KoobCamp, un po’ di storia

La prima edizione dei Certif icati risale al 2016 ed è nata per dare la possibilità ai camping village di farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio e per consente a KoobCamp di valorizzare e promuovere l’offerta turistica open air. Premiare un campeggio per una specif ica caratteristica fu allora una novità per l’Italia e la prima certif icazione riguardò la categoria aquapark, che fu assegnata al Camping Village Marina di Venezia. A questa prima “sezione” se ne aggiunsero ben presto altre, man mano che la clientela manifestava il proprio gradimento per i diversi servizi offerti dalle strutture ricettive. KoobCamp infatti effettua una continua analisi su base statistica delle ricerche che i turisti fanno sui portali del suo network, sui motori di ricerca, delle interazioni e delle dichiarazioni di chi trascorre la vacanza in campeggio. Per l’assegnazione dei premi invece KoobCamp svolge un’attenta analisi preliminare, avvalendosi del supporto di appositi tool e partner, per individuare quali strutture hanno la migliore web reputation nelle diverse categorie al termine della stagione appena terminata. Successivamente si riunisce in più sessioni una commissione interna composta da esperti delle aree SEO, booking, social e sales per analizzare l’analisi preliminare integrandola con una conoscenza diretta delle strutture, includendo le novità e gli investimenti fatti. Con l’esperienza accumulata in questi anni e il rapporto consolidato con i gestori delle strutture, KoobCamp è in grado di valutare la qualità degli investimenti e dei servizi in modo imparziale, dando alle strutture una notevole visibilità. Molto importante per proclamare i camping village vincitori nelle 32

varie categorie è anche il sistema di recensioni lanciato dallo stesso network KoobCamp, che raccoglie moltissimi feedback di clienti che hanno soggiornato nelle strutture e che ovviamente rappresentano i migliori giudici in assoluto per la loro capacità di fare emergere eccellenze e criticità.

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Quello che sta comunque maggiormente a cuore di KoobCamp è riuscire a fare emergere la dedizione e la professionalità di chi gestisce le strutture, le quali ovviamente devono tutte avere come dato iniziale standard qualitativi medio alti e un’offerta diversif icata di sistemazioni o servizi. ✻

I premiati del 2021

oobCamp per le successive edizioni ha in programma nuove partnership che permetteranno di avere ulteriori dati e statistiche sull’ aff luenza dei turisti nei camping village e sulla soddisfazione di chi trascorre le proprie vacanze nelle varie strutture d’Italia. Per quanto riguarda l’edizione 2021 sono stati premiati con le ambite certif icazioni le seguenti strutture, suddivise per categoria:

GLAMPING: Camping Village Eurcamping - Roseto degli Abruzzi (TE) BATHROOM: Villaggio Camping Capo Ferrato Muravera (CA) RESTAURANT: Camping Village Florenz - Comacchio (FE) PET FRIENDLY: Pineto Beach Village & Camping Pineto (TE) FAMILY: Don Antonio Camping Village Giulianova (TE) NATURAL PARADISE: Campeggio Villaggio Torre del Porticciolo - Alghero (SS) ART CITY: Camping Siena Colleverde - Siena (SI) CAMPER: Camping Riva di Ugento Ugento (LE), Puglia - vincitore Camping Europa Silvella - San Felice del Benaco (BS) EXPERIENCE: Salice Club Resort - Corigliano Calabro (CS) WI-FI: Camping Village Le Esperidi - Bibbona (LI) UNUSUAL ACCOMODATIONS: Camping Village Santapomata - Castiglione della Pescaia (GR) SPORT: Villaggio San Francesco - Caorle (VE) WELLNESS: La Rocca Camp - Bardolino (VR) AQUAPARK: Residence Village - Cavallino-Treporti (VE)✻


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AAA Accessibilità balneare cercasi

Al via una iniziativa per segnalare le strutture balneari in tutta Italia veramente fruibili da turisti disabili di Roberto Vitali

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on l’arrivo dell’estate cominceremo finalmente a uscire e muoverci liberamente, almeno così speriamo, e anche il mondo del turismo si rimetterà in moto ma indipendentemente dai ripetuti lockdown in questo anno e mezzo ci sono persone che vivono in uno stato di semireclusione da ben oltre l’insorgere del Covid-19. Parliamo delle persone con disabilità, le quali troppo spesso rinunciano a un periodo di ferie anche per la difficoltà che hanno di reperire informazioni su dove trovare strutture capaci di accoglierle in serenità e sicurezza. In considerazione di ciò Legambiente, Village for all, Turistipercaso-Slowtour e Mondo Balneare hanno deciso di lanciare una iniziativa che con la collaborazione di tutti segnalerà gli stabilimenti balneari accessibili in Italia in località marine, fluviali o sulle rive di laghi.

Lungo la Pensola, con i suoi circa 7000 km di spiagge ci sono circa 7000 stabilimenti balneari e tutti teoricamente rispettano le norme che prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma sappiamo che esistono le deroghe e per esperienza sappiamo anche che l’accessibilità “per legge” non è sempre in grado di soddisfare i bisogni delle singole disabilità. Nasce così la campagna “Un’estate al mare: cercasi spiagge accessibili a tutti” con la quale chiediamo la collaborazione dei turisti affinché segnalino quelle strutture che sanno essere veramente accessibili. Anche gli imprenditori balneari possono segnalare il loro stabilimento affinché possa essere facilmente trovato. Nella stagione che si sta per aprire probabilmente saranno in molti a prediligere un turismo di prossimità, cercando di ricaricarsi dopo il periodo lunghissimo trascorso in

semireclusione, una opportunità che vorremmo offrire proprio a tutti, anche e soprattutto a coloro che hanno maggiore difficoltà nel godere dei vantaggi di una sana vita all’aria aperta a causa di problemi fisici. Il primo appuntamento sarà con il numero di giugno del magazine Turistipercaso-Slowtour dove saranno pubblicate le prime informazioni ricevute. Successivamente i siti internet e i social di Legambiente, Village for all, Turisti per caso, Velisti per caso, Italiaslowtour e Mondo Balneare offriranno i loro spazi per dare al pubblico e ai media informazioni aggiornate con le segnalazioni che man mano arriveranno. L’iniziativa andrà avanti fino a fine agosto 2021 e nel mese di settembre è in programma – se sarà possibile considerato il perdurante stato di emergenza - un evento pubblico per valutare i risultati ottenuti. Come ha spiegato Stefano Ciafani, 33


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L’accessibilità non si improvvisa e Legambiente e Village for all nel 2019 hanno presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il protocollo Ecospiagge per Tutti Sostenibile Responsabile Accessibile"

presidente di Legambiente. «In questi anni abbiamo lavorato per centrare l’obiettivo di accostare i temi della sostenibilità e dell’inclusività, due questioni sulle quali si gioca il futuro delle strutture balneari e si misura il grado di civiltà di un Paese. Lavorare per diventare uno stabilimento più green e più accessibile significa non solo andare incontro a scelte valoriali sempre più presenti nell’orizzonte etico del pubblico, ma anche diventare economicamente più competitivi, allargare il proprio mercato di riferimento a nuovi segmenti turistici, rafforzare la propria offerta e contribuire a far crescere l’intero territorio». Anche per Roberto Vitali, amministratore delegato e presidente di Village for all V4A «Le spiagge sono uno dei simboli dell’estate italiana e i cambiamenti culturali iniziano migliorando questi simboli, rendendoli sostenibili e ac-

cessibili per tutti. Ripartiamo dalle esigenze delle persone ricostruendo opportunità economiche distrutte dalla pandemia, generando nuovi paradigmi per il turismo italiano. Vogliamo passare dalla “camera per disabili” alle “destinazioni accessibili per tutti”. Iniziamo a costruire filiere turistiche che sappiano offrire Ospitalità Accessibile per tutti». Patrizio Roversi, giornalista e conduttore televisivo, ha ricordato una sua esperienza durante il giro del mondo a vela: «Nella tappa in Nuova Zelanda è salito a bordo Giovanni, un amico non vedente. Si muoveva in barca con grande sicurezza, ma noi dovevamo fare attenzione a non mettere sui suoi percorsi degli ostacoli imprevisti. Morale: per merito suo la barca era sempre in ordine. Lui non poteva vedere i segnavento e ha spiegato come fare a sentire la direzione del vento sulla faccia. Ha mostrato come capire se la vela era “a punto”, il tipo di andatura e velocità interpretando i segnali “captati” dai suoi glutei appoggiati sulla coperta. Morale: Giovanni ha insegnato a tutti noi un sacco di cose, e io per merito suo ho acquisito passione e maggiori conoscenze. In sostanza dunque quando si dice “accessibilità per tutti” si intende che una cosa è utile e positiva in generale, non solo per qualcuno. Ci si guadagna tutti». Alex Giuzio, caporedattore di Mondo Balneare, sottolinea come la sua rivi-

sta ha sempre raccontato e incentivato le buone pratiche di accessibilità e inclusività negli stabilimenti balneari italiani: «Per questo abbiamo aderito con entusiasmo alla campagna “Un’estate al mare: cercasi spiagge accessibili a tutti”. Confidiamo che i necessari cambiamenti imposti dalla pandemia al turismo abbiano generato un’ulteriore consapevolezza tra gli imprenditori del settore a investire, nonostante le difficoltà e le incertezze, nel miglioramento della propria offerta. Non vediamo l’ora di dare risalto agli esempi virtuosi che raccoglieremo nel corso della stagione». L’accessibilità non si improvvisa e Legambiente e Village for all nel 2019 hanno presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il protocollo Ecospiagge per Tutti Sostenibile Responsabile Accessibile. Questo protocollo, unico in Europa per le procedure applicate e per i contenuti che vengono promossi, coniugano le ragioni della sostenibilità con quelle dell’inclusione, dando applicazione allo sviluppo sostenibile così come previsto dagli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, in particolare dall’obiettivo 11, che vuole dare vita a città e comunità sostenibili e inclusive. Nel 2020, per iniziativa di Legambiente, l’UNI (Ente italiano di normazione) ha avviato le procedure per la realizzazione di una prassi di riferimento - primo passo per arrivare ad una norma ISO europea sugli standard - dal titolo: “Stabilimenti balneari - Linee guida per la sostenibilità ambientale, l’accessibilità, la qualità e la sicurezza dei servizi”. A questo percorso hanno partecipato le associazioni imprenditoriali del settore: SIB, FIBA, Unionmare e Village for all. La prassi è stata presentata al mondo delle imprese del settore balneare in occasione del salone professionale SUN Beach & Outdoor Style che si è svolto ad Ottobre 2020.

Turisti e Imprenditori possono fare le loro segnalazioni ai seguenti link i turisti: https://forms.gle/cji2xNS5N2tQnt7x7 - gli imprenditori: https://forms.gle/sccVpURPwUg JUKjd6

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Come saranno i campeggi e i villaggi del futuro? Con il mutare dei rapporti sociali anche la domanda cambia costringendo le strutture a modificare a loro volta offerta e servizi di Nicola Delvecchio

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l turismo all’aria aperta costituisce una parte fondamentale dell’ospitalità italiana per numero di posti letto, fatturato e occupazione ed è quindi molto importante riuscire a prevedere i cambiamenti della domanda, legati alle mutate condizioni economiche e sociali per restare al passo con l’offerta dei nuovi servizi richiesti e così mantenere ed accrescere le quote di mercato in un contesto internazionale che resta assai competitivo. Lo shock generato dalla pandemia inoltre – per quanto l’impressione, ad un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza, è che le pesanti misure restrittive adottate siano state non del tutto giustificate in considerazione della reale incidenza delle vittime sul totale della popolazione, soprattutto adesso che il virus è curabile con successo – lascia prevedere che non appena si tornerà ad una certa normalità la richiesta di vacanze all’aria aperta aumenterà sensibilmente e, come si

è potuto vedere già lo scorso anno, richiamerà in villaggi e campeggi anche persone che in precedenza trascorrevano le proprie ferie in hotel o residence, ritenuti meno sicuri per gli spazi ristretti e il maggior contatto fisico. Per tutte queste ragioni gli operatori del settore open air devono conoscere le tendenze e prepararsi agli inevitabili cambiamenti. Quali saranno le scelte degli ospiti del futuro? Cosa chiederanno? Per cosa saranno disposti a pagare cifre superiori rispetto alle attuali? Quali sono i villaggi che oggi sono l’avanguardia della prevista evoluzione del mercato? In sintesi indichiamo di seguito i principali trend che si stanno delineando per il settore outdoor, presentati durante il Camping Revolution Lab, il primo laboratorio formativo in Italia svoltosi a Febbraio e organizzato da TeamworkSrl, società di consulenza leader nel settore.

In arrivo le new family, frutto del cambiamento in atto del concetto di famiglia: non solo padre, madre e figli ma anche genitore separato o divorziato che porta in vacanza i figli"

Innanzitutto sono in arrivo le new family, frutto del cambiamento in atto del concetto di famiglia: non solo padre, madre e figli ma anche genitore separato o divorziato che porta in vacanza i figli approfittando del tempo trascorso assieme per essere presente nella loro vita e contribuire alla crescita; oppure genitori multirazziali che approfittano della vacanza per far conoscere ai figli situazio37


PIANETA TURISMO ni e realtà diverse o anche famiglie multigenerazionali, che viaggiano cioè insieme ai nonni che fanno da “babysitter” non solo per regalare più tempo libero ai genitori entrambi lavoratori ma per rafforzare il loro rapporto con i nipoti. Ormai si considerano “famiglie” anche le coppie che viaggiano con uno o più animali e hanno bisogno di maggiore spazio. Ciascuna di queste tipologie di “famiglia” ha esigenze specifiche ed è alla ricerca di family village specializzati con servizi su misura. Altra tendenza è l’andare in vacanza scegliendo mete non troppo distanti da casa o addirittura campeggi e villaggi “a chilometro zero”. La staycation o holistay, è in aumento, come sono in aumento coloro che preferiscono fare vacanze più brevi ma più frequenti, questo anche perché una persona su dieci afferma di annoiarsi durante le vacanze più lunghe. Un dato, questo, che tra l’altro potrebbe spingere le aziende ricettive a curare di più e meglio il loro rapporto col territorio, concentrando le proprie campagne di marketing non soltanto sulla propria offerta interna di relax, svago e divertimento ma anche su quanto i propri clienti possono trovare fuori dal villaggio o camping.

Personalizzazione del servizio ed ecoconsapevolezza

Come è facile intuire personalizzare il più possibile i servizi nel settore outdoor sta diventando sempre di più una necessità, dal momento che la soddisfazione dell’ospite dipende dall’offerta il più possibile varia e quindi personalizzata. I clienti desiderano poter scegliere un’attività, un servizio, un’esperienza in base ai propri gusti e alle proprie esigenze. Occorre quindi saper raccogliere e interpretare i dati degli ospiti per capire quali sono le loro preferenze e formulare offerte interessanti sia al momento della prenotazione che al 38

momento dell’arrivo, facendo trovare loro servizi personalizzati. Le informazioni e i dati dei clienti sono lo strumento più importante che un villaggio può avere e oggi la tecnologia consente di raccoglierli e organizzarli. Con dati sempre più precisi a disposizione si possono creare esperienze per ciascun ospite con il risultato che questi, sentendosi valorizzato e considerato, si fidelizza. Più gli ospiti hanno la percezione che ogni aspetto della loro esperienza è stato pensato proprio per loro, maggiore è la probabilità che spendano volentieri i loro soldi nella struttura, siano disposti a spendere di più, che torneranno ancora e che condivideranno i ricordi positivi con amici e parenti sui social. Altro aspetto che sta acquistando sempre più rilevanza è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, concetto affatto nuovo nell’open air ma che ha compiuto un balzo in avanti nelle aspettative dei clienti, i quali chiedono e si aspettano eco-sostenibilità ovunque: dalla gestione energetica della struttura a quella dei rifiuti, ai materiali adoperati. Secondo il Sustainable Travel

Report di Booking.com il 73% dei viaggiatori vorrà provare almeno una volta strutture ecosostenibili, oltre la metà dei viaggiatori a livello globale dice di essere più motivato a fare scelte sostenibili per i propri viaggi, l’80% dei viaggiatori pensa che sia necessario prendere decisioni di viaggio ecosostenibili e “agire adesso per preservare il pianeta per le generazioni future”. Le generazioni stanno cambiando e anche a causa delle incessanti e onnipresenti campagne pro ambiente è in arrivo una nuova generazione di turisti eco-consapevoli e i villaggi devono adottare di conseguenza iniziative in linea con questa tendenza: installando tecnologie a risparmio energetico, riutilizzando i materiali, eliminando la plastica con soluzioni alternative, creando spazi verdi e inserendo la raccolta differenziata nelle case mobili. Infine sono sempre più le persone che almeno in vacanza vorranno mantenere il proprio benessere fisico svolgendo esercizi di fitness anche non tradizionali e che desidereranno quindi allenarsi nel villaggio o addirittura all’interno delle case mobili. ✻


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ACSI e Camping.info uniscono le forze

Con una joint venture tra le due piattaforme i potenziali clienti diventano oltre 40 milioni di Sara Alvaro

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CSI e Camping.info hanno creato una joint venture per rendere ancor più semplice ed efficace la prenotazione dei campeggiatori integrando la tecnologia dei rispettivi siti internet pur rimanendo indipendenti sulle informazioni sulle strutture ricettive raccolte e inserite. La collaborazione comporterà maggiore risparmio e maggiori possibilità di incremento futuro. La conseguenza per i campeggi più importante derivante dalla joint venture è che adesso le prenotazioni arriveranno da entrambe le piattaforme, il che significa che i visitatori totali saranno oltre 40.000.000. Ricordiamo che ACSI di Ramon van Reine ha quasi 10.000 campeggi

nelle sue guide, sui suoi siti e applicazioni i quali sono ispezionati ogni anno e sottoposti a severe verifiche. Grazie a ciò i siti ACSI attirano più di 20 milioni di visitatori ogni anno, principalmente da Olanda, Germania e Gran Bretagna. Camping.info, di proprietà di Maximilian Möhrle, ha in elenco circa 23.000 campeggi online e anche questo sito è visitato ogni anno da circa 20 milioni di potenziali clienti, prevalentemente in paesi di lingua tedesca. La collaborazione tecnica tra le due realtà si basa sul recupero comune di informazioni dai vari PMS e channel manager che vengono poi visualizzate sui rispettivi siti permettendo così di effettuare le prenotazioni e

di elaborarne i dati. Si tratta di una procedura che evita lavoro extra per il campeggio ed assicura che le informazioni fornite a entrambi i partner siano sempre aggiornate. Poiché il mercato italiano dei PMS è molto frammentato, essendo molti di questi non legati ai channel manager, sia ACSI che Camping.info sperano adesso di stringere accordi con i diversi gestori dei sistemi PMS. I campeggi sono liberi di indicare quali prodotti offrire e in quale periodo sulla piattaforma comune ricevendo tutti i dettagli della prenotazione e degli ospiti. Questi ultimi pagheranno direttamente al campeggio a seconda delle policy di prenotazione stesse della struttura. 39


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La collaborazione tecnica tra le due realtà si basa sul recupero comune di informazioni dai vari PMS e channel manager che vengono poi visualizzate sui rispettivi siti permettendo così di effettuare le prenotazioni e di elaborarne i dati"

La fattura della commissione verrà invece inviata – come di consueto - solo dopo la partenza del cliente. Nulla cambierà anche per quanto riguarda la commissione che rimarrà del 5% in caso di prenotazione con la CampingCard e del10% per le altre prenotazioni in campeggi che hanno acquistato uno spazio pubblicitario. Comunque anche i campeggi privi di spazi pubblicitari nelle guide possono usufruire della prenotazione dalle piattaforme ACSI e Camping.info in questo caso la commissione sarà del 14%. Grazie alla joint venture le due piattaforme sperano di aumentare rapidamente il numero di adesioni dei campeggi prenotabili da 1500 a 2000. Per ACSI e Camping.info il mondo delle vacanze all’aria aperta è innanzitutto una passione e solo dopo un modo per fare affari e ciò deriva in gran parte dal loro essere imprese ancora a conduzione familiare, messe su da persone che ben prima di diventare imprenditori hanno frequentato e frequentano tuttora i campeggi e i villaggi in veste di turisti e di appassionati del turismo itinerante .Per questo da entrambe le parti c’è la volontà di realizzare progetti a lungo termine che portino ad una crescita del mercato open air, a cominciare dalla realizzazione di guide e strumenti per chiunque opera in questo 40

affascinante comparto: dai piccoli campeggi ai grandi villaggi di lusso, dai camping resort al glamping. La collaborazione tra ACSI e Camping.info nasce dalla comune volontà di aumentare il numero degli ospiti per i campeggi e non ci sarà alcuna concorrenza tra tutte le parti in causa. Infatti né ACSI né Camping.info sfrutteranno il nome del campeggio per campagne pubblicitarie come ad esempio Google AdWords per integrare le proprie offerte. A Ramon van Reine chiediamo se l’inizio della collaborazione con Camping.info porterà in seguito anche ad uniformare i criteri di inserimento dei campeggi nelle rispettive guide e siti internet. La risposta è che ACSI proseguirà con il suo consueto programma annuale di ispezioni. Ma per van Reine un sostanziale vantaggio per le strutture è che esse devono ora stipulare un contratto unico per diventare prenotabili con Camping. info e ACSI. A Maximilian Möhrle abbiamo chiesto invece se, quando saranno perfezionati gli accordi con i gesto-

ri di PMS, cambierà qualcosa per i campeggi promossi da ACSI e Camping.info. Möhrle ha assicurato che tutto resterà come prima e potranno continuare a gestire le loro prenotazioni online continuando ad utilizzare l’ormai familiare sistema PMS su entrambi i siti e sulle app collegate. «Stiamo unendo le forze per offrire ai campeggi le migliori connessioni PMS e la migliore prenotazione online con le caratteristiche più importanti», conclude Maximilian Möhrle che prosegue: «Gli obiettivi che abbiamo per il futuro sono molto elaborati e questo significa che ci vogliono molte ore di lavoro da parte degli sviluppatori informatici. Si tratterebbe di affrontare costi ingenti e un elevato dispendio di ore se tutto questo lo dovesse fare ciascuna nostra struttura da sola ma facendolo assieme tutto di dimezza e la velocità raddoppia. Per esempio, se volessimo fare un'app per un PMS o un channel manager in Italia e in Svezia prima sarebbero stati necessari due mesi per ciascun Paese; adesso sarebbe sufficiente un solo mese». ✻


L'INCONTRO

Non di solo Covid si può morire. Storie di resurrezione

Il “Dolomiti” di Dimaro (Val di Sole), travolto nel 2018 da uno tsunami di pietre e fango è risorto come centro per gli sport outdoor di Sara Alvaro L’epidemia di Covid ha messo quest’anno in ginocchio l’intero turismo e non è ancora escluso che abbia pesanti ripercussioni anche sulla stagione verso la quale ci stiamo avviando. Se il turismo all’aria aperta ha potuto almeno in parte salvare la stagione 2020 le conseguenze economiche restano tuttavia gravissime per il comparto. Nonostante ciò gli imprenditori sono pronti a ripartire e anzi hanno sfruttato il periodo dell’emergenza per mettere a punto nuove strategie con cui accelerare la ripresa. Del resto l’imprevisto è sempre da mettere in conto per chi si lancia nel mondo dell’imprenditoria e addirittura quelli che in un primo momento sembrano dei terribili rovesci possono trasformarsi in occasioni per un rilancio dell’attività. Con questo numero di Camping Management vogliamo raccontare alcune storie di imprenditori che per varie ragioni hanno visto andare in fumo anni di lavoro e di sacrifici ma che nonostante ciò hanno trovato la forza di rialzarsi e ricominciare da capo. In fondo il Covid, per quanto sia stato vissuto come evento eccezionale non è poi così diverso, negli effetti pratici, da una qualsiasi altra calamità naturale, capace di far sfumare i guadagni di una stagione o, peggio, causare danni dalle devastanti conseguenze finanziarie. Nell’esempio di chi dopo essere caduto si è rialzato troviamo una ragione in più per ripartire in questo 2021 la cui estate è quasi alle porte.

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ivio Valentini è proprietario di quello che fu il Dolomiti camping village di Dimaro, nella trentina Val di Sole: quattro ettari con piazzole,

chalet in legno, ristorante, centro benessere, due piscine, reception e servizi che nell’estate 2019 avrebbe ricevuto la sua quinta stella. Purtroppo in ottobre una violen-

ta perturbazione si è abbattuta sul Nord-est dell’Italia, scaricando nella valle ben sessanta centimetri di pioggia in tre giorni; un vero diluvio, che ha causato frane, smottamenti e fatto 41


L'INCONTRO

Livio Valentini

Adesso l’attività è stata in parte riconvertita, in attesa che con la seconda parte dei risarcimenti promessi dalla Provincia, e la fine dello stato di emergenza al termine dei lavori di messa in sicurezza del torrente, si possa aumentare la ricettività con dei nuovi chalet"

gonfiare all’inverosimile i corsi d’acqua. Purtroppo il Dolomiti si trovava alla confluenza tra il torrente Noce e un affluente; normalmente un rio largo non più di tre metri che ben presto ha moltiplicato la portata trascinando detriti e massi che hanno fatto crollare uno dopo l’altro gli sbarramenti di sicurezza che erano stati messi sul percorso. Una valanga d’acqua, fango, rocce e alberi in pochi minuti si è abbattuta verso valle scavando un alveo largo almeno trenta metri; come se una gigantesca ruspa avesse squarciato l’intero pianoro su cui si trovava il camping, portandone via almeno tre ettari. Su quaranta roulotte con veranda di campeggiatori stanziali, venti sono state devastate; venti chalet istallati da appena dieci anni sono scomparsi e settecento metri quadrati di centro benessere sono stati distrutti assieme a tutti gli arredi e le piante, mentre i locali del ristorante e della reception pur rimanendo in piedi essendo costruiti in muratura sono stati invasi da montagne di detriti. Il danno stimato è stato di tredici milioni di euro. Lo stesso Valentini, che al momento dello tsunami si trovava al lavoro nel suo ufficio, è riuscito per soltanto pochi secondi a salvarsi. «Per me è stata una vera tragedia», ricorda il signor Livio, che a quel campeggio aveva dedicato trentotto anni della sua vita. «Per realizzare quel gioiello avevo lasciato un altro campeggio sul mare e investito tutti 42

i miei risparmi e stava andando benissimo. Tra l’altro eravamo famosi per gli sport outdoor e riuscivamo ad avere ottantamila presenza l’anno, in estate mille persone al giorno, tanto è vero che dopo quella calamità gli esercizi commerciali di Dimaro, che ha milleduecento abitanti, hanno dovuto licenziare parte del personale poiché in pratica lavoravano solo con i turisti che passavano per il mio camping» Ovviamente l’evento è stato per Livio Valentini traumatico, non solo dal punto di vista economico: «Per riprendermi ho dovuto fare sei mesi di terapia da uno psicologo, però poi ho trovato la forza di ricominciare, anche perché tutti hanno cercato di sostenermi: i miei familiari, la Provincia, il Comune, i commercianti di Dimaro, per i quali il campeggio era una fonte notevole di sostentamento». Gran parte del Dolomiti era irrecuperabile, seppellito sotto massi di granito di oltre trecento quintali che sono stati fatti saltare con la dinamite per poterli portare via. Tuttavia un ettaro è stato salvato. Con duecentocinquantamila euro è stata ripristinata l’area sosta camper, il grande parcheggio coperto e lo spazio per gli sport outdoor, che erano la principale attrazione, tanto è vero che già pochi mesi dopo, alla riapertura estiva, grazie a quell’ettaro il Dolomiti è riuscito ad avere diverse migliaia di presenze. Adesso l’attività è stata in parte ri-

convertita, in attesa che con la seconda parte dei risarcimenti promessi dalla Provincia, e la fine dello stato di emergenza al termine dei lavori di messa in sicurezza del torrente, si possa aumentare la ricettività con nuove strutture. «Adesso oltre al centro per gli sport outdoor di Dimaro ho preso in affitto altri due centri, a Croviana e Caldes, dove facciamo rafting, canoa e idrosped sul Noce, dove si sono anche disputati i mondiali di canoa; inoltre diamo la possibilità di andare sulle mountain bike e in inverno fare passeggiate con le ciaspole, arrampicate su ghiaccio e sci d’alpinismo». Questo ha fatto si che nel 2019 vi siano state oltre trentamila presenze. Non sono ancora le cifre precedenti quel terribile 2018 ma neppure i dati di una catastrofe. Il futuro per Valentini non è ancora del tutto roseo, perché comunque ancora gli pesa l’aver visto finire in un attimo quello che da un bel sogno si era quasi trasformato in realtà, tuttavia continua a lottare: «Da quella terribile esperienza ho imparato che bisogna sempre essere preparati al peggio. Poco prima del cataclisma mi ero assicurato anche contro le alluvioni e grazie a questo ho potuto avere subito un po’ di soldi per ricominciare, mentre altra fortuna è stata che in quel momento non avevo mutui sulle spalle, cosa per me assai rara. Quindi sempre meglio cercare di prevenire e tutelarsi il più possibile». Adesso un altro Valentini, Marco, di ventotto anni, è pronto a raccogliere il testimone: «Mio figlio», ci dice il signor Livio, «dopo essersi laureato alla Luiss ha lasciato il suo lavoro in una finanziaria per dedicarsi all’attività e portare avanti i nostri progetti di espansione. Quando arriverà la seconda parte dei soldi della Provincia compreremo del terreno in qualche valle vicina - qui purtroppo non c’è abbastanza spazio anche se in parecchi mi hanno offerto i loro appezzamenti - e faremo rinascere il Dolomiti». ✻


TURISMO ECOSOSTENIBILE

Consigli per un campeggio più eco Come installare un impianto solare per elettricità e acqua calda e di quali incentivi disporre di Ing. Sofia Santori

Responsabile Progettazione e Impianti di AzzeroCO2

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idea che un camping o un villaggio turistico siano ambientalmente sostenibili è ormai diffusa in buon parte dell’Europa centrale e settentrionale. Un po’ meno in Italia, anche se la richiesta di siti turistici che rispondano a questi requisiti sta crescendo sia dall’estero che da parte dei nostri turisti. Un campeggio ad esempio può essere “eco” se caratterizzato dall’utilizzo di materiali sostenibili e locali per le proprie strutture, da una illuminazione efficiente a led, dalla presenza di impianti di produzione di energia elettrica e termica rinnovabile. In tema di mobilità se garantisce la possibilità di noleggiare biciclette o veicoli elettrici, disporre di colonnine di ricarica elettrica, e via elencando. Qui ci concentreremo sulle possibilità di utilizzare l’energia solare,

fotovoltaica o termica, indicando alcuni vantaggi e segnalando alcune agevolazioni o incentivi a cui si può ricorrere per ottenere dei contributi per tali investimenti.

Solare termico per la produzione di acqua calda

Partiamo con la più classica soluzione per soddisfare la domanda di acqua calda sanitaria: i pannelli solari termici. Si tratta di un intervento particolarmente utile che taglia i costi energetici, considerando che la domanda è concentrata proprio quando è massima la radiazione solare: nei mesi da Aprile, Maggio a Settembre. La quasi totalità dell'acqua calda prodotta con il solare termico è uti-

I pannelli solari termici sono un intervento particolarmente utile che taglia i costi energetici, considerando che la domanda è concentrata proprio quando è massima la radiazione solare"

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TURISMO ECOSOSTENIBILE

Media 2021

Your European Media Specialist I campeggiatori tedeschi e olandesi non vedono l’ora di visitare nuovamente i campeggi italiani. L’ACSI è pronta a indicare loro la strada.

ACSI guide di campeggi • Tiratura: 657.000 copie • Pubblicato in 6 lingue • Distribuite in 14 paesi

ACSI siti web • 15 milioni di visitatori all’anno • Tradotti in 14 lingue

ACSI App • 7 milioni di visitatori all’anno • Tradotti in 13 lingue

Eurocampings.eu CampingCard.com Campeggipiccoli.it

App ACSI Campeggi Europa App CampingCard ACSI App Great Little Campsites

ACSI Booking • Collegamenti con più gestionali (PMS) e chanellmanager italiani (per esempio Ctoutvert e Bookingexpert) • Partecipazione gratuita, basse commissioni per le prenotazioni • Il campeggio determina prezzi e condizioni (ad eccezione di CampingCard ACSI) • Il cliente paga direttamente al campeggio

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TURISMO ECOSOSTENIBILE

Si consiglia sempre di chiedere più preventivi che includano il costo dell’installazione. Va considerato con grande attenzione il sistema di installazione e fissaggio del pannello che deve essere stabile"

lizzata per le docce degli ospiti della struttura, sia per i blocchi docce che per i bungalow indipendenti. Per utilizzare l'energia solare termica nei campeggi si devono considerare oltre al livello di irradiazione la posizione, la possibilità che sulla copertura sia presente lo spazio necessario al montaggio dei collettori, un locale tecnico dedicato al serbatoio di accumulo dell’acqua calda - possono essere anche più di uno – e altri componenti del sistema con la possibilità di combinare il sistema di riscaldamento preesistente con quello solare. In caso di grandi distanze tra l’accumulo e le docce viene installata una rete di ricircolo. Il volume dell’accumulo deve essere in grado di soddisfare almeno la domanda giornaliera di acqua calda per minimizzarne i tempi di avviamento. Possiamo stimare il fabbisogno pro capite per il servizio doccia in circa 20-30 litri al giorno di acqua calda a 40-45 °C. Solo dopo un’attenta valutazione sui possibili consumi e altre caratteristiche del sito un tecnico specializzato potrà progetterà l’impianto e il suo dimensionamento sia dei collettori solari che del volume del serbatoio di accumulo per riuscire a raggiungere l’obiettivo di un’elevata frazione di calore da fonte solare, evitando al contempo una eccessiva produzione di surplus non utilizzabile nei mesi più assolati. Un calcolo molto approssimativo si basa sul fatto che la superficie di un collettore solare meglio se piano, vetrato e certificato secondo gli standard CEN - è di 0,2-0,3 mq per posto tenda, mentre il volume del serbatoio di accumulo è di 50-100 litri per metro quadrato di superficie di collettore. Questa regola pratica è utile anche per valutare rapidamente se il tetto della struttura su cui istallare i pannelli è sufficientemente grande. Si consideri che oggi i

pannelli solari termici hanno una dimensione media di 2,5 mq ciascuno. Si consiglia poi un’esposizione a sud e in genere un’inclinazione, alle nostre latitudini, di 30 gradi. Con un esempio molto indicativo possiamo ipotizzare che a un campeggio dell’Italia centro-meridionale con circa 150-170 posti tenda, per avere almeno una frazione di energia solare del 60% integrabile con gas, gpl o elettrico, servirebbero circa 50-60 mq di collettori , ovvero 2024 collettori, e un accumulo di circa 4000 litri. Si consiglia sempre di chiedere più preventivi che includano il costo dell’installazione. Va considerato con grande attenzione il sistema di installazione e fissaggio del pannello che deve essere stabile. In genere quello più corretto e adeguato al collettore utilizzato è indicato dallo stesso produttore. Prima di far eseguire i lavori è bene concordare per iscritto i costi complessivi, i materiali e i componenti utilizzati,i tempi di installazione. Vanno privilegiati sempre la semplicità e la qualità degli impianti, che andrebbero collocati in luoghi

facilmente accessibili ai controlli e alle operazioni di manutenzione e possibilmente in modo da ridurre la distanza del pannello solare dal punto di utilizzo dell’acqua calda per limitare le perdite termiche nei tubi di collegamento, che vanno comunque coibentati; questo tra l’altro è un aspetto rilevante per l’efficienza del sistema.

Fotovoltaico per la produzione di energia elettrica

Sull’impianto fotovoltaico (FV) ci dilungheremo meno, specificando innanzitutto che dovrà essere dimensionato in base ai consumi elettrici del campeggio o comunque per riuscire a fornire un contributo significativo alla riduzione della bolletta elettrica. Il concetto dal quale bisogna sempre partire è che è molto più conveniente usare sul momento tutta l’elettricità prodotta dal solare FV anziché immetterla in rete. Tuttavia, visto che ciò non è sempre possibile, grazie al meccanismo dello “scambio su posto”, che funziona come una

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TURISMO ECOSOSTENIBILE

sorta di batteria virtuale, verrà rimborsata una parte degli oneri sull’energia non consumata direttamente e immessa in rete. Per dimensionare un impianto FV potremmo basarci sul fabbisogno di energia elettrica delle principali utenze e sui profili di consumo giornalieri e mensili, ma nella pratica sullo spazio a nostra disposizione su tetti e tettoie delle strutture. Si consideri che 1 kWp di picco fotovoltaico richiede oggi 3 moduli, che occupano uno spazio di circa 7 mq. Lo stesso chilowatt FV può produrre su base annuale in una località dell’Italia centrale circa 1.300-1.400 kWh, con la maggiore generazione nei mesi che vanno da giugno ad agosto. Considerando anche l’altro essenziale componente del sistema FV, l’inverter, l’impianto se di buona qualità può avere un costo chiavi in mano di circa 1.500 euro per kWp. Quindi, ad esempio, con 10 kWp di potenza FV - 70 mq di moduli - si potranno produrre nel corso dell’anno circa 13-14mila kWh, in parte autoconsumati e in parte ceduti alla rete, con un conseguente parziale rimborso dato dallo scambio sul posto. Il costo finale di un simile impianto FV potrebbe aggirarsi intorno alle 46

13-15mila euro Iva esclusa.

Agevolazioni e incentivi

In generale le imprese possono accedere ad una ampia gamma di incentivi per investimenti in energie rinnovabili ed efficienza energetica. Alcuni sono a carattere nazionale, altri a carattere locale o di settore con fondi limitati o disponibili per un breve arco di tempo. Qui elenchiamo solo quelli principali che al momento possono essere usufruiti su scala nazionale da villaggi turistici e camping: il conto termico e il credito di imposta. Per il solare termico l’incentivo è del Conto termico, che riguarda nel nostro anche le misure di efficienza energetica, si ha un approccio completamente nuovo rispetto alle detrazioni fiscali: 1) l’incentivo è riconosciuto sulla base di algoritmi molto semplici che permettono di stimare l’energia termica prodotta in un anno da un impianto a fonti rinnovabili; 2) l’incentivo non arriva all’utente finale sotto forma di riduzione delle tasse nell’ambito dell’annuale dichiarazione dei redditi, ma con un boni-

fico che il GSE, soggetto che gestisce il meccanismo, effettua a beneficio dell’utente finale che ha fatto l’intervento. Per l’installazione di un impianto solare termico l’incentivo viene erogato all’utente finale in un’unica rata dopo due o tre mesi per importi fino a 5.000 €. In caso di impianti solari con superfici dei collettori inferiori a 50 mq in due rate, nel giro di massimo un anno e mezzo; in cinque rate annuali per impianti oltre i 50 mq. La richiesta di incentivo deve essere presentata entro sessanta giorni dalla fine dei lavori. L’ammontare dell’incentivo erogato non può eccedere in nessun caso il 65% delle spese sostenute ammissibili. È inoltre possibile usufruire del mandato irrevocabile all’incasso, dispositivo che rende semplice e vantaggioso cedere l’incentivo riconosciuto dal GSE a un soggetto terzo. Il mandato può essere utilizzato unicamente per procedere al pagamento di un fornitore tramite l’erogazione, direttamente a tale soggetto, dell’incentivo netto spettante. Quindi, il fornitore riconosce al cliente uno sconto pari all’entità dell’incentivo e poi incassa il contributo erogato dal GSE. Per l’impianto fotovoltaico o solare termico vi è la Tax Credit Riqualificazione, un incentivo destinato specificatamente ad hotel, agriturismi e villaggi turistici. Il credito d’imposta è del 65% delle spese sostenute per le voci ammissibili e l’importo massimo ottenibile – nel biennio 2020-2021 – è pari a 200.000 euro in regime de minimis; altra novità è che il credito è utilizzabile, esclusivamente in compensazione nel modello F24, anche in un’unica soluzione senza obbligo di ripartizione in quote annuali. Il beneficio è alternativo ad altre agevolazioni, come ecobonus o tax credit adeguamento ambienti di lavoro, ma non all'iper ammortamento e non costituisce materia imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dell'Irap. Attualmente non sono previste ipotesi di cessione del credito o di sconto in fattura. ✻


TURISMO ECOSOSTENIBILE

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GLAMPING Photo courtesy / Vacanze col Cuore, Weekend Glamping Resort - San Felice del Benaco (BS)

Servizi igienico-sanitari completi in ogni piazzola, grazie a Crippaconcept La dotazione dei bagni privati dei campeggi può aumentare grazie alle unità mobili; un vantaggio per la sicurezza, una necessità che si trasforma in opportunità di Filippo Gentile

L’

avvento della pandemia ha spinto i Camping Village italiani a ricercare, nel corso di questi mesi, nuove soluzioni tecnico strutturali che potessero rispondere a pieno ai nuovi standard richiesti dalle normative, nate per garantire principalmente il distanziamento tra gli ospiti nelle aree comuni. Questa situazione ha fatto sempre più emergere l’esigenza di aumentare la dotazione di servizi igienico-sanitari privati anche valutando l’introduzione di unità igieniche mobili facilmente riposizionabili nella geografia della struttura che non consumassero suolo e che potessero andare incontro 48

alle esigenze di chi è possessore di un mezzo proprio come camper, caravan o tenda.

Crippaconcept ha realizzato una soluzione mobile che ripensa il concetto di bagno nelle strutture ricettive per il turismo en plein air"

In considerazione di questa situazione Crippaconcept, attingendo alle ormai notevoli risorse ed esperienze nel settore dell’outdoor, essendo una delle principali aziende produttrici di mobile home e lodge tent, ha realizzato una soluzione che ripensa il concetto di bagno nelle strutture ricettive per il “turismo en plein air”. Il prodotto è già stato testato in alcuni campeggi, che lo hanno istallato nella stagione 2020, e nei quali è stato apprezzato moltissimo sia dalla proprietà che dai turisti. La struttura progettata e realizzata da Crippaconcept consiste in un modulo indipendente e mobile che


GLAMPING

In considerazione del successo riscontrato nella fase di “sperimentazione” Crippaconcept, alla vigilia della stagione 2021 si presenta ai campeggi e ai villaggi con un restyling che migliora ulteriormente l’abitabilità"

contiene un bagno completo di ogni accessorio da posizionare in ciascuna piazzola per camping, tende, caravan, camper o in spazi destinati a centri benessere e piscine che necessitano di servizi singoli. Come è facile intuire l’istallazione di questi bagni indipendenti costituisce un vero salto di qualità poiché garantisce una ulteriore garanzia di indipendenza e privacy. Soprattutto con i moduli Crippaconcept si offre ai propri clienti una maggiore tranquillità dal momento che ciascun nucleo familiare, o gruppo, usufruisce di servizi in uso esclusivo e personale. Cosa ancor più importante, i vantaggi derivanti dall’istallazione dei ser-

vizi mobili e indipendenti non si limitano a questo periodo di pandemia, destinato prima o poi a terminare, ma proseguono nel tempo, assicurando da parte dell’azienda ricettiva una qualità del servizio e della vacanza veramente esclusiva dal momento che si offre la possibilità ai campeggiatori interessati, di scegliere una piazzola con un ampio bagno dotato di lavabo, wc, bidet, un confortevole box doccia. Esiste anche la predisposizione per l’istallazione di una lavatrice/asciugatrice. Importante sottolineare che il modulo dei servizi igienico-sanitari è stato creato con componenti che a fine vita sono completamente riciclabili. È di facile installazione essendo sufficiente l’allaccio a impianto elet-

trico e idrico, senza la necessità di predisporre fondazioni o strutture murarie di supporto ed è totalmente rimovibile, il che significa che l’unità servizi non richiede consumo di suolo rendendolo ecosostenibile e dunque in linea con lo stile di vacanza proprio dell’open air, a contatto con la natura. Infine, ma non ultima in ordine di importanza, l’unità in virtù delle sue generose dimensioni può facilmente adattarsi all’uso da parte di persone disabili e famiglie con bambini piccoli. In considerazione del successo riscontrato nella fase di “sperimentazione” Crippaconcept alla vigilia della stagione 2021 si presenta ai campeggi e ai villaggi con un restyling che migliora ulteriormente l’abitabilità del modulo che è proposto in tre diversi modelli: Easy, Lux, Twin. Per maggiori informazioni e per richiedere il catalogo info@crippacampeggio.it ✻ 49


GLAMPING

L’evoluzione del plein air

Automazione accessi e utenze Gestione automatizzata h24 Erogazione energia elettrica Erogazione energia elettrica e acqua Scarico acque reflue Software gestionali

Soluzioni integrate per il plein air www.camperpark.net 50

Proponiamo soluzioni progettate per valorizzare e automatizzare le strutture ricettive plein air. Crediamo nel turismo di mobilità, libero da vincoli h24. Offriamo servizi di gestione integrata, capaci di eliminare il presidio costante di personale. Qualità, estetica e funzionalità sono i valori della firma Camper Park.


FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

I social cambiano, una opportunità per il turismo Nuove regole per acquistare i turisti digitali del dopo Covid di Giorgio Carone e Alessandra Bertoldo

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l 2021 è iniziato con tante novità e sfide per il turismo in ambito digital, oltre a quelle che il settore sta già affrontando. Numerosi i cambiamenti e le evoluzioni anche per i social network, tra i canali più importanti per le strategie di web marketing, in tutte le fasi del digital tourist journey, iniziando dalla fase di dreaming, particolarmente accentuata e lunga nel contesto che stiamo ancora vivendo, con l’ottimismo di una stagione estiva che possa ricompensare le aspettative. Focalizzando l'attenzione su Facebook e Instagram, prima di approfondire alcune delle novità, da settembre 2020 è stato introdotto un nuovo strumento professionale per la gestione di questi canali: Facebook Business Suite. Probabilmente per molti il passaggio sarà stato automatico, per altri forse meno lineare ma con Facebook Business Suite si è arrivati ad una “destinazione unica” su mobile - precedentemente con l’app “Gestore delle Pagine” - e computer per accedere agli strumenti necessari per un utilizzo professionale di Facebook e Instagram. Business Suite ha l’obiettivo di consentire una gestione centralizzata di tutte le attività “in un solo posto”, anche se sicuramente la navigazione e la mole di informazioni gestite è enorme è potrà sicuramente migliorare nella fruizione, anche degli utilizzatori meno avanzati. Andando invece nel dettaglio delle novità in corso, ini-

ziando da Facebook, anche se non ancora effettiva, è stata annunciata sulle pagine l’eliminazione del pulsante “Mi piace” a favore del pulsante “segui”, decisamente più neutro. Il motivo principale per cui è stata presa questa decisione è per slegare il "voler seguire una pagina" dal dimostrare concreto apprezzamento con i like. Fino ad ora, sulle pagine esistevano entrambe le funzioni e, automaticamente, dopo aver messo il like si diventava follower. Indubbiamente il poter “seguire” una pagina ci consentirà di ricevere nel feed aggiornamenti davvero interessanti, facendoci sentire parte della community realmente legata alla pagina in questione. Pare assisteremo anche ad un cambiamento grafico legato alle pagine, in primis quelle dei personaggi pubblici: un nuovo layout intuitivo e semplice, legato molto all’utilizzo dell’applicazione da mobile. Un’altra novità riguarda la modifica della sezione “informazioni sulla pagina”. La sezione “Storia”, all’interno della tab dedicata alle informazioni, non è più disponibile a partire dal 28 febbraio 2021.

Le novità di Instagram

Le novità non riguardano solo Facebook ma anche Instagram, che ha lavorato e sta continuando a farlo per consentire agli utenti una navigazione sempre più completa e intuitiva. Già da luglio 2019 nella versione mobile sui 51


FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL profili non erano più visibili a tutti il numero dei mi piace. Sembra che ci sia l’idea di renderli nuovamente visibili, com’è rimasto sulla versione desktop, anche se al momento tutto è ancora invariato. Inoltre molto probabilmente assisteremo a dei cambiamenti anche per la sezione delle Stories. Attualmente si tratta ancora di un test che riguarda solo pochi utenti, ma ci sarà una funzionalità che raggrupperà le storie in un’unica pagina; gli utenti vedranno nella parte superiore dello schermo il carosello delle Storie in due righe invece che in una e apparirà un pulsante che consentirà vederle tutte. Le stories acquistano così sempre più importanza e il numero di utenti giornalieri e quindi anche degli inserzionisti tenderà ad aumentare. Anche per la versione desktop pare verrà dato più spazio alle stories, che saranno presentate una dopo l’altra anziché come immagini che occupano l’intera pagina. Questo cambiamento sembra stato dettato dal cambiamento del comportamento degli utenti nel corso del 2020 che, obbligati a stare a casa a causa della pandemia e di tutte le restrizioni in corso, hanno spostato nuovamente gran parte del traffico su desktop. Tra le novità di Instagram con cui le strutture turistiche si sono dovute mettere in gioco già dalla fine della stagione 2020, ci sono stati anche i Reels, inizialmente di massimo 15 secondi in seguito estesi fino a 30 sec., con un formato simile a quello di TikTok. Ai reels è stata data una notevole importanza, con più “percorsi” per accedere alla sezione e crearli come contenuto. Con i reels i campeggi e villaggi hanno la possibilità di poter coinvolgere nuovi pubblici e target che dedicano grande attenzione a questi formati. Un’altra novità di fine 2020 sono state le Instagram Guides, che permettono di condividere consigli, ispirazioni e prodotti in maniera originale dedicando uno spazio

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all’interno dei profili che le sfruttano e sono quindi facilmente individuabili dagli utenti attraverso l’icona di una “cartina”, che esprime al meglio il concetto di guida. Le guide possono avere tre formati, ciascuno con obiettivo differente: è possibile scegliere tra post, prodotti e luoghi. I post ci permettono di riunire in un raccoglitore unico alcuni post del proprio profilo o quelli salvati dal profilo di altri utenti; i prodotti consentono di raggruppare diversi item da mostrare agli utenti; i luoghi offrono la possibilità di creare veri e propri itinerari e suggerimenti di viaggio legati ad un luogo specifico, con foto e descrizioni. Indubbiamente anche per i camping village le guide possono diventare degli input preziosi da sottoporre agli utenti, sempre più interessati a programmare nel dettaglio le proprie vacanze e a scoprire cosa è possibile vivere in campeggio e nei dintorni. Inoltre una novità di Instagram riguarda lo Shop: se già esisteva la possibilità di taggare un prodotto all’interno di un post, Instagram darà la possibilità di taggare i prodotti anche su IGTV, all’interno dell Stories e sembra anche all’interno dei reels e nelle dirette live. Purtroppo al momento sullo shop di Instagram non sembrerebbe possibile “vendere” servizi e beni non materiali come le vacanze, anche se non manca qualche eccezione. Alcune strutture turistiche lo stanno utilizzando per le vendita di gadget e altri “materiali” per brand awareness, ma sicuramente non mancheranno novità in merito. Anche se della stessa azienda, lo shop di Facebook al momento è molto meno restrittivo e sembrerebbe approvare anche le sistemazioni di hotel e campeggi.

Quali effetti dell’aggiornamento iOS?

Ultimo ma non meno importante, anzi, sicuramente la novità che preoccupa maggiormente gli inserzionisti che utilizzano Facebook e Instagram per la pubblicazioni di sponsorizzazioni sono gli effetti dell'aggiornamento di iOS 14 di Apple su inserzioni e report. Apple ha annunciato l'introduzione di modifiche che cambieranno il modo con cui sono elaborati gli eventi di conversione da strumenti come il pixel di Facebook. La normativa di Apple vieterà la raccolta e la condivisione di alcuni dati, a meno che le persone non autorizzino il monitoraggio sui propri dispositivi iOS 14. Tuttavia, in risposta a queste modifiche, Facebook con la misurazione degli eventi aggregati cercherà di non ridurre l’efficacia delle campagne pubblicitarie. In preparazione alle modifiche, Facebook nel Centro Risorse guida gli inserzionisti nelle operazioni da svolgere tra innanzitutto cui la verifica del dominio. Facebook e Instagram si confermano come protagonisti di una strategia di digital marketing per il turismo dei campeggi e villaggi, ma una strategia di web marketing per il turismo open air non può prescindere anche da altri canali. Primo tra tutti Google, come motore di ricerca su cui posizionarsi gratuitamente, anche con le schede


FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

Novità di fine 2020 sono state le Instagram Guides, che permettono di condividere consigli, ispirazioni e prodotti in maniera originale dedicando uno spazio all’interno dei profili"

Google My Business e a pagamento con il potentissimo Google Ads su target specifici e dal quale è possibile gestire non solo gli annunci sulla rete di ricerca, ma valutare le opportunità su tutta la rete Google che include anche YouTube. La novità dal mondo Google, ancora in fase di sviluppo ma vogliamo soffermare l’attenzione sul nuovo Google Analytics 4, la nuova generazione di Google Analytics che è possibile attivare in parallelo alla versione universal comunemente in uso. Un nuovo strumento ma anche un nuovo modo di “pensare” e “ragionare” a cui conviene iniziare ad avvicinarsi.

Ad esempio viene superato quello che è uno dei cardini delle valutazioni della qualità del traffico, ovvero la frequenza di rimbalzo, che si evolve nel nuovo concetto di Engaged sessions ovvero Sessioni con coinvolgimento. Questa metrica indica il numero di sessioni durate almeno dieci secondi o che hanno registrato almeno un evento di conversione o almeno due visualizzazioni di pagina. In ambito digital le novità sono continue e i canali numerosi. Per i camping village è molto importante essere al passo con i tempi e cogliere le opportunità offerte da questi canali, in linea con la propria identità e tone of voice. ✻

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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA

Il rischio elettrico nei campeggi La prevenzione comincia da una buona progettazione degli impianti di Domenico Grillo Consulente tecnico-normativo in ambiente e sicurezza

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hi progetta di trascorrere le vacanze in un campeggio cerca relax, tranquillità e divertimento in un ambiente a stretto contatto con la natura, senza dover rinunciare ad alcune comodità. Il soggiorno però non è completamente privo di rischi, anche se quasi mai ci si pensa, che possono venire da trascuratezza o semplice distrazione. Il campeggio infatti è pur sempre un'area quasi sempre situata in mezzo ad un bosco o a una pineta, con condutture di acqua ed energia elettrica o attrezzature di ogni tipo alimentate dall’elettricità, dove scorazzano bambini come se fossero a casa propria, ignari dei potenziali pericoli che li circondano. All’impiego o alla semplice presenza di energia elettrica è spesso associato un rischio per la sicurezza delle persone, comunemente chiamato “rischio elettrico”, con caratteristiche particolarmente temibili. La prima è proprio la diffusione estremamente capillare, tanto che è difficile pensare a luoghi completamente liberi da tale rischio. Non dimentichiamo che l’elettricità è perlopiù “invisibile”, tranne casi particolari, e può essere causa di incidenti e infortuni anche a distanza dall’impianto o dall’apparecchio che alimenta. Si tenga conto che in Italia ogni anno si stima avvengano mediamente 400 infortuni mortali per elettrocuzione. La valutazione del rischio elettrico è un obbligo di legge che discende, tra l’altro, dal D.Lgs. 81/2008, norma a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Tale valutazione deve tenere in considerazione diversi elementi, partendo dalle fonti primarie (impianti ed apparati) e senza trascurare le condizioni specifiche, le caratteristiche dei luoghi nonché delle attività che possano eventualmente causare interferenze. Non dimentichiamo infatti che nessuna norma, per quanto accuratamente studiata, può garantire in modo assoluto l'immunità delle persone e delle cose dai pericoli dell'energia elettrica.

Nei campeggi elementi di forte criticità risultano essere i quadri elettrici, le linee di distribuzione e gli attacchi oltre ai luoghi dov’è possibile immaginare la presenza di acqua, come bagni o locali doccia. Un buon punto di partenza sono sicuramente le verifiche periodiche e le certificazioni dello stato di ogni elemento, previsti dal D.Lgs. 37/2008, anche in considerazione dei carichi elettrici che l’impianto deve sopportare. A questo proposito è opportuno ricordare che una valutazione accurata del rischio elettrico deve essere periodicamente rivista anche in base a variazioni dei processi che possano apportare un aumento della richiesta di energia, e quindi un potenziale sovraccarico dell’impianto. Le misure di gestione del rischio non possono prescindere dalla prevenzione, che si realizza effettuando una costante formazione e informazione degli addetti, una regolare manutenzione degli impianti e delle attrezzature ai sensi delle normative tecniche, e con l’adozione di adeguati dispositivi tecnici. Le condizioni, a cui la sicurezza si riferisce, possono quindi essere così raggruppate: • condizioni d'impiego e d'installazione: ogni impianto, apparecchio o componente deve essere installato e utilizzato in conformità alle norme e alle indicazioni fornite dal costruttore, sia riguardo alle condizioni ambientali sia alle misure complementari di protezione. • condizioni di manutenzione: apparecchi e componenti devono essere oggetto di una idonea manutenzione. Il mancato rispetto anche di una sola delle condizioni suddette comporta in generale un decadimento del livello di sicurezza.

Incidenti elettrici, conseguenze

Gli eventuali danni alle persone che possono verificarsi in seguito ad un incidente di natura elettrica, variano in 55


FOCUS | AMBIENTE E NATURA base alla durata dell’esposizione, alla frequenza ed all’intensità della corrente. Si parla quindi di folgorazione o elettrocuzione quando vi è passaggio di corrente attraverso il corpo; in questo caso si possono manifestare danni cardiaci (fibrillazione), muscolari (tetanizzazione) e nervosi con seria compromissione delle funzioni sensitive e motorie. Danni meno significativi si possono avere per contatti brevi o per correnti di bassa intensità; sono generalmente localizzati nel punto di contatto e possono manifestarsi con ustioni locali o ipersensibilizzazione della zona colpita dalla scarica. Altro elemento da non dimenticare è che malfunzionamenti degli apparati e delle attrezzature elettriche, così come utilizzi impropri, risultano essere la prima causa di innesco di incendi. Rischio sempre connesso a quello elettrico che deve essere accuratamente valutato. Alcuni accorgimenti atti a minimizzare il rischio elettrico e migliorare il confort e la sicurezza di lavoratori e visitatori sono richiamati nelle normative tecniche. Per le aree di campeggio si deve dedicare particolare attenzione a possibili effetti corrosivi, al danneggiamento meccanico di elementi e strutture, alla presenza di combustibile infiammabile e al rischio aumentato di scosse elettriche dovuto alla presenza di acqua. Ogni elemento dell’impianto deve essere scelto tenendo conto del grado

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di protezione adeguato per i liquidi e i corpi solidi. Le apparecchiature installate in un’area dedicate al posteggio di camper e caravan devono essere protette contro danni meccanici. La posizione deve essere scelta onde evitare danni di qualsiasi urto ragionevolmente prevedibile e deve essere fornita una protezione meccanica locale o generale. I quadri devono essere installati vicino alle rispettive piazzole e possono essere alimentati indifferentemente mediante cavi isolati con linea aerea o preferibilmente interrata. Nella distribuzione dei cavi si deve tener conto delle altezze utili, atte ad impedire eventi accidentali nelle zone di transito, e, per quanto possibile, distante dalle piazzole di sosta. Le prese a spina devono essere installate ad un’altezza adeguata dal suolo anche al fine, in casi speciali dovuti a particolari condizioni ambientali, di evitare il rischio di inondazione allagamento e/o pesante caduta di neve. In conclusione, il decalogo del campeggio sicuro deve necessariamente prendere in considerazione il rischio elettrico presente per visitatori e lavoratori partendo da un’accurata progettazione dei luoghi e proseguendo con un’attenta programmazione di manutenzione e aggiornamento dell’analisi di rischio in base al contesto, alle attività ed alla conformazione dei luoghi. ✻


FOCUS | AMBIENTE E NATURA

Come gestire la potatura

La potatura è una pratica essenziale e vitale i cui fini sono chiarissimi in numerosi settori ma In arboricoltura urbana non esiste un testo che dia precise e pratiche regole"

La fine dell’estate è il momento per una serie di interventi per la manutenzione dei pini di Fabio Agabiti Rosei

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crivere di potatura e di corrette cure da prestarsi agli alberi in ambito urbano non è semplice. Non è semplice perché purtroppo sono sull’argomento si confrontano diverse "scuole", ciascuna delle quali pretende di avere la soluzione migliore. Si passa, così, da un estremo all'altro: dai filari di platani orrendamente scalvati, all'asserzione che le piante non necessitano mai e comunque di interventi cesori. In realtà il problema è complesso e merita delle risposte scientifiche e pratiche serie; non basate su intuizioni o soluzioni personali. Potare bene significa aiutare in modo decisivo ed insostituibile l'albero, stressato dalle condizioni in cui è costretto a vivere. Potare male significa, viceversa, infliggere all'albero un danno che si trascinerà per tutta la sua vita. È quindi importante distinguere il potare bene dal cattivo modo di potare. Gli interventi cesori dissennati sono ancora oggi, in Italia, una pratica consolidata e radicata: ma ciò non significa necessariamente che la pratica in sé sia sempre e comunque perniciosa. Questa confusione nei termini ha generato molte incomprensioni e dissapori anche tra gli addetti ai lavori e tra i tecnici. Qui si vuole fare il punto sulla potatura dando delle soluzioni che sono frutto di esperienze pratiche e teoriche e vista la complessità dell’argomento per maggiore chiarezza si è deciso di dividere le informazioni in due parti.

Perché potare

La potatura è una pratica essenziale e vitale i cui fini sono chiarissimi in numerosi settori: in frutticoltura le pian-

te sono potate per migliorare la produzione qualitativa e quantitativa, in bonsaistica per regolare la forma e l'armonia dell'albero, in floricoltura urbana per migliorare la qualità del fiore. In arboricoltura urbana le finalità non sono così chiare ed evidenti e non esiste un testo che dia precise e pratiche regole. Le situazioniì dei singoli alberi o filari sono oltretutto molto variabili e quindi i modelli o le indicazioni teoriche non possono essere applicate o seguite. Perché gli alberi di città sono potati, mentre quelli nei boschi o in foresta non lo sono? La risposta potrebbe essere banale: l'albero in foresta cresce dove si sviluppa meglio, l'albero in città cresce là dove è stato messo a dimora. La pianta nel bosco cresce in stretta comunità con gli altri alberi, i rami più bassi muoiono ancora giovani e possono essere abscissi. Gli alberi in città hanno modificato anche il portamento, avendo una chioma più aperta con rami basali più grossi. Quando questi muoiono o vengono potati e ne risultano ferite notevolmente più grosse, che diventano facile preda di patogeni. Solo in teoria, l'albero ha incrementi ponderali ad ogni stagione vegetativa. La pianta è un sistema che genera nuovi tessuti e che successivamente li perde con l'abscissione. La generazione è correlata all'abscissione. Ciò spiega perchè gli incrementi ponderali non sono correlati direttamente con le necessità di spazio e di energia. In teoria, la potatura degli alberi in città aiuta a regolare la massa e a prevenire rotture di rami con difetti strutturali e meccanici. 57


FOCUS | AMBIENTE E NATURA

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA Quando potare

Il periodo più opportuno per la potatura dipende dalla specie, dalle condizioni vegetative e dal risultato finale desiderato. Deboli interventi cesori possono essere eseguiti in ogni periodo dell'anno, come pure la rimonda del seccume o l'asportazione di rami spezzati. La potatura nel periodo "sbagliato" non uccide, come qualcuno pensa, l'albero, ma può, temporaneamente, ridurne la fioritura o la crescita. I periodi critici annuali nel vigore di un albero sono essenzialmente due: la fase di emissione delle foglie, in cui l'albero eroga grandi energie, e l'abscissione autunnale delle medesime, in cui la fase di sporulazione di molte crittogame è elevata. In queste due epoche è meglio non potare. Il periodo più usuale d'intervento risulta essere la fine dell'inverno. La potatura verde è pratica emergente e da consigliarsi in molte situazioni. L'effetto più appariscente che provoca è la riduzione del vigore delle cacciate; in questa ottica, il periodo più efficace, su numerose specie, va dalla primavera all'inizio dell'estate. Intervenendo in questo periodo si riduce più a lungo la superficie fogliare. La potatura verde è consigliabile anche oggi negli interventi riformativi, quando cioè si tenta di correggere i danni causati da precedenti tagli di capitozzo o quando si

vuole eliminare cacciate in sovrannumero. È consigliabile effettuare la potatura su conifere dopo la fioritura.

Dove potare

Per decenni, ed ancora oggi, si è detto e scritto di eseguire tagli a filo tronco e di ricoprire, poi la ferita con mastici "cicatrizzanti". Tutto ciò magari senza che fosse ben chiara l'unione tra tronco e ramo. Recenti studi sperimentali hanno chiarito questa unione che è, in genere, molto salda e a livello anatomico particolare. Si tratta, infatti, di una doppia unione che fornisce nel medesimo tempo robustezza ed elasticità. Esemplificando, si tratta di un doppio collare che in alcune specie (faggio, betulla) è molto ben evidente anche in natura. In natura, quando un ramo si secca per carenza di luce, è molto ben visibile la separazione tra il legno vivo del tronco e i tessuti morti del ramo. È necessario che anche l'intervento dell'uomo ricalchi ciò che avviene in situazioni naturali. Tagliare dunque il più vicino possibile al collare del ramo, senza andare a danneggiarlo. Nel collare sono presenti barriere chimiche di protezione che si oppongono naturalmente ai microrganismi: i tagli a filo tronco o tagli rasi ("flushcut"), rimuovendo queste

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA

Ogni albero è un individuo a sé, con la propria storia, i propri traumi, i propri punti interni di debolezza strutturale, la propria differente vitalità. Ne consegue che è estremamente sbagliata la potatura cosiddetta "a campione"

barriere e facilitano l'ingresso dei patogeni. In aggiunta il taglio raso va a ledere direttamente il tronco causandovi la formazione di un'eventuale "barrier zone", che è punto strutturalmente più debole e che può quindi in seguito fessurarsi o spaccarsi. L'uso e la ricopertura dei tagli di potatura con i mastici "cicatrizzanti" vengono raccomandati vivamente, tanto che in numerosi capitolati d'appalto se ne obbliga l'uso. In realtà la ricopertura con resine è da considerarsi una medicina psicologica per il proprietario dell'albero o per chi esegue i tagli; sicuramente rappresenta il tentativo più appariscente di antropizzazione delle cure da prestarsi agli alberi. In altri casi, e questo è molto grave, rappresenta per l'operatore incapace e superficiale la "vernice" che ricopre sbagli e nefandezze. Quante volte di fronte a lavori mal eseguiti o a capitozzi evidenti la risposta dell'operatore è stata "ma ho messo il mastice!"? Quali sono i motivi per cui si applica il mastice? Le risposte sono numerose, e tutte, comunque supportate da pochi o nulli dati scientifici. L'efficacia di un mastice non può essere dimostrata, anche a livello sperimentale, dalla vigoria o velocità nell'emissione dei tessuti cicatriziali. I tessuti alterati dai patogeni interessano il legno presente all'epoca della ferita. In realtà la formazione del calcio è associata al ritmo di crescita dell'albero: una pianta che cresce in fretta e vigorosamente emette velocemente un largo callo; più si esegue un taglio raso, andando a danneggiare i tessuti del tronco, più vi è veloce emissione di callo. Il vero, unico, almeno al momento, naturale cicatrizzante attivo da milioni di anni è il rispetto del collare e delle barriere protettive naturali interne. Eseguire il taglio correttamente - e tale indicazione dovrebbe entrare d'uso nei capitolati - è l'unica arma a disposizione per aiutare l'albero.

Come potare

Enunciare regole precise di taglio sarebbe semplicistico se non impossibile. Troppo diverse dall'eventuale modello 60

teorico sono le situazioni ed il materiale vegetale su cui l'arboricoltore deve intervenire. Troppe volte si è chiamati ad intervenire su filari che per sbagli agronomici d'impianto o per errori antecedenti di potatura sono rovinati e sarebbero da sostituire, ma ciò spesso non è possibile. Come in altri settori anche in arboricoltura sarà bene prevedere modi e misure differenti di taglio, che terranno conto dell'età dell'albero e delle condizioni in cui si trova. Ciò per facilitare il compito di chi poi andrà a potare. Un'ulteriore considerazione è doverosa: ogni albero è un individuo a sé, con la propria storia, i propri traumi, i propri punti interni di debolezza strutturale, la propria differente vitalità. Ne consegue che è estremamente sbagliata la potatura cosiddetta "a campione", perché non tiene conto delle individualità precise e costituite. È bene poi non dimenticare che i tagli rappresentano comunque un'aggressione alla pianta; andranno quindi evitati tagli su grosse sezioni, superiori a 10 cm. Se il taglio è ben eseguito nel rispetto del collare e se la pianta è sufficientemente vigorosa, gli agenti cariogeni saranno isolati ed il danno patito sarà ridotto al minimo. Nel prossimo articolo si evidenzieranno le diverse tipologie e tecniche di potatura. ✻


FOCUS | AMBIENTE E NATURA

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LE AZIENDE INFORMANO

Isanity: tecnologia spaziale per la sanificazione

Tecnologia spaziale per la sanificazione dell’aria e delle superfici negli ambienti interni.

Il sistema semplice e sicuro per proteggere gli ospiti non solo da virus e batteri ma anche dagli allergeni di Filippo Gentile

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oter dare ai propri clienti aria e superfici pulite e sanificate, libere da allergeni, acari, pollini e ogni altro elemento irritante o dannoso è sicuramente molto apprezzato. Ancor più adesso che la vera, o presunta, pandemia da Covid-19, dopo aver provocato il panico tra la popolazione, rischia di mettere a rischio la stagione turistica. Primo requisito per poter sperare di riempire le proprie strutture ricettive è infatti diventata 62

la sicurezza, che deve essere garantita anche a costo di notevoli spese aggiuntive in termini di maggiore impiego di manodopera e prodotti di sanificazione per la pulizia ordinaria, dopo aver affrontato magari anche l’onere di una sanificazione generale periodica affidata ad una ditta specializzata. Una positiva novità da questo punto di vista giunge dalla Ica System, azienda che da trent’anni fornisce sistemi per la pulizia professionale, in

ambito civile ed industriale, pubblico e privato e che ha sviluppato Isanity, un dispositivo che utilizza la tecnologia spaziale messa a punto dalla Nasa per mettere in sicurezza i campioni prelevati dalla superficie lunare i quali potevano contenere qualche virus sconosciuto ed essere veicolo di contagio sulla Terra. Il sistema prevede la sanificazione degli ambienti senza ricorrere a filtri e ozono - gas irrespirabile - ma utilizzando le capacità germicide e vi-


LE AZIENDE INFORMANO rucide della luce UVC sapientemende vantaggio di Isanity e della sua te combinate con quelle del biossido capacità di depurare l’aria: la scomdi titanio per eliminare gli elementi parsa di cattivi odori e di quella fanocivi trasformandoli in ossigeno e stidiosa sensazione di “aria pesante” vapore acqueo. che aleggia in locali affollati o poco Il funzionamento è semplice: Isanity areati. attira l’aria all’interno del suo invoAltro fattore da considerare, per lucro eliminando le contaminazioni strutture ricettive che fanno della che vi trova, in pochi secondi crea un eco sostenibilità ambientale la proil processo di fotocatalisi - illuminanpria principale caratteristica è che la do con luce UVC le pareti trattate sanificazione degli ambienti avviene dal biossido di titanio. Successivasenza ricorrere ad alcuna sostanza mente reimmette nell’ambiente aria chimicamente aggressiva poiché il pulita e molecole fotocatalitiche che biossido di Titanio è naturale, sicuro hanno la funzione di eliminare i cone innocuo per l’uomo, ha un’elevata taminanti rimasti nell’aria; le moleefficienza fotocatalitica, è atossico cole in eccesso poi si adageranno sule funziona come antibatterico e vile superfici che verranno a loro volta rucida a lunga durata perché non si sanificate. degrada. La sua azione come batteriIsanity è utilizzabile in qualsiasi cida è tre volte superiore a quella del ambiente chiuso, non emettendo cloro e una volta e mezza superiore a elementi nocivi per la respirazione, quella dell’ozono, il cui utilizzo - riè efficace già nei primi 15 minuti e petiamo - non può avvenire in prepermette di eliminare il 99,9% visenza dell’uomo perché non respirarus e batteri dopo soltanto un'ora. bile. La lampada germicida con luce Può essere usato in presenultravioletta (UV-C) invece za di persone e non richiede emette una lunghezza d’onda Il sistema prevede la nessuna manutenzione. La di 254 nm che permette una sanificazione degli presenza di un dispositivo in disinfezione ottimale perché ambienti senza ricorrere a filtri un bungalow o in una casa tale radiazione è in grado di mobile consente di poter fare distruggere i microrganismi e ozono – gas irrespirabile - ma a meno della sanificazione modificando le informazioni utilizzando le capacità germicide e contenute nel loro DNA e/o quotidiana e al momento del virucide della luce UVC combinate RNA. cambio di ospiti in quanto l’azione di Isanity è efficace Ica System ha già istallato con quelle del biossido di titanio" anche su qualsiasi superficie, con successo i suoi dispositivi compreso il rivestimento di in alcuni villaggi e campeggi poltrone e divani, lenzuola e allergeni animali, anch’essi causa in tutta Italia offrendo la sua coperte. di fastidiose irritazioni, acari, e coro- consulenza per determinare il numeL’uso di Isanity è semplicissimo in navirus, stagionalmente responsabile ro dei dispositivi necessari e il tipo, quanto è sufficiente collegarlo ad una di raffreddori e sindromi respirato- avendo in catalogo diversi modelli presa di corrente e accendere il pul- rie. La sua presenza in aree comuni che dovranno essere istallati in base sante per iniziare a sanificare aria e come bar, toelette, sale ritrovo e ri- alle dimensioni dei locali da sanificasuperfici. E, cosa non secondaria, si storanti pertanto garantisce agli ospi- re. La spesa media per la messa in sitratta di un presidio medico sanitario ti una vacanza senz’altro serena non curezza di una struttura open air può certificato, testato anche dalla facol- soltanto in questi tempi molto parti- andare dai 12mila ai 30mila euro tà di medicina molecolare della Uni- colari ma sempre e ad essere partico- a seconda delle dimensioni, ma le versità di Padova.In ogni caso sul sito larmente grati alle strutture che istal- aziende possono comunque contare dell’azienda (https://www.isanity.it/) leranno i dispositivi della Ica System su forme di noleggio e leasing messe è scaricabile il fascicolo tecnico com- saranno innanzitutto le moltissime a disposizione da Ica System, assieme pleto di tutte le certificazioni. persone che specialmente in prima- al servizio di assistenza e formazioCome accennato Isanity è efficace vera soffrono di fastidiosissime aller- ne. Gli apparecchi sono garantiti per contro virus, composti orga- gie o sono sensibili ad altri allergeni, 17.500 ore il che riduce il costo oranici volatili che causano irri- capaci di rovinare una vacanza. rio di funzionamento ad appena 0,09 tazioni respiratorie, pollini, Da non sottovalutare un altro gran- centesimi. ✻

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LE AZIENDE INFORMANO

Project srl: case mobili, allestimenti e ricerca del bello

L’azienda toscana che produce case mobili di qualità, bellezza… e non solo di Sara Alvaro

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roject srl è un’azienda toscana con sede a Poggibonsi, in provincia di Siena, che fornisce allestimenti di ogni tipo, a cominciare dalle case mobili e che con il tempo si è strutturata su tre distinte divisioni, ciascuna delle quali ha maturato specifiche competenze ed esperienze per poter fornire ai propri clienti servizi specifici. Project Case Village progetta, produce ed installa bungalow e case mobili, realizzati con materiali di assoluta eccellenza, dagli spazi personalizzati, finiture di livello e con ottime prestazioni in termine di con-

Ismaele Vanzi - Socio fondatore

sumo energetico, paragonabili agli standard delle case in muratura. Project Lab è l’anima creativa dell’azienda, il cui compito è soddisfare al meglio tutti i desideri dei clienti, grazie al suo team di designer, architetti e graphic designer. Tutti professionisti con personalità diverse, ma accomunati da un’unica idea: la ricerca del bello. Project Allestimenti fornisce allestimenti fieristici, showroom e negozi, accompagnando prestigiose marche italiane e del mondo negli eventi europei più importanti: da Milano a Parigi, Firenze, Pechino e Düsseldorf.

Project da sempre dà valore anche ai minimi dettagli, cercando di tradurre in realtà ciò che il cliente immagina e ciò che vuole comunicare alla sua clientela" 65


LE AZIENDE INFORMANO Ismaele Vanzi è socio fondatore dell’azienda ed è lui stesso a spiegare perché, ad esempio, è importante partecipare ad un salone espositivo ad una azienda come la sua: «Project da sempre dà valore anche ai minimi dettagli, cercando di tradurre in realtà ciò che il cliente immagina e ciò che vuole comunicare alla propria clientela e, grazie ad un team di professionisti con una vasta e consolidata esperienza nel settore fieristico ed espositivo, riusciamo a tradurre la partecipazione ad un qualsiasi evento in un’occasione per fare buoni affari e ampliare il proprio portafoglio clienti». Eppure per fare affari ad una fiera di settore sembrerebbe sufficiente portare un po’ di depliant, delle belle brochure o magari qualche articolo come campione da mostrare – magari una casa mobile - e affidarsi alle capacità e all’esperienza di un buon venditore. Non è così? «Ogni prodotto ha specifiche caratteristiche e qualità che devono essere opportunamente messe in luce e valorizzate. Ad esempio, nelle nostre case mobili bisogna entrarci e devono essere “toccate con mano” per apprezzarne in pieno il valore.Raccontarle o vederle su un catalogo ne riduce notevolmente l’effetto, anche perché sono abbastanza distanti dallo standard di molte altre case su ruote a cui magari siamo abituati. E ovviamente anche il contesto in cui sono presentate e collocate ha la sua importanza». Quali sono attualmente i vostri maggiori clienti? «Per la divisione Allestimenti, i nostri clienti vanno dai produttori di occhiali e macchinari oftalmologici alla componentistica per Camper, ma non mancano anche produttori di macchinari per aziende agricole, mentre la divisione Case Village ha come clienti campeggi, B&B, villaggi vip, agriturismi e glamping». 66

Le J-wall sono nate dall’esperienza di chi ha creduto in questo tipo di prodotto da ormai molti anni e dell'evoluzione del concetto di vacanza in campeggio, che ha portato con sé l'innalzamento degli standard"

Oltre agli allestimenti costruite anche case mobili. Qual è la vostra esperienza nel settore e come è andata maturando? «Le J-wall sono nate dall’esperienza di chi ha creduto in questo tipo di prodotto da ormai molti anni e dell'evoluzione del concetto di vacanza in campeggio che ha portato con sé l'innalzamento degli standard richiesti dai clienti. Inoltre una parte importante della nostra attività è stata caratterizzata, negli anni, da interventi di manutenzione presso i campeggi, che ci ha portato a considerare un nuovo modo di costruire le case mobili, proteggendo le strutture da un invecchiamento precoce. Da qui la progettazione delle nostre J-wall che rispondono ad esigenze prettamente tecniche. Per coinvolgere maggiormente il viaggiatore-sognatore, abbiamo invece realizzato la linea PostHome che differisce dal-

le costruzioni che possiamo normalmente vedere nei campeggi standard. Nata dalla mescolanza di concetti e decori architettonici multietnici, trova la sua forma nella caratteristica cassetta delle poste americane, la particolare sagoma cilindrica orizzontale che pensiamo possa essere la soluzione fuori dagli schemi per un villaggio o un B&B in mezzo alla natura».

Quali sono i vantaggi delle vstre case mobili rispetto alle molte altre proposte in commercio? «I vantaggi sono molteplici. Le J-Wall sono costruite con pareti sandwich rivestite in vetroresina sia internamente che esternamente: allo stesso modo, realizziamo i sottopavimenti e il sottotetto. Inoltre, la parete che viene realizzata in unico stampo, fino ad un massimo di 8mt di lunghezza, permette più protezione da agenti atmosferici e limita l’intrusione di insetti e roditori. Questo sistema, quindi, garantisce salubrità nel tempo e ridotti costi di manutenzione. La particolarità della composizione dei nostri moduli abitativi ci contraddistingue da altre tipologie. Le PostHome sono vere chicche; in legno di varia essenza, a seconda della richiesta, in cui gli spazi inter-


LE AZIENDE INFORMANO ni sono pensati e distribuiti per avere tutto il necessario con cui vivere un’esperienza appagante nella natura. Con questo spirito, sono realizzate per essere eco-sostenibili al 90% e, dal momento che sono costruite artigianalmente nella nostra azienda, possiamo dire che rappresentano in pieno il Made in Italy».

co contesto. Per quanto riguarda la post- vendita per le J-Wall, offriamo servizio di assistenza e manutenzione degli impianti, qualora si rendesse necessario e manutenzione delle verande, ove presenti, considerando a dogni modo, che questa tipologia di casa mobile non necessita di manutenzione sulle pareti per la particolare mescola con cui sono realizzate. Per quanto riguarda le PostHome,

Novità per il 2021? «Pensando alla situazione creata dal Covid e quindi alla necessità di lavorare in smartworking, abbiamo realizzato la Baby Office: struttura in legno della linea PostHome composta da un ambiente completo di divano letto, scrivania, impianto luce, destinata a ricreare un ufficio vicino casa ma lontano dalla sede principale, che permette di ritrovare la con-

rimaniamo a disposizione pr offrire ai nostri clienti anche il servizio di manutenzione generica».

centrazione senza doversi per forza recare sul posto di lavoro. Abbiamo inoltre ampliato la nostra gamma di accessori, pensando sempre alla funzionalità ma strizzando l’occhio all’ecosostenibilità, sempre più importante per il nostro futuro. Parliamo quindi di Tina WarmSensation, una tinozza in legno con la possibilità di installare una stufa che, alimentata a legna, può raggiungere alte temperature e far godere di un rilassante bagno anche nelle fredde notti invernali. Oppure la nostra Little Sun, sauna di dimensioni contenute ma che dà la possibilità agli ospiti di goderne tutti i vantaggi. Sino ad arrivare ai servizi pubblici, a cui abbiamo dato il nome di Bisognino: strutture in legno da utilizzarsi come toilette per le strutture ricettive o anche da posizionare nei parchi pubblici. ✻

Le PostHome sono vere chicche; in legno di varia essenza, a seconda della richiesta, in cui gli spazi interni sono pensati e distribuiti per avere tutto il necessario con cui vivere un’esperienza appagante nella natura"

A quali paesaggi, climi e strutture ricettive si adattano i vostri moduli abitativi? «Sia i bungalow che le case mobili si prestano ad essere posizionate in qualsiasi tipo di paesaggio e soprattutto di clima. La loro accurata coibentazione le rende abitabili tutto l’anno. Le J-Wall sono studiate per essere posizionate in villaggi vip e campeggi, mentre la linea PostHome è ideale per essere installata in strutture ricettive glamping, agriturismi o B&B che hanno l’obiettivo di far vivere esperienze particolari alla propria clientela». Che tipo di servizi, compresa la post-vendita, offrite ai vostri clienti? «Ai nostri clienti offriamo assistenza a tutto campo, a cominciare dalla progettazione delle unità, singole o inserite all’interno di uno specifi-

Qual è la vostra maggiore realizzazione nella fornitura di moduli abitativi? «Uno dei progetti più importanti è stato quello per un’associazione che ci ha richiesto la realizzazione di un villaggio per seconde case ad Amatrice, il comune del reatino, gravemente colpito dal terremoto dell'Agosto 2016». In quali aree d’Italia siete operativi? «La nostra azienda ha sede a Poggibonsi, in Toscana, ma siamo operativi sia a livello nazionale che internazionale, dal momento che ci avvaliamo di un pool di collaboratori attivi sia sul territorio italiano che estero».

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Airstream e Glant insieme per far crescere il glamping in Italia

La partnership aiuterà le imprese a entrare decisamente nel nuovo settore o le accompagnerà nella riconversione dell’attività di Pietro Licciardi

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a Airstream nasce nel 1931 per creare trailers leggeri e aerodinamicamente perfetti con i quali dare concretezza alla voglia di libertà degli americani che negli anni della motorizzazione di massa hanno sostituito i carri degli antichi pionieri in marcia alla conquista dell’Ovest con i più comodi e pratici caravan. Grazie alle auto era infatti nato un altro sogno di libertà, scoperta di nuovi luoghi, nuove esperienze e

nuove amicizie. Un moto dell’animo così potente e così duraturo che ha fatto molto di più che creare un nuovo modo di viaggiare; ha creato un nuovo modo di vivere, condiviso da migliaia di famiglie. L’attuale flotta di Airstream Trailers continua la tradizione di design e qualità artigianale che ha reso famoso il marchio Airstream, fondato da Wally Byam ed è importata in Italia da Airsteam Italy Glant Glamping tents è una azien-

Nel 2017 gli indicatori che monitorano il settore hanno segnalato crescite esponenziali nel quinquennio successivo. Il Covid poi ha velocizzato e aumentato questo processo" 69


LE AZIENDE INFORMANO da che realizza safari tent, lodge tent, luxury tent e molti altri modelli progettati e realizzati su misura per un turismo e una vacanza glamping in grado di affascinare gli ospiti e soddisfare le esigenze dei gestori di campeggi, villaggi, resort e agriturismi. Glant con le sue realizzazioni, affidate ai migliori professionisti del legno, dà corpo alle più riuscite

Come avete annunciato presentando la partnership intendete affermarvi in particolare nel glamping. Come pensate possa ulteriormente svilupparsi in Italia questo settore? «Airstream Italy ci ha visto lungo e sin dal 2018 ha investito nel glamping con alcuni resort. Nel 2017 gli indicatori che monitorano il settore,

parte di imprenditori che vogliono essere pronti ad accogliere i propri clienti in strutture adeguate alle indicazioni di volta in volta emanate dal Governo con i suoi decreti ma senza rinunciare ad un elevato livello dei servizi offerti. La proposta di Airstream Italy e Glant permette pertanto di avvicinarsi al mondo del glamping in ma-

Oggi notiamo un forte interesse da parte di imprenditori che vogliono essere pronti ad accogliere i propri clienti in strutture adeguate alle indicazioni di volta in volta emanate dal Governo con i suoi decreti ma senza rinunciare ad un elevato livello dei servizi offerti"

espressioni di quel nuovo modo di fare campeggio che unisce il fascino delle origini, simbolicamente rappresentato dalla tenda, alle comodità e al lusso oggi richiesto dai nuovi e vecchi estimatori dell’open air. Queste due aziende hanno recentemente siglato una partnership per rafforzare la loro presenza nel turismo glamping con l’apporto delle loro esperienze nella produzione di vere e proprie icone. A Davide Gatta, amministratore delegato di Airstream Italy l’azienda che importa i trailers direttamente dagli Stati Uniti chiediamo perché ha scelto di unire le forze proprio con una azienda produttrice di tende. «Airstream Italy ha nei propri valori aziendali l’esclusività e l’attenzione di trattare prodotti di altissima qualità e charme con clienti che apprezzano tali elementi distintivi, il tutto correlato da un profondo amore per la nostra terra» ci dice Gatta, che prosegue: «Glant da parte sua è un’azienda al cento per cento italiana, con fortissime radici culturali basate sulla qualità ed artigianalità, assestandosi sul mercato italiano con tende di assoluta qualità e una professionalità assai rara al giorno d’oggi. Condividendo insieme tutti questi valori, il passo della partnership è stato quasi scontato». 70

in particolare Istat e Casaleggio sw hanno segnalato crescite esponenziali nel quinquennio successivo. Il Covid poi ha velocizzato e aumentato questo processo, tanto che i dati statistici riportano un interesse stabilizzato a +950% nel 2020 rispetto al 2018 in Europa e +250% in Italia. Se pensiamo che il turismo nel 2019 ha generato 26 miliardi di euro di indotto e che la nostra bella Italia ha 7.000 chilometri di costa non c’è dubbio che i campeggi rappresentano una componente più che sostanziosa del giro di affari legato al settore turismo. Inoltre l’open air adesso, a causa dei timori legati al Covid, è particolarmente apprezzato dai potenziali turisti poiché garantisce spazi, privacy e “comfort zone” e questo anche grazie ai nostri Airstream e tende glamping di Glant. Dai recenti decreti legge si evince che le attività turistiche all’aria aperta sono assolutamente consentite ma il cliente non ha rinunciato alla sua ricerca costante di charme e servizi all’altezza di quelli forniti dagli hotel e proprio questo è il glamping. Lo sviluppo del settore è pertanto inevitabile». Quali vantaggi e innovazioni porterà ai gestori di camping questa partnership? «Oggi notiamo un forte interesse da

niera decisa da parte di coloro i quali già conoscono questo settore ma grazie a dei pacchetti appositamente studiati anche chi vuole farlo in maniera graduale ha modo di cominciare a differenziare la propria attività o addirittura convertire la propria struttura. Si pensi che in Italia, il 70% dei campeggi di seconda generazione ha asset datati e quindi può proporre soltanto un’offerta di livello medio. Ma soprattutto dobbiamo considerare che nel settore open air, a parte consulenti e piccoli tour operator, non vi è una vera e propria azienda che supporta l’imprenditore nelle scelte strategiche per lo sviluppo della propria attività ricettiva». In concreto cosa metterete a disposizione dei gestori e proprietari di campeggi? «Airstream Italy si pone come partner strategico per tale crescita con un supporto anche manageriale che parte dalla fornitura di caravan Airstream abitativi, foodtruck e tende safari classiche ed innovative, prosegue con la propria squadra di architetti, paesaggisti e professionisti di settore per terminare con un pacchetto di consulenza del lavoro e fornitura di personale formato e multilingue, stagionale e non».


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Abbiamo voluto suggellare la neonata partnership con una offerta multilivello, che ovviamente è solo un punto di partenza per coloro che vogliono investire in questo settore" Nell’annunciare l’accordo con Glant avete accennato ad una l’esperienza attuata al Procida camp resort. Può dirci di che si tratta? «Il Procida camp resort è a tutti gli effetti il risultato di una crescita naturale e costante negli anni delle professionalità della nostra azienda. Nel cuore dell’Isola partenopea, immerso nel verde e circondato dagli alberi di limoni, a pochi minuti dalla meravigliosa spiaggia della Chiaiolella, vi è un campeggio di lusso che offre i servizi di un boutique hotel armoniosamente fuso nella natura, ideale per una vacanza glamour in cui immergersi nei colori e nei sapori di questa piccola isola. Un mirabile esempio

di quando il lifestyle ed il glamour si incontrano e fanno sì che i dettagli siano curati in ogni minimo particolare. Attivo dal 2018, ha visto succedersi clienti ed influencers che dopo avervi soggiornato spontaneamente hanno fatto sui social recensioni e commenti eccellenti contribuendo a migliorare costantemente il posizionamento del Procida camp resort sul mercato del glamping. Molti lo hanno definito una “perla rara nel panorama nazionale”. Da questa “perla” è sorto il Procida glamping relais, che sarà inaugurato il primo Giugno 2021, il quale offrirà accomodation lussuose e di stile, un bar per allietare le giornate con cocktail e prodotti freschi offerti dal ristorante attiguo in formula “a la carte”. Ovviamente avrà un accesso alla spiaggia a 20 metri. Facile immaginare che sarà anche questo un successo, come lo è stato il Procida camp resort stabilmente in overbooking ed entrambi sono di fatto esperienze pilota per analoghi successi con imprenditori che decideranno di avvalersi della nostra professionalità ed esperienza nel settore per ambire a risultati più che soddisfacenti». A quali iniziative comuni state lavorando voi di Airstream e Glant in vista della prossima stagione estiva? «Abbiamo voluto suggellare la neonata partnership con una offerta multilivello, che ovviamente è solo un punto di partenza per coloro che vogliono investire in questo settore, particolarmente vincente ed in crescita esponenziale». ✻ 71


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L’evoluzione del turista La chiave di lettura in base ai dati del sondaggio CampingVillage.Travel di Riccardo Viroli

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ome ogni anno dal 2018, noi di CampingVillage. Travel abbiamo creato un sondaggio dedicato ai turisti del mondo plein air. La situazione che stiamo vivendo

ha influito molto sulle abitudini di consumo delle persone, nonché sulle modalità con cui i turisti cercano e prenotano le loro vacanze. Capire le nuove tendenze e restare al passo con l’evoluzione del turista - basandosi sui dati - è l’unico modo

per orientare le decisioni in modo da intercettare nuovi clienti per un Camping Village.

possibile. Il sito di un Camping Village - ovvero la vetrina di vendita principale deve essere ottimizzato a livello SEO per apparire tra i risultati organici nelle ricerche in target. Ci sono però due aspetti che vale la pena considerare:

risultati nelle ricerche più in target, su Google e Facebook in primis • l’importanza di essere presenti su canali “aggregatori” che possono rappresentare un Camping Village agli occhi di grandi numeri di turisti. Questo è il ruolo dei portali di promozione, che – se innovativi e strutturati al meglio - possono intercettare il target specifico per condurlo alla scoperta delle strutture e contattarle direttamente.

Ecco alcuni dati molto importanti da analizzare:

1. Dove hai cercato/ cercherai ispirazione per la tua prossima vacanza (2021 o futura)?

Per intercettare nuovi clienti è fondamentale sapere quali canali utilizzano per le loro ricerche. Avere questa informazione, per di più conferita direttamente da turisti reali e in target, può aiutare molto ad orientare le scelte per il marketing di un Camping Village. Spicca un 79,27% di preferenze per le "ricerche online". Questo significa che la maggior parte delle persone cerca su internet ispirazione per le vacanze; il canale principale è Google, ma dobbiamo ricordare che Facebook è ad oggi il secondo motore di ricerca più utilizzato al mondo. I risultati che appaiono per queste ricerche sono tanti e diversi, ecco perché l'ideale sarebbe presidiare quanti più canali per apparire più spesso

• la possibilità di attivare (per chi non l’avesse già fatto) campagne a pagamento per apparire tra i primi

2. Come prenoterai la tua vacanza?

A questa domanda, ben il 71,65% dei turisti ha risposto che contatterà direttamente il Camping Village prescelto. Indipendentemente dalla motivazione (che sia abitudine o ricerca di sicurezza vista la situazione attuale), 73


LE AZIENDE INFORMANO è chiaro che è necessario dotarsi dei giusti strumenti (CRM) per far fron-

te alle richieste in tempi consoni, con le giuste modalità e migliorando le

possibilità di conversione.

3. Come vorresti che la tua struttura preferita ti aggiornasse o informasse sulle novità e offerte?

I turisti stessi ci hanno raccontato come creare un contatto diretto. A questa domanda ogni intervistato ha espresso in media 1,31 preferenze. Questo dato ci dice che per conquistare un cliente non basta un solo strumento, ma la miglior cosa è mixare più canali. Quali è meglio sfruttare è ciò che ci hanno detto i turisti: • 54,27% indicano le newsletter • 23,17% i social network • 23,48% Whatsapp Per intercettare nuovi clienti è quindi importante sfruttare al meglio questi canali.

4. A cosa presterai attenzione nella scelta della tua prossima vacanza (2021 e/o anni a venire)?

Le preferenze indicate dai turisti a questa domanda possono essere importanti per indicarci quali informazioni mettere meglio in risalto nella comunicazione di un Camping Village. Se, ad esempio, l’ampiezza degli spazi e la possibilità di vivere un soggiorno in luoghi non troppo affollati è un 74

punto forte di una struttura, sarà necessario enfatizzare questo aspetto, reputato molto importante dal 71,34% dei turisti. Questi dati sono soltanto una minima parte di una più ampia indagine di mercato che noi di CampingVillage.Travel abbiamo svolto tra Marzo e Aprile 2021.

Tutte le risposte sono state raccolte in un report completo che abbiamo deciso di condividere con tutte le strutture del turismo en plein air, anche quelle che non fanno parte del nostro network. Tutti i Camping Village possono quindi richiederne una copia inviando una richiesta via mail a marketing@campingvillage.travel ✻


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Articles inside

L’evoluzione del turista

3min
pages 73-76

Airstream e Glant insieme per far crescere il glamping in Italia

6min
pages 69-72

Project srl: case mobili, allestimenti e ricerca del bello

6min
pages 65-68

Isanity: tecnologia spaziale per la sanificazione

4min
pages 62-64

Il rischio elettrico nei campeggi

4min
pages 55-56

Come gestire la potatura

7min
pages 57-61

Servizi igienico-sanitari completi in ogni piazzola, grazie a Crippaconcept

3min
pages 48-50

I social cambiano, una opportunità per il turismo

7min
pages 51-54

Consigli per un campeggio più eco

7min
pages 43-47

Tempi duri per tutti ma per i camper c’è speranza

9min
pages 25-28

Come saranno i campeggi e i villaggi del futuro?

5min
pages 37-38

Certificati di Eccellenza KoobCamp 2021

4min
pages 31-32

Editoriale

20min
pages 5-16

Non di solo Covid si può morire. Storie di resurrezione

5min
pages 41-42

ACSI e Camping.info uniscono le forze

4min
pages 39-40

Per un turismo sostenibile, obiettivo zero rifiuti

6min
pages 17-20

Esperienze virtuali: una nuova opportunità?

6min
pages 21-24
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