Camping Management 48

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861

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ANNO XIII 2020

SPECIALE COVID-19

Il cuore dei Camping riprende a battere!



SOMMARIO / 48

48 / SOMMARIO Editoriale

38. Marevivo e Faita-FederCamping

03. Editoriale

Speciale Covid-19

41. Aziende in rete per l’open air di Sara Alvaro

04. Covid-19

45. Un Team per rendere social il

di Maurizio Vianello

Le proposte di FAITA-FederCamping

11. Le imprese del settore reagiscono

all’emergenza Covid-19 e chiedono di poter ripartire

13. Il turismo al tempo del Covid-19

Come andrà a finire? di Marco Brogna

20. Dal camper al campeggio insieme

per il rilancio del comparto

21. Una crisi radicale di Nicolcarlo Genovese 24. Come gestire l’emergenza

Covid-19 nei campeggi di Fabio Agabiti Rosei

insieme per “Plastic free e non solo" di Laura Gentile

camping-village di Noemi Bressan

49. La storia e l’evoluzione della casa mobile

in un libro

51. Riva del Garda Hospitality 2020 diFilippo Gentile Turismo ecosostenibile 55. Il Green e il food: le nuove

strade dell'accoglienza di Stefano Chiocchini

Glamping 58. Una App per i Nuovi Sogni

del glamour camping

FAITA-FederCamping informa 26. Una polizza anti Covid-19 in esclusiva

Focus | Web Marketing & Social

61. Il gestionale che ti semplifica la vita di Mara Raviolo e Giorgio Carone

per gli associati FAITA-FederCamping di Filippo Fruet

Pianeta Turismo 28. Sei aziende insieme per promuovere

la vacanza open air Made in Italy

33. Turismo accessibile

settore spesso dimenticato di Valeria Cocco

Focus | Ambiente e Natura 64. La gestione del tappeto erboso di Cristian Bernardi 66. Rischio legionella: Conoscere e prevenire di Domenico Grillo 68. La cura del verde prima della riapertura di Fabio Agabiti Rosei Focus | Commerciale e Vendite 71. Conquistare il mercato italiano: la risposta ad

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una stagione mai esistita di Riccardo Viroli

ANNO XIII 2020

Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861

SPECIALE COVID-19

Il cuore dei Camping riprende a battere!

CAMPING MANAGEMENT n°48

Le aziende informano

In Copertina: Collage di Camping Italiani

75. Riprendere a lavorare nell’era del distanziamento sociale di Giuseppe Cavallo

78. Case mobili MOVE qualità sicurezza e design

di Eros Sartorato

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Editoriale

EDITORIALE

Questo numero è stato stampato il 25/05 scorso, le notizie che contiene potranno, pertanto, essere datate: infatti le Autorità di Governo, centrali e periferiche ed i loro Organi Tecnici ed Amministrativi emanano provvedimenti e risoluzioni ad horas. Il che rende praticamente impossibile un adeguamento dei nuovi contenuti alla struttura della nostra testata. Ce ne scusiamo con i lettori. Naturalmente e di conseguenza la pubblicazione è fortemente caratterizzata nei contenuti da argomenti relativi alla pandemia in atto. Tuttavia abbiamo voluto conservare alcune tematiche “ordinarie” perché riteniamo che sia giusto ed opportuno immaginare e propiziare una ripresa del nostro lavoro che ci porti presto a rivivere e riorganizzare la normalità, oltre e fuori dallo stato di eccezione che ci ha colpiti.

N FAITA FEDERCAMPING Via Cola di Rienzo, 285 - 00193 Roma Tel. 06 32111043 - fax 06 3200830 www.faita.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 363/2006 del 29/09/2006 Direttore responsabile: Nicolcarlo Genovese Redazione: Nicolcarlo Genovese, Pietro Licciardi, Sara Alvaro Produzione e pubblicità: 2Kind S.r.l.s. Via Arnaldo Cantani, 14 - 00166 Roma Tel. 335 5774176 filippogentile@2kind.it Progetto grafico: Francesco Gentile francescogentile@2kind.it Impaginazione: 2Kind S.r.l.s. www.2kind.it Stampa: Tipografia Grafica Di Marcotullio - Roma Finito di stampare Maggio 2020

ella vita di ciascuno di noi si sono succedute esperienze e situazioni , anche difficili, che hanno messo alla prova le nostre capacità di resistenza e di soluzione. D’altra parte molto di rado una situazione di difficoltà radicale ed inattesa ha riguardato l’intera nazione in maniera così impattante e critica come per l’emergenza Covid19. Cigno nero, catastrofe, pandemia sono termini che solo poche settimane fa erano sconosciuti ai più mentre oggi risultano reiterati e sviscerati come se avessimo finito le parole oltre che le idee. Allora dobbiamo smettere di temere e riprendere a ragionare. Un flagello come quello che stiamo vivendo rappresenta per il nostro modello economico la peggiore congiuntura possibile perché cancella la possibilità di organizzazione e lavoro e paralizza le imprese per un tempo indefinito ,ed al momento della pubblicazione di queste note, ancora indefinibile. Siamo, tutti insieme, imprenditori , amministratori, professionisti, lavoratori e semplici cittadini, davanti ad una difficoltà che non possiamo risolvere con le sole nostre singole forze. In frangenti come questi ognuno deve esssere pronto e disponibile a fare la propria parte ma bisogna soprattutto riprendere la nostra capacità di azione collettiva e coordinata. Gli organismi di rappresentanza, come le Associazioni regionali e la Federazione stessa, possono e debbono mettere in campo ogni strumento e professionalità utile a superare l’emergenza che ci sovrasta. Perché l’utilità e la ragion d’essere stessa degli organismi di rappresentanza si dimostra , oggi, nella capacità di essere presenti affianco alle imprese, dare risposte agli imprenditori, esprimere istanze alle controparti ed agli interlocutori, indicare soluzioni e strategie per superare lo stallo e la crisi in atto. FAITA-FederCamping lo sta facendo cercando di rispondere alle diverse istanze con gli strumenti di cui dispone ed immaginando scenari e soluzioni per il presente ed il futuro prossimo, gli imprenditori, dal canto loro, hanno il dovere per loro stessi per le loro aziende e per la categoria, di non far mancare la loro partecipazione ed il loro contributo di idee e riflessioni. L’anno che stiamo vivendo passerà alla storia comunque, facciamo in modo che sia rubricato come l’anno che ci ha visti sì in difficoltà ma comunque uniti e capaci di reagire per realizzare quello che da sempre sappiamo fare al meglio: l’interesse delle nostre imprese, la salvaguardia del lavoro, la crescita dell’economia nazionale. ✻

Maurizio Vianello 03


Covid-19 Le proposte di FAITA-FederCamping In un documento destinato ai politici ed agli amministratori pubblici le ragioni del comparto e l’importanza della sua sopravvivenza

Dallo scorso gennaio e più ancora dalla fine di febbraio la Federazione ha affrontato l'emergenza Covid-19 con tutte le sue forze e risorse, impegnandosi in una attività continua di relazione con le imprese, con le Associazioni regionali, con i suoi organi interni, con gli interlocutori politici ed istituzionali, con i tecnici propri e di altri soggetti , con gli organismi ed i soggetti preposti alla elaborazione dei testi normativi e tecnici conseguenti alla pandemia in atto, attraverso videoconferenze, circolari, comunicati stampa, lettere, promemoria e documenti. Ogni cosa è stata concepita ed utilizzata per lo scopo di rendere meno drammatica ed impattante la situazione per le aziende del settore. Questo fine si può considerare , ad oggi fine maggio, solo parzialmente conseguito. La Federazione, pertanto, continuerà nel suo impegno per garantire alle imprese , ai loro addetti, ai loro collaboratori e fornitori ed ai loro ospiti, il superamento della crisi attuale. A titolo di ulteriore contributo e per garantire la condivisione degli obbiettivi e delle strategie federali con tutti gli imprenditori, pubblichiamo il documento che segue concepito allo scopo di trasmettere in questo momento di crisi radicale dell’intero sistema economico nazionale ed internazionale una visione ed una strategia condivisa che riguardi il comparto dell’aria aperta italiano con proponimenti chiari, declinati in ordine di priorità ed urgenza. Il testo è destinato ai decisori politici ed amministrativi ma nell'ottica di una trasparenza e condivisione delle attività federali e dell'impegno comune per sostenere l'open-air riteniamo che possa e debba essere conosciuto e, nei limiti del possibile utilizzato, da tutti coloro che agiscono nel settore per la sua sopravvivenza ed, in prospettiva, per la sua ripresa ed il suo sviluppo.

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SPECIALE COVID-19 UNA FILIERA DI QUALITÀ E VALORE

F

AITA FederCamping rappresenta e tutela gli interessi ed i diritti delle imprese turistico ricettive dell’aria aperta (camping e villaggi turistici). La Federazione è attiva ed opera da più di 50 anni associando la maggioranza delle imprese italiane del settore attraverso 18 associazioni regionali. La Federazio-

ne è da sempre impegnata nella tutela e promozione delle aziende aderenti e più in generale del comparto turistico ricettivo all’aria aperta. FAITA FederCamping è tra i soggetti fondatori di Confturismo e aderisce alla Confcommercio ed all’Efco, organismo europeo di rappresentanza di settore.

STORIA, TRADIZIONE, ESPERIENZE, LIBERTÀ, SOSTENIBILITÀ: I NUMERI DEL TURISMO OPEN AIR Nato in Italia nei primi anni del dopoguerra, il settore del campeggio ha conosciuto due significative stagioni di sviluppo, la prima verso la metà degli anni ’60 quando si è passati da campeggi piccoli e per lo più frequentati da ospiti stranieri a strutture più vaste ed articolate e la seconda sul finire degli anni ’70 quando, anche grazie al diffondersi di mezzi tecnici nuovi (caravan e camper) le aziende si sono moltiplicate ed hanno articolato e diversificato la loro offerta. Nell’ultimo decennio si è fatto strada un nuovo profilo delle aziende caratterizzato dall’utilizzazione di moderne e sofisticate unità abitative quali maxi-caravan e bungalow che hanno ormai raggiunto circa un 35% del totale. L’offerta open air italiana è caratterizzata da: • oltre 2.600 aziende turistico ricettive Open-air, • capacità complessiva di 1.346.000 posti letto (che copre circa il 26% della disponibilità dell’offerta turistica complessiva), • 150.000 addetti tra occupati e indotto, • fatturato di 3,3 miliardi di euro, • indotto complessivo 5 miliardi di euro. Il settore dell’open-air, campeggi e villaggi turistici, ha registrato negli ultimi anni un contenuto ma costante aumento della domanda. L’offerta open air italiana ha avuto mediamente nelle ultime stagioni turistiche: • arrivi 10 milioni con 70 milioni di presenze, • seconda attività ricettiva in termini numerici agli alber-

ghi, • copre circa l’8% degli arrivi (si veda il Grafico n. 1-Elaborazione dati ISTAT - 2018). Secondo l’indagine ed elaborazione dati ISTAT che analizzano gli aspetti socio-economici e i trend del comparto, nel 2018 il turismo all’aria aperta ha registrato un fatturato di 4,9 miliardi di euro (categorie di alloggio e indotto) con una stima di crescita di 1,3 punti percentuali per il 2019. Le regioni principali su cui verte questo tipo di turismo sono: Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Trentino e Puglia con il 72% di presenze complessivo. La vacanza open air riscuote successo tra i turisti italiani ma soprattutto tra i turisti stranieri, in sensibile crescita rispetto al passato (si veda il Grafico 2 elaborazione dati ISTAT). Il contatto con la natura, la possibilità di godere di servizi e confort, la bellezza e l’amenità dei luoghi che ospitano i campeggi ed i villaggi turistici italiani, sono le principali motivazioni di scelta degli amanti delle eco-vacanze. I dati evidenziano che la permanenza media è molto alta rispetto a tutto il settore, circa 7 giorni. L’incoming turistico internazionale è trainato da Paesi quali la Germania, i Paesi Bassi, la Svizzera, l’Austria e la Danimarca che rappresentano circa l’80% delle presenze straniere in Italia. Turisti che passano molto tempo in Italia e non da consumatori “mordi e fuggi” che non aiutano la filiera e tutto l’indotto.

POSIZIONAMENTO DELLE IMPRESE TURISTICO-RICETTIVE ALL’ARIA APERTA NELL’ATTUALE STATO EMERGENZIALE La grave crisi sanitaria, sociale ed economica che ha travolto il nostro paese, ha trascinato il comparto del turismo in un ciclone devastante che rischia letteralmente di spazzare via centinaia di imprese e migliaia di lavoratori, generando un vero e proprio stato di crisi nazionale. Il comparto del turismo all’aria aperta ha subito un fortis-

simo impatto, in particolare in quelle zone d’Italia dove la percentuale di clientela straniera raggiungeva abitualmente numeri importanti, spesso pari ad oltre l’80 percento, e che vedrà indiscutibilmente altissime perdite in termini di presenze e fatturato nei prossimi mesi. Il crollo dei fatturati derivanti dalla drastica diminuzione dei flus-

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SPECIALE COVID-19 si turistici nazionali ed internazionali, comprovato dalla mente ai principi cardine previsti dalle misure di prevendiminuzione e crollo delle prenotazioni e dall’annulla- zione e contenimento applicate nei casi di criticità epidemento e restituzione degli anticipi per le prenotazioni già miologiche. ricevute, l’incertezza sulla pianificazione gestionale 2020, Le strutture ricettive del comparto sono attività carattederivante dalla mancata data certa di apertura al pubbli- rizzate da: co con conseguente impossibilità di effettuare le assunzio- • grandi superfici da 50.000 mq a 500.000 mq, ni del personale stagionale, sono solo alcune delle criticità • servizi, Shopping, e Market alimentari, gestionali correnti. • offerta ricettiva per turismo dotato di propri mezzi moMa in questa fase economica e sociale così incerta e pre- bili di pernottamento, quali tende, roulotte, caravan e caria, è assolutamente necessario, seppur senza lasciare camper, indietro nessuno, incentivare la ripresa di alcune tipo- • offerta turistico ricettiva di unità mobili di pernottamenlogie di attività che per to quali maxi-caravan a modalità operative e disposizione della clienteLa grave crisi sanitaria, sociale caratteristiche, potranla, unità abitative singole no con maggiore reate indipendenti completaed economica che ha travolto il tività e predisposizione, mente autonome, dotate nostro paese, ha trascinato il comparto del conformarsi alle misure di servizi sanitari e cuturismo in un ciclone devastante che rischia cina, distribuite su ampi previste dai protocolli sanitari. spazi e superfici, letteralmente di spazzare via centinaia di Il turismo all’aria aperta • densità media per ospite imprese e migliaia di lavoratori" certamente è tra queste. da un minimo di 40 mq Le imprese dovranno a 150 mq. Le condizioni affrontare, ma in realtà dei camping village galo stanno già facendo dal mese di febbraio, questo mo- rantiscono l’adattamento ai nuovi comportamenti sociali mento emergenziale estremo ed improvviso, attraverso richiesti, favorendo l’applicazione dei protocolli di prel’ibernazione, seppur temporanea, della maggior parte venzione, contrasto, controllo e gestione dell’emergenza dei flussi finanziari ed economici in uscita, quali mutui, COVID-19, linee guida predisposte anche dalla Fedeleasing, finanziamenti, etc.; inoltre sarà necessaria la so- razione, la quale ha provveduto ad inviarne proposta ai spensione dei pagamenti di imposte, tasse e contributi. competenti Ministeri e alle singole Regioni. Parallelamente e al fine di sostenere la copertura di quelle La fruizione di un turismo open air consente: uscite finanziare inderogabili e indispensabili per affron- • la predisposizione psicologica positiva da parte del tutare l’apertura della struttura, quali il costo del personale, rista, le attività di manutenzione, l’adeguamento funzionale e • gli alloggi singoli e distaccati in ampie superfici, strutturale per la messa in sicurezza dell’azienda, il pa- • la fruizione individuale dei servizi, gamento dei fornitori e quant’altro necessario, occorrerà • il piacere della sicurezza di “vivere tutta la vacanza poter accedere ad un accesso al credito, agevolato, certo, all’aria aperta”, veloce e con piani di ammortamento di lunghissima du- • il benessere di “vivere tutta la vacanza all’aria aperta” rata. In questa fase sarà certamente necessario prevedere post lockdown, anche contributi in conto impianti e contributi in conto • il forte incentivo, attraverso modalità rassicuranti, di esercizio, anche al fine di evitare un successivo “collasso andare in vacanza, dell’impresa” a causa dell’eccessivo indebitamento. • gli effetti positivi su economie locali e sociali, Il turismo En Plein Air, per definizione è contraddistinto • il lavoro e occupazione, da un forte senso di libertà, indipendenza e spesso con • l’indotto economico per i territori a favore dell’intera la fruizione individuale dei servizi, allineandosi perfetta- economia nazionale.

PROPOSTE E SOLUZIONI PER IL COMPARTO In considerazione del fatto che il turismo è uno tra i settori dell’economia più impattati dalla crisi dovuta a Covid-19 e che il rallentamento della domanda rischia di divenire fatale per la sopravvivenza di alcune strutture e per la sostenibilità dell’intero comparto, FAITA FederCamping ha elaborato un piano di proposte a supporto del settore, suddivise in: 1) misure urgenti, 2) misure prioritarie, 3) misure importanti per il rilancio del settore e la programmazione 2021. 06


SPECIALE COVID-19 Misure urgenti a) Specificazione di protocolli di sicurezza sanitari per il c) Sospensione e riduzione dei versamenti dei contributi settore che prevedano espressamente che la loro applica- previdenziali, e assistenziali e dei premi per l’assicuraziozione da parte delle imprese costituisce l’adempimento ne obbligatoria con reintroduzione progressiva a 36 mesi delle buone pratiche gestionali, senza sanzioni e interessi. ai fini della responsabilità verso Riapertura immediata gli ospiti. d) Proroga di due anni prescrizioni incendi: con il corrente delle attività: in b) Chiarimento in sede europea anno le strutture ricettive all’aconsiderazione della possibilità  e nazionale sull’uso dei voucher perto sono tenute ad attuare gli per il rimborso ai clienti delle di poter operare in massima ultimi e residuali adempimenti a completamento di quanto premancate prestazioni, a copertu- sicurezza nel rispetto delle visto da D.P.R. 151/2011 e dal ra di tutto il 2020, per non dremisure di prevenzione di contagio D.M. del 2 luglio 2019. Ritenianare liquidità  alle imprese. previste dai protocolli attuali" mo necessaria una loro proroga Da utilizzare fino al 2021. di almeno due anni.

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Misure prioritarie

a) Credito d’imposta di almeno il 50%: da scontare nei prossimi 5 anni per compensare la riduzione di fatturato rispetto all’anno precedente, che stimiamo essere oltre il 40% per le imprese turistico ricettive.

Credito d’imposta di almeno il 50%: da scontare nei prossimi 5 anni per compensare la riduzione di fatturato rispetto b) Ampliamento delle misure gia  all’anno precedente, che stimiamo previste a sostegno dei lavorato- essere oltre il 40% per le imprese ri, in particolare modo per que- turistico ricettive" gli “apolidi del lavoro” quali ad esempio i lavoratori stagionali di abituale assunzione (Ccnl Turismo e Commercio) ma non ancora assunti e quindi totalmente privi di strumenti di sostegno.

c) Defiscalizzazione per le nuove assunzioni nel settore attraverso la riduzione del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, al fine di promuovere la ripresa delle attivita  del settore turismo e la ricostituzione delle relative posizioni lavorative, per i prossimi 5 anni. d) Predisposizione di fondi finalizzati alla comunicazione per far ripartire il settore turistico-ricettivo. e) Sospensione di imposte, tasse correnti e tributi locali con reintroduzione progressiva a 36/48 mesi senza sanzioni e interessi. Per le Imposte e tasse commisurate ad un servizio, come ad esempio la Tari – Rifiuti - andra  prevista una riduzione corrispondente ai mesi di manca-

to lavoro ed alla minore attivita  anche nei mesi estivi. f) Semplificazioni per le autorizzazioni necessarie nel caso di interventi di natura strutturale, per adeguamenti alle misure di contenimento per Covid-19. (richieste di permessi o concessioni.) - Scia massimo 5 gg (es. ingressi piscine, recinzioni di contenimento, installazione di colonnine misura febbre autorizzazione edilizia libera).

g) Semplificazione autorizzazione agli investimenti, intervenendo attraverso provvedimenti normativi, in analogia ad esempio, con la l. 424/1989, adottata per le attività  economiche nelle aree interessate dagli eccezionali fenomeni di eutrofizzazione verificatisi nell'anno 1989 nel mare Adriatico. h) Definizione di maxi-caravan/case mobili, attraverso un corpus di norme e definizioni riconosciute, disciplinanti i livelli di sicurezza e qualità  e le modalità  installative (ad es. norme UNI en 1647). i) Inserimento di modifica del testo (dell’art.146 e 149 dlgs 42/2004) finalizzato ad ottenere che nei campeggi gia  autorizzati, le maxi-caravan non necessitino di ulteriore autorizzazione paesaggistica.

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SPECIALE COVID-19 j) Intervento sull’accatastamento delle maxi-caravan, definendo, in accordo con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, la non rilevanza delle stesse ai fini catastali, e

concordando un maggior valore di rendita delle aree di posizionamento.

Misure importanti Misure richieste e necessarie per la ripresa del comparto e posizionamento della vacanza open-air nel mercato turistico nazionale ed internazionale. a) Unificazione e facilitazione delle procedure di carattere urbanistico ed amministrativo, necessarie per tutti gli interventi di carattere riqualificante delle strutture, con il diretto coinvolgimento delle Regioni e delle Amministrazioni comunali. Incentivazione ai comuni per l’avvio dei cosiddetti sportelli unici per le attività ricettive – SUAR. b) Miglioramento della competitività dell’industria del turismo all’aria aperta attraverso un supporto all’internazionalizzazione delle imprese, con incentivazione delle attività di promozione e vendita dei servizi turistici verso il mercato nazionale ma soprattutto internazionale. c) Identificazione del comparto turistico dell’Open Air, quale parte integrante dell’intero sistema turistico ricettivo nazionale nella stesura delle norme, come ad esempio nel caso della cosiddetta Tax credit riqualificazione, che inspiegabilmente esclude ad oggi la riqualificazione e l’ammodernamento delle strutture ricettive del comparto turistico ricettivo all’aria aperta. d) Semplificazione nella gestione della pianificazione degli investimenti, “ibernati” a causa della complessità delle procedure autorizzative di carattere amministrativo, urbanistico e ambientale e che si innescano per conflitti di competenza Stato/Regioni e per norme sovrapposte ed intrecciate, attraverso procedure certe, rapide ed efficaci, ma soprattutto non soggette ad interpretazioni individuali e celebrative delle funzioni burocratiche.

rattere nazionale che regionale). f) Risoluzione in via definitiva della grave situazione d’incertezza generata dalla problematica della gestione delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turisticoricreativo, confermando in via definitiva quanto previsto dalla legge 145 del 30 dicembre 2018 al fine di contrastare alcuni orientamenti giurisprudenziali. g) Risoluzione dell’annosa vicenda della gestione e tariffazione della tassa sui rifiuti urbani, che per le particolari caratteristiche di questa tipologia di Impresa, necessiterebbe di una modifica/integrazione del dPR n. 158/1999 e della l. n. 147/2013. h) Incentivazione degli interventi realizzati dalle strutture all’aria aperta finalizzati al raggiungimento di una maggiore efficienza energetica ed ambientale, con semplificazioni ed agevolazioni nelle procedure di riqualificazione ambientale e nelle installazioni dei sistemi di produzione di energia verde. i) Incentivi e agevolazioni per la diffusione dei mezzi elettrici per le attività di servizio e manutenzione interna delle strutture ricettive, nonché per il trasporto della clientela. j) Incentivi per la diversificazione e l’innovazione dell’offerta turistica, attraverso azioni utili e necessarie per il prolungamento della stagione turistica, con sostegni alle aperture annuali o con stagionalità prolungate. (riduzioni delle tariffe sulla tassa dei rifiuti, riduzione degli importi del contributo di soggiorno, etc.).

k) Avvio di azioni di promozione, attraverso l’ENIT: e) Certezza nell’interpretazione e nella discrezionalità attività di sensibilizzazione alla vacanza e alla mobilità da parte delle singole Direzioni regionali e provinciali sostenibile; attività di promozione, informazione e sensidel catasto, nell’assoggettare o meno i mezzi mobili di bilizzazione presso le scuole per incentivare le vacanze pernottamento alle procedure di accatastamento, con- sostenibili e far “riscoprire” il campeggio ai più giovani; siderando erroneamente in sensibilizzazione per la difalcuni casi gli stessi al pari fusione di un turismo sociale Unificazione e facilitazione delle unità immobiliari; asrivolto a soggetti con bisogni soggettamento assolutamente delle procedure di carattere speciali (accessibile per tutincongruente per la tipologia ti), anche attraverso incentivi urbanistico ed amministrativo, mobile delle installazioni ed agli investimenti e alle attività alla luce delle nuove norme necessarie per tutti gli interventi di promozionali delle imprese. sopravvenute nel corso di carattere riqualificante delle strutture" questi ultimi anni. (sia di cal) Incentivazione della re08


SPECIALE COVID-19 alizzazione di strutture ricettive in zone di altro pregio ambientale e nei comuni nel cui territorio sia presente un’area di interesse naturalistico, attraverso facilitazioni e supporti nelle progettualità innovative ed a basso impatto ambientale. L’incentivazione della realizzazione di strutture turistiche all’aria aperta nelle zone destinate a parchi naturali, attraverso la redazione di piani di assetto che possano individuare tali strutture quali punti di attrazione turistica, ma anche come soggetti di controllo, tutela e manteni-

mento del territorio. m) Incentivi per favorire l’accrescimento delle competenze professionali degli operatori del settore, attraverso azioni di formazione specifica per il comparto, con il coinvolgimento di competenze trasversali quali esperti ambientali, architetti del paesaggio, etc. Credito d’imposta: da scontare nei prossimi 5 anni per compensare la riduzione di fatturato rispetto all’anno precedente, per le imprese turistico ricettive.

CONCLUSIONI Alla luce di quanto esposto nel presente documento e in considerazione dell’impatto della crisi del coronavirus sul comparto del turismo, ci auguriamo che il settore del turismo all’aria aperta - che rappresenta uno degli assi portanti dell’economia italiana - sia tenuto istituzionalmente e correttamente considerato, evitando eventuali discriminazioni rispetto ad altri differenti segmenti turistico ricettivi. Il turismo europeo si stima perderà quest’anno dal 60% al 80%, per un totale di 400 miliardi di euro di perdite a fine 2020. In queste condizioni e senza un

significativo aiuto da parte delle istituzioni comunitarie e nazionali, è probabile che la maggior parte delle imprese turistiche italiane sia a rischio di non aprire, in alcuni casi in via definitiva. Per questi motivi auspichiamo che avendo consentito la riapertura le aziende siano sostenute e messe in condizione di poter riprendere al meglio e nel minor tempo possibile, tutti gli aspetti dell’attività ricettiva open air, permettendo alle famiglie italiane di poter vivere un’esperienza di vacanza nelle nostre strutture anche nella stagione estiva 2020.. ✻

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Nella fase più critica dell'emergenza Covid-19 le tre Federazioni di rappresentanza degli imprenditori del settore del Turismo all'Aria Aperta hanno concepito e diffuso il comunicato che segue . Lo pubblichiamo come testimonianza dell'impegno comune e della convergenza di strategie.

Le imprese del settore reagiscono all’emergenza Covid-19 e chiedono di poter ripartire Comunicato congiunto delle Federazioni open air

L

e tre associazioni che in Italia rappresentano le imprese del settore del turismo all’aria aperta - FAITA FederCamping, ASSITAI Confindustria e ASSOCAMPING Confesercenti - il 30 Aprile hanno diramato un comunicato stampa congiunto per rendere nota la posizione unitaria assunta di fronte all’emergenza sanitaria scaturita dall’epidemia Covid-19. Secondo le associazioni, come si legge nel comunicato, la prossima sarà una stagione turistica in salita per tutto il settore dell’ospitalità ma le 2650 aziende che offrono vacanze all’aria aperta in Italia sono determinate a reagire e a riaprire i battenti. Anche se si dovranno osservare norme comportamentali e protocolli di sicurezza il mondo del campeggio e dei villaggi turistici resta una delle poche opportunità per condurre vacanze adeguate nell’estate del 2020. I campeggi ed i villaggi turistici, prosegue il comunicato, costituiscono insieme lo specifico segmento turistico definito turismo all'aria aperta con più di 10.000.000 di ospiti per circa 70 milioni di presenze annuali, per un valore di 5 miliardi di euro di ricchezza generata, l’Italia è leader europeo del turismo open air. Nel comparto sono impegnate 150.000 persone tra addetti diretti ed indotto.

Come sottolineano le organizzazioni di settore libertà, spazio e sicurezza sono caratteristiche intrinseche alla offerta turistica all’aria aperta. È infatti indubbio che, proprio per la versatilità delle strutture, che possono dedicare fino a 150 metri quadrati per nucleo familiare e nel contempo garantire un alto grado di sanificazione dei servizi e degli alloggi consentendo agli ospiti una piena ed autentica libertà di movimento a contatto con la natura e l’ambiente, i turisti possono trovare una soddisfacente risposta alle norme che prevedono il distanziamento e sanificazione, come reso necessario dalla pandemia di Covid-19. Tuttavia le associazioni che rappresentano le imprese e gli imprenditori del settore fanno sapere che è necessario da parte delle autorità di governo e delle strutture tecnico scientifiche di supporto che esse indichino al più presto tempi e modi di riapertura in maniera da consentire alle stesse imprese una adeguata preparazione all’accoglienza. I codici ATECO di riferimento del settore (55.20.10 -villaggi turistici e 55.3 -aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte) devono essere inclusi al più presto tra le attività consentite ancorché regolamentate.

Le sorti delle imprese e delle loro maestranze dipendono dalla tempestività e dalla chiarezza di prescrizioni che devono guardare al bene primario della salute senza dimenticare l’esigenza di poter fruire di una vacanzachiarisce il comunicato stampa, che prosegue facendo presente che le strutture ricettive all’aria aperta praticano la sanificazione e sono pronte ad adeguarsi alle linee guida già diffuse per come saranno validate dalle competenti autorità scientifiche, accogliendo gli ospiti in un contesto di qualità e sicurezza dei servizi offerti. Con una dichiarazione congiunta Angelo Macola di ASSITAI Confindustria, Monica Saielli, di ASSOCAMPING Confesercenti e Maurizio Vianello, di FAITA FederCamping di Confturismo. Fanno sapere che il turismo è una risorsa primaria per l’economia nazionale e non dedicarle l’attenzione che merita e le compete rappresenterebbe un errore imperdonabile per gli ulteriori danni che si realizzerebbero se incertezza ed immotivate chiusure dovessero protrarsi. Ci auguriamo che già nei prossimi giorni il Governo e le Regioni pongano in essere deliberazioni che consentano la pronta ripartenza delle nostre aziende turistico ricettive all’aria aperta. ✻ 11


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andemia e turismo. Non credo esistano due parole dal significato più contrapposto, in termini intrinseci ed estrinseci. Per un territorio prettamente turistico, l’Italia, una pandemia rappresenta una condanna che lascia un sottilissimo spazio alle auspicate speranze di ripresa, poiché in presenza di pandemia non può esistere il turismo e viceversa. Se tutto ciò è vero l’Italia è turisticamente spacciata e quindi ci si chiede cosa accadrà nei prossimi 12-24 mesi. Per capire come andrà a finire è necessario rispondere a tre semplici domande: quando, quanto e come? Domande semplici, con risposte complesse e soprattutto basate, necessa-

riamente, su supposizioni, intuizioni e deduzioni. Che il turismo tornerà ad essere l’asse portante dell’economia italiana non è in discussione. È impensabile ipotizzare un PIL nazionale accettabile, e in grado di rendere l’Italia competitiva a livello globale, in assenza del contributo offerto dal comparto turistico. Un contributo che nel 2019 è valso il 13% del PIL totale, pari a oltre 40 miliardi di euro, che si traduce in 4,2 milioni di occupati (che diventano 6 se a questi si aggiungono i lavoratori indirettamente occupati nel turismo) e, soprattutto, in 360 milioni di notti trascorse da turisti stranieri all’interno di strutture ricettive italiane, con prospettive di crescita, ovviamente non più valide, di oltre il 5% annuo.

Per capire come andrà a finire è necessario rispondere a tre semplici domande: quando, quanto e come?"

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I contraccolpi sul turismo

L’intervento governativo è stato necessario e probabilmente anche tempestivo e forse era impossibile agire in modo differente"

Quindi il turismo tornerà ad essere un comparto trainante dell’economia italiana, ma per affermare quando ciò accadrà occorre procedere all’interno di una riflessione articolata e pluridisciplinare, che va dall’economia (micro e macro), alla psicologia, alla geopolitica, alla giurisprudenza, passando ovviamente per l’economia aziendale. Al momento l’unica certezza riguarda la fine, pur se temporanea, del turismo in Italia. Con il Dpcm 1 marzo 2020 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato ufficialmente aperta l’emergenza Covid-19, prevedendo una serie di interventi più o meno coercitivi, al tempo differenziati per Regioni e territori direttamente interessati. Da quel momento in poi il Paese si è trovato a fronteggiare una situazione sanitaria di crescente criticità, alla quale il Governo ha risposto con sei successivi DPCM, cinque decreti legge e numerose ordinanze e circolari, con l’obiettivo di arginare e sconfiggere la più grave emergen-

za sanitaria dell’ultimo secolo. Chi scrive vuole sottolineare la necessità dell’intervento governativo e probabilmente anche la tempestività dello stesso e soprattutto rimarcare l’impossibilità di agire in modo differente; per quanto opposizioni politiche, rappresentanze imprenditoriali e cittadini abbiano criticato l’intervento governativo, il non intervento (ma anche un intervento soft) avrebbe provocato danni umani, economici e sociali di enorme portata, forse inimmaginabili dai meri oppositori. Tuttavia, il risultato immediato è stato la fuga dei turisti presenti nelle strutture ricettive, l’annullamento delle prenotazioni già effettuate e l’azzeramento delle prenotazioni future. In realtà gli interventi legislativi in ambito Covid-19 non obbligano le strutture ricettive alla chiusura (in particolare per il settore alberghiero), ma di fatto, con l’azzeramento delle prenotazioni e quindi dei clienti nessun imprenditore razionale terrebbe aperta la propria attività affrontando importanti costi fissi incomprimibili. Ma in ambito turistico il danno economico e sociale non può essere letto solo in termini ricettivi; Assenza di turisti significa il venir meno di clienti per tutte le attività di servizio al turista, su tutte ristoranti, bar, musei. Attività che, per buona parte, fino al 3 maggio hanno dovuto rispettare una chiusura imposta da DPCM, venuta meno, gradualmente a partire dal 4. Ma quindi, dal 4 maggio il turismo in Italia è tornato a crescere e in breve riporterà il nostro Paese tra le top ten mondiali? Purtroppo no, almeno nel breve periodo. Secondo lo scrivente è possibile delineare quattro differenti scenari, basati certamente sul grado di ottimismo di domanda e offerta, ma soprattutto estremamente sensibili a cosa accadrà nel “post 4 maggio”. Nello specifico si ipotizza: • uno scenario critico, • uno scenario mediamente critico, • uno scenario mediamente ottimistico, • uno scenario ottimistico. 15


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Quattro scenari futuri Il primo scenario, detto critico può essere riassunto in tre parole: andrà tutto male. Nel senso che i dati relativi ai contagi torneranno a salire e il sistema sanitario sarà nuovamente sottoposto a stress emergenziale, con numeri probabilmente anche superiori a quelli registrati tra marzo e aprile 2020. Si tratta apparentemente di uno scenario apocalittico, difficile da immaginare, ma sostenuto da numerosi studi di organismi ufficiali, l’Istituto Superiore di Sanità su tutti. In caso di eventuale ricaduta si avrebbero, a partire da giugno, 151.000 persone bisognose di terapia intensiva, il che significherebbe la condanna a morte per molte di queste. Ovviamente tutto dipenderà dal comportamento degli italiani, più o meno prudenti e soprattutto rispettosi delle regole. Nel caso in cui i dati

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negativi tornassero a crescere il governo sarebbe obbligato ad imporre un nuovo lockdown, ben più rigido del precedente, in termini operativi e temporali. Se così fosse il turismo continuerebbe ad essere totalmente assente, anzi di fatto vietato, e qualsiasi forma di riavvio richiederebbe anni. Il secondo scenario, mediamente critico, si basa su un “cauto pessimismo”: i dati post 4 maggio pur se altalenanti, evidenzieranno una lenta tendenza alla riduzione, con differenziali regionali e la permanenza di aree a rischio. In questo caso il turismo sarebbe in grado di riattivarsi, pur se lentamente e a macchia di leopardo. La domanda sarebbe principalmente nazionale, con qualche apertura verso alcuni mercati storicamente fedeli all’Italia. Il tasso di crescita della domanda sarebbe costante ma molto ridotto, consentendo all’Italia di tornare ai numeri di successo del 2019

non prima della primavera 2021. Il terzo scenario, mediamente ottimistico, è basato su dati sanitari confortanti, che mostreranno una consistente rapidità con la quale il sistema Italia appare in grado di uscire dall’emergenza Covid-19. Come dichiarato dal Governo, in presenza di dati confortanti numerose attività, direttamente e indirettamente collegate al turismo, sarebbero gradualmente riattivate, e ciò permetterebbe un progressivo incremento dei flussi turistici, che tornerebbero ai livelli pre-crisi a Natale 2020. Il quarto scenario, ottimistico, si basa sull’immediata uscita dalla crisi sanitaria. Il mese di maggio sancirebbe la definitiva conclusione dell’emergenza Covid-19 e di conseguenza, a partire da giugno tutte le attività tornerebbero ad essere pienamente operative, riportando il turismo ai livelli pre-crisi già nel corso dell’estate 2020.


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Una difficile ripresa Quattro scenari certamente possibili, alcuni, tuttavia, più improbabili di altri. Per esclusione tenderei a scartare il primo e il quarto; è difficile immaginare una realtà catastrofica, anche perché in tal caso il turismo rappresenterebbe di certo il problema minore a cui l’Italia dovrebbe trovare soluzione. Come ho più volte affermato sono certo che il turismo ripartirà, se non nel breve, certamente nel breve-medio periodo. Allo stesso modo ritengo di poter scartare il quarto scenario, possibile ma fortemente improbabile. La speranza è certamente che i dati sui contagi continuino a decrescere, ma qualsiasi previsione, pur se ottimistica, prevede il giusto percorso che porterà all’azzeramento in un arco minimo di 3-6 mesi. Quindi lo scenario più probabile va ricercato tra il secondo e il terzo che, a ben vedere, non sono poi così differenti, se non in termini temporali. Rappresentano effettivamente le due realtà che si manifesteranno sul territorio italiano, con le necessarie sfumature, dovute a particolari caratteristiche regionali e settoriali. Questo perché alcuni territori si caratterizzano per la presenza di determinate tipologie di turismo, in termini di prodotto offerto, di strutture ricettive, di mercati di riferimento e soprattutto di una più o meno marcata stagionalità. Ma quanto turismo tornerà? Quali saranno i numeri nel tempo e soprattutto che caratteristiche avranno questi numeri? Ad oggi la quasi totalità delle strutture ricettive italiane non è operativa. Tale chiusura è dovuta, in piccolissima parte, alle imposizioni governative in tema emergenziale, per il resto è da addebitarsi ad una specifica volontà imprenditoriale. Una volontà che deve necessariamente guardare ai numeri in termini di economia aziendale, alle previsioni di bilancio, alle entrate e alle uscite. L’impren-

ditore non può lasciare spazio alle scienze filosofiche o alle congiunture astrali; deve fare i conti e decidere di conseguenza; è il suo lavoro. In ambito turistico, in particolare nel settore ricettivo, è certezza consolidata che il “Break evenpoint” aziendale, il punto di pareggio, sia intorno al 50-60%. Cosa significa? Qualsiasi impresa ha un potenziale massimo di successo (di vendite). Obiettivo ideale è raggiungere il massimo, ma l’imprenditore si pone, solitamente, un secondo obiettivo, un minimo, sotto il quale non può scendere, poiché non riuscirebbe a coprire i costi dell’attività. Nel settore ricettivo il BPE varia in base alla tipologia di struttura ricettiva, al luogo, alla categoria e alla stagionalità, ma come detto, non scende sotto il 50%. Ciò significa che un albergatore proprietario di 100 stanze, aperto tutto l’anno, se a fine anno non avrà venduto almeno 20.000 notti sarà in perdita. Se ciò è vero, i due scenari futuri più probabili, rischiano purtroppo di condurre il turismo all’interno di una pericolosissima spirale involutiva. Sulla base del secondo scenario il turismo ripartirebbe nel medio periodo con tassi di occupazione troppo bassi. È difficile immaginare imprenditori turistici disposti a lavorare con il 15-20% di stanze occupate, con la certezza di operare in perdita, provocando ulteriori danni, forse permanenti alla propria attività. Per

questo la riapertura avverrebbe solo nella primavera 2021, con flussi in grado di garantire la sopravvivenza economica. Ma anche il terzo scenario risulta a rischio; le associazioni di imprenditori prevedono il 20-30% dell’occupazione già a partire da luglio-agosto, fino ad arrivare a pieno regime a Natale 2020. Purtroppo anche in questo caso, è difficile convincersi della possibilità di riavvio, se non dalla fase di pieno regime.

Prima di tutto trasmettere sicurezza Lo scenario complessivo è quindi più che mai articolato, e se a questo si aggiunge una realtà economica turistica italiana fatta di piccoli e medi imprenditori, si dà vita a una miscela esplosiva pericolosa e fortemente instabile. L’imprenditore turistico medio non può aspettare Natale prossimo, o ancor peggio la primavera 2021 per tornare a regime. Non ha la forza economica per resistere così a lungo, per numerosi motivi. Le strutture ricettive italiane sono, per grandissima percentuale, a conduzione familiare. L’intero nucleo è impegnato nella gestione dell’attività, che rappresenta, di fatto, l’unica entrata. Il protrarsi della sospensione rischierebbe di mettere in discussione l’attività stessa, costringendo i componenti a riorganizzarsi dal punto di vista lavora17


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SPECIALE COVID-19 tivo, cercando sbocchi in altri settori, se possibile. Se chiudono le strutture viene meno l’offerta ricettiva, e senza offerta è impossibile aggiudicarsi la domanda, che si orienterà su altri mercati, rendendo vane le speranze di ripresa del settore, anche nel medio lungo termine. E inoltre, la chiusura delle strutture ricettive non creerebbe un danno ai soli imprenditori, ma si trasferirebbe all’intero comparto, che come visto in precedenza, dà lavoro a 4,2 milioni di persone. Quindi una spirale involutiva fatta anche di fornitori di servizi, di beni di consumo, di proprietari di immobili e di tanto altro. 40 miliardi di euro ai quali l’Italia di sicuro non può permettersi di rinunciare. E veniamo quindi alla terza risposta, come. Come l’Italia uscirà dalla crisi, in quali condizioni, e soprattutto come deve agire per uscirne? Ad oggi l’immagine dell’Italia all’estero è assolutamente debole e turisticamente negativa. Nessuno mette in discussione la bellezza dell’Italia, ma in troppi sono purtroppo convinti che sia pericolosa e pertanto da evitare. Una singolare caratteristica dell’Italia e degli italiani, da sempre, è il riuscire a trasmettere all’esterno più le negatività che le positività del territorio. Credo che l’Italia sia l’unico Paese in grado di fare marketing territoriale negativo, e purtroppo anche in termini Covid-19 non ci siamo smentiti. Germania, Francia e Spagna, ma anche Cina e soprattutto USA, pur vivendo eventi parimenti tragici, sono riuscite a trasmettere un’immagine incredibilmente vincente. L’Italia ne è uscita sconfitta e malconcia anche dal punto di vista del marketing territoriale. Ora bisogna recuperare terreno, ed è un compito che non spetta agli imprenditori. È il governo a dover intervenire con piani e programmi di sostegno alle imprese e ai territori, ma soprattutto con immediate campagne di marketing in grado di ricostruire l’immagine percepita dell’Italia all’estero. È assurdo immaginare

che strategie aziendali, micro o macro che siano, possano risolvere la crisi turistica nazionale. Non servono offerte speciali o pacchetti turistici, poiché il problema non è di prezzo ma di qualità percepita. Occorre offrire sicurezza sanitaria, fatta anche disolidità politica e governativa, di accessibilità territoriale e fruibilità dei prodotti e dei servizi al turista, imponendo regole e standard razionali e attuabili. Servono accordi tra operatori ed istituzioni, protocolli di intesa e norme di buon comportamento. Servono certamente nuove idee, anche in termini di nuovi prodotti da offrire, cercando tuttavia di restare concreti e credibili.

Il Covid-19, pur causando ingenti danni economici, ha offerto al turismo una grande opportunità: fermarsi e riflettere sullo stato di salute del settore"

Il Covid-19 è anche una opportunità

Da studioso mi corre l’obbligo di avviare un ulteriore spunto di riflessione: a ben vedere il Covid-19, pur causando ingenti danni economici, ha offerto al turismo una grande opportunità: fermarsi e riflettere sullo stato di salute del settore; confrontarsi con i concorrenti, con l’economia trasversale, costringendo i vertici governativi a sedersi al tavolo delle discussioni, delle idee, dei progetti, delle iniziative di sostegno. È stata ed è l’occasione per fare una “pulizia interna” al settore. Molte aziende “malate o agonizzanti” sono venute meno. Aziende che da anni si trova-

vano su una linea di equilibrio fortemente instabile, spesso accusate di ledere la qualità dell’offerta ricettiva italiana praticando una concorrenza fatta di costante ribasso delle tariffe a fronte di un pessimo prodotto offerto. È l’occasione per far emergere l’economia turistica sommersa (il 50% dell’emersa), nella misura in cui per sopravvivere dovrà necessariamente accedere a sostegni e incentivi, dichiarandosi. È l’occasione per chiedere agli amministratori locali interventi seri e strutturati, volti a garantire l’offerta di servizi dedicati e soprattutto a curare il decoro urbano. È soprattutto l’occasione per gli attori del comparto turistico di chiedere interventi strutturati, di imporre la loro presenza all’interno delle sale dei bottoni, nelle quali oggi sono scarsamente rappresentati. Anche perché sono certo che quando il turismo ripartirà lo farà a velocità folle, superiore al passato, ma con regole in parte differenti. Saranno cambiate molte abitudini, molti gusti, molte aspettative e quindi ci troveremo a dover soddisfare una domanda in parte differente, proveniente anche da bacini nuovi, ad oggi poco noti, con i quali non siamo abituati a lavorare. La psicologia ci insegna che l’essere umano è fortemente resiliente, ha una enorme capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, sfruttando le opportunità che la vita offre, senza alienare la propria identità. E allora dobbiamo sfruttare questa resilienza, in modo attivo e passivo. Da un lato occorre farsi trovare pronti al momento della ripresa, e affinché ciò accada occorre iniziare a lavorare da subito alla definizione di prodotti e di processi aziendali competitivi; dall’altro occorre saper vendere questi prodotti, e in particolare il prodotto Italia turistica, a tutte quelle persone che, nel breve-medio periodo torneranno inevitabilmente a guardare con interesse all’Italia come meta delle proprie vacanze. ✻ 19


SPECIALE COVID-19 Il comunicato che pubblichiamo rappresenta il frutto di un accordo tra alcuni tra i principali soggetti della filiera del turismo all’aria aperta italiano. La condivisione degli obiettivi, del metodo e delle strategie rappresenta uno strumento forte ed efficace per il superamento della crisi attuale e per la crescita dell’intero settore open air.

Dal camper al campeggio insieme per il rilancio del comparto APC-Associazione Produttori Caravan e Camper, Assocamp, Assocamping Confesercenti e FAITA-FederCamping al tavolo di confronto promosso da Pleinair e Pleinairclub per la promozione e la valorizzazione dell’intera filiera della vacanza en plein air Avviare un dialogo operativo fra le associazioni dei costruttori e dei rivenditori di veicoli ricreazionali e quelle che rappresentano le strutture ricettive all’aria aperta, individuando una serie di punti condivisi e di azioni concrete per il rilancio di un settore che, con l’avvicinarsi della Fase 3, ha tutte le carte in regola per dimostrarsi una delle forme di turismo più sostenibili, ecocompatibili e in linea con le nuove esigenze di sicurezza e distanziamento sociale imposte dall’emergenza coronavirus. Questo l’obiettivo dell’incontro indetto dalla rivista PleinAir e da PleinairClub che si è svolto in modalità virtuale il 19 maggio 2020 con la partecipazione di Simone Niccolai, Presidente di APC-Associazione Produttori Caravan e Camper, Vittorio Dall’Aglio, Presidente di Assocamp, Monica Saielli, Presidente di Assocamping Confesercenti, e Maurizio Vianello, Presidente di FAITA-FederCamping. Moderavano l’incontro Michela Bagatella e Marco Sances, coordinatori delle redazioni di PleinAir e PleinAir Market. L’emergenza sanitaria in atto e le ricadute economiche causate dalla comparsa del coronavirus – come è emerso dal tavolo – hanno creato non poche difficoltà all’intera filiera della vacanza open air: dalla produzione e vendita dei veicoli ricreazionali alle strutture ricettive, alle prese con la riapertura delle attività nel rispetto dei nuovi protocolli sanitari. Al tempo stesso la situazione attuale può trasformarsi in un’occasione straordinaria per far emergere e per promuovere verso una platea più ampia i punti di forza della vacanza all’aria aperta. «Il camper rappresenta oggi più che mai uno straordinario strumento per andare in vacanza» afferma il Presidente di APC Simone Niccolai. «È il momento che si comprenda che il turismo all’aria aperta è un turismo di serie A, praticato da viaggiatori con un’elevata sensibilità verso i temi della sostenibilità e della salvaguardia ambientale».

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Dal confronto fra le realtà associative intervenute è emersa l’importanza - e l’urgenza - di ricreare un dialogo virtuoso fra il veicolo abitativo e le strutture ricettive che lo accolgono sin dalle sue origini. «È importante instaurare un rapporto più solido fra il settore commerciale e il mondo dei campeggi, le strutture più indicate per rispondere alle nuove esigenze di igiene, ma anche di sicurezza, del viaggiatore in libertà» sostiene il Presidente di Assocamp Vittorio Dall’Aglio. Nondimeno, si è evidenziata la necessità di svolgere azioni concrete per promuovere il riconoscimento del comparto. «Non è più accettabile la scarsa conoscenza delle istituzioni sul mondo e sulle esigenze del nostro settore» afferma la Presidente di Assocamping Confesercenti Monica Saielli. «Inizialmente i provvedimenti a favore del turismo, come il bonus vacanze e l’esenzione dell’IMU erano stati previsti unicamente per il settore alberghiero, e solo quando siamo intervenuti sono stati estesi anche alle altre tipologie ricettive. Per questo è importante fare sentire con forza ancora maggiore la nostra voce». Improntata sul dialogo e la concretezza la posizione di Maurizio Vianello, Presidente di FAITA-FederCamping: «È opportuno trovare un linguaggio comune che ci permetta di rappresentare le istanze del settore nelle diverse sfaccettature con una visione unitaria, per intercettare l’attenzione delle istituzioni e delle amministrazioni. Il nostro rapporto si deve svolgere su due livelli: quello con le istituzioni, cui rivolgere le nostre istanze, quello con gli utenti, da rassicurare ed educare a una vacanza sempre più sicura e consapevole». Fra gli obiettivi condivisi emersi dall’incontro si registrano l’intento di concertare azioni concrete per promuovere vacanze sicure in camper e in campeggio, la volontà a collaborare per l’apertura di un dialogo con le istituzioni capace di donare al settore pari dignità rispetto alle altre forme di turismo, e l’intento di proseguire il confronto anche dopo la fine dell’emergenza.


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Una crisi radicale Gli scenari possibili per arrivare ad una ripresa del turismo sono diversi, a seconda di quanto durerà l’emergenza di Nicolcarlo Genovese

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igno nero, tempesta perfetta, apocalisse, comunque la si voglia definire la crisi economica, prima che turistica, innescata dall’emergenza Covid19 è, per dimensioni, portata e conseguenze attese, di gran lunga l’evento più drammatico e complicato degli ultimi cento anni. Neanche le due guerre mondiali del secolo scorso avevano bloccato in maniera così massiccia ed impattante il settore turistico. Dunque lo scenario che si presenta agli operatori ha caratteristiche di assoluta novità e di radicale emergenza. In un simile frangente le imprese dovranno resettare completamente il loro modus operandi e reimpostare la loro offerta. Naturalmente gli esiti di breve pe-

riodo saranno determinanti per approntare le strategie di contenimento e di recupero del danno. Come esercizio di valutazione possiamo considerare alcune plausibili alternative che potranno coinvolgere il turismo open air nei prossimi mesi. Innanzitutto bisogna prendere in considerazione il contesto nazionale attuale e di prospettiva a breve. Al momento l’Italia appare come un dei paesi maggiormente colpiti dalla pandemia con un elevato e crescente numero di contagi ed una letalità del morbo molto alta, anche la morbilità nel nostro Paese è particolarmente impattante. L’insieme dei provvedimenti presi rende impossibile l’esercizio di alcuna attività ricettiva o di intrattenimento. Con l’eccezione delle

strutture alberghiere che attualmente sono impiegate per ospitare il personale di supporto nel fronteggiare il virus, ogni altra tipologia subisce l’obbligo di chiusura. Anche la mobilità ed i trasporti sono paralizzati perché formalmente vietati. La stima attuale di impatto sul settore turistico complessivo è di un calo del 50% su base annua. Naturalmente questa valutazione soggiace all’assunto che si tratti di una situazione che si possa riportare a normalità nei prossimi 60 giorni ovvero entro il mese di giugno. Se così fosse la stagione 2020 potrebbe, almeno in parte ed almeno per determinate categorie di ospiti essere parzialmente recuperata. Sulla base di queste premesse si può ipotizzare un riallineamento 21


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Anche la mobilità ed i trasporti sono paralizzati perché formalmente vietati. La stima attuale di impatto sul settore turistico complessivo è di un calo del 50% su base annua"

delle presenze puntando al recupero degli ospiti italiani e con un’ottica di medio e breve raggio. Vale a dire che si dovrebbe poter riaprire le strutture in maggio per fare la manutenzione ordinaria e straordinaria ed utilizzarle con una capacità ridotta ed una politica di prezzi adeguati ed allettanti per attrarre una clientela che potrebbe essere già verso la metà di giugno più numerosa, considerato il termine anticipato dell’anno scolastico. L’utilizzo della leva finanziaria potrà costituire uno strumento ulteriore di recupero parziale del danno. Da una parte si potranno rinegoziare le esposizioni e dall’altra si potrà beneficiare di una maggiore disponibilità degli istituti di credito ad erogare ulteriori linee di finanziamento come conseguenza di politiche comunitarie e nazionali orientate, già da adesso ad garantire alle banche una liquidità maggiore e criteri di affido e verifica meno stringenti per imprese ed operatori. Gli ammortizzatori sociali già disponibili dovrebbero rappresentare un altro strumento, sia pur limitato, per diminuire l’impatto negativo della pandemia sulla gestio22

ne della forza lavoro anche stagionale ed anche per microimprese. Sarà bene, comunque, considerare che il periodo che stiamo attraversando costituirà un punto di non ritorno per molte abitudini e stili di vita che solo qualche mese fa apparivano in pieno sviluppo. La convegnistica, le fiere, il settore delle crociere e quello termale reggeranno all’impatto sociofobico e claustrofobico innescato dal virus e dai decreti emanati per contenerlo? Se si in che maniera e in quale quantità la domanda si orienterà per un recupero e quanto invece opterà per alternative di modalità e frequenza? Non esistono, ad oggi, né modelli né stime concepiti per immaginare gli scenari post emergenziali. Allora, forse, è il caso di azzardare delle mere ipotesi che potrebbero indicare soluzioni plausibili e praticabili in ogni caso e contesto. Se l’emergenza continua oltre il mese di giugno in Italia ed in Europa, l’unica alternativa sarà organizzarsi per una parziale apertura in agosto ed una attività di mera manutenzione delle strutture. Se l’emergenza rientra in Italia entro giugno ma si protrae in Europa fino a luglio ed oltre, si potrà puntare sul mercato

interno con azioni di direct marketing e politiche di offerta in termini di servizi e prezzi allettanti. Questa ipotesi potrebbe contenere in parte la perdita di presenze ma si rivelerebbe comunque di forte impatto sotto il profilo della depressione del fatturato. Infine un rientro dell’emergenza generalizzato entro il periodo maggio/giugno consentirebbe, previe opportune azioni di marketing e comarketing, di contenere la caduta della domanda in termini più accettabili ed in misure meno impattanti sulle gestioni aziendali. Comunque sarebbe opportuno avviare una previsione di recupero e rilancio concepita almeno su un triennio, in maniera da spalmare gli effetti negativi dell’emergenza su più esercizi e pianificare un rilancio con adeguato anticipo e strumenti idonei ed efficaci. In questo senso sarebbe opportuno che le imprese coordinassero le loro scelte ed azioni con tutte le realtà che nei vari territori vivono ed operano nel settore turistico. Sarà difficile ma sicuramente molto più semplice che tentare di affrontare il recupero da soli ed in ordine sparso. Per altro questo approccio è già una realtà in molti contesti e potrà co-


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Sarebbe opportuno avviare una previsione di recupero e rilancio concepita almeno su un triennio , in maniera da spalmare gli effetti negativi dell’emergenza su più esercizi e pianificare un rilancio con adeguato anticipo"

stituire un modello per le situazioni che ancora non lo praticano o non lo applicano in pieno. Il metodo del sistema territoriale offre anche il vantaggio di realizzare una maggiore incisività e pregnanza delle istanze espresse dalle imprese nei confronti delle controparti e degli interlocutori politici ed amministrativi. In linea con questo approccio si dovrebbe, da subito, intraprendere una comunicazione rivolta agli ospiti abituali delle strutture invitandoli a prendere visione ed a diffondere contenuti che riguardino il territorio dove si trovano le aziende. Questi apporti, da

una parte consentono alle imprese di stabilire un canale di comunicazione con la propria clientela e dall’altro danno la possibilità agli ospiti di incuriosirsi e scoprire aspetti e notizie inediti sul territorio e sulle sue dotazioni ambientali, paesaggistiche e culturali. Tanto più ricca e curata sarà la presentazione tanto più allettante e gradito sarà lo scambio tra azienda ed ospiti. Un investimento che non tarderà a dare i suoi frutti non appena la situazione si normalizzerà. Comunque sarà opportuno rimarcare che la vacanza all’aria aperta

è una delle poche modalità in grado di offrire contemporaneamente ed in questo frangente spazio, libertà e sicurezza. É così perché le strutture possono arrivare a dare fino a 100 metri quadri di spazio per ospite, possono garantire un contatto con la natura immediato e reale nel rispetto dei distanziamenti sanitari e possono garantire igienizzazione e sanificazione affidabili ed efficienti delle aree individuali e collettive. Non è poco, ma queste caratteristiche positive vanno prima realizzate e poi opportunamente comunicate alla platea degli ospiti potenziali. ✻

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Come gestire l’emergenza Covid-19 nei campeggi

Ecco cosa è opportuno fare per favorire la sicurezza degli ospiti all’interno delle strutture ricettive di Fabio Agabiti Rosei

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al 31 gennaio tutta l’Italia è in emergenza sanitaria a causa del SARS-CoV-2, il virus appartenente al genere dei coronavirus che ha fatto un balzo di specie: dagli animali all’uomo. In relazione alla sua assoluta novità in termini immunitari per la specie umana ha causato numerosissimi contagi a tal punto che l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato lo stato di pandemia alla fine di gennaio di quest’anno. Fino a quando non sarà trovata una cura o un vaccino, gli esperti parlano di un tempo non inferiore ai diciotto mesi, saremo tutti impegnati con i nostri comportamenti a limitare al massimo la diffusione del virus. Questo ha un grande im24

patto non solo nelle abitudini quotidiano ma anche nelle attività di ricezione di ogni genere che dovranno riorganizzarsi per poter accogliere in tutta sicurezza gli ospiti una volta che l’emergenza sanitaria consentirà l’allentamento delle attuali restrizioni. Andiamo quindi a vedere cosa è opportuno fare per favorire la sicurezza degli ospiti all’interno delle strutture ricettive. Innanzitutto il virus ha caratteristiche chiare di “sopravvivenza” che sono state identificate dagli ultimi studi ovvero: su superfici come plastica o acciaio può rimanere attivo fino a tre giorni mentre su superfici porose, come il cartone, l’attività rimane per alcune ore.

Naturalmente il fatto che il virus rimanga attivo non equivale alla sua virulenza, in quanto per contrarre la malattia è necessario che oltre la presenza sulle superfici ci sia anche una carica virale adeguata (numero di virus) in grado di infettare il paziente. Detto questo va da se che le linee guida che ormai tutti conosciamo - come lavarsi le mani e con che cosa, la distanza sociale, l’utilizzo di mascherine e guanti - debbano essere sempre adottate almeno fino a quando non ci sarà una cura approvata dal mondo scientifico. Probabilmente la cosa più importante da organizzare è la disinfezione dei locali comuni interni ed esterni. La circolare del Ministero della Sa-


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lute nr. 5443 del 22 febbraio 2020 elenca chiaramente i prodotti che possono essere utilizzati come disinfettanti e le metodiche di utilizzo dei DPI. Per gli ambienti interni è opportuno effettuare una disinfezione approfondita che segue sempre la pulizia ordinaria, degli appartamenti o dei bungalow al termine del periodo di vacanza di un nucleo famigliare. Nelle aree comuni come bagni, ristoranti, reception, dovrà essere condotta sempre una disinfezione ad hoc almeno una volta ogni 3-4 giorni per garantire una protezione adeguata a tutti i frequentatori sia ospiti che collaboratori della struttura. Cosa diversa per le parti comuni esterne. Attualmente non ci sono evidenze scientifiche che possano quantificare la frequenza di contagio da superfici esterne ma considerando l’alta frequenza di alcune aree esterne dei campeggi, come le aree gioco o i campi sportivi, è opportuno prevedere trattamenti cadenzati di disinfezione anche in queste aree.

Ma cosa utilizzare per effettuare tali interventi di sanificazione? I prodotti come dicevamo, sono indicati nell’ordinanza del Ministero della Salute nr. 5443 e raccomandazioni Covid-19 dell’ISS n.25/2020 e sono prevalentemente sostanze alcoliche con concentrazione superiore al 60%, sali di ammonio quaternari, perossido di idrogeno e ipoclorito di sodio. Esistono però anche altre sostanze che sono attive come il perossido di idrogeno. La scelta del prodotto più adatto va effettuata in base alla natura delle superfici da trattare e degli ambienti quindi è di estrema importanza affidarsi ad aziende specializzate nella disinfezione professionale che abbiamo attrezzature specifiche come ULV o generatori di nebbie secche e che siano state coinvolte in interventi di disinfezione per il SARS-CoV-2 negli ultimi mesi quindi che abbiano elaborato una certa esperienza sul campo. Sempre a garanzia del servizio è opportuno verificare che le aziende

Con la certificazione valida per gli usi di legge, sarà possibile anche poter richiedere il credito di imposta del 50% per le attività di sanificazione svolte"

che forniscono questi servizi siano in possesso dei requisiti ex DM 274/97 in applicazione della legge 82/94. Al termine di ogni intervento è consigliabile richiedere certificazione di effettuato servizio di disinfezione specifica per il SARS-CoV-2 che sia siglata e timbrata da un professionista del settore magari iscritto ad albo di categoria specifico (agronomo, biologo, chimico). Con questa certificazione valida per gli usi di legge, sarà possibile anche poter richiedere il credito di imposta del 50% per le attività di sanificazione svolte. Di notevole importanza anche la comunicazione dei trattamenti che saranno eseguiti per la gestione delle disinfezioni agli ospiti, questi dovranno essere pubblicizzati con metodiche chiare e definite in modo da rassicurare tutti i fruitori della struttura. ✻ 25


FAITA-FEDERCAMPING INFORMA

Una polizza anti Covid-19 in esclusiva per gli associati FAITA-FederCamping Abbiamo cambiato le regole delle polizze multirischio viaggi di Filippo Fruet

U

no dei settori più duramente colpiti dalla pandemia di COVID-19 è certamente il turismo. Le strutture ricettive si ritroveranno nella situazione da un lato di dover garantire la sicurezza di tutti i clienti e dall’altro di rassicurare chi, pur desiderando programmare la vacanza, teme per eventuali nuove emergenze. Non dobbiamo dimenticare i clienti che hanno già prenotato e versato un

anticipo nei mesi passati, che dobbiamo tutelare in caso di accadimenti dannosi e gli imprevisti che possono verificarsi prima e durante la permanenza tra i quali quelli sanitari ma soprattutto in occasione di infezione da COVID-19. Era obbligatorio trovare la soluzione a questo contesto a tutela di tutte le parti coinvolte, clienti e strutture ricettive, ponendo una particolare attenzione al costo. La sinergia con FAITA-FederCam-

ping ha permesso la stipula della “Convenzione NOBIS ASSICURAZIONI FAITA-FEDERCAMPING ASSICURAZIONE MULTIRISCHIO VIAGGI FILO DIRETTO OPEN AIR” in esclusiva per gli Associati FAITA Federcamping, di un prodotto assicurativo unico e innovativo che ha letteralmente cambiato le regole fino a ieri applicate a queste polizze.

Quali sono i punti di forza della convenzione in esclusiva NOBIS Assicurazioni- FAITA-FederCamping per gli Associati?

VANTAGGI PER I CLIENTI Il prodotto in esclusiva per gli Associati FAITA-FederCamping presenta una serie di garanzie volte alla tutela di coloro che prenotano un soggiorno in struttura ricettiva. Le garanzie contenute prevedono un rimborso delle spese per il pagamen-

to di penali in caso di cancellazione della prenotazione, anche in caso di contagio da COVID-19 o in caso di interruzione del soggiorno dovuta a quarantena un indennizzo in caso di furto del bagaglio un rimborso per le spese mediche sostenute durante il

viaggio un rimborso per le spese per il rientro/trasporto sanitario, un' indennità per Diaria da Ricovero e da Convalescenza a causa di infezione da COVID-19, come da successivo schema riepilogativo sintetico.

VANTAGGI PER LE STRUTTURE ASSOCIATE Oltre a quanto sopra, i vantaggi per le strutture sono i seguenti: 1 -L’inserimento della garanzia annullamento viaggio, che rimborsa le penali al cliente anche in caso di contagio da COVID-19 prima della partenza; 2 -Noi possiamo comprendere le prenotazioni ricevute prima della stipula; Questa è una condizione impor26

tante che sommata alla prima, vuol dire non pensare neanche più al voucher; 3 - La garanzia ANNULLAMENTO VIAGGIO è valida sulle tariffe rimborsabili e NON rimborsabili sulla base delle penali che ogni singola struttura applica; 4 - Il costo della polizza si calcola sull’importo effettivamente versato dal cliente a prescinde-

re dal costo soggiorno in caso di acconto, anche se il saldo sarà pagato all’arrivo in struttura e automaticamente consente un risparmio, rispetto alle polizze proposte dalle Compagnie, di un risparmio fino al 66%; 5 - Il tasso applicato è del 2% da calcolare sugli importi incassati e non sul costo del soggiorno in caso di acconto;


FAITA-FEDERCAMPING INFORMA

Tabella 1 SCHEMA SINTETICO DELLA GARANZIE COMPRESE

GARANZIE OPERANTI

SOMME ASSICURATE

CAPITOLO 1 - SPESE MEDICHE

5.000,00 €

CAPITOLO 2 - DIARIA DA RICOVERO (In caso di infezione da Covid-19)

€ 100.00 al giorno

max 10 gg

CAPITOLO 3 - INDENNITA' DA CONVALESCENZA (In caso di infezione da Covid -19)

1.500,00 €

CAPITOLO 4 - ASSISTENZA ALLA PERSONA

Vedi Condizioni di

assicurazione

CAPITOLO 5 - BAGAGLIO

1.500,00 €

CAPITOLO 6 - ANNULLAMENTO DEL SOGGIORNO "ALL RISK "

5.000,00 MAX 20.000,00

CAPITOLO 7 - RIPETIZIONE DEL SOGGIORNO

Max € 5.000,00

CAPITOLO 8 - ASSISTENZA AL VEICOLO

Vedi Condizioni di

assicurazione

CAPITOLO 9 - ASSISTENZA DOMICILIARE PER I FAMIGLIARI A CASA

Vedi Condizioni di

assicurazione

6 - Il prodotto ha durata annuale ed è sottoscrivibile in forma collettiva con Contraente il proprietario/gestore della Struttura ricettiva che decide di assicurare i suoi clienti. La modalità di assicurazione è la forma inclusiva ove tutti clienti che acquistano un soggiorno automaticamente risultano Assicurati. La regolazione dei premi alla Compagnia sarà mensile calcolato sulla somma degli importi incassati comunicati alla compagnia;

7 - Tutto questo permette il rispetto delle norme e delle Leggi relative alla distribuzione assicurativa emanate dall’ IVASS, oltre al risparmio derivante dall’inserimento nei siti di ulteriori tariffe specifiche; 8 - Nessun costo e/o commissione aggiuntiva; 9 - Supporto e assistenza al Cliente in caso di sinistro da parte di Effe

Broker, nella persona di Filippo Fruet e del suo staff, in forma gratuita sia verso la Struttura che il Cliente; 10 - Supporto e assistenza a tutte le Strutture da parte di Effe Broker, nella persona di Filippo Fruet e del suo staff, in forma gratuita per ogni esigenza e/o chiarimento. Inoltre, lo stesso, fornirà il materiale da inviare al cliente da personalizzare. ✻

Per tutte le informazioni e supporto contattare: Filippo Fruet - 348 7320616 - Effebroker 1 Nuove regole esclusive perTabella gli associati FAITA-FederCamping LE REGOLE PER GLI ALTRI

LE REGOLE DI OGGI PER GLI ASSOCIATI FAITA FEDERCAMPING

TASSO APPLICATO SU COSTO SOGGIORNO

TASSO APPLICATO SU QUANTO EFFETIVAMENTE INCASSATO

EMISSIONE POLIZZA CONTESTUALE ALLA PRENOTAZIONE

COMPRESE LE PRENOTAZIONI GIA' RICEVUTE

ESCLUSO CONTAGIO COVID19

COMPRESO CONTAGIO COVID19

ERA IL CLIENTE CHE SCEGLIEVA

IL CLIENTE E' AUTOMATICAMENTE ASSICURATO

DOVEVA ESSERE PROPOSTA APPOSITA TARIFFA COMPRESA DELLA POLIZZA (IVASS)

LA STRUTTURA CONTRAE LA POLIZZA NELL'INTERESSE DEI CLIENTI

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PIANETA TURISMO

Maurizio Vianello

Magda Antonioli

Carlo Berizzi

Bruna Gallo

Adriano D'Andrea Ricchi

Piergiacomo Bianchi Carlotta Ederle

Loek Van De Loo

Sei aziende insieme per promuovere la vacanza open air Made in Italy Open Air Next Step è il progetto patrocinato da FAITA-FederCamping per promuovere le vacanze all’aria aperta di livello premium

S

i chiama Open Air Next Step il progetto nato per volontà di sei aziende del turismo open-air in Italia: Baia Holiday, Club del Sole, CrippaConcept, Human Company, Vacanze col cuore e Vacanze di Charme. Obiettivo: promuovere le vacanze all’aria aperta di livello premium, tra i segmenti più vivaci e in rapida espansione del turismo made in Italy. Tutto con il patrocinio di FAITA FederCamping, Assitai e Assocamping, perché l’unione fa la forza e oggi più 28

che mai ripresentarsi sul mercato con una sola voce è importante. Le sei imprese, specializzate nell’offerta turistica di strutture ricettive evolute, offrono il comfort assoluto in luoghi dotati di servizi avanzati e a contatto stretto con la natura. Un unicum nel seppure ricchissimo ventaglio d’offerta del turismo italiano. Oltre a dare visibilità e valorizzare la qualità del segmento della vacanza open-air, Open-air Next Step vuole dare una risposta concreta di vicinanza e impegno a tutto campo

per la ripartenza, dopo la lunga quarantena, di una industria strategica per la sopravvivenza economica della nazione: il turismo, il quale contribuisce al PIL per oltre il 13%. Le realtà a cui fa capo il progetto rappresentano l’innovazione del concetto di “campeggio” così come nato oltre mezzo secolo fa e puntano a far conoscere un segmento della ricettività che fa delle strutture premium quali gli open air village e i glamping la propria cifra distintiva. Perché alloggiare in mobile home di design o


PIANETA TURISMO lodge tent, senza rinunciare alle comodità di una soluzione ricettiva tra le più evolute e a stretto contatto con la natura non ha prezzo. Il mercato del turismo all'aria aperta, di grande appeal per i consumatori, è in grado di produrre valore sia per l'intero settore turismo sia per le realtà locali coinvolte, creando opportunità concrete d'impiego, fornendo l'occasione e la modalità di riavvicinarsi al territorio e sviluppando vantaggi per tutto l'indotto. A testimoniarlo anche l’osservatorio di Human Company che mette nero su bianco i numeri del turismo open-air. Nel 2019 il valore di questo mercato si è attestato sui 5 miliardi di euro di fatturato globale, mentre il fatturato parziale per le sole soluzioni d’alloggio e relativo indotto ha raggiunto i 3,3 miliardi di euro. L’accoglienza premium si conferma l’elemento di spicco delle strutture open-air italiane. Per quanto riguarda la compagine degli ospiti, le famiglie rappresentano il 58% del totale, seguite dalle coppie con il 24% e dai gruppi di amici per lo più millennials e “generazione Z” con il 13%. Il restante 5% è fatto da single. Gli ospiti fanno più attenzione ad alcuni elementi dell’esperienza Open-air come l’ambientazione, la qualità dei servizi e l’accoglienza dello staff che incidono fortemente sulle recensioni online. Le famiglie rappresentano oltre la maggioranza dei recensori delle strutture open-air ma le coppie sono la tipologia con il più alto tasso di soddisfazione. Come ha spiegato Maurizio Vianello presidente di FAITA-FederCamping, in una conferenza stampa in video di presentazione dell’iniziativa, il mondo dell’open air in Italia è composto da circa 2.650 struttu-

re, piccole, medie e grandi che ogni anno conta circa 70milioni di presenze e “muove” circa 5miliardi di euro all’anno, un settore importante, anzi fondamentale per l’economia per il quale, in questo momento di emergenza, è forse giunto il momento di prendere delle decisioni su quale dovrà essere il proprio destino, poiché ancora una volta la politica e gli amministratori pubblici si sono dimenticati di questo settore. Pertanto, ha proseguito il presidente di FAITA-FederCamping, un’azione per sensibilizzare la pubblica opinione è strategica; per questo motivo la Federazione accom-

pagnerà tutti i propri associati in un progetto di rinnovamento. «E’ con questi intenti che volentieri abbiamo voluto patrocinare questo progetto», ha detto ancora Vianello, «che non sarà breve e neppure facile ma sappiamo che l’attuale fase di criticità non può che portarci a pensare da subito a come ricostruire le capacità di attrazione e ricezione del mondo open air; nei confronti del pubblico italiano ma soprattutto degli stranieri, riposizionandoci a livello europeo, poiché il solo mercato nazionale non è in grado di sostenere da solo il comparto». «Oggi più che mai la risorsa offerta dalle imprese del settore dell’aria aperta è strateSimona Tedesco - Moderatrice gica per sostenere l’intero Direttore responsabile Dove comparto turistico e rilanciare l’economia». Ha poi concluso il presidente della FAITA-FederCamping, rivolgendosi al governo ricordando che «spazio, libertà e sicurezza sono elementi intrinseci dell’offerta dei campeggi e villaggi turistici italiani, per questo gli imprenditori chiedono di indicare presto le date e le modalità di riapertura. Soprattutto quest’anno gli ospiti potranno trovare nei campeggi italiani il comfort, l’accoglienza ed i servizi Obiettivo: che ci pongono al primo posto in Eupromuovere ropa e l’offerta “Open air next step” le vacanze all’aria va esattamente in questa direzione». Ha partecipato alla conferenaperta di livello za stampa anche Magda Antonioli, premium, tra i segmenti direttore ACME Università Bocconi più vivaci e in rapida e consigliera dell'ENIT, secondo la quale la crisi causata dal virus Coespansione del turismo vid-19 non è di tipo congiunturale made in Italy. Tutto con ma epocale e impone delle risposte il patrocinio di FAITA univoche di filiera. La docente ha ricordato che «già a gennaio per conto FederCamping, Assitai di FAITA-FederCamping stavamo e Assocamping, perché facendo una ricerca sulla domanda, l’unione fa la forza" che abbiamo riposizionato tenendo conto degli eventi successivi e pro-

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PIANETA TURISMO

prio in questi giorni stiamo condividendo il patrimonio di informazioni raccolte, e questo nuovo network può essere una bella occasione per rendere pubbliche le considerazioni che ne scaturiranno». In ogni caso, ha anticipato Antonioli, c’è stata la conferma di una accelerazione dei trend della domanda pre-Covid, ovvero attenzione all’ambiente, l’etica, il sentirsi bene, la qualità dei servizi. Ma gli utenti manifestano anche nuovi bisogni, tra i quali il lusso, che non è più un fattore di nicchia ma sta diventando un requisito di base per le strutture. Le soluzioni offerte devono quindi essere molto in sintonia con la natura rispetto ad altre tipologie di ricettività, mentre in termini di marketing resta ancora molto da fare, specialmente per far meglio conoscere le alleanze tra territorio, aziende e ambiente. Bruna Gallo, direttrice commerciale di Human Company – gruppo fiorentino che conta dieci strutture open air in tre regioni italiane e da quest’anno nel Lussemburgo – ha richiamato sulla necessità di rimanere concentrati sul potenziale del prodotto “vacanza all’aria aperta” per la sua capacità di offrire vacanze in ampi spazi, e quindi il distanziamento, oltre a servizi rispettando le regole di sicurezza che saranno imposte. Purtroppo le ottime previsioni per la stagione 2020, in base al numero 30

rilevante di prenotazioni, sono state raffreddate dal diffondersi del virus che ha “bruciato”, secondo l’Istat, da marzo a maggio il 18,5% delle presenze stimate per l’intero anno. Comunque i dati restituiti dall'Istituto Piepoli sono comfortanti dal momento che per il 41% degli italiani l’emergenza non ha cambiato i programmi di vacanza mentre soltanto il 3% ha detto che non andrà in vacanza e un altro 4% ha detto di voler vedere come evolverà la situazione. In ogni caso, ha fatto ancora notare Bruna Gallo, emerge forte un desiderio di normalità di cui la vacanza è un elemento importantissimo. Tra l’altro, ha sottolineato la direttrice commerciale di Human Company, il settore dell’open air viene da dieci anni di forte accelerazione e ha guidato una sorta di rivoluzione nella percezione collettiva del turismo trasformando sia la domanda che l’offerta. Oggi andare in campeggio non è più sinonimo di risparmio, di prodotto base, ma il suo driver motivazionale è la ricerca di una esperienza di tipo “olistico” ed è su questa nuova percezione che occorre basare il prodotto e soprattutto comunicarlo. Piergiacomo Bianchi, direttore operativo di Baia Holiday, ha spiegato i motivi che hanno spinto la sua azienda, che conta undici strutture in Europa, ad aggregarsi per attuare questo progetto assieme agli altri cin-

que player di turismo all’aria aperta. Fino ad oggi infatti il settore non è stato capace di comunicare bene il tipo di prodotto che offre ai propri clienti, a cominciare dal fatto che nelle strutture open air è consentito quel “distanziamento sociale” - più difficile da garantire in altri settori, come quello crocieristico – pur conservando tutti i comfort della vacanza, dal mangiare fuori o nella propria casa mobile, all’intrattenimento, allo shopping. Loek Van De Loo, direttore di Vacanze col cuore, ha descritto l’evoluzione del turista open air soprattutto straniero, che dalle prime strutture molto semplici e spartane ha via, via chiesto nuovi servizi e comfort portando di conseguenza i campeggi ad investire, al punto che adesso in Italia vi sono due tipologie di campeggi: quelli che hanno creduto nel turismo straniero e si sono trasformati in villaggi sempre più di lusso e quelli che sono rimasti nella loro semplicità accontentandosi di un turismo stanziale e stagionale. Oggi però le aspettative della clientela non riguardano più solo la struttura ma anche le emozioni e le esperienze che in questa possono fare. E’ quindi arrivato il tempo delle tende safari e degli alloggi “next generation” che vanno incontro ai desideri sia dei nuovi potenziali clienti nordeuropei che italiani i quali usufruiscono or-


PIANETA TURISMO

La condivisione consapevole è la cosa più importante nell’immediato futuro, cioè riporre fiducia in nuove regole comportamentali le quali possono essere le basi per nuove forme di vacanza"

mai molto volentieri del glamping. Pertanto Van de Loo si è detto molto fiducioso che la campagna avviata da Open Air Next Step porterà buoni frutti mostrando a tutti, italiani in primis, quanto le strutture all’aria aperta si sono evolute. Anche per Carlotta Ederle, consigliere delegato di Vacanze di Charme, il progetto Open Air Next Step rappresenta una magnifica occasione per far conoscere, soprattutto a quella parte del mercato italiano che sceglieva altre modalità di vacanza, la qualità dell’offerta da parte del turismo all’aria aperta. Ma anche per dare un segnale positivo a tutti gli altri operatori. Questo attraverso una campagna di comunicazione sostenuta dai molti camping che aderiscono al progetto, dal titolo "Vivi Nuovi Sogni, vivili Open Air", che partirà a fine maggio su web e digital TV, della durata di otto settimane e che avrà come target quello tra i 20 e i 40 anni, ovvero le giovani famiglie, le coppie di Millenials e i giovani della Z-generation, ai quali verranno mostrati i punti di forza delle strutture, a cominciare dalla sicurezza garantita dai grandi spazi a disposizione. La sicurezza della vacanza open air è ancora l’aspetto che ha messo in evidenza Adriano D’Andrea Ricchi, consigliere delegato Club del Sole, con quindici campeggi in

Italia, secondo il quale la vacanza all’aria aperta è proprio quella che più di altre offre garanzie. Tuttavia le aziende del settore sono caratterizzate da altissimi standard qualitativi e questo anche prima dell’emergenza Covid, tanto è vero che non solo esse possono recepire facilmente i protocolli previsti per la sanificazione delle strutture ma molti di questi erano già stati integrati nelle normali procedure di sanificazione e pulizia. In particolare nelle strutture che fanno capo al Club del Sole le attività che dovranno essere svolte per sanificare erano già adottate. L’unica attenzione che i gestori dei camping devono avere, ha proseguito D’Andrea Ricchi, è nei prodotti utilizzati. Ma sempre in tema di sicurezza essenziale è la comunicazione e Club del Sole si è già attivata su tutti i canali a disposizione per far conoscere ai potenziali clienti quali sono le procedure di sicurezza e prevenzione applicate. Il consigliere delegato ha poi concluso il suo intervento con un appello: «Oggi si deve far capire che i campeggi sono le strutture più sicure, non avendo problemi di distanziamento e avendo unità abitative indipendenti e separate. Quindi invito tutti i colleghi a chiamare i propri clienti dicendo loro di non temere ad andare in vacanza perché le strutture ricettive all’aria aperta sono sicure». Carlo Berizzi, docente dell’Università di

Pavia, che da qualche anno sta portando avanti una ricerca sulle mobile home e il turismo all’aria aperta, interrogandosi sul futuro di questo tipo di vacanza ha concluso gli interventi ricordando come l’open air sia nato nell’Inghilterra dell’Ottocento, quando a causa dell’inquinamento delle città a causa della industrializzazione i medici suggerirono soggiorni al mare, e non essendo allora le coste attrezzate per ospitare persone furono costruiti allestimenti temporanei per pernottare al mare. In questo, sempre secondo il professore Berizzi, si scorge un parallelismo con la situazione attuale, dove fino a ieri l’urbanizzazione era vista come la via per l’abitare sostenibile mentre adesso è diventata un rischio sanitario e si fa strada la ricerca di vie di fuga che garantiscano distanziamento sociale e attività all’aria aperta. Ecco che le strutture open air possono fornire una ottima risposta e sono anche strutture ideali per far ripartire il turismo proprio perché trasmettono sicurezza per gli utenti e le famiglie, anche per il fatto di essere aree delimitate e controllate con all’interno tutti i servizi. Il docente ha concluso dicendo che «la condivisione consapevole è la cosa più importante nell’immediato futuro, cioè riporre fiducia in nuove regole comportamentali le quali possono essere le basi per nuove forme di vacanza» ✻ 31


PIANETA TURISMO

+43%

di conversione da case histories reali

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PIANETA TURISMO

Turismo accessibile settore spesso dimenticato

Non solo disabili, ma soprattutto anziani e altre categorie di turisti chiedono soluzioni adeguate ad un mercato che offre grandi prospettive di guadagno di Valeria Cocco

L’

docente di Economia del turismo presso la facoltà di economia de La Sapienza

esperienza del viaggio come conoscenza di nuove realtà e opportunità di crescita personale è oggigiorno considerata un diritto sociale, oltre che una abitudine consolidata. Eppure alcune categorie di persone, in particolare le persone con disabilità o con speciali necessità quali allergie, intolleranze, etc., rimangono spesso escluse dai sistemi di offerta turistica, che non risultano adattati alle loro esigenze specifiche. Il viaggio stimola lo sviluppo delle relazioni umane, l’arricchimento e la conoscenza culturale, è uno strumen-

to efficace per abbattere gli ostacoli ed innescare la crescita economica e sociale (Cocco &EmbertiGialloreti, 2016, p.48), pertanto, in un’ottica di turismo sociale, deve essere garantito l’accesso al viaggio a tutte le categorie di persone. A tal proposito, il turismo accessibile rappresenta un filone del turismo sociale, che si occupa, in particolare, di proteggere le categorie di persone svantaggiate ed escluse da alcuni sistemi di offerta turistica, quindi, pone particolare attenzione ai turisti disabili, anziani o con bisogni speciali e previene varie forme di disagio sociale, ma allo stesso tempo, può essere considerato come una

Il turismo accessibile rappresenta un filone del turismo sociale, che si occupa di proteggere le categorie di persone svantaggiate ed escluse da alcuni sistemi di offerta turistica" 33


PIANETA TURISMO forma di turismo inclusivo che facilita l’accesso a tutti, motivo per cui, è più propriamente definito turismo per tutti. In effetti tutte le categorie di persone possono beneficiare di infrastrutture e luoghi accessibili (English TourismCouncil, 2000; Shaw &Coles, 2004), per cui l’accessibilità nel turismo è un elemento essenziale per la crescita delle destinazioni, e oltretutto, rende universale il diritto di accesso alla cultura ed al viaggio, e costituisce un deterrente all’isolamento delle persone con bisogni speciali. Inoltre, il turismo accessibile può rappresentare una grande prospettiva per le imprese, in termini di lavoro, offerta, competitività e vantaggi economici (Brogna, 2015). L’accessibilità infatti coinvolge l’industria del turismo nella sua interezza: dai trasporti alle iniziative culturali, dagli hotel ai musei e crea una opportunità di crescita per tutti gli attori e gli operatori economici. In altre parole, l’accessibilità è un elemento per migliorare la qualità di una destinazione turistica e, nell’ottica di rinnovamento e crescita, gioca un ruolo centrale come occasione d’incontro e di integrazione, di sviluppo delle relazioni umane, di arricchimento culturale e di conoscenza delle risorse del territorio, oltre che come strumento per abbattere ostacoli materiali.

Il target e la domanda di turismo accessibile

L’accessibilità è uno dei fattori di qualità di una proposta turistica più articolata e complessa; pertanto la costruzione di un’offerta accessibile fa parte delle possibili strategie di una impresa responsabile, poiché consente alle persone con esigenze speciali di soddisfare i propri bisogni e desideri di viaggio. Considerando il forte impatto generato dal settore del turismo accessibile è chiaro che le persone con disabilità e le persone anziane rappresentano un segmento molto significativo (Miller & Kirk, 2002). Nell’immaginario comune, le persone disabili sono persone su sedia a rotelle; invece, bisogna considerare che ci sono una varietà di situazioni (Buono & Zagara, 2003,

p. 124) e molte disabilità invisibili, ad esempio le disabilità percettive o cognitive. Pertanto il target del turismo accessibile è costituito da persone con diversi tipi di disabilità temporanea o permanente, gli anziani, le famiglie, i bambini, le persone con allergie o intolleranze, celiachia e via elencando. Una consistente parte del target di turismo accessibileè rappresentata dalle persone anziane, per cui, il costante invecchiamento della popolazione rispecchia la crescita del mercato di turismo accessibile. Inoltre considerando il fatto che i turisti con bisogni speciali preferiscono viaggiare non da soli ma accompagnati, si avrà un target di domanda potenziale pari a circa il 20% del turismo totale. In altre parole, l’impatto economico sul PIL italiano è di circa 12 miliardi di euro.Per avere un quadro dei potenziali flussi di viaggiatori e per definire più chiaramente il target di mercato, si individuano tre macro categorie di turisti: persone anziane, persone con disabilità e persone con particolari bisogni. Alla luce della crescita di domanda di turismo accessibile, si sta progressivamente affermando la necessità di costruire un sistema ospitale e accogliente per tutti, tale da permettere la fruizione dei servizi in piena autonomia.

Domanda potenziale di turismo accessibile - Report Commissione Europea Mind the Accessibility Gap: Rethinking Accessible Tourism in Europe 2014

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PIANETA TURISMO

I turisti con bisogni speciali preferiscono viaggiare non da soli ma accompagnati, la domanda potenziale è quindi pari a circa il 20% del turismo totale. In altre parole, l’impatto economico sul PIL italiano è di circa 12 miliardi di euro"

La destinazione e l’offerta di turismo accessibile

Nel campo turistico, la motivazione della vacanza è l’elemento chiave su cui si basa l’offerta e di conseguenza dove sono orientate le azioni di comunicazione e marketing (Aa.Vv., 2009). I turisti scelgono la loro destinazione in base ai loro interessi come cultura, religione, enogastronomia o sport. Pertanto, nel contesto del turismo accessibile, la motivazione del viaggio è la stessa. L’unica differenza consiste nel fatto che tra destinazioni o offerte turistiche alternative, ad esempio Italia o Francia; parco archeologico o struttura museale, la scelta del turista con particolari bisogni ricadrà sulla destinazione o sull’offerta maggiormente accessibile. Ciò enfatizza la natura fluida e dinamica del turismo e la necessità di un rinnovamento continuo per destinazioni che puntano ad una alta qualità. In tal senso, l’offerta di una destinazione accessibile arricchisce i territori e crea servizi utili per tutti, esalta la qualità della destinazione, favorisce lo svi-

luppo economico locale e la crescita turisticae rappresenta un elemento chiave di competitività turistica Secondo alcuni autori (Dredge& Jenkins, 2003, p. 392), una destinazione turistica deve essere un sistema integrato di attrazioni e strutture, e deve offrire ai viaggiatori prodotti attrattivi per favorire un ritorno del viaggiatore. Affinché la destinazione sia accessibile è necessario che, oltre ciò, vengano rispettati determinati requisiti, quali, l’informazionecomprensibile e aggiornata, la distribuzione degli spazi, la sicurezza e la salute, la funzionalità e l’accoglienza(Aslaksen, Bergh, Bringa&Heggem, 1997). Spesso non è sufficiente soddisfare solamente i criteri previsti per rendere una destinazione accessibile, quindi è necessario stimolare un processo di sensibilizzazione attraverso la formazione del personale per abbattere, oltre alle barriere strutturali, anche le barriere culturali. La formazione del personale, infatti, è essenziale per saper riconoscere e distinguere i bisogni delle persone con disabilità e per far fronte alle diverse difficoltà della situazione.

Vantaggi economici per una destinazione accessibile

Il turismo accessibile rappresenta una grande opportunità per i tour operator e le aziende in termini di competitività e vantaggi economici. Difatti, l’accessibilità è una preziosa risorsa per il mercato del turismo ed un valido contributo allo sviluppo dell’economia, in particolar modo delle economie locali. Il rafforzamento del legame tra il territorio e l’attenzione inclusiva e sociale da parte dell’imprenditoria e, in particolare, del settore turistico, può trovare nell’accessibilità il motore di un più solido sviluppo e il pilastro di una cultura del rinnovamento. Infrastrutture e luoghi in grado di estendere l’accesso alle persone disabili possono essere utilizzati da tutti. Ciò 35


PIANETA TURISMO

Roma è un importante crocevia di cultura, storia e arte, quindi di turismo. Dal punto di vista dell’accessibilità turistica, però, Roma rappresenta una enorme barriera architettonica

significa che investire in questo settore non limita lo sviluppo del mercato turistico, ma piuttosto lo migliora e lo aumenta. Pertanto, i benefici derivanti dal turismo accessibile sono per tutti, a partire, proprio, dalle comunità locali. Infatti, il turismo per tutti acquisisce una forte rilevanza per lo sviluppo del turismo domestico, dal momento che le persone con bisogni speciali, in particolare, gli anziani, hanno generalmente una bassa propensione a viaggiare all’estero, proprio per evitare ostacoli, quali ad esempio la lingua straniera. Per questo motivo, il turismo accessibile tende a favorire lo sviluppo dell’industria turistica domestica (Buhalis, Darcy, Ambrose, 2005). Inoltre, i turisti con bisogni speciali, generalmente, effettuano più di una vacanza all’anno, anche durante la bassa stagione, e spesso preferiscono viaggiare in bassa stagione perché è più facile soggiornare e visitare siti turistici in luoghi poco affollati. In questi termini, il turismo accessibile offre una soluzione intelligente alla stagionalità attraverso un maggiore utilizzo delle infrastrutture e una prospettiva economica positiva per gli operatori del settore (Burnett &Bender Baker 2001; Eichhorn&Buhalis, 2007). In tale ottica, l’accessibilità deve essere considerata come un servizio aggiuntivo per il comfort e la qualità,

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o come strategia di marketing e pubblicità, ovvero, non già come diversità, ma come valore aggiunto. Investire nel settore del turismo accessibile quindi non è solo una questione di etica e moralità, ma piuttosto una lungimirante strategia di mercato che tende ad incorporare quella consistente nicchia di mercato parzialmente dimenticata, migliorando la qualità dei servizi e dei prodotti offerti per tutti. Ad oggi, il mercato del turismo accessibile fa ancora fatica a svilupparsi a causa dell’inaccessibilità di uno o più componenti della filiera turistica; tuttavia, l’interesse da parte dei tour operator e degli operatori turistici in questo segmento turistico è in costante e continua crescita.

Il turismo a Roma

Roma è un importante crocevia di cultura, storia e arte, quindi di turismo. Dal punto di vista dell’accessibilità turistica, però, Roma rappresenta una enorme barriera architettonica. Troppo spesso il carattere storico della città eterna viene usato come giustificazione per la scarsa accessibilità delle infrastrutture, dei trasporti e dei servizi turistici. Ciò rappresenta la prima barriera che la città di Roma erige di fronte alla possibilità di un turismo per tutti. Sembra quasi che la morfologia territoriale stia diventando una scusa per non abbattere le barrierearchitettoniche. Come detto, gli ingredienti principali per creare una destinazione accessibile fanno capo all’accesso fisico dei luoghi, ad esempio, la mobilità, e ai servizi proposti ai turisti, ad esempio, l’informazione, la comunicazione, le esperienze. A Roma, l’offerta di alloggi accessibili – sistema alberghiero ed extra-alberghiero – è limitata per lo più ad hotel di lusso. Ciò significa che non esistono soluzioni a basso costo. Inoltre, la mancanza di accessibilità e le barriere architettoniche presenti nella città di Roma combinate con


PIANETA TURISMO un servizio inadeguato, una carenza di informazioni attendibili, e barriere culturali creano un cocktail di inaccessibilità che vede la città di Roma scendere nella classifica mondiale per competitività (Shaw &Coles, 2004). In molti sono ancora scettici sui vantaggi del turismo ac-

cessibile, sia a Roma che in altre realtà italiane ed europee, ma lo stimolo e l’apertura verso questa nicchia di turismo dimenticata potrebbe essere proprio il rilevante potenziale impatto economicoche stima pari a 420 miliardi di mancati guadagni il costo del non fare. ✻

BIBLIOGRAFIA

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Marevivo e Faita-FederCamping insieme per

“Plastic free e non solo”

La campagna vuole accompagnare le strutture turistiche nel percorso verso la sostenibilità di Laura Gentile Project Coordinator associazione Marevivo

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ono 35 anni che Marevivo è impegnata con campagne e programmi nazionali e internazionali nella difesa del mare e del suo ecosistema. Risorse ed energie vengono costantemente investite per iniziative di informazione e sensibilizzazione della collettività e per portare avanti azioni di studio e contrasto concreto all’inquinamento marino, in particolare quello provocato dalla plastica usa e getta. Un lungo periodo di intensa operosità grazie al quale possiamo dire di essere riusciti a contribuire a modificare la percezione delle persone rispetto all’importanza che il mare e la natura assumono nella vita dell’uomo. Ma non è ancora abbastanza: troppe le 38

attese infinite e i muri spesso insormontabiliche rallentano un percorso già a ostacoli. Purtroppo i fatti drammatici di queste ultime settimane con l’emergenza Coronavirus, e quello che ne seguirà, impongono a tutti di riconsiderare, ora necessariamente, il nostro rapporto con la natura. Un’occasione, seppur tragica, che non possiamo assolutamente perdere. “Ci siamo illusi di poter essere sani in un mondo malato” queste le parole di Papa Francesco, un grande uomo del nostro tempo. Occorre quindi ripensare le priorità a cui far fronte e ridisegnare, con opportune leggi, scelte politiche e imprenditoriali, un sistema di produzione e consumo più sano e sostenibile, ma anche, nel no-

stro quotidiano, cambiare stile di vita attraverso l'adozione di comportamenti sostenibili e la riduzione degli sprechi. Marevivo da sempre opera ben sapendo quanto sia importante mantenere un giusto equilibrio fra la tutela ambientale e le esigenze di sviluppo economico e sociale e in tal senso coinvolge e interloquisce non solo con cittadini, istituzioni e mondo della ricerca ma anche con gli imprenditori, alcuni dei quali hanno intuito da tempo la necessitàdi applicare un modello economico basato sulla sostenibilità. A Giugno 2019 abbiamo lanciato la campagna nazionale “Plastic free e non solo”, rivolta in particolare al settore del turismo, uno dei giganti dell’economia nazionale, oggi


PIANETA TURISMO purtroppo piegato dall’emergenza Covid, e abbiamo avuto una risposta forte e immediata da parte delle varie federazioni e confederazioni, su tutte Confcommercio. Ad essere immediatamente propositivi sono stati i rappresentanti della FAITA FederCamping, (seguiti poi da Assonat e Conftrasporti) da subito pronti a misurarsi con una sfida complessa ma già allora ritenuta dai vertici e dalla base un passaggio indispensabile per arrivare ad essere protagonisti del cambiamento.D’altro canto FAITA-FederCamping raggruppa tutti gli operatori che hanno nell’ambiente naturale l’elemento fondante della propria attività imprenditoriale, e che sono quindi in gran parte mossi da una specifica sensibilità e dalla consapevolezza dell’importanza di preservare e valorizzare sia l’ambiente che li ospita sia il territorio che li circonda. Attualmente è alla firma un accordo di programma fra l’associazione e la FAITA-FederCamping con l’obiettivo di concretizzare questa alleanza e iniziare a coinvolgere i vari associati. La campagna “Plastic free e non solo” si sviluppa attraverso una guida che vuole accompagnare le strutture turistiche nel percorso verso la sostenibilità partendo dall’eliminazione progressiva della plastica usa e getta per arrivare ad intra-

prendere misure volte ad un uso più razionale delle risorse e ad attuare comportamenti virtuosi per la salvaguardia dell’ambiente e in particolar modo del mare. Naturalmente in questo senso gli associati FAITA-FederCamping che intendono aderire a questa campagna giocano un ruolo doppiamente importante e cioè da un lato si impegnano a raggiungere gli obiettivi fissati dalla guida, dall’altro si fanno portatori di tale interesse presso gli esercizi commerciali presenti all’interno delle loro strutture turistiche che andranno in primo luogo sensibilizzati all’eliminazione della plastica usa e getta a favore di prodotti compostabili o meglio ancora a favore di materiali riutilizzabili come vetro o ceramica. Sappiamo bene che non sono poche le strutture FAITA-FederCamping che hanno già introdotto misure a tutela dell’ambiente e in tal senso la campagna “Plastic free e non solo” si pone certamente come strumento per incentivare gli imprenditori che iniziano oggi un percorso ma anche per premiare e valorizzare tutti coloro che già da tempo hanno messo fra i propri obiettivi quello di coniugare le esigenze dello sviluppo economico con i principi della sostenibilità. D’altro canto i cittadini sono sempre più informati e consapevoli dell’im-

portanza di salvaguardare il Pianeta e il mare in particolare, e vogliono essere attivi e protagonisti del cambiamento mettendo a disposizione il loro tempo con attività di volontariato ambientale o provando a modificare le proprie abitudini quotidiane. Lo fanno anche decidendo di scegliere beni e servizi improntati al concetto di sostenibilità, con una filiera etica e rispettosa della natura. La domanda di sostenibilità è sempre più alta fra i giovani: l’87% dei Millenials e il 94% della Generazione Z (i nati dopo il 1996) considera la sostenibilità una priorità per le aziende (Fonte:Sodexo). Questo dato è particolarmente interessante per le imprese se si considera che, entro il 2020 la Generazione Z costituirà il 40% di tutti i consumatori mondiali (Fonte: World Economic Forum). Questa emergenza che stiamo vivendo, il concetto ormai acquisito che dalla salute del Pianeta dipende la salute dell’uomo, hanno portato il livello di attenzione alla questione ambientale ai massimi storici e le scelte imprenditoriali che anche gli operatori del settore turistico attueranno da adesso in poi contribuiranno a determinare il futuro e a proteggere il nostro pianeta e gli ecosistemi dalle minacce causate dalle azioni dell’uomo. ✻

Come si partecipa alla campagna La campagna “Plastic free e non solo” ha individuato tre livelli da raggiungere, ciascuno con più obiettivi. Si va dall’eliminazione della plastica usa e getta al contenimento degli sprechi, dal contrasto all’inquinamento alla riduzione dell’impronta ecologica. Per ogni livello conquistato Marevivo attribuirà una stella marina che testimonia l’impegno “Plastic free e non solo” della struttura. Si parte da azioni

più agevolmente realizzabili sino ad interventi più impegnativi. La struttura aderente potrà autocertificare le stelle ottenute. Partecipare è semplice e gratuito. Basta registrarsi su www.marevivo.it, scaricare la guida e la prima targa che attesta l’inizio del percorso. A disposizione degli operatori anche materiale di comunicazione per comunicare ai clienti il significato della partecipazione a “Plastic Free e non solo”. ✻

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Aziende in rete per l’open air Horeca Group aderisce a Confindustria ha 7 aziende con 25 sedi operative e 400 dipendenti per offrire servizi a catene alberghiere, camping e ristorazione

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di Sara Alvaro

oreca Group è la prima rete d’imprese di servizi al turismo associata a Confindustria e recentemente è stata premiata come prima rete sostenibile d’Italia. Gianluca Spallotta è presidente di Horeca Group oltre a far parte del consiglio generale di Retimprese di Confindustria Italia. Come è nata l’idea di creare una rete di imprese di servizi per il turismo?

«L’idea risale a qualche anno fa, in occasione di un incontro con un’altra associazione imprenditoriale, la Adriatica Oli di Giorgio Tanoni che si occupava dello smaltimento di oli alimentari esausti. All’epoca, circa cinque anni fa, mi occupavo di servizi per la salubrità degli ambienti di strutture ricettive e lavoravo con i ristoranti per l’Haccp. Mi venne spontaneo chiedere: perché non mettere insieme i nostri servizi? Sostanzialmente siamo nati in questo modo. Successivamente abbiamo cercato di

Gianluca Spallotta

Presidente Horeca Group

Horeca fa parte di Retimpresa – Confindustria ed ha lo scopo di fornire prodotti e servizi al mondo del Turismo nelle sue più importanti espressioni: l’ospitalità e la ristorazione" 41


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Per quanto riguarda i campeggi in particolare, sicuramente alla partenza del cliente si dovrà provvedere alla pulizia ordinaria ma anche all’abbattimento di ogni rischio di contagio nei confronti di chi la occuperà successivamente"

creare un marchio che potesse riassumere un po’ tutta la catena, la filiera dell’ipotetica clientela che sarebbe entrata nel nostro portafoglio e che già peraltro seguivamo. Abbiamo voluto prima capire se avevamo delle possibilità nel collaborare. Io avevo già esperienza di un’altra rete, la R.I.D. (Rete Italiana Disinfestazioni) composta di quattordici aziende, che però era di tipo orizzontale: ovvero con una copertura territoriale degli stessi servizi, con gli stessi protocolli. Guardando a quel tipo di struttura abbiamo pensato di creare una rete di imprese che potesse avere un unico cliente per una serie di servizi diversi; quindi una rete di tipo verticale e non più orizzontale. Che poi è quello che attualmente ci contraddistingue». Quando è nata la Rete di Imprese Horeca Group, uso le sue stesse parole, l’unica Rete italiana dedicata al Turismo? «Siamo nati la scorsa estate, Horeca fa parte di Retimpresa – Confindustria ed ha lo scopo di fornire prodotti e servizi al mondo del Turismo nelle sue più importanti espressioni: l’ospitalità e la ristorazione. Tutte le aziende che fanno parte della Rete hanno un ruolo primario nel loro ambito settoriale, con uno specifico livello professionale. Questa impostazione ci consente di poter offrire ai nostri clienti una serie di prodotti e servizi altamente qualificati. Il vantaggio per le aziende della Rete va ben oltre la semplice ottimizzazione nella gestione del cliente, si articola in un’offerta sinergica nei più disparati servizi e prodotti. Sia42

mo in fase di rodaggio ma ci stiamo attrezzando per entrare nel mercato turistico con un’immagine univoca e adeguata ai nuovi strumenti di comunicazione web e social». Qualche numero della Rete… «Le realtà coinvolte nella rete sviluppano complessivamente un fatturato di 20 milioni di euro, vantano 25 sedi operative e l’impiego di 400 dipendenti. Ma mi lasci dire che al di là dei numeri, quello che più conta è Lo spirito di aggregazione con altri imprenditori, infatti, è una condizione ormai indispensabile per approcciare i mercati in maniera più competitiva, penetrarli con maggiore successo e avere più visibilità, specialmente se si hanno gli stessi valori etici e di eco-sostenibilità.» Parliamo di strategie e di finalità «Horeca Group è composta da 7 aziende operanti a livello nazionale, che hanno deciso di collaborare per fornire, in maniera sinergica, un’alta gamma di servizi strategici e integrati per il settore Ho.Re.Ca.: dalle attività di pulizia, disinfestazione, sanificazione, al controllo chimico, stoccaggio di oli e rifiuti tossici, servizi informatici e ad alto valore tecnologico per il miglioramento della qualità dell’acqua, dell’aria, della terra, servizi in materia ambientale per la riduzione delle emissioni di CO2,

servizi grafici editoriali, social web marketing e outsourcing alberghiero. Un po’ di tutto insomma. La rete ha l’obiettivo di intercettare i grandi clienti e committenti: catene alberghiere, camping e ristorazione, presentandosi come interlocutore unico e specializzato in grado di garantire su tutto il territorio nazionale qualità e uniformità nell’erogazione di servizi per l’intera filiera turistica.» Infatti adesso la rete si compone di sette aziende che offrono servizi completamente diversi. Ma qual è il vostro “punto d’incontro”? «Il dott. Spallotta entra con un pratico esempio nella stretta attualità. «Il vero collante di Horeca Group e dei suoi servizi è il cliente. Ciascuna azienda del gruppo è specializzata nel proprio campo; la mia azienda ad esempio si occupa di Haccp e dell’intero protocollo di disinfezione sanificazione, la società Acqua produce e vende macchine per la sanificazione ambientale, Adriatica Oli è autorizzata al ritiro dei rifiuti tossici e quindi anche dei DPI usati. Siamo quindi in grado di assicurare alle strutture di superare tranquillamente i controlli che sicuramente verranno previsti per poter riaprire al pubblico, al termine della lunga quarantena, cose che forse non riusciranno a garantire tutti quei signori che si stanno rici-


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L’essere green certamente è una caratteristica del gruppo che peraltro non ha scelto di esserlo, lo è perché molte delle aziende che ne fanno parte già lo erano e continuano ad esserlo"

clando nel settore della disinfezione, cercando di cogliere la palla al balzo; ma i nodi verranno presto al pettine: sarà chiesta una certificazione essenziale per recuperare il credito d’imposta a fine anno e se le aziende sanificatrici non avranno i giusti requisiti per rilasciare la certificazione il credito non sarà esigibile». Abbiamo sentito più volte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dire che le strutture ricettive apriranno solo se seguiranno alcuni protocolli sanitari obbligatori. Varranno anche per i campeggi? E in cosa consisteranno? «Mai come in questo momento drammatico Horeca Group ha avuto l’opportunità di offrire una serie di servizi a tutto il segmento con un unico interlocutore, che adesso è molto importante. Il protocollo sanitario, come del resto in tutti i decreti precedenti, parla espressamente di “ambienti sanitari”; ma non c’è dubbio che le strutture ricettive, in quanto frequentate da molto persone, dovranno necessariamente adottare i protocolli. Per quanto riguarda i campeggi in particolare, sicuramente alla partenza del cliente si dovrà provvedere alla pulizia ordinaria ma anche all’abbattimento di ogni rischio di contagio nei confronti di chi la occuperà successivamente. Durante il periodo di permanenza, invece, si dovrà provvedere a mantenere puliti e sicuri gli ambienti privati e quelli condivisi. Ovviamente qualsiasi struttura intenda riaprire dovrà prima provvedere alla disinfezione e sanificazione di tutti gli ambienti e probabilmente sarà costretta a tenere un book, come avvenuto per l’ Haccp, con tutti i certificati di avve-

nuta sanificazione che non potranno essere autoprodotti ma rilasciati dalle ditte autorizzate a farlo». Ovviamente siamo a disposizione degli imprenditori e dei gestori dei campeggi e villaggi e pronti a seguire le linee guida che dettate dalla Faita-FederCamping.». Se pensiamo alle sette aziende che al momento fanno parte di Horeca, tutte provenienti da settori differenti, quale contributo possono dare al comparto open air? «Della sanificazione degli ambienti credo di avere abbondantemente parlato. Tra le aziende del gruppo abbiamo ad esempio Adriatica Oli, che è specializzata anche nello smaltire e trattare rifiuti sanitari e pericolosi. La Quark , di cui sono il presidente si occupa di salubrità degli ambienti, Haccp, disinfestazione, disinfezione, sanificazione e cura del verde. Un’altra azienda, L'Acqua si occupa di produzione e vendita di macchine per la sanificazione dell’aria e dell’acqua con procedimenti assolutamente ecosostenibili. GSO, specializzata nell’outsourcing del mondo dell’hospitality, la Net Engineering che ha sviluppato un software per gruppi di acquisto, altro strumento importante in questo momento in quanto consente alle strutture ricettive di avere risparmi di scala. La 2Kind, che opera nel settore della comunicazione web, social e dell’editoria specializzata nell’ambito del turismo e la AzzeroCO2 azienda creata da Lega Ambiente per sviluppare progetti concreti ed educativi nell’ambito energetico che incentiva l’uso delle energie rinnovabili e accompagna le aziende verso l’ecosostenibilità».

Un altro elemento che abbiamo visto accomunare gran parte delle aziende Horeca è il tema dell’economia circolare e il vostro essere green. «L’essere green certamente è una caratteristica del gruppo che peraltro non ha scelto di esserlo, lo è perché molte delle aziende che ne fanno parte già lo erano e continuano ad esserlo. Un esempio è la Adriatica Oli, che ritira gli oli esausti di frittura per venderli a Eni che li trasforma in biocarburante. Insomma abbiamo tutti questo collante green, che è un valore aggiunto anche per i clienti che ci scelgono. Per questo motivo Retimprese ha assegnato ad Horeca Group il premio per le best practices come prima Rete d’Italia nell’Economia Circolare». In ultimo, è possibile chiarire, chi vuole entrare a far parte di Horeca quali requisiti deve possedere e quale valore aggiunto ne riceve in cambio? «Lo scenario economico è completamente cambiato e fare rete credo sia necessario un po’ per tutti. In Italia vi sono seimila reti, il 90% delle quali sono reti-contratto come la nostra, che coinvolgono più di settantamila aziende. Da questa crisi che ci ha travolto mi aspetto che in futuro vi sia molta più condivisione di servizi: dall'amministrazione, agli acquisti, alle assicurazioni, al credito, perché insieme si è più forti, anche perché in tal modo circolano molte più idee, sia imprenditoriali che di strategia. Per rispondere alla sua domanda, siamo pronti e disponibili a far crescere la nostra Rete con l’inserimento di nuove aziende che condividano i nostri valori e i nostri obiettivi di crescita imprenditoriale nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente». ✻ 43


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Un Team per rendere social il camping-village

L’esperienza di social-marketing in due camping village di Cavallino Treporti di Noemi Bressan

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ella pittoresca cornice di Cavallino-Treporti, un lembo di terra tra il mare Adriatico e la Laguna di Venezia, sorgono due oasi di vacanza: il Camping Village Dei Fiori e il Camping Village Mediterraneo. Non è difficile trovare campeggi e villaggi turistici in questo litorale, ormai da decenni vocato al turismo open-air e particolarmente apprezzato dal pubblico internazionale; quello che però si trova solo in queste due strutture sono i ragazzi del team Sea Tales – Social Live Experience. Il progetto, nato nel 2016 per volontà della direzione dei due camping village e fortemente supportato dall’ufficio marketing, vuole essere una risposta concreta alle necessità che si sono manifestate negli ultimi anni: gestire

la comunicazione sui social network, mantenendo costantemente aggiornate le pagine Facebook ed Instagram dei due camping village e moderando le interazioni degli ospiti. SeaTales si sviluppa attraverso la creazione di contenuti visivi e testuali, live ed innovativi da pubblicare sui social media e sul blog www.seatales.it. L’obiettivo del progetto è la promozione delle due strutture in maniera innovativa e non convenzionale, attraverso lo storytelling: la creazione di un diario di bordo che racconti la vita dei villaggi in modo spontaneo, attraverso la narrazione delle attività quotidiane che si svolgono tanto al loro interno, quanto nel territorio circostante per creare una continua linea di comunicazione tra le strutture ed i propri utenti.

Il team dell’estate 2019

Aspetto principale che contraddistingue il progetto è il team di lavoro: dalla reception del Camping Village Dei Fiori proseguendo sempre dritti, dopo l’area piscine, troviamo la dimora del social team. La lodge tent a due piani a lato del campo da basket per tutta l’estate 2019 è stata, la residenza e quartier generale del SeaTales Team: un gruppo di quattro ragazzi che si aggirano per i sentieri dei campeggi in sella alle loro bici osservando, vivendo in prima persona la vita del campeggio per poi raccontare quello che accade durante tutta l’estate. Il loro compito è quello di catturare, come dei reporter, le situazioni e gli angoli più suggestivi del campeggio, gli eventi più divertenti, le attività più partecipate e di accom45


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SeaTales Team: un gruppo di quattro ragazzi che si aggirano per i sentieri dei campeggi in sella alle loro bici osservando, vivendo in prima persona la vita del campeggio per poi raccontare quello che accade durante tutta l’estate"

pagnare gli ospiti nelle gite alla scoperta del territorio, immortalando ogni ricordo prezioso della vacanza per farlo rivivere anche una volta tornati a casa. Chi scrive ha vissuto in prima persona l’esperienza, iniziata il 2 Giugno 2019, nell’ambito del percorso di stage previsto all’interno del Master in Economia e gestione del turismo, organizzato dal Dipartimento di management dell’Università Ca’ Foscari in collaborazione con il CISET (Centro Internazionale di Studi sull’Economia del Turismo). Proprio quel giorno, sfrecciando sulla mia macchina rossa per le strade costeggiate dai canali di Cavallino-Treporti, ho varcato la soglia del Camping Village Dei Fiori: mi sono subito sentita a casa e, mentre salivo in golf car con l’accompagnatore di campo che mi avrebbe portata fino alla casetta Sea Tales, ho pensato: «Quest’estate sarà indimenticabile». Subito dopo ho conosciuto i miei compagni di viaggio: Greta, il boss: capelli lunghi e castani spesso raccolti in una coda, la coordinatrice del team. Con una laurea triennale in lingue, una specializzazione in giornalismo e un master in web marketing, ha il mix giusto di idee, conoscenze ed esperienza per essere una vera leader. Insieme ci siamo occupate della parte comunicativa-relazionalee di pianificazione della squadra, dalla redazione alla pubblicazione dei post social e degli articoli per il blog. Filippo è uno studente di fotografia e video e, oltre ad essere l’unico ragazzo del gruppo, è anche molto giovane, ma questo non lo spaventa. Ha già le idee molto chiare per il futuro: vorrebbe diventare fotografo professionista e ha tutte le carte in regola per realizzare il suo sogno, a cominciare da una grande passione per la fotografia, il video-making e 46

la comunicazione web. Teresa è la più giovane, ha gli occhi azzurri e dei lunghi capelli biondi, arriva da Monaco di Baviera ed è la figura perfetta per la parte linguistica e di traduzione, specialmente verso il tedesco e l’inglese. Profili professionali e competenze diverse che spaziano dal social media marketing alla customer care, ma fortemente complementari al fine della realizzazione del progetto. Fondamentale inoltre la capacità di lavorare in squadra e di essere il più possibile interscambiabili in quanto il lavoro è molto vario e, soprattutto in alta stagione, intenso.

Post, stories, blog e tanto altro

La stagione inizia e veniamo subito catapultati nella variopinta realtà dei due camping village: il Camping Mediterraneo è un’esplosione di energia, racchiude al suo interno diverse anime che si ripercuotono nell’ampia scelta di attività per tutte le età. Per tutta l’estate seguiamo gli animatori che si alternano nei vari sport, nelle lezioni di fitness, negli spettacoli e in tutte le iniziative per i bambini al miniclub. Inoltre, raccontiamo sul

nostro blog di tutti gli eventi speciali che vengono organizzati: una volta al mese, per esempio, c’è la BioColorRun, una corsa non competitiva tra le stradine del villaggio che anima la giornata a suon di musica e polvere colorata. Noi siamo “sul pezzo” e, armati di smartphone e macchine fotografiche, creiamo un video con tutti i momenti più belli della giornata, che sarà poi diffuso nei social come ricordo per chi c’è stato e video promozionale per chi sarà ospite successivamente. Il Camping Dei Fiori è un’oasi verde dove regnano il relax e la serenità, ma non mancano anche qui proposte di tutti i tipi per grandi e piccini. Siamo dunque molto impegnati a seguire le attività, realizzando stories su Instagram che raccontano le giornate in villaggio, scattiamo foto durante gli spettacoli serali e durante le uscite organizzate. Ogni settimana, infatti, gli ospiti delle strutture possono partecipare ad un’esclusiva gita in barca giornaliera alle isole di Venezia oppure notturna nel centro storico della città lagunare, un’esperienza sicuramente suggestiva sia per chi conosce Venezia, che per chi la vede per la prima volta. Anche in questi


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casi, pubblichiamo quotidianamente sui social media e scriviamo articoli nel blog, che vengono tradotti in due lingue. Gli obiettivi di queste nostre attività sono stati molteplici: innanzitutto dare visibilità ai due camping village tramite una presenza solida e strutturata sui social media, ma anche mantenere alta e costante l’attenzione degli ospiti (fidelizzandoli e coinvolgendoli) affinché questi si facciano “ambasciatori digitali” del messaggio promozionale con la loro rete relazionale. Questo tipo di lavoro è particolarmente proficuo in una struttura all’aria aperta, con un’elevata percentuale di ospiti repeaters, per la varietà e molteplicità delle attività proposte e per il legame con il territorio in cui si trova, caratteristiche che facilitano la creazione di contenuti variegati e di qualità. In conclusione, l’attività di SeaTales è perfettamente riassunta nel claim che accompagna il nome e nell’idea

che sta alla base del progetto: “SOCIAL”. Il turista del giorno d’oggi è social, ha un nuovo modo di scegliere e fruire la destinazione, di stabilire e mantenere con essa una relazione; i SeaTales sono dunque le figure professionali dotate di competenze e strumenti adatti per gestire questi nuovi sviluppi del lavoro online. Ma anche “LIVE”, perché il turista del giorno d’oggi ha sempre con sé il suo smartphone e tende a condividere con la sua rete di amicizie e relazioni tutto ciò che fa in tempo reale mentre si trova in vacanza. SeaTales è un ottimo strumento in grado di sfruttare al meglio questa tendenza moderna, diventando canale ufficiale di interfaccia tra il mondo virtuale e lo spazio reale. Infine: “EXPERIENCE” perché il turista contemporaneo è soprattutto alla ricerca di una propria experience multisensoriale. In questo senso, SeaTales aspira a trasformare il turista da spettatore a protagonista

L’attività di SeaTales è perfettamente riassunta nel claim che accompagna il nome e nell’idea che sta alla base del progetto: “SOCIAL”, “LIVE”, “EXPERIENCE”"

della sua vacanza, incoraggiando l’immersione nell’ambiente fisico della destinazione turistica, per vivere la propria esperienza di vacanza accompagnato dalla narrazione social. Per quanto mi riguarda, è stata senza dubbi un’estate “indimenticabile”: molto social, sicuramente live ma soprattutto experience! E il Master di Ca’ Foscari-CISET mi ha dato l’opportunità, oltre che gli strumenti e le competenze, per viverla al meglio. ✻

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La storia e l’evoluzione della casa mobile in un libro Le tappe tecnico-costruttive e come si è consolidato il concetto di turismo glamour all’aria aperta come lo conosciamo oggi

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alla collaborazione tra Architectural Maker Lab (AML) del Dipartimento di ingegneria civile-architettura dell’Università di Pavia e CrippaConcept è nato il primo libro in Italia che racconta il fenomeno del glamour camping e delle mobile home per il turismo all’aria aperta, dalle origini alle prospettive future. Il volume intitolato: "Mobile home per il turismo all’aria aperta. Storia evolutiva", è il risultato di uno studio guidato dai professori Carlo Berizzi e Luca Trabattoni, e segna un punto importante dell’attività di analisi, sviluppo e comunicazione del concetto di turismo all’aria aperta in Italia, mostrando con risultato scientifico, da dove nasce la progettazione di architetture dedicate alla vacanza all’aria aperta come le mobile home, evidenziandone la connessione con le abitudini di vita di chi le usa. Apporta così un contributo autorevole e accademico al settore del turismo all’aria aperta, senza parlare solo agli addetti ai lavori ma aprendo al lettore comune, curioso e ricettivo, tutti i significati di un termine come “glamour camping o glamping” che ha

tenuto banco sui media negli ultimi anni. Dopo oltre un anno di analisi, catalogazione di storie, immagini e suggestioni, la ricerca, pubblicata dall’editore Il vicolo del Pavone di Alessandria, illustra la definizione di mobile home, sviscerata anche dal punto di vista più tecnico costruttivo, per passare ad un approfondito e interessante excursus storico, dedicato a chiarire quali sono state le tappe che hanno consolidato il concetto di turismo glamour all’aria aperta come lo conosciamo oggi. Un percorso che passa attraverso il racconto di abitudini di vita, connaturate all’uomo, come il bisogno di spostarsi e di migrare, e, di pari passo, di architetture immobili e mobili per trascorrere le vacanze. Un percorso che non manca di sottolineare come, storicamente, lasciati alle spalle i due conflitti mondiali, ritrovata la stabilità economica e la pace, la villeggiatura e la vita all’aria aperta abbiano vissuto un’iniezione di creatività costruttiva e nuove abitudini. Fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui il bisogno di open air è sempre più marcato ma va, necessa-

riamente, di pari passo con una sensibilità ecologica che pone la questione della salvaguardia del territorio, che una mobile home è in grado di soddisfare senza consumo di suolo, e di una sostenibilità costruttiva, che passa per i materiali e gli arredi.

Le sezioni del volume

Il volume è diviso in tre sezioni: una prima sezione didascalica e tecnica sul concetto di mobile home, una seconda parte storico-architettonica e la terza legata al tema della ecosostenibilità in termini di rispetto del paesaggio e di nuove applicazioni architettoniche e materiche, per continuare a vivere il turismo all’aria aperta con un livello qualitativo sempre superiore. Hanno tirato le fila dell’importante lavoro Carlo Berizzi, professore associato in progettazione architettonica e urbana al Dipartimento di ingegneria civile e architettura dell’Università di Pavia e Luca Trabattoni, professore associato di architectural design presso l’ Università Politecnica di Opole (Polonia) e docente di composizione architettonica dell'Università 49


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Il volume ha permesso di arrivare alla radice del tema “casa mobile” sia dal punto di vista tecnico che storico, ponendo grande attenzione alle questioni della sostenibilità"

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di Pavia, che dal 2018 ha avviato e dirige il progetto di ricerca accademica sul tema delle mobile home in collaborazione con CrippaConcept. Studio che si è concretizzato nel libro "Mobile home per il turismo all’aria aperta. Storia evolutiva", che ha permesso di arrivare alla radice del tema “casa mobile” sia dal punto di vista tecnico che storico, ponendo grande attenzione alle questioni della sostenibilità, del non consumo di suolo e delle applicazioni che vengono affrontate e approfondite, essendo temi chiave in materia di progettazione di spazi abitativi, aggregazione e di paesaggio. Perché la progettazione deve necessariamente elevare gli standard di qualità attuali soprattutto per promuovere le potenzialità specifiche di luoghi che attraggono sempre di più un tipo di turista evoluto e attento alla dimensione ecologica della vacanza. ✻

Carlo Berizzi, Luca Trabattoni "Mobile home per il turismo all’aria aperta. Storia evolutiva" con il contributo di Sonia Luisi, Salvatore Nirta, Gaia Terlicher, Antonio Nuccio, Alessandro La Terza; Editore Il vicolo del Pavone, Alessandria Dicembre 2019 Prezzo di copertina 20 euro In vendita in formato cartaceo sui principali bookstore digitali e nelle librerie Per acquistarlo: https://www.vicolodelpavone.it/store/detail/mobile-home.


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Riva del Garda Hospitality 2020

Si è svolta la 44 edizione di Hospitality, la vetrina sulle novità e le tendenze del mondo Ho.Re.Ca di Filippo Gentile

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Riva del Garda si è rinnovato l’appuntamento con “Hospitality - Il Salone dell’Accoglienza” che alla sua quarantaquattresima edizione si è svolto dal 2 al 5 Febbraio negli spazi del quartiere fieristico con la partecipazione di 561 espositori, tra le eccellenze del settore Ho.Re.Ca. Quest’anno la manifestazione si è presentata con un nuovo nome e una nuova immagine, più contemporanea e rappresentativa di un appuntamento che, nonostante la lunga tradizione, è sempre più proiettato al futuro diventando un evento di punta per la struttura espositiva del Garda - che ha messo a disposizione nove padiglioni- e un polo strategico per lo sviluppo del territorio, oltre ad essere ormai un incubatore di tendenze. Novità che non hanno riguardato solo la forma ma anche la

sostanza. Presenti infatti le ultime innovazioni di prodotto illustrate da un percorso espositivo unico e completo: dalle materie prime, alle attrezzature e arredi per l’hotellerie e la ristorazione, fino all’impiantistica per

Quest’anno la manifestazione si è presentata con un nuovo nome e una nuova immagine, più contemporanea e rappresentativa di un appuntamento che nonostante la lunga tradizione è sempre più proiettato al futuro"

la produzione della birra e i sistemi gestionali per le attività ricettive. In particolare l’allestimento ha previsto quattro aree tematiche - Contract& Wellness, Beverage, Food&Equipment, Renovation&Tech - a cui si sono aggiunte le due aree speciali del settore beverage, Solobirra e RPM – Riva Pianeta Mixology dedicate alla birra artigianale e al bere miscelato. Dunque un Salone interessante da visitare anche per i gestori e i proprietari di campeggi e villaggi, al cui interno possono trovare servizi di ristorazione, che ben oltre un semplice servizio accessorio al soggiorno hanno oggi la possibilità di diventare veri e propri attrattori di clientela e prezioso sostegno al business aziendale. Con un incremento del 6% rispetto allo scorso anno, ad Hospitality ancora una volta è stato ben presentato il Trentino-Alto Adige, con 51


PIANETA TURISMO

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PIANETA TURISMO 155 aziende, e anche il Veneto con 157 espositori ha mostrato di continuare ad apprezzare la manifestazione, La Lombardia è stata presente con 92 espositori e pure l’Emilia Romagna ha dimostrato di credere nella manifestazione forte dei suoi 33 espositori. Da considerare che la Fiera non è soltanto una occasione per fare business. Elemento strategico che la caratterizza è la formazione che la precede, il lavoro che è possibile svolgere durante i giorni di esposizione e nel periodo successivo, grazie alla piattaforma di aggiornamento e informazione Hospitality Academy, strumento particolarmente utile per gli operatori professionali. Come accennato Hospitality è una vetrina sul futuro e anche nella edizione 2020 sono state messe in evidenza nuove abitudini e tendenze, come Gluten e Lactose Free, Bio, Vegan, oltre a elementi tradizionali del food come Halal e Kosher che pur essendo poco conosciute e praticate nel nostro paese stanno acquistando sempre più terreno grazie alla globalizzazione. Ma largo spazio hanno avuto anche i focus sulla sostenibilità, driver di sviluppo per le imprese dell’ospitalità, e grande attenzione è stata riservata al benessere dei clienti e al design delle strutture ricettive con numerose proposte contract, living, outdoor e wellness targate Made in Italy, garanzia di qualità e artigianalità oltre che di stile inconfondibile. In particolare sono da segnalare le proposte per la mobilità sostenibile e le soluzioni gestionali, incrementate grazie all’intelligenza artificiale, per facilitare il lavoro di albergatori e ristoratori a beneficio dei clienti finali e le proposte inedite per il riciclo e il riuso. Visitata da quasi trentamila persone, il 40% delle quali titolari di una attività e quindi figure decisionali del settore, Hospitality si avvale di numerose partnership con le principali associazioni di categoria e dalla sempre maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Ma nel corso degli anni ha sviluppato anche una

particolare attenzione per il sociale al quale è stato destinato il progetto Food for Good per combattere lo spreco alimentare delle eccedenze in fiera. Quest’anno poi la manifestazione è stata scelta da FIC-Federazione Italiana Cuochi quale sede per il primo contest nazionale di cucina in emergenza Emergency Food Contest. Un progetto del Dipartimento solidarietà emergenze di FIC-Federazione Italiana Cuochi in collaborazione con la Protezione civile italiana e il Dipartimento protezione civile Provincia autonoma di Trento.

Hospitality non è solo una vetrina di eccellenze ma una occasione privilegiata per fare network e sviluppare il proprio business a tutto tondo"

Roberto Failoni, assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia autonoma di Trento, partecipando a “Hospitalityha tenuto a sottolineare che si tratta di «un evento di grande importanza per il turismo italiano e per il Trentino in particolare». L’assessore ha poi detto: «Sappiamo che in un mercato competitivo come quello turistico vince chi punta sulla qualità. E questa fiera, dedicata al settore dell'ospitalità e della ristorazione contribuisce notevolmente proprio ad innalzare gli standard qualitativi. Su questo si concentrano anche i nostri sforzi, in un settore nevralgico per l’economia trentina, considerato i legami con gli altri importanti settori del nostro sistema economico. Lavoriamo per innalzare la professionalità di quanti sono occupati nel settore dell'accoglienza e per migliorare il livello delle strutture». Soddisfazione per l’andamento del Salone è stata espressa anche dalla respon-

sabile area fiere di Riva del Garda Fierecongressi Carla Costa, secondo la quale «Hospitality non è solo una vetrina di eccellenze ma una occasione privilegiata per fare network e sviluppare il proprio business a tutto tondo». «Negli anni abbiamo consolidato la nostra expertise nel settore. Lo abbiamo fatto», ha proseguito Costa, «ascoltando le esigenze delle aziende e dei professionisti che in fiera hanno l’opportunità non solo di toccare con mano le ultime tendenze Ho.Re.Ca. ma anche di informarsi e aggiornarsi grazie ai seminari di formazione della nostra academy in vari ambiti: dall’hotel management, alla gestione delle risorse umane, al digital marketing, alle strategie di booking e comunicazione»Nell’ambito del Salone si è svolta la tavola rotonda “Il sistema dell’accoglienza in Italia: strategie nazionali e territoriali di istituzioni ed imprese” alla quale ha partecipato la sottosegretaria al turismo del MIBACT, Lorenza Bonaccorsi, secondo la quale per permettere al comparto turistico italiano di svilupparsi ulteriormente e continuare a rimanere competitivo è indispensabile la collaborazione e l’apporto di ogni singolo attore coinvolto in questo processo, dalle istituzioni nazionali e locali agli operatori. «Dobbiamo parlare con un’unica voce, in accordo con le Regioni», ha detto ancora la sottosegretaria, «e affrontare le sfide del settore turistico con un progetto che rispetti il Paese. Per affinare la nostra offerta le imprese del settore devono innovarsi continuamente e orientarsi verso i nuovi target. Da qui al 2025, infatti, saranno i millennials a dettare i nuovi trend del turismo. Per rispondere alle loro esigenze e rafforzare la nostra posizione nel mercato globale è fondamentale aumentare la qualità della nostra offerta turistica, iniziando dall’investimento sulla qualificazione degli addetti che operano in questo settore. Il futuro chiederà molto turismo esperienziale, digital transformation e sostenibilità, temi ben rappresentati da Hospitality». ✻ 53


PIANETA TURISMO

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TURISMO ECOSOSTENIBILE

Il Green e il food: le nuove strade dell'accoglienza Cibo bio e hi-tech a “metri zero” la nuova frontiera per attirare il turismo sempre più green di Stefano Chiocchini Architetto & Designer

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e nuove tendenze nel settore dell’accoglienza non possono oramai prescindere dall’innovazione tecnologica applicata al settore agroalimentare e più in generale al mondo del food&beverage, sia che si tratti di portare in tavola prodotti all’avanguardia o sviluppare nuovi servizi per gli addetti ai lavori. Il panorama è vasto, vario e in costante aggiornamento; tra i trend economici più remunerativi e promettenti la macchina tecnologicamente impeccabile - ma sempre perfettibile - e creativa del food tech e dell’innovazione alimentare si è dimostrata a più riprese in grado di sostenere il ruolo che molti le assegnano, individuandola come frontiera economica e occupazionale del futuro. Il mondo dell’accoglienza è veramente attrattivo solo se, oltre ai luoghi ed ai più comuni e diffusi servizi, fornisce anche un’attenta offerta di risto-

razione. Le giovani imprese più creative d’Italia, fotografano il processo di rinnovamento in atto nelle nostre campagne con nuovissimi prodotti ed evoluzioni dei vecchi che vengono proposti molte volte a “chilometro zero”. Da nord a sud della Penisola vi sono esperienze originali di giovani agricoltori disposti a cimentarsi con l’innovazione green per sfidare la crisi e le curiosità non mancano. Dalla Sicilia arriva il caviale vegano con un prodotto alternativo ricavato da un frutto simile al cetriolo; a Treviso invece si sperimenta unabirra biodinamica e stagionale al radicchio, nel rispetto del calendario astronomico; mentre dalla Toscana arriva la proposta dei biocosmetici anti spreco realizzati a partire dagli scarti alimentari. Insomma, quando la creatività è supportata dalla ricerca non c’è un limite alle possibilità di innovazione

La green economy sfida la crisi a colpi di innovazione

Di green economy si continua a parlare e a ragionare nonostante il persistere della crisi internazionale, spesso come opportunità per un rilancio dell’economia dei paesi occidentali tra i più colpiti dalla recessione e da eventi globali. Ma se questo ha un senso, è bene chiarire una volta di più che il concorso della green economy ad una nuova fase di sviluppo economico è collegato alla messa in moto di processi di innovazione capaci di innervare un profondo cambiamento nel sistema della produzione e dei consumi,investendo in conoscenza e generando nuovi saperi. Un approccio che come stile si traduce nel campo dell’interior design nel rustrial, combinazione di rustico e industriale che valorizza il riuso di elementi esistenti e l’utilizzo di materiali riciclati 55


TURISMO ECOSOSTENIBILE

zione su vaso con micorriza e tricodherma ed un concime certificato bio a lento rilascio, ed una speciale macchina che “lava” l’aria tramite una lama d’acqua che fa precipitare tutti i pollini, le polveri sottili e perfino gli idrocarburi o i batteri rendendo l’aria pura ed incontaminata. Tutto questo permette di coltivare piante ed ortaggi senza uso alcuno di pesticidi e/o prodotti chimici ma ottenendo prodotti con qualità organolettiche superiori, con fino al 40% di brix in più - zuccheri - e gusto e profumi aumentati. La particolarità consiste nell’avere tutto a portata di mano, come un orto e meglio di un orto; ovvero poter tagliare l’insalata, che si ottiene non in sessantacinque-settanta giorni ma in meno di venti, condirla e mangiarla. Le conformazioni più grandi di Serranova, SerraMidi 3x3 mt e SerraMaxi 3x6, permettono di avere circa 380 o 960 piante a disposizione e possono essere utilizzate per sostenere da quattro a quindici famiglie contemporaneamente o un ristorante che volesse puntare sull’alta qualità del food. La vera rivoluzione però è SerraChef la piccola serra da interno a due o quattro ante che può servire direttamente un appartamento o la sala di un ristorante per la produzione di ortaggi o germogli.Certamente tra le nuove proposte per il food & beverage questa è una di quelle più innovative e già alcune strutture stanno studiando come utilizzarla per avere a disposizione tutto l’anno prodotti che permettano la realizzazione di piatti di alto livello. D'altronde il turismo europeo ed extraeuropeo è attratto tantissimo dalle grandi varietà di proposte culinarie del territorio italiano e quindi la tendenza dei villaggi e camping è sempre più quella di curare il grande valore aggiunto del food & beverage. ✻

SerraChef la piccola serra da interno a due o quattro ante che può servire direttamente un appartamento o la sala di un ristorante per la produzione di ortaggi o germogli"

in un’atmosfera shabby chic: nuance pastello, monocromi e i toni neutri, che lasciano il colore ai dettagli per esaltare materiali grezzi e naturali. Ma anche, nota l’Osservatorio HostMilano analizzando i mercati, pareti verdi – non solo di piante ornamentali ma anche veri e propri orti verticali di verdure edibili – e anche il revival delle piante in vaso combinate a creare veri e propri mini-giardini. Sostenibilità significa anche gestire gli spazi senza sprechi, ad esempio con un layout fatto di elementi d’arredo in legno riciclabile che possono essere facilmente disassemblati per essere ricombinati e rispondere a diversi utilizzi, o per essere riciclati a fine vita con un minor consumo di risorse. Spazio e risorse che si salvaguardano anche utilizzando grandi tavolate comuni, invece dei tavoli separati, che favoriscono la convivialità e la diversità dando occasione di conoscersi a persone differenti che altrimenti non si incontrerebbero. Perché la sostenibilità è anche uno stato mentale. In linea con l’approccio scandinavo dello “hygge”– il comfort delle piccole cose dal sapore domestico – sfumano sempre più i confini tra casa e fuoricasa. 56

L’innovazione, nella ristorazione, non è solo “dietro le quinte” e anche i format si rinnovano costantemente. La parola d’ordine è contaminazione. Sì, perché come conferma una recente ricerca delle Organizzazioni europee per i brevetti (Ueb) e la proprietà intellettuale (Euipo), le aziende made in Italy sono quelle che, tra le industrie europee, utilizzano più intensamente la proprietà intellettuale. Le imprese che ne fanno un uso intensivo impiegano circa 7 milioni di occupati (il 31,5% quasi uno su tre) contribuendo al Pil per 774 miliardi dieuro, il 46,9%, contro medie europee del 29,2% e 45% rispettivamente. In quest’ottica possiamo inserire la tendenza ai prodotti a “chilometro zero” che sfociano, nel caso di una nuova start-up italiana, Serranova, addirittura a “metri zero”. Dopo una sperimentazione durata quasi sei anni insieme a Luce dentro, un’azienda leader per le applicazioni di polveri naturali fotoluminescenti, Serranova S.r.l. è nata il 2 Settembre 2019, il giorno 5 di quello stesso mese ha depositato i brevetti ed il 28 ha vinto il primo premio al Flormart Villlage come migliore Start-up green italiana. Questo le ha permesso di essere selezionata per partecipare, insieme ad altre quarantasette nuove ed innovative aziende al CES di Las Vegas a gennaio 2020. Ma in cosa consiste la particolarità di questi “incubatori” di cibo? All’interno delle tre serre attualmente in commercio vi sono le applicazioni di tre importanti scoperte: polveri fotoluminescenti inserite nei vetri che stimolano la crescita delle piante fino a cinque volte il normale e tre volte più veloci, un substrato di coltiva-


TURISMO ECOSOSTENIBILE

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GLAMPING

Una App per i Nuovi Sogni del glamour camping

CrippaConcept ha concluso un nuovo progetto realizzato in collaborazione con L'Univesità per dialogare con il pubblico in cerca di lusso e comfort

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l glamour camping sta diventando la nuova frontiera del turismo open air: non solo vacanze all’aria aperta e a contatto con la natura ma anche comfort e benessere. Servizi sempre più all’avanguardia, che rendono il 58

soggiorno in un campeggio simile a quello in un hotel a quattro o cinque stelle, insieme a soluzioni abitative innovative, come le “super tende” o le mobile home di nuova generazione, realizzate con materiali ecologici, riciclabili, con l’abitabilità di un ap-

Nuovi Sogni è una piattaforma web di CrippaConcept dedicata ai campeggi e villaggi che investono in prodotti CrippaConcept, e grazie alla quale possono promuovere la propria struttura"


Scopo della App è mostrare il meglio del campeggio glamour che è possibile trovare oggi alle migliaia di potenziali turisti in cerca di strutture in cui trascorrere una vacanza di qualità"

partamento di lusso, che stanno modificando in profondità sia il modo di vivere questo tipo di vacanza sia il volto delle strutture ricettive, le quali stanno definitivamente abbandonando l’antica immagine di luogo spartano, per trasformarsi in giardini e aree verdi in cui la natura si fonde in armonia e bellezza con strutture di design eco-sostenibili. Per favorire e sostenere la transizione delle aziende del turismo all’aria aperta verso il glamping è arrivata Nuovi Sogni,

GLAMPING una App pensata per CrippaConcept dagli studenti del master in Digital Communications Specialist dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano il cui scopo è mostrare il meglio del campeggio glamour che è possibile trovare oggi in Italia, Croazia, Svizzera, Francia e Austria, alle migliaia di potenziali turisti in cerca di strutture in cui trascorrere una vacanza di qualità e di alto profilo. Per questo progetto a CrippaConcept è sembrato naturale coinvolgere l’università con i sui giovani talenti perché le nuove generazioni sono pronte a cogliere le sfide del domani e a immaginare soluzioni in grado di avvicinare il maggior numero di persone al nuovo. E infatti dalla richiesta fatta, di creare uno strumento agile, che potesse mettere in connessione le migliori strutture glamour camping già clienti della società ormai specializzata nel lusso per la vacanza all’aria aperta, è nata la App Nuovi Sogni, la quale ha anche il supporto di un sito internet - Nuovisogni.it - pensato e realizzato per fornire alle strutture ricettive gli strumenti per accedere facilmente al circuito e godere della visibilità che ne consegue.

Quali sono le principali novità della App appena realizzata? Sicuramente la navigazione, che non è tradizionale, in quanto è possibile scegliere la propria vacanza in base ai mood proposti o a una specifica mobile home o lodge tent CrippaConcept, inoltre nella App viene riunito in un unico luogo virtuale il meglio dell’offerta per quanto riguarda il glamour camping; un vantaggio per la clientela potenziale interessata a questo tipo di vacanza, che ha la possibilità di trovare subito quello che cerca, e una opportunità per le aziende di potersi promuovere con soggetti che già conoscono e apprezzano il glamour camping e per questo sono pronti a sostenerne anche i maggiori costi, senza causare perdite di tempo o fraintendimenti. Ma Nuovi Sogni è anche un utile strumento per i campeggi e i villaggi che hanno sostenuto investimenti per entrare nel mondo del glamping per proporre queste soluzioni a nuovi clienti legati ad un concetto più tradizionale di vacanza open air, per invogliarli a sperimentare la bellezza di un soggiorno confortevole, in una nuova struttura, dotata di tutti i comfort, costruita con grande attenzione all’eco-sostenibilità e al design.

Le caratteristiche principali CrippaConcept garantisce a ciascuno dei propri clienti la presenza nella nuova App e nel sito e di ciascuno illustrerà le caratteristiche peculiari e tutti i servizi offerti. L’App Nuovi Sogni consente una “customer journey” basata sulla scelta della struttura abitativa in cui vivere l’esperienza della vacanza camping nella destinazione in cui è presente. Attraverso l’App inoltre i campeggi partner di CrippaConcept possono presentarsi agli utenti con tutte le altre opportunità e servizi che offrono. I tool offerti dalla App Nuovi Sogni saranno aggiornati e sviluppati costantemente con lo scopo di generare un circolo virtuoso tra utenti e campeggi.

Un doveroso riconoscimento è stato assegnato a coloro che hanno pensato questo nuovo strumento. Durante l’evento “Promuovere il Glamour Camping: progettare una app dalla teoria alla pratica” che si è svolto presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano giovedì 14 novembre 2019, sono stati premiati gli studenti del Master ideatori del miglior project che ha ispirato la realizzazione dell’App CrippaConcept ed è stata aperta una discussione alla quale hanno preso parte autorevoli rappresentanti accademici ed esperti della comunicazione sul tema di come l’innovazione digitale possa contribuire concretamente allo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane. ✻ 59


GLAMPING

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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

Il gestionale che ti semplifica la vita L’evoluzione dei PMS consente non solo una migliore gestione della burocrazia ma anche applicazioni che aiutano ad aumentare i guadagni di Mara Raviolo e Giorgio Carone

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e necessità gestionali di un camping village sono complesse e con molte variabili legate innanzitutto agli spazi del mondo open che nel settore alberghiero non sono presenti. La possibilità di dotarsi di strumenti al passo con i tempi è un’opportunità che può notevolmente migliorare i processi, consentendo alle strutture turistiche di concentrarsi sulla qualità del servizio offerto, ottimizzando i flussi di lavoro. Il software gestionale, nell'immaginario collettivo, è uno strumento dalle funzionalità limitate e collegate principalmente alle attività operativo-burocratiche della gestione dell'ospite in campeggio. Negli ultimi anni, però, i Property Management System (PMS), comunemente noti come “il gestionale”, si sono molto evoluti iniziando ad offrire risorse che consentono di migliorare notevolmente i vari ambiti di lavoro della struttura. Provando a spostare l’attenzione su un altro punto di vista, oggi il PMS dovrebbe avere innanzitutto un ruolo da protagonista per il raggiungimento degli obiettivi di aumento dell'occupazione e del fatturato.

Attraverso i moduli di comunicazione con gli ospiti è possibile gestire gli invii periodici di e-mail e sms, favorendo la fidelizzazione e l'informazione dell'ospite rispetto alle attività promosse. Il collegamento di un software di Business Intelligence con aggiornamento in tempo reale è sicuramente un'opzione da valutare per chi desidera effettuare un'analisi dettagliata dei dati presenti nel software al fine di realizzare azioni estremamente mirate. Questi software consentono un'estrazione in real time delle informazioni e un'elaborazione completamente personalizzata attraverso la creazione di dashboard customizzate in base al risultato che si desidera raggiungere, con un elevato livello di dettaglio. La fidelizzazione dell'ospite è forse la chiave più importante per poter aumentare il fatturato e i dispositivi mobili possono fornire un grande aiuto in tal senso: la realizzazione di un’app da far installare agli ospiti può consentire al campeggio di inviare comunicazioni sempre aggiornate relative alle attività, alle escursioni e informazioni in modo da intercettare anche coloro che difficilmente si 61


FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

La creazione di processi di lavoro più fluidi non consente solo di migliorare il servizio fornito all'ospite, ma anche di fare in modo che gli operatori abbiano più tempo da dedicare all' upselling"

recano in reception. Un altro obiettivo fondamentale, che spesso è strettamente collegato al primo, è l'ottimizzazione dell'operatività. La creazione di processi di lavoro più fluidi non consente solo di migliorare il servizio fornito all'ospite, ma anche di fare in modo che gli operatori abbiano più tempo da dedicare all'upselling, ovvero alla vendita di servizi ulteriori o di livello superiore rispetto a quanto il cliente aveva inizialmente acquistato. Sostanzialmente si tratta di aumentare la spesa complessiva e allo stesso tempo migliorare l’esperienza dell’ospite (guest experience). Alcuni strumenti utili sono: - l'introduzione della moneta elettronica, che facilita la gestione delle spese all'interno della struttura. Non solo si elimina la circolazione del contante, ma si riducono anche le tempistiche delle transazioni, spesso aumentandone il volume, grazie alla facilità di utilizzo del sistema; - uno scanner di documenti è un valido aiuto per contribuire notevolmente a velocizzare le operazioni di checkin. Riportando automaticamente all'interno della prenotazione tutti i dati degli ospiti si riducono notevolmente le tempistiche solitamente richieste per l'inserimento manuale di queste informazioni; - le telecamere per la lettura targhe: mediante l'inserimento nella prenotazione dell'ospite di una o più targhe, il sistema è in grado di riconoscere chi è autorizzato o meno all'ingresso; - prettamente ad uso interno, anche le applicazioni da utilizzare per la gestione delle manutenzioni e delle pulizie consentono notevoli vantaggi. Spesso le dimensioni molto grandi delle strutture turistiche all'aria aperta possono rendere difficoltosa la comunicazione relativa a questi due reparti. L'utilizzo di apposite applicazioni rendono più liberi e autonomi gli operatori, svincolandoli dalla comunicazione forzata con la reception e facendo risparmiare a tutti del tempo prezioso. Alcune attività gestite possono essere il caricamento delle manu62

tenzioni, la consultazione del magazzino e la risoluzione degli interventi aperti, così come la visualizzazione delle sistemazioni da pulire e la possibilità di contrassegnarle nello stato corretto in tempo reale. Un altro aspetto da non sottovalutare è sicuramente l'adeguamento alle nuove norme. Il GDPR sulla privacy impone regole restrittive sulla raccolta e conservazione dei consensi e, ad esempio, una tavoletta digitale potrebbe rendere più rapido e meno invasivo per l’ospite il processo di raccolta delle firme necessarie. Questo strumento consente di produrre un pdf da archiviare, in modo da ottemperare a quanto imposto dalla normativa vigente. Un altro argomento di scottante attualità sono sicuramente le casse fiscali: sono numerosi i modelli che possono essere collegati ai PMS per l'emissione diretta dello scontrino in sostituzione della ricevuta fiscale. L'integrazione è certamente da valutare per rendere più fluido un processo che altrimenti richiederebbe ulteriori passaggi manuali. Sempre per essere al passo con i tempi e proiettati verso il futuro, il PMS può rappresentare anche un mezzo per svolgere azioni di risparmio energetico e di modernizzazione della struttura turistica, attraverso l'inserimento di meccanismi di domotica. L'inserimento di un sistema di risparmio energetico può sensibilizzare ed educare l’ospite al consumo responsabile di aria condizionata/riscaldamento; allo stesso modo le funzioni di domotica possono favorire un controllo generalizzato dei consumi. Chiaramente le funzioni di domotica vanno ben oltre questo, rendendo l'esperienza in struttura molto più smart per l'ospite, che è sempre più tecnologico. L’essere “Smart”, una parola chiave in questi anni molto in voga in tutti i settori, è davvero una necessità e una filosofia di vita per tutti su tutti i fronti. Come può essere “Smart” un PMS? Sicuramente, oltre che con le funzionalità precedentemente illustrate, mediante il contatto e dialogo con la vendita online. La maggior parte delle strutture turistiche hanno scelto di es-


FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

sere presenti su più canali online. Questa scelta richiede l'aggiornamento di tariffe e disponibilità, così come anche l'inserimento manuale di prenotazioni provenienti dai portali che non sono in grado di inviarle direttamente al gestionale. Alcuni PMS possono offrire un margine di miglioramento, offrendo un pacchetto "Smart" che preveda Channel Manager e Booking Online collega-

ti con il software. Il processo ideale dovrebbe prevedere la possibilità di inviare direttamente dal gestionale disponibilità e prezzi al Channel Manager, già predisposto per distribuirli sui vari portali, incluso il booking online proprietario. Contestualmente le prenotazioni ricevute sulle varie piattaforme online dovrebbero essere inviate al Channel Manager e in seguito inserite automaticamente nel gestionale. Tenendo presente che le necessità devono essere analizzate caso per caso, in linea di massima l'ideale è sempre scegliere di essere proprietari dell'infrastruttura sulla quale è installato il software gestionale, il cuore della struttura turistica. Un Box Micro-

server dedicato potrebbe essere la soluzione ideale: spesa contenuta, sicurezza garantita e possibilità di collegarsi da remoto in caso di necessità. Il servizio è dedicato solo ed esclusivamente al gestionale ed è sufficiente un semplice collegamento a internet e all'energia elettrica. Sono previste di default la funzione di backup in cloud per evitare la perdita di informazioni in caso di danneggiamento dell'apparecchio e la possibilità di collegarsi in remoto nel caso in cui si desideri lavorare da una rete diversa da quella locale della struttura. Questo tipo di servizio rende anche molto più fluida l’assistenza che può collegarsi e intervenire senza dover interrompere il lavoro degli operatori. Per approfondire queste tematiche e valutare delle soluzioni dedicate, Creatiweb s.r.l è a disposizione per presentare le ultime novità gestionali per i campeggi e villaggi. ✻

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA

La gestione del tappeto erboso

Consigli pratici per dotare il campeggio di un manto erboso funzionale e duraturo di Cristian Bernardi*

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on questo secondo articolo – il primo è stato pubblicato sul n.47 di Camping Management – si vuole dare una prima impronta per far conoscere ai gestori e proprietari di camping e villaggi un aspetto molto importante sulla scelta e sulla creazione di un tappeto erboso funzionale e duraturo. Qual è il periodo migliore per seminare al fine di ottenere un tappeto erboso maturo ad inizio stagione? Dipende dalle varietà che si scelgono. Mediamente il periodo migliore va da fine Agosto a metà Ottobre per le Microterme e da Maggio a Settembre per le Macroterme. Prima però sarebbe consigliato effettuare un’analisi del terreno per capirne la struttura e quindi le caratteristiche chimico-fisiche. In questo modo si possono effettuare più o meno apporti di materiale inerte o organico. In caso di pinete marittime o montane occorre ripulire il terreno da tutti gli aghi. La lavorazione deve essere medio-superficiale, ovvero dai 15 ai 20 centimetri, in quanto l’apparato radicale del tappeto si sviluppa superficialmente mentre i sassi non vanno asportati ma interrati in profondità. La sostanza organica va apportata attraverso compost o concimi di derivazione bio ben compostati e ricchi di acidi umici, ad esempio Vegethumus in dosi di 70 gr/mq. Livellare e dare discrete pendenze per evitare ristagni idrici. 64

Creare tappeti erbosi non è sempre semplice per le aziende. I terreni sabbiosi ad esempio sono ostici a moltissime specie vegetali perché quasi privi di sostanza organica e quindi di humus"

Semina

Utilizzare sementi certificate (Crea – ex Ense) con elevati valori di purezza, germinabilità ed endofizzazione, ovvero resistenza alle malattie, rispettando le dosi suggerite dal produttore; ad esempio Mix Camping: 35-40 gr/mq. L’utilizzo delle macchine seminatrici semplifica molto il lavoro garantendo le dosi di semina corrette. Il seme va leggermente interrato prestando attenzione a non superare i 15 cm di profondità.

Irrigazione

Effettuare brevi ma costanti irrigazioni per tutto il periodo di emergenza del seme, il terreno infatti deve rimanere costantemente umido evitando ristagni. Nella fase vegetativa invece l’irrigazione va contenuta il più possibile: l’acqua va data a distanza di 3-4 giorni in periodi estivi caldi e aridi aumentando l’altezza del taglio, con somministrazioni abbondanti: una ora a zona alle prime ore del mattino. In aree litorali sabbiose l’irrigazione va effettuata tutti i giorni. Per evitare l’insorgenza di malattie è meglio sottoporre il prato ad un piccolo stress idrico.

Taglio

Effettuare tagli costanti ogni 6-8 giorni ad altezze ottimali; ad esempio Mix Camping 4-5 cm. Mai tagliare più di 1/3 della pianta e se diventa troppo alta è meglio


FOCUS | AMBIENTE E NATURA effettuare più tagli intervallati a due giorni di distanza per evitarne lo stress da taglio. Nei periodi estivi l’altezza di taglio va aumentata a 5-6 cm per evitare l’eccessiva traspirazione di acqua dal terreno. Qualora si operi in diversi giardini è importante affilare e disinfettare le lame, mentre non si deve tagliare in presenza di malattie fungine per non propagare la malattia. I residui di taglio devono essere raccolti oppure utilizzare tagliaerba specifici per il mulching. Il taglio infine va preferibilmente effettuato a tappeto asciutto.

Arieggiatura

L’arieggiatura si ottiene con un “rastrellamento” profondo al fine di eliminare il feltro che si crea con il taglio e con la rigenerazione delle piante morte. Si utilizzano macchine apposite chiamate arieggiatori e solitamente si fa in primavera o in autunno seguita da una risemina con le varietà già presenti L’utilizzo di concimi organici dopo l’arieggiatura favorisce la radicazione e aiuta il controllo del feltro.

Bucatura-carotatura e topdressing

Si tratta di bucare o carotare i tappeti erbosi che hanno suoli troppo compatti a causa del forte calpestio utilizzando macchine idonee che estraggono “carote di terreno” per creare areazione radicale. Le carote vanno poi asportate ed eseguita un topdressing cioè una distribuzione di sabbia silicea lavata o sabbia di lapillo a riempimento dei fori fatti. Il topdressing si fa anche senza aver carotato per ridurre il feltro e aumentare scambi idrici e gassosi nel suolo. L’utilizzo di concimi organici dopo la bucatura favorisce la radicazione e aiuta il controllo del feltro.

Fertilizzazione

Le concimazioni si suddividono in: concimazioni minerali, concimazioni organiche, concimazioni organo-minerali. Eccessi o carenze di concimazione possono causare stress al tappeto. Non utilizzare concimi a pronto effetto con azoto nitrico, in quanto apportano troppo azoto in breve tempo favorendo una eccessiva crescita della parte aerea e indebolendo di fatto l’intero tappeto erboso, che deve essere mantenuto costantemente fertilizzato utilizzando concimi a lenta cessione (2-3 mesi) che coprono l’intero anno vegetativo del prato in modo tale da non lasciarlo mai in carenza. Utilizzare concimi a bassa salinità totale e di granulometria fine (SGN) in modo da evitare bruciature fogliari. La concimazione deve essere specifica per ogni stagione, capendo bene gli elementi da somministrare (NPK dove N = azoto, P = fosforo, K = potassio). In fase di semina: utilizzare dei concimi STARTER a lenta cessione a medio-basso titolo di azoto e ricchi di fosforo; ad esempio Fenix Pre-seed N-P-K 15-20-10 in dosi di 25 gr/mq. Questo favorisce moltissimo la germinazione e la velocità di insediamento aumentando la radicazione delle piccole piante. In primavera concimi con titolo alto di azoto per nutrire la parte aerea (N) ad esempio Fenix Spring N-P-K 22-5-11 + 2 Mg (magnesio) a lenta cessione 2-3 mesi. In estate e inverno concimi con titolo alto di Potassio (K) e basso di azoto (N); ad esempio Fenix Autumn N-P-K 13-0-26 + 2 Mg a lenta cessione 2-3 mesi. Il potassio favorisce l’inspessimento dei tessuti cellulari riducendo l’evaporazione dell’acqua dalla pianta, aumenta la sopportazione agli stress termici e agli attacchi patogeni.

La fertilizzazione nei litorali sabbiosi Creare tappeti erbosi non è sempre semplice per le aziende. I terreni sabbiosi ad esempio sono ostici a moltissime specie vegetali perché quasi privi di humus, oltre ad avere una elevata salinità. La sostanza organica infatti è ciò che dà vita al terreno su cui si radica la pianta. Essa è l'insieme dei composti organici presenti nel terreno, sia di origine animale che vegetale. Questo insieme eterogeneo sotto diversi aspetti è in gran parte compreso fra i costituenti della frazione solida ed è di prevalente origine biologica. Fanno parte dell'insieme della sostanza organica: la biomassa vivente, costituita da tutti gli organismi viventi presenti nel suolo, come animali, radici dei vegetali, microrganismi; la biomassa morta, costituita dai rifiuti e dai residui degli organismi viventi presenti nel terreno e da qualsiasi materiale organico di origine biologica, più o meno trasformato e apportato dall'uomo; nel terreno si trova in stato più o meno avanzato di decomposizione: residui della vegetazione, carcasse di animali, fertilizzanti organici, deiezioni, ecc. Vi è poi l’humus, un eteropolimero prodotto da una rielaborazione microbica della

sostanza organica decomposta che è la linfa primaria dei vegetali. L’esperienza suggerisce quindi di procedere nel seguente modo: apporti significativi di sostanza organica in fase di preparazione del terreno tramite: - compost vegetale (compost derivante da sfalci erba e potature di latifoglie (no aghifoglie), - apporto di concimi organici di matrice vegetale, - successive concimazioni minerali o organiche a lenta cessione. Non sempre è possibile reperire o integrare il compost all’interno dei campeggi o aree litorali; molte volte non si riesce a lavorare il terreno perché potrebbe provocare “cedimenti” che possono far sprofondare mezzi come camper o roulotte. Per ovviare a questo problema è necessario intervenire con prodotti ammendanti pellettati di origine vegetale che apportino l’humus e gli elementi necessari alla vita delle piante. ✻ *tecnico commerciale SE.FO.BI. snc di Tombolo - Padova 65


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Rischio legionella: Conoscere e prevenire

Consigli pratici e riferimenti normativi per evitare l’insidioso batterio che si nasconde nelle goccioline di acqua degli impianti idrici e di condizionamento di Domenico Grillo

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a malattia dei legionari, meglio conosciuta con il nome di legionella è stata identificata per la prima volta in seguito ad una grave epidemia avvenuta nel 1976 tra un gruppo di ex combattenti dell'American Legion (da qui il nome della malattia) che avevano partecipato ad una conferenza al Westin Hotel di Philadelphia, negli Stati Uniti. La malattia, in genere, si manifesta inizialmente con febbre, brividi, cefalea e dolori muscolari, seguiti da tosse secca e difficoltà respiratoria; sintomi che, in alcuni casi, progrediscono fino ad una polmonite grave. Il periodo di incubazione, normalmente, oscilla dai due ai dieci giorni e i sintomi si manifestano mediamente tra i tre e i sei giorni dopo l'esposizione al batterio, diffuso in una cinquantina di specie diverse. Nonostante questi batteri siano stati scoperti da diversi anni, la legionellosi resta ancora una patologia poco conosciuta. Le legionelle si trasmettono per inalazione o micro-aspirazione, ossia respirando goccioline in aerosol infetto. Più piccole sono le dimensioni delle gocce, più queste sono pericolose in quanto possono facilmente penetrare nelle vie aeree. L'aerosol si forma attraverso gocce generate dallo spruzzo o dall'impatto dell'acqua su superfici solide, ad esempio aprendo il un rubinetto di una doccia, in piscine, 66

Le legionelle si trasmettono per inalazione o microaspirazione, ossia respirando goccioline in aerosol infetto"

aree adibite a sauna e bagno turco, in fontane ornamentali, impianti di irrigazione di giardini e acque di scarico di impianti igienici. Per tale ragione tutti i luoghi che implicano un’esposizione ad acqua nebulizzata sono da considerarsi a rischio. Non è ancora stata dimostrata la trasmissione da uomo a uomo. Il batterio può diffondersi per via aerea anche attraverso filtri vecchi e non puliti dell'aria condizionata (condizionata, non climatizzata). Il batterio si trova generalmente in piccole quantità nella microflora degli ambienti acquatici naturali e negli ambienti artificiali - impianti idrici, piscine, ecc. - senza che ciò dia luogo ad alcuna patologia perché pur essendo presente è in concentrazioni spesso non rilevabili o molto ridotte. Tra i contesti che risultano più a rischio di contaminazione troviamo le attività ricettive turistiche e in generale tutti i contesti in cui non vi è stata una attenta progettazione e una continua e specifica manutenzione degli impianti di distribuzione dell’acqua, specialmente in quei casi, in particolare i campeggi, in cui l’impianto è stato fermo per diversi mesi. I principali fattori di rischio sono la concentrazione delle legionelle presenti ed il tempo di esposizione. Altri fattori che predispongono alla malattia sono: l’età avanzata, l’essere fumatori e/o alcolisti, soffrire di malattie croniche


FOCUS | AMBIENTE E NATURA o di immunodeficienze. Giocano altresì un ruolo importante alcune caratteristiche dell’acqua, come la temperatura quando è compresa tra circa 20 e 50 °C, la presenza di biofilm (incluse alghe, ruggine, depositi organici, etc) e le caratteristiche dell’impianto idrico (ristagno o ostruzione, incrostazione, presenza di depositi, usura e corrosione, flusso d'acqua minimo o assente). Una corretta valutazione del “rischio legionella” nel caso delle strutture turistico-recettive e dei campeggi deve partire dall'analisi dell'impianto idrico per individuarne i punti critici; ad esempio la fonte di approvvigionamento, il funzionamento, la stagionalità della struttura. Gli impianti devono perciò essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione; qualsiasi sedimento o sporcizia costituisce, di fatto, un potenziale pericolo per la tutela della salute dei lavoratori e dei visitatori in generale. La prevenzione delle infezioni da legionella nei campeggi si basa fondamentalmente su una corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano il riscaldamento dell’acqua o la sua nebulizzazione e sull’adozione di misure preventive, come manutenzione e disinfezione, atte a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di legionella negli impianti a rischio. Prima dell’inizio della stagione turistica è necessario far scorrere l’acqua sia calda che fredda dai rubinetti e dalle docce per alcuni minuti, procedere a una pulizia completa dei serbatoi e della rubinetteria, sanificare i punti critici ed aggiornare le procedure di controllo atte a prevenire e monitorare l’analisi sul rischio legionella. I gestori dei campeggi devono garantire l'attuazione di misure di controllo, alcune delle quali devono essere effettuate da personale opportunamente addestrato, che indossi, soprattutto per quelle operazioni che generano aerosol, idonei dispositivi di protezione individuale. La Conferenza Stato-Regioni del 7 maggio 20151 ha approvato il documento, “Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi”, che ribadisce l’importanza della valutazione del rischio e della necessità di mettere

in atto misure di prevenzione a breve e a lungo termine. Ai fini della tutela della salute lavorativa è indispensabile valutare il potenziale rischio di esposizione a legionella negli ambienti lavorativi, predisponendo adeguate misure di prevenzione e controllo della contaminazione microbiologica ambientale. I metodi di disinfezione sono di natura fisica; shock termico, trattamento termico, filtrazione, etc.; o di natura chimica: iperclorazione, ozonizzazione, etc. Strategie utili per prevenire la colonizzazione dell’impianto possono essere: evitare l’assenza di flusso, il flusso intermittente e la formazione di ristagni d’acqua; effettuare la pulizia periodica degli impianti; svuotare, disincrostare e disinfettare i serbatoi; controllare lo stato di efficienza dei filtri ed eliminare residui sulle superfici. Altre metodologie per prevenire la moltiplicazione batterica possono essere: mantenere costantemente l'acqua calda a una temperatura superiore ai 50°C e disinfettare il circuito con cloro o con altri metodi di comprovata efficacia all'inizio della stagione turistica; mantenere costantemente l'acqua fredda ad una temperatura inferiore a 20°C, o in alternativa, prendere in considerazione un trattamento che disinfetti l'acqua fredda; mantenere le docce, i diffusori ed i rompi-getto dei rubinetti puliti e privi di incrostazioni; pulire e disinfettare tutti i filtri dell'acqua regolarmente ogni 1-3 mesi; utilizzare trattamenti biocidi al fine di ostacolare la crescita di alghe e altri batteri che possono costituire nutrimento per la legionella e provvedere ad un efficace programma di trattamento dell’acqua, capace di prevenire la corrosione e la formazione di film biologico. Per assicurare un adeguata riduzione del rischio di legionellosi, lo strumento fondamentale, quindi, non è rappresentato dal solo controllo routinario ma dall'adozione di misure preventive, basate su una analisi del rischio costantemente aggiornata al fine di migliorare le condizioni di lavoro e la qualità del servizio per tutti i visitatori stagionali dei campeggi e delle strutture turistico-ricettive in generale. ✻

PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI/BIBLIOGRAFICI

»»D.Lgs. 9/4/ 2008, n° 81 - Attuazione dell’art. 1 della Legge 3/8/ 2007, n° 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro »»Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, a cura di Ministero della Salute, approvate in Conferenza Stato-Regioni nellaseduta del 7 maggio 2015 »»DM 14/06 2017 - Recepimento della Direttiva (UE) 2015/1787 che modifica gli allegati II e III della Direttiva 98/83/CE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. Modifica degli allegati II e III del D.Lgs. 2/2/ 2001, n° 31 »»Rapporto ISS COVID-19 n° 21/2020 - Guida per la prevenzione dalla contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico recettive e altri edifici ad uso civile e industriale non utilizzati durante la pandemia COVID-19 »»Rota MC, Caporali MG, Bella A, Scaturro M, Giannitelli, Ricci ML. Rapporto annuale sulla legionellosi in Italia nel 2018. Nota Istituto Superiore della Sanità 2018; 31(9):7-12. »»Cunliffe D, Bartram J, Briand E, Chartier Y, ColbourneJ, Drury D, et al. Water safety in buildings. Geneva: WHO; 2011 »»Xing Q , Li G, Xing Y, Chen T, et al. Precautions are Needed for COVID-19 Patients with Coinfection of Common Respiratory Pathogens. medRxiv 2020 »»Piscine ad uso natatorio, analisi dei rischi e linee guida per l’autocontrollo – Marco Tavani, GevaEdizioni

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La cura del verde prima della riapertura Qualche consiglio per la salvaguardia di piante e prati. Cosa fare prima dell’ inizio della stagione turistica di Fabio Agabiti Rosei

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a maggior parte delle strutture ricettive open air ha una attività prevalentemente stagionale, pertanto durane l’anno restano chiuse per diversi mesi riaprendo in primavera. Prima della riapertura sono diverse le cose che dovrebbero essere fatte per garantire agli ospiti un buon livello igienico sanitario. Quando parliamo di livello igienico sanitario, oltre che l’aspetto legato al pest control, si intendono anche tutte le operazioni consigliate a carico del patrimonio verde della struttura, dagli alberi, alle siepi, ai manti erbosi. Innanzitutto cosa occorre fare per quanto riguarda l’aspetto specifico del pest control ovvero della gestione delle infestazioni da roditori ed insetti indesiderati?. Prima della riapertura al pubblico è opportuno effettuare tramite una società specializzata, un controllo generale di tutta l’area esterna e di ogni singola struttura con particolare attenzione alle cucine ed alle zone dove avviene la manipolazione di alimenti. Durante il controllo il tecnico specializzato con opportune attrezzature dedicate, ad esempio la lampada di Wood, dovrà ispezione con attenzione le aree alla ricerca di eventuali passaggi o tracce di infestanti. Durante il giro di ispezione compilerà una check list dai risultati della quale saranno poi posizionati i punti di controllo per il monitoraggio stagionale degli infestanti. Se durante la verifica iniziale e la valutazione delle criticità il tecnico ha rilevato la presenza di colonie infestanti sarà opportuno procedere ad un intervento di di68

Prima della riapertura al pubblico è opportuno effettuare tramite una società specializzata, un controllo generale di tutta l’area esterna e di ogni singola struttura con particolare attenzione alle cucine"

sinfestazione mirato per la soluzione del problema. Gli interventi di disinfestazione, che comprendono anche la derattizzazione,possono oggi essere eseguiti utilizzando prodotti naturali che hanno la stessa efficacia dei prodotti tradizionali ma non recano danno alcuno all’ambiente. Questi prodotti derivati da basi naturali possono essere utilizzati con le attrezzature classiche per l’irrorazione dei trattamenti e dunque anche dalle strutture che dotate degli idonei strumenti operano in autonomia. Tutta la documentazione prodotta con una breve relazione finale, dovrà poi essere inserita nel manuale Haccp e resa disponibile per i controlli delle autorità competenti. Dal punto di vista invece del patrimonio verde della struttura, dopo aver eseguito le cure colturali programmate per alberi, arbusti e manti erbosi, è consigliabile anche in questo caso verificare con un professionista esperto la presenza di fitopatologie o di infestanti del verde a carico delle essenze presenti. E’ sempre molto utile fare - per strutture che hanno nel verde un vero e proprio strumento essenziale di lavoro - avere una sorta di censimento del verde attraverso il quale è possibile, dopo l’ispezione visiva del professionista, organizzare il piano di cure fitoiatriche necessarie. Molte patologie come afidi nei tigli, la corituca nei platani, e molti altri fitomizi possono essere trattate prima della riapertura al pubblico della struttura evitando così problemi logistici e di arrecare fastidio agli ospiti per organizzare i trattamenti. Vi sono a tal proposito delle tecniche che possono essere utilizzate mini-


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Se durante la verifica iniziale e la valutazione delle criticità il tecnico ha rilevato la presenza di colonie infestanti sarà opportuno procedere ad un intervento di disinfestazione mirato per la soluzione del problema"

mamente invasive, targetizzate all’insetto dannoso e che preservano gli insetti utili, come coccinelle ed altri. Una di queste è l’endoterapia, la quale prevede l’inserimento della soluzione fitosanitaria e nutritiva direttamente all’interno dell’apparato linfatico della pianta mediante dei piccolissimi fori e aghi molto sottili. Il prodotto, utilizzato a dosi molto ridotte, traslocherà verso le foglie e renderà la pianta trattata inattaccabile per tutta la stagione vegetativa ovvero per tutto il periodo di massimo lavoro del campeggio. Altra tecnica molto utile nel corso della stagione è il posizionamento di postazioni di controllo a ferormoni che possono anticipare l’arrivo di infestazioni durante il periodo di apertura della struttura, a carico di quelle essenze che non possono essere trattate con tecniche di endoterapia. Si consideri ad esempio il problema del punteruolo rosso delle palme.

Questo infestante pericolosissimo può essere intercettato e quindi debellato sul nascere prima che infesti la palma, con l’utilizzo di trappole a cattura di massa posizionate sotto la corona delle palme da proteggere. Il controllo costante della cattura eventuale dell’insetto permette poi di intervenire subito ed in modo puntuale evitando che l’infestante possa distruggere la pianta. In sintesi queste sono le attenzioni che ogni campeggio o struttura ricettiva dovrebbe mettere in pratica prima della riapertura al pubblico per la stagione. Naturalmente l’ultima raccomandazione è di rivolgersi sempre a società esperte che garantiscano i propri servizi con procedure certificate e personale professionale molto preparato. Queste sono scelte importanti per garantire al massimo non solo un lavoro a regola d’arte m la salute degli ospiti e la tutela dell’ambiente. ✻.

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COMMERCIALE E VENDITE

Conquistare il mercato italiano: la risposta ad una stagione mai esistita

Sette consigli e qualche raccomandazione per recuperare una stagione difficile e prepararsi al meglio per il prossimo anno di Riccardo Viroli

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CEO CampingVillage.Travel

l momento in cui mi trovo a scrivere questo articolo (14/04/2020) purtroppo la situazione che stiamo vivendo è ancora critica. Pur intravedendo le basi per una ripartenza, le certezze per la stagione alle porte sono ancora pochissime. Molti Camping Village ad oggi non hanno ancora stabilito se aprire o meno, molti altri hanno deciso di lavorare comunque, pur con le difficoltà di questa anomala stagione. Quando leggerai questo articolo mi auguro che la “nebbia” si sia diradata e che la situazione sia più chiara, ma in questo frangente tutti siamo alla ricerca di risposte e certezze e gli scenari che possiamo ipotizzare sono solo proiezioni. Un dato però appare abbastanza certo: nell’estate 2020 non potremo purtroppo contare sul turismo straniero, o quanto meno non nella prima parte della stagione.

Ecco quindi che l’unica soluzione possibile è rivolgersi al mercato italiano. Conquistare il turismo nazionale sarà più impegnativo per alcune strutture che per altre. Infatti, per collocazione geografica, servizi offerti o semplicemente per storicità, molti Camping Village hanno da sempre lavorato quasi esclusivamente con il mercato straniero. Per queste strutture, la sfida sarà farsi conoscere ed apprezzare da un mercato che per loro è sempre stato marginale e verso cui non hanno mai intrapreso azioni di marketing specifiche. Questi Camping Village dovranno perciò ricorrere a tutti gli strumenti e i canali più utili a posizionare il proprio brand nella mente di nuovi clienti. Come si può fare questo in tempi brevi? Ho pensato di creare un piccolo vademecum per aiutare i tantissimi Camping Village che si trovano in questa situazione. 71


COMMERCIALE E VENDITE 1. Conosci al meglio il tuo target

La prima cosa da fare, necessaria per intraprendere qualsiasi azione di marketing, è cercare di conoscere a fondo il cliente che vogliamo conquistare. Senza sapere che cosa cerca il turista italiano, come è abituato a prenotare e quali sono le sue preferenze per le vacanze sarà molto difficile (se non impossibile) intercettarlo e far sì che consideri e scelga il nostro Camping Village. Noi di CampingVillage.Travel siamo abituati a basarci su dati certi, consci che la personale percezione di ognuno di noi può trarre in inganno. Ecco perché negli ultimi anni ci siamo impegnati a fondo per ampliare la nostra conoscenza diretta dei turisti che amano viaggiare en plein air, rivolgendo loro dei sondaggi appositamente studiati. Dai nostri sondaggi è emerso che le famiglie rappresentano (come noto) il segmento di clientela preponderante nel turismo plein air (73% degli utenti intervistati). Non è però da sottovalutare il target “coppie”. Ogni tipologia di clientela richiede, com’è prevedibile, proposte di soggiorno dedicate e servizi specifici. Ad esempio, le famiglie non rinunciano per la loro comodità alla piscina per bambini e al parco giochi, mentre mini-club e ristorante con servizi per i più piccoli sono necessità secondarie. Se ogni tipologia di clientela cerca servizi dedicati, gli alloggi sono le sistemazioni preferite in maniera trasversale da tutti i turisti intervistati. Bungalow e case mobili, insieme, raggiungono oltre il 65% delle preferenze. Camper, roulotte e tende sono invece in calo nelle preferenze dei turisti italiano, perché possedere un mezzo come un camper o una roulotte è diventato sempre più costoso e tendenzialmente le famiglie di oggi preferiscono spostarsi più velocemente. Per quanto riguarda le destinazioni di viaggio, il mare resta sicuramente al primo posto. Capiamo perciò che, indipendentemente dalla destinazione, la posizione (vicinanza alla spiaggia o a sentieri e piste da sci per le strutture in montagna) è il fattore di 72

maggior interesse per i turisti. Per questo motivo, mostrare al meglio la posizione del tuo Camping Village e comunicare il valore del territorio che ti circonda sui propri canali di promozione è fondamentale. Quanto possono cambiare questi dati alla luce della situazione che stiamo vivendo? Quasi certamente l’approccio che avremo verso la vacanza cambierà. Infatti tutti noi (perché tutti siamo turisti, oltre che professionisti di questo settore) presteremo maggiore attenzione a temi prima spesso sottovalutati, come la pulizia, la sicurezza, la disponibilità di spazi ampi e non troppo affollati. Ecco perché sto progettando insieme al mio team un nuovo sondaggio per capire come i turisti stanno guardando all’estate alle porte, se si sentiranno sicuri a viaggiare, se saranno propensi a scegliere una meta o un tipo di struttura piuttosto che un altro e cosa si aspettano dal Camping Village dove soggiorneranno.

2. Creare pacchetti e offerte dedicate

Le proposte di soggiorno sono sempre state – e resteranno – uno “specchietto per allodole” capace di intercettare e convincere i turisti a scegliere la struttura che fa al caso loro. Attenzione: per offerta non intendo semplicemente una tariffa scontata (dobbiamo convincere i turisti con il valore del nostro Camping Village, e non con un prezzo più basso dei competitors!), ma pacchetti inclusivi di soggiorno e servizi aggiuntivi che permetteranno al turista di prenotare e non dover più pensare a nulla, e a noi di alzare lo scontrino medio (aspetto di non poca importanza in una stagione come quella alle porte!) Perché ho definito queste offerte uno specchietto per allodole? Semplice: perché se tutte le azioni di marketing che intraprenderemo (campagne di advertising sui motori di ricerca, su Facebook, visibilità sui portali ecc…) porteranno l’utente alla scoperta di queste proposte di soggiorno già “confezionate” li condurremo in maniera semplice e veloce alla richiesta di un preventivo personalizzato. Lasciare gli utenti a navigare tra listini e una miriade di pagine del sito alla ricerca di prezzi, alloggi e servizi disponibili, cercando di capire quali sono inclusi o meno e a che prezzo… è il modo migliore per confonderli (e quindi perderli) dopo averli intercettati e portati al nostro sito, spesso a caro prezzo.

3. Crea proposte per soggiorni brevi

Se il principio di conquistare nuovi clienti con pacchetti e offerte è sempre valido, un approccio nuovo che dovremo valutare per l’estate 2020 sarà la proposta di pacchetti weekend.


COMMERCIALE E VENDITE Infatti, probabilmente molti turisti avranno a disposizione meno giorni di ferie del solito ma vorranno viaggiare comunque, appena sarà possibile farlo.

più vicine e di mete alternative: laghi, montagne, valli e borghi potranno avere la loro “rivincita” sulle spiagge, troppo affollate per dare un senso di sicurezza. Ecco perché è consigliabile prevedere campagne di marketing dirette ad intercettare anche turisti della tua regione o comunque nel raggio di 200/250 km dal tuo Camping Village, ossia quel pubblico che spesso viene escluso a priori dal target delle proprie campagne di advertising!

4. Testa nuove azioni di marketing

Una situazione anomala come quella che stiamo vivendo richiede azioni altrettanto extra-ordinarie. Questo è il momento di testare anche quello che non abbiamo mai tentato prima! Un esempio sono i pacchetti weekend, di cui abbiamo appena parlato, altri possono essere canali mai utilizzati (per chi non ha mai sperimentato l’advertising sui Social Network questo è sicuramente il momento di tentare), nuovi metodi di comunicare (spesso il tempo per creare video per i propri clienti scarseggia, ora tutti ne abbiamo in abbondanza!) e perché no, nuovi turisti che non abbiamo mai considerato come possibile target.

5. Rivolgersi ai turisti della propria regione

Uno dei trend che sembra caratterizzerà la stagione alle porte sarà il turismo di prossimità. Oltre alla minore disponibilità di giorni liberi, a cui abbiamo già accennato, le persone saranno probabilmente meno propense ad intraprendere lunghi viaggi (probabilmente persino sconsigliati dalle autorità). Per questo motivo, ci sarà una riscoperta di destinazioni

6. Instaurare e mantenere relazioni con il tuo pubblico

I social e le newsletter si stanno rivelando uno strumento fondamentale per instaurare un contatto più diretto e personale con i turisti, ora più che mai. Siamo certi che la relazione da persona a persona (e non da Camping Village a turista) creata in questo frangente sarà il mood della comunicazione anche nei mesi a venire, perciò continua assiduamente a coltivare i rapporti creati in questa situazione, o se non l’hai fatto inizia al più presto!

7. Sfrutta i portali di promozione

Ora più che mai il detto “l’unione fa la forza” vale per il nostro settore. Scegli quei canali che possono fungere da aggregatori e presentare la tua struttura in maniera innovativa ai turisti che (forse in modi nuovi) cercheranno online la sistemazione per le loro prossime vacanze. I portali di promozione, unendo la presenza di molte strutture, hanno maggiore forza (e budget) per intercettare il pubblico giusto, inseguirlo nel processo di prenotazione e convincerlo a mettersi in contatto diretto con il tuo Camping Village.

Per concludere, dopo questi 7 consigli che (con i dovuti adattamenti) valgono per tutte le strutture del mondo plein air, voglio lasciarti alcune raccomandazioni: - TIENI MONITORATI I DATI

controlla costantemente l’andamento delle prenotazioni e la visibilità del tuo sito. Avere un quadro chiaro, meglio se su base settimanale, di come si evolve la tua situazione ti metterà nelle condizioni di fare attività commerciali diverse e prendere decisioni sulla base di dati certi (ricorda che basarti sulla tua percezione può essere fuorviante) - CONTINUA A COMUNICARE

Per quanto decidere di aprire comunque nel 2020 possa essere difficile (e molti Camping Village, probabilmente anche tu, sceglierà di non farlo) il 2021 arriverà comunque! Per questo motivo continua a comunicare comunque con i turisti, ricordando loro che la tua struttura c’è, è sempre bella ed accogliente come al solito. Fermarsi ora moltiplicherà le difficoltà nel ripartire domani! ✻ 73



LE AZIENDE INFOMANO

Riprendere a lavorare nell’era del distanziamento sociale Oggi ancora di più, grazie al marketing, si può sopravvivere sul mercato e raggiungere i propri obiettivi di Giuseppe Cavallo

Consulente e formatore per villaggi e campeggi

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al 4 Maggio siamo entrati nella fase 2 dell’emergenza Covid-19, che prevede la ripartenza delle attività commerciali. Pur tra le incertezze e i vuoti legislativi che continuano a mettere in ulteriore difficoltà il settore del turismo, possiamo sperare che da Giugno molte strutture ricettive possano riprendere a lavorare, anche se la paura, l’incertezza economica e i protocolli sanitari probabilmente faranno sentire il loro peso per ancora molto tempo. E’ necessario quindi che tutto il mondo dell’ospitalità, compreso quello dell’open air, si adatti per soddisfare le esigenze del mercato e dei clienti. Nel breve periodo si prevede un turismo di prossimità, ovvero le persone che potranno andare in vacanza, sceglieranno le strutture e località

più vicine e prevedibilmente la“nuova normalità”, sarà ancora condizionata dal distanziamento sociale, che porterà molti viaggiatori a sviluppare una duratura diffidenza verso spazi condivisi ed affollati. Sicuramente questa situazione favorirà le vacanze all’aria aperta, le vacanze eco/green e tutte quelle strutture come campeggi e villaggi che, per vocazione, sono immersi nel verde le quali oltre a garantire un’esperienza a contatto con la natura offrono modalità di soggiorno che trasmettono relax e un senso di intimità e di protezione, consentendo occasioni per socializzare pur in sicurezza, contando su spazi aperti e strutture abitative, come case mobili o piazzole, distanziate tra loro Anche altre strutture ricettive, come piccoli boutique hotel, resort, case

Nel breve periodo si prevede un turismo di prossimità, ovvero le persone che potranno andare in vacanza, sceglieranno le strutture e località più vicine"

vacanze, agriturismi ed attività rurali,potranno puntare sulle loro dimensioni ridotte, che consentono di ospitare poche persone, o sulla possibilità di limitare i contatti tra “vicini” mediante barriere naturali e fisiche garantendo un soggiorno in libertà, senza rinunciare al comfort. Ma concentriamoci qui sui campeg75


LE AZIENDE INFOMANO

gi, i villaggi e sul concetto di vacanze all’aria aperta per dare alcuni consigli coi quali migliorare la comunicazione verso i clienti. Non bisogna infatti dimenticare che un corretto piano di comunicazione e marketing sicuramente rappresenta il miglior punto di ri-partenza. A questo proposito è importantissimo “comunicare” ai propri clienti tutte le attività che si stanno mettendo in atto per garantire sicurezza. In particolare sui nuovi standard legati alla pulizia e all’igiene della struttura, dato che questo sarà un aspetto a cui le persone daranno grande importanza. In questo modo i clienti potranno percepire, la serietà, l’impegno e lo sforzo messo in atto per proteggere ogni singolo ospite e lavoratore. Inoltre sarà importante informare sull’adozione o potenziamento delle tecnologie “people free”; ovvero quelle pratiche, software e tool che permetteranno di limitare i contatti ed evitare file e assembramenti. Rientrano in questa categoria ad esempio i sistemi di check-in online, sistemi di pagamento “online” del saldo prima dell’arrivo in struttura e materiale informativo sul territorio 76

“in formato digitale” scaricabile dal proprio sito. Occorrerà ripensare il servizio di intrattenimento e divertimento, per favorire il distanziamento tra gli ospiti; bisognerà pertanto dare spazio a nuove soluzioni o, meglio ancora, digitalizzare parte delle attività proposte. Bisognerà anche fornire informazioni sulle nuove regole di accesso ai servizi, essendo necessario ripensare il modo in cui una struttura offre i propri servizi, come gli orari di ingresso a spiagge, piscine o lagune. Ogni struttura dovrà avere un piano di gestione chiaro, trasparente e snello in modo tale da non avere inutili code che possono influire negativamente sul livello di soddisfazione del cliente. Anche ristoranti, bar, pizzerie e market avranno nuove regole di accesso, sempre allo scopo di ridurre l’affollamento dei clienti, magari introducendo applicazioni digitali che favoriscano il delivery o il take away da mobile. Oltre a tutto ciò è opportuno anche interrogarsi su cosa dovrà fare, nei prossimi mesi ed anni, un campeggio o villaggio per promuoversi. Forse nulla sarà come prima e cambierà anche il mondo del marketing. Solo

chi avrà la capacità di cambiare velocemente le sue strategie, dotandosi di strumenti e competenze adeguate, potrà superare la crisi e trasformarla in un gran bel trampolino di rilancio. Innanzitutto però occorre rispondere alla domanda: fare marketing per la propria struttura ricettiva ha davvero senso? Parlando con molti proprietari e direttori di campeggi e villaggi, da Nord a Sud in Italia questa domanda viene posta spesso; anche prima di questa “epidemia cinese”. Molti si chiedono: conviene investire in marketing, sito web, booking engine, canali social, SEO, newsletter, Google Ads? Alla fine dei conti l’impegno e la spesa porteranno qualcosa?” Sicuramente continuare a mantenere una certa linea perché “si è sempre fatto così” non è una strategia vincente, come dimostra il fallimento del tour operator Thomas Cook nel 2019. Anzi è la cosa più pericolosa che si possa fare. Già da ora, avere un piano di marketing ben chiaro, sarà l’elemento distintivo che determinerà la differenza tra i vari concorrenti del settore. Non realizzare un piano di marketing che lavori a ciclo conti-


nuo per portarti utenti in target è il danno più grande che si può fare al futuro della propria struttura. Oggi i viaggiatori sono cambiati e cambieranno ancora; sempre più connessi, intelligenti, “smart”, informati. Ma sono cambiati pure i concorrenti, che magari hanno già capito quali benefici porta fare marketing… e ci stanno soffiando i clienti da sotto il naso. E naturalmente è cambiato il mercato: le OTA, i wholesaler, i tour operator. In un mondo che cambia così in fretta, investire nel marketing non solo è una scelta sensata, ma è anche l’unica che permette di sopravvivere sul mercato, distinguersi dai concorrenti e continuare a raggiungere degli obiettivi misurabili. I campeggi e villaggi che segue Bit Lounge S.r.l. (www.bitlounge.it/turismo) oltre ad avere una strategia marketing strutturata, hanno capito l’importanza della valutazione del

LE AZIENDE INFOMANO

I campeggi e villaggi che segue Bit Lounge S.r.l. (www.bitlounge.it/turismo) oltre ad avere una strategia marketing strutturata, hanno capito l’importanza della valutazione del ritorno sull'investimento online"

ritorno sull'investimento online, suddiviso per canale di vendita, ovvero: portali di settore, advertising, campagne email marketing, etc. Visto il periodo di difficoltà e l’ipotesi di ripartenza “completa” nel 2021 sarà sempre più importante e necessario per le strutture gestire il budget a disposizione da destinare alle attività online e cercare di ottimizzare le vendite attraverso il canale diretto. Concludendo, è importante comunicare e definire un piano di marketing consistente e flessibile che permetta alle strutture di avere una linea guida da seguire. Sarà però altrettanto

necessario dotarsi dei giusti strumenti software e delle giuste competenze per “gareggiare” in un mercato sempre più complesso e competitivo, che sicuramente ci riserverà tante sorprese. Appunto per questo Bit Lounge ha deciso di creare un team performance dedicato per Campeggi e Villaggi, in grado di seguire solo un numero limitato di strutture ricettive che vogliano realmente differenziarsi e sfruttare in pieno questo delicato momento per ripartire e puntare in maniera decisa ed efficace su una ripresa economica e di successo. ✻

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LE AZIENDE INFOMANO

Case mobili MOVE qualità sicurezza e design

L’azienda trevigiana produce moduli con materiali facilmente sanificabili, di facile manutenzione e di ottimo design di Eros Sartorato Come si comporteranno nella stagione 2020 i turisti, soprattutto stranieri, e le famiglie, che da sempre sono gli ospiti più importanti per il nostro open air? Riusciranno a vincere la paura generata dall’epidemia Covid-19? E’ ancora presto per una risposta e molto dipenderà da come le strutture ricettive sapranno comunicare con i loro clienti per infondere loro la certezza che ogni misura sarà adottata per rendere sicura la vacanza. Di sicuro però possiamo dire che le case mobili, presenti ormai in ogni campeggio, sono un modo molto sicuro per un soggiorno all’aria aperta, ovvero in luoghi aperti e quindi meno esposti ad eventuali contagi Inoltre le case mobili consentono a una piccola comunità, come il nucleo familiare, di vivere la vacanza con la dotazione esclusiva di ogni servizio di cui ha bisogno, dai servizi igienici, alle docce e alla cucina, evitando o limitando dunque la frequentazione di locali 78

comuni. E anche l’igienizzazione degli ambienti, che avviene al cambio degli ospiLe case mobili di ti, è semplificata perché più Move, azienda rarefatta nel tempo. veneta sul mercato da Da questo punto di vista le case mobili di Move, azienun paio di anni, offrono da veneta sul mercato da un l’interessante caratteristica di paio di anni, offrono l’inteessere realizzate impiegando ressante caratteristica di essere realizzate impiegando materiali facilmente pulibili" materiali facilmente pulibili. I pavimenti sono in PVC e le pareti interne rivestite con una spe- ro ambiente. Tali sistemi alimentati ciale pellicola Renolit, oltre ad essere elettricamente non emanano vapori esteticamente piacevoli e resistenti, chimici e sono disponibili ad un cosono lavabili e dunque prontamente sto ragionevole, oltre che fiscalmente igienizzabili. La mancanza di fughe detraibili. e giunti nelle superfici interne elimi- Tali soluzioni sono possibili perché il na la presenza di punti difficilmente team MOVE è formato da un pool pulibili e presto i moduli abitativi di architetti e figure professionali con potranno essere dotati di dispositi- una lunga e consolidata esperienza vi installabili all’interno che attivati nel campo delle costruzioni e della periodicamente sono in grado di bo- prefabbricazione applicata al settore nificare da germi e inquinanti l’inte- dell’edilizia tradizionale e delle strut-


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Tra i punti di forza vi è senz’altro il design: in ogni realizzazione presente la necessità di qualificare l’ambiente in cui le case mobili verranno installate"

ture in legno. Esperienza che è stata travasata e applicata alle case mobili dopo un periodo trascorso nella progettazione e nello studio del mercato. Al momento l’azienda preferisce cercare di incrementare la propria clientela nel Nord-est, avendo la propria sede operativa a Treviso, questo per poter offrire un miglior servizio in virtù della prossimità con i potenziali acquirenti e potersi avvantaggiare della vicinanza alle località “strategiche” per il turismo all’aria aperta, come l’Alto Adriatico e del Lago di Garda. La vocazione produttiva di MOVE è realizzare un prodotto che rappresenti una diversificazione e una alternativa rispetto l’attuale offerta presente sul mercato delle case mobili e per raggiungere questo obiettivo la strategia è offrire un prodotto flessibile e personalizzabile, che solo la piccola dimensione aziendale può permettere, oltre ad essere sempre pronti ad elaborare nuove soluzioni estetiche e funzionali, creando un vero e proprio “stile MOVE”. Stile che si può riassumere in uno semplice slogan: ricerca continua su design e innovazione, qualità dei materiali, affidabilità del prodotto e comfort

per gli ospiti. Resta ovviamente la necessità di essere competitivi dal punto di vista economico.

I punti forza della produzione

Tra i punti di forza del prodotto MOVE vi è senz’altro il design, considerata la presenza nel team di un pool di architetti di consolidata esperienza, che in ogni loro realizzazione sempre presente la necessità di qualificare l’ambiente in cui le case mobili verranno installate. Grande attenzione viene posta anche alla funzionalità, per la massima soddisfazione dell’utilizzatore e non ultimo per la gestione e la futura manutenzione. Ma anche la personalizzazione fa parte delle peculiarità aziendali, poiché la produzione avviene solo su ordinazione, secondo specifiche concordate con il committente. Le tipologie progettate e realizzate offrono già una vasta gamma di soluzioni distributive, di spazi e di finiture interne ed esterne in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta. Tuttavia l’azienda è disponibile a progettare e realizzare case mobili praticamente su misura, costruendo in modo “sartoriale”. Da non sottovalutare l’isolamento termico e acustico. Fin dalle prime realizzazioni è stata posta una notevole attenzione al risparmio energetico, alle esigenze di comfort interno e alle necessità di climatizzazione estiva e invernale degli ambienti. Pareti, soffitti e pavimenti sono dunque ben isolati con pannelli isolanti di spessore adeguato. I serramenti esterni sono realizzati in PVC e a richiesta in alluminio con taglio termico, sempre con vetrocamera e vetri di sicurezza.

Le linee di prodotto

Panorama è la linea di punta della produzione MOVE e si differenzia da tutte le attuali produzioni presenti sul mercato nazionale ed europeo per design, materiali e isolamenti impiegati. L’originale maxicaravan può essere dotato di “altana” ovvero di un solarium sopraelevato, in grado di offrire agli ospiti una bella vista sul panorama circostante. Le ampie vetrate permettono inoltre un intenso e diretto contatto con la natura esterna. Completano le caratteristiche di questa linea, un arredo e una illuminazione ricercata a forte effetto emozionale. Genesi sono i modelli della linea base, ma non per questo di qualità inferiore. Il sistema costruttivo rimane infatti lo standard abituale per entrambe le serie. Le finiture sono solide e lineari, rispettando un design moderno e contemporaneo. L’accurata progettazione e la cura nella scelta degli arredi fanno di questa casa mobile un campione in comfort e ottimizzazione degli spazi interni. Entrambe le linee possono essere dotate di un pacchetto “Winter Kit” per un utilizzo della casa mobile esteso anche alla stagione invernale. Nonostante l’emergenza Covid-19 MOVE è ottimista sulla ripresa del turismo open air perché l’Italia è e resta il paese più bello del mondo, possiede ambiente, arte, cultura, gastronomia e tradizioni, con imprenditori e operatori preparati ed entusiasti, pronti a superare le difficoltà del momento. Questo si tradurrà forse già dal prossimo anno, in un incremento della richiesta di vacanze in case mobili da parte di molte nuove famiglie, le quali, proprio a causa della pandemia, scopriranno quanto è più sicuro il turismo open air rispetto ad altre forme di vacanza. ✻ 79


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DIALOGO

SVILUPPO LA QUALITÀ OCCUPAZIONE PROFESSIONALE INTERVENTI DI ECONOMIA RISPOSTE SOSTEGNOAL IMPRENDITORI IMPEGNO R E D D I T O LAVORATORI DIPENDENTI L’INCONTRO TRA DOMANDA E OFFERTA RELAZIONI FORMULA IL MONDO PROPOSTE DEL TURISMO RISORSE

ELEVA ATTIVA FAVORISCE ANALIZZA BILATERALITA’

ELEVA: La qualità professionale - ATTIVA: Interventi di sostegno al reddito FAVORISCE: L’incontro tra domanda e offerta - ANALIZZA: Il mondo del turismo e formula proposte

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Via Lucullo, 3 - 00187 Roma - Tel.: +39 06 42012372 - Fax: +39 06 42012404 - info@ebnt.it - www.ebnt.it




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