CAMPING MANAGEMENT 53

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53 ANNO XIV 2021

Realtà Regionale: Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861

TRENTINO

Mondo FAITA: PROGRAMMA DI ATTIVITÀ FAITA-FEDERCAMPING 2021-2026

Pianeta Turismo: I PRIMI 50 ANNI DI PLEINAIR



SOMMARIO / 53

53 / SOMMARIO Editoriale

Pianeta Turismo

03. Editoriale

31. L’occupazione nel turismo dopo il Covid

Mondo FAITA

37. I primi 50 anni di PleinAir

di Alberto Granzotto

04. Programma di attività FAITA-FederCamping

di Marco Brogna

di Michela Bagatella

2021-2026

41. Camperisti e camping, un’alleanza ancora possibile?

Realtà Regionale

Pagine a cura di Pietro Licciardi

43. Disponibile il manuale FAITA per

08. Il turismo del Trentino si è riformato

la manutenzione del verde

di Nicolcarlo Genovese

15. La Provincia autonoma punta sull’ambiente

45. Il turismo del futuro sarà sostenibile,

19. Tornano gli stranieri ma il

responsabile, accessibile

di Roberto Vitali

nemico ora è la burocrazia

23. Lido e Arco, una gestione in sinergia 27. Camping Miravalle, dove il piccolo è bello

di Pietro Licciardi

In Fiera

49. Al Sun di Rimini la regina

è l’innovazione digitale

di Sara Alvaro

52. Riparte il Sett di Montpellier

di Filippo Gentile

Glamping

54. Crippaconcept con ADAC

al Camping Gala

Focus | Web Marketing & Social

57. Il vostro sito web è ottimizzato? 5 criticità ed CAMPING MANAGEMENT n°53 Si ringrazia per il materiale fotografico Fototeca Trentino Marketing S.p.A. Marco Simonini Carlo Baroni Paolo Bisti-Luconi Fabio Emanuelli Christian Kerber Ronny Kiaulehn Tommaso Prugnola Gloria Ramirez

errori comuni

di Giorgio Carone

Focus | Ambiente e Natura

61. La gestione della sicurezza

degli alberi nei camping

di Riccardo Frontini e Fabio Agabiti Rosei

Focus | Commerciale & Vendite

65. Camping Village: quanto costa un nuovo cliente?

di Riccardo Viroli e Silvia Canducci

Le aziende informano 53

69. Dal legno il massimo della qualità e del design

ANNO XIV 2021

Realtà Regionale: Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861

TRENTINO

Mondo FAITA: PROGRAMMA DI ATTIVITÀ FAITA-FEDERCAMPING 2021-2026

Pianeta Turismo: I PRIMI 50 ANNI DI PLEINAIR

In Copertina: Val di Fassa - Belvedere - Dolomiti Sassolungo (foto di Gloria Ramirez)

di Sara Alvaro

72. Dalle ispezioni ACSI un quadro del

presente e del futuro dell’open air

di Sara Alvaro

75. Una novità assoluta al fianco dei Camping

Village italiani: CampingVillage.Marketing

di Silvia Canducci

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Editoriale

EDITORIALE

FAITA-FEDERCAMPING Via Cola di Rienzo, 285 - 00193 Roma Tel. 06 32111043 - fax 06 3200830 www.faita.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 363/2006 del 29/09/2006 Direttore responsabile: Nicolcarlo Genovese Redazione: Nicolcarlo Genovese, Pietro Licciardi, Sara Alvaro Produzione e pubblicità: 2Kind S.r.l.s. Via Arnaldo Cantani, 14 - 00166 Roma Tel. 335 5774176 filippogentile@2kind.it Progetto grafico: Francesco Gentile francescogentile@2kind.it Impaginazione: 2Kind S.r.l.s. www.2kind.it Stampa: Tipografia Grafica Di Marcotullio - Roma Finito di stampare Ottobre 2021

S

uccedo a Maurizio Vianello nella presidenza della Federazione ed eredito nel contempo la gestione di questo spazio di interlocuzione con il nostro mondo di riferimento. Spero sia l’inizio di un cammino proficuo e condiviso nel quale il ruolo di Camping Management è strategico e per molti versi essenziale. Ritengo infatti che la Federazione debba crescere in visibilità ed autorevolezza e per farlo i suoi organi e canali di comunicazione sono lo strumento elettivo sul quale puntare ed è mia intenzione potenziarli ed integrarli per avviare un contatto reale e costante con gli imprenditori e per ampliare la platea di coloro che interagiscono con il nostro mondo e possono contribuire alla crescita delle nostre imprese. Penso ai giornalisti con i quali avviare una relazione più frequente e mirata, ma penso anche al mondo accademico e delle professioni con il quale possiamo costruire percorsi formativi per il management. Penso anche agli imprenditori per raggiungere un primato di settore che, a livello europeo, è senz’altro alla nostra portata. Penso infine alla costruzione di accordi di filiera con gli operatori che come noi sono impegnati alla modernizzazione del settore e guardo con interesse al mondo amministrativo e legislativo nazionale e locale che ancora troppo spesso sa troppo poco di noi e delle nostre realtà. Credo che i territori, la sostenibilità, l’informatizzazione gestionale e del marketing siano le carte migliori che il turismo all’aperto ha e deve giocare nel futuro prossimo. La stagione che si chiude vede una forte ripresa dei risultati, lo ritengo un buon auspicio ma non può bastare. Dobbiamo ancora superare l’emergenza nella quale la pandemia ci ha trascinato e credo che la prossima stagione possa, in questo senso, essere decisiva per riportare fatturati, arrivi e presenze ai livelli del 2019. Al netto di ciò e di tematiche quali i problemi del demanio, della installabilità delle case mobili, del ricambio generazionale, della formazione del personale e degli imprenditori , della visione di una nuova “forma” dell’impresa all’aperto con nuovi e più qualificati servizi e con una offerta accresciuta in termini di numero di operatori e capacità ricettiva globale e per segmenti, rimane da costruire un percorso che coinvolga le 2650 imprese del nostro settore e che ne allarghi il perimetro a tutti quegli imprenditori che nel turismo all’aperto operano o ad esso si vanno accostando. Ho presente le aree di sosta e gli agricampeggi, ma anche i parchi a tema e tutte le forme di turismo in cui la connotazione dell’outdoor è dominante e caratterizzante. Sarà un percorso lungo ma sento che quanto più sarà condiviso e partecipato, tanto più sarà in grado di portare il nostro settore in una nuova stagione di crescita e sviluppo. ✻ Alberto Granzotto Presidente FAITA-FederCamping

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MONDO FAITA

Programma di attività FAITA-FederCamping 2021-2026

N

el prossimo quinquennio il nuovo Ufficio di presidenza federale svilupperà la sua azione sulla base del programma di attività sottoposto al giudizio delle Associazioni che compongono la compagine di FAITA-FederCamping e che ne hanno approvato l’esecuzione votando in larga maggioranza la candidatura di Alberto Granzotto alla carica di Presidente nazionale. L’analisi del documento può essere utile per consentire alle singole imprese di conoscere le linee di azione e di sviluppo scelte a livello centrale e , quindi, per consentire a ciascuna delle Associazioni ed imprese di attivare strumenti e strategie sinergiche accelerando ed ottimizzando lo svolgimento dell’azione federale.

STATUS ED AZIONI DI RIPOSIZIONAMENTO In termini di analisi il piano considera come il settore open air presenti, rispetto alle altre modalità turistiche, la più elevata poliedricità dell’imprenditore. Tuttavia esso appare sottostimato in termini di visibilità sia sotto il profilo della domanda che dell’offerta. Per superare questa criticità occorre operare perché al settore venga riconosciuta la funzione fondamentale ed integrante della filiera turistica nazionale che gli compete attraverso: la realizzazione di nuovi modelli di comunicazione istituzionale; la produzione di studi e pubblicazioni che ne evidenzino il peso specifico nella produzione del PIL del turismo; l’avvio di strumenti di monitoraggio e controllo quali uno specifico osservatorio outdoor; sistemi di benchmark; la concretizzazione, anche attraverso partnership, di strumenti di relazioni esterne. In particolare, verso l’interno occorrerà: una riorganizzazione delle attività di comunicazione verso Confcommercio, Confturismo e le altre Confederazioni di

Sistema ottimizzando il rapporto con Federalberghi, Assonat ed Assocamp. Inoltre sarà opportuno un maggiore contributo, in termini di contenuti, all'azione di Confturismo. In questo orizzonte assume un rilievo particolare l’impegno comune avviato con le altre Associazioni datoriali di settore, Assitai-Confindustria ed Assocamping-Confesercenti, nell’ottica di una maggiore e più evidente incisività del settore del turismo all’aperto. Di contro si agirà verso l’esterno attraverso la riorganizzazione di tutti gli strumenti di comunicazione: istituzionali, web e social, periodico cartaceo, rivista online, potenziamento dell’ufficio stampa centrale e coordinamento con uffici regionali. Anche nel Fondo FOR.TE, nel Fondo FAST, ed in EBNT, la presenza e la produzione di contenuti e proposte, viene maggiormente consolidata attraverso delegati attivi e la formulazione di richieste specifiche per il nostro comparto.

FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA Un fondamentale passaggio è costituito dalla ristrutturazione dell’architettura della Federazione verso le Associazioni regionali da realizzarsi attraverso i punti

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che seguono: 1. Azioni di recupero territoriale Attraverso incontri e confronti diretti e garantendo il


MONDO FAITA

necessario supporto nelle attività di rigenerazione, ove necessarie ed opportune. Per lo scopo vengono attivate: riunioni sul territorio con le imprese; supporto nella costituzione (stesura di statuto, invio comunicazione, attività di segreteria); verifica per eventuali accorpamenti tra regioni limitrofe che per scarsa numerosità delle imprese non raggiungono standard partecipativi dimensionalmente adeguati. 2. Coordinamento dell’immagine associativa In considerazione dell’aggiornamento del logo della Federazione, ormai datato e non in linea con i nuovi standard di comunicazione, realizzazione di kit di comunicazione su modelli standard ma personalizzati per la singola regione. 3. Supporto nelle attività di segreteria regionale Supporto organizzativo e operativo da parte della Federazione nazionale con relativo rafforzamento organizzativo ed operativo della stessa. Invio di rassegna stampa nazionale da integrare con riferimenti regionali/locali. Implementazione e riorganizzazione dell’area online riservata a supporto delle regionali.

Supporto nelle attività di censimento delle imprese operanti nel territorio. Integrazione della rivista cartacea e online con sezioni a carattere regionale. 4. Supporto informativo e formativo Azioni di formazione/informazione basiche per i dirigenti delle associazioni regionali su specifiche tematiche, tra le quali: comunicazione e marketing associativo (anche riferito alle gestione dei social e della comunicazione istituzionale); come gestire le azioni di lobby; panoramica sugli strumenti legislativi. 5. Presenza nelle Fiere e nei contesti d’interesse Una particolare attenzione è stata posta già da questo primo anno alla partecipazione a Fiere e Manifestazioni di rilevanza nazionale capaci di dare visibilità ed accelerare il processo di crescita dell’immagine istituzionale federale ed il livello complessivo di maturità del comparto. Una ulteriore attenzione è posta alla relazione in ambito locale con i soggetti rappresentativi del mondo delle Camere di Commercio.

ATTIVAZIONE E POTENZIAMENTO DI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE ISTITUZIONALI La comunicazione istituzionale e funzionale del sistema FAITA-FederCamping viene articolata ed ottimizzata attraverso diversi strumenti. 1. Camping Management Organo ufficiale della Federazione è stata già oggetto di un recente restyling grafico e funzionale che ne ha migliorato in maniera soddisfacente l’efficienza di comunicazione; occorrerà ora implementare le sezioni ed i contenuti attraverso la pubblicazione periodica di articoli tecnici nonché dedicare più spazio ad articoli legati all’innovazione e al design sul modello di Camping Impulse. Viene, inoltre, integrato ed aggiornato il database di invio della rivista al fine di aumentarne la distribuzione a soggetti d’interesse più mirati e specifici.

po di lavoro specifico per le attività di lobbying e per l’organizzazione di eventi, convegni, anche all’interno delle strutture ricettive qualitativamente più rappresentative per incrementare la conoscenza e visibilità del comparto, anche attraverso un nuovo modello di convivialità.

2. Produzione di nuovi modelli di comunicazione istituzionale verso Enti ed Istituzioni Attraverso l’invio di comunicati, studi e pubblicazioni, con cadenza periodica. Invio a tutti della rivista e dei link online. Si agirà anche per la creazione di un grup-

4. Rivista OnLine Messa in rete di Camping Management On Line, quale strumento di comunicazione e informazione maggiormente dinamico e volto a fornire al mondo delle imprese notizie e dati frequenti, attendibili e pertinenti.

3. Web & Social Si sta provvedendo alla realizzazione del nuovo sito web della Federazione con sezioni dedicate alle Associazioni regionali. Verranno implementati ed efficientati i canali social domestici anche con particolare attenzione ai mezzi di carattere emozionale quali ad esempio Instagram.

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MONDO FAITA LE RELAZIONI ISTITUZIONALI Come anticipato un ruolo strategico per il rilancio dell’immagine di comparto e dell’azione federale è riservato alle attività di relazione ed interfacciamento con i soggetti istituzionali di vario grado e funzione. Ove possibile ed opportuno questo impegno sarà preso con altri soggetti/attori di filiera e portatori di interes-

si affini a quelli della Federazione incrementando le attività di contatto con soggetti istituzionali, attraverso l’invio periodico di informazioni, novità, tendenze del comparto, che garantisca l’aggiornamento periodico del grado di conoscenza della Federazione, delle sue attività ed in definitiva dell’intero settore.

LA LEVA FORMATIVA Uno strumento di forte sviluppo strutturale delle potenzialità del settore è costituito dal patrimonio di professionalità degli operatori e degli imprenditori. In questo senso lo sviluppo e la proposizione di percorsi formativi costituisce un impegno prioritario federale. Le attività per gli imprenditori sono volte all’accrescimento delle competenze attraverso la pianificazione di incontri tra imprenditori per confronti tra modelli imprenditoriali e per accrescere le «contaminazioni positive». Su questo terreno saranno supportate, altresì, le attività funzionali al passaggio generazionale. In termini di partecipazione diretta sono programmati almeno

due eventi nazionali all’anno, mentre per ogni regione sarà promosso almeno un evento all’anno in collaborazione con la Federazione. Il programma formativo sarà integrato: dalla progettazione e programmazione di corsi professionali per dipendenti in aula e in FAD su tematiche specifiche anche suggerite dalle imprese; dall’accesso al fondo For.Te per la formazione finanziata con supporto alle imprese per il piani formativi aziendali; dalla progettazione di percorsi formativi e manuali operativi attraverso l’EBNT; da accordi e collaborazioni con gli Istituti Tecnici e con le Università per corsi, lezioni e per l’organizzazione di seminari e stage specifici sul comparto.

L’INTERAZIONE CON LE ASSOCIAZIONI REGIONALI Le Associazioni regionali sono uno snodo essenziale nel rapporto con il territorio e le singole imprese pertanto sarà opportuno sviluppare una serie di servizi espressamente concepiti per loro quali ad esempio: albo consulenti di settore; rassegna stampa; supporto nella stesura ed aggiornamento delle norme di carat-

tere regionale; incontri online con i rispettivi consigli direttivi a cadenza mensile. L’attività si potrà integrare con incarichi a consulenti per problematiche specifiche e con il supporto diretto alle imprese qualora la regionale non possa o non sia in grado di soddisfare le richieste.

LE PROBLEMATICHE DEL SETTORE Il target principale dell’impegno federale è costituito dalle principali urgenze normative da affrontare: • introduzione ed affermazione del concetto di filiera turistica ai fini di legittimare in ogni provvedimento di legge anche il comparto del turismo all’aria aperta; • definizione tecnica e strutturale di mobil home; • norma pareri paesaggistici; • norma accatastamento; • certificati di agibilità delle società di animazione;

• apertura della norma sull’efficientamento energetico per il comparto; • definizione degli interventi previsti per il “bonus riqualificazione”; • tariffe TARI anche attraverso accordi nazionali/ territoriali per il cosiddetto autoconferimento; • gestione delle tariffe energetiche; • classificazione ISTAT specifica; • convenzione SIAE.

L’ORIZZONTE PROSSIMO VENTURO La prospettiva di medio periodo nella quale si pone la Federazione vede al centro alcune tematiche principali su cui riflettere. Si tratta: della sostenibilità ambientale, dell’efficen-

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tamento delle strutture, dell’individuazione di nuovi mercati nazionali ed internazionali, del nuovo modo di viaggiare in camper e della gestione professionale delle aree di sosta, della visione dell’outdoor, non solo


MONDO FAITA come forma di ricettività ma come filosofia di vacanza. A ciò si dovrà aggiungere un ulteriore ed attento sguardo alla crescita dei servizi a valore aggiunto

all’interno delle strutture ricettive, vero e proprio elemento distintivo e caratterizzante dell’offerta italiana di ospitalità all’aperto.

IL MERCATO E LE IMPRESE: ANTICIPARE IL FUTURO Il comparto outdoor è rappresentato da una molteplicità di offerte e servizi. La flessibilità del mercato, le nuove tendenze, il nuovo approccio al camping da parte di una nuova tipologia di turisti, offrono numerose opportunità di individuazione da parte degli imprenditori di nuovi modelli di business. Non esistono modelli migliori o peggiori: che si sia

orientati al mercato nazionale piuttosto che internazionale, che si offra ricettività ad ospiti itineranti o a clienti abituali o con formule di lunga permanenza, l’approccio dovrebbe comunque orientarsi a modelli dinamici, in grado di adeguare l’offerta ed i servizi ad essa correlati, tempestivamente e attraverso percorsi e modalità predittive, anticipando le esigenze del mercato al fine di ottimizzare la competitività ed i profitti.

AZIONI PER L’INCREMENTO RISORSE Per realizzare i programmi e le azioni federali occorrerà reperire le necessarie risorse. In questo senso si guarderà alla valorizzazione delle attività delle Associazioni regionali, nonché all’efficientamento delle attività di comunicazione (rivista cartacea ed on line, sito, social) per introdurre attività di promozione e sponsorizzazione di partner e fornitori. Si potrà anche realizzare

una piattaforma di gruppo d’acquisto oltre che fornire direttamente servizi e beni gestiti dalla Federazione attraverso la costituzione di un braccio operativo (società di servizi) per l’erogazione diretta, in collaborazione con le Associazioni regionali, sia agli Associati che ai loro clienti. Infine si potranno attivare attività di partnership con soggetti per il booking online.

IL COMITATO ESECUTIVO Il Comitato Esecutivo ha assunto un ruolo fondamentale nella governance della Federazione. La sua attuale composizione garantisce la rappresentanza geografica, strutturale, dimensionale ed operativa di ogni tipologia di impresa. L’attività viene svolta attraverso: convocazione a cadenza mensile con i comitati esecutivi delle Associazioni regionali; definizione di eventuali deleghe anche temporanee, per specifiche problematiche, in relazione a competenze ed opportunità; introduzione di soggetti anche

esterni, attraverso le cooptazioni. Si ipotizza anche la costituzione di un Delegato dei giovani imprenditori per la gestione del passaggio generazionale attraverso la trasmissione delle competenze e delle capacità relazionali. Si favorirà la creazione di un gruppo di lavoro per accompagnare le start up e le realizzazioni di nuovi modelli di business e si intensificherà la collaborazione con le Università per presentare le opportunità del comparto ai neo-laureati.

CONCLUSIONI In sintesi è stata già avviata una più intensa e vivace attività della Federazione, mentre si va realizzando il rafforzamento dell’organizzazione centrale a supporto delle Associazioni regionali e l’inclusione in termini di rappresentanza di tutte le tipologie di impresa. La filosofia del nuovo Ufficio di presidenza intende realizzare la graduale ed omogenea crescita di tutte le realtà d’impresa del settore accompagnando chi è indietro in un percorso di crescita che lo coinvolga nei

prossimi anni. Questo risultato si raggiungerà attraverso l’impegno dell’Ufficio di presidenza al miglioramento delle modalità relazionali attraverso un modello di comunicazione immediata, deciso ma garbato, nonché attraverso l’intensificazione delle relazioni tra il Nazionale e le Regionali il tutto garantito e facilitato dall’assunzione di un ruolo fondamentale del Comitato esecutivo con una governance nuova, dinamica e motivata.

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REALTÀ REGIONALE

TRENTINO Il turismo del Trentino si è riformato Approvata lo scorso anno la legge provinciale che riorganizza Apt, Agenzie territoriali ed enti dalla quale ripartire per far nuovamente crescere il settore

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l Trentino si colloca nel Nord dell’Italia, tra il Veneto e la Lombardia, ad un centinaio di chilometri dal confine tra l’Italia e l’Austria, nel cuore delle Alpi italiane. Dal punto di vista turistico è in un punto strategico essendo su di un asse di comunicazione e di scambi commerciali tra l’Italia e il Nord Europa, la Valle dell'Adige, percorsa da una linea ferroviaria e da un asse autostradale - l'A22 -

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pagine a cura di Pietro Licciardi che collegano Verona e la Pianura Padana con Monaco di Baviera e quindi facilmente raggiungibile dai potenziali turisti di lingua tedesca e da quelli provenienti dalle regioni più ricche d’Italia. Il capoluogo, Trento, è anche a 90 chilometri dallo scalo aeroportuale di Verona e a 250 chilometri dallo scalo intercontinentale di Milano dai quali si può raggiungere la provincia in un tempo compreso tra

una e due ore scegliendo l’auto a noleggio, il treno o una delle linee di autobus; servizio particolarmente efficiente in inverno, quando fra Dicembre ed Aprile, nei fine settimana le più note località sciistiche trentine sono collegate da un servizio diretto con gli scali di Verona, Bergamo, Milano Malpensa e Linate, Venezia. Ma al di là della facilità dei collegamenti la vera ricchezza turistica del Trentino è l’ambiente,


REALTÀ REGIONALE

Un dato da verificare al termine dello tsunami pandemico sarà quello delle strutture superstiti rispetto al 2019, quando risultavano aperti 1.519 alberghi, e 2.009 strutture extralberghiere.

soprattutto la montagna e in special modo le Dolomiti, che il celebre architetto Le Corbusier definì «le più belle architetture del Mondo» le più bizzarre e ardite, che assumono un arcobaleno di colori in costante mutazione nell'arco del giorno. Una bellezza riconosciuta anche dall’Unesco, che le ha incluse tra i patrimoni naturalistici dell’umanità. Completamente separato dagli altri massicci dolomitici, si estende inoltre per 400 km quadrati nel Trentino occidentale il Gruppo del Brenta, «Una selva di torri, di guglie, di arditi pinnacoli» per usare le parole del geografo trentino Cesare Battisti, percorsa da una rete di sentieri attrezzati che collegano le cenge naturali nel cuore delle pareti e costituiscono la famosa “Via delle Bocchette” un percorso realizzato tra gli anni ’30 e ’70 del secolo scorso che costituisce una delle mete più ambite per gli appassionati del trekking e delle passeggiate in montagna. E ancora il Latemar-Catinaccio e la Marmolada, una vera regina dei monti. Infine sopra le fitte foreste del Parco naturale di Paneveggio le Pale di San Martino: una visione che ancor oggi cattura quanti ammirano queste montagne, esempio magistrale dell’antica barriera corallina.

Il Trentino però non è solo montagna, ma anche lago, inglobando la punta nord del Lago di Garda, la riviera dei tedeschi e degli austriaci, circondata com’è dalle Alpi che ne proteggono e mitigano il clima. Per queste ed altre caratteristiche, non ultima la storia che ha disseminato le valli di magnifici castelli, il Trentino è una perla del nostro turismo, che nel 2019 ha avuto un boom che lasciava ben sperare gli operatori. Purtroppo è arrivata l’epidemia di Covid-19 che ha portato un crollo di arrivi e presenze. Quest’anno però nel corso della stagione turistica estiva appena conclusa nella Provincia autonoma di Trento si è registrato un buon afflusso di arrivi e presenze e se è ancora presto per parlare di una sicura ripresa ovviamente il 2021 non è paragonabile al 2020, anno horribilis per il turismo non solo trentino. Per cominciare a respirare e sperare occorrerà aspettare l’inverno e l’apertura degli impianti di risalita e degli sport invernali, che tradizionalmente fanno la parte del leone nel computo annuale degli arrivi e delle presenze. Tuttavia non mancano i motivi per essere ottimisti. Intanto stanno tornando gli stranieri, nuovamente numero-

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REALTÀ REGIONALE si sopratutto sulla rive del Garda, e sembra confermata la riscoperta di molti connazionali delle mete nostrane, comprese le Alpi Retiche e Dolomiti. Scommessa di operatori e amministratori dovrà percìò essere quella di far si che questi flussi continuino a preferire l’Italia alle destinazioni più esotiche benché più economiche; ciò sia per compensare eventuali diminuzioni di stranieri, almeno fino a quando non saremo tornati ad una piena normalità – che al momento appare ancora di là da venire - che per assicurare una auspicabile crescita turistica complessiva rispetto ai dati pre-epidemia del 2019. Secondo i dati definitivi del movimento turistico in Trentino – resi noti dall’Istituto statistico della provincia autonoma (Ispat) - l’anno 2019 si è chiuso con valori in aumento sia per gli arrivi (+2,5%) che per le presenze (+1,5%) confermando il trend crescente del movimento turistico degli ultimi anni, tan-

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to che il risultato dell’anno che ha preceduto la comparsa del Covid-19 è considerato il migliore dell’ultimo decennio e quello da recuperare. I pernottamenti registrati nelle strutture alberghiere ed extralberghiere sono stati oltre 18 milioni, dei quali il 58,3% rappresentato dalla componente italiana, con una crescita che ha riguardato sia il settore alberghiero, che ha visto incrementare dell’1,8% gli arrivi e dello 0,4% le presenze, sia l’extralberghiero, cresciuto del 4,9% negli arrivi e del 4,3% nelle presenze. Le presenze alberghiere hanno costituito, sempre nel 2019, il 71,4% dei pernottamenti totali. Le presenze italiane rispetto al 2018 erano cresciute dello 0,6%. Le principali regioni di provenienza erano ancora Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio, anche se gli arrivi da queste ultime due regioni avevano registrato una contrazione rispetto all’anno precedente. In

aumento anche i pernottamenti stranieri, incrementati del 2,8% rispetto al 2018. Al primo posto i turisti tedeschi, seppur in contrazione dell’1,2%. In crescita le presenze da Polonia, Olanda e Repubblica Ceca. Altro dato da verificare al termine dello tsunami pandemico sarà quello delle strutture superstiti rispetto al 2019, quando risultavano aperti e in funzione 1.519 alberghi, per un totale di 93.806 posti letto disponibili e una permanenza media in queste strutture di 3,9 notti. Nel settore extralberghiero il numero di strutture aperte era di 2.009 per un totale di 81.374 posti letto disponibili, con una permanenza media di 4,6 notti. Quella appena esposta, per usare un termine sportivo in questo anno olimpico e paraolimpico, è l’altezza dell’asticella che il Trentino dovrà superare per aggiudicarsi nuovamente la medaglia d’oro per il turismo. Come accennato in apertura una


REALTÀ REGIONALE

Una fetta consistente del turismo trentino è invernale e qui purtroppo il punto da cui si dovrà ripartire è molto basso.

fetta consistente del turismo è invernale e qui purtroppo il punto da cui si dovrà ripartire è molto basso. Sempre secondo l’Ispat, che ha presentato i dati relativi all’andamento della stagione turistica invernale 2020/2021 (da dicembre ad aprile), quella non può neppure definirsi una “stagione turistica” in quanto gli spostamenti sono stati pesantemente influenzati dalla situazione straordinaria determinata da una nuova ondata di COVID-19. I flussi turistici a partire dal mese di ottobre sono stati praticamente azzerati per la reintroduzione di misure per il contrasto alla pandemia. Gli arrivi della stagione invernale 2020/2021 sono quindi stati poco oltre i 102mila, il 92,5% in meno rispetto all’inverno 2019/2020, mentre il numero dei pernottamenti è diminuito del 93,1%, con un valore prossimo alle 393mila presenze che oltretutto sono da attribuirsi a persone che si sono spostate per motivi di studio e di lavoro. Il settore alberghiero ha avuto un crollo del 92,7% negli gli arrivi e del 95,5% nelle presenze, mentre nell’extralberghiero arrivi e presenze sono diminuiti rispettivamente del 91,2% 81,5% con un quasi annullamento dei pernottamenti di stranieri. A fronte di una situazione così pesante il settore turistico provinciale ha cercato di reagire preparando

la ripartenza. Ad esempio il comparto open air si è dato da fare già a Maggio 2020 predisponendo con Trentino Marketing una campagna digitale – sollecitata e partecipata dalla FAITA Trentino - gestita dagli Uffici dell’ente di destinazione turistica provinciale per un importo in compartecipazione di 60.000 €, investiti per la promozione dei camping su internet e sui social, in vista della riapertura. Sempre con con Trentino Marketing è stata portata aventi anche una campagna di promozione sulla quale sono stati investiti circa 60.000 € su testate di settore e magazine femminili in Repubblica Ceca, Polonia, Slovenia, Ungheria; ovvero i mercati dell’Est Europa considerati emergenti per gli indicatori economici in crescita di queste nazioni negli ultimi anni. Molto interessante la scelta di favorire il lavoro a distanza. Nell’ultimo anno sono stati in tanti ad imparare a lavorare da casa e poterlo fare in un luogo più accogliente e salubre che il proprio appartamento in città, con vista sui palazzi intorno e con l’accompagnamento dei rumori del traffico, è sicuramente meglio. Da qui l’idea di offrire uno smart working di qualità che apre alla creatività, favorisce il benessere di mente e corpo oltre a migliorare la qualità e la produttività del

lavoro stesso. Una proposta che ha trovato spazio in Trentino, grazie a strutture che già dalla breve riapertura dello scorso anno hanno offerto servizi e spazi a misura di lavoratori a distanza. L’iniziativa ha riguardato in particolare le tre Strade del vino e dei sapori, lungo le quali le strutture ricettive hanno messo a disposizione degli ospiti wi fi illimitato e scrivanie con vista sulla natura e bei paesaggi con servizi dedicati quali la stampa di documenti e il recapito di spedizioni direttamente in struttura. A mezzogiorno gli smart worker potevano ordinare il proprio gustoso light lunch a base di prodotti trentini, oppure richiedere il pranzo in versione take away o delivery e persino un picnic sui prati. Per chi ha potuto soggiornare con tutta la famiglia, diverse strutture hanno offerto servizi di baby sitting, oltre a programmi di animazione per andare alla scoperta del territorio in maniera divertente ed istruttiva. Attività in cui i bambini potevano vivere esperienze a contatto con la natura, o con gli animali da fattoria, mentre mamma e papà si dedicavano serenamente a riunioni online e consegne di lavoro. E prima di iniziare o terminato l’ “orario d’ufficio” anche loro potevano partecipare alle attività, appositamente programmate al mat-

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REALTÀ REGIONALE

La generale convinzione è che il Trentino è un territorio turisticamente maturo, capace di adeguare l’offerta alla nuova domanda che si va profilando. tino presto o nel tardo pomeriggio e sera. Scegliendo uno dei tanti hotel, agritur e B&B aderenti all’iniziativa gli ospiti hanno potuto godere dei loro spazi benessere, con trattamenti a base di ingredienti naturali del territorio, di un risveglio muscolare sull’erba con yoga e meditazione o, ancora, di attività più dinamiche come escursioni e sport di montagna Assieme alle iniziative decisamente innovative gli operatori e gli amministratori pubblici si sono anche impegnati per realizzare modifiche strutturali agli ordinamenti, sempre nell’ottica di favorire la definitiva ripresa del turismo. Un aspetto importante, che non mancherà di portare a breve notevoli benefici al comparto del turismo all’aria aperta è la modifica alla legge provinciale 4 ottobre 2012 n.19 ottenute con le disposizioni introdotte dalla legge provinciale 13 maggio 2020, che hanno innalzato la percentuale da destinare alle unità abitative - camere, junior suite, suite, appartamenti e bungalow - fino al limite massimo del 50% della capacità ricettiva complessiva. Un risultato dovuto soprattutto alla FAITA Trentino, che non ha mancato di far presente con decisione che nelle ultime stagioni turistiche, in linea con le tendenze nazionali e internaziona-

li, vi è stato un aumento della richiesta di soggiorno in allestimenti mobili, come tende glamping attrezzate e case mobili, da parte dei turisti, dato ulteriormente confermato dall’ultima stagione estiva post-lockdown. Poiché evidentemente gli ospiti si sentono più al sicuro in queste soluzioni abitative, le quali offrono maggiori garanzie di distanziamento e mantenimento dell’igiene in questo momento di necessaria ripresa sarebbe stato illogico e irresponsabile non assecondare questa richiesta del mercato. Questa tuttavia non sembra essere la sola riforma che riguarderà il turismo Trentino. La Giunta della Provincia autonoma infatti ad aprile 2020 ha approvato il disegno di legge presentato dall’assessore al turismo Roberto Failoni per riformare l’intero settore. A cominciare dalle Apt di cui sono state riviste le competenze, forniti nuovi strumenti con i quali operare e richiesto un maggiore coordinamento con Trentino Marketing e le quattro Agenzie territoriali. La generale convinzione infatti è che il Trentino è un territorio turisticamente maturo, capace di adeguare l’offerta alla nuova domanda che si va profilando. Secondo l’idea che sta alla base della riforma, al centro deve esserci il

turista, il quale innanzitutto è un ospite attorno al quale deve gravitare il marketing. Le Aziende per il Turismo saranno dunque responsabili dell’esperienza turistica, dell’ospitalità e della fidelizzazione nei rispettivi ambiti territoriali mentre le Agenzie territoriali d’area sono responsabili della ideazione e della costruzione del prodotto turistico. Trentino marketing da parte sua ha funzioni di promozione territoriale e marketing per l’intera provincia, mentre la Provincia autonoma si riserva il ruolo strategico di indirizzo, pianificazione, programmazione e coordinamento. La riforma cerca di valorizzare i territori, che sono confermati come gli attori principali, capaci non solo di concepire e gestire l’offerta migliore per i propri visitatori ma anche nuove migliori offerte, magari in collaborazione e sinergia con altre realtà territoriali affini ottenendo in tal modo uno sviluppo complessivo del settore. Ciò a cui il Trentino sembra puntare è un turismo sempre più di qualità che per essere tale però ha anche bisogno di una solida formazione di tutti i soggetti che sul territorio si occupano di turismo. Per questo un altro cardine della riforma sarà proprio la formazione estesa. Ad Apt, Agenzie territoriali, Trentino Marketing, albergatori, ristoratori e altri operatori sarà richiesto di organizzare e partecipare a programmi di alta formazione in materia di promozione territoriale e marketing turistico, nonché iniziative di supporto specialistico allo svolgimento delle attività di marketing. La Provincia autonoma di Trento inoltre attraverso i propri enti, come la Trentino School management (Tsm), promuove attività di formazione e organizza tutoraggi, supporto e accompagnamento qualificato per migliorare le relazioni con gli ospiti da proporre agli operatori del settore turistico e questa è stata presentata come una delle novità più importanti della riforma. ✻

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REALTÀ REGIONALE

La Provincia autonoma punta sull’ambiente

Per l’assessore Failoni la forza del Trentino è nella serenità di potersi muovere in tutta sicurezza in grandi spazi verdi e salubri

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opo le pesanti perdite registrate dal comparto turistico trentino la scorsa estate questo 2021 sembra abbia portato agli operatori del settore un po’ di ossigeno, anche se mancano i dati definitivi sull’andamento della stagione estiva e resta l’incognita su come sarà la prossima stagione invernale. Sicuramente prevarrà ancora il segno meno, rispetto a quanto registrato nel 2019 ma non è questo che preoccupa. Non essendo ancora tornati alla piena normalità c’era da aspettarsi che i flussi turistici non sarebbero stati quelli ai quali tutti erano abituati. Tuttavia alla luce di quanto si è osservato fino ad Ago-

sto è ancora più forte la speranza che possa consolidarsi la ripresa e soprattutto possano tornare numerosi gli stranieri, da sempre affezionati frequentatori delle valli e delle montagne trentine, e del Lago di Garda. Camping Management ha interpellato Roberto Failoni l’assessore al turismo della Provincia autonoma di Trento, cercando di capire quale sarà l’orientamento futuro del governo locale, che dovrà assicurare la piena ripresa di un settore così importante per l’economia non solo locale come il turismo.

ɴAssessore Failoni, quale è stato l'andamento turistico quest’an-

Roberto Failoni Assessore al turismo della Provincia autonoma di Trento

I bandi qualità hanno consentito di mettere in moto 148 milioni di euro di investimenti da parte di imprenditori del settore del turismo, del commercio e dei servizi. 15


REALTÀ REGIONALE no nella vostra Provincia? Quali comparti hanno tenuto e quali possiamo considerare in sicura ripresa? «Il 2021 ha visto un aumento degli arrivi e delle presenze rispetto al 2020 con risultati molto positivi in Luglio e Agosto. La performance positiva dell’estate, salvo alcuni casi, non ha ancora consentito di recuperare del tutto i livelli dello stesso periodo del 2019, anno record. Se le condizioni epidemiologiche rimarranno sotto controllo possiamo guardare però con un certo ottimismo anche all’autunno: alcune località come il Garda, ad esempio, sul fronte delle prenotazioni stanno avendo segnali molto positivi dai turisti. Dire oggi quali sono i comparti in sicura ripresa risulta invece difficile, visto che un bilancio si potrà trarre solo alla fine dell’anno: bisognerà prima vedere come andrà l’inverno, stagione per noi fondamentale».

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ɴChe misure avete adottato per favorire la ripresa turistica? «Sia l’anno scorso, sia quest’anno assieme alla società di sistema Trentino Marketing e alle Aziende per il turismo che operano sui territori abbiamo messo in campo campagne promozionali mirate in particolare al mercato italiano, per rilanciare con forza il nostro territorio come destinazione turistica privilegiata per coloro che, dopo il periodo di limitazioni dovute al Covid, intendono godere di un ambiente aperto, salubre e capace di garantire, coi suoi grandi spazi verdi, i suoi laghi e le sue montagne, una libertà di movimento e la serenità di potersi muovere in tutta sicurezza, in particolare dal punto di vista della salute. Abbiamo poi continuato a migliorare la qualità dell'esperienza turistica, per offrire ai nostri ospiti un territorio capace di rigenerare corpo e mente, dopo un periodo che ha messo a dura prova tutta la popolazione».

ɴQuali misure sono state prese per sostenere le imprese del settore e del turismo all'aria aperta in particolare? «Assieme all’assessorato allo Sviluppo economico abbiamo messo in campo una serie di interventi divisi su due direttrici. Da un lato i ristori e i sostegni assegnati alle attività che durante l’anno scorso e la prima parte di quest’anno sono rimaste chiuse o hanno subito pesanti perdite di fatturato. Pensiamo a tutto il pacchetto di interventi di sostegno racchiusi nelle misure di #RipartiTrentino, con cui sono state messe in campo risorse provinciali e nazionali per molti milioni di euro. Dall'altro lato, sempre con i provvedimenti inseriti in #RipartiTrentino, abbiamo però anche voluto mettere in campo strumenti a favore delle aziende turistiche pronte a investire. Così sono nate le misure dei bandi qualità che hanno consentito di mettere in moto 148 milioni di euro di investimenti


REALTÀ REGIONALE

Il nostro obiettivo nell'ambito della promozione è stato sempre quello di far dialogare la parte privata con quella pubblica sia sul fronte delle Apt sia su quello di Trentino Marketing. da parte di imprenditori del settore del turismo, del commercio e dei servizi. In tali provvedimenti sono stati considerati con attenzione anche gli imprenditori del turismo all'aria aperta».

ɴState notando dei cambiamenti nella composizione dei flussi e nel modo di fare turismo nella vostra Provincia? «Le restrizioni dovute al Covid e alla pandemia, in particolare sui movimenti con e dall'estero, stanno sicuramente avendo un influsso sulle abitudini dei turisti in questo periodo. Come già nella scorsa estate, anche quest’anno, da quando i viaggi tra regioni sono ripartiti, abbiamo notato un aumento del peso degli italiani sul totale degli arrivi e delle presenze, mentre l'ingresso degli stranieri ha subito una frenata. Sul fronte dei prodotti turistici, la tendenza è quella di cercare le esperienze e le destinazioni che offrono spazi all'aria aperta e il contatto con la natura, proprio per poter godere in serenità e libertà le proprie vacanze. E il nostro territorio è naturalmente vocato a questo». ɴQuali comparti hanno maggiormente sofferto e quali hanno retto meglio le conseguenze dell'emergenza sanitaria? Per quali motivi? «La cancellazione tout court della stagione invernale a cavallo del

2020/2021 a causa delle restrizioni e delle norme nazionali di contrasto alla pandemia per gli impianti di risalita ha rappresentato ovviamente un fattore negativo molto importante. Assieme al comparto funiviario, che pure in estate hanno recuperato, hanno sofferto sempre a causa delle limitazioni dovute alla pandemia, anche tutte quelle attività turistiche che si svolgevano in particolare in spazi interni. A reggere meglio, di converso, sono state, pur con diversi gradi di tenuta del fatturato, quelle attività che potevano contare su spazi aperti e che sono state meno colpite dalle restrizioni dovute al Covid».

ɴCome sono stati spesi lo scorso anno i soldi incamerati con la tassa di soggiorno 2019 e come verranno spesi quelli incamerati quest’anno, che a quanto pare è andato molto bene sul fronte presenze? «Come è noto l'imposta di soggiorno rappresenta la fonte principale di finanziamento delle Aziende per il turismo sul territorio e nel 2019 le somme introitate sono andate proprio a rafforzare le Apt e le relative attività destinate a offrire ai turisti esperienze di qualità sul territorio di competenza. Nel 2020, in cui l’incasso dell’imposta di soggiorno è stato molto più ridotto rispetto al 2019, la Provincia autonoma ha deciso di mettere in campo delle

risorse proprie per poter garantire alle Apt un finanziamento adeguato e sufficiente a portare avanti la propria attività. E lo stesso vale per il 2021, anno in cui, nonostante le tante presenze estive, l'importo dell'imposta di soggiorno non sarà ai livelli del 2019».

ɴIn passato c’è stato qualche malumore riguardo il funzionamento dell’agenzia di promozione turistica, soprattutto riguardo al fatto che è mancata la concertazione tra enti pubblici e imprenditori in un settore così strategico. Come siete intervenuti per sanare la situazione? «Il nostro obiettivo nell'ambito della promozione è stato sempre quello di far dialogare la parte privata con quella pubblica sia sul fronte delle Apt sia su quello di Trentino Marketing. Per quest'ultima, che ha sempre dialogato in maniera fattiva e costruttiva con gli imprenditori del turismo trentino, riteniamo che il passaggio alla nuova governance, con un amministratore delegato di grande esperienza di derivazione pubblica, e consiglio di amministrazione presieduto da un esponente espressione del mondo delle imprese turistiche, rappresenti un modo per rilanciare il confronto tra componente pubblica e privata a tutto vantaggio dello sviluppo di un settore come quello turistico, che rappresenta uno dei pilastri su cui poggia l'economia trentina». ✻ 17



REALTÀ REGIONALE

Tornano gli stranieri ma il

nemico ora è la burocrazia

Col presidente della FAITA Trentino, Fabio Poletti, uno sguardo al turismo open air nell’anno della ripresa

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ossiamo considerare il Trentino tra le regioni strategiche per il turismo all’aria aperta, sia per la sua vicinanza a paesi in cui il campeggio fa parte, per così dire, della cultura nazionale e in cui dunque i flussi di turisti stranieri rappresentano una realistica “cartina tornasole” del gradimento per le strutture, i servizi e l'enogastronomia che l’Italia offre. Inoltre qui la FAITA associa il 90% delle strutture. Col presidente della FAITA Trentina Fabio Poletti cerchiamo di tracciare un quadro del turismo open air locale al termine di una stagione particolarmente delicata.

Fabio Poletti presidente della FAITA Trentino

ɴSignor Poletti, come è andata la stagione turistica appena conclusa? «La stagione turistica 2021 come speravamo ha dato importanti segnali di ripresa rispetto a quella molto dura del 2020, in cui ha pesato molto il fatto di essere appena usciti da una fase di lookdown caratterizzata dalla incertezza e dalla paura; tuttavia nonostante la burrasca pandemica non sia ancora del tutto passata sembra possiamo stimare un aumento tra il 10 ed il 20%, pur con differenze tra zone e zone o strutture diverse rispetto alla stagione scorsa. Questo nonostante ovviamente non siano disponibili dati consolidati e certi».

Una cosa da chiedere, e magari finalmente ottenere, è la sburocratizzazione. Da troppi anni i politici di qualsiasi colore promettono di impegnarsi ma i risultati in tal senso sono tutt’altro che incoraggianti. 19


REALTÀ REGIONALE

ɴCosa è cambiato nella composizione della clientela dei vostri campeggi e villaggi? «Nel 2020 come comprensibile abbiamo avuto un notevole incremento della clientela italiana, che ha parzialmente sostituito la mancanza di stranieri, i quali hanno preferito, come i turisti nostrani del resto, trascorrere il periodo di ferie “in prossimità”, considerate le notevoli incertezze del momento e anche il balletto di aperture e chiusure, restrizioni e liberalizzazione della circolazione. Le maggiori defezioni le abbiamo avute tra i tedeschi e gli olandesi. Le percentuali di occupazione delle strutture lo scorso anno sono risultate invertite rispetto al consueto 70% di campeggiatori e villeggianti stranieri e al 30% di nostri connazionali. Quest’anno invece c’è stato un parziale riequilibrio delle percentuali che ho appena indicato grazie al ritorno consistente di turisti stranieri. Ma, e questo è un fatto importante e sul quale occorre lavorare, abbiamo anche avuto una bella conferma del mercato interno. Ciò a mio avviso è dovuto in buona parte al fatto che nel 2020 in parecchi hanno forzatamente riscoperto la bellezza dell’Italia decidendo anche in questo 2021 di trascorrere delle ferie “domestiche” e in parte alla incertezza e difficoltà di affrontare lunghi viaggi verso mete straniere, anche se magari più economiche. Credo quindi che dovrà essere nostro impegno e nostra cura trovare il modo di far rimanere in Italia quei connazionali che forse solo momentaneamente hanno rinunciato a mete più esotiche». ɴCome ha influito la campagna riguardante il Green pass? Secondo voi ha portato più o meno turisti nelle strutture? «Personalmente non credo la campagna sul Green pass abbia scoraggiato qualche cliente a soggiornare nei nostri campeggi e villaggi. Tutto sommato l’obbligo della certificazione era riservato solo ad al20

Un fatto importante e sul quale occorre lavorare, è la bella conferma del mercato interno.

cune specifiche situazioni che non credo abbiano creato particolari problemi e difficoltà all’operato di noi gestori. Aggiungo che era ed è talmente alta la voglia di vacanza da parte di tante persone che in molti hanno accettato di buon grado anche qualche piccolo sacrificio come l’obbligo del vaccino o del tampone».

ɴCosa ha cambiato e cosa cambierà dopo l’emergenza Covid, nel modo di fare turismo all’aria aperta nella vostra regione? «Le restrizioni e le misure introdotte per fronteggiare l’emergenza Covid-19 ci hanno dimostrato come, a volte, certi equilibri che pensavamo solidi e “infrangibili” sono più fragili di quel che abbiamo sempre creduto. dico questo dopo aver osservato come questa epidemia ha messo praticamente in ginocchio tutto il mondo, ridisegnandone la mappa economica e perfino geopolitica. Da parte nostra non possiamo che cercare di cogliere le opportunità che in qualche modo si presentano. Come già avevamo intuito lo scorso anno, quando la breve riapertura estiva aveva mostrato che il settore del

turismo all’aria aperta stava reagendo meglio di altri, il nostro settore ha grandi potenzialità. Mi auguro che tutti noi troviamo il modo di impegnarci ad investire per migliorare la qualità delle nostre strutture con un particolare occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale ed un’attenzione ai diversamente abili. Dobbiamo inoltre cercare di estendere e rendere ancora più fitta la rete di collaborazione tra singoli operatori o gruppi di operatori»

ɴCome giudica le misure adottate da Governo e Regione autonoma per sostenere e rilanciare il turismo? «Devo dire di aver apprezzato le misure adottate dal governo come l’inclusione dei codici ateco 55,20 e 55,30 nel decreto ristori. Dal punto di vista del governo provinciale l’attenzione al nostro settore è stata significativa adottando sia misure di sostegno diretto per coloro i quali hanno avuto gravi perdite nella scorsa stagione sia implementando le azioni di marketing nel momento in cui vi è stata la possibilità di ripartire con la nuova stagione».


REALTÀ REGIONALE

ɴCosa chiedete alle istituzioni locali per sostenere e rilanciare a breve e medio termine il turismo e in particolare il turismo open air? «Al governo provinciale ed in particolare all’assessore Failoni chiedo di continuare ad avere quell’attenzione sin qui dimostrata al nostro settore». ɴE al governo di Roma cosa chiederebbe? «La prima cosa da chiedere, a nome di tutti gli imprenditori del settore, è di riconoscere che il mondo dell’open air è un un tassello essenziale e indispensabile dell’offerta turistica complessiva nazionale e non è affatto inferiore, come importanza, ad altri settori verso i quali sono state tradizionalmente riservate maggiori cure e attenzioni. Un’altra cosa da chiedere, e magari finalmente ottenere, è la sburocratizzazione. Da troppi anni i politici di qualsiasi colore promettono di impegnarsi ma i risultati in tal senso sono tutt’altro che incoraggianti, anzi sembra che ogni anno la burocrazia aumenti rendendo ancora più difficile se non impossibile non dico iniziare nuove attività, impresa ormai quasi eroica, ma anche solo gestire l’esisten-

te. Sembra vi sia una preconcetta ostilità da parte di certa politica nei confronti della libera intrapresa. Credo che le diverse associazioni regionali assieme alla FAITA nazionale dovrebbero interrogarsi su come far diminuire un peso diventato troppo gravoso ed ingiustificato il quale oltretutto rappresenta un costo aggiuntivo non indifferente, che assieme al carico fiscale taglia le gambe alle aziende e favorisce la concorrenza straniera».

ɴA proposito di concorrenza, il modo col quale l’Italia ha gestito e sta gestendo l’emergenza sanitaria come influisce? «Onestamente parlando con molti clienti stranieri ho percepito che la maggior parte di loro ha apprezzato il modo con cui l’emergenza sanitaria è stata affrontata e gestita. Nonostante nella fase iniziale e più acuta ci abbiano dipinto come una sorta di untori siamo in seguito diventati un esempio da emulare. Ad esempio se vediamo cosa ha fatto la vicina Germania, in cui ogni Länder ha tutt’ora regole diverse, rispetto all’Italia, che ha adottato misure valide su tutto il territorio nazionale, salvo quelle regioni caratterizzate da diversi colori, credo ciò possa essere considerato segno di maggiore serietà. Una cosa che probabilmente potrà cambiare veramente gli equilibri con la concorrenza straniera, sarà la maturata convinzione in noi operatori e amministratori locali che il turismo è veramente il motore trainante dell’economia italiana e che il turismo all’aria aperta non è più una Cenerentola ma un settore oggi già all’avanguardia in quella sostenibilità energetica e ambientale che sta diventando la nuova dottrina politica ed economica dell’Europa». ✻

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REALTÀ REGIONALE

Lido e Arco, una gestione in sinergia

La Amsa Srl, nata nel 1977 per gestire il Casinò, ha acquisito negli anni ‘80 i due camping nel territorio di Arco (TN) per favorire lo sviluppo del territorio

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l Campeggio Lido e Arco sono entrambi nel territorio comunale di Arco, nella provincia di Trento. Il primo è sulla sponda all’estremo nord del lago di Garda, il secondo a circa cinque chilometri nell’interno. Entrambi sono gestiti dalla Azienda viluppo di Arco (AMSA Srl) nata nel 1977 per la gestione del locale Casinò municipale. La storia dei due camping è strettamente legata al territorio. Il campeggio Arco fu costruito negli anni Sessanta del secolo scorso da un commerciante locale, il quale però dovette venderlo appena dieci anni dopo al Comune, che lo diede poi in gestione all’allora neocostituita Azienda Municipalizzata Servizi Arco. Il campeggio visse una

Roberta Sommadossi, Direttrice Amsa Srl

vera esplosione alla fine degli anni ’80 grazie soprattutto al diffondersi della pratica dell’arrampicata sportiva sulle vicine pareti del monte Colodri e della rupe del Castello, due magnifiche palestre naturali

che cominciarono ad attirare numerosissimi sportivi e appassionati della montagna. Un successo reso ancora più grande dalla organizzazione della manifestazione internazionale “Rock Master”. Per fare fronte alla accresciuta domanda nel corso degli anni ’80 furono realizzate le prime soluzioni abitative, miniappartamenti e bungalow. Negli anni 2000, dopo l’acquisizione di un lotto confinante, l’offerta venne ulteriormente ampliata realizzando nuove piazzole ed una serie di chalet. Il Campeggio Arco Lido fu invece acquisito da AMSA a metà degli anni ’80 per la sua posizione in riva al lago, sul quale ha un accesso diretto e un accesso anche alla ciclabile

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REALTÀ REGIONALE

Nel Garda Trentino, in particolare, la natura ci ha regalato un clima mediterraneo in un contesto alpino, il che ci permette di soddisfare esigenze turistiche anche molto differenti e di pensare a proposte che consentano un prolungamento della stagione.

del Garda, frequentatissima dai vacanzieri italiani e stranieri. Inoltre nei terreni adiacenti il campeggio, sorge il Circolo Vela Arco. Oggi AMSA Srl, oltre ai campeggi, gestisce anche i parcheggi a pagamento del Comue di Arco, il centro congressuale Casinò Municipale e il progetto ArcoWedding per la celebrazione di matrimoni ed unioni civili al Castello di Arco. Roberta Sommadossi è la direttrice dell’azienda.

ɴSignora Roberta, quali sono i vantaggi di una gestione comune delle strutture? «I vantaggi derivanti dalla gestione di due campeggi sono molteplici e si riferiscono alle sinergie negli approvvigionamenti, nel marketing e ad una gestione integrata del personale. Ma il vantaggio principale risiede nella possibilità di offrire soluzioni alternative alla clientela». ɴSono previsti ampliamenti e nuove acquisizioni? «Non sono previste nei prossimi anni acquisizioni e questo non per le difficoltà seguite alla pandemia, che come noto ha causato non poche perdite nei bilanci delle aziende turistiche, che hanno avuto una stagione 2020 molto al di sotto della media registrata negli anni precedenti, anche se il comparto del turismo all’aria aperta ha retto meglio di altri, quanto per la nostra scelta di procedere ad una riqualificazione degli asset esistenti, dirottando su questo i nostri investimenti». ɴQuali sono le caratteristiche che contraddistinguono attualmente le due strutture e che incontrano il maggior gradimento da parte della clientela? «Nonostante le due strutture distino solo qualche chilometro l’una dall’altra, la loro vocazione è alquanto differente. Il campeggio Arco Lido ha la sua principale caratteristica nella vicinanza al lago di Garda alla cui spiaggia ha un

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accesso diretto. Chi sceglie questa struttura sono turisti che praticano sport acquatici ma che tuttavia non si identificano solo nel windsurf, ma in uno stile di vita. Il Campeggio Arco, anche per la sua maggiore offerta di chalet e bungalow e per la sua posizione, che dà la sensazione di essere immersi in una pineta, è preferito dalle famiglie, ma non solo. Gli ospiti hanno qui una base ideale per pianificare e fare affascinanti escursioni lungo i numerosi e ben curati sentieri che caratterizzano le montagne trentine e affrontare bellissime arrampicate. Esperienze che coinvolgono anche i campeggiatori più giovani e giovanissimi ai quali è offerto gratuitamente un kids club che li immerge nel mondo dell’outdoor e della natura in ambiente montano».

ɴQuali investimenti avete in cantiere nel breve e medio termine? «Il programma di investimento prevede la riqualificazione degli spazi comuni. Al campeggio Arco ad esempio si sta già lavorando ad un importante progetto di sviluppo, la cui prima fase porterà alla realizzazione di una nuova area piscine, la cui utilizzazione sarà consentita sia ai clienti del campeggio che ai turisti e residenti. Una occasione per legare la struttura al territorio dando la possibilità a grandi e piccini di trovare un po’ di relax o praticare sport acquatici anche tra le montagne». ɴA proposito di territorio qual è il rapporto che vi lega con le altre realtà turistiche, il comune o le aziende locali? «Nell’oggetto sociale di AMSA è specificatamente menzionata la valorizzazione del territorio, che l’azienda persegue con la regia e la collaborazione del Comune di Arco. Ne è un esempio proprio la piscina, la quale come ho detto non sarà ad uso esclusivo dei clienti del campeggio Arco, ma avrà una funzione di pubblica utilità. Inoltre diamo


REALTÀ REGIONALE un concreto sostegno al Circolo Vela Arco, ospitato sui terreni circostanti il Campeggio Arco Lido».

ɴQuale eredità lascerà dal punto di vista dell’accoglienza, dei servizi e della gestione in generale l’attuale emergenza sanitaria? «Ciò che abbiamo vissuto in questo ultimo anno e mezzo ha stravolto le nostre vite, le nostre abitudini, i nostri modi di relazionarci e inevitabilmente i nostri modi di fare impresa. Credo che quanto accaduto abbia fatto emergere in ogni contesto i punti deboli e che l’analisi di questi consenta di trovare nuove opportunità di crescita e miglioramento. La novità maggiore che l’emergenza ha portato non è stata soltanto l’introduzione di nuove procedure per la sanificazione di attrezzature e ambienti e la maggior cura nella pulizia di bungalow e strutture in muratura. Nei nostri campeggi, ad esempio, stiamo riprogettando il sistema di

prenotazioni, di check-in, di comunicazione e le infrastrutture per chi necessita di rimanere connesso anche in vacanza, adesso che il lavoro a distanza, prima quasi una eccezione, è diventato per molti quasi una routine, che probabilmente proseguirà anche oltre l’emergenza. Non dovrà tornare tutto come prima, perché ciò sarebbe di fatto un passo indietro. Se è vero che abbiamo dovuto modificare il nostro modo di lavorare, è anche vero che il turismo all’aria aperta ha mostrato di avere molte opportunità rispetto ad altre formule. Adesso è il momento di studiare il modo per fare sì che il vantaggio acquisito possa diventare per così dire strutturale. In poche parole dobbiamo assolutamente evitare di rilassarci nella speranza che la preferenza dimostrata dai vacanzieri per le strutture dotate di spazi aperti e soluzioni abitative indipendenti si trasformi in un dato di fatto acquisito e consolida-

to. A mio avvisto tutto ciò deve diventare invece un punto dal quale partire per immaginare e sviluppare un nuovo modo di vivere la vacanza».

ɴIl fatto di svolgere l’attività in una provincia particolare come il Trentino, come influisce sul vostro progetto imprenditoriale? «Sicuramente la possibilità della Provincia autonoma di Trento di legiferare su molte materie, le permette di calarsi nelle realtà anche molto eterogenee presenti in Trentino. C’è un altro aspetto che però influisce significativamente sui nostri progetti ed è la ricchezza del territorio di questa regione. Nel Garda Trentino, in particolare, la natura ci ha regalato un clima mediterraneo in un contesto alpino, il che ci permette di soddisfare esigenze turistiche anche molto differenti e di pensare a proposte che consentano un prolungamento della stagione». ✻

Sistemi di segnalazione incendi Over IP conformi al D.M. 28/2/2014 e circolare VVFF 11022 del 12/9/2014

ERMES ELETTRONICA s.r.l. - Via Treviso, 36 – 31020 San Vendemiano (TV) tel. +39 0438 308470 – email: ermes@ermes-cctv.com - web: www.ermes-cctv.com

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di conversione da case histories reali


REALTÀ REGIONALE

Camping Miravalle, dove il piccolo è bello Una piccola struttura in Val di Fassa che ambisce a espandersi pur continuando ad offrire una accoglienza a carattere familiare

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l camping Miravalle è a Campitello di Fassa, vicino a Canazei, quindi in una ottima posizione per chi in estate ama passeggiare per la montagna e godersi il relax degli spazi aperti e verdi che offrono le montagne trentine, come il Gruppo del Sella, Il Pordoi, e la regina delle dolomiti, la Marmolada tutti a un passo dalla struttura ricettiva; oppure per gli appassionati degli sport invernali, essendo a due passi dai più famosi comprensori sciistici, come il Col Rodella, porta ideale per accedere al carosello sciistico del celebre Giro dei quattro passi e di tutto il comprensorio del Dolomiti Superski. Il camping tra i suoi molti servizi nel periodo invernale mette a disposizione degli ospiti un servizio skibus, che collega tra loro tutti i paesi della valle, da Moena a Canazei mentre in estate istituisce un free shuttle per il centro acquati-

Manuel Capovilla, Gestore del Camping MIravalle

co Dolaondes di Canazei. É dotato di piazzole “standard”, completamente inerbate e dotate di allaccio per la luce, e “superior” con in più attacco tv e scarico e carico acqua in estate direttamente in piazzola. Ma anche i “non campeggiatori” possono approfittare della ospitalità e dei servizi del Miravalle per le loro vacanze in Val di Fassa. La struttura dispone infatti di appartamenti, in case costruite secondo

la più genuina architettura montana dalle stanze rivestite in caldo legno. Ovviamente al Miravalle è possibile svolgere una nutrita serie di discipline sportive: mountain bike, trekking, e soprattutto divertirsi presso il centro sportivo “ischia” con cui è convenzionato muovendo i primi passi nella palestra artificiale di roccia sotto lo sguardo di un'esperta guida, oppure facendo una partita a tennis, a calcetto, pallacanestro o pallavolo. E per gli amanti del genere c’è pure un campo bocce, il minigolf ed un campo scuola per golfisti. A gestire il Miravalle è Manuel Capovilla, che ama definirsi il factotum di questa struttura abbastanza piccola. É infatti lui a occuparsi dell’amministrazione, dei contatti e rapporti con i clienti, a risolvere le piccole e grosse questioni che riguardano la gestione quotidiana mente quando la stagione estiva e invernale entra

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REALTÀ REGIONALE in pausa passa alla manutenzione e a progettare interventi di ristrutturazione e migliorie. La storia di questo campeggio è abbastanza lunga. Risale infatti al 1963 la prima licenza per avviare l’attività e porta il nome del nonno Francesco, il quale ebbe l’idea e l’ispirazione di adattare qualche decina di metri quadrati di prato di sua proprietà all’accoglienza solo estiva dei campeggiatori, che all’epoca ancora potevano definirsi dei pionieri della vacanza open air, ai quali bastava un po’ di spazio per piantare i picchetti della tenda, un posto dove accendere un fuoco e magari un piccolo albero a fare da parasole. Una prima tappa importante per la trasformazione di quell’area di sosta è stata quando la licenza è passata ai genitori, Luciana e Renato, i quali hanno adottato uno stile più imprenditoriale. Per prima cosa hanno costruito il primo edificio in muratura per adibirlo a servizi, bar e reception. In seguito hanno acquistato altri terreni per aumentare il numero delle piazzole e costruito un secondo edificio per adeguare il numero dei servizi all’aumentata capacita ricettiva. Quando negli ultimi anni il “bastone del comando” è passato a Manuel Capovilla e alla sorella la ricettività è ancora aumentata come è aumentata anche la qualità dei servizi, mentre l’offerta è stata differenziata in base ai diversi tipi di piazzole e con l’acquisizione degli appartamenti. Inoltre è stata inserita la ristorazione e sono stati ristrutturati gli spazi comuni, diventati più accoglienti mentre una rinnovata attenzione è stata riservata a chi sceglie di soggiornare con la propria tenda Come accade in quasi tutte le aziende però non sempre è andato tutto liscio e anche il Miravalle ha attraversato dei periodi di crisi, tuttavia come dice il signor Capovilla lui e i suoi collaboratori hanno sempre creduto nella capacità dell’azienda, e delle persone che vi lavorano,

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Con il passare degli anni e con la sempre maggiore consapevolezza del mercato ci siamo orientati verso una filosofia aziendale più strutturata che abbia come centro la qualità del prodotto. di adattarsi ai cambiamenti, sia quando hanno riguardato la domanda, che negli ultimi decenni ha richiesto profondi interventi e investimenti, che la destinazione turistica e il territorio; pertanto la crescita è sempre stata costante.

ɴSignor Capovilla, come si è evoluta nel tempo la vostra filosofia imprenditoriale, dagli inizi ad oggi? «All’inizio della nostra avventura non c’era una vera e propria filosofia alle spalle del nostro lavoro ma semplicemente la voglia di realizzare un progetto di vita. Con il passare degli anni e con la sempre maggiore consapevolezza del mercato ci siamo orientati verso una filosofia aziendale più strutturata che abbia come centro la qualità del prodotto che offriamo». ɴQuali sono le caratteristiche che contraddistinguono attualmente la struttura e incontrano il maggior gradimento da parte della clientela? «Partiamo dal presupposto che godiamo di una posizione privilegiata poiché siamo a due passi dal

centro di Campitello, con i suoi negozi, bar, edicole, e dagli impianti di risalita ma allo stesso tempo in una zona estremamente tranquilla. Il nostro cliente apprezza il clima famigliare che cerchiamo di trasmettere e la cura, che definirei maniacale, del verde».

ɴQuali investimenti avete in cantiere nel breve e medio termine? «Nel prossimo futuro dobbiamo cercare di offrire maggiori servizi agli ospiti, come una zona benessere e qualcosa di specifico per i nostri piccoli ospiti. Inoltre pensiamo ad un ampliamento ulteriore della ricettività con l’istallazione di case mobili, bungalows o appartamenti». ɴQual è il rapporto che ha la vostra struttura col territorio circostante? «I campeggi portano in generale un notevole indotto alle comunità circostanti anche se non sempre questo viene riconosciuto. Purtroppo sono gli stessi enti locali a non rendersi conto di cosa significa avere un campeggio o un villaggio


REALTÀ REGIONALE

sul loro territorio e quindi neppure pensano a coinvolgere le strutture, o a farsi coinvolgere, in iniziative che potrebbero valorizzare le risorse locali. Credo che ciò dipenda anche dalla scarsa conoscenza che ancora molti amministratori hanno del turismo all’aria aperta. Comunque facciamo alcune cose con altre strutture, sempre appartenenti alla nostra famiglia».

ɴQuale impegno e quali strutture sono necessarie ad un campeggio che resta aperto anche nella stagione invernale? «Temperature sotto lo zero e presenza di neve per molti mesi comportano una manutenzione ed una cura straordinaria in tutte le aree del campeggio nonché investimenti maggiori in termini di costi di costruzione e di mantenimento. A questi si fa normalmente fronte in modo naturale dato che viviamo qui da sempre; tuttavia sarebbe una buona cosa se i legislatori dimostrassero una maggiore sensibilità e comprensione delle diverse esigenze del turismo all’aria aperta in ambiente montano. Ad esempio si dovrebbe permettere alle strutture di disporre di maggiori volumi edificabili visto che i servizi e le attività che in estate si svolgono all’aperto in inverno hanno bisogno di spazi chiusi e riscaldati»

ɴPer rimanere in tema, qual è l’atteggiamento degli enti locali e della Provincia autonoma nei confronti del turismo all’aria aperta? «Come ho già detto a livello locale vi è talvolta scarsa sensibilità per uno dei pochi settori che negli ultimi anni ha avuto tassi di crescita superiori a tutti gli altri comparti. Per quanto riguarda la nostra Provincia autonoma nonostante si sia data una normativa che ha radicalmente migliorato il quadro legislativo aprendo interessanti prospettive, aspettiamo ancora di avere ampi spazi di confronto per poter illustrare agli amministratori le nostre istanze, peraltro ben rappresentate dalla Faita, in modo da consentirci di migliorare e sviluppare il nostro settore rendendolo sempre più aderente alle richieste e alle tendenze del mercato. Soprattutto adesso che il maremoto pandemico ha mostrato le potenzialità e la capacità di resistenza e ripresa dell’open air». ✻

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PIANETA TURISMO

L’occupazione nel turismo dopo il Covid

I nodi sono arrivati al pettine e a farne le spese saranno i lavoratori, ma addetti motivati e qualificati sono ora quanto mai necessari per una vera ripresa del turismo di Marco Brogna

P

erdita di PIL, chiusura temporanea o definitiva di aziende turistiche e riorganizzazione della domanda turistica sono temi al centro di dibattiti, spesso serrati, tra rappresentanti del mondo aziendale e governanti, locali e centrali. Tuttavia un tema, altrettanto centrale, è certamente ancora trascurato: gli effetti del Covid sul mondo del lavoro che, direttamente o indirettamente, affonda le radici della sua esistenza nel comparto turistico. La crisi pandemica sta stressan-

Università La Sapienza di Roma do il settore, mettendo a rischio una gran parte dei posti di lavoro in ambito turistico, da sempre noto per essere ad alta intensità di manodopera e fornire un elevato contributo in termini di posti di lavoro, non solo a personale poco qualificato, - che comunque rappresenta la quota maggiore - ma anche, con percentuali crescenti, a professionisti caratterizzati da alta formazione e specializzazione, con elevate conoscenze in campo tecnologico. Il comparto turistico è inoltre ca-

ratterizzato dalla presenza di una elevatissima percentuale di contratti a termine - secondo l’Istat il 26,2% contro il 13,1% della media nazionale - e da una diffusione frequente e capillare dl lavoro part-time - 28,7% contro il 19,0% del totale occupati. Fattori che, se un tempo rappresentavano il punto di forza, rendendo particolarmente elastica l’offerta rispetto ad una domanda in continua e rapida evoluzione, si sono dimostrati la grande debolezza del sistema turismo nazionale, i piedi d’argilla di un gigante errone-

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PIANETA TURISMO

I lavoratori del settore turistico sono presenti in maggiore quantità nelle regioni del Centro-Sud - 52,9% rispetto al 47,8% del totale occupati - e si caratterizzano per una elevata presenza femminile.

amente ritenuto solido e indistruttibile. Il settore si caratterizza inoltre per una distribuzione numericamente non equa dei lavoratori nelle singole specializzazioni: dieci professioni coprono il 74% degli occupati; le prime cinque riguardano: baristi, camerieri, cuochi, esercenti nelle attività di ristorazione, addetti alla preparazione, cottura e distribuzione di cibi, quindi la ristorazione, attività indirettamente turistica che ha sofferto più delle altre le chiusure forzate e le restrizioni operative. Ed ancora, dal punto di vista geografico, i lavoratori del settore turistico sono presenti in maggiore quantità nelle regioni del Centro-Sud - 52,9% rispetto al 47,8% del totale occupati - e si caratterizzano per una elevata presenza femminile - 45,4% contro il 42,3% nazionale -, e soprattutto per una maggiore quota di giovani tra i 15 e i 34 anni - 38,3% in confronto al 22,1% nazionale -. Chiusura di aziende del comparto turistico significa quindi perdita di posti di lavoro soprattutto nel centro Sud Italia, con mag-

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giore coinvolgimento di giovani e donne; un risultato totalmente controcorrente rispetto agli obiettivi dichiarati, in termini di politiche di sviluppo economico, dagli ultimi cinque governi nazionali. Se al fenomeno diretto aggiungiamo l’indotto turistico la crisi occupazionale si fa ben più grave: secondo l’Istat l’impatto generato dal settore turistico sull’economia nazionale produce un effetto positivo nei settori indirettamente collegati al comparto stesso, al punto che ogni quattro posti aggiuntivi creati nel settore del turismo se ne genera uno in più nell’industria. Si provi a riflettere sul mondo delle forniture di prodotti e servizi al settore ricettivo o della ristorazione; forniture agroalimentari, non solo la produzione ma anche la trasformazione, il confezionamento e il trasporto, i servizi di lavanderia industriale, le forniture per la pulizia, l’impiantistica e la necessaria manutenzione, i servizi di trasporto, assicurativi e molto altro. L’entità della perdita di posti di lavoro causata dalla crisi non è ancora evidente, anche perché il percor-

so non è giunto al termine. Molti Governi, e l’Italia tra questi, hanno protetto i lavoratori dall’impatto della pandemia, ed è bene che sia accaduto, con strumenti congiunturali di breve durata. Si è trattato di pura sopravvivenza economica, di strumenti di sostegno sociale a famiglie non più in grado di produrre reddito. Ma il problema è ancora dietro l’angolo: l’Unwto stima che circa 100 milioni di posti di lavoro sono a rischio a livello globale. In Italia, secondo stime di Cerved, sono a rischio fallimento il 14% delle aziende del comparto turismo e servizi di ospitalità - il 10% sono già fallite tra 2020 e primo semestre 2021-, con quasi 100mila posti di lavoro ad altissimo rischio. Si tratta soprattutto di dipendenti di aziende di piccole e medie dimensioni con una forte prevalenza di microimprese con meno di 10 addetti; proprio quelle microimprese spesso gestite da giovani e donne e lavoratori “informali” caratterizzate dal rivolgere la propria domanda di lavoro verso le medesime classi sociali.


PIANETA TURISMO Se questo è vero, nella misura in cui altri settori economici pur vivendo la medesima crisi pandemica, non hanno registrato i danni strutturali tipici del turismo - tutte le stime sulla possibile ripresa del turismo in Italia, per quanto ottimistiche, vedono come anno di riavvio il 2023 - la caduta occupazionale nel comparto turistico potrebbe causare una pericolosissima perdita di competenze nel settore, poiché molti lavoratori in uscita dal turismo si ricicleranno, in modo spontaneo, in altri comparti. Inoltre si potrebbe innescare un fenomeno assolutamente negativo in termini di riduzione delle prospettive occupazionali nel settore, spingendo la ricerca di occupazione verso altre mete e altri obiettivi, indebolendo ulteriormente un settore che oggi deve necessariamente mettere in campo le forze migliori in termini di professionalità, di impegno e di idee, se vuole tornare a competere con le top destinations mondiali,

riattivando quel fenomeno di crescita e sviluppo turistico raggiunto, con successo nel 2019. Una recente indagine speciale Istat sull’impatto dell’emergenza sanitaria ed economica ha analizzato un campione di oltre 177mila aziende turistiche, pari al 42,9% del totale delle imprese turistiche italiane, al 72,3% degli addetti in esse impiegati e al 79,8% del valore aggiunto. Dai risultati dell’indagine il settore turistico si conferma essere uno dei comparti più colpiti dall’emergenza sanitaria. Nei mesi del primo lockdown nazionale, da Marzo ad Aprile 2020, il 38,2% delle imprese turistiche ha dichiarato di non avere registrato fatturato e più della metà (50,9%) ha dichiarato che il valore delle vendite era più che dimezzato rispetto agli stessi mesi del 2019. Tra giugno e ottobre 2020 l’entità della perdita si è attenuata, ma si è confermata ampia la quota di imprese colpite: quasi 8 su 10 (il

79,6%) hanno dichiarato una flessione del fatturato superiore al 50% (27,4%) o compresa tra il 25-50% (52,2%), rispetto a una media del complesso dei settori più contenuta - 6 imprese su 10 registrata nel totale economia-. Una percentuale attorno al 20% delle strutture ricettive di classe media sarebbe oggi a rischio chiusura, a seguito della crisi innescata dalla pandemia. Si tratta di migliaia di strutture, e quindi decine di migliaia di posti di lavoro, che potrebbero nei prossimi mesi essere riconvertite ad altra attività, oppure, nella migliore delle ipotesi, vendute ad altri imprenditori, di solito grandi gruppi, che operano con politiche centralizzate verso il paese di origine del gruppo aziendale, lasciando al territorio, anche in termini occupazionali e di economia indotta, le briciole. Una crisi che pone in evidenza chiari divari regionali, anche in termini di perdita di posti di la-

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PIANETA TURISMO voro. Tra Giugno e Ottobre 2020 il Mezzogiorno ha registrato la quota più elevata di imprese con un calo molto elevato del fatturato: l’83,1% dichiara una diminuzione superiore al 50% - 32,7% la media nazionale - o compresa tra il 25% e il 50% - 50,4% la media nazionale -, rispetto all’80,8% registrato al Centro e nel Nord-Ovest e al 74,4% nel Nord-Est. È anche vero che ragionare in termini di tre Italie è certamente riduttivo: l’impatto economico della pandemia sui territori è stato eterogeneo, ma pervasivo. Alcune regioni sono riuscite a contenere gli impatti negativi facendo leva su altri settori economici, altre, poco turisticizzate hanno ovviamente sofferto in modo marginale la crisi turistica. Sulla base dei risultati delle indagini sugli effetti della crisi da Covid-19, in undici regioni almeno la metà delle imprese presenta un rischio alto o medio-alto - riduzione di fatturato, seri rischi operativi e nessuna strategia di reazione alla crisi -; di queste sette sono nel Mezzogiorno: Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Puglia; una al Nord: Provincia autonoma di Bolzano, e tre nel Centro Italia: Lazio, Umbria e Toscana. Pertanto, ad oggi circa un terzo degli addetti totali (32,6%) è impiegato in imprese a rischio alto o medio-alto, con percentuali preoccupanti che in alcune regioni superano il 40%, ed anche in questo caso, con marcati divari regionali: sette sono nel Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Abruzzo, Sar-

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degna, Molise, Sicilia e Campania, una nel Centro: Umbria. e una nel Nord: Valle d’Aosta. La medesima ricerca ha elaborato un indicatore territoriale di “rischio combinato”, ovvero di sintesi del rischio per imprese e addetti. Tale indicatore pone in evidenza quanto la crisi sia destinata ad accentuare il divario tra le aree geografiche: delle sei regioni il cui tessuto produttivo risulta ad alto rischio, cinque appartengono al Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Sardegna, e una al Centro: Umbria, mentre le sei a rischio basso sono tutte nell’Italia settentrionale: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento. Occorre tuttavia aggiungere alcune riflessioni: si riscontrano vulnerabilità anche in aree del Centro, come in Toscana, Lazio e Umbria e del Nord: Valle d’Aosta e Provincia

La caduta occupazionale nel comparto turistico potrebbe causare una pericolosissima perdita di competenze nel settore, poiché molti lavoratori in uscita dal turismo si ricicleranno, in modo spontaneo.

autonoma di Bolzano, dove sono più rilevanti le attività maggiormente colpite dalla pandemia, a conferma che all’interno di un quadro generale quantomeno di stagnazione economica c’è chi sta meno peggio degli altri essendo difficile riuscire a dire meglio degli altri. La situazione di estrema fragilità del comparto occupazionale turistico è purtroppo confermata dalla ricerca Istat sui Sistemi Locali del Lavoro, nel corso della quale si è calcolato un “indice di rischio territoriale” sulla base della collocazione delle stesse imprese nei Sistemi locali. Anche in questo caso è emersa una chiara dicotomia tra Nord e Sud, con il primo caratterizzato da un sistema di imprese meno fragile e il secondo da una esposizione al rischio significativamente maggiore. Occorre tuttavia sottolineare quanto la ricerca abbia confermato che anche nelle regioni settentrionali più solide emergono numerose realtà locali fragili, soprattutto all’interno di Sistemi locali del lavoro a forte vocazione turistica, quali Susa, Courmayeur, Livigno, Ponte di Legno, San Candido, Pinzolo, Jesolo, Finale Ligure, Sestri Levante, Cesenatico. Nelle regioni del Centro le aree a maggiore fragilità sono individuabili soprattutto nelle zone agricole e turistiche della Toscana: Monte Argentario, Orbetello, Montalcino, Portoferraio, ad esempio; dell’alto Lazio: Acquapendente e Civita Castellana, e in alcune zone dell’Umbria come Cascia e Norcia; del basso


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Sconfiggere il Covid non significherà aver riposizionato l’Italia nel panorama turistico preCovid. L’economia da turismo avrà bisogno di tempo per riorganizzarsi e ripartire, per recuperare le posizioni perse, sempre a patto che ci riesca. Lazio: Sabaudia, Gaeta, Terracina. I Sistemi locali distrettuali presentano una minore rischiosità, anche grazie alle loro caratteristiche industriali. È il caso in particolare dei centri di Arezzo e Lucca, specializzati rispettivamente nell’oreficeria e strumenti musicali, e nell’industria cartotecnica. Nel Mezzogiorno, mentre Abruzzo e Molise hanno un numero limi-

tato di Sistemi locali in difficoltà, altri territori, soprattutto a vocazione turistica, sono in sofferenza: dai Sistemi locali di Capri, Ischia e Amalfi in Campania, a quelli di San Giovanni Rotondo, Fasano, Ostuni, Gallipoli in Puglia, a Maratea e Policoro in Basilicata, a Praia a Mare, Tropea e Cirò Marina in Calabria. Lo stesso in Sicilia: Gela, Sciacca, Licata, Noto fra le zone turistiche, Castelvetrano e Pachino fra quelle più agricole. La Sardegna mostra una realtà peculiare in cui la distinzione tra zone interne, più penalizzate, e costiere, in alcuni casi meno svantaggiate, sembra essere sostituita da una contrapposizione tra Sistemi locali urbani come Cagliari e Sassari, relativamente solidi, e sistemi non urbani, in difficoltà. Si è quindi in presenza di uno scenario quantomeno complesso, caratterizzato da una serie di elementi destrutturanti diffusi, alcuni in modo omogeneo a fronte di altri fortemente ubicati. Elementi in parte pre-esistenti al Covid, ma certamente amplificati dal processo pandemico. Se tutto ciò è vero, sconfiggere il

Covid non significherà aver riposizionato l’Italia nel panorama turistico pre-Covid. L’economia da turismo avrà bisogno di tempo per riorganizzarsi e ripartire, per recuperare le posizioni perse, sempre a patto che ci riesca. Purtroppo non è sufficienze un sostegno all’occupazione turistica per mantenere in vita un comparto, essenziale e strategico per l’economia italiana. Il rischio di emorragia della forza lavoro, di flussi in uscita verso altri settori, o ancor peggio verso altri Paesi, è presente e crescente. E purtroppo tale fenomeno rischia di consolidarsi con forza proprio nel momento in cui occorre puntare sulla crescita formativa, sulla massima specializzazione, su quelle conoscenze e su quelle capacità operative necessarie per tornare competitivi nel mercato globale. Occorre quindi trovare le leve più appropriate per trattenere queste professionalità, occorre attivare il giusto mix di interventi pubblico-privati necessario per riattivare e sviluppare un comparto economico che nel 2019 ha prodotto non meno del 13% del PIL nazionale. ✻

Bibliografia

CENSIS, Italia sotto sforzo. Diario della transizione 2020/21-4. Reinventare il turismo dopo la tempesta perfetta, febbraio 2021. CERVED INDUSTRY FORECAST, L’impatto del Covid-19 sulla filiera turismo e trasporti, 2020. Covid-19: Risposte di Policy per le PMI, https://www.oecd.org/cfe/leed/2020-OECD-COVID-19-Risposte-di-policy-a-favore-delle-PMI.pdf, 23 marzo 2020. ILO, The Impact of Covid-19 on the Tourism Sector, Briefing note, giugno 2020. ISTAT, I profili strategici e operativi delle imprese italiane nella crisi generata dal Covid-19, 11 gennaio 2021, https://www.istat.it/it/ files//2021/01/. ISTAT, Movimento Turistico in Italia (gennaio-settembre 2020), 2020. ISTAT, Conto Satellite del Turismo per l’Italia: Anno 2017, giugno 2020. ISTAT, III trimestre 2020: Fatturato dei servizi. Statistiche Flash, 26 novembre 2020.

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I primi 50 anni di PleinAir

Al Salone del Camper di Parma testimonianze del passato e visioni del futuro per riflettere sul settore del caravanning e del turismo all’aria aperta di Michela Bagatella

I

l primo numero di 2C, la rivile più autorevoli voci del compar«PleinAir è stata testimone e intersta antesignana di PleinAir to; offrendo diverse angolazioni e prete dei fatti e dei cambiamenti fondata da Raffaele Jannucchiavi di lettura intorno al fenomedel comparto della vacanza all'aria ci, usciva nell’ottobre del 1971 no del turismo all’aperto. Il conveaperta» ha affermato il direttore orientando da subito la propria gno “I cinquant’anni del plein air: responsabile della rivista Bruno azione sulla tenda, sulla caratestimonianze del passato e visioni Andrea Ciattini. «Di pari passo ha van e di lì a poco sul camper. del futuro. seguito il progresso e lo sviluppo E al tempo stesso dell’industria dei sulla libertà di coveicoli ricreazionastruire con creatili, ascoltando e inCiattini: «PleinAir è stata testimone e vità il proprio temdicando le mutevoli interprete dei fatti e dei cambiamenti del po libero, lontano esigenze di chi – per comparto della vacanza all'aria aperta. dagli standard del passione o per svaturismo di massa e go – entrava a far in una riconquistaparte della numeta armonia con l’ambiente e i ritMezzo secolo di turismo seconda rosa schiera dei lettori». mi della natura. Intorno alla nuonatura: evoluzione e cambiamenti Nel suo saluto introduttivo Antova vacanza a bordo di una cellula dell’offerta, della domanda e degli nio Cellie, amministratore delegaabitabile, in particolare, ha ruotato strumenti – camper, caravan e acto di Fiere di Parma, ha voluto sotsin dalle origini la piccola grande cessori per l’outdoor – per realiztolineare l’intuizione di un editore rivoluzione culturale di cui la rivizarlo” si è posto in tal modo, come che non si è limitato a “fare una testa si è fatta precorritrice e portaribadito dagli intervenuti, quale stata” ma ha creato una communivoce, formando e ispirando intere momento di unione fra le voci di ty: «Il PleinAirClub è uno dei pochi generazioni di viaggiatori. un settore che ha la consapevocasi virtuosi di migrazione delle Un traguardo che la testata ha lezza di dover lavorare congiuncompetenze editoriali verso la logiscelto di celebrare mercoledì 15 settamente per valorizzare le proprie ca della comunità», ha affermato. tembre, nella cornice del Salone potenzialità e far sentire la propria «E anche questa fiera rappresenta del Camper, insieme ad alcune fra voce nei confronti delle istituzioni. in maniera assonomica questa vo-

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Ludovica Sanpaolesi Direttrice di Associazione Produttori Caravan e Camper

Una libera lettura delle teorie di Charles Darwin applicate alle imprese: chi non si adatta, scompare.

glia di community». Presente al convegno con un videomessaggio Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti e di Confesercenti Sicilia, ha messo l’accento sulla capacità di tenuta del turismo en plein air. «La filiera del turismo sta attraversando un momento di grande difficoltà nonostante le settimane estive abbiano dato esiti positivi. In questo contesto la vacanza all’aria aperta si è difesa egregiamente, anzi, rappresenta l’hardware migliore per poter aggredire il percorso duro della ripresa del turismo. E sarà un’arma vincente, che ci consentirà di recuperare più velocemente quel 13,5% del PIL che il turismo rappresentava prima della pandemia». Si è focalizzata sul ruolo del comparto produttivo Ludovica Sanpaolesi, direttrice di Associazione Produttori Caravan e Camper, che ha tracciato un significativo viaggio nelle trasformazioni organizzative, sociali e culturali che le aziende produttrici di camper hanno vissuto nell’ultimo trentennio. Un breve viaggio non solo nei cambiamenti del modo di fare business, ma anche della vita delle persone

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che hanno interpretato il cambiamento, adattandosi o non adattandosi alle realtà sempre nuove delle aziende produttrici. «Una libera lettura delle teorie di Charles Darwin applicate alle imprese: chi non si adatta, scompare», ha detto la Sanpaolesi. «In pochi anni le aziende si sono trasformate: da imprese a conduzione familiare ad aziende più strutturate, a gruppi multinazionali e globalizzati. Anche i prodotti hanno subito grandi trasformazioni perché la domanda si è trasformata: siamo passati dalla richiesta di camper con sette posti omologati ad una domanda di camper di lunghezza inferiore ai sette metri. La storia del plein air è anche lo specchio di una società che cambia». Ha posto l’accento sul dialogo fra il turismo della mobilità e le imprese turistico ricettive all’aria aperta Alberto Granzotto, presidente di FAITA-FederCamping. «Sono molto felice di questo incontro che ribadisce l’esigenza di un programma di lavoro comune» ha affermato Granzotto, che ha proposto una serie di riflessioni e di dati su mezzo secolo di turismo secondo natura dal punto di vista di un’associazione che nel corso di più di sessant’anni ha accompagnato in modo costante lo sviluppo dell’accoglienza all’aria aperta. «Un’occasione per ripercorrere anche la nostra storia e constatare come alcune delle problematiche affrontate da coloro che ci hanno preceduto siano ancora di attualità». Di fatto il tema dell’ambiente, della sostenibilità, della natura è sempre stato al centro dell’associazione, e non è un caso se già nelle campagne promozionali degli anni Cinquanta il campeggio veniva proposto come vacanza di qualità, nella natura ma senza rinunciare ai comfort. Nell’ambito di un settore che a livello europeo presenta significativi numeri di crescita Granzotto ha proposto una riflessione: la varietà che caratterizza la clientela dei campeggi-villaggi conferma la dinamicità del target di riferimento

da intercettare, che sarebbe riduttivo ricondurre a categorie standardizzate (“il camperista”, “l’utente del bungalow”e così via). «Spesso il cliente arriva con un camper a noleggio, l’anno successivo occupa una casa mobile e infine ritorna a bordo di un camper di proprietà»: in altre parole, è importante avere una visione ampliata e un approccio collaborativo fra i diversi attori del comparto, intercettando e convogliando i bisogni di una domanda accomunata da una filosofia di vita e da valori comuni. «A patto che le istituzioni siano in grado di prevedere strumenti che permettano alle imprese turistico ricettive di continuare il processo di adeguamento ai nuovi standard di qualità e sostenibilità». Propone risposte concrete alle esigenze si sviluppo ecosostenibile anche il gruppo AL-KO Vehicle Technology, una realtà globale con un fatturato di circa 800 milioni di euro e circa 3.800 dipendenti in trenta sedi in tutto il mondo. La mission del gruppo è quella di sviluppare componenti di qualità per migliorare il comfort e la sicurezza a bordo di veicoli ricreazionali, commerciali e rimorchi: dai telai per camper e caravan alle sospensioni e ai sistemi di sicurezza antisbandamento. «Ora la nuova sfida è il green caravanning» ha affermato nel suo intervento l’amministratore delegato di ALKO Kober, Gerd Stoll. «Strutture leggere, e-mobility, aerodinamica efficiente e materiali sostenibili per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Come il prototipo di Hybrid Power Chassis per camper (un concept diesel-elettrico con un’autonomia elettrica fino a 100 km), il telaio VARIO X che può ridurre fino al 30% il peso della caravan, la piattaforma AL-KO e-drive cioè una caravan dotata di sistema di frenata ottimizzato e aerodinamica migliorata, in fase di studio per il traino delle caravan con auto elettriche». Anche il design del veicolo abitativo è stato oggetto di una si-


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Le istituzioni dovranno essere in grado di prevedere strumenti che permettano alle imprese turistico ricettive di continuare il processo di adeguamento ai nuovi standard di qualità e sostenibilità. Alberto Granzotto - Presidente di FAITA-FederCamping

gnificativa evoluzione, illustrata dall’intervento di Giorgio Calderoni, responsabile commerciale dei marchi Mobilvettae Font Vendômedel gruppo Trigano con alle spalle una solida esperienza nel campo della progettazione. Il camper si è trasformato in questi ultimi venti anni seguendo le principali tendenze del settore della mobilità – automotive, tecnologia, connettività, prestazioni – ma soprattutto lo sviluppo dell’interior design: materiali e funzionalità» ha affermato. «Questa tendenza ha influenzato in modo rilevante lo studio da parte dei costruttori dei volumi interni e della struttura esterna. La futura evoluzione si baserà sull’attenzione all’impiego del camper, o meglio di alcune sue tipologie, come veicolo quotidiano oltre che per le vacanze en plein air». Ha espresso la voce degli operatori commerciali del settore e le specifiche attività messe in campo per il riconoscimento del veicolo ricreazionale Ester Bordino, presidentessa di Assocamp: «I veicoli ricreazionali non hanno di fatto una collocazione precisa: sono parificati al settore automobilistico ma in realtà sono strumenti per fare turismo e condividono le problematiche di questo settore: un aspetto su cui occorre lavorare con i legislatori» ha detto la Bordino. «Abbiamo ottenuto dei risultati negli anni ma siamo ancora in ritardo su cose importanti. Il turismo itinerante per poter crescere ha bisogno di aree di sosta, campeggi flessibili, parcheggi scambiatori e in generale di nuove infrastrutture oltre a delle leggi ad hoc per i veicoli ricreazionali. Da anni chiediamo che la patente B venga estesa sino

a 42,5 q e per questo nei mesi scorsi Assocamp ha partecipato alla consultazione pubblica proposta dalla Comunità Europea ed ha già inviato a gennaio una richiesta di revisione della patente B. Un altro tema che ci sta particolarmente a cuore e al quale stiamo lavorando è la riduzione dell’Iva al 4 % sui veicoli ricreazionali per le persone con disabilità, attualmente prevista solo per le vetture». Il camper, se opportunamente adattato, è infatti un formidabile strumento di mobilità e indipendenza di chi vive in una situazione - permanente o temporanea - di ridotta capacità di movimento. Sulla scia di questa convinzione la rivista PleinAir nel 2003, Anno Internazionale delle Persone con Disabilità, indisse il concorso Camperabile finalizzato alla progettazione di un camper, a cui fecero seguito il Protocollo del Camper Accessibile e, qualche anno dopo, il Decalogo del Camperista Disabile stilato in collaborazione con Roberto Vitali, il fondatore di Village for all V4A presente al tavolo dei relatori. «L’invecchiamento della popolazione – entro il 2050 il 35% degli europei avrà più di sessantacinque anni – richiede attenzioni maggiori al comfort e flessibilità dei camper e dei caravan perché sono sempre più le persone che hanno bisogno della “loro accessibilità”» ha detto Vitali. «Da trent’anni mi occupo di turismo accessibile e con nel 2008 siamo partiti proprio dai campeggi per creare il primo network di strutture accessibili: l’evoluzione di questo settore è stata straordinaria. In passato si andava alla ricerca della camera

accessibile, il futuro prossimo sarà quello delle destinazioni turistiche che devono rendersi accessibili per diventare destination4all». In rappresentanza delle associazioni di campeggiatori Guido Chiari, presidente di Actitalia, ha delineato un excursus sull’evoluzione dell’associazionismo dagli albori ad oggi, unitamente a una riflessione sul ruolo rivestito dalle organizzazioni di campeggiatori nella divulgazione della vacanza all’aria aperta e delle sue modalità. «Dalla nascita dei primi Club ai benefici dello stare insieme, dalla tutela e sicurezza nelle attività dei club, ai progetti e alle idee da condividere con le altre associazioni per un peso e una valorizzazione maggiore delle nostre proposte». Ha infine offerto una prospettiva sugli itinerari culturali come attrattore e chiave di sviluppo, Antonio Barone, direttore dell’Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa La Rotta dei Fenici. «La Rotta dei Fenici ha percorso insieme a PleinAir circa l’ultimo decennio della sua prestigiosa storia condividendo visioni, modelli, idee e programmi» ha affermato. «In particolare promuovendo nuove proposte di viaggio sostenibile e responsabile, realizzando tour per i lettori che fungono da progetti pilota di un turismo che adesso è diventato di grande attualità, di un nuovo rapporto con le comunità ospitanti e seguendo percorsi culturali, esperienziali e creativi.Il ruolo degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa è infatti cambiato nel tempo ed oggi si propongono come uno dei migliori strumenti per la promozione di uno sviluppo ecosostenibile dei territori». ✻

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I cinquant’anni della rivista PleinAir sono l’occasione per parlare con l’attuale direttore Bruno Andrea Ciattini di due mondi uniti dalla passione per l’open air

Camperisti e camping,

un’alleanza ancora possibile?

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n principio fu 2C, acronimo di Caravan e Camping, rivista fondata da Raffaele Jannucci nel 1971 sull’onda del diffondersi anche in Italia della voglia di vacanze in libertà, a bordo di roulotte. Un nuovo tipo di turista “nomade” stava percorrendo l’Italia da Nord a Sud, e per poterlo fare aveva talvolta bisogno di aree di sosta e spazi dove poter parcheggiare e soggiornare; motivo per cui la recettività all’aria aperta è subito entrata nel dna della testata, come dice l’attuale direttore di PleinAir, Bruno Andrea Ciattini, il quale ricorda anche che i camper, e con esso la locuzione “Abitar viaggiando” coniata da Alberto Galassetti, sono arrivati un pochino più tardi in ordine cronologico, «ovvero quando l’avvento della cellula abitabile motorizzata ha dato il via alla riflessione sul veicolo abitativo

di Pietro Licciardi come strumento di libertà per vivere il proprio tempo libero a tutto campo, e al tempo stesso come opportunità per ripensare il rapporto fra l’uomo e lo spazio, fra le persone e l’ambiente». Nell’Italia del boom economico che cementificava le coste con le seconde case e gli alberghi, il campeggio e gli strumenti per viverlo erano già allora indicati dalla rivista come una strategia per un turismo sostenibile. E ancora oggi le pagine della rivista continuano a promuovere l’immagine del campeggio in Italia come all’estero attraverso articoli, inchieste, rubriche e approfondimenti di vario genere.

ɴCiattini, nel corso dei cinquant’anni di storia della rivista avete praticamente visto nascere il turismo italiano su ruote, seguendone la crescita fino ad oggi.

Secondo la vostra esperienza quale sarà la prossima evoluzione del settore? «Il turismo in camper, e in misura inferiore quello in caravan, è stato oggetto negli ultimi tempi di un impulso straordinario: la pandemia non ha fatto che accelerare un processo che in realtà era già in corso. La tendenza in atto non può che consolidarsi nel tempo a venire perché questa forma di turismo è fra quelle che, per propria natura, meglio rispondono alle tematiche legate alla tutela ambientale e allo sviluppo sostenibile. Questa voglia di veicolo ricreazionale ha trovato riscontro anche nell’ultima edizione del Salone del Camper, secondo evento europeo del settore, che ha visto affacciarsi in fiera un pubblico nuovo composto da giovani e famiglie. Come e dove orientare questa domanda? A mio avviso

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PIANETA TURISMO

Nei decenni passati la diffusa tendenza delle strutture a trasformarsi in villaggi se da un lato ha consentito alle strutture stesse di sopravvivere, dall’altro ha generato un certo disamore nei camperisti.

saranno in vantaggio quei territori che sapranno organizzare l’accoglienza verso questi turisti con una visione ampliata e trasversale capace di intercettare tutti i fenomeni emergenti -penso ai cammini, alla mobilità dolce in bicicletta, alla riscoperta dei borghi minori e dei territori rurali - che si sposano perfettamente con la filosofia della vacanza en plein air.

ɴIl turismo su ruote troverà nei campeggi, che nel frattempo sono diventati dei villaggi, ancora dei validi partner? E perché questo avvenga secondo il vostro punto di vista come dovranno adeguarsi i campeggi? «Stando a un sondaggio realizzato da PleinAir su un significativo campione di visitatori del Salone del Camper 2020, il confronto fra campeggi e aree di sosta nelle preferenze del camperista vede le due tipologie in un sostanziale pareggio. La tendenza che emerge da parte del turista-viaggiatore 42

è quella di non fossilizzarsi su di una specifica tipologia ma di lasciare sempre aperta la strada alle opportunità offerte dal luogo e dal momento, secondo quella creatività e libertà di interpretare il viaggio senza schemi né piani prefissati che è la vera quintessenza del pleinair. Non tutti i campeggi hanno abbandonato la propria vocazione originale di spazi-natura dove trovare tranquillità, silenzio e semplicità. Nei decenni passati, tuttavia, la diffusa tendenza delle strutture ricettive all’aria aperta a trasformarsi in villaggi se da un lato ha consentito alle strutture stesse di sopravvivere, dall’altro ha generato un certo disamore in quei camperisti maggiormente amanti della libertà di spostarsi senza vincoli né programmi né obblighi di prenotazione. Siamo convinti che sia possibile ottenere il giusto compromesso tra spazi natura e presenza di servizi, conciliando le presenze degli ospiti in tenda, camper, caravan o bungalow e offrendo a ciascuno un’esperienza di qualità. Per venire incontro al bisogno di maggiore flessibilità dei camperisti alcune strutture all’aria aperta hanno già iniziato ad adeguarsi creando al proprio interno delle aree specificamente dedicate agli itineranti, ovvero a chi soggiorna solo una o al massimo due notti, pur potendo usufruire dei servizi presenti in loco. Questa è una strada di sicuro successo e facilmente percorribile per i gestori. Un’altra chiave è trovare delle strategie per prolungare il periodo di apertura: un tema certamente complesso e non affrontabile in poche righe».

ɴIl turismo open air, sia in tenda che su ruote non ha quasi mai incontrato il favore delle istituzioni, se non forse in tempi recenti con il moltiplicarsi nei Comuni di aree di sosta per camper, essendo considerato un turismo di serie B. Crede che una collaborazione tra il vostro mondo e quello delle imprese open air possa far cambiare

finalmente idea alla politica? «Ormai anche nell’immaginario collettivo la vacanza su ruote è stata sdoganata e non viene più vissuta come una vacanza economica. Del resto difficilmente può essere considerata tale, essendo praticata con mezzi che hanno un prezzo di vendita a partire da 50.000, 60.000 euro. La collaborazione fra gli attori del comparto – costruttori, rivenditori, strutture ricettive, associazioni di campeggiatori – è fondamentale per far comprendere alle istituzioni il valore di questo settore;proprio in questa direzione è andato ad esempio il Tavolo per il turismo all’aria aperta promosso nel 2020 da PleinAir e Pleinairclub in collaborazione con Apc, Assocamp, FAITA-FederCamping e Assocamping. Ora si tratta di proseguire il dialogo avviato».

ɴA proposito della liberalizzazione delle aree di sosta, presenti non solo nei Comuni ma anche in agriturismi, i gestori di campeggi non sono troppo contenti di quella che considerano una concorrenza sleale. Qual è il punto di vista dei camperisti? «Il camperista che si orienta verso le mete rurali cerca i prodotti tipici locali, l’accoglienza genuina e quel rapporto esclusivo con il fattore che, se autentico, non può che rimanere contenuto in piccoli numeri. Tant’è che l’accoglienza in spazi aperti presso le aziende agrituristiche è regolamentata da precise normative nazionali e regionali che ne limitano anche il numero di posti: le tre, quattro, sei piazzole presso una fattoria non creano certo concorrenza nei confronti di un campeggio, anzi solitamente contribuiscono a incoraggiare il flusso dei camperisti nelle aree maggiormente carenti di specifiche strutture. Diverso è il caso delle aree di sosta di fatto di configurano come campeggi sotto mentite spoglie: in questo caso spetta alle istituzioni applicare le norme già esistenti e intervenire là dove sono presenti irregolarità». ✻


PIANETA TURISMO

Disponibile il manuale FAITA per la manutenzione del verde La collana di volumi dedicati ai vari aspetti della gestione delle attività open air si arricchisce con una nuova uscita

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osa sarebbe il turismo all’aperto senza le piante? Uno spiazzo assolato con servizi più o meno efficienti ma di sicuro ben lontano dall’ispirare quell’idea di vacanza e di benessere che è la principale attrattiva delle imprese turistiche

di Nicolcarlo Genovese del settore. In definitiva è il contesto ambientale che connota e distingue le varie realtà aziendali e che in non pochi casi fa la differenza in termini di successo o fallimento dell’attività d’impresa. É per questa ragione che FAITA-FederCamping ha voluto mettere a

disposizione degli imprenditori il volume “Manutenzione e cura del verde aziendale nella ricettività turistica all'aria aperta”, realizzato grazie alla collaborazione con l’Ebnt, il quale arricchisce una già articolata collana di testi concepiti per aiutare e semplificare il mana-

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PIANETA TURISMO gement aziendale. Gli autori sono professionisti con anni di esperienza all’attivo, ciascuno con specifiche competenze in ambiti funzionali e di gestione dei materiali vegetali. Il volume, che può essere richiesto alle associazioni regionali di FAITA-FederCamping o direttamente alla sede nazionale, intende fornire utili indicazioni sulle modalità di potatura, di gestione e mantenimento delle aree verdi e del tappeto erboso. Uno strumento tecnico che permette agli imprenditori di prendersi cura delle proprie strutture in modo professionale e sicuro. Sono infatti le aree verdi, le piante, i

Il volume “Manutenzione e cura del verde aziendale nella ricettività turistica all'aria aperta”, è realizzato grazie alla collaborazione con l’Ebnt.

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tappeti erbosi che caratterizzano l’ospitalità all’aperto e ne fanno una modalità bella ed apprezzata, nonché ricercata, da una clientela sempre più vasta. I motivi che stanno alla base della scelta di una vacanza open air, sono il contatto con la natura, la possibilità di vivere una vacanza all’aria aperta e lontani dalle città ma tutto questo non sarebbe possibile senza una accurata e attenta gestione del verde nelle strutture di ospitalità. Poter disporre di un campeggio efficiente ed accogliente, con una adeguata gestione degli spazi è sicuramente fondamentale ma lo è ancor di più una perfetta e costante attenzione alle piante e alle singole specie arboree presenti, al fine di valorizzarle e tutelarne la bellezza e il loro ciclo vitale. Nei campeggi e villaggi la messa a dimora nei tempi giusti, la cura appropriata del materiale vegetale, la manutenzione del manto erboso, sono aspetti importanti quanto la gestione finanziaria, il rispetto della normativa o l’adeguamento alla domanda con sempre nuove

soluzioni tecniche e abitative. Il nuovo volume della FAITA “Manutenzione e cura del verde aziendale nella ricettività turistica all'aria aperta” intende offrire una panoramica delle principali specie utilizzabili, delle loro caratteristiche e peculiarità, delle loro compatibilità con i diversi microclimi e delle principali indicazioni per la loro gestione e tutti quegli elementi utili a mettere a frutto e mantenere gli investimenti effettuati in questo particolare settore. Il manuale si articola in tre sezioni: prato, arbusti e siepi, piante da ornamento e piante da ombreggiatura. Per ciascuna sezione vi sono le schede del materiale vegetale più idoneo alle diverse tipologie di aziende, le tecniche ed i periodi di manutenzione ordinaria, le patologie più diffuse ed i rimedi relativi. Il testo, organizzato in capitoli, approfondisce specifici argomenti, quali ad esempio i sistemi di lotta agli aggressori o le tecniche di potatura funzionale ed ornamentale. Tutto il testo è orientato a fornire agli imprenditori ed agli operatori del settore un pronto supporto nella cura del territorio di loro pertinenza e nella sua valorizzazione. Il testo risulta ancor più utile in un contesto che vede nelle variazioni climatiche un fattore di difficoltà per le specie vegetali che si trovano a fronteggiare nuovi antagonisti e parassiti che possono mettere a rischio stabilità e salute. La cura del verde infatti, almeno per chi opera nell’open air, non può essere un hobby ma deve essere svolta con abilità professionale e se anche non è condotta in prima persona da chi ha la responsabilità manageriale della struttura questi deve almeno avere una infarinatura sull’argomento tale da poter discernere su quali professionisti e ditte poter riporre la propria fiducia vagliandone le competenze. Dunque uno strumento di informazione e formazione di base come il manuale FAITA, di facile consultazione, risulta quanto mai utile e opportuno. ✻


PIANETA TURISMO

Il turismo del futuro sarà

sostenibile, responsabile, accessibile Secondo la Commissione europea sono 130 milioni le persone in cerca di strutture pienamente accessibili, grazie alle quali è anche possibile allungare la stagione

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a pandemia del Covid-19 ha fatto emergere l'esigenza di una maggiore attenzione alla sostenibilità delle vacanze, ad una maggiore responsabilità nei confronti dei consumi che ad esso sono collegati e soprattutto una maggiore attenzione alle esigenze del singolo turista e al suo bisogno di sicurezza e di qualità. Confrontarsi con il cliente più complesso è quindi diventato una necessità. Comprenderne le esigenze non è una sfida che possiamo relegare alla corporate social responsability, ma è il metodo più efficace per allenare la propria impresa ad essere pronti a soddisfare, con qualità, le esigenze di tutti. Il

di Roberto Vitali turismo accessibile è un turismo attento alle persone anziane - senior o over65 -, a chi ha intolleranze alimentari, alle famiglie con bambini piccoli, alle persone con disabilità sensoriali come vista o udito, e cognitivo comportamentali come l’autismo, disabilità motorie, si pensi a chi ha bisogno di stampelle o ha delle protesi, e delle persone che utilizzano una carrozzina manuale o elettrica per la mobilità. Non dimentichiamo poi chi ha una disabilità temporanea, ad esempio che a causa di un incidente ha un piede ingessato e deve usare le stampelle. Detto questo sarebbe utile ricordare che il simbolo internazionalmente ricono-

sciuto dell’accessibilità, ovvero una persona seduta su una carrozzina, non è assolutamente esaustivo di tutte le diverse declinazioni della esigenza di accessibilità. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) afferma che la disabilità anche temporanea è una esperienza universale che nell’arco della vita ogni persona potrebbe trovarsi a sperimentare, perciò oggi dobbiamo fare un passo avanti e cambiare questo paradigma.

Ospitalità Accessibile, un cambio di paradigma

Siamo nel mondo dell’hospitality ed è proprio l’ospitalità che deve

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L’accessibilità è un elemento centrale per qualsiasi politica di turismo responsabile e sostenibile. È un imperativo in ambito di diritti umani, ma anche un’eccezionale opportunità commerciale diventare accessibile, ovvero attenta ai bisogni degli ospiti e attenta alla evoluzione della domanda che oggi, sempre più, vede affacciarsi sul mercato il target che abbiamo più sopra descritto. Target peraltro numeroso, basti pensare alle generazioni dei baby boeme, che oggi hanno per lo più superato i 65 anni di età, i quali sono abituati ad essere autonomi, indipendenti e che dopo una vita lavorativa vogliono mantenersi attivi e protagonisti, continuando a vivere esperienze, a sperimentare, a conoscere attivamente i territori che visitano, a dispetto dei loro inevitabili acciacchi. Peraltro Eurostat avverte che entro il 2050 in Unione Europea il 34% degli abitanti avrà più di 65 anni e già oggi in Italia, ci dice l’Inps, sono il 23%

Dai vincoli alle opportunità

Trent’anni fa erano pochissime le strutture che avevano la camera per disabili, oggi invece le aziende sono tenute al rispetto delle normative sull’abbattimento delle barriere architettoniche, ma siamo sicuri che questo sia sufficiente per i potenziali ospiti? Nel 2008, quando Village for All ha cominciato ad occuparsi di turismo accessibile la richiesta si limitava a rendere accessibili i bagni. Oggi questo non basta più, perché anche i disabili vogliono una vacanza di qualità e il più possibile “libera”, pertanto occorre garantire che l’intero campeggio o villaggio sia accessibile: dalla ristorazione, alle

Taleb Rifai Segretario Generale UNWTO

attività di animazione, alla piscina, al market, alla spiaggia. E non perché lo dice la legge o fa sentire più “buono” il gestore o il proprietario che interviene in tal senso ma perché nel 2015 l'indagine Gap the Accessibility Mind, sviluppata dalla Commissione Europea DG GROW, ha messo in luce un mercato di 130 milioni di persone con disabilità o con esigenze di accessibilità - 40milioni di persone disabili e 80 milioni di senior over 65 -, che ad oggi ancora non ha una offerta di qualità adeguata. Si tratta di una potenziale clientela che viaggia soprattutto in bassa stagione facendo più di una vacanza all'anno di oltre dieci giorni e spendendo una media di circa 120 euro al giorno oltre il pernottamento. Tutto questo deve essere moltiplicato per tre: il fattore moltiplicatore che si applica a questo mercato. Le guide internazionali come ADAC sono molto attente a queste nuove richieste e infatti ha istituito da due anni un premio per i campeggi che in Europa lavorano attivamente per migliorarel’evoluzione sociale e all'accessibilità.

V4A nel panorama europeo e internazionale

Nel 2014, durante la prima conferenza europea sul turismo accessibile, svolta nella Repubblica di San Marino, Taleb Rifai Segretario Generale dell'Organizzazione mondiale del turismo (Unwto) ha dichiarato: che: «L’accessibilità è un elemento centrale per qualsia-

si politica di turismo responsabile e sostenibile. È un imperativo in ambito di diritti umani, ma anche un’eccezionale opportunità commerciale. Soprattutto bisogna capire che il turismo accessibile non giova solo alle persone con disabilità o in generale con bisogni speciali, ma è un vantaggio per tutti noi». E infatti V4A è nata proprio guardando al mercato internazionale; sviluppando una metodologia di lavoro che è stata riconosciuta dalla stessa Unwto che nel 2013 l’ha premiata con l’Ulysses Award per l’innovazione legata alla realizzazione del network e marchio V4A con i valori associati, e per aver realizzato V4AInside, innovazione tecnologica che permette il monitoraggio delle informazioni sulla accessibilità in modo universale. Inoltre da quattro anni l'ADAC inserisce il Marchio V4A nella Guida CampingFuerer a fianco delle aziende che fanno parte del network.

Quanto costa l'accessibilità

Per ottenere la completa accessibilità ogni struttura viene visitata e valutata sulla sua accessibilità, così da valorizzare ciò che già esiste. Al termine un report suggerirà tutti i possibili miglioramenti, che potranno essere attuati anche nel corso di diversi anni. Ci teniamo a precisare che queste non sono prescrizioni obbligatorie per far parte del network V4A. Oltre a ciò V4A si occupa della formazione del personale della struttura, compresi gli addetti alla comunicazione, social media e uffici stampa e affianca gli studi di architettura, interior design esterni nelle varie fasi della progettazione per realizzare nuovi ambienti che garantiscano una accessibilità anche esteticamente gradevole. Chi ha accettato la consulenza di V4A e questo suo metodo di lavoro ha ottenuto risultati economici quantomeno entusiasmanti, come l’Holiday Village Florenz di Comacchio (Fe), Unionlido e numerose altre strutture. ✻

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Al Sun di Rimini la regina è l’innovazione digitale

Dal 13 al 15 ottobre si svolge l’edizione 2021 della esposizione italiana delle attrezzature, idee e novità per le attività all’aria aperta: dal glamping agli stabilimenti balneari

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al 13 al 15 ottobre presso gli spazi espositivi della Fiera di Rimini si svolge l’edizione 2021 del Sun, l’esposizione italiana delle attrezzature, idee e novità per le attività all’aria aperta: dal glamping agli stabilimenti balneari, passando per il beach bar e gli spazi verdi che anche quest’anno grazie alla FAITA-FederCamping dedica agli imprenditori del settore incontri, conferenze e tavole rotonde per la loro ulteriore formazione professionale. Regina di questo Sun, che viene dopo due anni consecutivi in cui il turismo all’aria aperta e le imprese sono state messo a dura prova, sarà l’innovazione tecnologica e digitale: dal QR Code per prenotare il pranzo, l’aperitivo senza la necessità di accalcarsi nel ristorante sulla spiaggia, alla yurta deluxe

di Sara Alvaro per il glamping. In contemporanea si svolgerà il TTG Travel Experience e SIA Hospitality Design, il salone dedicato al turismo balneare e all’outdoor organizzato da Italian Exhibition Group, altro appuntamento interessante per i gestori e proprietari di campeggi, che spesso includono spiagge e stabilimenti balneari e che potranno trovare i nuovi ombrelloni dotati di un vero tavolino o lo schermo gonfiabile per il cinema sulla sabbia sotto le stelle, il tutto firmato dalle stelle del design, grazie al quale la vacanza nella natura diventa confortevole e piacevole quanto in un hotel a cinque stelle, sia se si sceglie di soggiornare in una classica tenda safari o in un contemporaneo Pod™ nordico. Del resto la capacità di innovare il sistema di servizi nel turismo

balneare è uno degli ingredienti che ha reso l’Italia destinazione leader durante l’estate 2021, anche nel comparto open air. Scelta da star dello spettacolo, della moda e dei social, l’Italia ha visto crescere del 21% i pernottamenti rispetto al 2020, con +25% di europei e +19,6% di italiani; per un totale di oltre 140 milioni di presenze (fonte: Assoturismo). E buona parte di questo successo si deve proprio ai campeggi e villaggi, che più di altri hanno potuto garantire agli ospiti servizi tali da consentire vacanze il più possibili “normali” pur assicurando una certa tranquillità dal punto di vista sanitario, potendo contare su ampi spazi e strutture nelle quali è possibile conservare le distanze senza sacrificare comodità e servizi. L’area SUN Next - organizzata da

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IN FIERA Mondo Balneare e CNA Emilia-Romagna - è dedicata alle start-up e agli espositori innovativi e mostrerà le innovazioni tecnologiche per la spiaggia del futuro con dieci aziende selezionate che presenteranno i loro progetti all’interno della Beach Arena (Padiglione B3): Unica – Cestino di Pane, BV Solutions, Swim Lift, VGS, Dragflow, Eneriair, The Perfect Cocktail, L.A.M. Service Pulizie, Squp e Qromo. Adiacente alla Camping Arena (Padiglione B5) la Glamping Reminiscences accompagnerà i visitatori in fiera nelle magiche e incantate atmosfere del campeggiare in libertà con un ritorno ai quattro elementi della natura che per Alberto Zanetta, architetto curatore della mostra, costituiscono l’essenza della vita all’aria aperta: al Nord i toni freddi legati all’aria e all’acqua; al Sud i toni caldi legati al fuoco e alla terra. Ad accompagnare tutti e cinque i sensi saranno le lampade a tema, le casse per la musica e i percorsi olfattivi e degustativi. Come accennato in apertura FAITA-FederCamping riconferma la sua partecipazione al SUN, con due eventi nella “Camping Arena” dedicati agli imprenditori del turismo all’aria aperta organizzando focus

sulle strategie e gli strumenti per il rilancio del settore nel post-Covid e sulle attività di formazione nelle materie più idonee per riqualificare addetti e management alle diverse e nuove contingenze con strategie funzionali e mirate. Questi appuntamenti risultano particolarmente interessanti al termine di due stagioni in cui vi è stata una certa ripresa ma soprattutto è stato registrato un ritorno nelle strutture di una quota del turismo italiano che negli anni scorsi si orientava verso altre mete estere o altre tipologie ricettive. Una variazione nella composizione della domanda, questa, che occorre studiare per mettere a punto strategie efficaci con le quali rendere irreversibile la tendenza e facilitare il ritorno ai dati e ai ricavi pre-Covid oltre a rappresentare una sorta di ammortizzatore nella eventualità di oscillazioni riguardanti il flusso di stranieri, assai sensibile, come se è avuto modo di costatare in passato, agli eventi di politica internazionale, in un contesto mondiale ancora assai fluido e conflittuale. Al Sun infine non mancheranno eventi più “leggeri”, come la celebrazione dei sessanta anni dalla costituzione del Sindacato italiano balneari (Sib) il quale festeggerà proponendo a sua volta incontri formativi e di esame delle proFAITA-FederCamping spettive future per la riconferma la sua categoria, alla quale partecipazione al SUN, con anche buona parte dei gestori e propriedue eventi nella “Camping tari di campeggi sono Arena” dedicati agli legati da interessi coimprenditori del turismo muni Tra le iniziative colall’aria aperta organizzando laterali al Sun di Ri-

focus sulle strategie e gli strumenti per il rilancio del settore nel post-Covid e sulle attività di formazione.

mini vi sarà la presentazione dei dati dell’Osservatorio innovazione digitale nel turismo della School of Management del Politecnico di Milano e il focus sull’occupazione femminile nel mercato del lavoro del turismo in Italia, realizzata da Isnart. Poiché un fattore di progresso per l’industria dei viaggi è anche nel rapporto di sintonia tra lo spazio sociale, culturale e naturale le tavole rotonde e i talk di Ttg 2021 della Società italiana di scienze del turismo (Sistur) - con la partecipazione di Legambiente e Touring Club - verteranno sulle soluzioni di trasporto e di ospitalità innovative che mettono a sistema gli elementi di innovazione, accessibilità e sostenibilità nel settore turistico integrandoli con i principi di creatività, fiducia e imprenditorialità richiesti da aziende e viaggiatori per un turismo più attento ai luoghi e alle comunità ospitanti. Quindi una attenzione ai territori, sempre più “materia prima” anche per l’impresa open air. Infine in una conferenza cui parteciperà lo scrittore e vicedirettore del Corriere della Sera Beppe Severgnini, si discuterà del bisogno di cura e sicurezza espresso dai viaggiatori, che è ormai uno dei fattori indispensabili alla progettazione turistica dell’immediato futuro, che chiede un approccio diverso alla gestione del viaggio e una visione più chiara del rapporto tra settore economia e turismo, come riportato da alcune delle voci più autorevoli del settore, tra cui Confcommercio e Enit. E siccome l’innovazione guarda al futuro anche con l’intelligenza artificiale, si affronterà anche il tema delle neuroscienze al servizio del web marketing. ✻

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IN FIERA

Riparte il Sett di Montpellier

A Novembre torna l’appuntamento espositivo dedicato agli operatori delle attività all’aria aperta

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opo il trambusto causato dall’epidemia Covid-19, a causa del quale molti appuntamenti espositivi sono saltati o rimandati anche su questo fronte si sta tornando alla normalità. Tra le riprese da segnalare il Sett, salone europeo dedicato alla ricettività all’aria aperta che si svolge ogni anno a Montpellier, in Francia. Quest’anno l’appuntamento è al Parco esposizioni il 2, 3 e 4 Novembre, dove quasi 600 espositori porteranno l’esperienza e il lavoro di oltre 16000 professionisti del turismo open air, per mostrare le ultime tendenze e innovazioni del settore, dalle quali tornare a programmare con fiducia il futuro

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di Filippo Gentile Questa del 2021 è una edizione particolarmente attesa da tutti i professionisti del settore, dopo molti mesi segnati da incertezze e chiusure imposte dal governo, e alla quale si sono già iscritte più di 550 aziende che riempiranno i 55mila metri quadrati del salone con i più recenti prodotti e attrezzature, realizzati tenendo conto dei prossimi orientamenti del mercato e della domanda, la quale peraltro si è dimostrata particolarmente capace di apprezzare le opportunità offerte dalla ricettività all’aria aperta, alimentando una buona stagione a conferma di quanto già era stato registrato dagli operatori lo scorso anno, i quali pur registrando signi-

ficative perdite non hanno avuto il crollo temuto. Sicuramente vi sono state disparità di andamento a seconda delle regioni, delle strutture e anche del clima ma nel complesso si è tornati a ben sperare. Anche per questi motivi il Sett è un appuntamento più che mai imperdibile per gli attori del comparto, che qui avranno l’opportunità di preparare al meglio la stagione 2022, quella della definitiva ripresa e del recupero. Il Salone francese vanta ormai una storia di oltre cinquant’anni, essendo nato nel 1978 per iniziativa della Federazione regionale di Languedoc-Roussillon riuscendo ogni anno ad aumentare il nume-


IN FIERA ro di espositori, di spazi utilizzati e di visitatori diventando ben presto un riferimento internazionale per le attività outdoor. Oggi raggruppa altre sette federazioni regionali: Midi-Pyrénées, Rhône-Alpes, Auvergne, Corse, Limousin, Provence Alpes Côte d’Azur et Bourgogne Franche-Comté e promette di diventare un polo europeo per i professionisti, dai gestori e proprietari di campeggi, ai proprietari di case vacanza, agriturismi, bar, ristoranti, parchi giochi, hotel, stabilimenti balneari, ai quali offre una varietà di prodotti e soluzioni per ogni necessità che può riguardare queste attività, riuscendo anche ad anticipare tendenze e gusti della clientela. Nei capannoni del Sett i visitatori troveranno attrezzature Horeca, servizi attrezzature e soluzioni per la comunicazione digitale, giochi e divertimento, piscine e benessere, strutture abitative, soluzioni e attrezzature per la progettazione e la manutenzione degli spazi verdi e altre proposte e soluzioni per ogni aspetto della vita all’aria aperta. Come consueto nei tre giorni del Salone di Montpellier si svolgeranno alcuni eventi collaterali costruiti attorno ad alcuni temi particolarmente importanti per chi svolge attività nell’open air. Innanzitutto verrà assegnato il Sett d’oro, premio dedicato alla innovazione e realizzato in collaborazione con la rivista professionale Decision, che ricompensa le migliori novità tecniche e imprenditoriali nei vari settori. Un programma di conferenze e appuntamenti con esperti riguarderà la comunicazione, con focus su regolamenti, aspetti giuridici, fiscali, sociali e sanitari della vita e attività all’aria aperta. Infine vi saranno momenti di convivialità per favorire gli incontri tra professionisti dell'open air. Come accennato il Sett si svolge dopo una stagione estiva iniziata in ritardo, il 15 Giugno, essendo mancate le vacanze di Pasqua e i week end primaverili in ragione del contesto sanitario e delle restri-

zioni, tuttavia le prenotazioni sono ugualmente arrivate e ancora una volta il turismo interno ha compensato i minori arrivi di stranieri e se anche non sono disponibili dati definitivi l’andamento complessivo dovrebbe risultare migliore di quello registrato nel 2020 anche ancora lontano da quello del 2019. Sul fronte degli introiti probabilmente peseranno ancora le ingenti spese legate alla gestione della prevenzione sanitaria nelle strutture derivanti soprattutto dall'assunzione di lavoratori stagionali supplementari, dalle spese per l'adeguamento alle disposizioni anti-Covid. Spese che hanno peraltro dimostrato la cura da parte dei gestori e proprietari di camping e villaggi per i propri clienti e il proprio personale con una tempestiva mobilitazione per garantire fin da subito il rispetto dei protocolli sanitari. Una condizione condivisa anche dai cugini d’oltralpe, come ha dichiarato Philippe Robert, presidente della federazione di Languedoc-Roussillon, che intervistato ha detto che: «Oggi si guarda con ottimismo e fiducia al futuro. Nel corso dei mesi passati, i nostri professionisti openair si sono mossi in maniera molto efficace ed hanno saputo adattarsi in tempo record alle misure e a tutti i protocolli messi in atto dal governo, permettendoci di proseguire l'attività nel migliore dei modi. I risultati sono stati evidenti, nonostante un inizio di stagione tardivo, gli ospiti ci hanno dato fiducia,

Come consueto nei tre giorni del Salone di Montpellier si svolgeranno alcuni eventi collaterali costruiti attorno ad alcuni temi particolarmente importanti per chi svolge attività nell’open air. abbiamo saputo sedurre una nuova clientela che normalmente predilige le vacanze» Anche in Francia la ricettività all'aria aperta ha dimostrato di possedere le risorse per adattarsi al contesto attuale, per la capacità di proporre alloggi con molto spazio tra gli uni e gli altri, consentendo lo svago dei villeggianti in ambienti aperti, senza troppi rischi derivanti da una stretta prossimità. Tutto ciò fa prevedere che i prossimi anni saranno all’insegna degli investimenti, dopo un biennio poco propizio, nel quale tutte le risorse sono state concentrate nel far fronte alla prevenzione della epidemia. Innovazione e migliorie sono infatti la costante delle attività ricettive all’aria aperta e il Sett da questo punto di vista torna ad essere un riferimento per l’intero comparto. ✻

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Freedhome - Photo courtesy Marina di Venezia Camping Village

GLAMPING

Crippaconcept con ADAC al Camping Gala Inizia una partnership biennale tra il produttore di soluzioni abitative per il glamping e l’Automobil Club tedesco

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rippaconcept, principale produttore di mobile home e lodge tent made in Italy, parteciperà per la prima volta assieme ad ADAC, l’Automobil Club tedesco editore di apprezzate guide per i cultori del turismo itinerante, al Camping Gala che si terrà a Stoccarda in occasione della fiera CMT in svolgimento a Gennaio 2022. Nel corso della importante serata saranno assegnati gli ambiti ADAC Camping Awards 2022, con i quali viene riconosciuta l’eccellenza delle strutture ricettive raggiunta nei più importanti ambiti dell’ospitalità. L'evento è anche un appuntamento e un ritrovo di tutti i top deci-

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sion-maker dell'industria europea del campeggio, i quali assistono alla cerimonia di presentazione e assegnazione dei premi, diventati tra i più prestigiosi per un campeggio in Europa. Crippaconcept è il primo partner e sponsor dell'ADAC Camping Gala e a partire dalla prossima edizione inizierà una stretta collaborazione per almeno i prossimi due anni. Dalla sua fondazione, avvenuta nel 2010, Crippaconcept ha generato tra gli operatori dell’open air europei un grande interesse dovuto alle sue soluzioni glamping, mobile home e lodge tent, innovative, attente all’ambiente e al design. I prodotti dell’azienda - che ha il suo quartier

generale a Torre d'Isola (PV) – sono progettati specificamente per i migliori camping e villaggi, ovvero quelli che hanno puntato sulla innovazione e la qualità, attenti alle tendenze del mercato, che si sta orientando da anni verso una maggiore offerta di comfort unito alla ricerca di particolari esperienze, come il soggiorno in tende dotate di tutte le comodità di una vera abitazione e completamente immerse nella natura. Tali strutture ricettive hanno trovato in Crippaconcept il loro partner ideale, facendolo diventare in pochi anni uno dei marchi preferiti della comunità camping a livello internazionale.


Photo courtesy ADAC Camping

Wonderland - Spazio Crippaconcept

GLAMPING

Quando abbiamo deciso di cercare un partner sponsor, volevamo qualcuno che condividesse i nostri valori di esperienza, fiducia e innovazione. Uwe Frers CEO di ADAC Camping e di PiNCAMP

ADAC Camping Gala 2022

L'ADAC Camping Gala si svolgerà il 14 gennaio 2022 presso la fiera CMT di Stoccarda ed è prevista la partecipazione di 350 top decision-maker del settore camping europeo. Per la prima volta nella storia della manifestazione la presentazione degli ADAC Camping Awards sarà in live streaming su https://www.adac-camping. de/gala-live.

Annunciando l'accordo stipulato da Crippaconcept e ADAC, Uwe Frers, in qualità di CEO di ADAC Camping e di PiNCAMP ha dichiarato: «L'ADAC Camping Gala, con la sua lunga storia, è l'evento leader del settore e onora i campeggi che hanno mostrato un impegno molto speciale facendo qualcosa di eccezionale nel settore. Quando abbiamo deciso di cercare un partner sponsor, volevamo qualcuno che condividesse i nostri valori di esperienza, fiducia e innovazione. Basandosi sulla sua passione per il campeggio con l'obiettivo di creare alloggi mobili sempre più ospitali per i turisti in campeggio, abbiamo trovato in Crippaconcept il partner ideale per l'ADAC Camping Gala». Soddisfazione per l’inizio della collaborazione è stata espressa anche da Sergio Redaelli, amministratore delegato di Crippaconcept, secondo il quale «l’azienda è nata nella comunità dei camping e abbiamo sempre lavorato per i camping che ci hanno ispirato e hanno creduto in noi. Abbiamo vissuto l’evoluzione del settore e ora ci avviciniamo a questo evento con incredibile energia ed entusiasmo. Sono felice che Crippaconcept sia lo sponsor

L’azienda è nata nella comunità dei camping e abbiamo sempre lavorato per i camping che ci hanno ispirato e hanno creduto in noi. Sergio Redaelli, Amministratore delegato di Crippaconcept

principale dell’ADAC Camping Gala perché questo non solo è l'inizio di qualcosa di grande, ma anche perché questa partnership è un tassello importante per il nostro percorso in questo comparto. La cultura di ADAC Camping fa parte di ciò che siamo e non vedo l'ora di vedere che questa collaborazione si concretizzi». Come primo atto della partnership Crippaconcept sarà il presentatore dell’ADAC Camping Award per la categoria “Innovations & Progress”, un riconoscimento che viene assegnato al camping village che ha dimostrato di saper coniugare politiche innovative e gestione commerciale, e di saper sorprendere i propri ospiti con idee di design e creatività. ✻

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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

Il vostro sito web è ottimizzato? 5 criticità ed errori comuni

Per un messaggio chiaro agli utenti in cerca della propria vacanza ideale ecco come utilizzare al meglio gli strumenti che creano i siti web

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di Giorgio Carone

a realizzazione del sito internet aziendale è sempre più importante per veicolare un messaggio chiaro agli utenti in cerca della propria vacanza ideale invogliandoli a prenotare fornendo loro tutte le informazioni utili, senza creare aspettative non corrette, sia positive o negative anche talvolta non volute. Questo non sempre viene colto e dall’analisi fatta nel 2021 di molti siti di campeggi e villaggi italiani emergono cinque punti su cui c’è ancora molto da lavorare per essere al passo con i tempi e sui quali Creatiweb si impegna per accompagnare i propri clienti in un percorso di crescita.

In sintesi ecco i punti in questione: • attenzione al ”Mobile First”, • SEO, • contenuti dei testi, • foto e video, • CTA del sito. I punti elencati sono in realtà strettamente connessi tra loro ma ognuno merita un approfondimento. Il primo aspetto emerso è la scarsa attenzione al ”Mobile First” Nel 2021 il traffico da mobile in media ha superato il 66% degli utenti totali e solo nel mese di agosto 2021

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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

É di fine Agosto 2021 la notizia di Google su un aggiornamento relativo alla generazione di titoli per le pagine web, dando minor peso alla query dell’utente.

si è superato il 70% e per alcuni siti anche l’80%. Dal canale social il 95% degli utenti arriva da dispositivi mobili. ”Mobile First” vuol dire progettare e ottimizzare la navigazione e l’esperienza dell'utente da smartphone, prima che da desktop. In passato la bozza di un sito internet veniva presentata al cliente in versione desktop e addirittura poteva capitare che la fruizione da mobile avvenisse solo a conclusione del progetto. Sono passati sei anni dal “Mobilegeddon” di Google, in cui nel 2015 si annunciava che sarebbe stato dato un valore ai siti che avevano una versione mobile il che ha scatenato il panico e la corsa per avere almeno un versione ridotta del sito desktop. A luglio 2019 Google ha annunciato che l'indicizzazione con priorità ai contenuti per dispositivi mobili sarebbe stata attiva per impostazione predefinita per tutti i nuovi siti web, mentre per i siti già esistenti la situazione sarebbe stata monitorata e comunicata tramite Search Console. La rivoluzione si è completata nel 2020, quando a marzo Google ha annunciato che l'indicizzazione con priorità ai contenuti per dispositivi mobili sarebbe stata attivata per tutti i siti web a partire da settembre 2020. Ma il “Mobile First” ovviamente non è servito soltanto a compiacere Google. L’obiettivo è di offrire un’esperienza positiva agli utenti; finalità perseguita anche da Google e che per i camping e villaggi rappresenta una opportunità di aumentare le prenotazioni dirette e i contatti dal sito, distinguendosi dai competitor. Per assicurare un'esperienza ottimale non mancano numerose buone pratiche che le web agency devono considerare. Google deve innanzitutto poter avere accesso e scansionare le risorse del sito, assicurandoci di fornire gli stessi contenuti da desktop e da mobile; numerosi sono gli accorgimenti tecnici da tener presente e Google Search Console fornisce tutti gli input

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in questo senso, con un peso importante per la velocità di caricamento delle risorse. Bisogna considerare, infatti, che il visitatore medio non ha pazienza e la tolleranza degli utenti si è ridotta drasticamente nel corso degli ultimi anni, arrivando a tre secondi circa: un caricamento per un tempo maggiore implica l’abbandono della pagina e ogni secondo di ritardo riduce la soddisfazione del visitatore del 16%. Da mobile questo diventa un aspetto ancora più importante e significativo. Passando al secondo punto, si parla molto di SEO, spesso con pareri contrastanti, ma nonostante tutto molte basilari buone pratiche continuano a non essere rispettate. Ormai capita meno spesso di vedere siti di campeggi non ancora in https, ma nonostante questo non viene ancora data la dovuta importanza a contenuti e tag che è ormai dimostrato essere importante. É di fine Agosto 2021 la notizia di Google su un aggiornamento relativo alla generazione di titoli per le pagine web, dando minor peso alla query dell’utente con l’obiettivo di descrivere meglio i contenuti delle pagine e consigliando di continuare a concentrarsi sulla creazione di tag title in modo molto attento e accurato. Non manca di trovare siti con tag description vuoti o troppo brevi e di non trovare ottimizzazioni nelle versioni in lingua. Sono tutte opportunità per aumentare il CTR su Google che non vanno sprecate, insieme a tantissimi altri aspetti On Site e Off Site su cui lavorare per costruire negli anni la propria presenza su Google, a partire dal dominio, con la scelta delle lingue e la relativa gestione delle traduzioni. Inoltre la SEO ormai non viaggia più da sola, ma sempre di più di pari passo con l’usabilità del sito web e con ciò ci colleghiamo al primo punto esaminato. L'esperienza utente è diventata un fattore di posizionamento: a novembre 2020 Google aveva annunciato che


FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL la modifica del ranking dell'esperienza sulle pagine lo sforzo fatto. sarebbe diventata effettiva nel 2021 da metà giugno a Su questa tipologia di contenuti è da fare anche un’alfine di agosto. tra riflessione, che è spesso il rovescio della medaglia; Strettamente collegati al punto precedente sono i conovvero il caso in cui ci sia invece “eccedenza” di matenuti testuali e foto/video, che meritano ciascuno teriali e “ostinazione” nel loro inserimento, dimentiun approfondimento. Prima di qualunque intervento candosi dei testi o trattandoli come un contenuto utile di un’agenzia di marketing e comunicazione è fondasolo per i motori di ricerca. mentale che la struttura comunichi il proprio amore Ciò è assolutamente falso. Inoltre anche per l’inteper il prodotto che può offrire agli ospiti e per il terrigrazione di contenuti foto e video bisogna consideratorio. re che il visitatore medio non ha pazienza, quindi un Spesso è arduo ricevere contenuti sulle sistemazioni caricamento per un tempo troppo lungo implica l’abche possano spiegare la tipologia di esperienza nel bandono della pagina. La sfida delle agenzia web, in contesto della struttura specifica. É vero che la schecollaborazione con i clienti, sarà quella di trovare il matizzazione dei servizi può essere molto utile ma miglior compromesso tra peso e qualità dei contenuallo stesso tempo il sito internet è lo spazio dove poter ti multimediali per comunicare la bellezza del camraccontare e comunicare tutti quegli aspetti che pospeggio e villaggio nel contesto della destinazione sensono andare incontro alle richieste dell’ospite, creando za appesantire le pagine e distogliersi dall’utilità di le giuste aspettative e riducendo i dubbi. Sul concetto questi contenuti per il raggiungimento degli obiettivi, di originalità e unicità dei contenuti spesso i camping consigliando i corretti formati per i giusti canali: sito, tendono a replicare su tutti i canali le stesse descriziosocial, etc. ni, sminuendo il valore di quel contenuto. Le difficoltà Ultimo, ma non in ordine di importanza, le CTA del maggiori si incontrano quando si chiede anche di racsito, un aspetto che si ricollega ai punti precedenti pur contare il territorio circostante la struttura: nel 50% meritando un’attenzione specifica. dei casi i testi forniti sono tratti da altri portali, quindi Spesso nel tentativo di fornire il maggior numero di senza un reale valore per il sito web come contenuto possibilità di contatto e di contenuti, soprattutto da unico e inedito. mobile, può capitare di incontrare chatbot che si soNon dimentichiamo anche l'importanza dell’aggiorvrappongono a CTA sulle prenotazioni o sul contatto namento costante: a settembre, anche su siti molto attraverso altri canali, da Whatsapp etc., o al contracurati, è capitato di trovare offerte di giugno ormai rio di visualizzare solo foto o video a tutto schermo scadute. Soprattutto a seguito del periodo senza un invito all’azione. È fondamentale definire complesso e di incertezza di questi tempi, pertanto un ordine di priorità, indirizzando gli utenti l’importanza di regolamenti chiari è molsulla CTA su cui si vuole investire principalmente, to apprezzata dagli utenti. senza rinunciare alla completezza delle inCome anticipato, l’attenzione ai contenuti formazioni e cercando di “semplificare” i foto e video, talvolta datati e poco processi. Ad esempio nelle pagine di emozionali, è un altro aspetto su dettaglio delle sistemazione o di cui molte strutture turistiche si un’offerta di un camping sarà concentrano poco. Questo si importante cercare di agevolariscontra non solo sui siti, re il contatto o la prenotazione ma anche nelle schede specifica su quel prodotto precipubblicitarie sui portaso, senza costringere l’utente a li di settore e sui social, dover ripartire da zero dovendo dove quel tipo di contenucercare nuovamente sul boti sono fondamentali per oking quella determinata sisteaumentare le interazioni mazione o quell’offerta. e coinvolgere gli utenti. Vi siete riconosciuti in alcuni di Capita di trovare per le queste criticità? sistemazioni foto tratte Sicuramente, nonostante le mida cataloghi, che sicuragliori intenzioni, qualche deboLa sfida delle agenzia mente non potranno tralezza sarà emersa; consigliamo web, in collaborazione con i smettere l’unicità della perciò ai camping e villaggi di sistemazione nel contesto affrontare queste sfide con la clienti, sarà quella di trovare della struttura e della dedovuta attenzione e il supporto il miglior compromesso tra stinazione. Quando invedi esperti che, con l’ausilio di peso e qualità dei contenuti ce si riesce a far dialogare dati statistici, possano accomquesti punti, le interaziopagnarli nelle scelte con le giumultimediali. ni degli utenti premiano ste motivazioni. ✻

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA

La gestione della sicurezza degli alberi nei camping La sicurezza è un aspetto che richiede un certo investimento, con gradi differenti di approccio alla valutazione di stabilità

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di Riccardo Frontini e Fabio Agabiti Rosei

a sicurezza degli alberi e la gestione del rischio connesso alla loro presenza è attualmente un argomento molto dibattuto, anche a seguito degli ultimi eventi di cronaca. In spazi verdi come i campeggi il problema deve essere affrontato in modo sicuro e soprattutto professionale per evitare eventi che possono essere di estrema gravità. La gestione della sicurezza, della stabilità e del rischio connesso alla presenza di alberi, comporta una serie di step che si susseguono per grado di approfondimento e accertamento delle problematiche di un albero, sia da un punto di vista fisiologico e/o strutturale, sia da un punto di vista di sicurezza nei confronti di cose e persone. Le figure che si distinguono in questa materia sono due: quella del gestore, ossia il proprietario e responsabile dell’alberatura e quella del valutatore, ossia l’esperto che definisce i gradi di sicurezza e gestione dell’alberatura. Essendo la sicurezza, un aspetto che richiede anche un certo investimento, vi sono gradi differenti di approccio alla valutazione di stabilità e alla gestione del rischio, che comportano sicuramente un differente

approfondimento dell’analisi da parte del valutatore. In questo momento, la normativa vigente non definisce in modo preciso ed esaustivo le metodologie applicabili, pertanto molto importante è l’esperienza del valutatore e la sua preparazione e formazione in questo campo. Sicuramente la legge attribuisce al proprietario dell’essenza il dovere di renderla sicura. Attualmente i documenti di riferimento sono esclusivamente dei protocolli prodotti da associazioni e reti di professionisti, come ad esempio il protocollo Sia, molto utilizzato in passato ma che non tiene conto della valutazione dei rischi connessi alla presenza dell’albero, oppure di ultima generazione ed estremamente attuale il protocollo Aretè prodotto da Arborete, unico documento italiano che tiene conto della valutazione dei rischi come anima della gestione della sicurezza Sintetizzando come sarebbe opportuno gestire gli alberi quando entrano in contatto con le attività dell’uomo, possiamo definire degli step valutativi che ci permettono di affrontare i temi della sicurezza ma soprattutto prevenire e gestire rischi che a volte portano a danni anche molto ingenti. Gli step valutativi principali possono essere così sintetizzati:

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA

• analisi di indirizzo o speditiva dell’albero, con modello “triage”; • valutazione visiva di stabilità dell’albero; • approfondimenti strumentali sulla stabilità dell’albero; • valutazione della vulnerabilità del sito di radicamento dell’albero; • analisi del rischio correlato alla presenza dell’albero; • indagine gestionale dell’alberatura (Iga); L’analisi di indirizzo o valutazione speditiva dell’albero non è un’analisi di stabilità, ma una raccolta dati eseguita tramite la compilazione di una scheda per ogni singolo esemplare. La scheda prevede una parte dove sono registrati i principali dati dendrometrici, tra cui: la specie, l’altezza, il diametro del fusto e il diametro della chioma, la localizzazione dell’alberatura e lo stato vegetativo stimato. Nella seconda parte, viene eseguita un’analisi speditiva del rischio, che restituisce un codice di colore per ogni albero, paragonabile al “triage” ospedaliero e che indica l’urgenza di effettuare una vera e propria valutazione di stabilità dell’esemplare. Inoltre, nella scheda, in alcuni casi, viene individuata anche la tipologia di manutenzione ordinaria più adeguata all’esemplare analizzato. La valutazione di stabilità di un albero è un processo molto complesso, il fine è quello di definire una serie di operazioni che permetta di valutare il rischio connesso alla presenza dell’albero, e poi eseguire prescrizioni che limitino tale rischio, con il fine ultimo di salvaguardare sia l’albero sia le persone e le cose che orbitano attorno. Il primo livello di valutazione è quello della valutazione integrata di stabilità dell’albero, che ha inizio con la valutazione visiva, in alcuni casi sufficiente per definire il grado di pericolo dell’albero, la vulnerabilità del sito e di conseguenza il rischio arboreo. Il primo passo è quindi quello di definire il grado di

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In questo momento, la normativa vigente non definisce in modo preciso ed esaustivo le metodologie applicabili, pertanto molto importante è l’esperienza del valutatore e la sua preparazione.

pericolo dell’esemplare, che viene restituito, a secondo del protocollo utilizzato, con una serie di acronimi a cui fanno riferimento dei descrittori. Nel caso del protocollo Aretè, le classi di pericolosità attribuibili a un albero, a seguito della sola valutazione visiva, sono otto, espresse con numeri che vanno dalla 1 alla 7 e in aggiunta la classe 0. Nel caso in cui, non fosse possibile definire il grado di pericolo con la sola valutazione visiva, perché non sono chiare e definibili le condizioni fisiologiche, patologiche e strutturali, la stessa si concluderà con una classe “Incerta”, definita con “CLASSE 0”. Una valutazione in classe 0, definita “incerta”, è una classe che mette in stand-by la valutazione, in attesa di ulteriori analisi normalmente strumentali. Le indagini strumentali vengono eseguite tramite l’utilizzo di strumentazione tecnologica molto avanzata come il resistografo, che con una punta di 40 cm perfora il legno, valutandone la durezza e compattezza tramite l’elaborazione della difficoltà alla penetrazione, Poi può essere usato il tomografo sonico o elettrico, che grazie all’elaborazione delle velocità di propagazione del suono e degli elettroni esegue una vera e propria Tac all’albero. Per lo studio approfondito dell’apparatoradicale, invece, può essere eseguita l’indagine


FOCUS | AMBIENTE E NATURA a trazione controllata che grazie a degli estensimetri e inclinometri posizionati alla base del fusto e tramite l’applicazione di una forza calibrata, studia il comportamento dell’albero nel momento in cui subisce una forza laterale come quella del vento, valutandone la resistenza sia delle parti aeree che della zolla radicale. A seguito della definizione del grado di pericolo, si andrà a valutare la vulnerabilità del sito, ossia la quantità di bersagli presenti all’interno dell’area di contatto del fusto e della chioma, questo sarà fondamentale per la prognosi finale che si basa sulla valutazione del rischio connesso alla presenza dell’albero. Accertate le precedenti valutazioni, sarà quindi possibile definire il livello di rischio e dedurre quali strategie mettere in campo per gestire la sicurezza e il rischio correlato alla presenza dell’albero. Il concetto di rischio è definito come “la probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione” (art. 2, lettera s, D.Lgs. 81/08). Il rischio è un concetto probabilistico, è la probabilità che accada un certo evento capace di causare un danno ad un bersaglio. Il metodo applicato per delineare la procedura del “Documento di valutazione del rischio correlato alla presenza di alberi” può far riferimento a diversi sistemi di

valutazione, come il Traq americano, il Qtra inglese e il protocollo Aretè italiano. È possibile oltre che valutare gli aspetti della sicurezza e del rischio, valutare anche aspetti gestionali e soprattutto economici e di pianificazione delle spese. Questa analisi nasce e viene redatta per avere indirizzi sul management delle alberature, questo tipo di approfondimento è utile al gestore per definire il valore del patrimonio, ma soprattutto per pianificare una serie di azioni di rinnovamento o per far luce sulla convenienza di continuare a gestire un certo tipo di patrimonio a discapito di costi di gestione inadeguati in relazione al valore del patrimonio stesso. Vi sono procedure analitiche che permettono l’identificazione di questi valori come il metodo A.G.E.M. (Analitycal Green Estimation Method), che si basa sulla stima analitica del valore di ricostruzione del bene e di assorbimento, produzione e filtraggio di elementi importanti come CO2, O2 e PMxx. Concludendo la gestione della sicurezza degli alberi in ambienti sensibili come quelli con una forte presenza di persone, è oggi una pratica estremamente specialistica, ed è importante affidarsi a professionisti seri e preparati con una formazione specifica. Questo perché poi errori e superficialità in questo campo possono portare a spiacevole e a volte drammatici eventi. ✻

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FOCUS | COMMERCIALE & VENDITE

Camping Village: quanto costa un nuovo cliente?

Strategie e web marketing per fidelizzare gli ospiti di Riccardo Viroli e Silvia Canducci

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CEO e Co-Founder CampingVillage.Travel e Responsabile Sviluppo CampingVillage.Travel

nno 2021: il mondo è cambiato! Quest’anno lo possiamo dire a gran voce, dopo 1 anno di “guerra” e un anno di “guerriglia Covid” le cose sono sicuramente cambiate. Questo cambiamento è per tutti, nessuno escluso, e da un lato il termine “vacanza” ha rafforzato maggiormente il suo significato: stare meglio possibile, vivere un’esperienza più positiva possibile! La vacanza viene vissuta da tutti in forma diversa ma con lo stesso principio di stare bene, rilassarsi e godere un po’ del proprio tempo; la propria vacanza cambia, muta, spesso in base alla vita del turista, ma capita anche quella vacanza perfetta per cui il turista pensa “la rifarei”! Ecco: quel ragionamento, quella sensazione è possibilità di nuovo fidelizzato, quel ragionamento è alla base di quel turista che preferisce avere certezza di stare meglio tornando nello stesso posto (con tutte le cose che ama) e magari lo fa da 10 anni sempre nella stessa struttura.

Dobbiamo però tenere presente un fattore molto importante per la pianificazione della vendita, ovvero che il mercato va nella direzione opposta. Infatti il turista tende a cercare qualcosa di nuovo, esperienze diverse. Per citare una fonte, nell’indagine svolta da CampingVillage.Travel in marzo/aprile 2021 su oltre 1.000 turisti che amano le vacanze all’aria aperta, il 72% ha dichiarato che “ama cambiare la meta delle proprie vacanze”. Il nostro settore specifico del turismo plein air ha però un bel valore aggiunto in fatto di fidelizzazione: nel mio incrociare dati o raffrontarmi con responsabili di strutture vedo che il segmento del fidelizzato si orienta sempre verso il 30/40% del fatturato, per cui un’ottima base di partenza per il bilancio della struttura. Quello su cui però spesso non ci si ferma a pensare e per cui non si adottano strategie, è come consolidare e aumentare il fidelizzato della propria struttura. Questo è possibile con delle azioni specifiche.

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FOCUS | COMMERCIALE & VENDITE Ovviamente non possiamo sapere se il “nuovo turista” possa trasformarsi in cliente fidelizzato o meno, i fattori scatenanti in questa scelta sono diversi (pensiamo solo alla variabile ferie di marito e moglie), ma in tutti i casi dobbiamo trattarli come se potessero diventare tali. Alla base di una pianificazione di fidelizzazione bisogna aver presente bene quali emozioni (e quali valori) riuscite a trasmettere con la vostra struttura. La base del ragionamento è che le strutture plein air vendono vacanza, vacanza che trasmette emozioni, emozioni che diventano ricordi, ricordi che poi si portano “a casa”. Partendo da questa base, per stimolare ed incrementare l’aumento di fidelizzato dobbiamo lavorare su tutti quei punti di emozione che possano convincere il turista a tornare. Per mettere in pratica le azioni e gli strumenti, possiamo distinguere la clientela a seconda delle “fasi” che attraversa. • Arrivo in struttura: questa fase è fondamentale per raccogliere dati, ovvero per legge si è obbligati a raccogliere il dato per la privacy. In questo momento, mettere in atto un buon metodo di richiesta contatti (meglio se di tutti i maggiorenni del nucleo) diventa un’ottima base di partenza per poter “lavorare” successivamente. Spesso funziona comunicare che verrà applicata una scontistica in occasione del compleanno in caso prenotassero quel giorno stesso, oppure che verranno proposte offerte esclusive in anteprima. L’importante è chiarire che ognuno potrà cancellarsi in ogni momento e che non riceverà comunicazioni troppo invasive. Essere espliciti in questi casi aiuta molto; in più stiamo parlando di studiare una frase ben creata, che impiegherà 30 secondi in fase di compilazione dati al check-in. I dati raccolti potranno poi essere usati in molti modi: avere un database veritiero, in linea con la normativa vigente e composto di utenti consapevoli sarà sempre più importante per aumentare il turista fidelizzato. Alcuni esempi di come utilizzare il database sono: creare pubblici personalizzati per i social network per campagne specifiche o campagne di re-marketing, newsletter specifiche di comunicazione dell’apertura delle vendite con una promozione dedicata, etc... • Durante la vacanza: la base da cui dobbiamo partire sono alcuni accorgimenti che dobbiamo avere in struttura. Prevedere un punto in cui scattare una foto ricordo: importante che in questa posizione/foto/ struttura creata appositamente ci sia il brand del Camping Village ben evidente. La mascotte, che spes-

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so fa tornare le famiglie perché i bambini chiedono di rivederla o riviverla: questa deve essere “unica” e molto presente all’interno della struttura. Gadget da regalare al check-in/check-out o in vendita all’interno del Camping Village: fondamentale che siano durevoli perché nessuno si ricorda quell’oggetto che si rompe in poco tempo (se non con effetto negativo) e che il brand della struttura sia chiaro e visibile. Tutte queste cose sono fondamentali perché verranno riprese e ricordate dal turista che ha vissuto quella vacanza in più momenti e potranno stimolarlo a diventare fidelizzato. Pensiamo ad esempio al periodo invernale, in cui il pubblico passa una buona parte del tempo sui social network (uno studio di We Are Social riporta una media di 2 ore e 25 minuti al giorno spesi sui social da ogni utente che ha un profilo attivo nel mondo): quanto potrebbe coinvolgerlo riproporgli immagini dei luoghi in cui è stato in vacanza, delle emozioni che ha vissuto? Importante è farlo ripetutamente per creare un funnel di convincimento magari anche con una proposta dedicata, questa è sicuramente una strategia vincente. • Partenza: questo è il capolinea della vacanza, è il momento in cui il turista lascia a malincuore la struttura e sa di dover tornare alla routine quotidiana. Questa fase viene spesso gestita in maniera frenetica dal personale delle reception, eppure è un momento molto importante per aumentare o consolidare il fidelizzato. Alcune azioni che si possono mettere in atto sono: lasciare un gadget, magari qualcosa di particolare che si faccia notare (ricordo il barattolo con la piantina che il turista può coltivare tutto l’inverno prima di tornare in struttura). Stimolare il cliente con una semplice domanda come “è stato bene da noi?” è sintomo di cortesia ed attenzione; in più, a risposta positiva, chiedere gentilmente una recensione è sicuramente utile per la riprova sociale, ma non solo. Quella recensione positiva potrà essere utilizzata per ri-stimolare lo stesso cliente quando sarà il momento di prenotare, per ricordargli quanto è stato bene. Creare un coupon per futuri soggiorni da consegnare al check-out, posto nel modo giusto (e necessariamente anche in digitale con un codice seriale tracciabile) potrà indurre l’ospite a fare una pre-prenotazione per l’anno successivo. Oppure ancora proporre di aderire ad una card fedeltà, in particolare per le piazzole. • Post-soggiorno: ultimo, ma non meno importante, c’è il periodo in cui il potenziale cliente fidelizzato è a casa e deve decidere se prenotare una struttura diversa o tornare nello stesso Camping Village. In questa fase dobbiamo circoscrivere il potenziale fidelizzato con azioni su più fronti ma armonizzate in una strategia ben definita. Ecco le azioni pratiche per farlo:


FOCUS | COMMERCIALE & VENDITE

Attività sui social media

• Creazione di un pubblico personalizzato (serve nome, cognome e mail o numero di telefono) e di conseguenza settare campagne che possano stimolare la richiesta di prenotazione attraverso immagini e valori che il turista ha effettuato nella precedente vacanza • Possibilità di lanciare dei coupon sconto a scadenza solo per questo pubblico, attenzione a dargli una scadenza e una quantità definita (anche se fittizia) • Richiedere di condividere contenuti creati nella struttura: rivedendo i ricordi della vacanza, nelle persone potrebbe rinascere la voglia di rivivere quell’esperienza • Lanciare un contest per la foto più rappresentativa scattata in struttura. Anche questo è un modo per fargli rivivere la vacanza, ma attenzione: ricordati di premiarlo, ad esempio con un gadget da spedire a casa con la richiesta di farsi una foto e postarla.

Attività di newsletter marketing

• Crea un database specifico di questi potenziali nuovi fidelizzati, non trattarli come tutti gli altri clienti. Distingui quindi i “già fidelizzati” dai potenziali, per poi stimolarli con informazioni e possibilmente azioni dedicate (e specificalo!). È importante ricordare che tra

i potenziali fidelizzati ci sono anche clienti che hanno soggiornato magari 3 anni fa (a cui dedicare azioni specifiche a maggior ragione in questo momento storico).

Utilizzo di un CRM

• Per chi ancora non lo usasse, uno strumento CRM aiuta a mettere a sistema delle azioni utili a fidelizzare. Se la clientela viene identificata per target, si possono ad esempio stimolare i turisti di prossimità che possono tornare per un weekend. Queste procedure possono essere svolte con pochi click (se il CRM utilizzato è completo!). Dobbiamo quindi ricordarci che esistono più touch-point, o come li chiamo io in italiano “micro-momenti”, che mettono nelle condizioni un turista di acquistare una vacanza. Se questa vacanza l’hanno già fatta da voi, è stata bella e la vostra struttura è sinonimo di “certezza di stare bene”, perché non cercare di intercettare il turista su più micro-momenti, per ricordargli questi aspetti positivi e più volte e con diversi strumenti, magari con qualche novità? Alla fine potrebbe diventare un nuovo fidelizzato! ✻

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LE AZIENDE INFORMANO

Dal legno il massimo della qualità e del design

Wolf Small Paradise costruire bungalow e case mobili fatte per durare quanto una casa in muratura

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olf Small Paradise è una azienda che lavora per il comparto turistico e per il turismo all’aria aperta con alle spalle l’esperienza del gruppo internazionale Wolf System, che in Europa è da oltre 50 anni tra le maggiori imprese costruttrici di edifici in legno. La sua sede è a Campo di Trens, in provincia di Bolzano, in quella alta valle dell’Adige che è da sempre la terra dei costruttori in legno. L’unica vera edilizia sostenibile, che Wolf Small Paradise ha sviluppato ai massimi livelli grazie all’innovazione, alla volontà di anticipare i tempi e all’ingegnosa progettualità, ottenendo sempre il massimo

di Sara Alvaro comfort per chi abita negli edifici da loro costruiti. Dopo mezzo secolo questa azienda ha maturato le conoscenze necessarie per realizzare ottimi e funzionali prefabbricati per l’open air: bungalow e case mobili dal design raffinato che permette di inserire le costruzioni in ogni contesto, marino, montano o campestre, valorizzando e migliorando le strutture in cui sono inserite anche dal punto di vista estetico, aspetto che molti vacanzieri non sottovalutano nella scelta del campeggio o del villaggio in cui intendono soggiornare. Come sono soliti ricordare alla Wolf Small Paradise, è la natura stessa che offre uno dei materiali

più flessibili in ambito costruttivo: il legno.Abbinando la scelta del legno al corretto uso della tecnologia moderna, l’azienda Altoatesina offre agli imprenditori dell’open air soluzioni abitative ecosostenibili di grande pregio per una idea di turismo all’aria aperta, in linea con l’attuale domanda da parte dei vacanzieri di comfort, bellezza, contatto con la natura e perfino lusso. Il Comfort è senz’altro garantito dalle soluzioni progettuali e di arredamento improntate alla praticità, grazie alle quali ogni abitazione ha tutto quello che serve per un soggiorno in pieno relax senza sacrificare gli spazi e la vivibilità nonostante le dimensioni necessa-

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LE AZIENDE INFORMANO Il catalogo

Bungalow personalizzabili sia nel design, nelle finiture e nelle misure Butterfly -da 50,21 mq si ispira alle ali di una farfalla, con le sue falde asimmetriche invertite e la leggerezza dovuta alla sua grande apertura vetrata anteriore che unisce interno ed esterno. Anche il portico riprende la forma della copertura, permettendo anche l’accesso laterale. Cube - da 49,92 mq – si ispira alle case dei pescatori, è semplice ed impreziosito dal portico esterno di design moderno. L’area living si proietta all’esterno grazie all’ampia veranda dotata di porta scorrevole. Seaside - da 48,85 a 55,58 mq – essenziale come le casette sul mare ha una copertura piana con un ampio pergolato metallico, il cui gioco d’ombra, trasformandosi continuamente durante il giorno, arricchisce la facciata. Disponibile con uno o due bagni. Shadow - da 48,25 a 52,57 mq - ricorda le case tradizionali, per la posizione asimmetrica del colmo e l’ampio portico ombreggiato. Anche in questo bungalow l’area living si proietta all’esterno con le ampie vetrate che, proseguendo ad angolo, coinvolgono visivamente anche la parte piú profonda del portico. Disponibile con uno o due bagni. Peak - da 47,50 mq - si ispira alle baite di montagna, pur adattarsi benissimo anche ad altri contesti e paesaggi. La volumetria semplice è caratterizzata da un tetto a falde simmetrico, arricchito da un portico confortevole e da una grande vetrata d’ingresso, che crea dialogo tra interno ed esterno. Ad aumentare la visuale verso

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Le nostre soluzioni abitative guardano al futuro e non è un modo di dire. Non sono infatti pensate per una clientela che ha sempre frequentato i campeggi ma da chi proviene dal mondo dei villaggi e degli hotel. riamente contenute. Le case mobili e i bungalow della Wolf Small Paradise sono progettate per durare, come una vera casa, grazie alla tecnologia tedesca che raddoppia o triplica la durata media di vita di ciascun modulo abitativo. Del resto costruire un’abitazione, anche se “compatta” richiede competenze progettuali e abilità di esecuzione pari se non superiori a quelle richieste per una “vera” casa ad uso residenziale, perfettamente coordinate e integrate tra loro, anche per poter garantire l’assoluto rispetto dei tempi di consegna, aspetto non secondario per chi deve gestire una impresa per l’accoglienza dei turisti. Proprio per salvaguardare questo aspetto Wolf Small Paradise ha un proprio stabilimento di produzione in cui si svolgono tutte le fasi della prefabbricazione, senza appaltare niente all’esterno. La sede di Campo di Trens, vicino a Vipiteno, è sempre aperta alla visita dei clienti, i quali possono constatare di persona serietà e competenza di tecnici e maestranze oltre alla qualità dei prodotti visitando lo showroom dell’azienda in cui riceveranno anche assistenza nella scelta di tutte le finiture delle unità abitative: dai pavimenti agli infissi, dai bagni alle tinte, per ottenere il massimo della personalizzazione. Showroom che non è solo un’esposizione delle forniture ma a tutti gli effetti un percorso attraverso il quale Wolf Small Paradise vuole illustrare tutti quegli aspetti costruttivi che fanno delle sue case mobili e bungalow prodotti veramente di pregio sul mercato. A proposito di personalizzazione l’azienda fa un vanto della propria capaci-

tà di assicurare una personalizzazione al cento per cento: non solo la disposizione degli interni, le finiture, le dimensioni e l’arredo ma anche lo stile esterno dell’unità abitativa, allo scopo di creare una perfetta armonia tra il contesto paesaggistico ed il design della struttura ideata. Il cliente potrà anche avvalersi di un proprio architetto.

Le realizzazioni

Sono ormai parecchi i campeggi e i villaggi di prestigio che si sono rivolti all’azienda atesina. Tra le più recenti realizzazioni di Wolf Small Paradise vi è l’istallazione in 75 giorni di 27 chalet ecosostenibili presso il camping Spina, a Lido di Spina nel cuore del Parco del Delta del Po. Sempre nel parco, in provincia di Ravenna, il camping Adria ha voluto arricchire la sua offerta deluxe con 2 case modello Vista montate in loco per abbattere i costi di trasporto. A Lazise, in provincia di Verona, presso il camping La Quercia, sono stati realizzati in 4 mesi 170 mq per ospitare gli uffici e la reception, risultati di grande e gradevole impatto visivo. Inoltre sono state istallate 12 case mobili Telescope di 40 mq posizionate a schiera per ottimizzare gli spazi e offrire a tutti i futuri ospiti un bellissimo panorama. Il piano di rinnovamento di questa struttura ha infine richiesto anche la realizzazione di 12 case mobili Minimal da 38 mq il cui telaio è stato nascosto dal manto erboso rendendole simili in tutto a dei bungalow. Sempre a Lazise, sul Garda, sono stati istallati 52 nuovi bungalow di lusso, di 60 mq ciascuno; tutti dotati di impianto fotovoltaico per la massima sosteni-


LE AZIENDE INFORMANO bilità energetica. Al Vela Blu camping village di Cavallino Treporti (VE) hanno invece chiesto a Wolf Small Paradise di istallare in soli 4 mesi 16 unità abitative di circa 50 mq ciascuna dal design moderno. Sul litorale Toscano, a Rosignano Marittimo, l’ Eco Tuscany Resort ha scelto la qualità Wolf Small Paradise per realizzare una struttura interamente personalizzata: 19 esclusivi chalet, 12 Sweet Room, ristorante, reception e bar. Tutto con la massima celerità e nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale ed energetica.

Cinquant’anni di esperienza Michael Prohn Resp. dello sviluppo Wolf Small Paradise

Se una casa mobile ordinaria restituisce sei volte la spesa d’acquisto, una Wolf Small Paradise ha una resa di diciotto volte. Il responsabile e coordinatore dello sviluppo alla Wolf Small Paradise è Michael Prohn, il cui padre fu il primo a portare le case mobili in Italia nel 1976, utilizzate anche in occasione del terremoto che colpì il Friuli proprio quell’anno.

ɴSignor Prohn, perché una casa mobile di questa azienda anziché una magari più economica? «Sono entrato alla Wolf Small Paradise nel 2015 portando con me la lunga esperienza di famiglia e l’attenzione che abbiamo sempre avuto alla evoluzione del mercato open air. Le nostre soluzioni abitative guardano al futuro e non è un modo di dire. Non sono infatti pensate per una clientela che ha sempre frequentato i campeggi e per la quale il confort di una ordinaria casa mobile è già un grande

passo avanti rispetto alla tenda, ma per turisti che approdano al camping dopo aver conosciuto i villaggi e gli hotel e che quindi non si accontentano di niente di meno. É questo il motivo per cui forniamo bagni con docce da 120cm per 80, materassi ortopedici per veri letti, ottimo isolamento termico e acustico. Vogliamo soddisfare le esigenze di questo tipo di clientela che cerca una qualità superiore, la quale, abituata appunto agli hotel, ha scoperto magari in occasione di questa epidemia la sicurezza del camping. E i campeggi se vogliono conservarla devono poter offrire gli standard che noi proponiamo».

ɴDella durata delle vostre costruzioni abbiamo già parlato, che tradotta in euro significa? «Un bel risparmio. Non solo perché fatto oggi l’investimento, per il successivo se ne riparla tra trenta anni e non tra dieci come nella media delle case mobili, ma soprattutto perché questo significa che se una casa mobile ordinaria restituisce sei volte la spesa d’acquisto, una Wolf Small Paradise ha una resa di diciotto volte». ɴQuindi quello su cui puntate non è solo personalizzazione e design ma qualità e durata. «Beh, in effetti è questa la nostra filosofia, che adottiamo non solo per le case mobili e i bungalow ma per qualsiasi altra nostra costruzione e aggiungerei anche i tempi di realizzazione. Qualsiasi cosa ci viene commissionata noi la realizziamo in sei mesi, che è il tempo che passa dalla chiusura di una stagione alla riorganizzazione del campeggio per la successiva. Un’altra garanzia per i nostri clienti, che in caso di ristrutturazioni non devono sostenere il costo aggiuntivo del mancato guadagno». ✻

Segue

l’esterno dalla zona living è prevista un’eventuale seconda apertura.

Case mobili configurabili nelle misure, nella divisione degli spazi e nella dotazione tecnica e di capitolato con possibilità di assemblarle direttamente a domicilio o trasportarle già montate. Tutte hanno il mobilio interno compreso nel progetto. Sweet - da 30,4 mq – si ispira alle suite d’hotel ed è stata studiata come unità spaziosa con veranda coperta, offrendo la possibilità di creare un “hotel diffuso”. Telescope - da 39,15 a 47,94 mq - ricorda una casa tradizionale col suo tetto leggermente a spiovente. Cambiando la posizione dell’ingresso tradizionale, questo modello consente di posizionare più unità nello stesso spazio. Vista - 39,82 mq – è una alternativa architettonica del concept Telescope che grazie all’inversione della falda permette di esaltare l’entrata offrendo più luce alla zona living. Minimal - da 37,41 a 40,42mq - cucina e living, arricchiti da ampie vetrate, si sviluppano sul lato lungo della casa mobile grazie al posizionamento del bagno dietro al soggiorno. Asymmetric - da 38,7 mq - ha il soggiorno all’estremità per dare all’insieme più luce e spazio grazie alla possibilità di avere le vetrate su due lati.

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LE AZIENDE INFORMANO

Dalle ispezioni ACSI un quadro del presente e del futuro dell’open air

Una estate di decisa ripresa e un futuro roseo, a giudicare dal tumultuoso aumento di vendite di camper e roulotte in Europa

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di Sara Alvaro

a scorsa estate gli ispettori Acsi hanno potuto visitare i campeggi in Europa per la prima volta dall’inizio della pandemia di Covid-19. L’esperienza si è rivelata diversa dal solito: per

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molto tempo non si è potuto capire dove e quando sarebbe stato possibile viaggiare, inoltre molti campeggi avevano appena riaperto di conseguenza la stagione delle ispezioni è risultata breve ma no-

La prima cosa che gli ispettori hanno notato e riferito è che i campeggi sono lentamente tornati a riempirsi, con grande soddisfazione dei proprietari.


LE AZIENDE INFORMANO nostante ciò quasi tutti gli ispettori sono riusciti a portare a termine i loro sopralluoghi tornando con tante storie e nuove informazioni, così ancora una volta Acsi può tirare le somme e iniziare a preparare le recensioni per la stagione 2022. Con un mese di ritardo rispetto al solito, Acsi ha impartito a tutti i 340 ispettori la consueta formazione annuale, sia in piccoli gruppi presso la sede centrale che online. Una cosa è risultata chiara fin da subito: tutti non vedevano l’ora di rimettersi in viaggio per esaminare le strutture loro assegnate. A Giugno è finalmente arrivato il momento di partire. La prima cosa che gli ispettori hanno notato e riferito è che i campeggi sono lentamente tornati a riempirsi, con grande soddisfazione dei proprietari i quali hanno cercato di dare come sempre il meglio per accogliere adeguatamente gli ospiti.

Sentimenti contrastanti e differenze regionali Cercando di fare il punto sull’andamento della estate 2021 i proprietari dei campeggi hanno riportato sentimenti contrastanti. Innanzitutto quasi tutti hanno manifestato il loro sollievo nel vedere che i campeggiatori di tutta Europa si sono di nuovo messi in viaggio. Una ripresa risultata evidente anche se i numeri non sono ancora paragonabili a quelli registrati nel 2019. La bassa stagione primaverile è andata purtroppo in gran parte persa, ma l'estate e l’autunno sono andate molto meglio. Sebbene il numero di campeggiatori stranieri non sia ancora tornato ai livelli pre-pandemia in tutte le regioni d'Italia, il miglioramento è stata visibile anche in questo caso. Poiché fino a quasi l’ultimo momento è stato incerto se e quando i campeggi avrebbero riaperto e se i campeggiatori avrebbero avuto semaforo verde per viaggiare dall’estero, i proprietari dei campeggi hanno dovuto prendere decisioni

difficili. «Quando riaprirò?», «potrò rimanere aperto più a lungo?», «di quanto personale avrò bisogno?»; e soprattutto: «come faccio a trovare un buon personale?»; sono state queste alcune delle molte domande che hanno assillato i manager delle strutture. A faticare di più probabilmente è stato proprio il personale, che magari a ranghi ridotti ha dovuto letteralmente farsi in quattro per fare fronte alla fortunatamente intensa domanda garantendo i consueti standard di qualità. Una cosa notata soprattutto dagli ispettori Acsi, i quali hanno avuto qualche difficoltà durante le loro visite a fissare gli appuntamenti e anche quando gestori e

Un ulteriore fattore che spinge all’ottimismo è la crescita inarrestabile delle vendite di camper e roulotte. I produttori di tutta Europa stanno facendo gli straordinari e gli showroom dei concessionari sono praticamente vuoti.

proprietari hanno potuto parlare con loro dovevano anche stare dietro alle richieste dei clienti, sopperendo alla carenza di personale.

Il 2022 anno eccezionale per l'Europa del Sud Per quanto riguarda la prossima stagione l’ottimismo al momento è palpabile, soprattutto in considerazione del fatto che questa estate il tempo in gran parte dell’Europa del Nord, specialmente in Germania e Paesi Bassi, è stato veramente inclemente; oltre a ciò molti campeggiatori, ancora a causa del coronavirus, hanno optato per una vacanza vicino casa, rinunciando per il secondo anno di fila alle tradizionali mete calde e soleggiate del mediterraneo, pertanto Acsi per il 2022 prevede che nel 2022 i campeggi del Sud Europa faranno il pieno, a cominciare lla nostra Penisola. Un ulteriore fattore che spinge all’ottimismo è la crescita inarrestabile delle vendite di camper e roulotte. I produttori di tutta Europa stanno facendo gli straordinari e gli showroom dei concessionari sono praticamente vuoti. Tutti i veicoli, sia nuovi che usati, sono immediatamente venduti. Il numero di camper in uso in tutta

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LE AZIENDE INFORMANO

Come l'anno scorso, Acsi ha deciso di concedere ai campeggi in Italia uno sconto sulla promozione del 2022. Europa è cresciuto di quasi 700.000 veicoli negli ultimi quattro anni. Solo nel 2020 sono stati venduti 250.000 nuovi camper e roulotte. A ciò si aggiunga il fatto che anche le vendite di tende e l'affitto di alloggi nei campeggi sta aumentando ed è facile capire che il campeggio rimane un'attività in forte espansione.

(Ri)scoprire Il campeggio

Altra cosa che gli ispettori Acsi hanno notato è che questa estate ci sono stati tanti nuovi campeggiatori, sia famiglie giovani che vacanzieri più anziani. Tutti loro hanno optato per una vacanza in campeggio in Europa per sentirsi liberi, indipendenti e più sicuri. Spesso si è trattato di neofiti del campeggio, tanto è vero che in diverse strutture il personale ha dovuto aiutare gli ospiti a montare correttamente le loro attrezzature. E tra questi ospiti vi erano non solo famiglie di stranieri ma anche famiglie italiane, che per via della pandemia hanno (ri)scoperto il campeggio come meta per le vacanze vicino casa. Lo stesso è accaduto in Spagna, dove i campeggi hanno visto aumentare i clienti spagnoli sia l'anno scorso che quest'anno.

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Dal campeggio al villaggio vacanze

Un'altra tendenza che gli ispettori hanno notato, soprattutto in Francia ma anche in Spagna, è stata la conversione da parte di grandi catene, di campeggi esistenti in villaggi turistici con soli alloggi. Questa scelta attira una nuova fetta di mercato, ma esclude allo stesso tempo abolendo le piazzole per gli itineranti esclude queste strutture dai media Acsi e dall’elenco delle mete visitate dai suoi ispettori. Considerato l’aumento del turismo in camper e roulotte, c’è da chiedersi se non si tratti di scelte controproducenti. Già in Germania e Paesi Bassi il numero di piazzole disponibili è ormai insufficiente per servire adeguatamente i turisti che arrivano con i propri veicoli da campeggio. Questa situazione potrebbe verificarsi anche in altri Paesi se la vendita di camper e caravan continuerà a crescere mentre le piazzole sono sostituite da alloggi.

Sconto per i campeggi italiani

Ad Acsi piace guardare avanti e vedere un futuro luminoso per il settore del campeggio. Ciò non toglie

che è anche cosciente di quanto sia stata difficile la fase di preparazione di questa stagione. Per questo, proprio come l'anno scorso, Acsi ha deciso di concedere ai campeggi in Italia uno sconto sulla promozione del 2022. Per un’azienda a conduzione familiare come Acsi questa è ancora una volta una scelta finanziaria drastica, ma è fondamentale continuare a sostenere monetariamente i campeggi e aiutarli nell’organizzare il proprio marketing prima del nuovo anno. Quasi 500 campeggi italiani hanno siglato un nuovo accordo con Acsi e sono pronti per un'altra stagione con una bellissima presentazione del proprio campeggio nella guida dei campeggi Acsi nelle app e su Eurocampings.eu. Per gli ispettori Acsi anche la stagione 2021 è chiusa. In sede è ormai tutto pronto per elaborare le informazioni raccolte e includerle nelle guide del 2022 che verranno prodotte in numero record -, nelle nuove app e sui siti Acsi. Prima di Natale, sarà tutto spedito ai campeggiatori di tutta Europa e ai centri di distribuzione e librerie in 22 paesi. A lavorarci vi sono 170 dipendenti, che insieme garantiranno ai campeggiatori di poter viaggiare di nuovo nel 2022 con informazioni aggiornate. ✻


LE AZIENDE INFORMANO

Una novità assoluta al fianco dei Camping Village italiani:

CampingVillage.Marketing di Silvia Canducci

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ino a ieri non esisteva una piattaforma con consigli specifici, suggerimenti e strategie su misura per il marketing e le vendite del tuo Camping Village. Da oggi esiste, l'abbiamo pensata e creata su misura per te, perché siamo convinti che restare al passo con l'evoluzione del nostro settore sia necessario per poter intercettare e conquistare nuovi clienti che sono vitali per il successo della tua struttura.

Cos’è CampingVillage. Marketing

CampingVillage.Marketing è un hub che raccoglie tutta l’esperienza diretta nel settore, conquistata in anni di lavoro e di confronto costante di tutto il team di CampingVillage.Travel – Riccardo Viroli in primis - e del Gruppo TITANKA! con imprenditori e professionisti del turismo en plein air. Qui abbiamo condensato tutto il nostro know-how ed i contenuti realizzati dal 2018 ad oggi nel nostro percorso di In-Formazione in una piattaforma utile e semplice per te da navigare; potrai utilizzarla ogni volta che ti servirà un consiglio o un confronto con professionisti che, come te, ogni giorno hanno le "mani in pasta" in questo bellissimo settore.

Perché CampingVillage. Marketing

Sarà capitato anche a te una volta o l'altra, come a qualsiasi lettore di questa rivista, professionista o imprenditore del mondo del turismo en plein air –di avere difficoltà a trovare spunti, informazioni e contenuti formativi specifici per il tuo lavoro. Cercare dati per orientare le proprie decisioni e trovare studi sul turismo in generale... Seguire blog che parlano di hôtellerie e cercare di riadattare i consigli alla nostra realtà per migliorare le azioni di marketing del Camping Village... Questo è il motivo per cui dal 2018 abbiamo creato il percorso CampingVillage.Travel In-Formazione, con contenuti formativi, presentazioni, informazioni, indagini di mercato, consigli e spunti utili per vendere di più e meglio focalizzati esclusivamente sulle strutture all’aria aperta. Da allora, oltre 1.431 professionisti del turismo plein air ricevono le nostre comunicazioni e seguono i nostri consigli. Anche nei due anni complicati (a dir poco!) che abbiamo appena vissuto non abbiamo mai mollato e abbiamo continuato ad affiancarvi

con consigli sempre puntuali per intercettare, conquistare e fidelizzare i turisti. Il successo di molte strutture - che nonostante le difficoltà hanno raggiunto risultati impensabili in queste due stagioni - lo abbiamo sentito come un successo anche un po' nostro. Eppure non ci siamo voluti adagiare! Dall’inizio dell’anno, mentre ogni Camping Village programmava la stagione e poi lavorava a pieno ritmo per accogliere i clienti e rendere la loro vacanza indimenticabile con mille difficoltà, noi abbiamo progettato, testato e creato qualcosa che per il settore del turismo en plein air è una NOVITÀ ASSOLUTA! L'idea no, quella viene da lontano e l'abbiamo sviluppata in mesi di riunioni del nostro team e di indagini di mercato per capire di cosa professionisti ed imprenditori del settore avessero davvero bisogno. E finalmente il nostro progetto è venuto alla luce!

Cosa potrai trovare visitando CampingVillage. Marketing Prima di tutto informazioni: quelle

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LE AZIENDE INFORMANO informazioni che sono così preziose per orientare le proprie decisioni e che non sono mai abbastanza specifiche o su misura per il nostro settore. Adesso sono alla portata di tutti. Ma non è tutto… Abbiamo completamente ripensato e migliorato la nostra area riservata In-Formazione. Online dal 1° gennaio 2019, raccoglie tutti i contenuti creati su misura per consigliarti su come vendere di più e meglio il tuo Camping Village. Da allora è stata visitata oltre 4.470 volte da professionisti del nostro settore, che hanno letto e scaricato in totale oltre 7.880 contenuti. Questi sono i numeri che ci danno la fiducia e la voglia di migliorarci sempre più, ecco perché abbiamo voluto rendere ancora più fruibile e semplice da navigare quest'area riservata, a cui è possibile accedere ogni volta che servirà o che avrai voglia di migliorare un aspetto del tuo marketing e delle vendite del tuo Camping Village. Per ultimo – non in ordine di importanza – in CampingVillage. Marketing vorremmo farti trovare un punto di confronto tra colleghi, per far capire a te e ad ogni professionista del settore del turismo en plein air che non siete soli e che molti come voi, magari anche prima, si sono trovati nella situazione di dover conquistare più clienti (o nuovi clienti) per riempire la loro struttura e non sapevano esattamente come fare. ✻ Un esempio pratico è Andrea Ianna, titolare e gestore del Camping Margherita di Gressoney-saint-jean (Aosta), una delle tante strutture all’aria aperta con cui abbiamo il piacere di collaborare e del quale, a fianco, ne riportiamo la testimonianza.

Andrea Ianna, titolare del Camping Margherita di Gressoney-saint-jean (Aosta)

Ho conosciuto lo staff di CampingVillage.Marketing e del Gruppo TITANKA! ormai da più di 2 anni, quando ho aderito al portale CampingVillage.Travel inserendo la scheda del mio camping & Resort nella primavera del 2019. Da lì è iniziata una collaborazione molto assidua in cui Silvia Canducci e Riccardo Viroli prima e Marco Baroni di “Metodo Professionale di vendita camere” poi mi hanno dato una grossa mano a organizzare le mie strategie di marketing diretto. Con l’inizio della pandemia - ad inizio 2020 - ho pensato che il periodo di stop forzato potesse venirmi utile per rimettere in discussione quanto fin qui fatto iniziando un percorso di formazione che mi potesse aiutare a riconsiderare il mio modo di lavorare e le mie procedure di vendita. Capivo che il coccolare la clientela rimaneva un giusto modo di agire, ma non avevo fino ad allora pensato di fare un marketing spinto e soprattutto continuativo e sistematico. Mi limitavo in periodi di difficoltà a fare campagne pubblicitarie spot che mi dessero un po' di visibilità. Mi rendevo conto però che queste avevano nel breve periodo poco impatto e che ripiombavo in breve tempo a dover contare sulla sola intermediazione delle OTA. Ho iniziato a frequentare con continuità le pagine di In-Formazione prendendo spunto dagli innumerevoli suggerimenti che fornisce e il gruppo pubblico “Metodo Professionale di vendita camere” di Marco Baroni dove posso oltre a cogliere molti suggerimenti, confrontarmi con altri albergatori che come me lo seguono e dove vengono sollevate molte problematiche che insorgono nella gestione quotidiana. Dopo qualche mese ho deciso di acquistare un nuovo gestionale e il CRM Mr PRENO integrati tra loro. L’estate scorsa ho iniziato ad operare con i 2 sistemi appena acquistati e ad inizio 2021, nel pieno della seconda ondata pandemica, ho deciso di aggiornare il sito internet del camping e mi sono appoggiato a TITANKA! per la realizzazione dello stesso.

La scelta è caduta su di loro perché avendo sito, gestionale e CRM integrati con un back-office comune potevo finalmente avere un sistema integrato che mi consentisse non solo di poter gestire amministrativamente il camping ma mi desse modo di rispondere in modo coordinato alle richieste della clientela e mi permettesse di archiviare e raccogliere tutti i dati del lavoro svolto, avendo a portata di mano tutta l’informativa relativa alla clientela che o aveva soggiornato da me o mi aveva anche solo richiesto preventivi. Ora che il sistema è integrato anche con un channel manager e un booking engine presente sul sito ho potuto iniziare alcune campagne di newsletter e di marketing su Facebook che mi stanno dando molta più visibilità rispetto a prima. So di essere appena all’inizio ma penso proprio di aver dato una svolta al lavoro e che ora ho finalmente gli strumenti giusti per iniziare a disintermediare dalle OTA e spingere invece le vendite dirette ponendo l’accento sulla mia brand reputation. È un processo abbastanza lungo e impegnativo che sta costringendo me e i miei collaboratori a cambiare molte procedure interne e ha implicato anche un non irrilevante impegno in formazione e in investimenti hardware e software ma sono e siamo soddisfatti.

Se anche tu, come Andrea, sei pronto per dare una svolta al tuo lavoro ed iniziare un percorso di evoluzione per il tuo Camping Village, ti aspettiamo su CampingVillage.Marketing. ✻

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