Camping Management 49

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49 ANNO XIII 2020

- L’ o p e n a i r a l l a p r o v a d e l C o v i d - 1 9 -

Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861

L A RIS POSTA D ELL’O P EN AI R Pianeta Turismo: IL TURISMO DELLE EMOZIONI NATURA, INNOVAZIONE, AUTENTICITÀ

Pianeta Turismo: IL TURISMO, QUESTO SCONOSCIUTO



SOMMARIO / 49

49 / SOMMARIO Editoriale

Turismo ecosostenibile

03. Editoriale

47. Economia circolare ed ecovillaggi

di Maurizio Vianello

La risposta dell'open air 04. L’open air alla prova del Covid-19 21. Quale marketing per il dopo Covid-19?

25. Il turismo, questo sconosciuto di Nicolcarlo Genovese 29. Camperisti l’altra faccia dell’open air di Pietro Licciardi 33. Il turismo delle emozioni

Natura, innovazione, autenticità di Valeria Cocco

37. Trames alla riscoperta turistica

del Mediterraneo di Michela Bagatella

41. Accessibili e sostenibili.

Ovvero: inclusivi di Pietro Licciardi

45. Parte la campagna #latuamigliorevacanza di Michela Bagatella

nel turismo del futuro? di Stefano Chiocchini

Glamping 50. Maurizio Di Maggio vive l’esperienza

Pianeta Turismo

della vacanza glamour camping sicura con CrippaConcept

In Fiera 53. A Montpellier la 42ª edizione del Sett di Sara Alvaro FAITA-FederCamping informa 57. Nei campeggi italiani drastico

calo di arrivi e presenze

59. Il manuale FAITA-FederCamping

per ospitare in sicurezza

Focus | Web Marketing & Social 63. Nuovi target e nuove strategie per l’open air del futuro di Dario Lambarelli Focus | Ambiente e Natura 67. Il rischio sicurezza nei campeggi e villaggi

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turistici di Domenico Grillo

70. Le malattie del manto erboso di Cristian Bernardi 72. Come contenere gli ospiti indesiderati:

zanzare, mosche e topi di Fabio Agabiti Rosei

Focus | Commerciale e Vendite 74. Il turista nel 2021: 3 punti da non dimenticare per le tue vendite dopo questo anno così particolare di Riccardo Viroli

49 ANNO XIII 2020

- L’ o p e n a i r a l l a p r o v a d e l C o v i d - 1 9 -

Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA ISSN 2704-8861

L A R I S PO STA D E L L’ O P E N A I R Pianeta Turismo: IL TURISMO DELLE EMOZIONI NATURA, INNOVAZIONE, AUTENTICITÀ

Pianeta Turismo: IL TURISMO, QUESTO SCONOSCIUTO

CAMPING MANAGEMENT n°49

Le aziende informano

In Copertina: Illustrazione Vettoriale

77. Camping.it la scelta giusta per emergere dal mare del web di Filippo Gentile

80. LuxeTenten cambia nome e diventa Yala

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La gestione del contante è l’ultima cosa di cui dovrai preoccuparti nel tuo Campeggio... Rilassati, Con la cassa automatica Paypod i tuoi soldi son sempre al sicuro e contabilizzati. Cosi’ puoi concentrarti su ciò che è importante.

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Editoriale

EDITORIALE

FAITA FEDERCAMPING Via Cola di Rienzo, 285 - 00193 Roma Tel. 06 32111043 - fax 06 3200830 www.faita.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 363/2006 del 29/09/2006 Direttore responsabile: Nicolcarlo Genovese Redazione: Nicolcarlo Genovese, Pietro Licciardi, Sara Alvaro Produzione e pubblicità: 2Kind S.r.l.s. Via Arnaldo Cantani, 14 - 00166 Roma Tel. 335 5774176 filippogentile@2kind.it Progetto grafico: Francesco Gentile francescogentile@2kind.it Impaginazione: 2Kind S.r.l.s. www.2kind.it Stampa: Tipografia Grafica Di Marcotullio - Roma Finito di stampare Settembre 2020

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ommentare quello che le aziende stanno affrontando in questa stagione 2020 è difficile e, per molti motivi, complicato. L’emergenza Covid-19 pur attenuata, non ha smesso di preoccupare e coinvolge ancora molte, troppe, nazioni perché la si possa considerare un problema risolto. Forse dovremo imparare a convivere con il virus, come dicono in molti; forse si troverà una cura; forse avremo un vaccino; forse la malattia si attenuerà e come altre si inabisserà. Troppi forse e soprattutto tutti sostenuti più da speranze che da certezze scientifiche o evidenze epidemiologiche. Le aziende, lo sappiamo tutti, non si governano con i forse, anche se l’imprenditore, in generale e quello dell’open air in particolare, è diventato con gli anni un maestro nella gestione dell’incertezza. E’ accaduto, nostro malgrado, perché abbiamo dovuto convivere con norme e regolamenti spesso confusi se non contraddittori; abbiamo imparato ad interloquire con tecnici, amministratori e politici sempre digiuni di una conoscenza anche semplicemente basica delle peculiarità del nostro settore; abbiamo fatto i conti con relazioni sindacali e problemi di rappresentanza spesso lontani dalle nostre specificità e peculiarità. Dunque se ci siamo fatti strada in un contesto così ostile e poco disposto e disponibile possiamo confidare che anche in questo frangente potremo trovare le risposte e le soluzioni ai problemi nuovi e complessi che ci troviamo ad affrontare. Basterà che facciamo da soli senza attendere né aiuto né comprensione perché se non è arrivato il primo né maturata la seconda in settant'anni di turismo ed impresa all’aria aperta italiana, non c’è da aspettarsi che accada adesso con questo ceto politico e con le contingenze epocali che dovrebbe affrontare. Non smetteremo di segnalare i problemi e di proporre le soluzioni, solo lo faremo nel mentre da soli e per primi proveremo a dare risposte adeguate per le nostre imprese, per i nostri dipendenti e per i nostri ospiti. Con buona pace per chi ancora crede che il turismo si faccia con il cemento. ✻

Maurizio Vianello

Sipac salta l’edizione 2020 A causa delle restrizioni conseguenti alla pandemia di Covid 19 quest’anno non si terrà il Sipac-Salone Internazionale Professional Attrezzature per Campings.

Arrivederci al 2021

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L’open air alla prova del Covid-19 Le conseguenze della pandemia sono state molto pesanti e lasceranno il segno a lungo. Come le aziende stanno facendo fronte alla ripresa e cosa cambierà per il comparto secondo alcuni imprenditori Faita-FederCamping

La pandemia importata dalla Cina ha colpito l’Europa e l’Italia proprio a ridosso dell’estate, imponendo una lunga quarantena e diffondendo la paura in tutto il Continente, nonostante il numero dei contagiati e dei deceduti, alla resa dei conti, non sia stato così drammatico come si è inizialmente temuto. Resta il fatto che la stagione 2020 per il turismo e per l’open air in particolare è iniziata con grande ritardo facendo i conti con un drastico calo di presenze, specialmente straniere, notevoli costi aggiuntivi imposti dalle norme di sicurezza e un generalizzato clima di incertezza. Nelle pagine che seguono abbiamo raccolto la testimonianza di alcuni imprenditori di FAITA-FederCamping, i quali raccontano come, da Nord a Sud, le aziende stanno affrontando la difficile stagione, con quali difficoltà e con quali prospettive per il futuro.

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LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

La parola agli imprenditori TRENTINO Livio Valentini Camping Dolomiti, in Val di Sole, e presidente della Faita-Federcamping del Trentino

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «Per quanto riguarda i contagi sono stati abbastanza numerosi ma la situazione è rimasta sempre sotto controllo, tanto che il Trentino è stata la prima regione ad uscire dalla emergenza pandemia dopo il picco di Marzo-Aprile. Le conseguenze per il turismo invece sono state drammatiche, con una flessione del 90% di olandesi rispetto a Luglio dello scorso anno e del 70% di tedeschi. Invece abbiamo avuto un più 40% di Italiani di cui il 70% in vacanza in Trentino per la prima volta. Gli italiani però restano per lo più solo per un fine settimana. Riguardo agli incassi siamo ad un meno 70% rispetto alla scorsa stagione» Attualmente come sta andando la stagione? «Da inizio Luglio abbiamo notato una ripresa di presenze soprattutto il fine settimana. Vediamo come andrà con gli olandesi, che a metà mese hanno le scuole chiuse per le vacanze estive. Purtroppo pur avendo zero contagi Trento è stata segnalata dalla Unione Europea come zona arancione e anche se abbiamo mobilitato subito i nostri parlamentari a Bruxelles che hanno fatto revocare questa allerta il danno è stato fatto». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Anche in considerazione del nuovo allarme, poi fortunatamente rientrato, e sperando che a nessuno salti in mente di rinchiuderci in un’altra quarantena se alla fine della stagione avremo il 40% delle presenze dello scorso anno vuol dire che saremo stati bravi. Se arriviamo al 50% oltre che bravi saremo stati anche fortunati». Quali le conseguenze a livello occupazionale? «In Trentino abbiamo 68 campeggi con milleduecento

Ho fiducia nella ripresa. E’ di pochi giorni fa la notizia che per questa estate la richiesta di camper a noleggio è aumentata del 110%, segno che le persone ritengono la vacanza open air più sicura di altre"

lavoratori assunti. Al momento circa ottocento usufruiscono della cassa integrazione e degli altri ammortizzatori, almeno fino ad Agosto. Poi si vedrà». Quali strategie di marketing state adottando? «FAITA-FederCamping Trentino ha versato 30mila euro nelle casse di Trentino marketing, la società di promozione della provincia autonoma, che con altri 30mila euro ha avviato una potente campagna in Germania e Paesi Bassi per dire che questa parte dell’Italia è sicura e che possono tranquillamente tornare a fare le loro vacanze tra le nostre montagne. Anche il sito dell'Associazione regionale sta promuovendo attivamente il territorio puntando sulla sicurezza della vita di campeggio, all’aria aperta e senza assembramenti». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Ho fiducia nella ripresa. E’ di pochi giorni fa la notizia che per questa estate la richiesta di camper a noleggio è aumentata del 110%, segno che le persone ritengono la vacanza open air più sicura di altre e credo che nei prossimi due o tre anni i campeggi trarranno beneficio dall’esperienza negativa della pandemia, nel senso che le persone si ricorderanno della paura e continueranno a scegliere vacanze dove è possibile evitare luoghi chiusi, assembramenti o contatti troppo stretti con estranei, proprio quello che il campeggio è in grado di offrire. Purtroppo la crisi colpirà molto più gli alberghi. In Trentino c’è stato anche un aumento della richiesta di appartamenti».

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LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

FRIULI VENEZIA GIULIA

Marco Andretta Camping Sabbiadoro di Lignano e il Residence Punta Spin di Grado

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «La quarantena ha avuto un effetto devastante dal punto di vista economico oltre che psicologico. Molte strutture hanno pensato di non avviare l’attività per questa stagione o di farlo in forma limitata. Sicuramente gli effetti sull’occupazione si sentono e si protrarranno nel tempo. Per quanto riguarda la clientela se da una parte abbiamo recuperato l’ospite italiano, per lo più locale, dall’altro abbiamo perso gran parte del turismo estero proveniente da Austria e Germania, e soprattutto quello scandinavo». Attualmente come sta andando la stagione? «La stagione prosegue a rilento, molte delle prenotazioni vengono prese sotto data, il periodo medio si è accorciato. Si lavora molto nel fine settimana e gli altri giorni invece non siamo ancora a livelli soddisfacenti soprattutto se paragonato all’anno scorso». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Penso che chiuderemo la stagione con poco più di metà delle presenze dell’anno scorso. Ad ogni modo tutto di-

pende dall’andamento dell’epidemia: se verrà confermato questo trend calante dei contagi non possiamo escludere un fine stagione interessante». Quali strategie aziendali e di marketing state adottando? «Abbiamo potenziato la comunicazione delle misure di prevenzione sanitaria all’interno della struttura, i dispositivi di sanificazione e detersione. Cerchiamo di infondere sicurezza nell’ospite garantendo altissimi livelli di pulizia degli alloggi e degli spazi comuni con un presidio di ventiquattro ore al giorno. Questo messaggio viene anche veicolato tramite newsletter, social e tutti i canali usuali, alternato alla classica promozione delle attività e delle novità presenti in struttura. Abbiamo voluto premiare gli ospiti che ci stanno dando fiducia con una carta fedeltà che permetterà loro di usufruire di condizioni migliorative nelle prossime prenotazioni e di usufruire di promozioni e sconti in strutture e servizi nella regione. Abbiamo inoltre terminato da poco la nuova piscina nella struttura di Lignano; è chiaro che il progetto risale a prima dell’avvento del Covid, ma ci ha comunque permesso di raddoppiare il parco piscina e quindi lo spazio disponibile per i bagnanti». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Questo sarà un anno difficile che metterà a dura prova le aziende turistiche. Ci sono comunque dati positivi; anche se in numero minore c’è comunque una fetta di mercato, specialmente quello di prossimità, che vuole dare fiducia al comparto. Mi auguro che gli ospiti stranieri riprenderanno presto a viaggiare verso le nostre mete non appena il problema sarà definitivamente risolto».

VENETO

Orsola Rizzardi Camping La Rocca di Bardolino sul Garda, in provincia di Verona

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «L’impatto è stato molto forte su tutti i fronti. La Regione Veneto è però fortunatamente riuscita in maniera brillante a contenere l’epidemia, grazie alle efficaci azioni intra-

prese dalle autorità che hanno saputo prendere le giuste decisioni appoggiandosi a sapienti consiglieri medici e scientifici limitando i danni. Infatti, ad oggi, i numeri di nuovi contagi sono pressoché irrilevanti. Purtroppo nel nostro settore l’epidemia ha comunque avuto un forte impatto negativo sulle prenotazioni, generando in primavera un grande e inaspettato movimento di restituzione di caparre, e molta incertezza economica sul futuro. Rimaniamo comunque piuttosto fiduciosi, convinti che se presteremo attenzione e metteremo in atto con il massimo impegno tutte le linee guida di igiene, la stagione 2020 non sarà del tutto persa. Ovviamente sarà un’estate diversa da quelle alle quali 07


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR eravamo abituati, ma siamo ben coscienti che il settore del turismo all’aria aperta è oggi forse il più fortunato». Attualmente come sta andando la stagione? «Ai primi di Giugno si presentava molto incerta, ad oggi non possiamo e non vogliamo lamentarci. Il mercato turistico sul Lago di Garda è totalmente cambiato a causa del Covid. Le presenze sono calate drasticamente durante la settimana, per aumentare nel weekend, anche se con numeri ben lontani da quelli delle stagioni passate. La nostra struttura accoglieva negli anni scorsi il 90% di turisti stranieri, principalmente tedeschi, attualmente si vede un mercato che per il 50% è italiano e per il 50% tedesco. Purtroppo abbiamo quasi totalmente perso i turisti olandesi e del nord Europa. Negli ultimi giorni la situazione è migliorata grazie ai nostri clienti nordeuropei più fedeli che dopo aver soggiornato da noi hanno comunicato ai loro amici che la situazione in Italia è decisamente migliore di quella che i media esteri continuano a riportare». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Rispetto alle previsioni che avevamo fatto durante la quarantena siamo più ottimisti, anche se pur sempre cauti, e pensiamo di raggiungere un meno 50% di presenze rispetto al 2019». Quali strategie aziendali e di marketing state adottando? «Durante i mesi di chiusura è stato necessario rivedere totalmente il piano marketing, con un nuovo programma per tutta la comunicazione online. Abbiamo investi-

to molto sui social per far sentire la nostra presenza ai clienti, mantenere la comunicazione con loro, realizzando diversi video tematici per far passare a tutti qualche momento di spensieratezza virtuale con noi. Ovviamente è stato rivisto completamente il linguaggio usato, cercando di creare contenuti specifici al momento che stavamo tutti passando, molto meno commerciale rispetto a come eravamo abituati. Anche le campagne Google e Facebook sono state in un primo momento messe in pausa e poi aumentate e targhettizzate in maniera specifica non appena abbiamo avuto la certezza della data di apertura. Abbiamo concentrato e concentriamo i nostri sforzi molto più su un turismo di prossimità italiano e del sud della Germania. Ad oggi il nostro obbiettivo è cercare di far capire ai nostri futuri ospiti che possono venire in tutta tranquillità a trascorrere in massima sicurezza la loro vacanza a La Rocca Camping Village». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Come ho detto, vogliamo e dobbiamo essere positivi. Sia per i nostri ospiti, che credono nella vacanza all’aria aperta e nei nostri servizi, sia per tutto il nostro staff che ci accompagna da anni con grande entusiasmo. Riteniamo che l’anormalità di questo periodo possa essere per noi fonte di crescita, per far migliorare la nostra azienda ogni giorno di più. Confidiamo che il futuro ci riservi una bella ripresa, con ritorno alla normalità nel 2021. Ci auguriamo che i flussi turistici dall’estero riprendano forza e stabilità. Per questo motivo proseguiamo con grande impegno a infondere fiducia per dimostrare che la vacanza all’aria aperta si riconferma sempre come la vacanza ideale, sicura e di grande qualità».

LOMBARDIA

Alessandra Brun Camping Okay lido a Lisanza Sesto Calendein provincia di Varese

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «Indubbiamente la Lombardia è stata la regione italiana più colpita dalla pandemia, nonostante ora stiamo ripartendo con impegno e duro lavoro, ciò ha portato ingenti ripercussioni sia a livello economico che di immagine. Il più grande danno è stato l’aver allontanato dalla nostra regione i turisti europei, i quali purtroppo si sono fatti 08

Il più grande danno è stato l’aver allontanato dalla nostra regione i turisti europei, i quali purtroppo si sono fatti una cattiva opinione del nostro bellissimo territorio. Ovviamente questa situazione avrà e sta avendo pesanti conseguenze in termini di perdite di introito"


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR una cattiva opinione del nostro bellissimo territorio. Ovviamente questa situazione avrà e sta avendo pesanti conseguenze in termini di perdite di introito se non la chiusura di alcune attività nel reparto turistico e della ristorazione con un consequenziale aumento della disoccupazione e del malcontento. A tutto si aggiungono i problemi derivanti dagli enti pubblici che hanno accompagnato anche gli interventi in aiuto alle aziende con normative non attuabili o astruse». Attualmente come sta andando la stagione? «La stagione tutto sommato sta andando. Certamente non come gli anni precedenti ma bisogna fare di necessità virtù. Questo periodo di post-pandemia ci ha permesso di sperimentare nuove tipologie di servizi ad accesso limitato; in questo modo è possibile offrire ai nostri clienti un servizio di maggiore qualità e comfort. Rispetto alle nostre disponibilità, abbiamo solo un 20% di occupazione media, con un numero molto esiguo di ospiti per quanto riguarda il periodo feriale ma con un evidente aumento nel fine settimana dove raggiungiamo anche il 60-70% di occupazione. Sono in leggera ripresa le prenotazioni da parte di olandesi, tedeschi e danesi sia per l’affitto di case mobili sia per le piazzole tenda e caravan». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Sinceramente, fare una stima diventa davvero complicato. Pensiamo comunque di avere circa il 40-50% di clienti rispetto la precedente stagione. Speriamo davvero di recuperare ad Agosto e che la tendenza leggermente positiva di questo ultimo periodo possa continuare e aumentare, magari con un Settembre ricco di ospiti. Una piacevole nota positiva di questo periodo post pandemia è stata il ritorno del turismo locale. La gente è uscita dalla quarantena con la voglia di viaggiare e di riscoprire il territorio vicino, questo è stato per noi fonte di maggior

clientela ma soprattutto ha portato ad una più grande valorizzazione per il nostro Lago Maggiore e per le nostre svariate mete turistiche. Una nota stonata invece viene sempre dagli enti di governo, in quanto le strutture come i campeggi sono spesso state ignorate a discapito di hotel, alberghi e ostelli pur essendo più congeniali ad una ripresa in assoluta sicurezza. I campeggi possono offrire ampi spazi all’aria aperta, luoghi poco affollati, distanziamento sociale e zone comuni sempre perfettamente sanificate». Quali strategie aziendali e di marketing state adottando? «In questa crisi il passaparola è la nostra arma più importante; è senza ombra di dubbio il metodo che ci porta più “incoming”. Noi cerchiamo di dare al cliente tutto ciò di cui ha bisogno, in modo che possa sentirsi completamente appagato e rilassato e dica: “Ci dobbiamo proprio tornare”. Pensiamo che la migliore pubblicità possibile sia la soddisfazione dei nostri clienti, per questo abbiamo optato per fornire ai nostri ospiti pacchetti vacanza dedicati con prezzi e servizi su misura e personalizzati a seconda delle necessità». Quali prospettive intravede per la sua attività? Quest’anno molto difficile ci ha e ci sta mettendo alla prova. È un anno di transizione, che ci ha obbligato a rimanere sempre pronti e concentrati e mai impreparati davanti al gran numero di vincoli e normative che giustamente sono state imposte. La prospettiva, ma soprattutto la speranza, è quella che la prossima stagione sia importante, che possiamo davvero buttarci alle spalle i tempi grigi e far vivere ai nostri clienti una grande estate. Proprio per questo la prospettiva verso la prossima stagione è davvero alta, perché la gente non ha potuto fare la vacanza che si aspettava e quindi riverserà i propri sogni e le proprie aspettative verso un 2021 che non può, e non deve lasciarci delusi».

PIEMONTE Tranquillo Manoni Camping Isolino sul Lago Maggiore e Camping Continental sul lago Presidente della Faita-FederCamping del Piemonte

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future?

«La pandemia è stata per il Piemonte una brutta esperienza che però ci ha spinto a reagire e a pensare ad una strategia per stimolare almeno a medio termine una valida ripresa». Attualmente come sta andando la stagione? «La presenza turistica è ancora bassa: dal 30 al 40% rispetto allo scorso anno; un po’ meglio nei fine settimana quando si arriva al 50-60%. Speriamo di chiudere Luglio con almeno il 70-80% degli ospiti nei fine settimana e avere ad Agosto dall’80 al 90%, il che potrebbe aiutarci a 09


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

La presenza turistica è ancora bassa: dal 30 al 40% rispetto allo scorso anno; un po’ meglio nei fine settimana quando si arriva al 50-60%. Speriamo di chiudere Luglio con almeno il 70-80% degli ospiti nei fine settimana"

coprire le spese almeno parzialmente. Noi siamo ottimisti e ci auguriamo che la nostra clientela quasi tutta straniera voglia venire a trovarci nonostante i loro governi consiglino di restare in patria. Certamente in questo periodo di Luglio registravamo circa duemila olandesi in un solo campeggio di duemilacinquecento posti mentre oggi ne contiamo appena centocinquantadue». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Le statistiche si devono fare e le faremo senza però scoraggiarci prima del tempo. Abbiamo aperto il 26 Giugno per poter accogliere tutti i nostri clienti che si presenteranno in campeggio ma difficilmente riusciremo a superare la metà delle presenze registrate nel 2019». Quali strategie aziendali e di marketing state

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adottando? «Siamo determinati a reagire e per poter programmare l’attività del prossimo anno dobbiamo poter ottenere in questa stagione almeno il 90% di quanto realizzato nel 2019. Questo obiettivo ci vede impegnati su tutti i canali disponibili per la promozione turistica, a cominciare dai social». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Le nostre attività sono più che collaudate e cercheremo di offrire la migliore accoglienza possibile, più servizi oltre ai tanti che già offriamo al fine di favorire le famiglie con figli affinché possano avere il ricordo di una bella vacanza attiva, divertente e piena di nuove esperienze.Attualmente stiamo ultimando un nuovo impianto di gara bmx omologato dalla Federazione nazionale ciclistica e dal Coni. La speranza e l’auspicio è di migliorare i dati statistici delle presenze turistiche a partire dall’anno 2022».


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

EMILIA ROMAGNA

Gian Luca Bassani Camping Village Adria a Casalborsetti a Ravenna

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella no i camping con la roulotte o con la tenda, l’utilizzo dei vostra regione? Quali le conseguenze economiche bagni comuni per molti clienti risulta essere un ostacolo immediate e future? insormontabile nonostante i numerosi passaggi di sanifi«Nella nostra regione l’epidemia ha avuto un impatto cazione giornaliera. devastante. Il suo arrivo ha messo in ginocchio un gran Fortunatamente gli alloggi da affittare di proprietà del numero di attività nei settori del commercio, del turismo camping con i servizi interni si stanno vendendo discree dei servizi. tamente bene». Penso che attualmente la percezione del pericolo legato a questo virus in Emilia Romagna sia completamente di- Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, versa a seconda delle zone; nella parte più a nord vicina considerando anche le prenotazioni? Con quali vaalla Lombardia ancora oggi c’è una forte attenzione delle riazioni rispetto allo scorso anno? persone ad evitare i contagi. Più ci si avvicina alle zone «Difficile fare previsioni oggi visto l’incertezza che ancodella costa questa paura diminuisce fino ad arrivare sul- ra insiste. Ci aspettiamo comunque un calo delle presenze le spiagge dove ad oggi sembra praticamente tutto come tra il 30% ed il 40%» prima. Le conseguenze economiche Quali strategie aziendali e di Nella nostra regione sono veramente difficile da premarketing state adottando? vedere, ma ad oggi credo siano «Sin da quando abbiamo avul’epidemia ha avuto un veramente pesantissime, anche impatto devastante. Il suo arrivo to la certezza di poter aprire il se alcuni settori sono più colpiti campeggio, abbiamo fatto partidi altri, e il peggio sembra deb- ha messo in ginocchio un gran re una forte comunicazione atba ancora venire. Sarà il mese di numero di attività nei settori traverso i social media. FaceboOttobre che ci racconterà me- del commercio, del turismo e dei ok è sicuramente stato il mezzo glio lo stato di salute della nostra più idoneo per comunicare con servizi. Penso che attualmente la economia. i clienti. Fino ad oggi abbiamo solamen- percezione del pericolo legato a Lo abbiamo fatto attraverso te messo dei cerotti cercando di questo virus in Emilia Romagna foto, video, post e una diretta del tamponare le principali ferite, direttore in cui si è cercato di far ma di cura al momento non ne sia completamente diversa a percepire alla nostra clientela abbiamo ancora parlato. Rin- seconda delle zone" che il campeggio sarebbe stato viare le scadenze purtroppo non un ambiente tranquillo dove poè un rimedio che possa salvare ter trascorre le proprie vacanze la nostra economia». in sicurezza senza trovare un ambiente ospedaliero. Attualmente come sta andando la stagione? In seguito una volta accertata una certa fidelizzazione «Attualmente la stagione sta andando meglio di come po- della clientela storica siamo partiti con delle campagne tevamo immaginare qualche mese fa. La stagione 2020 è di pay per clik su Google con offerte rivolte soprattutto sicuramente la più difficile ed enigmatica che in trenta- al mercato italiano mantenendo un particolare occhio di due anni di lavoro abbia dovuto affrontare. La partenza riguardo al mondo ospedaliero». è stata molto lenta e complicata. Districarsi tra continue disdette e la preparazione delle aziende ai nuovi proto- Quali prospettive intravede per la sua attività? colli di sicurezza è stato un vero incubo. Sicuramente «Spero che le prossime stagioni il mercato possa riprendobbiamo fare i conti con la totale assenza degli stranieri dere un trend normale, anche se mi aspetto che per tore un calo molto importante dei clienti che frequentava- nare ai valori del 2019 debbano trascorrere alcuni anni».

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LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

MARCHE

Pier Luigi Lamponi Camping Village club Internazionale a Sirolo, in provincia di Ancona

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «L’epidemia ha provocato enormi incertezze negli operatori, sulla opportunità di riaprire e sul cosa fare. Più del virus credo abbiano fatto più danni la comunicazione, la burocrazia e la politica con un mix letale di notizie, protocolli, regole contraddittorie, talvolta senza alcuna logica, emanate da chi nulla sa di rischio d’impresa e tantomeno di turismo. Si pensi ad esempio al dibattito parlamentare sulla responsabilità dell’imprenditore per l’eventuale contagio del dipendente, responsabilità che non è stata ristretta subito ai casi di dolo e colpa grave, come sarebbe stato ovvio. Gli operatori turistici quindi sono rimasti a lungo ostaggio nelle dispute sindacal-politico-virologiche, sicché con le aperture ritardate e condizionate da protocolli strettissimi, si è di fatto bruciata una buona parte della stagione». Attualmente come sta andando la stagione? «Stimiamo che la produttività persa tra Aprile e Giugno non potrà essere recuperata completamente nemmeno allungando il periodo di apertura fino ad Ottobre. Sentendo i colleghi laddove la stagione prosegua regolarmente e agli attuali ritmi stimiamo che la flessione media su base annua possa essere contenuta in percentuali più modeste rispetto ai drammatici numeri ipotizzati a Maggio. Come operatori dell’open air, a livello nazionale scontiamo a mio modesto parere una scarsa presenza lobbistica delle associazioni di categoria, peraltro ancora colpevolmente divise e competitive tra loro. Se continuiamo a farci dividere dagli interessi di partito non vinceremo mai una sola battaglia per il turismo all’aria aperta. Già partiamo molto svantaggiati per il fatto che veniamo a torto percepiti ancora come i campeggi di quaranta anni fa con le tende canadesi e se non siamo riusciti a farci percepire per ciò che siamo oggi veramente, cioè come veri e propri resort all’aria aperta, è

Matteo Traldi e Salinello Village di Tortoreto Lido in provincia di Teramo

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colpa essenzialmente nostra. Su questo dobbiamo investire e lavorare molto tutti». Quali strategie aziendali e di marketing state adottando? «Qui nelle Marche abbiamo avuto una buona collaborazione tra Regione e associazioni degli imprenditori del turismo e del commercio, il che ha portato tra l’altro all’approvazione del nuovo Testo unico del turismo, che introduce diverse novità positive. Il problema rimane l’ottusità di certa burocrazia, incapace di recepire la visione del turismo del futuro: slow ed ecosostenibile, che deve privilegiare gli investimenti in qualità dei servizi e varietà della ricettività all’aria aperta. Finché non si comprende che a pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e i servizi collettivi sono le imprese del settore privato non ci sarà nessuna strategia di marketing capace di superare il gap rispetto a Paesi molto meno dotati del nostro ma assai più agili e smart a livello burocratico. E accadrà che non solo gli imprenditori stranieri non verranno ad investire da noi, ma anche gli italiani che vogliono investire, non potendo farlo in Italia, saranno costretti a farlo all’estero». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Per quanto riguarda il futuro del settore, vedo uno strapotere delle Ota che può strangolare gli operatori turistici più piccoli, soprattutto nelle zone meno pregiate, dove il turismo è generalista e di massa. Occorre a livello europeo una dura lotta al dumping fiscale ed anche creare una realtà italiana competitiva nella raccolta booking. Per gli operatori turistici più piccoli il futuro sarà sempre più difficile se non si concentrano tra loro o se non si specializzano in turismo artigianale specialistico e di nicchia. Questa emergenza sanitaria ha fatto vedere che sono due i nemici sempre in agguato dell’impresa italiana e dei posti di lavoro italiani : le mafie, pronte e fare offerte di acquisto “che non si possono rifiutare“ e i grandi fondi d’investimento internazionali che lavorano per divorare ogni piccola impresa in difficoltà finanziaria. Su questa delicata problematica dobbiamo essere più aiutati dal Governo con strumenti adeguati, non certo attraverso polpette avvelenate come il bonus vacanze, ma dobbiamo anche essere più compatti tra noi, magari consorziandoci e usando bene le associazioni di categoria».

ABRUZZO Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future?


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

«Conseguenza dell’epidemia di Covid è stata sicuramente la contrazione della Conseguenza dell’epidemia di Covid è stata stagione balneare nella costa abruzzesicuramente la contrazione della stagione se. Le vacanze estive, che da principio hanno interessato unicamente i we- balneare nella costa abruzzese. Le vacanze estive, ekend, hanno patito un avvio timido che da principio hanno interessato unicamente i non prima della seconda metà di Giu- weekend, hanno patito un avvio timido non prima gno. Ulteriore contraccolpo l’assenza di turisti stranieri a causa dell’inconsi- della seconda metà di Giugno" stenza dei flussi dall’estero. Il risultato è stato l’azzeramento dei ricavi nel mese di Maggio con una flessione consistente, ti nell’intrattenere un dialogo costante con i nostri ospiti, oltre il 50%, per il mese di Giugno». sia con coloro che avevano già prenotato una vacanza durante l’inverno sia con quelli che si riaffacciavano per Attualmente come sta andando la stagione? chiedere informazioni. «Grazie alle azioni commerciali di stimolo della doman- Abbiamo poi deciso di rendere fin da subito le nostre tada sostenute da campagne promozionali mirate siamo riffe assicurate, creando anche pacchetti soggiorno che stati in grado di ottenere risultati più che soddisfacenti andassero incontro alle esigenze di maggiore flessibilità per il mese di Luglio, con una occupazione che supera e convenienza in vista della stagione estiva imminente. l'80%, prevediamo inoltre di chiudere l’importante mese Per la prima volta e con grande soddisfazione oltre alle di Agosto con un occupazione che si potrebbe assestare consuete campagne promozionali veicolate attraverso intorno al 90%, per lo più costituita da clientela italiana, principali canali web abbiamo deciso di pubblicizzare il famiglie in larga parte. Salinello Village attraverso una campagna su alcuni dei Come già evidenziato, i turisti stranieri ma anche tutto il principali quotidiani nazionali per mezzo di una pagina mercato dei gruppi organizzati così come i campeggiatori intera di giornale oltre che con uno spot radiofonico destistagionali di lungo corso quest’anno sono completamenti nato a diverse emittenti radio nazionali e locali. assenti. In ultimo si rileva come le misure organizzative In ultimo ma non in ordine di importanza, ci siamo ime logistiche, conseguenza di quanto accaduto questa pri- pegnati per far si che tutte le facilities: il servizio spiaggia, mavera, ci hanno visto costretti a ridurre la disponibilità la nuova area piscine, la ristorazione e i bar, l’entertaindell’area camping di un buon 70%». ment, venissero regolarmente messe a disposizione dei nostri ospiti con la massima cura di tutte le procedure di Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, sicurezza ed igiene necessarie per il post Covid». considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? Quali prospettive intravedete per la vostra attività? «I dati in nostro possesso ci convincono del fatto che do- «Il futuro è dietro l’angolo e, con la massima determinavremmo chiudere la stagione intorno alle 120.000 pre- zione, intendiamo stimolare la domanda al fine di ottenesenze complessive con un calo generale stimato di circa il re un allungamento della durata della stagione, cercare 35% rispetto alla stagione 2019». opportunità fuori dal mercato domestico anche in vista della probabile ripresa del traffico aereo. Quali strategie aziendali e di marketing state adot- La strada già intrapresa da qualche anno ci condurrà tando? verso il progressivo upgrade del prodotto con il rafforza«Con la massima considerazione della situazione senza mento della formula “villaggio” e dei servizi accessori di precedenti che stavamo vivendo ci siamo subito impegna- intrattenimento e ristorazione».

TOSCANA

Alessio Albertazzi Camping Oasi e Africa nella provincia di Grosseto

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «In Toscana non ci sono stati tanti contagi ma sufficienti a spaventare un bel po’ di persone, al punto che sono piovute le disdette prima e dopo la quarantena, soprattutto da parte di clienti abituali. Qualche nuova prenotazione 13


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR è cominciata ad arrivare a Giugno, soprattutto per i bungalow, mentre mancano all’appello parecchi stanziali. C’è infatti molto meno richiesta di piazzole mentre invece sono in aumento i camper, probabilmente perché ritenuti più sicuri avendo ad esempio il bagno interno». Attualmente come sta andando la stagione? «Diciamo che sta andando benino. La sofferenza maggiore è stata a Giugno, quando non sapevamo ancora se avremmo riaperto o meno. Comunque adesso siamo ancora ad un 30-40% in meno di presenze». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Se il trend di Luglio si mantiene speriamo di chiudere la stagione abbastanza bene, anche se al momento è impossibile immaginare delle cifre. La preoccupazione è che i focolai di contagio che ancora ci sono non aumentino e la gente si faccia riprendere dalla paura. Al momento beneficiamo del fatto che molti, dopo essere stati chiusi in casa per dei mesi, hanno voglia di stare all’aria aperta e di fare vacanza. Purtroppo sui media si sta dicendo che è attesa in autunno una seconda ondata del virus e anche per questo motivo abbiamo deciso di chiudere la stagione come sempre a Settembre rinunciando ad allungare». Quali state le conseguenze a livello occupazionale? «Ovviamente l’apertura l’abbiamo fatta a ranghi ridotti ma dal 15 Luglio abbiamo ripreso tutti i nostri stagionali. E’ stata una scelta che abbiamo voluto fare per garantire l’occupazione e mantenere il personale e per quanto so anche gli altri campeggi e villaggi della zona hanno cercato di fare altrettanto. Anzi posso dire che la scelta di aprire comunque i camping nonostante l’incertezza iniziale ha avuto proprio questo scopo. Solo l’animazione, che però è in appalto ad una società, è ridotta»

In Toscana non ci sono stati tanti contagi ma sufficienti a spaventare un bel po’ di persone, al punto che sono piovute le disdette prima e dopo la quarantena, soprattutto da parte di clienti abituali"

Quali strategie di marketing state adottando? «Continuiamo ad essere presenti sui social e su Google; abbiamo realizzato nuovi servizi fotografici e filmati puntando sulla sicurezza e sul rispetto dei protocolli. La Faita-FederCamping e i campeggi associati da sempre hanno fatto della pulizia e dell’igiene nelle proprie strutture un punto importante e quindi è stato facile adeguarci alle nuove direttive. Sicuramente da oggi anche la sicurezza sanitaria entrerà nella nostra politica di marketing. Inoltre abbiamo fatto una politica particolare di offerte, sia incrementando i servizi alla clientela che ritoccando qualche prezzo. La contrazione del tempo di prenotazioni ci ha inoltre spinto a fare maggiori investimenti pubblicitari. Infine ci stiamo rivolgendo ad alcuni blogger e influencer». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Tutto dipende da come sarà l’andamento del virus. Se a Settembre sarà tutto finito presto torneremo alla normalità, anche perché i turisti hanno la memoria corta, ma se ci sarà una nuova fiammata di contagi o malauguratamente tutto si protrarrà per altri mesi o un anno il futuro lo vedo per niente roseo. Certamente cambierà il modo di fare vacanza anche nell’open air, fino a ieri sinonimo di socialità. Probabilmente occorrerà riqualificare l’offerta, puntando più sulla qualità e sui servizi che sulla capienza delle strutture».

LAZIO

Michelangelo Sepede Camping Settebello Lido di Fondi

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche 14

immediate e future? «Nella nostra zona l’impatto è stato alquanto devastante, anche perché per un periodo di venti giorni è stata “zona rossa”. Per oltre due mesi ogni attività di manutenzione è stata sospesa e abbiamo temuto che la stagione 2020 dovesse saltare completamente. Qualche seria ricaduta c’è stata anche nella programmazione e nella organizzazione dal momento che i campeggi hanno dovuto organizzarsi per adottare i protocolli di


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

Per oltre due mesi ogni attività di manutenzione è stata sospesa e abbiamo temuto che la stagione 2020 dovesse saltare completamente. Qualche seria ricaduta c’è stata anche nella programmazione e nella organizzazione dal momento che i campeggi hanno dovuto organizzarsi per adottare i protocolli di sicurezza"

sicurezza imposti; il che ha comportato ulteriore lavoro e costi aggiuntivi. Altra conseguenza è stata il blocco degli investimenti programmati, sia per ridurre i costi, il che chiaramente condiziona anche la qualità dei servizi, ma anche per far fronte alle spese aggiuntive: da quelle per la pulizia e sanificazione - prodotti e ditte specializzate - a quelli del personale specializzato addetto alla sanificazione e alla vigilanza. Per quando riguarda le conseguenze future, considerata anche la difficoltà ed i ritardi con cui le banche stanno processando le richieste di finanziamento della liquidità, l’incertezza della situazione economica e dei flussi turistici,non pare sia possibile programmare interventi ed ipotizzare scenari a medio e lungo termine. Intanto consolidiamo la stagione in corso e vediamo cosa riusciamo a portare a casa». Attualmente come sta andando la stagione? «Considerando che la presenza di stranieri nella zona è abbastanza ridotta e che si lavora molto sulle vacanze di prossimità, dopo l’apertura nella prima settimana di Giugno, superati i timori iniziali, il flusso degli ospiti è cominciato a crescere e nella seconda settimana di Luglio, soprattutto per il villaggio, le presenze hanno un buon andamento anche se con una flessione rispetto al 2019. Per il settore campeggio, invece, la flessione risulta più marcata e questo sembra accentuare un trend già presente da alcuni anni. Abbiamo notato la presenza di nuovi clienti provenienti dal nord Italia ed una forte impennata di telefonate, mail richieste di informazioni e richiesta di preventivi e ciò fa ben sperare». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Rispetto ad una previsione iniziale che cautelativamente avevamo ipotizzato in una riduzione delle presenze del

Domenico Iannazzone Presidente FAITA-FederCamping Campania Camping Soleado a Ogliastro Marina in provincia di Salerno

45-50%, al momento tenendo conto anche delle prenotazioni e di una condizione climatica buona per tutta la stagione, speriamo di contenere la riduzione delle presenze nel settore campeggio al 30-35% mentre per il settore villaggio al 20-25%. Le variazioni di tipo economico rispetto allo scorso anno saranno consistenti perché alla riduzione dei ricavi che sarà nell’ordine del 30% non si potrà contrapporre una equivalente riduzione dei costi. Teniamo conto che la forte riduzione delle presenze ha un impatto negativo anche sulle attività commerciali». Quali strategie aziendali e di marketing state adottando? «Abbiamo confermato le tariffe dello scorso anno, accettiamo il cosiddetto “bonus vacanze” e adottato una politica di proposte commerciali volte a stimolare la vacanza in alcune settimane storicamente poco utilizzate. Abbiamo accompagnato tali iniziative con post e clip emozionali pubblicati sul sito e sui social e riguardanti la sicurezza, le strutture del campeggio, la piscina, l’animazione e gli altri servizi che il villaggio offre. Messaggi tutti tesi a rassicurare la clientela sul fatto che è possibile trascorrere la vacanza in piena sicurezza e tranquillità, senza rinunciare alle abitudini precedenti». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Per questa zona, dove sono evidenti già da alcuni anni trend negativi, che vedono una costante riduzione delle presenze nel campeggio oltre una riduzione di ospiti provenienti dall’estero, si aggiungono quelli derivanti dal Covid-19 e la preoccupazione dovuta all’incertezza sulla durata delle misure anti pandemia. E’ difficile al momento intravedere prospettive chiare e certe per cui, fermo restando i programmi a lungo termine, sarà necessario adeguare progressivamente le politiche di marketing e le gestioni operative ai nuovi stili di vita che si stanno formando».

CAMPANIA Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «La paura è stata tanta ma i contagiati sono stati pochi: 15


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR un centinaio con pochissimi morti. La situazione è rimasta sotto controllo fintanto che ciascuno è rimasto nella propria regione, poi hanno cominciato ad aumentare un po’ i casi con l’arrivo di persone dal Nord e stranieri. Molto pesanti invece le conseguenze per le aziende che hanno dovuto interrompere i lavori di riqualificazione o per nuovi servizi trovandosi al momento della riapertura nella impossibilità di cominciare ad ammortizzare gli investimenti. In veste di Presidente FAITA-FederCamping Campania avevo portato una proposta al governatore De Luca da sottoporre anche al governo centrale per delle concrete agevolazioni alle imprese: zero burocrazia e la possibilità di trattenere il 20% delle tasse da versare nel 2020 in azienda, così da avere della liquidità. Invece Conte ha preferito ascoltare i suoi consulenti anziché gli imprenditori e abbiamo avuto agevolazioni che agevolano ben poco e provvedimenti senza capo né coda. Purtroppo credo che molte aziende saranno costrette a chiudere e c’è anche un concreto rischio di infiltrazioni mafiose. Cinesi in particolare, che già si stanno facendo avanti per rilevare aziende in difficoltà». Attualmente come sta andando la stagione? «Stanno sopravvivendo soltanto le strutture che lavorano con molti stanziali e quelli che hanno clienti proprietari di case mobili. Non ci sono prenotazioni di stranieri e i tour operator non stanno portando turisti. Stanno andando bene invece le case per ferie e i B&B, perché le famiglie restano separate. Si riesce a fare qualcosa soltanto il fine settimana là dove ci sono le spiagge ma parliamo appena di un 3-4%». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Luglio è ormai andato e per Agosto non abbiamo pre-

notazioni; solo una signora tedesca ha prenotato per una settimana. Come ho già detto l’incoming sembra fermo. A poche centinaia di metri dal mio campeggio c’è l’hotel di una grossa catena che in questo periodo faceva il tutto esaurito e al momento sembra vuoto. Abbiamo un boom solo il sabato e la domenica perché le persone arrivano dalle città, parcheggiano l’auto qualche ora nel campeggio e usufruiscono del servizio di spiaggia». Quali le conseguenze a livello occupazionale? «Per quanto riguarda il mio campeggio abbiamo chiuso il ristorante e la pizzeria, l’amministrazione è a ranghi ridotti mentre il bar è aperto solo mezza giornata. Al market si vende solo pane e latte perché le famiglie preferiscono andare al discount. Altro grave problema è che le famiglie hanno grossi problemi economici a causa della pandemia e quindi hanno pochi soldi da spendere nelle nostre strutture. Parecchi ci stanno chiedendo di usufruire del bonus vacanze ma non ci possiamo permettere di incassare tra quattro anni». Quali strategie di marketing state adottando? «Purtroppo la Campania non brilla da questo punto di vista e soltanto la Provincia di Salerno ha fatto un po’ di promozione ma solo per il mercato interno. Le aziende stanno pensando ai prossimi anni. Io ad esempio ho completato il parco avventura troppo tardi per questa estate e cercherò di promuoverlo per l’anno prossimo, Stiamo cercando di migliorare i servizi». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Credo che una ripresa ci sarà non prima del 2023, quando le famiglie, economicamente a terra, avranno rimesso qualcosa da parte sempre che non si consolidi quello che stiamo vedendo: un turismo giornaliero o del fine settimana verso le spiagge»

PUGLIA Luigi Manzionna Quattro camping village a Vieste Presidente FAITA-FederCamping Puglia

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «In Puglia abbiamo avuto più di quattromila contagiati e quasi seicento morti, per lo più intorno a Bari e nelle aree interne. A Vieste ci sono stati solo quattro casi. L’impatto 16

sul turismo è stato devastante e le conseguenze le vedremo a Settembre e Ottobre ma già adesso parliamo di un 30-40% in meno di clienti, pochissimi turisti stranieri. Stanno andando male i campeggi ma meglio l’affitto di villini che alcuni, pur di lavorare, stanno vendendo a giornata, come fossero camere di hotel. Pochissimi infatti a causa del clima generale di incertezza fanno prenotazioni di lungo periodo ma da una settimana all’altra o anche per la stessa settimana. Ciò che ci ha danneggiato è stato anche aver dovuto fare la manutenzione delle strutture in appena un mese e nonostante i costi fissi ingenti molti hanno aperto questa estate sperando nella fortuna pur di non veder deperire le strutture con danni ancora più gravi».


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR Attualmente come sta andando la stagione? «Fare previsioni adesso è difficile, perché le persone hanno ancora paura e le prenotazioni non ci sono, se non a ridosso della data di arrivo. Purtroppo le spese fisse corrono mentre le presenze sono in calo e la burocrazia rende oltretutto difficile poter lavorare ad esempio con i buoni vacanza, la cui gestione è macchinosa. Come ho detto gli stranieri sono pochi e anche gli italiani hanno difficoltà a programmare le ferie perché non sanno se ne hanno ancora dopo la quarantena forzata e mancano i soldi». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «E’ ancora tutto incerto.I camper viaggiano ma il turismo medio basso è andato; vediamo come andrà con i tedeschi, che da noi arrivano per lo più a fine Agosto e Settembre. Cercheremo di allungare la stagione ma siamo intorno ad un meno 50-60% di arrivi. Purtroppo è anche un problema politico: nel tavolo tecnico istituito per il turismo la sigla Faita manca e negli accordi Stato-Regioni non è neppure menzionata». Quali le conseguenze a Mazara del Vallo a livello occupazionale? «In Puglia ci sono almeno diecimila occupati nel turismo all’aria aperta, considerando anche tutto l’indotto,

ed è chiaro che con l’attuale incertezza molti stanno a casa. Possiamo proporre contratti a un mese ma in questo modo pochi accettano. Se un campeggio prima aveva settanta o ottanta dipendenti adesso deve lasciarne a casa almeno sessantacinque». Quali strategie di marketing state adottando? «Lavoriamo molto sui social. Per il futuro puntiamo ad un tavolo tecnico con la Regione dove faremo delle proposte. Il Comune di Vieste si è affidato ad un consulente di fama per una campagna di marketing ma al momento cerchiamo di superare i grossi problemi che abbiamo per cercare di arrivare a Dicembre. Insomma stiamo andando avanti in ordine sparso anche perché fino a Maggio credevamo di non poter aprire affatto. Noi comunque continuiamo a lanciare messaggi positivi che però si scontrano con i messaggi ancora contraddittori da parte delle istituzioni» Quali prospettive intravede per la sua attività? «Cercheremo di recuperare con una maggiore presenza sui social e aumenteremo la nostra presenza nelle manifestazioni all’estero cercando un rilancio sui mercati stranieri ma per poterci riprendere molto dipenderà dal riuscire ad evitare ulteriori indebitamenti e questo non sembra affatto facile sia perché gli aiuti statali promessi sembrano essere più che altro un bluf e sia perché le banche non rinunciano a far sentire il loro fiato sul collo».

CALABRIA Salvatore Grisia Camping International Village a Praia a Mare in provincia di Cosenza

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «L’impatto del virus non è stato drammatico poiché abbiamo avuto 1250 casi su una popolazione di poco superiore al milione con un picco all’indomani della fuga dalla Lombardia ma gli effetti sul turismo sono stati come ovunque devastanti. Non abbiamo stranieri, mentre gli altri anni tedeschi, olandesi e francesi coprivano fino al 20% della disponibilità. Abbiamo dovuto aprire molto in ritardo e al momento non arriviamo al 50% grazie ad un turismo di prossimità». Attualmente come sta andando la stagione? «Al momento abbiamo una sola signora francese e duran-

te la settimana siamo al 20-30% della capienza. Soltanto nel fine settimana arriviamo al 50% grazie agli italiani che vengono per un paio di giorni di mare. Purtroppo molti hanno dovuto rinunciare alle vacanze perché hanno consumato le ferie durante la quarantena. Se alla fine della stagione riusciremo a coprire le spese saremo fortunati. Anche per questo penso di restare aperto fino a fine Settembre e magari anche la prima settimana di Ottobre tempo permettendo. Chissà, magari arriverà qualche straniero e se va bene potrebbe essere l’inizio di un allungamento permanente della stagione. Una novità è rappresentata da un aumento del 10% di camperisti rispetto allo scorso anno; forse ritengono il camper più sicuro perché non ha bisogno dei servizi comuni». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «La speranza è di arrivare al 50%, grazie soprattutto all’affluenza del fine settimana. La Calabria è molto bella ed è già capitato che qualcuno è venuto per fermarsi due notti ed è restato per l’intera settimana. Molti hanno preferito non aprire affatto ma non è bello per la clientela 17


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

L’impatto del virus non è stato drammatico poiché abbiamo avuto 1250 casi su una popolazione di poco superiore al milione con un picco all’indomani della fuga dalla Lombardia"

così abbiamo scelto di rischiare, anche a costo di andare in perdita. Abbiamo qualche prenotazioni per Agosto di persone che vengono dalla Lombardia e dall’Emilia». Quali le conseguenze a livello occupazionale? «Circa il 60% dei nostri stagionali sono al lavoro, anche per provvedere alla manutenzione». Quali strategie di marketing state adottando? «Siamo più presenti sui social rispetto agli anni passati, soprattutto per dire che ci siamo e offriamo sicurezza, abbiamo acquistato delle pagine sul web e soprattutto contiamo sul passaparola di chi è venuto, è stato bene e lo racconta a chi è rimasto a casa. Vediamo come va da Agosto in poi. La speranza anche per noi è di tornare alla normalità già dal prossimo anno, sperando non ci sia una nuova ondata di contagi e soprattutto che non ci sia nuo-

vamente una campagna di informazione quasi terroristica come quella che è stata fatta durante la quarantena». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Credo che qualcosa cambierà, anzi è già cambiato. La gente ha paura e questo credo rimarrà. Forse la vacanza all’aria aperta non sarà più l’occasione per socializzare come in passato e magari occorrerà puntare più sui servizi che sul riempire le strutture. Purtroppo le aziende turistiche sono state lasciate sole dallo Stato, che aveva promesso aiuti e alla fine ha distribuito solo dei contentini, come il buono vacanze che molte aziende non possono accettare perché hanno bisogno di liquidità e non possono aspettare un anno o più per avere soltanto delle detrazioni. La cosa incomprensibile è che proprio il turismo all’aria aperta, quello sicuramente più sicuro, sia stato ignorato».

SARDEGNA Luca Neboli Gruppo Baia Holiday

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «L’impatto in Sardegna è stato importante. Fino ai primi giorni di Giugno c’era incertezza, con strutture pronte ad accogliere i clienti ma con l’impossibilità di farli arrivare, oltre a continue dichiarazioni da parte delle istituzioni che creavano ulteriori dubbi. Dal punto di vista economico i problemi sono davvero considerevoli con l’inevitabile necessità di una riorganizzazione e una nuova pianificazione. Ad oggi è difficile mettere a fuoco con chiarezza le conseguenze future. Stiamo entrando ora nel pieno della stagione e dobbiamo capire quali saranno i numeri reali, oltre a comprendere cosa succederà nei prossimi mesi». Attualmente come sta andando la stagione? «Punto di forza assoluto di Baia Holiday è stata la volontà di non fermarci mai. Abbiamo continuato a lavorare, promuovere, dedicare la consueta cura alla preparazione del prodotto. Questo ci ha permesso di essere pronti alla riapertura e di avere le strutture perfettamente organiz18

zate per accogliere in sicurezza i nostri ospiti. Nel mese di Giugno abbiamo lavorato al minimo, con quello che può essere definito un turismo di prossimità, mentre da fine Giugno abbiamo iniziato ad accogliere i primi clienti anche da aree più lontane». Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Attualmente abbiamo un valore pari al 60% in meno rispetto al 2019, ma sulla base di quello che prospettano le prenotazioni del prossimo mese, speriamo di registrare un incremento che ci porti almeno al 50%». Quali strategie aziendali e di marketing state adottando? «La quarantena, dopo una prima fase di verifica necessaria per capire quale fosse la reale entità del virus, ci ha permesso di ripianificare le strategie aziendali e di investire in un importante piano di comunicazione in Italia, finalizzato a far conoscere il nostro brand e la qualità del prodotto. Dopo avere comunicato a livello nazionale attraverso una campagna tv e radio, abbiamo attivato una campagna digitale per dare continuità e passare da una fase informativa, caratterizzata dal claim “è arrivato il momento di immaginare”, a una fase orientata alla con-


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

versione, con il claim “è arrivato il momento di pensare alle tue vacanze”. La strategia è stata fondata sull’aprire la totalità delle strutture ad inizio Giugno con tutti i servizi conformi alla normativa e disponibili per far vivere la vacanza al cliente mantenendo la consueta qualità del nostro prodotto e il corretto rapporto qualità/prezzo. Lo abbiamo considerato un investimento per dare continuità ai numerosi repeaters che abbiamo e per non allontanarci dallo standard che ci caratterizza. Arretrare sarebbe stato e sarebbe estremamente pericoloso e andrebbe a colpire, con le conseguenze che si possono ben immaginare, una brand reputation consolidata negli anni, attraverso ingenti risorse dedicate costantemente alla qualità dell’esperienza». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Da metà Giugno abbiamo notato un forte interesse e una crescita esponenziale delle richieste per la Sardegna. La stagione sarà sicuramente molto breve e cercheremo

Dopo una prima fase di verifica necessaria per capire quale fosse la reale entità del virus, ci ha permesso di ripianificare le strategie aziendali e di investire in un piano di comunicazione in Italia"

di sfruttare e valorizzare al massimo anche Settembre e Ottobre. Tutto quello che abbiamo messo a punto in termini di attività e organizzazione del prodotto ha avuto come obiettivo poter avere il massimo da questa stagione. Come ho accennato precedentemente, non aver tirato i remi in barca, con ben salda l’importanza di investire sulla qualità, è ciò che ci consente di mantenere comunque un atteggiamento positivo, nonostante le innegabili difficoltà di questo 2020 iniziato in salita».

SICILIA

Diego Ruggirello Camping village El Bahira, sul Golfo di Cofano in provincia di Trapani

Quale è stato l’impatto dell’epidemia Covid nella vostra regione? Quali le conseguenze economiche immediate e future? «In Sicilia l’epidemia è stata molto contenuta. Nella provincia di Trapani i casi sono stati pochissimi e addirittura zero nella nostra zona. Abbiamo, purtroppo, dovuto annullare tutte le prenotazioni dei mesi di Marzo, Aprile, Maggio e metà Giugno dal momento che la nostra clientela, essendo di provenienza estera, in quel periodo di bassa stagione non poteva usufruire dei vettori aerei. In quei mesi abbiamo avuto un calo del 98%. Alla ripartenza programmata del 12 giugno, rispetto allo stesso dell’anno precedente, abbiamo riscontrato un calo di appena il 4%. Ciò significa che la preparazione della stagione, seppur difficilissima, ha avuto e sta avendo un buon riscontro. Per la parte rimanente dell’anno riteniamo di poter quantomeno confermare lo stesso fatturato se non addirittura, conseguire un miglioramento. Ma il perso è perso». Attualmente come sta andando la stagione? «Vista la situazione di emergenza che abbiamo vissuto e che tutt’oggi stiamo vivendo possiamo ritenerci moderatamente soddisfatti per la presenza nei campeggi».

Con quante presenze pensate di chiudere il 2020, considerando anche le prenotazioni? Con quali variazioni rispetto allo scorso anno? «Lo scorso anno abbiamo chiuso con circa 190 mila presenze. Ad oggi siamo intorno alle 40 mila presenze. Riteniamo di poter essere contenti chiudendo l’anno con un calo del 20% rispetto al 2019». Quali strategie aziendali e di marketing state adottando? «Nel periodo emergenziale, piuttosto che attendere gli aiuti statali abbiamo puntato sul mercato e insieme ai colleghi della FAITA-FederCamping Sicilia abbiamo investito in pubblicità social, televisiva e cartacea. Una serie di campagne promozionali mirate ci hanno permesso di comunicare le nostre offerte direttamente ai diversi target di riferimento: 20% di sconto alle categorie di lavoratori meritevoli, medici, protezione civile, forze dell’ordine; 10% a coloro che provenivano dalla Lombardia e dal Piemonte. Abbiamo lanciato una nuova carta sconti sui servizi turistici, la Sicily Camping Card, rifatto il sito dell’associazione e la sua pagina facebook di riferimento. Ma, soprattutto, abbiamo voluto evidenziare nella nostra comunicazione la bellezza del nostro territorio e della nostra Sicilia». Quali prospettive intravede per la sua attività? «Riteniamo di poter continuare a proporre una tipologia di vacanza molto appetibile, che guarda e rispetta l’ambiente e che fa riscoprire al turista il vero concetto di fare vacanza». ✻ 19


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

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LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

Quale marketing per il dopo Covid-19? Le potenzialità del marketing online e le strategie future secondo alcune delle maggiori aziende di pianificazione strategica

L

a pesante crisi indotta dalla pandemia da Covid-19 sta mobilitando le aziende del turismo open air che attraverso campagne di marketing stanno cercando di salvare il salvabile nella stagione 2020 e di pianif icare una ripresa futura. Camping Management ha chiesto ad alcune delle maggiori aziende di pianif icazione strategica che lavorano con campeggi e villaggi come hanno affrontato la crisi e come pensano di affrontare la vera e propria sf ida che li attende per far si che i clienti, soprattutto stranieri, tornino a f idarsi delle vacanze all’aria aperta.

Top Campings

Andrea Antoniolli Top Campings è un portale che si occupa delle strutture di qualità in Italia ed in Europa. Promuove la vacanza all’aria aperta per i campeggiatori ed in particolare per i neofiti, coloro che per diffidenza o pregiudizi ancora non hanno vissuto una vacanza all’aria aperta. A tutti vuole mostrare i cambiamenti avvenuti, la qualità della vacanza e gli elevati standard raggiunti da molte strutture. Andrea Antoniolli spiega come Top Campings ha affrontato la crisi Covid-19: «Abbiamo cercato di immaginare uno scenario il più possibile plausibile per la imminente stagione turistica, consapevoli che durante la quarantena non era possibile fare molto. Quindi occorreva prepararsi al meglio per la ripartenza facendo operazioni intelligenti e a basso costo.

Abbiamo così sollecitato i gestori ad aggiornare i contenuti dei loro siti e dei portali, per ottenere poi una migliore indicizzazione e quindi più visite al momento della ripartenza». In questo momento, sempre secondo Antoniolli, è importante non svendere la vacanza con eccessive diminuzioni di prezzo, anche se manca il mercato straniero. Meglio tenere sul prezzo e dare alla clientela maggiore valore aggiunto. Inoltre è importante privilegiare la sicurezza. Altro punto importante è la cura del rapporto con gli ospiti. A questo riguardo per fortuna il mercato del booking per i campeggi non è mai stato monopolizzato dalle Ota online. Gli attuali player, le associazioni, i portali e i gestori devono cercare di restare uniti e coordinati con lo scopo comune di recuperare e promuovere il più possibile la vacanza in campeggio, sia verso il mercato italiano che straniero. Per il portavoce di Top Campings in questo momento «è importante vincere la tendenza che ancora molti hanno di restare chiusi in casa. La vacanza in campeggio si sta dimostrando, anche in questo momento di difficoltà, una vacanza sicura e

piacevole. Questo deve essere fatto capire alle istituzioni, che da parte loro devono intervenire, ma non a chiacchiere, sul costo e sulla flessibilità del lavoro». Riguardo alle strategie di marketing messe in campo per questo anno e per il 2021, in questo momento portali, campeggi, associazioni, sono tutti nella stessa barca; tutti debbono fare squadra per trasmettere attraverso media e social contenuti che facciano percepire come nelle strutture all’aria aperta adesso si può vivere una vacanza sicura, normale e spensierata. Specialmente sui mercati esteri, che mostrano di avere ancora parecchi dubbi sul venire in Italia. Adesso è il momento di fare interagire i clienti dei campeggi, specialmente stranieri, perché siano proprio loro a comunicare in patria mediante i social quanto sono stati bene nei campeggi italiani. Si deve pensare a costruire una bella reputazione per le vacanze di Settembre-Ottobre ed in particolare per il prossimo anno. Infine si deve fare il possibile per fare rimpiangere e molto agli stranieri di non avere trascorso quest’anno una bella vacanza in Italia. 21


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR CampingVillage.Travel Riccardo Viroli

Riccardo Viroli è il fondatore di CampingVillage. Travel, il network di portali di promozione più innovativo del turismo plein air; nato dalla sua esperienza diretta come vice-direttore in una struttura en plein air, insieme al gruppo TITANKA!: vent’anni di esperienza, novantasei professionisti, tredici reparti specializzati per quattromila clienti in tutta Italia, di cui oltre seicento camping village. Grazie a pianificazione, strategia e alta specializzazione l’azienda offre idee, strumenti e soluzioni specifiche per sviluppare promozione e vendita in rete. Dal 2018 CampingVillage. Travel propone ai campeggi un percorso di “in-formazione” pensato per aiutare titolari, direttori e responsabili marketing di camping village a vendere di più e meglio in un periodo di rapida evoluzione commerciale che sta coinvolgendo la nostra nicchia di mercato. Come spiega Viroli, durante la quarantena il lavoro è proseguito in smart working e il team è rimasto sempre operativo e, anzi, l’impegno è stato più intenso del solito per non far perdere ai clienti il contatto con il turista, soprattutto nella divisione che si occupa di social media marketing. Con l’occasione sono state messe in campo molte iniziative interessanti, come questionari per “misurare” il sentiment e la voglia di viaggiare non appena fosse diventato nuovamente possibile, video in collaborazione con le strutture dell’open air che sono diventati oggetto di campagne sui social e newsletter dirette, nuove sezioni aggiunte al portale per dare al turista le informazioni più utili in quel frangente e tanto altro. Per il responsabile di CampingVillage.Travel, dal confronto con i professionisti del settore sono emerse 22

ampie differenze tra le strutture in zone come Cavallino-Treporti o il Lago di Garda, dove c’è sempre stata grande presenza di turisti stranieri e ad esempio il Gargano, che ha sofferto in maniera diversa. Sicuramente ci sono criticità oggettive in termini di bilanci e di potenziali investimenti per il 2021, anche se il tessuto imprenditoriale del settore è molto sano. Una difficoltà che si è avvertita in questo periodo, sempre secondo Riccardo Viroli, è far capire ai potenziali clienti italiani che non conoscono il settore cosa sono diventati oggi i camping village in Italia.Se il comparto farà una comunicazione più chiara e su larga scala, sicuramente se ne vedranno i benefici per i prossimi anni. Riguardo le strategie di marketing da adottare sia per questo che il prossimo anno Viroli osserva che vi sono tra gli imprenditori atteggiamenti molto diversi: alcuni vogliono “spingere” ed aumentare le attività di marketing rispetto agli anni scorsi, altri invece sperano solo che la stagione passi in più in fretta possibile. Quello che CampingVillage.Travel ha fatto è stato aiutare tutti quanti spiegando quali informazioni mettere in evidenza per il turista, creando apposite sezioni sulle misure di sicurezza anti Covid-19 con l’intento di contenere le telefonate e le richieste di informazioni su questi aspetti, che hanno letteralmente sommerso alcune strutture. Per il 2021 il consiglio è di puntare sulla fidelizzazione, sul recupero del cliente estero con azioni mirate, in particolare per quelle strutture che vivevano per lo più grazie agli stranieri; ampliamento della comunicazione per intercettare target diversi, potenzialmente interessanti anche a soggiorni in diversi periodi della stagione. Il consiglio principale, per Riccardo Viroli, è di programmare una strategia mista, sia per il marketing che per le tariffe, con la quale stimolare il potenziale turista e tenere un contatto costante con i viaggiatori in modo da avere più prenotazioni possibili già da fine 2020 così da lavorare con maggiori certezze.

Editoriale Eurocamp s.r.l. Claudio Benaglia

Editoriale Eurocamp srl opera da quasi quarant’anni nel settore del turismo all'aria aperta ed è presente sul mercato italiano ed estero con un network di portali turistici. Il prodotto di spicco è il sito www.campeggievillaggi.it che risulta sempre posizionato tra i primi tre brand online più visitati. Nel sito è presente una consistente quantità di strutture turistiche in continuo aumento grazie al crescente successo di visitatori ed al servizio specializzato offerto alla struttura turistica. www.campeggievillaggi.it rappresenta un punto di riferimento per chi ama trascorrere le proprie vacanze in campeggi e villaggi turistici. Claudio Benaglia, capo esecutivo, spiega come l’azienda ha affrontato l’emergenza: garantendo alle strutture turistiche la presenza dell’intero staff, impegnato in smart working, per fornire loro informazioni e consigli e potenziando il portale, soprattutto dal punto di vista estetico, in modo da farlo trovare efficace ed efficiente al momento della ripartenza della domanda turistica. Una domanda che rimane criticamente scarsa mentre le strutture ricettive hanno dovuto affrontare i maggiori costi derivanti dalla normativa anti Covid e restituire le caparre già versate. Per quanto riguarda il potenziale futuro Benaglia auspica che molti italiani, dopo aver forzatamente trascorso le loro vacanze nella Penisola, riscoprano il fascino del nostro paese, facendo aumentare il numero di coloro che preferiscono viaggiare in Italia anziché all’estero. La strategia di marketing adottata per questa stagione è stata potenziare la quantità dei post sui social con lo scopo di aumentare la visibilità delle singole strutture. Eurocamp sta puntando molto anche sulle offerte che i complessi turistici stanno proponendo.


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR KoobCamp

Cristian Capizzi

Cristian Capizzi è amministratore unico di K o ob C a mp S.r.l. società nata nel 2012 da una spin off della CreatiWeb S.r.l. nata nel 2000, anch’essa nata da una idea di Capizzi, classe 1978; da Dicembre 2019, si è aggiunta la Campgest S.r.l. Oggi il gruppo conta trenta dipendenti a tempo pieno sull’unico Network Europeo di portali interamente di proprietà delle aziende, quindi interamente Made in Italy: campeggi.com, camping.de, camping.fr, camping.es, camping. pl, www.camping.uk, campings.dk e numerosi altri portali in lingua. La CreatiWeb si occupa di realizzazione di siti internet per campeggi e villaggi e consulenza web con reparti interni di search engine optimization, consulenza pay per click, corsi di formazione dal cliente, consulenza social, booking online e pms come code one per l’automatizzazione dei processi di check-in, check out, gestione telecamere, accessi e tutto ciò di cui un campeggio ha bisogno. La Campgest è proprietaria dell’omonimo pms, dei pms più completi e innovativi con sistemi di domotica e gestione dell’automatizzazione dei processi di un campeggio-villaggio. Per Cristian Capizzi «l'esperienza del Covid-19 è stata un’esperienza a dir poco devastante. Innanzitutto per le vittime alle quali tutto il team delle mie aziende esprime grande cordoglio ai familiari, parenti e amici. In secondo luogo per la riorganizzazione che ha dovuto portare in tutte le aziende Italiane incluse le nostre e quelle dei nostri clienti». Tuttavia è stato anche un momento di crescita che ha permesso di essere sempre più vicini ai clienti specialmente tramite telefono e social con il gruppo Facebook, che oggi conta oltre 1.200 direttori, proprietari e gestori di cam-

peggi e villaggi iscritti. Riguardo le criticità causate dalla pandemia per Capizzi esse risiedono soprattutto nel portare nuovi tipi di utenza e mercati nei campeggi e villaggi italiani. L’assenza di stranieri, in particolare tedeschi e olandesi, ha obbligato tutti i campeggi a rivedere le proprie strategie. E’ nata però una nuova opportunità: far comprendere ai turisti italiani che la vacanza in campeggio non è una seconda scelta. Oggi la stragrande maggioranza dei campeggi e villaggi italiani, non solo quelli del nord Italia, sono meglio di hotel a cinque stelle. Per Capizzi quindi «dobbiamo unirci tutti, incluse le associazioni di categoria, per far comprendere ai politici e al mercato le potenzialità del nostro settore, capace di raggiungere 3miliardi di fatturato annuo e oltre 60milioni di presenze». Per quanto riguarda le strategie di marketing per il 2021, KoobCamp resta salda alla proposta degli ultimi anni ma con un’accortezza maggiore sulla massimizzazione dei ricavi e la diminuzione dei costi, investendo sempre più sulla qualità dei contenuti del proprio sito internet, sulla definizione dei prezzi al pubblico e sulla migliore organizzazione dei processi interni con pms come CodeOne e Campgest e sistemi di raccolta e-mail come Reguest Camping.

Genial s.r.l.

Ferdinando Iustini La Genial Srl si occupa di progettazione, sviluppo e gestione di sistemi e servizi di comunicazione integrata in portali internet per campeggi e villaggi turistici oltre a progettazione, sviluppo e gestione di siti internet. Il principale sito realizzato e gestito, www.camping.it, rappresenta un punto di riferimento per chi vuole trovare una vacanza in campeggio o villaggio turistico in Ita-

lia. Genial realizza anche video aerei con droni, riprese da terra, montaggio e realizzazione video emozionali in 4k, spot per social e servizi fotografici professionali. In questi ambiti, forti di una esperienza ventennale nel settore, la Genial ha acquisito un target di clienti distribuito uniformemente su tutto il territorio nazionale. Ferdinando Iustini, general manager, parlando di come l’azienda ha affrontato la crisi ha spiegato come tutto lo staff abbia garantito la continuità del servizio del portale ricorrendo allo smart working e una volta definite le date di apertura delle strutture ricettive si è messo al lavoro per affrontare una stagione certamente straordinaria, puntando a rafforzare la presenza sul web aggiornando costantemente il portale in base ai decreti via, via emanati, ad esempio con la pubblicazione di una pagina che elenca le strutture che accettano il bonus vacanze. Riguardo al futuro Ferdinando Iustini ritiene che i campeggi hanno sicuramente il vantaggio di poter offrire spazi comuni molto ampi, soggiorni in piazzola o in bungalow in totale sicurezza e questo riporterà i turisti a scegliere le strutture open air. La criticità è rappresentata dall’evoluzione della situazione; se non si verificherà la temuta seconda ondata si potrà operare per tornare presto alla normalità. Tuttavia, rischiando di essere banale, è proprio nei momenti di crisi che bisogna investire. Adesso è il momento di trasmettere sicurezza ed ottimismo e visto che le mete italiane saranno sempre quelle più desiderate, una buona campagna pubblicitaria è la scelta giusta. Il consiglio è di approfittare della situazione anche per dedicarsi a quelle attività che in periodi di normalità non si ha il tempo di gestire: servizi fotografici, video, raccolta di materiale per promozioni future, pianificazioni di piani editoriali. In poche parole è giusto centellinare le risorse per superare l’attuale stagione, affatto rosea, ma è questo il momento per pensare anche alla stagione 2021 e alla ripresa. ✻ 23


LA RISPOSTA DELL'OPEN AIR

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PIANETA TURISMO

Il turismo, questo sconosciuto Politici e amministratori ancora ignorano cos’è veramente il turismo, soprattutto open air. Il lavoro più duro sarà costruire una vera cultura turistica di Nicolcarlo Genovese

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i credereste? Ancora nel 2020 la nostra classe politica ignora natura e consistenza del comparto turistico. Ne abbiamo avuto tangibile prova in occasione dei provvedimenti emanati in occasione dell’emergenza Covid 19. Il turismo per il legislatore, amministrativo o centrale che sia, è albergo, forse agriturismo, al più bed & breakfast, il resto è semplicemente sconosciuto, tipo la materia oscura dell’universo: si sa che c’è ma cosa sia lo si ignora. L’ospitalità e l’offerta si riducono, nella visione di chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica, a queste categorie. Qualcuno si riempie la bocca e la testa con le città d’arte, qualcun’altro con il settore congressi o termale, ma sono mosche bianche e soprattutto lo fanno perché hanno partecipato

ad un convegno o letto un report. E’ sconsolante ma purtroppo è così. Chi delibera lo fa sotto la spinta di azioni di lobbing più o meno energiche, sempre sulla base di contingenze e comunque con una visione di settore arcaica e poco aderente alla realtà. E’ un problema enorme e la prima responsabilità è proprio del mondo delle imprese che non sa comunicare il cambiamento e le proprie istanze, la dimensione raggiunta e gli ostacoli che si frappongono alla crescita. Ma ugualmente responsabili sono i mezzi di comunicazione main stream che continuano a veicolare un’immagine del turismo totemica e cristallizzata agli anni Settanta, con una idea confusa di grandi alberghi e piccoli resort. Prigioniera di una visione subalterna culturalmente alla concezione industriale che ancora oggi oscilla

Qualcuno si riempie la bocca e la testa con le città d’arte, qualcun’altro con il settore congressi o termale, ma sono mosche bianche e soprattutto lo fanno perché hanno partecipato ad un convegno o letto un report" 25


PIANETA TURISMO

Anche l’accademia ha le sue colpe, in fondo ara campi dove tutti si pongono le stesse domande e coltivano gli stessi prodotti. Finisce così per essere la fonte più autorevole di un flusso di credenze e mitologie"

tra consumi di massa e velleitarie pulsioni elitarie e da upper class. Sia chiaro; il turismo è anche questo ma ritenerlo solo questo rende inutile ogni tentativo di analisi e di approfondimento, quando non dannoso, perché avvitato su numeri ed esigenze da monocultura e da massificazione dei consumi. E’ sbalorditivo che si propongano modelli di fruizione del territorio organizzati sul concetto di visita o di conoscenza, quando il territorio è conoscenza e questa è tempo e spazio dedicati ed omogeneamente organizzati e fruiti. Stiamo assistendo alla fiera della sostenibilità; anche le imprese turistiche si riempiono la bocca attraverso la pubblicità tabellare di impegni pro ambiente ed iniziative ecofriendly. Sono solo parole e sono le peggiori che si possano spendere per adescare un pubblico che sarà sempre più stordito, confuso ed inquinante. Ho spesso partecipato ad incontri tavole rotonde o convegni sul tema della sostenibilità del settore. E’ stata spesso un’esperienza frustrante. Non ci si ascolta ed i dati sono distorti e piegati a logiche di produttività che sono la contraddizione pura e 26

semplice dell’idea di sostenibilità. La bellezza naturale, il paesaggio, il patrimonio architettonico e culturale sono beni rari e preziosi che devono essere costruiti prima che venduti o svenduti. Las Vegas è nata ed è nota per essere una meta turistica sorta e voluta nel nulla del deserto, l’antinomia pura del concetto di turismo che pone al centro della motivazione del viaggio il luogo ed il contesto. Stiamo trasformando in Las Vegas il mondo delle destinazioni turistiche. Essere andati in un qualsivoglia luogo è più importante del motivo per il quale ci si è andati. Vogliamo un turismo di massa e dei grandi numeri ma ci rendiamo conto, con una punta di disagio, solo una punta, che si tratta del fattore più distruttivo e a impatto negativo sui luoghi che esista. Anche l’accademia ha le sue colpe, in fondo ara campi dove tutti si pongono le stesse domande e coltivano gli stessi prodotti. Finisce così per essere la fonte più autorevole di un flusso di credenze e mitologie che rallentano ed ostacolano il coefficiente di crescita del settore. Come dovrebbe essere il mondo per essere migliore? Dovrebbe portarci tutti ad una co-

noscenza più aderente della realtà e soprattutto dovrebbe stimolare le idee di impresa sollecitando le novità e favorendone la crescita. Ho avuto una discussione con un operatore che sosteneva la necessità di avere uno scalo aereo per sviluppare turisticamente un territorio con alcune attrattive. Mi sembra una posizione sconcertante. A che serve uno scalo se non c’è un’offerta? Peggio, se non c’è un’idea d’impresa e di ospitalità organizzata? Resto dell’avviso che dovremmo imparare di nuovo a parlare di turismo innanzitutto tra gli opinion makers e poi tra i consumatori per suggerire modalità di fruizione ed approcci altri ed alternativi, in maniera da formare un gusto pronto alla variabilità ed una domanda articolata su motivazioni e modalità molteplici e distinte tra loro. Meno monocultura e più poliformità dovrebbe essere la chiave di ogni distretto o territorio, in maniera da attrarre molti ma non troppi e da consentire una conservazione ed una gestione del patrimonio locale dove la fruizione turistica è essa stessa materia che aggiunge valore e non fattore di disgregazione ed annullamento. “Andrà tutto bene!” Questa innocente ed ottimistica affermazione ci ha accompagnato e rincuorato nei momenti più bui e stranianti del lockdown. Tuttavia, sono convinto che ognuno di noi si sia posto una legittima e fastidiosa domanda. Come potrà andare tutto bene se non ci occupiamo e risolviamo i problemi vecchi


PIANETA TURISMO

A riprova della assoluta mancanza di considerazione istituzionale per la categoria e le sue istanze i rappresentanti delle imprese open air non sono nemmeno stati inclusi tra i partecipanti al Tavolo di crisi per il turismo"

e nuovi che ci riguardano? Ecco, il punto è questo: come si può risolvere alcunchè in materia di turismo se non si conosce natura e complessità del settore? La Federazione ha inondato di documenti e comunicazioni ogni singolo referente cercando di metterli a parte della necessità per le imprese dell’open air di vedere riconosciuta la possibilità di usufruire del credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e affitto d'azienda indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d'imposta precedente; di prevedere gli incentivi per efficien-

tamento energetico, sistema bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici; di integrare la norma prevista per le esenzioni dall’imposta municipale propria IMU, che così come redatta dall’attuale decreto può dar luogo a dubbi di natura interpretativa in relazione della condizione in cui i proprietari siano anche gestori delle attività, escludendo dal beneficio, non solo ad esempio i concessionari di aree demaniali, ma tutti i titolari di diritti reali; di approvare il differimento dei termini relativi agli adempimenti previsti dalla norma di prevenzione degli incendi. Nessuna di queste istanze è stata accolta.

Da ultimo ed a riprova della assoluta mancanza di considerazione istituzionale per la categoria e le sue istanze i rappresentanti delle imprese open air non sono nemmeno stati inclusi tra i partecipanti al Tavolo di crisi per il turismo a seguito dell'emergenza da Covid-19 istituito con Decreto presso il Ministero del turismo. Ci sarà molto da fare nei prossimi mesi per sostenere le imprese dell’open air, ma probabilmente il lavoro più duro e complicato sarà di riportare ad un livello di accettabile consapevolezza la cultura turistica della nostra classe dirigente. ✻

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Camperisti l’altra faccia dell’open air

APC e FAITA-FederCamping insieme al tavolo di concertazione. Con Gianni Brogini, direttore marketing, diamo uno sguardo al mondo del turismo on the road di Pietro Licciardi

L’

Associazione produttori caravan e camper (APC) riunisce e rappresenta le aziende produttrici italiane ed estere del comparto caravanning e si è costituita per promuovere la cultura del camper, del turismo on the road e della ricettività in libertà, caratteristica degli amanti di questo mezzo di locomozione e abitazione su ruote. Tra i fini della APC: rappresentare il mondo del camper presso le istituzioni e le amministrazioni locali, erogare servizi, studiare e risolvere i problemi della filiera e soprattutto far conoscere il mondo dei camper e caravan al grande pubblico e alle istituzioni. Quello dei mezzi su ruote peraltro è un mondo assai vicino a quello del camping e villaggi avendone accompagnato la crescita e l’evoluzione fin dal principio, al punto che

recentemente APC e FAITA-FederCamping si sono sedute assieme ad un tavolo di intesa assieme ad altre organizzazioni dell’open air. Gianni Brogini è il direttore marketing della APC, e a lui abbiamo chiesto innanzitutto una sintetica descrizione del settore dei camper e dei caravan in Italia.

I camperisti nel nostro Paese sono circa 800 mila e la dimensione del mercato è di circa 44.700 veicoli"

I camperisti nel nostro Paese sono circa 800 mila e la dimensione del mercato secondo i dati del Dicembre 2019, che prendono in considerazione anche i veicoli usati in circolazione, è di circa 44.700 veicoli. In Europa ovviamente i numeri sono molto più rilevanti, soprattutto in Germania e Francia, dove il mercato è più dinamico essendo più radicata la tradizione del turismo su strada e il fisco meno opprimente. Le aziende costruttrici nella nostra penisola sono sette e hanno creato un indotto di altre quattordici aziende che forniscono componenti o accessori di primo impianto. Il fatturato è di oltre un miliardo di euro e gli occupati sono oltre 5 mila. Le aziende associate ad APC in Italia e in Europa, sono 49. Anche il mondo dei camper ha dovu29


PIANETA TURISMO

La Apc da sempre crede nell’importanza del dialogo fra tutti gli attori del turismo all’aria aperta e parlare delle esperienze, necessità, visioni e opportunità aiuta tutti e fa crescere la consapevolezza di appartenere ad un grande comparto"

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to confrontarsi con l’emergenza pandemia e come spiega Brogini «i mesi di Marzo e Aprile sono stati terribili come per tutti i settori, ma a Maggio e Giugno si è registrato un trend in forte crescita con addirittura un più 50% rispetto a Giugno dello scorso anno. C’è nel comparto un cauto ottimismo per il futuro anche guardando agli ordinativi». Le aziende produttrici hanno reagito alle restrizioni imposte dalla quarantena adottando subito severi protocolli anti Covid a salvaguardia innanzitutto dei lavoratori. Hanno modificato le linee di produzione per garantire il distanziamento degli operai e introdotto il lavoro da remoto per gli impiegati non necessari alla produzione. Qualcuno ha anche riprogettato mense e aree comuni. Con queste misure è stato possibile riprendere a pieno ritmo la produzione rimanendo sui livelli precedenti la forzata quarantena. Tuttavia, spiega

il responsabile del marketing, ci sarà bisogno di tempo prima che tutto torni alla normalità, ovvero alla situazione precedente la pandemia, ma Brogini è ottimista per il comparto a giudicare dalla reazione dei camperisti, i quali sono tornati ad usare i propri veicoli con la consapevolezza che sono un luogo sicuro che si adatta molto bene ai luoghi e alle situazioni. Anzi, la sensazione è che ancora più persone si stiano avvicinando al turismo in libertà e all’aria aperta perché ritenuta una alternativa sicura ai modi di andare in vacanza convenzionali. Altro motivo di ottimismo è che circa l’80% della produzione nazionale è destinato all’esportazione, il che tra l’altro dimostra ancora una volta come gli italiani non solo sanno fare bene le cose ma le sanno fare con stile e qualità superiori. Come dicevamo c’è sempre stata una grande vicinanza tra i mondi dei vei-


PIANETA TURISMO

coli su ruote e i campeggi, che nella loro evoluzione hanno tenuto conto anche delle esigenze di camper e caravan. Gianni Brogini riconosce che l’attenzione dei campeggi nei confronti dei camper è cambiata. Le vacanze sono sempre meno concentrate in Agosto, i periodi sono più brevi e chi possiede un camper ha la possibilità di utilizzarlo in tutte le stagioni nei fine settimana lunghi o periodi diversi. Attualmente i servizi resi dai campeggi sono decisamente più adeguati alla tipologia dei veicoli; tuttavia per il dirigente della APC alcuni punti critici rimango; gli spazi di manovra ad esempio, oltre alle dimensioni delle piazzole e l’ombreggiatura, infine la mancanza di sufficienti punti di scarico e carico delle acque. Ma per i camper l’evoluzione non si ferma e la continua ricerca di migliori materiali e tecniche di costruzione, con l’ascolto del consumatore, hanno modificato sia la cellula abitativa che la meccanica. Le luci a led, il riscaldamento e

la refrigerazione, i bagni e le docce, le cucine sono solo alcuni esempi di come in pochi anni il camper sia diventato molto più confortevole. Per rendersi veramente conto di quali altri cambiamenti sono in cantiere, e quindi di come dovranno adeguarsi anche i camping, il direttore marketing di APC invita a visitare il Salone del Camper che si svolgerà dal 12 al 20 Settembre e di cui l’associazione è socio fondatore insieme a Fiere di Parma. Quella è infatti la vetrina in cui i più importanti gruppi di costruttori nazionali e internazionali espongono. L’idillio tra camper e camping però non è perfetto e Gianni Brogini, vecchio e appassionato camperista, non sembra apprezzare troppo la decisa virata dei camping in strutture ricettive più simili agli hotel a cinque stelle che alle vecchie aree di sosta per tende e caravan: «Non mi permetto di giudicare le scelte degli altri ma ritengo abbia avuto l’effetto della forza centrifuga, che ha allontanato mol-

ti camperisti, forse attraendone di nuovi che però non trovando molte diversità con il turismo tradizionale se ne sono a loro volta allontanati». Non è detto però che un incontro possa nuovamente avvenire. «La APC da sempre crede nell’importanza del dialogo fra tutti gli attori del turismo all’aria aperta e parlare delle esperienze, necessità, visioni e opportunità aiuta tutti e fa crescere la consapevolezza di appartenere ad un grande comparto», sottolinea il direttore del marketing, da qui la decisione di partecipare al tavolo con la FAITA-FederCamping per dare maggiore forza alle iniziative che le organizzazioni del turismo all’aria aperta e in libertà, fermo restando le diverse e rispettive caratteristiche e necessità intraprenderanno per far comprendere una buona volta a politici e amministratori locali, dimensioni e importanza di un comparto di cui la nostra economia non può assolutamente fare a meno. Soprattutto nel mondo post-pandemia. ✻ 31


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Il turismo delle emozioni

Natura, innovazione, autenticità Se da un lato il digitale spinge verso una vita frenetica, dall’altra favorisce un turismo più “lento”, sostenibile e sociale di Valeria Cocco Il turismo è uno dei principali motori economici che da anni modella il mercato e la società (Higgins-Desbiolles, 2006), per cui in maniera abbastanza naturale si intuisce il sinergico legame tra turismo e territorio (Miossèc, 1977). Certamente il turismo può generare sul territorio una molteplicità di impatti positivi o negativi, ad esempio, fungendo da stimolo per lo sviluppo delle economie locali, ovvero, creando degrado e contribuendo al consumo del territorio stesso (Celant, 2017). Proprio per arginare i fenomeni di degrado legati ai consistenti flussi tu-

ristici, si è assistito negli ultimi anni ad una crescente ricerca da parte delle destinazioni turistiche di una gestione il più possibile sostenibile, in grado di contenere gli effetti negativi dell’attività turistica sul territorio e di preservarne il paesaggio. Ciò non significa che gli effetti positivi del turismo siano visibili solamente sul fronte economico, ma molteplici sono gli impatti positivi che il turismo può avere anche in termini di sostenibilità umana, sociale ed ambientale. Basti pensare, ad esempio, che il paesaggio e l’identità territoriale, che caratterizzano ciascun territorio

grazie alle proprie radici culturali e storiche, alle risorse naturali ed enogastronomiche, sono elementi fondamentali per la costruzione dell’immaginario di una destinazione turistica. Inoltre, data l’attenzione ai temi di paesaggio ed identità territoriale da parte del turista contemporaneo e al nuovo atteggiamento più responsabile nei confronti della natura e delle comunità ospitanti, negli ultimi anni, si sono diffuse diverse forme di turismo accomunate dal rispetto per l’ambiente e per le comunità locali che rientrano nell’ambito del turismo emozionale ed esperienziale (Hall, 33


PIANETA TURISMO

quello che viene definito come Per arginare i fenomeni di turismo emodegrado legati ai consistenti zionale ed espeflussi turistici, si è assistito negli ultimi rienziale. Per comprenanni ad una crescente ricerca da parte dere appieno il delle destinazioni turistiche di una comportamento gestione il più possibile sostenibile" del turista, è importante capire cosa guidi i turiSharples, 2003). sti alle esperienze di vacanza, poiché Alla luce di ciò, l’imprenditore po- ciò determina i tipi di esperienze che trebbe puntare ad un nuovo modo i turisti cercano da un prodotto tudi fare impresa, valorizzando e pro- ristico (Carù, Cova, 2006). Le scelte muovendo le eccellenze attraverso la del turista contemporaneo sembrano realizzazione di un prodotto turistico essere determinate dalla possibilità di qualità, contemporaneo e sosteni- di vivere sentimenti, emozioni, ribile e predisponendo un’offerta turi- cordi che rispecchino tradizione ed stica che rispecchi le richieste della identità dei luoghi ed offrano una domanda, eliminando le barriere esperienza autentica -in tale conteoperative, culturali e tecnologiche. sto, la ricerca di esperienze di viagMa per far ciò è prima di tutto ne- gio autentiche (MacCannell, 1973) e cessario porsi una domanda: “Cosa coinvolgimenti ha portato alla creacerca il turista, e quale prodotto con- zione di prodotti turistici sempre più sidera attuale, contemporaneo e di personalizzati, realizzati individualqualità?” mente, per orientarsi verso diversi Non è semplice dare una risposta target della domanda turistica -.In univoca, in quanto il mercato è com- particolare, gli elementi innovativi posto da diversi soggetti con interessi che più caratterizzano le nuove esie modalità di viaggio molto diversifi- genze della domanda turistica sono cati tra di loro, ciò nonostante è pos- riconducibili principalmente a tre tisibile individuare un punto di contat- pologie di fattori: 1) trend sociologici; to tra le varie forme di turismo che difatti l’affermarsi di cambiamenti negli ultimi anni sembrano volersi nei valori ricercati, grazie ad una allontanare da un turismo di massa, maggiore introspezione da parte del per approcciarsi ad un modo di fare viaggiatore, ha comportato un’intenturismo differente dal tradizionale, e sa ricerca di autenticità nell’atto del basato su un più profondo rapporto viaggiare e di comunicare tra le ditra turista, territorio e comunità lo- verse culture locali, che si confronta cale, nel rispetto della sostenibilità con una gestione sostenibile dei luoambientale e delle tradizioni dei luo- ghi, in grado di contenere gli effetti ghi (Brogna, 2015). negativi dell’attività turistica sul territorio e preservare il paesaggio; 2) fattori ambientali; grazie al nuovo Gli elementi innovativi atteggiamento più responsabile nei della domanda turistica confronti della natura, si sono diffuse È evidente che le motivazioni, che diverse forme di turismo accomunate spingono i turisti a viaggiare, nel dal rispetto per l’ambiente naturale tempo siano notevolmente cambiate. e per le comunità locali, legate alla Difatti, si assiste ad un progressivo necessità di vivere durante il viaggio passaggio dalla semplice ricerca di un’esperienza ed un’emozione unirelax, divertimento e benessere ad ca attraverso un’offerta integrata e una maggiore ricerca di esperien- di qualità (Bozzato et al., 2017); 3) ze personali, per raggiungere, oggi, cambiamenti tecnologici; non si può 34

fare a meno di considerare l’impatto dell’onnipresenza del fenomeno digitale (Gelter, 2017) e dei social media sul panorama turistico e socio-culturale globale; infatti, con la rivoluzione digitale della società contemporanea emerge un nuovo turista che è consapevole, attivo, alla ricerca di un turismo emotivo, esperienziale ed emozionale (Cocco, 2019), in altre parole, il nuovo turista è un consumatore competente, cosciente e consapevole, un co-creatore del viaggio e delle esperienze di viaggio; e tramite le condivisioni di esperienze, emozioni, ricordi e valutazioni delle attività svolte, acquisisce il potere di informare gli altri consumatori, ed in un certo senso, di condizionare le scelte di altri turisti.

Alla ricerca di un turismo motivazionale, esperienziale, emozionale

Negli ultimi decenni esperti di marketing, sociologi, psicologi e geografi hanno consolidando l’interesse nello studio del fenomeno turistico ed hanno contribuito a realizzare studi e ricerche in merito alle dinamiche dei flussi e alle trasformazioni dei territori, del comportamento umano e sociale del turista, per dare una configurazione del fenomeno più chiara e per offrire una migliore comprensione dell’esperienza di viaggio e del comportamento del turista.Nel panorama italiano ed europeo infatti si è assistito negli ultimi decenni ad una trasformazione che coinvolge l’intero sistema del turismo, dal cambiamento del modo di viaggiare basato sulla ricerca di autenticità, emozione ed esperienza, alla figura del turista-viaggiatore. L’esperienza può appartenere ad ogni fase del viaggio, dunque, proprio la scelta della destinazione e della modalità di viaggio, negli ultimi decenni, risultano condizionati dalle trasformazioni sociali, dagli interessi e dall’attenzione ad un turismo esperienziale (Hall, Sharples, 2003). L’esperienza turistica è, nel tempo, diventata uno dei prin-


PIANETA TURISMO cipali strumenti competitivi per le aziende e, per il turista, uno dei modi principali attraverso cui formarsi e accrescere il proprio bagaglio culturale. Dunque, creare un’esperienza in grado di generare una emozione nuova per il turista è la sfida da affrontare per gli operatori turistici, in quanto è proprio l’esperienza turistica il luogo della creazione di valore nel settore turistico e della comprensione delle emozioni da parte dei turisti contemporanei. L’esperienza stimola e coinvolge i sensi, è legata alla tradizione e a quello che i sapori dei territori meglio sanno raccontare ed i viaggiatori cercano nell’esperienza la possibilità di coadiuvare comfort ed emozione, includendo ad esempio il rapporto con la popolazione locale, i sapori, gli odori del territorio, ma anche il comfort, il relax o l’avventura cercati nella vacanza. In questo senso, il turismo emozionale può attrarre i viaggiatori nella natura, nella cultura e nella storia attraverso esperienze memorabili e di qualità, che lascino al viaggiatore non un semplice souvenir, ma ricordi di momenti, di storie e di emozioni.

Quale connubio tra esperienza e digitale?

Negli ultimi decenni, il turismo si è adattato al dinamismo introdotto dalla rivoluzione digitale ed ha modificato diversi aspetti della filiera: la prenotazione del viaggio avviene in tempi brevi attraverso un pc o ancor più frequentemente uno smartphone; durante il viaggio la scelta di ristoranti, di luoghi di interesse, l’acquisto per l’ingresso a siti museali, etc., avviene sempre con maggiore frequenza online; e, spesso, anche dopo il viaggio, i ricordi vengono condivisi su piattaforme digitali; anche dal lato dell’offerta, l’organizzazione è stata condizionata dalla rivoluzione digitale, basti pensare al fatto che gestionali e database sono diventati strumenti necessari per fornire risposte in tempi rapidi ai turisti. Come è chiaro, l’onnipresenza ed

BIBLIOGRAFIA

onnipotenza del digitale nelle nostre vite influenza anche il mercato del turismo; basti pensare che già prima del viaggio il turista cerca informazioni e curiosità sulle destinazioni, sui prodotti turistici e passa in rassegna le recensioni di altri utenti per procedere con la scelta di viaggio, in altre parole, il digitale e, ancor più, strumenti quali i social network possono agire addirittura come fonte di ispirazione per la scelta della destinazione turistica. Eppure, parallelamente al diffondersi di un nuovo stile di vita e di una organizzazione del lavoro digitale e frenetica, il futuro del turismo sembra direzionarsi verso percorsi di sostenibilità e forme di turismo sociale, dove la responsabilità di svolgere un turismo attento al territorio, all’ambiente, alla popolazione, alla comunità locale rappresentano le parole chiave per avviare un percorso di sviluppo territoriale inclusivo e sostenibile. Sembra, dunque che esista una sinergia positiva fra il reale ed il virtuale, dove la rete moltiplica le occasioni di incontro e la partecipazione ad eventi e manifestazioni nella propria città o in altri luoghi e l’isolamento quotidiano creato dal digitale spinge l’individuo a ritornare vicino ai valori genuini della tradizione e dell’identità territoriale. Nell’ultimo decennio, infatti, la crescita della coscienza ambientale ha fatto sì che i consumatori si comportassero in modo più rispettoso nei confronti dell’ambiente, ed i turisti-consumatori sono diventati, nel tempo, più consapevoli dell’importanza delle questioni ecologiche e del rispetto di territori e paesaggi. ✻

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Trames alla riscoperta turistica del Mediterraneo Otto smart ways, sette festival del dialogo interculturale, un videogame per definire nuovi percorsi turistici in cinque aree pilota di Michela Bagatella

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reare otto smart ways, organizzare sette festival del dialogo interculturale, realizzare un videogame dedicato alle antiche rotte dei Fenici: questi i principali obiettivi del progetto TRAMES-smart TouRismAcross the MEditerranean Sea (www.tramesproject.eu), cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma COSME e finalizzato alla definizione di nuovi percorsi turistici in cinque aree pilota del Mediterraneo. Alla base dell’iniziativa c’è la fitta rete di relazioni intessuta nel bacino del Mare Nostrum dall’itinerario culturale del Consiglio d’Europa “La rotta dei Fenici”, che sin dal 2003 promuove il patrimonio culturale e

archeologico delle civiltà mediterraLe Smart Ways nee seguendo le antiche rotte nauti- Si tratta di percorsi di visita basati che e marittime e non solo. su temi attuali tra cui sostenibilità, Nell’ambito dei due anni di durata accessibilità, turismo creativo, espedel progetto, che ha preso il via nel rienziale, responsabile, coinvolgimarzo 2019,otto partner in rappre- mento attivo delle popolazioni e desentanza di sei nazioni europee col- gli imprenditori locali. laborano per la creazione di un’offer- Vediamole nel dettaglio. ta turistica innovativa in alcune aree In Italiale aree pilota di azione si pilota Fra questi il mensile italiano PleinAir, stoAlla base dell’iniziativa rica rivista dedicata al c’è la fitta rete di turismo all’aria aperta, che curerà un’apposita relazioni intessuta nel bacino pubblicazione dedicata del Mare Nostrum dall’itinerario alla descrizione delle culturale del Consiglio d’Europa Smart Ways sviluppate grazie al contributo di “La rotta dei Fenici”" TRAMES. 37


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»» I PARTNER DI TRAMES

I partner di TRAMES presso la sede della presidenza della Città Autonoma di Melilla »»

Italia

»»Timesis, Società di monitoraggio

e progettazione e Montepisano, DMC (Destination Management Company), capofila del progetto La Rotta dei Fenici, Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa Sistema Plein Air, Editore del mensile turistico PleinAir Spagna Città autonoma di Melilla Cipro Top Kinisis, Tour Operator Regno Unito EGA Entertainment Game Apps, società di sviluppo di videogame Malta Inizjamed, Associazione Culturale Grecia Camera di Commercio di Xanthi

sviluppano in tre regioni: Toscana, Puglia e Sicilia. La Smart Way del Monte Pisano si snoda dalla città della torre pendente alla piccola catena montuosa che segna il confine tra le province di Lucca e Pisa: il percorso prende il via dal Museo delle navi antiche all’interno degli Arsenali medicei, segue l’acquedotto mediceo verso Asciano Pisano e arriva a Calci, con la Pieve di Sant’Ermolao e la Certosa di Pisa; da qui si prosegue in direzione di Uliveto terme, San Gio-

vanni all’Avena e Vicopisano con la sua splendida Pieve di Santa Maria. La proposta incentrata sull’Elba si focalizza sulle tracce degli Etruschi, che la utilizzarono come miniera a cielo aperto, e dei Romani, che hanno lasciato importanti testimonianze come la Villa Romana delle Grotte a Portoferraio. La Smart Way della Puglia mette in connessione patrimoni e paesaggi mediterranei di cultura materiale e immateriale. Dal Salento si segue un affascinante percorso costiero che da Capo Santa Maria di Leuca, attraverso Minervino di Lecce e Otranto, arriva fino a Monte Sannace e a Barletta, nei luoghi della battaglia di Canne, ripercorrendo idealmente i passi di Annibale. La proposta di viaggio che si articola in Sicilia ricalca quella che fu una sorta di “superstrada” dell’antichità: la Via Selinuntina,una via di collegamento nevralgica che i Greci d’Occidente realizzarono per unire la città di Siracusa a Selinunte e che in epoca romana fu prolungata fino a Marsala e Mozia. Un’arteria stradale che si può percorrere ancora oggi, corrispondente alla Strada Statale 115, alla scoperta del sud della Sicilia, tra siti Unesco, parchi archeologici e naturali, pittoreschi borghi come Menfi e Sambuca di Sicilia. In terra spagnola l’azione di TRAMES si articola tra l’Andalusia e la città autonoma di Melilla. La Smart Way Andalusia Ibera invita il viaggiatore a scoprire il patrimonio culturale diffuso lasciato dalla civiltà iberica tra il 650 e il 50 a.C., proponendo tre itinerari tematici nelle attuali province di Jaén (Viaggio al tempo degli Iberi), Cordova (Gli ultimi lignaggi iberi) e Granada (Valle della Morte). Singolare è la Smart Way che riguarda la città stato di Melilla, un angolo di Spagna nel continente africano affacciato sulle rive del Mediterraneo. Accanto a una sorprendente fortificazione costruita dagli spagnoli tra il XVI e il XVII secolo, la cittàè ricchissima di magnifici edifici art déco ed esercita

Workshop per gli stakeholder turistici del territorio che si è tenuto a Melilla nell’ottobre 2019

un irresistibile fascino multiculturale e transfrontaliero. A Malta l’obiettivo della Smart Way è quello di valorizzarne il ruolo di crocevia tra il Mediterraneo occidentale e quello orientale: una posizione strategica che ha attratto Fenici, Cartaginesi, Romani e Bizantini, ma anche Francesi e Inglesi che qui hanno lasciato una traccia indelebile nella lingua e nella cultura. Punto di partenza è la capitale La Valletta, città fortificata con 320 edifici e monumenti dichiarati patrimonio mondiale dell’Unesco. Nell’isola di Afrodite Cipride, dea dell’amore e della bellezza, la Smart Way tocca i più importanti siti archeologici dedicati al suo antico culto, di cui molti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità: Palaipafos, Amathous, Kition e Pafos per citarne alcuni, con collegamenti ad altri siti, musei e percorsi naturalistici; fra questi ad esempio la penisola a nordovest di Cipro, nota come Akamas, una regione selvaggia e disabitata con spettacolari paesaggi e spiagge. Costruita ad anfiteatro ai piedi della catena montuosa Rodopi, Xanthi è il capoluogo di un’area poco conosciuta della Macedonia Orientale e Tracia, in Grecia settentrionale: crocevia delle rotte tra il Mar Nero e l’Egeo, tra Europa e Asia.La Smart Way segue due direttrici che si incontrano nel capoluogo, Xanthi. La prima si divide a sua volta in due percorsi che portano verso l’interno e le montagne, uno a oriente e uno a occidente, la seconda conduce verso sud e il Mar Egeo, con le sue incantevoli coste incontaminate. 39


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I festival del dialogo interculturale

Nell’ambito delle azioni di TRAMESè stata prevista l’organizzazione di un circuito di Festival del dialogo interculturale con sette appuntamenti in cinque Paesi; quattro dei quali hanno già avuto luogo a fra l’estate e l’autunno 2019 a Malta, Melilla, Bari e Selinunte.

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Fra gli elementi di maggiore innovazione del progetto c’è lo sviluppo del videogioco Mediterraneo 1200 a.C: una nuova era, un gioco strategico che rientra nella categoria dei “serious game”, ambientato nel Mar Mediterraneo e focalizzato sull’espansione marittima fenicia. I giocatori avranno la possibilità di seguire le antiche rotte dei marinai e scoprire gli empori e le numerose città fenicie, etrusche, greche e romane sparse lungo le coste del Mediterraneo. Una modalità innovativa che segue i principi della gamification come mezzo per offrirealle destinazioni una visibilità globale, incoraggiando nuovi target di utenti a interagire con i luoghi e il loro patrimonio culturale. ✻


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Accessibili e sostenibili. Ovvero: inclusivi

Torniamo su un concetto che potrebbe portare una boccata di ossigeno nelle casse delle aziende turistiche open air

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urismo accessibile, questo sconosciuto; al punto che ancora c’è chi confonde l’accessibilità con la sostenibilità, il che equivale a scambiare i fiaschi per fischi dal momento che la sostenibilità riguarda l’ambiente e l’ecologia mentre l’accessibilità è ciò che consente a chi ha un qualche handicap permanente o temporaneo e ad una vastissima tipologia di persone: dagli allergici, alle famiglie con bambini piccoli, agli anziani, di poter andare comunque in vacanza, sicuri di trovare strutture in grado di accoglierle in sicurezza. I lettori di Camping Management ormai dovrebbero essere edotti sull’argomento, poiché abbiamo spesso avuto ospite su queste pagine Roberto Vitali, presidente di Village for All e pioniere in Italia della accessibilità totale. Proprio Vitali ha

di Pietro Licciardi più volte spiegato come in Europa vi sia un ampio mercato potenziale di turisti in cerca di strutture idonee ad ospitarli descrivendo anche i vantaggi in termini di crescita del giro di affari per le strutture che hanno investito in questo settore. Argomenti oggi quanto mai sensibili dopo una quarantena che ha messo in ginocchio il turismo nazionale e che farà sentire i suoi effetti anche negli anni a venire. Quindi torniamo sull’argomento, lasciando ancora la parola a Roberto Vitali. Allora, signor Vitali, qual è la giusta definizione di accessibilità per quanto riguarda le strutture turistiche? «Esiste una definizione di accessibilità ma è una definizione tecnica, che riguarda gli architetti e le figure professionali che si occupano dell'ab-

battimento delle barriere architettoniche. Ma noi ci stiamo occupando di ospitalità, dove non esiste un modello univoco di accessibilità dal momento che ogni persona ha le proprie esigenze, le proprie capacità, le pro-

In Europa vi è un ampio mercato potenziale di turisti in cerca di strutture idonee ad ospitarli con grossi vantaggi in termini di crescita del giro di affari per le strutture che hanno investito in accessibilità" 41


PIANETA TURISMO prie risorse e soprattutto non esiste una accessibilità standard. Per questo motivo noi preferiamo parlare di ospitalità accessibile». Come mai il concetto di accessibilità nel turismo stenta ancora ad affermarsi, nonostante vi sia una gran numero di persone con disabilità permanenti o temporanee che rimangono ancora oggi nella condizione di turisti solo potenziali? «Purtroppo la tendenza ad associare la disabilità con gli aspetti sanitari tende a distrarre gli imprenditori dall'obiettivo principale della loro attività, che è quella di dare ospitalità al maggior numero di persone possibile. Per poter fare questo è indispensabile concentrarsi sulle persone, sulle loro esigenze, senza soffermarsi agli aspetti sanitari, medici e sociali che purtroppo sono correlati alla parola disabilità».

Al contrario si fa un gran parlare di sostenibilità, e le strutture ricettive sembrano fare a gara per potersi adeguare al concetto. Quale relazione c’è tra sostenibilità e accessibilità? «La sostenibilità ha ormai conquistato l'attenzione del mercato turistico, senza però riuscire a farsi conoscere fin nel profondo; infatti parlando di sostenibilità si deve anche parlare di accessibilità, e soprattutto di inclusione. Purtroppo affrontando la sostenibilità in maniera “superficiale” ci si ferma sempre agli aspetti ambientali, al recupero energetico, alle procedure per evitare la produzione di rifiuti e per garantirne un corretto smaltimento. Quando parliamo invece di ospitalità accessibile è indispensabile concentrarsi sulle persone, sui loro bisogni, sulle loro condizioni. Condizioni necessarie affinché l'esperienza turistica sia adeguata alle loro esigenze».

Come mai secondo lei il concetto di accessibilità ancora non entra a pieno titolo nell’orizzonte organizzativo e imprenditoriale del settore turistico? O almeno non nella misura in cui sarebbe necessario. «Credo che da parte degli imprenditori vi sia la difficoltà a comprendere che l'accessibilità, o meglio le esigenze di accessibilità che le persone esprimono durante le proprie vacanze, rappresentano un enorme potenziale economico in attesa di essere valorizzato. Basterebbe rammentare che è sempre l'esigenza più complessa a guidare il mercato della domanda. Ricordo che in vacanza non si va da soli, che il turismo accessibile ha un fattore moltiplicatore pari a due, che le vacanze superano i dieci giorni per più di una volta all'anno, e che la capacità media di spesa è di circa 120 euro per notte».

Domanda potenziale di turismo accessibile - Report Commissione Europea Mind the Accessibility Gap: Rethinking Accessible Tourism in Europe 2014

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PIANETA TURISMO Sono state fatte delle stime su quanta parte del mercato turistico risulta sensibile alla sostenibilità e quanta invece sarebbe più interessata alla accessibilità? «Non ho elementi per poter rispondere a questa domanda; non mi risulta che siano state fatte indagini comparative». Un altro termine che va di gran moda oggi è “innovazione”. L’accessibilità può considerarsi uno strumento di innovazione per le aziende? «L'accessibilità è sicuramente uno strumento di innovazione per le imprese turistiche nella misura in cui possiamo considerare “innovazione” il dare attenzione ai bisogni che esprimono i nostri ospiti. Troppo spesso ho visto spacciare per turismo accessibile ausili tecnologici o pseudo tali, che in realtà non risolvono le esigenze del mercato. La vera innovazione sta nel fare una custode satisfaction, attenta ai bisogni delle persone, facendosi raccontare direttamente da loro cosa serve perché possano avere una vacanza soddisfacente. Scopriremo tante cose interessanti, soprattutto che non esiste la persona disabile standard». Qual è il rapporto costi-benefici per una azienda che vuole rendersi pienamente accessibile? «Il rapporto costi benefici per un'azienda che vuole rendersi pienamente accessibile è estremamente favorevole. Come esempio parliamo dell'esperienza dell' Ermitage Bel Air Hotel di Abano che ha dimostrato come realizzare una camera con accessibilità trasparente, quindi l’avere un'offerta adeguata, possa rappresentare uno strepitoso potenziale economico. Conti alla mano si è dimostrato che una camera realizzata con un’accessibilità trasparente può offrire una revenue del 30% superiore a quella di pari grado senza accessibilità. Chiaramente l'accessibilità fisica deve essere affiancata anche da personale competente e formato, in

La sostenibilità ha ormai conquistato l'attenzione del mercato turistico, senza però riuscire a farsi conoscere fin nel profondo; infatti parlando di sostenibilità si deve anche parlare di accessibilità"

grado di rispondere alle richieste di questo ospite»

Come si colloca l’Italia per quanto riguarda il turismo accessibile? In altre parole a che punto siamo nella graduatoria delle destinazioni più accessibili? «L’Italia purtroppo non si colloca ai primi posti del turismo accessibile perché manca una strategia a livello nazionale, una comprensione imprenditoriale di questo mercato, un’offerta turistica diffusa in grado di rispondere a tutte le richieste che arrivano da questo mercato». In Italia l’accessibilità è lasciata alla buona volontà delle singole aziende o vi sono politiche per aiutare le imprese nella loro conversione, ad esempio mediante incentivi fiscali o finanziamenti? «Sono fortemente convinto che non sia una questione di incentivi fiscali o

di finanziamenti, perché tutti i bandi che sono stati fatti in questi anni specifici sull’abbattimento delle barriere architettoniche sono andati mediamente deserti o poco più, mentre ad esempio i bandi per la sostenibilità sono sempre andati decisamente oltre alla disponibilità offerta. Quindi è un problema di orientamento, che deve essere fatto con professionalità prima di tutto verso gli imprenditori, che devono riconoscere questo ambito come una voce attiva del proprio bilancio aziendale e non come un mero problema tecnico che riguarda solo il geometra o l'architetto. Ricordo che ospitalità accessibile significa stesso luogo, stesso prezzo, più clienti. E vale anche la pena ricordare che le persone disabili che fanno turismo sono turisti, interessati a fare una vacanza ed a spendere i loro soldi per la qualità che gli viene offerta». ✻ 43


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+43%

di conversione da case histories reali

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Parte la campagna

#latuamigliorevacanza

Grazie alla collaborazione tra Assocamp e FAITA-FederCamping riunite in un tavolo di confronto inizia la valorizzazione della intera filiera open air di Michela Bagatella

È

entrato nella fase operativa il tavolo di confronto tra l’associazione dei produttori di caravan e camper, Assocamp, Assocamping Confesercenti e FAITA-FederCamping promosso dalla rivista PleinAir e PleinairClub per la promozione e la valorizzazione dell’intera filiera della vacanza open air. Con l’estate 2020 ha infatti preso il via una prima azione condivisa: la campagna social di comunicazione intitolata #latuamigliorevacanza. Nei mesi primaverili, mentre l’emergenza Covid e la conseguente quarantena erano causa di pesantissime conseguenze sull’intero comparto e l’economia non soltanto nazionale fra gli addetti ai lavori iniziava a farsi largo la speranza che le vacanze all’aria aperta avrebbero potuto diventa-

re oggetto di un rinnovato interesse e di un rilancio grazie ai loro intrinseci punti di forza quali l’abbondanza di spazi aperti e la maggiore facilità di attuare il distanziamento sociale rispetto alle strutture ricettive tradizionali come gli hotel. In effetti nel periodo successivo, a cominciare dalla apertura di molte strutture avvenuta a Giugno, la va-

canza all’aria aperta è stata oggetto di un’attenzione mediatica senza precedenti. Cogliendo in modo costruttivo questa occasione, i settori della produzione e vendita dei veicoli ricreazionali e quello della ricettività open air hanno sentito l’esigenza di riavviare un dialogo che nei precedenti decenni si era in qualche modo affievolito. Se infatti la storia

L’esigenza è di migliorare la comunicazione fra i settori della produzione e vendita dei veicoli abitativi e le strutture ricettive che lo accolgono sin dalle sue origini, con standard di sicurezza e qualità in costante crescita" 45


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In seguito all’incontro svoltosi virtualmente, grazie ad Internet, il 19 Maggio la prima azione condivisa tra i partner è stata la campagna social #latuamigliorevacanza"

del campeggio e quella di strumenti come i caravan e successivamente i camper tra la metà degli anni Sessanta e fino alla fine degli anni Settanta sono andate di pari passo, in tempi più recenti il mercato del veicolo abitativo motorizzato ha via via identificato sempre più in questo mezzo con valori come l’autonomia, la libertà, l’indipendenza; istanze che in mancanza di una chiara normativa a livello nazionale hanno alimentato temi che qui ci limitiamo ad accennare: dalla sosta non regolamentata alla diffusione delle aree attrezzate comunali e private, sorte in una certa misura anche per sopperire alla stagionalità dell’apertura dei camping. Da qui l’esigenza di migliorare la comunicazione fra i settori della produzione e vendita dei veicoli abitativi e le strutture ricettive che lo accolgono sin dalle sue origini, con standard di sicurezza e qualità in costante crescita. In seguito all’incontro svoltosi virtualmente, grazie ad Internet, il 19 Maggio la prima azione condivisa tra i partner è stata la campagna social #latuamigliorevacanza, lanciata durante l’estate 2020 con l’obiettivo di risvegliare l’attenzione verso la vacanza en plein air presso nuove fasce d’utenza. 46

Il target dei destinatari è stato suddiviso in tre fasce d’età. La prima è dai 25 ai 35 anni, ed è rappresentata da giovani single o coppie con capacità di spesa media o medio-alta e un’ottima propensione all'instant travel. Essi scelgono le destinazioni attraverso i social, modulano la scelta considerando il budget e partono. Non hanno difficoltà ad ambientarsi, anzi vogliono sperimentare i modi di vivere dei local. Una seconda fascia è dai 35 ai 50 anni e comprende le famiglie con buona capacità economica che stanno pensando di noleggiare o acquistare un camper e intendono le vacanze non solo come momento di relax ma anche come viaggio di scoperta. La fascia dai 50 ai 65 anni è infine composta per lo più da coppie stabili con figli tardo-adolescenti o già adulti che hanno derubricato il soggiorno in campeggio come mera esperienza giovanile e low cost e stanno riconsiderando la vacanza open air anche a seguito delle disposizioni sanitarie introdotte con la pandemia. Il claim della campagna fa leva sulla necessità molto diffusa di recuperare un rapporto sano con la vita all’aria aperta, emerso ancora più forte dopo i mesi di quarantena. Che si parli di una vacanza in camper o in caravan,

in tenda o in glamping, in bungalow o in casa mobile, in un campeggio spartano o con tutte le comodità di un cinque stelle, il motto resta sempre e comunque: la vacanza all’aria aperta è la vacanza da vivere, è #latuamigliorevacanza. L’intera iniziativa fa leva su alcuni video della durata di 45 e 15 minuti inseriti in un piano di comunicazione articolato che prevede una campagna multi-channel con investimenti sulle piattaforme Google Adwords, Facebook, Youtube, Instagram. Il formato orizzontale ha diffusione organica e a pagamento su Facebook e Youtube, mentre quello verticale è utilizzato per IGTv e Facebook Stories. Il tutto è supportato da una landing page che andrà via via incrementandosi con contenuti che mettono in evidenza le specifiche aree di interesse dei partner. Gli obiettivi del tavolo per la promozione del turismo all’aria aperta non finiscono qui. Fra i punti del programma vi sono la ricerca di un confronto con le istituzioni capace di donare al settore pari dignità rispetto alle altre forme di turismo e la volontà di mettere a punto un programma di azioni a medio e lungo termine che rafforzi l’immagine congiunta del comparto. ✻


TURISMO ECOSOSTENIBILE

Economia circolare ed ecovillaggi nel turismo del futuro? In tempo di Covid si riscoprono i vantaggi dello spazio e della sostenibilità turistica e ambientale di Stefano Chiocchini

L’

economia circolare costituisce un nuovo paradigma economico emergente in grado di sostituirsi a modelli di crescita incentrati su una visione lineare, puntando ad una riduzione degli sprechi e ad un radicale ripensamento nella concezione dei prodotti e del loro uso nel tempo. Una sfida importante per il sistema produttivo e per la società perché chiede di adottare attività e processi di produzione e di consumo che siano sostenibili ed in grado di gestire in modo consapevole ed efficiente le risorse del pianeta. La nozione e l’idea di economia circolare non possono essere ricondotte ad una data o ad un ideatore ben preciso ma è il risultato di diverse teorie e diverse scuole di pensiero coordinate tra loro. Si possono riscontrare sue tracce fin dal Settecento, racchiuse nel primordiale concetto di "sostenibilità". Questa definizione fu adottata da Carlowitz nel 1713, allorché chiamato a risolvere il problema della carenza di legname in qualità

di direttore dell’ufficio reale nel Regno di Sassonia. L’argomento della sostenibilità è stato poi riproposto da Malthus nel 1798 nel suo “Saggio sul principio della popolazione”, dove si evidenziava come la produzione agricola inglese, a causa di una disponibilità di risorse fisse, era sottoposta ai principi dei rendimenti decrescenti e dunque presto non sarebbe stata capace di soddisfare la continua crescita della popolazione. Fortunatamente per gli inglesi, Malthus nella formulazione del modello non aveva tenuto conto dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico che ha consentito al nostro pianeta di raggiungere i sette miliardi di popolazione globale senza le catastrofiche conseguenze immaginate. Dunque il concetto di sviluppo sostenibile nasce dapprima nell’ambito economico, da intendersi come soluzione del difficile rapporto tra uomo e ambiente. E’ però a partire dagli anni Settanta del secolo scorso in poi che si è affermata l’esigenza di unire tra di loro armonicamente la cresci-

ta economica e la equa distribuzione delle risorse all’interno di un nuovo modello di sviluppo. L’idea di economia circolare si deve all’architetto svizzero Walter R. Stahel che nel 1976 insieme alla ricercatrice Geneviève Reday pubblica il rapporto “The Potential for Substituting Manpower for Energy”, nel quale per la prima volta si pronuncia il termine di economia “ciclica” e si

L’idea di economia circolare si deve all’architetto svizzero Walter R. Stahel che nel 1976 insieme alla ricercatrice Geneviève Reday pubblica il rapporto “The Potential for Substituting Manpower for Energy" 47


TURISMO ECOSOSTENIBILE

L’Italia può essere l’apripista di questa nuova rivoluzione industriale e di pensiero, con aziende che già da tempo credono in percorsi di sostenibilità mettendola in pratica, con le amministrazioni locali che avviano processi virtuosi"

introducono principi come l’allungamento del ciclo vitale dei beni e l’importanza di offrire servizi anziché prodotti. Il concetto di economia circolare viene spiegato ancora più dettagliatamente da Stahel nel 1982 con lo studio “The Product-Life Factor”, che introduce all’estensione della durata della vita di un prodotto, in altre parole l’arco di tempo in cui esso è utilizzato, quale base di partenza per un cambiamento progressivo verso una società sostenibile e che con una maggiore longevità della vita ottimizza le risorse utilizzate per la produzione di un bene, riduce il consumo delle risorse naturali necessarie e diminuisce i rifiuti prodotti, generando un benessere sempre maggiore. Nel 1987 il World Commission on Environment and Development affermò che “lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto processo di cambiamento, tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali”. Il concetto di sviluppo sostenibile si fonda allora su tre componenti tra di loro inseparabili: la sostenibilità economica, la sostenibilità sociale e la sostenibilità ecologica. L’economia circolare definita in lingua anglosassone circular economy rappresenta un modello economico concepito per auto-rigenerarsi. Dunque tutte le materie di origine biologica si prestano per essere reintrodotte in natura mentre quelle che hanno una componente tecnica devono essere progetta48

te per fornire il massimo valore possibile prima dello smaltimento. L’Italia può essere l’apripista di questa nuova rivoluzione industriale e di pensiero, con aziende che già da tempo credono in percorsi di sostenibilità mettendola in pratica, con le amministrazioni locali che avviano processi virtuosi nella gestione dei rifiuti, dalla prevenzione al riciclo dei materiali, fino alla realizzazione di impianti volti al recupero di materia e grazie ai cittadini che diventano circolari con comportamenti che li rendono più responsabili e consapevoli delle loro azioni quotidiane. Per fare tutto questo serve però un forte indirizzo e coordinamento a livello nazionale, che metta in campo le norme, gli strumenti economici e rimuova le barriere non tecnologiche per la nascita di una vera e propria rivoluzione circolare in Italia e in Europa. Adesso, anche se abbiamo iniziato a renderci conto di questi possibili virtuosismi, abbiamo un’altra incognita che si è aggiunta nell’ultimo anno; l’interrogativo che tutti ansiosamente ci poniamo in questi giorni è come cambierà la nostra esistenza a causa del Covid-19, e nessuno ha una risposta certa. Non sappiamo infatti quale sarà l’evoluzione di questa infezione mondiale, che potrebbe ripresentarsi in forme diverse e anche gravi, né se, come si spera, sapremo sconfiggere in tempi brevi il virus con un vaccino. Comunque il nostro modo di intendere l’habitat non sarà più quello di una volta.

Non è detto che questa sia una cosa negativa: la caratteristica principale di noi umani è di saper trasformare i problemi in opportunità, gli eventi catastrofici in stimoli per una rinascita. Durante la quarantena ci siamo accorti che lo spazio ha una funzione precisa e un ruolo certamente positivo nell’equilibrio psico-fisico delle persone. La nostra privacy è importantissima e non possiamo pensare di inscatolare in ambienti angusti la nostra vita, non possiamo pensare di continuare a comprimere sempre più i nostri confini. Negli ultimi decenni è invece successo proprio questo, ambienti di lavoro come loculi, spazi di viaggio sempre più stretti in aereo o autobus, zone per aperi-cena minime con scomodi sgabelli nei bar e ristoranti dove ammassare schiere di persone con un vantaggio economico ma con una angoscia sempre più crescente da parte dei fruitori… Anche le abitazioni e i luoghi dell’accoglienza sono diventate sempre più piccole, come le auto: il nostro spazio vitale si è sempre più ristretto. Cosa c’entra questo con il Covid-19? Il virus ci ha fatto scoprire oltre agli aspetti negativi anche i vantaggi enormi del distanziamento sociale, la distanza di pertinenza propria tanto cara a popoli come quello giapponese, la distanza di rispetto che mai invade la “sfera personale” considerata fondamentale nei rapporti tra le persone. Proprio per le tematiche che,


TURISMO ECOSOSTENIBILE nostro malgrado, siamo stati costretti ad esaminare a fondo probabilmente da adesso in poi staremo sempre più attenti alla salute ed alle tematiche green dell’ambiente in cui viviamo. Anche per questi motivi gli ambienti progettati per l’ospitalità tengono conto di nuovi input. Stanno nascendo villaggi visionari e resilienti in grado di essere autosufficienti dal punto di vista energetico e alimentare. Hanno un potenziale enorme in grado di portare migliorie globali in ambito alimentare, di ridurre le emissioni di CO2 e di diminuire gli oneri a carico dei proprietari e gestori, al fine di modificare drasticamente il circuito economico attuale. Le tecnologie esistenti vengono applicate al concetto di insula, concepita come un villaggio-vacanza integrato che fornisce per se stesso energia pulita, acqua e cibo. Questi nuovi concetti di progettazione hanno una forte valenza economi-

ca e sociale. Le famiglie che vi soggiornano vengono responsabilizzate e avvicinate al concetto di comunità. Diventano parte di un sistema, quello di tutti i villaggi delle catene, basato sulle simbiosi persona-natura e produzione-consumo. La produzione energetica deriva dal connubio tra sistemi solari termici, fotovoltaici, eolici, geotermici e biomasse. La produzione alimentare invece, si basa sulle colture innovative, come quella di Serranova, la serra per coltivare ortaggi, frutta e verdura velocemente e con qualità superiore alla norma in assenza di chimica, di cui Camping Management ha parlato sul numero scorso, e sull’allevamento virtuoso. Il ciclo di produzione è chiuso. Ogni rifiuto alimenta qualcosa e ogni scarto diventa fertilizzante e energia per l’autosufficienza. Un impianto di biogas trasforma in energia i rifiuti non compostabili e, infine, le acque piovane e grigie vengono raccolte e uti-

lizzate per irrigare gli orti a servizio della ristorazione. Iniziano a sorgere i primi ecovillaggi autosufficienti della rete mondiale di accoglienza. Ogni villaggio, senza rinunciare ad una certa eleganza architettonica, ospita famiglie su spazi dilatati, ogni abitazione ha a disposizione un piccolo giardino e i clienti possono partecipare a corsi di cucina e scoprono come è possibile coltivare virtuosamente il cibo che mangiano elaborato dagli chef durante il periodo di vacanza. Quindi un nuovo tipo di sostenibilità e di educazione sociale ed alimentare apre la strada ad un nuovo tipo di accoglienza: una vacanza in spazi più dilatati, con più privacy per i clienti, con la possibilità di divertirsi imparando a gestire e veder crescere il cibo che verrà mangiato. Una consapevolezza della qualità di vita, sociale ed alimentare per una vacanza sempre più green. ✻

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Maurizio Di Maggio vive l’esperienza della vacanza glamour camping sicura con CrippaConcept

Maurizio Di Maggio

GLAMPING

Maurizio Di Maggio, famoso dj di Radio Monte Carlo, ha trascorso dieci giorni in otto strutture italiane alla scoperta della vacanza open air in tempi del Covid-19

D

al 3 al 12 Luglio Maurizio Di Maggio, famoso dj di Radio Monte Carlo, ha trascorso dieci giorni in otto strutture premium italiane situate in Maremma, Cavallino Treporti e Lago di Garda, alla scoperta della vacanza open air ai tempi del Covid-19. Tante le esperienze vissute, gli incontri e le interviste raccolte per raccontare e descrivere il glamour camping italiano d’eccellenza. Quelli vissuti da Maurizio Di Maggio sono stati dieci giorni veramente intensi. Un’occasione per vivere le strutture e le mobile home realizzate da CrippaConcept, ma anche per incontrare i proprietari dei campeggi, le autorità e gli esperti del settore ed esplorare il territorio circostante verificando che la vacanza all’aria aperta è quella più salubre e sicura, come richiede l’attuale momento. Le interviste raccolte con il suo inconfondibile stile, sono state messe in onda tutti i giorni sulla web radio RMC VoyageVoyage nel programma “In viaggio con Di Maggio.” Per chi le volesse riascoltare è possibile trovarle anche sul sito www.crippaconcept.com. Prima tappa del tour di Di Maggio 50

è stata la Maremma Toscana, uno dei territori più amati per il mare, i panorami mozzafiato e i bellissimi e caratteristici borghi come Castiglione della Pescaia, con le sue viuzze arroccate, o Marina di Grosseto. Qui Maurizio è stato ospite del Camping Baia Azzurra e del Camping Cieloverde. Il viaggio è proseguito per Pistoia, una delle città più belle della regione con un soggiorno presso il Camping Barco Reale che ha chiuso l’esperienza toscana. Seconda tappa Cavallino Treporti, in Veneto a pochissimi chilometri da Venezia. Qui sono stati il Ca’ Pasquali Village, l’ Unionlido e il Marina di Venezia Camping Village ad ospitare Di Maggio che ha chiuso il tour dedicato al glamour camping made in Italy al meraviglioso Lago di Garda, con i suoi scenari costellati di stupendi borghi, castelli e magnifiche montagne che si rispecchiamo nelle chiare acque lacustri, pernottando al Fornella Camping sulla sponda bresciana e a La Rocca Camping Village sulla sponda veronese. Al termine del suo viaggio Maurizio ha raccontato a CrippaConcept le sue impressioni in una interessante intervista.

Maurizio, aveva mai sperimentato il glamour camping? «Ero stato in campi tendati nel deserto libico ma in tempi in cui ancora non si conosceva la definizione Glamour Camping. Il mio vero approccio al tema è avvenuto con la Milano Design Week del 2019, quando mi sono ritrovato a moderare una conferenza molto interessante. Credo di essere quello che, ascoltando fior di relatori, ha imparato più di tutti! E ovviamente sono rimasto molto incuriosito.». Ora che lo ha provato sul serio cosa ne pensa? «Penso che potrebbe diventare la mia vacanza ideale per i momenti di relax totale». Secondo lei qual è il vacanziere tipo per questa particolarissima esperienza? «Credo che il glamour camping sia ideale per noi boomers, generazione degli anni Cinquanta e Sessanta, che abbiamo già provato tutto: dalla tenda canadese in gioventù, ai grandi resort. Adesso è tempo di nostalgia, di ritrovare il contatto con la natura ma senza mal di schiena.».


GLAMPING

Lago di Garda Camping

Spesso nei suoi video, durante le dirette, ha detto che gli interni delle mobile home sembrano quelli di una barca. Perché? «Come nelle barche gli spazi sono concentrati, sfruttati in modo pratico per avere comfort. Anche chi è abi-

cene di pesce, il fascino della laguna veneta e soprattutto di Burano, del lago lo splendore di Isola del Garda». Ripeterebbe un’esperienza di questo tipo, e soprattutto la consiglierebbe ad altri? «No, non la ripeterei, perché ho voglia di scoprire altri posti e altri glamour camping italiani. Ormai ci ho preso gusto e consiglio vivamente a tutti di provare il percorso che ho fatto io perché è perfetto. Sicuramente piacerà». Cosa vuol dire collaborare con un'azienda come CrippaConcept che oltre a produrre mobile home si sta impegnando per promuovere la vacanza open air? «Vuol dire condividere la passione per l'open-air come formula per migliorare la propria vita e il pianeta. Presto chi vive la sua vacanza in un ecomostro piazzato in riva al mare si comincerà a chiedere se sia etico mettere lì tutto quel cemento per dare a qualche privilegiato la possibilità di fare pochi passi ed essere in spiaggia. Non sarebbe stato meglio evitare il consumo di suolo? Forse non la nostra generazione ma sicuramente le prossime certe domande se le faranno» ✻

Miki Barone

Dei tre territori visitati: Maremma, Cavallino e Garda, cosa porta a casa con maggior piacere? «Della Maremma le volte dei pini a ombrello, di Cavallino Treporti le magnifiche

Miki Barone

Crede che la vacanza in campeggio e soprattutto in strutture glamping in questi tempi di post-quarantena possa essere una soluzione attraente? «Penso che il distanziamento naturale di cui si gode in campeggio, dove non ci sono ascensori da prendere o code al buffet, possa essere una buona soluzione. Ho parlato con professionisti del settore che mi hanno spiegato i protocolli adottati. Non sono eccessivamente onerosi, anche se i tempi di pulizia si allungano. E alcuni pensano di mantenerli anche dopo l'emergenza sanitaria, per offrire un servizio di totale sicurezza igienica ai clienti delle mobile home».

Durante il suo giro ha incontrato tanti proprietari di campeggi, cosa l’ha più colpita di loro? «Che pensano a investire, a cercare qualcosa di nuovo per l'anno prossimo. Per loro è una sfida con la clientela migliorarsi. Alcuni sono sul campo e sono dei veri problem solvers alla McGiver! Soprattutto mi ha colpito come tutti considerano i clienti più come degli amici che come gente con cui si fanno affari. Lo spirito easy & friendly del camping in fondo è questo: persone accomunate dalla passione per l'open-air che fanno amicizia in fretta».

Maurizio Di Maggio

Lei durante il suo soggiorno ha girato in lungo e in largo alla scoperta dei territori in cui i campeggi sono situati. Questo dimostra che la vacanza in camping si addice anche a chi non ama essere sedentario. É così? «Posso dire che svegliarsi in mezzo a un bosco ti fa venire voglia di camminare per sentieri all'alba! E di esplorare i dintorni in bicicletta. Con pedalata assistita, neh! »

tuato a casa ad avere molto spazio a disposizione si può adattare facilmente. E il design moderno, a volte minimalista e molto attuale, fa percepire la mobile home come uno spazio elegante e gradevole da vivere, aperto sulla natura, come una barca in mare».

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IN FIERA

A Montpellier la 42ª edizione del Sett

Dal 3 al 5 Novembre il Salone delle attrezzature e delle dotazioni per l’ospitalità all’aria aperta di Sara Alvaro

L

a quarantaduesima edizione del Sett, salone professionale dell'ospitalità all'aria aperta quest’anno si terrà nei giorni 3, 4, e 5 Novembre presso centro fieristico di Montpellier per presentare le novità nel settore delle attrezzature e delle dotazioni, le quali terranno conto anche delle direttive sanitarie emanate in occasione dell’epidemia di Covid-19. Sarà questa una occasione per preparare al meglio la stagione turistica 2021, che dovrà recuperare le perdite sofferte quest’anno a causa del ritardo col quale sono stati aperti campeggi e villaggi. Al Sett partecipano ogni anno circa 600 espositori, che richiamano oltre 16mila visitatori professionisti del turismo open air, alla ricerca delle ultime tendenze e innovazioni del settore. Al momento sono già oltre 400

le aziende che hanno confermato la loro presenza alla edizione 2020. Creato nel 1978, il Salone delle attrezzature e tecniche del turismo (Sett) è stato fondato dalla federazione francese dei campeggi ma ad oggi ha altre sette federazioni regionali come partner: Midi-Pyrénées, Auvergne Rhône-Alpes, Corsica, Limousin, Provence-Alpes-Côte d’Azur e Borgogna diventando un riferimento anche per gli operatori esteri (11% i visitatori stranieri): gestori di campeggi, alloggi, caffé, hotel, ristoranti, affitta camere, paesaggisti, stabilimenti balneari, collettività locali; questo grazie alla vasta scelta di soluzioni proposte in settori chiave come le attrezzature e servizi, Horeca, comunicazione e digitale, giochi, divertimento, piscine, benessere, strutture abitative, spazi verdi. Con più di 55mila metri quadrati

di esposizione anche l’edizione 2020 si preannuncia molto importante, restando al vertice di una costante crescita qualitativa e qualitativa. Un autentico luogo di incontro per i professionisti che qui si danno appuntamento per scambiare idée e punti di vista, anticipare tendenze e interpretare la domanda proveniente dal mercato. Insomma una tappa obbligatoria soprattutto per chi si accinge ad investire nella modernizzazione e aggiornamento delle strutture ricettive e di quelle dedicate ai servizi e allo svago. Come ha sottolineato Philippe Robert, presidente della federazione dell’HPA, «Oggi è arrivato il momento dell’ottimismo e la nostra professione è fortemente mobilitata affinché l’estate 2020 sia ben al di là delle nostre aspettative, nonostante l’inizio tardivo. Nel contesto attua53


IN FIERA

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IN FIERA le, il Sett permetterà più che mai di reperire idée nuove e innovative per l’ospitalità all’aria aperta, la quale si adegua e affronta le nuove sfide che le sono imposte, pur mantenendo una buona redditività economica. Il Sett 2020 permetterà di fare della stagione 2021 un grande successo». Un ottimismo che anche gli operatori italiani dell’open air vogliono fare proprio, nella consapevolezza che l’emergenza della pandemia se da una parte ha causato grossi danni economici dall’altra ha ancor più evidenziato le potenzialità del mercato.

La stagione 2020 in Francia

Anche in Francia i professionisti dell’open air hanno confermano che le prenotazioni sono riprese in maniera significativa dall'inizio del mese di giugno, con un trend positivo che si è allineato a quello dello stesso periodo dell'anno scorso, facendo chiudere la stagione 2020 meglio del previsto pur con numeri complessivi che restando ovviamente ben al disotto di quelli degli anni precedenti. Sempre in Francia l’ospitalità all’aria aperta dispone di risorse chiave con un parco di 8000 campeggi, primo parco europeo e secondo a livello mondiale. E’ il primo tipo di ospitalità di svago in Francia con 22 milioni di vacanzieri che optano ogni anno per la vacanza all’aria aperta. Oltralpe, come in Italia, le strutture abitative nel mezzo della natura offrono alloggi isolati e ben distanziati che attirano i turisti alla ricerca di

un nuovo scenario senza correre i rischi dell’ attuale contesto. I locali non sono chiusi, sono senza ascensori e corridoi non costringono gli ospiti ad una forzata vicinanza. Secondo un sondaggio IFOP realizzato il 12 e 13 maggio 2020 dalla federazione nazionale francese dell’ospitalità all’aria aperta, un francese su due desiderava andare in vacanza e desiderava farlo senza rischi sanitari ed economici, anche se gli intervistati erano alla ricerca di destinazioni non troppo lontane e preferibilmente entro i confini nazionali (40%) mentre solo il 10% sarebbe voluto andare all’estero. Alla luce di quanto emerso nel dopo epidemia l’ospitalità all’aria aperta deve quindi riassicurare i suoi clienti abituali ma anche attirare nuove tipologie di vacanzieri alla ricerca di maggiore autenticità e maggiore semplicità. Per sviluppare queste opportunità nei prossimi anni la professione deve mantenere un livello di investimento elevato, che in Francia è tradizionalmente tra il 20 e il 25% del fatturato. Gli investimenti sono indispensabili per far fronte alle sfide del futuro, adeguandosi alle nuove esigenze e aspettative dei vacanzieri, a partire dalla stagione 2021.

Le caratteristiche del Salone

Il Sett come consueto riserverà particolare cura a determinati ambiti. L’innovazione, innanzitutto, con l’organizzazione del Sett d’Oro, grazie alla partnership col giornale

Décision, che premia le migliori innovazioni del settore. Inoltre l’informazione, attraverso un programma di conferenze su temi regolamentari, giuridici, fiscali e sanitari; e la convivialità, con numerosi incontri tra professionisti. Per la tranquillità dei partecipanti il Salone si svolgerà all’insegna della massima sicurezza dal punto di vista sanitario e sul sito della manifestazione vi è una apposita sezione che descrive le norme per la prevenzione che saranno messe in atto per garantire il regolare svolgimento della manifestazione. Per Nicolas Dayot, presidente della federazione francese delle strutture turistico ricettive all’aria aperta Contacts «Il Sett è uno dei grandi momenti più importanti per i professionisti dell’open air in quanto tutti i grandi investimenti effettuati nell'anno si concretizzano per anticipare le stagioni successive. Per trasformare le opportunità che ci verranno offerte negli anni a venire, grazie anche alla conformazione delle nostre strutture abitative nel contesto attuale, gli operatori dell’ospitalità all’aria aperta devono portare avanti la loro strategia di investimento. Senza i nostri fornitori, la nostra professione non ha futuro. Dobbiamo risultare più che mai attrattivi, all'avanguardia nelle innovazioni e proporre soluzioni con un livello di attrezzature in linea con le esigenze dei vacanzieri di domani». Costatazioni più che mai valide anche per gli operatori italiani, che dalla loro hanno in più rispetto ai concorrenti europei un grande asso nella manica: un clima invidiabile per buona parte dell’anno in almeno due terzi della penisola e bellezze culturali, naturali, artistiche e architettoniche che pochi altri possono vantare. Se a questo si aggiungeranno innovazione e maggiore qualità è molto probabile che dopo una stagione tutto sommato da dimenticare come quella appena conclusa ne verranno altre molto, molto positive. ✻ 55


IN FIERA

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FAITA-FEDERCAMPING INFORMA

Nei campeggi italiani drastico calo di arrivi e presenze Nella stagione del dopo Covid-19 a Giugno e Luglio precipitano i numeri dell’open air. Ad Agosto un lieve recupero dovuto alla presenza degli Italiani

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opo una indagine effettuata da FAITA-FederCamping nelle sue strutture nelle principali regioni italiane è emersa tutta la difficoltà di una stagione iniziata malissimo per il turismo e per le aziende del turismo all’aria aperta in particolare. La fotografia della situazione è stata diffusa attraverso un comunicato stampa diffuso nei primi giorni di Agosto, e mostra come sia pure con alcune significative differenze tra un’area turistica e l’altra della Penisola i flussi dei mesi di Maggio e di Giugno sono stati pesantemente condizionati dalla quarantena imposta dalle autorità e dalla paura che l’ha accompagnata, nonché dalla incertezza sulle date e sulle modalità di riapertura delle strutture ricettive. A causa di tutto ciò la perdita in media per i campeggi e i villaggi è stata del 70%. In Luglio la situazione è leggermente migliorata e il livello delle presenze ha raggiunto il 50-60% rispetto al 2019, che era stata un’ottima annata. Se la situazione resta stabile nel mese di Agosto, senza ulteriori allarmi e irresponsabili atteggiamenti da parte dei media che nei mesi precedenti hanno diffuso un notevole e in buna parte ingiustificato allarmismo, si dovrebbero registrare performance del 30% inferiori all’anno precedente. Inoltre se il clima e la meteorologia lo permetteranno è possibile ipotizzare un ulteriore recupero nel mese di Set-

tembre, magari con un allungamento della stagione per alcune località fino alla metà di Ottobre. Sempre secondo la FAITA-FederCamping con l’attuale scenario gli arrivi totali dovrebbero aggirarsi intorno ai 7 milioni di ospiti, dei quali almeno 6 milioni italiani, mentre le

Ad inizio Agosto è stata registrata una perdita di clienti stranieri che sfiora il 70%. In proporzione molto minore il calo delle presenze di italiani, che in alcuni contesti hanno eguagliato i numeri dello stesso periodo dello scorso anno"

presenze dovrebbero raggiungere i 47,5 milioni di unità. La contrazione dell’offerta risulterebbe del 30% per gli arrivi e del -32 e -33% delle presenze. Il fatturato subirebbe una contrazione, in proporzione più vistosa, nell’ordine del 45%, considerata la maggiore incidenza dei costi fissi. Circa la provenienza degli ospiti fino ad inizio Agosto è stata registrata una perdita di clienti stranieri che sfiora il 70%. In proporzione molto minore

il calo delle presenze di italiani, che in alcuni contesti hanno eguagliato le presenze dello stesso periodo dello scorso anno. In genere comunque si registra un meno 20% di arrivi ed un meno 30% di presenze. Blanda l’utilizzazione dei vaucher messi a disposizione dal Governo, tuttavia si potrebbe registrare un aumento di richieste mano a mano che aumentano le strutture che aderiranno all’iniziativa. Quanto alle tipologie di pernottamento sembra crescere la richiesta di piazzole per veicoli ricreazionali, camper e caravan, mentre resta stabile l’utilizzo di mobilhome, evidentemente per il maggior senso di sicurezza trasmesso dai servizi autonomi e dagli spazi esclusivi riservati. Decrescono in maniera più vistosa le richieste di piazzole per tende e le presenze di stagionali. Come ha infine sottolineato la FAITA-FederCamping tutte le 2600 aziende del settore hanno riaperto cercando di contenere i danni ed impegnando il maggior numero possibile di addetti, che al momento sono tornati al lavoro nella misura di oltre l’80% rispetto al 2019. Le strategie di marketing si sono orientate al mercato interno con campagne dirette e mirate realizzate sui social ed in alcuni casi sui mezzi di comunicazione tradizionali che hanno puntato ad esaltare il mix di spazio, libertà, e sicurezza garantito dalle vacanze all’aria aperta in una stagione complicata e difficile quale quella in corso. ✻ 57


FAITA-FEDERCAMPING INFORMA

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FAITA-FEDERCAMPING INFORMA

Il manuale FAITA-FederCamping per ospitare in sicurezza Stilate le linee guida per una efficace pulizia e sanificazione. Da usare anche ad emergenza finita

S

ecure Clean Camping Village è un manuale realizzato insieme a FAITA FederCamping per dare ai gestori e proprietari di campeggi e villaggi uno strumento pratico col quale aiutarli a far ripartire le proprie strutture in piena sicurezza. Nel manuale tanti consigli su cosa fare ma soprattutto su come farlo in un periodo in cui gli operatori sono bombardati da mille informazioni diverse, spesso discordanti tra loro. Secure Clean Camping Village è suddiviso in tre sezioni: un manuale operativo, una guida dedicata alla comunicazione e un percorso di formazione online per tutto il personale. Otto capitoli scritti tenendo in consi-

derazione le linee guida di FAITA, i decreti emanati nei mesi scorsi, le circolari del Ministero della Salute, i tanti documenti e articoli pubblicati dalla stampa specializzata italiana e internazionale, le buone pratiche adottate delle catene alberghiere più importanti e la esperienza di consu-

lenti nel settore dell’ospitalità. Ovviamente sono consigli di carattere generale, che ciascuna struttura deve adattare in base alle proprie esigenze e alle disposizioni in vigore nella propria regione. Senza dubbio in questo particolare momento la garanzia di un soggiorno sereno e sicuro è data dall’ adeguata messa in atto delle procedure di pulizia e sanificazione nell’ambito di un piano d’azione che definisca i processi e i comportamenti in funzione dei diversi scenari. Ma è altrettanto importante informare e formare il personale al rispetto delle procedure stabilite, creando check-list per monitorarne l’applicazione, raccogliendo le segnalazioni e il resoconto dei vari registri. 59


FAITA-FEDERCAMPING INFORMA

Oggi il principale obiettivo di ciascuna struttura open air è prevenire ogni diffusione del contagio, non solo per tutelare la salute degli ospiti ma anche per preservare l’immagine del campeggio o villaggio"

Oggi il principale obiettivo di ciascuna struttura open air è prevenire ogni diffusione del contagio, non solo per tutelare la salute degli ospiti ma anche per preservare l’immagine del campeggio o villaggio tutelando l’aspetto economico, già messo a dura prova in questa stagione post quarantena. Secure Clean Camping Village anche da questo punto di vista fornisce numerosi suggerimenti sulle misure igienico-comportamentali più idonee per l’accesso nel campeggio di ospiti, collaboratori e fornitori, fino a cosa fare in caso di una persona 60

malata. Grande spazio viene, ovviamente dato al discorso della pulizia e della sanificazione in tutte le aree del camping, oggi diventato requisito ancora più importante per la scelta di una struttura da parte della potenziale clientela, anche a prescindere dal comfort e dal numero dei servizi offerti. Il manuale dunque è destinato a conserva la sua utilità anche dopo l’attuale momento di emergenza sanitaria poiché la pulizia è sempre stata un fattore importante per la qualità delle strutture. Tutti infatti si aspettano di trovare alloggi e spazi lindi e in ordine, indipendentemente dal budget investito per la vacanza. Anche se fino ad oggi la pulizia è stato un prerequisito scontato, e certamente continuerà ad esserlo, a questo si aggiungerà sicuramente la sicurezza, quale nuovo elemento che i clienti vorranno poter dare per scontato ed elemento caratteristico della qualità di una struttura ricettiva. La pandemia, anche se non si è dimostrata così pericolosa come temuto in un primo tempo, sicuramente porterà ad un cambiamento di abitudini

e del modo di ospitare e presumibilmente molte delle procedure che sono state adottate nel clima di emergenza dovranno continuare ad essere applicate per diversi anni a venire, se non altro perché saranno gli stessi ospiti ad esigerle per sentirsi più protetti e sicuri nel corso della loro vacanza. Per questo motivo se fino a ieri la pulizia dei locali e delle strutture doveva essere precisa e invisibile da oggi dovrà essere ancora più accurata ma molto visibile, entrando addirittura nelle strategie di marketing. Questo significa che le mansioni non andranno più – o soltanto - svolte al mattino presto, quando non c’è passaggio degli ospiti ma anche nei momenti di punta della giornata, non solo per mantenere alti gli standard igienici, ma anche per far notare la cura e l’impegno profuso. In poche parole dovrà andare in scena una sorta di spettacolo, in cui ricopriranno il ruolo di attori e attrici gli operatori del pulito la cui funzione sarà rivalutata diventando anche i custodi della salute e della serenità degli ospiti. Tutto questo contribuirà ad alimentare la tranquillità e la fiducia dei clienti. Nel manuale Secure Clean Camping Village vengono esaminati i prodotti più adatti, le loro caratteristiche, le superfici su cui usarli e le giuste attrezzature. Dal quarto capitolo si entra nello specifico per ogni reparto, a cominciare dalla reception con consigli per check-in e check-out sicuri e note per la sicurezza, come l’adozione di app di messaggistica con gli ospiti per ridurre l’affluenza al desk, e pagamenti online, per finire con la zona benessere dopo aver passato in rassegna gli alloggi, i servizi comuni, il ristorante, la piscina, il market e gli altri servizi. Un’attenzione particolare è riservata a come far si che le operazioni di pulizia e sanificazione vengano svolte conservando all’interno del campeggio e villaggio un’atmosfera piacevole e serena, propria di un luogo di vacanza, evitando a tutti i costi che si trasformi in un reparto ospedaliero,


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DURANTE LE OPERAZIONI DI CARICO E SC ARICO

con arredi ricoperti di plastica, personale chiuso in tute sigillate, misurazione della temperatura obbligatoria. Sì a igiene, pulizia, disinfezione, distanziamento interpersonale, gel per le mani e mascherine, purché il tutto sia ben gestito e ben comunicato. Ecco che la cortesia, caratterizzata da gesti e comportamenti automatici, dovrà far posto alla gentilezza, ovvero a un’accoglienza sincera, calda e premurosa, fatta di tante piccole attenzioni personalizzate. Il sorriso sarà autentico e ancora più coinvolgente, dovendo superare la barriera della mascherina e trasmettere il piacere di accogliere. La comunicazione sarà accurata e rassicurante, evitando parole come regolamento, divieto, obbligo, emergenza, crisi, rischio, pericolo, contagio. Si sceglieranno

invece frasi che esprimano leggerezza, sincerità, desiderio di far stare bene i propri ospiti, anche se occorre chieder loro di adeguarsi a precisi comportamenti. Una soluzione, facile ed efficace, è quella di mettere l’accento sui comportamenti da tenere, piuttosto che sui gesti da evitare, specialmente se preceduti dalla parola “vietato”. Invitiamo allora gentilmente a indossare la mascherina, a disinfettarsi le mani e a mantenere le distanze, accompagnando il tutto da un bel grazie, senza divieti, né obblighi. Sostituiamo la frase “è obbligatorio l’uso della mascherina negli spazi comuni”, con un “per favore prima di entrare, indossa la mascherina. Grazie”. Oppure nel solarium e in piscina invece di esporre il cartello “vietato spostare i lettini” scriviamo:

Quando sei con gli altri

© TEAMWORK

PER FAVORE

stando distanti

“i lettini sono posizionati alla corretta distanza di sicurezza. Per favore non spostarli. Grazie”. Lo stesso, ad esempio, per i servizi igienici, dove indicheremo con semplicità e chiarezza, magari applicando degli adesivi, quale lavandino, lavatrice, doccia utilizzare. Una comunicazione facile da comprendere e morbida nei toni di solito riceve una maggiore attenzione da parte degli ospiti i quali ne seguono più volentieri le indicazioni. Secure Clean Camping Village nella sezione dedicata alla comunicazione propone cartelli pronti da stampare e da esporre nelle tante aree del campeggio. Questa stagione, anche se non è cominciata nel migliore dei modi può rappresentare per le strutture ricettive all’aria aperta una grande opportunità per veder crescere la propria clientela facendo apprezzare i vantaggi e la sicurezza dell’open air a chi fino a ieri preferiva gli hotel e altre forme di ricettività. ✻ 61


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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

Nuovi target e nuove strategie per l’open air del futuro

La pandemia può essere una opportunità per attrarre un pubblico nuovo, da aree geografiche diverse e poco abituato all’open air di Dario Lambarelli SMM CreatiWeb e KoobCamp

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l 2020 per le aziende dell’open air sarà probabilmente un anno da dimenticare, anche se per alcuni è stato anche un periodo di grossi cambiamenti, non tutti da buttare. E’ possibile infatti che il post pandemia porti delle opportunità da cogliere. Se in altri settori produttivi la completa ripresa può arrivare nel medio termine, magari entro la fine dell’anno, per chi lavora principalmente su un customer journey incentrato sulle vacanze estive, il tempo passa inesorabile e il margine a disposizione per recuperare il terreno perduto è limitato. Tutte le strategie di marketing e visibilità che erano state pianificate per la corrente stagione sono state stravolte ai primi di Marzo a causa della quarantena imposta su tutto il territorio nazionale col conseguente crollo del traffico verso i siti aziendali e i portali dedicati alla promozione e al booking. Persino i “voraci digitali”, ovvero quelli che prenotano in anticipo e spendono più delle media, sono scomparsi dal web mentre sono piovute da ogni dove richieste di restituzione delle caparre versate o nella migliore delle ipotesi la richiesta di voucher da

Tutte le strategie di marketing e visibilità che erano state pianificate per la corrente stagione sono state stravolte ai primi di Marzo a causa della quarantena imposta su tutto il territorio nazionale"

utilizzare in futuro. Proprietari e manager di campeggi e villaggi si sono trovati quasi a brancolare nel buio, senza punti di riferimento e senza certezze, navigando a vista tra le statistiche ufficiali sui contagi, le notizie spesso allarmistiche di stampa e Tv e i dati presi da altri canali, come Google Analytics 63


FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL e Social Insights. Soprattutto i campeggi e villaggi che hanno sempre lavorato principalmente con una clientela estera a partire dai primi giorni di Giugno si sono trovati nella condizione di doversi rivolgere ad un nuovo target, magari poco considerato nelle precedenti strategie di comunicazione perché non affezionato a quella particolare zona turistica o addirittura alla vacanza open air. Così in vista di una fortunosa riapertura molti hanno familiarizzato con concetti come turismo domestico e turismo di prossimità, assistendo al lancio di campagne pubblicitarie di sensibilizzazione per riscoprire l’Italia; #ioviaggioinitalia è solo uno dei tanti hashtag che sono stati lanciati. La stagione 2020 sarà per sempre considerata una “stagione zero”, sulla base della quale avverrà la valutazione delle successive. Al momento ci manca il benchmark, il confronto, il punto di partenza su cui impostare nuovi obiettivi smart: specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti, con tempistiche. Tuttavia questa stagione post pandemia, pur con tutte le criticità del caso, sta dando la possibilità di esplorare nuove tipologie di comunicazione e target. Le statistiche sugli interessi degli utenti iscritti a Facebook, oltre 320 milioni in Europa, ci dicono che solo una famiglia su quattro prendeva in considerazione un camping village per le vacanze, spesso condizionata dal vecchio concetto di campeggio e dalla relativa filosofia di vacanza, ovvero totalmente en plein air, ignorando la comodità della attuale componente village. Anche i media tradizionali, citando i campeggi come “strutture ideali per l’estate 2020 e il distanziamento personale” hanno spesso evocato un concetto tradizionale e superato del camping, non riuscendo quindi a promuovere e posizionare il settore come invece avrebbe meritato. Per la promozione del concetto di vacanza in camping village quindi Koobcamp ha dovuto utilizzare i suoi canali e i

Per la promozione del concetto di vacanza in camping village quindi Koobcamp ha dovuto utilizzare i suoi canali e i suoi sforzi rivedendo completamente i piani editoriali per riuscire a fare una cosa che fino a qualche mese fa sembrava impossibile: network"

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suoi sforzi rivedendo completamente i piani editoriali per riuscire a fare una cosa che fino a qualche mese fa sembrava impossibile: network. Rivivere i social network come luogo di aggregazione, informazione e intrattenimento e non come meri canali commerciali, è uno dei grandi risultati di questo 2020. Ma è stato un grande risultato anche vedere direttori, proprietari e manager dei vari camping village collaborare per scambiarsi idee, opinioni e strategie con cui affrontare il difficile periodo e promuovere l’intero settore; una cosa questa che può far ben sperare per il futuro. Insomma si è riusciti a fare squadra ed è importante non disperdere tutto questo se si vuole cogliere le opportunità del mercato, farne tesoro e farle germogliare nel lungo periodo. Dopo anni di investimenti per raggiungere i turisti oltralpe o fuori regione, quest’anno una buona parte della comunicazione è destinata al turismo domestico e di prossimità e se cambiano le regole e cambiano le strategie rimangono invariati i canali: • il sito internet: che deve essere il fulcro su cui converge tutta la comunicazione digitale, in cui trovare facilmente tutte le informazioni e ovviamente la possibilità di prenotare; • i canali social: spazi che abbiamo imparato a considerare non di vendita ma di creazione di relazione, luoghi di incontro e conversazione con i turisti; • le campagne PPC: ovviamente adattando i budget al periodo, ma sempre più importanti per farsi trovare dalle persone giuste, nel momento giusto, spesso lavorando su un pubblico “caldo” di remarkerting e composto da lover ed advocacy; • le newsletter: da semplici DEM commerciali a approfondimenti e informazioni dedicate ai propri clienti di oggi ma anche a quelli di ieri e di domani; • gli influencer: coinvolgere blogger e social influencer per aumentare la popolarità della struttura, della zona turistica e del concetto di vacanza in camping village, raggiungendo un pubblico pronto ad accogliere il consiglio; • i portali di promozione turistica: che occupano


FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL ancora un posto importante nei vari touch point del turista in quanto generalmente ben posizionati con le chiavi di ricerca più comuni. Sappiamo talvolta di critiche rivolte ai campeggi e villaggi che un po’ a malincuore hanno dovuto rivolgersi a un pubblico che non è mai stato considerato centrale per il business, vuoi per una questione di budget di spesa, vuoi per una questione culturale. Questo in genere è avvenuto verso chi ha utilizzato come strategia solo la leva del prezzo e non quella dell’esperienza, perché se è corretto lavorare offrendo pacchetti e offerte, per raggiungere nuovo pubblico e avere risultati si deve per forza lavorare sul concetto di turismo esperienziale, ovvero offrire vacanze che abbiano un ruolo attivo e una nuova accoglienza capace di non far sentire il turista ospite ma parte integrante della comunità autoctona. Dobbiamo incontrare gli interessi dei diver-

si segmenti di pubblico, sapere cosa cercano, cosa sognano, quali sono le loro aspettative e quali i loro timori. Dobbiamo quindi valutare nuovi buyer persona e costruire su di essi nuove strategie di marketing legate all’esperienza dedicata al singolo turista. In pratica è necessario abbandonare il concetto di vendita di piazzole o case mobili e abbracciare l’idea di vendere emozioni; una vacanza con tutta una serie di servizi e possibilità, legate anche al territorio. Si devono esplorare nuove forme di comunicazione e pensare fuori dagli schemi per raggiungere nuovi target, come hanno fatto gli Uffizi di Firenze che hanno coinvolto Chiara Ferragni in una operazione di influencer marketing per promuovere i musei fiorentini presso un pubblico più giovane e arginare il calo drastico di turisti stranieri a Firenze, In ultimo, ma si tratta più di un

consiglio commerciale che di digital marketing, si deve sdoganare il concetto di minimun-stay, poiché se lavoriamo con la prossimità i soggiorni brevi sono ovviamente i più richiesti; di conseguenza occorre non avere un unico giorno di arrivo/partenza settimanale e aumentare le presenze nella bassa stagione operando su un concetto di destagionalizzazione, contando - si spera – in un autunno che possa offrire quello che ci è stato negato in primavera. In sostanza sono tante le operazioni che è possibile attuare: dai contenuti del sito, alla creazione di pacchetti esperienziali, passando per la gestione di piani editoriali più coinvolgenti, fino alla promozione dell’intero concetto di camping village. Gli strumenti digitali per realizzarle ci sono tutti e questo è il momento di seminare sui territori anche esteri suo quali al momento non abbiamo ancora una grande awareness. ✻

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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA

Il rischio sicurezza nei campeggi e villaggi turistici Qualche utile suggerimento per una efficace tutela degli ospiti e dei lavoratori di Domenico Grillo Consulente tecnico-normativo in ambiente e sicurezza

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rriva l’estate e con essa si rianimano le strutture ricettivo-turistiche. Tipicamente, come in ogni attività commerciale, il target principale è la soddisfazione del cliente. In questi casi l’organizzazione del lavoro può risultarne condizionata, specialmente in occasione dei picchi di saturazione legati alla stagionalità. Quando si parla di sicurezza nelle strutture ricettive generalmente si fa riferimento alla salute e sicurezza degli ospiti, tuttavia in questi luoghi di lavoro sono presenti diversi rischi anche, e principalmente, per la salute e sicurezza dei lavoratori. Un caso particolare di struttura ricettiva è il campeggio. Peculiarità di questa particolare tipologia di struttura è l’organizzazione e la gestione dello stesso che presenta alcune criticità legate soprattutto al rapporto tra l’uomo e il contesto ambientale. La sicurezza dei campeggi non è da sottovalutare e dipende da molti fattori; ma come capire se un campeggio è sicuro per il nostro soggiorno? Proviamo a rispondere a questa domanda. Chi programma di trascorrere le vacanze in un campeggio cerca svago e riposo in un ambiente a stretto contatto con la natura, senza rinunciare alle necessarie comodità; tuttavia bisogna essere coscienti che il soggiorno non è

completamente privo di pericoli. Il campeggio, infatti, è un'area recintata, fornito di acqua, corrente elettrica, fognature, ecc., spesso posto in mezzo a un bosco o ad una pineta, dove convivono centinaia di persone e si accumulano moltissime attrezzature (tende, tendoni, mobili da giardino, bombole del gas, veicoli di ogni genere...). Inoltre, essendo un luogo di svago anche famigliare con bambini, talvolta molto piccoli, che girano liberamente come se fossero a casa, ignari dei pericoli che li circondano. Già se rivolgiamo uno sguardo al passato prossimo vediamo che non mancano, purtroppo, gli infortuni. La convivenza tra i campeggiatori, l’ambiente e il luogo di lavoro deve essere garantita da un attento sistema di gestione in cui devono essere ben definiti i layout della struttura e un regolamento interno in grado di delineare regole chiare, prive di possibili interpretazioni non univoche, atte a disciplinare l’uso delle aree single e comuni e il comportamento dell’utenza. Una corretta gestione dei rischi deve partire, necessariamente, da un’attenta progettazione degli spazi e soprattutto dell’organizzazione al fine di ottimizzare il lavoro e migliore il comfort dei campeggiatori e dei lavoratori. Alcuni semplici accorgimenti per assicurare una tranquilla permanenza nel campeggio vengono evidenziati di 67


FOCUS | AMBIENTE E NATURA seguito. L’area deve trovarsi in un ambiente sufficientemente sicuro, lontano da luoghi o da attività pericolose; il layout della struttura deve evidenziare l’esatta posizione delle aree commisurata anche alla natura dell’attività e del rischio, la sistemazione dell'area interna deve essere effettuata in modo da eliminare o comunque limitare, fra gli altri, l’insorgere e la propagazione degli incendi. Le aree aperte devono poter consentire un agevole deflusso delle persone, le aree destinate agli sport, ai giochi o agli svaghi in genere possono essere assai utili a questo scopo ed è bene che siano ubicate vicino alle uscite in modo che, in caso di emergenza, i presenti possano defluire senza creare pericolosi imbuti. Nella struttura i materiali facilmente infiammabili, come bombole o tende, devono essere depositati in area presidiata e lontana da fonti di accensione; le bombole di gpl in particolare vanno mantenute in posizione verticale, protette dal sole e da fonti di calore e fuori dalla portata dei bambini. Gli estintori e i presidi antincendio devono essere distribuiti in tutta l’area di campeggio e deve essere sempre presente personale adeguatamente formato per gestire le situazioni di emergenza. Al fine di limitare la possibilità di incidenti fra autoveicoli è buona norma che il campeggio sia dotato al suo interno di rallentatori di velocità; quella massima consentita non deve superare i 20 km all'ora. Una buona regola è che, una volta alloggiati, i campeggiatori lascino i veicoli fuori dal recinto di campeggio. Ove ciò non fosse possibile, è bene che per il loro ingresso o transito venga regolamentato sia negli orari e sia nelle modalità. Inoltre, non bisogna dimenticare il rischio di contaminazione da legionella, rischio che si eli-

mina tramite una corretta progettazione e manutenzione degli impianti idrici e sanitari. È consigliabile prevedere, all'arrivo dell’utenza, la consegna di un opuscolo che comprenda, oltre alle informazioni di carattere generale e di funzionamento della struttura con i relativi servizi, anche un'apposita sezione dedicata alla sicurezza; questa, deve evidenziare, in particolare: • la limitazione del quantitativo massimo complessivo dei recipienti portatili di gpl, • l'indicazione delle zone in cui è vietato fumare, • il divieto di utilizzare candele o fornelli a gas per l'illuminazione, • le precauzioni da adottare nell'utilizzo delle fonti di calore per la cottura dei cibi, • il comportamento da tenere in caso di emergenza, • la posizione delle vie di fuga • il punto di raccolta. Le vie di fuga devono essere ben distribuite lungo tutto il

La convivenza tra i campeggiatori, l’ambiente e il luogo di lavoro deve essere garantita da un attento sistema di gestione in cui devono essere ben definiti i layout della struttura e un regolamento interno in grado di delineare regole chiare"

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA perimetro e in numero adeguato al numero massimo di campeggiatori. Esse devono essere facilmente fruibili da parte di chi si trova in quella determinata zona del campeggio e condurre a un luogo sicuro; a tale scopo è bene che vialetti, uscite di emergenza e aree comuni siano ben illuminati. La forza lavoro, composta generalmente da soggetti giovani e lavoratori stagionali, è la prima ad essere vittima di una cattiva organizzazione o di condizioni di stress lavorativo particolarmente rilevante; una corretta informazione e formazione risulta, quindi, necessaria al fine di mitigare l’insorgere di condizioni di pericolo. Altro rischio da tenere ben in considerazione è quello dovuto all’attività di sollevamento e trasporto di materiali, traino e spinta di carrelli, attività di sollecitazione degli arti e della schiena derivanti da operazioni di svuotamento cestini, spolveratura, sanificazione servizi igienici, pulizia e superfici vetrate, rifornimento generi di conforto. Una particolare attenzione va riservata, ancora, ai prodotti utilizzati per la sanificazione ed alle sostanze chimiche in genere. Questo è un rischio presente ma spesso sottovalutato, con la conseguenza per i lavoratori di intossicazioni acute ed allergie. Utili misure di prevenzione sono la formazione precisa e puntuale, superando le difficoltà linguistiche, l’utilizzo di DPI idonei, il corretto

utilizzo dei prodotti. Relativamente ai prodotti per la sanificazione e per la pulizia si sottolinea l’importanza che siano dotati delle schede tecniche di sicurezza; utili, fra l’altro, per evitare il mescolamento di prodotti fra loro incompatibili. In merito al rischio biologico, assumono particolare importanza le procedure operative che devono essere condivise da tutto il personale; esse devono essere semplici, dirette e spiegare esattamente le azioni da intraprendere a seguito dell’accadimento dell’evento incidentale. L’attenzione e la formazione sono gli elementi imprescindibili che completano il bagaglio che ogni lavoratore deve possedere. La sorveglianza post infortunio è una delle azioni che il MC deve prevedere a priori al fine di poter prontamente porre in essere tutte le azioni a tutela dei lavoratori. Importanti misure di prevenzione sono quelle di dotare il personale di pinze per asportare i taglienti, di evitare di vuotare i cestini dei servizi igienici direttamente con le mani, di informare sempre il responsabile della struttura dell’evento e di attenersi alla procedura di intervento. Con riferimento al Covid-19, infine, si raccomanda di attenersi alle specifiche norme igieniche ed alle norme comportamentali previste dalla normativa nazionale e locale emanata e vigente. ✻

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA

Le malattie del manto erboso

Quali sono la cause, come riconoscerle e come prevenirle di Cristian Bernardi*

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n questo articolo parleremo delle malattie del manto erboso, delle cause per cui si formano, come riconoscerle e i modi per ridurle. Vi sono numerosi funghi responsabili di malattie ma in pratica, soltanto alcuni mantengono una certa importanza e permanenza nel tappeto erboso. Una malattia è un’anomalia che si viene a creare nella struttura e nelle funzioni delle cellule e dei tessuti vegetali causata da un agente infettivo che danneggia la pianta e la distrugge. Affinchè una pianta si ammali sono necessarie tre condizioni che devono essere presenti contemporaneamente: ambiente adatto, la presenza di un agente patogeno virulento, un ospite suscettibile. Le condizioni ambientali sono la causa principale dell’insorgenza delle malattie e fattore determinante per gli altri due punti. Per semplicità riassumeremo in due categorie le alterazioni ambientali: i fattori ambientali e la cattiva manutenzione

Schema dei fattori ambientali

• Struttura del suolo: i funghi che causano le malattie prediligono terreni compatti, asfittici e in particolare quelli limosi o argillosi e con PH alcalini; • acqua: gli eccessi idrici come falde troppo superficiali, piogge abbondanti o irrigazioni giornaliere favoriscono l’insorgenza di malattie; • temperature: a seconda delle temperature cambiano le tipologie di malattie funginee. Le più rilevanti sono la temperatura e umidità elevate. Esistono però anche malattie che colpiscono a temperature basse e che più

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Per riconoscere l’insorgenza di malattie nel manto erboso, occorre osservare i sintomi, confrontarli con le foto di riferimento e metterli in relazione con la stagione e la temperatura"

avanti vedremo;

• luce: l'eccesso di ombreggiamento è associato a rista-

gni idrici, premesse per l’insorgenza di malattie; • vento: utile per gli scambi gassosi ma anche agente di diffuzione delle spore.

Schema della cattiva manutenzione

• Preparazione del terreno: in terreni pesanti la mancata distribuzione di sabbia silicea lavata o di sabbia di lapillo è il primo passo per l’insorgenza futura di malattie; • semina: dosi eccessive di semi e quindi di piante. Anche la qualità della semente utilizzata determina il futuro di un prato…si devono scegliere sementi ad alta germinazione, purezza (vedi cartellino ense) ed endofizzate (varietà con forte tolleranza alle malattie); fertilizzazione: carenze (azoto e potassio) o eccessi (azoto nelle stagioni calde) di elementi nutritivi in successione dovute da concimi di scarsa qualità (pronto effetto); • taglio: tagli eccessivamente bassi e con lame non affilate che provocano sfilacciamento sono cause di sviluppo dei patogeni; • presenza di feltro: crea asfissia e un substrato adatto alla proliferazione dei funghi;

Riconoscere le malattie

Da un punto di vista pratico, per riconoscere l’insorgenza di malattie nel manto erboso, occorre osservare i sintomi, confrontarli con le foto di riferimento e metterli in relazione con la stagione e la temperatura. Le malattie


FOCUS | AMBIENTE E NATURA possiamo riconoscerle per come si manifestano: • malattie a chiazze, • malattie a “carta geografica”, • malattie a degrado esteso, I sintomi delle malattie a chiazze sono rappresentati da chiazze più o meno regolari e variabili in grandezza ed in colore. Le malattie di questo gruppo sono: macchia bruna dei prati (fungo Rhizoctonia), marciume rosa invernale (fungo Microdochium nivale), mal del piede selle graminacee (fungo Gaeumannomycesgraminisvar. avenae), cerchio Della Strega (fungo Agaricussp., Lycoperdonspp., Lepiota sp.), macchia necrocita ad anello (fungo LeptosphaeriaKorrae), marciume grigio delle nevi (fungo Typula Incarnata), macchia estiva dei prati (fungo MagnoporthaePoae), muffa delle nevi (fungo MyriosclerotiniaBorealis). I sintomi delle malattie a carta geografica sono chiazze, più o meno grandi, comunque irregolari con andamento vario (effetto carta geografica). Le malattie che appartengono a questo gruppo sono: marciume (fungo Pythiumsp.), fusariosi estiva (fungo Fusariumspp.) I sintomi delle malattie con degrado esteso sono ingiallimenti del prato diffusi e generalizzati, legati alla presenza di molte chiazzette irregolari sulla lamina fogliare, tali da conferire un aspetto di scadimento generale ed indistinto al tappeto erboso. Le malattie sono: dollar spot(fungo Sclerotiniahomeocarpa, Lanziasp, Moellerodiscussp), antracnosi(fungo Colletotrichum graminicola), malattie fogliari (fungo Bipolarissorokiniana), elmintosporiosi (fungo Drechslerapoae), filo Rosso (fungo Laetisariafuciformis), ruggine (fungo Pucciniasp.), mal bianco delle graminacee (fungo ErysipeGraminis) Oltre alla loro forma le malattie si possono identificare in base alle temperature. Proprio la stagione diviene un elemento preciso di suddivisione delle malattie fungine del tappeto erboso. Si possono, infatti, separare nettamente le malattie del periodo caldo (temperature medio-alte) da quelle più tipicamente fredde (temperature medio-basse). Le malattie con temperature medio-alte si manifestano soprattutto con temperature superiori ai 20 °C e sono: macchia Bruna dei prati (fungo Rhizoctonia), marciume (fungo Pythiumsp), dollar spot(fungo Sclerotiniahomeocarpa, Lanziasp, Moellerodiscussp.), antracosi (fungo Colletotrichum graminicola), malattie fogliari (fungo Bipolarissorokiniana), fusariosi estiva (fungo Fusariumspp), macchia necrocita ad anello (fungo LeptosphaeriaKorrae), macchia estiva dei prati (fungo MagnaporthaePoae), ruggine (fungo Pucciniasp.)

Le malattie con temperature medio-basse Si manifestano soprattutto con temperature inferiori ai 20 °C: marciume Rosa Invernale (fungo Microdochium nivale), elmintosporiosi (fungo Drechslerapoae), mal bianco delle graminacee (fungo ErysipeGraminis), cerchio della strega (fungo Agaricussp, Lycoperdonspp, Lepiota sp), mal del piede delle graminacee (fungo Gaeumannomycesgraminisvar avenae), filo rosso (fungo Laetisariafuciformis), marciume grigio delle nevi (fungo Typula Incarnata), muffa delle nevi (fungo MyriosclerotiniaBorealis).

Controllo delle patologie

Il controllo delle malattie del tappeto erboso può essere effettuato a più livelli. Il primo riguarda la prevenzione agronomica che consiste nel creare le migliori condizioni di sviluppo per il tappeto erboso e le peggiori per il fungo, un tappeto erboso vegetativamente equilibrato, e cioè né “stanco” né troppo vigoroso, si ammala poco e quindi il miglior sistema per ridurre la soglia di aggressività dei funghi patogeni è garantire al prato maggiore attenzione dal punto di vista nutrizionale, idrico e di manutenzione in generale. Diverse sono le possibili tipologie di lotta attuabile: la lotta agronomica, la lotta chimica, la lotta biologica. La lotta agronomica (o lotta preventiva) è dal nostro punto di vista la migliore soluzione da applicare per rendere un tappeto erboso sano ed esente da futuri trattamenti chimici nocivi per l’uomo e per l’ambiente e sempre più costosi per il cliente finale. La lotta chimica è sconsigliabile perché nociva per uomo ed ambiente essendo basata sull’utilizzo di prodotti chimici di sintesi con principi attivi che agiscono direttamente sul patogeno e da una serie di coformulanti che fanno agire al meglio il principio attivo (adesivanti, attivatori etc). I fungicidi o anticrittogamici, sono composti chimici atti ad eliminare o rallentare lo sviluppo e la diffusione del patogeno, prevenendo o fermando la diffusione delle spore e si dividono in sistemici e a contatto. I sistemici sono utilizzati come cura e vengono assorbiti da foglie e radici, hanno azione più lunga e non vengono asportati al taglio. Quelli a contatto invece sono utilizzati più per prevenzione agli attacchi fungini e sono facilmente asportati da pioggia e taglio dell’erba. La lotta biologica totale consiste nell’utilizzo di organismi antagonisti ai funghi patogeni. Si tratta di batteri come il Bacillus Thurigiensis (contro le larve radicicole), il Bacillus Licheniformis o funghi appartenenti al genere Trichoderma utilizzati contro diverse malattie fungine. In questo caso la tossicità e pericolosita dei prodotti è bassissima se non nulla e quindi totalmente sicura per l’uomo. Purtroppo attualmente sono limitate le malattie che si possono debellare con questa lotta. ✻ *tecnico commerciale SE.FO.BI. snc di Tombolo - Padova 71


FOCUS | AMBIENTE E NATURA

Come contenere gli ospiti indesiderati: zanzare, mosche e topi Oggi nuove tecniche e sostanze consentono una lotta “naturale” ai fastidiosi insetti, contenendo i disagi per gli ospiti del campeggio di Fabio Agabiti Rosei

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e strutture open air sono del tutto simili a piccole aree urbane e quindi, presentano tutte le problematiche relative. Il turista però, ha molte più esigenze e richieste di un normale cittadino e per il tempo che rimane in vacanza non vuole avere noie di alcun tipo; soprattutto non vuole la presenza di animali infestanti come zanzare, topi o mosche. Purtroppo i trattamenti che si devono fare per eliminare o contenere simili indesiderati ospiti sono prevalentemente chimici e la preparazione ed esecuzione delle operazioni di bonifica richiedono un’attenta comunicazione e la predisposizione di alcuni accorgimenti da parte dei clienti della struttura ricettiva, come la chiusura delle finestre, la rimozione del bucato, e perfino in taluni casi l’allontanamento dal campeggio degli stessi ospiti e di eventuali animali domestici. Questo è quello che fino ad ora chiedono la stragrande maggioranza delle imprese di disinfestazione, ma esistono delle procedure preventive e innovative che possono essere adottate. Vediamole in dettaglio.

totalmente naturali che contribuiscono ad interrompere il ciclo vitale e quindi ad abbassare di molto la presenza di insetti. Se nonostante queste piccole operazioni di prevenzione il problema persiste o addirittura è insostenibile allora è necessario ricorrere ad un intervento più deciso per abbassare la popolazione di insetti presente nel campeggio. Come accennato tali operazioni possono essere eseguite con metodi tradizionali, come l’evacuazione del campeggio per il periodo di trattamento; oppure con metodi innovativi, mediante utilizzo di sostanze a derivazione naturale che hanno la capacità di tenere lontani gli insetti rendendo l’ambiente non più adatto per loro senza danneggiare in alcun modo altri insetti. Con queste nuove tecniche si eviterebbero una serie di precauzioni fastidiose per i vacanzieri, anche se l’uso di prodotti a base naturale per mantenere efficace l’effetto del prodotto richiede un numero di passaggi superiore rispetto ai trattamenti tradizionali.

Zanzare e ditteri ematofagi

Mosche e vespe

La presenza di zanzare nei campeggi è uno dei maggiori problemi che possono insorgere durante la stagione estiva. I campeggi sono dei veri e propri habitat ideali per la moltiplicazione e stazionamento di questi insetti. Tuttavia non tutto quello che punge è una zanzara. I ditteri ematofagi hanno una caratteristica in comune: la loro riproduzione avviene in acqua. Il primo suggerimento per prevenirne la proliferazione è dunque fare in modo che non ci siano punti di acqua stagnante come sottovasi, annaffiatoi, ecc. Se non fosse possibile risolvere il problema del ristagno si possono usare apposite pasticche larvicide 72

Anche la presenza di mosche può essere controllata mediante utilizzo di sostanze naturali ma questo particolare insetto si controlla molto bene anche con sistemi di prevenzione e cattura anch’essi totalmente naturali che possono essere adottati con facilità. Dispositivi efficaci di cattura massiva sono dei contenitori con un particolare odore che attira in modo molto efficace le mosche. Un altro sistema molto valido per il controllo delle mosche in strutture recettive è l’utilizzo di sostanze adescanti che possono essere distribuite su piccole zone all’esterno del campeggio. Queste sostanze attirano gli insetti e control-


FOCUS | AMBIENTE E NATURA lano gli stessi senza danneggiare altre specie. Sempre per gestire al meglio la presenza di insetti volanti fastidiosi è possibile utilizzare vari modelli di lampade che utilizzano una luce particolare per attirarli e catturarli. Per questi dispositivi è importante il loro posizionamento, che deve essere fatto da personale esperto e soprattutto la sostituzione delle lampade almeno ogni dodici mesi altrimenti se ne perde l’efficacia. Come per le mosche esistono sistemi di cattura e dissuasione anche per le pericolose vespe e per i calabroni. Anch’essi devono essere installati da personale qualificato che potrà fornire anche il dispositivo adatto per la particolare situazione.

Topi e ratti

Se è impensabile estinguere in un determinato ambiente tutte le colonie di roditori presenti si può tuttavia tenerne sotto controllo il numero di quelli che si sono istallatati in una certa area. Ciò richiede una grande attenzione, poiché spesso vengono utilizzate sostanze derattizzanti che sono molto velenose non solo per i topi ma anche per gli altri animali e per le persone. Per questo motivo la legislazione che governa questo argomento ha proibito l’utilizzo indiscriminato di sostanze topicide per periodi superiori alle sei settimane. E’ quindi opportuno ricorrere a tecniche di controllo naturale che escludono

il ricorso ai classici bocconi avvelenati. A tal proposito esistono sia attrezzature meccaniche di cattura sia sostanze naturali a grande potere repellente che possono contribuire in modo molto efficace a risolvere il problema. Anche operazioni di prevenzione possono essere adottate; innanzitutto mantenendo pulite le aree di stoccaggio rifiuti, soprattutto organici. L’utilizzo di sostanze repellenti è particolarmente indicato nelle zone del campeggio che ospitano aree tecniche in modo da scongiurare i possibili danni ai sistemi informatici o elettronici che possono causare gli animaletti che riescono ad insinuarsi tra i cavi e i dispositivi. Anche in questo caso l’utilizzo di nuove sostanze naturali rende necessario un numero di passaggi leggermente superiore ai trattamenti naturali. In conclusione l’esecuzione di questi lavori deve essere fatta da imprese che adottano procedure in grado di garantire la sicurezza degli ospiti e soprattutto l’efficacia del trattamento ed a garanzia di questo è sempre bene richiedere credenziali per l’esecuzione di lavori di disinfestazione e derattizzazione con tecniche innovative e senza utilizzo di sostanze chimiche tossiche o nocive. La professionalità in questi casi è d’obbligo perché si va ad agire sia sull’ambiente che sulla salute degli ospiti della struttura. non solo un lavoro a regola d’arte m la salute degli ospiti e la tutela dell’ambiente ✻.

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FOCUS | COMMERCIALE E VENDITE

Il turista nel 2021: 3 punti da non dimenticare per le tue vendite dopo questo anno così particolare

di Riccardo Viroli CEO CampingVillage.Travel Possiamo dircelo, FINALMENE è finita la stagione (estiva) 2020, la stagione più difficile mai esistita! Contestualmente al nostro settore possiamo dire che siamo stati tutti BRAVI (strutture e fornitori annessi). La stagione complessa che abbiamo appena concluso ha dimostrato, in forma reale, quanto la nostra categoria di strutture turistiche, sia stato FORTE e CORAGGIOSA. Non era per niente scontato aprire le proprie strutture con il clima di incertezza che abbiamo vissuto tutti quanti. Ogni anno, come dicono in tanti nel settore: “passato il 15 di agosto comincia la stagione successiva”. Dopo questa data solitamente si inizia a pianificare le prossime azioni da mettere in campo, a studiare i dati della stagione che sta per volgere al termine, a definire i primi budget e i prezzi…ma quest’anno? Quest’anno dove le fatiche sono finite solo a chiusura della struttura, dove la stagione ha completamente CONSUMATO ogni energia, quest’anno si rischia di rimandare la programmazione al termine di una meritata pausa. Beh, mi spiace, ma questo è uno dei primi errori che si potrebbero commettere e che causerebbero un difficile progresso di prenotazioni per la stagione 2021, e vado a spiegare il perché. Questo periodo così anomalo che ha condizionato tutti, nessuno escluso, ha modificato le nostre vite. Ripensiamo un’ attimo a questo ultimo breve arco temporale: siamo passati dalla fase più stringente di lock-down, ad esserci abituati ad indossare una mascherina per entrare in un bar. Questo significa che in pochissimo tempo, abbiamo completamente rivoluzionato alcune nostre abitudini e 74

aspetti della vita quotidiana. Partiamo però da un primo fattore da tenere ben presente per la programmazione e la vendita della stagione 2021: un primo aspetto che ormai è cardine e su cui bisogna lavorare per acquisire i propri clienti, IL DIGITALE. Nei mesi passati, i tempi dedicati agli strumenti e alla connessione in genere sono completamente esplosi; nelle varie fasi della “guerra” che abbiamo vissuto, tutte le persone sono state connesse su qualsiasi cosa e tra loro in maniera costante (attraverso i Social media in primis), e questo ha portato inconsciamente a una formazione di massa sull’utilizzo degli strumenti e della navigazione. Questa competenza acquisita inconsciamente non si può non considerare per il 2021. Un potenziale turista più attento, o meglio diciamo “più abituato”, muta le sue scelte in base a come vede e scopre le cose. Per questo necessita che siate lineari e omogenei nella comun ica zione digitale (penso ad esempio chi ha erroneamente il nome della propria struttura non identico all’interno di un portale promozionale).


FOCUS | COMMERCIALE E VENDITE Non è solo l’educazione del turista che è ora in grado di scoprire digitalmente il tuo camping village ad essere cambiata, ma sono tanti altri i fattori che ci porteremo dietro per la prossima stagione. In secondo, ma non meno importante, sono cambiate dinamiche commerciali di rilevanza. I cambiamenti apportanti durante questa stagione sono stati molto invasivi: dalle policy di cancellazione, alle tariffe dinamiche con variabili di prezzo o sconti sempre più ampi, fino ad arrivare alle vendite di 3 giorni nella settimana di Ferragosto. Non dobbiamo dare per scontato che il potenziale cliente o cliente stesso si dimenticherà questi cambiamenti commerciali o li assocerà solo alla stagione 2020, anzi, dobbiamo tenerli ben presenti per la pianificazione della stagione 2021. Nel 2020, per ovvi motivi, le policy di cancellazione si sono accorciate moltissimo e in alcuni contesti (spesso sponsorizzati dai tour operator), siamo arrivati ad adottare policy fino al giorno di arrivo. Il settore del turismo plein air vanta anni di storia dove le policy di prenotazione hanno sempre aiutato le casse delle strutture (che spesso in inverno effettuano investimenti e comunque sono presenti per il turista), e hanno creato abitudini abbastanza stabili per riservare la precedenza alla medesima casa mobile o piazzola. Nel 2021 non è detto che questa cosa non avverrà: in tanti di voi mi hanno già riferito di avere pre-prenotazioni per il 2021, però, nei macro-numeri sicuramente si noteranno dei cambiamenti e il turista terrà le policy di cancellazione come fattore importante per la sua prenotazione Quali tariffe applicare per il 2021? Questo è un quesito che su ogni tavolo di lavoro in cui vado emerge: avere una strategia definita per le tariffe della stagione 2021 non è semplice, ovvero, è molto specifico per ogni singola struttura ricettiva. Il consiglio che posso dare è di tenere in forte considerazione questi fattori: occupazione degli ultimi 2 anni (ricordate di frammentare la parte piazzola dalla parte alloggi se ne avete), tasso di fidelizzazione (considerate almeno 3 anni di presenza in struttura negli ultimi 5, data l’annualità), eventuali pre-prenotazioni per il 2021, composizione della clientela e relativi target, percentuale dei clienti stranieri e da quale Paese di provenienza, periodo di apertura ed eventuali voucher da riallocare nella stagione 2021. Con questi elementi a disposizione sarà possibile definire una strategia corretta per il 2021, lavorando ovviamente in forma diversa per i periodi sia di bassa che di alta stagione. Questi saranno fondamentali sia per chi lavora con tariffe statiche (per pianificare pacchetti e of-

ferte e rettificare in corsa), sia per chi lavora adottando la metodologia revenue (tariffa dinamica in base all’occupazione). Terzo aspetto che sarà fondamentale per il 2021 è sicuramente la relazione con il cliente o potenziale cliente. Questa fase di chiusura forzata, ci ha reso molto più sensibili a sollecitazioni positive. In tanti di voi, nella fase di lock-down e anche dopo, avete comunicato con i vostri clienti o potenziali. Avete creato video, dirette, newsletter di sensibilizzazione, insomma ogni strumento era valido per rimanere in contatto con loro (ed era da fare). Comunicare è la base delle relazioni e questo passaggio è stato fondamentale per poi concludere al meglio delle possibilità una stagione articolata come questa del 2020. Passata questa stagione ricordiamoci che il turista, darà per scontato questa “vicinanza digitale”. Attenzione, questo pubblico non scriverà cose negative o si lamenterà se qualcuno di voi non comunicherà nel periodo di chiusura, ma nel suo inconscio, nei suoi ragionamenti che lo porteranno alla prenotazione della propria vacanza, impatterà anche questa relazione ormai instaurata nella sua quotidianità. Necessita che comunichiate anche commercialmente azioni dedicate: fare azioni “verticali” per target sarà fondamentale (pensiamo ad esempio ad una famiglia cliente per la prima volta nel 2020, è potenzialmente un nuovo target), nonché non dimenticate condizioni temporali specifiche (vendere a marzo sarà diverso che a giugno). Questa dinamica commerciale sarà vincente per l’occupazione del proprio piano di prenotazione.

Come sarà esattamente la stagione 2021 al momento non è facile prevederlo, ma ci tengo a ricordare 3 cose che saranno da fare ancor più degli anni passati: • Tenere monitorati i dati (prenotazioni, richieste, visite, ecc.); • Pianificare il più possibile OGGI, non avere una strategia per il 2021 sarà un danno; • Essere dinamici: le incertezze che si prospettano per il 2021 sono varie, ma se si è pronti si affronterà tutto al meglio. In ultimo, ricordiamoci che abbiamo appena affrontato una stagione più che articolata, per cui vogliamo essere propositivi e positivi. Se hai piacere di approfondire l’argomento per il tuo caso specifico contattaci. ✻ 75


FOCUS | COMMERCIALE E VENDITE

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LE AZIENDE INFORMANO

Camping.it la scelta giusta per emergere dal mare del web

Da 24 stagioni il primo portale italiano online per far conoscere i nostri camping e i villaggi agli internauti di tutta Europa di Filippo Gentile

C

amping.it è stato ideato nel 1995 e l’anno successivo è stato messo online. L'idea di creare un portale di campeggi è venuta alcuni anni prima a Ferdinando Iustini, general manager dell’azienda, quando visitando i campeggi del territorio e quando gli ispettori dell’Adac, Anwb, Eurocampig, Touring - ovvero di quelle che sono ancora oggi le maggiori guide per campeggiatori – facevano i loro sopralluoghi nel campeggio di proprietà del padre, in Abruzzo, gli hanno acceso una lampadina: perché non realizzare una

analoga guida ma online? Così Iustini ha pensato di registrare il dominio Camping.it, in tempi in cui ogni azienda poteva registrare un solo dominio ad un costo ancora molto elevato: quattro milioni di lire circa. Camping.it è stato il primo sito di campeggi in Europa. All’epoca quasi nessun campeggio in Italia aveva il proprio sito internet e quasi nessuno aveva una casella di posta elettronica. Camping.it aveva cinque persone che giornalmente leggevano le mail che i potenziali clienti inviavano ai campeggi, mandavano un fax a ciascun campeggio interpellato, il cam-

peggio rispondeva e gli addetti del portale rispondevamo a loro volta agli utenti, via mail. Da non credere! Ferdinando Iustini è stato quindi un precursore del booking e del marketing telematico e questo grazie alla sua esperienza maturata non solo nel campeggio di famiglia ma anche attraverso i corsi post-diploma che ha frequentato in giro per l’Italia, quando non solo Internet ma soprattutto il commercio online erano agli albori. Adesso Camping.it è su piazza da ben ventisei stagioni ed è diventata una piccola “macchina da guerra”, 77


LE AZIENDE INFORMANO

Camping.it è stato il primo sito di campeggi in Europa. All’epoca quasi nessun campeggio in Italia aveva il proprio sito internet e quasi nessuno aveva una casella di posta elettronica"

in grado di confrontarsi alla pari con altri portali del settore, nati in contesti e in tempi anche molto più “maturi”. Col tempo inoltre l’azienda ha affinato le proprie capacità e si è ritagliata porzioni di mercato. Camping.it ad esempio, rispetto ad altri portali, si concentra principalmente sui campeggi e villaggi italiani sloveni e croati, mentre altri portali nel corso degli anni per sostenere il traffico hanno iniziato a pubblicare anche informazioni e pubblicità di campeggi e villaggi francesi, spagnoli, tedeschi, austriaci. Questo ha portato ad una diluizione del traffico tra le varie destinazioni, magari a discapito dell’Italia. Altra caratteristica di Camping.it è di essere uno dei pochi portali vera78

mente esaustivi, in quanto pur dando tutta l’evidenza possibile ai propri inserzionisti, pubblica i dati di base di tutti i campeggi e villaggi d’Italia. Questo comporta uno sforzo redazionale, di manutenzione e aggiornamento dei dati molto grosso ma la contropartita è stata di avere un portale sempre più “usabile”, di semplice utilizzo ed estremamente completo. Un vero punto di riferimento per chi ama fare le vacanze all’aria aperta, in campeggi e villaggi nella nostra penisola. Il mercato comunque, spiega il general manager di Camping.it, Ferdinando Iustini, negli ultimi anni ha subito un notevole cambiamento. Fino a pochi anni fa solo alcune strutture avevano un sito internet aziendale e molti di quelli che lo avevano lo realizzavano in modalità “fai da te”, con tutti i limiti del caso. Questo portava i portali specializzati ad intercettare la quasi totalità delle ricerche online e quindi a generare molto traffico e richieste alla struttura turistica. Oggi il panorama è cambiato enormemente: i siti sono sempre più professionali, curati e ben organizzati; quindi ciò che una società di booking e marketing deve affrontare è diverso. Se oggi un turista potenziale effettua una ricerca su Google per scoprire se

in una certa località vi sono campeggi, quasi sicuramente sullo schermo del proprio computer comparirà un lungo elenco di siti internet aziendali di strutture ricettive open air e se questo non accade vuol dire che chi ha realizzato il sito internet del campeggio o villaggio può cambiare mestiere. I portali oggi pertanto si trovano a dover veicolare il traffico generico di clienti indecisi o che non hanno una meta definita; e come si può capire si tratta di una bella sfida. Da tempo Camping.it sta lavorato tantissimo su questo, rinnovandosi in profondità, con tecniche di neuromarketing e di ottimizzazione. Questo all’inizio ha significato anche una perdita di traffico, ma adesso Camping.it è l’unico portale a registrare un incremento percentuale significativo nonostante la battuta d’arresto causata dal Covid-19, registrando una media del +190% di traffico rispetto all’anno precedente, con quasi 2 milioni di pagine visualizzate tra Giugno e Luglio. Dati confermati e verificabili online sui maggiori siti di analisi indipendenti, come Semrush, Searchmetrics, Similarweb, Seozoom i quali evidenziano anche il trend negativo dei concorrenti. È inoltre facile verificare anche di persona, online, effettuando ricerche col


LE AZIENDE INFORMANO nome del camping e della regione, o il nome dell’area turistica chiedendo quali campeggi vi sono per veder comparire Camping.it in prima posizione nella maggior parte dei risultati. Attualmente una grossa mole di traffico è stata generata da ricerche di camping che accettano il bonus vacanze. Ma come avviene la promozione del portale in rete? Per rispondere alla domanda occorre sapere che l’utente il quale cerca un camping o pianifica una vacanza cosa fa? innanzitutto cerca su Google. Quindi la promozione di un prodotto in rete non può in alcun modo prescindere da questo motore di ricerca e posizionarsi al meglio su Google è l’obiettivo principale per chiunque. Camping.it ha lavorato molto e continua a farlo per aumentare il suo posizionamento su Google con ottimi risultati. Per alcune ricerche un po' più difficile da posizionare interviene con il posizionamento a pagamento i cui risultati vengono evidenziati da Google come effetto di sponsorizzazioni. Inoltre Camping.it si impegna a mantenere vivo il passaparola, curando la pagina Facebook, stimolando le condivisioni e altre pagine che parlano del portale con relativo link.

Questa ultima parte avviene anche in maniera naturale e non è raro che vengano rilevati link in ingresso verso camping.it da altri siti senza averne fatta richiesta. Camping.it conta attualmente (fonte Semrush) 3.3 milioni di link in ingresso con ben 29.300 nuovi tra Giugno e Luglio. L’autorità di Camping.it secondo Moz.com, il sito di riferimento per questo tipo di analisi, è la più alta rispetto a tutti i concorrenti. Per quanto riguarda i costi per entrare in Camping.it si parte da 600 euro all’anno per avere la pubblicità sul portale e tanti altri servizi di promozione: dalla realizzazione di siti internet, a sistemi di prenotazione, servizi fotografici e video anche aerei mediante drone. Il primo vantaggio per chi entra in Camping.it è che questo portale, come già detto, è tra i più e meglio presenti sui motori di ricerca, sia nazionali che esteri; inoltre la grafica rinnovata ed un sistema avanzato ma semplice ed intuitivo di filtri ne fanno uno strumento molto semplice e quindi utilizzato per indirizzare le richieste degli utenti e ciò è un vantaggio anche per le strutture, le quali possono gestire la clientela potenziale in maniera più semplice e veloce. La mole di informazioni fornita agli utenti poi è tale che ciascuna struttura è descritta fin nei minimi particolari.

Come ci tiene a dire Ferdinando Iustini, general manager di Camping. it, la promozione online è la caratteristica del turismo contemporaneo e per essere efficace deve essere semplice: con poche chiavi di ricerca, la struttura deve poter subito emergere dal mare profondo del web in cui è immersa. Per ottenere questo occorre che il camping o il villaggio siano ben posizionati o presenti sui portali più importanti, la cui ragione d’essere è riuscire a far si che già dal primo click il potenziale cliente possa facilmente confrontare le offerte, avere le informazioni che desidera e magari prenotare senza impegnare il personale della struttura ricettiva in lunghe e dispendiose trattative e spiegazioni telefoniche, via mail o fax. Insomma, Camping.it ha tutte le carte in regola per essere il partner ideale di ogni struttura open air, del resto è da oltre venti anni un punto d’incontro tra richiesta ed offerta di vacanza tra i più frequentati. ✻

La promozione online è la caratteristica del turismo contemporaneo e per essere efficace deve essere semplice: con poche chiavi di ricerca, la struttura deve poter subito emergere dal mare profondo del web"

in alto: la sede di Camping.it a destra: staff di Camping.it riunito in brainstorming

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LE AZIENDE INFORMANO

LuxeTenten cambia nome e diventa Yala La nuova identità fa parte della strategia di crescita globale della azienda specialista nel glamping LuxeTenten, azienda leader del mercato europeo nella progettazione e produzione di tende safari e glamping lodge, ha cambiato il suo nome; da adesso si chiama Yala. La nuova identità fa parte di una strategia che ha l’obiettivo di imporre ancor più all’attenzione del mercato il marchio, che dovrà diventare infine un attore globale di rilievo nel settore del campeggio glamour e di lusso con prodotti sempre più di qualità e all’avanguardia. Come ha dichiarato Ivo van der Vlis, direttore generale della nuova società, «il glamping è una tendenza in crescita e con un aumento annuale di mercato compreso tra il 20 e il 30 per cento mostrando un enorme potenziale». Sempre secondo van der Vlis i turisti e vacanzieri spesso preferiscono tende safari di lusso a un hotel e questo soprattutto adesso in cui ancora vi è una certa paura per il coronavirus. Ciò aumenta la domanda della creazione di grandi progetti glamping», tanto è vero che nell’ultimo anno l’azienda è cresciuta del 40 per cento. Proprio questa rapida crescita registrata a livello internazionale ha spinto Luxetenten a mutare il proprio nome a partire dal primo Luglio 2020 in Yala, facile da 80

pronunciare e ricordare ovunque nel mondo e capace di evocare tutta la vasta gamma di prodotti: dalle robuste tende safari agli esclusivi lodge per il glamping a cinque stelle. Dal primo Settembre l’azienda sarà pronta a lanciare una nuova gamma di prodotti - tre nuovissimi lodge in tela - in aggiunta all’ attuale linea di tende safari. Il nuovo marchio si concentrerà ancor più sull'innovazione, progettazione e sviluppo del concetto originale del glamping introducendo anche vari nuovi stili per gli interni dei lodge. Con gli esclusivi design e gli splendidi stili interni abbinati, chi sceglierà di dotare il proprio campeggio-villaggio dei moduli abitativi Yala sarà sicuro di essersi distinto dalla concorrenza e di sorprendere piacevolmente i propri ospiti. Il direttore generale Van der Vlis è convinto che con la nuova identità e i nuovi prodotti sarà possibile agganciare pienamente l’attuale trend di crescita che si è manifestato su diversi mercati e questo procura una grande fiducia per l’avvenire dell’azienda. Per quanto riguarda la “nuova” Yala essa non viene fuori dal nulla ma prosegue l’eredità della LUXETENTEN e NON Yala Luxury canvas

lodges, già leader del mercato europeo nel commercio di tende safari e glamping lodge. Essa è nata nel 2009 con la progettazione e la produzione di tende da safari ed è una dei fondatori del glamping, il nuovo modo di concepire il campeggio, fondendo le comodità offerte dai più recenti moduli abitativi con il lusso e i vantaggi di una vita completamente a contatto con la natura. Le tende safari e i lussuosi glamping lodge, oggi marchiati Yala, sono dislocati in 50 paesi, distribuiti su oltre un migliaio di campeggi. Nel 2019, la società con sede a Emmeloord, nei Paesi Bassi, è stata rilevata da Gladventure. Chi vuole conoscere meglio la nuova Yala, i suoi prodotti, scoprirne le caratteristiche e i materiali è invitato a partecipare al SUN Beach & Outdoor Style di Rimini che si terrà dal 14 al 16 ottobre, prima importante vetrina per l’azienda, senza trascurare i social in cui Yala è presente per comunicare con la sua affezionata clientela e farsi conoscere da chi vuole affacciarsi magari per la prima volta sul mondo del glamping. Agente per l’Italia dell’azienda è Marleen Hoek; italia@yalacanvaslodges.com, telefono: 339 7396732 ✻




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