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Nei campeggi italiani drastico calo di arrivi e presenze

Nella stagione del dopo Covid-19 a Giugno e Luglio precipitano i numeri dell’open air. Ad Agosto un lieve recupero dovuto alla presenza degli Italiani

Dopo una indagine effettuata da FAITA-FederCamping nelle sue strutture nelle principali regioni italiane è emersa tutta la difficoltà di una stagione iniziata malissimo per il turismo e per le aziende del turismo all’aria aperta in particolare. La fotografia della situazione è stata diffusa attraverso un comunicato stampa diffuso nei primi giorni di Agosto, e mostra come sia pure con alcune significative differenze tra un’area turistica e l’altra della Penisola i flussi dei mesi di Maggio e di Giugno sono stati pesantemente condizionati dalla quarantena imposta dalle autorità e dalla paura che l’ha accompagnata, nonché dalla incertezza sulle date e sulle modalità di riapertura delle strutture ricettive. A causa di tutto ciò la perdita in media per i campeggi e i villaggi è stata del 70%. In Luglio la situazione è leggermente migliorata e il livello delle presenze ha raggiunto il 50-60% rispetto al 2019, che era stata un’ottima annata. Se la situazione resta stabile nel mese di Agosto, senza ulteriori allarmi e irresponsabili atteggiamenti da parte dei media che nei mesi precedenti hanno diffuso un notevole e in buna parte ingiustificato allarmismo, si dovrebbero registrare performance del 30% inferiori all’anno precedente. Inoltre se il clima e la meteorologia lo permetteranno è possibile ipotizzare un ulteriore recupero nel mese di Settembre, magari con un allungamento della stagione per alcune località fino alla metà di Ottobre. Sempre secondo la FAITA-FederCamping con l’attuale scenario gli arrivi totali dovrebbero aggirarsi intorno ai 7 milioni di ospiti, dei quali almeno 6 milioni italiani, mentre le

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“Ad inizio Agosto è stata registrata una perdita di clienti stranieri che sfiora il 70%. In proporzione molto minore il calo delle presenze di italiani, che in alcuni contesti hanno eguagliato i numeri dello stesso periodo dello scorso anno"

presenze dovrebbero raggiungere i 47,5 milioni di unità. La contrazione dell’offerta risulterebbe del 30% per gli arrivi e del -32 e -33% delle presenze. Il fatturato subirebbe una contrazione, in proporzione più vistosa, nell’ordine del 45%, considerata la maggiore incidenza dei costi fissi. Circa la provenienza degli ospiti fino ad inizio Agosto è stata registrata una perdita di clienti stranieri che sfiora il 70%. In proporzione molto minore il calo delle presenze di italiani, che in alcuni contesti hanno eguagliato le presenze dello stesso periodo dello scorso anno. In genere comunque si registra un meno 20% di arrivi ed un meno 30% di presenze. Blanda l’utilizzazione dei vaucher messi a disposizione dal Governo, tuttavia si potrebbe registrare un aumento di richieste mano a mano che aumentano le strutture che aderiranno all’iniziativa. Quanto alle tipologie di pernottamento sembra crescere la richiesta di piazzole per veicoli ricreazionali, camper e caravan, mentre resta stabile l’utilizzo di mobilhome, evidentemente per il maggior senso di sicurezza trasmesso dai servizi autonomi e dagli spazi esclusivi riservati. Decrescono in maniera più vistosa le richieste di piazzole per tende e le presenze di stagionali. Come ha infine sottolineato la FAITA-FederCamping tutte le 2600 aziende del settore hanno riaperto cercando di contenere i danni ed impegnando il maggior numero possibile di addetti, che al momento sono tornati al lavoro nella misura di oltre l’80% rispetto al 2019. Le strategie di marketing si sono orientate al mercato interno con campagne dirette e mirate realizzate sui social ed in alcuni casi sui mezzi di comunicazione tradizionali che hanno puntato ad esaltare il mix di spazio, libertà, e sicurezza garantito dalle vacanze all’aria aperta in una stagione complicata e difficile quale quella in corso. ✻

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