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Zoom, il bioparco e resort che va oltre il glamping

Alle porte di Torino un pezzo di Tanzania in cui vivere l’esperienza diun vero safari africano

di Filippo Gentile

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Nel Comune di Cumiana, a circa trenta chilometri da Torino sorge da undici anni Zoom, il primo parco “immersivo” d’Italia dove si vive una esperienza unica a contatto con la natura e animali esotici; un vero pezzo d’Africa nella bassa pianura pinerolese che da quest’anno diventa anche resort, per trascorrere magici soggiorni nella savana della Tanzania, in confortevoli lodge tent immaginando di partecipare ad un safari e rivivere le atmosfere descritte da Rudyard Kipling nei suoi romanzi. Ma soprattutto Zoom sta per diventare un esempio di integrazione tra impresa turistica e territorio per far diventare un’area di minore interesse turistico, un vero e proprio polo attrattivo; un po’ come lo è la famosissima Gardaland per l’area a

Umberto Maccario AD Zoom Torino

“La storia di Zoom inizia undici anni fa quando i soci di

Zoom Torino ebbero l’idea di realizzare il primo parco per la conservazione della fauna esotica"

Sud del Garda. La storia di Zoom inizia appunto undici anni fa quando i soci di Zoom Torino ebbero l’idea di realizzare il primo parco per la conservazione della fauna esotica trasformando un’area di cinquemila metri quadrati comprendente un laghetto attrezzata per picnic dove già avevano trovato ricovero alcuni esemplari provenienti da luoghi poco adatti alla loro sopravvivenza. Zoom era già impegnata in Africa in una serie di progetti e missioni educative, e per la salvaguardia delle specie minacciate, specialmente in Tanzania, dove vi è lago Eyasi, a sud del parco nazionale del Serengeti, vera oasi per la fauna locale. E proprio ispirandosi a questo luogo è cominciata la trasformazione, costata ad oggi circa 40milioni di euro. Nel 2017 è stata completata la prima parte del progetto con la realizzazione della seconda grande piscina e i visitatori sono passati dagli iniziali 50mila all’anno ai 300mila, del 2019, prima che esplodesse l’emergenza Covid-19. Il parco ospita ben trecento animali di ottanta specie diverse, tra cui giraff e, lemuri, ippopotami, gazzelle, rinoceronti e tigri, che vivono liberi, separati dai visitatori soltanto da barriere architettoniche. Niente sbarre e gabbie, dunque, per una struttura che osserva severissime norme essendo iscritta all’European association zoo and aquaria (Eaza) la quale vigila attentamente sul trattamento degli animali, che devono essere nati in cattività – quindi esclusa l’acquisizione di esemplari prelevati dal loro habitat – non possono essere commercializzati ma soltanto scambiati con altri analoghi parchi a fi ni conservazionistici. Il successo registrato negli anni ha spinto Zoom Torino ad un ulteriore investimento per off rire ai visitatori, per lo più di passaggio, la possibilità di soggiornare dentro il parco. Con un altro milione e mezzo di euro sono state istallate attorno al lago quattordici lodge e sei tende glamping prodotte dall’azienda italiana Crippaconcept, player di punta nella progettazione e realizzazione di strutture per la vacanza open air, tre delle quali galleggianti sullo specchio d’acqua. Inoltre, è stata realizzata una terrazza naturale che si aff accia sulla savana, in cui pascolano, libere, giraff e, gazzelle, rinoceronti, eland e altre specie, così che gli ospiti che fanno colazione o si fermano qui per l’aperitivo hanno la sensazione di essere dall’altra parte del Mediterraneo, nel cuore del continente nero. Gli ospiti hanno a disposizione i ser-

vizi di un qualsiasi altro villaggio, come due piscine – anche se in realtà si tratta di vere e proprie spiagge con sabbia e ombrelloni, che riproducono fedelmente spiagge africane – in cui possono fare il bagno in compagnia di ippopotami e pinguini, i quali nuotano dietro barriere trasparenti. La ristorazione è assicurata dai sei punti di ristoro del parco e dal ristorante Ombiasy che su prenotazione prepara anche piatti etnici come il couscous. Umberto Maccario è l’amministratore delegato della società proprietaria del parco e del resort, approdato al gruppo dopo un passato di direttore finanziario in una società francese ed essere stato “catturato” dalle ambizioni e finalità del progetto Zoom.

Quali difficoltà avete dovuto superare per realizzare il parco?

«A parte trovare gli ingenti fondi, inizialmente abbiamo avuto a che fare con gruppi estremisti di animalisti che non hanno compreso o voluto approfondire la mission di Zoom ed il ruolo che strutture come le nostre ricoprono in ambito della conservazione: nel 2009 hanno addirittura incendiato una parte di parco. Per fortuna, ciò che facciamo e l’amore che traspare per i nostri animali, ha placato parecchio questi fenomeni. Adesso c’è ancora qualche “leone da tastiera” che critica la nostra struttura zoologica, ma ci fa immenso piacere leggere che i nostri più accesi difensori sono proprio i nostri visitatori, che sui social non mancano di sottolineare il carattere educativo e i fini di salvaguardia faunistica del parco»

Un parco così strutturato immaginiamo che comportiun bell’impegno, anche finanziario

«Mantenere il parco ci costa circa 6 milioni di euro l’anno, tuttavia è anche al centro di un grande progetto di conservazione e di educazione, di cui si occupano i numerosi biologi, dello staff tra cui un buon numero donne. Sono proprio loro ad incontrare e parlare con i circa 60 mila studenti delle scuole del Piemonte e della Lombardia, ma anche del resto d’Italia, che ogni anno ci fanno visita»

Da quest’anno avete anche un resort, veramente unico e particolare…

«In nostro intento è quello di coinvolgere il territorio e trasformare l’area di Cumiana in un polo turistico e per farlo occorre innanzitutto far fermare i visitatori che fino ad oggi erano quasi tutti di passaggio. Abbiamo cominciato allestendo circa 80 posti in strutture mobili e nello stile del parco. Lo abbiamo fatto ricreando un pezzo di Tanzania, paese col quale

Sistemi di segnalazione incendi Over IP conformi al Sistemi di segnalazione incendi Over IP conformi al D.M. 28/2/2014 e circolare VVFF 11022 del 12/9/2014 D.M. 28/2/2014 e circolare VVFF 11022 del 12/9/2014

ERMES ELETTRONICA s.r.l. - Via Treviso, 36 – 31020 San Vendemiano (TV) tel. +39 0438 308470 – email: ermes@ermes-cctv.com - web: www.ermes-cctv.com

abbiamo diversi contatti. Ad esempio proprio grazie ad un nostro contatto, abbiamo conosciuto suor Angela, che aiuta le donne in alcuni villaggi di quel paese. Tramite lei abbiamo acquistato le stoffe tessute da queste donne e le abbiamo utilizzate nell’arredo dei lodge e delle tende glamping oltre a diversi prodotti che commercializziamo nel nostro emporio con gli altri articoli di merchandising. Per quanto riguarda il territorio già da quest’anno diamo la possibilità agli abitanti di Cumiana e dei paesi confinanti di vistare gratuitamente il parco in talune occasioni speciali perché possano rendersi conto di cosa facciamo e di quante persone ci frequentano. Allo stesso tempo pubblicizziamo presso i visitatori quelle che sono le diverse attività dei dintorni, come la possibilità di lanciarsi col paracadute, gite in mtb, gite a cavallo, eccetera in modo che chi viene per visitare il parco possa fermarsi qualche altro giorno e usufruire di ciò che offre il nostro territorio»

In effetti 300mila visitatori l’anno non sono pochissimi, ed è strano che gli imprenditori della zona non abbiano già colto una simile opportunità. Tra l’altro l’impatto economico che avete sul territorio non deve essere trascurabile.

«In effetti occupiamo centottanta persone, cinquanta delle quali a tempo pieno; gli altri sono stagionali, per non parlare delle ingenti forniture necessarie per il mantenimento degli animali, tutto l’anno. Inoltre, smerciamo nel nostro emporio prodotti locali in linea con le finalità del parco, come il miele. Infine, abbiamo dirottato ogni anno, fino a prima dell’epidemia, almeno tremila persone negli hotel vicini. Forse fino ad ora ha pesato il fatto che chi viene qui si ferma solo per

visitare il parco e poi va a Torino, che è la vera calamita per il turismo nazionale e internazionale. Il nostro è un turismo per lo più di prossimità e “domestico”. Gli stranieri, quasi tutti francesi sono appena il 2% che grazie al resort speriamo di aumentare sensibilmente» “È stata realizzata una terrazza naturale che si affaccia sulla savana, in cui pascolano, libere, giraffe, gazzelle, rinoceronti, eland e altre specie"

Forse dovreste potenziare il marketing. Quali canali usate per farvi conoscere?

«Investiamo parecchio in ADV, sia tradizionale che digital; inoltre, siamo presenti sui social per raggiungere chi è più distante dalla regione e gli stranieri, per un certo tempo abbiamo commissionato spot sulla tv generalista, nella fascia per i ragazzi, e pubblichiamo sulla stampa nazionale».

“Non soltanto il ritorno alle origini della vita all’aria aperta, vivendo il piacere di dormire sotto una tenda o all’interno di un lodge, anche se dotata di ogni confort, ma la possibilità di vivere una esperienza completa, ricreando atmosfere, sensazioni e paesaggi in cui sarebbe possibile immergersi solo percorrendo migliaia di chilometri"

Quali difficoltà avete dovuto affrontare per poter cominciare da quest’anno a far pernottare i primi visitatori?

«Con il Comune di Cumiana abbiamo ottimi rapporti e anche con la Regione. A breve stipuleremo una convenzione con Città Metropolitana ove sosterremo un investimento a nostro carico per l’allargamento della statale che transita di fronte a Zoom, a tutela della sicurezza; siamo pertanto certi che si instaurerà un ottimo dialogo anche con loro. Seppur con il grande supporto del Comune, dobbiamo ancora fare i conti con la burocrazia, che prevede tempistiche bibliche per il reperimento delle autorizzazioni e dei permessi di costruire. Pensi che nel 2008 abbiamo lanciato per il parco un piano edilizio convenzionato che è stato approvato solo quest’anno e per aprire il resort questa estate dobbiamo utilizzare licenze temporanee che scadranno alla fine della stagione, prevedendo quindi solo strutture mobili» Insomma, lo Zoom di Cumiana è una struttura sicuramente unica in Italia, ed una esperienza nuova nel turismo all’aria aperta, che deve sempre cercare di innovarsi e reinventarsi essendo alle prese con un mercato in continua evoluzione, passato nel volgere di appena due generazioni dalla ricerca della piazzola su cui piantare la canadese al campeggio attrezzato con emporio, qualche bungalow, servizi e docce comuni a vero e proprio villaggio con piscine, case mobili dotate di aria condizionata, ristoranti e supermarket Adesso la nuova frontiera è il glamping, ma lo Zoom sembra stia andando ancora oltre: non soltanto il ritorno alle origini della vita all’aria aperta, vivendo il piacere di dormire sotto una tenda o all’interno di un lodge, anche se dotata di ogni confort, ma la possibilità di vivere una esperienza completa, ricreando atmosfere, sensazioni e paesaggi in cui sarebbe possibile immergersi solo percorrendo migliaia di chilometri, affrontando viaggi non sempre brevi e rilassanti e soprattutto correndo qualche rischio, trovandosi in paesi e continenti al momento meno tranquilli della nostra tutto sommato ancora bella Italia. ✻

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