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La ricarica dei veicoli elettrici nei camping e villaggi

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Aumenta il parco dei veicoli elettrici, pertanto diventerà sempre più importante mettere a disposizione dei clienti colonnine di ricarica

di Sandro Scollato

NIn Italia il parco di auto elettriche circolante è arrivato a 150 mila unità e aumenta velocemente, tanto che appena un anno fa erano 50 mila; inoltre anche le grosse società di autonoleggio, quelle cui si rivolgono i turisti stranieri quando vengono in vacanza in Italia, includono nelle loro flotte sempre più auto elettriche, pertanto per una struttura turistica, specialmente se fa dell’ambiente un proprio “marchio” distintivo, sarà sempre più importante includere tra i propri servizi postazioni per la ricarica e magari essere inclusa nelle mappe e nei siti che segnalano dove sull’intero territorio nazionale è possibile sostare ricaricando l’auto. Dotare il proprio campeggio o villaggio di un sistema di ricarica sicuro, semplice, di utilizzo universale e soprattutto con una spesa non elevata è oggi possibile. Quale punto di ricarica è il più adatto?

Innanzitutto è sconsigliabile fare attaccare alla rete un caricabatterie mobile, solitamente in dotazione all’auto o acquistabile a parte come si fa per i piccoli mezzi come biciclette, monopattini e scooter perché in questo caso ogni singolo trasformatore assorbe elettricità a una potenza compresa fra gli 1,8 e 2,3 kW e sebbene ciò sia gestibile, per ricaricare completamente le batterie servirebbero giorni dal momento che queste hanno una capacità che va dai 30 a 100 kWh. Ma soprattutto le prese o i cavi potrebbero non reggere i kW assorbiti dalla ricarica e rischiare seriamente di fondere e prendere fuoco. Ci sono, è vero, alcuni modelli più costosi di spina che hanno incorporato sensori di temperatura che bloccano l’erogazione in caso di surriscaldamento, ma non è possibile controllare cosa accade nell’impianto. Per questo occorre avere molta attenzione anche nella istallazione delle colonnine per l’elettricità nelle piazzole dei camping che spesso erogano potenze inferiori ai 3 kW di una normale utenza domestica mentre sui camper e motorhome moderni vi è ogni sorta di apparecchiatura elettrica Tornando alle postazioni per i veicoli, al fine di evitare danni e velocizzare la ricarica meglio optare per una wallbox o colonnina, ovvero dispositivi attaccati ad un muro o inseriti in colonnine o torrette con una o due prese universali di tipo T2 (IEC62196), ormai collegabile a tutte le auto elettriche, tranne ai modelli più vecchi. Molti operatori sconsigliano di installare modelli con una potenza di ricarica fissa, spesso più economici ma che presentano alcuni problemi. Hanno infatti potenze costanti di 3,6 kW o di 7,3 kW e

se la potenza elettrica dell’utenza - la struttura turistica – non è adeguata due o anche una sola ricarica potrebbero far saltare il contatore. Tuttavia esistono wallbox intelligenti che possono evitare questi inconvenienti: hanno potenze variabili, fino a un massimo di 7 kW usando la normale corrente monofase (230V) e fino a un massimo di 22 kW con corrente trifase (400V), le quali richiedono però un proprio contatore di potenza adeguata. La loro “intelligenza” consiste nel fatto che autoregolano la potenza per non superare quella disponibile al contatore evitando rischio black out. E’ anche possibile abbinare la ricarica elettrica ad un impianto fotovoltaico; in tal caso vi saranno ulteriori vantaggi: il fotovoltaico aggiunge la sua potenza istantanea a quella del contatore, allontanando il rischio di distacco o aumentando la potenza disponibile per la ricarica. Le wallbox più avanzate possono anche essere istruite affinché prelevino solo la potenza in arrivo dall’impianto solare, ottenendo così il massimo risparmio economico. Una volta installate le wallbox o le colonnine, al chiuso o all’aperto, vengono connesse da un installatore con un nuovo cavo al contatore tarato sulla loro potenza massima consentendo di lavorare in sicurezza. Sempre in tema di sicurezza va detto che queste wallbox dovranno essere dotate di un interruttore differenziale di tipo B, che le disattivi se si verificano perdite lungo la linea verso il contatore. Se il differenziale non è già incluso nella wallbox, va acquistato a parte. Costo degli impianti, costo della ricarica Per una wallbox con una ricarica fissa, che però potrebbero presentare delle criticità, si può spendere 500-600 euro; invece la wallbox smart ha un costo medio di 2.000 euro, ma ci sono prodotti buona qualità anche a 1000 o 1200 euro. A questa cifra va comunque aggiunto il costo di installazione, che parte in genere dai 300-400 euro. Il rifornimento di un’auto elettrica con ricarica lenta (da 3,7 kW) richiede almeno 5-6 ore per fornire alla vettura un’autonomia di 120-150 km. In questo caso il costo stimato è di circa 4 euro (0,26 €/kWh – tariffa Arera). Ma poiché si ritiene che ci sarà un uso parziale giornaliero della ricarica

da parte del cliente della struttura si può stimare per l’auto elettrica un costo medio giornaliero di 2-3 euro. E’ comunque consigliabile che la struttura ricettiva contatti il proprio fornitore di elettricità per sapere se ci sono offerte particolari o agevolazioni per un servizio di ricarica delle batterie di veicoli. Ad esempio se il punto di ricarica sarà pubblico e non riservato ai soli clienti si può ottenere una bolletta elettrica più leggera. Spetta poi ai gestori del campeggio decidere se far pagare il servizio reso o considerare questa tutto sommato piccola spesa una sorta di promozione. In alcuni alberghi o villaggi all’estero ad esempio si chiedono 4-5 € fisse in più a notte per chi intende parcheggiare e ricaricare nel posto auto riservato. Esiste anche l’opzione di installare stazioni di ricarica a pagamento ad esempio tramite app. Le wallbox o stazioni di ricarica elettrica non sono ad uso esclusivo delle auto ma possono anche essere utilizzate per gli scooter elettrici o ibridi e le e-bike. Per installare le colonnine non è prevista alcuna autorizzazione ed è sufficiente la comunicazione di una Scia al Comune nel caso di “Le wallbox o stazioni di ricarica elettrica non sono ad uso esclusivo delle auto ma possono anche essere utilizzate per gli scooter elettrici o ibridi e le e-bike" utilizzo di suolo privato. In caso di uso di suolo pubblico va richiesta l'autorizzazione per la messa in posa e lo sfruttamento. È comunque un iter che varia da una amministrazione locale all’altra. Ricordiamo infine che la Legge di Bilancio 2019 ha introdotto la detrazione fiscale al 50% in dieci anni per le spese sostenute anche da società per acquistare e installare una stazione di ricarica per veicoli elettrici. Per contributi specifici è sempre utile verificare se sono attivi a livello regionale e come fare per ottenerli. ✻

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