Camping Management 45

45 ANNO XII 2019

Realtà Regionale

Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA

SARDEGNA

FAITA Idee in Movimento: A ROSETO LE IDEE SI SONO MESSE IN GIOCO

Pianeta Turismo: OPEN TOURISM: IL CAMPEGGIO PROSSIMO VENTURO

SOMMARIO / 45

45 / SOMMARIO

Editoriale 03. Editoriale

di Maurizio Vianello

Realtà Regionale

26

04. Sardegna le chances turistiche dell’isola

secondo la Regione

Pagine a cura di Pietro Licciardi 10. La Sardegna chiede di

SOCIAZIONI ITALIANE ICETTIVI DELL’ARIA APERTA

sconfiggere il suo isolamento

14. «In Sardegna il segreto è la qualità» FAITA Idee in movimento 18. A Roseto le idee si sono messe in gioco

di Filippo Gentile 21. Le idee delle associazioni regionali, realtà in movimento

di Sara Alvaro

Pianeta Turismo 26. Quando l’unione fa la forza anche nell’open air

di Marco Sperapani 31. Open Tourism: il campeggio prossimo venturo

di Nicolcarlo Genovese 33. Sipac, un evento che dura tutto l’anno

di Sara Alvaro 37. Dalla camera all’ospitalità accessibile

di Roberto Vitali e Flavia Coccia Focus | Web Marketing & Social

33

41. Viaggi e Digital

di Carlotta Invrea Focus | Ambiente e Natura

37

43. I rifiuti, un problema anche nei camping

di Silvia Benedetti 45. Pest control nei camping di Fabio Agabiti Rosei

FAITA informa 48. ABC della comunicazione per le associazioni regionali

di Nicolcarlo Genovese 50. Assicurazioni su misura

per campeggi e villaggi di Patrizia Cantini

55. Premi Inail: forti riduzioni per i campeggi

45 ANNO XII 2019

CAMPING MANAGEMENT n°45

Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA

SARDEGNA

Pianeta Turismo: OPEN TOURISM: IL CAMPEGGIO PROSSIMO VENTURO

58. Commento al regolamento europeo GDPR

di Piero Bergamini

Le aziende informano 61. ReGuest

Realtà Regionale

FAITA Idee in Movimento: A ROSETO LE IDEE SI SONO MESSE IN GIOCO

di Luciano Bertozzi

In Copertina: Spiaggia La Sorgente Costa Paradiso - Sardegna A partire da pagina 69

di Filippo Gentile

64. Everyday a holli-day with holli-daytickets

di Luis Curiel

66. Tutto quello che L’acqua Srl

può fare per il tuo campeggio di L.P.

03

Editoriale

EDITORIALE

FAITA FEDERCAMPING Via Cola di Rienzo, 285 - 00193 Roma Tel. 06 32111043 - fax 06 3200830 www.faita.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 363/2006 del 29/09/2006 Direttore responsabile: Nicolcarlo Genovese Redazione: Nicolcarlo Genovese, Pietro Licciardi, Sara Alvaro Produzione e pubblicità: 2Kind S.r.l.s.

Via Arnaldo Cantani, 14 - 00166 Roma Tel. 335 5774176 filippogentile@2kind.it Progetto grafico: Francesco Gentile francescogentile@2kind.it Impaginazione: 2Kind S.r.l.s. www.2kind.it Stampa: Tipografia CSR - Roma Finito di stampare Luglio 2019

H

o fatto un viaggio istruttivo e per alcuni versi piacevole in Abruzzo dove la Federazione ha organizzato un incontro con gli imprenditori, orientato ad approfondire ed affrontare insieme le principali problematiche del settore. A parte l’ottima ospitalità e l’efficiente organizzazione dell’incontro ho riscontrato come alcune criticità siano specifiche del territorio e come cambi la visione dei problemi da contesto a contesto. Infatti oltre all’Abruzzo erano presenti i rappresentanti di Molise, Marche ed Umbria.

Il Molise soffre per la mancanza di una associazione regionale tanto a causa della scarsità delle imprese quanto di una complicata distribuzione territoriale delle stesse. Spero che gli imprenditori molisani intervenuti riescano, al più presto, a costituire una loro associazione incominciando il cammino di tessitura e relazione delle imprese e dei loro interlocutori; il presidente dell’Umbria Claudio Baldoni ha, invece, posto l’accento sulle crescenti difficoltà che le imprese incontrano a livello locale nella relazione con i soggetti amministrativi e di controllo; Amedeo Tarsi, presidente di FAITA-FederCamping Marche ha spostato l’attenzione sulle difficoltà di mercato delle imprese ipotizzando il ritorno ad una politica di accoglienza dei residenti, una ipotesi di discutibile condivisibilità; per Giuseppe Delli Compagni presidente di FAITA-FederCamping Abruzzo la situazione è resa difficile dalla congiuntura locale post terremoto, dalla scarsa notorietà delle attrattive costiere regionali e soprattutto dal pericoloso diffondersi di strutture anomale, impropriamente definite agricampeggi, prive di ogni minimo requisito di imprenditorialità e con discutibili livelli dei servizi.

L’ascolto ed il confronto con gli imprenditori ed i loro referenti associativi è stato prezioso ed arricchente e soprattutto ha mostrato quanto bisogno ci sia di fare squadra ed elevare il grado di credibilità delle soluzioni proposte e visibilità delle problematiche locali. Sono obbiettivi che possono essere raggiunti solo se si aumenta il grado di partecipazione, condivisione e cooperazione delle singole imprese con il progetto e la strategia regionale e federale.

Sarà questo l’obbiettivo che dovremo proporci per il prossimo triennio e che potrà garantire migliore e maggiore efficacia alle istanze della categoria attraverso una più incisiva azione delle sue rappresentanze locali e nazionali. ✻

Maurizio Vianello

05

REALTÀ REGIONALE

SARDEGNA

Le chances turistiche dell'isola secondo la Regione Il neoassessore Chessa raccoglie il testimone del piano strategico per lo sviluppo e promozione turistica 2018-2021

I

n Sardegna, secondo i dati del 2017 forniti dalla Regione, ci sono 4.844 strutture ricettive in grado di offrire 211.825 posti letto; di questi quasi 91mila in hotel e poco più di 55mila in campeggi. Gli arrivi sono stati 3 milioni 136mila, e le presenze 14milioni 386mila, il 71% delle quali concentrate nei mesi di Giugno, Luglio, Agosto e Settembre, con una permanenza media di 4,6 giorni. La provincia con il maggior

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pagine a cura di Pietro Licciardi numero di presenze è Sassari (53%) sul cui territorio, che comprende la parte nord ovest dell’isola, vi sono le località balneari e turistiche più rinomate.

Poco più della metà dei turisti che lo scorso anno ha scelto la Sardegna per le proprie vacanze (50,4) è straniera: oltre 400mila arrivi sono stati di tedeschi, circa 300mila sono stati i francesi, 170mila circa gli svizzeri, oltre 100mila gli inglesi e circa

90mila gli olandesi. A seguire, con numeri decrescenti, spagnoli, austriaci, polacchi, belgi, svedesi. Gli italiani (49,6%) provengono per lo più dalla Lombardia (circa 300mila arrivi) e dal Lazio (circa 150mila arrivi). La curva degli arrivi si è mantenuta quasi costante negli ultimi tre anni, segno che il turismo tiene nonostante gli aumenti dei costi di viaggio e l’insularità della regione; merito senz’altro delle caratteristiche am-

REALTÀ REGIONALE

“

Ho accettato la sfida non per fare solo fiere e mettermi in mostra ma perché credo che la Sardegna debba fare un salto di qualità.

Dobbiamo andare oltre le fiere e i mercatini e vendere le nostre bellezze."

assessore Gianni Chessa

I numeri del 2018

50,4 % 400 300 mila

mila

in Sardegna

Tedeschi

Francesi

bientali e paesaggistiche di uno dei luoghi più belli e suggestivi di tutto il Mediterraneo. Per quanto riguarda la tipologia dei turisti si tratta per lo più di famiglie mentre la fascia di età di gran lunga maggioritaria è quella compresa tra i 45 e i 64 anni.

La Regione ha stilato un piano strategico per lo sviluppo e promozione turistica 2018-2021 il cui scopo dichiarato, tra l’altro, è far crescere il comparto adeguandolo ai nuovi trend della domanda, soprattutto internazionale, oltre ad incrementare attrattività e competitività, garantire una migliore redditività economica, sociale ed ambientale del sistema territoriale e turistico. Ciò in consi-

derazione del fatto che il turismo in Sardegna è un settore trasversale e di grande importanza per l’economia e l’occupazione, il quale, proprio per questo «non può navigare a vista, bensì ha bisogno di una carta nautica per tracciare la rotta che permetta una buona navigazione e di arrivare al porto desiderato». Per far ciò, secondo quanto contenuto nel piano della Regione, è necessaria una strategia integrata del turismo, adottando le logiche di mercato, mettendo in campo azioni operative di strutturazione del prodotto, di promozione e comunicazione digital e social media marketing.

Gli obiettivi dichiarati sono quelli di

portare l’attività turistica dagli attuali 120 giorni l’anno, concentrati nel periodo estivo, ad almeno 300 giorni entro il 2021 con un indice di occupazione dal 40 al’80%. Per arrivare a questo ambizioso risultato la Regione Sardegna e l’assessorato al turismo intendono avviare un processo in cui coinvolgere gli enti locali, le imprese, gli operatori, le associazioni, i GAL, le Università e gli opinion leader del territorio con la formazione di gruppi di lavoro cui spetterà di individuare le linee strategiche con le quali impostare le azioni nei rispettivi ambiti di competenza, adottando una prospettiva di medio-lungo termine e una visione di mercato.

Stranieri

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REALTÀ REGIONALE

08

REALTÀ REGIONALE

In questa prospettiva “globale” i temi affrontati dal piano strategico per il turismo della Sardegna saranno: l’internazionalizzazione del prodotto e del mercato, l’adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture e della mobilità, la formazione professionale e la professionalizzazione degli addetti, l’innovazione e le nuove tecnologie, la tutela del paesaggio e delle risorse naturali oltre alla sostenibilità; inoltre la commercializzazione turistica e il marketing.

E’ evidente che per raggiungere gli obiettivi, soprattutto l’allungamento della stagione turistica, occorrerà ripensare l’intera offerta, al momento concentrata sul prodotto “mare”, valorizzando le altre attrattive che pure sono presenti sull’Isola e che al momento sono largamente sottoutilizzate. Soprattutto in questo senso andranno studiate nuove e più efficaci forme di comunicazione e commercializzazione.

Un dato certo da cui il turismo sardo può partire è la buona reputazione di cui gode l’intero settore presso i

turisti che frequentano la regione. Il Destination reputation sistem 2017 ricavato dall’analisi dei punteggi attribuiti in 360.000 recensioni di oltre 2000 strutture ricettive (escluse quelle extralberghiere) è stato di 8,6 su 10 per le attrattive (beni artistici e ambientali), 7,6 per le strutture alberghiere. Il punteggio ricavato dall’analisi di oltre 9000 recensioni riferite a 100 strutture ricettive è stato di 6,6 per le strutture extralberghiere.

Buona anche la reputazione dell’accoglienza ricevuta con un “reputation score” di 7,8 che ha tenuto conto di pulizia, sicurezza, gentilezza dei cittadini e dei professionisti, dei servizi turistici.

Altro dato è il patrimonio ambientale, costituito da 1.700 chilometri di costa con acque di elevata qualità mentre soltanto il 27% della costa è cementificato, a fronte, ad esempio, di un 61% della Sicilia. La Sardegna inoltre ha 575.000 ettari di zone naturalistiche protette a fronte di 640.000 ettari in Sicilia – l’altra isola più grande del Mediterraneo - e 09

REALTÀ REGIONALE 477.000 in Puglia.

I siti storico-culturali sono 248, ciascuno visitato da circa 6.000 persone, a fronte di 257 siti in Sicilia visitati da 20.000 persone e 153 in Puglia visitati da 8.000 persone.

Se si confrontano i prodotti turistici – balneare, natura, food, cultura, ecc. – della Sardegna con quelli di altre mete turistiche mediterranee, come le Isole Baleari e Malta salta all’occhio come ovunque predomini ovviamente il mare ma vi è un vistoso squilibrio in Sardegna tra questo tipo di offerta e le altre, come la nautica, l’archeologia, il food; mentre nelle altre destinazioni vi è maggiore diversificazione, segno evidente che là si è riusciti a mettere a reddito altre attrattive e offerte, benché di gran lunga inferiori rispetto alla nostra regione. Ecco sicuramente un ambito interessante di intervento per raggiungere il traguardo dell’aumento dei flussi e dell’allungamento della stagione.

Come noto il consiglio regionale della Sardegna si è rinnovato dopo le elezioni amministrative dello scorso Febbraio e adesso il nuovo assessore al turismo e alle attività produttive è Gianni Chessa, al quale spetterà il compito di fare in modo che il piano strategico per lo sviluppo turistico vada avanti. Intervistato poco dopo la sua nomina il neoassessore ha dichiarato di aver accettato la sfida «non per fare solo fiere e mettermi in

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“

La Regione ha stilato un piano strategico per lo sviluppo e promozione turistica 20182021 il cui scopo dichiarato, tra l’altro, è far crescere il comparto adeguandolo ai nuovi trend della domanda, soprattutto internazionale."

mostra ma perché credo che la Sardegna debba fare un salto di qualità.

Dobbiamo andare oltre le fiere e i mercatini e vendere le nostre bellezze». Bellezze ed esperienze da vivere, come mangiare assieme ai pastori.

In tal senso Chessa ha detto di voler “rivoluzionare” il turismo sardo creando sinergie con gli altri assessorati, innanzitutto trasporti e urbanistica, e gli altri settori produttivi. Come il commercio, dal momento che «non è logico che d'estate i negozi chiudano alle 20, quando la gente sta uscendo.

Vorrei discutere con gli interessati per vedere se si può aprire dalle 20 alle 24». Per quanto riguarda l’urbanistica invece l’assessore concorda sul fatto che vi sono troppi vincoli urbanistici e ambientali annunciando che avrà il coraggio di battersi contro quelli eccessivi; il che lascia intravedere la possibilità di un proficuo dialogo con gli operatori del turismo all’aria aperta, che proprio in Sardegna sono stati al centro di una spiacevole vicenda giudiziaria, fortunatamente finita bene, con il sequestro di numerose case mobi-

li, proprio a causa di una presunta violazione di vincoli burocratici.

Ancora a proposito di fiere, che non sembrano incontrare il favore dell’assessore Gianni Chessa, verso queste si orientano buona parte degli sforzi di promozione della Regione sia in Italia che in Europa ma, almeno secondo il parere degli operatori, spesso tali eventi non sono progettati con un piano di comunicazione capace di misurare i risultati rispetto alle risorse economiche investite, pertanto in seguito all’avvicendamento al vertice dell’assessorato, potrebbe verificarsi un ridimensionamento della partecipazione da parte della Regione, la quale potrebbe decidere di dedicarsi solo a quelle più interessanti e capaci di portare risultati.

Su questo gli operatori del turismo si aspettano un coinvolgimento per far si che alla fine più che ai risultati si punti soltanto ad un abbattimento dei costi e soprattutto per ottenere che ad ogni fiera o evento la Sardegna giunga con un piano di comunicazione condiviso e con un piano di monitoraggio dei risultati. ✻

REALTÀ REGIONALE

+43%

di conversione da case histories reali

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REALTÀ REGIONALE

La Sardegna chiede di sconfiggere il suo isolamento Risolvere la questione dei trasporti, secondo la FAITA regionale, è essenziale per il rilancio dell’isola La Sardegna, come noto, è un vero paradiso per chi ama il mare e la sua costa estesa – è un’isola – si presta in particolar modo all’insediamento di campeggi. Attualmente le strutture ricettive classificate come campeggio o villaggio sono 96 di cui 42 affiliate alla FAITA ma l’associazione regionale sta cercando di aumentare questo numero mettendo in campo una serie di iniziative per stimolare negli imprenditori la coesione sindacale: dagli accordi per la tutela legale delle aziende e dei gestori, ad accordi per promozione turistica, collaborazione con le altre infrastrutture di servizio e di ausilio all’attività dei campeggi, nonché un’azione di accurata informazione sulla legislazione che regola esistenza e funzionamento delle imprese per il turismo all’aria aperta.

Nicola Napolitano è il presidente della FAITA Sardegna, al quale Camping Management ha rivolto alcune domande.

Presidente, qual è la percentuale sul totale dei turisti che ogni anno arrivano in Sardegna che sceglie le strutture all’aria aperta per il proprio soggiorno?

«Non abbiamo un dato aggiornato e certo perché in Sardegna manca da anni un osservatorio che ci dia uno spaccato della distribuzione della domanda per tipologia di alloggio. Siamo il secondo operatore di offerta in 12

Sardegna per posti letto e presenze, con un trend decrescente con riferimento ai posti letto. Tale variazione è dovuta ad un aumento della qualità degli spazi che ha imposto una necessaria razionalizzazione delle aree destinate al campeggio puro e non meno influente è la recente normativa antincendio che ha imposto una riduzione degli spazi verdi a vantaggio delle aree cuscinetto. Si è anche notata una riduzione volontaria delle presenze in licenza, sotto la soglia di 400 posti dovuta alla volontà di evitare la normativa antincendi».

Quanto “pesa” il turismo all’aria aperta sul turismo complessivo della regione, in termini di arrivi, presenze e fatturato?

«Noi rappresentiamo un comparto veramente strategico per il sistema di offerta turistica della Sardegna.

Dopo gli alberghi i campeggi rappresentano il secondo operatore d’offerta per posti letto e presenze. Raggiungiamo circa 250 milioni di fatturato complessivo nei quattro, cinque mesi di apertura annuale e garantiamo un’occupazione di almeno 450 unità di lavoro stagionali dirette. Il nostro contributo all’economia locale si estende ben oltre lo spazio del campeggio. Il nostro ospite infatti è tendenzialmente libero e non fa una vacanza “organizzata” rimanendo confinato dentro la struttura ma vuole visitare il territorio circostante

“

La FAITA ha lavorato tanto in questi anni per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sul nostro modo di fare turismo. Occorre adesso che da parte dei nostri associati vi sia coerenza nelle azioni."

per conoscerlo in tutti i suoi aspetti: cultura, ambiente, tradizione culinaria, arte e antropologia. Insomma il nostro è un turista itinerante e le nostre strutture sono strutture aperte, che lasciano ampi margini di libertà al proprio ospite, non offrendo tutti i servizi di cui potrebbe avere necessità. Le nostre strutture inoltre sono tradizionalmente frequentate da famiglie».

Qual è la considerazione della Regione nei vostri confronti?

E’ sensibile ai problemi e alle istanze del turismo all’aria aperta o privilegia altre forme di ricettività?

«Sono anni che combattiamo una

REALTÀ REGIONALE battaglia contro il pregiudizio verso la nostra categoria da parte della politica e delle istituzioni. La cultura ambientalista stranamente non coglie il grande sforzo che stiamo facendo per preservare e anzi migliorare la qualità dei nostri paesaggi costieri. Per questa ragione i politici spesso si sono fatti influenzare da una certa ideologia ambientalista che intende la natura come un museo e avversa ogni attività umana; pertanto abbiamo avuto norme che hanno condizionato negativamente lo sviluppo del nostro settore. In parole povere siamo costretti a colmare un ritardo culturale alimentato a suo tempo dall’immagine del vecchio modo di fare i campeggi, non sempre integrati col paesaggio. Ricostruire oggi la giusta idea di campeggio vuol dire comunicare sempre più i valori di libertà, socializzazione e vacanza esperienziale che i campeggi rappresentano, ma anche i nuovi valori di

confort, riservatezza e intimità che il mercato ci chiede di salvaguardare. Per fare ciò dobbiamo investire in continua innovazione ma anche avere norme che facilitino questa evoluzione qualitativa. La Regione in passato ha osteggiato questo percorso ma le dichiarazioni fin qui fatte dal nuovo assessore regionale al turismo indicano una nuova sensibilità e ci fanno sperare in una nuova fase.

Dobbiamo attendere i fatti per capire se l’intuizione è giusta».

Vi è un dialogo tra voi imprenditori e istituzioni regionali e locali?

«Come ho appena detto il programma di questa nuova giunta regionale contempla una maggiore attenzione verso il nostro mondo. Era da più di un decennio che l’assessore regionale al turismo non partecipava ad una nostra assemblea, e questo assessore l’ha fatto, testimoniando una sua

grande vicinanza al mondo dell’open air. A differenza del passato il dialogo con il nuovo assessore è iniziato bene e abbiamo fiducia possa continuare lungo un percorso di continua compartecipazione delle scelte. Sono tanti i temi che andranno affrontati: dalla modifica della recente norma regionale al turismo, alle norme sull’urbanistica e il commercio».

Cosa chiedete voi imprenditori del turismo all’aria aperta alla politica locale?

«Citando un nostro associato direi che chiediamo di costruire norme che ci consentano semplicemente di lavorare. Abbiamo una grande opportunità di sviluppo e vogliamo coglierla, avendo tutti gli strumenti di lavoro in piena efficienza. Dobbiamo avere norme che aiutino lo sviluppo e ci consentano di accrescere la nostra capacità di ospitalità e di accoglienza. Intendiamo costruire una

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REALTÀ REGIONALE

destinazione che sappia coniugare i valori intrinseci dei campeggi - libertà, confort, naturalità, socializzazione, famiglia - con quelli estrinseci: conoscenza del territorio, dell’agroalimentare e della cultura, dello sport e percorsi esperienziali».

E alla politica nazionale cosa chiedete?

«Stabilità di governo e leggi sul turismo che permettano all’Italia di divenire un paese capace di valorizzare le risorse che ha: dalla cultura al mare, alla montagna, alle tradizioni agroalimentari, alla sua classe imprenditoriale e alla professionalità dei suoi lavoratori e artigiani. Da non trascurare nel nostro caso la questione dei trasporti, che se risolta ci darebbe un aiuto non da poco. E’ vergognoso dover sopportare da un decennio la prepotenza delle tariffe marittime, con le compagnie di navigazione che nell’indifferenza dello stato hanno fatto cartello per rapinare l’economia turistica regionale.

La Sardegna non ha tanti strumenti per potersi sviluppare, il turismo è una risorsa inestimabile di lavoro e crescita e i trasporti sono un presupposto fondamentale; per questo chiediamo allo stato di mettere fine all’isolamento che ci caratterizza».

Quali azioni svolgere come FAITA regionale in favore dei vostri associati?

«Abbiamo lavorato tanto in questi anni per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sul nostro modo di fare turismo. Occorre adesso che da parte dei nostri associati vi sia coerenza nelle azioni. Per 14

questo abbiamo costruito un sistema FAITA Regionale che agevoli il sistema dei trasporti e le tariffe dei vettori, attraverso un accordo con le compagnie di navigazione per l’applicazione di tariffe tour operator. Abbiamo istituito un servizio di prima assistenza legale che aiuti i nostri associati a rispondere con immediatezza alle mille perplessità che le norme attuali generano, soprattutto sul fronte urbanistico. Abbiamo lavorato alla creazione di protocolli di intesa con l’agricoltura e la cultura per rendere il nostro mondo integrato con l’offerta culturale dell’isola e quella agricola e agroalimentare locale. Abbiamo costruito un accordo con Legambiente per la certificazione ambientale delle nostre strutture.

Abbiamo costruito un sistema che vede la FAITA promotrice di fiere ed eventi di richiamo per il nostro mondo. Tante altre azioni andranno sviluppate nel prossimo futuro, compresa quella di influenza delle decisioni che non possono essere lasciate alla sola politica ma devono costruirsi in un contesto di compartecipazione e condivisione».

Come giudica la politica turistica della Regione?

«Siamo in una fase di transizione che speriamo ci porti verso una visione positiva del turismo open air.

La politica del recente passato aveva un'influenza oscurantista e protezionista non al passo con i tempi. Abbiamo bisogno di politiche al passo con gli eventi, che mutano rapidamente, e del mercato. Politiche che mettano al primo posto il lavoro e la crescita, con misure di corretta com-

pensazione delle risorse che si consumano per garantire la sostenibilità dello sviluppo».

Come pensa debba evolversi il turismo all’aria aperta in Sardegna per mantenere o eventualmente accrescere le proprie posizioni e la propria clientela?

«Il turismo all’aria aperta in Sardegna necessita solo di norme certe che permettano ai nostri operatori di realizzare strutture efficienti e capaci di lavorare dodici mesi l’anno. Il nostro clima consente infatti di ospitare per tutto l’anno, alternando il mare all’offerta culturale e agroalimentare di cui noi abbondiamo in ricchezza e varietà. La soluzione del sistema dei trasporti permetterà questo sviluppo, ma senza di questo sarà possibile sopravvivere solo grazie al mare».

Quale elemento di criticità ravvisa negli imprenditori del settore?

«I nostri imprenditori sono in verità molto provati dai condizionamenti normativi e la loro capacità di rispondere è stata affidata al loro grande coraggio e alla loro perseveranza.

Una debolezza poteva ravvisarsi nel cambio generazionale che è già avvenuto in gran parte e che porta sicuramente nuove energie nel nostro comparto. Si ravvisa sicuramente una certa stanchezza nel costruire imprese competitive in un contesto di incertezza normativa, elevata pressione fiscale, instabilità politica e economia in recessione. Nonostante tutto ciò si può dire che abbiamo imprenditori resistenti». ✻

REALTÀ REGIONALE

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REALTÀ REGIONALE

«In Sardegna il segreto è la qualità» I suggerimenti e le considerazioni di Mario Vezzola, presidente del Gruppo Baia Sivella, per lo sviluppo dell’open air sardo

I

l Gruppo Baia Silvella è stato fondato circa quarant’anni fa da Mario Vezzola, il quale nel 1977 prese in gestione il camping Europa Silvella, ora rinominato Piccola Gardiola, nei pressi del Lago di Garda.

Oggi il gruppo è uno dei principali gestori di campeggi e villaggi turistici in Italia con 13 strutture in quattro regioni italiane, in Croazia e due nuovissime in Francia. Inoltre ha un tour operator, un residence e dall’aprile scorso un Hotel categoria quattro stelle superiore. Il fatturato consolidato è di circa 30 milioni di euro all’anno e questo ne fa il terzo player nazionale nel settore del turismo all’aria aperta.

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Presidente del Gruppo Baia Sivella è ancora il fondatore, Mario Vez-

“

Il Gruppo Baia Sivella è presente con quattro strutture: il Camping Village Isuledda, il Capo dell’Orso, il Baia Blu di Tortuga e il Laguna Blu, tutti ubicati nella parte nord dell’isola."

zola, che opera affiancato dal figlio Valerio, dal 2000 entrato anch’esso in azienda assumendo alcune importanti cariche.

Con Mario cerchiamo di fare una analisi del mercato e dell’imprenditoria sarda, regione nella quale Baia Sivella è presente con quattro strutture: il Camping Village Isuledda, il Capo dell’Orso, il Baia Blu di Tortuga, e il Laguna Blu, tutti ubicati nella parte nord dell’isola.

Da quando il suo gruppo opera in Sardegna?

«Siamo presenti da 1990, anno in cui ha iniziato la sua attività il Camping Village Baia Blu Tortuga, ad Aglientu».

REALTÀ REGIONALE

“

In Sardegna si investe di più per aumentare la qualità delle strutture. Nei nostri quattro campeggi e villaggi abbiamo speso molto per assicurare il massimo confort ai nostri ospiti e i risultati sono arrivati"

La Sardegna è un buon posto per investire nel turismo in generale e nel turismo all’aria aperta in particolare?

«La Sardegna è una regione veramente unica, con un mare e una natura fantastici. Nell’immaginario del potenziale turista italiano e internazionale è al secondo o terzo posto come meta desiderata per una vacanza mentre è soltanto il 5% che effettivamente la raggiunge per un soggiorno. Questo ci dice che il serbatoio potenziale di clientela è molto alto, quindi sì; la Sardegna è un buon posto per investire, anche perché rappresenta il top per chi aspira ad una vacanza marino-balneare, ovvero per chi ama non soltanto la spiaggia ma anche tutto quello che si può fare in acqua. Il Nord dell’isola ha infatti avuto il suo boom negli anni ’80, quando si è diffuso lo sport del surf. E oltre al surf vi sono altri sport e attività per le quali il mare della Sardegna si presta alla perfezione».

Il prezzo dei traghetti e più in generale i costi da sostenere per arrivare in Sardegna non sono un ostacolo?

«In effetti venire in vacanza qui è più

complicato e occorre pianificare con molto anticipo, essendo necessario prenotare una nave o un aereo. Non è infatti possibile salire in auto o sul camper e partire. Tuttavia quello che il turista trova in questa regione non lo trova da nessun’altra parte».

Quali sono i rapporti del Gruppo con la politica regionale e locale? Molto spesso gli imprenditori lamentano scarsa sensibilità per il settore da parte degli amministratori…

«La nuova amministrazione sembra voler puntare molto sul turismo e sul turismo all’aria aperta in particolare.

Almeno questo è quanto ha ribadito lo stesso assessore regionale Gianni Chessa davanti ai soci della Faita nel corso del convegno che si è svolto a Cagliari lo scorso Marzo. Speriamo sia la volta buona. Comunque i rapporti con la Regione si manterranno buoni se verranno mantenute le promesse, come quella di dare maggiore impulso al nostro settore, anche in considerazione dei benefici che ha l’open air per il territorio. Il cliente del campeggio è uno che per definizione si muove e non ama restare chiuso dentro la struttura, come fa

ad esempio il cliente di albergo; pertanto spende i suoi soldi anche fuori.

Una ricerca fatta nel 2000 dal Banco di Sardegna rivelò che i turisti all’aria aperta per ogni euro speso nel campeggio o villaggio ne spendono almeno tre sul territorio. E’ vero che si tratta di un turismo molto stagionale ma speriamo nelle buone intenzioni della nuova amministrazione regionale anche per arrivare ad una programmazione turistica capace di allungare la stagione. Tanto più che sappiamo come moltissimi nordeuropei cerchino mete nel clima favorevole del Mediterraneo per buona parte dell’anno.

La Regione inoltre ha promesso di istituire un apposito tavolo con gli imprenditori e i responsabili degli altri dicasteri, dai trasporti, alla sanità, all’urbanistica, per rendere l’intera regione turisticamente più attraente e sicura. Vedremo. C’è da dire che fino ad oggi noi dell’open air siamo stati surclassati dalle aziende alberghiere, che sono sempre riuscite a tirare per la giacchetta i politici regionali».

Quali sono le differenze tra la Sardegna e le altre realtà italiane nelle quali il gruppo Baia Holiday è presente?

«In Sardegna si investe di più per aumentare la qualità delle strutture.

Nei nostri quattro campeggi e villaggi abbiamo speso molto per assicurare il massimo confort ai nostri ospiti e i risultati sono arrivati: solo il nostro 17

REALTÀ REGIONALE Gruppo ha un quarto delle presenze totali del comparto. Nelle altre regioni, soprattutto al Nord, si è compreso meglio qual è l’importanza del turismo per l’economia e infatti solo per citare il caso di Cavallino Treporti – dove abbiamo due strutture - su quella breve striscia di terra nella Laguna di Venezia vi sono 36 campeggi uno accanto all’altro che da soli hanno sei milioni di turisti, ovvero un numero pari a quello che riesce a fare l’intera Sardegna. E parliamo di un posto in cui il mare non è certo paragonabile; però là si è potuto istallare case mobili, costruire parchi acquatici, fare le necessarie ristrutturazioni perché abbiamo trovato una sponda politica intelligente e preparata».

Come giudica l’imprenditoria sarda del turismo all’aria aperta, considerando che si tratta per lo più di piccole e medie imprese?

«La nostra esperienza è che quando un imprenditore investe è da esempio per gli altri, che spesso si mettono al passo. Oggi ci sono giovani imprenditori sardi che dopo aver investito navigano a gonfie vele, mentre altri hanno dovuto cambiare attività. Direi che al momento c’è una buona sensibilità nel creare quella qualità che alla fine ripaga. Il turismo Sardo è cresciuto lo scorso anno del 10% e il nostro Gruppo da solo è cresciuto

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dell’8% dopo aver costruito parchi acquatici e fatto grossi investimenti».

Quali sono le principali criticità per un ulteriore sviluppo del turismo sardo?

«Gli elevati costi di gestione e anche i trasporti rappresentano un handicap. Qui, essendo un’isola, tutto costa di più: l’energia, i materiali, i generi alimentari; anche i trasporti.

Compresi quelli interni. Pensi che dovevano fare un nuovo treno ma hanno sbagliato le misure dello scartamento. Purtroppo la cooperazione è una pia illusione e il tentativo fatto con il consorzio per il noleggio dei traghetti è fallito. Ciascuno infatti deve fare il proprio mestiere. Semmai è la politica che deve trovare il modo che non si creino dei cartelli» Come si evolverà il turismo all’aria aperta nel medio termine? Secondo lei le imprese del settore riusciranno a tener testa ai cambiamenti?

«Credo che la domanda resterà costante e continuerà a chiedere servizi e strutture di qualità. Abbiamo la concorrenza di altre realtà mediterranee, come Francia, Spagna e Tunisia, ma al momento la Sardegna riesce a dare una qualità superiore ed è questo il vantaggio che dobbiamo mantenere. Competere sul piano dei prezzi sarebbe suicida, considerate le

condizioni molto più favorevoli che vi sono negli altri Paesi, a cominciare da una minore pressione fiscale».

Quali vantaggi ha essere presenti nel settore del turismo all’aria aperta con un gruppo imprenditoriale delle vostre dimensioni?

«Sicuramente un vantaggio è il poter fare notevoli economie di scala, potendo fare acquisti non per una sola struttura, ma ci aiuta anche il poter fare promozione e commercializzazione diretta attraverso il nostro tour operator».

Quale potrebbe essere la strada da percorrere per l’open air sardo per reggere il confronto con la agguerrita concorrenza straniera?

«Come ho già detto abbiamo il vantaggio di una superiore qualità media nelle nostre strutture ed è questo che occorre non solo conservare ma possibilmente accrescere. Quindi bisogna investire e l’esperienza ha dimostrato che chi ha saputo farlo, anche nei momenti di crisi, ha poi avuto grandi vantaggi. Anche una maggiore collaborazione tra imprenditori e politici è da tenere in considerazione se vogliamo intercettare nuovi flussi turistici e soprattutto fare in modo che rimanga vivo l’interesse dei turisti per il comparto all’aria aperta». ✻

REALTÀ REGIONALE

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FAITA IDEE IN MOVIMENTO

A Roseto le idee si sono messe in gioco

Stimolate dalla Federazione nazionale le associazioni di Marche, Abruzzo ed Umbria si sono incontrate per una giornata dedicata al management

“I

dee in movimento” è la definizione adottata dalla Federazione per una serie di iniziative inaugurate dalla “giornata di lavoro” che si è svolta il 15 maggio scorso presso il Villaggio Lido d’Abruzzo di Roseto, in provincia di Teramo.

L’incontro è stato organizzato da FAITA-FederCamping Abruzzo e FAITA nazionale per ragionare sulla evoluzione delle imprese del comparto turistico all’aria aperta, che sta generando nuove forme di organizzazione e di management aziendale, sempre più orientate all’integrazione del singolo individuo nel gruppo, attraverso la condivisione di obiettivi e strategie. Una giornata 20

di Filippo Gentile di lavoro dedicata agli imprenditori del settore turistico all’aria aperta dell’area centro orientale e al quale hanno partecipato 100 imprenditori ed ospiti in rappresentanza di circa 80 aziende. E’ stata un’occasione per fare il punto sulle prospettive e le attese in vista della prossima stagione turistica che dovrebbe confermare il trend positivo registrato dal settore nel 2018 con oltre 10 milioni di arrivi e 70 milioni di presenze a livello nazionale.

Complessivamente sono 326 le aziende, campeggi e villaggi turistici, delle quattro regioni coinvolte, con un’offerta complessiva di 140.000 posti letto, pari al 10% dell’offerta nazionale. In termini di domanda

gli arrivi sono stati 603.466 per 5,3 milioni di presenze, con una permanenza media nelle strutture di circa 8 giorni per ospite.

In particolare le 192 aziende delle Marche guidano la graduatoria con 329.027 arrivi e 3.182.113 presenze, seguono le 81 aziende dell’Abruzzo con 185.252 arrivi e 1.623.114 presenze, mentre l’Umbria, con 37 aziende registra 78.651 arrivi e 454.158 presenze ed il Molise, con 16 aziende, 10.586 arrivi e 85.577 presenze.

Come ha sottolineato Nicolcarlo Genovese in apertura del convegno abruzzese si è trattato di uno dei primi incontri che FAITA FederCamping ha organizzato in un ambito

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FAITA IDEE IN MOVIMENTO

La giornata è stata organizzata in due parti: nella prima hanno parlato i presidenti delle associazioni regionali; nella seconda sono state affrontate questioni più tecniche relative alla gestione aziendale."

il responsabile della comunicazione FAITA, Nicolcarlo Genovese

territoriale significativo riunendo tre associazioni regionali: Abruzzo, Marche e Umbria. La Federazione nazionale infatti ha una funzione di stimolo per le realtà locali e una delle chiavi più interessanti per superare le crisi è riuscire a suggerire alle aziende modelli organizzativi che mettano assieme strategie e obbiettivi.

La giornata è stata organizzata in due parti; nella prima hanno parlato il presidente nazionale, Maurizio Vianello, il presidente di Faita Abruzzo Giuseppe Delli Compagni, il presidente di Faita Marche, Amedeo Tarsi e il presidente di Faita Umbria, Claudio Baldoni. Nella seconda sono state affrontate questioni più tecniche, con alcune relazioni tenute da rappresentanti di aziende di servizi dedicati al turismo ed al turismo all’aria aperta in particolare.

In apertura dei lavori ha preso la parola Maurizio Vianello, Presidente nazionale di FAITA FederCamping, che ha illustrato il carattere

il presidente nazionale Maurizio Vianello

operativo dell’incontro, finalizzato a «suscitare scambi di opinioni e di esperienze per creare opportunità di costruzione di una visione e di una prospettiva per il settore».

Vianello ha accennato all’esperienza del Veneto, dove il turismo open air ha acquisito negli anni una importanza economica molto significativa anche per la politica regionale. «Sarebbe bello cogliere questa occasione», ha quindi detto «per stimolare i colleghi delle regioni centro-orientali e verificare la possibilità di agire in modo tale che questo settore, non sempre percepito come rilevante settore economico e produttivo con ricadute efficaci per le rispettive comunità e molte volte ancora considerato marginale, possa al contrario dimostrare la sua capacità di produzione di ricchezza».

Ricordando come la FAITA nazionale ha principalmente il compito di stimolare i colleghi associati nelle associazioni regionali affinché sorgano opportunità di sviluppo delle

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Maurizio Vianello ha accennato alla sua esperienza in Veneto, dove il turismo open air ha acquisito, negli anni, una importanza economica molto significativa anche per la politica regionale."

economie locali, Maurizio Vianello ha poi chiarito il perché di un convegno dedicato alle tre associazioni regionali. «Si tratta di tre regioni che hanno un potenziale incredibile» ha precisato, «ma che obiettivamente non è espresso o quantomeno non è utilizzato nel migliore dei modi per produrre una capacità di incremen21

FAITA IDEE IN MOVIMENTO

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Il mondo del turismo all’aria aperta è cambiato e continua a cambiare, pertanto modelli che potevano funzionare negli anni Ottanta o Novanta del secolo scorso, oggi, alla vigilia del 2020 sono datati."

tare flussi adeguati dall’estero. Pertanto la giornata non sarà il rituale elenco dei problemi che la pubblica amministrazione crea nella gestione delle aziende, ma il tentativo di

accendere la fantasia degli imprenditori per attivare percorsi che stimolino l’azione nel marketing e nella comunicazione, dato che moltissimo è legato alla necessità di far conoscere il potenziale di questa parte della penisola».

«Del resto il mondo del turismo all’aria aperta è cambiato e continua a cambiare, pertanto modelli che potevano funzionare negli anni Ottanta o Novanta del secolo scorso oggi, alla vigilia del 2020, sono datati e occorre fare uno sforzo in termini di management per intercettare le nuove tendenze del mercato».

Per far questo una buona parte dei lavori è stata “guidata” da consulenti ed esperti i quali hanno fornito suggerimenti ed input per migliorare il lavoro dei gestori e proprietari di campeggi e villaggi toccando argomenti particolari come l’energia, le coperture assicurative e la comunicazione. ✻

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FAITA IDEE IN MOVIMENTO

Le idee delle associazioni regionali, realtà in movimento Gli interventi dei tre presidenti regionali presenti all’incontro di Roseto degli Abruzzi di Sara Alvaro

G

li imprenditori dei villaggi turistici di Abruzzo, Marche, Molise ed Umbria si sono incontrati il 15 Maggio al Villaggio Lido d’Abruzzo di Roseto degli Abruzzi. per un confronto in vista della stagione turistica 2019 e per affrontare le problematiche e le prospettive di un comparto in crescita ed evoluzione. “Idee in movimento” è stato il titolo scelto per la giornata di lavori, alla quale sono intervenuti anche i presidenti delle associazioni regionali Giuseppe Delli Compagni per l’Abruzzo, Amedeo Tarsi per le Marche, Claudio Baldoni per l’Umbria.

Il capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale Abruzzo Guerino Testa ha portato il saluto della nuova Giunta e l’impegno ad affiancare le imprese nel loro processo di integrazione e sviluppo.

Il primo a prendere la parola è stato Giuseppe Delli Compagni, presidente di FAITA Abruzzo, secondo il quale ciò che manca al settore dell’open air abruzzese è un assessorato al turismo significativo; infatti da quando la regione si è divisa dal Molise sono arrivate solo poche briciole delle risorse necessarie per promuovere il territorio. «La speranza», ha poi detto Delli Compagni «è che con la nuova giunta vi sia una inversione di tendenza. Il nostro stesso presidente Maurizio Vianello quando è stato accompagnato a fare un giro della costa abruzzese, è stato colpito

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Ciò che manca al settore dell’open air abruzzese è un assessorato al turismo significativo."

da una realtà che lui stesso ignorava, proprio perché è sempre stata assente nella promozione turistica. Si parla sempre del turismo come del settore che ha maggiori possibilità di sviluppo ma per quanto ci riguarda resta sempre un qualcosa di potenziale, perché se non destiniamo risorse adeguate non si va lontano. Eppure il territorio abruzzese è unico ed è davvero un peccato non metterlo adeguatamente a frutto».

Il presidente regionale ha, infine, concluso affermando che le strutture ricettive non solo dovrebbero essere sostenute economicamente per rinnovarsi e migliorare la qualità ma soprattutto per promuoversi. L’au-

gurio è che le istituzioni regionali si facciano finalmente carico di queste problematiche.

Amedeo Tarsi, presidente di FAITA Marche, ha esordito ricordando che l’ entusiasmo diffuso dei gestori ha fatto sì che quasi tutti i campeggi marchigiani rispondano alle richieste della clientela con la presenza di piscine, bungalow e animazione. «Siamo infatti sempre attenti a seguire l’andamento del turismo e siamo presenti nelle fiere sia in Italia che all’estero», ha detto Tarsi. «Abbiamo anche valori ben radicati di ospitalità e da noi vige ancora l’approccio “porta a porta”, per conquistare ad uno ad uno i nostri ospiti e soprattutto cercando di mantenere la loro presenza negli anni, grazie ai tre capisaldi: qualità del servizio, rapporto familiare, la nostra piena disponibilità a rendere sempre più confortevole il soggiorno.

Anche attraverso la continua ricerca di migliorie che poi proponiamo ad ogni stagione». Facendosi portavoce dei suoi associati Tarsi ha infatti ricordato che «Nelle Marche è ritenuto fondamentale il continuo riposizionamento delle aziende, senza mai adagiarsi sul successo ottenuto.

Sicuramente questo ha contribuito al conseguimento dei tre milioni di presenze turistiche nelle strutture regionali, che permette ogni anno ad un sempre maggior numero di persone di conoscere le Marche e di scoprire nell’entroterra un mondo ancora genuino ma purtroppo poco pubbli23

FAITA IDEE IN MOVIMENTO

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FAITA IDEE IN MOVIMENTO

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L’ entusiasmo diffuso dei gestori ha fatto sì che quasi tutti i campeggi marchigiani rispondano alle richieste della clientela con la presenza di piscine, bungalow e animazione."

cizzato, benché in bellezza marchigiana, ricchezza storica, artistica, culturale e naturale non abbia nulla da invidiare a regioni ben più famose come la Toscana. Tutto questo ci ha permesso di essere competitivi con gli altri territori rispettando le necessità dettate dall’evoluzione dell’open air, attraverso i passaggi storici che lo hanno caratterizzato».

Ricordando tali passaggi Amedeo Tarsi ha accennato agli anni Sessanta e Settanta, che sono stati quelli del boom del turismo di massa mentre negli anni Ottanta c’è stato il proliferare dei veicoli: camper e roulotte; dagli anni Novanta in poi invece c’è stata l’impennata dei servizi, a seguito di una domanda sempre più esigente, come i bungalow, le case in muratura o le case mobili, oltre alle piscine e alle altre strutture ricreative. E’ iniziato anche un modo del tutto nuovo di intrattenere i clienti, allacciando rapporti con agenzie professionali specializzate nelle attività di animazione. Altro fattore che nel territorio ha contribuito a portare dei risultati è l’ormai cinquantenario

rapporto di collaborazione con la Regione. Ciò ha consentito di promulgare alcune leggi innovative, che hanno permesso di sviluppare servizi adeguati alle strutture e alle esigenze dei clienti, come ad esempio le case mobili, l’istallazione di porticati e verande o la custodia delle roulotte dei clienti. «Come i colleghi sanno nelle Marche abbiamo avuto dei campeggi sotto sequestro a seguito di contestazioni di carattere edilizio», ha Ricordato Tarsi, «ma la Faita si è mossa subito presso la Regione riuscendo ad ottenere una serie di cose e continuare con più serenità nella nostra attività».

«Il gestore del campeggio ha delle responsabilità di carattere sociale e deve mantenere un buon rapporto con la comunità locale. Per spiegare questo concetto ricordiamo una massima senza la quale non si può lavorare bene: “l’etica non è l’inizio dell’intraprendere; semmai è l’estetica l’inizio dell’impresa”; che sta a significare che un valore aggiunto e un sano profitto nascono là dove l’imprenditore svolge il suo lavoro con passione ponendo a bilancio, con pari importanza, il guadagno economico, lo sviluppo estetico e funzionale della propria struttura, mantenendo sempre l’armonia con il luogo in cui si trova».

«Per raggiungere questo obiettivo è senz’altro necessario avere una elevata professionalità e una cultura adeguata. Requisiti a carico soprattutto dei giovani, i quali entreranno a far parte del mondo del turismo all’aria aperta».

Sempre ragionando su come cambia il mondo del campeggio Amedeo Tarsi ha concluso il suo intervento parlando di come nelle Marche anche un turista stanziale può istallare una casa mobile, purché analoga a quelle già istallate nel campeggio.

Per questo motivo diversi proprietari di camping hanno aumentato la percentuale di case mobili istallate proprio per dare la possibilità a qualche cliente di diventare stanziale. Per Tarsi occorre infatti considerare che

non vi sono più i flussi turistici di una volta, che da Rimini, Riccione e Cattolica arrivavano fino alle spiagge marchigiane. Adesso i turisti scelgono prevalentemente il Lago di Garda, il Veneto e la Croazia, pertanto qualche stanziale in più non può che far comodo.

Prendendo la palla al balzo il presidente nazionale della FAITA, Maurizio Vianello, è intervenuto sulla notizia data dal presidente Tarsi, che «deve sicuramente essere digerita e ponderata», ma, ha detto il presidente nazionale, «dobbiamo essere consapevoli che ciò addossa al gestore del campeggio una grande responsabilità. Se il mercato chiede una soluzione di questo tipo, la disponibilità di una casa mobile per l’intero anno, non è pensabile di andare contro tale richiesta però si tratta di una richiesta che deve essere gestita attentamente poiché una preoccupazione, ad esempio, è che se questa viene esclusivamente intesa come l’opportunità per avere una rendita finanziaria sicura, perché si è riusciti a mettere in campeggio una certa quota di clienti fissi il rischio è di uccidere l’azienda».

Ha chiuso il giro di interventi dei presidenti regionali Claudio Baldoni, dell’Umbria, che ha esordito ricordando come l’Umbria sia una regione particolare, che non ha sbocchi sul mare, non ha rilievi montuosi importanti o comunicazioni dirette con le autostrade e anche i collegamenti ferroviari sono insufficienti. Le strutture presenti in regione si differenziano dunque in funzione dell’ubicazione. Molti camping sono attorno al Trasimeno, molti altri sono nella periferia delle città storiche o comunque in località con una attrattiva specifica. Di conseguenza la permanenza degli ospiti si differenzia notevolmente e non è omogenea nelle strutture del territorio; vi sono infatti campeggi attorno al lago con una permanenza media di sette-otto giorni mentre in altri non arriva a due giorni. Anche la politica di marketing non è facile essendo le strut25

FAITA IDEE IN MOVIMENTO ture sparse sul territorio e in diversi comuni, con problematiche differenti e con amministrazioni con le proprie normative specifiche o che ne danno interpretazioni non omogenee.

Sempre secondo Baldoni le principali problematiche comuni sono le molte aree di parcheggio per camper senza controllo e le aree con libero accesso con pernottamento anche nelle vicinanze dei campeggi; in alcuni comuni le tasse di soggiorno non sono proporzionate al prezzo di stazionamento dei mezzi per campeggiare mentre queste stesse tasse non sono spese per fini turistico-commerciali o comunque per investimenti che abbiano una ricaduta nel turismo.

«Abbiamo anche scelte degli organi regionali sull’utilizzo dei finanziamenti europei senza la partecipazione degli operatori del settore», ha proseguito il presidente di FAITA Umbria, «o bandi per il finanziamento dell’ammodernamento delle

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l’Umbria è una regione particolare, che non ha sbocchi sul mare, non ha rilievi montuosi importanti o comunicazioni dirette con le autostrade e anche i collegamenti ferroviari sono insufficienti."

strutture con procedimenti burocratici lunghi e talvolta impercorribili.

In Umbria col nuovo regolamento sugli agriturismi è stata concessa la possibilità di dare ospitalità anche ai mezzi di campeggio creando una concorrenza sleale alle strutture».

«Addirittura abbiamo un testo unico regionale sull’edilizia che è in conflitto con quello nazionale, il che ha portato anche a delle cause legali di fronte al Tar e c’è da temere che una cosa analoga possa accadere anche per il nuovo testo unico sul turismo».

Baldoni ha concluso facendo presente come la nuova normativa antincendio stia creando seri problemi alle strutture esistenti per l’adeguamento per poi suggerire alla Federazione nazionale di adottare una politica a livello nazionale che salvi le peculiarità delle regioni che hanno il mare e quelle delle regioni che hanno più attrattive storico-culturali, come l’Umbria. ✻

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PIANETA TURISMO

FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI ITALIANE DEI COMPLESSI TURISTICO RICETTIVI DELL’ARIA APERTA

Quando l’unione fa la forza anche nell’open air Il supporto di alcuni strumenti operativi messi a disposizione dalla Federazione per sostenere gli imprenditori nei cambiamenti dell’open air di Marco Sperapani segretario generale FAITA FederCamping

“È necessario unirsi non per stare uniti ma per fare qualcosa insieme”Johann Wolfgang von Goethe

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artiamo dalle origini. I campeggi ed i villaggi turistici hanno subìto nel corso degli ultimi decenni profonde mutazioni, così come i loro fruitori. Negli anni Cinquanta del secolo scorso i campeggiatori rappresentavano un fenomeno limitato, di carattere itinerante e costituito quasi esclusivamente da stranieri.

Successivamente, nel corso degli anni, le imprese hanno trovato un prosperoso mercato nei cosiddetti 28

“turisti stanziali”, cioè turisti fruitori della struttura attraverso abbonamenti annuali e fidelizzati nel tempo. Classico era l’esempio della famiglia in vacanza in campeggio dove, durante tutto il periodo estivo

da Giugno a Settembre, soggiornava nella roulotte o nel camper, ed era raggiunta dal capofamiglia nel fine settimana quando era libero da impegni lavorativi. Questa forma di soggiorno, con forti caratterizzazioni di stanzialità, si poneva come alternativa all’utilizzo alle seconde case e la scelta della vacanza all’aria aperta veniva imposta da motivazioni prettamente economiche o temporali.

D’altro canto non si deve sottovalutare questa modalità di turismo che non solo ha permesso nel corso degli anni a milioni di persone di andare in vacanza, ma spesso per alcuni territori a scarso sviluppo turistico è stata la prima, se non l’unica, componente di crescita economica e di

PIANETA TURISMO

occupazione nel comparto turistico.

Purtroppo in questa fase il turista si è quasi dimenticato delle caratteristiche fondamentali del campeggio: contatto con la natura e importante funzione “sociale” che attraverso la condivisione di numerosi spazi comuni e l’abbattimento di barriere comunicative ha da sempre favorito l’aggregazione. Inoltre questo ha creato nel tempo una certa posizione di tranquillità della gestione della struttura, limitando però di fatto l’apertura e l’approccio verso nuove tipologie di mercato ed “ibernando” ogni possibilità di crescita e sviluppo dell’azienda.

Per molto tempo le strutture ricettive che offrivano le piazzole in abbonamento annuale sono risultate indenni da flessioni del mercato, oggi invece sono quelle in maggiori difficoltà. In questi ultimi anni infatti con l’avvento dei voli low cost e della diversificazione delle varie forme di “andare

in vacanza”, le strutture hanno subito una rapida contrazione di questa tipologia di mercato, ulteriormente accentuata dagli effetti dell’attuale congiuntura economica che ne ha contenuto ulteriormente la domanda e la relativa capacità di spesa, producendo conseguentemente delle sensibili riduzioni dei fatturati aziendali, soprattutto nelle attività complementari alla struttura: ristorante, bar, supermercato, etc. Un’altra tipologia ricettiva oggi in difficoltà è senz’altro rappresentata dalle piazzole libere a disposizione della clientela. Causa di ciò sono stati i sensibili aumenti dei costi di gestione dei mezzi itineranti di pernottamento: benzina, autostrada, costo delle manutenzioni dei mezzi, etc., ma anche l’ottimo rapporto qualità-prezzo delle strutture di pernottamento offerte dalle imprese: tende attrezzate, case mobili e bungalow, che ne hanno fatto sicuramente prediligere l’utilizzo rispetto

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In questo processo di riconversione e riqualificazione, il supporto operativo della Federazione e delle associazioni regionali è fondamentale."

alla piazzola libera.

In questi ultimi anni, il turista, ormai consapevole delle proprie scelte, e dotato di una forte capacità critica nei confronti dell’offerta, ha ricondotto le motivazioni della vacanza “open air” ai principi cardine della “vacanza fra le nuvole”, ma con due caratteristiche fondamentali in più: confort e qualità.

In questo processo di riconversione e riqualificazione, il supporto operati-

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PIANETA TURISMO vo della Federazione e delle associazioni regionali è fondamentale.

L’evoluzione delle imprese del comparto turistico all’aria aperta sta generando nuove forme di organizzazione e di management aziendale, sempre più orientate all’integrazione del singolo individuo nel gruppo, attraverso la condivisione di obiettivi e strategie.

Inoltre, per una visione più ampia dei nuovi mercati e delle azioni necessarie all’intercettazione degli stessi, nasce l’esigenza di una maggiore partecipazione di tutti i principali soggetti titolari e detentori dei vari processi aziendali alle politiche di condivisione degli obiettivi, favorendo così l’apprendimento di nozioni, concetti, o abilità attraverso un approccio che possiamo definire “partecipato”.

Con la condivisione partecipata è possibile valorizzare le singole individualità di ogni imprenditore, le sue competenze, le sue ambizioni, stimolando così l’attenzione dei colleghi, i quali cercheranno di carpirne le principali peculiarità attivando una serie di processi teorici ed esecutivi, che consentiranno agli stessi di ottenere risultati superiori a quelli raggiungibili singolarmente.

La condivisione di problematiche ed obiettivi, abitua a considerare i problemi dal punto di vista degli altri, favorendo ulteriormente la comprensione, l’interesse e l’integrazione.

Una condivisione partecipata può infatti essere definita come una partecipazione attiva alla discussione e alla risoluzione delle problematiche, attraverso le integrazioni delle singole conoscenze ed esperienze, nonché le singole capacità, che per raggiungere a soluzioni obiettivamente valide ed accettate da tutti, vengono esposte e condivise.

Il confronto e la condivisione di esperienze e strategie tra i vari operatori turistici, finalmente non più concorrenti ma alleati, permette di far condividere ai singoli individui 30

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Molte sono oggi le imprese che non hanno ancora avuto il coraggio di cambiare e che non hanno avuto la forza o la capacità di affrontare le sfide di questi ultimi anni; ed è proprio in questi casi che il ruolo della Federazione e delle associazioni regionali risulta essere determinante."

ne aziendale, alla risoluzione delle problematiche di natura giuridica e fiscale, nonché alla realizzazione di specifici modelli di supporto aziendale, diversificati per natura e complessità delle diverse imprese.

Inoltre, l’introduzione di forti “contaminazioni” di natura tecnologica, permettono a questa tipologia di attività, aziende nate da oltre quarant’anni e contraddistinte da un’altissima percentuale di attività a carattere familiare, di affermare progressivamente la propensione all’adozione di nuovi modelli gestionali di carattere manageriale, tarati sui singoli fabbisogni imprenditoriali, e con il coinvolgimento delle nuove generazioni entranti nel management aziendale.

interessi, scopi, norme, rendendo tutto questo il vero collante dell’intero sistema, quale insieme di conoscenze, competenze, comportamenti e convenzioni, proprie di ogni organizzazione.

In tutto questo, il ruolo dell’intero sistema associativo è fondamentale, sia nella fase preparatoria ed organizzativa, che in quella operativa e gestionale.

L’approccio neutro, la condivisione degli obiettivi, la fiducia riposta e il fine nobile, dovrebbe rendere consapevoli gli operatori, che interagire l’uno con l’altro, condividere gli stessi obiettivi e gli stessi compiti, pianificare le stesse attività accantonando i singoli interessi per il raggiungimento di un risultato comune, può apportare un accrescimento culturale ed imprenditoriale, che genererà sicuramente risvolti positivi all’intero sistema turistico, con ovviamente ricadute positive anche per le singole attività.

I mezzi messi a disposizione dal sistema associativo, offrono alle imprese la possibilità di pianificare, auspicando con migliori risultati, le azioni di sensibilizzazione alle nuove metodologie di organizzazio-

Possiamo identificare alcune tematiche di maggiore interesse, dove il supporto operativo della Federazione e delle associazioni regionali, potrà trovare sicuramente un terreno fertile: • il passaggio generazionale quale transizione rappresentativa di un fenomeno di notevole complessità, che mette in discussione il sistema di leadership dell’azienda e gli equilibri e le dinamiche del sistema familiare fino ad oggi applicato; • la necessità di aggiornare le conoscenze degli operatori dei nuovi aspetti di marketing, vendita e comunicazione che hanno profondamente mutato il mercato negli ultimi quindici anni, ed in particolar modo in quest’ultimo quinquennio; • l’amplificazione dei processi comunicativi globali dell’immagine d’impresa; • la necessità imprescindibile di generare integrazioni con il territorio nell’erogazione di servizi integrati; • il bisogno di realizzare prodotti e servizi personalizzati e realizzati su misura per il cliente; • l’esigenza di dotarsi di certificazioni e marchi di qualità.

PIANETA TURISMO

“C’è un modo di vita che ancora non è riuscito a rendere popolare in Italia i suoi salutari principi, ed è il campeggio…”

Così si apriva il primo numero della rivista Aria Aperta – Il giornale dei Campeggiatori. Era il mese di luglio del 1949 e da allora nonostante siano passati settant’anni, l’affermazione è ancora attuale. Ma è davvero così?

Veramente il turismo all’aria aperta non trova ancora la giusta attenzione?

Ma forse sono stati gli imprenditori per primi a non credere nelle loro attività, trovandosi spesso ad “ibernarsi” nelle loro imprese e non accorgendosi che il mondo intorno a loro stava cambiando?

Se è vero che oggi in Italia abbiamo delle strutture ricettive all’aria aperta riconosciute in tutto il mondo per la loro qualità e per la loro propensione al costante rinnovamento, eccellenze che rendono uniche migliaia di esperienze turistiche di altrettanti viaggiatori nazionali ed internazionali, perché allora in tutta la penisola ci sono solo poco più di 2.600 im-

prese rispetto alle oltre 10.000 della Francia o le oltre 7.000 della Gran Bretagna?

La risposta è complessa e articolata e molti sono i fattori che hanno penalizzato lo sviluppo del turismo en plein air nel nostro paese: mancata pianificazione territoriale ed urbanistica da parte della pubblica amministrazione, appesantimenti burocratici nelle fasi di avvio di nuove attività, difficoltà nell’accesso al credito, etc.

Tutte queste cause ostative, oltre a non aver permesso la nascita di nuove attività, hanno purtroppo negativamente condizionato l’andamento di quelle esistenti, diffondendo un senso di sfiducia generale e disincentivando le attività di rinnovamento e sviluppo.

E se il turismo en plein air è un settantenne in continua evoluzione, gli strumenti offerti dal sistema associativo saranno il suo bastone della vecchiaia o l’elisir di lunga vita?

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PIANETA TURISMO Molte sono oggi le imprese che non hanno ancora avuto il coraggio di cambiare e che non hanno avuto la forza o la capacità di affrontare le sfide di questi ultimi anni; ed è proprio in questi casi che il ruolo della Federazione e delle associazioni regionali risulta essere determinante.

La Federazione per il ruolo che svolge, ha il compito di traghettare i propri associati in viaggi verso nuove prospettive, in percorsi evolutivi necessari a superare gli ostacoli di questi ultimi anni; la Federazione dovrebbe assumere il ruolo di “mentore”, saggio consigliere in grado di affrontare e supportare le imprese nelle sfide presenti e future. È importante procedere con delle azioni volte a favorire la costruzione e promozione di prodotti integrati con altri produttori locali, per facilitare lo sviluppo di prodotti turistici innovativi.

Occorre facilitare la trasformazione dei campeggi da aziende del settore della ricettività in aziende dell’accoglienza territoriale, anche in collaborazione con le strutture pubbliche esistenti sul territorio, allo scopo di rendere massima l’interazione con le altre realtà circostanti. Pertanto, al fine di garantire lo sviluppo del comparto è necessario connotare il campeggio come “azienda ecologica” tramite gli opportuni investimenti in attrezzature e servizi e tramite corretti processi di comunicazione nei confronti dei potenziali utilizzatori.

Di fronte a queste tendenze, le strutture ricettive dovranno adeguare la

loro offerta alle richieste di un nuovo turista, rivendendo quei processi di omogeneizzazione dell’offerta connessa alla fornitura di servizi sempre più numerosi e fondamentalmente uguali all’interno delle strutture, che si sono sovrapposti in molte attività in questi ultimi anni. Per il futuro si dovrà porre sempre di più l’attenzione alla diversificazione, alla caratterizzazione tipica dei servizi, ai caratteri di esperienzialità e sostenibilità. In tutto questo, il ruolo della promozione sul web e sui social è e sarà sempre di più fondamentale.

Anche per le strutture all’aria aperta la presenza e l’utilizzo delle principali online travel agency ha avuto forti impatti sulla gestione delle attività.

Ovviamente in questi anni è stato imprescindibile esseri presenti nei maggiori portali nazionali ed internazionali, ma oltre a considerarne i costi di gestione (in alcuni casi con commissioni anche fino al 20%), occorre riflettere sull’enorme potenzialità inespressa della rete dei sistemi di promozione online naturali, quei sistemi cioè che interconnettono in rete la attività, le specificità e le caratteristiche di un determinato territorio. La realizzazione di piattaforme di promozione integrata del territorio, capace non solo di promuovere e commercializzare la ricettività all’aria aperta, ma anche di offrire pacchetti turistici differenziati, club di prodotto esclusivi, itinerari e percorsi personalizzati, enogastronomia, cultura e territori, potrà sicuramente generare la differenza.

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Anche la predisposizione di una piattaforma B2B, riservata agli associati, potrebbe dar modo di potenziare le singole opportunità commerciali attraverso community di buyer nazionali ed internazionali; inoltre, lo stesso canale di comunicazione potrebbe permettere alle singole imprese risparmi ed agevolazione nelle politiche di acquisto e approvvigionamento, questo grazie ad attività di gruppi di acquisto e strategie commerciali condivise.

Per la particolare tipologia di turisti di queste strutture ricettive, caratterizzati da un’accentuata dinamicità, dal desiderio di conoscenza del patrimonio culturale, storico ed artistico dei territori visitati, una struttura ricettiva all’aria aperta può costituire e rappresentare, non solo un luogo di pernottamento, ma può essere in grado di proporsi come parte integrante di “un’esperienza turistica” dove si possa offrire della vera e propria “accoglienza territoriale.

Un sistema costituito non solo da campeggi e villaggi, ma anche da parchi naturali, da aziende cultrici e produttrici dell’enogastronomia locale, dai borghi storici o naturali, dalle attività sportive e ricreative; tutti nella consapevolezza e nell’appartenenza di un sistema di rete, in grado di promuovere al meglio le caratteristiche e le potenzialità del territorio, innescando forti sviluppi nell’indotto, nella socializzazione e nello scambio interculturale, nella conoscenza e nella sensibilità di un turismo sostenibile. ✻

Occorre facilitare la trasformazione dei campeggi da aziende del settore della ricettività in aziende dell’accoglienza territoriale, anche in collaborazione con le strutture pubbliche esistenti sul territorio, allo scopo di rendere massima l’interazione con le altre realtà circostanti."

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PIANETA TURISMO

Open Tourism: il campeggio prossimo venturo Cambiano le istanze e i desideri dei nuovi protagonisti della vacanza all’aria aperta di Nicolcarlo Genovese

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l Tourig Club Italiano è una organizzazione storica ed autorevole in materia di turismo, la quale testimonia che a cavallo delle due guerre mondiali attraverso l’introduzione dei campeggi temporanei in montagna nasceva in Italia una nuova forma del turismo che nel tempo sarebbe diventato il secondo modo di fare vacanza in ambito nazionale: il campeggio ed il villaggio turistico. Nel secondo dopoguerra il campeggio diverrà marino e da allora rappresenterà una opzione amata ed apprezzata da milioni di ospiti italiani e stranieri. Poco meno di un secolo fa l’escursionismo muoveva, anche letteralmente, i suoi primi passi sulla base di una esigenza e di un desiderio di scoprire luoghi e paesaggi in una esperienza di “immersione” nella natura. Oggi, a cinque generazioni di distanza, il nucleo di quella tipologia turistica fatta di “esperienza dentro l’ambiente” rimane inalterato ed anzi in questo scorcio di XXI secolo rafforza i suoi tratti fondativi.

A beneficio di chi desideri compren-

dere il settore e le sue dinamiche vale la pena tentare una ricognizione del perimetro nel quale oggi si colloca il segmento dell’ospitalità all’aria aperta in Italia. Come è buona prassi partiamo da uno sguardo alla domanda e dalle sue motivazioni. A partire dagli anni ’80 si sono affermate due distinte categorie di ospiti che con licenza potremmo definire gli itineranti ed i confortevoli. I primi discendono direttamente dagli amanti del campeggio puro ed alle tende più o meno grandi e confortevoli degli anni ’60 e ’70 hanno sostituito i veicoli ricreazionali, cambiando il volto dei campeggi che da strutture molto semplici hanno cominciato ad articolare la loro offerta proprio per la maggiore e più intensa presenza di camper e caravan. Inizialmente in larga misura i roulottisti erano stranieri ma con il tempo, verso la fine degli anni ’80 e negli anni ’90, sono diventati predominanti gli italiani mentre i camper diventavano più numerosi delle roulotte. Oggi il fenomeno ha arrestato la sua crescita e fa

registrare nel settore circa il 9% degli arrivi ed il 16% delle presenze con un parco circolante di 225 mila camper e 64 mila caravan, solo in Italia.

Questi ospiti hanno caratteristiche comuni e stili di fare vacanza ben connotati e definiti. Il loro profilo sociologico è di persone in età matura, in genere coppie, raramente con figli, di status medio o medio alto, ex professionisti o pensionati. Amanti del campeggio e della socializzazione si muovono in gruppo e fanno vacanze piuttosto lunghe. Hanno esigenze personali relativamente scarse, mentre per i loro mezzi sempre più sofisticati richiedono assistenza e servizi di alto livello. Questo segmento ha registrato nel 2018 in Italia un movimento di oltre 2 milioni di arrivi e 11 milioni di presenze, dei quali il 55% generati da flusso interno e dal 45% da ospiti stranieri. Il tempo medio di permanenza nelle strutture è di 5,5 giorni con una spesa media pro capite di 60 euro per giorno.

A questo gruppo dalla fine degli anni ‘ 90 si sono aggiunti i cosiddetti “con33

PIANETA TURISMO fortevoli”. Sono, per lo più giovani coppie con figli che esprimono una specifica domanda di contatto con la natura e nel contempo richiedono e ricercano un livello di confort medio alto per la loro ospitalità. La risposta a questa tipologia di domanda è stata data con le mobilhome: strutture moderne ed attrezzate, dotate di ogni confort, la cui disponibilità ha rigenerato ed allargato il numero e la qualità degli ospiti negli ultimi due decenni, facendo registrare oltre il 40% degli arrivi ed il 50% delle presenze totali.

Se si osserva l’andamento delle presenze e degli arrivi nel nuovo secolo si comprende come la crescita sia stata costante su entrambi i valori con limitate eccezioni (2007 e 2013).

Questo trend conferma che tra congiuntura economica, sfavorevole in maniera pressoché costante dal 2008, e nuove motivazioni, gli ospiti hanno guardato al turismo all’aria

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aperta non come ad una alternativa più economica della vacanza tradizionale ma piuttosto come ad una scelta necessaria per coniugare alla vacanza attese ed istanze nuove. Quel che emerge, infatti, è che gli ospiti si aspettano dalla vacanza qualcosa di nuovo, qualcosa di bello, qualcosa di semplice e qualcosa di piacevole. Tradotto: voglio vedere nuovi posti o scoprire nuove cose in posti che conosco; vogliono immergersi in una esperienza che includa la bellezza dei luoghi o delle architetture; vogliono la loro libertà e la possibilità di avere a portata di mano gli strumenti per esaudire i desideri; vogliono provare cose e situazioni che portino il ricordo di momenti unici. L’insieme trova nell’open tourism la sua naturale disponibilità e fruibilità. Infatti gli ospiti guardano alla vacanza in campeggio o in villaggio turistico come ad una occasione per esplorare e vivere un territorio ricco

di emergenze ed esperienze piacevoli ed uniche. Nessuna altra modalità implica e risponde a queste attese in maniera altrettanto soddisfacente.

Questa peculiarità deve far riflettere chi gestisce l’offerta, perché può rappresentare la chiave di uno sviluppo e di una crescita aziendale che possono portare il settore ad ulteriori livelli di eccellenza. In seno a questa tendenza si assiste da circa un lustro ad una filiazione della domanda che si ramifica e specializza. Il glamping, l’esperienziale, il campeggio a vocazione sportiva sono oggi realtà cui guardare per differenziare ed articolare l’offerta ed intercettare nuovi flussi di domanda. Comprendere, analizzare ed elaborare queste dinamiche è la via da seguire per rivitalizzare ed adeguare le aziende, consentendo loro di affrontare un futuro prossimo con strumenti adeguati alle nuove e sempre più diffuse tendenze della domanda. ✻

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Sipac un evento che dura tutto l’anno

Già in estate la preparazione del più importante salone per il turismo all’aria aperta, un appuntamento che prosegue per dodici mesi

L’

estate è un periodo davvero frenetico e produttivo per il settore dell’open air: da un lato i campeggi presi d’assalto dai turisti, dall’altra le aziende che devono mettere a frutto un inverno intenso di lavoro per offrire i migliori servizi ai

di Sara Alvaro proprietari di camping e villaggi. Ed è proprio col caldo estivo che il Sipac inizia a lavorare per poter presentare tutte le novità agli imprenditori e ai visitatori che quest’anno parteciperanno alla IX edizione del Salone professionale dell’open air, che come consueto si svolgerà il 20 e il 21 No-

vembre a Padova. Quello del 2019 sarà davvero l’evento fieristico delle novità, centrato sempre di più sulle relazioni professionali e i contatti di qualità, che sono una garanzia per l’appuntamento padovano, per di più arricchito da uno spirito innovativo che caratterizzerà l’evento.

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Lo spirito di innovazione del Sipac si potrà constatare soprattutto per quanto riguarda la comunicazione dell’evento stesso.

A cominciare dai rapporti con il pubblico."

Come già preannunciato durante la scorsa edizione, in uno scenario turistico ricettivo sempre più in fermento come quello a cui il Sipac si rivolge, il salone leader del settore open air non può essere da meno presentando ancora una volta le più avanzate soluzioni tecnologiche, sia per quanto riguarda i materiali che le attrezzature. Ma lo spirito di innovazione si potrà cnostatare soprattutto per quanto riguarda la comunicazione dell’evento stesso. A cominciare dai rapporti con il pubblico: sempre più digitale, dinamico, attento e poliedrico anche nel linguaggio. Il Sipac si adeguerà a questo stile, ma senza mai tradire il profilo altamente professionale che lo contraddistingue. Già da l’anno scorso è stata introdotta la novità dei profili social, costantemente aggiornati per anticipare ed introdurre durante l’anno i temi che saranno affrontati nella due giorni padovana.

Per consolidare questa “evoluzione” si è proceduto al restiyling del sito web ed è stato inaugurato un blog aziendale col quale tenere aggiornate le aziende e i campeggi sulle novità del mondo dell’open, sia da un punto di vista tecnico che turistico.

In cosa consiste in definitiva la principale caratteristica del Sipac, pur con le novità appena descritte? Soprattutto nel non essere soltanto un appuntamento fieristico specialistico che a fine Novembre crea un ponte professionale tra imprese leader e operatori del settore; bensì un evento

che dura un anno intero, mettendo in rete aziende e campeggi soddisfacendo le esigenze di entrambe le realtà, grazie alla possibilità di usufruire della più grande potenzialità del web: la visibilità. Per rimanere in questo ambito non mancherà certo lo spazio da dedicare durante l’evento ad una delle aree che più hanno catturatol’attenzione e l’interesse degli operatori: quella dedicata al web marketing e al booking online.

Nel corso della manifestazione i proprietari e i gestori dei campeggi, potranno chiedere direttamente ai professionisti del settore consulenza e previsioni circa le proprie esigenze di visibilità e presenza sui mercati internazionali, tramite delle strategie di web e social media marketing personalizzate allo scopo di raggiungere i propri obiettivi di business. Il Sipac, studiando attentamente il mercato e i trend del momento, ha pensato di dare spazio a una delle richieste al momento più ricorrenti da parte della potenziale clientela : il glamping, ovvero la tendenza di combinare lusso e green; combinazione in questo momento particolarmente in voga e che spinge sempre più turisti a scegliere una vacanza “glamping”, piut-

tosto il “solito” camping.

Al Sipac sarà possibile interagire con aziende che producono e commercializzano tende già allestite, arredate con mobili di design e spesso pezzi unici realizzati da artigiani. Le tende sono spaziose e hanno tutte le comodità di una camera di hotel: letti, lenzuola, armadi, specchi e anche il bagno privato. I proprietari dei campeggi, in questa occasione, potranno approfittare per chiedere informazioni e consulenza personalizzata per il proprio campeggio.

Ovviamente non mancherà il convegno organizzato dalla FAITA FederCamping, evento imperdibile per fare il punto della situazione del settore open air, rilanciarsi verso nuovi obiettivi e soprattutto aggiornare le proprie conoscenze e competenze con l’opportunità di ascoltare esperti e professionisti di varie discipline che interagiscono con la gestione e la progettazione aziendale nel turismo all’aria aperta. ✻ 37

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Con i giusti accessori è possibile rispettare il design dei luoghi di vacanza fornendo dotazioni belle, confortevoli, adattabili ad ogni esigenza e rimovibili quando non servono. Questo il bagno realizzato con la collaborazione di ProfiloSmart in occasione del SiaGuest 2018 per Hotel in Motion, installazione del gruppo Wellness 7.0.

Dalla camera all’ospitalità accessibile In corso a Bibione un esperimento i cui primi risultati si vedranno dalla prossima stagione balneare Roberto Vitali

CEO Village for All

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l decreto legge che attribuisce l’accessibilità alle strutture turistiche ricettive al momento stabilisce che una struttura è da ritenersi “accessibile” se ha almeno due “camere-disabile”, cioè stanze opportunamente attrezzate, ogni quaranta. Di solito è dichiarata “accessibile” una camera che ha in dotazione un wc, un lavandino e uno specchio speciali; quest’ultimo magari regolabile con una manovella, oltre ad un certo numero non definito di maniglioni e corrimano di sostegno. Tuttavia la norma non

Flavia Coccia

responsabile progetti ISNART e presidente del comitato per la promozione del turismo accessibile

è “prescrittiva” bensì prestazionale. Ciò significa che non vi è alcun controllo o indicazione per ottenere l’effettiva ergonomicità delle dotazioni ed è lasciato all’iniziativa e alle competenze di chi gestisce le strutture stesse rendere le camere effettivamente fruibili ai disabili curando il corretto posizionamento delle attrezzature.

Questo purtroppo ha creato in certe situazioni una distorta percezione delle effettive esigenze di un target per niente secondario della potenziale clientela. Ciò significa che talvolta

Chi è Village for all

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Village for all è un’azienda di innovazione turistica specializzata in turismo accessibile. Aiuta le imprese, gli enti pubblici e privati o le associazioni ad affrontare questo mercato con un metodo di lavoro consolidato, una vasta rete di relazioni nazionali e internazionali, frutto dell’esperienza decennale maturata direttamente sul campo.✻ 39

PIANETA TURISMO la presenza del logo internazionale, l’ormai nota stilizzazione dell’omino in carrozzella, non garantisce che la struttura sia effettivamente e pienamente fruibile. Oltretutto sembra che per la normativa, e per la cultura di un gran numero di professionisti dell’ospitalità, i disabili siano unicamente quelli che hanno perso l’uso delle gambe, dimenticando tutti gli altri, come i ciechi, gli ipovedenti, i sordi o addirittura gli over 65, una

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Bibione totalmente accessibile. Il progetto

È un visitatore spesso trascurato dal sistema turistico; eppure, per caratteristiche, rappresenta per molti versi il turista ideale: fatica a trovare una destinazione che risponda alle sue necessità, predilige i periodi di bassa stagione e le vacanze lunghe, ha una capacità di spesa medio-alta. In questo identikit “turistico” si riconoscono quasi 140 milioni di persone in Europa, tutte accomunate da problematiche di accessibilità che possono riguardare disabilità motorie, mamme in gravidanza, individui che devono affrontare un'invalidità temporanea.

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categoria questa sempre più numerosa a causa dell’inverno demografico che tutta l’Europa sta attraversando.

Assolutamente ignorate poi le famiglie con bambini piccoli, che pur essendo in possesso di tutte le abilità e capacità psicofisiche devono faticare non poco nel gestire carrozzine, passeggini, borse ricolme di ogni sorta di accessori per i propri bebé in spazi che non prevedono questo tipo di

Proprio a loro si rivolge “Bibione destinazione ospitalità accessibile”, il progetto che punta a fare della nota località balneare veneta la prima destinazione italiana totalmente accessibile. L'iniziativa si avvale della collaborazione di Village for all, operatore specializzato in turismo accessibile e prevede una precisa road map e quattro parole chiave: informare, formare, comunicare, promuovere. Giuliana Basso, presidente del consorzio di promozione turistica Bibione Live, ha sottolineato come si debba lavorare su servizi, strutture e atteggiamento di tutta la località, operatori in primis. ✻

“ingombri”. Avete mai provato per esempio a spingere un passeggino in una spiaggia sabbiosa? Ebbene, fatelo e poi ne riparliamo.

Per farla breve attualmente durante la costruzione o la ristrutturazione di un albergo o di un camping-villaggio l’obiettivo è di solito fare il minimo indispensabile, giusto quello che l’attuale normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche chiede, per renderle un minimo accessibili. Il risultato è che per lo più questo tipo di “accessibilità” riesce a scontentare tutti quanti: i clienti che disabili non sono perché le camere, le case mobili o i bungalow attrezzati acquisiscono un look troppo ospedaliero; e anche i disabili veri e propri che non trovano le dotazioni funzionali alle loro effettive necessità.

Purtroppo gli imprenditori si rendono conto dell’inadeguatezza dei loro sforzi quando ospitano disabili che si lamentano del fatto che la camera segnalata come accessibile per loro non lo è affatto, perdendo così dei clienti. Solo a questo punto qualcuno comincia a chiedersi come risolvere l’apparente enigma: rispettare un obbligo normativo in modo tale che il surplus di spesa valga effettivamente lo sforzo fatto, ovvero ottenga il soddisfacimento del cliente. E magari riuscire anche nella quadratura del cerchio: avere camere effettivamente accessibili e che possano essere utilizzate pure quando nella struttura non sono presenti clienti disabili.

Ma come fare per passare da una concezione di accessibilità che si limita ad alcuni, pochi, interventi su una camera ad un’altra che potremmo definire di ospitalità accessibile?

Ovvero trasformare il proprio hotel o campeggio in un luogo accogliente e funzionale per tutti, disabili e famiglie?

Di solito l’argomento viene affrontato dal punto di vista del singolo imprenditore. Questa volta proviamo ad adottare il punto di vista del turista.

Innanzitutto è assurdo fargli trova-

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Purtroppo gli imprenditori si rendono conto dell’inadeguatezza dei loro sforzi quando ospitano disabili che si lamentano del fatto che la camera segnalata come accessibile per loro non lo è affatto."

re una camera “accessibile” quando poi tutto intorno è pieno di ostacoli e barriere e questo aspetto non è quasi mai preso in considerazione da chi deve fare la “governance“ del turismo sul territorio. Eppure chi fa impresa dovrebbe avere come obiettivo non il mero rispetto delle norme ma la completa soddisfazione del cliente,

PIANETA TURISMO che sovente si trasforma in un maggior giro di affari. Ecco dunque che diventa necessario e urgente fare un passo in avanti verso questa nuova cultura dell’ospitalità accessibile, poiché il potenziale mercato è già molto ampio e prevedibilmente in ulteriore crescita. Ciò significa che il cliente deve trovare ad attenderlo non solo una camera perfettamente funzionale alle sue esigenze ma una intera struttura capace di fargli vivere pienamente l’esperienza della vacanza, fruendo di tutti i servizi disponibili. Il cliente disabile – permanente o temporaneo - infatti non è diverso da tutti gli altri e le sue aspettative di relax, sicurezza e soddisfazione sono le stesse.

Ovviamente non può essere il singolo imprenditore a farsi interamente carico di un simile cambio di mentalità dunque occorre che l’attenzione si sposti dalla singola struttura ricettiva a tutta la destinazione turi-

stica. Ciò significa servizi adeguati e coordinati, informazione puntuale e attendibile, capacità di comprendere i bisogni della clientela e trovare le risposte giuste. Anche fuori e intorno alla singola struttura.

E’ insomma necessario avviare un percorso avvalendosi di competenze e conoscenze adeguate e consolidate.

Per questo Village for all ha messo a punto un nuovo protocollo di lavoro che sta applicando a Bibione, località turistica in provincia di Venezia, dove per la prima volta si sta per realizzare una destinazione in grado di offrire ospitalità accessibile. I primi risultati si potranno vedere fin dalla prossima stagione balneare, ma le attività proseguiranno anche per tutto il 2020.

Informazione, formazione e accessibilità trasparente sono le basi da cui partire. Tutti gli sviluppi del progetto verranno presentati sul sito Projectforall.net. ✻

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FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL

Viaggi e Digital Il comportamento dei turisti e l'importanza del contatto umano di Carlotta Invrea In un’epoca in cui la quasi totalità delle persone ha un accesso ad internet, l’acquisto di beni e servizi è sempre di più un’esperienza da fare online: non solo per i prodotti tecnologici, libri, e accessori, ma anche le spese domestiche.

In questo scenario ovviamente non fanno eccezione i viaggi ed il turismo, la cui presenza online è considerata dagli utenti oramai scontata, non solo con i siti internet ma anche nei vari portali di riferimento, così come sui canali social, innanzitutto Facebook e Instagram.

Nel 2018 il mercato dei viaggi in Italia ha raggiunto i 58,3 miliardi di euro, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. Questa crescita può essere ricondotta a due fattori: l’export turistico, le vendite di servizi turistici a viaggiatori che dall’estero vengono in Italia; booking ed e-commerce, settore in cui i trasporti si confermano la categoria principale, seguiti dalle sistemazioni (bungalow, case mobili, appartamenti…) e dai pacchetti vacanze.

Tra i device più utilizzati, invece, il computer rimane il più rilevante anche se le prenotazioni da mobile sono cresciute del 46% rispetto al 2017, andando a rappresentare il 18% delle transazioni digitali globali. È necessario specificare, però, che il digitale non è solo booking e e-commerce; gli strumenti digitali si stanno dimostrando fondamentali anche dal punto di vista del supporto di tutti gli attori principali dell’offerta con lo scopo

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Nel 2018 il mercato dei viaggi in Italia ha raggiunto i 58,3 miliardi di euro, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente."

di migliorare i loro processi, in particolare di ridurre i costi e offrire una sempre migliore esperienza ai turisti durante il loro tourist journey. Parallelamente ai prodotti classici come gli alloggi, i trasporti, i pacchetti, si sta affermando sempre di più il mercato dei servizi esperienziali e delle attività legate all’enogastronomia, all’arte, al design. Tali attività costituiscono in media il 26% del budget per la vacanza, superando il 31% nel caso di weekend e vacanze brevi, fino a tre giorni.

Come è emerso dai dati dell’Osservatorio innovazione digitale del turismo del Politecnico di Milano, pur avendo come riferimento il mondo degli hotel, il 51% dei turisti acquista solitamente almeno un servizio aggiuntivo rispetto al semplice soggiorno e solo il 24% lo ha acquistato online. Tra i servizi più richiesti troviamo l’accesso all’area ristorante, all’area benessere e la connessione wi-fi.

Sicuramente anche per i camping village lo scenario è simile con l’up-selling e cross-selling in struttura di servizi ed escursioni.

In questo scenario le agenzie di viaggio hanno capito che la loro competitività dipende dalla capacità di mantenere stabile la relazione con il cliente durante il customer jour43

FOCUS | WEB MARKETING & SOCIAL ney, anche grazie agli strumenti digitali che permettono una migliore customer care. Nel 2018, rispetto al 2016, sono saliti dal 42% al 52% i clienti che sono stati ricontattati dalle agenzie al ritorno dalla vacanza per una proposta di riacquisto.

Il digitale può correre in aiuto con il duplice vantaggio di avvicinare consulente e cliente e consentire l’integrazione tra esperienza online e offline.

Gran parte dei turisti digitali, che svolge online almeno una fase del viaggio come la ricerca delle informazioni, le prenotazioni, la condivisione di un’esperienza, la scrittura di recensioni, si rivolge ancora ad agenzie e consulenti di viaggio per avere la sicurezza di trovare informazioni corrette. Il 31% dei turisti digitali si reca in agenzia per organizzare una vacanza lunga o di almeno tre notti.

Questo ritorno al “contatto umano” è merito anche dei comportamenti virtuosi delle agenzie stesse che si stanno attrezzando per coltivare una relazione sempre più duratura con il cliente, facendo leva sui propri elementi distintivi: garanzia di esperienza, sicurezza, empatia e personalizzazione.

Per le agenzie di viaggio e le aziende del travel, le principali difficoltà riscontrate nel retail turistico riguardano la sfera dell’accessibilità. Le barriere da abbattere sono di vario tipo, ma prima di tutto psicologiche: molti clienti non entrano per timore di dover pagare una tariffa maggiore, mentre ancora in pochi casi il punto vendita è visto come un luogo in cui si possono prendere spunti per ampliare le esperienze durante le vacanze. Esistono anche barriere legate al tempo: spesso gli orari di apertura non sono compatibili con le esigenze e il tempo libero di ogni cliente.

Lo spazio per le agenzie nella distribuzione turistica è ancora decisamente ampio anche se è necessario intraprendere un lavoro che dovrebbe svilupparsi soprattutto su due direttrici: gli strumenti digitali, essenziali per

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il customer care e che determinano la competitività stessa delle agenzie, e mantenere un’ottica strategica guardando anche l’esempio di altri settori.

Focalizzandoci sul mondo dei camping village, con i dati alla mano nel network KoobCamp, le statistiche sono molto variabili a seconda della tipologia di struttura turistica.

Per una grande realtà con un brand conosciuto, circa il 50% delle visite e il 70 % delle prenotazioni si conclude attraverso i motori di ricerca, come ultimo tassello del funnel, in quanto gli altri canali (referral, social etc.) sono preminenti negli altri touch point del digital tourist journey.

Grande rilevanza è riconducibile ai portali pubblicitari, spesso prima ancora dei social e di eventuali investimenti di pubblicità su Google, da gestire correttamente ed in modo strategico per ottenere dei risultati concreti. Molto disomogenei nel panorama del turismo italiano i mercati internazionali di incoming. Per le prenotazioni di strutture nel nord d’Italia il mercato tedesco supera il 45% delle richieste di prenotazione, seguito da quello olandese, svizzero e danese.

Volgendo invece lo sguardo a prenotazioni di vacanze in strutture di piccole-medie dimensioni, in particolare del centro sud d’Italia lo scenario cambia e vede non meno del 40% delle prenotazioni da utenti italiani, con picchi maggiori del 90% e tra i mercati esteri, oltre a quello tedesco e quello olandese, talvolta anche quello francese sta diventando rilevante.

Se vogliamo parlare di dispositivi, più del 50% degli utenti arriva dal mobile, solo il 30% da desktop e il 15% da tablet. Tuttavia il 65% delle prenotazioni, alla fine, si conclude da desktop.

Cosa è importante fare quindi?

Ovviamente tenere in considerazione i comportamenti dei turisti quando sono nella fase di ricerca e pianificazione di una vacanza è importante. I dati che abbiamo appena riportato sono fondamentali per riuscire ad incontrare i turisti in ogni momento e micro momento del customer journey, sapendo che prima di arrivare a prenotare l’utente vaglierà attentamente tutte le proposte che ha incontrato nel suo percorso di acquisto navigando, sia da mobile che da desktop, non solo uno ma a volte più di sette siti e portali differenti.

Quindi è fondamentale avere siti ovviamente responsive ed essere presenti sui principali portali di riferimento, e dotarsi di una strategia di web marketing che sappia rispondere agli obiettivi che ogni campeggio e villaggio deve avere per consolidare e fidelizzare i turisti. La strategia è fondamentale per non lasciare nulla al caso e aumentare quindi il numero di prenotazione dei target desiderati: per farlo è sufficiente affidarsi alla consulenza di esperti che sappiano accompagnare la struttura turistica nella corretta definizione e gestione di tutte le azioni di web-marketing. ✻.

FOCUS | AMBIENTE E NATURA

I rifiuti: un problema, anche nei camping Con la raccolta differenziata e il riciclaggio è possibile diminuire la quantità dei rifiuti di Silvia Benedetti

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Secondo il Rapporto rifiuti urbani 2018 redatto dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), il dato di produzione del rifiuto urbano relativo al 2016, a livello di UE 28, è di circa 246,6 milioni di tonnellate, con un incremento rispetto al 2015 dello 0,7%, mentre il rifiuto pro-capite, tra il 2015 e il 2016, è di 483 kg/abitante per anno. Sempre secondo lo stesso rapporto nel 2017 la produzione in Italia dei rifiuti urbani (RU) si attesta a 29,6 milioni di tonnellate, facendo rilevare una riduzione dell’1,7% rispetto al 2016.

La produzione pro capite, espressa in chilogrammi per abitante è pari a 489 chilogrammi per abitante, con una riduzione percentuale dell’1,6% rispetto al 2016.

Nonostante la flessione nella produzione il valore è ancora troppo alto. Fortunatamente la maggioranza dei cittadini se ne rende conto ed è disposta a dare il proprio contributo per risolverlo, impiegando in maniera più efficiente le risorse, cercando di produrre meno rifiuti, evitando sprechi e, quando ciò non è possibile, aumentare in modo sostanziale il riciclaggio dei rifiuti urbani e dei rifiuti d'imballaggio.

La “raccolta differenziata” è il primo passo verso questa direzione. Infatti, attraverso la raccolta differenziata il

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Nel 2016, a livello di UE 28, sono stati raccolti circa 246,6 milioni di tonnellate di rifiuti, con un incremento rispetto al 2015 dello 0,7%."

cittadino può separare frazioni merceologiche omogenee di rifiuti al fine di facilitarne l’avvio a riciclaggio.

Ma che cosa si intende per raccolta differenziata?

Ai sensi dell’art. 183, comma 1, lettera p) per raccolta differenziata si intende «la raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico».

Si tratta del modo migliore per preservare e mantenere le risorse naturali, a vantaggio nostro e delle generazioni future. Chi sceglie di andare in campeggio ha sicuramente cura e rispetto per l’ambiente. Quando si va in vacanza 45

FOCUS | AMBIENTE E NATURA la prima regola è sicuramente rilassarsi, ma è importante non trascurare le buone abitudini: riduci, riusa, ricicla sono le parole chiave di un comportamento eco-virtuoso.

All’interno di una struttura turistica come i campeggi ed i villaggi turistici in genere, occorre rispettare le regole che ci vengono indicate. La prima cosa da fare è informarsi sulle modalità di raccolta dei rifiuti. All’interno del campeggio ci sarà una o più isole di raccolta dei rifiuti dove l’ospite può accedere, secondo le modalità indicate dal campeggio stesso, mettendo negli appositi contenitori, forniti dal Comune, i rifiuti prodotti, quali, ad esempio: imballaggi in carta e cartone; imballaggi in plastica; contenitori in vetro; contenitori in metallo; scarti alimentari ed organici; indifferenziato.

In alcuni casi è possibile trovare un contenitore per imballaggi misti per la raccolta di vetro e metallo ovvero di plastica e metallo. E’ inoltre possibile trovare contenitori per la raccolta di altri rifiuti riciclabili, quali legno, pile e batterie, farmaci scaduti.

A disposizione dell’ospite ci sarà il materiale informativo che darà tutte le indicazioni su quale tipologia di rifiuti possono essere portati. Nel caso della plastica, ad esempio, occorre stare attenti a gettare esclusivamente gli imballaggi, come, ad esempio, bottiglie, vasetti e barattoli di plastica, piatti e bicchieri di plastica usa e getta (privi di

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residuo di cibo), detersivi e shampoo, buste e sacchetti di plastica, confezioni o contenitori di alimenti in plastica o polistirolo per uova, ecc.

Per quanto riguarda il rifiuto organico si potranno gettare scarti di cibo, di frutta e verdura, alimenti avariati, gusci d’uovo, fondi di caffè, pane, foglie, fiori recisi, piante, terriccio dei rinvasi, carta assorbente, tovaglioli, salviette e e fazzoletti di carta, tappi di sughero, ecc. La regola più importante è ridurre al minimo la produzione del rifiuto indifferenziato.

Abituarsi a nuove regole non è mai facile, nonostante ci sia la buona volontà da parte del campeggiatore. Ma grazie alla nuova norma UNI 11686:2017, entrata in vigore il 28 settembre 2017, sui Waste Visual Elements, i colori e, più in generale, gli elementi visivi che identificano i contenitori per la raccolta dei rifiuti urbani dovrebbero essere uniformi in tutta Italia.

I colori indicati dalla norma sono: blu per gli imballaggi di carta e cartone; marrone per l’organico e gli scarti alimentari; giallo per gli imballaggi in plastica; turchese per i contenitori in metallo; verde per i contenitori in vetro; grigio per l'indifferenziato.

Questo aiuta l’ospite del campeggio ad individuare fin da subito il contenitore corretto dove gettare il proprio rifiuto, esattamente come se fosse a casa propria! ✻.

FOCUS | AMBIENTE E NATURA

Pest Control nei Camping Per sconfiggere gli ospiti indesiderati si può far ricorso a metodi “naturali” molto meno invasivi di quelli chimici tradizionali di Fabio Agabiti Rosei

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el corso degli anni il numero dei turisti che scelgono i campeggi come luogo di vacanze sia estive che invernali è in crescita. Questo ha orientato le strutture turistiche ad offrire servizi sempre più complessi ed articolati e oggi esistono delle realtà in grado di poter ospitare migliaia di turisti durante la stagione; fatto che rende tali aree molto simili a delle piccole aree urbanizzate con tutte le problematiche connesse. Oltre a questo si deve aggiungere che il turista è molto più esigente di un normale cittadino e per il tempo che rimane in villeggiatura non vuole sicuramente avere a che fare con animali infestanti come zanzare, topi e mosche.

Purtroppo i trattamenti necessari per risolvere tali problematiche sono prevalentemente chimici e la preparazione ed esecuzione richiedono un’attenta comunicazione e verifica di alcune precauzioni da parte degli ospiti delle strutture, come la chiusura delle finestre, la rimozione del bucato, perfino l’allontanamento dal campeggio degli stessi ospiti e di eventuali animali domestici. Questo almeno è ciò che finora chiedono di fare la maggior parte delle imprese di disinfestazione, ma esistono delle procedure innovative e preventive che possono essere adottate per risolvere il problema di infestazione senza disturbare eccessivamente i campeggiatori La presenza di zanzare è uno dei maggiori problemi che

possono insorgere durante la stagione estiva. I campeggi sono degli habitat ideali per la moltiplicazione e lo stazionamento di questi insetti.

Innanzitutto si deve chiarire che non tutto quello che punge è una zanzara; vi sono altri ditteri ematofagi che però hanno tutti una caratteristica in comune: si riproducono in acqua. Il primo suggerimento per prevenire la proliferazione dunque è fare in modo che non ci siano punti di acqua stagnante come sottovasi, annaffiatoi, vasche.

Se non fosse possibile risolvere il problema del ristagno si possono usare delle pasticche larvicide totalmente naturali che contribuiscono ad interrompere il ciclo vitale e quindi ad abbassare di molto la presenza di insetti. Se nonostante queste piccole operazioni di prevenzione il problema diventa insostenibile allora è necessario ricorrere ad un intervento più drastico per abbassare la popolazione di insetti presente nel campeggio. Come accennato tali operazioni possono essere eseguite con metodi tradizionali, quindi evacuando il campeggio per il periodo di trattamento; oppure con metodi innovativi mediante utilizzo di sostanze a derivazione naturale che hanno la capacità di allontanare gli insetti rendendo l’ambiente non più adatto per loro senza però danneggiare in alcun modo gli altri insetti e soprattutto senza dover adottare provvedimenti restrittivi per tutelare la salute degli ospiti.

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FOCUS | AMBIENTE E NATURA Anche la presenza delle mosche può essere controllata mediante utilizzo di sostanze naturali ma questo insetto infestante si controlla molto bene pure con sistemi di prevenzione e cattura totalmente naturali che possono essere adottati con facilità; tra questi i dispositivi di cattura massiva costituiti da contenitori con un particolare odore che attira in modo molto efficace le mosche.

Sempre per gestire al meglio la presenza di insetti volanti fastidiosi è possibile utilizzare anche vari modelli di lampade che utilizzano una luce particolare per attirare gli insetti che vengono catturati in vari modi. Per questi dispositivi è importante il loro posizionamento da parte di personale esperto e soprattutto la sostituzione del neon almeno ogni dodici mesi, oltre i quali perde di efficacia.

Come per le mosche esistono sistemi di cattura e dissuasione anche per le pericolose vespe e per i calabroni. Anch’essi devono essere installati da personale qualificato che potrà fornire il dispositivo adatto per ciascuna particolare situazione.

Infine il problema topi e ratti. È chiaro che un ambiente molto naturale come i campeggi possa diventare la base per colonie di roditori, soprattutto se nelle vicinanze passa una ferrovia.

Purtroppo è impensabile estinguere in un determinato ambiente tutti i roditori ma è possibile tenerne sotto con-

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trollo il numero. Certamente se tale numero dovesse aumentare oltre misura diventa necessario intervenire ma con grande attenzione, perché spesso le sostanze derattizzanti utilizzate sono assolutamente velenose non solo per i topi ma anche per gli altri animali e per le persone.

Per questo motivo e soprattutto in questi casi è opportuno ricorrere a tecniche di controllo naturale che escludono il ricorso ai classici bocconi avvelenati.

A tal proposito esistono sia attrezzature meccaniche di cattura sia sostanze naturali a grande potere repellente che possono contribuire in modo molto efficace a risolvere il problema. Importanti anche in questo caso le operazioni di prevenzione che possono essere adottate, innanzitutto mantenere pulite le aree di stoccaggio rifiuti, in particolare quelli organici.

In conclusione l’esecuzione di questi lavori di bonifica deve essere fatta da imprese che hanno procedure in grado di garantire la sicurezza degli ospiti e soprattutto che possano garantire l’efficacia del trattamento; a garanzia di ciò è sempre bene richiedere credenziali prima di affidare l’esecuzione di lavori di disinfestazione e derattizzazione con tecniche innovative e senza utilizzo di sostanze chimiche tossiche o nocive.

La professionalità in questi casi è d’obbligo perché si va ad agire sia sull’ambiente che sulla salute delle persone. ✻

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FAITA INFORMA

ABC della comunicazione per le associazioni regionali In sintesi alcune indicazioni per rendere più efficace il modo di comunicare della Faita di Nicolcarlo Genovese

P

er ottenere risultati la comunicazione ha bisogno sostanzialmente di tre prerequisiti: forma, contenuti ed obiettivi. Per quanto riguarda la forma, il discorso riguarda essenzialmente le associazioni regionali, prima delle aziende, le quali devono comunicare in maniera riconoscibile; ovvero la comunicazione deve essere sempre uguale a sé stessa e deve essere ricalcata sulla forma ad essa data dalla Federazione nazionale. Questo per un motivo pratico: sfruttare la visibilità e la credibilità già acquisita attraverso la memoria e la referenzialità del contenuto già strutturati nel corso dei trascorsi vent’anni di attività che la Federazione nazionale ha messo in campo. Tutto ciò, banalmente, significa che c’è un marchio – quello della associazione regionale – che deve essere ben visibile in ogni documento prodotto. Ad esempio nel caso di un comunicato stampa il marchio, o logo, deve essere posizionato in alto e deve essere sempre declinato l’oggetto. Non si deve dare per scontato che si tratta di un comunicato stampa, ma va scritto. Deve inoltre avere una lunghezza accettabile, che potremmo circoscrivere in venti righe. Se non si riesce a dire in venti righe quello che si vuole significa che non lo abbiamo chiaro neppure noi. Bisogna insomma saper essere esaustivi con pochi e precisi concetti, perché viviamo in un mondo in cui vi è un forte e costante “rumore di fondo“ comunicativo e non è possibile pretendere che l’interlocutore, il quale presumibilmente riceve decine di comunicati stampa al giorno, per ricordare e capire ciò che vogliamo debba leggersi cinque o sei pagine. Non lo farà mai e quindi venti righe sono la quantità massima di spazio in cui condensare i nostri concetti.

Sempre per quanto riguarda la forma ciascun comunicato deve essere firmato e datato, perché chi lo riceve deve poter contattare e interloquire col mittente. Per questo è necessario indicare anche un referente della comunicazione regionale, un numero telefonico, possibilmente di cellulare, un indirizzo di posta elettronica e ogni altro riferimento ritenuto opportuno per assicurare la reperibilità. Per il contenuto dobbiamo sapere che non tutto quello che riteniamo interessante lo è anche per il destinatario.

Occorre pertanto valutare bene nel dare l’informazione 50

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Per ottenere risultati la comunicazione ha bisogno sostanzialmente di tre prerequisiti: forma, contenuti ed obiettivi."

se le notizie fornite abbiano un effettivo interesse per il pubblico che si vuole raggiungere, istituzionale o meno.

Se è così il contenuto deve essere portato in evidenza in quella parte del comunicato che si chiama “sommario” e che consiste nelle prime due righe iniziali.

Come accennato prima queste sono indicazioni che valgono per la comunicazione delle associazioni regionali, ma valgono anche per le singole aziende, anche se occorre modularle. Per una azienda non è sempre consigliabile comunicare in maniera così formale e “bloccata”, come avviene con un comunicato stampa, tuttavia valgono ugualmente i criteri di sintesi, interesse della notizia, reperibilità.Nell’affrontare i contenuti occorre imparare a memoria e applicare i cinque cardini del giornalismo: chi, cosa, come, dove, quando. Se non si è in grado di rispondere a ciascuna di queste domande nelle nostre venti righe non c’è comunicazione. Non nel senso che il messaggio non arriva o non è letto, ma nel senso che non è utile a chi la fa perché manca un pezzo, un elemento fondamentale di ciò che si deve o vuole comunicare.

Un esame semplicissimo da fare al termine della stesura

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FAITA INFORMA

Sarebbe opportuno che anche la Federazione sfruttasse dei canali di comunicazione nuovi, come i social media."

è passare il comunicato ad una persona vicina e vedere se capisce ciò che ci si aspetta che capisca.

Un ultima indicazione riguarda a chi deve rivolgersi la comunicazione. Non tutto può essere detto a tutti con lo stesso linguaggio. Può essere banale ma occorre individuare il proprio target, il bersaglio. Siete una associazione regionale?

Allora dovete parlare a dei mediatori della comunicazione, ovvero a dei giornalisti, e non a dei consumatori.

Bisogna sempre portare nella comunicazione un contributo di autoreferenza istituzionale; ovvero dire che si tratta di una associazione regionale che rappresenta villaggi e campeggi, che sono la seconda realtà italiana nell’ospitalità e quindi anche in ciascuna regione. Eppure campeggi e villaggi non hanno adeguata credibilità e visibilità in ambito legislativo e politico. Perchè? Purtroppo vi è una cultura che dipende dal cemento e dalla ospitalità alberghiera che deriva dall’investimento delle organizzazioni di riferimento infinitamente più forte e che ha portato ad una sovraesposizione di quel tipo di ospitalità.

Sarebbe opportuno che anche la Federazione sfruttasse dei canali di comunicazione nuovi, come i social media.

Dal punto di vista istituzionale – secondo l’opinione di chi scrive – non servono affatto e se alcuni leader politici utilizzano Facebook o Twitter per accrescere la propria visibilità e popolarità non significa che accrescono anche il loro ruolo istituzionale.Questo per una Federazione, che deve avere un profilo istituzionale alto e credibile, non va bene ma i social media possono essere usati se vi sono cose da comunicare e questo avviene se le associazioni regionali si mettono in contatto con il livello nazionale e trasferiscono contenuti: problematiche, risultati, obiettivi raggiunti…

Questo potrebbe consentire alla Faita nazionale di avviare sui diversi canali una frequenza di comunicazione che potrebbe essere seguita non da tutti ma da un cluster interessante per la Federazione stessa. Innanzitutto il mondo del turismo all’aria aperta: gestori di campeggi, indotto, opinion leaders che ruotano attorno a questo mondo e media afferenti al turismo. ✻

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FAITA INFORMA

Assicurazioni su misura per campeggi e villaggi Stipulata la convenzione tra la FAITA e il broker Filippo Fruet, che spiega i vantaggi per gli associati di Patrizia Cantini

F

ilippo Fruet, classe 1961, ha iniziato la sua carriera nel settore assicurativo nel 1982 e per quasi trent’anni ha svolto l’attività di agente per alcune importanti compagnie italiane; nel 2010 ha poi optato per la libera professione diventando un broker.

Qual è il ruolo di un broker e quali sono i suoi compiti?

«La figura del broker assicurativo è stata definita con un decreto legge nel 2005; in pratica, è un intermediario di assicurazione e riassicurazione che sta tra il cliente e le imprese di assicurazione. Il broker svolge la propria attività su incarico dei clienti, presenta e propone loro prodotti assicurativi studiati per le specifiche esigenze e necessità e al contempo presta l’assistenza e la consulenza necessarie in caso di sinistro. Può infine concludere contratti nel caso in cui il cliente gli abbia affidato anche tale incarico.

A me piace definirmi un consulente».

Quindi il broker è un professionista che svolge la propria attività in piena autonomia.

«Questa è proprio una delle condizioni fondamentali per poter svolgere questa attività: totale autonomia nei confronti delle compagnie assicurative. Ma al broker viene anche richiesta l’iscrizione all’albo professionale dopo il superamento di un esame di abilitazione, non deve avere avuto condanne penali e infine è obbligato ad aderire a un fondo di garanzia che ha lo scopo di risarcire gli assicurati e le compagnie per eventuali danni causati dagli intermediari stessi. Insomma, al broker vengono richiesta alta professionalità e assoluta onorabilità».

Come è avvenuto l’incontro con FAITA FederCamping e con il mondo del turismo all’aria aperta?

«Mi sono reso conto che in Italia non esiste un prodotto assicurativo pensato espressamente per la realtà dei campeggi. Assicurativamente il settore è equiparato a quello degli alberghi ma si tratta di due realtà imprenditoria52

“

Il broker svolge la propria attività su incarico dei clienti, presenta e propone loro prodotti assicurativi studiati per le specifiche esigenze e necessità."

li che seppur simili hanno necessità diverse. Ho dunque deciso di condurre uno studio e un’analisi approfondita delle realtà dei campeggi italiani e delle loro esigenze.

Ho innanzitutto raccolto i dati attingendo a varie fonti: il sito istituzionale FAITA, le normative vigenti nel nostro paese, le coperture assicurative in corso, il controllo dei sinistri a livello nazionale presso le principali compagnie e presso i Lloyd, i normativi proposti dalle compagnie e infine la valutazione del rapporto esigenze rilevate e garanzie offerte».

E alla fine di questo studio a quali conclusioni è giunto?

«Come accennavo prima le compagnie assicurative non hanno normativi specifici per il settore dei campeggi, quindi ci sono tutta una serie di eventuali rischi che non sono assolutamente coperti o non lo sono in maniera adeguata. Oltre a questo lo studio ha rilevato come i premi siano generalmente alti e le garanzie offerte insufficienti e limitative».

FAITA INFORMA

Ad esempio quale rischio non è coperto dai normativi delle compagnie?

«Uno tra i tanti è quello del costo rappresentato dall’abbattimento degli alberi di alto fusto in caso di incendio e dalla conseguente necessità di reimpiantare. Nessuna compagnia offre garanzie per una tale evenienza e neppure per la perdita di profitto in caso di un evento catastrofico a seguito del quale potrebbero venire annullate le prenotazioni. Al di là di ogni caso specifico ho rilevato che le compagnie non hanno fino ad ora mostrato particolare attenzione al settore e che dimostrano anche diffidenza, forse perché non esistono interlocutori preparati in materia, ovvero degli intermediari che conoscano a fondo la realtà dei campeggi. Proprio per questo oltre allo studio svolto ho proceduto a dei sopralluoghi a campione in camping della Toscana e dell’alto Lazio».

Si è rivolto anche alle Compagnie per vedere se erano disposte a creare normativi specifici per il settore?

«Sì, e devo dire che ho riscontrato la loro piena disponibilità non solo a creare prodotti specifici, ma anche a migliorare i costi assicurativi. E’ così nata la convenzione tra FAITA e la Effebroker della quale io sono il legale

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FAITA INFORMA rappresentante».

In cosa consiste questa convenzione?

«Secondo me la cosa fondamentale è che tutti gli associati possano avere un quadro chiaro ed esaustivo di quello che il mercato offre in termini di polizze. Ma soprattutto mi consente di proporre un testo di polizza assicurativa dedicato al settore. Si tratta di un testo semplificato e di facile comprensione che assomma in sé tutte le evenienze e tutti i fattori di rischio che riguardano il mondo del camping, nel rispetto dei limiti assuntivi del mercato di assicurazione e riassicurazione. Un esempio in questo senso è l’inserimento delle coperture assicurative sulle attività di ristorazione che spesso gli imprenditori danno in gestione. Insomma è un “prodotto camping”, un vero tailor made assicurativo, studiato in maniera esclusiva per questo settore così importante per il turismo nel nostro paese.

I numeri parlano chiaro: le migliaia di campeggi associati a FAITA hanno bisogno di essere tutelati a tutto campo senza doversi accontentare di polizze che non sono state

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La convenzione ha una durata annuale e nel corso di questo primo anno il mio compito è anche quello di fornire assistenza proprio in merito ai contratti già stipulati dagli associati FAITA e di supportarli in caso di sinistri."

pensate per loro bensì per il settore alberghiero».

La convenzione prevede anche un’attività di consulenza da parte sua per le polizze già stipulate?

«Sì, la convenzione ha una durata annuale e nel corso di questo primo anno il mio compito è anche quello di fornire assistenza proprio in merito ai contratti già stipulati dagli associati FAITA e di supportarli in caso di sinistri. Parteciperò inoltre a incontri organizzati da FAITA con l’obiettivo di illustrare tutte le tematiche relative al settore assicurativo. Infine è mio compito individuare le compagnie assicurative disponibili ad accettare proposte in modo da poter negoziare con loro condizioni e costi.

La copertura sanitaria integrativa Previdir

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Il Fondo assistenza Previdir è un’associazione senza scopo di lucro nata nel 1987 nell’ambito delle aziende aderenti a Conf industria e successivamente esteso alle aziende appartenenti a tutti gli altri settori economici.

Iscritto all’Anagrafe dei fondi sanitari, propone e gestisce forme integrative di assistenza aziendali, tra le quali quella sanitaria.

Ed è proprio in questo ambito che è stato siglato un accordo con FAITA, in merito al quale ci fornisce qualche informazione aggiuntiva Giuseppe Morello, responsabile tecnico dei programmi assistenziali del Fondo: «I piani di assistenza sanitaria integrativa resi disponibili dal Fondo Previdir sono realizzati in collaborazione con partner di altissimo livello come RBM Assicurazione salute Spa, Previmedical e Zurich Insurance plc. >>

“

FAITA INFORMA

FAITA si è impegnata a sensibilizzare gli associati in modo da farmi pervenire le loro polizze già stipulate e invierà a tutti gli associati una scheda da compilare in modo da fornirmi il massimo delle informazioni su eventuali sinistri pregressi."

Abbiamo messo in moto un meccanismo che è destinato a sensibilizzare le compagnie e a stimolarle nei confronti del settore. Posso anticipare che ho già ricevuto ottimi riscontri dalle compagnie. Tutto questo porterà alla nascita di una mentalità nuova nelle compagnie e a un nuovo modo di considerare il settore turistico ricettivo all’aria aperta. Aggiungo che un grande risultato lo abbiamo già ottenuto, ossia la convenzione con Previdir per l’assistenza sanitaria integrativa. Si tratta di un ottimo prodotto, che dopo sessanta giorni dalla firma del contratto prevede la copertura di tutte le malattie già presenti e note all’assicurato prima della stipula. Inoltre copre tutti i componenti del nucleo familiare».

Quali sono invece gli impegni che FAITA si è assunta nei suoi confronti?

«FAITA si è impegnata a sensibilizzare gli associati in modo da farmi pervenire le loro polizze già stipulate e invierà a tutti gli associati una scheda da compilare in modo da fornirmi il massimo delle informazioni su eventuali sinistri pregressi».

Gli associati FAITA come possono contattarla?

«Basta che inviino una mail a: info@effebroker.com». ✻

>> I punti di forza di questa convenzione con FAITA sono molti e voglio elencarli tutti.

Oggi Previdir è l’unico Fondo in Italia che, con il supporto e le garanzie offerte dal sistema assicurativo, mette a disposizione un programma destinato anche ad imprenditori, soci e collaboratori, che, nel normale mercato assicurativo, hanno come unica alternativa la sottoscrizione di polizze individuali che richiedono questionari anamnestici e sottostanno a periodi di carenza ed esclusione di patologie già accertate.

Il nostro piano invece non richiede nessuna documentazione sanitaria e dopo 60 giorni dalla stipula del contratto l’assicurazione viene estesa a tutte le malattie pregresse e recidivanti.

Con un unico costo sono coperti dalla polizza tutti i componenti del nucleo familiare a prescindere dal loro numero, comprendendo anche i genitori nel caso siano conviventi con l’intestatario

del contratto e risultino f iscalmente a suo carico.

Con un modesto costo aggiuntivo è possibile includere nella polizza anche i f igli oltre i 26 anni di età e i genitori non f iscalmente a carico dell’intestatario della polizza, purché conviventi.

Voglio anche ricordare che mettiamo a disposizione circa 97.000 strutture sanitarie convenzionate sparse su tutto il territorio nazionale, che fanno parte del Network Previmedical.

Garantiamo il rimborso delle spese mediche entro i 40 giorni successivi alla presentazione della documentazione medica completa e, elemento assolutamente rilevante, è previsto il benef icio f iscale entro il limite di 3.615,20 euro all’anno per amministratori, sindaci, revisori ed altri soggetti titolari di rapporti di collaborazione, assimilando in tal modo la f igura dell'imprenditore a quella del lavoratore dipendente».✻

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- PREMI INAIL -

Forti riduzioni per i campeggi Dopo quasi venti anni la revisione scaturita dal lavoro elaborato dal tavolo Inail e parti sociali è divenuta realtà di Luciano Bertozzi Confcommercio-Imprese per l’Italia

L

Come si vede nella tabella sotto riportata la riduzione del tasso medio per le imprese del terziario è notevolmente superiore a quelle dell’industria in senso stretto, dell’artigianato e delle altre attività, cioè le quattrogestioni in cui è suddivisa la Gestione industria Per i campeggi con presenze-licenze non superiori a 1.200 gli importi sono leggermente inferiori.

Il legislatore aveva già previsto la necessità di riformare la tariffa nel tempo, per tenere conto dell’evoluzione tecnologica intervenuta nel mondo produttivo e della cospicua riduzione degli infortuni avvenuta nel corso degli anni, ma tale prescrizione è rimasta inattuata per molto tempo.

Per capire quanto la vecchia tariffa fosse ormai superata è sufficiente dire che il periodo di riferimento per il calcolo dei tassi, l’ammontare delle masse salariali e l’andamento infortunistico era il triennio 1995-1997. La nuova tariffa considera, invece, il periodo 2013-2015.

a riforma delle tariffe dei premi Inail dei lavoratori dipendenti dopo quasi venti anni è finalmente divenuta realtà. Il decreto interministeriale del 27 febbraio 2019 ha ratificato, infatti, il lavoro elaborato dal tavolo Inail e parti sociali. In questo modo si è data attuazione ad una norma della legge di bilancio del 2014 che aveva introdotto una misura di contenimento del costo del lavoro.

In attesa della riforma, tuttavia, visto il lavoro particolarmente complesso che la riforma stessa richiedeva, l’Inail ha applicato una riduzione, mediante un taglio lineare uguale per tutti, nella misura variabile negli anni del 15-16 per cento.

La riforma, superando il predetto taglio lineare prevede, invece, una consistente riduzione del tasso medio, che per le aziende della gestione terziario sfiora il 50 per cento, con un risparmio complessivo di oltre mezzo miliardo di euro.

Campeggi ed aree attrezzate per camper. Compresi i servizi annessi di ristorazione, sportivi di animazione e balneare

Tasso medio tariffa 2019 (per mille)

Tasso medio tariffa 2000 (per mille)

Differenza (per mille)

Variazione % tariffa 2019/2000

10,56

35

-24,44

- 70%

A titolo esemplificativo, per ogni dipendente dei campeggi la riduzione in euro è la seguente Tariffa 2019

Tariffa 2000

Differenza

3° livello

Inquadramento*

243 euro

805 euro

-562 euro

3° livello

243 euro

805 euro

-562 euro

4° livello

229 euro

760 euro

-531 euro

5° livello

215 euro

713 euro

-498 euro

6° livello s

207 euro

685 euro

-478 euro

*Calcolo basato sui minimi contrattuali nazionali

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FAITA INFORMA Il nuovo sistema tariffario Inail trova applicazione dal primo Gennaio 2019 e per consentire all’Istituto di procedere con gli adempimenti connessi (ad esempio la comunicazione alle aziende delle basi di calcolo) la scadenza dell’autoliquidazione è stata differita dal 16 Febbraio al 16 Maggio 2019.

“

I nuovi tassi tengono conto dell’oscillazione dei tassi di premio aziendali connessi all’andamento infortunistico (cosiddetto bonus-malus), che permangono, sia pure notevolmente modificati, in quanto sono resi più aderenti all’effettiva rischiosità aziendale, dando maggiore rispondenza alla cultura della prevenzione. Il tasso medio di tariffa ogni anno è passibile di un’oscillazione in riduzione o in aumento in relazione all’andamento infortunistico e delle malattie professionali dell’azienda in misura variabile, L’oscillazione in bonus, a vantaggio dell’azienda, varierà dal 7 per cento al 30 per cento in funzione del numero di lavoratori all’anno e dell’indice di rischio. In caso di malus, sempre sulla base dei predetti parametri, l’azienda sarà penalizzata in misura variabile, compresa fra il 5 ed il 30 per cento.

L’ Inail comunica, ad ogni modo, ai datori di lavoro in via telematica ed entro il 31 Dicembre di ciascun anno e con effetto dal primo Gennaio dell’anno successivo, i tassi da applicare per l’applicazione dell’oscillazione, comprensivi degli elementi necessari per l’ oscillazione stessa, senza prevedere adempimenti a carico dell’azienda.

Ulteriori riduzioni potranno essere ottenute con l’oscillazione per il miglioramento delle misure di prevenzione (modello OT 24), che incentiva l’adozione di misure aggiuntive rispetto a quelle obbligatorie. In questo caso sono state confermate le aliquote di riduzione del tasso, in funzione della dimensione aziendale, in misura variabile dal 28 per cento al 5 per cento.

Inoltre l’agevolazione è concessa, per la prima volta, con le stesse modalità, anche alle aziende che hanno meno di un biennio di attività, nella misura dell’8 per cento.

Per usufruire di questa agevolazione è necessario attivare iniziative prevenzionali dettagliatamente previste dall’ Inail contenute nell’apposito modello di richiesta, da presentare entro il 28 Febbraio di ogni anno (29 Febbraio in caso di anno bisestile). E’ da tenere presente che per ottenere il beneficio è necessario raggiungere, mediante la somma di più azioni di prevenzione, un punteggio minimo di cento punti.

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A differenza degli incentivi erogati dall’ Inail alle aziende che investono nella sicurezza sul lavoro (bandi ISI) non è previsto un click day, pertanto, tutte le aziende stesse che raggiungono il predetto punteggio minimo accedono al beneficio.

Ad ogni modo, la riforma nel calcolo degli oneri che incidono sul tasso di tariffa delle singole gestioni tariffarie attribuisce, con maggiore precisione rispetto al passato, i relativi oneri che attengono alle singole gestioni stesse.

La revisione ha portato alla ridefinizione delle lavorazioni già individuate nelle precedenti tariffe, all’aggregazione di più voci, all’eliminazione di quelle relative a cicli produttivi non più attuali e all’istituzione di nuove voci riferite a lavorazioni che si sono diffuse negli ultimi venti anni o in via di sviluppo."

E’ da tenere presente che la nuova tariffa prevede tassi non più all’unità ma anche alla seconda cifra decimale con arrotondamento per difetto o per eccesso, a seconda che la terza cifra decimale sia inferiore o pari o superiore a cinque.

Il nuovo sistema tariffario prevede la riduzione del tasso massimo applicabile, previsto nella misura del 110 per mille (invece del precedente 130 per mille).

L’Istituto assicura il costante monitoraggio degli effetti delle nuove tariffe e in caso di accertato scostamento negativo dell’andamento delle entrate tale da comprometterne l’equilibrio economico-finanziario e attuariale della gestione propone l’adozione delle misure correttive.

Dopo tre anni dalla nuova tariffa verifica l’equilibrio delle gestioni e l’efficacia del sistema tariffario stesso comunicandone i risultati al Ministero del lavoro ed al Ministero dell’economia e delle finanze con la relativa proposta di revisione. La riforma ha anche profondamente rivisto il nomenclatore tariffario, il numero delle voci che lo compongono è stato ridotto, alla luce delle modifiche intervenute nel mondo produttivo.

Le voci, con specifico riferimento a quello del terziario sono scese da 131 a 103.

La revisione ha portato alla ridefinizione delle lavorazioni già individuate nelle precedenti tariffe, all’aggregazione di più voci, all’eliminazione di quelle relative a cicli produttivi non più attuali e all’istituzione di nuove voci riferite a lavorazioni che si sono diffuse negli ultimi venti anni o in via di sviluppo.

In particolare, per quanto riguarda il nostro settore la novità principale è costituita dall’aggregazione della voce campeggi ed aree attrezzate per camper con quella degli alberghi. Inoltre è prevista una semplificazione: il registratore di cassa non è più una voce autonoma ma viene inserita nell’ambito della voce stessa dei campeggi, semplificando le procedure ed evitando possibili contenziosi. ✻

FAITA INFORMA

DIALOGO

SVILUPPO LA QUALITÀ OCCUPAZIONE PROFESSIONALE INTERVENTI DI ECONOMIA RISPOSTE SOSTEGNOAL IMPRENDITORI IMPEGNO R E D D I T O LAVORATORI DIPENDENTI L’INCONTRO TRA DOMANDA E OFFERTA RELAZIONI FORMULA IL MONDO PROPOSTE DEL TURISMO RISORSE

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Commento al regolamento europeo GDPR Gli adempimenti a carico dei gestori delle strutture ricettive all’aria aperta secondo la normativa applicabile dal 25 Maggio scorso di Piero Bergamini A quasi un anno dalla entrata in vigore del regolamento europeo n° 2016/679 in materia di protezione dei dati delle persone fisiche cosiddetto GDPR direttamente applicabile a tutti i paesi membri dal 25 Maggio 2018.

Gli obblighi che il suddetto regolamento prescrive a carico dei titolari e dei responsabili del trattamento sono l’adozione di adeguate misure di carattere tecnico, procedurale, organizzativo e comportamentale. Ecco allora una sintesi degli adempimenti che i gestori delle strutture turistico ricettive all’aria aperta dovranno obbligatoriamente conformarsi.

Artt. 13 /14GDPR Informativa e Consenso

Informativa e consenso sono due presupposti di legittimità di un trattamento di dati personali. L’interessato deve essere messo a conoscenza di tutte le informazioni necessarie che lo riguardano, l’informativa può essere resa anche attraverso icone standardizzate e facilmente visibili. L’informativa deve essere: coincisa; trasparente; intelligibile; facilmente accessibile; chiara, non troppo lunga e semplice.

Il consenso dell’interessato è una manifestazione di volontà libera, specifica, e inequivocabile con la quale l’interessato manifesta il proprio assenso mediante una dichiarazione. Sono vietati le caselle inerenti alla manifestazione di consenso già spuntate. Il consenso è un presupposto di legittimità del trattamento nel Regolamento UE 2016/679.

Art.26 GDPR Contitolarità del Trattamento

Nel caso in cui più titolari determinano le stesse finalità con gli stessi mezzi sono contitolari del trattamento; ad esempio due società che si occupano all’interno della struttura della gestione dei clienti e utilizzano gli stessi strumenti di lavoro: pc, banche dati, software gestionali, ai sensi dell’art.26 deve essere predisposto un contratto 60

di accordo interno di contitolarità e distribuzione delle rispettive responsabilità tra contitolari. I titolari di trattamento dovrebbero valutare attentamente l'esistenza di eventuali situazioni di con titolarità - si vedano in proposito le indicazioni fornite dal Garante in vari provvedimenti -, essendo obbligati in tal caso a stipulare l'accordo interno di cui parla l'art. 26, paragrafo 1, del Regolamento. Sarà necessario in particolare individuare il "punto di contatto per gli interessati" previsto dal suddetto articolo ai fini dell'esercizio dei diritti previsti dal regolamento.

Art.28 GDPR Responsabile del Trattamento

Uno dei ruoli centrali del GDPR è la figura del responsabile del trattamento, cioè colui che tratta i dati per conto del titolare. Queste figure sono prestatori di servizi che per finalità esplicite e lecite a vario titolo trattano spesso all’esterno della struttura i dati personali e sono oggetto di contratto di nomina a tutti gli effetti un atto giuridico ai sensi dell’art.28 del GDPR. Nel caso delle strutture ricettive troviamo i commercialisti per gli adempimenti contabili e fiscali nella gestione delle fatture ai clienti ed ai fornitori, i consulenti del lavoro per l’elaborazione dei

FAITA INFORMA cedolini paghe e nel trattamento giuridico del personale dipendente. Altro esempio è la gestione esterna dei server o degli archivi, siano essi cartacei o digitali.

Ma facciamo attenzione: non basta un atto di nomina; il regolamento chiede di valutarne l’affidabilità, in base alle misure tecniche ed organizzative adottate per la protezione dei dati, anche con la richiesta da parte del titolare del trattamento di risk file o dichiarazioni di conformità e l’adozione delle medesime misure riportate nel registro del trattamento del titolare.

Art. 30 GDPR Mappare i trattamenti, compilare e aggiornare il registro delle attività dei trattament i

Il registro dei trattamenti è il principale strumento di compliance che va esibito su richiesta all’accertatore o all’autorità di controllo (Garante della privacy o Guardia di Finanza) e deve riportare le seguenti informazioni: chi è il titolare del trattamento, sede del trattamento, dati di contatto del titolare del trattamento, nominativo e dati di contatto del DPO ove applicabile. Deve inoltre descrivere i trattamenti, le finalità, la categoria e tipologia dei dati trattati, la durata del trattamento, la base giuridica, le categorie di interessati, le categorie di destinatari e chi sono gli interessati. Devono pure essere indicate le misure di sicurezza (art.32) fisiche e logiche, a differenza del disciplinare tecnico allegato B del vecchio codice della privacy dove era il garante a prescrivere le misure di sicurezza. Con il GDPR è il titolare del trattamento che determina le finalità e i trattamenti apportando misure idonee e adeguate, rispettando il principio “privacy by design e privacy by default” per disegnazione e progettazione. Il registro delle attività dei trattamenti ha una data di attivazione e una data di verifica e per far si che il documento non diventi obsoleto deve essere revisionato almeno una volta l’anno o nel caso ci siano variazioni o nuovi trattamenti. Il registro è un documento dinamico sempre aggiornabile e può essere tenuto in forma cartacea o in forma di file digitale. I trattamenti principali che di solito riguardano le strutture ricettive all’aria aperta sono i trattamenti riguardanti i clienti della struttura, i dipendenti - anche sotto forma di collaboratori, stagisti e apprendisti - ed i fornitori persone fisiche: liberi professionisti, consulenti, ditte individuali.

Il registro è obbligatorio per tutti i titolari del trattamento che effettuano trattamenti non occasionali, che trattano particolari categorie di dati di cui all’art.9 del GDPR; ad esempio il personale dipendente, obbligando una vasta categoria di titolari ad adempiere a tale obbligo; tutti i titolari che hanno più di 250 dipendenti o trattano ca-

tegorie di dati su larga scala. In questi ultimi due casi è obbligatoria la nomina del DPO ( Art.37 GDPR).

Art.35 GDPR Valutazione d’Impatto (DPIA)

In alcuni casi anche per le strutture ricettive all’aria aperta può essere obbligatorio. Quando un tipo di trattamento prevede in particolare l’uso di nuove tecnologie, considerati la natura, l’oggetto, il contesto e le finalità del trattamento, può presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche, il titolare del trattamento effettua, prima di procedere al trattamento stesso, una valutazione d’impatto. Il regolamento obbliga il titolare del trattamento ad effettuare una valutazione d’impatto nei casi di: • valutazione sistematica e globale di aspetti personali relativi a presone fisiche, basata su un trattamento automatizzato, compresa la profilazione, e sulla quale si fondano decisioni che hanno effetti giuridici o incidono in modo analogo significativamente sugli interessati; • trattamento su larga scala, categorie particolari di dati personali (sensibili o giudiziari); • sorveglianza sistematica su larga scala di una zona accessibile al pubblico.

Atto di nomina dei soggetti autorizzati al trattamento (designati interni art.2 – quaterdecies codice privacy) Mappatura delle Nomine e Stesura Atti di Nomina

Come già evidenziato nel paragrafo inerente alle misure di sicurezza, si stima che un’alta percentuale di violazioni dei dati dipenda dall’ingenuità, imprudenza o imperizia delle risorse umane all’interno dell’organigramma aziendale, si tratta di soggetti che effettuano operazioni di trattamento ignari delle possibili conseguenze delle proprie azioni. La formazione del personale in materia di protezione dei dati personali è un obbligo.

Una delle novità del Regolamento sulla protezione dei dati è la “Data Retention” la conservazione dei dati che devono essere conservati per esplicite finalità legittime e per adempimenti di legge. Nel caso della grande maggioranza delle strutture ricettive all’aria aperta non esistono casi complessi di data retention, le strutture ricettive hanno esigenze organizzative che chiedono di superare questi criteri di conservazione, per esempio tenere nei database i dati dei clienti che tornano ogni anno e per evitare di chiedere loro puntualmente sempre le stesse informazioni utili ad accelerare le procedure di check in e registrazione. Questo è possibile con l’istituto del consenso; l’interessato deve esprimere il suo consenso libero e informato per permettere al camping o villaggio di conservare i dati nei software gestionali o in archivi cartacei, anche dopo il soggiorno nella struttura, stessa regola per l’invio di informazioni da parte della struttura su promozioni e sconti e iniziative varie.

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FAITA INFORMA

Nozione di Dato Comune e Particolare Categoria di Cato

I dati personali presi in esame sono quelli relative alle persone fisiche,‟Dato Personale” :qualsiasi informazione riguardante una persone fisica identificata o identificabile, un dato personale che può identificare una persona può essere oltre il nome, cognome e codice fiscale qualsiasi altro elemento riconducibile direttamente o indirettamente alla persona fisica, per esempio una mail: nome e cognome@ è un dato personale oppure un indirizzo Ip è un dato personale, tutti i dati personali sono protetti dal regolamento UE 2016/679 ma ce ne sono alcuni che vanno ulteriormente protetti e sono le particolari categorie di dati art.9 GDPR ovvero gli ex dati sensibili e i dati giudiziari art.10 GDPR. Particolari Categorie di Dati

I dati di cui l’art.9, sensibili, nelle strutture ricettive all’aria aperta li ritroviamo nel rapporto di lavoro dipendente, ad esempio lo stato di salute, le origini razziali, le adesioni a sindacati. Pertanto è importante prestare una particolare attenzione quando riceviamo, molto spesso via e-mail, i cedolini paga dei dipendenti. In questo caso è

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sempre opportuno che gli stessi vengono inviati su una mail sicura al datore di lavoro, senza che altri impiegati possono ricevere, visionare, o stampare la busta paga dei loro colleghi.

Origini etniche e razziali, dati genetici e biometrici, orientamento e vita sessuale, stato di salute, opinioni politiche e filosofiche, adesione a organizzazioni sindacali, immagini; il regolamento ne vieta il trattamento, a meno che non si determini una delle seguenti eccezioni: • presenza di un consenso esplicito dell’interessato fermo restando la legittimità del trattamento, • in materia di rapporto di lavoro, • quando è in giocola vita dell’interessato o di un terzo, • per i trattamenti in essere da associazioni, fondazioni, ecc. nei riguardi di associati o ex associati e sia svolto sempre per finalità legate all’associazione; ad esempio ordini professionali, casse di previdenza ecc., • l’interessato ha reso pubblici i suoi dati, • per fare valere un diritto in sede giudiziaria, • tutelare l’interesse pubblico ma sempre nel rispetto dei diritti dell’interessato, • attività di medicina del lavoro, • pubblico interesse che attiene alla salute pubblica, • tutelare il pubblico interesse che attiene alla ricerca scientifica o storica, o ai fini statistici. ✻

LE AZIENDE INFORMANO

ReGuest Camping

Un nuovo strumento che oltre a gestire le prenotazioni offre molte altre funzioni commercialmente interessanti di Filippo Gentile

R

eGuest è un innovativo strumento di vendita che mette a disposizione per la gestione delle richieste di prenotazione molte altre funzioni interessanti e decisamente importanti dal punto di vista commerciale.

Consente, infatti, di realizzare offerte emozionali, aumentare il tasso di conversione e soprattutto risparmiare tempo.

Il metodo tradizionale di invio dell’offerta tramite un semplice modello Pdf o addirittura all’interno di un testo della e-mail è decisamente superato: i potenziali ospiti ricevono ogni giorno decine di e-mail commerciali e la proposta rischia di perdersi tra queste ed essere dimen-

ticata o per nulla presa in considerazione. Le offerte realizzate tramite Re-Guest camping invece faranno sì che l’attenzione dell’ospite venga catturata e, entrando nell’area riservata creata appositamente per la sua richiesta, sia stimolato a confermare una delle allettanti proposte ricevute.

Un’offerta coinvolgente ed emozionale è un ottimo punto di partenza per attirare l’attenzione dei possibili clienti e di chi ha già intenzione di prenotare una vacanza ma non sa ancora quale struttura scegliere, ma un’assistenza attenta e una risposta rapida ai quesiti dell’ospite sono indubbiamente fattori decisivi e apprezzati da chiunque si trovi nella fase di scelta. La funzione di messen-

ger serve proprio a questo: l’ospite ha la possibilità di inviare messaggi in tempo reale direttamente dalla pagina dell’offerta, l’operatore in turno in quel momento li riceverà nel back office di ReGuest e potrà anche visualizzare quale ospite è in linea in quel momento (ovvero chi sta visualizzando l’offerta), dando la precedenza alla sua risposta e aumentando quindi le probabilità che questi scelga di confermare e di prenotare la sua vacanza.

Nel messenger, inoltre, vengono archiviate tutte le comunicazioni relative alla proposta, riducendo notevolmente il numero di e-mail per entrambe le parti.

Il risparmio di tempo è un aspetto 63

LE AZIENDE INFORMANO

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ReGuest Camping è ottimizzato per tutti i dispositivi fissi e mobili e offre la possibilità di effettuare statistiche di varia natura, principalmente volte a monitorare i risultati di conversione e di fatturato."

molto importante e che permette agli operatori di potersi concentrare su più proposte contemporaneamente e di portare a termine più contratti.

L’ottimizzazione delle tempistiche di gestione, in questo caso specifico, è data principalmente dal fatto che i blocchi di testo, i modelli di offerta, i testi dei messaggi e le comunicazioni possono essere creati in precedenza come modelli, per avere uno standard adeguato ad ogni situazione o richiesta. Ad esempio, si possono configurare testi, immagini e modelli di offerta per ogni tipologia di ospite: famiglia, coppia, sportivi, motociclisti, gruppi di amici, in modo che ognuno abbia la sensazione che l’offerta sia stata realizzata appositamente pensando a ciò che desidera per il suo soggiorno specifico. Questa ha tutta l’aria di essere una “coccola” verso chi sta cercando di scegliere la sua sistemazione e la sua vacanza preferita. Inoltre, è possibile pro64

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La collaborazione di vendita tra KoobCamp, Eurocamp e Genial, aziende leader di settore ma anche competitor, nasce dalla volontà di fornire a tutti i campeggi e villaggi italiani la possibilità di raggruppare la ricezione delle richieste dai principali portali attualmente presenti sul mercato."

grammare l’invio di messaggi preimpostati, come per esempio i seguenti: “follow up” nel caso in cui l’ospite non confermi entro un determinato lasso di tempo la sua prenotazione, così da non doverlo fare telefonicamente; “pre-stay” per comunicare all’ospite le informazioni che è opportuno che riceva prima dell’arrivo in struttura e chiaramente per upselling; “post-stay” per invogliare a lasciare una recensione in modo che i successivi clienti possano attingere dalle esperienze positive di chi ha già usufruito della vacanza in quella determinata struttura.

ReGuest Camping è ottimizzato per tutti i dispositivi fissi e mobili e offre la possibilità di effettuare statistiche di varia natura, principalmente volte a monitorare i risultati di conversione e di fatturato. Queste statistiche sono molto importanti per gli addetti ai lavori perché permettono loro di capire in che direzione muoversi nelle prossime offerte che andranno a creare, in base all’andamento delle risposte degli utenti.

Il sistema è inoltre interfacciato con i principali software di prenotazione online come, ad esempio, il già noto Simple Booking, l’altrettanto già conosciuto Vertical Booking oppure

Booking Expert, e numerosi PMS. La collaborazione di vendita tra KoobCamp, Eurocamp e Genial, aziende leader di settore ma anche competitor, nasce dalla volontà di fornire a tutti i campeggi e villaggi italiani la possibilità di raggruppare la ricezione delle richieste dai principali portali di visibilità attualmente presenti sul mercato.

Secondo Claudio Benaglia, amministratore unico di Eurocamp, «In una società che ci dimostra che le sinergie tra aziende competitor non può che essere di beneficio per tutti, sia per le aziende che possono crescere e offrire più soluzioni che per i clienti che possono usufruire di questi vantaggi, Eurocamp, in collaborazione con KoobCamp e Genial, ha deciso di affrontare questa nuova avventura e veicolare insieme il prodotto ReGuest Camping, in assoluto il migliore strumento sul mercato per aumentare le prenotazioni». Cristian Capizzi, amministratore unico della CreatiWeb S.r.l. e della KoobCamp S.r.l., si è detto orgoglioso di poter ufficializzare la nascita di uno strumento così efficace ed evoluto come Reguest Camping. Un sistema rivoluzionario a tutti gli effetti per i campeggi e villaggi italiani. Ferdinando Iustini, amministratore unico della

LE AZIENDE INFORMANO

Genial srl, da parte sua afferma che «dopo aver visionato i numerosi prodotti similari presenti sul mercato, abbiamo deciso insieme a Eurocamp e KoobCamp di puntare su ReGuest Camping in quanto abbiamo verificato che si tratta dello strumento che è in grado di portare alla struttura un numero maggiore di conversioni, questo anche grazie al fatto che è l’u-

nico strumento che interagisce con i maggiori portali Europei.

La bontà della scelta è stata, inoltre, confermata dai primi campeggi che l’hanno usato e che hanno registrato un deciso aumento del tasso di conversione».

ReGuest Camping non può dunque che rappresentare la migliore tecnologia al servizio dei campeggi e vil-

laggi ed essere stato scelto dalle tre più importanti aziende nel settore web ne rappresenta la conferma.

Contatti: KoobCamp marketing@crweb.it; Eurocamp: info@eurocamp.srl; Genial: commerciale@camping.it ✻

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LE AZIENDE INFORMANO

Everyday a holli-day with

holli-daytickets

Ottime soluzioni per far divertire i vostri clienti di Luis Curiel

P

archi divertimento, tour in barca, passeggiate in bicicletta attraverso le città storiche; tutte queste esperienze creano i migliori ricordi delle vacanze. Ogni turista vuole scoprire la realtà del posto, conoscere e fare esperienze locali. Il connubio tra un ottimo divertimento ed alloggiare in una struttura di qualità, è indispensabile per una vacanza indimenticabile. Un successo per tutti!

La scarsa comunicazione, una marea di volantini non chiari, biglietti d’ingresso per le attrazioni principali in pre-vendita (per le strutture) non disponibile dopo Ferragosto e escursioni non trovabili per chi non conosce la zona o non parla Italiano, sono 66

solo alcune problematiche, che ci hanno fatto venire l’idea di creare la piattaforma DayTix. Nata nel 2015, oggi conta tra i suoi utilizzatori circa 600 strutture ricettive in Italia. Al suo interno si trova un’offerta molto ampia di circa 400 esperienze locali composte da escursioni di vario genere e ingressi a parchi divertimento, musei e tanto altro intrattenimento.

Un Servizio semplice e veloce che la struttura ricettiva può usare per poter mettere a contatto il cliente con le esperienze locali. Gli ideatori e fondatori del primo "Activity Ticketing System" per campeggi, alberghi e punti di informazione sono due olandesi: Danny Furman e Marco de Kruijf i quali con Holli-daytickets

hanno trovato una soluzione alle necessità dei turisti e degli addetti al ricevimento mettendo a punto una piattaforma di facile utilizzo.

L'app che fa divertire i clienti

Abbinato a questo sistema c’è l’app Holli, sempre creata da Holli-Daytickets e integrata nella piattaforma.

L’app è completamente personalizzabile con la pagina della struttura ricettiva.

Inoltre Holli dà la possibilità di acquistare dal proprio cellulare una vasta gamma di biglietti scontati, noleggiare un’auto, prenotare le escursioni o acquistare i servizi dei tour

LE AZIENDE INFORMANO operator vicini, molti dei quali con favorevoli sconti.

A seconda di dove vi trovate potere acquistare per voi e la vostra famiglia incredibili tour in barca, giornate alle giostre in emozionanti parchi a tema o fare tante altre fantastiche esperienze. Basta scorrere le numerose offerte di Holli, acquistare i biglietti ovunque siate, ogni volta che volete, direttamente sul vostro smartphone.Ma Holli non aggiorna soltanto sulle attività che riguardano il divertimento e il tempo libero che si svolgono nel luogo di villeggiatura; infatti la app fornisce pure indicazioni su eventi che si svolgono nei dintorni e trova notizie su mercati locali, concerti, noleggi e molto altro.

L’app può essere personalizzata per fornire le informazioni specifiche della struttura – campeggio, villaggio o resort - in modo che gli ospiti possono avere a portata di mano tutte le informazioni sui servizi in essa

disponibili, pertanto per un hotel o una struttura ricettiva all’aria aperta essere presente in Holli significa aggiornare significativamente il proprio servizio nei confronti degli ospiti mostrando loro non soltanto ciò che la propria struttura può fare per loro ma facendo proprio il valore aggiunto rappresentato dal territorio circostante, che sicuramente è in grado di offrire molto più di ciò che l’ospite può intuire dal materiale promozionale prodotto dalla struttura.

Altro importante vantaggio di Holli è che farà risparmiare tempo alla reception e guadagnare commissioni sulle vendite. I servizi creati da Holli-daytickets sono gratuiti e offrono innumerevoli vantaggi; sono disponibili ventiquattro ore al giorno e sette giorni su sette. Per entrare nel fantastico mondo di Holli è sufficiente scaricare l'applicazione che è stata recentemente creata da Holli-daytickets.L’azienda è molto ambiziosa e

si sta già espandendo in Europa. In Italia le zone consolidate sono: Lago di Garda, Lago d’Idro e Ledro, Valsugana, L’Adriatico da Bibione a Rimini e la Toscana, altre zone del Nord, Centro e Sud sono in fase di elaborazione.

Per saperne di più basta contattare Holli-daytickets allo 0365 554071.

Per collaborare fin da subito ci si può registrare direttamente dal sito holli-daytickets.com. ✻

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Sistema molto semplice e utile!

Con tanti vantaggi per noi e per i nostri clienti!”

Dott. Massimo Battaglio (Camping Marina di Venezia)

QUALITA’

FORMAZIONE

IGIENE

SICUREZZA

Consulenza per la Sicurezza sul lavoro, l’Igiene alimentare-Haccp, la Formazione e la Qualità.

Silaq Sinergie S.r.l. - Via Cantani, 14 - 00166 ROMA Tel. 06.66183527 - www.silaqsinergie.it - info@silaqsinergie.it

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LE AZIENDE INFORMANO

Tutto quello che

L'Acqua Srl

può fare per il tuo campeggio Soluzioni ecologiche ed efficienti per la qualità dell’aria, risanare ambienti attaccati dall’umidità, rendere sicuri gli impianti idrici e prevenire gli incendi di L.P.

Giannantonio Belluco, responsabile commerciale

Giancarlo Marchese, responsabile tecnico

L'

Acqua srl nasce nel 2016 per proporre dispositivi di alto valore tecnologico con i quali migliorare la qualità della vita e dell’ambiente.

Oggi L'Acqua srl offre soluzioni con elevato standard di qualità a chi opera in ambiente indoor. Partendo dall'analisi delle necessità L'Acqua srl realizza soluzioni per la sanificazione dell'aria, delle superfici, per il trattamento dell'acqua, dell'umidità di risalita capillare e per l'antincendio.

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Negli ambienti chiusi statisticamente la qualità dell'aria è cinque volte peggiore di quella outdoor, anche per l'alta frequentazione di persone che vanno e vengono ogni giorno."

LE AZIENDE INFORMANO

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Impianti idrici e sanitari

Il metodo più efficiente di sanificazione e prevenzione per la legionella nell'impianto idrico."

Aria e superfici indoor

Negli ambienti indoor statisticamente la qualità dell'aria è cinque volte peggiore di quella outdoor, anche per l'alta frequentazione di persone che vanno e vengono ogni giorno.

Gli ambienti sono costantemente abitati da nuovi occupanti e ciascuno lascia qualcosa di sé nell'aria. Con poco tempo tra l’arrivo di nuovi ospiti e la partenza dei vecchi i contaminanti e gli odori presenti nell'aria spesso ristagnano rimanendo in “eredità” agli ultimi arrivati. Durante il periodo estivo sono in funzione i condizionatori che in talune condizioni possono diffondere nell'ambiente batteri - anche pericolosi come la legionella - e muffe. Odori, batteri, muffe, germi, virus e allergeni non vengono eliminati del tutto con la detersione.

I nostri dispositivi, con tecnologia NTP Non Thermal Plasma (NTP) e con tecnologia a Frammentazione Molecolare (FM) rimuovono fino al 99,9% di contaminanti nell'aria e di conseguenza anche dalle superfici.

I dispositivi con tecnologia NTP sono in grado di produrre il plasma a freddo, con una forte ionizzazione dell'aria composta da una grande quantità di particelle caricate, come ioni o elettroni, radicali liberi, ros, e anche atomi neutri; il tutto capace di esplicare una attività biocida e di neutralizzazione delle sostanze inquinanti tramite un processo di ossidazione della membrana cellulare.

Per semplificare, potremmo dire che questa tecnologia riproduce il fenomeno della ionizzazione ottenuto in montagna dopo un temporale.

Altri dispositivi per la sanificazione dell'aria indoor ma con tecnologia a Frammentazione Molecolare sono costruiti in modo da garantire la trasformazione di una soluzione disinfettante dallo stato liquido ad una dispersione colloidale, immettendo nell'aria ad alta velocità microparticelle dalle dimensioni massime di cinque micron, non bagnanti (nebbia secca), saturando l'area da trattare in tempi brevi. La “nebbia secca” depositandosi anche sulle superfici garantisce l'azione biocida fino a dieci giorni. Anche la tecnologia FM esplica una attività biocida e di neutralizzazione delle sostanze inquinanti che avviene tramite un processo di ossidazione della membrana cellulare.

I dispositivi L'Acqua srl possono essere inseriti ed usati in ogni ambiente: case mobili, reception, bagni, ristoranti, market.

Le sanificazioni con queste tecnologie garantiscono una altissima qualità dell'igiene dell'aria e i benefici sono innumerevoli.

I protocolli di prevenzione vengono facilmente osservati, i dispositivi sono facili da usare, i costi di esercizio per gli operatori sono bassissimi, basti pensare che con la Frammentazione molecolare una sanificazione costa meno di un centesimo al metro cubo.

Gli ospiti che entrano in un ambiente sanificato con le tecnologie L'Acqua srl riconoscono ed apprezzano immediatamente l'impegno per la loro salute e benessere e la soddisfazione del cliente contribuisce al successo di strutture e località turistiche.

Per quanto riguarda il trattamento dell'impianto idrico sanitario dove il calcare provoca danni agli impianti e le legionelle proliferano la soluzione proposta da L'Acqua srl è il trattamento con gas alimentare. Il gas di qualità alimentare è un vero e proprio gas che introdotto nell'impianto idrico è in grado di solubilizzare ed esaltare la funzione solvente dell'acqua. E' denominato alimentare perché non è nocivo e pericoloso per l'uomo, non altera le qualità organolettiche dell'acqua ed è il metodo più efficiente di sanificazione e prevenzione per il contenimento delle legionelle nell'impianto idrico. Gli impianti idraulici trasportano al loro interno innumerevoli altre sostanze inorganiche e microbiologiche; il calcare, contenuto nell'acqua, tende a fissare queste sostanze con le incrostazioni che stratificandosi diventano delle vere e proprie rocce la cui superficie scabrosa diventa l'ambiente ideale per i microrganismi. Il gas alimentare introdotto nella rete idrica discioglie il calcare e lo trasforma in aragonite. Sciogliendosi il calcare viene eliminato anche il biofilm che costituisce la “casa” e il terreno di coltura delle legionelle, delle amebe e degli ossidi ferrosi. Con questa soluzione si ottiene la pulizia della rete idrica da tutto il calcare depositato senza bloccarne l'utilizzo e senza l'uso di acidi altamente corrosivi e altamente inquinanti per l'ambiente.

E' un sistema di facile e veloce installazione che non richiede energia elettrica né manutenzione. L'acqua poi è più trasparente e gradevole al tatto.

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LE AZIENDE INFORMANO no con conseguente asciugatura. La particolarità è che funzionano con il magnetismo terrestre, sono di piccole dimensioni, non abbisognano di interventi murari, hanno costi inferiori agli interventi tradizionali, non sono invasivi, non rilasciano resine o sostanze chimiche.

“ “ L’umidità di risalita capillare

Funzionano con il magnetismo terrestre, sono di piccole dimensioni, non abbisognano di interventi murari."

Capita di avere delle strutture in muratura, afflitte dal problema di umidità di risalita capillare dove muffe, efflorescenze saline, polveri e cattivi odori influiscono sulle condizioni di vivibilità per le persone che abitano nell'ambiente. Spesso intervenire per il risanamento è difficile e costoso. Molteplici sono le condizioni che interagiscono con le murature e che portano a favorire la risalita dell'acqua ma è la corrente elettrica la vera causa di questo inconveniente.

L'acqua nel terreno sotto le murature perdendo elettroni provoca un cambiamento di polarità nella molecola ed una carica elettrica nel muro. La corrente elettrica così generata nel muro funziona come una forza motrice che spinge le molecole dell'acqua a risalire lungo i capillari. L'Acqua Srl propone dispositivi con tecnologia a biomagnetismo frequenziato, capaci di invertire la polarità delle molecole d'acqua contenute nella muratura riportando la giusta differenza di potenziale elettrico tra muro e terre70

L'attenzione all'uomo e all'ambiente è infatti componente importantissima per l'operatore turistico e molti studi ci dicono che il turista-campeggiatore nelle sue scelte privilegia sempre più l'idea di una vacanza green."

L’antincendio

La varietà di articoli proposti da L'Acqua srl comprende prodotti che domano varie classi di fuoco: dalla A alla F e sono adatti a spegnere anche incendi su apparecchiature elettriche. Alcuni prodotti sono estintori automatici per la protezione passiva dal fuoco, mentre altri sono stati progettati per un utilizzo manuale e di protezione antincendio attiva; tutti per diversi ambienti e soluzioni. Il principio di funzionamento è molto semplice: il liquido versato su un’ area in fiamme, genera un raffreddamento e un effetto soffocante estremamente rapido e forte. In brevissimo tempo la temperatura di superficie si abbassa a +3°C impedendo la riattivazione del fuoco, inoltre viene eliminata gran parte del fumo dalla zona di spegnimento.

Sono prodotti che appartengono alla categoria ecologica in quanto tutte le componenti utilizzate nella produzione sono naturali e biodegradabili.

L'agente antincendio che viene di-

sperso nell'ambiente non causa nessun inquinamento, non è tossico, è completamente biodegradabile.

Questi prodotti sono facili da trasportare e da usare, sono estremamente pratici ma soprattutto economici.

Ultimo fattore, ma il più importante, permettono una efficacie e rapida reazione al fuoco. Quello che contraddistingue L'Acqua srl dagli altri, oltre alle soluzioni offerte e alle tecnologie innovative, è l'attenzione ed il rispetto verso l'uomo e l'ambiente che lo circonda. L'attenzione all'uomo e all'ambiente è infatti componente importantissima per l'operatore turistico e molti studi ci dicono che il turista-campeggiatore nelle sue scelte privilegia sempre più l'idea di una vacanza green. Le soluzioni L'Acqua srl non solo aiutano l'operatore nella sua attività ma fanno sì che gli ospiti di una struttura riconoscano ed apprezzino immediatamente l'impegno che è stato speso per il loro benessere, la loro salute, l'ambiente.

L'Acqua srl fa parte di rete impresa HORECA GROUP di cui è cofondatrice. ✻