men s
Aprile 2013 | anno III
na
corpore in sa
n
o
sa
L’Accademia del Fitness Wellness & Anti-aging Magazine
n.09
La dieta COM (acronimo di CronOrMorfo dieta) è un approccio integrato che tiene conto della Cronobiologia degli Ormoni e della Morfologia dell’essere umano. Non siamo tutti uguali e trovare la giusta alimentazione e tipologia di esercizio fisico per ognuno di noi è la strada per raggiungere la salute. Determinate morfologie, ovvero determinate forme del corpo, sono legate a specifiche espressioni caratteriali. Tutto questo, si sa, è legato alla genetica che indirizza il nostro sviluppo secondo le nostre predisposizioni. Oggi, tuttavia, si ha la certezza c he anche l’epigenetica (cioè l’influenza dell’ambiente esterno) gioca un ruolo fondamentale nel permettere o impedire il manifestarsi di determinate predisposizioni: “Nasciamo come siamo, diventiamo come mangiamo, come ci muoviamo, come pensiamo!”. La dieta COM tiene conto della Morfologia dell’individuo (a mela, a pera o a peperone) che corrisponde a specifiche prevalenze Ormonali, la cui influenza sulla distribuzione del grasso può essere controllata e modificata, in parte, dalla scelta qualitativa, quantitativa e Cronologica degli alimenti, favorendo, di conseguenza un dimagrimento localizzato.
DESIDERO RIEVERE UNA COPIA DEL LIBRO:
PAGHERO’ L’IMPORTO DI € 19,90 A MEZZO:
LA DIETA COM E IL DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO
BONIFICO BANCARIO (allego fotocopia) intestato a: PROFITNESS S.a.s. - Galleria Crocetta 10/A 43126 Parma - presso: Banca Monte Parma IBAN: IT 64 Q 06930 12725 000000000221
INDIRIZZO DI SPEDIZIONE Cognome Nome Via Città E-mail Tel. Codice Fiscale /Partita IVA
Prov.
CAP
VAGLIA POSTALE (allego fotocopia) intestato a: PROFITNESS S.a.s. Galleria Crocetta 10/A - 43126 Parma Inviare il modulo compilato e la ricevuta del pagamento via fax al n. 0521.294971 oppure via mail a: profitness@libero.it, oppure via posta a : PROFITNESS S.a.s. - Galleria Crocetta 10/A - 43126 Parma (tel. 0521 941319)
numero 09 / 2013
EDITORIALE ACCADEMIA DEL FITNESS Galleria Crocetta 10/A 43126 PARMA Tel. 0521.941319 Fax 0521.294971 www.accademiadelfitness.com magazine@accademiadelfitness.com Direttore: Massimo Spattini In redazione: Claudia Bonini Silvia Iorio Cristiana Pedrazzini Cinzia Ruggeri Comitato scientifico: Prof. Marianno Franzini Prof. Fulvio Marzatico Dott. Filippo Ongaro Prof. Adolfo Panfili Prof. Mario Passeri Hanno collaborato a questo numero: Davide Antoniella Krista Burns Marco Tullio Cau Daniele Cozzini Alessandro Gelli Alessandro Gianpietri Igor Manzini Francesco Marotta Alberto Meloni Mauro Miceli Giovanni Occhionero Maria Letizia Primo Aurelio Ricciardi Alessandro Ronchi Fotografi: Massimo Spattini (foto di copertina) Editore: Profitness S.a.s. Galleria Crocetta 10/A 43126 Parma Tel. 0521.941319 Stampa e distribuzione: Mattioli 1885 S.r.l. Str. della Lodesana, 649 sx Loc. Vaio 43036 Fidenza (PR) Tel. 0524.530383 www.mattioli1885.com Registrazione n. 12/2004 Tribunale di Parma
Le ultime elezioni hanno lasciato il paese in un clima di incertezza politica che, purtroppo, si traduce anche in una situazione di ulteriore preoccupazione economica, infatti si è già avvertita la risposta negativa dei mercati internazionali. D’altro canto, la strepitosa vittoria del Movimento 5 Stelle, ha dimostrato che la gente è stanca degli stereotipi comuni, della “casta”, delle istituzioni convenzionali ed obsolete e pretende un rinnovamento che vada più incontro alle reali esigenze delle persone. In quest’ottica si manifesta la sfiducia nell’apparato sanitario istituzionale e nella medicina convenzionale, troppo legati agli interessi commerciali delle multinazionali farmaceutiche accondiscendenti nei confronti delle lobbies alimentari. Le persone, ormai, si sono rese conto che, per prendersi cura della propria salute, è necessario costruire un rapporto stretto con operatori sanitari e del benessere che possiedano competenze globali e siano al di fuori dagli schemi convenzionali. Figure professionali che abbiano il tempo e la voglia di promuovere la salute come fatto culturale e di fornire agli utenti sufficienti conoscenze ed indicazioni pratiche perché essa possa essere gestita in modo autonomo. In questo senso l’approccio all’Antiaging deve essere proposto come norma di vita, con lo scopo di conservare ogni individuo in salute in modo che, oltre ad ottenere un aumento della longevità e della qualità della vita, si riesca a ridurre la spesa che, allo stato attuale, le famiglie devono affrontare per mantenere un familiare in malattia. L’Antiaging, quindi, come proposta che si esprime a livello privato ma anche sociale e che incoraggia una concezione del benessere fisico, psicologico ed estetico di ogni singolo individuo indicando un percorso, concretamente attuabile, che coincida con il bene collettivo e la sostenibilità dell’ambiente. Questo trend positivo trova riscontro nel grande successo di partecipazione al Corso di Formazione “Metodologie Antiaging e Antistress” sponsorizzato, fra gli altri, dall’Accademia Funzionale del Fitness, Wellness e Antiaging, coordinato dal nostro docente Dottor Alessandro Gelli e che, fra i relatori, annovera anche un luminare quale il Professor Alberto Fidanza, Presidente del Centro Internazionale di Vitaminologia, oltre alla mia più modesta figura. Si è trattato senza dubbio del corso che ha conseguito maggiori adesioni fra quelli tenuti
all’Università Sapienza di Roma e questo la dice lunga sull’interesse relativo alle tematiche che riguardano l’Antiaging ed il Benessere. In linea con questa tendenza anche il notevole successo del Workshop clinico pratico di alimentazione e nutri genomica del 2-3- marzo di Barletta “La Medicina del domani: invecchiare con successo”. Proprio per questo crescente interesse verso gli aspetti funzionali e l’Antiaging, che sono da sempre stati elementi caratterizzanti la nostra Accademia, abbiamo deciso di modificare il nome della Scuola in “Accademia Funzionale del Fitness, Wellness e Antiaging” (AFFWA), mentre la rivista mantiene il suo nome storico “L’Accademia del Fitness”. Un’evoluzione che conserva la fedeltà e la coerenza espresse nei motti, spesso da noi utilizzati, “mens sana in corpore sano”, “la teoria al servizio della pratica” e “pratichiamo quello che predichiamo”. L’Accademia del Fitness Magazine sarà presente, come rivista invitata, all’undicesima edizione dell “Antiaging Medicine World Congress, il più grande evento del mondo dedicato al “Global Aging Management”, che si svolgerà a Monte Carlo il 4-56- Aprile 2013. Assolutamente da non perdere l’appuntamento di Roma dove, il 19-20 aprile, terrò personalmente una relazione sulla Cronormorfodieta al terzo Congresso Internazionale di Medicina Biointegrata “Medicine and Lifestyle” presso il Convention Centre di Palazzo Carpegna. In occasione dell’evento Pianeta Nutrizione ed Integrazione, previsto nel contesto di Cibus Globus Forum, l’AFFWA avrà la sua massima visibilità: il 16 maggio ci sarà la presentazione alla stampa del libro “L’Anti-Aging e lo stile di vita integrato”, che ho scritto con il contributo di altri 12 autori, tutti collaboratori dell’AFFWA, mentre il 17 maggio avrà luogo il Convegno nazionale dell’AFFWA “Alimentazione ed integrazione funzionale nell’Antiaging”, organizzato insieme ad Akesios Group ed infine, il 18 maggio, il Workshop gratuito “Dieta Com e metodologia Dima Com - Strategie vincenti per il dimagrimento nei centri fitness”, organizzato da AFFWA e Mee Too HDemy. Massimo Spattini Presidente dell’Accademia del Fitness
3
L’Accademia del Fitness
SOMMARIO EDITORIALE
3
di Massimo Spattini
TESTOSTERONE
6
di Massimo Spattini
BENESSERE E SESSUALITÀ
10
di Marco Tullio Cau
BIOFEEDBACK E STRESS Un aiuto per la valutazione dello stato di stress, per l’auto-controllo e per lo sviluppo rapido della consapevolezza
16
di Alessandro Gelli
ATTIVITÀ FISICA E OSTEOPOROSI
20
di Alessandro Ronchi
QI GONG Vivere a lungo senza invecchiare
26
di Daniele Cozzini
ATTIVITÀ FISICA NELLA TERZA ETÀ
30
di Aurelio Ricciardi
IL PENSIERO PRODUCE BENESSERE CON LA LOGICA LPS! di Alberto Melonidi
4
36
numero 09 / 2013
IMPORTANZA DI UN CHECK-UP A 360°
40
di Davide Antoniella
AGING IN MEDICINA BIOINTEGRATA Gli estratti vegetali per il riequilibrio ormonale
44
di Giovanni Occhionero
Dima DimaCOM: UN PROGETTO SULLA SALUTE PER AUMENTARE IL FATTURATO DEL TUO CLUB
48
di Alessandro Giampietri, Igor Manzini
GENOMICA FUNZIONALE: DALLA VALUTAZIONE PREDITTIVA DELLA ALLENABILITÀ E PERFORMANCE ALLA PERSONALIZZAZIONE NUTRI GENOMICA
50
di Francesco Marotta
LEAKY GUT SYNDROME-SINDROME DA SGOCCIOLAMENTO INTESTINALE: LA ROTTURA DEL SUPER-EPITELIO
54
di Maria Letizia Primo
INFIAMMAZIONE, SOVRAPPESO E RESISTENZA INSULINICA Il ruolo dell'infiammazione cronica nelle alterazioni metaboliche
58
a cura della redazione
Il PPROCESSO DI REMETILAZIONE NELL’OMEOSTASI FISIOLOGICA E NELL’INVECCHIAMENTO CELLULARE Rischio vascolare e prevenzione ottimale
62
di Mauro Miceli
LA SOLUZIONE PER PREVENIRE LA CERVICALE di Krista Burns
64
5
L’Accademia del Fitness
TESTOSTERONE Il testosterone è il principale ormone sessuale maschile, anche se è prodotto in piccole quantità anche nella donna, ed è sintetizzato dai testicoli nelle cellule endocrine del Leying a partire dal colesterolo. Gli effetti biologici del testosterone si manifestano a livello degli organi sessuali e dei caratteri sessuali secondari (peli, tessuto adiposo, muscoli, cartilagini laringee e scheletrici) ma hanno anche effetti non sessuali. Gli effetti metabolici del testosterone sono abbastanza ubiquitari: sul metabolismo proteico esercita un’azione anabolizzante aumentando il tasso di incorporazione degli amminoacidi nelle proteine soprattutto muscolari e scheletriche; per quanto riguarda il metabolismo lipidico regola il colesterolo, favorisce l’utilizzo dei grassi a scopo energetico ma in caso di eccesso calorico favorisce il deposito nella parte superiore del corpo; a livello del metabolismo glucidico favorisce l’accumulo di glicogeno muscolare e migliora la sensibilità insulinica. Il testosterone stimola inoltre l’eritropoietina (EPO) e favorisce la ritenzione di sodio e calcio, aiuta a mantenere efficiente il sistema immunitario ed ha un effetto neurotrofico a livello cerebrale. Se nella donna il calo degli ormoni sessuali avviene in maniera repentina in occasione della menopausa attorno ai 50 anni; nell’uomo avviene, con l’invecchiamento, un calo del testosterone a partire dai 40 anni, in maniera più o meno lenta. Questa situazione di ipogonadismo legata all’età è definita “andropausa” in analogia con la “menopausa” delle donne. Circa il 50% degli uomini sani tra i 50 e 70 anni di età hanno valori di testosterone sotto i livelli minimi rispetto a uomini di 20 - 40 anni, e si stima che uno su cinque degli uomini sopra i 50 anni abbia valori di testosterone francamente compatibili con la diagnosi di ipogonadismo. I sintomi dell’andropausa sono: • Fatica e calo di energie; • Depressione e cattivo umore; • Nervosismo ed ansietà; • Difficoltà di concentrazione e perdita di memoria; • Perdita di stimolo sessuale o calo della libido; • Deficit erettile o problemi durante il rapporto sessuale; • Tendenza ad aumentare il grasso a livello addominale; • Disturbi del sonno; • Peggioramento della sensibilità insulinemica; • Aumento dei livelli di estrogeni rispetto ai livello di testosterone; • Perdita di forza, tono muscolare e livello di fitness;
6
WWW.METOOCONSULTING.IT
M
E
T
O
O
C
O
N
S
U
L
T
I
N
G
TUTTA LA FORZA
di un servizio vincente
MUOVETEVI IN TUTTA SICUREZZA, LONTANO DAI PERICOLI DI UN MERCATO IN FORTE EVOLUZIONE. OGGI C’È METOO CONSULTING, UN POOL DI PROFESSIONISTI IN GRADO DI INDIRIZZARE OGNI VOSTRA AZIONE PER GARANTIRE ALLA VOSTRA AZIENDA FITNESS UN SUCCESSO DURATURO. IL PRIMO EVENTO FORMATIVO È GRATUITO! A pagamento pranzo, 2 coffee break e materiale didattico a 39 €.
I nostri partner:
HDemy
Chiama o scrivi per informazioni a:
MeToo Consulting Via XXIII Aprile, 37 Suzzara (MN) Via Variante Aurelia 173, 19038 Sarzana (SP) Mob: +393468584330 - Skype: igormanzini E-mail: info@metooconsulting.it
L’Accademia del Fitness • • • • • • • •
Peggiore gestione dello stress; Diminuzione della capacità lavorativa; Minore self-confidence; Diminuzione dell’abilità fisica; Diminuzione della densità ossea; Aumento del colesterolo; Malattie cardiovascolari. Irritabilità, rabbia o quello che può essere definito “un brutto carattere”; • Mal di schiena e dolori a livello articolare. La maggior parte di questi sintomi sono comuni alla maggior parte degli uomini dopo i 50 anni ed una terapia di bilanciamento ormonale con il testosterone biosintetico è in grado di invertire tutte queste condizioni. Purtroppo la medicina convenzionale tende a limitare per lo più l’uso del testosterone solamente per la disfunzione sessuale che, in realtà, è solo uno degli aspetti e forse neanche uno dei più importanti, visto da una prospettiva anti-aging finalizzata a combattere le malattie cronico degenerative.
Se nella donna il calo degli ormoni sessuali avviene in maniera repentina in occasione della menopausa attorno ai 50 anni; nell’uomo avviene, con l’invecchiamento, un calo del testosterone a partire dai 40 anni, in maniera più o meno lenta.
L’utilizzo del testosterone, anche in questo caso, è stato negli ultimi 10 anni sostituito dal “VIAGRA” o farmaci affini che in realtà favoriscono la funzione erettile ma non la libido e alcuni studi dimostrano che l’associazione tra testosterone e Viagra migliora la qualità del rapporto sessuale anche con dosaggi inferiori di viagra in persone che hanno problemi di disfunzione erettile. Il testosterone comunque non è solo per gli uomini, nelle donne in menopausa l’integrazione con testosterone ha un effetto trofico e stimolante su cervello, ossa, muscoli, articolazioni e, soprattutto, ripristina i normali livelli di libido che spesso calano in menopausa. Dottor Massimo Spattini Specializzazione in Medicina dello Sport Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione Board Certificate in Anti-Aging & Regenerative Medicine (ABAARM-USA)
Effetti benefici del testosterone Diminuzione dell’accumulo di placche nelle arterie Regolazione della pressione sanguigna Diminuzione del colesterolo LDL (colesterolo cattivo) Aumento del colesterolo HDL (colesterolo buono) del 10-15% Riduzione dell’infiammazione a livello vascolare Aumento del flusso sanguigno tramite la produzione dell’ ossido nitrico Aumento della produzione di neurotrasmettitori cerebrali come la dopamina Aumento della capacità di ragionamento e di concentrazione Mantenimento della memoria Mantenimento della densità ossea Aumento dell’interesse sessuale Mantenimento del tono muscolare Miglioramento della sensibilità insulinica Stimolazione del metabolismo basale Aumento forza e massa muscolare Diminuzione del grasso viscerale Effetto antidepressivo Stimolazione della eritropiesi Miglioramento dell’utilizzo dei grassi e loro aumento intramuscolare nella parte superiore del corpo
8
®
ECM
Sono stati richiesti al Ministero della Salute i crediti ECM per le figure professionali di: Medico Chirurgo, Biologo, Dietista.
QUOTA
€ 200,00 (comprensiva della quota associativa)
CERTIFICAZIONE
La Spot Reduction o "dimagrimento localizzato" è un argomento controverso, ma recenti acquisizioni scientifiche ne hanno dimostrato l'esistenza. Nel workshop verranno analizzate le basi fisiologiche, i metodi di misurazione, le tecniche di allenamento, gli approcci dietologici, gli integratori, in riferimento ai vari biotipi costituzionali morfologici (ginoide, misto, androide) secondo i concetti della Dieta COM (CronOrMorfodieta) e del Metodo dimaCOM (Differenziata Integrazione Muscolazione Aerobica secondo la CronOrMorfodieta) per ottenere un dimagrimento localizzato anche nelle zone più resistenti. RELATORE
Massimo Spattini
Alla fine del Workshop verrà rilasciata la Certificazione di “DietaCOM® ADVISOR” previo il superamento del test scritto finale.
RESPONSABILE SCIENTIFICO MASSIMO SPATTINI
PROVIDER ECM
AKESIOS GROUP S.r.l. Via A. Viola, 9 - Parma www-akesios.it
SEGRETERIA Scientifica e Organizzativa ACCADEMIA DEL FITNESS Galleria Crocetta, 9/A 43126 Parma Tel. 0521 1682083 Fax 0521 294971
info@accademiadelfitness.com www.accademiadelfitness.com
L’Accademia del Fitness
BENESSERE E
SESSUALITÀ
Una normale sessualità è indubbiamente uno dei cardini sui quali ruota il benessere di ognuno di noi: normale, però, perché ciascuna età ha le sue sfumature, ed anche la sfera sessuale risente dell’invecchiamento, come il resto di noi. Ma come per il resto delle modificazioni fisiche, psicologiche e socioculturali cui si va incontro con lo scorrere del tempo, noi possiamo migliorare (o peggiorare…) quello che il nostro patrimonio genetico ci “assegna” scegliendo uno stile di vita od un altro. La Società si è sempre interessata poco (e male) a questo argomento: uno studioso del settore, John DeLamater, scherzosamente dice che: “se un sociologo di un pianeta alieno studiasse le abitudini dei terrestri usando la letteratura scientifica, arriverebbe a concludere che per gli umani la sessualità dopo i 50 anni non è importante”! Oggigiorno, invece, occorre tener presente che gli anziani (over 65) sono sempre più numerosi nel mondo ma specialmente in Italia: l’età media alla morte ora è di oltre 82 anni e gli over 65 sono oltre il 20% e gli ultra ottantenni sono passati al 6%.
10
E quasi impressionante è il dato riguardante l’età mediana, quella che divide la popolazione in due parti uguali: ora è di quasi 44 anni, mentre nei non lontani anni ’50 addirittura non raggiungeva i 29! E nel prossimo futuro toccherà i 50 anni! Negli ultimi anni, però, l’avvento del Viagra e degli altri farmaci “contro” l’impotenza maschile” ed il successivo utilizzo da parte (anche) degli anziani hanno acceso i riflettori sulla sessualità “over”…negli Stati Uniti persino un ex candidato alla Presidenza, il Senatore Bob Dole, ha pubblicizzato-dopo un’operazione alla prostata-“la pillolina blu”. Comunque finalmente gli studiosi stanno affrontando il problema più approfonditamente e questo è un primo passo per far cambiare le idee sbagliate che ancora esistono nell’opinione pubblica; ad esempio, i recenti lavori di Lindau e Waite su di un campione particolarmente ampio (oltre 3000 soggetti) e vediamo che le percentuali di chi ha ancora un’attività sessuale vanno dal 75% nella fascia 57/64 mentre nelle fasce successive (74 e 85) comunque si parla di oltre il 50 ed oltre il 25% ma,
numero 09 / 2013
11
L’Accademia del Fitness discriminando tra il campione totale e chi ha ancora un partner, vediamo che i più giovani balzano al 90.5% vs 62.7, e poi al 74.3% vs un 63 e ad un più che dignitoso 47.3 vs 41.4%...dati che cambiano sostanzialmente per chi è senza compagno/a. Ed ecco spiegato perché le donne più anziane hanno una vita sessuale minore dei maschi… perché vivono molto più a lungo dei rispettivi partner che, oltretutto, generalmente erano anche più grandi quando si erano sposati. Se, come vedremo più avanti, un corretto stile di vita con il suo corollario di appropriata alimentazione ed adeguata attività fisica può far mantenere quel grado di salute che, indipendentemente dall’età, consente una regolare vita sessuale, nondimeno è necessario essere informati correttamente sulle modificazioni cui, in linea generale, si va incontro con il passare degli anni per evitare che si scambino delle normali modificazioni fisiologiche per un inizio di impotenza e si alimenti il circuito dell’ansia, con la possibilità dell’esordio di una impotenza psicogena…conoscenza che, peraltro, dovrà avere anche la partner, per non essere di “rinforzo” invece che agire da facilitatrice. Comunque vediamo che nel maschio si assiste ad una progressiva compromissione dei meccanismi erettili e col tempo tutte le fasi della normale risposta sessuale (4, secondo Master e Johnson) mostrano dei cambiamenti anche nel maschio “sano”. Tutto questo “naturale” processo viene peggiorato dalle affezioni tipiche della mezza età: ipertensione, obesità, diabete… ed il diabete è proprio una delle malattie croniche che più influisce sulla sessualità del maschio (danni sui nervi e sui vasi di piccolo calibro, come le arterie cavernose del pene) ma anche della femmina. Proprio quello delle malattie “tipiche” risulta essere un punctum dolens:, anche perché, per essere tenute sotto controllo, necessitano di farmaci (antidepressivi, antiipertensivi, ß-bloccanti, diuretici..) che possono creare problemi alla sfera sessuale. Per le donne il quadro è diverso a causa della più netta diminuzione degli ormoni che crea vari problemi ma anche nella donna le 4 fasi subiscono molti cambiamenti che possono portare ad un circolo vizioso come per i DE (disfunzione erettile) maschili…chi prova dolore e non conosce i cambiamenti cui il corpo va incontro come anche le possibili soluzioni può esperire stati d’animo negativi ed adottare comportamenti evitanti volti a sfuggire il sintomo che finiscono col determinare l’abbandono delle attività sessuali. Un fattore molto controverso è quello che riguarda la relazione tra ormoni e sessualità, argomento talmente vasto che qui potremo solo accennarne alcuni aspetti. Una questione interessante è relativa al fatto che molte donne almeno oltre i 50 anni lamentano un desiderio sessuale basso: numerosi studi hanno chiaramente dimostrato come la terapia a base di testosterone transdermale migliori la funzionalità sessuale della donna in menopausa; nuove ricerche stanno per
essere ultimate e confermano i dati di cui sopra ed alcune recentissime stanno testando il testosterone sotto forma di gel. Per quanto riguarda invece l’utilizzo del testosterone in campo maschile non basterebbe un libro intero…dato che convivono due ben distinti orientamenti: l’unico punto di accordo è sulla necessità di testare la bontà degli effetti sugli anziani in studi di maggior durata ed uniformità e sul fatto che, anche qualora vi siano risultati positivi, questi si verificano solo in maschi con livelli ormonali molto bassi mentre in soggetti eugonadici poco accade. In ogni caso mi sento di suggerire la lettura dei numerosi scritti dello Statunitense Traish, perché affrontano il problema da un’angolazione diversa, illustrando il ruolo fondamentale dell’ormone maschile sulla complessa integrità organica di varie strutture relative ai corpi cavernosi ed ai nervi. Quanto sinora esposto ci mostra un quadro chiaro: le problematiche sessuali aumentano con l’età…ma bisogna essere a conoscenza anche del fatto che la situazione può migliorare, e di molto. Infatti, in linea con il messaggio che i collaboratori di questa rivista portano avanti da anni, un corretto stile di vita aiuta a consentire una funzionalità migliore a tutti i livelli, anche col passare degli anni: alimentazione corretta e giusta attività fisica sono fondamentali. La letteratura scientifica è ormai concorde: ad esempio, in uno degli studi sopracitati del gruppo della Dottoressa Lindau leggiamo che gli uomini e le donne che erano in salute migliore erano quelli, in proporzione, più sessualmente attivi…basti il titolo:” Sex, health, and years of sexually active life gained due to good health”! Bacon et al hanno effettuato nel 2003 uno screening di oltre 30000 soggetti tra i 50 ed i 90 anni ed hanno riscontrato che l’attività fisica risultava essere correlata con un basso rischio di DE mentre l’obesità lo era per un alto rischio! Da Hannan ci viene un altro studio che espone chiaramente quanto sia importante modificare il proprio stile di vita per non incorrere in vari problemi di salute, inclusa la sessualità: se poi aggiungiamo una dieta corretta ed ipocalorica i risultati si ampliano, probabilmente grazie all’effetto sulla sindrome metabolica. Proprio in relazione all’influenza della dieta si è sviluppato, presso la Seconda Università di Napoli, un importante filone di studio i cui risultati si possono leggere nei vari report che il gruppo della Esposito ha scritto negli ultimi dieci anni: in tutti questi lavori si evidenzia come i cambiamenti di life style, che includono anche una maggiore attività fisica ed una dieta ad hoc hanno dato eccellenti risultati in soggetti già affetti da DE e le percentuali di successo sono degne di nota. Un altro lavoro che conferma i dati appena citati è la recentissima review di Gupta e colleghi, del prestigioso Mayo Institute che, passando in rassegna numerosi lavori presenti nei database
“se un sociologo di un pianeta alieno studiasse le abitudini dei terrestri usando la letteratura scientifica, arriverebbe a concludere che per gli umani la sessualità dopo i 50 anni non è importante”
12
numero 09 / 2013
13
L’Accademia del Fitness mondiali, conclude che i risultati degli studi esaminati rinforzano ulteriormente l’efficacia dei cambiamenti di stile di vita per il miglioramento della funzione sessuale negli uomini affetti da DE. A questo punto mi sembra pacifico che lo stile di vita suggerito da molti anni dal Dr. Spattini e dagli altri membri del nostro “gruppo” coincida con quello proposto da tutte le ricerche sinora esposte…non per altro il Corso di Perfezionamento organizzato dal nostro “gruppo” e svoltosi presso l’Università La Sapienza di Roma si è chiamato “Benessere e Stili di Vita”! Una disamina completa dello stato dell’arte nutrizionisticosportivo per la prevenzione delle problematiche sessuali va oltre gli intenti di questo capitolo, ma un accenno è doveroso. In linea di massima possiamo dire che a livello alimentare è consigliabile sostituire i grassi saturi con quelli mono e polinsaturi e diminuire i cibi ad alta densità, come molti dei carboidrati raffinati che abbondano sulle nostre tavole: più elevati quantitativi di frutta e verdura, (pochi) cereali integrali ed una quota proteica media sono un viatico per la salute cardiovascolare e sessuale, non dimenticando che l’introito calorico giornaliero deve essere tale da non indurre un sovrappeso più o meno elevato. Per quanto concerne lo “sport”, l’attività aerobica è considerata il “toccasana” per il miglioramento del sistema cardiovascolare: molto accurate sono le Linee Guida per la prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico, un documento pubblicato nel 2007 nel Giornale Italiano di Cardiologia. Ovviamente in questo ed altri lavori non si parla di lavori massacranti da maratoneta olimpico, bensì di 30/60 minuti 3/5 volte
14
a settimana almeno al 60% del VO2max che sono però anche lontani dalla passeggiata di 10 minuti ad intensità minima che molti considerano “fare moto”! A proposito di palestra, proprio la ginnastica con i sovraccarichi sta avendo riconosciuta l’importanza che merita e tra i tanti, nuovi studi spicca l’esaustiva rassegna curata da Pollock…e comunque anche qui infatti non si parla di massimali di squat ma neanche di pesi da 0.5 kg! A parte i benefici a livello cardiovascolare, l’attività fisica può fornire un aiuto ancora più specifico per il corretto godimento della vita sessuale? Sì, ad esempio con gli esercizi di Kegel, delle contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico, che solitamente vengono usati per problemi di incontinenza ma che possono aiutare sia i maschi che le femmine ad avere rapporti sessuali migliori, come dimostrato da numerosi, recenti lavori. E non basta… il Dr. Sommer, ha effettuato un certo numero di ricerche sui DE e lo sport: dopo aver provato che i sellini superappuntiti delle bici sportive creano problemi di circolazione locale, si mise a cercare un metodo per aiutare i ciclisti ed ha studiato a fondo i meccanismi dell’erezione e dell’afflusso sanguigno nella zona pelvica dimostrando come una serie di esercizi pelvici di sua invenzione abbia dato risultati eccezionali nell’80% dei casi trattati (soggetti con media DE) e con misurazioni sia soggettive che obiettive. Mi sembra che ce ne sia abbastanza per abbracciare uno stile di vita sano, attivo e per questo foriero di risultati ottimi e duraturi! Dottor Marco Tullio Cau Laurea Specialistica in Psicologia indirizzo Clinico e Laurea Specialistica in Scienze della Comunicazione
numero 09 / 2013
15
L’Accademia del Fitness
BIOFEEDBACK E STRESS UN AIUTO PER LA VALUTAZIONE DELLO STATO DI STRESS, PER L’AUTO-CONTROLLO E PER LO SVILUPPO RAPIDO DELLA CONSAPEVOLEZZA
Il Biofeedback, “ritorno biologico”, consiste nell’utilizzo di strumentazioni elettroniche per misurare alcuni parametri fisiologici quali ad esempio la temperatura corporea, la frequenza cardiaca, la resistenza galvanica della cute, l’intensità di corrente che passa in alcuni tessuti e/o canali d’energia (per esempio i meridiani studiati dall’agopuntura) ed altri ancora. Anche l’attività elettrica del cervello e del cuore può essere monitorata con l'elettro-encefalografo e con l’elettro-cardiografo. Un settore molto affascinante, con molte applicazioni estremamente concrete, è quello dei “FENOMENI BIO-ELETTRICI DEL CORPO UMANO”. Spiegando in un modo estremamente comprensibile ai più, si può affermare che ogni forma di vita è direttamente interconnessa con i fenomeni elettrici ed elettromagnetici; infatti già ogni nostra cellula viva ha una sua attività elettrica, sia quando è sana, sia quando è malata. Sulla cute scorre una piccola intensità di corrente che varia a seconda dello stato d’animo, del clima, dell’alimentazione ed altri fattori sia interni (possibili patologie anche comuni come un semplice raffreddore), sia esterni (abiti, livello d’umidità
16
dell’aria, etc.). Il livello (intensità) di questa corrente, a parità di soggetto e condizioni in quello specifico momento, può mutare molto rapidamente (anche in meno di un secondo). Ad esempio se il soggetto sotto esame, collegato ad una specifica apparecchiatura di bio-feedback, viene punto con uno spillo o subisce un inaspettato “pizzicotto”, o viene toccato senza preavviso con un oggetto molto freddo o molto caldo, ecc., farà misurare allo strumento un rapido e repentino aumento di corrente, che egli stesso emette (valutazione dello Stress in acuto), poiché il dolore fisico anche se istantaneo, provoca una variazione in aumento dell’emissione della corrente. Viene anche studiato il tempo per la normalizzazione soggettiva dei valori dopo lo stimolo. Questo fenomeno biologico è molto comune ed è sfruttabile tramite piccoli test rapidi come la puntura di spillo, il pizzicotto, ecc. e permette di fa capire al medico operatore di Metodologie Anti-Aging ed Anti-Stress come reagisce quel soggetto a stimoli che inducono un piccolo DOLORE FISICO. L’incremento di corrente però si misura anche con il DOLORE PSICHICO.
numero 09 / 2013 Durante emozioni forti, dolore fisico, etc., si attiva il Sistema Nervoso Simpatico che induce ad un aumento della corrente galvanica ed a una conseguente riduzione del valore resistivo della cute o del canale che stiamo studiando. Importante però è tarare lo strumento sullo specifico soggetto poiché i valori medi “normali” della resistenza galvanica della cute, sono relativi al soggetto specifico; infatti i valori oscillano da K-OHM (kilo ohm) a M-OHM (mega ohm), a seconda del clima, dello stato di secchezza della cute, etc. Nota: ohm indica la grandezza fisica “resistenza” con cui si misura un resistore, componente presente in ogni apparecchiatura elettronica. Non ha quindi senso voler per forza standardizzare, come avviene, per esempio, con le analisi del sangue, un range di valori “normali”, poiché lo stesso soggetto a parità di condizioni di salute, stato emotivo, etc., ha risultati diversi d’inverno e in estate, peggio che mai con il caldo umido rispetto ad un clima freddo-secco. I valori sono da considerarsi piuttosto soggettivi e più che analizzare il valore in senso assoluto, occorre studiare le variazioni di valori dello specifico soggetto mentre svolge la fase di valutazione dello stress o la fase di training. Strumentazioni multiple che si basano sui principi qui descritti, sono utilizzate come “macchina della verità”, in quanto misurano contemporaneamente vari fenomeni bio-elettrici e fisiologici (pressione arteriosa, battito cardiaco, temperatura, dilatazione pupillare etc.), poiché si parte dal presupposto che chi mente si “emoziona”; tuttavia anche un iper-emotivo si emoziona per paura anche se dice la verità ma è solo impaurito perché sotto test, così come un soggetto “freddo” ed iper-controllato può ingannare tali strumenti essendo un “iceman”; pertanto l’attendibilità operativa non è sicura. Meglio utilizzare tali metodologie per aiutare chi soffre e desidera controllare l’iper-emotività; in questo ambito tali strumentazioni presentano la loro ragion d’essere. Il medico ben istruito e formato in questo campo sa porre una serie di domande all’utente, misurando istante per istante la variabilità del fenomeno bio-elettrico del soggetto mentre risponde alle stesse. Con una corretta formazione del medico e dell’operatore, che sanno condurre il dialogo con l’utente nelle modalità idonee, l’utente può rendersi conto di quanto un evento passato può risultare ancora per lui doloroso, oppure può anche rendersi conto del contrario. L’utilizzo dello strumento elettronico per il Bio-Feedback, senza la formazione ad alto livello del medico e dell’operatore, è quasi inutile; al contrario è un compendio al terapeuta che ha studiato e si è allenato ai protocolli pratici per effettuare le corrette procedure sia “diagnostiche” sia terapeutiche. Le emozioni forti fanno passare più corrente sia nei canali ener-
getici sia sulla superficie cutanea, misurata dallo strumento e quantificata numericamente su di un display digitale, ma un’emozione “X” può scatenarsi all’improvviso a seguito di un ricordo che il trainer fa riaffiorare nell’utente, tramite una appropriata tecnica e far vedere chiaramente al soggetto che impatto tale emotività ha su se stesso. Il bio-feedback quindi può aiutare l’utente ed il trainer sia per valutare lo stato di reattività a dolori fisici o psichici sia per aiutare l’utente nello sviluppo dell’autoconsapevolezza e poi dell’auto-controllo emotivo. L’utente stesso può vedere, istante per istante ed in tempo reale, come tecniche di gestione dello stress, possono intervenire sul suo stato emotivo e con quale rapidità. Accade anche però il contrario ovvero l’utente potrebbe vedere che mentre tenta di applicare una tecnica appena appresa, anziché ridurre il suo stato di stress...questo aumenta (ansia da prestazione, etc). Per ogni risultato il trainer deve sapere cosa dire, spiegando il perché di quel tipo di reazione. Nella fase 1 o di valutazione dello stress, a seconda del protocollo seguito, l’utente dovrebbe concentrarsi su sé stesso e non guardare il display della strumentazione mentre è il trainer che registra le variazioni in base ai test e stimoli indotti. Nella fase seguente o la fase 2 o di consapevolezza, l’utente osserva le variazioni in base a domande o stimoli di vario tipo (parole, stimoli luminosi, etc). Nella fase 1 o 2 non necessariamente si utilizzano gli stessi tipi di stimoli poiché si ridurrebbe l’effetto “sorpresa” e non necessariamente vengono proposte a breve distanza di tempo l’una dall’altra. Nella fase 3 di training o di Gestione dello Stress, il soggetto applica pratiche specifiche in cui dovrebbe controllare lo stato emotivo e vedere sul display un incremento del valore
Ogni forma di vita è direttamente interconnessa con i fenomeni elettrici ed elettro-magnetici; infatti già ogni nostra cellula viva ha una sua attività elettrica, sia quando è sana, sia quando è malata
17
L’Accademia del Fitness resistivo, per ulteriore attivazione del sistema parasimpatico; infatti mentre il soggetto si calma e diventa progressivamente meno ansioso, nervoso, agitato, etc., mostra variazioni sul display dello strumento anche in poco tempo (anche 1 minuto nel soggetto mediamente allenato). Molte pratiche con bio-feedback vengono effettuate durante “visualizzazioni”, auto-inserimento nel proprio “luogo privato” e l’utente svolge la pratica ad occhi chiusi. Il “Luogo Privato” o “dimensione della calma” o “della grinta”, ecc. è una dimensione virtuale-mentale, creata tecnicamente insieme al trainer sulla base proposta dall’utente. Appare evidente come i diversi luoghi privati siano diversi programmi mentali che servono a far rievocare attitudini ben diverse tra loro e peculiari per affrontare al massimo la situazione che la vita ci mette di fronte in quello specifico momento. La pratica viene registrata con audio e video con adatta telecamera che filma anche il display dello strumento di bio-feedback; al termine della pratica di rilassamento-visualizzazione, l’utente ed il trainer osservano il filmato commentando i vari punti e valori in base alle esperienze e sensazioni vissute. Inutile ripetere che il trainer deve aver conseguito prima di tutto un’ottimale formazione, poi dovrebbe acquisire una buona esperienza pratica prima di considerarsi davvero “esperto”. Il bio-feedback, va ribadito, è solo un valido supporto per il trainer che vuole aiutare al meglio l’utente, fargli capire quanto rapidamente un pensiero doloroso altera la nostra “energia”
18
mente-corpo e di quanto essenziale sia imparare a gestire Stress ed iper-emotività. Il trainer, soprattutto se non ha un’esperienza consolidata in questo specifico settore, può trarre spunto da protocolli praticoempirici studiati per queste specifiche situazioni. Alcuni di questi protocolli base, sono da me insegnati nei Corsi Universitari d’Alta Formazione e Formazione in “Metodologie Anti-Aging ed Anti-Stress” (Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia, Sapienza Università di Roma), avendo acquisito una pluri decennale esperienza pratica sul campo sin dagli anni ‘80, utilizzata ed impiegata per e l’insegnamento e la ricerca nel corso di PsicoFisiologia Clinica, Università La Sapienza di Roma, già nei primi anni ‘90. L’ansia e l’iper-emotività pongono le basi per un’anomalia del network psico-neuro-endocrino-immunologico e tali variazioni sono connesse con i fenomeni bio-elettrici del corpo umano. Mi sembra ormai piuttosto accertato che una seria azione globale Anti-Aging si basi sulla Gestione dello Stress ed a partire da essa; pertanto ogni mezzo che può permettere di far ottenere risultati all’utente più rapidamente e magari anche più “profondamente” (come consapevolezza), merita di essere considerato. Prof. Alessandro Gelli Coordinatore e Docente Corso di Alta Formazione e Formazione in “Metodologie Anti-Aging e Anti-Stress”, Sapienza Università di Roma Facoltà di Farmacia e Medicina, Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia
numero 09 / 2013
Per difese più forti Per ossa solide Il 60-80% della popolazione presenta carenze di vitamina D*
• Dosaggio elevato (1000 U.I.) per compressa orosolubile • Vitamina D3 (colecalciferolo) la forma di
vitamina D meglio assimilata
• Gradevole gusto di Lime Dolcificato con glicosidi della Stevia rebaudiana
Categorie a rischio specifico - bambini - donne in gravidanza o allattamento - anziani - persone poco esposte al sole - individui dalla pelle scura
Dose giornaliera raccomandata: 1000 U.I. (25 µg)
300 U.I. (7,5 µg)
Upper intake level*
Bambini
-
1 o 2 cpr.
1000 U.I.
Adolescenti
-
2 cpr.
2000 U.I.
1 cpr.
-
4000 U.I.
Anziani (60+)
1 o 2 cpr.
-
4000 U.I.
In gravidanza
1 o 2 cpr.
-
4000 U.I.
Adulti
* European Food Safety Authority. EFSA Journal 2012;10(7):2813 [45 pp.].
300 U.I. (7,5 µg)
1000 U.I. (25 µg)
120 compresse orosolubili PP € 10,99
90 compresse orosolubili PP € 12,99
* Holick MF, Chen TC. Vitamin D deficiency: a worldwide problem with health consequences. Am J Clin Nutr. 2008 Apr;87(4):1080S-6S. Review. * Adami et al. Linee guida su prevenzione e trattamento dell’ipovitaminosi D con colecalciferolo. Reumatismo 2011;63 (3):129-147
* Philippart de Foy JM, Lambert Michel, Zech Francis. Carence en vitamine D, une pandémie facilement éradicable en médecine de 1ère ligne. UCL, 2009
In farmacia
19
L’Accademia del Fitness
ATTIVITÀ FISICA E
OSTEOPOROSI
Per Osteoporosi si intende una condizione in cui lo scheletro è soggetto a perdita di massa ossea e resistenza causata da fattori nutrizionali, metabolici o patologici. Lo scheletro è quindi soggetto ad un maggiore rischio di fratture patologiche in seguito alla diminuzione di massa e alle modificazioni della microarchitettura delle ossa. L’attività motoria nella prevenzione dell‘osteoporosi Per ottenere un miglioramento della mineralizzazione e della struttura ossea bisogna creare una stimolazione meccanica dinamica. Il miglior stimolo possibile, secondo la letteratura più recente, è la forza muscolare trasmessa dai tendini al tessuto osseo durante la contrazione (esercizi isotonici a carico naturale o pesi leggeri, esercizi di resistenza elastica ad azione pliometrica con movimenti articolari accentuati come salto in alto, balzi). Per mantenere l’osso “in salute” occorre pianificare con attenzione l’attività motoria e rispettare, soprattutto, i seguenti sei principi: 1) Specificità: sarebbe opportuno allenare specificatamente le regioni scheletriche interessate, dal momento che l’adattamento osseo alle sollecitazioni meccaniche è soprattutto locale. La deposizione di matrice ossea è maggiore in relazione al punto di inserzione del muscolo che sta lavorando. Nello specifico: rinforzare il femore nella porzione prossimale ed eseguire esercizi che coinvolgano l’anca (pressa, squat, step, cammino); rinforzare le vertebre lombari ed eseguire esercizi di
20
estensione del rachide; rinforzare il polso ed eseguire esercizi con gli arti superiori. Rinforzare l’anca ed eseguire esercizi che coinvolgano i glutei per il grande trocantere; esercizi che coinvolgano l’ileopsoas per piccolo trocantere; esercizi che coinvolgano adduttori ed estensori dell’anca per triangolo di Ward del collo femorale. 2) Sovraccarico: gli effetti positivi sulla matrice ossea si verificano se viene aumentato gradualmente il carico meccanico che deve essere comunque superiore ad una soglia minima efficace. Bisogna considerare che un eccesso di sollecitazioni con un carico non adeguato produce un osso con minore resistenza strutturale e biomeccanica. 3) Prevenzione: il maggior sviluppo di massa ossea si nota in soggetti che cominciano l’attività fisica in età pre-adolescenziale aventi una massa ossea minore prevenendo il rischio di fratture ossee in età senile. Le sollecitazioni meccaniche sono più osteogeniche durante la crescita rispetto all’età matura. 4) Sollecitazione meccanica: per poter incrementare ulteriormente il raggiungimento della densità ossea massima sono necessari maggiori sforzi fisici. 5) Reversibilità: l’effetto osteogenico positivo legato all’attività fisica si estingue se l’attività fisica viene sospesa 6) Personalizzazione: la tipologia dell’esercizio fisico e le sue modalità di somministrazione (intensità, durata e frequenza delle sedute) sono parametri da definire con la collaborazione del personale medico-sanitario al fine di ottenere il miglior risultato possibile in termini di prevenzione dell’osteoporosi. Priorità dell’attività fisica per la prevenzione dell’osteoporosi: • Incremento della massa ossea • Stimolazione meccanica dinamica • Utilizzo di carichi distrettuali • Miglioramento della capacità aerobica • Incremento della massa muscolare • Esercizi gravitazionali
CONOSCERE CIO’ CHE MANGI
TI RENDE LIBERO FOOD INTOLERANCE TEST Le intolleranze alle proteine alimentari, dette allergie ritardate, sono reazioni conseguenti l’introduzione di alimenti di consumo comune. Queste reazioni sono causate da un’iperproduzione di immunoglobuline di classe G (IgG). Emicrania, disturbi gastro-intestinali e respiratori, stanchezza cronica, dermatiti, irritabilità, sovrappeso, sono solo alcuni dei sintomi ricorrenti nei soggetti affetti da allergia ritardata. Il FOOD INTOLERANCE TEST (F.I.T.) di Natrix permette di verificare la reazione dell’organismo nei confronti di 46, 92 o 184 alimenti. Ciò che ha reso il F.I.T. affidabile è la metodica analitica ELISA,
affidabile e ripetibile e la lunghissima esperienza di Natrix nel campo della diagnostica delle intolleranze.
celiaci, per il monitoraggio della malattia celiaca in soggetti che seguono una dieta priva di glutine.
CELIAC TEST
Natrix Lab: il laboratorio certificato (UNI-ENI-ISO 9001: 2000) di riferimento per le analisi:
Ad oggi per ogni celiaco diagnosticato, ve ne sono sette a cui la celiachia non viene diagnosticata. L’ingestione di glutine, nei pazienti affetti o predisposti a celiachia, provoca un grave danneggiamento della mucosa intestinale. Il CELIAC TEST è una prova allergometrica che consente di effettuare un saggio di I° livello completo per la celiachia. Il CELIAC TEST è consigliato in caso di sospetto di malattia celiaca, in familiari di primo grado (genitori, fratelli) di soggetti
• • • • • • • •
FOOD INTOLERANCE TEST CELIAC TEST ANTIAGING PROFILE CELLULAR AGING FACTORS LIPIDOMIC PROFILE ZONA PLUS TEST CARDIO WELLNESS PROFILE PROFILI ORMONALI
Tutte le analisi sono eseguibili anche tramite un semplicissimo prelievo capillare e salivare.
L’Accademia del Fitness Obiettivi secondari dell’attività fisica per la prevenzione dell’osteoporosi • Prevenzione delle fratture • Miglioramento dell’equilibrio • Miglioramento della coordinazione • Incremento del trofismo dei tessuti molli (riduzione dell’effetto traumatico sull’osso) • Educazione posturale ed ergonomica Le regole e i consigli utili affinché l’attivita fisica sia produttiva e benefica sul sistema osteoarticolare sono: • stimolazioni meccaniche tramite l’esecuzione di determinati allenamenti molto intensi con esercizi base altamente sinergici e carichi molto elevati (80-90% del massimale come squat, deadlift e bench press). L’attività dinamica, oltre a produrre stress osteogenici intermittenti sull’osso, aumenta la secrezione di ormoni anabolici che favoriscono la risposta adattativa dell’osso stesso. • esercizi con un’intensità superiore alle normali sollecitazioni poichè l’attivita fisica agirebbe sulla massa ossea attraverso un effetto vasale, aumento dell’attivita muscolare in un determinato distretto corporeo con aumento della vasodilatazione che comporta una variazione positiva del flusso ematico osseo e periostale apportando conseguenze positive sul metabolismo locale. La stimolazione meccanica deve superare una certa forza di tensione, geneticamente predeterminata, per divenire osteogenica. • la risposta osteogenica (mineralizzazione ossea) è proporzionale alla frequenza dello stimolo meccanico. La soglia di stimolazione per il mantenimento della struttura ossea è il prodotto tra la frequenza dell’esercizio e la sua intensità. L’osso viene “mantenuto” sia con stimolazioni meccaniche meno frequenti ad alta intensità che con stimolazioni più frequenti ad una minore intensità. • la risposta adattiva dell’osso è maggiore se si propongono 2 sessioni di esercizio brevi intervallate nell’arco della giornata. Infatti l’osso richiede un minimo di 6-8 ore di riposo per rispondere in modo ottimale ad un carico dinamico che superi la soglia. • La risposta adattiva dell’osso richiede una particolare modalità di carico; le forze che lo colpiscono devono variare in orientamento ed intensità rispetto a quelle che normalmente agiscono sull’osso. • Variazione dello stile di vita attraverso l’assunzione di sane
abitudini alimentari poiché la risposta adattiva dell’osso richiede una adeguata disponibilità di macronutrienti . Una disponibilità inadeguata ed un eccessiva acidosi metabolica comporterebbero effetti negativi sugli ormoni con azione anabolica sull’osso. • Affinché l’osso possa avere una risposta adattiva positiva all’esercizio, necessita di un’abbondante disponibilità di micronutrienti come magnesio, calcio e colecalciferolo (vit D) e tutte quelle vitamine coinvolte nella salute dell’osso . Questo principio è particolarmente importante nella Medicina Preventiva e Funzionale come mezzo di prevenzione e preservazione della salute nel tempo secondo un’ottica “antiaging” L’attività fisica, e soprattutto il carico che l’esercizio impone, ha un forte impatto sul trofismo dell’osso e su tutto l’apparato articolare. La risposta del tessuto osseo riguarda sia fattori quantitativi come massa, densità minerale, volume che fattori qualitativi quali la particolare struttura dell’osso, la macro e microarchitettura, il turnover osseo e il suo metabolismo dal momento che è un tessuto dinamico e non statico in quanto vi sono particolari cellule che mantengono un continuo ricambio. L’osso è una complessa struttura di tessuto connettivo denso, mineralizzato, provvisto di dotti sanguigni, linfatici e nervosi per l’approvvigionamento, lo smaltimento e l’informatica delle cellule ossee. Queste cellule (osteoblasti, osteociti e osteoclasti) permettono il continuo processo di rigenerazione ossea. La crescita della massa ossea sino al raggiungimento del cosiddetto “picco di massa ossea”, ossia del patrimonio individuale di contenuto minerale osseo, è un processo naturale che raggiunge l’acme attorno ai 30-35 anni di età. I fattori genetici condizionano per circa il 70-80% il raggiungimento e mantenimento del picco di massa ossea; per il resto rivestono notevole importanza altri fattori legati allo stile di vita come un’alimentazione ricca di calcio ed una costante attività fisica. Quest’ultima, in particolare, costituisce un fattore determinante nel promuovere l’entità del picco di massa ossea ed anche nel rallentare la perdita che si verifica dopo la menopausa. Numerosi studi hanno dimostrato rapporti, statisticamente significativi, tra l’attività fisica ed un ridotto rischio di fratture da osteoporosi. Tale attività risulta essere determinante in età giovanile cioè nel periodo in cui il tessuto osseo risponde attivamente alle sollecitazioni ed è in grado di determinare un incremento della densità minerale ossea (BMD).
La letteratura più recente riconosce come miglior stimolo possibile la forza muscolare trasmessa tramite i tendini al tessuto osseo durante la contrazione (sono adatti esercizi isotonici a carico naturale o con pesi leggeri e a resistenza elastica).
22
numero 09 / 2013
DATE:
8-9 giugno / 22-23 giugno SEDE: PARMA PROGRAMMA:
Fisiopatologia della Sindrome Metabolica Eziopatogenesi della Sindrome Metabolica La dieta per la Sindrome Metabolica L’integrazione per la Sindrome Metabolica Disturbi del sonno e gestione dello stress Test di valutazione Metodologie di allenamento per il Fitness Metabolico
QUOTA: € 500,00 (comprensiva della quota associativa) da pagare entro il 10-05-2013 L'importo può essere pagato, con una maggiorazione in due rate : - 1a rata entro il 10-05-2013 : € 250,00 - 2a rata entro il 10-06-2013 : € 250,00 Ultimamente ai convegni di Medicina dello Sport non si parla altro che di Sindrome Metabolica che fondamentalmente consiste in un sovrappeso soprattutto a livello addominale, ipertensione, dislipidemia “borderline” e ridotta tolleranza ai carboidrati. Questa patologia può essere curata soprattutto con una correzione dello stile di vita, cioè alimentazione corretta, adeguato esercizio fisico, adeguato sonno fisiologico e gestione dello stress. Il “fitness metabolico” riguarda l’attività fisica idonea per tutte quelle persone generalmente adulte, non perfettamente sane, affette da tutte quelle patologie tipiche della società occidentale caratterizzate da malnutrizione e sedentarismo, comprendendo nuove categorie sociali, rispetto al fitness tradizionale, con un potenziale di circa 35 milioni di persone rispetto al potenziale di circa 20 milioni del fitness tradizionale. L’esercizio fisico a questo punto può essere considerato una vera e propria terapia, sia preventiva che curativa e come tale deve essere prescritta con specificità di tipologia e di dose proprio come un farmaco, cioè ad una determinata frequenza ed intensità. Al medico specialista in Medicina dello Sport spetta questa competenza ma deve esistere una figura professionale operatore nel settore del fitness in grado di tradurre nella pratica le indicazioni del medico. Questa nuova figura professionale si identifica nell’ “ISTRUTTORE DI FITNESS METABOLICO”
ACCADEMIA DEL FITNESS Galleria Crocetta 9/A - 43126 PARMA Tel. 0521 1682083 - Fax 0521.294971 info@accademiadelfitness.com
23
L’Accademia del Fitness Tra le varie attività sportive un’attività motoria come la pesistica, condotta in condizioni di carico gravitazionale, determina maggiori benefici del nuoto che, proprio a causa del minor carico rappresentato dalla forza di gravità che lo caratterizza, comporta benefici minori a livello della BMD anche se svolto con grande intensità. La risposta dello scheletro all’esercizio fisico è maggiore in quel distretto in cui è massimo lo stress meccanico (braccio dominante del tennista 30% di massa ossea in più rispetto all’arto contro laterale). Un altro fattore che agisce favorevolmente sulla densità ossea è la reiterazione dell’esercizio. Ogni attività fisica, che determina “stress meccanici” ripetitivi su una determinata parte dello scheletro, tende ad aumentare la densità ossea in quella zona. Un allenamento aerobico che comprenda movimenti continui di due o più arti è sempre associato ad un incremento della densità ossea. La sedentarietà, invece, è indicata come uno dei fattori principali di rischio per l’osteoporosi. Da uno studio, eseguito mediante particolari tecniche, si è osservato che il grado di perdita ossea prodotto dall’immobilità, è pari all’1% per ogni settimana. Sarebbe l’assenza di forza di gravità e l’immobilizzazione prolungata a determinare la mancanza degli stimoli meccanici necessari per il fisiologico equilibrio omeostatico dello scheletro. Infatti uno studio effettuato sugli astronauti, dopo il loro ritorno a terra, ha dimostrato una ridotta BMD. Anche la contrazione muscolare, verosimilmente, non solo esplica un effetto di “pompa” sui vasi sanguigni ma stimola meccanicamente l’osso sul quale il tendine muscolare si inserisce. Non esistono dubbi sulla correlazione diretta tra peso BMI (peso corporeo) e BMD, poichè sia il soggetto “sovrappeso” che “sottopeso” vanno maggiormente incontro all’osteoporosi e problemi riguardanti il sistema osteoarticolare. È stato dimostrato, inoltre, come l’attività fisica determina favorevoli modificazioni biochimiche che favoriscono ed incrementano l’attività cellulare ossea. Negli adolescenti e nei giovani adulti, l’attività fisica possiede un valore determinante per il raggiungimento ed il mantenimento del picco di massa ossea ma l’esercizio fisico assume un ruolo molto importante per lo sviluppo ed il mantenimento del tessuto osseo durante tutto l’arco della vita. In età più avanza-
24
ta l’attività fisica interviene soprattutto nel ridurre il rischio di cadute che costituiscono il fattore di rischio di primaria importanza nell’incidenza delle fratture di femore. Che l’attività fisica debba essere considerata fattore essenziale per l’omeostasi del tessuto osseo lo dimostra il fatto che la BMD è molto più elevata negli atleti che negli individui sedentari. In questa fase della vita l’attività fisica ha come obiettivo principale quello di incrementare la massa ossea. In tal senso sono indicati esercizi di rafforzamento dei muscoli degli arti e della muscolatura dorsale; esercizi di stress meccanico attraverso l’utilizzo della forza di gravità, il peso corporeo e di piccoli-medi pesi. L’allenamento fisico deve essere sempre graduale, regolare e personalizzato. Graduale poiché la massima intensità, sia per i carichi di lavoro sia per le difficoltà dell’esercizio, deve essere raggiunta attraverso un progressivo potenziamento delle capacità fisiche. Regolare in quanto, se condotto con cadenze discontinue, non determina quella stimolazione costante nel tempo in grado di produrre effetti positivi dell’omeostasi ossea. Infine, l’allenamento fisico deve essere personalizzato poiché le soglie di stimolazione meccanica variano in ogni soggetto in rapporto con l’età, abilità fisica e capacità scheletrica di sopportazione del carico. Molti studi hanno messo in evidenza come l’adozione di un programma di attività fisica sia in grado di frenare la perdita di tessuto osseo nelle donne. L’esercizio fisico, perciò, associato ad un normale livello di estrogeni, in una donna di età compresa tra 20 e 30 anni, può essere determinante nel ridurre il rischio di osteoporosi in età avanzata. In età menopausale, l’esercizio fisico attenuerebbe la perdita di tessuto osseo che si accompagna alla riduzione del tasso di estrogeni. L’attività aerobica, come una passeggiata veloce di 20’-30’minuti due volte al dì, oltre a ridurre i rischi a livello cardiovascolare, presenta notevoli effetti sul tessuto osseo: incremento della BMD nelle donne pre-menopausali mentre nelle donne in postmenopausa si è dimostrato in grado di impedire la riduzione della BMD. Alessandro Ronchi Educatore Alimentare ADF, Personal Trainer ISSA
numero 09 / 2013
25
L’Accademia del Fitness
QI GONG
VIVERE A LUNGO SENZA INVECCHIARE Con il termine Qi Gong, in Cina si descrivono tutte quelle pratiche di conservazione e promozione dell’Energia Vitale che agisce come uno strumento di autoregolazione dei meccanismi interni di resistenza agli agenti patogeni e di adattamento all’ambiente. Tutte le attività in cui si regolano postura, respirazione e visualizzazione si possono considerare una forma di qigong. Nel linguaggio dei Lakota (Sioux), la parola per ‘anima’, waniya, è derivata dalla parola ni, che indica il respiro. In una tradizione di guarigione indigena della regione Puget Sound dello stato di Washington, chiamata Si Si Wiss (lett. Sacro Respiro), i guaritori proiettano il potere al paziente attraverso danze, canti e imposizione delle mani. Alcuni canti Si Si Wiss includono specifici metodi di respirazione, per cacciare le malattie o per invitare gli Spiriti aiutanti e guaritori. Nelle Hawaii, i più potenti guaritori sono conosciuti come ‘Kahuna Ha’ che significa ‘Maestri del respiro’. Il Sacro respiro che guarisce, ‘Ha’, può essere assorbito in luoghi naturali molto potenti, ‘Heiau’, attraverso danze, (come la ‘Hula’), ed esercizi di respirazione profonda. Uno degli scopi dello Yoga è di accumulare più prana attraverso esercizi di controllo del respiro (pranayama) e posizioni fisiche (asana). Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’incidenza di malattie croniche invalidanti, connessi agli stili di vita, in occidente può trovare un valido alleato nelle pratiche di lunga vita della Medicina Tradizionale Cinese sia per la loro funzione terapeutica che per l’effetto preventivo della salute individuale e collettiva. La teoria della MCT è basata sull’equilibrio del qi (l’energia che scorre nel corpo), fondata sulla teoria del yin-yang e dei cinque elementi, che sono stati utilizzati da oltre tremila anni al fine
26
di regolare il flusso del qi ed eliminarne il blocco. I blocchi o l’eccesso o la carenza energetica del qi può derivare da una malattia, da una lesione o dallo stress. Gli studi scientifici condotti sul qigong dagli anni ’80 ad oggi, stanno dimostrando e confermando la sua importante finalità terapeutica. Attraverso il riequilibrio della respirazione si può fare in modo che il Qi degli organi, dei visceri e di tutti i meridiani sia in armonia; attraverso il movimento degli arti, si può rendere tutto il corpo più flessibile, agile e armonioso. La Medicina Cinese è nata dall’osservazione empirica e così anche il Qigong: nel tempo ci si accorse che certi movimenti, sotto forma di danza o altro, certi suoni o un determinato modo di respirare sono in grado di migliorare la salute. Il Qigong può invertire il processo sintomatologico legato all’invecchiamento (come diversi studi confermano nell’aumento dell’attività dell’enzima anti-invecchiamento superossidodismutasi). Agli inizi degli anni cinquanta in Cina sono stati effettuati studi comparativi per valutare i numerosi benefici terapeutici del qigong tra praticanti di questa disciplina e non praticanti e si è constatato che i primi presentavano parametri migliori sia nei risultati di eeg ed ecg sia per quanto riguarda l’appetito, il sonno, l’andatura, la vista e l’udito. Migliore era anche lo stato dei loro denti, della pelle, dei capelli, della memoria, delle facoltà mentali e della capacità lavorativa. L’evidenza clinica e sperimentale mostra che la pratica del qigong influenza vari organi e funzioni del corpo, nonché le relative tecniche di misurazione, quali il cervello (evidenziato con elettroencefalogramma [EEG] e magnetometria), il flusso sanguigno (evidenziato con termografia, sfigmografia e
numero 09 / 2013
27
L’Accademia del Fitness roentencefalografia), le funzioni cardiache (pressione del sangue, elettrocardiogramma e cardiogramma ultrasonico), i reni (tasso di albumina nelle urine), la biofisica (attività enzimatica, funzione immunitaria, livelli di ormoni sessuali), la capacità visiva e la dimensione del tumore nei topi. In Cina alcuni gruppi di ricercahanno studiato gli effetti a breve e lungo termine del qigong sull’ipertensione (Wang et al. - Institute of Hypertension di Shangai) dove si evidenziava l’effetto di normalizzazione, sia associato a farmaci sia senza. I ricercatori hanno anche riportato che dopo un periodo di 20 anni la pressione sanguigna del gruppo qigong si era stabilizzata, mentre quella del gruppo di controllo era aumentata. Nel 1991 i ricercatori hanno presentato uno studio controllato durato 20 anni sugli effetti antinvecchiamento del qigong su 204 pazienti con ipertensione. I risultati mostrano che il tasso totale di mortalità era del 25.41% nel gruppo qigong e del 40.8% nel gruppo di controllo. L’incidenza dell’attacco cardiaco era rispettivamente del 20.5% e del 40.7%, e il tasso di mortalità atteso a seguito dell’attacco era rispettivamente del 15.6% e del 32.5%. In uno studio su 120 soggetti maschi di età compresa tra 55 e 75 anni, i ricercatori hanno valutato gli effetti del qigong utilizzando l’ecocardiografia e gli indici di microcircolazione. I risultati hanno mostrato che i soggetti con deficit di energia del Cuore avevano sperimentato alcuni miglioramenti: incrementi in potenza cardiaca, frazione di emissione, velocità di chiusura della valvola mitralica e diminuzione della circonferenza, mentre era diminuita la resistenza periferica totale. Una delle conseguenze dell’invecchiamento é che i livelli di ormoni sessuali varia con l’età. Per esempio, il livello dell’ormone femminile (estrogeno) tende ad aumentare negli uomini e a diminuire nelle donne. Gli studi indicano che questo trend può essere invertito con la pratica qigong. Il qigong produce, nelle donne, un incremento di estradiolo con un valore quasi uguale a quello di una normale menopausa nei soggetti di controllo senza ipertensione o malattie cardiovascolari, polmonari, epatiche o endocrine e anche il valore di testosterone aumenta. In uno studio aggiuntivo, sono stati misurati i livelli di estradiolo nelle urine delle 24 ore in 30 uomini di eta da 50 a 69 anni; la pratica qigong per 1 anno ha prodotto un decremento del 31% di estradiolo e del 54% nel rapporto estradiolo-testosterone. Questi cambiamenti sono accompagnati da miglioramenti di sintomi quali dolori, vertigini, insonnia, perdita di capelli, impotenza e incontinenza associati all’ipertensione da deficit del Rene. Con il qigong il punteggio medio di questi sintomi passa da 5.5/2.3 a 2.8/1.3. Ye e collaboratori hanno evidenziato cambiamenti significativi simili nei livelli plasmatici di estradiolo in 77 uomini e donne che avevano praticato qigong per 2 mesi, confrontati con 27 soggetti di controllo, per i quali non si era
osservato alcun cambiamento significativo nel livello di testosterone. Si é riscontrato che la densità ossea era aumentata in soggetti maschi che praticavano qigong da 1 anno. Per entrambi i gruppi di età la densità ossea aumentava di valore superando quella di un uomo normale della stessa età. Gli effetti della pratica qigong sulla composizione chimica del sangue in soggetti con ipertensione hanno dimostrato miglioramenti negli indici di coagulazione della fibrinolisina nel plasma, nella viscosità del sangue, nell’indice di deformazione degli eritrociti, nel livello plasmatico dell’attivatore plasminogeno, nell’attivatore inibitore plasminogeno, nell’antigene fattoreVIII e nell’antitrombina III. In un altro studio gli stessi hanno riportato che la pratica qigong ha modificato in modo significativo e benefico l’attività di due nucleotidi messaggeri ciclici (monofosfato ciclico di adenosina e monofosfato ciclico di guanosina). In uno studio clinico sul qigong come aiuto terapeutico per pazienti con cancro in stadio avanzato si è notato che oltre ai miglioramenti sintomatici si poteva osservare il tasso fagocitario delle cellule, che è una misura della funzione immunitaria: esso aumenta nel gruppo qigong e diminuisce nel gruppo di controllo. In uno studio controllato su 100 soggetti in età presenile o con deficit della funzione cerebrale a causa della senilità, i criteri di valutazione si sono basati sulla misurazione di segnali e sintomi clinici comprendenti funzione cerebrale, funzione sessuale, livelli di sierolipidi e funzione delle ghiandole endocrine. Dopo 6 mesi, 8 dei 14 segni e sintomi clinici principali erano migliorati di oltre l’80% nel gruppo qigong, mentre nel gruppo di controllo nessuno dei sintomi era migliorato oltre il 45%. Gli effetti del qigong sulle onde cerebrali misurate mediante elettroencefalogramma (EEG), hanno comprovato che durante la meditazione, in piedi o da seduti, le onde cerebrali alfa prevalgono su quelle beta e si diffondono alle aree frontali del cervello. Mediante la roentencefalografia è stato dimostrato che la pratica qigong incrementa l’afflusso di sangue al cervello: per 158 soggetti con arteriosclerosi cerebrale che avevano praticato qigong da 1 a 6 mesi, si sono rilevati miglioramenti in sintomi quali memoria, capogiri, insonnia, ronzio auricolare. Tutto questo ci conferma che una attività costante protratta nel tempo inevitabilmente porterà ad un miglioramento dei parametri vitali come pure una riduzione significativa di tutte le sintomatologie collegate all’invecchiamento.
Attraverso il riequilibrio della respirazione si può fare in modo che il Qi degli organi, dei visceri e di tutti i meridiani sia in armonia; attraverso il movimento degli arti, si può rendere tutto il corpo più flessibile, agile e armonioso
28
Dottor Daniele Cozzini Laurea in Medicina e Chiururgia Specializzazione in Medicina dello Sport Diploma Scuola di Medicina Cinese Gruppo di Studio Società e Salute
numero 09 / 2013
QUOTA: € 560,00 PAGAMENTI: entro il 10-04-2013
DATE : 20-21 aprile / 4-5 maggio / 25-26 maggio DURATA : 6 giornate + esame finale SEDE : PARMA
L'importo può essere pagato, con una maggiorazione, in due rate: 1a rata entro il 10-04-2013 : € 295,00 2a rata entro il 10-05-2013 : € 295,00 Alle quote va aggiunta la quota di affiliazione di € 40,00
Informazioni e iscrizioni: ACCADEMIA DEL FITNESS Galleria Crocetta 9/A - 43126 PARMA Tel. 0521.1682083 - Fax 0521.294971
info@accademiadelfitness.com
29
L’Accademia del Fitness
ATTIVITÀ FISICA NELLA
TERZA ETÀ
L’invecchiamento può essere considerato un processo fisiologico, ma è necessario tenere in considerazione alcuni aspetti: la fisiologia cardiovascolare, la fisiologia dell’apparato locomotore, il sovrappeso e l’osteoporosi. La persona della terza età ha una riduzione della riserva cardiaca e quindi della capacità di produrre lavoro. Tale riduzione può essere contenuta entro i livelli fisiologici, normali dell’invecchiamento, o assumere un’intensità maggiore nel caso di vere e proprie patologie: l’angina pectoris, l’ischemia, l’ipertensione, l’infarto e le aritmie. Numerose ricerche attestano l’importanza dell’attività fisica nel decorso della vita umana, dall’iniziale momento evolutivo attraverso il gioco, al mantenimento dell’efficienza psicofisica fino alla prevenzione del momento degenerativo che inevitabilmente accompagna il passare del tempo. È importante, con l’avanzare dell’età, praticare un’adeguata attività fisica che sia ben strutturata in cui le attività prevalenti sono l’allungamento muscolare, l'attività posturale e la tonificazione generale. L’attività fisica per la terza età deve puntare a un corretto impegno cardiovascolare e deve essere svolta tenendo
30
in considerazione il problema dell’artrosi senile e del dolore che ne consegue. L’attività deve aiutare ad alleviare il dolore articolare ed essere orientata verso il recupero della mobilità con appropriate tecniche di stretching e di rilassamento. L’osteoporosi è un altro aspetto molto importante da considerare. La perdita di Sali di calcio è normale con l’avanzare dell’età specialmente nelle donne, dove tale patologia s’intensifica con la comparsa della menopausa. Un’attività fisica regolare e costante ha sicuramente un effetto benefico sull’osso, perché lo aiuta a trattenere al suo interno i sali minerali dando forza e solidità. Anche l’aspetto alimentare e integrativo è da considerare con molta attenzione rispetto all’età precedente. Una sana alimentazione permette di raggiungere livelli di efficienza fisica e benessere generale e ancor di più alla presenza di patologie. L’integrazione, giustamente individualizzata da un medico specializzato, è indispensabile con l’avanzare dell’età, soprattutto con la tipologia dei cibi oggi in commercio. Il fitness cosi interpretato garantirà il mantenimento dell’integrità strutturale psichica. Da un punto di vista pratico le attività devono considerare quattro elementi:
numero 09 / 2013 • Coordinazione dinamico generale ed equilibrio • Forza • Equilibrio miotensivo e posturale • Resistenza cardio-polmonare COORDINAZIONE DINAMICO GENERALE ED EQUILIBRIO Appare chiaro come la maggior parte dei traumi nella terza età sia dovuta alla mancanza di reattività nel recupero dell’equilibrio e nell’efficienza coordinativa. La prevenzione si attua attraverso il progressivo miglioramento delle capacità coordinative, dell’equilibrio statico e dinamico. Per l’equilibrio statico sono particolarmente indicate le attività che giocano su spostamenti lenti del baricentro in posizioni diverse da quelle usuali, che fissano l’atteggiamento corporeo in posizioni in cui il difficile mantenimento dell’equilibrio comporta contrazioni isometriche e la ricerca di maggiore estensibilità muscolare. FORZA Per la forza è importante considerare che l’anziano perde progressivamente la massa muscolare, gli stessi muscoli diventano più corti, retratti,troppo tesi, al punto da ridurre la mobilità alle articolazioni. La perdita di massa magra, la maggior rigidità delle strutture connettivali, la riduzione dell’idratazione delle cartilagini, decalcificazione delle ossa, richiede un programma sulla forza valutando i fattori di rischio dei vari esercizi.
• Saggiare la risposta cardiaca all’esercizio con eventuali test submassimali. • Giungere alla diagnosi di palese o latente affezione cardiaca. • Valutare l’eventuale somministrazione di farmaci che alterano la frequenza cardiaca. • Determinare la capacità di lavoro fisico in kilogrammetri per minuto o la capacità funzionale in MET. • Determinare frequenza, intensità, durata e tipo di allenamento. • Ottenere un continuo e corretto monitoraggio attraverso un cardio frequenzimetro che assicurerà un avviso immediato in caso di alterazione della frequenza cardiaca durante l’esercizio. Una volta fatta una corretta indagine medico sportiva possiamo far svolgere l’attività cardio su qualsiasi attrezzo, anche se per la terza età la migliore attività è la camminata perché meglio stimola quei riflessi deambulatori la cui conservazione riveste tanta importanza nella prevenzione d’infortuni nell’anziano. Esempi pratici di applicazioni: • Bassa intensità e breve durata nei periodi d’adattamento o di scarico (FC 100115,15-20 min.) • Media - bassa intensità e lunga durata per l’allungamento di resistenza aerobica (FC 110-135, 30-35 min). Questo tipo di allenamento oltre a consumare il grasso in eccesso ha un effetto benefico sulla pervietà vascolare attraverso la diminuzione del colesterolo LDL, che tende a ostruire le arterie, e l’aumento del colesterolo HDL che rende l’endotelio più scorrevole. • Intensità media e durata medio-bassa (FC 120-145,20-25min.) per garantire il tono e la contrattilità cardiaca. • Intensità media e lunga durata, oppure interval training, con picchi d’intensità medioalta, per i soggetti più allenati.
È importante con l’avanzare dell’età praticare un’adeguata attività fisica che sia ben strutturata in cui le attività prevalenti sono l’allungamento muscolare, l'attività posturale e la tonificazione generale.
Gli esercizi utilizzati devono tener conto di alcuni punti fondamentali che sono: • Il carico assiale sulla colonna vertebrale, che presenta riduzione degli spazi intersomatici. • Traiettorie di lavoro che possono causare attriti articolari. • Iperflessioni del ginocchio sotto carico • Pressione eccessiva sull’acetabolo • Atteggiamenti di flesso torsione e successiva estensione della colonna vertebrale • Gli allenamenti devono essere brevi poco intensi con recuperi adeguati. EQUILIBRIO MIOTENSIVO E POSTURALE Per l’equilibrio miotensivo e muscolare le tecniche di rieducazione posturale globale e la ginnastica propriocettiva associata al controllo della respirazione offrono un incisivo miglioramento della percezione del proprio corpo nello spazio e migliorano gli automatismi nell’assetto posturale. RESTISTENZA CARDIO-POLMONARE L’efficienza del muscolo cardiaco, del sistema polmonare e del trasporto vascolare è l’obiettivo principale degli allenamenti cardiofitness. Prima di elaborare un programma di allenamento efficace e idoneo è indispensabile collaborare con un medico per: • Controllare la frequenza cardiaca a riposo. • Controllare la pressione arteriosa
Le regole più importanti per impostare un allenamento per una persona di terza età: • Riuscire a proporre attività semplici e motivanti • Proporre attività che considerino età biologica e non cronologica • Proporre attività considerando le variazioni funzionali e le problematiche dell’età • Evitare di proporre attività aventi aspetti emulativi e troppo competitivi • Evitare di proporre attività con alto impegno cardiovascolare • Evitare di proporre attività ad alto rischio traumatico Altra attività efficace piacevole e importante per la terza età è l’attività in acqua perché risponde al meglio alle loro esigenze motorie. L’acqua permette di eseguire esercitazioni graduate secondo le necessità e stress fisici, sfruttando le componenti fisiche proprie dell’elemento acquatico: la spinta idrostatica, il galleggiamento indotto e la pressione.
31
L’Accademia del Fitness La resistenza idrostatica può dar luogo a contrazioni muscolari prodotte in modo quasi del tutto isocinetico, quindi sforzi muscolari graduali e costanti per quasi tutta la lunghezza del movimento effettuato, a garanzia di un più completo rafforzamento dell’apparato muscolare. Le attività natatorie rientrano quindi in un contesto salutistico utile sia al benessere psicofisico sia all’aggregazione sociale. In questo periodo della vita qualsiasi attività motoria può essere estremamente benefica non solo da un punto di vista fisico, ma anche psicologico. Il fatto di mantenere un livello generale di salute più alto e contrastare gli acciacchi contribuisce ad alzare il tono dell’umore e a mantenersi attivi. PRINCIPI GENERALI DELL’ATTIVITA FISICA DEI SOGGETTI OLTRE I 60 ANNI DI ETÀ OBIETTIVI FISICO-SALUTARI PRIMARI • Mantenimento delle funzionalità generali • Mantenimento dell’integrità muscolo scheletrica • Miglioramento dello stato psicologico • Prevenzione e trattamento della malattia coronaria e del diabete di tipo II PROGRAMMA DI ATTIVITA FISICA • Prevalentemente esercizi di mobilità generale e di flessibilità, alcuni esercizi di tolleranza al carico • Intensità moderata • Tener conto delle capacità individuali, fino a 60 minuti al giorno in più sessioni • Poca attività ma ogni giorno • Favorire attività fisica di modica intensità (tipo camminata). COSA DICONO GLI STUDI PREVENZIONE CON ATTIVITA BREVE E INTENSA Brevi periodi attività intensa = prevenzione malattie cardiache. Studio pubblicato “AMERICAN JOURNAL OF PHYSIOLOGY” PROTOCOLLO • GRUPPO A 30” sprint bike con 90” recupero x 20-25’ 2 volte settimana • GRUPPO B 40-60’ di media intensità STEADY STATE 5 volte settimana x 6 settimane RISULTATI: glicemia, insulina, acidi grassi non esterificati (NEFA) , curve ridotte del 12, 37, 26% Prof. James Timmons team ricercatori di Heriot-Watt University di Edimburgo Scozia e pubblicato su BMC ENDOCRINE DISORDERS • HIT 16 volontari (19/23 anni BMI 23,7) • 15’ HIT 6 Sessioni 2 settimane 4-6 sprint bike di 30” con recupero RISULTATI: Migliorata funzione aerobica , glicemia e azione insulina, metabolismo.
32
numero 09 / 2013
PROGRAMMA PRELIMINARE
Ore 10.00 - Cos’è la Medicina Anti-Aging - Filippo Ongaro Ore 10.30 - La nuova frontiera della Nutrigenomica - Damiano Galimberti Ore 11.00 - L’ipotiroidismo: una malattia sotto diagnosticata - Gianfranco Beltrami Ore 11.30 - Break Ore 11.45 - Dall’integrazione nutrizionale alla modulazione fisiologica: il ruolo dei mediatori gassosi Eugenio Luigi Iorio Ore 12.15 - Effetti metabolici extra scheletrici della Vitamina D - Giorgio Severgnini Ore 12.45 - Fitonutrienti per la disintossicazione - Giovanni Occhionero Ore 13.15 - Discussione Ore 13.30 - Pausa pranzo Ore 14.00 - Presentazione libro “Anti-aging e lo stile di vita integrato” Ore 15.00 - Cos’è la Medicina Funzionale - Massimo Spattini Ore 15.30 - Cibo e Sesso - Marco Tullio Cau Ore 16.00 - Sindrome dell’intestino permeabile: approccio integrato Caterina Origlia Ore 16.30 - Il concetto Anti-Aging nella medicina tradizionale cinese: alimentazione e stili di vita - Daniele Cozzini Ore 17.00 - Integratori Adattogeni Anti-stress - Alessandro Gelli Ore 17.30 - Alimentazione e integrazione nella menopausa Serena Missori Ore 18.00 - Gli integratori per la Sindrome Metabolica Giovanni Montagna
ECM: sono stati conferiti n. 6 crediti ECM per le seguenti categorie: medico, biologo, dietista, farmacista QUOTE DI ISCRIZIONE CON ECM: € 100,00 NO ECM : € 60,00 Soci dell’Accademia del Fitness e dell’ AMIA: € 50,00 (quota fissa per “ECM” e “NO ECM”)
Informazioni: AKESIOS GROUP S.r.l. Tel. 0521 647705 - info@akesios.it http://pianetanutrizione.akesios.net/
33
L’Accademia del Fitness TJONNA (NORVEGIA) studi su sindrome metabolica 2 PROTOCOLLI: • A 16’ = 4 PERIODI DI 4’ al 90% fc max con intervalli 3’ a intensità 70% • B ATTIVITA’ COSTANTE 40’ 70% fc max 3 volte settimana x 16 settimane RISULTATI: maggiori protocollo A; Riduzione enzimi lipogenici FATP-1, FAS Riduzione HDL Riduzione peso TRAPP (Università del New South Wales Sydney AUSTRALIA) 2 PROTOCOLLI: • A 8’’ sprint 12’’ recupero x max 20’ • B Pedalata costante per 40’ al 60% fc RISULTATI: Maggiore benefici con protocollo A TREMBLAY 1997 (cellule staminali) (Montreal CANADA) 2 PROTOCOLLI: • 15 settimane alta intensità con • 20 settimane di aerobica 30-45’ RISULTATI: MAGGIORI ALTA INTENSITA’ • MAGGIOR AUMENTO ENZIMI VIA OSSIDATIVA • MAGGIOR PERDITA DI PESO (9 VOLTE SUPERIORE) BRYNER ,1997 - UNIVERSITA’ MORGANTOWN WEST VIRGINIA 2 PROTOCOLLI: • A intensità costante 70% • B intensità che oscilla tra 80-90% (soglia lattato) DURATA 16 SETTIMANE RISULTATI: Maggiori su protocollo B BRIAN - UNIVERSITA’ VIRGINIA PROTOCOLLI: 1 ALTA INTENSITA’ 2 BASSA INTENSITA’ DURATA 16 SETTIMANE RISULTATI Riduzione grasso addominale maggiore alta intensità DOTT. WISLOFF (Norvegia) PROTOCOLLO: Simile a Tjonna RISULTATI: SEMPRE A FAVORE ALTA INTENSITÀ Significativa l’analisi della produzione di proteine che promuovono l’attività mitocondriale muscolare (capacità dei muscoli di bruciare calorie derivante dai grassi) Dimostrazione della capacità alta intensità di promuovere la lipolisi
34
STEVEN BLAIR 2009 (Br J Sports Med January 2009) university of south carolina COLUMBIA • L’attività ad ALTA INTENSITA’ riduce notevolmente il rischio di andare incontro a patologie cardiovascolari mortali rispetto ai soggetti che utilizzano un allenamento a bassa intensità. I soggetti con BMI (30-35 OBESI) allenato ad alta intensità hanno un rischio più basso su patologie cardiovascolari mortali rispetto a soggetti BMI (18,5-25 NORMALI) Quale esercizio per migliorare la tolleranza al glucosio? Pochi studi hanno indagato le effettive differenze tra esercizio aerobico e quello di forza, tra questi quello di: Eriksson (1998 Horm Metabol res; 30:37-41) che ha comparato esercizio aerobico e circuito con pesi. Dallo studio di Erikson si evince che: • L’esercizio aerobico migliora il VO2max e HDL ma non provoca modifiche in sensibilità all’insulina e secrezione della stessa • L’esercizio in circuito migliora la sensibilità all’insulina (glucose disposal) del 23% (p<0.05) grazie ad un aumento del metabolismo non ossidativo del glucosio. • Da questa ricerca condotta su 20 soggetti sembra che l’allenamento in circuito contribuisca in maniera più efficace al miglioramento della tolleranza al glucosio. Studi sul diabete • Lo studio ha coinvolto un gruppo di diabetici di tipo 2 che non si allenano, un gruppo che praticava aerobica moderata per 45’ per 3 volte alla settimana, un gruppo che praticava 45’ di allenamento con i pesi per 3 volte alla settimana ed un gruppo che praticava 45’ di ciascuno (aerobica e pesi) per 3 volte alla settimana. • L’emoglobina glicosilata, che è una misura della media della glicemia, è calata in tutti i gruppi che si allenavano, ma di più in quelli che facevano entrambi i tipi di esercizio. • Il risultato è stato sovrapponibile a quello ottenibile con gli ipoglicemizzanti orali. Aurelio Ricciardi Personal trainer Accademia del Fitness e Educatore Alimentare Istruttore di Fitness Metabolico Accademia del Fitness Corso di Formazione ''Benessere e stili di vita'' Università Sapienza di Roma
OLYMPIANSTORE.IT .IT numero 09 / 2013
O
E R O T S N A I P M LY
INTEGRATORI ABBIGLIAMENTO ATTREZZATURE ACCESSORI POWERTEC ®
EDITORIA
Kettlebell
tutto cio che serve
i io r e s l u s a a chi si allen Numero verde
Olympian’s S.r.l. Via Brodolini, 35B Figline Valdarno (Firenze)
800-776999
(solo customer customer care care ee ordini) ordini) (solo
35
L’Accademia del Fitness
IL PENSIERO PRODUCE BENESSERE CON LA LOGICA LPS!
Ogni individuo è in grado di pensare, proprio perché è la cosa più semplice del mondo, infatti basta solo un giorno per imparare. Per capire come si fa, però, non basta un’esistenza intera. Spesso la gente crede ancora che “volere è potere” sia la password vincente per accedere alla certezza, e io amo lasciarlo credere, anche perché non guasta ne a chi lo afferma ne a chi lo percepisce. Il vero dato è un altro: noi non possiamo ottenere ciò che vogliamo, anche perché l’ottenimento di qualcosa è spesso legato ad altri parametri ed elementi di congiunzione - io posso volere ma se l’altro non vuole… -, possiamo dire senza ombra di smentita, che la logica sistemica ti mette nelle condizioni di ottenere non ciò che vuoi, ma molto di ciò che credevi impossibile ottenere… ecco, questo è corretto. Prima di tutto dobbiamo dare un ordine al significato del pensiero: 1. PENSARE è una facoltà che molti di noi hanno ed è una buona cosa. Ma non basta. 2. PENSARE PENSIERI inizia ad essere meno scontato, perché significa dare forma, contenuto e progettualità ad una visione generale delle cose che normalmente sono legate alle nostre percezioni e suggestioni. Ma questo non basta ancora...
36
3. PENSARE PENSIERI PENSATI significa, oltre che dare forma al nostro pensiero e a quello che abbiamo programmato, anche valutare e prevedere il feedback che esso può produrre... in buona sostanza… attivare un concetto di motivazione logica al modello di pensiero, cioè produrre un “pensiero logicamente motivante”. Ecco allora che iniziamo a parlare di logica dei sistemi. Per definizione la logica è la disciplina filosofica che studia le dinamiche del ragionamento corretto, e racchiude una serie di significati legati al concetto del ragionamento, della capacità di utilizzare il pensiero. È un elemento alla base delle geometrie del mondo ed è presente nelle scienze primarie che codificano l’universo ed i suoi sistemi. È un elemento evolutivo della specie che consente di valorizzare e distinguere il vero dal falso, le forme, le dimensioni, gli spazi e, più in generale, l’impatto ambientale dell’uomo nel proprio ambiente. Va anche considerato come un sistema di allarme che scatta quando cadiamo nelle trappole mentali costruite dalla percezione e dalla suggestione, è il salvagente che la nostra mente logica ci lancia quando ci troviamo in situazioni prossime alla criticità. La logica
numero 09 / 2013 ci aiuta a creare la mappa di navigazione, a organizzare il nostro volo, a progettare il nostro cambiamento, sia nel linguaggio che nella costruzione del pensiero, ci rende equilibrati nel valutare, distinguere, classificare i termini critici e obiettivi, lo stato generale e particolare delle cose, dei sistemi semplici e più complessi. Lo scopo della logica quindi è identificare la validità incontrovertibile e distinguere ciò che è da considerare valido oppure no. Ovviamente ci sono diverse forme di logica, quali: LA LOGICA QUANTISTICA: è l›utilizzo di un codice descrittivo sostitutivo del linguaggio classico per la descrizione dell'infinitesimamente piccolo. LA LOGICA ARISTOTELICA: si occupa di analizzare il processo attraverso il macrosistema (dal grande) fino ad arrivare al microsistema - al piccolo - delle cose, attraverso un ragionamento di analisi particolareggiato di ogni singolo componente facente parte del processo da analizzare. LOGICA FORMALE: il cui compito è quello di analizzare gli stadi della relazione di deducibilità. LA LOGICA MATEMATICA: studia i principi e i modelli di verifica in modo rigido, dei processi dimostrativi attraverso sistemi numerici e riscontri oggettivi dei risultati da essi prodotti. LA PROGRAMMAZIONE LOGICA INDUTTIVA: è un modello di programmazione facente parte dell’apprendimento automatico dell’individuo. LA LOGICA SISTEMICA: indaga le reti di relazioni tra le cose, le persone, gli ambienti che si interscambiano continuamente, fino a creare nuovi modelli rigenerabili a loro volta. Da questo tipo di Logica parte il metodo LPS TRAINING HUMAN RESEARCH - LPS, letteralmente tradotto in sistemi d processo logici-. Ecco, é da qui che noi partiamo. Se il pensiero significa elaborazione delle informazioni nuove (quelle che conosceremo in futuro) e delle informazioni acquisite (quelle che già fanno parte della nostra memoria) significa che, il nostro pensiero è il frutto della percezione e della suggestione. La capacità che abbiamo nel formulare un pensiero non è legata solamente alla nostra cultura o alla nostra estrazione sociale, non riguarda necessariamente la sfera dell’intelligenza o il livello di capacità espressiva, piuttosto è la sintesi variabile della capacità del singolo individuo di utilizzare correttamente tutti i canali percettivi e saper costruire, attraverso un metodo e un corretto allenamento mentale, un codice di interpretazione e di espressione sia sintetico che descrittivo, legato all’applicazione della sintesi in un tempo controllabile e controllato. Se noi vogliamo ottenere qualcosa, per esempio, costruiamo il nostro pensiero secondo quelle che per noi possono essere le leggi e i
percorsi che il nostro pensiero dovrà fare fino al raggiungimento di quello che ci siamo prefissati di ottenere. Se fosse davvero cosi semplice, tutti saremmo miliardari, miracolati, macchine perfette in grado di affrontare con serenità il più alto livello di felicità costante e continuativa senza scadenza di tempo; evidentemente non è proprio cosi. Se fossimo in grado di utilizzare tutte le nostre percezioni quotidiane, stimoli e intuizioni e renderle produttive affinché ci possano far ottenere il meglio ogni giorno, se fossimo davvero in grado di utilizzare al massimo tutte le informazioni del nostro ricordo piuttosto che informazioni derivanti da nuove conoscenze, beh… saremmo geni indiscussi a soli 7 anni e il caro Leonardo Da Vinci o Archimede ci farebbero un baffo! Purtroppo, non accade. Siamo predisposti al pensiero, al ragionamento e alle sintesi, questo si, ma non basta questo. Occorre essere in grado di applicare al meglio, correttamente e nel tempo giusto l’informazione pensata ed elaborata. Il pensiero non è una applicazione di matematica sistemica, piuttosto un processo di “insiemistica”, quello che ci hanno insegnato alle scuole dell’infanzia. Significa mettere insieme le informazioni per il grado e il livello di appartenenza, nominare i gruppi di appartenenza, creare delle classifiche di priorità, utilizzare i medesimi elementi possibilmente più adeguati alla costruzione di un pensiero che dovrà prodursi in azione. Il pensiero di per sé, viaggia molto più velocemente di una azione, proprio perché il suo orizzonte non prevede ostacoli. Non si può confinare o delimitare, è un universo dentro il quale agiscono forze conosciute e non conosciute, che hanno come fattore unico la possibilità di credere quanto una cosa possa essere quella che ci attendiamo che sia, cioè il pensiero percepito. Proviamo a riflettere su ogni accadimento quotidiano, dobbiamo imparare a creare un ordine degli elementi che caratterizzano o influenzano il nostro stato mentale, ma prima dobbiamo capire come funziona: prima di iniziare a riflettere occorre essere tranquilli, non disturbati da eventi esterni, liberare la mente dalla spazzatura e non correre con la vista sulle parole ma soffermarsi se non abbiamo colto il loro significato… se ora siamo pronti, partiamo. Lo stato di sonno-quiete è essenzialmente uno stato di apparenza, cioè un momento nel quale le cose che ci sono
Spesso la gente crede ancora che “volere è potere” sia la password vincente per accedere alla certezza
37
L’Accademia del Fitness attorno si muovono secondo il loro equilibrio naturale e tutto ci sembra normalmente tranquillo, non agitato e comunque pensiamo che sia tutto controllabile, … come essere in mezzo all’Oceano, sulla nostra barca sdraiati a prua sotto il sole caraibico in una giornata di luglio, con mare piatto e circa 30° all’ombra nulla di nuovo all’orizzonte, insomma. Questo stato di quiete è distribuito nel nostro tempo secondo diversi parametri di valutazione sia personali (+PS), la nostra quiete, che impersonali (+IP), la quiete degli elementi esterni -acqua frema, temperatura gradevole, etc. Il risveglio è quello stato di shock che ci scollega dalla quiete e ci proietta verso una rottura dell’equilibrio. È l’incubo che nel mezzo della notte ci porta a sobbalzare... la differenza è che non avviene in uno stato di sonno, ma in uno stato vigile. Per meglio capire dobbiamo pensare a tutto ciò che ci desta da uno stato di tranquillità e ci condiziona (una cattiva notizia ascoltata alla radio o in tv, qualcosa che non ha funzionato come avremmo voluto, un evento improvviso, etc..). Il risveglio in sostanza è la modificazione di uno stato di quiete, precedentemente da noi creato, in grado di cambiare i valori delle cose fino a crearci una sorpresa alla quale non siamo preparati. Il caos è il frutto del risveglio. Abbiamo preso coscienza che il nostro sonno non è più quello che credevamo, che tutto ciò ci ha portati al risveglio, ora siamo nello stato del caos, cioè una condizione che subiamo e dobbiamo affrontare, proprio perché i nostri equilibri mettono a rischio il nostro benessere. Siamo stati destati dal nostro senso di quiete, un grande incubo ci ha fatto sobbalzare nel sonno, rigagnoli di sudore freddo sulla fronte e mani sudate, qualcosa ha mosso il nostro livello di tranquillità alzando l’asticella in un area non controllabile: siamo spalle al muro. Il cambiamento è l’uscita dallo stato di caos, avendo chiaro il processo di pensiero-azione che si deve intraprendere. È la pianificazione e il controllo del nostro nuovo orizzonte verso il NUOVO modello di cambiamento. È l’area della reazione agli elementi, la fase nella quale siamo chiamati ad agire e la nostra azione dovrà essere programmata, pianificata e adeguata al livello di caos precedentemente assorbito. Il cambiamento avviene seguendo un percorso logico di strutturazione mentale in grado di affrontare alcuni aspetti legati alle priorità personali e impersonali, bisogni e desideri, spazi e dimensioni. Il ciclo di Genesi, il percorso che ci porta dallo stato di quiete al cambiamento, è un ciclo considerato “sempre nuovo”. Significa che in realtà il soggetto che è stato assorbito dalla Genesi oppure ha guidato lo stesso processo, in realtà non torna e non ritorna mai al punto iniziale dal qualche il fenomeno si è generato e scatenato, cioè dalla quiete, ma si indirizza verso un nuovo processo chiamato Spirale di Genesi, che attiva, appunto, un nuovo percorso a spirale verso una nuova destinazione.
38
Come possiamo vedere in figura, abbiamo fatto nascere una nuova consapevolezza, un nuovo stato di quiete che, possiamo pensare sia uguale a quello iniziale, in realtà è simile ma posto su un altro livello di interazione, proprio perché i cambiamenti prodotti, lo shock del suo risveglio, hanno prodotto in noi informazioni nuove e acquisite tali che hanno modificato la memoria a breve, medio e lungo termine... Possiamo ovviamente intervenire nell’innesco dei processi, come indicato sul numero 4, per modificare il percorso in termini di errori fatti, soluzione adottate non competitive e efficaci, errori di sintesi, di processo, di conduzione e gestione del proprio ciclo di GENESI. Tutto questo è la base del percorso di inizio verso un processo di motivazione logica, senza correre, ma in modo inesorabile e determinato, possiamo certamente iniziare il percorso al fine di portare la nostra mente a controllare il nostro standard di benessere relazionale come mai avremmo pensato di fare. dottor Alberto Meloni Analista, Master Lps Training, Consulente e Docente per i programmi formativi di psicoterapia diagnostica applicata alla logica sistemica. È considerato tra i massimi esperti Italiani di logica dei processi LPS applicati alla motivazione. Official website www.lpstraining.it
PROGRAMMA: ANTROPOMETRIA: misurazioni- plicometria ed impedenziometria BIOCHIMICA ED ENDOCRINOLOGIA DELL’ALIMENTAZIONE ALIMENTAZIONE NELL’ATTIVITA’ FISICA DIETE DEL FITNESS: Gruppi sanguigni - Mediterranea - Metabolica - Paleodieta - Warrior Diet - Dieta Zona DIETA “COM” E DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO INTEGRAZIONE ALIMENTARE INTOLLERANZE ED ALLERGIE ALIMENTARI - I PREBIOTICI ALIMENTAZIONE ANTI-AGING PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA: l’aspetto motivazionale Il corso di Educatore Alimentare serve a dare una credibilità ed una competenza maggiore all’operatore di fitness che si trova a relazionare nell’ambito del suo lavoro con persone che cercano di migliorare il loro stato fisico come estetica, benessere, salute, tramite un percorso che prevede un adeguamento dello stile di vita. Se la pratica dell’esercizio fisico corretta è fondamentale in questo percorso altrettanto lo è un corretto approccio alimentare. Questo traguardo è raggiungibile tramite un’adeguata educazione alimentare che può essere impostata appunto da una figura come l’“Educatore Alimentare”, che non deve essere confuso con il “dietista” o il medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, il primo preposto alla costruzione di una dieta calcolata e impostata per specifici obiettivi, il secondo unica autorità preposta a prescrivere diete finalizzate alla cura di patologie. Il compito dell’Educatore Alimentare sarà appunto quello di insegnare a scegliere i cibi più indicati nelle corrette proporzioni e modalità di assunzione senza impostare diete specifiche con grammature e percentuali.
Il corso è senza frequenza. Verrà fornito il materiale didattico e tutoraggio telefonico o via e-mail. E’ previsto un esame finale scritto (test a risposte multiple) e orale.
SEDE / DATA ESAME : PARMA - giugno 2013 QUOTA: € 500,00 (comprensiva della quota associativa)
Il pagamento deve pervenire entro il 15-04-2013
L'importo può essere pagato, con una maggiorazione in due rate : - 1a rata entro il 15-04-2013 : € 250,00 - 2a rata entro il 15-05-2013 : € 250,00
ACCADEMIA DEL FITNESS Galleria Crocetta 9/A 43126 PARMA Tel. 0521.1682083 Tel. 0521.941319 Fax 0521.294971
L’Accademia del Fitness
IMPORTANZA DI UN
CHECK-UP A 360°
L’importanza di un check-up a 360° gradi e la creazione di un documento che accompagna il soggetto durante le attività con un costante monitoraggio di ogni fase di crescita, di pianificazione coordinata e mirata degli allenamenti, dell’alimentazione e delle necessità rilevate, permette di favorire uno sviluppo armonico e di contrastare molte patologie oggi esistenti affrontando tutte le età con un maggior benessere psico-fisico. La sintesi dei dati emersi dal check-up, una volta analizzati e comparati tra loro dagli specialisti coinvolti, rappresenterà uno strumento per salvaguardare lo sviluppo armonico, individuare le capacità attitudinali e mirare agli obiettivi prefissati.
40
Queste informazioni servono a redigere un report personalizzato in cui vengono messe in evidenza le risposte ottenute e le aree che necessitano di un eventuale intervento terapeutico. L’intervento è multi-modale ed integrato e si compone di elementi medici, motori e psicologici e deve essere affidato ad un team esperto in grado di seguire ciascun paziente come una persona e non come un insieme di sintomi, organi, obiettivi tra loro scollegati. Il check-up per troppo tempo è stato considerato utile solo per sportivi agonisti, meno per sportivi amatoriali, pochissimo per frequentatori di palestre e assolutamente evitato per persone normali. Oggi si parla di check-up a tutte le età e in tutti i settori sportivi, motori, e nella medicina anti-aging. Questo ha permesso di comprendere l’importanza della pratica sportiva agonistica e dell’attività motoria. Il movimento non provoca così automaticamente benefici ma in conseguenza di atteggiamenti sbagliati (alcool, fumo, alimentazione sbilanciata, stress, cattiva gestione degli allenamenti nello sport agonistico di alto livello o amatoriale) causa anche danni e patologie cardiovascolari, cronicodegenerative, autoimmunitarie. Affinchè sia conseguito l’obiettivo della salute potenziata è indispensabile che l’attività fisica sia il più possibile personalizzata in modo da basarsi sulle caratteristiche del soggetto ed inoltre, deve essere superata l’idea che ad un maggior volume di attività fisica corrisponda maggior beneficio. Infatti, durante un allenamento l’organismo è sottoposto ad uno stress che per essere positivo e comportare dei benefici fisiologici e di composizione corporea, deve essere equilibrato alle capacità soggettive ed anche al riposo, durante il quale le modificazioni avvengono. Spesso si ritiene, anche erroneamente, che lo sport amatoriale sia il meno pericoloso in quando dovrebbe richiedere bassi livelli di attività, mentre da molti viene praticato senza controlli, con carichi elevati, in età avanzate alzando enormemente gli effetti negativi e i rischi. L’anti-aging ha introdotto il concetto di check-up anti-aging e fonda il suo programma sulla comprensione delle origini evoluzionistiche dell’invecchiamento, sostiene, infatti, che il cosiddetto normale invecchiamento è un processo attraverso il quale la salute viene inesorabilmente compromessa, rendendo il soggetto più suscettibile alle malattie croniche. Sostiene inoltre che la vera salute non è semplicemente l’assenza di malattia, ma piuttosto la presenza di un benessere fisico, mentale ed emozionale. L’obiettivo di questa nuova branca della medicina è quindi quello di fornire strategie scientificamente validate per frenare il processo dell’invecchiamento, per prevenire le malattie croniche ed ottimizzare la qualità della salute.
numero 09 / 2013 È possibile stabilire quanto si sta realmente invecchiando e quale sia la corrispondenza tra la propria età anagrafica e l’età biologica. Conoscere il proprio orologio biologico, entrare nella diagnostica precoce nonché il grado di alterazione dei markers biologici dell’invecchiamento, per elaborare un programma terapeutico e motorio personalizzato, che consentirà di migliorare la funzionalità dei sistemi dell’organismo e di rallentare, entro certi limiti, alcuni processi degenerativi legati all’invecchiamento. L’esercizio fisico equilibrato può essere considerato una vera e propria terapia, con proprietà spiccatamente pleiotropiche, in grado cioè di andare a incidere contemporaneamente, sia in campo preventivo che propriamente terapeutico, su numerosi fattori di rischio o aspetti patologici. È fondamentale analizzare e conoscere approfonditamente gli effetti dell’allenamento sul corpo umano per poter poi applicare la corretta attività fisica Da questo emerge la necessità di un check-up condotto da seri professionisti esperti che deve prevedere analisi mediche, sportive, nutrizionali per elaborare corretti protocolli personalizzati a seconda delle necessità e degli obiettivi da raggiungere. I medici fanno la diagnosi e dettano le indicazioni per applicare protocolli motori corretti. La prescrizione ottimale è determinata da una valutazione oggettiva dell’anamnesi, degli esami, della risposta all’esercizio del soggetto, comprese le misurazioni della frequenza cardiaca (HR), della pressione arteriosa (BP), dello sforzo percepito (RPE), della risposta soggettiva all’esercizio, dell’elettrocardiogramma (ECG), della VO2 misurata indirettamente o direttamente mediante test da sforzo incrementale, dei parametri di forza stimati con test submassimali. I protocolli non devono essere messi in pratica in modo rigido, applicando semplicemente calcoli matematici alle misure dei test e alle analisi, ma analizzando a fondo i risultati e incrociando i dati e le conclusioni dei vari specialisti. Questa è la filosofia in cui nasce il nuovo centro check up di Parma diretto dal Dottor Massimo Spattini con un team di specialisti del settore: • Davide Antoniella (ISEF - Preparatore Atletico) per i test cardiovascolari • Cristiana Pedrazzini (Laurea Scienze Motorie Specialista in Traumatologia Sportiva) per i test osteoarticolari • Dottor Giovanni Magnani (Specialista in Neurologia, Master in Chiroterapia e Ostepatia) per i test posturali • Claudia Bonini (Laurea in Dietistica) e Andrea Angelozzi (Biologo) per i test nutrizionali La valutazione medica può comprendere : • Anamnesi completa Esame fisico: • Bioempedenziometria e plicometria
Il check-up per troppo tempo è stato considerato utile solo per sportivi agonisti, meno per sportivi amatoriali, pochissimo per frequentatori di palestre. Oggi si parla di check-up a tutte le età e in tutti i settori sportivi, motori, e nella medicina anti-aging
• ECG a riposo a 12 derivazioni • Pressione del sangue a riposo (anche con variazione di posizioni) • Analisi del sangue Valutazione nutrizionale: • Test intolleranze alimentari • Test di valutazione dello stato ossidativo • Test genetici riguardanti il metabolismo di macronutrienti e la predisposizione al tipo di esercizio fisico. Al trainer spetterà il compito di erogare i protocolli, spiegarli con linguaggio accessibile, misurare i cambiamenti e comunicarli al medico, stabilire (con il medico) gli obiettivi, gestire l’attività di counseling.
La valutazione del trainer può comprendere: 1) Anamnesi per raccogliere dati ed avere informazioni da integrare e confrontare con quelle mediche 2) Antropometria e plicometria da integrazione e comparazione di analisi clinica strumentale della composizione corporea e tomografica della bioimpedenza cellulare 3) Analisi posturale con semplici sistemi di valutazione globale e analitica solo quando la globalità indica un malfunzionamento 4) Esame della funzionalità dell’apparato locomotore e della locomozione con semplici test biomeccanici e di mobilità articolare 5) R.O.M. articolari e test di mobilità articolare e funzionalità articolare generali con studio biomeccanico degli esercizi e delle posture in relazione al soggetto 6) Test submassimali organici e di forza all’aperto e in palestra per calcolare frequenza cardiaca, consumo di ossigeno, soglie, squilibri muscolari, valori di forza, confronti delle modalità di attivazione nervosa dei diversi muscoli coinvolti nel movimento e monitoraggio dei cambiamenti e miglioramenti. Esami di forza con strumentazione “ERGO SYSTEM CON PEDANE DI FORZA TWIN PLATES E ISO CONTROLL“ che comprendono: • Test dinamici: per valutare e controllare i movimenti durante un esercizio ricostruendo i pattern naturali di attivazione muscolare.
41
L’Accademia del Fitness • Valutazioni isometriche: per valutare forza max isometrica, tempo di attivazione muscolare (forza esplosiva), squilibri di forza tra arti omologhi e agonisti / antagonisti, capacità di resistenza ad un impegno di forza max, resistenza alla fatica muscolare • Valutazione biomeccanica: analisi appoggio del piede, analisi delle asimmetrie motorie bilaterali con recupero dell’equilibrio posturale, analisi della locomozione, valutazione separata degli arti Test con sistemi di rilevazione ottica per valutazioni balistiche: • Squat jump, conter movement jump, multi jump, drop jump, stiffness test, per valutare le caratteristiche morfologicofunzionali e neuromuscolari dei muscoli degli arti inferiori e monitoraggio dei miglioramenti e cambiamenti • jump test per valutare la forza espressa in fase di salto separatamente per ciascun arto nelle varie fasi • Jump specifici per la caviglia • Erogazione di protocolli altamente personalizzati Nello specifico è possibile sviluppare, a seconda delle necessità, complessivamente i seguenti punti : Screening muscoloscheletrico screening posturale Corpo Analisi del Movimento Push and Pull valutazione Integrity lombo-pelvico-Anca Complex e stabilità Spalla attivo della gamma di movimento Rotazione interna ed esterna della cuffia dei rotatori
Flessibilità spalla Head and Neck (testa e collo) integrità e stabilità Gamma cervicale di movimento Knee Extension completo Knee Extension resistito e flessione Flessibilità della colonna vertebrale lombare e integrità Flessibilità del tendine del ginocchio Test generali di flessibilità Valutazione Cardio VO 2 Score e classificazioni cardio Frequenza cardiaca a riposo Max frequenza cardiaca Recupero della frequenza cardiaca Zone di allenamento cardio Biomeccanica e funzionale di screening schema di movimento La specificità dei test e le varie strumentazioni sono utilizzate a secondo delle necessità individuali per poter applicare al meglio i protocolli di allenamento nel rispetto delle esigenze morfo-bio-strutturali evitando infortuni, sovraccarichi e con il massimo gradimento del soggetto. Questo si intende per applicazione di protocolli studiati e individualizzati, frutto di un attenta analisi dei dati forniti da un check up eseguito da esperti nei vari settori. Prof. Davide Antoniella Diplomato ISEF e Preparatore Atletico
Facoltà di Farmacia e Medicina Corso di Formazione in Direttore: Prof.ssa Lucia Martinoli Coordinatore Scientifico: Prof. Alessandro Gelli http://www.uniroma1.it/didattica/corsiformazione/metodologie-anti-aging-e-anti-stress-26221
Corso di Alta Formazione (CAF) in Direttore: Prof.ssa Lucia Martinoli Coordinatore Scientifico: Prof. Alessandro Gelli http://www.uniroma1.it/didattica/corsiformazione/metodologie-anti-aging-e-anti-stress-26376
42
numero 09 / 2013
prile -21 a 9 1 , na Bolog A RM OFA M S O nti a C e s e r P
www.dimabiodiet.com
in forma con Dima Modulo Extra 7 giorni Modulo Intensivo 14 giorni Modulo Ipocalorico 21 giorni
i perd 5 kg a da 3in soli i orn i g 7
速
Nei centri Dima Biodiet Nelle migliori Erboristerie e Farmacie Seguici su
43
L’Accademia del Fitness
AGING IN MEDICINA
BIOINTEGRATA
GLI ESTRATTI VEGETALI PER IL RIEQUILIBRIO ORMONALE Un organismo efficiente da un punto di vista psico fisico sicuramente si caratterizza per un buon equilibrio ormonale che gli consente di svolgere correttamente tutte le funzioni metaboliche. Con il tempo però questo equilibrio può alterarsi e si assiste alla comparsa di numerosi sintomi dovuti proprio a carenza di queste importantissime sostanze biologiche. Tra gli ormoni che maggiormente risentono del passare degli anni possiamo annoverare quelli steroidei. Queste sostanze, che vengono sintetizzate a partire dal colesterolo, sono fondamentali per prevenire numerose patologie legate all’aging, prima di tutto quelle che riguardano i disturbi
STEROID HORMONE CASCADE Cholesterol $ Pregnenolone ' DHEA ' Androstenedione $ Estrone $ Estriol
44
D
( ' Testosterone $ Estradiol
( Progesterone $ Corstisol
( Aldosterone
cognitivi, sessuali e metabolici. I primi ormoni dei quali si sente la mancanza sono proprio quelli con funzioni anaboliche ovvero il Dhea e il Testosterone. La carenza di queste sostanze ha sintomi comuni sia nell’uomo che nella donna, come alterazioni del tono dell’umore, ridotta capacità di formare massa magra, difficoltà a perdere peso, aumento del rischio cardiovascolare, stanchezza cronica, calo della libido e disturbi sessuali in genere. Non esiste un’età precisa durante la quale si assiste al calo degli ormoni steroidei ma sicuramente il periodo intorno ai 40 anni può essere cruciale per accelerare o ritardare i processi di invecchiamento.
Un nuovo appuntamento all’insegna di proposte scientifiche innovative, esiti di recenti ricerche, confronti e dibattiti serrati, teso alla definizione di un linguaggio comune in medicina ed all’affermazione di più attuali paradigmi. Il Congresso si aprirà con una sessione sull’aging, che vedrà coinvolti alcuni tra i massimi esperti mondiali. La presenza di scienziati di caratura internazionale assicurerà nuovissime acquisizioni nel campo delle terapie oncologiche integrate. Una tavola rotonda sull’integrazione tra medicina e stili di vita farà poi da chiusura ad interventi di qualificatissimi relatori su temi di grande interesse quali lo sport e la nutrizione. Il Simposio proseguirà, quindi, con due sessioni dedicate rispettivamente all’ambito psicologico e strutturale, apportando ulteriori contributi finalizzati a stabilire un proficuo confronto tra le varie forme mediche nonché a favorire utili sinergie nell’ottica di una Medicina Biointegrata. “Medicine and lifestyle”, quale tema portante di un Congresso che vuole rappresentare un punto d’incontro e confronto da non mancare, dove i contributi e le esperienze di tutti i partecipanti saranno determinanti nell’indicare un ulteriore progresso lungo un percorso che, iniziato anni fa con il primo evento, ha già conseguito rilevanti risultati. RELATORI E MODERATORI: Bartolo ALLEGRINI - Fabrizio ANGELINI - Cesare ARAGONA – Massimo BONUCCI - Lamberto BORANGA - Francesco BORGHINI – Monica BOSSI – Nader BUTTO - Anna CAPURSO - Carlo Di STANISLAO - Aldo ESPOSITO - Massimo FIORANELLI - Thierry HERTOGHE - Eugenio Luigi IORIO – Stephane G. MARLOYE - Cesare MAROLLA - Carlo MASSULLO – Franco MASTRODONATO - Stefania MESCHINI – Giovanni OCCHIONERO - Luciano ORSINI - Giacomo PAGLIARO - Carlo PASTORE – Raffaele PASTORE - Gianluca PAZZAGLIA - Patrizio RIPARI – Giovanni SCAPAGNINI - Massimo SPATTINI - Claudio TOZZI - Matteo TUTINO
L’ Accademia numero 09 / 2013 del Fitness
Non esiste un’età precisa durante la quale si assiste al calo degli ormoni steroidei ma sicuramente il periodo intorno ai 40 anni può essere cruciale per accelerare o ritardare i processi di invecchiamento.
Chiaramente alla base di buoni livelli ormonali c’è uno stile di vita fondato su attività fisica, esercizio mentale e alimentazione corretta ma a tutto questo si può aggiungere l’utilizzo di estratti vegetali che svolgono azione ormono simile senza effetti secondari e soprattutto senza creare feed back negativi sulle ghiandole che producono gli ormoni stessi. In base ai dati di letteratura scientifica si sono ottenuti buoni risultati con mix di diascorea villosa e tribulus terrestris per far fronte a carenze di dhea e un mix di tribuulus, ginseng, maca andina e muira puama per sopperire a carenze di testosterone. Ristabilire buoni livelli di ormoni anabolici è sicuramente un tassello importante nella prevenzione dell’invecchiamento e nel miglioramento della composizione corporea. Tuttavia le carenze ormonali molto spesso sono multiple e pertanto va data molta importanza ai segni ed ai sintomi di ciascuna carenza. Uno dei trattamenti fitoterapici più diffuso per il riequilibrio ormonale è sicuramente quello basato sui fitoestrogeni ma non tutte le donne si trovano in una situazione di ipoestroegenismo, anzi sempre più spesso le donne anche in giovane età manifestano dei sintomi tipici della carenza di progesterone soprattutto nella seconda parte del ciclo come aumento di peso, ritenzione idrica, mal di testa malumore, stanchezza cronica, calo della libido, cicli anovulatori; entrano cioè in quello stato che viene definito “estrogeno dominanza relativa”, ovvero uno squilibrio nel rapporto tra estrogeni e progesterone a favore dei primi. In questi casi è importantissimo evitare tutte le sostanze definite “simil estrogeni” e che appartengono alla categorie degli inquinanti come i pesticidi, gli erbicidi, le bibite in contenitori di plastica, contenenti ormoni. Oltre a questi accorgimenti può risultare molto utile integrare un mix di piante a base Vitex Agnus Castus e Dioscorea Villosa che, grazie ai loro principi at-
46
tivi agnoside e diosgeninina, contrastano i sintomi dovuti alla carenza di progesterone. L’estrogeno dominanza però non è una problematica che riguarda solo le donne, anzi sempre più spesso anche gli uomini manifestano sintomi ricollegabili alla estrogeno-dominanza come obesità, ginecomastia, diminuzione del desiderio sessuale, problemi di erezione, ansia, depressione, perdita del tono muscolare, ipertrofia prostatica. Le cause dell’estrogeno-dominanza maschile in pratica sono le stesse citate in precedenza per le donne, bisogna inoltre citare il ruolo chiave di un enzima espresso in entrambi i sessi deputato alla trasformazione del testosterone in estrogeni. Tale enzima si chiama aromatasi e in condizioni normali svolge la sua fisiologica funzione, in alcune situazioni però viene iper espresso aumentando la produzione di estrogeni sino ad una condizione patologica. Tra i fattori che stimolano l’espressione dell’aromatasi ci sono elevati livelli di insulina e cortisolo, l’eccessiva assunzione di caffeina e alcool, l’accumulo di tessuto adiposo, l’assunzione di alcuni farmaci. Appare scontato che per evitare lo stato di estrogeno dominanza vadano evitate tutte le situazioni che la provocano come errate abitudini alimentari, sedentarietà e stress psicofisico ma allo stesso tempo si può migliorare questo processo di riequilibrio attraverso l’assunzione di sostanze naturali in grado di modualre in senso inibitorio tale enzima, tra queste sostanze risultano particolarmente studiate l’epilobio, l’astaxantina, lo zinco, la salsapariglia, lo zigolo infestente. Alimentazione, attività fisica e i giusti fitopreparati possono favorire il riequilibrio ormonale e prolungare lo stato di efficienza psicofisica dell’organismo. Dr. Giovanni Occhionero
L’Accademia del Fitness
DimaCOM: UN PROGETTO SULLA SALUTE PER AUMENTARE IL FATTURATO DEL TUO CLUB
ADERISCI CON IL TUO CENTRO AL MESE PROVA! DimaCOM® é un progetto, nato dalla collaborazione del Dott. Massimo Spattini con la società di consulenza MeToo Consulting, che riesce a coinvolgere il 90 % delle persone che non frequentano la palestra con costanza e ad aumentare la fidelizzazione dei clienti già presenti. È basato sugli studi portati avanti, in oltre 20 anni di esperienza su centinaia di pazienti, dal dott. Massimo Spattini, autore del libro ‘’La dieta-com’’, nel quale sono spiegate in maniera dettagliata le basi scientifiche del progetto stesso. “DimaCOM® è un progetto che mette in primo piano la salute e il benessere dei clienti.”! Fitness + Salute = Vita DimaCOM® è un sistema di allenamento che si integra perfettamente all’interno del proprio club.
Il metodo DimaCOM® DimaCOM® è stato concepito nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione alla salute all’interno dei centri fitness attraverso una ricerca scientifica. Il Metodo rappresenta l’integrazione della dieta COM finalizzata alla regolazione ormonale per riequilibrare le funzioni endocrine con la metodologia del DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO (tecniche di allenamento specifiche), nell’ottica di promuovere al meglio un dimagrimento fisiologico in grado di riequilibrare il corpo sia dal punto di vista endocrinologico che morfologico. All’interno del metodo vengono utilizzati anche tessuti complessati ad alta tecnologia in grado di massimizzare la lipolisi e il flusso sanguigno in specifiche aree del corpo, attraverso principi attivi atti a migliorare la circolazione localizzata. In particolare DimaCOM® si prefigge di ottenere, attraverso un protocollo di allenamento coadiuvato da adattamenti specifici dell’alimentazione e personalizzati a seconda della morfologia, una riduzione della massa grassa con conseguente dimagrimento localizzato. Importante è ricordare come questa ricerca sia inserita in una prospettiva più ampia che ha, come obiettivo, quello di avvicinare il mondo del fitness alla salute e al benessere della persona.
48
numero 09 / 2013 Tutti i risultati ottenuti verranno utilizzati per campagne marketing a livello nazionale. Come funziona? Il progetto DimaCOM® inizia con un’analisi della figura attraverso una bilancia Bioimpedenziometrica che permette di rilevare la morfologia della persona DimaCOM® é di facilissimo uso ed è stato studiato proprio per far si che ogni tipo di persona all’interno del club possa usufruire di questo progetto Il tempo di allenamento è di circa 40 min. Permette un buon guadagno al club già dopo il primo mese di test Crea una maggior fidelizzazione al club Servizi di marketing e formazione del progetto La MeToo Consulting, con l’appoggio di professionisti nel settore della consulenza, accompagnerà, durante il periodo di test, tutto il team del club attraverso una formazione in house nel quale verranno spiegati sia i concetti tecnici del metodo sia le strategie di marketing e vendita. Inoltre, aderendo al progetto, si potrà ottenere la possibilità di partecipare ad un corso di formazione sia per il settore tecnico che per quello manageriale e si avrà un supporto professionale per campagne marketing e strumenti pubblicitari. Prova, guadagna e se ti piace...
È basato sugli studi portati avanti, in oltre 20 anni di esperienza su centinaia di clienti, dal dott. Massimo Spattini, autore del libro ‘’La dieta-com’’, nel quale sono spiegati in maniera dettagliata le basi scientifiche del progetto.
La ricerca test dura 4 settimane! La prima ricerca del progetto DimaCOM® ha una durata di 4 settimane, questo dà la possibilità al centro di provare il protocollo per un mese su un’area test di 100 persone, dopo di che si potrà decidere se proseguire con il lavoro oppure abbandonare. Tutti i guadagni ottenuti durante il mese di test rimarranno al centro fitness.
Indumenti per i clienti che aderiscono al progetto Licenza per esclusiva
Il progetto, nel primo mese, riguarderà circa 100/120 persone. Potranno aderire anche i soci del club e questo permetterà di creare un up selling vincente aumentando la fidelizzazione. I clienti per aderire al progetto iniziale pagheranno 24,90 euro a settimana x 4 settimane il che permetterà di incassare nel primo mese circa 9.000 / 10.000 euro. Insieme al nostro responsabile verrà inoltre studiata in maniera personalizzata la migliore comunicazione e strategia di marketing da adottare per il vostro club ... e se ti piace ...
Durante questo periodo il centro avrà la possibilità di utilizzare gratuitamente il kit DimaCOM® che comprende gli strumenti fondamentali al risultato del progetto : Bilancia bioimpedenziometrica Gratuita Diari alimentari da consegnare ai propri clienti Gratuiti 1 Analisi aziendale completa Gratuita Prodotto DimaCOM® Gratuito Schede di allenamento Gratuite Programmazione annuale Gratuita All’interno del progetto troverete anche: Un corso di formazione in house Un kit per la pubblicità del progetto sia interna che esterna al club
Dopo il mese di test, nel quale verranno raccolti i dati ottenuti, il centro potrà decidere senza impegno se continuare la ricerca oppure lasciare il progetto, tutto il fatturato raggiunto nel mese di prova rimane ad uso completo del centro stesso. Prova senza impegno !!! e diventa partner DimaCOM Invia una E-mail con i dati del centro a : info@metooconsulting.it oppure telefona ai numeri tel 342 1466681 (Alessandro) o al tel 346 8584330 (Igor) oppure in orario di ufficio al tel. 0521 982545 Alessandro Giampietri e Igor Manzini
49
L’Accademia del Fitness
GENOMICA FUNZIONALE
DALLA VALUTAZIONE PREDITTIVA DELLA ALLENABILITÀ E PERFORMANCE ALLA PERSONALIZZAZIONE NUTRI GENOMICA Numerosi studi hanno tentato nel corso degli anni di individuare e descrivere quali fossero le caratteristiche morfologiche, antropometriche, fisiologiche, funzionali e motorie degli sportivi che avevano raggiunto prestazioni di alto livello. Solo in tempi recenti la ricerca si è focalizzata sull’analisi del DNA ed in particolar modo sui polimorfismi a singolo nucleotide. Recenti studi segnalano che la prestazione sportiva è certamente influenzata dalle caratteristiche genetiche del singolo individuo. Esempi ne sono il fatto che la massima potenza aerobica (VO2max) non può essere incrementata oltre il 20% con l’allenamento o che oltre il 50% della Densità Minerale Ossea ha una base strettamente genetica. La sfida in ambito di Medicina Sportiva si gioca oggi su tre elementi principali: 1. Elevati livelli di Performance 2. Riduzione degli Infortuni (traumi fisici e fisiologici) 3. Recupero da problematiche specifiche a carico di muscoli, ossa, tendini e legamenti.
50
Ricercare gli effetti di una variante genetica su un carattere complesso e influenzabile dall’ambiente come la prestazione sportiva è estremamente complicato trattandosi infatti di “tratto poligenico”. Numerosi lavori hanno però dimostrato che i parametri fisiologici - geneticamente determinabili - esercitano un’influenza diretta sulla performance: tono vascolare, consumo di ossigeno, attività enzimatiche ossidative e parametri anatomici (area della sezione muscolare trasversa e percentuale di contrazione delle fibre lente). Molti degli atleti che hanno raggiunto nel corso degli anni prestazioni sportive al di sopra della media hanno saputo ottimizzare la preparazione atletica - il training - in base alle proprie caratteristiche. Il valore della conoscenza in ambito di prestazione sportiva è molto elevato, potenziare la capacità di previsione e conseguentemente di intervento sul corpo di un atleta è un percorso complesso. Lo studio del DNA ci permette oggi di identificare,
numero 09 / 2013
Bilancia bioimpedenziometrica Gratuita Diari alimentari per i propri clienti Gratuiti Analisi aziendale completa Gratuita Prodotto dimaCOM速 Gratuito Protocolli di allenamento Gratuiti Programmazione annuale Gratuita All'interno del progetto troverete anche Un corso di formazione in house Indumenti per i clienti che aderiscono al progetto Licenza per esclusiva
E-mail: info@metooconsulting.it - tel: 342 1466681 - 346 8584330
51
L’Accademia del Fitness su una base strettamente scientifica, limiti e potenzialità di un individuo che pratica sport, ma soprattutto di sostenerlo in un percorso che ha per obiettivo il raggiungimento di un optimum di performance riducendo al tempo stesso la probabilità di infortuni traumatici e non. Il termine “training” non si riferisce in modo esclusivo alla mera attività fisica ma assume oggi sempre di più un significato più ampio, dalle capacità cardio-respiratorie alla nutrizione, dalla valutazione delle intolleranze alimentari fino ad arrivare alle infiammazioni muscolari causate dallo sforzo fisico. Oggi è possibile migliorare le proprie prestazioni sportive in modo programmato e sostenuto da oggettivi razionali. Le giovani atlete, per esempio, manifestano un maggior stress ossidativo rispetto alla controparte maschile e a parità comparabile di carico di lavoro. La Nutrigenetica ad esempio analizza gli effetti delle variazioni geniche sulla interazione tra alimenti e risposta fisiologica del corpo, consentendo così di personalizzare l’alimentazione e migliorare le prestazioni fisiche. Pur nel “rumore di fondo” di molta genetica slegata da una reale analisi personale anamnestica e fenotipica di un individuo, esistono oggi tests genetici allestiti con l’obiettivo di individuare alcune delle più importanti caratteristiche morfologiche, antropometriche, fisiologiche e motorie in relazione alla performance sportiva e alla prevenzione/recupero dagli infortuni. Per questo, targhettizati al Profilo Muscolare (Fibre Tipo I e Tipo II, Mioglo-
bina, Miostatina, Actinina (Stiramento, Lesione muscolare), al Profilo Osseo (Densità Minerale Ossea), al Profilo Cartilagineo, al Profilo Tendineo e Legamentoso (Fibre di Collagene, Metalloproteinasi, Elastina, Fibronectina) e al Profilo Cardiovascolare (Tono vascolare, Angiotensina, Ossido Nitrico, Pressione arteriosa). E così pure test genetici finalizzati al Fitness Sportiva (Metabolismo Aerobio, Anaerobio Lattacido, Anaerobio Alattacido, Soglia Anaerobica, Attività e Densità Mitocondriale, Metabolismo del Lattato, Ciclo di Cori, Creatina Chinasi, Pompa Sodio-Potassio, Eme, Metabolismo del Ferro) e alla Alimentazione ed Integrazione Nutrizionale (Uptake minerali e vitamine, Metabolismo Glucosio e Acidi Grassi, Turn-over proteico). La conoscenza di queste peculiarità genetiche permetterà di sviluppare un “training” altamente specifico, tale da indirizzare le prestazioni verso il personale optimum biologico per quanto attiene agli aspetti prestazionali ma in sintonia con obiettivi di invecchiamento di successo.
Lo studio del DNA ci permette oggi di identificare su una base strettamente scientifica limiti e potenzialità di un individuo che pratica sport.
52
Dottor Francesco Marotta Specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Research Professor presso il Dept of Nutrition & Food Science, Texas University USA Professore Aggiunto di Nutrigenomica presso il Neuroscience Research Institute di Pechino (Cina) Professore di Nutrizionistica, Scuola di Specializzazione di Biotecnologia e Medicina Tradizionale e Tecniche non-convenzionali Università di Milano
Me Too Consulting e il Dottor Massimo Spattini presentano WORKSHOP GRATUITO DIETA COM E METODOLOGIA DIMA COM “Strategie vincenti per il dimagrimento localizzato” Sabato 18 Maggio 2013 PIANETA NUTRIZIONE dalle ore 10.00 alle ore 17.30 c/o Fiere di Parma, Viale delle Esposizioni, 393/A info - 0521.941319
Programma del Workshop 9.30 - 10.00
Arrivo partecipanti
10.00 - 11.00
La situazione del mercato del fitness in Italia... Dieta Com e Dima Com una strategia vincente: non solo aerobica Igor Manzini
11.00 - 12.30
Fondamenti scientifici della Dieta Com: una dieta personalizzata secondo i biotipi Dott. Massimo Spattini
12.30 – 14.00
Pausa pranzo
14.00 – 15.30
Fondamenti scientifici del metodo Dima Com: un metodo per il dimagrimento localizzato Giuseppe Notarnicola
15.30 – 16.30
Strategie di marketing Alessandro Giampietri
16.30 – 17.00
La comunicazione in sala Francesco Menconi
17.00 - 17.30
…tempo di domande…
L’Accademia del Fitness
LEAKY GUT SYNDROME
SINDROME DA SGOCCIOLAMENTO INTESTINALE: LA ROTTURA DEL SUPER-EPITELIO
Una mole crescente di prove suggerisce che alla base di molte patologie croniche vi sia un terzetto di fattori: a) una sostanza ambientale -interna od esterna all’organismoche viene presentata al sistema immunitario delle mucose (MALT) b) una tendenza genetica del sistema immunitario a reagire in modo eccessivo a quella sostanza c) un intestino insolitamente permeabile. La funzione della barriera intestinale non è solo meccanica: uno strato di muco, di immunoglobuline secretorie (IgA) e di flora eubiotica formano uno strato di “super-epitelio” che protegge le mucose dalle aggressioni di varia natura. La microflora è direttamente coinvolta nel processo di fermentazione degli alimenti digeriti; proteggendo la mucosa dalla colonizzazione patogena protegge l’ospite dalla microflora esogena. La crescita ed il transito di batteri dal lume intestinale ai tessuti (traslocazione del batterio o delle sole tossine) l’assorbimento dei cataboliti batterici nel sangue ed i prodotti batterici residui dipendono dalla tenuta della barriera intestinale nel suo complesso. La barriera intestinale è supportata nella sua funzione dal fegato in quanto tutte le sostanze assorbite dall’intestino devono prima raggiungere questo organo per essere poi trasportate ad ogni organo e tessuto. Le cellule di Kupffer dei sinusoidi epatici rimuovono le macromolecole eventualmente assorbite tramite processi di fagocitosi mentre gli enzimi microsomiali, attraverso meccanismi di ossidazione e coniugazione con glicina e glutatione (GSH), permettono l’escrezione dei tossici con la bile. Il costo della detossificazione
54
è alto con produzione di radicali liberi e consumo di antiossidanti. Nel tentativo di eliminare i cataboliti tossici il fegato esaurisce la scorta di aminoacidi solforati. L’alterato stato ossido-riduttivo, incrementa l’attività della xantino-ossidasi con conseguente danno alla mucosa intestinale di tipo ossidativo e incrementata perossidazione dei lipidi del brush border (orletto a spazzola) delle membrane. Questo meccanismo è stato dimostrato chiaramente nel danno da etanolo. Sudduth ha proposto che l’etanolo induca leaky gut favorendo la tossicità a livello epatico a cui l’organo risponderebbe stimolando la produzione di ROS e cancerogeni. L'screzione di questi prodotti di ossidazione con la bile ed il reflusso di questa “bile tossica” dentro i dotti pancreatici sarebbe una delle cause principali di pancreatite cronica, a sua volta causa di malassorbimento e di danno dell’epitelio intestinale. Un’alterata permeabilità intestinale si ottiene in seguito all’infusione intragastrica di etanolo e lipopolisaccaride (LPS) ma non con la sola somministrazione di LPS, a dimostrazione della capacità dell’etanolo nel determinare alterazione della permeabilità intestinale a diverse molecole comprese le endotossine. In aggiunta, anche alte concentrazioni di acetaldeide prodotte a livello intestinale, sono responsabili di un incremento della permeabilità. Il passaggio di endotossine e citochine (soprattutto TNF) nel circolo portale porta ad attivazione delle cellule stellate con innesco della fibrosi - alla base della NASH - fino a quadri di cirrosi franca. Ci sono diverse ipotesi in campo per spiegare come mai i batteri intestinali possono facilitare l’accumulo di grasso nel fegato, per esempio attraverso la produzione di tossine, oppure interferendo con la sintesi delle lipoproteine, che sono fondamentali
numero 09 / 2013 nella mobilizzazione del grasso. Occorrono nuovi studi per determinare l’esatta relazione causale fra questi due elementi, e queste conoscenze potrebbero portare a terapie nuove per la steatosi che puntino a modificare il microbiota.Non è sempre chiaro come l’antigene superi la barriera mucosale ma in molti casi un evento scatenante, quale un’infezione virale o batterica, un trauma o l’assunzione di FANS sembrano precedere l’esordio della malattia. La leaky gut quindi rappresenta il collo di bottiglia di patologie anche extraintestinali (sindromi del leaky gut) favorite da tutta una serie di situazioni stressanti per la mucosa intestinale che amplificano la sintomatologia clinica automantenendola. Più alterazioni organiche possono associarsi ad alterata per-
“Se la barriera intestinale si rompe, diventa una via di accesso al mondo esterno e una fonte di debolezza per l’ambiente interno. Quando questi due mondi collidono allora si possono generare numerose malattie, come infiammazioni e cancro”. Scott Waldman direttore del Programma di Cancro gastrointestinale al Jefferson Kimmel Cancer Center
meabilità intestinale, tra queste ricordiamo: a) Celiachia b) Sindrome del colon irritabile (SII) - SII con intolleranze alimentari c) Malattie dermatologiche (acne, eczema, psoriasi, orticaria, dermatite herpetiforme) d) Insufficienza pancreatica -pancreatite cronica -tumori del pancreas e) Epatopatie in particolare steatosi f) Esiti di infarto intestinale, stati di shock post chirurgici anche conseguenti ad interventi a cuore aperto g) Elevati livelli di specie reattive dell’ossigeno (ROS) conseguenti ad iperattivazione del sistema immunitario ed iperproduzione di citochine infiammatorie h) Sindrome di sovracrescita batterica a livello dell’intestino tenue (SIBO) i) Chronic candidiasis syndrome j) Artrite reumatoide spondiloartrite k) Neoplasie trattate con chemioterapia l) Alcolismo m) Malnutrizione, disturbi del comportamento alimentare n) Terapia con corticosteroidi, terapia protratta con antibiotici e relativa disbiosi, FANS o) HIV - AIDS p) Giardiasi q) Sprue tropicale r) Malattia di Crohn s) Rettocolite Ulcerosa t) Stress affective disorders (SII + fibromialgia) u) Fibrosi cistica v) Autismo –sindrome da iperattività infantile. w) Polisensibilità chimica multipla - contaminazione da micotossine. L’iperpermeabilità può essere primaria o secondaria ad una attivazione immunitaria come nella celiachia, una disfunzione epatica o pancreatica, una endotossinemia batterica, un distress cronico etc creando un circolo vizioso. Ad esempio nella SIBO gli acidi biliari non coniugati esercitano un effetto tossico sugli enterociti agendo da detergente della mucosa. Le amine biogene (istamina, serotonina) prodotte dalla decarbossilazione degli aminoacidi da parte dei batteri della microflora possono aumentare in caso di disbiosi: l’aumentata concentrazione di amine biogene non coniugate contribuisce alla iperpermeabilità di barriera. La sintomatologia lamentata dal paziente può comprendere: a) Astenia. Facile stancabilità b) Artromialgia, fibromialgia d) Febbre n.d.d. e) Intolleranze alimentari, intolleranza ai medicinali, ai prodotti cosmetici f) Bloating, meteorismo g) Dolori addominali crampiformi h) Diarrea o alvo alternante i) Dermatiti, rash cutanei j) Deficit dell’attenzione e della memoria k) Disturbi del tono dell’umore
55
L’Accademia del Fitness l) Sensazione di gonfiore generalizzato m) Secchezza della mucosa oculare, fotofobia n) Sensazione di “mancanza di fiato” L’ipertransaminasemia senza una causa eziologica nota è un possibile segno di presentazione di celiachia ed il suo manifestarsi è imputabile ad un aumentato passaggio di antigeni alimentari attraverso la barriera intestinale - secondaria a leaky gut - ed al loro successivo arrivo attraverso il circolo portale al fegato con conseguente citonecrosi epatica. Numerosi contributi scientifici hanno rilevato che la dieta aglutinata stretta normalizza i valori delle transaminasi nel giro di 3-6 mesi. Questi studi rivoluzionano anche il concetto di “intolleranza alimentare”; per molto tempo si è pensato che una ridotta tolleranza orale ad un alimento scatenasse una flogosi della parete ed una disfunzione di barriera, da cui la sintomatologia. Oggi sappiamo che il “primo movente” non è il cibo ma una insolita permeabilità intestinale da cui come un “colino” permeano la parete gli antigeni alimentari. L’idea che il primo movente del danno fosse imputabile ad una problematica di permeabilità eccessiva e di sfilacciamento delle tight junctions (giunzioni serrate tra una cellula epiteliale intestinale e le viciniori) all’inizio è stata accolta con un discreto scetticismo dal mondo accademico, in parte per il modo in cui gli scienziati consideravano l’intestino. Fino a pochi anni or sono, l’intestino tenue era descritto come una conduttura formata da uno strato di cellule connesse come tegole da una sorta di malta impermeabile -le giunzioni
56
Figura 1 Tight junction nella celiachia
serrate appunto- che le sigillavano le une alle altre. Si pensava che le giunzioni fossero riempitivi inerti con il solo scopo di tenere lontano il fuori (il lume intestinale ed il suo contenuto) dal dentro (il sistema immunitario sottoepiteliale) Attualmente è oramai accettato dalla comunità scientifica che le TJ siano formate da una sofisticata struttura reticolare di proteine ed in particolare una di loro la zonulina è una responsabile dell’aumento della permeabilità intestinale nell’uomo e negli animali superiori. Dottoressa Maria Letizia Primo Nutrizionista, Medico Legale Psichiatra
numero 09 / 2013
57
L’Accademia del Fitness Publiredazionale
INFIAMMAZIONE, SOVRAPPESO E RESISTENZA INSULINICA
IL RUOLO DELL'INFIAMMAZIONE CRONICA NELLE ALTERAZIONI METABOLICHE
L'obesità, quindi, si associa sempre ad uno stato di infiammazione di basso grado del tessuto adiposo.
INFIAMMAZIONE L’infiammazione è la risposta BIOCHIMICA dell'organismo ad un ATTACCO o STRESS di varia natura. Attualmente l’infiammazione è alla base di molte delle patologie cosiddette “cronico–degenerative” infiammazione cronica. Lo stile di vita attuale ha infatti prodotto una condizione relativamente nuova, nota come infiammazione cronica silenziosa o di basso grado (LOWGRADE inflammation). Low–grade inflammation Fattori causali: • dieta inadeguata • scarsa attività fisica • sovrappeso/obesità • inadeguata gestione dello stress • tossine ambientali Ognuno di questi fattori rappresenta una specie di assalto di bassa intensità, ma continuo, contro l’organismo. Low–grade inflammation ed alterazioni metaboliche L’Infiammazione cronica di bassa intensità ha un ruolo determinante nell'insorgenza di alterazioni metaboliche, quali:
58
• • • • •
Resistenza insulinica Dislipidemie Sovrappeso / Obesità Sindrome Metabolica Diabete
Il rapporto tra alterazioni metaboliche ed infiammazione è duplice: • da un lato l'eccessivo accumulo di tessuto adiposo porta ad infiammazione attraverso la produzione di citochine infiammatorie • dall'altro, l'infiammazione, attraverso l'induzione di insulino– resistenza, porta ad aumento del tessuto adiposo e conseguente sovrappeso-obesità. TESSUTO ADIPOSO ed INFIAMMAZIONE Non è ancora del tutto chiaro il meccanismo che dà inizio all'infiammazione nel tessuto adiposo, anche se è molto probabile che sia proprio lo stress metabolico, con l'accumulo di metaboliti intra- ed extra- cellulari, a dare l'avvio alla cascata infiammatoria. L'obesità, quindi, si associa sempre ad uno stato di infiammazione di basso grado del tessuto adiposo.
numero 09 / 2013
Naturalmente innovativa La For Farma è una realtà italiana consolidata presente sul mercato dell’integrazione alimentare dal 2004, specializzata in fitoterapia clinica, particolarmente attenta alla qualità di materie prime, processi produttivi e prodotto finito. Attenzione alla qualità significa poter fornire alla Classe Medica e ai Farmacisti prodotti sicuri, ben tollerati ed efficaci. I nostri nutraceutici sono tutti formulati da esperti fitoterapeuti e specialisti clinici. Vengono prodotti presso stabilimenti certificati che ci garantiscono:
• I migliori principi attivi presenti sul mercato • Estratti titolati e standardizzati con le corrette metodologie • Tecniche e sinergie di fitocomplessi e nutrienti che ottimizzano la biodisponibilità per una migliore efficacia • Analisi sicure • Produzione, confezionamento, etichettatura in linea con la regolamentazione CEE Tutti i nostri prodotti sono formulati con dosaggi, titolazioni, posologie e forme farmaceutiche (compresse, capsule, perle) in linea con la letteratura scientifica e secondo le indicazioni del Ministero della Salute. I nostri prodotti sono tutti senza glutine e senza lattosio, tutte le creme sono di origine e ad azione naturale, nickel e gluten free, senza parabeni nè derivati animali nè olii minerali e dermatologicamente testate. Tutti i nostri integratori alimentari sono notificati al Ministero e presenti nel Registro degli integratori.
FOR FARMA s.r.l. Via delle Ombrine, 17 - 00054 Fiumicino (RM) tel.: 065916517 - fax: 0697626018 - info@forfarma.it - www.forfarma.it E00473_D1V_12_01.indd 1
30/12/11 09.24
59
L’Accademia del Fitness Infiammazione, insulino-resistenza e diabete tipo 2 Insulino-resistenza e diabete di tipo 2 sono attualmente riconosciute come patologie infiammatorie croniche L'aumentata produzione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas in risposta ad un eccesso di glucosio e acidi grassi liberi nel sangue, porta infatti ad un'elevata morte cellulare, con richiamo di monociti che si differenziano in macrofagi M1. Questi ultimi producono citochine infiammatorie come IL-1-, IL6, TNF-alfa. A loro volta le citochine, ed in particolare il TNFalfa, riducono la sensibilità all'insulina, portando ad una situazione di infiammazione cronica e progressivo peggioramento del quadro metabolico. Low–grade inflammation e Stress Ossidativo Una condizione di infiammazione cronica, anche se di basso grado, favorisce uno stato di ossidazione. A sua volta, l'alterazione del bilancio ossido-riduttivo, può essere un'importante concausa di reazioni immunologiche, sovrapponendosi allo stimolo infiammatorio. INFIAMMAZIONE e DIETA Gli alimenti e le modalità di alimentazione sono un fattore causale importantissimo per l'infiammazione di basso grado: • Qualità Quantità Combinazione degli alimenti possono orientare la produzione di mediatori dell'infiammazione • Per funzionare nel lungo termine, e nel contempo garantire uno stato di salute ottimale, la dieta deve combattere l'infiammazione e garantire un buon equilibrio ormonale bisogna conoscere la biochimica del dimagrimento. Fitomuscle Forte Un efficace CONTROLLO dei PROCESSI PRO INFIAMMATORI deve avere un approccio integrale 1) Inibire l’attività delle cicloossigenasi 2 (COX2)
60
2) Inibire l’attività delle 5-lipoossigenasi (LOX5) 3) Modulare le citochine infiammatorie
Inibizione dell’attività di 5-liposssigenasi (LOX5) e ciclossigenasi 2 (COX2) BOSWELLIA SERRATA titolata al 75% in acidi boswellici CURCUMA FITOSOMIALE* titolata al 18-22% in curcuminoidi WITHNANIA SOMNIFERA titolata al 2,5% in whitanolidi
Acido arachidonico ciclossigenasi 2 Prostaglandine infiammatorie
5-lipossigenasi Leucotrieni infiammatori
Azione Antiossidante RAME: Il rame è necessario per una BUONA FUNZIONALITÀ DELL’ENZIMA LISILOSSIDASI, necessario per la formazione dei legami crociati tra collagene ed elastina SELENIO: PARTICOLARMENTE IMPORTANTE PER DIMINUIRE LA PRODUZIONE DI PROSTAGLANDINE E LEUCOTRIENI, e che ha un ruolo critico nella PROTEZIONE DEI RADICALI LIBERI E DAL DANNO OSSIDATIVO ZINCO: Agisce sull’enzima antiossidante superossido dismutasi (rame-zinco SOD) ed è utile come integrazione nelle patologie legate all’artrite. VITAMINA E ed C: L'azione antiossidante si completa nell’associazione delle due vitamine ed interagisce estesamente con gli altri nutrienti presenti nel Fitomuscle Forte. A cura della redazione
numero 09 / 2013
Sex and the ADI
mattioli 1885
Convegno regionale ADI
SABATO 8 GIUGNO 2013 CAMERA DI COMMERCIO DI PARMA
EVENTO
ECM PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI ON LINE www.mattioli1885.com/formazione Tel. 0524.530383
“TUTTO QUELLO CHE AVRESTI VOLUTO SAPERE SU CIBO E SESSUALITÀ E NON HAI MAI OSATO CHIEDERE” Nella diagnosi e nel trattamento di obesità, patologie metaboliche e disturbi alimentari la funzionalità sessuale è un aspetto clinico e psicologico di grande importanza ma che raramente viene affrontato dagli operatori del settore. C’è ampia documentazione scientifica che evidenzia come, sia nel sesso maschile che in quello femminile, in queste patologie la funzionalità sessuale sia compromessa in elevate percentuali di pazienti. In particolare donne obese o con disturbo alimentare manifestano disfunzioni sessuali in relazione al disagio corporeo e ad alterata immagine e donne affette da diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2 hanno punteggi significativamente inferiori ai test diagnostici rispetto ai controlli soprattutto in relazione ad elevati BMI. Negli uomini esiste invece un’importante relazione fra obesità, diabete e disfunzione erettile, la quale viceversa risulta essere un parametro importante per identificare situazioni di prediabete e per la previsione di eventi cardiovascolari futuri. Per quanto riguarda le coppie bisogna inoltre segnalare la ridotta fertilità in situazioni in cui uno dei partner o entrambi siano in una condizione di obesità. Esistono infine prove che il miglioramento dello stato clinico migliori anche la funzionalità sessuale e di conseguenza la qualità di vita. Questo Convegno si propone pertanto l’obiettivo di fare un focus sulla relazione esistente fra le patologie trattate nel mondo delle nutrizione e la funzionalità sessuale dei soggetti che ne sono affetti, nonché di stimolare i professionisti del settore attraverso un confronto multidisciplinare finalizzato all’abbattimento dei tabu’ per una presa in carico completa dei pazienti, a partire dalla più giovane età, efficace sia dal punto di vista clinico che motivazionale. Questo Convegno si rivolge ai professionisti che operano o collaborano con il mondo della dietologia e patologie correlate, in particolare a: Medici (tutte le specializzazioni), Dietisti e Biologi Nutrizionisti. DIREZIONE DEL CORSO Annalisa Maghetti Presidente ADI, Emilia - Romagna SEDE DEL CONVEGNO Camera di Commercio di Parma Via Verdi, 2 - 43121 Parma ECM Al Corso sono stati assegnati 6 crediti ECM. Il Corso è stato accreditato per la professione di Medico Chirurgo (tutte le specializzazioni), Dietista, Biologo.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA PROVIDER ECM Mattioli 1885 srl Strada di Lodesana, 649/sx 43036 Fidenza (PR) tel. 0524 530383 - fax 0524 82537 E-mail: ecm@mattioli1885.com Sito web: www.mattioli1885.com Per iscriversi è necessario compilare l’apposito modulo al sito web. Le quote di iscrizione al Corso sono le seguenti: - Euro 60,00 + iva 21% per Soci ADI - Euro 100,00 + iva 21% per non Soci ADI
61
L’Accademia del Fitness
IL PROCESSO DI REMETILAZIONE NELL’OMEOSTASI FISIOLOGICA E NELL’INVECCHIAMENTO CELLULARE
RISCHIO VASCOLARE E PREVENZIONE OTTIMALE Nell’ultimo decennio l’Omocisteina, sostanza omologa dell’aminoacido Cisteina, ha assunto un ruolo particolarmente importante non solo come spia del recupero del gruppo metilico, ma anche come fattore chiave alla base di una moltitudine di processi fisiopatologici che caratterizzano molte malattie cronico-degenerative a forte impatto sociale e in particolare quelle cardio-vascolari. Contrariamente a quanto creduto fino ad ora, i livelli di questa sostanza nel sangue dovrebbero essere decisamente al di sotto dei valori limite assunti come range di normalità, tanto è vero che recenti studi effettuati dalla Boston University hanno messo in evidenza come già con valori superiori a 9 µmol/litro il rischio cardiaco relativo risultava il doppio mentre, a valori pari a 15 µmol/litro (limite di normalità indicato in molti laboratori), tale rischio passava addirittura a 4. Tra le cause di tipo biochimico-molecolare implicate nella genesi di tale rischio a livello vascolare, assume un ruolo decisivo la biotrasformazione in Omocisteina Tiolattone la quale è capace di ossidare il colesterolo LDL per formare degli aggregati molecolari che sono capaci di attaccare la parete arteriosa, promuovendo la formazione di cellule schiumose e successivamente, grazie all’intervento combinato delle specie reattive dell’ossigeno, provocando disfunzione endoteliale, disattivazione del nitrossido a livello vascolare e quindi, in ultima analisi, la proliferazione delle cellule muscolari lisce che unitamente al danno
62
sulla matrice extravascolare mediato anche dalla per ossidazione lipidica portano al fenomeno atero-trombotico. A conferma di tutto ciò, vi è l’evidenza clinica supportata da importanti studi che hanno mostrato una correlazione stretta fra livelli crescenti di omocisteina e aumentato rischio di infarto del miocardio, come pure una favorevole prognosi in pazienti con pregresso infarto in virtù di un significativo decremento dei livelli ematici di questo particolare aminoacido. Esistono poi diversi studi clinici controllati a sostegno del coinvolgimento dell’omocisteina nella patogenesi dello stroke, della malattia coronarica e delle arteriopatie periferiche, come pure nelle patologia cerebro-vascolare; è stato dimostrato come i livelli di questa sostanza nel sangue aumentino progressivamente con l’età e come tale incremento sia in forte correlazione con l’aumento delle patologie vascolari croniche sopracitate. La terapia ottimale che consente di controllare l’aumento dei valori dell’Omocisteina si fonda principalmente sulla somministrazione di un pool di vitamine del gruppo B, tutte coinvolte nel recupero dei gruppi metile, che consentono la riconversione dell’Omocisteina in Metionina (acido folico e vitamina B12) o, tramite la via della transulfurazione, direttamente in Cisteina (Vitamina B6 nella via del Glutatione), unitamente alla Betaina o trimetil-Glicina che consente un completo recupero del processo di rimetilazione. Studi, sia clinici che sperimentali, hanno confermato come una
numero 09 / 2013 adeguata supplementazione di acido folico sia capace di bloccare e far regredire la progressione del processo aterosclerotico, parallelamente ad un significativa riduzione dell’incidenza sia dello stroke che dell’infarto cardiaco; inoltre dosi integrative di folato hanno trovato favorevole impiego nella prevenzione delle restenosi coronariche come pure nell’aumento della funzionalità endoteliale in caso di malattia coronarica. La progressiva perdita fisiologica dei gruppi metilici, con l’avanzare dell’età, è stata posta in forte correlazione con la durata della vita nell’uomo e, per tale motivo, esiste la forte necessità di operarne un adeguato recupero a livello metabolico: un preparato ideale a tal fine dovrebbe garantire l’apporto ben bilanciato di tutti questi cofattori vitaminici atti a favorire un efficace processo di rimetilazione, in modo da convertire quanto possibile l’omocisteina negli aminoacidi atossici cisteina e metionina, e al tempo stesso un apporto adeguato di basi azotate al fine di un immediato e corretto utilizzo nel processo di rigenerazione cellulare fisiologico. In tale contesto la somministrazione del prodotto Cellfood DNA/ RNA (Longevity Formula) garantisce i seguenti benefici : • fornisce il miglior sistema di rilascio direttamente alle cellule
di tutti i fattori vitaminici per prevenire e diminuire l’Iperomocisteinemia • conserva i benefici ringiovanenti delle basi azotate biodisponibili per la costruzione e sostituzione degli acidi nucleici • Aumento dell’ossigenazione per la produzione ottimale di ATP • Apporto di Deuterio per rafforzare i legami in macromolecole soggette ad attacco dei ROS • Integrazione di Cellfood base per garantire una adeguata funzionalità e protezione dell’endotelio vasale (vedi studi Prof. Ferrero) A conclusione si ricorda, in particolare, come la formulazione sublinguale garantisca una completa biodisponibilità dei principi bioattivi contenuti nel prodotto prendendo a titolo di esempio la somministrazione di vitamina B12, il cui assorbimento efficace incontra non poche difficoltà a livello fisiologico, e come tutto questo venga risolto tramite l’erogazione sublinguale della forma biologicamente attiva della vitamina, la metilcobalamina, subito disponibile a livello cellulare.
La terapia ottimale che consente di controllare l’aumento dei valori dell’Omocisteina si fonda principalmente sulla somministrazione di un pool di vitamine del gruppo B, tutte coinvolte nel recupero dei gruppi metile
Dott. Mauro Miceli
63
L’Accademia del Fitness
LA SOLUZIONE PER PREVENIRE LA CERVICALE La cervicale è una condizione molto comune di dolore al collo che la maggior parte delle persone ha provato almeno una volta nella vita. Il dolore associato alla cervicale può essere localizzato nel tratto cervicale della spina dorsale o esteso alla muscolatura e alle spalle, provocando in alcuni casi formicolio alle braccia e alle mani. Sintomi legati alla cervicale possono essere spesso la rigidità del collo, squilibri muscolari cervicali, vertigini, dolore alle spalle, braccia e mani, anormalità posturali e mal di testa. Trattandosi di un disturbo molto comune è importante capirne le cause, i cambiamenti nello stile di vita utili per prevenirlo e le modalità per gestire effettivamente il dolore e ridurre la durata e l’intensità dei sintomi nel momento in cui si presentano. Così come molte altre problematiche la cervicale non si manifesta per forza durante la notte. Anche se può sembrare che la cervicale sia causata dal dormire in una posizione scorretta o dal vento e dall’umidità, in realtà essa è il risultato di molteplici fattori preesistenti. Il fattore scatenante dei sintomi associati alla cervicale è il disallineaemnto di una o più vertebre nel tratto cervicale. Quando una vertebra perde la sua corretta posizione, si sviluppa un’infiammazione dell’articolazione che causa una minore mobilità e un’irritazione dei nervi situati nel tratto cervicale. Gli squilibri muscolari e posturali si verificano anche per compensare i disallineamenti spinali. Le più comuni compensazioni
64
posturali facilmente visibili sono la flessione o rotazione laterale della testa, una spalla più alta dell’altra o la testa più in avanti rispetto al resto del corpo. Le disfuzioni prolungate delle articolazioni, le infiammazioni e gli squilibri muscolari della spina dorsale portano col tempo a quell’insieme di sintomi chiamato “cervicale”. I muscoli del collo e la zona cervicale con le sue articolazioni e i dischi, sono strutturati per supportare il peso della testa solo quando questa è situata al centro delle spalle. Quando la testa è in avanti, la pressione esercitata sulla colonna vertebrale, le spalle e i muscoli del collo, aumenta drasticamente poichè questi devono effettuare uno sforzo maggiore per tenere su la testa. Per molte persone questa postura comincia in genere a causa di abitudini sviluppate sin dalla giovane età. Per esempio, i bambini in età scolare passano molte ore al giorno seduti e durante la lettura tendono naturalmente a piegare la testa in avanti provocando un avanzamento della stessa rispetto alle spalle. Con la testa in tale posizione per lungo tempo, le spalle naturalmente si curvano in avanti indebolendo i muscoli della spina dorsale ed aumentando la curva della spina dorsale stessa. La postura scorretta si manifesta già in tenera età e viene generalmente mantenuta fino all’età adulta. Per gli adulti che hanno un lavoro in cui siedono per lunghi periodi una postura del genere è molto comune e quindi il tratto cervicale è costantemente sotto stress.
numero 09 / 2013
La Chiropratica Può Aiutarvi! La chiropratica si focalizza sui disturbi del sistema nervoso e sugli effetti di questi disturbi per la salute in generale. Le interferenze del sistema nervoso indeboliscono le normali funzioni del corpo e abbassano la sua resistenza alle malattie. I disallineamenti vertebrali della colonna alterano molte importanti funzioni del corpo e possono causare una larga scala di problemi.
Bella La Vita Chiropratica S.R.L. Via Mazzini, 1 43100, Parma, PR Tel. 0521 285 258 BLVChiropratica.it BLV@BLVChiropratica.it
65
L’Accademia del Fitness Quando la cervicale si manifesta, la corretta gestione di questa situazione è la chiave per ridurre i sintomi e correggere le cause che stanno alla base del problema. Esercizi di stretching e massaggi per esempio, sono efficaci per un iniziale solllievo dai sintomi della cervicale. Comunque se le vertebre cervicali sono disallineate, la causa biomeccanica della stessa non è stata corretta, nè le funzioni delle articolazioni e della spina dorsale sono state ripristinate, è solo questione di tempo prima che i muscoli si irrigidiscano ancora e la persona viva un altro episodio di cervicale. I disallineamenti spinali cronici trascurati possono portare a degenerazione della spina dorsale, predisposizione all’ernia dei dischi della zona cervicale, accorciamento della muscolatura che circonda il colllo e le spalle e ricorrenti sintomi di cervicale. Il corpo funziona al meglio quando è allineato. Le sedute di chiropratica sono assolutamente efficaci nel correggere i disallineamneti e riallineare la colonna vertebrale. I dottori di Chiropratica identificano e analizzano la direzione dei disallinemaneti vertebrali e correggono la posizione delle vertebre effettuando uno specifico aggiustamento manuale Riportando il corretto allineamento della spina dorsale, le articolazioni possono muoversi con maggiore fluidità e precisione e la rigidità muscolare diminuisce. Oltre a provare un sollievo dal dolore dopo un ag-
66
giustameto chiropratico, i pazienti riferiscono anche di sentire il collo “più libero” provando una maggiore mobilità, meno tensione muscolare e maggiore consapevolezza che la posizione strutturale corretta è stata rispristinata. Dai alla tua spina dorsale la stessa importanza che dai ai tuoi denti. Una corretta igiene orale, che prevede attività come lavare i denti ogni giorno e fare regolari controlli dal dentista, è importante per prevenire problemi ai denti. Adotta lo stesso comportamento con la spina dorsale. Focalizzati sul mantenere la corretta postura e effettua dei controlli di routine da un dottore di Chiropratica per assicurare un corretto allineamento della colonna vertebrale. La Chiropratica è il miglior modo di prevenire, correggere e gestire i sintomi associati alla cervicale. Ricorda, i sintomi della cervicale spesso ci mettono anni a manifestarsi. Previeni la cervicale prima che si verifichi con i trattamenti chiropratici e correggi la tua postura durante le tue attività quotidiane. Dott.ssa Krista Burns B.S, D.C. P.h.D. Bella La Vita Chiropratica S.R.L. www.BLVChiropratica.it Parma/Sassari/Olbia BLV@BLVChiropratica.it