www.acchiappafilm.it
TARIFFA ROC: POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA
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COPIA OMAGGIO
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I film di MARZO Il rito Rango I ragazzi stanno bene Non lasciarmi Tutti al mare Sotto il vestito niente - L’ultima sfilata
TEATRO ANTEPRIME Hop Mia moglie per finta
IL MISTERO BUFFO DI PAOLO ROSSI Gassman: ROMAN E IL SUO CUCCIOLO
CAMILLA FILIPPI ANGELO ORLANDO PIETRO RAGUSA E CON IVANO MARESCOTTI SOGGETTO STEFANO BISES ANDREA SALERNO SCENEGGIATURA STEFANO BISES LAURA PAOLUCCI ANDREA SALERNO CASTING E AIUTO REGIA ALESSANDRO CASALE COSTUMI SILVIA NEBBIOLO SCENOGRAFIA ROBERTO DE ANGELIS SUONO VALENTINO GIANNÌ MUSICHE GABRIELE ROBERTO MONTAGGIO WALTER FASANO FOTOGRAFIA GOGÒ BIANCHI ORGANIZZATORE GENERALE GIAN LUCA CHIARETTI SUPERVISORE ALLA PRODUZIONE VALERIA LICURGO PRODUTTORE DELEGATO LAURA PAOLUCCI UNA PRODUZIONE FANDANGO IN COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILM PRODOTTO DA DOMENICO PROCACCI REGIA DI LUCIO PELLEGRINI
DAL 4 MARZO AL CINEMA virgilio.it/lavitafacile
in collaborazione con
SOMMARIO
La vostra guida al meglio del cinema e dello spettacolo CineCarnet Trame e schede dei film di marzo 04 Cover Story La vita facile 08
Mia moglie per finta 37 Festival Rome Independent Film Festival: decima edizione 40
Teatro Il Mistero Buffo di Paolo Rossi al teatro Vittoria 46 Al Quirino Alessandro Gassman con Roman e il suo cucciolo 47
COLOFON Direttore Responsabile Massimo Mostacci massimo@visioni-grafiche.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it Relazioni Esterne Anna Calà anna@visioni-grafiche.it Art Direction Cristian Bifolco cristian@visioni-grafiche.it Redazione Grafica Giada Gargano In Redazione Maurizio Carta (caporedattore), Ombretta Petrollo Hanno collaborato Luca Ticconi, Giuliano Tomassacci, Emanuela Andreocci, Andrea Giovanni Sorge, Arianna Ramella Benna, Anna Medici, Barbara Zorzoli, Alessandro Fresilli, Simone Felicetti, Luca Annovi
Società Editrice Visioni Grafiche srl Via Padre S.F. Pifferi, 39 00126 Roma Tel. 06.52363798 - Fax 06.52363694 info@visioni-grafiche.it Stampa Amadeus srl
Prime visioni Il rito 09 Rango 13 I ragazzi stanno bene 15 Dylan Dog - Il Film 19 Non lasciarmi 21 Sotto il vestito niente L’ultima sfilata 25 Tutti al mare 29
Rumors Gossip e news dal mondo dello spettacolo 42
Anteprime Hop 33
Rewind Il DVD del mese 45
Distributore per cinema, teatri, università e bar M.G. Service Acchiappafilm Cinema + Spettacolo Reg. trib. di Roma n. 3/2010 del 19.1.2010
Sonoro Musica per le immagini 43 Lo scaffale Cinema e libri 45
www.acchiappafilm.it Mia moglie per finta
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ACCHIAPPAFILM 3
n le date di uscita dei film possono subire variazioni Bus Palladium
Una cella in due
4 MARZO
Lucas, Manu, Philippe, Jacob e Mario sono amici fin da quando erano Francia 2010 bambini. Hanno talento e speranza. Genere: Commedia Sognano la musica e la gloria. Il loro Regia: Christopher gruppo rock, Lust, ha un successo Thompson crescente, ma le aspirazioni personali Con: Marc-André Gron- di ognuno rendono incerto il futuro din, Arthur Dupont della band. L’arrivo di Laura nella loro Dist.: Bolero Film vita stravolgerà ulteriormente questo fragile equilibrio. Durata: 100’
4 MARZO
Easy girl
Carissima me
4 MARZO Francia 2010 Genere: Commedia Regia: Will Gluck Con: Emma Stone, Stanley Tucci, Amanda Bynes Dist.: Sony Pictures Durata: 92’
Italia 2011 Genere: Commedia Regia: Nicola Barnaba Con: Enzo Salvi, Maurizio Battista, Massimo Ceccherini Dist.: Iris Film Durata: 90’
11 MARZO
Una ragazza racconta una bugia innocente sulla propria verginità ma naturalmente la notizia arriva immediatamente ai compagni di scuola. Decide di far lavorare il pettegolezzo a suo favore, divertendosi a far circolare voci sul suo conto. Ben presto pero’ la situazione le sfugge di mano e si rende conto delle conseguenze derivate dalle sue menzogne.
Francia 2010 Genere: Commedia Regia: Yann Samuell Con: Sophie Marceau, Jonathan Zaccaï, Marton Csokas Dist.: Videa-CDE Durata: 95’
Il buongiorno del mattino
Gangor
4 MARZO
11 MARZO
Colleen Peck, ex reginetta di bellezza, è una conduttrice televisiva USA 2010 in perenne lite con il leggendaGenere: Commedia rio collega Mike Pomeroy. Il loro Regia: Roger Michell show mattutino è in calo e sarà Con: Harrison Ford, compito di Becky Fuller, una gioDiane Keaton, Rachel vane e talentuosa aspirante proMcAdams duttrice, tentare di riportare la Dist.: Universal Pictures trasmissione alla ribalta. Durata: 102’
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*CINECARNET
PAG. 08
Il fotoreporter Upin è inviato nel Bengala occidentale per un reportage sullo sfruttamento e la violenza subita dalle donne tribali. A Purulia, Upin mette a fuoco Gangor rimanendo profondamente turbato dall’immagine di lei mentre allatta il suo bambino. La foto viene pubblicata in prima pagina suscitando scandalo e la vita di Gangor cambia drammaticamente.
Il gioiellino
Holy Water
La Leda è una delle maggiori aziende agroalimentari del Paese, quello che si dice un Francia, Italia 2010 gioiellino. Il suo fondatore ha messo ai posti Genere: Drammatico di comando i parenti più stretti malgrado Regia: Andrea Molaoioli i loro studi si fermino al diploma in ragioCon: Toni Servillo, neria. Un management inadeguato ad Remo Girone, Sarah affrontare le sfide che il mercato richiede a Felberbaum Leda. E infatti il gruppo s’indebita. Sempre Dist.: Bim di più, finchè la voragine diventa troppo grande e si prepara a inghiottire tutto. Durata: 110’
11 MARZO
La vita facile
I ragazzi stanno bene
Perché “la vita facile” è la più difficile da 4 MARZO vivere? Non lo sa Mario Tirelli, chirurgo di Italia 2011 fama che decide di partire per l’Africa ad Genere: Drammatico aiutare il suo amico di sempre, Luca Manzi. Regia: Lucio Pellegrini Non lo sa Luca, che in Africa è arrivato da Con: Pierfrancesco anni per tirar su un ospedale. Non lo sa Favino, Stefano Accorsi, Ginevra, la donna che hanno conosciuto insieme ma è diventata moglie di Mario. Vittoria Puccini Tre amici, tre visioni del mondo, tre vite facili Dist.: Medusa che si sono terribilmente complicate. Durata: 102’
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Gran Bretagna 2009 Genere: Commedia Regia: Tom Reeve Con: John Lynch, Cornelius Clarke, Cian Barry Dist.: Mediterranea Durata: 95’
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Piranha 3D USA 2010 Genere: Horror Regia: Alexandre Aja Con: Elisabeth Shue, Adam Scott, Christopher Lloyd Dist.: BIM Durata: 88’
USA 2010 Genere: Drammatico Regia: David O. Russel Con: Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams Dist.: Eagle Pictures Durata: 118’
Francia, USA 2010 Genere: Commedia Regia: Lisa Cholodenko Con: Julianne Moore, Annette Bening, Mark Ruffalo Dist.: Lucky Red Durata: 104’
Per quattro scapoli del villaggio di Killcoulin’s Leap la vita trascorre lentamente. Il remoto paesino irlandese non da prospettive. Sembrano impantanati a vivere il resto dei loro giorni all’insegna di una noia infinita. Un giorno ritengono sia giunto il momento di agire. In breve ordiscono un piano: rapinare un carico di Viagra per poi rivenderlo sulla piazza di Amsterdam.
Nic e Jules sono una coppia lesbica con due figli adolescenti, Joni e Laser. A 18 anni Joni si rivolge alla banca del seme e scopre l’identità del donatore con cui condividono il patrimonio genetico. Inizialmente scettica, Joni scopre che il padre è Paul, un dongiovanni che gestisce un ristorante biologico. Quando le due madri lo scoprono, non resta loro che introdurre Paul all’intero nucleo familiare.
Il rito Lake Victoria, Arizona. Una meta turistica affollata da giovani villegianti accorsi per festeggiare il 4 di luglio. Quando una scossa tellurica libera dai fondali del lago banchi di pesci preistorici carnivori, una improbabile comitiva di turisti deve unire le forze per non finire sbranata dalle fauci affilate dei nuovi famelici “residenti”.
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The Fighter 4 MARZO
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Margaret è una donna in carriera dal pugno di ferro. Ma il giorno del suo quarantesimo compleanno un notaio le invia delle vecchie lettere che si era spedita quando aveva sette anni: una corrispondenza che aveva scritto da sola “nell’età della ragione”. Rileggendole mette in discussione la sua vita. Perché da adulta è diventata il contrario di quello che desiderava da bambina.
4 MARZO
4 MARZO
4 ACCHIAPPAFILM
Italia, India 2010 Genere: Drammatico Regia: Italo Spinelli Con: Adil Hussain, Samrat Chakrabarti, Priyanka Bose Dist.: Cinecittà Luce Durata: 91’
Romolo è un avvocato d’affari carente in deontologia professionale, Angelo è un giovane disoccupato approdato al crimine per disperazione. Il destino non solo li rinchiuderà nella stessa cella, ma li costringerà a compiere, tra gag, battute ed equivoci, un’evasione ricca di colpi di scena con un finale divertente ed inaspettato.
USA 2011 Genere: Horror Regia: Mikael Håfström Con: Anthony Hopkins, Colin O’Donoghue, Alice Braga Dist.: Warner Bros Durata: 114’
La storia di un giovane seminarista americano che studia per diventare prete. In balia del credere o non credere, trova la sua occasione per dimostrare la propria fede quando dal Vaticano viene incaricato di seguire un presunto caso di possessione. Attraverso un anziano esorcista del diavolo nel grembo di una ragazzina incinta.
Tutti al mare La vera storia dei fratelli pugili Dickie e Micky. Dopo aver combattuto contro uno dei più grandi atleti della sua generazione, Dickie discende in una strada pericolosa di dipendenza dalla droga che lo porta in prigione. Micky, scoraggiato da una nuova sconfitta sparisce con un prematuro ritiro. Ma poi Dickie viene rilasciato e diventa il nuovo allenatore di Micky, che si trasforma in un campione mondiale.
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Italia 2011 Genere: Commedia Regia: Matteo Cerami Con: Marco Giallini, Gigi Proietti, Anna Bonaiuto Dist.: 01 Distribution Durata: 95’
Ogni mattina, spingendo la sedia a rotelle della madre, Maurizio raggiunge il suo chiosco sulla spiaggia dove tanta gente viene a godersi il meritato riposo settimanale. Al chioschetto si beve, si mangia, si fanno quattro chiacchiere con gli sconosciuti, si ammirano le belle ragazze, si sogna e ci si arrabbia...
I FILM DEL MESE
::di Arianna Ramella Benna
le date di uscita dei film possono subire variazioni N
Ramona and Beezus
Sorelle mai
11 MARZO
La storia di due sorelle, la piccola Ramona e l’adolescente BeatriUSA 2010 ce detta “Beezus” molto diverse Genere: Commedia l’una dall’altra. Ramona, infatti, è Regia: Elizabeth Allen (III) piena di immaginazione e di enerCon: Selena Gomez, gia ed è molto dispettosa menGinnifer Goodwin, tre Beatrice è molto infastidita e Josh Duhamel imbarazzata perché è costretta a Dist.: 20th Century Fox sopportare i dispetti della sorellina minore... Durata: 90’
16 MARZO
Rango
Street Dance 3D
11 MARZO
16 MARZO
Rango è un camaleonte domestico che si crede un attore. Mentre vieUSA 2010 ne trasportato in macchina lungo Genere: Animazione il deserto al confine tra Stati UniRegia: Gore Verbinski ti e Messico viene sbalzato fuori Dist.: Universal dall’abitacolo e si ritrova da solo in Pictures una cittadina western chiamata PolDurata: 107’ vere infestata da banditi. Finalmente potrà interpretare letteralmente il ruolo dell’eroe.
Italia 2011 Genere: Drammatico Regia: Massiliamo Bruno Con: Letizia Bellocchio, Maria Luisa Bellocchio, Elena Bellocchio Dist.: Teodora Durata: 105’
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Amici miei - come tutto ebbe inizio 16 MARZO
GB, USA 2010 Genere: Drammatico Regia: Max Giwa, Dania Pasquini Con: Nichola Burley, Charlotte Rampling Dist.: Eagle Pictures Durata: 98’
Articolato in sei episodi, il film narra le vicende della famiglia Mai, concentrandosi sul rapporto tra Sara, giovane attrice in cerca di successo, sua figlia Elena, bambina prima e poi adolescente, il fratello Giorgio e le due zie. Sullo sfondo la casa di famiglia di Bobbio, uno spazio evocativo in cui finiscono per intrecciarsi i destini di tutti.
Mentre Carly e il suo gruppo di street dance cercano di qualificarsi per le finali del campionato inglese, la partenza di Jay, il suo compagno e fidanzato, rimette tutto in discussione. Anche se la ragazza non smette di crederci, sembra che le possibilità siano compromesse. PAG. 28
Non lasciarmi
Le avventure della compagnia di toscanacci di “Amici miei” si spostano questa volta nella Firenze della fine del ‘400, alla corte di Lorenzo De’ Medici. Duccio, Cecco, Jacopo, Manfredo e Filippo sono protagonisti di scherzi e vicende vissute nell’intento di prolungare lo stato felice dell’eterna giovinezza. Neanche la peste frena le loro immortali zingarate.
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Beyond
Amici, Amanti e...
16 MARZO
Una mattina Lena riceve una telefonata dall’ospedale della sua città naSvezia, Finlandia 2011 tale: la madre è in fin di vita. Questa Genere: Drammatico notizia la porta a confrontarsi con la Regia: Pernilla August madre per la prima volta nella sua Con: Noomi Rapace, esistenza da adulta. Lena ha lottato Ola Rapace, Outi tutta la vita per dimenticare il dolore Mäenpää di un’infanzia difficile; adesso è coDist.: Sacher stretta ad affrontare il proprio passato per essere in grado di superarlo. Durata: 95’
25 marzo
Dylan Dog - il film
Sotto il vestito niente - L’ultima sfilata
L’investigatore dell’incubo Dylan 16 MARZO Dog, accompagnato dal fido assiUSA 2011 stente Marcus, si ritrova nel mezzo di Genere: Thriller una lotta per il controllo del territoRegia: Kevin Munroe rio di New Orleans tra un antico clan Con: Brandon Routh, di vampiri e un altrettanto ancestrale Sam Huntington, Anita branco di lupi mannari. In questa Briem incresciosa situazione, avrà anche Dist.: Moviemax il tempo di innamorarsi della bella Elizabeth... Durata: 115’
25 marzo
Italia 2011 Genere: Commedia Regia: Neri Parenti Con: Christian De Sica, Michele Placido, Giorgio Panariello Dist.: Filmauro Durata: 90’
GB,USA 2010 Genere: Drammatico Regia: Mark Romanek Con: Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley Dist.: 20th Century Fox Durata: 103’
USA 2011 Genere: Commedia Regia: Ivan Reitman Con: Natalie Portman, Ashton Kutcher, Cary Elwes Dist.: Universal Pictures Durata: 108’
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Italia 2011 Genere: Thriller Regia: Carlo Vanzina Con: Francesco Montanari, Vanessa Hessler, Richard E. Grant, Dist.: Medusa Durata: 96’
Dopo aver reincontrato Tommy e Ruth, suoi compagni di scuola, Kathy rivive assieme a loro gli anni trascorsi a Hailsham, un collegio privato, isolato nella campagna inglese. I ragazzi realizzano progressivamente quanti misteri oscuri e quanti segreti negati si nascondono nel loro passato. Tratto dal romanzo omonimo di Kazuo Ishiguro.
Emma e Adam sono due amici di vecchia data ma rischiano di rovinare il loro rapporto quando una mattina si ritrovano a fare sesso. Per proteggere la loro amicizia, decidono di avere una relazione senza legami, senza gelosie, senza liti e senza bambini. Ma si può fare sesso senza metterci l’amore di mezzo. E quanto può durare un amicizia in queste condizioni?
A Milano è la stagione della moda. Il pubblico va in visibilio per Alexandra, la splendida top model. Per lei quella sfilata è una consacrazione e un trionfo, ma sarà anche l’ultima sfilata. Poche ore dopo, infatti, mentre sta andando a festeggiare a casa di amici, Alexandra viene travolta da un pirata della strada che scappa via senza soccorrerla, dileguandosi nella notte.
Nessuno mi può giudicare
Mia moglie per finta
16 MARZO
Alice ha un marito, un figlio e tre domestici. La sua vita sembra un sogno dorato ma si Italia 2011 rivelerà un incubo. Suo marito imprenditoGenere: Commedia re muore in un incidente e il suo avvocato Regia: Massiliamo Bruno le spiega che è rimasta sul lastrico. A questo Con: Paola Cortellesi, punto deve inventarsi qualcosa per salvare Raoul Bova, Rocco la sua vita e quella del figlio e l’unico modo Papaleo che trova per guadagnare molto denaro Dist.: 01 Distribution in poco tempo è fare il mestiere più antico del mondo. Durata: 95’
1 aprile
Gnomeo e Giulietta
Hop
16 MARZO
1 aprile
Nel film la celebre storia di Shakespeare si trasforma in una fiaba esilaranGran Bretagna, USA 2011 te e stravagante. Gnomeo & Giulietta Genere: Animazione vengono coinvolti in una faida tra Regia: Kelly Asbury vicini di casa e devono superare tanti Dist.: Walt Disney ostacoli quanto i loro quasi-omonimi Durata: 84’ letterari. Tra fenicotteri di plastica rosa ed emozionanti corse in tagliaerba, riuscirà questa giovane coppia a trovare la vera felicità?
USA 2011 Genere: Commedia Regia: Dennis Dugan Con: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Nick Swardson Dist.: Sony Pictures Durata: 116’
USA 2011 Genere: Commedia/ animazione Regia: Tim Hill Con: Russell Brand, Kaley Cuoco, James Marsden Dist.: Universal Pictures
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Per anni Danny ha finto di essere sposato per non impegnarsi con le donne. Un giorno finalmente incontra la ragazza dei suoi sogni e si toglie la fede ma lei se ne accorge e vuole incontrare l’ex moglie prima di andare avanti nella relazione. Chi lo conosce meglio della sua assistente Katherine per impersonare il ruolo di moglie?
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Combinando la più sofisticata animazione con il live action il film racconta la storia di Fred, un pigro disocupato che accidentalmente ferisce il Coniglio di Pasqua e si trova costretto ad accoglierlo durante la sua lunga convalescenza. Mentre Fred fatica con il peggior ospite del mondo entrambi comunque impareranno finalmente a crescere.
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ACCHIAPPAFILM 5
n dal 4 Marzo nei cinema
COVER STORY*
Lavita ::di Luca Ticconi
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Stefano Accorsi e Pierfrancesco Favino in un’avventurosa commedia sull’amicizia, che si tinge di sentimento e mistero grazie al fascino dell’Africa e dell’etera Vittoria Puccini.
artiamo dal titolo, si dovrebbe sempre cominciare da questa proposizione che tenta di riassumere tutta un’opera. Naturalmente “la vita facile“ non esiste, ma il fatto è che sembra facile, e questo è forse il suo - e il nostro - massimo inganno. Niente è infatti come sembra in questa commedia sui generis, sospesa tra un’Italia sonnecchiante e borghese e un Africa misteriosa, lontana. L’amicizia è il tema centrale, quella tra il rinomato
medico chirurgo Mario Tirelli (Pierfrancesco Favino), che ha scelto di concedersi i comfort della ricchezza e del potere, e il suo amico di vecchia data Luca Manzi (Stefano Accorsi), anche lui medico, che ha fatto una scelta opposta, lavorando in un ospedale arrangiato nel cuore del continente nero. Un moto in apparenza improvviso spinge Mario a recarsi in Kenya per andare finalmente a trovare il caro Luca. Ma quel mondo è diverso da come può prospettarselo un cittadino “civiliz-
zato” che si scontra inevitabilmente con le sue piccole e grandi tragedie di ogni giorno. Già da questo incipit il racconto mostra tutta la sua vena di simpatia e di scrittura politicamente scorretta, con un cinico Ivano Marescotti, nei panni del padre di Accorsi, che suggerisce a Favino di andare in Africa per fare una vacanza e prendere il sole. Poi il viaggio su un catorcio di aeroplano, in cui non mancano le imprecazioni, degno della migliore tradizione comica. Uomo sem-
Vittoria Puccini
Pierfrancesco Favino e Stefano Accorsi
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6 ACCHIAPPAFILM
a fac i l e plice e pragmatico il personaggio di Mario diventa il protagonista di una serie di momenti imbarazzanti, commentati dal suo bonario turpiloquio di romano doc, reso mai volgare da un efficace Favino. Il contrappunto perfetto lo dà l’atteggiamento ieratico di Stefano Accorsi, che sopporta in maniera egregia e divertente quell’amico di lunga data capace solo di creare scompiglio e fastidio, facendo anche domande indiscrete. Ma in fondo lo sprovveduto Mario non fa che rivelare l’indifferenza dell’altro ai reali problemi della vita nel villaggio, quale fosse anestetizzato alla tragedia dopo aver vissuto lì tanto a lungo. Quando Mario tenta ingenuamente di sopperire alla mancanza di corrente sacrificando la batteria della moto di Luca, questi va su tutte le furie. Nel momento in cui la storia sembra prendere una certa piega, ecco che l’avvento di Ginevra (Vittoria Puccini) cambia le carte in tavola. È la moglie di Mario ma è una vecchia amica di entrambi. Il loro è un ambiguo rapporto dentro al quale il sospetto del tradimento pian piano si concretizza, svelando una pletora di bugie e sotterfugi che li coinvolgono. Nessuno di loro si è mai detto la verità e tutti hanno un secondo fine nelle loro vite complicate, piene di ironica solitudine in un continente che non gli appartiene, e che non fa altro che evidenziare i loro esilaranti siparietti. Fino a un finale inatteso, che sposta il film in altre sorprendenti direzioni. Tutto il peso della storia si regge su questi straordinari personaggi, ahimè molto nostri e fin troppo italiani, simili ha quelli descritti di recente da Giovanni Veronesi in Italians. Altrettanto valenti sono gli interpreti, Vittoria Puccini in particolare è perfettamente a suo agio tra due grandi ruoli maschili, e brilla per fascino e mistero. La regia di
Lucio Pellegrini prosegue il lavoro egregio de Figli delle stelle, che già suggeriva lo stesso approccio autentico all’italianità e alla commedia. Lo scenario esotico non fa altro che riportarci meglio alla realtà della vita nell’Italia
Verso l’Africa.
di oggi, che deve fare i conti con le ipocrisie del quotidiano, senza mai rinunciare alla risata, alla sana presa in giro.
EXTRA
Intervista al regista Lucio Pellegrini Dopo gli esordi con I formidabili, E allora mambo! e Tandem con protagonista il duo comico formato da Luca e Paolo, Lucio Pellegrini si è cimentato nella regia del difficile Ora o mai più, fino al recente Figli delle stelle, passando per la TV con le regie dei I liceali e l‘attività di produttore. Le tue sono quasi sempre commedie degli equivoci, come riesce a far ridere mantenendo una tale complessità narrativa? Io credo che la grande scommessa del cinema, per lo meno di quello che faccio io, sia di raccontare una realtà stratificata, ogni volta diversa. La commedia che amo è fatta così, e mi sembra la si veda sempre di meno. Se ne fanno molte ma sono per lo più monodimensionali, oppure commedie di sentimenti. Il tuo approccio è chiaro ne La vita facile. La sua complessità è dovuta ai caratteri intimamente italiani dei personaggi, e questi caratteri vengono fuori in maniera così profonda proprio perché amplificati dalla solitudine in un posto così lontano come l’Africa. Lo sguardo sul terzo mondo, poi, non è né consolatorio né retorico. Questo desiderio dell’Africa è una tendenza che ha contagiato molti cineasti italiani di recente. È vero, mi viene in mente l’ultimo film di Silvio Muccino (Un altro mondo NdR). Oltre
il fatto che uscire dai confini del nostro paese non fa certo male, ritorna questa idea che l’Africa è molto più vicina di quanto pensiamo.
Cosa puoi dirci degli attori? Con Favino è stata una piacevole continuazione dopo Figli delle stelle, abbiamo lavorato su un personaggio che è l’esatto opposto del precedente. Nel rapporto con gli attori l’ambientazione ha di certo giovato, stando tutti insieme ai confini del mondo, o ci odiavamo o ci amavamo! Con la presenza di Vittoria Puccini c’era il rischio di ricomporre il cast di Baciami ancora, ma lei mi sembrava perfetta in questo ruolo di piccola dark lady, che contrasta con la sua aria angelicata.
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Il Vincitore Dell’oscar®
ANTHONY HOPKINS
Puoi sconfiggerlo solo se ci credi
NEW LINE CINEMA PRESENTA UNAPRODUZIONE CONTRAFILM UNFILMDIMIKAEL HÅFSTRÖM ANTHONY HOPKINS “IL RITO” (THE RITE) COLIN O’ DONOGHUE ALICE BRAGA CON CIARÁN HINDS E RUTGER HAUER MUSICA MONTAGGIO SCENOGRAFIA DIRETTORE DELLA DI ALEX HEFFES DI DAVID ROSENBLOOM, A.C.E. DI ANDREW LAWS FOTOGRAFIA BEN DAVIS, B.S.C. PRODUTTORI ISPIRATO AL ESECUTIVI RICHARD BRENER MERIDETH FINN ROBERT BERNACCHI LIBRO DI MATT BAGLIO SCRITTO PRODOTTO DIRETTO DA MICHAEL PETRONI DA BEAU FLYNN / TRIPP VINSON DA MIKAEL HÅFSTRÖM Score Album onSilva Screen Records
DAll’ 11 MARZO Al CINEMA www.ilRitoFilm.it
*PRIMA VISIONE
dall’11 Marzo nei cinema N
::di Luca Ticconi
Il rito
Anthony Hopkins nel ruolo di un esperto esorcista che trasmette il suo sapere a un discepolo di poca fede. Ma il maligno è pronto a farlo ricredere.
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ichael Kovak (Colin O’Donoghue) è un giovane seminarista pieno di dubbi sulla propria fede. Nonostante sia deciso a rinunciare ai voti, il suo padre superiore scopre in lui un perfetto sacerdote quando, a seguito di un incidente, il ragazzo è costretto a dare l’assoluzione a una donna morente. Il prete gli suggerisce allora di recarsi a Roma, in Vaticano, per seguire un cor-
Anthony Hopkins e Colin O’Donoghue
so sull’esorcismo all’università Pontificia Regina Apostolorum. Pur riluttante il giovane accetta e si ritrova catapultato in una capitale misteriosa e oscura. Durante le lezioni impara cosa significhi la possessione del demonio, ma rimane scettico, attribuendola ai problemi psichici delle persone. In aula incontra Angelina (Alice Braga), una studentessa molto particolare: è infatti una giornalista che sta raccogliendo materiale per un inchiesta sull’esorcismo. Il sacerdote
Rutger Hauer
professore Xavier (Ciaran Hinds) accortosi dell’incredulità di Michael, gli suggerisce di fare visita a padre Lucas (Anthony Hopkins), un rinomato ed eccentrico esorcista, che vive isolato e circondato dai gatti. L’incontro con questa figura di vecchio sapiente che non ha paura del diavolo e si cimenta di continuo nel rito dell’esorcismo, muterà profondamente l’animo del protagonista, portandolo a confrontarsi con i propri demoni in un aut aut tra razionalità e fede. Il film di Mikael Håfström è ispirato al romanzo del giornalista Matt Baglio “Il rito”. Storia vera di un esorcista di oggi, a sua volta basato su fatti reali. Che si creda o meno alla natura soprannaturale di questi fenomeni, il racconto ci mostra la loro esistenza senza i sensazionalismi del facile filone horror, ma sempre mantenendo alta la tensione, in un mondo sotterraneo poco sconosciuto e non certo sbandierato dalla chiesa cattolica, che pure si dimostra sempre assai preparata in materie legate al maligno. Così risulta facile identificarsi in questo giovane uomo privo di certezze, che si affida alla maestria di un personaggio pieno di risorse come quello interpretato magistralmente (e c’è da stupirsi?) da Sir Anthony Hopkins. Se il male esiste, evitarlo non serve a proteggerci, bisogna quindi credere in lui, sostiene perentorio padre Lucas, segnato da anni di lotte contro satana e i suoi emissari, dei quali egli, nel rito canonico dell’esorcismo, deve rivelare il vero nome. Ma anche l’integrità dell’esperto sa-
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10 ACCHIAPPAFILM
CURIOSITÀ
• Esorcismi realistici - Padre Gary Thomas, il vero esorcista statunitense dalla cui esperienza sono stati tratti libro e film, ha partecipato alle riprese di Il rito in qualità di consulente, e ha dichiarato che gli esorcismi rappresentati sono molti accurati, con qualche ovvia licenza narrativa. • Folgorato sulla via del Vaticano - Come la giornalista Angelina nel film, lo scrittore Matt Baglio nel corso delle sue ricerche per il libro cult, ha presieduto al corso per esorcisti del Vaticano. La visita in quei luoghi lo ha aiutato a riconnettersi alla Chiesa Cattolica e a capire il valore della fede. • Un esordio sorprendente - A dispetto dell’accoglienza alquanto tiepida di certa critica, Il rito poco dopo l’uscita il 28 gennaio 2011, si è piazzato al primo posto della classifica degli incassi • Italians - Vista la location prettamente italiana, la Città Eterna, il cast offre qualche piccola sorpresa con dei cameo di attori nostrani. Spicca Maria Grazia Cucinotta nel ruolo della zia di una ragazza indemoniata, ma fanno delle fugaci apparizioni anche Giampiero Ingrassia, Arianna Veronesi, Andrea Calligari e Marta Gastini. • I Tudors - L’attore protagonista Colin O’Donoghue, qui al suo esordio cinematografico, si è fatto conoscere per un piccolo ruolo nella maestosa serie televisiva The Tudors, dove interpretava Filippo, duca di Baviera. • Hopkins agnostico - Riguardo I suoi pensieri sul rito dell’esorcismo, il diplomatico attore gallese ha dichiarato: “Ho imparato le battute, ho imparato un po’ di italiano e persino un po’ di latino... ma davvero non so quali siano le mie convinzioni su queste questioni”.
EXTRA Vade retro cinema! Gli anni privilegiati di un cinema “posseduto” e infatuato del demonio sono di certo i settanta. Il periodo della contestazione e della riappropriazione delle corporeità ben si adattava a mettere in scena le paure di un mondo che cambiava. Il primo episodio di questa saga ideale è Rosemary’s Baby di Roman Polansky, con una maternità vista per la prima volta nell’ottica della malattia malefica di un diavolo che riposa nel grembo. Cinque anni dopo è la volta del capolavoro assoluto del genere: L’esorcista di Friedkin, cupo affresco della possessione demonica di una bambina, ha dato vita a due seguiti e a un prequel uscito di recente. E se in Italia l’abbiamo imitato con L’anticristo di Alberto De Martino e parodiato con L’esorciccio, negli states il filone è proseguito con Il presagio e relativi sequel. Dopo un periodo di silenzio, nel post undici settembre, ecco ricomparire il demonio in un film di alta classe come The Exorcism of Emily Rose. Senza dimenticare l’ironica e efficacissima incursione di Sam Raimi nel sottogenere del malocchio diabolico, con Drag Me to Hell. Ma è forse la passionale Spagna che ha saputo interpretare più lucidamente la contemporaneità del male, con i due episodi - in attesa di un terzo - di REC, dove il diavolo è un virus tecnologico che si mostra solo attraverso le telecamere, e infine con Exorcismus (2010) che rinnova il filone dell’adolescente posseduta.
cerdote può essere corrotta dal demonio, ed ecco allora trasformarsi l’uomo buono in un essere mostruoso. Lo sguardo di Hopkins si trasfigura in quello di Hannibal Lecter, condensando in un una sola pellicola l’infinità gamma espressiva delle sue doti recitative. Le scene più forti, non necessariamente le più cruente, rendono giustizia al capostipite del genere, impossibile da non citarsi: L’esorcista di William Friedkin. Ma qui il tema cen-
Rosemary’s Baby
trale è un altro, e il percorso dell’eroe ricorda da vicino quello di un altro personaggio memorabile del cinema recente, il pastore protestante interpretato da Mel Gibson in Signs di M. Night Shyamalan, che ritrova la sua fede dopo aver affrontato i segni tangibili del soprannaturale. Ne Il Rito il diavolo è un male concreto e tangibile che infetta l’uomo attraverso peccati indicibili, che entra addirittura nei feti delle donne incinte,
come una malattia inguaribile. Håfström conferma la sua predilezione per la regia di thriller, dopo il sottovalutato Derailed Attrazione letale (2005) e l’ingegnoso 1408 (2007), poggiandosi su una solita sceneggiatura che ha visto collaborare l’autore del romanzo Matt Baglio con Michael Petroni, responsabile dell’ultima incarnazione della saga di C. S. Lewis, Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero. Colin O’Donoghue e Alice Braga
DAL REGISTA DI "PIRATI DEI CARAIBI"
IL PRIMO CAMALEONTE CHE AMA FARSI NOTARE
DALL'11 MARZO AL CINEMA
dall’11 Marzo nei cinema N
*PRIMA VISIONE ::di Luca Annovi
RANGO
L’esilarante western d’animazione diretto da Gore Verbinski è un’avventura tutta da vivere insieme a un camaleonte in crisi di identità.
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nnovativo eroe del cinema d’animazione Rango è la nuova creazione del regista Gore Verbinski, che per dargli voce nella versione in lingua originale si è avvalso della collaborazione del suo attore “feticcio” Johnny Depp, mentre in quella italiana il ruolo è spettato a Nanni Baldini, già voce di Ciuchino in Shrek. La sceneggiatura è stata invece affidata a John Logan, garanzia di successo (Il Gladiatore, The Aviator e il prossimo di Scorsese, Hugo Cabret), mentre le musiche sono state composte da Hans Zimmer, a conferma che siamo davanti ad un film di indubbia qualità tecnica. Cosa ci fa Rango, camaleonte dalle simpatiche fattezze, nel deserto tra attacchi di uccelli predatori, gli ostili abitanti del villaggio di Dirt (Polvere) ed altre creature antropomorfe? Probabilmente è stato sbalzato dall’auto dei suoi proprietari, ed involontariamente diventerà il protagonista di questo colorito mondo, che dovrà difendere da spietati banditi. Per la realizzazione di Rango per la prima volta la Industrial Light and Magic ha lavorato all’intero progetto d’animazione, realizzando un prodotto molto raffinato in grado di reggere il confronto con gli eccellenti films firmati Pixar. Una computer graphic che Verbinski defini-
sce “emotion capture”, neologismo per descrivere il carattere emotivo dei personaggi che tenterà di manifestarsi nelle espressioni e nei movimenti dei protagonisti animati. Lo stesso regista, infatti, in circa venti giorni ha ripreso tutti gli attori mentre recitavano le loro battute, dando voce così ai diversi strampalati personaggi della storia. Rango è un camaleonte in crisi d’identità abituato a vivere nel suo terrario dove dà dei nomi
per la prima volta creature animate. L’esordio nel cinema d’animazione da parte di Gore Verbinski si prospetta decisamente originale: acclamato regista della trilogia dei Pirati dei Caraibi, stavolta ci mostra un personaggio fantasioso ma divertente, complesso, improbabile eroe e sicuramente unico, che ricorda vagamente Johnny Depp in Paura e delirio a Las Vegas, con tutte le movenze strampalate del caso. Lo stesso
agli oggetti che lo circondano, e trovatosi nel deserto si sente spiazzato e prova una gran voglia di protagonismo, incontrando
Verbinski ha dichiarato che questo film è nato dal desiderio di realizzare un western con le creature che vivono nel deserto, idea totalmente originale in cui la vera protagonista che emerge è di fatto la natura selvaggia, elemento chiave del cinema del western. Rango, d’altronde, è un film d’animazione che si presta anche a diversi livelli di lettura, essendo di fatto una interpretazione completa ed originale del cinema di genere della frontiera, in cui gli elementi chiave sono tutti rappresentati, a partire dall’eroe che diventa paladino della giustizia e della popolazione del villaggio. Un camaleonte strampalato e simpatico che piacerà ai più piccoli ma sicuramente anche ai grandi che li accompagneranno in sala.
CURIOSITÀ • EFFETTI SPECIALI - La Industrial Light & Magic, fondata da George Lucas, è una delle più famose ed importanti aziende del campo degli Effetti speciali digitali, oggi parte della più ampia LucasFilm. Tra i film che hanno beneficiato delle magie della casa di San Francisco ricordiamo la “nuova trilogia” di Guerre Stellari, i film di Indiana Jones, i dinosauri di Jurassic Park, la saga di Harry Potter, il drago del film Dragonheart, Pirati dei Caraibi, Transformers e molti altri. • ROCK - Gore Verbinski, l’acclamato regista delle avventure del pirata Jack Sparrow, durante tutta l’adolescenza ha subito le influenze dello scrittore Franz Kafka e del gruppo metal dei Black Sabbath. Si appassionò alla musica ed iniziò a suonare la chitarra, formando anche una punk-band chiamata “The Little Kings”.
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*PRIMA VISIONE
dall’11 Marzo nei cinema N
::di Andrea Giovanni Sorge
I Z Z A I RAG
E N E B O N N A ST
Quando mamma e mamma non bastano più. Due ragazzi alla ricerca del padre. Julianne Moore e Annette Bening molto credibili. E la nuova commedia americana, nella sua declinazione più originale, risorge ancora una volta.
Annette Bening e Julianne Moore
J
oni e Laser: due ragazzi come tanti altri. Fratello e sorella, vivono una vita tranquilla con mamma... e mamma. Una moderna famiglia insomma, i cui pilastri sono appunto le mamme Nic e Jules, coppia lesbica dagli equilibri ormai rodati che ha cresciuto due figli in un clima
pieno di affetto e attenzioni. Non senza un aiuto determinante però... da parte di un papà anonimo e occasionale, donatore di seme debitamente retribuito. Sarebbero stati fatti loro se i pargoli, divenuti adolescenti intelligenti e curiosi, non avessero deciso di rintracciare il genitore di fortuna. Quali conseguenze
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EXTRA
TRE DOMANDE ALLA REGISTA LISA CHOLODENKO Si può parlare de I ragazzi stanno bene come di un film “politico”? Non mi vedo come una persona molto impegnata politicamente, anche perché ritengo che qui si parli di diritti umani. Lo so, i diritti umani sono una questione politica,
ma il mio rapporto con loro e il mio contributo in questo campo sono di tipo artistico e creativo. So che qualcuno dirà “Oh, ecco una famiglia anticonformista, due madri con i loro figli”. Per me invece è piuttosto
tipica. Volevamo portarla sullo schermo in un modo che non apparisse politicizzato. Si tratta solo di raccontare la storia di questa particolare famiglia. Com’è stato lavorare con Julianne Moore? Sul set Julianne era pronta a tutto, comprese le scene di sesso. L’ho incontrata la prima volta circa dieci anni fa. Di tanto in tanto, nel corso degli anni, ci è capitato di parlare e lei mi diceva “Scrivi qualcosa per me”. Le avevo mandato una prima stesura di I ragazzi stanno bene e lei aveva subito dato la sua disponibilità nel 2005, quando il film doveva essere girato, ma poi non è stato fatto. Julie si è resa disponibile per il film durante i successivi quattro anni. È rimasta incollata, incollata a me e incollata al film. Sono andata a New York e ci siamo incontrate e abbiamo parlato molto. Con Julianne abbiamo parlato molto della direzione che la sceneggiatura stava prendendo, e di come le cose fossero cambiate per i personaggi, e del perché. Ha imparato a conoscere il suo personaggio in modo più organico mano a mano che Jules si evolveva. E con Annette Bening? Annette è molto incisiva, intelligente e metodica. Mi sono resa conto che era proprio lei il personaggio che avevo descritto, perché nella vita reale è una specie di Mamma Orsa. Le è stato facile utilizzare questo lato del suo carattere per la parte, essendo anche lei molto presa dalla vita dei suoi figli.
CURIOSITÀ • Un tocco autobiografico - Stuart Blumberg, co-sceneggiatore del film, ha confessato di essere stato anche lui in passato un donatore di seme. • Dove l’ho vista? - Mia Wasikowska, che nel film interpreta la figlia maggiore, è stata la protagonista di Alice in wonderland di Tim Burton. • Riconoscimenti - I ragazzi stanno bene è stato premiato in occasione della sessantesima edizione del Festival del Cinema di Berlino. • Modelli - Il giovanissimo Josh Hutcherson, che nel film interpreta il figlio minore, ha dichiarato di ispirarsi per la sua promettente carriera al collega Jake Gyllenhaal. • Facce da videoclip - L’attrice Yaya DaCosta, fidanzata di Mark Ruffalo sul set, ha lavorato anche in due videoclip: “Pullin’ Me Back” del rapper Chingy e “Good Man” del cantante rnb Raphael Saadiq. • Note... già note - Fargo, Il grande Lebowski, L’uomo che non c’era, Prima ti sposo, poi ti rovino, Ladykillers, No Country for Old Men, A Serious Man, Burn After Reading: sono solo alcune delle colonne sonore realizzate dal compositore Carter Burwell, autore delle musiche de I ragazzi stanno bene.
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avrà l’incontro sui ragazzi e sull’estabilishment familiare? La diffidenza delle genitrici contro il bisogno di conoscere dei ragazzi: in mezzo lui, il padre, adorabile scavezzacollo non privo di slanci affettuosi verso questi due figli che la vita gli ha messo in mano inaspettatamente e con vent’anni di ritardo. “Perché hai donato lo sperma? Mi sembrava più divertente che donare il sangue!”. Basterebbe questo breve dialogo padre - figlio per meglio farsi un’idea della cifra stilistica adottata dalla pellicola. La missione di I ragazzi stanno bene sembra voler essere quella di aggirare qualunque rischio di melensaggine e politically correct a colpi di battute sarcastiche. Nessuna morbosità infatti da parte della telecamera nell’introdurci nella quotidianità di una famiglia sui generis ma al contempo di straordinaria normalità, nessun pietismo ma soprattutto nessun giudizio morale, nessuna tesi da dimostrare. La sceneggiatura (scritta a quattro mani con Stuart Blumberg) e la regia di Lisa Cholodenko, omosessuale dichiarata, riescono ad infondere al progetto il siero di una veridicità domestica e familiare pur nella sua genuina anticonvenzionalità: “Ho amici che hanno vissuto molti aspetti di questa storia, io e la mia compagna abbiamo cercato di avere un bambino.
Ci sono un sacco di storie di bambini di donatori - nel The New York Times, in 60 Minutes - e quei bambini ora stanno crescendo. Si aprono nuove sfide per la famiglia. Così mentre Stuart pensava che sarebbe stato divertente cimentarsi con qualcosa dal sapore “indie”, io pensavo che sarebbe stato interessante coinvolgere qualcuno in questo progetto che avesse una sensibilità più “commerciale”. Abbiamo pensato che avrebbe potuto essere un felice connubio”, ha dichiarato la regista. A trainare le redini del carro, partecipi e piuttosto divertite, una Annette Bening ed una Julianne Moore che stravincono in credibilità rifuggendo elegantemente ogni stucchevolezza. Quanto al padre in affitto, Mark Ruffalo è irresistibile nel tessere le fila del suo personaggio un po’ cialtrone ma dal cuore d’oro, scapigliato e arruffato ad arte. Anche se non è arrivato l’Oscar - al quale è stato candidato come miglior attore non protagonista - la sua interpretazione sicuramente lo consacrerà al grande pubblico. A far funzionare la commedia quindi è proprio la somma degli elementi: un mix agrodolce tra risate e sentimento. Tutto cambia, anche la struttura familiare. Non tenerne conto sarebbe un limite. Cinematograficamente e non solo.
Josh Hutcherson, Mia Wasikowska e Mark Ruffalo
dal 16 Marzo nei cinema N
*PRIMA VISIONE ::di Alessandro Fresilli
Dylan Dog Il detective del soprannaturale sbarca ad Hollywood, senza le battute di Groucho e il tè delle cinque.
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n venticinque anni di attività (la prima pubblicazione ufficiale risale ad ottobre del 1986) l’Indagatore dell’Incubo dalle sembianze ispirate a Rupert Everett ha inanellato un successo dietro l’altro, fino ad arrivare, a conferma che la sua celebrità ha ormai da tempo superato i confini nazionali, alla prima pellicola che lo vedrà protagonista. E non solo, perché il progetto è più ampio se, come ha ammesso il regista Kevin Munroe: “Per ora stiamo solo tentando di fare una sorta di primo capitolo e poi avremo modo di considerare un po’ di più dei seguiti. Mi piacerebbe fare una trilogia. Per ora si sta trattando un film alla volta. Ma non vedo perché, se il film avrà successo, non potrebbero essercene di più. Il fumetto è così profondo e ci sono storie così diverse da raccontare…”. Interpretato da Brandon Routh (era Superman in Superman Returns), Dylan,
CURIOSITÀ
dopo la morte del suo amore, non ha più voglia di affrontare mostri. E quindi, in un primo momento, rifiuta la richiesta di Elizabeth (Anita Briem), accorsa da lui per risolvere l’orribile omicidio del padre. Anche perché intuisce subito che il delitto è legato al soprannaturale. Ma quando il suo migliore amico Marcus (Sam Huntington) viene ucciso e torna sotto forma di zombie, sarà costretto ad agire. La temporanea tregua dichiarata tra gli eserciti dei Non Morti sta infatti per cessare e New Orleans diventerà un campo di battaglia, un inferno che solamente il ritrovamento di un oggetto antico riuscirà ad evitare. Toccherà a Dylan, Marcus ed Elizabeth cercare il potente manufatto, per porre fine al caos. Ci sono naturalmente alcune correzioni rispetto al fumetto. A cominciare dall’ambientazione. La Londra di Tiziano Sclavi, sviluppata intrisa di atmosfere dark ideali per
un noir, per volere di Hollywood diventa New Orleans (per alcuni tratti la città più europea d’America), città che secondo il regista, ha le stesse sfumature inquietanti della capitale inglese e che contribuisce al realismo del film (lo sradicamento ha comunque incontrato il gradimento dell’editore italiano). Inoltre l’assistente di Dylan non è Groucho, ma Marcus Adams, un personaggio inedito. In questo caso la scelta è stata condizionata da problemi finanziari, dato che la società proprietaria della figura di Groucho Marx ha chiesto troppo denaro ai creatori del film. Ma, al di là dei vari accorgimenti adottati per renderla una pellicola spendibile anche nel circuito statunitense, Dylan Dog - Il Film, mantiene intatte le istanze che lo hanno reso famoso. Anche se, ahinoi, mancherà anche la figuria primaria dell’ispettore Bloch. Brandon Routh e Sam Huntington
• COLORI - Il colore nero del maggiolone guidato da Dylan (nel fumetto è bianco) è dovuto a problemi legali: al cinema i maggiolini bianchi possono comparire solo nei film prodotti dalla Walt Disney Company che detiene i diritti d’autore della serie di Herbie. • ESCLAMAZIONI - La ricorrente esclamazione di Dylan Dog “Giuda ballerino!” è stata provata durante le riprese, ma è sembrata inappropriata in fase di montaggio ed è stata eliminata. • dellamorte dellamore - Nel 1994 uscì sugli schermi Dellamorte Dellamore, film tratto dal romanzo omonimo di Tiziano Sclavi, considerato erroneamente un prototipo di Dylan Dog. Diretto da Michele Soavi, la pellicola, che aveva come interpreti Rupert Everett e Anna Falchi, avrà a breve un seguito. • SUPERMAN - Brandon Routh e Sam Huntington hanno lavorato insieme in Superman Returns di Bryan Singer, nei panni rispettivamente di Superman e Jimmy Olsen.
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dal 25 Marzo nei cinema N
*PRIMA VISIONE ::di Alessandro Fresilli
Dal capolavoro di Ishiguro un film che con le sue atmosfere morbide e sospese racconta della verità dietro l’apparenza. E di quanto possa essere fragile la condizione umana.
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Lasciarmi
Carey Mulligan, Keira Knightley e Andrew Garfield
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el 2005 veniva pubblicato il romanzo Non Lasciarmi, di Kazuo Ishiguro, opera di cui si scrisse: “Usa la struttura della fantascienza per gettare luce sulla vita della gente comune, sull’animo umano, sulla sessualità, sull’amore, sulla creati-
vità e sull’innocenza dell’infanzia”. E anche : “È quasi letteralmente un romanzo sull’umanità: che cosa la costituisce, che cosa significa, come viene onorata o negata”. Di quel libro e della sua analisi sociale, come già era accaduto per un altro libro di Ishiguro (Quel che resta del giorno), arriva nelle sale
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EXTRA
Un autore sospeso fra due realtà “Mi interessa il momento in cui una persona è ancora abbastanza bambina da poter sognare ma ha già la consapevolezza di quello che l’aspetta. E poi mi viene facile pensare come un ragazzino, non so se sia un buon segno, ma per me è sempre stato così”. Nato a Nagasaki nel 1954 e trasferitosi in Gran Bretagna all’età di sei anni, Kazuo Ishiguro fa parte del gruppo di scrittori nati fuori dall’Inghilterra che ha dato un sostanziale apporto alla letteratura inglese più recente, contaminandola con elementi della propria cultura d’origine. E infatti il Giappone è una riferimento più o meno esplicito in gran parte delle sue opere fin dal 1982, anno del suo primo romanzo (Un pallido orizzonte di colline). Ambientato nel Giappone post-bellico anche il suo secondo racconto, Un artista nel mondo effimero (1986): di nuovo un’analisi dello scontro tra generazioni e culture. Il successo arriverà però con l’acclamato Quel che resta del giorno (1988), un viaggio nell’essenza stessa della Gran Bretagna da cui è stato tratto il film di James Ivory interpretato da Anthony Hopkins ed Emma Thompson. Quindi Gli inconsolabili (1995), Quando eravamo orfani (2000), due sceneggiature e una raccolta di racconti, Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo (2010). E in mezzo il libro (premiato) da cui è stata ispirata questa pellicola: Non Lasciarmi (2005), storia della raggiunta consapevolezza, da parte di una generazione, di un sistema distorto che trae la propria forza dalla menzogna e dall’essere dato per scontato.
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la trasposizione cinematografica diretta da Mark Romanek, regista di videoclip e affermato autore con One Our Photo. Ambientato in una realtà che potrebbe essere la nostra, ma dove la clonazione è stata legalizzata e impiegata per dilatare le aspettative di vita degli esseri umani, il film combina fantascienza e filosofia, metafora e osservazione attenta, servendosi di atmosfere che fluttuano al di fuori del tempo, in un limbo inconsistente ma vicino. “Ho creato questa situazione alquanto artificiale per offrire una prospettiva nuova sulla nostra mortalità” ha spiegato Ishiguro, “non ero tanto interessato al tema della clonazione quanto lo ero alla domanda: se la vita si colloca in questo scenario, quali sono le cose che diventano importanti? Che cosa conta davvero? In questa storia si parla soprattutto di amicizia, amore e di come s’impiega il tempo che ci è concesso”. In un bellissimo college immerso nella campagna inglese, Kathy (Carey Mulligan), Tommy (Andrew Garfield), Ruth (Keira Knightley) e gli altri ragazzi che lo frequentano, crescono (il mondo reale riusciranno a vederlo solo dopo aver raggiunto la maggiore età) tra lezioni, sport, amicizie e professori che insegnano loro la consapevolezza di sé stessi. Tutto bello, ma tutto falso. Lo scopo della scuola è quella di conservare i ragazzi quanto più possibile in salute, per prepararli a un futuro misterioso e sconvolgente, già deciso e senza appello. Gli studenti sono in realtà dei cloni, degli involucri generati per garantire, una volta adulti, gli organi ai rispettivi “originali”. Un destino che i tre accetteranno nonostante la crudeltà della loro condizione (sono stati educati proprio a questo, si tratta di migliorare le sorti dell’umanità): fra storie d’amore (Ruth inizierà una relazione con Tommy e Kathy, innamorata da sempre di
quest’ultimo, resterà a guardare), addii, partenze e ritorni continueranno il proprio particolare viaggio fino all’incontro finale, decisi a trascorrere insieme il tempo che per loro si sta via via esaurendo. “In molti film di fantascienza il tema centrale è il tentativo di sfuggire a qualche forma di oppressione, mentre nel nostro film accade il contrario”, ha dichiarato il regista; “i personaggi non scappano perché, fin da bambini, è stato loro insegnato ad avere un forte senso del dovere e ad essere orgogliosi di ciò a cui sono destinati nel mondo fuori, per quanto terribile possa essere. I ragazzi non scappano anche perché non hanno un luogo dove andare. Il film rappresenta l’urgenza di abbracciare le persone che amiamo qui e ora, perché il tempo che ci è dato è fin troppo breve. Con Non Lasciarmi ho voluto realizzare un film bello, coraggioso e privo d’ironia. Il nostro desiderio era di trascinare il pubblico nel mondo creato da Ishiguro e, poiché la verità che esso esplora è dolce ma allo stesso tempo amara, per me era particolarmente importante che il film fosse romantico ed esteticamente gradevole”.
CURIOSITÀ
• ROMANZO - Il libro di Ishiguro è stato eletto dal Time miglior romanzo del 2005 e inserito nella lista dei migliori cento romanzi in lingua inglese scritti dal 1925 al 2005. • SPIDERMAN - Andrew Garfield, visto recentemente in The Social Network, sarà il nuovo Spiderman nel film previsto per il prossimo anno. • MUSICA - La colonna sonora della pellicola è stata curata da Rachel Portman, compositrice Britannica e premio Oscar. • SCNEGGIATURA - Per quanto riguarda la sceneggiatura, la produzione si è invece affidata ad Alex Garland, romanziere (The Beach, The Coma), sceneggiatore di 28 giorni dopo e Sunshine, nonché grande amico di Ishiguro.
MEDUSA FILM PRESENTA
FRANCESCO MONTANARI VANESSA HESSLER e
RICHARD E. GRANT
UN FILM DI CARLO VANZINA
DAL 25 MARZO AL CINEMA sottoilvestitoniente.libero.it
dal 25 Marzo nei cinema N
*ANTEPRIMA ::di Simone Felicetti
Sotto il e t n e i n o t vestil’ultima sfilata Morti misteriose, omicidi efferati e suspance mozzafiato in un intrigo fatto di sesso, droga e sangue. Terzo sequel di un classico del cinema di genere, ancora una volta intriso di torbidi scenari nella Milano dei riflettori e delle passerelle. Vanessa Hessler e Francesco Montanari
Dopo poco più di 25 anni dall’uscita del thriller Sotto il vestito niente, i fratelli Vanzina tornano sui luoghi del delitto della pellicola del 1985 con “L’ultima sfilata”. Frutto della collaborazione sinergica tra Carlo ed Enrico Vanzina e Franco Ferrini il film ripercorre gli scenari e le suggestive atmosfere del primo film tornando a indagare sul dietro le quinte del mondo della moda milanese, con le sue sregolatezze di sesso e droga e con i suoi intrighi di sangue e violenza. Girato tra Svezia, Svizzera e Italia, prodotto da Medusa in collaborazione con Sky e realizzato da International Video80, “Sotto il vestito niente - l’ultima sfilata” sarà distribuito nelle sale italiane a partire da venerdì 25 marzo. La trama è ambientata a Milano, durante la stagione della moda e la vicenda si apre con la sfilata di Alexandra, (Alexandra Burman), top model legata al marchio del famoso stilista Federico Marinoni, interpretato dall’attore inglese Richard E. Grant. Una sfilata che per Alexandra rappresenta la consacrazione e il coronamento di una carriera, ma al contempo la sua ultima apparizione pubblica su una passerella. Poche ore più tardi, infatti, un episodio imprevisto le sbarra il cammino. La modella in procinto di festeggiare con i suoi amici, il trionfo della serata appena tra-
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EXTRA scorsa, viene inaspettatamente travolta da un pirata della strada che senza prestare alcun soccorso, fugge dileguandosi nella notte, senza lasciare tracce. Sul luogo del delitto ad indagare sul caso interviene l’ispettore di polizia Vincenzo Malerba, (Francesco Montanari, il Libanese della serie tv Romanzo Criminale) che tende, da subito, ad escludere la pista dell’incidente, volendo prendere seriamente in considerazione altre ipotesi. Le sue perplessità sono suggerite da un possibile legame tra l’accaduto e un altro episodio che solo due anni prima aveva coinvolto il mondo della moda e in particolar modo un’altra indossatrice, anch’essa legata al noto stilista, morta dopo essere precipitata da una finestra del suo residence. Intanto Marinoni si mette alla ricerca di una modella che possa sostituire Alexandra; una ricerca ardua vista la sua ineguagliabile bellezza. Ma la sua assistente, Heidi, (Claudine Wilde), appositamente recatasi a Stoccolma, corre ai ripari ingaggiando una ragazza, che decide di portare con sé a Milano. Britt, questo il suo nome, interpretata da Vanessa Hessler, si svela subito come un elemento di disturbo, tanto da suscitare non pochi conflitti e gelosie all’interno dell’ambiente. In particolar modo Cris (Virginie Marsan), una modella molto amica della defunta Alexandra, destinata a diventarne l’erede
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I fratelli del buonumore tra suspance e terrore. Figli del rinomato regista Steno, soprannominati “i fratelli della commedia italiana”, Carlo ed Enrico Vanzina nell’arco della loro lunga e prolifica carriera si sono cimentati prevalentemente nel genere cinematografico a loro più congeniale: la commedia per l’appunto. Tuttavia, durante gli anni ‘80, sollecitati probabilmente dalla tendenza del momento decidono di mettersi alla prova con il cinema thriller. Il risultato di questo esperimento è il film “Sotto il vestito niente”, datato 1985 che sembra trarre liberamente spunto dalle ambientazioni messe in scena da Brian De Palma in “Omicidio a luci rosse”. Nonostante gran parte della critica non gli abbia reso omaggio, considerandolo un film “vuoto” il successo di pubblico appare davvero sorprendente. Forse proprio in virtù di ciò hanno deciso di riprovarci a distanza di più di 25 anni. Durante le riprese del film hanno dichiarato: “Dopo tante commedie abbiamo deciso di riprendere il genere thriller che tante soddisfazioni ci diede allora. Da molti anni ormai in Italia non si realizzano più thriller. Eppure nella lista dei generi più graditi dal pubblico, è al primo posto. Per noi fare cinema è intrattenimento, e in questo thriller e commedia si assomigliano”.
CURIOSITÀ
Virginie Marsan
• LOCATION - La pellicola è stata girata tra il 13 settembre e il 31 ottobre del 2010 tra Stoccolma, Cernobbio, Milano e Roma dove si sono concluse le riprese. • ROMANZO - “Sotto il vestito niente” del 1985 è tratto dall’omonimo romanzo di Marco Palma, pseudonimo di Paolo Pietroni. • SEQUEL - Nel 1988 Dario Piana girò “Sotto il vestito niente 2” ma a differenza del primo non riscosse alcun successo. • LIBANO - Francesco Montanari si è recentemente messo in mostra e ha raggiunto così il grande pubblico per l’interpretazione del “Libanese” nella serie televisiva Romanzo Criminale.
naturale, instaura con la nuova arrivata un rapporto di profonda rivalità. Ma la sorte anche a lei volta le spalle: la ragazza presto verrà misteriosamente assassinata. Il cerchio si stringe. L’ispettore Malerba non ha più dubbi, convinto oramai che le tre morti possano essere in qualche modo correlate. E visti, anche, i comportamenti sospetti all’interno dell’entourage dello stilista, i dubbi ricadono inevitabilmente sul
medesimo, data, anche, la sua singolare personalità eccentrica che tende a creare attorno a sé un fitto alone di mistero. E mentre l’intrigo si fa sempre più denso, Britt, che alloggia nello stesso appartamento dove aveva risieduto Alexandra, scopre casualmente tra le pagine di un libro una foto inquietante che prontamente consegna all’ispettore di polizia. Una foto che presumibilmente cela verità nascoste e che potrebbe portare ad un imprevedibile epilogo.
Alexander Doetsch, Richard E. Grant e Giselda Volodi
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*ANTEPRIMA
dal 25 Marzo nei cinema N
::di Alessandro Fresilli
Tutti
Una commedia corale ispirata a Casotto di Sergio Citti. Una giornata estiva in un chiosco sul litorale dove si incrociano le vicende di Gigi Proietti, Marco Giallini, Ambra Angiolini e tanti altri.
al mare I
l cinema italiano si riprende il diritto di raccontare guardando alle commedie del passato, per anni citate come punti di riferimento intoccabili e irripetibili. La commedia all’italiana e la satira di costume sembravano generi apparentemente morti negli anni settanta, per lasciare il pas-
so a film più intellettualistici nel migliore dei casi o a spettacoli di cattivo gusto, nel peggiore. Per più di due decenni il nostro modo di far ridere ha perso il contatto con la realtà quotidiana, con i problemi sociali che tanto interessavano i vari Monicelli, Risi, Scola e parecchi altri. Le cose sembra stiano cambiando, in
Marco Giallini
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Il talento di Vincenzo Cerami, la penna dietro i grandi successi del cinema italiano Classe 1940, Cerami rappresenta uno dei narratori più multiformi del panorama culturale italiano. Dal suo primo romanzo Un borghese piccolo piccolo pubblicato nel 1976, ha scritto libri, saggi sceneggiature e testi teatrali. Il suo rapporto con il cinema è stato da subito intensissimo, grazie alla figura di un maestro di vita e mestiere come solo Pier Paolo Pasolini - scrittore regista e poeta - poteva essere. Cerami infatti, prima di cimentarsi nella prosa, comincia la sua carriera come aiuto regista per film quali Comizi d’amore e Uccellacci e uccellini. La sua scrittura densa di immagini efficaci, ironiche, legate ai temi dell’attualità sociale colpisce molti dei maggiori autori dei decenni sessanta e settanta. Firma copioni per Bellocchio, Monicelli, Citti e Amelio. La sua carriera subisce una svolta negli anni novanta, attraverso il sodalizio stretto con Roberto Benigni. È infatti il coautore dei più grandi successi del comico toscano da Johnny Stecchino a La vita è bella. Vincenzo e Matteo Cerami
CURIOSITÀ • Camei - Tra le piccole parti che il film ci presenta non possiamo non citare quelli di Rodolfo Laganà e di un inedito Vincenzo Cerami. • La piccola Jodie - Non tutti ricordano che nell’originale Casotto era presente, tra i ruoli principali, una giovanissima Jodie Foster che aveva già ricevuto una nomination all’Oscar per Taxi Driver. • Tutti al chiosco - A dispetto del titolo, e salvo poche eccezioni, nessuno dei personaggi del film si fa il bagno, tutti restano nel chiosco, uno spazio claustrofobico quanto la cabina nel film di Citti. • Agro romano - Le principali riprese del film si sono svolte sulle coste romane in una zona più tranquilla rispetto alla caotica Ostia, Castel Porziano, estrema propaggine del litorale romano.
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Claudia Zanella e Ambra Angiolini
un momento tutto sommato felice, nel quale gli incassi crescono e la qualità dei film migliora a vista d’occhio. Basilicata coast to coast, Benvenuti al sud e gli straordinari successi di Checco Zalone sono la dimostrazione di un vento di cambiamento che sta investendo le produzioni nostrane, in cerca di commedie distanti dai modelli standardizzati del cinepanettone o del cinecocomero. Tutti al mare nasce da questa doppia esigenza, da un lato allontanarsi dal genere più commerciale e dall’altro ricongiungersi ai modelli del passato. Difatti, per esplicita ammissione degli autori, questa commedia balneare è la figlia diretta di Casotto di Sergio Citti (1977). Un film forse all’epoca non apprezzato quanto avrebbe dovuto e oggi considerato un autentico cult, per il suo modo grottesco e graffiante di descrivere la società borghese degli anni settanta e soprattutto per la geniale idea di mostrare l’intera storia dall’interno di un unico posto, il cabinato-spogliatoio di una spiaggia di Ostia, luogo di incontro e scontro di famiglie e personaggi diversi. Oggi quella formula viene rispettosamente replicata col beneplacito di uno degli sceneggiatori del tempo, all’epoca giovanissimo e oggi considerato tra le massime firme della scrittura cinematografica: Vincenzo Cerami, lo sceneggiatore che ha firmato i più grandi successi di Roberto Benigni. Come a sottolineare questo legame di sangue tra i due film, a dirigere Tutti
Gigi Proietti
al mare ci ha pensato suo figlio, l’esordiente Matteo Cerami, e a nulla sono serviti gli ammonimenti del padre: “Io speravo che facesse l’economista ma non c’è stato niente da fare!”. Persino il produttore di Casotto resta il medesimo e gli autori sono riusciti a convincere a tornare “in spiaggia” attori del calibro di Gigi Proietti e Ninetto Davoli. La trama si snoda non più attorno a una cabina ma a un moderno chiosco sul litorale. Il perno della storia è rappresentato dal personaggio di Marco Giallini, Maurizio, che è il gestore del chiosco, un simpatico cafone oppresso dall’invadente madre Ilaria Occhini. In una perfetta unità di temClaudio Montanari e Libero De Rienzo
po e luogo ci viene presentato un folto gruppo di personalità bislacche e nevrotiche, che cercano di affermarsi a scapito delle altre, con esiti esilaranti. Proietti è un cleptomane smemorato, Ambra Angiolini una ragazza gay molto innamorata ma un po’ svampita, Ennio Fantastichini un’aspirante suicida, ma c’è anche spazio per Francesco Montanari e Libero De Rienzo e per una pletora di piccoli e grandi attori in ruoli cameo. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una commedia di costume disposta a farci amare e al tempo stesso odiare l’Italia di oggi.
dal 1 Aprile nei cinema N
*ANTEPRIMA
::di Emanuela Andreocci
HOP
Tra caramelle, pulcini e uova di Pasqua, arriva la divertente storia di un coniglio che si oppone alle sue origini.
James Marsden
C
osa succede quando un ragazzo svogliato, un vero e proprio fanullone, investe accidentalmente un coniglietto pasquale che sfugge ai suoi doveri per seguire il suo sogno di diventare batterista? Ecco che con Hop i creatori di Cattivissimo me portano sul
grande schermo una dolce e divertente favola, tutta da gustare nel periodo pasquale grazie alla sua uscita, in America come in Italia, il 1 Aprile. E anche se il periodo che segue il Carnevale e precede la Pasqua, la Quaresima dei cristiani, rappresenta un tempo di sacrificio e privazioni, niente vieta di andare al cine-
EXTRA
La leggenda del coniglio Pasquale
Mentre il simbolo dell’agnello è legato alla tradizione cristiana, simbolo di Gesù che si immola per redimere l’umanità, quello del coniglio trae origine dai riti pagani pre-cristiani incentrati sulla fecondità: la lepre e il coniglio, infatti, essendo gli animali più fertili, incarnano al meglio l’idea della primavera, periodo di fioritura e quindi rinnovamento della vita. La leggenda vuole che Eostre, un’antica divinità pagana da cui prende il nome “Easter”, Pasqua in inglese, salvò un uccello impossibilitato a volare per via delle ali congelate e lo trasformò in un coniglio speciale, capace di deporre uova altrettanto speciali. Nel XV secolo la tradizione sembra aver proseguito il suo corso in Germania e in Olanda, mentre i primi biscotti e dolci a forma di coniglio risalgono al 1800. La leggenda si è poi spostata oltreoceano grazie agli emigrati, che raccontavano ai bambini la storia del dispettoso coniglietto pasquale che regalava uova colorate ai bimbi buoni nascondendole in giardino...
Kaley Cuoco
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34 ACCHIAPPAFILM
CURIOSITÀ • Disegni - Il personaggio del coniglietto è stato realizzato da Peter de Sève, famoso per i suoi personaggi de L’era glaciale. • Un poster “amorevole” - In occasione del 14 febbraio è stato ideato un poster in cui il dolce coniglio, con le orecchie piegate a forma di cuore, fa gli auguri a tutti di un felice San Valentino. • Operazioni di marketing - Per la finale del Super Bowl è stata realizzata un’apposita locandina in cui il muso del protagonista è interamente coperto da un enorme casco da rugby ed è riconoscibile solo per le lunghe orecchie che spuntano fuori. • ILLUMINATION ENTERTAINMENT - L’Illumination Entertainment è stata fondata da Chris Meledandri nel 2007 che ha lasciato la carica di presidente della 20th Century Fox Animation per questo nuovo progetto dell’intrattenimento d’animazione nella NBC Universal.
ma per seguire la dolce e divertente storia del coniglietto Hop. Il piccolo e tenere batuffolo di pelo è nel periodo di rivolta adolescenziale, gli piace scatenarsi con la sua batteria e non vuole seguire le orme del papà coniglio: non vuole essere, anche se ce l’ha nel DNA, un coniglio pasquale. Nel 2007 un altro suo “collega” aveva avuto lo stesso problema: in Bee Movie, infatti, l’ape Barry si oppone al suo destino già scritto e, dopo aver deciso di non voler passare l’intera sua vita a produrre miele, parte alla scoperta del mondo e degli uomini (l’incontro con Vanessa, la bella fioraia che diventa sua amica e alleata, gli fa anche infrangere anche la legge di non parlare con gli umani). E se Barry, in quanto ape, produceva naturalmente miele, Hop, in quanto “dolce” coniglio pasquale, produce “innaturalmente” (per le modalità si rimanda alla visione del film...!) caramelle. Inoltre anche lui trova in Fred (il ragazzo che l’ha investito, interpretato da James Marsden) un amico: sentendosi in colpa per l’incidente, il ragazzo lo porta a casa per occuparsi
di lui durante la sua convalescenza. E nonostante sia un animaletto adorabile, capace di confondersi con il più tenero dei peluche e di farsi coccolare dalla ragazza di Fred senza che lei sappia con chi ha a che fare, è il peggiore degli ospiti. Si sa però che le convivenze forzate, come succede nei film o nei cartoni che, anche se non nascono con questo scopo, sono comunque educativi e lanciano un messaggio forte e importante, aiutano a crescere e a fortificarsi. In questo modo, senza volerlo e senza neanche accorgersene, sia il protagonista di pelo che quello in carne ed ossa impareranno ad assumersi le proprie responsabilità e insieme riusciranno a salvare la Pasqua. Il film, che gestisce sapientemente la più sofisticata animazione con la tecnica di live action, è prodotto da una societa sussidiaria della NBC Universal, la Illumination Entertainment di Chris Melandri (creatori del film d’animazione Cattivissimo Me), ed è diretto da Tim Hill, regista del fortunato blockbuster Alvin Superstar.
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dal 1 Aprile nei cinema N
*ANTEPRIMA
::di Andrea Giovanni Sorge
MIA MOGLIE PER FINTA
Lui, lei, l’altra per finta: questo matrimonio s’ha da simulare! Adam Sandler e Jennifer Aniston in un’irresistibile commedia degli equivoci. Con la partecipazione straordinaria di Nicole Kidman
C’
era una volta a Broadway una romantica e moderna commedia degli equivoci chiamata Fiore di Cactus da cui nel 1969 venne tratto un film piuttosto fortunato con Ingrid Bergman e una giovane Goldie Hawn, premiata con l’Oscar.
Nel 2003 arriva il remake in salsa Bollywood, Maine Pyaar Kyun Kiya?. Ora la medesima storia, aggiornata ai tempi di twitter e blackberry torna a casa, a Hollywood. Il plot è più o meno quello, semplice ed efficace. Danny è un chirurgo di successo, geneticamente refrattario ad impegnarsi in relazioni sentimentali
Jennifer Aniston, Nick Swardson, Griffin Gluck, Brooklyn Decker, Bailee Madison e Adam Sandler
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EXTRA
TRE DOMANDE A NICOLE KIDMAN
Come descriverebbe il suo personaggio in Mia Moglie per finta? Devlin è una donna molto appariscente e competitiva ma di fatto profondamente insicura. Non sono un attrice comica, non è usuale per me calarmi in una parte come questa. Poi Adam Sandler mi ha chiamato e mi ha detto “guarda, ho questo personaggio di donna impossibile, vorresti farlo tu?” Io ho sempre amato i suoi film, abbiamo anche lavorato insieme al Saturday Night Live anni fa, e ho detto di sì. Quale è la scena che si è più divertita a girare? La scena della gara di hula-hop. Il mio personaggio è totalmente incapace di perdere così pretende uno spareggio con la rivale, consistente nel mantenere in equilibrio sul nostro corpo una noce di cocco senza usare le mani...è stato davvero divertente Che clima c’era sul set Differentemente dalle produzioni drammatiche in cui lavoro di solito, in cui tutti tendiamo ad essere seri e concentrati sui nostri ruoli, l’atmosfera sul set era davvero rilassata, priva di qualunque tensione. Non mi sono sentita come se stessi girando un film ed è stato tutto molto piacevole.
troppo serie, che ha escogitato un metodo infallibile per non rimanere incastrato: fingersi sposato. Proprio così: ostentando di volta in volta l’anello e fingendosi marito depresso e frustrato, l’irriducibile scapolo attira dalle sue partner compassione, passione, e poca invadenza. Ma il destino, vero deus ex machina di ogni commedia romantica che si rispetti, gli tende un tranello e scombina i suoi piani facendogli incontrare la ragazza dei suoi sogni. Costretto da una mirabolante girandola di malintesi a mentire anche a lei, Danny si inventa una moglie in carne ed ossa: Katherine, sua irreprensibile ma solidale collega di lavoro, già a sua volta madre single di due pestiferi bambini, anch’essi ben presto “ingaggiati” come recalcitrati attori della maxi-farsa. Un assurdo week-end alle Hawaii da trascorrere... tutti insieme surrealmente, complicherà ulteriormente le cose sovrapponendo vero e falso, sentimenti simulati e autentici trasporti. Inutile dire che i nostri ne vedranno davvero di tutti i colori. Adam Sandler nel ruolo del protagonista conferma la sua natura di mattatore comico dopo alcune convincenti prove più impegnate: la sua aria da simpatica canaglia ben asseconda i tempi comici e i modi di un personaggio per il quale è impossibile non tifare, a dispetto della sua mascalzonaggine. Jennifer Aniston porta avanti imperterrita la sua missione di diventare la nuova Meg Ryan e aggiorna il suo repertorio facce buffe e accattivanti civetterie con sapiente maturità. Completano il cast l’avvenente Brooke Decker, biondissima ex testimonial della celeberrima linea di lingerie Victoria’s Secret ed una inedita
CURIOSITÀ • Analogie - Curiosamente il tema dell’uomo che si finge sposato per non impegnarsi è già stato trattato nel recente Immaturi, nella caratterizzazione del personaggio interpretato da Luca Bizzarri. • Cantattori - In Mia moglie per finta, nel ruolo del marito di Nicole Kidman, recita anche Dave Mattews, leader della popolare rockband “Dave Mattews Band”. • Mi produco da solo - Adam Sandler, protagonista assoluto del film, ne è anche co-produttore insieme a Jack Giarraputo e Heather Parry. • Title story - Il titolo originale del film
è Just go with it, cui si è arrivati dopo aver scartato precedenti ipotesi come “Holiday in Hawaii” e “Pretend Wife”. • Locations - Oltre che sulle isole hawaiiane di Kauai e Maui le riprese di Mia Moglie per finta sono state effettuate anche a Los Angeles. • Rimandi - In realtà all’origine della commedia Fiore di cactus - recitata a Broadway e trasposta per il cinema - cui Mia moglie per finta liberamente si ispira, c’è la commedia francese, Fleur de cactus di Pierre Barillet and Jean-Pierre Gredy.
quanto gustosa Nicole Kidman: l’avevamo lasciato intensa e drammatica in The Rabbit Hole e la ritroviamo qui come l’agguerrita, competitiva ed isterica ex rivale della dimessa Katherine. Ed è proprio sugli equilibri/squilibri di coppia che l’alchimia del film trova le sue formule più vincenti: Sandler e Aniston, Aniston contro Kidman. Lui, lei, la finta lei, la rivale, il marito... gli ingredienti per la ricetta della pochade perfetta ci sono tutti, tra gag ingarbugliate e battute spiritose, litigate e riappacificazioni, inseguimenti e depistaggi. La regia di Dennis Dougan, che aveva già diretto Sandler in Zohan, asseconda le intenzioni di una sceneggiatura frizzante come uno spumantino leggero leggero, da sorseggiare in tutta calma: senza voler fare paragoni con l’originale, di cui rifiuta furbamente la sofisticatezza retrò ed irraggiungibile, Mia moglie per finta si candida come cine-aperitivo garbatamente vacanziero e rassicurante, ideale per due orette di pura evasione.
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ACCHIAPPAFILM 39
RIFF
Festival*
::di Luca Ticconi
Rome Indipendent Film Festival Il RIFF spegne dieci candeline, all’insegna di un approccio alternativo, sempre attento ai nuovi autori della scena nazionale e internazionale.
D
ieci anni di indipendenza, dieci anni di un cinema che non si piega alle logiche di mercato. Dalla prima edizione questo piccolo grande festival della capitale ha fatto molta strada, trovando la sua sede naturale nei locali del ristrutturato Nuovo Cinema Aquila, nel cuore del quartiere Pigneto, che oggi lo accoglie dal 18 al 24 marzo. Un festival sempre fedele alla linea, quella della promozione di un circuito cinematografico alternativo, distante dall’imperante voga dei film di cassetta. Riff è sempre stato sinonimo di film low budget, con una forte vocazione sociale e con uno sguardo internazionale. Senza tuttavia dimenticare il cinema di casa nostra, con i suoi autori misconosciuti da portare all’attenzione di un pubblico più vasto. Quest’anno non fa eccezione con circa 150 titoli in programma nelle varie sezioni e negli eventi collaterali. Tra i lungometraggi internazionali del concorso, il polacco All That I Love di Jacek Borcuch, vincitore del premio del pubblico al Polish Film Festival e molto acclamato al Sundance, un’irreverente storia di formazione nella Polonia comunista, tra ribellione e musica punk. 180° è invece il titolo del film del
regista svizzero, di origine turca, Cihan Inan ambientato in una Zurigo multietnica dove si incrociano i destini di diversi personaggi, la cui vita è sconvolta da eventi accidentali. Per gli amanti dell’horror sarà presentato il sorprendente Christopher Roth, storia di un serial killer che perseguita uno scrittore di romanzi gialli tra le colline dell’Umbria, il film è diretto da Max Sender già responsabile della fotografia dei lavori di Alexandre Aja, e vede nei ruoli principali Anna Galiena e Ben Gazzarra. Ancora di horror si parla tra gli autori esordienti italiani, col film Nelle fauci di Ubaldo Terzani, seconda prova di Gabriele Albanesi dopo Il cult Il bosco fuori. 5 di Francesco Maria Dominedò è una storia di amicizia e delinquenza in una iperrealistica periferia romana, mentre 18anni il mondo ai miei piedi di Elisabetta Rocchetti ci parla dell’età inquieta nell’Italia di oggi. Altro film italiano da tenere d’occhio è L’erede di Michael Zampino, un dramma minimalista e sorprendente. Oltre alla sezione dei documentari, Documentariff, sempre da tenere d’occhio, e ai vari workshop e seminari, il ricco programma del festival comprende il Forum
EXTRA
Il cinema dell’isola che non c’è Intervista a Fabrizio Ferrari, direttore artistico del RIFF Europeo dei Produttori Indipendenti che aderiscono al progetto Producers on the Movie e un evento tutto dedicato al mondo femminile, con la rete Woman Make Movies, un’organizzazione che facilita lo scambio e la promozione di film e video realizzati da donne, o incentrati su di loro. La creatività femminile entra anche nel campo dei cartoni animati con la presentazione del libro Le donne nel cinema d’animazione a cura di Matilde Tortora. Anche quest’anno infine, il festival può giovarsi
di una giuria d’eccezione tra cui spiccano Gianluca Arcopinto, i registi Fariborz Kamkari (Fiori di Kirkuk), Cinzia TH Torrini (Terra ribelle) e l’attrice Valentina Carnelutti. Tanti auguri al RIFF! Christopher Roth
Dieci anni di RIFF, che bilancio? Direi complessivamente positivo. A partire dalla prima edizione del 2002, il RIFF è diventato sempre più un appuntamento seguito con interesse dal pubblico di Roma e un riferimento per i filmakers di tutto il mondo. Uno degli aspetti che mi ha in qualche modo stupito è che, sin dalle prime edizioni, abbiamo ricevuto opere provenienti da tutti i continenti. Non a caso i lungometraggi vincitori delle diverse edizioni sono quasi sempre film stranieri: nel 2005 il palestinese The Olive Harvest; lo statunitense Self Medicated nel 2006; l’italo-statunitense Punk Love di Nick Lyon nel 2007; ancora nel 2008 l’estone The Class di Imar Raag. Le ultime due edizioni del RIFF sono state vinte da due grandi registi Steve McQueen con Hunger e Andrea Arnold con Fish Tank. Questa “vocazione internazionale” ci ha spinto a non chiuderci in una specifica tematica ma ha fatto del dialogo, della ricerca e della sperimentazione cinematografica la nostra identità di festival. Quali sono stati i momenti più emozionanti di questi 10 anni? Devo confessare che già ricevere tutti gli anni circa 1000 opere mi colpisce profondamente. Questa costante attenzione al festival mi responsabilizza molto. Le emozioni arrivano quando ospitiamo al festival grandi autori o attori importanti. Ma devo dire che la maggiore gratificazione arriva quando I film che noi selezioniamo - e quasi sempre sono anteprime italiane o internazionali - ottengono riconoscimenti e successi a livello internazionale. West Bank Story di Ari Sandel ad esempio, un bellissimo corto che abbiamo selezionato nell’edizione del 2005, ha vinto l’Oscar come miglior cortometraggio nel 2007. Profumo di Oscar c’è stato anche per il film selezionato nel 2006 Kiss by winter di Sara Johnsen, che è stato candidato agli oscar per la Norvegia. Quali sono gli obiettivi del RIFF? Oggi i festival come il RIFF diventano un modo innovativo e alternativo di distribuire e promuovere i film. Opere che non hanno contratti di distribuzione possono avere una vita diversa nei festival dove viene premiata la qualità rispetto alle logiche di mercato. Il RIFF cerca di aiutare il cinema giovane e indipendente, italiano e non, che trova sempre grande difficoltà ad essere visto nel circuito delle sale cinematografiche. Il nostro è il cinema dell’“isola che non c’è”. Nel corso dei nostri dieci anni di vita diverse sono le pellicole che, anche grazie al RIFF, hanno trovato una distribuzione dopo il festival. Ne cito alcuni: Fate come noi di Francesco Apolloni, I fatti della banda della Magliana di Daniele Costantini, Sopra e sotto il Ponte di Alberto Bassetto, Tre giorni di anarchia di Vito Zagarrio, Il rabdomante di Fabrizio Cattani, Sleeping Around di Marco Carniti. In particolare nell’ultima edizione i tre film che hanno ricevuto i RIFF awards 2010 sono poi arrivati in sala: Fish Tank di Andrea Arnold (UK): Amore liquido di Marco Luca Cattaneo e 18 anni dopo di Edoardo Leo.
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ACCHIAPPAFILM 41
Rumors ::di Barbara Zorzoli
Heidi Klum lancia un reality show sull’infanzia
steggiamenti del suo 23esimo compleanno sbrigando prima un
Il senso di maternità della top model tedesca più celebre di Hol-
impegno di lavoro, ovvero esibendosi durante l’NBA All-Star
lywood è davvero ineguagliabile. Nonostante Heidi Klum abbia
Game. E poi di corsa a casa dove l’aspettavano alcuni tra i per-
dichiarato da poco di non volere più figli, proprio non riesce a
sonaggi più importanti dello showbiz hollywoodiano, da Zac Efron a Ryan Phillippe, passando per Mary J Blige e Jay Z, fino a Joel Madden e Diddy. Pare che la star si sia divertita da morire e che gli ospiti, Warren G in testa, non si siano risparmiati tra brani rap e danze hip hop. La festa è andata avanti fino al mattino, peccato però che la single e neoprofumiera Rihanna abbia terminato il party in solitudine. C’est la vie! Paris Hilton, fidanzata con l’anello Paris
Hilton,
aver
seminato
dopo per
anni scompiglio nello star
system,
sembra
sia pronta a rinascere a nuova vita. Prima fa pace con Kim Kardashian e ora sembra staccarsi dal mondo dell’infanzia e ha pensato di trasformare
addirittura pronta a
la sua passione in una professione. Come? Semplice: creando
compiere
un reality show che vedrà come protagonisti proprio i bambini.
passo. Stando agli ul-
Il programma, che si intitolerà Seriously Funny Kids e andrà in
timi rumors, infatti,
onda sul canale americano Lifetime, vede la star alle prese con
l’ereditiera è stata av-
i bimbi e le loro gag comiche; il tutto allo scopo di trovare il
vistata assieme a Cy
miglior barzellettiere d’America, rigorosamente under 12!
Waits all’uscita di una
il
fatidico
gioielleria di New York Il party per i 23 anni di
dove - sempre a detta
Rihanna
dei soliti beninformati
Grande festa alla corte di Hol-
- avrebbe scelto un so-
lywood. La cantante più tra-
litario d’oro bianco e
sgressiva del momento, la ros-
diamanti neri dal valore di ben 25mila dollari, che aveva tutta
sa (almeno per il momento)
l’aria di sembrare un anello di fidanzamento in piena regola.
Rihanna, ha compiuto 23 anni
Insomma, odor di nozze in casa Hilton, tanto che la stessa Paris
e ha festeggiato con un party
recentemente si era detta sicura che a breve avrebbe ricevuto
da mille e una notte organiz-
la proposta di matrimonio e che la cosa la rendeva felice come
zato nella sua villa di Beverly
non mai. E ci crediamo! Nel giro di 5 giorni l’innamoratissimo
Hills. Ma visto che la carriera
Cy l’ha riempita di regali costosissimi (ad esempio una Lexus da
ha la precedenza su tutto, Riri
300mila dollari per il suo compleanno). Della serie: l’amore non
ha pensato bene di aprire i fe-
bada a spese!
*Rumors Voci dal mondo dello spettacolo
*Sonoro musiche per immagini ::di Giuliano Tomassacci
Piranha 3D Lakeshore Records
E’ sbarcato anche nei cinema nazionali uno degli horror balneari più attesi della scorsa stagione americana. E arriva anche il commento originale del poco noto Michael Wandmacher. Il suo score s’inserisce nello standard cinemusicale del momento, con un uso controllato dell’orchestra e una dimensione elettronica sempre latente. Si apprezzano comunque alcune scritture pirotecniche per archi e ottoni, funzionali al clima tensivo del film.
Nicole Kidman, disperatamente mamma Nicole Kidman, diventata di nuovo mamma a dicembre grazie a un utero in affitto, ha gettato la maschera e ha raccontato la gioia e il dolore struggente di quest’ultima maternità. L’attrice, can-
Il cigno nero
didata all’Oscar per il film Rabbit Hole, ha confessato di
Sony Classical
aver provato “il brivido delle montagne russe della fertilità” una sola volta nella sua vita (nel 2008 quando è diventata mamma di Sunday Rose, avuta dal marito Keith Urban) e che da allora ha inseguito costantemente il desiderio di voler avere un altro figlio in maniera naturale. Ma niente. Per lei non era più possibile e tutto ciò, a detta della stessa star, le ha causato sofferenze atroci
Di nuovo in coppia dopo quattro film, il regista Darren Aronofsky e il compositore Clint Mansell confermano la grande sintonia artistica per il commento di Black Swan. Partendo da un riferimento eccellente del repertorio classico come Il lago dei cigni di Tchaikovsky, Mansell elabora una contaminazione con il suo esclusivo stile: soluzioni orchestrali di rottura e architetture contemporanee tra rock e pop.
e un vero trauma psicologico. “La fertilità è un dono enorme e tutti coloro che vogliono un bambino sanno bene il dolore e il senso di smarrimento che si provano sapendo di non poterne
Il discorso del re
avere. Volevo essere mamma disperatamente, a tutti i costi, ma
Decca
non potevo più rimanere incinta. Per questo ho deciso di avere
Ormai una certezza di qualità e versatilità, Alexandre Desplat verga il suo ennesimo lavoro di perfetta aderenza alle immagini per il premiatissimo Il discorso del re. Il suo tratto è di nuovo orientato al classicismo, e con risonanze dalle sue passate esperienze per The Queen e Chéri l’autore stende un placido e romantico affresco per archi e pianoforte, su cui spiccano un tema da minuetto e un adagio elegante e crescente.
Faith Margaret in questo modo: il pensiero di non essere fertile mi stava logorando”, ha confessato apertamente Nicole Kidman. E ora che la bimba c’è, Nicole è al settimo cielo! Halle Berry ha vinto la battaglia per l’affido della piccola Nahla Halle Berry aveva promesso che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere pur di ottenere l’affido di Nahla. E così è stato. L’attrice, infatti, ha trascinato Gabriel Aubry in tribunale -
dopo che questo, a dicembre, aveva ottenuto la custodia congiunta della bambina - e ha scatenato una vera battaglia legale contro il suo ex. Alla fine è riuscita a vincere. La star, infatti, ha ottenuto il permesso di portare con sé la piccola a New York, dove sarà impegnata con le riprese di New Year’s Eve (a cui inizialmente aveva rinunciato proprio per questioni familiari), ma l’ex compagno non si arrende e ha fatto sapere che farà ricorso
CULT
Batman Returns Prometheus Records
Rimasta fin troppo all’ombra del primo capitolo cinematografico del dittico diretto da Tim Burton, la rigogliosa partitura di Danny Elfman per Batman Returns (1992) s’impone finalmente in tutta la sua bellezza grazie a questa pubblicazione estesa della La-La Land. Ai già noti temi de Il cavaliere oscuro, di Pinguino e CatWoman si aggiungono pagine inedite che contribuiscono a riconsiderare un lavoro di altissima caratura sinfonica.
pur di esercitare i suoi diritti di
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ACCHIAPPAFILM 43
*Rumors . Voci dal mondo dello spettacolo
padre. Insomma, i due proprio non intendono concedersi una tregua e tra insulti e offese a mezzo stampa stanno facendo di tutto per distruggere ogni parvenza di civiltà nel loro rapporto. Suvvia ragazzi... un po’ di camomilla? Jessica Alba annuncia la sua seconda gravidanza su Facebook Ancora una dolce attesa in quel di Hollywood e ancora una volta l’annuncio, in barba a giornali e addetti stampa, arriva direttamente dalla pagina Facebook della star (proprio come è accaduto per la gravidanza di Victoria Beckham). Chi è la futura mamma che presto si unirà al club di Mommywood 2011? È presto detto: si tratta di Jessica Alba che assieme a Cash Warren aspetta la sua seconda figlia. Ed ecco cosa ha scritto la celeb ai suoi fan dal profilo del social net: “Honor avrà presto una sorellina! Io e Cash siamo molto eccitati e volevamo condividere questa gioia direttamente con tutti voi, prima che possiate sapere della notizia da qualcun altro. Vi ringrazio per tutto il supporto che mi avete dato durante la mia prima gravidanza, nel 2008, e sono sicura che anche stavolta mi sarete vicini”. Auguri Jess! Jus in Bello II: UN WEEK-END
nisti della serie sono Jensen Ackles e Jared
segue il format delle convention americane,
ROMANO SUPERNATURAL...
Padalecki, nei panni dei fratelli Winchester
vale a dire, consente agli appassionati della
Si terrà a Roma, dall’8 al 10 Aprile 2011,
che, a bordo di una Chevy Impala del ‘67,
serie di trascorrere tre giorni all’insegna del
presso l’Hilton Rome Airport Hotel, la secon-
vanno a caccia, “on the road”, di demoni,
divertimento con i propri beniamini e di
da edizione di “Jus in Bello”, convention su
streghe e altre creature o maledizioni or-
prendere parte alle varie iniziative (sessioni
Supernatural, la serie horror creata e pro-
ribili, a colpi di musica heavy metal e della
di autografi, foto, incontri con gli attori che,
dotta da Eric Kripke (girata a Vancouver dal
mitica Colt, la pistola in grado di configgere
dal palco, risponderanno alle domande dei
2005 e giunta alla sesta serie), che in Ameri-
qualsiasi essere malefico e di aprire le porte
fan). Saranno presenti alla tre giorni romana:
ca è ormai divenuta un vero cult. Protago-
dell’inferno. In Italia il serial ha debuttato su
i due fratelli Winchester, accompagnati da
Rai 2 ma è stato trasmesso
personaggi ricorrenti come gli angeli Castiel
anche da Rai 4 e da Steel,
(Misha Collins) e Gabriel (Richard Speight
riscuotendo un ottimo suc-
JR), Crowley (Mark Sheppard), Chuck Shur-
cesso e raccogliendo un
ley (Rob Benedict), Ash (Chad Lindberg) e,
numero impressionante di
dulcis in fundo, i musicisti Jason Manns e
appassionati di tutte le età.
Steve Carlson.
L’evento (che a onor del
A questo punto, se il vostro sogno è incon-
successo dello scorso anno
trare in futuro i beniamini delle serie TV più
ha già raggiunto il numero
disparate, non vi resta che rimanere infor-
massimo di partecipanti sin
mati sulle prossime iniziative di Jus in Bello
da settembre 2010), infatti,
(www.jusinbello.it).
*Lo scaffale . Cinema e libri ::di Anna Medici
IL GRINTA
• Autore: Charles Portis • Editore: Giano Editore
George Clooney ed Elisabetta Canalis non avranno figli Nessun figlio in arrivo per la coppia Clooney/Canalis. Mentre Mommywood 2011 scoppia di nuove gravidanze e maternità, c’è qualcuno che va decisamente controtendenza e di fare figli
proprio non ne vuole sapere. L’ormai ex velina d’Italia, infatti, ha rivelato che lei e George Clooney non hanno nessuna intenzione di mettere su famiglia e di pensare ai figli: “Rimanere incinta non è mai stato uno dei miei obbiettivi. Il mio desiderio di maternità è pienamente soddisfatto dai miei cani”. Non solo, l’idea sembra sia pienamente condivisa dall’attore hollywoodiano. Matt Damon e i segreti di un matrimonio perfetto Fortunato al lavoro e in amore, come Matt Damon, che oltre a vantare una carriera sfavillante può contare anche su una vita di coppia solida e serena. Lo conferma lo stesso attore che ha svelato alla rivista People i segreti del suo matrimonio, ovvero non rimanere lontano da sua moglie Luciana per più di due settimane: “Quando ho girato Il grinta ho chiesto ai fratelli Coen di organizzare le riprese in modo da poter tornare a casa, lavoravo due giorni e poi prendevo l’aereo. Ora invece sto girando una film a Los Angeles e tutta la mia famiglia mi ha seguito”. Davvero un bell’esempio. Bravo Matt!
Romanzo di culto fin dal 1969, quando ispirò la celebre pellicola western con John Wayne, “Il Grinta” (True Grit) di Charles Portis ha raggiunto i primi posti nelle classifiche Amazon e nella top ten di New York Times grazie alla rivisitazione dei Coen che hanno diretto il nuovo adattamento cinematografico, oggi sul grande schermo, con un cast d’eccezione a partire da Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin fino alla straordinaria interpretazione della giovane Hailee Steinfeld. Ambientato nel “Wild West”, nello stato dell’Arkansas di fine’800, Il Grinta è la storia di una quattordicenne straordinariamente coraggiosa decisa a vendicare l’omicidio del padre, con l’aiuto di uno sceriffo, detto il Grinta e un ranger texano, con i quali intraprende un epico viaggio attraverso il selvaggio territorio indiano alla ricerca dell’assassino. Al tempo stesso è la storia di una grande avventura, un libro che esce dai generi convenzionali, un classico che affonda le radici nell’animo americano e che ha lo stesso carattere della sua protagonista: è eccentrico, diretto e risoluto, ironico e irresistibile. Considerato il vero capolavoro di Portis, Il Grinta fu pubblicato inizialmente a puntate sul Saturday Evening Post , divenendo poi un romanzo venduto in milioni di copie in tutto il mondo entrando persino nel programma di letteratura americana nelle scuole.
*Rewind: il DVD del mese ::di Massimo Mostacci
The Social Network
Regia: David Fincher Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer Genere: Drammatico Formato: DVD & Bluray (2 dischi) Contenuti speciali: Commento del regista David Fincher, Commento dello sceneggiatore Aaron Sorkin e del cast, Come hanno fatto a fare un film su Facebook? Un documentario in quattro parti, Jeff Cronenweth e David Fincher parlano degli effetti visivi Angus Wall, Kirk Baxter e Ren Klyce parlano della post produzione, Trent Reznor, Atticus Ross e David Fincher parlano della colonna sonora, Nella sala del re della montagna: l’esplorazione musicale, Lo Swarmatron, Stanza VIP Ruby Skye: Dissezione di una scena con angolazioni multiple Il film ripercorre il momento in cui Facebook, il fenomeno sociale più rivoluzionario del nuovo secolo fu inventato e come il suo successo immediato e l’improvvisa ricchezza hanno cambiato la vita dei due compagni universitari che lo hanno creato. Definito da Frank Rich del New York Times come “Un film brillante” e da Peter Travers di Rolling Stone come “Un punto di riferimento americano”, The Social Network è diventato una pietra di paragone culturale. Premi e nomination: tre Oscar (Sceneggiatura non originale, colonna sonora originale e montaggio) quattro Golden Anna Medici Globe, nove Nomination al Critics’ Choice Award, ::di premio come miglior film da diverse importanti organizzazioni, tra le quali la “Los Angeles Film Critics Association”, il “New York Film Critics Circle e la “National Board of Review”.
PAOLO ROSSI
Teatro*
::di Chiara Rovan
al Vittoria ci racconta il suo
MISTERO BUFFO
S
urreale, spiritato, provocatore e a volte grottesco, aggettivi che ben descrivono Paolo Rossi, discepolo di Dario Fo, impegnato a teatro, con: “Il Mistero Buffo di Dario Fo (PS: nell’umile versione pop)”, proprio con l’opera più rappresentativa del suo maestro, da lui ripresa e adattata. Dopo aver debuttato la scorsa stagione, e portato ovunque con entusiastico consenso di pubblico e critica, basti pensare alle 25 repliche al Piccolo Teatro Strehler di Milano, ecco approdare dall’1 al 20 marzo al teatro Vittoria di Roma la “sua” interpretazione del testo, che in più di quarant’anni, (fu presentato per la prima volta come giullarata popolare nel 1969) è stato allestito oltre cinquemila volte in tutto il mondo . Rossi, che esordì sul palcoscenico nel 1978 nell’”Histoire du Soldat” diretto da Dario Fo, rende omaggio all’amico e maestro riprendendo la celebre opera teatrale che rivoluzionò il teatro popolare in Italia e nel mondo; nella mise-en-scène attualizza con molto rispetto (nell’umile versione pop) la figura del giullare medievale, interprete dei sentimenti e del malcontento del popolo verso i potenti, dando vita ad uno spettacolo diverso in ogni replica, interpretato con il pubblico (e non per il pubblico), uno spettacolo scandito da fequenti cambi di registro, un’allegoria che confonde i generi, la finzione con la realtà, i Il Mistero Buffo di Dario Fo con Paolo Rossi e Lucia Vasini dall’1 al 20 Marzo al Teatro Vittoria
sogni del popolo con la cronaca. Rossi, avvia la narrazione drammaturgica su un doppio binario: i racconti di Fo e quelli, inediti, da lui stesso scritti. Coincidente ovvio, la prospettiva del racconto che è non potrebbe essere che quella della povera gente, gli umili, “gli unici protagonisti veri del buono e cattivo tempo della nostra società di ieri e d’oggi”, ci dice l’attore e regista. Il “suo” Mistero buffo, diviene dunque una rivisitazione - adattata ai giorni nostri - dei Misteri che raccontano la nostra epoca Il suo Mistero è anche un viaggio corale in cui ben figura Lucia Vasini e dove l’accompagnamento musicale composto da Emanuele Dell’Aquila “recita” con l’azione scenica. L’attore, nato a Monfalcone cinquantasette anni fa, e milanese d’adozione che da sempre si divide tra cinema (Via Montenapoleone di Vanzina, Musica per vecchi animali, con lo stesso Fo, Kamikazen - Ultima notte a Milano e Nirvana di Salvatores) teatro e televisione (Su la testa!- Il circo di Paolo Rossi), in questo testo rinnova l’operazione di recupero delle radici profonde del teatro popolare, i vecchi meccanismi d’improvvisazione, gli sketch, i trucchi del mestiere, le storie e i canovacci, avviata da Fo, fino alla stessa riscoperta del grammelot: in uso sin dall’anno mille da giullari e comici dell’arte, i quali intrattenevano nelle piazze gli abitanti dei centri urbani con rappresentazioni satiriche e grottesche. Questa tecnica non utilizza parole e frasi di senso compiuto o dal significo convenzionale, ma suoni onomatopeici e fonemi che richiamano, nel ritmo, nell’intonazione e nelle melodie, le espressioni del linguaggio parlato. Un surplus di espressività musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni, consentendo all’interprete di rendersi comprensibile sia a coloro che ne condividono lo stesso linguaggio come pure a quelli che ne percepiscono soltanto le sonorità. Prodotto da La Corte Ospitale in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber, lo spettacolo promette di essere una ghiotta opportunità per divertirsi, ed arricchirsi culturalmente, attraverso una comicità che attinge ad una tradizione millenaria. ::di Pier Luigi Manieri
ALESSANDRO GASSMAN AL QUIRINO NEL DRAMMA CONTEMPORANEO
“ROMAN E IL SUO CUCCIOLO”
L’ATTORE ROMANO ALLA SUA TERZA REGIA TEATRALE
D
al 29 marzo al 17 aprile al Teatro Qurino Alessandro Gassman sarà attore e regista nell’adattamento-traduzione di Edoardo Erba della piéce drammatica di Reinaldo Podov, drammaturgo cubano scomparso a 34 anni nel 1994. Dopo i successi de La forza dell’abitudine e La parola ai giurati, Gassman torna alla regia con questo nuovo testo
ramente e desidera per il figlio una vita migliore. Pretende che il ragazzo studi e si inserisca nella società in cui vive. Il giovane, però, vede nel padre un modello da imitare e fa di tutto pur di assomigliargli. Lo spettacolo, rappresentato per la prima volta nel 1986 a Broadway con Roberto De Niro e Ralph Macchio, mette in scena l’angoscia, l’emarginazione e
destino di emarginazione e, nonostante l’affetto di un padre padrone, la discesa negli inferi dell’abbandono è l’unico epilogo possibile. Roman e il suo Cucciolo sarà anche un film nel 2012 diretto e interpretato sempre dall’attore romano: ”Ci tengo molto, non solo perché sarebbe il mio primo film da regista, ma perché posso parlare, come in teatro, delle
la solitudine di una vita randagia, senza sbocchi che, ai margini di un’autostrada, Roman cerca di rendere migliore almeno per suo figlio, dopo la fuga dalla dittatura di Ceausescu. Ancora una volta Gassman rivolge uno sguardo politico su temi che ci riguardano da vicino, mostrando un’abilità e una delicatezza straordinarie nel rappresentarli. Resta difficile, comunque, per il giovane Cucciolo sfuggire a un
grandi periferie delle nostre città, di un padre e di un figlio di fronte ai problemi di oggi. Credo possa essere un film molto toccante, con la forza di colpire a fondo”. Nel cast, Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Giovanni Anzaldo.
Roman e il suo cucciolo di Alessandro Gassman con Alessandro Gassman, Sergio Meogrossi, Giovanni Anzaldo dal 29 Marzo al 17 Aprile al Quirino
contemporaneo che affronta il problema dell’immigrazione e della difficile accetazione dell’altro. “Roman e il suo cucciolo”, dall’originale Cuba and his Teddy Bear, è la storia del rapporto complicato e violento fra uno spacciatore di droga, nella pièce di Podov un immigrato cubano negli Stati Uniti degli anni ‘80 e per Erba un immigrato rumeno oggi in Italia, e suo figlio. L’uomo sopravvive mise-
::di Chiara Rovan
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