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LEGITTIMA DIFESA? LA NUOVA LEGGE È IN DIRITTURA D’ARRIVO: COSA CAMBIERÀ
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dito dal 2002, 13 Magazine è distribuito in tutto il quadrante di Roma che va da Ostia all’Eur. Un cestello con le copie della rivista è esposto in tutti i grandi supermercati di:
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Sommario Sommario 46
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Speciale Rubriche 11 LEGITTIMA DIFESA?
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14 TUTELARE LA DIFESA E SOLO LA DIFESA
Esteri
19 ELEZIONI E REBUS MOLDAVO 21 UCRAINA AL CAPOLINEA
Segnalazioni
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09 EDITORIALE
25 ARTE E CULTURA 28 SPETTACOLANDO 31 QUESTIONE DI CILINDRI
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35 VIAGGI
17 NAZIONALISMO MADE IN ROMANIA
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23 DATE FIATO A TROMBETTA
36 SCIENZE 39 MUSICA 40 SALUTE E BENESSERE 45 X NEWS: NOTIZIE DAL MUNICIPIO X 46 BUDGET E RICETTE 50 OROSCOPO
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13 Immobiliare
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“ Anno 18 / n.179 / MARZO 2019 Mensile d’informazione: Politica / Attualità / Cultura / Sport Spettacolo / Moda DIRETTORE EDITORIALE Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Carta maurizio@visioni-grafiche.it GRAFICA E IMPAGINAZIONE Giada Gargano PUBBLICITÀ Anna Calà 333.8626296 Daniela Pauselli 333.5221696 Dino Terracciano 346.2165239 AMMINISTRAZIONE E SEGRETERIA Ombretta Petrollo COLLABORATORI 13 MAGAZINE Lucia Bianco - Antonciro Cozzi Dante Cruciani - Paolo Ferrini Gaetano Gaggiottino - Sveva Guerreri Penelope Salomone Riccardo Trombetta - Barbara Zorzoli EDITORE Visioni Grafiche S.r.l. DIREZIONE E REDAZIONE Via Giordano Bruno Ferrari, 25 00125 Roma Tel.e Fax 06.69373749 info@visioni-grafiche.it STAMPA Romano Pignani 13 MAGAZINE - tutti i diritti di riproduzione riservati. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. 13 MAGAZINE - Reg. Trib. di Roma n.439/2009 del 18-12-2009.
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di Maurizio Carta
Editoriale
C’È UNA SOLA GRANDE MODA: LA GIOVINEZZA
C’
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è un problema che tutti fanno finta di non vedere. Riguarda i più piccoli, i bambini oltre i sei anni e i ragazzi sotto i venti: i 15 anni nei quali si forma la persona e si arriva al limite dell’età adulta. È il tempo più prezioso, quello nel quale si dovrebbero apprendere i rudimenti della vita, lo stare al mondo, il suo senso complessivo. Dunque ci si chiede: che cosa possono insegnare, oggi, gli adulti ai ragazzi? Quali modelli possono proporre a chi è più giovane? Per una volta, a costo di semplificare, va detto qualcosa di scomodo: tranne esigue minoranze, gli adulti non trasmettono più nulla ai ragazzi. Perché se c’è una caratteristica ormai universale del tempo presente (si parla di quello del mondo globalizzato), è che l’età non è più fonte d’autorità. Vestirsi, parlare, comunicare come un ventenne, al massimo un trentenne, è il vangelo di qualsiasi campagna pubblicitaria o di marketing. Non c’è più un salto, anche estetico, tra le età. D’altra parte, il mito dei genitori-fratelli e i valori di un’indefinita giovinezza (perché figurare giovani, diversamente da tutte le epoche che ci hanno preceduto, oggi è di per sé un valore) si adattano perfettamente a quello di una società che vive in un presente permanente, senza una qualsiasi direzione rispetto al proprio futuro. Se si pensa alle generazioni passate di italiani, ognuna aveva una specie di mandato della storia. Dopo il 1861, dopo l’Unità, occorreva prendere Roma e fare gli italiani. Negli anni ’80 dell’Ottocento, industrializzare il paese. Alla svolta del secolo, inserirsi nei giochi di potenza tra gli stati europei. Con la Grande Guerra, completare il processo unitario e affermare la sovranità su terre italiane. Con il fascismo, modernizzare il paese,
Leo Longanesi
dargli quelle strutture di coesione sociale che esigeva una società ormai non solo contadina. Con il primo dopoguerra, ricostruire tutto e trasformare l’Italia in una democrazia. Con gli anni Sessanta, dare benessere e pompare il boom economico. Con gli anni Settanta, introdurre ed estendere i diritti civili. Con gli anni Ottanta, dar fiato alla crescita dei ceti medi alimentandone il relativo benessere. Con gli anni Novanta, uscire dall’incubo della partitocrazia, avviare la Seconda Repubblica e integrarsi nel nascente processo europeo di unificazione. E oggi? Allo svoltar del millennio e dei decenni successivi? Qual è la “missione” italiana? Che cosa dovremmo dire ai giovani sul futuro che li attende e su come costruirlo nella maniera migliore? Il punto è che arrivati al 2019 nessuno sa più nulla sul domani. E nell’illusione che la storia, comunque, non vada avanti per conto suo, si vive nell’inganno di pensare che il nostro sia – dal punto di vista economico, sociale, valoriale - l’ultimo dei mondi possibili. Ne siamo talmente convinti, che dedichiamo più tempo e risorse agli animali domestici che ai bambini. Così, sbagliando e applicando ai giovani il modo di pensare degli adulti, pensiamo che i ragazzi non siano più capaci di desiderare nulla, che rispetto a un mondo che va in rovina, la migliore delle risposte da dargli sia: “puoi esprimerti, puoi dire ciò che vuoi, puoi inventarti qualsiasi identità e sentirti libero e realizzato o realizzata nella tua invenzione di senso”. È una grande bugia. Perché per quanto ci siamo dati da fare per smontare di senso la vita – riducendola a un giovanilismo a tempo indeterminato - che la vita e che il mondo abbiano un senso lo hanno affermato Aristotele, Kant ed Hegel. O Gesù Cristo e tutti i fondatori delle religioni monoteiste, se è per questo.
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di Dante Cruciani
Speciale
UNA LEGGE CHE RIGUARDA POCHI CASI MA CHE È LA SPIA DI UN CAMBIAMENTO NELLA CULTURA ITALIANA
Legittima difesa? I
l tema è di quelli che hanno parecchio agitato l’opinione pubblica negli ultimi anni. Di solito, come se fosse una discussione da bar, si contrappongono due estremismi: quelli che dicono che la sicurezza - in particolare quella relativa al proprio domicilio - è sotto assedio permanente; e quelli che dicono che il problema è inesistente, o meglio che sia l’invenzione di una certa politica per rastrellare voti. Nel primo caso metteremo d’ufficio la Lega, la cui storica battaglia per l’autodifesa è sul punto di generare una nuova legge. Nel secondo caso la sinistra tutta, che vede in certi provvedimenti uno specchietto per le allodole (qualche settimana fa, ospite del salotto tv della Berlinguer, Bersani dichiarava che i casi di eccesso colposo di legittima difesa, quelli rispetto ai quali è stata pensata la legge, si contano sulle dita di una mano). Quale che sia il punto di vista, è certo che a fine marzo, quando sarà approvato il testo definitivo al Senato, qualcosa di sostanziale cambierà. Oggi la legittima difesa è disciplinata all’articolo 52 del codice penale, il quale sostanzialmente la prevede in base a cinque condizioni: l’esistenza di un diritto da tutelare (proprio o altrui), la necessità della difesa (non esistono alternative tra reagire o subire), l’attualità del pericolo (deve essere Pier Luigi Bersani
incombente), l’ingiustizia dell’offesa e il rapporto di proporzione tra difesa e offesa. La legge è già stata modificata nel 2006, con l’introduzione della cosiddetta legittima difesa domiciliare (o legittima difesa allargata). In sostanza, è stato introdotto il diritto all’autotutela in caso di violazione del domicilio privato (inclusi spazi commerciali e spazi condominiali). In tal caso, a patto che il criminale non abbia desistito (scappi) o sussista il pericolo di aggressione alle persone, è possibile usare un’arma legalmente detenuta o altri mezzi. Ora, stante questa situazione, il problema principale della vecchia legge è che ha generato un cortocircuito rispetto alla vita reale, nella quale alcune persone, dopo aver subito il torto di un’aggressione, hanno dovuto patire anche quello di un processo ingiusto o di una richiesta danni. Solo negli ultimi anni, i casi di cronaca sono tanti: • FREDDY PACINI, gommista di Monte San Savino. Era lo scorso novembre, Pacini da quattro anni, a seguito delle 38 rapine ricevute, dormiva all’interno della propria rivendita. Così, nel contesto dell’ennesimo tentativo di furto, ha fatto fuoco e ucciso un Moldavo 29 enne. È finito nel registro degli indagati. • GIOVANNI PETRALI, tabaccaio milanese di 75 anni, condannato a un anno e 8 mesi nel 2011 e assolto solo in appello. Petrali, prima di sparare, è stato malmenato e minacciato dai rapinatori. I colpi sono stati esplosi fuori dal locale. • FRANCO BIROLO, tabaccaio della provincia di Padova, condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per l’omicidio di un rapinatore rumeno la cui famiglia gli ha richiesto un risarcimento di 325.000 euro. Il fatto risale al 2012, la sentenza di Cassazione che lo assolve e respinge la richiesta di risarcimento è solo del 2018. • GRAZIANO STACCHIO, benzinaio della provincia di Vicenza. Nel 2015 difende la cassiera di una gioielleria vicino la sua sta-
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Speciale zione di rifornimento. Uccide un malvivente armato di mitra e viene assolto solo nel 2017. Stacchio ha avuto l’onere di 40.000 euro di spese legali. • MARIO CATTANEO, ristoratore 68enne di Casaletto Lodigiano che per un anno, tra il 2017 e il 2018, prima che venisse derubricata come legittima difesa, ha dovuto difendersi dall’accusa di aver ucciso in maniera colposa un rapinatore rumeno. • FRANCESCO SICIGNANO, pensionato di Vaprio d’Adda che si è difeso da un rapinatore albanese di 22 anni. La famiglia della persona rimasta uccisa ha fatto ricorso contro l’archiviazione del fascicolo aperto d’ufficio su Sicignano e ha chiesto un il risarcimento danni. La vicenda penale si è chiusa solo nel 2017. Perché tutti questi guai giudiziari? Secondo chi propone il nuovo testo, fondamentalmente per un punto della vecchia legge, quello che prescriveva la necessità di un rapporto di proporzione tra difesa e offesa (altrimenti la reazione non sarebbe stata configurabile come legittima difesa). Essendo tale proporzione da stabilire a discrezione del magistrato, non era ovviamente scontato che in presenza di una persona uccisa con un colpo alle spalle o al di fuori del luogo nel quale era avvenuto il crimine, non si potesse configurare un “eccesso colposo di legittima difesa” (questa la fattispecie di reato prevista dalla legge). La riforma - che invece introduce il principio per il quale c’è “sempre” proporzionalità tra offesa e difesa nel caso si stia respingendo un’intrusione messa in atto con violenza e minaccia - vorrebbe dunque limitare le situazioni di intervento e di valutazione da parte del giudice. Stabilisce inoltre che: • non sarà più punibile chi agisce in stato di grave turbamento a causa della situazione di pericolo in atto. • non sarà necessario che chi si è intrufolato in casa altrui sia armato. Basterà la minaccia alla propria incolumità o a quella altrui, ai propri beni o a quelli altrui. • non sarà più risarci-
bile alcun danno in sede civile se chi ha reagito è stato assolto in sede penale (eventuali ladri o rapinatori non potranno chiedere i danni). E anche nel caso di eccesso colposo il giudice dovrà calcolare l’indennità in base al modo in cui si è comportato il danneggiato. • verranno inasprite le pene per violazione di domicilio e furto in appartamento. Nel primo caso la pena è innalzata da un minimo di 1 a un massimo di 4 anni (era da 6 mesi a 3 anni). Nel secondo, si passa da un minimo di 4 a un massimo di 7 anni (era da 3 a 6). • chi commetterà un furto in un appartamento avrà la possibilità di godere della sospensione condizionale della pena solo dopo aver pagato l’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa. • riguardo alle spese di giustizia si estenderà il patrocinio gratuito a chi è stata disposta l’archiviazione, il proscioglimento o il non luogo a procedere per fatti inerenti la legittima difesa o l’eccesso colposo di legittima difesa. Tutto ciò sarà sufficiente per mettere la giustizia al riparo dalla cronaca? A voler essere obiettivi, rimangono fondati dubbi. Perché in presenza di un fatto di sangue e di un reato, i giudici dovranno comunque appurare se un eventuale ladro si è introdotto in casa con la forza e se ha
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agito in maniera violenta e minacciosa. L’idea di un giudice che non possa valutare in maniera razionale l’avvenuto e che applichi in modo meccanico ciò che è fissato in un testo di legge, è più propria dei regimi autoritari che delle democrazie. Senza contare che uno dei dubbi posti da giuristi e avvocati riguarda proprio la genericità del testo di legge. Per una fattispecie così delicata di reato (quello di eccesso colposo di legittima difesa) ci si attendeva un testo che precisasse meglio quali comportamenti difensivi configurassero una legittima difesa. In conclusione, il problema giuridico, seppur confinato a una decina di casi l’anno, non è per niente facile da dirimere. Rimane comunque il punto fisso che per esserci difesa deve esserci aggressione e che difficilmente la legge potrà accettare un’equivalenza tra la vita e i beni materiali (persino non solo i propri ma quelli altrui). Esistono infine scenari paradossali che non sono da escludere. Se è vero che la legge tutela il domicilio privato ma anche i luoghi nei quali si svolge la propria attività imprenditoriale, commerciale e professionale, che dire di un supermercato che accoglie migliaia di persone o una mensa di fabbrica dove se ne riuniscono centinaia? Anche in quel caso sarà possibile usare le armi per tutelare la propria incolumità? La legge sulla legittima difesa, dunque, rimarca un cambiamento più di tipo politico-culturale che giuridico. Nelle intenzioni di chi la propone vorrebbe meglio tutelare le parti offese. Nei fatti, se ciò avverrà, è tutto da stabilire. Si tratta di un testo che in maniera un po’ superficiale è stato definito “di destra”. In realtà, l’idea dell’autodifesa e della deroga al monopolio della violenza esercitato dallo stato è più propria delle culture anglosassoni che della destra europea tradizionalmente intesa (lo ha fatto notare lo scrittore e giornalista Buttafuoco). E per restare in tema, ritorna alla mente il famoso passo del Gattopardo: “Se vogliamo che rimanga tutto com’è, bisogna che tutto cambi”.
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Speciale
di Maurizio Carta
Tutelare la difesa e solo l
INTERVISTA AL PENALISTA CLAUDIO CORATELLA SUGLI ASPETTI GIURIDICI E CULTURALI DE
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laudio Coratella è il Name Partner di Coratella - Studio Legale. Lo studio offre consulenza ed assistenza legale, giudiziale e stragiudiziale, nel settore del diritto penale economico, sia in Italia che all’estero. Tre i dipartimenti attraverso i quali si articola: penale generale, penale economico, ambiente e sicurezza. All’associazione afferisce anche un Centro Studi che si occupa dei congressi annuali sul tema della responsabilità da reato degli Enti. A Claudio Coratella, giurista e professio-
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nista di lungo corso, abbiamo chiesto un parere sull’imminente riforma in tema di legittima difesa... Iniziamo da una questione semplice: quanto incideranno i cambiamenti degli articoli 52 e 55 del codice penale sull’istituto della legittima difesa? Facciamo una piccola premessa. Come lei sa, il legislatore in materia penale non fa altro che trasportare nelle norme quelle che sono precise scelte politiche. Una volta si parlava di cristallizzazione della morale, oggi si parla di cristallizzazione delle scelte politiche: è un passaggio epocale. Dunque si tratta di una scelta politica: quella di tutelare dalle aggressioni l’individuo che si trova all’interno del proprio domicilio (inteso in forma estesa perché comprende oltre la casa, l’edificio, il negozio, il distributore di benzina, eccetera). Uno dei grandi problemi processuali che si poneva nella vecchia disciplina era la valutazione dell’equilibrio tra aggressione e difesa. La difesa c’era quando non era eccessiva rispetto all’offesa. Come può ben immaginare, in momenti concitati, con sconosciuti armati dentro casa, riuscire a comprendere se si sta rispettando tale equilibrio è davvero molto complicato. Possono verificarsi tutta una serie di accadimenti che difficilmente possono essere compresi con il senno di poi. Il merito della nuova disciplina è che riduce drasticamente la discrezionalità di valutazione
del giudice, perché in qualche modo dice che chi si difende dentro casa lo fa sempre in maniera proporzionale a chi lo offende. Ovviamente è chiaro che se io invito il mio peggior nemico dentro casa e lo aggredisco, non ci troviamo di fronte a questa fattispecie. Dev’esserci un’intrusione e un pericolo. Alcuni giuristi hanno fatto dei rilievi proprio riguardo alla questione del domicilio. Perché in senso giuridico il domicilio può comprendere la propria attività imprenditoriale, il posto di lavoro, il chiosco che eventualmente si gestisce, eccetera. Ciò significa che domicilio può essere anche un grande supermercato con migliaia di persone dentro o la mensa di una grande azienda. Lei che ne pensa? Secondo me va visto caso per caso. Poniamo il caso di una rapina in un supermercato. Se un vigilantes reagisce al pericolo concreto per tutelare l’incolumità delle persone, perché non applicare la nuova normativa? Non stiamo ovviamente parlando del ladruncolo sotto casa. Credo che poi saranno i giudici ad applicare la norma “cum grano salis”. Io prima ho fatto una premessa: che quando le scelte giuridiche derivano non dalla morale ma dalla politica, da una parte e dall’altra si tende alla strumentalizzazione delle interpretazioni. Io credo che i giuristi debbano interpretare le norme per quello che sono all’interno del contesto giuridico esistente. Basta leggere questa norma per capire che non consente un’interpretazione estensiva. La norma dice chiaramente che per reagire deve esistere un pericolo per l’incolumità delle persone. L’idea che una persona si possa difendere senza star troppo a pensare alle conseguenze di un processo non deve mica coincidere con una licenza di uccidere. Dunque qual è il maggior pregio della nuova legge?
o la difesa
ALI DELLA LEGITTIMA DIFESA Dove c’è troppa discrezionalità arrivano gli abusi o, comunque, le ingiustificate differenze di trattamento. La nuova disciplina evita che in due distinti processi per fatti molto simili si possa approdare in un caso a una condanna e nell’altro a un’assoluzione. Questo è ingiusto ed è accaduto in moltissimi di casi. Con la riforma si tende a dare una visione unitaria e più certezza al diritto. Questo lo trovo corretto. Se poi invece iniziamo a interpretare o ad abusare della nuova normativa, io non sono d’accordo. Stante la nuova normativa, secondo lei, alcuni fatti di cronaca che si sono verificati negli ultimi anni - e che hanno dato vita al dibattito pubblico sulla legittima difesa - avrebbero comportato ugualmente l’approdo a un processo? Alcuni sì, altri no. La legge è idonea a tutelare le persone che hanno reagito ma non bisogna fare disinformazione. Non parliamo del Far West. È chiaro che se inseguo una persona che sta scappando, il pericolo è cessato. Non sto più difendendomi, sto vendicandomi, e la vendetta non può essere tutelata da alcuna norma. In quel caso, non è legittima difesa, è omicidio: lo era e lo sarà. Non bisogna dare il messaggio che da oggi si può sparare liberamente, perché non è affatto così. Io sono molto preoccupato dalla disinformazione in merito che stanno facendo alcuni suoi colleghi. Con la nuova normativa si vuole tutelare la difesa di sé o dei propri cari, non l’omicidio. Questa nuova sensibilità politica è stata genericamente definita di destra. Le chiedo se non le sembra che più che alla destra - così come storicamente è stata intesa in Europa - tale sensibilità non si avvicini piuttosto al mondo anglosassone, dei paesi dove vige la cosiddetta “common law”, dove l’accento è più posto sui diritti individuali che dello stato... Assolutamente sì. Le norme vanno temperate in base alla cultura giuridica di un popolo. Noi facciamo parte di un ambito culturale che ha sempre demandato allo stato la tutela della sicurezza. Addirittura, se ad esempio guarda alla normativa penale del ventennio, lo stato era ancora più accentratore. Quella che cita lei, è inoltre una concezione della “common law” più americana che inglese. In America la difesa dei propri interessi è demandata molto al singolo cittadino. Lì l’istituto della legittima difesa si inquadra in un contesto storico che fino a poco più di un secolo fa contemplava il Far West e i furti di cavalli. In alcuni stati del sud degli Stati Uniti è consentito addirittura sparare nel caso di un furto di auto. In conclusione, di questa legge prenderei ciò che ha di positivo (ridurre la discrezionalità dei giudici) ed eviterei di darne interpretazioni estensive, peraltro tipiche di culture giuridiche che sono lontane dai nostri valori.
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di Antonciro Cozzi
Esteri
Nazionalismo A
made in Romania
lla fine dell’agosto 2018 si è svolta in Romania “La Marcia dell’unificazione”, corteo dei sostenitori della creazione di un unico stato romeno-moldavo. I manifestanti volevano continuare la loro marcia in Moldavia, ma sono stati fermati dalla polizia di frontiera. L’episodio è stato persino causa di un incidente diplomatico: l’ambasciatore moldavo in Romania è stato richiamato in patria dal ministero degli Esteri. Si dirà: un fuoco di paglia, come tanti eccentrici episodi del tempo recente. Tanto più che i manifestanti erano appena tre dozzine di ragazzi, compresi un bambino di sei anni e sua sorella di dodici. Eppure, come nel resto d’Europa, anche in Romania da qualche tempo nazionalismo e sovranismo covano sotto la cenere. Alcuni politici locali, sposando le proposte del “Movimento per l’Unificazione della Romania e della Moldavia”, nato dopo la rivoluzione rumena del 1989, auspicano un’unificazione rumeno-moldava su basi sostanzialmente linguistiche (l’identità tra le due lingue è uno dei principali punti di forza del progetto politico). Il punto è che tutto ciò potrebbe disturbare il quadro di stabilità dei paesi del sud-est Europa. La Romania è uno dei paesi più poveri dell’Unione Europea, con 3 milioni di persone ormai emigrate. La situazione in
Moldavia è ancora più difficile. L’economia è paralizzata, la corruzione è dilagante. Un terzo della popolazione della repubblica risiede all’estero, in particolare nei paesi dell’Unione Europea, dove un’eventuale unificazione rumeno-moldava renderebbe i cittadini moldavi comunitari. Nell’attuale stato di immobilismo e confusione della politica dell’UE, il nazionalismo sta trovando sempre più spazi in maniera preoccupante, minando l’idea di un’Europa orientata verso obiettivi condivisi. La crisi economica e le politiche
LE RIVENDICAZIONI DI UN PAESE CHE ANCORA NON HA FATTO IN FONDO I CONTI CON LA STORIA di austerità hanno indirizzato i voti degli scontenti verso i partiti dell’estrema destra, coinvolgendo non solo la classe operaia, ma anche quel ceto medio che percepisce quotidianamente un degrado del proprio status sociale. I problemi di un’eventuale “Grande Romania” sarebbero soprattutto di tenuta dei rapporti con tutti i vicini. La Bessarabia - regione della Moldavia ceduta forzatamente alla Russia nel corso della seconda guerra mondiale e incorpora-
ta nella Repubblica Socialista Moldava - ha un vissuto cinquantennale passato al di là della Cortina di ferro (con tutto ciò che questo implica dal punto di vista della composizione della popolazione e dei suoi riferimenti culturali). Allo stesso modo, il nazionalismo rumeno dovrebbe fare i conti con la Bulgaria. Con il Trattato di Craiova, firmato nel settembre1940 su imposizione della Germania nazista, il territorio del Sud del Dobrugia (regione sino ad allora amministrata dalla Romania) è stato infatti ceduto ai bulgari. Una parte delle élite romene oggi vuole riottenere quei territori persi, così come tutte le regioni limitrofe con anche sole presenze minoritarie di rumeni. Insomma, anche ad oriente si profila una situazione delicata, che può essere causa di aspre contese tra paesi “a vocazione europea”, come già accaduto nel passato. L’indecisione e la poca lungimiranza dei politici europei possono favorire le fughe in avanti. C’è sempre chi tenta di soffiare sul vento nazionalista per raggiungere i propri obiettivi, specialmente in un momento di scarsa adesione popolare al governo in carica. La recente riforma della giustizia ha portato migliaia di persone in piazza a protestare. Laura Codruta Kovesi, capo della Procura anti-corruzione rumena, è stata rimossa dalla sua carica.
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Esteri
Informazione redazionale
di Antonciro Cozzi
Elezioni e rebus moldavo
Pet Zone
NELLA PICCOLA REPUBBLICA DELL’EUROPA ORIENTALE SI È VOTATO E LA SITUAZIONE È DI STALLO
perto dallo scorso Natale in Piazza Eschilo, Pet Zone è il luogo giusto dove cercare il benessere per il proprio amico a quattro zampe. Con Marco, uno dei due titolari, abbiamo parlato di un mestiere nato dalla passione e dei fantastici prodotti in vendita presso il suo store. Marco da quanto ti occupi di animali domestici? Ho avuto un negozio all’Infernetto per 11 anni. Ho iniziato a fare questo lavoro a causa della mia passione per i cani: portavo i miei in esposizione e li volevo sempre più belli e felici. Ho voluto dunque unire l’utile al dilettevole... Vedo che in negozio hai tante cose utili... Ci occupiamo di alimentazione e gadget: accessori, giochi, eccetera. Dal punto di vista dell’alimentazione posso dire che ormai è un campo talmente vasto, che invito qualsiasi cliente a venire a parlarne con me. Cosa serve a un cane? Avete anche altri tipi di mangime? Il cane è fondamentalmente un carnivoro e ce ne sono molti con diversi problemi. Io posso consigliare un mangime solo se sono informato. Il regime alimentare varia in base alla razza, all’età, alle possibili patologie. Va visto caso per caso. Abbiamo anche prodotti per pesci, per pappagallini e per roditori di compagnia in generale. E per i gatti? Stessa cosa, anzi forse c’è ancora più scelta che per i cani. Abbiamo prodotti per il gatto sterilizzato, quello con problemi renali o urinari, quello che ha molto pelo (per permettergli di non rimettere il bolo). Prodotti in offerta? Ogni mese ce n’è una. Tra un po’ ci sarà una campagna per gli antiparassitari. Studiamo queste iniziative mese per mese. Adesso ne abbiamo una molto vantaggiosa su un mangime che si chiama Dado. Gadget particolari? Ne ho uno appena arrivato e molto molto utile: il guinzaglio con il led dentro. Così se porti il cane in giro la sera o all’imbrunire, non lo perdi mai di vista. Mi parlavi anche di una golosità tutta tua... Abbiamo una linea di biscotti per cani che fa un fornaio del quartiere Prati. Sono fatti al forno e sono talmente genuini che sono adatti anche all’alimentazione umana. Li ho provati io stesso: sono biscottini senza zucchero dal sapore non particolarmente dolce. I cani ne vanno pazzi. Io ne tengo sempre un pacchetto aperto e li testo sugli amici a 4 zampe dei miei clienti. Hanno un grande successo!
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a Moldavia è un’ex Repubblica socialista sovietica indipendente dal 1991, vicina alla Romania dal punto di vista culturale, linguistico e demografico, ma con regioni del suo territorio che hanno avuto una forte impronta russa durante il periodo zarista e sovietico. Il 24 febbraio 2019 si sono svolte le elezioni legislative con un risultato politico finale molto complesso. Nessuna forza si può dire vincitrice, anche se i socialisti filo russi del Presidente Igor Dodon risultano il primo partito con il 31% dei voti. Il filo europeista ACUM (dei leader Sandu e Nastase) con il 26% ha superato i democratici dell’oligarca Plahotniuc, fermi al 24%. Il partito del banchiere milionario Sor ha superato la soglia di sbarramento dell’8%. L’affluenza è Igor Dodon stata di poco superiore al 49%, con un milione e mezzo di votanti. È stata la più bassa percentuale di votanti da quando la Moldavia è diventata indipendente nel 1991. Per la prima volta i moldavi hanno votato con un sistema elettorale misto, metà proporzionale e metà maggioritario con collegi uninominali. Il Partito Socialista mira a ricompattare i legami con Mosca mentre la compagine ACUM, vincitrice nella capitale Chișinău, è una forza europeista, sostenuta da leader come Angela Merkel e Jean-Claude Juncker, con programma incentrato sulla promozione di un sistema politico più trasparente. L’OSCE ha denunciato che le frodi elettorali hanno riguardato tutti e tre i partiti principali. Dodon ha annunciato l’avvio di colloqui con le principali forze politiche. Tra gli scenari possibili: una coalizione tra il partito socialista e il partito democratico di Plahotniuc (comunque filo occidentale), che sulla carta hanno posizioni opposte, ma negli ultimi anni hanno controllato rispettivamente presidenza e governo (esprime il premier Pavel Filip), e secondo le opposizioni hanno collaborato per escluderle dal potere. Altra possibile ipotesi un governo tra socialisti e Acum, perché secondo Dodon “questi due partiti anche se divergenti hanno una cosa in comune: entrambi faranno del loro meglio per cambiare il governo”. Nel caso in cui mancasse una maggioranza chiara per lo stallo dei negoziati, saranno convocate nuove elezioni, il cui esito non si discosterebbe da quello di febbraio secondo molti osservatori.
VIZIARE DI BONTÀ I PROPRI CANI E GATTI
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Esteri
di Maurizio Carta
Ucraina al capolinea I
l prossimo 31 marzo si vota in Ucraina. Il sicuro ballottaggio è previsto per il 21 aprile. Le elezioni, da molti punti di vista, saranno la cartina di tornasole del processo politico avviato cinque anni fa, nell’inverno 2013-2014, quando la piazza di Kiev, aizzata dagli Stati Uniti e dagli interessi di altre cancellerie europee (Germania in primis), ha fatto fuori l’oligarca Janukovič e ha inaugurato l’era del presidente Porošenko (in carica dal giugno 2014). Al tempo, il grido delle masse era “più Europa” e “più democrazia”. Oggi - complici i drammatici dati che riguardano l’economia - quel ciclo sembra decisamente finito. L’Ucraina del 2019 sembra sostanzialmente uno stato in crisi d’identità (ha formalmente voltato le spalle alla Russia, paese con il quale condivide più di mille anni di storia), menomato rispetto a una parte del suo territorio (il Donbass, la regione insorta del sudest, non tornerà) e senza l’importante penisola di Crimea (che nel marzo 2014 ha scelto attraverso un referendum di stare con Mosca). Questo stato semi depressivo ha come ultima cartina di tornasole alcuni fatti che riguardano lo show business. Maruv (Anna Korsun), la vincitrice della competizione volta a designare l’artista che rappresenterà il paese nella prossima edizione dell’Eurovision Song Contest (18 maggio, Tel Aviv, per l’Italia andrà il vincitore di Sanremo, Mahmood) ha detto di “no” ai vincoli che tale impegno implicava. Il problema era un contratto che la obbligava a non esibirsi in Russia, paese nel quale la cantante è conosciuta, ammirata e seguita. Come lei, i secondi e terzi arrivati hanno declinato l’invi-
La cantante ucraina Maruv (Anna Korsun)
Petro Porošenko
Julia Tymošenko
Volodymir Zelenskij
IL PAESE DEI GATTOPARDI SI PREPARA ALLA PROSSIMA IMPORTANTE TORNATA ELETTORALE to. Dunque, nei fatti, il mercato russo è ancora oggi in Ucraina un magnete più forte dell’esibizione in uno show dalle dimensioni mondiali come l’Eurovision Song Contest. Ma veniamo alle presidenziali. Stando ai sondaggi, il presidente uscente, Porošenko, se la batte per il secondo o terzo posto. I maggiori istituti di ricerca demoscopica lo danno in una forbice percentuale compresa tra il 17,5 e il 15%. Appaiata a lui, con circa il 16%, la pasionaria della politica ucraina, Julia Tymošenko, protagonista ormai ventennale della scena pubblica locale (amante a fine anni ‘90 del premier Lazarenko, sodale di Juščenko nella lunga stagione contro Janukovič, in carcere per aver svenduto gli interessi energetici ucraini alla Russia, eccetera). Infine, la “novità”: Volodymir Zelenskij, attore, intrattenitore (nel 2006 è diventato noto vincendo l’edizione locale
di “Ballando con le stelle”), protagonista di una serie tv iniziata nel 2015 nella quale interpreta un professore di storia che diventa presidente ucraino con lo scopo di debellare la corruzione dal Paese. Già, la corruzione, perché ciò che è certo è che dietro ogni candidato ci sia un oligarca. Nel gioco delle matrioske ucraine ognuno ha infatti uno o più sponsor. Così Zelenskij è vicinissimo a Ihor Kolomoyskyi, banchiere, imprenditore energetico, metallurgico e dei media, influente esponente della comunità ebraica ucraina. Stesso discorso per Tymošenko e Porošenko, da tempo prossimi a Rinat Akhmetov, l’uomo più ricco del paese, proprietario della squadra di calcio Shaktar Donetsk. Il presidente uscente è poi oligarca in proprio, essendo gran patrono della Roshen Corporation, grande azienda di dolciumi. Tutto questo per sommi capi. Perché la politica ucraina è sostanzialmente faccenda in mano a circa 50 persone che detengono, da sole, la metà del Pil del Paese (44 milioni di abitanti). I nomi che contano, oltre a quelli già fatti, sono quelli di Pinčuk, Firtaš e qualche altro. Nel paese forse più gattopardesco d’Europa: quello dove, da quasi 30 anni, tutto cambi affinché niente cambi.
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Segnalazioni TA mandate le vostre segnalazioni a:
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Sì, viaggiare! SPESSO I PASSEGGERI NON SONO AL CORRENTE DELLE LEGGI CHE LI TUTELANO. NEL CASO DI CONTROVERSIE CON LE COMPAGNIE AEREE, IL LUOGO GIUSTO DOVE CHIEDERE INFORMAZIONI E FARSI TUTELARE È IL CENTRO EUROPEO CONSUMATORI
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rimavera, tempo di week-end, piccoli viaggetti, turismo legato alle capitali europee. Di solito si va e si torna in pochi giorni, magari sfruttando un ponte. Il tempo è poco: la stagione lavorativa è ancora in corso. Dunque, se accade qualcosa, un qualsiasi disguido, sono guai. Perché un aereo che ritarda o un bagaglio perso fanno la differenza tra il giusto riposo e una parentesi da incubo. Il punto è che, in generale, i passeggeri non sanno a cosa vanno incontro. Me ne sono occupato lo scorso fine ottobre, quando ho avuto la possibilità di sottoporre alcune segnalazioni a Maria Pisanò, esperto avvocato in forza al Centro Europeo Consumatori Italia, un ufficio pubblico con sede a Roma che diffonde informazioni sulla legislazione europea a tutela dei consumatori. Presso il centro, se si è stati vittima di un comportamento poco trasparente da parte di qualche compagnia aerea, è possibile ricevere consulenza e assistenza individuale, nonché presentare specifici reclami. Riguardo al problema, l’Avvocato Pisanò mi ha ricordato alcune norme di scarsa notorietà pubblica: • Se cancellano un volo i passeggeri hanno diritto appena possibile a un volo alternativo nonché all’assistenza in termini di pasti,
bevande e servizi di comunicazione. • Se cancellano un volo i passeggeri hanno diritto al rimborso della somma spesa per il biglietto. • Se cancellano a meno di due settimane si ha diritto a un risarcimento, a seconda della lunghezza della tratta, tra i 250 e i 600 euro. Se si spendono cifre superiori questo tipo di risarcimento non preclude la strada a chiedere di più. La compensazione non è dovuta se sussistono cause eccezionali (chiusura spazio aereo, condizioni meteo, eccetera). • Se l’aereo ritarda più di 5 ore il passeggero può scegliere tra il rimborso e la prosecuzione del viaggio. Superate le 3 ore la compagnia è tenuta comunque a una compensazione pecuniaria. • Se non si parte per overbooking si ha diritto a un volo alternativo più a una compensazione tra 250 e 600 euro. • Se prima del check-in il passeggero rinuncia a viaggiare per qualsiasi motivo, le tasse aeroportuali vanno sempre rimborsate. • Se si rinuncia al viaggio per cause indipendenti dalla propria volontà, l’articolo 945 del codice della navigazione stabilisce che il passeggero ha
sempre diritto al rimborso. • Se il bagaglio viene perso e non restituito entro 21 giorni, il passeggero ha diritto al risarcimento (previa prova del contenuto della valigia). • Se il bagaglio viene restituito entro 21 giorni, è possibile chiedere il rimborso per eventuali spese sostenute. • Se il bagaglio è danneggiato il risarcimento va chiesto entro 7 giorni. Queste e molte altre sono indicazioni utili che molto spesso chi viaggia non conosce. Il mio consiglio, se accade un disguido di questo tipo, è di rivolgersi al Centro Europeo di Assistenza ai Consumatori. Il sito è www.ecc-netitalia.it.
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di Penelope Salomone
Il trionfo dei sensi.
Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA, PALAZZO BARBERINI, FINO AL 16 GIUGNO
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er la prima volta si espone al pubblico l’Allegoria dei cinque sensi, opera dei fratelli Gregorio (1603-1672) e, del più celebre, Mattia Preti (1613-1699) . Per anni nel deposito del Circolo ufficiali delle Forze Armate, la monumentale tela, d’impronta caravaggesca, è stata restaurata grazie al finanziamento dello studio legale Dentons: un network di novemila e più avvocati sparsi per 170 sedi in 75 paesi. Nel dipinto vari personaggi in una locanda romana alludono ai sensi: un gruppo di musici all’udito, un uomo che fuma la pipa all’olfatto, alcuni commensali che sorseggiano il vino al gusto, una zingara che legge la mano e un ladro che sfila un portafoglio al tatto. Insieme all’Allegoria, altre undici creazioni eseguite in autonomia o a due mani dai fratelli Preti misurano la distanza tra il diligente mestiere di Gregorio e l’impetuoso talento di Mattia. Ogni mercoledì - prendete nota - alle cinque pomeridiane i due curatori Alessandro Cosma e Yuri Primarosa illustreranno personalmente il percorso espositivo ai visitatori. Tra le numerose iniziative collaterali: conferenze, visite animate e laboratori didattici per i più piccoli. INFO: www.barberinicorsini.org.
Rubens, Van Dyck, Ribera. La collezione di un principe PALAZZO ZEVALLOS STIGLIANO, NAPOLI, FINO AL 7 APRILE
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n via eccezionale, ritorna a Napoli la prestigiosa collezione appartenuta, prima di essere dispersa, alla famiglia Vandeneynden, lunga stirpe di mercanti e finanzieri fiamminghi che nel Seicento abitò nella sontuosa dimora di via Toledo. Trentasei i capolavori esposti nelle stesse sale dove a lungo sono stati custoditi nel tempo. Fra questi, alcuni dipinti mai esposti in Italia come, tra gli altri, La merenda di Jan Miel proveniente dal Prado e la Tentazione di Adamo ed Eva di Vincenzo Gesualdo. Da non perdere. INFO: www.gallerieditalia.com.
Arte e Cultura
Le maschere arcaiche della Basilicata. Il mito rivisitato
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e tradizioni e la bellezza del territorio lucano affiorano nelle opere - trentotto tra maschere e sculture realizzate dall’artista materano Nicola Toce, artista esperto nell’uso delle antiche tecniche di lavorazione e decorazione della cartapesta e dell’argilla. Volti antropomorfi, animali fantastici, creature magiche rispecchiano i paesaggi rupestri, i fitti boschi, i suggestivi calanchi, le città d’arte e i borghi
MUSEI DI VILLA TORLONIA - CASINA DELLE CIVETTE, FINO AL 28 APRILE
storici, cornice di riti e miti ancestrali della Basilicata. Il percorso espositivo - a cura di Francesca Romana Uccella - conduce altresì alla scoperta di un patrimonio folcloristico di particolare valenza antropologica e culturale: le maschere tuonanti di Aliano, l’orso di Teano, il domino di Lavello, la foresta che cammina a Satriano, le figure bovine di Tricarico, le personificazioni dei mesi di Cirigliano, i campanacci di San Mauro Forte, i Cucibocca di Montescaglioso. Non mancheranno stimoli e curiosità che, forse, indurranno più di un visitatore ad intraprendere un viaggio nella Regione proprio nell’anno di Matera Capitale europea della cultura. INFO: www.museivillatorlonia.it www.museiincomune.it www.basilicataturistica.it
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Vincent Cassel con la moglie Tina Kunakey
Spettacolando
di Barbara Zorzoli
TINA KUNAKEY, NUOVA MOGLIE DI VINCENT CASSEL, HA PARLATO PER LA PRIMA VOLTA DI MONICA BELLUCCI
Vincent:
passato e presente
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iusto la scorsa estate, Monica Bellucci molto velatamente e con il suo famoso savoir-faire, senza fare nomi e cognomi, aveva dichiarato (a Elle France) di non vedere “le ragazze giovani come rivali in amore”, ma al contrario di provare per loro “infinita tenerezza” per poi chiosare con un bel: “Mi ci vedreste al fianco di un ventenne, anche se molto bello? Io lo vedrei come un figlio”. Qualsiasi riferimento (era) è puramente casuale. E il fatto che l’ex Vincent Cassel avrebbe sposato l’allora 21enne Tina Kunakey, una manciata di settimane dopo le dichiarazioni, è stata chiaramente una pura coincidenza. Perché da circa tre anni, ovvero da quando Vincent e Tina hanno reso pubblica la loro frequenta-
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captato dai radar social di Elle France, l’attuale Mrs Cassel ha voluto rendere pubblica tutta la sua stima per Madame Bellucci (per 17 anni al fianco di Vincent e mamma delle sue due figlie) scegliendo di rispondere a una domanda del Q&A di Instagram dedicata proprio al suo parere (estetico) sulla ex moglie di suo marito. “Pensi che Monica Bellucci sia bella?”, chiede un internauta coraggioso. Tina risponde “Sì” con un font oversize che sembra quasi urlato a voce alta. Una risposta semplice, sincera, di classe, che sembra aver placato (per un po’) la malsana curiosità di chi ha sempre pensato (e sperato) in un rapporto burrascoso tra prime donne. In realtà tutta l’acredine di Tina sembra essere ben indirizzato contro gli haters che non perdono occasione di colpire, e che trovano nei social e nel gioco al buio “delle domande” terreno fertile dove proliferare.
zione (è arrivato prima il matrimonio e poi la gravidanza), oltre alla tiritera continua sulla differenza d’età (carte d’identità alla mano si assesta sui 30-31 anni: hanno iniziato a tubare che lei aveva 18 anni e lui 49), la domanda che tutti si fanno in realtà è un’altra: ma Tina Kunakey e Monica Bellucci si conoscono, si odiano, si amano, si sono tirate i capelli almeno una volta… oppure amano tenersi per mano durante il saggio di danza delle piccole Deva e Leonie? La risposta potrebbe essere finalmente (in Monica Bellucci parte) arrivata. Come
Informazione redazionale Fiorire di benessere con Hibiscus
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ibiscus è la sublimazione del corpo, il punto del Centro Sportivo Babel dove coccolarsi e prendersi cura di sé. Dentro il Centro Estetico, a dirigere uno staff, c’è Laura Meneghello, titolare con anni d’esperienza alle spalle. Con lei abbiamo parlato della proposta di benessere di Hibiscus... Laura mi sembra un posto davvero grande... Sì, è un centro di 400 metri quadri con tredici cabine, di cui una bellissima cabina spa per un percorso di coppia di due ore (massaggio di coppia e un bagno detox con i sali del Mar Morto accompagnato da una tisana relax). C’è il parrucchiere e il solarium con doccia solare ed esafacciale. Qui possiamo permetterci di offrire il meglio. Ci prendiamo cura dei nostri clienti offrendo vari servizi per viso e corpo, come l’ossigenoterapia che personalmente pratico da tanti anni: un trattamento che dà tantissimi benefici. Si ossigenano i tessuti in profondità e si proteggono persino i grandi organi dalle malattie. L’ossigenoterapia conferisce luminosità e idratazione, dà la possibilità di una migliore abbronzatura, permette di assorbire nella misura del 20% in più i prodotti estetici. È un trattamento di benessere ed estremamente rilassante. Poi facciamo la radiofrequenza per combattere la lassità cutanea e distendere i lineamenti, la mesoterapia non invasiva per le adiposità localizzate ed il laser a diodo per l’epilazione definitiva (quest’ultimo a prezzi molto competitivi). Che ruolo hai in questa struttura? Innanzitutto faccio consulenze: valuto lo stato della pelle del cliente e consiglio il trattamento più idoneo. Poi coordino una squadra di estetiste qualificate, parrucchiere qualificate e consulenti, quali un chirurgo plastico che fa medicina estetica, un nutrizionista e un podologo. Cerco di dare servizi che riguardano il benessere a 360 gradi. Ti avvali anche di prodotti particolari? Nel 2008 ho sposato i prodotti Oriri e non ho più cambiato perché li trovo inarrivabili. Parliamo di altissima qualità. Ho l’esclusiva Oriri per il centro Italia, chi vuole i prodotti li trova da me, in Costa Smeralda e negli Emirati Arabi. Sono classificati come “dermocosmeceutici”, sono ristrutturanti per il tessuto cutaneo. Qualche promozione? Le facciamo con ricorrenza. Facciamo anche pacchetti ad hoc.
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Correre per istinto
È
di Paolo Ferrini
Questione di Cilindri
INTERVISTA AD ANDREA COLA, GIOVANE PROMESSA DELL’AUTOMOBILISMO ITALIANO
praticamente impossibile strappargli un qualsiasi volante dalle mani. Da quando, ancora bimbetto, indicava al papà un kart dicendo: «Vojo tello!». Che si tratti di kart, di un’auto di serie, di una monoposto oppure di un simulatore di guida non fa alcuna differenza. Per Andrea Cola, 20 anni il prossimo giugno, la passione per la guida sportiva è nel DNA. Probabilmente ereditata dal padre Massimo, oggi suo tifoso numero uno. Ed in pista i risultati si vedono. Eccome! Andrea, partiamo dai risultati, come va in pista? «Per il secondo anno consecutivo - cosa mai riuscita ad un pilota italiano - ho vinto i campionati FIA-CEZ e AMF di Formula 3 che consegnano rispettivamente i titoli di Europa Centrale e Austria.» Finora hai bruciato le tappe. A 12 anni il Campionato Regionale Lazio go-kart categoria 125 Junior. Nel giugno 2016 il debutto con le monoposto del F2 Italian Trophy di Formula Abarth (secondo posto di classe). Nel 2017 la tua prima vera stagione agonistica con una Dallara F312 motorizzata Mercedes del Monolite Racing Team. Come vivi la tua crescita da pilota? «Probabilmente nel 2017 ero un po’ un oggetto misterioso e gli avversari mi avevano un po’ sottovalutato. Io stesso, in fondo, non avrei immaginato assolutamente un epilogo di stagione così brillante. Li ho presi di contropiede! Nel 2018, svanito l’effetto sorpresa, le cose sono andate molto diversamente. In un certo senso ero l’avversario da battere - per di più italiano! - e anche per questo non mi hanno risparmiato nulla. È stata molto dura, ma alla fine abbiamo vinto noi, e questa è la vera cosa che conta.» In Formula 3 il salto è stato precoce e repentino. Com’è andata? «Il salto in F3, dopo poche gare in F.Abarth, non è stata un’idea mia ma di Rudi Mariotto, team manager di Monolite Racing, e ov-
viamente di mio padre Massimo che è il mio maggior tifoso. Mi dissero che ero pronto e provai. Non dimenticherò mai il giorno in cui sono sceso per la prima volta in pista sul circuito di Adria al volante della mia Dallara F312, che io ho soprannominato Toruk: il feeling che ho provato sin dai primi metri è stato incredibile: era la monoposto più bella del mondo. Arrivai a Misano ad aprile 2017 tra lo scetticismo generale, che però durò molto poco. Il mio esordio a Misano fu una delle mie gare più belle, combattuta, con una durissima battaglia a tre che mi portò ad essere primo a un giro dal termine, poi... poi la mancanza di esperienza mi fece commettere due errori: prima arrivai lungo e fui sorpassato di nuovo, e successivamente, nella penultima curva prima del traguardo intravidi una porta aperta che... non c’era! Inevitabile il crash con chi mi precedeva, ed entrambi non finimmo la gara a pochi metri dalla bandiera a scacchi.» Andrea non si è certo pentito di questa decisione visto che nel 2017 e nel 2018 non solo ha vinto due campionati, ma ha avuto la possibilità di correre su grandi circuiti internazionali come Brno, Hockenheim, Hungaroring, Imola, Lausitzring, Monza, RedBull Ring e acquisire così un bel bagaglio di esperienza. In questo contesto di crescita due perle sono senza dubbio il fatto di essere stato il pilota più veloce in assoluto della stagione 2017 sul circuito di Vallelunga coprendo un giro alla media di 164,817 km/h e di avere stabilito il record assoluto del circuito croato di Rijeka-Grobnik (il record precedente resisteva da 30 anni ed era stato stabilito nel 1988 da “un certo” Keke Rosberg su McLaren-Honda F1…).
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Informazione redazionale
Un anno di Cartoeventi APPUNTAMENTO AL 6 APRILE!
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lessandra e Ornella portano avanti la loro attività con passione e attenzione. Cartoeventi è diventata una piccola realtà di Casal Palocco. Un anno dall’apertura è un traguardo che va festeggiato a dovere e una chiacchierata con le titolari diventa così l’occasione per apprendere tante informazioni utili... Di che vi occupate? Siamo una cartoleria che ha tutto ciò che riguarda la scuola, l’ufficio, il tempo libero e l’oggettistica per le feste. Offriamo servizi fotocopie, fax, stampe, rilegatura, battitura testi, plastificazioni. Articoli di ogni età da 0 a 99 anni. Come festeggerete un anno di attività? Con una festa di sconti che durerà un giorno intero! Sabato 6 aprile ogni prodotto avrà un bollino di sconto. Le riduzioni di prezzo si aggireranno tra il 10 e il 50%. Ogni tre acquisti, quello meno caro verrà pagato la metà. Oltre ai servizi di cui abbiamo parlato, che prodotti vendete? Siamo Bic Boutique, abbiamo Belle arti e tutto per il disegno tecnico. Abbiamo tanti tipi di palloncini da gonfiare ad elio, candele e un grandissimo assortimento di biglietti d’auguri: laurea, compleanni, generici, pensione, eccetera. Ci sono anche novità in vista? Assolutamente sì. A breve da noi si troveranno i prodotti Djeco, un’azienda con la quale siamo orgogliose di collaborare perché realizza giochi volti a stimolare tutti i sensi (giochi di tattica, apprendimento, osservazione, memoria, cooperazione e tanto altro). Infine, un’anticipazione per settembre: avremo linea scuola Fortnite!
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PASSATO E PRESENTE IN ARCHITETTURA: UNA STORIA INGOMBRANTE COME IL RITMO DELLA PRIMA MEGALOPOLI DEL MONDO
di Antonciro Cozzi
Viaggi
Shanghai
la città dei mille stili S
hanghai, chiamata in breve “Hu” Giardino del Mandarino Yu o “Shen”, è una delle quattro città municipali della Cina, organismi politico-amministrativi che godono dello “status” di provincia. Con i suoi 32 milioni di abitanti, è la metropoli più popolosa della Cina e del mondo. Durante la dinastia Qing, in seguito a due importanti cambiamenti politici, Shanghai divenne uno dei più importanti porti di mare nella regione del delta del Fiume Azzurro. Il primo riguarda l’ascesa dell’imperatore Kangxi, che nel 1684 rovesciò la precedente dinasta Ming, revocando il divieto per le navi di andare nell’oceano, in vigore dal 1525. Il secondo riguarda l’imperatore Yongzhung, che nel 1732 le conferì il controllo delle operazioni doganali per il commercio estero. Durante la prima guerra dell’oppio (18391842), le forze britanniche occuparono la città. La guerra si concluse con il Trattato di Nanchino, che permise agli inglesi di aprire nuove tratte per il commercio internazionale, accrescendo agli occhi degli occidentali il potenziale economico e commerciale della città. Oggi Shanghai è una metropoli in continua evoluzione, centro economico della Cina e punto di riferimento dell’economia mondiale. È stata definita la “Parigi d’Oriente” per la bellezza del suo patrimonio architettonico, per le sue ampie vie e per la vitalità che l’anima. Il “Bund”, un lungo viale che si dipana parallelo alla riva del fiume Huangpu”, è ricco di numerosi edifici dell’inizio del XX secolo: una galleria di creazioni che spazia dallo stile neoclassico del palazzo della HSBC all’Art déco del
Peace Hotel e della Sasson House. Grazie all’intensa attività edilizia tra il 1920 e il 1930, l’Art déco ha lasciato un’impronta forte sulla città. L’ungherese-slovacco Làszlò Hudec fu uno dei più famosi architetti che vi lavorarono (siamo tra il 1918 e il 1947). Nel corso dei successivi anni della Repubblica popolare Cinese, giunsero in città molti architetti sovietici, lasciando molte testimonianze di stile neoclassico sovietico. Ma Shanghai è anche espressione dell’architettura moderna. Negli ultimi anni sono stati eretti numerosi grattacieli, maestosi di giorno e stupendi nelle ore serali, quando si riempiono di luci multicolori. I più ammirati sono lo Shanghai Tower (632 metri, secondo
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Scienze
Pagoda Longhua
grattacielo per altezza del mondo), lo Shanghai World Financial Center (492 metri), la torre televisiva Oriental Pearl Tower. Ma Shanghai non è solo grattacieli. Tra i monumenti più interessanti c’è il Giardino del Mandarino Yu, risalente al 16° secolo: un luogo fatato, pensato secondo i canoni costruttivi del periodo della dinastia Ming, circondato
da corsi d’acqua, ponti e rigogliosa vegetazione. C’è poi il Tempio del Buddha di Giada, che conserva due statue di Buddha in giada bianca, una vera rarità. Altri splendidi esempi dell’architettura cinese sono il Tempio Longhua con una pagoda di sette Tempio del Buddha di Giada piani (il più grande centro buddista di Shanghai), gli innumerevoli Buddha dorati e le costruzioni giallo ocra. A pochi chilometri a sud di Shanghai si trova il Villaggio Fengjing, in cui, tra tipiche costruzioni cinesi e imbarcazioni a remi, si rivive ancora l’atmosfera della Cina profonda, persa nel tempo, con botteghe di artigiani, tessitori e pescatori affacciate sui canali. A Xintiandi, area dell’ex concessione francese, si può infine ammirare un pezzo di storia del ‘900: l’edificio sede del Primo Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese. Per il turista, insieme al museo più famoso della città, il Bowuguan, dove sono conservate magnifiche collezioni di arte e antichità cinesi, si tratta di un must. Insomma, la visita di Shanghai è un’esperienza affascinante, perché permette di spaziare tra passato e presente senza che il primo fagociti il secondo. Perché la frenesia e il dinamismo della metropoli hanno un sapore unico. Lasciando addosso la sensazione che si è davvero all’interno dell’epicentro del mondo contemporaneo. Fengjing
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di Gaetano Gaggiottino
Eureka! La zanzara geneticamente modificata
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i avvicina l’estate e la zanzarofobia è un problema comune. Da anni anche la comunità scientifica sembra averlo preso sul serio, specialmente per le ricadute che può avere in connessione con la malaria. Così, nel Polo di innovazione Genomica Genetica e Biologica di Terni, sono in corso alcuni esperimenti su esemplari geneticamente modificati di zanzare anofele. Le uova degli insetti sono arrivate dall’Imperial College di Londra. Il loro dna è stato modificato in modo da rendere sterili le zanzare di sesso femminile. Gli esemplari volano e si riproducono in condizioni climatiche simili a quelle tropicali. Tempo dell’esperimento: sei o sette mesi, ovvero il periodo nel quale la reazione a catena che rende sterili le femmine dovrebbe portare all’annientamento della popolazione, dunque dei problemi connessi alla malattia. Il progetto “Target Malaria” è sponsorizzato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates. Sono in corso studi per capire se questo tipo di eradicazione dell’insetto può causare danni ad altre specie.
Benessere e salute: Italia sul podio
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agenzia Bloomberg ha recentemente preso in considerazione 169 economie sparse nel mondo per capire il loro rapporto con la salute fisica. Ne è uscita una classifica che tiene conto di diversi fattori: abitudini alimentari, qualità dell’aria, qualità dell’acqua, efficienza del sistema sanitario, eccetera. Stando dunque a Bloomberg, l’Italia è al secondo posto, dietro la Spagna e davanti l’Islanda. Poi il Giappone e tutti gli altri. Lontana la Francia, classificatasi ben dieci posizioni indietro.
Terra trovata sulla Luna T
ra i tanti reperti, sulla Luna è stato trovato e riportato a casa dalla missione Apollo 15 (agosto 1971, la quarta ad allunare) un pezzo di roccia grande come un pallone da basket del peso di 9 kg. Recentemente le analisi fatte da alcuni specialisti del Lunar and Planetary Institute di Houston hanno rivelato che il frammento in questione risale ad almeno 4 miliardi di anni fa ed è molto probabilmente un pezzo della nostra stessa Terra. Si tratta di una scoperta importantissima perché, ad oggi, i frammenti più antichi del pianeta a disposizione di geologi e ricercatori sono di molto poco più vecchi: circa 4,4 miliardi di anni. Soprattutto, non sono così grandi. Il reperto potrà dunque dare un contributo a capire come fosse la nostra Terra non molto dopo che si è formata.
La leggenda dei colori del Capodanno cinese
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a festa è passata da poco più di un mese. Quest’anno è caduta il 5 febbraio. Secondo un’antica leggenda, i colori che vediamo esposti durante il capodanno cinese hanno una precisa ragione. Si racconta che nel mare vi fosse un mostro che una volta l’anno emergeva per mangiare esseri umani. Ma un vecchio uomo pensò di spaventare il mostro con fragorosi petardi, luci delle candele sulle finestre e decine di foglietti rossi sulle porte delle case. Così il mostro non tornò più ma rimasero i colori del Capodanno cinese.
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Musica
di Penelope Salomone
Classica primavera
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ra gli appuntamenti musicali di questa primavera capitolina, spiccano i concerti dell’Accademia Filarmonica Romana, che porta al Teatro Argentina due fuoriclasse del violoncello. Enrico Dindo Giovedì 4 aprile sarà la maestria di Enrico Dindo a catturare l’attenzione dei musicofili. Con lui si esibirà il giovane percussionista Simone Rubino, Premio Abbiati 2018, osannato dai critici più esigenti. Il programma prenderà le mosse da Bach e sconfinerà ai nostri giorni, passando per il tango di Piazzolla e la musica del Novecento, sino alle due prime assolute di Carlo Boccadoro e Stefano Molinelli. Giovedì 11 aprile è la volta di Mario Brunello e il Coro del Friuli Venezia Giulia. Il celebre violoncellista suonerà un “Maggini” del Seicento. Sul palco risuoneranno anche le note di Bach, dell’australiano Peter Sculthorpe, del cantautore e poeta Leo FerSim one Rubino ré, di John Tavener, di Valter Sivilotti e di Arvo Pärt. Mentre nella sede della Filarmonica (via Flaminia 118) proseguono le varie rassegne lanciate dall’istituzione romana: “Chopin e”,“Assoli”, dedicata alla musica d’oggi e le “Lezioni di musica” condotte da Giovanni Bietti. Info su www.filarmonicaromana.org. Dallo scorso febbraio è ripartito altresì il festival “Un organo per Roma”, ideato sei anni fa dal maestro Giorgio Carnini e promosso da Camerata Italica, per segnalare l’assenza dello strumento all’Auditorium Parco della Musica, che tuttora ne è ancora sprovvisto. I concerti, gratuiti, si tengono al Conservatorio di Santa Cecilia (via dei Greci, 18) e nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano (via dei Fori Imperiali, 1). Nella rassegna di quest’anno, che si protrarrà fino al 10 maggio, l’organo si apprezza in versione classica come nell’integrale delle Sonate di Mendelssohn o, nella serata in ricordo di Luis Bacalov, nell’originale melologo (testo letterario e accompagnamento musicale) “Mi Buenos Aires perdido: la doppia nostalgia”, testo di Cesare Mazzonis recitato da Andrea Giordana, musica di Giorgio Carnini, con il complesso di tango El Malandrìn. Info su: www. conservatoriosantacecilia.it. Mario Brunello
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Salute e Benessere
di Sveva Guerreri
Strada in discesa per un vaccino contro l’acne NUOVE SCOPERTE RENDONO GLI SCIENZIATI OTTIMISTI: PRESTO SARÀ POSSIBILE DEBELLARE I BRUFOLI
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n volto con tanti brufoli spesso provoca disagio e insicurezza. L’acne denominata “vulgaris” riguarda quasi 9 adolescenti su 10, nonché molti adulti. Questa patologia, il più delle volte, è fonte di bassa autostima tra i giovani. È vero: non è una malattia grave. Ma gli effetti psicologici possono essere molteplici e profondi. In base a uno studio pubblicato l’anno scorso dal British Journal of Dermatology, chi soffre d’acne presenta un maggior pericolo di ammalarsi di depressione. Oggi, però, la ricerca scientifica ha fatto un nuovo passo avanti per la realizzazione di un vero e proprio vaccino contro questa comune malattia della pelle. Ad essere coinvolti nel lavoro sono stati i ricercatori dell’Università della California (San Diego), del National Central University di Jhongli (Taiwan) e della Brandenburg Medical School Theodor Fontane di Dessau (Germania). Fino a poco tempo fa la comunità scientifica era concorde nel ritenere che l’acne è in parte prodotta dal batterio “Propionibacterium acnes”, che si trova sulla nostra pelle, all’interno dei follicoli piliferi. A questo batterio sono correlati diversi disturbi dermatologici, come appunto i brufoli. Tuttavia il “P. acnes” fa parte del tessuto naturale della nostra pelle, quindi qualsiasi terapia contro l’acne, che miri ad eliminare completamente questo batterio, giocoforza interferisce con la salute generale dell’epidermide. L’equipe di San Diego, diretta dal dottor Eric C. Huang, sarebbe riuscita ad aggirare l’ostacolo, focalizzando l’azione del vaccino non sul batterio stesso, ma sulla proteina tossica che i “P. acnes” producono sulla nostra pelle. Tale proteina è la principale agente dei processi infiammatori che portano all’acne. Giunti a questo punto, il vaccino sarebbe quindi in grado di proteggere la salute dei batteri, insistendo la sua azione solo sulle secrezioni. All’inizio della ricerca, gli studiosi hanno compreso come il fattore “Camp”, una tossina secreta proprio dai batteri “Propionibacterium acnes”, possa dare risposte infiammatorie e, in seguito, hanno cercato di capire se fosse possibile bloccare e ridurre l’infiammazione attraverso anticorpi in grado di neu-
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Eric C. Huang
tralizzare questo fattore. Questo studio ha così costruito un fondamentale tassello per l’immunoterapia dell’acne. I ricercatoti hanno così osservato sul campo che, applicando anticorpi al fattore “Camp”, diminuiva notevolmente la risposta infiammatoria. I risultati della ricerca sono stati pubblicati recentemente sul “Journal of Investigative Dermatology”, dove Huang spiega i progressi del suo studio e gli esiti dei primi test fatti sulle cavie, che hanno dato un risultato positivo. È “una scoperta importante che apre la strada a nuovi scenari. Questo processo, una volta convalidato da una sperimentazione clinica su larga scala, avrà un grande impatto per le centinaia di milioni di persone che soffrono di acne vulgaris”, chiarisce Eric C. Huang. Ora però c’è da fare un altro passo avanti: gli studi futuri si concentreranno sullo sviluppo di un vaccino che sia sicuro ed idoneo all’organismo umano.
di Penelope Salomone
Salute e Benessere
L’illusione di poter sempre diventare papà P er calo di natalità, il Lazio si classifica al 6° posto tra le regioni italiane. I neonati laziali sono passati da 46.970 nel 2016 a 44.573 nel 2017, raggiungendo così il minimo storico dall’Unità d’Italia. Spesso per spiegare i fenomeni di denatalizzazione vengono invocate cause sociologiche (età avanzata delle gravidanze a causa dell’inserimento della donna nel
POCA PREVENZIONE E MOLTA IGNORANZA. INTANTO LE CULLE SONO SEMPRE PIÙ VUOTE... mondo del lavoro, adolescenza protratta sino all’età adulta, mobilità e precarietà del lavoro, eccetera). Tuttavia, non sempre le culle sono vuote e rimangono tali perché le coppie non desiderano diventare genitori. Ad abbassare il tasso delle nascite concorre altresì l’aumento dei casi di infertilità e dei fattori di rischio che determinano questa condizione patologica. “Le coppie cercano un figlio sempre più tardi e gli uomini in particolare non hanno una cultura della prevenzione.
Trascurano la salute andrologica e quando vien voglia di allargare la famiglia spesso è tardi”: questo ci dice lo specialista milanese Fabrizio Ildefonso Scroppo, tra i relatori al Corso in Seminologia, promosso da Alessandro Palmieri, presidente della Società italiana di Andrologia, che ha visto la partecipazione, a Roma, nella Clinica Sanatrix, di numerosi medici specialisti e biologi (si è trattato di una due giorni - gli scorsi 10 e 11 febbraio – di intense discussioni, esercitazioni prati-
Fertilità: questa sconosciuta
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o scorso 19 febbraio il Ministero della Salute ha presentato a Roma uno studio nazionale sulla fertilità. Stando ai numeri, la consapevolezza che esista un problema è pressoché assente nella popolazione italiana. Sono state intervistate più di 21.000 persone tra i 18 e i 49 anni. Di queste, solo il 5% delle donne è consapevole che dopo i 30 anni le possibilità biologiche di una donna di avere un figlio scendono drasticamente di anno in anno (si pensa che questo accada dopo i 40). Lo stesso vale per l’uomo: l’87% egli uomini è inconsapevole che esista un orologio biologico.
che e tanta teoria). “Prevenire l’infertilità maschile - continua Scroppo - è semplice: basterebbe una visita specialistica periodica con esame obiettivo, ecografia testicolare e analisi del liquido seminale, il cosiddetto spermiogramma”. Un’opinione che vede d’accroso il professor Salvatore Sansalone, urologo e andrologo operativo in diverse città italiane, il quale sottolinea: “La mancata prevenzione e la soluzione di problemi come varicocele, testicolo mobile e torsione porta alla lunga allo scadimento della qualità del seme e ad un percorso obbligato verso la procreazione medicalmente assistita (Pma), strada più lunga, complessa e costosa”. D’altra parte, sottolinea lo specialista, “in Italia si eseguono circa 63mila cicli di Pma ogni anno, ma non tutti si concludono con una gravidanza”. Durante il corso si è anche parlato di crioconservazione del liquido seminale, in caso di tumori e patologie gravi. Un’opportunità che, prima di intraprendere il percorso terapeutico, consente ai pazienti di non rinunciare ad una possibile futura paternità.
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XNews
NOTIZIE DAL MUNICIPIO X
di Antonciro Cozzi
La spiaggia degli sposi: più che sulla sabbia, sulla carta
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ra il 31 ottobre del 2017 e l’assemblea capitolina votava una delibera in base alla quale si istituivano nuovi luoghi per la celebrazione dei matrimoni e delle unioni civili. Nel provvedimento era prevista una “casa comunale” sul Lungomare Toscanelli - davanti la ex colonia marina Vittorio Emanuele III - presso la quale sarebbe stato possibile contrarre matrimonio. In sostanza, si trattava di permettere di fare le nozze sulla spiaggia: un’ipotesi che, stando alla maggioranza 5 Stelle, era già caldeggiata e richiesta da molti cittadini. Bene, da quel giorno, a ridosso delle elezioni del 19 novembre 2017 (vinte sempre dal Movimento 5 Stelle), è passato un anno e mezzo. E non è anda-
ta esattamente come immaginato. Si sosteneva che la delibera andasse approvata in fretta perché i lavori si sarebbero ultimati per giugno. Ad oggi, purtroppo, della “casa comunale” nemmeno l’ombra. Stessa cosa per i matrimoni e le richieste: pari a zero, visto che nel luogo previsto non è stata mossa una foglia e i lavori non sono minimamente iniziati. Lo scorso 11 gennaio l’Assessore al bilancio Lemmetti, rispondendo a un’interrogazione sulla vicenda, ha dichiara-
L’esposizione di Andrea Romani
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l 22 febbraio si è inaugurata un’esposizione delle opere dell’artista contemporaneo Andrea Romani, il quale produce creazioni artistiche di natura astratta empaticoemozionale su tela, legno e vetro. I pezzi sono realizzati per ambientazioni personalizzate e studi professionali. Le opere uniche sono visionabili presso il Patio Antico oppure la Frimm, piazzale Filippo il Macedone, Le Terrazze (Casal Palocco).
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to che è tutto fermo perché esistono non meglio precisati problemi con il demanio. Forse, una delle questioni riguarda la delimitazione dell’area, che non è stata minimamente precisata nella delibera. Stessa cosa per le possibili entrate del X Municipio, che avrebbe dovuto gestire la “spiaggia degli sposi” con i fondi derivanti dalle rette che gli sposi stessi avrebbero dovuto pagare per le cerimonie. Insomma, in Campidoglio si è parlato del nulla perché prima della delibera nessuno si è preoccupato di verificare la fattibilità del provvedimento.
CENTRO GIANO: LA REGIONE SI MUOVE
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a manutenzione dei fossi di Ponte Ladrone e del Fontanile, presso il Centro Giano, è una questione seria, della quale la Regione ultimamente sembra essersi fatta carico. Una commissione alla quale hanno aderito Acea, Comune di Roma, Cbtar e comitati cittadini ha finalmente iniziato a sbrogliare il nodo delle competenze. Tutto ciò al fine di evitare i continui rimpalli e l’immobilismo finale. D’altra parte l’intervento della Regione (dicembre 2018) sui Fossi ha evidenziato un deterioramento delle gabbionate che ha portato all’interruzione dei lavori. Ponte Ladrone è oggi in disuso perché è infestato da rifiuti di ogni genere e vegetazione. A ciò si aggiungono le acque meteoriche che arriveranno da ben 200 nuovi appartamenti ultimati in zona. È tempo che Centro Giano abbia un assetto idrogeologico governato in base a competenze certe. Il rischio di allagamenti seri è più che fondato.
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Budget e Ricette
di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)
Arriva la primavera in tavola QUESTO MESE CI DEDICHIAMO ALLE VERDURE DI STAGIONE! FINALMENTE DAI FRUTTIVENDOLI TROVIAMO COLORI E SAPORI NUOVI. DEVO DIRE CHE L’ARRIVO DEL SOLE AIUTA, PER CUI VI PROPONGO TRE PIATTI DELLA GIUSTA LEGGEREZZA E UNA RICETTA AUTENTICAMENTE DIETETICA DI MIA NUORA VALENTINA. INSOMMA: È TEMPO DI METTERSI IN FORMA. SPERO CHE TUTTO SIA DI VOSTRO GRADIMENTO. AL PROSSIMO MESE!
ZUCCHINE RIPIENE DI CARNE
Ingredienti • 6 zucchine • 500g di carne trita mista (manzo e maiale) • 3 cipolle grandi • 1 uovo
• prezzemolo • olio • aglio • brodo vegetale qb.
PREPARAZIONE Innanzitutto un’avvertenza. Io uso le zucchine verde scuro, non quelle romanesche, perché sono più tenere e fini. Cercate di comprarle non troppo piccole, perché dovete svuotarle e sarebbe difficile. Mettete in una ciotola la carne trita con un uovo, sale, un mazzetto di prezzemolo ben tritato ed uno spicchio d’aglio schiacciato, mescolate il tutto e lasciate riposare.
PALLINE SFIZIOSE E DIETETICHE PREPARAZIONE Accendete il forno a 180 gradi. Se non avete trovato la farina di miglio, tritate molto bene il miglio nel mixer sino ad ottenerne farina. In una ciotola mescolate la farina di miglio, quella di mandorle, il cardamomo, il bicarbonato, il sale, i pistacchi a pezzetti e la buccia del limone.
Lavate le zucchine, spuntatele ai due lati e tagliatele in tre pezzi uguali, svuotatele dalla polpa con uno svuota zucchine, lasciando intatta la parte esterna: la polpa non verrà usata per il ripieno ma non buttatela, potrete riciclarla aggiungendola al minestrone o cuocendola con delle cipolle per una gustosa frittata. Tagliate in due le cipolle e affettatele grossolanamente. Mettete la carne in un sac à poche e riempite le zucchine, potete farlo anche con un cucchiaino. In una padella mettete dell’olio, le cipolle e le zucchine, fate rosolare una ventina di minuti, bagnate con il brodo, salate e fate cuocere con il coperchio. Girate le zucchine ogni tanto affinché siano ben cotte da tutti i lati.
Ingredienti • 100g di miglio (o farina di miglio) • 100g di farina di mandorle • 40g di pistacchi o anacardi • ½ cucchiaino di farina di cardamomo • 1 pizzico di bicarbonato di soda • 1 pizzico di sale
• buccia grattugiata di un limone • 3 cucchiai di olio di cocco • 3 cucchiai di sciroppo d’acero • 1 cucchiaino di vaniglia • 1 cucchiaino di succo di limone
In un’altra ciotola mescolate l’olio di cocco con lo sciroppo d’acero, la vaniglia e il succo di limone e unite il tutto alle farine; lavorate sino a formare un impasto consistente, fate riposare una decina di minuti. Con l’impasto ottenuto formate sedici piccole palline, mettetele in una teglia coperta con carta forno, schiacciatele gentilmente col palmo della mano. Infornate e fate cuocere per 15 minuti. Sono buonissime, sono vegane e non fanno ingrassare! Che volete di più?
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Informazione redazionale PEPERONI AL FORNO
Ingredienti • 2 peperoni rossi • 3 fette di pane raffermo • 1 spicchio d’aglio • 1 cucchiaio di parmigiano
• 1 cucchiaio di capperi • origano • olio evo qb.
PREPARAZIONE Accendete il forno a 180 gradi. Lavate e pulite i peperoni tagliandoli poi in 4 o 5 falde. Rivestite una teglia con carta forno, ungetela leggermente e mettete i peperoni con la parte interna verso l’alto. Tagliate a cubetti il pane e mettetelo nel mixer, aggiungete lo spicchio d’aglio e i capperi ben lavati. Ora frullate tutto, aggiungete l’origano, un po’ d’olio ed il parmigiano, distribuite il composto sulle falde dei peperoni e infornate per circa 40 minuti. Alla fine devono essere dorati. Sono squisiti sia tiepidi che a temperatura ambiente!
SEPPIE CON I PISELLI
Ingredienti • 500 g di seppie pulite • 1 cipolla • 500 g di pisellini (anche surgelati) • ½ mezzo bicchiere di vino
• brodo vegetale qb. • 1 lattina di polpa di pomodoro • prezzemolo qb.
PREPARAZIONE Lavate le seppie e poi tagliatele a fettine di un centimetro circa. In una casseruola mettete a sudare la cipolla tritata finemente con un filo d’olio e un po’ di brodo vegetale. Quando sarà morbida e trasparente, unite le seppie e salatele. Quando avranno perso la loro acqua, sfumate col vino e fate evaporare. A questo punto aggiungete i piselli e il pomodoro con un mestolo di brodo. Cuocete per una ventina di minuti. Controllate la cottura delle seppie, se sono morbide spegnete e unite il prezzemolo ben tritato.
Peperoni al forno
ABBINAMENTO PASSION CLUB: Piatto relativamente semplice ma di forte richiamo alla stagione più colorata... ce lo immaginiamo con un buon Prosecco.
SIGILLO DEL DOGE - TENUTA SANT’ANNA • COS’È? Unica Uva utilizzata per la produzione del Prosecco: GLERA. Prodotto in Veneto, pronto in circa 60 giorni, dopo una fermentazione a temperatura controllata all’interno di Autoclavi. • COM’È? Colore giallo paglierino scarico. Il perlage è fitto e le fragranze floreali sembreranno voler uscire dal flute (bicchiere adatto per gli spumanti in genere). Gusto fruttato e lievemente agrumato... molto fresco e giustamente acido sul palato. • COME SI BEVE? Ad una temperatura di 6-8°... per l’aperitivo e con antipasti leggeri.
Zucchine ripiene di carne
ABBINAMENTO PASSION CLUB: nonostante la dolcezza naturale delle zucchine, il ripieno e la tecnica consigliata di preparazione, fanno la differenza! Dobbiamo aiutare il palato (che sarà avvolto dalla sapidità e la golosità del piatto).
NEROBACCO - ZAZZERA • COS’È? Merlot al 75% (restante Sangiovese). Prodotto sulle colline Umbre nella provincia di Todi. L’Azienda offre l’opportunità di visitare la cantina e di partecipare a degustazioni. • COM’È? Vino morbido, non aggressivo nonostante la complessità che offre. Colore rosso rubino. Tipico profumo di confettura di fiori e frutti rossi... sarete colpiti dalla leggera speziatura. Adatto alla lunga conservazione. • COME SI BEVE? Ideale con piatti a base di carne. La temperatura adatta è di 1618°. Si consiglia calice dalla pancia larga.
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Cade il segreto di Stato sui prodotti lattiero-caseari importati
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omplice anche la vertenza in corso sul latte dei pastori sardi, lo scorso 6 marzo il Consiglio di Stato si è pronunciato rispetto alla questione che riguarda l’accesso ai dati relativi ai flussi commerciali del latte e dei prodotti lattiero-caseari oggetto di scambio all’interno dell’UE o extracomunitari. Finora tali dati erano detenuti dal Ministero della Salute ed erano preclusi al consumatore. Con il risultato paradossale che ogni volta che scattava un allarme alimentare non si capiva bene a chi attribuire le responsabilità. Bene, nel 2018, delle 398 notifiche inviate all’Unione Europea, solo 70 riguardavano prodotti italiani (il 17%). Il resto era pertinente a merci di altri paesi UE (49%) o di Paesi extracomunitari (34%).
L’esperimento di Scott Nash NUTRIRSI UN ANNO CON CIBO SCADUTO
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n padre di famiglia del Maryland, evidentemente tormentato dal problema di spiegare le nefandezze del consumismo ai figli, ha avuto una pensata decisamente eccentrica. Così, almeno secondo quanto dichiarato a “Munchies”, per anno intero si è nutrito di carne ormai passata da settimane, tortillas scadute un anno prima, burro ammuffito, yogurt confezionato da diversi mesi. Obiettivo: dimostrare che si può fare, che la quantità di cibo che buttiamo è assurda. Quanto asserito da Nash è stato recentemente confermato da uno studio pubblicato su ScienceDirect.com: secondo diversi ricercatori, la poca chiarezza delle etichette alimentari porta troppo spesso il consumatore americano a buttare ciò che è ancora edibile. Ciò avviene nell’84% dei casi.
Da oggi sarà possibile chiedere al Ministero, argomentando con ragioni fondate, la provenienza del latte impiegato in yogurt, latticini e formaggi di una determinata marca. La Coldiretti si sta battendo affinché tale facoltà sia concessa anche nel caso della carne destinata agli insaccati, della frutta per i succhi e delle marmellate. Le nuove etichette dunque non si limiteranno a indicare lo stabilimento di trasformazione e confezionamento dei prodotti alimentari, ma riporteranno anche l’origine delle materie prime usate.
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Oroscopo
Oroscopo Aprile 2019
di Alehandra
ARIETE 21/3 • 20/4
CESARE CREMONINI 27/3/1980
Dal 20 marzo, con l’equinozio di primavera, è iniziato un periodo prospero. Per chi è in coppia, il sestile di Venere promette bene: si profila un recupero dell’equilibrio. Chi è invece single riacquista la fiducia e la capacità di sedurre. Sul lavoro, l’uscita di Urano dal segno porterà più costanza e più risultati. Siete pronti a reagire.
BILANCIA 23/9 • 22/10
HUGH JACKMAN 12/10/1968
TORO 21/4 • 20/5
BARBARA D’URSO 7/5/1957
La vostra aria zodiacale vive della forza che gli deriva dal passaggio di Marte, che rimarrà in Gemelli durante tutto aprile. Il 20 il Sole entra nel vostro segno, fatto che vi predispone ad avere buoni rapporti con tutti. Venere in Pesci risveglia la vostra sensualità ma il consiglio fondamentale è di dichiararvi, di dire a chi vi sta vicino che provate desiderio.
SCORPIONE 23/10 • 21/11
ALESSIA MARCUZZI 11/11/1972
GEMELLI 21/5 • 21/6
COLIN FARRELL 31/5/1976
Sarà un mese molto positivo sia dal punto di vista delle finanze che dell’amore. In realtà, su quest’ultimo fronte siete un po’ confusi dall’influenza dei Pesci. Vi sentite disorientati e non siete troppo preparati ad affrontare intoppi e contrattempi. Avete bisogno di relax e stabilità, per cui concedetevi un fine settimana fuori o un piccolo viaggio.
LAURA CHIATTI 15/7/1982
BRAD PITT 18/12/1963
USAIN BOLT 21/8/1986
KATE MIDDLETON 9/1/1982
ANASTACIA 17/9/1973
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Siete ambiziosi ma di buon senso, una qualità che in aprile sarà accompagnata dalla fortuna. Siete carichi di buon umore ed energie positive. Vi serviranno per affrontare la sfera degli affetti durante le prime due settimane del mese (Venere è in quadratura). Sul lavoro stessi ostacoli: Mercurio, Venere e Sole in quadratura rischiano di portare ad accordi sbagliati.
ACQUARIO 21/1 • 19/2
GIANLUIGI BUFFON 28/1/1978
VERGINE 23/8 • 22/9 Periodo di discreto nervosismo che sarà mitigato da Marte nel Toro e in aspetto positivo con Saturno in Capricorno: quadro che vi permetterà di avere buoni rapporti con tutti i segni di terra. Urano entra nel Toro l’11 e darà così conferma a tutti i cambiamenti positivi intercorsi negli ultimi anni. Alla fine del mese Venere in Pesci riattiverà la vostra storia d’amore.
Vivete un momento di spiritualità, quasi di preparazione rispetto al prossimo futuro. In amore, Mercurio e Venere si trovano in posizione negativa, per cui, se volete qualcosa di buono dovete curare ogni particolare. Buone notizie invece sul lavoro, dove Giove nel segno vi aiuta a fortificarvi e a cogliere opportunità che arrivano anche da nuovi settori.
CAPRICORNO 22/12 • 20/1
LEONE 23/7 • 22/8 Urano entra in Toro l’11 del mese e questa per voi è una grande notizia perché significa grandi cambiamenti. Sarà un periodo d’influsso lungo, ben 7 anni, che modificherà le vostre basi esistenziali. Il 21, con l’equinozio di primavera, la Luna piena nella Bilancia vi darà respiro. I single saranno particolarmente romantici e coinvolgeranno persone care.
Siete molto intuitivi rispetto all’ambiente circostante, prerogativa che è amplificata dalla presenza di Plutone in Capricorno. In amore, Marte non si trova in posizione favorevole, dunque sarete portati allo scontro. Se siete single, non proteggete troppo la vostra intimità. Sul lavoro il periodo può essere molto remunerativo dal punto di vista economico.
SAGITTARIO 22/11 • 21/12
CANCRO 22/6 • 22/7 Mercurio retrogrado in Pesci porterà a un clima generale di esasperazione. Voi però rimarrete calmi e piuttosto sfrutterete la confusione in termini molto creativi. D’altra parte l’aspetto di Venere vi rende molto romantici. Marte in Toro vi incoraggia a lavorare sodo e a massimizzare i profitti. Se avete buone idee, alcuni amici sono pronti ad aiutarvi.
Cercate equilibrio. Arriverà dal punto di vista sentimentale, perché Saturno finirà di influenzare questa sfera. Fondamentalmente, dovete stare calmi, anche perché se siete single tutti cadranno ai vostri piedi. Dal punto di vista del lavoro Giove vi porta fortuna. Chi ha voglia di cambiare, è meglio che ponderi e che aspetti il mese di maggio.
Vi attendono avventure e viaggi come raramente vi è capitato. Si prevedono incontri e amori senza compromessi, perché siete sotto l’influsso del trigono di Marte. Arrivano dunque tante piccole e grandi emozioni, nonché nuovi incontri (Venere e Giove in sestile). Sul lavoro, l’ottima posizione di Saturno vi porta alla dedizione e alla determinazione.
PESCI 20/2 • 20/3
FRANCESCA MICHIELIN 25/2/1995
Venere, Mercurio e Nettuno vi sostengono, dunque sarete pronti ad incassare qualsiasi colpo. Dal punto di vista dell’amore, Venere è in orbita nella vostra costellazione e vivete anche gli influssi positivi di Giove: non c’è modo di preoccuparvi. Chi ha un lavoro da dipendente vivrà un periodo di stabilità. Più complicato invece lo scenario di chi ha un lavoro autonomo.