13 Magazine N. 182

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COPIA OMAGGIO

www.13magazine.eu POLITICA • ATTUALITÀ CULTURA • SPETTACOLO SPORT • MODA

Viaggia con chi ami




IL MENSILE PIÙ DIFFUSO E LETTO DI ROMA SUD

E

dito dal 2002, 13 Magazine è distribuito in tutto il quadrante di Roma che va da Ostia all’Eur. Un cestello con le copie della rivista è esposto in tutti i grandi supermercati di:

• ACILIA • AXA • AXA MALAFEDE • CASALBERNOCCHI • CASALPALOCCO • DRAGONA • DRAGONCELLO • EUR • EUR TORRINO • GIARDINO DI ROMA • INFERNETTO • MADONNETTA • MOSTACCIANO • OSTIA • OSTIA ANTICA • SPINACETO • VILLAGGIO AZZURRO • VITINIA Ogni mese è possibile prendere o sfogliare 13 magazine presso tutti gli sponsor del giornale, nonché presso diversi studi dentistici, centri medici, ristoranti, bar, palestre, concessionarie auto, parchi giochi, compro oro, vivai, gelaterie, agenzie immobiliari e cinema. Da oltre 16 anni 13 Magazine è un punto di riferimento dell’informazione locale, una rivista che tratta con autorevolezza temi legati alla società, la politica, la cultura, la medicina, il benessere, lo sport e il territorio. La rivista può inoltre essere consultata on-line sul nostro sito internet www.13magazine.eu

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Per la Pubblicita

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Sommario Sommario 44

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Speciale

11 VACANZE: L’OCCASIONE DI VIVERE UN’ESPERIENZA UNICA

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15 TRENI STORICI: IL SAPORE DEL VIAGGIARE LENTAMENTE

Segnalazioni

19 AGENZIA DELLE ENTRATE: QUANTO MI COSTI

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Viaggi

13 15

Rubriche

09 EDITORIALE 23 ARTE E CULTURA 27 SPETTACOLANDO

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33 QUESTIONE DI CILINDRI 39 SALUTE E BENESSERE 44 X NEWS: NOTIZIE DAL MUNICIPIO X 48 BUDGET E RICETTE 50 OROSCOPO

24 LA VALENCIA DE LAS FELLAS

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13 Immobiliare

Reportage

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13Advisor

29 CANNES E TUTTO IL MONDO INTORNO

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INFISSI IN PVC • PORTE DA INTERNO • PORTONI BLINDATI

I R O I L G I M E E R L T S E N FI

I T N O SC ATE T S E D’


“ Anno 18 / n.182 / GIUGNO 2019 Mensile d’informazione: Politica / Attualità / Cultura / Sport Spettacolo / Moda DIRETTORE EDITORIALE Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Carta maurizio@visioni-grafiche.it GRAFICA E IMPAGINAZIONE Giada Gargano PUBBLICITÀ Anna Calà 333.8626296 Daniela Pauselli 333.5221696 Dino Terracciano 346.2165239 AMMINISTRAZIONE E SEGRETERIA Ombretta Petrollo COLLABORATORI 13 MAGAZINE Lucia Bianco Alessandro Cortellessa Antonciro Cozzi - Dante Cruciani Sveva Guerreri - Penelope Salomone Riccardo Trombetta - Barbara Zorzoli EDITORE Visioni Grafiche S.r.l. DIREZIONE E REDAZIONE Via Giordano Bruno Ferrari, 25 00125 Roma Tel.e Fax 06.69373749 info@visioni-grafiche.it STAMPA Romano Pignani 13 MAGAZINE - tutti i diritti di riproduzione riservati. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. 13 MAGAZINE - Reg. Trib. di Roma n.439/2009 del 18-12-2009.

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di Maurizio Carta

Editoriale

I DIRITTI DELL’INFORMAZIONE SONO LA BASE DI OGNI VERA LIBERTÀ CIVILE

C

hi fa da tempo dell’informazione il suo mestiere, sa benissimo che esiste un problema sempre più serio di racconto della realtà. Questo non tanto per internet o in generale i nuovi media. Sul web gira di tutto come girava di tutto nei bar degli anni Ottanta. Se una qualsiasi persona è disposta a credere che un bibitone di erbe la cura dal cancro, si comporta di conseguenza sia che lo abbia appreso dal meccanico, sia che lo abbia appreso davanti a un pc. Purtroppo il problema è più pervasivo e riguarda non tanto la gente comune, quanto piuttosto chi a diverso titolo fa dell’informazione il suo mestiere (giornalisti, blogger, speaker radiofonici, presentatori tv, youtuber, ecc.). Prendiamo a caso solo alcuni fatti di cronaca tra la prima e la seconda settimana di giugno. La notte tra il 6 e il 7 giugno un tabaccaio di Ivrea è sceso dalla propria abitazione e ha sparato contro tre malviventi che cercavano di rapinarlo. Uno è morto. Risultato: è stato indagato per eccesso di legittima difesa. È bastata una fattispecie reale per dissolvere tutto l’apparato propagandistico che la Lega ha messo in piedi in occasione dell’approvazione della nuova legge sulla legittima difesa (“nessuno dovrà più preoccuparsi per essersi difeso”), ma anche per annientare tutta la levata di scudi dell’opposizione cianciante (“in Italia vogliono introdurre il Far West”, “finiremo come in America” e bla bla bla). A inizio primavera si è perso un mese per parlare del nulla. Sarebbe stato sufficiente fare due domande a un qualsiasi avvocato penalista - a proposito, noi di 13 l’abbiamo fatto e ne abbiamo dato conto nel numero di marzo - per dare un’informazione corretta e spiegare che se spari a qualcuno e c’è il morto, è ovvio che il magistrato debba aprire un fascicolo e ipotizzare un reato. Ma andiamo avanti. 31 maggio, i grandi giornali

” Giuseppe Corasaniti

nazionali titolano così: “Kim Jong-un (il dittatore nordcoreano ndr.) fa giustiziare i negoziatori del fallito vertice di Hanoi con Trump”. La fonte alla quale si rifanno: un quotidiano della Corea del Sud, il Chosun Ilbo. Passano un paio di giorni e il plurale diventa singolare, la persona uccisa dovrebbe essere solo una, Kim Hyok Cho, il rappresentante speciale del presidente. Poi, a partire dal 3 giugno, il famigerato Kim Hyok Cho è segnalato in tv, a uno spettacolo pubblico e altrove. Insomma, sarebbe miracolosamente risorto. Chiudiamo con un fatto tragico. Il 2 giugno muore Noa Pothoven, diciassettenne olandese che non sopportava più di stare al mondo a causa di una sofferenza psicologica che durava da anni. Nel suo passato, anoressia e violenze sessuali sin da bambina. Il giorno stesso, il Daily Mail, giornale inglese, rilancia la notizia asserendo che la ragazza sarebbe passata a miglior vita grazie a un trattamento di eutanasia. In Italia la notizia è ripresa da giornali e telegiornali, dando vita a un dibattito furioso sulla presunta legge olandese che avrebbe avallato legalmente l’eutanasia per una ragazza adolescente. Era una bufala, Noa Pothoven non ha seguito alcun protocollo pubblico e sanitario di morte. Si è semplicemente lasciata morire non mangiando e non bevendo, come tristemente è già accaduto tante volte per gli anoressici gravi. Ecco, questo modo di procedere del giornalismo e dell’informazione, in particolare di quella titolata, che paga fior di stipendi e conta su professionisti che fanno un esame e sono tenuti a rispettare una deontologia professionale, è un grande problema. Perché l’informazione forma l’opinione pubblica e l’opinione pubblica entra nelle urne elettorali per stabilire chi governa. L’attendibilità delle notizie significa miglior vita per tutti, significa salute.

il mensile più diffuso e letto di Roma Sud DISTRIBUITO NEI SEGUENTI QUARTIERI: ACILIA • AXA • AXA MALAFEDE • CASALBERNOCCHI CASALPALOCCO • DRAGONA • DRAGONCELLO • EUR EUR TORRINO • GIARDINO DI ROMA • INFERNETTO MADONNETTA • MOSTACCIANO • OSTIA • OSTIA ANTICA SPINACETO • VILLAGGIO AZZURRO • VITINIA

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Speciale

di Antonciro Cozzi

Vacanze:

l’occasione di vivere un’esperienza unica

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l vecchio adagio musicale recitava: “Per quest’anno, non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare”. Lo sanno bene i balneari, anche quelli a noi più vicini, che sulla tendenza a preferire la routine ci hanno costruito il loro successo. Per fortuna, ancora oggi, per qualcuno non è così, e la vacanza è quella cartuccia da spararsi una volta l’anno per concedersi la sorpresa o l’insolito. Ecco dove e come in Europa e oltre... HUM, LA CITTÀ PIÙ PICCOLA DEL MONDO, CROAZIA. Due vie e 30 abitanti: questo il biglietto da visita di Hum, borgo medievale dell’Istria famoso per la sua grappa. Qui, in autunno si riuniscono tutti i produttori locali di acquavite. IL MUSEO DELLE RELAZIONI INTERROTTE, ZAGABRIA, CROAZIA. È un museo dedicato agli amori finiti. Due artisti croati hanno iniziato la collezione donando i souvenir del loro naufragato rapporto. Con una regola: niente lettere d’amore, peluche o roba scontata. Pian piano si sono unite coppie da tutto il mondo. Il risultato? Una memorabilia di oggetti davvero eccentrici. PARCO NAZIONALE DEI LAGHI DI PLITVICE, CROAZIA. Si tratta di circa 300 km quadrati di lagune, fiumi, laghi di acqua cristallina perlopiù sconosciuti fuori dal Paese. Un luogo abitato dai celti, dai romani, dagli ottomani e collocato tra Croazia e Bosnia-Erzegovina. I salti d’acqua arrivano a 78 metri. IL PARCO DELLE SCULTURE DI PARIKKALA, FINLANDIA. Ideato una cin-

quantina d’anni fa dallo scultore Veijo Rönkkönen, è una collezione all’aperto di statue di notevoli dimensioni coperte da muschio. Dai temi classici alla cultura hippie, c’è di tutta la storia umana. Si trova quasi al confine con la Russia. L’HOTEL DI GHIACCIO DEDICATO A

SE LA META È L’EUROPA, SI PUÒ CURIOSARE E STUPIRSI PER COSE INIMMAGINABILI GAME OF THRONES, FINLANDIA. Situato nelle terre di Lapland, dove passa spesso Babbo Natale, il posto è assai singolare: si dorme a -5 gradi ed è consigliato di non sostare più di una notte. Tra le sculture fatte di ghiaccio un suggestivo “Re della Notte” e la “Stanza dei volti”. PRIPYAT, LA CITTÀ DESERTA, UCRAINA. Gli amanti della serie su Chernobyl potrebbero recarsi direttamente qui. Si tratta di una città completamente abbandonata a seguito del disastro nucleare. Oggi la natura circostante la sta mangiando. Visitarla significa viaggiare nel tempo e vivere il clima del crepuscolo sovietico. IL CANYON DI TARN, FRANCIA. Un luogo dove affittare un kayak e vivere le stesse emozioni che possono provarsi in

Arizona. Da unire alla visita del piccolo paesino di Castelbouc, molto suggestivo. PERAST, MONTENEGRO. Si tratta di una cittadina in tipico stile veneziano collocata nella Baia di Kotor, un luogo totalmente preservato che vanta chiese cinquecentesche e una tranquillità perduta nel tempo. ISOLA DI GOTLAND E LA CITTÀ DI VISBY, SVEZIA. Qui i mercanti anseatici facevano obbligatoriamente tappa tra la Germania, la penisola scandinava e la Russia. Il municipio di Visby è molto suggestivo ed è possibile affittare una bicicletta per godersi una vacanza immersa nella natura. IL “LAGO VERDE”, AUSTRIA. Si tratta di un lago che ha per fondale un prato verde comprensivo di sentieri e panchine. La ragione è semplice: si forma solo d’estate a causa dello scioglimento dei ghiacci delle montagne di Hochschwab. I fondali arrivano a 12 metri e le escursioni subacquee possono essere molto suggestive. GIETHOORN, LA CITTÀ SENZA STRADE, OLANDA. Si tratta di un villaggio dei Paesi Bassi che ha come vie di comunicazione solo canali d’acqua. Il villaggio è interamente costruito sopra piccolissime colline. Vanta 180 ponti di legno per gli spostamenti pedonali.

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Speciale

IL PONTE PER IL NULLA, DUNBAR, SCOZIA. Si tratta di un ponte nel nulla dell’acqua del fiume Biel. La piena o meno del corso d’acqua lo rende l’oggetto misterioso del luogo. PONTEVEDRA, LA CITTÀ SENZA AUTOMOBILI, SPAGNA. Situata nel nord-est della Galizia, è una città d’origine romana che sin dal 1999 ha vietato le automobili nelle sue strade. Non è piccola, perché vanta ben 83.000 abitanti. È città d’arte di storia sin dal medioevo. GLI UFFICI POSTALI SOTTERRANEI DI LONDRA, INGHILTERRA. Un’incredibile rete metropolitana parallela in disuso. L’efficienza leggendaria del servizio postale della regina a Londra era merito di quest’opera inaugurata nel 1927. In capo agli anni Settanta 40 milioni di lettere venivano smistate ogni giorno. Oggi la comparsa delle e-mail lo rende in gran parte in disuso. È visitabile. LA STRADA PIÙ PERICOLOSA DEL MONDO, TUSHETI, GEORGIA. È la strada montana che si dipana per le gole di Tusheti, tra i 1650 e i 5000 metri d’altezza. Tanta pendenza, poca visibilità, molta nebbia, niente guardrail. In gran parte è percorso sterrato. Solo per chi è in cerca d’emozioni forti. DARGAVS, LA CITTÀ DEI MORTI, OSSEZIA. Siamo nel Caucaso russo. Si tratta di un villaggio nel quale c’è una vasta necropoli di tombe fuori dalla terra. Si estende per 17 km, conta 99 edifici, 10.000 morti ed è di origine medievale. SHAKI, AZERBAIGIAN. È la città della via della seta, quella nella quale rivivere le sensazioni di Marco Polo. A Shaki è possibile alloggiare in un vero caravanserraglio (dove si facevano riposare i cammelli) e visitare il bellissimo Palazzo dello Scià, uno dei potenti signori che nel medioevo dominava la zona. Qui le pareti sono in arte shebeké, ovvero costruite con vetro colorato intelaiato nel legno. Al tramonto il palazzo si trasforma in un prisma di colori. LA FORESTA DI OIARTZUN, PAESI BASCHI. Chi è in cerca di atmosfere elfiche o degne del Signore degli Anelli, deve assolutamente visitare questo bosco perennemente immerso nel muschio verde e nella nebbia.

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di Antonciro Cozzi

Treni storici

Speciale

IL SAPORE DEL VIAGGIARE LENTAMENTE

È

da sempre uno dei mezzi di tra sporto più affascinanti, ha rapito la fantasia di scrittori, registi e artisti di tutti i tempi. Stiamo parlando del treno, tra l’800 e il ‘900 il mezzo di trasporto fondamentale per gli spostamenti in Europa e negli altri continenti. Nel tempo molte delle sue tratte storiche sono andate via via accorciandosi, soppiantate da treni più veloci o dal progresso dell’aviazione civile. Ma il treno, come ogni buon imprenditore, si è saputo adattare, reinventando se stesso come esperienza turistica. Ecco dunque quali sono in Europa i treni più suggestivi da prendere, scegliendo di fare una specie di viaggio nel tempo e nello spazio. Iniziamo con le tre tratte “trains” della Belmond, holding di hotel. Sono una in Scozia, una in Irlanda e una che attraversa l’Europa. VENICE SIMPLON-ORIENT-EXPRESS. È il capostipite di tutti i viaggi in treno. Le carrozze sono quelle originali della Compagnie des Wagons Lits, completamente ristrutturate e oggi scintillanti come quelle di inizio secolo, curate in

ogni minimo dettaglio. Nel vagone ristorante vengono serviti piatti di alta cucina che è curata da chef stellati. Le tratte sono varie. Si parte da Londra e da Parigi per arrivare a Verona o nella favolosa Venezia. I viaggi possono oscillare da un weekend alla settimana. In estate però arriva il bello, perché il Venice SimplonOrient-Express ripercorre la sua tratta storica in tutta la sua interezza. Si parte

dunque da Calais e si passa per Parigi, la Svizzera, Milano, Verona, Venezia. Da qui si attraversano i Balcani e si arriva a Istanbul. Un viaggio che dura circa dieciquindici giorni e che fa assaporare i tempi di gloriosi della tratta. Sempre la Belmon gestisce quella che un tempo era la tratta di trasferimento per quelli che

erano i passeggeri in partenza da Londra e che proseguivano il viaggio sull’Orient Express. Parliamo del British Pullman, un piccolo treno con vagoni pullman originali e ristrutturati in tutto e per tutto. La linea oggi non va più solamente da Londra a Dover ma, con viaggi da uno a tre giorni, accompagna i viaggiatori nelle città più belle di Inghilterra per una pausa di stile. ROYAL SCOTSMAN. Altra tratta molto interessante e gestita sempre dalla Belmond. Si tratta di un piccolo treno di pochissime carrozze pullman con viaggi di una sola giornata. Ovviamente hanno come sfondo le bellezze naturali delle Highlands scozzesi. Sono gite giornaliere da Edimburgo e Glasgow alla scoperta di quelle che sono le tradizioni scozzesi, come il whisky, la birra e altro ancora. GRAND HIBERNIA. È il treno che attraversa i paesaggi dell’isola di smeraldo, l’Irlanda, passando in rassegna il Connemara, Galway, Cork e altre splendide zone dell’isola. BERNINA EXPRESS. È il famoso treno rosso svizzero gestito dalle ferrovie re-

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Speciale tiche, i cui tracciati sono entrati a far parte dei patrimoni mondiali dell’umanità dell’Unesco per le peculiarità ingegneristiche e per il paesaggio che attraversano. Il percorso parte da Coira, passa per Tirano e arriva a Saint Moritz. Si può ammirare il paesaggio grazie a delle innovative carrozze completamente trasparenti che non ostacolano lo sguardo sul massiccio del Bernina, un vero e proprio monumento naturale. Il percorso affronta un dislivello totale di 1824 metri con pendenze in alcuni tratti del 70 per mille. Per farlo, non viene utilizzata però nessuna cremagliera: sono i ponti e le strutture del percorso che attraverso dolci salite a vite permettono di mantenere l’aderenza naturale tra la rotaia e il carrello del vagone. Tutto questo grazie a ritrovati ingegneristici all’avanguardia. TRANSIBERIANA. Anche in questo caso siamo nel campo della leggenda, quella degli zar. Costruita tra il 1891 e il 1916, la transiberiana ha un percorso totale di 9288 km da San Pietroburgo a Vladivostok, nell’estremo oriente russo. Un vero pezzo di storia su rotaie. Ci si deve organizzare molto bene e bisogna contare che la traversata porterà via diverse settimane, nonché paesaggi e città dai mille colori. La transiberiana è però anche un’esperienza di vita, perché viaggiarci significa avventura. Ci si conosce, si fa amicizia, si scambiano idee tutti attorno ai samovar elettrici che scaldano l’acqua per il classico e forte te russo, fulcro di una socialità e socializzazione su rotaia. Insomma, un’esperienza unica. TRENO REALE DI SUA MAESTÀ MARGHERITA DI ROMANIA. Lo chiamano anche “treno monarchico”, perché è una specie di museo all’aria aperta dove hanno viaggiato nobili, grandi personalità del partito comunista rumeno e uomini politici internazionali. In Romania c’è anche il “Treno delle miniere” con locomotiva a carbone che attraversa persino d’inverno il paesaggio innevato dei monti Apuseni e della Transilvania. Molto suggestivi. TRANSIBERIANA D’ITALIA. È un treno storico che percorre la linea nazionale più alta d’Italia, attraversando i più bei altopiani d’Abruzzo. Salirci sopra significa vivere la sensazione di ritrovarsi nella brughiera inglese o nelle steppe asiatiche. Parte da Sulmona, a 328 metri d’altezza, sale a quota 1.268 metri dalle parti di Rivisondoli-Pescocostanzo, scende fino ai 793 metri di Castel di Sangro, risale fino a San Pietro Avellana e infine scende fino a Isernia (423 metri). ARCHEOTRENO DI NAPOLI. Si tratta di una piccola tratta che attraversa il miglio d’oro da Napoli a Pompei, con uno splendido affaccio sul Golfo di Napoli e sulle ville nobiliari di Torre del Greco e Torre Annunziata. Termina con l’arrivo agli scavi di Pompei.

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Riccardo Tro

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Segnalazioni TA mandate le vostre segnalazioni a:

segnalazioni.trombetta@gmail.com

Agenzia delle Entrate: quanto mi costi! UNA SEDE VUOTA E AFFITTI DA CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO PAGATI OGNI MESE. COSÌ SI VOLATILIZZANO I SOLDI DEL CONTRIBUENTE

H

o iniziato ad occuparmi dell’attività dell’Agenzia delle Entrate anni fa. L’ho fatto in ossequio a uno dei principi base del giornalismo: fare il cane da guardia della democrazia in nome dell’interesse collettivo. Sappiamo tutti che avere a che fare con l’Agenzia delle Entrate significa spesso scontrarsi con un muro fatto di burocrazia, di pignoleria, di pretese ragioni. Essere oggetto di un accertamento fiscale e far valere le proprie eventuali ragioni non è per niente facile. Qualche dato fornito dal Ministero dell’Economia spiega anche il perché. Solo lo scorso anno (2018), l’Agenzia ha recuperato dalle tasche degli italiani e restituito allo stato 19,2 miliardi di euro (19.200 milioni di euro), ricevendo contestualmente 68.000 ricorsi alla Commissione tributaria provinciale. Ben 9 milioni e 432.000 italiani hanno avuto a che fare con i suoi uffici e l’ente è riuscito alla fine a recuperare 10 miliardi di euro di evasione fiscale. Molto interessanti anche i numeri che riguardano le percentuali di contribuenti che hanno

un contenzioso aperto per fascia di debito. Solo infatti l’1,8% dei contribuenti che ha a che vedere con l’Agenzia delle Entrate ha un debito da 0 a 1.000 euro. A salire, la parte preponderante spetta a chi ha pendenze ben più grandi: da 1.000 a 5.000 è il 5,8% del totale; da 5.000 a 10.000 un altro 5%; da 10.000 a 50.000 il

20,9%; da 50.000 a 100.000 l’11,4%; oltre i 100.000 il 55%. Questa mole di lavoro ha un costo notevole, un costo che incide sul bilancio dello stato e che il governo vorrebbe sensibilmente ridurre (sembra che l’asticella per il 2020 sia di 12 euro spesi per ogni 100 recuperati). Così ho iniziato, a mia

volta, a fare i conti in tasca all’Agenzia, cercando di capire se la correttezza e il rispetto delle scadenze pretese dal cittadino valgano allo stesso modo per l’istituzione. Un po’ meno di due anni fa, arriva la scoperta di un caso di spreco di denaro non da poco. Parlo dell’ormai famosa sede dell’Agenzia delle Entrate di viale Ciamarra, nel quartiere di Cinecittà Est. Lì, dal novembre 2017, per un immobile che non occupava più, l’Agenzia delle Entrate ha pagato per molto tempo un affitto di 305.000 euro al mese. Alla faccenda ho dedicato molti servizi di Striscia, fino a quando, non molto tempo fa, l’affitto è sceso a 61.800 euro (due piani della palazzina sono oggi utilizzati come archivio della Prefettura di Roma). Ad oggi, più di un anno e mezzo dopo l’abbandono della sede, l’Agenzia delle Entrate ha speso per gli uffici vuoti di via Ciamarra più di 5 milioni di euro. Soldi del contribuente che forse - alle prese con tasse, accertamenti e burocrazia - preferirebbe non veder buttati in tal modo.

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CENTRO COMMERCIALE




di Penelope Salomone

La Fratelli Toso: i vetri storici dal 1930 al 1980 CASINA DELLE CIVETTE, MUSEI DI VILLA TORLONIA, FINO AL 15 SETTEMBRE

Arte e Cultura

Tuscolo,

il luogo primitivo dell’anima

È

riaperto al pubblico il Parco archeologico e culturale di Tuscolo, al termine dei lavori di riqualificazione della leggendaria città latina fondata nel XV a. C. da Telegono, figlio di Ulisse e della maga Circe. Nell’area (50 ettari), acquisita 35 anni fa dalla Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini che nel 1994 ha stretto un accordo di collaborazione con la Escuela Espanola de Historia y Arquelogia en Roma - CSIC, sono state realizzate finora venti campagne di scavo. Oggi, attraverso il Tempio di Mercurio, la Fontana Arcaica, il Foro, il Teatro (che può ospitare 350 spettatori), i resti dell’edificio termale recentemente scavato, si può immaginare l’antica Tusculum, residenza estiva di imperatori, senatori e letterati, nell’Ottocento definita la “Pompei alle porte di Roma” e nel secolo scorso “luogo primitivo dell’anima” dall’etnologo Fosco Maraini. Da vedere anche la chiesa medievale costruita sulle terme di epoca romana, il cui scavo sarà completato l’anno prossimo. Info: www.tuscoloparcoarcheologicoculturale.it

Aftermodernism.

C

inquanta pezzi unici, provenienti dalla collezione privata dei Fratelli Toso, raccontano la storia della vetreria muranese chiusa nel 1980. Ed esaltano l’abilità di maestri-designer quali Ermanno Toso, Pollio Perelda e Rosanna Toso, che hanno lavorato per l’azienda, fondata nel 1854 nell’ex Scuola Grande di San Giovanni dei Battuti, lasciando un segno indelebile nell’arte vetraria del XX secolo. L’archivio storico dei Fratelli Toso annovera più di 30mila disegni dal secondo Ottocento in poi. I vasi in esposizione, corredati dai relativi bozzetti, furono creati con tecniche varie ma soprattutto con la murrina, diventata vero marchio di fabbrica. La mostra è a cura di Caterina Toso, ultima erede della dinastia, e Ivano Balestrieri, titolare de “Il Mondo del Vetro”. I bambini avranno modo di sperimentare la manifattura del vetro a partire dalla composizione a freddo alla cottura in forno (prenotazione obbligatoria, tel. 393/5119290). Inoltre, tutte le domeniche alle ore 11 nel Giardino della Casina delle Civette, concerti gratuiti fino a settembre, a cura dall’A.GI.MUS (Associazione giovanile musicale). Info su: www.ilmondodelvetro.com www.museivillatorlonia.it e www.museiincomune.it

A Perspective on Contemporary Art

BUSBY E SAMSON, GALLERIA MUCCIACCIA, FINO AL 5 LUGLIO

S

i tratta di un ampio progetto che presenta un inedito gruppo di artisti internazionali riuniti dal collezionista americano Hubert Neumann. Il primo capitolo è dedicato a James Busby (Rock Hill, SC, USA, 1973) e Justin Samson (Milford, CT, USA, 1979). La Galleria Mucciaccia (via Fontanella Borghese, 89) celebra il notissimo artista americano David LaChapelle in una mostra che ne ripercorre la carriera, dagli esordi agli ultimi lavori. Fino al 5 luglio. Info: www.galleriamucciaccia.com

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GIORNI FEBBRILI NEI QUALI PERDERSI SEGUENDO L’ORGOGLIO CITTADINO E LO SPIRITO CREATIVO

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Viaggi

di Dante Cruciani

La Valencia d Q

uesto non è un articolo ma un promemoria. Perché da qui alla metà di marzo del 2020 c’è tutto il tempo di non farsi trovare impreparati, di prenotare un volo low cost, di scegliersi con cura un posto dove dormire e di godersi una delle feste più belle d’Europa. “Las Fallas” è probabilmente un nome che non suona familiare a molti. Ed è strano, perché la quattro giorni più bella e vissuta di Valencia (Spagna, quest’anno grosso modo da sabato 16 a martedì 19 marzo) è stata dichiarata dall’Unesco “Patrimonio immateriale dell’umanità”. Meno pubblicizzata del carnevale di Venezia o di Rio, meno nota della Festa di San Patrizio o dell’Oktoberfest di Monaco, Las Fallas è un evento che per fantasia, colori, partecipazione non ha sicuramente niente da invidiare a nessuna delle occasioni citate. Innanzitutto cosa sono le “Fallas”. Per Fallas i valenciani intendono delle creazioni in legno e cartapesta che raccontano in maniera satirica la vita locale o alcuni temi pubblici. Si tratta veramente di creazioni oniriche, grandiose, alte fino a quattro piani, colorate, espressive, piene di dettagli, realizzate in uno stile che le aiuta a differenziarsi per tema ma le unifica stilisticamente. Ogni quartiere della città, solitamente nella sua piazza più grande, tira su due tipi di Fallas: la Falla major e la Falla infantil (per bambini), due creazioni che partecipano a due distinti concorsi. Tali Fallas vengono infatti sottoposte al giudizio di chi le ammira per tutta la città. Fino a quando, la notte di San Giuseppe (19 marzo), ad esclusione delle due vincitrici (una major e una infantil che vanno ad arricchire il Museo Fallero), vengono tutte bruciate in grandiosi fuochi pubblici. Tutto ciò avviene, ovviamente, in una cornice di febbre collettiva, di baldoria che coinvolge tutti gli strati della popolazione. Giorno e notte, Valencia è infatti presidiata da valenciani e turisti, i primi impegnati a dare il meglio di sé per i rispettivi rioni, i se-


a de Las Fallas condi a gustarsi lo spettacolo. Cortei di donne e uomini in abiti tradizionali, bande musicali, vecchi, infanti e papà immancabilmente impegnati ad insegnare ai figli come si usano i petardi, rendono l’atmosfera unica. A piazza de l’Ajuntament, la più importante e centrale della città, dall’inizio di marzo tutti i giorni alle 14 c’è uno spettacolo di petardi e bombe carta che fa tremare l’asfalto. In parallelo, le ultime 4 sere, verso l’una di notte, uno spettacolo di fuochi d’artificio illumina per mezz’ora il cielo notturno. La festa ha ovviamente anche profondi antichi significati religiosi. In piazza della Vergine è montata un’altissima Madonna di legno - La Vergine degli indifesi - che viene omaggiata di fiori dalle donne che sfilano in abiti tradizionali. Tali fiori vanno alla fine a costruire una specie di mantello multicolore che rende particolarmente suggestiva la Madonna con il bambino. Tutto questo rappresenta una sintesi della sintesi. Perché in realtà Las Fallas iniziano il 1° febbraio con un’apposita esposizione presso una sala del museo della Scienza e – tra la fine del mese e inizio marzo – vive almeno di quattro pazzoidi fine settimana che avvicinano al tripudio della notte di San Giuseppe.

Dunque, ogni occasione è buona per scegliersi un pezzo di festa e goderselo nel migliore dei modi. Valencia, Fallas escluse, ha poi tanto da offrire. Adagiata sul mare, la cittadina è sempre viva grazie a una notevole popolazione universitaria (tre gli atenei). La cucina è deliziosa. A parte i consueti bar che preparano le gustose tapas, non è raro imbattersi in una perfetta frittura di calamari o in una tipica paella di pesce al nero di seppia. Infine, c’è la vera arma letale della città: l’Agua de Valencia, un misto di spremuta d’arancia, prosecco, gin e vodka che, servito con ghiaccio, scende in maniera sempre troppo veloce. Almeno un paio di giorni dovrebbero essere dedicati alla bellezze culturali della città. La Cattedrale di Valencia (dell’Assunzione di Maria) – uno splendido edificio del ‘200 in stile gotico valenciano - è famosa in tutto il mondo perché si dice che in essa sia custodito il Santo Graal (alla reliquia è dedicata un’apposita cappella). Impossibile poi non fare un salto alla Lonja de la Seda (mercato del ‘400) o allo splendido Mercato Centrale (1000 banchi d’abbondanza aspettano i clienti). D’obbligo è anche una visita alla parte “nuova” della città, ovvero l’area sulla quale ha messo le mani l’architetto Ca-

latrava e che oggi ospita il bellissimo museo oceanografico e la Città delle Arti e delle Scienze. L’ultima menzione di merito va ai cittadini di Valencia. Nonostante il periodo di festa presupponga lo scoppio di petardi in ogni dove, le lunghe tavolate per le strade dei quartieri, fiumi di agua de Valencia che scorrono nei bar, assembramenti di popolo inverosimili (per i fuochi di artificio si arriva a 6000 persone in una piccola piazza), i diversi quartieri vengono continuamente puliti dal servizio pubblico di pulizia urbana, la gente evita di buttare cartacce o bottiglie in posti diversi dai secchioni, e non si nota in giro alcun alterco o discussione. Insomma, divertirsi civilmente si può. Se si è spagnoli.

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Spettacolando

di Barbara Zorzoli

Brad Pitt e il suo “Oh my God!” L’AMICIZIA E LA COMPLICITÀ TRA EX È PIÙ CHE UN’IPOTESI

È

bastato un semplice “Oh my God!”, uscito dalla bocca (sorridente) di Brad Pitt per mandare in tilt le donne di tutto il pianeta, nonché i media e soprattutto i social media. Ma di cosa sto parlando? Ci riferiamo all’ormai ben nota faccia tosta di un paparazzo che ha avuto la brillante idea di cogliere di soppiatto Brad Pitt (stava entrando in macchina, a Los Angeles) - e così, senza tanti fronzoli - gli ha domandato se con Jennifer Aniston fa sul serio o se tra loro c’è solo amicizia. “Alla faccia del bicarbonato di sodio!”, direbbe Totò. Che prontezza di spirito questo paparazzo… ma come avrà risposto Brad Pitt? Con un sorriso (sì, come Il Piccolo Principe quando è in imbarazzo), seguito da un sibillino “Oh my God!”. Già, perché un’esclamazione del genere può voler dire tutto e niente. Se analizziamo i fatti, ormai ufficialmente divorziato da Angelina Jolie, Brad potrebbe sì aver fatto un pensierino ad un ritorno di fiamma con Jen; un pensierino che sembra molto concreto, dal momento che, in occasione del compleanno di Jennifer Aniston (giunta alla soglia dei 50 lo scorso 11 febbraio), i due (pare) si siano persi in velate effusioni da amici intimi. D’altra parte, il bel Brad potrebbe desiderare solo un tranquillo riavvicinamento con una donna che ha significato tanto nella sua vita, ma con cui non desidera un rapporto d’amore (che come sappiamo, soprattutto in quel di Hollywood, fa rima con problemi, gossip, foto, speculazioni, ecc.). A questo punto non resta che attendere il corso degli eventi e... se sono rose fioriranno!

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Cannes e tutto il mondo intorno U n cielo argenteo e una presenza di pubblico più contenuta rispetto al passato sono stati i fedeli compagni di viaggio del 72esimo Festival di Cannes, tenutosi dal 14 al 25 maggio scorso. Per undici giorni il tapis rouge è stato ripetutamente solcato dalla giuria dei film in concorso, presieduta da Alejandro Gonzalez Iñárritu e composta da Kelly Reichardt, Elle Fanning, Maimouna N’Diaye, Alice Rohrwacher, Enki Bilal, Robin Campillo, Yorgos Lanthimos, Paweł Pawlikowski. Ha aperto le danze “The Dead Don’t Die”, il nuovo film di Jim

REPORTAGE TRA CINEMA, FESTE E TAPPETI ROSSI. L’ULTIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL HA REGALATO TANTE EMOZIONI...

di Barbara Zorzoli

Reportage

I giorni passano, così come i film, i registi e gli attori venuti a presentarli. A scaldare un Festival di Cannes vagamente autunnale ci ha pensato una ventata caliente di movida madrilena, ossia Penelope Cruz, protagonista, insieme ad Antonio Banderas, del nuovo film di Pedro Almodovar “Dolor y Gloria”, presentato nella sezione in Concorso. I due attori spagnoli hanno infiammato la Croisette come pochi altri, ammaliando la folla ed i fotografi con sorrisi, sguardi e saluti genuini. Che sia questo il segreto dei veri divi? Avvicinarsi quel tanto che basta per far intravedere la loro umanità? Penelope Cruz sembrava un angelo caduto dal cielo, per citare la canzone di Nada, o se vogliamo, una principessa delle favole: i capelli raccolti in uno chignon, il lungo abito in pizzo che danzava ad ogni sussulto del suo corpo, le braccia e la schiena

Il cast del film “Dolor y Gloria”

Elton John

Jarmusch, ed il cast si è presentato al completo: da Bill Murray ad Adam Driver, passando per Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Selena Gomez, Sara Driver e Luka Sabbat. Il Grand Théâtre Lumière è andato riempiendosi… i giochi hanno ufficialmente avuto inizio! Un chiaro di luna alla Georges Méliès ha illuminato la montée des marches di Ken Loach, venuto a Cannes per presentare “Sorry we missed you”. Il regista inglese è stato accompagnato dai protagonisti della pellicola: l’affascinante Debbie Honeywood, il timido Kris Hitchen, e ancora Rhys Stone, Paul Laverty, Katie Proctor e Rebecca O’Brien.

scoperte. È pura magia quella che si è respirata tra lei ed il suo pubblico... Penelope è stata persino capace di sciogliere anche l’austera gendarmerie. Il caloroso abbraccio del pubblico ha avvolto anche gli altri membri del cast: il regista Pedro Almodovar, Antonio Banderas (che non ha mai staccato gli occhi dalla moglie, Nicole Kimpel), Nora Navas, Leonardo Sbaraglia, Asier Etxeandia e Julieta Serrano. Ma andiamo al dunque. Quali sono stati gli attori, attrici e registi ci hanno fatto sognare? Quali party hanno movimentato la Croisette? Già, perché il Festival non è solo film, è anche la celebrazione dei suoi protagonisti. Accade più o meno così. Metti una sera a Cannes. Esci da una proiezione, fai due passi sulla Croisette e ascolti in sottofondo le note di Rocket Man, la celebre canzone di Elton John che dà il titolo al film omonimo, presentato durante il Festival. Metti che l’ascolto di quella canzone renda tutto ancor più magico.

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Reportage Un istante di silenzio, poi qualche voce e quel nome: Elton! Elton! Eccolo, è lui. Elton John lascia i VIP ed incontra i suoi fan. Un incontro breve ma carico di significato, siglato da un braccio alzato in segno di saluto che si congiunge all’altro come ringraziamento. Dura un battito di ciglia. Elton scompare nella formazione a testuggine dei suoi bodyguard, e passa il momento di gloria al regista del film, Dexter Fletcher che, visibilmente emozionato, firma autografi lasciandosi fotografare ed abbracciare dal pubblico. Intanto è tempo per star, celebrity e modelle di tornare in albergo: sexy come non mai Dita von Teese è la prima ad emergere dal locale sulla spiaggia, seguita a ruota da Chloë Sevigny che, affiancata lungo il cammino da un fan intrepido, si lascia fotografare accanto a lui, per poi proseguire la sua strada ignara di aver regalato al ragazzo in questione un attimo di pura felicità. Anche questa è Cannes. Torniamo ai film, tra i protagonisti della seconda settimana ricordiamo “A Hidden Life” del regista Terrence Malick, che ha deciso di essere “presente nella sua assenza”. Al contrario, è con la presenza in carne ed ossa e un fascino intramontabile che Alain Delon (fornito di uno sguardo senza età, un carisma leggendario

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Il vincitore della Palma d’Oro Bong Joon-Ho

e la sfrontata eleganza di chi sceglie di indossare lo smoking senza papillon) si è concesso ai fotografi prima di ritirare la Palma d’Oro onoraria per la carriera. È stato poi il turno de “La Belle Epoque”, di Nicolas Bedos, con protagonisti due splendidi attori: Daniel Auteuil e Guillaume Canet. Dicono che il sole baci i belli. Dicono. Sta di fatto che lui, il sole, ha deciso di fare una breve apparizione in occasione della montée des marches dell’attesissima nuova pellicola di Quentin Tarantino, “Once Upon a Time in Hollywood”, corredata di eccezionali protagonisti quali Brad Pitt, Leonardo DiCaprio e Margot Robbie. La Croisette è letteralmente impazzita. Questa è Hollywood. Brad Pitt e Leonardo DiCaprio sono due grandi divi di oggi, ancor più affascinanti quando, non curanti dei flash, lasciano trapelare lo sguardo commosso e sfuggente dell’emozione. Così come i sottili peli delle braccia si

sono sollevati all’ascolto di “Va, pensiero”, dal Nabucco di Verdi, scelto per accompagnare la montèe des marches di Marco Bellocchio e dei suoi attori: Pierfrancesco Favino e Luigi Lo Cascio, protagonisti de “Il Traditore” (un vero successo confermato da ben 13 minuti di applausi a fine proiezione). L’emozione si è letta anche sul viso dell’enfant prodige del cinema francese, Xavier Dolan (noto per “Mommy”) che, con “Mathias et Maxime”, ha emozionato e colpito nel segno. E poi, a chiudere il Festival, è arrivato lui: Rambo, o Rocky, o più semplicemente Sylvester Stallone. L’attore americano, protagonista di una splendida lezione di cinema, ha presentato “Rambo - first blood”, ossia il primo Rambo debitamente restaurato, a cui ha fatto seguito la proiezione di alcune immagini di “Rambo V”. Con la stessa dolce malinconia di quando, finite le feste di Natale, non resta che smontare l’albero, il 72esimo del Festival di Cannes si è concluso, ed una cosa è sicura, ancora una volta, ha vinto lui, il cinema, nello specifico “Gisaengchung”, pellicola del regista sudcoreano Bong Joon-Ho (autore di “Okja” e “Snowpiercer”) che si è portato a casa una meritatissima Palma d’Oro.


Informazione redazionale

Osteopatia cervicale A

ndrea Pinti, ex giocatore di serie A di pallanuoto, è un osteopata e preparatore atletico. Collabora con il Centro Hibiscus e con esso condivide l’approccio olistico alla persona. Si occupa spesso di cervicalgia, problema per il quale propone la riabilitazione attraverso l’osteopatia cervicale. Il dolore cervicale è spesso caratterizzato da una perdita di movimento a carico del collo. Può avere cause dirette (ernie, stiramenti, contratture) ma può anche dipendere da disfunzioni localizzate in altri distretti del corpo. Dunque è necessario, attraverso l’anamnesi, individuare con esattezza la natura di tale fastidio. Spesso causati da vita sedentaria, lavoro di ufficio, ore passate alla guida di auto o moto, cattive posture, i dolori cervicali richiedono non di rado una manipolazione strutturale (il cosiddetto “scrocchio”). Tuttavia, prima di attuare una manovra diretta, occorre escludere specifiche patologie (un’ernia espulsa, una frattura di una vertebra, ecc.). In questi casi è meglio procedere con un trattamento cranio sacrale, tecniche fasciali o trattamento viscerale.

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di Alessandro Cortellessa

Questione di cilindri

Spinta e gioventù:

Benelli 502 C

N

ata nel 1911, quando Teresa Benelli, rimasta vedova, impiegò tutto il capitale di famiglia per realizzare un’officina meccanica e garantire così un’occupazione certa ai suoi sei figli, la famosa azienda di Pesaro vanta tradizione, emozione ed innovazione divenute leggenda in una storia lunga più di cento anni, in cui si sono susseguiti modelli innovativi, tecnologia all’avanguardia, successi iridati e piloti di fama mondiale. In principio era soltanto un garage per le riparazioni, ma i sei fratelli Benelli avevano ambizioni ben più grandi: costruire motociclette. Nel 1919, il primo motore venne alla luce: un due tempi di 75 cc. In un crescendo di successi, la casa del “Leoncino” arrivò negli anni prima della guerra a raggiungere l’apice del successo, con 800 operai al lavoro per costruire motociclette apprezzatissime dal pubblico. Purtroppo il secondo conflitto mondiale distrusse tutto: bombardamenti alleati e spoliazioni da parte dei tedeschi svuotarono i capannoni e ridussero la grande fabbrica ad un cumulo di macerie. Ma i fratelli Benelli non si persero d’animo e, recuperati macchinari ed attrezzature, affidarono i primi lavori alla conversione civile di circa mille motociclette militari, principalmente inglesi, lasciate nei campi di battaglia dagli alleati. Il 1947 fu anche l’anno della ripresa dell’attività agonistica. Una vasta gamma di modelli caratterizzò, negli anni

LA GRINTOSA URBAN CRUISER DELLA CASA PESARESE CORONA UNA STORIA LUNGA CENTO ANNI

Sessanta, la produzione aziendale: dai ciclomotori alla Tornado, maximoto bicilindrica di 650 cc, l’ultima originale creazione Benelli. Nel 1972, infatti, la Casa pesarese venne acquisita dall’imprenditore argentino Alejandro De Tomaso, che rilanciò e ampliò la gamma dei modelli presentando una serie di motociclette pluricilindriche di varia grandezza, sino alla prestigiosa sei cilindri di 750 cc (iconico modello, prima motocicletta di serie a sei cilindri disponibile sul mercato), oltre a costruire un nuovo e moderno stabilimento. In quegli anni però, la concorrenza giapponese divenne sempre più agguerrita, dunque il declino fu lento ma inesorabile. Nel 1988 per la Benelli arrivò l’agonia. Dopo una breve parentesi dell’industriale pesarese Giancarlo Selci, nel 1995 a salire in sella alla Benelli fu il gruppo Merloni di Fabriano. Andrea, figlio di Vittorio

Merloni, prese in mano le redini della nuova società e il rilancio partì da uno scooter dall’estetica aggressiva: il 491. Di nuovo progetti ambiziosi e, dopo vari modelli di scooter, arrivarono anche le maximoto: la Tornado, una tre cilindri di 900 cc che scenderà anche in pista nella Superbike, e la TnT di 1130 cc sempre a tre cilindri. Ma ancora una volta i tempi felici si allontanarono e la Benelli entrò nuovamente in crisi. Approdiamo così ai tempi più recenti. A metà degli anni 2000, la Benelli viene acquistata dal gruppo Q.J. (Quianjiang), corporation che produce più di 1.200.000 veicoli a due ruote e oltre due milioni di motori, in una fabbrica ultra moderna dalle dimensioni di una città. L’azienda, che ha un capitale di più di 750 milioni di dollari, produce anche quadricicli, bici elettriche, rasa erba, golf cart, generatori, pompe e altre attrezzature per la cura del giardino. Con l’entrata di nuovi capitali e la sinergia creatasi tra Italia e Cina, la Benelli Q.J. ha investito molte risorse per il rilancio sul mercato italiano ed internazionale della casa pesarese. Molte le novità più raffinate e tecnologicamente avanzate, sempre con un rapporto prezzo-qualità tra i più vantaggiosi sul mercato. Le recenti TRK 502 (touring) e Leoncino (nell’attualissimo stile vintage), modelli apprezzatissimi dal mercato e dalla stampa specializzata, hanno aperto la strada al lancio della 502C, la nuova urban cruiser che vedete in queste

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Questione di cilindri pagine. Si tratta di una vera e propria rivoluzione in casa Benelli, che inaugura la sua nuova linea cruiser, proponendo una naked dalla spiccata personalità e dal design contemporaneo, grazie a pedane avanzate, come vuole la tradizione custom, sella comoda e spaziosa con un’altezza di 750 mm da terra e ad un gruppo ottico a led dal design autentico ed originale. La 502C condivide con altri modelli della gamma (i già citati Leoncino e TRK) l’affermatissimo motore bicilindrico in linea, quattro tempi, raffreddato a liquido, 4 valvole per cilindro e doppio asse a camme in testa, che si traduce in un’erogazione fluida ed estremamente piacevole ed un ottimo contenimento dei consumi. La potenza massima è di 47,6 CV (35 kW) a 8500 giri/min, la coppia di 46 Nm a 6000 giri/min. La frizione è multidisco in bagno d’olio, il cambio a 6 velocità, l’iniezione elettronica con doppio corpo farfallato di 37 mm di diametro. Il telaio, un traliccio in tubi con piastre in acciaio, enfatizza l’anima cruiser di questa nuova due ruote ed assicura massima agilità e controllo del veicolo. Il reparto sospensioni è affidato all’anteriore ad una forcella upside-down con steli da 41 mm, con un’escursione di 135 mm e al posteriore ad un forcellone oscillante con monoammortizzatore centrale regolabile nel precarico molla, con un’escursione di 50 mm. L’impianto frenante offre all’avantreno un doppio disco semiflottante di 280 mm di diametro e al retrotreno un disco di 240 mm di diametro, frenati da pinze a 4 pistoncini davanti e a doppio pistoncino dietro. I cerchi, in lega di alluminio, da 17”, montano pneumatici di 120/70-R17 e 160/60-R17. Il serbatoio, di ben 21,5 litri, garantisce ampia autonomia, permettendo di affrontare lunghi viaggi. Il display TFT offre due modalità, con cambio automatico di visione giorno/notte, per una perfetta lettura in ogni condizione. La nuova Benelli 502C è disponibile nelle colorazioni nero e rosso al prezzo di 5.990 euro.

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Informazione redazionale Lo stress: più di una reazione fisica S

e lo stress è percepito come positivo o negativo è spesso una questione di valutazione. Da un punto di vista medico e psicologico, un’alternanza equilibrata tra stress o tensione e rilassamento promuove la salute e le prestazioni. Ciò richiede che ogni persona sia ben informata per trovare il giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Questo equilibrio garantisce che lo stress possa essere vissuto come positivo e non come stressante, quindi possiamo affermare che la reazione ad esso è legata molto dalla valutazione emotiva. I sintomi dello stress sono vari e interessano l’intero organismo conducendo a particolari reazioni: • nella fase preliminare, il corpo interrompe bruscamente tutti i processi metabolici per preparare il corpo alla prossima attivazione. A volte sentiamo la fase preliminare come un momento di shock, con la corrispondente incapacità di agire; • nella fase di allerta, il corpo usa gli ormoni dello stress (compresa l’adrenalina e la norepinefrina) per cambiare e mobilitare tutta l’energia: il battito del cuore accelera, i muscoli si attivano, la pressione sanguigna aumenta; • nella fase di azione, diventiamo attivi; • la fase di recupero della risposta allo stress è caratterizzata dalla fatica e dal successivo recupero. Il corpo normalizza i livelli ormonali e reintegra, ad esempio, le riserve energetiche dei muscoli. In relazione a quanto su specificato, possiamo affermare che lo stress non controllato può scatenare gravi malattie fisiche come: disturbi cardiovascolari, ipertensione, aritmie cardiache, problemi gastrici e intestinali come gastrite, ulcera gastrica o ulcera duodenale, aumento della suscettibilità alle infezioni a causa di un sistema immunitario indebolito (immunodeficienza). Una strategia contro lo stress persegue nel migliore dei casi diversi approcci, noi ti aiutiamo nel rafforzare le tue performance e nel regalarti relax come antidoto. CONTATTATA LA NOSTRA SEGRETERIA PER MAGGIORI INFORMAZIONI, TUTTI I GIORNI DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ Tel. 06.50933937 - anche WhatsApp. Rita Tabellione Estetologa Somawell Benessere e Medicina

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La pancera post partum: si o no? U

na delle più frequenti domande che mi pongono le donne che hanno appena partorito riguarda l’acquisto o meno della pancera dopo il parto. In passato, la pancera veniva sempre utilizzata con la falsa idea che non portandola “la pancia non sarebbe più rientrata”. In realtà è proprio il contrario! Infatti, durante i nove mesi di gravidanza, avvengono una serie di modificazioni fisiologiche: • i retti addominali (i muscoli dell’addome) si allungano fino a 15 centimetri e si allargano; • si crea una diastasi fisiologica di tali muscoli, cioè il muscolo di destra si allontana da quello di sinistra.

Tutto ciò è fondamentale per permettere la crescita dell’utero. Dopo il parto, non essendoci più il bimbo all’interno dell’addome, questo risulta sgonfio e i muscoli allungati che prima facevano spazio al nascituro, ora risultano morbidi e la pancia

sembra voluminosa e flaccida. Ma questo aspetto è fisiologico e comune a tutte ed è una condizione che dura per circa 3-6 mesi dopo il parto. È importantissimo sapere che prima rimettiamo in esercizio i muscoli addominali, tanto più velocemente torneranno com’erano prima! Quindi la pancera non va assolutamente utilizzata dopo un parto spontaneo (fanno eccezione casi particolari con pregressi laparoceli o ernie

ombelicali, o problematiche specifiche dove allora sarà lo specialista a suggerirci di utilizzarla). I motivi per cui il suo utilizzo è sconsigliato sono fondamentalmente due: 1) perché si va a sostituire ai muscoli addominali lavorando al posto loro; in questo modo gli addominali non saranno mai messi in condizione di riprendere il loro ruolo di contenimento. 2) perché, comprimendo l’addome, aumenta la pressione addominale e spinge sul pavimento pelvico che,

dopo il parto vaginale, è in una fase molto delicata. Il suo utilizzo può aumentare la possibilità, per la donna, di andare incontro ad incontinenza urinaria e prolassi vescicali, rettali o uterini con importante disagio della donna stessa. La situazione è diversa per quanto riguarda i parti cesarei; in questi casi la pancera può essere utile nei primi 7-10 giorni post-operatori. Questo solo perché i muscoli addominali, durante l’intervento chirurgico, vengono aperti e poi, a seconda delle tecniche chirurgiche utilizzate, o accostati e lasciati “richiudersi” da soli, oppure richiusi con dei punti. La pancera quindi, in questi casi, garantisce una maggiore protezione e una minore sollecitazione sui muscoli. Risulta però fondamentale indossarla solo nei momenti in cui la donna si muove o fa sforzi, ad esempio si alza e cammina, mentre vanno rimossi quando è sdraiata o seduta. La tipologia migliore di pancera risulta quella elastica con chiusura in velcro a strappo che sostiene l’addome a partire dalla porzione inferiore del costato fino alle anche. La misura è variabile in base al girovita misurato nel post partum. Dott.ssa CHIARA DI PIETRO Specialista in Ginecologia e Ostetricia

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di Sveva Guerreri

Salute e benessere

I benefici della scherma

G

razie agli innumerevoli traguardi internazionali dei camUNO SPORT FONTE pioni e delle campionesse DI NOTEVOLE tricolore, la scherma è una disciplina SALUTE FISICA mo, la velocità d’azione e la strategia tattica. Attacco, sportiva sempre più al centro dell’atdifesa e contrattacco sono tecniche usate in tutte e tenzione. Tra gli sport olimpici è anE PSICOLOGICA tre le discipline e sono basate sulla posizione di guarche quello che ci porta più medaglie. dia che prevede un ginocchio piegato e il braccio armato proL’allenamento della scherma si divide in tecnico ed atletico. La teso verso l’avversario. Ad essere rafforzati e potenziati sono parte atletica mira ad ottimizzare la condizione fisica: si pola maggior parte dei gruppi muscolari. Molti gli effetti positivi tenzia la resistenza e si rafforzano gli addominali e i dorsali. sulla postura, sulla coordinazione, sui riflessi e sui sistemi reLa parte tecnica è invece finalizzata alla preparazione degli asspiratorio e cardiovascolare. È naturale che spostamenti, piesalti. In questo caso la maggior parte dello sforzo insiste sulle gamenti e spinte per un buon affondo necessitino soprattutto gambe, in particolare sui quadricipiti e sui glutei. Anche i bicidi un lavoro di agilità di gambe, e che perciò lo sforzo gravi piti e le braccia vengono rafforzate. particolarmente su quadricipiti e polpacci. Viene utilizzato Al di là delle differenze tra le tre specialità di scherma (spada, molto anche il braccio armato; così, al fine di evitare il rischio fioretto e sciabola), la disciplina ha in comune il senso del ritdi sviluppare in maniera asimmetrica un solo arto, anche l’altro richiede una serie di movimenti compensativi. Ogni incontro di scherma si svolge in tre tempi da tre minuti ciascuno, con un intervallo di un minuto tra ognuno di essi. Anche per questo motivo la scherma aiuta a mantenere la linea: in un’ora si possono bruciare fino a 600 calorie. La scherma è un esercizio prevalentemente anaerobico che sviluppa massa magra e che per questo richiede una dieta ricca soprattutto di proteine. L’attività anaerobica è caratterizzata da sforzi intensi ma brevi (da pochi secondi ad alcuni minuti) come, per esempio, scatti, corsa sui 100-200 metri, salti e sollevamento pesi. Questo tipo di esercizio ha bisogno di momenti di riposo prima di essere ripetuto. A questo scopo sono utili per lo schermidore attività per ottimizzare la resistenza (corsa, bicicletta, nuoto, ecc.) ed esercizi per potenziare il corsetto addominale-dorsale e gli altri muscoli. A livello psicologico spada, fioretto e sciabola implicano autocontrollo, concentrazione, disciplina e senso della misura, tutte qualità che rendono la scherma una disciplina molto adatta ai bambini dai 6 anni in su. Nel bambino infatti questa disciplina svolge un ruolo educativo: insegna il rispetto e la giusta aggressività, inoltre sviluppa la fantasia e la creatività, migliora l’autostima, aiuta ad aumentare e a mantenere la concentrazione, incentiva la reattività in tempi brevissimi. Insomma, uno sport completo e molto propedeutico a uno sviluppo armonioso della persona.

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In viaggio con gli amici a quattro zampe!

L’

estate 2019 ha deciso di farsi desiderare più del solito, ma le tanto attese vacanze finalmente stanno per arrivare. Che siano al mare o in montagna, all’estero o in Italia, scegliere la destinazione non è facile e viaggiare comporta sempre uno stress pre-partenza. Se a questo aggiungiamo la volontà di organizzare il viaggio insieme al nostro amico a quattro zampe, le difficoltà aumentano. Cerchiamo quindi di capire insieme cosa si può fare per combattere l’ansia e stare sereni. Prima di tutto è importante abituare il nostro amico a quattro zampe a viaggiare fin da quando è cucciolo. Da adulto, adeguarsi ad uno stravolgimento dei ritmi quotidiani è normalmente più complicato. Esistono dunque problemi connessi ai cambiamenti della routine per i quali un utile accorgimento sta nel preparare gradualmente l’animale all’idea della partenza, magari facendo i bagagli con qualche giorno di anticipo per dare un segnale. Prima del viaggio è fondamentale creare una relazione positiva tra l’animale e l’automobile. Occorre farlo salire innanzitutto a motore spento, poi a motore acceso, e infine effettuando brevi tragitti. Un animale non abituato ad affrontare lunghi percorsi in macchina potrebbe vivere questo evento con molta paura. Pochi espedienti possono influire in modo determinante nel farlo sentire più a suo agio. Altra importante accortezza è quella di far mangiare

il cane o il gatto almeno 8 ore prima della partenza, in modo da evitare che durante il viaggio si possano creare problemi digestivi. Evitare inoltre l’esposizione al sole nelle ore più calde, in quanto questo potrebbe mettere in serio rischio la loro incolumità fisica. Questi pochi consigli permettono nella stragrande maggioranza dei casi di affrontare il viaggio con maggiore serenità. Per esperienza personale, posso dire che se si agisce in tal modo sono poche le occasioni in cui ci sia la reale necessità di dover somministrare farmaci per gestire l’evento. In ogni caso, laddove ce ne fosse bisogno, esistono comunque molti prodotti che ci vengono in soccorso. I feromoni sono per esempio sostanze chimiche prodotte in forma naturale da cane e gatto e sono in grado di provocare cambiamenti comportamentali nei nostri amici. Alcuni prodotti commerciali utilizzano la sintesi di “feromoni positivi” per inviare messaggi rassicuranti e di sicurezza per cani e gatti di tutte le età, aiutandoci così nella gestione di situazioni impegnative. In commercio esiste un prodotto, l’Adaptil, in forma di collare o spray,

oppure diffusore ambientale. Sempre riguardo allo stesso problema, esistono anche numerosi mangimi complementari, tipo Royal Canin Calm, valido supporto per situazioni di disagio nel breve termine o per situazioni stressanti che richiedono un progressivo adattamento nel lungo periodo. Per il raggiungimento di un miglior risultato, risulta quasi sempre buona norma utilizzare questi prodotti a partire da qualche giorno prima dell’evento previsto o delle variazioni ambientali. Negli ultimi anni anche la floriterapia è entrata nella medicina veterinaria con ottimi risultati, aiutando e trattando in modo del tutto naturale le emozioni e i comportamenti dei nostri animali in un’ampia varietà di situazioni difficili. Con l’aiuto del vostro veterinario di fiducia e spendendo del tempo nella gestione del rapporto fra voi e il vostro pet, sono sicuro che passerete vacanze e momenti indimenticabili, in compagnia di chi vi ama dal naso alla coda. Buona estate 2019... Insieme! Dott. FABIO TARSITANO

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XNews

NOTIZIE DAL MUNICIPIO X

di Antonciro Cozzi

Cristiano Tredici: Maestro di Muay Thai e formatore di giovani

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er ciò che concerne la Muay Thai, la boxe thailandese, Cristiano Tredici è un punto di riferimento assoluto del territorio. Diventato Maestro lo scorso 18 maggio, a 45 anni ha coronato un percorso iniziato, come allenatore, circa 15 anni fa. Cristiano Tredici pratica la disciplina da circa 30 anni, con più di 1000 match tra quelli disputati da atleta e quelli all’angolo da istruttore. In mezzo, i numeri che sostanziano un’attività febbrile: 33 diplomi formativi in ogni ambito (istruttore di fitness e body building, tecnico di pugilato, istruttore di difesa personale, ecc.), 155 allievi tesserati con il Coni e un titolo mondiale WBC con Sveva Melillo (2015). Cristiano allena anche suo figlio Samuel, 12 anni e un terzo posto nei campionati assoluti italiani FIKBMS. Gli abbiamo fatto qualche domanda sulla sua disciplina... Una vita dedicata alla Muay Thai, perché? Il mio obiettivo è la divulgazione. Vorrei che la Muay Thai venisse conosciuta e praticata da tutti, non solo da coloro che lo fanno in qualità di atleti. Parlo soprattutto di chi ha problemi, di chi la usa per scaricarsi a livello psicologico, di quelle persone che cercano di acquisire più sicurezza nella vita, dei bambini, delle donne (molte delle quali vogliono potersi difendere). Occorre ricordare che la Muay Thai è uno sport da combattimento ma è anche un’arte marziale, dunque una disciplina affascinante, con una storia profonda, religiosa, concernente una cultura antica. Cosa ti dà soddisfazione? Prendere un ragazzo inesperto - che magari non ha un gran fisico

CERCHI

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e che i primi giorni viene in palestra con timore - e portarlo a combattere con dignità, passione e partecipazione. Creare un’atleta, dargli coraggio, lasciargli un segno positivo. Non mi interessa la notorietà o i titoli, ma dimostrare che tutti possono intraprendere questa disciplina. Faccio sei lezioni di Muay Thai al giorno con lo stesso impegno, motivazione e amore. Ho un corso baby Thai dai 3 ai 6 anni: con bambini così piccoli occorre pazienza e dedizione assoluta. Stando ai risultati nelle ultime competizioni ufficiali sembra che i tuoi allievi ti seguano... Ho portato 14 atleti che hanno disputato 21 match nello stesso giorno. Molti sono andati avanti fino alle semifinali e alle finali. Abbiamo vinto quattro ori: Edoardo Licaj ha vinto gli assoluti junior, gli altri tre (Alessia Fiorentino, Emanuele Fabriani e Simone Serantoni) hanno vinto il trofeo Italia senior. Appartengono tutti alla realtà dove alleno, quella delle Cupole. Io, tra l’altro, da settembre sarò attivo anche al Dubai Sporting Club di Dragona. Ce la farete a diventare disciplina olimpica? Spero di sì, manca poco. Prossimamente, tra il 20 e il 29 luglio, si terranno comunque i mondiali IFMA a Bangkok. Arriviamo con una bella squadra, sarà un grande spettacolo.

Niente commercio sulle spiagge: il X Municipio ci ripensa

Le licenze dovevano essere dieci, invece saranno zero. Con una nuova ordinanza di fine maggio, la L AV O R O ? giunta ha stabilito il divieto di tutte le forme di commercio sul demanio marittiPer potenziamento organico cercasi SARTA ITALIAmo. Qualche problema potrebbe presenNA RIFINITA (riparazioni uomo donna e confezioni tarsi nei pressi delle spiagge libere, dove donna su misura) disposta a lavorare in avviata sarl’abbattimento dei chioschi e l’assenza di toria di zona. camion-bar potrebbe configurare un’eTelefonare al 338.5064494. No perditempo. Le candistate all’insegna dell’austerity. dature saranno esaminate direttamente dal titolare.


Cinema in piazza al Porto Turistico

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al 22 giugno al 27 luglio, presso il Porto Turistico di Ostia, i ragazzi del Cinema America hanno organizzato un ricchissimo cartellone di proiezioni gratuite. Tra le tante iniziative, si segnala la presenza del cast di “Come il gatto in tangenziale” (Paola Cortellesi e Riccardo Milani, 23 giugno), Valerio Mastrandrea (“L’odore della notte”, 29 giugno), Gabriele Muccino (“A casa tutti bene”, 6 luglio), Pierfrancesco Favino (13 luglio), Matteo Garrone e Andrea Tagliaferri (“Blue Kids”, 20 luglio), Walter Veltroni (“Quando c’era Berlinguer”, 27 luglio). Per informazioni dettagliate e programma completo: www.ilcinemainpiazza.it

Estate di Party e animazione al

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er fine giugno e tutto il mese di luglio il Centro Eschilo diventerà punto d’aggregazione per serate spensierate e di puro relax. Si parte giovedì 28 giugno con il Disney Day alle 17 e con la Serata Dance ‘70’80 alle 21. Il 6 luglio, dalle 17 alle 20, sarà la volta del Country Party. Il 12 luglio, alle 21, Serata Hawaii. Il 19 luglio, dalle 17 alle 20, Pic-nic Party. Gran chiusura il 26 luglio con il Color Party (dalle 17 alle 20) e con una serata di imitazioni e gruppo cover (ore 21).

Nasce “Casa Isa” L’

A.R.A. (Associazione Risorse Autismo Onlus) è un’associazione che nasce nel 2009 dall’unione di un gruppo di sei famiglie con lo scopo di assicurare una vita dignitosa, un presente e soprattutto un futuro alle persone affette da sindrome autistica. L’obiettivo era la realizzazione di una struttura che sarà la loro casa per il resto della vita. È stata così trovata “Casa Isa”, un immobile in località Spregamore, sulla via Ardeatina. Acquistata nel maggio 2017, “Casa Isa” era completamente da ristrutturare. La forza, l’impegno e la determinazione dei genitori, insieme alla collaborazione della Fondazione Roma Cares, la Chiesa Evangelica Valdese, il Progetto Carta Etica di Unicredit, la Fondazione Terzo Pilastro e tantissimi altri sostenitori, fra cui la cantante Alessandra Amoroso e la trasmissione Le Iene, hanno alla fine portato a un risultato concreto. Oggi, a distanza di due anni dall’acquisto, sta nascendo un edificio su due piani di circa 300 metri quadri con 1700 metri quadri di giardino. La struttura, la cui inaugurazione si terrà probabilmente il prossimo autunno, sarà in grado di ospitare dieci persone autistiche. Tuttavia lo sforzo finanziario non è finito e rimane un goccia nel mare rispetto alla mancanza di strutture pubbliche per persone autistiche. Chi volesse unirsi con una donazione al c/c Unicredit intestato a A.R.A. Associazione Risorse Autismo Onlus può fare riferimento all’IBAN IT55K0200803284000105549308. Il codice per il 5x1000 è 9755103058. Per info: www.ararisorseautismo.it

Libri in spiaggia per tutta l’estate

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romossa dall’associazione culturale “Ostia incontra l’Autore”, la rassegna è alla sua seconda edizione e andrà avanti fino al 25 settembre. Coinvolti molti stabilimenti del litorale, dove gli autori firmeranno le copie e si terranno gli aperitivi letterari. Tra i protagonisti, la criminologa Roberta Bruzzone (10 luglio), lo scrittore Antonio Pennacchi (28 agosto), il giornalista Carlo Bonini. Per il programma completo: www.facebook.com/ ostiaincontralautore.it

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Scorte di cibo italiano all’ombra della Brexit

13Advisor

I

n attesa che la Brexit trovi un assetto e produca certezze giuridiche, il paradosso degli ultimi tempi è che l’Italia non ha mai esportato tanto cibo made in Italy in Gran Bretagna quanto nell’ultimo periodo. E le due cose sono collegate, perché la richiesta di prodotti tricolore (+18%) è causata proprio dalla paura che presto costeranno molto di più. A farla da padrone, ovviamente, i prodotti a più lunga deperibilità. Prosecco (+18%), conserve di pomodoro (+35%) e parmigiano (+17%) guidano un boom delle vendite che riguarda anche olio extra vergine e pasta. Per il prossimo futuro ballano 3,4 miliardi di euro di export agroalimentare: una fetta notevole del fatturato italiano verso l’estero. Tutti temono l’impasse e le difficoltà di sdoganamento. Sarà il prossimo inquilino di Downing Street a sbrogliare la faccenda.

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Budget e Ricette

di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)

Estate golosa V

i avevo promesso dieta, pollo ed insalata ma il piacere del cibo è più forte di me. Ho avuto degli amici a cena e ho voluto veramente coccolarli. Decidere il menù è stato laborioso ma alla fine ho optato per il pesce. Condivido le ricette con voi: un risotto alla crema di scampi, un flan di asparagi e crema al parmigiano e una cheesecake salata con salmone affumicato. Inutile dirlo, tutto squisito.

RISOTTO ALLA CREMA DI SCAMPI

Ingredienti • 320g riso Carnaroli • 1,2kg scampi • 50g olio evo • 2 scalogni • 2 spicchi d’aglio • 45g panna liquida • 1 limone • 30g brandy

• 30g olio evo • 1 ciuffo prezzemolo • 1,2 litri acqua • teste e carapaci degli scampi • timo • 1 cucchiaio concentrato di pomodoro

PREPARAZIONE Si parte dalla pulizia degli scampi. Privateli della testa, poi, aiutandovi con una forbice, intagliate la parte del ventre ed estraete delicatamente il carapace. Eliminate con una pinza la parte scura filamentosa posta sul dorso, cioè l’intestino. A questo punto tenete da parte la polpa e utilizzate gli scarti per preparare il fumetto (brodino) di crostacei, che servirà per la cottura del risotto. Tagliate lo scalogno a fettine e versatelo insieme all’olio e all’aglio schiacciato in un tegame. Lasciate rosolare il tutto a fiamma viva e unite gli scarti degli scampi, attendete qualche minuto, mescolando di tanto in tanto, e sfumate con il brandy. Una volta evaporata tutta la parte alcolica unite anche il prezzemolo, quindi versate anche l’acqua, il sale grosso e per ultimo il concentrato di pomodoro, mescolate e lasciate cuocere a fiamma moderata per 30 minuti. Una volta che il fumetto di crostacei sarà pronto, frullatelo e filtratelo attraverso un colino. Ora occupatevi della crema di scampi. In una padella versate 20 g di olio insieme ad uno spicchio d’aglio. Fatelo dorare a fiamma moderata e toglietelo. Ora aggiungete gli scampi

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puliti. Lasciateli rosolare da entrambi i lati per un paio di minuti, salate e sfumate con il succo di limone. Prelevate qualche scampo che servirà per la crema; gli altri teneteli da parte per decorare i piatti. Versate gli scampi in un contenitore dal bordo alto, aggiungete un mestolo di fumetto, la panna fresca e frullate con il mixer ad immersione, in modo da ricavare una crema. A questo punto occupatevi del risotto, tritate finemente lo scalogno e trasferitelo in un tegame dove avrete versato la parte restante di olio. Lasciatelo imbiondire dolcemente, con un mestolo di fumetto. A questo punto, unite anche il riso e lasciatelo tostare per qualche minuto. Una volta che il riso avrà cambiato leggermente colore, iniziate ad aggiungere un mestolo di fumetto. Portate il riso a cottura aggiungendo altro fumetto un mestolo alla volta, girando il riso e lasciando assorbire il liquido prima di aggiungerne altro. A cottura ultimata, mantecate con la crema di scampi e aromatizzate con la scorza grattugiata del limone e le foglioline di timo. Servite guarnendo il piatto con gli scampi tenuti da parte in precedenza. Un consiglio: se il fumetto non vi basta per cuocere il riso, non vi preoccupate, fate scaldare un po’ d’acqua e aggiungete del dado di pesce.

FLAN DI ASPARAGI E CREMA AL PARMIGIANO

Ingredienti • 2 mazzetti di asparagi • 2 cipollotti • 2 noci di burro • 30g di parmigiano

• 4 albumi • 250g di latte • 30g di burro • 30g di farina • 150g di parmigiano

PREPARAZIONE Pulite gli asparagi eliminando la parte più dura e cuoceteli per 6/7 minuti (devono risultare cotti ma non troppo). Ora tagliateli a tocchetti conservando tre cimette per ogni tortino. In una padella, rosolate i cipollotti tritati, aggiungete gli asparagi e fate insaporire. Alla fine, frullate tutto aggiun-


Informazione redazionale CHEESECAKE CON SALMONE

Ingredienti • 150g di taralli • 200g di salmone affumicato • 70g di burro

• 200g di Philadelphia light • 200g di ricotta • 1 pizzico di sale

PREPARAZIONE Mettete i taralli nel robot da cucina e frullateli sino ad ottenere una polvere fine. A parte, fate sciogliere il burro (microonde o bagnomaria), fatelo intiepidire e mescolatelo bene alla polvere di taralli. Trasferite il composto nella teglia schiacciandolo bene col dorso di un cucchiaio fino a ottenere una base compatta. Mettete in frigo per almeno 30 minuti. Ora preparate la crema. Mettete in una ciotola la ricotta ed il formaggio Philadelphia, un pizzico di sale e il salmone affumicato tagliato a pezzetti. Riprendete la teglia dal frigo e versate la crema livellandola bene. Se vi serve per il giorno dopo, copritela con la pellicola e rimettetela in frigo. Prima di servire il piatto, decoratelo con roselline di salmone affumicato.

gendo il latte, l’albume leggermente battuto e per ultimo il parmigiano. Accendete il forno a 160°, imburrate degli stampini da creme caramel e versate il composto, mettete gli stampini in una teglia, versate acqua calda sino a coprire la metà degli stampini e cuocete a bagno maria per 35 minuti. Alla fine fateli raffreddare in forno per un’altra ventina di minuti. Ora potete metterli in frigo se vi servono per l’indomani. Per la crema, fate fondere in un pentolino il burro e aggiungete la farina. Mescolate qualche minuto ed unite il latte caldo, aggiungete il parmigiano e cuocete per una decina di minuti. Versate un mestolino di crema al centro di ogni piatto, battete col palmo della mano sotto il piatto per allargarla e appoggiatevi sopra il tortino guarnito con le tre punte di asparagi (che avrete tenuto da parte).

Cheesecake con Salmone

ABBINAMENTO PASSION CLUB: immaginiamo questo sfizioso antipasto con un’ottima bollicina, utile a sopperire agli ingredienti del piatto che invaderanno il nostro palato.

DRAPPIER - CARTE D’OR • COS’È? Champagne di tutto rispetto composto da 75% Pinot Noir, 15% Chardonnay, 10% Meunier. • COM’È? Ottimo Champagne, di colore dorato con riflessi alle volte ramati. Al naso è fine e delicato, con aromi di frutti di bosco e agrumi, in bocca è potente ma non troppo, con note di frutta secca e matura. Sentirete un gradevole sentore speziato ma con un finale fresco. • COME SI BEVE? Lo potete apprezzare al meglio al momento dell’aperitivo e su tutti gli antipasti. Bene anche sulle carni bianche. Per la temperatura osate i 6-8°.

Flan di Asparagi

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Oroscopo

Oroscopo Luglio 2019

di Alehandra

ARIETE 21/3 • 20/4

MARIAH CAREY 27/3/1970

Dovete indirizzare tutta l’energia che sentite scorrere in corpo in un programma. Se non canalizzate è peggio. Vi manca ordine e vi manca attenzione rispetto al prossimo. Saturno vi spinge a trincerarvi nella vostra fortezza di certezze. Dal punto di vista sentimentale siete un concentrato d’erotismo e sentimento. Al punto da generare invidia.

BILANCIA 23/9 • 22/10

JOVANOTTI 27/9/1966

TORO 21/4 • 20/5

AL PACINO 25/4/1940

I vostri slanci riguardano tutto ciò che è al di fuori di voi. Siete sempre pronti a partire o ad aiutare il prossimo, spesso senza tornaconto. È giunto il momento di chiedervi che cosa vi torna in tasca e se non è il caso di mettere da parte tutta la diplomazia dimostrata. Saturno in Capricorno vi aiuterà a capire il valore delle cose. Trovate il modo di riposarvi.

SCORPIONE 23/10 • 21/11

KATY PERRY 25/10/1984

GEMELLI 21/5 • 21/6

ORIETTA BERTI 1/6/1945

Cercate di far tesoro di una lezione appresa recentemente e non rifiutate l’insegnamento. È per il vostro bene, perché potreste ritrovarvi a un punto morto. Controllate la vostra insofferenza e date affetto liberamente, se è il caso. Venere è nel vostro segno dall’inizio del mese, dunque niente paura. La famiglia richiederà tutta la vostra attenzione.

TOM CRUISE 3/6/1962

WOODY ALLEN 1/12/1935

ROSSELLA BRESCIA 20/8/1971

ALESSANDRA MUSSOLINI 30/12/1962

HUGH GRANT 9/9/1960

50

C’è un importante allineamento dei pianeti nel vostro segno. Significa che finalmente il cielo volge al sereno e potete lasciarvi dietro la schiena parecchie cose. Datevi il tempo necessario prima di fare scelte definitive. Urano sta dalla vostra parte e vi offre l’opportunità di ricostruire rapporti andati. Sarete capaci di esprimere le vostre emozioni in maniera efficace.

ACQUARIO 21/1 • 19/2

VASCO ROSSI 7/2/1952

VERGINE 23/8 • 22/9 L’estate è tutto il tempo che avete a disposizione per portare a compimento tutti i vostri obiettivi. Se non vi basta, c’è un problema. Anche voi siete insoddisfatti dei vostri risultati, per cui vi darete una mossa. Se arriva un’informazione riservata, tenetela assolutamente per voi. Saturno e Plutone nel Capricorno vi aiutano ad acquisire diplomazia e lucidità.

Giove nel vostro segno riguarda voi stessi e il rapporto con la fortuna. Sentite che le cose possono andar bene e l’unico vostro nemico può essere la mancanza di calma. Il periodo è favorevole ed espansivo. In amore finalmente riuscite ad accettarvi. Saturno in Capricorno vi aiuta a trattenervi quando volete buttarvi in storie impossibili. È un bene.

CAPRICORNO 22/12 • 20/1

LEONE 23/7 • 22/8 Siete persone di potere, che sanno come conquistare gli altri e il mondo. Ve la cavate bene in ogni circostanza e, se necessario, sapete fare anche numeri da funamboli. Tra il 5 del mese e il 12 ci saranno i vostri giorni migliori. In amore sembrate disinteressati a qualsiasi conseguenza e andate dritti verso i vostri obiettivi. Attenti a non fare troppo casino.

Qualcuno cercherà di sgambettarvi. Più per spirito protettivo che per farvi male. Voi state al vostro posto e non perdete lucidità. Valutate le cose per quello che sono. A luglio sarete impegnati in continuazione. In amore non abbiate paura di fare le scelte necessarie. Godrete anche di una discreta popolarità. Ve la meritate, non vergognatevi di nulla.

SAGITTARIO 22/11 • 21/12

CANCRO 22/6 • 22/7 Una certa concatenazione di eventi vi sta complicando la vita. Le vacanze saranno un modo per uscire dall’angolo e dalla vostra parte avrete Saturno, che vi darà l’occasione di superare tutto. Cercate di non nascondere il vostro punto di vista e a fine mese raccoglierete i frutti della vostra schiettezza. Cercate di digerire meglio le emozioni forti o i risentimenti.

Siete spesso in un cul de sac perché volete allo stesso tempo esercitare il ruolo di giudice e giuria. Verso il 9 del mese arriveranno incontri molto motivanti. Per il resto, non vi fidate ma al tempo stesso siete socievoli e incoscienti. Non giocate con le emozioni di chi vi vuole bene perché potrebbe portarvi a una svolta complicata. Siete affascinanti ma ridimensionatevi.

Vi sentite un po’ un pesce fuor d’acqua. Vorreste un ritorno alla normalità ma al tempo stesso preferite aspettare per vedere cosa succede. Sarete apprezzati per le vostre qualità intellettuali e per il vostro senso dell’umorismo. Dal punto di vista sentimentale vi state trascurando e abbandonando alla gelosia. Abbiate più fiducia verso il partner.

PESCI 20/2 • 20/3

RIHANNA 20/2/1988

Periodo perfetto per organizzare una bella scappatella o un incontro fortuito. La fortuna è dalla vostra parte e potrete godervi in pace un periodo benevolo. La fine del mese è un momento ideale per pianificare l’allargamento della famiglia. In amore siete un po’ senza fiato: troppa roba al fuoco. Periodo ideale per esprimere in libertà le proprie passioni: metà mese.




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