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GIOCA E VINCI CON MADAGASCAR 2, THE MILLIONAIRE, REVOLUTIONARY ROAD

TARIFFA ROC: POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA

COPIA OMAGGIO

D I C E M B R E

2 0 0 8

R A C S A G D A A

2

ALL’INTERNO IL

M

POSTER

ANTICIPAZIONI DI GENNAIO AUSTRALIA REVOLUTIONARY ROAD

TEATRO HIGH SCHOOL MUSICAL AL BRANCACCIO

AL SISTINA

POVERI MA BELLI

GUEST STARS Ben Stiller, Chris Rock, Ale e Franz, Elio Germano, Maria Grazia Cucinotta, Donatella Finocchiaro, Massimo Ranieri, Bianca Guaccero, Emilio Solfrizzi, Raffaele Paganini, Louisiana Red

TUTTI I FILM DI NATALE





ESTERNO NOTTE . L’EDITORIALE* :: di Angela Cinicolo

UN SOGNO LUNGO UN ANNO COLOFON

È

Caos calmo (ovviamente parliamo di Isabella Ferrari e Nanni Moretti), sterzata di vita in un film che ricordava, non solo per la panchina, il caro Forrest Gump. Passato quasi inosservato invece Il mattino ha l’oro in bocca del giovane e bravo Francesco Patierno, le cui scelte, sempre così audaci, continuano a metterlo all’angolo di un ring su cui se la gioca con tenacia. Tra gli Oscar, risplende particolarmente quello attribuito a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, capaci di rendere la Londra di Sweeney Todd la città più terrificante e inquietante di tutte le favole nere del cinema. Corone e allori sono piovuti anche a maggio, quando il Festival di Cannes ha premiato due nomi della nuova autorialità nazionale: Matteo Garrone con il suo indimenticabile e sorprendente Gomorra, capolavoro neorealistico sulla Napoli dell’orrore e dell’amore, e Paolo Sorrentino con Il divo, spietato ritratto dell’emblematico e cinico Giulio Andreotti. Una nuova chance, per dirla alla francese, che dimostra Gomorra che la nostra rinascita non è fatta solo di risate sotto l’albero e piccassi sono diminuiti del 3,99 %, ma i numeri coli psicodrammi generazionali. Ottobre non demoralizzano il necessario ottimismo ha infine riconosciuto la bravura di due atdella volontà, l’entusiasmo scevro d’inge- tori rivelazione: l’intensa Donatella Finocnuità, la fiducia indispensabile all’amore chiaro e l’eclettico Elio Germano. per il cinema. Le abbuffate natalizie 2007 L’ultima nota la dedichiamo al cinema sono state digerite a suon di risate con Na- d’animazione, che con Donkey Xote, protale in crociera e Una moglie bellissima. Il dotto e realizzato in Italia, ha saputo coprimo, migliore incasso dell’anno, è stato niugare buoni risultati e bassi budget. frutto dell’ennesima prova da mattatore Il nostro cinema non arranca e non annadi Christian De Sica; il secondo, anch’es- spa, ma sospira quando ha tra le mani le so grande successo di botteghino, è stato belle statuine che rivendicano una qualità conferma di un Leonardo Pieraccioni tor- che il compianto Dino Risi ci ha rivelato nato alla popolarità formato Il ciclone. La nella rappresentazione dei nostri vezzi e scena d’amore più sexy l’abbiamo vista in delle nostre debolezze. consuetudine di fine anno fermarsi un attimo e fare un bilancio sui risultati ottenuti, i percorsi seguiti e gli ostacoli superati. Non sorprenda dunque il fatto che la nostra riflessione di dicembre vada al cinema italiano, che rivive oggi con una seconda pelle, reagendo a un trend che l’aveva incastrato nell’etichetta stretta dell’eterna crisi. Cos’è successo nell’anno della recessione economica e dei consumi in ritirata? Gli in-

Direttore Responsabile Massimo Mostacci massimo@mirabiliagroup.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@mirabiliagroup.it Relazioni Esterne Anna Calà anna@mirabiliagroup.it Art Direction Cristian Bifolco cristian@mirabiliagroup.it Redazione Grafica Marco Valeriani, Giuliano Piazzolla In Redazione Maurizio Carta (caporedattore), Angela Cinicolo, Ombretta Petrollo Hanno collaborato Eliana Volpe, Diego Carmignani, Angela Cinicolo,Valentina Giosa, Marco Catola, Valentina Mancini, Chiara Rovan,Valentina Stefani, Giuliano Tomassacci, Barbara Zorzoli, Pasquale Colizzi, Pasquale Russo, Susanna Pantò. Società Editrice Mirabilia Group S.r.l. Via Padre S.F. Pifferi, 39 - 00126 Roma Tel. 06.52363798 - Fax 06.52363694 e-mail: info@mirabiliagroup.it Stampa Union Printing Distributore per cinema, teatri, università e bar Massimi Service Acchiappafilmweb.tv Reg. Trib. di Roma N. 391 del 17.10.2006 Direzione e Redazione Via Padre S.F. Pifferi, 39 - 00126 Roma e-mail: info@mirabiliagroup.it

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SOMMARIO La vostra guida al meglio del cinema e dello spettacolo Esterno Notte L’Editoriale 5

La Duchessa 42 The Spirit 47

assoluta, rispetto all’uscita in libreria 71

Sonoro Musica per le immagini 79

CineCarnet Trame e schede dei film del mese di dicembre 08

Le anteprime del mese di gennaio

Guest stars - Le interviste Ben Stiller, Chris Rock e Ale&Franz 14 Elio Germano 29

Foyer - Il teatro da vicino L’energia di “High School Musical” al Brancaccio 82 “Miseria e nobiltà”: Francesco Paolantoni si confronta con il mito di Scarpetta 84 “Poveri ma belli” diventa un musical con Bianca Guaccero e la regia di Ranieri 86

Cover Story

Maria Grazia Cucinotta 74

TV & Company Tutti pazzi per amore: 13 serate su Rai Uno con la nuova fiction con Stefania Rocca e Emilio Solfrizzi che ci racconta come è andata 89 Yes man 53

Madagascar 2 10

Imago mortis 53 The strangers 61 Australia 65

Intervista Ben Stiller, Chris Rock e Ale&Franz 14 Prime visioni La felicità porta fortuna 19

Revolutionary Road 69

Ultimatum alla terra 23 Come Dio comanda 27 Il cosmo sul comò 31 Natale a Rio 34 Come un uragano 39

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6 ACCHIAPPAFILM

Gioca e vinci splendidi premi con Acchiappafilm I Biglietti omaggio per il film The Millionaire 07 Le casse acustiche con i Pinguini di Madagscar 2 15 I libri di Richard Yates, Revolution Road, in anteprima

Massimo Ranieri, Bianca Guaccero, Antonello Angiolillo 86 - 87 Emilio Solfrizzi 88 Raffaele Paganini 90 Louisiana Red 92

Danza Il tributo di Raffaele Paganini a Fred Astaire e Ginger Rogers 90 Musica Il Big Mama apre le sue porte alla leggenda del blues Louisiana Red 92

Gli altri film Davanti agli occhi 25 Saw V 25 L’ospite inatteso 29 La coniglietta di casa 29 Io non ci casco 33 Passengers 33 Povero milionario 41 Racconto di Natale 41 Torno a vivere da solo 49 Ember - Il mistero della città di luce 49 Rumors Gossip e news dal mondo dello spettacolo 78 Lo scaffale Cinema e libri 78

L’oroscopo delle star Il destino che accomuna il pubblico e le stelle dello spettacolo 94



n le date dei film in uscita possono subire variazioni

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*CARNET CINEMA

LA FELICITÀ PORTA FORTUNA

PASSENGERS – MISTERO AD ALTA QUOTA

5 DICEMBRE

5 DICEMBRE

Gran Bretagna 2008 Genere: Commedia Regia: Mike Leigh Int.: Sally Hawkins, Eddie Marsan, Nonso Anozie Dist.: Mikado Durata: 118’

Londra. Pauline, tutti la chiamano Poppy, è una giovane maestra. La sua vita sembrerebbe molto complicata ma grazie alla sua spontaneità è amata e ben voluta da tutti coloro che la circondano. Poppy è la nuova Amélie, piena di energica vita. E il contrasto con il clima inglese mette ancora di più in risalto la sua vitalità.

USA 2008 Genere: Thriller Regia: Rodrigo Garcia Int.: Anne Hathaway, Patrick Wilson Dist.: Moviemax Durata: 106’ PAG. 33

SAW V

L’OSPITE INATTESO

L’eredità dell’Enigmista è nelle mani di un’unica persona: Hoffman. Ma il USA 2008 segreto di Jigsaw è a rischio e allora Genere: Horror occorrerà eliminare tutti i possibili Regia: David Hackl Int.: Tobin Bell, Costas ostacoli. Numerosi fiumi di sangue ci Mandylor, Betsy Rus- aspettano per un film a cui hanno partecipato perfino dei paramedici vista la sell, Julie Benz Dist.: 01 Distribution pericolosità delle inquietanti trappole Durata: 88’ mortali.

5 DICEMBRE

5 DICEMBRE

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THE MILLIONAIRE 5 DICEMBRE

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USA 2008 Genere: Commedia Regia: Danny Boyle Int.: Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal Dist.: Lucky Red Durata: 120’

Allo show televisivo indiano “Chi vuol essere milionario?” Jamal Malik si trova di fronte all’ultima domanda, potrebbe vincere 20 milioni di rupie. Ma il conduttore non ha molta simpatia per lui perché rifiuta di credere che un ragazzo dei quartieri poveri possa sapere tutte quelle risposte. Jamal verrà arrestato, sospettato d’imbroglio.

5 DICEMBRE USA 2008 Genere: Commedia Regia: Fred Ward Int.: Anna Faris, Colin Hanks, Rumer Willis, Emma Stone Dist.: Sony Pictures Durata: 97’

Anche la vita delle conigliette di Playboy può essere dura: Shelley viene licenziata. Viene allora accolta dalle ragazze della confraternita Zeta Alpha Zeta, che hanno bisogno di una vera e propria look maker. Lei ha bisogno invece di ritrovare la sua identità. Da un confronto tanto curioso usciranno solo vincitrici.

12 DICEMBRE

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5 DICEMBRE

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ITALIA 2008 Genere: Drammatico Regia: Pasquale Falcone Int.: Maria Grazia Cucinotta, Ornella Muti Dist.: Medusa Durata: 100’

PAG. 23

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8 ACCHIAPPAFILM

Nord Italia. Rino e il figlio Cristiano vivono un rapporto di drammatica simbiosi. Il padre è un lavoratore precario dedito alla violenza e all’alcol, il figlio è un adolescente che vive di riflesso del papà. Il loro unico amico è Quattro Formaggi, che in seguito a un incidente ha perso la testa e passa le giornate tra le discariche.

USA 2008 Genere: Fantascienza Regia: Scott Derrickson Int.: Keanu Reeves, Jennifer Connelly Dist.: 20th Century Fox Durata: 106’

Un misterioso disco volante atterra nel centro di Washington. La scienziata Helen Benson si trova faccia a faccia con l’alieno Klaatu, in viaggio attraverso l’universo per scongiurare una crisi che sconvolgerà l’intero sistema planetario. Remake dell’omonimo cult diretto da Robert Wise nel 1951 con un risvolto ecologista.

MADAGASCAR 2 19 DICEMBRE

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USA 2008 Genere: Animazione Regia: Eric Darnell, Tom McGrath Voci: Ale e Franz Dist.: Universal Pictures Durata: 90’

Tornano i simpaticissimi protagonisti di Madagascar: Alex il Leone, Marty la zebra, Melman la giraffa, Gloria l’ippopotamo, Re Julien, Maurice e i pinguini. Stavolta sono alle prese con il viaggio di ritorno a New York, ma il loro aereo finisce per atterrare in Africa, dove si confronteranno per la prima volta coi propri simil.

RACCONTO DI NATALE

IL COSMO SUL COMÒ

Abel e Junon hanno due figli, Joseph ed Elizabeth. Joseph ha bisogno di un FRANCIA 2008 trapianto, ma la sorellina non è comGenere: Drammatico patibile. I genitori decidono allora di Regia: Arnaud fare un terzo figlio, Henri, nella speDesplechin Int.: Catherine Deneu- ranza di poter lo salvare, ma il piccolo ve, Chiara Mastroianni muore. Da grande Elizabeth allontana misteriosamente Henri dalla famiglia. Dist.: BIM A Natale la famiglia si riunirà? Durata: 143’

19 DICEMBRE

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ITALIA 2008 Genere: Commedia Regia: Marcello Cesena Int.: Aldo, Giovanni, Giacomo Dist.: Medusa Durata: 100’

Quattro episodi apparentemente sconnessi sono legati dai bizzarri insegnamenti del maestro Tsu’ Nam e dei suoi due discepoli: egli crede che il ginko biloba sia una pianta dai poteri ancestrali e che “l’illuminazione” si raggiunga con l’uso del bambù. Ma il vero divertimento si nasconde proprio nella quotidianità.

TORNO A VIVERE DA SOLO

COME UN URAGANO

Giacomo, detto Giagià, affermato agente immobiliare, scappa dalla ITALIA 2008 moglie (una napoletana approdata a Genere: Commedia Milano negli anni ’80) e dalla famiglia Regia: Jerry Calà in cerca di evasione. Tra il divorzio, le Int.: Jerry Calà, complicazioni della famiglia allargata Enzo Iacchetti, Tosca D’Aquino, Eva Henger e le disperazioni degli amici separati, la commedia nasconde tra le risate qualDist.: Eagle Pictures Durata: 106’ cosa di cui resta ben poco da ridere.

19 DICEMBRE

5 DICEMBRE

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Walter, professore universitario, vedovo da cinque anni, non ha più voglia d’insegnare e vive una vita monotona in una cittadina del Connecticut. Quando si ritrova a una conferenza a New York, scopre che un appartamento di sua proprietà è stato affittato con un imbroglio a una giovane coppia, il siriano Tairek e l’africana Zainab.

ULTIMATUM ALLA TERRA

5 DICEMBRE

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ITALIA 2008 Genere: Drammatico Regia: Gabriele Salvatores Int.: Filippo Timi, Elio Germano Dist.: 01 Distribution Durata: 103’

12 DICEMBRE

IO NON CI CASCO Marco, 17 anni, vive la sua età con spensieratezza e gioia di vivere. Frequenta il liceo ed è circondato dagli amici e dalla fidanzata. Organizza una festa cui sarà presente il suo idolo, il dj Coccoluto. Ma un giorno fa un incidente e, dopo un lungo intervento, entra in coma. La sua stanza diventerà il confessionale dei suoi amici.

USA 2007 Genere: Commedia Regia: Thomas McCarthy Int.: Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Dist.: Bolero Film Durata: 104’

COME DIO COMANDA

LA CONIGLIETTA DI CASA

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Dieci persone si salvano da un disastro aereo. La psicoterapeuta Claire dovrà aiutare i superstiti, ma quando iniziano a ricordare l’incidente, i testimoni spariscono misteriosamente nel nulla. Claire si ritrova così coinvolta in una cospirazione e in una relazione con uno dei passeggeri. Thriller psicologico che varia sul paranormale.

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USA 2008 Genere: Drammatico Regia: George C. Wolfe Int.: Diane Lane, Richard Gere Dist.: : Warner Bros Durata: 97’

Adrienne è stata lasciata dal marito per un’altra e una delle figlie ha appena perso il marito. Accetta allora l’invito di un’amica che gestisce il suo albergo a Rodanthe per un week-end. L’unico ospite dell’albergo è Paul, anche lui giunto lì per cercare di riflettere. Una sera all’improvviso si scatena un uragano, tra Paul ed Adrienne.


le date dei film in uscita possono subire variazioni N

I FILM DEL MESE NATALE A RIO DE JANEIRO 19 DICEMBRE ITALIA 2008 Genere: Commedia Regia: Neri Parenti Int.: Christian De Sica, Massimo Ghini, Michelle Hunziker Dist.: Filmauro Durata: n. p.

Si avvicinano le feste di Natale. Fabio è innamorato di Linda e per uno scambio di e-mail pensa che lei lo abbia invitato in Brasile. Ma quando si presenta in aeroporto, capisce l’equivoco. Varrà la pena partire comunque? Paolo e Mario hanno organizzato una lussuosa vacanza a Rio. Anche i loro figli hanno prenotato per la stessa destinazione.

YES MAN 9 GENNAIO

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EMBER – IL MISTERO DELLA CITTÀ DI LUCE 19 DICEMBRE USA 2008 Genere: Drammatico Regia: Mark Herman Int.: Butterfield, Zac Mattoon O’Brien, Domonkos Németh Dist.: Eagle Pictures Durata: 93’

La Città di Ember si trova nel sottosuolo, è un mondo incredibile alimentato da un enorme generatore, ideato per avere un’autonomia di 200 anni. Ora Ember sta cadendo nell’oscurità perché il generatore si sta deteriorando. Intanto, nel Giorno delle Assegnazioni, gli studenti dovranno scegliere il modo in cui trascorreranno le loro vite.

USA/AUSTRALIA 2008 Genere: Drammatico Regia: Baz Luhrmann Int.: Nicole Kidman, Hugh Jackman, David Wenham Dist.: 20th Century Fox Durata: 107’

9 GENNAIO USA 2008 Genere: Horror Regia: Stefano Bessoni Int.: Alberto Amarilla, Oona Chaplin Dist.: Medusa Durata: n.p. PAG. 49

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE

THE STRANGERS

Tratto dall’omonima favola di John Boyle, la tragedia dell’Olocausto Usa 2008 Genere: Drammatico attraverso lo sguardo ingenuo di un bambino tedesco dotato di tanta Regia: John Moore Int.: Mark Wahlberg, fantasia. Bruno è il figlio di un uffiMila Kunis, Beau Brid- ciale nazista e un giorno conosce Shmuel, un bimbo ebreo la cui amicizia ges, Chris O’Donnell gli aprirà gli occhi sulla crudeltà del Dist.: Walt Disney Durata: 99’ mondo degli adulti.

9 GENNAIO

LA DUCHESSA

SETTE ANIME

G. B. 2008 Genere: Storico Regia: Saul Dibb Int.: Keira Knightley, Ralph Fiennes Dist.: BIM Durata: 95’

Inghilterra, fine ’700. La duchessa del Devonshire Georgiana è una donna bella e sofisticata, liberale e stravagante, ma soffre un’infelicità sentimentale che la allontana dal gelido marito. Ma l’unica cosa che interessa al duca è un erede. Georgiana si abbandona allora tra le braccia del giovane conte Grey, che ricambia il suo amore.

USA 2007 Genere: Thriller - Horror Regia: Bryan Bertino Int.: Liv Tyler, Scott Speedman Dist.: UIP Durata: 90’

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THE SPIRIT 25 DICEMBRE USA 2008 Genere: Azione Regia: Frank Miller Int.: Gabriel Macht, Samuel L. Jackson, Scarlett Johansson Dist.: Sony Pictures Durata: 108’

USA 2007 Genere: Thriller Regia: Vadim Perelman Int.: Uma Thurman, Evan Rachel Wood Dist.: Mediafilm Durata: 90’

Diana e Maureen sono amiche inseparabili: la prima è un’adolescente ribelle, l’altra una ragazzina timida. Un giorno piomba l’ombra della morte: un ragazzo armato punta su di loro un mitra e solo una verrà risparmiata. Quindici anni dopo rivediamo Diana, sposata, con una figlia e un tormento che non le da pace.

VALZER CON BASHIR 9 GENNAIO Germania, Francia, Israele 2008 Genere: Animazione Regia: Ari Folman Dist.: Luckyred Durata: 90’

Nel tardo 1600 lo scienziato Fumagalli, ossessionato dall’idea di riprodurre le immagini, scoprì la “Thanatografia”: uccidendo una persona e rimuovendo i suoi bulbi oculari, era possibile riprodurre su un supporto sensibile l’ultima immagine fissata sulla retina della sfortunata vittima. Oggi, quel raccapricciante rituale sembra ripetersi...

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Una giovane e felice coppia di fidanzati decide di trascorrere un fine settimana in campagna, ma il loro soggiorno si trasforma preso in un incubo. Dopo Funny games un nuovo horror claustrofobico che ha per protagonisti uomini mascherati che alternano la buona educazione e l’aria minacciosa. Si prevedono sequel!

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Usa 2008 Genere: Drammatico Regia: Gabriele Muccino Int.: Will Smith, Woody Harrelson, Rosario Dawson Dist.: Sony Pictures Durata: 87’

Will Smith torna a collaborare con Gabriele Muccino e i produttori de La ricerca della felicità per l’emozionante Sette Anime. Nel film Smith interpreta Ben Thomas, un agente dell’IRS con un terribile segreto, che lo porterà a compiere uno straordinario cammino di redenzione che cambierà per sempre la vita a sette sconosciuti.

PAG. 65

Lady Sarah Ashley, donna aristocratica, eredita un enorme ranch. Un proprietario terriero senza scrupoli cerca di portarglielo via e lei, accompagnata da un ruvido bovaro, porta lontano i suoi 2000 capi di bestiame ereditati. Si troverà di fronte a esperienze traumatiche come il bombardamento di Perth da parte dei Giapponesi.

PAG. 65

AUSTRALIA Assassinato e misteriosamente sparito nel nulla, il poliziotto Denny Colt ritorna nei panni di Spirit, eroe mascherato che vuole mettere al sicuro Central City. Si mette allora sulle tracce dei cattivi, che insegue nell’oscurità e cerca di arrestare. A ostacolare la sua caccia donne bellissime e intriganti che lo seducono con le peggiori intenzioni.

16 GENNAIO

PAG. 47

DAVANTI AGLI OCCHI 2 GENNAIO

PAG. 53

IMAGO MORTIS

19 DICEMBRE

23 DICEMBRE

Pasadena, Los Angeles. Ai piedi delle montagne innnevate di San Gabriel, Carl è in bilico sull’altissimo “ponte dei suicidi”, ma non si lancia e decide di mettere la sua vita nelle mani di Terrence, leader di un programma che cerca di aiutare gli americani a sfidare la vita con competizioni di ogni tipo. La sfida di Carl sarà dire sì per un anno.

Beirut, 1982. Mentre imperversa la guerra civile, nei campi profughi di Sabra e Shatila l’esercito libanese massacra tremila palestinesi in tre giorni. Un film contro ogni guerra e contro le persone impietose che mandano in battaglia i giovani incontro alle loro paure e a un dolore inevitabile. Con momenti di grande tensione.

Usa 2008 Genere: Azione Regia: Baz Luhrmann Int.: Nicole Kidman, Hugh Jackman, David Wenham Dist.: 20th Century Fox Durata: 105’

REVOLUTIONARY ROAD 30 GENNAIO

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USA 2008 Genere: Drammatico Regia: Sam Mendes Int.: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Kathy Bates, Zoe Kazan Dist.: Universal Durata: 107’

Connecticut, anni ’50. Frank e la moglie April vivono con i tre figli nei sobborghi di New York come una normale famiglia della middle class. Lui fa un lavoro d’ufficio e s’accontenta di un impiego pagato modestamente ma noioso, lei è una casalinga che sognava di diventare un’attrice. Per sbarcare il lunario si trasferiscono in Francia.

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WHAT JUST HAPPENED? 30 GENNAIO USA 2007 Genere: Commedia Regia: Barry Levinson Int.: Robert De Niro, Sean Penn, Bruce Willis, Stanley Tucci Dist.: Medusa Durata: 107’

Il produttore Ben è alla ricerca di finanziamenti per realizzare due film e risollevare la sua carriera in crisi. Ma gli avrà solo due settimane e sono proprio quelle in cui dovrà affrontare il secondo divorzio. A complicare le cose sono gli attori: Sean Penn, che se la prende inutilmente con lui, e Bruce Willis, che non vuole tagliarsi la barba.

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2

R A C S A G A D MA LA GRANDE FUGA

Ce la faranno i quattro fuggitivi dello zoo di New York a lasciare il Madagascar? Con un volo Air Penguin…

A

llacciate le cinture, si parte. O meglio, è quello che tentano di fare i quattro fuggiaschi dallo zoo di New York finiti in Madagascar, un posto che non avevano mai visto, cercando un modo per riallacciarsi alla loro “animalità”. Ma poi la natura, per “cittadini” come loro

T r a m a Si fanno le valigie: leone, giraffa, zebra e ippopotamo vogliono tornare a casa. Ma il vecchio aereo pilotato dai pinguini si rompe subito e la compagnia precipita tra le selvagge pianure africane. Per loro, cresciuti nello zoo di New York, è la prima esperienza faccia a faccia con alcuni esemplari della stessa specie. L’Africa è un posto straordinario, è vero, ma non ha le comodità di un appartamento a Central Park. Regia: Eric Darnell, Tom McGrath Con le voci di: Ale e Franz Distribuzione: Universal Pictures Durata: 89’ Data di uscita: 19 dicembre

abituati ad alberi in mezzo a traffico e cemento, alla lunga stanca. Così leone, giraffa, ippopotamo e zebra prendono la decisione definitiva: basta con questa vita da profughi alla Lost, si torna tutti nella Grande Mela, di nuovo a mostrarsi a turisti e visitatori nel confort delle proprie gabbie. Si affidano alla banda dei quattro pinguini, gli unici della proprio specie a preferire la torrida calura africana. Con la solita spocchia i pennuti sistemano un aereo (come chiamare la compagnia se non Air Penguin?), un trabiccolo messo in piedi alla bene e meglio. Ma ancora non sorride la fortuna ad Alex, leone dalle zampe stravaganti, Marty, la zebra dalla parlantina veloce, Melman, la giraffa ansiolitica e Gloria, l’ippopotama sfacciato ma intelligente. L’aereo prende quota ma

naturalmente più di qualcosa non va per il verso giusto: tanto breve è la traversata che partono dall’isola africana in cui erano finiti alla prima pun-


*COVER STORY ::di Pasquale Colizzi

tata di Madagascar e finiscono poco più in là, in mezzo alla sconfinata pianura africana. E infatti il gioiellino d’animazione DreamWorks stavolta si chiama Madagascar 2 e nel titolo originale compare la dicitura “Escape Africa”. Scappare dal continente nero? Una parola! Alla seconda puntata della banda di animali ha lavorato lo stesso staff della prima. Squadra vincente (da 500 milioni di dollari d’incasso) non si cambia: ci sono i due registi e sceneggiatori Eric Darnell e Tom Mcgrath (con Etan Cohen) e le voci, Ben Stiller

Chriss Rock

CURIOSITÀ • SOUNDTRACK: L’aitante ippopotamo che conquista Gloria, Moto Moto (che in swahili significa “molto focoso”) è stato doppiato da Will.I.Am dei Black Eyed Peas, che al tempo della lavorazione stava registrando un brano con Justin Timberlake. Will ha collaborato alla colonna sonora del film al fianco del compositore da Oscar Hans Zimmer. • BABY STILE: Per creare il look dei personaggi il disegnatore Andrew Bialk si è ispirato alle illustrazioni dei libri per bambini degli anni ’50, il cui stile è un contrasto di linee nette e linee curve che danno vita a una struttura grafica molto interessante. • VOCI DI PADRE: Quinlan, il figlio di Ben Stiller, ha dato la voce al piccolo Alex. Il suo personaggio non parla gran che ma nemmeno lui ne aveva voglia. Così appena iniziava a frignare per lo sgabello troppo alto in sala registrazione, i tecnici del suono catturavano i suoi rumori per usarli nel film.

Ale e Franz


n dal 24 Luglio nei cinema

PRIMA VISIONE* ::di Angela Cinicolo

fondamentali per piazzare bene il prodotto, sono rimaste le stesse. Nell’ordine il ragazzo d’oro Ben Stiller (ormai gira solo colossali successi di cassetta), lo scatenato Chris Rock, David Schwimmer, la tosta Jada Pinkett Smith, l’anarchico Sacha Baron Cohen, già Borat e presto giornalista di moda dalle morbide movenze nel ruolo di Re Julian. E poi, visto che non ci si è fatti mancare nulla, nel ruolo di se stessi da cuccioli Ben Stiller e Jada Pinkett Smith si sono portati dietro in sala doppiaggio figlio e figlia. Tanto per cominciare bene già da piccoli. Ancora una volta “il gatto” come lo chiamano i pinguini, per tutti noi il leone “re della foresta”, è al centro della storia. Lui che è cresciuto nello zoo di una metropoli

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::di Angela Cinicolo

dal 19 dicembre nei cinema N

NON C’È DA STUPIRSI SE MARTY LA ZEBRA AVRÀ UN ESAURIMENTO NERVOSO: COME TI SENTIRESTI SE VENISSI CIRCONDATO DA PERSONE IN TUTTO E PER TUTT O IDENTICHE A TE? I REGISTI

*PRIMA VISIONE

DI TUTTI I FILM CHE HO GIRATO QUESTO RAGAZZI. È IL PRIMO CHE HO POTUTO MOSTRARE AI MIEI LE MI PIACEREBBE CHE SERVISSE A SPIEGARE AL RAGAZZE CHE LA COSA PIÙ IMPORTANTE È COME TI PERCEPISCI JADA PINKETT SMITH

EXTRA

DreamWorks: la fabbrica dei sogni e i milioni di dollari sperati si sente più uno showman, una star: tutte qualità che scolorano tra le vaste pianure africane. La vita selvaggia crea qualche problema anche a Marty, che dalla sua gabbia sognava sempre di correre fianco a fianco ad un branco di simili. Tranne poi scoprire, quando gli capiterà di farlo, che non è tanto bello perdersi tra decine di zebre tutte identiche a lui. Nessuna crisi esistenziale invece per la solida Gloria, che nel frattempo è maturata a tal punto che flirterà con Moto Moto (che in swahili significa “molto focoso”), un ippopotamo suo simile, massiccio e aitante, doppiato da Will.I.Am dei Black Eyed Peas. Infine Melman, il Woody Allen del gruppo, newyorkese della razza degli ipocondriaci, che stavolta dovrà tirare fuori il coraggio se non vuole perdere Gloria, che ama da sempre e che sta per accasarsi col coatto della giungla. Però che fatica! In fondo lui sognava solo di restare tranquillo nel suo quadrilatero con vista Central Park a sbirciare nei libri degli studenti di medicina e farsi una cultura. E guarda il caso, è finito in un posto dove si usano solo rimedi omeopatici.

Z la formica (1988) e Kung Fu Panda, la serie di Shrek (il 4° uscirà nel 2010, il 5° è in pre-produzione), Shark Tale, la stop motion di Wallace e Gromit: sono alcuni degli oggetti del desiderio per gli appassionati di animazione e l’invidiabile excursus della DreamWorks, fondata da Steven Spielberg, Jeffrey Katzenberg e David Geffen nel ’94. Il regista icona di Hollywood, l’ex capo dell’animazione Walt Disney e il produttore musicale di Nirvana e Sonic Youth, con l’aiuto finanziario del co-fondatore di Microsoft decisero l’assalto al cielo: produrranno anche film con attori in carne ed ossa ma è con l’animazione (territorio di caccia Disney) che arriveranno gli incassi: Shrek 2 nella categoria ha avuto il maggior budget e il più alto guadagno della storia. Così, come per il caso Alitalia con la parte buona e quella con i debiti, la DreamWorks Animation è stata separata e resa indipendente dalla casa madre, che nel dicembre 2005 i fondatori hanno venduto alla Paramount. Ma dopo tre anni di conflitti con la dirigenza hanno rivenduto da poco al gruppo indiano Reliance. E tutti a dire: Spielberg abbandona Hollywood per Bollywood. Per usare un neologismo, il futuro è già iniziato in CIndia.

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GUES STARS* ::di Pasquale Colizzi

Il comico e Chris Rock incontrano Ale&Franz: ecco le voci di Alex il leone e Marty la zebra

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A R C 3 S A G A D A AL COLOSSEO?

IL SOGNO DI BEN STILLER!

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o parlato con la produzione: “Madagascar3” sarà girato nella Roma antica, con i nostri eroi attaccati dai gladiatori nel Colosseo”: gioca con la fantasia un Ben Stiller di buon umore nella trasferta romana per presentare Madagascar2. Il ragazzo d’oro della risata made in Usa già parla del terzo capitolo della saga e scherza sulla destinazione di Alex il leone, che ha la sua voce, e dei compagni. Più probabile che dopo le disavventure nel Continente nero i fuggiaschi torneranno a New York, magari a sentire un po’ di mal d’Africa. Jeffrey Katzenberg, uno dei capoccia della DreamWorks, in mezzo tra Stiller e Chris Rock e le corrispettive voci italiane Ale&Franz, non nasconde che il progetto prevedeva da sempre tre puntate se “la prima avesse avuto successo”. 500 milioni d’incasso parlano da soli. “Con lo stesso team abbiamo fatto progressi tecnologici formidabili” dice il produttore, convinto che “nell’ultimo decennio il cinema di animazione abbia espresso i migliori esempi per innovazione e coinvolgimento”. Uno dei pochi momenti seri di un incontro con la stampa votato alla boutade. In gran forma il comico Chris Rock, che doppia Marty la zebra. Cosa ho messo nel personaggio?

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14 ACCHIAPPAFILM

“Sono entrato e gli ho dato vita, non è che gli sceneggiatori avessero fatto gran che di buono” sorride. E spiega che “è stato bello lavorare con i colleghi. In doppiaggio ci siamo visti tutti insieme solo una volta, ci siamo abbracciati e divertiti…ma no, non abbiamo pomiciato!”. Si giocava in famiglia, con gli stessi personaggi interpretati nel primo episodio. Per Ben Stiller è stato “uno spasso lavorare senza responsabilità. Sceneggiatori e registi ci hanno incoraggiato a improvvisare quando ci andava: loro registravano e usavano tutto”. La cosa che invidia ad Alex il leone? “La sua criniera, sicuramente meglio dei miei capelli”. Stessa sensazione per

Ale, voce italiana del protagonista: “Il leone è un po’ infantile, ci ho messo molto di me e della mia voce, delle stupidaggini che mi piace fare. Mi sono così identificato che mi sta crescendo la coda e una criniera”. Poi si tocca la pelata che avanza e sfoggia una faccia abbattuta. Accanto l’altra metà del duo, Franz: nel lavoro come nel film sempre a farsi da spalla. Felice di aver doppiato Marty la zebra, “un personaggio molto estroverso”. Ma costretto a una confessare: “Finalmente vedo dal vivo le voci della versione originale. Vi giuro, le prime volte che le ascoltavo non ci capivo niente, mi sembrava un suono unico”.





sally hawkins

eddie marsan

alexis zegerman


*PRIMA VISIONE ::di Pasquale Colizzi

A T A I È N U V

SA O C

A S RAVIGLIO E M

A L

T r a m a Poppy è una giovane insegnante elementare aperta, generosa, un po’ anarchica ma responsabile. Ama i bambini a cui insegna. Condivide un appartamento con un’amica, si preoccupa delle sorelle e prende lezioni di flamenco. Quando inizia le lezioni di guida con un istruttore fuori di testa riuscirà a cavarsela col suo senso dell’umorismo. Vive bene il suo status di single ma a lavoro incontrerà un uomo che inizierà a piacerle sempre di più. Regia: Mike Leigh Interpreti: Sally Hawkins, Alexis Zegerman, Andrea Riseborough Distribuzione: Mikado Film Durata: 118’ Data di uscita: 5 dicembre

Parola di Poppy, giovane maestra colorata e anarchica dall’ottimismo inaffondabile. Con una convinzione: “La felicità porta fortuna”

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pargete ottimismo, non vi deprimete, non smettete di spendere. Sono tutti preoccupati e scuri in volto i politici e gli esperti che ci spiegano quanto profonda sarà la crisi, ma pretendono che noi beatamente ce ne infischiamo, facendo finta che nulla stia succedendo. Lo sapremo solo vivendo se avrà funzionato la prudenza o la spregiudicatezza. In questo panorama che volge al brutto arriva inaspettato e casuale, colorato, anarchico l’inno alla gioia di vivere di Mike Leigh. La felicità porta fortuna non sposta il regista inglese dal suo campo d’osservazione privilegiato: la classe popolare britannica. Tranne rare occasioni infatti è stato il tema ricorrente

dell’autore 65enne, che l’ha dipinta con realismo e grande verità, scovando sempre quell’oggetto, quel vezzo, quello speciale modo di dire che spiega tutto. Geloso del-

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n dal 5 Dicembre nei cinema

PRIMA VISIONE* Sally Hawkins

EXTRA British Renaissance: cinema al tempo della crisi La situazione era molto simile ad oggi nell’Inghilterra dei Settanta: l’economia piangeva, il petrolio faceva le bizze, i giovani per strada a protestare incontravano sempre più spesso gli operai licenziati. Non c’era una sterlina da spendere, soprattutto da quando il primo Ministro conservatore Margaret Thatcher aveva messo a dieta ferrea la nazione. In una condizione che più difficile non si poteva immaginare, ci fu l’ultima grande sfornata di autori che il cinema inglese possa vantare. La “British Renaissance”, come era chiamata, fu breve ma intensa. Tutto partì da Channel 4: la tv pubblica inglese investì i soldi della fiction in film a basso costo che sarebbero andati al cinema e poi in televisione. Emergono così una serie di giovani talenti, produttori, registi, scrittori: esordiscono Neil Jordan, Peter Greenaway, Michael Radford, Sally Potter tra gli altri. Tornano al cinema dopo il “confino” alla televisione Stephen Frears, Alan Clarke e lo stesso Mike Leigh. Collaborano scrittori come Hanif Kureishi, Alan Bennett, Ian McEwan. Ricorda Frears: “Era buffo: facevamo film anti-Thatcher, pagati dalla Thatcher. In fondo eravamo veri modelli di thatcherismo: ci davamo da fare in ristrettezze, trasformandoci in beni da esportazione. Ma a lei non siamo mai piaciuti: lei voleva solo varietà e telequiz”. Alexis Zegerman

la propria indipendenza creativa al punto di rifiutare in più occasioni offerte dagli studios di Hollywood, Leigh è cresciuto artisticamente all’interno di quell’onda di protesta che montò nell’Inghilterra degli Settanta, un periodo grigio e travagliato: mentre la Lady di Ferro Margaret Thatcher con le sue rigide convinzioni conservatrici teneva a stecchetto una nazione, fomentando divisioni e disparità, l’arte metteva a ferro e fuoco l’isola britannica. Non solo

metaforicamente. Col sottofondo musicale dei rigurgiti punk e new-wave, un nuovo consistente gruppo di giovani film-maker uscirono per le strade mischiandosi agli abitanti dei grandi suburbi popolari che cingono le città industriali del Paese. Registi che poi si sono affermati come maestri - vedi Neil Jordan, Peter Greenaway, Stephen Frears e gli altri della British Renaissance - scelsero storie popolari, molto realistiche (ed economiche) per raccontare


NI INCREDIBILI, HO UN LAVORO GENIALE, ALUN FORTUNATA, SUL SERIO! A NN DO A UN NO SO I, NT NA CI AMICI ALLU POPPY

problemi e speranze di cambiamento della gente comune. Tra loro Mike Leigh è stato quello che ha avuto un occhio particolare per i dettagli e le sfumature: basti pensare a Segreti e bugie, Palma d’oro nel ’96, storia di un rapporto madre-figlia “bicolore”, lo sbandato David Thewlis di Naked, l’affresco asfissiante di Tutto e niente e la commuovente figura di Vera Drake. Invece con La felicità porta fortuna, che ha divertito e ben impressionato al Festival di Berlino (la spumeggiante Sally Hawkins, al terzo film con Leigh, ha vinto l’Orso d’argento come Miglior attrice), è come un sospiro di sollievo, voglia di leggerezza per un autore che ha sempre scavato nel disagio, nel dolore, nelle situazioni più complicate. Il film quindi è il più buffo che abbia mai firmato, che casca sulla realtà striandola di colori sgargianti. Poppy è la maestra che tutti noi (ex) bambini avremmo voluto avere, l’amica che si prende carico delle tue sventure perché non ne ha mai una in corso, la vicina di casa che ti sorride appena metti la testa fuori dalla porta. Si sente fortunata di vivere e questo certe volte mette a disagio, specialmente quando avrà a che fare con istruttori di scuola guida paranoici e razzi-

sti, insegnanti di flamenco emotivamente devastate o con i tracolli di autostima dell’amica ormai inchiodata a casa dai figli. La storia finisce per essere una lunga prova di sopportazione per Poppy: lei supera le prove col sorriso sulla bocca (quasi sempre), armata di ottimismo e ironia a palate. Il bello

*PRIMA VISIONE

è che in tutta questa faccenda gli ingenui sembrano gli altri, che si struggono per faccende del passato e sprecano tempo ed energia a detestare e sospettare. Mentre la nostra protagonista tira dritta per la sua strada, col (debole) sole inglese in faccia.

CURIOSITÀ • ORIGINI: Ufficiale dell’Impero Britannico (il massimo riconoscimento inglese per meriti artistici), il vero cognome di Mike Leigh è Leiberman, anglicizzato dal padre Alfred pochi mesi prima che nascesse. Alfred era un medico ebreo che lavorò tutta la vita nei sobborghi proletari di Manchester. • FORTUNA: Il 65enne regista inglese è sempre stato fortunato (e bravo, naturalmente) ai festival di cinema a cui ha partecipato. Con Naked nel ’93 ha vinto il premio per la Miglior regia a Cannes, tre anni dopo la Palma d’oro per il Miglior film, Segreti e bugie, nel 2004 il Leone d’oro a Venezia per Il segreto di Vera Drake. • TEATRO: Dopo gli inizi con i film per la tv e poi l’affermazione nel cinema, Mike Liegh ha spesso diretto a teatro. Nel 2005 è tornato dopo una lunga assenza al Royal National Theatre con “Two Thousand Years”, una dramma scritto pescando nella propria biografia: parla infatti di una famiglia ebrea che si confronta con le sue idee di sinistra e la religione. • HOLLYWOOD: Legato all’Inghilterra e al rodato team di collaboratori e produttori, Mike Liegh ha dichiarato di preferir lavorare con meno soldi piuttosto che con meno libertà: “Dare una chance a Hollywood o ficcarmi dei perni d’acciaio negli occhi? Preferisco i perni d’acciaio!”.

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*PRIMA VISIONE ::di Diego Carmignani

Atterra al cinema l’alieno Keanu Reeves. Un messaggero che ci mette in guardia dai nostri nemici più pericolosi: gli umani

QUESTO FILM È

LA FINE DEL

MONDO A

ndando con ordine, bisogna partire dal 1940. In quell’anno lo scrittore americano Harry Bates diede alle stampe la storia breve di genere fantascientifico “Addio al padrone”. Nel testo, il narratore è un fotoreporter che offre questa testimonianza: un alieno dalle sembianze umane atterra con la sua navicella a Washington di fronte al Campidoglio, si presenta “Io sono Klaatu e questo è Gnut”, indicando il gigantesco robot verde che è insieme a lui, e viene ucciso da uno squilibrato, con conseguenze imprevedibili. Da questo spunto, 11 anni dopo, nasce il film firmato dal maestro Robert Wise (che vanta titoli notissimi come West Side Story e Lassù qualcuno mi ama) e intitolato The day the Earth stood still nella versione originale e Ultimatum alla Terra in quella

Keanu Reeves

italiana. L’alieno nel film non viene subito eliminato e la storia prende altre direzioni: Klaatu trova riparo presso Helen, una giovane vedova ed entra in contatto con il professor Barnhardt, cui confida che la Terra sarà distrutta dalla Confederazione Galattica, se non verranno interrotte tutte le guerre e non verrà dato inizio ad un’era di pace. Nella sua esperienza sul nostro pianeta, l’alieno riesce a parlare con i più importanti uomini politici e scienziati, a mettere in guardia l’umanità e a conoscerla anche nei suoi lati peggiori, entrando in conflitto con delle forze armate e venendo soccorso dal suo fido robot Gnut. Una trama affascinante ed inquietante, che ci dice molto del clima dominante che si respirava negli anni Cinquanta,

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n dal 12 Dicembre nei cinema

EXTRA L’UMANITÀ, CHE DISASTRO! Il tema dell’ecologia fa capolino sempre più spesso in ambito cinematografico. E forse, lo spazio dedicatogli da alcuni importanti film, ha contribuito a farlo arrivare all’attenzione dell’opinione pubblica e sulle agende della politica. Il genere scomodato per la causa è stato spesso quello fantascientifico, di matrice apocalittica, tanto per non usare mezze misure e per mostrare le conseguenze disastrose dei comportamenti umani. Oltre ad Ultimatum alla Terra, che tocca in parte queste tematiche, possiamo citare su tutti il più diretto The day after tomorrow, spettacolare pellicola di 4 anni fa, incentrata sui disastri dovuti ai cambiamenti climatici. C’è chi invece ha scelto il cinema per promuovere una precisa battaglia, arrivando anche a vincere l’Oscar, per il miglior documentario e migliore canzone: l’ex-vicepresidente americano Al Gore, con Una scomoda verità, noto manifesto contro l’inquinamento e il surriscaldamento globale. Più fantasioso e didattico il celebre La marcia dei pinguini, che raccontava dell’avventura sui ghiacci di una colonia di pinguini, mentre di ecologia si parla con molta ironia, ma anche con una certa coscienza, nel recente lungometraggio dei Simpson. In Italia, ha invece fatto notizia il film denuncia Biutiful cauntri sull’emergenza rifiuti in Campania. Citiamo infine due festival di riferimento nel nostro Paese: Cinemambiente di Torino e la rassegna Clorofilla Film Festival, organizzata nell’ambito della manifestazione estiva Festambiente.

Jennifer Connelly, Keanu Reeves, Jaden Smith

quando, in piena Guerra Fredda, la fantascienza americana assolveva spesso il compito di alimentare le paure dei Paesi occidentali nei confronti del Blocco dell’Est, idealmente identificato con un indesiderato ospite alieno. In questo senso, Ultimatum alla Terra rappresentò un rovesciamento rivoluzionario per l’epoca, introducendo nuove simboliche figure di buoni e cattivi, mai previste in precedenza, e deviando dal tema dell’ “altro” come nemico, ma identificandolo piuttosto come mistico salvatore. Non è la fantomatica minaccia del Comunismo ciò da cui bisogna guardarsi, diceva il film, ma l’umanità tutta, unica responsabile dei mali del mondo. Questo il dirompente messaggio pacifista datato 1951 e ancora tremendamente attuale. Anche oggi un nemico misterioso che viene da lontano, dopo l’11 settembre, esiste, specie se si è americani, e stigmatizzare o semplicemente riflettere sui comportamenti umani è sempre più necessario, visto che ai conflitti bellici in atto bisogna aggiungere l’allarme ambientale che ha ormai raggiunto livelli di emergenza globale. Ecco dunque, che un nuovo Klaatu, con la faccia e i modi di Keanu Reeves, che atterra sulla faccia del nostro pianeta non ci sorprende, ma ci fa anzi sinceramen-


*PRIMA VISIONE

dal dal31 2 gennaio Ottobre nei cinema N

DAVANTI AGLI OCCHI In una tranquilla cittadina Diana (Evan Rachel Wood) e Maureen (Eva Amurri) sono due inseparabili amiche, che vivono la loro vivace adolescenza tra ragazzi, assenze a scuola e spinelli, pur essendo caratterialmente diverse. Un giorno qualsiasi un compagno di scuola, armato di mitraglietta, ghiaccia la

te piacere. Il remake di Ultimatum alla Terra, firmato dal regista scozzese Scott Derrickson (L’esorcismo di Emily Rose la sua ultima fatica), ha in comune col suo visionario predecessore un forte senso di ottimismo, essendo la forza di volontà delle persone di buon senso ad animare l’intera vicenda e a condizionare i sentimenti del pubblico. Se da un lato è amara la denuncia nei confronti della barbarie che caratterizza la nostra specie, dall’altro si sottolinea la disperata costante ricerca dell’uomo di affrontare le sfide più impossibili. Tra le tante scene catastrofiche e gli spettacolari effetti speciali, sarà proprio la speranza in un futuro migliore, grande tema della fantascienza d’autore, a regalare le emozioni più forti e magari ad insegnarci qualcosa di utile.

CURIOSITÀ

loro esistenza. Vuole ucciderle, ma preferisce fare un sadico gioco: devono indicare chi, tra loro due, deve morire. Diana si salva e quindici anni dopo (questa volta interpretata da Uma Thurman) sembra vivere una vita quasi perfetta: sposata con un professore e madre di famiglia. Quegli inconfessabili ricordi però ancora la tormentano e la vera realtà si toglie la maschera: il marito è spesso assente, la figlia, ribelle come lei da giovane, viene sempre ripresa a scuola, e la sua stessa esistenza è sospesa su piani sfalsati, in un continuo passaggio tra passato e futuro.

::di E. Volpe dal 5 dicembre nei cinema N

SAW V Il debutto della saga di Saw (il cui significato in italiano è sega, tanto per essere chiari sui ferri del mestiere del macabro protagonista), è avvenuto nel 2004, su un palco importante, quello del Sundance Film Festival. La pellicola dimostrò come la bontà di una storia può fare a meno

• PIANETA TERRA, RISPONDETE: I produttori del film hanno organizzato una campagna promozionale globale per l’uscita del film, creando un’applicazione diffusa tra i social network più famosi (come Facebook e MySpace), denominata “The Vital List”, in cui gli utenti sono invitati ad elencare le persone, i luoghi o gli oggetti che salverebbero nel giorno in cui la Terra si fermerà. Le cose considerate più indispensabili saranno “salvate” sul microsito www.earthvitallist.com. • SCI-FI: La frase “Klaatu, Barada, Nikto!” è una formula ben nota agli amanti della fantascienza. Al suo potere evocativo si deve gran parte del successo di Ultimatum alla Terra. Di essa si serve il personaggio di Helen per bloccare l’intervento distruttivo del robot Gort, dopo che il suo padrone Klaatu è stato colpito a morte dagli umani. In seguito, la frase è stata ripresa e omaggiata un’infinità di volte: da Incontri ravvicinati a X-FIles, passando per Star Wars e L’armata delle tenebre. • REMAKE DI UN DVD: In occasione dell’uscita di Ultimatum alla Terra, la 20th Century Fox pubblica il dvd doppio del film originale degli anni ’50. Tra i ricchissimi contenuti speciali, il commento audio del regista, il making of, uno speciale sul restauro del film e il gioco interattivo Gort Command, che ha per protagonista il robot.

dell’etichetta di genere e conquistare anche i più scettici in materia di horror. Siamo arrivati al quinto episodio e il successo delle efferate escursioni di Jigsaw, da noi accreditato come l’Enigmista, sembrano non conoscere flessioni. Questa volta la trama è centrata sul discepolo dell’Enigmista, l’esperto di scienze forensi Mark Hoffman. Quando il segreto da lui ereditato viene messo in pericolo, dovrà entrare in azione per eliminare tutti coloro che lo ostacolano.

::di D. Gaggiottino

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un film di

gabriele

SALVATORES

dal romanzo di

niccolò

AMMANITI

filippo

TIMI

elio

alvaro

GERMANO con la partecipazione di

CALECA

angelica

LEO

fabio

DE LUIGI

un film di Gabriele Salvatores dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti edito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. sceneggiatura di Niccolò Ammaniti, Antonio Manzini e Gabriele Salvatores una produzione Rai Cinema e Colorado Film prodotto da Maurizio Totti regia di Gabriele Salvatores comediocomanda.it.msn.com

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dal 12 dicembre al cinema


*PRIMA VISIONE ::di Angela Cinicolo ::foto di Franco Origlia

Una storia drammatica e spietata per Salvatores che s’ispira di nuovo a un romanzo di Ammaniti

TRE PERSONAGGI

IN CERCA D’AMORE

Elio Germano

T r a m a

C

he sia nel bene o che sia nel male ogni romanzo dello scrittore Niccolò Ammaniti alla sua uscita diventa, prima ancora che un best seller, un nuovo caso letterario in grado di suscitare reazioni tanto differenti nel pubblico e nella critica. La sua ultima prova s’intitola “Come Dio comanda”, risale al 2006 e, a furor di popolo e contrariamente al giudizio di non pochi critici, ha vinto il Premio Strega nel 2007. A misurarsi con il suo linguaggio crudo, con i suoi schemi emotivi mai scarni di violenza umana e recrudescenze sociali, con la sua spietatezza dell’orrore quotidiano torna il regista Gabriele Salvatores. A interpretare

i suoi personaggi scomodi sono Filippo Timi, il cui volto sembra scolpito da una struggente malinconia, il piccolo Alvaro Caleca al suo esordio cinematografico ed Elio Germano, Migliore attore protagonista per Mio fratello è figlio unico ai David di Donatello del 2007. Thriller che indaga sul difficile rapporto padrefiglio, tra il padre padrone Rino, lavoratore precario, violento, alcolista, e Cristiano, il figlio adolescente molto fragile, sulla solitudine e la ricerca della propria identità, persa sul ciglio di in una cattiva strada, come nella vita del derelitto Quattro Formaggi. Come Dio comanda è un film cupo, agghiacciante, che fa vibrare le corde delle nostre emozioni al ritmo

Provincia del Nord Italia. Tra paesaggi desolati e superstrade che tagliano i silenzi vivono Rino Zena e il figlio Cristiano. Il padre è un lavoratore precario che si dà alla violenza e all’alcol, il figlio è un adolescente che frequenta le scuole medie. I due sono uniti da una simbiosi cupa e nevrotica e da un amore potentissimo. Hanno un solo amico, Quattro Formaggi: è un fool che in seguito a un incidente ha perso il senno e passa le giornate costruendo un presepe con oggetti che raccoglie nelle discariche della città. Regia: Gabriele Salvatores Interpreti: Filippo Timi, Alvaro Caleca, Elio Germano, Angelica Leo Distribuzione: 01 Distribution Durata: 103’ Data di uscita: 12 dicembre


n dal 12 Dicembre nei cinema

di un rock concreto e rabbioso che, per scagliarci in un corridoio lungo e fangoso, non ha bisogno di parole, non ha bisogno di voce. Vecchi capannoni, immense segherie, boschi impenetrabili, greti di fiumi asciutti: la natura che circonda i protagonisti di questa storia è ferina e vorace, pronta a travolgerli e a liberarne la parte animale. La storia, d’amore, è una favola nera, intrisa di quel realismo dickensiano che non soffoca mai dolori e orrori, che non risparmia le peggiori sofferenze ai suoi uomini. E i suoi uomini, scomodi, si raccontano da soli proprio mentre percorrono le strade contorte delle loro esistenze, intricate come quei boschi e desolate come quelle lande. La fotografia impressionante del film, diretta dall’accolito Italo Petriccione, dotato di nerbo e maturità artistica, segna le tracce di una storia amara e tragica, è brutale come il mondo e l’umanità che incornicia: il rapporto sim-

biotico e drammatico tra padre e figlio, la volontà di scardinare la propria identità dalla normalità, la lotta ferina contro una rabbia e una disperazione che nascono dal disagio e l’amore che può macchiarsi del sangue di un omicidio.

Angelica Leo

QUO VADIS ELIO? Nei panni di un bizzarro borderline che raccatta la sua solitudine tra le discariche di una città illuminata solo dai neon pubblicitari, Elio Germano affronta il ruolo più drammatico e controverso della sua carriera.

P

er il tuo personaggio, vi siete ispirati al folletto Puck di “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare come se Quattro Formaggi fosse tanto tenero e dolce, quanto improvvisamente violento e bestiale. Alcuni critici letterari invece avevano visto nel personaggio originale del romanzo degli aspetti fumettistici, paragonandolo a quei personaggi disneyani dotati di simpatica goffaggine ma velati di tristezza. Cosa ne pensi? Non ho ancora letto il libro perché non potevo fare diversamente per avere libertà d’interpretazione e non dover aderire perfettamente al personaggio di Ammaniti. Mi piace strutturare tutto un passato, un personaggio diventa anche un misto di tutte le cose che vengono dall’attore. Questa scelta spesso comporta poi una sorpresa nel pubblico. Quattro Formaggi è un personaggio fuori dagli schemi. Ce ne parli? È stata un’esperienza fortissima. Un personaggio così mi piacerebbe rifarlo anche a teatro, ripeterlo ogni sera. È un personaggio che osa, al quale succedono cose assurde. Raccoglie giocattoli vecchi per realizzare un presepe e quel presepe è un po’ la sua chiesa, il luogo in cui dialoga con Dio. E come tutti i personaggi di questa è solo. Fa parte della famiglia dei due protagonisti come una sorta di altro fratello sia del padre sia del figlio. Il rapporto padre-figlio è straziante per l’emozionalità e Quattro Formaggi riflette questa situazione, è schiacciato dalla vita. Commette cose che non t’aspetti e non sai come giudicarlo. Il tuo personaggio non parla mai di sé, a farlo sono tutte le cose che lo circondano. È quello che capita anche a Elio Germano attore? Com’è il tuo rapporto con la popolarità?

CURIOSITÀ • BUONA LA PRIMA: Gabriele Salvatores si era già confrontato con un’opera dello scrittore Niccolò Ammaniti nel 2003 con il film Io non ho paura, che gli era valso la nomination all’Oscar come miglior film straniero. • ROCK & VIOLENZA: La colonna sonora, originale, del film è stata composta dal gruppo italiano Mokadelic, che aveva collaborato con il musicista Niccolò Fabi al progetto musicale “Violenza 124”, un’opera collettiva che rappresenta nelle sue tracce la violenza. Alvaro Caleca

• SALVATORES CHIAMA, GERMANO RISPONDE: Nel 2005 Salvatores dirigeva per la prima volta Elio Germano nel film Quo vadis baby?


*PRIMA VISIONE

Elio Germano e Filippo Timi

dal dal531 Dicembre Ottobre nei cinema N

L’OSPITE INATTESO Per spezzare una routine piatta e solitaria Walter Vale, un professore universitario del Connecticut, accetta di sostituire un collega ad un lungo convegno a New York. Quando arriva in città scopre però che il suo appartamento, da tempo disabitato, è stato occupato da una coppia

Ho un rapporto sereno con le persone che mi parlano da essere umano a essere umano, ma mi sento un po’ violentato quando le persone si sentono in diritto di chiedermi informazioni personali, anche se so che non è colpa loro perché c’è una comunicazione nel nostro mestiere che tende sempre a spettacolarizzare ogni cosa. Ma a volte non capisco dove finisce la sincerità e dove inizia l’invasività. Hai lavorato con registi italiani importanti, da Ettore Scola a Paolo Virzì, da Giovanni Veronesi a Michele Placido, da Emanuele Crialese a Francesco Patierno fino a Gabriele Salvatores. C’è un regista che credi ti abbia fatto un po’ da mentore, al quale ti sei completamente affidato? No, non c’è. Perché ogni storia mi ha insegnato qualcosa in più. E ogni film è legato a un percorso. Questo è anche il fascino di questo mestiere: poter condividere giorni totali con persone sempre diverse per ogni film, mettersi in relazione con persone di diverse età o di diversi ceti sociali. È un’esperienza che nessun altro potrebbe darmi. Molti giornali scrivono di te che sei “un antidivo romano”. Come la prendi questa definizione? Io cerco di fare semplicemente il mio lavoro, il mondo dello spettacolo comporta l’esigenza di definirmi in un certo modo e io pago questo prezzo del gioco mediatico. Mi hanno fatto diventare un personaggio. Hai progetti per il futuro? Non ho ancora progetti. Però posso dirti che da poco sono finite le riprese del film La bella gente, diretto da Ivano De Matteo, in cui ero al fianco di Monica Guerritore e Antonio Catania. È un film a basso budget, un bel progetto sull’Italia di oggi. Non sopporto quando mi chiedono di fare foto solo perché poi dovranno mostrale a qualcuno. I complimenti sono una cosa bellissima perché ci metto il lavoro dietro ogni ruolo, perché do qualcosa agli altri. Una volta hai dichiarato che “il teatro è uomo e il cinema è donna”... È una frase che ho detto parecchio tempo fa. Quello che volevo dire è che a teatro l’attore deve instaurare un mondo, portare l’immaginazione e il pubblico in una direzione, verso l’esterno. Nel cinema invece c’è un’apertura diversa perché è l’attore che deve lasciare che il personaggio entri in sé. Anche se sei principalmente un attore di cinema non sei scomparso totalmente dalle scene teatrali e quest’anno hai interpretato “Verona caput fasci”, uno spettacolo-denuncia sull’assassinio di Nicola Tommasoli, un ragazzo colpevole solo di avere i capelli lunghi... A dire il vero non si trattava né di uno spettacolo né di un’operazione militante: volevamo solo raccontare quello che era successo. Era un’operazione d’informazione laddove ci sembrava che l’informazione mancasse. Ho dato il mio contributo d’attore, ho fatto quello che sapevo fare. È pieno di persone che rinunciano al loro tempo per mettersi a servizio della società.

di immigrati: Tarek, percussionista e Zainab, disegnatrice di gioielli. Dopo la legittima sorpresa iniziale tra i tre si stabilisce un rapporto armonioso e il professore propone ai ragazzi di rimanere a vivere con lui. Appena le cose sembrano essere sistemate Tarek viene però arrestato... Alla sua seconda prova da regista Thomas McCarthy, che al suo esordio con The station agent aveva ottenuto importanti riconoscimenti (Sundance, San Sebastian), tocca le corde della sensibilità grazie ad una sceneggiatura ben calibrata e a un ottima prova degli attori.

::di D. Gaggiottino

dal 5 Dicembre nei cinema N

LA CONIGLIETTA DI CASA Shelley è la playmate del mese ma, ventisettenne, viene cacciata dalla Playboy Manson per l’arrivo di una “coniglietta” più giovane. In cerca di una nuova vita, Shelley si reca all’università e s’imbatte nelle sette ragazze della confraternita femminile Zeta Alpha Zeta. La casa delle

Zeta, tuttavia, rischia di finire nelle mani delle rivali della Phi Lota Mu se non aumenterà il numero delle consorelle iscritte. Shelley insegnerà allora alle sue nuove amiche a truccarsi, a sedurre i ragazzi e ad acquisire maggiore sicurezza in loro stesse. Mentre lei troverà lo spirito di identità di cui le sue amiche sono dotate, tutte insieme riusciranno a salvare la confraternita dalla chiusura e ad imparare a badare più ad essere che ad apparire. La protagonista femminile è Anna Faris, la svampita Cindy Campbell della saga di Scary Movie.

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*PRIMA VISIONE ::di Pasquale Colizzi

Al sesto film, Aldo Giovanni e Giacomo cambiano regista ma non la formula: ridere di noi, con noi

Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Peretti

LE

COSMICOMICHE DEL TRIO

L

i vediamo in martellante rotazione negli sketch della pubblicità di un operatore telefonico. Eppure ogni volta che tornano con gagoriginali l’attesa è enorme. Semplicemente il matrimonio tra Aldo, Giovanni e Giacomo e il pubblico italiano non conosce crisi. Basti pensare che nel 2006 furono mattatori del Natale al cinema con Anplagghed incassando 8 milioni e mezzo. Altro non era che la ripresa video del loro spettacolo, che continuò a girare per palazzetti e teatri dello stivale prima e dopo l’uscita. Stavolta, per il

sesto titolo nelle sale, si sono affidati alla regia di Marcello Cesena, una loro vecchia conoscenza (con lui girano gli spot Wind e Yomo), già fondatore dei Broncoviz con Maurizio Crozza e Carla Signoris e poi impagabile baro-

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ACCHIAPPAFILM 31


n dal 19 Dicembre nei cinema

netto Jean Claude a “Mai dire lunedì”. Separazione consensuale con Massimo Venier, che li aveva diretti nei cinque film precedenti. Il cosmo sul comò (che sembra fare il verso alle filastrocche dei bambini) ha una struttura “boccaccesca”, fatta di episodi che si susseguono, parabole in stili ed epoche diversi, legate dalla voce narrante di Tsu’Nam (Giovanni), un maestro di filosofia orientale che tiranneggia i suoi discepoli (Aldo e Giacomo) con un metodo per raggiungere l’illuminazione antico ma, dicevano i nonni, efficace: li prende a bacchettate con un nodoso bambù. E intanto, all’ombra di un ginko biloba elargisce pillole di improbabile saggezza. Sullo schermo allora passano gli episodi. In “Fecondazione” si parla delle dif-

T r a m a Quattro episodi legati tra loro dagli insegnamenti di un maestro orientale. Nel primo tre amici condividono il testardo desiderio di paternità di uno di loro. Nel secondo organizzano le vacanze con i famigliari, tra equivoci e incomprensioni. Poi finiscono in un quartiere di periferia un po’ naif, con la sua chiesa cadente e lo strano parroco. Infine “entrano” nei ritratti di una pinacoteca, trasmigrando da un quadro all’altro. Regia: Marcello Cesena Interpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Victoria Cabello, Isabella Ragonese Distribuzione: Medusa Durata: 100’ Data di uscita: 19 dicembre

PRIMA VISIONE*

ficoltà di una coppia fuori età ad avere figli e delle traversie che affronta un padre testardo (Giacomo). Nell’episodio “OSA” (che sta per Oratorio Sant’Andrea) si azzarda anche un pizzico di giallo e ha per protagonista Aldo, con un’ambientazione un po’ naif in un quartiere di periferia, con la sua chiesa che cade a pezzi e un parroco che fa un po’ paura. L’episodio intitolato “Quadri” ha un sapore gotico e strizza l’occhio alle storie alla Harry Potter con i tre che scorazzano “dentro” le tele di una mostra, incontrando personaggi improbabili come Victoria Cabello, nella versione della Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci. La somiglianza è impressionante e la vj ha una passione per le mimesi: basta vedere come rifà la Mina vamp nella sigla del suo show su Mtv. Infine “Milano Beach”, girato in una città lasciata deserta dalle partenze d’agosto che vuole essere un garbato omaggio a tanta commedia all’italiana dei nostri gloriosi Sessanta e Settanta. Aldo cita esplicita-

mente Il Sorpasso di Dino Risi, compianto maestro di ironia, cattiveria e senso della battuta. Insomma i tre si ripropongono con tutti i loro tipi umani e una capacità invidiabile di renderli nelle loro stupide pose, ma anche nelle perdonabili debolezze. Volendo azzardare uno dei motivi per cui il trio è così amato si può citare proprio la bravura nell’osservazione e nell’invenzione dei caratteri, lontani anni luce dal cannibalismo comico televisivo di questi tempi: comici che imitano personaggi televisivi che alla fine sembrano imitazioni di se stessi. Capitolo donne: archiviata l’amata Marina Massironi, stavolta nel film ce ne sono parecchie. Una è Silvana Fallisi, moglie di Aldo sullo schermo e nella vita, poi l’Isabella Ragonese lanciata da Paolo Virzì, qui commessa in un negozio di animali. Piccolo cammeo per Angela Finocchiaro, che fa la dottoressa, e ancora Debora Villa, Sara D’Amario e Victoria Cabello, come dicevamo. Infine Luciana Turina, suocera corpulenta e tirannica del povero Aldo.

CURIOSITÀ

Marcello Cesena

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32 ACCHIAPPAFILM

• AVANZI: Vi ricordate il Baronetto Jean Claude di “Mai dire lunedì”? Quello delle torride storie di “Sensualità a corte”, sempre innamorato di qualche possente cavaliere (che lo lasciava regolarmente a secco?). È uno dei personaggi interpretati da Marcello Cesena, che quando non fa il regista come in questo film, si dedica alla recitazione. L’esordio con Maurizio Crozza e Carla Signoris col gruppo Broncoviz, nella trasmissione di Rai 3 “Avanzi”. • LE DATE DEL TRIO: I tre comici sono quasi coetanei, con la differenza di un anno l’uno dall’altro. Il più vecchio è Giacomo, nato il 26 aprile del ‘56 a Busto Garolfo, in provincia di Milano (ed è anche il più basso: come puntualizza, misura “un metro e cinquantotto scarso”), poi viene Giovanni, nato il 20 febbraio 1957 a Milano e infine Aldo, il più giovane e alto (e terrone!), che nasce a Palermo 29 settembre del ’58. • AMORE E LAVORO: Il trio ha avuto una formidabile “quarta gamba” in Marina Massironi, che è stata moglie di Giacomo fino all’89. La coppia ha fatto la sua gavetta per locali e villaggi turistici col duo “Hänsel e Strudel”. Due anni dopo Giacomo ha formato il trio, portando con sé l’ex compagna che con loro ha recitato in teatro, tv e cinema fino al 2000.


*PRIMA VISIONE Giovanni Storti e Victoria Cabello

dal dal531 Dicembre Ottobre nei cinema N

IO NON CI CASCO I giovani di oggi raccontati in una vicenda toccante e rivelatrice. Tutto ruota intorno a Marco, diciassettenne pieno di vita e di speranza nel futuro. In una delle tante cavalcate sul suo motorino, esce di strada e finisce in coma irreversibile. Inizia così la processione al suo capezzale degli amici più cari, che

cercano di dargli un po’ di sollievo e nel frattempo rivelano sogni e ambizioni di un’intera generazione. La sala d’ospedale diventa un confessionale dove si intrecciano le storie di un universo giovanile, tante volte finito sotto i riflettori, ma mai raccontato in questi termini. Partecipano all’operazione, fortemente voluta dal regista Pasquale Falcone, 10 ragazzi esordienti (selezionati dopo oltre 600 provini), il re dei dj italiani, Claudio Coccoluto, ed un’inedita Maria Grazia Cucinotta.

dal 5 Dicembre nei cinema N

PASSENGERS

EXTRA

Il regista Rodrigo García, arrivato ormai alla soglia dei cinquant’anni, si è ritrovato ad aver diretto quasi ogni genere di fiction (Six Feet Under, Carnivalé, I Soprano, Le cose che so di lei). Adesso, con Passengers, decide di dedicarsi al thriller psicologico, dalle sfumature soprannaturali, aggiungendo un ulteriore tassello ad una già poliedrica filmografia. Sotto la sua direzione la talentuosa

Macchina comica (da guerra) Una televisione fa c’erano Marchesini, Solenghi, Lopez a sbancare gli indici d’ascolto. Poi “Al, John and Jack” aprirono un nuovo capitolo. Il “terrone” che faceva il telefonista (Aldo) e il corrispondente in lingue (Giovanni) si conoscevano da piccoli ma si ritrovarono al servizio militare Anche Giacomo intanto, dopo mille lavori e l’Accademia di recitazione di Busto Arsizio, faceva coppia sul palco e nella vita con Marina Massironi. Si separano nell’89, ma lei resterà a lungo la “quarta gamba” del gruppo. Nel ’91 nasce il trio come lo conoscete. Sperimentano l’affinità con spettacoli allo Zelig di Milano e in tv persino alla mitica televisione svizzera! Ma è nel ’94 (e per tre stagioni) che monopolizzano “Mai dire gol” lanciando una serie strepitosa di tormentoni. È il successo “virale” che si nutre del passaparola. Pronti per le grandi platee dal vivo sbancano con lo spettacolo “I corti”, con la regia di Arturo Brachetti. Debutto al cinema inevitabile nel ’97: Tre uomini e una gamba è il caso dell’anno, un David di Donatello per l’esordio. Sempre con Massimo Venier girano altri tre film (tutti successi strepitosi) e nel 2006 hanno bisogno di palasport per contenere il pubblico di “Anplagghed”.

Anne Hathaway interpreta una seducente psicoterapeuta alle prime armi, mandata ad esaminare i dieci superstiti di uno spaventoso disastro aereo. Tra gli spudorati corteggiamenti di uno di questi (Patrick Wilson) e le improvvise sparizioni degli altri nove sopravvissuti, la donna verrà rapidamente, ed inavvertitamente, risucchiata in un vortice di misteri e complotti.

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ACCHIAPPAFILM 33


Fabio De Luigi

Michelle Hunziker

QUEST’ANNO SOTTO L’ALBERO SI BALLA

LA SAMBA!

Il film comico delle feste festeggia le nozze d’argento e trasloca nel folle Brasile tra equivoci, belle donne e confronti generazionali

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i credereste? Ridiamo da tanti di quegli anni, ogni volta, a Natale... E infatti compie ben 25 anni il film di Natale, cosiddetto “cinepanettone”, inaugurato nell’ormai lontano 1983 da Vacanze di Natale di Carlo Vanzina, e per l’occasione quest’anno si è girato in Brasile. Dopo il grande successo lo scorso anno di Natale in Crociera, primo incasso dell’anno con oltre 27 milioni di euro, esce su tutti gli schermi il 19 dicembre, per la gioia degli aficionados del genere, la nuova pellicola diretta come sempre dal fido Neri Parenti e prodotta da Aurelio e Luigi De Laurentiis. Protagonista ancora una volta Christian De Sica e con lui Michelle Hunziker e Fabio De Luigi, di nuovo in coppia dopo Natale in Crociera, Massimo Ghini, interprete anche dei precedenti Natale a Miami e Natale a New York (spalla di De Sica dopo il divorzio da Boldi),

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Paolo Conticini (già in Natale in India e spesso partner di De Sica sullo schermo) e i giovanissimi Ludovico Fremont, star de I Cesaroni, ed Emanuele Propizio, già visto Massimo Ghini e Christian De Sica

accanto a Carlo Verdone in Grande grosso e... Verdone e nella serie tv I liceali. Unico blockbuster italiano in grado di battere al botteghino la concorrenza hollywoodiana,


*PRIMA VISIONE

CHRISTIAN A PROPOSITO DI MASSIMO: “Boldi è stato un amico importante. Corso al mio capezzale dopo il brutto episodio del petardo che mi aveva colpito all’occhio, mi ricordo che piangeva. ‘Christian – diceva - è tornato tutto come prima, l’occhio è tornato come prima’. Di Massimo voglio ricordare questo e mi voglio ricordare quanto ci siamo divertiti quando abbiamo fatto i nostri film, sul set, perché lui era molto generoso e rideva moltissimo di quello che facevo io. E se io facevo una cosa o gliela fregavo, lui era contento di dividerla con me, quella battuta”

::di Francesco De Belvis

CHRISTIAN A PROPOSITO DI VITTORIO: “Papà è spirato tra le mie braccia il 13 novembre 1974 all’ospedale di Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. Io recitavo in teatro a Milano. Mia madre mi ha chiamato. Ho preso il primo aereo. Sono arrivato all’ospedale, ho visto papà. Il vestito attaccato alla stampella. Quello blu. Gessato. Elegante. Non aveva più voce. Mi disse: ‘Christian, molla tutto e vieni via con me, mi faccio un ultimo ciclo della cura, poi torniamo a Montecarlo. Stai vicino a mamma, Christian, e soprattutto guarda che bel culo che c’ha quell’infermiera’ ”

il film di Natale è diventato un appuntamento imperdibile per oltre 5 milioni e mezzo di spettatori che, anno dopo anno, sbaraglia sotto le feste titoli anche interessanti e si assicura il mitico ‘Biglietto d’Oro’ (il premio dato al film che, nell’anno passato, è riuscito a far ‘strappare’ più biglietti al cinema). Praticamente, l’Oscar del pubblico cinematografico italiano. Mica poco! Una vera e propria tradizione natalizia, insomma, che solo di recente, ma con scarso successo, ha dato vita a generi collaterali (i cosiddetti “cinecocomeri” estivi), e che rimane un classico per tutti coloro che durante le abbuffate natalizie intendono godersi solo un po’ di sane grasse risate. Ma perché il Brasile? “Quest’anno - dice il produttore – abbiamo fortemente voluto girare nella magica Rio de Janeiro, nel paese che tira di più nel mondo occidentale, per via del suo fascino. Con la sua musica sempre innovativa, la sua architettura dalle linee circolari e sensuali e soprattutto con uno spregiudicato sistema energetico alternativo che utilizza la canna da zucchero al posto del petrolio rendendolo indipendente dal mondo arabo, Rio e’ sicura-

mente non solo la protagonista di questo Natale, ma forse anche del nostro futuro”. “E non più solo amanti e corna, ma padri e figli questa volta” - dice De Sica – “ci saranno sempre gag e risate, ma in modo più soft, senza troppi litigi e tradimenti”. “Con Natale a Rio punto alla trilogia come Il Signore degli Anelli!” - scherza De Luigi -, Rio de Janeiro è una delle città più belle del mondo e sono felice di tornarci con Michelle Hunziker e Christian De Sica, due grandi amici”. “Christian mi ha convinto di nuovo - dice Massimo Ghini -, mi ha promesso una vacanza da sogno in Brasile. Mamma mia…”. Insomma, c’è già da ridere prima ancora di entrare in sala, quindi. Scommesse su cui puntare sono, poi, le giovani leve Propizio e Fremont, che già hanno fatto impazzire i cuori delle ragazzine che guardano la tv. Neanche a dirlo, anche stavolta il divertimento è assicurato, in barba ai soliti detrattori che storcono il naso. Ci sono film che tutti negano di aver visto e che incassano decine di miliardi. Ma allora, chi li ha visti? Soprattutto: l’anno prossimo dove andremo in vacanza?

EXTRA CHRISTIAN, IL FIGLIO DI PAPÀ

CURIOSITÀ • SETTEBELLO: Ben sette sono i film diretti e interpretati da Christian De Sica: 2004, The Clan; 1997, Simpatici e antipatici; 1996, 3; 1994, Uomini, uomini, uomini; 1992, Ricky e Barabba; 1991, Il Conte Max (omaggio al film omonimo diretto dal padre); 1990, Faccione (solo regia). • POLITICALLY CORRECT: “Questo film sarà una sintesi tra i Blues Brothers ed Harry ti presento Sally, una correzione di soggetto rispetto ai precedenti, ma non è che abbiamo fatto Gomorra, intendiamoci... Se un film non è di denuncia, allora per forza non ha colore politico. Certo, i politici di destra sono più vicini al nostro immaginario, perché più danarosi e impacciati, ma, accanto a Gasparri, Mastella e i figli di Alemanno, tra i nostri fan ci sono anche Diliberto, Rizzo e Capezzone”, Neri Parenti (regista)

Figlio del grande maestro del cinema italiano Vittorio De Sica, Christian De Sica è nato a Roma il 5 gennaio del 1951 ed ha iniziato la carriera artistica come cantante, debuttando a Sanremo nel 1973, ma, visto i risultati non proprio soddisfacenti, si è convinto a seguire le orme del padre. Una fruttuosa collaborazione con Carlo Vanzina prende il via nel 1983 con Vacanze di Natale, continua poi con Neri Parenti regalando ai suoi estimatori decine di esilaranti commedie, tutte campioni di incassi ogni anno, insieme al suo grande amico Massimo Boldi, dal quale “divorzierà” artisticamente nel 2006 (il loro ultimo film insieme è Natale a Miami; peraltro, il terribile uragano Katrina, il 29 agosto 2005, ha fermato la coppia, impegnata in Florida sul set del film, costretta a sospendere momentaneamente le riprese). Nel 2000 la coppia vinse un “David di Donatello” speciale per la puntualità nel presentare pellicole di successo ad ogni Natale. Sposato con Silvia Verdone, sorella dell’amico Carlo Verdone, De Sica ha realizzato nel 2005 il sogno di un musical al cinema dirigendo The Clan. Di recente, De Sica ha portato anche a teatro un brillante musical scritto insieme a Maurizio Costanzo (“Parlami di me, un musical del 2007) e ha scritto una autobiografia (“Figlio di papà”, edita da Mondadori, in cui si mette a nudo e racconta del suo rapporto con il padre e del litigio con il collega Massimo Boldi). Grande ammiratore di Frank Sinatra e soprattutto di Marlon Brando, ha chiamato Brando il suo primo figlio proprio in onore dell’interprete statunitense.





*PRIMA VISIONE ::di Susanna Panto’

Ancora una storia di passione per Gere e la Lane. Sono passati vent’anni da Cotton Club ma la coppia, sul set, continua a regalare emozioni.

RICHARD E DIANE DI NUOVO INSIEME

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e fate parte di quel gruppo d’inguaribili romantici che crede nell’anima gemella e non smette di aspettarla nemmeno quando i casi della vita sembrano volerti indicare che forse l’altra metà della mela non esiste, avete trovato pane per i vostri denti. Arriva sugli schermi Come un uragano, la storia di due persone ormai adulte che cre-

dono di aver già avuto la loro occasione per essere felici, ma scoprono invece che nella vita c’è sempre un’altra possibilità per vivere l’amore, quello con la A maiuscola. Adrienne è una donna ferita, abbandonata dal marito per un’altra e adesso indecisa se riaccoglierlo in casa dopo il suo pentimento o continuare per la sua strada; di sicuro il ritorno del marito farebbe felici i figli, ma si-

gnificherebbe perdere molta della tranquillità che sta faticosamente cercando di riconquistare. In questo momento di confusione la proposta di un’amica, proprietaria di un albergo a Rodanthe, di dirigerlo al posto suo, capita a proposito e Adrienne accetta di buon grado. Paul è un medico che ha dedicato tutta la sua vita alla professione, sacrifi-

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n dal 19 Dicembre nei cinema

Diane Lane

cando così la famiglia e in particolare i rapporti con il figlio. Adesso non ha più certezze e come Adrienne cerca nella tranquilla Rodanthe un po’ di pace. Paul e Adrianne sono due persone con un passato alle spalle, con scelte ben precise e con responsabilità. Durante un uragano scopriranno di essere destinati l’uno all’altra. Richard Gere e Diane Lane si ritrovano insieme per la terza volta sul grande schermo. Dopo essere stati diretti più di vent’anni fa da Francis Ford Coppola in Cotton Club e nel 2001 da Adrian Lyne ne L’amore infedele si

cimentano adesso in questa storia d’amore matura e profonda, tratta dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks con la regia di George C. Wolfe, autore e produttore teatrale (vincitore anche di due Tony Award) per il quale questo film costituisce l’esordio cinematografico. La passione tra Paul ed Adrianne si consuma su uno sfondo poetico e turbolento almeno quanto i sentimenti che i due protagonisti vivono, secondo John Romano, uno degli sceneggiatori: “c’è un flusso ininterrotto tra turbolenza esterna e quella interna”. Una storia d’amore vista dall’ottica degli adulti, dopo tanti film sul sentimento adolescenziale, costituita da dinamiche profonde, mature e per questo più consapevoli. Un messaggio di speranza per tutti coloro che credono di dover ormai passare la mano; Paul ed Adrianne dimostrano infatti che il gioco della conquista della felicità non finisce a vent’anni, come dichiara il regista stesso: “le circostanze e le dinamiche si evolvono. Talvolta la vita ed il mondo ci offrono qualcosa di inaspettato o qualcosa in cui sperare”. Il romanzo dal quale è tratto il film rappresenta per Nicholas Sparks stesso un ritorno alle origini, al romanticismo dei primi lavori e cerca di evidenziare tutte le molteplici emozioni umane: rabbia, frustrazione, tristezza, passione, felicità, impazienza, attesa e così via. Esattamente gli stessi sentimenti che il regista e gli sceneggiatori (oltre al sopra citato John Romano an-

T r a m a Adrienne è stata lasciata dal marito per un’altra, adesso lui pentito vorrebbe tornare a casa e ricomporre la famiglia. Per decidere meglio il da farsi accetta l’invito di una cara amica a gestire il suo albergo a Rodanthe per un week end. L’unico ospite dell’albergo è Paul, un affermato chirurgo giunto lì anche lui per cercare di riflettere. Una sera all’improvviso si scatena un uragano e tra Paul ed Adrienne scoppia l’amore. Regia: George C. Wolfe Interpreti: Diane Lane, Richard Gere, Scott Glenn, Christopher Meloni Distribuzione: Warner Bros Durata: 97’ Data di uscita: 19 dicembre

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George C. Wolfe

che Ann Peacock) hanno riversato in questa pellicola. Un messaggio di speranza quindi ma anche uno sprone a smettere di porsi interrogativi sulle scelte, giuste o sbagliate, fatte in passato. Non è detto infatti che non rimanga margine per degli eventi inaspettati che possano sconvolgerci l’esistenza… “come un uragano”.


*PRIMA VISIONE

dal dal531 Dicembre Ottobre nei cinema N

THE MILLIONAIRE Direttamente dal genio visionario di Danny Boyle arriva nelle sale italiane un’incredibile storia di amore e coraggio: l’epopea di Jamal, un adolescente indiano, cresciuto nelle baraccopoli di Bombay, che pur di farsi notare dalla ragazza che ama affronta, con successo, la complessa selezione di domande del famoso quiz televisivo “Chi vuol essere milionario?”. Accusato di imbroglio dal network, il ragazzo verrà messo agli arresti e ben presto, per non

EXTRA Diane e Richard: non c’è due senza tre Come un uragano ripropone una coppia di attori già consolidata; se infatti nella vita reale tra i due non si è registrata alcuna liaison, sul grande schermo l’alchimia appare perfetta. Questa volta però non si tratta di interpretare due amanti clandestini come in Cotton Club o un amore corrotto dal tradimento e dalla gelosia come in L’amore infedele. In Cotton Club Richard Gere interpreta Dixie, un suonatore di cornetta che viene assoldato da un boss per proteggere Vera, la sua donna, una cinica ed avida femme fatale interpretata da Diane Lane. Dixie e Vera si piacciono; Dixie da principio svolge la sua mansione con zelo, poi però si lascia andare alla passione per Vera e, dopo aver fatto uccidere il boss, fugge con lei. In L’amore infedele Edward (Richard Gere) e Connie (Diane Lane) sono una matura coppia borghese la cui routine viene sconvolta da un’improvvisa passione scoppiata tra Connie ed un giovane straniero. Edward scopre la relazione e accecato dalla gelosia uccide il rivale. Personaggi complessi quindi passionali e trasgressivi, irrazionali e con una caratteristica comune: dominati dalla forza dell’amore.

cacciarsi in altri guai, sarà costretto a fare i conti con il proprio passato. Girato quasi interamente in digitale, con una troupe ridottissima, per lo più nei veri slum di Bombay, The Millionaire ha raccolto grandi consensi in tutto il mondo fino ad aggiudicarsi addirittura il premio del pubblico al Toronto International Film Festival 2008.

dal 5 Dicembre nei cinema N

RACCONTO DI NATALE I coniugi Abel (Jean-Paul Roussillon) e Junon (Catherine Deneuve) vengono sconvolti dalla grave malattia del loro piccolo figlio Joseph, guaribile solo con trapianto di midollo osseo. La sorella Elizabeth non è compatibile, come pure i genitori, che decidono allora di fare un terzo figlio, Henri, ma anch’egli risulta “inutile”. Joseph muore a sette anni e neanche la nascita di un nuovo figlio, Ivan, fa supe-

CURIOSITÀ • SPARKS, SI GIRA: La produttrice Denise Di Novi ha già prodotto per il cinema due film tratti da romanzi di Nicholas Sparks: Le parole che non ti ho detto e I passi dell’amore. • CHE TEMPO CHE FÀ: La lavorazione del film è stata più volte interrotta per problemi climatici infatti, malgrado si sia cercato il più possibile di evitare gli uragani che spesso flagellano la zona, il secondo giorno la troupe ha dovuto affrontare una forte tempesta che ha fatto volare gran parte delle attrezzature del set. • FOTOGRAFIA: Il direttore della fotografia Alfonso Beato collabora da tempo con Pedro Almodòvar ed ha vinto per il film Tutto su mia madre un Goya Award. Annovera tra i suoi progetti più recenti L’amore ai tempi del colera di Mike Newell, The Queen di Stephen Frears, Dark Water di Walter Salles, The Fighting Temptations di Jonathan Lynn e Ghost World di Terry Zwigoff.

rare il trauma subito. Passano gli anni, Elizabeth diviene un’autrice di teatro, Ivan un padre di famiglia e Henri un uomo problematico alle prese con la legge. Le sue difficoltà lo portano a scontrarsi con la sorella, che lo esclude da ogni rapporto con la famiglia. È Natale e tutti si riuniscono, anche Henri arriva, invitato da Paul, il figlio difficile di Elizabeth. Intanto Junon scopre di avere una leucemia sanabile solo con trapianto di midollo osseo e la tragica ricerca ricomincia. :: di E. Volpe

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n dal 23 Dicembre nei cinema

UN PO’

MARILYN, UN PO’ DIANA La vita della aristocratica settecentesca Georgiana Spencer: una storia vera e di grande attualità interpretata dal viso nobile di Keira Knightley

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resentato fuori concorso nella selezione ufficiale Anteprima del Festival Internazionale del Film di Roma, La Duchessa s’ispira alla biografia scritta da Amanda Foreman “Georgiana. Vita e passioni di una duchessa nell’Inghilterra del ‘700”. Protagonista della pellicola, la giovane e acclamata Keira Knightley (Espiazione; I pirati dei Caraibi), che magistralmente ha vestito i panni (e le parrucche – vedi quella con le piume di struzzo) della nobildonna più acclamata e chiacchierata del Devonshire nel XVIII secolo. “Quando ti capita un film così non te lo lasci scappare” ha dichiarato l’attrice: “Georgiana è un personaggio fantastico, una donna così piena di voglia di vivere”. Assolutamente d’accordo il regista Saul Dibb (Bullet Boy), entusiasta di girare un film d’epoca “che avesse una rispondenza contemporanea. Quella di Georgiana è una storia senza tempo, valida oggi come

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allora. È la tragedia di una giovane che cerca di liberarsi dalle costrizioni sociali di cui è schiava”. La Duchessa, infatti, narra la storia della giovane Georgiana Spencer, nata ad Athorp nel 1757 e che a soli diciassette anni sposa per accordo il maturo e ricco Duca del Devonshire, Ralph Fiennes (The Constant Gardener; Il paziente inglese), a condizione che gli dia un erede maschio. Da subito Georgiana si distingue per arguzia, bellezza e affabilità nei rapporti politici con i liberali Whig, tra cui spicca la figura di Charles James Fox, Simon McBurney (L’ultimo re di Scozia). La vita matrimoniale della nobile coppia, invece, si dimostra presto una delusione: la donna dà alla luce due figlie femmine ed è costretta a fare da madre ad un’altra illegittima, subendo una relazione fiacca e costellata di tradimenti col Duca. Georgiana, però non si arrende: detta le regole della moda, ispira il personaggio di Lady Teazle nella commedia di Richard Brin-

T r a m a Inghilterra, 1700. La duchessa Georgiana del Devonshire è una donna sofisticata e affascinante, personaggio controverso per le sue stravaganze, la passione per il gioco e le infelici relazioni sentimentali. Sposa giovanissima del ricco e anziano Duca, amica intima di ministri liberali e principi, Georgiana scopre il vero amore con il Conte Grey, unica isola felice nel complicato ménage a trois con il marito e la sua amica Bess Foster. Regia: Saul Dibb Interpreti: Keira Knightley, Ralph Fiennes, Charlotte Rampling, Simon McBurney, Dominic Cooper Distribuzione: BIM Durata: 110’ Data di uscita: 23 dicembre


*PRIMA VISIONE ::di Chiara Rovan

Ralph Fiennes, Hayley Atwell, Keira Knightley

sley Sheridan “The school for Scandal” e stringe amicizia con Lady Foster, alias Hayley Atwell (Sogni e delitti), che diverrà l’amante del Duca solo per rivedere i figli che le erano stati tolti dal marito. Ad una festa, Georgiana ritrova il ministro Charles Grey, il giovane Dominic Cooper (Mamma mia!), con il quale inizierà un’intensa e passionale storia d’amore, destinata purtroppo all’infelicità. Il successo pubblico, la notorietà e le ricchezze nascondono una vita privata piena di sofferenza e solitudine: Georgiana si dedica al gioco, viene costretta ad abbandonare la figlia avuta con Grey, diventa il bersaglio dei vignettisti dell’epoca. Antesignana delle donne emancipate, impegnata sul fronte politico e sociale, Georgiana è una donna moderna piena di contraddizioni, intelligente, originale e nel contempo molto fragile e appassionata. “Probabilmente è proprio questo che rende interessante la storia. I suoi conflitti interiori ne fanno un personaggio davvero sorprendente”, ha commenatato la produttrice del film Gabrielle Tana. “Era un incrocio tra Marilyn Monroe e Lady Diana” ha aggiunto la Foreman. “Era una diva, una celebrità, accendeva la fantasia della gente, ma era anche una figura immensamente tragica”. Un film intenso e dalla trama ben articolata, con personaggi sottilmente delineati sia dal punto di vista sociale che psicologico. Ottima la fotografia dell’ungherese Gyula Pados e assolutamente ben ponderata la scelta di uno straordinario cast di attori. Un’elegante pellicola in costume che riesce ad essere esempio di un’osservazione profonda ed emotivamente appassionata delle problematiche che mette in scena.

CURIOSITÀ • IL LIBRO: L’opera di Amanda Foreman ha vinto il premio Whitbread per la Migliore Biografia nel 1997 ed è rimasta per mesi nella classifica dei best-seller inglesi. La produttrice Gaby Tana si è assicurata i diritti del libro subito dopo la pubblicazione, nel 1998. • LOCATION: Il film è stato girato in nove settimane nell’autunno 2007 in vere e proprie residenze d’epoca nelle campagne inglesi: nel Derbyshire, a Norfolk, a Bath e a Chatsworth, dove il Duca e la Duchessa attuali del Devonshire vivono ancora. • DISCENDENZE: Georgiana era una Spencer, lontana prozia di Diana Spencer, la compianta principessa Lady D. Molte le analogie tra le due donne: il connubio talento-potere, il matrimonio precoce e infelice, l’essere celebrità imitate e giudicate dal pubblico. • L’ATTRICE: La Knightley ha dichiarato di aver letto più volte il libro della Foreman e che, durante le riprese a Chatworth, l’attuale Duchessa del Devonshire le ha mostrato lettere, gioielli, quadri e reperti dell’archivio di Georgiana, comprese le note dei suoi creditori.

EXTRA

EROINE DA FILM… IN COSTUME

Personaggi storici di spicco. Protagoniste d’opere letterarie. Esempi di forza e fragilità. In una parola: donne. Il cinema da sempre trae linfa vitale da questa materia, affondando a piene mani nella ricostruzione in costume di epoche passate e avvalendosi delle prove di grandi attrici. Tante le eroine della storia: dalla trilogia di Sissi – Romy Schneider anni ’50, alla rockeggiante Marie Antoniette (2006) di Kirsten Dunst, da Elizabeth – Cate Blanchett (due i capitoli nel 1998-2007) alle sorelle Bolena – Johansson, Portman in L’altra donna del re (2008). Eroine in costume, le protagoniste degli adattamenti cinematografici dai romanzi di Jane Austen: Emma - Gwyneth Paltrow (1996), Orgoglio e pregiudizio – Keira Knightley (2005), Ragione e sentimento – Thompson, Winslet (1995). Evergreen dalle pagine scritte allo schermo sono anche Anna Karenina – Garbo, Marceau (8 film dal 1914 al 1997), Madame Bovary – Jones, Uppert (5 film dal 1933 al 1991), Manon Lescaut – Alida Valli (1940), Jane Eyre - Charlotte Gainsbourg (1996), la Rossella di Via col vento – Vivien Leigh (1939) e le protagoniste di Piccole donne – dalla Taylor alla Ryder (1949 e 1994). A metà tra storia e romanzo, Angel – Romola Garai (2007), e Anastasia – Ingrid Bergman (1956). E tante, tante altre…




DAL 25 DICEMBRE AL CINEMA


*PRIMA VISIONE ::di Angela Cinicolo

LE OMBRE DI MILLER RISPLENDONO AL CINEMA

Gabriel Macht

L’autore di Sin city torna con un noir contemporaneo tratto dal maestro del fumetto Eisner

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gni anno si tiene a San Diego il Comic-Con International, la più grande convention internazionale sui fumetti durante la quale vengono attribuiti gli Oscar del fumetto, gli Eisner Awards. Il loro nome rende omaggio a uno dei maggiori autori di graphic novel di tutti i tempi: Will Eisner. E quest’anno a Frank Miller, noto al grande pubblico per l’insuperabile Sin city (per il quale si era cimentato dietro la macchina da presa in compagnia dell’amico Robert Rodriguez) e per l’apprezzabile 300, è venuta l’idea di tradurre la sua estetica delle ombre in cinema, di portare sul grande schermo il suo poliziotto bizzarro e audace, guerriero della notte al

servizio del bene di Central City, Spirit. Il regista ha voluto trasformare The Spirit in un film proprio per tutelare l’arte dell’amico Eisner, scomparso 3 anni fa, evitando che il soggetto finisca nelle mani di qualcuno che potrebbe non mantenere intatte le atmosfere disegnate dal suo autore riducendolo a un mero prodotto commerciale. Miller ha mantenuto i toni tipicamente noir e ha mescolato il realismo, spesso drammatico, a spunti umoristici ben congegnati. Certi eroi sono molto più complicati di quanto dovrebbero. E nascono dal male anche se la loro missione sarà sconfiggerlo. Impietoso combattente dei crimini più efferati, sregolato e iperviolento, Denny Colt, l’eroe di Miller, assomiglia nelle sue visioni cupe,

nella sua azione brutale e frenetica e nelle sue ambigue sfaccettature di ostinato, cinico, tragico ai personaggi di Raymond Chandler e Mickey Spillane. Anni ’40, New York. Un giovane ex poliziotto ritorna misteriosa-

T r a m a Denny Colt è un poliziotto assassinato che rinasce misteriosamente nei panni dell’eroe mascherato Spirit. Determinato a mantenere al sicuro Central City, Spirit insegue i cattivi nell’oscurità e cerca di arrestare il peggiore, Octopus. Nonostante la sua missione lo tenga molto occupato, trova sempre il tempo per le belle donne, anche se non sa mai se loro vogliano sedurlo o ucciderlo. Ma ce n’è una che non lo tradirà mai: Central City, la metropoli in cui è nato due volte. Regia: Frank Miller Interpreti: Gabriel Macht, Samuel L. Jackson, Scarlett Johansson, Paz Vega, Eva Mendes Distribuzione: Sony Pictures Durata: 108 Data di uscita: 25 dicembre


n dal 19 Dicembre nei cinema

Eva Mendes

Paz Vega

PRIMA VISIONE*

mente dalla morte nelle sembianze di The Spirit per scagliarsi contro i criminali che si nascondono nei meandri della città. Mentre tutti lo credevano morto, Denny costruiva il suo ufficio sotto la propria tomba anche grazie all’appoggio del suo collaboratore Ebony White, un ragazzino afroamericano, e del rigido commissario Dolan. Il suo acerrimo nemico Octopus (il cattivissimo Samuel L. Jackson) ha però un progetto ben diverso per lui: spazzare via l’amata città e perseguire il suo folle sogno d’immortalità. Spirit si mette sulle tracce di quest’assassino per dargli la caccia e lo insegue negli angoli più macabri di Central City. Nel frattempo, il nostro eroe mascherato si trova di fronte a uno stuolo di bellissime donne pronte a sedurlo, amarlo o ucciderlo. A circondarlo Ellen Dolan (Sarah Paulson), la ragazza della porta accanto, Silken Floss (Scarlett Johansson), la segretaria punk, frigida e intrigante complice di Octopus, Plaser of Paris (Paz Vega), la ballerina francese assassina dei night, Lorelei (Jaime King), la sirena fantasma e Morgenstern (Stana Katic), la poliziotta sexy. Insieme a loro anche Sand Saref (Eva Mendes), ladra di gioielli che ci ricorderà il trio anime Occhi di gatto, unico amore di Denny e ora spregiudicata rivale del suo alias. Sulla scia del gotico Batman begins e del surreale Sin City, The Spi-

EXTRA

FRANK MILLER: IL SUCCESSO TRA I FUMETTI E IL CINEMA

Gabriel Macht

48 ACCHIAPPAFILM

La carriera creativa di Frank Miller è iniziata nell’industria dei fumetti statunitensi alla fine degli anni ‘70, quando si è fatto notare disegnando e scrivendo alcuni dei titoli storici della Marvel Comics come Spider-Man, Wolverine, Daredevil ed Elektra Assassin. Miller ha creato la ninja assassina Elektra nelle pagine di Daredevil, al quale è ispirata l’omonima pellicola del 2003, diretta da Mark Steven Johnson. Miller ha poi creato Ronin, un dramma di fantascienza con protagonista un samurai per la DC Comics. I diritti sono stati acquistati dalla Warner Bros con l’intenzione di realizzarne un film. Dopo Ronin, Miller ha scritto e illustrato il rivoluzionario Il ritorno del cavaliere oscuro (Batman: the dark knight returns, servito da ispirazione per la pellicola del 1992 Batman returns), che ha ridefinito questo personaggio e rivitalizzato l’industria dei fumetti. Inoltre Miller ha scritto Batman: anno uno (Batman: year one, illustrato da David Mazzuchelli), fonte d’ispirazione per il film del 2005 Batman begins. Miller è tornato a Batman con il fortunato Il cavaliere oscuro colpisce ancora (Batman: The Dark Knight Strikes Again) e All-Star Batman and Robin the Boy Wonder (con le illustrazioni di Jim Lee). Nel 1991 ha presentato il suo capolavoro noir Sin City, trionfo di critica e di pubblico, del quale ha scritto e disegnato sette storie. Nel 2005, Miller ha codiretto con Robert Rodriguez la pellicola Sin City (Frank Miller’s Sin City). 300, la sua graphic novel sugli spartani alle Termopili, è stata adattata per lo schermo da Zack Snyder nel 2006 e ha battuto diversi record al botteghino.


dal dal531 Dicembre Ottobre nei cinema N

*PRIMA VISIONE Scarlett Johansson

TORNO A VIVERE DA SOLO Era il 1982 ed il trentenne studente fuori corso Jerry Calà lasciava i suoi ossessivi genitori per trasferirsi in una mansarda accessoriata sognando incredibili avventure con il gentil sesso. Vado a vivere da solo fu un successo enorme di pubblico e lanciò la carrierà dell’ex Gatto di Vicolo Miracoli che 26 anni

IL PERSONAGGIO DI SILK EN FLOSS SECONDO EISN ER ERA UN’ASTROFISICA SESSUA LMENTE REPRESSA, MOL TO RIGIDA E INNAMORATA DI SPIRIT . HO DECISO DI CAMBIARL A E FORNIRLE UNA GIOVINEZ ZA TURBOLENTA FRANK MILLER

rit ci proietta in un’atmosfera carica di tensione, nel sinistro mondo di un eroe nato, morto e resuscitato dalle tenebre. La fantasmagorica riproduzione di un mondo marcio, di una città che, come l’infernale Gotham city, fatica a non lasciarsi risucchiare nelle fogne del male, sorprende e ipnotizza per le sue scenografie suggestive. Per interpretare il protagonista Miller ha voluto una faccia nuova che fosse solo The Spirit e così la scelta è caduta su Gabriel Macht (The Good Shepherd), attore quasi sconosciuto, finora. Il suo volto si presta a scalpellare nelle fattezze di un viso così pulito e morbido la doppiezza dell’eroe che incarna l’uomo comune in perenne lotta con la propria anima-lità. Spirit è un nome sacrosanto nel mondo del fumetto, chissà che Frank Miller non lo renda tale anche in quello del cinema.

CURIOSITÀ • ARTE DI PARTE: Tra gli artisti che hanno lavorato al film, figurano l’acclamato direttore della fotografia Bill Pope, ASC (il secondo e il terzo episodio di Spiderman, la trilogia di Matrix, Bound) e il supervisore degli effetti visivi Stu Maschwitz (I Fantastici Quattro e Silver Surfer, Sin City). • ALTA FEDELTÀ: Michael E. Uslan, produttore insieme a Deborah Del Prete, ricordato per l’indimenticato Batman di Tim Burton, ha acquistato i diritti di The Spirit da Eisner. Nel concludere l’accordo con l’autore, Uslan gli aveva promesso che nessuno avrebbe toccato la sua opera se non l’avesse rispettata e se non si fosse impegnato a realizzarla nel modo giusto. • AGGIUNTE: Miller ha modificato il ruolo di Lorelei per Jaime King, che interpretava Goldie in Sin City. L’attrice interpreta una donna misteriosa che in realtà è un angelo della morte e che tormenta Spirit per tutto il film. Inventato anche il personaggio di Morgenstern, la poliziotta cadetta che è impressionata da Spirit, ma che è anche impaziente di dimostrare quello che vale. Nei suoi panni Stana Katic, una star emergente che ha partecipato a Quantum of Solace. • TRA PASSATO E... FUTURO: Il regista Frank Miller aveva già utilizzato avanzate tecniche di ripresa digitali quando aveva codiretto Sin City assieme a Robert Rodriguez. La tecnologia digitale ha permesso al regista di riportare in vita le caratteristiche dei vecchi film del passato, in particolare quelle fumettistiche di una città dall’aspetto e dalle luci forti ma anche le atmosfere del noir classico.

dopo torna sul grande schermo con il seguito ideale delle avventure di Giacomo, detto Giagià, ormai affermato agente immobiliare. Sono passati tanti anni ma il suo problema è lo stesso: la voglia di evadere da una noiosa routine familiare rappresentata questa volta da 2 figli adolescenti e incontentabili e una moglie napoletana con manie da milanese doc (Tosca D’Aquino). Dirige lo stesso Calà, al suo quarto film da regista e al quarantaseiesimo da attore.

::di A. Cerciello dal 19 Dicembre nei cinema N

EMBER IL MISTERO DELLA CITTÀ DI LUCE Ember, l’ultimo baluardo di salvezza del genere umano, sta ormai per giungere alla fine dei suoi giorni. Le luci della città si stanno lentamente affievolendo per lasciare il posto alle tenebre. La sola speranza rimasta alberga nei cuori impetuosi di due piccoli abitanti, Lina e Doon, scopritori di un segreto che potrebbe salvare l’intera popolazione dal buio perpetuo. Gil Kenan, il giovane regista

del film d’animazione Monster House, si lascia ispirare dal famoso romanzo di Jeanne DuPrau e porta finalmente in scena l’epica storia della città di luce (completamente ricostruita per l’occasione all’interno del mastodontico studio che aveva già ospitato il Titanic di James Cameron). Il film, prodotto da Tom Hanks, vanta nel suo cast il redivivo Bill Murray nei panni dell’ambiguo sindaco di Ember.

::di A. Cerciello

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*ANTEPRIMA

::di Diego Carmignani

Jim “Faccia di gomma” Carrey torna alla sua commedia. Comico, eccessivo e... dice sempre sì.

MAI

DIRE NO “Y

es man” è la definizione inglese che identifica universalmente, specie nell’attuale epoca di rampantismo aziendale, una persona che dà facilmente il proprio consenso, che accondiscende servilmente ai propri superiori e si astiene da ogni giudizio critico pur di restare nelle grazie dei capi. Questo profilo psicologico e comportamentale non corrisponde però a quello di Carl Allen. Lui è piuttosto un “uomo-no”, negativo in tutto e per tutto. Tira dritto quando un venditore ambulante prova a rifilargli un mazzo di fiori o se un ragazzino tenta di lasciargli un

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n dal 9 Gennaio nei cinema

T r a m a

volantino. Non si concede a inu-

Carl è un ragazzo smarrito e insoddisfatto. La sua vita non sta andando in nessuna direzione e l’unica prerogativa è ormai quella di essere sempre negativo, dicendo “no” a tutto e a tutti. Le cose cambiano in meglio quando si lancia in una sfida personale: per un anno, decide di dire sempre “sì” in ogni circostanza. Carl scopre così la potenza di questo monosillabo, capace di aprire porte inaspettate: una promozione al lavoro, una nuova storia d’amore e la vita torna a sorridergli... Regia: Peyton Reed. Interpreti: Zooey Deschanel, Jim Carrey, Sasha Alexander, Bradley Cooper, Distribuzione: Warner Bros Durata: 111’ Data di uscita: 09/12/2009

CURIOSITÀ • BOTTEGHINO: Per recitare in questo film, Jim Carrey non ha ancora visto una lira. Ha deciso infatti di attendere il risultato del botteghino, banco di prova piuttosto avaro per lui ultimamente, dopo le delusioni di Number 23 e Dick & Jane - Operazione furto. Con Yes man conta di tornare ai livelli di The Mask e Ace Ventura. • BUNGEE JUMPING: Al momento di girare una scena dove il suo personaggio si trova a fare bungee-jumping, Carrey ha chiesto allo stuntman professionista che doveva saltare al suo posto di farsi da parte e si è gettato lui stesso dall’Arroyo Seco Bridge di Pasadena. Prima, munito di megafono, Carrey ha annunciato la decisione a tutti i presenti sul set: cast, troupe e giornalisti. • MUSICA: Yes man è un film molto musicale. Nella colonna sonora originale compare anche la band fittizia Munchausen by Proxy, presente nel film. Il finto complesso è opera delle Von Iva, un “girl group” di San Francisco a cui si è unita per l’occasione la protagonista femminile, Zooey Deschanel, volto nuovo della musica indipendente oltre che del cinema. Al suo attivo un bel disco uscito quest’anno sotto il nome She & Him. • POTTER: Tra le prime foto di scena di Yes man rese pubbliche c’è quella di Jim Carrey nei panni di un improbabile Harry Potter, affiancato dalla Deschanel in versione Hermione. Presto si è scatenata la curiosità di tutti i fan, all’ipotesi di un Harry Potter adulto con la faccia di Carrey. Sono poi state diffuse altre foto, di natura promozionale, dove ai due, stavolta in posa, si unisce il rosso Ron, interpretato da Rhys Darby. Curiosamente il film è prodotto da David Heyman, lo stesso di Harry Potter.

tili partite o aperitivi con i colleghi, né ha mai tempo se qualcuno si rivolge a lui per un aiuto. Carl è categorico nei “no” che distribuisce a destra e a manca, troppo impegnato a rendere almeno decente una vita che gli dà ben poche soddisfazioni. Come spesso capita, quando si è alla disperata ricerca della giusta direzione, non si fa tanto caso a quelle fortuite deviazioni sulla strada, che scartiamo con leggerezza, senza pensare quanto possano risultare invece decisive. Carl avrà modo di accorgersene: la sua esistenza subisce una repentina metamorfosi quando entra a far parte di un gruppo di auto-aiuto che predica l’importanza di dire sempre “sì” alla vita. “Yes is the new No!” è lo slogan dell’organizzazione e il nostro eroe ne fa il suo dogma. Inizia ad accettare ogni stimolo, dal più piccolo al più grande, proveniente dal mondo esterno: lezioni di volo, di coreano e di cucina, corse pazze in moto o sui roller blades, autosomministrazione di sostanze non troppo salubri e tante altre avventure in giro per il mondo. Il nuovo corso è all’insegna della gioia irrefrenabile per ogni esperienza sconosciuta, tra cui una vivace storia d’amore con la bella Renee, ma è anche segnato da una dissennata spericolatezza che lo condurrà in situazioni davvero estreme. Difficile compito di Carl sarà trovare un giusto equilibrio tra il “no” e il “sì”, dopo averci ovviamente regalato un mucchio di risate. Yes man è la pellicola con cui Jim Carrey riabbraccia senza esitazione il suo genere cinematografico prediletto, quella commedia surreale ricca di circostanze deliranti, dove il suo ruolo di protagonista non è mai messo in discussione. Carl Allen entra dalla porta principale nella categoria dei suoi personaggi ormai classici, uomini normali che improvvisamente si trovano alle prese con un sortilegio o un indecifrabile scherzo del destino. Pensiamo al placido Truman Burbank, elevatosi ad eroe mitico quando scopre che la sua vita è un reality televisivo, in The Truman show, o all’avvocato infingardo di Bugiardo bugiardo che difende i suoi clienti a suon di bugie, costretto a dire


*ANTEPRIMA

EXTRA

UN ATTORE, MILLE FACCE

Jim Carrey, Terence Stamp, John Michael Higgins

Jim Carrey, Zooey Deschanel

Estremamente duttile o in cerca di se stesso, comico per natura o intenso interprete drammatico, non importa. Jim Carrey è uno dei divi più rappresentativi del cinema contemporaneo americano, capace, in ogni sua interpretazione, di imprimere un marchio riconoscibile, pur vestendo panni estremamente diversi tra loro. Sempre alla ricerca del progetto giusto, Carrey è un artista irrequieto e imprevedibile, ma con alcune costanti. Difficile, ad esempio, che torni su progetti vecchi o riporti sullo schermo personaggi del passato. Cedette il testimone ad altri per il seguito di The Mask, così come per Un’impresa da Dio, in cui Steve Carrell dà seguito alle bizzarrie semidivine di Una settimana da Dio. E non ha concesso nemmeno un cammeo per Ace Ventura Jr, il film sul figlio dell’acchiappanimali, che sarà distribuito l’anno prossimo, ma solo in dvd. E pensare che fu proprio l’eccentrico “pet detective” a renderlo famoso, nel 1994, e poi nel sequel Missione Africa dell’an-

la verità per un giorno intero, per via di un desiderio della figlia, fino ad arrivare al giornalista sfigato di Una settimana da Dio, fornito di poteri divini per sette giorni ma totalmente incapace di fare le veci dell’Onnipotente. Tutti film spassosi dove il protagonista interpretato da Jim Carrey passa traumaticamente da una vita ordinaria ad una straordinaria, per poi far ritornare nei giusti ranghi le cose, dimostrando, dopo una sfilza di episodi comici, di aver afferrato la lezione offerta dall’esperienza. Il nuovo arrivato, il signor Carl Allen, non è da meno e ci restituisce il buon vecchio “Faccia di gomma”, che da qualche tempo si era lasciato andare a generi non proprio nelle sue corde, magari inseguendo quella statuetta che pure meriterebbe. Yes man è con tutta probabilità la commedia vincente del Natale americano e il miglior modo per iniziare l’anno nuovo qui in Italia.

no dopo, ma fu anche il film che gli procurò una nomination ai Razzie Awards come peggior attore esordiente. Ne è passato di tempo da Le ragazze della terra sono facili, e c’è da chiedersi che strada prenderà ora Jim Carrey. Intanto, nel prossimo futuro ci sono due opere completamente diverse tra loro. Per San Valentino 2009 è atteso I love you Philip Morris, storia vera in cui un omosessuale detenuto conosce in carcere l’uomo della sua vita (Ewan McGregor). Più in là, Carrey sarà diretto da Zemeckis in una versione di Canto di Natale dove interpreterà ben 7 personaggi, tra Scrooge, fantasmi di presente, passato e futuro.

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*ANTEPRIMA

::di Valentina Stefani

Geraldine Chaplin

Sospesa tra il noir e il gotico arriva in sala la ghost story del romano Stefano Bessoni. Un esordio promettente che fa ben sperare per il rilancio del genere.

CON LA MORTE NEGLI OCCHI... T r a m a Nel 1600 uno scienziato era ossessionato dall’idea di riprodurre immagini. Scoprì la Thanatografia, la duplicazione dell’ultima immagine fissata sulla retina di una persona morta. Le sue sperimentazioni diedero il via a molti efferati crimini ma, una volta scoperto, lo scienziato venne condannato a morte. Oggi quello stesso raccapricciante rituale sembra ripetersi tra le mura di una scuola internazionale di Cinema… Regia: Stefano Bessoni Interpreti: Alberto Amarilla, Oona Chaplin, Leticia Dolera, Geraldine Chaplin, Alex Angulo Distribuzione: Medusa Durata: 100’ Data di uscita: 9 gennaio

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ltimamente il cinema italiano è talmente distante dal genere horror che, quando sulla scena appare miracolosamente un regista emergente con un film intrigante come questo, non possiamo che essere curiosi di saperne di più prima di precipitarci in sala. Stiamo parlando di Imago Mortis, opera prima del regista romano Stefano Bessoni, una ghost story in piena regola sospesa tra il noir e il gotico, girata nei Lumiq Studios di Torino, dove sono stati ricostruiti interni macabri e inquietanti, in presa diretta e in lingua inglese, per permetterne la distribuzione internazionale. La storia ha origini

lontane: nel 1600, molto prima dell’invenzione della fotografia, uno scienziato di nome Girolamo Fumagalli era ossessionato dall’idea della riproduzione di immagini. Egli scoprì che uccidendo una vittima e rimuovendone la retina era possibile imprimere su supporto sensibile l’ultima immagine scorta dalla persona. Lo scienziato chiamò questa tecnica “thanatografia”. Questa teoria non è del tutto frutto dell’immaginazione del regista, ma poggia le sue basi su reali sperimentazioni scientifiche del diciassettesimo secolo. Da questa raccapricciante premessa, inizia a snodarsi la storia che vede protagonista Bruno (Alberto Amarilla), studente spagnolo

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n dal 9 gennaio nei cinema

ANTEPRIMA*

EXTRA Quando l’Italia fa paura. La maggior parte della critica italiana tende a considerare il nostro Paese come l’antipatria del genere horror. Ma non dobbiamo dimenticare che l’Italia ha dato i natali ad alcuni importanti capolavori del genere horror che tutto il mondo ci invidia. Tralasciando i primi esperimenti che furono un vero flop al botteghino, nel 1960 esce La maschera del Demonio di Mario Bava, un grosso successo commerciale specialmente negli States. Si dice addirittura che il regista Micheal Cimino abbia imperniato la sua tesi di laurea sui suoi film ottenendo riscontri positivi nell’ambiente. L’horror italiano è figlio di Bava che con la sua produzione ha aperto molte strade, tutte inesplorate fino ad allora. Che non hanno tardato a dare i loro frutti. Negli anni Settanta inizia la sua produzione Dario Argento: il suo Profondo Rosso del 1975 è la perfetta fusione fra giallo, thriller e horror che lo rende regista culto nel mondo. Nel decennio che va dal 1980 al 1990 assistiamo alla più grande produzione horror che il nostro Paese abbia mai conosciuto (Castellari, Fulci, Lamberto Bava). Tanti registi hanno assunto nomi inglesi poiché il bisogno di trascinare pubblico nelle sale cinematografiche si è fatto assolutamente impellente (un esempio su tutti il regista Fumagalli divenne Smokecocks). Oggi le prospettive dell’horror italiano sono incerte, le produzioni, dopo un calo spaventoso all’inizio dei ’90, sembrano ora riprendere piede soprattutto nel mercato degli amatoriali e dei prodotti in digitale. Ma è troppo poco per una nazione che ha dato tantissimo al genere e che ha sempre trovato idee e risorse anche dove era impossibile scovarle.

di regia presso la scuola internazionale di cinema Murnau, e Arianna (Oona Chaplin), studentessa come lui, dal carattere aperto e solare, forse l’unica con cui il timido e problematico Bruno abbia un vero rapporto di amicizia. Il ragazzo, per pagarsi gli studi, lavora di notte presso l’archivio della scuola. La pressione dei professori e l’insonnia sempre più acuta provocano nel giovane orrende visioni che lo portano ad addentrarsi nello stesso tipo di macabro rituale di centinaia di anni prima. All’interno delle mura della scuola Bruno, insieme ad Arianna, dovrà scoprire il mistero che si cela dietro abominevoli crimini nell’intricata tela tessuta dai personaggi oscuri che ruotano intorno a loro. Fanno parte del cast anche Leticia Dolera, Alex Angulo (Il labirinto del Fauno), Jun Ichikawa (La Terza Madre) e Geraldine Chaplin (The Orphanage). Ed è stata proprio la figlia del grande Charlotte a entusiasmarsi immediatamente dopo aver visionato la sceneggiatura della pellicola. L’attrice racconta così

l’incontro con il soggetto del film: “Non amo i film dell’orrore, ma quando ho letto la sceneggiatura era sera e pensai dentro di me che lo avrei poi finito il giorno seguente. Invece continuai a leggerlo, e continuai ancora, fino a finirlo in piena notte. Ero rapita, una storia geniale. Un racconto che unisce il concetto di vita e di morte con le radici dell’arte cinematografica. Per me ha assunto subito un senso profondo che va al di là del semplice film di genere”.

Oona Chaplin


*PRIMA VISIONE

IL MIO FILM È UNA FAVOLA NERA AMBIENTATA IN UN LUOGO SENZA NOME E SENZ A TEMPO, UNA FIABA “GOTICA” POPOLATA DI SPETTRI TERRIBILI STEFANO BESSONI

Oona Chaplin, Stefano Bessoni e Geraldine Chaplin

Forse perché è il regista stesso ad andare al di là dell’essere solo regista. Stefano Bessoni è passato attraverso innumerevoli esperienze artistiche, dal disegno alla fotografia, dalla scrittura fino all’approdare alla regia di film, dopo aver collaborato per tre anni con Pupi Avati. La sua formazione è legata

alla pittura e all’illustrazione, sul suo blog appaiono numerosi disegni creati da lui per i suoi lavori passati e futuri. Ci spiega così com’è nata l’idea per questo progetto originale: “Non è facile descrivere con le parole quello che dovrebbe essere immagine. È sicuramente l’immagine, la visione, e in particolare

CURIOSITÀ • A VOLTE CI RITORNANO: Parte della pellicola è stata girata negli spazi ottocenteschi dell’Istituto “Poveri vecchi” che era stato utilizzato tra gli altri anche da Dario Argento per il suo Non ho sonno. • VACANZE ROMANE: Richard Stanley aveva lavorato a due stesure della sceneggiatura mentre era in vacanza a Roma, ospite di Dario Argento. Il film è stato poi quasi totalmente riscritto dal regista, con la collaborazione di Luis Alejandro Berdejo.

la necessità di creare e possedere immagini, il punto centrale della storia; una necessità così prepotente da trasformarsi in un’ossessione. Un’ossessione che sopravvive assieme ad un’anima malvagia nei secoli, fino ad insediarsi subdolamente in una scuola di cinema sperduta da qualche parte della vecchia Europa”. Oltre al metalinguaggio del cinema che parla di se stesso, alla celebrazione dell’immagine che paradossalmente prende vita attraverso la morte, un altro elemento fondamentale è il mondo misterioso della scienza, dell’anatomia e degli studi all’interno della macchina uomo. Un richiamo quest’ultimo al cinema del primo David Cronenberg e di Tim Burton, con i loro universi oscuri incentrati sulle diversità.

• SE SON ROMANZI, SI SCRIVERANNO: Stefano Bessoni è un nome che sentiremo presto anche tra gli autori di libri horror. È infatti in cantiere la trasformazione in romanzo di una sua vecchia sceneggiatura, Il paese delle Scienze Inesatte, per la Ferrara Edizioni. Doveva essere il suo film d’esordio ma, come confessa lo stesso autore, “è una storia talmente difficile ed un mondo talmente complesso che non so se riuscirò mai a realizzarlo”. • TRA FICTION E REALTÀ: Le teorie su cui si basano gli studi del personaggio di Girolamo Fumagalli prendono spunto dagli studi di un gesuita realmente esistito nel 1600, Athanasius Kircher. A lui dobbiamo molto: inventa la lanterna magica, una fiammella posta dietro ad un vetro cui si sovrappone un’immagine, che anticipa la Fotografia e il Cinema.

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2 GENNAIO 2009


dal 9 Gennaio nei cinema N

*ANTEPRIMA

::di Francesco De Belvis

LA PAURA

TI ENTRA IN CASA

Liv Tyler impugna il coltello e sfida la morte tra le quattro mura

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i vuole una certa dose di coraggio a uscirsene fuori con l’ennesima home invasion proprio negli stessi mesi di Funny Games e altri titoli similari. Ma The Strangers ha una marcia in più. Quel che funziona nel film scritto e diretto da Bryan Bertino è il lancinante pensiero che potrebbe non esserci scampo alla morte, al destino, se il destino ha

deciso di giocare con noi. Che poi, se si vuole, è anche la “morale” dei tre killer mascherati, tre perfetti ‘sconosciuti’ (‘strangers’, appunto), che durante un fine settimana irrompono nella casa di campagna di una giovane coppia di fidanzati. Il loro soggiorno è destinato, ovviamente, a trasformarsi presto in un incubo, perché l’intento dei tre folli assassini è quello di torturarli lentamente,

per poi ucciderli brutalmente. Più e più volte, durante il film, una Liv Tyler un po’ frignona (vorrei vedere voi) e boccacciuta chiede agli assalitori “Perché?”, e ottiene risposta solo una volta, verso la fine, ed è questo uno dei rari momenti in cui i tre mascherati dicono davvero qualcosa. “Perché ci state facendo questo?”, chiede. Risposta: “Perché eravate in casa”. È uno scambio di battute per-

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n dal 9 Gennaio nei cinema

fetto, che oltrepassa la situazione e diventa legge universale per molte delle cose che accadono e possono accadere. Come a dire: perché lo fai? Perché ne ho voglia, e posso! Bertino, al suo debutto dietro la macchina da presa, dimostra una buona conoscenza dei giochetti da thriller e di chi lo ha preceduto; usa molto bene le location (la villa persa nel bosco) e gli spazi e gestisce con maestria le apparizioni degli assalitori (due o tre momenti sono genuinamente terrorizzanti), mettendo continuamente fuori campo la violenza. Non vedrete molto

splatter e il sangue è ridotto, perché l’autore non ne ha bisogno. Come potrebbe sconvolgerci ulteriormente con qualche arto amputato o altre facilonerie simili, quando ci ha già tirato in faccia il ceffone definitivo con un minimo scambio di battute? La violenza, qui, è nel coltello gratuito che affonda nella carne, nella lame, mentre la telecamera riprende dei paesaggi, non più nella motosega e nel machete ripresi senza stacco. I due attori (Liv Tyler, tutta suo padre, a suo agio con gridolini, lacrime e scricchiolii, e Scott Speedman, bel

EXTRA DIETRO LA MASCHERA La creazione delle maschere dei tre assassini in The Strangers ha giocato un ruolo importante nel film almeno quanto la scelta della location per le riprese nella villa. Il regista afferma: “Volevo che le maschere fossero allo stesso tempo semplici ed efficaci, che rappresentassero un immaginario che tutti noi potessimo riconoscere e che in qualche modo ci tranquillizzasse. Quando entriamo in una stanza, guardiamo sempre in faccia le persone che ci circondano. E ci domandiamo: chi e’ davvero questa persona? Con la maschera su, nessuno di noi può dare una risposta certa, e tutto diventa piu’ terrorizzante. Quello che è semplice, che sembra un gioco, diventa a un tratto confuso, freddo, terribile, pauroso. E noi diventiamo più vulnerabili. Personalmente, ho sempre trovato ogni tipo di maschera paurosamente elettrizzante, perche’ non sai mai chi, o cosa, si cela dietro”. Dopo parecchi modelli e bozzetti di disegni delle tre maschere, alla fine le maschere di Pin-Up Girl e Dollface sono state create in plastica; quella dell’Uomo in Maschera, invece, in cotone. “Il fatto che queste son il genere di maschere che tutti noi possiamo comprare ovunque, o creare noi stessi, rende il tutto ancora più drammaticamente reale”, aggiunge il regista.

Scott Speedman e Liv Tyler


*ANTEPRIMA

LIV E’ UNA URLATRICE PERFETTA! PAURA. NELLE SCENE INSIEME, MI METTEVA UNA GRAN FUORI IL REGISTA È STATO MOLTO BRAVO NEL TIRARE LA PARTE HORROR CHE C’È IN LEI SCOTT SPEEDMAN

• SEQUEL: A pochi mesi dal successo americano del film, che ha incassato più di 50 milioni di dollari su un budget di circa 9 milioni, la Rogue Pictures sta già lavorando ad un sequel del film, e ha chiesto a Bryan Bertino, il regista, di occuparsi della sceneggiatura. Non si sa ancora, però, se Bertino - che ha firmato script e regia del primo film - sarà confermato anche come regista del secondo episodio. • TYLER: Si prevede che la Tyler sarà anche protagonista del sequel, insieme ad altri membri del cast del primo film. Di recente, la splendida attrice americana ha rivelato che le piacerebbe seguire le orme di suo padre Steven, leader degli Aerosmith, e debuttare nel mondo della musica, magari con un ruolo in un musical a Broadway. • BERTINO: Attualmente l’autore è al lavoro su due nuovi progetti, entrambi prodotti dalla Rogue, ovvero il thriller soprannaturale Black e l’horror Alone, del quale ha rielaborato la sceneggiatura e che dovrebbe dirigere a breve. • CLONE: Una piccolaparte della critica ha subdorato che The Strangers sia un plagio del film francese Ils (Them), diretto nel 2006 da David Moreau e Xavier Palud e interpretato da Olivia Bonamye e Michael Cohen. I due film in verità sono abbastanza diseguali sia nello stile che nella forma.

T r a m a

CURIOSITÀ

canadese trapiantato a Londra, che ricordiamo nei due episodi di Underworld e vedremo nel prossimo Adoration di Atom Agoyan) se la cavano abbastanza bene e sono funzionali al racconto e alla crescente tensione. Ma il vero pezzo da novanta sono i tre assalitori in maschera (il cui volto non si vede mai, nemmeno nel livido finale aperto), veri carnefici che escono fuori “dal nulla” e irrompono nella nostra quotidianità sconvolgendola e pigliandosi tutto, anche le nostre vite (e nuove – azzardiamo – icone dell’horror, con successivo merchandising per Halloween). Si potrebbe tentare un ragionamento su questo improvviso arrivo di pellicole riguardanti l’home invasion: paura della solitudine? Nessuno è ormai più al sicuro? Ci sentiamo persi in una società senza più controllo? Tutto ormai può accadere e non c’è più scampo per nessuno? I fratelli Coen, in Non è un paese per vecchi, hanno già detto molte più cose. Ma The Strangers sa il fatto suo, e va visto. Se non altro per capire il limite che separa la follia dalla ragione, e la ragione dal torto. Mica poi così netto, in verità...

NON HO MAI SOPPORTATO LE MAS CHERE. E ODIO GLI SCONOSCIUTI. SUL SE T, OGNI VOLTA CHE VEDEVO GLI ATTORI CON LE MASCH ERE SU, E DOVEVAMO GIRARE, AVEVO UNA PAURA FOLLE! LIV TYLER

Kristen ha appena rifiutato la proposta di matrimonio del suo fidanzato James, e lui, che aveva previsto di festeggiare, la porta comunque nella sua casa di campagna, di ritorno dal ricevimento di nozze di alcuni amici. Il tutto ha uno strano alone di un funerale imminente, e mentre lei si fa un bagno caldo, lui esce, alle tre di notte, a comprare le sigarette. Improvvisamente, una tipa bussa alla porta con fare piuttosto aggressivo e chiede di una certa Tamara. Invece di chiamare la polizia o sprangare porte e finestre, i due si lasciano lentamente intrappolare, e alla fine faranno i conti con tre strani tipi in maschera che entreranno in casa e li braccheranno molto, molto da vicino, sino a volerli uccidere. Regia: Bryan Bertino Interpreti: Gemma Ward, Liv Tyler, Scott Speedman Distribuzione: Universal Pictures Durata: 85’ Data di uscita: 9 gennaio



*ANTEPRIMA ::di Marco Catola

LA MIA AUSTRALIA Nicole Kidman torna alle sue radici per interpretare l’odissea di una donna ai confini del mondo alla vigilia della seconda guerra mondiale

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distanza di 7 anni dalla sua fortunata incursione nel musical con Moulin rouge (177 milioni di dollari di incasso e rinascita di un genere fino ad allora morto e sepolto)‚ Buz Luhrmann‚ dopo una breve parentesi dedicata al suo primo amore‚ il teatro (sua la messa in scena a Broadway di “La Boheme” di Puccini nel 2003 che ha riscosso notevole successo di pubblico e critica)‚ torna a destreggiarsi con un altro genere cinematografico: il film storico-epico. Influenzato sin dall’infanzia‚ quando il padre gestiva l’unico cinema di una piccola cittadina di provincia nel Galles del Sud in Australia‚ dai grandi classici d’avventura come Lawrence d’Arabia‚ Luhrmann ha da sempre avuto in mente di realizzare un film che lo legasse alla sua terra di origine. E così‚ accantonato definitivaNicole Kidman e Hugh Jackman

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n dal 16 Gennaio nei cinema

ANTEPRIMA*

T r a m a Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale l’aristocratica inglese Lady Sarah Ashley deve difendere Faraway Downs, l’enorme ranch che ha ereditato nel nord dell’Australia, dalla speculazione dei potenti del luogo. In suo aiuto ci sono soltanto un misterioso ed affascinante allevatore detto il “mandriano” e un bambino semiaborigeno di nome Nullah. Intanto all’orizzonte cominciano a farsi sentire le prime avvisaglie del conflitto che scatenerà odio e dolore ovunque e cambierà la vita di ognuno. Regia: Baz Luhrmann Interpreti: Nicole Kidman, Hugh Jackman, David Wenham Distribuzione: 20th Century Fox Durata: 110’ Data di uscita: 16 gennaio

EXTRA

mente l’ambizioso progetto di portare su grande schermo le gesta di Alessandro il Grande con Leonardo DiCaprio e concluso il viaggio durato un decennio all’interno del musical cinematografico stilizzato, la cosiddetta “Trilogia della tenda rossa” (Ballroom, Romeo+Giulietta e Moulin Rouge)‚ ha pensato bene di volgere lo sguardo verso una nuova tela su cui pennellare una storia con lo stile narrativo universale che lo contraddistingue: l’Australia‚ terra tradizionalmente misteriosa e per lo più sconosciuta. Attraverso la vicenda di Lady Sarah Ashley‚ una ricca ereditiera inglese che si ritrova suo malgrado a dover difendere le proprietà di famiglia nella lontana Australia‚ Luhrmann ha voluto esplorare il tema del viaggio come cambiamento concentrando la sua attenzione su quello della sua protagonista: una donna che, da una vita controllata e sedentaria, si trova catapultata in un mondo caotico e sconosciuto che la

porterà inevitabilmente ad affrontare una trasformazione radicale. Ad interpretare Lady Sarah Ashley Luhrmann ha deciso di chiamare Nicole Kidman con cui aveva già lavorato in Mouline Rouge. Il personaggio di Sarah sembra fatto su misura per la diva, nata nelle Hawaii ma australiana d’adozione, che alterna con disinvoltura ruoli impegnativi (The Hours di Stephen Daldry, con cui si è aggiudicata un oscar come migliore attrice protagonista nel 2003, Eyes wide shut di Stanley Kubrick accanto al marito di allora Tom Cruise, Dogville di Lars Von Trier) a commedie commerciali (Vita da strega, La donna perfetta) e produzioni indipendenti (Il matrimonio di mia sorella di Noah Baumbach, da noi inedito). Insieme alla Kidman un altro aussie, Hugh Jackman, per tutti Wolverine della saga di X-men, in realtà attore poliedrico dalla carriera altalenante (Scoop, Van Helsing, The prestige, L’albero della vita), che interpreta il burbero e affascinante Mandriano

SET DA OSCAR

Riusciranno lo stratosferico budget e un cast all star ad assicurare l’accesso ai prossimi Oscar? A giudicare dall’impegno profuso dalla scenografa e costumista Catherine Martin sembrerebbe proprio di sì. La Martin e il suo team hanno ricostruito sulla spiaggia di Bowen nel Queensland la città di Darwin degli anni ’30 con tanto di pub a grandezza naturale e del quartiere di Chinatown‚ riuscendo a riprodurre anche l’illuminazione dell’epoca. Dopo alcune riprese nella vera Darwin‚ dove Luhrmann ha sfruttato le straordinarie maree lungo l’area del molo (per la scena dell’arrivo di Sarah in Australia), si sono trasferiti a Kununurra nella parte occidentale del continente per la creazione dell’immensa proprietà di Faraway Downs che peraltro cambia radicalmente dallo stato di abbandono in cui la vediamo all’inizio fino all’oasi verde che diventa alla fine. Grandissimo lavoro anche sui costumi. La Martin ha ideato un vasto guardaroba per Lady Ashley, che va di pari passo con la sua progressiva trasformazione. All’inizio un look distintivo della sua origine aristocratica e inglese (un vestito alla marinara bianco e blu all’arrivo in idrovolante, casco coloniale con veletta in garza al momento del viaggio al ranch). Alla fine abbigliamento più libero e maschile in cui fanno da padrone i pantaloni che non possono non ricordare Katherine Hepburn. Per le calzature la Martin ha scomodato addirittura Ferragamo mentre per i gioielli Stefano Canturi‚ che già aveva dato il suo contributo creando il celebre collier di diamanti indossato da Satine.


*PRIMA VISIONE

con cui Sarah intraprende un viaggio con il bestiame attraverso l’Australia e intreccerà una relazione extraconiugale. Il progressivo sviluppo della storia ha permesso a Luhrmann di avvicinarsi ancora più profondamente al suo Paese. Innanzitutto perché il film ha rappresentato una rara occasione per lui e la sua famiglia d’immergersi in una parte dell’Australia che la maggior parte degli australiani, residente nei grandi centri urbani, ha di rado modo di conoscere. In secondo luogo perché con il personaggio del piccolo orfano semiaborigeno Nullah‚ di cui Lady Ashley si prende cura‚ ha potuto mettere in luce la questio-

ne dell’allora ancora irrisolto problema delle cosiddette “generazioni rubate”. Tematica questa di grande richiamo soprattutto perché di recente il governo australiano ha ufficialmente presentato le proprie scuse ai cittadini aborigeni ai quali tra il 1910 e 1970 vennero sottratti i figli e affidati alle missioni religiose o alle istituzioni statali nel tentativo‚ poi rivelatosi sbagliato‚ di allontanare i bambini dalla povertà e offrire loro la possibilità di un futuro migliore, anche se ciò comportava lo sradicamento dalle famiglie e dalle comunità di origine. Australia si svolge nel continente che il regista considera l’ultima grande frontiera

CURIOSITÀ • CASTING: In origine la coppia protagonista doveva essere composta da Russell Crowe e Nicole Kidman ma nel maggio del 2006 Crowe abbandonò il progetto a causa di problemi con la casa di produzione. La scelta allora ricadde su Heath Ledger che però rifiutò preferendo il ruolo di Joker e fu sostituito da Hugh Jackman. • ESTERNE/INTERNI: Durante le riprese il podere di Faraway Dows, centro della vicenda, è stato vittima di un allagamento dovuto alle piogge torrenziali. Per evitare ingenti sprechi di denaro ed in attesa che la terra si asciugasse la Kidman e il resto del cast hanno iniziato a girare scene di raccordo nei teatri di posa di Sidney. • IN AMORE E SUL SET: Catherine Martin, scenografa, costumista e coproduttrice, vincitrice di 2 premi Oscar per le migliori scenografie e i migliori costumi di Moulin Rouge, è anche la moglie di Buz Luhrmann con cui ha avuto due figli (Lillian e William) e vive in Australia.

della Terra, un luogo esotico alla fine del mondo dove si può essere trasformati prima dall’esperienza e poi dall’amore. Ed è proprio l’amore il tema portante di questo kolossal‚ l’amore puro e disinteressato dell’atipico nucleo familiare che si viene a formare tra l’aristocratica inglese Sarah e Nullah‚ unico vero legame che a dispetto delle atrocità della guerra imminente vale la pena salvaguardare. Questo è il messaggio che Luhrmann ci vuole trasmettere e che sicuramente avrà una forte eco tra gli spettatori che in un’epoca così mutevole e turbolenta come quella di oggi sanno che l’unico atto che possono compiere per manifestare il proprio potere è difendere l’amore in cui credono. Ambientata a Darwin‚ nell’entroterra settentrionale dell’Australia a cavallo tra gli anni ’30 e gli anni ’40, in una zona remota veramente selvaggia‚ con parti vastissime totalmente prive di popolazione e le maggiori distanze tra luoghi abitati‚ la storia di Australia racchiude in sé tutti i naturali conflitti tra personaggi e immaginario, creati dalla giustapposizione di elementi contrastanti quali l’amministrazione britannica, il crogiolo di etnie che popolano il nord del paese‚ i mandriani aborigeni, i pescatori di perle cinesi, i coccodrilli, le palme‚ i diamanti rosa.

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*ANTEPRIMA ::di Pasquale Colizzi

LA COPPIA TITANICA ALLA PROVA DEL MATRIMONIO A 10 anni da Titanic di nuovo insieme Leo DiCaprio e Kate Winslet: in Revolutionary Road sono adulti, sposati, infelici

SOLO PERCHÈ MI HAI MESSO AL SICURO RE A PROVARE IN QUESTA TRAPPOLA CREDI DI POTERMI OBBLIGA QUELLO CHE TU PROVI LA MOGLIE KATE WINSLET

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a prima volta di Leonardo Di Caprio e Kate Winslet finì con una grande prova d’amore: lui che le cede l’unica àncora di salvezza per non affondare tra i flutti dopo il più colossale disastro marino che si ricordi. Una vicenda del 1912 ripresa in un film ormai leggendario: “si balla a bordo del Titanic” è pure espressione comune per descriverci ignari di una tragedia che attende solo di fare il suo ingresso trionfale. E se Bollywood ha colonizzato

il subcontinente indiano e l’Europa sforna sempre più spesso successi nazionali e continentali, è pacifico che l’ultimo vero ruggito di Hollywood a livello planetario ce lo ha regalato proprio James Cameron, coraggioso regista (montatore e produttore) di Titanic: l’incasso migliore della storia del cinema, 11 Oscar (uguagliando Ben Hur), un tormentone di Celin Dion e una coppia entrata nell’immaginario comune, un imberbe Leo DiCaprio e la giovanissima Kate Winslet, ragazzini

T r a m a Jerry Shaw conduce una vita deprimente e priva di stimoli. Almeno fin quando non riceve la telefonata di una misteriosa donna che stravolge drasticamente la sua realtà precipitandolo, contro la sua volontà, in una spirale di atti terroristici e azioni criminali. Sorte che il ragazzo si ritrova a condividere con una giovane madre alla disperata ricerca di suo figlio, anch’ella vittima di un complotto orchestrato da un nemico senza volto. Regia: Sam Mendes Interpreti: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Kathy Bates, Zoe Kazan, Toni Colette Distribuzione: Universal Pictures Durata: 119’ Data di uscita: 30 gennaio

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n dal 30 Gennaio nei cinema

EXTRA Leo DiCaprio e la maledizione del Titanic Meryl Streep era sbalordita: “Ha il sacro fuoco della recitazione”. Quel 12enne nel ruolo di un adolescente problematico ne La stanza di Marvin era già un attore straordinario. Madre tedesca e padre di origine italiana, DiCaprio è stato precoce, poi a lungo il golden boy dello star-system, la più grande ubriacatura medica che si ricordi da 10 anni a questa parte. Lui reagì fuggendo, per non vivere per sempre all’ombra del suo personaggio, e iniziò a girare documentari per promuovere la causa ambientale. Ha collaborato con Clinton, ha aiutato Al Gore, ha fatto campagna per Obama. Intanto dopo lunghe pause, il grande rientro doveva essere The Island, che nel 2000 scrisse col Danny Boyle di Trainspotting. Un flop. C’è chi parlò del definitivo tramonto del divo. Ma alle porte aspettava Martin Scorsese, che lo ha eletto a suo feticcio e rilanciato: gli affiderà Gangs of New York, The Aviator, The Departed e pare non abbiano finito. E poi lo Spielberg di Prova a prendermi, Woody Allen di Celebrity, il dramma africano Blood Diamond. Una cosa accomuna questi film, DiCaprio e Kate Winslet: pioggia di nomination agli Oscar per i due attori, nessuna vittoria. La maledizione del Titanic?

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ANTEPRIMA*

romantici che sfidano le classi sociali per un amore che finirà inzuppato nell’Oceano. Era il 1997. Beffando un consenso di pubblico universale, negli anni i due attori si sono concessi con parsimonia, scegliendo spesso produzioni minori e ruoli difficili. Ma una reunion con anniversario tondo era nella possibilità delle cose. Ci ha messo il sigillo Sam Mendes facendoli sposare in Revolutionary Road. Tre film alle spalle e un matrimonio con Kate Winslet (che sicuramente gli ha facilitato l’operazione), il regista Usa è stato un prodigioso esordiente da Oscar con American Beauty, in cui spiava le stravaganze dietro le quattro mura, poi epico con Era

mio padre, regalandoci l’ultimo ruolo di Paul “occhi di ghiaccio” Newman e infine biografo di un ex Marine nella prima guerra del Golfo con Jarhead. Revolutionary Road è una storia appassionante, un sogno costruito ad arte che si scioglie al sole, con l’Europa che come al solito affascina, sconcerta, turba e travolge la visione pratica degli americani in trasferta, fa saltare la loro tendenza alle sbrigative semplificazioni (ultimo esempio il Woody Allen di Vicky Cristina Barcelona). La vicenda è tratta dal romanzo di Richard Yates che in 50 anni non ha perso acutezza, con estimatori illustri come Tennesse Williams. Lo scrittore per riassumere il tema del suo lavoro diceva: “La maggioranza degli essere umani è inesorabilmente sola e affoga di bugie le proprie tragedie”. È l’aria che si respira nella vicenda di Frank e April Wheeler (Leo DiCaprio e Kate Winslet), coppia dei sobborghi benestanti di New York, due figli e la prospettiva di una vita serena. Anche troppo. Tra ipocrisie e reticenze, pensano di poter essere uguali e diversi, conformarsi ai vicini e allo stesso tempo coltivare il proprio anticonformismo: lui odia il suo lavoro pagato bene e lo lascerebbe, lei è una casalinga impeccabile ma scontenta e aveva sognato di

Leonardo DiCaprio e Kate Winslet



n dal 30 Gennaio nei cinema

ANTEPRIMA* L GIORNO

I ORE A C IE D O IC T A F , E I PAR TI MANTENGO M SOPPORTO N O N E H C O R O V PER UN LA DICAPRIO O E L O IT R A M IL

CURIOSITÀ fare l’attrice. Proprio April fa esplodere la tensione che covava: che fine hanno fatto i sogni, la voglia di libertà, le promesse di arte e creatività che avevano infiammato la giovinezza? Si dicono: andiamo a cercarle in Francia, la terra del buen retiro, dei felici espatriati americani. Non sarà facile come appare: la libertà porta freschezza e tentazioni. Leo e Kate, in questa prova ormai attori intensi e maturi, sembrano lontanissimi dall’amore titanico delle febbri giovanili. Lo sbarco nell’età adulta li ha sorpresi alle prese con responsabilità, rinunce, disillusioni. Come dire: alla prova della vita pure le migliori premesse sembrano non bastare.

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• FAMIGLIE: Cresciuta a Reading, in Inghilterra (dove è nata il 5 ottobre del ’75), Kate Winslet era destinata a questo mestiere per tradizione famigliare. I nonni materni hanno fondato il teatro locale, il Reading Repertory. Il padre Roger è un attore, così come entrambe le sorelle, Anna e Beth. E lei, a soli 11 anni, debutta nella pubblicità dei cereali “Sugar Puffs”. • COPPIE: Dopo svariate relazioni a Hollywood (per esempio Cameron Diaz) il regista Sam Mendes da alcuni anni si è accasato con Kate Winslet e i due figli. E se con questo film ricrea la coppia di Titanic, con Era mio padre ha portato sullo schermo accanto a Tom Hanks, per l’ultimo ruolo prima di morire, “gli occhi più belli del cinema”: Paul Newman. • CAPOLAVORI: Nominato nel 2005 dal Time Magazine tra i 100 migliori romanzi in inglese, “Revolutionary Road” di Richard Yathes (in Italia ripubblicato da Minimum fax) è stato a lungo dimenticato. Eppure all’uscita nel ‘61 conquistò intellettuali come Tennesse Williams, che disse: «Se nella letteratura americana moderna ci vuole qualcos’altro per fare un capolavoro, non saprei dire cosa». • RECORD: Solo 33 anni e una pioggia di nomination all’Oscar. Kate Winslet può sembrare la promessa mai mantenuta di una vittoria al premio più prestigioso. Ma intanto si gode il primato: è la più giovane attrice di sempre ad aver ricevuto 5 candidature all’Academy Award: il primo a 19 anni, il secondo già a 22 per Titanic, il film più visto della storia del cinema.



GUEST STARS* ::di Maurizio Carta

LA CUCINOTTA

PIÙ AMATA DAGLI ITALIANI Intervista a Maria Grazia Cucinotta: l’esperienza americana, i progetti da produttrice, il difficile mestiere del cinema

È

un paese talmente meraviglioso che va fatto amare dagli altri. Avere successo in Italia va bene, ma quando ce l’hai fuori è successo vero. Maria Grazia Cucinotta è così: è orgogliosamente italiana e mediterranea, è schietta, diretta, chiara, consapevole di ciò che vuole. Dopo una giornata di lavoro, con la cordialità che la contraddistingue, l’attrice siciliana ci racconta di sé e dei prossimi progetti. A livello internazionale, dopo il successo de Il postino, hai fatto una notevole serie di esperienze. Considerato il

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tuo notevole curriculum, sembra che tu non abbia fame di carriera, che ti trovi bene davanti e dietro alla telecamera, che incoraggi nuovi progetti, partecipi a piccole produzioni, ecc… Forse sono una delle poche che il cinema lo ama veramente. Faccio di tutto. Provo a fare anche le piccole cose, perché per me il cinema non è un business. Dico sempre che quando voglio guadagnare un pacco di soldi, faccio pubblicità. Per me il cinema rimane una forma d’arte attraverso la quale hai la responsabilità di trasmettere un messaggio (che sia una commedia o un film dai contenuti impegnativi). Purtroppo non


LE INTERVISTE DI ACCHIAPPAFILM*

Il cast di Io non ci casco

sempre trovi i fondi necessari per realizzare il progetto voluto. Per questo ti devi sacrificare e devi capire che se hai la possibilità di tirare dentro le distribuzioni, la stampa, i media, e far si che il tuo nome funzioni da traino, devi agire in tal direzione. Io che sono diventata famosa con Il Postino devo dare le giuste possibilità a chi non è conosciuto. Ecco, parliamo di cinema italiano. Tra poco sarai nelle sale con Io non ci casco, film dove interpreterai un’infermiera caposala. La tua casa di produzione (Italian Dream Factory) è inoltre impegnata insieme a Medusa nella realizzazione di un film tutto al femminile (Viola di mare). Ci parli di queste due esperienze? Ho fatto una piccola parte in Io non ci casco perché l’ho anche prodotto. La cosa straordinaria è che ci siano dentro 12 ragazzi esordienti che noi abbiamo selezionato nelle scuole di Cava de’ Tirreni. Chi andava bene a scuola aveva la possibilità di frequentare due anni di corso di recitazione per far sì che fosse pronto per il ruolo. È andata bene, devi pensare che alla fine del film piangevano tutti, perché c’è stata la naturalezza, la spontaneità e la magia di chi viveva l’avventura della recitazione per la prima volta. Quanto a Viola di mare, è un film tratto da un libro di Giacomo Pilati ed è una storia tutta al femminile: una bellissima e difficile storia d’amore. Mi dai un giudizio sulle protagoniste? Su Valeria Solarino e Isabella Ragonese? Le adoro, le ho prese per il mio film!

Hai lamentato altrove che non esistono più produttori italiani in grado di fare grande un’attrice. Dell’America hai invece detto che “se sei straniera ti fanno fare solo parti da straniera”… Chiariamo: per me l’America è stata una grande scuola. Rifarei subito quello che ho fatto. Sono stati dei grandi: hanno preso un’emerita sconosciuta che aveva fatto un film come Il postino e le hanno dato tutte le opportunità del caso. Il mio agente era l’agente di Charlize Theron e Kevin Costner, mi hanno sempre trattato alla pari, perché in America c’è questa grande cosa che è la meritocrazia. Se per loro funzioni, sei sullo stesso livello di tutti e vai avanti. Lavorano per te come lavorano per tutti gli altri. Logicamente, siccome sono molto precisi, se tu devi interpretare un ruolo “da italiana”, è tuo. Al contrario, loro non tolgono il ruolo ad un’americana per darlo a te. Da noi se devi fare un ruolo “da italiana” e arriva una straniera, sei fatta fuori subito. Siamo un popolo che di amor proprio ne ha pochissimo.

Io non ci casco Un film di Pasquale Falcone. Con Maurizio Casagrande, Maria Grazia Cucinotta, Ornella Muti, Antonio Stornaiolo, Rosaria De Cicco, Claudio Coccoluto Drammatico, durata 100 min. - Italia 2008 data uscita 05/12/2008 Il diciassettenne Marco, nel pieno della gioventù, circondato da buoni amici, famiglia affettuosa, giorni spensierati e la festa di fine anno che si avvicina, un giorno sale distrattamente sul suo nuovo motorino e corre via. Un’auto lo ostacola poco dopo e un coma irreversibile lo ferma del tutto a letto, in ospedale.Il dolore e lo sconforto colpiscono tutti i suoi cari, ma i suoi compagni decidono di fare dei turni di veglia per passare del tempo con lui, fargli sentire la loro presenza e voce, nella speranza che si risvegli. Questo “faccia a faccia” diviene, per ogni singolo ragazzo che va dall’amico, un modo per aprirsi e raccontarsi senza paura e pudore, ritrovandosi a confrontarsi con i propri sentimenti, le proprie aspirazioni, paure ed ansie. La vita intanto va avanti.

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GUEST STARS* ::di Pier Luigi Manieri

DATEMI

GIOVANNA D’ARCO! Il trionfo al Festival di Roma, il teatro, un film con Turturro, ma il sogno di Donatella Finocchiaro è indossare l’armatura della pulzella D’Orleans

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a da poco trionfato all’ultima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, vincendo Il Marc’Aurelio d’oro come Migliore attrice femminile, per Galantuomini di Edoardo Winspeare. È impegnata in teatro con le prove di “Un bellissimo novembre”e ha da poco girato in coppia con John Turturro. Travolgente, gagliarda e tosta, professionale e bellissima, la solare Donatella Finocchiaro sta costruendo passo dopo passo e premio dopo premio (Tokio Film Festival, Etruria Cinema, Globo d’oro della stampa estera), una notevole carriera artistica, cementata su solide scelte, intelligenti, mai banali, a partire dal suo debutto cinematografico, un’interpretazione memorabile nel ruolo di Angela nel film omonimo di Roberta Torre. Prima di tutto, complimenti per la prestigiosa affermazione! Grazie! È stata una bellissima sorpresa!

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Prego. Ma una sorpresa perché? Sei ogni volta più brava! Si, no dai! Ma chi se lo aspettava con tutti quei grandi nomi internazionali. Sono proprio molto contenta! Certi risultati sono raramente casuali, gli studi di recitazione a Roma e Catania evidentemente pagano. Come pure certe scelte professionali più complesse. Cosa ci vuole: talento naturale, tecnica e studio o fortuna? Ecco direi una combinazione di tutte e tre le cose che hai detto. Io credo che un attore bravo tecnicamente non è detto che sappia improvvisare, o al contrario che uno naturale sappia stare su un palco in teatro. Una scuola, un corso possono aiutarti ad uscire dai blocchi, ad avere un’impostazione professionale. Il talento, il talento è fondamentale. Senza non dai respiro al personaggio. Poi entra in gioco la fortuna. Sei bravo, bravissimo ma se poi non ti capita mai l’occasione… la mia occasione è stata Angela di Roberta Torre.

Da Angela a Lucia, da Cosa Nostra alla Sacra Corona Unita... Interpretare il crimine mi porta bene! Mi piacciono questi personaggi criminali! Sono divertenti! Nella finzione del film, naturalmente. Sono irreali, Angela e Lucia. Angela è elegante e delicata, e agisce in un mondo di uomini. Lucia è un vero boss. Comanda dei criminali. Sì, sono belli e irreali! Dalla finzione alla realtà: l’arte e la cultura possono essere strumenti efficaci contro le organizzazioni criminali? Certamente! L’arte dovrebbe sempre avere una componente sociale. L’arte diventa un valore aggiunto e allo stesso tempo ci guadagna. Credo che parlare del sociale facendo cinema, come nel mio caso, sia un dovere dell’artista. Noi dello spettacolo dobbiamo esporci nelle nostre idee, è però ovvio che non siamo poliziotti. Le autorità, le forze dell’ordine hanno il compito di far rispettare la legalità, ma noi, con la nostra popolarità, possiamo portare attenzione. Le pellicole sulla mafia sono più impor-


LE INTERVISTE DI ACCHIAPPAFILM*

tabili o il contrario? Beh, dovrebbe essere il contrario, ma non lo è! È una questione molto amplia. Allora proviamo ad allargare il discorso, ti sei spesso espressa sulle difficoltà del nostro cinema, quali ritieni che siano le cause? Pensiamo a sceneggiature omologate e poco convincenti, scarsità d’investimenti, invadenza delle industrie straniere? La principale ragione è senz’altro nell’invadenza delle produzioni straniere che hanno capacità d’investimento insostenibili per noi e che annullano la nostra competitività. Però è anche vero che la scrittura cinematografica potrebbe essere migliore. Parliamo spesso delle riunioni tra grandi sceneggiatori, penso ad esempio a Flaiano e la D’Amico che generavano storie meravigliose che poi in mano a geni come Risi, De Sica, Monicelli, diventavano capolavori. Sei l’eroina del cinema del sud. Battiato ti chiamò per rappresentare niente di meno che la terra di Sicilia, ti senti più “chiusa”in questo ruolo o è invece è una possibilità in più? È un valore aggiunto. Non credo che sia un limite. Mi sento così, la mia appartenenza è totale. Anche perché non penso che avere questa identità mi pregiudichi altri ruoli, pensa al personaggio che interpreto in Amore che vieni, amore che vai: una prostituta di Genova! Beh, del resto ci sarà pure qualche mora in Liguria, no? Infatti! Una mia amica è più scura di me eppure è genovese al cento per cento! Ah!Ah!Ah! Quale è finora la tua migliore interpretazione e quale ruolo desidereresti che ti venisse proposto? Mi è molto difficile stabilire il migliore. Forse posso dirti quale ho amato di più: Angela. Lo porto nel cuore. Però ricordo con lo stesso piacere i ruoli con Bellocchio e Battiato. E Lucia, sì anche Lucia me la porto nel cuore. Per quanto riguarda la parte che vorrei interpretare, penso proprio il ruolo di un personaggio storico. Una Giovanna D’Arco! Mi piace. Sarebbe meraviglioso! Attrice eccellente, nuova diva del cinema italiano, una bellezza disarmante: tra queste definizioni quale ti somiglia di più e quale di meno? Oh, Dio! Ma scherzi? No, non lo so… vabbè, facciamo una bellezza disarmante, che gli altri mi sembrano troppo per me! (e ride ancora)


*Lo scaffale . Cinema e libri ::di Anna Medici

Rumors TOM CRUISE COMPRA CASTELLO ODESCALCHI

COME UN URAGANO • Autore: Nicholas Sparks • Editore: Sperling & Kupfer Tra gli attesissimi film natalizi di quest’anno non poteva mancare un prodotto di qualità dedicato al tema dell’amore. Con i volti di Richard Gere e Diane Lane prendono forma i personaggi del best-seller di Nicholas Sparks, nell’adattamento cinematografico del romanzo romantico Come un uragano. Dopo il successo editoriale de “Le parole che non ti ho detto”, l’autore ambienta questa volta la sua storia su un’isola della Carolina del Nord nel 1988 dove i destini di Paul e Adrienne si incrociano. Lui è un medico di passaggio alla locanda e anche l’unico cliente in quella settimana. Lei, una donna che, in un momento difficile della sua vita, decide di sostituire un’amica nella gestione di quella locanda per ritrovare la tranquillità di cui ha bisogno. Un uragano violentissimo sta però per abbattersi sul quel luogo appartato… ma tra una parola e l’altra la furia della tempesta non è paragonabile alla forza della complicità e del sentimento che sta nascendo tra i due. Così, riscoprono e sentono riaccendersi la voglia di abbandonarsi al desiderio, all’amore dando inizio ad un fine settimana emozionante, che cambierà per sempre la loro vita. Un romanzo indimenticabile per commuoversi e sognare.

LE PAROLE SEGRETE

Pare che Tom Cruise sia talmente innamorato del castello dei conti Odescalchi a Bracciano, dove ha sposato Katie Holmes, da volerlo acquistare. Le voci dicono che ne vorrebbe fare la sede italiana di Scientology e che, per comprare lo storico maniero della seconda metà del Quattrocento, avrebbe offerto ben 40 milioni di euro. Ma c’è un piccolo problema… il castello non è stato messo in vendita! Si accettano scommesse: riuscirà Cruise, con la sua ricchezza e il suo fascino, a convincere i proprietari a cedergli l’antica dimora? PENELOPE: JAVIER È STORIA PASSATA Sarebbe arrivata al capolinea la relazione tra Penelope Cruz e il premio Oscar Javier Bardem. Il motivo? “Penelope e Javier si erano promessi di prendersi un anno sabbatico dopo le riprese di Vicky Cristina Barcelona, ma Javier ha accettato la parte nel film di Alejandro Gonzalez Inarritu, Beautiful, venendo meno all’accordo”, ha dichiarato una fonte vicina alla coppia. Ed ha aggiunto: “Penelope è furiosa”. Al lavoro…non si comanda!

ROBERT DOWNEY JR IN PENSIERO PER THE AVENGERS

• Autore: Joanne Harris • Editore: Garzanti Fu un esordio di serie A quello di Joanne Harris grazie a “Chocolat”, diventato poi un film. A questo hanno fatto seguito molti suoi libri tra cui Vino, patate e mele rosse, la cui trasposizione cinematografica è stata annunciata. Ora, tra le novità in libreria, esce “Le parole segrete” in cui la Harris continua a esplorare la realtà fantastica fondendo atmosfere di Chocolat con le antiche mitologie, a cominciare da quelle nordiche, dominate da Odino e Thor. Nel villaggio di Malbry non è facile essere giovani e coltivare i propri sogni. Le regole e la disciplina la fanno da padroni; i giochi e gli incantesimi sono stati proibiti. Eppure Maddy non ha mai smesso di credere nel potere dei sogni e della magia. Lei è diversa: è ribelle, curiosa, testarda e sulla mano ha il marchio di una runa. Per molti si tratta di un segno maledetto, ma non certo per il misterioso straniero che racconta storie affascinanti, l’unico amico che Maddy abbia mai avuto. È lui a svelarle il misterioso linguaggio delle rune, a introdurla in quell’universo proibito dove sono nascosti gli incantesimi, la conoscenza e il segreto delle sue origini. Mentre il futuro inciso sulla sua mano si avvicina, una terribile catastrofe minaccia di distruggere per sempre quel mondo perduto.

Dopo la fantastica interpretazione di Iron Man, Robert Downey Jr ha conquistato miriadi di fan in tutto il mondo, ottenendo non solo l’ingaggio per il secondo capitolo della serie, ma anche e per The Avengers, un nuovo lungometraggio ispirato alle avventure dei Vendicatori, gruppo di supereroi composto da numerosi personaggi della Marvel Comics. Sul film, la cui uscita è prevista per il 2011, l’attore statunitense ha rilasciato qualche preoccupata dichiarazione nel corso di un’intervista con MTVNews, durante la quale ha esternato il timore che una simile pellicola collettiva possa travolgere il feeling realistico che aveva contraddistinto il primo Iron Man, mettendo a dura prova la credibilità del personaggio di Tony Stark. “Se questo film non viene realizzato per bene” ha affermato “il prodotto finale rischierà di risultare davvero scadente”. Speriamo nel buonsenso della Marvel.


Rumors

*Sonoro musiche per immagini

::di Barbara Zorzoli

::di Giulano Tomassacci

MICHELLE WILLIAMS, NOSTALGIA DI HEATH

The Visitor

A un anno dalla tragica scomparsa di Heath Ledger, Michelle Williams ha raccontato il dramma della sua esperienza. “Non mi dimenticherò mai di quello che ho passato. Soprattutto non dimenticherò i fotografi che cercavano disperatamente di rubare degli scatti a mia figlia (Matilda Rose, la bambina che Michelle ha avuto con Heath, ndr). Ho persino pensato di lasciare New York e la mia carriera pur di sfuggire dai paparazzi”. Ed ha aggiunto:”Va sempre peggio. Più passa il tempo e più Heath mi manca”. No comment. MAGICO HUGH JACKMAN Sembra proprio che Hugh Jackman sia stato stregato dalla magia. Durante l’anteprima di Australia, infatti, l’attore australiano ha rivelato che, dopo “l’incantevole” parte interpretata in The Prestige di Christopher Nolan, tornerà a vestire i panni di un

Varèse Sarabande/Audioglobe Capita, alle volte, che dopo l’Oscar per la miglior musica originale un compositore non frequenti intensamente il cinema, o che, come ci aspetterebbe, il suo nome non ricorra in grandi produzioni e film di ampio richiamo. Non è sempre un male, soprattutto quando si tratta di una scelta personale, magari adottata per dedicarsi a progetti sentiti senza cedere alle sirene dell’establishment. Sembra proprio il caso di Jan A.P. Kaczmarek, che all’indomani dell’Academy per Neverland è apparso sporadicamente, dedicandosi anche alla televisione con una ricca partitura per il recente adattamento di Guerra e pace. Lo si ritrova ora ne L’ospite inatteso, dove propone un commento intellettuale votato al basso profilo ma di grande efficacia emotiva. Affidato ad un ensemble cameristico su cui spiccano un quartetto d’archi e l’amato pianoforte, lo score fa da contraltare melodico all’anima tribale del film, di cui è resocontista anche l’ultima traccia, composta da Fela Kuti, “Je’Nwi Teni”

Changeling

mago, ma questa volta sul palcoscenico. Sotto i bril-

Varèse Sarabande/Audioglobe

lanti riflettori di Broadway, Jackman impersonerà il

Nonostante le sue passate frequentazioni cinemusicali (in veste di regista e non) abbiano incluso alcuni dei compositori specializzati capaci di maggior complessità – da Morricone a Jerry Fielding, da Lalo Schifrin a John Williams – la cifra di Clint Eastwood, da quando si è definitivamente ritagliato anche il ruolo di musicista per i suoi film, si è senz’altro definita all’insegna della semplicità e dell’essenzialità. Le congenite scritture per pianoforte e chitarra, articolate da un melodismo distintivamente intimista e melanconico, si confermano in Changeling. Il dramma interpretato da Angelina Jolie non si sottrae però a parentesi fosche, anch’esse orami delegate nella tavolozza del cineasta alle coloriture degli archi, in cui si riconoscono ancora le direttive del fedele collaboratore Lennie Niehaus (da tempo tornato alle orchestrazioni). Di nuovo un commento estremamente permeante, anche se a tratti eccessivamente insistito.

celebre illusionista Harry Houdini, passato alla storia per le sue fughe apparentemente impossibili. Il musical, scritto dall’ormai onnipresente Danny Elfman, vedrà il versatile attore riproporre i trucchi del mago statunitense, scomparso prematuramente nel 1926. Ad aiutarlo in questa prodigiosa impresa vi sarà il prestigiatore professionista Ricky Jay, che assisterà Jackman nella messa in scena dei numeri magici scelti per lo spettacolo. SCARLETT: «VOGLIO UN FIGLIO» Fresca di matrimonio, Scarlett Johansson non vedrebbe l’ora di avere un bimbo. “Scarlett e Ryan (Reynolds, suo marito, ndr) sono molto

innamorati

e vogliono mettere su famiglia al più presto”, ha dichiarato

un’amica

della attrice. Ed ha aggiunto: “Scarlett non vuole essere una di quelle donne che aspettano troppo prima di avere il primo figlio”. Come darle torto!

Ennio Morricone: The Complete Edition GDM Nella lunga e copiosa carriera di Ennio Morricone, non sono mancate tappe discografiche volte a riassumerne lo straordinario iter musicale (soprattutto cinematografico): raccolte, antologie, compilation più o meno a tema. Senza considerare le ristampe, le edizioni estese e quelle da celebrazione dedicate alle sue colonne sonore. Eppure, pur rimanendo il compositore italiano forse più pubblicato, restava da anni una mancanza di cognizione nelle selezioni antologiche, capace di presentare il musicista in tutta la sua poliedricità. Il monumentale box confezionato da GDM è il primo passo significativo verso questa direzione: 15 cd dettagliano le opere composte da Morricone per il cinema, la televisione e la sala da concerto, ma anche i suoi traguardi come autore e arrangiatore nella musica leggera, aggiungendo inoltre brani inediti e rimasteAnna Medici rizzati. Finalmente, insomma, in occasione degli 80::di anni dell’artista, si diverge dalle classiche e ripetitive compilazioni, coscienti che una ricognizione filologica è ormai sempre più necessaria.


JEN DICE DI NO... A JOHN

Rumors. Voci dal mondo dello spettacolo* Rumors Secondo

alcune

voci, Jennifer Aniston avrebbe rifiutato la proposta di matrimonio di John Mayer. Il motivo? Pare che Jen non vo-

glia rovinare la loro relazione. “Lei vuole concentrarsi esclusivamente sul loro rapporto”, ha un amico della Aniston. Ed ha aggiunto: “John è molto innamorato di lei e vuole mettere su famiglia, ma Jen sembra non avere fretta”. SALMA…ALLATTAMENTO DIPENDENTE Mentre Angelina Jolie dichiara di aver rinunciato ad allattare i gemelli Knox Leon e Vivien Marchesine perché era diventato troppo complicato, Salma Hayek si è detta, invece, entusiasta: “Per me è come una droga, non importa se piango, non importa se sono grassa. Quando vedo Valentina felice capisco che non devo smettere”, ha raccontato l’attrice in un’intervista. Brava mamma Hayek!

ETRURIA CINEMA- PREMI SGUARDI AL FEMMINILE L’11 dicembre il Palladium di Roma aprirà le porte alla settima edizione di Etruria Cinema, una manifestazione ideata dai fratelli Pier Luigi e Roberto Manieri e dedicata alle donne. In particolar modo alla loro creatività e professionalità nell’arte, che saranno celebrate attraverso le due sezioni portanti della storico riconoscimento: lungometraggi e cortometraggi. In lizza per i Premi Sguardi al femminile le attrici: Marina Rocco, Valentina Lodovini, Claudia Zanella, Alba Rohrwacher, Diane Fleri, Lisa Romano, Laura Muscardin,

Elisabetta

Rocchetti, Patrizia Cafiero, Chiara Conti. Presentano Chiara Sani e Alessandro Gatta; Francesca Antonelli omaggerà Anna Magnani. In collaborazione con la Provincia di Roma, FusionFood, Associazione Culturale Rione Garbatella e Acchiappafilm.


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HIGH SCHOOL MUSICAL: LEZIONI DI ENERGIA

D

opo il trionfale debutto all’Allianz Teatro di Milano e un tour estivo di grande successo in tutta Italia, approda finalmente anche a Roma (al Teatro Brancaccio dal 4 dicembre 2008 all’11 gennaio 2009) High School Musical - lo spettacolo, tratto dall’omonima serie tv di Disney Channel che a partire dal 2006 ha appassionato grandi e piccini di tutto il mondo (250.000.000 milioni di telespettatori) con all’attivo 2 Emmy awards, 6 singoli “disco d’oro” negli Usa e ben 8.200.000 di copie della colonna sonora vendute nel mondo. Un successo stratosferico che nel 2008 ha portato anche ad una trasposizione cinematografica del musical con protagonista l’idolo delle ragazzine Zac Efron (High School Musical 3). Prodotto dalla Compagnia della Rancia e diretto da Saverio Marconi con la regia associata di Federico Bellone, lo spettacolo è completamente in italiano e cantato dal vivo, con tutte le canzoni originali più due brani composti appositamente per la versione teatrale. La storia vede al centro della vicenda Troy Bolton, popolarissimo capitano della

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squadra di basket scolastica, e Gabriella Montez, studentessa modello con particolare predisposizione per le materie scientifiche. Ritrovatisi dopo le vacanze di Natale a frequentare lo stesso liceo tra i due scocca la scintilla tanto più che scoprono di avere in comune lo stesso sogno: diventare protagonisti del musical della scuola. Tra mille difficoltà e con l’aiuto dei loro amici si prepareranno duramente per sostenere le audizioni e vincere la sfida con i due favoriti Sharpay e Ryan. Il cast è composto da ben 22 interpreti, scelti tra oltre 700 aspiranti attori, tutti tra i 18 e i 22 anni, alcuni addirittura alla loro prima volta su un palcoscenico. Per il ruolo di Troy la scelta è ricaduta sul diciottenne Jacopo Sarno che, nonostante la

giovane età, non è un debuttante ma ha già alle spalle una considerevole carriera come attore (Io e la mamma, Don Luca, Il mammo), doppiatore (è lui che presta la voce al passerotto amico di Del Piero nei famosi spot pubblicitari) e presentatore tv (è uno dei volti di spicco di Disney Channel Italia). Per il ruolo di Gabriella


*FOYER. IL TEATRO DA VICINO ::di Marco Catola

I liceali che fanno impazzire il mondo arrivano sul palcoscenico del Brancaccio tra tutte l’ha spuntata Denise Faro, 19 anni, romana, con una grande passione per danza e musica sin dalla tenera età, emersa nel programma tv “I raccomandati” dove duettava con Paolo Vallesi e vista di recente nella fiction di successo Un medico in famiglia e al cinema in Come tu mi vuoi a fianco di Nikolas Vaporidis e Cristiana Capotondi. Quella della Compagnia della Rancia è la prima produzione ufficiale di musical Disney che sia mai stata rappresentata in Italia: un’occasione da non perdere per tutti i fan della serie tv e per tutti coloro che amano l’entusiasmo di uno spettacolo dal vivo, a teatro. E se non sapete come passare il capodanno lasciatevi travolgere dalla febbre del musical più atteso del momento e festeggiate l’arrivo del 2009 con tutto il cast dello spettacolo al teatro Brancaccio di Roma!

AL QUIRINO LA VERSIONE TEATRALE DE IL LAUREATO Una strepitosa Giuliana De Sio nei panni della cinica Mrs Robinson Memorabile il film di Mike Nichols (Il laureato) che, nel 1967, fece di Dustin Hoffman e Anne Bancroft le icone della cultura antiborghese del tempo. Memorabile la colonna sonora, firmata da Simon e Garfunkel, riproposta anche nella versione teatrale di Terry Johnson che, nel 2000, ha portato sulle scene di Broadway e di Londra la piéce tratta dal romanzo di Charles Webb del 1963. Memorabile sarà di certo anche l’adattamento italiano di Antonia Brancati e Francesco Bellomo, con cui Teodoro Cassano dirige la De Sio e Giulio Forges Davanzati, nella storia disperata di due anime alla ricerca di se stesse contro le ipocrisie e le convezioni sociali. Ben Braddock, rampollo di una facoltosa famiglia americana, dopo la laurea rifiuta categoricamente di assumersi i nuovi impegni che lo attendono. Nemmeno la scossa fornita da Giudith Robinson, seducente e annoiata trentaseienne moglie del socio in affari del padre, sembra far maturare il diciannovenne che prende la piacevole abitudine di trascorrere con lei molte notti nei motel. Questo almeno fino alla comparsa di Elaine, adorata figlia dei Robinson. Giudith e Ben, due creature stanche e disperate che “si lasciano vivere”, inquiete e smaniose, esiliate da una società che le relega alla periferia dell’esistenza, perché alla continua ricerca della trasgressione, della novità e dell’amore. Al Teatro Quirino dal 9 gennaio al 1 febbraio 2009.

::di Chiara Rovan

È DI SCENA LA NAPOLI DESOLATA DI CURZIO MALAPARTE Al Valle Marco Baliani adatta e dirige il romanzo dello scrittore toscano “Oggi si soffre e si fa soffrire, si uccide e si muore, si compiono cose meravigliose e cose orrende, non già per salvare la propria anima, ma per salvare la propria pelle. Tutto il resto non conta”. Così scriveva Malaparte nel 1949 sulla storia scomoda e maledetta del secondo dopoguerra nelle viscere di Napoli. La pelle, titolo del romanzo e dello spettacolo, è una discesa agli inferi, un susseguirsi di gironi danteschi dove il narratore canta le miserie e la caoticità dell’uomo senza schermi, lucido, spietato. Baliani, con Marion D’Amburgo, Maria Maglietta e altri dieci bravissimi attori, hanno creato una rappresentazione costruita per quadri, a metà fra racconto, reportage e documento, in cui la testimonianza diretta si fonde con la riflessione e l’emozione, in un afflato corale dove i corpi dilaniati dalla guerra hanno ancora la speranza di recuperare la propria umanità, nascosta sotto il loro strato epidermico. “Non è uno spettacolo su Napoli negli anni ’40, è uno spettacolo sul nostro mondo, sul nostro oggi” dichiara il regista. Gli eventi accadono contemporaneamente e senza ordine, le esistenze dei singoli si accavallano e si staccano, i corpi esprimono bisogni elementari, ma sono anche capaci di perdere la pelle e divenire individui, voci, messaggi di salvezza. Al Teatro Valle dal 7 al 18 gennaio 2009.

::di Chiara Rovan


*Foyer . Il teatro da vicino ::di Massimo Mostacci

Francesco Paolantoni rilegge un classico del teatro napoletano del 1800

MISERIA E ILARITÀ

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degli attori più poliedrici delle scene italiane. Torna quest’anno con un ruolo che forse lo riporta alle radici e ai primi passi mossi nel teatro: Miseria e nobiltà, la più famosa e originale opera della comicità ottocentesca e del drammaturgo Eduardo Scarpetta. Il testo, del 1888, era stato interpretato dal figlio Eduardo De Filippo, che lo aveva dotato di quella carica di cupo realismo che era il suo marchio di fabbrica, e, per il cinema, da Totò, che lo aveva invece caricato del suo travolgente umorismo con le sue irripetibili mossette. Se la commedia di Scarpetta voleva farci ridere per dimenticare la quotidianità e le sue miserie, il regista Armando Pugliese rivede questo senso dell’umorismo e fa dei suoi protagonisti i pivot di una risata che deriva dall’istrionismo degli attori, la coppia Francesco Paolantoni e Nando Paone nei panni degli amici Felice e Pasquale, dai loro sketch attualizzati con prestiti televisivi. La scenografia connette invece la pièce a una messa in scena che appartiene Komiko Production e Augusteo Produzioni presentano: al teatro di ViFrancesco Paolantoni in viani piuttosto MISERIA E NOBILTÀ di Eduardo Scarpetta che a Scarpetta: con la partecipazione di Nando Paone; i protagonisti scene: Bruno Garofalo; sono infatti pocostumi: Raimonda Gaetani; veri miserabili musiche: Paolo Coletta; che vivono nei regia: Armando Pugliese bassi napoletaAl Teatro Sala Umberto dal 16 dicembre al 6 gennaio ni e sono disposti a qualsiasi

a iniziato il teatro confrontandosi con ruoli drammatici, da Shakespeare a Goldoni, da Brecht a Scarpetta. Nell’86 è passato alla comicità, che gli ha permesso di creare, per il palcoscenico e per il piccolo schermo, personaggi depositati presto nell’immaginario collettivo. Poi uno spazio nel cinema con Nino D’Angelo e, in seguito, con Mario Martone. L’arrivo di uno dei maggiori successi teatrali di Vincenzo Salemme, E fuori nevica, di cui è coautore. La sua capacità di rinnovarsi continuamente nel tempo, d’inventare e reinventare personaggi cui il pubblico si è affezionato lo ha reso un volto difficile da dimenticare. Oltre al volto, anche la voce, riconoscibile e apprezzatissima nei film d’animazione La carica dei 102 (2000) e, forse ancor di più, nel cartone Totò Sapore e la magica storia della pizza (2003). Francesco Paolantoni è uno

La scheda

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cosa per campare. La storia di Don Felice Sciosciammocca, un coraggioso Paolantoni che fa rivivere il suo personaggio affidandogli anche battute dei propri personaggi, è ridotta a due atti ed è modificata nel rispetto della tradizione, ma con uno sguardo al presente.

Nando Paone e Francesco Paolantoni


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*Foyer . Il teatro da vicino ::di Eliana Volpe

POVERI MA BELLI DIVENTA UN MUSICAL Il capolavoro di Dino Risi rivive al Sistina. Sul palcoscenico nei panni che furono della Allasio una splendida Bianca Guaccero diretta da un entusiasta Massimo Ranieri

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ono passati più di cinquanta anni dal successo che investì il film di Dino Risi, fiore all’occhiello della Titanus di Goffredo Lombardo. Poveri ma belli per la regia semplice e fresca, supportata da un cast di attori molto amati all’epoca, come Marisa Allasio, Maurizio Arena e Renato Salvatori, conquistò il cuore degli spettatori e successivamente anche quello della critica che lo decretò miglior prodotto del neorealismo rosa.

Oggi il capolavoro degli anni ’50 ritorna a nuova vita, sotto forma di un entusiasmante musical, grazie ad un’idea di Guido Lombardo, figlio di Goffredo, e Pietro Garinei che assieme a Giovannini ha firmato le più belle commedie musicali prodotte dal Teatro Sistina. La regia, elegante e popolare, è stata affidata al genio poliedrico di Massimo Ranieri che ha riadattato la storia con l’aiuto di Massimiliano Bruno per il testo, di Franco Miseria per la

coreografia e di Gianni Togni per le musiche. Il plot di Poveri ma belli non è invece cambiato: tra piazza Navona e Trastevere si aggirano due amici romani, uno Romolo (Michele Carfora), lavora in uno stabilimento balneare sul Tevere, l’altro, Salvatore (Antonello Angiolillo), in un negozio di dischi, Da Milano arriva una bellissima ragazza, Giovanna (Bianca Guaccero), la quale farà impazzire i due amici, che faranno di tutto per attirare la sua attenzione. A patire per que-


Antonello Angiolillo, Bianca Guaccero e Michele Carfora

sta gara tra bulli sono le sorelle dei due (Emy Bergamo e Francesca Colapietro), segretamente innamorate una del fratello dell’altra. Dopo una serie di avventure ed equivoci l’arrivo in scena di Ugo (Fabrizio Paganini), ex fidanzato di Giovanna, lascerà a bocca asciutta i due, che però presto sapranno come consolarsi. Abbiamo incontrato i protagonisti dello spettacolo al Sistina e gli abbiamo fatto qualche domanda. Massimo Ranieri, in che modo ha trasformato questa pellicola in commedia musicale? Sottolineo che quest’opera è tratta liberamente dal film, estraendo il meglio dal genio di Dino Risi, anche grazie al lavoro sul testo degli autori. C’è la sua leggerezza, l’ironia e la simpatia tipica dei romani e un amore genuino, non volgare. Quando mi hanno chiamato per questo progetto devo ammettere che temevo affrontare uno spettacolo di tale genere al Sistina, provenendo da opere liriche, ed in più con questa commedia mi si prospettava davvero un compito oneroso, ma dopo i primissimi debutti, che sono stati dei veri trionfi, sono soddisfatto del lavoro fatto da tutta la compagnia. Che cosa il Ranieri regista ha trasmesso a questo musical? Sono un piccolo ladro, ho rubato qualcosa da ognuno dei miei maestri, Griffi, Garinei, Scaparro e soprattutto Strehler e ho regalato un po’ della mia esperienza a questi giovani volenterosi. Musiche e balli sono del tutto nuovi ri-

La scheda Con Bianca Guaccero e con Antonello Angiolillo e Michele Carfora Da un’idea di Pietro Garinei e Guido Lombardo - Progetto artistico Enzo Garinei - Scritto da Massimiliano Bruno e Edoardo Falcone - Musiche Gianni Togni - Coreografie Franco Miseria - Scene Marco Calzavara - Costumi di Giovanni Ciacci - Disegno luci Maurizio Fabretti Regia Massimo Ranieri - Produzione Il Sistina e Titanus Al teatro Sistina: fino al 4 gennaio

spetto al film, cosa ci dice a riguardo? Per le coreografie non avevo alcun dubbio su Franco Miseria, che si è ispirato agli anni ’50, e per le musiche mi sono affidato al mio amico Gianni Togni che ha saputo ottimamente ricreare quelle atmosfere, attraverso gli influssi del mambo, del cha cha, della chanson da Rive Gauche e del rock che arrivava d’oltre mare. Antonello Angiolillo (Salvatore), come è stato lavorare con Ranieri e in che modo ti sei avvicinato agli anni ’50? Massimo ci ha massacrati (sorride), ma ha fatto bene. Il teatro è un massacro, è sacrifico, amore totale per questo mestiere. Ero molto emozionato all’inizio perché, con altri colleghi, sono nato in questo teatro, dove Pietro Garinei, idea-

tore di tale progetto, avrebbe voluto che continuassimo a lavorare insieme, vedendomi qui sempre come protagonista. Per avvicinarmi ai ’50 mi sono lasciato guidare da Massimo che conosce il sapore di quegli anni e ho inserito anche parte di me stesso. Mi sono trovato benissimo con tutto il cast, divenendo una sola forza, grazie anche alle meravigliose musiche che ci hanno permesso di rivivere quei tempi. Bianca Guaccero (Giovanna), è la seconda volta che interpreti un grande personaggio femminile, dopo Assunta Spina, qui ti sei ispirata a Marisa Allasio che interpretò nel film il tuo ruolo? È per me un onore recitare in questo tempio che è il Sistina. Desideravo fortemente questa esperienza, perché sapevo che con essa potevo crescere. È il sogno della mia vita, perché qui posso cantare, ballare e recitare. Al personaggio penso di aver trasmesso la mia esuberanza ed ho giocato con la romanità in stile vintage, ho preso un po’ dal film, un po’ dal musical e un po’ della mia mediterraneità. Come Giovanna son arrivata a Roma sola con la valigia per cominciare tutto da capo.


TV & COMPANY* ::di Susanna Panto’

L’AMORE, QUANDO

MENO TE L’ASPETTI A dicembre su Rai Uno “Tutti pazzi per amore” una fiction sentimentale sulla famiglia allargata

Carlotta Natoli e Neri Marcorè

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e credevate di potervi ormai appassionare solo alle vicissitudini della stra-nota famiglia dei Cesaroni presto dovrete ricredervi, da dicembre infatti per ventisei puntate ci accompagneranno allegramente nelle nostre serate sotto il piumone Emilio Solfrizzi nelle vesti di Paolo, Stefania Rocca nelle vesti di Laura e i loro tre figli. Detta così sembrerebbe la storia di una normale famiglia; la situazione invece è ben diversa. Paolo è un agronomo rimasto vedovo che cerca di arginare i problemi e le agitazioni della figlia sedicenne. Laura cura presso un magazine femminile la posta del cuore, è divorziata e tira su con impegno un figlio adolescente e una bambina. Paolo e Laura nella vita di ogni giorno si trovano ad affrontare con forza, determinazione e un pizzico d’ironia problemi simili, paure, insicurezze e fragilità. Come spesso avviene, nella caotica vita dei nostri due protagonisti la sorte mette il suo zampino: Paolo infatti si trasferisce sul pianerottolo di Laura e inevitabilmente tra i due nasce l’amore. “Tutti pazzi per amore” è un fiume di sentimenti e di emozioni incontrollabili, condito da esilaranti gag, bizzarri imprevisti e problemi adolescenziali. Ad arricchirlo un onorato cast che annovera oltre ai due pro-

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tagonisti un imperdibile Neri Marcorè, nelle vesti di seduttore, e una poliedrica Carlotta Natoli, amica/consigliera di Laura, tra i quali pure, dopo vari equivoci, nascerà l’amore. Il regista Riccardo Milani, dopo aver diretto per la tv fiction sociali (“La Omicidi” e “Il sequestro Soffiantini”) si cimenta adesso in questa nuova commedia televisiva in cui Cupido si diverte un bel po’, coadiuvato dall’ironico e frizzante fraseggio di Ivan Cotroneo (uno degli autori del talk show “Parla con me” di Serena Dandini) e da un cast di prima scelta: Irene Ferri, Francesca Inaudi, Sonia Bergamasco, Piera Degli Esposti, Giuseppe Battiston, Luca Calvani, Corrado Fortuna, Regina Orioli e molti altri. Chissà quante sorprese ci riserverà ancora questo simpatico carrozzone.

Su Rai Uno dal 7 dicembre ogni domenica in prima serata

Emilio Solfrizzi e Stefania Rocca


EMILIO SOLFRIZZI, 50 MINUTI D’AMORE Il ritorno dell’attore pugliese sul piccolo schermo in una commedia sentimentale Dalla televisione, al teatro e al cinema, Emilio Solfrizzi ha interpretato ruoli comici e drammatici con estrema versatilità, dimostrando di essere un attore a tutto tondo apprezzato appieno dal pubblico e dalla critica (conta ben quattro nomination ai David di Donatello come Migliore attore non protagonista). A dicembre lo rivedremo in tv, nei panni di un innamorato che ci farà sorridere e palpitare nell’attesa di un lieto fine che accontenterà i suoi fan. “Tutti pazzi per amore” guarda ad una realtà oggi sempre più diffusa: la famiglia allargata. Ci può parlare del suo personaggio? Il personaggio che interpreto, Paolo, è un agronomo: va per i campi con il suo migliore amico Michele, interpretato da Neri Marcorè, ad analizzare animali e vegetali. È inoltre un padre vedovo con una

figlia adolescente, della quale deve cercare di capire tutte le inevitabili gioie e dolori. Ha esordito come comico, per poi rivelarsi anche un ottimo ed apprezzato attore drammatico. Ha un genere nel quale preferisce cimentarsi? No, in realtà io amo fare le cose che mi piacciono. Sicuramente i personaggi comici risultano più vicini al mio modo di essere, ma il mio obiettivo è raggiungere nel lavoro i migliori risultati possibili, accogliendo le proposte che mi sembrano più valide. Rifuggo gli stereotipi o le etichette, mi piace mettermi in gioco, indipendentemente dalla visibilità che ne possa ricavare. Spesso interpreta ruoli sentimentali, ma Solfrizzi come conquista le donne? Nel privato è un romantico o si affida molto alla risata ed all’ironia? (Ridendo) Sono sposato da quattordici anni, per cui non ho più un grande allenamento. Penso che ci voglia molta ironia per conquistare una donna, nel mio caso mista a goffaggine ed un pizzico di mistero. Nell’amore è importante mettersi sempre in discussione ed ammettere con l’altro le proprie debolezze. La sua popolarità presso il grande pubblico viene sia dal cinema sia dalla televisione. Lei preferisce il grande o il piccolo schermo? Non demonizzo la televisione perché non ho preconcetti e non metto steccati. Le cose brutte d’altra parte si vedono sia al cinema che in tv. È vero però che il cinema regala più fascino all’attore, lo fa diventare un’icona. In televisione questo non succede. Ha dichiarato in un’intervista di essersi educato al cinema ed avere visto in sala molti film. Si ricorda qual è il primo film che ha visto al cinema? Sicuramente Fronte del Porto è stato quello che mi ha colpito di più. Ho percepito per la prima volta la presenza di un attore, Marlon Brando, che faceva la differenza. Ma mi ricordo con estrema nitidezza la proiezione, nella scuola di gesuiti dove studiavo, di Lilly e il vagabondo: è stato il primo film che ho regalato a mio figlio. Qual è il personaggio, tra quelli interpretati da lei, al quale è più legato? Sono molto legato a quest’ultimo, Paolo, perché è un personaggio vero, realistico, che si può facilmente incontrare e in cui molti potranno riconoscersi, inoltre, anche se ha vissuto il grandissimo dolore di rimanere vedovo, prende la vita con allegria quindi trasmette un messaggio importante e positivo. Per quanto riguarda i ruoli che ho ricoperto al cinema invece sono particolarmente orgoglioso del Tenente Fiore di El Alamein (film drammatico del 2002 diretto da Enzo Monteleone). Concludiamo con i suoi progetti futuri… Mi vedrete su Rai 2 nella serie “Crimini”, un progetto realizzato con otto grandi scrittori che si sono prestati alla tv per descrivere il fascino delle diverse realtà locali italiane.

ARRIVA IN DVD TEMPESTA D’AMORE LA SOAP TEDESCA PIÙ AMATA DAGLI ITALIANI Tempesta d’Amore è una delle serie televisive più seguite dal pubblico femminile, nonché uno dei maggiori successi programmati nel palinsesto di Canale 5 e Rete 4. Realizzato e prodotto in Germania, per poi essere distribuito in tutta Europa, viene ora proposto in Dvd da Delta Pictures e distribuito da Medusa. Il primo cofanetto, che sarà disponibile a partire dal 3 Dicembre, raccoglie i dieci episodi della Prima Stagione. Il tema principale è l’amore tra i due protagonisti, Laura e Alexander, al quale si aggiungeranno intrighi, amicizie , tradimenti, lacrime e sorrisi tale che renderanno Tempesta d’Amore un vortice di pura passioni unico nel suo genere. Il tutto sullo sfondo dell’elegante albergo Furstenhöf, situato alle pendici delle Alpi Bavaresi in una cornice decisamente suggestiva. La società produttrice la Bavaria intanto ha in cantiere la realizzazione di centinaia di episodi che andranno in onda fino al 2009. Mediaset, forte del grande successo ottenuto nel nostro paese, ha acquistato l’intera serie.


GUEST STARS* ::di Angela Cinicolo

PAGANINI... RIPETE! A un anno dalla prima, l’Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers di Raffaele Paganini riscuote un successo senza precedenti

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on è solo la storia di Fred e Ginger, ballerini che calcarono le scene del teatro e del cinema tra gli anni ’30 e gli anni ’50, ma una rivisitazione di un’intera epoca che ancora oggi ci affascina, lo spettacolo che da un anno spopola in tutti i teatri d’Italia. A portarlo in scena l’etoile nazionale Raffaele Paganini che rende omaggio a personaggi ascritti alla mitografia della storia della danza. Il suo spettacolo è diviso in due parti, In the Navy che propone le avventure dei marinai americani sbarcati in Europa, tra balli sfrenati e storie d’amore con le ragazze del luogo, una riproduzione dotata di slanciata spensieratezza e di rimandi senza nostalgia di un’epoca lontana, l’altra, Fred e Ginger, riporta in vita il mito della coppia di ballerini più celebri al mondo, è uno spettacolo d’intrattenimento, fatto di divertimento e scintillii di luci e colori. Paganini si esibisce con il suo stile elegante e con la sinuosità dei suoi movimenti nella gamma coreografica resa celebre da Fred Astaire e Ginger Rogers, con il tip-tap frenetico, con i balli di coppia calibrati. Ad aumentare la suggestione delle coreografie, di Alfonso Paganini e Luigi Martelletta, la capacità travol-

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gente ed evocativa della multivisione che rende più realistici i duetti. Questo spettacolo è un invito a non dimenticare due grandi nomi della danza. Com’è il mondo della danza oggi? Perché c’è bisogno che qualcuno faccia

qualcosa per ricordare Fred e Ginger? Il mondo della danza oggi non è messo male:ci sono tante compagnie molto attive. Il problema è che purtroppo in Italia lasciamo andare un po’ le cose importanti come l’arte e la cultura, ce le facciamo sfuggire dalle mani.


La scheda OMAGGIO A FRED ASTAIRE E GINGER ROGERS DALL’8 ALL’11 GENNAIO AL TEATRO SISTINA

Con Raffaele Paganini Coreografie: Alfonso Paganini e Luigi Martelletta Musiche: George Gershwin e Glenn Miller Musiche originali: Marco Melia Costumi: Alessandra Saroli Disegno luci: Jean Paul Carradori Multivisione: Massimiliano Siccardi

Raffaele Paganini

Non si parla più di Fred e Ginger come non si parla più neanche di Nureyev, la grande etoile russa, che ha fatto la storia della danza. Così volevo fare un omaggio a due grandi ballerini che hanno dato tante di quelle emozioni. Lo spettacolo è diviso in due parti: “In the navy” è un flash sugli anni ’40, un balletto molto allegro, di riscaldamento per preparare il pubblico allo spettacolo di punta che è proprio l’omaggio a Fred e Ginger. La situazione all’estero è diversa? Sì, forse perché fuori c’è più rispetto per l’arte. Se si considera che ci siamo dovuti appoggiare alle trasmissioni televisive per riportare in auge la danza, si capisce questa differenza. Questo lo trovo molto grave perché la televisione ha dei format e ha un linguaggio che non sono quelli della danza, senza nulla togliere alla popolarità che ha portato. È vero che da piccolo non ti piaceva ballare? Cosa è successo poi? Mio padre era un ballerino e mia madre una cantante lirica quindi provengo da una famiglia d’arte. Ma a noi ragazzini all’epoca, come succede oggi, non interessava la danza e io ero un bambino come tutti gli altri. Mio padre ha sempre insistito finché a 14 anni non mi son detto: Ci provo. E quel mondo mi ha subito affascinato, dopo il primo giorno di prove ero già innamorato. Per non parlare del mondo femminile, mi sembrava che ci fosse l’eden! Poi dopo sono venute la passione, la voglia, l’impegno. Da etoile del balletto a protagonista di musical classici: com’è nata la tua passione per questo genere? Per il musical non ho mai avuto un grande interesse: ero legato

solo alla danza. Poi a un certo punto, quando volevo allentare con la musica classica di repertorio e avevo l’età giusta per decidere di smettere, è arrivata la collaborazione con Rossana Casale e il primo musical “Un Americano a Parigi”. Qual è il tuo musical preferito? Sicuramente “Sette spose per sette fratelli” è quello che mi piace di più e quello che mi ha divertito di più fare. Hai sempre calcato le scene dei grandi teatri. Cosa faresti se ti proponessero una parte in un film? Direi di sì, dovrebbero fare però qualcosa che mi dovrebbe interessare. Il mio talento viene dall’alto, non me ne rendo neanche conto, ma solo finché rimango nel mio mondo va tutto bene. Torneresti in tv? Purché sia tutto collegato con la danza, che è la cosa che faccio meno peggio. Dovrei essere affiancato da persone molto forti e intelligenti perché oggi non ci sono più le trasmissioni di una volta. Se potessi ritornare, lo farei con ballerine straordinarie, con registi incredibili come in passato. E cercherei di attualizzare quel mondo della danza che oggi la televisione ha dimenticato.

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Musiche*

::di Massimo Mostacci

LOUISIANA RED

NEL TEMPIO DEL BLUES La leggenda della musica nera torna al Big Mama per una nuova serie di trascinanti concerti natalizi

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i sono artisti che hanno tante storie da raccontare, Louisiana Red è uno di questi. Bluesman di razza, chitarrista dallo stile istintivo e profondo, ricco di fraseggi e sonorità che richiamano la lezione dei grandi interpreti della “Musica del Diavolo” (Jimmy Reed, Albert King, Muddy Waters) Louisiana Red offre il meglio della sua infinita cultura musicale nei concerti che sono dei live happenings indimenticabili in grado di coinvolgere chiunque. Per questo gli appuntamenti al Big Mama (26, 27, 28 e 31 dicembre) con l’artista di Vicksburg ed i Blues Machine sono eventi da non perdere, assolutamente. La sua discografia è davvero imponente: oltre 50 album pubblicati in altrettanti anni di carriera artistica. Di lui Eric Clapton ha detto che “...è l’unico bluesman capace di suonare 48 ore a notte...” mentre Rod Stewart ha affermato, in una intervista al Messaggero di aver “...conosciuto il blues attraverso i dischi di Louisiana Red...”. Eric Burdon lo ha voluto al suo fianco durante le riprese del cultmovie Come Back, e grande amicizia e stima gli hanno sempre tributato Ron W o o d , chitarrista dei Rolling Stones,

LOUISIANA RED & THE BLUES MACHINE Al Big Mama 26-27-28 e 31 dicembre Info: www.bigmama.it - Tel.06.5812551

e Johnny Winter uno dei più grandi chitarristi blues viventi. In Italia ha legato per lungo tempo il suo nome accanto a quello di Alex Britti. I due musicisti - insieme - hanno suonato in oltre 300 concerti nel nostro paese e persino nella Repubblica Slovacca. Già nel 1988 Renzo Arbore li ha voluti nel suo programma televisivo D.O.C. dove spiccava un Alex ancora ragazzino accanto alla imponente figura di Louisiana Red. In un recente incontro, gli abbiamo rivolto alcune domande. Quali sono state le tue prime esperienze musicali a Chicago? A Chicago mi ci sono trasferito quella volta che mi sono venuti a prendere Leonard e Phil Chess. Mi hanno portato nel loro locale, e lì ho incontrato Muddy Waters... quella sera gli facevo tutte le domande che mi venivano in mente, gli chiedevo quali bottiglie potevo usare, come si usava questo, che cos’era quello e lui mi diceva, “Lasciami riposare un po’”, stanotte devo andare a lavorare. Non sapevo dove lavorasse ma da qualche parte a casa di mia zia ho una foto, nella quale ci siamo io, Muddy, Jimmy Rogers, Lenny Johnson...era un punto di ritrovo per musicisti, quel locale. Apparteneva a Phil e Leonard Chess. Era la loro attività notturna, oltre alla casa discografica, che poi avrebbero chiamato Chess Records. Fecero anche un libro tanti anni fa. Un mio amico l’ha trovato a New York, e sto cercando di recuperarlo. Quando hai suonato per la prima volta con Muddy Waters? È stato... beh, lui era sul mio disco, quello che è uscito per la Chess Box, suonava la chitarra con Little Water. La seconda volta che ho suonato con lui è stato allo Shaboo, nel Connecticut. Mi ha invitato sul palco, ed ho suonato con lui. Perché questo amore per il Blues? Perché con il Blues sono me stesso. Non sono altro che un semplice ragazzo nato in Alabama, vicino al Mississippi, venuto dai campi di cotone che ha lottato per guadagnarsi da vivere e mantenere la propria famiglia. E non c’è altro.


Aut. Min. Rich.

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OROSCOPO DELLE STELLE ::di Xiara

ARIETE 21/3-20/4 La determinazione e la caparbietà, per non dire l’aggressività, con le quali difendete le vostre convinzioni, trovano finalmente un buon riscontro. Marte esaudisce desideri e progetti. Sarete vitali ed allegri più del solito. Condividete i successi con gli amici per dare un tocco in più a un periodo già scoppiettante.

Se vivete già una storia, non disperate: dall’ 8 dicembre passerà il momento di crisi. Per i single, invece, la seconda metà del mese si prospetta proficua: troverete la persona giusta, che soddisfa il desiderio di armonia e stabilità cui anelate. Non è detto che sia il compagno di vita, magari solo un buon amico.

CELINE DION (30/3/1968)

RENATO ZERO (30/9/1950)

TORO 21/4-20/5

SCORPIONE 23/10-21/11

Giove abbandona il vostro segno. Prima di andarsene, però, lascia un dono sotto l’albero: una nuova opportunità di lavoro, importante quanto impegnativa. Coglietela al volo! La soddisfazione si ripercuoterà positivamente sugli affetti e i legami di sempre, che ultimamente avete trascurato. Calma, tutto tornerà com’era.

Che barba, che noia… Siete stufi della solita vita. Invece di cambiare aria, però, provate a guardarvi indietro. Scoprirete che non avete fatto poi così tanta strada. Il cammino è ancora lungo e il punto d’approdo non è giunto. Cercate nuovi stimoli e perseguiteli. Con un po’ di umiltà, raggiungerete mete più interessanti.

MICHELLE PFEIFFER (29/4/1958)

MEG RYAN (19/11/1961)

GEMELLI 21/5-21/6

SAGITTARIO 22/11-21/12

Fino al 12 Dicembre tempi bui sul fronte sentimentale. Dal 13 in poi riprenderete la vostra abituale capacità comunicativa. Sarete intraprendenti e dinamici, ma attenzione ai nuovi incontri: superficiali e inutili. Veri e propri buchi nell’acqua. State attenti a non buttare all’aria qualcosa di più importante.

Capricciosi come sempre. Stavolta però questo difetto potrebbe farvi comodo. Si presenterà un’occasione lavorativa importante dal punto di vista finanziario. Non concedetevi subito, lasciatevi corteggiare e otterrete il massimo. Poi però, siate costanti e ligi. Sarà dura, ma è l’unico modo per conquistare fiducia.

BOB DYLAN (24/5/1941)

WOODY ALLEN (1/12/1935)

CANCRO 22/6-22/7

CAPRICORNO 22/12-20/1

Basta combattere. E’ finito il periodo buio. Riuscirete a guadagnarvi ciò che meritate con meno fatica e più relax. Tornate ad essere dolci e amabili. Il vostro essere lunatici, ultimamente ha provocato qualche rottura nei rapporti. E’ il momento giusto per recuperare: nessuno saprà negarvi le coccole di cui avete bisogno.

Relax! Il lavoro non è tutto. State perdendo di vista qualcosa o qualcuno importante. E’ tempo di concedersi una pausa e lasciarsi gli impegni alle spalle. Potreste concedervi una vacanza. Ma questa volta, non da eremiti. Coinvolgete il partner, o un amico con cui potete essere veramente voi stessi. Sarà rigenerante.

JEFF BURTON (22/6/1973)

RICKY MARTIN (24/12/1971)

LEONE 23/7-22/8

ACQUARIO 21/1-19/2

Siete generosi con le persone cui volete bene, che vi rispettano e ricambiano la gentilezza nei rapporti. Siete altrettanto crudeli e vendicativi con chi vi tradisce e si comporta slealmente. Qualcuno, ultimamente, vi ha umiliato. Cercate di perdonare, di essere superiori. L’indifferenza è l’arma che dovete usare.

E’ Natale. Tirate fuori l’animo dolce che è in voi. Giove vi rende propensi a conoscere gente. Nuove relazioni si profilano all’orizzonte. Non siate sprovveduti: comprate regalini di Natale e, se come al solito volete essere controcorrente, preparateli voi stessi. Saranno perfetti dei golosi dolcetti tradizionali.

BEN AFFLEK (15/8/1972)

NATALIE IMBRUGLIA (4/2/1975)

VERGINE 23/8-22/9

)

BILANCIA 23/9-22/10

PESCI 20/2-20/3

La vostra capacità analitica sarà molto utile sul lavoro ma non sempre positiva per quanto riguarda le relazioni personali. E’ Natale. Lasciate a casa la pignoleria e provate a sorridere un po’ di più. Una persona vicina che avete tenuto a distanza si rivelerà un buon amico, e, se glielo permetterete, qualcosa di più.

Sensibilità e vulnerabilità, doti che vi contraddistinguono, faranno comodo a qualcuno. Non permettetegli, specie sul lavoro, di averla vinta. Proverà a mettervi in difficoltà senza motivo. Siate freddi, perché vuole trarre giovamento dalle vostre insicurezze. Potete contare su vecchi amici e un partner fedele.

ELISABETTA CANALIS (12/9/1978)

JON BON JOVI (2/3/1962)

94 ACCHIAPPAFILM



INCANNUCCIATA Ristorante Il ristorante Incannucciata è noto per la particolare attenzione che da sempre dedica alle sue specialità. Pesce fresco, crudo, di paranza ed una vasta scelta di piatti attendono di essere gustati in un locale che da sempre consente di godere pienamente i raffinati sapori del mare. Da sottolineare l’ambiente unico adatto ad ogni occasione. Tra le specialità da non perdere vi consigliamo: tagliolini alla carbonara di spigola, gnocchi di patate con vongole veraci, crema al tartufo e radicchio fresco, fettuccine al nero di seppia con zucchine e moscardini, ricciola al vino bianco, tonno con crema di ceci e astice alla catalana. Ampia la carta dei vini. Il locale dispone inoltre di una sala per banchetti e feste.

Indirizzo: P.zza G. B. Grassi, 17 Telefono: 06.6506380 / 339.3814695 Prezzo € 35 - € 40 Riposo: Lunedì e Domenica a cena Orario: Pranzo 12:45 - 15:00 Cena 19:45 - 23:00

Fiumicino

LA VALLE DEL SACCO

ANTICO CAFFE’ DEL MORO

Ristorante - Pizzeria - Bisteccheria

Cocktail Bar

Oltre ai classici primi della cucina romana, cacio e pepe, carbonara e matriciana, la Valle del Sacco propone un ampio menù di piatti a base di pesce freschissimo e di ottime carni cotte alla brace. Da veri intenditori anche l’ampia scelta di pizze, cotte rigorosamente con il forno a legna.

Ubicato in una palazzina del ‘600, è la più antica attività di Trastevere. Di giorno classica caffetteria, di sera si trasforma in un animato cocktail bar. Famosi gli aperitivi a buffet a base di sushi e pastellati vari (dalle 19 alle 21). Fino a notte fonda è possibile scegliere tra una vasta lista di cocktail e long drinks e una ricercata selezione di rhum e vodka.

Indirizzo: Via Ostiense, 21/23 Via B. Bossi 3/4 Telefono: 06.5759817 Orario: 19:00- 01:00 (lunedì riposo) Sito: www.valledelsacco.it

Indirizzo: Via del Moro 38/A Telefono: 06.64562299 Orario: Dalle 20:00 alle 02.00 Apertura: Sempre aperto

Piramide

Indirizzo: Via Claudio 5/9 Telefono: 06.56304269 Spesa media: € 35 - € 45 Apertura: Pranzo e Cena Riposo: Lunedì

Lido di Ostia

)

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Trastevere

FERRANTELLI

ADD’E’ SCUGNIZZ

Ristorante

Ristorante

Ben 50 anni di esperienza hanno reso il Ristorante Ferrantelli un locale storico del Litroale romano. Astice, scampi, pesce crudo e tante altre specialità di prima scelta, preparate con cura e creatività aspettano di essere gustate magari “in compagnia” di uno degli ottimi vini selezionati sulla carta.

Se il desiderio di ottima cucina a base di pesce vi attanaglia... saziatelo gustando le numerose specialità di questo delizioso ed intimo ristorante situato nella zona di Fiumicino, proprio di fronte al mare. La freschezza dei prodotti ittici, pescati nel mare nostrano e provenienti direttamente dalla pescheria di proprietà del gestore del locale SALVATORE GALLO, è tale da rendere uniche e genuine tutte le pietanze. Indirizzo: Lungomare della Salute, 21 Telefono: 06.65029226 / 331.9555025 Spesa media: € 35 Riposo: Lunedì Apertura: Pranzo e Cena

Fiumicino


BIBLI

CHARRO CAFE

Culture-Bar

Ristorante - Discobar

Bibli è un locale eclettico, uno spazio aperto al pensiero e al dialogo. E’ una libreria con migliaia di titoli che offre ai suoi visitatori anche la possibilità di navigare su internet. Nella zona caffetteria è possibile pranzare e cenare. Il sabato e la domenica ottimo brunch.

Il Charro Café propone la tipica cucina messicana affiancata da una squisita selezione di piatti a base di carne e pesce.

Indirizzo: Via dei Fienaroli, 28 Telefono: 06.5814534 Sito: www.bibli.it Orario Tutti i giorni: 11 - 24 Lunedì: 17:30 - 24

Indirizzo: Via di monte testaccio, 73 Telefono: 06.5783064 Spesa media: € 25 - € 30 cena+discoteca Sito: www.charrocafe.it

Trastevere

Testaccio

MAHARAJAH 2

NEMO

Ristorante Indiano

Ristorante

A Roma la cucina indiana vanta un nome considerato una garanzia: Maharajah (inserito nel 1999 nella guida Gambero Rosso e nel 1998 in quella Michelin) Tra le raffinate ricette troviamo: il chicken Maharajah tandoori, il chicken tikka masala (con spezie ed erbe), il vindaloo lamb, il makhani paneer (formaggio con verdure e peanut sauce), e per chiudere al meglio kulfi (gelato al pistacchio).

Collocato nello stabilimento balneare “La Nuova Pineta”, Nemo è il primo Oyster bar del litorale, l’unico a garantire il proprio crudo di pesce, ad aver ottenuto l’attestato “Alta cucina” dall’Academie Internationale des Gourmet et des Traditions. I prodotti ittici lavorati da Nemo sono pescati da “i pescatori del Borghetto”.

Indirizzo: Piazza Eschilo 86/87 Telefono: 06.52357250 Sito: www.maharajah2.com Spesa media: € 25 - € 35 Riposo: Lunedì a pramzo

Indirizzo: L.re Lutazio Catulo, 6/b Telefono: 348.3966520 / 333.8036856 Riposo: Lunedì Apertura: Pranzo e Cena

Axa

Indirizzo: Via della Foce Micina, 119 Telefono: 06.6507615 Specialità: Crudi di pesce

Fiumicino

Ostia

DONNA BEATRICE

MO’ STO’

Ristorante

Taverna

Per saperne di più visita il sito www.donnabeatrice.com

Da Mo’ Stò il cibo è cultura. Infatti, la carne, rigorosamente Chianina, viene da una fattoria della Toscana, la mozzarella fresca arriva tutti i giorni dalla Campania, mentre l’olio proviene da un’antica masseria pugliese. Da provare la pasta cacio e pepe con i fiori di zucca (una delle più buone di Roma ). Indirizzo: Via della Pelliccia, 24 Telefono: 06.64562299 Prezzo € 25 Apertura: Pranzo e cena Chiusura: Domenica sera

Trastevere

(

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ROSSO RUBINO Ristorante Immerso in un locale elegante ed altamente raffinato, il ristorante Rosso Rubino è rinomato per le sue numerose specialità. Tra queste spiccano: l’ottima crostaceria, l’ampia varietà di crudité e le carni alla griglia. Da non perdere inoltre la gustosa pizza napoletana (pizza anche a portar via). All’interno del locale, dotato di verande e sale climatizzate, si possono organizzare eventi, banchetti, cerimonie e feste. Fresco di apertura all’Infernetto (via Carl Orf, 64) anche Rosso Rubino 2, specializzato nella cucina romana (Tel. 06.45474610).

Indirizzo: V.le Don Pasquino Borghi, 121 Telefono: 06.52200425 / 392.6948716 Riposo: Sempre aperto

Eur - Mostacciano

ZENIT

ACQUA E FARINA

Ristorante

Pizzeria

Zenit è il locale giusto dove trovare l’atmosfera ideale per vivere momenti conviviali con gioia e quel pizzico di emozione che resta nel cuore. Aperto tutto l’anno è l’unico punto NO GLUTINE di Ostia, con Pizzeria e Cucina dedicata. Sconto del 10% ai lettori di Acchiappafilm. www.zenitostia.com

Locale accogliente dall’atmosfera intima, nel pittoresco quartiere Testaccio. Acqua e Farina prende il nome dagli ingredienti principali della sua cucina incentrata principalmente sulla grande varietà di pizze. Da non perdere gli strufoli e i canottini dolci e salati e in particolare quelli alla nutella e cioccolato bianco.

Indirizzo: L.re Amerigo Vespucci 46-48 Telefono: 06.56307626 / 333.3547764 Spesa media: € 15 - € 30 Riposo: Lunedì e Martedì Apertura: Pranzo e Cena

Indirizzo: Piazza Orazio Giustiniani, 2 Telefono: 06.5741382 Spesa media: € 15 - € 20 Riposo: Sempre aperto Orario: Fino alle 24

Ostia

Indirizzo: Via Benedetta, 25 Telefono: 380.5074938 Happy Hours: Tutti i giorni dalle 18 alle 21 Sito: www.football-pub.com

Trastevere

)

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Testaccio

MA CHE SIETE VENUTI A FA’

IL CAPITANO ACHAB

Pub

Ristorante

Il “Ma che siete venuti a fà” è uno dei luoghi d’incontro sacri a Trastevere. Tra bandiere e sciarpe delle squadre europee di calcio, in una tipica cornice irlandese, si può scegliere tra un ricchissimo assortimento di birre, tra le quali primeggiano le specialità tedesche e belga artigianali.

Il ristorante Il Capitano Achab è caratterizzato da una cucina raffinata e di qualità. Ampia selezione di piatti a base di pesce freschissimo, tra cui spiccano le specialità di crudo. Oltre 250 etichette di vini. Sabato 15 Novembre 2008, ore 20.30, in collaborazione con la Cantina Lavis, menù degustazione “Ritratti Day”. Indirizzo: Via Solone, 2 Telefono: 06.62202431 / 333.87852119 Sito: www.ilcapitanoachab.it Apertura: Pranzo e Cena

Casalpalocco


PESCI, CARNI E VERDURE ROSTICCERIA DI QUALITÀ (OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA)

GASTRONOMIA ESPRESSA

di Massimo Riccioli

CRUDO MEDITERRANEO, SUSHI E OSTRICHE BRETONI A LTA C UCIN A A P OR TA R V I A

FESTE E CATERING DA 5 A 500 PERSONE CONSEGNE A DOMICILIO PER CASA E UFFICIO

Corso del Rinascimento 83/85, Roma Tel. e Fax 06 68808345 - www.rosticceri.com Dalle 9 di mattina alle 9 di sera continuato. Domenica aperto.

CHAMPAGNE Aperitivo ora buena al Riccioli Cafe. Tutti i giorni dalle 18 alle 21. Più di 50 qualità diverse di Champagne in degustazione.

FISH BAR

Delizie di mare - Ostriche - Sushi - Enoteca - Cocktail bar Via delle Coppelle 13 - Tel. 06 68210313 Aperto anche Domenica a pranzo.



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