L'Acquedotto III 2024

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Bellezza, unicità e visione al cospetto dei Grandi della Terra, a confronto sul futuro del mondo che verrà. Ed il mondo intero, grazie al G7 ospitato in Puglia, ha saputo apprezzare la grandezza del cuore accogliente ed autentico di una Regione che da sempre apre le sue porte ed accompagna in modo proattivo la ricerca costante del dialogo, dell’incontro, del confronto. Sono tanti, piccoli e grandi, i segni di una cifra identitaria forte che hanno fatto da collante ad una comunità capace, anche in questa occasione, di raccogliere la sfida e superarla, mettendo in gioco ogni possibile energia e contemplando anche qualche sacrificio pur di Spirito di ospitalità, efficienza e collaborazione esemplare. Sono stati questi gli elementi che hanno accompagnato l’imponente macchina organizzativa e di sicurezza messa in campo dal Governo, in sinergia con la Regione e con tutte le Istituzioni del territorio, per il successo del G7 a Fasano. Tutti hanno lavorato con l’unico obiettivo di trasmettere una immagine coesa di bellezza e unicità, visione e modernità. Legami positivi si sono consolidati nel corso di questo importante evento internazionale e trovano una nuova linfa oggi proprio nel segno della unità, del dialogo, dello scambio, del confronto, della proposta e della fattiva collaborazione che potrà proseguire nel tempo.

Spirito resiliente e visione imprenditoriale hanno fatto e fanno ogni giorno la differenza in un territorio capace di affrontare le difficoltà e mettersi costantemente alla prova. Dopo questa esperienza così significativa sul piano internazionale la Puglia esce rinvigorita, ancora più determinata ed orgogliosa. Sa bene quale potrà essere il suo ruolo anche a livello internazionale. Un luogo di bellezza, in cui si mette in campo la migliore accoglienza e si favorisce la conoscenza reciproca, in cui si sperimenta e investe ogni giorno, in cui ciascuno può sentirsi a

Pace, giustizia, equità, sostenibilità, innovazione sono le parole forti che hanno riecheggiato in tre giorni e che saranno al centro anche dei prossimi mesi, perché la eco di un evento come quello tenutosi sarà ancora forte nel tempo e perché sin da oggi è possibile leggerne i benefici, mettendo in moto virtuose sinergie con consapevolezza, responsabilità e buona dose di orgoglio da parte di cittadini ed imprese che hanno fatto

» AMBIENTE- pag. 12

» AMBIENTE- pag. 24

» FUTURO - pag. 32

Sommario

4 FUTURO

Guardiamo al futuro 10 FUTURO

G7, il mondo in Puglia 12 AMBIENTE

Riserva della biosfera 19 sott'acqua

Acque "sicure" con Water Safety Plan 22 IL CONTAGOCCE

Felix ad AQP

AMBIENTE

Mare sul podio

10 in condotta

Per strada con Luca Spennato 32 FUTURO

La casa della biodiversità

parole come gocce

Acqua, luce e gas

GUARDIAMO

AL FUTURO

#guardiamoalfuturo. Un claim puntuale che non lascia spazio a fraintendimenti: promuovere la cultura della sostenibilità e il raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Un claim che racconta il festival della sostenibilità da un lato e dall'altro invita prima a chiudere gli occhi per immaginare un mondo migliore, poi ad aprirli: non possiamo far finta di non vedere tutto ciò che va cambiato attorno a noi. Immaginare il cambiamento non basta, è necessario agire, per realizzare un futuro migliore. Il Festival, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) fin dal 2016 è l’occasione per condividere l’impegno verso la sostenibilità e farlo crescere, attraverso un programma che mobilita istituzioni, imprese, organizzazioni della società civile e singole persone. Accelerare la transizione energetica, attuando da subito politiche per stimolare l’innovazione e gli investimenti, permetterebbe all’Italia di costruire un futuro di sviluppo sostenibile, con effetti positivi sistemici sull’ambiente, la società e l’economia: aumenterebbero infatti l’occupazione e il PIL (+2,2% nel 2050) e si ridurrebbe significativamente il debito pubblico. Una transizione tardiva, intrapresa dopo il 2030, peserebbe invece sui sistemi produttivi e finanziari, aumentando le disuguaglianze. L’inazione por-

terebbe alla catastrofe: nel 2050 le temperature in Italia aumenterebbero di oltre 3 C° e il PIL crollerebbe del 30%. È quanto emerge dal “Rapporto di Primavera” dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) in occasione del Festival che si è tenuto in tutt'Italia a maggio.

“Le oltre mille iniziative che animano il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024 dimostrano che l’interesse verso i temi della sostenibilità è sempre più radicato e trasversale in ogni ambito della vita del Paese, nel pubblico e nel privato – afferma il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini. – Accanto alla società civile, alle istituzioni educative e culturali e alle amministrazioni pubbliche centrali e locali, il Festival coinvolge in maniera sempre più profonda anche le aziende, protagoniste fondamentali della transizione verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

Secondo l’Onu, solo nel 12% dei casi siamo sulla buona strada per raggiungere i Target dei 17 Obiettivi di sviluppo Sostenibile. Più della metà, invece, nonostante qualche progresso, sono “moderatamente o gravemente fuori strada” e circa il 30% non ha fatto registrare alcun avanzamento o si trova oggi in una condizione peggiore di quella del 2015. Di questo passo, nel 2030 vivranno ancora in povertà estrema oltre mezzo miliardo di persone, oltre 80 milioni di bambine e bambini non andranno a

scuola e 300 milioni non saranno in grado di leggere e scrivere. Le emissioni di gas climalteranti continueranno a crescere e i danni da cambiamenti climatici, che stanno accelerando rispetto alle valutazioni di pochi anni fa, saranno sempre più elevati in tutte le parti del mondo. La proiezione al 2030 stima che circa 660 milioni di persone saranno ancora senza elettricità e quasi due miliardi faranno ancora affidamento su combustibili fossili e altre pratiche inquinanti. Infine, potrebbero volerci almeno 25 anni per fermare la deforestazione, mentre almeno un milione di specie, su otto milioni oggi conosciute, rischia l’estinzione. Un festival che ha riguardato anche la Puglia. In particolare a Crispiano, comune capofila della rete della sostenibilità.

Nel corso delle quattro giornate, sono stati affrontati numerosi temi di grande attualità, tra cui salute e cura con interventi di esperti come la ginecologa “influencer” Monica Calcagni; parità di genere e alimentazione, con ospiti di rilievo come la giornalista Giulia Innocenzi;

sostenibilità ambientale, con la partecipazione di Paolo Fanciulli, pescatore toscano impegnato nella lotta contro la pesca a strascico, e di Giovanna Moscogiuri, endocrinologa e ricercatrice universitaria; sostenibilità energetica, con focus sulla sinergia tra istituzioni e terzo settore e sulla situazione in Puglia per la Puglia 2030; cambiamenti climatici, con l’intervento di Valerio Rossi Albertini, fisico della CNR e noto divulgatore scientifico.

Il Festival della Sostenibilità di Crispiano è stato un’importante occasione per riflettere sui grandi temi del nostro tempo e per prendere coscienza della necessità di agire per costruire un futuro più sostenibile. Un’esperienza che ha lasciato il segno e che ha dato il via a un percorso di cambiamento positivo per la comunità di Crispiano e per l’intero territorio.

Di sostenibilità si è parlato anche alla Lum di Casamassima grazie a Hackathon2030  un evento in cui studenti, impegnati in diversi settori disciplinari, si incontrano per sviluppare un’idea imprenditoriale come soluzione a un

A Crispiano il Festival della Sostenibilità 2024, giunto alla sua quarta edizione. Obiettivo dell’iniziativa è richiamare l’attenzione di cittadini, imprese e istituzioni sulle opportunità connesse al raggiungimento dei 17 Goal dell'Agenda 2030.

problema: qui possono nascere idee, collaborazioni e team che diverranno il primo nucleo di una futura Startup!

Hackathon2030 è una competizione, ma non nel senso tradizionale del termine: si tratta di un evento progettato per essere inclusivo e accogliente, che permette di lavorare a fianco di vari professionisti con competenze nuove e diverse tra loro. In Hackathon2030 si possono imparare cose nuove, conoscere persone nuo-

ve e divertirsi mentre lo si fa. Lo scopo è creare opportunità usando strade non convenzionali. In alcuni casi si può incoraggiare l’innovazione in uno specifico settore tecnologico – o addirittura in un specifico servizio. Nove sono stati i Team partecipanti, con 57 iscritti, tra studenti di economia, ingegneria gestionale ed ingegneria informatica. Quattro sono stati i team che si sono classificati e sono stati premiati: Sale Drop; 1.7 Cup; Drhope; Rain Flow.

PROVARE PER CREDERE: ACQUA FRESCA E DI RUBINETTO

L'acqua che sa di Puglia: fresca e buona. L'acqua a portata di tutti grazie a FontaninApp 3.0. nuova versione dell’applicazione che mappa circa 2mila fontanine in tutta la Puglia. E c’è una novità, ora è possibile trovare anche le prime attività turistiche di Gallipoli, Polignano a Mare e Vieste che servono ai propri clienti acqua di rubinetto: sono le tre città simbolo del turismo pugliese scelte da AQP, Pugliapromozione e Regione Puglia per il progetto pilota Acqua in brocca, in vista dell’estensione nel 2025 a tutto il territorio regionale.

“La tipica fontanina di Acquedotto e la brocca in terracotta – spiega il presidente della Regione, Michele Emiliano – sono due simboli della Puglia che tutela l’acqua come un bene pubblico primario. La nostra è la regione più parsimoniosa d’Italia per consumo pro capite di acqua potabile e questo è merito di tutti i pugliesi che sono attenti a ridurre gli sprechi, grazie anche alle iniziative di sensibilizzazione che da anni come istituzioni portiamo avanti. Con l’applicazione gratuita di AQP FontaninApp vogliamo fare meglio e di più: incentivare l’utilizzo di acqua in brocca limitando il consumo di plastica, ricordare quanto è importante bere acqua e idratarsi, far conoscere la localizzazione delle fontanine dell’Acquedotto e informare sulla qualità dell’acqua che erogano. Con questo progetto vogliamo essere un riferimento di sostenibilità e qualità del servizio”.

G7, il mondo in Puglia

Paradiso di ulivi millenari tra i quali si incastonano borghi unici e incantevoli, ricchi di storia e identità. È la Puglia trasformata nell'ombelico del mondo per tre giorni in occasione del G7, ospitato a Borgo Egnazia, a Fasano, diventato crocevia di riflessioni, progettualità, intenti e prospettive da tracciare insieme guardando al futuro.

I sette grandi della Terra hanno potuto assaporare “la meraviglia” che fece innamorare lo stupor mundi Federico II di Svevia, in un contesto nel quale valori simbolici e identitari hanno fatto da cornice alle diverse sessioni del summit. Nel viaggio alla scoperta delle tradizioni legate a questa terra lunga, abbracciata da due mari, la Puglia è diventata un arcipelago di geocomunità per parlare e affrontare questioni di forte attualità. Tra i punti principali la politica estera, con i duri moniti verso la Russia e la Cina, l’appello per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il “Piano Mattei” per l’Africa.  Nel corso dei lavori grande rilievo ha assunto  il tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Le più forti economie del mondo si

sono interrogate sulla responsabilità di guidare la comunità internazionale nella lotta al cambiamento climatico, promuovendo la decarbonizzazione e la difesa del Capitale Naturale.  Riflettori puntati su opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale, con la presenza di Papa Francesco, il primo Pontefice a partecipare a un vertice dei sette, che ha insistito sul ruolo dell'essere umano nel guidare lo sviluppo dell’IA, sottolineando la necessità di stabilire chiari paletti etici per una tecnologia che, senza controllo, rischia di alimentare la disinformazione e di porre sfide inedite su privacy e identità digitale: “Parlare di tecnologia è parlare di cosa significhi essere umani e quindi di quella nostra unica condizione tra libertà e responsabilità, cioè vuol dire parlare di etica”. E di intelligenza artificiale, si è parlato anche a Manduria in occasione del G7Side Event, in un convegno organizzato dall’istituto "EuropIA" cui ha partecipato anche AQP con la direttrice generale Francesca Portincasa. Sviluppo sostenibile e digitalizzazione al centro del dibattito come esempio virtuoso nel

quadro della cooperazione internazionale e delle best practise da esportare.

Gli impegni sottoscritti dai Grandi in tre giorni hanno disegnato la rotta per il domani, animando il dibattito e generando al contempo una importante eco di immagine a livello internazionale, di cui il territorio saprà fare tesoro. “La Regione ha saputo far conoscere al mondo la sua dimensione di terra ricca di bellezze naturali, storiche e culturali, ma anche la sua dimensione di comunità che da anni lavora per favorire il dialogo interculturale e religioso, l’accoglienza, la reciproca conoscenza tra popoli”, ha sottolineato il Governatore Michele Emiliano, commentando così “un vertice che ha inteso rafforzare i nostri intendimenti materiali e immateriali per dare alla Puglia un ruolo positivo e da protagonista nella storia”.

La Puglia intera è stata indiscussa protagonista, superando a pieni voti la prova di accoglienza, organizzazione e bellezza e non a caso quello che il G7 ha rappresentato offre diversi spunti di lettura per ciò che riguarda il futuro della regione. I mesi che hanno preceduto l’evento hanno permesso di rodare una macchina imponente e non semplice sul piano della sicurezza, della logistica e  dell’accoglienza, per garantire il meglio, dimostrandosi poi - al termine - del tutto all’altezza del ruolo e capace

di superare le importanti aspettative correlate, ricevendo i più sentiti complimenti da parte di tutti gli autorevoli ospiti.

Tutto ha inteso valorizzare il territorio e le sue unicità, sin dalla scelta del logo della Presidenza italiana del G7 che ha identificato a pieno il territorio pugliese: l'ulivo secolare, con radici solide che emergono dal terreno, il tronco nodoso, le fronde rigogliose e le olive. L’albero, attraversato da un segno grafico azzurro con il Mar Mediterraneo, il “mare di mezzo”, nel quale l’Italia ricopre storicamente e culturalmente una posizione centrale. Tra le fronte dell'ulivo le sette olive, che rappresentano le sette Nazioni.

La Puglia, grazie al G7 di Borgo Egnazia, ha fatto emergere la storia e l'identità di una regione dove riecheggia la cultura messapica, la fiaba contadina delle masserie con i loro uliveti, limoneti, frantoi ipogei e la cultura culinaria a tavola.

Sculture di rami secchi, luci soffuse dietro lastre verticali di tufo: Borgo Egnazia, la location nascosta tra gli ulivi di Fasano, è diventata il centro del mondo per tre giornate rilanciando l'appeal della Puglia, spalancando sicuramente le porte ad una stagione turistica che saprà far parlare di sé come sempre di stupire per le sue bellezze, i suoi colori, i suoi sapori e la sua straordinaria cultura dell'ospitalità.

La direttrice generale di Acquedotto Pugliese ha partecipato al G7Side Event per approfondire le sfide e le opportunità legate all'intelligenza artificiale.

RISERVA DELLA BIOSFERA

Dare vita a un'opportunità di crescita sostenibile tra tutela della natura ed attività umane in un'area che comprende i comuni di Brindisi, Carovigno, Mesagne e San Vito dei Normanni. Con quale visione? Allargare i propri orizzonti per divenire sistema territoriale a tutti gli effetti. È questa l’ambizione a cui aspira l’area protetta di Torre Guaceto, puntando al riconoscimento di “Riserve della biosfera Unesco” nell’ambito del programma Mab (Man and biosphere), promosso dalla stessa organizzazione delle Nazioni Unite.

Si tratta di un titolo prestigioso per cui, ogni anno, ciascun Paese può avanzare una sola proposta: l’auspicio di Torre Guaceto e della sua area di riferimento è quella di diventare la candidata italiana 2025 dinanzi alla commis-

sione Unesco a Parigi.

In questa competizione, con il termine “riserva” si deve intendere l’insieme di comunità e ricchezze paesaggistiche che si sviluppano sul territorio di riferimento di un’area protetta già esistente. Ed è questa la sfida che il Consorzio di gestione di Torre Guaceto ha accettato per un territorio, oramai maturo e consapevole, che intende assumere un ruolo primario nel mondo sul tema della sostenibilità.

Parliamo di un’area protetta di oltre tremila ettari, lungo un tratto di costa di otto chilometri, caratterizzata da spiagge, dune, macchia mediterranea e un habitat sicuro per gli animali. Tra i suoi punti di forza, notevole considerazione bisogna attribuire alle attività di conservazione delle specie animali e vegetali, con un focus speciale dedicato al recupero delle tartarughe marine.

Il progetto di candidatura Unesco è stato pre-

sentato il 9 marzo scorso nella sede della Provincia a Brindisi alla presenza dei sindaci dei quattro comuni pugliesi, del presidente del consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta e del comitato tecnico-scientifico. Dopo la formalizzazione dell’adesione dei cinque enti al processo di candidatura, il comitato si è concentrato sulla realizzazione del dossier, lavorando a stretto contatto con il Ministero dell’Ambiente, referente in Italia dell’apparato Unesco. Un cammino speciale che, sin da subito, ha avuto una straordinaria risposta da parte della comunità con una significativa partecipazione alle assemblee e dibattiti pubblici organizzati. Momenti fondamentali di dialogo e progettazione condivisa che arricchiscono notevolmente questo processo di scrittura del documento grazie alla collaborazione dei cittadini, delle parti sociali e delle amministrazioni. La partenza è da ritenere sicuramente positiva, come ha raccontato il presidente Malatesta: «Lavoriamo in maniera orizzontale. Accogliamo molteplici

istanze e stiamo scrivendo questo dossier veramente in maniera molto attenta e pedissequa – ha commentato il presidente – Emergono iniziative e proposte che offrono la misura di quanto queste popolazioni ormai siano legate ai temi della sostenibilità, della tutela dell’ambiente, dell’inclusività e della coesione sociale”. Per Malatesta, quindi, sono questi i pilastri che sono alla base della biosfera Unesco e su cui diventa necessario puntare, oltre «alle specialità della nostra flora e della nostra fauna che, ovviamente, sono di per sé gli elementi importanti di una biosfera e rappresentano delle specificità perfette agli standard richiesti”. La perimetrazione della possibile “Riserva della biosfera” è legata all’elemento connettore acqua e al rapporto culturale che, da sempre, uniscono Torre Guaceto ai comuni promotori. In tal senso, il presidente del Consorzio ha parlato di “una possibilità per ciascun territorio e ciascuna comunità che, con l'istituzione della Riserva della biosfera, potenziano la propria

Torre Guaceto è un'area marina protetta di oltre 3mila ettari lungo un tratto di costa di 8 km. Mare cristallino e oasi sicura per gli animali.

Tra la spiaggia delle conchiglie e la terza caletta, è stata scoperta una necropoli a cremazione risalente alla tarda età del Bronzo, vicina al villaggio che all’epoca sorgeva sul promontorio della torre.

autonomia e identità mediante l'avvio di un cammino condiviso per il bene comune fatto di tutela della natura ed incremento dell'attrattività del territorio, non solo turistica”.

Dello stesso avviso anche il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, che ha sottolineato questa preziosa occasione, definita “un must per il territorio perché accentua e migliora ulteriormente il carattere di attrattività complessivo di tutto il territorio che ruota intorno a Torre Guaceto. Noi di Brindisi, unitamente agli altri partner, siamo impegnati nello sviluppo di linee guida di sostenibilità ambientale e questo ci sembra un riconoscimento quantomeno auspicabile. Il titolo acquisito sarebbe uno scatto in avanti per l’intera area, ivi compresa la candidatura di Brindisi a Capitale Italiana della Cultura per il 2027”. Un’intesa chiara e potente tra le amministrazioni che desiderano arrivare insieme al traguardo finale: un modello di collaborazione

proficua che deve consolidarsi e diventare un format a cui ispirarsi anche in futuro. «Abbiamo messo in campo una sinergia che esprimerà il potenziale di tutta la provincia brindisina – ha aggiunto Massimo Lanzillotti, primo cittadino di Carovigno – È sicuramente un forte fenomeno che arriverà sul nostro territorio perché vedrà questi comuni coinvolti a 360 gradi in termini di attrattività e di sostenibilità del territorio. L’obiettivo – ha proseguito – è proprio dare un’opportunità a un territorio che non ha confine e che non deve avere confini. Lavoriamo per questo”.

Un percorso partecipato e coinvolgente di comunità che emoziona anche Silvana Errico, prima cittadina di San Vito dei Normanni: “Aver coinvolto anche i comuni vicini a Torre Guaceto, la stessa città di San Vito che non fa parte del Consorzio, è stato un aspetto vincente – ha affermato la sindaca – proprio perché l’iniziativa deve assumere un largo respiro. Ri-

tengo che solo in questa maniera noi potremo valorizzare questa enorme ricchezza di Torre

Guaceto e di questo se ne potranno avvantaggiare tutti i comuni per uno sviluppo che possa essere sostenibile e di qualità. Siamo tanto ottimisti per questo progetto corale”.

Infine, secondo Giuseppe Semeraro, vicesindaco di Mesagne, sono molti gli elementi in gioco che possono offrire un valore aggiunto alle popolazioni locali. Da qui nasce l’esigenza di mettere a frutto i vari cammini per giungere alla stessa destinazione finale: “Questo è un territorio che sta crescendo, prospettato verso un'attrazione turistica molto marcata – ha esordito Semeraro – Torre Guaceto già è nota al grande pubblico e, quindi, con questa candidatura credo che diventiamo attrattivi verso il turismo internazionale. A tal proposito, ricordo che si susseguiranno anche altri eventi concomitanti, come le candidature di Brindisi a Capitale della Cultura e di Mesagne a patrimonio Unesco con la via Appia. Di conseguenza – ha terminato il vicesindaco – ci riferiamo a un insieme di progettualità che andranno sicuramente a buon fine. Siamo assolutamente fiduciosi sotto questo punto di vista”.

In attesa di poter diventare capitale della sostenibilità, l'area marina protetta di Torre Guaceto può già vantarsi di essere un punto di riferimento nel mondo in termini di inclusione e accessibilità. Infatti, l’area ha ottenuto il riconoscimento come “Parco inclusivo 2024” conferito da Fiaba Onlus e Federparchi, nell'ambito del concorso fotografico Obiettivo Terra promosso da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana Onlus, che premia la migliore area protetta italiana in merito all’accessibilità da parte delle persone con disabilità. La cerimonia di premiazione si è tenuta il 23 aprile scorso a Palazzo Valentini, a Roma, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, alla presenza del ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, del presidente della fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro

Scanio, e dela presidente di Enit, Alessandra Priante. Presenti anche i rappresentanti delle istituzioni statali e militari che sono intervenuti nell’ambito dell’evento romano che ha radunato quanti ogni giorno si impegnano per proteggere l’ambiente e le comunità.

“L’Ente si è distinto per il suo impegno ad attuare il principio solidale di mettere la persona al centro senza discriminarne la condizione - è quanto indica la motivazione che ha accompagnato l’assegnazione del premio - La bellezza delle aree marine e il totale utilizzo da parte delle persone tutte, ad oggi ancora è un miraggio, le stesse sono precluse da barriere superabili e la spiaggia di Punta Penna Grossa ne è un esempio”.

Dunque un’assegnazione che è stata motivo di orgoglio e commozione per l’intera squadra e che sprona tutti a proseguire in questa direzione. “Questo premio ci rende tanto felici

e soddisfatti – ha commentato il presidente Malatesta – Infatti, è un riconoscimento che premia chiaramente i vent’anni di impegno profuso dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto sia sul fronte della tutela, sia su quello dei servizi inclusivi. Noi lavoriamo quotidianamente affinché l’area protetta possa essere vissuta appieno da tutti senza discriminazioni di alcun tipo e l’inclusività è il nostro mantra. Il nostro lido e i servizi gratuiti per la fruizione egualitaria del bene mare ci hanno portato a conquistare questo significativo titolo. Siamo immensamente onorati e sentiamo forte anche la necessità di un costante miglioramento dei servizi che offriamo. Abbiamo un dialogo assiduo con le associazioni che operano nel mondo della disabilità – ha poi terminato – e, con loro al nostro fianco, sapremo rendere la riserva sempre più inclusiva e ricca di esperienze da vivere per tutti”.

Per l’estate 2024 ce ne sarà per tutti i gusti, purché sostenibili. È vietato utilizzare retini e qualunque strumento di cattura della fauna, droni, strumenti di diffusione sonora, salire sulle dune, danneggiare gli habitat, asportare elementi animali e botanici.

SOTT ACQUA

ACQUE "SICURE" CON WATER SAFETY PLAN

Un Gruppo sempre più moderno e con una capacità di gestione che mette a frutto ingegno, ricerca e tecnologie innovative per garantire sempre più sicurezza e qualità dell'acqua lungo tutta la filiera idropotabile, dalla fonte fino al rubinetto del consumatore: è Acquedotto Pugliese (AQP), che grazie al Water Safety Plan, si è dotato di un supporto gestionale fondamentale, rispondendo per tempo anche alla più recente normativa sui Piani di sicurezza dell’acqua.

La realizzazione di un sistema globale di valutazione e gestione del rischio esteso all'intera filiera, ha riguardo ad ogni singolo elemento ed a tutto quello che può succedere alle infrastrutture, dall’approvvigionamento sino alla distribuzione. Iniziando sulla filiera pilota del Pertusillo nel 2018 AQP è stata tra i primi ad attivarsi in Italia, dove le norme sono state recepite ad aprile 2023. Nel dotarsi di un Water Safety Plan in piena scala l’utility pugliese raggiungerà diversi obiettivi che vanno dall’ottimizzare i processi e gli investimenti sino ad anticipare potenziali rischi sul sistema di distribuzione delle acque. E in un sistema fortemente interconnesso, con 6 schemi idrici che rendono AQP un unicum in Europa, questo farà una forte differenza in positivo. Per esempio si affronteranno le attività di controllo non più su base comunale, ma basandosi su un modello di zone di fornitura più ampie, ottimizzando gli interventi, mentre la qualità dell’acqua, già ottima, continuerà ad essere analizzata e garantita dai laboratori. In più, affiancando l’ingegno alla tecnologia, implementeremo ulteriormente l’utilizzo della control room, il cervello digitale di AQP, che sarà in grado di gestire anche le segnalazioni di potabilità sospetta attivando alert e relativi interventi che consentiranno di rispondere su base comunale e su zona di fornitura. Nel PSA è prevista la descrizione dell'intera filiera idropotabile a partire da sorgenti, impianti di potabilizzazione, serbatoi, pozzi, collegamenti, grande adduzione e reti, sino agli abitati ed ai punti di consegna. Lo sviluppo del PSA avverrà nel tempo e anche attraverso sopralluoghi sul campo che integreranno ed affineranno la valutazione generale. A tale scopo AQP sta sviluppando strumenti ad hoc tra cui un software al fine di gestire l’enorme quantità di informazioni necessarie per la descrizione del sistema idrico e per generare la relativa matrice dei rischi. Un’attività che si svilupperà nei i prossimi anni, consentendo di attuare pienamente il Water Safety Plans entro il gennaio 2029, data fissata dalla normativa per la realizzazione dei Piani da parte dei gestori degli acquedotti. È arrivata intanto a conclusione la sperimentazione sull’utilizzo di nuove tecnologie per la disinfezione, con il progetto clorammina testato da Acquedotto Pugliese (in stretta collaborazione con Istituto Superiore della Sanità, Regione Puglia ed Asl Bat) sull’impianto di potabilizzazione del Locone nel territorio di Minervino Murge. L’utilizzo della clorammina ha diversi vantaggi: ha un minor potere ossidante rispetto agli altri agenti, crea meno sottoprodotti, ha una maggiore stabilità se comparata con il cloro e il biossido di cloro, i due prodotti attualmente utilizzati in Puglia e in tutta Europa.

VOLARE SOSPESI SUL... MARE

Trenta altalene con vista mare (e non solo). Sono state realizzate da Francesco Arena vincitore del premio Pino Pascali 2024. Le tavolette di seduta sono fuse in bronzo dorato come una scultura e su ciascuna sono incise frasi sui temi più vari, ad opera di scrittori, critici, intellettuali. © Domenico Palma

il contagocce

741,7

Ancora un successo. “Miglior impresa dei settori energia e utility per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede legale nella regione Puglia”: con questa motivazione Acquedotto Pugliese (AQP) ha ottenuto l’Alta Onorificenza di Bilancio nell’ambito del Premio Industria Felix 2024, organizzato da Industria Felix Magazine, supplemento trimestrale de Il Sole 24 Ore. Il Premio Industria Felix ha considerato il Report Integrato 2022 di AQP; l’ultimo disponibile nel periodo esaminato, in cui spiccavano un valore della produzione pari a oltre 741,7 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto al 2021, e un valore degli investimenti pari a 312,8 milioni di euro (+37% sul 2021).

MARE SUL PODIO

Lecce-San Cataldo, Patù e Manduria. Sono queste le tre nuove località insignite del prestigioso riconoscimento Bandiera

Blu 2024. La Puglia sale così a 24 Comuni premiati confermandosi al secondo posto nella classifica nazionale dopo la Liguria che segna due nuovi ingressi ma perde due Bandiere. Si tratta di fatto di una certificazione, assegnata dalla Foundation for Environmental Education (FEE), che attesta, attraverso specifici indicatori, il livello più alto di qualità delle acque, servizi alla balneazione, gestione, educazione e informazione ambientale. A pari merito con la Puglia con venti sigilli ci sono la Campania e la Calabria, con un riconoscimento in più ciascuna. Nuovo ingresso per le Marche che riceve 19 Bandiere Blu, mentre scende a 18 la Toscana che perde un Comune. La Sardegna conferma le sue 15 località, anche

l'Abruzzo sale a 15 con un nuovo ingresso, la Sicilia raggiunge 14 Bandiere con tre nuove città, il Trentino Alto Adige sale a 12 con due Comuni in più, il Lazio resta a 10. In Emilia Romagna premiate 9 città e riconfermate le 9 Bandiere del Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 bandiere, e sempre 5 sono i Comuni in Piemonte che ottengono il riconoscimento. La Lombardia conferma 3 Bandiere, il Friuli Venezia Giulia mantiene le sue 2, come anche il Molise. Nello specifico in Puglia nella provincia di Foggia sono state premiate le Isole Tremiti, Rodi Garganico, Peschici, Vieste e Zapponeta. Valutata positivamente anche Bisceglie, nella provincia Bat, Polignano a Mare e Monopoli nel Barese. Fasano, Ostuni e Carovigno nel Brindisino. Lecce, Melendugno, Castro, Patù, Salve, Ugento, Gallipoli, Nardò nel Leccese e Ginosa, Castellaneta, Leporano, Maruggio e Manduria nel Tarantino. La cerimonia di premiazione si è tenuta nella

sede del Cnr a Roma, alla presenza dei sindaci, di Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, e di Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia. Nel corso dell'evento la Fee ha ricordato il perimetro delle valutazioni condotte dalla commissione, a cui hanno dato il contributo diversi enti istituzionali tra i quali i ministeri del Turismo, dell’agricoltura e dell’ambiente e della sicurezza energetica, l’Istituto superiore di sanità, gli ordini dei chimici e dei fisici, e il Consiglio nazionale delle ricerche e università come quella della Tuscia con il Laboratorio di ecologia marina e quella per Stranieri di Perugia. A questi si aggiungono organismi privati quali i sindacati dei balneari (Sib-Confcommercio, Fiba e Confesercenti).

La valutazione avviene sulle acque classificate negli ultimi quattro anni come eccellenti, come stabilito dai risultati delle analisi effet-

tuate dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente nell’ambito del Programma nazionale di monitoraggio condotto dal ministero della Salute. Sono poi i comuni a presentare questi risultati, a cui si aggiunge la valutazione sugli altri criteri del programma.

“I criteri – ha spiegato Mazza – vengono aggiornati periodicamente in modo da spingere le amministrazioni locali partecipanti a impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio per una attenta salvaguardia dell'ambiente".

Il presidente della Fondazione Fee Italia ha inoltre sottolineato che aumenta il numero delle bandiere e che “a crescere è soprattutto la sensibilità e la consapevolezza dei cittadini, ai quali va il merito di questo riconoscimento”.

“Ogni Amministrazione Bandiera Blu – ha spiegato Mazza – sa bene che una gestione virtuosa del territorio passa necessariamente an-

Inno alla bellezza e alla sostenibilità delle spiagge: è Gallipoli, anche quest'anno bandiera blu (foto Leonardo D'Angelo)
A sinistra: Manduria, Torre Colimena (foto Acidi Colori)

Monopoli per il decimo anno consecutivo si conferma bandiera blu per il suo impegno "verde" (foto Leonardo D'Angelo)

che dalla formazione e dal coinvolgimento dei singoli, delle scuole, delle associazioni, delle attività locali, di tutti gli operatori”.

Soddisfatto per il traguardo raggiunto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha affermato: “Il mare pugliese si conferma tra i più belli d'Italia. L’impegno nel custodire, tutelare, valorizzare e rendere accessibile a tutti l’ambiente marino e le nostre coste, ancora una volta, è premiato con 24 Bandiere Blu". “Due bandiere in più dello scorso anno –continua il governatore pugliese – a dimostrazione della grande attenzione per l’ambiente. Un risultato splendido che incoraggia quanti sono alla ricerca di mete estive per trascorrere le proprie vacanze. Continueremo a salvaguardare questo inestimabile patrimonio naturale che è la nostra ricchezza”. Ha espresso soddisfazione anche il il presidente

della Provincia di Lecce Stefano Minerva: “Non poteva esserci dono migliore per la stagione turistica ormai alle porte, sul Salento sventolano le bandiere blu, – afferma – il nostro mare si conferma, anche quest’anno, emblema di trasparenza e di bellezza, con le sue acque pulite cristalline e gli ambienti naturali incontaminati”. “Sono orgoglioso di questo risultato, – continua – merito di tutto il territorio, sempre più sensibile e consapevole, esempio della buona amministrazione che segna la strada, frutto di un impegno collettivo e costante per la tutela dell’ambiente e dei luoghi. Sono questi gli ingredienti per la ricetta del successo odierno, –conclude Minerva – e che rendono ancora una volta, a buona ragione, il Salento protagonista sulla scena nazionale per le sue coste incantevoli e le località balneari da sogno”.

In rappresentanza dei comuni del Foggiano a

Roma alla premiazione era presente anche il sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti: “Questo è il secondo anno consecutivo che la nostra città raggiunge questo importante traguardo sotto la mia amministrazione e non potrei essere più orgoglioso, considerato che prima dello scorso anno, questa attestazione mancava da 20 anni. La bandiera blu – afferma Nobiletti – non è solo un simbolo di bellezza e qualità delle nostre spiagge, ma anche una testimonianza del nostro impegno per la tutela dell’ambiente marino e costiero, della sostenibilità e dell’accessibilità per tutti i cittadini e i turisti che scelgono di visitare Vieste. – E conclude – Questo riconoscimento è frutto del duro lavoro e della dedizione di tanti professionisti, associazioni, cittadini e della no-

stra amministrazione, a cui va il mio accorato ringraziamento, che hanno lavorato insieme per garantire che Vieste sia una città sempre più accogliente, pulita e sicura per tutti.”

“L’approccio con cui la FEE – afferma Marino Masiero vice presidente del Gal Gargano Mare – riconosce le bandiere blu è considerato un approccio cosiddetto olistico. Cioè parte dalla considerazione che i problemi ambientali e di sviluppo non sono causati esclusivamente da fattori fisici e biologici. L’ambiente non è un settore specifico ma è la risultante di stili di vita individuali e collettivi e delle regole di utilizzo delle nostre risorse naturali. Sono orgoglioso – aggiunge Masiero – di essere stato parte attiva di quanto di positivo è successo a Rodi Garganico”.

Vieste con il mare e natura selvaggia ottiene il vessillo blu e si conferma perla del Gargano (Sopra e in apertura dell'articolo, foto Andrea Pistolesi)

Un dieci in condotta a Luca Spennato, il fotografo di strada, che regala emozioni e rievocazioni d’altri tempi.

Per le sue foto, utilizza come tecnica madre il collodio umido denominata ambrotipo se applicata su vetro e ferrotipo se realizzata su lastra di alluminio verniciata di nero. Il materiale fotosensibile viene preparato, sensibilizzato, esposto e trattato immediatamente. Questa tecnica fotografica risale al 1851. L’esecuzione in esterno, con laboratorio mobile richiama il lavoro svolto dal fotografo Romualdo Moscioni in Puglia alla fine dell’800 e richiede oggi competenze ed abilità di massimo livello. Luca Spennato è in grado di operare in forma itinerante mediante il laboratorio mobile Cargolab, ovvero un triciclo con camera oscura trasportabile nata dal desiderio dell’artista di realizzare le sue fotografie con “più semplicità” e maggiore libertà in un modo non del tutto convenzionale.

CONDO TTA in

LA CASA DELLA BIODIVERSITÀ

Come nelle favole. Dove tutto comincia con c'era una volta. C'era una volta e c'è ancora una storia a lieto fine.

Bella da raccontare. E quella della colonia di germani reali che hanno trovato casa nello specchio d'acqua dell'impianto di depurazione di Casamassima gestisto da Acquedotto Pugliese. Starnazzano e giocano. Tutti insieme. Sotto l'occhio vigile della loro mamma. Si vedono: corpo robusto, collo corto, becco piatto e largo; scuotono la coda e quel capo, dalla chioma marrone, pronta a spiccare in un capoverde. Si vedono, si riconoscono. Soprattutto si sentono con il loro “qua qua” continuo che diventa musica per le orecchie.

Lo specchio d'acqua è quello dei laghetti artificiali meglio conosciuti come trincee drenanti. Le stesse raccolgono fino a 3 mila litri di acqua

depurata al giorno che lentamente può ritornare nel sottosuolo.

“Una nuova schiusa, diverse decine di pulcini che sono cresciuti in questa che è per loro un'oasi e per noi motivo di gioia – spiega il manutentore Vincenzo Mirizzi – È un evento che accogliamo con allegria perché non è scontato che l'ambiente sia di loro gradimento e non è consueta la schiusa su impianti di depurazione. È sicuramente un altro buon segno”.

“Insediatisi naturalmente nelle trincee drenanti, hanno trovato un ambiente ecosostenibile, in linea on il processo di depurazione di tipo biologico realizzato da Acquedotto Pugliese. – aggiunge Vito Labate, responsabile della conduzione e della manutenzione del depuratore di Casamassima – Li abbiamo da subito adottati, ormai 4 anni fa, nelle trincee drenanti, laghetti che raccolgono fino a 3.000 litri di acque depurate al giorno, che lentamen-

te restituiscono acqua alla terra; e da allora a oggi certo si fanno ben sentire, scandendo la giornata a lavoro; non sol quando attestando ogni giorno la loro presenza diamo mangime, integrando la loro nutrizione”.

“Restituiamo l’acqua in natura contribuendo a conservare la biodiversità negli ambienti acquatici e terrestri con impianti e sistemi di depurazione che ne mantengono alta la qualità, donandola a nuova vita  – sottolinea la Direttrice generale di AQP, Francesca Portincasa – Abbiamo riguardo alle necessità del domani, quando ogni giorno ci prendiamo cura di 4 milioni di abitanti del più grande Ambito Territoriale Ottimale d’Italia. Lo facciamo con una sempre maggior tutela dell’acqua, bene pubblico primario, e della sua qualità. Tanto che la depurazione è uno snodo strategico per la nostra gestione circolare delle acque. Gli impianti di depurazione in esercizio nella regione Puglia sono 185. La potenzialità complessiva è di 5,8 milioni di abitanti equivalenti”.

“Il continuo miglioramento dell'efficienza dei trattamenti ha contribuito al miglioramento della qualità delle acque marine nell'ultimo decennio, come riportato dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (Arpa), secondo la quale la Puglia è ai primi posti tra le regioni costiere italiane per la qualità delle sue acque di balneazione, risultate eccellenti nella quasi totalità dei monitoraggi – continua Portincasa – A sua volta, l'eccellente qualità delle acque è la stessa che, con la tecnologia delle trincee drenanti o della fitodepurazione, reimmettiamo in natura, donando nuova vita alla terra, alimentando canali e sostenendo ritrovate zone umide che rendono così biodiversa la Puglia”.

“Nel biennio 2023-24  – conclude la Direttrice generale di AQP  – gli investimenti sugli impianti di depurazione ammontano a 290 milioni, dei quali 150 già impiegati lo scorso anno. Stiamo portando avanti interventi diretti a raggiungere le potenzialità di trattamen-

La nuova generazione di anatroccoli del germano reale ha trovato casa a Casamassima, nell’impianto di depurazione realizzato e gestito da Acquedotto Pugliese.

to previste nel Piano di Tutela delle Acque, l’adeguamento normativo, la produzione di energia elettrica con la cogenerazione dai gas, l’ammodernamento delle stazioni alle tecnologie più recenti, il trattamento avanzato negli impianti con effluente destinato al riuso, oltre al quanto necessario in manutenzione straordinaria per la gestione quotidiana dei 185 impianti, al cui interno lavorano senza sosta migliaia di apparecchiature elettromeccaniche ed elettroniche, in centinaia di opere civili per cui è necessario garantire l’efficienza e il rinnovamento delle strutture”.

Il depuratore a servizio dell’abitato di Casamassima è un impianto dotato delle migliori tecnologie e rispettoso dell’ambiente e del territorio. Lo testimoniano un avanzato sistema di sicurezza e un articolato sistema di trincee drenanti per il rilascio delle acque di qualità, trattate per finalità ambientali e in prospettiva per usi agricoli. L’impianto è stato progettato

perché vengano rilasciate solo acque depurate.  Con un investimento complessivo di 3,7 milioni di euro, il depuratore assicura processi preliminari e di equalizzazione delle acque ed è dotato di vasca nitro e denitro, vasche di sedimentazione, di filtrazione e disinfezione con metodologia a raggi UV e clorazione.  Come gli altri impianti gestiti da Acquedotto Pugliese, è di tipo biologico. La depurazione pertanto avviene in maniera naturale. Per il suo funzionamento è, infatti, indispensabile l'attività di microrganismi unicellulari, definiti anche batteri “buoni” che hanno il compito di pulire le acque.

I depuratori sono presidi sanitari a tutela del territorio e della qualità di vita complessiva dell'area servita, con l'esclusivo compito di restituire al loro ciclo naturale e con modalità compatibili e rispettose dell'ambiente, le acque provenienti dalle abitazioni dei cittadini allacciate regolarmente alla pubblica fogna.

L'impianto di depurazione di Casamassima di AQP è uno dei più tecnologici ed è stato progettato affinché vengano rilasciate acque depurate.

Parole come gocce

ACQUA, LUCE E GAS

LA TRILOGIA DEI LAVORI PUBBLICI

AUTORE: Matt Ruff

EDITORE: Fanucci

PAGINE: 590 pagine

“Acqua, luce e gas” di Matt Ruff. Un libro che solo in apparenza parla dei lavori pubblici. Siamo a New York, anno 2023. Nelle 'zone alte' della città, una squadra di operai umani e androidi deve costruire un gigantesco grattacielo alto più di 1600 metri, progettato dal miliardario Harry Gant. Un grattacielo che deve diventare, secondo Gant, un monumento ai sogni dell'umanità. Nelle 'zone basse' invece, tra le strade e i sotterranei, Joan Fine, ex moglie di Gant, indaga sull'omicidio di un guru di Wall Street, aiutata dalla scrittrice-filosofa Ayn Rand, resuscitata via computer. Un mondo parellelo, che si muove contemporaneamente, descritto con la comicità di Kurt Vonnegut e la furia creativa di Thomas Pynchon. Il risultato è un gigantesco meccanismo cospirativo che mette a nudo le ferite della società contemporanea, dal razzismo al classismo, dalla follia tecnologica alla catastrofe ecologica. E dall'alto di queste zone aumentano sempre più i liquami che finiscono nelle "zone basse", dove si incontrano personaggi bizzarri, coccodrilli che ingoiano i disperati che lavorano laggiù, ma anche squali bianchi e un sottomarino verde a pois rosa brillante. Mentre Rand tenta invano di insegnarle "la virtù dell'egoismo", Joan scopre che l'omicidio è la chiave di un mistero molto più grande, in cui milioni di vite potrebbero essere in bilico. Il mondo di Acqua, luce e gas include personaggi come l'ecoterrorista sottomarino Philo Dufrense; sua figlia Seraphina, che vive tra le mura della Biblioteca pubblica di New York; l'editore di giornali Lexa Thatcher, la cui Volkswagen Beetle è posseduta dallo spirito di Abbie Hoffman; e Meisterbrau, un grande squalo bianco mutante che nuota nei tunnel fognari sotto Times Square: tutti, e molti altri ancora, sono coinvolti in una cospirazione che coinvolge Walt Disney, J. Edgar Hoover e un esercito di robot omicidi.

Il risultato è questo affresco del futuro prossimo che racconta il razzismo, il classismo e la catastrofe ecologica già oggi tra noi. Ruff è diventato celebre per il modo particolare con il quale costruisce i romanzi, i quali, non a caso, sono rapidamente diventati qualcosa a metà tra il cult e il "bestseller sotterraneo". Acqua, luce e gas lo ha aiutato a diventare uno scrittore affermato. Quello che sembra essere un romanzo su un futuro alla Blade Runner, si rivela in realtà un commento amaro su quello che potrebbe diventare New York in un futuro non troppo lontano.

Direttore Responsabile - Vito Palumbo

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