Acquedotto II 2023

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L’ACQUEDOTTO2023N.2 FUTURO UN 2023 Water Conference SAPERE La Scuola dell'Acqua ARTE Mesagne, città della Cultura
SEI TU
IL CAMBIAMENTO

“BE THE CHANGE”. È con questa importante chiamata alla responsabilità collettiva che si è svolta a New York la Conferenza internazionale sull’acqua promossa dall’ONU.

Tutti i Paesi sono stati invitati ad affrontare la sfida della sopravvivenza del pianeta, adottando politiche ambiziose ed interventi tempestivi.

Il Ministro italiano all’ambiente e sicurezza energetica Gilberto Picchetto Fratin ha ribadito la necessità di cominciare da “casa nostra”, sentendoci tutti responsabili, mostrando solidarietà verso altri popoli e sostenendo con forza le azioni che coniugano il nesso Acqua-EnergiaCibo-Ecosistemi ed i principi dell’Agenda 2030. Ma in questo cammino, fatto di macro azioni di sistema, progettualità su acqua e tutela delle biodiversità, lotta ai cambiamenti climatici, risparmio energetico e riduzione delle perdite idriche, vi è anche l’impegno in prima linea delle Aziende, dei territori e dei singoli cittadini.

Aprire il dibattito, stimolare la riflessione, promuovere condivisione di best practices è un importante passo verso la consapevolezza diffusa sui problemi e la correlata necessità di sentirsi parte di una soluzione collettiva, da ricercare camminando nella stessa direzione.

Il percorso è lungo e c’è molto da fare ma non mancano i segnali di apertura ad un approccio globale, integrato, inclusivo, responsabile. Anche la Puglia è protagonista di una nuova pagina che coniuga sapere, responsabilità, investimenti e visione. Lo dimostra l’avvio nel 2023 del percorso formativo innovativo della “Scuola Internazionale dell’Acqua”, progetto che vede insieme AQP, CIHEAM e Politecnico di Bari. Si tratta di un progetto che punta alla condivisione ed al trasferimento di conoscenze tecniche e gestionali per favorire uno sviluppo omogeneo, sostenibile e diffuso delle risorse idriche. Una dimostrazione tangibile che, unita ad altri virtuosi esempi, richiederà sempre più energia, impegno e determinazione nel perseguimento del comune obiettivo di essere tutti agenti concreti ed in prima linea del cambiamento auspicato.

LA PRIMA ACQUA | L’Editoriale 1
SOMMARIO 2
» SAPERE - pag. 24 » AMBIENTE - pag. 14 » ARTE CULTURA BELLEZZA - pag. 32

Sommario

4 FUTURO

UN 2023 Water Conference

10 IL C ONTAGOCCE

New York. Un Acquedotto da 150 Km

12 FUTURO

Giornata dell'acqua: gli eventi in Puglia

14 AMBIENTE

Bike Tours in Puglia

22 10 in condotta

AraBat eccellenza pugliese

24 Sapere

La Scuola dell'acqua

31 sott'acqua

Vieste, al via le nuove tecnologie

32 ARTE CULTURA BELLEZZA

Mesagne da vivere

39 parole come gocce

La cronologia dell'acqua

L’ACQUEDOTTO | 2022 | N. 3 3
3
» FUTURO -
4 L’ACQUEDOTTO | 2023 | N. 2
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UN 2023

WATER CONFERENCE

FUTURO 4
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"L'acqua è la linfa vitale dell'umanità, dal cibo che mangiamo agli ecosistemi e alla biodiversità che arricchiscono il nostro mondo, alla prosperità che sostiene le nazioni, ai motori economici dell'agricoltura, della produzione e della generazione di energia, alla nostra stessa salute, igiene e sopravvivenza”. Così António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite a New York a conclusione della Conferenza dell’Acqua dell’ONU tenutasi presso il Palazzo di Vetro dal 22 al 24 marzo. La definizione di una vera e propria “Agenda d'azione per l'acqua”, che ha rappresentato il risultato chiave della Conferenza, ha declinato in oltre 700 azioni le modalità con cui gestire la crisi idrica globale.

Si è trattato di un fondamentale momento di confronto internazionale nell'attuazione del “Decennio dell'acqua” delle Nazioni Unite, lanciato nel 2018 con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile e la gestione integrata

delle risorse idriche, favorendo la cooperazione e i partenariati a tutti i livelli e sostenendo l'attuazione di obiettivi e traguardi relativi all'acqua concordati a livello internazionale. Nella ricca tre giorni, dopo una suggestiva cerimonia di apertura, si sono susseguite 6 riunione plenarie, cinque dialoghi interattivi multi-stakeholders, eventi speciali ed eventi collaterali organizzati dagli Stati Membri, dal sistema delle Nazioni Unite e dalle delegazioni. Oltre gli 20 gli Stati membri che hanno preso la parola e più di 2000 i partecipanti che hanno forgiato insieme una «visione ambiziosa» collettiva, con precisi impegni volontari, alcuni dei quali di natura trasformativa, che vanno dalle scelte alimentari più intelligenti alla rivalutazione dell’acqua come potente motore economico e parte del patrimonio culturale della Terra.

“L'acqua è un diritto umano ed un comune denominatore di sviluppo per un futuro migliore” - ha proseguito nelle conclusioni il Se-

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gretario dell’ONU - “Oggi quasi tre disastri naturali su quattro sono legati all'acqua. Una persona su quattro vive senza servizi idrici gestiti in modo sicuro o acqua potabile pulita. E oltre 1,7 miliardi di persone non dispone di servizi igienici di base”. Il nostro grido deve portare ad un percorso di corresponsabilità con alcune priorità.

Come prima azione occorre colmare il divario nella gestione dell'acqua. I governi devono sviluppare e attuare piani che assicurino un accesso equo all'acqua per tutte le persone, preservando questa preziosa risorsa. Di qui l’invito a tutti i Paesi presenti ad aderire ed attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sull'acqua. La seconda guarda ad investimenti massicci nei sistemi idrici e fognari, con i Sustainable Development Goals volti a riformare l'architettura finanziaria globale, aumentando gli investimenti nello sviluppo sostenibile. Terzo punto invita a concentrarsi sulla resilienza, investendo in approcci e con

tecnologie per riciclare e conservare l'acqua, esplorando nuove partnership pubblico-privato guidate da comuni obiettivi. Infine l’impegno per affrontare il cambiamento climatico, con un patto di solidarietà climatica volta alla riduzione delle emissioni. L'azione per il clima e un futuro idrico sostenibile non sono altro che due facce della stessa medaglia. Non dobbiamo lesinare sforzi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e garantire giustizia climatica ai paesi in via di sviluppo. Presso il Palazzo di vetro si è così chiuso il sipario con un invito alla corresponsabilità sul mondo di oggi visto dalla prospettiva della sua risorsa più importante. L’obiettivo è quello di riuscire a co-determinare il necessario salto di qualità nella capacità degli Stati membri e della comunità internazionale di riconoscere e agire sull'importanza vitale dell'acqua per la sostenibilità del nostro mondo e come strumento per promuovere la pace e la cooperazione internazionale.

Alla conferenza dell’Onu sull’acqua si è parlato della Water Action Agenda: impegni ed iniziative che aiutino in concreto a realizzare le ‘azioni idriche’ contenute nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

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AL LESOTHO IL ‘WATER FOR LIFE AQP AWARD'

È stato conferito al Regno del Lesotho, enclave della Repubblica Sudafricana, il "Premio Water for Life: AQP Award", giunto alla sua seconda edizione.

Si tratta di un riconoscimento in cui Acquedotto Pugliese crede molto perché consente un confronto con altre realtà internazionali, mettendo a disposizione le proprie competenze e capacità, al fine di affrontare insieme i delicati problemi legati alla disponibilità di risorsa idrica. La cerimonia si è tenuta a New York in occasione della Conferenza Globale sull’acqua dolce presso l’Istituto Italiano di Cultura.

A ricevere il premio Lisema Lekhooana, Secretary in the Ministry of Natural Resources del Lesotho, alla presenza della Direttrice Generale di Acquedotto Pugliese Francesca Portincasa, dei consiglieri di amministrazione Rossella Falcone e Francesco Crudele e del Presidente dell’Autorità Idrica Pugliese Antonio Matarrelli. Numerosi gli ospiti intervenuti alla cerimonia, in cui si è ribadita l’importanza di un premio che dà impulso alle iniziative frutto dell’ingegno e dell’impegno di personalità, Istituzioni ed Associazioni che contribuiscono a diffondere una cultura condivisa dello sviluppo sostenibile.

Lo scorso anno il premio fu conferito ad Expo Dubai durante la Water Week allo scrittore islandese ed attivista ambientale Andri Snær Magnason, mentre quest’anno è stato riconosciuto il valore di un importante progetto di sviluppo. In particolare, la scelta di premiare il Lesotho scaturisce dall’importanza strategica che il Paese dell’Africa australe riveste nello sviluppo dell’intera area, grazie all’utilizzo di uno dei bacini idrici più importanti della regione, in rapporto alla quantità e qualità delle acque. Il progetto prevede la costruzione di dighe e condotte per la produzione di energia idroelettrica e il trasferimento delle acque verso il Sudafrica così come verso altri stati della regione.

"L'acqua unisce. La cooperazione è la parola d'ordine della partecipazione di Acquedotto Pugliese alla Conferenza delle Nazioni Unite ed alla settimana dell'acqua di New York. Il premio dato al Lesotho – sottolinea la Direttrice Generale di AQP, Francesca Portincasa – è un segno di come il nostro gruppo voglia crescere condividendo conoscenze e capacità con tutto il mondo".

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Signore e signori, mi chiamo Lisema Lekhooana e rappresento il Regno del Lesotho nella qualità di segretario del Ministero delle Risorse Naturali. Nonostante spesso il Lesotho sia visto come una sorta di "serbatoio" del Sud Africa, il nostro Paese deve fare i conti con le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica. Tuttavia, ci impegnano per garantire la fornitura d'acqua all'intera popolazione. Al momento stiamo promuovendo l'implementazione di progetti di approvvigionamento idrico per assicurarne la totale copertura sul territorio entro la ne del 2030, in linea con l'obiettivo di sviluppo sostenibile numero 6. Ci appelliamo, quindi, alla comunità internazionale a nchè si investa per far crescere l'economia del nostro Paese. A nome del Governo del Regno del Lesotho, in memoria della Giornata Mondiale dell'Acqua, accolgo questo premio con grande gioia, nella promessa che sarà consegnato al Ministro delle Risorse Naturali, che a sua volta, sono sicuro, ne sarà onorato. Vorrei, inoltre, evidenziare che stiamo portando avanti la fase 2 del "Lesotho Highlands Water Project", il cui termine è previsto per il 2027. In conclusione, siamo grati del Premio e del sostegno economico di 10mila euro per una borsa studio, per un progetto di gestione sostenibile della risorsa idrica.

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Il Water for Life, giunto alla sua seconda edizione dopo quella di Dubai, ha come obiettivo la valorizzazione e la diffusione della cultura della sostenibilità. Quest’anno il premio è andato al Lesotho.

il contagocce

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Costruito un secolo fa e lungo 92 miglia, quasi 150 km. Parliamo dell’acquedotto delle Catskill a New York.

Scorre lungo il fiume Hudson a 1.100 piedi (335 m.) di profondità e l’acqua raggiunge la città grazie alla sola forza di gravità: un’energia non-stop, efficiente e pulita. Lo Hillview Reservoir è l’ultima “fermata” prima dell’ingresso dell’acqua nella rete idrica della città: è paragonabile ad una grande vasca da bagno di 900 milioni di litri, tale da soddisfare il fabbisogno giornaliero della città. il sistema ha bisogno però di un aggiornamento: la municipalità di New York ha stanziato 3,4 miliardi di dollari da spendere nei prossimi cinque anni per numerosi progetti di consolidamento dell’intera infrastruttura: il più importante sarà la costruzione di un nuovo tunnel per bypassare una parte dell’acquedotto Delaware.

Giornata dell'acqua: gli eventi in Puglia

Quest'anno la Giornata dell'acqua ha acceso i riflettori sulla necessità di cambiare rotta sull'utilizzo della risorsa idrica e in fretta.

Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 il 22 marzo di ogni anno, l'iniziativa ha l'obiettivo di sensibilizzare Istituzioni e opinione pubblica sull'importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. In 30 anni la consapevolezza sul valore dell'acqua è probabilmente aumentata, come testimoniano le innumerevoli iniziative dissemitate sul territorio nazionale e regionale e sempre molto partecipate, soprattutto dalle nuove generazioni. Ma la situazione è tutt'altro che migliorata: il 2022 e i primi mesi del 2023 sono stati critici.

In Puglia sono caduti in media appena 666 millimentri di pioggia in un anno. I laghi sono ai minimi storici con una quantità d'acqua inferiore del 30% rispetto alla media. Secondo Coldiretti calano le disponibilità idriche nei bacini della Puglia di 5 milioni di metri cubi per la mancanza di pioggia proprio all’inizio della primavera quando le coltivazioni hanno

bisogno di acqua per crescere. Il 22 marzo scuole, enti, istituzioni sono stati coinvolti in iniziative di sensibilizzazione. Tra le più partecipate quella nel Museo Ribezzo di Brindisi dove è stata ospitata l'iniziativa “Sulle tracce dell'Acqua”, organizzata d'intesa tra il dipartimento Arpa Puglia e la Base Onu di Brindisi. Nell'occasione gli studenti del Liceo Scientifico “Leo” di San Vito dei Normanni hanno presentanto dei cortometraggi sul tema “tutela e riuso dell'acqua”, evidenziando azioni concrete per evitare lo spreoco e per educare al risparmio dell'acqua. Ad Acquaviva delle Fonti è andato in scena il festival “Sotterranea” organizzato dall'ordine dei Geologi. Un’occasione per fare il punto della situazione e per sensibilizzare sul problema acqua gli studenti del liceo Don Milano di Acquaviva.

Capire come funziona la filiera dell'acqua è infatti il primo passo per imparare a tutelarla. Per questo nel mese di marzo Acquedotto Pugliese e Legambiente hanno guidato gli alunni di scuole elementari e medie all'interno di alcuni depuratori presenti in regione, per mostrare

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loro come avviene il processo di depurazione fondamentale per proteggere il suolo e soprattutto i mari. Non a caso le acque pugliesi sono tra le più pulite d'Italia.

Si tratta del progetto “H2Oro. In buone acque”, realizzato con il contributo dI AQP e dell'Autorità Idrica Pugliese con il Patrocinio della Regione. L'obiettivo del progetto è esplorare il tema dell’acqua con un approccio ludico. Un percorso per imparare a prendersi cura dell’ambiente che ha coinvolto gli studenti del territorio in attività formative e laboratori didattici sul ciclo dell’acqua, sul risparmio idrico e sull’importanza di bere l’acqua di rubinetto, oltre che nella visita degli impianti.

Un’opportunità per sensibilizzare la popolazione, a partire dai più giovani, sull’importanza delle attività di depurazione.

Quest'anno al centro delle attività c'è stato anche il rapporto tra acqua e foreste, ecosistemi fortemente minacciati dalla crisi idrica. Nella sala conferenze di AQP il 21 marzo, giornata nazionale delle foreste, e il 22 marzo si è tenuto il convegno “Acqua e Foreste”, patrocinato dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, con la partecipazione dei massimi esperti di settore nazionali e internazionali che si sono confrontati all’interno

dei diversi panel programmati nei due giorni dell’evento.

Sebbene la Puglia sia la regione italiana con la minor presenza di boschi, ne sono presenti circa 189mila ettari cioè il 9,7% della superficie, è anche quella che ospita la maggior varietà di specie vegetali. Infatti la Puglia è l’unica regione in cui sono presenti tutte le 10 specie di quercia censite su territorio nazionale (roverella, leccio, cerro, sughera, rovere, farnia, quercia spinosa, farnetto, vallonea e fragno). In assenza di precipitazioni adeguate e di falde acquifere sane i primi ecosistemi a deperire sono proprio le foreste.

Insomma la consapevolezza c'è, sia nei cittadini che nelle istituzioni locali e mondiali. Lo ha dimostrato anche la sottoscrizione della Water Action agenda, al termine dei lavori della Conferenza ONU a New York tenutasi proprio in concomitanza con la giornata dell'acqua. Il documento ha raccolto tutti gli impegni volontari relativi all'acqua con la finalità di seguirne i progressi. L'agenda mira infatti a incoraggioraggiare gli Stati membri, gli stakeholders e il settore privato a impegnarsi in azioni urgenti per affrontare le sfide idriche. Tutto ciò potrebbe non bastare, è il momento di rimboccarsi le maniche.

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H2Oro si è posto come obiettivo esplorare il tema dell’acqua con un approccio ludico: attività formative e laboratori didattici sul ciclo dell’acqua e sul risparmio idrico.
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BIKE TOURS IN PUGLIA

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Lento, silenzioso, immersivo, aperto alla scoperta del territorio in tutte le sue possibili accezioni. Ma, soprattutto, sostenibile. È il cicloturismo, nuova sfida del settore turistico pugliese, motore trainante di una regione che, forte dei numerosi traguardi già ottenuti sul campo, si propone come nuova bike destination sul panorama nazionale e internazionale, per intercettare e accogliere gli amanti del viaggio su due ruote. Una prospettiva ambiziosa, che si muove nella direzione di un’evoluzione sempre più green dell’offerta turistica, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Scenario che risulta coerente anche con una generale crescita del settore registrata in tutto il Mezzogiorno, dove il cicloturismo rappresenta una grande opportunità in termi-

ni di apertura ai mercati internazionali, nonché di sviluppo delle aree interne.

Se infatti la Puglia, come molte altre regioni del sud, gode di una grande capacità attrattiva nel periodo estivo grazie all’offerta di tipo balneare, il turismo su due ruote rappresenta una possibilità di espansione dei flussi nel tempo – in ottica di destagionalizzazione – ma anche nello spazio, permettendo al visitatore di muoversi in direzioni diverse rispetto alla sola costa e generando, così, nuove sinergie tra aree costiere e interne.

“La capacità del cicloturismo di valorizzare le zone attraversate, esercitando ricadute positive sull’economia locale, può avere una eccezionale valenza nelle aree meridionali – si legge, infatti, nel 3° Rapporto sul Cicloturismo redatto da Isnart e Legambiente –. Questo non significa dover snaturare le caratteristiche

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Sopra Carlantino, Diga di Occhito (ph Giovanni Albore). Nella pagina seguente: Ciclovia del'Acquedotto (ph Vincenzo Pioggia) Alle pagine 14-15: Ostuni, Parco Regionale delle Dune Costiere (ph Fabio Ingegno). A pagina 2: Carovigno, Torre Guaceto (ph Leonardo D'Angelo)

dell’offerta di quei territori, ma solo l’opportunità di organizzare e qualificare un’offerta integrativa, in grado di attrarre, soddisfare e accrescere il numero di esperienze già sperimentabili dai turisti”.

La Puglia, con il suo patrimonio di bellezze paesaggistico-naturali, le risorse architettoniche ed il territorio in larga parte pianeggiante, rappresenta una meta ideale nella mappa del cicloturista. Da qui l’attenzione che la stessa Regione sta riservando al tema, con uno sforzo di progettazione che mira a dar vita ad una nuova destinazione bike-friendly in collaborazione con i comuni, le associazioni e gli operatori. Una prima esperienza di successo, in questo senso, è stata realizzata con la sigla del Patto di Mattinata, per migliorare la qualità dei servizi offerti e incentivare la nascita di nuova imprenditorialità. Iniziativa, questa, che ha visto l’unione di intenti di 80 comuni dell’area garganica e ha consentito una prima definizione delle attività a supporto della bike economy sul territorio regionale.

E poi, ancora, tanti i percorsi e gli itinerari già tracciati sul territorio, che spesso legano la Puglia a più ampie aree di interesse cicloturistico a cavallo tra diverse regioni: è il caso del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, con i suoi percorsi dedicati alle due ruote, come anche la Ciclovia dell’Ofanto che, seguendo il solco di uno dei maggiori fiumi del sud, attraversa la Campania, la Basilicata e la Puglia. Nelle prime due regioni l’itinerario è ancora in fase di strutturazione, ma al suo termine coinciderà inizialmente con quello della Ciclovia dei Borboni dalle sorgenti fino a Lioni, per poi sovrapporsi a quello della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, da Lioni a Calitri. La parte pugliese della Ciclovia dell’Ofanto, invece, è attualmente in fase di sviluppo: il percorso comprende un itinerario nord, della Daunia ed un itinerario sud, della Puglia Imperiale, che da Spinazzola (snodo con la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese), segue il torrente Locone, principale affluente dell’Ofanto. Queste due vie si congiungono a metà strada nei pressi del Ponte

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Romano sulla Via Traiana, tra Cerignola e Canosa: un progetto di vera eccellenza, grazie al quale la Ciclovia dell’Ofanto ha ricevuto la menzione speciale di Legambiente all’edizione 2022 degli Oscar del Cicloturismo. A conferma dell’interesse per lo sviluppo della mobilità ciclistica, la Regione Puglia ha recentemente annunciato che, al fianco della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta sostiene l’inserimento, all’interno della rete ciclabile transeuropea EuroVelo, della nuova rotta EV21 "Dalle Alpi al Mare": con un itinerario Monaco-Venezia-Santa Maria di Leuca, la nuova rotta correrà, in parte, lungo un itinerario costituito dalla combinazione di piste ciclabili già esistenti, tra cui in Puglia la Ciclovia Adriatica, che dai confini del Molise arriva a Manfredonia per poi allungarsi fino a Santa Maria di Leuca, ma potrà garantire in tutti i

territori attraversati la realizzazione di ulteriori di infrastrutture ciclabili e servizi alla mobilità ciclistica. Si tratta di esempi virtuosi del tentativo di coniugare i valori economici con quelli culturali e ambientali: il tutto, a partire dalla consapevolezza condivisa del peso e dell’importanza dell’economia che ruota attorno al mondo della bicicletta. Quello che nel 2019, infatti, poteva sembrare un fenomeno di cui monitorare la crescita, si è in questi anni rapidamente consolidato, in Puglia come nel resto d’Italia, anche a seguito del lungo periodo pandemico: ecco che il cicloturismo può essere definito a buon titolo uno dei nuovi turismi a più rapida crescita, la cui importanza è riscontrabile attraverso l’analisi di pochi dati su scala nazionale: 33 milioni circa di presenze generate nel solo anno 2022, pari al 4,3% di quelle totali registrate in Italia, per un impat-

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Sulle due ruote, concedendoci del tempo e andando lentamente per scoprire gli angoli nascosti e ricchi di storia pugliese. Sopra: Monopoli (ph Roberto Rocca). Nella pagina seguente: Alberobello (ph Paolo Petrignani).

to economico diretto di 4,1 miliardi di euro. Un mercato nel quale la Regione Puglia punta a posizionarsi in modo sempre più solido, con strumenti e azioni volti al miglioramento dell'offerta, ad una sempre migliore qualificazione dei percorsi e al coordinamento delle azioni di marketing a supporto.

Tra queste, l’inserimento del settore del viaggio su due ruote nell’ambito di una campagna di comunicazione che, per il 2023 si focalizza sugli asset fondamentali del wedding, dell’enogastronomia, dell’arte e della cultura, dei cammini e, appunto, del cicloturismo, a cui sono stati dedicati video promozionali, spot e web-serie.

Puglia bike destination: come il titolo della due giorni organizzata in collaborazione con Pugliapromozione e ospitata, lo scorso marzo, dalla Fiera del Levante di Bari. Un evento dedicato al tema del turismo sostenibile sulle due ruote, immaginato per fare il punto su quanto fatto fino ad ora, indagare le ulteriori potenzialità del settore e intessere una

rete di stakeholders interessati alla sua valorizzazione. Nell’ambito di Puglia Bike Destination, istituzioni, vertici nazionali del ciclismo e operatori della filiera turistica, si sono confrontati sulla possibilità della fruizione dei luoghi di accoglienza e di cultura della regione a bordo delle due ruote, focalizzando l’attenzione sul target di destinazione: non solo ciclisti “puri”, ma anche tutti coloro che si approcciano da principianti o da amatori a questa nuova idea di turismo, condividendolo con la propria famiglia e facendosi così portatori di necessità legate anche alla sfera dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Intendiamo migliorare la qualità dell'offerta della nostra regione – ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane – che dovrà portarci, nel lavoro di squadra con i privati, a potenziare gli itinerari cicloturistici, a fissare degli standard per i bike hotel e per una ricettività sempre più in grado di rispondere alle esigenze dei turisti che desiderano scoprire la Puglia in bicicletta”.

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COL FIATO SOSPESO

Custode del più rappresentativo fenomeno carsico a livello europeo, la Gravina di Laterza ha al suo interno l’oasi: 800 ettari con una lunghezza di 12 km. Si possono ammirare pinete, querce di fragaro, foreste di lecci popolate da rapaci in via di estinzione. Uno spettacolo della natura da non perdere assolutamente. © Mimmo Castellaneta

È tra le start up più innovative del panorama internazionale, premiata con l'Eni Award dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è orgogliosamente "made in Puglia". Si tratta di AraBat, guidata da Raffaele Nacchiero. Con altri cinque giovanissimi talenti ha colto l'importanza dell'economia circolare fondando un progetto d'impresa che sviluppa processi innovativi per il riciclo di rifiuti pericolosi, come RAEE e batterie agli ioni di litio esausti e recuperati, attraverso un innovativo sistema di idrometallurgia verde, utilizzando scarti agroalimentari. "Always beeing disruptive": essere sempre dirompenti, ambiziosi e creare, senza farsi scoraggiare, progetti rivoluzionari, andando avanti per costruire il proprio sogno.

È il messaggio e il consiglio di Nacchiero.

10 in condotta, con le sue storie di eccellenza che raccontano la sostenibilità, l’ambiente, la cultura del fare, del sapere e del saper essere è ora anche un approfondimento in onda su TVA, la web tv di Acquedotto Pugliese.

in
CONDO TTA
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SAPERE 24

LA SCUOLA DELL'ACQUA

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"Veniamo da regioni del Mediterraneo in cui la scarsità d'acqua è sempre più un problema, apprendere nuove informazioni e competenze è per noi fondamentale”. Una constatazione semplice, ma che di banale non ha nulla. Serine Mohammedi, studentessa algerina, lo spiega al termine dell'advanced short course in gestione della risorsa idrica e trattamento delle acque reflue urbane per il riuso in agricoltura. Tra una foto di rito con il diploma in mostra e strette di mano ai professori, Mohammedi va dritta al punto spiegando come l'unica soluzione per tutelare davvero la risorsa idrica sia lo scambio di conoscenze e compentenze. Dopotutto l'acqua scorre senza confini. Per questo è nata La Scuola Internazionale dell'Acqua, prima inizitiva di formazione accademica incentrata sullo sviluppo di programmi di ricerca e scambio di competenze relative alla gestione della risorsa idrica. Nello specifico l'advanced short course “Water management and treatment of urban wastewater for agricultural reuse” è stato da organizzato da Acquedotto Pugliese, Ciheam Bari (il cen-

tro internazione di Alti studi Agronomici del Mediterrane) e dal dipartimento di ingegneria civile, ambientale, del territorio, edile e di chimica con il patrocinio dell'Aics. Fanno parte dell'accordo anche UNIMED, IRSA-CNR.

A prendere parte al corso sono stati 14 studenti provenienti dai Paesi nordafricani ed europei bagnati dal Mediterraneo. Tra loro però c'è anche Chérilèse Macé che proviene da Haiti, Nazione che dopo il catastrofico terremoto del 2021 sta affrontando una delle peggiori crisi idriche e infrastrutturali mai conosciute. Rappresentano insomma la futura classe dirigente. L'obiettivo del corso è stato quello di trasferire conoscenze tecniche e gestionali, estremamente pratiche, che solitamente non sono facilmente acquisibili nel campo ordinario dell'istruzione.

Molti degli elementi del corso rientrano negli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari”, è infatti il sesto “goal” individuato dall'Onu. Attualmente sono oltre 2,2 miliardi le persone che nel mondo hanno difficoltà di accesso all'acqua potabile e più di 4

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miliardi quelle che non dispongono di acqua per scopi sanitari. Il cambiamento climato ha aggravato la situazione e ha portato a disastri ambientali sempre più frequenti. L'Onu inoltre ha stimato che oltre l'80% delle acque reflue prodotte nel mondo viene reimmesso nell'ecosistema senza subire alcun processo di depurazione e senza quindi essere riutilizzata.

Il corso ha permesso agli studenti di approfondire tutte le fasi del ciclo integrato dell'acqua: captazione nelle fonti, trasporto, potabilizzazione, distribuzione, scarico dei reflui, fino ad arrivare alle attività di depurazione per il possibile riutillizzo in agricoltura.

“Il più il portante concetto che ho appreso personalmente in questi giorni è come è possibile trattare le acque reflue per il riutilizzo in agricoluta e quanto sia importate avere a disposizione test efficienti per il monitoraggio”,

ha spiegato Tony Zouein studente libanese. Dopo le lezioni in aula e sul campo, l'ultima fase dello short cours è stata la visita nell'impianto di depurazione di Acquaviva. Accompagnati dai tecnici di Acquedotto Pugliese gli studenti hanno analizzato da vicino come avviene il processo che permette alle acque reflue di essere reimmesse in natura senza inquinare, trasformandosi quindi in una risorsa estrmemante importante. Alla vigilia della conferenza mondiale sull'acqua delle Nazioni Unite, tenutasi a fine marzo a New York, è stato pubblicato il primo studio internazionale relativo alla condizione dell'acqua nel mondo.

“Turning the tide”, cambiare le sorti, questo il titolo dato al rapporto dal quale emerge come entro il 2030 la domanda di acqua dolce supererà la sua disponibilità effettiva di oltre il 40%. Non è più una questione di allarmismo, ma la crisi è davvero dietro l'angolo. Da qui la necessità di mettere in campo in

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Un corso per approfondire tutte le fasi del ciclo dell’acqua: dalle lezioni in aula a quelle sul campo con la visita all’impianto di depurazione di Acquaviva delle Fonti.

modo globale e collettivo tutte le iniziatve utili a invertire la rotta.

“L’epoca che stiamo attraversando – ha puntualizzato la direttrice generale di AQP Francesca Portincasa a margine della consegna dei diplomi - ci chiama a scelte di campo importanti e il primo acquedotto d’Europa non può limitarsi alla gestione della risorsa, ma ha piuttosto la responsabilità di partecipare al dibattito internazionale sul futuro dell’acqua forte della sua storia e delle sue competenze.

C'è fame nel mediterraneo di fare e di capire cosa vogliamo fare dell'acqua. Se l'emergenza sull'energia ci è arrivata tra capo e collo – ha

continuato Pontincasa- quella sull'acqua la vediamo arrivare e quindi già da ora occorre creare una cultura e uno scambio su cosa voglia fare per evitare migrazioni di centinaia di miglia di persone e difficoltà per l'europa di mantenere se stesse. Forse con queste iniziative stiamo mettendo i primi semi per la crescita di una generazione che non soccomberà rispetto alle grandi sfide che il mondo dell'acqua ci sta già presentando”.

“La Scuola dell’Acqua è uno step importante – ha aggiunto il direttore del Dicatech Leonardo Damiani- La formazione universitaria e post universitaria sulla gestione, sulla ridu-

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zione delle perdite, sul reperimento di nuovo risorse e sul ciclo chiuso dell’acqua può fare la differenza. L’attività del Politecnico è sempre più diretta a sviluppare la gestione ottimale delle reti, avendo riguardo anche ai fanghi”. Il Mediterraneo è tra le Regioni con la minore disponibilità di acqua dolce pro-capite e con oltre 180 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà idrica. Situazione destinata a peggiorare progressivamente nei prossimi anni a causa dell’aumento della popolazione, delle politiche di sicurezza alimentare, dei cambiamenti nei modelli alimentari, della urbanizzazione e dello sviluppo socioecono-

mico, oltre che degli impatti dovuti al cambiamento climatico.

“Bilanciare la disponibilità di risorsa con la domanda idrica – ha sottolineato il direttore aggiunto del Ciheam Bari Nicola Lamaddalena – attraverso una gestione integrata e sostenibile, che consideri simultaneamente tutti gli utilizzi con un approccio regionale, ecosistemico ed incentrato sul ruolo delle persone, rappresenta una delle sfide più importanti per i prossimi anni. È proprio in questo costesto che si inserisce l’iniziativa di AQP, Politecnico di Bari e Ciheam Bari”.

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SOTT ACQUA

VIESTE, AL VIA LE NUOVE TECNOLOGIE

La Perla del Gargano è pronta per l'estate. A Vieste in vista della prossima stagione turistica sono stati potenziati i servizi idrici e fognari. Il 2022 ha infatti incoronato la comunità del Foggiano “regina” della Puglia grazie all'aumento esponenziale del numero dei flussi turistici. Stando all'ultimo report diffuso dalla Regione, Vieste è prima per numero di arrivi: nei primi dieci mesi dell'anno sono stati accolti quasi due milioni i turisti.

Cifre che sfiorano quelle registrate nel 2012, anno record per Vieste. Per garantire un servizio ottimale a residenti e turisti Acquedotto Pugliese ha effettuato tre interventi rilevanti per aumentare la portata della rete fognaria e scongiurare il rischio di sversamento di reflui e di possibili cattivi odori. Dal lungomare Mattei fino al lungomare Europa, i lavori hanno interessato gli agglomerati costieri di Defensola, Isola La Chianca, Sfinalicchio, Molinella, Scialmarino, San Lorenzo, Porto Nuovo e Baia dei Campi.

Entrando nello specifico dei principali interventi realizzati: l'impinato di sollevamento presente in Via Puccini è stato affiancato da una seconda pompa, realizzata dal Comune e presa in gestione da AQP, che viaggia in modo parallelo alla prima. In questo modo sarà possibile gestire, soprattutto nel periodo estivo, l'aumento del numero di utenze portando i reflui al depuratore di Vieste.

Sul lungomare Europa sono ora presenti due collettori fognari della lunghezza di circa un chilomentro. I collettori serviranno a convogliare i reflui di due reti già esistenti nella zona nord, verso Peschici, e in via Sant'Andrea confluendo poi nell'impianto di sollevamento fogna in Viale Europa e da qui nell'impianto di depurazione in via Pantanella.

Sul lungomare Mattei è stata potenziata la rete di smaltimento dei reflui civili. Il sistema è composto da tronchi a gravità che collettano i reflui in quattro distinti impianti di sollevamento. Nell'ultimo periodo quello più vicino al centro abitato ha rilevato fenomeni deficitari a causa dell'aumento del numero di utenti. L'intervento ha previsto la posa di una nuova condotta premente di circa un chilometro con tecnica di posa classica.

In questo modo Vieste si prepara ad affrontare l'estate e a superare ogni record di accoglienza e ospitalità.

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MESAGNE DA VIVERE

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Campeggia, nell'aula consiliare del Comune di Mesagne, l'immagine dei giudici Falcone e Borsellino. Non è un caso. Simboleggiano il contrasto alle mafie e, nello specifico, il riscatto di una comunità che, facendo leva sulla cultura, ha cambiato le proprie sorti. Oggi Mesagne è la prima Capitale della cultura in Puglia. Un traguardo raggiunto arrivando tra le dieci finaliste nazionali della competizione per l'anno 2024.

"Grazie a questo provvedimento della Regione Puglia – spiega il sindaco, Antonio Matarrelli – viene incentivata la partecipazione alla sfida per le Capitali italiane della cultura: in sostanza, le città pugliesi che vinceranno o che, in alternativa, saranno tra le finaliste come nel nostro caso, riceveranno una dotazione finanziaria per realizzare parte del dossier di candidatura". Con il clame "Umana meraviglia", Mesagne ha puntato su un cambio di rotta,

passando dall'essere una città nota alle cronache per la criminalità, a capitale della cultura, grazie a un dossier ricco e variegato che sarà parzialmente concretizzato, spendendo il fondo regionale di 300mila euro. "Vorremmo realizzare tutto – commenta ancora il sindaco – sicuramente il finanziamento non è sufficiente, ma siamo già impegnati per individuare ulteriori risorse. Intanto vorremmo agire con l'area culturale protetta: una modalità di interazione con altre realtà del territorio che ci permetterà di mettere a sistema le inziative culturali di pregio che abbiano un valore per l'intera area provinciale".

Tra i progetti in cantiere spicca la mostra "Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo", dal 16 luglio all'8 dicembre 2023, realizzata grazie al lavoro della rete di imprese “Micexperience”, rappresentata dall’imprenditore Pierangelo Argentieri.

"Parliamo di un artista che è la massima espressione del Seicento – spiega quest'ultimo – sa-

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ranno esposti pure altri pittori influenzati dalle opere di Caravaggio. La mostra sarà quindi una scoperta interessante e ci permetterà di fare un salto di qualità per un progetto ambizioso, proposto dal basso, che vanta la presenza di un comitato tecnico scientifico. Anche in passato la nostra cittadina – spiega ancora Argentieri – è stata coinvolta in progetti con mostre che andavano da Picasso a Wharol, ma si è trattato di un'offerta preconfezionata. Questa volta c'è un valore aggiunto che accresce l'appeal sia del territorio che delle imprese. Insomma, c'è grande attesa: c'è possibilità di acquistare i biglietti on line. C'è una promozione a tutto campo che andrà al di là della Puglia stessa. Caravaggio muove interessi e studiosi – aggiunge l'imprenditore - abbiamo già contatti importanti da Malta, da Lussemburgo,

le regioni vicine. Mesagne sarà al centro del panorama turistico e culturale internazionale. Il progetto sulle grandi mostre, nasce per soddisfare un bisogno pugliese. Anche qui abbiamo diritto a esposizioni importanti. Non dobbiamo necessariamente fare chilometri e prendere un treno per vedere grandi artisti. L'idea è quella di migliorare la cultura locale, per gli studenti, per i nostri giovani, per i turisti di passaggio. È un'ambizione che va al di là della mostra estemporanea. Vogliamo dare continuità ai percorsi culturali per il territorio. Infatti stiamo già lavorando per portare il Settecento il prossimo anno e l'Ottocento nel 2024, intervellato dalla seconda edizione del festival Culturare. Un appuntamento biennale lanciato nel 2022, anche sulla scia della candidatura di Mesagne a capitale della cultura, che vede il centro storico coinvolto in un evento lungo 72 ore che abbraccia tutti i target e tutti gli ambiti della cultura, per una città sempre più interessante che scommette fortemente sulla cultura".

addirittura dal Giappone, dall'Australia, dal Nord Europa ma anche dall'Italia stessa. C'è infatti anche tanto turismo di prossimità dal-

Inoltre, riprende il sindaco Matarrelli, "ci saranno diversi festival, già collaudati ma che andremo a potenziare, come quello del cinema o dei cortometraggi, e soprattutto faremo quello che avrà il titolo del dossier, Umana meraviglia". Il primo cittadino racconta poi come la cultura, la partecipazione, l'associazionismo, la presenza delle istituzioni hanno permesso di capovolgere il destino della città: "Mesagne ha una storia complicata: tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta era una città importante per la malavita organizzata. Nasce in quest'area infatti la Sacra Corona Unita. Ma poi è stato proprio l'elemento cultura a creare un clima straordinario. Abbiamo 115 associazioni sul territorio che, assieme alle istituzioni e alla società civile, hanno fatto in modo che il fenomeno della criminalità diventasse sempre più debole. Oggi, fare un giro nel nostro centro cittadino, è un fatto gradevole. Chi vie-

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Caravaggio (attr.), Fanciullo morso della lucertola. La mostra "Caravaggio e il suo tempo –Tra naturalismo e classicismo", si terrà a Mesagne dal 16 luglio all'8 dicembre 2023.

ne, rimane sorpreso dalla bellezza e dagli oltre tremila anni di storia".

È possibile dunque affermare che Mesagne è un vero e proprio modello di come la cultura vinca le mafie: "Don Luigi Ciotti – conclude il sindaco - era con noi nel giorno in cui arrivò la notizia che la città fosse tra le finaliste e disse che, pur non essendo stata nominata capitale italiana della cultura, sarebbe stata certamente la capitale del riscatto".

"Un tema potente questo – aggiunge l'assessore comunale alla Cultura, Marco Calò – abbiamo realizzato il sogno di quello che definiamo Rinascimento culturale. La nostra è stata una candidatura last minute; è stata una corsa entusiasmante che ha coinvolto tutti. Ci sono oltre cento associazioni per una cittadina di 25mila abitanti. È accaduto qualcosa di magico e porteremo avanti il nostro progetto. Il desiderio di

riscatto è maturato acquisendo la consapevolezza che il nostro territorio ha un tesoro disseminato e diffuso, non solo nel centro storico. Da qui – conclude Calò – lo sforzo di valorizzazione che ha portato a frutti e ricadute notevoli. Si pensi che siamo passati dalle 700-800 presenze di qualche anno fa, alle 40mila in 6 mesi quando abbiamo ospitato la mostra di Picasso. Oggi proponiamo Caravaggio. I turisti apprezzano tutto questo, assieme al barocco, ai musei diffusi, al nostro meraviglioso castello e a tutto il nostro patrimonio culturale".

I vicoli, le abitazioni e le piazze, gli archi e le finestre, il castello e le chiese: tutto è intriso di storia. Dal Paleolitico superiore alla presenza messapica; dal Medioevo al Barocco, Mesagne è un vero e proprio scrigno di bellezza, tolto alle mani della mala, e finalmente restituito alla fruizione di tutti.

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Castello Normanno-Svevo nel centro storico di Mesagne, risalente all’inizio dell’XI secolo, quando Roberto d’Altavilla eresse un castrum a difesa della città.

Museo del territorio.Uno dei piu’ antichi della Puglia, dal 1935 conserva un ingente patrimonio compreso tra la preistoria e il tardo medioevo. Sotto, sito archeologico Muro Tenente.

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CI PRENDIAMO CURA

DELLA NOSTRA ACQUA

Ogni giorno ci prendiamo cura del nostro acquedotto, bene prezioso per la comunità.

Nel tuo abitato stiamo realizzando, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, un grande progetto per migliorare il servizio, ridurre le perdite e ottimizzare le pressioni idriche.

Stiamo lavorando per l’acqua, stiamo lavorando per te.
PER INFO: www.aqp.it SOCIO UNICO

Parole come gocce

LA CRONOLOGIA DELL'ACQUA

AUTORE: Lidia Yuknavitch

EDITORE: Nottetempo

PAGINE: 336 pagine

EURO: 17,00

Una storia forte, vera, originale. ‘La cronologia dell’acqua’ di Lidia Yuknavitch è un libro che si legge tutto d’un fiato. Che appassiona. Il cui filo conduttore è l’acqua. L’acqua che scorre nella doccia dopo un aborto, l’acqua che porta via il ricordo di qualcuno che amiamo e che non potremo mai dimenticare. La storia di un bambino mai nato e la disperazione di una mamma di non poterlo abbracciare. Non solo: l’acqua che scorre inesorabile come il tempo che ci porta tutto quello che abbiamo sempre desiderato. L’acqua è anche sinonimo delle lacrime per il dolore di aver perso un figlio durante il parto. Trecento pagine che parlano di sesso, di abusi sessuali, dipendenze, frustrazioni, depressione. La scrittrice ci conduce in un viaggio che diventa poi un disperato tentativo di autodistruzione. Lidia cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla. La sua è una famiglia non convenzionale che la condizionerà anche quando, proprio grazie a una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Si fa buttare fuori dal college, beve, si droga, fa sesso, ha tre aborti prima dei ventun anni, perde la bambina avuta dal primo marito poco prima del termine della gravidanza. Il lettore viene coinvolto da tutte queste vicende, tanto da diventare protagonista, ad immedesimarsi nella vita di Lidia. “Quando trovi un mucchio di pietre, osserva a lungo prima di scegliere, lascia che gli occhi si abituino, usa quello che hai imparato nella lunga attesa per attendere. Lascia che l’immaginazione trasformi ciò che sai. D’un tratto una pietra grigia diventa cinerea o si annebbia in sogno.”. E’ il consiglio di Lidia per chi sta leggendo. Una sorta di testamento interiore.

Lidia Yuknavitch ha insegnato Scrittura creativa, Letteratura e Studi femminili alla Eastern Oregon University. In italiano sono stati pubblicati i suoi due romanzi Dora (Indiana, 2011) e Il libro di Joan (Einaudi, 2019). Con La cronologia dell’acqua ha raccolto negli anni un successo di culto, conquistando sempre più lettori e lettrici in molti Paesi.

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