Acquedotto III 2023

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L’ACQUEDOTTO2023N.3
Murgia per tutti
DA AMARE ARTE
di plastica FUTURO I run for life
DA AMARE
AMBIENTE Alta
MARE
Reperti
MARE

Blu come il mare di Puglia “certificato”, che determina – con i suoi alti la permanenza della Regione sul podio anche per il 2023 nella classifica di quelle che hanno ricevuto il maggior numero di “Bandiere blu” per la qualità delle sue acque e delle sue spiagge. Si tratta di una eco-label volontaria e prestigiosa (in regione se ne contano ben 22), che viene assegnata alle località turistiche balneari italiane che rispettano rigorosi criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio, in termini di educazione, formazione e gestione ambientale, servizi e sicurezza, standard di balneazione. E non a caso “blu” è anche il nome che connota una intera settimana di eventi ed iniziative vissuti sul territorio e che hanno scandito il cammino di rapido avvicinamento all’estate con approfondimenti e occasioni scientifiche e culturali di spessore. Una occasione che anche quest’anno è stata valorizzata all’insegna della sensibilizzazione e approfondimento sul futuro della nostra economia sostenibile rivolgendosi direttamente a cittadini ed imprese, con particolare attenzione alla motivazione dei più piccoli affinché adottino comportamenti sostenibili a partire da gesti semplici. Raccontare i tanti numeri e gli indicatori che esprimono una così alta qualità è di fatto il miglior augurio per poter vivere responsabilmente ogni località della Puglia nella bella stagione. Sarà un anno importante, in cui il turismo promette tanto, soprattutto in termini di ritorno dei

La Puglia è riconosciuta infatti come regina delle mete preferite per le prossime vacanze, all’insegna della bellezza paesaggistica, della qualità dell’accoglienza, della ricchezza dei suoi programmi culturali e – non del buon cibo. Una terra accogliente e generosa, che con i suoi cammini e con il cicloturismo si apre anche ad itinerari di scoperta inediti in linea con i trend che coniugano natura e cultura. E allora “tuffiamoci” in un mare di riflessioni senza dimenticare il valore della inclusione, dell’accessibilità e della responsabilità con alcune belle storie che accompagnano non a caso proprio questo numero.

LA PRIMA ACQUA | L’Editoriale 1
SOMMARIO 2
» ARTE CULTURA BELLEZZA - pag. 12 » FUTURO - pag. 32
» AMBIENTE - pag.24

Sommario

4 AMBIENTE Sguardi blu

10 AMBIENTE Sventolano bandiere

12 ARTE CULTURA BELLEZZA

Reperti di plastica

19 SOTT'ACQUA

Depuratore Gennarini, la sfida del futuro

22 IL CONTAGOCCE

10 milioni di mc

24 AMBIENTE

Alta Murgia per tutti

30 10 IN CONDOTTA

'Radio Panetti' on air

32 FUTURO

I run for life

39 parole come gocce

Il valore dell'acqua »

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AMBIENTE - pag.
AMBIENTE 4

SGUARDI BLU

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La settimana blu 2023 in Puglia ha centrato l'obiettivo: sensibilizzare quanti più giovani per renderli “cittadini del mare”. Circa 140 scuole coinvolte e più di 10mila studenti di ogni ordine e grado provenienti da tutta la regione hanno preso parte alle decine e decine di attività organizzate dalla direzione Marittima della Puglia e della Basilicata Jonica in collaborazione con l'ufficio scolastico regionale. Eventi, incontri culturali, convegni, visite guidate, attività laboratoriali a bordo di mezzi navali e laboratoriali: tutto questo è stata la settima blu che si è svolta dal 17 al 22 aprile. Il mare è stato raccontato e valorizzato in ogni sua espressione. Non è infatti soltanto una risorsa economica e ricreativa, ma anche un elemento fondamentale dal punto di vista culturale e scientifico.

“Il bilancio di questa edizione è felicissimo –ha spiegato l'ammiraglio Vincenzo Leone –perchè i ragazzi e la Puglia hanno risposto in modo sorprendente. Il prossimo anno la settimana del mare sarà più ricca”.

Nel mese precedente all'appuntamento gli alunni sono stati invitati a partecipare a un concorso artistico per raccontare il proprio sguardo sul mare. Sono state premiate le classi terze della scuola primaria Karol Wojtyla di Uggia; le classi prima, seconda e terza C della scuola secondaria di primo grado “Ceglie-Manzoni Lucarelli” di Bari e la classe seconda D dell'istituto Roncalli-Fermi-Rotundi-Euclide di Manfredonia.

“Con questa edizione siamo riusciti a far cimentare le scuole con temi ed esperienze”, ha spiegato Giuseppe Silipo, direttore dell'Ufficio scolastico regionale. “Tutti gli alunni hanno potuto avere esperienze di tipo artistico, lavorativo e formativo, a seconda della propria inclinazione. Ognuno insomma ha potuto traguardare il mare a secondo della propria età e vocazione. É importante che gli studenti si avvicinino al mare”.

Le attività di sensibilizzazione e di formazione intorno al mare hanno dato nel tempo già i primi frutti. Negli ultimi tre anni la regione Puglia si è imposta tra le realtà più virtuose dal fronte della cosiddetta Blue economy. Al mo-

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mento secondo il rapporto Unioncamere-Tagliacarne gli occupati del settore sono più di 45mila, vale a dire il 4,9 percento del totale.

Il valore aggiunto prodotto dall'economia del mare negli scorsi anni è stato superiore ai 2 miliardi di euro quindi più del 4,1% del totale, contro una media nazionale del 3,4. Dati che trovano conferma anche nei risultati pubblicati a inizio primavera sulla qualità delle acque pugliesi per la balneazione. Stando ai rilevamenti effettuati dall'ARPA sono tra le migliori d'Italia. I risultati sono emersi dalla classificazione redatta per la stagione balneare 2023. In tutte le province è stato raggiunto il paramento “eccellente”.

“Il monitoraggio quadriennale – ha spiegato Vito Bruno, direttore generale di ARPA Puglia – restituisce una condizione delle acque di balneazione della regione sostanzialmente eccellente in quasi tutti i siti. Parliamo di 676 punti di campionamento e più di 9mila analisi effettuate ogni anno. Potete moltiplicarle per quattro anni e comprendere l'impegno del lavoro scientifico che si realizza in Puglia e an-

che l'intensità dei controlli che ci sono”.

È il secondo anno consecutivo che la Puglia risulta tra le prime in Italia per salubrità delle acque di balneazione.

“Il valore del mare si esprime soprattutto dal punto di vista ambientale, ma è fondamentale anche dal fronte economico e culturale. In questo senso dunque tutte le attività di tutela e monitoraggio del mare hanno funzionato. Penso per esempio alla depurazione che è una delle questioni che più si riflette sulla qualità delle acque”. Ecco perchè è fondamentale che accanto alla valorizzazione sia sempre chiaro il concetto di tutela.

“Le vecchie generazioni non si sono comportate bene nei confronti del mare”, ha puntualizzato ancora l'ammiraglio Vincenzo Leone.

“Il nostro obiettivo ora deve essere mettere il mare al centro dell'attenzione dei ragazzi. E noi, come istituzioni, dobbiamo essere intorno a loro. Tutti devono fare la propria parte fornendo spunti di riflessione su una risorsa così fondamentale per l'essere umano. L'auspicio è che ci sia sempre più spazio al mare

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nei percorsi formativi, perché abbiamo visto che gli studenti rispondono alla grande”. La settimana blu ha coinvolto numerosissime realtà accademiche e associative presenti sul territorio regionale. A inaugurare la Settimana blu è stato il convegno «La tutela dell’ambiente marino e le aree marine protette» promosso in collaborazione Uniba e Lav e a cui è seguita l'inaugurazione della mostra a cura di 'Noi che l’arte' di Bari con installazioni artistiche a tema marinaro. Le iniziative hanno però coinvolto anche il WWF e PlasticFree con iniziative collettive di pulizia delle spiagge e attività di liberazione di esemplari di caretta caretta in mare. Nel circolo Barion di Bari il centro recupero tartarughe di Molfetta ha organizzato un'attività rivolta agli studenti delle scuole elementari. Due esemplari soccorsi e curati nei mesi precedenti sono stati liberati in mare, ma prima Pasquale Salvemini ha raccontato ai più piccoli la storia dei due esemplari.

“La nostra mission riguarda anzitutto le nuove generazioni”, ha spiegato. “Per molti dei bambini presenti oggi si tratta della prima volta che incontrano le tartarughe marine. Il primo

obiettivo è quindi far conoscere loro le specie animali. Noi lavoriamo a stretto contatto con i pescatori poiché sono loro che accidentalmente catturano molti esemplari durante le attività di pesca. Tramite le marinerie ci portano una serie di tartarughe e ci permettono di salvarle. É importante tenere presente che le tartarughe sono bioindicatori ambientali. La caretta caretta è presente in tutti i mari che bagnano l'Italia. Il tasso di mortalità è purtroppo ancora molto alto”.

Nell'ambito della settimana blu in Puglia è stata coinvolta anche La nave Castalia, coordinata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Si tratta di un'imbarcazione che interviene prontamente in soccorso del mare per recuperare sostanze inquinanti. Le operazioni nello specifico avvengono grazie a delle pompe di aspirazione. Il comandante, Maurizio Moreschi, ha accolto alcuni alunni delle scuole superiori per spiegare loro un aspetto talvolta poco conosciuto legato alla tutela del mare. “La salute dei nostri mari è di buona qualità – ha dichiarato il comandante – il segreto della nostra operatività è la velocità rispetto agli

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eventi. La guardia costiera controlla tutto quello che succede a livello di sicurezza e ambiente sul mare. Se ci sono incidenti comunica e richiede l'intervento al ministero dell'ambiente.

A quel punto entriamo in gioco noi. Noi siamo pronti a partire h24. Il ministero ci dà il mandato e noi entro un'ora molliamo le cime e partiamo verso la zona dell'operazione. La velocità è importante perché operando a largo in mezzo al mare abbiamo il compito di impedire che gli agenti inquinanti si propaghino. Le sostanze, dopo essere state individuate, vengono circondate e contenute da barriere di gomma. Poi entrano in funzione le macchine aspiratrici che convogliano la sostanza in alcuni container per poi essere stoccate e smaltite al suolo”.

Dal ponte della nave Castalia al lungomare di Bari accompagnati dalle note del complesso musicale della scuola media Massari Galilei. Il circolo canottieri Barion, l’associazione nazionale marinai d’Italia, la federazione italia-

na nuoto e la scuola cani salvataggio nautico hanno mostrato agli studenti come effettuare operazioni di soccorso in mare aperto. Lucia Lafenza, coordinatrice scuola salvataggio nautico, ha raccontato ai bambini come anche gli animali possano avere un ruolo fondamentale nel rapporto tra sicurezza e mare: “Questa mattina abbiamo effettuato due dimostrazioni di salvataggio in mare con unità cinofile. Abbiamo spiegato ai bambini qual è l'utilizzo dei cani in ambito sociale e nel rispetto del mare. Abbiamo spiegato ai bambini che bisogna avere rispetto del mare, perchè il mare può essere pericoloso".

Le tante iniziative condotte in regione hanno dunque un filo conduttore che parte dalle nuove generazioni e arriva fino alla classe dirigente: il mare non è una risorsa inesauribile e va quindi tutelato non solo nella giornata o nella settimana dedicata, ma durante ogni nostro gesto.

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Sventolano bandiere

Quattro new entry (Isole Tremiti e Vieste, Leporano e Gallipoli) e nessuna uscita, per un totale di 22 Bandiere Blu 2023: anche quest’anno

la Puglia è sul podio italiano per pulizia delle acque, servizi sulle spiagge, gestione dei rifiuti, presenza di aree verdi e piste ciclabili. Il mare più "blu" è quello del Salento con sei comuni della provincia di Lecce premiati. Oltre a Gallipoli, Melendugno, Castro, Salve, Ugento e Nardò, tutti con spiagge da sogno come quelle di Pescoluse, Torre San Giovanni e Torre Mozza, Porto Selvaggio, Torre Sant'Andrea.

Spicca anche il ritorno delle Isole Tremiti, uscite dalla lista della Fee nel 2022. In tutto, la provincia di Foggia ha cinque bandiere (le "nuove" Vieste e Tremiti, e Rodi Garganico, Peschici, Zapponeta), mentre sono 4 quelle della provincia di Taranto (Castellaneta, Maruggio, Ginosa e Leporano).

Tre comuni premiati nella provincia di Brindisi (Fasano, Ostuni e Carovigno) e due Bandiere

Blu a testa per Bari (Polignano a Mare e Monopoli) e Barletta-Andria-Trani (Margherita di Savoia e Bisceglie).

In alto:

Gallipoli (ph Franco Cappellari)

A destra, dall'alto:

Vieste (ph Vanda Biffani)

Leporano (ph Carlos Solito)

Isole Tremiti (ph Vanda Biffani)

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REPERTI DI PLASTICA

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'Salviamo le spiagge e il mare dalla plastica’. L’invito arriva direttamente da Enzo Suma, 40 anni, che di mestiere fa la guida naturalistica a Ostuni (con alle spalle studi in Scienze ambientali), Per passione combatte contro l’abbandono dei rifiuti sulle spiagge e nel mare. Una passione, ormai decennale che lo ha portato ad organizzare un vero e proprio museo: ‘Archeoplastica’ insieme a numerosi volontari sparsi in tutta Europa. “Dal 2018 – racconta – siamo impegnati attivamente nella sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento da plastica e organizziamo diverse giornate di raccolta collettiva. Personalmente sono un accanito raccoglitore di plastiche spiaggiate. È proprio durante queste raccolte che ho avuto l’idea del progetto, un museo virtuale dove osservare una selezione di reperti arrivati dal mare, acquisendo varie informazioni, e tante mostre, fisiche, reali,

dove poter vedere con i propri occhi ciò che il mare ci ha restituito. Archeoplastica – aggiunge – prova anche a ricostruire e a raccontare le storie, a volte incredibili, che si celano dietro agli oggetti che, dopo un lungo viaggio, vengono raccolti in spiaggia”.

Le prime esperienze espositive sono state in Puglia, in location di grande interesse culturale: il castello di Bisceglie, la suggestiva torre costiera di Torre Colimena, sede dell’infopoint delle Riserve Naturali del Litorale Tarantino. Successivamente Archeoplastica è stata presente al salone nautico di Puglia a Brindisi con uno stand dedicato che ha incuriosito tutti i visitatori amanti del mare. Una mostra diventata itinerante, da Bari a Pisa, passando per Roma e arrivando a Torino. A volte riconoscere questi oggetti e ricostruire le loro storie diventa un compito apparentemente impossibile. Le etichette si scoloriscono al sole, le scritte

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si consumano e diventano illeggibili. In quei casi il contributo dei social diventa fondamentale. Così i membri del progetto Archeoplastica caricano sui social un video del rifiuto di cui non si riesce a ricostruire la provenienza e chiedono ai follower se hanno mai visto un oggetto simile. Grazie agli sforzi di ricerca di decine di migliaia di persone, diventa possibile raccontare l’origine di oggetti che inizialmente apparivano indecifrabili.

I rifiuti che diventano materiale da esposizione anche virtuale sono tra i più disparati e sono catalogati con una vera e propria storia: è il caso del Vetril, un detergente per vetri talmente utilizzato nei decenni passati che la parola “vetril” era usata genericamente per indicare qualsiasi detergente per vetri. E ancora: il pallone dei Mondiali 1990 recuperato sulla spiaggia di Torre Canne. Il bambino che ci ha giocato, sicuramente avrà superato i 40 anni e avrà vissuto la sua adolescenza canticchiando “Notti magiche, un’estate italiana”, ricordando

i goal e gli occhi spiritati di Totò Schillaci, le prodezze di Roberto Baggio, i capelli biondi di Valderrama e la vittoria della Germania Ovest che batté in finale l’Argentina per 1-0. Di racconti sui reperti ce ne sono ancora tanti, uno più originale dell’altro. Che dire del Topexan. In una pubblicità del 1977 il flacone coincide e dovrebbe essere rimasto uguale fino al 1987. Ci sono molti spot degli anni ’80 in cui compare, era un must come detergente antisettico nella lotta contro i brufoli. Lo stesso flacone, perfettamente integro è stato ritrovato sulla spiaggia di Carovigno. Il barattolo delle salviette Lines: è stato trovato che galleggiava in acqua a riva in una delle più belle calette della costa ostunese. Sul barattolo di plastica è riportata la data del 1981 riferita alla concessione ministeriale. Il barattolo non ha codice a barre, introdotto in Italia alla metà degli anni ’80. Che dire del pacchetto di patatine con la data di scadenza ancora perfettamente leggibile: 1983. O il flacone in plastica del detersivo

Ogni anno vengono organizzate giornate di raccolta collettiva durante le quali partecipano decine di persone. E durante una di queste giornate è nata l'idea di organizzare un museo dove poter conservare tutti i reperti che il mare ci ha restituito.

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WcNet che risale ai primi anni '70. O ancora l'insetticida in polvere che conserva il suo prezzo: 150 lire.

Allora la domanda che nasce spontanea è: come nasce l’idea? Enzo Suma va dritto al sodo: “L’idea è maturata quando ho trovato per la prima volta un rifiuto di fine anni ’60. Una spuma spray abbronzante, con il retro ancora leggibile, che riportava il costo in lire. Pubblicai la foto sui social e la gente si stupiva nel vedere un prodotto così vecchio, ancora in buono stato, tra i rifiuti in spiaggia. E da quel post scaturirono numerose riflessioni sul problema della plastica. Da quell’episodio ho iniziato a raccogliere sempre di più e a mettere da parte tutti quei rifiuti di un’età variabile dai trenta ai sessant’anni. Ho imparato sempre più a riconoscerli e fino ad ora ne ho conservati più di un centinaio. Ho ufficializzato il progetto nell’inverno del 2021, dopo aver messo

da parte circa 200 reperti. Ad oggi ho perso il numero dei reperti, che è cresciuto notevolmente grazie anche alla grande community di Archeoplastica. Spesso non è semplice riuscire a datare un oggetto, ma grazie alle tante persone che seguono Archeoplastica sui social, riusciamo a volte a ricostruire la storia di oggetti restituiti dal mare apparentemente impossibili da decifrare”.

A febbraio scorso gli attivisti di Archeoplastica hanno lanciato l’SOS: barattoli di ketchup spiaggiati sulle nostre coste. Si tratta di diverse centinaia di confezioni: alcune vuote, altre nuove e integre con tanto di sigillo di sicurezza. Non solo, oltre alle bottiglie di ketchup sono state ritrovate sui litorali pugliesi anche bottiglie di maionese, senape, bombolette di schiuma da barba, confezioni di detersivo, corn flakes, patatine, pacchetti di semi di girasole o dolci confezionati tutte di stampo ame-

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ricano. Alcune di queste addirittura sono state recuperate all'interno di sacchi di juta, che in origine contenevano caffè. Così sui social si è scatenato il toto ipotesi: da dove provenivano tutti questi rifiuti?

L’inquinamento è dietro l’angolo. L’inquinamento delle spiagge si conferma una delle grandi minacce ambientali da affrontare con urgenza. I rifiuti sono tra le principali fonti d’inquinamento marino e impattano gravemente sia sulla flora e fauna acquatica che sull’essere umano. Secondo l’ultimo report Beach Litter 2023 di Legambiente, su un totale di 232.800 metri quadrati di spiagge analizzati sono stati trovati 36.543 rifiuti. Una media di 961 ogni 100 metri e un rate di circa un rifiuto

ogni 6 metri quadrati di spiaggia, cioè lo spazio occupato solitamente da un ombrellone e due lettini. Ben il 52% dei rifiuti monitorati è rappresentato da sole 10 tipologie di oggetto: al primo posto i frammenti di plastica con il 10,9% sul totale; seguono tappi e coperchi con l’8,6% e mozziconi di sigarette con il 6% sul totale. Al quinto posto i cottonfioc in plastica (4% del totale). Seguiti dai frammenti di polistirolo (3,9 % del totale), le bottiglie, i contenitori per bevande e infine, all’ottavo e decimo posto (con il 3,1% e 3 % rispettivamente), altri oggetti di plastica e le bottiglie di vetro. Quest’ultime, al pari del materiale di costruzione, new entry negativa della top ten dei rifiuti spiaggiati ritrovati.

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Dal flacone di candeggina, al detersivo jugoslavo fino al vaso di sali da bagno: oggetti emersi che raccontano ciascuno una storia e che negli anni sono diventati materiale mostra grazie all’iniziativa di Enzo Suma per far riflettere sull’inquinamento del mare e promuovere un uso più consapevole e responsabile della plastica.

SOTT ACQUA

DEPURATORE GENNARINI, LA SFIDA DEL FUTURO

L’impianto di depurazione di Taranto Gennarini sarà potenziato e al suo interno verranno realizzate serre solari per il trattamento dei fanghi. Lo ha deciso Acquedotto Pugliese durante l’ultima riunione del Consiglio di Amministrazione che, per i due interventi, ha previsto lo stanziamento di 55,8 milioni di euro. Nel dettaglio, 37 milioni saranno destinati al potenziamento dell’impianto e al trattamento delle emissioni odorigene. Un fitto piano di attività aumenterà la capacità di depurazione dell’impianto, che passerà dagli attuali centomila abitanti (equivalente di 252 AE) e allo stesso tempo potenziarà il sistema di trattamento dell’aria fino all’adeguamento del depuratore al rilascio delle acque per il riuso.

Altri 18,8 milioni saranno invece destinati alla realizzazione delle serre solari. Un’attività inoltre, che porterà alla riduzione di fango stabilizzato per ridurre al minimo l’impatto ambientale ed economico legato al conferimento interno ed esterno del territorio regionale.

L’intervento, come ha dichiarato la direttrice generale di AQP, Francesca Portincasa, “consentirà la riduzione dei volumi di fango stabilizzato prodotto, in modo da tutelare l’ambiente e la salute umana, grazie a una tecnologia efficiente e sostenibile che porterà a disidratare il fango”. “AQP risponde alle esigenze della comunità tarantina con il potenziamento dell’impianto di depurazione”, ha commentato il consigliere di amministrazione di AQP, Lucio Lonoce.

Il progetto definitivo è stato sottoposto a procedimento autorizzatorio unico regionale e prevede la realizzazione di una nuova condotta di recapito finale a partire dall’impianto di spinta, realizzato ex novo nella stessa area di quello esistente, per una distanza dalla linea di costa di circa 2 Km. L’opera, costituita da un tratto di avvicinamento a mare e dalla condotta sottomarina, consentirà di risolvere le problematiche esistenti.La condotta sottomarina a servizio del depuratore di Taranto Gennarini entrerà in esercizio a giugno 2025, a conclusione dei lavori che partiranno nella primavera 2024.

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A VIESTE LE 'MANI' DI QUINN

Speranza, aiuto, amore, saggezza, fede, amicizia: sono le 'Mani' di Quinn ovvero il 'Building Bridges - Costruendo Ponti’, la scultura che potrà essere ammirata a Vieste, sul lungomare di Marina Piccola. Presentata per la prima volta nel 2019 alla Biennale di Venezia, l'opera dell'artista italiano torna in Italia dopo quattro anni e resterà sul Gargano fino al prossimo 10 settembre. © Studio360 Comunicazione ed eventi

il contagocce

10 milioni mc

Dieci milioni di metri cubi: sono i numeri del recupero dell’acqua nel 2022 con la prospettiva di arrivare a 44 milioni di metri cubi nel triennio.

Riuscire a "salvare" 44 milioni di metri cubi d'acqua nel periodo significherebbe soddisfare ulteriori 44 giorni, più di un mese, di fabbisogno di acqua a beneficio di ognuno dei 4 milioni di cittadini serviti da AQP. C’è di più: Acquedotto Pugliese ha confermato il suo impegno per l’implementazione di un sistema di economia circolare con la gestione in house di 130 mila tonnellate di fanghi e accelerazione sulla transizione energetica arrivando a produrre nel 2026 oltre 90 GWH di energia da fonti rinnovabili.

Per l’attuazione del piano industriale sono previsti investimenti per 2.031 milioni di euro di cui la maggior parte (oltre l’85%) dedicata a migliorare la qualità del servizio ai clienti e alla mitigazione dell’impatto ambientale tramite la riduzione delle perdite e il raggiungimento di nuove frontiere tecnologiche.

ALTA MURGIA PER TUTTI

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La Natura diventa più accessibile, più vicina anche a coloro che ne possono cogliere la bellezza e l'autenticità attraverso il tatto, l'olfatto e l'udito.

Nel cuore del Parco Nazionale dell'Alta Murgia è infatti nato il sentiero 'Agrf 06 Am', un percorso per ipovedenti nell'area della Dolina Tre Paduli. Lungo tre chilometri, il percorso garantisce l'accessibilità ampliata grazie all'assenza di pendenze e alla presenza di targhe tattili in braille.

Si tratta di un'iniziativa realizzata nell'ambito del progetto 'P.A.T.H.' finanziata dal programma Interreg Grecia Italia, che ha creato percorsi tematici in Puglia e nella Grecia occidentale per accompagnare i visitatori nella scoperta di bellezze naturali, aree ricche di biodiversità e punti di interesse storico-culturale, con il coinvolgimento attivo dei più giovani.

“Un sentiero per un parco inclusivo – ha spiegato Francesco Tarantini, presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia – per un'esperienza di fruizione accessibile a tutti. Chi vor-

rà percorrerlo potrà godere delle sensazioni magiche generate dalla Dolina Tre Paduli, un avvallamento carsico così chiamato per la presenza di tre stagni. Un luogo dove regnano il silenzio e la biodiversità”. Inoltre, l'Ente Parco si è dotato anche di una carrozzella di nuova generazione con assistenza elettrica, per permettere anche ai diversamente abili di poter accedere al parco e alle sue bellezze.

“La natura, spesso, non è facilmente accessibile ai non vedenti e agli ipovedenti. – ha raccontato Vito Mancini, presidente Unione Italiana dei ciechi e ipovedenti di Bari – Iniziative di questo genere, quindi, sono essenziali perchè parlano di inclusione a 360 gradi, facendo conoscere alcuni luoghi prima inaccessibili e offrendo l'opportunità di una crescita personale ed educativa notevole”. All'inaugurazione del sentiero per ipovedenti, anche Rosa Barone, assessore al Welfare della Regione Puglia che ha parlato di “una visione concreta e reale di come anche la natura può diventare inclusiva. Un parco che dimostra di essere a prova di disabile”. Non a caso l'inaugurazione del

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sentiero si è svolta nella 'Giornata Europea dei Parchi' che si celebra quest'anno con lo slogan 'Costruire sulle nostre radici': un invito alle aree protette a esplorare il valore del patrimonio naturale che custodiscono, ma anche il patrimonio della propria organizzazione fatta di esperienze, competenze e buone pratiche per la tutela del territorio. Istituita da Europarc Federation, la ricorrenza festeggia la fondazione in Svezia del primo parco nazionale europeo, nato nel 1909. In Italia l'istituzione dei primi parchi nazionali risale al 1922 con il Parco del Gran Paradiso e il Parco d'Abruzzo, due storiche realtà che giungeranno nel Parco dell'Alta Murgia in occasione della certificazione CETS.

Negli ultimi 50 anni il numero di aree protette in Italia è cresciuto in modo significativo: attualmente, includendo anche le aree della rete

Natura 2000 vi è il 21% di territorio protetto a terra e il 16% a mare.

Il Parco dell'Alta Murgia, in particolare, rappresenta un meraviglioso caleidoscopio nel quale convivono molteplici esemplari di flora e di fauna al fianco degli esseri umani. Un luogo che si caratterizza per le sue dolci colline, ma anche per la pietra presente, infatti è definito cuore di pietra della Puglia, e poi viene ricordato anche per il pascolo roccioso, per i suoi muretti a secco e per le sue tradizionali masserie. È uno dei parchi rurali più importanti a livello europeo, che abbraccia ben 13 Comuni e che si estende per 68mila ettari. “Non solo più un vincolo o un ostacolo, i parchi diventano sempre più uno strumento per valorizzare un territorio, promuovendone il turismo. – ha spiegato Francesco Tarantini – Il Parco dell'Alta Murgia, in particolare, è mol-

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Un percorso lungo tre km all'interno del Parco dell'Alta Murgia dedicato agli ipovedenti. Il progetto è 'Agrf 06 Am'. Percorrendo il sentiero si può ammirare la Dolina Tre Paduli. In apertura dell'articolo: Castello del Garagnone (ph Domenico Martinelli).

to antropizzato, ma possiede anche un grande patrimonio enogastronomico, naturalistico, paleontologico e geologico. In questi ultimi tre anni, ci siamo dati una visione, candidandoci per entrare a far parte della Rete mondiale dei Geoparchi Unesco, che ha al suo interno ben 177 geoparchi, di cui 12 italiani”.

Un luogo che non racconta solo storie di vita millenaria legate alla pastorizia e all'agricoltura, ma anche storie di uomini primitivi e dinosauri. Basti pensare all'enorme patrimonio paleontologico che offre questo parco, come Cava Pontrelli ad Altamura, dove sono state rinvenute 25mila orme di dinosauri, “un patrimonio mondiale – ha proseguito Tarantini – che ha lasciato a bocca aperta gli ispettori dell'Unesco che ci hanno fatto visita a fine ottobre dello scorso anno. Ovviamente per far sì che queste queste potenzialità non restino inespresse è necessario fare rete con istituzioni e Comuni per fare gioco di squadra”.

E proprio in quest'ottica, in occasione della 729esima edizione della fiera di San Giorgio, al fianco del Comune di Gravina, l'Ente Parco

ha lanciato una proposta: quella di riprendere una passata iniziativa promossa della Regione Puglia, l'evento Mediterre, trasformandola in una fiera nazionale dei parchi e del turismo green. “Vorremmo organizzare una tre giorni, in cui tutti i parchi possano scambiarsi idee. E ci piacerebbe partire – ha spiegato Francesco Tarantini – dal mese di aprile del 2024, anno in cui il Parco dell'Alta Murgia compirà 20 anni”. Ma il Parco è stato anche premiato dal ministero dell'Ambiente per l'ottimo lavoro di monitoraggio di api e farfalle qui presenti e in generale per l'attività di tutela della biodiversità.

“Vogliamo far passare il concetto che questi siti possono essere volano di sviluppo sostenibile del territorio – ha proseguito il presidente Tarantini – Per questo, stiamo formando tutti gli operatori turistici sui temi del turismo sostenibile e stiamo puntando su altri tipi di turismo lontani da quello di massa, come il geoturismo, il cineturismo, il ciboturismo e il bike sharing. Stiamo inoltre costruendo un pacchetto che valorizzi al meglio tutte le bellezze, le ricchezze e le risorse naturali del no-

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Un parco che racconta anche la storia delle antiche civiltà, risalenti al Paleolitico e al Neolitico. Tra i ritrovamenti, lo scheletro fossile dell’'Uomo di Altamura', vissuto 150 mila anni fa e rinvenuto nella Grotta di Lamalunga (ph Giovanni Ragone).

stro Parco”. Sostenibilità è la parola chiave alla base delle attività promosse ed organizzate dal Parco nazionale dell'Alta Murgia e, come sottolineato da Francesco Tarantini, sostenibilità significa anche lottare contro l'abbandono dei rifiuti. Sono infatti ancora numerose le segnalazioni dei turisti che denunciano la presenza di rifiuti abbandonati. “Per questo – ha concluso Francesco Tarantini – stiamo aumentando da una parte le fototrappole e dall'altra stiamo continuando con opere di sensibilizzazione. Stiamo anche lavorando sulla mobilità sostenibile e sulla messa in sicurezza dei boschi contro gli incendi. Perchè anche i parchi possono svolgere un ruolo da protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici”.

Ma la Puglia, in tutta la sua interezza e complessità, è uno scrigno di agrobiodiversità, che si può ritrovare anche in altri luoghi e non solo nella folta vegetazione dei parchi. Sono state infatti recuperate, nel corso degli anni, centinaia di risorse autoctone pugliesi.

E proprio a questa ricchezza è dedicata la Set-

timana della Biodiversità pugliese, quest'anno giunta alla sua sesta edizione. Organizzata dall'Università degli Studi di Bari al fianco della Regione Puglia, l'iniziativa pone l'accento sul tema dei cambiamenti climatici, a causa dei quali l'enorme ricchezza che raggruppa tutte le varietà, gli habitat e gli ecosistemi del territorio si sta lentamente erodendo.

C'è quindi l'urgenza di difendere questo patrimonio, così come sottolineato da tutta la comunità scientifica. In Puglia, fortunatamente esiste una legge regionale, la numero 39 del 2013, che ha tracciato il percorso da fare per recuperare la diversità e tutelarla, perchè solo così è possibile tutelare le identità di ogni singolo territorio.

Entro il 2030, così come richiesto dall'Agenda

Onu, ogni Paese è chiamato ad avere il 30% delle aree protette e a recuperare il 30% delle aree degradate. Questo per riconquistare un sano e benefico rapporto tra Uomo e Natura, importante per il benessere dell'uomo e per la prosperità dei nostri territori.

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Un parco che racconta la storia passata, dei nostri antenati primitivi. Uno spaccato degli abitanti e di come vivevano: recentemente sono state ritrovate 25 Mila orme di dinosauri (ph Mario Brambilla). A pag. 3: Pulicchio di Gravina (ph Domenico Martinelli).

Storie di eccellenza in tema di sostenibilità, del fare e del saper essere.

E Radio Panetti è proprio questo.

“Ho avvertito il bisogno di fare scuola in un altro modo, – ci spiega Antonio Curci, docente di Informatica – di creare un luogo di benessere per consentire agli studenti di essere protagonisti e non oppressi dai voti e dalle interrogazioni”. Fare scuola sollecitando e ‘solleticando’ quindi le passioni dei ragazzi.

Radio Panetti è uno strumento per poter studiare divertendosi, “un luogo dove coesistono l’umanesimo e le tecnologie’.

Radio Panetti è un modo diverso di fare scuola grazie alla progettazione di format radiofonici originali con contenuti oggetto di studi curriculari, compreso l’inglese, o relativi a problematiche sociali: educazione alla legalità, lotta non violenta alle mafie, inclusione, intercultura, rispetto dell’ambiente e della persona, attenzione al territorio attraverso l’approfondimento delle tradizioni culturali locali.

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I RUN FOR LIFE

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"I run for life”. Correre per la vita, correre per e con la speranza di avere la forza e il coraggio di sconfiggere la malattia. Correre più veloci di quel mostro che getta un'ombra sulla vita delle donne e di intere famiglie. Prima a Roma e poi a Bari, l'associazione Susan G. Komen ha colorato di rosa le strade con migliaia di persone, tutte insieme per celebrare le donne che combattono coraggiosamente contro il tumore del seno e anche tutte quelle donne che purtroppo non ce l'hanno fatta, nonostante tutto. Un fiume di solidarietà, di gioia e di sorrisi, ma anche di speranza e resilienza.

I numeri in Italia nel 2022 confermano che il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre è un tumore mammario. In particolare, il report stima che nel 2022 nel nostro Paese ci sono state circa 55.700 nuove diagnosi di tumore nelle donne, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è stimata dell’88%.

La probabilità di vivere ulteriori 4 anni, dopo aver superato il primo anno dopo la diagnosi, è indicata nel 91%. Quindi dal tumore del seno si può guarire, ma è necessario sottoporsi a perio-

dici controlli di prevenzione, per riuscire così a rallentare l'avanzata della malattia.

Ed è proprio questo il messaggio condiviso e lanciato dall'associazione, nata a Dallas e poi approdata anche in Italia, a Roma, sotto la guida del professor Riccardo Masetti. Dalla Capitale l'onda rosa del volontariato si è poi diffusa su tutto il territorio italiano, sempre al fianco delle donne. Tenere sempre alta l'attenzione sul tema dei tumori del seno, incentivando la ricerca e sostenendo le donne colpite dalla malattia, sono gli obiettivi dell'associazione, che ogni anno organizza diversi eventi di sensibilizzazione.

Evento di punta è senza dubbio la Race for the Cure, che negli anni è diventata un appuntamento fisso, tanto atteso da tutti, donne, uomini e bambini. Sport, salute e solidarietà si intrecciano per dare vita ad un evento dedicato in particolare alle donne che stanno affrontando o hanno affrontato il tumore del seno, vere protagoniste del cambiamento culturale nell’approccio alla malattia. Con la loro speciale maglietta rosa, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, mandano un forte messaggio di incoraggiamento e di speranza

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alle 56mila donne che in Italia ogni anno si confrontano con la malattia. Nel 2019 la Race for the Cure, ha festeggiato i suoi primi 20 anni di presenza in Italia con sei edizioni nelle città di Roma, Bari, Bologna, Pescara, Brescia e Matera, registrando oltre 140mila iscritti. Numeri da capogiro che ogni anno aumentano sempre più, a significare che, come sottolineato dal professor Masetti: “Anche attraverso iniziative come queste si può cambiare il modo di affrontare la malattia”. E infatti proprio attraverso l'iscrizione alle Race tutti i partecipanti possono sostenere progetti territoriali legati alla prevenzione, informazione e sensibilizzazione, rivolti alle donne in rosa e a quelle donne che stanno superando la malattia. A Roma, quella del 2023, è stata un'edizione record, con oltre 70 mila partecipanti. Quest’anno la manifestazione, oltre alla tradizionale passeggiata di 2 chilometri e alla corsa di 5 chilometri aperta a tutti, ha incluso per la prima volta un percorso di 8 chilometri riservato agli atleti competitivi. Ed ora ci si prepara alla 25esima edizione, quella del 2024, perchè

la Race for the Cure continui ad essere una manifestazione che ha forza e dà forza. L'associazione infatti è da sempre attenta ad utilizzare i fondi in maniera trasparente aiutando molti giovani ricercatori e generando numerosi progetti sul territorio: il più importante è la Carovana della Prevenzione.

Si tratta di Unità Mobili allestite con dotazioni tecnologiche di ultima generazione, in grado di offrire esami clinico-strumentali utili non solo per la diagnosi precoce dei tumori del seno ma anche di altri tumori prevalenti nelle donne, come tumori ginecologi e tumori della tiroide. E tutto questo grazie allo spirito di solidarietà di tutti coloro che sposano i principi e i valori dell'associazione.

Elemento centrale della 24esima edizione, il Villaggio della Salute, dove dalle 10 alle 18 sono stati offerti gratuitamente esami diagnostici e visite specialistiche in collaborazione con la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli, che da oltre 20 anni lavora in sinergia e al fianco di Komen Italia.

Grande ritorno per l'Emotional Room, la Stan-

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Piu' di mille metri quadrati dedicati alle donne e alla salute. In questo spazio, dove il Circo Massimo ha fatto da sfondo, sono state effettuate prestazioni ed eseguite diagnosi.

za delle Emozioni, un'installazione immersiva, nella quale i visitatori hanno potuto rivivere, immersi tra centinaia di palloncini rosa, le emozioni del lancio dei 5mila palloncini che per tanti anni ha concluso la Race e che nel rispetto dell'ambiente è stato poi ripensato. E sempre nell'ambito della 24esima edizione della Race for the Cure al Circo Massimo di Roma, anche il CIHEAM di Bari, per l'evento “Un patto per la salute delle donne del Mediterraneo – Progetto Cirene”. Al centro la dieta mediterranea, riconosciuta ormai come bene prezioso che tutela la nostra salute, e l'educazione delle nuove generazioni. Il progetto, in particolare, si pone quindi l'obiettivo di promuovere sinergie positive tra enti e associazioni diverse, tutte impegnate a raggiungere il fine comune di diffondere sempre più, soprattutto nei Paesi del sud del Mediterraneo, abitudini

alimentari e stili di vita sani.

XVII edizione invece per la città di Bari che ha visto la partecipazione di 15mila persone in una giornata simbolica, domenica 14 maggio, festa della mamma e infatti per l'occasione è stato anche creato l'hashtag #iocorroconmamma. Come da tradizione, l'evento sportivo è stato preceduto da due giorni ricchi di prestazioni e visite, ma anche di convegni e seminari che si sono tenuti nel Villaggio della Salute. Al fianco dell'associazione in rosa, anche l'Ordine dei Farmacisti di Bari che hanno offerto ai visitatori e alle visitatrici la possibilità di effettuare un controllo della pressione e della glicemia. Ed anche in questa edizione, un messaggio di solidarietà e vicinanza a tutte le donne colpite dal tumore del seno, è stato lanciato dal mare con la veleggiata organizzata dal Circolo della Vela. Non una gara, bensì una

RACE FOR THE CURE | ROMA 4-7 MAGGIO 2023

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passeggiata tra le onde blu del mare e lungo la costa per far sentire a tutte le donne la vicinanza anche del mondo della vela.

Partecipare ed esserci le parole chiave dell'evento e più in generale di tutte le attività portate avanti dall'associazione su tutto il territorio. In Puglia, grazie alla solidarietà e alla generosità di tutti coloro che hanno sposato le attività di Komen Italia, per il 2023 sono stati finanziati ben 12 progetti per un valore complessivo di 80mila euro, di cui 4 nella provincia di Bari, uno nel Brindisino, uno in provincia di Foggia, uno nel Tarantino e uno nel Leccese, a questi si aggiungono tre progetti già attivati e due progetto mission. “Cerchiamo di dare sostegno alle donne in rosa che potranno usufruire gratuitamente dei servizi offerti – ha dichiarato Linda Catucci, presidente del comitato Puglia di Komen Italia – E siamo davvero felici

che negli anni i numeri della solidarietà siano cresciuti grazie al buon cuore di tutti. E continueremo a lavorare per portare avanti tutti i progetti territoriali”.

Non solo Roma e Bari, l'associazione in rosa ha messo radici anche in altre città italiane, ultima ma non ultima la città di Matera, con il neo comitato costituitosi nel 2019, anno da Capitale Europea della Cultura per la città dei Sassi, dove la Race for the Cure tornerà domenica 1 ottobre per la sua quinta edizione.

Il rosa è quindi per molte donne il colore della speranza, quello della forza e della resilienza, il colore della vita che vince sulla malattia, ma è anche il colore della famiglia, quella che ti resta accanto nelle difficoltà e che non è solo fatta di legami di sangue, ma anche di cuore e di amicizia. È il rosa Komen, il colore delle donne che ce l'hanno fatta, nonostante tutto.

RACE FOR THE CURE | BARI 12-14 MAGGIO

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Parole come gocce

IL VALORE DELL'ACQUA

AUTORE: Gary White, Matt Damon

EDITORE: ROI Edizioni

PAGINE: 232 pagine

EURO: 22,00

Ogni giorno si parla di acqua e di come tutelarla. Nel libro, scritto a due mani, Matt Damon e Gary White discutono non solo del problema ma, unendo le forze, hanno cercato soluzioni efficaci e innovative a uno dei problemi più pressanti del pianeta, che impedisce ai bambini di ricevere un’istruzione, alle donne di lavorare e intrappola milioni di persone in una vita di miseria, sofferenza e povertà. Non ci sono dati e statistiche, bensì storie di persone, luoghi e circostanze e progetti portati avanti dai due autori anche prima di conoscersi.

Dal 2009, Gary White e Matt Damon si impegnano attivamente per tentare di garantire l’accesso all’acqua a chi ne ha bisogno e in questo libro raccontano i tentativi fatti per raggiungere questo scopo fino alla fondazione di WaterEquity, che fornisce microprestiti finalizzati proprio all’istallazione di servizi idrici. ‘Il valore dell’acqua’ è un libro discorsivo, accattivante.

Sia Damon che White partono da un presupposto: quanto è importante l’acqua che usiamo tutti i giorni per le faccende più quotidiane e che diamo per scontata?

I paesi privilegiati – aggiungono nel libro – hanno dimenticato quanto sia prezioso avere a disposizione l’acqua dove, quando e per quanto si voglia. Ci sono luoghi del mondo dove, invece, questo bene essenziale per la vita non è affatto a portata di mano, anzi: in alcuni casi, è addirittura inaccessibile. Sfogliando i capitoli, il lettore si trova davanti a numerosi aneddoti ma anche ad argomenti più spinosi come il mondo della finanza e dell’economia.

Damon e White ci spiegano che non è impossibile trasformare la vita di famiglie che vivono in povertà. Ma soprattutto ci invitano a pensare che l’acqua è veramente un bene comune, cui tutti devono avere accesso.

Dove

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