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Restelli (Unipol): “Il futuro? Microesperienze e digital”

a cura delle redazione

“P resiedere la giuria del Bea 2021 è certamente un orgoglio per me, e per il Gruppo che rappresento, prima di tutto perché è una responsabilità che deriva da una decisione degli attori stessi di questa industry”, ha esordito Gianmaria Restelli, responsabile comunicazione esterna e corporate image Gruppo Unipol, neo presidente di giuria. Al Bea Italia 2020, infatti, il Club degli Eventi ha assegnato a Unipol Gruppo il premio come azienda virtuosa nell’ambito eventi e questo ha portato Restelli alla presidenza dell’edizione 2021. “Come giurato - ha aggiunto - sono presente all’evento da diversi anni con tutta la passione, la professionalità e l’attenzione possibile e naturalmente in qualità di presidente intendo portare ancora di più tutto questo. Con l’impegno, al fianco del padrone di casa e amico Salvatore Sagone, a dare il mio contributo per generare il miglior lavoro di squadra in termini di valutazione e riconoscimento di tutta la creatività, la capacità di execution e i risultati che le agenzie della event industry metteranno in campo”. In questa intervista, rilasciata al momento della nomina, il presidente della giuria dell’edizione 2021 del Bea, ha fatto il punto sullo stato dell’arte della event industry e sul ruolo che ha il premio di Adc Group per il settore della live communication.

Ritiene che il Bea rivesta un ruolo importante per lo sviluppo della cultura degli eventi in Italia?

Il Bea negli anni ha rappresentato, in modo sempre più autorevole e consistente, il momento di sintesi organica e di visibilità esclusiva del mondo degli eventi in Italia, mostrando a livello pubblico

Gianmaria Restelli (Gruppo Unipol), presidente di giuria Bea Italia 2021

Bea Italia 2021 PRIMO PIANO

WHAT’S NEXT?

Lo scenario e l’evoluzione che con la pandemia tutti, a livello personale e professionale, stiamo vivendo ha già portato molte aziende e molti player di diversi settori a ripensare modelli di business, di distribuzione, a rivedere la relazione con i propri clienti e utenti. Così è anche per il mondo degli eventi e l’evoluzione è in atto. Un’evoluzione che, secondo Restelli, non può significare solo una direzione digital, perché certamente per alcune tipologie di eventi la condivisione, la partecipazione e la presenza fisica non potranno mai essere sostituite. E, infatti, una delle sfide attualmente più interessanti, secondo il manager, è cominciare a muoversi verso progetti che sappiano integrare realmente ‘microesperienze’ fisiche e sicure alla parte digital, come banco di prova per eventi ibridi di grande efficacia.

tutto l’ingegno e le capacità professionali di questa industry. E in questo modo è diventato una piattaforma privilegiata e concreta in grado di supportare costantemente il matching di mercato e il business della live communication, generando tendenza e contribuendo a costruire in modo sempre più ampio la cultura degli eventi. fondamentale saper cogliere, valutare, premiare e valorizzare al massimo la qualità, la creatività, l’ingegno, la capacità strategica ed esecutiva dei protagonisti primari di questa industry: le agenzie e i professionisti che le danno vita ogni giorno. Continuando insieme a generare una vera cultura degli eventi.

Negli anni il format dell’evento è cambiato. Su cosa pensa debba mantenere il focus oggi per assolvere pienamente alla funzione per cui è stato istituito? 18 anni di Bea sono davvero uno specchio importante della live communication e di come questo mondo si è evoluto. E giustamente il format ha seguito questa evoluzione, ampliando categorie, riconoscimenti, metodologia di valutazione, sinergie. Su cosa mantenere il focus? All’interno di uno scenario veramente in evoluzione ritengo sia

Cosa si aspetta di vedere nell’edizione di quest’anno?

Sappiamo bene, purtroppo, che nel 2020 e anche nei mesi successivi il mondo della live communication, a causa della pandemia, ha subito un colpo molto duro, con una riduzione del numero di eventi davvero consistente che potrebbe quindi riverberarsi in questa edizione. Sono però convinto che ci saranno molti eventi digital, come già era stato l’anno scorso, ma con elementi importanti di innovazione nelle modalità di engagement.

OPERAZIONE ‘FULLY DIGITAL’

Quali i trend dominanti in un momento storico in cui il digitale ha assunto un ruolo particolarmente rilevante? “Tra i trend più marcati della event industry - ha risposto Gianmaria Restelli, presidente Giuria Bea Italia 2021 - in questo specifico, e particolarissimo, momento vedo sia un impegno sempre più rilevante nel cercare di realizzare eventi fully digital capaci di mantenere viva l’attenzione e l’engagement del target, con l’adozione di piattaforme e tecnologie sempre più evolute e customizzate, sia lo sviluppo di veri eventi ibridi con una forte personalizzazione dell’esperienza”. Una virata digitale che lascerà il segno anche nell’era post-covid. “Un segno - ha aggiunto Restelli - che se sarà vissuto e coltivato al meglio potrà generare nel tempo possibilità più ampie, crescita e valore. Mi trovo in linea con un’analisi emersa negli ultimi tempi che sottolinea come per la live communication sia in atto il passaggio dalla triade ‘contenuti-networking-intrattenimento’ a ‘connessioni di valore-intrattenimentocontenuti’”.

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