Un ringraziamento particolare a Gianfranco Caruso e Renato Manara della B.C.R., Lucia Giuliano, Maria Pagano, Giuseppe Lana e Claudio Cocuzza, Claudio Cravero, Alessandra Ferlito, Martina Pulvirenti, Alessandra Fazio e Giuseppe Mendolia Calella, Filippo Leonardi, Saragei Antonini e Chiara Lombardo, Salvatore Resca, Marina Migneco, Enzo De Martino, Roberto Scillia e Michela Di Bernardo.
28.09.2012 - 07.10.2012
Questo progetto pensato da Gianluca Lombardo per gli spazi di Abadir racconta molto bene il work in progress in cui si trova oggi quest’istituzione. Un processo di ibridazione e di scambio in cui Abadir si propone come luogo, comunità aperta, sistema dinamico in moto perpetuo; Abadir come territorio che vive del lavoro e della ricerca di chi la abita, per esserne trasformata continuamente; Abadir come luogo del dibattito che fa incontrare/scontrare forze diverse. Ospitare Abissale quindi è una tappa importante di questo percorso che pretende trasformare la scuola nel luogo devoto alla ricerca e alla condivisione. Lavorare con lo spazio architettonico è uno degli aspetti più affascinanti dell’arte e, superate le piccole difficoltà logistiche, abbiamo affidato la nostra struttura all’artista, curiosi di vedere come ne sarebbe stata trasformata. Gianluca Lombardo è arrivato per stravolgere e sovvertire il nostro spazio. Ha fatto sprofondare nel buio e nell’abisso i nostri luoghi di lavoro e noi lo ringraziamo perché anche le trasformazioni più brutali e violente sono un modo per guardare le cose in un modo diverso e scoprire mondi e che prima non conoscevamo.
This project created by Gianluca Lombardo for Abadir spaces tells very well the condition that this institution is facing nowadays. A process of hybridization and exchange in which Abadir is conceived as a place, an open community, a dynamic system in perpetual motion; Abadir conceived as an area, living through the work and research of those who live it, in order to be continuously transformed; Abadir as a place of debate that joins and clashes different forces. Therefore, hosting Abissale became an important step in this process, because it has transformed the school into a site consecrated to research and sharing. Working with the architectural space is one of the most fascinating aspects of art, and after having overcame the small logistical difficulties, we left our space to the artist, curious to see how he would transforme it. Gianluca Lombardo came to disrupt and subvert our space. He plunged our places into the dark abyss of work. We are very grateful as we noticed that even the most brutal and violent transformations are a way to look at things in a different way and discover worlds we did not know before.
Lucia Giuliano
From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Fri, 27 Jul 2012 20:59:26 +0200 abissale ha a che fare con l’abisso, certo,... con la profondità, l’immersione e la verticalità ma ha anche a che fare con l’ascesa verso l’alto, per te? lo sconfinamento “verso”? anche lo spazio infinito è abissale abissale, assoluto, tombale... saranno sovrapponibili? abissale a cominciare da me (te) cos’è fra queste cose? quant’è abissale la mia (tua) morte?o la morte di chi ami? parlami di tutto questo e di un abisso che si apre come una voragine una caduta libera che non si conclude mai ha a che fare con la nostra idea di inferno? la tua? abissale è pienezza? o privazione assoluta? ha a che fare con la vertigine delle divinità, la loro sovrumana potenza? o ha a che fare con il nulla? vertigine ferma (claudio) abissale è la mia paura la paura di un vuoto che non puoi “prospettivizzare” in alcun modo abissale come un fermo immagine il permanere in eterno solo di ciò che è passato oltre tempo spinto all’assoluto in uno spazio che perde totalmente la sua coordinata di territorio quanto conta lo spazio, per il nulla? grazie di starmi vicino...ti voglio bene g. From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Sun, 29 Jul 2012 10:13:22 +0200 penso anche che abissale sia la stessa vita con il suo sprofondare dentro tutte le cose, appunto, come un salto nel vuoto (o nel buio) ignari...continuamente no? acrobati sulla fossa della sparizione nulla è mai veramente fermo forse i tuoi capelli ingrigiti nel tuo DRON, già mi parlano di questo
o il tempo annerito fino a fermarsi pur procedendo ,del tuo lavoro berlinese tempo senza tempo per questo, assoluto e identico a sé stesso il tempo esiste, forse, nell’assoluto ma non ha metri, né giorni, né minuti o ore uguale al proprio ciclo come un nulla evanescente un fantasma del conteggio che si aggira per il cosmo da lontano guarda qualche galassia come fossero puntini luminosi, come feste di natale viste da dietro una finestra il 24 dicembre tu come mentiresti a te stesso alla perdita di una persona che ami profondamente? lo so che ad agosto tutto vuoi fare tranne che parlare di questo ma, ancora una volta, ho bisogno di te... un bacio g. From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Sun, 29 Jul 2012 10:15:16 +0200 ..... questo nero mi assomiglia From: giuseppelana@gmail.com To: lombardogianluca@hotmail.it Subject: RE: Date: Mon, 30 Jul 2012 12:34:27 +0200 MINGHIA ! questa esclamazione vuole essere un “rafforzativo” a ciò che sto per dirti. Mentre leggo le tue email non posso fare a meno che sentire la tua voce, il tuo suono il tempo e la pausa che trascorre tra una parola e l’altra. Vedo d’avanti a me il tuo viso sapiente che conosco molto bene viste tutte le volte che ci siamo soffermati a parlare di arte e soprattutto della vita. Scusami se ho usato quella esclamazione, ma mentre leggevo non capivo se stavi parlando di TE o di ME. Forse di NOI. Ma non NOI due, ma noi tutti. Sento che il tuo sarà un intervento dove tutti sentiranno l’abisso. Tu parli di un abisso buio e nero ma io intravedo un altro tipo di abisso che non è cupo ma anzi luminosissimo. Il tuo lavoro lo sento come una esperienza verso la luce. Una luce che si è riaccesa quando hai mostrato Cecità una luce che oggi ti dà la forza e la voglia di andare oltre ed affrontare il buio più lucente che ci sia: la vita. Mi viene da sorridere perché ora la situazione sembra capovolgersi. Non capisco se sto parlando di ME o di TE… ma credo che sto parlando di NOI. Sono contento della tua proposta di farmi “entrare” in questo tuo nuovo lavoro perché già so che mi aiuterà a capirmi. Milan Kundera diceva che: chi tende continuamente “verso l’alto” deve aspettarsi prima o poi d’essere colto dalla vertigine. Che cos’è la vertigine? Paura di cadere? Ma allora perché ci prende la vertigine anche su un belvedere fornito di una sicura
ringhiera? La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura. (wikipedia) Ora mi fermo a riflettere. ti abbraccio forte peppelana From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Tue, 11 Sep 2012 10:32:08 +0200 ciao lana... credevi avessimo finito, vero? è una marea di tempo che non ci scriviamo (sentiti si!, ma solo brevemente) ma contattati via mail per la mostra, no... non avremmo finito,...piccole questioni ancora da dipanare... chissà come procederai, oltre allo stupore... intanto come stai? e poi com’è finita con la mostra a berlino? hai novità? so che sei distratto dalle tue infinite cose, ma ti chiedo un ultimo sforzo di concentrazione su di me lì sei tutto “mobile” e fluttuante, come è giusto che sia quando si è lontani da casa...il mondo fluttua... la terra continua a muoversi sotto di noi come i mezzi che ci hanno permesso di raggiungere quei luoghi dove siamo capitati (volontariamente o per caso) mettere radici è sempre un atto eccitante e doloroso perché l’appartenenza a un luogo è questione umorale e non razionale, sfugge al controllo e ci governa a nostra insaputa... me tant’è... giorni fa riflettevo sulla “camera dei segreti” (parafrasando harry potter) e segreta non è mai la cosa in sé, ma la condizione della sua impossibilità a essere vista. tutti sapremo che ad essere chiusa sarà la camera di maria ma questo non ci basta e tutti si chiederanno del perché io l’abbia chiusa il non poter vedere suscita distanza e anche diffidenza motivata dalla curiosità disattesa... cosa conterrà tale chiusura? chi ci dice che io non abbia sepolto qualcosa? cosa? questa distanza e il segreto che ne consegue è in fondo uno dei sensi di questo lavoro simile per procedura al lavoro nella stanza di sopra: distanza e inafferrabilità perdita di appiglio e smarrimento nessuno pensa che tutti noi siamo già di fatto sospesi sul nulla, anzi dentro il nulla senza altro appiglio che una posizione che ci siamo dati per ferma ma che in realtà è relativa in modo assoluto come tutto ciò che è relativo: si azzera da solo all’infinito. o no? dimmi ciò che pensi
precipizio e inaccessibilità facendo un piccolo sforzo di fantasia è o può essere una metafora della vita un disegnino per bambini: un piccolo trampolino, saldo solo in apparenza …oltre tutto ciò che non ci siamo dati per tangibile è a noi estraneo. è, tecnicamente, inaccessibile inappartenente la solidità del materiale di cui è fatto questo trampolino nulla ha a che vedere col divieto che lo argina siamo circondati dai limiti, in continuazione ogni millimetro e secondo della nostra vita è governato da continue inaccessibilità e noi non apparteniamo alla sostanza che governa il limite siamo, anche qui tecnicamente, l’alterità, relativa e instabile, del limite dato ne siamo sempre dentro, mai fuori perché fuori dal limite, si muore e il limite, così, finchè si è vivi, ci salva di nuovo, tecnicamente, dalla morte siamo geograficamente diretti verso un mondo-a-sé sotto di noi sappiamo esistere la grande perdita tratteniamo il fiato la vita vera, poiché già vissuta, è e sarà sempre alle nostre spalle con grandissimo affetto e stima g. From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Tue, 11 Sep 2012 10:49:03 +0200 che concezione hai del sublime? che definizione gli daresti? secondo te ha a che fare con questa mostra? pensi sia una anti-ideologia? può una mostra sull’abisso essere un modo per leggere la storia attuale? e in che senso? a più a che fare con la paura o col conforto? la sospensione è politica? la vertigine può essere ideologica? il baratro è anti-storico? o gli è funzionale?
... come vedi molto ancora da dire... sempre tuo g. From: giuseppelana@gmail.com To: lombardogianluca@hotmail.it Subject: Re: RE: Date: Tue, 11 Sep 2012 10:51:29 +0200 ma che tempi abbiamo???... io sabato inauguro e sono “di fuori” !! eh eh eh
From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Fri, 14 Sep 2012 09:19:16 +0200 sospendere la perplessità di un abisso senza spazio né tempo che ha perso lo spazio e il tempo sullo spazio e il tempo, entrambi compiuti e negati, della morte attraverso la soglia della tomba gli umani hanno l’ultima possibilità di ragionare e riflettere su ciò che non appartiene loro la soglia inattraversabile del sacello diventa così la separazione -che ci occorre per viveredalla morte che é, per chi vive, oggettivamente e nella sostanza fisica, uno spazio temporale: noi siamo separati dalla nostra stessa morte da un lasso di tempo astratto che solo lo spazio concreto della sepoltura può renderci essere sepolti nella nuda terra senza lapide né epitaffio fa perdere questo segnale, che é ovviamente culturale e storico, della tomba in quanto metafora della negazione rappresentazione del limite del non-ritorno e del grado zero dell’esistente essere sepolti nella nuda terra ci rende analoghi agli altri esseri viventi avere una tomba e poterla vedere in qualche modo crea una separazione netta dal morire perpetuando però, per paradosso e ossimoro, questo trapasso in spazi e tempi del vivente la tomba non serve ai morti serve ai vivi per contenere e rendere tangibile la morte esorcizzandola nel suo potere occulto governare una lapide e sapere di non-potere attraversare quel limite, al contrario,
ci rende meno fragili di fronte al trapasso per estensione: la sostanza dell’umano è spaziale dove la sostanza del divino è temporale la soglia di un dio morto è fatta di puro non-tempo poiché un dio vivo è principalmente costituito di tempo come noi di acqua penso molto a Canova e Bocklin e ancora una volta a tutti quegli artisti che possiamo avvicinare al sublime anche nella contemporaneità da Eliasson a Newman, da De Dominicis a Rothko, da Sugimoto a Kiefer so che hai la mostra domani a berlino infiniti auguri mio caro... dedicami quando puoi un po’ di attenzione per commentare tutto questo sempre con affetto immutato tuo g. From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Fri, 14 Sep 2012 09:29:43 +0200 tomo....bel nome per la tua mostra... From: giuseppelana@gmail.com To: lombardogianluca@hotmail.it Subject: Re: RE: Date: Mon, 17 Sep 2012 23:12:48 +0200 innanzi tutto ciao carissimo amico, e scusami per la lunga pausa di silenzio, ma questa mostra a berlino mi ha spaccato in due! è andata benissimo e poi ti racconterò di presenza. nessuno pensa che tutti noi siamo già di fatto sospesi sul nulla, anzi dentro il nulla senza altro appiglio che una posizione che ci siamo dati per ferma ma che in realtà è relativa in modo assoluto come tutto ciò che è relativo: si azzera da solo all’infinito. o no? dimmi ciò che pensi ecco da dove riprendo il tuo discorso.. tu mi poni delle domande ed io ti rispondo con le mie perplessità! ECCOMI..... cmq, SI ! o forse NO!.... non siamo neanche mai esistiti! il Nulla si è estinto, in bilico tra materia e antimateria.
se penso al “coma” per esempio, molte persone che si risvegliano ammettono e/o ricordano degli input ricevuti in quella stasi. questo viene detto da loro solo dopo il risveglio, ma tutti quelli che non ce l’hanno fatta? cosa ne sappiamo noi?, ora siamo noi sul trampolino! il mio DRON 8 è un tentativo di analisi del genere, un countdown senza fine e senza meta. Una riflessione potrebbe nascere da questo lavoro sul paradosso di Francis Alys http://www. francisalys.com/public/hielo.html questo lavoro di Francis è la mia idea di sublime ed il suo paradosso. credo che con questa mostra troverai delle risposte a certe “sconfitte” ed allontanare le paure. temo per la salute degli spettatori però! :) ognuno ha bisogno di sprofondare nel proprio “abisso” per poi uscirne fuori e capire certi passaggi, come l’amore del resto con i suoi poli opposti. l’esplorazione porta ad una scoperta che può manifestarsi nel presente ma che sarà capita meglio solo nel futuro. quello che ti suggerisco e di non entrarci troppo, dato che sei già dentro, e da tanto tempo. cecità è stato uno step importante per precipitare nell’abisso! ormai sei sul trampolino e non puoi tirarti indietro, perciò ; respira,,,respira,,,respira profondamente e poi...... metabolizza, accetta e lotta ,,,ne uscirai guerriero dantesco! peppelana From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Tue, 18 Sep 2012 22:32:18 +0200 guerriero dantesco non me l’aveva ancora detto nessuno!!!!!! ciao mio caro fremo perché vorrei sapere le news da berlino ma attenderò con pazienza il tuo arrivo ma quando? riuscirai a vedere la mostra? io la smonto l’8 ci sarai? è bello ciò che mi scrivi poche ma forti parole dove avverto la tua verticalità ci sei la questione del paradosso Alys in effetti è pregnante il suo discorso ha una precisione dialettica che lo rende verticale e tagliente in qualche modo senza scampo...come abissale si muove (e non solo nel senso fisico); Alys è un rivoluzionario io mi raggelo e resto immobile, compiendo, al contrario, una specie di resa che dire d’altro? dobbiamo dare alle stampe...e prima tradurre ti voglio bene e mi sei mancato in ogni caso a presto tuo g.
From: giuseppelana@gmail.com To: lombardogianluca@hotmail.it Subject: Re: Date: Wed, 19 Sep 2012 00:12:42 +0200 Verticalità, orizzontalità sono gli assi cartesiani che ci aiutano allo sviluppo dei nostri progetti, un sistema di riferimento! punti cardini della nostra ricerca, l’equazione tra arte, vita e morte! a presto mio caro amico e cardine del mio abisso! peppelana
From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Fri, 27 Jul 2012 20:59:26 +0200 Abissale has to do with the abyss, of course ... with the depth, the soaking and the verticality but dont you think it also has to do with the rise to the top? Trepassing “to”? also the infinite space is abyssal abyssal, absolute, tombstone ... will they be overlapping? Abyssal starting with me (you) What is it between these things? how much abyssal is my (your) death?, or the death of those you love? tell me about all this things and of an abyss that opens like a chasm, a free fall that never ends Does it have to do with our idea of hell? yours? is abyss fullness? or absolute deprivation? has to do with the vertigo of the gods, their superhuman power? Or has it to do with nothingness? Vertigo still (Claudio) my fear is abyssal Fear of an emptyness that you cannot in any way put in perspective Abyssal like a freeze frame The eternal linger of something that has gone through Time pushed till the absolute in a space that totally loses its territorial coordinates How much does it count the space for nothingness? Thanks for being next to me... I love you G. From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Sun, 29 Jul 2012 10:13:22 +0200 I think that life itself is abyssal with its way of going deep into things, just like a free fall (or in the dark) without knowing it.... continuously. Dont you think? Acrobats near the hole of desappearance nothing is never really still Maybe your grey hair in your DRON is already talking about this or the time becoming darker untill its end, still going on, in your Berlin work Time without time For this reason, absolute and similar to itself time exists, maybe in the absolute but without measure, days, minutes or hours similar to its cicle like an evanescent nothingness a counting ghost that is haunting the cosmos and from the distance it’s looking at a galaxy as if it was made of bright spots,
just like Christmas celebrations seen from behind a window on the 24th of December How would you lie to yourself while loosing the person you are deep in love with? I know that in August you want to do everything but talking about this, but once again, i need you... A kiss g. From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Sun, 29 Jul 2012 10:15:16 +0200 ..... This darkness looks like me From: giuseppelana@gmail.com To: lombardogianluca@hotmail.it Subject: RE: Date: Mon, 30 Jul 2012 12:34:27 +0200 SHIT! This exclamation wants to stress what im going to tell you now. As I read your email I cannot help but hear your voice, the sound and time that elapses between one word to the other. I see in front of me your wise face that i know by heart, also thanks to the several times we spent together talking about art and life. Im sorry if i used that exclamation, but while reading i didnt get if you were talking about yourself or myseself! Maybe you were talking about US in general. I can imagine that thanks to your work everyone will feel the abyss. You are talking about a dark abyss but i can see another type of abyss which is truly bright. I can feel your work as an experience through light. I light that took life when you performed Cecità. A light that nowadays gives you the strenght to go on and face the lightest darkness ever: life. That makes me laugh beacause it seems like everything is the other way round. I cannot get if im talking about me or about you....i think im talking about US. I am happy that you asked me to “get involved” into this new work, ‘cause i already know that it will also help me to understand myself. Milan Kundera used to say that: who’s continuously seeking high has to expect, at one point, to feel the vertigo. Whats vertigo? The fear of falling? If thats the answer, why do we have fear on a viewpoint with a safe handrail? Vertigo is something different from the fear of falling. Vertigo is the voice of the emptyness under our feet thats attracting us, its the desire of falling itself, from which we tend to defend ourselves with fear. (wikipedia) Now i need to stop and think about it. Hugs peppelana
From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Tue, 11 Sep 2012 10:32:08 +0200 ciao lana... You thought we had finished, right? Its been a while since we last wrote (we spoke! But shortly) but we didnt write eachother about the exhibition.... We havent finished yet....still few things....how is it going? And how is the exhibition in Berlin going? Any news? I know you have loads of things distracting you, but im asking you a last effort. There you are all floating, as it should be when you are far from home....the world floats... The earth keeps on moving under our feet just like the means that made us move through the places we are now (by chance or voluntarily) To put down roots is always an exciting and painful act because belonging to a place is humoral and non-rational, beyond our control, governing us without our knowledge ... days ago I was thinking about the “Chamber of Secrets” (paraphrasing harry potter) and secret is never the thing itself, but the condition of his inability to be seen. We all know that maria’s room is the one that will be closed, and even if thats not enough, everyone wants to know why i closed it not being able to see arouses distance and also suspicion motivated by rejected curiosity ... What will this closer contain? who’s going to tell us that I have not buried something? What? this distance and the secret that follows is basically one of the purposes of this work, similar process to the work in the room above: distance and elusiveness loss of grip and dismay no one thinks that we all are in fact already suspended on nothing, or inside nothing, without any other grip than a position that we have set for firm but which in reality is relative in an absolute way as everything is relative: it resets itself to infinity. or not? tell me what you think precipice and inaccessibility making a small effort of imagination is or may be a metaphor for life a little drawing for children: a small springboard, balanced only in appearance ....over everything that we have set for tangible is foreign to us. is technically inaccessible non-member the strength of the material of this springboard has nothing to do with the prohibition that stems we are surrounded by boundaries, continuously every inch and second of our life is governed by continuous inaccessibility and we do not belong to the substance that governs the limit we, again technically, otherness, relative and unstable limit given we are always inside, never out because outside the limit we die and the limit, as long as we are alive it saves us again, technically, from death Geographically we are heading to a world-in-itself below us we know it exists a great loss
we hold our breath real life, as already experienced, is and will always be behind us with great affection and esteem g. From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Tue, 11 Sep 2012 10:49:03 +0200 What conception of the sublime do you have? what definition would you give it? do you think it has to do with this exhibition? Do you think it’s an anti-ideology? can an exhibition on the abyss be a way to read the contemporary history? and in what sense? Has it more to do with fear or with comfort? is the suspension politics? Can vertigo be ideological? is the abyss anti-historical? or is it workable? ... as you can see so much more to say ... still yours g. From: giuseppelana@gmail.com To: lombardogianluca@hotmail.it Subject: Re: RE: Date: Tue, 11 Sep 2012 10:51:29 +0200 How much time do we have? ... saturday I have my exhibition and i am off my mind right now! eh eh eh From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Fri, 14 Sep 2012 09:19:16 +0200 To suspend the perplexity of an abyss without space or time who lost space and time on space and time, both made and denied, of death
across the threshold of the tomb humans have the last chance to think and reflect on what they dont posses the non crossable threshold of the chapel becomes the separation-that we need for livingdeath that is, for those who live, objectively and in physical substance, a space of time: we are separated from our own death by an abstract time that only the concrete space of burial can restore being buried in the bare ground without tombstone epitaph makes lose the signal, which is obviously cultural and historical the tomb as a metaphor for the denial representation of the limit of the non-return and of the zero degree of the existing being buried in the bare earth, makes us similar to other living beings to have a grave and being able to look at it, somehow creates a clear separation from dying perpetuating however, for paradox and oxymoron, this transition in time and space of the living the grave is not useful for the dead It is useful for living people in order to hold and make tangible the death exorcizing in its occult power to govern a grave and not knowing to be able to cross that limit, on the contrary, it makes us less vulnerable in front of the transition by extension: the human substance is spatial where the divine substance is temporal the threshold of a dead God is made of pure non-time as a living God is mainly made up of time as we are made of water I think a lot of Canova and Bocklin and once again to all those artists that we can approach to the sublime even nowadays from Eliasson to Newman, from De Dominicis to Rothko, from Sugimoto to Kiefer I know you have the exhibition tomorrow in Berlin good luck my dear ... when you have the possibility, give a little time to comment all this always with unchanged affection Yours g. From:Â lombardogianluca@hotmail.it To:Â giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Fri, 14 Sep 2012 09:29:43 +0200 tomo....nice name for your exhibition... From:Â giuseppelana@gmail.com
To: lombardogianluca@hotmail.it Subject: Re: RE: Date: Mon, 17 Sep 2012 23:12:48 +0200 First of all hello dear friend, and sorry for the long silence, but this exhibition in Berlin was hard! it went really well, but I’ll tell you everything when we are togheter. no one thinks that we all are in fact already suspended on nothing, or inside nothing, without any other grip than a position that we have set for firm but which in reality is relative in an absolute way as everything is relative: it resets itself to infinity. or not? tell me what you think i will start from here .. You asked me some questions and I am answering you with my doubts! HERE I AM ..... , YES! or maybe not! .... maybe we’ve never even existed! Nothingness is extinguished, in between matter and non-matter. when I think of a “coma” for example, many people who awaken recognize and/or remember the input received in the doldrums. They are told this only after waking up, but all those who didnt make it? What do we know about them?, now we are on the springboard! my DRON 8 is an attempt to analyze this, an endless and aimless countdown. This may be a reflection on the work of Francis Alys paradox http://www.francisalys.com/public/hielo.html his work of Francis is my idea of the sublime and its paradox. I believe that through this exhibition you will find the answers to some “defeats” and go through your fears. I am scared for the spectators’ health though! :) i believe that everyone needs just to sink into the “abyss” and then get out and understand certain passages, such as the love for its opposite poles. exploration leads to a discovery that may occur in the present, but that will be better understood only in the future. what i can suggest is not to get into it too much, since you’re already in, and since a long time. Cecità has been an important step to fall into the abyss! now you are on the springboard and you cannot go back, therefore...take a deep breath... breathe... take a deep breath and then ...... metabolize, accept and fight... you’ll come out just like a Dantesque warrior! peppelana
From: lombardogianluca@hotmail.it To: giuseppelana@gmail.com Subject: RE: Date: Tue, 18 Sep 2012 22:32:18 +0200 Till now no one ever called me a Dantesque warrior !! hello my dear i am shivering because I want to know the news from Berlin, but i will patiently wait for your return when are you coming back? Will you get to see the exhibition? I dismantle it on the 8th will you be there? what you wrote me it’s really nice few but powerful words where I feel your verticality you’re in it the question of the paradox Alys is in fact pregnant the speech has an accurate dialectic that makes it vertical and sharp somewhat helpless ... just like abyssal it moves (and not only in the physical sense); Alys is a revolutionary I froze and stay still, making, on the contrary, a kind of surrender what else can i say? we must print everything... and translate it first I love you and I missed you in any case see you soon Your g. From: giuseppelana@gmail.com To: lombardogianluca@hotmail.it Subject: Re: Date: Wed, 19 Sep 2012 00:12:42 +0200 Verticality, horizontality are the Cartesian axes that help us in the development of our projects, a system of reference! cornerstones of our research, equation between art, life and death! see you soon my dear friend and mainstay of my abyss! peppelana
[...] Non c’è vita che almeno per un attimo non sia immortale. La morte è sempre in ritardo di quell’attimo. Invano scuote la maniglia d’una porta invisibile. A nessuno può sottrarre il tempo raggiunto. Wislawa Szymborska
Mi hai insegnato che abbandonarsi è una scommessa e la riuscita deriva dallo stupore la conchiglia si meraviglia di se stessa rivelando che all’interno non ha colore. Toti Scialoja
abadir
planimetria / map
1째 piano / Level 1
luoghi dell’intervento interventi
2° piano / Level 2
abadir Abadir è un’Accademia di Belle Arti privata nata nel 1992 e legalmente riconosciuta dal MIUR, Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. A vent’anni dalla sua fondazione, la scuola ha avviato un percorso di crescita e di trasformazione. Abadir progetta un modo alternativo di fare scuola, fondato su un sistema in cui insegnanti, studenti e professionisti lavorano insieme per costruire un’entità dinamica in continua evoluzione, una rete che connette persone, idee e azioni in un contesto che è allo stesso tempo locale e globale. L’offerta formativa di Abadir si struttura come una “trama”, un sistema in cui le discipline tradizionali fanno rete con altre discipline e altri tipi di attività allo scopo di creare una “scuola-laboratorio” dinamica in grado di confrontarsi con un mondo in continua evoluzione.
Abadir is a Fine Arts Academy founded in 1992 by private initiative and recognized by MIUR, Ministry of Education and Research. After twenty years after its foundation, the Academy is facing a new phase of renovation in order to reshape the graduate programs and promote several others activities designed to produce dissemination of culture and ideas. Abadir educational program is structured as “plot” system in which traditional disciplines are connected with other disciplines and activities in order to create a dynamic laboratory school, competitive at national and international level, able to deal with the changing world.
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BOCS BOCS, box of contemporary space, è uno spazio esterno al circuito espositivo tradizionale. è il primo “artist run space” a Catania, ufficialmente costituito. Un contenitore “crudo” e versatile, dove al suo interno le produzioni artistiche interagiscono a 360°. BOCS è infatti uno spazio gestito da artisti, lasciato allo stato grezzo dal punto di vista architettonico ma ricco da un punto di vista progettuale di enormi potenzialità. Lo spazio cresce e si modifica grazie alle collaborazioni, agli interventi e alle sperimentazioni dei vari artisti che, di volta in volta, verranno ospitati in residenza o che presenteranno un loro progetto. BOCS vuole essere una risposta alla carenza di spazi destinati agli artisti emergenti, ampliando il raggio d’azione locale verso l’estero puntando così ad un proficuo scambio culturale. Lo spazio espositivo è situato all’interno dello storico quartiere portuale di Catania che si sta lentamente riqualificando anche grazie alla nascita di diverse realtà legate al mondo dell’arte contemporanea.
BOCS is a new space outside of traditional exhibition circuits. It is the first “artist run space” in Catania to be officially established. A “raw” and versatile container in which artistic productions interact all-round. BOCS is a space run only by artists. From an architectonic point of view, it is left to its crude state, which is however full of enormous potentialities regarding all the projects that can be realised inside the space itself. The space develops and changes thanks to the collaborations, participations and experimentations of several artists who are hosted inside the residence or can present their projects. BOCS wants to provide an answer to the lack of spaces for young artists, widening the range of local action towards the outside, thus leading to a profitable cultural exchange. The exhibition space is situated inside the historical harbour neighbourhood of Catania, which is positively being redeveloped also thanks to the birth of several activities linked to the contemporary art world.
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Gianluca Lombardo Catania 1966, dove vive e lavora. Dal 1995 è docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 2003 partecipa alla fondazione di SSRG (sicilian soundscape research group), gruppo multidisciplinare interessato alle nuove ricerche, in campo sia scientifico che artistico, sul paesaggio sonoro. Dal 2005 è titolare della cattedra di Videoarte presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Dal 2008 è uno dei coordinatori della rassegna e del concorso nazionale di videoarte “l’immaginecontinua” patrocinata dall’Accademia di Belle Arti di Catania. principali mostre personali 2012
“abissale”, Abadir, S.A. Li Battiati (CT).
2011
“cecità”, BOCS - box of contemporary space, Catania.
1999
48° biennale di Venezia, padiglione Italia, progetto Oreste: “il 15 agosto non verrà nessuno” con Stefania Perna. Happening in collaborazione con “Grafio” laboratorio di scrittura di Prato.
1997
galleria gianluca collica, Catania.
1995
ambito art space, a cura di Ambra Stazzone, Catania.
Galleria l’Officina di Gorgia, a cura di Anna Maria Corbi, Roma.
principali mostre collettive 2012
“il corpo è cavo”, a cura di Alessandra Ferlito/BOCS, SAL spazioadlibitum, Docks Dora, Torino.
2010
“quant au livre”, a cura di Anna Guillot e Dominique de Beir, “erba/école régionale des beaux-arts” rouen francia - Accademia di Belle Arti di Catania.
6° giornata del contemporaneo, promossa da Amaci, Castello Ursino, Catania.
2009
“video sicilia”, rassegna di video arte a cura di Renato Bianchini e Francesco Insinga, Palazzo della Cultura, Catania.
“barriera del bosco”, testi di Giovanna Giordano, Museo Emilio Greco, Catania.
2009
“the other book”, a cura di Anna Guillot, Mediateca Comunale, Enna.
2008
“l’immaginecontinua”, testi in catalogo di Viviana Gravano, Fiammetta Strigoli, Lorenzo Taiuti, Zò centro culture contemporanee, Catania.
2007
“comitato di salute pubblica”, evento performativo, Duncan 3.0, Roma.
2005
“ascolta palermo/palermo ascolta”, giornate internazionali sul paesaggio sonoro, Palazzo Steri/Orto Botanico, Palermo.
“la mossa delle idee”, videodays 2, a cura di Fiammetta Strigoli, Sala S.Rita, Roma.
“sofar-festival di musiche elettroniche” - “camere d’aria”, selezione di soundscape composition a cura di SSRG, Zo centro culture contemporanee, Catania.
2004
“la mossa delle idee”, a cura di Fiammetta Strigoli, Cinema Alfieri-atelier, Firenze.
2001
“le tribù dell’arte”, progetto “oreste”, a cura di Achille Bonito Oliva, Palazzo delle Esposizioni, Roma.
2001
“biennale d’arte contemporanea di porto ercole”, a cura di Simona Cresci, Porto Ercole, Argentario.
2000 “onda d’urto”, a cura di Antonio Presti, Mercati Generali, Catania - Castel di Tusa, Messina.
collettiva, Galleria Gianluca Collica, Catania.
partecipazione a “oreste 3”, programma di residenza per artisti a cura dell’associazione Zerynthia di Roma, Montescaglioso, Matera.
1999
“invideo”, a cura di Sandra Lischi, Simonetta Cargioli, Mario Gorni, Palazzo della Triennale, Milano.
“tracce-spuren”, progetto d’arte italo/tedesco, 2a fase, Eschede, Hannover, Germania.
partecipazione a “oreste 2”, Montescaglioso, Matera.
1998
“tracce-spuren”, progetto d’arte italo/tedesco, 1a fase, area attrezzata “Rifugio Sapienza”, Etna, Catania / Ex Falegnameria, Catania.
“nautilus, ovvero un’immersione a trappeto nord”, quartiere di tappeto nord, in occasione del progetto “Mappe1998” in collaborazione con Cliostraat, Stalker, A 12, Catania.
presentazione dei lavori e dei materiali relativi ai progetti “oreste 0 (zero)” e “oreste 1”: Care Of, Cusano Milanino, Milano - Opera Paese, Roma - Percorso Vita, Bologna - Viafarini, Milano - Link, Bologna.
partecipazione a “oreste 1”, Paliano, Frosinone.
questo libro è stato pubblicato in occasione della mostra this book has been publisced on the occasion of the exibition “abissale” di Gianluca Lombardo Abadir, Accademia di Belle Arti 28 settembre / 7 ottobre 2012 organizzazione / organization Abadir, Accademia di Belle Arti Ass. Cult. beBOCS. Giuseppe Lana, Claudio Cocuzza fotografie / photos Gianluca Lombardo testi / text Gianluca Lombardo, Giuseppe Lana, Lucia Giuliano traduzioni / translations Martina Pulvirenti progetto grafico e impaginazione editoriale / design and desktop publishing + ADD DESIGN, Catania www.addd.it stampa e rilegatura / printing and binding Priulla, Palermo contatti / contact www.gianlucalombardo.it / info@gianlucalombardo.it
si ringrazia per il supporto thanks for the support
2012 © Gianluca Lombardo tutti i diritti riservati / all rights reserved