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Novità occhiali: vista, sole, sport Fotografia: le icone di Michel Comte Prova hi-tech: Nikon D3100

Betty Page 32 visioni + una

nr. 3 - dicembre 2010 - ADM Editore

Gli scatti di Irving e Paula Klaw

CK O T OS ete

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News

Gucci su Facebook, Petter Northug nella squadra Oakley e molto altro

Moda&tecnologia Vista, sole e sport: tutte le novitĂ eyewear

38 Prova hi-tech

Nikon D3100: la reflex piĂš venduta si rinnova

46 Hi-tech

Consigli per i regali di Natale per gli appassionati di fotografia

50 Speciale Siti Microstock

52 La parola all’esperto Intervista a Moreno Soppelsa, giornalista e fotografo dilettante utilizzatore di Microstock 54 Primi passi nei Microstock Alla scoperta dei siti che consentono di acquistare e vendere foto in Rete 60 Anatomia di 4 Microstock Fotolia, Dreamstime, Shutterstock e iStockphoto a confronto 77 Le foto e la legge Facciamo chiarezza sugli aspetti legali della fotografia


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Day&Night nr. 3 - dicembre 2010 www.denonline.it

Direttore responsabile Sergio Brambilla

22 Arte fotografica

22 Betty Page: 32 visioni + una La pin-up più desiderata di tutti i tempi rivive nelle foto dei fratelli Klaw 28 Not Only Women Michel Comte, il creatore di icone dei nostri tempi 34 Agenda Le mostre fotografiche più interessanti in Italia

Redazione Paola Beretta, Antonio Marangi, Stefania Quaranta (redazione@denonline.it) Grafica e impaginazione ADM Studio Sas Day&Night è una testata ADM Editore (divisione di ADM Studio Sas). In vendita esclusivamente in formato digitale. Direzione, Redazione Amministrazione, Pubblicità Via E. Curiel, 7 20093 Cologno M.se (MI) Tel. 02 254 59 768 (info@denonline.it) Registrazione presso Tribunale di Milano nr. 245 del 17 aprile 2008. D&N Day&Night® è un marchio registrato da ADM Studio Sas. Manoscritti e foto restano di proprietà di ADM Studio e anche se non pubblicati non vengono restituiti. È vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto. Foto di copertina: collezione Maurizio Reguzzini, foto di Irving e Paula Klaw


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1. Gucci lancia “Eye Want You”

Per festeggiare il superamento dei 2 milioni di fan su Facebook, Gucci ha lanciato l’applicazione “Eye Want You” dedicata agli occhiali della collezione Gucci Eyeweb disegnata dal Direttore Creativo del marchio, Frida Giannini. Questa nuova applicazione interattiva permette agli utenti di condividere i propri stati d’animo con gli amici tramite messaggi video interpretati da modelli e modelle Gucci che indossano i nuovi occhiali della collezione Gucci Eyeweb. Sono disponibili 36 video virali, con 6 stati d’animo, tra cui sognante, sexy, drammatico, intenso, energico e felice, e 4 nuovi modelli di occhiali, sia da uomo che da donna. Una volta creato, il video messaggio potrà essere condiviso sui “walls” degli amici di Facebook oppure inviato tramite messaggio privato. L’applicazione “Eye Want You” è compatibile sia per iPad che per iPhone ed entro il 2011 saranno disponibili 60 video clip. Questo nuovo

progetto fa seguito ad altre applicazioni lanciate su Facebook, come Gucci Connect (una piattaforma streaming che permette agli utenti di connettersi via webcam agli eventi Gucci in tutto il mondo) e Gucci Guilty (dedicata al lancio dell’ultimo profumo del marchio con diverse esclusive, tra cui video, wallpaper, regali virali e sampling).

2. Un premio per Salmoiraghi & Viganò Salmoiraghi & Viganò ha vinto il premio “Retailer of the year” per l’anno 2010. A decretare i vincitori di quest’anno sono stati gli oltre 175.000 giudizi espressi dai consumatori e raccolti online riguardo le catene di negozi preferite valutate su aspetti fondamentali del mondo del retail quali: rapporto qualità-prezzo, livello dei prezzi, promozioni e offerte, assortimento,


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rinnovamento, servizio, preparazione e cortesia del personale e atmosfera dei punti vendita. Salmoiraghi & Viganò è stata scelta dai consumatori quale Miglior Catena di Negozi di Ottica 2010, aggiudicandosi così il premo “Retailer of the Year Italy - Ottica”.

3. Con Swarovski brilla l’originalità Due marchi italiani hanno deciso di illuminare il grigiore invernale con due prodotti davvero brillanti, grazie ai cristalli Swarovski. Italia Independent, brand fondato da Lapo Elkann, ha realizzato un paio di occhiali davvero originali ispirati dall’eccentricità e la stravaganza della cantante Lady Gaga. La montatura è composta da 4.600 cristalli Swarovski total black, applicati uno ad uno in modo da creare affascinanti giochi di sfumature

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che cambiano a seconda del taglio di ogni singolo cristallo e della tonalità della luce che riflettono. La montatura a mascherina presenta lenti applicate orizzontalmente per ricreare il logo del marchio Italia


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Independent. Dolce & Gabbana, invece, hanno ideato una maschera da sci che farà felici tutte le fashion victim che amano mettersi in mostra anche sulle piste da sci. Si tratta di maschere tempestate da 2.500 piccoli cristalli Swarovski, disponibili, in edizione limitata, nei colori silver, blue, red e bronze.

4. Foto di Guerra con l’iPhone Grazie ad un iPhone e all’applicazione creativa Hipstamatic, il fotografo di guerra Damon Winter è riuscito ad apparire sulla prima pagina del New York Times con i suoi scatti ai soldati della First Battalion, 87th Infantry della 10th Mountain Division impegnati nel nord dell’Afghanistan. L’utilizzo dell’iPhone, mezzo poco invasivo,

al posto di una camera professionale, gli ha permesso di catturare immagini ancora più reali della vita quotidiana dei soldati. L’intero servizio si può vedere sul blog Lens ospitato dal New York Times: http://lens.blogs.nytimes.com.

5. Foto da record! Con Londra 80 Gigapixel, mega foto panoramica a 360° della capitale britannica, Jeffrey Martin, fotografo e fondatore del sito web 360Cities.net, ha realizzato un nuovo record mondiale. Questa foto ad altissima risoluzione, infatti, riunisce ben 7886 immagini singole con super ingrandimenti e visualizzazioni di piccoli particolari, come i volti delle persone per strada. Se si stampasse, la foto misurerebbe 35 x 17 metri. Per il montaggio è stata utilizzata


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una workstation Fujitsu Celsius, adattata per l’occasione da Fujitsu Technology Solutions, con due CPU a 6 core, 192 GB di RAM e scheda grafica da 4GB. I particolari di Londra 80 Gigapixel sono disponibili su www.360cities.net.

6. Usare un touch screen anche quando fa freddo Dall’inglese Etre ecco arrivare un prodotto più che utile per chi deve utilizzare dispostivi dotati di touch screen all’aperto in inverno. FivePoint Gloves, infatti, sono guanti dotati sulla punta delle dita di appositi conduttori in grado di trasmettere il tocco al dispositivo mantenendo le mani al caldo. Disponibili a partire dal 2011, questi guanti speciali saranno

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di color blue con la punta delle dita grigio chiaro e verranno venduti direttamente sul sito del produttore www.fivepointgloves. com al prezzo di 24,99 sterline.

7. Nuovo sito web per Bimbovisione E’ stato inaugurato il nuovo sito web di “Bimbovisione, vedere bene per apprendere meglio”, progetto dell’Albo degli Ottici Optometristi-Federottica dedicato alla visione dei bambini. Nel nuovo sito, realizzato in collaborazione con Sr Comunicazione, i contenuti sono divisi in 5 macro-aree che illustrano il progetto, le regole della visione, gli incontri per le scuole, le modalità di adesione per gli ottici, le informazioni stampa e i contatti. Bimbovisione si pone l’obiettivo di coinvolgere tutti gli ottici optometristi interessati a divulgare la professione optometrica, contribuendo attivamente

per affermare la professione stessa in una delle sue parti più significative ed essenziali: la visione dei bambini.

8. Petter Northug si unisce alla squadra Oakley

La squadra di Oakley si allarga grazie a Petter Northug Jr, uno dei migliori sciatori di fondo a livello internazionale. “Sono orgoglioso che Petter Northug sia entrato a far parte della squadra perché è un grande atleta e sportivo, che incarna perfettamente il marchio Oakley grazie al suo atteggiamento ribelle e a un’irrefrenabile voglia di vincere, ormai difficile da trovare”, afferma Lasse Andersen, manager della squadra di Oakley. Il due volte campione olimpico ha così commentato: “Firmare un contratto con una società come Oakley è per me uno stimolo a continuare ad allenarmi duramente per affrontare le Olimpiadi con la speranza di vincere una medaglia d’oro”.


le Traduzioni letterali dei classici greci in e-book Platone

lirici greci

Critone

Frammenti

traduzione letterale di Stefania Quaranta

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novitĂ Vita di Cesare traduzione letterale di Stefania Quaranta

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Simposio traduzione letterale di Stefania Quaranta 1 aDM editore

in vendita su www.dbooks.it Una collana ADM Editore a cura di Stefania Quaranta


NovitĂ

Eyewear

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Ellesmere Prestige

Pierre Cardin PC 8329


La nuova collezione Painted Line di Silhouette gioca con le righe, interpretate in nuances seducenti per una bellissima collezione rimless. Le linee orizzontali percorrono l’ampia asta dalla finitura satinata in tutta la sua lunghezza e vivacizzano il viso. Il loro colore base è in contrasto con quello della linea centrale che conferisce alla collezione il suo nome. Sei gli abbinamenti colore: rosa antico, protagonista della versione Grey Lagoon, che propone la riga centrale in un elegante grigio; Crystal White e Crystal Black con un look più algido; Blue Coffee, una combinazione di blu reale e caffè; Aubergine e Brown Kiwi, armoniosamente declinate sui toni del marrone. Realizzate in SPX, materiale sintetico leggero e flessibile sviluppato in esclusiva da Silhouette, le aste di Painted Line abbracciano l’ovale del viso con grande leggerezza, senza esercitare alcuna pressione.

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Elegante e prezioso, l’occhiale Ellesmere è una sottile miscela tra metalli preziosi e materiali nobili: oro 22 carati o platino, legno di ebano, legno di mogano, corno di bufalo. Il design moderno con il logo Fred sul bordo dell’astina sono i segni distintivi di un modello esclusivo e unico.

Painted Line

Per la prossima stagione Pierre Cardin propone nuovi occhiali che si distinguono per lo stile e i materiali ricercati. La nuova collezione abbina l’appeal senza tempo delle proposte maschili con lo charme elegante dei modelli femminili. Un’ispirazione decisamente glam si cela dietro agli occhiali da vista in acetato, ovali, con le aste decorate dal monogramma e dal logo-firma della collezione (mod. PC 8329).


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Decisamente raffinato il modello Vista Unisex B62 di Borsalino realizzato in bronzo e alpacca per un risultato estremamente leggero e sottile. Il design dalle linee ovali pulite deriva da un concetto di occhiale panthos ristilizzato in chiave moderna. Le cerniere flex in acciaio inossidabile rendono la montatura robusta pur nella sua leggerezza. I loghi in rame berillio, in nuance con il terminale, personalizzano il modello con discrezione. La consapevolezza di indossare un prodotto di qualitĂ non necessita l’esibizione del suo marchio che, addirittura, è ripreso sui terminali, quasi un segreto sussurrato a chi li indossa.

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X 420 Borsalino B 62


B 62

Decisamente raffinato il modello Vista Unisex B 62 di Borsalino realizzato in bronzo e alpacca per un risultato estremamente leggero e sottile. Il design dalle linee ovali pulite deriva da un concetto di occhiale panthos ristilizzato in chiave moderna. Le cerniere flex in acciaio inossidabile rendono la montatura robusta pur nella sua leggerezza. I loghi in rame berillio, in nuance con il terminale, personalizzano il modello con discrezione. La consapevolezza di indossare un prodotto di qualità non necessita l’esibizione del suo marchio che, addirittura, è ripreso sui terminali, quasi un segreto sussurrato a chi li indossa.

Si ispirano ad un design contemporaneo le montature da vista maschili Oxydo dalla linea geometrica in acetato (mod. X 427). Il carattere del modello è rafforzato dalla fresatura bicolore lungo le aste che produce un effetto naturale e vissuto. Il logo è fotoinciso e laccato, una lavorazione raffinata che conferisce all’occhiale una valenza di design e alta qualità. Raffinati gli accostamenti cromatici, tra cui nero/blue, viola/bianco, verde/rosso/arancio, rosso/nero, nero/bianco/nero e nero/grigio.

Vista

Oxydo X 427

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Gucci presenta un nuovo occhiale da sole,

destinato a diventare il modello must-have per la prossima stagione. La forma oversize rivela il suo grande appeal nell’interpretazione in iniettato dal taglio squadrato, personalizzata da una placca in metallo con il monogramma GG che richiama il nuovo profumo Gucci Guilty. Il nuovo occhiale (mod. GG 3170/N/S) è disponibile esclusivamente nel colore nero lucido con lenti brown.

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Dedicati ai fan dello stile più cool, sempre e ovunque, le nuove montature Smith Optics si distinguono per il design inconfondibile, le innovative caratteristiche tecniche, le colorazioni hot. Ne sono un esempio gli occhiali da sole oversize in acetato, dedicati ad una donna dinamica, trendy, contemporanea (mod. Draper). Il logo Smith spicca a contrasto nella parte iniziale delle aste, in risalto sui toni dell’avana maculato, bordeaux opale, porpora e nero.


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Gli occhiali da sole oversize Dior Striking si distinguono per il loro spirito sport-chic declinato in chiave “street-style”, decisamente glamour: il mix perfetto tra un tocco di irresistibile appeal ed una personalità sorprendente. I dettagli sofisticati, i giochi di colore e le trasparenze riflettono il perfetto “savoir faire” di Dior. Gli abbinamenti cromatici sono sofisticati e sorprendenti: cristallo/nero con metallo oro ; cristallo/nero, cristallo/rosso o cristallo/bianco con metallo palladio.

Smith Draper

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GG 3170/N/S


Il modello B 77 della nuova collezione

Borsalino si distinguee per la linea

accattivante e avvolgente e l’originale montatura sfaccettata in iniettato per un effetto di sicuro impatto. Lenti esagonali sfumate, aste importanti e loghi a contrasto ne fanno l’accessorio perfetto per un uomo giovane e dinamico con un tocco di mistero.

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Due modelli Rodenstock, uno da uomo e l’altro da donna, entrambi dal gusto retro. Il modello R 3213 è un occhiale in acetato che si ispira, nelle forme e nei colori, ai mitici modelli anni ’50 e ’60. Il logo Rodenstock è inciso nella parte interna delle aste. L’occhiale è studiato per montare anche lenti correttive. Il modello R 3221 è un occhiale glamour in acetato dalle forme arrotondate e oversize, con grosse lenti monocromatiche o in gradazione di colore. Garantisce una protezione ottimale ai raggi UV.


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Borsalino B 77

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Sport moda&Tecnologia

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Dall’incontro tra Oakley e l’illustratore e designer Don Pendleton nasce la versione d’artista del modello Fuel Cell, con lenti realizzate in Plutonite, materiale che filtra il 100% dei raggi luminosi nocivi, e ottimizzate dall’azione antiriverbero del rivestimento Iridium. La montatura è robusta ed estremamente confortevole grazie al materiale O-Matter, leggero e resistente alle sollecitazioni, che permette di indossare Fuel Cell senza problemi per tutto il giorno. Il logo “O” in metallo accentua il carattere esclusivo del motivo firmato Pendleton, dando il tocco finale a questa edizione speciale.

carrera c-city

L’occhiale Maya di Rudy Project è sia un modello sportivo-correttivo che si adatta a tutte le condizioni di luce, sia un occhiale da vista da portare in tutte le occasioni. Il segreto di questa versatilità è racchiuso proprio nella mascherina monolente applicata con il pratico flip-up esterno brevettato Rudy Project: attraverso il semplice gesto di abbassare o sollevare la mascherina è possibile controllare gli improvvisi mutamenti di luminosità che avvengono, ad esempio, quando si entra in una galleria o in un bosco. Per garantire il massimo della performance in ogni condizione, inoltre, la distanza tra mascherina e lente è coperta da una palpebra che impedisce eventuali ingressi di luce.

oakley fuel cell


Pensato per chi vive lo sport, C-City di Carrera è un occhiale pieghevole, che una volta ripiegato può essere inserito in uno speciale astuccio di minimo ingombro. Tra vocazione urbana, con il suo look vintage, e anima sportiva, grazie agli innovativi requisiti tecnici, questo occhiale in iniettato si segnala per i dettagli inconfondibili, come l’icona Carrera in corrispondenza del naso, la linea grafica a contrasto sul frontale ed il logo visibile nella parte iniziale delle aste. Il modello è disponibile nei colori dark grey-green, black-white, chocolate-orange, havana, white turquoise e white-pink.

rudy project maya

formula rh 730

Dalla collaborazione di Zerorh+ con il Team San Carlo Honda Gresini, nasce Formula RH 730, il primo occhiale che utilizza lenti NXT fotocromatiche che si attivano anche dietro la visiera del casco, del parabrezza o con la luce artificiale. Formula è realizzato in un maeriale utilizzato anche in ambito aerospaziale: l’Hilex. Questo polimero si distingue per l’estrema elasticità, resistenza meccanica e resistenza alle alte temperature e basse temperature (-100° + 140°). La straordinaria resistenza meccanica rende possibile la riduzione degli spessori della montatura, rendendo l’occhiale leggero e confortevole da indossare. Il frontale e le aste sono ignifughi, estremamente elastiche e flessibili.

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lenti a conta

Guida al corretto utili

Scienza

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In Italia sono più di due milioni le persone che utilizzano lenti a contatto e un quarto di esse non le cura a dovere, sottovalutando i problemi alla salute che questo comportamento può arrecare. Eppure basterebbe seguire alcune semplici regole per non correre inutili rischi. Ecco le più importanti, riportate dal Decreto Ministeriale pubblicato sulla G.U. n.64 del 18/03/03, Art.1 comma 3:

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Utilizzare le lenti a contatto sterili e non oltre il periodo raccomandato. Al termine del periodo di utilizzo raccomandato nella confezione (giornaliero, bisettimanale, mensile ecc.) le lenti dovranno essere sostituite con un nuovo paio. E’ necessario rimuovere le lenti e consultare il medico in caso di arrossamenti, bruciori, sensazione di corpo estraneo o eccessiva lacrimazione, vista offuscata o altri disturbi della vista. I farmaci diuretici, antistaminici, decongestionanti, tranquillanti possono provocare secchezza dell’occhio, in tal caso è necessario consultare il medico oculista. Se una sostanza chimica viene a contatto con gli occhi, sciacquare immediatamente e recarsi subito dal medico.

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Per utilizzare le lenti a contatto in sicurezza è necessario seguire attentamente le istruzioni d’uso per una corretta applicazione, rimozione, pulizia e manutenzione. Al fine di evitare danni agli occhi è importante verificare l’assenza di controindicazioni dal medico oculista e sottoporsi a controlli periodici.


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Scienza

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Evitare l’esposizione a vapori nocivi o lacche per capelli. Utilizzare sempre soluzioni per lenti a contatto non scadute ogni volta che si ripongono le lenti e non usare mai acqua corrente per sciacquarle. Non mettere mai le lenti in bocca per umidificarle. Consultare il medico per le modalità di utilizzo durante le attività sportive. Evitare l’uso di lenti a contatto in occasione di bagni al mare, in piscina e di docce nei luoghi pubblici. Evitare l’uso di saponi contenenti creme, lozioni od oli cosmetici prima di utilizzare le lenti.

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Nello stesso decreto si ricorda che l’inosservanza o l’imprecisa applicazione delle norme per il corretto utilizzo delle

lenti a contatto può provocare danni anche gravi all’occhio. Raramente possono verificarsi ulcere corneali responsabili di menomazioni visive. Il rischio di contrarre la cheratite ulcerosa aumenta in caso di inosservanza delle norme d’igiene e di uso in caso di utilizzo delle lenti per un tempo più prolungato rispetto a quello raccomandato. Il rischio di cheratite ulcerosa aumenta notevolmente nei fumatori. Inoltre, è bene ricordare che le lenti a contatto con protezione UV non sostituiscono gli occhiali da sole perché non ricoprono totalmente l’intero segmento anteriore. Pertanto, i portatori di lenti a contatto devono continuare a portare gli occhiali da sole in caso di esposizione ai raggi UV.


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32 visioni + una La pin-up più desiderata di tutti i tempi rivive nelle fotografie dei fratelli Irving e Paula Klaw La mostra Betty Page, realizzata con il contributo di Nital e Roland DG Mid Europe, ospitata da Contemporary Concept di Bologna fino all’11 febbraio 2011, è un omaggio ad uno dei miti dell’erotismo degli anni Cinquanta, la pin-up model più fotografata e desiderata del tempo. Un personaggio che fino a non molti anni fa era conosciuto solo presso una ristretta cerchia di cultori e che recentemente ha allargato la cerchia di ammiratori grazie anche al film del 1998 “Strade Perdute” di David Lynch, nel quale la protagonista si ispira esplicitamente al modello esteriore di Betty Page. La sua fama è cresciuta così tanto che nel giorno della sua scomparsa (11 dicembre 2008) tutte le agenzie giornalistiche internazionali, comprese quelle italiane, diedero ampio spazio alla notizia. Negli anni Cinquanta Betty Page posava sia nei Camera Club, circoli per fotografi non professionisti, sia nella sala di posa nella quale Irving e Paula Klaw producevano immagini maliziose e scabrose, commercializzate attraverso circuiti di vendita per corrispondenza sostanzialmente furtivi, occulti, sul filo della legalità. Questi scatti erano talmente malvisti dalla cultura puritana

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Betty Page

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anglosassone che ci fu perfino un’indagine dell’FBI con l’accusa di traviare la gioventù: in particolare si accusava l’autore delle foto di favorire la vendita di giubbotti in pelle e coltelli a serramanico. Con il passare degli anni la figura di Irving Klaw è stata rivalutata, tanto da essere considerato un maestro e un caposcuola,

anche se in realtà si è scoperto che era la sorella Paula a fotografare e quindi andrebbero attribuiti a lei gli eventuali meriti. Oltre ai trentadue ingrandimenti più uno, in dimensioni generose, alla Contemporary Concept saranno presentate le 489 foto di cui 108 del tutto inedite, che compongono la Collezione di Maurizio



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Rebuzzini (la più completa e ragionata esistente), scatti realizzati da Irving Klaw e dalla sorella Paula tra il 1951 e il 1956, in formato 10x13 cm, quello utilizzato per commercializzare la loro produzione fotografica negli anni Cinquanta. Malgrado la storia del costume attribuisca oggi valori e significati a queste immagini, in realtà si tratta di fotografie che si presentano formalmente approssimative e scarse nel loro valore estetico. Per questo motivo saranno esposte per l’occasione trentadue stampe in bianconero (più una) in formato 84x110cm e 38x50cm che, dopo l’acquisizione a scanner per la conversione degli originali in file digitali, sono state pazientemente lavorate: spuntinature certosine, intervento di bilanciamento delle luci, saturazione o desaturazione di toni. Le fotografie di Irving e Paula Klaw faranno parte del libro “Betty Page” che verrà presentato il 29 gennaio 2011 presso la galleria Contemporary Concept.


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Il fotografo: Irving Klaw Nato a New York nel 1910, Irving Klaw è stato uno dei primi fotografi a realizzare foto e cataloghi fetish. Insieme alla sorella Paula iniziò il commercio di foto che ritraevano alcune delle protagoniste del genere burlesque come Baby Lake, Tempest Storm e Blaze Starr. Le fotografie piÚ note sono quelle che hanno per protagonista la pin-up Betty Page, protagonista anche di un paio di film burlesque di cui fu regista negli anni Cinquanta. Anche lui fu vittima delle campagne moraliste tanto in voga in quel periodo negli Stati Uniti.


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MICHEL COMTE. N

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u Aiko t. - Michel Comte Estate I-Managemente SA


Our Times

NOT ONLY WOMEN Con le sue foto, finite sulle copertine dei più importanti giornali di moda, Michel Comte può essere considerato un creatore di icone dei nostri tempi.

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La mostra “Not only Women” si pone l’obiettivo di proporre un’idea diversa del ritratto di moda, attraverso una galleria di immagini di donne destinate a sovvertire gli equilibri della ritrattistica e della fotografia glamour. Troppo spesso è stato indagato il ritratto di moda, e in particolare quello femminile, solamente dal punto di vista iconografico e stilistico. Il più delle volte, agli occhi della critica, è il brand coinvolto infatti a essere garante della bravura di un fotografo. Michel Comte ribalta questo presupposto. I suoi scatti non si limitano ad essere indagini plastico-estetiche. Le sue immagini non sono solo uno spettacolo ben congegnato che ha per protagoniste le donne. Nell’inseguire la perfezione stilistica Comte scava nell’intimità del soggetto femminile. Ne scaturiscono immagini nitide di volti e di corpi stagliati su fondi neutrali, oppure composizioni dove lo sfondo diventa parte integrante di un primo piano che si nutre della luce e delle suggestioni delle superfici attraverso


u Demi Moore - Michel Comte Estate I-Managemente SA

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le quali prende vita. Le donne da lui fotografate non sono mai oggetti, sono sempre soggetti che, con la sua arte, il fotografo riesce a trasformare in icone della femminilità contemporanea. Michel Comte ha realizzato campagne pubblicitarie per marchi famosi in tutto il mondo diventando uno dei fotografi di moda più ricercati a livello internazionale. Ciò che lo rende unico è la sua capacità di ritrarre volti e corpi. Comte considera il ritratto come una lente di osservazione privilegiata del mondo in cui viviamo e, nello stesso tempo, la chiave di lettura per comprendere nel profondo le persone che incontriamo. La fotografia per lui è un mezzo per accedere nei loro microcosmi, per violarne i segreti, per raccontare quello che un’intervista non potrebbe mai narrare. Scatti di vita, di arte e di emozioni allo stato puro che segnano espressioni, che condizionano posture e che esaltano quelle sensazioni appannaggio di un vero e proprio indagatore di anime. In maniera incessante nel corso della sua trentennale carriera Comte ha ritratto non solo le celebrità della moda, ma anche quelle del cinema, dello spettacolo, della musica e dell’arte. Davanti al suo obiettivo sono passati moltissimi di coloro che sono entrati poi nell’immaginario


collettivo della società contemporanea. Anzi, sono state spesso le sue foto, finite sulle copertine di giornali come Vogue, Vanity Fair e molti altri, a farne delle icone dei nostri tempi. A Lucca sono esposte immagini dal piccolo al grandissimo formato (da 30x30 cm a 175x220 cm): nudi e ritratti di modelle, attrici e artiste tra i più significativi tra quelli realizzati dall’artista nel corso della sua carriera. Tra le altre: Verushka, Iman, Wallis Montana, Claudia Schiffer, Helena Christensen, Cindy Crawford, Carla Bruni (famosi i nudi scattati dall’artista alla première dame di Francia), Letitia Casta, Giselle Bündchen, Louise Bourgeois, Sophia Coppola, Catherine Deneuve, Isabella Rossellini, Sharon Stone, Sophia Loren, Charlotte Rampling, Geraldine Chaplin, Sandra Bernhard, Tina Turner, Whitney Houston. La mostra, a cura di Alessandro Luigi Perna, Enrico Stefanelli e Maurizio Vanni, ospitata dal Lucca Center of Contemporary Art (Lu.C.C.A.), terminerà il 23 gennaio 2011.

u (a lato) Carla Bruni 2 - Michel Comte Estate u I-Managemente SA u (in alto a destra) Cindy Crawford - Michel Comte u Estate I-Managemente SA


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Il fotografo: Michel Comte Michel Comte nasce a Zurigo nel 1953. Studia restauro, ma ben presto si innamora dell’arte della fotografia che apprende da autodidatta. Nel 1978 gli vengono commissionati i suoi primi lavori internazionali: le campagne pubblicitarie per le case di abbigliamento di Ungaro e Chloé. L’anno successivo si sposta a Parigi e da lì, nel 1981, raggiunge New York dove comincia la sua collaborazione con Vogue America. Di lì a poco si reca a Los Angeles dove decide di risiedere. A partire dai primi anni Novanta del secolo scorso diventa uno dei fotografi di moda e di ritratti più ricercati al mondo. Realizza campagne pubblicitarie per marchi famosi come Gianfranco Ferré, Dolce & Gabbana, Armani, Nike, Versace, Revlon, Lancôme, Hennessy, Davidoff Cool Water, Swatch, BMW, Mercedes Benz, Ferrari, Jaguar. Per anni segue sulle piste di Formula 1 il team Ferrari e fotografa Michael Schumacher. La sua attività non si limita al ritratto e alla moda. Infatti sempre di più nel corso degli anni si dedica anche al fotoreportage viaggiando nelle aree più “calde” del pianeta: Israele, Iraq, Afghanistan, Bosnia, Etiopia, Sudan, Tibet e Cambogia.


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Francesco Jodice - So far so long

Campania Elia Alba - The Face of Mindkind Fino al 12 febbraio 2011 Galleria Overfoto, Napoli www.overfoto.it Francesco Jodice - So far so long Fino al 5 febbraio 2011 Umberto di Marino Arte Contemporanea, Napoli www.galleriaumbertodimarino.com ‘O Vero! Napoli nel mirino Fino al al 10 gennaio 2011 Madre - Museo d’Arte Donna Regina, Napoli www.museomadre.it Stefano Cerio Winter Aquapark Fino al 4 febbraio 2011 Changing Role Move Over Gallery, Napoli www.changingrole.com

Emilia Romagna Mario Cresci - Forse fotografia Fino al 31 gennaio 2011 Pinacoteca Nazionale, Bologna www.pinacotecabologna.it

Arte svelata

Irving e Paula Klaw Betty Page Fino all’11 febbraio 2011 Contemporary Concept, Bologna www.contemporaryconcept.it Inside/Outside Fino al 29 gennaio 2011 Metronom, Modena www.metronom.it Arte svelata. Realismo e astrazione dagli anni ‘50 ad oggi Fino al 13 febbraio 2011 Palazzo Magnani, Reggio nell’Emilia www.palazzomagnani.it. La Persia Qajar. Fotografi italiani nell’Iran dell’Ottocento Fino al 13 marzo 2011 Fotomuseo Giuseppe Panini, Modena www.fotomuseo.it Breaking News. Fotografia contemporanea da Medio Oriente e Africa Fino al 13 marzo 2011 Ex Ospedale di Sant’Agostino, Modena


Marco Anelli

Nicole Tran Ba Vang

I set di Fellini. Federico Fellini al lavoro. 100 magnifici scatti Fino al 5 marzo 2011 Cinecittadue Arte Contemporanea, Roma www.cinecittadue.com

Friuli V.G.

Un secolo di clic in cronaca di Roma Fino al 6 febbraio 2011 Museo di Roma in Trastevere, Roma www.museodiromaintrastevere.it

Jim Goldberg Fino al 30 gennaio 2011 Parco - Pordenone Arte Contemporanea, Pordenone

Lazio Letizia Battaglia Vintages 1972-1993 Fino al 23 gennaio 2011 S.T. – Fotolibreriagalleria, Roma www.stsenzatitolo.it Made in Japan Fino al al 28 gennaio 2011 The Office - Contemporary Art, Roma www.theofficeart.it Polaroid Fino al 26 febbraio 2011 Doozo, Roma www.doozo.it

Nicole Tran Ba Vang Vintage collection Fino al 5 febbraio 2011 Emmeotto, Roma www.emmeotto.net Labirinto Fellini Fino al 30 gennaio 2011 La Pelanda, Roma Il Risorgimento dei Romani. Luoghi e personaggi. Fotografie dal 1848 al 1870 Fino al 9 gennaio 2011 Museo di Roma in Trastevere, Roma www.museodiromaintrastevere.it

Lombardia Attilio Del Comune - 1960-2000 Fino al 20 marzo 2011 Museo di Fotografia Contemporanea - Villa Ghirlanda, Cinisello Balsamo (MI) www.museofotografiacontemporanea.org Bruno Cattani - Camille Claudel e Auguste Rodin. Arte ed eros Fino al 18 marzo 2011 Spazi Arte - Banca di Legnano, Legnano (MI) www.bancadilegnano.it Mick Jagger. The photobook Fino al13 febbraio 2011 Forma - Centro Internazionale di Fotografia, Milano www.formafoto.it Matteo Basilé – Thishumanity Fino al 29 gennaio 2011 Galleria Pack, Milano www.galleriapack.com Marco Anelli - Nel tuo sguardo. 716 ore 3.090 occhi Fino al 13 febbraio 2011 Forma - Centro Internazionale di Fotografia, Milano www.formafoto.it

35 arte fotografica

Fotobook 2010 Fino al 31 dicembre 2010 Biffi Arte - Fotografia e Video, Piacenza www.biffiarte.it


Miroslav Tichy

Brasilia

arte fotografica

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Box(e) dal 13 gennaio al 12 marzo 2011 Jerome Zodo Contemporary, Milano www.jerome-zodo.com Brasilia. Un’utopia realizzata. 1960-2010 Fino al al 23 gennaio 2011 Triennale Palazzo Dell’arte, Milano www.triennale.it Gabriele Marsile - Tagliati fuori Fino al 15 gennaio 2011 Barbara Frigerio Contemporary Art, Milano www.barbarafrigeriogallery.it Bruno Ripoche - Fleur de Vie Fino al 30 marzo 2011 7.24X0.26 Gallery, Milano www.piergiuseppemoroni.com

Maurizio Galimberti - Milano... monomilano...polaroid... Fino al 30 dicembre 2010 Barbara Frigerio Contemporary Art, Milano www.barbarafrigeriogallery.it Mikalojus Konstantinas Ciurlionis - Un viaggio esoterico Fino al 6 febbraio 2011 Palazzo Reale, Milano www.comune.milano.it/ palazzoreale/ La pietra & la pace Stone & Peace Fino al 31 dicembre 2010 Mondadori Multicenter Electakoenig, Milano www.electaweb.it

Piemonte

reGeneration2 Fino al 9 gennaio 2011 Galleria Carla Sozzani, Milano www.galleriacarlasozzani.org

Paolo Bedino Tutta mia la città... Fino al 30 gennaio 2011 Palazzo Samone, Cuneo

Immagini inquietanti. Disquieting images Fino al 9 gennaio 2011 Triennale - Palazzo dell’Arte, Milano - www.triennale.it

Miroslav Tichy - Tarzan Retired Fino al 22 gennaio 2011 Guido Costa Projects, Torino www.guidocostaprojects.com

Ferdinando Fino - Fotografo Fino al 20 febbraio 2011 Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi, Torino www.museomontagna.org Diversamente vivi. Zombi vampiri mummie fantasmi Fino al 9 gennaio 2011 Museo Nazionale del Cinema Mole Antonelliana, Torino www.museocinema.it Tiziana e Gianni Baldizzone Spirito Nomade Fino al 10 febbraio 2011 Piazza San Carlo, Torino

Sardegna Viaggiando per rotaie Fino al 7 febbraio 2011 Centro Culturale Giovanni Lilliu, Barumini www.comunebarumini.it


Franco Carlisi

Franco Carlisi Il valzer di un giorno Fino al 9 gennaio 2011 Fabbriche Chiaramontane, Agrigento www.ottocentosiciliano.it Fausto Giaccone - ’68 Altrove Fino al 30 gennaio 2011 Galleria Fotografica Luigi Ghirri, Caltagirone (CT) www.galleriaghirri.eu

Toscana Carlo Fei - Black Light Fino al 15 gennaio 2011 Palazzo Medici Riccardi, Firenze www.palazzo-medici.it Horst P. Horst Fino al 30 gennaio 2011 Palazzo Ducale, Lucca www.palazzoducale.lucca.it

Michel Comte - Not only Women. Feminine Icons of Our Times Fino al 23 gennaio 2011 LU.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, Lucca www.luccamuseum.com Sandy Skoglund The power of imagination Fino al 30 gennaio 2011 Villa Bottini, Lucca

Trentino A.A. GloBoArt - Open your mind. Bellezza nascosta Fino al 15 gennaio 2011 White Art Gallery, Merano (BZ) www.whiteartgallery.eu Ula Wizerowicz Behind the Curtain Fino al 21 gennaio 2011 Kunstraum Cafe Mitterhofer, San Candido (BZ)

Bye bye baby Marylin Fino al 30 gennaio 2011 Palazzo Ducale, Lucca www.palazzoducale.lucca.it

Notizie sempre aggiornate su

Umbria Gabriele Basilico Dal 18 dicembre 2010 al 31 gennaio 2011 Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno (PG) www.centroitalianoartecontemporanea.com

Veneto John Phillips Fino al 30 gennaio 2011 Centro Internazionale Di Fotografia Scavi Scaligeri, Verona www.comune.verona.it/ scaviscaligeri Marco Beck Peccoz Eden tra cielo e mare Fino al 21 marzo 2011 Museo Regionale Bonifica Parco del Delta del Po Taglio Di Po (RO) www.parcodeltapo.org Concorso Luoghi di Valore 2010 Fino al 9 gennaio 2011 Fondazione Benetton Studi Ricerche - Spazi Bomben, Treviso www.fbsr.it

www.denonline.it

37 arte fotografica

Sicilia

John Phillips


Servizio di Digital Imaging il sito italiano che recensisce il meglio della tecnologia fotografica.

www.digital-imaging.it

prova hi-tech

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Dopo la vendutissima D3000, ecco la D3100: pi첫 matura ed efficace, corregge (quasi) tutti i difetti del precedente modello.


Nikon D3100 la reflex più venduta si rinnova

Corpo macchina

La Nikon D3100 montata con obiettivo 55/300 (dietro) e 18/55 (in primo piano)

La parte superiore è dominata dalla ghiera dei programmi a 13 posizioni. Troviamo le classiche modalità PASM, 7 modalità predefinite (ritratto e ritratto notturno, macro, sport, bambini, paesaggio, no-flash), una modalità fullauto e la caratteristica funzione Guida, su cui torneremo tra poco. Un selettore concentrico alla ghiera consente di impostare rapidamente la modalità di scatto tra singolo, continuo, autoscatto e “quite mode”. In prossimità del pulsante di scatto troviamo il pulsante di compensazione dell’esposizione, da utilizzare in combinazione con la ghiera posteriore, e un pulsante “info” che attiva/disattiva

39 prova hi-tech

La reflex più venduta in Europa, la Nikon D3000, ha un’erede: si chiama D3100, riprende l’impostazione e la “filosofia” del precedente modello ma aggiunge alcune nuove funzioni e porta la risoluzione del sensore a 14,2 Mpixel.


prova hi-tech

40

il display informativo. Sul dorso, troviamo il pulsante blocco AE/AF a fianco della ghiera di comando, il classico PAD con pulsante centrale per navigare tra i menu (ma qui serve anche alla selezione veloce del punto di messa a fuoco), il pulsante “cestino” e la principale novità di questa D3100, cioè la leva LiveView con pulsante video centrale, che rende davvero immediato sfruttare queste due caratteristiche della fotocamera. Certamente chi passerà alla D3100 da una compatta sarà felice di trovare a portata di mano una modalità di visualizzazione dal display posteriore che gli è familiare. La modalità video non solo è presente, ma è Full-HD. Il display posteriore è invece lo stesso 3 pollici / 230.000 punti della D3000. Sul lato sinistro del display troviamo infine il pulsante di riproduzione, quello di accesso al menu , due pulsanti che fungono da ingrandimento/riduzione durante la riproduzione (uno dei quali, contrassegnato dal punto interrogativo,

ha anche funzione di accesso alla guida rapida) e il caratteristico pulsante Info/ Edit, tramite il quale si richiamano tutti i principali parametri di scatto impostati con possibilità di modifica immediata. Il vano

Scatti di prova Esempi a varie sensibilità

Obbiettivo: Nikkor AF-S 18-55 mm f3.5-5.6 G VR Scatti presi in condizioni standard: f/8, lunghezza focale normale o poco più (compatibilmente con l’ottica fornita per la prova); L=40 mm (equivalenti a 60 mm nel formato 35 mm).

100 ISO

200 ISO


La funzione Guida

400 ISO

800 ISO

41 prova hi-tech

memory card, a destra, ospita schede di memoria SD/SDHC/SDXC. La batteria, contenuta in un vano separato nella zona inferiore, è accreditata di 550 scatti (standard CIPA).

Una delle caratteristiche distintive della D3000, e forse quella che più di ogni altra ne ha decretato il successo, è la funzione Guida. La D3100 la riprende, ampliandone ulteriormente il concetto. In estrema sintesi, si può dire che la D3100 “insegni” a fotografare. Letteralmente! La funzione vera e propria si attiva impostando la ghiera principale sull’omonima voce, al che vengono proposte al fotografo 3 scelte dall’ovvio significato: scatta, visualizza e imposta (questa schermata costituirà poi il menu principale). Scegliendo scatta, si avrà l’ulteriore scelta tra funzionamento semplice o avanzato, che porteranno a varie sotto-scelte in direzione dei programmi di scatto predefiniti o delle modalità PASM. Ad esempio, funzionamento avanzato > fondi sfocati fa si che la macchina imposti automaticamente il programma A (proprietà di diaframmi), spiegando all’utente il motivo di tale impostazione


e consigliandolo perfino di utilizzare focali medio lunghe, da 80 mm in su, per ottenere un buon effetto sfocato; durante lo scatto poi, comparirà sul display una vista apposita con un’unica voce modificabile, il diaframma appunto, e un’illustrazione visiva del risultato basata su immagini campione (novità rispetto alla D3000). Ma la funzione Guida è solo uno dei due modi di avvalersi di un aiuto. In qualsiasi altra modalità di scatto viene in aiuto il pulsante “?”, che attiva una guida sensibile al contesto. Con la D3100, quindi, anche chi è completamente digiuno di fotografia non solo non sarà intimorito dalla complessità di una reflex moderna, ma imparerà a sfruttarla appieno.

Tecnica

prova hi-tech

42

Passando dall’esterno all’interno del corpo macchina, troviamo innanzitutto il nuovo sensore CMOS formato DX da 14,2 Mpixel (sulla D3000 c’era un CCD 10,2 Mpixel), supportato da un processore EXPEED anch’esso di nuova generazione. Produce immagini da 4608x3072 pixel, che possono essere salvate in formato NEF (RAW) o JPEG. Il nuovo processore non ha aumentato la cadenza di scatto, che rimane ferma a 3 fps, ma ha permesso di aumentare la sensibilità: la D3100 arriva a 3200, con possibilità di selezionare due modalità Hi-

1600 ISO

ISO che equivalgono a 6.400 e 12.800 ISO. Il sistema di messa a fuoco è a 11 punti con punto centrale a croce, lo stesso che si trova sulla D3000 e sulla D5000. Mette a disposizione AF singolo, AF dinamica, AF auto e AF 3D Tracking. Le modalità esposimetriche sono le solite “matrix”, lettura valutativa sull’intero campo, media pesata e spot (2,5% del campo inquadrato collegato al punto di messa a fuoco). La gamma dei tempi va da 30s a 1/4000s, con syncro flash 1/200s, come nel caso della D3000. La modalità LiveView, assente sulla D3000, ora è stata implementata, e funziona bene. La modalità video, dal canto suo, è di ultima generazione e ben sfruttabile: non solo è Full-HD a 24 fps, ma offre anche la

3200 ISO


È questa un’altra delle caratteristiche salienti della famiglia D3x00 che, coerente con l’impostazione semplificata del corpo macchina, ambirebbe a risparmiare ai suoi utenti il noioso lavoro di post-produzione. Alle già numerose possibilità offerte dalla D3000 (ritaglio, ottimizzazione automatica, filtri virtuali, colore, occhi rossi ...) la D3100 aggiunge controlli di rotazione, distorsione (compreso effetto fish-eye) e di prospettiva. E’ possibile intervenire direttamente sui file RAW.

Obbiettivo

Photoshop in-a-box

Dopo lo scatto, ci si può divertire con le ampie opzioni di ritocco in-camera.

6400 ISO

Impressioni d’uso e qualità

L’esperienza di utilizzo con la D3100 è stata ampiamente positiva. Leggera e maneggevole, offre un’interfaccia evoluta, chiara e funzionale. Inoltre, ha saputo

12800 ISO

43 prova hi-tech

messa a fuoco continua che è, in ultima analisi, ciò che manca alla maggior parte delle concorrenti per essere davvero utilizzabile. L’unico neo è che il rumore del sistema AF viene registrato dal microfono (mono) e in fase di riproduzione si avverte chiaramente.

La D3100 utilizza naturalmente l’attacco Nikon ed è compatibile con le lenti AF-S, comprese D e G. Lenti precedenti, prive di motore interno, perdono sulla D3100 la funzione AF. Noi l’abbiamo testata con l’ottica fornita in kit Nikkor AF-S 18-55mm f/3.5-5.6 G VR, che rappresenterà certamente la scelta di riferimento per la maggior parte degli acquirenti di questo modello.


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44

correggere alcuni difetti del modello precedente, e ora dispone di un mirino migliore, con indicazione più visibile del punto AF e un’impugnatura leggermente migliorata. Il sistema AF, quando è apparso sulla D3000 ha rappresentato un grosso salto in avanti rispetto alla generazione precedente, e tutt’oggi offre prestazioni più che adeguate alla classe della macchina. Certo non si può paragonare a quello dei modelli top, ma impostando l’AF singolo su un punto si ottiene una buona rapidità di esecuzione; con altre modalità AF si paga un po’ di rapidità e questo certamente

scontenterà gli utenti più esigenti. Anche dal punto di vista della qualità delle immagini finali la D3100 ha corretto i principali difetti della precedente D3100. Buoni passi avanti sono stati fatti in termini di risoluzione e gestione colore. La risoluzione reale di questa fotocamera, con l’obbiettivo indicato, sfiora ora le 2000 LH/PH, da confrontare con le 1700 circa della precedente D3000 e con le quasi 2200 della EOS 550D con ottica kit. Il livello di dettaglio è complessivamente più che buono, e si mantiene su alti livelli anche nelle zone “difficili” dove, solitamente, i filtri anti-rumore intervengono


giudizio

Sensore: CMOS formato DX, 14,2 Mpixel Ottica: AF-S 18-55 3.5-5.6 Display: 3” 230k pixel Sensibilità: 100-3200 ISO (12800 ISO in Hi-ISO II) Tempi: 30 - 1/4000 s; Scatto continuo: 3 fps Supporti di memoria: SD/SDHC/SDXC Dimensioni: 124x96x75 mm Peso: 505 g

Qualità immagine: 95 - Eccellente, peccato solo per il “bianco” con luci artificiali Prestazioni: 85 Adeguate alla categoria Ergonomia: 85 Buon risultato nonostante le piccole dimensioni Rapporto qualità-prezzo: 90 Un ottimo acquisto per il non-professionista

pesantemente a “impastare” l’immagine. Anche la riproduzione colore è ottima, con errori minimi e una trascurabile sovra saturazione (il livello di saturazione è comunque personalizzabile per chi preferisce immagini meno realistiche ma più vibranti). Leggero shift del ciano verso il blu, come sempre, per dei cieli più intensi, ma sostanziale correttezza dei toni e ottima resa degli incarnati. Dove comunque la D3100 ha migliorato maggiormente rispetto alla D3000, raggiungendo risultati ora in assoluto validissimi, è nel rumore ad alti ISO. Fino a 800 ISO il rumore si mantiene molto contenuto. A 1600 ISO il rumore inizia a essere chiaramente visibile, producendo una leggera perdita di dettaglio nei particolari più minuti, ma complessivamente la D3100 si mantiene su livelli più che discreti. A 3200 ISO il dettaglio si riduce inevitabilmente ma, anche a questa sensibilità, la granulosità non è mai eccessiva, rendendo le immagini utilizzabili fino al formato A4, il che per una reflex di questa fascia di prezzo non è male davvero. La D3100 non è comunque perfetta. Il maggior difetto che abbiamo riscontrato riguarda il bilanciamento

del bianco, che in modalità automatica e in presenza di luci artificiali restituisce immagini davvero troppo “calde”, con un viraggio eccessivo verso i gialli e i rossi; lo stesso difetto, e questa è la cosa che più ci ha infastidito, si presenta saltuariamente anche in condizioni di luce controllata, con lampade “daylight”, e questo è difficile da accettare per un appassionato esigente. Il fatto che la fotocamera difetti di una taratura personalizzata del bianco in termini di °K impedisce poi di correggere efficacemente il difetto. Abbiamo anche notato una certa tendenza alla sottoesposizione, quantificabile in 0,5 - 1 f/stop a seconda delle condizioni di scatto. Buono invece il comportamento dell’algoritmo D-Lighting, che regala qualche dettaglio in più senza dare l’impressione di immagine artificiale, come spesso accade in questi casi, al solo “costo” di un piccolo aumento nel tempo di elaborazione. In definitiva, la D3100 è un’ottima “prima reflex” che, viste le prestazioni offerte, potrà perfino infastidire le reflex della serie D5000 offerte a un prezzo sostanzialmente analogo.

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scheda tecnica


Novità

HI-TEC

hi-tech

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La videocamera Samsung Full HD T10 permette di riprendere senza affaticare il braccio: il suo design leggero e compatto insieme alle lenti inclinate di 20° rispetto al corpo macchina è stato pensato per mantenere il polso nella posizione più naturale mentre si sceglie tra le funzionalità avanzate gli strumenti migliori per riprendere la scena. La dimensione ultracompatta la rende perfetta da portare sempre con sé. La risoluzione Full HD 1920 x 1080 50i consente di catturare ogni dettaglio della scena, senza perdere nessun momento dell’azione né la naturalezza dei colori. La videocamera Samsung T10 è dotata di uno stabilizzatore ottico molto efficace, lo Smart OIS che garantisce stabilità e uniformità delle riprese in ogni istante. Inoltre consente di catturare immagini professionali in qualunque momento grazie all’avanzato sensore CMOS BSI Retroilluminato da 1/4.1”, con un livello di sensibilità raddopiato rispetto ai CMOS tradizionali. Il risultato è una drastica diminuzione del rumore e della distorsione delle immagini in video chiari e foto definite anche in condizioni di luce scarsa.


Se ancora non avete deciso, ecco alcuni consigli per i regali di Natale. Si va dalla stampante multifunzione Pixma di Canon fino all’esclusiva Leica M9 “Titanium”

di medio formato ad ottiche intercambiabili 645D. Grazie all’impiego di un ampio sensore immagine, questo modello ad alte prestazioni fornisce immagini di altissima risoluzione con 40 megapixel effettivi. L’eccezionale qualità d’immagine si combina con maneggevolezza e affidabilità, per semplificare le riprese di livello professionale in esterni. L’integrazione di un ampio sensore immagine ad alte prestazioni (di formato 44mm x 33mm) con l’originale tecnologia di trattamento delle immagini Pentax, assicura immagini nitidissime e ad altissima risoluzione. Garantisce anche durata e affidabilità, grazie al solido e leggero corpo macchina basato su una struttura in lega di magnesio e acciaio, con protezioni per i pannelli LCD in vetro rinforzato. In più, è progettata per essere compatibile con la maggior parte dell’esistente sistema Pentax 645, in modo che gli attuali utenti della serie Pentax 645 possano sfruttare il loro corredo di valore, inclusi gli obiettivi intercambiabili ad alte prestazioni smc.

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CH

Pentax ha lanciato la fotocamera reflex digitale


Le stampanti multifunzione PIXMA MP495 e PIXMA MP280 di Canon utilizzano cartucce Canon FINE (Full-photolithography Inkjet Nozzle Engineering) ideali per una stampa fotografica dettagliata grazie a gocce d’inchiostro da 2 picolitri. La testina FINE combinata con una risoluzione massima di stampa di 4800 dpi, fornisce foto praticamente prive di grana, lucide e brillanti. I difetti più comuni delle immagini sono automaticamente corretti utilizzando la tecnologia integrata Auto Photo Fix II. Entrambi i modelli adottano la nuova funzione Canon Full HD Movie Print che rende possibile catturare e stampare i momenti salienti di un filmato Full HD da fotocamera digitale Canon. La tecnologia Movie Frame Enhancement inoltre ottimizza automaticamente ciascuna immagine, migliorandone la risoluzione e riducendone il rumore. Ogni modello incorpora anche una modalità di scansione automatica di elevata qualità che permette di acquisire una foto o un documento in un solo clic, mentre la funzione Quick Start di Canon consente di iniziare l’attività quasi subito dopo l’accensione.

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PowerShot SX130IS, l’economica compatta digitale di Canon che permette di girare video ad alta definizione (HD), è dotata di un potente zoom con stabilizzatore ottico d’immagine per riprendere azioni distanti e condividerle in pochi secondi sul grande schermo LCD da 7,5 cm (3”). Le foto da 12,1 megapixel sono nitide, i video HD 720p sono precisi e hanno l’audio stereo. La modalità Smart Auto consente di individuare 28 differenti scene e garantisce che la fotocamera venga impostata nel modo ottimale per riprendere il soggetto in qualsiasi situazione. Lo Smart Shutter integrato utilizza la tecnologia Face Detection che garantisce per esempio, durante l’autoscatto, l’inquadratura anche del fotografo senza che debba correre all’interno della foto di gruppo: è sufficiente strizzare l’occhio oppure sorridere quando si è pronti e la macchina scatta in piena autonomia. PowerShot SX 130IS supporta le memorie SDXC, che possono archiviare una quantità enorme di video e scatti (fino a 2 TB).


L’esclusiva edizione speciale Leica M9 “Titanium”, nata dalla collaborazione con Walter de’Silva, il famoso designer automobilistico, è stata costruita impiegando esclusivamente materiali della migliore qualità. Tutti gli elementi metallici visibili del corpo fotocamera sono realizzati in titanio massiccio, metallo molto leggero ma di estrema resistenza,mentre un vetro in cristallo zaffiro antigraffio protegge il monitor della fotocamera. Il rivestimento in pelle, lo stesso interni delle automobili Audi di gamma più elevata, si adatta perfettamente alle superfici in titanio e assicura una presa eccezionale. Questa edizione speciale è strettamente limitata a 500 fotocamere in tutto il mondo e viene offerta insieme all’obiettivo Leica Summilux-M 35mm f/1.4 ASPH. Il kit in edizione speciale comprende anche una caratteristica fondina da spalla, una cinghia da trasporto e “passadita” in due diverse misure, il tutto realizzato con la stessa pelle di qualità Audi adottata per il corpo della fotocamera. Non alla portata di tutti il prezzo: 23.000 euro.

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La famiglia a di Sony comprende anche le NEX-5 e NEX-3, che alla qualità fotografica delle fotocamere reflex digitali abbinano la praticità delle ottiche intercambiabili. Punto di forza dei modelli NEX è il design, così compatto da trovare facilmente posto nella tasca della giacca o in borsa. A differenza dei modelli DSLR convenzionali, la struttura ‘mirrorless’ (senza specchio) consente di ridurre lo spessore del corpo macchina, nel punto più sottile, a soli 24,2 mm (NEX-5) e 25,4 mm (NEX-3). Il sensore CMOS Exmor APS-C HD di nuova concezione garantisce 14,2 megapixel effettivi di risoluzione, molto più delle normali fotocamere digitali compatte. Inoltre, la qualità delle foto e dei filmati è ulteriormente migliorata dal potente processore BIONZ, che assicura elevata velocità di scatto, la stessa che si addice a una reflex digitale, insieme a una rapida e precisa messa a fuoco automatica e un ritardo di scatto minimo dell’otturatore.


speciale

Siti Microstoc siti microstock

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Acquistare foto sul Web, vendere i nostri scatti sulla Rete. Questo è lo scopo dei siti Microstock, un fenomeno in rapida espansione. Cosa sono, come usarli al meglio, quali sono i piÚ diffusi. di Moreno Soppelsa


ock


Il fenomeno Microstock

La parola all’esperto Questo speciale è realizzato da Moreno Soppelsa, giornalista con l’hobby della fotografia. Ha scoperto da due anni i Microstock, i siti che consentono di comperare foto royalty free a prezzi estremamente convenienti e nei quali chiunque può caricare e vendere le proprie foto. Li utilizza sia nel suo ruolo di giornalista e di coordinatore di iniziative editoriali (per acquistare), sia in quello di fotografo amatoriale (per vendere). Lo abbiamo intervistato.


Come ti sei avvicinato al mondo dei Microstock? Per caso. Un giorno di alcuni anni fa, Christian Hill, direttore del mensile Digital Camera, mi ha commissionato un articolo sul fenomeno emergente dei Microstock, siti come Fotolia, Dreamstime, Shutterstock e tanti altri, una vera rivoluzione: si possono comperare foto a partire da venti centesimi (in abbonamento) o da pochi euro se comperate singolarmente, per brochure, giornali, riviste, siti Web e così via. Chi le vende incassa una percentuale che va dal 20 al 60% del prezzo di vendita delle foto, in funzione degli accordi. Per scrivere quell’articolo mi sono registrato sui principali Microstock caricando le prime foto. Ne ho venduta una, poi un’altra e poi un’altra ancora e ho visto che effettivamente i Microstock possono essere redditizi. A chi possono servire? Sono interessanti sia per chi deve comperare le foto, per hobby o per professione, sia per fotografi professionisti o amatori evoluti che le vogliono vendere. Anche la foto che abbiamo scelto per la “copertina” di questo

speciale (pagina precedente) è una foto Microstock, dal sito Dreamstime.

Quanto si può guadagnare? Io faccio foto di qualità accettabile per i Microstock, anche se sono solo un fotografo dilettante, ma ho il vantaggio di conoscere abbastanza bene quello che il mercato chiede, quindi “azzecco” la tipologia di scatto più richiesto dagli utenti. Attualmente ho 1300 foto su Dreamstime e 800 tra Fotolia e Shutterstock. Vendo circa 500 copie al mese. Una buona pensione integrativa. Trucchi per entrare in questo mondo? La risposta a questa domanda è proprio lo scopo di questo speciale. Per chi volesse approfondire ulteriormente, suggerisco il mio sito www.corsivo.net in cui parlo dell’attualità del fenomeno e fornisco suggerimenti e consigli a chi vuole comperare o vendere foto di Microstock. Non solo: a partire dal prossimo marzo terrò un corso sui Microstock per Officina Fotografica di Milano (www.officinafotografica.com). Dodici lezioni di due ore l’una per scoprire questo mondo e guadagnare con i propri scatti invece di tenere le foto sull’hard disk a fare la polvere.

u Tutti i testi degli articoli di questo speciale sono opera e © di Moreno Soppelsa. Le foto sono © dello stesso Moreno Soppelsa e del sito Microstock di volta in volta indicato.


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Primi passi nei M C’erano una volta le agenzie fotografiche che vendevano immagini a 200 o 300 euro. E ci sono ancora, naturalmente. Ma hanno molte limitazioni: si possono usare una sola volta, magari nemmeno a tutta pagina e non in copertina, e con altri vincoli penalizzanti. Ora la situazione è cambiata grazie ai sempre più diffusi Microstock, con immagini royalty free che costano pochissimo, anche un solo euro, e possono essere usate un numero infinito di volte e in qualsiasi modo, o quasi, una volte acquistate

Si sente sempre più spesso parlare di Microstock. Ma cosa sono esattamente queste organizzazioni che vendono a giornali, pubblitari e siti web foto royalty free, e cioè libere da diritti, a prezzi estremamente vantaggiosi (e che consentono ai fotografi anche amatoriali di guadagnare vendendo foto)? Ecco una sintesi di questa grossa novità editoriale e alcuni consigli utili sia per chi vuole servirsene per comperare immagini di buona qualità a prezzi contenuti, sia per i fotoamatori e i professionisti che vogliono guadagnare cifre modeste ma continuative dalla vendita delle loro immagini. Nelle pagine che seguono troverete anche le schede con i nostri giudizi e le informazioni principali su quattro grossi siti di Microstock: Fotolia, Dreamstime, Shutterstock e iStockphoto.

Chi trema e chi gongola

Le agenzie fotografiche tradizionali, come Corbis e Getty Images tremano. Piccole case editrici, service editoriali alle prese con brochure aziendali, agenzie pubblicitarie e siti web gongolano. E i fotoamatori evoluti, per i quali le porte delle grandi agenzie fotografiche erano quasi sempre invalica-


u Foto come queste sono molto difficili da vendere sui Microstock perché si perdono tra migliaia di foto simili e, spesso, di qualità estremamente elevata, superiore a quella di questi scatti (© Dreamstime).

Microstock Una volta comperata si usa per sempre

Una foto di Microstock, invece, una volta acquistata a un prezzo medio di un paio di euro può essere usata un numero illimitato di volte. Una vera manna per chi non può permettersi i prezzi delle foto tradizionali. E anche per i privati che vogliono abbellire i loro siti o blog spendendo una manciata di euro. Ma come mai c’è questa grande differenza di prezzi tra le agenzie fotografiche tradizionali e i Microstock? Grazie a quello che chiamano il Web 2.0, probabilmente. La rete fatta da chi la usa. Alle agenzie tradizionali potevano accedere soltanto i fotografi professionisti, che avevano centinaia o migliaia di scatti da proporre tutti insieme. E tutti di ottima qualità. Ai Microstock possono accedere invece tutti, anche chi ha una sola foto. E se è bella, e passa la selezione, la possono vendere. E accettano di venderla per pochi soldi, visto che molti non sono fotografi professionisti, cosa che non farebbero i fotografi delle agenzie tradizionali. E poi c’è il concetto vincente delle foto con licenza royalty free, che prevede che il prezzo del suo acquisto (si compera e si può scaricare immediatamente) consenta di ottenere una

55 siti microstock

bili, hanno ora la possibilità di vendere le loro foto e illustrazioni. Magari con guadagni molto bassi, ma spesso continuativi. Il motivo di tanto fervore? La nascita dei Microstock, siti che contengono milioni di fotografie royalty free che si possono comperare anche a un euro l’una. I grandi stock tremano perché hanno visto calare le vendite delle foto che avevano in archivio e che piazzavano a una media di 200 euro l’una. Tanto che Getty Images è corsa ai ripari aprendo iStockphoto, il suo sito di Microstock. E, altrettanto ha fatto, storcendo il naso, Corbis con il suo SnapVillage, che però si è rilevato un colossale flop e ha chiuso i battenti trasferendo le foto, con il consenso dei fotografi, a un marketplace che non si sta rivelando all’altezza. Il fatto è che sempre più aziende editoriali e pubblicitarie preferiscono comperare le foto dei Microstock, visto che quelle tradizionali hanno limiti pesanti di impiego: il prezzo varia in base alla tiratura della rivista su cui è pubblicata, delle dimensioni di pubblicazione, della posizione (se è in copertina costa molto di più) e la si può usare una volta soltanto. Tutto il contrario di quello che succede con le foto di Microstock.


licenza che permette di usare la foto senza limiti di tempo e per tutte le volte che si vuole. Le normali foto di agenzia invece si possono usare una sola volta, in linea di massima, e nell’arco di tempo specificato. La licenza royalty free permette di scaricare foto a prezzi diversi in base all’uso che se ne intende fare. Nel caso di Fotolia, uno dei maggiori siti di foto royalty free con oltre 8 milioni di immagini in archivio, ad esempio, il prezzo varia in funzione delle dimensioni dell’immagine. Un foto in formato “extrasmall”, adatta per una pagina Web, costa soltanto un euro, ma per gli abbonati che sottoscrivono un contratto annuale ogni singola foto arriva a costare meno di venti centesimi di euro. Il prezzo aumenta in base alla risoluzione, ma difficilmente supera i dieci euro.

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u Per vendere sui Microstock bisogna trovare angolazioni e soggetti particolari, pensare a quello che possono cercare grafici e creativi per illustrare articoli e brochure. E avere un po’ di fantasia (© Shutterstock).

Il tipo di licenza: estesa e standard

Oltre alle dimensioni si paga anche per il tipo di licenza. Se l’immagine viene utilizzata per illustrare siti web, presentazioni, documenti, brochure, cataloghi, articoli di stampa basta una licenza standard (con i prezzi elencati sopra), mentre se l’immagine viene riprodotta su un bene dove il valore aggiunto dell’immagine è dominante rispetto al prodotto finito (come un calendario, una maglietta, una cartolina) è necessario acquisire la licenza Estesa royalty free. Costa di più: oltre 50 euro. Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda Dreamstime, altro frequentato Microstock con oltre sette milioni di immagini, con i prezzi che variano anche da quante volte è stata venduta una foto, ma anche qui si parte da un dollaro. Il prezzo di una foto aumenta leggermente in base al numero di download che ha avuto: se è stata venduta fino a quattro volte ha il prezzo minimo. Il prezzo sale ogni volta che la foto raggiunge un livello superiore, ossia dopo le 9, 24 e 49


u Le foto industriali si possono vendere bene sui Microstock, soprattutto quando i soggetti sono poco diffusi. Se ci sono decine di migliaia di foto di panorami, immagini di aziende tessili si contano solo a centinaia (© Fotolia).

i fotografi. In linea di massima per i fotografi il guadagno non è cambiato di molto. Anche Dreamstime ha la formula di vendita di fotografie in abbonamento. iStockphoto viene ritenuto da numerosi addetti ai lavori come il sito di Microstock che contiene mediamente le immagini di qualità più elevata. Buona cosa per chi compera e non vuole passare in rassegna anche gli altri Microstock per cercare su tre o quattro siti l’immagine migliore, visto che qui ha buone probabilità di trovarne velocemente di buone. Ma dal punto di vista di chi cerca di vendere le foto a questo Microstock è bene sapere che la selezione di ingresso è molto rigida: finché non vengono approvate tre immagini campione non si ha diritto a sottoporre liberamente le foto. Le valutazioni su queste foto campione sono molto severe e se sono state bocciate per riproporle bisogna aspettare alcune settimane.

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vendite. Puoi vedere i prezzi nella sezione apposita di questo sito: Schede dei principali Microstock. Anche in questo caso le licenze estese costano di più. Per quanto riguarda un confronto diretto tra Fotolia e Dreamstime possiamo aggiungere che il primo è più forte in Europa, sia dal punto di vista dei clienti e sia da quello dei collaboratori che forniscono le foto, mentre il secondo ha una presenza più consolidata negli Stati Uniti. Dal punto di vista di chi intende vendere foto su questi siti ed abita in Europa e riceve pagamenti in euro, i guadagni con Fotolia in questa valuta sono superiori a quelli percepiti da Dreamstime, che paga in dollari. Negli ultimi tempi però si è registrato un certo malcontento tra i collaboratori di Fotolia, che si sono visti ridurre i compensi. Soltanto chi ha deciso di diventare un fotografo esclusivista di Fotolia (senza quindi la possibilità di vendere nessuna foto in nessun altro miscrostock) ne ha tratto un certo guadagno. Sia Fotolia che Dreamstime hanno deciso, alla fine del 2009, di aumentare leggermente i prezzi delle fotografie, riducendo nello stesso tempo le percentuali per


Shutterstock, forte negli abbonamenti

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Un altro sito molto interessante sia per chi compera fotografie sia per chi le vuole vendere è Shutterstock. A differenza degli altri siti citati in questa pagina punta tutto sulle vendite in abbonamento. Attualmente con 199 dollari ci si può abbonare per un mese e si ha diritto a scaricare 25 foto al giorno per un totale di 750 foto. I fotografi ricevono 25 centesimi di dollari per ogni foto acquistata, ma dopo aver guadagnato 500 dollari il compenso per ogni foto venduta sale a 33 centesimi. Se qualcuno compera una licenza estesa, il fotografo riceve 28 dollari. 25 centesimi di dollaro sembrano decisamente pochi, ma chi ha un discreto portfolio riesce a vendere parecchie foto su Shutterstock ed è quindi nel complesso una buona scelta. Per chi compera e ha bisogno di tante foto nell’arco di un mese è una scelta altrettanto buona.

Vendere le foto ai Microstock

La rivoluzione dei Microstock, per chi ha nel cassetto un po’ di foto buone, si traduce in una buona occasione per tentare di venderle. I guadagni sono proporzionali alla qualità delle foto, all’originalità degli scatti

e al numero di foto che compongono il portfolio. Un esempio? Con 1700 foto caricate su Dreamstime, Fotolia e Shutterstock il nostro guadagno medio è di 300 tra dollari ed euro al mese. Una specie di pensione integrativa. Ma funzionano veramente questi siti? Ci siamo registrati su tre Microstock: Fotolia, Dreamstime e Shutterstock. Su Fotolia abbiamo un portfolio di circa 400 foto. Su Dreamstime abbiamo circa 900 foto. Altre 400 le abbiamo caricate su Shutterstock. All’inizio proponevamo le foto in esclusiva a Fotolia, inviando a Dreamstime quelle rifiutate, sempre in esclusiva. Poi ci siamo accorti che non conviene affidare in esclusiva le foto a un Microstock (anche se la percentuale di guadagno è più alta sulle singole foto), ma che è meglio proporle a tutti. Aumentano decisamente le possibilità di vendita, e il guadagno minore è compensato dalla quantità ben superiore di licenze vendute. I selezionatori di Dreamstime sono piuttosto rigidi nella selezione, al pari di quelli di Fotolia che negli ultimi tempi ha introdotto criteri più ferrei rispetto a quelli un po’ più elastici dell’avvio, quando doveva fare magazzino. Anche Shutterstock è piuttosto severo. La nostra percentuale di accettazione di foto è oscilla dal 30 al 50%, sui


Foto sì e foto no

Per incrementare le possibilità che le nostre foto vengano accettate, e soprattutto vendute, dobbiamo attenerci a una serie di direttive inderogabili. I Microstock non sono come le agenzie che vendono foto ai giornali che le usano per illustrare pezzi di cronaca. I clienti sono designer, grafici, piccoli e medi studi che comprano le foto per impieghi che spaziano dalla brochure di un prodotto a una pubblicità su un giornale locale, dalla decorazione per una tazzina all’abbellimento di una pagina web. Le immagini proposte non devono quindi contenere marchi registrati, oggetti coperti da copyright, volti riconoscibili di persone a meno che non abbiamo la loro liberatoria. Niente foto di telefonini con il marchio visibile. E nemmeno immagini con la Tour Eiffel illuminata, perché le sue luci sono tutelate da diritti. Anche nelle panoramiche di città bisogna stare attenti a non inviare

foto che contengano marchi visibili, posti ad esempio sui tetti degli edifici o su una pubblicità stradale. Vietati anche i contenuti pornografici, ovviamente. Le regole di base sono simili per ogni Microstock e per conoscerle il sistema più pratico è quello di leggere in italiano quelle di Fotolia all’indirizzo: it.fotolia.com/Member/Training. Una volta stabilite le immagini che non si possono inviare, dobbiamo individuare i temi e i soggetti che possono essere ritenuti interessanti dagli acquirenti. Una bellissima foto di un tramonto, ad esempio, sarà probabilmente accettata ma avrà scarse probabilità di essere venduta. Uno still life di una tazzina di caffè ben realizzato e con un tocco di creatività che lo distingua dalle altre centinaia di tazzine depositate sarà venduto più facilmente. Per renderci conto di quali sono le immagini più vendibili possiamo sfruttare un’altra opzione interessante di Fotolia selezionando dall’home page il link “Le più vendute” e guardando quali sono gli scatti che gli utenti hanno scaricato di più dalla creazione del sito o negli ultimi mesi, settimane, giorni. La foto più venduta è stata comprata oltre 1.000 volte. Proviamo a fare due conti...

u Immagini come quella a sinistra (© Fotolia) richiedono la liberatoria firmata dalla persona che è stata fotografata, a meno che non venga impiegata per usi editoriali. Dreamstime e Shutterstock hanno la sezione Editorial, mentre Fotolia no.

u Gli still life (a lato, © Shutterstock) vanno abbastanza bene sui Microstock, ma bisogna curare molto le luci, la messa a fuoco e il bilanciamento del bianco. Questa foto ha venduto poco perché il bilanciamento del bianco non è buono (fondo tendente al grigio).

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vari siti. Ogni Microstock ha criteri leggermente diversi e molti selezionatori e non ci dobbiamo sorprendere se una foto rifiutata perché definita carente dal punto di vista tecnico da un sito, o ritenuta poco adatta per la pubblicazione, venga accettata da un altro sito.


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Anatomia di 4 Microstock

Dopo aver visto cosa sono i Microstock nella teoria, passiamo alla pratica. Abbiamo provato, sia come fotografi e sia come compratori di foto, quattro tra le principali organizzioni che vendono online foto libere da diritti: Fotolia, Dreamstime, Shutterstock e iStockPhoto. Ed ecco quali sono i loro punti di forza e i loro lati deboli per chi compera immagini e per chi le vuole vendere

Esistono ormai molti siti che consentono di comperare foto libere da diritti a prezzi estremamente convenienti. Noi ne abbiamo selezionati, tra le decine disponibili attualmente, quattro che ci sembrano interessanti per diversi motivi, sia per chi compera e sia per chi vende. Li abbiamo messi alla prova a lungo, sia comperando foto per varie riviste italiane, sia provando a vendere le nostre foto, che sono scatti da fotoamatore evoluto, non da professionista (su iStockPhoto tuttavia non abbiamo ancora caricato immagini, a causa della procedura troppo elaborata di upload). Alla luce dei nostri test, il giudizio che possiamo dare, seppur con gli ovvi limiti della soggettività, è quindi basato su un’esperienza concreta. Ovviamente non esiste un sito di Microstock che possa andare bene in assoluto per ogni compratore e per ogni fotografo. Dipende

u Per i Microstock, se non si riesce a ottenere un fondo bianco (il preferito dagli acquirenti), un’ottima scelta è quella di “scontornare” il soggetto eliminando il fondo. La foto potrà così essere applicata sul fondo scelto dall’utilizzatore. Tale operazione deve però essere fatta a regola d’arte (© Shutterstock).


© Shutterstock

se è tra quelli che pagano meno i fotografi e ha la procedura per caricare le foto più lenta in assoluto; e infine Shutterstock, perché è ottimo per chi deve comperare e vuole farlo in abbonamento (prezzi estremamente convenienti: anche solo 20 centesimi di dollaro per foto) e perché, pur pagando poco i fotografi per ogni singola immagine venduta, il suo notevole parco clienti consente ai fotografi di vendere un gran numero di foto quotidianamente. Dreamstime e Shutterstock accettano anche foto “editorial”, adatte per essere usati in contesti giornalistici (e quindi che possono riprodurre marchi e persone senza liberatoria), mentre Fotolia non le accetta in nessun caso perché non ha questa sezione (le foto non editoriali possono essere usate per la pubblicità e scopi commerciali in genere, quelle editoriali no). Ci sono molti siti Microstock, ma i quattro citati secondo noi possono essere sufficienti per farsi un’idea del mondo Microstock, per prezzi e livello di qualità medio delle immagini.M

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dalle singole esigenze di acquirenti e dal portfolio di immagini del fotografo. Alcuni siti sono più forti nelle illustrazioni, altri nelle foto. Altri ancora sono più adatti ed economici per chi si abbona, ma non per chi vuole comperare singole foto solo di tanto in tanto. Abbiamo messo alla prova e recensito in queste pagine: Fotolia perché è un sito di foto, video e illustrazioni molto valido, focalizzato soprattutto sull’Europa, e perché è particolarmente forte nei file vettoriali visto che ci sono molti bravi disegnatori che caricano quotidianamente i loro lavori; Dreamstime perché ha un motore di ricerca molto buono, utile per chi deve comperare le foto e le vuole cercare in fretta sapendo che le parole chiave inserite in inglese e in italiano (meglio comunque usare sempre l’inglese nella versione del sito in questa lingua) funzionano, paga bene i fotografi e ha un database di immagini di buona qualità; iStockphoto perché ha uno tra i migliori archivi di foto di Microstock in circolazione oggi (non a caso è di proprietà di Getty Images), anche


Fotolia

Indirizzo web www.fotolia.it Numero di foto 9.000.000 Lingua Italiano Dimensione minima delle immagini 4 megapixel Abbonamento Sì Licenza Editorial No

Fotolia ha da poco compiuto sei anni ed è una delle agenzie di Microstock che è cresciuta di più negli ultimi anni, oggi il suo archivio di foto supera i nove milioni di immagini. Ogni mese vengono comperate due milioni di foto dell’archivio di Fotolia e dal dicembre del 2006 il numero di iscritti è aumentato di dieci volte, superando attualmente i 2 milioni di persone. In Europa ha una posizione predominante, e attualmente sta cercando di aggredire Cina e Turchia. Negli Stati Uniti è ancora debole. Per quanto riguarda chi cerca foto da comperare, ha recentemente alzato i prezzi delle foto pur rimanendo ancora competitiva. Le foto partono sempre da un credito, e cioè 0,75 euro, per il formato più piccolo: 0,12 megapixel per la licenza extrasmall. Prima però questa licenza non c’era e con un euro si poteva comperare la small, da 0,5 megapixel. Che ora costa 3 crediti. I prezzi per le foto di risoluzione superiore non sono aumentati così tanto, ma in com-


u La tabella con le commissioni per gli autori che hanno scelto di vendere le loro foto soltanto a Fotolia. I compensi sono più alti rispetto a quelli che non hanno concesso l’esclusiva.

foto gratuite, che si possono quindi scaricare gratis e usare liberamente su stampa e Web. Recentemente ha una sezione dedicata ai video, che si possono scaricare a partire da 10 crediti in vari formati, fino al Full HD. In linea di massima Fotolia è apprezzata dagli acquirenti, anche se il suo motore di ricerca zoppica un po’, ma negli ultimi tempi c’è un certo malcontento da parte dei fotografi che guadagnano meno rispetto al passato, soprattutto quelli che non hanno concesso l’esclusiva a Fotolia. Infine, Fotolia non ha una sezione Editorial nella quale caricare foto con marchi e persone senza liberatoria che possono essere usate per fini giornalistici e non commerciali.

Quanto guadagnano i fotografi

I compensi variano in base alla risoluzione dell’immagine scelta dal compratore, dall’esclusività concessa a Fotolia per l’immagine, dall’esclusività concessa a Fotolia come fotografo (senza la possibilità quindi di vendere in altri Microstock) e dal “livello” del fotografo, come si può vedere nella figura in basso. La vendita di immagini su Fotolia può avvenire con due modalità: il sistema dei crediti (o trasferimento singolo) e la formula abbonamento. Nella tabella si può vedere quanto guadagnano

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penso c’è una nutrita sezione di discrete foto che si possono scaricare e usare gratuitamente. Sotto potete vedere la tabella con i prezzi d’acquisto. Per comperare una foto bisogna acquistare crediti. Il “taglio” minimo è da dieci crediti, che si possono anche pagare online con la carta di credito. C’è un piano di sconti per chi acquista più crediti, arrivano al 20% di sconto per chi compera mille crediti. Da poco è stato introdotto l’abbonamento, conveniente per chi compera e un po’ meno per i fotografi. Si può scegliere tra lo Standard (immagini Jpeg in formato L) o il Premium (immagini, file vettoriali o video), con durata di 1, 3, 6 o 12 mesi, con la possibilità di scaricare da 25 a 250 immagini al giorno. Il premium per un mese da 25 immagini al giorno costa 249 euro, per fare un esempio. Fotolia è un buon punto di riferimento per chi vende foto e paga in euro a differenza degli altri Microstock che in genere pagano in dollari. Fotolia accetta anche file vettoriali in Svg, che rivende in formato Svg, Eps e Jpeg. Ha una sezione dedicata alle


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in percentuale i fotografi che hanno dato l’esclusività totale a Fotolia. Le tabelle con i guadagni delle foto date in esclusiva da fotografi non esclusivi di Fotolia e dalle foto senza esclusiva si possono trovare nel sito di Fotolia.

Quanto costa comperare le foto

Fotolia propone due tipi di licenza: quella standard e quella estesa. Quella standard va dal formato XS al XXXL e abilita chi la acquisisce ad utilizzare l’immagine senza limiti di tempo o limiti di diffusione, geografica o di volume. Le immagini concesse in licenza standard possono essere utilizzate da chi le scarica per pubblicità, volantini, articoli di stampa o libri, cataloghi e brochure, siti web e blog, documenti aziendali e scolastici, presentazioni di diapositive, film, documentari, pubblicità televisive. Praticamente per tutto, ma con qualche limite al quale sopperisce la più costosa licenza estesa, che va acquistata solo quando l’immagine scaricata verrà usata per la creazione e per la distribuzione o rivendita di articoli derivati (abbigliamen-

u Il costo delle foto in Fotolia varia a seconda della risoluzione e della licenza. Ecco quanto costano, in crediti, e come si possono usare.

to e tappezzerie, poster, cartoline, canvas, vetrofanie, insegne e simili ma anche templates per siti web). Con la licenza estesa è possibile utilizzare l’immagine nei casi in cui la sua importanza è dominante rispetto al lavoro finito, per esempio nella creazione di magliette, tazze, cartoline, poster destinati alla distribuzione o alla rivendita. Maggiori dettagli nella tabella in alto (la X e la XV indicano le licenze estese, la V le immagini vettoriali), nella quale si possono vedere quanto costano le foto nelle varie risoluzioni. Passiamo agli acquisti in abbonamento. L’abbonamento Standard di Fotolia permette di scaricare da 25 a 250 immagini Jpeg in licenza standard, in risoluzione stampa da 2 a 4 megapixel al giorno. L’abbonamento premium permette di scaricare immagini, file vettoriali e file video nel massimo formato disponibile in licenza


tolia per 1 mese (30 giorni), 3 mesi (90 giorni) 6 mesi (180 giorni) o un anno (365 giorni). I prezzi scendono sino a pagare una singola immagine solo 0,14 centesimi di euro. Il premium per un mese da 25 immagini al giorno costa 249 euro, per fare un esempio.

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standard. E’ possibile scegliere il numero di file da scaricare ogni giorno, da un minimo di 25 a un massimo di 250 (con una significativa variazione del costo di abbonamento, ovviamente). All’utente è possibile scegliere di sottoscrivere un abbonamento al database Fo-


dreamstime

Indirizzo web www.dreamstime.com Numero di foto 10.000.000 Lingua Italiano Dimensione minima delle immagini 3 megapixel Abbonamento Sì Licenza Editorial Sì

Nata nel 2001 come agenzia fotografia di stock con immagini vendute quasi esclusivamente sui tradizionali Cd-Rom, precursori della fotografia di stock, dal marzo del 2004 Dreamstime ha assunto l’attuale presenza sul web aprendosi ai contribuiti dei fotoamatori. Le dimensioni del suo archivio sono raddoppiate di anno in anno fino ad arrivare agli attuali 7,3 milioni di foto caricate da quasi 70.000 fotografi. Gli utenti registrati oggi sono 1.400.000, anche se non tutti sono clienti. Piuttosto severa nell’accettare le foto, ha il vantaggio di motivare accuratamente i motivi dei rifiuti a differenza di Fotolia che fornisce informazioni piuttosto vaghe e non molto utili per capire gli sbagli di chi carica le foto per la vendita. Dreamstime non tollera noise nelle immagini e non esita a respingere foto con difetti di composizione o disturbi da polvere sul


sensore. Ha una sezione dedicata alle foto gratuite, che si possono quindi scaricare gratis e usare liberamente su stampa e web. Questo Microstock alla fine del 2009 ha deciso di ampliare la sezione delle foto gratuite, che si possono scaricare e usare su stampa e web con le stesse limitazioni di quelle a pagamento e cioè poche. Dal punto di vista di chi deve comperare le foto, ha un motore di ricerca ottimo soprattutto quando si usano parole chiave in inglese. E chi compera foto per lavoro sa quanto sia importante poter usare parole chiave che restituiscano immediatamente le foto ricercate. Dal punto di vista dei fotografi, ha una buona percentuale di compratori che scaricano foto nelle risoluzioni più ampie, e quindi con un guadagno percentuale più alto per singole foto. Negli ultimi tempi sono aumentate le vendite in abbonamento, che fanno guadagnare

ai fotografi cifre basse anche quando vengono acquistate foto in alta risoluzione e di livello superiore. Se in Fotolia costa di più comperare fotografie di un fotografo che ha un numero di vendite assoluto più alto, in Dreamstime vale la “classifica” di una singola fotografia. I prezzi sono più bassi per le foto che sono state vendute meno di cinque volte, per poi alzarsi di livello man mano che vendono: Livello 1 da 0 a 4 download, Livello 2 da 5 a 9 download, Livello 3 da 10 a 24 download, Livello 4 da 25 a 49 download, Livello 5 oltre 50 download, come si può vedere nella tabella in basso. I livelli sono stati ritoccati all’inizio del 2010. Prima, perché una foto fosse considerata di Livello 5 doveva essere stata venduta 100 volte e per un Livello 4 ci volevano almeno 50 vendite. La ristrutturazione del meccanismo dei livelli ha portato di fatto a un aumento

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u Più alto è il livello delle immagini, maggiore è il costo della foto e più guadagna il fotografo. Nella tabella i livelli e i prezzi delle immagini.


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dei prezzi delle immagini più scaricate e di conseguenza a un aumento dei compensi per i collaboratori. Dreamstime è in linea con gli altri Microstock sia per i compensi, sia per i prezzi medi delle foto. Infine, Dreamstime ha una sezione Editorial nella quale caricare foto con marchi e persone senza liberatoria che possono essere usate per fini giornalistici e non commerciali.

Quanto guadagnano i fotografi

I compensi, come per tutti i Microstock variano in base alla risoluzione scelta dal compratore, dalla concessione dell’esclusiva parziale o totale (sulla singola foto o

su tutto il portfolio, in pratica) e da quante volte è stata scaricata una singola foto. Infatti, una volta accettata l’immagine, sarà inserita come file di primo livello. A seconda della qualità dello scatto, della composizione, del soggetto e del formato di stampa, il file sarà scaricato più o meno volte di altri scatti simili. Non appena un determinato file raggiunge i cinque download, questo diventa automaticamente un file di secondo livello e comincia a vendere ad un prezzo più alto. Di passo in passo, non appena il file raggiunge i 50 download diventa un file di quinto livello e i guadagni aumentano. In generale, Dreamstime è tra le agenzie che riconoscono ancora una percentuale più alta per i fotografi e gli


u Foto in vendita in esclusiva su Dreamstime, creata usando i livelli del programma di fotoritocco e fondendo la foto del prato con quella del neonato. È stata venduta parecchie volte, forse anche grazie al titolo/concept “Nature is a baby”. (© Dreamstime)

Quanto costa comperare le foto

illustratori, anche se negli ultimi tempi è stata ridotta soprattutto per le foto e i fotografi non esclusivi. Al fotografo va il 60% del prezzo di vendita per un’immagine in esclusiva e il 50% per un’immagine non in esclusiva, e che quindi può essere venduta, sempre senza esclusiva, anche sugli altri Microstock. I fotografi che hanno dato l’esclusività totale a Dreamstime ricevono il 60% del prezzo di vendita e 20 centesimi di dollaro per ogni immagine accettata sul sito. Per quanto riguarda la riscossione dei compensi conseguiti, una volta raggiunto un guadagno di 100 dollari, si può ricevere il pagamento, con PayPal, Moneybookers o assegno bancario. Consigliamo vivamente PayPal. I pagamenti sono puntualissimi.

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Il prezzo minimo di acquisto è di 8,44 euro per otto crediti (consentono di scaricare fino a cinque foto nella risoluzione minore, ma si possono bruciare anche con una sola foto, e a volte non bastare, se si sceglie un’alta risoluzione). I prezzi sono leggermente aumentati negli ultimi tempi: non più di un anno fa con sette dollari si avevano sette crediti. Oggi con 100 euro si possono avere 127 crediti. Possibile anche abbonarsi, a un prezzo che parte da 109 euro per avere il diritto di scaricare sino a 300 foto (al massimo dieci al giorno) nell’arco di un mese. I prezzi dell’abbonamento sono più convenienti di Fotolia, ma più cari di quelli di Shutterstock (che come vedremo nelle prossime pagine resta imbattibile sulla formula dell’abbonamento). Il numero di crediti necessari per comperare una foto varia in base a vari fattori: la risoluzione, il fatto di volere o meno la licenza estesa (quella che permette di usare le immagini per prodotti commerciali al di fuori della stampa su riviste, come per esempio la pubblicazione su calendari o cartoline), e il numero di vendite della singola foto. Dopo aver selezionato la foto, appare una tabella con i crediti necessari per scaricarla nei vari formati e tipi di licenza.


shutterstock

Indirizzo web per acquistare foto www.shutterstock.com Indirizzo web per vendere foto submit.shutterstock.com Numero di foto 13.000.000 Lingua Italiano Dimensione minima delle immagini 4 megapixel Abbonamento Sì Licenza Editorial Sì

Fondata nel 2003, Shutterstock è l’agenzia di fotografia stock a base d’abbonamento con più materiale attualmente presente nel suo archivio, tra fotografie e brevi filmati. Il segreto del suo successo, che si è esteso in pratica in quasi tutto il mondo deriva sia dal buon materiale presente, vista l’accorta selezione delle foto e dei video che sono accettati, sia dal fatto che propone le foto soprattutto in abbonamento (punta in pratica solo su questo, visto che scaricare singole foto per i non abbonati è costosissimo). Shutterstock è anche stata la prima agenzia d’immagini online a lanciare una libreria video, seguita su questa linea anche da Fotolia. Shutterstock oggi offre una vasta gamma di video clip liberi di diritti, nella formula “pay per clip” (anche in questo caso poco conveniente) oppure su abbonamento. Dal punto di vista di chi deve comperare le foto, basta stipulare un abbonamento da 199 euro al mese e si possono scaricare 25


immagini al giorno per 30 giorni. Previsti abbonamenti per periodi maggiori a un prezzo ancora più conveniente, proporzionalmente. Chi non vuole abbonarsi in questo modo può scegliere la formula “su richiesta”, che consente di scaricare un certo numero di immagini nell’arco di un anno pagando una cifra fissa, che però è molto molto alta. Ad esempio scaricare cinque foto in alta risoluzione costa 39 euro. Eppure è una formula che in parecchi usano, perché abbiamo notato tra le foto che abbiamo noi in portfolio un certo numero di vendite di questo genere, pagate di più ai fotografi (a livello base di vendita vengono pagate 0,81 centesimi di dollaro o 1,88 dollari in base al tipo di risoluzione) rispetto a quelle in abbonamento. Discreti anche gli acquirenti delle licenze estese, che costano ai compratori oltre 80 euro e rendono al fotografo 28 dollari. Curiosamente, Shutterstock si fa pagare dagli acquirenti in euro e paga i fotografi in dollari. Con l’attuale

cambio non è conveniente. Infine, Shutterstock è stato il primo Microstock ad avere una sezione Editorial nella quale caricare foto con marchi e persone senza liberatoria che possono essere usate per fini giornalistici e non commerciali. I fotografi possono quindi anche caricare foto di manifestazioni fieristiche, concerti, comizi, eventi sportivi, uomini politici, celebrità. Tutti soggetti che al di fuori di questa categoria ben difficilmente potrebbero essere accettati dai Microstock, dal momento che sarebbe necessario una liberatoria dei soggetti fotografati e rimuovere ogni tipo di logo dalle foto (praticamente impossibile in quelle di sport).

Quanto guadagna il fotografo

Il fotografo guadagna 25 centesimi per ogni foto venduta in abbonamento. Quando i guadagni complessivi superano i 500 dollari, ogni foto verrà pagata 33 centesimi

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di dollaro. Raggiunti i 3000 dollari di guadagno complessivo si passa a 36 centesimi, per arrivare a 38 oltre i 10.000 dollari. Il guadagno per le foto “on demand” parte da 81 centesimi fino ad arrivare a sfiorare i 3 dollari per foto. Ogni licenza estesa venduta fa guadagnare al fotografo 28 dollari. Shutterstock paga automaticamente quando si guadagnano 100 dollari (o 75, cambiando l’impostazione di default). I soldi si possono incassare su PayPal, o con assegno.

Quanto costa comperare le foto

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Come dicevamo sopra, con Shutterstock conviene sottoscrivere un abbonamento che consente di scaricare 25 foto al giorno. Per un mese costa 199 euro, per tre mesi 569 euro, per 6 mesi 1079 euro e per un anno 2049 euro. Con questo abbonamento si possono scaricare foto di tutte le risoluzioni e anche i vettoriali. Ci sono poi gli “Abbonamenti su richiesta”, che permetto-

no di scaricare qualsiasi immagine nell’arco di un anno. Cinque download costano 39 euro, 25 download costano 179 euro per vettoriali e foto di ogni dimensione. Per Jpeg piccoli e medi 12 download costano 39 euro e 60 179 euro. Anche la licenza estesa è su abbonamento: due foto costano 159 euro, cinque costano 359 euro e 25 costano 1359 euro. Come si vede sono prezzi decisamente alti e per chi non vuole stipulare un abbonamento, perché ha bisogno di poche fotografie ogni mese, non è certo il caso di rivolgersi a Shutterstock. Meglio quindi optare per l’acquisto di crediti su siti come Fotolia o Dreamstime. La formula dell’abbonamento conviene, rispetto agli acquisti singoli su altri siti, quando si prevede di dover scaricare e utilizzare almeno duecento foto al mese, se non le 750 che consente di scaricare l’abbonamento. C’è un’altra ragione per abbonarsi per un mese: scaricare, a 25 foto al giorno, tutte le foto che si ritiene di poter usare in


u La foto a sinistra non è stata venduta nemmeno una volta: concept troppo vago, nel complesso non adatta per la vendita su un Microstock.

u In compenso la foto qui sotto, che rappresenta la Stazione Centrale di Milano, vende bene sin dal primo giorno di presenza su Shutterstock e continua ad essere comperata praticamente tutti i giorni. Anche la foto di pagina 71 vende bene.

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futuro. Un buon modo per farsi un archivio fotografico di peso spendendo soltanto 199 euro. Questo discorso vale per tutti i Microstock che offrono la formula dell’abbonamento, ma attenzione alle clausole del contratto, perché in alcuni casi se non si usa la foto entro un anno si perde il diritto di pubblicarla. Se invece viene usata almeno una volta, come da licenza tipica dei Microstock, la si potrà usare infinite volte. Questa limitazione è stata messa da alcuni Microstock proprio per evitare la costituzione di archivi di foto che magari non vengono mai usate e che comunque costringono l’agenzia a pagare la commissione al fotografo. Nel complesso suggeriamo di considerare Shutterstock sia per vendere le foto (la procedura di upload è molto veloce e non fa perdere molto tempo nemmeno per insierire le parole chiave), sia per le riviste, le agenzie pubblicitarie e i giornali che hanno bisogno di un buon numero di foto royalty free al mese.


istock photo

Indirizzo web www.istockphoto.com Numero di foto 6.000.000 Lingua Italiano Dimensione minima delle immagini 3 megapixel Abbonamento Sì Licenza Editorial No

iStockphoto, il sito di Microstock della notissima agenzia Getty Images (è stato il primo a lanciarsi nel 2000 nell’avventura delle foto royalty free a basso costo) è ritenuto da numerosi addetti ai lavori come un sito di Microstock che contiene mediamente le immagini di qualità elevata. Buona cosa per chi compera e non vuole passare in rassegna anche gli altri Microstock per cercare su tre o quattro siti l’immagine migliore e al prezzo più conveniente, visto che qui ha buone probabilità di trovarne velocemente di buone. Non si parla soltanto di foto, ma anche illustrazioni vettoriali, filmati, tracce audio e file in formato Flash. Per acquistare file da iStock, bisogna comperare crediti, come sugli altri Microstock. Il valore di un credito, come vedremo successivamente varia in funzione di quanti se ne acquistano: da 0,95 a 1,54 dollari. Si possono


iStockphoto ha a comunque ben 70.000 fotografi che contribuiscono all’archivio. Tra i Microstock è probabilmente quello che paga meno, dal punto di vista della percentuale di incasso che va al fotografo: soltanto il 20% del prezzo di acquisto di una foto. I guadagni possono comunque essere buoni perché in genere il cartellino di vendita delle foto è mediamente alto. Il numero di immagini, tra vettoriali, foto , clip e suoni che compongono l’archivio di iStockPhoto ha recentemente superato quota sei milioni. Il sito ha anche una versione in italiano ottimamente tradotta. La dimensione minima delle foto che si possono caricare è di 1200 per 1600 pixel, ma in genere conviene caricare foto di risoluzione superiore perché è licenze X, XX e XXXLarge che i fotografi cominciano a guadagnare bene.

u Su iStock photo è presente anche la collezione Vetta, composta da foto di elevatissima qualità appositamente selezionate. Possono costare anche 50 crediti l’una. Sono sempre però royalty free.

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comperare crediti a consumo, pagando solo per le foto scaricate, o abbonarsi. Dal punto di vista di chi cerca di vendere le foto a questo Microstock è bene sapere che la selezione di ingresso è molto rigida: finché non vengono approvate tre immagini campione non si ha diritto a sottoporre liberamente le foto. Le valutazioni su queste foto campione sono molto severe e se sono state bocciate, come accade spesso, per riproporle bisogna aspettare un mese. Un tempo eccessivo che scoraggia molti fotografi. Anche su Shutterstock c’è una selezione di ingresso che prevede l’accettazione di sette immagini test su dieci, ma non occorre aspettare un mese per riproporle. Fotolia e Dreamstime non richiedono ai fotografi di superare una selezione di ingresso. Nonostante questa procedura, e l’attesa di un mese,


Quanto guadagnano i fotografi

Il fotografo guadagna il 20% del costo di acquisto di una foto, ma se si diventa fotografi esclusivi di iStockphoto si più guadagnare sino al 40%. Diventare esclusivi è comunque più complicato rispetto ad altri siti: è necessario disporre di 250 download e di un indice di approvazione minimo del 50% come prerequisito per far parte del team di utenti esclusivi. Ecco quanto guadagna un fotografo non esclusivo, in base alla risoluzione delle foto scaricate dagli acquirenti:

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XSmall: Small: Medium: Large: XLarge: XXLarge: XXXLarge:

0,23 € 0,69 € 1,38 € 2,76 € 4,14 € 5,06 € 6,44 €

Come vengono pagati i fotografi? Via Paypal, assegno o MasterCard prepagata, una volta raggiunti i 100 dollari di incasso. Fortemente consigliata la forma di pagamento tramite PayPal, velocissima e pratica. Sconsigliato il pagamento tramite assegno, soprattutto per chi abita in Europa visto i tempi di rilascio e ricezione.

Quanto costa comperare le foto

I prezzi delle singole foto vanno da un credito per la risoluzione minore sino a 28 crediti per le foto in altissima risoluzione. Una foto adatta per la stampa in un magazine in genere costa 6 crediti (risoluzione media). Il prezzo dei crediti varia dalla quantità acquistata. Se si comperano solo 12 crediti, il prezzo è di 1,15 euro a credito. Compran-

done 2000 (vedi la tabella seguente), ogni credito costa 0,73 euro. Ecco i prezzi attuali per comprare pacchetti di crediti (i prezzi sono scesi un po’ rispetto all’anno scorso): 12 crediti: 26 crediti: 50 crediti: 120 crediti: 300 crediti: 600 crediti: 1000 crediti: 1500 crediti: 2000 crediti:

13,75 € 29,00 € 53,75 € 126,50 € 283,50 € 521,00 € 804,50 € 1.149,25 € 1.455,75 €

Passiamo agli abbonamenti. Il piano di abbonamento prevede un limite di download giornaliero per un determinato periodo di tempo. Più è lunga la durata dell’abbonamento, minore è l’importo giornaliero richiesto. Abbonarsi costa decisamente caro. Chi vuole abbonarsi dovrebbe considerare anzitutto Shutterstock, e poi anche Fotolia e Dreamstime. L’abbonamento per tre mesi costa 750 euro e consente di avere 30 crediti giornalieri (si possono scegliere piani con più crediti al giorno). La differenza rispetto agli altri Microstock che abbiamo considerato in queste pagine è proprio nel fatto che a disposizione si hanno crediti giornalieri e non download. Se con Shutterstock si possono scaricare 25 foto di qualsiasi risoluzione, con questa formula di abbonamento di iStockphoto scaricando una XXXLarge ci si brucia ben 28 crediti e quindi alla fine in un giorno si potrà scaricare solo una foto alla massima qualità. L’abbonamento, al limite, va bene per chi scarica foto per Web, altrimenti meglio quello di Shutterstock. I crediti possono essere acquistati online, pagando con Visa, Mastercard, American Express o PayPal. Su iStock, a differenza degli altri Microstock, si possono comperare anche tracce audio. I prezzi vanno dai 2 ai 25 crediti per traccia. Ci sono anche alcuni file audio gratuiti.


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Le foto e la

LEGGE FinchÊ si fotografa un tramonto non ci sono problemi. Ma possiamo fotografare una persona per strada? Una pattuglia della polizia? L’interno di un negozio o di un museo? E queste foto, rubate o concesse, possiamo poi usarle per pubblicarle su un sito, su un giornale o per realizzare un bozzetto pubblicitario? Vediamo di fare chiarezza sugli aspetti legali della fotografia


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Chi ama fotografare, sia che lo faccia per hobby sia che lo faccia per professione, sa in che ostacoli può incappare quando si allontana dai primi piani dei rigatoni o dai tramonti per avventurarsi nelle foto di strada, nei ritratti o nella cronaca. Mamme inferocite che gridano al pedofilo e pretendono il “rullino” con la foto del pargolo colto in quella bella espressione che ci aveva fatto rizzare le orecchie di buon ritrattista. Vigili ottusi che fanno spostare il treppiede perché occupa il suolo pubblico. Poliziotti che pretendono la formattazione della card perché inquadrati in un normale pattugliamento sulla pubblica via. Bottegai che non permettono scatti nel loro rivendugliolo nemmeno senza flash e cavalletto. E una volta che lo scatto, bene o male, è stato portato a casa, cominciano altri problemi. Quella bellissima foto del concerto, in cui si vede il cantante e il pubblico, la potrò pubblicare sul mio sito? La foto del matrimonio la posso vendere a un’agenzia fotografica di stock? Il passante lo posso pubblicare da qualche parte esercitando il “diritto di cronaca”? Per quanto

u Nessuna legge vieta di riprendere le forze dell’ordine. Meglio però chiedere il permesso con garbo. I due poliziotti di questa foto si sono messi il cappello e hanno chiesto di non essere ripresi in volto. (© Moreno Soppelsa)

riguarda gli scatti permessi e vietati, in Italia, più che nel resto del mondo, la situazione è resa confusa dalla mancanza di leggi specifiche, da una miriade di regolamenti comunali, provinciali e regionali e dall’interpretazione ballerina di varie leggi legate alla privacy, al diritto d’autore e al copyright. Per quanto riguarda invece l’uso che si può fare delle foto una volta scattata ci sono più certezze, sia quando le vogliamo pubblicare esercitando il diritto di cronaca, che però ha limiti non ben definiti, sia quando le vogliamo usare per scopo non giornalistico, come per una pubblicità, per merchandising (cioè stampata su una maglietta o su una tazzina) o per una brochure di un’agenzia viaggi. Vediamo più in dettaglio cosa dice o non dice la legge sia per lo scatto sia per la pubblicazione.

La fotografia di strada

Un fotografo che si rispetti si porta la macchina in giro e se vede un bel soggetto, da una fontana a una persona, vuole fotogra-


abbiamo fatte duecento a una persona che ci ha pregato di non fotografarla, i presupposti per una denuncia per molestie ci sono tutti. Ci vuole buon senso.

Fotografare i monumenti

Un altro dubbio può insinuarsi in un fotografo alle prese con vigili troppo zelanti che proibiscono da un luogo pubblico di fotografare monumenti o opere d’arte esposti al pubblico. Hanno ragione a impedirmi di fotografare? La risposta è no, anche se in effetti le forze dell’ordine possono impedirci di posare il cavalletto sulla pubblica piazza invocando l’illegittima occupazione di suolo pubblico. Ma bisogna proprio trovare il pignolo per arrivare a tanto. In inglese la possibilità di fare questo genere di fotografie si chiama “panorama freedom”, libertà di panorama e una bella trattazione di questa libertà teorica che ci consente di poter fotografare un soggetto, un edifico o un’opera d’arte che si trovano in un luogo pubblico la troviamo su Wikipedia, all’indirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/ Wikipedia:PANORAMA. La libertà di panorama è sancita dalle leggi nazionali sul copyright. In genere è possibile scattare senza problemi, anche se alcuni edifici o situazioni possono essere tutelati e le foto scattate non si potranno pubblicare senza liberatoria. Uno dei casi più eclatanti è rappresentato dalla Tour Eiffel. Niente ci può impedire di fotografarla giorno e notte. Ma se la immortaliamo dopo il tramonto non potremo pubblicare le foto in ambito pubblicitario, perché la sua illuminazione notturna è coperta da copyright. Potremo pubblicarla nell’esercizio del diritto di cronaca, ma non deve essere il soggetto principale della foto. Se la libertà di panorama consente di scattare foto, la loro pubblicazione non è però automatica. Anzi, spesso è il contrario perché ogni edificio o scultura è soggetto alle leggi sul copyright e la fotografia che lo riprende viola la legge sul copyright in quanto viene considerata un’opera derivata.

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farlo. Indipendentemente dall’uso che farà poi dello scatto. In Italia la legge si limita a disciplinare la pubblicazione di queste foto, come vedremo più avanti, ma non c’è nessuna norma specifica che vieti di scattare foto per strada e non prevede consensi, licenze o permessi particolari da richiedere a chicchessia. Questo non vuol dire che possiamo inseguire mamma e figlio per tre isolati cercando di coglierli in un espressione particolare. Anche perché abbiamo detto che non esiste una legge specifica che ci vieta di fotografare, non che non esistono leggi che possano essere invocate per fermare il fotografo troppo invadente. Una di queste è contenuta nel codice penale, e più precisamente l’articolo 660 prevede una punizione per “chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo”. La pena? Arresto fino a sei mesi e fino a 516 euro di ammenda. Un articolo di legge che va interpretato ovviamente. Nessun giudice ci potrà condannare per molestia perché abbiamo scattato una foto, ma se ne


u Per una foto di questo genere è necessario inviare al Microstock una liberatoria firmata dal genitore o dal tutore legale del minore ripreso. (© Dreamstime)

Niente libertà di panorama in Italia

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Nel Regno Unito e in molti altri Stati vige la libertà di panorama, ma in Italia la normativa sul copyright non contiene alcuna eccezione per le fotografie scattate in luoghi pubblici e quindi la libertà di panorama teoricamente non è prevista. Non potremmo, per dire, pubblicare una foto del nuovo ponte di Calatrava a Venezia. Una scappatoia? E’ rappresentata dall’articolo 70 della legge 633 del 1941, che consente la riproduzione fotografica di opere con fini di critica o di discussione e purché non costituisca concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera. Molto fumoso, perché la pubblicazione in sé può essere configurata come concorrenza. Val la pena comunque di ricordare che in Italia il copyright sulle opere d’arte scade al settantesimo anno dalla morte dell’autore, per cui fotografare e diffondere un quadro, un monumento o un edificio dopo questo lasso di tempo non comporta alcun problema. Leonardo Da Vinci è morto da ben oltre 70 anni, ma non per questo entriamo spavaldi nel Convento di Santa Maria delle Grazie di Milano per fotografare il Cenacolo. Nei musei e in qualsiasi altro luogo privato, anche se aperto al pubblico, dobbiamo sottostare alle regole dei padroni di casa. E se c’è scritto che non si può fotografare, semplicemente non lo possiamo fare. Il custode può sequestrare la macchina fotografica o la memory card? Assolutamente no: si tratta di una cosa che può fare soltanto l’autorità di polizia con contestuale redazione e consegna di un verbale. Se non vogliamo andare troppo per le lunghe, magari per aspettare l’arrivo della Polizia che a quel punto il custode o chi per esso immancabilmente chiamerà, se abbiamo fatto delle foto in un luogo dove era proibito farle, cerchiamo una soluzione diplomatica offrendoci di can-

cellare le foto incriminate dalla scheda o di formattarla davanti alla persona che sta facendo valere il suo diritto.

Scatti rubati alla polizia

Salvo casi particolari, come in prossimità delle zone militari, non c’è una specifica legge che vieti di riprendere le forze dell’ordine in aree pubbliche, anche durante azioni o manifestazione e anche se non siamo giornalisti iscritti all’Ordine. Durante qualsiasi operazione di polizia è quindi legale fare fotografie, e pure riprendere gli agenti in volto. Infatti, quando non vogliono essere riconosciuti durante azioni nelle quali è fondamentale non svelare la loro identità, spesso vediamo che indossano i passamontagna. Non è che possiamo stare del tutto tranquilli, però. Perché le forze dell’ordine potrebbero procedere comunque al sequestro dell’attrezzatura nel caso sostenessero che abbiamo ripreso qualcuno nell’atto di commettere reato e che quindi i nostri scatti potrebbero essere utili ai fini delle indagini. Nel caso fossimo vittime di un sequestro di attrezzatura che riteniamo ingiusto potremmo invocare un abuso di ufficio del Pubblico Ufficiale, in nome dell’articolo 323 del Codice Penale. Ma non è il caso di arrivare a tanto. Abbiamo fatto una prova. Volevamo fare degli scatti a una pattuglia della Polizia Stradale (113) all’opera in un normale controllo. La prima pattuglia ci ha vietato di fotografare. Avremmo potuto impuntarci e scattare lo stesso, ma la discussione avrebbe potuto degenerare in ostacolo alla loro attività e ci avrebbe fatto passare dalla parte del torto. Un’ora dopo abbiamo incontrato un’altra pattuglia alla quale abbiamo chiesto di poter fare qualche fotografia, promettendo loro di eliminare le foto con i volti delle persone e la targa del veicolo. Ci hanno consentito di fotografali senza problemi. An-


Vendere la faccia e le persone

Abbiamo visto all’inizio come nessuna legge, se non le molestie, ci vietino di fotografare gente per strada. Ma poi cosa possiamo fare legalmente di queste foto? A seconda di una serie di fattori le potremo pubblicare in un sito web, in una rivista o nell’ambito di pubblicazioni commerciali come brochure o pagine pubblicitarie. Dobbiamo riferirci al diritto all’immagine, che trova risposte sia nel Codice Civile e sia nella legge sul diritto d’autore. L’articolo 10 del Codice Civile dice che non si possono pubblicare foto di una persona quando questa comporti pregiudizio al suo decoro o alla sua reputazione. Se vediamo un cittadino qualsiasi che si mette le dita nel naso non potremo quindi ragionevolmente pubblicarne la foto. L’articolo 96

della Legge 633 del 1941 sul diritto d’autore dice anche che il ritratto di una persona (in pratica qualsiasi volto riconoscibile) non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il suo consenso. Una norma di questo genere, presa a se stante, farebbe chiudere i battenti a qualsiasi giornale e la maggior parte delle cartoline in circolazione sarebbero illegali, visto che qualche volto di persone comuni appare sempre. Per fortuna viene in nostro soccorso l’articolo successivo della stessa legge, che recita così: “Non occorre il consenso della persona ritrattata quando la riproduzione dell’immagine è giustificata dalla notorietà o dall’ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, o quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico. Il ritratto non può tuttavia essere esposto o messo in commercio, quando l’esposizione o messa in commercio rechi pregiudizio all’onore, alla reputazione od anche al decoro della persona ritrattata”. Anche Brad Pitt con le dita nel naso non si dovrebbe pubblicare, quindi. Insomma, da questo punto possiamo stare tranquilli. Facciamo comunque attenzione che le persone ritratte non siano predomi-

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zi, hanno indossato il berretto che avevano lasciato in macchina e dato una spolveratina ai fari. Abbiamo poi chiamato il Ministero dell’Interno chiedendo se fosse possibile o no fotografare le pattuglie. Non hanno risposto ne sì ne no, ma ci hanno detto che, fissando un appuntamento, ci avrebbero mandato loro una “pantera” da fotografare. Ci vuole un po’ di diplomazia. Nient’altro.


u Foto di questo genere sono molto vendibili, ma è necessario cancellare accuratamente ogni marchio e scritta dall’immagine: quelli della banca, del costruttore del Bancomat e anche la scritta Bancomat stessa. (© Shutterstock)

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nanti rispetto al contesto: un conto è una foto del Colosseo con qualche volto riconoscibile, un altro un primo piano di un cittadino qualsiasi. In quest’ultimo caso è meglio munirsi di liberatoria.

Tutto risolto con la liberatoria

Il sito Dreamstime è un esempio emblematico delle regole che dobbiamo seguire per vendere i nostri scatti. Nella sua sezione normale, dalla quale i clienti comprano foto per usi non editoriali (non legati alla cronaca, per capirci), non si possono caricare foto che abbiano marchi, logos, design riconoscibili, edifici protetti da copyright e volti di persone riconoscibili senza la liberatoria. Quest’ultimo è un documento da far firmare alle persone inquadrate in modo che consentano l’uso della loro immagine per ogni tipo di scopo legale, dalla pubblicazione su una maglietta a un layout pubblicitario. La liberatoria serve anche per foto riprese all’interno di musei o edifici privati, ma in molti casi è quasi impossibile ottenerla. Nel sito di Dreamstime è possibile scaricare un modello di liberatoria a questo indirizzo: http://it.dreamstime.com/ model_release_IT.pdf. Nel sito di Dreamstime

è però stata attivata recentemente anche una sezione “editorial” per usi legati alla pubblicazione nella cronaca di giornali e riviste. E qui le regole sono veramente diverse: sportivi, attori, gente comune ripresa in pubblico possono essere inseriti nel sito anche senza liberatoria. E, in questa sezione, si possono pubblicare foto con loghi e marchi, come quelli degli sponsor sulle divise degli atleti ad esempio. In conclusione, nell’ambito del diritto di cronaca il fotografo, anche se non è un giornalista, ha le mani più libere. Ottenere la liberatoria è comunque il primo passo da fare per avere la possibilità di avere un utilizzo più ampio degli scatti. Con la liberatoria firmata dal genitore è possibile pubblicare anche foto di minori, naturalmente in contesti che non pregiudichino il loro decoro così come indicato per le foto dei maggiorenni. Le foto di nudo artistico non hanno limiti di pubblicazione, se non quelli dettati dal comune senso del pudore, dalla politica del media che le riporta e dalla presenza della liberatoria nel caso in cui il modello o la modella siano riconoscibili. Un bel fondoschiena, a meno che non sia quello di Rosa Fumetto nella mitica pubblicità degli slip Roberta che ormai è più noto della sua faccia, non richiede liberatoria.


Servizi editoriali

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itan Take out OK

1-10-2010

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