Diabolik Pop Ikon Preview

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Cristina Stifanic

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Diabolik

Le opere di Stif ispirate al Re del Terrore

SBAM!

BOOK


SBAM!

BOOK

diaboliK pop ikon di Cristina Stifanic 978-88-98140-046 Per i contenuti:

© Cristina Stifanic Per l’edizione ebook:

© 2012 ADM Editore (divisione di ADM Studio Sas - www.sbamcomics.it) Via E. Curiel, 7 - Cologno Monzese (MI) Prima edizione in ebook:

Ottobre 2012

Diabolik © Astorina Srl Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta senza autorizzazione scritta. Ogni riferimento a persone o cose realmente esistite è puramente casuale. Fotografie:

Alessandro Debickè Van Der Noot Grafica e impaginazione:

Antonio Marangi Adattamento digitale:

ADM Studio


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Diabolik



Presentazione di Mario Gomboli

Ho sempre pensato che per i personaggi di Diabolik, a cominciare dal titolare di testata e dalla sua compagna, la carta stampata fosse un vincolo, un limite da superare. CosÏ non mi sono stupito quando sono andati a popolare le sale cinematografiche, gli studi televisivi, le pagine dei romanzi... Ma devo ammettere che i dipinti di Cristina Stifanic mi hanno mostrato un contesto imprevisto – e imprevedibile – in cui anche figure secondarie, vere e proprie meteore passate attraverso il cosmo diaboliko senza lasciare traccia, acquisiscono finalmente una loro autonoma dignità . Mario Gomboli Direttore generale Astorina



Cristina Stifanic Foto di Alessandro Debickè Van Der Noot

Cristina Stifanic (in arte Stif) vive e lavora a Milano. Nata a Torino, ha doppia nazionalità italiana e croata. Dopo la laurea in Informatica, ha frequentato i corsi di tecniche pittoriche presso l’Istituto di Arte Applicata del Castello Sforzesco a Milano. L’artista ha esposto di recente presso Banca Intesa SanPaolo, il Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine Animata a Milano, il Museo del Brolo a Mogliano Veneto, il Palazzo delle Arti a Napoli, presso lo studio di Lucio Fontana ad Albissola e le Ambasciate e gli Istituti di Cultura Italiana (Bruxelles, Luxemburg, Calcutta, New Dehli, Mumbai). Le sue opere sono inoltre presenti presso le collezioni d’arte di prestigiose fondazioni e privati. www.stifanic.com - info@stifanic.com


D

iabolik Pop Ikon colpisce lo spettatore a partire dai soggetti delle tele: non i protagonisti del celeberrimo fumetto noir, ma i personaggi secondari, quelli che appaiono sulla quarta copertina degli albi. Norma, Mascia, Jonas… sono solo alcuni dei volti-icona che, per la loro funzione pop, ricordano Warhol e Lichtenstein arricchiti di sfumature ipercontemporanee: materiali, come polveri fluorescenti, smalti, glitter, colori acrilici, cri-

stalli e tecniche pittoriche, si fondono, infatti, al linearismo del fumetto. Il fumetto noir, nato per far evadere i suoi lettori dalla loro vita quotidiana, diventa così, grazie alle sovrapposizioni materiche di Cristina Stifanic e all’inserimento di sequenze tratte dal fumetto, un mezzo per porsi domande inquietanti che sottendono risposte altrettanto inquietanti su temi che ci appartengono. L’artista ci spiega come è nato questo progetto.

u Circus, Pechino

Cristina, raccontaci come è nata l’idea di queste opere. Mi sono sempre trovata in mezzo a mondi che hanno linguaggi diversi e il mio obiettivo è sempre stato quello di voler far parlare a questi mondi la stessa lingua. Ritengo questo progetto l’anello di congiunzione tra il mondo dell’arte e quello del fumetto. Purtroppo, il primo considera il secondo un’arte di serie B: per questo ho avuto molta difficoltà anche in passato a presentarmi in gallerie e musei nel senso tradizionale del termine o a critici d’arte, perché il progetto non veniva capito. Chi sono i protagonisti delle tue opere? Io ritengo che tra l’opera d’arte e l’idea sia quest’ultima a vincere; nella mia ricerca


artistica non mi concentro mai sul prodotto fine a se stesso ma ritengo importante appunto l’idea. Ho sempre attinto dal mondo televisivo e dalle immagini delle riviste patinate; in questo caso ho deciso di concentrarmi sul mondo dei fumetti partendo dalle retrocopertine di Diabolik, quelle degli anni ’60 e ’70, più belle per i miei gusti rispetto a quelle d’oggi. Collezionando questi fumetti mi sono resa conto di come si potesse ribaltare il punto di vista e poter rendere i personaggi secondari protagonisti delle mie opere. Non sono interessata né a Diabolik né a Eva Kant, che – quando compaiono – lo fanno di nascosto, diventando loro i personaggi secondari; è invece il personaggio della quarta di copertina che diventa protagonista.

u Marinaretta, Shangai

Quanto è importante lo sfondo nei tuoi quadri? Nel ribaltamento, che è uno dei punti fondamentali della mia ricerca artistica, lo sfondo ha una parte molto importante. Per me è come la quinta di un palcoscenico parlante, che descrive ad esempio il carattere del personaggio. Le tappezzerie e carte da parati che utilizzo entrano nelle opere, nei ca-

pelli del soggetto rappresentato, nei vestiti o sulla pelle, come se fossero dei tatuaggi. Lo sfondo non è secondario, al contrario è parte integrante dell’opera. Come li realizzi? La mia è una tecnica mista che prevede diversi passaggi. Parto dall’analogico, fotografando oggetti esistenti nella realtà,


come tappezzerie o tessuti, piuttosto che fumetti. Poi dall’analogico passo al digitale e – dopo che li ho elaborati – ritornano a prendere forma come stampe su cui intervengo con smalti, acrilici, cristalli swaroski e altro. È un intervento che completa l’opera con un tocco di umanità dopo il lavoro del computer. Il tessuto stesso, per come è composto, è organico, è qualcosa che si

avvicina alla pelle e alle creature viventi; può invecchiare, sporcarsi, rovinarsi e decadere con il tempo così come la nostra pelle. Non a caso, quando scovo nei mercatini albi un po’ malandati, quelli dove si vede l’usura del tempo, elaborandoli nei miei lavori lascio volutamente qualche graffio o sporcatura, perché rappresentano il tempo che passa.

u Mao, Città imperiale

Le tue opere sono molto colorate… I colori molto forti che utilizzo, spesso con accostamenti azzardati, hanno lo scopo di catturare l’attenzione del visitatore, far avvicinare anche quello più distratto in modo tale che dalla giusta distanza possa scoprire ogni minimo dettaglio, anche quello che a una prima occhiata poteva essergli sfuggito. L’importanza del colore in natura l’ho osservato per esempio in Australia, dove l’uccello Spazzino Seduttore è noto per i suoi nidi, dipinti con colori molto forti per attirare l’attenzione delle femmine nel periodo dell’accoppiamento; sono rimasta molto colpita da questo fenomeno riscontrato in natura e che si può ripetere anche all’interno di un museo. E quindi lo applico alle mie opere! 7



anna karena 2009

Diabolik Š Astorina Srl Tecnica mista su tela, 90x90 cm


DOLLY 2009

Diabolik Š Astorina Srl Tecnica mista su tela, 90x90 cm


ELVIRA 2011

Diabolik Š Astorina Srl Tecnica mista su tela, 50x50 cm


RUDI 2011

Diabolik Š Astorina Srl Tecnica mista su tela, 90x90 cm


SONIA 2012

Diabolik Š Astorina Srl Stampa digitale a getto d’inchiostro ai pigmenti su carta 100% cotone, montaggio Dibond 3mm, 100x90 cm


Gli Sbam! Book sono una serie di volumi in formato digitale dedicati alla Nona Arte. La libreria comprende ebook A fumetti, ebook SUI fumetti, con analisi e approfondimenti sul mondo delle Nuvole Parlanti, e ebook a tema variO, dedicati all’illustrazione e alle altre arti “sorelle” del fumetto. Sono disponibili su

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