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pag L'essenziale è visibile agli occhi
A cura di Stefano Barberis Fare Scautismo
L'essenziale è visibile agli occhi
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Campi, route, vacanze di Branco: ritorniamo a fare scautismo, senza schermi e con l’ingrediente principale: la relazione
Cari capi, vi scrivo questa lettera aperta dopo un anno intero passato ad osservarvi e ad ammirarvi.
Innanzitutto, vi ringrazio: mai come quest’anno (e lo scorso) la vostra dedizione e il vostro amore per lo scautismo sono stati esempio per tutti coloro che amano il grande gioco degli scout. Magari non avrete fatto il CFM, il CFA etc., non avrete potuto organizzare le più belle missioni di squadriglia invernali o il bivacco di CdA, ma posso dirvi che siete stati grandi. Ora l’estate vi attende, il momento che sempre aspettiamo con ansia, in cui ci troviamo h24 con le mani e i piedi nello scautismo e con i nostri ragazzi. Dal mio osservatorio privilegiato di Responsabile di Zona vi ho osservato e ammirato e ora vi voglio scrivere due righe, per ricordarVi(ci) sempre perché siamo qui! Sì, avete letto bene il titolo di questo articolo: l’essenziale è visibile agli occhi! In questa mia breve riflessione vorrei infatti parlare di Essenzialità e Stile Scout, un qualcosa che, oggi che torniamo a rimettere lo zaino sulle spalle dopo mesi di schermi e “Scautismo adattato al COVID”, inevitabilmente ci interroga e ci porta a chiederci: ma cosa è davvero importante?
La risposta non può che essere una: i nostri ragazzi, la relazione con loro, tornare a “toccarli con mano”. E questo è quanto di più visibile possa esserci! Ma quale può essere dunque ora l’obiettivo del nostro servizio? Sicuramente ritornare ad essere i loro fratelli maggiori, riavvicinarli a noi, e far vedere loro che le gioie semplici
dello scautismo che tanto sono mancate loro in questi mesi chiusi in casa, sono ancora lì, sempre uguali, pronte ad essere raccolte nello zaino se loro lo vorranno.
Il nostro grande obiettivo oggi è tornare a far godere i nostri bambini e ragazzi dello scautismo, del gioco, dell’avventura, della strada, per questo dico a voi capi, non abbiate paura o timore di organizzare e vivere i vostri campi estivi, non abbiate paura se non ci sarà l’attività perfetta o se non saprete se metodologicamente quanto farete sarà giusto, ma ponetevi un unico grande obiettivo per questo campo: far respirare di nuovo scautismo ai vostri ragazzi! Ma come possiamo capire se quanto fatto finora o quanto faremo durante le attività estive è davvero scautismo? Dopo tanti mesi di schermi, mascherine, attività a pattuglini/ bolle etc. dicendoci che “comunque anche quello era scautismo”, cosa devo fare ora per far “giocare di nuovo agli scout” i nostri ragazzi. Mi immagino le riunioni di staff di questi giorni, a interrogarsi sugli obiettivi del campo, quali attività fare etc. Il mio consiglio è: proviamo a mostrare di nuovo ai ragazzi l’essenziale, proviamo a mostrare di nuovo ai ragazzi lo stile scout, due argomenti che inevitabilmente nello “scautismo a distanza” hanno fatto fatica a uscire fuori. Ma cosa sono?
Lo STILE SCOUT non è soltanto la calza blu su o il cappellone1, ma è la conseguenza diretta della scelta di vivere, nella vita di tutti i giorni e nelle nostre attività, i punti della Legge e della Promessa scout e che inevitabilmente si manifesta anche in una serie di comportamenti esteriori.
Esiste uno stile degli Scout nel fare le cose a 360°, nello stare in relazione con gli altri, nel vivere in certi luoghi e nello stare insieme, avendo attenzione per l’altro e dandosi da fare per primi per la comunità e per il mondo in cui viviamo. In questo momento in cui ci chiediamo di cosa ha bisogno il nostro Paese per “ripartire”, in cui ci chiediamo (e chiediamo ai nostri ragazzi) cosa possiamo fare per ridare serenità, fiducia e forza al nostro Paese e alle nostre comunità, quanto dello stile scout può essere utile?
Come leggevamo prima lo stile è fatto di piccole cose e qui il binomio stretto tra stile scout ed essenzialità.
L’essenzialità è ottenere il meglio possibile dal minimo indispensabile: è riuscire a far divertire un nostro fratellino e sorellina con una foglia, è riuscire a emozionare una guida ed esploratore insegnandosi a vicenda (e senza tutorial YouTube) come fare una pizza in un forno a legna scavato sotto terra, è far incontrare Dio a un rover e a una scolta su un passo di montagna leggendo insieme di quel cieco di Gerico a cui Gesù chiede: “Cosa vuoi che io faccia per te?”.
Essenzialità è anche avere la forza di eliminare qualcosa dallo zaino/dal modo di fare scautismo che abbiamo provato/ promosso finora, magari decidendo in questo campo di fare poche cose bene e togliere “quelle cose che si sono sempre fatte”: si
1 Anche se la stessa uniforme oltre che essere segno di appartenenza all’Associazione e alla fraternità mondiale dello scautismo e del guidismo, costituisce un «richiamo di essenzialità, di semplicità, di praticità e di rinuncia a seguire mode».
sa che una cosa è più facile non metterla fin dall’inizio nello zaino che doverla togliere durante il cammino (At 27,19-32-38). Tra poco partiremo per i campi e torneremo a riempire i nostri zaini: lo sappiamo ancora fare? Ci ricordiamo ancora cosa ci serve per il campo/la route etc. senza appesantire troppo lo zaino o dopo il COVID anche gli oggetti che portiamo (come alcune nostre priorità di vita) sono cambiati? Ecco anche riflettere insieme, capi e ragazzi tra questo parallelo ZAINO PRE-COVID/ZAINO POST COVID credo possa essere interessante per chiederci: «Di che cosa ho realmente bisogno?», per capire quanto questa “tempesta” ci abbia insegnato a guardarci dentro, nel proprio cuore e a prendere coscienza di ciò che siamo e a cercare risposte alle domande più autentiche custodite nel profondo. Sono sicuro che i nostri ragazzi hanno bisogno di noi per “rifare lo zaino”! Certo sarà difficile partire ora per il campo in maniera essenziale, tutti meno abituati allo stile scout e all’essenzialità e con l’obbligo del gel e di tutti i dispositivi necessari a garantire le attività in sicurezza, ma quello che voglio dirvi cari capi è questo: non scervellatevi, non impazzite dietro alla “griglia campo”, ai materiali da preparare etc. Vi siete già spremuti abbastanza le meningi durante tutto il periodo COVID per fare scautismo nonostante tutto.
Ora rilassatevi, siate presenti a voi stessi e con i vostri ragazzi, fate scautismo e divertitevi: nulla di più vi è richiesto per questi campi! L’essenziale è visibile agli occhi!
Spunti di approfondimento: Quaderni di Intercultura Anno XII/2020 ISSN 2035-858X DOI 10.3271/M91 54 L’EDUCAZIONE ALL’ESSENZIALITÀ NELLA PROPOSTA SCOUT Paola Dal Toso
RS Servire, n.1 1991, Essenzialità scout, Gege Ferrario