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Frutticoltori in affanno, il ministero scende in campo
INCONTRI CON GLI ATTORI DELLA FILIERA PRIMA A ROMA
E POI A LAGNASCO, SU INVITO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO di Paolo Ragazzo
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Il comparto della frutta cuneese si prepara alla nuova stagione senza aver però ancora smaltito i postumi della scorsa difficile annata. I problemi del comparto sono ancora tutti lì, sul tavolo. Non hanno trovato infatti alcuna soluzione, per il momento, tutti quei fattori critici che rischiano di mettere in ginocchio un settore cruciale per l’economia del territorio. In queste settimane la Confagricoltura di Cuneo si è fatta portavoce concreta e attiva delle istanze delle aziende a tutti i livelli, in particolare direttamente presso il mini- stero dell’Agricoltura a Roma. È stato infatti grazie al diretto interessamento dell’associazione agricola provinciale che lo scorso 10 marzo il titolare del dicastero Francesco Lollobrigida ha preso parte, in videocollegamento, ad una riunione del Tavolo Frutta del Monviso a Lagnasco incontrando tutti gli attori della filiera, sindaci e amministratori locali, parlamentari e politici del territorio, oltre al prefetto Fabrizia Triolo, al presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa. Le richieste dei frutticoltori cuneesi al ministro Lollobrigida
Il Tavolo ha chiesto al ministro una moratoria sui mutui, la defiscalizzazione dei contributi, il versamento dei contributi dei premi relativi alle assicurazioni
2022, le deroghe sull’utilizzo di principi attivi indispensabili alla coltivazione fino a quando non saranno disponibili sul mercato altri formulati similari e di promuovere la stesura di accordi bilaterali per favorire l’export piemontese e italiano.
Per quel che riguarda, ad esempio, il costo del lavoro il ministro Lollobrigida ha dichiarato di dover verificare con gli altri ministeri e con l’Unione Europea se c’è la possibilità di un intervento e intanto la volontà è di agire sul decreto flussi con piani non più annuali, ma triennali. Attenzione è stata promessa anche al sostegno del Made in Italy agroalimentare nel mondo per essere più presenti sui mercati internazionali: “Mi spiace notare come sugli scaffali della grande distribuzione all’estero spesso manchino i nostri prodotti”, ha dichiarato Francesco Lollobrigida. Un plauso da parte di Lollobrigida è andato al modello di accoglienza e di integrazione dei lavoratori promosso in questi anni nel Saluzzese: “Un protocollo, quello che avete elaborato con la Prefettura, che va esportato ad altri distretti agricoli”, ha concluso.
Michele Ponso
al Tavolo Frutta a Roma
Solo qualche giorno prima invece, mercoledì 8 marzo a Roma, Michele Ponso, presidente nazionale della FNP Ortofrutta di Confagricoltura e presidente della sezione Frutta di Confagricoltura Cuneo, insieme al presidente nazionale Massimiliano Giansanti, ha partecipato all’incontro, convocato dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, con i funziona-
SERVONO SUBITO: UNA MORATORIA SUI MUTUI, LA DEFISCALIZZAZIONE DEI CONTRIBUTI, LA DEROGA DI PRINCIPI ATTIVI IMPORTANTI E ACCORDI BILATERALI
MICHELE PONSO: “È NECESSARIO INTERVENIRE RAPIDAMENTE CON MISURE A FAVORE DELLA LIQUIDITÀ DELLE IMPRESE”
ri del ministero, i rappresentanti delle sigle di categoria del settore e della filiera, compresi gli operatori della distribuzione italiana. “Sono rimasto positivamente colpito dalla risolutezza con cui il ministro Francesco Lollobrigida ha dichiarato di voler affrontare la crisi del settore ortofrutticolo italiano, dapprima con la gestione delle questioni più urgenti e, in secondo luogo, attraverso una strategia che miri a tracciare delle linee di sviluppo percorribili per un rilancio duraturo del comparto – ha dichiarato Michele Ponso -. Il ministro ha dichiarato l’intenzione di voler istituire fin da subito una serie di gruppi di lavoro ‘ad hoc’ sulle specifiche problematiche del settore, per avere così un quadro preciso e dettagliato delle diverse criticità – continua Ponso -. A partire, ad esempio, dalla necessità di intervenire rapidamente con misure a favore della liquidità delle imprese. Grande attenzione poi, in un’ottica più di medio e lungo periodo, verrà posta dal ministero alla comunicazione istituzionale, fondamentale per sostenere maggiormente i consumi e le mutate abitudini dei consumatori più giovani, e ad altre iniziative che verranno realizzate in collaborazione con i ministeri della Salute, del Lavoro e degli Esteri”.
I principali fattori della crisi in atto
Le problematiche che stanno vivendo gli imprenditori del settore in provincia di Cuneo e in Piemonte, come in tutta Italia, sono purtroppo ormai note: gli effetti post-pandemia e il perdurare della guerra russo-ucraina, aggravata altresì dal mutamento climatico in atto, hanno fatto schizzare alle stelle i costi di produzione, ben lontani dalle quotazioni di vendita. Questi due fattori si incrociano, inoltre, con il crollo verticale dei consumi di frutta e verdura da parte delle famiglie, andando a determinare un mix negativo che schiaccia i frutticoltori e mette a serio rischio la sostenibilità economica delle aziende. La filiera della frutta, lo ricordiamo, è da sempre strategica in Piemonte: con circa 8.000 aziende agricole per una superficie coltivata di 18.500 ettari, il comparto genera un fatturato di oltre 500milioni di euro su un totale nazionale di più di 5 miliardi, tra frutta fresca e industria di trasformazione. La frutticoltura piemontese si concentra per il 60% nella provincia di Cuneo, in particolare nel distretto di Saluzzo, impegnando una superficie di 12.000 ettari, coltivati principalmente a mele, pesche, kiwi, pere e susine, e coinvol- gendo oltre 4.500 aziende. Il settore frutticolo, uno dei comparti più rappresentativi dell’agroalimentare cuneese con un fatturato di circa 380 milioni di euro, coinvolge nel territorio provinciale circa 3.000 lavoratori stabili e oltre 11.000 lavoratori stagionali.