3 minute read

Siccità: serve un Piano Acque le proposte di Confagricoltura

Next Article
CERCO VARIE

CERCO VARIE

DIVERSI GLI INTERVENTI INDIVIDUATI PER L’ANNO IN CORSO E PER IL MEDIO E LUNGO TERMINE. BENE LA CABINA DI REGIA DEL GOVERNO di Anna Pellegrino idrica: uso potabile ed agricoltura; fermo restando che la legge stessa considera prioritario l’uso idropotabile che deve essere sempre garantito, per gli altri utilizzi è fondamentale che l’irrigazione a fini agricoli sia salvaguardata anche rispetto all’utilizzo a fini idroelettrici, data la siccità generalizzata e sempre più preoccupante;

- gestione condivisa sul deflusso ecologico in modo da garantire tutte le esi- genze;

Advertisement

- rafforzare a partire da quest’anno le azioni e i fondi a disposizione legate alla gestione delle risorse idriche;

- sistema di risarcimento assicurativo che sia in grado di far fronte alle mancate produzioni.

Idee per interventi di medio e lungo termine

- piano acqua e piano invasi: più che di un piano laghetti o di altri interventi marginali il Governo deve dedicare all’agricoltura un “Piano acque”. Poche opere che siano, però, significative e in grado di apportare un sostanziale beneficio, come ad esempio le grandi dighe, almeno da 40 milioni di metri cubi, che rivestono anche un ruolo fondamentale per combattere il dissesto idrogeologico e possono produrre energia idroelettrica; - manutenzione rete ed invasi, da cui perdiamo il 36% d’acqua. Per un suo miglioramento potrebbero essere utilizzati sistemi a pressione

In arrivo 55 milioni di aiuti ai Consorzi irrigui e di bonifica e alle aziende agricole piemontesi di aiuti in conto capitale per il miglioramento di un impianto irriguo esistente mln € 12 mln € 12 ai Consorzi per il miglioramento e la creazione di infrastrutture che aumentino la super cie irrigata ai Consorzi per investimenti in infrastrutture con attenzione alla sostenibilità ambientale mln € 10 per impegni speci ci per le risaie per favorire l'accumulo stagionale di acqua mln € 21 mln € 1,8 controllata piuttosto che canali a cielo aperto dove c’è molta dispersione; - riutilizzo acque reflue depurate: una delle nuove sfide della bioeconomia circolare. È necessario disporre in tempi brevi di un quadro legislativo chiaro sul recupero delle acque reflue per fini irrigui, che preveda elevati standard qualitativi e che assicuri la qualità dei prodotti, senza generare diffidenza da parte dei consumatori. Entro il 2024, occorre armonizzare le normative nazionali con il Regolamento Comunitario sui Requisiti Minimi dell’Acqua di Riuso che, dopo 6 anni di gestazione, è già attuativo, prevedendone l’obbligatorietà in campo agricolo.

Il Piemonte potrà contare su un programma di investimenti per l’irrigazione in agricoltura per 55 milioni di euro, grazie al programma di aiuti rivolti ai Consorzi irrigui e di bonifica regionali e alle aziende agricole, previsto dal Complemento di sviluppo rurale del Piemonte, per il periodo 2023-2027.

Il commento di Confagricoltura

Cuneo

“Condivido pienamente le proposte fatte da Confagricoltura alla Cabina di regia governativa per affrontare la crisi idrica e sulla ripartizione delle possibili risorse reperibili, stimate in 8 miliardi di euro - commenta Isabella Moschetti, consigliera di Confagricoltura Cuneo -. È sicuramente importante una “governance” a livello nazionale, ma dal momento che si tratta di interventi di notevole rilievo economico, risulta fondamentale una valutazione regionale, viste le notevoli differenze territoriali, di esigenze idriche e di condizioni di siccità tra una regione e l’altra. Ne è un esempio la normativa sul “deflusso ecologico” che andrebbe rivista date le diverse caratteristiche orografiche, anche a livello provinciale. Il territorio della provincia di Cuneo è per la maggior parte montuoso, non ha ghiacciai che possano garantire un continuo deflusso di acqua con lo scioglimento estivo, non vi sono grandi laghi che funzionano da riserva e i fiumi hanno spesso carattere torrentizio, vanno in secca durante il periodo estivo anche senza prelievi. Diventa difficile rilasciare quel “deflusso ecologico” per soddisfare esigenze ambientali quando ci si ritrova in condizioni di siccità severa. Ovviamente sono importanti i risparmi irrigui, con l’agricoltura di precisione, l’adeguamento delle reti di distribuzione, la digitalizzazione ma sarebbe meglio non lasciare andare il 90% dell’acqua piovana nel mare e trattenerla con opportuni bacini”.

Arpa Piemonte comunica che il Piemonte ha chiuso il 2022 con -40% di pioggia e nei primi mesi dell’anno 2023 ha registrato un deficit di -65%. La regione sta subendo un cambiamento climatico marcato e le previsioni future indicano che a fine secolo ci possa essere un ulteriore aumento di 2 gradi della temperatura, nello scenario più ottimista, e di 5 gradi nello scenario più pessimista. Nei primi giorni di marzo la Regione Piemonte ha organizzato il convegno “Risorsa idrica in Piemonte”, in cui sono state analizzate le strategie di gestione idrica in agricoltura con particolare attenzione agli aspetti concernenti il cambiamento climatico e agli effetti sull’ambiente. Quattro i punti fondamentali delineati dalla Regione per la transizione ecologica: attuare la transizione dell’economia, da lineare a circolare; raggiungere la neutralità climatica nel 2050 con emissioni nette pari a zero; attuare la transizione energetica, dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili e la transizione verso città e comunità sostenibili che puntino al benessere dei cittadini.

This article is from: