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Il settore avicolo denuncia le nuove raccomandazioni di Efsa
L’AUTORITÀ EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE CHIEDE
NUOVE MISURE PER GLI ALLEVATORI. IL SETTORE È IN ALLARME
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di Anna Pellegrino
“Il prezzo dei prodotti avicoli triplicherà rispetto a quello attuale: il pollo diventerà un alimento per eletti”. È questa la denuncia di Oreste Massimino, presidente della sezione avicola di Confagricoltura Piemonte, dopo aver letto le ultime raccomandazioni dell’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, volte a migliorare il benessere animale negli stabilimenti destinati all’allevamento dei polli da carne e alle galline ovaiole.
“Se l’Europa dovesse trasformare in legge queste raccomandazioni le ricadute sarebbero gravi sia per gli allevatori che per tutta la filiera avicola dai macelli a incubatoi, mangimifici, trasporti, ecc.” continua Massimino.
Densità ridotta ad un terzo
Attualmente l’Unione Europea autorizza una densità di allevamento dei polli da carne
AVICOLTURA SOSTENIBILE convenzionali per un massimo di 33 kg/m2, arrivando a 39 kg/m2 con determinati accorgimenti. Efsa propone di ridurre tale densità a 11kg/m2. “È un terzo di quanto si produce adesso – denuncia Massimino -. Questo comporterebbe gravi danni a tutta la filiera: si pensi ai macelli che lavorerebbero un 60% in meno”.
Limitazione tasso di crescita dei Broiler
L’allevamento prevede l’utilizzo della tipologia Broiler, la più diffusa, con animali messi all’ingrasso in poche settimane in condizione super-intensive con una crescita in 50 giorni fino a 3 kg/3.5 kg. Efsa raccomanda invece di limitare il tasso di crescita ad un massimo di 50 gr al giorno. “Questo provocherebbe un consumo di mangime più elevato che porterebbe anche ad una minore sostenibilità per il territorio – spiega Massimino -. Inoltre, sarebbe necessario un aumento dei capannoni per ospitare questa tipologia, con un’invasiva occupazione del suolo”.
Niente debeccaggio
L’EFSA raccomanda di evitare la pratica detta debeccaggio che prevede il taglio dell’area finale del becco dei pulcini per evitare attacchi di spennamento tra gli animali e il cannibalismo verso le uova. “Questa proposta fa capire quanto poco si conosca la materia: il debeccaggio è necessario per una buona convivenza tra gli animali, che rischiano di ferirsi a vicenda” spiega Massimino. …e molto altro ancora
“Un’altra proposta che ci lascia allibiti – conclude Massimino -, è quella di trasportare le uova fecondate a schiudere in allevamento piuttosto che trasportare pulcini di un giorno. Dovremmo portare sia camion che pollai a 37°? E quali sono i mezzi sicuri per spostare le uova?”. Ulteriori raccomandazioni prevedono,
ORESTE MASSIMINO per esempio, negli allevamenti di riproduttori un pannello divisorio per consentire alle femmine di sfuggire ai maschi e spazi all’aperto a disposizione dei volatili coperti dal 70% di vegetazione. Da Confagricoltura è forte la denuncia per rivedere queste raccomandazioni che paiono poco realistiche e a sicuro danno della filiera avicola.
“Ancora una volta, parlando di benessere animale e sostenibilità, ci troviamo costretti a ribadire che il bilancio ambientale del settore primario è positivo e il livello di inquinamento marginale rispetto a quello prodotto da altri settori; in particolare, poi, quando si parla della filiera avicola, occorre ricordare che è una delle più sostenibili” conclude Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo.
L’avicoltura è il settore zootecnico con il più basso rapporto fra alimento consumato e accrescimento. Mentre negli anni ‘70 erano necessari più di 3 kg di alimento per produrre 1 kg di carne, oggi, grazie alla costante selezione genetica, ne bastano 1,6- 1,7. Ciò significa che per produrre lo stesso quantitativo di carne basta quasi la metà dei cereali e quindi la metà di territorio coltivato, la metà di acqua per irrigarlo e la metà di fertilizzanti.