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È IN GIOCO IL FUTURO DI UN COMPARTO STRATEGICO DEL “MADE IN ITALY”

contenimento. E non reggono non perché i cinghiali le abbattono, ma perché i cancelli vengono aperti e non chiusi o le reti vengono addirittura portate via per recuperare il materiale utilizzato.

Sulla questione delle reti di contenimento è l’ora di smetterla di raccontarci delle frottole”.

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Azioni di depopolamento solo annunciate

Un altro dato fa capire la portata di questa emergenza annunciata: “Tra positività alla Psa accertata tramite segnalazione o tramite sorveglianza attiva sappiamo – ha aggiunto il presidente della Federazione nazionale di prodotto

– che il 95% è riconducibile alla prima modalità. Questo significa che nessuno, oggi, va alla ricerca del cinghiale infetto e anche che le azioni di depopolamento annunciate non si sono mai tradotte in interventi concreti. In un recente incontro al ministero si è scoperto che la maggioranza degli abbattimenti sono stati eseguiti in Lombardia, unica regione che si è mossa in questa direzione per ridurre il rischio di trasmissione del contagio”. Milani ha sottolineato anche la portata di una eventuale diffusione della Psa: “Se la mappa dei casi di positività dovesse allungarsi verso ovest potrebbe coinvolgere la provincia di Cuneo che conta quasi un milione di animali allevati. Se, invece, dovesse spostarsi verso est, come sta succedendo, e avvicinarsi alla provincia di Parma è a rischio l’export dei Prosciutti di Parma, pari al 30% del totale della produzione della provincia”.

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