9 7 6 0 7 - 0 5 - F : 4,50 E
Sommario Sommaire Premessa di Luc Pettavino / Préface de M. Luc Pettavino.....................................3 Yacht Club Monaco...........................................................................................6 Nicholas Edmiston............................................................................................9 Riva...............................................................................................................12 Wally.............................................................................................................17 Nigel Burgess.................................................................................................21 Dahm International..........................................................................................23 Monaco Yacht Show........................................................................................26 YCO The Yacht Company..................................................................................31 Starclass Yacht Transport................................................................................34 BenettiSailDivision..........................................................................................38 Only Yacht - SuperYacht Insurance....................................................................40 Moores Rowland.............................................................................................43 International Yacht Collection...........................................................................46 Sophie Yacht..................................................................................................49 Ventimiglia guarda al futuro con ambizione Vintimille regarde le futur avec ambition............................................................52 Gruppo Cozzi Parodi........................................................................................56 International University of Monaco....................................................................58 Il mercato della nautica / Le Marché de la plaisance...........................................61 Barbaro Yachting Monaco................................................................................63 Monaco Golden Agency Maritime......................................................................65 AIIM Cene-dibattito / Dîners-débats Piero Sandulli : La conciliazione / La conciliation.................................................66 Franco Reviglio : La spesa pubblica / La dépense publique...................................68 Giancarlo Cimoli : I trasporti in Italia / Les transports en Italie.............................72
Riva “Vertigo”
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Chers lecteurs, Pour son cinquième numéro, la publication Monaco IMPRESE a décidé de se consacrer au thème de la grande plaisance. Secteur en forte et constante croissance depuis une décennie, le yachting draine aujourd’hui des retombées économiques exceptionnelles pour la Principauté, à l’image du Monaco Yacht Show, considéré par la profession et les clients privés comme l’événement n°1 mondial de la grande plaisance et un des rendez-vous majeurs de la vie monégasque. Au-delà de son engagement professionnel, le MYS est impliqué, de sa propre initiative et depuis quelques années maintenant, dans une réelle démarche de responsabilité sociétale de l’entreprise (RSE) : Depuis 2001, nous participons à la lutte contre la myopathie du Duchenne et voulons utiliser la visibilité internationale du salon, notre capacité à réunir des gens, à organiser des événements pour financer la recherche de manière consistante, organiser des tables rondes scientifiques et être un acteur de poids à l’échelle mondiale. Depuis 2005, nous sommes un précurseur dans l’obtention du label “Carbon Neutral” au niveau international pour notre implication citoyenne et financière dans le suivi des projets écologiques pour compenser les émissions de gaz à effet de serre induits par le salon. Aujourd’hui, nous assistons avec satisfaction à une prise de conscience collective dans l’industrie du yachting internationale dont les projets de construction intègrent de plus en plus la notion de développement durable. Je salue la sensibilisation de votre publication sur ce thème qui nous concerne tous car ce sont les efforts de chacun qui permettront aux générations futures de continuer à prospérer de manière raisonnée sur la planète bleue. Luc Pettavino Président Monaco Yacht Show
Lo Yacht Club di Monaco Incontro con Bernard D’Alessandri, Segretario Generale e Direttore dello YCM Monaco Imprese : Che ricordo ha del suo arrivo nel Principato di Monaco e del primo contatto con lo Yacht Club di Monaco ? Bernard D’Alessandri : Sono arrivato a Monaco nel lontano 1976, dopo molte esperienze di vela e competizioni, come la Monaco - New York ed il giro di Francia a vela. In quel periodo il settore monegasco dello Yachting era rappresentato da piccole imbarcazioni di circa 10/15m di cui molte erano Riva. Nel corso degli anni, la crescita dello Yachting è stata fortissima, e caratterizzata da imbarcazioni dalle dimensioni sempre più grandi, per arrivare ai mega-yacht di oggi, che fanno di Monaco la capitale mondiale del settore. Ho iniziato a lavorare presso lo YCM in qualità di responsabile della scuola vela, parte integrante del nostro Club, in linea con la volontà del nostro Presidente, S.A.S. il Principe Alberto II, un grande sportivo anche a livello agonistico che ha sempre voluto connotare lo YCM quale centro sportivo d’avanguardia. M.I. : Quali sono le manifestazioni e gli eventi più importanti organizzati dallo YCM ? B.A. : Sotto il profilo sportivo, l’appuntamento da non perdere è la Primo Cup Trofeo Crédit Suisse. Una regata di monotipi che richiama ogni anno oltre 250 imbarcazioni di circa 20 nazionalità diverse, e di cui festeggeremo la 25a edizione a febbraio prossimo (5-8 e 12-15) con l’obiettivo di radunare 80 Dragon per celebrare gli 80 anni di questa classe prestigiosa. Siamo ugualmente molto presenti nel settore della cosiddetta “vela leggera”, con numerose manifestazioni per sportivi under 18. Un altro settore molto caro al nostro club è lo “yachting tradizionale”, con l’organizzazione ogni due anni della Monaco Classic Week al fine di ritrovare le vecchie glorie a motore, i velieri e motor-yacht d’epoca. L’edizione 2009 (16-20 settembre) rivestirà un carattere particolare con la celebrazione dei 100 anni di Tuiga, la nostra barca a vela ammiraglia.
La Liguria diviene sempre più interessante, soprattutto con il recente sviluppo dei porti e delle infrastrutture, con una forte concentrazione proprio nella regione di confine : da strutture oramai consolidate, quali Porto Sole a Sanremo e Porto Aregai a Marina degli Aregai, a strutture in fieri, molto interessanti, come il porto di San Lorenzo o quello di Imperia, con il quale lo YCM partecipa alle regate delle “Vele d’Epoca” da tanti anni ormai.
M.I. : Ci parli del Club e dei suoi membri. B.A. : Lo YCM è un circolo privato ; ad oggi conta circa 800 associati di 43 nazionalità diverse. La comunità più importante è quella italiana, la quale rappresenta circa il 20% degli effettivi, seguita poi da quella anglosassone e tedesca. Abbiamo anche alcuni membri asiatici, in particolare provenienti da Giappone, Cina e India, mentre ancora pochi sono i russi, seppure sia logico pensare che il loro numero incrementerà, dato che oramai i più grandi yacht sono ordinati da quest’ultimi. La particolarità del nostro Club, rispetto agli altri, è quella di promuovere i valori dello Yachting mediante il marchio della “Bella Classe”, incoraggiando soprattutto la solidarietà, il rispetto, la deontologia navale ed ambientale. M.I. : Quali e come sono i rapporti con l’Italia e la vicina Liguria ? B.A. : Essendo molto vicini all’Italia, per cultura e tradizione, la nostra è una relazione eccellente. Lo Yachting è un mondo rilevante, sia per l’Italia che per Monaco. Organizziamo molte manifestazioni e competizioni con l’Italia, come il Monaco/Viareggio/ Monaco o la Palermo-Montecarlo, organizzata in collaborazione con il Circolo della Vela Sicilia, la cui partenza sarà data il prossimo 18 agosto.
M.I. : Cosa si attende nel futuro; quali le prospettive e gli sviluppi ? B.A. : Il futuro è denso di ambizioni. Monaco sta evolvendo sempre più, ed è oramai una delle capitali mondiali dello Yachting, in particolare per le imbarcazioni di grandi dimensioni. Ingenti sono gli investimenti che il Principato ha già realizzato con la ristrutturazione del porto e la nuova diga. Di fronte all’evoluzione del mercato delle grosse unità da diporto, era necessario avviare una politica di grandi lavori per potere accogliere i super yacht. Inoltre, per poter rivaleggiare con i principali Yacht Club nel mondo (Dubai, Shangai…), era importante costruire un nuovo Club a Monaco. Il progetto è stato affidato al celeberrimo Lord Norman Foster (Foster & Partners), autore di opere architettoniche di fama mondiale. Il nuovo edificio, i cui lavori sono appena iniziati, sarà ubicato di fronte alla controdiga, ed avrà le sembianze di una nave di cinque piani, tipo il ponte di un super yacht. Tuttavia un Yacht Club tout court non ha senso ; l’associazione deve partecipare alla vita del porto, diventarne l’elemento principale di animazione e di accoglienza. Forte della sua posizione internazionale nel panorama delle grandi imbarcazioni da diporto, il Principato di Monaco avrà finalmente il suo strumento di promozione a diretto contatto con i protagonisti della nautica. … / p. 6 Monaco Imprese n° 5
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Le Yacht Club de Monaco
Interview de M. Bernard D’Alessandri, Secrétaire Général et Directeur du YCM Monaco Imprese : M. D’Alessandri quel souvenir avez-vous de votre arrivée en Principauté et du premier contact avec le Yacht Club de Monaco ? M. Bernard D’Alessandri : Je suis arrivé à Monaco en 1976 après de nombreuses expériences de voile et de compétitions, telle que la Monaco-New York et le tour de France à la voile. A cette époque, le secteur monégasque du Yachting comptait surtout des petites unités d’environ 10/15 m, surtout des Riva. Au cours des années, la croissance du Yachting a été très soutenue, et caractérisée par des embarcations toujours plus grandes, jusqu’à l’arrivée de mégayachts qui font de Monaco la capitale mondiale du secteur. J’ai commencé à travailler au YCM comme responsable de l’école de voile. Il s’agit d’une activité très importante au sein de notre Club, conformément aux souhaits de notre Président, S.A.S. le Prince Albert II, lequel, en tant que sportif de très haut niveau, a toujours voulu donner une image du YCM comme un centre sportif d’avant-garde. M.I. : Quels sont les manifestations et les évènements plus importants organisés par le YCM ? B.A. : Sur le plan sportif, le rendez-vous incontournable est la Primo Cup Trophée Crédit Suisse.
Une épreuve de monotypie, qui rassemble chaque année plus de 250 bateaux représentant près de 20 nationalités, et dont nous fêterons la 25ème édition en février prochain (5-8 et 12-15 février), avec comme objectif de réunir 80 Dragon pour les 80 ans de cette prestigieuse classe. Nous nous investissons également beaucoup dans le secteur de la “voile légère” avec de nombreuses manifestations et compétitions pour de jeunes sportifs, de moins de18 ans. Autre secteur, cher à notre Club : le Yachting de tradition, avec l’organisation tous les deux ans de la Monaco Classic Week, qui a pour particularité de rassembler des canots automobiles anciens, des voiliers et des motor-yachts d’époque.
L’édition 2009 (16-20 septembre) va revêtir un caractère particulier avec la célébration des 100 ans de Tuiga, notre vaisseau amiral. M.I. : Parlez nous du Club et de ses membres. B.A. : Le Yacht Club de Monaco est un club privé, réservé à ses membres. Nous comptons aujourd’hui environ 800 associés de 43 nationalités différentes. La communauté la plus importante est celle italienne, qui représente environ le 20 % des effectifs, suivie ensuite de celle anglo-saxonne et allemande. Nous avons aussi certains membres asiatiques, en particulier, en provenance du Japon, de la Chine et de l’Inde. Les Russes ne sont pas nombreux, mais nous pensons que leur nombre augmentera, dans la mesure où les commandes des plus grands yachts sont désormais effectuées par ces derniers. La particularité de notre Yacht Club (par rapport aux autres Yacht Clubs dans le monde) est de s’attacher à promouvoir les valeurs du Yachting, à travers le label de La Belle Classe, en encourageant notamment la solidarité, le respect de l’étiquette navale et de l’environnement. S.A.S. le Prince Albert II
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Projet du nouveau Yacht Club de Monaco
M.I. : Quels sont les rapports avec l’Italie et, en particulier, avec la région ligure limitrophe ? B.A. : Etant très proche de l’Italie du point de vue culturel et des traditions, nous avons des relations excellentes. Le Yachting est un domaine très important tant pour l’Italie que pour Monaco. Nous organisons beaucoup de manifestations et compétitions avec l’Italie, comme par exemple, la Monaco / Viareggio / Monaco ou la PalermoMontecarlo, organisée en collaboration avec le Circolo della Vela Sicilia, dont le départ sera donné le 18 août prochain. La Ligurie est une destination de plus en plus intéressante, surtout avec le développement récent de ses ports et de ses infrastructures. Elle bénéficie d’une très forte concentration dans la zone frontalière : à côté des structures qui ont fait leurs preuves comme Porto Sole à Sanremo et Porto Aregai à Marina degli Aregai. Les projets en cours de réalisation me semblent très intéressants tel que le port de San Lorenzo ou celui d’Imperia, dans lequel le YCM participe aux régates de “voiles classiques” depuis de nombreuses années.
M.I. : Qu’attendez-vous de l’avenir, quelles sont les perspectives ? B.A. : Le futur est riche en ambitions. Monaco est en plein essor, étant désormais une des capitales mondiales du Yachting, en particulier pour les grandes unités. Les investissements que Monaco a déjà faits avec l’aménagement du port et la nouvelle digue sont très importants.
Face à l’évolution du marché de la Grande Plaisance, de grands travaux s’imposaient pour accueillir les super-yachts. Et pour rivaliser avec les principaux yacht-clubs dans le monde (Dubaï, Shangaï…), nous nous devions de construire un nouveau Yacht Club. Confié à Lord Norman Foster et à son cabinet Foster & Partners, auteur d’œuvres architecturales mondialement connues, le bâtiment, dont les travaux viennent tout juste de débuter, notamment au niveau de la réalisation d’un parking, il sera situé face à la contre-jetée de la nouvelle digue. Il aura l’allure d’un navire, avec cinq étages tombant en cascade vers la mer, tel le pont d’un super-yacht. Un yacht club en tant que tel n’a pas de sens. Il doit s’inscrire dans la vie du Port afin d’en devenir un des principaux éléments d’animation et d’accueil. Devenue le fer de lance de la grande plaisance, la Principauté pourra se doter d’un outil de promotion en relation avec tous les acteurs du nautisme.
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Intervista a Nicholas Edmiston Presidente di “Edmiston & Company sam” che Monaco ha acquisito nel tempo un peso sempre più rilevante, ed è oggi un polo fra i più importanti al mondo, in cui molti compratori si recano per negoziare l’acquisto di imbarcazioni. Lo stesso dicasi per quanto riguarda il Chartering, altra sfera in crescita esponenziale. Questa situazione è anche agevolata dalla vicinanza con Nizza, Cannes e S.Tropez, oltre che Genova e Portofino, per quanto concerne l’Italia.
Nicholas Edmiston è da sempre legato al mondo dello Yachting del Regno Unito - il suo Paese di origine - e da 40 anni ormai, è persona attiva specialmente nel settore delle barche a vela, sia come appassionato, sia come sportivo, partecipando anche a numerose competizioni, fra tutte Cork e Cowes Weeks. Arriva nel Principato di Monaco 20 anni fa, con una notevole esperienza professionale nel ramo : nel 1988 è azionista di “Camper & Nicholsons” ; nel 1996 vende la sua partecipazione in quest’ultima e fonda “Edmiston & Company”. L’attività all’inizio lo vede implicato in prima persona, assieme al suo socio, ma presto la società cresce, acquisisce quote di mercato sempre più ampie. Il gruppo è oggi al 5 posto al mondo nel settore, con un organico di 80 persone, di cui la maggior parte impiegate nella sede centrale di Monaco. Uffici a Londra, New York e Mexico City, ed anche una base ad Antibes. Numerosi anche gli uffici di rappresentanza, presenti nelle principali piazze: Malta, Dubai, Shanghai e Bombay, oltre che a Mosca, piazza quest’ultima sempre più attiva e con un potenziale di clientela in crescita, sia in Russia che nei vicini Kazakistan e Ucraina. Monaco Imprese : Perché il Principato di Monaco ? Nicholas Edmiston : Se è vero che il centro dello Shipping/Yachting - in senso lato - è sempre stato Londra, ove sono presenti le sedi di tutti le maggiori società di Shipping e broker marittimi, è altrettanto vero
M.I. : Ci parli della clientela italiana. N.E. : E’ una clientela di estremo interesse per il Gruppo, tanto è vero che nella sede di Londra è presente un broker italiano, e nella sede di Monaco abbiamo un team di quattro persone che parlano correntemente l’italiano. La flotta di Edmiston annovera, fra l’altro, numerose imbarcazioni di cantieri italiani, come ad esempio, Benetti e Baglietto. M.I. : Che cosa ama di più del suo lavoro ? N.E. : Prima di tutto gli yacht, la loro architettura e l’eleganza di tutto ciò che ruota attorno a questo mondo. E’ entusiasmante incontrare i clienti, discutere con loro, ricercare e trovare ciò che essi desiderano, e poi recarsi
presso i cantieri navali per passare gli ordini - i cui valori correnti di mercato vanno dai 25 ai 60 milioni di euro - e seguire la costruzione dello yacht, sino al suo varo. M.I. : Quali sono gli obiettivi e le specificità del Gruppo ? N.E. : Il Gruppo è oramai fra i top 5 al mondo. Il nostro lavoro è improntato alla long-relationship con il cliente : dal 1° contatto alla consegna dello yacht e all’assistenza post vendita. Offriamo un servizio completo, accurato e ‘ad personam’, vale a dire specifico per ogni cliente, plasmato secondo le sue necessità, ed il successo del nostro Gruppo testimonia la validità della nostra azione. M.I. : Un suo sogno ? N.E. : La speranza che si costruiscano yacht sempre più grandi, più sofisticati; che questa crescita si sviluppi parallelamente a quella dei porti, delle infrastrutture e degli spazi per lo sviluppo globale del mondo dello Yachting, e che l’ampliamento dell’offerta portuale che si sta attuando nella vicina Italia possa portare ad una crescita della clientela di questo Paese. … / p. 10
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Interview de M. Nicholas Edmiston President de “Edmiston & Company sam”
Nicholas Edmiston a toujours été lié au monde du yatching au Royaume Uni - son Pays d’origine - mais, depuis 40 ans, il est particulièrement actif dans le secteur des voiliers comme passionné et sportif, en participant à de nombreuses compétitions, dont la Cork et la Cowes Weeks. Il arrive à Monaco il y a 20 ans avec une connaissance du secteur et une expérience professionnelle certaines : en 1988 il est actionnaire de “Camper & Nicholsons”; mais en 1996 il vend ses participations et constitue la “Edmiston & Company”. Cette activité le voit au début impliqué en personne, avec son associé, mais la société grandit très vite, en acquérant des parts de marché toujours plus importantes. Le groupe est aujourd’hui à la 5ème place mondiale dans son secteur, avec 80 employés - dont le plus grand nombre au siège de Monaco - et avec aussi des bureaux à Londres, New York, Mexico City, une base à Antibes, et plusieurs représentations dans les Places les plus importantes : Malte, Dubaï, Shanghaï, Bombay, et Moscou, cette dernière étant une Place très active avec une clientèle à fort potentiel de croissance. Monaco Imprese : Pour quelles raisons avez-vous choisi la Principauté de Monaco ? N.E. : Même si le centre du Shipping/ Yachting, au sens large du terme, a toujours été à Londres, où sont présentes toutes les plus grandes sociétés
maritimes, on ne peut contester le fait que Monaco ait acquit au cours des années un poids toujours plus grand, jusqu’à devenir un pôle parmi les plus importants au monde, où les acheteurs se rendent pour négocier l’achat d’unités de prestige. Nous pourrions faire la même remarque pour le Chartering, un autre secteur en pleine croissance. Cette situation est très aidée par des villes françaises voisines telles que Nice, Cannes et Saint Tropez, ainsi que les villes italiennes de Gênes et Portofino. M.I. : Parlez-nous de la clientèle italienne. N.E. : Elle est extrèmement intéressante pour le Groupe, à tel point que dans notre bureau de Londres nous avons un broker italien et, à Monaco, nous avons une équipe de 4 personnes qui parlent couramment l’italien.
La flotte de Edmiston compte de nombreux navires de chantiers italiens comme, par exemple, Benetti et Baglietto. M.I. : Qu’aimez vous le plus dans votre travail ? N.E. : En premier lieu, les yachts, leur architecture et leur élégance. Ensuite, j’aime l’entousiasme des rencontres avec les clients, les pour-parlers, la recherche de l’unité qu’ils désirent, et puis enfin se rendre au chantier pour passer la commande - dont les valeurs courantes de marché atteignent 25 à 60 milions d’euros - et suivre la construction du yacht jusqu’à sa mise à l’eau. M.I. : Quels sont les objectifs et les spécifités du Groupe ? N.E. : Le Groupe est désormais parmi les cinq premiers au monde.
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Notre travail est axé sur la fidélisation du client : une relation étalée sur le temps qui va du premier contact jusqu’à la livraison du yacht et ensuite à l’assistance après-vente. Nous offrons un service complet et personnalisé, en fonction des exigeances du client, et le succès de notre Groupe témoigne de la validité de nos actions. M.I. : Un rêve ? N.E. : Le souhait que l’on construise des yachts de plus en plus grands, plus sophistiqués, et que cette croissance soit accompagnée de celle des ports et des infrastructures pour un développement globale du monde du yatching, et aussi que l’élargissement de l’offre portuaire en cours de réalisation en Italie puisse apporter une augmentation de la clientèle italienne. 10
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“Silver”
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Terzo appuntamento con il Riva Trophy Montecarlo-Saint Tropez L’evento degli armatori Riva ritorna nel Principato di Monaco
Lia Riva Ferrarese, Associata all’AIIM
Dopo l’inaugurazione della stagione a Miami dal 21 al 23 febbraio con il primo Riva Trophy USA, e dopo avere ripreso il cammino per l’Europa facendo rotta per la prima volta verso la Spagna dal 26 al 28 giugno, la famiglia degli armatori Riva ritorna per la terza volta consecutiva nel luogo che ha coronato il successo delle precedenti edizioni del Trophy : il Principato di Monaco. Organizzato dal leader Riva esclusivo per la Francia, Monaco Boat Service, lo Yacht Club di Monaco e con la collaborazione del cantiere navale italiano, l’evento si è tenuto dal 3 al 5 luglio 2008 e, come negli anni passati, è stato legato ad una competizione artistica. Questa prova sportiva tra Monaco e Saint Tropez - le due città che hanno contribuito alla nascita del mito Riva - ha l’obiettivo di riunire armatori ed artisti che condividono la stessa passione : l’eleganza Riva. 12
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Il programma di queste tre giornate è stato particolarmente intenso. La manifestazione è cominciata con la “Diamond Night”, una serata di beneficenza in favore della MAP (Monaco Aide et Présence), sono seguite la classica prova di regolarità fino a Saint Tropez, ove la serata è stata animata dal Riva Art Trophy, e la cena di gala presso lo Yacht Club di Monaco, nel corso della quale sono stati premiati i vincitori del Trofeo sportivo ed artistico. Ancora una volta, il Riva Art Trophy - caratteristica peculiare della tappa in Costa Azzurra dei raduni Riva - ha offerto una bellissima rappresentanza di giovani artisti e delle loro opere, tutte ispirate al mito Riva. “Mio padre Carlo ha disegnato personalmente le sue prime barche ed è sempre stato legato alla bellezza delle linee ed alla raffinatezza dei materiali. Una sensibilità per il mondo dell’arte che ci ha
trasmesso, e che desideriamo perpetuare con il Riva Art Trophy. Vogliamo offrire un grande palcoscenico a questi giovani artisti e la possibilità di farsi conoscere.” ha commentato la Signora Lia Riva Ferrarese, una delle figlie dell’Ingegnere di Sarnico, padre dell’idea. Questi giovani artisti hanno quindi avuto l’occasione di farsi ammirare e di vedere le loro opere coronate dal successo ; in effetti, l’opera del vincitore del Riva Art Trophy sarà offerta al vincitore del Trofeo sportivo dell’anno venturo. Come da tradizione, gli appassionati Riva hanno trovato in queste giornate conviviali un momento unico di stile, competizione ed eleganza. In questa occasione, Riva è stato accompagnato dagli sponsor Crédit Suisse e Veuve Clicquot. L’evento è stato infine colto per presentare in anteprima assoluta agli ospiti il nuovo prodotto esclusivo Veuve Clicquot denominato “La Grande Dame by Riva”.
Due domande a Lia Riva Ferrarese Nella sua crescita ed evoluzione, Riva si conferma una icona del lusso che fa onore alla cantieristica navale italiana. Di rara bellezza e raffinatezza, un’imbarcazione Riva è da sempre il perfetto esempio di una linea sobria ed elegante. Un marchio in cui certamente non è l’eccentricità della moda passeggera ad avere la meglio, bensì la qualità che dura nel tempo, la cura per il particolare, quel tocco di glamour che sottolinea il giusto equilibrio fra tradizione e modernità. Monaco Imprese : Il Monaco Yacht Show aprirà nuovamente le porte a settembre. Quali sono le sue impressioni in merito a questo Salone. Lia Riva Ferrarese : Il Monaco Yacht Show è una manifestazione molto importante, che cresce di anno in anno, grazie all’ottimo lavoro del suo Presidente, Luc Pettavino. Tuttavia, per quanto riguarda Riva, il salone non è così specifico perché espone unità da diporto dai 20 metri in su. Noi abbiamo barche che soddisfano questa condizione, ma ne produciamo anche di più piccole. Lo Yacht Show si rivolge ad un mercato di nicchia della nautica, ma che dà ottimi risultati in quanto i potenziali clienti acquistano imbarcazioni sempre più importanti. Il Salone risponde quindi pienamente a questa tendenza. Vorrei aggiungere che la crisi colpisce in modo particolare il settore delle imbarcazioni medio piccole, e non quello dei grandi yacht. Questo mercato è sempre attivo perché si rivolge ad una clientela molto ricca, che non risente della crisi economica.
Aquarama, Rivarama. Riva Trophy Monaco-St. Tropez.
Comunque, fino all’anno passato, le vendite d’imbarcazioni da diporto e di grandi yacht in generale, sono andate benissimo. Quest’anno è ancora presto per tirare le somme, ma sappiamo tutti che la crisi è alle porte. Una parte del settore della nautica potrebbe essere colpita, probabilmente quella dei natanti e delle piccole imbarcazioni. M.I. : Ci parli della presenza di Riva nel Principato di Monaco. L.R.F. : Mio padre, Carlo Riva, arrivò a Monaco più di 50 anni fa. Posso dire con assoluta certezza che siamo il più vecchio cantiere navale tuttora presente nel Principato. Grazie alla lungimiranza di S.A.S. Principe Ranieri III, mio padre realizzò dei lavori eccezionali sul porto, come la lunga galleria scavata nella roccia sotto la rocca, adibita al rimessaggio e alla manutenzione delle nostre imbarcazioni.
Il Principato di Monaco è sempre stato una splendida vetrina per i Riva, e noi siamo fieri di esserci. Dagli anni ‘50 ad oggi, tanti personaggi celebri si sono goduti un Riva: da Brigitte Bardot con il suo Florida al Re Hussein di Giordania che ormeggiava a Santa Margherita Ligure il suo Super Aquarama , da Anita Ekberg che acquistò un Tritone dove cullarsi nella sua personale dolce vita a Elisabeth Taylor e Richard Burton che utilizzavano un Junior come tender del loro yacht, fino allo Scià di Persia che si innamorò del Riva 2000 ; infine Sophia Loren e Sean Connery che acquistò un Rudy tre anni dopo aver rinunciato alla famosa serie 007. Recentemente Elton John ha acquistato una bellissima barca, con la quale ha partecipato al Riva Trophy Monaco St Tropez dal 3 al 5 luglio scorso. … / p. 14
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Troisième rendez-vous avec le Riva Trophy Monaco-Saint Tropez
L’évènement des armateurs Riva revient en Principauté de Monaco
Riva Trophy Portofino
Après avoir inauguré la saison à Miami du 21 au 23 février avec le tout premier Riva Trophy USA, et après avoir repris la route de l’Europe en faisant cap pour la première fois en Espagne du 26 au 28 juin, la famille des armateurs Riva revient pour la troisième fois consécutive dans un des lieux qui a couronné le succès des éditions précédentes des Trophy : la Principauté de Monaco. Organisé par le leader exclusif Riva pour la France, Monaco Boat Service, le Yacht Club de Monaco et avec la coopération du chantier italien, l’événement a eu lieu du 3 au 5 juillet 2008 et, comme dans les années passées, il a été lié à une compétition artistique.
Cette épreuve proposée entre Monaco et Saint-Tropez, deux villes qui ont contribué à la naissance du mythe Riva, a pour particularité de rassembler armateurs et artistes, autour d’une seule et même passion : l’élégance Riva.
Le Riva Art Trophy, particularité de l’étape azuréenne des rassemblements Riva, a vu cette année encore une très belle palette de jeunes artistes proposant des œuvres très diverses, toutes inspirées du mythe Riva.
Le programme de ces trois journées a été particulièrement riche. En effet, les festivités ont commencé par la “Diamond Night” d’ouverture, soirée de bienfaisance au profit de la MAP (Monaco Aide et Présence), ont suivi la classique épreuve de régularité jusqu’à St Tropez où la soirée a été animée par le Riva Art Trophy, et le dîner de gala au Yacht Club de Monaco au cours duquel ont été récompensés les vainqueurs du Trophée et de l’Art Trophy.
“Mon père Carlo, qui a dessiné luimême ses premiers bateaux, a toujours été très attaché à la beauté des lignes et la noblesse des matières. Une sensibilité pour le monde artistique qu’il nous a transmis et que nous souhaitons aujourd’hui perpétuer, à travers le Riva Art Trophy. Notre volonté est d’offrir une plus grande exposition à des jeunes artistes ; de leur offrir la possibilité de se faire connaître.”, a commenté Lia Riva Ferrarese, une des filles de l’Ingegnere de Sarnico, à l’initiative du projet. Ces jeunes exposants ont eu ainsi une occasion de se faire connaître, et de voir leur œuvre couronnée de succès ; en effet, l’œuvre du gagnant du Riva Art Trophy sera offerte au gagnant du Trophée de l’année prochaine. Comme de tradition, les passionnés de Riva ont trouvé dans ces journées conviviales et de détente un moment unique de style, compétition, élégance et loisir. A cette occasion, Riva a été accompagnée de ses sponsors Crédit Suisse et Veuve Clicquot. Cet événement a d’ailleurs été l’occasion de présenter en exclusivité aux invités le nouveau produit exclusif Veuve Clicquot dénommé “La Grande Dame by Riva”.
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Deux questions à Madame Lia Riva Ferrarese Dans son évolution, Riva se reconfirme une icône du luxe qui fait honneur à l’industrie de la plaisance italienne. Un bateau Riva est depuis toujours le parfait exemple d’une ligne sobre et élégante. Une marque qui ne connaît pas l’excentricité des modes passagères, mais la qualité qui dure dans le temps, le soin pour les détails, et le juste équilibre entre tradition et modernité. Monaco Imprese : Le Monaco Yacht Show ouvrira ses portes en septembre. Quelles sont vos impressions sur ce Salon ? Mme Lia Riva Ferrarese : Le Monaco Yacht Show est une manifestation qui devient, chaque année, de plus en plus importante, grâce à l’excellent travail de M. Luc Pettavino. Toutefois, ce salon n’a pas un intérêt spécifique pour le chantier Riva car il expose des unités à partir de 20 mètres. Bien que nous ayons des navires qui remplissent cette condition, nous en construisons de plus petits. Le Yacht Show s’adresse à un marché restreint du secteur de la plaisance, mais qui donne de très bons résultats car les clients potentiels achètent des embarcations toujours plus importantes. Le salon répond donc parfaitement à cette tendance. Il faut dire aussi que la crise touche surtout le secteur des unités petites et moyennes, et non pas celui des grands yachts.
Présentation du Sport Riva 56 à “Cala di Volpe” en Sardaigne.
Ainsi, ce marché est toujours actif car il s’adresse à une clientèle très riche, qui ne ressent pas la crise économique. Les ventes de bateaux de plaisance ont été très satisfaisantes l’année passée. Il est encore tôt pour dresser un bilan pour 2008, mais nous savons bien que la crise est à notre porte. Une partie du secteur pourrait bien être touchée, probablement celle des petites embarcations. M.I. : Parlez-nous de la présence de Riva à Monaco. L.R.F. : Mon père, Carlo Riva, arriva à Monaco il y a une cinquantaine d’années. Je peux dire avec certitude que nous sommes le plus ancien chantier naval présent à ce jour en Principauté. Grâce à la prévoyance de S.A.S. le Prince Rainier III, mon père fit réaliser des travaux exceptionnel sur le port, comme le long tunnel creusé
sous le Rocher qui abrite nos bateaux pour l’entretien et l’hivernage. La Principauté a toujours été une magnifique vitrine pour les Riva, et nous sommes heureux et fiers d’y être. Des années 50 à nos jours, beaucoup de célébrités ont navigué sur un Riva : Brigitte Bardot sur son Florida ; le Roi Hussein de Jordanie qui mouillait son Super Aquarama à Santa Margherita Ligure ; Anita Ekberg qui acheta un Tritone pour sa dolce vita ; Elisabeth Taylor et Richard Burton qui utilisaient un Junior comme annexe de leur yacht ; le Shah d’Iran qui tomba amoureux du Riva 2000 ; et enfin Sophia Loren et Sean Connery qui achetèrent un Rudy. Récemment Elton John est devenu propriétaire d’une très belle unité avec laquelle il a participé au Riva Trophy Monaco - St Tropez du 3 au 5 juillet dernier. Riva à Monaco.
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Wally un’icona del lusso italiano Dopo 2 anni di regate e crociere con questo gioiello, appositamente costruito dal cantiere Sangermani di Lavagna, mi rendo conto che non esiste sul mercato nessuna imbarcazione innovativa, probabilmente a causa di una mentalità assai conservatrice degli operatori del settore. Ed è in questo periodo che matura la volontà di creare una società che potesse costruire barche innovative. La scelta della sede, all’inizio, era fra Monaco e Palma di Maiorca.
Optai per la prima, sia per la vicinanza geografica con Milano, città in cui risiedevo, sia per la qualità della vita più elevata, ma soprattutto per il fatto che consideravo Monaco una piazza in espansione per lo Yachting. La scelta fu giusta. Monaco crebbe costantemente negli anni sino a diventare quello che è oggi, ossia la capitale mondiale dello Yachting, soprattutto grazie al Monaco Yacht Show, salone leader delle grandi imbarcazioni. … / p. 18
Luca Bassani Antivari, associato all’AIIM
Monaco Imprese : Chi è Luca Bassani e quando nasce Wally ? Luca Bassani Antivari : Arrivo nel Principato di Monaco nel 1993. Sono appassionato di barche, soprattutto a vela, sin dalla tenera età. Ho posseduto varie barche, con le quali ho anche regatato, vincendo un campionato mondiale e un campionato europeo di categoria. La mia famiglia è sempre andata a Portofino per le vacanze al mare, ed è lì che ho iniziato ad andare in barca. Per capire appieno l’idea originaria che diede vita al Gruppo bisogna partire da un distinguo, con riferimento alle barche a vela, tra quelle da crociera e quelle da regata : le prime, lente, pesanti, e noiose; le seconde, invece, leggere e veloci, tecnologicamente all’avanguardia, strettamente legate però alla necessità di avere un equipaggio numeroso e tecnicamente preparato. Fatta questa constatazione, si comprende meglio l’idea di creare una barca a vela da crociera, con grandi volumi, ma leggera, veloce e soprattutto comoda. Fu così che nacque nel 1989, Wallygator, dal nome del famoso alligatore pazzerello, con cappello e papillon dei cartoni animati : una imbarcazione varata nel marzo del 1991, in carbonio e con layout innovativo sotto e sopra coperta. Monaco Imprese n° 5
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M.I. : Quante barche fanno capo al vostro Gruppo oggi ? L.B.A. : Ad oggi abbiamo varato 34 barche a vela e ne abbiamo 6 in costruzione ; mentre nel settore motore ne abbiamo messe in acqua un centinaio e ne abbiamo una ventina in costruzione. La notorietà di Wally è soprattutto legata alle prime, le quali contribuiscono in modo particolare all’immagine del Gruppo. La loro peculiarità è difatti la pulizia della coperta, non più caratterizzata dalla presenza di attrezzature, ma libera e vivibile, anche pensando alle esigenze delle signore e dei bambini a bordo. M.I. : Qual è il cliente tipo ? L.B.A. : Wally è un’espressione di rottura con la tradizione conservatrice, e indice d’innovazione sia stilistica, sia tecnologica. I nostri armatori sono persone che nei loro campi hanno saputo divenire leader, sono incontestabilmente i primi. Fra i nostri clienti annoveriamo grandi nomi del mondo dell’imprenditoria tra cui i Presidenti
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de L’Oréal e di Pirelli, oppure del mondo della moda, quali Gucci, Dolce & Gabbana e Valentino ; tutte personalità che hanno voluto innovare nei loro rispettivi campi. La nostra clientela è comunque per 1/3 italiana e per 2/3 internazionale. Le nostre barche sono particolarmente apprezzate in Germania, in quanto i tedeschi sono appassionati di design innovativo, di stile ed eleganza italiana, uniti ad una tecnologia d’avanguardia. M.I. : Il suo rapporto con l’AIIM ? L.B.A. : Ottimo, ma non riesco a partecipare assiduamente per motivi di lavoro. Trovo che l’Associazione sia molto valida e utile per mettere in
contatto gli imprenditori italiani attivi nel Principato, al fine di tessere nuove relazioni. M.I. : Ci delinei i progetti per il futuro. L.B.A. : Implementare sempre più l’attività, costruendo barche sempre più belle e all’avanguardia. Soprattutto nel settore delle imbarcazioni a motore, stiamo investendo molto da cinque anni a questa parte in nuovi progetti molto importanti e innovativi che, come tali, necessiteranno di un certo periodo di tempo per essere compresi, apprezzati appieno e quindi decollare. La nostra linea guida resta sempre improntata all’innovazione, così come abbiamo fatto per i colori, introducendo i metallizzati, quando il 90% delle barche sono bianche ed il restante blu scuro. Un’altra novità è data da una speciale carena che permette alle nostre imbarcazioni, anche in presenza di condizioni meteo-marine non ottimali, di mantenere la velocità senza sbattere sull’onda, consentendo loro di andare più veloci delle altre.
Wally, une icône du luxe italien Monaco Imprese : Qui est Luca Bassani Antivari et quelles sont les origines de Wally Yacht ? Luca Bassani Antivari : J’arrive à Monaco en 1993. Je suis un passionné de bateaux, surtout de voiliers, et ce dès mon enfance. J’ai possédé différentes unités, avec lesquelles j’ai même fait des compétitions, gagnant un championnat du monde et un championnat européen de catégorie. Ma famille est toujours allée à Portofino pour les vacances d’été, et c’est sur cette côte que j’ai vraiment commencé à naviguer. Pour bien comprendre l’idée d’origine qui marque la naissance de mon groupe, je dois préciser un aspect typique des voiliers de croisière par rapport à ceux de régate. Les premiers sont lents, lourds, et ennuyeux tandis que les deuxièmes sont légers, rapides, technologiquement à la pointe du progrès, mais liés à la nécessité d’avoir un équipage compétent. En partant de cette constatation, nous comprenons mieux l’idée novatrice de créer un voilier de croisière, avec de grands volumes, mais léger, rapide et surtout vraiment confortable. C’est pour cette raison qu’en 1989, je fais construire par le chantier naval Sangermani de Lavagna en Italie, Wallygator, reprenant le nom du célèbre alligator un peu fou des dessins animés, avec chapeau et nœud papillon : une embarcation mise à l’eau en mars 1991, en carbone et layout innovant, sur et sous le pont. Après deux années de régates et de croisières avec ce petit bijou, je me rends compte qu’il n’existe alors sur le marché
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aucun navire innovant, probablement à cause de la mentalité très conservatrice des opérateurs du secteur. C’est donc à cette période que j’envisage de créer une société qui puisse construire des bateaux réellement d’avant-garde. A début, le choix du siège hésitait entre Monaco et Palma de Majorque. J’optais finalement pour cette première à cause de sa proximité géographique avec Milan, où je résidais, et d’une qualité de vie élevée, mais surtout pour le fait que je voyais déjà Monaco comme une Place en pleine expansion dans le domaine du Yachting. Ce fut le bon choix. Monaco grandit rapidement tout au long des années jusqu’à devenir ce qu’elle est aujourd’hui : une capitale mondiale du Yachting, grâce aussi au Monaco Yacht Show, le Salon leader des grandes embarcations. M.I. : Combien de bateaux avez-vous construit à ce jour ? L.B.A. : A ce jour nous avons mis à l’eau 34 voiliers et nous en avons 6 en construction. En ce qui concerne les navires à moteur, nous en avons mis à l’eau une centaine et nous en avons une vingtaine en construction. La notoriété de Wally est surtout liée aux voiliers, lesquels contribuent énormément à donner une bonne image au Groupe. Leur particularité est la simplicité et le dégagement du pont, non caractérisé par la présence d’appareils et d’accessoires pour les manœuvres, mais vivable et répondant aux exigences de ces dames et des jeunes enfants embarqués.
M.I. : Quel est le client-type ? L.B.A. : Wally est l’expression de la rupture avec la tradition conservatrice et le témoignage d’une innovation technologique dans les lignes. Nos armateurs sont des personnes qui ont sût devenir des leaders. Parmi nos clients nous comptons de grands noms du monde de l’industrie comme les Présidents de L’Oréal et de Pirelli, ou bien du secteur de la mode, comme Gucci, Dolce & Gabbana et Valentino ; tous des chefs d’entreprise qui ont voulu innover dans leurs secteurs respectifs. Nos clients sont pour 1/3 résidents en Italie et pour 2/3 à l’étranger. Nos unités sont très appréciées en Allemagne où l’on préfère les formes innovantes ainsi que l’élégance et le style italien, tout en offrant une technologie à la pointe. M.I. : Quel est votre rapport avec l’AIIM ? L.B.A. : Excellent, mais je n’arrive pas à participer aux réunions avec assiduité à cause de mon travail. Je trouve que l’association est très valable et utile pour mettre en contact les entrepreneurs italiens entre eux, dans le but de tisser des relations d’affaire. M.I. : Quels sont vos projets dans l’avenir ? L.B.A. : Construire des bateaux toujours plus beaux et aussi d’avant-garde. Surtout dans le secteur des navires à moteur, nous investissons beaucoup depuis cinq ans dans de nouveaux projets très importants et innovants, lesquels demanderont une certaine période d’adaptation pour être compris, appréciés totalement et ainsi vraiment décoller. Notre action est axée sur l’innovation, comme nous avons fait, par exemple, pour les couleurs, en introduisant les peintures métallisées quand 90% des navires sont blancs et la partie restante bleu foncé. La toute dernière nouveauté est donnée par une coque très spéciale qui permet à nos embarcations, même en présence de conditions météo défavorables, de maintenir une vitesse constante sans taper sur les vagues, en permettant ainsi d’aller plus vite que les autres. Monaco Imprese n° 5
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Nigel Burgess un leader dello Yachting Monaco Imprese : Ci racconti la storia di “Nigel Burgess” e ci parli del suo arrivo nel Principato di Monaco. Rupert Nelson : Il Gruppo è legato alla figura del suo fondatore, Nigel Allan Burgess, un Master Mariner e grande uomo d’affari. Nato nel 1942 nel Surrey, prestò servizio nella RFA (Royal Fleet Auxiliaries) ove ottenne la licenza di Master Mariner. Al termine del servizio, creò “Nigel Burgess Yacht Brokers” nel 1975 a Londra, e si trasferì a Monaco. Nel 1979 nasce la nostra sede monegasca. Nel 1983, Johnathan Beckett, il nostro attuale presidente, diviene dapprima azionista del Gruppo e poi, nel 2007, CEO (Chief Executive Officer). Io arrivo in Burgess nel giugno del 1992. Nel novembre dello stesso anno, purtroppo, il nostro fondatore perde la vita, disperso in mare nei pressi di La Coruña, durante la regata Vendée Globe. Nel corso degli anni, il Gruppo cresce in maniera esponenziale : nel 1999 apriamo il nostro primo ufficio in Florida, a Fort Lauderdale, poi un secondo a Miami. Negli anni a cavallo fra il 2001 ed il 2003, sono attivati gli uffici di New York, Seattle, Atene, Palma ed un ufficio di rappresentanza a Mosca. M.I. : Come mai la decisione di stabilirsi a Monaco ? R.N. : Il Gruppo nasce a Londra. La City è sempre stata, storicamente, il centro finanziario dello Yachting mondiale. Sono presenti le sedi dei maggiori brokers e i clienti più importanti. Il Principato di Monaco, nel corso degli anni, ha conosciuto una rilevante evoluzione nel mondo dello yachting, sino a divenirne una capitale mondiale per i cosiddetti “mega yacht”, ossia le unità a partire dai 40 metri.
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La “Ocean Style” è anche l’ufficio di rappresentanza dei cantieri italiani ISA, International Shipping Ancona.
Rupert Nelson, Direttore Burgess
La nostra sede di Monaco, ora “head office”, annovera una ventina d’impiegati di cittadinanza britannica, australiana, italiana francese e russa; ognuno di loro parla almeno 3 lingue e proviene dal mondo dello Yachting e del brokeraggio. In totale, gli effettivi del Gruppo, inteso come tutti gli uffici, sono più di 100. M.I. : Quali sono le specificità della vostra attività ? R.N. : Possiamo definirci con una sole parola: “unici”. Il nostro è un Gruppo leader assoluto del settore dei “mega yacht”. Da dieci anni a questa parte la lunghezza media delle barche negoziate è intorno ai 49 metri. La barca più grande ch e stiamo attualmente trattando è lunga 170 metri, di nuova costruzione, ed in via di ultimazione. La nostra struttura è in grado di fornire al cliente ogni servizio : dipartimento vendite, management, chartering e nuove costruzioni. A titolo di esempio nel nostro ufficio di Londra lavorano 20 consulenti tecnici solo per il dipartimento nuove costruzioni. Merita poi di essere citata una società affiliata, la “Ocean Style”, creata 4 anni fa a Londra, e poi costituita successivamente a Monaco, la cui attività è sostanzialmente quella di brokeraggio nel mercato delle imbarcazioni più piccole, nuove o di seconda mano, dai 20 ai 40 metri. Trattasi di un settore in grande crescita, in cui è bene essere presenti, poiché i nuovi clienti che si avvicinano a noi, possono voler iniziare la loro avventura con yacht dalle dimensioni ridotte, per poi passare alle unità più grandi.
M.I. : Quali sono le caratteristiche peculiari del vostro Gruppo ? R.N. : Le riassumerei con queste parole : integrità, riservatezza, passione per il lavoro, onestà e grande competenza. Assieme a queste, un lavoro organizzato in team, con uno scambio fattivo di informazioni fra i vari uffici. Il nostro database è l’elemento più importante della nostra attività e probabilmente il più accurato ed aggiornato di tutta l’industria dello Yachting. M.I. : Ci descriva il vostro cliente tipo. R.N : Il nostro cliente tipo è un multimilionario, di qualsiasi nazionalità, imprenditore o libero professionista. La maggior parte dei nostri clienti storici è anglofona o proveniente dal Medio Oriente, ma attualmente anche la clientela greca è in crescita, essendo questo mercato in netta evoluzione grazie alla nuova generazione di imprenditori. Infine, anche i clienti russi, sudamericani, australiani ed indiani sono aumentati nettamente negli ultimi anni. M.I. : Quali sono le sue aspettative per il prossimo futuro ? R.N : Desideriamo continuare a crescere nel nostro settore d’azione, quello dei “mega yacht”, mantenendo il nostro livello. Restare il leader, il numero uno, il punto di riferimento indiscusso in materia di “large yacht specialists”, improntando sempre la nostra attività ai principi della integrità, onestà ed profonda esperienza. M.I. : Concluda con un messaggio per la clientela italiana. R.N. : Potrei dire che storicamente nasciamo come gruppo inglese. Oggigiorno siamo divenuti un gruppo europeo, espressione di varie nazionalità, ed operiamo a livello mondiale. Avendo un team di italiani, siamo anche un pò “italiani”, per cui possiamo rappresentare un ottimo punto di riferimento per detta clientela.
Nigel Burgess, un leader du Yachting Monaco Imprese : Présentez-nous Nigel Burgess et parlez-nous de son arrivée en Principauté de Monaco. M. Rupert Nelson : Le Groupe est lié à son fondateur, Nigel Allan Burgess, un Master Mariner et homme d’affaire. Né en 1942 dans le Surrey, il effectue son service dans la RFA (Royal Fleet Auxiliaries) où il obtient sa licence de Master Mariner. A la fin de son service, il crée Nigel Burgess Yacht Brokers en 1975 à Londres, et transfert sa résidence à Monaco. En 1979, notre siège monégasque naît. En 1983, Johnathan Beckett, notre actuel Président, devient actionnaire du Groupe et, en 2007, CEO (Chief Executive Officer). Je rejoins Burgess en Juin 1992. Au mois de novembre de la même année, malheureusement, notre fondateur disparaît en mer à La Coruña, lors du Vendée Globe. Tout au long des années, le Groupe grandit de manière exponentielle : en 1999, nous ouvrons notre premier bureau en Floride, à Fort Lauderdale, puis un deuxième à Miami. Entre 2001 et 2003, nous nous installons à New York, Seattle, Athènes, Palma et nous créons un bureau de représentation à Moscou. M.I. : Pour quelles raisons avez-vous décidé de vous installer à Monaco ? R.N. : Le Groupe est né à Londres car la City a toujours été, incontestablement, le centre historique financier du Yachting mondial. Nous y trouvons les plus importants clients et la majorité des brokers.
La Principauté de Monaco a connu une évolution importante dans ce domaine. Elle est aujourd’hui une capitale mondiale en ce qui concerne les “méga yachts”, c’est-à-dire les unités à partir de 40 mètres. Notre siège de Monaco - qui est actuellement notre “quartier général” - compte une vingtaine d’employés de nationalité britannique, australienne, italienne, française et russe. Tous parlent au moins trois langues et viennent du monde du yachting et brokerage. Le total des effectifs du Groupe - tous bureaux confondus - compte plus de 100 personnes. M.I. : Quelles sont les caractéristiques de votre activité ? R.N. : Je peux nous définir avec un seul mot : “unique”. Notre Groupe est le leader absolu du secteur des “méga yachts”. Au cours des 10 dernières années, la longueur moyenne des unités traitées tourne autour des 49 mètres. Le plus grand navire que nous sommes en train de négocier, est long de 170 mètres. Il s’agit d’une unité neuve à construire. Notre structure est en mesure d’offrir au client tous genres de services : département ventes, management, chartering et nouvelles constructions sur mesure. A titre d’exemple, dans notre bureau de Londres, travaille une équipe de 20 conseillers techniques uniquement pour le “département nouvelles constructions”.
Je dois enfin citer une société affiliée, la “Ocean Style”, créée il y a 4 ans à Londres, puis à Monaco, ayant une activité de broker dans le marché des unités plus petites, de 20 a 40 mètres, neuves ou d’occasion. Il s’agit d’un secteur en forte croissance, où nous devons être présents, car certains nouveaux clients peuvent vouloir commencer leur aventure sur des yachts plus petits, pour passer ensuite aux plus grands. “Ocean Style” est aussi le bureau de représentation des chantiers italiens ISA, International Shipping Ancona. M.I. : Quels sont les caractéristiques de votre Groupe ? R.N. : Je pourrais les résumer en quelques mots : intégrité, confidentialité, passion pour le travail, honnêteté et grande compétence ; le tout accompagné par un travail d’équipe, un échange constructif d’informations entre les différents bureaux. Notre banque de données est l’élément le plus important de notre activité, et probablement le plus complet à ce jour, de toute l’industrie du Yachting. M.I. : Décrivez-nous votre client-type. R.N. : Notre client-type est un multimillionaire, entrepreneur, de toutes nationalités confondues. La part la plus importante de notre clientèle est anglophone ou venant du Moyen-Orient, mais nous comptons aussi beaucoup de Grecs, la nouvelle génération de jeunes entrepreneurs ; nous avons ensuite des Russes, des Sud-américains, des Australiens et des Indiens : c’est une clientèle très importante qui s’est beaucoup développée dans les dernières années. M.I. : Quelles sont vos attentes dans un avenir proche ? R.N. : Nous souhaitons continuer notre croissance dans le domaine des “méga yachts” en maintenant le même niveau de qualité. Etre le leader, le numéro 1, est notre objectif. Nous voulons rester les spécialistes de référence pour les grandes unités, en suivant toujours nos principes d’intégrité, d’honnêteté et de profonde expérience.
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M.I. : En conclusion, pouvez-vous donner un message à la clientèle italienne ? R.N. : Je pourrais dire que notre Groupe est anglais de naissance mais que nous sommes aujourd’hui européens, expression de nationalités différentes, et que nous travaillons dans le monde entier. Nous avons parmi nous une équipe d’Italiens, nous sommes donc un peu “Italien” et c’est ainsi une excellente référence pour cette clientèle. Monaco Imprese n° 5
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Dahm International una presenza storica a Monaco Monaco Imprese : Signor Dahm, lei è un operatore di riferimento nel settore dello Yachting, un grande esperto di marketing e creatore di nuovi design. Dai primi anni 80, Dahm International è presente a Monaco, con i suoi uffici che si affacciano sul porto. Quale sorpresa ha in serbo per il prossimo Monaco Yacht Show ? Herbert Dahm : Effettivamente, siamo legati al Principato di Monaco da moltissimi anni. Abbiamo visto nascere l’era del “Super Yachting”, e Dahm International è stata tra i primi espositori del Monaco Yacht Show. Questo Salone è un evento internazionale importante come quello di Düsseldorf (“Boot”). Saremo ovviamente presenti a settembre con una prima mondiale : il Jongert 3200M Red Sula, uno degli yacht più sensazionali del cantiere navale olandese. Il designer di automobili Giugiaro e Tony Castro hanno lavorato assieme per presentare questo sloop dalla linea elegante ed il cui roof ricorda l’Audi TT. M.I. : Da 40 anni, lei riesce a conciliare una presenza attiva nel settore del brokeraggio e del charter, con la partecipazione, in qualità di appassionato, alle più importanti regate internazionali di barche a vela, come la Jongert dell’isola d’Elba, a giugno scorso, che l’ha visto arrivare secondo. H.D. : Adoro la vela e ho la fortuna di avere una squadra giovane e competente, esperta in molti settori quali il marketing, la consulenza, il charter, il management, il design di nuovi scafi ed i servizi dedicati allo yachting. Siamo ben posizionati sul mercato europeo grazie al nostro quartiere generale di Monaco e la nostra agenzia di Palma di Maiorca.
Abbiamo anche un dipartimento marketing a Düsseldorf e un ufficio di rappresentanza a Zurigo. La Costa Azzurra è una destinazione per noi talmente importante che offriamo servizi ai proprietari di yacht direttamente sul porto di Antibes. M.I. : Come è riuscito a fare di Monaco il partner ufficiale del “Boot” di Düsseldorf ? H.D. : Parliamo del 1994. Ero Presidente del “Boot” di Düsseldorf e venivo regolarmente a Monaco per motivi di lavoro. Grazie alla mia qualità di membro onorario dello Yacht Club, ebbi il piacere di conoscere S.A.S. il Principe Rainieri III. Nel corso di una cena presso il ristorante di Alain Ducasse, parlai a Sua Altezza Serenissima del Salone di Düsseldorf. La presentazione fu talmente convincente che l’anno seguente Monaco divenne Paese Partner del “Boot”. Il Principe Sovrano e S.A.S. il Principe Ereditario Alberto II vennero poi insieme a Düsseldorf. Per i responsabili del salone nautico e gli abitanti della città, fu un immenso onore riceverli. In quei giorni si registrò, tra l’altro, un numero record d’ingressi. M.I. : Come vede il futuro dello Yachting ? H.D. : Uno dei problemi più pressanti da risolvere è quello dei posti barca. Sulla Costa Azzurra, per esempio, non si può più costruire ed i porti sono saturi. Questo aspetto potrebbe limitare fortemente lo sviluppo di un settore la cui tendenza è quella di costruire unità sempre più grandi.
Herbert Dahm con Sheikh Mohammed Al Maktoum
Detto questo, conoscendo il problema, Dahm International propone attualmente alla vendita due barche a vela di 24 metri, L’APERITIF e MAGNA MAGIC, con posti barca a Antibes. M.I. : Signor Dahm, poiché siamo una rivista d’imprenditori italiani, gradiremmo sapere se lei ha contatti con l’Italia. H.D. : Sono stato per cinque anni il responsabile marketing e delle vendite del cantiere navale Benetti a Viareggio. Sono molto vicino all’Italia sia dal punto di vista professionale, sia da quello culturale e personale. Possiedo una casa in Sardegna ove amo passare il mio tempo libero. Siamo poi presenti al Salone nautico di Genova sin dalla sua prima edizione, e mi rallegro sempre d’appartenere ai “Pionieri della nautica” (nominato da UCINA). Infine, abbiamo numerosi clienti ed amici italiani proprietari di yacht.
Herbert Dahm con Juan Carlos, Re di Spagna
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Dahm International, une présence historique à Monaco
Monaco Imprese : Monsieur Dahm, vous êtes une référence mondiale dans le domaine du Yachting, réputé de tout un chacun comme le grand expert de marketing et l’inspirateur de nouvelles tendances. Depuis les années 80, vous êtes présent à Monaco avec votre bureau sur le Port. Quelle surprise avezvous préparée pour le prochain Monaco Yacht Show ? M. Herbert Dahm : En effet, nous sommes depuis très longtemps liés à la Principauté. Dès la naissance de l’ère du “Super yachting”, Dahm International a été présente à Monaco et nous avons été parmi les tous premiers exposants du Monaco Yacht Show.
Ce Salon est u n évé n e m e n t international important comme celui de Düsseldorf (“Boot”). En septembre, nous serons bien entendu présents avec une première mondiale : le Jongert 3200M Red Sula, un des yachts les plus sensationnels construits par le chantier naval néerlandais. Le designer automobile Giugiaro Sir Robert ainsi que Tony Castro ont travaillé ensemble pour présenter un sloop aux lignes extrêmement élégantes, dont le roof, magnifique, s’inspire de l’Audi TT. M.I. : Depuis 40 ans, vous arrivez à concilier une présence active dans le domaine du Brokerage et du Charter, avec la participation, en tant que passionné, aux plus importantes régates internationales de voiliers comme celle de Jongert, à l’île d’Elbe, du mois de juin dernier, où vous êtes arrivé deuxième. H.D. : J’adore la voile et j’ai la chance d’avoir une équipe jeune et compétente, experte dans de nombreux domaines tels que le marketing, le conseil, le
charter, le management, le design de nouvelles constructions ainsi que les services dédiés au Yachting. Nous sommes très bien positionnés sur le marché européen grâce à notre quartier général de Monaco et notre agence à Palma de Majorque. Nous avons un service marketing à Düsseldorf et un bureau de représentation à Zurich. La Côte d’Azur est une destination si importante que nous proposons différents services aux propriétaires de yachts directement à Antibes. M.I. : Comment êtes-vous parvenu à faire de Monaco le partenaire officiel du “Boot” de Düsseldorf ? H.D. : C’était en 1994, j’étais président du “Boot” à Düsseldorf. A cette époque, je me rendais régulièrement à Monaco pour des raisons de travail. En tant que membre honoraire du Yacht Club, je vins en contact avec S.A.S. le Prince Rainier III. Lors d’un déjeuner au restaurant d’Alain Ducasse avec Son Altesse Sérénissime, je lui ai parlé du show de Düsseldorf. C’est ainsi que l’année suivante, Monaco est devenu le Pays partenaire du “Boot” et le Prince Souverain, accompagné de S.A.S. le Prince Héréditaire Albert II, s’est rendu à Düsseldorf. Pour les responsables du salon nautique et les habitants de la ville, ce fut un grand honneur de les accueillir et aussi d’enregistrer un nombre record de visiteurs.
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Sir Robert Ameena
M.I. : Comment voyez-vous l’avenir du Yachting ? H.D. : Un des problèmes les plus difficiles à résoudre pourrait bien être celui de la disponibilité de places au port. Sur la Côte d’Azur, par exemple, il y a une interdiction de construire si bien que ce facteur limite fortement le développement du secteur qui voit, par ailleurs, la tendance de construire des yachts de plus en plus grands. Ceci dit et connaissant le problème, Dahm International propose actuellement à la vente deux voiliers de 24 mètres, L’APERITIF et MAGNA MAGIC, avec des emplacements dans le port Vauban, à Antibes.
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Black Molly III
M.I. : Monsieur Dahm, étant donné que nous sommes un magazine d’entrepreneurs italiens, nous aimerions savoir si vous avez des contacts particuliers avec l’Italie. H.D. : J’ai été pendant cinq ans le responsable marketing et des ventes du chantier naval Benetti, à Viareggio. Je me sens particulièrement proche de l’Italie tant sur le plan professionnel que personnel et culturel. Je possède, en effet, une maison en Sardaigne où j’aime passer mes vacances. Nous sommes présents au Salon nautique de Gênes depuis sa première saison et je me réjouis toujours d’appartenir aux “Pionniers de la Plaisance” (nommé par UCINA). Enfin, nous avons de nombreux clients et amis italiens propriétaires de yachts. Monaco Imprese n° 5
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Il Monaco Yacht Show Intervista rilasciata dal suo Presidente Luc Pettavino
Monaco Imprese : Come nasce il Monaco Yacht Show ? Luc Pettavino : Il Monaco Yacht Show nasce 18 anni fa, nel 1990, dall’idea di trovare un evento di prestigio ed esclusivo in un paese altrettanto esclusivo e prestigioso : lusso ed esclusività, questi gli elementi chiave dell’evento, strettamente correlati con il mondo dello Yachting, un luogo pervaso da grande lusso, rarità ed esclusività del suo prodotto nonché parte integrante della storia marittima di Monaco. Il Salone muove i suoi primi passi quale evento puramente locale e regionale, ma acquisisce nel corso degli anni una dimensione sempre più internazionale, sino a divenire “l’Evento” di riferimento a livello mondiale ; da 8 anni a questa parte ricopre infatti la posizione di evento leader per gli yacht dai 25 metri in su. M.I. : Come è strutturato il Salone ? L.P. : Essendo un evento estremamente rinomato, registra il ‘tutto esaurito da una anno all’altro, con più di 28.000 persone fra clientela professionale e privata. 26
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Tutti gli hotel del Principato, nel corso della manifestazione, sono completi. E’ un salone che presenta pezzi unici e reperibili solo a Monaco. Dei 95 yacht in banchina, quelli che si possono ammirare in altri saloni, come Genova o Cannes, sono molto rari. Sono presenti più di 500 espositori, fra cantieri navali, broker, agenti, architetti, designer e fornitori, tutti appartenenti al settore della costruzione e dei servizi inerenti allo Yachting. La clientela, sia professionale che privata, è assolutamente internazionale, espressione di vari paesi, per cui lo Yacht Show deve poter parlare diverse lingue, essere in sostanza italiano con gli italiani, tedesco con i tedeschi, inglese con gli anglosassoni e così via, in modo tale che ognuno possa sentirsi ascoltato e assistito. Più di 80 sono gli eventi correlati alla manifestazione e che si svolgono nei quattro giorni dello show, in collaborazione con numerosi sponsor d’eccezione. Evento mediatico, vede altresì la partecipazione di numerosissime testate giornalistiche e televisive, quali Financial Times, Herald
Tribune, la RAI, France 2 e la CNN, che spesso curano servizi speciali sulla manifestazione. M.I. : Quando è diventato di Presidente ? L.P. : Sono alla direzione dello Yacht Show dal 1993, e da esattamente 3 anni ne sono anche azionista. Prima di ciò, ero attivo nel mondo della editoria e mi occupavo in modo specifico del Festival della Televisione di Monaco. Lo Yacht Show è un progetto che impegna un anno intero una squadra di 10 persone che vi si dedica a tempo pieno, curandone tutti gli aspetti, dal sito web ai rapporti con i media, dagli inviti sino ai trasporti e le navette ; tutti i dettagli sono valutati e curati allo scopo di soddisfare una clientela esclusiva. Il nostro modus operandi è improntato alla massima conoscenza del mercato, che va studiato, capito e soprattutto anticipato nelle sue tendenze, in modo tale da giocare sempre il ruolo di leader mondiale.
M.I. : Ci parli dell’Italia nel mondo dello Yachting. L.P. : L’Italia è sicuramente il primo costruttore mondiale nel segmento dai 25 ai 50 metri, grazie ad imprese che sono cresciute sempre più, alcune delle quali addirittura quotate in borsa, come il gruppo Ferretti. Nel settore delle grandi imbarcazioni invece, seppure il Paese occupi un ruolo di prim’ordine, vede la concorrenza di nazioni quali l’Olanda e la Germania. In Italia è comunque grande la cultura dello Yachting, con gruppi importanti quali S.Lorenzo, Benetti, Ferretti e cantieri come Baglietto, Perini e Pisa, solo per citarne alcuni. M.I. : Esiste una reale concorrenza di altre piazze come Dubai, Barcellona o Valencia ? L.P. : Questi luoghi ricoprono indubbiamente un ruolo crescente nel nostro settore, ma difficilmente riescono a competere davvero con Monaco e soprattutto con l’asse culturale e territoriale fra Monaco, Cannes, Genova e Portofino, sino ad arrivare alla Sardegna, talmente è ricca la nostra regione, così pervasa da cultura e storia marittima. M.I. : Una parola per definire Monaco Yacht Show L.P. : E’ una corsa che dura 4 giorni : dall’apertura di mercoledì mattina alla chiusura del sabato sera, dando sempre il massimo, ogni giorno. … / p. 28
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Le Monaco Yacht Show
Interview de son Président, M. Luc Pettavino Nous comptons aussi plus de 80 évènements liés à cette manifestation et qui se déroulent durant les quatre jours du Show, en collaboration avec des sponsors d’exception. C’est un évènement très médiatisé, il attire l’attention de la presse internationale, telle que Financial Times, Herald Tribune, RAI, France 2 et la CNN, qui ne manquent pas de présenter des reportages importants sur le déroulement de ces journées.
Monaco Imprese : Quels sont les débuts du Monaco Yacht Show ? M. Luc Pettavino : Le Monaco Yacht Show naît il y a 18 ans, en 1990, de l’idée d’avoir un évènement exclusif et prestigieux dans un pays possédant les mêmes caractéristiques : le luxe et l’exclusivité sont les éléments-clés d’une actualité étroitement liée au milieu du Yachting, un monde rare et riche faisant partie intégrante de l’histoire maritime de Monaco. Le salon débute comme une manifestation purement locale et régionale, mais acquiert rapidement une dimension toujours plus internationale, jusqu’à devenir “l’évènement” de référence au niveau mondial; depuis 8 ans jusqu’à ce jour, il est en position d’évènement leader pour les yachts de plus de 25 mètres. M.I. : Comment le Salon est-il structuré ? L.P. : C’est un évènement de renommée internationale, il affiche complet d’une année sur l’autre, avec plus de 28.000 personnes présentes, entre professionnels et particuliers. Tous les hôtels de Monaco sont complets pendant la manifestation. C’est un salon qui présente des navires uniques et difficilement visitables ailleurs. Le Yacht Show compte plus de 500 exposants, entre chantiers navals, architectes, brokers, agents et fournisseurs appartenant au secteur de la construction et des services afférents au Yachting. La clientèle étant internationale, le Yacht Show se doit de parler plusieurs langues : italien avec les Italiens, allemand avec les Allemands, anglais avec les anglo-saxons et ainsi de suite, de manière telle que toute personne puisse être écoutée et assistée. 28
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M.I. : Quand êtes-vous devenu Président ? L.P. : Je suis à la direction du Yacht Show depuis 1993, et depuis trois ans j’en suis aussi actionnaire. Avant cette date, j’étais engagé dans le secteur des éditions et je m’occupais surtout du Festival de la Télévision de Monaco. Le Yacht Show est un projet qui requiert le travail une équipe de 10 personnes, à temps plein, et tout au long de l’année. Nous suivons tous les détails : site web, rapports avec les médias, invitations, transports, navettes, etc. Rien n’est laissé au hasard, tout est programmé dans les moindres détails et optimisé dans le seul but de satisfaire une clientèle exclusive. Notre action se base sur une grande connaissance du marché, qui doit être analysé et compris, et dont les tendances doivent être anticipées, ce qui nous permet de jouer toujours le rôle de leader mondial.
M.I. : Parlez-nous de l’Italie par rapport au monde du Yachting. L.P. : L’Italie est sans contexte le premier constructeur au monde pour les unités de 25 à 50 mètres, grâce à des entreprises qui ont grandi toujours plus, et dont certaines sont même cotées en bourse, comme par exemple le Groupe Ferretti. Par contre, dans le secteur des grands navires, bien que l’Italie occupe un rôle de premier ordre, elle accuse la concurrence de Pays telle que la Hollande ou l’Allemagne. La culture du Yachting est toutefois très importante en Italie, avec de grands groupe tels que S.Lorenzo, Benetti, Ferretti et des chantiers comme Baglietto, Perini et Pisa, pour n’en citer que quelques uns. M.I. : Subissez-vous la concurrence d’autre Places comme Dubaï, Barcelone ou Valence ? L.P. : Ces endroits occupent sans doute une position de plus en plus importante dans ce secteur, mais ils peuvent difficilement concurrencer la Principauté de Monaco car l’axe culturel et territorial qui passe par cette dernière, Cannes, Gênes et Portofino, jusqu’à la Sardaigne, est extrêmement riche en histoire maritime. M.I. : Quelques mots pour définir le Monaco Yacht Show. L.P. : C’est une véritable course qui dure quatre jours : de l’ouverture du mercredi à la fermeture du samedi, elle se donne toujours plus à fond, chaque jour.
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YCO Una squadra d’avanguardia specializzata nello yacht management Monaco Imprese : Qual’è la storia di YCO ? Charlie Birkett : La società YCO è stata fondata da tre associati : Gary Wright (partner e amministratore), John Clark ed io. Abbiamo tutti e tre fatto una lunga carriera nella marina, soprattutto Gary e John, i quali sono stati i capitani dei più importanti yacht del mercato. John ha comandato unità quali Rio Rita, Talitha G e Athena, e Gary navi come l’Aurora, Calixe e Tatoosh. Siamo stati altresì coinvolti nella costruzione e gestione di alcune delle barche più prestigiose al mondo. Forti della nostra esperienza, abbiamo deciso di costituire la nostra società di yachting : YCO. Siamo tutti e tre britannici. Facciamo parte di una squadra composta da una maggioranza di connazionali, ma anche da italiani, francesi, russi, scandinavi, ecc. M.I. : In cosa consiste la vostra attività ? C.B. : La parte più importante consiste nel management di yacht. Seguono da vicino il chartering e le vendite. Disponiamo di strumenti tecnologicamente molto avanzati, quali il programma informatico YCO LIVE, unico nel suo genere, per la gestione degli yacht. Questo software permette all’armatore di controllare in tempo reale, direttamente dal suo ufficio, tutto quello che riguarda la sua unità : la zona di navigazione, i lavori in corso, le locazioni previste, ecc. Siamo i soli sul mercato a sfruttare questa tecnologia in quanto l’abbiamo inventata e sviluppata noi stessi.
John Clark, Gary Wright, Charlie Birkett
M.I. : Per quali motivi avete scelto il Principato di Monaco ? C.B. : Siamo arrivati nel 2004. Monaco è il centro europeo, vedi mondiale, dello yachting e, con la nuova ristrutturazione del porto, questo aspetto è ancora più evidente. Ci sono molti altri posti in cui insediarsi sulla costa azzurra, ma a Antibes, per esempio, il porto è soprattutto specializzato nella gestione delle operazioni giornaliere degli yacht. A Monaco, i clienti passano il tempo, fanno shopping, mangiano nei ristoranti di lusso, e spesso vi risiedono. M.I. : Dove siete ubicati ? C.B. : A Monaco, abbiamo un ufficio molto grande che domina il porto, un secondo a Antibes ed un terzo a Londra. Siamo ugualmente rappresentati nei paesi del Golfo, negli Stati Uniti, in Russia ed in Cina. Quarantacinque persone lavorano a Monaco, ed altre quattro sia a Antibes che a Londra. M.I. : Che cosa pensa del Monaco Yacht Show ? C.B. : E’ senza alcun dubbio il salone più prestigioso ed importante al mondo. Gary e John frequentano il mondo dello yachting da oltre vent’anni e ne hanno potuto constatare l’evoluzione crescente. Direi che nelle nostre tre ultime partecipazioni all’evento, abbiamo toccato con mano enormi trasformazioni.
A nostro avviso, i saloni più importanti sono quelli di Monaco e di Fort Lauderdale, in Florida, ma lo show monegasco è di gran lunga superiore in termini di qualità e di eleganza della clientela. M.I. : Qual’è la vostra situazione attuale sul mercato e quali i progetti futuri ? C.B. : Ci siamo recentemente legati alla società “Deuxmil Marine”. YCO mantiene la sua sede in Monaco, ma appartiene oramai ad un’altra società madre denominata “YCO Deuxmil Plc.”. Grazie a quest’operazione societaria siamo diventati la prima società del mercato ad essere quotata dalla borsa di Londra e ne siamo particolarmente fieri. Per quanto concerne i progetti, abbiamo attualmente molte unità in costruzione tra i 50 ed i 140 metri di lunghezza. La più grande può accogliere fino a 70 membri di equipaggio, senza contare gli invitati ! I più grandi cantieri sono in Germania, ma ne abbiamo anche di più piccoli in America e molti altri in Italia. M.I. : Una parola per definirvi ? C.B. : Innovativi. Non seguiamo alcun modello in funzione dei bisogni del mercato, siamo noi a crearli. Siamo una squadra giovane, con molte energie ed idee nuove, e questo è un’enorme vantaggio. … / p. 32 Monaco Imprese n° 5
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YCO
Une équipe d’avant-garde spécialisée dans le management de yachts Monaco Imprese : Quelle est l’histoire de YCO ? M. Charlie Birkett : La société YCO a été fondée par trois associés : Gary Wright (le partenaire gérant), John Clark et moi-même. On a tous les trois connu de longues carrières dans la marine, surtout Gary et John qui étaient capitaines sur quelques uns des plus grands yachts du marché. John a commandé des unités telles que Rio Rita, Talitha G et Athena, et Gary des navires comme Aurora, Calixe et Tatoosh. On était tous aussi impliqué dans la construction et la gestion des plus prestigieux bateaux dans le monde. Nous avons ainsi décidé d’amener toute notre expérience dans notre société de gestion de yachts : YCO. Nous sommes tous les trois britanniques. Nous faisons partie d’une équipe formée par une majorité de compatriotes, mais aussi par des Italiens, des Français, des Scandinaves, des Russes, etc. M.I. : En quoi consiste votre activité ? C.B. : La plus grande partie de notre activité consiste en le management de yachts. Suivent de très près le charter et les ventes. Nous disposons d’importants outils technologiques tel que le logiciel YCO LIVE, unique en son genre et très sophistiqué, pour la gestion des yachts. Ce logiciel permet à l’armateur, depuis son bureau, de voir en temps réel ce qui se passe sur son navire : la zone de navigation ; les projets ou charters prévus pour le mois suivant ; etc. Nous sommes les seuls sur le marché à exploiter ce logiciel car nous l’avons créé et développé nous-mêmes. Silver
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M.I. : Pour quelles raisons avez-vous choisi Monaco ? C.B. : Nous sommes arrivés en 2004. Monaco est le centre européen, voire mondial, du Yachting et, avec le nouveau port, c’est encore plus évident. Il y a bien d’autres endroits où s’installer sur la côte, mais à Antibes par exemple, le port est d’avantage tourné vers les opérations journalières des yachts. Ici à Monaco, les clients passent leur temps ; ils font du shopping dans les boutiques, mangent dans les restaurants très haut gamme et souvent ils y habitent. M.I. : Ou êtes vous situés ? C.B. : Nous avons un très grand bureau à Monaco dominant le port Hercule, un deuxième à Antibes et un troisième à Londres. Nous sommes également représentés dans les pays du Golfe, aux Etats-Unis, en Russie et en Chine. Quarante-cinq personnes travaillent à Monaco, quatre sur Antibes et quatre à Londres. M.I. : Que pensez vous du Monaco Yacht Show ? C.B. : C’est sans doute le plus prestigieux salon du monde. Gary et John fréquentent le milieu du Yachting depuis plus de vingt ans et ils ont pu en constater la croissante évolution. Je dirais que depuis nos trois dernières participations à l’évènement, nous avons vu d’énormes transformations. A notre avis, les plus importants salons sont celui de Monaco et de Fort Lauderdale en Floride, mais le show monégasque est nettement supérieur en élégance et pour la qualité de sa clientèle.
M.I. : Quelle est votre situation actuelle sur le marché et quels sont vos projets ? C.B. : Très récemment, nous nous sommes rapproché de la société “Deuxmil Marine”. YCO maintient son siège à Monaco, mais appartient désormais à une autre société mère dénommée “YCO Deuxmil Plc.”. Nous sommes ainsi la première société du marché à être cotée par la bourse britannique et nous en sommes fiers. En ce qui concerne les projets, nous avons actuellement plusieurs unités en construction qui font entre 50 et 140 mètres de longueur. La plus grande peut accueillir jusqu’à 70 équipiers, sans compter les invités ! Les chantiers plus importants sont en Allemagne, mais nous avons aussi quelques projets en Amérique et plusieurs en Italie. M.I. : Un mot pour vous définir ? C.B. : Innovants. Nous ne suivons pas des modèles en fonction des besoins du marché, nous créons les modèles. Nous sommes une équipe très jeune, ayant beaucoup d’énergie et d’idées nouvelles, et c’est un de nos atouts majeurs.
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Starclass lo Shipping a servizio degli yacht da tratte USA-Europa e EuropaRussia ; a questi, si aggiunge il sempre florido trasporto di yacht dal Mediterraneo verso i Caraibi, principalmente nei mesi di settembre/ottobre/novembre, per poi invertirsi nella primavera.
Monaco Imprese : Ci racconti la storia della sua società. Jan Te Siepe : La mia esperienza del mondo dello Shipping è ormai più che ventennale. Finita la scuola superiore - avevo 17anni - iniziai a navigare come marinaio. Dopo circa 1 anno passato in mare, ritornai a studiare per ottenere il diploma di capitano. A 23 anni divenni il più giovane ufficiale della marina mercantile olandese, imbarcato su navi impiegate soprattutto nelle tratte mediterranee. Nel 1987 mi venne l’idea - realizzata poi con l’ausilio di mio fratello - di caricare gli yacht sul ponte delle navi; e così facendo iniziò una nuova attività : dal trasporto di carico secco quale acciaio o marmo, al trasporto degli yacht su numerose navi. L’attività crebbe sempre più, di pari passo con l’aumento delle dimensioni delle imbarcazioni trasportate, soprattutto negli anni a cavallo fra il 1993 e 1997. In questo periodo fondai la mia società di Shipping : la “ Zevenster Jachttransport”. Poco dopo la sua creazione, la società stimolò l’interesse di un grande gruppo armatoriale olandese, “Spliethoff ”, che nel 2000 acquistò la totalità delle quote sotto la nuova denominazione sociale di “Sevenstar”. A seguito di quest’operazione societaria, creai la “Starclass Yachts”. 34
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M.I. : Quale è il core business della sua società e quale la clientela di riferimento ? J.T.S. : L’attività è svolta in prima persona da me, con l’ausilio di Lidi, mia moglie, ed è in forte crescita. I mercati principali, per quanto riguarda le nuove costruzioni, sono sostanzialmente due : il mercato americano e quello russo, rispettivamente caratterizzati
M.I. : Per quali ragioni un proprietario dovrebbe prenotare il trasporto della sua imbarcazione per il tramite di Starclass Yachts ? J.T.S. : Il trasporto di yacht è un’attività molto specializzata. In genere il cliente non ha alcuna idea degli adempimenti, degli aspetti tecnici e logistici da seguire. E’ estremamente importante affidarsi ad una primaria società quale Starclass Yachts. Operiamo unicamente nell’interesse e su mandato del cliente. Ricerchiamo nel mercato la migliore soluzione di trasporto dell’imbarcazione. Trattiamo la prenotazione e le condizioni di trasporto con la compagnia di Shipping; espletiamo tutte le formalità amministrative, fornendo un’assistenza completa dalla A alla Z : prepariamo i documenti doganali, ci occupiamo delle coperture assicurative, ecc. Garantiamo il cliente in caso di consegna tardiva da parte della compagnia di Shipping o troviamo soluzioni di trasporto alternative, senza fargli perdere danaro.
M.I. : I rapporti con l’Italia ? J.T.S. : L’Italia è uno dei maggiori Paesi di riferimento nel mondo dello Yachting, soprattutto a livello di cantieri e costruttori ; di estrema rilevanza è l’asse Genova-La Spezia-Livorno, con i suoi porti di caricamento degli yacht a destinazione degli USA, Dubai e Russia principalmente. M.I. : Cosa prevede e si augura per il futuro del settore ? J.T.S. : Il mercato di riferimento è in costante crescita, ed i prezzi sono in verticale ascesa, indici di un mercato assai caro al giorno d’oggi. Quello che mi auguro ed auspico, è un generale abbassamento dei prezzi, circostanza che potrebbe sicuramente allargare il mercato. … / p. 36
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Starclass, le Shipping au service des yachts Peu après sa création, la société a été remarquée par un grand groupe d’armateurs hollandais, “Spliethoff”, lequel, en l’année 2000, a acquit la totalité des parts sous la nouvelle raison sociale : “Sevenstar”. Suite à cette vente, j’ai créé “Starclass Yachts”.
Jan Te Siepe
Monaco Imprese : Parlez nous de votre expérience dans le Shipping et de votre activité. Jan Te Siepe. : Je travaille dans le Shipping depuis plus de vingt ans. A la fin de mes études, à 17 ans, je suis parti travailler en tant que marin. Après une année passée en mer, j’ai repris les études pour obtenir le diplôme de capitaine. A 23 ans j’étais le plus jeune officier de la marine marchande hollandaise, embarqué sur des navires faisant surtout des routes méditerranéennes. En 1987, j’ai eu l’idée - réalisée ensuite avec l’aide de mon frère - de transporter les yachts sur les ponts des navires, en créant ainsi une nouvelle activité. Au fil des années, ce type de transport a été de plus en plus demandé et les dimensions des embarcations ont augmenté, surtout entre 1993 et 1997. A cette période, j’ai décidé de constituer ma société de shipping : “Zevenster Jachttransport”.
M.I. : Quels sont vos principaux marchés et vos clients ? J.T.S. : L’activité de la société est dirigée par mon épouse Lidi et moi-même. Elle est en forte expansion. En ce qui concerne les nouvelles constructions, les marchés principaux sont essentiellement deux : américain et russe, caractérisés par les trajets USA-Europe et Europe-Russie. A cela, s’ajoute le transport très important des yachts vers les Caraïbes depuis la Méditerranée, surtout au mois de septembre, octobre et novembre, avec les retours au printemps. M.I. : Pour quelles raisons un propriétaire devrait réserver le transport de son unité via Starclass Yachts ? J.T.S. : Le transport de yachts est une activité très spécialisée. Généralement, le client n’a aucune idée des démarches et des aspects techniques à suivre.
Il est extrêmement important de s’adresser à une société qui a fait ses preuves telle que Starclass Yachts. Nous travaillons uniquement dans l’intérêt et sur mandat du client. Nous recherchons sur le marché la meilleure solution de transport du yacht. Nous négocions la réservation et les conditions avec la compagnie de shipping. Nous suivons soigneusement toutes les démarches administratives en fournissant une assistance complète de A à Z : nous préparons les papiers pour la douane, nous nous occupons des assurances, etc. Nous garantissons le client en cas d’acheminement tardif du navire de la
part de la compagnie et nous lui trouvons des solutions de transport alternatives sans perte d’argent. M.I. : Quels sont vos rapports avec l’Italie ? J.T.S. : L’Italie est un des Pays de référence dans le domaine du Yachting, surtout du point de vue des chantiers et des constructeurs. De très grande importance est l’axe Gênes-La SpeziaLivourne, avec ses ports pour le chargement des yachts à destination des USA, Dubaï et Russie essentiellement. M.I. : Que prévoyez-vous et que souhaitez-vous pour l’avenir du secteur ? J.T.S. : Si le marché de référence connaît une croissance constante, les prix augmentent de manière exponentielle. Ce sont les indices d’un marché très cher aujourd’hui. Je souhaite une diminution générale des prix pour que le marché puisse s’élargir et trouver de nouveaux horizons.
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BenettiSailDivision la navigazione tradizionale
BenettiSailDivision nasce come filiale del celeberrimo cantiere Fratelli Benetti, per la costruzione di motorsailer e barche a vela. Indipendente dal 1981, la BenettiSailDivision è specializzata nella costruzione di imbarcazioni da diporto “one-off ”, cioè “su misura”, per armatori esigenti. Questi scelgono, nella gamma proposta, la dimensione che preferiscono. Il resto -suddivisione interni, arredamento, equipaggiamenti, finiture, ecc. - è a discrezione di ciascun proprietario. Il cantiere si trova a Viareggio ed è in grado di realizzare qualsiasi desiderio, avvalendosi di artigiani esperti nella messa in opera di materiali pregiati. L’ufficio vendite ha sede a Montecarlo ed è diretto da Gianbattista Guerini sin dalla sua apertura. 38
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Titolare della società monegasca BenettiSailDivision, il bergamasco Gianbattista Guerini ha fatto il suoi esordi nella nautica da diporto con Carlo Riva a Sarnico. Da sempre impegnato nel settore commerciale, lavora a Saint-Laurent du Var e a Beaulieu, prima di raggiungere Monaco nel 1987, dove commercializza yacht dislocanti. Carena blu e poppa tonda fanno sì che le navette BenettiSailDivision siano riconoscibili non solo nei porti, ma anche e soprattutto in navigazione. Gli scafi sono in acciaio e la sovrastruttura in alluminio. Due materiali che assicurano alla barca una solidità eccezionale e una sicurezza totale. “Come in tutte le belle cose c’è un “ma” - sottolinea Guerini - la costruzione richiede 6 mesi di lavoro in più rispetto ad una barca di pari dimensioni in fibra”.
La navetta dislocante permette la navigazione tradizionale : cioè di “assaporare” il mare, tranquillamente, e con un consumo medio di carburante di 80 litri l’ora ad una velocità di 11 nodi. Il mercato della nautica da diporto, dopo lo sviluppo degli scorsi anni, è destinato a ridimensionarsi. Tornerà ad essere, come nel passato, meno “popolare”. Il costo esorbitante del carburante e la saturazione dei porti, premieranno la navigazione dislocante ; cioè quella effettuata da barche con un’abitabilità superiore, che consentono di restare in rada offrendo il confort di una villa. Il fatto di non essere obbligati a rientrare in porto ogni sera, per ormeggiarsi uno a fianco dell’altro, sarà la vera novità per molti diportisti.
BenettiSailDivision, la navigation traditionnelle BenettiSailDivision est à l’origine la filiale motorsailers et voiliers des célèbres chantiers Fratelli Benetti. Entreprise à part entière depuis 1981, BenettiSailDivision se consacre à la construction de bateaux de plaisance “one off”, c’est à dire “sur mesure”, pour des armateurs exigeants. Ceux-ci choisissent, parmi une gamme proposée, la dimension souhaitée; pour le reste : répartition interne, aménagements, équipements, décoration sont au choix du propriétaire. Le chantier peut réaliser “tout desiderata” de l’armateur, il s’entoure pour cela d’artisans experts dans l’emploi de matériaux de qualité. Le chantier se situe à Viareggio, tandis que le bureau de vente siège à Monaco ; il est dirigé par Gianbattista Guerini depuis le tout début. Coque bleu et poupe ronde sont la marque de distinction des navettes BenettiSailDivision ; c’est grâce à cela qu’elles sont reconnaissables dans les ports, mais surtout en navigation.
PDG de la société monégasque BenettiSailDivision, le Bergamasque Gianbattista Guerini a fait ses débuts dans le nautisme avec Carlo Riva à Sarnico. Toujours dans le secteur commercial, il était basé à Saint-Laurent du Var et à Beaulieu, avant de s’installer à Monaco, en 1987, où il commercialise depuis des yachts à déplacement. Les coques sont réalisées en acier et la superstructure en aluminium. Deux matériaux qui assurent au bateau solidité et sécurité extrême. “Comme dans toute belle chose il y a un mais ! souligne M. Guerini - il faut 6 mois de plus de fabrication par rapport à un bateau en fibre de verres ayant les même dimensions”. La navette à déplacement permet une navigation “traditionnelle” : c’est-àdire que l’on peut “savourer” la mer, tranquillement et avec une consommation moyenne de carburant, à 11 nœuds, de 80 litres à l’heure.
Après le développement de ces dernières années, le marché nautique, est destiné à se redimensionner, et redeviendra, comme par le passé, moins “populaire”. Le coût exorbitant du carburant et la saturation des ports, favoriseront le retour de la navigation à déplacement. Surtout parce que ce type de bateau avec une habitabilité supérieure, permet de rester dans les rades, avec le confort d’une villa, sans être obligé de rentrer au port chaque soir. Ce sera la nouveauté pour beaucoup de plaisanciers. Christian Perrin
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Intervista a Jean Victor Pastor Amministratore Delegato di Only Yacht – Superyacht Insurance
Jean Victor Pastor ed il suo gruppo in un flash Jean Victor è figlio di Victor Pastor ed è a capo dell’omonimo Gruppo, assieme agli zii Michel ed Hélène. In particolare, Jean Victor si occupa della gestione degli immobili del Gruppo. E’ inoltre amministratore delegato di ONLY YACHT, una filiale del gruppo Suisscourtage creata un anno e mezzo fa, la cui attività riguarda l’assicurazione dei “super-yacht”, ossia le unità da diporto da 40 a più di 100 metri.
Monaco Imprese : Come nasce ONLY YACHT ? Jean Victor Pastor : La società nasce dall’esigenza di dare un servizio aggiuntivo alla clientela “haut de gamme” specifica al Gruppo PASTOR, alla cui gestione del patrimonio si affianca quella dell’ assicurazione degli yacht di proprietà ed anche quella degli aerei privati (quest’ultimo settore è sviluppato dalla consorella ONLY JET). Il nostro staff internazionale cura ogni esigenza della clientela, rispondendo appieno alle domande della stessa, consentendoci di assumere oggi il ruolo dei primi assicuratori su Piazza. L’attività della società si sviluppa sostanzialmente attraverso delle partnership esclusive con broker anglosassoni, leader mondiali del settore assicurativo navale, un rapporto che garantisce alla società di soddisfare ogni tipo di domanda. ONLY YACHT ha attivato anche numerosi partenariati per quanto riguarda gli eventi e le manifestazioni di rilievo, come il salone nautico di Monaco, quelli di Cannes ed Antibes, e sarà presto presente anche a Fort Lauderdale, in Florida.
M.I. : Quali sono i vostri rapporti con la clientela italiana ? J.V.P. : Abbiamo relazioni privilegiate nel Regno Unito, ciò nonostante esiste un ottimo rapporto con il mercato italiano, dovuto anche alla vicinanza geografica con importanti cantieri navali, conosciuti a livello internazionale per il loro know-how ed il design delle loro imbarcazioni.
M.I. : Perché la clientela dovrebbe scegliere proprio ONLY YACHT ? J.V.P. : Tutto ruota intorno alla nostra concezione del servizio che sappiamo dare: grande e profonda è la cura che noi riponiamo nel cliente, fornendo contratti competitivi con clausole specifiche su misura, adattate ai diversi bisogni (per esempio, la presenza di un elicottero sullo yacht) ; agendo come broker, siamo estremamente flessibili e riusciamo ad offrire i prodotti specifici, in funzione della domanda della clientela. Al fine di essere più vicini ai clienti, abbiamo creato una struttura ad Antibes dedicata a soddisfare le necessità dei capitani. M.I. : Un vostro sogno, un’aspirazione per il futuro ? J.V.P. : I cantieri navali sono oramai “fully booked” per i prossimi dieci anni, soprattutto per i “super-yacht”. Il mio sogno è semplicemente quello di assicurare il più grande yacht mai costruito ! 40
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Interview de M. Jean Victor Pastor
Administrateur Délégué de “Only Yacht” – Superyacht Insurance Quelques mots pour présenter M. Jean Victor Pastor et son Groupe M. Jean Victor, fils de M. Victor Pastor, se trouve à la tête du Groupe homonyme. Plus particulièrement, Jean Victor s’occupe de la gestion des immeubles du Groupe. Il est aussi administrateurdélégué de ONLY YACHT, une filiale du groupe Suisscourtage créée il y a un an et demi, dont l’activité consiste en l’assurance des “super yachts”, c’est à dire les navires de plaisance long de 40 à plus de 100 mètres. Monaco Imprese : Pour quelles raisons avez-vous créé ONLY YACHT ? M. Jean Victor Pastor : La société répond à l’exigence de donner un service supplémentaire à la clientèle “haut de gamme” du Groupe PASTOR, en associant la gestion des patrimoines à l’assurance des yachts et des avions privés (ce dernier secteur est suivi par la société consoeur ONLY JET). Le Groupe couvre toutes les exigences de ses clients grâce, entre autres, à une équipe internationale mais aussi en donnant des réponses concrètes aux
besoins de ces derniers. Nous sommes aujourd’hui un des premiers assureurs de la Place. L’activité de la société se développe essentiellement à travers des partenariats exclusifs avec des brokers anglo-saxons leaders mondiaux du secteur des assurances pour la plaisance. Ce rapport nous permet de garantir toutes demandes ONLY YACHT participe à d’autres partenariats en ce qui concerne l’évènementiel et les manifestations de grande envergure, telle que les salons nautiques de Monaco, Cannes, Antibes, St Martin et bientôt Fort Lauderdale. Mais nous sponsorisons aussi des associations telles que Seakeepers.
M.I. : Pour quelles raisons les clients devraient choisir ONLY YACHT ? J.V.P. : Ce choix dérive du service que nous sommes en mesure d’offrir : nous soignons de très près la relation avec le client, nous lui proposons des contrats compétitifs avec des clauses sur mesure et adaptées aux différents besoins (par exemple, la présence d’un hélicoptère sur le yacht). Agissant en tant que broker, nous sommes extrêmement flexibles et nous pouvons offrir des produits spécifiques en fonction des demandes des clients. Afin d’être au plus proche de nos clients, nous avons créé un bureau à Antibes qui répond plus particulièrement aux besoins des capitaines.
M.I. : Quels sont vos rapports avec la clientèle italienne ? J.V.P. : Même si nous avons des relations privilégiées avec le Royaume Uni, nous avons un excellent rapport avec le marché italien, compte tenu de notre proximité avec les chantiers de ce pays. Ces derniers possèdent un savoir faire connu de tout un chacun pour la ligne et l’architecture élégante de leurs constructions.
M.I. : Quels sont vos souhaits pour l’avenir ? J.V.P. : Les chantiers navals sont saturés pour les 10 prochaines années, surtout pour les “super-yachts”. Alors, mon rêve serait celui d’assurer le plus grand yacht jamais construit ! Sara Contestabile
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Moores Rowland sam Consulenti fiscali, associati all’AIIM, a servizio dello Yachting Monaco Imprese : Parliamo della storia di Moores Rowland con Paolo Braschi, partner e amministratore della società. Paolo Braschi : La società nasce nel 1976 come corporate service provider ovvero per assistere i clienti intenzionati a costituire ed amministrare società estere. Grazie all’impulso del mio partner, Eamonn McGregor, la società ha preso un indirizzo di consulenza in fiscalità internazionale per l’ottimizzazione di qualsiasi operazione di carattere economico svolta all’estero, come ad esempio l’acquisto di partecipazioni societarie e di immobili. M.I. : Chi sono i vostri clienti tipo, chi si rivolge a voi ? P.B. : La nostra clientela è decisamente internazionale, con una forte presenza anglosassone ed italiana. La parte restante è molto variegata. I nostri clienti sono “persone fisiche” residenti a Monaco e all’estero. M.I. : In che maniera intervenite nelle operazioni ? P.B. : Interveniamo in qualunque tipo di operazione economica che abbia una vocazione internazionale. Innanzitutto, la valutiamo dal punto di vista fiscale : 9 volte su 10 accade che per ottimizzare le operazioni sia necessario creare delle strutture societarie generalmente fuori Monaco, che poi amministriamo o dai nostri uffici, o per il tramite di corrispondenti esteri. Le nostre caratteristiche principali sono la competenza, la formazione professionale e la profonda conoscenza della materia. Quando prestiamo una consulenza, non esaminiamo unicamente il livello di tassazione della nazione in cui si effettua l’operazione ma anche la situazione fiscale del cliente nel suo Paese d’origine. M.I. : Ci parli di Moores Rowland a Monaco e nel mondo. P.B. : A Monaco siamo una società anonima monegasca con uno staff internazionale di 26 persone, composto da consulenti fiscali e legali, da redattori giuridici e da contabili. Dal mese di aprile 2007, Moores Rowland è parte di un’alleanza internazionale di uffici indipendenti denominata Praxity, nata dai principali membri del precedente network, MRI, con il gruppo Mazars.
Janet Xanthopoulos, Paolo Braschi Associato all’AIIM
Praxity opera in oltre 70 paesi. L’appartenenza a Praxity ci consente di assistere i nostri clienti con rapidità ed efficacia quasi ovunque nel mondo. M.I. : Che novità ha in serbo Moores Rowland per il futuro e quali sono le sue prerogative ? P.B. : Cerchiamo sempre di aumentare il ventaglio dei nostri servizi per anticipare l’evoluzione dei bisogni della nostra clientela. Cosi, da oltre due anni, il nostro dipartimento Yachting offre un servizio davvero completo ai clienti che intendono acquistare uno yacht senza incorrere nelle complicazioni che accompagnano tale decisione. Constatato il successo di questa formula, abbiamo adattato lo stesso tipo di servizio al settore immobiliare, sia che si tratti di una residenza secondaria, sia nel quadro di progetti di acquisto più complessi o di programmi immobiliari. Questi nuovi servizi offerti dalla nostra società hanno valore in quanto complementari alla nostra attività principale di consulenti legali e fiscali, settore in cui intendiamo mantenere un livello di eccellenza. La nostra attività ci impone comunque un certo livello di conservatorismo e soprattutto di grandissima attenzione alle normative anti-riclaggio di denaro, contro il
finanziamento del terrorismo e la corruzione internazionale, che disciplinano sempre più la nostra attività. M.I. : Ci può presentare il nuovo dipartimento Yachting ? P.B. : Di concerto con il mio socio Eamonn McGregor, ho sempre nutrito un grande interesse nei confronti dello Yachting. Quando abbiamo incontrato Janet Xanthopoulos, la quale ha una grande esperienza e formazione professionale in questa materia, non abbiamo esitato a creare il nostro dipartimento Yachting, tra l’altro in un momento in cui il settore è in forte sviluppo. Monaco Imprese : Dunque Janet, qual’è il vostro modus operandi ? Janet Xanthopoulos : Il modus operandi ed i servizi di cui abbiamo appena discusso trovano ovviamente applicazione anche nel mondo dello Yachting. In effetti, offriamo ai clienti un approccio globale esaminando gli aspetti legali, fiscali, societari e tecnici derivanti dalle compravendite e dalla gestione dello yacht, essendo anche di appoggio ai broker ed agli istituti finanziari con i quali collaboriamo nell’interesse esclusivo dell’armatore. … / p. 44 Monaco Imprese n° 5
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La nostra ampia gamma di servizi ci permette di seguire il proprietario dal momento dell’acquisto o della costruzione dello yacht, a quello della sua vendita, prendendo cura anche delle problematiche legate ai finanziamenti, alle immatricolazioni, alle assicurazioni, all’equipaggio oppure alla manutenzione. Il nostro obiettivo principale è quello di assicurarci che l’armatore possa godersi il suo yacht senza preoccuparsi dei fastidi amministrativi e tecnici derivanti dalla proprietà. M.I. : Ci spieghi meglio. J.X. : Per quanto riguarda il primo degli aspetti, ovvero l’acquisto, la nostra società fornisce una consulenza legale mirata, assistendo il cliente nel corso delle negoziazioni, predisponendo la documentazione legale, proponendo la struttura societaria ed il registro nave più idonei a soddisfare le singole esigenze del cliente sia onshore sia offshore. Diamo poi il nostro supporto per la ricerca delle varie opportunità di leasing e/o di prestiti garantiti da ipoteca, delle assicurazioni dello yacht così come dell’equipaggio. Curiamo inoltre la gestione amministrativa della società proprietaria dello yacht e dell’equipaggio.
P.B. : Moores Rowland è una società indipendente che dispone di un ampio margine di manovra, non essendo legata ad alcun prodotto specifico e non avendo alcun interesse diretto. La competenza che vantiamo in materia
di fiscalità internazionale da più di 30 anni, unitamente alla nostra esperienza giuridica e contabile, è unica nel panorama monegasco, e ci consente agevolmente di curare tutte le esigenze del cliente armatore.
Moores Rowland sam
Des Experts fiscaux, associés à l’AIIM, au service du Yachting Monaco Imprese : Parlons de Moores Rowland avec M. Paolo Braschi, administrateur de la société. Paolo Braschi : Notre société a commencé son activité en 1976 en tant que corporate service provider afin de conseiller et d’assister les clients en matière de constitution et administration de sociétés étrangères. Sous l’impulsion de mon associé, Eamonn McGregor, la société a rapidement développé son activité dans le domaine de la planification fiscale afin d’optimiser les opérations économiques ayant un caractère international, telles que par exemple l’acquisition de participations sociétaires et de biens immobiliers. M.I. : Qui sont vos clients-type et qui s’adresse à vous ? P.B. : Notre clientèle est internationale avec une forte présence anglo-saxonne et italienne. Le reste de notre clientèle est très diversifiée. Nos clients sont aussi bien des individus résidant à Monaco qu’à l’étranger. M.I. : De quelle manière intervenezvous dans les opérations ? P.B. : Nos clients nous approchent 44
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principalement afin d’évaluer et d’optimiser les opérations économiques qu’ils envisagent de réaliser à l’échelle internationale. A cet effet nous analysons étroitement les paramètres de chaque opération et conseillons 9 fois sur 10, pour des raisons essentiellement fiscales, de constituer des structures étrangères que nous administrerons par la suite, soit directement, soit en collaboration avec nos correspondants étrangers. Nos caractéristiques principales sont la compétence, la formation professionnelle et la profonde connaissance de notre domaine. Lorsque nous conseillons nos clients, nous n’examinons pas uniquement le niveau de taxation de l’Etat dans lequel l’opération est effectuée, mais aussi la situation fiscale dans leur Pays d’origine. M.I. : Parlez-nous de Moores Rowland à Monaco et dans le monde. P.B. : Organisés sous la forme d’une société anonyme monégasque, nous sommes une équipe internationale de 26 personnes, composée de conseillers juridiques et fiscaux, de comptables et de rédacteurs juridiques. Depuis avril 2007, Moores Rowland est membre de
Praxity, une nouvelle alliance créée par les principaux membres de l’ancien réseau MRI et le groupe Mazars. Chaque bureau reste indépendant. Praxity opère à ce jour dans plus de 70 pays. Cela nous permet d’assister nos clients avec rapidité et efficacité, quelle que soit la zone d’activité envisagée. M.I. : Quelles sont les nouveautés que Moores Rowland nous réserve dans l’avenir et quelles sont ses prérogatives ? P.B. : Toujours à l’écoute de nos clients, nous cherchons à anticiper l’évolution de leurs besoins, en améliorant sans cesse l’éventail de nos services. Ainsi, depuis plus de deux ans, notre département Yachting offre un service très complet aux clients qui désirent acquérir un Yacht sans avoir à se soucier des contraintes y afférentes. Constatant le succès de cette formule, et le parallèle existant entre les deux domaines, nous développons également à présent le même type de services adapté au secteur de l’Immobilier, tant pour les habitations que pour les résidences secondaires, ou dans une perspective de projets plus complexes de développement immobilier.
Aussi, lorsque nous avons rencontré Janet Xanthopoulos, qui a suivi une formation adaptée et possède une grande expérience en ce domaine, nous n’avons pas hésité à lui proposer de créer notre département Yachting, en un moment où le secteur était en plein essor.
Ces nouvelles dynamiques au sein de notre société ne prennent bien sûr toute leur valeur qu’en complément de notre activité principale de conseils juridiques et fiscaux, activité où nous entendons maintenir notre niveau d’excellence. Nous nous devons également, de par notre activité, de respecter un certain conservatisme, tout en nous adaptant au développement des règlementations contre le blanchiment d’argent, le financement du terrorisme et la corruption internationale, qui encadrent de plus en plus notre profession. M.I. : Pouvez-vous nous présenter le nouveau département Yachting ? P.B. : Mon associé et moi-même avons toujours considéré le domaine du Yachting avec grand intérêt.
M.I. : Ainsi Janet, quel est votre modus operandi ? Janet Xanthopoulos : Le modus operandi de Moores Rowland, ainsi que les services généralement proposés, trouvent également toutes leurs applications dans le secteur du Yachting. Nous mettons à disposition de l’armateur nos connaissances et expertises afin d’analyser les différents cas sous tous les aspects, qu’ils soient juridiques, fiscaux, sociétaires ou techniques. Notre large palette de services nous permet - en collaboration avec les sociétés de financement et les courtiers - de guider l’armateur tout au long du processus de détention, depuis l’acquisition ou la construction, jusqu’à la revente du yacht, en prenant soin également de tous les aspects liés à au financement, à l’immatriculation, aux assurances ainsi qu’à l’administration journalière du yacht et de son équipage.
M.I. : Donnez-nous d’avantage de détails. J.X. : En ce qui concerne le premier aspect, c’est à dire l’acquisition, notre société conseille l’armateur tout au long des négociations jusqu’à la livraison du yacht ; en préparant la documentation légale ; en proposant la structure juridique et le registre maritime - onshore ou offshore - les plus adaptés à sa situation personnelle; en analysant les différentes opportunités de leasing et/ou de prêt hypothécaire, les propositions d’assurances. Nous nous chargeons par la suite de l’administration de la société propriétaire du yacht et de son équipage. P.B. : Moores Rowland est une société indépendante qui dispose d’une marge de manoeuvre importante, n’étant liée à aucun produit spécifique et n’ayant aucun intérêt direct. Nos compétences en matière de fiscalité internationale prouvées depuis plus de 30 ans, couplées à notre expérience juridique et comptable, sont uniques dans le panorama monégasque, et nous permettent de répondre aisément à toutes les exigences des armateurs.
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International Yacht Collection Una grande esperienza nello Yachting International Yacht Collection è un gruppo americano con sede a Fort Lauderdale, in Florida, che dispone di vari uffici negli Stati Uniti, ai Caraibi e alle Bahamas. IYC ha aperto quattro anni fa una sede a Monaco, nella capitale europea dello Yachting. La società monegasca è diretta da Kevin Bonnie. Monaco Imprese : Kevin, ci parli di lei e delle ragioni che hanno motivato la costituzione di IYC nel Principato di Monaco. M. Kevin Bonnie : Newyorchese di nascita, sono cresciuto ed ho studiato nella mia città natale. La mia passione per il mare e la nautica nasce durante le vacanze passate a Long Island da bambino. Alla fine degli studi in scienze commerciali, opto per il mare imbarcandomi su navi da diporto. Comincio così una lunga carriera, svolgendo tutte le mansioni, dalle più umili fino a quella di capitano. Di ritorno negli Stati Uniti, coltivo la mia passione lavorando come broker nel campo degli yacht. Il mio senso per gli affari mi allontana per un certo periodo di tempo dal mare, e mi avvicina al mondo dell’alta tecnologia proprio durante il boom delle start-up su Internet. Un’avventura che, una decina di anni fa, mi ha permesso di realizzare il sogno di diventare venditore di mega yacht a Monaco. Ho cominciato a lavorare per Monaco Marine e, successivamente, ho costituito IYC Monaco con il mio partner americano e società madre IYC USA.
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M.I. : Quali servizi offrite ? K.B. : La sede monegasca riprende tutte le attività del gruppo IYC : acquisto, vendita, charter, costruzioni nuove e management di yacht. In generale, operiamo con l’obiettivo di fornire ai clienti il prodotto che corrisponde ai loro desideri, prestando tuttavia una particolare attenzione all’aspetto investimento. I nostri clienti sono industriali o uomini d’affari. Poiché l’acquisto di un’unità dai 35 agli 80 metri rappresenta un capitale considerevole, non possiamo soprassedere sulla bontà economica e commerciale dell’operazione. Apportiamo quindi loro tutta la nostra esperienza affinché possano fare la scelta giusta. Analizziamo il mercato, stimiamo il valore attuale dell’usato e, considerato il boom del charter, ai clienti che desiderano avvicinarsi a questo mercato, consigliamo un’unità molto richiesta, con un forte potenziale di locazione, di modo che possano coprire una parte dei costi di gestione mettendo a reddito l’imbarcazione. M.I. : Qual sono i vostri clienti e i mercati di riferimento ? K.B. : Vendiamo tutte le marche di yacht, ma approfittiamo della nostra conoscenza del mercato americano e della debolezza del dollaro per proporre ai nostri clienti europei e russi, delle unità con valori espressi in questa divisa. Abbiamo una clientela internazionale con una forte presenza di anglosassoni e di armatori italiani.
Kevin Bonnie
Il Principato di Monaco è al centro di un bacino di navigazione e di attività marittime eccezionale. IYC consente agli americani di avere un punto di riferimento nel Principato per le vendite agli europei. Non dimentichiamoci dei problemi di lingua, delle differenze di approccio commerciale, dei gusti precisi dettati dal nostro mercato spesse volte diversi da quelli americani. A Monaco siamo quindi ben posizionati per capire e soddisfare le esigenze di tutti. Rappresentiamo altresì un punto di contatto importante per tutte le imbarcazioni e gli armatori che navigano nel Mediterraneo durante l’estate - in particolare nel bacino formato da Monaco, Saint Tropez, Porto Cervo e Portofino - per tutto quello che attiene alla gestione dello yacht o al charter.
M.I. : Quali sono i progetti a breve termine ? K.B. : La nostra caratteristica commerciale è quella di cercare un buon affare sul mercato americano pagabile in dollari. Un anno fa, siamo stati acquistati dal cantiere Trinity Yachts di New Orleans. Si tratta di una società fondata da architetti navali navigati, i quali hanno costruito per molti anni ogni tipo di mercantile : dal trasporto merci o passeggeri alla nave per le esplorazioni. Trinity Yachts ha saputo trasferire il suo know-how industriale al settore della costruzione di yacht di lusso dalle qualità marine eccezionali. Diretto da un marinaio selezionato dagli Stati Uniti per partecipare ai giochi olimpici di Pekino nel campo della vela leggera (Finn), il cantiere Trinity Yachts garantisce la consegna di barche affidabili, con un ottimo comportamento marino e fi niture lussuose. Questa operazione societaria ci consente quindi di offrire un’opportunità supplementare ai nostri clienti : Trinity Yachts è un marchio in piena crescita sul mercato, rappresenta un valore sicuro nel panorama della nautica, e competitivo grazie al dollaro debole. Il cantiere ha attualmente 23 unità in costruzione o in lista di attesa, di cui 9 destinate a clienti europei. Per fare fronte ai suoi obiettivi di crescita, IYC Monaco ha recentemente ampliato la sua sede prendendo nuovi uffici sul boulevard Albert 1er, sopra l’Automobile Club. … / p. 48
Hokulani alle Bahamas
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International Yacht Collection Expérience totale dans le Yachting International Yacht Collection est un groupe américain basé en Floride, à Fort Lauderdale, qui dispose de plusieurs bureaux répartis essentiellement aux Etats Unis, aux Caraïbes et aux Bahamas. IYC s’est installé à Monaco il y a 4 ans dans le but d’avoir “pignon sur rue” dans la capitale européenne du Yachting. La société de Monaco est dirigée par M. Kevin Bonnie. Monaco Imprese : M. Kevin Bonnie, parlez-nous de vous et des raisons de votre installation en Principauté de Monaco. M. Kevin Bonnie : Je suis newyorkais de naissance ; j’ai grandi et fait mes études de commerce dans ma ville natale. Ma passion pour la mer et les bateaux débute à Long Island, dès ma plus tendre enfance. A la fin de mes études, je m’embarque sur les navires de plaisance. Je commence ainsi une longue carrière, occupant tous les postes, des plus humbles jusqu’à celui de capitaine. De retour à terre, je continue cette passion en devenant broker de yachts aux Etats-Unis. Mon sang d’entrepreneur me détourne pendant un temps des bateaux en faisant un crochet par les hautes technologies au moment de la bulle internet. Une aventure qui m’a permis quelques années plus tard de réaliser mon rêve de vendeur de méga-yachts en m’installant à Monaco il y a une dizaine d’années. Je commence à travailler pour Monaco Marine. Je crée ensuite IYC Monaco avec mon partenaire américain et société-mère, IYC USA. M.I. : Quels services offrez-vous ? K.B. : Notre bureau monégasque reprend toutes les activités du groupe IYC : achat, vente, charter, constructions neuves, management de yachts.
De manière générale, nous travaillons avec l’objectif de fournir à nos clients le produit qui correspond à leur passion ou loisir, tout en prêtant une attention particulière à l’aspect investissement. Nos clients sont tous des industriels ou des hommes d’affaires. Nous ne pouvons donc pas oublier l’aspect économique et commercial de l’opération car l’achat d’une unité de 35 mètres comme de 80 mètres représente un capital considérable. Ainsi, nous leur apportons toute notre expérience pour qu’ils fassent le bon choix. Nous analysons le marché, estimons le potentiel de revente et, compte tenu du boom du charter, aux clients qui souhaitent s’y orienter, nous conseillons un yacht ayant une forte capacité de location, pour qu’ils puissent couvrir une partie des frais de gestion avec des revenus réguliers. M.I. : Quels sont vos clients et marchés de référence ? K.B. : Si nous vendons toutes les marques de yachts, nous profitons de notre connaissance du marché américain et de la faiblesse du Dollar pour proposer à nos clients européens et russes des unités en Dollar. Notre clientèle est internationale avec une présence prépondérante d’anglosaxons et de propriétaires italiens. Monaco est un lieu de navigation et d’activité incontournable. IYC permet aux américains d’avoir un relais en Principauté pour les ventes aux européens. N’oublions pas le problème de la langue, les différences dans les démarches commerciales, les goûts très précis de notre marché, souvent très différents de ceux américains. A Monaco, nous sommes donc très bien placé pour comprendre et satisfaire les besoins de tout un chacun. Nous représentons aussi un point de contact important pour tous les navires et leurs propriétaires qui naviguent en
Méditerranée pendant l’été - en particulier dans le bassin formé par Monaco, Saint Tropez, Porto Cervo et Portofino - pour tout ce qui ressort de la gestion du yacht ou du charter. M.I. : Quels sont vos projets à court terme ? K.B. : Notre atout commercial est celui de rechercher une bonne affaire sur le marché américain payable en dollars. Il y a un an, nous avons été racheté par le chantier Trinity Yachts basé à la Nouvelle Orléans. Il s’agit d’un chantier fondé par de vrais architectes navals qui ont construit, pendant de nombreuses années, tous types de navire de commerce: du transport de passagers au bateau d’expédition. Trinity Yachts a su transféré tout son savoir faire industriel vers la constructions de yachts luxueux aux qualités marines exceptionnelles. Dirigé par un marin sélectionné aux Jeux Olympiques de Pékin pour Etats-Unis en voile légère (Finn), le chantier Trinity Yachts met un point d’honneur a livré des bateaux fiables, avec un bon comportment à la mer mais aussi des finitions luxueuses. Cette opération nous permet donc d’offrir une opportunité supplémentaire à nos clients : Trinity Yachts est une marque qui est en train d’exploser sur le marché. Ils ont actuellement 23 unités en construction ou en liste d’attente, dont 9 destinées à des clients européens. Ce chantier est une véritable référence, une valeur sûre, et offre l’avantage de proposer des prix en dollars. En pleine expansion, IYC Monaco a tout récemment agrandi ses locaux en prenant de nouveaux bureaux sur le boulevard Albert 1er, au dessus de l’Automobile Club.
Hokulani
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SophieYachts I costruttori monegaschi di catamarani a motore Intervista rilasciata dal suo Presidente, Stéphane Poughon I mercati cosiddetti emergenti - quali la Cina, l’India o l’Estremo Oriente essendosi avvicinati allo Yachting in tempi più recenti, non possiedono la stessa cultura, per cui è più agevole presentare il nostro prodotto e sono più ricettivi. M.I. : Il catamarano a motore ed il mercato italiano ? S.P. : L’Italia è riconosciuta da tutti quale Paese leader nella produzione di yacht. Si è già tentata la strada del catamarano a motore, ma il problema che accomuna i paesi che si affacciano sul mediterraneo, è dato dalle dimensioni dello scafo : la larghezza è notevole, molto maggiore degli yacht tradizionali, e questo aspetto comporta a volte difficoltà di manovra e di ormeggio nei porti. Monaco Imprese : Ci tratteggi brevemente la storia della sua società. Stéphane Poughon : La società è attiva da 3 anni a Monaco. L’idea è nata dalla mia esperienza diretta sulle barche, avendo navigato per circa un anno sull’oceano Atlantico assieme alla mia famiglia. Sono l’ideatore del catamarano a motore, dalla sua idea primordiale, sino allo studio e la progettazione, fatta con l’ausilio e la collaborazione di un primario studio di architetti e di una società impiantata anch’essa a Monaco, la Mega Yacht, molto attiva nella progettazione di grandi imbarcazioni. L’idea nasce dalla constatazione che il catamarano, per sua natura, possiede delle specificità che lo rendono interessante rispetto ad un normale yacht, quali le maggiori dimensioni che contribuiscono ad un più ampio spazio disponibile a bordo e la maggiore luminosità data delle ampie superfici vetrate. L’attività è svolta in Cina, paese in cui vengono costruiti i catamarani a motore, ma la sede della società è nel Principato di Monaco. Poiché produciamo all’estero, abbiamo due impiegati incaricati di intrattenere i rapporti con i cantieri. Per quanto riguarda poi la commercializzazione delle nostre unità, ci avvaliamo della collaborazione di broker specializzati nel settore delle vendite.
M.I. : Perché proprio la Cina ? S.P. : La ragione sostanziale è il costo della manodopera, sensibilmente più basso, fino al 50% in meno rispetto all’Europa. Questa differenza fa sì che in Europa non si riesca più a dare il giusto rilievo alla cura del dettaglio, aspetto che invece è ancora possibile in Cina. Prestando la dovuta attenzione è possibile ottenere ottimi risultati, tanto più che il livello di qualità è in costante crescita in questo Paese. Inoltre, è importante rilevare come i grandi gruppi di componentistica per yacht abbiano oramai delocalizzato la loro produzione in Cina, per cui, è di fatto più interessante intrattenere i rapporti commerciali direttamente nel luogo di produzione. Altro aspetto di un certo rilievo è la presenza di una clientela locale in fieri, sempre in aumento, accompagnata dalla creazione continua di infrastrutture portuali e marine. M.I. : Qual è la differenza culturale fra Occidente e Cina nello Yachting ? S.P. : Lo sviluppo del settore è diverso. Il mercato europeo o americano è estremamente conservatore e particolarmente influenzato dalla esperienza degli operatori, i quali avendo spesse volte una notevole cultura marinara, prediligono lo yacht tradizionale.
M.I. : In conclusione cosa vorrebbe aggiungere ? S.P. : Il nostro è un prodotto speciale, lo definirei una “marine villa” : una casa sull’acqua ; nelle nostre imbarcazioni i proprietari debbono sentirsi come a casa, trovare tutte le comodità e gli stessi spazi. L’ambiente è creato al fine di essere vissuto, tanto più che oggigiorno molte imbarcazioni moderne passano la maggior parte del loro tempo nei porti. Attualmente stiamo costruendo un catamarano di 20 metri. L’obiettivo è quello di arrivare alla costruzione di 8 o 10 unità di questo tipo ogni anno. Inoltre, abbiamo già disegnato altri 3 modelli, per ora allo stato progettuale: una piccola unità di 15 metri, una media di 25 e una speciale, chiamata “Sofi 63 Sport”, unità quest’ultima più veloce ed improntata allo sport. … / p. 50 Stephane Poughon con i suoi collaboratori cinesi
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SophieYachts
Les constructeurs monégasques de catamarans à moteur Interview de son PDG, M. Stéphane Poughon Monaco Imprese : Présentez-nous SophieYachts. M. Stéphane Poughon : La société est active depuis trois ans à Monaco. L’idée est née de mon expérience sur les bateaux, ayant passé environ un an sur l’océan Atlantique avec ma famille. Je suis le créateur du catamaran à moteur, de son idée à sa conception faite avec l’aide et la collaboration d’un grand cabinet d’architecte et de Mega Yacht, une société monégasque très active dans le domaine des études de grosses unités. L’idée vient de la constatation que le catamaran, de part sa nature, possède des caractéristiques qui le rende intéressant par rapport à un yacht ordinaire, telles que des dimensions majeures, qui donnent plus d’espace disponible à bord et plus de luminosité grâce à ses grandes superficies vitrées L’activité commence en Chine, où nous construisons les catamarans à moteur, mais le siège de la société est en Principauté de Monaco. Etant donné que nous produisons dans un pays lointain, nous avons deux employés chargés d’entretenir les rapports avec les chantiers. En ce qui concerne ensuite la commercialisation de nos unités, nous nous servons de brokers spécialisés dans les ventes.
M.I. : Pourquoi la Chine ? S.P. : La raison principale est le coût de la main d’œuvre, nettement inférieur à celle en Europe, jusqu’ à 50% en moins... Cette différence entraîne qu’en Europe, on ne peut plus soigner aussi minutieusement les détails ; un aspect encore possible en Chine. Il faut bien entendu faire très attention, contrôler la qualité et ainsi il est tout à fait possible d’obtenir d’excellent résultats. Il faut aussi admettre qu’en Chine la qualité est en constante progression. Pour ces raisons, tous les grands groupes de composants pour yachts ont désormais délocalisé leur production en Chine, ce qui rend beaucoup plus simple l’entretien de relations commerciales directement dans le lieu de production. Autre aspect de grand intérêt : la naissance d’une clientèle locale ainsi que la création et le développement d’infrastructures portuaires et maritimes. M.I. : Quelle est la différence culturelle entre Occident et Chine en matière de Yachting ? S.P. : Le développement du secteur est très différent. Les marchés européens et américains sont très conservateurs. On accorde beaucoup d’attention à l’expérience des opérateurs, lesquels ont souvent une grande culture de la Mer et préfèrent le yacht traditionnel. Les marchés émergeants, telle que la Chine, l’Inde et l’Extrême-Orient, ne possèdent pas les mêmes connaissances car ils se sont rapprochés du Yachting beaucoup plus tard. Il est ainsi plus facile pour nous de présenter nos produits les plus novateurs en ces pays.
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M.I. : Que pouvez-nous dire sur le catamaran à moteur et le marché italien ? S.P. : L’Italie est connue pour être un pays leader dans la production de yachts. On a déjà tenté la voie du catamaran à moteur, mais le problème qui touche tous les pays de la Méditerranée est dû aux dimensions de la coque : la largeur est plus importante que celle des unités traditionnelles, et cet aspect peut provoquer des difficultés de manoeuvre et d’amarrage dans les ports. M.I. : Que voudriez-vous dire en conclusion ? S.P. : Nous offrons un produit spécial que je définirais une “villa marine” : une maison sur l’eau. Dans nos embarcations, les propriétaires doivent se sentir comme chez eux, trouver tous les conforts et les mêmes espaces. Les aménagements sont crées pour être vécus, d’autant plus qu’ aujourd’hui, nombre d’unités modernes passent la plus grande partie de leur temps dans les ports. Nous sommes actuellement entrain de construire un catamaran de 20 mètres. Notre objectif est celui d’arriver à construire 8 ou 10 unités de ce genre par an. Nous avons aussi dessiné trois autres modèles, encore à l’état de projet : une petite unité de 15 mètres, une moyenne de 25, et une spéciale, dénommée “Sofi 63 Sport”, plus rapide et sportive.
Ventimiglia guarda al futuro con ambizione Intervista esclusiva rilasciata da Gaetano Antonio Scullino, Sindaco di Ventimiglia
Monaco Imprese : Signor Sindaco, il 12 gennaio scorso lei ha insignito S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco della cittadinanza onoraria di Ventimiglia, rimettendogli le chiavi della città. Ci parli di questo incontro memorabile. Gaetano Antonio Scullino : E’ stata davvero una giornata memorabile. La città di Ventimiglia, dall’ultimo dopoguerra in avanti, ha sempre considerato il Principato di Monaco una fonte economica importante, dando lavoro a migliaia di ventimigliesi, con punte fino a 6000 frontalieri. Io stesso sono figlio di frontaliere. Mio padre ha prestato la sua opera per 40 anni a Monaco in qualità di carpentiere. Del resto, anch’io ho lavorato nei cantieri Riva, durante le vacanze scolastiche, per qualche mese. Questo riconoscimento rappresenta un segno di riconoscenza nei confronti della Famiglia Grimaldi per le opportunità di lavoro riservate ai nostri frontalieri in questi ultimi 60 anni, che sono stati sempre accolti nel migliore dei modi. 52
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Il 12 gennaio 2008 è stato un giorno di gioia e un grande onore, che ha dato lustro alla nostra città ; sono rimasto molto colpito dalla grande affabilità e disponibilità del Principe Sovrano, Alberto II, e dal suo comportamento spontaneo e naturale. Quando siamo usciti dal teatro, dopo la cerimonia, abbiamo percorso assieme a piedi qualche via del centro cittadino. E’ stato emozionante, commovente. Migliaia di ventimigliesi lo hanno applaudito e salutato con grande entusiasmo. Lui stesso è rimasto particolarmente colpito da questa manifestazione di affetto, stima e simpatia. Non si aspettava una accoglienza del genere, molto familiare e spontanea. Nella Sua lettera di ringraziamento, S.A.S. il Principe Alberto II mi ha manifestato tutta la Sua felicità per l’enorme successo dell’evento. M.I. : Cosa ci può dire in merito alle relazioni bilaterali tra Monaco e Ventimiglia ? G.A.S. : Nel primo semestre di questo anno abbiamo avuto alcuni incontri con i Consiglieri di Governo del Principato, sia dell’urbanistica che dei lavori pubblici, per discutere della nuova zona industriale ed artigianale e delle aree ferroviarie, dismesse o dismittibili, in Ventimiglia. Questi terreni rappresentano un indubbia opportunità d’insediamento produttivo. Dal momento che il Principato di Monaco necessita di nuove opportunità di sviluppo industriale e logistico, credo che le autorità monegasche si siano messe in contatto con le Ferrovie dello Stato o con pro-
prietari privati. Esistono pertanto possibilità concrete per favorire e attrarre investimenti nel nostro comune ; si parla anche della creazione di un polo altamente tecnologico, con attività ecocompatibili ad alto valore aggiunto, alla stregua di Sophie Antipolis. La realizzazione di questo progetto avrebbe due risultati positivi : da un lato, la possibilità per Monaco di trasferire aziende e liberare parte del proprio territorio per nuove opportunità e, dall’altro, trovare mano d’opera qualificata a Ventimiglia, riducendo di molto i trasferimenti dei frontalieri da e per Monaco. Non so se questo accordo andrà a buon fine, in quanto ci sono molti enti sovracomunali coinvolti nelle decisioni (Provincia di Imperia, Regione Liguria, Ferrovie, Stato italiano) ma desidero che si sappia che la nostra amministrazione è favorevolissima ad esaminare con grande attenzione le proposte, e che il Principato di Monaco è per noi un partner privilegiato, ovviamente per quanto riguarda le decisioni di nostra competenza. M.I. : Negli ultimi tempi si è parlato molto della revisione della convenzione italo-monegasca inerente ai lavoratori frontalieri. Qual’è il suo punto di vista sulla questione ? G.A.S. : Alcune nostre associazioni, che rappresentano circa 3700 frontalieri italiani, impiegati nel Principato, si stanno confrontando con gli organismi del lavoro monegaschi e l’Ambasciata d’Italia, per trovare delle soluzioni migliorative attraverso un nuovo accordo bilaterale. I nostri frontalieri chiedono sostanzialmente di essere equiparati ai frontalieri residenti in Francia, in particolare per quanto riguarda l’erogazione degli assegni familiari e le prestazioni sanitarie, oltre ad una attenzione ai trasporti, oramai veramente carenti. Da parte italiana è stata introdotta un’agevolazione fiscale mediante la concessione di una franchigia d’imposta di 8000 euro, ma questo non è più sufficiente e ci stiamo attivando affinché il bonus arrivi a 10000 Euro, comprendendo anche i pensionati.
- eliminando i problemi di parcheggio e riducendo ogni tipo di inquinamento - e, mare permettendo, potremo arrivare nel Principato in 10/15 minuti. Il collegamento via mare può servire altresì a rilanciare il turismo e il commercio. Posta tra Sanremo e MonteCarlo, Ventimiglia è una delle zone di mare più belle della Riviera. La nascita del porto potrebbe anche rilanciare l’economia cittadina, già forte di circa 1000 attività commerciali, di circa 700 artigiani,ed altre imprese, che già adesso operano con clientela francese e monegasca.
Mi auguro che tutte le parti in causa possano trovare un accordo per rinnovare questa convenzione. Sappiamo che da parte monegasca esiste un’ampia disponibilità a trovare un accordo, speriamo si arrivi presto ad una soluzione soddisfacente per tutti. M.I. : Abbiamo sentito parlare dell’imminente realizzazione di un porto a Ventimiglia. Ci illustri il progetto. G.A.S. : I ventimigliesi aspettano il porto turistico da sempre, senza dubbio si tratta di una infrastruttura importante per il lancio turistico della Città. L’Amministrazione Comunale crede fermamente di riuscire a definire positivamente l’iter burocratico della pratica, dopo aver chiarito alcuni aspetti ambientali ed aver ottenuto le autorizzazioni regionali, nonché il nulla osta dei vari Enti sovracomunali. Posso affermare che siamo finalmente arrivati alla definizione dello specchio acqueo in cui sarà ubicato il porto, già inserito nel nuovo piano urbanistico. Per quanto concerne invece la costruzione delle opere a terra, nell’ultimo anno la Regione ha ridotto drasticamente di 2/3 gli insediamenti di edilizia residenziale allo scopo di salvaguardare il centro storico dal porto, attraverso una grande fascia verde di rispetto che determini un migliore impatto estetico. Si tratterà di un marina privata d’interesse pubblico (investimento pari a 85/90 milioni di euro circa) che si sposerà con il centro storico e s’integrerà perfettamente nel panorama urbano. Noi riteniamo di iniziare presto l’opera, speriamo entro il primo trimestre 2009.
Una volta realizzato il nuovo Porto, è nostra intenzione promuovere il collegamento via mare (autostrada del mare), vale a dire collegare tra loro, tramite aliscafo, le città di Sanremo, Ventimiglia, Mentone e Monaco. Questo darà ai nostri concittadini e turisti l’opportunità di andare oltreconfine senza prendere il treno o l’automobile
M.I. : Quale messaggio finale vuole dare ai nostri lettori ? G.A.S. : Il nostro impegno sarà di far conoscere la città, non solo come offerta commerciale o artigianale, ma per il ricco patrimonio storico e culturale che possiede. Desidero che si conosca il passato preistorico di Ventimiglia (i Balzi Rossi) ; la città romana (Albintimilium) ; la città medievale, caratterizzata da un centro storico bellissimo, secondo solo a Genova ; le ricche bellezze naturali e le sue particolari ed interessanti frazioni (18) nonché le amene località dell’entroterra (17). Colgo l’occasione per porgere un cordiale saluto a tutti e un… caloroso arrivederci a Ventimiglia ! … / p. 54
Gaetano A. Scullino, Sindaco di Ventimiglia. F. Carbone Secretario Generale dell’AIIM
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Vintimille regarde le futur avec ambition
Interview exclusive de M. Gaetano Antonio Scullino, Maire de Vintimille C’était très émouvant. Le Prince même est resté très touché par cette manifestation d’affection, de respect et de sympathie. Il ne s’attendait pas à un accueil si spontané. Dans sa lettre de remerciement, S.A.S. le Prince Albert II a voulu me faire part de sa grande joie pour l’énorme succès de l’évènement.
Monaco Imprese : M. Le Maire, le 12 janvier dernier, vous avez nommé S.A.S. le Prince Albert II de Monaco, citoyen honoraire de Vintimille, en lui remettant les clés de la ville. Parlez-nous de cet évènement mémorable. M. Gaetano Antonio Scullino : Le 12 janvier a vraiment été une date mémorable. La ville de Vintimille, à partir de l’après-guerre, a toujours considéré la Principauté de Monaco comme une source économique importante : jusqu’à 6000 frontaliers s’y rendaient tous les jours pour travailler. Je suis d’ailleurs fils de frontalier. Mon père a travaillé pendant 40 ans chez Riva en tant que charpentier. J’ai moi aussi travaillé chez Riva pendant les vacances scolaires. Cette décoration est un signe de reconnaissance à la Famille Grimaldi pour les opportunités de travail réservées à nos frontaliers lors des dernières soixante années, et pour leur accueil à bras ouverts en Principauté. Cette journée nous a apporté un moment de grande joie et de grand honneur. J’ai été très touché par l’amabilité et la disponibilité du Prince Souverain, par son comportement spontané et naturel. Lorsque nous sommes sortis du théâtre où s’était déroulée la cérémonie et que nous avons parcouru à pieds quelques centaines de mètres, des milliers de personnes applaudissaient, le saluaient avec enthousiasme. 54
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M.I. : Que pouvezvous nous dire au sujet des relations bilatérales entre Monaco et Vintimille ? G.A.S. : Au cours du premier semestre de cette année, nous avons eu de nombreuses rencontres avec les conseillers monégasques de gouvernement pour l’urbanisme et des travaux publics au sujet de la nouvelle zone industrielle et artisanale, et des terrains des Chemins de Fer italiens à Vintimille, délaissés ou délaissables, qui représentent une intéressante possibilité d’installation industrielle. Comme le territoire de la Principauté nécessite de nouvelles opportunités de développement industriel et logistique, je pense que les autorités monégasques se sont mises en contact avec les Chemins de Fer italiens et certains propriétaires particuliers. Il existerait de réelles possibilités pour favoriser et attirer des investissements monégasques dans notre commune. On parle aussi de la création d’un pôle technologique, avec des activités éco-compatibles et à forte valeur ajoutée, sur l’exemple de Sophia Antipolis. La mise en oeuvre de ce projet aurait deux impacts positifs : d’une part, la possibilité pour Monaco de transférer des entreprises et de libérer des espaces et, d’autre part, de trouver de la main d’oeuvre spécialisée directement sur place, en réduisant énormément les transferts de frontaliers, depuis et vers Monaco. Je ne sais pas si cet accord verra le jour car il existe beaucoup de parties concernées dans la décision (Région Ligure,
Chemin de Fer, Etat italien,...) mais je souhaite que l’on sache que mon administration est très favorable pour examiner, avec la plus grande attention, toutes les propositions monégasques, et que la Principauté de Monaco est pour nous un partenaire très privilégié. M.I. : Dans ces derniers temps on entend beaucoup parler de la révision de la convention italo-monégasque concernant les travailleurs frontaliers. Quel est votre point de vue sur la question ? G.A.S. : Les deux associations qui représentent et défendent les intérêts des quelques 3700 frontaliers qui se rendent travailler à Monaco ont rencontré à plusieurs reprise les organismes du travail monégasques et l’Ambassadeur d’Italie, S.E. M. Mario Polverini, pour chercher des améliorations à cet accord bilatéral. Nos frontaliers demandent surtout l’assimilation de leur traitement à celui des travailleurs domiciliés en France, en particulier en ce qui concerne les allocations familiales et les prestations médicales, ainsi qu’une attention plus soutenue au sujet des transports, très insuffisants de nos jours. Du côté italien, les frontaliers bénéficient d’une exemption d’impôt sur le revenu de 8000 euros, mais celle-ci n’est plus suffisante et nous nous activons pour qu’elle passe à 10.000 euros et qu’elle puisse s’appliquer aux retraités. Je souhaite que toutes les parties en cause puissent trouver un accord pour réviser cette convention. Je sais que de la part de Monaco, il y a une grande disponibilité pour reconsidérer certaines questions. M.I. : Nous sommes au courant de la prochaine construction d’un port à Vintimille. Pouvez-vous nous présenter ce projet ? G.A.S. : Mes concitoyens attendent ce port depuis toujours. Il s’agit d’une infrastructure importante pour le développement touristique de la ville. L’administration communale croit fermement en l’obtention des différentes autorisations administratives après avoir définit certaines questions sur l’environnement. Nous en sommes, en tous cas, à la définition générale du bassin où sera construit le port, déjà inséré dans le nouveau plan d’urbanisme. Pour ce qui concerne la construction des oeuvres autour du port, au cours de cette dernière année, l’administration a réduit de 2/3 les constructions urbaines afin de séparer le centre historique de la marina par une zone verte donnant un meilleur impact visuel.
Plan du futur port de Vintimille
Le port sera privé, mais d’intérêt public (on prévoit un investissement de 85/90 millions d’euros environ) qui se mariera avec le centre historique et s’intègrera dans le panorama urbain de la ville. Nous pensons poser la première pierre au cours du premier trimestre 2009. Une fois le port achevé, nous avons l’intention de promouvoir le projet de liaison maritime par hydrofoil entre les villes de Sanremo, Vintimille, Menton et Monaco. Ceci donnera à nos concitoyens et aux touristes l’opportunité de se rendre de l’autre côté de la frontière sans prendre le train ou la voiture - éliminant ainsi les problèmes de parking et en réduisant la pollution - et, si les conditions météo le permettent, d’arriver à Monaco en 10/15 minutes. Cette liaison par la mer peut servir aussi à relancer le tourisme et le commerce. Entre Sanremo et Monaco, Vintimille offre une des plus belles côtes de la Riviera. La naissance du port pourrait relancer aussi l’économie de la ville et de ses 1000 activités commerciales et 700 activités artisanales, lesquelles travaillent déjà avec une clientèle monégasque et française.
M.I. : Quel est le dernier message que vous voulez donner à nos lecteurs ? G.A.S. : Notre engagement est celui de faire connaître la ville non seulement du point de vue commercial ou artisanal, mais aussi pour son patrimoine historique et culturel : le passé préhistorique (les Balzi Rossi), la ville romaine (Albintimilium) ; la ville médiévale caractérisée par un centre historique magnifique, deuxième pour importance après Gênes ; les richesses naturelles ; ses très beaux quartiers (18) et lieu-dit (17) de l’arrière-pays.
Je profite de cette occasion pour saluer cordialement les lecteurs de Monaco Imprese en leur disant… au revoir à Vintimille ! Fabrizio Carbone
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Il Gruppo Cozzi Parodi una finestra sul mondo della nautica La società che si occupa della costruzione del nuovo porto turistico di Ventimiglia fa parte del Gruppo Cozzi Parodi, guidato da Beatrice Parodi, che si occupa anche della gestione di Portosole a Sanremo, Marina degli Aregai a Santo Stefano al Mare e Marina di San Lorenzo, nell’omonima cittadina rivierasca in prossimità del capoluogo imperiese. L’imprenditrice ha le idee chiare sul mondo della nautica, che in questo periodo vive un particolare momento di effervescenza, e su come tutte le attività che ruotano intorno al diporto possano essere un prezioso strumento di rilancio economico per il Ponente ligure. Monaco Imprese : Dottoressa, ci può fare un quadro sulla nautica ed i posti barca della provincia italiana più prossima alla Francia ed al Principato di Monaco, vale a dire quella di Imperia ? Beatrice Cozzi Parodi : Nella nostra provincia attualmente ci sono circa 3.000 posti barca. Con le nuove realizzazioni ed i progetti in via d’approvazione ci saranno oltre 2.600 posti in più. Un dato interessante per comprendere le potenzialità del settore è che in Costa Azzurra la lista d’attesa per i posti barca ha superato le 5 mila unità. M.I. : Cosa rappresenta il mondo della nautica per Lei ? B.C.P. : Nautica significa porti, imbarcazioni e quindi industria, cantieristica e tutto l’indotto significativo legato
M.I. : Un beneficio che si spera non sia circoscritto solo alle grandi città della costa. B.C.P. : Ne possono beneficiare tanto le città costiere, quanto il nostro meraviglioso entroterra, che di certo può offrire ottime occasioni di svago ed intrattenimento anche agli amanti del mare. Beatrice Cozzi Parodi
all’artigianato e alla piccola e media impresa. Nautica, inoltre, è sinonimo di sport, tempo libero, ma soprattutto di turismo. La nautica genera un vasto indotto turistico; i porti non sono solo una stazione di sosta per le barche. M.I. : Che realtà turistiche si possono aprire ed espandere grazie alla nautica ? B.C.P. : Le attività turistiche collegate ad un approdo portuale, in sinergia con gli enti locali e con le città vicine sedi di porti, sono molteplici. Il porto può costituire la base da dove partire per visitare la città e i dintorni; può essere sede di specifiche iniziative turistiche, sportive, ludiche, culturali. Nautica significa richiamare persone sul territorio, appartenenti per lo più a fasce socioeconomiche medio alte, quindi con forte capacità di spesa. Ristoranti, boutique, centri benessere, agriturismi del mare, ed ogni altra attività legata al turismo, si trovano quindi ad avere a disposizione un bacino ampissimo di possibili clienti, già presenti in zona.
Monaco Imprese : Cosa ne pensa del mercato del charter ? B.C.P. : Il mercato del charter, già caratterizzato da numeri importanti, può avere ulteriori sviluppi davvero interessanti. L’attenzione del grande pubblico c’è. E la proposta si presenta quanto mai diversificata, adatta per chi cerca una vacanza di lusso, ma anche per chi vuole vivere a stretto contatto con la natura, penso per esempio al whale watching, dal momento che il settore occidentale del mar Ligure è il più popoloso del Mediterraneo per quanto riguarda la presenza di cetacei. Il porto, quindi, da luogo di stazionamento, diventa luogo d’entrata per visitare la città; può ospitare l’attracco di navi da crociera o minicrociera, con tutto il giro d’affari turistico che ne consegue, può dare spunto per iniziative turistiche ad hoc (manifestazioni legate alla nautica, gare sportive, ittiturismo) e crea i presupposti affinché vengano attivati servizi necessari ed adeguati, contribuendo a dare lavoro agli addetti del settore (in provincia di Imperia ci sono 150 imprese che si occupano di nautica, ndr.), può concorrere quindi ad aumentare in modo significativo la produzione interna lorda.
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Le Groupe Cozzi Parodi une fenêtre sur le monde de la Plaisance
La société qui s’occupe de la construction du nouveau port touristique de Vintimille fait partie du Groupe Cozzi Parodi, dirigé par Beatrice Parodi, qui s’occupe aussi de la gestion de Portosole à Sanremo, Marina degli Aregai à Santo Stefano al Mare et Marina di San Lorenzo à côté d’Imperia. La chef d’entreprise a des idées très claires sur le sujet de la Plaisance - laquelle est en train de vivre un moment de gloire - et sur le fait que les activités liées à ce secteur sont un instrument précieux pour la relance économique de l’ouest de la Ligurie. Monaco Imprese : Madame, pouvezvous nous dresser un portrait de la Plaisance et de l’offre portuaire de la province italienne la plus proche de la France et de la Principauté de Monaco, c’est-à-dire celle d’Imperia ? Mme Béatrice Cozzi Parodi : Nous avons actuellement, dans notre province, 3.000 places de port. Avec les nouveaux projets, nous aurons plus de 2.600 nouveaux amarrages. Une donnée essentielle pour comprendre les potentialités du secteur est la liste d’attente pour un emplacement au port qui, sur la Côte d’Azur, dépasse les 5000 demandes.
Monaco Imprese : Quelles sont les activités que l’on peut créer et développer grâce à la Plaisance ? B.C.P. : Les activités touristiques liées à un port sont nombreuses. Ce dernier peut être le point de départ pour visiter une ville et ses environs ; il peut être aussi le siège d’attractions sportives, culturelles, ludiques. “Plaisance” veut dire aussi rassemblement de personnes sur le territoire, ayant un bon pouvoir d’achat. Les restaurants, boutiques ainsi que toute autre activité liée au tourisme, viennent en contact avec un panel de clientèle potentielle, résidente ou de passage. M.I. : Un avantage qui, nous l’espérons, n’est pas circonscrit uniquement aux grandes villes de la côte. B.C.P. : Peuvent en bénéficier tant les centres urbains côtiers que notre magnifique arrière-pays qui peut tout à fait offrir d’excellentes occasions de détente. M.I. : Que pensez-vous du marché du charter ? B.C.P. : Le marché du charter, déjà caractérisé par des chiffres importants, peut se développer ultérieurement.
L’attention du grand public existe. L’offre est très diversifiée et adaptée non seulement aux besoins de ceux qui cherchent des vacances de luxe, mais aussi à ceux qui veulent vivre à contact avec la nature. Je pense par exemple au “whale watching”, car le secteur occidental de la mer ligure est parmi les plus peuplé en cétacés de la Méditerranée. Ainsi le port, de lieu de stationnement pour ceux qui viennent de la mer, devient un lieu d’entrée pour visiter la ville ; il peut accueillir des bateaux de croisières et attirer du chiffre d’affaire pour le tourisme ; il peut relancer des activités très ciblées, telles que des compétions sportives, et créer les conditions pour la construction d’infrastructures et une nouvelle offre de services, en donnant ainsi du travail aux professionnels de la plaisance et en créant des emplois (dans la province d’Imperia, nous comptons 150 entreprises dans le domaine de la plaisance, ndlr.) ; il peut donc concourir à l’augmentation du produit intérieur brut.
M.I. : Que représente pour vous le monde de la Plaisance ? B.C.P. : Qui dit “Plaisance” parle de ports, navires, et donc industries, chantiers, artisanat, de petites et moyennes entreprises commerciales, sans compter la richesse induite qui en dérive. “Plaisance” est aussi synonyme de sport, loisir et surtout de tourisme. Les ports ne sont pas uniquement une aire de stationnement pour bateaux. Monaco Imprese n° 5
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Il Know-How dell’International University of Monaco sbarca in Italia attualità finanziaria o legati al mondo del lusso, e tenuti da professionisti di chiara fama. Un “Executive Master in Finance” sarà presto offerto in formazione continua. Per le imprese che lo desiderano, l’università propone altresì la creazione di sessioni private per corsi tagliati su misura in qualsiasi lingua. Nonostante il programma presenti materie prestabilite, l’IUM è attenta a qualsiasi nuova richiesta suscettibile di arricchire il programma degli studi. Gli insegnanti provengono dalle migliori università del mondo. Nell’organico figurano anche professionisti con un bagaglio accademico e pedagogico eccezionale, e disposti a condividere esperienze e conoscenze. L’IUM dispone di 22 professori a tempo pieno e una trentina part-time. In costante evoluzione dalla sua creazione nel 1986, l’Università Internazionale di Monaco (IUM) sembrava avere pienamente raggiunto i suoi obiettivi : rafforzare il dinamismo della regione, mediante una qualità dell’insegnamento di altissimo livello, capace di unire il rigore del sistema europeo all’approccio pratico e concreto delle università americane. Delle 54 nazionalità che si contano in seno all’IUM, gli italiani rappresentano il 6% degli studenti, come precisa Anne-Karine, direttrice dei programmi esterni, “una chance che offre una finestra sul mondo e quindi una ricchezza culturale assai rara. Tuttavia, sul versante italiano, la domanda diventava pressante”. Pertanto, considerata la vicinanza geografica e le potenzialità in gioco,l’IUM, ha deciso, nel mese di maggio scorso, di aprire un campus in un castello del 12° secolo, a Carimate, un paesino a 20 km da Milano, 18 km dal lago di Como e a 19 km dalla Svizzera. Oltre alle sale per le lezioni, l’IUM Carimate Campus (IUM CC) comprende una biblioteca, degli uffici amministrativi e delle caffetterie, presso i quali gli studenti possono scambiare idee tra loro e con gli insegnanti. Dotato di un albergo a 4 stelle, il campus offre ogni tipo di servizio per accogliere nel migliore dei modi studenti provenienti dal mondo intero. 58
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Un campus per i dirigenti. Questo campus è particolarmente dedicato ai professionisti che desiderano perfezionarsi, scegliendo una formazione breve ma intensa, oppure intraprendere nuove opportunità di carriera. La struttura accoglie i partecipanti alle sessioni “Executive Series”, vale a dire dei corsi “full immersion” di tre giorni, incentrati su argomenti di grande
Il mondo del lusso e della finanza è analizzato. Di fronte all’evoluzione costante dei mestieri del lusso, le imprese devono oggigiorno fronteggiare numerose sfide, in particolare la globalizzazione, la specializzazione del settore, la gestione dell’immagine della marca, i vari tipi di clientela e le loro particolari esigenze rispetto alla moltiplicazione delle offerte e alla diversificazione delle attività.
Liliya Belousova, MBA 2006, International University of Monaco, Yacht Charter Broker a Londra.
Rispondendo a queste richieste ed approfittando nella sua ubicazione privilegiata nel Principato di Monaco, l’International University of Monaco rimane uno dei soli istituti ad avere sviluppato molti programmi in management internazionale nel settore dei prodotti e servizi di lusso, marketing internazionale e gestioni patrimoniali. Inoltre, il “Monaco MBA”, fiore all’occhiello dell’IUM, si è arricchito di quattro nuovi corsi nel settore del lusso : “Presentazione dell’industria del lusso”, “Introduzione al management dei prodotti di lusso” ; “Finanza e strategia dei prodotti di lusso” e “Management delle marche di lusso”, ed offre anche l’opportunità di ottenere un “Master of Science” in management dei prodotti e servizi di lusso. L’IUM dispone altresì di un “Centro di ricerca sui fondi d’investimento”, particolarmente interessante per gli studenti iscritti al Master in finanza e che intendono specializzarsi in Hedge Funds, gestioni patrimoniali o ingegneria finanziaria.
Infine, il settore dello yachting non è dimenticato ! Oggigiorno, bisogna guardare con estremo interesse il successo della nautica da diporto, in particolare, per quanto riguarda le grandi imbarcazioni. In effetti, il numero dei potenziali acquirenti di barche di lusso è fortemente aumentato negli ultimi dieci anni. L’allargamento dell’offerta da parte dei cantieri navali, la comodità degli yacht, le novità tecnologiche in materia di navigazione elettronica, ed un marketing mirato hanno permesso di ampliare le attività del settore.
I servizi associati : un fattore chiave. Se è vero che il settore è in piena crescita, è altrettanto vero che i principali operatori e gestori finanziari hanno saputo adattarsi ai nuovi bisogni del mercato. L’insieme di questi servizi rappresenta annualmente circa il 10% del valore di acquisto di un’unità da diporto. L’IUM non ha quindi mancato d’inserire il mondo dello Yachting nei suoi programmi di studio. Poiché il settore è costantemente alla ricerca di nuove figure professionali, l’università consente agli studenti di elaborare tesi in materia di Yachting, seguite da Larsen Finn-Frode, professore proveniente dal settore finanziario di molte compagnie di crociera. Questi elaborati richiedono in media dieci mesi di studi specifici e consentono di accedere ai più alti livelli di specializzazione. In conclusione, qualsiasi sia la specializzazione cercata, l’IUM offre una formazione di qualità e un’esperienza interculturale che assicurano ai laureati un passaggio fluido verso il mondo degli affari, la capacità di assumere immediatamente le varie responsabilità e la possibilità di divenire leader innovatori. … / p. 60
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Le savoir-faire de l’International University of Monaco s’exporte en Italie En constante évolution depuis sa création en 1986, l’université internationale de Monaco (IUM) semblait avoir pleinement rempli ses objectifs premiers : renforcer le dynamisme économique de la région, en apportant un enseignement de très haut niveau qui allie la rigueur de l’éducation européenne à l’approche pratique et concrète des universités américaines. Mais c’était sans préjuger des nouvelles tournures du monde économique contemporain et des nombreuses demandes de l’Italie, soucieuse d’importer une qualité d’enseignement et un savoir-faire que seule cette prestigieuse université frontalière pouvait leur apporter.
Un campus près de Milan Sur les 54 nationalités qui se côtoient au sein de l’IUM, les Italiens représentent 6% des étudiants “Au même titre que toutes les autres nationalités précise, Anne-Karine Agius, directeur des programmes externes. Une chance qui offre une fenêtre sur le monde donc une richesse multiculturelle assez unique. Mais du côté de nos voisins italiens, la demande devenait pressante.” Aussi, vu la proximité du pays et les potentialités entrevues, l’IUM a, dès le mois de mai, décidé d’ouvrir un campus, installé dans un ancien château du 12ème siècle, sans doute une résidence seigneuriale, sise à Carimate, jolie petite ville historique située à 20 km de Milan, 18 km du magnifique Lac de Como et 19 km de la Suisse… En plus des salles équipées pour des cours, l’IUM Carimate Campus (IUM CC) comprendra une bibliothèque, des bureaux administratifs et des cafés où les étudiants pourront échanger des idées entre eux et avec leurs professeurs. Doté d’un hôtel 4 étoiles, le campus offre tous les services pour recevoir des étudiants venant du monde entier.
Un campus pour les dirigeants. Ce campus est plutôt destiné aux professionnels qui souhaitent se perfectionner en passant par une formation courte et intensive ou se rediriger vers d’autres perspectives de carrière. Il accueille des participants aux sessions des “Executive Series”, des cours intensifs de trois jours axés sur des sujets d’actualité en finance et en luxe, et enseignés par des professionnels de renom. Un “Executive Master in Finance” y sera bientôt offert en formation continue. Pour les entreprises qui le souhaitent, l’université propose 60
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également de créer des sessions privées pour des cours sur mesure et dans la langue de leur choix !! Bien que le programme compte des disciplines déjà établies, l’IUM est à l’écoute de toutes demandes qui entrent dans leur cycle pédagogique. Les enseignants souvent demandeurs, ont été recrutés dans les meilleures universités du monde ; de plus, l’IUM s’est adjoint de professionnels qui ont une formation académique et pédagogique exceptionnelle et qui souhaitent partager expérience et savoir-faire. L’IUM comprend : 22 professeurs à temps complet et une trentaine à temps partiel.
Le monde du luxe et de la finance sont analysés… Face à l’évolution constante des métiers du luxe, les entreprises doivent relever de nombreux défis, en particulier, l’internationalisation, la “professionnalisation” du secteur, la gestion de l’image de marque, la diversité de la clientèle et son exigence face à la multiplication de l’offre, et la diversification des activités. Répondant à ces besoins, et profitant de son emplacement privilégié sur la Principauté, l’International University of Monaco est un des seuls établissements à avoir développé un certain nombre de programmes en management international dans les secteurs des produits et services de luxe, du marketing international et de la gestion de fortune. Aussi, le “Monaco MBA”, programme phare de l’IUM, s’est enrichi de quatre nouveaux cours dans le secteur du luxe, “Présentation de l’Industrie du Luxe”, “Introduction au Management des Produits de Luxe”, “Finance et Stratégie des Produits de Luxe” et “Management des Marques de Luxe”, et offre l’opportunité de passer un Master of Science en Management des Produits et Services de Luxe. L’IUM a, par ailleurs, créé un “Centre de Recherche sur les Fonds d’Investissement”, particulièrement intéressant pour ses étudiants du Master en Finance qui se spécialisent sur les Hedge Funds, la gestion de fortune, ou l’ingénierie financière.
électroniques à la navigation et un marketing très élaboré ont contribué à amplifier ce secteur d’activité.
Les services associés : un facteur clé… Si ce secteur est en plein accroissement, c’est également grâce aux principaux acteurs financiers et gestionnaires qui ont su évoluer en s’adaptant aux besoins du marché. L’ensemble de ces services représente annuellement environ 10 % de la valeur d’acquisition du bateau. Aussi, l’IUM n’a pas manqué d’insérer le monde du yachting dans ses programmes. Ce milieu est en demande permanente de professionnels et l’université offre la possibilité à certains étudiants d’axer leur thèse sur le monde du “Yachting”. Suivis alors par Larsen Finn-Frode, professeur venant du milieu financier de plusieurs compagnies de croisière, les étudiants passent alors 10 mois à travailler sur leur thèse. Presque une année à étudier, affiner et décortiquer ce milieu qui demande un langage et un abord spécifiques. Un programme qui leur permet d’accéder aux plus hauts niveaux de spécialisation. En conclusion, quelle que soit la spécialisation, l’IUM offre une formation de qualité et une expérience interculturelle et polyglotte qui assure aux diplômés une transition fluide vers le monde des affaires afin d’assumer immédiatement des responsabilités et devenir des leaders innovants. Nelly Nussbaum
…..et le milieu du yachting abordé ! De nos jours, il faut également compter avec le succès de la grande plaisance. En effet, la population des acheteurs potentiels de grands bateaux s’est fortement accrue ces dix dernières années. L’étendue de l’offre des chantiers, la convivialité des bateaux, les aides
Boris Porkovich et Anne-Karine Agius
Nautica da diporto Attenzione alla congiuntura, ma avanti tutta con i mega-yacht Come si inquadra il settore della nautica da diporto ed in particolare dello Yachting nel contesto macro-economico globale ? Secondo alcune autorevoli fonti, quali Merrill Lynch e Bénéteau, il valore del mercato globale della nautica da diporto, nel 2007, è stato di circa 13,8 miliardi di euro. Le imbarcazioni a motore rappresentano l’84% del mercato, e le imbarcazioni a vela il rimanente 16%. Il tasso di crescita di questi due segmenti di mercato è stato molto diverso negli ultimi 5 anni : 3% medio annuo per le imbarcazioni a motore e 6,5% medio annuo per le imbarcazioni a vela. Pur trattandosi di un settore che possiamo definire di consumo discrezionale, quindi molto sensibile all’andamento della congiuntura, è utile fare una prima segmentazione del mercato per commentare la crescita e le sue principali cause. Mentre il mercato delle barche fino a 24 metri di lunghezza segue un andamento ciclico delle vendite - tanto più marcato quanto più piccole sono le imbarcazioni - il settore dei “megayacht”, oltre 24 metri di lunghezza, segue la logica dei beni di lusso avanzato e, come tale, tende ad essere particolarmente resistente anche in fase di rallentamento congiunturale. L’attuale fenomeno di forte crescita dei super wealthy individuals, ossia di miliardari in dollari americani, di Cina, India, Russia ed altri paesi, è oggi il principale driver della crescita dei mega-yacht. Questa nuova domanda è talmente forte che, anche avvenimenti straordinariamente negativi quali l’11 settembre, la SARS e prolungati periodi di calo delle borse, i quali hanno generalmente un impatto molto rilevante sui beni di lusso tradizionali, come la moda e i gioielli, non hanno dato alcuna scossa al settore dei mega-yacht. Assistiamo così a dinamiche di crescita del mercato estremamente diverse a seconda della tipologia e dell’area geografica di destinazione delle imbarcazioni.
detiene una consolidata posizione di leadership con il 31% del mercato mondiale (Azimut Benetti è leader di mercato).
Quali prospettive e tendenze per il futuro ?
Gabriele Tagi
Il mercato delle imbarcazioni a motore sotto i 24 metri, ha avuto crescita zero negli USA negli ultimi 5 anni, mentre il mercato mondiale dei mega-yacht ha avuto una crescita media annua attorno al 15%. Diversi ancora sono i fattori che influenzano la vendita di imbarcazioni a motore rispetto ad imbarcazioni a vela. L’imbarcazione a vela esprime una scelta di vita (sportiva, rispettosa dell’ambiente, ecc.) mentre la scelta dell’imbarcazione a motore è più soggetta a fattori di moda. In Europa e negli USA dunque, le imbarcazioni a vela fino a 24 metri sono destinate a mantenere un sostenuto tasso di crescita, anche nei prossimi anni, come conseguenza della crescente sensibilità ecologica. Nel segmento dei mega-yacht, al contrario, la domanda da Russia, Cina ed India, si focalizza decisamente su unità a motore, essendo l’attenzione per il rispetto dell’ambiente meno spiccata rispetto ai paesi occidentali. Il mercato dei mega-yacht a vela, per questo motivo, è cresciuto meno in fretta e, negli anni tra il 2002 ed il 2006, ha subito addirittura una contrazione.
E’ interessante analizzare dove si concentra la produzione della nautica da diporto. Anche in questo caso abbiamo tipologie e localizzazioni di produttori variegate. Nella nautica da diporto fino a 24 metri, con forti caratteristiche di standardizzazione produttiva, vi è predominanza dell’industria americana (Brunswick è leader di mercato); nei mega-yacht, invece, dove prevale il taylor-made, l’industria Italiana
L’andamento del portafoglio ordini dei mega-yacht lascia presagire prospettive molto favorevoli, e non solo per l’immediato futuro, basti pensare che, nel 2007, il portafoglio ordini mondiale è cresciuto del 18% rispetto all’anno precedente con ordinativi di yacht sempre più grandi. Nei primi mesi del 2008, il portafoglio ordini globali di yacht superiori a 75 metri di lunghezza è addirittura aumentato del 27,8% : la crescita maggiore più elevata di tutto il mercato. I produttori leader sono la cartina di tornasole di forti aspettative di crescita anche nel medio e lungo periodo, si pensi ad esempio al fatto che Azimut Benetti sta investendo per fare fronte ad un fatturato che tra cinque anni raddoppierà secondo le previsioni aziendali.
Quali sono le tendenze del settore ? Le potenzialità di crescita dei produttori di mega-yacht, e dunque la necessità di nuova capacità produttiva, ha fatto sì che si verificassero numerose operazioni di acquisizione di cantieri da parte dei leader di mercato e/o di fondi di private equity. Questa tendenza è certamente destinata a continuare nell’immediato futuro. Altrettanto importante è la tendenza dei produttori italiani ad internazionalizzarsi, in particolare, puntando a costituire joint ventures nella cantieristica in Cina. Una conseguenza della carenza di capacità produttiva nel settore, sono i tempi attesa per la costruzione di un mega-yacht, mediamente pari a due anni. Questo fenomeno, oltre a questioni legate alla moda e talvolta al costo, spiega lo sviluppo del “vintage” applicato allo Yachting, vale a dire il restauro di barche d’epoca o da lavoro (come i rimorchiatori) e la loro trasformazione in yacht, con tempi che spesso non superano i sei mesi. … / p. 62 Monaco Imprese n° 5
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Navigation de plaisance :
Gare à la conjoncture, mais en avant toute pour les méga yachts Comment appréhender le secteur de la navigation de plaisance et, en particulier, celui du Yachting dans le contexte macro-économique mondial ?
production des méga yachts sur mesure, c’est-à-dire adaptés aux souhaits du client, l’industrie italienne, avec Azimut Benetti en tête du marché, s’est constitué une solide position dominante en monopolisant 31% du marché mondial.
Selon des sources faisant autorité, telles que Merrill Lynch et Bénéteau, le marché mondial de la Pla isance a représenté environ 13,8 milliards d’euros en 2007. Les navires à moteur représentaient le 84% du marché contre le 16% des navires à voile. Le taux de croissance de ces deux segments du marché a beaucoup évolué au cours des 5 dernières années : 3% de moyenne annuelle pour les navires à moteur, 6,5% pour les navires à voile. Puisqu’il s’agit d’un secteur que nous pouvons définir comme étant de consommation discrétionnaire, c’est-àdire très sensible aux variations de la conjoncture, il convient de procéder à une première segmentation du marché pour commenter la croissance et ses causes principales. Alors que le marché des navires mesurant jusqu’à 24 mètres de longueur suit un rythme de ventes cyclique, d’autant plus marqué pour les petits navires, le secteur des “méga yachts”, d’une longueur supérieure à 24 mètres, suit la logique des produits de luxe haut de gamme et, à ce titre, affiche une bonne solidité, même en cas de ralentissement de la conjoncture. Le phénomène actuel d’une nette progression du nombre de milliardaires en dollars américain, surtout en Chine, Inde, et Russie, constitue aujourd’hui le principal moteur de croissance du secteur des méga yachts. Cette nouvelle demande est tellement forte que, même les événements particulièrement dommageables tels que le 11 septembre, le SARS et les longues périodes de marasme boursier, dont les retombées se font généralement sentir sur la consommation des produits de luxe traditionnels, comme la mode et les bijoux, n’ont jamais influencé le secteur des méga yachts. Nous assistons donc à des dynamiques de croissance du marché extrêmement variées selon la typologie et la zone géographique de destination des navires. Le marché des navires à moteur de moins de 24 mètres, mais surtout les navires plus petits, n’a connu aucune croissance aux États-Unis depuis les 5 dernières années, alors que le marché 62
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Quelles sont les perspectives et tendances pour l’avenir ?
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mondial des méga yachts a enregistré une croissance mondiale annuelle avoisinant le15%. Les facteurs ayant un impact sur la vente de navires à moteur par rapport aux navires à voile sont variés. Le navire à voile correspond à un choix de style de vie (sportif, respectueux de l’environnement, etc.), alors que le choix du yacht à moteur relève plus de la mode. En Europe et aux États-Unis donc, le taux de croissance des ventes de navires à voile mesurant jusqu’à 24 mètres, restera soutenu même dans les prochaines années, en raison d’une sensibilité accrue aux enjeux écologiques. Dans le secteur des méga yachts, en revanche, les demandes provenant de Russie, de Chine et d’Inde se focaliseront davantage sur les yachts à moteur, le respect de l’environnement ayant moins de visibilité que dans les pays occidentaux. Le marché des méga yachts à voile croît ainsi moins rapidement, et une contraction de la demande a même été observée entre 2002 et 2006.
Il est intéressant d’analyser dans quels segments se concentre la production de navires de plaisance. Même dans ce secteur, les typologies et la localisation des producteurs sont très variées. Les navires mesurant jusqu’à 24 mètres, affichant de fortes caractéristiques de standardisation de la production, proviennent surtout de l’industrie américaine, Brunswick étant le leader du marché, alors que, pour la
L’évolution du carnet de commandes de méga yachts laisse présager des perspectives très favorables, et pas seulement pour l’avenir proche ; il suffit de voir qu’en 2007, le nombre de commandes au niveau mondial a augmenté de 18% par rapport à l’année précédente, pour des yachts toujours plus grands. Ainsi, dans les premiers mois de l’année 2008, le nombre de commandes de yachts mesurant plus de 75 mètres a augmenté de 27,8% à l’échelle mondiale, représentant le taux de croissance le plus élevé sur tout le marché. Les chantiers plus importants reflètent les plus beaux espoirs de croissance, même dans le moyen et long terme ; ainsi, Azimut Benetti investit actuellement pour faire face à un doublement de son chiffre d’affaires actuel sur cinq ans.
Parmi les tendances du secteur, il faut remarquer : Le potentiel de croissance des constructeurs de méga yachts, et donc la nécessité d’une nouvelle capacité de production, a engendré de nombreuses opérations d’achat de chantiers de la part des leaders du marché et/ou de fonds de capital-investissement. Cette tendance est probablement destinée à se poursuivre dans un avenir proche. Tout aussi importante est la tendance des producteurs italiens à s’internationaliser avec, en particulier, un penchant pour la constitution de co-entreprises dans les chantiers navals en Chine. La carence en capacité de production dans le secteur engendre des temps d’attente d’environ deux ans pour la construction d’un méga yacht. Ce phénomène, outre les questions de mode et parfois aussi de coûts, explique le développement du “vintage” dans le secteur du yachting, à savoir la restauration de navires d’époque ou de navires à usage professionnel (comme les remorqueurs) et leur transformation en yacht, avec des délais de travaux qui ne dépassent pas six mois. Gabriele Tagi
La nautica tagliata su misura Barbaro Yachting Monaco Ho fatto quindi la scelta di dedicarmi completamente al mare, alla costruzione navale, al restauro delle barche in legno e, soprattutto, all’allestimento degli interni tagliato su misura, assolutamente unico per ciascun cliente, e senza alcun limite di arredo. Arrivo nel Principato di Monaco nel 2000 ; ritengo infatti che la Piazza possa definirsi l’unica capitale dello yachting. Tutte le più belle creazioni nautiche e novità mondiali del settore transitano nei porti di Monaco. Costituisco quindi B.Y. MONACO e stringo un ottimo rapporto di collaborazione con il cantiere navale TECNOMAR di Viareggio, di cui divento l’agente, riprendendo il suo motto : “non ne vedrai altro uguale al tuo”.
M.I. : Ci parli della sua attività e dei progetti futuri. E.B. : B.Y. MONACO non svolge unicamente il ruolo di agente, ma anche l’attività di brokeraggio e soprattutto di management a 360 gradi. Tra i progetti di prossima realizzazione, sono stato incaricato di gestire l’avvio della marina di Mangalia in Romania e, entro la fine del 2009, l’organizzazione di un ufficio di management in Qatar, ma il tutto senza abbandonare il bacino del Mediterraneo, la mia passione di vita. … / p. 64
Monaco Imprese : Chi è Enrico Barbaro ? Enrico Barbaro : Sono nato a Venezia 43 anni fa. Il mare è il mio elemento naturale e le barche che ho posseduto sono sempre state più numerose delle macchine. Poiché la mia passione per il mare è nata quand’ero bambino, la navigazione è cominciata come un gioco, per diventare in seguito un’occupazione molto seria. Ho frequentato la scuola nautica, conseguendo l’abilitazione al comando delle imbarcazioni da diporto. Ho ottenuto poi il diploma di geometra ed ho lavorato nel settore delle costruzioni civili fino all’età di trent’anni. La passione per la nautica non si è mai spenta. Il Mediterraneo è sempre stato il mio rifugio nei momenti di libertà e di svago. M.I. : Quando decide d’installarsi a Monaco ? E.B. : Nel corso del mio lavoro, mi accorgo di avere una certa propensione all’architettura personalizzata, vale a dire la capacità di materializzare perfettamente le aspettative e i desideri del committente. Mi rendo conto che questa attitudine può rappresentare un vantaggio competitivo per entrare nell’ambiente nautico. Monaco Imprese n° 5
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La plaisance sur mesure Barbaro Yachting Monaco
Monaco Imprese : Qui est Enrico Barbaro ? M. Enrico Barbaro : Je suis né à Venise il y a 43 ans. La mer a toujours été mon élément naturel. J’ai possédé plus de bateaux que de voitures car ma passion pour la mer est née pendant mon enfance. La navigation a commencé comme jeux pour moi, que j’ai ensuite prix très au sérieux. J’ai fréquenté l’école navale et j’ai obtenu l’habilitation au commandement des navires de plaisance. Ensuite, j’ai passé mon diplôme de géomètre et j’ai travaillé dans le secteur des constructions civiles jusqu’à l’age de trente ans. Pourtant ma passion pour le nautisme ne s’est jamais éteinte. La mer a toujours représenté pour moi un havre de paix pendant mes moments de liberté et de loisirs. J’ai toujours vécu en contact avec la Méditerranée. M.I. : Quand vous installez-vous à Monaco ? E.B. : Grâce à mon travail de géomètre, je m’aperçois avoir une certaine capacité à l’architecture personnalisée, c’est à dire la facilité à matérialiser parfaitement les attentes et les desiderata du mandataire. Je me rends compte ainsi que cette attitude peut vraiment représenter un avantage compétitif pour entrer dans le milieu de la plaisance.
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Monaco Imprese n° 5
J’ai alors fait le choix de me dédier complètement à la mer, à la construction navale, à la restauration des bateaux en bois et, surtout, à la réalisation de l’architecture d’intérieur sur mesure, absolument unique pour chaque client, et sans aucune limite de décoration. J’arrive en Principauté de Monaco en 2000; je crois en effet que la Place peut se définir la seule capitale du yachting. Toutes les plus belles créations nautiques et nouveautés mondiales du secteur transitent dans les ports de Monaco. Je constitue donc B.Y. MONACO et je conclue un excellent partenariat avec le chantier naval TECNOMAR de Viareggio, en Italie, dont je deviens l’agent en reprenant sa devise : “tu n’en verras pas un autre comme le tien”. M.I. : Parlez-nous de votre activité et des projets futurs. E.B. : B.Y. MONACO n’est pas uniquement un agent commercial, mais elle exerce aussi l’activité de broker et surtout de management à 360 degrés. Parmi les projets en cours de réalisation, j’ai été mandaté pour organiser l’aménagement de la marina de Mangalia en Roumanie et, avant la fin de l’année 2009, l’ouverture d’un bureau de management au Qatar, mais le tout sans abandonner le bassin de la Méditerranée, la passion de ma vie.
Monaco Golden Agency Maritime Il capolavoro dell’ingegneria navale italiana sbarca a Monte-Carlo
Diabolika
Specializzata nel settore della nautica da diporto, MGA Maritime è la sister-company dell’agenzia immobiliare MGA. La società nasce per soddisfare le richieste dei clienti interessati ad investire nello yachting e, in particolare, nel chartering di unità prestigiose, offrendo loro un servizio completo e un’assistenza a 360 gradi per sollevarli dalle incombenze gestionali. MGA Maritime è diretta da Carlo Accattatis Chalons d’Orange.
La società è concessionaria esclusiva per Monaco, la Costa Azzurra e la Liguria del marchio Class Yachting Group, il quale racchiude le linee Diabolika e Premiere, entrambe prodotte da cantieri napoletani. La linea Diabolika presenta unità sportive open e cabinate, da 33 piedi, con motorizzazioni fuoribordo, a 70 piedi. Le Premiere sono imbarcazioni più tradizionali, dalla linea retrò, con lunghezze da 40 a 80 piedi. La caratteristica comune a tutte le unità è l’assoluta pulizia del ponte. Non ci sono per esempio bitte apparenti, e l’ancora scende a mare automaticamente dal gavone di prua con un sistema a catapulta. Le barche vengono tutte costruite in base alle
specifiche richieste dell’armatore ed escono complete dal cantiere, senza optional. Class Yachting Group offre infine una gamma di gommoni dagli 8 metri in su e di barche a vela da 10 a 50 metri. La caratteristica del Gruppo è quella di entrare nel mercato della nautica con una carena unica, innovativa e polivalente che permette alle unità Premiere e Diabolika, di navigare senza problemi alle quattro andature in funzione delle condizioni meteomarine : planata, dislocamento lento, semidislocamento veloce e dislocamento veloce, in altre parole con velocità da 8 fino a 50 nodi per le DiaboliKa e da 8 a 35 nodi per le Premiere. Questa carena speciale, molto morbida, permette quindi di adeguare l’andatura della barca allo stato del mare e di prendere l’onda senza colpi. Infine MGA Marittime è concessionaria esclusiva a Monaco per i motoscafi Sea Ray (6 -18 metri).
Monaco Golden Agency Maritime
Le chef-d’œuvre de l’ingénierie navale italienne débarque à Monaco Spécialisée dans le secteur de la plaisance, MGA Maritime est la société-sœur de l’agence immobilière MGA. La société naît pour satisfaire les demandes des clients intéressés à investir dans le yachting et, en particulier, dans le chartering d’unités de prestige, en leurs offrant un service complet et une assistance à 360 degrés pour ôter toutes les contraintes de gestion. MGA Maritime est dirigée par M. Carlo Accattatis Chalons d’Orange. La société est le concessionnaire exclusif pour Monaco, la côte d’azur et la Ligurie de la marque Class Yachting Group, laquelle comprend les gammes Diabolika et Premiere, ces dernières étant produites par des chantiers napolitains. La ligne Diabolika présente des unités sportives, open ou avec cabine, de 33 pieds, avec motorisation hors-bord, à 70 pieds.
Les Premiere sont des embarcations plus traditionnelles à la ligne classique, de longueur allant de 40 à 80 pieds. La caractéristique commune à tous ces navires est le dégagement absolu du pont. Il ne présente pas, par exemple, des taquets apparents, et l’ancre descend automatiquement, depuis la baille à mouillage, avec un système à catapulte. Tous les navires sont construits selon les desiderata de l’armateur et sortent complets du chantier, c’est-à-dire sans option. Class Yachting Group offre enfin une gamme de canots pneumatiques à partir de 8 mètres et de voiliers de 10 à 50 mètres. La caractéristique de la marque est celle de se présenter sur le marché de la plaisance avec une coque unique, innovante et polyvalente, qui permet aux unités Premiere et Diabolika de naviguer sans problème aux quatre allures en fonction des conditions météo-marines : planante, semi-planante, déplacement lent
et déplacement rapide, avec des vitesses de 8 à 50 nœuds pour les Diabolika et de 8 à 35 nœuds pour les Premiere. Cette coque spéciale, très souple, permet ainsi d’adapter l’allure du bateau à l’état de la mer et de prendre la vague sans à-coups. Enfin, MGA Maritime est le concessionnaire exclusif à Monaco pour les bateaux à moteur Sea Ray (6 -18 mètres).
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Le soluzioni alternative alla lite la conciliazione Cena dibattito dell’AIIM con il Prof. Piero Sandulli ll Professor Sandulli, avvocato civilista noto in campo nazionale ed internazionale, docente di Diritto processuale civile all’Università di Teramo, Presidente della Corte di Giustizia Federale presso la Federcalcio, già Assessore del Comune di Roma, è autore di numerose pubblicazioni relative al diritto processuale civile. Tra le personalità presenti all’incontro, segnaliamo Thomas Giaccardi, parlamentare e avvocato monegasco, relatore delle ultime riforme legislative in materia finanziaria e societaria ; il dottor Giuseppe Argirò, Direttore della Confindustria d’Imperia e la dottoressa Orietta Palazzola, Vice Console d’Italia in Monaco. La crisi della giustizia civile in Italia e la necessità di individuare alternative che non siano di ostacolo alla crescita ed alla competitività economica del Paese hanno, da tempo, indotto lo studio di alternative al processo. Invero, nella categoria delle alternative dispute resolution (A.D.R.) sono sussunte due diverse ipotesi, ampiamente distanti tra loro, quella della conciliazione e quella dell’arbitrato. Anche sotto il profilo etimologico la loro accezione appare diversa, in quanto mentre l’arbitrato costituisce una risoluzione della lite in una sede alternativa a quella del giudice statale; la conciliazione, invece, implica una risoluzione della vertenza alternativa alla lite giudiziaria stessa. E’ agevole rilevare che mentre l’arbitrato si conclude con un lodo (per molti versi assimilabile ad una sentenza) che determina un vinto ed un vincitore della lite, la conciliazione, di contro, si conclude con la comune individuazione di una soluzione della vertenza nell’incontro della volontà delle parti. Sotto il profilo commerciale sono evidenti le conseguenze scaturite dai diversi percorsi così individuati ; invero, nella ipotesi dell’arbitrato nella quale la soluzione della lite è etero determinata assai spesso le ragioni di essa non vengono chiarite con il conseguente venir meno della prosecuzione dei rapporti commerciali in essere. 66
Monaco Imprese n° 5
Niccolo Caissotti di Chiusano, Fernanda Casiraghi, Piero Sandulli
Con la conciliazione, al contrario la risoluzione della vertenza, sia pure con l’ausilio di uno o più autorevoli compositori, il quale (o i quali) rende (o rendono) il consilium cui le parti si ispirano, è autodeterminata dalle parti in lite tra loro e si conclude con un incontro delle loro volontà, di natura transattiva, il quale determinandosi in considerazione del fatto che nella conciliazione non esiste un vinto ed un vincitore, bensì una soluzione della vertenza determinata dalla comune volontà, non produce alcun elemento di segno negativo che possa determinare l’interruzione della cooperazione commerciale, ma può invece, discendere, da una intervenuta conciliazione, una nuova linfa per la implementazione dell’intrapresa comune. Al fine di poter comprendere i vantaggi di una “cultura della pacificazione”, che la conciliazione è in grado di ispirare, vanno considerati, in primo luogo, il ruolo e la figura del conciliatore. Detto soggetto (che - come detto - può essere costituito anche da una pluralità di conciliatori) è chiamato ad effettuare la sua attività enfatizzando il suo ruolo (la sua autorevolezza e la sua terzietà) ed adoperandosi per determinare una attività facilitativa dei
rapporti, tra le parti litiganti, ed effettuando, ad un tempo, una prognosi valutativa delle circostanze portate alla sua attenzione, mettendo le parti in condizione di verificare i benefici che possono discendere da una corretta ripresa dell’attività di collaborazione, in confronto con gli svantaggi che possono derivare alle stesse, non soltanto sotto il profilo economico, da una traumatica interruzione di detti rapporti. Nel compiere tale attività il conciliatore dovrà essere ispirato dai dettami del “giusto procedimento” che mettano nella dovuta luce la posizione terza del conciliatore e che, ad un tempo, facilitino il contraddittorio tra le parti, nel rispetto della reciproca lealtà e dignità. Nell’ambito del procedimento le parti potranno essere assistite da un proprio legale di fiducia o da altro professionista che offra loro una valutazione anche tecnica delle circostanze poste in luce dal conciliatore. Il vantaggio che, indubbiamente, discende dalla conciliazione è quello di integrare, da un verso, un titolo esecutivo, che attraverso una procedura di
exequatur sia in grado di essere azionato coattivamente e, dall’altro, quello di indurre ad una approfondita riflessione sulle cause della controversia che possa fugare alcune incomprensioni nate nella esecuzione del rapporto commerciale sottostante. In particolare nel campo societario il legislatore italiano con il D. lgs. n. 5/2003 si è preoccupato, con gli articoli 38 e seguenti di regolamentare il procedimento di conciliazione, prevedendo, altresì, l’inserimento volontario di clausole di conciliazione nell’ambito degli statuti societari e/o dei patti parasociali. Il punto debole di tale procedura, rilevato anche dalla Corte Costituzionale (decisione n. 276/2000), è costituito dalla carenza delle strutture che il legislatore non ha efficacemente individuato. Onde evitare che l’importante istituto della conciliazione possa fallire il suo compito, ispirato anche dall’art.
2 della Costituzione, di indurre alla composizione delle liti attraverso la diffusione della “cultura della pacificazione”, è necessario che organizzazioni di professionisti, di imprenditori e le Camere di Commercio assumano un ruolo trainante nella promozione della conciliazione, nonchè nell’individuare, mettendole a disposizione degli imprenditori le strutture necessarie per attuare il procedimento di conciliazione. In tale contesto appare importante poter coltivare gli studi sulla conciliazione, della cui promozione debbono assumersi l’onere i consigli dell’ordine e le associazioni degli imprenditori, individuando appropriati formatori e costituendo, anche in associazione con le strutture accreditate dal Ministero di Giustizia, specifiche camere di conciliazione. Un siffatto modo di procedere, oltre che diffondere la cultura della pacifi-
Piero Sandulli
cazione, può anche determinare un valido argine alla crisi della giustizia civile. Piero Sandulli
La médiation, un instrument utile pour la solutions des conflits Dîner-débat de l’AIIM avec le Prof. Piero Sandulli
M. Piero Sandulli est professeur de procédure civile à l’université de Teramo en Italie, Président de la Cour de Justice Fédérale auprès de la Federcalcio (justice sportive italienne), ancien Conseiller à la Mairie de Rome et auteur de nombreuses publications juridiques, il exerce actuellement la profession d’avocat. Parmi les personnalités présentes à cette rencontre, on comptait Maître Thomas Giaccardi, parlementaire et avocat monégasque, rapporteur des dernières lois en matière financière et commerciale ; M. Giuseppe Argirò, Directeur de l’Union des Industriels de la province italienne de Imperia et Mme Orietta Palazzola, Vice-consul d’Italie à Monaco. Dans la vie de tous les jours, que ce soit dans le monde des affaires ou dans le cadre des relations humaines, des conflits surgissent à cause de la rupture des rapports entre les parties : contrat, lien de famille, copropriété, etc. Le moyen le plus répandu pour résoudre ces litiges, est le recours au tribunal, ce qui est souvent très long et en tout cas très cher. Dans les affaires commerciales, un moyen bien connu, moins long mais beaucoup plus cher, est l’arbitrage ; ce qui correspond à un jugement rendu par une cour privée, composée par des experts, juristes ou non, capables de régler le différent tout en restant indépendant vis-à-vis des parties.
Toutefois, il est certain que ces deux solutions, que l’on pourrait définir “classiques”, ne contribuent pas au maintien des rapports entre les parties, une fois que la décision a été rendue. Il s’agit en effet, dans les deux cas, d’un processus “gagnant/perdant”, et il est bien évident que personne ne souhaite perdre. La médiation est une pratique bien connue dans les Pays anglo-saxons et maintenant prônée même par Bruxelles qui demande aux Etats membres de l’Union européenne, à l’exception du Danemark, de se doter d’une législation interne visant à autoriser citoyens et entreprises à résoudre, via cette procédure, les litiges transfrontaliers en matière civile et commerciale, en autorisant éventuellement l’octroi de la force exécutoire à l’accord ainsi obtenu (la Directive européenne sur la médiation est entrée en vigueur au mois de mai dernier).
Avec la médiation, les parties restent maîtresses de leur destin et elles seules peuvent disposer de leurs droits, avec l’aide d’un tiers, un expert indépendant : le médiateur. Ainsi elles feront un meilleur usage de leur temps et de leur argent, puisque la procédure de la médiation est très rapide et peu coûteuse, tout en essayant de maintenir les rapports, ce qui représente un atout important du point de vue économique et social. La médiation est en effet une procédure dite “gagnant/gagnant”, ce qui dans les cas du jugement ou de l’arbitrage est impossible. Il s’agit d’une procédure volontaire, même lorsqu’elle est disciplinée par la loi en fonction d’une obligation procédurale préalable au recours à la justice. C’est une affaire des parties, qui seules peuvent disposer de leurs droits sur le plan contractuel ou, d’une façon plus générale, d’un accord amiable à caractère non contractuel (médiation familiale, sociale, culturelle, internationale, etc.). Il est indéniable que le développement de la médiation en Europe pourra contribuer à une amélioration des temps de la justice et à une conduite des affaires beaucoup plus expéditive, discrète et productive.
Diego Munafo, Piero Sandulli Monaco Imprese n° 5
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La Spesa pubblica in Italia conoscerla e riformarla Cena dibattito dell’AIIM con il Prof. Franco Reviglio Franco Reviglio, ordinario di Economia pubblica a Torino, è stato Senatore, Ministro delle Finanze (1979-1981) e Ministro del Bilancio e per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno (19921993). Autore di moltissimi saggi, attualmente è editorialista de Il Messagero. L’incontro è stato l’occasione per discutere non solo di finanza pubblica, ma anche della situazione politica italiana. Erano presenti molti professionisti ed imprenditori italiani in Monaco, nonché l’Ambasciatore d’Italia, Mario Polverini, accompagnato dall’Addetto commerciale, Catia Rossi ; la parlamentare monegasca Nicole Manzone-Saquet ; il Presidente della Confindustria d’Imperia, Sandro Cepollina, accompagnato dal Direttore generale Giuseppe Argirò, ed il Sindaco della città di Ventimiglia, Gaetano Antonio Scullino. Da oltre un secolo le inefficienze del mercato e le considerazioni di tipo ridistributivo della ricchezza prodotta, hanno giustificato nei paesi industriali un intervento dello Stato sempre più pervasivo mediante la spesa, le entrate tributarie, il debito e l’impresa pubblica. Spesse volte questa azione si è sviluppata con diffuse mancanze, i cui rimedi sono tuttora al centro dei programmi dei governi. I politici sembrano incapaci di rimuoverle nella misura auspicata, in particolare per la parte che riguarda le riduzioni di spesa, a causa delle diffuse opposizioni degli interessi corporativi colpiti, toccati dagli aggiustamenti richiesti. Nei sistemi democratici, il governo del cambiamento è ovunque molto difficile per le grandi questioni che esso solleva, riportate quasi quotidianamente dai media.
Franco reviglio
Alcuni effetti cercati dal trattato di Maastricht dovevano essere una nuova tendenza di riduzione del rapporto debito pubblico-PIL mediante politiche di bilancio più rigorose, la correzione delle disfunzioni dell’intervento pubblico attraverso riforme istituzionali e, su un piano più generale, l’aggiustamento dei sistemi politici per renderli capaci di governare i cambiamento. A dieci anni dall’introduzione dell’euro, gli effetti positivi sull’economia del nostro Paese non hanno raggiunto le attese. La crescita economica si è ridotta, attestandosi ad un livello anche inferiore a quello europeo, mentre la correzione delle disfunzioni dell’intervento pubblico non ha dato che parzialmente i frutti sperati, a causa soprattutto dei vincoli frapposti alle riforme. La capacità di assumere decisioni in modo efficiente dipende in ampia misura dal funzionamento del sistema politico, dal tipo di regole elettorali e dall’organizzazione delle istituzioni. Nel 2005 si è tornati al proporzionale, con regole elettorali diverse per i due rami del Parlamento, e un dimezzamento della soglia per la rappresentanza parlamentare. Il numero dei partiti è aumentato a ventitrè formazioni, di cui undici sono confluite nella maggioranza del governo Prodi del 2006.
Questa frammentazione delle forze politiche ha condotto a continue mediazioni in cui ogni partito cercava di acquisire i massimi vantaggi nel breve periodo. Di conseguenza, il controllo del livello e della qualità della spesa pubblica è risultato inadeguato, producendo così un ingente spreco di risorse valutato pari a ben 7 punti di PIL (circa 100 miliardi di euro) che un sistema politico di tipo tedesco, per esempio, avrebbe consentito di evitare. Anche se l’esperienza dei maggiori Paesi europei non offre un modello politico univoco da imitare, essa si caratterizza per una minore frammentazione che conduce ad una maggiore efficienza. L’adozione di un “modello straniero”, nella sua interezza, richiederebbe comunque una riforma costituzionale difficile da conseguire. Le ultime Politiche del 2008 sono state caratterizzate dal successo elettorale di due grandi formazioni, una coalizione di Centrodestra ed un nuovo partito di Centrosinistra, che hanno schiacciato il Centro e cancellato dalla rappresentanza parlamentare sia i partiti minori, sia le ali politiche radicali. La forte maggioranza che è uscita dalle urne, e la riduzione drastica dei gruppi parlamentari, consentono oggigiorno, e forse per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, di arginare le grandi difficoltà di dialogo tra le parti, di portare ad un cambiamento di rotta dell’indirizzo politico della spesa pubblica ed alla definizione di nuove, profonde e necessarie riforme costituzionali per il rilancio del nostro Paese e la ripresa di una crescita in linea con l’Europa.
Per superare le difficoltà politiche e porre un argine alla crescita della spesa pubblica, della pressione fiscale, del disavanzo e del debito pubblico, si suggerito di introdurre nella Costituzione limiti espliciti a detti livelli o regole monetarie-fiscali, quali il vincolo del pareggio di bilancio o del finanziamento con mezzi non-monetari del disavanzo, nonché norme che restringano la discrezionalità delle autorità. 68
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Olga Polverini, Niccolo Chiusano, Laurent Anselmi, Signora Argiro, Mario Polverini, Fernanda Casiraghi
La dépense publique en Italie
Dîner-débat organisé par l’AIIM avec le Professeur Franco Reviglio M. Franco Reviglio, Professeur d’économie publique à l’Université de Turin, a été Sénateur de la République italienne, Ministre des Finances (1979-1981) et Ministre du Bilan (1992-1993). Auteurs de nombreux ouvrages à caractère économique, il est actuellement l’éditorialiste du quotidien italien “Il Messagero”. Depuis plus d’un siècle, certains disfonctionnements du marché dans les pays industrialisés, ainsi que des motifs de redistribution de la richesse, ont justifié une intervention de l’Etat toujours plus envahissante à travers la dépense, les entrées fiscales, la dette et l’entreprise publique. Souvent, ces actions se sont développées avec un certain manque d’efficacité, dont les remèdes sont toujours au centre des programmes des gouvernements. Les hommes politiques semblent incapables de résoudre ces problèmes, en particulier en ce qui concerne la réduction de la dépense, à cause des nombreuses oppositions de la part des centres d’intérêt touchés par les ajustements envisagés. Dans les systèmes démocratiques, les changements sont souvent très difficiles à cause des grandes questions sociales qu’ils soulèvent, largement rapportées par les médias.
La capacité de prendre des décisions efficaces dépend, en large mesure, du fonctionnement du système politique, des règles électorales et de l’organisation des institutions. En 2005, l’Italie est retournée au système proportionnel, avec des règles différentes pour les deux chambres du Parlement, et une réduction de la moitié du seuil pour la représentation parlementaire des partis politiques. Le nombre de ces derniers est passé à vingt trois formations, dont onze ont rejoint la majorité du gouvernement Prodi en avril 2006. Cette fragmentation des forces politiques a comporté des médiations continuelles où chaque parti cherchait d’obtenir le plus grand avantage possible dans un laps de temps très court. De conséquence, le contrôle du niveau et de la qualité des dépenses publiques a été insuffisant, et a produit ainsi un gaspillage de ressources énorme, évalué à 7 points de PIB (environ 100 milliards d’euros) qu’un système de type allemand, par exemple, aurait permis d’éviter.
Même si l’expérience des plus importants pays européens n’offre pas un système politique univoque à imiter, elle se caractérise par une fragmentation inférieure, ce qui conduit à une efficacité majeure. L’adoption d’un “modèle étranger” demanderait de toute façon une réforme constitutionnelle difficilement envisageable. Les dernières élections politiques de 2008 ont été caractérisées par le succès électoral de deux grandes formations, une coalition de centre-droit et un nouveau parti de centre-gauche, qui ont écrasé le centre et effacé les petits partis. La forte majorité qui est sortie des urnes et la réduction significative des groupes parlementaires, permettent aujourd’hui, et peut être pour la première fois dans l’histoire de notre République, d’éliminer les difficultés de dialogue entre les parties, de changer les orientations politiques en matière de dépense publique, et de définir d’importantes réformes constitutionnelles, nécessaires pour relancer le pays et pour reprendre une croissance alignée à celle européenne.
Pour résoudre ces difficultés d’ordre politique et mettre un frein à la croissance démesurée de la dépense publique, de la pression fiscale et de l’endettement de l’Etat, certains ont souhaité introduire dans la Constitution des limites à ces variables ou bien des règles monétaires et fiscales, telles que l’équilibre du bilan ou le financement de la dette avec des moyens non monétaires, ainsi que des règles qui resserrent le pouvoir discrétionnaire des autorités. Certains effets voulus par le traité de Maastricht devaient être la réduction du rapport dette publique-PIB grâce à des politiques de bilan plus rigoureuses, la correction des disfonctionnements de l’intervention de l’Etat par le biais de réformes institutionnelles et, de manière générale, un ajustement des systèmes politiques pour les rendre capables de gouverner le changement. Dix ans après l’introduction de l’euro, les effets sur l’économie de notre Pays n’ont pas satisfait les attentes. La croissance économique s’est réduite, en se plaçant sur une valeur inférieure à la moyenne européenne, et la correction des disfonctionnements de l’intervention de l’Etat n’a donné que des résultats partiels, à cause surtout des freins mis sur les réformes. Monaco Imprese n° 5
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La situazione dei trasporti in Italia Cena dibattito dell’AIIM con l’Ing. Giancarlo Cimoli
Giancarlo Cimoli
Giancarlo Cimoli, già Presidente delle Ferrovie dello Stato e di Alitalia, è stato lo speciale ospite dell’AIIM. Presenti alla serata numerose personalità fra cui L’Ambasciatore d’Italia, Mario Polverini ; il Consigliere di Gabinetto di S.A.S. il Principe Alberto II, Laurent Anselmi ; l’avvocatessa Veronica Vecchioni, Consigliera del Municipio di Nizza con delega alle relazioni transfrontaliere. Prima della cena e del dibattito, Cimoli ha rilasciato a Monaco Imprese un’esclusiva intervista. Monaco Imprese : Oggi è venuto ad incontrare gli imprenditori italiani residenti nel Principato di Monaco. Di cosa parlerà loro durante il suo atteso intervento ? Giancarlo Cimoli : Parlerò di economia e politica dei trasporti in Italia. La mobilità delle persone e delle merci è un elemento fondamentale della competitività di un sistema Paese. Oggigiorno, il costo della logistica e del trasporto ha un peso sempre maggiore in un contesto economico in cui il prezzo del greggio supera abbondantemente i 100 dollari al barile e la produzione è delocalizzata in piattaforme e sezioni fisicamente molto lontane tra loro. M.I. : Nei trasporti siamo il fanalino di coda rispetto l’Europa ? G.C. : Ogni Paese è diverso l’uno dall’altro, certamente non siamo tra i primi, anche se si stanno facendo grossi passi avanti. La TAV (treni ad alta velocità, ndr.) ormai è praticamente completata; ci vorrà ancora un anno circa, ma la parte più importante è già stata fatta. C’è poi il problema della razionalizzazione del sistema aeroportuale, della costruzione d’infrastrutture portuali, degli interventi da realizzare sulla rete
stradale per garantire un maggiore deflusso del traffico sulle tratte critiche, e della creazione di piattaforme logistiche in land. Questi problemi sono particolarmente importanti in Italia, a causa della sua collocazione geografica nel Mediterraneo, della conformazione policentrica dei suoi aggregati urbani con un’orografia complessa. Nel medio e lungo periodo, le nuove infrastrutture per il trasporto e la logistica dovranno essere programmate e realizzate in modo coerente, tenendo conto dei corridoi europei, ed avere una capacità adeguata a supportare la crescita potenziale della domanda. M.I. : In Liguria stanno costruendo porti, cosa pensa delle infrastrutture portuali liguri ? G.C. : Non è tanto importante fare molti porti quanto farli bene, vale a dire con un retroterra di strade e ferrovie capace di smistare i flussi di merci e di persone. Da tempo si parla dell’opportunità che il Mediterraneo rappresenta per il trasporto via nave dal Far East, con una riduzione dei costi del 10% ed un risparmio di tempo di circa cinque giorni, ma le società di shipping, per poter modificare le rotte e le loro reti di servizi, devono essere sicure dell’esistenza di una catena logistica affidabile dal porto fino alle destinazioni finali. Le recenti vicissitudini proprio nel porto di Voltri (blocco del traffico per alcune settimane a causa del nuovo sistema informatico del terminale, ndr.) stanno facendo perdere credibilità e volume di traffico a tutto il nostro sistema. Il mercato della logistica in Italia è caratterizzato da una grande frammentazione, e non esistono operatori in grado di competere con i loro più importanti concorrenti degli altri Paesi europei. Per dare una risposta concreta, è pertanto necessario promuovere l’integrazione di operatori lungo l’intera catena logistica. Spesso i grandi vantaggi economici, per il nostro Paese, che possono scaturire da un corretto sviluppo della catena logistica, non sono adeguatamente apprezzati; basti pensare che il gettito fiscale complessivo dei porti liguri ha avuto tra il 2002 ed il 2005, un incremento di quasi un miliardo di euro (studio Certet Bocconi, ndr.).
In ogni caso le più accreditate previsioni danno una crescita del traffico container per i prossimi cinque anni a doppia cifra, con un raddoppio ogni sette anni. Tutte le grandi compagnie di shipping hanno progetti d’investimenti imponenti per aumentare la capacità di trasporto delle navi di nuova generazione; secondo alcune stime l’aumento sarà superiore al 40%. Si tratta di un’opportunità incredibile di sviluppo che sarà colta dalle realtà territoriali nell’arco del Mediterraneo più competitive. Nel trasporto passeggeri, la definizione dei bacini competitivi è data dai tempi di percorrenza; il treno è competitivo per 3-4 ore di viaggio; per distanze che comportano tempi maggiori, la domanda deve essere soddisfatta dal vettore aereo, che con le compagnie low cost, è in grado di fornire un’offerta estremamente vantaggiosa. M.I. : Parliamo quindi di Alitalia. Secondo lei, l’Italia continuerà ad avere la sua compagnia di bandiera ? G.C. : Da quello che si sente e legge sui giornali, pare di sì, ma bisognerà cambiare i piani aziendali e il modo di lavorare ? La rovina della compagnia è stata dovuta soprattutto alle interferenze dei sindacati e dei politici. Se l’Alitalia non fosse stata romanocentrica, sarebbe andata meglio sul mercato. M.I. : Effettivamente, quando si parla di Alitalia si parla di un “crollo”, di quanto sia franata la compagnia... G.C. : Sono più di 15 anni che la compagnia non sta in piedi. Ha cambiato amministratore delegato e presidente ogni due anni; ha tentato svariate jointventure, per esempio con la KLM e ultimamente con Air France... Neanche il precedente Ministro dell’economia era sicuro di volerla salvare. Padoa Schioppa aveva detto molte volte che l’azienda doveva fallire. M.I. : Come mai si è parlato di una grande liquidazione quando lei ha lasciato Alitalia ? G.C. : Non solo non ho avuto un euro di liquidazione, ma ho addirittura preso metà stipendio durante l’ultimo anno del mio mandato. Nel mio contratto non era prevista alcuna liquidazione. E’ un’invenzione dei giornali ! Monaco Imprese n° 5
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La situation des transports en Italie Dîner-débat de l’AIIM avec M. Giancarlo Cimoli
M. Giancarlo Cimoli, ancien Président des Chemins de fer italiens et de Alitalia, a été l’invité spécial de l’AIIM. Monaco Imprese : Vous êtes venu rencontrer les entrepreneurs italiens de Monaco pour leur parler de transport. Quels seront les sujets abordés ? Giancarlo Cimoli : Je parlerai de l’économie et de la politique des transports en Italie. La mobilité des personnes et des marchandises est un élément fondamental de la compétitivité d’un pays. De nos jours, les coûts de la logistique et des transports ont un poids de plus en plus important en un contexte économique où le prix du pétrole dépasse largement les 100 dollars au baril et la production est délocalisée en plateformes et sections très éloignées les unes des autres. M.I. : Dans le domaine des transports, l’Italie est-elle très en arrière par rapport aux autres Pays européens ? G.C. : Chaque Pays est différent des autres, mais il est certain que nous ne sommes pas parmi les premiers, même si nous avons fait un grand pas en avant. Les lignes TGV sont pratiquement achevées. On aura besoin d’une année supplémentaire de travail, mais la partie plus importante a été faite. Puis nous avons le problème de la rationalisation du système aéroportuaire, de la réalisation d’infrastructures portuaires, des interventions urgentes sur le réseau autoroutier pour garantir une meilleure circulation sur certaines voies, et la création de plateformes logistique in-land. Ces aspects sont particulièrement ressentis en Italie à cause de sa position géographique dans la Méditerranée, de la conformation polycentrique des zones urbaines et de leur orographie complexe. Dans le moyen et long terme, les nouvelles infrastructures pour le transport et la logistique devront être programmées et réalisées de manière cohérente, en tenant compte des couloirs européens, et avoir une capacité suffisante pour accompagner la croissance potentielle de la demande. M.I. : En Ligurie on est entrain de construire de nouveaux ports ; que pensez-vous des infrastructures portuaires ligures ? G.C. : Il n’est pas important de construire beaucoup de ports, mais de bien les faire, c’est à dire en réaménageant le réseau routier et les voies ferrées de l’arrière-pays afin de trier et contrôler parfaitement les flux de marchandises et de personnes. Depuis plusieurs années, on entend parler de l’opportunité représentée par la Méditerranée pour les transports maritimes depuis le lointain orient, avec une réduction des coûts de 10% et un gain de temps de cinq 72
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jours environ, mais les sociétés de shipping doivent être sûres de l’existence d’une chaîne logistique fiable, depuis le port jusqu’aux destinations finales, pour pouvoir modifier les routes et leurs réseaux de services Les vicissitudes récentes dans le port de Voltri, près de Gênes (bloc du trafic pendant plusieurs semaines à cause de nouveau système informatique du terminal, ndlr.) ont fait perdre crédibilité à tout notre système. Le marché de la logistique en Italie est caractérisé par une grande fragmentation et par l’absence d’opérateurs en mesure de rivaliser avec leurs concurrents plus importants des autres pays européens. Pour donner une réponse concrète, il est nécessaire de promouvoir l’intégration des opérateurs tout le long de la chaîne logistique. Souvent les grands avantages économiques qui peuvent découler d’un développement correct de la chaîne logistique, ne sont pas perçus avec attention en Italie ; pour pouvoir les apprécier, il suffit de penser aux entrées fiscales globales engendrées par l’ensemble des ports ligures qui, entre 2002 et 2005, ont connu une augmentation d’environ un milliard d’euros. Cette opportunité de développement sera donc cueillie par les réalités territoriales de la Méditerranée plus compétitives. En tous les cas, certaines prévisions donnent une croissance du traffic-container à deux chiffres dans les cinq prochaines années, qui sera multipliée par deux tous les sept ans. Toutes les grandes compagnies de shipping ont ainsi établi des projets d’investissement importants pour augmenter la capacité de transport des navires de nouvelle génération ; selon ces estimations, l’augmentation sera supérieure à 40 %. Dans le domaine du transport des passagers, la définition des bassins compétitifs est donnée par les temps de parcours ; le train est compétitif pour un voyage de 3-4 heures ; pour les distances qui requièrent un temps supérieur, la de-
mande doit être satisfaite par le vecteur aérien lequel, grâce aux compagnies low cost, est en mesure de fournir une offre extrêmement intéressante. M.I. : Parlons donc de Alitalia. A votre avis, l’Italie aura toujours sa compagnie nationale ? G.C. : D’après ce qu’on entend et lit dans la presse, il semblerait que oui, mais il faudra changer les plans de développement et la manière de travailler. La ruine économique de la compagnie a été surtout due aux interférences des syndicats et des hommes politiques. Si l’Alitalia avait été moins dépendante de Rome, elle se serait mieux portée sur le marché. M.I. : Effectivement, lorsqu’on parle de Alitalia, on parle d’un effondrement, d’une catastrophe financière ... G.C. : Cela fait plus de quinze ans que la société ne tient plus debout. Elle a changé d’administrateur délégué et de président tous les deux ans ; elle a tenté plusieurs partenariats avec d’autres compagnies aériennes, par exemple avec KLM et dernièrement avec Air France... Même le dernier Ministre italien de l’économie ne voulait pas la sauver. M. Padoa Schioppa avait dit, à maintes reprises, que la compagnie devait faire faillite. M.I. : Pourquoi a t’on dit que vous avez touché d’une indemnité de départ de Alitalia très importante ? G.C. : Non seulement je n’ai pas reçu un seul euro d’indemnité, mais j’ai touché la moitié de mon salaire pendant la dernière année de mon mandat. Mon contrat de travail ne prévoyait aucune indemnité de départ ; une pure invention de la presse !
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