Monaco Imprese n. 2

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Sommario Redazione / Rédaction

Sommaire

Comitato di redazione / Comité de rédaction Fernanda CASIRAGHI (Presidente AIIM) Niccolo CAISSOTTI DI CHIUSANO (Vice-Presidente) Carlo BRIGNONE (Tesoriere) Caporedattore / Rédacteur en chef Fabrizio CARBONE (Segretario Generale AIIM, giornalista pubblicista)

Editoriale..........................................................................................................p. 2

Direzione / Direction

Banque de Gestion Edmond de Rothschild Monaco.............................................. p. 12

La SRL monegasca questa sconosciuta / La SARL monégasque cette inconnue........p. 3 La Convenzione OCSE / La Convention OCDE.........................................................p. 8 Il Principato di Monaco / Principauté de Monaco.................................................. p. 10

Direttore Generale & Direttore della Pubblicazione Directeur Général & Directeur de la Publication Patrick ZIRAH

La globalizzazione finanziaria / La globalisation financière...................................... p. 15

Giornalisti / Journalistes

Quando la tradizione e il mare si incontrano a Monte-Carlo / Quand la tradition et la mer se rencontrent a Monte-Carlo................................................................. p. 22

Maria BOLOGNA - Nelly NUSSBAUM

Traduzioni e articoli in francese Traduction et articles en français Fabrizio CARBONE

Lo Shipping nel Principato di Monaco / Le Shipping en Principauté de Monaco........ p. 18

Office Maritime Monégasque............................................................................ p. 25 Monaco Boat Service....................................................................................... p. 26 Il Principato di Monaco e il mercato internazionale delle crociere / Monaco et le marche international de la croisière................................................................ p. 28

Pubblicità / Publicité Commerciali / Chargée de Clientèle Virginia AZRIA - Pauline CORNOU - Guy FIMA Servizio amministrativo & finanziario Service administratif & financier Leila SADNI

Studio Grafico / Studio Graphique Cédric DUPONT - Francis NOIRHOMME

Stampa / Imprimerie Graphic Service - Monaco

Diffusione nelle Edicole Diffusion en Kiosques Sté. Presse Diffusion - Monaco

Amministrazione / Administration Deposito legale - Agosto 2007 Dépôt légal à parution - Août 2007

SILVERSEA e Monte-Carlo / SILVERSEA et Monte-Carlo....................................... p. 30 Il Salone della crociera nel Principato di Monaco / Le Salon de la Croisière à Monaco............p. 32 Osservatorio Fiscale / Observatoire Fiscal.......................................................... p. 34 Fédération Patronale e Associazione degli Imprenditori Italiani / Fédération Patronale et Association des Entrepreneurs Italiens........................................................... p. 38 Le eccellenze di Prato nel Principato di Monaco / Les “excellences” de Prato à Monaco........................................................................................... p. 39 Riprendiamo il colloquio con S.E. René Novella / Reprenons l’interview avec S.E.M. René Novella................................................................................. p. 42 Vita italiana a Monte-Carlo / Vie italienne à Monaco............................................. p. 46 Satri............................................................................................................... p. 50 La CDE........................................................................................................... p. 51 Aoun Assurances............................................................................................. p. 52 Monaco Sécurité Privée..................................................................................... p. 54

Editore / Editeur

Ristorante Saint Benoit / Le restaurant Saint Benoît à Monaco............................... p. 55 Il fascino di Torre del Lago e la musica di Giacomo Puccini / Le charme de Torre del Lago et la musique de Giacomo Puccini................................................. p. 56 Daniela Steiner................................................................................................ p. 58

“Le Trocadero” 43, Av. de Grande Bretagne MC 98000 Monaco Tél. : +377 97 70 75 95 Fax : +377 97 70 75 96 info@monaco-commincation.mc www.monaco-communication.mc

International University of Monaco..................................................................... p. 60 Louis Sciolla.................................................................................................... p. 64 Presidente, Signora Fernanda Casiraghi / Présidente, Madame Fernanda Casiraghi......... p. 66 Scripta Manent................................................................................................ p. 67 Wine Pier - Hôtel Welcome............................................................................... p. 70 Formulario di adesione alla AIIM / Formulaire d’adhésion à l’AIIM.......................... p. 71 Photos couverture : © Fotolia

Associazione degli Imprenditori Italiani del Principato di Monaco Association des Entrepreneurs Italiens de la Principauté de Monaco 17, Avenue de l’Annonciade - 98000 Monaco - Tel / Fax +377 93 50 44 90 - info@aiim.asso.mc - www.aiim.asso.mc Monaco Imprese n° 2


Editoriale Il Com.it.es, Comitato degli Italiani all’Estero, festeggia il 4° anniversario dell’AIIM Sono  trascorsi  ormai  quattro  anni  da  quando,  sulla  spinta dell’allora Console Generale d’Italia, Mario Piersigilli, subito raccolta con entusiasmo dal Com.it.es, è sorta l’Associazione degli  Imprenditori  Italiani  di  Monaco,  in  sigla  AIIM.  Da allora è stato fatto parecchio cammino e l’ultima significativa iniziativa  dell’associazione  è  stato  il  varo  della  rivista  trimestrale “Monaco Imprese” a cui il Comites ha dato il suo più entusiastico sostegno. I Com.it.es, com’è noto, sono stati istituiti dalla legge italiana n. 205 dell’8 maggio 1985, con lo scopo precipuo di rappresentare le istanze della comunità italiana residente all’estero nei confronti sia delle Autorità diplomatiche e consolari italiane, sia di quelle del Paese ospitante, in un’azione tesa a favorire la migliore integrazione dei nostri connazionali nelle società di accoglimento. Per quanto riguarda in particolare il Com.it.es. di Monaco, tale funzione si estrinseca attraverso una stretta collaborazione con le iniziative italiane operanti nel Principato nei differenti settori di attività : culturale con la Dante Alighieri, sociale con l’Associazione Monaco-Italie ed economica con appunto l’AIIM. In questo quadro di unitarietà di azione, il Comites di Monaco, si è proposto l’obiettivo di fare risaltare nel suo giusto valore la presenza italiana nel Principato. In effetti, sebbene gli italiani qui residenti siano numerosi e ottimamente inseriti nel tessuto economico, non sembra che ci sia corrispondenza fra l’effettivo peso specifico della loro presenza sul territorio e la percezione che se ne ha nell’opinione pubblica e mediatica. Fra i vari motivi che determinano questa situazione, due sono a mio avviso determinanti : 1) l’assenza di dati precisi sulla consistenza della presenza italiana ; 2) la deficienza d’informazione e comunicazione. Per cercare di ovviare a questi problemi, il Comites si mosso decidendo in primo luogo di avviare una ricerca capillare tendente ad ottenere la mappatura per settori produttivi della presenza  italiana  a  Monaco.  Tale  compito,  in  linea  con  quanto  sopra  detto,  è  stato dal Com.it.es affidato all’AIIM che, essendo l’organismo in seno al quale dovrebbe raggrupparsi l’imprenditoria italiana di Monaco, è per definizione il più indicato a svolgere questa importante ricerca. Non sarà compito facile da portare a termine data la scarsità di statistiche ufficiali e la difficoltà intrinseca di ottenere informazioni utili allo scopo. Tuttavia siamo fiduciosi che il compito sarà svolto in maniera ottimale anche e soprattutto con l’aiuto e la comprensione di tutti gli operatori nel loro stesso interesse. A lavoro ultimato, si dovrebbe ottenere una fotografia sufficientemente realistica di cosa effettivamente rappresenta l’Italia nel Principato in termini economici e, più specificatamente, quale percentuale del PIL monegasco è da attribuirsi all’imprenditoria italiana. Saremo allora in grado di fare maggiormente sentire, con conoscenza di causa, la nostra voce negli ambienti ufficiali italiani e monegaschi. Per il secondo punto, la difficoltà di comunicazione, il Comites ha incoraggiato l’AIIM a dotarsi di uno strumento divulgativo per i soci, e per gli ancora non soci, ed ha quindi dato il suo incondizionato appoggio all’iniziativa che ha portato alla nascita questa bella rivista trimestrale, che si aggiunge ma non si sovrappone alle ben note testate italiane distribuite nel Principato e Costa Azzurra. Tutte queste pubblicazioni certamente danno e daranno ancor più in futuro informazioni e notizie sulla realtà italiana all’estero e quindi una maggiore visibilità all’immagine del nostro Paese per il beneficio di tutti. Niccolò Caissotti di Chiusano, Presidente del Comites

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La SRL monegasca questa sconosciuta Finalmente  abbiamo  la  società  che mancava.  Dopo  la  società  anomina (l’equivalente  della  nostra  società  per azioni) e la società in accomandita per azioni, peraltro piuttosto rara, la società a responsabilità limitata (SRL) chiude il capitolo delle società di capitali, consentendo agli imprenditori commerciali di proteggere  il  proprio  patrimonio  personale dai rischi legati all’attività d’impresa, senza investire somme elevate e sopportare i costi di gestione della società anonima (capitale minimo 150.000€). La  legge  istitutiva  della  società  a  responsabilità limitata di diritto monegasco (L. n. 1331-8 gennaio 07) e la sua ordinanza di attuazione (O.S. n. 993-16 febbraio 2007) sono entrate in vigore all’inizio dell’anno ma sono stati necessari alcuni mesi di rodaggio per mettere a punto la  nuova  struttura,  grazie  soprattutto all’apporto  tecnico-dottrinale  dei  commercialisti, dei giuristi e delle autorità amministrative competenti in materia. Il 19 giugno scorso, la Jeune Chambre Economique  ha  voluto  presentare  agli imprenditori monegaschi le caratterisitiche della SRL, nel corso di un pubblico dibattito presso il Café de Paris, in presenza  di  Gilles  Tonelli,  Consigliere  di Governo per le Finanze e l’Economia, Catherine  Orecchia-Matthyssens,  Direttrice  dell’Expansion  Economique, François Brych, Presidente dell’Ordine dei commercialisti, Bettina Dotta, commercialista, Stéphane Valeri, Presidente del  Consiglio  Nazionale  e  Thomas Giaccardi,  avvocato,  Consigliere  Nazionale e relatore della legge. La SRL monegasca presenta molte analogie con la sua omonima di diritto francese e italiano ma anche svariate peculiarità legate alla realta della Piazza. Prima di esaminare le caratteristiche più significative, occorre fare un’importante premessa. Nel diritto monegasco, le attività economiche si dividono in due categorie : civili e commerciali. A titolo di esempio, appartengono alla prima  categoria  le  attività professionali  mentre  alla seconda, fanno riferimento tutte le attività previste dal codice di commercio. Le attività di natura civile sono  prevalentemente  reGilles Tonelli

golate  dal  codice  civile mentre le attività commerciali sono disciplinate dal codice di commercio. Questa differenza non è di poco conto perché il carattere civile o commerciale di una società non è dato dalla  sua  forma  giuridica tout  court  bensi  dal  suo oggetto, vale a dire dalla natura  delle  operazioni effettuate. Pertanto, una società anonima - la cui forma Stéphane Valéri giuridica è normalmente commerciale - è considerata una società civile se ha un oggetto di natura civile. Se si pensa, per esempio, che le società civili non sono imponibili (ovunque sia prodotto il reddito) e non possono fallire, la differenza tra i due regimi diventa sostanziale. A  differenza  di  qualsiasi  altro  tipo  di società,  la  SRL  deve  avere  un  oggetto  sociale  esclusivamente  di  natura commerciale.  Tuttavia,  alcune  attività “professionali”,  soprattutto  se  accessorie, potranno essere autorizzate, caso per caso, in sede di esame della domanda. E’ curioso che una società anonima, con un capitale minimo di 150.000€, possa avere un oggetto di natura civile - vedi professionale, alla stregua delle società di expertise comptable - e quindi un’attività non rischiosa, mentre tale possibilità è vietata alla SRL. Difficile che si tratti di una svista. Lo statuto va redatto mediante scrittura privata o atto pubblico. La  ragione  sociale  è  libera  ma  deve essere  seguita  dalle  parole  “società  a responsabilità limitata” o dall’ abbreviazione  “SARL”,  con  l’indicazione  del capitale sociale. Il  capitale  sociale  minimo  è  pari  a 15.000€. Le sottoscrizioni possono essere

fatte in danaro o natura ma non in attività lavorativa. Il capitale espresso in danaro deve essere versato nel momento della costituzione definitiva della società, in misura non inferiore al capitale minimo. Il valore dell’apporto in natura è oggetto di perizia da parte di un commercialista abilitato. Tuttavia, la perizia può essere omessa in caso di accordo unanime sul valore del bene da parte degli associati. In tal caso, i soci sono solidarmente responsabili del valore attribuito per 5 anni dalla data di valutazione. All’atto della registrazione della società, è necessario produrre  un  estratto  conto  bancario  in cui risulti il deposito dei fondi. Il capitale deve essere totalmente versato nel termine di tre anni dalla costituzione. La SRL richiede minimo due associati e un amministratore che deve essere una persona fisica, socia o meno, remunerata oppure con mandato a titolo gratuito. Il socio amministratore deve obbligatoriamente  affiliarsi  alle  Casse  assistenziali e previdenziali dei lavoratori autonomi (CARTI/CAMTI) mentre l’amministratore esterno, stipendiato dalla società, deve iscriversi alla Cassa dei lavoratori dipendenti (CCSS). Amministratori e soci non hanno lo status di commerciante. La cessione delle quote avviene mediante scrittura privata o atto pubblico, secondo quanto disposto dallo statuto, fatti salvi gli eventuali diritti di prelazione, ed è soggetta a pubblicazione  sulla  Gazzetta Ufficiale. La sede legale può essere stabilita al domicilio dell’amministratore per una durata massima di  un  anno,  rinnovabile  una sola  volta,  sempreché  :  nessuna disposizione legislativa o contrattuale …/p.4 Monaco Imprese n° 2


si opponga ; l’attività non richieda passaggio di clientela, deposito e esposizione di merci ; non siano assunti impiegati (le stesse disposizioni si estendono alle società di persone). L’indirizzo e gli eventuali trasferimenti successivi della sede legale  devono  essere  pubblicati  sulla Gazzetta Ufficiale. Per le decisioni assembleari, vige il principio della maggioranza del capitale salvo disposizioni statutarie o legali contrarie. La legge richiede l’unanimità per il cambiamento di nazionalità, la trasformazione in altra società di capitali o di persone, e lo scioglimento anticipato. L’assemblea generale  ordinaria  annuale  deve  obbligatoriamente tenersi entro sei mesi dalla chiusura  dell’esercizio.  Essa  concene l’approvazione dei conti annuali ed del rapporto sulla gestione a cura dell’amministratore. L’amministratore è tenuto a segnalare nella sua relazione gli accordi contrattuali e i rapporti commerciali intervenuti, anche per interposta persona, tra la società e uno dei suoi amministratori o soci. La consultazione degli associati per iscritto può essere autorizzata dallo statuto fuorché per alcune materie. La  nomina  di  un  revisore  dei  conti  è obbligatoria in caso di capitale sociale superiore a 150.000€ oppure quando due delle  seguenti  condizioni  si  verificano per due anni consecutivi : totale bilancio superiore a 1.500.000 di euro ; fatturato (TVA esclusa) superiore a 2.500.000 di euro  ;  numero  dei  dipendenti  superiore a 20. Entro tre mesi dall’approvazione di conti, l’amministratore deve depositare presso il Registro del Commercio e dell’Industria, copia del bilancio, del conto profitti e  perdite  più  un’attestazione  da  lui firmata.  In  questa  attestazione  devono figurare : nome, cognome e indirizzo dei soci, degli aministratori e, se del caso, del revisore dei conti. Deve inoltre contenere : la dichiarazione che i conti annuali sono  stati  redatti  conformemente  alle disposioni vigenti e che detti conti sono stati approvati o rigettati dall’assemblea ; la dichiarazione che la società ha svolto un’attività conforme al suo oggetto, nel

rispetto  delle  disposizioni legali e statutarie. Inoltre, per le SRL che non hanno un revisore dei conti, l’attestazione  deve  portare  il visto di un membro dell’ordine, il quale esprime un giudizio  sulla  coerenza delle informazioni prodotte dall’amministratore. E’ utile sottolineare che la legge prevede sanzioni penali  e  amministrative  per Catherine Orecchia-Mattyssens l’amministratore in caso di Forse il peso delle obbligazioni contabili mancata  convocazione  dell’assemblea rapportato alla souplesse di una società di generale  annuale,  redazione  dei  docupersone, e la vocazione troppo commerciamenti  contabili  e  del  rapporto  sulla le dell’attività costituiscono un deterrente. gestione, e loro mancato deposito. La trasformazione di una società esistenL’introduzione  della  SRL  nell’ordinate in una società a responsabilità limitata mento  giuridico  monegasco  è  parte  di non implica la creazione di una nuova una serie di modifiche di ampio respiro a persona giuridica. svariati articoli di legge e di codice - ciNon è sottoposta ad autorizzazione previle e commerciale - relativi alle società. ventiva, la trasformazione in SRL di una Tra le novità più significative, segnaliamo società di persone di diritto monegasco che : 1) è fissato un termine massimo di (società  in  accomandita  semplice  o  in tre mesi per la decisione del Governo in nome collettivo) che soddisfi le condimerito a un’autorizzazione commerciale ; zioni richieste, in particolare la natura trascorso tale termine la domanda s’incommerciale della sua attività, e che non tende approvata ; 2) Anche per le società presenti modifiche all’ oggetto sociale, in nome collettivo e in accomandita semcambiamenti  di  soci,  amministratori  e plice, la nomina di un revisore dei conti sede legale. diventa  obbligatoria  quando  il  capitale supera 150.000€ oppure si realizzano le In assenza di autorizzazione, la trasforcondizioni già viste per la SRL (numero mazione richiede l’espletamento delle sed’impiegati, fatturato e valore di bilancio). guenti semplici formalità : convocazione Per le società già costituite, si dovrà fare di un’assemblea straordinaria, il cui verinvece riferimento ai valori espressi e alla bale deve essere registrato ; un’iscrizione manodopera impiegata negli ultimi due modificativa al Registro del Commercio esercizi, vale a dire il 2005 e 2006 ; 3) Il e dell’Industria (RCI) e la pubblicazione possesso di tutte le quote o azioni da parte della trasformazione sulla Gazzetta Uffidi un solo soggetto (per es. in caso di succiale  del  Principato.  Viceversa,  per  le cessione mortis causa) non è più motivo società anomime o in accomandita per di scioglimento della società. Il legislatore azioni,  la  trasformazione  in  società  a concede un anno di tempo per sanare la responsabilità limitata richiede un’autosituazione  ;  4)  Indipendentemente  dalla rizzazione preventiva. quota  di  capitale  posseduta,  ogni  socio Dall’entrata  in  vigore  della  legge  al può chiedere al Tribunale di Prima Istanza momento  in  cui  andiamo  in  stampa, la  revoca  dell’amministratore  per  giusmeno di dieci SRL di nuova costituzione ta  causa ; 5) Il socio può essere rappreo risultanti da trasformazioni societarie, sentato in assemblea anche da un terzo hanno visto la luce. estraneo alla società (per es. un avvocato Questo dato merita una riflessione. o  un  commercialista),  opportunità  che prima non era data ; tuttavia una sola persona non può rappresentare l’universalità degli associati ed ogni clausola statutaria contraria si dà per non apposta. Fabrizio Carbone Anche quest’anno, con il sostegno del Governo, la Jeune Chambre Economique organizza il concorso per la creazione d’impresa  (12a  edizione)  contestualmente al Forum delle Nazioni (3a edizione). L’iniziativa tende a promuovere l’insediamento di giovani imprenditori nel tessuto economico monegasco. I progetti devono essere depositati entro il 30 settembre prossimo. Il bando è consultabile sul sito internet della JCE.

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La SARL monégasque cette inconnue Finalement  nous  avons  la  société  qui manquait.  Après  la  société  anonyme (l’équivalent de la société par actions italienne) et la société en commandite par action, plutôt rare, la société à responsabilité limitée (SARL) clôture le chapitre des sociétés de capitaux, en permettant aux entrepreneurs de protéger leur patrimoine personnel des risques liés à l’activité d’entreprise, sans devoir investir des sommes élevées et supporter les coûts de gestion d’une société anonyme (capital social minimal 150.000€). La  loi  institutive  de  la  société  à  responsabilité limitée de droit monégasque (L. n. 1331-8 janvier 07) et son Ordonnance  Souveraine  d’application  (O.S. n. 993-16 février 2007) sont entrées en vigueur au début de l’année mais nous avons  eu  besoin  de  quelques  mois  de rodage pour mettre au point la nouvelle structure,  grâce  surtout  à  l’apport technique et doctrinal des experts-comptables, des juristes et des autorités administratives compétentes. Le 19 juin dernier, la jeune Chambre Economique a voulu présenter aux entrepreneurs monégasques les caractéristiques de la SARL, au cours d’un petit déjeuner-débat au Café de Paris, en présence de S.E. M. Gilles Tonelli, Conseiller de Gouvernement pour les Finances et l’Economie, Mme  Catherine  Orecchia-Matthyssens, Directeur  de  l’Expansion  Economique, M. François Brych, Président de l’ordre des  Experts-comptables,  Mme  Bettina Dotta,  Expert-comptable,  M.  Stéphane Valeri, Président du Conseil National et Maître  Thomas  Giaccardi,  Conseiller national et Rapporteur de la loi. La  SARL  monégasque  présente  beaucoup  d’analogie  avec  son  homologue de  droit  français  ou  italien  mais  aussi certaines particularités liées aux spécificités de la Place. Avant d’exposer les caractéristiques plus significatives, nous devons préciser un aspect  important  du  droit  monégasque des sociétés. Les  activités  économiques  se  divisent en deux catégories : civiles et commerciales. A titre d’exemple, appartiennent à la première catégorie les activités professionnelles tandis qu’à la deuxième, se réfèrent toutes les activités prévues par le code de commerce. Les activités de nature civile sont réglées par le code civil, par contre, les activités commerciales  sont  disciplinées  par  le code de commerce. Cette  différence  n’est  pas  sans  importance car le caractère civil ou commer

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Bettina Dotta

cial d’une société n’est pas donné par sa forme juridique tout court mais par son objet, c’est-à-dire par la nature des opérations effectuées. Ainsi, une société anonyme - dont la forme est normalement commerciale - est considérée une société civile si son objet social est de nature civile. Si nous voyons, par exemple, que les sociétés civiles ne sont pas imposables (où que le chiffre d’affaire soit réalisé) ni susceptibles de faire l’objet d’une procédure de faillite, la différence entre les deux régimes devient substancielle. A  la  différence  des  autres  sociétés,  la SARL doit avoir un objet social exclusivement  de  nature  commerciale.  Cependant, certaines activités “professionnelles”, surtout si accessoires à celles-ci, pourront être autorisées, cas par cas, au moment de l’examen de la demande. Il est curieux qu’une société anonyme, ayant un capital minimal de 150.000€, puisse avoir un objet de nature civile voire professionnelle à l’instar des sociétés d’expertise-comptable - et donc une activité non risquée, lorsque cette possibilité est interdite à la SARL. Difficile qu’il s’agisse d’une méprise. Les statuts peuvent être établis par acte notarié  ou  sous  seing  privé.  La  raison sociale est libre mais doit être suivie par  les  mots  “société  à  responsabilité limitée” ou par le sigle “SARL” avec l’indication du capital. Le capital social minimal est de 15.000€. Les apports peuvent être fait en numéraire ou en nature mais pas en industrie. Les apports en numéraire doivent obligatoirement être libérés à la constitution de la société à concurrence d’un montant au moins égal au capital minimal. La valeur de l’apport en nature fait l’objet d’une expertise de la part d’un commissaire aux apports. Cependant, l’expertise peut être

omise en cas d’accord unanime des associés sur la valeur du bien. Dans ce cas, ces derniers sont responsables solidairement pendant cinq ans de la date de l’évaluation. Au moment de l’immatriculation de la société au Répertoire du Commerce et de l’Industrie (RCI), les associés doivent produire une attestation bancaire de dépôt des fonds. Le capital doit être intégralement versé dans les trois ans de la date de constitution. La SARL requiert un minimum de deux associés et un gérant qui doit être une personne physique, associée ou non, rémunérée ou bien exerçant son mandat à titre gratuit. Le gérant associé doit obligatoirement s’inscrire aux Caisses maladie et retraite des travailleurs indépendants (CARTI/CAMTI)  tandis  que  le  gérant non associé, salarié par la société, doit s’immatriculer à la Caisse de Compensation des Services Sociaux (CCSS). Les gérants et les associés n’ont pas le statut de commerçant. La cession de part s’effectue par acte notarié ou sous seing privé, selon les clauses statutaires, et dans le respect des droits de préemption éventuels. Elle fait l’objet de publicité dans le Journal de Monaco. Le  siège  social  peut  être  établi  au domicile du gérant pour une durée d’un an,  renouvelable  une  fois  si  :  aucune disposition législative, réglementaire ou contractuelle ne s’y oppose ; l’activité ne nécessite pas la réception de clientèle, le stockage ou l’exposition de marchandises ; la société n’emploie aucun salarié (la même règle s’étend aux sociétés de personnes). L’adresse et le transfert du siège social doivent paraître sur le Journal de Monaco. Les décisions collectives se prennent à la majorité de plus de la moitié du capital social sauf exception statutaire ou légale.


L’unanimité est obligatoire pour le changement de nationalité, la transformation en une autre société de capitaux ou de personnes, et la dissolution anticipée. L’assemblée générale ordinaire annuelle doit être convoquée dans les six mois de la date de clôture de l’exercice. Elle concerne l’approbation des comptes annuels  et  du  rapport  du  gérant  sur  la gestion. Le gérant doit signaler dans son rapport les conventions et marchés intervenus, même par le biais d’une tierce personne, entre la société et un de ses associés ou gérants. Une consultation écrite des associés peut être prévue par les statuts sauf en certaines matières. La  nomination  d’un  commissaire  aux comptes (CAC) est obligatoire en cas de capital social supérieur à 150.000€ ou bien lorsque pendant deux ans consécutifs, deux des seuils suivants sont remplis : total du bilan supérieur à 1.500.000 d’euros ; chiffre d’affaire hors taxes supérieur à 2.500.000 d’euros ; nombre de salariés supérieur à 20. Dans les trois mois de l’approbation des comptes, le gérant doit déposer auprès du RCI, une copie du bilan, du compte des pertes et des profits, plus une attestation signée par lui. Dans cette attestation doivent figurer : le nom, prénom et adresse des associés, des gérants et du CAC éventuel. Elle doit contenir aussi la déclaration que les comptes ont été établis conformément à la loi, qu’ils ont été approuvés ou rejetés par l’assemblée générale et que la société a eu une activité conforme à l’objet social et a fonctionné dans le respect des dispositions légales et statutaires. Pour les SARL qui n’ont pas un CAC, l’attestation doit être visée par un membre de l’ordre, lequel exprime une appréciation sur la vraisemblance et la cohérence des informations fournies par le gérant. La loi prévoit des sanctions pénales et administratives pour le gérant à défaut de tenir l’assemblée générale ordinaire des associés ; d’établir les comptes annuels et le rapport sur la gestion et de ne pas déposer les documents comptables auprès du RCI.

La  transformation  d’une société  existante  en  une société  à  responsabilité limitée  n’entraîne  pas  la création  d’une  nouvelle personne morale. N’est pas soumise  à  autorisation,  la transformation  en  SARL d’une société de personne déjà implantée à Monaco, remplissant  les  conditions requises,  en  particulier  la vocation  commerciale,  et qui ne présente pas de modifications  d’associés,  de gérant, d’objet ou de siège social. En  absence  d’autorisation,  la  transformation requière l’accomplissement des formalités suivantes : convocation d’une assemblée  générale  extraordinaire  dont le  procès-verbal  doit  être  enregistrer ; une inscription modificative au RCI et la publicité sur le Journal de Monaco. Par contre, pour les sociétés anonymes et en commandite par action, la transformation en SARL donne lieu à autorisation. Depuis l’entrée en vigueur de la loi au moment  où  nous  sortons  de  l’imprimeur, moins de dix SARL, de nouvelle constitution ou issues de transformation sociétaire, ont vu le jour. Ce chiffre mérite une réflexion. Peut-être que le poids des obligations comptables par rapport à la souplesse d’une société de personne, ainsi que la vocation trop commerciale de  l’activité  constituent  des  motifs  de dissuasion. L’introduction de la SARL dans le système  juridique  monégasque  fait  partie d’une série de modifications importantes à nombre d’articles de lois et de codes civil et commercial- relatifs aux sociétés. Parmi les nouveautés plus significatives, nous signalons que : 1) un terme de trois mois est fixé pour la décision du Gouvernement sur une autorisation commerciale. Passé ce délai, l’autorisation est réputée comme accordée ; 2) Pour les sociétés en nom collectif et en commandite simple, la nomination d’un CAC devient obligatoire lorsque le capital dépasse 150.000€

ou bien se remplissent les conditions déjà vue pour la SARL (chiffre d’affaire, valeur du bilan, nombre de salariés). Pour les société s déjà constituées, il faudra se référer aux valeurs exprimées et à la main d’œuvre employée dans les deux derniers exercices, c’est-à-dire les années 2005 et 2006 ; 3) la réunion de toutes les parts ou actions en une seule main (par exemple en cas de succession) n’est plus motif de dissolution de la société. La loi accorde un an pour régulariser la situation ; 4) Indépendamment de sa quote-part de capital, tout associé peut demander au Tribunal de Première Instance la révocation du gérant pour justes motifs ; 5) L’associé peut se faire représenter à l’assemblée même par un tiers étranger à la société (par exemple un avocat ou un expertcomptable), opportunité qui n’était guère accordée auparavant ; toutefois une seule personne ne peut représenter l’ensemble des associés, toute clause contraire étant réputée non écrite. Fabrizio Carbone Cette année aussi, avec le soutien du Gouvernement, la Jeune Chambre Economique organise le concours pour la création d’entreprise (12ème édition) en même temps que le Forum des Nations (3ème édition). L’initiative vise à promouvoir  l’installation  de  jeunes  entrepreneurs à Monaco. Les projets doivent être déposer au plus tard le 30 septembre prochain. Le règlement est visible sur le site internet de la JCE.

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La Convenzione OCSE

sulla lotta alla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni commerciali internazionali ratificata il 4 maggio 2007 dal Principato di Monaco

L’attuazione della Convenzione ha posto nuovi  importanti  vincoli  giuridici  alle imprese monegasche operanti sui mercati internazionali a tutela della integrità delle amministrazione pubbliche, e della correttezza  e  lealtà  della  concorrenza internazionale. D’ora in avanti, il reato di corruzione commesso all’estero potrà essere preseguito a Monaco. La penalizzazione della corruzione dei funzionari stranieri, nell’ambito di operazioni  commerciali  internazionali,  è un orientamento che si è ormai imposto quale espressione di una “governance” di determinati aspetti della globalizzazione dell’economia mondiale. Questa opinione è pienamente condivisa da tutti i paesi industrializzati, oltre che ad essere sostenuta da istituzioni multilaterali, quali la banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Si vuole così reagire a pratiche diffuse in certi ambienti che distolgono  risorse  importanti  destinate ad aiutare i paesi in via di sviluppo nella loro crescita economica e sociale, e che sono  distorsive  della  concorrenza  internazionale  tra  le  imprese  esportatrici sui mercati mondiali. Anche  il  mondo  degli  affari  condivide questo giudizio e ha sostenuto la conclusione della Convenzione tramite il suo organismo più autorevole e rappresentativo, la Camera di Commercio Internazionale (ICC) di Parigi. La corruzione internazionale è poi spesse volte collegata a fenomeni di criminalità organizzata, si avvale dei canali del riciclaggio di fondi neri ed ha gravi effetti destabilizzanti sulle ecocomie più deboli. La Convenzione è frutto di un accordo tra 34 Stati, che comprendono tutte le maggiori economie industrializzate, e si prevede l’ulteriore adesione di altri Paesi, in particolare dell’Europa centro-orientale. Essa mira quindi ad arginare un fenomeno giudicato ormai inaccettabile, imponendo agli Stati aderenti, di considerare reato sia per le persone fisiche che le persone giuridiche, il fatto di corrompere funzionari stranieri  per  ottenere  indebiti  vantaggi nelle transazioni internazionali (esportazioni, appalti, investimenti, autorizzazioni, ecc.). E’ importante sottolineare che la Convenzione non si limita a perseguire la corruzione dei funzionari di altri Stati membri ma si estende, senza vincolo di

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reciprocità, alla corruzione dei pubblici ufficiali di qualsiasi Paese del mondo. Un atto di corruzione è considerato reato perseguibile a Monaco qualunque sia la cittadinanza del funzionario corrotto e l’organizzazione statale o internazionale a cui questi appartenga. La  Convezione  ha  anche  un’efficacia preventiva e dissuasiva a sostegno delle imprese. Preventiva nel senso di sollecitare le imprese che operano sui mercati internazionali ad astenersi dal porre in essere nei Paesi in cui operano, pratiche che possano configurare il reato di corruzione ; Dissuasiva nel senso di consentire alle imprese di resistere meglio a richieste illecite, invocando il divieto, ora penalmente sanzionato in tutti i Paesi di origine, di pagare somme di danaro o altre utilità non dovute.

La Convention OCDE

sur la lutte contre la corruption des fonctionnaires étrangers dans les transactions commerciales internationales, ratifiée par la Principauté de Monaco le 4 mai 2007 L’application de la Convention a posé de nouvelles et importantes obligations juridiques aux entreprises monégasques qui opèrent sur les marchés internationaux, pour défendre l’intégrité des administrations publiques et la loyauté de la concurrence internationale. Dorénavant, le délit de corruption commis à l’étranger pourra être poursuivi à Monaco. La  pénalisation  de  la  corruption  des fonctionnaires  étrangers,  dans  le  cadre d’opérations  commerciales  internationales, est une orientation qui s’est désormais imposée comme expression de “gouvernance” de certains aspects de la globalisation de l’économie mondiale. Cette opinion est pleinement partagée par tous les pays industrialisés, et soutenue par des institutions multilatérales telles que  la  Banque  Mondiale  et  le  Fond Monétaire International. On veut ainsi réagir à certaines pratiques répandues qui détournent d’importantes ressources destinées à aider les Pays en voie de développement dans leur croissance économique et sociale, et faussent

la  concurrence  internationale  entre  entreprises  exportatrices  sur  les  marchés mondiaux. Même le monde des affaires partage ce jugement et a soutenu la conclusion de la Convention par le biais de son organisme de  représentation  le  plus  important,  la Chambre  de  Commerce  Internationale (CCI) de Paris. La corruption internationale est souvent liée à des phénomènes de criminalité organisée et utilise les filières du blanchiment de fonds occultes, en ayant de graves effets déstabilisant sur les économies plus faibles. La Convention est le fruit d’un accord passé entre 34 états comprenant toutes les économies industrialisées les plus importantes, et on prévoit l’adhésion d’autres pays,  en  particulier  ceux  de  l’Europe orientale. Elle vise donc à éviter un phénomène jugé désormais  comme  inacceptable,  en  imposant aux états adhérents, de considérer comme un délit, soit pour les personnes physiques, soit pour les personnes morales, le fait de corrompre des fonctionnaires étrangers pour obtenir des avantages indus dans les transactions internationales (exportations, investissements, autorisations, adjudications, etc.). Il  est  important  de  souligner  que  la Convention ne se limite pas à poursuivre la corruption des fonctionnaires d’autres Etats membres mais s’étend, sans obligation de réciprocité, à la corruption de fonctionnaires de tous Pays au monde. Un acte de corruption est poursuivi à Monaco indépendamment de la nationalité du fonctionnaire corrompu et de l’organisation nationale ou internationale à laquelle il appartient. La Convention a aussi une efficacité préventive  et  dissuasive  à  l’avantage  des entreprises. Préventive dans le sens de pousser les entreprises qui opèrent sur les marchés  internationaux  à  s’abstenir  de pratiquer,  dans  ces  Pays,  des  opérations qui puissent configurer le délit de corruption. Dissuasive dans le sens de permettre aux entreprises de mieux résister à des demandes illicites, en invoquant l’interdiction, désormais sanctionnable, de payer des sommes d’argent ou donner d’autres avantages non dus. Fabrizio Carbone


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Il Principato di Monaco opportunità e diffidenze

Chi è Pierluigi Magnaschi Nato  a  Piacenza  l’  11  febbraio 1941  ma  residente  a  Milano. Attualmente  è  docente  di  giornalismo  all’università  LUISS  di Roma ed editorialista del quotidiano “Italia Oggi”. Ha diretto per sette anni l’agenzia “Ansa”. In precedenza aveva diretto il quotidiano finanziario “MF” ed i settimanali “Milano Finanza” e “La Domenica del Corriere”: E’ stato codirettore de “Il Giorno”, vice direttore de “La Notte”  e  redattore  capo centrale  di  “Tempo Illustrato”.  Ha  vinto il premio giornalistico “Walter Tobagi”.

Lo  scorso  18  giugno  l’Associazione Imprenditori  Italiani  nel  Principato  di Monaco ha organizzato una cena - dibattito sul tema : “Il Principato di Monaco : opportunità e diffidenze”. Ad animare la serata un oratore d’eccezione, il giornalista Pierluigi Magnaschi. Presenti moltissimi ospiti tra cui Orietta Palazzola, Capo Missione Aggiunto dell’Ambasciata d’Italia; Laurent Anselmi, Consigliere di Gabinetto del Principe Alberto II ; l’ambasciatore Henri Fssore; André Campana, Vice Sindaco e Elisabeth Ritter-Moati, Direttrice del Polo Investimenti e Promozione della Chambre de Dévelopement Economique. Abbiamo posto alcune domande al Dott. Magnaschi : Monaco Imprese : Dott. Magnaschi, quali sentimenti suscita negli italiani l’immagine di Monte-Carlo ? Pierluigi  Magnaschi  :  Fondamentalmente, vedere Monaco ed i suoi abitanti provoca  negli  italiani  reazioni  che  si possono dividere a grandi linee in due categorie, contrastanti e se vogliamo complementari : l’ammirazione e l’invidia. Molto difficile rimanere indifferenti... M.I. : In che senso ? Pierluigi Magnaschi : Nel senso che nessuno puo’ negare l’evidenza. Da sempre il Principato di Monaco rappresenta una comunità  efficiente,  ben  organizzata. Uno Stato che funziona, da prendere a modello. Non possono non colpire l’organizzazione del traffico, il gran numero 10

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di giardini sempre curatissimi e la pulizia ; senza dimenticare che i muri sono privi di graffiti che invece in Italia oramai sono ovunque. Poi il confronto, inevitabile, con la nostra realtà cosi’ caotica e poco rassicurante... come puo’ non ingenerarsi l’invidia e quindi le critiche. M.I. : Vuol dire che la percezione di uno ‘stato ideale’ deve necessariamente essere critica ? Pierluigi Magnaschi : Diciamo che per demolire la perfezione del Principato di Monaco spesso si ricorre ad etichette e stereotipi scontati e difficili da combattere. Intendo dire che l’opinione pubblica italiana  vede  le  persone  resiedere  a Monaco per il fatto che è un ‘paradiso fiscale’,  un  luogo  di  villeggiatura  per persone ricche e famose. Le conseguenze di tutto cio’ sono inevitabili e portano ad identificare Monte-Carlo come il rifugio di lusso per evasori fiscali. Senza dimenticare poi quanta curiostà e interesse suscitano  le  vicende,  pubbliche  e  private, della famiglia Grimaldi. M.I. : Quale soluzione allora ? Intendo dire che Monaco è abitata sicuramente da personalità con patrimoni importanti ma esiste anche gente comune, imprenditori, che hanno lasciato l’Italia perchè non contenti della situazione politica e della pressione fiscale. Anche loro vivono ma soprattutto lavorano nel Principato. E’ una presenza attiva e importante. Pierluigi Magnaschi : La percezione di cui ho parlato non è facilmente modificabile visto che tra l’ammirazione e l’invidia prevale quest’ultima. Tuttavia, se analizziamo la situazione politica italiana, è evidente che chi ha scelto di vivere a Monaco, ha optato per una nuova “filosofia”, quella della semplificazione. M.I. : In breve come vede attualmente la situazione politica italiana ? Pierluigi Magnaschi : Attualmente, dal punto di vista economico gli italiani sono sottoposti ad una pressione fiscale pesante dovuta ad aliquote davvero troppo alte, e l’opinione pubblica è scontenta senza riuscire a cambiare la situazione. Questo grazie anche al fatto che la politica è ingessata, con uomini di destra passati a sinistra e viceversa. Direi che l’Italia sembra pagare ancora le conseguenze di un ’68 durato vent’anni.

M.I. : E come crede che all’estero vedono l’Italia ? Pierluigi Magnaschi : Sono stato recentemente in Cina e, per caso, ho notato che uno dei principali quotidiani riportava, nelle  pagine  internazionali,  ben  nove colonne sul problema dello smaltimento rifiuti a Napoli. Che dire ? Mi piace pensare all’Italia come il ‘caso del calabrone’ che, secondo gli scienziati della Nasa, per il fatto che ha il corpo troppo pesante rispetto alle ali, non dovrebbe volare. Eppure il goffo insetto volteggia nell’aria. E cosi’ l’Italia : non c’è nulla che funzioni, crisi energetica e instabilità politica continue, scarse dotazioni infrastrutturali, carenze nei sistemi di trasorto e delle telecomunicazioni, insomma tutto da rivedere. Eppure... vola. M.I. : Quindi non resta che attendere ? Pierluigi Magnaschi : Ribadisco che l’Italia è vittima del suo passato. Siamo transitati, senza accorgerci, da un epoca di glaciazione ad una repentina fase di liquefazione, dove il paese va avanti da solo. Gli esponenti politici di ogni parte lavorano solo per il proprio ambito e tornaconto mentre le eccellenze di alcune realtà industriali si rafforzano. A parte le già affermate regioni settentrionali, fa già storia il caso dello sviluppo economico esponenziale delle Marche legato ad aziende come Tods o Merloni. Senza contare come il Lazio si sta affermando nei settori dell’intrattenimento o dei servizi, tanto per citare due realtà. Per esempio il ‘novello’ Festival del Cinema di Roma, a breve, potrebbe affermarsi sulla scena internazionale. Oppure la Fiera di Roma che, con uno slogan davvero azzeccato (“l’unica cosa che ha in piu’ è Roma”), la dice lunga sulle sue potenzialità. Speriamo che la polica non blocchi tutto.


Principauté de Monaco opportunités et méfiances Qui est Pierluigi Magnaschi Né à Piacenza le 11 février 1941 et domicilié à Milan. Il est actuellement professeur de journalisme à l’université LUISS de Rome et éditorialiste du journal quotidien “Italia Oggi”. Il a dirigé pendant sept  ans  l’agence  nationale  de presse “ANSA”. Dans le passé, il a été directeur du journal financier “MF” et des hebdomadaires “Milano  Finanza”  et  “Domenica del Corriere”. Il a été directeur de “ Il Giorno”, vice directeur de “La Notte” et rédacteur en chef du  “Tempo  Illustrato”.  Il  a  gagné le prix journalistique national “Walter Tobagi”.

Le 18 juin dernier, AIIM a organisé un dîner-débat sur le thème : “Principauté de Monaco: opportunités et méfiances” avec un  orateur  d’exception,  le  journaliste Pierluigi Magnaschi. Parmi les invités, on comptait Mme Orietta Palazzola, Chef de mission adjoint à l’Ambassade d’Italie ; M.  Laurent  Anselmi,  Conseiller de SAS le Prince Albert II ; l’Ambassadeur M. Henri Fissore ; M. André Campana, Adjoint  au  Maire  ;  et  Mme  Elisabeth Ritter-Moati,  Directrice  du  Pôle  Investissement et  Promotion de la Chambre  de  Développement  Economique. M. Magnaschi a répondu aux questions des intervenants. Monaco Imprese : M. Magnaschi, quels sont les sentiments que Monaco provoque chez les Italiens ? M. Pierluigi Magnaschi : Voir Monaco et ses habitants provoque, chez les Italiens, des réactions qui peuvent se partager en deux grandes catégories, à la fois contrastées et complémentaires, l’admiration et l’envie. Il est très difficile de rester indifférent....

M.I. : C’est à dire ? M. Pierluigi Magnaschi : Dans le sens que personne ne peut nier l’évidence. Depuis toujours la Principauté de Monaco représente une communauté bien organisée, un Etat qui fonctionne, un modèle. On ne peut pas rester indifférent à l’organisation de la circulation urbaine, aux espaces verts très soignés et à la propreté; sans oublier aussi que les murs n’y sont pas tagués contrairement à l’Italie. Ensuite, vient la comparaison, inévitable, avec notre réalité chaotique et peu rassurante... Comment peut-on empécher l’envie et donc les critiques. M.I. : Vous voulez dire que la perception d’un “Etat idéal” doit nécessairement être critique ? M.  Pierluigi  Magnaschi  :  Disons  que pour démolir la perfection de la Principauté, on fait souvent recours à des clichés et stéréotypes difficiles à combattre. Je veux dire que l’opinion publique italienne  voit  les  personnes  habiter  à Monaco parce que c’est un “paradis fiscal”, un lieu de vacances pour gens riches et connus. Les conséquences, inévitables, portent à identifier Monaco comme une luxueuse tanière pour évadeurs fiscaux. Sans oublier aussi, tout l’intérêt et la curiosité pour les vicissitudes, privées et publiques, de la famille Grimaldi. M.I. : Quelles sont les solutions alors ? Je veux dire que Monaco est, sans aucun doute, habitée par des personnalités ayant des patrimoines importants mais il y a aussi des entrepreneurs, des gens simples, qui ont quitté l’Italie parce qu’ils n’étaient pas contents de la situation politique et de la pression fiscale. Eux aussi vivent et travaillent en Principauté. C’est une présence active et importante. M. Pierluigi Magnaschi : La perception dont je vous ai parlé n’est pas facilement modifiable étant donné que, entre l’admiration et l’envie, la deuxième l’emporte. Toutefois, si on regarde bien la situation politique italienne, il ressort de toute évi-

dence que les personnes qui ont choisit de vivre en Principauté ont opté pour une autre “philosophie”, celle de la simplification. M.I. : En quelques mots, comment voyez vous la situation politique actuelle en Italie ? M. Pierluigi Magnaschi : Actuellement, d’un point de vue économique, les Italiens sont soumis à une lourde pression fiscale, due à des taux d’imposition trop élevés, et l’opinion publique n’est pas contente sans pourtant réussir à changer la situation. Ceci grâce au fait que la politique est fossilisée, avec des hommes de Droite qui sont passés à Gauche et viceversa. Je dirais que l’Italie semble payer, encore  aujourd’hui,  les  conséquences d’un ’68 étalé sur vingt ans. M.I. : Selon vous, les étrangers voient l’Italie comment ? M.  Pierluigi  Magnaschi  :  Je  me  suis récemment  rendu  en  Chine  et  j’ai  remarqué, par hasard, dans les pages internationales d’un journal important, un article de neuf colonnes sur le problème du traitement des ordures à Naples... Que dire ? J’aime penser à l’Italie comme au “cas du bourdon” lequel, selon les chercheurs de la NASA, ne devrait pas voler à cause de son corps, trop lourd par rapport aux ailes. Et pourtant, cet insecte voltige dans l’air. Comme l’Italie: il n’y a rien qui marche, crise énérgétique et instabilité  politique  continuelles,  les  infrastructures sont insuffisantes, les systèmes de transport et de télécomunication sont déficients, en d’autres mots, tout est à revoir, et pourtant... elle vole ! M.I. : Enfin, il ne reste qu’à attendre ? M. Pierluigi Magnaschi : Je vous répète que l’Italie est une victime de son histoire. Nous sommes passés, sans qu’on s’en rende compte, d’une époque de glaciation à une phase de liquéfaction où le pays avance tout seul. Les hommes politiques de tous rangs travaillent uniquement pour leurs propres intérêts et celui de leur entourage tandis que certaines zones industrielles se développent de plus en plus. A part les régions du Nord, déjà très riches, le développement exponentiel des “Marche” (ndr. région du Sud) lié à des entreprises telles que Tods et Merloni, fait “la une” des journaux, sans oublier aussi que le Latium est en train de s’affirmer dans le Tertiaire. Par exemple, le tout récent Festival du cinéma de Rome, à court terme, pourrait s’affirmer sur la scène internationale. Et encore, la Foire de Rome qui, grâce à un slogan particulièrement adapté (“La seule chose qu’elle a en plus c’est Rome”) ne cache pas ses atouts. Espérons que la Politique ne bloque pas tout. Maria Bologna Monaco Imprese n° 2

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Banque de Gestion Edmond de Rothschild Monaco la passione per la performance, un challenge che a Monaco si perpetua nella ricerca dell’eccellenza

Il gruppo Rothschild ha una storia dal fascino antico iniziata a Francoforte più di 200 anni fa ; questa famiglia di banchieri da sette generazioni ha affermato attraverso i secoli il suo know how al servizio delle grandi famiglie regnanti e per il sostegno di grandi opere pubbliche : dal finanziamento del canale di Suez, ai primi progetti ferroviari, alle ricerche petrolifere. La filosofia del gruppo Rothschild è  sempre  stata  ispirata  ad  un concetto preciso : la passione per la performance e la ricerca dell’eccellenza.

Intervista al Dott. Giampaolo Bernini, toscano,  Amministratore  e  Direttore Generale  della  sede  monegasca  della Banque de Gestion Edmond de Rothschild Monaco dal 1996.

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Monaco Imprese : Siete a Monaco come SAM dal 1992, dopo circa 5 anni dall’apertura di una succursale della “La Compagnie Financière Edmond de Rothschild Banque” - Parigi. Attualmente la Banque de Gestion Edmond de Rothschild è tra le prime dieci banche presenti nel Principato. Qual’è la caratteristica che vi distingue dai vostri concorrenti ? Dott. Giampaolo Bernini : Il core business del gruppo Rothschild era e rimane ancora oggi il Private Banking, nonostante lo sviluppo di altri “métiers” di finanza internazionale al suo interno. Nel settore specifico del Private Banking il nostro modello di business è fortemente orientato al cliente con valore aggiunto di personalizzazione. Nelle diverse attività di gestione di portafoglio, di consulenza patrimoniale e di family office operiamo in piena sinergia con le nostra capo gruppo che ha sede a Ginevra, ma con notevole autonomia, per affermare il rispetto della specificità di profilo della nostra clientela a Monaco.

Ci sforziamo di realizzare un approccio “métier”  strutturato  ma  flessibile  che vuole  distinguersi  da  un  modello  di business  tipicamente  industriale,  maggiormente orientato al prodotto. M.I. : Secondo lei perchè riuscite a fidelizzare i vostri clienti ? Dott. Giampaolo Bernini : La fidelizzazione del cliente è la conseguenza logica del nostro sforzo di reinterpretazione del nostro  ruolo.  Siamo  consapevoli  che  i mercati finanziari in un’economia globalizzata divengono sempre più complessi e volatili. Riteniamo  che  nell’attività  di  Private Banking il fattore critico di successo risieda nella conoscenza del profilo di rischio specifico di ogni cliente, interpretato dinamicamente. Pensiamo per cio necessario procedere ad una analisi corretta delle componenti tecniche delle fasi di mercato e dell’ impatto stimato sulla situazione patrimoniale dei nostri clienti in ottica di investimento e non di trading. M.I. : Che bilancio puo’ trarre dopo piu’ di dieci anni di esperienza ? Dott. Giampaolo Bernini : Direi soddisfacente : crescita degli Assets gestiti dalla banca ad oltre 2.5 miliardi di euro, crescita della struttura da 35 a 85 dipendenti, con gestione monegasca dell’ intero processo (front and back office, compliance). Mi  piace  sottolineare  inoltre  l’investimento di risorse per lo sviluppo di attività complementari alla banca con la creazione della S.A.M. “EDRCCA” - Edmond de Rothschild Conseil et Courtage d’Assurance - Monaco e la volontà espressa dal gruppo per essere presente nel processo di evoluzione della piazza finanziaria di Monaco, coerentemente con gli obiettivi annunciati dalle autorità del Principato. M.I  :  Il  gruppo  LCF  Rothschild  è impegnato anche su altri fronti... Dott.  Giampaolo  Bernini  :  Si,  in  particolare grazie alla passione del Barone Edmond de Rothschild il gruppo si distingue nella produzione di vini di alta gamma.  Non  dobbiamo  dimenticare l’espressione della passione per il mare e  l’ecologia  testimoniata  dal  Barone Benjamin de Rothschild. … / p.14


Gitana 11 et Gitana 13 portent les couleurs de notre Groupe et témoignent d’une passion familiale de plusieurs générations. www.gitana-team.com

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2, avenue de Monte-Carlo 98000 MONACO Tél.: (+377) 93 10 47 47 Monaco Imprese n° 2

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Attualmente sponsorizziamo il ‘Gitana Team’,  3  imbarcazioni  che  vanno  dal monoscafo Domaine du Mont d’Arbois, al maxi catamarano Gitana 13 fino al trimarano Gitana 11 detto anche ‘Formula 1 ecologica del mare’. M.I. : Passione è quindi la parola d’ordine. Dott. Giampaolo Bernini : Sicuramente, la passione della performance ci conduce ad ambiziosi obiettivi che un gruppo bancario dalle forti connotazioni tradizionali deve definire nella ricerca dell’eccellenza e della differenza qualitativa.

Banque de Gestion Edmond de Rothschild Monaco la passion pour la performance, un challenge qui à Monaco se perpétue dans la recherche de l’excellence. Interview  de  Monsieur  Giampaolo Bernini,  italien  originaire  de  Toscane, Administrateur et Directeur Général de la S.A.M Banque de Gestion Edmond de Rothschild Monaco depuis 1996. Monaco Imprese : Votre établissement est devenu SAM en 1992, cinq après la création de la succursale de La Compagnie Financière Edmond de Rothschild Banque - Paris. Actuellement la Banque de Gestion Edmond de Rothschild Monaco figure parmi les dix premières banques implantées en Principauté : quelles sont

Le groupe Rothschild a une histoire pleine de charme qui a débuté à Francfort voici plus de 200 ans. Cette famille de banquiers depuis sept générations a consacré son savoir faire au service des grandes familles souveraines et a apporté son soutien financier aux grands travaux du canal de Suez, aux premiers projets du chemin de fer et aux recherches pétrolières. La philosophie du groupe Rothschild s’est toujours inspirée d’un concept très précis : la passion pour la performance et la recherche de l’excellence. les caractéristiques qui vous distinguent de vos concurrents. M.  Giampaolo  Bernini  :  Le  cœur  du métier du Groupe Rothschild reste encore le Private Banking, au-delà du développement d’autres métiers de finance internationale. Dans  le  secteur  spécifique  du  Private Banking  notre  modèle  de  business  est fortement orienté pour le client avec une valeur ajoutée de personnalisation. Dans les  différentes  activités  de  gestion  de portefeuilles de conseil patrimonial et de family office nous travaillons en pleine synergie avec notre siège de Genève et en parfaite collaboration avec les autres entités du groupe à l’échelle mondiale. Mais  nous  affirmons  une  remarquable autonomie pour le respect du profil spécifique de notre clientèle à Monaco. Nous concentrons nos efforts sur la réalisation d’une approche “métier” structurée mais flexible qui veut se démarquer par rapport à un modèle de business typiquement industriel, davantage orienté “produits”.

M.I. : A votre avis comment arrivezvous à fidéliser vos clients ? M. Giampaolo Bernini : La fidélisation du client est la conséquence logique de notre effort de réinterprétation de notre rôle. Nous sommes conscient que dans une  économie  globalisée  les  marchés financiers  deviennent  toujours  plus complexes et volatiles. Nous  estimons  que  dans  l’activité  de Private  Banking  l’élément  critique  de succès est bien celui de la connaissance du profil de risque spécifique propre à chaque client que nous devons interpréter de façon dynamique. Nous pensons nécessaire  de  procéder  à  une  analyse correcte des composantes techniques des phases de marché et de l’estimation de l’impact sur la situation patrimoniale de nos clients dans une optique d’investissement et non pas de trading. M.I. : Quel est votre bilan après plus de dix ans d’expérience ? M. Giampaolo Bernini : Je dirai satisfaisant : croissance des actifs gérés par la banque au-delà de 2.5 milliards d’euros, croissance  de  la  structure  de  35  à  85 collaborateurs, avec une gestion monégasque  du  processus  (front  and  back office, compliance). Je  me  permets  de  souligner  en  outre l’investissement  de  ressources  pour  le développement  d’activités  complémentaires de la banque avec la création de la S.A.M. “EDRCCA” - Edmond de Rothschild Conseil et Courtage d’Assurance Monaco et la volonté exprimée par le groupe pour être présent dans l’évolution de la place financière de Monaco en cohérence avec les objectifs annoncés par les autorités de la Principauté. M.I. : Le groupe LCF Rothschild s’investit sur d’autres fronts… M.  Giampaolo  Bernini  :  Oui,  particulièrement  grâce  à  la  passion  du  Baron Edmond de Rothschild le groupe se distingue dans la production de vin haut de gamme et nous ne devons pas oublier l’expression de la passion pour la mer et l’écologie témoignée par le Baron Benjamin de Rothschild. Actuellement nous sommes le sponsor du “Gitana Team”, trois  bateaux  qui  vont  du  monocoque Domaine du Mont d’Arbois au maxi catamaran Gitana 13 jusqu’au trimaran Gitana 11 appelé également “Formule 1 écologique des mers”. M.I. : Votre mot d’ordre est donc la passion. M. Giampaolo Bernini : Oui, la passion de la performance nous amène à des objectifs ambitieux pour un groupe bancaire fortement caractérisé par la tradition dans la recherche de l’excellence et pour le goût de l’exception.

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La globalizzazione finanziaria un problema di “governance”

La Monaco Méditerranée Foundation (MMF), nell’ambito del ciclo di conferenze sul tema ‘Finanza e Mondializzazione’, ha invitato in qualità di relatore l’industriale italiano Carlo De Benedetti.

Lo  scorso  11  maggio,  presso  l’Hotel Hermitage, è stato chiesto a Carlo De Benedetti di esprimere, davanti a oltre 200 invitati, il suo personale parere su un tema cosi’ delicato e di attualità quale la globalizzazione finanziaria vista come problema di governance. “La visione della finanza internazionale è profondamente cambiata e le critiche non provvengono solo dalla Sinistra”, ha esordito De Benedetti, noto a tutti per le sue simpatie prodiane, citando Jacques Chirac, uomo di Destra, che recentemente additava gli speculatori finanziari come “l’Aids dell’economia mondiale” cosi’ come, in tempi più remoti, il presidente  statunitense Theodore Roosevelt, condannava senza appello chi investiva in titoli di borsa, equiparandolo allo scommettitore,  il  gambler, che gioca a carte o punta sui cavalli. De Benedetti sostiene che demonizzare la globalizzazione dei  mercati,  e  vederne  solo i lati negativi, sia semplicemente un pregiudizio antico trasformatosi  oggigiorno in vera e propria ostilità nei confronti  della  mondializzazione  finanziaria,  quasi quest’ultima fosse la causa di ogni ingiustizia e sperequazione in atto sulla Terra. “Credo”,  ha  aggiunto  De Benedetti,  “che  chi  ha  a cuore una più equa ridistribuzione della ricchezza dovrebbe guardare con favore a quelli che comunque, al di là di ogni altra considerazione, sono i canali più rapidi per i movimenti di capitali che l’umanità abbia mai creato”.

De Benedetti non vuole pero’ essere tra quelli che si arrendono davanti alle distorsioni che la globalizzazione finanziaria ha creato, né sottovaluta i rischi che una  azione  globale  puo’  determinare. “Fallimenti  e  rischi”,  ha  sottolineato, “sono connessi soprattutto alla potenza delle nuove leve dei mercati finanziari e all’assenza di un adeguato sistema di governance che sia in grado di moderarne e controllarne gli effetti. Per esempio, gli hedge fund, che oggi dominano il mercato mondiale, e i rischiosi derivati, che moltiplicano in modo esponenziale perdite e profitti, fanno del mercato finanziario un motore termonucleare, capace di sprigionare elevatissime potenze, ma anche di determinare danni enormi qualora non

Carlo de Benedetti e Signora

sia utilizzato con le dovute cautele e con una continua manutenzione”. Quale soluzione adottare dunque? Pur avendo piena fiducia nei mercati finanziari globalizzati, per De Benedetti il  mondo  degli  affari  deve  dotarsi  di una  governance  appropriata,  che  fissi le regole del gioco, cosi’ come servono meccanismi istituzionali capaci di fare da ammortizzatori e di risolvere eventuali crisi del sistema. Occorre, insomma, una governance che riesca ad unire la dimensione nazionale a quella internazionale, offrendo il necessario supporto istituzionale  alla  mondializzazione  finanziaria, e a moltiplicare gli effetti benefici che questa  produce.  A  sostegno  di  questa sua opinione, De Benedetti ha esposto una proiezione che dà circa 6 miliardi di poveri contro 1,5 miliardi di ricchi nel 2025. “Con questo sistema”,  ha  continuato l’industriale,  “non  esiste altra possibilità che riequilibrare la crescita in favore dei Paesi poveri mediante una migliore ridistribuzione della richezza sul posto (vedi i problemi politici attuali del delta del Niger, ndr.) e integrando la  manodopera  nel  tessuto locale anziché importarla da noi”. Dunque non ci sono dubbi, la geografia del mondo politico e economico è davvero cambiata. Non esistono piu’ l’Europa o gli Stati Uniti al centro del mondo ma la Cina con  la  sua  crescita  vertiginosa, e domani il Brasile, la Russia e soprattutto l’India. Per Carlo De Benedetti esiste pero’ una soluzione: la regolamentazione  della  finanza internazionale per accompagnare la crescita delle economie emergenti. In attesa di sviluppi futuri, De  Benedetti  ha  concluso l’incontro  citando  Polonius nell’Amleto, con la speranza che nessun padre dovrà sentire il bisogno di raccomandare al proprio figlio : “neither a borrower  nor  a  lender  be”. Che  non  sia  solo  una  battuta ... Monaco Imprese n° 2

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La globalisation financière un problème de “gouvernance” Le 11 mai dernier, à l’Hôtel Hermitage, la MMF a demandé à Monsieur Carlo De Benedetti d’exprimer, devant plus de 200 invités, son opinion personnelle sur un thème aussi délicat et d’actualité comme la globalisation financière vue comme un problème de “gouvernance”. “La vision de la finance internationale est profondément changée et les critiques ne viennent pas seulement de la Gauche”, s’est exclamé Monsieur De Benedetti ; connu de tout un chacun, pour son penchant naturel envers Romano Prodi (actuel Président du Conseil italien, ndr.) en citant Jacques Chirac, homme de Droite, qui récemment désignait les spéculateurs financiers comme “le Sida de l’économie mondiale” de la même manière que, en des temps plus anciens, le Président américain Théodore Roosevelt, condamnait sans appel celui qui investissait en titres de bourse, en le comparant à un parieur, le gambler, qui joue aux cartes ou mise sur les chevaux. Monsieur De Benedetti soutient que démoniser  la  globalisation  des  marchés, et n’en voir que les côtés négatifs, n’est simplement qu’un vieux préjugé qui s’est transformé de nos jours, en une véritable hostilité envers la mondialisation financière, comme si cette dernière était la cause de toutes les injustices et inégalités sur la Terre. “Je crois”, a ajouté Monsieur De Benedetti, “que celui qui tient à une redistribution

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La Monaco Méditerranée Foundation (MMF), dans le cadre du cycle de conférences sur le thème “Finance  et  Mondialisation”,  a invité  l’industriel  italien,  Carlo De  Benedetti,  en  qualité  de conférencier. plus équitable de la richesse, mise à part toute  autre  considération,  devrait  regarder  d’un  bon  oeil  la  rapidité  des moyens  de  transfert  des  capitaux  dont nous disposons aujourd’hui” Monsieur De Benedetti ne veut pas être de ceux qui se rendent, face aux distorsions que la globalisation financière a créées, ni sous-estimer les risques qu’une action globale peut déterminer. “Faillites et risques”, dit-il, “sont surtout liés à la puissance de nouveaux leviers des marchés financiers et à l’absence d’un  système  de  gouvernance  adéquat qui puisse en contrôler et en régler les effets. Par exemple, les hedge fund, qui aujourd’hui dominent le marché mondial, et les produits à risque tels que les dérivés, qui multiplient de manière exponentielle les pertes et les profits, font du marché financier un moteur thermonucléaire, capable  de  développer  des  puissances très  élevées  mais  aussi  de  provoquer d’énormes dégâts au cas où il ne serait pas utilisé avec précaution et avec une maintenance continuelle”. Donc, quelle solution adopter ? Bien  qu’ayant  toute  confiance  en  les marchés financiers globalisés, pour Monsieur De Benedetti, le monde des affaires doit se doter d’une “gouvernance” ap-

propriée, qui définisse les règles du jeu, accompagnée de mécanismes institutionnels capables d’amortir et de résoudre les crises éventuelles du système. On a donc besoin d’une “gouvernance” qui puisse unir la dimension nationale à celle internationale, en offrant le nécessaire support institutionnel à la mondialisation financière afin de multiplier les effets positifs qu’elle produit. Pour appuyer son opinion, Monsieur De Benedetti a présenté une projection qui prévoit environ 6 milliards de pauvres contre 1,5 milliard de riches en 2025. “Avec ce système”, a ajouté l’industriel, “il n’y a guère d’autres possibilités que de rééquilibrer la croissance en faveur des Pays pauvres en redistribuant la richesse sur place (voir les problèmes politiques actuels du delta du Niger, ndr.) et en maintenant la main d’oeuvre dans le tissu local au lieu de l’importer chez nous”. Il n’y a donc pas de doute, la géographie du monde politique et économique est vraiment changée. Nous n’avons plus, l’Europe ou les Etats-Unis au centre du Monde mais la Chine avec sa croissance vertigineuse, et demain le Brésil, la Russie et surtout l’Inde. Pour Carlo De Benedetti une solution pourtant existe : la réglementation de la finance internationale pour accompagner la croissance des économies émergentes. En  attendant  la  suite  des  évènements, Monsieur  De  Benedetti  a  conclu  son discours citant Polonius dans l’Hamlet, en souhaitant qu’aucun père ne puisse avoir besoin de recommander à son fils : “neither a borrower nor a lender be”. Que ce ne soit pas seulement une boutade...


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Lo Shipping nel Principato di Monaco l’ambizione di una delle Piazze mondiali piu’ qualificate Per Shipping si intende il trasporto via mare di merci oppure di turisti su navi passeggeri, (yachting escluso). E’ un mercato in pieno sviluppo e di questo ne è convinto il Dott. Manolo Veladini, cittadino svizzero,  Business  Development Executive della V-SHIPS e Presidente della Camera dello Shipping di Monaco. Monaco Imprese : La Camera dello Shipping (CS) ha festeggiato a giugno il suo primo anno di vita. Essa associa molte imprese legate alla “industria del mare” con particolare riferimento al mercato delle navi commerciali e passeggeri : qual’ è il bilancio di questo primo anno ? Manolo  Veladini  :  Sicuramente  positivo. Infatti, nonostante sia costituita di recente, la CS rappresenta già un punto di riferimento soprattutto per gli armatori italiani, ed è percepita dagli operatori del settore come un valido portavoce nei confronti delle autorità monegasche.

fari del Principato di Monaco. Infine, dei 25 raggruppamenti di categoria presenti all’interno  della  Fédération  Patronale, la CS è quarta in ordine d’importanza dopo l’industria, il settore alberghiero e l’edilizia. Questo ci permette di avere 6 rappresentanti con diritto di voto nell’assemblea generale annuale. M.I. : Come funziona la CS ? Manolo Veladini : Dal punto di vista organizzativo, ci riuniamo ogni due mesi per confrontarci ed adottare misure comuni. La CS ha poi un proprio Consiglio di Amministrazione in cui siedono tre italiani: Eugenio Tuiller e Emanuele Lauro, entrambi  Vicepresidenti,  e  Giovanni Corrado, Tesoriere. M.I. : Cosa rappresenta lo Shipping a Monaco ? Manolo Veladini : Nonostante Monaco sia il piu’ piccolo Stato sul bacino del Mediterraneo, ha in sé un forte potenziale di crescita. Lo Shipping rappresenta il

M.I. : Qual’è l’obiettivo della Camera dello Shipping ? Manolo Veladini : Innanzitutto quello di aumentare il numero degli associati per dare maggior forza alle nostre proposte. Chiediamo di avere spazi adeguati per i nostri uffici e alloggi per il personale specializzato che impieghiamo. L’ambizione che abbiamo è quella di diventare tra qualche anno il terzo polo mondiale dell’industria  marittima  internazionale, dopo  Londra  e  New  York  City.  I  dati che  abbiamo  attualmente  ci  portano  a credere  che  sia  una  meta  facilmente raggiungibile. M.I. : Cosa rappresentate economicamente nel Principato ? Manolo Veladini : A Monaco ci sono piu’ di 30 società di shipping, yachting escluso, di cui 20 sono associate alla Camera. Se poi consideriamo la forza lavoro che impieghiamo, contiamo già piu’ di 1000 persone.  Inoltre,  abbiamo  un  fatturato consolidato di 150 milioni di euro. Ciò significa  che  il  settore  dello  shipping rappresenta piu’ del 5% della cifra di af18

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Manolo Veladini

risultato di una lunga tradizione favorita anche da una vocazione marittima che ha avuto come precursore Aristotele Onassis; quando negli anni ’50, attiro’ l’attenzione di altri armatori - greci soprattutto - stabilendo la base delle sue attività a Monaco ed investendo nella SBM. Inoltre, lo Shipping è sempre stato un settore economico importante grazie anche alla vicinanza con l’Italia. Pur avendo registrato una piccola flessione, i numeri degli ultimi quattro anni confermano che il mercato è in ripresa. Quando arrivai a Monaco negli anni ’70, sulla Piazza c’erano solo 5 o 6 grosse realtà amatoriali ; da allora il mercato è sviluppato sempre di piu’. M.I. : Lo Shipping si è evoluto in termini di knowhow e tecniche di gestione del personale: possiamo dire che esiste un “prima” et un “dopo” Erika ? Manolo Veladini : Esatto, dopo il disastro provocato dall’incidente della petroliera “Erika” nel nord della Francia nel …/p. 20


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Le Shipping en Principauté de Monaco l’ambition d’une des Places mondiales les plus qualifiées Par Shipping on entend le transport  maritime  de  marchandises ou de touristes sur des bateaux de croisière (yachting exclu). C’est un marché en pleine expansion. Monsieur Manolo Veladini, de nationalité suisse, Business Development Executive de V-SHIPS et Président de  la  Chambre  du  Shipping  à Monaco en est convaincu.

1999, si è cercato il sistema di coniugare gli studi sulle tecnologie avanzate e loro applicazioni con la maggiore sicurezza e tutela ambientale. Inoltre anche le dimensioni  del  mercato  sono  cambiate. Dagli anni ’80 ad oggi, il trasporto delle merci via mare è almeno raddoppiato, e la capacità delle porta-container si è moltiplicata per sei (prima le piu’ grandi trasportavano 2000 containers, attualmente fino a 12000, ndr.). E poi c’è il problema dell’equipaggio. M.I. : Vale a dire ? Manolo  Veladini  :  Lavorare  sulle  navi come  tecnico  specializzato  o  ufficiale è  attualmente  una  figura  professionale poco ricercata dai giovani in Europa. Rimane ancora l’Asia come bacino di mano d’opera. Sono ben noti agli addetti i lavori, i vari equipaggi formati da filippini, cingalesi e cinesi, così come i problemi legati alla gestione per diversità di lingue, culture e professionalità. In realtà, l’utilizzo di nuove tecnologie comporta un sempre minore impiego della bassa manovalanza ma richiede figure professionali altamente specializzate. Le navi commerciali  sono  più  tecnologiche  di quelle turistiche con la conseguenza che è piu’ facile trovare personale per le navi da crociera che per tutte le altre. M.I. : Quali sono le variabili che hanno influito sullo sviluppo dello Shipping in questi ultimi anni ? Manolo Veladini : Soprattutto il prezzo del petrolio al barile che è a livelli altissimi. Questa realtà ha di fatto portato una maggiore attenzione alle fonti energetiche alternative. Sono entrate quindi in gioco risorse come il gas naturale liquefatto chi si estrae soprattutto dal Qatar, Iran, Nigeria, Arabia Saudita e Venezuela. Purtrop20

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po, le navi impiegate per il trasporto di queste risorse sono altamente specializzate e sempre meno accessibili dagli armatori tradizionali. Per fare un esempio, una nave cisterna da 160 mila metri cubi può costare circa 200 milioni di dollari. E’ evidente che solo i Governi e le compagnie petrolifere possono permettersi di costruirle e di gestirle. M.I. : Com’è collocata la presenza italiana nel mercato dello Shipping a Monaco ? Manolo  Veladini  :  Sulle  20  maggiori compagnie di Shipping presenti a Monaco, almeno il 60% è rappresentato da società italiane mentre sul totale del mercato, la presenza italiana corrisponde al 40% circa. Prendendo ad esempio una realtà che conosco bene, la V-Ships gestisce gli aspetti tecnici e gli equipaggi dell’80% degli armatori italiani, offrendo 27000 posizioni professionali di personale specializzato, di cui solo un centinaio è di origine italiana. M.I. : Perchè lei ha scelto di vivere a Monaco ? Manolo Veladini : Per diverse ragioni, prima tra tutte il posizionamento geografico. Le maggiori capitali europee sono accessibili  in  poche  ore,  con  collegamenti diretti dall’aeroporto di Nizza, così come  importanti  centri  internazionali quali New York City e Dubai. In secondo luogo, Monaco ha una dimensione internazionale con scuole e formazione universitaria eccellenti. Inoltre è sede operativa di grossi gruppi bancari ed istituti finanziari e, soprattutto, è politicamente stabile. Infine, essendo tradizionalmente legata al mondo dello shipping è il luogo ideale per aprire una sede di armatori, broker o agenti marittimi.

Monaco Imprese : La Chambre du Shipping (CS) a fêté au mois de juin dernier sa première année d’existence. Elle réunit beaucoup d’entreprises liées à “l’industrie de la mer” et, plus particulièrement, au marché des navires de commerce et de croisière. Quel est le bilan de cette première année ? M. Manolo Veladini : Décidément positif. Malgré sa récente création, la CS représente déjà un repère surtout pour les armateurs italiens. Elle est perçue par les opérateurs comme un porte-parole valable vis à vis des autorités monégasques. M.I. : Quel est l’objectif de la Chambre du Shipping ? M. Manolo Veladini : L’objectif est surtout d’augmenter le nombre de ses adhérents pour donner encore plus de force à nos propos. Nous demandons des bureaux adaptés à nos besoins et des logements pour  notre  personnel  spécialisé.  Notre ambition est celle de devenir, dans quelques années, le troisième pôle mondial de l’industrie maritime internationale après Londres et New York City. Les données que nous possédons actuellement, nous portent à croire qu’il s’agit d’un but facilement réalisable. M.I. : Que représentez-vous à Monaco du point de vue économique ? M. Manolo Veladini : A Monaco, nous avons plus de 30 sociétés de shipping, mis à part le yachting, dont 20 ont déjà adhéré à la Chambre. Si l’on considère le  personnel  employé,  nous  comptons déjà plus de 1000 salariés. De plus, nous avons un chiffre d’affaire consolidé de 150 millions d’euros. En d’autres mots, le secteur du Shipping représente plus de 5% du chiffre d’affaire de la Principauté. Enfin, des 25 groupements de catégories professionnelles présents dans la Fédération Patronale, la CS est la quatrième en ordre d’importance, après l’industrie, l’hôtellerie et le bâtiment. Ceci nous permet d’avoir 6 représentants, avec droit de vote à l’assemblée générale annuelle.


M.I. : Comment fonctionne la CS ? M. Manolo Veladini : Du point de vue de l’organisation interne, nous nous réunissons tous les deux mois pour nous confronter et adopter des mesures communes. Ensuite, la CS a un propre Conseil d’administration dont trois Italiens : M. Eugenio Tuiller et M. Emanuele Lauro en qualité de Vice-Présidents, et M. Giovanni Corrado, Trésorier. M.I. : Que représente le Shipping à Monaco ? M. Manolo Veladini : Bien que Monaco soit le plus petit Etat présent sur la Méditerranée, il dispose d’un fort potentiel de croissance. Le Shipping représente le résultat d’une longue tradition, favorisée par une vocation maritime qui a eu comme précurseur Onassis, lorsque dans les années ’50, il attira l’attention d’autres armateurs - Grecs surtout - en établissant la base de ses activités à Monaco et en investissant dans la SBM. De plus, le Shipping a toujours été un secteur économique important grâce à la proximité avec l’Italie. Malgré une légère baisse, les chiffres des quatre dernières années confirment que le marché est en reprise. Quand je suis venu à Monaco dans les années ’70, sur la Place il n’y avait que 5 ou 6 grosses sociétés d’armateurs ; depuis le marché s’est développé de plus en plus. M.I. : Le Shipping a évolué en terme de savoir-faire et de techniques de gestion du personnel: pouvons nous dire qu’il existe un “avant” et un “après Erika” ? M. Manolo Veladini : C’est exact. Après le désastre provoqué par l’accident du pétrolier “Erika” dans le nord de la France en 1999, on a cherché à conjuguer les études sur les technologies avancées et leurs applications à une meilleure sécurité et protection de l’environnement. Les dimensions du marché ont aussi changé. Depuis les années ’80 jusqu’à ce jour, le transport maritime des marchandises a plus que doublé, et la capacité des bateaux porte-conteneurs a été multipliée par six (avant, les plus grands transportaient 2000 conteneurs ; actuellement jusqu’à 12000, ndr.). Ensuite nous avons le problème de l’équipage.

M.I. : Comment se place la présence italienne sur le marché monégasque du Shipping ? M. Manolo Veladini : Parmi les 20 plus importantes compagnies de Shipping présentes à Monaco, au moins le 60% est représenté par des sociétés italiennes tandis que sur l’ensemble du marché, la présence italienne correspond à 40% environ. En prenant comme exemple des données que je connais bien, la société V-Ships gère les aspects techniques et les équipages de 80% des armateurs italiens, en offrant 27000 postes de personnels spécialisés dont une centaine seulement sont d’origine italienne. M.I. : Pour quel motifs avez-vous choisit de vivre à Monaco ? M. Manolo Veladini : Pour différentes raisons, tout d’abord pour le positionnement géographique : les plus grandes capitales européennes y sont accessibles en quelques heures, avec des liaisons directes à partir de l’aéroport de Nice, ainsi que d’importants centres internationaux tels que New York City et Dubaï. Ensuite, Monaco possède une dimension internationale avec d’excellentes écoles et formations universitaires. C’est aussi le siège d’importants groupes bancaires et financiers, et le Pays est très stable politiquement. Enfin, étant traditionnellement liée au monde du Shipping, la Principauté de Monaco est l’endroit idéal pour ouvrir une activité d’armateur, broker ou agent maritime. Maria Bologna

M.I. : C’est à dire ? M. Manolo Veladini : Travailler sur un navire en tant que technicien spécialisé ou officier est de nos jours un métier peu recherché par les jeunes européens. La main d’oeuvre vient d’Asie. Les professionnels du Shipping connaissent bien les équipages formés par des Philippins, Ceylanais et Chinois ainsi que les problèmes gestionnels dus aux différentes langues, cultures et expériences. L’utilisation des nouvelles technologies aboutit à un besoin toujours moindre de main d’oeuvre ordinaire et à une demande croissante de personnel très spécialisé. Les navires commerciaux étant plus technologiques que ceux touristiques, il est alors plus simple, en conséquence, de trouver du personnel pour les paquebots de croisière que pour tous les autres. M.I. : Quelles sont les variables qui ont influencé le développement du Shipping au cours de ces dernières années ? M. Manolo Veladini : Surtout le prix du baril de pétrole, qui est actuellement très élevé. Ceci a attiré l’attention sur les sources d’énergie alternatives. De nouvelles potentialités se sont donc développées, telles que le gaz naturel liquéfié qu’on extrait surtout du Nigeria, Qatar, Iran, Arabie Saoudite et Venezuela. Malheureusement, les navires employés pour le transport de ces ressources sont très spécialisés et toujours moins accessibles aux armateurs traditionnels. Par exemple, un bateau-citerne de 160.000 m3 peut coûter environ 200 millions de dollars. Evidemment, seuls les gouvernements et les compagnies pétrolières peuvent se permettre de les construire et de les gérer. Monaco Imprese n° 2

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Quando la tradizione e il mare si incontrano a Monte-Carlo M.I. : E l’ambiente ? Paolo Risso : Siamo stati all’avanguardia anche in questo. Dieci anni fa, primi in Italia, creammo una specie di motoscafo superleggero  con  delle  reti  allargate  sui fianchi per raccogliere i rifiuti solidi nei vari porti liguri. Abbiamo ceduto il brevetto ma non per questo siamo meno attenti alla protezione dell’ambiente marino.

Ship Agents e Tour Operators, la CAMBIASO & RISSO P.R. International è presente a Monaco da piu’ di 20 anni. Incontro con Giovanni Paolo Risso. Italiano, residente a Monaco da 5 anni, Giovanni Paolo Risso è la seconda generazione a capo di una fortunata attività fondata a Genova nel 1946 dalle omonime famiglie. Il Gruppo Cambiaso & Risso, impiega attualmente circa 400 persone in tutta Europa. La sede di Monaco, con gli uffici presso il Gildo Pastor Center, conta 12 persone e, nel 2006, ha fatturato oltre 5 milioni di Euro, i quali, secondo  le  stime  di  Risso,  raddoppieranno nel 2010. Leader nel settore dei servizi legati allo Shipping, la Cambiaso &  Risso  ha  scommesso  soprattutto  su Monaco. Vediamo perché. Monaco Imprese : Siete sulla piazza monegasca da molti anni. Qual’è la politica attuale di Monaco per lo sviluppo del turismo ? Paolo Risso : Monaco ha investito molto nel turismo, soprattutto marittimo, a partire dalla costruzione della nuova diga, giunta nel 2002 via mare dai cantieri di Algeciras (vicino Gibilterra, ndr.). Fino a quel momento, le grosse navi da crociera restavano in rada oppure attraccavano in altri porti, e quindi il flusso dei turisti era limitato e marginale. Poi, con la nuova opera, il porto di Monaco ha cominciato ad accogliere grossi gruppi turistici, i quali hanno manifestato esigenze sempre più varie. A questo punto, visti il know-how acquisito con le attività legate alle nostre agenzie marittime e la presenza consolidata in loco, abbiamo deciso di occuparci anche della logistica dei passeggeri di navi da crociera, creando una nuova struttura, la CA.RI. Tours, che s’interessa di tutti i servizi per il turismo da crociera cosi’ come dell’incoming. M.I. : Quindi da Ship Agent ad Agente Marittimo, il passo è stato breve... Paolo Risso : Direi che abbiamo voluto cogliere l’opportunità di svilupparci su piu’ fronti : dall’incentives al corporate di lusso e al turismo dedicato allo Yachting. Abbiamo anche un settore legato al turismo di lusso con servizi mirati e a 360°. 22

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Quand la tradition et la mer se rencontrent a Monte-Carlo

Giovanni Paolo Risso

Comunque circa il 40% dell’attività del gruppo è già incentrata sui servizi relativi al  tour  operating  e,  di  questa  parte, Monaco ne rappresenta il l0%. M.I. : Nessun rimpianto per aver lasciato l’Italia ? Paolo  Risso  :  Assolutamente  no.  Ho scelto di risiedere a Monaco perchè vivo questo Paese come un’isola felice in un mondo poco sicuro. Da quando si è trasferito qui anche mio figlio (Luigi, direttore operativo della Ca.RI Tours, ndr.) sono piu’ sereno e di certo la qualità della mia vita è migliorata. M.I. : Ho visto che alla Cambiaso & Risso Group è stato assegnato un riconoscimento prestigioso, lo “Yacht Capital Magazine Awards”, a conclusione dello Yacht Show di settembre 2006. Paolo Risso : Questo riconoscimento è stata la motivazione che ci ha reso protagonisti dello sviluppo del mercato crocieristico in costa Azzurra e nel Principato di Monaco. Del resto, siamo un riferimento per gruppi come Costa Crociere, Silversea, MSC e Pulman Tour. Inoltre, Cambiaso & Risso è anche sinonimo di azienda leader nel settore assicurativo e in quello delle agenzie marittime presenti nel bacino del Mediterraneo, svolgendo principalmente operazioni portuali in Italia, Principato di Monaco, Francia, Croazia e Slovenia.

Ship  Agents  &  Tour  Operators, la  société  CAMBIASO  &  RISSO P.R. International est présente à Monaco depuis plus de vingt ans. Rencontre avec Paolo Risso.

Italien, domicilié à Monaco depuis 5 ans, Giovanni Paolo Risso est la deuxième génération à la tête d’une activité florissante fondée à Gêne en 1946. Le Groupe Cambiaso & Risso compte actuellement près de 400 salariés dans toute l’Europe. Le siège de Monaco, avec ses bureaux au Gildo Pastor Center emploie douze personnes  et,  en  2006,  a  facturé  plus de 5 millions d’euros qui, selon l’estimation de M. Risso, doubleront d’ici 2010. Leader dans le secteur des services liés au Shipping, Cambiaso & Risso a parié surtout sur Monaco. Voyons pourquoi. Monaco Imprese : Vous êtes sur la place monégasque depuis plusieurs années. Quelle est la politique actuelle de Monaco pour le développement du tourisme ? M. Paolo Risso : Monaco a beaucoup investi dans le tourisme, surtout maritime, à partir de la construction de la nouvelle digue, arrivée en 2002 par la mer depuis les chantiers de Algeciras (près de Gibraltar, ndr.). Avant, les paquebots de croisière restaient dans la baie ou bien s’amarraient dans d’autres ports. Le flux de touristes était donc limité et marginal.


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Puis, avec cette nouvelle œuvre, le port de Monaco a commencé à accueillir d’importants groupes touristiques, lesquels ont manifesté les exigences les plus variées. Alors, grâce au savoir-faire acquis avec les activités liées à nos agences maritimes et à notre solide présence sur place, nous avons décidé de nous occuper aussi de la logistique des passagers des paquebots de croisière, en créant une nouvelle structure, la société CA.RI Tours, qui s’intéresse à tous les services du tourisme de croisière ainsi qu’à l’incoming. M.I. : Ainsi de Ship Agent à Agent Maritime le pas a été franchi... M. Paolo Risso : On a voulu saisir l’opportunité de nous développer sur plusieurs fronts : de l’incentives au corporate de luxe et tourisme dédié au Yachting. Nous avons aussi un secteur lié au tourisme de luxe avec des services ciblés opérant à 360°. De toutes façons, le 40% environ de 24

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l’activité du Groupe est déjà axée sur les services ayant trait au tour operating et, de cette part, Monaco en représente le 10%. Monaco Imprese : Aucun remords d’avoir quitté l’Italie ? M. Paolo Risso : Absolument aucun. J’ai choisi la résidence à Monaco parce que je vis ce pays comme un endroit heureux dans un monde peu rassurant. Depuis que mon fils m’a rejoint (Luigi, directeur de la société CA.RI Tours, ndr.) je suis plus serein et la qualité de ma vie s’est nettement améliorée. M.I. : J’ai vu que Cambiaso & Risso Group a gagné un prix prestigieux, le “ Yacht Capital Magazine Awards” à la fin du Yacht Show de septembre 2006. M. Paolo Risso : Ce prix a été la motivation qui nous a rendu protagonistes du développement du marché de la croisière sur la Côte d’azur et en Principauté de Monaco.

Il faut dire que nous sommes une référence pour des groupes tels que Costa Crociere,  Silversea,  MSC  et  Pulman Tour. Cambiaso & Risso est aussi synonyme de société leader dans le secteur des assurances et des agences maritimes présentes dans le bassin méditerranéen en effectuant principalement les opérations portuaires  en  Italie,  Principauté  de Monaco, France, Croatie et Slovénie. M.I. : Et l’environnement ? M. Paolo Risso : Nous avons été à la pointe même dans ce domaine. Il y a dix ans, premiers en Italie, nous avons créé une sorte de canot à moteur très léger avec de larges filets sur les flancs pour ramasser les ordures dans les ports ligures. Nous avons cédé le brevet mais ce n’est pas pour cette raison que nous faisons moins attention à la protection de l’environnement marin. Maria Bologna


Office Maritime Monégasque servizi e competenza da 40 anni a Monaco Colloquio  con  Sylvester  S.  Marinov, Yachting consultant della OMM. Giovane ma determinato, parla perfettamente sei lingue tra cui l’italiano e ha una provata esperienza nello Yachting, Hotel Management e Hospitality Services. Ha raggiunto solo quest’anno l’equipe dell’ Office Maritime Monegasque in qualità di Yacthing Consultant ma si sta già preparando a lanciare ai concorrenti la sfida sull’efficienza  e  la  rapidità  dei  servizi offerti soprattutto nel settore monegasco dello Yachting. Monaco Imprese : L’Office Maritime Monegasque è stato creato a Monaco nel 1968, impiega quasi 40 persone e offre servizi dedicati alla logistica, charter & incentives, congressi e saloni, crociere, yachting e escursioni. La clientela è composta da una moltitudine di bandiere e nazionalità diverse. Qual’ è la percentuale di clienti italiani? Sylvester S. Marinov : Nel settore dello Yachting,  il  Principato  di  Monaco  è considerato un luogo prestigioso in cui attraccare.  Il  soggiorno  rappresenta  un momento di vero relax in un ambiente lussuoso ed esclusivo. Se pensiamo poi alla vicinanza geografica con il Bel Pase, possiamo  facilmente  comprendere  che circa un terzo della nostra clientela sia composto da italiani. M.I. : Quindi Monaco come porto per l’elite ma, di fatto, voi avete uffici anche in altre località. Sylvester S. Marinov : Siamo soprattutto presenti nei principali porti della Francia ma  abbiamo  corrispondenti  in  tutto  il mediterraneo. M.I. : Che cosa differenziano i servizi offerti dall’ Office Maritime Monegasque da quelli offerti dagli altri ? Sylvester S. Marinov : L’Office Maritime Monégasque  ha  iniziato  la  sua  attività quasi 40 fa, lavorando con le compagnie di crociere. Con il tempo ha acquisito sempre maggiori esperienze e ha offerto ulteriori servizi quali la logistica ed i trasporti in genere. Recentemente poi l’amministratore delegato, Gèrard Tomatis, ha deciso di sviluppare maggiormente il settore di cui sono responsabile come Yachting Consultant. Grazie a questa opportunità, metto a frutto tutta la mia esperienza, riuscendo a soddisfare con tempismo qualsiasi richiesta che provenga dagli armatori degli yacht così come dal management, dai capitani e anche dall’equipaggio.

M.I. : Crede che i nuovi progetti di sviluppo strutturale del porto potranno influire positivamente sul vostro business ? Sylvester S. Marinov : Penso proprio di si. Attualmente esistono svariati problemi legati ad una richiesta crescente di posti barca da parte di yacht che desiderano approdare a Monaco ma, di fatto, mancano i moli per accoglierli. Sicuramente, l’aumento di disponibilità previsto con i nuovi progetti, non potrà che avvantaggiare tutte le società di servizi legate allo yachting.

L’Office Maritime Monégasque, service et compétence depuis 40 ans en Principauté Entretien avec M. Sylvester S. Marinov, Yachting Consultant de l’ OMM. Jeune mais déterminé, parlant parfaitement six langues, dont l’italien, il a une expérience réelle dans le Yachting, Hotel Management et Hospitality Services. Il a rejoint cette année seulement l’équipe de l’Office Maritime Monégasque en qualité de Yachting Consultant et déjà il se prépare à lancer à ses concurrents un défit sur l’efficacité et la rapidité des services offerts, surtout dans le secteur monégasque du Yachting. M.I. : L’Office Maritime Monégasque a été créé à Monaco en 1968, il emploie environ 40 personnes et offre des services dédiés à la logistique, charter & incentives, congrès et salons, croisières, yachting et excursions. La clientèle est composée par une multitude de pavillons et de nationalités différentes. Quel est, en moyenne, le pourcentage de clients italiens ? M. Sylvester S. Marinov : Dans le secteur du Yachting, la Principauté de Monaco est considérée comme un endroit prestigieux où s’amarrer. Le séjour représente un moment de vraie détente dans un milieu luxueux et exclusif. Si nous pensons ensuite à la proximité géographique avec l’Italie, nous comprenons facilement que environ un tiers de notre clientèle soit composé d’Italiens.

Sylvester S. Marinov

M.I. : Ainsi Monaco en tant que port de l’élite mais, vous avez aussi des bureaux en d’autres villes. M. Sylvester S. Marinov : Nous sommes surtout présents dans les principaux ports français et nous avons également des correspondants dans toute la Méditerranée. M.I. : Quelle est la différence entre les services offerts par l’Office Maritime Monégasque et ceux de vos concurrents ? M. Sylvester S. Marinov : L’Office Maritime Monégasque a commencé son activité il y a près de 40 ans, en travaillant avec les compagnies de croisière. Avec le temps, il a gagné de plus en plus d’expériences et a offert de nouveaux services tels que la logistique et les transports en général.  Récemment,  l’administrateur délégué, M. Gérard Tomatis, a décidé de développer  d’avantage  le  secteur  dont je suis responsable en tant que Yachting Consultant.  Grâce  à  cette  opportunité, j’y mets le fruit de toute mon expérience, en réussissant à satisfaire promptement n’importe quelle requête venant de l’armateur du yacht comme de son management, du capitaine ou de l’équipage même. M.I. : Croyez-vous que les nouveaux projets de développement structurel du port pourrons influencer positivement votre activité ? M. Sylvester S. Marinov : Je pense que oui. Actuellement, nous avons beaucoup de problèmes liés à une demande croissante de places à quai pour les yachts qui souhaitent entrer à Monaco et nous n’avons pratiquement pas de pontons pour les accueillir. L’augmentation des places disponibles avec les nouveaux projets, ne pourra être qu’un avantage pour toutes les sociétés liées au Yachting. Monaco Imprese n° 2

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Monaco Boat Service una storia ed una tradizione tutta italiana nel Principato di Monaco

Incontro con Patrizio Ferrarese, CEO di Monaco Boat Service dal 1976. Monaco Imprese : A quando risale l’attività della famiglia Riva nel Principato di Monaco ? Patrizio Ferrarese : Tutto cominciò nel 1959 quando Carlo Riva, allora già affermato costruttore di motoscafi in legno di qualità superiore, intuì le grandi opportunità che si sarebbero colte aprendo un centro di vendita e assistenza per i propri scafi a Monaco, nel cuore della Costa Azzurra. L’incontro con il Principe Ranieri  fu  determinante.  I  due  uomini intuirono subito le grandi qualità di entrambi e si piacquero. Fu messo ordine nel Porto di Monaco, fu scavata una galleria che ancora oggi stupisce, fu creato un servizio globale per scafi e clienti che fece scuola. Da allora Riva cominciò ‘a volare’ e Monaco ebbe il suo “Hotel de Paris” delle barche da diporto. M.I. : Quindi innovativi nei servizi ma soprattutto competitivi e forti della tradizione italiana. Patrizio Ferrarese : Certamente e, grazie anche all’esperienza del personale impiegato, quasi tutto italiano, la Monaco Boat Service crebbe tanto quanto si radicò il concetto fondamentale del loro lavoro: essere sempre dalla parte del cliente. Da allora Riva e Monaco formano un inseparabile sodalizio vincente. M.I. : Monaco Boat Service è anche sport. Patrizio  Ferrarese  :  La  prima  grande corsa offshore tra Londra e Monaco sarà ricordata  per  la  presenza,  inizialmente considerata ridicola, di un piccolo scafo in legno, ma quel piccolo “grande” scafo 26

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era un Aquarama e la nostra squadra, capitanata da Gianfranco Rossi, lo fece arrivare fino a Monaco e fu vittoria nella sua categoria, secondo in assoluto dietro uno scafo “off-shore” in vetroresina piu’ grande e moderno ! M.I. : Passarono gli anni e Monaco Boat Service acquisiva altre esperienze. Patrizio Ferrarese : La piu’ importante e  significativa  fu  la  costruzione  di un Cantiere modello a Ventimiglia dove venne realizzato il naturale successore dell’Aquarama. Il “Montecarlo 30” comincio’ la sua vita in sordina ma poi fu successo  travolgente,  e  fu  considerato uno dei migliori 30 piedi mai realizzati, forse anche il migliore. Il Cantiere Offshorer Marine costrui’ piu’ di 300 scafi in 15 anni. Quando nel 1984, navigammo con il primo scafo sotto il “Golden Gate”, nella baia di San Francisco, toccammo il cielo con un dito. Fu un momento indimenticabile della mia vita professionale.

M.I. : In quel periodo formaste una vera e propria squadra per ‘correre sui mari’ e per diventare anche campioni del mondo. Patrizio Ferrarese : Si, e fu un’esperienza fantastica, ma nel 1989 lasciammo questi impegni per occuparci del rilancio del Cantiere Riva che riuscì poi in pieno grazie anche all’aiuto determinante del “Ferretti Group”. Successivamente, e per oltre una decina d’anni, vendemmo - e demmo un  grande  contributo  all’affermazione di scafi tra loro agli antipodi - i gozzi “Apreamare” di Sorrento pieni di fascino ed essenze pregiate, ed i super affidabili e tecnologicamente avanzati scafi a stelle e strisce di “Tiara”. Vorrei anche ricordare che negli anni 90 il Principe Ranieri ci fece il grande onore di concederci la nazionalità monegasca. M.I. : E poi, la seconda edizione a Monaco del Riva Trophy… Patrizio Ferrarese : In realtà il Riva Trophy è nato a Portofino 7 anni fa. L’evento, di anno in anno, ha riscontrato un successo tanto importante da richiedere una nuova edizione a Monaco. Quest’anno, ad esempio, la competizione si è tenuta dal 5 al 7 luglio ed ha visto la partecipazione di 20 barche, di cui 10 della produzione attuale e 10 vecchie “signore del mare”. Il vincitore è stato poi premiato con un opera d’arte di un artista che avrà l’opportunità di organizzare, durante il Monaco Yacht Show, una sua personale all’interno della galleria di Monaco Boat Service, dealer storico Riva con sede nel Principato.


M.I. : Riva ed Arte: che binomio interessante… Patrizio Ferrarese : Le linee Riva sono da sempre considerate espressione artistica. Stiamo lavorando per portare al MOMA di New York il famoso “Ariston” costruito negli anni 60 e 70. Sono tanti gli esempi che ci vedono coinvolti  anche  con  mia  moglie  Lia  Riva Ferrarese,  in  prima  persona,  e  spesso riusciamo  a  coniugare  l’Arte  e  l’aiuto umanitario : Folon in Mostra, Beautés Insensées, Liart, aste di beneficenza per il progetto Itaca a Milano e Monaco Aide et Presence... in fondo il nostro impegno per l’Arte è anche frutto della nostra passione. Con serietà e professionalità, da sempre.

Monaco Boat Service une Histoire et une Tradition toutes italiennes à Monaco Rencontre avec M. Patrizio Ferrarese, CEO de Monaco Boat Service depuis 1976. Monaco Imprese : A quand remonte l‘activité de la Famille Riva en Principauté de Monaco ? M.  Patrizio  Ferrarese  :  Tout  commence en 1959, lorsque Carlo Riva, déjà constructeur réputé de canot à moteur en bois de qualité supérieure, eut l’intuition des grandes opportunités qu’il aurait pu avoir, en créant un point de vente et d’assistance pour ses bateaux à Monaco, au cœur de la Côte d’azur. La rencontre avec le Prince Rainier III fut déterminante. Les deux hommes virent les grands mérites de chacun d’eux et s’apprécièrent immédiatement. On  réorganisa  le  Port  de  Monaco, on creusa une grande galerie qui étonne encore aujourd’hui et on créa un service complet pour bateaux et clients, qui fit école. A partir de ce moment, Riva “s’envola” et Monaco eut son “Hôtel de Paris” pour bateaux de plaisance. M.I. : Ainsi vous avez proposez des services innovants mais surtout compétitifs et forts de la tradition italienne. M. Patrizio Ferrarese : Certainement et, grâce aussi à l’expérience du personnel, italien  dans  sa  quasi-totalité,  Monaco Boat  Service  grandit  en  même  temps que le concept fondamental de leur travail s’imposa : être toujours à l’écoute du  client.  Depuis  ce  temps  là,  Riva et Monaco sont des amis inséparables et forment une association gagnante. M.I. : Monaco Boat Service veut dire aussi “sport” M. Patrizio Ferrarese : On se souvient de la première grande course de offshore entre Londres et Monaco à cause de la par-

ticipation, au début considérée  ridicule, d’un  petit  canot  en bois,  mais  ce  petit grand canot était un Acquarama, et notre équipe, dirigée par M. Gianfranco Rossi, le mena jusqu’à Monaco. Ce fut une victoire dans sa catégorie  :  deuxième en  absolu  derrière un  seul  canot  plus grand et moderne en fibre de verre !

M. Barrie Webb (vainqueur du Riva Trophy), Mme Lia Riva-Ferrarese, Fabrizio Rossi (pdg chantier Riva), l’artiste Laurent Bosio.

M.I. : Les années passèrent et Monaco Boat Service acquérait d’autres expériences. M. Patrizio Ferrarese : La plus importante  et  significative  a  été  la  création d’un  chantier  modèle  à  Vintimille  où nous avons réalisé le successeur naturel de l’Acquarama : le Montecarlo 30. Bien que cette nouvelle embarcation ait commencé sa vie en sourdine, elle a obtenu avec le temps un succès phénoménal. Elle a été considéré comme un des meilleur 30 pieds jamais construit, voire même la meilleure. Le Chantier Offshorer Marine a construit plus de 300 bateaux en 15 ans. Lorsqu’en 1984, nous avons navigué avec le premier exemplaire sous le Golden Gate, dans la baie de San Francisco, nous avons été aux anges. C’est un moment inoubliable de ma vie professionnelle. M.I. : A cette époque vous avez formé une véritable équipe pour “courir” sur la mer et pour devenir aussi champion du Monde. M. Patrizio Ferrarese : Oui, et ce fut une expérience  fantastique,  mais  en  1989 nous avons abandonné ces engagements pour nous occuper de la relance du Chantier Riva qui a parfaitement réussi grâce à l’aide déterminante du Groupe Ferretti. Successivement,  pendant  une  dizaine d’années, nous avons vendu - et joué un grand  rôle  pour  l’affirmation  de  deux coques  aux  antipodes  -  les  “pointus” Apreamare de Sorrente, plein de charme et d’essences réputées, et les très fiables

et  technologiquement  avancées  coques américaines de “Tiara”. Je souhaiterais aussi rappeler que dans les années ’90 le Prince Rainier III nous fit le grand honneur de nous naturaliser monégasques. M.I. : Ensuite, ce fut la deuxième édition du Riva Trophy à Monaco. M.  Patrizio  Ferrarese  :  En  réalité,  le Riva Trophy est né à Portofino il y a 7 ans.  D’année  en  année,  l’évènement  a rencontré un succès grandissant, à un tel point qu’on a eu besoin d’organiser une nouvelle édition à Monaco. Cette année, par exemple, la compétition s’est tenue du 5 au 7 juillet et a vu la participation de 20 bateaux dont 10 de la production actuelle et 10 “vieilles dames de la mer”. Le vainqueur a été récompensé avec une œuvre d’art créée par un artiste qui aura l’opportunité d’organiser une exposition personnelle  pendant  le  Yatch  Show,  à l’intérieur de la galerie de Monaco Boat Service, vendeur historique de Riva avec siège en Principauté de Monaco. M.I. : Riva et l’Art : quel binôme intéressant… M.  Patrizio  Ferrarese  :  Les  lignes  des Riva  sont  considérées  depuis  toujours comme expression artistique. Nous sommes en train de travailler pour porter au MOMA de New York, le fameux “Ariston” construit dans les années 60 et 70. Il y a bien d’autres exemples qui nous voient impliqué, souvent avec mon épouse Lia, et nous arrivons à conjuguer l’Art et l’aide humanitaire : Folon in Mostra, Beautés  Insensées,  Liart,  enchères  de bienfaisance pour le projet Itaca à Milan et Monaco, Aide et Présence… En fin de compte, notre engagement pour l’Art est aussi  le  fruit  de  notre  passion,  avec sérieux  et  professionnalisme,  depuis toujours. Maria Bologna Monaco Imprese n° 2

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Il Principato di Monaco e il mercato internazionale delle crociere una crescita costante Il  mercato  mondiale  delle  crociere  ha avuto  una  crescita  dinamica  nel  corso degli ultimi 25 anni, dovuta soprattutto all’impennata della domanda nordamericana. Tra il 1995 e il 2005, la domanda globale di crociere e’ piu’ che raddoppiata, passando da 5,72 milioni a 14,47 milioni di passeggeri (+152%). A titolo di paragone, nello stesso periodo di riferimento, il “turismo terrestre” e’ cresciuto meno del 50%. Il dato interessante e’ che il numero di nordamericani, seppure raddoppiato, è passato dal 76% nel 1995 al 69% nel 2005 sul totale passeggeri. Questo  rallentamento  e’  in  gran  parte dovuto alla crescita del numero di passeggeri europei. Si calcola che nel 1995, circa  un  milione  di  europei  hanno  intrapreso una crociera, mentre nel 2005 questa cifra e’ piu’ che triplicata fino ad arrivare a 3,3 milioni, ovvero un aumento del 230%. Sempre nello stesso periodo, il “turismo terrestre” in Europa e’ cresciuto meno del 45%. Gli operatori del settore vedono l’Europa come il mercato che offrira il piu’ alto potenziale di crescita nei prossimi anni. Dovrebbe addirittura rivelarsi un mercato più importante di quello nordamericano. Se le tendenze registrate attualmente dovessero essere mantenute, si stima che 4,1 milioni di crocieristi sa-

ranno generati da paesi europei nel 2010, e che questa cifra potrebbe salire a 5,2 milioni nel 2015. Grandi investimenti Tra il 2004 e il 2006, l’industria delle crociere ha registrato livelli di domanda e profitti da record e questo ha spinto gli operatori ad investire nella costruzione di nuove navi. Alla fine del 2006 avevamo 35 navi da crociera in costruzione, da varare nel 2010, per una capacita’ totale di 90.500 passeggeri. Pertanto, rispetto agli attuali 317.000 passeggeri potenziali a livello mondiale, l’aumento della capacita’ nel 2010 sara’ pari al 28%. La maggior parte degli analisti prevede che il mercato delle crociere continuerà a crescere e che esiste un potenziale latente in Europa, il quale, combinato ad un miglioramento delle condizioni economiche delle nuove popolazioni dell’Unione Europea e ai dati demografici  favorevoli,  sarà  un  fattore determinante per lo sviluppo del settore. La domanda di nuove navi e’ costante. Anche se alcuni cantieri fuori dell’Europa otterranno una quota di mercato, il Vecchio Continente rimarrà il leader del mercato  mondiale  della  costruzione  di navi destinate sia all’Europa che al Nord America e ad altri mercati d’oltremare.

L’espansione  della  capacità  sosterrà lo sviluppo del turismo crocieristico di provenienza europea che, come già detto, supererà il tetto di 4 milioni di passeggeri nel 2010. Gli imbarchi in Europa dovrebbero raggiungere la soglia dei 3,6 milioni e il numero di visitatori in porti europei dovrebbe  superare  i  17  milioni  nello stesso anno, per un totale di 20,6 milioni, +28% rispetto al 2005 Monaco, porto di scalo e turismo di lusso La scelta dei porti di scalo dipende da molti fattori. I piu’ importanti sono la rinomanza della citta’, la presenza di infrastrutture adeguate, la qualità dell’accoglienza e la disponibilità di hotel di capacità sufficiente. Monaco possiede tutti questi requisiti oltre a rappresentare, da sempre, una meta glamour per gli amanti del lusso e del bel vivere. Dal 2003 al 2006, i crocieristi nel porto di Monaco sono passati da quasi 300.000 a 500.000 ovvero sono aumentati più del 66%. Nel 2006 questa cifra comprendeva 250.000 passeggeri in scalo a Nizza o Villefranche-sur-Mer e in escursione a Monaco ; 170.000 passeggeri in transito e 80.000 passeggeri imbarcati/sbarcati a Monaco. Dal punto di vista economico, si stima che un passeggero spende in media 136 euro se e’ in transito in un porto e 267 euro se imbarca/sbarca nello stesso. Ci si rende facilmente conto dell’importanza che lo scalo di Monaco sia contemplato negli itinerari delle compagnie di crociera, in modo da assicurare il meritato successo al grande porto di questo piccolo stato. Daniela Vandenbosch, torinese, autrice dell’articolo, è laureata in Economia Politica all’Universita’ Luigi Bocconi di Milano, vive e lavora a Monaco dal 1989. Si ringrazia per la preziosa collaborazione il Sig. Hugues Lamy, Director of Marine Operations, Silversea SAM (Ndr : Testo  originale  modificato  dalla Redazione)

1) Tutti i dati sono tratti da “Contribution of Cruise Tourism to the Economies of Europe” February 2007, G.P. Wild International and Business Research & Economic Advisors, engaged by the European Cruise Council and its partners Euroyards, MedCruise and Cruise Europe 2) Dati relativi ai porti di Nizza e Villefranche nel 2002, fonte Chambre de Commerce et de l’Industrie de la Cote d’Azur 28

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Monaco et le marche international de la croisière une croissance constante Le marché mondial des croisières a connu un développement dynamique dans les 25 dernières années, du en grande partie à  une  demande  croissante  générée  par l’Amérique du Nord. Entre 1995 et 2005, la demande globale de croisières a plus que doublé, en passant de 5,72 millions à 14,47 millions de passagers (+152%). A titre d’exemple, dans la même période de référence, le tourisme “sur terre ferme” a augmenté moins de 50%. La donnée intéressante est que le nombre de Nord-Américains, même s’il a doublé, est diminué en pourcentage sur le total des passagers, en passant de 76% en 1995 à 69% en 2005. Cette diminution dérive de la croissance du nombre de passagers européens. Nous estimons qu’en 1995, environ un million d’européens sont partis en croisière, alors qu’en 2005 ils étaient 3,3 millions, c’està-dire une augmentation de 230%. Dans la même période, le tourisme “sur terre ferme” en Europe a augmenté moins de 45%. Les professionnels du secteur voient l’Europe comme le marché ayant le plus grand potentiel de croissance dans les prochaines années. Il devrait même se révéler comme un marché plus important que celui d’Amérique du Nord. Si les tendances actuelles devaient être maintenues, nous estimons à 4,1 millions, les croisiéristes en provenance des Pays européens en 2010. Ce chiffre pourrait augmenter jusqu’à 5,2 millions en 2015. Des investissements importants Entre 2004 et 2006, le secteur des croisières a atteint des niveaux de demande et de profits battant tous les records. Cela a encouragé les compagnies à investir dans la construction de nouveaux paquebots. A la fin de 2006, il y avait 35 navires de croisière en construction, à livrer en 2010, pour une capacité totale de 90,500 lits bas (c’est-à-dire le nombre de lits par cabine, ndr.). Par rapport aux 317.000 lits

bas actuellement existant dans le monde, l’augmentation de la capacité qu’on obtiendra en 2010 sera de 28%. La majorité des analystes prévoient que le marché des croisières poursuivra sa croissance et qu’il existe un potentiel latent en Europe. Si nous considérons aussi les prévisions sur l’amélioration des conditions de vie dans les nouveaux Pays membres de l’Union Européenne et les données démographiques favorables, ce potentiel sera un facteur déterminant pour le développement du secteur. La demande de nouveaux navires est constante et, même si quelques chantiers en dehors de l’Europe  obtiendront  une  part  de  marché, l’Europe restera le leader mondial de la construction de paquebots destinés à desservir l’Europe ainsi que l’Amérique du Nord et d’autres marchés d’outre-mer. L’expansion  de  la  capacité  accompagnera  le  développement  du  tourisme de croisière en provenance de l’Europe, c’est-à-dire les 4,1 millions de passagers en 2010 dont nous avons parlé. Les embarquements devraient atteindre les 3,6 millions et le nombre de visiteurs dans les ports européens devrait dépasser les 17 millions dans la même année, pour un total de 20,6 millions, c’est-à-dire + 28% par rapport à 2005.

Monaco, port d’escale et de tourisme de luxe. Le choix des ports d’escale dépend de beaucoup de facteurs. Les plus importants sont le renom de la ville, la présence d’infrastructures adaptées, la qualité de l’accueil et la disponibilité d’hôtels avec une capacité adéquate. Monaco possède toutes ces caractéristiques et représente, depuis toujours, une destination privilégiée du tourisme de luxe. Entre 2003 et 2006, les croisiéristes en visite à Monaco sont passés de 300.000 à 500.000, c’est-à-dire une augmentation supérieure à 66%. En 2006 ce chiffre comprenait 250.000 passagers en escale à Nice ou Villefranche-sur-Mer et en visite à Monaco, 170.000 passagers en transit à quai et 80.000 passagers en tête de ligne (embarquement/débarquement) à Monaco, Du point de vue économique, nous estimons qu’un passager dépense en moyenne 136 euros s’il est en transit et 267 euros s’il est en tête de ligne dans un port. Il est donc très important de promouvoir Monaco en tant qu’escale des compagnies de croisière. Daniela Vandenbosch, née à Turin, rédactrice de cet article, est diplômée en Economie Politique à l’Université Luigi Bocconi de Milan. Elle vit et travaille à Monaco depuis 1989. Nous tenons à remercier Monsieur Hugues Lamy, Director of Marine Operations, Silversea SAM, pour sa précieuse collaboration. (Ndr  :  Texte  original  modifié  par  la Rédaction)

1) Toutes les statistiques sont prises de “Contribution of Cruise Tourism to the Economies of Europe” February 2007, G.P. Wild International and Business Research & Economic Advisors, engaged by the European Cruise Council and its partners Euroyards, MedCruise and Cruise Europe 2) Données relatives aux ports de Nice et Villefranche-sur-mer en 2002, source Chambre de Commerce et de l’Industrie de la Cote d’Azur Monaco Imprese n° 2

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SILVERSEA e Monte-Carlo quando il lusso ha il fascino italiano

Leader del mercato delle crociere di lusso la compagnia crocieristica italiana di proprietà della famiglia romana Lefebvre nata nel 1992, vanta una flotta di 4 navi a 5 stelle plus, tra le più prestigiose e premiate del mondo nella loro categoria. Un orgoglio tutto italiano nel cuore del business dello shipping di Monte-Carlo. Imponendosi in poco tempo per la classe e lo stile tipico del lusso italiano nel mondo, la Silversea, con quartier generale a Monaco (dal 2001, ndr) ed uffici a Fort Lauderdale in Florida, a Londra, Sidney e Singapore, appartiene all’armatore Manfredi Levebvre d’Ovidio, nipote di Ovidio Lefebvre d’Ovidio sesto conte di Balsorano. In  particolare  la  prestigiosa  sede  di Monaco ha concentrato nei suoi uffici 4 settori strategici del gruppo guidati dal presidente  Amerigo  Perasso  :  Marine Operations, Financial Department, Hotel Operations e Direzione Vendite e Marketing Europa. Con un organico totale di oltre 1200 persone (tra personale di terra e marittimi), la Silversea Cruises si colloca tra le prime aziende di shipping presenti a Monte-Carlo oltre che essere indicata tra le migliori compagnie di crociere al mondo con navi di piccole dimensioni. Ma cosa distingue la flotta della Silversea dai concorrenti ? “Innanzitutto per lo standard qualitativo ad altissimo livello”, risponde il Com.te Guido Mazzetti, Vice President Marine Operations, “gli ospiti sono assistiti da personale di bordo che per circa il 60% è italiano, oltre al fatto che, per scelta aziendale, tutti i comandanti sono italiani”. Le  sistemazioni  prevedono  esclusivamente suite esterne, ambienti raffinati ed eleganti, alta qualità del servizio oltre alla formula “all - inclusive” più completa del settore. Ogni ospite può così, ad esempio, consumare  in  ogni  momento  qualsiasi bevanda  di  sua  scelta,  dallo  champagne  ai  migliori  vini  e  super  alcolici oppure pranzare senza vincoli di orario e di sistemazione. 30

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Spesso, incluse nella tariffa, Silversea offre escursioni a terra particolari, come il concerto di musica classica sulle rovine di  Efeso  o  l’accesso  in  esclusiva  allo Yacht Club Costa Smeralda. “E se il lusso ed il servizio sono le caratteristiche delle nostre compagnia non è certo un caso se”, prosegue il Comandante, “recentemente la Silversea ha siglato un accordo con la SBM per realizzare azioni di co-marketing, e che coinvolgerà attività legate ad eventi di gran pregio sia a bordo delle navi Silversea che presso i prestigiosi stabilimenti della SBM”. Sede dei prossimi eventi mondani a MonteCarlo saranno quindi tre delle navi della flotta : “Silver Cloud”, “Silver Whisper”

e “Silver Wind” raggiungono infatti regolarmente il porto di Monaco per crociere della durata dai 7 ai 12 giorni : solo quest’anno sono stati previsti 14 scali e mediamente Monaco accoglie da 296 a 382 passeggeri a tappa”. “Inoltre”, conclude Mazzetti, “offriamo approdi in isole e località eccezionali ovunque nel mondo, studiando nel dettaglio itinerari e percorsi ricchi di suggestioni e culture diverse, assicurando personale e  assistenza  di  alto  livello,  prestazioni d’eccezione in grado di garantire le migliori condizioni di confort dello stile del Luxury made in Italy. Non casuale quindi la scelta del testimonial, Isabella Rossellini, simbolo indiscusso dell’eleganza e del glamour di gusto internazionale”.


SILVERSEA et Monte-Carlo quand le luxe se marie avec le charme italien Leader sur le marché de la croisière de luxe, la compagnie italienne fondée en 1992 par la famille romaine Lefebvre, possède une flotte de 4 navires 6 étoiles luxes reconnue comme la plus prestigieuse au monde dans sa catégorie. Une fierté toute italienne au sein de l’activité de shipping de Monte-Carlo.

En s’imposant en peu de temps par la classe et le style typique du luxe italien, la société Silversea, avec son siège à Monaco (depuis 2001, ndr.) et des bureaux à Fort Lauderdale en Floride, à Londres, Sydney et Singapour, appartient à l’armateur Manfredi Lefebvre D’Ovidio, neveu de Ovidio Lefebvre d’Ovidio sixième Comte de Balsorano. Le prestigieux siège de Monaco, dirigé par le Président Amerigo Perasso, a regroupé au sein de ses locaux 4 secteurs stratégiques du groupe : l’Exploitation Maritime, le Département Financier, l’Exploitation  Hôtelière  ainsi  que  la  Direction  des  Ventes  et Marketing Europe. L’effectif global s’élève à plus de 1200 personnes (incluant les employés et les membres d’équipage). La compagnie Silversea Cruises se positionne parmi les premières entreprises de shipping présentes à Monte-Carlo mais elle est aussi reconnue une des meilleures compagnies de croisières au monde dans la catégorie petits navires. Comment la flotte de la compagnie Silversea se distingue t-elle de ses concurrents ? “Tout d’abord par son standard qualitatif au plus haut niveau” répond le Commandant Mazzetti, Vice Président de l’Exploitation Maritime, “les passagers sont accueillis par un équipage qui est constitué à 60% par des ressortissants italiens. En plus, tous les commandants de bord sont Italiens”. Les aménagements à bord proposent exclusivement des suites avec balcons, une ambiance raffinée et élégante, un service “tout inclus” de haute qualité et le plus complet du secteur. Chaque passager peut, à titre d’exemple, consommer à tout moment la boisson de son choix, du champagne aux meilleurs vins et boissons alcoolisées, ou bien déjeuner en toute liberté à l’heure et à l’endroit de sa convenance. Souvent Silversea offre des excursions à terre insolites, sans supplément, telles que des concerts de musique classique sur les ruines d’Ephèse ou bien l’accès en exclusivité au Yacht Club “Costa Smeralda” en Sardaigne. “Si le Luxe et le Service sont les caractéristiques de notre compagnie, ce n’est pas un hasard”, ajoute le Commandant, “récemment, la compagnie Silversea a signé un accord avec la SBM, afin de réaliser des actions de co-marketing, et qui entraînera des activités liées à des événements de grande renommée aussi bien à bord des navires de Silversea que dans des établissements de la SBM. Les prochains événements mondains de Monaco auront donc lieu à bord de l’un des trois navires de la flotte, le “Silver Cloud”, le “Silver Whisper” et le “Silver Wind”. En effet, les navires font régulièrement escale au Port de Monaco pour des croisières d’une durée de 7 à 12 jours : cette année seulement, 14 escales sont prévues, avec une moyenne de 296 à 392 passagers par escale”. “En plus”, ajoute le Comandant Mazzetti, “nous offrons des escales dans des îles et des lieux exceptionnels partout dans le monde. Nous étudions en détail les itinéraires ainsi que des parcours suggestifs, riches en cultures diverses. Nous nous assurons d’une assistance de haut niveau, de prestations d’exception, dans le but de garantir les meilleures conditions de confort dans un style luxueux italien. Le choix de l’ambassadrice n’a pas été fait par hasard ; Isabella Rossini est le symbole incontestable de l’élégance et du glamour à l’échelle internationale”. Monaco Imprese n° 2

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Il Salone della crociera nel Principato di Monaco Il Principato di Monaco, grazie alla nuova diga, è diventato in poco tempo il nuovo porto di riferimento delle principali compagnie di crociera europee ed internazionali.

génération, du mini club (les  enfants  voyagent souvent  gratuitement), d’animateurs et de spectacles, après une journée d’escale  dans  un  des ports de la Méditerranée.

Molte compagnie come MSC Crociere, Silversea Cruises e Star Clippers, consentono  di  imbarcare e sbarcare direttamente a Monaco dando la possibilità ai residenti monegaschi di partire in vacanza a prezzi estremamente interessanti.

La croisière se démocratise et dans ce contexte M.  Maurizio  Spinetta, entrepreneur  italien  à Monaco  et  Directeur d’une agence de voyages, est devenu le leader des ventes de croisières en  Principauté.  Grâce à son expérience de la croisière et à des idées innovantes, il a pu, avec l’aide de son équipe, organiser le 1er Salon de la Croisière sur Monaco qui s’est tenu au Méridien Beach Plaza le 17 Mars dernier. Ce Salon a connu un vif succès et a été visité par plus de 800 personnes venues non seulement de Monaco mais aussi des Pays limitrophes. Il a permis aux visiteurs de faire plus ample connaissance avec la croisière grâce aux représentants de 18 compagnies de croisières européennes et internationales. Devant cette belle réussite, la deuxième édition de ce Salon, dont l’entrée est gratuite, est d’ores et déjà en préparation pour Mars 2008. Pour plus d’informations sur ce Salon rendez-vous sur www.webcroisieres.com/salon.

Negli  ultimi  anni  la crociera  è  diventata uno  dei  modi  migliori di viaggiare, di scoprire nuovi orizzonti, approfittando del confort e del lusso delle nuove navi. La crociera offre una cucina raffinata, centri di benessere di ultima generazione, mini club (sovente i ragazzi viaggiano gratis), animazioni e spettacoli che completano le giornate di scalo. In  questo  contesto,  Maurizio  Spinetta, imprenditore  italiano  residente  in  Monaco, direttore di un’agenzia di viaggi, è diventato leader nella vendita di crociere in loco. Grazie alla sua esperienza del settore ed alle sue idee innovative, ha organizzato il Primo Salone della Crociera a Monaco, presso il Meridien Beach Plaza, il 17 marzo scorso. Questo Salone ha riscontrato un vivissimo successo con più di 800 visitatori provenienti non soltanto dal Principato ma anche da molti paesi europei. Il Salone ha permesso al pubblico di conoscere il mondo della crociera e di incontrare i  promoters  di  18  compagnie  internazionali. La seconda edizione del Salone della Crociera, la cui entrata è gratuita, è già in preparazione ed è prevista per marzo 2008. Ulteriori informazioni, sono disponibili sul sito www.webcroisieres. com/salon. Maurizio Spinetta organizza anche visite gratuite di navi da crociera attraccate a Monaco o in rada a Villefranche. Coloro che desiderano visitare, senza alcun impegno,  queste  fantastiche  “città  gal32

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leggianti”, possono prendere contatto con Maurizio Spinetta sul sito. Panfili fino a 120.000 tonnellate di stazza, che portano dai 400 ai 3000 passeggeri, con numerosi ristoranti, centro benessere, piscine, palestre, mini golf, simulatore di F1, teatri e... pista di pattinaggio su ghiaccio: un’occasione unica per scoprire la vita di bordo.

Le Salon de la Croisière à Monaco Avec  la  mise  en  service  de  la  Nouvelle Digue, la Principauté de Monaco est devenue en peu de temps le nouveau pôle d’attraction des principales compagnies de croisières européennes et internationales. De  nombreuses  compagnies  telles  que MSC Croisières, Silversea Cruises ou Star Clippers, permettent à la clientèle d’embarquer  et  de  débarquer  directement  à Monaco, donnant ainsi la possibilité aux résidents monégasques de partir en vacances à des prix extrêmement intéressants. Depuis maintenant quelques années, la croisière est plébiscitée par de nombreux voyageurs, pour découvrir de nouveaux horizons tout en profitant du confort et du luxe des navires. Partir en croisière cela signifie profiter d’une cuisine raffinée, de centres de remise en forme de dernière

M.  Spinetta  organise  aussi  des  visites gratuites de paquebots sur Monaco ou dans la rade de Villefranche. Ceux qui souhaitent découvrir ces véritables villes flottantes, sans engagements, peuvent prendre contact avec M. Spinetta sur le site. Pesant jusqu’à 120.000 tonnes, ils accueillent entre 400 et 3000 passagers à  bord  et  disposent  d’infrastructures étonnantes : nombreux restaurants, centre SPA, salle de sport avec équipements high tech, piscines, mur d’escalade, practise  de  golf,  patinoire,  simulateur  de Formule 1, casino, salle de spectacle et bien d’autres : une occasion unique de découvrir la vie à bord. Fabrizio Carbone


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Osservatorio Fiscale di Fabrizio Carbone Francia: tassa del 3%, novità in vista per le società di diritto estero proprietarie di immobili Secondo le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea in relazione ad un ricorso portato alla sua attenzione ad aprile scorso, la tassa annuale  del  3%  sugli  immobili  di  talune  persone giuridiche  sarebbe  discriminatoria  e  in  conflitto con il principio di libera circolazione dei capitali, vale a dire in contrasto col diritto comunitario. Tale tassa sugli immobili e diritti reali immobiliari, detenuti direttamente o indirettamente da persone giuridiche, colpisce il loro valore venale ed è esigibile il 15 maggio di ogni anno.

Fabrizio Carbone

Italia: Nuove disposizioni fiscali per le hoding esterovestite A decorrere dal 2006, la nuova formulazione dell’articolo 73 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, conferisce una presunzione di residenza fiscale in Italia, salvo prova contraria, a società holding con sede legale all’estero che controllano imprese residenti sul territorio dello Stato, e che sono amministrate, anche indirettamente, da persone fisiche o giuridiche residenti in Italia o da un organo composto per la maggior parte da soggetti residenti in Italia. Per controllo s’intende il possesso della maggioranza dei voti esercitabili in assemblea o in consiglio, oppure il possesso di un numero di voti sufficiente ad esercitare un’influenza dominante ovvero la possibilità di esercitare detta influenza in virtù di particolari vincoli contrattuali. L’onere di dimostrare l’effettività della sede, o meglio del controllo estero, ricade quindi sul contribuente italiano. Tali argomentazioni dovranno dimostrare un concreto radicamento della direzione effettiva nello stato estero. 34

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Concepita soprattutto come strumento di accertamento fiscale e per impedire l’evasione in materia di imposta patrimoniale, questa tassa presenta numerose esenzioni, in particolare per le persone giuridiche che rivelano informazioni relative agli immobili (ubicazione e valore al 1° gennaio di ogni anno) e agli associati (generalità e indirizzo, partecipazione posseduta, dimostrazione della residenza fiscale in Francia). Questo regime si applica se la sede effettiva della società si trova in Francia. Per le società non residenti, bisogna vedere se la sede si trova in un paese che ha sottoscritto un accordo di non discriminazione (per esempio l‘Italia) oppure un accordo di assistenza amministrativa (per esempio Monaco). Nel primo caso la persona giuridica sarà assimilata a una società residente; nel secondo, la società, per esempio la società civile imobiliare monegasca, dovra redigere la dichiarazione no. 2746 divulgando le informazioni di cui sopra. La discriminazione tra società residenti e non residenti, la restrizione al principio di libera circolazione dei capitali dovuta a tale tassa che rende gli investimenti immobiliari dal’estero meno interessanti in Francia rispetto ad altri paesi dell’Unione, saranno prossimamente oggetto di sentenza da parte dell’Alta Corte ; decisione che non mancherà d’interessare, tra l’altro, i soci di società civili di diritto monegasco proprietarie d’immobili in Francia. Non resta che attendere.


In Italia è tempo di dichiarazione dei redditi, la guida per i connazionali all’estro

de con una spiegazione sulle spese deducibili e detraibili, e sul calcolo dell’Irpef.

Come compilare le dichiarazioni e pagare le imposte se si risiede all’estero ? Presto detto. L’Agenzia italiana delle entrate ha pubblicato sul suo sito internet (www.agenziaentrate.it) la guida alla dichiarazione dei redditi dei residenti all’estero. La guida spiega tutto e si divide in sei capitoli, il primo dei quali è dedicato ai non residenti in Italia. Qui si definisce la nozione di residente all’estero, come si ottiene il domicilio fiscale in Italia se non si è residente e come fare per avere il codice fiscale. Il capitolo prosegue con  l’elencazione  delle  principali imposte italiane per i non residenti : l’imposta sui redditi (Irpef), le addizionali regionali e comunali all’Irpef, le imposte sui trasferimenti di proprietà degli immobili (Iva o imposta di registro, imposta ipotecaria e catastale), l’imposta comunale sugli immobili (Ici) e l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Il secondo capitolo è dedicato alla compilazione  della  dichiarazione dei  redditi  che  i  residenti  all’estero devono fare usando il modello “Unico”. Di seguito viene chiarito, nel dettaglio, chi deve pagare l’Irpef e su quali redditi; come si enucleano i redditi di terreni e fabbricati, quelli da lavoro dipendente e assimilati. E ancora, quali sono i redditi derivanti da  attività  libero-professionali  e quelli d’impresa. Il capitolo si chiu-

Il terzo capitolo porta sulla tempistica per la presentazione della dichiarazione dei redditi. l’Agenzia delle Entrate spiega come, quando e dove presentare  la  dichiarazione,  anche via internet (entro il 31 luglio) e, se si vuole, come destinare l’8 e il 5 per mille dell’Irpef a chiese, ONG o associazioni varie. Per finire,un paragrafo sulle sanzioni e su come rimediare a dimenticanze ed errori. Decisamente tecnico il quarto capitolo in cui si evidenziano le scadenze e le modalità di pagamento delle imposte, ivi compreso quello on-line  (l’Agenzia  fornisce  tutti  i codici delle regioni, province autonome e enti locali) e si indicano le coordinate dei conti correnti per i versamenti,  con  bonifico  dall’estero, delle imposte regionali (Irap e addizionali). Il  quinto  capitolo  descrive  le convenzioni  internazionali  contro le  doppie  imposizioni  mentre  il sesto e ultimo elenca i Paesi con regime fiscale privilegiato ai fini della determinazione della residenza fiscale in Italia o all’estero (cosiddetta “black list”). Con l’occasione ricordiamo che dal 1° gennaio 2007, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria (legge n. 296 del 27 dicembre 2006), sono entrate in vigore nuove regole

che interessano tutti i contribuenti persone fisiche. La riforma è illustrata sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, con numerosi esempi pratici e tabelle. Da segnalare la modifica radicale del sistema di tassazione dell’ Irpef, in particolare: sono cambiate le aliquote dell’imposta e gli scaglioni di reddito ; sono state trasformate in detrazioni (riduzione dall’imposta lorda) le precedenti deduzioni (dal reddito) per i familiari a carico e quelle per i possessori di redditi  derivanti  da  lavoro  dipendente, pensione ed altre attività di lavoro autonomo ; è aumentata la cosiddetta area senza tasse (“no tax area”) ; è stata abolita la clausola di salvaguardia, cioè la possibilità di utilizzare le disposizioni vigenti in anni precedenti e i relativi sistemi di calcolo, se più vantaggiosi. Completano il quadro della riforma l’introduzione di nuove detrazioni fiscali  e  gli  incrementi  degli  assegni familiari che variano a seconda  della  composizione  del  nucleo familiare e del reddito, e sono strettamente collegati alle nuove regole di determinazione dell’Irpef. I primi effetti della nuova Irpef si sono verificati fin dal mese di gennaio 2007 per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Per tutti gli altri contribuenti gli effetti della riforma dell’Irpef si verificheranno a partire dalla dichiarazione dei redditi da presentare nel 2008 per il periodo d’imposta 2007.

Observatoire Fiscal Italie: Nouvelles dispositions fiscales pour les sociétés holding de complaisance A partir de l’année 2006, la nouvelle rédaction de l’article 73 du Code des impôts sur les revenus donne une présomption de résidence fiscale en Italie, sauf preuve contraire, aux sociétés holding avec siège légal à l’étranger qui contrôlent des entreprises résidentes sur le territoire italien, et qui sont administrées, même indirectement, par des personnes physiques ou morales domiciliées en Italie ou par un comité directeur composé majoritairement par des personnes résidentes en Italie. Par “contrôle” on entend la possession de la majorité des voix exerçable dans une assemblée ou dans un conseil d’administration ou bien la disposition d’un nombre de voix suffisant à exercer une position dominante ou encore la possibilité d’exercer cette influence grâce à des accords contractuels particuliers. La démonstration de l’effectivité du siège, voire du “contrôle étranger”, retombe donc sur le contribuable italien. Ces argumentations devront démontrer l’ enracinement de la direction effective, à l’étranger. … / p.36 Monaco Imprese n° 2

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France: taxe de 3%, nouveauté en vue pour les sociétés de droit étranger propriétaires de biens immobiliers

En Italie il est temps de déclarer les revenus. Le guide pour les concitoyens à l’étranger :

Selon  les  conclusions  sur  un  recours, déposées  au  mois  d’avril  dernier  par l’Avocat Général de la Cour de Justice européenne, la taxe annuelle de 3% sur les  immeubles  de  certaines  personnes morales serait discriminatoire et en conflit avec le principe de libre circulation des capitaux, c’est-à-dire incompatible avec le droit communautaire.

Comment  remplir  les  formulaires et payer les impôts si on habite à l’étranger ? Réponse facile. l’Agence italienne pour les entrées fiscales a publié sur son site  internet  (www.agenziaentrate.it) un guide pour la déclaration des revenus des résidents à l’étranger.

Cette taxe sur les immeubles et droits réels immobiliers, détenus directement ou  indirectement  par  des  personnes morales, établit une imposition sur leur valeur  vénale  payable  chaque  année avant le 15 mai. Conçue  surtout  comme  un  moyen  de contrôle fiscal et pour empêcher l’évasion en matière d’impôt de solidarité sur la fortune, cette taxe connaît de nombreuses  exonérations,  notamment  pour les personnes morales qui révèlent certaines données relatives aux immeubles (situation et consistance au 1er janvier de chaque année) et aux associés (identité et adresse, quote-part des intérêts dans la structure, justification de leur résidence fiscale). Ce régime d’exonération s’applique si le siège effectif de la société est en France. Pour les sociétés nonrésidentes, il faut vérifier si le siège se trouve en un pays ayant conclu avec la France un accord de non-discrimitation (par exemple l’Italie) ou une convention d’assistance administrative (par exemple  Monaco).  Dans  le  premier  cas, la personne morale sera assimilée à une société résidente ; dans le deuxième cas, la société, par exemple la société civile immobilière monégasque, devra remplir la déclaration no. 2746 en dévoilant les infomations précitées. Cette discrimination entre sociétés résidentes et non résidentes, la restriction au principe de libre circulation des capitaux, due à cette taxe qui rend les investissements immobiliers étrangers moins attrayant en France que dans d’autre pays de l’Union, feront très prochainement l’ objet d’une décision de la part de la Haute Cour ; ce qui ne manquera pas d’intéresser, entre autre, les associés de sociétés civiles de droit monégasque qui possèdent des biens immobiliers en France. Il ne reste donc plus qu’à attendre. 36

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Ce guide explique tout et se divise en six chapitres, le premier est  consacré  aux  non-résidents en Italie. Dans cette partie, on définit  la  notion  de  résident  à l’étranger,  comment  on  obtient le domicile fiscal en Italie même si on n’y habite pas et comment faire pour obtenir le code fiscal. Le chapitre continue avec la présentation des principaux impôts italiens pour les non-résidents : l’impôt  sur  le  revenu  (Irpef), les  impôts  additionnels  (à l’Irpef) régionaux et communaux, les impôts sur les transferts de propriété des biens immobiliers (Tva ou impôt de registre, impôt hypothécaire et cadastral), l’impôt communal sur les immeubles (Ici) et l’impôt régional sur les activités productives (Irap). Le deuxième chapitre est dédié aux instructions pour remplir la déclaration des revenus que les résidents  à  l’étranger  doivent faire sur le modèle “Unico” Ensuite, on explique, de façon détaillée, qui doit payer l’Irpef et sur quels revenus ; comment on dégage les revenus de terrains et immeubles ; les salaires ; les revenus  des  professions  libérales et des activités d’entreprise. Le chapitre se termine avec des explications sur les frais déductibles des revenus ou des impôts, et sur le calcul de l’Irpef. Le troisième chapitre porte sur les délais de présentation de la déclaration des revenus. l’Agence explique comment, quand et où présenter la déclaration, même via internet (avant le 31 juillet) et, si on le souhaite, comment faire pour donner le 8 et le 5 pour mille de l’Irpef aux églises, ONG ou à d’autres associations. Pour terminer, un paragraphe sur les sanctions et sur comment faire pour réparer les erreurs ou les oublis.

Le quatrième chapitre, très technique, donne des explications sur les échéances et moyens de règlement des impôts, y compris les paiements par internet (l’Agence donne tous les codes des régions, provinces  autonomes  et  administrations locales) ainsi que les coordonnées  des  comptes  courants pour les virements, depuis l’étranger, pour régler les impôts régionaux (Irap et impôts additionnels). Le  cinquième  chapitre  expose les  conventions  internationales contre  les  doubles  impositions, tandis que le sixième et dernier chapitre, indique les pays à fiscalité privilégiée pour la détermination de la résidence fiscale en Italie ou à l’étranger (la soit disante “black list”). A  cette  occasion,  nous  rappelons que, à partir du 1er janvier 2007, suite à l’approbation de la loi de finance (loi n. 296 du 27 décembre 2006), sont entrées en vigueur de nouvelles règles qui intéressent tous les contribuables personnes physiques. La réforme est expliquée sur le site internet de l’Agence des entrées fiscales avec de nombreux exemples pratiques et tableaux. On signale la totale  modification  du  système d’imposition sur les revenus (Irpef) en particulier : introduction de nouvelles tranches de revenus et de nouveaux barèmes ; transformation du dégrèvement lié aux personnes à charge, de déduction du  revenu  en  déduction  d’impôts ;  même  changement  pour certains  dégrèvements  concernant les salariés, les travailleurs indépendants  et  les  retraités ; augmentation du seuil non imposable (“no tax area”), élimination de  la  “clause  de  sauvegarde”, c’est-à-dire la possibilité d’utiliser certaines règles et systèmes de calcul, en vigueur dans le passé, si plus avantageux. La  réforme  est  complétée  par l’introduction  de  nouvelles  déductions  fiscales  et  l’augmentation des allocations familiales, qui varient en fonction de la composition du foyer et des revenus, et qui sont étroitement liées aux nouvelles règles de calcul de l’Irpef. Pour les salariés et les retraités, les premiers effets du nouveau Irpef se sont vérifiés en janvier 2007. Pour tous les autres contribuables, les effets de la réforme se vérifieront à partir de la déclaration de 2008 (revenus 2007).


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Fédération Patronale e Associazione degli Imprenditori Italiani L’unione fa la forza : la Fédération Patronale Monégasque (FPM) e l’Associazione degli imprenditori italiani a Monaco (AIIM), partner privilegiati a fianco degli imprenditori monegaschi. La FPM, fondata a Monaco nel 1944, raggruppa attualmente 942 iscritti, suddivisi a loro volta in 25 settori di attività. Inoltre, consta di 56 associati corrispondenti e 5 aziende partner. Il 26 gennaio 2006, l’AIIM ha aderito alla FPM diventando, a tutti gli effetti, associato corrispondente. Vediamo insieme al Presidente Didier Martini i vantaggi di questo accordo. Un anno e mezzo fa, l’AIIM ha aderito alla FPM : cosa ne pensa della presenza degli imprenditori italiani a Monaco ? L’Italia è un paese da sempre legato al Principato di Monaco sia dal punto di vista storico che culturale. La comunità italiana è, dopo quella francese, la più rappresentativa  sotto  l’aspetto  numerico ma è soprattutto molto dinamica in quanto presente in tutti i settori dell’economia. E’ sembrato quindi naturale instaurare una collaborazione formale tra le due associazioni.

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Prossime attività ? Stiamo finalizzando i dettagli del “Monaco Business Awards”, un evento organizzato con cadenza annuale dalla FPM. Quest’anno si terrà il 26 settembre prossimo presso l’Hotel de Paris. L’evento sarà dedicato alla promozione dell’economia monegasca e al tema dello sviluppo sostenibile. A tale fine, inviteremo le aziende a presentare progetti che riguardino attività di lungo termine in campo produttivo, etico o sociale, e che sposino i modelli e requisiti dello sviluppo sostenibile. Al progetto giudicato migliore da una giuria competente, verrà assegnato il premio ‘Positive Business For Environment’. Per maggiori informazioni e per la presentazione delle domande, i candidati possono rivolgersi alla Signora Carole Quazzolo, incaricata della comunicazione presso la FPM.

Fédération Patronale et Association des Entrepreneurs Italiens

In  cosa  consiste  esattamente  l’attività della FPM a cui l’AIIM fa riferimento ? In generale la FPM si propone di assistere i vari associati attraverso l’offerta d’una serie di servizi, in particolare in campo legale, e di farsi portavoce degli interessi imprenditoriali nei confronti delle autorità monegasche. Inoltre la FPM offre, per le aziende che ne facciano richiesta, una puntuale assistenza alla formazione professionale sia per i dipendenti che per la direzione aziendale.

La Fédération Patronale Monégasque (FPM) et l’Association des Entrepreneurs  Italiens  à  Monaco  (AIIM), partenaires privilégiés à l’écoute des entrepreneurs monégasques. La  FPM  fondée  à  Monaco  en  1944, regroupe  actuellement  942  adhérents groupés en 25 secteurs d’activité. Elle compte aussi 56 associés correspondants et 5 entreprises partenaires.

Quali sono i corsi proposti e a chi si rivolgono ? Attualmente proponiamo 3 tipi di formazione : • Corsi di informatica di base • Corsi di lingue straniere di ogni livello • Management d’impresa Per ogni settore d’interesse, forniamo agli associati una lista di società specializzate in formazione professionale, debitamente autorizzate dal Governo, le quali, previo accordo con la FPM, offrono servizi certificati a tariffe vantaggiose, con riduzioni fino al 30 % sui prezzi normalmente praticati. Quest’anno abbiamo avuto richieste di formazione per circa 1800 dipendenti, soprattutto per l’apprendimento di lingue straniere. Seguono, nell’ordine, la formazione informatica e manageriale.

Le 26 janvier 2006, l’AIIM a adhéré à la FPM en devenant associée correspondante. Voyons avec le Président, M. Didier Martini, les avantages de cet accord. Il y a un an et demi, l’AIIM a adhéré à la FPM : que pensez-vous de la présence des entrepreneurs italiens à Monaco ? L’Italie est un pays lié depuis toujours à la Principauté de Monaco d’un point de vue historique aussi bien que culturel. La communauté italienne est, après la française,  la  plus  importante  mais  elle est  aussi  particulièrement  dynamique car  présente  dans  tous  les  secteurs  de l’économie. Il était donc vraiment naturel d’instaurer une collaboration formelle entre les deux associations.

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En quoi consiste exactement l’activité de la FPM à laquelle AIIM se réfère ? D’une manière générale, la FPM se propose  d’assister  les  adhérents  à  travers l’offre d’une série de services comme les conseils juridiques, et de se faire porteparole des intérêts des entrepreneurs vis à vis des autorités monégasques. La FPM met à disposition aussi, pour les entreprises qui le demandent, une assistance ponctuelle à la formation professionnelle, soit pour les salariés, soit pour la direction de l’entreprise. Quels sont les cours et à qui s’adressent-ils ? Nous proposons actuellement trois types de formation: • Cours d’informatique de base • Cours de langues étrangères de tous niveaux • Management d’entreprise Pour chaque secteur d’intérêt, nous fournissons aux adhérents une liste de sociétés spécialisées en formation professionnelle, dûment autorisées par le Gouvernement, lesquelles, sur la base d’un accord signé avec la FPM, offrent des services certifiés à des tarifs compétitifs, présentant des réductions jusqu’à 30%. Cette année nous avons eu des demandes de formation pour environ 1800 salariés, surtout pour l’apprentissage de langues étrangères puis, ensuite, pour la formation en informatique et enfin en management. Quelles sont les prochaines activités ? Nous sommes en train de définir les détails du “Monaco Business Awards”, un évènement qui a lieu tous les ans, organisé par la FPM. Cette année, il se tiendra le 26 septembre 2007 à l’Hôtel de Paris. La manifestation sera dédiée à la promotion de l’économie monégasque et au thème du développement durable. A cette fin, nous inviterons les entreprises à présenter des projets qui concernent des activités de long terme, dans les domaines de la production, de l’éthique et du social, et qui respectent les modèles et les impératifs du développement durable. Au projet jugé meilleur par un jury compétent, sera attribué le prix “Positive Business For Environnement”. Pour toutes informations ou pour la présentation des projets, les candidats peuvent s’adresser à Mme Carole Quazzolo, chargée de la communication auprès de la FPM. Maria Bologna


Le eccellenze di Prato nel Principato di Monaco un gemellaggio sulle tracce della storia

L’iniziativa della Confesercenti col contributo della Regione, Provincia  e  Camera  di  Commercio,  e coadiuvata  dal  Console  onorario del  Principato  a  Firenze,  Alessandro  Giusti,  ha  ristabilito  gli antichi  rapporti  commerciali  tra Prato e il Principato con una cena di Gala al Salone Bellevue del Caffè de Paris.

Prato e Monaco sono un binomio non estraneo alla storia. Lo testimonia la recente scoperta a Prato di quattro lettere datate fine ‘300 che descrivono le antiche cronache commerciali del mercante pratese Francesco Datini nel porto di Monaco. Per il Console Alessandro Giusti, questa scoperta è stata la buona occasione per rinnovare  gli  antichi  legami  con  il Principato di Monaco. E’ con questo spirito che la Confesercenti di Prato, grazie al coordinamento dell’Associazione  Imprenditori  Italiani a Monaco, ha organizzato con successo, sabato 14 aprile scorso, la cena di Gala al Salone Bellevue del Café de Paris, dando il via ad una serie di iniziative che si svolgeranno ad anni alterni a Prato e Monaco per  incrementare  i  rapporti  culturali  e commerciali tra le due città. A  dare  il  benvenuto  alla  delegazione pratese vi erano lo sportivo Jury Chechi, testimonial dell’evento e pratese doc, il

Alessandro Giusti

Consigliere di governo per gli affari esteri Henry Fissore, l’Ambasciatore d’Italia a Monaco Mario Polverini, il Segretario di Stato René Novella, il Presidente del Com.it.es. Niccolo’ Caissotti di Chiusano ed il Segretario Generale dell’Associazione degli Imprenditori Italiani, Fabrizio Carbone, e un centinaio d’invitati tra imprenditori e personalità della comunità italiana nel Principato. Ad introdurre la serata, il Console Giusti, ideatore  di  questo  rinnovato  gemellaggio : “Prato - ha sostenuto - attraverso questa iniziativa ed altre ancora, intende promuovere un’immagine della città che non si identifica solo con l’eccellenza del distretto tessile a cui è storicamente legata bensì come centro urbano dinamico, ricco di storia e tradizioni.” “Non portiamo solo prodotti, ma storia e civiltà che vogliamo continuare a scambiare con gli amici monegaschi”, gli ha fatto  eco  Luca  Rinfreschi,  Presidente della Camera di Commercio. Insomma Prato “non solo tessile ma terra di eccellenze, e se il futuro è davvero un mercato di nicchia, meglio che sia esclusivo come Monte-Carlo. Vendere i nostri prodotti  ne  Principato  significa  offrire loro una vetrina internazionale e prestigiosa”. Firmato il primo Protocollo d’intesa per la promozione dei prodotti tipici pratesi a Monte-Carlo. Il  primo  risultato  concreto  raggiunto nel corso della serata di Galà è stato la firma di un protocollo d’intesa,  un  accordo che  prevede  l’impegno di alcuni ristoranti italiani  presenti  nel Principato di Monaco (Amici Miei, Sans Souci, Pulcinella, Vecchia Firenze,  Sapori  Italiani) a proporre nella loro carta dei vini e nei loro menù i principali prodotti della tradizione pratese, nello specifico : i vini di Carmignano e una selezione di prodotti enogastro-

nomici come  la  calvanina,  l’olio  extravergine  di  oliva,  il miele, le castagne, i fichi secchi, i biscotti e l’alta pasticceria. Presentazione  fatta,  si  attendono  i  risultati. E’ vero anche che Monaco, forte della importante presenza italiana, propone da sempre una ristorazione di alta qualità suscettibile di attirare i turisti italiani di passaggio alla ricerca di un certo stile. Non a caso la dichiarazione di Alessandro Giacomelli,  Presidente  della  Confesercenti, ne ha sintetizzato il concetto : “Ho fatto quattrocento chilometri per venire qui, ma non mi sento all’estero”. Peraltro, il problema delle distanze potrebbe essere risolto a breve. La compagnia Meridiana sta  valutando  l’ipotesi  di  collegamenti aerei diretti tra Firenze e Nizza, tre volte la settimana. Menu’ pratese molto speciale Per dare una anticipazione della migliore tradizione pratese, gli invitati hanno degustato  le  creazioni  curate  dallo  Chef Angiolo Barni che ha elaborato piatti e prodotti tipici della vallata (la calvanina ed i biscotti), di Carmignano (i vini e i biscotti) e di Prato (la ribollita, il pane e la mortadella). Il menu’ proponeva crocchetta di sedano alla pratese, millefoglie di fagioli zolfini, una zuppa di cavoli neri con ortaggi e pane, tortelli di patate e mortadella di Prato con ragù d’anatra; medaglione di mucca calvanina su fonduta di cipolle di Certaldo al vino di Carmignano e, per dessert,  biscotti  pratesi  e  vin  santo  di Carmignano. L’ambiente  e  la  simpatia  degli  ospiti pratesi hanno invogliato le autorità monegasche a recarsi a Prato per l’ evento di ritorno di questo gemellaggio gastronomico-culturale. Monaco Imprese n° 2

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Inoltre, nell’ottica di dare visibilità alle varie iniziative legate a questo incontro, è stato istituito il sito web www.pratomontecarlo.it,  in  cui  saranno  resi  noti aggiornamenti ed iniziative in corso di realizzazione. Monaco e Prato legati da un personaggio davvero speciale, Curzio Malaparte. (Estratto dall’intervista del 17 aprile de ‘Il Corriere di Prato’) Alla  cena  di  gala  di  sabato  scorso  a Monte  Carlo,  ha  partecipato  Sua  Eccellenza  René  Novella,  Segretario  di Stato del Principato di Monaco. (...) Eccellenza Lei è stato in anni di gioventù il traduttore di Curzio Malaparte che ha  conosciuto  e  frequentato.  Com’era Malaparte ? Nella mia lontana gioventù - avevo venticinque anni - mi sono presentato da un editore monegasco per proporgli una mia traduzione  di  Matteo  Bandello.  L’editore mi fece sapere subito che Bandello non lo interessava, ma che di lì a poco avrebbe incontrato a Parigi Curzio Malaparte. Mi disse che se costui gli avesse dato un’opera da tradurre, si sarebbe rivolto a me. Ed è così che ho conosciuto Malaparte,  attraverso  il  libro  “Donna come me”. In seguito lo conobbi personalmente quando mi chiamò per tradurre “La pelle”. Era la prima volta che andavo a Parigi e lui mi fece da guida. Mi invitò poi nella sua villa di Capri, dove ho trascorso due settimane. Malaparte era un personaggio straordinario. Nell’unico libro che abbia scritto in italiano, e che si intitola “Mi scriveva Malaparte”, ho raccontato il Malaparte poeta. Inteso come il “poeta” della poesia, l’autore dell’“Arcitaliano”, “Battibecco”, ecc. ; come il “poeta” della prosa, e basta leggere “Kaputt” o “La pelle” per convincersi. Ma Malaparte fu anche “poeta” in politica. Si fece infatti subito coinvolgere dal fascismo ma poi fu deportato a Lipari. Col tempo, al ritorno dalla Cina, divenne addirittura maoista. Nel momento di morire, questo protestante chiamò un prete cattolico per farsi confessare. Nell’anticamera della stanza mortuaria stavano, da una parte questo religioso e, dall’altra, Togliatti che si era recato da Malaparte per consegnargli la tessera del Partito comunista italiano. Era quindi  un  personaggio  veramente  particolare, era italiano e ma si diceva toscano, di padre tedesco e di madre milanese ; anticlericale e protestante di origine, finisce i suoi giorni da cattolico. (...)  Questa  sera  Prato,  la  città  di Malaparte, e prima ancora di Datini, incontra il Principato di Monaco ed è un’emozione grande essere pratesi stasera. Vuole mandare un messaggio a questa città, dove lei è stato ? 40

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Infatti l’ho visitata l’anno scorso. E ringrazio tanto Prato e la Toscana perché posso dire che là ho migliorato un poco il mio italiano.

Les “excellences” de Prato à Monaco un jumelage sur les traces de l’Histoire L’initiative  de  la  “Confesercenti” de  Prato  (Fédération  des  commerçants) avec le soutien de la Région, Province et Chambre de commerce, et la collaboration du Consul  honoraire  de  Monaco  à Florence, M. Alessandro Giusti, a rétabli les anciens rapports commerciaux entre Prato et Monaco avec  un  dîner  de  gala  au  salon Bellevue du Café de Paris.

Prato  et  Monaco  sont  un  bînome  non étranger à l’Histoire, comme le témoigne la récente découverte à Prato de quatre lettres datées de la fin du quatorzième siècle et qui décrivent les activités commerciales  d’un  marchant  de Prato,  Francesco Datini, avec le port de Monaco.

La bienvenue à la Délégation de Prato a été donnée par le sportif de renommée internationale, Jury Chechi, natif de Prato, par  l’Ambassadeur  d’Italie  à  Monaco, M. Mario Polverini ainsi que par le Secrétaire d’Etat, M. René Novella, par le Président du Comites, M. Niccolò Caissotti di Chiusano et le Secrétaire Général de l’Association des Entrepreneurs Italiens à Monaco (AIIM) M. Fabrizio Carbone, et par une centaine d’invités, entrepreneurs et personnalités, de la communauté italienne de Monaco. M. Giusti a ouvert la soirée en ces termes : “Prato, à travers cette initiative et  d’autres  encore,  désire  promouvoir l’image d’une ville qui ne s’identifie pas seulement dans le secteur textile, auquel elle est liée depuis toujours, mais aussi comme centre urbain dynamique, riche d’histoire et de traditions”. “Nous  n’apportons  pas  seulement  des produits,  mais  Histoire  et  Civilisation que nous voulons partager avec les amis monégasques” a ajouté le Président de la Chambre de commerce, M. Luca Rinfeschi. Enfin, “Prato c’est non seulement du textile mais aussi une terre d’excellences, et si l’avenir est un marché restreint, mieux  vaut  qu’il  soit  exclusif  comme Monaco, car vendre nos produits ici signifie leur offrir une vitrine internationale et prestigieuse”.

Cette découverte a été l’occasion pour le Consul Giusti de renouer les anciens liens avec la Principauté de Monaco. C’est donc dans cet état d’esprit que la “Confesercenti”, avec la collaboration de l’Association des Entrepreneurs Italiens à Monaco (AIIM), a organisé avec succés, le 14 avril dernier, un dîner de gala au salon Bellevue du Café de Paris, en marquant le début de toute une série d’initiatives qui se dérouleront chaque année, alternativement  à  Prato  et  à  Monaco, pour développer les relations culturelles et commerciales entre les deux villes.

Elena Biagini, Niccolò Caissotti di Chiusano et Henri Fissore

Signature du premier protocole d’entente pour la promotion des produits typiques de Prato à Monaco. Le premier résultat concret obtenu pendant la soirée a été la signature d’une lettre d’entente, un accord, qui prévoit l’engagement de certains restaurants italiens de  Monaco  (Amici  Miei,  Sans  Souci, Pulcinella, Vecchia Firenze, Sapori Italiani) à proposer dans leurs cartes les principaux  produits  de  la  tradition culinaire de Prato, en particulier, les vins de Carmignano et une sélection de produits gastronomiques comme la “calvanina”, l’huile d’olives extra-vierge,  le  miel,  les  chataîgnes, les figues sèches, les biscuits et les pâtisseries. Présentation faite, on attend les résultats. Il est vrai aussi que Monaco, compte  tenu  de  l’importante  présence italienne, offre depuis toujours des restaurants de qualité, susceptibles d’attirer les touristes italiens de passage à la recherche d’un certain décor.


Cette sensation a été parfaitement perçue par le Président de “Confesercenti”, M. Giacomelli, qui a affirmé avoir fait 400 kilomètres pour se rendre à Monaco mais ne s’y est pas senti à l’étranger. De toutes façons, le problème des distances pourrait être réglé rapidement par des liaisons aériennes directes, trois fois par semaine, entre Florence et la Côte d’azur, assurées par la compagnie “Meridiana”. Un menu très spécial Pour donner un avant-goût de la meilleure tradition culinaire, les invités ont dégusté les spécialités proposées par le Chef Angiolo Barni qui a présenté les plats typiques de Prato : la “ribollita”, le pain et la mortadelle, les vins de Carmignano et les produits de la Vallée, la “calvanina” et les biscuits. Le menu comportait des croquettes de céleris,un millefeuilles de haricots “zolfini”, une soupe de chou noir aux légumes et pain de Prato, des “tortelli” de pommes de terre et mortadelle de Prato avec un ragoût de canard, un médaillon de vache “calvanina” sur fondue d’oignons de Certaldo au vin de Carmignano et, pour dessert, les biscuits de Prato et le “vin santo” de Carmignano. L’ambiance, et la sympathie des invités de Prato, ont donné envie aux person nalités monégasques de se rendre à Prato pour une “mission de retour” gastronomique et culturelle. Enfin, pour donner vie à cet évènement et permettre la diffusion d’informations, Prato a créé le site www.pratomontecarlo.it Monaco et Prato liés par un personnage vraiment spécial, Curzio Malaparte (extrait de l’interview publiée le 17 avril sur le “Corriere di Prato”) Au  dîner  de  gala  de  samedi  dernier  à  Monaco  a  participé S.E.M. René Novella, Secrétaire d’Etat de la Principauté (...) Excellence vous avez été, dans vos jeunes années, le traducteur de Curzio Malaparte que vous avez connu et fréquenté. Comment était-il ? Dans ma prime jeunesse, à 25 ans, je me présentais chez un éditeur monégasque pour lui proposer une traduction de Matteo Bandello. L’éditeur me fit savoir immédiatement que Bandello ne l’intéressait guère mais que bientôt il aurait rencontré Curzio Malaparte à Paris, et que si ce dernier lui confiait une œuvre à traduire, il se serait adressé à moi. C’est ainsi que je connus Malaparte, d’abord à travers son livre “Donna comme me”. Ensuite, je le rencontrais personnellement quand il m’appela pour traduire “La pelle”. C’était la première fois que je me rendais à Paris et il fut mon guide. Il m’invita ensuite dans sa villa à Capri où j’y séjournais deux semaines. Malaparte était un personnage extraordinaire. Dans le seul livre que j’ai écrit en italien, “Mi scriveva Malaparte”, j’ai parlé du Malaparte “poète”, c’est à dire le “poète” de la poésie, l’auteur de “L’Arcitaliano”, de “Battibecco”, etc. ; le poète de la prose, et il suffit de lire “Kaputt” ou “La pelle” pour s’en convaincre. Mais Malaparte fut aussi un “poète”en politique. Il devint fasciste mais fut déporté à Lipari. A son retour de Chine, il était même devenu maoïste. Au moment de sa mort, ce protestant reçu un prêtre catholique pour le confesser. Dans l’antichambre de la pièce mortuaire, on trouvait à la fois ce religieux et Togliatti qui s’était rendu chez Malaparte pour lui remettre la carte du parti communiste italien. C’était donc un personnage vraiment original : il était italien mais se disait toscan, de père allemand et de mère milanaise ; anticlérical et protestant de naissance, il termina ses jours en catholique. (...) Ce soir, Prato, la ville de Malaparte, et avant encore de Datini, rencontre la Principauté de Monaco et c’est une grande émotion d’être natif de Prato. Voulez-vous envoyer un message à cette ville où vous êtes passé ? Je l’ai effectivement visitée l’année dernière et je remercie beaucoup Prato et la Toscane car j’ai amélioré un peu mon italien là-bas. Monaco Imprese n° 2

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Riprendiamo il colloquio con S.E. René Novella Seconda ed ultima parte

Monaco Imprese : Pietro Ceresa, citato nel “Libro d’oro degli italiani all’estero” è stato un geniale inventore che ha fatto la sua fortuna nel Principato di Monaco. S.E. René Novella : Era nato ad Altare (SV)  e  sposo’  una  monegasca.  Era  il nonno materno di mia moglie. A MonteCarlo elaboro’ la nuova versione del “tiro al piccione” che fu poi brevettata in Belgio, Francia ed Argentina. Il campo di tiro era situato ove attualmente si trova l’Hotel Fairmont ed era gestito dalla SBM. Furono organizzati tornei e competizioni per quasi un secolo, per essere infine soppresso verso la fine degli anni’50. Pietro Ceresa inventò anche le ‘vetrine a  scomparsa’  per  le  gioiellerie.  Aveva creato un sistema ingegnoso : quando alla chiusura dei negozi, i gioiellieri volevano

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riporre i preziosi e metterli al sicuro non facevano altro che attivare un pulsante e voilà, la merce scendeva in cassaforte al sicuro. Infine Ceresa, mentre lavorava nella fabbrica che produceva le roulette, escogito’ un sistema antirapina da installare nei Casinò: un pulsante che metteva immediatamente in sicurezza gli incassi del croupier. M.I. : In effetti Ceresa ha dato lustro agli italiani che si sono affermati all’estero. Ma allora il Principato di Monaco era forse posto ideale per realizzarsi, visto che era in piena espansione tra i fasti che il Casino’, le Terme e l’Opera offrivano ? S.E. René Novella : Bisogna considerare il periodo storico di riferimento. Il Principato di Monaco ha dovuto reinventarsi la sua configurazione e le sue attività non

per scelta ma per necessità. Infatti quando il plebiscito del 1860 riuni’ la Contea di Nizza e la Savoia alla Francia, Monaco perse definitivamente la potestà su Mentone e Roccabruna, riducendo il suo territorio del 93,75%, vale a dire l’83,57% della  popolazione,  e  i  terreni  agricoli coltivati come oliveti ed agrumeti. E’ qui che  l’attività  economica  di  Monaco doveva trovare altre risorse. M.I. : Fu la nascita del Casino’ a segnare la fortuna del Principato di Monaco ? S.E. René Novella : In realtà ci sono piu’ ragioni. Quando il Principe Carlo III, che regnava a Monaco, concesse alla Francia i suoi diritti sulle due città con il trattato franco-monegasco del 2 febbraio 1861, oltre a sancire l’unione doganale tra i due


stati, creo’ le premesse per la costruzione di  una  strada  carrozzabile  tra  Nizza  e Monaco fino ad allora inesistente e, piu’ tardi (1° ottobre 1868) il transito a Monaco della linea ferroviaria. Con queste premesse Carlo III ebbe poi l’intuito di creare il Casino’, che era interdetto nei paesi limitrofi e, nel 1863, con l’intervento di François Blanc (amministratore di un Casino’ in Germania) e la costituzione della Société anonyme des Bains de Mer (SBM),  inizio’  la  vera  fortuna del Principato di Monaco. M.I. : E quindi il nuovo nome “Monte-Carlo”. S.E. René Novella : Infatti nasce in onore della grande impresa del Principe Carlo III. Il Principato di Monaco, da piccolo borgo apparentemente senza avvenire, si era trasformato Dei suoi tre quartieri, il Rocher come centro città, la Condamine quale zona portuale e di pesca, e la spianata delle Spélugues, detta cosi’perché ricca di grotte, era proprio quest’ultimo ad essersi sviluppato secondo il modello delle città termali belghe e tedesche, con alberghi di lusso. Necessitava quindi di un nuovo nome. Era il 1° giugno 1866 e, tra i vari nomi proposti, come Charleville, Mont-Charles e Elysée Alberti, in onore del Principe Ereditario, il quartiere delle Spélugues prese il nome italiano “MonteCarlo” pronunciato alla francese. M.I. : Una trasformazione dai grandi risvolti dunque. S.E. René Novella : I giocatori ed i turisti provenivano da ogni parte del mondo permettendo alle casse del Principato di Monaco di essere ricche e floride: questa è infatti la ragione per cui l’8 febbraio 1869 il Principe Carlo III decise di sopprimere le imposte dirette intraprendendo contemporaneamente una intensa attività di costruzione e di sviluppo immobiliare, ovvero, da un lato, la realizzazione di opere pubbliche legate alla SBM, come la costruzione dell’Opera e dei grandi alberghi e, dall’altro, la nascita di nuove ville e palazzi padronali creati secondo l’estro di architetti ed costruttori italiani. M.I. : Ma esistono altre tracce di italianità a Monaco, come l’esodo dei Papalini per esempio. S.E. René Novella : A seguito della scissione delle città di Mentone e Roccabruna, il Principe Carlo III creo’, il 28 marzo 1848, la Guardia Nazionale e la Guardia d’onore del Principe fu costituita da ex Papalini dell’esercito pontificio in fuga. Mio nonno materno era un papalino e venne a Monaco per servire il Principe Alberto I nella Guardia d’onore. Poi, nel 1904 nacque la Compagnie des Carabiniers du Prince e mio nonno entro’ come ragioniere nel Casino’. Era di origine marchigiana ed introdusse alcuni piatti tipici della sua terra di origine, i suppli e

una versione elaborata delle tradizionali frittelle di baccalà con uvetta, arricchite con polpa di pomodoro. M.I. : E i gesuiti ? S.E. René Novella : Nello stesso periodo dei Papalini, a seguito dell’annessione di Roma al Regno d’Italia, arrivarono a Monaco una cinquantina di Padri della Compagnia di Gesu’ espulsi dal Piemonte. Su richiesta del Principe Carlo III, crearono un collegio frequentato dalla elite locale. Poi, negli anni che seguirono, gli stessi gesuiti aprirono anche un collegio italiano. Agli inizi del ‘900, i Gesuiti e gli studenti italiani rientrarono in Italia per essere sostituiti da insegnanti Gesuiti provenienti da Lione. In quella occasione, sia la sezione italiana che l’insegnamento dell’italiano furono soppressi in favore del francese. M.I. : Per arrivare ai giorni nostri, secondo lei è vero che per gli italiani il Principato di Monaco continua a rappresentare un mito ? S.E. René Novella : Ne sono assolutamente  convinto.  A  sostegno  di  questa tesi ricordo come, durante la mia permanenza a Roma in veste di Ambasciatore di Monaco, che si è protratta per quasi vent’anni, ho frequentato molti italiani e varie personalità, e tutti parlavano del Principato di Monaco come il luogo dei sogni, una specie di Italia ideale. Ancora recentemente ho sentito affermare da un turista italiano, che Monaco rappresenta una  sorta  d’Italia  fuori  dall’Italia.  Del resto  la  Storia,  oltre  alla  vicinanza geografica, il clima e la sicurezza, è un ulteriore elemento che alimenta “il mito”, per molti versi intriso di tradizioni soprattutto liguri. M.I. : Eccellenza, per concludere, che rapporti ha attualmente con la comunità italiana di Monaco ? S.E. René Novella : Partecipo volentieri come conferenziere, e come ospite, a numerose  iniziative  promosse  dalle  varie entità e associazioni italiane a Monaco. Da quando sono ritornato nel Principato ho comunque avuto modo di costatare che la presenza italiana è sempre  maggiore, negli  esercizi commerciali così come negli eventi  culturali e gastronomici. Non posso fare altro che rallegrarmene.

Reprenons l’interview avec S.E.M. René Novella Deuxième et dernière partie Monaco Imprese : Pietro Ceresa, cité dans le “Livre d’or des Italiens à l’étranger” a été un inventeur génial qui a fait fortune en Principauté de Monaco. S.E.M. René Novella : Il nait à Altare (en province de Savone) et se marie avec une Monégasque. C’était le grand-père maternel de ma mère. A Monaco, il élabore une nouvelle version du “tir au pigeon” qui fut ensuite brevetée en Belgique, France et Argentine. Le stand de tir était situé où se trouve actuellement l’hôtel Fairmont et était géré par la SBM. On y organisa des tournois et des compétitions pendant environ un siècle pour ensuite le supprimer vers la fin des années 50. Pietro Ceresa inventa aussi un ingénieux système pour les vitrines des bijouteries : à la fermeture, les bijoutiers qui voulaient mettre à l’abri les objets précieux, appuyaient tout simplement sur un bouton et alors la marchandise descendait dans un coffre-fort. Enfin, Ceresa, alors qu’il travaillait dans une  usine  qui  produisait  les  roulettes, inventa un système antivol pour les casinos : un bouton qui mettait immédiatement en sécurité la recette du croupier. M.I. : Ainsi Ceresa a apporté du prestige aux Italiens qui se sont installés à l’étranger. Mais à l’époque, la Principauté de Monaco était peut-être l’endroit idéal pour réussir, étant donné qu’elle était en pleine expansion avec les fastes que le Casino, les thermes et l’Opéra offraient ? S.E.M.  René  Novella  :  Nous  devons considérer la période historique de référence. La Principauté de Monaco a dû réinventer sa configuration et ses activités, non pas par choix mais par nécessité. En effet, lorsque le plébiscite de 1860 donna le Comté de Nice et la Savoie à … / p.44

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la France, Monaco perdit le pouvoir sur Menton et Roquebrune, réduisant son territoire de 93,75%, se séparant de 83,57% de sa population et de terrains agricoles cultivés comme les plantations d’oliviers et  d’agrumes.  A  partir  de  ce  moment, l’activité économique de Monaco devait trouver d’autres ressources. M.I. : Ce fut la naissance du Casino qui marqua l’essor de Monaco ? S.E.M. René Novella : En réalité il y a plusieurs raisons. Quand le Prince Charles III, qui régnait à Monaco, donna à la France tous les droits sur les deux villes avec le traité franco-monégasque du 2 février 1861 ; en plus de sanctionner l’union douanière entre les deux Etats, il créa les conditions pour la réalisation d’une voie carrossable,  jusqu’alors  inexistante  et, plus tard (1er octobre 1868) le passage à Monaco de la voie ferrée. Dans le même temps, Charles III eu l’intuition d’ouvrir un casino, ce qui était interdit dans les communes limitrophes et, en 1863, avec l’intervention de François Blanc (administrateur d’un casino en Allemagne) et la création de la Société des Bains de Mer (SBM) commença la vraie fortune de la Principauté de Monaco. M.I. : Et donc le nouveau nom “Monte-Carlo”. S.E.M. René Novella : En effet, il naît en l’honneur du grand exploit du Prince Charles III. La Principauté de Monaco, de petit village apparemment sans avenir, s’était transformée. De ses trois quartiers,

le “Rocher” en tant que centre-ville, la “Condamine” en tant que zone portuaire et de pêches, et l’esplanade des “Spélugues”, appelée ainsi car riche de grottes, c’était justement cette dernière a s’être développée selon le modèle des villes thermales belges et allemandes avec des hôtels de luxes. Elle avait donc besoin d’un  nouveau  nom.  C’était  le  1er  juin 1866, parmi les différents noms proposés, tels que “Charleville”, “Mont-Charles” et “Elysée Alberti”, en honneur du Prince Héréditaire, le quartier des “Spélugues” pris le nom italien “Monte-Carlo” prononcé à la française.

Prince Charles III créa le 28 mars 1848 une Garde Nationale et la Garde d’honneur  du  Prince  fut  constituée  par  des anciens Papalins de l’armée pontificale en fuite. Mon grand-père maternel était papalin et arriva à Monaco pour servir le Prince Albert 1er dans la Garde d’honneur. Ensuite, en 1904, naquit la Compagnie des Carabiniers du Prince et mon grandpère rentra au Casino comme comptable. Il était originaire des Marche et introduisit des plats typiques de sa terre d’origine, les suppli et une version élaborée du beignet de morue, avec raisins secs et pulpe de tomates.

M.I. : Ainsi, un grande transformation. S.E.M. René Novella : Les joueurs et touristes venaient de tous les coins du monde, permettant aux caisses de la Principauté de Monaco d’être riches et florissantes. Ceci est la raison pour laquelle le 8 février 1869, le Prince Charles III choisit de supprimer les impôts directs, en entreprenant, en même temps, une importante activité de construction et de développement immobilier : d’une part la réalisation de grand ouvrages liés à la SBM, comme la construction de l’Opéra et des grands hôtels, d’autre part la naissance de villas et d’ hôtels particuliers construits par des architectes et bâtisseurs italiens.

M.I. : Et les Jésuites ? S.E.M. René Novella : En même temps que les Papalins, suite à l’annexion de Rome au Règne d’Italie, une cinquantaine de Pères de la Compagnie de Jésus arrivèrent à Monaco, expulsés du Piémont. Sur demande du Prince Charles III, ils créèrent un collège fréquenté par l’élite local. Quelques années plus tard, ces mêmes Jésuites ouvrirent aussi un collège italien. Au début du siècle dernier, les Jésuites et les étudiants italiens rentrèrent en Italie pour être remplacés par des enseignants  jésuites  lyonnais.  En  cette occasion, la section italienne et l’enseignement de la langue furent supprimés en faveur du français.

M.I. : Il existe aussi d’autres traces d’italianité à Monaco, comme l’exode des Papalins par exemple. S.E.M. René Novella : Suite à la scission des villes de Menton et Roquebrune, le

M.I. : Pour en arriver à nos jours, selon vous, est-il vrai que Monaco est toujours un mythe pour les Italiens ? S.E.M. René Novella : J’en suis absolument persuadé. Pendant ma permanence à  Rome  en  tant  qu’Ambassadeur  de Monaco, j’ai fréquenté beaucoup d’Italiens et de personnalités qui me parlaient de Monaco comme du “Pays des Rêves”, une sorte d’Italie idéale. Encore récemment, j’ai entendu un touriste italien affirmer que Monaco représentait une Italie en dehors de l’Italie. Outre la proximité géographique, le climat et la sécurité, l’Histoire est l’élément suplémentaire qui alimente ce “mythe” plein de traditions, surtout ligures. M.I. : Excellence, en conclusion, quels rapports avez-vous actuellement avec la communauté italienne de Monaco ? Je participe volontiers en qualité de conférencier et comme invité à de nombreuses initiatives organisées par les associations italiennes de Monaco. Depuis mon retour, j’ai constaté que la présence italienne est toujours plus importante dans les activités commerciales mais aussi culturelles et gastronomiques. Je ne peux que m’en féliciter. Maria Bologna

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Vita italiana a Monte-Carlo L’ultima  conferenza  proposta dall’Associazione Dante  Alighieri è  stata  tenuta  da Antonio  Marzano, professsore di economia politica ed  già  Ministro della  Repubblica Antonio Marzano italiana,  sul  tema “L’Europa: sognatori ? No sonnambuli”. Il professore ha fornito uno spaccato sintetico, raccontato attraverso episodi e momenti salienti, degli ultimi 50 anni della storia europa, dal Trattato di Roma fino ai rischi latenti del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona. L’attività della associazione si è comunque conclusa lo scorso 24 maggio, all’Hotel Hermitage, con la consegna dei diplomi  di  lingua  italiana  per  stranieri da parte del Presidente dott. Fabrizio Di Giura. L’attività e le conferenze della Dante Alighieri riprenderanno il 26 novembre prossimo. Continuano le presentazioni delle specialità gastronomiche regionali a cura dell’ Associazione  Monaco-Italie.  Lo  scorso 19 giugno, associati e simpatizzanti dell’AMI si sono ritrovati al Ristorante ‘Il Giardino’. Lo chef Raffaele ha proposto un menu tipicamente napoletano con accompagnamento di chitarre e canti della tradizione campana. E’ stata poi la

volta della serata “Pasta a tutte le salse”, proposta il 5 luglio dal Ristorante ‘Amici Miei’. In un ambiente conviviale, gli ospiti hanno degustato una serie di piatti di pasta, rigorosamente al dente, conditi con differenti sughi e salse secondo ricette casalinghe della buona cucina italiana. Prossimo appuntamento : la cena dibattito con il giornalista Alberto Toscano per il 18 settembre prossimo all’Automobile Club di Monaco. L’11 giugno scorso è terminata l’esposizione ‘Mhytos, Miti ed archetipi nel mare della conoscenza’ promossa dall’Ambasciata d’Italia a Monaco. La mostra, organizzata dall’Associazione Monaco-Italie, rientra nelle attività previste dal partenariato con l’Ambasciata per la promozione di eventi artistici e culturali in comune. La mostra Mythos, inaugurata ad Atene il 5 dicembre 2006 dal Presidente del Consiglio Romano Prodi, è approdata nell’atrio del Casino del Principato di Monaco il 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica, per una durata di 10 giorni. Erano presenti all’evento l’Ambasciatore d’Italia in Monaco, Mario Polverini, il Prof. Renato Miracco,  curatore  e  coordinatore  della mostra, nonché molte autorità monegasche. La mostra completa presenta oltre 100 opere provenienti dalle più importanti Istituzioni e Musei italiani ma, a Monaco, abbiamo ammirato una selezione dei pezzi più significativi, con grande suc-

cesso di pubblico. Nel corso dell’evento è stato distribuito in omaggio il catalogo realizzato dalla Fondazione Mazzotta, stampato grazie al generoso contributo della libreria ‘Scripta Manent’, della società ‘Degraff’ e di Capitalia Luxemburg filiale di Monaco.

Con il patrocinio del Com.It.Es. (Comitato Italiani all’Estero), la collaborazione di  Gruppo  Ferrero  ed  il  sostegno  della Banca UBS di Monaco, il 14 giugno scorso, è stato presentato al Monte-Carlo Country Club l’ultimo libro della famosa tennista italiana Lea Pericoli, “C’era una volta  il  tennis”.  L’iniziativa,  promossa nell’ambito degli “Incontri con l’autore” organizzati da Luisella Berrino (Cast Monaco) ha avuto come ospite Nicola Pietrangeli. I brillanti ex campioni hanno raccontato qualche episodio tratto dal libro, uno straordinario album dei ricordi di una vita spensierata, grondante di entusiasmo e generosità, e all’insegna di uno sport ancora povero, ma avventuroso e genuino. Lo scorso 15 giugno, grazie all’idea dell’attivo  ristoratore  Michele  Florentino, coadiuvato dalla AIIM, si è tenuto un incontro tra autorità e imprenditori della Regione Toscana ed operatori del Principato di Monaco. La delegazione Toscana, accolta nei locali del Ristorante ‘Amici Miei’ ha salutato i presenti con gli interventi dell’architetto Daniele Fanteria, il Direttore dell’Agenzia di Promozione Turistica, dott. Robero Pucci, ed il Vicepresidente del Consiglio Regionale della Toscana, on. Paolo Bartolozzi.

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Ancora una volta, i sapori della Toscana hanno accompagnato la promozione di scambi culturali ed economici di rilievo. Erano presenti l’ambasciatore d’Italia Mario Polverini e diverse personalità monegasche tra le quali il Segretario di Stato René Novella, l’ambasciatore Henri Fissore, il vice direttore dell’Expansion Economique, Guy Michel Crozet, il Direttore della Chambre de Développement Economique,  Jean-Pierre  Fonteneau.  Il giorno successivo la Mairie di Monaco, rappresentata  dal  vice  sindaco,  Andrè Campana, ha ricevuto al Jardin Exotique la delegazione toscana unitamente ad alcuni consiglieri del Comites e della AIIM per un aperitivo ed una simpatica visita guidata del sito. Su  proposta  del  Console  Onorario d’Albania,  Marchese  Giuseppe  Durazzo, è stata realizzata a Genova al Museo Luzzati un’esposizione d’arte dal titolo ‘Sulla rotta dei delfini: visioni di mare tra Monte-Carlo, Genova e Durazzo’. L’inaugurazione, avvenuta a Genova lo scorso 22 giugno, è la prima tappa dell’esposizione che si chiuderà il prossimo 9 settembre. Come evento collaterale è stata organizzata una tavola rotonda animata dal Marchese Durazzo e presieduta dall’Ambasciatore  d’Albania  in  Italia, Llesh Cola. Presenti all’incontro diversi imprenditori italiani residenti in Monaco e Genova. In quella sede sono state illustrate le strategie di sviluppo prioritarie in Albania e sono stati presi alcuni contatti. In particolare si è concretizzata la possibilità di formare tecnici e studenti albanesi grazie al progetto proposto da

Lea Pericoli, Nicola Pietrangeli, Luiselca Berrino

Vie italienne à Monaco

L’Association  Monaco-Italie  continue dans ses présentations de spécialités gastronomiques régionales. Le 19 juin dernier, les adhérents et amis de l’AMI se sont retrouvés au restaurant “Il Giardino”. Le Chef Raffaele a proposé un menu typiquement napolitain avec accompagnement musical de guitares et de chants de la région Campanie. Ensuite, l’association a organisé la soirée “Pâtes à toutes les sauces”, le 5 juin au restaurant “Amici Miei”. Dans une ambiance conviviale, les invités ont dégusté toute une série de plats de pâtes, rigoureusement al dente, rehaussées  de  différentes  sauces  selon les recettes maison de la buona cucina italiana.  Le  prochain  rendez-vous  sera le dîner-débat avec le journaliste Alberto Toscano, prévu le 18 septembre prochain à l’Automobile Club de Monaco.

La  dernière  conférence  proposée  par l’Association Dante Alighieri a été tenue par M. Antonio Marzano, Professeur d’économie politique et ancien Ministre de la République italienne, sur le thème : L’Europe : rêveuse ? Non somnambule”. Le Professeur a fourni un résumé, riche en épisodes remarquables, des 50 dernières années en Europe, du Traité de Rome jusqu’aux risques latents de manquer les objectifs prévus par la stratégie de Lisbonne. L’activité de l’association s’est terminée le 24 mai dernier, à l’hôtel Hermitage, lors de la remise des diplômes de langue italienne pour étrangers, par le Président M. Fabrizio Di Giura. L’activité et les conférences de l’association reprendront le 26 novembre prochain.

L’exposition “Mhythos, Mythes et archétypes de la Connaissance”, promue par l’Ambassade d’Italie à Monaco, s’est terminée le 11 juin dernier. Elle a été organisée par l’Association Monaco-Italie et fait partie des activités prévues dans le partenariat avec l’Ambassade, pour la promotion,  en  commun,  d’évènements artistiques et culturels. L’exposition Mythos, inaugurée à Athènes par le Président du Conseil italien, Romano Prodi, le 5 décembre 2006, a donc été présentée,à partir du 2 juin et ce pendant 10 jours, dans le hall d’entrée du Casino de Monaco, par l’Ambassadeur Mario Polverini, à l’occasion de la Fête Nationale italienne. Le Professeur Renato Miracco, responsable et coordinateur de l’exposition était présent à la cérémonie ainsi que nombreuses personnalités monégasques.

una  importate  azienda  italiana.  Tra  le personalità presenti alla mostra, si annoveravano il Sig. Alexandre Bordero, consigliere nazionale, in rappresentanza del Principato di Monaco, e vari artisti protagonisti dell’esposizione tra cui Lele Luzzati, Flavio Costantini, Artan Shabani, Roland Tasho, Sylvia Loew ed il monegasco Claude Gauthier che ha omaggiato con una litografia la dott.ssa Marie Christine Grillo Van Klaveren, Segretaria esecutiva dell’Accobams, partner ufficiale della mostra e dell’Anno del Delfino.

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L’exposition  complète  comprend plus de 100 œuvres provenant des musées italiens les plus  importants.  A  Monaco, nous avons admiré une sélection des pièces les plus significatives, suscitant un grand succès  auprès  des  visiteurs. Au cours de l’évènement, il a été distribué gratuitement un catalogue, réalisé par la Fondation Mazzotta, et imprimé grâce à la généreuse contribution  de  la  librairie  Scipta Manent, de la société Degraff et  de  Capitalia  Luxembourg filiale de Monaco. Sous le patronage du Com. It.Es. (Comité des Italiens à l’Etranger), avec la collaboration du Groupe Ferrero et le soutien de la Banque UBS de Monaco, le 14 juin der- Giuseppe Maria Durazzo et Mme Marie Christine Grillo Van Klaveren nier, auprès du Monte-Carlo homologues monégasques. La Délégation Country Club, a été présenté le dernier toscane, accueillie chez “Amici Miei” a livre de l’ancienne joueuse de tennis itasouhaité la bienvenue aux invités, avec lienne Lea Pericoli, “Il était une fois le les interventions de l’architecte M. Datennis”. L’initiative, promue  dans  le  caniele Fanteria, le Directeur de l’Agence dre  des  “Rencontres avec l’auteur” orde promotion du tourisme, M. Roberto ganisée par Mme Luisella Berrino (Cast Pucci, et le Vice-Président du Conseil Monaco), a eu comme invité l’ancien Régional de la Toscane, M. Paolo Bartotennisman italien Nicola Pietrangeli. Les lozzi. Les saveurs de la Toscane ont acbrillants anciens champions ont raconté compagné, une fois encore, la promotion certains épisodes tirés du livre, un album d’importants échanges culturels et écoextraordinaire  de  souvenirs  d’une  vie nomiques. Etaient présents l’Ambassasaine et sans-souci, pleine d’enthousiasdeur d’Italie, M. Mario Polverini et plume et de générosité, sous le signe d’un sieurs personnalités monégasques dont sport encore non mercantile, aventureux le Secrétaire d’Etat, M. René Novella, et authentique. l’Ambassadeur M. Henri Fissore, le Vice Directeur de l’Expansion Economique, Suite à une idée du restaurateur Michele M. Guy Michel Crozet, le Directeur de Florentino, et avec la collaboration de la Chambre de Développement Economil’AIIM, le 15 juin dernier, s’est tenue que, M. Jean-Pierre Fonteneau. Le lendeune rencontre entre les autorités et entremain, la Mairie de Monaco, représentée preneurs  de  la  région  Toscane  et leurs

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par son Adjoint, M. André Campana, a reçu au Jardin Exotique, la Délégation toscane ainsi que certains Conseillers du Comites et de l’AIIM pour un apéritif et une visite guidée du site. Sur  proposition  du  Consul  Honoraire d’Albanie, Marquis Giuseppe Durazzo, le musée Luzzati de Gênes a été le théâtre d’une exposition d’art intitulée “Sur la route des dauphins : images de mer entre Monte-Carlo, Gênes et Durrës”. L’inauguration du 22 juin, a été la première étape de l’exposition qui se terminera le 9 septembre prochain. Comme évènement associé, une “table ronde”, organisée par le Marquis Durazzo, et présidée par l’Ambassadeur d’Albanie en Italie, M. Llesh Cola, a permis de réunir plusieurs entrepreneurs italiens résidents à Monaco et à Gênes. A cette occasion, ont été illustrées les stratégies de développement prioritaires en Albanie et des contacts ont été pris. En particulier, la formation de techniciens et d’étudiants albanais se concrétisera grâce à un projet proposé par une importante entreprise italienne. Parmi les personnalités présentes se trouvaient M. Alexandre Bordero, conseiller national, représentant la Principauté  de  Monaco,  et  plusieurs  artistes  protagonistes de l’exposition dont Lele Luzzati, Flavio Costantini, Artan Shabani,  Roland  Tasho,  Sylvia  Loew  et  le  Monégasque Claude Gauthier qui a offert une lithographie à Mme Marie Christine Grillo Van Klaveren, Secrétaire Exécutive de l’Accobams, partenaire officiel de l’exposition et de l’Année du Dauphin.

Niccolo Caissotti di Chiusano, Jean-Pierre Fonteneau, Diego Munafò


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SATRI la tradizione italiana all’insegna dell’innovazione e dello stile

La Società SATRI SAM, impresa generale di costruzioni, e SEFONIL SAM, società specializzata in promozioni immobiliari sono, da piu’ di 30 anni, tra gli attori piu’ importanti del mercato immobiliare monegasco. All’origine del gruppo vi è la famiglia Marzocco.

L’attività tradizionale di costruzioni del  gruppo,  svolta  dalla  SATRI,  è stata  creata  dall’italiano  Domenico Marzocco, piu’ di 40 anni fa, ed è attualmente  seguita  dai  successori, Claudio, Paolo, Luca e Daniele  promotori  dello  sviluppo dell’azienda a Monaco. Con una clientela esigente, composta sia da privati che da pubbliche amministrazioni, l’offerta della SATRI si distingue per la qualità degli immobili, di standing elevato, con finiture e soluzioni architettoniche innovative. Per citare alcune costruzioni prestigiose realizzate di recente, indichiamo la “Villa Hermosa” e la “Villa de Rome”. Entrambi gli immobili sono splendide rivisitazioni neoclassiche di ville che dominano dall’alto l’ansa di Santa Devota, come icone di uno stile inconfondibile. Alcuni  immobili  realizzati  dalla SATRI si distinguono sia per il frequente uso del marmo sulle facciate o negli interni, che per l’utilizzo di strutture artistiche per l’arredamento (è il caso di una statua di Folon posta in una terrazza privata, ndr). Un’azienda, la SATRI, che puo’ facilmente gestire progetti di costruzione complessi come rinnovare immobili con lo stile armonioso del lusso autentico, fatto di dettagli d’avanguardia. La  SATRI  è  presente  anche  nelle grandi opere urbane come, ad esempio, la costruzione dei primi palazzi del “Fontvieille Village” e le diverse costruzioni commissionate dallo Stato monegasco. 50

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Attualmente  il  Gruppo  Marzocco, oltre ad essere impegnato nella costruzione di ‘Villa Sphinx” e di ‘Villa des Gaumattes’, è tra i cinque candidati selezionati per lo studio, il finanziamento, la costruzione e la promozione immobiliare delle diverse opere che fanno parte del progetto di estensione sul mare - detto del ‘Portier’- di circa 275 000 m2.

Par exemple, la “Villa Hermosa” et la “Villa de Rome” sont deux constructions récentes qui témoignent de cet esprit.  Les  deux  immeubles  représentent  une  nouvelle  interprétation néoclassique de villas, qui dominent la baie de Sainte Dévote, comme des icônes d’un style que l’on ne peut confondre.

Le due società del Gruppo Marzocco impiegano  in  tutto  un  centinaio di persone ; segno tangibile che la qualità riesce ad affermarsi con successo nel sofisticato mercato monegasco, pur mantenendo lo stile di una tradizione che ogni giorno si rinnova.

Certains  immeubles  construits  par SATRI s’illustrent non seulement par l’emploi fréquent du marbre pour les façades et les intérieurs, mais aussi par l’utilisation de structures artistiques pour la décoration (c’est le cas d’une statue de Folon sur une terrasse privée, ndr.).

SATRI la tradition italienne sous le signe de l’innovation et du style La société SATRI SAM, entreprise générale  de  construction,  et SENOFIL SAM, société spécialisée en promotions immobilières sont, depuis plus de 30 ans, parmi les acteurs  les  plus  importants  du marché immobilier monégasque. A l’origine du groupe on trouve la famille Marzocco.

L’activité traditionnelle de construction du groupe, effectuée par SATRI, a été créée, il y a 40 ans, par l’Italien Domenico Marzocco. Actuellement, elle  est  poursuivie  par  ses  successeurs, Claudio et Paolo, puis Luca et Daniele promoteurs du développement de l’entreprise à Monaco. Avec une clientèle exigeante, composée par des particuliers et par des administrations publiques, l’offre de SATRI se distingue grâce à la qualité des immeubles de haut standing, avec des finitions et des solutions architecturales innovantes.

S AT R I   e s t   u n e   e n t r e p r i s e   q u i peut facilement gérer des projets de constructions complexes aussi bien que  la  rénovation  d’immeubles, dans  un  style  harmonieux  et  dans la mise en scène d’un luxe authentique, fait de détails d’avant-garde. SATRI  est  présente  aussi  dans  les grandes oeuvres urbaines comme les premiers immeubles du “Fontvieille Village” et à travers les différentes constructions commandées par l’Etat monégasque. Actuellement, excepté la construction de “Villa Sphinx” et “Villa des Gaumattes”, le groupe Marzocco compte parmi les cinq candidats retenus pour l’étude, le financement, la construction et la promotion immobilière des différentes oeuvres qui font partie du projet d’extension sur la mer - dit du “Portier”- d’environ 275000 m2. Les  deux  sociétés  du  Groupe Marzocco, emploient une centaine de personnes ; signe tangible que la qualité peut s’affirmer avec succès sur le marché monégasque tout en maintenant le style d’une tradition qui se renouvelle chaque jour.


La CDE tende la mano agli imprenditori italiani Da molti mesi ormai, la CDE (Chambre de Développement Economique) è impegnata in una politica di avvicinamento al corpo diplomatico-consolare monegasco al  fine  di  promuovere  l’economia  del Principato all’estero e di cercare nuovi investitori. Appena rientrato da un’operazione di marketing globale in Germania, il Polo Investimenti della CDE si è recato il 5 luglio scorso a Roma per avviare contatti con le realtà italiane. Elisabeth Ritter-Moati, giovane e brillante Direttrice Generale con delega agli investimenti e  alla  promozione  della  CDE,  grazie all’opportunità offerta dall’Ambasciatore di Monaco in Italia, Philippe Blanchi, a potuto tenere una riunione di lavoro in ambasciata con i 14 Consoli del Principato presenti sul territorio, per instaurare rapporti di reciproca e fattiva collaborazione tra la Chambre e la rete consolare. L’incontro è stato decisamente proficuo, ricco di idee e proposte concrete per la promozione dell’economia monegasca in Italia. Con un Ambasciatore recentemente accreditato, una rete consolare capillare, un nuovo Polo dedicato alla ricerca d’investimenti e alla promozione globale del Principato all’estero, si preannuncia-

no interessanti azioni future in Italia, un Paese  tradizionalmente  vicino  al  Principato di Monaco sia dal punto di vista geografico che culturale. Dal canto suo, l’AIIM , legata da vincoli di amicizia e collaborazione alla CDE, non farà certamente mancare il suo supporto

La CDE se rapproche des entrepreneurs italiens Depuis  plusieurs  mois  déjà,  la  CDE concrétise son projet de création de passerelles  avec  le  corps  diplomatique  et consulaire de la Principauté, un moyen unique pour elle de prolonger son action de promotion de l’économie monégasque à  l’étranger  et  d’optimiser  notamment son action de recherche d’investisseurs. Tout juste revenu d’une opération de promotion globale en Allemagne fin juin, le nouveau pôle investissement de la CDE était le 5 juillet dernier à Rome pour initier un travail similaire sur l’Italie.

Elisabeth  Ritter-Moati,  Directrice  Générale  chargée  des  investissements  et de la promotion de la CDE a ainsi saisi l’opportunité offerte par S.E. M. Philippe Blanchi, Ambassadeur de Monaco à Rome qui réunissait pour la première fois depuis sa prise de fonction les 14 consuls de Monaco en Italie, pour envisager des collaborations entre la CDE et le réseau diplomatique et consulaire de la Principauté dans ce pays. Cette prise de contact réalisée dans le cadre d’une séance de travail à l’Ambassade, puis d’un dîner, a permis à tous les intervenants de prendre le temps d’échanger leurs idées et projets d’actions de promotion de l’économie de la Principauté dans ce pays, et bien sûr leurs réseaux. Un Ambassadeur récemment accrédité, des consuls répartis sur le territoire italien, une partie de la CDE désormais dédiée à la mission de recherche d’investisseurs et à la promotion globale de Monaco à l’étranger, autant de raisons qui laissent présager d’intéressantes actions et collaborations futures dans ce pays particulièrement proche de la Principauté tant du point de vue géographique que culturel.

Sur la gauche, S.E.M. Philippe Blanchi, Ambassadeur de Monaco en Allemagne, et Madame Annie Blanchi, Sur la droite S.E.M. Jean-Claude Michel, Ambassadeur de Monaco au Saint-Siège, et Madame Josette Michel. Au centre, Elisabeth Ritter-Moati, Directrice Générale Investissement et Promotion de la CDE. Monaco Imprese n° 2

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Aoun Assurances

competenza e disponibilità al servizio di tutti Incontriamo Mathieu Louis Aoun Direttore dell’agenzia Aoun Assurances A soli 24 anni, con una esperienza di lavoro di 5 anni a Washington, Mathieu Louis Aoun ha messo subito a frutto la sua attitudine all’internazionalizzazione. Da  quando  nel  2004  è  rientrato  a Monaco, l’agenzia Aoun assurances, rilevata dal padre libanese Pierre Aoun nel 1985, è passata sotto la sua direzione. Oggigiorno ha già tre sedi in Monaco e una vasta clientela. “Gli italiani sono tra i nostri migliori clienti - sostiene Mathieu - e rappresentano il 30% del nostro portafoglio”. Monaco Imprese : Impiegate una quindicina di persone ed una buona parte di loro parla italiano: cosa offrite ai vostri clienti in particolare ? M.  Mathieu  Louis  Aoun  :  “La  nostra agenzia è specializzata in assicurazione di beni di lusso ma offre servizi mirati anche a lavoratori dipendenti cosi’ come ai professionisti. In particolare offriamo contratti e soluzioni ad hoc in grado di soddisfare qualunque richiesta.” Monaco Imprese : Quindi tanti italiani ma anche tante formule ed offerte... M. Mathieu Louis Aoun : “Questo è il vantaggio  di  essere  il  rappresentante di un grande gruppo di assicurazioni, il GAN. Possiamo confezionare prodotti altamente qualificati ed è per questo che la nostra clientela è diversificata ma soprattutto giovane ed internazionale.”

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Monaco Imprese : Non dimenticando che i trasporti marittimi e le loro coperture assicurative sono a Monaco molto richieste. M. Mathieu Louis Aoun : “Infatti siamo in grado di proporre una vasta gamma di polizze assicurative che coprono i trasporti marittimi ma anche terrestri, e tutti i rischi ad essi legati”. Monaco Imprese : Quindi va tutto a gonfie vele, è il caso di dire... M. Mathieu Louis Aoun : “Sono molto soddisfatto  del  nostro  lavoro.  Volevo inoltre  aggiungere  che  siamo  sensibili alle problematiche ambientali. In tal senso, oltre che essere efficienti nella gestione della nostra clientela, a Monaco siamo stati i primi a utilizzare uno scanner per il rimborso dei fogli malattia, grazie ai servizi di un’azienda creata da una italiana residente nel Principato. Innovazione e competenza per i nostri clienti è la nostra regola”.

Aoun Assurances compétence et disponibilité au service de tous Nous rencontrons M. Mathieu Louis Aoun, directeur du cabinet Aoun Assurances A 24 ans, après une expérience de travail de 5 années passées à Washington, Mathieu  Louis  Aoun  a  immédiatement

Mathieu Louis Aoun

rentabilisé  son  aptitude  à  l’internationalisation. Depuis son retour à Monaco en 2004, le cabinet Aoun assurances, repris en 1985 par son père libanais, Pierre Aoun, est passé sous sa direction et compte, aujourd’hui, trois bureaux à Monaco et une importante clientèle. “Les Italiens sont parmi nos meilleurs clients - affirme Mathieu Louis Aoun et ils représentent 30% de notre portefeuille”. Monaco Imprese : Vous employez une quinzaine de personnes dont la plupart parlent l’italien : qu’offrez-vous en particulier à vos clients ? M. Mathieu Louis Aoun : “Notre agence est spécialisée dans l’assurance des biens de luxe mais elle offre aussi des services ciblés aux salariés et aux entrepreneurs grâce à des contrats et des solutions sur mesure”. Monaco Imprese : Donc beaucoup d’Italiens mais aussi beaucoup de formules et propositions… M. Mathieu Louis Aoun : “C’est l’avantage d’être le représentant d’un grand groupe d’assurances, le GAN. Nous apportons  des  produits  hautement  qualifiés et, pour cette raison, notre clientèle est non seulement diversifiée mais aussi jeune et internationale”. Monaco Imprese : N’oublions pas que les transports maritimes et leur couverture de risques sont très demandés à Monaco. M. Mathieu Louis Aoun : “En effet, nous sommes en mesure de proposer une large gamme de contrats d’assurances qui couvrent les transports maritimes mais aussi terrestres, et tous les risques rattachés”. Monaco Imprese : Ainsi on peut dire que vous naviguez pleines voiles … M. Mathieu Louis Aoun : “Je suis effectivement très satisfait de notre travail. Je voudrais aussi ajouter que nous sommes particulièrement sensibles aux problèmes de l’environnement. Ainsi, en plus d’une gestion efficace de notre clientèle, nous avons été les premiers en Principauté à utiliser un scanner pour le remboursement des feuilles de maladie, par le biais des services d’une société monégasque créée par une ressortissante italienne. Notre règle est : innovation et compétence pour tous nos clients”.


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Monaco Sécurité Privée Creata nel 1975 con decreto ministeriale  n.  75.398  del  26  settembre  1975, la  nostra  società,  con  capitale  di 240.000 euro, conta attualmente nel suo organico (autorizzazione ministeriale del 10 novembre 2003 rinnovata il 2 febbraio 2007) : - 26 guardie giurate (allenamento settimanale) di cui 15 specializzate nella lotta anti-incendio ; - 5 agenti I.G.H. per il controllo di palazzi di oltre 27 metri di altezza ed addestrati per il pronto soccorso ; - 2 tecnici per l’installazione di sistemi di allarme ; - 30 agenti di sicurezza. Prima  dell’assunzione,  il  richiedente  è controllato dalla “Pubblica Sicurezza” la quale ci autorizza o meno ad assumerlo nella nostra squadra. Ogni persona, uomo o donna, in uniforme o in borghese, è dotata di ricetrasmittente permanentemente collegata alla nostra centrale e, successivamente, alla “Direzione della Pubblica Sicurezza”.

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Età e anzianità di servizio medie sono rispettivamente di 43 e 10 anni ; una decina delle nostre guardie ha più di quindici anni di anzianità. Il  nostro  parco  comprende :  2  camion bindati ; 3 veicoli di pattuglia ; 4 scooter d’intervento ; 1 veicolo tecnico. La nostra attività professionale si svolge in tutti i settori della sicurezza : - Trasporto di valori ; -  Protezione  e  accompagnamento  di persone ; -  Sorveglianza  e  ronde  nelle  banche, gioeillerie, hotel, palazzi,… -  Controlli,  protezione  e  filtraggio  in occasione di manifestazioni sportive, artistiche, sfilate di moda, esposizioni di gioielli, vendite all’asta,… - Installazione di sistemi di allarme (intrusione, incendio, aggressione, controllo accesso). Il nostro centralino telefonico e di videosorveglianza vigila 24 ore su 24, tutto l’anno, e ordina l’intervento immediato di una squadra armata al segnale di allarme o richiesta di soccorso da parte di un

cliente o agente in difficoltà. Deteniamo le chiavi della maggior parte degli sportelli bancari, delle gioiellerie e società private,  di  negozi  e  appartamenti  monegaschi, in buste sigillate e numerate, poste all’interno di casseforti ignifughe e collegate al servizio di allarme della “Pubblica Sicurezza”. Créée en 1975 (Arrêté Ministériel numéro 75.398 du 26 septembre 1975) notre Société au capital de 240.000 Euros, compte actuellement dans son effectif: Agrément  ministériel  du  10  novembre 2003 renouvelé le 02 février 2007 - 26 Gardes Armés (entraînement hebdomadaire) dont 15 rompus à la lutte contre l’incendie - 5 Agents I.G.H. pour le contrôle d’immeubles de plus de 27 mètres de haut, et  entraînés  pour  porter  les  premiers secours -  2  Techniciens  pour  l’installation  de systèmes d’alarme - 30 Agents de Sécurité.


Préalablement à tout embauche, le postulant est contrôlé par le service administratif de la Sûreté Publique qui nous autorise ou non à employer le demandeur d’emploi dans notre équipe. Chacun, homme ou femme, en uniforme ou en civil, est doté d’un transmetteur radio, en liaison permanente avec notre Poste Central et par suite avec la Direction de la Sûreté Publique. La moyenne d’age est de 43 ans et l’ancienneté est en moyenne de 10 ans ; une dizaine de nos gardes compte plus de quinze années de service. Notre parc mobile comporte : 2 camions blindés ; 3 voitures de patrouille ; 4 scooters d’intervention ; 1 véhicule technique. Notre activité professionnelle s’exerce dans tous les domaines de la sécurité : - Transport de valeurs. - Protection et accompagnement de personnes. -  Surveillance  et  rondes  dans  les  banques,  bijouteries,  hôtels, immeubles… - Contrôle, protection et filtrage dans des manifestations sportives, artistiques, défilés de mode, présentations de bijoux, ventes aux enchères… - Installation de systèmes d’alarme (intrusion, incendie, agression, contrôle d’accès) Notre standard téléphonique et de télésurveillance veille 24 heures sur 24, tout au long de l’année et ordonne une intervention immédiate par un binôme armé, sur déclenchement d’alarme ou sur appel de détresse d’un client ou d’un Agent en difficulté. Nous détenons les clefs de la plupart des Agences bancaires et joailleries de Monaco, de sociétés privées, de magasins ou demeures individuelles, sous pochettes scellées numérotées, dans nos armoires fortes ignifugées et reliées au service alarme de la Sûreté Publique. Georges SANGIORGIO, Administrateur Délégué

Ristorante Saint Benoit La cucina del mare all’insegna del magico panorama monegasco. Il ristorante Saint Benoit nasce nel 1985 dopo che il Principe Rainieri III, visitando i cantieri del parking de la Costa, rimase colpito dalla bellezza del paesaggio che si poteva ammirare della terrazza in costruzione. Il Principe Sovrano indico’ quel luogo come posto ideale per un ristorante. L’idea fu raccolta e poco tempo dopo il ristorante nasceva con il nome di  Saint  Benoit,  uno  dei  Santi  Patroni del Principato. Si realizzo’ cosi’ il sogno dello Chef e titolare, Marcel Athimond, e di sua moglie : un ristorante d’elite che si affaccia sulla splendida baia del Porto Ercole. Sarà per il panorama ma il menù è stato ideato ispirandosi soprattutto ai “sapori del mare”. Le specialità proposte sono interpretazioni creative ma dai gusti auten-

tici, e non mancano raffinati piatti a base di carne. Tutta la cucina è apprezzata da una ricercata ed affezionata clientela che non rinuncia ai piaceri del palato e del magico ambiente monegasco.

Le restaurant Saint Benoît à Monaco la cuisine de la mer depuis un panorama magique. Le restaurant Saint Benoît naît en 1985, après que le Prince Rainier III, en visitant le chantier du parking de la Costa, est touché par la beauté du paysage, qu’on pouvait admirer alors, depuis la terrasse en construction. Le Prince Souverain indiqua ce lieu, comme l’endroit idéal pour un restaurant. L’idée fut retenue et peu de temps après, un restaurant naissait sous

le nom de “Saint Benoît”, l’un des Saints patrons de Monaco. Le rêve du propriétaire et Chef, Marcel Athimond, et de son épouse se concrétise : un restaurant de distinction qui donne sur la magnifique baie du Port Hercule. C’est peut-être du au panorama car le menu est inspiré surtout des saveurs de la  mer.  Les  spécialités  proposées  sont des interprétations créatives, aux goûts authentiques  et  l’on  compte  aussi  plusieurs  plats  raffinés  à  base  de  viande. Toute la cuisine y est appréciée par une clientèle recherchée et fidèle qui ne renonce ni aux plaisirs de la bouche ni à l’ambiance magique de la Principauté. Monaco Imprese n° 2

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Il fascino di Torre del Lago e la musica di Giacomo Puccini rivivono ogni anno grazie alla Fondazione Festival di Puccini Quando il Maestro scoprì Torre del Lago, ne resto’ ammaliato, descrivendola come un “gaudio supremo…paradiso…eden.” E’ passato piu’ di un secolo ormai ma, grazie alla Fondazione, il binomio “Torre del Lago-Puccini” rimane un riferimento per gli appassionati di musica lirica e per i turisti che desiderano visitare i luoghi cari al compositore. Quest’anno,  per  la  53a  Edizione  del Festival  di  Puccini,  andranno  in  scena quattro opere : Madama Butterfly, Tosca, La Bohème e La Rondine. Due nuovi allestimenti firmati da due dei più grandi artisti d’arte contemporanea, faranno da cornice a 15 magiche serate dal 20 luglio al 19 agosto. La grande novità è il ritorno a Torre del Lago, dopo 19 anni di assenza, di una delle  opere  relegate  a  torto  tra  i  titoli minori di Giacomo Puccini, ‘La Rondine’. L’opera andrà in scena dal 10 al 16 agosto con scenografie e costumi firmati dal Nall in collaborazione con l’Opera di Nizza. L’artista americano è noto nel Principato di  Monaco  per  l’esposizione  “Violata Pax”  che  ha  avuto  luogo  la  scorsa estate. Nel 2005 costui realizzò per la Fondazione, la scenografia ed i costumi dell’opera di Puccini “La Fanciulla del West”. Franco Moretti, Direttore generale della Fondazione, spiega i motivi di questa scelta. Monaco Imprese : Come è avvenuto il vostro incontro ? Franco Moretti : Abbiamo scoperto l’artista Nall nel Principato quando abbiamo messo in scena al Forum Grimaldi una nostra produzione di Madama Butterfly. Abbiamo ammirato ed apprezzato le sue meravigliose  opere,  proprio  al  Forum Grimaldi, e ci siamo incontrati a Torre del Lago nell’estate del 2003. Dopo avergli illustrato il nostro progetto “Scolpire l’Opera”, che ha consentito alla Fondazione del Festival Pucciniano di combinare il linguaggio universale della musica immortale di Giacomo Puccini con quello dell’ arte contemporanea, abbiamo capito che Nall sarebbe stato uno straordinario interprete di questa nuova filosofia, vale a dire proporre allestimenti non tradizionali dei capolavori pucciniani. 56

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Dopo il successo di “Fanciulla del West”, siamo felicissimi di collaborare con Nall per  questo  nuovo  allestimento  de  “La Rondine”. Monaco  Imprese  :  Come  mai  avete scelto “La Rondine” per concludere le rappresentazioni del Festival ? Franco Moretti : Putroppo, “La Rondine” è una delle rappresentazioni del repertorio pucciniano meno frequentate, anche se molto interessante e coinvolgente sia dal punto di vista musicale che dell’azione  scenica.  Pensiamo  che  Nall  sappia perfettamente rappresentare, con la sua arte, tutta la bellezza di questa opera la cui prima fu proprio a Montecarlo. Con un simile preludio, non si puo’ certo mancare l’appuntamento.

Le charme de Torre del Lago et la musique de Giacomo Puccini revivent tous les ans grâce à la Fondation Festival Puccini Quand le Maestro découvrit Torre del lago, il fût fasciné en la décrivant comme une “joie suprême… paradis… eden”. Plus d’un siècle s’est écoulé mais grâce à la Fondation, le couple “Torre del LagoPuccini” reste une référence pour les passionnés de musique lyrique et pour les touristes qui souhaitent visiter les lieux chers au compositeur. Cette  année,  pour  la  53ème  Edition  du Festival de Puccini, quatre œuvres seront mises en scène : Madame Butterfly, Tosca, La Bohème et La Rondine. Deux nouveaux décors, signés par deux des plus grands artistes d’art contemporain, seront présentés au cours de 15 soirées, du 20 juillet au 19 août. La grande nouveauté est le retour à Torre del lago, après 19 années d’absence, d’une  des  œuvres,  reléguée  à  tort  aux titres mineurs de Giacomo Puccini, La

Rondine. L’œuvre sera présentée du 10 au 16 août avec les scénographies et costumes signés par Nall en collaboration avec l’Opéra de Nice. L’artiste américain est connu en Principauté de Monaco pour l’exposition  Violata  Pax  qui  a  eu  lieu l’été dernier. En 2005, Nall réalisa pour la Fondation, la scénographie et les costumes de l’œuvre de Puccini La Fanciulla del West. Franco Moretti, Directeur général de la Fondation, nous explique les motifs de ce choix. Monaco Imprese : Comment vous êtes vous rencontrés ? Franco Moretti : Nous avons découvert l’artiste Nall à Monaco quand nous avons mis  en  scène  au  Forum  Grimaldi  une production de Madama Butterfly. Nous avons admiré et apprécié ses œuvres magnifiques, justement au Forum Grimaldi, et nous nous sommes rencontrés à Torre de Lago au cours de l’été 2003. Après lui avoir présenté notre projet “Sculpter l’Œuvre”, lequel a permis à la Fondation de concilier le langage universel de la musique immortelle de Giacomo Puccini avec celui de l’art contemporain, nous avons  compris  que  Nall  aurait  été  un interprète  extraordinaire  de  cette  nouvelle  philosophie,  c’est  à  dire  proposer des décors non conventionnels pour les chefs-d’œuvre de Puccini. Après le succès de Fanciulla del West, nous sommes très heureux de collaborer avec Nall pour le nouveau décor de La Rondine. Monaco Imprese : Pour quelle raison avez-vous choisi La Rondine en conclusion des représentations du Festival ? Franco Moretti : Malheureusement, La Rondine est une des représentations du répertoire de Puccini moins fréquentée, même si elle est très intéressante aussi bien du point de vue musical que de l’action  scénique.  Nous  pensons  que  Nall sait  représenter  parfaitement,  avec  son art, toute la beauté de cette œuvre dont la Première fut justement lancée à Monaco. Avec ces préludes, nous ne pouvons pas manquer le rendez-vous. Maria Bologna


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Daniela Steiner VIII The new montain beauty chic E’  in  Italia,  e  precisamente  presso  il Relais & Chateaux Rosa Alpina a San Cassiano in Alta Badia, che Daniela Steiner inaugura nel 1989 la sua prima “Care Suite” Daniela Steiner Beauty Spa. Di li a poco, la conoscenza del settore e la professionalità dei servizi proposti, le hanno permesso l’apertura di altre sedi presso hotel di rinomata fama in località altrettanto prestigiose come St. Moritz, Sharm El Sheikh, il Cairo, Zermath, Mazzara del Vallo, Peschiera del Garda, Venezia, Pragelato, Alexandria d’Egitto e recentemente a Parigi presso l’hotel Ritz.

Nos services, tels que les soins pour le visage, les mains, les pieds et le corps sont conçus comme de Very Luxury Spa. Etant donné que tous les Spa ont été dessinés par un architecte italien très célèbre, les espaces intérieurs et les décorations reflètent le style transalpin. M.I. : Quels genre de produits utilisez-vous ? Daniela Steiner : J’ai créé une ligne exclusive de produits cosmétiques, conçue et produite en Suisse.

Ci  risponde  proprio  lei,  Daniela,  incontrata  nel  suo  centro  Beauty  Spa  a Monaco, a pochi passi dal Casino’ Monaco Imprese : Quali servizi si possono trovare nei centri “Care Suite” di Daniela Steiner ? Daliela Steiner : Da sempre la mia filosofia è quella di offrire il meglio, privilegiando la qualità alla quantità. I nostri servizi, quali i trattamenti al viso, mani, piedi  e  al  corpo,  sono  concepiti  come Very Luxury Spa. Gli spazi e gli arredamenti riflettono poi lo stile italiano visto che tutte le Spa sono state disegnate da un architetto italiano molto famoso. M.I. : Che tipo di prodotti usate ? Daliela Steiner : Ho creato una mia esclusiva linea cosmetica, concepita e prodotta in Svizzera M.I. : Quali servizi propone il suo centro Spa a Monaco ? Daliela  Steiner  :  Intanto  sono  previste nuove  ambientazioni  per  il  prossimo autunno  lasciando  intatto  il  concetto delle cabine davvero spaziose e lussuose. Voglio che coloro che entrano nel mio Beauty Spa, percepiscano lo stile specificamente europeo dei nostri trattamenti, i quali sono esattamente all’opposto delle Spa asiatiche. Inoltre, a Monaco, tra i vari trattamenti ne propongo uno in particolare chiamato “Morning Rose”, consistente in un massaggio speciale a base di olio di rose, legno di sandalo orientale e fragranza di boccioli d’orchidee, che ridona totale benessere allo spirito ed al corpo. Non resta altro da fare che lasciarsi tentare… 58

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DANIELA STEINER VIII The new montain beauty chic C’est en Italie, précisément au Relais & Chateaux Rosa Alpina de St. Cassiano en “Alta Badia” que Daniela Steiner inaugure en 1989 sa première “Care Suite” Daniela Steiner Beauty Spa. Depuis, sa connaissance du secteur de la beauté et la professionnalité des services proposés, lui ont permis d’ouvrir d’autres Centres dans  des  hôtels  d’exception  de  villes prestigieuses comme St. Moritz, Sharm El Sheikh, Le Caire, Zermath, Mazzara del Vallo, Peschiera del Garda, Venise, Pragelato, Alexandrie  en  Egypte et récemment à Paris à l’Hôtel Ritz. Lors  d’une  rencontre dans son Centre Beauty Spa  de  Monaco,  à quelques pas du Casino, Daniela  répond  à  nos questions : Monaco Imprese : Quels services pouvons nous trouver dans les Centres “Care Suite” de Daniela Steiner ? Daniela Steiner : Depuis toujours,  ma  philosophie est celle d’offrir le meilleur, en privilégiant la qualité à la quantité.

M.I. : Quels services offrez-vous dans votre Centre Spa de Monaco ? Daniela Steiner : En premier lieu, nous prévoyons dès l’automne, une nouvelle adaptation  esthétique  en  laissant  intact le concept des cabines qui sont vraiment très spacieuses et luxueuses. Je veux que les clients qui entrent dans mes centres de beauté, perçoivent le style typiquement européen de nos traitements, lesquels sont à l’opposé des Spa asiatiques. De plus, à Monaco, je propose entre autre, un traitement particulier appelé “Morning Rose” qui consiste en un massage spécial à base d’huile de roses, bois de santal oriental et boutons d’orchidées, qui redonne un bien être total, à l’esprit et au corps. Il ne reste rien d’autre à faire que de se laisser tenter…..


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International University of Monaco Il prezzo dell’eccellenza Chi saranno domani i quadri e dirigenti delle  grandi  multinazionali  ?  Da  dove verranno queste donne e questi uomini ai comandi di un’economia sempre più globalizzata  ?  Oggigiorno  l’assunzione  di giovani responsabili, competenti e idonei alla direzione d’impresa è diventata una posta di vitale importanza. Molte scuole o università rispondono ai bisogni della mondializzazione galoppante, ma poche assicurano una correlazione seria tra insegnamento e realtà imprenditoriali. L’International University of Monaco è tra queste ultime. Di dimensioni umane, con un numero chiuso di 400 studenti in tutto, l’IUM si annovera oggi tra le migliori  università  al  mondo  e  le  più riconosciute  al  livello  internazionale. Unica università del Principato, nel 2000 Maxime A. Crener (President and Dean) ne ha assunto la direzione. Quest’uomo appassionato,  profondo  conoscitore dell’insegnamento e delle funzioni dirigenziali, era la persona più adatta per parlarci dell’ateneo. Monaco Imprese : Quest’università sembra unica nel suo genere. Quali sono le sue peculiarità ? Maxime  Crener  :  Innanzi  tutto,  l’insegnamento delle materie si svolge in lingua inglese ma la sua vera ricchezza è la diversità culturale. Abbiamo quasi 65 nazionalità presenti (statunitensi, canadesi, cinesi, scandinavi,…) di cui un gruppo

più importante di francesi e, soprattutto, d’italiani con una vera parità uomo/donna. Richiediamo la conoscenza di almeno tre lingue ma i nostri studenti  devono  scrivere  e parlare l’inglese perfettamente. Mediamente parlano tutti almeno quattro lingue. M.I. : Qual’è il livello richiesto per entrare nella scuola e quali sono i corsi proposti? Maxime Crener : Per il corso generale di Scuola Superiore di Commercio, i nostri studenti entrano dopo la licenza liceale. Essendo le domande di ammissione importanti, prendiamo solo diplomati con voti alti. Lo studente è ammesso dopo un colloquio con il direttore del programma ed il superamento di una serie di test. Quando lasciano l’università, gli studenti sono in possesso di un Bac + 4 (Bachelor con specializzazione in commercio). Al fine di garantire buone condizioni di lavoro  e  concentrazione,  abbiamo  solo classi con un massimo di 20 studenti. La disciplina è piuttosto rigorosa e non tolleriamo alcuna assenza ingiustificata ai corsi. Abbiamo una percentuale di riuscita ai test MFT di fine corso pari all’ 80%. Di fatto, i nostri studenti sono nel 20% TOP di riuscita al livello mondiale. Questi studi sono largamente apprezzati dalle aziende. Il 70% degli studenti è già assunto prima della fine dei corsi e, in un breve periodo, il 100% di loro trova un impiego. Classificata tra le 100 migliori scuole al livello mondiale M.I. : Offrite anche la possibilità di continuare gli studi ? Maxime Crener : Siamo effettivamente accreditati MBA (Master in Business Administration) e riconosciuti da “The Economist” come il 75° migliore MBA al mondo. Per una piccola scuola come la nostra, si tratta di una referenza e ne andiamo fieri. Prendiamo solo una trentina di studenti all’anno. A volte sono persone attive, che hanno già un’esperienza di lavoro, e che si vogliono perfezionare seguendo moduli di tre mesi (executive MBA).

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Proponiamo  ugualmente  un Master  of  Science  in  ingegneria finanziaria e un Master  of  Science  in  gestione patrimoniale  (Family  business). Questi due corsi, molto specializzati e ricercati, sono dedicati ai giovani che hanno almeno un Bac + 4. Facciamo una selezione durissima degli studenti e ne prendiamo solo  una  decina  all’anno. Anche qui siamo multiculturali. Dopo un tale percorso, questi giovani possono guadagnare fino a 70.000 euro all’anno. A 25 anni non è poco ! M.I. : Nel 2006 avete spinto la formazione in direzione del “Lusso”. Maxime Crener : In effetti, il Lusso non è più appannaggio di un’eredità familiare bensì d’importanti trust finanziari. Quindi, per rispondere a questa nuova domanda, abbiamo approntato un Master of Science in Management di prodotti e servizi di lusso. Una formazione di un anno che tratta gli argomenti relativi al management, al marketing così come le questioni legali inerenti il settore del Lusso. La specializzazione è stata recentemente integrata da quattro nuove opzioni : “Presentazione dell’Industria del Lusso”, “Introduzione al management dei prodotti di lusso”, “Finanza e strategia dei prodotti di lusso” e “management delle marche di lusso”. Abbiamo altresì un programma di dottorato. Per tale formazione, lavoriamo in collaborazione con l’università di Nizza. M.I. : Da dove vengono i professori ? Maxime Crener : Abbiamo 37 professori a tempo pieno che preparano gli studenti a diventare uomini e donne responsabili sia nella vita di tutti i giorni sia in quella professionale. Sono tutti di altissimo livello. Possiedono tutte le qualità universitarie richieste per insegnare, tra cui il dottorato, ma beneficiano anche di una esperienza minimo decennale in azienda. Anche loro vengono da più parti. La diversità è una particolarità del nostro corpo insegnante.


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A breve, l’università multiculturale monegasqua esporterà le sue competenze in Italia. M.I. : Le competenze di IUM si esportano anche all’estero ? Maxime Crener : Siamo in effetti presenti all’estero tramite, per esempio, le nostre antenne a Shangai e Taiwan. Tuttavia stiamo attualmente negoziando l’apertura di un centro a Carmetto, in provincia di Como. Questa operazione ci aprirebbe il mercato studentesco italiano e consentirebbe maggiori interscambi con il Paese limitrofo. M.I. : Dove alloggiate gli studenti e quanto costano i corsi ? Maxime  Crener :  Abbiamo  un  servizio integrato che prende a carico la ricerca di alloggi nel Principato e dintorni a seconda del budget. Generalmente si tratta di alloggi estivi, resi liberi durante il periodo scolastico.  Non  esistendo  sovvenzioni, gli studi sono a pagamento come in qualsiasi altro istituto. Per il corso generale bisogna contare 7000 euro all’anno. Per quanto concerne Masters e MBA, le tariffe sono rispettivamente 14000 e 22000 euro annui. Come in qualsiasi altro istituto, gli studenti possono beneficiare di borse a seconda dei Paesi di origine. Abbiamo effettuato, in poche parole, la visita  guidata  di  un’Università  atipica, una scuola rara, tanto per la varietà dei corsi  e  l’eccellenza  dell’insegnamento quanto per la diversità degli studenti ed insegnanti.  Gli  studenti  che  hanno  la fortuna di entrarvi, sono certi d’uscirne “Bachelor”  ed  in  possesso  di  un  vero passaporto per accedere ad una grande carriera.

International University of Monaco Le prix de l’excellence Qui seront, demain, les cadres et dirigeants  des  grandes  entreprises  internationales ? D’où sortent ces hommes et femmes qui, un jour, tiendront les rênes d’une économie de plus en plus mondialisée ? C’est de nos jours, un enjeu stratégique et vital pour les entreprises de recruter de jeunes cadres déjà adaptés aux exigences de la prise de responsabilité et possédant les compétences pour assurer des fonctions de direction. Plusieurs écoles ou universités répondent aux besoins de cette mondialisation galopante, mais peu assurent un lien concret entre le contenu des enseignements et la réalité du terrain. L’International  University  of  Monaco est de celles-ci. De taille humaine, n’acceptant qu’un maximum de 400 étudiants 62

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pour  les  différents  cursus,  l’IUM  fait aujourd’hui partie des meilleures écoles du monde et des plus reconnues sur le plan international. Seule université monégasque, elle est depuis 2000 dirigée par Maxime A.Crener (Président and Dean). Cet homme passionné ayant connu l’enseignement et des fonctions de dirigeant, était la personne la mieux placée pour nous parler de son établissement. M.I. : Cette université semble unique en son genre. Quelles en sont les particularités ? Maxime  Crener :  La  première  de  ses particularités est de dispenser tout son enseignement en anglais. Mais sa vraie richesse est sa diversité culturelle. Nous avons près de 65 nationalités représentées  (américains,  canadiens,  chinois, scandinaves,  européens  etc…  dont  un groupe un peu plus important de français et surtout d’italiens) avec une vraie parité garçons/filles. Nos étudiants doivent maîtriser l’anglais et nous exigeons au moins trois langues vivantes. Mais en moyenne, ils parlent tous au moins quatre langues.

M.I. : Quel est le niveau exigé pour entrer dans l’école et quels sont les cursus ? Maxime Crener : Pour le cursus général d’Ecole Supérieure de Commerce, nos étudiants arrivent après le baccalauréat. La demande étant importante, nous ne prenons que des bacheliers avec mention pour les français et équivalent pour les étrangers. Ils seront admis après entretien avec le directeur du programme et un certain nombres de tests. Lorsqu’ils sortent, ils sont en possession d’un Bac + 4 (Bachelor spécialisé en commerce). Pour un meilleur travail et une meilleure concentration, nous n’avons que des petites classes d’un maximum de 20 étudiants. Grâce à la discipline qui est assez rigoureuse, nous ne tolérons aucune absence injustifiée aux cours, nous sommes à 80% de réussite aux tests MFT de sortie. En fait, nos étudiants sont dans le 20 TOP % de réussite au niveau mondial. Ces études sont largement plébiscitées par les entreprises. De plus, 70% des élèves sont engagés en cours d’études et, à cours terme 100% trouvent un emploi.


Classée dans le top 100 des meilleures écoles mondiales M.I. : Vous offrez aussi la possibilité d’aller plus loin dans les études. Maxime Crener : Nous sommes effectivement accrédités MBA (Master and business administration) et nous sommes reconnus par “The Economist” pour être la 75éme meilleure MBA du monde. Pour une petite école comme la nôtre, c’est une référence et nous en sommes très fiers. Nous ne prenons qu’une trentaine d’étudiants par an. Ce sont quelquefois des actifs qui ont une expérience des affaires et qui viennent se perfectionner par modules de trois mois (executive MBA). Nous  proposons  également  un  Master of science en ingénierie des finances et un Master of science en gestion de patrimoine (family business). Ces deux cursus très pointus et très recherchés sont ciblés vers des jeunes qui ont déjà au moins un bac + 4. Nous sommes très sélectifs sur le choix de nos étudiants et n’en prenons qu’une dizaine par an. Et, là aussi, nous sommes pluriculturels. Après un tel parcours, ces jeunes loups peuvent toucher jusqu’à 70 000 euros/an. A 25 ans, c’est déjà pas mal ! M.I. : En 2006, vous avez étoffé vos formations dans le domaine du luxe ? Maxime Crener : En effet, le luxe n’est plus  l’apanage  d’un  héritage  familial, mais dépend d’énormes trusts financiers. Donc,  pour  répondre  à  cette  nouvelle demande, nous avons mis en place un Master of Science en Management de

Produits et Services de Luxe. Une formation d’un an qui aborde les sujets relatifs au management, au marketing ainsi qu’aux questions légales dans le domaine du luxe. Une spécialisation enrichie de quatre nouvelles options : “Présentation de l’Industrie du Luxe”, “Introduction au Management  des  Produits  de  Luxe”, “Finance et Stratégie des Produits de Luxe” et “Management des Marques de Luxe”. Nous avons également un programme  de  doctorat.  Pour  ce  cursus, nous  travaillons  en  collaboration  avec l’Université de Nice. M.I. : D’où sont issus les professeurs ? Maxime Crener : Nous avons trente sept professeurs à temps complet qui préparent nos étudiants à devenir des hommes et femmes responsables tant dans la vie citoyenne que dans leur carrière professionnelle. Ils sont tous de très haut niveau. Ils ont les qualités universitaires dont le doctorat pour enseigner mais bénéficient également d’une expérience d’au moins dix ans dans une entreprise. Eux aussi, viennent d’un peu partout. La diversité est également l’une des particularités de nos enseignants. L’université multiculturelle monégasque va bientôt exporter ses compétences en Italie M.I. : Les compétences IUM s’exportent également à l’étranger ? Maxime Crener : Nous avons en effet des implications à l’étranger comme nos antennes à Shangaï et à Taïwan. Mais nous

sommes actuellement en pleine négociation pour ouvrir un centre à Carmetto, dans la province de Como. Une extension qui nous ouvrirait le marché estudiantin italien et nous permettrait d’envisager plus d’échange avec ce pays voisin. M.I. : Où hébergez-vous vos étudiants et les combien coûtent les études ? Maxime Crener : Nous avons un service intégré qui se charge de trouver des logements sur la Principauté et aux alentours suivant les budgets. Ce sont en général des logements d’été laissés vacants pendant les périodes scolaires. N’étant absolument  pas  subventionné,  les  études sont payantes, mais pas plus qu’un autre établissement. Pour le cursus général, il faut compter 7000 euros par an. En ce qui concerne les Masters, il faut compter 14 000 euros/an, et pour les MBA, les tarifs tournent autour de 22 000 euros/ an. Comme  pour  tout  établissement,  les étudiants  peuvent  bénéficier  de  bourses suivant les conditions de leur pays d’origine. Voilà en quelques mots, une visite guidée d’une université atypique, une école rare, tant dans le large panel de ses cursus et l’excellence  de  son  enseignement  que dans  la  diversité  de  ses  étudiants  et enseignants.  Les  étudiants  qui  ont  la chance de pouvoir y entrer sont certains d’en sortir “bachelor” et munis d’un véritable passeport pour une grande carrière. Nelly Nussbaum

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Louis Sciolla il genio di un Sarto che da più di 60 anni impone a Monaco il suo stile inconfondibile Le fait de parler directement à cet élégant personnage, créateur d’un style, aux idées aussi claires que la coupe parfaite de ses habits, ne laisse certes pas indifférent, et les raisons de son succès sont évidentes. La distinction n’a ni âge ni mode à suivre, remarque Louis Sciolla, car il ne peut y avoir de compromis pour la qualité des habits que nous proposons.

Nato a Monaco nel 1928 da genitori piemontesi, Louis Sciolla ha illustrato la sua abilità di “haut couturier” proponendo stile  e  eleganza  per  un  abbigliamento maschile di alta classe. Da quando, a 12 anni, impose in famiglia la sua decisione di diventare sarto, probabilmente Louis Sciolla, figlio di genitori piemontesi emigrati a Monaco, non sapeva che la sua arte lo avrebbe condotto a diventare il tailleur d’habits e Fournisseur Breveté della Famiglia Grimaldi. E, magari,  nemmeno  poteva  immaginare che alcune grandi marche avrebbero adoperato il suo nome per descrivere alcuni tagli particolari di tasche e colletti di camicie che sono oramai il “segno” tipico della sua griffe. Di  certo  però,  parlare  direttamente con questo distinto signore, creatore di stile, dalle idee tanto chiare quanto i tagli perfetti dei suoi abiti, non lascia indifferenti e sono evidenti le ragioni del suo successo. “Lo stile non ha età né mode da inseguire, sostiene  con  passione  Sciolla,”  “perché non esistono compromessi per la qualità degli abiti che proponiamo. Dai sarti riconosciuti per talento ai migliori artigiani, questa è stata la mia politica di selezionatore, senza condizioni. Ancora oggi i miei fornitori, alcuni di antica e fedele tradizione, rappresentano quanto di meglio il mercato internazionale possa offrire. Per ciascun articolo che confeziono, cerco la più alta qualità dei tessuti e ogni elemento deve rappresentare il mio stile.” Da Louis Sciolla si percepisce che ogni dettaglio non ha conformismo. “Cio’ che proponiamo nella nostra boutique sono articoli come Zilli o Brioni, con le personalizzazioni “Sciolla”, che ho voluto e continuo a richiedere per l’uomo che vuole vestire con eleganza. Le cuciture, perfette e lineari, hanno sempre distinto l’abito classico e ne risaltano i dettagli”. I clienti scelgono di vestire Louis Sciolla anche perché sono sicuri che ogni abito o indumento sarà indossato alla perfezione, con un servizio cosiddetto “mezza misura”, molto ricercato dai veri amanti del buon gusto. 64

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Louis Sciolla

La boutique di Louis Sciolla si estende per più di 300 metri quadrati e propone nell’insieme tre differenti stili, classico, sportwear e multibrands. Da noi la classe è un’attitudine - conclude Louis Sciolla e, a differenza di tanti, nel nostro punto vendita non esiste la politica degli sconti né tanto meno dei saldi perché il servizio, in quanto a qualità e stile, ha un solo prezzo.

Louis Sciolla, le génie d’un couturier qui, depuis plus de 60 ans impose son incomparable style à Monaco Né à Monaco en 1928 de parents piémontais, Louis Sciolla a illustré son talent de grand  couturier  en  proposant  style  et élégance pour l’habillement masculin de grand luxe. Alors qu’à douze ans, il impose à sa famille sa décision de devenir couturier, Louis Sciolla, fils de Piémontais émigrés à Monaco, ne savait probablement pas que son art l’aurait conduit à devenir le tailleur d’habits et le Fournisseur Breveté de la Famille Grimaldi. Peut-être qu’il n’imaginait pas aussi que de grandes marques auraient ensuite utilisé son nom pour décrire certaines coupes particulières de poches et de col de chemises, lesquels sont désormais le signe caractéristique de sa griffe.

Des  couturiers  reconnus  pour  leur  talent, associés aux meilleurs artisans, telle a  été,  sans  condition,  ma  politique  de sélection. Encore  aujourd’hui,  mes  fidèles  fournisseurs représentent le meilleur de ce que le marché international peut offrir. Pour chaque article que je confectionne, je sélectionne la plus haute qualité des tissus et tout élément doit exprimer mon style. Chez Louis Sciolla, nous percevons très bien que chaque détail est sans conformisme. “Ce que nous proposons dans notre boutique sont des articles de chez Zilli ou Brioni, avec la personnalisation Sciolla que j’exige et continue à demander, pour tout homme qui veut s’habiller avec élégance. Les coutures, parfaites et linéaires, ont toujours distingué un habit classique et mis en relief les détails”. Les  clients  choisissent  de  s’habiller “Louis Sciolla”  parce  qu’ils  sont  sûrs que chaque vêtement sera porté à la perfection, avec un service sur mesure, très recherché par les amateurs d’élégance. La  boutique  de  Louis  Sciolla  s’étend sur plus de 300 mètres carrés et propose trois  styles  :  classique,  sportwear  et multibrands. Chez  nous,  le  luxe  est  une  habitude, conclut Louis Sciolla et, à la différence des autres, dans notre magasin nous ne suivons pas la politique de rabais ou de soldes car le service, en tant que qualité et style, n’a qu’un seul prix.


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In occasione del compleanno della Presidente, Signora Fernanda Casiraghi, l’AIIM ha voluto renderle omaggio, donandole uno smalto su rame raffigurante il suo panfilo, ad opera dell’artista mentonese Michel Blanc (nella foto). A l’occasion de l’anniversaire de la Présidente, Madame Fernanda Casiraghi, l’AIIM a voulu lui rendre hommage en lui offrant un émail sur cuivre représentant son yacht, créé par l’artiste mentonais Michel Blanc (photo).

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Scripta Manent Incontriamo Liana Marabini a Monaco, nella sua libreria, Scripta Manent (nome rivelatore che, tradotto dal latino, significa “ciò che è scritto rimane”) : oasi di pace, luce soffusa, profumo di pergamene secolari. A Monaco, paese in cui lei, italiana, ha scelto di vivere (“E’ un Paese che amo immensamente, un modello di Stato perfetto”, ci dice Liana). Scaffali pieni di meravigliosi libri. E ancora : piante verdi, mobili antichi, oggetti d’arte, il ritratto del Principe Alberto II (“E’ un sovrano molto amato qui nel  Principato…”)  :  la  libreria  Scripta Manent è questo. Liana Marabini è uno storico dell’arte, specializzata in arte culinaria antica, ma anche autore, editore e produttore di film per la televisione. Tutto intorno allo stesso tema : la gastronomia dell’antichità. Una specializzazione che le è valsa una fama mondiale : esperta della materia, stima (per i tribunali e per i privati) il valore dei patrimoni che includono importanti collezioni di libri antichi ; collabora con le case d’asta e aiuta i bibliofili che hanno la fortuna di poter realizzare delle collezioni ; le sue conferenze sul tema riscuotono un successo ormai acclamato. Ci accoglie nel suo mondo, quello dei libri da collezionismo, illustrandoci l’importanza delle opere antiche sul vivere quotidiano in generale e sulla gastronomia in particolare.

“Le guerre e le invasioni, le vittorie e le sconfitte, le invenzioni e le scoperte dell’uomo sono dei momenti di passaggio che, pur influenzando o modificando il nostro modo di vivere, sono ben definiti e facilmente narrabili. Ma ciò che ha rappresentato veramente la vita quotidiana della gente, quello che mangiavano, quello che dicevano, come decoravano le loro case e i loro giardini, il modo di vestirsi, le norme di comportamento è più difficile da scoprire. I fatti e le gesta legati alle vittorie e alle sconfitte sono immortalati dai monumenti, raccontati dai menestrelli e commemorati dai popoli quali episodi grandiosi e unici ma la quotidianità rimane inafferrabile. “Scripta  Manent”  ha  come  ambizione quella di aiutare i lettori contemporanei a comprendere meglio le azioni quotidiane dei propri antenati. Non è certo facile ma noi amiamo le sfide. Gli strumento che noi utilizziamo sono libri e manoscritti antichi. Noi aiutiamo i collezionisti (ma anche i ricercatori e gli storici di ogni disciplina) a scoprire quando  una  pietanza  è  stata  inventata, da chi, com’era servita, quali erano i vini che l’accompagnavano così come quale piatti e bicchieri erano utilizzati per servire questi alimenti, come si decorava la tavola, con quali fiori e quali colori. Ed ancora, quali viaggi furono intrapresi per scoprire erbe e spezie, quali erano gli abiti in voga nei secoli passati, che mobili e che piante abbellivano la vita dei nostri antenati…

In breve, la nostra libreria vi aiuta a comprendere meglio e ad amare gli stili di vita dei nostri predecessori.” Liana ci mostra poi delle edizioni talmente rare che per un attimo crediamo di essere all’interno di un museo. E, in effetti, la seconda edizione del “Cuisinier français” di La Varenne non si trova di certo dietro un angolo : esiste un esemplare qui, nella libreria Scripta Manent, ed un altro nella Biblioteca Nazionale ; altre due copie sono nelle mani di due collezionisti privati. Ma lei non ci dice se i due collezionisti prima citati cono suoi clienti  :  apprendiamo  dunque  che  una delle regole d’oro dei librari di libri antichi è quella di non rivelare mai il nome dei loro clienti, i bibliofili. “Il bibliofilo è colui che ama, ricerca e conserva con cura e gusto libri rari e preziosi - ci spiega Liana - può infatti collezionare anche libri relativi ad una disciplina particolare come, nel nostro caso, è la gastronomia. Cerca le edizioni rare o originali, libri antichi, con attenzione particolare  alla  rilegatura,  alla  qualità della stampa, opere con dediche, annotazioni autografe di personalità conosciute, gli ex-libris, la notorietà dell’autore, il valore del testo, lo stato del volume, le opere su particolari tematiche di cui sono appassionati. E’ un amante dei libri che è spesso fiero della sua biblioteca e delle sue collezioni. E ne è geloso. E’ un ambiente abbastanza chiuso e difficile da comprendere  :  riconosco  che  Roman Polanski ha avuto il merito di … / p.68 Monaco Imprese n° 2

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riuscire, almeno in parte, a spiegare un po” di questo mondo nel suo film “La nona porta’ recitato da Johnny Depp : consiglio di vedere questa pellicola per meglio  comprende  il  mondo  dei  bibliofili.” Ammiriamo la lista manoscritta di Dom Pérignon che descrive i vini conservati nelle cantine del Re Sole (“Questa opera non è in vendita, fa parte della mia personale collezione”, ci dice Liana) ; dei manoscritti su pergamena del XIII secolo : ci sono delle ricette di liquori e confetture scritte da monaci. Guardiamo con emozione le prime edizioni delle opere di Menon (“La cuisinière bourgeoise”), di Carême, di Massialot, di Bartolomeo Scappi (il primo libro di cucina illustrato, 1570), di Platina (il primo libro ci ricette stampate, 1475), di BrillatSavarin, di Parmentier o d’Escoffier. Ci sono anche documenti degni di un museo come una fattura di vendita relativa alle vettovaglie  che  furono  imbarcate  sulle caravelle di Cristoforo Colombo (1494), la lista della cucina di Louis XIV (Versailles, 1698), il primo libro d’astrologia gastronomica (1450), una ricetta di amaretti inviata a Marie Antoinette dal suo pasticcere, la collezione completa dei volumi della prima guida dei ristoranti (Grimod de la Réynière), i codici di condotta (galateo) redatto da Monsignor della Casa e moltissime altre meraviglie… Ma allora, per collezionare delle opere antiche  di  gastronomia  bisogna  essere molto ricchi? “Ma  no…”  risponde  Liana  che  sorride divertita “Deve sapere che mi presto volentieri ad aiutare i giovani cuochi a iniziare la propria collezione. Ed il mio consiglio è sempre lo stesso : bisogna iniziare con libri di modesto valore, che costi qualche centinaia di Euro per poi arrivare,  poco  alla  volta  a  includere e  potersi  permettere  opere  sempre  più

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importanti. Tra i nostri clienti ci sono anche alcuni tra gli chef di rinomata fama internazionale. Queste sono persone che hanno avuto la curiosità di comprendere come la cucina è davvero evoluta attraverso i secoli : l’hanno capito così bene che nel loro lavoro sono unici…” Qualche nome ? Macché, resta un segreto, senza dubbio,…

Scripta Manent Nous  rencontrons  Liana  Marabini  à Monaco, dans sa librairie, Scripta Manent (nom révélateur, qui, traduit du latin, signifie “les écritures restent”) : hâvre de paix, lumière tamisée et parfum de parchemins séculaires. A Monaco, où elle, Italienne, a choisi de vivre (“C’est un pays que j’aime énormément, un modèle d’Etat parfait”, nous dit-elle). Des rayonnages chargés de livres merveilleux. Et encore : des plantes vertes, des meubles anciens, des objets d’art, le portrait du Prince Albert II (“C’est un souvrain très aimé ici, dans la Principautée”) : tout cela est la librairie “Scripta Manent”. Liana Marabini est historienne de l’art, avec une spécialisation très pointue dans l’art culinaire ancien, mais aussi auteur, éditeur et producteur de films pour la télévision. Toujours sur le même thème : la gastronomie ancienne. Une spécialisation qui lui vaut une renommée mondiale ; experte en la matière, elle donne son avis (aux tribunaux et aux particuliers) dans la valorisation des successions comportant des collections importantes de livres anciens ; elle collabore avec les maisons de ventes aux enchères et aide les bibliophiles fortunés à constituer leurs collections ; ses conférences sur la matière enregistrent un succès qui n’est plus à démontrer.

Elle nous accueille dans son monde, celui des livres de collection et nous explique l’importance  des  ouvrages  anciens  de civilisation materielle en général et de gastronomie en particulier. “Les guerres et les invasions, les victoires et les défaites, les inventions et les découvertes de l’homme, sont des moments passagers, qui bien qu’ils aient influencé ou modifié notre façon de vivre, sont facilement racontables et bien définis. Mais ce qui a vraiment constitué la vie de tous les jours des gens, ce qu’ils mangeaient, ce qu’ils disaient, comment ils décoraient leurs maisons et leurs jardins, comment ils s’habillaient, quelles étaient leurs règles de comportement, c’est plus difficile à découvrir. Les faits et les gestes liés aux victoires et aux défaites sont représentés sur les monuments, chantés par les troubadours et commémorés par les peuples, en tant qu’épisodes majeurs et uniques mais ce qu’on faisait tous les jours pour vivre reste insaisissable. “Scripta Manent” a pour ambition d’aider nos contemporains à mieux comprendre le quotidien de leurs ancêtres. Ce n’est pas facile, mais nous aimons les défis. Les instruments que nous utilisons sons les livres et les manuscrits anciens. Nous aidons les collectionneurs (mais aussi les chercheurs et les historiens en tout genre) à découvrir quand un plat a été inventé, par  qui,  comment  il  était  servi,  quels étaient  les  vins  qui  l’accompagnaient, mais aussi quels assiettes et verres étaient utilisés pour ces nourritures, comment on décorait la table, avec quelles fleurs et quelles couleurs. Et  encore,  quels  voyages  ont  été  entrepris  pour  découvrir  épices  et  végétaux, quels vêtements étaient en vogue dans les siècles passés, quels meubles et quelles plantes embellissaient la vie de nos ancêtres… Bref, notre librairie vous aide à comprendre et à aimer les styles de vie de nos prédécesseurs.” … / p.70


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Elle nous montre des éditions tellement rares, qu’on se croirait au musée. Et, en effet, la deuxième édition du “Cuisinier français” de La Varenne ne cour pas les rues : il ya un exemplaire ici, à Scripta Manent et un autre à la Bibliothèque nationale ; deux autres dans deux collections particulières. Elle ne nous dit pas si ces deux collectionneurs sont ses clients : nous  apprenons  qu’une  règle  d’or  des libraires de livres anciens est de ne jamais révéler le nom de leur clients, les bibliophiles. “Le bibliophile est celui qui aime, recherche et conserve avec soin et goût, les livres rares, précieux”, nous explique-elle. “Il peut collectionner des livres relatifs à un domaine particulier, dans notre cas, la gastronomie. Il recherche les éditions rares  ou  originales,  les  livres  anciens, les reliures, la qualité d’impression, les ouvrages dédicacés, les annotations autographes de personnes célèbres, les ex-libris, la notoriété de l’auteur, la valeur du texte, l’état du volume, les ouvrages sur des domaines thématiques qui le passionnent. C’est un amateur de livres qui est souvent fier de sa bibliothèque et de ses collections. Et jaloux. C’est un monde assez fermé et difficile à comprendre : j’ac-

corde du mérite à Roman Polanski qui a réussit, au moins en partie, d’expliquer un peu ce monde dans son film La neuvième porte, avec Johnny Depp : je conseille la vision de ce film, pour commencer à comprendre le monde des bibliophiles.” Nous  admirons  la  liste  manuscrite  par Dom Pérignon qui décrit les vins exitants dans la cave du Roi Soleil (“Cette pièce n’est pas à vendre, elle fait partie de ma collection personnelle”, nous dit-elle) ; des manuscrits sur parchemin du XIIIème siècle : ce sont des recettes de liqueurs et confitures, écrites par des moines. Nous  regardons  avec  émotion  les  premières éditions des ouvrages de Menon (“La cuisinière bourgeoise”), de Carême, de Massialot, de Bartolomeo Scappi (le premier livre de cuisine illustré, 1570), de Platina (le premier livre de recettes imprimé, 1475), de Brillat-Savarin, de Parmentier ou d’Escoffier. Il y a aussi des documents dignes d’un musée comme une facture de vente de victuailles embarqués sur les caravelles de Cristophe Colomb  (1494),  la  liste  de  cuisine  de Louis XIV (Versailles, 1698), le premier livre d’astrologie gastronomique (1450), une recette de macarons envoyée à Marie Antoinette par son pâtissier, la collection

complète des volumes du premier guide des restaurants (Grimod de la Réynière), les  règles  de  comportement  rédigées par Monsignor della Casa et beaucoup d’autres merveilles… Mais alors, pour collectioner des ouvrages anciens de gastronomie il faut être très riche ? “Mais  non…”  elle  rit,  amusée.  “Vous savez, j’aide beaucoup de jeunes chefs à  commencer  une  collection.  Et  mon conseil est toujours le même : commencer avec des livres plus modestes, qui coûtent quelque centaines d’Euros, pour y arriver, petit à petit, à comprendre et à pouvoir se permettre les ouvrages plus importants. Parmi nos clients il ya aussi quelques uns des chefs les plus importants de la planète. Ce sont des gens qui ont eu la curiosité de comprendre comment la cuisine a vraiment évolué à travers les siècles : ils l’ont compris et leur travail les rend uniques…” Leurs noms ? Secrèts, bien sur… Librairie “Scripta Manent” 29, rue du Portier Monte-Carlo - 98000 MONACO Tél. 97 77 51 10 Internet : www.scriptamanent-monaco.com E-mail : info@scriptamanent-monaco.com

Wine Pier - Hôtel Welcome Sulla strada di Cocteau Una volta passate le mura della cittadella di Villefranche, si rimane incantati dalla bellezza della baia. Ci si dimentica quasi del motivo per cui si è venuti. Una cena forse ? Sul molo, i ristoranti non mancano ! Ma non c’è fretta…. Perché non prendere un aperitivo , seduti comodamente in terrazza, rinfrescati da una leggera  brezza.  Il  Wine  Pier,  a  fianco dell’hôtel Welcome, sembra il posto ideale. Già ristorante dell’albergo, il locale ha visto passare le più importanti star del cinema. Ognuna di loro ha lasciato un ricordo fotografico sui muri della sala e della terazza. Ma è stato soprattutto Jean Cocteau a innamorarsi del posto, e a lasciare la sua impronta. L’anima dell’artista è sempre presente. Scavato all’interno di una arcata del XIII secolo, il Wine Pier è un locale tranquillo e sereno. Il bicchiere di vino bianco è sempre accompagato da salatini provenzali e i barmen , Thomas e Dominique, sapranno consigliarvi con giudizio. Al calare della notte, il Wine Bar attende i nottambuli con champagne di qualità. Qui il tempo passa lentamente in compagnia di una vista sul mare blu turchese. 70

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Wine Pier Hôtel Welcome Dans les pas de Cocteau Une fois traversé la splendeur architecturale des murailles de la Citadelle de Villefranche, on se laisse pénétrer par celle, plus naturelle, de l’une des plus belles rades du monde. On en oublierait presque pourquoi on est venu ! Un dîner peut-être ? Les restaurants ne manquent pas sur le quai ! Mais avant… pourquoi ne pas se détendre et prendre un verre paisiblement installé sur une terrasse rafraîchie par une brise légèrement iodée.  Le  Wine  Pier,  attaché  à  l’hôtel Welcome  semble  idéal.  Anciennement restaurant de l’hôtel, l’endroit a vu passer les plus grandes stars de cinéma. Chacun d’eux à laissé sa marque sur les photos qui habillent les murs de la salle et de la terrasse. Mais, c’est surtout Jean Cocteau qui, tombé amoureux du lieu, y a posé son empreinte. L’âme de l’artiste semble toujours hanter les lieux. Creusé dans une voûte qui date du XIIIème siècle, le Wine

Pier est un havre cossu empreint de paix et de sérénité. Le verre de vin blanc s’accompagne toujours d’un grignotage aux senteurs de Provence et les barmen, Thomas et Dominique, sauront vous conseiller judicieusement. Une fois la nuit tombée, le Wine Pier attend le noctambule pour finir la soirée avec un champagne de qualité. Ici, le temps s’écoule avec, comme gourmandise, une vue majestueuse aux dégradés de turquoise… Nelly Nussbaum Le Wine Pier, Hôtel Welcome, 3 quai Cerubet (bord de mer) 06230 Villefranche sur Mer. Tel : 04.93.76.27.62 contact@welcomehotel.com / www.welcomehotel.com


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