Cuore Azzurro anno VII - numero 51

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 51 - 18 SETTEMBRE 2011

FOTOAGENZIA MOSCA

COPIA OMAGGIO

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Trema… Milan! Gökhan Inler: il ruggito del leone

Notte col diavolo: lotta per il primato

Luigi De Magistris: Città da Champions


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18 settembre 2011

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E AL NORD SI ACCORSERO DEL NAPOLI Max Bonardi

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a fosse davvero questo l’anno del Napoli? Se lo stanno chiedendo da mercoledì sera tifosi e addetti ai lavori. La prova scintillante esibita dagli azzurri sul terreno di Manchester ha rimesso in discussione tutti i pronostici, sia in campo nazionale che in chiave europea. Tutti da ora in poi guarderanno con molta paura al Napoli di De Laurentiis. Una squadra, che nei due appuntamenti in trasferta, prima a Cesena (1-3) e poi in Champions League, all’Etihad Stadium di Manchester (1-1), ha fatto capire che tutti quest’anno dovranno fare i conti con gli azzurri. Due prestazioni maiuscole, da consumata big al Manuzzi, dopo un primo tempo col freno tirato, e da grandissima squadra al cospetto degli azzurri di Mancini. Tutti, nessuno escluso, hanno fatto la loro parte, in primis Mazzarri, vero artefice e motivatore di questo gruppo. Se a Cesena ad andare in gol sono stati rispettivamente Lavezzi, Campagnaro e Hamsik, in Inghilterra, ha ri-

Osservatorio arbitrale

ATTENZIONE ALLE MANI Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

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li arbitri si sono radunati anche quest’anno per essere sottoposti alle cicliche valutazioni pre-campionato da parte degli Organi Tecnici del Settore al fine, unitamente agli assistenti di gara, di comprendere anche quale è lo stato fisico degli stessi. In questa più che professionale ottica, il raduno oltre ad amalgamare le nuove con le vecchie leve ha lo scopo non meno importante, come in ogni azienda che si rispetti, di valutare se l’anno passato sono stati o meno rispettati gli obiettivi richiesti. E, dalle parole dei precedenti designatori, sono emersi giudizi più che positivi rispetto alle direttive indicate. Premesso che oggi anche l’IFAB chiede il massimo del gioco e dello spettacolo, si dica in questo senso che vi è stata all’uopo, una diminuzione di falli fischiati, di ammonizioni ed espulsioni: dove per espulsioni si devono intendere quelle successive ad ammonizione, e non quelle certamente dirette, che restano determinanti per la repressione della condotta violenta in genere. È stato altresì rimarcato nel predetto raduno il caso di fallo di mani da parte del giocatore in barriera con braccia lontane dal corpo. Resta categorica qui la sanzione tecnica del calcio di rigore se in area, o calcio di punizione se fuori, accompagnato comunque sempre dal provvedimento disciplinare dell’ammonizione. Appare evidente da tutto ciò che lo scopo dei raduni e delle direttive che li contraddistinguono, sta proprio in questa costante e continua ricerca da parte dei Responsabili del Settore, di diminuire il più possibile l’errore arbitrale, unitamente alla endemica richiesta di uniformità di giudizio. Si dica infine che in un calcio così accelerato anche atleticamente, la frazione di decimo/centesimo di secondo nel quale prendere una decisione da parte dell’arbitro, diventa esponenzialmente più difficile. Ma chi inizia un’attività arbitrale inizia una sfida ovviamente con se stesso: sono poi le sfide nelle sfide che se vinte, pongono quei pochi direttori di gara ai vertici della categoria.

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squillato Cavani, che in molti davano in condizione precaria. Un modo per dire che tutti al momento giusto possono andare in gol e che l’avversario non può stare mai tranquillo. Tante soluzioni nell’arco del tecnico livornese, e tutte letali per gli avversari. Mazzarri sostenuto dal presidente De Laurentiis ha ottenuto, in sede di campagna acquisti, quanto richiesto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E l’appuntamento di domenica sera al San Paolo contro lo scudettato Milan arriva al momento giusto per non far calare la tensione e per tenere alto l’entusiasmo del popolo partenopeo. Sarà una sfida tutta da vivere, anche se si preannunciano defezioni importanti da ambo le parti. Una vittoria che potrebbe lanciare gli azzurri in vetta, in condominio, probabilmente, con la Juventus, anch’essa spinta da rinnovato entusiasmo da parte dei suoi sostenitori. Ma il Napoli non deve temere nessuno. E se ne sono accorti anche al di là del Piave…

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA

Juventus NAPOLI Fiorentina Udinese Palermo Cagliari Chievo Genoa Lazio Milan Novara Catania Siena Inter Roma Cesena Bologna Lecce Parma Atalanta

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3 3 3 3 3 3 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 –5

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 1

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 0

4 3 2 2 4 2 2 2 2 2 2 0 0 3 1 1 0 0 1 2

1 1 0 0 3 1 2 2 2 2 2 0 0 4 2 3 2 2 4 2

3 ª G I O R N ATA

4 ª G I O R N ATA

17-18 SETTEMBRE 2011

21-22 SETTEMBRE 2011

ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI CATANIA INTER LAZIO NAPOLI PARMA SIENA UDINESE

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PALERMO LECCE NOVARA CESENA ROMA GENOVA MILAN CHIEVO JUVENTUS FIORENTINA

CESENA CHIEVO FIORENTINA GENOA JUVENTUS LECCE MILAN NOVARA PALERMO ROMA

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LAZIO NAPOLI PARMA CATANIA BOLOGNA ATALANTA UDINESE INTER CAGLIARI SIENA


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di Mimmo Carratelli Mamma mia, che partitone a Manchester! Che Napoli in Champions! Personalità e coraggio. Difesa strenua e contropiede pungente. Compattezza di squadra. Tutti per uno e uno per tutti, ciascuno in aiuto al compagno più impegnato. Quante energie sono rimaste? Contro il City non c’è stato un attimo di sosta. Molti azzurri hanno finito il match stremati. E arriva questa partita col Milan, un anticipo del duello annunciato al vertice. Rossoneri con un giorno di riposo in più dopo la partita di Barcellona e senza Ibra, Robinho e Ambrosini. Il Napoli alle prese con la caviglia di Lavezzi che ha potuto stare in campo a Manchester meno di un’ora. È probabile che Mazzarri “agiti” un appropriato turn-over per avere in campo giocatori al meglio delle energie. Dopo la gran serata di Manchester bisogna tornare con i piedi a terra. È un settembre durissimo di confronti ravvicinati. Stasera il Milan, mercoledì a Verona col Chievo, sabato la Fiorentina al San Paolo, il mercoledì successivo il Villarreal a Fuorigrotta, tutto prima di “sbarcare”a Milano contro l’Inter. È il momento in cui tutta la “rosa” del Napoli deve essere pronta come hanno dimostrato Gargano e Zuniga in Inghilterra. È il momento di dare spazio a Pandev. Si corre a perdifiato e gli avvicendamenti sono necessari. Ma è anche necessario che Inler, il grande acquisto dell’estate, cominci a giocare al suo livello. È un po’ mancato contro il City, preso in mezzo nella fase difensiva, poche aperture per lanciare l’attacco. Difficile che il match con il Milan sarà “ventre a terra”. Le due squadre devono dosare le energie. La Champions ne ha assorbite tante. Potrebbe sembrare in difficoltà il Milan senza i tentacoli di Ibrahimovic, ma è formazione esperta con l’ancoraggio di solidi centrocampisti e una difesa che ha fatto muro contro i famosi “nani” del Barcellona. Sarà una partita (che arriva troppo presto) in cui le due squadre si rispetteranno molto avendo come primo comandamento non perdere. Occhio alla classifica. È vero che può scappare la Juve e può sprintare la Lazio, ma sono in ritardo Inter e Roma (a confronto diretto). Napoli-Milan può essere risolta dall’invenzione di un asso. Cassano forse, Pato, Hamsik, Cavani. Andiamo a vedere.

UN PIACEVOLE E ABBONDANTE… ANTIPASTO!!! Saverio Passaretti (presidente AINC)

Un saluto beneaugurante a tutti i tifosi per la nuova annualità calcistica che, dopo un inizio con la nota stonata della protesta del sindacato calciatori, è finalmente ripartita. L’esordio in Champions ha lasciato i tifosi napoletani in un delirio di entusiasmo… Scusatemi ma chi era lo squadrone da temere e rispettare? Io credo che il Napoli abbia dato lezione di organizzazione, forza e determinazione!!! Grazie Mazzarri !!! Grazie GUERRIERI AZZURRI!! Ogni commento specifico è inutile, tutti indistintamente a ottimi livelli la “messa in moto del matador” ci riempie di gioia… sotto a chi tocca! Tornando al campionato c’è da dire che la prima giornata comincia bene, con gli azzurri che battono per 1-3 il Cesena che li ha ospitati. Buona la prima quindi con un Lavezzi, un Hamsik, un Maggio e un ottimo Inler in campo. Invece, deludente la prestazione del nuovo arrivo Santana. Buon risultato anche per Pandev, desideroso di gol, ma sfortunato con una traversa centrata in pieno. Poi il Napoli, salito in cattedra anche grazie al solito Hamsik, sistema la pratica con due colpi perentori di Campagnaro e dello stesso Marek. Tutto Ok! È il Napoli cinico che vogliono i tifosi, sarà pure prematuro ma chi ben comincia… Neanche il tempo di godere per la vittoria che siamo allo scontro con gli amatissimi rossoneri reduci da una non brillante prestazione con i laziali. Il S. Paolo deve dettare la sua legge oggi che si respira aria di Champions tutti devono svolgere il proprio compito, i tifosi sono sempre pronti e lo dimostreranno anche in questa delicata occasione. La squadra c’è, l’entusiasmo pure, l’attenzione del presidente De Laurentiis, il lavoro di mister Mazzarri, la professionalità di tutti gli addetti ai lavori, sono valori che si evidenzieranno da subito… ne siamo convinti!!! Senza dimenticare che anche dal Paradiso godiamo del tifo di… “angeli azzurri”( e i risultati si vedono !! ).

LA VIGNETTA DI

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 51 - 18 settembre 2011 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Giuseppe Barbati, Max Bonardi, Sergio Curcio, Pasquale de Simone, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Attilio Marchionne, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 15 settembre 2011 - ore 17,00

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PUNTO TECNICO

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PERSONALITÀ DA GRANDE SQUADRA Carmine Tascone

re punti nel carniere ma non una bella partita quella disputata dal Napoli a Cesena nella prima ufficiale di campionato. Una vittoria frutto più di demeriti dell’avversario, apparso inconsistente quando gli azzurri hanno cambiato marcia, piuttosto che figlia di una prestazione convincente in tutti e i 90 minuti. L’espulsione a inizio ripresa del bianconero Benalouane, e l’ingresso dal primo minuto del secondo tempo di Hamsik, al posto dell’evanescente Santana, hanno agevolato il compito del Napoli. Tuttavia è risultato chiaro a tutti che, anche a parità di uomini, alla fine Lavezzi e compagni avrebbero sbancato il Manuzzi. La difesa dei romagnoli è apparsa ballerina col solo Comotto degno del ruolo da titolare. La mancanza del

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ta Pandev che negli ultimi 4 anni ha collezionato 119 presenze segnando solo 27 gol. È un elemento che certamente farà qualche gol importante, ma ne sbaglierà tanti come quello di Cesena. E veniamo a Napoli – Milan di domenica sera. Per entrambe le squadre è una gara importante. Il Milan, reduce dal bel pareggio in Champions di Barcellona, grazie al bel colpo di testa di Thiago Silva sulle statuine blaugrana, non può perdere, perché si troverebbe in due giornate a 5 punti di distanza dalla nave azzurra e forse ad altrettanti dalla Juventus di Conte. Un bel bottino per azzurri e bianconeri, e un ritardo preoccupante per i rossoneri di Allegri. Il Milan ha un organico tale che può sopperire alle assenze quasi certe di Ibrahimovic e Boateng con Ro-

portiere Antonioli si è fatta sentire eccome. Ha fatto solo disastri il suo sostituto Ravaglia, classe ‘88, ex Spal, capace l’anno scorso in serie C, di incassare 35 gol in 33 partite, e non all’altezza della serie A. Il primo gol, per esempio, è tutta responsabilità sua e non si capisce come un portiere non conosca la regola che vuole il giocatore non in fuorigioco sulla rimessa laterale. Tornando agli azzurri, immenso Hamsik, e non solo per l’assist e il gol realizzato, ma per la sua presenza in campo che ha permesso a Inler di gigioneggiare. L’ennesima prova, se mai ce ne fosse bisogno, che i titolarissimi sono sempre quei sette, otto giocatori da cui Mazzarri non vuole mai prescindere. In questo lotto vanno inseriti Maggio e Dossena, autori di una prova maiuscola. Un discorso a parte meri-

binho acciaccato, ma non vorrei che l’assenza di Ibra nel catino del Camp Nou fosse stato di natura diplomatica per evitare fastidiosi fischi, e che improvvisamente risorgesse domenica sera al San Paolo!!! L’augurio è che il Napoli sfoderi una prestazione all’altezza dando un segnale importante al campionato.

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NAPOLI-MILAN: NOTTE DA SCUDETTO Sergio Curcio

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è il Milan nella notturna di apertura “ufficiale” della stagione del San Paolo e la memoria, per questo incontro di alta classifica, corre ai tempi di Diego e dei tre orange di Sacchi. Ma stasera è anche l’incontro tra due allenatori dalla mentalità vincente seppure con diverse concezioni di gioco. Perché sia Allegri che Mazzarri non parlano tanto di schemi e moduli ma di mentalità e concezione di gioco che sono cose ben diverse. È la strada nuova del calcio che parte dai concetti più ampi, dalla filosofia e dallo sviluppo di un’idea di gioco che deve piacere e deve trasmettere gioia dello spettacolo. Allegri e Mazzarri hanno due, tre solisti che possono decidere la partita. E i rossoneri non sono squadra che si chiude ma alla costante ricerca del gioco con la grande qualità dei suoi protagonisti. In possesso di palla danno una grande ampiezza di campo con gli esterni di difesa che hanno maggiore propensione agli

ABBIATI ABATE

NESTA

T. SILVA

(YEPES)

VAM BOMMEL GATTUSO

ZAMBROTTA (ANTONINI)

NOCERINO (AQUILANI)

SEEDORF

CASSANO

PATO

inserimenti rispetto ai due azzurri, Maggio e Dossena/Zuniga. Una squadra quella di Allegri che, se l’avversario sta aperto, gioca entro e utilizza il possesso palla o il giro palla per creare superiorità numerica alle spalle della linea avversaria che sta difendendo. Non una squadra velocissima quella rossonera ma assai attenta tatticamente cercando costantemente l’equilibrio sia in difesa che in attacco e non preoccupandosi esclusivamente di quello difensivo. Non a caso gli innesti rossoneri più importanti sono stati Aquilani e Nocerino, due centrocampisti in grado di garantire equilibrio e assistenza in tutte e due le fasi di gioco. In attacco, con un Cassano mai visto così attento e motivato, e Pato, vista l’indisponibilità di Ibrahimovic, fermo al palo per un mese a causa di un infortunio muscolare, con Robinho in panchina e Seedorf chiamato agli straordinari dopo la scintillante prestazione di Barcellona a causa dell’infortunio di Boateng, si dovrà fare più attenzione alle giocate in velocità piuttosto che alla potenza dell’attacco di base. Il tecnico di Livorno, con lo scudetto vinto, ha compiuto il salto più grande e ora tutti s’aspettano grandi cose da lui. Ecco perché in casa rossonera non c’è stata nessuna rivoluzione, ma solo la chiara volontà di continuare sullo stesso solco garantendo, però, maggiori alternative all’allenatore. E perciò senza parlare di moduli, visto il Milan sempre in movimento per creare la superiorità in ogni zona del campo, diciamo che l’impianto di gioco iniziale dei rossoneri al San Paolo vedrà una linea di difesa a 4, con 3 centro-

campisti, il trequartista e due punte. Mazzarri opporrà il collaudato 3-4-2-1 con una dislocazione in campo non rigida e che di volta in volta dipende dallo sviluppo delle situazioni e dalla disposizione degli avversari. Premesse indispensabili di gioco e di spettacolo per un’altra notte di passione e voglia di rivincita dei sessantamila più undici di n San Paolo mobilitato per una vittoria che faccia da trampolino in campionato.

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A VERONA CONTRO L’ULTIMO TABÙ Sergio Curcio

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i va a Verona, contro il Chievo. Trasferta sempre ostica per i colori azzurri sia quando c’era Di Carlo, sia con Pioli in panchina nella scorsa stagione. Campedelli, per la decima stagione in serie A ha riaffidato la squadra a Mimmo Di Carlo, reduce dalla sfortunata e complicata annata con la Sampdoria, conclusasi con un esonero che ha accelerato ancor più la retrocessione dei doriani. Per il Napoli, i veronesi del Chievo, sono formazione guastafeste e l’impegno infrasettimanale, dopo tre giorni dalla gara contro il Milan, può rappresentare un ostacolo in più, sotto l’aspetto fisico che mentale, per sfatare uno degli ultimi tabù di Mazzarri in trasferta. Squadra con pochi fronzoli, il Chievo, agile, che si difende con ordine e scatta felina in contropiede con il bomber Pellissier a caccia di 100 gol in maglia gialloblù. L’esordio dei veronesi, in questo campionato, non è stato tra i più felici visto il 2-2 interno contro la matricola

SORRENTINO SARDO

CESAR

MORERO

JOKIC

(ANDREOLLI)

RIGONI HETEMAJ VACEK

(BRADLEY)

SAMMARCO (CRUZADO) THEREAU (PALOSCHI)

PELLISSIER

Novara, ma va detto che in 25’ gli uomini di Di Carlo avevano virtualmente chiuso la pratica con un 2-0 nettissimo, salvo poi sciupare diverse occasioni e subire il ritorno novarese nel secondo tempo, ance per un eccesso di confidenza e… superiorità che ha portato a un calo di concentrazione. Contro il Napoli, tutto questo… “rilassamento” on ci sarà, anzi sarà come al solito feroce la determinazione e l’attenzione dei ragazzi di Di Carlo. D’altra parte l’organico è più che valido per raggiungere l’obiettivo dell’ennesima salvezza viste le conferme di Sorrentino tra i pali, Cesar e Andreolli in difesa, di Pellissier in attacco e gli innesti di Hetemaj e Sammarco a centrocampo, di Paloschi in avanti e del trequartista peruviano Cruzado. Da non dimenticare, poi, l’arrivo dell’americano Bradley, giovane ma già esperto e con la voglia di imporsi nel nostro campionato. Un po’ le caratteristiche della nuova società che è sempre riuscita a fare dignitose figure senza spendere cifre folli. La base tattica di partenza del Chievo è un 4-3-1-2 con la capacità in fase di possesso di cercare sempre la superiori-

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tà numerica in basso per approfittare di transizioni negative in attacco degli avversari e ripartire velocemente bassi. Toccherà al Napoli, come a Cesena, gestire al meglio la gara, magari “facendo” la partita, senza dare molto spago al gioco di rimessa dei veronesi. A dirlo, sembra facile… Ma questo Napoli con più grinta e rabbia può sfatare anche il tabù del Bentegodi.


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CHRISTIAN..... IL GRANDE Luigi Alvino

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asce l’11 febbraio del 1982 a Montecchio Maggiore, il suo amore per il calcio lo porta a soli 15 anni ad essere già nelle giovanili del Vicenza, resterà in questa squadra fino al 2003, altri tre anni a Firenze, un breve passaggio a Treviso e poi la Sampdoria, trampolino per arrivare a Napoli nel 2008, nazionale dal 2000 con l’Under 17, 2001 Under 18, 2002 Under 20 e Under 21, dal 2008 nazionale inamovibile, da quanto citato risulta chiaro che la sua carriera è in ascesa, ha fatto, come si suol dire, la “Gavetta”, come dicevo, dal 2008 è un giocatore del Napoli, e speriamo che lo resti fino alla fine della carriera calcistica, a Napoli, città difficile, con i suoi problemi, con la necessità di tanti di “mettere il piatto a tavola”, ma anche la città più bella del mondo, amata e odiata, ma mai lasciata, una città che ti dà la carica, la voglia di com-

battere, la voglia di vincere, ed è qua che Christian ha consacrato la sua grandezza, la sua forza. Io da tifoso, ancor prima che da pubblicista, non ho alcun dubbio nel affermare che Christian Maggio, in questo momento, nel suo ruolo è il più forte al mondo, e la mia non è solo una dichiarazione interessata, ma il controllo di quello che pensa e scrive la stampa sportiva non solo Italiana, ma di tutta l’Europa. Inutile dire che a Manchester si è visto un Maggio “straordinario” il goal di Cavani è stata la stupenda finalizzazione di una giocata del stragrandissimo Maggio. Noi non ti abbiamo mai aspettato, perché già eravamo consapevoli della tua classe e della tua forza, ora puoi solo meravigliarci, stupirci e regalarci altre grandissime prestazioni, noi lo faremo sapere al mondo intero…. “Christian Maggio è un giocatore del Napoli”.

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AL MERCATO PREZZI GONFIATI Pasquale de Simone

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Cesena, nella prima sfida di campionato (prima di fatto, causa sciopero dei calciatori), il Napoli è coerentemente ripartito da dove si era fermato, confermando quanto di buono aveva dimostrato nella scorsa stagione, culminata nel trionfale approdo alla Champions League, il gotha calcistico europeo, traguardo che mancava dai tempi di S.M. Diego Primo e Unico. E la sua forza l’ha ribadita nella magica serata di Manchester. Contro i volenterosi romagnoli, tosti e ben messi in campo dal bravo Giampaolo almeno per una metà abbondante della gara, la Mazzarri band, come ormai da più parti viene etichettata la squadra azzurra in ossequio soprattutto al carattere volitivo conferitole dal tecnico, si è mossa nel solco della continuità. Grinta, personalità e brillantezza atletica si sono confermate marchio di fabbrica di un gruppo ancora più coeso e consapevole dei propri mezzi, valori preziosi in vista di un’annata ricca di ingombranti impegni che potrà consacrarne il definitivo decollo oppure, ma non sembra essere in calendario, un sia pur parziale ritorno a livelli più “umani”. Il particolare rivelatore della campagna di rafforzamento del Napoli “europeo” è stato sicuramente l’ampliamento della rosa, oggettivamente deficitaria lo scorso anno e non in grado di assicurare al bisogno ri-

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cambi giusti e di qualità. Eppure l’ottimo lavoro di Bigon, nella circostanza supportato dai suggerimenti di un Mazzarri dotato dal suo vulcanico presidente di nuovi e più ampi poteri in sede di scelta degli elementi da aggregare al gruppo storico, fin dalle prime uscite ha suscitato qualche perplessità relativa non tanto a scelte tecniche, quanto al costo economico di alcune operazioni. Così, se sono da lodare gli ingaggi a parametro zero (un segmento di mercato finora ignorato dalla gestione De Laurentiis) di gente del calibro di Donadel e Santana, continuano a suscitare interrogativi le somme sborsate per vestire di azzurro elementi come Britos e Dzemaili, così come evidenziato ma solo per lo svizzero contro la corazzata di Mancini. Giocatori di qualità, intendiamoci, ma probabilmente sopravvalutati. Se all’epidermica sensazione, peraltro, si aggiunge la più concreta considerazione che l’arrivo del difensore uruguaiano dal Bologna ha comportato il frettoloso taglio dell’emergente Ruiz dopo soli sette mesi dall’ingaggio, e che magari al posto del partner di Inler nella nazionale svizzera si sarebbe potuto puntare, per una cifra largamente inferiore come quella sborsata dal Milan, sul nazionale italiano Nocerino, beh allora il dubbio si fa strada. Sarà il tempo, sempre galantuomo, a confermare o smentire le prime impressioni.


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GI AG N SO PER

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DE MAGISTRIS: CITTÀ DA CHAMPIONS Max Bonardi

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mm scassat” è il grido di battaglia di Luigi De Magistris sindaco di Napoli dallo scorso 30 maggio dopo la dirompente vittoria per la poltrona di Palazzo San Giacomo. E lo stesso ex magistrato spera che anche il Napoli segua le sue orme. Ovvero che si faccia largo tra le big d’Italia e magari d’Europa. Lui tifosissimo della prima ora che spera che la città riprenda a correre come gli azzurri di Mazzarri. D. Sindaco, un suo pronostico secco sulla stagione del Napoli sia in campionato, che in Champions R. Preferisco essere scaramantico. La squadra lo scorso anno ha ottenuto ottimi risultati e non ho motivo di dubitare che anche per questa stagione il Napoli ci regalerà grandi emozioni. Poi, il valore aggiunto degli Azzurri sono i tifosi: il dodicesimo giocatore in campo. Un pubblico fantastico, sportivo e leale che trascina con la sua passione e il suo entusiasmo l'intera città e i giocatori. D. A che punto sono i lavori di rifacimento del San Paolo. Si rispetteranno i tempi di consegna, Con i tabelloni o no? R. Il San Paolo è pronto a ospitare la Champions League. Una manifestazione sportiva che dà lustro alla nostra città e che i tifosi azzurri aspettavano dall'epoca di Maradona. Per quanto riguarda i tabelloni, il Comune ha già da tempo dichiarato la sua disponibilità ad affiancare la società per quanto riguarda l'aspetto tecnico e le problematiche relative alla loro installazione. D. Il suo rapporto coi colori Azzurri, quali sono il primo ricordo da bambino, le più grandi emozioni e delusioni? R. Non posso dimenticare le domenica trascorse allo stadio da ragazzo. Tante emozioni e colori che travolgevano la mia fantasia di bambino. Come dimenticare bandiere come Bruscolotti, i gol di Savoldi e l'eleganza di Krol. Le più grandi emozioni, poi, sono legate a Maradona e ai due scudetti. Vedere e camminare per i quartieri di una Napoli in festa è stata una sensazione ineguagliabile. Capii come lo sport può essere un'occasione di riscatto anche identitario e sociale. Ogni amore, infine, regala gioie e delusioni. Quest'ultime, come penso sia per tutti i tifosi, sono legate alle tristi vicende del fallimento della società e della discesa in serie C che, per fortuna, fanno parte del passato. D. Come definirebbe Aurelio De Laurentiis? R. Un uomo che non ha avuto paura di affrontare la sfida del rilancio della squadra. Un uomo dalle forti passioni: in questo lo sento vicino. D. È soddisfatto della campagna acquisti, secondo lei manca qualcosa? R. Ognuno fa il suo mestiere: credo che il presidente De Laurentiis e lo staff tecnico abbiano scelto con l'obiettivo di rafforzare la squadra anche in vista delle competizioni che l'aspettano. D. Il giocatore a cui non rinuncerebbe, e quello che vorrebbe in azzurro R. La forza del Napoli è il gioco di squadra e Mazzarri è riuscito a creare il giusto clima nello spogliatoio. Un sogno? Vedere Messi vestire la maglia azzurra. D. Che rapporto ha col calcio, ha giocato, gioca tuttora, pratica altri sport?

R. Sono uno sportivo a trecentosessanta gradi. Purtroppo non ho molto tempo e non posso applicarmi come vorrei. Il calcio è uno sport che ho sempre praticato, anche a livello amatoriale. D. Il Napoli che va bene funge da traino alla città o al confronto rischia di metterne a nudo gli aspetti negativi? R. Il calcio è un fattore di coesione sociale importante perché lo sport in generale è terreno di integrazione a qualsiasi livello venga praticato. Una squadra di calcio che riesce a centrare obiettivi agonistici di livello non può che fungere da esempio positivo per i cittadini e contribuire al rilancio di questa città. D. È soddisfatto del lavoro svolto dal giorno della sua elezione o si sarebbe potuto far meglio? R. Stiamo lavorando tantissimo. Sono fiero della squadra che ho costruito. Un gruppo pieno di entusiasmo che sta lavorando tantissimo. La voglia di dare a questa città il riscatto che merita è tanta. Dall'elezione a oggi credo che nessuno possa dire che la condizione della città, sotto molti punti di vista, sia quella di partenza. Napoli sarà una città dalla quale nessuno, in particolare i giovani, vorrà andare via: questo è l'obiettivo a cui stiamo lavorando e a cui aspiriamo. Luigi De Magistris nasce a Napoli il 20 giugno 1967. Figlio di un magistrato, con una breve esperienza di impegno politico di sinistra trascorsa al liceo Adolfo Pansini dove studiava, ha poi intrapreso la stessa carriera del padre e del bisnonno: si iscrive alla facoltà di giurisprudenza si laurea a 22 anni, con 110 e lode, con una tesi in diritto penale. De Magistris dal 1998 al 2002 è stato magistrato presso la Procura della Repubblica di Napoli per poi passare come Sostituto Procuratore della Repubblica al Tribunale di Catanzaro. Dopo esser stato trasferito a seguito degli effetti dell’inchiesta Why Not che coinvolgeva noti politici nel mese di marzo del 2009 rinuncia alla propria carica per entrare in politica: si presenterà alle elezioni Europee nelle liste dell'Italia dei Valori, sbaragliando la concorrenza. Nel maggio del 2011 corre per la carica di sindaco della sua città natale, Napoli; il ballottaggio si conclude il giorno 30 maggio con una vittoria schiacciante: 65% delle preferenze.

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s n o i p m a h C e l Specia

MANCHESTER CITY - NAPOLI 1-1

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MILAN INDENNE AL NOU CAMP, INTER KO Gruppo A Bayern Monaco

3

NAPOLI

1

Manchester City

1

Villarreal

0

Gruppo E

Gruppo F

Chelsea

3

Marsiglia

Genk

1

Valencia

1

Bayer Leverkusen 0

Gruppo B

Gruppo C

Trabzonspor

3

Basilea

3

Real Madrid

3

Cska Mosca

1

Manc. United

1

Lione

1

Lilla

1

Benfica

1

Ajax

1

Inter

0

Otelul Galati

0

Din. Zagabria

0

Gruppo G 3

Gruppo D

Gruppo H

Porto

3

Barcellona

1

Borus. Dortmund 1

Apoel Nicosia

3

Milan

1

Arsenal

1

Shakhtar Donetsk 0

Bate Borisov

1

Olympiacos

0

Z. S. Pietroburgo 0

Viktoria Plzen

1

14 settembre MANCHESTER CITY-NAPOLI 1-1

27 settembre NAPOLI-VILLARREAL

18 ottobre NAPOLI-BAYERN MONACO

22 novembre NAPOLI-MANCHESTER CITY

7 dicembre VILLARREAL-NAPOLI

2 novembre BAYERN MONACO-NAPOLI

PROSSIMO APPUNTAMENTO 27 SETTEMBRE 2011

VS.

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AURELIO E SILVIO, IL MONDO ALLA ROVESCIA Fabrizio Piccolo

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orse non è vero, ma almeno per una sera è bello crederci. Che De Laurentiis abbia scavalcato Berlusconi e che il re Mida del mercato sia diventato lui. Non solo. Anche il rivoluzionario innovativo che entra nel mondo del pallone e va giù a picconare un ambiente ristagnante. E che magari lotta per il primo posto fino alla fine. E che vuoi vedere che lo soffia anche ai campioni in carica? Pensate che bella favola: De Laurentiis come il vendicatore di Ferlaino, ricordando quel dolore mai sanato dell’1 maggio 1987. Ricordate quel tricolore che Berlusconi col suo Milan olandese strappò dal petto di Maradona e azzurreria scudettata tanti anni fa? Ecco, rendere pan per focaccia al Cavaliere sarebbe proprio bello, anche se è presto per parlare di queste cose. Non però per sottolineare che nel Napoli-Milan di stasera quella forbice tra il patron azzurro e il presidente milanista appare sempre meno marcata rispetto al passato. Quando rilevò il Napoli De Laurentiis era un produttore cinematografico affermato ma a digiuno di calcio mentre Berlusconi era già Berlusconi. Oggi, a distanza di tempo, Silvio è un po’ meno Silvio e Aurelio è un po’ più d’oro. Non più il modello da imitare, quello del Cavaliere, ma il rivale da superare. E se poi si vedono i conti di quest’ultima estate si

scopre che il Milan ha fatto i cosiddetti “conti della serva”, rinunciando a top-player – da Kakà a Fabregas – e pescando tra svincolati, regalati e parametri zero. Mentre il Napoli ha piazzato prima il colpo Inler e poi non s’è risparmiato per rilevare cartellini onerosi – da Britos a Dzemaili. E quando i rossoneri hanno messo gli occhi sulla gioielleria azzurra, puntando dritti su Hamsik, hanno ricevuto una bella sportellata in faccia. Prima le risposte a brutto muso del presidente a Raiola – che aveva architettato una strategia sottile per vestirlo di rossonero – poi i messaggi neanche tanto subliminali alla società campione d’Italia: “Volete Hamsik? Guardate che qui è come in un negozio di Bulgari, i preziosi costano cari. Hamsik vale cento milioni”. Che schiaffo a chi ha spadroneggiato per anni sul mercato calcistico italiano, spendendo e spandendo per belli, brutti e brocchi e drogando il mondo del pallone con un’iniezione di soldi eccessiva. Oggi Berlusconi certi big non può più permetterseli, e per il fair-play finanziario e per le sue disavventure del gruppo di riferimento. Oggi De Laurentiis può permettersi di dire no grazie al Cavaliere. Per le altre soddisfazioni calcistiche si vedrà. Ma sarebbe bello cominciare a riprendersele a partire da stasera. Napoli-Milan è anche questo.

MAZZARRI E ALLEGRI, SFIDA LIVORNESE Marco Martone

U

no è nato a Livorno, l’altro a San Vincenzo, circa 60 chilometri più a sud. Sono due toscanacci autentici e come tutti i toscani sanno essere arguti, ironici, taglienti, e polemici. Non si sono mai stati molto simpatici e quando c’è stato da sferrarsi colpi bassi, l’hanno fatto senza alcuna remora. Massimiliano Allegri e Walter Mazzarri si ritroveranno ancora una volta l’uno contro l’altro in singolar tenzone, domenica sera nel catino dello stadio San Paolo. Napoli-Milan è anche la sfida tra i due allenatori più bravi, probabilmente, della serie A, accomunati anche da un’altra caratteristica, la voglia di vincere e l’ambizione di essere il migliore. Diciamo la verità, entrambi non hanno mai fatto della simpatia la loro arma vincente. Perché i toscani sono così, o si amano o si odiano, senza mezze misure. E se c’è da litigare non si tirano certo indietro. Lo scorso anno la sfida tra azzurri e rossoneri al Meazza fu preceduta da un vero e proprio ping-pong di accuse, sberleffi e scintille. A scatenare la polemica fu la designazione

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arbitrale. «Se vuole, Mazzarri, può sceglierselo lui l’arbitro», disse Allegri, replicando alle dichiarazioni dell’amico-nemico, preoccupato, alla vigilia della sfida scudetto. «Evidentemente Allegri, aiutato da certa stampa del nord, si sente di dire certe cose», replicò il tecnico di San Vincenzo, che poi precisò, non senza malizia «comunque sia, io parlo con le persone con le quali ho rapporti, e con lui non ne ho mai avuti». Si parlò anche di «coda di paglia» e altre amenità del genere. Nulla di serio, nulla di interessante. La gara di domenica sera ha avuto, per fortuna, una vigilia più tranquilla. Gli impegni di Champions League, dai quali i due condottieri sono usciti con due pareggi che hanno il sapore della vittoria, contro Barcellona e Manchester City, hanno evitato che i due potessero pensare troppo a punzecchiarsi. Discorso rinviato al campo, dunque, dove le armi a disposizione dei tecnici toscani non saranno due lingue biforcute, quanto la propria abilità tattica e i piedi dei rispettivi giocatori.


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IL RE DELLA FORESTA: GÖKHAN INLER Massimo Sparnelli

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er chi nella vita ambisce sempre al meglio e a superare i propri limiti, per chi ha la tendenza a osservare oltre la linea dell’orizzonte, spesso e volentieri si aprono nuovi scenari. Confinarsi nelle proprie convinzioni e nei propri cicli mentali, il non sapersi reinventare e affrontare confronti con chi e con cosa rappresenta la diversità da se stessi, di contro, porta a una strada senza uscita e a perdersi, quindi, nei propri labirinti. Riflettere, ascoltare, comprendere sono dei miti senza età, religione, cultura… confini. E chi tra i nuovi acquisti della SSCnapoli, sta seguendo dei percorsi di gioco e di vita sicuramente fortificanti, è il ventisettenne calciatore svizzero di origine turca: Gökhan Inler. Centrocampista in grado di disimpegnarsi sia nella fase difensiva che in quella offensiva, nonché capitano della Nazionale svizzera, nato da genitori turchi, tanto che possiede la doppia cittadinanza turco-elvetica. Ambidestro, Inler predilige giocare davanti alla difesa con compiti di impostazione, tagliando il campo con frequenti cambi di gioco e lanciando in profondità gli attaccanti. È un abile colpitore di testa e possiede un tiro forte e preciso da fuori area. Scende in campo azzurro con la maglia numero 88. La sua esperienza calcistica inizia nel 2004-2005 con il Basilea, per poi passare 2005-2006 all’Aarau, proseguire nel 2006-2007 a Zurigo, 2007-2011 Udinese per poi sbarcare nel capoluogo partenopeo. Soprannominato “gokhan” o “gogi”, Inler ha come suo modo di vivere e di giocare uno stile che lo identifica come persona seria, professionale, puntuale, precisa e sempre coerente, doti rare visti i tempi che corrono. Anche se la trattativa non è stata breve, ne è valsa la pena. Il giocatore ha coro-

nato il suo sogno grazie al presidente De Laurentiis. “Sono qui per vincere – ha dichiarato lo svizzero -, per me Napoli è un nuovo capitolo della mia carriera. Spero di fare bene soprattutto perché ho trovato una società che è come una famiglia e un pubblico che da avversario, con l’Udinese, mi ha davvero impressionato: al San Paolo i tifosi azzurri mi hanno fatto commuovere. I cori, gli applausi e l’affetto che mi hanno dedicato sono stati decisivi. Quella sera, avevo già scelto il colore della mia nuova vita, l’azzurro! I napoletani hanno praticamente segnato il mio cuore e guidato la mia mano: io voglio diventare il giocatore della gente. Io sono uno di voi. Sono un guaglione anche io! Dino Lamberti, il mio procuratore, mi parla sempre in napoletano: mi ha insegnato ad amare la città con Troisi, Totò, Diego e Masaniello sin da quando ero ragazzino. E poi, c’è una canzone che mi fa impazzire: ‘Oj vita, oj vita mia...’. Il San Paolo, poi, mi fa impazzire. Devo comunque ringraziare l’Udinese e i tifosi, che resteranno sempre nel mio cuore e tutti i club che mi hanno offerto di giocare per loro: è stato davvero un grande onore, ma rifiutare Napoli era impossibile”. Ma il momento delle parole è terminato, che si passi ai fatti e Inler non vede l’ora di poter scendere in campo e calciare la palla in onore di tutti i napoletani e di Napoli, per questo dice che è qui per vincere gridando a squarciagola: Forza Napoli! Sempre! Una ventata d’aria fresca di nuovi e buoni propositi, non può che far bene a un gruppo già forte, deciso e pronto all’azione. E allora che dalla congiunzione tra passato e presente, possa nascere un futuro in cui la stella del Napoli, lasci una lunga e sfavillante scia luminosa.

LA SCHEDA Gökhan Inler (Olten, 27 giugno 1984) è un calciatore svizzero di origine turca, centrocampista del Napoli e della Nazionale svizzera, di cui è capitano[. È un centrocampista centrale ambidestro, in grado di disimpegnarsi sia nella fase difensiva che in quella offensiva. Predilige giocare davanti alla difesa[ con compiti di impostazione, tagliando il campo con frequenti cambi di gioco e lanciando in profondità gli attaccanti. È un abile colpitore di testa e possiede un tiro forte e preciso da fuori area. Inizia da piccolo 5 anni col Wangen bei Olten, poi passa Football Club Soletta e nel 2002 viene acquistato dal Basilea, prima coi giovani e poi in prima squadra. Il 20 marzo 2005 debutta nella serie A svizzera, poi passa allo Zurigo con cui vince due titoli nazionali ed entra nel giro della Nazionale maggiore elvetica. Nell’estate 2007 viene acquistato dall'Udinese, debutta in Serie A il 27 agosto 2007 in Inter-Udinese terminata 1-1 e realizza la prima rete in massima serie il 31 ottobre dello stesso anno in Udinese-Torino 2-1. Resta in Friuli sino a luglio 2011 e poi passa al Napoli. È capitano della nazionale elvetica.

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli

www.radiomarte.it


Gรถkhan Inler

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FOTOAGENZIA MOSCA


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IL CALENDARIO DELLA SERIE A 2011-2012

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l derby di Milano alla penultima giornata. Napoli-Milan già alla terza. Lazio e Roma di fronte il 30 ottobre. E la Juventus che inaugura il suo nuovo stadio l'11 settembre ospitando il Parma. È la Serie A 2011/12. Si parte sabato 27 agosto alle 18, col primo prologo alla giornata inaugurale (ce n'è un altro alle 20.45). Domenica 28 una gara alle 18, le altre alle 20.45. Ed è subito sfida bianconera con Udinese-Juventus. Il Milan dà il via alla stagione con il 18° scudetto cucito sulla maglia a Cagliari, l'Inter ospita il Lecce, il Napoli il Genoa. E la nuova Roma statunitense di Luis Enrique debutta a Bologna. Ma sarà solo un assaggio, perché il campionato si ferma subito. La

28.08.2011

29.01.2012

domenica successiva, il 4 settembre, è infatti la prima delle cinque soste in programma. Stop per gli impegni della Nazionale di Cesare Prandelli anche il 9 ottobre e il 13 novembre. Poi le pausa natalizia, con il 25 dicembre e il Primo gennaio senza calcio (si riprende l'8). Ma dopo sarà un'unica volata finale fino all'ultima giornata, il 13 maggio (unica domenica senza calcio l'8 aprile, Pasqua, ma la 31ª giornata si giocherà sabato 7).

20ª

ATALANTA CESENA BOLOGNA ROMA CAGLIARI MILAN INTER LECCE LAZIO CHIEVO NAPOLI GENOA NOVARA PALERMO PARMA CATANIA SIENA FIORENTINA UDINESE JUVENTUS

2ª 0 1 2 2 2 4 0 2 4 1

11.09.2011

01.02.2012

21ª

0 CATANIA SIENA 3 CESENA NAPOLI 2 CHIEVO NOVARA 0 FIORENTINA BOLOGNA 2 GENOA ATALANTA 1 JUVENTUS PARMA 2 LECCE UDINESE 2 MILAN LAZIO 3 PALERMO INTER 2 ROMA CAGLIARI

18.09.2011

05.12.2012

12.02.2012

LECCE CAGLIARI

LECCE ATALANTA

NOVARA CATANIA PALERMO SIENA

NOVARA INTER

PARMA GENOA

PALERMO CAGLIARI

ROMA ATALANTA

ROMA SIENA

19.02.12

ATALANTA NOVARA

CAGLIARI NOVARA

CAGLIARI UDINESE

CATANIA CESENA

CATANIA JUVENTUS

PARMA CHIEVO

JUVENTUS MILAN

MILAN UDINESE

25.09.2011

CHIEVO GENOA LAZIO PALERMO MILAN CESENA NAPOLI FIORENTINA

SIENA JUVENTUS

PARMA ROMA

UDINESE FIORENTINA

SIENA LECCE

25ª

INTER NAPOLI

GENOA CATANIA

26.02.2012

CESENA CHIEVO

JUVENTUS BOLOGNA

22ª

02.10.2011

FIORENTINA LAZIO

FIORENTINA PARMA

BOLOGNA INTER

LAZIO GENOVA

CHIEVO NAPOLI

ATALANTA PALERMO

NAPOLI MILAN

23ª

CESENA LAZIO

BOLOGNA LECCE

INTER ROMA

20

21.09.2011

UDINESE BOLOGNA

24ª

16.10.2011

04.03.2012

ATALANTA UDINESE CAGLIARI SIENA CATANIA INTER CESENA FIORENTINA CHIEVO JUVENTUS GENOA LECCE LAZIO ROMA MILAN PALERMO NAPOLI PARMA NOVARA BOLOGNA

26ª


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23.10.211

11.03.2012

27ª

12ª

BOLOGNA LAZIO

16ª

18.12.2011

29.04.2012

CESENA INTER

FIORENTINA MILAN

CHIEVO CAGLIARI

GENOA NOVARA

FIORENTINA ATALANTA

JUVENTUS GENOA

INTER CAGLIARI

GENOA BOLOGNA

LECCE MILAN

JUVENTUS PALERMO

UDINESE NOVARA

18.03.2012

LAZIO UDINESE

PARMA UDINESE

SIENA CESENA

26.10.2011

JUVENTUS NOVARA

NAPOLI LAZIO

ROMA PALERMO

28ª

13ª

ATALANTA INTER

MILAN SIENA

ROMA LECCE

NAPOLI ROMA

SIENA ATALANTA

PARMA LECCE

27.11.2011

11.04.2012

32ª

17ª

ATALANTA NAPOLI

08.01.2012

02.05.2012

CAGLIARI BOLOGNA

BOLOGNA CATANIA

CHIEVO BOLOGNA

CESENA GENOA

CAGLIARI GENOA

GENOA ROMA LAZIO CATANIA

LAZIO JUVENTUS

INTER PARMA

LECCE CATANIA

LECCE JUVENTUS

MILAN CHIEVO

MILAN PARMA NOVARA SIENA

SIENA INTER UDINESE ROMA

29ª

14ª

BOLOGNA ATALANTA

LECCE NOVARA

GENOA INTER LAZIO PARMA

FIORENTINA LECCE GENOA UDINESE JUVENTUS CAGLIARI LAZIO ATALANTA

LAZIO NOVARA

SIENA CHIEVO

30ª

15ª

MILAN INTER

NAPOLI LECCE

NAPOLI BOLOGNA

PARMA PALERMO

PARMA SIENA

11.12.2011

22.04.2012

34ª

19ª

22.01.2012

13.05.2012

ATALANTA CATANIA

ATALANTA JUVENTUS

BOLOGNA MILAN

BOLOGNA PARMA

CAGLIARI PARMA INTER FIORENTINA

INTER LAZIO

LECCE LAZIO

LECCE CHIEVO

MILAN CATANIA

NOVARA NAPOLI

NOVARA MILAN

PALERMO CESENA

PALERMO GENOA

PALERMO BOLOGNA UDINESE SIENA

ROMA JUVENTUS SIENA GENOA UDINESE CHIEVO

38ª

CAGLIARI FIRENTINA

NAPOLI JUVENTUS NOVARA ROMA

37ª

CHIEVO PALERMO

INTER UDINESE

UDINESE PALERMO

06.05.2012

CESENA NOVARA

JUVENTUS CESENA

ROMA MILAN

15.01.2012

CATANIA ROMA

GENOA MILAN

PARMA CESENA

CHIEVO FIORENTINA

18ª

FIORENTINA ROMA

INTER JUVENTUS

CESENA LECCE

33ª

CHIEVO ATALANTA

FIORENTINA GENOA

ATALANTA CAGLIARI

15.04.2012

SIENA LAZIO UDINESE CESENA

CATANIA CAGLIARI

CATANIA NAPOLI

01.04.2012

04.12.2011

ROMA CHIEVO

BOLOGNA SIENA

CAGLIARI LAZIO

06.11.2011

PALERMO NAPOLI

PALERMO FIORENTINA

PALERMO LECCE

30.10.20112 25.03.2012

NOVARA FIORENTINA

NOVARA PARMA

NAPOLI UDINESE

36ª

ATALANTA MILAN

CESENA CAGLIARI

JUVENTUS FIORENTINA

35ª

CATANIA PALERMO

INTER CHIEVO

PARMA ATALANTA

11ª

31ª

CATANIA CHIEVO

FIORENTINA CATANIA

10ª

07.04.2012

BOLOGNA CESENA

CAGLIARI NAPOLI

20.11.2011

ROMA CESENA SIENA NAPOLI UDINESE CATANIA

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proponilo a noi Mandaci la storia che hai scritto: se la riterremo interessante, riceverai una proposta di pubblicazione.

è la nuova collana Loffredo di narrativa. richiedi informazioni a

semi.loffredo@libero.it


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CIAO, SONO PEPPE ACCARDO Mi chiamo Giuseppe Accardo, anche se quasi nessuno mi chiama Giuseppe preferisco di gran lunga Peppe è più veloce mi suona quasi armonico come nome. Sono nato il 17 giugno 1981, sono un gemelli, ho tutte le caratteristiche del segno soprattutto le peggiori quindi fate un po' voi! Chi sono? ...Bella domanda! Penso che ognuno di noi passi la sua intera esistenza a chiederselo, tante volte senza mai riuscire a darsi una risposta oppure illudendosi di trovarla. È più interessante chiedersi: dove voglio arrivare? Cosa voglio fare? I miei sogni? Fissarsi una meta, un punto di arrivo, un obiettivo... arrivare a un punto della propria vita e dire almeno ci ho provato... e nelle migliori delle ipotesi dire: ci sono riuscito!!! Questo è il massimo!! Sono appassionato alla forma di intrattenimento in generale, dall'animazione al teatro, dal cinema alla radio e al cabaret, insomma tutto quello che è comunicazione mi piace... per adesso provo a fare tutto, mi dicono che dovrei fare una sola cosa, ma quale? Se non le provo tutte non saprò mai qual è la mia strada? Continuo a seguire la strada del teatro, ma anche del cabaret, il tutto accompagnato da un appuntamento quotidiano tutte le mattine in radio. Sono sempre più convinto che la nostra vita, artistica e non, è sempre decisa da incontri sul percorso di vita; per caso faccio tutto questo, nessuno mi ha mai condizionato o indirizzato, è tutto un simpatico caso, da quando per caso in un giorno di festa a scuola superiore ho trovato il numero di un agenzia di animazione fino ad oggi... è stato sempre un caso, una combinazioni di eventi, probabilmente in fato, il tutto sicuramente condito però dalla voglia e dalla volontà di farcela.. Mi piace concludere questa breve presentazione di me con una frase forse retorica ma letta in un posto che di retorico non ha niente un posto vero per una frase che mi dà carica:

SE NON HAI ANCORA DECISO IL TUO FUTURO, SEGUI LE TUE PASSIONI... TI PORTERANNO LONTANO! Parte una nuova stagione carica di appuntamenti, sono Peppe Accardo e potete ascoltarmi su Radio Marte, il pomeriggio in Arrivano i Mostri e la mattina in Fuoco, entrambi i programmi condotti da Fabio Brescia con il quale sarò impegnato al Teatro con Bracco con Cheri Cheri e Mesca Francesca 3. La comunicazione è l'essenza di questo lavoro ma il divertimento personale è la chiave per cui si arriva al risultato finale, cioè far divertire il pubblico, farlo stare bene provando a distrarlo, il tutto trasmettendo in radio così come su un palco teatrale o dal vivo in qualche locale. Potete ascoltarmi la mattina in Fuoco con i miei personaggi, Aitano il sensitivo, il mago che evoca gli spiriti dei morti, il senatore Annibale Ricotta, capogruppo del Partito dei Ricottari Italiani che da sempre fanno gli interessi proprio ai danni del cittadino, Pepp mo vec io, noto affarista napoletano e per ultimo il neomelodico Jack di Luca che potrete seguire anche dal vivo nelle serate di cabaret che fa spesso coppia con la zia di tutti i napoletani, Zia Titina, interpretata da Gerry Marano mio collega nel programma Fuoco. Ci vediamo in giro e per non perdere i miei prossimi appuntamenti andate sul sito www.peppeaccardo.it e ovviamente su Facebook. PUNTUALE L'APPUNTAMENTO SU RADIO MARTE ( 97.7 E 95.6) ALLE ORE 08.00 CON IL PROGRAMMA "FUOCO" E ALLE 16.00 CON IL PROGRAMMA "ARRIVANO I MOSTRI".

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BENTORNATA ALLA BANDA MAZZARRI Carlo Longobardi (Consigliere)

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opo un lungo periodo di interruzione, aumentato dall’imprevedibile sciopero, è finalmente finita l’astinenza da calcio giocato. Con una progressione inesorabile stanno incrementandosi tutti i momenti di discussione e analisi calcistico/sportiva: trasmissioni televisive, giornali, siti web, blog e dialoghi in ogni dove che hanno rimesso in moto il motore del circo mediatico collegato al pallone di cuoio a noi tanto caro. L’Italia è nuovamente popolata da milioni di allenatori. Il susseguirsi frenetico degli impegni, che prevede anche la tanto auspicata Champions League, ci accompagnerà durante tutta la restante parte del mese di settembre e oltre, travolgendoci con una festosa e adrenalinica sequenza di partite da vivere tutta di un fiato. Siamo solo all’inizio. Oggi è impossibile, e certamente ingiusto, avventurarsi in critiche inutili e probabilmente stucchevoli senza la quasi certezza di essere smentiti un attimo dopo. È più efficace questo o quest’altro modulo? Utilizzare, a sinistra, Aronica o puntare immediatamente su Fideleff? Gargano/Inler o solo la diga svizzera a centrocampo? Tutte questioni semplicemente accademiche e di stile. La banda Mazzarri, che già in quel di Cesena ha riconfermato, intatto, il valore raggiunto dal gruppo lo scorso anno con l’ulteriore, eccellente, inserimento dei nuovi acquisti, va sostenuta senza perplessità e dubbi. Il vigore e la tenacia dimostrati, oltre alle caratteristiche tecniche ben

note, dovranno rappresentare gli elementi distintivi della squadra in ogni momento. Questa è l’unica, magica, alchimia che la tifoseria aspetta. Se la ricetta verrà rispettata incontro per incontro non c’è nessun traguardo precluso. I templi dal calcio europeo come l’Etihad Stadium o l’Allianz Arena saranno occupati da un team e dal suo pirotecnico pubblico che non avranno mai incertezze a buttare il proprio “cuoreazzurro” oltre l’ostacolo. I nostri avversari sono ben consci e avvisati. Buon calcio a tutti!!!

EXTRA TIME Zona Napoli il programma dellʼAssociazione Italiana Napoli Club visita il nostro sito web: www.ainc.it

associato alla

PROSSIMAMENTE IN TV 24


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PRIMAVERA: PAREGGIO A CROTONE Attilio Marchionne

Dopo la scorsa stagione, un po’ deludente per il mancato approdo ai playoff, la società ha deciso di fare un cambio della guida tecnica, sostituendo Miggiano con Sormani (figlio dell’indimenticato Angelo Benedicto, a Napoli dal ‘70 al ‘72). La squadra è stata in ritiro in Trentino, molti giocatori sono stati confermati, alcuni dei più talentuosi sono stati ceduti in prestito per poter maturare, su tutti Maiello e Ciano (Crotone) e Insigne (Pescara). La squadra ha appena concluso il torneo Tirreno & Sport riuscendo a ottenere ottimi risultati. Ha passato il girone e ha superato l’Inter in semifinale per poi perdere con non poche recriminazioni arbitrali (rigore inventato ed espulsione dubbia) la finale contro la Lazio. La squadra ha mostrato un buon gioco, a scapito della giovane età (tutti ‘93) e ha messo in luce alcuni ottimi elementi come Insigne (fratello di Lorenzo) e Signorelli. In questo fine settimana la squadra ha anche giocato la prima di campio-

Dopo la grande cavalcata dello scorso anno la Berretti è pronta a riprendere la sua stagione. Tutti si aspettano grandi cose da questa squadra, ma si sa che nel calcio vincere è difficile, ma riconfermarsi lo è ancor di più. Ciò non spaventa la squadra e l’allenatore che hanno detto di voler riprovare a regalare una grande gioia ai propri tifosi. La squadra è forte e può contare su elementi di ottimo spessore e buonissima

PRIMAVERA risultati 1ª andata - girone C Ascoli Bari Crotone Lecce Nocerina Palermo Roma

-

Reggina Pescara Napoli Gubbio Catania Lazio Juve Stabia

0-1 1-1 2-2 3-1 1-3 2-5 0-0

SQUADRA Lazio Lecce Catania Reggina Pescara Napoli Roma Juve Stabia Crotone Bari Ascoli Gubbio Nocerina Palermo

Pt. 3 3 3 3 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0

G. 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

V. 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

N. 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0

P. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1

GF 5 3 3 1 1 2 0 0 2 1 0 1 1 2

GS 2 1 1 0 1 2 0 0 2 1 1 3 3 5

PRIMAVERA

I

niziata la stagione per la Primavera che pareggia 2-2 a Crotone e sempre in attesa della ripresa degli altri campionati, ecco un breve resoconto relativo ai cambiamenti avvenuti nelle squadre giovanili napoletane e alla loro preparazione estiva.

nato, pareggiata per 2-2 in casa del Crotone, dopo essere passati in vantaggio per 2-0 (in gol Romano e Signorelli). Sormani avrà molto da lavorare soprattutto per sopperire alla mancanza di esperienza di questi ragazzi, ma il materiale a disposizione sembra davvero promettente. Prossimo match Napoli – Nocerina (17/09). BERRETTI 1ª giornata - girone F

Arzanese Ebolitaba Melfi Neapolis M. Nocerina Siracusa Trapani

-

Taranto Benevento Vigor Lamezia Catanzaro Napoli Vibonese Milazzo

qualità. La preparazione estiva procede in maniera ottimale, toccherà attendere le prossime settimane per scoprire il girone e le squadre da affrontare in questa nuova annata. Quest’anno la fase finale del campionato sarà divisa in 2 parti, una per le società di A e B e una per quelle della Lega Pro. Il Napoli è nel girone F e disputerà il primo match il 17/09 contro la Nocerina, fuori casa.

ALLIEVI Naz.

Ripresa la preparazione anche per gli Allievi nazionali. La squadra è giovane e tutta da scoprire, in vista dell’esordio previsto per il prossimo 25 settembre a Napoli, contro il Lecce. Il campionato è stato riformato nella sua struttura. Il Consiglio Federale, lo scorso 5 giugno, su proposta del Settore Tecnico, del CI e del SGS, ha stabilito una scissione relativamente alle cate-

Ripresa la preparazione dei Giovanissimi. La scorsa stagione si è chiusa male (sconfitta per 30, in finale, contro la Fiorentina), ma il bilancio è stato certamente ottimale sia per il gioco espresso dagli azzurrini, sia per la giovanissima età dei ragazzi schierati dal mister che, pur avendo meno fisico (che in queste categorie fa spesso la differenza), si sono fatti valere, arrendendosi solo alla superiorità fisica dei viola. Li-

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1ª giornata - girone G Andria Barletta Catanzaro Ebolitana Milazzo Napoli Trapani

-

Vibonese Vigor Lamezia Taranto Paganese Melfi Sorrento Foggia

GIOVANISSIMI Naz. 1ª giornata - girone G Arzanese Avellino Benevento Foggia Neapolis M. Paganese Sorrento

-

Nocerina Ebolitana Napoli Juve Stabia N. Campobasso Aversa N. Melfi

gorie. La formula sarà sempre la stessa (gironi e successive fasi finali), ma sono state create 2 differenti categorie, una per le società che militano in Serie A e in B, e un’altra per le squadre che militano in Prima e Seconda Divisione. Il tutto per rendere più equilibrato e competitivo possibile il torneo.

guori, dopo lo scorso anno, aveva ringraziato tutta la società affermando che questa è la strada da seguire per creare la tanto vociferata “cantera” in stile catalano, o meglio, la nostra “scugnizzeria”. Le basi ci sono, alla squadra il compito di affrontare un altro campionato a testa alta. Da segnalare è che i partenopei sono nel girone G e giocheranno a Benevento, la prima di campionato, il prossimo 18/09.


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L’EQUILIBRIO DEL NOSTRO CORPO Giuseppe Barbati*

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ome fa il nostro corpo a mantenersi in equilibrio a stare eretto? Come riesce a rispondere sempre nella maniera migliore alle continue sollecitazioni che riceve dal mondo esterno? C’è un continuo scambio di messaggi tra l’ambiente esterno e quello interno, quasi una centrale telefonica o un computer che smista le informazioni tra muscoli, tendini e sistema nervoso centrale. Sapere in quale posizione ci si trova, sempre, anche ad occhi chiusi, migliora la nostra capacità di reagire ad eventuali stimoli esterni tendenti ad alterare la nostra posizione nello spazio. Questo particolare sistema dà vita alla propriocettività. La capacità propriocettiva è la particolare sensibilità, grazie alla quale l’organismo ha la percezione di sé in rapporto al mondo esterno. Infatti, non sono solo la vista, l’udito o il tatto a informare come si posiziona il corpo nella realtà, ma la sensibilità propriocettiva che permette di sentire il movimento di un braccio o di una gamba anche quando gli occhi sono chiusi e consente al corpo di muoversi al meglio. Dopo un trauma si può perdere tale sensibilità: la rete di comunicazione tra sistema nervoso centrale e muscoli va in tilt; le risposte non sono più adeguate. La propriocettività è una componente importante dei meccanismi che controllano e stabilizzano la postura, cioè la capacità di mantenere una posizione del corpo e degli arti e il loro orientamento nello spazio. Per eseguire un movimento sono necessari continui “aggiustamenti” posturali; ancora più importanti appaiono questi aggiustamenti nelle attività sportive: l’esecuzione del gesto tecnico richiede modifiche continue della posizione del corpo, in assenze delle quali l’atleta non sarebbe in grado di mantenere l’equilibrio. Lo stesso vale, più banalmente quando si passa da un appoggio su due piedi a un appoggio su un piede solo, oppure quando si devono salire le scale. Ogni volta che ci si mette in una situazione di “disequilibrio”, il sistema nervoso reagisce fornendo una immediata risposta ai “sensori” che lo avvertono della instabilità pericolosa. Si attuano subito degli automatismi che “risistemano” il corpo nello spazio. Non si tratta di risposte volontarie, che richiederebbero un tempo troppo lungo, ma automatismi inconsapevoli: esiste un “programma” già impostato che l’organismo applica senza sforzo. Le informazioni vengono smistate al sistema nervoso centrale dai propriocettori. Questi consistono in strutture specializzate (presenti nelle articolazioni, nei muscoli e nella cu-

te), che inviano messaggi, assieme ad altre strutture specializzate, come gli occhi con informazioni visive,e l’orecchio interno che avverte della situazione di equilibrio. Tutte queste informazioni giungono al sistema nervoso centrale, dove viene elaborata una risposta, che viene immediatamente “rimandata” ai muscoli, dove si traduce nell’esecuzione di movimenti poco dispendiosi e coordinati. Quando si subisce un trauma (per esempio una distorsione a una caviglia) si possono danneggiare le strutture anatomiche che contengono i propriocettori. In tal modo si riduce la qualità delle informazioni che quel distretto invia al sistema nervoso centrale. Invece noi dobbiamo migliorare ed aumentare le informazioni. Dovremmo imparare, chiudendo gli occhi, a percepire gli stimoli che ci arrivano dall’ambiente esterno,diventandone consapevoli. Dovremmo imparare a “sentire” la parte del corpo che si muove e avvertirne il peso, il calore, la sua posizione nello spazio. L’autopercezione aiuta a prendere coscienza di tutti i cambiamenti, anche i più piccoli, che avvengono nel corpo. Sforzarsi di sentire il corpo e di capire cosa vuole comunicare. Il concetto di propriocezione o priopriocettività si è sviluppato e modificato nel tempo. Oggi, grazie ai più recenti studi scientifici, si possono distinguere una componente cosciente, detta “propriocezione”, e una incosciente chiamata “archeopropriocezione”. La prima comprende: 1) la sensazione di posizione articolare: questa avverte della posizione in cui si trova un arto. Per esempio, quando si tiene un braccio alzato, fermo sopra la testa, anche se non lo si guarda, l’organismo sente che è in quella posizione. 2) La sensazione del movimento articolare (cinestesia): se si muove il braccio, si avverte il suo movimento nello spazio. La seconda comprende: quando si cammina, ci si rende conto dell’ambiente circostante senza pensare ai muscoli che si muovono, all’equilibrio, alla postura. Tutto funziona in automatico. Questa è l’archeopropriocezione incosciente, che è alla base dei riflessi che rendono stabile il corpo. È un sistema automatico che non coinvolge la coscienza. Essa interessa le strutture più primitive sviluppate nel corso dell’evoluzione: il midollo spinale e il tronco dell’encefalo, cioè la massa cerebrale contenuta nel cranio (cervello, cervelletto, midollo allungato). Con la propriocezione si misura e confronta ogni gesto sportivo… * Direttore UOC Medicina dello Sport Asl Napoli 1 Centro

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SALVE, SONO GIGI SORIANI D. Appassionato di calcio e praticante, a dire di molti, non male come giocatore, come mai non hai continuato col calcio? R. “Giocare a calcio con gli amici ancora oggi è una cosa che amo, anche se purtroppo di tempo libero per poterlo fare ne ho veramente poco. In realtà non credo di aver scelto la musica, forse è la musica che ha scelto me. Oggi è parte di me, è il mio ossigeno... senza non potrei vivere! D. Dj ufficiale del Calcio Napoli, chi tra i giocatori è più appassionato di musica? R. “I più appassionati sono senza dubbio Lavezzi, Zuniga, Cannavaro, De Sanctis e Campagnaro il quale durante il tempo libero si diverte a suonare la chitarra”. D. Meglio vincere una Champions League o il campionato? R. “Credo che il sogno di ogni tifoso come me sia quello di vincerli tutti e due, ma se proprio dovessi scegliere preferire cominciare dal campionato… D. Che significato ha essere un dj marziano? R. “Significa dedizione, sacrificio, impegno ma anche grandi soddisfazioni”. D. Il giocatore che stima di più e perché? R. “Senza dubbio il capitano Paolo Cannavaro perché è quello con cui ho legato di più. E' davvero una bella persona” D. Un identikit del tifoso del Napoli R. “Colui a cui il sangue è azzurro, colui che quando il Napoli vince si sente come un bambino a cui è stato fatto il regalo che aspettava da tempo”.

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D. Quali sono i programmi radiofonici attuali e futuri e i suoi prossimi appuntamenti con la musica. Dove è possibile ascoltarla? R. “Attualmente curo la regia dei programmi pomeridiani di Radio Marte (Marte Sport Live, I Love Napoli e Arrivano I Mostri), ma mi occupo anche della classifica house marziana "International Dance" che da qualche mese è anche una compilation selezionata e mixata da me che si può trovare in tutti i negozi di dischi. Per quello che riguarda le produzioni, spesso mi diverto con il mio amico e collega Gigio Rosa (conduttore di I Love Napoli) a creare dei tributi musicali per il Napoli e i tifosi (qualche esempio ne è il remix di Napoli di Nino D'Angelo, Gol Forever Napoli, Como Dice El dj Napoli Version, e tanti altri... tutti presenti su youtube) ma da luglio scorso è uscito il mio nuovo disco "Baila La Mulata" con il quale sto avendo davvero delle belle soddisfazioni. Sapere invece dove sono i miei dj set nelle serate del by night campano è molto semplice, basta cliccare su facebook.com/GigiSorianiOfficial. D. Uno slogan per questa stagione… R. “Mi è piaciuto molto quello che ha usato Gokhan Inler: rispetto per tutti, paura di nessuno!”. D. Un saluto ai lettori di Cuore Azzurro R. “Ci vediamo allo stadio San Paolo e nei migliori locali della Campania... sempre e comunque Forza Napoli”.

Dj producer, dj ufficiale stadio San Paolo, fonico Radio Marte nato a Nola il 16/06/1980; segno zodiacale: gemelli


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FRANCESCO LOTITO: STADI PER FAMIGLIE Max Bonardi

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presidente della Fissc (Federazione italiana sportivi squadre di calcio) da cinque anni, nonché massima autorità dell’Airc (Associazione Italiana Roma Club) da oltre 10 anni. Insomma chi meglio di Francesco Lotito conosce dove sta andando il tifo negli stadi di calcio e come la passione per lo sport più bello del mondo si incanala verso fatti positivi e all’insegna della sportività. Lotito è da un lustro il plenipotenziario di un’associazione che da oltre 40 anni riunisce i centri di coordinamento dei vari club, inizialmente delle squadre più importanti, ma che nel corso degli anni si è estesa un po’ a tutte le tifoserie. “Nello statuto della Fissc – spiega Lotito - il dna del calcio è sport come puro divertimento. Momento importante è il coordinamento delle varie tifoserie in funzione dell’ordine pubblico, affinché l’incontro di calcio si trasformi in una festa e che ci sia prima e dopo la partita, una sorta di terzo tempo ante litteram, dove tifosi di opposte fazioni, pur mantenendo intatto l’attaccamento ai colori, condividano un momento di sana sportività”. La funzione della Fissc è anche di natura consultiva, laddove le massime autorità calcistiche e politiche e l’osservatorio del Ministero degli Interni coinvolgono e ascoltano i consigli e i pareri dei rappresentanti dell’associazione. “Nel corso dell’anno – continua Lotito – abbiamo almeno una decina di incontri col presidente Abete o i suoi collaboratori. Appuntamenti dove ci si confronta e si monitora la febbre del tifo”. Vi è da dire che, da qualche tempo a questa parte, sia grazie a questi incontri e soprattutto grazie all’introduzione della tessera del tifoso, il mondo del tifo dà segni di cambiamento. Come dimostrano anche i tentativi messi in atto da diverse squadre di rinunciare alle barriere e dare più possibilità agli spettatori di essere più vicini ai loro beniamini. “Inutile dire che siamo favorevolissimi alla tessera del tifoso – prosegue la disamina Lotito – tuttavia, va fatto notare, che la sua efficacia è limitata dalla presenza di stadi obsoleti, dove i disagi sono un po’ per tutti. Per quanto concerne le trasferte, invece, l’efficacia della tessera è dimostrata dai fatti. Un esempio su tutti, la possibilità data lo scorso anno ai tifosi di Napoli e Roma di seguire la propria squadra in occasione del derby del Sud, senza che succedesse alcun disor-

dine, laddove in altri tempi si assisteva a vere e proprie battaglie tra opposte fazioni”. Lotito, però vorrebbe vedere un pubblico diverso negli stadi: “Il nostro obiettivo è portare famiglie intere allo stadio – conclude il numero uno della Fissc - auspichiamo che la legge sugli impianti ferma in Parlamento faccia il suo corso e che presto realtà come quella dello Juventus Stadium si moltiplichino con stadi belli o più belli dell’Allianz Arena di Monaco, grazie anche allo sfruttamento commerciale dello stadio stesso. Il calcio è uno sport bellissimo, dove i campioni te li puoi creare anche in casa. L’esempio del Barcellona è lampante, stadio bellissimo, sempre gremito con tanti bambini che guardano i loro idoli e il giorno dopo provano a imitarli”. Francesco Lotito, 62 anni, sposato, due figli, è il presidente della Fissc da 5 anni, nonché presidente dell’Airc da dieci anni, e socio fondatore dal 1971-72. È un funzionario della Provincia di Roma appassionato di basket, ma in generale di tutti gli sport.

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CLUB NAPOLI BATTIPAGLIA Giuseppe Piccolo

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l “ Napoli Club “ Aurelio De Laurentiis di Battipaglia nasce l’1 giugno 2011 dall’idea di nove amici mossi dalla voglia di unire sotto un unico nome il gran numero di fedelissimi tifosi del Napoli presenti nella città di Battipaglia. Ai soci, che grazie ai successi del Napoli in questo inizio stagione sono saliti a 102, viene garantito l’acquisto dei biglietti per le partite in casa e fuori, la disponibilità di un servizio pullman per raggiungere il San Paolo o la visione di tutte le partite presso il centro sociale di Battipaglia all’interno di una sala climatizzata provvista di schermo gigante con collegamento Sky. Naturalmente l’attività del club è in continuo fermento e già si prospetta di organizzare gite e altre attività correlate in occasione delle trasferte, affinché la partita sia un momento di conoscenza e di aggregazione per i soci. Saltato l’incontro col Genoa della prima di campionato, a causa dello sciopero, è prossimo l’appuntamento di domenica prossima al San Paolo di Napoli dove sarà presente una nutrita delegazione del club con uno striscione. Infine, visti i successi e l’entusiasmo che i colori azzurri stanno suscitando sono in fase di organizzazione le altre trasferte per seguire la squadra sia in italia che in Europa. Consiglio Direttivo presidente: vicepresidente: segretario: tesoriere: direttore sportivo consiglieri:

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Isidoro Vietri Claudio Casucci Alfonso Arciulu Giuseppe Buongiorno Luigi Casucci Andrea Vietri, Gabriella Casucci, Fernando De Vita, Giuseppe Cerrone


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UN ANGELO DAL CUORE AZZURRO! Cari tifosi , vi chiedo una particolare attenzione a queste poche righe. Vi confesso di essere in grande difficoltà nell'esprimere il mio stato d'animo e nel cercare quelle parole capaci di rendere quanta malinconia mi coglie nel ricordo di un amico. Voglio, per chi non l’ha conosciuto, descrivervi l'amico Genny Esposito scomparso prematuramente nel fiore della sua gioventù. Genny, così era per tutti, un giovane ma affermato imprenditore del settore orafo, conosciutissimo con la sua famiglia da tanti amici ai quali offriva i suoi prodotti dispensando un trattamento particolare. La sua grande generosità era in eguale misura rivolta al Napoli, la squadra del suo cuore, alla quale riservava grandissima attenzione. Un supertifoso spesso esagerato nelle sue manifestazioni ma per questo unico e proprio grazie a questa incommensurabile passione che ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo. Era diventato per me e per tanti amici un vero riferimento, un giovane al quale rivolgersi senza problemi nella certezza di trovarlo sempre disponibile. Non nascondo di essere stato impietrito dalla sua scomparsa, un dolore paragonabile alla perdita di un familiare. Non mi ha meravigliato l'incredibile presenza di amici che si sono stretti intorno a tutta la famiglia un grande affetto scaturito sicuramente dai rapporti che Genny era riuscito a coltivare con semplicità e schiettezza. Il mio saluto finale è rivolto ai suoi genitori ai quali mi sento molto vicino, nella convinzione che dall'alto, Genny ci osserva e ci guida, la sua presenza è palpabile, lui è sempre con noi in particolare si avvertirà il suo calore allo stadio S. Paolo che considerava quasi una seconda casa. Ciao Genny! Grazie Saverio Passaretti, presidente dell’Associazione Italiana Napoli Club.

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