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Magazine
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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 79 - 2 FEBBRAIO 2013
COPIA OMAGGIO
CHE FREDDO: –3 Urlo nel pomeriggio di luglio: arriva Cavani!
Saverio Passaretti: Quaranta anni di AINC
Diego Occhiuzzi: Sportivi fino in fondo
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2 FEBBRAIO 2013
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IN VETTA PER UNA NOTTE
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Max Bonardi
na settimana tra entusiasmo per il Napoli ormai a caccia della Signora – vale la pena definirla ancora così? – e il calcio mercato che nelle ultimissime ore potrebbe riservare soddisfazioni per la platea azzurra, sta per concludersi col match di sabato che potrebbe garantire, almeno per una notte, il primato alla squadra di Mazzarri. L’anticipo, infatti, permetterebbe a Cavani e compagni di levarsi questo sfizio. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo il cammino della doppia trasferta a Firenze e Parma. Due gare sulla carta difficilissime ma che il Napoli ha saputo gestire da grande squadra. Se a Firenze a svegliarlo era stata la paperona di De Sanctis, al Tardini è sembrato che gli azzurri giocassero come il gatto col topo. Infatti, una volta raggiunti sull’1-1, è come se avessero cambiato marcia e avessero raggiunto l’agognata vittoria. Un successo che ha dimostrato la maturità dell’undici azzurro, mai capace negli anni scorsi di saper cogliere l’attimo. Quale attimo? Quello derivante dalla sconfitta della Lazio in casa con l’ostico Chievo – biancazzurri in serie positiva da 15
giornate – e dal pareggio burrascoso della Juventus in casa col Genoa. Un match che ha scatenato polemiche dentro e fuori dal campo per i presunti torti arbitrali subiti dai ragazzi di Conte, in particolare il fallo di mano al 94°, di vasta interpretazione, anche secondo opinionisti televisivi di più parti. Il tutto aggravato dalla designazione di Guida di Torre Annunziata, reo di essere di posto natio troppo vicino alla città della concorrente allo scudetto. Uno spunto, però, per rilevare il nervosismo in casa bianconera dove si stanno succedendo con troppa frequenza infortuni, cali di forma ed episodi sfavorevoli ai quali in casa Agnelli non erano abituati. E la baraonda ha prodotto squalifiche, polemiche e rabbia, tanto che l’atteggiamento della Juventus nel ritorno di Coppa Italia è stato di metterla sul sarcasmo e la presa per i fondelli. E il Napoli? Deve restare solo spettatore, cercando di non perdere terreno rispetto ai campioni d’Italia, agganciabili realmente, se non stasera, almeno nello scontro diretto del primo marzo. Ma per ora attenzione al Catania.
Osservatorio arbitrale
CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013
LA DESIGNAZIONE 2
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Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)
l calcio italiano rischia di tornare indietro di vent’anni, rievocando fantasmi che ne hanno già minato l’ambiente. Di quella Juventus si ricorderà con nostalgia, il classico stile fatto di “self control” dei propri associati di fronte a qualsivoglia errore o presunto errore arbitrale, divenendo nel tempo un esempio di rara emulazione. Ebbene, contravvenendo appunto a tutto quanto la Juventus ha insegnato, negli ultimi tempi si sta presentando con una nuova dirigenza oltremodo aggressiva, sia verso il Palazzo, che verso la classe arbitrale. È cronaca degli ultimi giorni infatti che l’amministratore delegato Marotta, gridi allo scandalo per il rigore negato alla Juve dall’arbitro Guida, addebitando la mancata decisione al fatto che lo stesso fosse di Torre Annunziata e dunque condizionato dal favorire la diretta concorrente Napoli. La dichiarazione, assume una gravità enorme proprio perché non siamo più di fronte alla critica circa l’incapacità o sudditanza dei direttori di gara, ma al cospetto di designazioni volutamente pilotate dal Palazzo per danneggiare proprio la Juventus.Il problema in poche parole, è che tutto questo può generare un pericoloso effetto “domino”, e dunque rischiando di mettere in discussione l’intera classe arbitrale, e i suoi designatori. Concludo nella speranza di un effettivo ridimensionamento di tutto quanto, e nella certezza di non dover pensare fra qualche tempo che Cannavaro faccia un’autorete perché... la propria badante è nata a Nichelino...
SQUADRA
JUVENTUS NAPOLI LAZIO INTER MILAN FIORENTINA CATANIA ROMA UDINESE PARMA CHIEVO TORINO SAMPDORIA (–1) ATALANTA (–2) BOLOGNA CAGLIARI PESCARA GENOA PALERMO SIENA (–6)
P
G
V
N
P
GF
GS
49 46 43 40 37 36 35 34 33 31 28 27 24 23 22 21 20 18 17 14
22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22
15 14 13 12 11 10 10 10 8 8 8 6 7 7 6 5 6 4 3 5
4 4 4 4 4 6 5 4 9 7 4 10 4 4 4 6 2 6 8 5
3 4 5 6 7 6 7 8 5 7 10 6 11 11 12 11 14 12 11 12
46 43 32 35 39 39 31 44 33 30 23 27 28 19 29 21 17 22 19 20
15 20 22 25 28 27 28 38 31 29 34 26 29 32 31 35 45 35 35 32
2 3 ª G I O R N ATA
2 4 ª G I O R N ATA
1-2-3 FEBBRAIO 2013 ROMA - CAGLIARI TORINO - SAMPDORIA NAPOLI - CATANIA CHIEVO - JUVENTUS FIORENTINA - PARMA GENOA - LAZIO PALERMO - ATALANTA PESCARA - BOLOGNA SIENA - INTER MILAN - UDINESE
9-10 FEBBRAIO 2013 JUVENTUS - FIORENTINA LAZIO - NAPOLI PARMA - GENOA ATALANTA - CATANIA BOLOGNA - SIENA CAGLIARI - MILAN PALERMO - PESCARA SAMPDORIA - ROMA UDINESE - TORINO INTER - CHIEVO
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Ecco, al San Paolo, la banda degli argentini dell’Etna, gente di Buenos Aires, Santa Fe, Cordoba, San Martin, i prodi guerrieri del Catania, i gauchos di Maran che hanno infilato tre vittorie consecutive e stanno facendo meglio del già sorprendente Catania di Montella. È il Catania argentino (undici gauchos nella “rosa”) che in casa fila a tutta birra (26 punti come Napoli e Juventus), ma in trasferta raccoglie poco (9 punti). Contro le formazioni di testa ha messo a segno un memorabile 4-0 alla Lazio, ma ha perduto con Juve (0-1) e col Milan (1-3) al “Massimino” e ha fatto cilecca a Milano con l’Inter (0-2). Sono numeri che incoraggiano il Napoli lanciato all’inseguimento della Juventus. Ma, attenzione, all’andata il Napoli soffrì a Catania (0-0) in superiorità numerica (espulso Pablo Alvarez dopo due minuti). Nuove ambizioni di classifica (il Catania è a soli due punti dall’Europa League) e orgoglio, cipiglio di eterna squadra rivelazione e sfrontata audacia spingono la compagine siciliana a meditare il colpaccio al San Paolo. È un match insidioso. Il Catania ha una difesa solida e attaccanti che sanno far male. Guai a dargli spazio. Dipingono le partite etnee le “pennellate” del napoletano Lodi, regista dalla pedata micidiale sui calci di punizione e dalla distanza, rampa di lancio per i guastatori dell’attacco, Bergessio in testa (7 gol). Il Napoli schiera una difesa nuova (Campagnaro e Britos squalificati), ma torna Behrami a dar sostanza e pressing al centrocampo. Pesano le diffide (De Sanctis, Gamberini, Dzemaili, Pandev) mentre la corsa di vertice pretende sempre un organico al completo. Evitare nuovi cartellini gialli. Napoli più maturo, si dice, e con rinnovate doti di combattente, mentre il gioco è illuminato dalla straordinaria stagione di Hamsik (8 gol e 10 assist) e dalle rinnovate “esplosioni” di Cavani che punta a battere il suo record stagionale di reti (26 due anni fa). Sono i due campioni che fanno la differenza con la Juve. Sono gli esemplari paladini di un Napoli che, dal ritorno in serie A, sei anni fa, abita l’alta classifica, teso a superare il traguardo del terzo posto del 2011 e la seconda “poltrona”, già conquistata, non sembra esaurire lo slancio azzurro. La sfidascudetto è dichiarata dopo la grande rimonta sulla Juve dai 10 punti alla diciottesima giornata (complice la penalizzazione poi rientrata) alle tre lunghezze attuali che tengono la squadra bianconera sotto tiro. Bisogna crederci e poi accada quello che deve accadere. Ma è evidente che la Juve soffre la vicinanza del Napoli e un po’ sta perdendo la testa. Non mollare il distacco dei tre punti, e migliorarlo semmai, sino allo scontro diretto del primo marzo, un venerdì, al San Paolo. Coraggio.
Saverio Passaretti (presidente AINC)
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lla distanza, l’undici di Mazzarri si ricandida prepotentemente a prima della classe in un campionato 2012/13 che ha nella imprevedibilità la sua spettacolare e affascinante caratteristica. L’entusiasmo è alle stelle, la tifoseria continua, però, ad avere un atteggiamento prudenzialmente scaramantico, il pubblico napoletano è diventato sempre più competente e pragmatico, il giusto mix con la squadra azzurra in crescita costante. Anche le cosiddette “riserve“ assolvono il proprio compito ottimamente, dimostrando che con il loro innesto gli schemi tattici non subiscono scossoni; finalmente Mazzarri è più sereno e affronta le sfide con rinnovata grinta. La vittoria contro il Parma, fin ad allora imbattuto in casa, è stata di importanza vitale, tre punti d’oro in concomitanza con la sconfitta della Lazio e il pareggio della Juventus coi nostri gemellati genoani. Oltre al risultato e a un ottimo De Sanctis si è visto all’opera una formazione decisa e concreta. Dopo queste considerazioni di carattere generale arriva al S. Paolo il Catania che sta ben figurando in quest’annata grazie a un gruppo di giocatori stranieri sudamericani con la nostra difesa che è un poco in difficoltà a causa della contemporanea mancanza di Britos e Campagnaro. Ma il rientro probabile di Maggio e il recupero di Gamberini dovrebbero, però, ben coprire il reparto. La città chiama a raccolta tutti tifosi nella convinzione di vedere il S Paolo gremito, questa volta si tratta di una sfida determinante contro una squadra che ha raccolto, nelle ultime ga- 3 re, tanti punti come una “grande” e quindi di fatto un’ottima formazione. La media di presenze quest’anno non è molto alta rispetto al target sempre al top del nostro pubblico, bisogna invertire la tendenza, serve un sostegno massiccio per continuare nella corsa. Da elogiare la società che continua a tenere i prezzi bassi nell’intento di invogliare anche i più giovani ad assistere sabato in notturna all’ennesima entusiasmante gara del nostro squadrone. Da sottolineare, inoltre, che la forma fisica del Napoli non è al massimo e questo accresce l’operato dei nostri giocatori che hanno saputo capitalizzare al meglio la situazione, e per il loro sacrificio che gli azzurri sono lì a giocarsi le sorti del campionato. Complimenti a De Laurentiis, Bigon e Mazzarri, i risultati sono la risposta ai denigratori ma adesso insieme sosteniamo i nostri guerrieri con tutta la passione e il cuore che solo il tifo napoletano sa esprimere in campo. Forza Azzurri, forza tifosi!!
LA VIGNETTA DI
Sede legale: Corso Novara, 5 Napoli Anno VIII n° 79 2 febbraio 2013 Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Sergio Curcio, Maurizio de Giovanni, Paolo del Va glio, Francesca Fortunato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone, Carlo Zazzera Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 31 gennaio 2013 ore 17,00
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TORNEO TINTO D’AZZURRO
di Mimmo Carratelli
ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB
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CATANIA E LAZIO: GARE SORPASSO Sergio Curcio
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l destino del Napoli si giocherà sotto le stelle. Contro il Catania la prima notturna e sette giorni dopo il bis all’Olimpico contro la Lazio. Napoli, di nuovo bello di notte? Ce lo auguriamo. A cominciare da stasera contro i rossoblù siciliani che rappresentano una delle vere, autentiche sorprese della stagione unitamente al tecnico Maran. È il momento della verità. I 4 punti racimolati nelle trasferte difficilissime di Firenze e Parma, autorizzano a coltivare… solide realtà e non sogni. La Champions diretta come primo obiettivo, poi… sarà quel che sarà con l’auspicio che Eupalla guardi gli azzurri con un pizzico d simpatia in più degli “antipatici” bianconeri. Contro il Catania sarà partita dura, spigolosa e senza Britos e Campagnaro ancora più difficile perché gli etnei hanno organizzazione di gioco, velocità e notevoli doti tecniche individuali. Mancheranno Castro e Alvarez per squalifica ma rientreranno Lodi e Bergessio, cioè il regista e il finalizzatore principe della manovra siciliana. A quota 35 la squadra di Maran non può più nascondere le ambizioni europee e per il gioco espresso si può tranquillamente affermare che il Catania è formazione superiore alla sua pur già ottima classifica. Il presidente Pulvirenti gongola. Il brusco divorzio da Lo Monaco non solo non ha avuto stascichi negativi nella gestione tecnica ma addirittura, proseguendo sulla linea argentina tracciata dall’ex diggì, ha rafforzato il gruppo e compattato tutto l’ambiente verso obiettivi inimmaginabili alla vigilia del campionato. Maran si 4 è poi rivelato tecnico pragmatico e nel contempo duttile, modificando a seconda delle circostanze e delle situazioni di gioco il 4-3-3 di base ora in un 3-4-1-2 ora in un 4-2-3-1. I numeri non possono però dare per intero l’idea della qualità di questo Catania che mira sempre, per mentalità, a occupare al meglio il terreno di gioco sia in lunghezza che in ampiezza, esaltando le geometrie di Lodi, gli inserimenti di Barrientos, la velocità del “Papu” Gomez e la combattività di Bergessio. In difesa, con il bravo Andujar tra i pali, il generoso, intramontabile Legrottaglie guida un reparto assai affidabile con i vari Bellusci, Spolli e Capuano. Match insidioso dunque, in cui sicuramente il Catania, con le dovute precauzioni non snaturerà certo il proprio gioco, gestendo palla per ridurre al minimo i rischi e puntare comunque a un risultato positivo. Il Napoli dovrà imparare a gestire la gara e soprattutto a imporre un ritmo elevato
contro i “tangheri” argentini del Catania senza lasciare spazio alla velocità del loro contropiede. All’andata, nonostante la superiorità numerica per 88 minuti, fu partita sofferta e lo 0-0 fu risultato giusto per l’incapacità degli azzurri di creare seri pericoli alla porta etnea. Questa volta, per non soffrire, gli uomini di Mazzarri, sospinti dai 50mila e più del San Paolo, dovranno cercare subito la via del gol. Stesso discorso sette sere dopo all’Olimpico contro la Lazio. A quell’ora si conoscerà anche l’esito della sfida delle 18 tra Juventus e Fiorentina e non è detto che tra i biancocelesti e azzurri non si giochino 90 minuti per inserirsi a pieno titolo nella corsa tricolore. “Tutto può succedere” ha detto Mazzarri, e la trasferta romana è sicuramente un ostacolo alto perché la Lazio punta alla Champions proprio come il Napoli cercherà di sfruttare al massimo il fattore casalingo in una sfida diretta dopo l’ultimo inatteso ko interno col Chievo. Il 4-1-4-1 di Petkovic non può prescindere dai due giocatori simbolo di questa Lazio: Klose e Hernanes. Quando il cannoniere non è stato della gara (3 volte fuori per infortunio, 2 volte in panchina) la Lazio non ha mai vinto e questa dipendenza è evidente perché né Floccari, né Kozac hanno i movimenti, i tempi di gioco, l’esperienza del bomber tedesco. Hernanes, invece, rappresenta la creatività, la fantasia al servizio dei compagni, indispensabile per capovolgere l’inerzia tattica e il destino di una gara. Cavani-Hamsik, omologhi azzurri dei due laziali, dovranno essere in serata di grazia per far volgere in favore del Napoli un match che correrà sul filo del rasoio di un equilibrio agonistico e tattico in cui i due tecnici, con le loro mosse, saranno chiamati a far saltare i dispositivi tattici predisposti dagli avversari. Forse nel momento in cui scriviamo c’è più sicurezza nel Napoli nell’affrontare le gare decisive C’è più convinzione nelle proprie possibilità e autostima ed entusiasmo sono lievitate in uno con il popolo della tifoseria che sarà presente anche all’Olimpico. La squadra è maturata in personalità, in determinazione e Mazzarri ha sicuramente grandissimi meriti. Contro la Lazio, sarà la prima delle… finali che attendono il Napoli, ma questa squadra sta dimostrando che, se concentrata, può battersi e battere qualsiasi avversario. Perché come ha detto Mazzarri: “Tutto può succedere”. E noi ci auguriamo che accada per la terza volta!!
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NAPOLI - CATANIA
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N. 1 2 4 5 7 9 11 13 14 16 17 18 19 20 22 24 27 28 42 55 77 85 88 – –
Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA MARCO DONADEL MIGUEL BRITOS EDINSON CAVANI EMANUELE CALAIO’ CHRISTIAN MAGGIO OMAR EL KADDOURI HUGO CAMPAGNARO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI ANTONIO ROSATI LORENZO INSIGNE PABLO ARMERO PAOLO CANNAVARO ROBERTO INSIGNE ALESSANDRO GAMBERINI LEANDRO RINAUDO VALON BEHRAMI GOKHAN INLER JORGE ROLANDO PEREZ JOSIP RADOSEVIC
Ruolo P D C D A A C C D C C C A C P A C D A D D C C D C
Classe 1977 1977 1983 1985 1987 1982 1982 1990 1980 1982 1987 1985 1983 1986 1983 1991 1986 1981 1994 1981 1983 1985 1984 1985 1994
Naz. Presenze A Gol ITA 22 – ITA – – ITA 4 – URU 11 – URU 19 18 ITA – – ITA 20 4 MAR 2 – ARG 19 – ITA 10 1 SLO 22 8 COL 18 – MAC 17 2 SVI 19 1 ITA – – ITA 22 4 COL 1 – ITA 17 – ITA 1 – ITA 18 1 ITA – – SVI 19 – SVI 21 4 CPV – – CRO – –
N. 1 2 3 4 5 6 8 9 10 12 13 14 17 18 19 21 22 24 26 27 28 30 33 35 40
Giocatore ALBERTO FRISON ALESSANDRO POTENZA NICOLAS SPOLLI SERGIO ALMIRON ALEXIS ROLIN NICOLA LEGROTTAGLIE FRANCESCO SCIACCA GONZALO BERGESSIO FRANCESCO LODI GIOVANNI MARCHESE MARIANO IZCO GIUSEPPE BELLUSCI ALEJANDRO GOMEZ BLAZEJ AUGUSTYN LUCAS CASTRO MARIANO ANDUJAR PABLO ALVAREZ ADRIAN RICCHIUTI SERGIO KEKO MARCO BIAGIANTI PABLO BARRIENTOS AMIDU SALIFU CIRO CAPUANO SOULEYMANE DOUKARA BRUNO PETKOVIC
Ruolo P D D C D D C A C D C D A D C P D C A C C C D A A
Classe 1988 1984 1983 1980 1989 1976 1989 1984 1984 1984 1983 1989 1988 1988 1989 1983 1984 1978 1991 1984 1985 1992 1981 1991 1994
Naz. Presenze A Gol ITA – – ITA 1 – ARG 16 1 ARG 19 2 URU 4 – ITA 20 2 ITA 2 – ARG 18 7 ITA 19 4 ITA 18 1 ARG 19 – ITA 14 – ARG 20 5 POL – – ARG 22 4 ARG 22 – ARG 17 – ITA 6 – SPA – – ITA 13 – ARG 20 4 GHA 6 – ITA 8 – FRA 8 – CRO – –
TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI
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BRAVI A COGLIERE L’OCCASIONE
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Carmine Tascone
finito un mese di gennaio pieno di sorprese per il Napoli. Il primo mese del 2013 va in archivio con gli azzurri lanciatissimi verso la vetta, segno che tutto è andato al di là di ogni più rosea aspettativa. Il Napoli in campionato ha 15 punti in più rispetto all’anno scorso ed è secondo a solo tre punti dalla Juventus. Ci sono le condizioni per credere in qualcosa di importante e irrealizzabile a inizio anno. Le due ultime trasferte hanno portato 4 punti, tanta roba visti gli avversari. Se la viola non era al top, il Parma, invece, veniva da 15 risultati utili consecutivi in casa, quindi la vittoria del Tardini ha un valore superlativo ed è più importante anche in funzione dei doppi risultati di sabato scorso. Questa volta, la prima. Si può dire che il Napoli ha saputo cogliere l’occasione, e non è detto che debba finire qui. È stato anche il mese del calciomercato. A tale proposito, mentre non condivido le tesi critiche che volevano il Napoli presente massicciamente sul mercato con diversi acquisti in diversi ruoli, si può dire, invece, che la società abbia operato con acquisti giusti con scambi di calciatori per
ruolo. Così vanno letti gli ingressi di Armero (esterno sinistro), Calaiò (attaccante centrale con caratteristiche diverse dalle altre punte della rosa), Radosevic (centrocampista giovane) e Rolando (difensore centrale), con i contemporanei addii di Dossena, Vargas, Fernandez e Uvini. Anche se qualche sorpresa potrebbe arrivare negli ultimi minuti del mercato di riparazione. Tuttavia, sono certo che con Astori e Nainggolan il Napoli si sarebbe garantito il ruolo di anti-Juve sino all’ultimo. Veniamo al Catania. È una gara che può creare qualche problema. Basta guardare la classifica degli etnei davanti a Roma, Udinese e Parma, formazioni sulla carta molto più forti dei siciliani. Nonostante qualche defezione (Castro e Alvarez squalificati) e il caso Marchese (resta o va via) la formazione di Maran può dare fastidio. Il Napoli non potrà contare su Britos e Campagnaro squalificati e ha Armero in non perfette condizioni. Difficile sì, ma vale sempre la solita litania. Se il Napoli gioca da Napoli non ce n’è per nessuno, Juventus compresa, figuratevi il 7 Catania.
Associazione Italiana Napoli Club 40 anni di passione negli stadi
Visita il sito dell’Associazione: www.ainc.it • le ultimissime notizie sul Calcio Napoli • come, dove e poter acquistare i biglietti per seguire gli azzurri • informazioni, news e storia dell’associazione • come potersi iscrivere • la rassegna stampa • copia online della rivista “Cuore Azzurro” e degli arretrati
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LA CARICA DEI 101
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AZZURRO in ROSA
Francesca Fortunato
rendete questo pezzetto di canzone...”Crudelia De Mon, Crudelia De Mon, farebbe paura persino a un leon, è più letale lei d’uno scorpion, Crudelia Crudelia De Mon”. Oppure questo... “non può essere uman, crudele vampir, dovrebbe per sempre dal mondo sparir, che gioia allora che soddisfazion, Crudelia Crudelia De Mon”. A chi pensate? Lo so lo so, la risposta per i tifosi del Napoli è una sola: la Juventus. Crudelia De Mon, uno dei personaggi più cattivi mai inventati dalla Disney, come Ursula della Sirenetta, la matrigna di Cenerentola, o la strega di Biancaneve che con la sua mela avvelenata ha fatto piangere miglia di bambine e non solo. Tutte donne un po’ avanti con l’età che temono la crescita delle giovani, chiamiamole “Vecchie Signore”. Crudelia, però, ha una cosa diversa da tutte: adora il bianco e nero, lo ha perfino nei capelli e sogna con tutto il suo cuore di poterlo indossare ogni giorno... Quindi, provate semplicemente a cambiare i dalmata con gli asinelli, i pois neri su sfondo bianco con delle strisce e avrete un evidente Napoli-Juventus!!! In questo momento la Vecchia Signora sta recitando la parte della cattiva con sfuriate a tutta forza, nemici pronti a fermarla e una carica di tifosi azzurri contro... e chi meglio di Crudelia 8 De Mon può raffigurare lo staff di Conte e compagni in questo
periodo... dall’altra parte la carica dei 101 (mi sa che forse sono migliaia e migliaia non centinaia) di asinelli partenopei pronti a battere la “cattiva” di turno. De Laurentiis e Mazzarri, non proprio amanti innamorati, potrebbero essere i famosi Pongo e Peggy, genitori degli asinelli pronti alla carica. I due fanno da guida a questa evidente corsa alla vittoria, e sognano di gettare Crudelia nello sconforto. Il fiato sul collo la Vecchia Signora lo sente eccome, la paura di essere “presa” e di perdere tutte le sue “pellicce” (in questo caso non sarebbero di dalmata ma di scudetto, quindi bianco, rosso e verde) è evidente... la carica è compatta, unita verso un solo obiettivo, con meno impegni da affrontare e con la consapevolezza che si può fare. Il cartone termina con la vittoria dei dalmata, chissà se anche il film del campionato finirà con una sorridente carica dei 101 e a gioire sarà la in ogni caso dura e forte Crudelia De Mon. Una cosa è certa: la canzoncina ti resta proprio in testa...”Crudelia De Mon, Crudelia De Mon, farebbe paura persino a un leon, è più letale lei d’uno scorpion, Crudelia Crudelia De Mon”... gli azzurri, però, si soffermano più sulla parte che intona “dovrebbe dal mondo per sempre sparir” o, ripensando allo sguardo di Conte di sabato scorso...”ha gli occhi di un demonio”. A voi la scelta.
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COMMISSARIO RICCIARDI
LA ZEBRA ZOPPICANTE
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Maurizio de Giovanni
a scomposta reazione della dirigenza juventina al pareggio col Genoa racconta molte cose; racconta molto di più di quanto dicano i tre punti ai quali si è ormai ridotto il vantaggio della volpe sul primo dei cani della muta inseguitrice, che è un… mastino napoletano. Sono saltati i nervi, ai bianconeri. Proprio quelli che avrebbero il compito di gettare acqua sul fuoco hanno invece versato la benzina di una rabbia, di un malessere che spiega tante cose. Al di là del rigore o non rigore del 94°, la storia della partita dice che la celebrata capolista, quella dei record e dei grandissimi numeri, non è riuscita a segnare un gol al derelitto Genoa in venticinque minuti di superiorità numerica per l’uscita di Floro Flores a cambi terminati; che chi di rigore non dato ferisce, di rigore non dato perisce dato che Vucinic aveva nel primo tempo bloccato col braccio un cross destinato alle punte genoane; che alcuni uomini fondamentali come lo stesso montenegrino, Chiellini, Pirlo sono vittime di infortuni più o meno gravi e i sostituti non si dimostrano all’altezza. In più non si può fare a meno di rilevare che il calendario nazionale e internazionale delle zebre è bello intenso, e non consentirà a una rosa completa e fortissima ma dall’età media non certo ridotta di tirare il fiato. Il calendario fino al primo di marzo, il giorno dello scontro diretto, non è affatto semplice per la capolista. Con i pesanti intervalli della semifinale di coppa Italia a Roma con la Lazio e dell’andata degli ottavi di Champions, una complicata trasferta in Scozia col Celtic il 12 di febbraio, la Juventus dovrà affrontare fuori casa il Chievo (che debole non è, chiedere alla Lazio per referenze) e una Roma rabbiosa che deve rispettare
almeno la propria storia, e in casa la Fiorentina in cerca di riscatto e un Siena disperato la cui classifica, tenuto conto della penalizzazione, è bugiarda. Il Napoli avrà nello stesso periodo Catania e Sampdoria in casa (squadre forti ma serene) e, fuori, la cruciale Lazio e un’ondivaga Udinese. Fate voi i conti. L’ultima giornata di campionato ha rivoltato le prospettive del Napoli come un guanto. Se fino a sabato scorso bisognava guardarsi alle spalle, attenti a salvaguardare la zona Champions dagli eventuali inserimenti di Fiorentina, Inter, Milan e Roma, oggi gli azzurri hanno un altro dovere: quello di provarci, perché la zebra zoppica ed è raggiungibile. Raggiungibilissima.
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DIEGO OCCHIUZZI: SPORTIVI SEMPRE Carlo Zazzera
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alle emozioni di Londra a quelle dello stadio San Paolo. Diego Occhiuzzi, che quest’estate ha conquistato due medaglie alle Olimpiadi di Londra nella sciabola (argento individuale e bronzo a squadre), è uno dei tifosi azzurri più affezionati. Ed è anche un discreto calciatore, nonostante usi la sciabola meglio dei piedi. Gioco a calcio fin da bambino, ancora oggi mi diverto e partecipo a diverse partite di beneficenza con la squadra “No fair No play”. D. Il Napoli torna a giocare nell’anticipo del sabato, dove ha una tradizione favorevole, ma il Catania è in gran forma. Il suo pronostico? R. Anche il Napoli è in un buon momento di forma. Sarà una partita particolare, perché i siciliani sono una bella realtà con tanti giovani, ma anche noi abbiamo voglia di far bene con i nostri campioni. D. Come vede la corsa scudetto? R. È un discorso aperto, si deve giocare fino alla fine facendo la corsa su se stessi. Con i nuovi acquisti la rosa è ancor più competitiva, puntare allo scudetto è giusto, ma il posto in Champions è il vero obiettivo da inizio stagione e sarebbe comunque un risultato molto positivo. D. Un suo giudizio sulle ultime polemiche arbitrali provenienti da Torino. R. L’arbitraggio fa parte del gioco, prima di criticare ci si deve sempre ricordare anche dei favori ottenuti. Sabato scorso la Juventus è stata penalizzata ma si deve essere sportivi ed evitare di aizzare gli animi. D. Il mercato di riparazione è stato all’altezza delle aspettative dei tifosi? Manca ancora qualcosa o lo scudetto può arrivare anche con questo organico? R. Sono arrivati diversi buoni giocatori, forse manca solo un altro centrocampista per dare il cambio ai titolari. Servirebbe un giocatore che sappia impostare l’azione, Nainggolan sarebbe perfetto. D. De Laurentiis spesso è criticato da una parte della tifoseria. Da che parte sta? R. Ho conosciuto il presidente e sono dalla sua parte. Ha fatto una politica diversa rispetto ad altri presidenti, senza investire sui grandi nomi ma puntando su giovani promettenti da far diventare campioni. Credo sia una politica giusta anche considerando il momento dell’economia internazionale. I tifosi vogliono i grandi nomi, ma è Napoli che rende campioni molti giocatori. C’è stato qualche acquisto sbagliato nel corso degli anni ma credo sia fisiologico. D. Non tutti i tifosi amano Mazzarri. Da sportivo come reputa il tecnico del Napoli? R. Non lo conosco personalmente ma mi sembra una persona che sappia farsi rispettare. Punta su un modulo che ha dato risultati positivi, anche se abbiamo perso qualche punto a inizio stagione. Ha il merito di aver creato un gruppo valido con un’identità. D. Il suo vicino di casa, Edinson Cavani, è il giocatore più forte di questo Napoli o ritiene che ci siano altri pilastri insostituibili? R. Hamsik è il vero faro della squadra insieme a Cavani. Il centrocampista slovacco crea gioco e la squadra gira intorno
a lui. Anche Paolo Cannavaro è indispensabile nel gruppo, da vero napoletano ci mette lo spirito giusto. Credo che il Napoli abbia un gruppo affiatato, senza un fuoriclasse alla Maradona, 1 ma migliore di quello che ha portato ai primi due scudetti. 1 D. È partito il suo progetto con la società Milleculure. Quali sono gli obiettivi? R. Tutto nasce dall’esigenza di avere una palestra a Napoli dove allenarmi e allo stesso tempo di fare qualcosa per la città. L’idea è quella di unire campioni di varie discipline che si mettano a disposizione della città. È un’attività che ho creato con Franco Porzio, la Fondazione Cannavaro-Ferrara e i miei sponsor, Carpisa e Yamamay. Apriremo presto la struttura presso il Polifunzionale di Soccavo ma ne cerchiamo altre che il Comune non può gestire, per riaprirle e far fare sport a tutti i giovani. In una città difficile come Napoli servono strutture aperte a tutti che uniscano l’agonismo e il social. Un saluto ai lettori di Cuore Azzurro Diego Occhiuzzi (Napoli, 30 aprile 1981) è uno schermidore italiano della specialità della sciabola. È allenato dal maestro Leonardo Caserta presso il circolo nautico Posillipo di Napoli. Il suo miglior risultato è la medaglia d’oro a squadre vinta al campionato europeo di scherma 2010 tenutosi a Lipsia insieme ad Aldo Montano, Luigi Samele, Luigi Tarantino. Durante la prova di coppa del mondo tenutasi ad Algeri nel 2008 è riuscito a conquistare la qualificazione per le Olimpiadi di Pechino 2008. In quella competizione, insieme a Luigi Tarantino, Aldo Montano e Giampiero Pastore vince la medaglia di bronzo nella prova di sciabola a squadre. Tra gli altri allori sono da segnalare la medaglia di bronzo a squadre alle Universiadi di Smirne del 2005 insieme a Marco Tricarico, Marco Ciari e Giacomo Guidi. Qualificatosi per i Giochi della XXX Olimpiade di Londra 2012, accede alla finale della sciabola individuale battendo il romeno Rareș Dumitrescu. Successivamente è battuto in finale dall’ungherese Áron Szilágyi, aggiudicandosi la medaglia d’argento. Alle Olimpiadi di Londra vince pure la medaglia di bronzo nella gara a squadre di sciabola.
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ARBITRO DELLE PROPRIE VITTORIE
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Marco Martone
orse, senza neanche volerlo, tra le tante amene assurdità sviscerate al termine della partita con il Genoa, il buon Marotta, che della Juventus evidentemente ha assorbito immediatamente l’unica vera caratteristica che la rende unica al mondo, (l’insofferenza cioè alle regole del gioco e alla superiorità degli altri), una mezza verità l’ha anche detta. Da qui alla fine del campionato, infatti, l’unico vero arbitro del destino degli azzurri non potrà che essere “napoletano”. Proprio così! Perché soltanto il Napoli dovrà essere artefice del proprio destino, da qui alla fine della stagione, a cominciare dalla delicatissima sfida con il Catania. Una partita dalle mille insidie, per il clima che i “signori nero-bianchi” sono stati capaci di creare, per le attese di un’intera città che ha cominciato a sognare in grande, soprattutto per la forza dell’avversario che si va a 1 incontrare. Il Catania “ma2 de in Argentina” gioca bene e soprattutto non ha nulla, o quasi nulla, da perdere. La sfida del San Paolo sarà l’ennesimo crocevia di una stagione che sta riservando emozioni e sorprese inimmaginabili. Non sarà dunque la giacchetta (un tempo) nera di turno, a decidere le sorti di Cavani e compagni, almeno è quello che ci auguriamo,
visto che nonostante tutto siamo sempre propensi a illuderci che il calcio sia uno sport e che tutto vada secondo le regole del gioco. I successi o i fallimenti della Mazzarri band saranno, dunque, legati solo al modo in cui la squadra saprà affrontare gli ostacoli che d’ora in avanti si porranno di fronte. Il mercato di gennaio è servito a immettere tasselli importanti, serve però adesso che il tecnico faccia lo sforzo (non certo impossibile) di utilizzare con più equilibrio l’intero organico a disposizione. Calaiò tanto per cominciare, non è detto che sia da considerare esclusivamente come il vice Cavani. Qualche minuto al posto di Pandev, a esempio, non guasterebbe affatto. Stesso discorso per Armero, freccia nella faretra che ogni tanto potrebbe essere scoccata contro le difese avversarie. Napoli e Mazzarri, quindi, protagonisti del loro stesso destino, con tutta la napoletanità possibile e i condizionamenti di parte, in questo caso legittimamente espressi, senza scatenare proteste e invasioni di campo. Sarebbe molto bello se alla fine dell’anno la coppia Conte-Marotta, campioni di protervia e di arroganza, fosse costretta ad abdicare di fronte a un Napoli vincente, capace di essere stato arbitro delle proprie vittorie.
IL NAPOLI RINFORZA LA RETROGUARDIA
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Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)
o squadrone napoletano può giocarsela fino alla fine con la Juventus. Superata la fase di appannamento, il Napoli ha trovato la cattiveria giusta e i risultati importanti. I torinesi sono nervosi e l’hanno dimostrato sia l’allenatore che l’intera squadra. Stavolta non sono solo gli episodi a preoccupare i bianconeri, è anche il Napoli che compromette psicologicamente la squadra campione d’Italia. In arrivo un altro marcantonio tale “Rolando“ che pare sia un giocatore che possa fare al caso del Napoli. Ed è così che il reparto, all’apparenza più vulnerabile, col rientro di Cannavaro e la crescita di Britos, pare essere tornato affidabile. Tuttavia per lo scontro con gli etnei, la mancanza forzata di quest’ultimo e quella di Campagnaro mettono in difficoltà Walterone Mazzarri, ma siamo certi che anche questa volta il tecnico di San Vincenzo saprà trovare la giusta via per far ben figurare gli azzurri. Una sicurezza che il nostro allenatore dimostra continuamente in campo con il suo caratteristico girare nella area antistante la panchina come un “leone in gabbia“ e proprio come il “re della foresta” impartisce ordini e simpaticissime minacce. Eloquente il suo messaggio rivolto a Zuniga contro il Parma, un chiaro e amichevole invito a impegnarsi di più, prontamente percepito dal colombiano, segno di grande unione all’interno dello spogliatoio tra tecnico e calciatori. La scalata deve, però, continuare. Non può essere il Catania un ostacolo al cammino degli azzurri, servirà sicuramente la massima concentrazione ma la fase è positiva e con una massiccia presenza sugli spalti dei tifosi l’obiettivo è di certo alla nostra portata. Forza Azzurri… fateci sognare!!
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SABATO DA OPERAZIONE AGGANCIO
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Adolfo Mollichelli
el gioco delle parti vediamo chi anticipa meglio. Nel senso di partita da giocarsi a poco più di quindici ore di distanza: Napoli, speriamo bello di notte, contro il Catania, poi la Juve a ora di pranzo a Verona contro il Chievo di Corini tutto fosforo, dal campo alla panchina. Nel turno precedente, la madama bianconera s’è incartata contro il Genoa nell’anticipo serale e ferale, più per le chiassate da basso di Conte e famigli - l’Avvocato si starà ancora rivoltando nella nicchia di famiglia che per il risultato finale. Credo che da qui alla fine del campionato - sorvolando sullo scontro diretto al San Paolo - sarà un continuo braccio di ferro e non escluderei un arrivo a braccetto, in tal caso conterà, eccome, il risultato del tre marzo (ci sarà da annullare il doppio svantaggio maturato a Torino). Resto della convinzione - espressa quando si era a cinque punti di distacco dalla Juve che il Napoli possa arrivare allo scudetto, che sarebbe il terzo della sua storia. Convinzione che s’è rafforzata dopo gli ultimi turni. Avevo sostenuto - ancor prima della sceneggiata di Conte sull’arbitraggio di Guida - che la Juve era, almodovariamente, sull’orlo di una crisi nervi. Che l’ex stratega invitto fosse caduto vittima di un delirio d’onnipotenza. Che si fosse convinto che con il suo modulo
magico perfino un De Ceglie (il suo impiego è costato cinque punti alla Juve) sarebbe potuto diventare giocatore di prima grandezza. E via discorrendo. E nel frattempo, notavo e ammiravo la compostezza di Mazzarri; la sua capacità di saper trarre il meglio, sempre, dai suoi; la lucidità nei cambi di modulo e degli uomini nell’ambito dello stesso. E, naturalmente, mi sono consolato nel vedere in Hamsik l’autentica anima della squadra. Il campione slovacco imposta e conclude, marca e sfugge, vede lo sviluppo dell’azione prima che gli avversari se ne accorgano. E poi, bé, che cosa dire ancora di Lui, cioè di Cavani matador, dio Thor, seminator di panico (nelle retrovie avversarie)? Di un attaccante così beato chi ne può disporre. La Juve sarà sempre più vicina perché non ha una bocca da fuoco come l’uruguagio e ha voglia Conte a sostenere che il gioco esalta i singoli, per- 1 ché poi il calcio resta un 3 gioco semplicissimo e la sua essenza è il gol. Ho giocato al calcio e ricordo che il nostro allenatore, dopo averci erudito su mosse e movenze collettive, poi concludeva così: e ora guagliù mettite ‘o pallone ‘n porta! Avanti col Catania, ma con giudizio, che è squadra ricca di argentini e noi napoletani li conosciamo bene.
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CAVANI! URLO NEL POMERIGGIO DI LUGLIO Una telefonata e un brivido. Matador benedetto, io avevo già capito tutto…
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Bruno Marra
ra un pomeriggio di luglio. Uno che sembrava uguale agli altri, ma che stava per diventare unico. Avevo appena scritto il resoconto della giornata del ritiro azzurro a Dimaro. Poi, come al solito, in serata aspettavo la telefonata di Guido, la chiacchierata riflessiva e distensiva, per scambiarci opinioni ed emozioni. In una complicità che aveva il sapore della vicinanza, nel tepore dello stesso sole che colmava chilometri di distanza. Quel giorno però il telefono squillò prima del calar della sera, e sembrava squillasse più forte. Risposi allarmato, quasi avessi un presentimento: “Pronto”!? Era Guido con voce rotta. Non capivo bene se dall’inquietudine o dall’euforia. Stetti pochi secondi in silenzio religioso in attesa di responso. Poi il sussurro si trasformò in urlo: “Cavani!”. Capii subito. Io che non sapevo assolutamente niente. “Cavaniiii!?” dissi per essere certo. “Cavani, Cavani, lo abbiamo preso, ha firmato!”. Il tono dall’altro lato mi sembrò una melodia sinfonica. Restammo al telefono per pochi minuti ancora. Ma in quel brevissimo, concitato scambio, ci sembrò di aver fatto il giro della Terra. Quel pomeriggio di luglio capii che stava succedendo tutto, che si stava aprendo una porta nell’immaginazione che legittimava ogni aspirazione. Come se un brivido mi attraversasse. Pensai subito alla Champions League, al sogno di un’intera città. E lo metabolizzavo in esclusiva, come custodire la chiave della Felicità di 6 milioni di cuori. Io solo dentro una stanza e tutto il mondo fuori. Non era solo per il valore di un campione del quale non conoscevo ancora lo splendore, ma per la dinamica, per quella telefonata, per quella suggestione, quella atmosfera che senti poche volte nella vita. Una sensazione magica che non sai perché, non sai cos’è, non sai da dove arriva. Eppure sai che ti sta cambiando la vita. Qualche giorno dopo quell’urlo divenne pubblico. Cavani era il nuovo Principe azzurro. Lo chiamarono Matador, sarebbe
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diventato il nuovo Re nell’Arena di Fuorigrotta. Mi accorsi della sua diversità ancor prima che calciasse un pallone. Quando all’alba della sua avventura, al mio fianco, gli sentii dire: “Dio mi ha indicato la strada di Napoli”. Vidi nei suoi occhi una Luce sincera, quasi mistica. Non era un impeto populista o una ruffianeria sensazionalista. Era vero, quanto è vero Edi. Una volontà del destino che accolsi come un segno Divino. Da quel giorno sono passati due anni e mezzo e 92 gol. E ogni mattina che lo incontro ha sempre la stessa Luce. Sorride, saluta tutti, ti stringe la mano e ti chiede: “come va, tutto ok?”. Poi Cavani si spoglia, va in campo e diventa Matador. È nato il giorno di San Valentino e ha fatto innamorare un intero popolo. Alza le braccia al cielo, prega il suo Dio e ringrazia il cielo. L’Uomo della Provvidenza che nell’infinito azzurro ha proiettato un sogno: “Voglio vincere con il Napoli”. Ed eccoci qui Edi, davanti a lunga storia d’amore. Che io non te l’ho mai detto, ma in quel pomeriggio di Luglio già avevo capito tutto…”
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ARMERO: FRECCIA DE COLOMBIA
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Massimo Sparnelli
ino a un anno fa, era considerato tra gli esterni sinistri migliori del campionato. Pablo Armero, 26enne colombiano, l’ennesima – riuscita – sorpresa importata dal Sudamerica dall’Udinese. Potente, veloce, forte nell’uno contro uno, magari rivedibile in fase difensiva. Armero era finito nel mirino delle big italiane. Napoli, Juventus. E la sua crescita esponenziale in pochi mesi aveva fatto breccia anche in Inghilterra, a Liverpool per la precisione. Tutti in fila alla bottega dei Pozzo. Poi, un periodo di crisi. Con il tecnico friulano Guidolin che gli preferisce Pasquale, più accorto tatticamente. Sei mesi di anticamera in Friuli, comprensivi di peripezie extracalcistiche. Infine, il grande salto a Napoli. Nelle mani di Mazzarri, specialista nel lanciare – o rilanciare – gli esterni di centrocampo. Sorte toccata al connazionale di Armero, Zuniga, terzino destro a Siena, impostato esterno sinistro del centrocampo a cinque dal tecnico toscano. E poi la definitiva consacrazione di Cristian Maggio e il buon rendimento alla causa di Mesto, in precedenza finito in quarantena al Genoa. Insomma, Armero sarà utile alla causa azzurra. Ora, soprattutto in futuro. Altra freccia nell’arco di Mazzarri, che da tempo cercava una valida alternativa sugli esterni. Anzi, la scorsa estate l’allenatore livornese invocava un forte ambidestro, identificato in Cissokho del Lione, poi finito al Valencia. Con Armero arruolabile a sinistra, Zuniga potrebbe dar riposo ogni tanto a Maggio sull’out opposto. Ma l’ex Udinese potrebbe essere proposto anche come mediano sinistro in un centrocampo a due (alternativa a Behrami) o a tre (assieme a Inler e lo stesso Behrami). Un jolly importante per il girone di ritorno azzurro. Ha solo bisogno di tempo per rimettere benzina nel motore. Una nuova scommessa per il preparatore atletico Pondrelli e lo staff tecnico azzurro. Risultato assicurato, c’è da scommetterci.
LA SCHEDA Pablo Estifer Armero (Tumaco, 2 novembre 1986) è un calciatore colombiano, centrocampista del Napoli in prestito dall’Udinese e della Nazionale colombiana. È soprannominato Miñia. Può giocare su tutta la fascia sinistra, come terzino o esterno di centrocampo. Esordisce con l’América de Cali dove gioca stabilmente, collezionando 144 presenze e 8 gol e vincendo un titolo nazionale nel 2008. Dopo quattro anni passa ai brasiliani del Palmeiras dove colleziona 36 presenze e un gol nella massima serie nazionale, 24 presenze nel Campionato Paulista e 19 presenze nelle coppe. Dopo due stagioni trascorse al Palmeiras, sfumato il passaggio al Parma il 28 agosto 2010 passa a titolo definitivo all’Udinese dove trova i connazionali Cristián Zapata e Juan Cuadrado. Esordisce in Serie A il 19 settembre 2010 nella partita Udinese - Juventus (0-4). L’11 dicembre 2010 realizza il suo primo gol in Serie A in Udinese - Fiorentina (2-1), portando il punteggio sul momentaneo 1-1. Il 15 settembre 2011 segna il gol del 2-1 contro il Rennes che permette ai friulani di ottenere il successo nella sfida valida per l’Europa League. Il 9 gennaio 2013, dopo 90 presenze e 5 gol complessivi con la maglia dell’Udinese, si trasferisce al Napoli in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino. Ha esordito in azzurro lo scorso 27 gennaio a Parma. Dal 2008 fa parte della nazionale colombiana. Ha partecipato alla Copa America 2011 da titolare.
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NAPOLI - PALERMO: 3-0
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FIORENTINA - NAPOLI: 1-1
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PARMA - NAPOLI: 1-2
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PRIMAVERA IN FINALE DI COPPA
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Attilio Marchionne
n’altra settimana positiva va in archivio per le formazioni del vivaio azzurro. Spicca tra i tanti risultati la qualificazione in finale di Coppa Italia della squadra Primavera che affronterà a metà marzo nel doppio confronto la Juventus. Ma già sabato scorso i ragazzi di Saurini avevano fatto il loro dovere in campionato battendo l’Ascoli. Gli Allievi pareggiano a Vicenza e i Giovanissimi strapazzano il Vigor Lamezia.
PRIMAVERA
risultati 3ª ritorno girone C
Palermo - Catania
2-3
Roma
3-1
- Crotone
Ternana - Lazio
2-2
Ascoli
1-3
- Napoli
Pescara - Reggina
1-2
J. Stabia - Lanciano 4-2 Bari
- Vicenza
2-2
SQUADRA
Pt.
G.
V.
Napoli Catania Lazio Roma Palermo Ascoli Reggina Juve Stabia Vicenza Bari Crotone Pescara Lanciano Ternana
36 35 31 30 29 27 25 21 16 15 14 13 6 5
16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 15 15 16
11 10 8 8 8 8 7 5 3 3 4 4 1 1
Continua la marcia stentata della formazione Allievi del Napoli. Il punto rimediato in trasferta a Vicenza contro una diretta concorrente per l’accesso alla fase finale può essere considerato buono, ma vista la classifica con gli azzurrini all’ottavo posto e distanti solo 4 lunghezze dalla due siciliane (Catania e Palermo), terze in classifica, tutto ancora è in discussione. Gli azzurrini in Veneto sono andati in svantaggio con la rete di Villanova al 34' del secondo tempo, ma un minuto dopo sono riusciti a riportare la situazione in equilibrio grazie alla rete di Giovanni De Simone. Ma la cosa più preoccupante è che il Napoli nel girone di ritorno non ha mai vinto. L’ultimo successo azzurro risale allo scorso 9 dicembre quando, dopo la secca sconfitta in casa col Catania, inanellarono due vittorie col Palermo e a Reggio Calabria. Prossimo turno: 3/2 Napoli – Ternana
GIOVANISSIMI NAZIONALI risultati 3ª ritorno girone H
Trapani
- Catania
1-0
Reggina
- Hinterreggio 1-2
Catanza
- M. Franca 3-3
SQUADRA
N.
3 5 7 6 5 3 4 6 7 6 2 1 3 2
P.
GF
GS
2 1 1 2 3 5 5 5 6 7 10 10 11 13
40 26 36 29 35 29 29 29 13 17 25 20 16 16
17 12 14 13 20 25 24 29 24 32 45 31 37 37
ALLIEVI NAZIONALI risultati 3ª ritorno girone C
J. Stabia - Ascoli
1-1
Palermo - Bari
2-1
Ternana
- Catania
2-1
Roma
- Pescara
0-4
Vicenza
- Napoli
1-1
Crotone
- Reggina
1-3
Lazio
- Lanciano 6-2
Pt.
G.
V.
N.
Napoli
42
15
14
0
P.
GF
GS
1
38
9
Catania
30
14
9
3
2
22
7
Reggina
28
15
8
4
3
27
16
Nocerina
27
15
8
2
5
24
18
Palermo
25
14
7
4
3
27
10
Trapani
22
15
5
7
3
12
13
Crotone
21
14
6
3
5
21
21
M. Franca
17
15
4
5
6
24
31
Salernitana
14
15
3
5
7
13
21
0-3
Catanzaro
13
15
3
4
8
20
27
Palermo - Nocerina 1-2
Hinterreggio
13
15
3
4
8
12
22
Paganese - Salernitana 1-1
Paganese
13
15
3
4
8
15
26
V. Lamezia
1
15
0
1
14
6
40
V. Lamezia - Napoli
Squadra in riposo: Crotone
La Primavera di Saurini viaggia col vento in poppa. L’ultima impresa è la conquista della finale della coppa Italia (13 e 23 marzo) dopo il doppio confronto con la fortissima Roma, detentrice del trofeo: 1-1 in trasferta e un secco 2-0 tra le mura amiche grazie alle reti di Novothny e Insigne jr. a suggello di una prestazione da grandissima squadra. E sarà una finale al cardiopalma visto che fino in fondo è arrivata la Juventus che si è sbarazzata nel doppio confronto dei cugini del Torino. In campionato, invece, prosegue la marcia spedita degli azzurrini che nell’ultimo turno ha violato il campo di Ascoli con un inequivocabile 1-3 che permette a Insigne e compagni di restare in vetta con un punto di vantaggio sul Catania, 5 sulla Lazio e sei sulla Roma. E sabato tra le mura amiche c’è un confronto abbordabile col Pescara. Prossimo turno: 2/2 Napoli - Pescara SQUADRA
Pt.
G.
V.
Lazio Roma Palermo Catania Ternana Vicenza Pescara Napoli Ascoli Reggina Bari Crotone Juve Stabia Lanciano
41 40 28 28 27 25 24 22 17 17 16 12 11 4
16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16
13 13 9 8 8 6 7 6 4 4 4 3 2 1
N.
2 1 1 4 3 7 3 4 5 5 4 3 5 1
P.
GF
GS
1 2 6 4 5 3 6 6 7 7 8 10 9 14
47 45 36 35 38 24 34 20 22 31 28 16 16 11
14 20 24 25 32 17 25 28 22 36 35 37 40 48
La corazzata Giovanissimi del Napoli miete successi senza fermarsi. L’ultima vittima in ordine di tempo è la Vigor Lamezia battuta a domicilio con un secco 0-3. Tutto è successo nella ripresa grazie alle reti di Tartaglione, Lattuga e Riccio che hanno proiettato i giovani di Liguori a 42 punti con ben 12 punti di vantaggio sulla seconda che è il Catania. Seguono ancora più distaccate la Reggina a 28 punti, la Nocerina che ne ha 26 e il Palermo a quota 25. Finora i numeri della formazione azzurra sono spaventosi: 42 punti in 15 incontri disputati frutto di 14 vittorie e solo una sconfitta. Non solo, 38 gol all’attivo, l’attacco più prolifico del girone, e solo 9 al passivo. Peccato che per due segnature i ragazzi di Liguori non possano fregiarsi di essere anche la difesa meno battuta del torneo. E domenica c’è il Palermo. Prossimo turno: 3/2 Napoli - Palermo
2 9
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Calcio femminile
A
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1972
2 FEBBRAIO 2013
CARPISA, PAURA ALLA TORRES
S
uper, Super Super… Carpisa non c’è altro aggettivo per definire il campionato delle “tartarughine” di Peppe Marino e del presidente Lello Carlino . “Fort Collana”, come è stato denominato lo stadio vomerese, fa valere anche contro la corazzata Torres la sua legge e il Napoli Carpisa Yamamay mantiene il suo super record di imbattibilità tra le mura amiche. Sono 26 mesi, infatti, che le azzurre napoletana non subiscono sconfitta tra le mura amiche. Due campionati e due mesi mezzo in pratica. Incredibile, nessuno come loro anche nei molteplici tornei maschili di tutte le categorie. Contro la Torres, scesa a Napoli con 7 nazionali e con un ruolino di marcia incredibile (16 vittorie e un solo pareggio) Pirone e compagne hanno disputato la più bella partita della loro storia sfiorando 3 anche una vittoria che avrebbe avuto dell’incredibile.
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Tutttte le Dom T menicche d dalle orre 21.00 allle 23.00 ore
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SALVIN
Quinto posto in classifica (altro record per una neo promossa nei campionati femminili di tutti i tempi) e pubblico delle grandi occasioni al Vomero con oltre 1000 presenze. Compattezza, sagacia tattica, determinazione, hanno caratterizzato la marcia di queste ragazze che come i loro pari al maschile stanno portando in alto il nome della Napoli “pedata” azzurra e rosa. E non finisce qui, già sabato prossimo la Carpisa è attesa da una trasferta a Pordenone, dove può aspirare a fare il colpaccio. E poi la settimana successiva lo scontro col Brescia per vendicare la sconfitta subita l’anno scorso nella finale di coppa Italia. SQUADRA
G.
V.
GF
GS
Torres
Pt.
50
18
16
N.
2
P.
0
62
8
Tavagnacco
46
18
14
4
0
59
12
Brescia
42
18
13
3
2
45
16
Verona
40
18
12
4
2
56
16
Carpisa Napoli
28
18
8
4
6
28
21
Riviera di Romagna
28
18
8
4
6
35
30
Como 2000
25
18
6
7
5
34
28
Mozzanica
25
18
6
7
5
24
21
Firenze
25
18
7
4
7
23
23
Graphistudio PN
22
18
6
4
8
24
31
Chiasiellis
20
18
4
8
6
21
21
Fiammamonza
14
18
4
2
12
17
48
Grifo Perugia
13
18
3
4
11
12
41
F. Mozzecane
10
18
2
4
12
22
57
Lazio
7
18
2
3
13
17
52
Torino
3
18
1
0
17
8
62
Gadge G ad dgeet ets ts
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Ricevitoria della Forrtuna
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1972
2012 40 anni di passione negli stadi PASSARETTI: A.I.N.C. IN GRAN SALUTE
Q
Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)
uaranta anni di Associazione Italiana Napoli Club, tanti. A parlarci di questa gran fetta di vita è il presidente dell’associazione, Saverio Passaretti.
D. Quali i momenti più importanti del sodalizio? R. L’Ainc nasce a giugno 1972, grazie all’impegno e alla passione di autorevoli personaggi del mondo dell’imprenditoria, del giornalismo e della società civile come Marco Punzo, Crescenzo Chiummariello e Michele Moccia. L’associazione è stata sempre presente nei momenti clou del Napoli, come la presentazione di Maradona al San Paolo, le feste dei due scudetti e quella della vittoria della coppa Uefa. Tra i ricordi anche la festa del nostro 25esimo anniversario. Un gala in grande stile con ospiti eccezionali e la presenza dei presidenti dei 496 club nel mondo di allora. Va anche ricordato come l’Ainc abbia vissuto con dignità e immutata abnegazione alla società in occasione degli anni bui tra fallimento e serie inferiori fino al meritato ritorno prima nella serie cadetta e poi finalmente nella serie A. D. Ainc in tutto il mondo, qual è il club più lontano? R. L’Ainc vanta numerose rappresentanze in tutto il mondo: New York, Shanghai, Mosca, Sidney, Pechino. In Europa abbiamo club in Olanda, Germania, Francia, Svizzera, Belgio, Inghilterra, Polonia e Spagna. D. A che punto è il feeling con la società? R. L’Ainc vanta da sempre ottimi rapporti con la società , recenti sono stati vari incontri con esponenti della stessa per mettere le basi di una nuova e proficua collaborazione.
D. Sarà possibile in un prossimo futuro vedere esponenti della società, calciatori, dirigenti, partecipare a feste e manifestazioni organizzate dai club associati? R. La linea assunta dalla Società Calcio Napoli è da tempo quella di evitare eccessivi coinvolgimenti della squadra nelle varie manifestazioni organizzate. Atteggiamento che può non essere condivisibile ma che alla luce dei fatti sta dando buoni risultati in una città come la nostra complessa e di difficile gestione. D. Napoli in espansione, presumo, associazione in espansione. Quali i prossimi ingressi? R. All’attenzione del Consiglio Direttivo dell’Ainc sono pervenute numerose nuove richieste di adesione da diverse città italiane ed estere. Saranno attentamente valutate, e poi ufficializzate in una delle prossime riunioni. La 3 missione che l’associazione si è da sempre proposta è quella 1 di diffondere il tifo azzurro nel mondo. D. Un saluto agli associati R. L’Ainc che mi onoro di rappresentare dopo aver raccolto il prestigioso incarico dal compianto ex presidente Crescenzo Chiummariello, porge con orgoglio – unitamente all’intero Consiglio Direttivo – a tutti i club affiliati e ai loro associati un accorato augurio di poter insieme alla nostra amata squadra ottenere i massimi risultati sportivi come merita la grande famiglia dei tifosi azzurri sparsi in tutto il mondo che con la loro immensa passione, abnegazione e sacrificio la sostengono e la onorano.
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TUTTI PER UNO
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