Cuore Azzurro n. 87

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 87 - 18 SETTEMBRE 2013

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COPIA OMAGGIO

ASSALTO ALL’EUROPA LE AVVERSARIE DEL GIRONE

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CENA SOCIALE ALL’AINC

LA TIFOSA PIU’ BELLA E’ DI PESCARA

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Magazine


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ALLA PROVA DELL’EUROPA Max Bonardi

he bel risveglio!!! C’eravamo lasciati col Napoli secondo in classifica e approdato con giusti meriti alla Champions League. Ci ritroviamo con una squadra con un nuovo allenatore (via Mazzarri ecco Rafa Benitez), tanti volti nuovi (via Cavani e tanti altri ecco Higuain, Callejon, Reina etc…) e per di più prima da sola (non avveniva dal 1990), se la Roma stasera non dovesse fare bottino pieno a Parma. Insomma, la rivoluzione estiva, non ha partorito il canonico topolino, tutt’altro, il presidente Aurelio De Laurentiis ha colto l’occasione al volo e prendendo spunto dalla cessione di Cavani e dall’addio di Mazzarri, ha deciso che era arrivato il momento di internazionalizzare la squadra e ha affidato le chiavi della sua potente Ferrari a un allenatore tra l’élite del calcio mondiale, già vincitore di una Champions League. Così dal torvo e antipatico ma bravo tecnico di San Vincenzo si è passati al più pacioso e mediterraneo Rafa Benitez che i tifosi azzurri hanno subito battezzato Rafé. E col tecnico di Madrid sono arrivati i top player e i risultati ora sono sotto gli occhi di tutti. Se in campionato finora il campo ha dimo-

Osservatorio arbitrale

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VERSO L’UNIFORMITÀ Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

Gentili lettrici e lettori, ben ritrovati su questa rubrica che come ormai a Voi ben noto tenta anche per questo anno calcistico, lì dove possibile, di farVi avvicinare al mondo arbitrale del quale abbiamo toccato in questi anni, non solo la parte più squisitamente tecnica, ma anche talora quella comportamentale, psicologica, e perché no, anche umana del direttore di gara, che oggi peraltro nei primi corsi didattici, si suole anche chiamare “educatore funzionale”. La logica immediata vorrebbe che ci addentrassimo subito nella nuova disposizione IFAB che riguarda l’applicazione di una parte della regola del Fuori Gioco già peraltro in vigore dal primo luglio, ma preferiamo solo slittarne l’approfondimento solo perché all’astrattezza dell’estensore, ne attendiamo la effettiva concretezza, sui terreni di gioco. Accenniamo solo che prima l’arbitro aveva l'obbligo di valutare il passaggio verso un giocatore “unico” in fuorigioco, e che era sempre sanzionabile. Ora si dovrà aspettare non solo l’eventuale intervento del difensore (quando c’è), ma anche il suo effetto. Ma ci ritorneremo, non tralasciando fin d’ora di rappresentare che questa introduzione, mentre da un lato dovrebbe favorire lo spettacolo e le occasioni da rete, dall’altro accentua la già ben nota discrezionalità arbitrale. Concludiamo dicendo altresì che gli arbitri delle due massime serie, anche quest’anno hanno avuto le loro direttive dai rispettivi Organi Tecnici, dalle quali è emerso come sempre la volontà delegata proprio ai direttori, di stroncare ogni violenza tentata o consumata. E infine, non dimentichiamo che è l’anno dei Mondiali anche per gli arbitri, anche già conosciamo nei nomi di Rocchi e Rizzoli i relativi designati: ma d’altro canto val la pena di ricordare, che ai Mondiali non vanno solo chi si esprime sui terreni di gioco, ma anche i “movimenti” proprio da loro rappresentati.

strato che la squadra azzurra non conosce avversari (tre gare giocate, 9 punti fatti con 9 gol all’attivo e solo due al passivo), si tratta di verificare se questa rivoluzione ha ridotto il gap tra azzurri e avversari europei. E mercoledì sera, in un San Paolo che sarà una polveriera, il Napoli potrà misurare le proprie ambizioni continentali col Borussia Dortmund, fresco finalista della scorsa edizione di Champions, già vincitore della Supercoppa di Germania proprio contro il Bayern suo killer nella finale di Londra, macchina da gol e nuova protagonista della scena internazionale. Insomma il meglio che poteva uscire dall’urna di Nyon. E subito dopo ci saranno due trasferte difficili ma non impossibili, a Londra contro l’Arsenal di Arsene Wenger e a Marsiglia contro l’Olympique. Insomma un piatto ghiotto che dirà quanto gli acquisti estivi hanno rinforzato la squadra, ma soprattutto se il cambio di mentalità è stato assimilato da Cannavaro e soci. Allora, godiamoci lo spettacolo, e tutti pronti con la valigia. Questo Napoli merita supporto e considerazione.

CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014 SQUADRA

NAPOLI INTER FIORENTINA JUVENTUS AS ROMA LAZIO VERONA LIVORNO AC MILAN CAGLIARI UDINESE TORINO ATALANTA GENOA BOLOGNA SAMPDORIA CHIEVO PARMA CATANIA SASSUOLO

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9 7 7 7 6 6 6 6 4 4 4 4 3 3 2 1 1 1 0 0

3 3 3 3 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 3 3

3 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0

0 1 1 1 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 2 1 1 1 0 0

0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 2 2 1 2 2 1 3

9 6 8 6 5 6 4 6 5 4 5 4 3 5 3 2 2 1 1 1

2 1 4 2 0 5 4 3 6 5 4 4 4 7 6 6 7 3 7 8

4 ª G I O R N A TA

5 ª G I O R N AT A

21 - 22 SETTEMBRE 2013 CAGLIARI - SAMPDORIA CHIEVO - UDINESE GENOVA - LIVORNO SASSUOLO - INTER ATALANTA - FIORENTINA BOLOGNA - TORINO CATANIA - PARMA JUVENTUS - VERONA ROMA - LAZIO MILAN - NAPOLI

24-25-26 SETTEMBRE 2013 UDINESE - GENOVA BOLOGNA - MILAN CHIEVO - JUVENTUS NAPOLI - SASSUOLO LAZIO - CATANIA LIVORNO - CAGLIARI PARMA - ATALANTA SAMPDORIA - ROMA INTER - FIORENTINA TORINO - VERONA


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Sede legale: via G.Porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (NA)i Anno VIII - n° 87 - 18 settembre 2013

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Maurizio de Giovanni, Paolo del Vaglio, Giuseppe Gargiulo, Gianni Improta, Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Mario Passaretti, Giuseppe Piccolo, Carmine Tascone. Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l. Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione lunedì 16 settembre 2013 - ore 14,00

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ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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di Mimmo Carratelli Eccoli i cavalloni di Dortmund, i diavoli gialloneri del Borussia vicecampioni d’Europa che hanno spazzato di recente il maestoso Bayern dalla Supercoppa di Germania, ecco lo squadrone di Jurgen Klopp, micidiale in attacco, non proprio imbattibile davanti a Weidenfeller con due centrali oltre il metro e 90 (Subotic e Hummels) che cedono in velocità. Squadra giovane, grintosa, con l’ormai 4-2-3-1 di vasta applicazione. La cessione di Goetze al Bayern ha portato 37 milioni. Il club della terza città della Ruhr si è rinnovato realizzando colpi pari a quelli del Napoli: l’armeno Mkhitarayan centrocampista offensivo, una freccia a destra, e l’attaccante del Gabon Aubameyang, killer dell’area di rigore. Dopo due anni risuona al San Paolo la musichetta della Champions. Brividi. Questa volta il girone è più duro con Borussia, Arsenal e Olympique Marsiglia rispetto a Bayern, Manchester City e Villarreal della volta precedente. La squadra tedesca e quella inglese sono le formazioni favorite. Il Napoli deve incunearsi fra loro due e molto dipende da questo esordio contro i plurititolati tedeschi, otto titoli di Germania, sette coppe nazionali, tre coppe europee. La qualificazione degli azzurri passa dai successi al San Paolo, 9 punti essenziali, poi forse sarà decisivo il doppio confronto con i marsigliesi. Il Borussia ha affondato i denti nella difesa di burro dell’Amburgo (6-2), il Napoli con pazienza ha abbattuto il “muro” dell’Atalanta (2-0). Al Borussia non si deve concedere campo come ha fatto il Napoli aggredendo l’Atalanta con un possesso-palla troppo avanzato. Proteggendo la difesa, il Napoli può farcela. I tre del Borussia dietro Lewandowski, il lupo del gol, hanno qualità eccelse (Aubameyang, Mkhitarayan, Reus) e in mezzo al campo il Napoli deve cercare d’arginare la spinta tedesca e ripartire velocemente. Equilibrio precario, le qualità dei singoli saranno determinanti.Squadre a specchio, il dominio sulle fasce, dove correranno Callejon e Insigne, sarà importante. Le “pennellate” di Hamsik saranno decisive per innescare Higuain al gol. Difficile fare pronostici. Il Borussia è una delle più forti squadre europee. Se gli si dà spazio, è la fine. Sarà una partita di lotta e di abilità. Collaudo notevole per la difesa azzurra che i due mediani davanti devono proteggere adeguatamente. La gara è tutta nell’equilibrio che il Napoli saprà trovare senza allungarsi troppo verso al porta di Weidenfeller. Bisogna occupare tutte le zone del campo per soffocare l’iniziativa dei tedeschi. La tenuta fisica sarà decisiva. I tedeschi corrono e sono guerrieri saldissimi. Coraggio.

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IL IL NAPOLI... NAPOLI... VOLA VOLA IN IN ALTO!!! ALTO!!! Saverio Passaretti (presidente AINC)

arissimi e lettori di “Cuore anche ilquen Napolitifosi essenziale quello visto inAzzurro“ trasferta contro Pest’anno saremo presenti in distribuzione gratuita al San scara già retrocesso, c’è da apprezzare la volontà dei gioPaolo partitelecasalinghe, il magazine è interamente catoriper nellecercare giuste motivazioni, specialmente in realizzato dall’Associazione Italiana Napoli Clubndr). grazie lachi attraversa un momento non felicissimo (Inler La al giorvoro dicampionato una professionale redazione e soprattutto l’indinata di non ha portato sostanziali novitàcon al vertice: spensabile supporto dei nostri sponsor. hanno vinto tutte, dalla Juve alla Fiorentina, che soltanto per L’annualità sotto i migliori con l’autorevole dipoche ore haparte assaporato la gioia auspici del sorpasso sul Milan e del rezione di Mister Rafa Benitez una vera futuro terzo posto, fino alla sofferta vittoria dei garanzia rossoneriper sulilCatania della nostra Alla amata compagine, suo arrivo aria freal Meazza. Juve manca unil solo puntoha perportato rilaurearsi ansca negli ambienti, senza voler sminuire l’ottimo lavoro di che aritmeticamente campione d’Italia. Un vero peccato il NaMazzarri, chemaggiore anche a concentrazione Milano sta procedendo sui imporgiusti poli, con una nei momenti binari.Il al fortuna terzo successo consecutivo altrettante tanti e unNapoli pizzicoè di in più, poteva stare lì su in alto a congare, e approfittando delannata pareggio Interdiventare e Juventus, gli aztendere il primato, una che tra poteva memorazurri, battendo l’Atalanta, sono ancora in vetta classifica. bile. Comunque, desso è inutile recriminare, il alla secondo posto È comunque, entrare mantenuto inizialmenè adovuto, un passo ed è sempre unaHamsik grande ,soddisfazione poter apte in panchina, per in dare una svolta allaQuesta sfida contro gli orobiprodare in Europa pompa magna! situazione conci.Il tempo senza grosseunemozioni, nellaequivale ripresa,a con senteprimo al Napoli, di raggiungere obiettivo che mil’ingresso di Marek, la musica è cambiata sono andati in gol lioni di euro, ma obbliga ad allestire una esquadra in grado di ibattersi due neo acquisti Higuain e Callejon. Lanascondere coppia “ Regale” adeguatamente sui due fronti senza di punha i tre a Benitez alla vigilia dell’esordio in tareregalato al primato nelpunti prossimo campionato. Da sciogliere subito Champions League di mercoledì il Borussia Dortmund, il nodo-Mazzarri, l’allenatore si ècontro preso ancora un po’ di tempo un’iniezione di alla fiducia e di entusiasmo controper i fi-il per rispondere pubblica proposta dinecessari De Laurentiis nalisti scorso torneo. A dettai progetti. di molte Non “cornacchie “ il rinnovodello perché ne vuole valutare lo convince Napoli aveva acquistato gli scarti del Real… se questi lo schema-giovani, ritenuti forse troppo immaturi nellasono sua rifiuti, siamo lieti di necessariamente farne collezione!!! Contro tedeschi mentalità, debbono ruotare ai itop player.sarà De 3 una serata magica con il rientro degli azzurri nell’Olimpo delle Laurentiis deve decidere se accontentare il tecnico. E bisognesquadre blasonate, l’occasione per Mazzarri dimostrare la nuova rà anchepiù verificare quanto forte sia per l’attrazione mentalità unfinestra. modulo Per nuovo caratterizza la voRoma conacquisita, Allegri alla ora che c’è da superare l’ostalontà di ununa tecnico che ha agià serietà estrema colo Inter, compagine dirdimostrato poco rimaneggiata e quindicon da un autocontrollo, sua presenza è semnoneccellente sottovalutare poiché si la presenterà con in unapanchina inedita formapre sobria e concentrata. È lui il il vero leader del nuovo Napoli, zione e con schemi variabili, Napoli ha, ovviamente, tutti i idee chiare sin dalla la prime battute Un conabbraccio indicazioni precise sui mezzi per risolvere questione. affettuoso da rinforzi e un efeeling immediato con il presidente al quaparte di chiesti tutti i Club dagli sportivi in generale a Javier Zanetti, le deve riconoscere merito di non i tifosi, i nuounsivaloroso e correttoilgladiatore alle aver preseilluso con un pesante invi arrivi sono stati veramente di livello. Forza Azzurri… fortunio, la sua determinazione lascia sperare di vederlograanzie Olè!!! coraPresidente! scalpitare sui campi di gioco. Auguri Javier!

LA VIGNETTA DI


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Speciale Champions League

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NAPOLI - BORUSSIA D.

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N. 1 15 25 3 5 11 21 27 28 33 16 17 18 19 20 7 24 22 27 60 91 14 9 85 88

Giocatore RAFAEL CABRAL ROBERTO COLOMBO PEPE REINA BRUNO UVINI MIGUEL BRITOS CHRISTIAN MAGGIO FEDERICO FERNÁNDEZ PABLO ARMERO PAOLO CANNAVARO RAÚL ALBIOL GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI JOSÉ CALLEJÓN LORENZO INSIGNE JOSIP RADOSEVIC PABLO ARMERO ANTONIO ROMANO DUVÁN ZAPATA DRIES MERTENS GONZALO HIGUAÍN VALON BEHRAMI GOKHAN INLER

Ruolo P P P D D D D D D D C C C A C C A C C C A A A C C

Classe 1990 1975 1982 1991 1985 1982 1989 1986 1981 1985 1982 1987 1985 1983 1986 1987 1991 1994 1986 1996 1991 1987 1987 1985 1984

Naz. Presenze A Gol POR ITA SPA BRA URU ITA ARG COL ITA SPA ITA SLO COL MAC SVI SPA ITA CRO COL ITA COL BEL ARG SVI SVI

N. 1 20 33 3 4 15 21 24 25 26 29 30 37 5 6 7 8 11 16 18 19 9 10 17 23

Giocatore Ruolo Classe ROMAN WEIDENFELLER P 1980 MITCHELL LANGERAK P 1988 ZLATAN ALOMEROVIć P 1991 MARC HORNSCHUH D 1991 NEVEN SUBOTIć D 1988 MATS HUMMELS D 1988 OLIVER KIRCH D 1982 MARIAN SARR D 1995 S. PAPASTATHOPOULOS D 1988 ŁUKASZ PISZCZEK D 1985 MARCEL SCHMELZER D 1988 KORAY GÜNTER D 1994 ERIс DURM D 1992 SEBASTIAN KEHL C 1980 SVEN BENDER C 1989 JONAS HOFMANN C 1992 İLKAY GÜNDOğAN C 1990 MARCO REUS C 1989 JAKUB BŁASZCZYKOWSKI C 1985 NURI ŞAHIN C 1988 KEVIN GROSSKREUTZ C 1988 ROBERT LEWANDOWSKI A 1988 HENRIKH MKHITARYAN A 1989 P.-EMERICK AUBAMEYANG A 1989 JULIAN SCHIEBER A 1989

Naz. Presenze A Gol GER AUS GER GER SER GER GER GER GRE POL GER GER GER GER GER GER GER GER POL TUR GER POL ARM GAB GER


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LA CAMPAGNA DI BENITEZ Carmine Tascone

on posso non ricominciare questo mio appuntamento con voi tifosi senza fare i complimenti a Rafa Benitez così bravo ad aver scelto giocatori adatti al suo modulo di gioco, cosa che Ventura, Reja, Donadoni e in ultimo Mazzarri non erano riusciti a fare. E il Borussia arriva proprio al momento giusto per verificare chi siamo. In panchina i tedeschi hanno Jurgen Klopp, tra i migliori allenatori dell’ultima generazione che è stato capace di far crescere calciatori del calibro di Gotze, ora al Bayern, Lewandowski, anche lui promesso ai bavaresi, Gundogan, stella nascente del calcio tedesco e Reus, grandissimo elemento dotato di ua classe e un’eleganza fuori del comune, Ma c’è anche una difesa rocciosa e compatta che però, se attaccata, mostra i propri limiti. Ecco, il Napoli attuale, formazione tutta a trazione anteriore con la sua velocità e fantasia può mandare in crisi la retroguardia giallo nera. Calciatori come Callejon, Hasmsik e Insigne sono l’ideale per sconvolgerei piani di Klopp, sanno saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. Il Napoli non sa difendersi adeguatamente, anche se gli errori visti a Verona col Chievo sono più frutto di svista indivi-

duali che di sistema. Specialmente sul secondo gol Reina non chiude bene sul proprio palo. Ma è al centro della difesa che il Napoli soffre di più. Quattro calciatori, Fernandez, Britos, Albiol e Cannavaro tutti troppo lenti. Al mercato De Laurentiis aveva provato a strappare Astori al Cagliari (8,5 mln per la comproprietà), ma poi Benitez ha detto no, preferendo rinunciare al centrale di piede sinistro della nazionale. E visto che il Napoli a centrocampo ha solo tre elementi tutti di passaporto svizzero come Behrami, Dzemaili e Inler, Rafa ha detto al presidente ce preferiva aspettare in attesa di poter contare su Mascherano (prossimo obiettivo azzurro) che gli può ricoprire due ruoli (difensore e centrocampista), facendogli risparmiare un po’ di milioni. Alla fine il gap tra Juve e Napoli si è ridotto. Anzi, in attacco, gli azzurri, pur avendo perso Cavani sono più forti, soprattutto da quando i bianconeri hanno rinforzato il Milan con Matri. Dunque parola al campo e ve7 diamo di battere questi vicecampioni d’Europa.


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Portieri 1 13 21

Allenatore: Arsène Wenger (FRA) Fondazione: 1886 Soprannome: Gunners Vittorie in competizioni UEFA per club (secondi posti tra parentesi) • Coppa dei Campioni: (2006) • Coppa UEFA: (2000) 8 • Coppa delle Coppe UEFA: 1994; (1980), (1995) • Supercoppa UEFA: (1994) Vittorie nazionali (successi più recenti tra parentesi) • Campionati: 13 (2004) • FA Cup: 10 (2005) • Coppe di Lega: 2 (1993)

Wojciech Szczęsny 1990 pol Emiliano Viviano 1985 ita Łukasz Fabiański 1985 pol

Difensori 3 Bacary Sagna 1983 fra 4 Per Mertesacker 1984 ger 5 Thomas Vermaelen 1985 bel 6 Laurent Koscielny 1985 fra 17 Nacho Monreal 1986 spa 25 Carl Jenkinson 1982 ing 41 Daniel Boateng 1992 ing 43 Zachari Fagan 1994 ing Centrocampisti 7 Tomáš Rosický 1980 rce 8 Mikel Arteta 1982 spa 10 Jack Wilshere 1992 ing 11 Mesut Özil 1988 ger 15 Alex Oxlade-Chamberlain 1993 ing 16 Aaron Ramsey 1990 gal 19 Santi Cazorla 1984 spa 20 Mathieu Flamini 1984 fra 26 Emmanuel Frimpong 1992 gha 31 Ryo Miyaichi 1992 gia 58 Gedion Zelalem 1997 ger- Attaccanti 9 Lukas Podolski 1985 ger 12 Olivier Giroud 1986 fra 14 Theo Walcott 1988 ing 22 Yaya Sanogo 1993 fra 23 Nicklas Bendtner 1988 dan Statistiche club

Record presenze in campionato: David O'Leary (722) Record gol in campionato: Thierry Henry (214) Vittoria più ampia: 12-0 due volte, la più recente contro il Loughborough AFC in casa (Seconda Divisione, 12 marzo 1900) Sconfitta più pesante: 8-0 contro il Loughborough AFC (Seconda Divisione, 12 dicembre 1896)

Commento tecnico

Il colpo finale Ozil, costato 50 milioni dal Real Madrid salva l’estate di Wenger e aggiunge qualità ai Gunners, ma non basta probabilmente per renderli competitivi in Premier e in Europa. Il giovane Sanogo prelevato dall’Auxerre, fresco campione del mondo under 20, è una scommessa: serviva qualcosa in più per rinforzare l’attacco che ha il solo Giroud (Podolski è ko fino a novembre). L’ex milanista Flamini è un buon ritorno, ma occorreva un altro difensore centrale dopo gli addii di Djourou e Squillaci. Il punto di forza dell’Arsenal è la qualità: con Ozil, Cazorla, Ramsey, Arteta, Wilshere, Walcott, Rosicky c’è classe in abbondanza. Tra i portieri c’è sempre un pezzo d’Italia: ceduto Mannone al Sunderland, ecco Viviano.


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GennaroBracigliano 1980 fra Brice Samba 1994 fra Steve Mandanda 1985 fra Aly Yirango 1994 mal

Difensori 2 Kassim Abdallah 1987 fra 3 NicolasN'Koulou 1990 cam 4 Lucas Mendes 1990 bra 15 Jérémy Morel 1984 fra 21 Souleymane Diawara 1978 fra 23 Benjamin Mendy 1984 fra 24 Rod Fanni 1981 fra Centrocampisti

Allenatore: Élie Baup (FRA)

Profilo società Anno di fondazione: 1899 Soprannomi: Les Olympiens (Olimpici), Les Phocéens (Punici), OM Titoli in competizioni UEFA per club (secondi posti fra parentesi) • Coppe dei Campioni: 1993; (1991) • Coppa UEFA: (1999), (2004) 6 Titoli nazionali (successi più recenti fra parentesi) • Campionati: 9 (2010) • Coppe di Francia: 10 (1989) • Coppa di Lega: 2 (2011)

7 12 13 17 20 25 28

Benoît Cheyrou 1981 fra Kevin Osei 1991 fra Mario Lemina 1993 fra Dimitri Payet 1987 fra Alaixys Romao 1984 fra Giannelli Imbula 1992 fra Mathieu Valbuena 1984 fra

Attaccanti 9 André Pierre Gignac 1985 fra 10 André Ayew 1989 fra 11 Jordan Ayew 1991 fra 14 Florian Thauvin 1993 fra 29 Saber Khalifa 1986 tun Statistiche del club Record di presenze: Roger Scotti (451) Recordi di gol: Gunnar Andersson (187) Vittoria più ampia: Marseille - Stade Raphaëlois 19-0 (Coppa di Francia, 29 ottobre 1933) Sconfitta più pesante: Olympique Lyonnais - Marseille 8-0 (Première Division, 24 maggio 1997) Commento tecnico E la cenerentola del gruppo F dove non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare. La squadra di Elie Baup è pragmatica, si è rinforzata con gli innesti del nazionale Payet dal Lilla, della promessa Imbula dal Guincamp, del bomber Khalifa dell’Evian e di Thauvin (sempre dal Lilla). Davanti Gignac sembra aver ritrovato l’efficacia di un tempo, ma restano alcune perplessità per una difesa a volte traballante nonostante il buon N’Koulou. Toccherà a Baup studiare le strategie opportune, sapendo di non rischiare il posto in caso di flop in Europa, dove potrebbe tornare l’anno prossimo con un buon campionato.

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LA NOSTRA HAKA CONTRO IL BORUSSIA

lla fine di tutto, ci ritroviamo qui a sentire la famosa musichetta. Non era scritto da nessuna parte, sapete: gli investimenti, il processo di crescita, la rivalutazione di acquisti, l’incentivazione al vivaio e il marketing possono essere fatti al meglio, ma non necessariamente il campo risponde per le rime. Quindi teniamoci questo magnifico regalo, il raggiungimento della fase a gironi della massima competizione continentale, e godiamocelo perché è di per sé un trofeo, questo. Certo, dobbiamo affrontare il girone da quarta fascia; e quindi ci dobbiamo confrontare con squadre forti, addirittura fortissime. Ma, salvo che per il Borussia Dortmund che obiettivamente era la peggiore scelta tra le avversarie del terzo gruppo, si potrebbe dire che non sia andata male. L’Arsenal di Ozil è alla ricerca di una propria identità, e non ha certo la continuità tra le principali prerogative; e il Marsiglia è figlia di un campionato che al di là degli immensi investimenti di Monaco e Paris Saint Germain resta minore. Ma c’è appunto il Borussia. Una squadra collaudata e fortissima, che ha saputo integrare un tessuto straordinario con innesti intelligenti e mirati, come Aubameyang che a suon di gol

Fabrizio Piccolo

ov’eravamo rimasti? A quella notte di magia e illusioni contro il Chelsea al San Paolo, quando c’erano ancora Lavezzi e pure Cavani. In panchina Frustalupi, perché Mazzarri – squalificato – si aggirava nervoso in segreto nei meandri dello stadio a vedere la partita nascosto da tutti e dall’Uefa. Lì eravamo rimasti. Lì l’abbiamo lasciata la Champions. Con un ricordo che non si cancella. Forse la partitasimbolo dell’era mazzarriana, quel 3-1 agli inglesi di Paperon Abramovich. Quello che accadde al ritorno, lasciamolo stare. Riprendiamo il filo europeo da quell’ultima volta a Fuorigrotta. Da lì. Dal coro a squarciagola al momento dell’inno che è diventato un marchio di fabbrica che fa venire la pelle d’oca solo a ripensarlo. È la nostra haka, ma al confronto con la rispettabilissima danza propiziatoria degli All Blacks dà ancor più carica, adrenalina, forza e coraggio. Ripassiamola mentalmente, prima di urlarla con quanto fiato abbiamo in gola stasera a quell’ora là: THE CHAAAAAMPIOOOONS. Non c’è stato bisogno di provini, di sondaggi o di altro per eleggerla il nostro inno d’Europa: è nata spontaneamente come tutte le cose belle e genuine. Per partenogenesi indotta dall’amore della gente. Per gemmazione miracolosa. Un ruggito che sale dalla pancia e fa brillare gli occhi.

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SUBITO DECISIVA Maurizio De Giovanni

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si sta mettendo in evidenza. Posto che l’Arsenal riesca a organizzarsi e quindi a essere una delle due qualificate, è proprio coi tedeschi che dovremo giocarci il passaggio del turno. Viene perciò richiesta agli azzurri, da subito, una prova di maturità importantissima. Una squadra in costruzione, che adotta un modulo nuovo dopo molti anni di difesa a tre con Reja prima, e Mazzarri poi; un allenatore straniero, con un unico approccio peraltro negativo col calcio italiano; giocatori nuovi, molti venuti da altri campionati e con una conoscenza ancora approssimativa della lingua: elementi di incertezza, che sull’altro piatto della bilancia propongono però un calcio scintillante e redditizio, con molti gol e splendide giocate, votato al possesso del pallone e alle improvvise verticalizzazioni, guarda caso le stesse caratteristiche di cui i tedeschi hanno fatto la propria bandiera. Si comincia non potendo già sbagliare, insomma. Una partita in casa il cui esito malauguratamente negativo potrebbe costare molto, molto caro. È per questo che i tifosi, l’unico elemento preesistente e più che collaudato di tutto il complesso azzurro, dovranno “giocare” una fantastica partita. E vincerla, a qualsiasi costo.

Contro il Borussia Dortmund, l’esempio più fulgido di come il calcio delle idee, della programmazione, della cura dei dettagli e della professionalità possa tener testa ai nuovi ricchi, ci sarà bisogno di tutto e di tutti, perché tra tanti possibili avversari i tedeschi di Klopp sono tra i peggiori che il sorteggio poteva metterci sulla strada. Servirà l’esperienza - comprata finalmente al mercato - di chi questa coppa l’ha giocata tante volte (gli ex madridisti e Reina) e di chi l’ha vinta (Benitez ma anche Pandev). Servirà la fame di chi non vedeva l’ora di tornarci, in questa Champions, come tutti quelli che c’erano prima, e su tutti quell’Hamsik, mai così maturo che aspetta in Europa l’ultima consacrazione da campione senza confini. Ma serviranno anche l’appoggio delle curve, l’aiuto del pubblico. Quando attorno alle 20.40 o giù di lì le squadre saranno schierate in fila a centrocampo e l’altoparlante diffonderà quella musichetta che ci manca tanto, tutti, anche quelli che sono a casa davanti alla tv, si preparassero al rito che ha lasciato a bocca aperta tutti gli stadi d’Europa. L’haka napoletana lasci ancora una volta il segno. Fate un respiro profondo e gridate a squarciagola: THE CHAAAAMPIOOONS!!!

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BENITEZ, LA NOTTE CHE HA CAMBIATO LA STORIA Rafa, il Professore e la remuntada più sensazionale del calcio mondiale Bruno Marra

La storia di un uomo può cambiare in un giorno, spesso in una notte. Una notte che chi l’ha vista non potrà mai scordare. E per chi non c’era è arrivato il momento religioso di ascoltare… L’ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – È una notte di 8 anni fa. Il 25 maggio 2005 la Capitale d’Europa è Istanbul. Quella che una volta si chiamava Costantinopoli, prima dello Scisma dell’Impero d’Oriente. Si gioca la finale di Champions League, quella che una volta si chiamava Coppa dei Campioni, prima dello Scisma dell’impero della Fifa. Si gioca Liverpool - Milan. Red Devils contro Diavoli, Demoni rossi contro Demoni rossoneri. Sembra di stare all’Inferno, per conquistare un posto in Paradiso. Da un lato c’è Carlo Ancelotti, dall’altro Rafa Benitez. Allenatori contro, faccia a faccia. Ne resterà uno solo. L’Arcivescovo di Costantinopoli. IL DIAVOLO VESTE RAFA - Rafael Benitez, per tutti “Rafa” è il mentore della resurrezione dei Reds. Arriva dalla Spagna e da due scudetti vinti controcorrente. Con il Valencia, la “Tierra Mitica” sulla Costa Blanca, che spezza la storica diarchia di Barcellona e Real. Ma in Inghilterra lo accolgono con scetticismo. Lo battezzano freddo, distaccato, colto ma poco passionale. I tabloid dall’ironia corrosiva lo chiamano “il cameriere”. Perché quel suo faccione placido e rassicurante, con le schiocche rosse e la fronte imperlata di sudore, dà idea di algido lavoratore, talvolta anche sofferente. E invece la sua emotività è come un monolite conservato in fondo all’anima. Rafa ha un cuore che batte forte e che vien fuori… quella notte! INFERNO E PARADISO - La finale è davvero un Inferno per i Devils. Il Milan comincia come il tritacarne in una macelleria: segna Maldini subito, poi Crespo. E prima che finisca il primo tempo ancora Crespo la mette dentro con un tocco

sotto che da solo sembra sollevare la Coppa. Si va al riposo 3-0. Basterebbe per seppellire tutto Buckingham Palace. Il secondo tempo per tutti è solo una parentesi rossonera tra le parole “Milan Campione”. A piazza del Duomo la festa è una esplosione di fuochi. Girano per il Mondo migliaia di sms (potere della tecnologia) che recitano: “I Campioni dell’Europa siamo noi”. Riempiranno il “Cestino”. I giornali preparano i titoli: “L’Europa del Diavolo”. E invece saranno i Devils a mandare il Milan al Diavolo. PRIMO E SECONDO - Carlo Ancelotti rientra in campo già un po’ commosso, teso ma sciolto. Rafael Benitez sembra il cameriere che regge l’ultima portata, il Liverpool è alla frutta. Ma il menù si rovescia. Dopo il “primo” c’è ancora un succulento “secondo”. In un quarto d’ora succede il quarantotto e va a finire ‘a carne asott ‘e maccarun acopp! Segnano Gerrard, Smicer e Xabi Alonso: 3-3. Una rivoluzione. A Instanbul c’è un solo urlo: “You’ll never walk alone”. Non camminerai mai solo. Il Liverpool viaggia sul viale del trionfo, il Milan vede il viale del tramonto. Si va ai rigori, il portiere Dudek fa il fenomeno: IL LIVERPOOL È CAMPIONE D’EUROPA. La Capitale della new age è un concerto dei Beatles a cielo aperto tra le stelle di Abbie Road. Nell'attimo tra- 13 volgente del trionfo, Rafa non dice una parola, abbraccia i suoi uomini e guarda quella felicità quasi impassibile, con il rispetto e lo spessore di chi sa vincere. Ma quando prende in mano la coppa con le orecchie, l'emozione lo coglie d'improvviso e lacrime silenziose gli attraversano il viso. Benitez è il nuovo Re d’Inghilterra. La finale più assurda l’ha vinta un uomo normale, con la "remuntada" più pazzesca e sensazionale della storia del calcio mondiale. Il Cameriere diventa Professore, con le schiocche rosse e il cuore che batte forte. Perché la vita di un uomo può cambiare in un giorno. Spesso in una notte…

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SOLO AZZURRO, NIENTE MIMETICA Adolfo Mollichelli

vanti con la prima in Europa, che ouverture ragazzi! Contro i vicecampioni, tedeschi, gente tosta che s’accompagna a polacchi doc a cominciare da quel Lewandowski che è spigoloso non soltanto nel nome. San Paolo gremito, fuochi d’artificio, cheerleaders callipigie, caleidoscopio di colori, catino di emozioni ed eccoli spuntare dal sottopasso e per un attimo metterò le mani sugli occhi perché a me 'ste magliette mimetiche non mi vanno perché mi ricordano i Rambo che vorrei esistessero soltanto nei film (già!) e poi non costituiscono novità avendole viste dai tempi del “non c’ho una lira” sulle bancarelle lungo il ponte di Casanova o a Resina. Mi dicono che piacciono e che tirano, cioè vanno a ruba e allora mi arrendo. Anche se resto della mia convinzione: la squadra che rappresenta la città dell’amore, che ha l’azzurro del cielo e del mare non può presentarsi in Europa con i colori che evocano le maledette guerre, tutte. E ora che mi sono sfogato (non abbastanza) riprendiamo il discorso. L’atteggiamento di Benitez, il nostro mitico don Rafe’, è quello giusto. Campionato o Champions? Ma che domanda! La risposta dell’hidalgo ha spiazzato una piazza (scusate il gioco di parole) che s’era assuefatta a sentir parlare di minimi sindacali, di titolarissimi e di esodati che poi avrebbero dovuto sputare sangue nelle partite votate alla disfatta. Ecco, il nuovo che avanza, il pacioso don Rafe’ che con tono fermo dichiara: si cercherà di far bene in ogni competizione. Finalmente! Azzurri tutti motivati nel gioco degli specchi, ognuno ha il suo alter ego, due per ogni ruolo, poi è logico che si facciano delle scelte: in base alla condizione, alle circostanze (infortuni o squalifiche), alle caratteristiche degli avversari. La sfida al Borussia vicecampione d'Europa ha il fascino particolare della prima volta, dell’ouverture sul pal-

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coscenico più ambito. Meglio cominciare subito con avversari degni, pericolosi, determinati. Così ci faremo un’idea subito chiara su dove potrà arrivare il Napoli europeo di Benitez. Europeo nella mentalità, nella guida, negli uomini, nel gioco. Si dovrà fare attenzione massima nel non concedere troppi spazi per le ripartenze veloci e, spesso, letali dei crucchi. Credo che Benitez pretenderà un possesso palla non solo ragionato ma anche intenso. Del resto Rafa ricorda il grande Liedholm che diceva ai suoi: se teniamo palla noi vuol dire che non ce l’hanno gli avversari. Poi, molto conterà l’ambiente, l’atmosfera delle notti magiche sanpaolino. E credo che campioni come Higuain faranno di tutto per rendere memorabile la prima volta. Elettrizzati dalla magia dell’evento, e 19 fiduciosi nella creatura di don Rafe’, andiamoci a gustare una notte di gran calcio. E avendo cominciato parlando di colori e simboli delle maglie, concludo con la speranza che i... canarini non trovino la via della nota forte. Napoli, facci sognare.

INNO CHAMPIONS SENZA UBRIACATURE Marco Martone

uando le squadre accederanno al manto verde dello stadio San Paolo, quando le teste dei ventidue giocatori faranno capolino dalla scalinata che collega il campo agli spogliatoi, l’inno della Champions League risuonerà fragoroso sugli spalti dell’impianto di Fuorigrotta e un brivido percorrerà le schiene dei tifosi del Napoli e di tutti gli appassionati di calcio presenti sulle gradinate. In quel momento pochi di noi penseranno all’autore di questa musichetta, cui tante volte si è fatto riferimento nel corso della stagione passata, quando l’auspicio di tutti sembrava, unicamente, quello di potere essere presenti, un’altra volta, allo stadio, per poter urlare al cielo il refrain di quella canzone. Se l’atmosfera delle notti azzurre sarà tanto magica, il merito è però anche suo. Ne sarà particolarmente orgoglioso il musicista britannico Tony Britten, che sulla falsariga dello stile di George Frideric Handel, compose nel 1992 Zadok the Priest, il brano più amato da tutti i calciofili d’Europa. «Un giorno verrò per sentirlo cantare dal vivo», ha detto lo stesso autore del pezzo, parlando dell’ipotesi di assistere, prima o poi a una partita del Napoli, consapevole del fatto che da queste parti l’emozione di un pre-partita può essere unica. Accontentati i nostalgici della musichetta, però e fatto il doveroso in bocca al lupo ai ragazzi di Benitez, è bene sperare

in un Napoli che sappia individuare, in maniera scaltra e pragmatica e fin dagli albori di questa lunga e snervante stagione, quali debbano essere i reali obiettivi da perseguire. Il campionato, prima di tutto, poi la Coppa Italia, perché gli investimenti di mercato, quelli fatti e quelli che verranno, meritano riscontri concreti che vadano oltre l’effimera emozione che può trasmettere un’accattivante canzone. La Champions League è fucina di guadagni e credibilità europea, di prestigio e di ritorno d’immagine, di spettacolo e di sensazioni forti, su questo non c’è alcun dubbio. Il Napoli, però, deve cominciare anche a vincere, prima in Italia, obiettivo non proibitivo, poi magari, con il tempo e con una crescita studiata a tavolino e basata su investimenti che per ora non sono alla portata del club di Aurelio De Laurentiis, anche in Europa. Lasciarsi ubriacare dalla “musicalità” della Champions, dove a meno di improbabili miracoli la strada sarà destinata a interrompersi, potrebbe pregiudicare in maniera decisiva il percorso nelle altre due competizioni, dove gli azzurri hanno il dovere di essere grandi protagonisti. E ci perdonerà il maestro Britten se, alla fine di questa stagione, avremo preferito urlare al cielo del San Paolo, non il suo brano europeo ma il più napoletano ‘O surdato ‘nnammurato, inno di battaglia di tante vittorie mancate.



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E ORA RICOMINCIAMO

er una società essere presente nelle competizioni Europee diventa fondamentale ai fini della visibilità e degli introiti economici. I vantaggi sono molteplici per tutto l'indotto sportivo-sociale. Negli ultimi anni della sua storia calcistica il Calcio Napoli non ha mai deluso le aspettative dei suoi sostenitori, essendo costantemente presente nelle coppe a livello Europeo, anche se in qualche occasione l'ingresso è avvenuto attraverso la porta di servizio. Bando a queste mie semplici considerazioni, la squadra guidata da Rafa Benitez si appresta a far sognare a lungo l'intero tifo azzurro perché ha le carte in regola per poterlo fare. Dal punto di vista tattico e mentale il tecnico spagnolo ha fatto intravedere di che cosa sono capaci i suoi ragazzi, forti e bravi sia fisicamente che tecnicamente, ci faranno sicuramente divertire. È fuori dubbio che il girone composto dal sorteggio è considerato il più incerto, se la giocheranno ad armi pari, sarà molto importante partire con il piede giusto. La mia grande soddisfazione alla vigilia della prima gara di Champions è stata quella di avvertire personalmente tutte quelle sensazioni che una città come Napoli ti trasmette. Mai mi era capitato di vivere momenti intensi prima dell’evento, io di solito molto freddo e distaccato, mi ritrovo invece coinvolto emotivamente al punto di voler essere presente al San Paolo, per stare insieme ai nostri impareggiabili, inimitabili e straordinariamente passionali tifosi. Non so se ci sarò, comunque quando inizierà la famosa musichetta di sicuro mi metterò a cantare come tutto lo stadio. Chi mi ha chiesto di scrivere questo articolo, mi ha anche raccomandato di raccontare qualche episodio del passato sempre attinente al calcio Europeo, ebbene sì ne ho scelti due. Anno 1969-70 un piccolo aereo con volo charter ci portò da Capodichino a Metz (Francia) era la prima volta che salivo

Mario Passaretti

ta per ricominciare la nuova avventura Champions per il Napoli. L'attesa e le speranze aumentano. Ci sono pareri contrastanti sulle difficoltà che ci saranno con le squadre da affrontare nel girone, ma il Napoli nei grandi appuntamenti fa sempre bella figura. Stavolta abbiamo dalla nostra l’esperienza solida di un allenatore vincente, già abituato a grandi palcoscenici internazionali. Un tecnico che con il suo modulo ha trasmesso alla squadra, formata da ottimi calciatori di caratura internazionale, una mentalità vincente, e capace di non sentirsi inferiore a nessuno. Si comincia

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È UN'EUROPA CHE EMOZIONA ANCHE ME Gianni Improta

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su un aereo, avevo 21anni, durante il volo all’improvviso urla di panico per un vuoto d'aria abbastanza lungo, l’unico a non avvertire disagi di sorta fui io, perché non mi resi conto che si trattò di uno scampato pericolo (era il mio primo volo) quando l’aereo atterrò un grande applauso e tanti segni della croce, da allora sono consapevole e timoroso però continuò a volare. Ci tenevo a far sapere quale tipo di battesimo mi toccò prima di scendere in campo per quanto riguarda le Coppe Europee con la maglia del mio Napoli. La gara di andata terminò 1-1, al ritorno ci imponemmo per 2-1 (Bianchi - Improta su rigore) così superammo il primo turno. Nel secondo turno eliminammo lo Stoccarda. Negli ottavi ci capito l'Ajax di Rudy Krol e compagni. Secondo episodio: per poter giocare la gara di ritorno ad Amsterdam ci siamo dovuti sobbarcare due volte la trasferta causa neve, siamo stati costretti a giocare su di un terreno di gioco ghiacciato con scarpe speciali prestateci dagli olandesi. La gara terminò 1-0 per l'Aiax, all’andata li battemmo con lo stesso punteggio e quindi ci toccò disputare anche i supplementari. Immaginate un po’ la temperatura, alle ore 23,00 in Olanda su di un campo ghiacciato. Resistemmo fino a sette minuti dalla fine eravamo stremati e qualche mio compagno 21 anche acciaccato, ci fu una sostituzione per loro, in sette minuti Suurendonk (cosi si chiamava) ci fece tre gol di testa, roba da incubo. Io egoisticamente stavo già pregustando i calci di rigore, con qualche legittima speranza di poter superare il turno. Di quelle trasferte in Olanda oltre ad ammirare la bellezza della città, un ricordo indelebile la bontà dello yogurt olandese, provatelo, io da allora tutti i giorni lo mangio a colazione. Un abbraccio e un saluto a tutti i tifosi del Napoli. Con sincero affetto uno di Voi.

con il Borussia Dortmund. Uno stadio pieno e una serata all’insegna dello spettacolo folcloristico. Infatti parliamo di due tifoserie, tra le più calde e appassionate d'Europa, capaci di grandi scenografie e incitamenti. Quindi, le premesse per un grande spettacolo sugli spalti ci sono tutte. Adesso la parola passa al campo e ai 22 calciatori che saranno essere all’altezza per offrire una partita appassionata e degna di queste due tifoserie, con la speranza che il nostro amato Napoli possa alla fine trionfare e iniziare con il piede giusto questa nuova grande avventura. Sempre e solo forza Napoli!!!!!!


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La Tony Costruzioni S.r.l., società unipersonale, costituita dal sig. Antonio Lanzano, ha sede legale in Afragola 80021 (NA) all’XI traversa Saggese, 34. La società, nelle persone dell'amministratore unico sig. Antonio Lanzano e dei direttori tecnici, Crescenzo Lanzano e Carmine De Rosa (sezione trasporti), rappresenta l’ultima fase dell’evoluzione di una struttura organizzativa di tipo familiare che vanta nel suo passato una forte e lunga esperienza nel settore delle costruzioni. La Tony Costruzioni S.r.l., guidata dal suo amministratore, ha svolto la propria attività nel campo della costruzione e ristrutturazione civile e industriale con grande competenza e professionalità derivanti dalle collaudate esperienze e capacità tecniche del personale tecnico, nonché da importanti investimenti effettuati in termini di tecnologia, uomini e attrezzature.

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IL RITORNO DEL CAPITANO Carlo Longobardi

opo una sosta tecnica ritorna nel suo ruolo Paolone, al secolo Paolo Cannavaro, capitano storico del Napoli e con lui anche la vittoria al San Paolo per due a zero ai danni dell’Atalanta. Per un momento si era paventata la possibilità che potesse, addirittura, lasciare i suoi colori per approdare a club Oltralpe, ma contro la squadra dell’ex Denis si è ripreso il suo posto al centro della difesa - oltre che la fascia da capitano- sfruttando nel migliore dei modi la prima vera chance offertagli dal tecnico spagnolo. Con una partita ordinata coadiuvato nelle retrovie dall’ex difensore del Real Madrid, Raul Albiol, il capitano azzurro ha confermato una vecchia tesi del tecnico spagnolo circa l'utilizzo di due destri al centro della difesa a quattro. Lo spagnolo, infatti, pur dirottato nella posizione di centrosinistra, si è ripetuto nell’ennesima prestazione maiuscola di questo suo inizio di stagione. Sempre attento e concentrato nelle chiusure e pulito nei suggerimenti ai compagni, il centrale iberico ha offerto indicazioni importanti in vista dei prossimi impegni della squadra, candidandosi prepotentemente per qualsiasi ruolo della retroguardia. Il tecnico ha seraficamente commentato il primato in classifica con una affermazione chiara su quanto sia importante esserlo a fine campionato soddisfatto comunque per la risposta della sua squadra. “Il turn-over ha funzionato: contro l'Atalanta abbiamo vinto con tanti giocatori nuovi in campo ed è una bella iniezione di fiducia per il mio gruppo. Ora sappiamo che tutti possono ambire a una maglia da titolare ed essere importanti” - così ha, infine, commentato Don Rafè. Si è invece lasciato andare un po’ di più Aurelio De Laurentiis, esultando su Twitter per l’ottimo avvio di stagione degli azzurri ringraziando i ragazzi e godendo del primo posto in solitudine, emozionato ed euforico. Per la sfida europea rientrano, Maggio , Britos, Zuniga e Behrami risparmiati domenica, ma non è esclusa qualche sorpresa del tecnico che valuterà all’ultimo le condizione dei disponibili. Sicuramente Cannavaro sarà pronto ,se dovesse rientrare nelle scelte del tecnico, ha compreso la nuova mentalità, tutti titolari prima della scelta finale. La rivoluzione estiva sta dando i suoi frutti ancora prima del previsto e il feeling tra Benitez e i giocatori è stato immediato, nonostante i nuovi metodi di lavoro e il

cambio di modulo imposti da Don Rafa. Ora c’è bisogno di una verifica pure in Champions League, però. E il primato in classifica farà bene al morale di tutto l'ambiente. Il Borusia di Klopp si presenterà però al San Paolo al meglio della forma ed è reduce dal 6-2 in campionato contro l’Amburgo . De Laurentiis è un grande ammiratore del Borussia grande squadra con un bilancio sano e un vivaio eccellente. Bell’esempio di società sana con un ottimo allenatore, oltre a possedere uno stadio bellissimo e capiente. Il calore del San Paolo è, però, un’altra cosa e contro il Borussia sarà un centro di gravità per una città turbolenta ma stracolma di entusiasmo. Forza Euro- Napoli!

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nell’occhio. De Laurentiis spera che ciò aumenti lo spirito combattivo del gruppo, quasi come se dovesse andare alla guerra in Italia e soprattutto in Europa. Ricordiamo al presidente che è solo una partita di calcio, mai dimenticarlo!

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UNO SQUADRONE DI COMBATTENTI Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

l Napoli è formato da una rosa di combattenti, nonostante lo spirito del nuovo allenatore non rispecchi assolutamente queste caratteristiche. O meglio, in apparenza Rafa Benitez sembra un uomo pacioso, godurioso, ma i risultati del suo curriculum da allenatore recitano tutt’altro. Un episodio per tutti, la finale di Champions a Istanbul tra il suo Liverpool e il Milan, quando dopo un primo tempo chiuso in svantaggio di tre gol, Rafa dette una scossa ai suoi nell’intervallo, e il secondo tempo vide Reds in campo con tutt’altro spirito tanto che il risultato si ribaltò e la coppa dalle grandi orecchie la alzò il tecnico di Madrid. Combattenti sì, ma da qui a indossare la maglietta camouflage, ovvero la mimetica, ce ne passa. Anche se i risultati nei negozi stanno dando ragione alla scelta del presidente – esauriti i pezzi di questo tipo – vedere gli azzurri scendere in campo con indosso la mimetica è un cazzotto


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GRANDE FESTA AL NAPOLI CLUB USA

rimo anno di vita del Club Napoli Usa situato nei pressi di New York, che ha festeggiato l’evento a Westbury, nel Long Island, con una sontuosa festa nella splendida location Chateau Briand di proprietà dei fratelli Scotto. Alla serata, organizzata in grande stile dal presidente del sodalizio Vincenzo Iannucci, coadiuvato dagli altri membri del consiglio direttivo, tra i quali il direttore sportivo Simone Zaino e il segretario Domenico Posillico, alla quale hanno partecipato circa 200 persone, è intervenuto come ospite dell’Associazione Italiana Napoli Club, presieduta da Saverio Passaretti, Gianni Improta accompagnato dalla moglie Maria. L’ex numero dieci azzurro ha voluto manifestare agli intervenuti quanto sia stato importante il sostegno dei tifosi da ex calciatore, quanto lo sia in generale per un club, e ancora di più per il Napoli che vanta sei milioni di supporter in tutto il mondo. Nell’occasione il presidente Iannucci ha consegnato un riconoscimento al Baronetto di Posillipo che, a sua volta, ha ricambiato con una targa di ringraziamento da parte del presidente Passaretti, per l’opera di diffusione dei colori azzurri negli States.

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FOTO: MARIO PASSARETTI


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Fissc

Tifosa pi첫 Bella d'Italia

VINCE UNA BIANCAZZURRA

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È Miriam Domenichini, diciassettenne di Termoli studentessa al liceo scientifico, la Tifosa più Bella d'Italia 2013. Sul podio sono salite anche la romanista Laura Petrucci e la salernitana Ilenia Paolillo, rispettivamente seconda e terza. La manifestazione, svoltasi all'Arena Spettacoli del Teatro Antonio Ghirelli di Salerno, ha visto confrontarsi17 finaliste provenienti da tutta Italia che si sono contese lo scettro di "Tifosa più Bella d'Italia", sfilando con la divisa della propria squadra del cuore, in costume da bagno, in abito da sera e in lingerie. Le aspiranti reginette hanno gareggiato sfoggiando i colori di Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli, Pescara, Virtus Lanciano, Cesena, Empoli, Cittadella, Ternana, Salernitana. Il concorso è stato organizzato dalla Fissc, Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio, dal Coordinamento Salernitana Club e dall'Anfissc (Associazione Nazionale Femminile Sostenitrici Squadre Calcio), rappresentati in giuria dai rispettivi presidenti Francesco Lotito, Riccardo Santoro e Nella Grossi. Presenti anche, Saverio Passaretti, presidente dell’Associazione italiana Napoli Club, nonché consigliere della Fissc e la professoressa Rosanna D’Epiro, consigliere nazionale dell’Anfissc. A valutare la bellezza, l'eleganza e la sensualità delle miss, anche il presidente della Figc Campania Enzo Pastore. In platea, il sindaco di Salerno e vice ministro Vincenzo De Luca, che in mattinata aveva ricevuto le miss, i calciatori della Salernitana Alessandro Volpe (ex Virtus Lanciano) e Alessandro Alessandro Berardi, il team manager Riccardo Ronca e il dirigente David Giubilato della società granata. La vincitrice Miriam Dominichini ha conquistato la giuria con la sua bellezza mediterranea ed il suo metro e 85 centimetri di altezza, valsi il primato di concorrente più alta della manifestazione. A margine della manifestazione si è svolto sempre presso il teatro “Ghirelli” un dibattito intitolato “Il calcio di ieri e di oggi”, alla presenza di esperti del settore e di esponenti della tifoseria organizzata: pay tv, tessera del tifoso e voucher alcuni degli argomenti che sono stati trattati nel corso della discussione.

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2012 40 anni di passione negli stadi CENA E FESTA DELL’AINC

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