Cuore Azzurro n°111 del 23/02/2015

Page 1

magazine

Organo ufficiale dell’Associazione Italiana Napoli -Club Anno X- nr 111- 23/02/2015

pagina 3

Obiettivo secondo pos

to

pagina 8

Tascone: “A Palermo Benitez ha sbagliato”

Il nuovo tenore azzurro Qualità, affidabilità, potenza


il paRi del bentegodi vanifica le speRanze di RincoRsa alla Juventus

Verona staVolta è fatale alla roma la classifica

Risultati

Juventus Roma Napoli Lazio Fiorentina Genoa Sampdoria Milan Torino Palermo Inter Sassuolo Udinese Empoli Hellas Chievo Atalanta Cagliari Cesena Parma

Juventus - AtAlAntA 2-1 empoli - Chievo 3-0 FiorentinA - torino 1-1 lAzio - pAlermo 2-1 milAn - CesenA 2-0 veronA - romA 1-1 nApoli - sAssuolo ore 19.00 CAgliAri - inter ore 21.00 sAmpdoriA - genoA mArt. pArmA - udinese rinv

pRossimo tuRno

AtAlAntA - sAmpdoriA CAgliAri - veronA CesenA - udinese Chievo - milAn genoA - pArmA inter - FiorentinA pAlermo - empoli romA - Juventus sAssuolo - lAzio torino - nApoli

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

pagina

2

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Coordinamento: : Star Press Hanno collaborato: Francesco Basile, Silvio elia Ferrara, Carlo Longobardi,

57 48 42 40 39 35 35 33 33 33 32 29 28 27 25 24 23 20 16 10

24 24 23 24 24 23 23 24 24 24 23 23 23 24 24 24 24 23 24 23

17 13 12 12 10 9 8 8 8 8 8 6 7 5 6 6 5 4 3 3

6 9 6 4 9 8 11 9 9 9 8 11 7 12 7 6 8 8 7 2

1 2 5 8 5 6 4 7 7 7 7 6 9 7 11 12 11 11 14 18

51 37 42 40 36 35 29 35 27 38 37 29 26 25 27 18 21 30 23 20

13 18 30 27 24 28 26 30 25 39 30 33 31 27 43 30 35 43 47 47

Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passaretti, Ciro Piemonte, Carmine Tascone Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007

lunedì 23 febbraio 2015


liberamente

Vincere stasera per far paura alla roma Il pareggio della Roma a Verona avvicina il Napoli al secondo posto. Il dato è oggettivo, del resto quando si parla di numeri c'è poco da obiettare. La partita di oggi pomeriggio col Sassuolo ha quindi una valenza ancora maggiore, perché c'è in ballo qualcosa di terribilmente importante. Per troppo tempo siamo andati avanti nella convinzione che in campionato la sorte degli azzurri era segnata. Il terzo posto era in cassaforte, non solo per la forza oggettiva della squadra di Benitez, ma anche e soprattutto per l'estrema pochezza degli avversari. In primis le milanesi, che sulla carta, per organico, blasone e tutto il resto, erano le maggiori pretendenti. In fin dei conti Fiorentina e Lazio stanno facendo il loro campionato fatto di alti e bassi, difficile immaginare che possano fare molto di più. Al Napoli di conseguenza, avendo una consistenza decisamente superiore rispetto a viola e biancocelesti, sarebbe bastata l'ordinaria amministrazione per arrivare al terzo poto. Il secondo sembra assolutamente fuori portata. Non perché la Roma fosse decisamente più forte, ma perché la squadra giallorossa sin dallo scorso anno aveva mostrato una costanza di rendimento che il Napoli non aveva mai avuto. Se la corsa per la seconda piazza si improvvisamente riaccesa è stata non perché il Napoli abbai preso a marciare con un ritmo sostenuto, ma perché i giallorossi nel frattempo più che rallentato sembrano proprio essersi fermati. Ora tutto è davvero in gioco. Anche se non bisogna illudersi che sia facile. Non sarà facile neanche stasera, col Sassuolo, ad essere sinceri. Anche se le sensazioni sono positive. In genere alla vigilia di queste partite c'è grande ottimismo, un pizzi-

lunedì 23 febbraio 2015

co di superficialità e si supponenza anche da parte della squadra. Stavolta si leggono solo parole di grande rispetto per gli avversari, al contrario sembrano i romagnoli quelli sicuri di venire a Napoli a fare gli spacconi. Bene così. Non sarà facile arrivare al secondo posto per un motivo molto semplice. La Roma se giovedì dovesse uscire dall'Europa League, essendo già fuori dalla Coppa Italia, potrà dedicarsi solo ed esclusivamente al campionato. Si troverà nelle stesse condizioni in cui lo scorso anno fece benissimo. Oddio, non sarà proprio la stessa cosa: perché lo scorso anno c'era entusiasmo, adesso c'è depressione. Giovedì sera la Roma potrebbe trovarsi fuori da tutto, e con lo scudetto andato: dopo i proclami della vigilia (a

l’editoriale di

liberato Ferrara

Roma sotto questo aspetto stanno molto peggio di Napoli) sarebbe un vero choc. Ma questi non sono problemi del Napoli. Il Napoli, sapendo che sarà difficile, stasera deve vincere, e deve provare a vincere anche domenica sera a Torino contro i granata. Così facendo, la matematica non è un'opinione, si troverebbe a pari punti coi giallorossi che giocheranno poi lunedì in casa contro la Juventus, con una pressione addosso pazzesca. Il Napoli deve fare il Napoli senza guardare in casa d'altri. Da oggi c'è una novità: se il Napoli dovesse vincere sempre di qui alla fine, a prescindere da quello che fa la Roma sarà secondo posto. Dipende solo dal Napoli.

pagina

3


Don Rafele fa la voce di Saverio Passaretti Mr.Rafa Benitez uscito sconsolato dalla sconfitta senza attenuanti contro il Palermo, aveva esternato un duro chiarimento con i suoi giocatori irriconoscibili dopo una serie di belle prestazioni. L'effetto è stato quasi immediato tanto è vero che in Europa League solo il Napoli ha strapazzato i turchi della Trabzonspor con ben quattro realizzazioni, una passeggiata salutare sulle sponde del Mar Nero con un Napoli che annichilisce gli avversari permettendosi anche di sprecare un calcio di rigore tirato fuori da Mertens. Veramente non c'è stata mai partita è risultato lascia poche speranze ai turchi nella gara di ritorno, una ventata di ottimismo che pone le basi al prossimo scontro con il Sassuolo. Un Napoli perfetto sin dai primi minuti con gli avanti che hanno interpretato alla grande il proprio ruolo e con Manolo Gabbiadini autore di una quarta segnatura ( quattro in quattro gare !) determinato e freddo in area sempre pronto alla realizzazione, un ottimo acquisto del mercato di riparazione. Cinismo, velocità, ottimi scambi di ruolo ripartenze e difesa blindata tutte le premesse per riprendere la rincorsa al secondo posto visto che la Roma è in evidente stato confusionale con

pagina

4

l'ennesimo pareggio in casa in una giornata funestata da incredibili scontri in città e deturpazioni di opere artistiche dagli scalmanati tifosi olandesi. Il discorso Europa League si riaccende nel senso giusto e il Napoli può veramente puntare ad arrivare molto in alto, l'unica coppa europea conquistata risale al lontano 1989 nell'era Maradona adesso il suo connazionale Higuain riaccende le speranze azzurre. Che sport incredibile calcio, solo pochi giorni fa fioccavano le accuse a Mr. e alla squadra, per la verità irriconoscibile nella trasferta siciliana, ma,

a questo punto, c'è da pensare che si è trattato soltanto di un calo momentaneo di tensione perché la squadra ha risposto alla grande in un impegno apparso alla luce del risultato fin troppo facile ma tale è stato per l'eccellente condizione psico-fisica dei guerrieri azzurri. La sfida nel posticipo al S.Paolo contro gli uomini di Di Francesco dovrà essere la controprova della ritrovata freschezza degli azzurri, sarà la seconda volta in casa e non è casuale che la prima si è risolta con un pareggio 1 a 1 a riprova della pericolosità dei nero-verdi apparsi in questa fase in ottima condizione .

lunedì 23 febbraio 2015


grossa

Pregi e virtù di una comunità rappresentati dal calcio di

Anche il Napoli da allora ha cambiato pelle con sei o sette giocatori diversi dalla formazione del settembre 2013 un notevole cambio anche di mentalità, l’attuale undici è lontano da quello con Cannavaro, Fernades , Armero e Pandev senza voler sminuire le loro capacità e l’apporto dato alla crescita della squadra . Stavolta Eusebio si troverà di fronte ben altre potenzialità di questo Napoli gioia e dolori per i tifosi e per i tanti club azzurri sparsi per il mondo sono loro che instancabilmente sostengono l’ambiente, un argine insuperabile fatto di affetto e passione ! *Presidente ainc

lunedì 23 febbraio 2015

Carlo longobardi

Il calcio, al pari dei fenomeni sociali che coinvolgono milioni di persone, esprime involontariamente e in maniera del tutto automatica l'andamento, il "comune sentire", della società stessa sottostante. Pregi e virtù di una comunità vengono rappresentati anche dalle gesta e dal comportamento dei calciatori, dei dirigenti delle squadre, delle tifoserie, degli apparati burocratici, della politica, del business che vi ruota intorno. E allora, anche attraverso l'analisi dei fenomeni calcistici, viene fuori un quadro dell'Italia assolutamente desolante. Siamo nell'immediato post Roma Feyenoord di Europa League, all'indomani dell'incredibile, becera, quanto presumibile, devastazione di Piazza di Spagna da parte di olandesi pazzi quanto ubriachi, che definire "hooligans" é riduttivo. E invece di azzerare immediatamente i vertici, tutti i vertici, di un già gravemente colpevole (dis) ordine pubblico e ripartire da una tabula rasa, si é nuovamente impegnati ad alimentare un improduttivo chiacchiericcio, concentrati a convocare tavoli di verifica, stabilire cabine di regia utili a leccarsi le ferite e a fissare responsabilità che non determineranno alcuna conseguenza. Si, perché nel "Bel Paese" la storia non insegna niente, non costituisce alcuna base imponibile di ragionamento da cui ripartire, non stimola. La morte di Ciro, infinitamente più grave del pur intollerabile danno alla fontana della "barcaccia", avrebbe già dovuto determinare tutto questo, anziché provocare il palleggiamento delle inefficienze. Il nostro straordinario ragazzo e il nostro straordinario artista staranno riflettendo insieme, schifati, sulle macerie culturali di un popolo confuso e anche lui col-

pevole. Ancora, per la prima volta, non si gioca una partita di campionato per mancanza di disponibilità: nel drogato mondo degli stipendi ultra milionari, il Parma ci riporta alla realtà di tutti i giorni. Non é in grado di sostenere i costi per gli steward e quindi tutto fermo, finito, le scarpette appese ai chiodi prima del tempo. L'ennesimo splendido pezzo di Italia privato del suo diritto allo svago chiude bottega dopo aver prostituito i suoi ideali calcistici alla ricerca, in mezza Europa, di fantomatici acquirenti. Il mondo del calcio si dovrebbe interrogare a fondo sul significato di tante acquisizioni "senza cuore", sulla discesa in campo, spudorata, degli sceicchi arabi che con il loro fetido petrolio pensano di comprare la storia dell'occidente, di improvvisati e sprovveduti affaristi sparsi per il mondo (per il citato Parma ci si é rivolti a cordate di paesi come Cipro, Slovenia, Albania, Russia...), sulla difficoltà che interi campionati stanno attraversando, come la Ligue 1 francese che ha undici società calcistiche in vendita, sulla riflessione che lo stesso Arrigo Sacchi, per quanto errata nelle modalità espositive, ha proposto. Al coro che cantano le curve e che dice "In un mondo che non ci vuole più..." é necessario contrapporre un pensiero positivo, magari chiudere gli occhi e vedere Manolo che vola via, alza lo sguardo e serve perfettamente il suo compagno in corsa che va facilmente in rete. O ricordarsi dello stesso Pipita che poco dopo esprime un concentrato di bellezza calcistica che solo la traversa restituisce all'umana comprensione. Solo così, riportandosi alla semplicità, all'essenza delle cose ed alla giusta collocazione, si può restituire forza alla speranza di un calcio malato.

pagina

5


Stadio San Paolo, GHOULAM

DE GUZMA BERARDI kOULIBALy DAvID LOPEZ

ZAZA

ANDUJAR

HAMSIk

ALBIOL GARGANO SANSONE MAGGIO

pagina

6

CALLEJO

lunedì 23 febbraio 2015


torna il Capitano GAZZOLA

AN

k

TAIDER

CANNAvARO

ZAPATA

CONSIGLI

MAGNANELLI ACERBI

MISSIROLI

ON LONGHI

lunedì 23 febbraio 2015

pagina

7


paRla tascone: “se avvesse fatto giocaRe i titolaRi il napoli non avRebbe peRso”

“benitez a Palermo ha sbagliato” “Attenti ai tre davanti del Sassuolo, ma il Napoli è troppo in condizione” di

liberato Ferrara

Senza peli sulla lingua come nel costume del personaggio Carmine Tascone analizza il momento del Napoli. Un’analisi mai banale, come nello stile del personaggio, che non risparmia critiche a nessuno (“io dico sempre quello che pensa, me ne frego del politicamente corretto”), ma che un po’ a sorpresa parte da un complimento. In genere lui, il grillo sparlante del calcio napoletano, inizia sempre a randellare, salvo poi dire qualcosa di carino alla fine. Stavolta ha invertito l’ordine delle cose… “Gli azzurri stanno benissimo, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Nelle ultime partite ha fatto molto bene, si vede che i giocatori sono in condizione, stanno bene anche di testa, tentano la giocata e spesso riesce. Essendo una squadra di qualità è chiaro che quando sta bene di fisico e di testa riesce anche a fare cose molto importanti”. Come la vittoria in Turchia: alla vigilia sembrava che il Napoli dovesse andare a giocare in un girone infernale. Alla fine è andato tutto bene, una grande prova soprattutto di personalità della squadra… “Su questa partita in particolare ci andrei molto cauto, ad essere sincero. Non condivido questo entusiasmo eccessivo per la vittoria in Turchia. Siamo passati quasi dagli insulti dopo Palermo alle lodi e agli osanna dopo questa gara.

pagina

8

Giornalisti, giornalai o pennivendoli che dir si voglia improvvisamente hanno scoperto che il Napoli è una grande squadra, che finalmente i giocatori mettono in campo anche la personalità che troppo spesso è mancata. Calma, questa partita a mio avviso non deve fare testo. Penso che il Trabzonspor sia una delle squadre più scarse di questa manifestazione. In Italia farebbe fatica a salvarsi in Serie B. Quindi è inutile e fuori luogo per aver battuto una squadra del valore del Cittadella, con tutto il rispetto”. In ogni caso è stata una bella risposta dopo la sconfitta di Palermo dove il Napoli aveva fatto i soliti errori, al di là di quello clamoroso di Rafael. “La sconfitta di Palermo a mio avviso ha un responsa-

bile preciso, e non è Rafael. Il ragazzo ha sbagliato, nella fattispecie è indifendibile, ma ha commesso un errore dopo quindici minuti di gioco, si poteva rimediare. La colpa a mio avviso è di Benitez. Se non avesse fatto turnover, se avesse fatto giocare Koulibaly, David Lopez e Gabbiadini non ci sarebbero stati problemi, non avrebbe persi di certo. Se il Napoli non dovesse arrivare al secondo posto, o vincere qualche Coppa, sarebbe un fallimento per il tecnico. Per l’ennesima volta ha fatto una formazione senza senso, contro una squadra che per altro è in buuone condizioni. Io dico che se a Palernmo avesse giocato la squadra migliore, al netto dell’errore di Rafael, il Napoli no avrebbe perso di certo. In campo devono andare sempre i mi-

gliori, poi ci sono alcuni giocatori che sono assolutamente impresentabili. ”. Per stasera col Sassuolo? “Con Higuain in campo avrei detto Napoli al 100%. Senza Higuain dico Napoli l 99%. Il problema è sempre la difesa, non all’altezza del resto della squadra. Il Sassuolo è una buona squadra, ha tre giocatori in avanti, Berardi, Zaza e Sansone che hanno tutte le possibilità di fare danni. Ma il Napoli è di un’altra categoria. Ho detto che se avesse giocato Higuain non avrei avuto alcun dubbio, senza il Pipita crescono le possibilità dei romagnoli di fare risultato. Ma non crescono di molto, sia ben chiaro. Diciamo che adesso hanno 1 possibilità su 100 di non perdere a Fuorigrotta, col Pipita in campo non ne avrebbero avuta nessuna”.

lunedì 23 febbraio 2015


il punto

Domare questo sassuolo si può e si DeVe fare! La disfatta di Palermo aveva mandato tutto l’ambiente in depressione, ci riferiamo più che altro alla critica, non sempre benevola e obiettiva. Sensazione immotivata, del resto, dato che gli azzurri sono comunque in un momento molto positivo della stagione e in considerazione del fatto che gli obiettivi, secondo posto compreso, sono ancora tutti lì a portata di mano. Ma si sa tutto ciò che gravita intorno al Napoli non è sempre benevolo e in buona fede e allora ecco spuntare cassandre e fucili spianati, non appena la Benitez-band stecchi una partita. A rimettere le cose a posto ci ha pensato la vittoria schiacciante in Europa League, contro il Trabzonspor, ridicolizzato da Higuain e compagni e che i soliti detrattori di professione si sono subito affrettati a definire come una squadra di pellegrini e dilettanti, pur di non dare il giusto merito alla super prestazione della formazione azzurra. In realtà il Napoli ha ripreso qual cammino bruscamente interrotto alla Favorita di Palermo, anche a causa di alcuni episodi sfavorevoli, vedi l’infortunio di Rafael sul primo gol subito. Adesso c’è il Sassuolo al San Paolo. La squadra di Di Francesco gioca bene e non ha nulla da perdere,

lunedì 23 febbraio 2015

per questo motivo sarà un avversario ostico da superare. Il Napoli però non può sbagliare in campionato, se vuole riprendere la corsa alla Roma, sempre titubante anche in Europa e se vuole tenere a freno le velleità di una Fiorentina che invece attraversa un buon momento, di gioco e di risultati. I dubbi di Benitez saranno legati all’utilizzo o meno di Rafael davanti al pubblico di casa, dopo la papera di Palermo.

La buona prestazione di Andujar a Trebisonda, del resto, potrebbe indurre il tecnico spagnolo a spostare le gerarchie in campionato e a dare all’argentino i galloni di titolare. Qualcosa cambierà certamente in attacco dove la squalifica di Higuain obbligherà all’utilizzo di Zapata, forse affiancato da Gabbiadini, in periodo di grazie e in gol da quattro gare consecutive. La giornata di campionato mette il Napoli in

di

MarCo Martone

una situazione di minimo vantaggio rispetto alle antagoniste. Gli azzurri, infatti, scenderanno in campo già conoscendo il risultato delle altre, Roma e Fiorentina su tutte. Eventuali e auspicabili passi falsi di viola e giallorossi potrebbero mettere le ali al Napoli che, non ha neanche lo spauracchio del ritorno di Europa League, visto che in quel caso la pratica è già stata archiviata.

pagina

9


casa napoli

come nella faVole: c’erano una Volta Vinicio e careca Dicevi Brasile e subito immaginavi bambini prodigio che sulla spiaggia di Copacabana palleggiavano come divinità senza mai far toccare la palla a terra e improvvisavano dribbling funambolici contro le leggi della fisica: prendere un brasiliano era una volta garanzia di spettacolo, classe, divertimento, qualità. E sì che a Napoli ne sappiamo qualcosa: da Canè a Careca, passando per fenomeni come Vinicio e Alemao, in maglia azzurra c’era sempre stato un feeling forte e profondo, inferiore leggermente a quello con la seconda Patria Argentina. Certo qualche falla c’è stata, nella storia, si pensi a Caio o a Toledo, ma parliamo di rincalzi. A vedere oggi Rafael e Jorginho, che sarà italianizzato quanto si vuole ma sempre nato e cresciuto in Brasile è, si resta perplessi. Uno schiaffo alla storia e alla tradizione insomma. Si sperava

che il portiere avesse superato il suo momento difficile: di alibi e bonus gliene abbiamo dati, vuoi per l’infortunio e vuoi per le oggettive difficoltà a dover prendere il posto di Reina, ma dopo l’impresa di Doha in Supercoppa – che si pensava fosse servita a ridargli fiducia e a cacciare tutti i fantasmi – siamo ricaduti in pieno nella pentola con l’olio bollente. Cosa farà Benitez da qui a fine stagione, ovvero se sceglierà di mettere Andujar o se continuerà a preferire Rafael si vedrà ma probabilmente nell’infausta serata di Palermo – summa di tre/quarti di stagione – un verdetto è arrivato e riguarda il futuro. Un Napoli che l’anno prossimo voglia far bene in campionato e in Europa dovrà trovare un altro portiere, magari mandando Rafael a rifarsi una verginità altrove visto che l’ambiente è diventato difficile per lui. Poi c’è Jorginho: il bra-

di

Fabrizio PCColo

siliano biondo che ci aveva illuso nel suo debutto lo scorso anno in coppa Italia con la Roma. Piedi dolci, lancio pronto, capacità di andare al tiro. S’erano scomodati anche i paragoni con Ciccio Romano, l’uomo che mancava. Poi tutto un passo da gambero fino all’imbarazzante stagione attuale. E’ dall’estate che Jorginho non ne indovina più una, non è questione di condizione di forma o di serata sbagliata. Probabilmente il Napoli ha sbagliato un colpo, nel prenderlo. Che sia il modulo con due soli mediani a penalizzarlo è ipotesi che non regge troppo in piedi, anche se magari con uno schema diverso potrebbe fare di più, quello che sembra certo è che per la crescita del Napoli anche Jorginho non sembra adeguato. Ahi, benedetti brasiliani. E dire che una volta ci gustavamo le magie di Vinicio e Careca…

servirebbe un higuain per ciascun reparto di

FranCesCo basile-

Un Gonzalo Higuain in ciascun reparto: è questo quello di cui avrebbe bisogno il Napoli in questo momento. E, se ce ne fosse ancora bisogno, il black out di sabato alla “Favorita” non ha fatto altro che confermare questa tesi. Soltanto un punto guadagnato con una neopromossa e ben sei gol incassati, tre nella partita d’andata al San Paolo e tre in quella di ritorno a Palermo. Senza nulla togliere alla squadra di mister Iachini, che tra l’altro sta fino ad ora disputando un ottimo campionato assurgendo al ruolo di rivelazione della stagione, il bottino raccolto dagli azzurri contro i siciliani è fin troppo scarno. Troppo poco per il Napoli che, ad inizio stagione, ambiva alla lotta per lo scudetto. Tralasciando gli errori individuali, che senza dubbio hanno inficiato la partita (primo fra tut-

pagina

10

ti la papera di Rafael sul primo gol di Lazaar), la squadra, come più volte è già accaduto in questo campionato, non è riuscita ad imprimere il suo gioco, non è stata capace di palesare le qualità dei singoli. I soliti errori in difesa hanno, poi, finito con l’asfaltare gli azzurri, conducendoli ad una inevitabile disfatta. Di certo la società si è mossa in maniera oculata durante il calciomercato riparatore di gennaio, acquistando due giocatori importanti, quali appunto Strinic e Gabbiadini, che, fin dall’inizio, hanno dimostrato eccellenti qualità. Tuttavia manca qualcosa per fare quel definitivo salto di qualità, che porterebbe la squadra partenopea ai vertici del calcio italiano ed europeo. Escludendo il reparto offensivo, ove l’asso argentino mostra le sue spiccate doti caratteriali e tecniche, manca, negli altri ruoli, un giocatore carismatico, di polso, capace di dettare

modi e tempi di gioco; in poche parole difesa e centrocampo sono privi di un top player capace di fare la differenza. La società, per il futuro, dovrà muoversi in questo senso, ovvero volgere lo sguardo verso i campioni già affermati, dotati delle qualità e dell’esperienza necessarie al raggiungimento di traguardi importanti.

lunedì 23 febbraio 2015



pRovaRe a cambiaRe non è facile, ma è indispensabile

Caro rafa, il principio è giusto di silvio elia Ferrara

Napoli e’ citta’ volubile e sovente proditoria …e quel che vale oggi difficilmente varra’ anche domani . E cosi’ accade che si invochi un cambiamento o una rivoluzione di pensiero per poi , al cospetto delle prime difficolta’ , essere subito pronti alla solenne restaurazione intellettuale col classico …” ma non era meglio prima “ ? Quando a Napoli sbarco’ quel signore targato Espana , di nome Rafa , l’unanimita’ dei consensi fu cosi’ impetuosa da lasciar basito lo stesso protagonista . “Finalmente ci siamo liberati del limitato livornese “ …fu la frase piu’ strombazzata di quei giorni . “Finalmente un allenatore di respiro internazionale” …cosi’ si disse . Poi …il campionato e le coppe …ed una prima stagione conclusasi con la vittoria della Tim Cup e con un sontuoso terzo posto accompagnato dal record di punti e di gol . Eppur ci fu subito chi disse che , in realta’ , il tecnico iberico aveva fallito , perche’ , per migliorare il campionato precedente ( secondo posto con Walter Mazzarri in panchina ) , l’unico risultato utile sarebbe stato quello della vittoria dello scudetto,….. evidentemente dimenticandosi dell’esistenza di quella squadra a strisce monocromatiche che – DA SEMPRE – vince in

pagina

12

Italia piu’ di ogni altra . E , comunque , Benitez avrebbe , quanto meno , replicato il secondo posto mazzarriano , se solo non si fosse concretizzata la “variabile impazzita” …ossia quella Roma di Garcia che , partita tra mille polemiche ( per le partenze di Osvaldo e Lamela ) e tra mille incertezze ( inclusa quella sulla bonta’ del tecnico francese ) , si rivelo’ da subito – complice anche la mancanza di un impegno supplementare che si aggiungesse al campionato – la vera outsider che mai ti saresti aspettato , sovvertendo ogni previsione …e totalizzando ( per ben due volte in stagione ) il record di 10 vittorie consecutive . E cosi’ gli azzurri dovettero accontentarsi di un terzo posto onorevolissimo ……..loro che , invece , avevano dovuto fare i conti con 3 impegni , peraltro aggiudicandosene uno . I soliti detrattori ricominciarono subito : “ Benitez non deve fallire nel secondo anno . Adesso o vince lo scudetto o avra’ toppato “ ….fu questo il refrain di tutto il mese di Agosto 2014 . Ma gli acquisti indicati dal tecnico NON arrivarono ( niente Mascherano …niente Gonalons….niente Lucas Leiva ) …e , per giunta , si perse quel portierone ispanico che era stato l’anima difensiva della squadra . Benitez non si perse d’animo e , da grandissimo professionista , strinse i denti …facendo di necessita’ virtu’ , …rispolverando il gia’ rottamato Gargano e puntando su un giovane spagnolo di cadetteria come David Lopez . La squadra appariva piu’ debole di un anno prima . Rei-

na , Pandev , Behrami , Dzemaili , Fernandez ( rivalutato alla grande proprio da Rafa ) non sembravano surrogati nel miglior dei modi dai vari Rafael , Michu , Gargano , De Guzman , Koulibaly . Gli azzurri arrivarono male al preliminare di Champion , uscendo dalla competizione regina . Da quel momento un fiume di accuse , di critiche …di invettive …contro quel tecnico presuntuoso che ha avuto l’ardire di sfidar le leggi del calcio , illudendosi di poter ovviare – lui da solo – alle magagne di mercato . Vecchi tromboni di un calcio che fu , palafrenieri del nulla , solerti a puntar l’indice contro chi , a loro dire , starebbe dimenticando le sane vecchie regole dell’italico calcio e starebbe illudendosi di voler a tutti i costi perseguire un sistema di gioco non ipotizzabile con un determinato range di calciatori in organico . Ne’ e’ mancato chi ha accusato il tecnico di “codardia pe-

cuniaria” …nella misura in cui non ha voluto rassegnar quelle dimissioni che avrebbero legittimamente dovuto seguire al mancato rispetto di determinati accordi di mercato con la proprieta’ . Oggi , a meta’ del guado della stagione in corso , il Napoli e’ terzo …impegnato in Europa League e semifinalista in coppa Italia . E Rafa va avanti per la sua strada , senza mai voltarsi …e soprattutto senza mai tradire quel suo credo calcistico ( che , inter alia , tanto bene gli ha portato nel suo pregresso sportivo ) . Perche’ …se anche non dispone al cento per cento di un organico simpatetico rispetto al modulo di elezione … egli fa bene ad insistere per instillare negli uomini della sua truppa quel calcistico concetto che parte da una logica eterna ed infallibile : “” nel calcio , come nella vita , e’ piu’ bello provare a creare …piuttosto che limitarsi a distruggere “” . Hola mister …. e no te vajas , por favor !

lunedì 23 febbraio 2015




la sconfitta del baRbeRa: uno schiaffo peR tutti coloRo che sono... innamoRati del napoli

Ci hanno rovinato il san valentino Per fortuna la rincorsa al secondo posto continua, grazie alla... Roma di

Mario Passaretti

Pesante da digerire il 3-1 subito in casa del Palermo nell'anticipo serale giocatosi nella giornata di San Valentino.Locali stracolmi nel tentativo di festeggiare sia la famosa festa che una vittoria fondamentale per la qualificazione nell'Europa che conta ma niente da fare. Il Napoli ha incassato l'ennesimo risultato negativo che fortunatamente non ha compromesso più di tanto la rincorsa champions sulla Roma fermata in casa da un ottimo Parma . Fortunatamente il danno non è stato grave visto che la Roma ha guadagnato un solo misero punticino non sfruttando la sconfitta dei partenopei in quello che è stato il derby delle Due Sicilie (cenni storici, ndr).I rosanero non hanno dovuto faticare per niente per

andare in vantaggio grazie ad una papera colossale del giovane portiere Rafael che non è riuscito a bloccare un tiro lento proveniente da ben 39 metri.Questo è stato l'inizio di una serata negativa,perché siamo sinceri, nessuno dei giocatori sembrava avere la grinta necessaria a riprendere il match trasformatosi in una debacle totale.Fatto sta che il Napoli è uscito dal Barbera con un pesante 31.Una prestazione nera,una sconfitta che deve far riflettere sul l'incapacità del Napoli a sfarare alcuni tabù e a conquistare sempre più punti per tentare a tutti i costi di raggiungere il secondo posto.Troppe stanno diventando le opportunità sprecate per fare punti.Il San Paolo che troppo spesso diventa teatro per le altre squadre per mettersi in mostra e

fare bella figura portando via punti fondamentali per gli azzurri.Fatto sta che il Napoli non riesce ad avere quella continuità di risul-

tati che servirebbe da ora alla fine del campionato.Verrebbe da dire: San Valentino "ci ha traditi"....


Vendicata la sconfitta napoli-udinese

3-1

Napoli: Rafael, Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam, Gargano (82' Jorginho), Inler, Gabbiadini (55' Callejon), Hamsik, Mertens (66' De Guzman), Higuain. All.Rafa Benitez Udinese: Karnezis, Hertaux, Danilo, Piris, Widmer, Allan, Guilherme, Hallberg (63' Aguirre), Pasquale, Fernandes (78' Perica), Thereau (87' Gabriel Silva). All. Andrea Stramaccioni Arbitro: Di Bello di Brindisi Marcatori: 8' D. Mertens, 21' M. Gabbiadini, 27' Thereau, 59' Thereau (aut.)

pagina

16

lunedĂŹ 23 febbraio 2015


a dell’andata al Friuli

lunedĂŹ 23 febbraio 2015

pagina

17




In Sicilia una sconfitta c paleRmo-napoli

3-1

Palermo: Sorrentino, Rispoli, Andelkovic, Terzi, Lazaar, Bolzoni, Rigoni, Barreto (86' Jajalo), Quaison (69' Chochev), Vazquez (79' Belotti), Dybala. All. Giuseppe Iachini Napoli: Rafael, Maggio, Albiol, Britos, Strinic, Jorginho, David Lopez (69' Gargano), Callejon, Hamsik, De Guzman, Higuain (74' Duvan). All.Rafa Benitez Arbitro: Mazzoleni di Bergamo Marcatori: 14' Lazaar, 36' Vazquez, 65' Rigoni, 83' M. Gabbiadini

pagina

20

lunedĂŹ 23 febbraio 2015


che può essere salutare

lunedĂŹ 23 febbraio 2015

pagina

21


Il Napoli non perde

pagina

22

lunedĂŹ 23 febbraio 2015


e la... Trebisonda tRazbonspoR-napoli 0-4 Trabzonspor: Hakan Arikan, Bosingwa, Demir, Medjani, Dogan, Aydogdu (86' Yavru), Ylmaz, Hurmaci (90' Nizam), Hatik, Zengin, Cardoso. All. Ersun YANAL Napoli: Andujar, Henrique, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Gargano (46' David Lopez), Inler, Gabbiadini, De Guzman (70' Callejon), Mertens, Higuain (80' Duvan). All.Rafa Benitez Arbitro: Bezborodov (Russia) Marcatori: 6' A. Henrique, 20' G. Higuain, 27' M. Gabbiadini, 90'+2' D. Zapata

lunedĂŹ 23 febbraio 2015

pagina

23


pagina

24

lunedĂŹ 26 gennaio 2015


il tonfo Di palermo non potrà mai essere la fine Del monDo! di

C iro P ieMonte

Dopo 5 vittorie consecutive arriva il tonfo a Palermo. Non è la fine del mondo, certo non il massimo in chiave secondo posto ma è una sconfitta che tutto sommato ci puo’ stare. Perdere in quel modo porta pero’ tanta rabbia perche’ se analizziamo I primi 15 minuti di gara questi sono da Napoli, ottima gestione, due calci d’angolo e anche un tiro insidioso di De Guzman. Gli eventi che a mio avviso vanno valutati e tenuti in considerazione in quei primi 15 minuti sono due: L’ammonizione di Jorghinho al minuto 7’ e il solito svarione difensivo di Rafael. Per quanto riguarda Jorginho, in molti hanno pensato che sia stata una scelta sbagliata del mister, che in parte approvo. Jorginho non è la prima volta che fa fatica a tenere i ritmi del centrocampo del Napoli, ritmi che tengono un buon calciatore come Inler quasi ai margini della squadra. Jorginho, bravo in fase di costruzione non è forse il piu’ bravo in quella di interdizione, e con giocatori veloci come Dybala e Vazquez piu’ che qualità c’era bisogno di quantità in mezzo al campo, quantità che può

lunedì 23 febbraio 2015

dare ad oggi in questo umile Napoli solo la coppia Gargano-Lopez. La solita nota dolente è pero’ la parte difensiva, lo svarione della difesa napoletana non fa più notizia. Terzo errore consecutivo, dopo Chievo e Udinese, Lazaar sblocca la gara al 14’ con un tiro non irresistibile dalla distanza. Il tentativo del difensore palermitano, e i tanti tiri del Palermo, fanno comunque pensare che tuttavia questo tipo di goal è stato cercato. Rafael dopo

Mirante(portiere del Parma all’ultimo posto senza speranze di salvezza) è il portiere che para meno, più che un dato questo è un vero e proprio segno di debolezza, quasi un invito per le squadre avversarie. Da un punto di vista umano è sicuramente sbagliato riversare le colpe su un ragazzo di 24 anni, ma ancora più sbagliata è la scelta di iniziare un campionato con un ragazzo di poca esperienza tra i pali. Una società con obiettivi in Italia e in Eu-

ropa ha bisogno di un estremo difensore esperto, particolarmente la difesa napoletana che nelle geometrie di Benitez è chiamata più volte a difendere in inferiorità numerica. Gli stop di Roma e Juventus rispettivamente con Parma e Cesena le ultime della classe mettono in evidenza anche le debolezze delle dirette avversarie del Napoli, fanno capire quanto questo campionato fosse alla portata del team di Benitez. Ennesima occasione sprecata.

pagina

25


la squadRa di gaRcia non va oltRe il paRi l veRona coi giallobù di mandoRlini

la roma affanna in moDo clamoroso

Fiorentina, siamo alle solite; vince la Lazio, brodino per il Milan e per Inzaghi la classifica

Risultati

Juventus Roma Napoli Lazio Fiorentina Genoa Sampdoria Milan Torino Palermo Inter Sassuolo Udinese Empoli Hellas Chievo Atalanta Cagliari Cesena Parma

Juventus - AtAlAntA 2-1 empoli - Chievo 3-0 FiorentinA - torino 1-1 lAzio - pAlermo 2-1 milAn - CesenA 2-0 veronA - romA 1-1 nApoli - sAssuolo ore 19.00 CAgliAri - inter ore 21.00 sAmpdoriA - genoA mArt. pArmA - udinese rinv

pRossimo tuRno

AtAlAntA - sAmpdoriA CAgliAri - veronA CesenA - udinese Chievo - milAn genoA - pArmA inter - FiorentinA pAlermo - empoli romA - Juventus sAssuolo - lAzio torino - nApoli

57 48 42 40 39 35 35 33 33 33 32 29 28 27 25 24 23 20 16 10

24 24 23 24 24 23 23 24 24 24 23 23 23 24 24 24 24 23 24 23

17 13 12 12 10 9 8 8 8 8 8 6 7 5 6 6 5 4 3 3

6 9 6 4 9 8 11 9 9 9 8 11 7 12 7 6 8 8 7 2

1 2 5 8 5 6 4 7 7 7 7 6 9 7 11 12 11 11 14 18

51 37 42 40 36 35 29 35 27 38 37 29 26 25 27 18 21 30 23 20

13 18 30 27 24 28 26 30 25 39 30 33 31 27 43 30 35 43 47 47

le paRtite di ieRi lazio-paleRmo

2-1

Lazio (4-3-3): marchetti 6,5; Cavanda 5,5, mauricio 4,5, de vrij 6, radu 5; Cataldi 6,5, Biglia 5,5 (15' st ledesma 6), parolo 5,5; Candreva 7,5 (35' st onazi sv), Klose 5 (29' Keita 6), mauri 7. All.: pioli 6,5. PaLermo (3-5-2): sorrentino 6; terzi 6, gonzalez 6,5, Andelkovic 5; morganella 6 (39' st rispoli sv), Quaison 6 (29' st Belotti 6), Barreto 6,5, Jajalo 5,5, lazaar 6 (24' st daprelà 6); vazquez 6,5, dybala 7. All.: iachini. 6,5. arbitro: di Bello di Brindisi 6. reti: nel pt 26' dybala, 33' mauri; nel st 33' Candreva. Note: angoli: 6-2 per la lazio. Ammoniti: Quaison, parolo, Jajalo, radu, mauricio, Barreto e rispoli per gioco falloso. espulsi: Barreto per doppia ammonizione. spettatori: 25mia circa.

pagina

26

veRona-Roma

1-1

VeroNa (4-3-3): Benussi 5,5, pisano 6, moras 6, marquez 5,5, Brivio 6, ionita 6 (24' st obbadi 6), tachtsidis 6,5, hallfredsson 6, gomez 6,5 (38' st lazaros sv), toni 6, Jankovic 6,5 (24' st greco 6). All.: mandorlini 6. roma (4-3-3): de sanctis 6, Florenzi 6 (40' pt torosidis 6,5), manolas 6, Astori 6, Cole 5,5, pjanic 5,5 (38' st verde sv), Keita 5,5, nainggolan 6, gervinho 5,5, totti 6,5 (20' st doumbia 5,5), ljajic 6. All.: garcia 6. arbitro: gervasoni di mantova 5,5. reti: nel pt 25' totti, 38' Jankovic Note: ammoniti: Jankovic, Cole, manolas, nainggolan per gioco falloso. gomez per comportamento non regolamentare. Angoli: 8-6 per la roma.

lunedì 23 febbraio 2015


manifestazione dei tifosi dei ducali davanti al taRdini

parma, chiuso per rapina Fallimento, corsa contro il tempo: prima arriva, meglio è per loro

ParMa - 'Chiuso per rapinà. È il cartello affisso sui cancelli dello stadio Tardini per una domenica senza calcio ma all'insegna dell'orgoglio crociato. Orfani del match Parma-Udinese, i tifosi della formazione emiliana si sono comunque ritrovati all'esterno dell'impianto sportivo parmigiano per una pacifica, ma arrabbiatissima manifestazione di protesta per la disastrosa situazione della propria squadra di calcio. Una manifestazione parallela alla mobilitazione dei giocatori, che, soprattutto via web, hanno raccolto e rilanciato la protesta dei tifosi con l'hashtag 'SaveParmà: si sono uniti capitan Lucarelli, Gobbi e Palladino ed alcuni ex. Nonostante la pioggia in più di mille si sono ritrovati fuori dall'ingresso principale dello stadio per poi sfilare nei quartieri limitrofi, attraversando ad esempio la Cittadella (storica sede degli allenamenti della squadra ai tempi dell'era Scala) e toccando anche l'abita-

empoli-chievo

3-0

emPoLi (4-3-1-2): sepe 6, hysaj 6.5, tonelli 6.5, rugani 6.5, mario rui 7, vecino 7.5 (38' st signorelli 6), valdifiori 6.5, Croce 6, saponara 6 (14' st zielinski 6.5), maccarone 8 (29' st mchedlidze 6), tavano 6.5. All.: sarri 7. ChieVo (4-4-2): Bizzarri 6, schelotto 6, dainelli 5.5, gamberini 5.5, zukanovic 5.5, Birsa 4.5 (1' st paloschi 6), izco 6, radovanovic 6 (19' st Fetfatzidis 5,5), hetemaj 6, meggiorini 5.5 (19' st pellissier 5.5), Botta 5.5. All.: maran 5,5. arbitro: tagliavento di terni 6.5. reti: nel pt 22' rugani, nel st 1' maccarone, 22' maccarone Note: ammoniti: radovanovic e Botta per gioco falloso. Angoli: 9 a 3 per l'empoli recupero: 0' e 0'. spettatori: 1137 per un incasso di 9456 euro (Abbonati 6.201, Quota 40.135).

lunedì 23 febbraio 2015

zione del direttore generale Pietro Leonardi. I cori più pesanti sono stati rivolti proprio all'indirizzo del dg gialloblù e dell'ex presidente Tommaso Ghirardi, seguiti dall'attuale numero uno Giampietro Manenti beccato al grido di «porta i libri in tribunale». La manifestazione si è comunque svolta senza incidenti e con le forze che hanno solamente accompagnato il corteo senza bisogno di intervenire. Con i tifosi hanno sfilato anche il team manager del Parma Fc Sandro Melli ed il responsabile delle relazioni esterne crociate Mirco Levati. Applausi per i rappresentanti del settore giovanile perchè, hanno cantato i tifosi, «sono il nostro futuro». In corteo anche il sindaco Federico Pizzarotti, figura chiave in questo momento nella vicenda Parma. «Non credo ormai sia recuperabile il rapporto con l'attuale proprietà, anche se arrivassero i soldi - ha detto il primo cittadino di Par-

milan-cesena

ma - È una situazione troppo poco chiara per non chiedere l'intervento delle istituzioni, compreso il tribunale». Parole pesantissime rivolte a Giampietro Manenti, lasciato solo ma pronto a dichiarare di non voler mollare e, allo stesso tempo, senza un euro in tasca. E così sindaco, Figc e Lega Calcio vanno avanti da sole per cercare di trovare una soluzione. Stamattina saranno ancora in Procura per un incontro con i pm che hanno presentato l'istanza di fallimento del club (udienza fissata il 19 marzo). Con loro ci saranno anche i giocatori ormai indirizzati non tanto sulla messa in mora della società ma direttamente sulla richiesta di fallimento per rendere la procedura più rapida e indolore per i dipendenti. Si lavora infatti per arrivare ad un fallimento pilotato in grado di preservare il titolo sportivo.

2-0

fioRentina-toRino 1-1

miLaN (4-3-1-2): Abbiati 6; Bonera 6, rami 6, Bocchetti 6, Antonelli 6; poli 6, de Jong 6, montolivo 6 (35' st van ginkel s.v.); Bonaventura 7; menez 7 (41' st Cerci s.v.), destro 5 (18' st pazzini 6). All.: inzaghi 6. CeseNa (4-3-3): leali 5.5; nica 6 (21' st Capelli 6), lucchini 6, volta 5.5, renzetti 5.5; giorgi 5.5, de Feudis 6.5 (29' st Carbonero 5), ze eduardo 5.5 (42' pt mudingayi 5.5); Brienza 5.5, defrel 6, djuric 5.5 All.: di Carlo 5.5. arbitro: tommasi 6. reti: nel pt 22' Bonaventura; nel st 45' pazzini (rigore). Note: angoli: 7 a 4 per il milan. Ammoniti: 8' pt lucchini, 31' pt Bocchetti, 17' st nica, 43' st volta, 44' st giorgi, 47' st Carbonero per gioco non regolamentare. espulsi: nessuno. spettatori: 27.958 per un incasso totale di euro 654.228,11.

FioreNtiNa (3-4-2-1): tatarusanu 5.5, tomovic 5.5, gonzalo rodr¡guez 7, Basanta 6, rosi 5 (10' st Joaquin 5.5), Badelj 6.5, Aquilani 6, vargas 5.5, ilicic 6, diamanti 5.5 (21' st salah 7), Babacar 5 (33' st gilardino 6). All. montella 5.5 toriNo (3-5-2): padelli 7, maksimovic 5.5, Jansson 5, moretti 6, Bruno peres 6, Benassi 4.5 (30' st gazzi sv), vives 7, Farnerud 5.5 (41' st Amauri sv), molinaro 6, Quagliarella 5.5 (20' st martinez 5.5) maxi lopez 6.5. All. ventura 6 arbitro: guida di torre Annunziata 5 reti: nel st, 40' salah e 42' vives Note: angoli: 8 a 1 per la Fiorentina. Ammoniti: vives, Benassi, moretti per gioco falloso, diamanti per proteste, Bruno peres per gioco scorretto spettatori: 27.088, incasso 468.830 (paganti 3928, incasso 3928; paganti abbonati 23.160, quota 385.150)

pagina

27


i gialloRossi aRRivano allo scontRo diRetto con nove punti di svantaggio

la roma abdica nella corsa scudetto In coda l’Empoli fa un balzo prodigioso in avanti. Chievo di nuovo nei guai La Roma lascia le residue speranze di tenere testa alla Juve, almeno fino allo scontro diretto tra otto giorni, pareggiando 1-1 a Verona contro un'altra squadra in lotta per non retrocedere e scivolando a nove punti di lunghezza dalla Juventus capolista. Dal giorno del derby è il settimo pareggio in dieci gare, un andamento lento e goffo per una squadra involuta e sfiduciata che Garcia non riesce più a ravvivare. In attesa dei posticipi di domani, Napoli Sassuolo e Cagliari-Inter (martedì il recupero di Samp-Genoa), a trarre beneficio dal turno odierno sono Milan e Lazio. I rossoneri si aggrappano a Bonaventura per superare in casa il Cesena (il 2-0 finale è di Pazzini su rigore) salvando la panchina a Inzaghi. La Lazio soffre ma ribalta la gara con il Palermo segnando il gol decisivo col solito Candreva, che poi si infortuna festeggiando. Per la squadra di Pioli è un successo fondamentale, perchè vale il quarto posto in solitudine, visto che la Fiorentina, nel posticipo serale, non va al di là dell'1-1 casalingo contro il Torino, che acciuffa l'1-1 con Vives a 3' dalla fine. Tre punti rassicuranti e facili per il positivo Empoli che strapazza 3-0 un Chievo deludente. È una giornata che si sviluppa all'insegna del made in Italy: finora i giocatori italiani hanno segnato 10 dei 13 gol finora siglati. Ora la Roma comincia a guardarsi con preoccupazione alle spalle, visto che se il Napoli vince domani si porta a tre punti, ed è attesa da una settimana infernale: prima il ritorno insidioso di Europa League a Rotterdam e poi la sfida dell'Olimpico con la Juventus, che con la vittoria sull'Atalanta si è portata a +9. I giallorossi giocano la solita partita in sofferenza: il Verona assiste al possesso palla dei giallorossi con Ljajic e Gervinho a proporre sulle fasce, ma è capitan Totti a suonare la carica. Un suo tiro potente da fuori area prende terra e si insacca per il vantaggio. Ma il raddoppio non arriva e il Verona trova il pari con Jankovic e una doppia deviazione di

pagina

28

Manolas e Keita. Ljajic fa tremare la traversa su punizione, poi nella ripresa lagara diventa più equilibrata e le occasioni capitano a entrambe le squadre. Esce Totti lamentandosi per la sostituzione, entra Doumbia che non combina nulla. La 'pareggitè è una malattia insidiosa e neanche a Verona Garcia trova l'antidoto giusto con una situazione che comincia a sfuggirgli di mano. Il Milan gioca una gara caparbia e generosa e salva la panchina a Pippo Inzaghi: il tecnico prova la coppia Menez-Destro contro un Cesena meno concentrato rispetto al recente passato, ma a fare la differenza è Jack Bonaventura che prima trova un gol con un fendente angolato da fuori area, poi centra anche un palo. Non è la svolta, ma comunque ora per il tecnico c'è la possibilità di lavorare un pò più tranquillo. Partita di pura sofferenza anche per la Lazio che torva però la forza

di ribaltare la situazione sfavorevole contro il solito Palermo effervescente di Iachini. Per la verità la Lazio le prova tutte per farsi del palo: Mauricio regala la palla a Quaison che innesta Dybala per il 12/o centro stagionale. Poi De Vrij e Radu provano a farsi autogol per la disperazione di Marchetti. Ci pensa Mauri a ristabilire le distanze in mischia su dormita palermitana, poi alla distanza i tre punti li porta Candreva con un'ottima conclusione. Il successo più facile lo ottiene l'Empoli su un Chievo deludente: apre le marcature il promettente Rugani, poi chiude la pratica la vecchia quercia Maccarone con una pregevole doppietta. Per i toscani un passo forse decisivo sulla strada di una meritata salvezza. In attesa di definizione la situazione societaria del Parma, con la gara con l'Udinese rimandata.

lunedì 23 febbraio 2015


un lungo week end nazional popolaRe nell’emozione di un “gRande amoRe”

sanremo e san Valentino hanno preso “il Volo” di

bruno Marra

Siamo tutti più sazi ed appagati, diciamo la verità, in questo scorcio di fine febbraio. Usciamo dalla settimana più nazional popolare degli ultimi anni, un week end in cui si sono sovrapposti ed abbracciati nientemeno che Sanremo e San Valentino. Che non sono due santi affiliati per l’occasione. Sanremo (tutto attaccato mi raccomando) è la città dei fiori e del festival (che si dovrebbe pronunciare festivàl, con l’accento sulla “a” proprio alla napoletana), mentre San Valentino è il patron degli innamorati che si danno appuntamento tutti i santi 14 febbraio dell’anno. Bene, questo giro, come una straordinaria congiunzione astrale, i due eventi più attesi dall’italiano medio, si sono fusi in un sabato dalle proporzioni idilliache. Uno scenario davvero da Baci Perugina. A Sanremo ha vinto “il Volo” con la canzone: “Grande Amore”. E al secondo posto è arrivato Nek con: “Fatti avanti amore”. E così magicamente, nell’ultima serata del Festival, in contemporanea con la notte di San Valentino, l’amore ha trionfato. E forse è stato un 14 febbraio davvero emblematico, perché Sanremo e San Valentino sono le due pas-

lunedì 23 febbraio 2015

sioni più intime eppure meno confessate dagli italiani. Guardare il festival per gli italiani è come tifare per la Juve: tutti lo fanno, ma nessuno lo dice. Basta girare per strada nei giorni antecedenti Sanremo. La frase più comune è: “Io Sanremo non lo guarderò mai!”. Con varianti sul tema del tipo: “Ma chi se ne importa di Sanremo” o anche “ma basta con ‘sto Sanremo, mica c’è ancora chi lo segue?”. Noooo. Lo seguono soltanto quei 15 milioni di italiani che quest’anno hanno fatto registrare il record di ascolti consegnando l’aureola di santità a Carlo Conti, il conduttore che assomiglia a Calimero ma che è diventato più famoso di Pippo Baudo. Stessa sorte per San Valentino. Ci massacrano con il moralismo della “festa commerciale”, si indignano perché l’amore non andrebbe festeggiato un giorno solo, ce la menano con la storia che i veri sentimenti si esprimono in privato, e tutti siamo d’accordo sullo stesso punto: “Per me San Valentino non esiste”. Almeno fino al 13 febbraio. Ma poi appena spunta l’alba del 14, le strade si riempiono di coppie, baci, abbracci, festoni, e manifestazioni di “Ammmmore” con tante “m” e tantissimi cuori. Oltre che tantissimi milioni spesi tra regali e gioielli.

Perché un diamante è per sempre. Proprio come San Valentino. Ed oggi che siamo usciti tutti belli soddisfatti, sani e salvi dall’ultimo week end “sanremo-valentiniano” possiamo dire di avercela fatta. Il Festival l’hanno vinto “Il Volo” l’unica “boy band” ignorata dalle teen agers ed amata da mamme, nonne e suocere. Tre piccoli tenori che hanno una ventina di anni all’anagrafe ma che ne dimostrano almeno il doppio per stile antiquato ed oro-

logio biologico. Eppure tirano che è un piacere, dall’Italia all’America, sono loro i nuovi esponenti della nostra melodia. Insomma, una volta la canzone italiana era rappresentata da “Volare”, oggi siamo caduti in “Volo”. E la loro hit “Grande Amore” rappresenta alla perfezione lo stereotipo dell’italiano decadente. Perché come direbbe Toto Cotugno: lasciatemi cantare, perché ne sono fiero, festeggio San Valentino e mi guardo Sanremo…

pagina

29


ZZZ W ZL QVVSD L W 6HJXL FL VX


7ZL QV

0HO L W R GL 1DSRO L 1D

9L D &L UFXPYDO O D]L RQH (VW HUQD GL 1DSRO L 7HO )D[ 3DHVL YHVXYL DQL 35266,0$ $3(5785$



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.