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TESTIMONIANZE

TESTIMONIANZE Tumore all’ovaio

Sposare una nuova vita dopo il cancro

Dopo un tumore all’ovaio, Marta il prossimo anno si sposerà e ha deciso di offrire bomboniere AIRC ai suoi ospiti. “Oltre a sostenere la lotta al cancro, speriamo di ispirarli ricordando loro quanto sia importante la ricerca”

a cura di ANTONINO MICHIENZI Oggi ho tanti sogni, ma non progetto più.” Quando a Marta si chiede come sia cambiato il suo rapporto con il futuro dopo la ma“ lattia, risponde così. Per lei oggi il futuro è uno spazio aperto, ma senza gli assilli dei programmi, delle scadenze, delle cose da fare a tutti i costi. Uno spazio da conquistare vivendo e apprezzando ogni giorno. Marta ha 33 anni e un anno fa le è stato diagnosticato un tumore ovarico. “Era il 20 febbraio quando ho ricevuto la diagnosi. Mio padre dieci giorni prima aveva fi nalmente smesso di essere positivo al Covid dopo 90 giorni. Il 2 dicembre avevo perso mia madre all’improvviso” ricorda, scandendo le date che in due mesi le hanno stravolto la vita. Proprio la morte della mamma l’aveva messa in uno stato di allerta.

“Nonostante fossi stata dal ginecologo pochi mesi prima, sentivo che il mio corpo mi stava inviando dei segnali” racconta. Torna dal medico, che si rende subito conto che c’è qualcosa che non va; in pochissimo tempo Marta viene operata. Il tumore è al primo stadio; è raro che un cancro all’ovaio sia diagnosticato così precocemente. Nonostante ciò, i chirurghi sono costretti a un intervento radicale. “È un qualcosa che intacca irreversibilmente la femminilità, i progetti di vita. In quel momento, però, io ero grata di essere viva” confessa.

Marta vacilla solo per un attimo di fronte alla chemio: “C’erano state persone che mi avevano spaventato” racconta. Ma conosce un paziente che si trova nella sua stessa situazione, si confrontano e recupera la fi ducia. “Ho capito in quell’occasione quanto sia importate condividere la propria esperienza per dare una speranza agli altri malati. Soprattutto a quelli che sono soli” aggiunge.

Marta non è stata sola. Oltre alla sua famiglia, ha avuto una persona che l’ha accompagnata per tutto il percorso della malattia: il suo fi danzato Nicola.

“La malattia per chi ti vive accanto non è facile” afferma. “Vedi la persona a cui vuoi bene che si trasforma; hai paura e soffri per lei. Ma Nicola non mi ha mai abbandonato. È stato un angelo. E poi mi ha chiesto se volevo diventare sua moglie.”

Il 20 maggio del 2023 Marta e Nicola si sposeranno. Hanno già deciso che per la loro festa sceglieranno partecipazioni e bomboniere solidali di AIRC. “Si può fare del bene in tanti modi” dice Marta. “Io da quando mi sono ammalata faccio una donazione ad AIRC tutti i mesi. Ma quando si dona un oggetto simbolico come questo, oltre a sostenere direttamente la lotta al cancro, forse si può riuscire anche a risvegliare qualcosa in chi lo riceve e ricordargli quanto sia importante la ricerca.”

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