in-flight magazine
Spazio Meraviglie dell’Etna Marvellous Etna
giugno-luglio 2015 / june-july 2015 n
N° 120
editoriale Editorial
Cari Passeggeri,
spesso ci si domanda cosa ci sia dietro l’organizzazione di una compagnia aerea e vorrei portarvi nel cuore della nostra azienda e precisamente all’Operational Control Center - da noi definito con l’acronimo OCC. In quest’area vengono monitorati tutti gli spostamenti dei nostri aeromobili: si tratta di un lavoro minuzioso che coinvolge non solo coloro che si occupano della gestione di un volo (Operations Control) ma anche di chi deve programmare e coordinare l’equipaggio (Crew Planning e Crew Coordination) e del personale che segue la manutenzione (Maintenance Control). Funzioni queste che le compagnie aeree storicamente tenevano separate secondo l’area in cui il personale svolgeva la mansione. Per meglio spiegarvi com’è strutturato il reparto e quali sono le sfide di ogni giorno lascio la parola ad Alessandro Borsati, nostro Production Manager: “nel nostro campo la precisione e il lavoro di squadra è fondamentale e ci permette di guidare le operazioni in maniera sicura ed efficiente. La costante richiesta di collegamenti aerei e la conseguente congestione di traffico, così come l’aumento di irregolarità generato da condizioni climatiche avverse e la pressione dovuta ai costi generali di esercizio, fan si che il nostro ufficio debba governare una crescente mole di informazioni nel minor tempo possibile. All’OCC monitoriamo i nostri voli, pianifichiamo i turni del nostro personale navigante e gli interventi di manutenzione tempestivi, valutiamo se cancellare, ritardare o riprogrammare un volo. Tutte attività che necessitano di processi snelli e di sistemi informatici all’avanguardia: è per questo che negli ultimi due anni abbiamo deciso di mettere sotto un unico tetto reparti che si occupano di mansioni diverse ma che hanno lo stesso obiettivo: garantire sicurezza e regolarità alle proprie operazioni”. Ringrazio Alessandro per questa breve visita dietro le quinte. Sono convinto che la nostra organizzazione faciliti la comunicazione rendendola più immediata ed efficace così da mantenere la puntualità e la regolarità dei nostri voli in linea con le aspettative dei nostri passeggeri. Anche questo ribadisce il nostro concetto di “voliamo con te”. Grazie per l’attenzione e buon viaggio.
Dear Passengers, You may sometimes wonder what goes on behind the scenes to ensure the smooth running of an airline, so I thought you might like to explore one of the sectors that lies at the heart of Air Dolomiti, the Operational Control Centre or OCC. This is the area that keeps track of all our aircraft minute by minute, a very precise task involving not only the Operations Control staff who handle the flight details, but Da sinistra Joerg Eberhart, Presidente & Ceo Air Dolomiti insieme a Alessandro Borsati, Production Manager Air Dolomiti also the Crew Planning and Coordination and Maintenance Control From left: Joerg Eberhart, Air Dolomiti President & Ceo, staffs, divisions airlines traditionally used to keep separate. Alessandro and Alessandro Borsati, Air Dolomiti Production Manager Borsati, Air Dolomiti’s Production Manager explains how the OCC works and the challenges it faces every day. “Precision and team work are essential to manage operations safely and efficiently. An ever-growing number of flights and subsequently crowded air space, together with weather-related variables and the need to monitor costs closely, mean that we have to process an increasing amount of data as quickly as possible. The OCC monitors all Air Dolomiti flights, plans crew shifts and maintenance work and makes the call on whether to cancel, delay or reschedule flights. To do all this well you have to run a slick operation and use cutting-edge ITC systems. Which is why over the last two years we decided to put all the divisions involved under one roof. Different teams do different things, but they’re all working to make sure our operations run smoothly and safely”. As President of Air Dolomiti I am sure that our organizational model has improved the level of efficient communication, helping us maintain the regular, punctual service our passengers rightly expect. All part of our “we fly with you” philosophy. I hope you enjoy your flight. Joerg Eberhart, Presidente / The President june-july 2015 number 120
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sommario Contents
FASCINO
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Da 400 anni ai piedi dell’Etna 04 A 400-years-old estate on Etna’s slopes Ultracycling Dolomitica, per veri duri 10 Ultracycling Dolomitica, only for the brave Giocando s’impara (a conoscere l’Italia) 14 Italy? Child’s game! Un marchigiano alla NASA 18 Form the Italian Marches to NASA
Emozionarsi a Modica 22 Modica emotions A Bardolino per una vacanza al top 29 Hot destination: Bardolino
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IN VIAGGIO
fascino
L’ITALIA CHE GIOCA
A TAVOLA
I segreti del Castello della Sala 40 The secrets of Il Castello della Sala Rossodisara, tutti i colori del vino 44 Rossodisara, all the colours of wine In vetta con gusto 46 Peaks of gastronomy
Universo Garbarek / The Garbarek universe 52 Il principe dei sogni / Prince of dreams 57 Addavenì Baffone / Comrades 60
Lezioni di windsurf / On the crest of the wave 64 Il golden boy del green 57 The golden boy of the green Cinque Terre, il paradiso ritrovato 44 Cinque Terre: paradise regained
Percorrendo lo Stivale è facile incontrare comunità e popoli che attraverso l’attività ludica mantengono vive le culture locali Vibrant local traditions keeping a culture alive up and down the length of Italy
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cultura
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TEMPO LIBERO
RUBRICHE In viaggio con Air Dolomiti Travelling with Air Dolomiti La mia Italia / My Italy Cantina a bordo / Cellar on board Appuntamenti / Save the date L’operativo di Air Dolomiti / Air Dolomiti’s time table Informazioni passeggeri / Passenger information I nostri partner / Partnership Spazio Italia magazine Anno XXIV - n. 120 - Giugno-Luglio 2015 Autorizzazione Tribunale di Verona n.1900 del 21/01/2011 Proprietà Air Dolomiti spa Direttore responsabile Claudia Palamini Coordinamento redazionale Cristina Silvestri
Spazio
Direttore editoriale Giovanni De Luca (deluca.spazioitalia@gmail.com) In redazione Alessandro Amadei (amadei.spazioitalia@gmail.com) Coordinamento pubblicità Paolo Belloni - tel. 335.614.1976 (paolo.belloni@blnet.it) Progetto grafico MV Consulting - Roma
in viaggio 32 39 48 49 77 78 80
La cittadina siciliana non colpisce soltanto per i suoi molteplici esempi di arte barocca, ma anche per la sua golosissima pasticceria The Sicilian destination with some of the best in Baroque (and chocolate!)
WINDSURF
La pluricampionessa Alessandra Sensini ci racconta i segreti per domare le onde del mare e della vita Champion Alessandra Sensini shares her secrets on how to weather the waves on land and at sea
in copertina / cover foto / photo Ag. Shutterstock
Grafica Garden di Lorena Lombroso Editore Sca srl via G. Tomassetti 9 00161 Roma Tel. 06.8545.1226 Stampa Omnimedia srl Piazza della Ferriera, 1 00015 Monterotondo Scalo - Roma
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tempo libero
modica
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BARDOLINO
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VERONA
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fascino Glamour
da 400 anni ai piedi dell’etna
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costruita nel 1609 a mascalucia, ai piedi dell'etna e a pochi minuti dal centro di Catania, villa trinità appartiene da sempre all'antica famiglia bonajuto. Oggi qui, tra mandarini profumati e olivi, è raccolta anche una magnifica collezione botanica A 400-YEAR-OLD ESTATE ON ETNA’S SLOPES. Built in 1609 in Mascalucia, at the foot of Etna and just a few minutes from the centre of Catania, Villa Trinità has always been the ancient Bonajuto family’s properties. Today it is surrounded by a magnificent botanical garden scented with mandarin blossom and dotted with olive trees servizio/story enzo valenti
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i arriva a Mascalucia attraversando la vivace città di Catania e salendo verso l’Etna, che domina severamente il paesaggio e non di rado accoglie con un imponente pennacchio di fumo e lingue di lava rossastra che si intravvedono fin dall’aeroporto di Fontanarossa. Il centro della cittadina pulsa di vita, ma basta salire verso l’antica dimora
You get to Mascalucia by cutting across the lively city of Catania and heading straight up towards Etna, the volcano whose imposing bulk dominates the surrounding countryside and not infrequently greets visitors with an impres-
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dei Bonajuto per scoprire il fascino di una Sicilia silenziosa, antica e splendida. L’azienda Trinità e la villa, che oggi offre ospitalità agrituristica in stile siciliano, appartengono da sempre all’antica famiglia Bonajuto, di lontana origine spagnola: gli avi dell’attuale Barone Salvatore Bonajuto giunsero in Sicilia al seguito della regina Bianca di Navarra
sive plume of smoke and tongues of reddish lava that can be seen all the way from Fontanarossa airport. Judging by its bustling centre Mascalucia seems to be a thriving sort of place, but as soon as you wend your way up to the
I segni del passato Past and present
A sinistra: l’antica Villa Trinità è ancora oggi abitata dalla famiglia Bonajuto A destra: un’antica saia, canaletto per l’irrigazione dell’agrumeto Left: the historic Villa Trinità is still the Bonajuto family home Right: one of the ancient stone channels which irrigate the citrus groves
ancient Bonajuto family estate you are plunged into the unique atmosphere of a silent, ancient, and wholly splendid Sicily. The Trinità villa and its surrounding estates, which today offer visitors agritourist hospitality in
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Nuove energie / New energy
L’antica stirpe dei Bonajuto conta oggi sulle energie di Salvatore, nella foto, con la moglie Marina e il figlio Antonio In alto: la piscina per gli ospiti circondata da fiori, piante grasse e antichi affioramenti di lava The fortunes of the historic Bonajuto dynasty now lie in the energetic hands of Salvatore (photo), with his wife Marina and son Antonio Above: the guests’ swimming pool surrounded by flowers, succulents and ancient outcrops of lava
nel 1300 e stabilirono la loro prima residenza nel quartiere della Civita a Catania, dove costruirono il loro palazzo inglobando sul lato occidentale della proprietà un’importante piccola basilica di età bizantina, risalente al V- VIII secolo, divenuta poi cappella privata. La famiglia divenne una delle più importanti della città di Catania, fino ad acquisire nel 1428 la nobiltà di feudo. Oggi i discendenti della dinastia sono Salvatore con la moglie Marina e il figlio Antonio.
Dormire ai piedi del vulcano / A stay in the shadow of the volcano Salvatore Bonajuto e la moglie Marina offrono ospitalità agrituristica nelle villette ombreggiate dai grandi alberi di mandarini, arredate in stile catanese. Info: www.aziendatrinita.it, info@aziendatrinita.it Salvatore Bonajuto and his wife Marina offer agritourist stays in the cottages in the shade of the mandarin trees on their estate The cottages are all decorated in local Catanese style. Info: www.aziendatrinita.it, info@aziendatrinita.it
Sicilian style, has always been a Bonajuto family holding. The Bonajutos were originally from Spain, with a distant ancestor of the present-day Baron Salvatore Bonajuto coming to Sicily in the train of Queen Bianca of Navarre in 1300. They initially settled in the Civita district in Catania, where they
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Hanno scelto di vivere qui, a Villa Trinità, che appartiene alla famiglia Bonajuto da almeno otto generazioni. Costruita nel 1609, la villa prende il nome dalla adiacente chiesa seicentesca della Santissima Trinità e conserva ancora l’aspetto semplice di fabbricato rurale quale era in origine. Agli inizi dell’Ottocento la tenuta veniva utilizzata per la produzione del vino etneo. Poi, nel corso del XIX secolo e per buona parte del ‘900 fu utilizzata dalla famiglia per le lunghe vacanze estive, in ac-
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built a noble palazzo which engulfed a little gem of a 5th-8th century AD Byzantine church within its western walls, conveniently recycled as the family chapel. The family gradually acquired prominence in Catania, finally being admitted to the ranks of the feudal nobility in 1428. The current family in-
cumbents of the dynasty, Salvatore, with his wife Marina and son Antonio, have elected to live here at Villa Trinità, an estate which has been in the Bonajuto family for over eight generations. Built in 1609, the villa takes its name from the adjacent 16th-century church of the Santissima Trinità, and still pre-
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cordo con l’antica tradizione siciliana degli aristocratici per cui era prassi sovrintendere alla raccolta dell’uva e alla vinificazione. In seguito la proprietà venne convertita alla più redditizia coltivazione degli agrumi. Oggi si deve al paziente lavoro di restauro di Salvatore Bonajuto se essa conserva ancora intatto il fascino di sempre. Nella magnifica oasi verde serves an air of simple rusticity reflecting its origins as a farm. In the early 19th century the estate produced wine, while later on in the same century and for a good part of the next it was used by the family as a retreat for the hot summer months, culminating
di circa 3 ettari trova posto un giardino botanico di pregio, vanto del padrone di casa, che a questa collezione di piante tropicali e subdesertiche dedica passione, entusiasmo e grande competenza. Fioriture da ogni angolo del mondo e imponenti cactus rari, agavi e aloe mescolate a euforbie e calle, rose, olivi e cipressi, nell’abbraccio del mandarineto.
in the Sicilian aristocracy’s traditional habit of overseeing the grape harvest and winemaking. Later the property was converted to the more profitable cultivation of citrus fruits. Today Salvatore Bonajuto’s patient work of renovation has enabled Villa Trinità
to preserve its charm intact. The magnificent three-hectare park surrounding the villa includes a fascinating botanical garden that is Salvatore’s pride and joy; he dedicates huge quantities of passion and expertise to his collection of tropical and sub desert
Mandarini e fichi d’India Mandarins and prickly pears
Nell’antico mandarineto di Villa Trinità prosperano anche le pale spinose dei fichi d’India, che maturano in autunno Sotto: una plurisecolare macina da mulino nei pressi della piscina Mandarins and prickly pears Prickly pears, with their autumn fruits, prosper in Villa Trinità’s historic mandarin groves Below: an ancient millstone by the poolside
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L’antico palmento The wine press
Nel palmento, l’edificio dedicato alla pigiatura dell’uva, oggi i Bonajuto organizzano degustazioni di vini pregiati e specialità locali In the historic former wine press, called “palmento”, the Bonajuto family now organises wine tastings and a chance to try traditional local specialities
Nei dintorni: Catania e l’etna • Da Mascalucia gli itinerari turistici ed escursionistici sono innumerevoli e tutti affascinanti. La provincia di Catania offre uno scenario che affascina da secoli turisti e viaggiatori. • L’antico centro di Catania ha una vivace vita serale e notturna, quando i catanesi escono a passeggio nelle ore più fresche, e innumerevoli mete d’arte di epoca romana e barocca. • Da non perdere l’escursione sull’Etna, il grande vulcano che domina la parte orientale della Sicilia, ammantato di neve fino a marzo-aprile e non di rado in eruzione, con grande spettacolo soprattutto nel buio quando il rosso della lava è visibile fin dall’aeroporto di Catania. In fuoristrada su percorsi offroad, gli escursionisti sono accompagnati da guide specializzate lungo diversi itinerari assolutamente unici. Info: www.etnamoving.com
Around and about: Catania and Etna • There are plenty of fascinating things to see and do around Mascalucia. Catania and its surroundings have been a magnet for tourists and travellers for centuries.
Sotto le argentee chiome degli olivi catanesi emergono i segni dell’Etna: rocce nere di lava, che scese fin qui nel ‘600 e in epoche precedenti. Contrasti forti e affascinanti, voluti da Salvatore, paesaggista e agronomo con uno sguardo da artista. L’agrumento, con enormi alberi di mandarini, viene coltivato con metodi naturali e conserva l’originario e prezioso impianto di irrigazione con le saie, canali fuori terra che permettevano la distribuzione delle acque irrigue. I frutti dell’agrumeto vengono utilizzati dalla padrona di casa, l’energica e sempre sorridente plants. Blooms from around the world, including impressive rare cacti, agave and aloe, mixed with euphorbia and calla lilies, roses, olive and cypress trees, all set in the surrounding mandarin groves. Black lava rocks emerge from beneath the silvery-green olive trees, tangible signs of eruptions dating back to the 17th century and earlier times. The contrasts are marked and carry their own special charm, the whole care-
Marina, per la preparazione di deliziose conserve e marmellate. L’antico palmento dove un tempo si pigiava l’uva è oggi è invece adibito alla degustazione del vino e dei caratteristici prodotti locali. Infine, immersa nel verde, anche una grande piscina riservata agli ospiti che soggiornano nelle villette, ideale per rinfrescarsi nei caldi pomeriggi estivi isolani. Dall’acqua si possono ammirare gli enormi cactus che sembrano sorvegliare la pace di questa isola di natura a mezz’ora dal magnifico centro storico catanese, dalle spiagge e dall’aeroporto.n
fully contrived by Salvatore, an agronomist and landscaper with an artist’s eye. The citrus groves are cultivated using natural methods and are still watered by the original system of stone irrigation channels. Their fruits are used by the lady of the house, an energetic and endlessly smiling Marina, to make delicious jams and marmalades. The former wine press is now used for wine tastings and sa-
vouring traditional local specialities. Last, but not least, is the swimming pool, open only to guests staying in the cottages on the estate it is set in the green of the garden, just the place to cool off on a hot Sicilian afternoon. From the water you can see the tall cacti standing like sentinels, guarding the peace of this oasis just half an hour’s drive from Catania’s magnificent historic centre, the beaches and the airport. n
• The historic centre of Catania boasts a lively nightlife, with locals coming out to stroll, socialise and enjoy the cool of the evening. There are also an impressive number of Roman and Baroque sites to discover. • An excursion up Etna is an absolute must. The huge volcano dominates the east of Sicily, with its slopes mantled in snow until March or April and its notinfrequent eruptions; an amazing sight at night, when the red glow of the flowing lava is visible as far away as Catania’s airport. Specialised guides accompany excursionists in jeeps over off-road itineraries which offer a truly unique experience. Info: www.etnamoving.com
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Gioielli tropicali Tropical gems
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In alto: il giardino creato da Salvatore Bonajuto accoglie curiosità come la Chorisia, albero brasiliano dai fiori incantevoli e con il tronco spinoso A sinistra: l’antico pergolato risalente ai primi dell’800 Above: Salvatore Bonajuto’s garden includes curiosities like this Brazilian Silk Floss tree, with its lovely blooms and prickly trunk Left: the original early 19th-century pergola
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Ultracycling Dolomitica, per veri duri A detta di molti è la gara ciclistica più faticosa al mondo. L’appuntamento è il prossimo 4 settembre a Cordignano (Treviso) ULTRACYCLING DOLOMITICA, ONLY FOR THE BRAVE Many claim this is the toughest race in the world, with the next edition taking place on 4 September at Cordignano near Treviso servizio/story Giorgio Bosi
Al traguardo / The finishing line A sinistra: il vincitore della scorsa edizione, Ralph Diseviscourt In alto: la gara passa anche dal “mitico” passo Pordoi Left: winner of last year’s race, Ralph Diseviscourt Above: the race goes over the legendary Pordoi pass
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ltracycling Dolomitica è un macigno che va al di là dell’immaginazione. Quando uno sale su una bicicletta e comincia a pedalare in salita sa a cosa va incontro. Non ci sono sconti quando la strada sale, e neppure sulle Dolomiti. Ci mancherebbe. La salita è l’essenza della bicicletta, è la gioia, è la gloria. Ma va conquistata, sofferta e goduta metro dopo metro, pedalata dopo pedalata, tornante dopo tornante. Non importa la velocità. Non importa se le tue gambe non ne vogliono più sapere, non importa se ti staccano. Sali e continui a salire perchè basta guardare giù, basta buttare l’occhio due tornanti più sotto Ultracycling Dolomitica is about as tough as it gets. There are no compromises when you are cycling uphill, not even in the Dolomites. Obviously. But going uphill is in many ways the essence of cycling, the pure joy, the glory. But you have to pay the price, suffering, and revelling in your suffering, as you pedal on foot by foot, bend after bend. Never mind about speed, never mind if your legs are
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dove sei appena passato per trovare le energie. Anche quelle che non ti aspetti. Ultracycling Dolomitica va al di là di tutto questo. Ultracycling Dolomitica è la gara ciclistica più dura del mondo. E c’è da crederci. Non tanto perchè lo dicano gli organizzatori ma perchè basta dare un’occhiata al percorso per rendersi conto che, al di là dei record o delle esagerazioni, chi correrà la Ultracycling Dolomitica il prossimo 4 settembre non farà una passeggiata. Servono gambe e cuore per farsi 606 chilometri in 24 ore e per scalare 16.000 metri di dislivello. Servono gambe e cuore per andare dalla pianura veneta fin sulle vette
about to give up on you, never mind if you get left behind. You are going to stick doggedly at it, because when you glance back down at a couple of hairpin bends below you which you’ve just conquered, new energy floods through your body and on you go. This is when you discover resources you never knew you possessed, because Ultracycling Dolomitica really is something else. This is the tough-
Fatica garantita Punishing pedal pushing Il percorso prevede 16mila metri di dislivello The race climbs a cool 16k metres
est bicycle race in the world. Not just because that’s what the organisers claim. A quick glance at the route is enough to convince anyone that, records and boasts apart, the cyclists tackling the Ultracycling Dolomitica next 4 September will have let themselves in for a truly gruelling ride. You need legs and a heart in perfect shape to cover 606 kilometres in 24 hours with a 16k-metre
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Pronti via / Ready, steady, go! La partenza è sempre un momento emozionante. La gara si svolge interamente all’interno dell’area delle Dolomiti, elette patrimonio dell’Unesco The start is always one of those heart-stopping moments. The race is run wholly within the area of the Dolomites, a UNESCO heritage site
che hanno fatto la storia del ciclismo, scalando l’ormai nota ascesa del Cà del Poggio, il Combai, il monte Tomba, il monte Grappa, il passo Broccon. E poi il passo Manghen, il San Pellegrino, il Fedaia, il Pordoi e il Campolongo. E non è finita perchè prima di ritornare al traguardo di Cordignano (Treviso) arrivano il Val Parola, il Giau, lo Staulanza, il Duran, il Forcella-Au-
rine, l’ Alpe del Nevegal, il Crosetta e monte Gaiardin. La Ultracycling Dolomitica è tutto questo. La corsa che si correrà a settembre con il patrocinio del Comune di Cordignano, della Regione Veneto e del Coni è una sfida a prescindere dai primati e dalla fatica. Una gara dove ognuno cercherà il suo traguardo che poi per tutti è prima di ogni cosa quello di arrivare fino in fondo. Passando dal Vene-
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difference in height. Just as you need legs and a heart in perfect shape to pedal your way from the Veneto plains to peaks that are part of cycling history, climbing the iconic slopes of Cà del Poggio, Combai, Mount Tomba, Monte Grappa, the Broccon pass and on to the Manghen pass, San Pellegrino, Fedaia, Pordoi and Campolongo. And then, before you cross the finishing line at Cordignano (Treviso), you’ve still got the Val Parola, Giau, Staulanza, Duran, the ForcellaAurine, the Alpe del Nevegal, the Crosetta and Mount Gaiardin. This is the Ultracycling Dolomitica in a nutshell. The September race, sponsored by the Cordignano
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town council, the Veneto regional council and Italian sports association CONI, is a challenge over and above any question of records and fatigue. It’s a race where everyone has their own personal aim, getting through to the finishing line being the common denominator. Passing through the regions of Veneto, Trentino-Alto Adige and Friuli-Venezia Giulia, the Ultracycling Dolomitica heroes touch six different Italian provinces and 76 municipalities. Of the 606 kilometres of the Ultracycling Dolomitica, 379 are in the Veneto region (92 in the province of Treviso, 9 in the province of Vicenza, 278 in the province of Belluno), 207 in the Trenti-
no-Alto Adige region (187 in the province of Trento and 20 in the province of Bolzano) and 20 in the region of Friuli-Venezia Giulia (all in the province of Pordenone). Dedicated to Vito Favero, the cyclist from Treviso who had such a brilliant career in the great days of cycling, including a second place in the 1958 Tour de France and two wins on the Giro d’Italia, the Ultracycling Dolomitica is valid as the second and last race for the UIC national championship and as a qualifier for the Race Across America 2016. But it’s not just for specialists, you can also enter as a pair or team of four, completing the course in relay mode. n
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to al Trentino-Alto Adige, al Friuli-Venezia Giulia, gli eroi dell’Ultracycling Dolomitica attraverseranno sei province e 76 Comuni. Dei 606 chilometri dell’Ultracycling Dolomitica, 379 sono in Veneto (92 in provincia di Treviso, 9 in provincia di Vicenza, 278 in provincia di Belluno), 207 in Trentino-Alto Adige (187 in provincia di Trento e 20 in provincia di Bolzano) e 20 in Friuli-Venezia Giulia (tutti in provincia di Pordenone). Dedicata a Vito Favero, il ciclista trevigiano
dei tempi eroici, secondo al Tour de France 1958 e vincitore di due tappe del Giro d’Italia, l’Ultracycling Dolomitica sarà valida come seconda e ultima prova del Campionato Nazionale Uic e come qualificazione alla Race Across America 2016. Ma non sarà soltanto un appuntamento per gli specialisti di questo tipo di competizione, infatti è prevista la partecipazione anche in team, formati da due e da quattro persone, che percorreranno il tracciato a staffetta. n
Informazioni utili / Useful information Ultracycling Dolomitica è una gara non stop, creata per professionisti e non, in team (staffetta) o in singolo (sia self-supported che con veicolo al seguito). Per informazioni: www.ultracyclingdolomitica.com Ultracycling Dolomitica is a non-stop race, created for professionals and amateurs in relay teams or as singles, either self-supported or with a support vehicle. Info: www.ultracyclingdolomitica.com
Campioni veri / Champions La gara è aperta anche agli atleti disabili; nella foto Mirco Bressanelli sulla salita verso il Pordoi The race welcomes disabled athletes; in this photo Mirco Bressanelli tackles the climb up to Pordoi
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Giocando s’impara (a conoscere l’Italia) Percorrendo lo Stivale è facile incontrare comunità e popoli che attraverso l’attività ludica mantengono vive le culture locali ITALY? CHILD’S PLAY! VIBRANT LOCAL TRADITIONS KEEPING A CULTURE ALIVE UP AND DOWN THE LENGTH OF THE COUNTRY servizio/story Camillo Mammarella
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15 Appuntamento a Verona Save the date for Verona Il centro storico della città si colora ogni anno per il Tocatì, il Festival internazionale dei giochi in strada Pagina a sinistra, in basso: i birilli di Farigliano, in provincia di Cuneo (foto Barbara Rigon) e le competizioni di bisse, le tradizionali imbarcazioni locali sul Lago di Garda The historic centre of Verona comes alive every year with the colourful Tocatì, the International Festival of Street Games Opposite below: skittles from Farigliano, in the province of Cuneo (ph. Barbara Rigon) and a competition between “bisse”, the traditional boats of Lake Garda
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ra i tanti modi con i quali si può viaggiare attraverso il Belpaese, seguendo un filo conduttore tematico, se ne può consigliare uno sicuramente particolare e che può riservare piacevoli sorprese. Lo suggerisce una novità da poco in libreria: la prima edizione del volume “Giochi tradizionali d’Italia. Viaggio nel Paese che gioca”, curato dall’Aga (Associazione Giochi Antichi, con sede a Verona), edito da Ediciclo. Ne parliamo con uno dei responsabili dell’Aga, Giuseppe Giacon, che chiarisce lo spirito che ha spinto l’Associazione cui appartiene ad intraprendere un lavoro di ricerca e catalogazione di un’attitudine comune a diversi popoli: il gioco, in questo caso quasi sempre “di strada” o “di piazza”.
Il volume, sia per le numerose foto che per i testi, è veramente originale: si tratta di una novità assoluta sull’argomento del “gioco tradizionale”? “Si, certo. Ci risulta essere il primo libro che tratta dei giochi tradizionali italiani. Quello che tengo a precisare, è che non è un manuale di viaggio, bensì un testo di letteratura da viaggio. In esso non sono descritte norme e regole dei passatempi ludici, ma è un censimento che costituisce un unicum in quanto fatto attraverso le voci, in prima persona, di chi attraverso il gioco, ha spiegato il senso di queste attività, spesso antichissime, ed il loro legame con il rispettivo territorio e i popoli che lo abitano”. In Friuli Il truc è la pasquale corsa delle uova praticata a Cividale (foto Stefano Rossin) Truc is Cividale’s Easter egg and spoon race (ph. Stefano Rossin)
Now here’s an unusual idea for a theme tour of Italy. Ediciclo’s recently-published first volume of “Traditional Italian Games. A Journey through a Country at Play” curated by AGA (the Italian Association of Traditional Games based in Verona) contains a host of fascinating information. Spazio Italia interviewed AGA’s Giuseppe Giacon, who illustrated the spirit in which the Association
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has researched and catalogued something so many different peoples have in common: playing games, in this case mainly concentrated on street games. This is a very original book, with plenty of unusual information and photos. Is it the first ever compiled on the theme of traditional games? “We certainly think so, as far
as we’re aware it’s the first book on traditional Italian games. But I would like to point out that it’s not a travel guide or manual, it’s travel literature. It doesn’t describe the rules of the games step by step, it presents an overview narrated by the players themselves, as they explain the often historical background to these pastimes and how they are linked to the territory and native peoples”.
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Altro che tennis Any one for tennis? A sinistra: “Ciaramela”, popolare in provincia di Pavia A destra: il “Pallo col bracciale”, tradizionale in molte parti d’Italia (foto di Max Samaritani) Left: “Ciaramela”, popular in the province of Pavia Right: “Pallo col bracciale”, a traditional game played in many parts of Italy (ph.Max Samaritani)
Il gioco tradizionale coinvolge anche le giovani generazioni, che non sono dunque affascinate soltanto dal gioco virtuale: qual è la vostra posizione di fronte ai giochi elettronici e al fenomeno delle ludopatie? “I giochi tradizionali hanno la particolarità comune di essere un momento di grande socializzazione fisica tra le persone: detto questo, non demonizziamo tutte le altre forme di svago e passatempo, inclusi i giochi virtuali che per un certo verso, in alcuni casi, mettono in contatto individui anche molto diversi per
Traditional games that also involve the younger generations, who are obviously interested in something other than virtual games. How do you feel about electronic games and addiction to gambling? “Traditional games share the characteristic of being physically social occasions; but that doesn’t
Tradizioni pastorali Pastoral pastimes L’altoatesino “Goasslschollen” è riservato ai provetti frustatori. Un tempo le fruste venivano fatte schioccare per spingere le mandrie verso i pascoli In South Tyrol herdsmen demonstrate their skill with whips in “Goasslschollen”. Whips used to be cracked to drive cows to pasture
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cultura ed estrazione sociale, pur se distantissimi tra loro. Quello che teniamo a sottolineare è che il gioco descritto nella nostra guida non ha nessun risvolto di tipo commerciale, e che abbiamo voluto sviluppare soprattutto il tema dell’incontro e della valorizzazione degli spazi sia urbani che rurali”. L’Aga ha creato, nel 2003, il Tocatì, Festival internazionale dei giochi in strada che si svolge ogni anno a settembre, nel centro storico di Verona; chi ci sarà, nel 2015?
mean there’s any need to condemn other forms of entertainment or pastimes. Virtual games do have the advantage of overcoming the issue of distance and putting people in contact, even if they come from different cultures and backgrounds and live thousands of miles apart. What we do want to emphasise is that the games described in our book aren’t in any-
way commercial; what we’ve concentrated on is their social value and how they make use of available urban and rural space”. In 2003 AGA founded Tocatì, the International Festival of Street Games that takes place every September in the historic centre of Verona; who’s going to be there in 2015?
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“Gli ospiti di questa edizione verranno dalla Catalogna: ci preme sottolineare, che la nostra è una visione ‘glocal’, per usare un termine che va molto di moda. Siamo convinti che così si vada incontro anche alla tutela di patrimoni che la stessa Unesco definisce beni immateriali. Per questo abbiamo creato il primo Centro di documentazione sul gioco tradizionale, che non è propriamente un mu-
seo con oggetti, ed elaborato il primo manifesto che definisce e valorizza le Comunità ludiche tradizionali”. Tra le idee dell’Aga anche quella, che si prevede di sperimentare nel 2016, di una app per viaggiatori che così potranno conoscere meglio questo spaccato del nostro Paese, certamente poco pubblicizzato: un altro esempio di come coniugare modernità e tradizioni. n
Giochi di lotta / Wrestling A sinistra: il sardo “Lotta s’istrumpa” (foto Barbara Rigon). A destra: l’altoatesino “Ranggeln” (foto Max Samaritani) Left: “Lotta s’istrumpa” from Sardinia (ph. Barbara Rigon), Right: “Ranggeln” from South Tyrol (ph. Max Samaritani)
Per saperne di più / Further information “Giochi tradizionali d’Italia. Viaggio nel Paese che gioca”, a cura dell’Aga (Associazione Giochi Antichi). Edizioni Ediciclo “Traditional Italian Games. A Journey through a Country at Play”, by AGA (the Italian Association of Traditional Games). Published by Ediciclo
“This year we’re hosting guests from Catalonia in Spain. We take a glocal, to use a trendy expression, vision of games. We think this is the best way to protect one aspect of what Unesco defines as our intangible heritage. Which is why we’ve
created the first Records Centre for Traditional Games, although it isn’t exactly a museum with exhibits, and drawn up the first manifesto which defines Traditional Games Communities”. AGA is also planning to produce an app for travel-
lers which should be launched in experimental mode in 2016, helping visitors find their way around this little-publicised aspect of Italian culture. One more example of modernity and tradition working harmoniously together. n
Rolling stones A sinistra: la“sburla” (foto Max Samaritani) A destra: “ruzzola” (foto Michele Leso) Left: “sburla” (ph. Max Samaritani) Right: “ruzzola” (ph. Michele Leso)
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UN MARCHIGIANO ALLA NASA servizio/story Antonella Gemma Tereo
L’esperienza vincente di Francesco Tombesi, astrofisico esperto di buchi neri FROM THE ITALIAN MARCHES TO NASA Italian scientist Francesco Tombesi is an astrophysicist and expert on black holes
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lasse 1982, marchigiano e con la passione delle stelle sin da bambino. Una vita per gli studi sullo spazio e i suoi misteri, una rapida ascesa professionale che sembra solo l’inizio di una lunga carriera. Laurea, master e dottorato all’Università di Bologna e oggi il lavoro al fianco degli scienziati del Goddard Space Flight Center della Nasa. Parliamo di Francesco Tombesi, astrofisico plurititolato: fra i tanti premi che ha ricevuto, l’ultimo è il “Nasa Astrophysics Science Division Peer Award”. È suo anche l’articolo pubblicato a fine marzo scorso sulla rivista Nature, dal titolo “Growind with the wind” sui buchi neri. Francesco, quando hai lasciato l’Italia? “Appena conseguito il Dottorato di ricerca in astronomia all’Università di Bologna, nell’aprile 2010. Qualche settimana dopo la discussione della tesi ero già a lavorare alla
Nasa, al Goddard Space Flight Center: alcuni ricercatori americani erano interessati ai miei studi e questa era un’opportunità a cui non potevo rinunciare”. Secondo la tua esperienza, cosa può aggiungere un astrofisico italiano al grande team della Nasa? “Nel mio campo, l’astrofisica dei raggi X, l’Italia è sempre stata all’avanguradia. Infatti, questa branca dell’astronomia è stata scoperta proprio da un italiano che faceva ricerca negli Stati Uniti negli anni ’60, il professor Riccardo Giacconi, premio Nobel nel 2002 proprio per questo motivo. In generale, l’Italia, partendo da Galileo in poi, ha sempre avuto un’ottima tradizione nell’astronomia e astrofisica. Un astrofisico italiano può portare alla Nasa un grande bagaglio di tradizione scientifica e creatività”.
Orgoglio di scienziato Standing tall Francesco Tombesi alla Nasa (foto Rodrigo Nemmen) Pagina a sinistra: visualizzazione grafica di un “buco nero” (foto Esaatg Medialab) Scientist Francesco Tombesi at NASA (ph. Rodrigo Nemmen) Left: graphic representation of a black hole (ph. Esaatg Medialab)
Born in 1982 and raised in the Italian Marches on central Italy’s east coast, a passion for the stars that goes back to early boyhood, lifelong studies on space and its mysteries and a burgeoning professional career kickstarted by a BSc, MSc and PhD from Bologna University and currently on the scientific team at
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Goddard Space Flight Center at NASA. All this is a thumbnail sketch of astrophysicist Francesco Tombesi, whose many awards include the “NASA Astrophysics Science Division Peer Award” and who published an article entitled “Growing with the wind” on black holes in Nature at the end of March.
When did you leave Italy, Francesco? “As soon as I’d completed my PhD in astronomy at Bologna University in April 2010. A few weeks later I started work at the Goddard Space Flight Center with NASA; some US researchers had expressed an interest in my work and this led to
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20 Prestigioso riconoscimento Prestigious award Bill Oegerle, direttore della Divisione scienze astrofisiche della Nasa, conferisce a Francesco Tombesi il “Nasa Astrophysics Science Division Peer Award” (foto Francesco Tombesi altervista.org) In basso: Tombesi con il numero di “Nature” dello scorso marzo in cui è stata pubblicata la sua ricerca sui buchi neri, che ha ispirato anche la copertina (foto Paolo De Matthaeis) Bill Oegerle, head of the NASA Astrophysics Division gives Francesco Tombesi the “NASA Astrophysics Science Division Peer Award” (ph. Francesco Tombesi altervista.org) Below: Tombesi with last March’s edition of “Nature” and the cover showing his work on black holes (ph. Paolo De Matthaeis)
Osservare da vicino fenomeni che sono lontani da noi miliardi di anni luce quali riflessioni suscita? “Ogni giorno, andare in ufficio e guardare i dati di galassie al mio computer può essere entusiasmante come esplorare luoghi sconosciuti. Pensare alle distanze di queste galassie ed investigare quali fenomeni accadano al loro interno mi fa spesso riflettere sulla vastità dell’Universo e su quale ruolo possiamo avere noi esseri umani, confinati su questo infinitesimo granello di terra ruotante intorno ad un sole qualunque di una galassia qualunque”. Il tuo recente articolo su Nature, sui buchi neri, è solo l’ultimo dei tuoi successi internazionali. Di che si tratta? a unique opportunity I couldn’t say no to”. So what can an Italian astrophysicist contribute to the cutting-edge team at NASA? “In my case one of Italy’s strengths lies in x-ray astrophysics, where we’ve always led the field. In fact this whole branch of astronomy was discovered by an Italian carrying out research in the USA in the 1960s, professor Riccardo Giacconi, who won the Nobel prize for his work on this in 2002. And generally speaking Italy, starting with Galileo, has always had a tradition of excellence in astronomy and astrophysics, so an Italian astrophysicist brings a whole long history of science and creativity to the NASA table”.
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“In questo lavoro mostriamo l’evidenza diretta che i buchi neri supermassicci al centro delle galassie - uno è anche al centro della nostra Via Lattea - sono così potenti che possono influenzare l’evoluzione delle stelle. Questo è dovuto a venti potentissimi che vengono sprigionati dal vortice di materia che sta cadendo nel buco nero. Quindi, le nostre teorie di come i buchi neri e le galassie si sono formate ed evolvono devono tener conto di questi aspetti. Possiamo immaginare il buco nero al centro della galassia come il nucleo al centro di un atomo”. Puoi raccontarci due momenti memorabili nella tua esperienza di lavoro all’estero? “Oltre alla pubblicazione di questo articolo su Nature e vedere la nostra ricerca sulla coperti-
What’s it like to study phenomena billions of light years away? “Going into the office every day and looking at data from remote galaxies on my computer is just as exciting as exploring unknown territory. Thinking about how far away these galaxies are, and studying what is happening out there, often has me marvelling at how vast the Universe is and what role we humans can play, confined as we are on this tiny planet rotating around a random sun in a random galaxy”. Your recent article on black holes in Nature magazine is just the latest in a string of international successes. What exactly is it about? “In the paper we presented direct
evidence that supermassive black holes and their host galaxies – one of them at the centre of our Milky Way – are so powerful they can influence the evolution of the stars. A phenomenon caused by the immensely powerful winds generated by the vortex of matter falling into the black hole. So our theories on how black holes and galaxies are formed and develop have to bear this in mind. We can imagine a black hole at the centre of a galaxy as something like a nucleus at the centre of an atom”. Can you tell us about a couple of milestones in your career abroad? “Well, apart from this article in Nature and seeing our paper on the cover of the magazine, another two moments that I’ll always re-
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Come il nucleo di un atomo Like the nucleus of an atom Rappresentazione artistica di un buco nero In basso: il Goddard Space Flight Center Artist’s impression of a black hole Below: Goddard Space Flight Center
na, altri due momenti emozionanti sono stati il primo giorno in cui avevo varcato il cancello della Nasa per la prima volta nel 2008, e poi assistere al lancio dello Shuttle Discovery al Kennedy Space Center in Florida nel 2012”. Cosa ti appaga di più del tuo lavoro all’estero? “Mi piace molto l’ambiente internazionale che si respira quasi ovunque negli Stati Uniti d’America, ma in particolare nelle Università e nei centri di ricerca. Se si fa della buona ricerca, ci sono più opportunità per poter avere i fondi per portarla a termine e c’è molta meno burocrazia. Inoltre, si guarda molto di
member are walking into NASA for the first time in 2008, and watching the launch of the Discovery Shuttle from the Kennedy Space Center in Florida in 2012”. What do you find most rewarding about your work in the US? “I love the international, multicultural environment you find pretty much everywhere in june-july 2015 number 120
più al merito personale e del proprio lavoro e c’è molta più consapevolezza dell’utilità sociale dei ricercatori e del loro contributo per lo sviluppo del Paese che non in Italia”. Ma c’è anche l’Italia nel tuo futuro? “Non ho mai interrotto le mie collaborazioni con scienziati italiani. Le mie intenzioni iniziali erano di andare negli Stati Uniti per una esperienza di alcuni anni e poi tornare, vedremo se ci saranno le condizioni. Per il resto amo l’Italia, cerco di tornare almeno due volte all’anno sia per vedere la mia famiglia, i miei amici, e sia per le vacanze”. n
the USA, but particularly in universities and research centres. Great research is being done here, there are more funding opportunities and much less bureaucracy. Then personal achievement and the work you produce is far more important than other factors and there’s a greater awareness of the contribution researchers make to society and the country’s development than there is in Italy”.
And can you see Italy playing a role in your future? “I still collaborate with Italian scientists. Originally I had planned to spend a couple of years in the United States and then head back home, but I’ll have to see whether that’ll be possible. After all, I love Italy and I try to get back at least a couple of times a year to see my friends and family and have a holiday”. n air dolomiti in-flight magazine
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IN VIAGGIO Travel
Emozionarsi a Modica La cittadina siciliana non colpisce soltanto per i suoi molteplici esempi di arte barocca, ma anche per la sua golosissima pasticceria MODICA EMOTIONS. The Sicilian destination with some of the best in Baroque (and chocolate!)
servizio/story Enrico Saravalle
Panorama mozzafiato Stunning views In alto: la vista che si gode dalla sommità della Collina dell’Itria A destra: la chiesa di San Pietro preceduta dalla celebre scalinata con le statue degli Apostoli Above: the view from Collina dell’Itria Right: the church of San Pietro and its famous steps with the statues of the Apostles
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ennaio 1693: un megaterremoto colpisce la Sicilia sud-orientale e distrugge decine di città. Il governo dei Vicerè spagnoli avvia una imponente opera di ricostruzione e tra le new town c’è anche Modica che viene sottoposta ad un restyling quasi totale. Visto che il Barocco, in architettura, in quegli anni va January 1693: south-east Sicily is hit by a massive earthquake which destroys dozens of towns and villages. The government of the local Spanish Viceroy launches a huge programme of reconstruction, and the former
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fortissimo, la città diventa immediatamente il testimonial più prestigioso di questa new wave artistica. Scalpellini e scultori, infatti, per decorare facciate, balconi e prospetti degli edifici modicani ricavano dalla tenera pietra locale mostri e angioletti, cesti di frutta e animali fantastici, santi e demoni.
medieval Modica emerges as one of its new towns after a complete restyling. Baroque architecture was the height of fashion of the time and Modica quickly became a showcase for the nouvelle vague.
Sculptors and decorators chiselled into the soft local stone of Modica’s new buildings’ balconies and facades to create a fantasy world of gargoyles, angels, baskets of fruit, mythical creatures, saints and demons.
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Il risultato è oltremodo scenografico: Modica diventa una delle perle del tardo Barocco siciliano e si merita l’inserimento nella Word List dell’Unesco. Nascosta e arroccata lungo i fianchi di una stretta gola, la città si sviluppa lungo lo sciccoso Corso Umberto I, luogo di strusci e di shopping, ma anche di incontri d’arte. Sul Corso, infatti, si affaccia la chiesa di San Pietro preceduta da una scenografica scalinata popolata dalle statue degli Apostoli (i “Santoni”, li chiamano qui). E se la facciata della chiesa è stranamente sobria, il suo interno è Appuntamento cult Cult event ChocoModica è l’evento goloso giusto per chi intende scoprire il meglio delle tradizioni pasticcere locali Sotto: Angelo Cataldi e le specialità della Pasticceria Chantilly ChocoModica is the right place to discover Modica’s sweet tooth Below: Angelo Cataldi and the specialities made by the Pasticceria Chantilly
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The result is spectacular: Modica is the poster child of late Sicilian Baroque and thoroughly deserves its privileged place on the UNESCO World Heritage site list. Clothing the slopes of a narrow valley which partially conceals it, the town hinges on the very smart length of its high street, Corso Umberto I, a favoured spot for social strolling, shopping
spettacolare con una infilata di colonne, pavimenti intarsiati, affreschi. Dal sacro al profano, subito dopo la chiesa di San Pietro, i più bei mensoloni di Modica sono quelli di Palazzo Tedeschi gremiti di sirene musicanti, delfini e mascheroni. Il monumento-culto di Modica, però, è la Chiesa di San Giorgio, alla sommità di una gradinata interrotta da terrazze e logge, aiuole e giardini pensili. La facciata? Solenne e sontuosa, e l’interno, ovviamente, barocchissimo, con stucchi che riempiono transetti e navate, un altare intarsiato, un imponente
and artistic events. The Corso is also home to the church of San Pietro, accessed via an impressive flight of broad steps adorned with statues of the Apostles, summarily known locally as “the Saints”. The church’s façade is relatively sober, but its interior is a riot of columns, inlaid floors and frescoes. From the sacred to the profane, just a little further down the road after the church
of San Pietro, Palazzo Tedeschi’s facade is one of Modica’s most lavishly-decorated, with a host of musical mermaids, dolphins and gargoyles. However the very symbol of Modica is the church of San Giorgio, standing tall at the top of a flight of steps interspersed with terraces and loggias, flowerbeds and gardens. The façade is sumptuously solemn, the interior a hymn to
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Monumento simbolo Symbol La facciata e gli interni della Chiesa di San Giorgio sono un sommo esempio di tardo Barocco siciliano Sotto: dopo essersi inerpicati per i vicoli e per le scalinatelle del quartiere Cartellone si raggiunge uno spettacolare punto panoramico The faรงade and interior of the church of San Giorgio are a superb example of late Sicilian Baroque Below: the climb up through the alleyways and steps of the Cartellone district is rewarded by an amazing view of the town
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Bottega di squisitezze Simply delicious! All’Antica dolceria Bonajuto la cioccolata viene lavorata come, secoli fa, la preparavano le popolazioni dell’America Centrale The Antica dolceria Bonajuto makes chocolate by the centuries-old method used by the native people of Central America
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polittico sull’altar maggiore popolato di santi, martiri e madonne. Tra le 100 chiese di Modica, ci sono pure quella del Carmine col suo rosone gotico, Santa Maria di Betlemme con un presepe ambientato in un iperrealistico paesaggio modicano, e San Giovanni alla sommità di una grandiosa scalinata. E la Modica profana? Per scoprirla basta inoltrarsi nel quartiere del Cartellone, lungo i vicoli e le scalinatelle che portano alla Collina dell’Itria. L’antica Costa de li judei si raggiunge arrampicandosi verso l’alto, tra antiche botteghe artigiane, chiese rupestri, portali monumentali. Da sopra il Cartellone, dal belvedere dell’Itria, Modica non ha segreti e, come in un diorama, scopre le sagome
delle sue chiese, le cime dei campanili, le architetture dei palazzi. Barocche le architetture ma barocca anche la pasticceria modicana: dici Modica, infatti, e pensi subito al “suo” cioccolato. Riscoperto più di un secolo fa dalla Antica Dolceria Bonajuto (la madre di tutte le cioccolaterie cittadine), è un cioccolato dalla lavorazione speciale: i semi di cacao, infatti, vengono pestati “a freddo” insieme a cannella, vaniglia e zucchero fino ad ottenere una pasta dove sono ancora perfettamente individuabili i cristalli di zucchero. Tanto speciale questo cioccolato che a “lui” viene dedicato ChocoModica, evento goloso che fa scoprire il meglio delle tradizioni cioccolatose locali. n
• Casa Talìa, Via Exaudinos 1/9, Modica (tel. 0932 752075 www.casatalia.it). Ideal base for exploring Modica; each room boasts a magnificent view • Osteria dei Sapori Perduti, Corso Umberto I 228, Modica (tel. 0932 944247). Delicious home cooking with a sightseeing trip around Modica’s alleyways on board a typical tiny Italian “Ape” three-wheeler thrown in for good measure • La Gazza Ladra, Via Blandini 5, Modica (tel. 0932 755655). Excellent restaurant serving traditional fare with a twist. Try their “pasta e mollica” • Antica Dolceria Bonajuto, Corso Umberto I 159, Modica (tel. 0932 941225). Over a hundred years in confectionery and counting… their speciality is the famed local chocolate in all its many guises • Casa Don Puglisi, Corso Umberto I 267 (tel. 0932 193111). Originally a social project, this confectioner specialises in local delicacies
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Baroque bravura, with decorative stucco work covering the nave, aisles and transepts, an inlaid altar and an imposing altarpiece depicting a plethora of saints, martyrs and Madonnas over the high altar. Among Modica’s other 100 churches there is also one dedicated to Our Lady of Carmel, with a Gothic rose window, Santa Maria di Betlemme, with its nativity scene set in a hyper-realist Modica and San Giovanni, set on the summit of an extremely imposing flight of steps. And secular Modica? Try ex-
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ploring the alleyways and steps of the Cartellone district that lead up the Collina dell’Itria. Here the ancient “Costa de li judei” of the former Jewish quarter of the town climbs up the hill along narrow streets lined with craft shops, stone churches and imposing entrances. The view of Modica from the Itria belvedere above Cartellone is stunning, with its churches, steeples and palazzos. The town’s Baroque architecture is matched by its equally Baroque confectionery tradition, Modica automatically being as-
sociated with chocolate in the minds of most Italians. Rediscovered just over a century ago by the Antica Dolceria Bonajuto, the doyen of all Modica’s chocolatiers, this recipe for chocolatemaking is unique; with the cacao seeds pounded together with cinnamon, vanilla and sugar without being heated, to produce a chocolate where the crystals of sugar are still clearly discernible. Such is the renown of the result that it boasts its own festival, the gourmet ChocoModica, an event wholly dedicated to the best of local tradition. n
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A Bardolino per una vacanza al top La famosa località del Lago di Garda offre un ampio ventaglio di opportunità di relax e svago HOT DESTINATION: BARDOLINO the famous Lake Garda resort with something for everyone servizio/story Stefano Ioppi
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ardolino, paese turistico del Veneto, sorge sulla sponda veronese del Lago di Garda. Meta ambita di turisti, in particolare d’area tedesca, grazie al suo clima mite in inverno, caldo ma non afoso in estate. Il Comune offre un’ampia scelta ricettiva che spazia da oltre cinquanta alberghi a strut-ture extralberghiere e campeggi. Molteplici le proposte nel campo della ristora-
Bardolino, on the Verona side of Lake Garda in Italy’s Veneto region, is a well-known holiday destination. It is particularly popular with German-speaking visitors from northern Europe, with its mild winter climate and hot, but pleasant, summers. Tourists are spoilt for choice
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zione e del commercio. Il tutto immerso in uno scenario naturale ricco di verde. Non manca la possibilità d’intraprendere suggestive passeggiate nell’entroterra ammirando i caratteristici oliveti o gli estesi vigneti che producono il vino Bardolino, marchio noto in tutto il mondo. Ma Bardolino non è solo vacanza balneare o agreste: si fregia anche del titolo di città
when it comes to somewhere to stay, thanks to the town’s over 50 hotels, B&Bs and camp sites, which together with a wealth of restaurants and shops, all set against a stunning backdrop of natural beauty, make this such a popular resort. Apart from the lake, this is also
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ideal countryside for a stroll through the olive groves and the town’s vineyards, famous for their Bardolino wine, which enjoys worldwide popularity. But Bardolino has more to offer than lazy days by the lake or footloose frolics through the fields: it is also a renowned spa
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A suon di musica Music galore Qui sopra: un’immagine della scorsa edizione di Aperitivo sotto le stelle. Per quest’anno l’appuntamento è per il 4 agosto Above: snapshots of last year’s Aperitif under the Stars event. This year scheduled for 4 August
termale grazie allo sviluppo d’importanti centri benessere. Facilmente raggiungibile dall’autostrada, a venti minuti dall’aeroporto di Villafranca (Verona), Bardolino è da sempre meta dei turisti che apprezzano la cucina gardesana, la tranquillità del posto e la vivacità notturna del paese che si anima con i suoi numerosi locali. Molteplici gli appuntamenti d’intrattenimento che spaziano dalla sagre popolari a veri e propri eventi così come numerose sono le opportunità di escursioni a piedi e
in bici nell’entroterra lacustre. E per chi vuole passare una giornata all’insegna del brivido non c’è che l’imbarazzo della scelta vista la vicinanza a Gardaland, il più famoso parco dei diverti-menti d’Italia, o a Movieland Studios di Lazise. Le città d’arte (Verona, Venezia) sono collegate tramite bus e treno e offrono l’opportunità per una gita giornaliera con rientro a Bardolino dove ritemprare le energie e ripartire per un’altra avventura sulle sponde del più grande lago d’Italia. n
DA NON PERDERE • 5-7 giugno: Palio del Chiaretto • 12-14 giugno: Parole sull’Acqua • 20 giugno: 32° Triathlon internazionale • 18-19 luglio: Body painting festival • 23-27 luglio: Festa di S.Anna • 4 agosto: Aperitivo sotto le stelle • 21-23 agosto: 1,2 Tlé • 1-5 ottobre: 86esima Festa dell’uva e del vino Bardolino
diary dates • 5-7 June: The Chiaretto Fair • 12-14 June: Words on the Water • 20 June: 32nd International Triathlon • 18-19 July: Body painting festival • 23-27 July: St Anna Festival • 4 August: Aperitif under the Stars • 21-23 August: Art kermesse 1,2 Tlé • 1-5 October: 86th Bardolino Wine and Grape Festival
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Vademecum Per informazioni complete sugli eventi in programma a Bardolino fino a dicembre 2015: info@bardolinotop.it; www.bardolinotop.it TTion pro et debitatiae autendelecus et voluptat assimus dolorum dolorestium in info@bardolinotop.it; www.bardolinotop.it
town with a number of top class wellness centres. Bardolino is just an easy 20-minute drive along the motorway from Verona’s Villafranca airport, a natural favourite for all those who appreciate its delicious cuisine, quiet setting and vibrant night life. Visitors also often
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find a buzz at Bardolino’s numerous festivals and events, a welcome diversion after a day’s lakeside trekking or cycling excursion. Thrill-seekers can head for nearby Gardaland, Italy’s leading theme park, or the Movieland Studios at Lazise,
while culture vultures will find Verona and Venice are just a bus or train ride away, the ideal distance for a day out, allowing them to retreat to the refreshing climes of Bardolino at the end of the day, ready for another adventure on the shores of Italy’s largest lake. n
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benessere Health & wellness
Cellulite, addio per sempre Con il programma mirato della Villa Eden di Merano (BZ) Alla Villa Eden Leading Health Spa di Merano eliminare gli inestetismi diventa operazione piacevole ed efficace. Il programma “Giornate Anticellulite” colpisce gli squilibri organici e metabolici che sono all’origine del problema, combinando in perfetta armonia la corretta alimentazione, i trattamenti estetici e l’attività fisica mirata per avere risultati effettivi e duraturi nel tempo. Il programma è studiato per un soggiorno minimo di 7 notti e include la pensione completa, una visita medica iniziale, la diagnostica tomografica e la valutazione analitica quantitativa e qualitativa della composizione corporea, la misurazione e la valutazione del Body Mass Index (BMI, composizione corporea: tessuto grasso, massa magra e muscolare e percentuale di acqua) e colloqui giornalieri con i medici per discutere obiettivi, progressi e risultati. Come trattamenti sono previsti 6 trattamenti corpo calco, 6 trattamenti Endermologie LPG System e 1 check-up sportivo con misurazione del lattato. La pensione completa prevede un’alimentazione disintossicante personalizzata e al termine del soggiorno vengono rilasciati esiti della diagnostica, prescrizione della terapia di mantenimento e consigli alimentari nonché una tabella personalizzata del personal trainer per il mantenimento fisico a casa. Villa Eden Leading Health Spa è in Via Winkel 68-70 a Merano Tel. 0473 23 65 83, www.villa-eden.com, info@villa-eden.com
Sayonara Cellulite With the Villa Eden in Merano (BZ) programme At the Villa Eden Leading Health Spa in Merano shifting that obstinate flab is a breeze. Their “Anticellulite Days” programme squares up to the organic and metabolic issues that are at the root of the problem with a perfectly-balanced regime of good dietary habits, beauty treatments and exercise to achieve longlasting results. The programme lasts a minimum of 7 days and includes full board, an initial medical assessment, a diagnostic CT scan and the quantitative and qualitative analytical evaluation of body composition, measurement and evaluation of the Body Mass Index (BMI, body composition: fat, lean and muscular mass and percentage of water) and daily talks with a doctor to discuss objectives, progress and results. Treatments include 6 body cast treatments, 6 LPG System Endermologie treatments and 1 sports’ check-up, complete with lactate measurement. The full board cuisine ensures guests a personalised detox diet, while at the end of their stay they take away the results of all the tests run, a maintenance therapy regime and dietary advice as well as a home exercise programme prepared by the personal trainer. The Villa Eden Leading Health Spa is in Via Winkel 68-70 in Merano Tel. +39 (0)473 23 65 83, www.villa-eden.com, info@villa-eden.com
A destra, dall’alto: trattamento Endermologie LPG System; una delle eleganti camere a Villa Eden; il parco con alberi secolari; piscina coperta, bagno turco e idromassaggio a disposizione degli ospiti Right, from top: Endermologie LPG System treatments; a cosy sitting room at Villa Eden, the well-maintained park; the indoor heated pool, turkish bath and infrared cabin fot total wellness
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IN LIGURIA A CACCIA DI MISTERI Il volto megalitico di Borzone, a pochi chilometri da Genova, sembra la fotocopia esatta della Sindone. Eppure potrebbe essere opera dei Celti, o risalire addirittura alla preistoria CHASING MYSTERIES IN LIGURIA The megalithic face in Borzone, near Genoa, is the spitting image of the face on the Turin Shroud. But it could be Celtic or even prehistoric servizio/story SYUSY BLADY
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l mio pallino quando viaggio (e non solo) è la ricerca dei misteri di natura storica e archeologica. In Liguria ho trovato spunti interessantissimi, persino nei pressi di Genova. L’ultima volta mi sono spinta fino a Borzone, a 64 chilometri dalla città verso Chiavari, dove mi sono inerpicata sulle colline montagnose dell’Appennino ligure, fino a trovare un luogo magico che in qualche cosa mi ha ricordato… il Perù! Sarà per il verde pisello dei terrazzamenti preparati per l’agricoltura di montagna, assolutamente identici a quelli della Valle Sagrada vicino a Cusco, sarà per la splendida abbazia
di Borzone che gode una vista panoramica e può vantare una storia antica... Il campanile infatti era quasi sicuramente una torre romana di avvistamento, coi suoi massi squadrati e levigati. Divenne campanile più tardi, quando i frati eremiti che andarono a costruirla vollero farla in mattoni cotti e pietre. Si tramanda che il significato del mattone fatto a mano sottolineasse il fattore umano, mentre il divino fosse rappresentato dalla pietra grezza. Doveva essere un insegnamento simbolico per coloro che venivano fin quassù in processione, per raggiungere uno strano e controverso luogo di
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Scoprire l’Italia su italiaslowtour.com / Discovering Italy on italiaslowtour.com
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Uomo barbuto / Bearded man
A sinistra: la rupe nella quale si distingue la misteriosa effigie A destra: fu Armando Giuliani, nel 1965, a rendere universalmente noto il volto di Borzone Pagina a sinistra: la vista che si gode dall’abbazia di Borzone Left: the crag with the mysterious effigy Right: it was Armando Giuliani who brought the Borzone face to the attention of the public in 1965 Opposite: the view from the Abbey of Borzone
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L’Italia è tutta da scoprire e spesso il modo migliore è quello di affidarsi a chi ha viaggiato per il Bel Paese. Come fare? Basta un click su italiaslowtour.com There is so much to explore in Italy and it makes sense to opt for some guidance from those who know the country well. Check out italiaslowtour.com
One of the things I like doing when I travel (and not only then) is exploring historical and archaeological mysteries. And near Genoa in Liguria on Italy’s north-west coast I’ve found some fascinating opportunities to indulge. On my last visit I made for Borzone, 64 km from Genoa, from Chiavari I headed up into Liguria’s Apennines to discover an absolutely
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magic retreat which reminded me strangely of… Peru! Perhaps it was the bright green of the carefully cultivated mountain terraces, identical to the ones in the Valle Sagrada near Cusco, or perhaps it was the splendid abbey of Borzone with its stunning views and ancient history. The abbey’s bell tower, with its massive, squared blocks of stone, was almost certainly
once a Roman watch tower. It only became a bell tower at a later date, when the brothers decided to rebuild it in brick and stone; tradition has it that the handmade bricks represented the human factor, while the rough-hewn stone symbolised the divine. It was intended to be a lesson without words for all those who made their way up here to visit a rather strange
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Il campanile dell’abbazia era quasi sicuramente una torre romana di avvistamento The abbey’s bell tower was almost certainly once a Roman watchtower
Cristiano o pagano? Christian or pagan?
Secondo Rita Deschmann il volto megalitico potrebbe risalire ai Celti, di casa in Liguria prima dei Romani Rita Deschmann thinks the megalith could have been carved by the Celts, who settled in Liguria before the Romans
pellegrinaggio: il volto megalitico di Borzone. Si tratta di un volto scolpito nella roccia ad una notevole altezza da terra, alto 7 metri per 5, che sembra fissare chi lo guarda con aria severa. Scherzo della natura o volto scolpito? Ho assolutamente voluto vederlo! Confesso che ho soprattutto fiducia in quel buffo computer che è la mia testa, la mia mente. Quante cose ho visto che posso confrontare tra loro! Se qualcosa mi ricorda qualche altra cosa, posso saperlo solo io, per me stessa intendo, ma devo vederlo personalmente. Così mi ci sono fatta accompagnare e mi sono fatta raccontare la storia della riscoperta ad opera di un assessore di Borzonasca, Armando Giuliani, che nel ’65 lo rese noto. Ma che fosse nell’antichità un luogo di pellegrinaggio da parte dei frati dell’abbazia me lo conferma anche l’abate della chiesa, che si definisce (scherzando) “un abate senza più and controversial pilgrimage site: the megalithic face of Borzone. This is a face apparently carved into a rock at a considerable height, with the whole thing measuring 7x5 metres, staring at visitors with a severe demeanour. A freak of nature or a work of art? This was something I really had to see! I must confess that I only really trust that funny old computer I carry around in my head, my mind. There’s a whole quantity of data heaving away in there, but I have to see things personally to actually decide whether something reminds me of something else. So I got Armando
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frati”. Mi dice che il famoso volto, per la sua caratteristica morfologica, è sempre stato interpretato come il volto di Gesù. Cioè, sarebbe stato conseguenza di un “voto” dei monaci per la sopraggiunta cristianizzazione di tutte quelle località della zona, che dipendevano da Borzone. La leggenda vuole che, una volta all’anno, gli abitanti della valle si radunassero davanti alla grande scultura per ringraziare la Divinità. Quando i frati si allontanarono dal monastero, anche questa tradizione dei valligiani decadde e la gigantesca scultura venne inghiottita dalla vegetazione e dimenticata. A riprova di questo l’architetto Citi, che ha condotto ricerche interessanti e approfondite sull’effige misteriosa, afferma che assomigli in modo impressionante al volto della Sindone. Effettivamente, prendendo e sovrapponendo
Giuliani to take me along to see it and tell me the story of how, when he was a town councillor at nearby Borzonasca, he had rediscovered the face in 1965 and catapulted it to fame. The fact that it had been a place of pilgrimage for the friars from the abbey in ancient times was then confirmed by the current abbot – an abbot who jokingly refers to himself as “an abbot without any friars”. He told me that, thanks to its morphology, the famous face had always been taken to be that of Jesus. That it was in some way the result of a vow of thanks made by the monks for the Christianisation of the
villages and countryside in the area, which came under Borzone. Legend also has it that once a year the local inhabitants used to gather under the gigantic carved face to render thanks to God. When the friars abandoned their monastery the tradition died out and the huge sculpture became overgrown and was gradually forgotten. A local architect, Mr Citi, has carried out some interesting, in-depth research on the mysterious effigy, claiming that it is the spitting image of the famous face of Christ on the shroud of Turin. To prove his point he showed me two slides, one of the face in the rock and one of the
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due lastre fotografiche trasparenti, una della Sindone e una del volto, mi fa notare che sono assolutamente uguali! Il gioco è interessante e mi coinvolge, anche perché qui non ci si accontenta dell’origine medioevale del volto, ma qualcuno va oltre. Rita Deschmann (assessore e appassionata storica) mi fa notare che questa è zona di Celti, che già avevano un culto speciale delle teste umane apotropaiche: ce ne sono tante, scolpite davanti alle case e un po’ dovunque, quindi il volto potrebbe essere pagano. Ma - mi dice Pietro Gaietto, studioso di sculture paleolitiche - le teste, soprattutto le due teste opposte, come Giano-bifronte, sono un classico iconografico della preistoria e fanno il paio con le veneri e le Dee madri scolpite nel sasso e nella roccia. Ma che caratteristica ha questo volto, o questi volti, di cui stiamo parlando? La barba e i baffi. E altri dei, shroud, and placed them one on top of the other, pointing out that they were identical! I found this a fascinating study, partly because it offered a pleasing contrast to what some local people think, far from convinced that the face was carved in medieval times. Rita Deschmann (local town councillor and avid historian) observed that this area had been settled by the Celts, who had long had a tradition of carving human heads to ward off evil: there are any number of them locally, carved into the walls of the houses and scattered around more or less everywhere, so the face could have had pagan origins. But,
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dall’altra parte del mondo, hanno questa caratteristica: Quetzacoalt, il serpente piumato, ha la barba e i baffi, e anche Virachocha che stava sulle Ande. Ma anche gli Dei Sumeri erano notevolmente barbuti: lo era Enki, lo era l’antichissimo uomo-pesce Oannes... E anche in America Latina ho visto montagne scolpite con immagini simili a questa di Borzonasca. Perché il volto barbuto ricorre sempre? Ma ritorniamo a Gesù: ho scoperto facendo una ricerca iconografica che all’origine era glabro! Sì: non aveva la barba e i baffi con i quali è sempre stato rappresentato in seguito. È come se un archetipo antichissimo dovesse, ovunque nel mondo, rappresentare la divinità maschile, speculare con un segno opposto alla Dea Madre, sempre incinta, sempre grassa, sempre con grandi seni e grosse cosce. Ma chi è quell’uomo barbuto? n
explained Pietro Gaietto, an expert on Palaeolithic sculpture, heads, especially twofaced heads, like that of Janus, are a well-known part of prehistoric iconography, together with representations of Venus and the various earth mothers carved into rock and stone. So what does this face, or faces actually look like? Well, it’s got a beard and a moustache. Other gods from other parts of the world do too: Quetzacoalt, the plumed serpent, has a beard and a moustache, as does Virachocha from the Andes. The Sumerian gods were all bearded: Enki and the incredibly ancient man-fish Oannes. And
Umano e divino Human or divine?
A sinistra: Armando ci fa notare che i muri dell’abbazia sono costruiti in mattoni cotti e pietre. Il mattone fatto a mano doveva rappresentare il fattore umano, mentre il divino era simboleggiato dalla pietra grezza A destra: tutti in posa per immortalare l’incredibile scoperta di Borzone Left: Armando shows us how the abbey walls were constructed using brick and stone, the handmade bricks representing the human factor, while the rough-hewn stone symbolised the divine Right: group photo to commemorate the incredible discovery at Borzone
I’ve seen mountains sculpted with images similar to this one in South America too. So why is a bearded face such a reoccurring theme? And getting back to Jesus, my research shows that early images depicted him as clean-shaven! Apparently the beard and moustache were a later addition. It’s as if an ancient archetype found in many parts of the world wanted to represent the male divinity as a contrast to the iconic view of the Mother Goddess, florid, perennially pregnant, big-breasted, with vast thighs. So who is this man with the beard? n
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in viaggio con air dolomiti Travelling with Air Dolomiti
Che sinfonia, a Monaco di Baviera! Giugno e luglio sono i mesi ideali per visitare la città e per godersi i tanti spettacoli musicali organizzati all’aperto o nei teatri MUNICH SYMPHONY JUNE AND JULY ARE IDEAL MONTHS FOR A VISIT TO BAVARIA’S CAPITAL TO ENJOY THE MANY MUSICAL EVENTS AND CONCERTS HELD IN THE OPEN AIR AND IN THE CITY’S THEATRES
servizio/story Rossella Gottlieb
Star sul palcoscenico Stars on stage
Anna Netrebko (foto Dario Acosta) e Jonas Kaufmann (foto Gregor Hohenberg) sono tra i protagonisti di Gipfeltreffen der Stars 2015 Anna Netrebko (ph. Dario Acosta) and Jonas Kaufmann (ph. Gregor Hohenberg) are among the stars of Gipfeltreffen der Stars 2015
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n qualsiasi stagione dell’anno Monaco di Baviera è una città dalle mille risorse, bella da vivere e da visitare. Ma è forse a inizio estate, quando il clima è favorevole e le giornate lunghe invitano a restare all’aria aperta, che la metropoli sa offrire il meglio di sé. Innumerevoli le attrazioni di cui residenti e turisti possono fruire, a cominciare dagli spettacoli musicali in programma nei parchi, nelle piazze e nei teatri cittadini. Per gli amanti della musica lirica da non perdere è il Festival dell’Opera, organizzato dal celeberrimo Teatro dell’opera bavarese (Bayerische Staatsoper). Oltre alle prime di Arabella di Richard Strauss e Pelléas et Melisande di Claude Debussys, quest’anno sono in programma anche alcune nuove produzioni, tra cui: Die Sache Makropulos (L’affare
Makropulos), Manon Lescaut e Lucia di Lammermoor. Oltre a ciò, il Festival dell’Opera offre spettacoli di repertorio, serate liederistiche e concerti vari. Senza dimenticare che il laboratorio del Festival propone progetti sperimentali di teatro musicale e porta in scena, ad esempio, Selma Ježková di Poul Ruder, l’adattamento di Dancer in the dark di Lars von Trier. Per gli appassionati di musica e canto un altro appuntamento clou è sabato 27 giugno, allorchè la centralissima Königsplatz ospita il tradizionale concerto open air Gipfeltreffen der Stars. Non meno goloso il menù previsto per il week end dell’11 e del 12 luglio, quando all’Odeonsplatz va in scena il Festival di musica classica Klassik am Odeonsplatz che ogni anno allieta le calde serate di inizio estate. n
Festival dell’Opera Opera festival
Foto sopra, da sinistra: per gli amanti della musica lirica l’appuntamento da non perdere è l’Opernfestspiele, che per oltre un mese va in scena nei più importanti teatri cittadini. Quest’anno al Festival debuttano (da sinistra) “L’affare Makropulos”, “Manon Lescaut” e “Lucia di Lammermoor” (foto Wilfried H. + Asl) Above from left: a must for opera buffs is the Opernfestspiele, over a month of opera in Munich’s main concert halls and theatres. This year the festival presents five new productions, amongst them “The Makropulos Affair”, “Manon Lescaut” and “Lucia di Lammermoor” (ph. Wilfried H. + Asl)
Vademecum Il Festival dell’Opera (Opernfestspiele) è organizzato dal Bayerische Staatsoper dal 21 giugno al 31 luglio presso i più importanti teatri cittadini. Info: www.staatsoper.de. Per informazioni su Gipfeltreffen der Stars e sugli altri spettacoli musicali: www.muenchen-ticket.de The Opera festival (Opernfestspiele) is organised by the Bayerische Staatsoper and runs from 21 June to 31 July in Munich’s main concert halls and theatres. Info: www.staatsoper.de. For info on Gipfeltreffen der Stars and other music events: www.muenchen-ticket.de
Munich is a cool place to live or visit all year, but it is perhaps at the beginning of the summer, with the warmer weather and long days beckoning you outdoors, that this city of a thousand resources is at its very best, with countless attractions for residents and tourists to enjoy, starting from the concerts held in the city’s parks, squares and theatres. Opera buffs will make a beeline for the Opera Festival organised under the aegis of the world-famous Bavarian Opera
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Company (Bayerische Staatsoper). Apart from the firsts of Richard Strauss’s Arabella and Claude Debussy’s Pelléas et Melisande, the programme includes five new productions, amongst them Die Sache Makropulos (The Makropulos Affair), Manon Lescaut and Lucia di Lammermoor. The Opera Festival also offers other performances from the company’s repertoire, lieder evenings and various other concerts, while the Festival laboratory proposes experimental
projects for modern musicals, such as Selma Ježková by Poul Ruder, an adaptation of Lars von Trier’s Dancer in the Dark. One key date for music lovers is Saturday 27 June, when the traditional open air Gipfeltreffen der Stars concert is held in the Königsplatz in the heart of Munich. And another appetising weekend is 11-12 July, when the Odeonsplatz welcomes the warm summer evenings by hosting its yearly classic music festival Klassik am Odeonsplatz. n
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La mia Italia My Italy
in viaggio con Ulrich Ritter (*) Travels with Ulrich Ritter (*)
Crete Senesi, misticismo e bistecche Alla scoperta della Toscana più suggestiva fra oliveti, abbazie e buona cucina Usciti da Siena ci fermiamo a Castelmuzio nel cuore delle “Crete senesi” dall’amico Paolo dell’Oliviera Sant´Angelo per assaggiare la fettunta, pane toscano abbrustolito, generosamente cosparso di olio nuovo, ancora denso e torbido. Proseguiamo verso l´abbazia benedettina di Monte Oliveto Maggiore dove ci attende Dino Benincasa, che ci porta al Chiostro Grande per farci ammirare gli affreschi di Luca Signorelli e Antonio Bazzi, detto il Sòdoma. Si tratta di una delle più importanti testimonianze della pittura italiana dell´epoca rinascimentale, in cui è narrata per immagini la vita di San Benedetto. L’antica abbazia, fondata nel 1319, è aperta all’ospitalità secondo la millenaria tradizione benedettina per offrire ai pellegrini ristoro spirituale. Camminiamo ora attraverso una bellissima campagna ricca di vigne, olivi e boschi, diretti al Piccolo Hotel San Valentino, dove possiamo allungare le gambe sotto ad un tavolo dell´annessa trattoria, dove cucina Amelia, vera maestra della gastronomia senese. In questa locanda amena inizia il ristoro fisico: crostini neri con i fegatini, pici al cacio e pepe, prima di passare ad una bella Fiorentina “di ciccia bòna”. Il tutto bagnato da un Brunello di Montalcino d’annata. La Toscana è tutto questo. www.olivierasantangelo.it - www.piccolohotelsanvalentino.com - www.monteolivetomaggiore.it
The Siena countryside, meat and mysticism
Olive groves, abbeys and wonderful food, Tuscany at its best Heading out of Siena we pause at Castelmuzio in the heart of the Siena countryside to visit our very good friend Paolo at the Oliviera Sant´Angelo, who regales us with generous slices of “fettunta”, traditional Tuscan bread toasted over an open fire and then lavishly drizzled with freshly-pressed olive oil, still cloudy and dense. We then proceed to the Benedictine abbey of Monte Oliveto Maggiore, where Dino Benincasa takes us to the main cloister so we can admire the stunning frescoes by Luca Signorelli and Antonio Bazzi, waspishly known as il Sòdoma. This is one of the most important cycles of paintings in the whole of the Italian Renaissance, narrating the life of St Benedict in a series of images. This ancient abbey, founded in 1319, still offers hospitality to travellers seeking spiritual respite in the time-honoured fashion of the order. Now we make our way across a verdant pastoral scene rich in olive groves, vineyards and woods to the Piccolo Hotel San Valentino, where we can tuck into a hearty meal at its trattoria, cooked by the superlative Amelia, a master of Sienese cuisine. A pleasant spot to address the needs of the all-too solid flesh having satisfied those of the spirit: Tuscan crostini with liver paté as a decidedly generously-sized amuse-bouche, a first course of pici spaghetti in a cheese and pepper sauce, before savouring a truly majestic “fiorentina” T-bone steak. All washed down with vintage Brunello di Montalcino. All this is Tuscany. www.olivierasantangelo.it - www.piccolohotelsanvalentino.com - www.monteolivetomaggiore.it * Ulrich Ritter è stato per 25 anni direttore del programma italiano della radio tedesca „Deutschlandfunk“ e inviato della Radiotelevisione tedesca per l´Italia * Ulrich Ritter was head of the Italian programme on the German radio „Deutschlandfunk“ for 25 years and the Italian correspondent for the German radio and TV corporation
A destra, dall’alto: il ciclo degli affreschi dedicati alla vita di San Benedetto; Paolo, patron dell’Oliviera Sant’Angelo; il Piccolo Hotel San Valentino; le crete senesi nel loro splendore; l’abbazia di monte Oliveto
Right, from above: the cycle of frescoes dedicated to the life of St Benedict; Paolo, patron of Oliviera Sant’Angelo; the Piccolo hotel San Valentino; Siena’s countryside in all its glory; the Monte Oliveto Monastery
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a tavola Food and wine
I SEGRETI DEL CASTELLO DELLA SALA In uno dei siti-simbolo del Medioevo umbro, la famiglia Antinori è riuscita a dar vita a una tenuta moderna e funzionale, nella quale vengono prodotti vini bianchi dalla grande personalità THE SECRETS OF IL CASTELLO DELLA SALA From the efficient modern estate around their stunning medieval castle in Umbria the Antinori family produces wonderful white wines
servizio/story Rachele Damiani
è
l la primavera del 1979 quando al Castello della Sala arriva Renzo Cotarella, un giovane agronomo che in meno di dieci anni realizzerà i vini simbolo della tenuta. Al castello si comincia subito a lavorare a un ambizioso progetto di riqualificazione varietale, mirato ad ottenere vini bianchi dotati di maggiore It was the spring of 1979 when the young agronomist Renzo Cotarella arrived at Castello della Sala. In less than a decade he had created the wines destined to become the symbol of the estate. At the castle, an
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personalità rispetto a quelli prodotti nell’area dell’Orvieto Classico. Si sperimenta lo Chardonnay e si approfondiscono le conoscenze sull’interessante Grechetto. La ricerca di un grande vino che si affermi per carattere e personalità diviene quasi un’ossessione. Dopo una serie di annate deludenti è la vendem-
ambitious project of varietal substitution was immediately launched, aimed at improving the white wines produced in the Orvieto Classico appellation at the time. Cotarella toyed with Chardonnay and explored the
potential of Grechetto in depth. The search for an outstanding wine which would make the name of the estate became almost an obsession. After a series of disappointing vintages, 1985 finally yielded the first
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mia del 1985 a regalare il primo vero Cervaro della Sala: in assoluto uno dei vini italiani più conosciuti e apprezzati al mondo. I vigneti del Castello della Sala erano, in origine, piantati con varietà miste di uve tradizionali, principalmente Procanico e Grechetto che tutt’ora vengono coltivati nella tenuta, valorizzando queste varietà autoctone nel loro terroir di elezione. Il Procanico è il clone di Trebbiano umbro coltivato intorno ad Orvieto da tempo immemorabile. Il Grechetto è una varietà umbra dalla caratteristica buccia grossa, color giallo scuro, molto
landmark Cervaro della Sala: one of the best-known and best-loved Italian wines in the world. The Castello della Sala vineyards were originally planted with a selection of traditional varietals, dominated by Procanico and Grechetto, which are still grown here in their native soil on the estate today.
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acida, a bassa resa e notevolmente tannica, che produce vini pastosi dal bouquet speziato, erboso, di fieno appena tagliato, di buona struttura, buon potenziale d’invecchiamento ed eleganza. Varietà di uve non tradizionali comprendono vari cloni di Chardonnay e Sauvignon Blanc. Al Castello della Sala si trovano anche due piccoli appezzamenti di Sémillon e Traminer. Allo stesso tempo il Castello della Sala, pietra miliare del medioevo umbro, è una tenuta innovativa: antico e contemporaneo qui convivono in nome della qualità.
Procanico was cloned from the Umbrian Trebbiano strain that has been grown around Orvieto from time immemorial, while Grechetto is another Umbrian varietal with characteristically thick-skinned, dark yellow grapes, known for their acidity, high tannin content and low yield. It produces a mellow wine with a spicy bou-
Per passione e tradizione Passion and tradition La famiglia Antinori produce vino da più di seicento anni, da quando cioè, nel 1385, Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell’Arte Fiorentina dei Vinattieri Sotto: i vigneti del Castello della Sala The Antinori family has been producing wine for over 600 years, ever since Giovanni di Piero Antinori became a member of the Florentine guild of wine producers in 1385 Below: the Castello della Sala vineyards
quet, redolent with the scent of herbs and new-mown hay; an elegant, structured wine it has excellent aging potential. The relative newcomers here are the various strains of Chardonnay and Sauvignon Blanc and the castle estates also boast two small vineyards of Sémillon and Traminer. The Castello della Sala may be
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Classe da vendere Sheer class Il Cervaro della Sala è in assoluto uno dei vini italiani più conosciuti e apprezzati al mondo A destra: il Muffato della Sala, altro grande vino della tenuta Cervaro della Sala is one of the best-known and best-loved Italian wines in the world Right: Muffato della Sala, another great wine from the estate
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L’affinamento si svolge in barrique di rovere francese nelle cantine medievali, 30 metri sotto il Castello (che risale al XIV secolo), mentre nelle vigne la sperimentazione è continua. Nel 1985, viene creata una cantina di vinificazione all’avanguardia, dove particolare attenzione è posta al controllo della temperatura per mantenere la freschezza di aromi e di profumi delle uve, fondamentale per i vini del Castello. Alla continua ricerca di margini qualitativi sempre più alti e sottili, dopo venti anni dall’uscita della prima annata di Cervaro, nel
Vademecum Il Castello della Sala si trova a nord ovest di Orvieto, quasi al confine tra Umbria e Toscana Per ulteriori informazioni sulla tenuta e sui suoi vini: www.antinori.it Castello della Sala lies to the north-west of Orvieto, almost on the border between Umbria and Tuscany For info on the estate and its wines: www.antinori.it
one of medieval Umbria’s most iconic landmarks, but it is also an innovative agricultural estate, where ancient and modern work in harmony to produce inimitable quality. The wine is aged in French oak casks in the medieval cellars 30 metres underground below the 14th century castle, while in the vineyards experiments proceed apace. A new, modern winery was
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2005 è iniziata la costruzione di una nuova cantina. L’analisi e la progettazione della cantina sono state realizzate in funzione delle esigenze produttive, nonchè della struttura agronomica ed enologica, con l’obiettivo di porre soluzioni architettoniche e tecnologiche innovative al servizio della produzione e della qualità dei vini del Castello e del suo territorio unico. A questo proposito è stata posta grande attenzione all’inserimento della struttura, in parte ipogea, in un contesto ambientale e paesaggistico di grande bellezza e da preservare. n
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built in 1985, where particular care is taken with temperature control to preserve the scent and aroma of the grapes, a fundamental component in the castle’s wines. And as part of an ongoing effort to achieve constant quality improvement, twenty years after the first Cervara vintage, work was started on new cellars. Careful planning went into the design of the new cellars,
built to facilitate production in line with the best wine-making practices by using cutting edge architectural and technological solutions. A project to enhance the quality of the wines of the castle and its unique territory. To this end the project was also carefully designed to blend in with the lovely countryside around it, with a large part stretching underground. n
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Stile originale / Style La nuova cantina costruita nel 2005 Sotto: le etichette prodotte a Castello della Sala The new cellars built in 2005 Below: Castello della Sala labels
Gusto della ricerca Innovation “Le antiche radici giocano un ruolo importante nella nostra filosofia, ma non hanno mai inibito il nostro spirito innovativo”. Parola di Piero Antinori “Our ancient roots play an important part in our philosophy, but they have never overshadowed our innovative spirit” Piero Antinori assures
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A TAVOLA Food & wine
Rossodisara, tutti i colori del vino Essere ottimi enologi e appassionati viticoltori non basta più. Per far conoscere le eccellenze della propria cantina occorre saper comunicare questi valori con il linguaggio giusto, toccando le corde di un pubblico sempre più informato. È la missione di Sara Carmignola
rossodisara, all the colours of wine. Being a passionate viticulturist and excellent winemaker is no longer enough. You have to be able to communicate these values in the right words, touching a chord with an increasingly well-informed public. This is Sara Carmignola’s mission
servizio/story Camillo Mammarella
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l mondo del vino non ha confini. Ma oggi più che mai l’anima di un vino va raccontata emozionando gli appassionati del settore, i blogger, i giornalisti e il mondo dei social media. La sfida di Sara Carmignola, è proprio questa, con il desiderio di accompagnare le The wine world knows no borders. But today more than ever the soul of a wine has to be recounted so as to really enthral wine buffs, bloggers, journalists
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cantine italiane ad esplorare nuovo orizzonti e confrontarsi con un pubblico eterogeneo, ma attento alle novità. Il volto di Sara Carmignola non è nuovo a chi ha frequentato le manifestazioni organizzate da Veronafiere: “ho lavorato nel quartiere scaligero per circa 15 anni
and the social media. Sara Carmignola rises to this challenge by showing Italian wineries how to explore new horizons and reach out to a varied clientele, espe-
cially those interested exploring new wines. Sara Carmignola’s face will be familiar to those who have attended events organized by Veronafiere. “I worked
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Nuovi traguardi New goals A sinistra: il vino? È emozione. Parola di Sara Carmignola. A destra: insieme a Charlie Arturaola, sommelier di fama internazionale durante l’ultimo Opera Wine di Verona Left: wine? It’s feeling. Take Sara Carmignola’s word for it Right: with Charlie Arturaola, internationally famed sommelier, during the last Opera Wine fair in Verona
- spiega Sara - sia come Project Manager che come Exhibition Manager, occupandomi di agroalimentare e tecnologie per il food”. Una esperienza a tutto tondo che le ha permesso di entrare in un mondo complesso come quello del vino, conoscendo i protagonisti e le dinamiche di un mercato sempre più selettivo. “Oltre a progettare manifestazioni ed eventi nel senso più classico del termine - spiega Carmignola - , ho avuto modo di coordinare trasversalmente gli interlocutori che partecipano direttamente e indirettamente alla costruzione ed allo sviluppo di un’iniziativa promozionale, curandone relazioni e flussi operativi”. Lavoro impegnativo, ma formativo. Utile per dar vita ad un progetto di comunicazione che si chiama “Rossodisara”, brand con cui lo studio fondato dalla Carmignola si è fatto conoscere in campo enologico. “In partnership con altri
for the Verona trade fair for some 15 years,” relates Sara. “I was project manager and exhibition manager for agro-food and food technology sectors.” Her all-round experience has enabled her to make her way in the complex wine world, knowing the players and the dynamics of an increasingly selective market. “In addition to planning classic exhibitions and events,” she explains, “I had to coordinate the work of everyone who was directly or indirectly engaged in
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professionisti, l’obiettivo del nostro gruppo è quello di fornire alle aziende del settore agroalimentare soluzioni sostenibili create su misura per acquisire o anche potenziare visibilità e posizionamento sia nel contesto nazionale che internazionale. In un mercato estremamente dinamico e complesso - come quello appunto del vino - dove la sovrapposizione e l’interscambio di alcune attività richiedono sempre più l’applicazione integrata di operazioni di controllo, reporting, marketing e comunicazione, la nostra proposta comunicazione parte dall’analisi delle caratteristiche dell’azienda, passa attraverso l’elaborazione puntuale dei suoi bisogni e dei suoi obiettivi e giunge alla costruzione di un progetto personalizzato”. Perché il vino è emozione e occorre sempre saper far scattare la giusta scintilla per orientare le scelte del consumatore. n
developing promotions, managing workflows and making sure things ran smoothly.” Challenging work, but formative. It proved very useful when it came to creating a communication project called “Rossodisara”, the brand by which Carmignola’s firm has made its name in the wine industry. “In partnership with other professionals, the goal of our group is to provide businesses in the food sector with specially tailored sustainable solutions to acquire or enhance their visibility and po-
sition them both nationally and internationally. The wine market is extremely dynamic and complex, with overlapping and interlocking activities calling for highly-integrated control, reporting, marketing and communications. Our communications start from the character of each business, stressing the precise development of its needs and objectives to create a fully customized strategy.” Because wine is all about feeling and it’s important to trigger the spark to attract consumers. n
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A TAVOLA Food & wine
in vetta con gusto
ph. Udo Bernhart
nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio UNESCO, quattro itinerari gourmet a tema, all’insegna delle creazioni di alcuni dei migliori chef internazionali per unire la vita all’aria aperta ai piaceri della grande cucina PEAKS OF GASTRONOMY. FOUR THEMED GOURMET ITINERARIES IN THE HEART OF THE DOLOMITES, A UNESCO WORLD HERITAGE SITE, TO COMBINE LIFE IN THE OPEN AIR WITH SOME OF THE BEST IN INTERNATIONAL CUISINE servizio/story Enzo Valenti
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tto chef stellati e altrettante baite dell’Alta Badia, nei paesaggi più spettacolari delle Dolomiti: grande cucina e grandi emozioni. Sono queste le cifre caratteristiche di GourMete, l’iniziativa creata in Alta Badia nell’ambito dell’evento “In vetta con gusto” che raccoglie le proposte legate al mondo della gastronomia. In questa straordinaria valle, paradiso degli escursionisti, alpinisti e sciatori. Qui ancora oggi il 90% dei residenti utilizza il ladino Eight Michelin-starred chefs have been matched with the same number of refuges in Alta Badia, amidst some of the most stunning countryside the Dolomites have to offer. Great cuisine and great scenery are the lietmotif for
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come prima lingua: un legame importante con il patrimonio culturale locale e la sua storia antichissima. La dura vita di alta montagna ha oggi lasciato il posto ai comfort e al benessere portati dal turismo, ma la gente di Alta Badia, di ogni età, ancora oggi indossa con orgoglio gli abiti tradizionali e cucina i piatti meravigliosi della cultura ladina. Gli eventi proposti da “In vetta con gusto” suggeriscono la scoperta della gastronomia locale per valorizzare
GourMete, the initiative created in Alta Badia as part of their “Peaks of Gastronomy” event which focuses on the cuisine of this wonderful valley, a paradise for walkers, climbers and skiers. 90% of the population still speak
Ladino as their first language, an important link with their local heritage and ancient history. The harsh life of the high mountains has softened with the wealth and comfort tourism has brought to the area, but residents
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il connubio tra i piaceri del camminare e della buona cucina basata sulla qualità dei prodotti tipici dell’Alto Adige. Nell’estate 2015, otto chef superstar hanno creato ciascuno un piatto gourmet, basato sulla tematica di un itinerario al quale sono abbinati. Il Tour GourMete Unesco, per esempio, parte dalla Capanna Alpina, ai piedi del Parco Naturale Fanes-SennesBraies, per arrivare al celebre Rifugio Scotoni, dove Norbert Niederkofler, chef del ristorante St. Hubertus (2 stelle Michelin) ha creato i ravioli al caprino liquido, ortiche e animelle. Il Tour GourMete Family porta alla scoperta delle Aree Movimënt, parchi outdoor a 2000m, dove adulti e bambini possono praticare diverse attività fisiche e ludiche. Protagonisti di questo percorso sono il giapponese Tohru
Nakamura (1 stella Michelin, ristorante Geisels Werneckhof a Monaco di Baviera) e altri grandi personaggi come il britannico Hywel Jones, il giovane e talentuoso Matteo Metullio e la star di Master Chef, Joe Bastianich, abbinato al rifugio Bioch, in uno dei punti più spettacolari di fronte al gruppo del Sella e alla Marmolada. E ancora, il GourMete Tradition da Corvara a La Villa con lo chef Nicola Laera e il GourMete Nature, sopra Colfosco, con lo sloveno Tomaž Kavcic e, da St. Moritz, Martin Dalsass. Percorrere questi sentieri, tra i più affascinanti dell'intero arco alpino, e fare una sosta in quota con piatti firmati da artisti della cucina a livello mondiale: un'esperienza sensoriale indimenticabile. n
Il sentiero che sale da Colfosco verso il rifugio Jimmy, con il piatto gourmet di Tomaz Kavcic Sotto: Norbert Niederkofler, chef stellato al St. Hubertus di San Cassiano; Tohru Nakamura, protagonista al Geisels Werneckhof di Monaco di Baviera, e il rifugio Bioch scelto da Joe Bastianich, star di Masterchef The trail from Colfosco to the Rifugio Jimmy, with the gourmet dish created by Tomaz Kavcic Below: Norbert Niederkofler, Michelinstarred chef at the St. Hubertus in San Cassiano; Tohru Nakamura, protagonist at the Geisels Werneckhof in Munich, and the Rifugio Bioch chosen by Joe Bastianich, star of Masterchef
Gourmet in alta quota / Gourmet heights Il programma Tour GourMete in Alta Badia prosegue fino a settembre, info www.altabadia.org GourMete Tour in Alta Badia is scheduled until September, info www.altabadia.org
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foot of the Fanes-Sennes-Braies Nature Reserve, and takes you to the well-known Rifugio Scotoni, where Norbert Niederkofler, chef at the St. Hubertus Restaurant (2 Michelin Stars) has devised a mouth-watering dish of ravioli with melted caprino cheese, nettles and sweetbreads. The GourMete Family Tour explores the Movimënt parks, specially equipped outdoor adventure trails at 2000m, where adults and children alike can enjoy a host of sports and games. The stars here are Japanese chef Tohru Nakamura, who rules the kitchen at the Michelin-starred Werneckhof restaurant in Munich, British chef
Hywel Jones, rising young talent Matteo Metullio and TV Master Chef personality, Joe Bastianich, who has been matched with the Rifugio Bioch, which boasts truly spectacular views overlooking the Sella and Marmolada peaks. Then there is the GourMete Tradition Tour from Corvara to La Villa with chef Nicola Laera and the GourMete Nature Tour above Colfosco, with the Slovenian Tomaž Kavcic and Martin Dalsass from St. Moritz. Hiking some of the loveliest trails in the Alps and stopping for a meal based on the creations of some of the world’s top chefs; it really doesn’t get much better. n
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© Geisels Werneckhof, München
of all ages in the Alta Badia still wear their traditional costume with pride and cook the superb dishes typical of Ladino cuisine. The events scheduled during “Peaks of Gastronomy” help visitors discover local specialities and combines the pleasures of a good walk in the mountains with delicious food cooked with the top quality ingredients typical of the South Tyrol. For summer 2015 eight Michelin-starred chefs have each created a gourmet dish based on the theme of the itinerary they have been matched to. The GourMete UNESCO Tour, for example, starts from Capanna Alpina, in the Armentarola area, at the
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cantina a bordo Cellar on board DAI PENDII DEL TRIVENETO, PASSANDO SULLE DOLCI COLLINE TOSCANE, ATTRAVERSO IL TACCO PUGLIESE FINO ALL’ASSOLATA TERRA SICILIANA: QUESTO ED ALTRI AFFASCINANTI SCENARI OSPITANO ALCUNE DELLE TENUTE PIÙ SUGGESTIVE CHE ABBIAMO SELEZIONATO PER VOI. LASCIATEVI EMOZIONARE DA QUESTI VINI, DALLA LORO STORIA, DAL LORO SAPORE E DALLA TRADIZIONE DELLA TERRA CHE RAPPRESENTANO, CHIEDENDO ALLE NOSTRE ASSISTENTI DI VOLO I VINI IN ROTAZIONE From the mountain slopes in the Triveneto to the sweet Tuscan hills, by way of the heel of Italy in Puglia and as far as sunny Sicily: this and other fascinating scenarios are home to some of the most evocative estates we have selected for you. Be enticed by these wines, their history, their taste and the traditions of the lands they represent. Ask our Flight Assistants about the wines in rotation
Gli spumanti / Sparkling wines
BRUT NATURE ANTINORI Pinot Nero, Chardonnay 12,5% vol., 4 – 8° C Spumante Metodo classico dal colore oro chiaro e brillante, con sentori di crosta di pane. La fermentazione alcolica avviene in parte in serbatoi d’acciaio inox, in parte nelle bottiglie, mentre l’affinamento avviene in bottiglia per un periodo di 18 mesi. Ottimo se accompagnato a taglieri misti o salumi affumicati. A light golden yellow sparkling wine. It presents notes of bread crusts on the nose and palate. Alcoholic fermentation takes place partly in stainless steel vats, partly in the bottle. This wine ages in the bottle for approximatively 18 months. A perfect accompaniment with cold cuts and smoked meats.
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COL CREDAS ADAMI Glera 11% vol., 7 – 8° C Presenta un colore giallo paglierino, spuma fitta, perlage fine e persistente, di grande ampiezza, intensità ed equilibrio, con delicate note floreali e fresche note fruttate. Piacevolmente acidulo, sapido e molto secco, eccellente a tutto pasto, è particolarmente indicato con frutti di mare, pesce al forno, crostacei e delicate prime pietanze. It presents a straw yellow colour, a dense mousse and a delicate, long-lasting perlage. Generous, intense and wellbalanced, it has delicate floral notes and fresh fruity notes. With classic tangy acidity, very dry, it is an excellent sparkling wine with all seafood, baked fish, shellfish and light first courses.
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Spumante (sparkling wine) owes its name to the froth (spuma) caused by the sudden release of part of the gas dissolved in the wine following the drop in pressure once the cork is pulled. The characteristic effervescence of sparkling wines is the outcome of a rather complex production process. The development of carbon dioxide that gives the wine its sparkle is achieved after vinification by means of refermentation in a controlled environment with the addition of sugars. There are essentially two sparkling wine production methods: the classic method, as used to produce Champagne with refermentation in the bottle, and the Charmat method that involves refermentation in sealed recipients.
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Gli spumanti devono il loro nome alla spuma che si produce al momento dell’apertura della bottiglia, come conseguenza dell’improvviso sprigionarsi di una parte di gas che si trova disciolto nel vino, e che si libera a causa della diminuzione di pressione provocata dalla stappatura. Per ottenere la caratteristica effervescenza dei vini spumanti, è necessario seguire un processo di produzione piuttosto complesso. Lo sviluppo dell’anidride carbonica che rende frizzante il vino, viene ottenuta dopo la vinificazione tramite una seconda fermentazione alcolica, detta “presa di spuma”o spumantizzazione, in ambiente controllato con aggiunta di zuccheri. I metodi di spumantizzazione sono essenzialmente due: il metodo classico, o anche detto Champenois, con rifermentazione in bottiglia, ed il metodo Charmant che prevede la rifermentazione in recipienti chiusi.
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PERLÉ FERRARI Chardonnay 12,5% vol., 6 – 8° C Spumante dal colore giallo intenso e riflessi dorati, dal perlage finissimo e persistente, seducente ed elegante, con una sensazione vellutata e molto lunga in cui si avvertono piacevoli sentori di lievito e mandorla dolce. Dopo un lungo affinamento in bottiglia, è una sintesi di eleganza, freschezza e armoniosa complessità. Perfetto se abbinato a grissini e culatello o a vitello tonnato. A deep yellow sparkling wine with golden highlights, fine and persistent perlage. Seductive and elegant, with a very persistent velvety texture and fruity notes of ripe apples. After long ageing in the bottle, this wine is the epitome of elegance, freshness and harmonious complexity. A perfect accompaniment for breadsticks with culatello and veal with tuna sauce.
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I vini rossi / red wines
TRENTANNI FALESCO Merlot, Sangiovese 14,5% vol., 16 – 18° C Vino prodotto per la prima volta con l’annata 2009, è, come il suo stesso nome racconta, espressamente voluto e realizzato per celebrare il 30° anniversario di Falesco. Rosso dell’Umbria di grande eleganza e spessore, che si distingue per la sua tipicità e dolcezza, rappresenta il frutto dell’esperienza, degli studi e delle conoscenze maturate nel corso dei decenni attorno alle varietà Merlot e Sangiovese. Wine produced for the first time in 2009, it is expressly wanted and created to celebrate the 30th anniversary of Falesco. Umbria Rosso of great elegance and thickness, which is distinguished by its uniqueness and sweetness, it is the result of experience, studies and knowledge gained over the decades around the Merlot and Sangiovese.
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CHIANTI LA GHIRLANDA BINDI SERGARDI Sangiovese 13,5% vol., 18° C Vino dal colore rosso rubino intenso, presenta un bouquet ampio e complesso, con note speziate, di fiori e di frutta fresca. Morbido, elegante e ben strutturato, mantiene la freschezza tipica della zona di produzione e del vitigno che lo ha prodotto. Abbinamenti tradizionali sono le carni rosse, la selvaggina e i formaggi stagionati. This wine presents a deep ruby red color and a complex bouquet, with hints of spice, flowers and fresh fruits. Soft, elegant and well structured, it keeps the freshness typical of the production area and the vine that produced it. It is a very good accompaniment for red meats, game and aged cheeses.
The colour scale for red wines ranges from purple to ruby, garnet or orangered (with intermediate shades). In general, purple is the characteristic colour of a young wine; as the wine gradually ages, it loses some of its red to become more brick-coloured. All this is equally joined by the bouquets and flavours the wine develops through ageing in barrels. Wines are best enjoyed and appreciated by paying careful attention to the serving temperature: depending on the ageing period, the serving temperature ranges from 16 °C for a young red wine through to 20 °C for a well-aged wine.
PIEMONTE
TOSCANA
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Per i vini rossi la scala cromatica va dal porpora, al rubino, al granato o aranciato (con sfumature intermedie). In genere il porpora è il colore di un vino giovane, man mano che il vino invecchia perde parte del rosso per acquistare più color mattone. A tutto ciò si sommano poi gli aromi ed i sapori che vengono donati al vino dall’invecchiamento in botti. Per godere al massimo della bontà di un vino, bisogna essere attenti alla temperatura di servizio, a seconda del periodo di invecchiamento bisognerà adottare una temperatura di servizio diversa che va dai 16° per un vino rosso giovane, fino ai 20° per un vino lungamente invecchiato.
VILLA PATTONO RENATO RATTI Barbera, Cabernet Sauvignon, Merlot 14% vol., 16 – 18° C Vino dal colore rosso intenso e brillante. Profumo di susina matura su fondo di spezie, pepe e liquirizia. Gusto pieno, strutturato, piacevole ed elegante, di buona persistenza. Un vino importante ed elegante, adatto anche a un buon invecchiamento. Vino da primi piatti importanti e carni rosse. This wine presents an intense and brilliant red color. Bouquet of ripe plum with an undercurrent of spices, pepper and liquorice. Full bodied taste, pleasing and elegant with good persistence. An important and elegant wine, suitable for a good aging. It is the perfect accompaniment for important first courses and red meats.
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i vini bianchi / White wines
BRAMITO DEL CERVO CASTELLO DELLA SALA Chardonnay 12,5% vol., 10 – 12° C Vino dal colore giallo brillante con riflessi verdi. Bouquet complesso e fresco, dagli aromi delicati che ricordano il burro e la vaniglia. È un vino di buona struttura, eleganza e mineralità che si esprime con un’acidità fresca e ben equilibrata, armoniosamente fusa alle delicate note di legno. Il suo abbinamento ideale è con tutti i piatti a base di pesce e crostacei. Brilliant yellow in color with greenish highlights, this wine shows fresh and complex aromas with delicate notes of tropical fruit such as pineapple and citrus, hazelnut butter and vanilla. A wine of good structure, elegance and a mineral character perceptible in its vibrant and balanced acidity, well fused with the notes of fruit. Perfect with dishes based on fish and shellfish.
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PINOT BIANCO LEDA ANERI Pinot Bianco, Sauvignon, Müller Thurgau 13,5% vol., 12° C Maturato in vigneti selezionati di Cornaiano, questo vino esprime l’armonia, la freschezza e la rotondità del territorio da cui proviene. L’aroma delicato, dal leggero profumo di fiori di melo e il sapore vivace lo rendono ideale per un aperitivo e per piatti a base di carni bianche e pesce. La piccola parte di Sauvignon e Müller Thurgau danno al vino una maggiore nota di freschezza. Once ripened in Cornaiano selected vineyards, this wine truly reflects these territories harmony, freshness and abundance. The delicate aroma and the light fragrance of apple flowers make Pinot Bianco “Leda” the perfect aperitif and an ideal pairing for dishes based on white meat and fish. The small part of Müller Thurgau and Sauvignon gives to this wine a higher note of freshness.
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White wines are made from white grapes following delicate pressing of the bunches exclusively to produce must without marcs. This is the main characteristic distinguishing white wines from red ones. Pressing is followed by fermentation and maturing, usually in steel containers for wines with a fresher and more delicate personality, or wooden barrels for wines intended for longer ageing to achieve a more distinctive character. White wines range from a more or less intense yellow colour, with greenish, amber or golden reflections depending on the wine. The bouquet is delicate and fruity and taste is fresh and aromatic. Particularly delicate tastes and pale colours depend on the production process.
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UMBRIA
I vini bianchi sono ricavati dalla raccolta delle uve a bacca bianca, a cui segue una leggera pressatura dei grappoli, in modo tale da ottenere esclusivamente il mosto, privo di vinacce. Questa è la principale caratteristica che distingue i vini bianchi da quelli rossi. Alla pressatura segue la fermentazione e la maturazione, solitamente effettuata in contenitori di acciaio per i vini dalle note più fresche e delicate, e in contenitori di legno per i vini destinati ad un invecchiamento più lungo, dalle note più decise. I vini bianchi si presentano di colore giallo, più o meno intenso, con riflessi verdognoli, ambrati o dorati a seconda del vino. Il profumo è delicato e fruttato e il sapore è fresco e aromatico. Il colore e il gusto particolarmente tenui e leggeri, dipendono dal processo di produzione.
VERMENTINO LITORALE VAL DELLE ROSE Vermentino 12,5% vol, 13°C Il colore è giallo paglierino con riflessi dorati, ha un profumo fruttato molto intenso che ricorda frutta estiva matura. Al palato si evidenzia una nota aromatica importante unita ad una piacevole persistenza. È un vino intenso e generoso, di grande struttura. Nel complesso si presenta come un vino fresco. Ottimo con piatti a base di pesce anche elaborati, va benissimo come aperitivo. Pale yellow color with light golden hues, this wine presents a very intense fruity aroma of summer ripe fruit. On the palate there is an important aromatic note combined with a pleasant persistence. It is a generous and intense wine, with great structure and freshness. It is the perfect accompaniment for fish dishes, seafood and risottos.
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Cultura Culture
Universo Garbarek
servizio/story FILIPPO RUBBINI
Nel mondo del jazz il sassofono di Jan Garbarek resta una certezza, perché il musicista norvegese riesce ad emozionare il suo pubblico ad ogni latitudine. Lo abbiamo incontrato a Piacenza, dove è tornato sul palco insieme al percussionista indiano Trilok Gurtu per una serata indimenticabile The Garbarek Universe. Norwegian saxophonist Jan Garbarek, a lynchpin in the world of jazz, wows audiences wherever he goes. Spazio Italia caught up with him in Piacenza, on stage with Indian percussionist Trilok Gurtu for a memorable evening’s performance
I Lunga carriera / Long career Jan Garbarek è nato in Norvegia 68 anni fa (ph. Guri Dahl) Jan Garbarek was born in Norway 68 years ago (ph. Guri Dahl)
l talento del giovane sassofonista Jan Garbarek, nato nel 1947 a Mysen in Norvegia, fiorisce a contatto con i più grandi jazzisti degli anni sessanta. Qualche nome? Dexter Gordon, George Russell (che lo coinvolge nella sua big band) e Don Cherry, dal quale trae ispirazione per unire elementi del folklore nordico nel free jazz. Fin dal 1970, anno in cui esce “Afric Pepperbird”, Garbarek si distingue sulla scena jazz mondiale per uno stile unico e innovativo caratterizzato da un suono cristallino, lunghe note appassionate e frequenti pause capaci di trasportare l’ascoltatore in magiche Saxophonist Jan Garbarek, born in Mysen, Norway in 1947, learnt his trade with the great jazz players of the 1960s, players of the calibre of Dexter Gordon, George Russell (who added him to his big band) and Don Cherry, who inspired him to mix elements from Nordic folklore with free jazz. From 1970, the year “Afric Pepperbird” came out, Garbarek made a name for himself in the world of jazz thanks to his
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atmosfere tipiche dell’etichetta ECM per cui incide. Questo lavoro segna l’inizio di un nuovo capitolo nella storia del jazz europeo e la definizione di quel “Nordic Tone” che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Garbarek spazia attraverso diversi generi musicali, dal folk Norvegese (Triptykon, 1972), all’ambient con il chitarrista Ralph Towner. Nell’album “Dis” del 1977 i due improvvisano sul suono prodotto da un’arpa eolica lasciata vibrare dal vento di un fiordo nel sud della Norvegia. Garbarek lavora anche con Keith Jarrett ed entra a far parte del suo “European Quartet” (My Song, 1978)
unique, innovative style characterised by a crystal clear sound, long passionate notes and frequent pauses transporting his audiences into the magic world typical of the ECM label he records for. The album marked a turning point in the history of European jazz and the definition of that “Nordic Tone” that made Gabarek famous worldwide. Garbarek ranges across various musical styles, from Norwegian folk music (Triptykon, 1972)
to ambient with guitarist Ralph Towner. In the 1977 “Dis” album the two improvise the sound of a wind harp left to vibrate in the breeze blowing up a south Norwegian fiord. Garbarek has also played with Keith Jarrett as part of his “European Quartet” (My Song, 1978), but from the eighties onwards he concentrated more on improvisations with musicians from different traditions, among them Shankar, Vasconcelos, Fateh Ali Khan and the
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53 Sperimentatore / Experiments A partire dagli anni ’80 Garbarek ha dato vita a incontri musicali con artisti del calibro di Shankar, Vasconcelos e Fateh Ali Khan (ph. Guri Dahl) From the 1980s Garbarek has been playing with artists of the calibre of Shankar, Vasconcelos and Fateh Ali Khan (ph. Guri Dahl)
mentre a partire dagli anni ottanta si cimenta in improvvisazioni con musicisti provenienti da tradizioni diverse, tra i quali Shankar, Vasconcelos, Fateh Ali Khan e il percussionista Trilok Gurtu, di nuovo a fianco del sassofonista norvegese nella recente tourné che ha visto Garbarek suonare in Italia nell’ambito del Piacenza Jazz Fest. Nel 1994, con “Officium”, ha intrapreso un lungo progetto con la Hilliard Ensemble, quartetto vocale britannico con il quale ha eseguito brani di musica sacra ed antica, ottenendo uno straordinario successo. Ne parliamo con Jan Garbarek in occasione del suo tour Europeo.
Nel 2014 si è sciolta la Hilliard Ensemble, le manca questa collaborazione? “Oh sì, in un certo senso. Tutti questi anni con la Hilliard Ensemble sono stati una gioia per me. Erano non solo ottimi musicisti, ma anche persone squisite da frequentare. Abbiamo passato un bellissimo periodo insieme, ma quell’epoca è finita e sto cercando di non concentrarmi sulla parte triste di questa esperienza”. Quanto è importante per la sua musica il luogo ove si svolge un concerto? “La nazione non è necessariamente di gran-
Atmosfere uniche / Unique atmospheres L’incontro fra Jan Garbarek e Trilok Gurtu genera sempre emozioni difficili da descrivere. Ecco perché una visita al sito ufficiale del percussionista indiano è utile per entrare nel suo mondo. L’indirizzo? www.trilokgurtu.net The combination of Jan Garbarek and Trilok Gurtu generates emotions difficult to describe. Which is why it’s probably a good idea to check out his website to get an idea of his world: www.trilokgurtu.net
percussionist Trilok Gurtu, once again by his side in a recent tour which saw Garbarek play in Italy at the Piacenza Jazz Fest. In 1994 “Officium” marked the start of a long project with the Hilliard Ensemble, a British vocal quartet he produced sacred ancient music with, and which proved hugely successful. Spazio Italia interviewed Jan Garbarek on his European tour. The Hilliard Ensemble broke up in 2014, do you miss it? “Well I do, from some points of view. I have very fond memories of my years with the Hilliard
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Figlio d’arte / Following in his mother’s footsteps La madre di Trilok Gurtu (ph. Madhur Shroff) è Shobha Gurtu, celebre cantante indiana rilok Gurtu (ph. Madhur Shroff) is the son of Shobha Gurtu, the famous Indian singer
Ensemble. Not only were they very good musicians, but they were also lovely people. We spent many happy years together, but all good things come to an end and I’m trying to forget the negative parts”. How does the place you’re giving a concert in effect your music? “Well it doesn’t really matter which country it’s in, because I’m convinced music is universal, so I’m not particularly influenced by geography as such. But the bricks and mortar do matter; the atmosphere and the acoustics. That does have an effect on me”.
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Atmosfere / Atmosphere A sinistra: il sassofonista ha lavorato a lungo anche con Keith Jarret In alto: indimenticabili le performance del percussionista indiano Trilok Gurtu nello storico trio di John McLaughlin (ph. Elio Guidi) Left: the saxophonist also worked with Keith Jarret for a number of years Above: the Indian percussionist’s memorable performance with the John McLaughlin trio (ph. Elio Guidi)
de importanza, per me la musica è universale, dunque non sono influenzato da dove mi trovo. È invece significativo l’ambiente, l’acustica e l’atmosfera che si crea. Ecco cosa ha un certo effetto su di me”. Ha spesso definito il suo suono in evoluzione. Come definirebbe il suo suono al momento presente? “Di transizione, si potrebbe dire [ride]. È un po’ come guardare il proprio viso riflesso allo specchio tutte le mattine, lo si accetta per quello che è. Sei tu. A volte vorresti fosse un po’ diverso, ma ciascuno deve vivere con il proprio viso e io con il mio suono. Dunque il nucleo rimane più o meno il medesimo, non mi aspetto cambiamenti radicali. Per quanto riguarda l’evoluzione, il sassofono You often define your sound as “developing”. How would you describe it at the moment? “In transition I suppose (laughing). It’s a bit like looking at yourself in the mirror every morning, you have to accept who you are. That’s you. You might want to be a little different, but everyone has to live with their own face and I have to live with my own music. So the heart is always more or less the same, I don’t
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è diverso da altri strumenti quali ad esempio il pianoforte, in cui non si toccano nemmeno le corde. Nel mio caso si tratta ti toccare la fonte stessa del suono con il corpo, le labbra, i denti, le dita, dunque esiste un gran numero di variabili che influenzano il mio modo di suonare, ma penso che l’effetto sia complessivamente lo stesso”. È ancora in contatto con Manfred Eicher (fondatore dell’etichetta ECM) e dobbiamo attenderci delle sorprese nei prossimi mesi? “Manfred ed io siamo ottimi amici e Eicher mi chiede spesso quando registreremo il prossimo album. Tutte le strade sono percorribili e non posso garantire alcuna sorpresa. Questo giugno prenderò una decisione e mi impegnerò per realizzarla. Ma è presto parlarne”. n
think there will be any radical changes. As far as future developments go, the saxophone isn’t the same as other instruments, like the piano for example, where you don’t even touch the chords. I am in direct physical contact with the very source of my music, with my body, lips, teeth and fingers, so there are a huge number of variables which influence my style and the way I play, but I think that the overall effect is the same”.
Are you still in touch with Manfred Eicher (founder of the ECM label) and. Can we look forward to any surprises over the next few months? “Manfred and I were very good friends and Eicher often asks me when we’re going to record our next album. All the options are open as things stand and I can’t guarantee there won’t be some sort of surprise. I’ll take a decision in June and stick to it. But it’s still too early to discuss it”. n
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Donatello e la sua lezione Sculture e oreficerie a Padova tra Quattro e Cinquecento Donatello svelato Donatello al Santo Capolavori a confronto Musei Civici agli Eremitani di Padova Palazzo Zuckermann Museo Diocesano Museo Antoniano dal 28 marzo al 26 luglio, 2015 dal 28 marzo al 26 luglio, 2015
Gioielleria contemporanea Omaggio a Donatello Premio Internazionale Mario Pinton II edizione Oratorio di San Rocco dal 9 maggio al 26 luglio, 2015
iniziativa realizzata con il contributo di
Comune di Padova Assessorato Cultura e Turismo
Settore Musei e Biblioteche Settore AttivitĂ Culturali
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Il principe dei sogni La storia di Giuseppe della Genesi rivive nei venti arazzi medicei che, dopo un pluridecennale restauro, sono esposti per la prima volta insieme dopo 150 anni PRINCE OF DREAMS. THE STORY OF JOSEPH FROM THE BOOK OF GENESIS COMES ALIVE IN THE 20 MEDICI TAPESTRIES EXHIBITED TOGETHER FOR THE FIRST TIME IN 150 YEARS AFTER DECADES OF RESTORATION WORK
servizio/story Carlo Ravello
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na delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale made in Italy. È questa, probabilmente, la definizione più calzante per i venti, eccezionali panni monumentali oggetto della mostra “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino” in corso a Milano fino al 23 agosto, presso la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.Ma le splendide opere esposte,
oggetto di un complesso e pluridecennale restauro realizzato presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e presso il Laboratorio del Quirinale, non propongono soltanto una delle storie bibliche più amate e celebrate, quella del patriarca Giuseppe di cui si narra nel Libro della Genesi. Esse raccontano, infatti, una straordinaria storia nella storia: commissionati con chiari fini propagandistici
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Una A sin perm One Left:
58 Opere uniche / Unique works A sinistra: “La coppa di Giuseppe ritrovata nel sacco di Beniamino” A destra: “Giacobbe benedice i figli di Giuseppe” Left: “Joseph’s cup found in Benjamin’s sack” Right: “Jacob blesses Joseph’s sons”
Attenti alle date La mostra “Il Principe dei sogni Giuseppe negli arazzi di Pontormo e Bronzino” è in corso a Milano (Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi) fino al 23 agosto. Dal 16 settembre i venti arazzi saranno esposti a Firenze, nella Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio, dove rimarranno fino al 15 febbraio 2016. La mostra è promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dal Comune di Firenze e dal Comune di Milano in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Expo 2015 e Fondazione Bracco, con il sostegno di Acea; main sponsor: Gucci. Il catalogo è edito da Skira.
Save the Date The exhibition “Prince of Dreams. Joseph in the Medici Tapestries by Pontormo and Bronzino” will be in Milan (Palazzo Reale - Sala delle Cariatidi) until 23 August. After this the 20 tapestries move to Florence where they will be on display in the Sala de’ Dugento in Palazzo Vecchio from 16 September to 15 February 2016. The exhibition is under the patronage of the Presidency of the Italian Republic, the City of Florence and the Municipality of Milan in collaboration with the Italian Ministry of Heritage, Culture and Tourism, Expo 2015 and the Bracco Foundation, together with the support of Acea; main sponsor:Gucci. The catalogue is published by Skira.
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e autocelebrativi da Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553 per la Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio a Firenze, i disegni preparatori degli arazzi furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti Pontormo. Le prove predisposte da quest’ultimo non piacquero però a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. Gli arazzi furono poi tessuti nella manifattura granducale, tra le prime istituite in Italia, dai maestri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher.
One of the peak achievements of the Italian Renaissance. This is probably the best way to describe the 20 huge tapestry panels on display at the “Prince of Dreams. Joseph in the Medici Tapestries by Pontormo and Bronzino” exhibition in Milan at the Palazzo Reale - Sala delle Cariatidi until 23 August. These superb works of art have recently emerged from decades of expert restoration work at Florence’s art restoration institute, the Opificio delle Pietre Dure, and the specialist laboratory within the Quirinal presidential palace in Rome. Not only do they narrate one of the bible’s best-known and best-loved stories, that of the patriarch Joseph
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Nel 1882 i venti capolavori furono divisi, per volere di Casa Savoia, tra Firenze e il Palazzo del Quirinale, ma adesso, dopo l’eccezionale restauro e grazie a questa mostra, il visitatore ha finalmente l’occasione di ammirarli tutti insieme. La straordinaria raffinatezza della manifattura, l’unicità della composizione, la singolare vicenda storica che ha interessato questi arazzi fa de “Il principe dei sogni” un evento di straordinaria rilevanza simbolica, culturale e storico-artistica, che sta arricchendo Milano nei giorni dell’Expo. n
from the Book of Genesis, but there is also a fascinating story behind their creation. They were originally commissioned between 1545 and 1553 by Cosimo I de’ Medici, evidently intent on a very public celebration of Medici glory, for the Sala dei Dugento in Palazzo Vecchio in Florence and the greatest artists of the day, led by Pontormo, were charged with realising the preparatory drawings and designs. However Cosimo was dissatisfied with Pontormo’s initial efforts and decided to hand the project over to the latter’s pupil, Agnolo Bronzino, who already held the position of court painter and thus came to design part of the series. The tapestries were
then woven in the Tuscan Grand Duchy’s workshops, among the first of their kind in Italy, by the Flemish masters Jan Rost and Nicolas Karcher. The 20 tapestries were divided between Florence and the Quirinal Palace by the Savoy family in 1882, but following the ambitious restoration project, visitors will once again have the opportunity of admiring them in their entirety thanks to the current exhibition. Their superb craftsmanship, their unique composition and unusual history behind these tapestries all make the “Prince of Dreams” exhibition a landmark cultural event. One more reason to visit Milan during the World. n
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Cultura Culture
In marcia / Marching In alto a sinistra: Semën Afanas’evic cujkov, La figlia del soviet Kirghizia (194 In alto a destra: Paolo Ricci, Primo maggio (1949) A destra: Aleksandr Aleksandrovic Dejneka, Corsa campestre femminile (1931) Above left: Semën Afanas’evic Cujkov, a daughter of the Kirghizia soviet (1948). Above right: Paolo Ricci, May day (1949). Right: Aleksandr Aleksandrovic Dejneka, women’s cross-country race (1931)
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ADDAVENÍ BAFFONE
servizio/story Carlo Ravello
UNA INTERESSANTE MOSTRA IN CORSO A MANTOVA INDAGA SUL MITO DELL’UNIONE SOVIETICA IN ITALIA, A PARTIRE DAL DOPOGUERRA FINO AGLI ANNI OTTANTA COMRADES. AN INTERESTING EXHIBITION IN MANTUA EXPLORES THE ITALIAN VIEW THE SOVIET UNION FROM THE END OF WWII TO THE EIGHTIES
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e relazioni, le affinità elettive e le divergenze culturali tra arte italiana del secondo dopoguerra e arte sovietica del realismo socialista. Questo il tema portante della mostra “Guardando all’Urss - Realismo socialista in The cultural relationships and similarities and differences between post-war Italian art and Soviet socialist realism is the key theme in the exhibition “The In-
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Italia dal mito al mercato” che si terrà fino al 4 ottobre a Mantova, presso Palazzo Te. L’interessante esposizione riporta il visitatore ai tempi della frontale contrapposizione tra comunisti e democristiani, agli anni in cui
fluence of the USSR – Socialist Realism in Italy, from the Myth to the Market” being held in Palazzo Te in Mantua until 4 October. This fascinating exhi-
bition takes visitors back to the years when Italy was sharply divided between Communists and Christian Democrats, the former viewing the USSR as a paradise
Giovani entusiasti Poster girl Tamara Georgievna Danilenko, Pionieri in Artek (anni ’70) Tamara Georgievna Danilenko, Pioneers in Artek (’70)
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Padre del socialismo The father of Socialism A sinistra: Viktor Petrovic Curakovskij, Lenin in Ottobre (1967) A destra: Tair Tejmurogly Salachov, Ritratto di Kara Karaev (1960) Left: Viktor Petrovic Curakovskij, Lenin in October (1967) Right: Tair Tejmurogly Salachov, Portrait of Kara Karaev (1960)
per metà degli italiani l’Urss era il paradiso della giustizia sociale e il demonio per l’altra metà, al periodo in cui molti intellettuali italiani compivano il loro pellegrinaggio laico a Mosca e in cui, d’altro canto, all’Hermitage si formavano lunghe code per ammirare Guttuso. “Parlare del mito dell’Urss in Italia nel secondo dopoguerra - spiega Vanja Strukelj, curatrice della mostra mantovana con Ilaria Bignotti e Francesca Zanella - significa sollevare il coperchio su un mondo complesso. Innanzitutto abbiamo cercato di restringere il campo della nostra ricerca a un territorio rigorosamente storico-artistico, focalizzando l’attenzione sulla ricezione del realismo soof social justice, the latter as the devil incarnate. A period which saw many Italian intellectuals making the pilgrimage to Moscow, while queues formed outside the Hermitage to admire the works of painter Renato Guttuso. “The whole myth of the USSR in post-war Italy is a hugely complex subject” explains Vanja Strukelj, curator of the Mantua exhibition together with Ilaria Bignotti and Francesca Zanella.
Tema simbolo / Symbolic theme In alto: Aldo Borgonzoni, Le mondine (1948) A destra: Ivan Ivanovic Juchno: Brigata di lavoratrici (1979) Above: Aldo Borgonzoni, Women at Work in the Italian Rice Paddies (1948) Right: Ivan Ivanovic Juchno: Women’s Worker Brigades (1979)
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cialista sovietico in Italia, inquadrandolo in un contesto di scambi e rapporti culturali. In questo quadro d’insieme un aspetto che è emerso in tutta la sua complessità è quello del viaggio in Urss e dei resoconti di viaggio, che nel corso degli anni Cinquanta costruiscono un’immagine mitica e allo stesso tempo fortemente stereotipata di luoghi, contesti sociali, linguistici, culturali. Ci siamo chiesti: che cosa avevano visto gli artisti italiani nei loro viaggi in Unione Sovietica? Chi avevano incontrato, di cosa avevano dialogato, cosa avevano portato di sé? Abbiamo provato a rispondere con lo spoglio di archivi, la visione di film d’epoca, la rilettura di racconti e di resoconti di viaggio, guardando a ma-
“First of all we decided to limit our research to the sole field of art history, focusing on how socialist realism was received in Italy, and putting it into the context of cultural exchanges at the time. What emerged clearly was the importance of journeys made to the USSR and their narrative, which during the fifties gradually built up a legendary, and extremely stereotypical, vision of the country, its language, its culture and its society. So we
started wondering what Italian artists actually saw during their visits to the Soviet Union? Who did they meet, what did they talk about and what impression did they make? We sought the answer by combing through the archives, watching contemporary films, re-reading travel literature, looking at posters and postcards and scanning through magazines. Then we looked at the collecting phenomenon, evidence of a visual
63 Stile sovietico / Soviet style Ampelio Tettamanti, Operai di Milano (1955) Sotto: Aron Isaakovic April’, Contadini lavoratori (1961) Ampelio Tettamanti, Workers in Milan (1955) Below: Aron Isaakovic April’, Farm Labourers (1961)
nifesti, cartoline, sfogliando i rotocalchi. Poi il fenomeno collezionistico, testimonianza di una retorica visiva, di un linguaggio fortemente codificato che viene riproposto per tutti gli anni Ottanta”. L’altro fronte su cui i curatori della mostra hanno lavorato è quello delle esposizioni italiane riguardanti la realtà sovietica: da un
lato, quindi, il Premio Suzzara che per quasi trent’anni ha fatto riflettere sul linguaggio realista e sul tema del lavoro, e dall’altro i padiglioni sovietici alle Biennali veneziane nel 1934 e dal 1956 agli anni Settanta. Un percorso affascinante, che invita il visitatore a ricostruire e a rileggere un pezzo della nostra storia e della nostra cultura. n
▼ Vademecum
“Guardando all’Urss - Realismo socialista in Italia dal mito al mercato” è in corso a Mantova, presso le Fruttiere di Palazzo Te, fino al 4 ottobre, www.centropalazzote.it “The Influence of the USSR – Socialist Realism in Italy, from the Myth to the Market” now on in Mantua at the Fruttiere in Palazzo Te, until 4 October, www.centropalazzote.it
rhetoric, an elaborately encrypted language which lasted well into the eighties”. Another aspect the curators concentrated on was Italian exhibitions on life in the Soviet Union:
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The Suzzara Award on the one hand, which provided a forum for the language of realism and the theme of labour for almost thirty years, and the Soviet pavilions at the Venice Biennale
in 1934 and then from 1956 onwards until well into the seventies on the other. A compelling collection that invites visitors to reflect on a period in Italian history and culture. n
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LEZIONI DI WINDSURF
servizio/story Alessio Caprodossi
La pluricampionessa Alessandra Sensini ci racconta i segreti per domare le onde del mare e della vita. Perché la tenacia è una delle virtù che si apprendono con la tavola ai piedi ON THE CREST OF THE WAVE Champion Alessandra Sensini shares her secrets on how to weather the waves on land and at sea. Because tenacity is just one of the things you learn riding a surfboard
© Bruno Trentini
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on solca più le acque, ma insegna a farlo in attesa di trovare una degna erede. Impresa ardua, se il palmares in questione sfoggia 22 medaglie tra Olimpiadi, mondiali ed europei (con l’apice dell’oro di Sydney 2000) e ti chiami Alessandra Sensini. Scesa dalla tavola tre anni fa, ha cambiato ufficio passando dal mare alla scrivania ma senza allontanarsi dall’acqua, perché è stata nominata Direttore tecnico dell’attività giovanile della Federazione Italiana Vela (e vice direttore tecnico della Nazionale) con l’obiettivo di far crescere e modellare futuri campioni. Esperienza, consigli e soprattutto l’amore per lo sport che trasmette agli allievi durante le regate, così come ai bambini che la accolgono nelle scuole, perché in mare o in
aula, la lezione del windsurf è valida ovunque: dare tutto e spingere al massimo. Alessandra, come va la sua seconda carriera? “Ho vissuto un passaggio particolare perché il cambiamento è stato totale, però è avvenuto in maniera tranquilla, poiché al termine delle Olimpiadi di Londra 2012 è stato naturale smettere. Esser stata impegnata in situazioni istituzionali già negli ultimi anni da atleta mi ha agevolato nello scoprire un mondo che non conoscevo”. Simbolo della vela italiana e volto principe della Federazione, come si sente tra i ragazzi? “Stare a contatto con i giovani è fantastico e tengo molto ai piani che stiamo portando
Donna in carriera Career woman Oggi Alessandra Sensini è direttore tecnico dell’attività giovanile della Federazione Italiana Vela e vice direttore tecnico della Nazionale Alessandra Sensini is technical director of the Italian Sailing Federation’s junior section and deputy technical director of the Italian national team
Alessandra doesn’t compete anymore, but she passes her knowhow on to others in the hope of finding a suitable successor. No easy task when you consider that she has won 22 European, world and Olympic medals, including the crowning glory of a gold at the Sydney Olympics in 2000. She retired as a professional athlete three years ago, swapping the sea for a desk, but keeping very much in the swim of things in her new role as technical director of
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the Italian Sailing Federation’s junior section and deputy technical director of the Italian national team, with a brief to foster and mould future champions. Alessandra contributes encouragement to aspiring youngsters during regattas and pupils in the schools she visits with her experience, advice, and above all, passion for the sport. The lessons learned during her windsurf years hold good at sea and in the classroom alike: try your utmost.
So Alessandra, how are you getting on in your second career? “Well, it was a huge change of course, although the whole thing happened pretty smoothly, because the 2012 London Olympics marked the natural point to stop competing. I was already involved in institutional roles during my last years as an athlete and that helped me familiarise with a whole new world”.
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avanti, come il progetto VelaScuola, sostenuto da Kinder+Sport, che mi porta nelle aule delle scuole primarie e secondarie. Partire da loro è doveroso per allargare la base ma non solo, perché l’obiettivo è anche far capire i valori e lo stile di vita sano che regala lo sport. I bambini, poi, sono molto curiosi, fanno mille domande sulle Olimpiadi e sono stimolati da una disciplina ricca di aspetti che si intersecano al gioco”. A proposito di giovani, quali sono i primi passi per avvicinarsi al windsurf? “Il consiglio è partire da un corso base sotto
la guida di istruttori qualificati e in strutture sicure. Premesso, poi, che non è semplice trasformare un curioso in un praticante perché a differenza di altri sport il windsurf richiede determinati strumenti, serve un atteggiamento positivo nel rispetto delle regole e dell’ambiente per evitare situazioni spiacevoli. Basilare è non aver paura del mare, così come conoscere la tecnica”. Quali sono i lidi migliori per praticare windsurf sulla costa italiana? “Le isole, ma anche Liguria, Toscana e Lazio offrono buone soluzioni. Come posti, tra i
A tavola in famiglia Bed and board Alessandra ritratta in una posa scherzosa nella cucina di casa sua Sotto: allenamento in spiaggia Alessandra fools around in her kitchen at home Below: a jog along the beach
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You are an icon of Italian sailing and the Federation’s poster girl, how do you get on with the youngsters you deal with? “I adore being with kids and am totally committed to the projects we’re rolling out at the moment, like the VelaScuola (SailSchool) project, sponsored by Kinder+Sport, which takes me directly into primary and secondary schools. Obviously talking directly to children and teenagers is the best way to promote a broader base, but it’s also an opportunity to help them grasp the values and healthy lifestyle that are part of the package. Children have a won-
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derfully lively curiosity, they ask hundreds of questions about the Olympics and find this sort of discipline, half sport, half play, really stimulating”.
the environment, otherwise you could get into trouble. Of course you can’t be frightened of the sea and you have to learn the techniques involved too”.
While we’re on the subject of young people, how do you get involved in windsurfing? “The best entry path is through a course which teaches you the basics in a proper organisation with qualified instructors. But it isn’t easy to turn someone who is merely interested into an enthusiast, because unlike other sports you need specific tools for windsurf, you also need a positive attitude to rules and
Where are the best places for windsurf on the Italian coasts? “The islands, but Liguria, Tuscany and Lazio are fine too. The most famous places are Porto Pollo (near Olbia), Castiglione della Pescaia and the whole of the Argentario peninsula, then there’s Anzio near Rome. But apart from the actual place, windsurfers are always on the move looking for the right wind”.
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Insegnamenti preziosi Wise words “Il windsurf ti forgia lo spirito, la voglia dell’avventura e consente un contatto diretto con la natura” “Windsurf shapes your soul, your love of adventure and contact with nature”
più rinomati ci sono Porto Pollo (vicino Olbia), Castiglione della Pescaia e tutta la zona dell’Argentario, poi c’è Anzio vicino Roma. A prescindere dal luogo, però, chi fa windsurf non si ferma mai e si muove in base alle condizioni del vento”. Ricorda la sua prima volta in acqua? “La ricordo perfettamente, perché fu mio padre a buttarmi all’improvviso. Eravamo a Marina di Grosseto e non c’era bel tempo, lui Do you remember your first time in the water? “You bet - my father threw me in! We were at Marina di Grosseto and the weather wasn’t very good. He took me down to the beach and pushed me into the
mi portò in spiaggia e poi mi spinse in acqua. Mi ha fatto scoprire il mare e da lì ebbe inizio il mio percorso”. Cosa le ha insegnato il windsurf? “Mi ha dato tanto e non solo in termini di vittorie e visibilità. Facendo sport a certi livelli, si impara a fare vita rigorosa, a porsi degli obiettivi e non abbattersi mai. Il windsurf forgia lo spirito, la voglia dell’avventura e offre un contatto diretto con la natura”. n
sea. He taught me my first lesson about the sea and everything followed on from there”. What has windsurf taught you? “A lot, and not just in terms of fame and victories. If you do
sport at a high level you learn a lot about self-discipline, a life of sacrifices, about how to set yourself aims and never to give up. Windsurf shapes your soul, your love of adventure and contact with nature”. n
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IL GOLDEN BOY DEL GREEN
servizio/story Alessio Caprodossi foto/photo courtesy Claudio Scaccini
Ha soltanto 22 anni, ma ha già fatto grande l’Italia ai più importanti tornei internazionali: a tu per tu con Matteo Manassero, campionissimo del golf THE GOLDEN BOY OF THE GREEN. He’s just 22, but already flying the flag for Italy in leading international tournaments. Spazio Italia chats to golf champion Matteo Manassero
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l talento è nulla senza il duro lavoro e la passione. Così se a tre anni sei già con la mazza da golf in mano e a cinque inizi ad allenarti con un maestro, è naturale che classe e amore per la disciplina viaggino di pari passo. Proprietà, queste, alla base del successo di Matteo Manassero, entrato di prepotenza e a suon di
record nel firmamento mondiale di uno sport che, grazie a lui e ai fratelli Edoardo e Francesco Molinari, sta gradualmente suscitando l’interesse degli italiani. Che di ragazzo prodigio si tratti, è chiaro fin da subito: a 16 anni Matteo vince il British Amateur Championship, ed è in assoluto il più
Primi passi / Embryo “Tutto è iniziato quando per gioco i miei genitori mi hanno comprato una piccola sacca con le attrezzature da golf. Da quel momento non me ne sono più separato” “It all started when my parents gave me a mini golf sack and clubs. From then on I’ve never looked back”
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Talent is nothing without hard work and passion. So if you get your first golf club at the age of three and start lessons with a pro at five, it’s only natural that class and love for the game are going to grow hand in hand. Which
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is what lies behind the success of Matteo Manassero, who has taken the world golf scene by storm, and who, together with the Molinari brothers Edoardo and Francesco, is gradually bringing the game to the notice of a broader
public in Italy. Very much the enfant prodige, Matteo won the British Amateur Championship at 16 and is the youngest competitor ever to win one of the two amateur Majors. The year after he was best amateur of the year
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Verso Rio 2016 / Rio 2016 “Il ritorno del golf alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 è motivo d’orgoglio per tutti noi giocatori e voglio viverle da protagonista” “All golf players are understandably proud that golf is back on the Olympic agenda for the Rio de Janeiro 2016 games and I’d like to be part of that”
giovane a conquistare uno dei due Major per dilettanti; l’anno dopo è l’esordiente dell’anno del Tour europeo, a 20 anni porta a casa il BMW PGA Championship (per intenderci, è il corrispettivo di Wimbledon per i tennisti, cioè il top). E a 22 anni c’è tutto il tempo per scrivere altre pagine destinate alla storia. Celebre da giovanissimo: come sei stato accolto e che tipo di rapporto hai costruito nel tempo con i colleghi più famosi e con i veterani del circuito? “Vincere subito e così giovane è stata un’emoon the European Tour and at just 20 won the BMW PGA Championship, the Wimbledon of the world of golf. Now, at 22, he’s ready to make more golf history.
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zione indescrivibile e indimenticabile, che mi ha fortificato molto e mi ha dato grandi motivazioni. L’accoglienza tra i professionisti è stata buona e anche oggi il rapporto con gli altri giocatori è ottimo”. Quali sono i punti di forza e i limiti del tuo gioco? “Nel gioco corto riesco a dare il meglio, il mio punto debole forse è nel gioco lungo. Nel corso degli ultimi mesi ho fatto molta pratica specifica, un lavoro propedeutico in chiave futura per evolvere come giocatore”.
As a very young celebrity how did you get on in the world of golf and what kind of relationship have you managed to build up with your more famous colleagues
and with the veterans of the circuit? “Hitting a winning streak so young was an unforgettable emotion and it really motivated me. The pros were very welcoming
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Preparazione hi-tech Golf and gizmos “Uso un macchinario radar che legge ogni mio colpo, la traiettoria del bastone, come parte la palla, i giri” “I use a radar that records every single stroke, how it strikes the ball and how I was holding the club”
Cosa scatta a livello emotivo alla vigilia di un Major? “Il Major è un torneo speciale, e giocarlo riserva sempre tante emozioni. Serve molto tempo per prepararlo al meglio, bisogna però cercare di gestirlo come un normale torneo, affrontandolo con la solita routine degli altri. Anche se è dura quando giochi il Masters e il British Open, i miei Major preferiti”. Quali sono gli obiettivi più vicini? “L’obiettivo principale è vincere almeno un
and I have a vey good relationship with other players”.
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torneo. Mi piacerebbe vincere l’Open di Francia (dal 2 al 5 luglio, ndA), di cui amo campo e atmosfera, tanto che è la mia gara prediletta del Tour Europeo”. C’è un rimpianto o rammarico nella tua vita, non solo sportiva? “La mancanza di tempo, per la quale non sono riuscito a terminare l’ultimo anno del liceo scientifico. Che rimane un mio cruccio, anche se dall’altro lato sono riuscito a prendere la patente…”. n
What are the strengths and weaknesses of your game? “I’m at my best on short strokes, whereas I need to work on my long shots. I’ve been practising hard over the last few months, which I see as an investment for the future”.
“Majors are very special and they have a very special emotional impact. You have to prepare well in advance, but then you have to take them in your stride just as if they were any other tournament, although that can be tough when you’re up against the Masters or the British Open, my favourite Majors”.
How do you feel before a Major?
What are your goals for the immediate future?
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“Well, I’d like to win at least one tournament. I’d like to win the French Open (2-5 July), it’s a course I love and it has a great atmosphere. It’s my favourite on the European Tour”. Do you have any regrets, sporting or otherwise? “Lack of time is an issue, I didn’t manage to finish the last year of high school, which really bothers me, though I did manage to pass my driving test…”. n
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Lungo la costa / Hiking Sentieri lungo costa permettono di godere del mare in ogni suo aspetto In alto: l’auto della nostra prova, la Kia Sorento 2.2 Crdi Awd R Rebel The coastal paths offer a unique view of the sea Above: our Kia Sorento 2.2 Crdi Awd R Rebel
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Cinque Terre il paradiso ritrovato Da Monterosso a Riomaggiore, profumi, colori ed emozioni a bordo della nuova Kia Sorento per scoprire una delle più celebrate zone della Liguria Cinque Terre: Paradise Regained. From Monterosso to Riomaggiore, scents, colours and sensations with the new Kia Sorento exploring one of Liguria’s pearls
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servizio/story Guido Casetta foto/photo courtesy Gabriele Bolognesi - Autoappassionati.it
e siete alla ricerca di una meta rilassante e allo stesso tempo coinvolgente, state leggendo l’articolo giusto. Ci troviamo infatti nelle Cinque Terre, breve tratto della riviera Ligure di Levante in provincia di La Spezia, luogo “baciato” dalla natura e all’interno del If you’re looking for somewhere fascinating, yet relaxing, to visit, then you’re reading the right article. Because this is the famed Cinque Terre, that bewitching stretch of the Ligurian
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quale sono incastonati cinque piccoli borghi. Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore sono i gioielli questa terra, dichiarati nel 1997 dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità. Un territorio ben tutelato che vede protago-
Riviera in the province of La Spezia. One of nature’s marvels made even more perfect by its five (cinque in Italian – hence the name) picturesque fishing villages.
Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola and Riomaggiore lie like brightlycoloured jewels set against the dazzling blue of the sea and the green of the hills in this
Incanto / Enchanting Manarola, la più fotografata delle Cinque Terre Manarola, the most-photographed of the Cinque Terre villages
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CARATTERISTICHE TECNICHE Kia Sorento 2.2 CRDi AWD R REBEL Lunghezza: 478 cm Larghezza: 189 cm Altezza: 170 cm Serbatoio: 71 litri Porte: 5 Bagagliaio: da 660 a 1732 litri Massa a pieno carico: 1849 kg MOTORE Cilindrata cm3: 2199 Numero cilindri: 4 cilindri in linea Alimentazione: diesel Potenza max/regime: 200 CV (147 KW) a 3800 giri/min Coppia max: 441 Nm Trazione: integrale permanente Cambio: automatico sequenziale a 6 rapporti Omologazione: Euro 6 PRESTAZIONI E CONSUMI Velocità max: 200 km/h Accelerazione 0-100 km/h: 9,6 secondi Misto: 6,7 l/100 km Urbano: 7,7 l/100 km Extraurbano: 6,1 l/100 km Emissioni CO2: 177 g/km
Kia Sorento 2.2 CRDi AWD R REBEL TECHNICAL SPECIFICATIONS Length: 478 cm Width: 189 cm Height: 170 cm Fuel tank: 71 litres Doors: 5 Boot: from 660 to 1732 litres Kerb weight: 1849 kg ENGINE Engine displacement cm3: 2199 Cylinders: 4 in line Fuel: diesel Max Power (kw @ rpm): 200 CV (147 KW) a 3800 giri/min Torque max: 441 Nm Four wheel drive Gear ratio: six speed automatic Class: Euro 6 PERFORMANCE AND CONSUMPTION Max speed: 200 km/h Acceleration 0-100 km/h: 9.6 seconds Combined: 6.7 l/100 km Urban: 7.7 l/100 km Extra urban: 6.1 l/100 km CO2 emissions: 177 g/km
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nista anche l’intreccio di strade che attraversa il Parco nazionale delle Cinque Terre e che si inerpica sui monti in mezzo a scenari incantevoli. Per compiere questo affascinante itinerario abbiamo scelto la nuova Kia Sorento, SUV Premium di 4,78 metri che può arrivare ad ospitare fino a sette passeggeri. Giunta alla terza generazione, la nuova Sorento si propone sul mercato italiano con un’unica motorizzazione: il 2.2 CRDi da 200 cavalli e 441 Nm di coppia. Libera scelta, invece, per la trazione, anteriore o 4x4, e per il cambio, manuale o automatico. La dotazione è veramente degna di nota, infatti, oltre al design filante che snellisce il corpo vettura, qualità e tecnologia si sposano perfettamente, grazie a materiali e soluzioni all’avanguardia: dal Kia Navigation System all’apertura automatica del bagagliaio, pas-
little corner of paradise declared a World Heritage site by UNESCO in 1997. A territory which has been carefully preserved, even to its network of roads through the National Cinque Terre Park, which wind up and down the mountains in the midst of truly breath-taking scenery. We chose to explore in the new Kia Sorento, a 4.78 metre long Premium SUV that can carry up to seven people. Now on its third generation, only one version of the new Sorento is avail-
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sando per i numerosi sistemi di sicurezza, come l’Around View Monitor che, tramite quattro telecamere, offre una vista a 360° durante le manovre. Senza dimenticarsi del comfort, assicurato da sedute comode, ventilate d’estate e riscaldate d’inverno, e da tanto spazio, davanti e dietro. Il tutto garantito da Kia per 7 anni. Abbiamo visitato tutte e cinque le località partendo da Monterosso, la più occidentale, ricca di storia medievale e di arte, come la statua del Gigante che raffigura Nettuno, realizzata nei primi anni del Novecento e rovinata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Risaliti a bordo dell’auto, ci dirigiamo verso Vernazza, lungo le stradine che caratterizzano questa terra e, nonostante le dimensioni, la nostra vettura ci ha sorpreso con prestazioni brillanti e con un’agilità fuori dall’ordinario. Il secondo
able on the Italian market: the 2.2 CRDi 200 hp and 441 Nm of torque. But customers do get to choose whether they want a front-wheel drive or 4x4, manual or automatic. As well as having a sleek design that shaves some bulk off the car, it also comes with a lot of stuff. The quality of the technology is guaranteed by excellent materials and cuttingedge engineering, from the Kia Navigation System to the automatic opening of the boot, via the various safety devices,
like the Around View Monitor, with 4 cameras to let you see what you’re doing every which way. It’s comfortable too, with ventilated/heated seats to keep you at the right temperature all year round, plus there’s plenty of room, back and front. And Kia have put their money where their mouth is by offering a 7-year warranty. We duly made our pilgrimage around all five villages, starting with Monterosso, the furthest west. Monterosso is a little treasure trove of medieval
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Stile / Style Equipaggiamento completo e un occhio ai particolari. Ecco l’origine del successo della proposta Kia A sinistra: nel ciclo extraurbano occorrono 6,1 litri di carburante per percorrere 100 km Full ops and an eye for detail: what drives Kia’s success story Left: 6.1 litres of fuel per 100 km on an extra urban cycle
comune è situato all’interno di un piccolo golfo, contornato dai tipici terrazzamenti per la coltivazione della vite e sovrastato dalla magnifica torre del Castello dei Doria. Poco distante troviamo Corniglia, frazione di Vernazza e tappa intermedia del nostro viaggio. Questo piccolo borgo di soli 195 abitanti è l’unico delle Cinque Terre che non affaccia direttamente sul mare. Successivamente raggiungiamo Manarola, probabilmente la perla più bella delle Cinque Terre e sicuramente la più fotografata dai turisti provenienti da tutto il mondo. Dalla strada principale comincia la celebre
Via dell’Amore, il bellissimo sentiero panoramico di 800 metri che collega Manarola a Riomaggiore, chiuso nel 2012 a causa di una frana e riaperto da pochi mesi per un breve tratto. L’ultima delle Cinque Terre in ordine geografico è Riomaggiore, un comune suddiviso in due parti dall’omonimo torrente e caratterizzato dalle tipiche case-torri genovesi schierate in ordine parallelo. Il periodo migliore per visitare le Cinque Terre è la fine della stagione estiva, quando il clima è ideale e i turisti affollano meno le strade di questi bellissimi posti. Da vedere almeno una volta nella vita. n
Per guidatori esigenti / For demanding drivers
Il prezzo su strada della Kia Sorento 2.2 Crdi Awd R Rebel è di 49.000 € The Kia Sorento 2.2 Crdi Awd R Rebel retails at € 49.000
history and art, it also boasts the early-20th century statue of the Giant, representing Neptune, unfortunately damaged by bombing during World War II. We then set out for Vernazza along the characteristic narrow, winding roads and, despite its size, the Sorento surprised us with its performance and nippiness. Vernazza lies in a little inlet, surrounded by terraced vineyards and dominated by the magnificent tower of the Doria Castle. A little further on is the ham-
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let of Corniglia, our half-way mark. A tiny community of just 195 souls, this is the only village in the Cinque Terre which is not on the sea. Next stop is Manarola, probably the pearl of the Cinque Terre and certainly the most photographed by tourists from all over the world. Its high street sees the start of the famous Via dell’Amore, the stunningly lovely coastal Path of Love, an 800 metre hike linking Manarola and Riomaggiore, unfortunately closed in 2012 because
of a rock fall, although a short stretch did reopen a few months ago. The last of the Cinque Terre villages is Riomaggiore, whose typical Genoese houses are piled in orderly lines one on top of the other up the steep slopes on either side of the Riomaggiore river. The best time of the year to visit the magic Cinque Terre is towards the tail end of the summer, when the weather is often perfect and the tourists have thinned out. Definitely one for the bucket list. n
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July July17th 17th hh 21.30 21.30 THE THEKING’S KING’S SINGERS SINGERS July July19th 19th hh 21.30 21.30 BIRKIN BIRKIN TREE TREE (Irish (Irish music) music) July July24th 24th hh 21.30 21.30 UTO UTOUGHI UGHI (Violin) (Violin) ALESSANDRO ALESSANDRO SPECCHI SPECCHI
Cervo is Magic
(Piano) (Piano)
July July31st 31st hh 21.30 21.30 MALUCE MALUCE TRIO TRIO August 2nd 2nd hh 21.30 21.30 August SIMONE RUBINO RUBINO (Percussions) (Percussions) SIMONE
(1stprize prizeInternational InternationalARD ARD Music Music Competition Competition München 2014) (1st
August 4th 4th August CERVO MEETS MEETS LA LA SCUOLA SCUOLA DI DI FIESOLE CERVO EcoString String Quartet Quartet Eco ClerString String Quartet Quartet Cler Strings Ensemble Ensemble from from Scuola Scuola di Musica di Fiesole Strings Dir.M° M°Enrico Enrico Bronzi Bronzi Dir.
Festival Internazionale Internazionale di Musica da da Camera Camera di Cervo Cervo 52° 52° edition edition
July 17th to august august 31st 31st 2015 2015
August 7th 7th hh 21.30 21.30 August IANFOUNTAIN FOUNTAIN (Piano) (Piano) IAN August 10th 10th hh 21.30 21.30 August ENRICO RAVA RAVA NEW NEW QUARTET QUARTET ENRICO
(jazz music) music) (jazz
August 13th 13th hh 21.30 21.30 August DODECACELLOS ENSEMBLE ENSEMBLE DODECACELLOS August 17th 17th hh 21.30 21.30 August FUMIKA MOHRI (Violin) FUMIKA MOHRI (Violin)
(incollaboration collaborationwith withInternational International Competition Competition Premio Premio Paganini Paganini Genoa) (in Genoa) DARIO BONUCCELLI (Piano) DARIO BONUCCELLI (Piano)
August 19th 19th hh 21.30 21.30 August LYSKAMM STRING QUARTET LYSKAMM STRING QUARTET
www.litografiabacchetta.it www.litografiabacchetta.it
August 28th 28th hh 21.30 21.30 August ZHICHAO CHAO JULIAN JULIAN JIA JIA ZHI
(Piano) (Piano) (1° prize Piano Competion “A.Casagrande” Terni, ed. ed. 2014) 2014) (1° prize Piano Competion “A.Casagrande” Terni,
August 31st 31st hh 21.30 21.30 August CERVO SOMMER SOMMER MUSIKACADEMIE MUSIKACADEMIE TUTORS TUTORS GALA GALA CONCERT CERVO CONCERT
InIncase caseofofbad badweather weatherall allthe theopen open air concerts will be air concerts will beheld heldinin Chiesa ChiesadidiSan SanGiovanni GiovanniBattista. Battista.
For further information please visit For further information please visit
www.cervo.com www.cervo.com e-mail: turismo@cervo.com e-mail: turismo@cervo.com
Aeroporto di Monaco
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Air news
La forza della partnership Lufthansa ha individuato in Air Dolomiti il partner ideale sul mercato italiano per le sue caratteristiche di serietà, affidabilità e qualità, nell’ambito della sua politica di alleanze per affrontare il mercato globale. La partnership con Lufthansa ha consentito ad Air Dolomiti di collaborare con i membri della Star Alliance, nata nel 1997, che rappresenta oggi una delle più importanti alleanze a livello mondiale, annoverando compagnie di tutto il mondo. L’offerta di voli in code sharing garantisce ai passeggeri tutti i vantaggi derivanti dall’appartenenza a un grande network internazionale come tariffe particolarmente favorevoli per i voli in prosecuzione, l’assistenza e l’utilizzo delle strutture di terra dei partner della Star Alliance.
The strength of Partnership Lufthansa has identified Air Dolomiti as being its ideal partner in the Italian market, because of it’s professionalism, reliability and quality within its policies of alliances to address the global market. The Lufthansa agreement enabled Air Dolomiti to cooperate with Star Alliance, born in 1997 as the result of a Lufthansa idea and today one of the world’s most important alliance. The offer of flights based on code-sharing gives passengers all the advantages of belonging to a big international network as good fares for ongoing connecting flights and the use of Star Alliance’s partners ground assistance facilities.
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IL PIANO TARIFFARIO DI AIR DOLOMITI
Grazie al nuovo ed innovativo piano tariffario, i passeggeri che viaggiano sul network Air Dolomiti hanno l’opportunità di scegliere la tariffa più consona alle loro esigenze tra le proposte Light, che garantisce i servizi standard di qualità (servizio di bordo, quotidiani, un bagaglio a mano), Plus, con l’aggiunta del bagaglio in stiva ed Emotion che offre il massimo comfort a bordo. Per maggiori informazioni sui voli offerti, tariffe e orari: www.airdolomiti.it oppure Sales Center, tel. 045 2886140
AIR DOLOMITI’S FARE PLAN Thanks to the new and innovative fare plan, passengers travelling on Air Dolomiti network have the opportunity to choose the fare best suited to their needs among 3 different options: Light, ensures standard quality services (on-board service, newspaper, hand luggage), Plus with the addition of hold luggage and Emotion that offers maximum on-board comfort. For further information on flights, schedules and fares go to www. airdolomiti.it or contact our Sales Centre on +39 045 2886140 (from Germany 089 97580497)
SEMINARI PER VOLARE RILASSATI Air Dolomiti insieme all’agenzia Texter-Millot di Monaco di Baviera e Lufthansa organizza i seminari per volare rilassati. Nella tranquilla atmosfera di un gruppo di 6-12 persone è possibile apprendere, con la guida di esperti, nuove strategie per combattere lo stress e la paura grazie ad un programma di rilassamento mirato e metodi di autocontrollo. A fine corso, le conoscenze acquisite vengono messe in pratica nella realtà di un volo insieme al trainer. I prossimi seminari si terranno a Bologna il 20-21 giugno e a Milano Malpensa l’11-12 luglio Ulteriori informazioni su: www.paura-di-volare.it
FLY IN RELAX SEMINARIES Air Dolomiti, in cooperation with Texter Millot agency in Munich and Lufthansa, organizes “Fly in relax seminaries”. In a quiet atmosphere of a group of 6-12 people and with the help of experts, it is possible to learn new strategies to face stress and fear thanks to a special relax program and self-control methods. At the end of the program you will have the possibility to practice what you learned, in a flight together with your trainer. Next seminaries will be organized in Bologna on 20-21 June and in Milan Malpensa on 11-12 July. More info on: www.paura-di-volare.it
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informazioni passeggeri Passenger information Per garantire la vostra sicurezza ed il massimo comfort a bordo dei nostri aerei, vi invitiamo A seguire le seguenti procedure air dolomiti For safety reasons and for your comfort On board, we kindly ask you to follow the air dolomiti procedures Bagaglio a mano Cabin baggage è consentito 1 solo bagaglio a mano (max 55 x 40 x 20 cm) del peso di massimo 7 kg per la tariffa Light, con le tariffe Plus ed Emotion il peso consentito per il bagaglio a mano è di 10 kg. Il bagaglio a mano può essere posizionato nella cappelliera o sotto il sedile di fronte a voi; aprite i vari spazi con cautela affinché non cada nulla. One piece of hand baggage per passenger (max 55x40x20cm) weighing not more than 7 kg with Light fare is allowed. With a Plus or Emotion fare the maximum weight allowed on board
is 10 kg for 1 piece of hand baggage. The hand baggage can be stowed in the overhead bin or under the seat in front of you; please be careful when opening the compartments so that nothing falls out. Oggetti pericolosi Dangerous articles Norme internazionali di sicurezza proibiscono di trasportare armi o altri oggetti pericolosi sia nel bagaglio spedito che in quello a mano. Sono compresi: gas compressi, corrosivi, liquidi e solidi infiammabili come ad esempio i fiammiferi.* Vi preghiamo di tener inoltre presente che, secondo le di-
sposizioni locali, alcuni oggetti che possono provocare lesioni non vengono accettati a bordo; tra questi rientrano anche forbici, coltelli tascabili e lime per unghie. Informazioni dettagliate sugli oggetti pericolosi sono esposte in aeroporto (zona check-in). *Tranne armi e munizioni da caccia o sportive. Per ulteriori informazioni si prega di verificare direttamente con la compagnia. International safety regulations prohibit the transportation of weapons or any other dangerous item in carry-on or checked baggage. These includes: com-
pressed gases, corrosives, explosives, flammable liquids and solids such as matches.* Please be aware that, depending on local regulations, certain items which may cause injuries may not be taken on board; this includes scissors, knives and nail files. Detailed information about prohibit items is displayed at the airport (check-in area). * Except arms and ammunitions for hunting or sporting. For further information please contact directly the Airline. DISPOSITIVI elettronici Electronic devices Tutti i dispositivi elettronici mo-
Regole di Sicurezza negli Aeroporti dell’Unione Europea per i bagagli a mano safety measures for hand luggage at European Union Airports Da lunedì 6 novembre 2006 l’Unione Europea (UE) ha adottato nuove regole di sicurezza che limitano la quantità di sostanze liquide che è possibile portare attraverso ed oltre i punti di controllo di sicurezza aeroportuale. A tali regole sono soggetti tutti i passeggeri in partenza dagli aeroporti dell’Unione Europea, compresi i voli nazionali e sui voli in coincidenza dall’Europa. Ai punti di controllo di sicurezza aeroportuale ciascun passeggero ed il relativo bagaglio a mano saranno controllati per individuare, oltre agli altri articoli già proibiti dalla normativa vigente, anche eventuali sostanze liquide. Nel bagaglio a mano è consentito il trasporto di liquidi e prodotti in gel (articoli da toilette e cosmetici) in piccola quantità e alle seguenti condizioni:
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• dovranno essere contenuti in recipienti aventi ciascuno la capacità massima di 100 millilitri (1/10 di litro) o equivalenti (es: 100 grammi); • i recipienti dovranno essere inseriti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile, di capacità non superiore ad 1 litro (ovvero con dimensioni pari ad esempio a circa cm 18 x 20); • dovrà essere possibile chiudere il sacchetto con il rispettivo contenuto (cioè i recipienti dovranno poter entrare comodamente in esso); • per ogni passeggero (infanti compresi) sarà permesso il trasporto di una busta; • possono essere trasportati al di fuori del sacchetto, e non sono soggetti a limitazione di volume, le medicine ed i liquidi prescritti a fini dietetici, come gli alimenti per bambini. Tali articoli dovranno comunque essere presentati al controllo di sicurezza;
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bili devono rimanere spenti o in modalità “uso aereo” dal momento della chiusura del portellone dopo l’imbarco fino alla riapertura al termine del volo. Dispositivi quali cellulari, lettori di eBook, videogiochi e tablet possono essere tenuti con sé durante il decollo e l’atterraggio, mentre i laptop devono essere riposti nella cappelliera o sotto il sedile di fronte nelle fasi di rullaggio, decollo e atterraggio. I dispositivi elettronici per i quali la funzione trasmittente non può essere disabilitata (es. giocattoli telecomandati) devono rimanere spenti per l’intera permanenza a bordo.
Vi preghiamo di prestare la massima attenzione a tutti gli avvisi del personale di cabina.
All transmission modes of mobile devices must be switched off (flight/airplane mode ON) from door closing after boarding, until reopening at the end of the flight. Devices such as cell phones, eBook readers, e-Games and tablets, may be held during take off and landing. During taxi, take off and landing phases, laptops must be stowed in the overhead bin or under the seat in front. Devices without a transmission disabling function, such as
• gli articoli di duty free acquistati negli aeroporti europei o a bordo di aeromobili registrati nell’UE possono essere trasportati a bordo in una busta sigillata, a condizione che venga prodotta una prova d’acquisto con la data di quel giorno (non applicabile sui voli in codeshare). La busta viene sigillata nel punto vendita. Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio: • presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati come bagaglio a mano, affinché siano esaminati; • estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi elettrici ed elettronici di grande dimensione. Starting from Monday, 06 November 2006 the European Union has adopted new security rules that restrict the amount of liquids that you
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remote control toys, must be switched off for the entire time on board. Please pay attention to crew announcements. Alcolici e superalcolici Alcohol Il consumo di bevande alcoliche acquistate a terra non è consentito a bordo. Ci riserviamo inoltre il diritto di non servire alcolici e superalcolici a passeggeri minorenni o a persone che ne hanno già fatto uso. Passengers are not permitted to consume alcohol they purchased on ground. We reserve the right to refuse to serve alcohol
can take through security checkpoints. They apply to all passengers departing from airports in the EU included domestic flights and on connecting flights from Europe. At the security checkpoints, all passengers and their hand luggage must be checked for liquids in addition to other prohibited articles. In the hand baggage only small quantities of liquids and gel-based products (healthcare products and cosmetics) are allowed with the following regulation: • liquids must be in containers with maximum capacity of 100 millilitres each (1/10 litre) or equivalent; • all containers must be carried in a transparent, re-sealable plastic bag with a maximum capacity of one litre (e.g. a bag with dimensions cm 18 x 20);
to young passengers (under 18 years) or to intoxicated passengers. Divieto di fumare Smoking Tutti i voli Air Dolomiti sono “non-smoking flights”. All Air Dolomiti flights are “nonsmoking flights”.
Vi auguriamo “Buon Volo”! Air Dolomiti wishes you “Buon Volo”!
• only one bag per passengers (included infant) is permitted; • medication and special foodstuff needed during the flight can be carried outside the plastic bag. They must be anyway checked at the security point; • duty-free articles purchased in an European airport or on board an aircraft registered in the EU may be carried on board inside a special bag that must be sealed by the duty-free shop staff. In order to help the checkpoint staff, it is necessary to: • present all liquids at the checkpoint for examination; • remove laptop computers and large electrical devices from the hand baggage for the security screening.
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I nostri Partner Partnership Hotel Veronesi La Torre, 4 *S: SPA, Congress and Wedding Lussuoso hotel di design del gruppo Calzedonia, offre 88 tra camere e suite, tutte arredate dai migliori designer contemporanei come Le Corbusier, Gaetano Pesce e Verner Panton. A pochi minuti dall’aeroporto di Verona, è ideale per coniugare business e relax o per trascorrere vacanze con la famiglia alla scoperta di Verona e del lago di Garda. Offerta speciale per i passeggeri di Air Dolomiti: 10% di sconto per camera e colazione (valido fino al 31/12/2015 mostrando al checkin la carta d’imbarco del 2015). Prenota su www.hotelveronesilatorre.it e inserisci “AIRVERONESI” nel campo “Codice”.
Luxury hotel design of Calzedonia Group, offers 88 rooms and suites, all decorated by the best contemporary designers like Le Corbusier, Gaetano Pesce, and Verner Panton. Located just a few minutes from Verona Airport, it is the perfect venue for business and pleasure or to spend a family holidays in Verona and in the Garda Lake. Special promo for Air Dolomiti passengers: 10% off on our rates in room B&B (valid until 31 dec. 2015, mandatory: show a 2015 boarding pass at hotel’s check-in). Use promo code “AIRVERONESI” on www. hotelveronesilatorre.it
Per ulteriori informazioni: Tel. 045 8604811 e-mail: info@hotelveronesilatorre.it
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