Spazio dicembre 2015-gennaio 2016 / december 2015-january 2016 n N째 123
Da 25 anni voliamo con te 25 years flying with you
Family traditions since 5 generations. Let yourself get involved by the wine culture visiting our Wine Museum.
Via Costabella, 9 - 37011 Bardolino (VR) Lago di Garda - Tel. +39 045 7210022 - zeni.it
Cari Passeggeri,
editoriale Editorial
festeggiamo a gennaio i 25 anni della nostra attività. Proprio il 21 gennaio 1991 inauguravamo infatti la prima tratta TriesteGenova con il Boeing Dash 8 serie 300. Ma un’azienda vive e cresce grazie alle persone che ne fanno parte e in questo editoriale vorrei lasciare la parola a due dei nostri primi collaboratori, il comandante Mauro Chiarini e la nostra referente per i charter VIP Susi Camó Campillo, che iniziò come segretaria di Direzione. “Presi parte allo start up della compagnia – ricorda Chiarini – che, nel 1991, contava solo 4 equipaggi volo. Non esistevano i cosiddetti turni, perché si era sempre di turno, insomma si viveva in hangar e ci si aiutava”. “Proprio così – commenta Susi Camó Campillo – eravamo una piccola famiglia, molto affiatata, una realtà estremamente giovane. Ricordo che i piloti passavano sempre a salutarci dopo il volo. Si prendeva un caffè insieme e ci si raccontava la giornata, mentre il responsabile del catering di allora, Mario Brugnolo, ci faceva provare le delizie dei pasti, preparati nelle cucine che si trovavano sotto gli uffici”. “Ero nell’equipaggio – aggiunge Chiarini – che operò il primo volo di linea per Monaco da Venezia nel 1992, volo storico, che avvenne due giorni dopo il trasferimento del vecchio terminal in quello odierno: eravamo così sconosciuti che fummo parcheggiati dove oggi sorge il Terminal 2, ma che allora era solo campagna bavarese. Così anche il volo test Verona-Francoforte fatto nel 1997, con tutto il nostro line management, e quello di Lufthansa, sotto oltre un metro di neve! Rimanemmo intrappolati nel velivolo alcune ore, ma credo proprio che la circostanza e il modo in cui l’equipaggio seppe gestire la situazione pesò sulle decisioni di Lufthansa di affidarci qualche volo”. Ringrazio il Comandante e Susi Camó Campillo per aver condiviso con noi questi ricordi e voi gentili passeggeri per l’attenzione e per la fiducia che continuate a nutrire nei nostri confronti e nel nostro #VoliamoConTe!
Dear Passengers, This coming January Air Dolomiti celebrates its 25th anniversary; our first flight from Trieste to Genoa took off on 21 January 1991 in a Boeing Dash 8 series 300. But a company is essentially the people who live and work in it, so for this edition of Spazio Italia Il comandante Mauro Chiarini e la referente dei voli charter VIP Susi Camó Campillo I’d like to hand you over to two of our founding members of staff, Captain Mauro Chiarini Captain Mauro Chiarini and our head of vip charter flights Susi and the head of VIP charter flights Susi Camó Campillo Camó Campillo, who started her job in the Company as assistant to the management board. “I was there at the beginning, in 1991 when we only had four crews” reminisces Chiarini. “We didn’t have shifts as such, we were always on call, practically living in the hangar and helping each other out”. “That’s exactly the way it was” comments Susi Camó Campillo. “We were like a family, all pulling together, all of us really young. I remember the pilots would regularly drop by to say hello after a flight. We used to have coffee together and tell each other about our day, while the head of catering back then, Mario Brugnolo, brought us samples of the delicious meals being prepared for the passengers in the kitchens just under our offices”. Chiarini remembers “I was on the crew that flew our first scheduled flight from Venice to Munich in 1992. It was a landmark flight which took place just two days after we transferred from our old terminal to the one we’re in now. We were total unknowns then, and in Munich they parked us out where Terminal 2 is now, but back in the day it was just a slice of Bavarian farmland. And on our test flight from Verona to Frankfurt in 1997, with the whole of our line management and Lufthansa’s on board, there was over a metre of snow! We were stuck in the aircraft for several hours, but I think the way the crew dealt smoothly with the situation went a long way to convincing Lufthansa to let us handle some of their flights”. I’d like to thank Captain Chiarini and Susi Camó Campillo for sharing their memories with us and thank you all for your confidence in Air Dolomiti and in our #VoliamoConTe! Joerg Eberhart, Presidente / The President december 2015 - january 2016 number 123
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sommario / Contents
ANNIVERSARIO
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Da 25 anni voliamo con te 25 years flying with you 04
FASCINO Armani/Silos, l’estetica e la forma Armani/Silos, aesthetics and form 10 Scatti rubati all’agricoltura / Photographing farming 16 Così si ottiene il visto di “fiorentinità” How to be Florentine 22 Huracán, forza della natura Lamborghini Huracán, the wild one 22
IN VIAGGIO
Modena terra di gourmet, artisti e motori Modena land of food, artists and motors 30 Govone, il “magico paese di Natale” Govone, “magic Christmas land” 36 Sport & Kurhotel Bad Moos, per un dinamico relax Sport & Kurhotel Bad Moos Dynamic R&R 38
A TAVOLA
Sciare con i sapori del Sud Skiing with a taste of warm South 46 Un astro tricolore in Danimarca A dash of Italy in Denmark 48 Bindi Sergardi, una simbiosi antica Bindi Sergardi, hystoric symbiosis 52 Ferrari: è trentino il re delle bollicine Ferrari: Trentino sparkles 56
fascino DAI CAMPI ALLA TAVOLA La passione e la fatica del coltivare la terra negli scatti del Concorso internazionale di fotografia promosso da Fata Assicurazioni
The pictures of the International photographic competition sponsored by Fata Assicurazioni open a window on the passion and fatigue of farming the land
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CULTURA
La nascita di un mito / The birth of a legend 62 Vite da cartoon / Comic life 66 La contropittura di Echaurren Echaurren’s counter painting 69
AFFARI Il talento non fugge, decolla! / InfiniteArea’s got talent 72 RUBRICHE Air Dolomiti on tour 40 La mia Italia / My Italy 45 Cantina a bordo / Cellar on board 58 In vino veritas 61 Air Dolomiti Holiday 76 L’operativo di Air Dolomiti / Air Dolomiti’s time table 77 Informazioni passeggeri / Passenger information 78 I nostri partner / Partnership 80 Spazio Italia magazine Anno XXIV - n. 123 Dicembre 2015 - Gennaio 2016 Autorizzazione Tribunale di Verona n.1900 del 21/01/2011 Proprietà Air Dolomiti spa
Direttore editoriale Giovanni De Luca (deluca.spazioitalia@gmail.com) In redazione Alessandro Amadei
Direttore responsabile Claudia Palamini
(amadei.spazioitalia@gmail.com) Coordinamento pubblicità Paolo Belloni - tel. 335.614.1976 (paolo.belloni@blnet.it)
Coordinamento redazionale Cristina Silvestri
Progetto grafico MV Consulting - Roma
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in viaggio modena Basta fermarsi qualche ora nella patria della Ferrari per assaporare l’essenza di una delle città italiane in cui la qualità della vita è migliore
Negli anni della prima guerra mondiale Giorgio de Chirico presta servizio militare a Ferrara: è la storia raccontata dalla mostra in corso presso Palazzo dei Diamanti
Just a few hours in the town where Ferraris are made is enough to savour Modena’s renowned quality of life
During WWI Giorgio de Chirico served in the Italian army in Ferrara. A story now narrated in an exhibition at Palazzo dei Diamanti
Grafica Garden di Lorena Lombroso Editore Sca srl via G. Tomassetti 9 00161 Roma Tel. 06.8545.1226 Stampa Omnimedia srl Piazza della Ferriera, 1 00015 Monterotondo Scalo - Roma
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cultura de chirico
Stampato realizzato in carta certificata, di pura cellulosa ecologica, con elevato contenuto di riciclo selezionato. Pubblicità inferiore al 45%. Non si restituiscono testi e materiali illustrativi non espressamente richiesti. Riproduzione, anche parziale, vietata senza autorizzazione scritta dall’Editore. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. Ogni articolo firmato esprime esclusivamente il pensiero di chi lo firma e pertanto ne impegna la responsabilità personale. Le opinioni e più in genere quanto espresso dai singoli autori non comportano responsabilità alcuna per l’Editore. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa, con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’editore. Per quanto riguarda le immagini, l’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.
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anniversario Anniversary
da anni voliamo con te Air Dolomiti solca i cieli italiani da un quarto di secolo. Una presenza importante nel mondo del trasporto aereo nazionale, all’insegna di puntualità, efficienza e attenzione per il passeggero. Perché volare è un piacere. E la nostra ospitalità vi porterà davvero al “Settimocielo” 25 YEARS FLYING WITH YOU. Air Dolomiti has been flying the Italian skies for a quarter of a century. An important reality in the national air transport industry, well-known for its efficiency, punctuality and customer care. Because flying is a pleasure. And our hospitality takes you to “Seventh Heaven”
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otremmo chiamarle le nostre “nozze d’argento” con il cielo, perché in 25 anni Air Dolomiti ha trasportato milioni di passeggeri, con la stessa passione del primo giorno. Ecco perché ci fa piacere condividere con tutti voi questo lungo viaggio iniziato in un freddo lunedì del gennaio 1991. 1991 Lunedì 21 gennaio Air Dolomiti inizia l’attività operativa con quattro voli giornalieri sulla tratta Trieste-Genova. I collegamenti sono operati con il Boeing De Havilland Dash 8 serie 300, biturboelica da 50 posti. 1993 Inizia il sodalizio con il produttore francoitaliano ATR. Entrano a regime 5 ATR42320 nella speciale configurazione a 46 posti.
We could call it our silver wedding anniversary with the skies, because over the last 25 years Air Dolomiti has flown millions of passengers with the same passion we flew them on that very first day. One of the reasons why we would like to share this long journey which started on a very cold Monday in January 1991 with you.
Nello stesso anno Air Dolomiti e Lufthansa stringono un accordo commerciale per i voli da Trieste a Monaco di Baviera. 1994 Air Dolomiti diviene “Partner of Lufthansa”. 1995 Air Dolomiti include nell’operativo i primi due ATR 42-500 di cui è launch customer per l’Europa. Con l’introduzione di questa macchina la Compagnia guarda al futuro espandendo il raggio d’azione verso il Nord Europa. 1996 Nasce il marchio Settimocielo by Air Dolomiti che firma l’ospitalità a bordo: negli anni il servizio ad alta quota riceverà numerosi riconoscimenti internazionali.
1991 Monday, January 21. Air Dolomiti starts operations by offering four daily flights on the Trieste-Genoa route, flying a Boeing De Havilland Dash 8 Series 300, 50-seat twin-turbo propeller aircraft. 1993 The start of our partnership with Italian-French manu-
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facturers ATR. We take to the skies with five ATR42-320s in a special 46-seat configuration. In the same year Air Dolomiti and Lufthansa sign an agreement for flights linking Trieste and Munich. 1994 Air Dolomiti becomes a “Partner of Lufthansa”.
A scuola in Canada School in Canada A sinistra: Toronto, nel 1990, per conseguire l’abilitazione sul Dash 8 della De Havilland. Il primo da destra è il Capopilota Fulvio Chianese; secondo da destra, il Capoistruttore Fulvio Mori A destra: scalo tecnico a Narsarsuaq durante il volo di consegna del primo Dash 8 nel 1990 Left: Toronto 1990, qualifying on the De Havilland Dash 8 are Senior pilot Fulvio Chianese (right) and Senior instructor Fulvio Mori (second from the right). Right: refuelling in Narsarsuaq to deliver Air Dolomiti’s first Dash 8 in 1990
Pronti al via / Ready, steady... A sinistra: l’allora Presidente Alcide Leali durante la presentazione alla stampa del primo velivolo della Compagnia A destra: il servizio fotografico in occasione della presentazione del primo velivolo Air Dolomiti con il Capopilota Chianese e il Comandante Bettarini Left: former President Alcide Leali during the press conference to launch the Company’s first aircraft. Right: photo shoot for the presentation of Air Dolomiti’s first aircraft, with Senior pilot Chianese and Captain Bettarini
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anniversario Anniversary 1997 In occasione della collaborazione con Fendi che crea le divise delle assistenti di volo, un ATR della flotta viene dipinto con i colori della casa d’alta moda. 1998 Viene rinnovata la livrea in occasione dell’ingresso in flotta dell’ATR 72-500 con una configurazione di 64 posti e di cui Air Dolomiti è nuovamente il primo cliente sul mercato. Nello stesso anno riceve il premio “1998/99 ERA Airline of the Year Award” quale miglior Compagnia aerea regionale europea dell’anno. 1999 Lufthansa entra nel capitale sociale di Air Dolomiti con una quota del 26%. Nello stesso anno riceve il “Customer Satisfaction Award 1999” attribuito da Arthur Andersen/ Il Sole 24 Ore per l’impegno e metodo profuso nell’attenzione al cliente. 2000 La flotta è composta da 15 velivoli e la Compagnia ottiene la più ampia Certificazione di Qualità mai ottenuta da un vettore di trasporto aereo.
1995 Air Dolomiti adds its first two ATR 42-500 as European launch customer. The introduction of this aircraft marks its ambitions to expand into northern Europe. 1996 Launch of the Settimocielo (Seventh Heaven) by Air Dolomiti brand for in-flight hospitality services. Over the years Air Dolomiti hospitality reaps numerous international awards.
Promozione / Promotion Una delle prime campagne pubblicitarie promosse da Air Dolomiti One of Air Dolomiti’s first advertising campaigns
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1997 New uniforms for the cabin crew designed by Italian fashion house Fendi. One of the fleets ATR’s is re-sprayed in Fendi’s trademark colours to celebrate the partnership.
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2001 Air Dolomiti entra in borsa quotandosi al MTA e acquista 5 Jet CRJ 200 (Canadair Regional Jet). Nello stesso anno riceve il “Gold Mercury Award e Overall Award”, il massimo riconoscimento del settore assegnato da IFCA e IFSA per la qualità del servizio nel programma “Le Quattro Stagioni”. 2002 Nasce Settimocielo Dream, l’evoluzione del progetto Settimocielo dedicato alla nuova business class. Air Dolomiti affida alla prestigiosa associazione “Jeunes Restaurateurs d’Europe” l’ideazione dei menù. Nello stesso anno riceve l’ERA Bronze Award 2002/03. 2003 Lufthansa acquista il 100% di Air Dolomiti. Il nuovo Presidente & CEO è Michael Kraus, che approda alla guida della Compagnia dopo 25 anni di esperienza in Lufthansa. Nello stesso anno Air Dolomiti riceve il “Regional Airline of the Year 2002” quale miglior vettore regionale nel mondo. 2004 Air Dolomiti affronta la storica evoluzione dei 100 posti e introduce il quadrireattore
1998 Air Dolomiti’s livery gets a makeover with our new 64-seater ATR 72-500. Once again our fleet is launch customer for this aircraft. In the same year we take home the prestigious “1998/99 ERA Airline of the Year Award” as the best European regional airline of the year. 1999 Lufthansa buys into Air Dolomiti with a 26% share of its capital. In the same year we win the “Customer Satisfaction Award 1999” from Arthur Andersen and Italian financial newspaper Il Sole 24 Ore for our ongoing commitment to customer service. 2000 The fleet now comprises 15 air-
craft and Air Dolomiti obtains the broadest range of Quality Certification ever awarded to an airline. 2001 Air Dolomiti goes public on MTA and purchases five Jet CRJ 200s (Canadair Regional Jet). The same year the company wins the “Gold Mercury Award and Overall Award”, the industry’s most prestigious prize awarded by the IFCA and IFSA, for the quality of the service on our “Four Seasons” programme. 2002 Launch of Settimocielo Dream, the evolution of the Settimocielo project dedicated to our new business class. Air Dolomiti commissions the prestigious “Je-
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Settimocielo / Seventh heaven In alto a sinistra: l’attenzione per l’ospitalità a bordo, una delle carte vincenti di Air Dolomiti. A destra: la livrea verde che volava nei primi anni ‘90. Sotto a sinistra: la livrea disegnata da Fendi per Air Dolomiti. A destra: nel 2006 gli aerei di Air Dolomiti vengono battezzati con i nomi delle più celebri opere dei compositori italiani. A sinistra: Lufthansa acquista il 100% di Air Dolomiti nel 2003 Above left: our in-flight hospitality is definitely one of Air Dolomiti’s strong points Right: the green livery the Company flew in the late 1990s Below left: the livery designed by Fendi for Air Dolomiti Right: in 2006 Air Dolomiti’s aircraft were christened after famous works by Italian composers Left: Lufthansa bought 100% of Air Dolomiti in 2003
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anniversario Anniversary inglese BAe 146-300 nella speciale configurazione a 99 posti. A febbraio dello stesso anno nasce Spazio Italia, un’aera polifunzionale dedicata ai passeggeri in transito presso il nuovo Terminal 2 dell’aeroporto di Monaco. 2006 A maggio gli aerei di Air Dolomiti vengono battezzati con i nomi delle più celebri opere dei compositori italiani.
Spazio Italia magazine La prima copertina della nuova rivista di bordo, nata nel 2011 The launch cover of our new in-flight magazine
2007 Air Dolomiti riceve due importanti riconoscimenti: il “Silver Mercury Award” attribuito da ITCA (International Travel Catering Association), per gli eventi promossi a bordo nel progetto “Sulle Ali della Musica” realizzato con la Fondazione Arena di Verona. 2009 È operativo il primo Embraer 195 di cui Air Dolomiti è launch customer. 2010 Nasce il progetto Greensky che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera e limitare i consumi.
Presidente & CEO President and CEO Joerg Eberhart, dal 2014 alla guida di Air Dolomiti Joerg Eberhart, in the pilot’s seat at Air Dolomiti since 2014
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2011 Nasce il nuovo in-flight magazine Spazio Italia. 2013 Con il nuovo modello own business la Compagnia torna ad essere commercialmente responsabile di alcuni voli dall’Italia su Monaco di Baviera operati ora con codice EN. Al logo viene aggiunto il pay off “Voliamo con te” con il quale Air Dolomiti abbraccia una dimensione personale assieme ai passeggeri. 2014 A settembre viene nominato Presidente & CEO Joerg Eberhart che approda in Compagnia dopo aver ricoperto incarichi manageriali all’interno del Gruppo Lufthansa. 2015 Air Dolomiti dopo Twitter, Instagram, Google+ e Pinterest atterra su Facebook per essere ancora più vicina ai viaggiatori. Non solo informazioni utili sulle attività aziendali, sulle promozioni e sulle iniziative relative alla Compagnia, ma un vero e proprio Customer Care affidabile e disponibile. n
unes Restaurateurs d’Europe” association to design the menu. The same year we also win the ERA Bronze Award 2002/03.
2006 In May Air Dolomiti’s aircraft are christened after famous works by Italian composers.
2003 Lufthansa buys 100% of Air Dolomiti. New president and CEO is Michael Kraus, with 25 years’ experience in Lufthansa. This is the year Air Dolomiti wins the “Regional Airline of the Year 2002” award as the best regional airline in the world.
2007 Air Dolomiti receives two prestigious prizes: the “Silver Mercury Award ” from the ITCA (International Travel Catering Association) for the on-board events that were part of their “On the Wings of Music” project realised in partnership with the Verona Arena Foundation.
2004 Air Dolomiti grows into the 100-seat bracket and introduces the four-engine British BAe 146-300 in a special configuration with 99 seats. February of the same year sees the launch of Spazio Italia, a multipurpose area for passengers in transit at the new Terminal 2 in Munich airport.
2010 Our new Greensky project concentrates on cutting carbon emissions and fuel consumption.
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2009 Air Dolomiti is launch customer for the Embraer 195.
2011 Our new Spazio Italia in-flight magazine is launched.
2013 With its new own-business model Air Dolomiti assumes commercial responsibility for some of its flights between Italy and Munich, operated under its EN code. Pay off “Voliamo con te” (we fly with you) is added to the logo, symbol of the close link with its passengers the Company prides itself on. 2014 In September Joerg Eberhart takes over as President and CEO after a career in the Lufthansa Group. 2015 After Twitter, Instagram, Google+ and Pinterest, Air Dolomiti lands on Facebook to get even closer to its customers. Useful Company info, promos and updates are joined by a helpful, reliable Customer Care service. n
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Sempre con stile Trademark: style A sinistra: il primo Embraer 195 è entrato in servizio nel 2009 A destra: lo stile made in Italy ha sempre contraddistinto le divise del personale di bordo A sinistra: le nuove divise di bordo attualmente in servizio Above left: 2009 and the fleet’s first Embraer 195 Right: distinctive Italian style for Air Dolomiti cabin crew uniforms Left: current cabin crew uniforms
Proposte gourmet Fine dining Nel servizio di bordo una cura particolare viene riservata ai piatti In-flight meals are taken very seriously at Air Dolomiti
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fascino Glamour
Armani/Silos, l’estetica e la forma
Uno spazio di 4500 metri nel cuore di Milano per condividere la creatività di Giorgio Armani dagli anni ‘80 ad oggi. Uno scrigno dalle linee contemporanee, allestito all’interno di un magazzino dei cereali in disuso, al cui progetto ha lavorato direttamente lo stilista, all’insegna di un ricercato razionalismo ARMANI/SILOS, AESTHETICS AND FORM. A venue covering 4500 metres in the heart of trendy Milan explores forty years of Armani fashion from the 1980s to the present day. A treasure trove of contemporary style in a former granary, transformed with geometric precision by the über-cool designer in person Storia/story PIRRO BONACINI Foto/photo courtesy DAVIDE LOVATTI per Armani/Silos
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Spazi aperti Open spaces L’ingresso dell’Armani/Silos Pagina a sinistra: gli abiti sono stati disposti nei quattro piani secondo un percorso tematico The entrance to the Armani/Silos Left: exhibits are arranged over the four floors by themed sections
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Laboriosità / Industry La forma dell’edificio ricorda quella di un alveare A destra in alto: nel recupero del vecchio edificio industriale la scelta stilistica è evidente Sotto: nell’ex silos il nero del soffitto incontra il cemento grigio del pavimento Beehive building Right above: the prevailing style adopted for the renovation project is evident Below: black ceiling contrast with grey cement floors
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iorgio Armani non ha certo bisogno di consacrare la sua arte in uno spazio fisico, ma l’aver raccolto in questo vecchio magazzino per lo stoccaggio dei cereali una selezione delle sue creazioni dal 1980 ad oggi è un modo per condividere con il suo pubblico quarant’anni di creatività. Il contenitore di Armani/Silos risale agli anni ’50 e con i suoi 4500 metri quadrati di superficie, organizzati su 4 piani, racconta la storia e l’estetica dello stilista, proponendo al visitatore un percorso non strutturato in maniera Situato in via Bergognone 40, a pochi passi
Giorgio Armani has no need to consecrate his art in any physical space, but by opting to share his work from 1980 to the present in this converted granary he celebrates forty years of fashion with his devoted public. The Armani/Silos building was constructed in the 1950s, and the history and aesthetic of the famous designer is unfolded over
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da Porta Genova, sorge nel luogo dove originariamente era situato un deposito di una grande industria multinazionale: “ho scelto di chiamarlo silos – dice Giorgio Armani - perché lì venivano conservate le granaglie, materiale per vivere. E così, come il cibo, anche il vestire serve per vivere”. Al piano terra, la sezione Stars e la sezione dedicata al Daywear. Al primo piano la sezione Esotismi, mentre il secondo piano è destinato ai Cromatismi. Al terzo e ultimo piano la sezione Luce. Un progetto al quale Armani ha lavorato direttamente, immaginando e se-
its four floors and 4500 metres of floor space by themes rather than in chronological order. Sited in Via Bergognone 40, just a stone’s throw from Porta Genova, it originally provided warehousing facilities for a large multinational company. “I decided to call it the Silos” reveals Giorgio Armani “because it was where grain was stored,
the stuff of life. And clothes, like food, are an essential part of life”. The ground floor host the Stars and Daywear sections, while the first floor is dedicated to Esotismi and the second to Cromatismi. The third and last floor houses the Luce (light) section. Armani himself worked on the project, structuring a vision of a space which doesn’t so much
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guendo direttamente la realizzazione di questo spazio in cui non si vuole tanto celebrare il passato, quanto progettare il futuro. Una sorta di vetrina dei nuovi orientamenti e degli stili di vita, capace di cogliere l’evolvere dei tempi e il mutare delle culture. Non c’è da stupirsi che Armani/Silos sia stato ideato ricercando la semplicità e prediligendo le forme geometriche regolari. Il risultato è un’architettura sobria e monumentale al tempo stesso, in cui Armani ha privilegiato una forma razionale, controcorrente rispetto alla tendenza dell’architettura contemporanea. Le aree relative alle
celebrate the past as projects the future. A showcase for new directions and lifestyles, able to interpret and evolve with changing times and changing cultures. It’s hardly surprising that the Armani/Silos reflects its namesake’s signature simplicity and precise geometries. The result is an architectural style that is both sober and magnificently
varie attività all’interno dell’edificio sono state progettate con la stessa logica: rispondere con razionalità alle esigenze funzionali, sempre nel rispetto della natura del luogo. Fra l’altro, l’intervento ha conservato la curiosa sagoma originaria dell’edificio, che ricorda la forma di un alveare, metafora di laboriosità, rafforzando l’identificazione tra il nuovo spazio espositivo e il dinamismo creativo dello stilista e la sua filosofia estetica che ricerca l’essenzialità liberando da orpelli e, in generale, da elementi superflui. Unico elemento distintivo è la finestra a nastro che segna il perimetro dell’edificio,
impressive, where Armani has privileged rational shapes and forms, swimming against current trends in contemporary architecture. The areas for the various activities within the building were designed with the same logic: they respond rationally to their functional needs, while fully respecting the intrinsic identity of the building. The
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remodelling managed to preserve the unusual original shape of the granary, so reminiscent of a beehive. A metaphor for industrious energy, reinforcing the match between this new exhibition space and the creative dynamism of Armani the designer, with his constant search for simplicity, eschewing frills and all things superfluous.
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14 quasi come una corona, definendone la massa compatta. All’interno l’edificio è organizzato secondo uno schema distributivo a basilica con un ‘foro’ aperto a tripla altezza sul quale si affacciano due livelli di navate laterali. I soffitti dipinti di nero, a contrasto con i pavimenti in cemento grigio, mostrano oltre alla struttura in ferro dei nuovi solai, tutti gli impianti elettrici, di riscaldamento e raffreddamento oltre a quelli di illuminazione.
Antologica / Anthology La creatività di Armani e l’evoluzione dello stilista è ben rappresentata nello spazio espositivo milanese Armani’s creativity and development as a designer is well represented in this unique Milan venue
Gli orari del Silos / Opening times at Silos Martedì, mercoledì, venerdì, domenica dalle 11.00 alle 20.00. Giovedì e sabato dalle 11.00 alle 22.00. Il tutto in via Bergognone, 40 a Milano. www.armanisilos.com, info@armanisilos.com Tel. +39 02 91 63 00 10 Tuesday, Wednesday, Friday and Sunday from 11.00 to 20.00. Thursday and Saturday from 11.00 to 22.00. In via Bergognone, 40, Milan. www.armanisilos.com, info@armanisilos.com;tel. +39 (0)2 91630010
The only distinguishing feature of the building is a ribbon of glass windows running all around its upper perimeter, almost a crown defining its compact mass. The building is modelled after a basilica layout, an open space four floors high with two levels of naves overlooking it on either
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La scala centrale, che collega i quattro livelli e organizza il percorso, attraversa un vano verticale, lasciando percepire a chi sale la grande altezza e dimensione della struttura. La facciata a vetri del foyer, scabra ed essenziale, attira invece l’interesse e la curiosità dei passanti. Uno spazio che non lascia indifferenti e accoglie perfettamente la filosofia e lo stile Armani, amplificandone la dimensione creativa. n
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side. The ceilings are painted black in contrast to the grey cement floors and reveal the steel struts supporting the structure, together with all the infrastructure and wiring for the lighting and a/c. The central staircase pierces all four floors and provides a thread binding the various sections to-
gether. Its open-plan design emphasises the stateliness and sheer size of the whole structure, while the rough, essential glass-fronted foyer attracts the curiosity of passers-by. A striking space that perfectly mirrors Armani’s style and philosophy, extolling his unique creativity. n
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Prendere tempo per sé, abbandonarsi al relax e partire per un viaggio dentro se stessi, capita a chi vive l’esperienza di una vacanza nel Lefay Resort & SPA Lago di Garda. Una vacanza in cui il benessere è totale e la SPA è il cuore pulsante dell’intero resort: uno spazio di oltre 3000 metri quadrati dedicati al riequilibrio fisico e mentale. Un soggiorno indimenticabile arricchito dalla preziosa cornice del Lago di Garda, dai sapori vivaci della cucina mediterranea, dal massimo del comfort e dell’ospitalità.
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fascino Glamour
scatti rubati all’agricoltura Il concorso internazionale di fotografia promosso da Fata Assicurazioni ha avuto il suo momento conclusivo all’Expo di Milano, con la premiazione dei vincitori. Immagini che rendono bene l’idea della fatica e della passione profuse da chi vive la campagna photographing farming. The winners of the international photographic competition sponsored by insurance company Fata Assicurazioni collected their awards at the Milan world Expo. Windows on the passion and fatigue of farming the land Storia/story camillo mammarella
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Vincitori / The winners “La recolte du plantain” di Giovan Battista Mazzucco, primo premio nella categoria “Agricoltura fonte di alimentazione” Pagina a sinistra: “To water flowers” di Manh Ngoc Nguyen, primo premio nella categoria “Il lavoro nei campi ed i suoi frutti” “La Recolte du Plantain” by Giovan Battista Mazzucco, first prize in the “Agriculture: Source of Food” section Opposite left: “To Water Flowers” by Manh Ngoc Nguyen, first prize in the “Work in the Fields and its Fruits” section
Dolci colline / Gentle hills In alto: “Tuscan Golden sunrise 15” di Michele Macinai A sinistra: “Mele caramellate” di Patrizia Sonato Above: “Tuscan Golden Sunrise 15” by Michele Macinai Left: “Toffee Apples” by Patrizia Sonato
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Risicoltura/ Rice paddies “Giocando con il sor(riso)” di Edoardo Agresti e “Mondina indiana” di Samuele Boldrin “Rice Games” by Edoardo Agresti and “Indian Paddy Field Worker” by Samuele Boldrin
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i lettori di “Spazio Italia” non si deve certo spiegare cosa sia la terra vista dall’alto (dall’interno di un aereo, s’intende) o menzionare le suggestioni dei paesaggi che il nostro Pianeta ci offre, sia quelli più naturali e selvaggi, sia quelli antropizzati. Questa volta però si vuole parlare di paesaggi particolari, quelli frutto del lavoro dell’uomo in agricoltura. Le immagini fissate nei volumi scaturiti dalle varie edizioni (finora sette) del concorso “Obiettivo Agricoltura” promosso da Fata Assicurazioni con il patrocinio del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, della Fédération Internationale de l’Art Photographique e della Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) costituiscono un’opera meritoria, in quanto abbinano la bellezza in sé di molti paesaggi naturali, il lavoro degli agricoltori (manuale ed “aiutato” dalle tecnologie) e l’arte fotografica.
Readers of “Spazio Italia” need no telling when it comes to the pleasures of watching the world go by from on high or the marvellous landscapes our planet has to offer, whether wild and natural or shaped by man. But today we’re taking a closer look at landscapes sculpted by agriculture. The seven volumes of photographs from the seven editions of the “Agriculture through the lens”, the competition sponsored by insurance company Fata Assicurazioni, together with the Italian Ministry of Agricultural Policy, Food and Forestry, the Fédération Internationale de l’Art Photographique and
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Quest’anno, poi, il momento finale del concorso fotografico (che ha cadenza biennale) è stato celebrato nell’ambito dell’Esposizione universale di Milano. Un motivo di orgoglio in più per gli organizzatori, mostrare in un contesto mondiale il risultato del lavoro di oltre 1.700 autori (1.701 per la precisione), provenienti da 33 Paesi diversi, per un totale di 6.181 opere presentate. In più, le migliori opere sono rimaste esposte in una mostra fotografica permanente presso il Padiglione Coldiretti. La giuria del concorso, composta da Giorgio Cagnetti, amministratore delegato di Fata Assicurazioni Danni Spa, da Fabio Del Ghianda, consigliere nazionale della Fiaf, da Silvano Monchi, presidente del circolo fotografico Arno, da Roberto Rossi, presidente della Fiaf e da Joe Smith, fotografo, ha assegnato il premio di miglior autore in assolu-
FIAF (the Italian Federation of Photographic Associations) artfully combine all the beauty of nature, agriculture and superb photography. This was also rather a special year for the competition (which takes place every two years) because the finals were held in the prestigious context of the Universal Exhibition being held in Milan. Yet another reason for the organisers to be proud of as they displayed a total of 6181 entries, the work of over 1700 photographers (1701 to be exact!) from 33 different countries, on a world stage. The pick of these went on permanent display in the Italian Farm-
ers Union Coldiretti pavilion. A jury comprising Giorgio Cagnetti, CEO of Fata Assicurazioni Danni Spa, Fabio Del Ghianda, national FIAF board member, Silvano Monchi, president of the Arno photographic club, Roberto Rossi, president of FIAF and photographer Joe Smith awarded the Best Photographer prize to Thach Nguyen Ngoc from Vietnam and Best Photograph to “Winter on the Crete” by Italian Paolo Mugnai. Polish photographer Krzyzstof Browko won top slot with “Morning Dreams” in the “Agricultural Landscapes” category, Manh Ngoc Nguyen from Ger-
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19 Incanto / Enchantment “Morning Dreams” di Krzyzstof Browko, primo premio nella categoria “Paesaggio agricolo” Sotto a sinistra: “Ortaggi sulla tavola” di Mauro Pezzotta Sotto a destra: “Foglia di campo” di Andrea Bonavita “Morning Dreams” by Krzyzstof Browko, first prize in the “Agricultural Landscapes” category Below left: “Vegetables on a Table” by Mauro Pezzotta Below right: “Field Leaf” by Andrea Bonavita
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Prima e dopo il raccolto Before and after the harvest “Raccolta” di Giulio Montini A destra: “Steli” di Claudio Mammucari “Harvest” by Giulio Montini Right: “Stubble” by Claudio Mammucari
to al vietnamita Thach Nguyen Ngoc e migliore opera assoluta a “Inverno sulle crete” dell’italiano Paolo Mugnai. Per il tema “Paesaggio agricolo” ha prevalso l’opera “Morning Dreams” del polacco Krzyzstof Browko, mentre per il tema “Il lavoro nei campi ed i suoi frutti” ha primeggiato “To water flowers” di Manh Ngoc Nguyen (Germania); un italiano, infine, è risultato il primo classificato per il tema “Agricoltura fonte di alimentazione”, ed è Giovan Battista Mazzucco con l’opera “La racolte du plantain”. Significativi i commenti a caldo da parte di due dei presidenti degli enti organizzatori, Paolo Bedoni di Fata Assicurazioni e Roberto Rossi di Fiaf. “Da anni ormai – ha detto Bedoni – ‘Obiettivo Agricoltura’ è un concorso ed un catalogo che aiutano a capire per immagini, talvolta anche forti e drammatiche, quanto prezioso sia il lavoro dell’uomo, la sua capacità di generare vita, nel senso più ampio del termine, nel rapporto con la natu-
many came first in the “Work in the Fields and its Fruits” with “To Water Flowers”, while the Italian Giovan Battista Mazzucco headed the “Agriculture: Source of Food” section with his “La Recolte du Plantain”. The initial comments of the two presidents sponsoring the event, Paolo Bedoni from Fata Assicurazioni and Roberto Rossi from FIAF were significant. “For several years now “Agriculture Through the Lens” has represented a catalogue and a competition that helps grasp how
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ra. Aver scelto come focus per questa edizione l’agricoltura come ‘fonte di alimentazione’ è stato un modo per dare un contributo originale e significativo a Expo 2015”. “Le testimonianze visive raccolte – ha aggiunto da parte sua Rossi – ci raccontano quanto importante sia la cura e la coltivazione della terra per la salvaguardia dei territori e per la tutela del paesaggio. A tutti, ma specialmente ai fotografi, l’insieme delle opere presentate offre l’opportunità di condividere la bellezza e l’armonia dei luoghi in cui l’agricoltura fa, conserva, produce, modifica. Sono nuove visioni, storie di uomini e territori, culture che ci appartengono anche oggi, nell’epoca della grande industrializzazione, e sempre ci apparterranno per quell’indissolubile e ancestrale legame che abbiamo con la terra”. Ricordiamocene quando, anche distrattamente, gettiamo uno sguardo sotto, sbirciando dall’oblò. n
vital man’s work is, his relationship with nature and the way this generates life in the very broadest sense of the word, through a series of images, some of them of great dramatic impact. The choice of focus for this edition of the event - Agriculture: Source of Food – represents an original and significant contribution to Expo 2015” remarked Bedoni. “The photos entered show what an important role farming plays in protecting the land and safeguarding landscapes” added
Rossi. “For everyone, but particularly for the photographers, the entries can be considered a chance to share the beauty and harmony of places where farming actively preserves, produces and shapes the land. New visions, stories of people and territories, cultures which are still very much part of our heritage, even in today’s industrialised world we still feel the tug of our ancestral ties to the land”. A good thing to remember whenever we happen to glance down to earth through an aircraft window. n
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In caseificio / In the dairy In alto a sinistra: “Caseificio Ranieri 3” di Cristina Garzone A destra: “Pecorino Dop Toscano” di Pierfrancesco Baroni A sinistra: “Al pascolo” di Giuseppe Bernini Above left: “ The Ranieri Dairy 3” by Cristina Garzone Right: “Tuscan PDO Pecorino” by Pierfrancesco Baroni Left: “Grazing” by Giuseppe Bernini
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Così si ottiene il visto di “fiorentinità” Ce lo insegna nel suo libro il cuoco-filosofo Fabio Picchi, che nella città gigliata ha creato un regno attorno al ristorante “Cibrèo”, coniugando come nessuno storia, cultura popolare, teatro e, ovviamente, cucina how to be florentine. Philosopher-chef Fabio Picchi, who has created a unique haven of history, theatre, culture and culinary splendour around his restaurant the “Cibrèo”, reveals the secrets of being florentine in his new book Storia/story camillo mammarella
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n’ode alla “fiorentinità”. È questo il senso del nuovo libro presentato dal cuoco-filosofo Fabio Picchi, che per la prima volta ha come editore la Giunti di Firenze. Personaggio particolare, questo chef fuori dagli schemi. Dall’aspetto potrebbe sembrare un ex giocatore dello storico calcio fiorentino in costume,
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se non fosse per la divisa con su il nome della sua principale creatura, il “Cibrèo”, ristorante aperto nel 1979 nel cuore della città, a due passi dal caratteristico mercato rionale di Sant’Ambrogio, oppure un allievo di qualche scuola pittorica. In realtà Picchi è riuscito a far confluire nella sua attività storia, arte, letteratura, teatro, cultura popolare e, ovviamente,
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cucina. Attenzione: il volume “Firenze, passeggiate tra cibo e laica civiltà” non è propriamente una guida turistica nel senso classico del termine. O forse lo è meglio di tante altre. Fidatevi: l’autore ammonisce di non portarla in giro con sé, ma di leggerla e metterla nella propria biblioteca o sul comodino. Ed è vero, sperimentato di persona. Per vivere veramente l’inimitabile città di Firenze dimenticate An ode to being Florentine. This, in a nutshell, is what extravagant philosopher-chef Fabio Picchi’s new book is all about, as he is published by Giunti of Florence for the first time. No lightweight, Picchi could easily be taken at first sight for a former player of traditional Florentine football, a scarily tough, no-holds-barred, scrum of a game played on high
le gite “mordi e fuggi” ed attraverso questo libro apprenderete molto della fiorentinità (ma non tutto, tanto che pare sia prevista una successiva ed arricchita edizione), dei pregi e difetti della gente della città gigliata. Fatevi portare in giro di qua e di là dell’Arno da Picchi, condividendo i suoi ricordi personali e le sue emozioni, ma anche i suoi amori: parte del libro è dedicato a sua moglie, l’attrice
days and holidays in the Tuscan capital. He also has all the ebullient creativity of an artist. But in place of the multi-hued historical costume customarily worn by Florentine football players, or a paint-daubed smock, Picchi is garbed in a more sober uniform, emblazoned with the logo of the “Cibrèo”, the restaurant he opened in 1979 in the heart of Flo-
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Fuori dagli schemi Unconventional Fabio Picchi nella sua Firenze A sinistra: primizie al mercato rionale di Sant’Ambrogio. Sotto: momenti della vita fiorentina Fabio Picchi in his native Florence Left: fresh produce in the local Sant’Ambrogio street market Below: life in Florence
rence, just a stone’s throw from the local street market of Sant’Ambrogio. Yet first impressions are not wholly misleading, because Picchi seasons his cuisine with liberal helpings of history, art, literature, theatre and popular culture. “Florence, strolls through food and the lay tradition” is no guidebook in the tradition mould. Or perhaps it’s better than many
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Visioni meravigliose Wondrous vision Nel centro storico di Firenze l’arte è protagonista assoluta Sotto: il cibo e in particolare i piatti della cucina fiorentina sono tra i protagonisti della guida Art is protagonist in Florence Below: food, and traditional Florentine cooking in particular, star in Picchi’s book
fiorentina Maria Cassi, con la quale nel 2003, dopo quattro anni di restauri di una grande porzione conventuale del Trecento, ha fondato il “Teatro del Sale”, circolo culturale nel quale convivono cucina ed arte teatrale. La particolarità di questa guida è che oltre ai consigli sui percorsi da fare (spesso a piedi) tra le bellezze di questa città che – unica al mondo – mette l’arte in strada (piazza della Signoria docet), è che propone anche preziosità come il museo del Bargello o la casa natìa di Dante Alighieri. Leggendo questo libro, fiorentini e non vedranno inoltre smontati alcuni luoghi comuni (usando l’arte tipica e unica del “ragionamento” caro alla gente del posto) e soprattutto apprenderanno le dieci ragioni che rendono Firenze irresistibile per coloro che già ci vivono, oppure i dieci motivi per diventare fiorentini. Il volume è anche, giustamente, arricchito da a traditional guidebook. Picchi says it’s not a book to carry around with you, but one to savour at home. Sage advice. This book won’t whizz you through Florence’s must-sees, but it will tell you a lot about the people who live here, warts and all. A lot, but not everything, because another, more exhaustive, edition is apparently already in the pipeline. Picchi takes you wandering through the streets of Florence on both banks of the Arno, sharing his memories, his emotions and his loves, with part of the book dedicated to his wife, the Florentine actress Maria Cassi. In 2003 the husband and wife team opened the “Teatro del Sale”, the Salt Theatre, in a sizeable portion of a 13th century monastery which had taken them four years to renovate. The idea is a meeting point dedicated to the
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molte foto (autore il canadese James O’Mara) e illustrazioni (opera del figlio di Fabio, Giulio Picchi), oltre che dai contributi della storica dell’arte di origini inglesi Stella Rudolph (i due stranieri sono amici del cuoco, ma talmente appassionati di Firenze da esserne divenuti esperti più degli stessi fiorentini, ha confessato il Picchi). Fuori dagli schemi, così come l’autore, anche il modo in cui si presenta lo scorcio di Firenze nel quale convivono il “Cibrèo”, il “Caffè Cibrèo” e il “Cibreino”, oltre al già citato teatro. Seguìte quindi il cuore e l’anima di Firenze e dei fiorentini appresso all’alternarsi delle stagioni, scandite da cinque ricette per ognuna e da 24 piatti della tradizione. Sì, perché il volume veramente poliedrico è anche un ricettario. Un insieme di tante esperienze assieme, guida turistica e sentimentale, memoir e racconti dedicati “a tutti i Fiorentini”. n
thespian and culinary arts. The thing about this guide is that it both suggests a number of routes (most of them on foot) around this unique city, whose fabled artistic heritage dots its streets and squares, (one for all: Piazza della Signoria) and also points you in the direction of some gems, such as the Bargello museum or the house where Dante Alighieri was born. Reading this book, Florentines and foreigners alike will see some common misapprehensions about its citizens dispelled (using the “reasoning” so dear to locals) and, above all, will discover the ten reasons that makes Florence such an irresistible place to live: ten reasons to become Florentine. The book is lavishly illustrated with photos (by the Canadian James O’Mara) and drawings (by Fabio’s son, Giulio Picchi),
as well as insights from the British art historian Stella Rudolph (both foreigners are personal friends of Picchi’s, who confesses that their love for Florence has made them more knowledgeable than many of his hometown’s native sons). The district which is home to Picchi’s “Cibrèo”, “Caffè Cibrèo”, “Cibreino” and the Teatro del Sale is presented in a guise as unconventional as their owner. Readers follow the heart and soul of Florence through the year, enlivened by instructions for preparing five different dishes for each season and twenty-four traditional recipes. Because not only is this a sort of autobiographical guide book, an emotional experience, a tale of one man’s native town and its inhabitants; it is also a cook book, dedicated to “my fellow Florentines”.n
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25 Al lavoro / At work Fabio Picchi ai fornelli del ristorante Cibrèo. Sotto: Fabio Picchi con la moglie, l’attrice fiorentina Maria Cassi Fabio Picchi works his magic in his Cibrèo restaurant Below: Fabio Picchi with his wife, the Florentine actress Maria Cassi
In libreria / In the bookshops La cover del libro scritto da Picchi, nell’edizione di Giunti The cover of Picchi’s new book, published by Giunti
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Huracán, forza della natura
Se amate la guida sportiva, le alte velocità, il comfort, lo stile italiano e la potenza di un motore da 610 Cv, questo gioiellino della Casa del Toro vi soddisferà. Perché la Lamborghini Huracàn LP 610-4 è semplicemente un sogno LAMBORGHINI HURACÁN, THE WILD ONE If you’re looking for speed, a sporty drive, comfort, Italian style and all the oomph of a 610 hp engine, the famed Toro marque’s latest offering is the one you want to go for. Because the Huracàn LP 610-4 is simply a dream Storia/story FEDERICO FERRERO (Twitter @Federico988) Foto/photo courtesy ALESSANDRO ALTAVILLA e GABRIELE BOLOGNESI per Autoappassionati.it
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Alta tecnologia / Hi tech La potenza del dieci cilindri viene scatenata sull’asfalto tramite il nuovo cambio a sette rapporti “Lamborghini Doppia Frizione” A destra: alta velocità in totale sicurezza, grazie anche ai potentissimi freni carboceramici The power generated by the 10-cylinder engine is governed by the new 7-speed “Lamborghini Doppia Frizione” gearbox Right: you can put your foot down in the Huracán and still feel totally safe, thanks to the powerful new carbon-ceramic brakes
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Emozioni forti Strong emotions Grazie al nuovo sistema di trasmissione, il classico effetto “fucilata” per ogni cambiata raggiunge nuovi livelli di coinvolgimento che sicuramente accontenteranno anche i clienti più esigenti Thanks to the new transmission system the classic “shotgun” surge experienced as you change gear reaches new heights, satisfying even the most demanding customer
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28 CARATTERISTICHE TECNICHE Lunghezza/Larghezza/Altezza: 4.459 mm/ 1.924 mm / 1.165 mm Passo: 2.620 mm Peso a secco: 1.422 kg Freni: circuito idraulico a due vie con servofreno a depressione, pinze a sei pistoncini all’anteriore e a quattro pistoncini al posteriore Sospensioni: triangoli sovrapposti in alluminio con molle in acciaio e ammortizzatori idraulici Accelerazione (0-100 km/h): 3,2 secondi Velocità massima: 325km/h Serbatoio carburante: 80 litri MOTORE Disposizione: longitudinale posteriore Numero cilindri: 10 Cilindrata: 5.204 cm³ Potenza massima: 449 kW / 610 Cv a 8.250 giri/min Coppia massima: 560 Nm a 6500 RPM Rapporto di compressione: 12.7 ± 0.2 Sistema di lubrificazione: carter secco CAMBIO Cambio LDF a sette rapporti con doppia frizione, strategie di cambiata variabili tramite Drive Select Mode
TECHNICAL SPECIFICATIONS Length / width / height: 4459 mm / 1924 mm / 1165 mm Wheelbase: 2620 mm Kerb weight: 1422 kg Brakes: dual hydraulic circuit brake system with vacuum brake booster; front and rear carbo-ceramic brakes, (6-cylinder brake callipers front, 4-cylinder brake callipers rear) Suspension: front and rear aluminium double-wishbone suspension with steel coils and hydraulic shock absorbers Acceleration (0-100 km/h): 3.2 seconds Top speed: 325km/h Petrol tank capacity: 80 litres ENGINE Layout: longitudinal rear Cylinders: 10 Displacement: 5,204 cc Maximum power: 449 kW / 610 hp at 8,250 r / min Maximum torque: 560 Nm at 6500 RPM Compression ratio: 12.7 ± 0.2 Lubrication system: dry sump GEARBOX 7-speed LDF dual-clutch transmission, shift characteristics variable via Drive Select Mode
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in dalla notte dei tempi la figura taurina è simbolo di potenza bruta e incontrollata. Le stesse caratteristiche riscontrabili sulle vetture della Casa del Toro di Sant’Agata; conturbanti ed in grado di intimorire al primo sguardo. Anche la Huracán che abbiamo messo alla prova non tradisce la filosofia Lamborghini, ma rispetto alle antenate, il nuovo toro aggiunge un’innata eleganza che, coniugata ad una potenza dirompente, la rende terribilmente affascinante. A livello estetico le linee sono nette e taglienti, la bellezza delle forme è scultorea, in linea con la tradizione del Marchio. Le dimensioni della vettura evidenziano i contorni di un cuneo lungo 4.459 mm, largo 1.924 mm, alto 1.165 mm e con un passo di 2.620 mm, una forma dinamica in cui risaltano i contrasti tra curve tese, bordi affilati e superfici geo-
Since the dawn of time the bull has been the symbol of rampaging brute force. The same characteristics you find in the cars made by the Casa del Toro, the famed House of the Bull, at Sant’Agata; disturbing and able to intimidate at first glance. The Huracán we took out for a test drive proves itself a worthy heir to Lamborghini tradition but, in comparison to its forefathers, this new “Bull” adds a note of innate elegance. This, and its explosive power, makes it fatally attractive.
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metriche. Miglioramenti non solo a livello di pelle, ma anche sotto di essa. Il telaio è, infatti, un ibrido di nuova concezione che unisce fibra di carbonio e componenti in alluminio. La scocca ultra leggera è alla base del ridotto peso a secco del veicolo, appena 1.422 chilogrammi. La sua eccellente rigidezza garantisce inoltre la precisione di guida tipica di una supercar. Come su ogni Lamborghini, l’elemento più interessante per ogni appassionato di auto è il propulsore. Il V10 che equipaggia la Huracán trae la propria fenomenale forza propulsiva da una cilindrata di 5.2 litri. Eroga una potenza di 449 kW / 610 Cv a 8.250 giri/min e una coppia massima di 560 Nm a 6.500 giri. La nuova “Iniezione Diretta Stratificata” combina iniezione diretta e indiretta del carburante, portando un incremento dei
In aesthetic terms its lines are clear-cut, with all the beauty of a sculpted form, in line with the traditions of the marque. Its size emphasises its wedge shape, 4459 mm long, 1924 mm wide, 1165 mm high and with a 2620 mm wheelbase, a dynamic whole highlighting the contrasts between its tense curves, sharp edges and geometric planes. But the beauty here is more than skin deep. The chassis is, in fact, a new concept hybrid that combines carbon fibre and aluminium components. Its ultra light-
weight body is what has pared the car down to a kerb weight of just 1,422 kilograms. Excellent rigidity also ensures the steering precision typical of a supercar. As on every Lamborghini, what really stirs enthusiasts is the engine. The V10 engine on the Huracán derives its phenomenal driving force from a 5.2 litre punch, producing 449 kW / 610 hp at 8,250 r / min and a maximum torque of 560 Nm at 6500 rpm. The new “Stratified Direct Injection” combines direct and indirect fuel injection, giv-
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valori di potenza e coppia rispetto al modello precedente, uniti però a un calo dei consumi e delle emissioni. Con il suo rapporto peso/ potenza di appena 2,33 chilogrammi per Cv, l’erede della Gallardo è capace di prestazioni straordinarie. La velocità massima è di oltre 325 km/h e i valori di accelerazione – da 0 a 100 km/h in 3,2 sec, da 0 a 200 km/h in 9,9 sec – sono superbi. Un propulsore in grado di regalare alla vettura tanta esuberanza, un sound inconfondibile impreziosito da scoppiettii e ritorni di fiamma, una notevole facilità d’utilizzo e una versatilità che non ci saremmo aspettati.
Tre modalità di guida differenti (strada, sport e corsa) pensate per adattarsi a diverse condizioni, dalla strada alla pista, possono essere selezionate utilizzando un selettore apposito sul volante. Il sistema è chiamato “Anima” (Adaptive Network Intelligent Management” ed esercita un’azione su motore, cambio, trazione integrale, i controlli elettronici dell’ESC, lo sterzo attivo e le sospensioni adattative. La livrea del nostro esemplare era del particolare e bellissimo Blu Caelum, colore dell’esclusiva gamma Ad Personam che rappresenta una delle tante possibilità di personalizzazione studiate da Lamborghini. n
Scelte coraggiose Courageous choice Per la prima volta in un auto di questo segmento l’illuminazione è led Pagina a sinistra: l’attenzione al dettaglio nella lavorazione degli interni garantisce una percezione della qualità senza precedenti For the first time in a car in this segment led lights have been used Left page: the attention to detail in crafting the interior of the Huracán gives a feel of unprecedented quality
Tutto ha un costo / Everything has a price Comfort e prestazioni di altissimo livello per la Huracán che viene proposta ad un prezzo, tasse escluse, di 169.500 Euro. The Huracán’s high level of comfort and performance comes at a price of 169,500 euro before tax
ing it that bit more in terms of power and torque than its predecessor, despite also cutting consumption and emissions. With a weight/power ratio of only 2.33 kilograms per hp, the successor of the Gallardo is capable of outstanding performance. Its top speed is over 325 km/h and acceleration – 0 to 100 km/h in 3.2 seconds, 0 to 200 km/h in 9.9 seconds – is superb.
This is an engine packed with sheer exuberance, an unmistakable roar embellished with the odd backfire, easy to use and with unexpected versatility. Three different drive modes (strada, sport and corsa) help the car adapt to changing conditions, taking it smoothly from road to race track at the flick of a switch on the steering wheel. A system called “Anima” (Adaptive Network Intelligent Man-
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agement” that sprinkles its fairy dust on the engine, gear box, 4-wheel drive, the electronic controls of the ESC, the active steering and the adaptive suspension. The thoroughbred we put through its paces was liveried in an unusual, and bellissimo, Blu Caelum, one of the colours available in the exclusive Ad Personam range that makes up one of the many personalised options offered by Lamborghini. n
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Archistar In alto: la facciata del Duomo A destra: un artista all’opera nelle vie del centro Pagina a destra: il Museo Ferrari a Maranello The façade of the cathedral Beside: artist at work in the streets of Modena Right: the Museo Ferrari in Maranello
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IN VIAGGIO Travel
Modena terra di gourmet artisti e motori Basta fermarsi qualche ora nella patria della Ferrari per assaporare l’essenza di una delle città italiane in cui la qualità della vita resta migliore, fra una fetta di salame, i capolavori delle archistar dell’anno Mille e una campagna capace di stupire in ogni sua espressione, umana e paesaggistica MODENA, LAND OF FOOD, ARTISTS AND MOTORS There’s so much to see in the Emilia region, but just a few hours in the town where Ferraris are made is enough to savour Modena’s renowned quality of life, with its famed salami, masterpieces by early medieval archistars and breathtaking countryside shaped by man and nature Storia/story ENRICO SARAVALLE Foto/photo courtesy NICOLETTA VALDISTENO
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Il Drake vive / Local hero L’interno del Museo Casa Enzo Ferrari The Museo Casa Enzo Ferrari
DA NON PERDERE HOT TIPS Salumeria San Francesco Corso Canalchiaro 139, Modena tel. 059 223320 Enogastronomia Giusti Via Farini 75, Modena tel. 059 222533 Mercato Albinelli Via Luigi Albinelli 13, Modena tel. 059 211218 Pasticceria San Biagio Via Emilia Centro 77, Modena tel. 059 217284 Acetaia Villa San Donnino Strada Medicina 25/1, San Donnino (Mo) 059 469325
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odena è al centro di un quadrato di terra fertilissima che esibisce, con orgoglio, i suoi quattro quarti di nobiltà contadina: filari di viti, frutteti, canali di irrigazione, cascine e case coloniche, pascoli e campi. E qui, infatti, nascono prelibatezze gastronomiche (Lambrusco di Sorbara, Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico, i salumi) che conservano gelosamente l’allure della tradizione. Ma Modena è anche altro: oggi è l’erede della petite capitale del raffinatissimo Ducato Estense, ma in città sono riconoscibili pure le memorabilia della Modena medievale. Ecco, per esempio, la mole imponente del Duomo, uno dei più begli esempi di arte
Modena, set in a wealth of fertile fields, vineyards, orchards, irrigation channels, farmhouses and meadows, is rightly proud of its agricultural roots. It is the cradle of a whole host of gastronomic delights, from Lambrusco to Parmesan cheese, balsamic vinegar and cured hams and salamis, all carefully nurtured through centuries of tradition. But Modena is also heir to the refined traditions of the petite capitale of the Este family’s duchy, as well as boasting some stunning medieval architecture.
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romanica uscito dalla matita di Lanfranco, indiscusso archistar dell’Anno Mille e impreziosito dalle sculture di Wiligelmo, uno dei più celebri artisti del tempo. La cattedrale e la torre campanaria (la Ghirlandina, diventata nel corso dei secoli il logo di Modena) si affacciano su Piazza Grande, sorvegliata dalla statua della Bonissima (per alcuni Matilde di Canossa, per altri una benefattrice della città, Monna Bona, che aiutò i suoi concittadini durante una terribile pestilenza). Per gli appassionati dell’arte e della storia cittadine è d’obbligo, poi, una visita al Palazzo dei Musei (in Largo S. Agostino) nel quale trovano sede la Galleria Estense (con opere di Velasquez,
Its Romanesque cathedral is considered one of the best examples of early medieval archistar Lanfranc’s work, and is embellished by sculptures by Wiligelmo, one of the most famous artists of the time. The cathedral and its bell tower (the Ghirlandina, the symbol and logo of Modena) overlooks Piazza Grande, dominated by the statue of Bonissima, held to be either the famous Countess Mathilde di Canossa, or Monna Bona, a benefactress who aided her fellow citizens during a terrible plague. Connoisseurs
of art and lovers of folk history will enjoy a visit to the Palazzo dei Musei in Largo S. Agostino, which houses the Galleria Estense boasting works by Velasquez, Veronese, Guido Reni, Guercino, Bernini, a Library with Borso d’Este’s famous illustrated bible and the Civic Museums. And Modena in the third millenium? Pulsating and lively, just like the engines of the thoroughbreds on display in the Museo Casa Enzo Ferrari, dedicated to the achievements of the creator of the legendary ca-
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Liberty Gli interni di Villa San Donnino che ha ospitato il set del film “Novecento” In alto a sinistra: Davide Lonardi, proprietario dell’acetaia Villa San Donnino A destra: i banchi del Mercato Albinelli The interior of Villa San Donnino, used as the set for the film “Novecento” Above left: Davide Lonardi, owner of the Villa San Donnino acetaia Right: stalls in the Mercato Albinelli
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34 Andatelo a trovare The man to see Gianpiero Ronchi della pasticceria San Biagio Sotto: gli interni del b&b de charme QuartoPiano Gianpiero Ronchi at the Pasticceria San Biagio Below: B&B QuartoPiano
CON CLASSE CLASS ACTS Franceschetta 58 Via Vignolese 58, Modena, tel. 059 3091008 Sorellina minore della blasonata Osteria Francescana, è una delle creature del tristellato Massimo Bottura. Un mix di brasserie, bistrot e ristorante gastronomico con un menu ridotto, ma sfizioso (e a prezzi salvabudget) Little sister to the much-hymned Osteria Francescana, Franceschetta is also the brainchild of three-star Michelin chef Massimo Bottura. A mix between a brasserie, bistrot and restaurant with a restricted, but enticing, menu and reasonable prices Quartopiano Via Bonacorsa 27, Modena, tel. 348 0189112 B&B de charme, affacciato sui tetti della città . Tutto (arredi, oggetti e dettagli) declina lo shabby chic con colori sabbia, tortora, grigio. La colazione si fa su una altana da cui la Ghirlandina non ha segreti. Charming B&B overlooking the rooftops of the city. Shabby chic decor in shades of sand, beige and taupe. Breakfast is served in a space with marvellous views over the Ghirlandina
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35 Veronese, Guido Reni, Guercino, Bernini), la Biblioteca (che contiene la famosissima Bibbia di Borso d’Este) e i Musei Civici. E la Modena del Terzo Millennio? È quella che vive e pulsa, come il motore di una fiammante auto da corsa, nel Museo Casa Enzo Ferrari, dedicato, ovviamente, al grande creatore del mito del “cavallino rampante” e alle creature uscite dalle officine di Maranello. Dalla A di Aceto Balsamico alla Z di Zampone, l’alfabeto goloso di Modena è tutto da scoprire e da degustare. Si prenda per esempio la Salumeria San Francesco che, aperta da Telesforo Fini, capostipite della dinasty più di
vallino rampante (rearing horse) marque, the famous Ferrari racing cars. Then, of course, there’s the food. With an impressive array of local goodies even in a country renowned for its gastronomic prowess. The Salumeria San Francesco was opened over a century ago by Telesforo Fini, founder of a food dynasty which is now a household name, famous for its pasta,
un secolo fa, riserva più di una emozione ai viaggiatori golosi. Un altro appuntamento da non mancare è quello con l’Enogastronomia Giusti: qui si fa scorta di zamponi e cotechini, Parmigiano Reggiano e tortellini rigorosamente fatti a mano. Lo shopping goloso a Modena continua con la full immersion nella struttura liberty del Mercato Albinelli e, per un finale dolce, ecco la Pasticceria San Biagio, bottega storica dove sono passate generazioni di modenesi a fare scorta di Torta Barozzi (una delizia di cioccolato, caffè e mandorle tostate) e di bensone, rustica e golosa ciambella. n
hams and salamis. Equally well worth a visit is the Enogastronomia Giusti, another delicatessen’s with a reputation for zamponi and cotechini, the large cooked sausages and stuffed pigs’ trotters which are such a feature of the Italian New Year, Parmigiano Reggiano and hand-crafted tortellini. The stalls in the Mercato Albinelli, in their fascinating Liber-
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ty architecture setting, also offer plenty of treats for the discerning gourmet. Round your shopping off at the Pasticceria San Biagio, one of the town’s historic bakeries much loved by generations of Modenesi, who flock there to buy Torta Barozzi, a heavenly confection featuring chocolate, coffee and toasted almonds, and bensone, a traditional sweet loaf typical of the area. n
Forme d’arte / Art La vetrina della Salumeria Fini A sinistra: l’interno dell’Enogastronomia Giusti Window display at the Salumeria Fini Left: inside the Enogastronomia Giusti
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IN VIAGGIO Travel
Govone, il “magico paese di Natale”
C’è tempo fino al 6 gennaio per recarsi nell’affascinante paesino della Langa e godersi uno degli eventi natalizi più caratteristici del panorama nazionale Govone, “magic christmas land” Visitors have until 6 january to discover this delightful little village in the Piedmont Langhe area with its well-known Christmas fair
A Storia/story ETTORE GRANDI
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prire una porta e rimanere a bocca aperta. È la sensazione di meraviglia che si prova entrando nella “casa di Babbo Natale”, a Govone, in Piemonte. Un luogo dove il tempo si ferma per lasciare spazio alla fantasia e all’emozione. Un mondo incantato nel quale principesse, elfi, fate si mischiano a
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suoni, luci e danze per dare vita a un’atmosfera magica. Dove i più piccoli possono esprimere tutto il loro stupore e i più grandi possono tornare per un momento bambini. Siamo nella cornice incantata del parco del Castello reale di Govone (Cuneo), dove fino al 6 gennaio si tiene la nona edizione de “Il magico
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37 paese di Natale”: oltre un mese di spettacoli, tradizioni popolari, eventi dedicati alla cultura e ai sapori del territorio che regalano alle famiglie presenti un’esperienza indimenticabile. Tra le novità di questa edizione, due nuovi musical che vanno ad aggiungersi a “La casa di Babbo Natale”: “Arien la principessa dei ghiacci” e “The Time of Christmas”, che hanno entrambi come straordinario palcoscenico il centro storico di Govone. Altra grande novità di questa edizione “Le Officine del Gusto”, un laboratorio culinario dedicato alla famiglia che ha come temi portanti il pane e la farina, simboli della cucina fatta in casa oltre che di tante ricette regionali
legate al Natale. Le lezioni sono giornaliere e vedono come protagonisti chef, giornalisti, blogger, alimentaristi, ma anche nonne che condividono con il pubblico ricette e saperi. E sempre sul fronte gastronomico non manca naturalmente il classico mercatino natalizio: percorrendo il viale del Castello, i visitatori possono immergersi in un caleidoscopio di profumi e colori riscoprendo le specialità locali, ma anche le eccellenze artigianali della regione. Piazza Vittorio Emanuele, per l’occasione trasformata in “Piazza Baratti&Milano”, ospita poi la caratteristica giostra a carosello e le strade del paese sono animate dagli spettacoli offerti dagli artisti di strada. n
Splendida cornice Splendid setting Pagina a sinistra: il cuore della kermesse è il Castello reale di Govone, splendida residenza sabauda inserita nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità Opposite left: the heart of the fair is the Royal Castle of Govone, the splendid former residence of the royal Savoy family now a UNESCO World Heritage site
▼ Informazioni / Information Per il calendario completo degli eventi, l’acquisto dei biglietti dei musical e la prenotazione dei laboratori “Officine del Gusto”: www.ilpaesedinatale.com For a detailed calendar of events and to purchase tickets for the musicals or book a “Make and Bake” workshop” see www.ilpaesedinatale.com
Even merely opening a door can be magic, as visitors discover when they visit Father Christmas’ house in Govone in Piedmont. An enchanted realm ruled by imagination and joy, where time seems to stand still. A magical place inhabited by princesses, elves and fairies dancing amidst a swirl of lights and music. A place of wonderment for children, where grown ups can rediscover long-lost memories. The setting is the wonderful park of the Royal Castle of Govone (Cuneo), where the ninth edition of the “Magic Christmas Land” fair is being held until 6 January, with a month of entertainments, folklore and events
dedicated to local traditions and local gourmet specialities with something for all the family. This year’s fair sees the introduction of two new musicals, which join the ever-popular “The House of Father Christmas”: “Arien the Ice Princess” and “The Time of Christmas” are both being staged in the superb setting of Govone’s historical centre. Another exciting novelty for this year is “Make and Bake”, family-friendly culinary workshops focusing on bread and flour, symbols of home cooking and the essential ingredients for a wide variety of local Christmas recipes. Lessons are held every day by
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chefs, journalists, bloggers, nutritionists and expert home cooks who want to share their family specialities and know-how with the public.Always on the theme of food, Govone also hosts a traditional Christmas market, selling mouth-watering local specialities and regional craftwork from a kaleidoscope of colourful stalls set up along the street leading to the castle. The main square, Piazza Vittorio Emanuele, has been transformed into “Piazza Baratti&Milano” for the occasion, with a traditional merrygo-round, while all around the village strolling street artists entertain visitors with their skill. n
Atmosfera festosa Party atmosphere Percorrendo il viale del Castello, i visitatori possono immergersi nei colori e nei profumi del mercatino natalizio Visitors can enjoy the sights, scents and sounds of the Christmas market on Viale del Castello
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in viaggio Travel
Sport & Kurhotel Bad moos, per un dinamico relax Chi sceglie l’Alta Pusteria ha la certezza di trovare non solo gli imponenti panorami delle Dolomiti, ma anche una hotellerie di classe, come accade nella struttura alberghiera fondata da Erwin Lanzinger, dove sci, spa e alta gastronomia trovano un felice equilibrio Storia/story federico brunnen
Sport & Kurhotel Bad Moos Dynamic R&R. Holidays in the South Tyrol’s Hochpustertal come complete with magnificent views of the imposing Dolomite mountains and high class hospitality. Exactly the style in the hotel founded by Erwin Lanzinger, where skiing, spa and fine food come together in pleasing proximity Immersi nella luce Bathed in light In alto: le montagne dello Sport & Kurhotel Bad Moose e una delle top suite dell’albergo altoatesino The mountains surrounding the Sport & Kurhotel Bad Moos and one of the South Tyrol hotel’s top suites
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n Alta Pusteria, all’imbocco della Val Fiscalina, sotto lo sguardo imponente delle Dolomiti di Sesto, sorge lo Sport & Kurhotel Bad Moos, un 4 stelle Superior perfettamente inserito nell’ambiente naturale circostante. Appena fuori gli impianti di risalita della Croda Rossa permettono di
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dedicarsi allo sci e agli altri sport invernali, mentre d’estate è punto di partenza ideale per escursioni, mountain bike e passeggiate a cavallo. Vero fiore all’occhiello dell’albergo è la Spa, 2350 mq di puro benessere, nella quale rivive l’antica tradizione dei bagni termali di Moso, che caratterizzano il territorio
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dal lontano 1765, grazie alla presenza di una preziosa sorgente d’acqua sulfurea. Dalla tradizione alpina derivano poi i trattamenti a base di erbe e fiori aromatici, come il bagno di fieno che allo Sport & Kurhotel Bad Moos è un vero e proprio rito da vivere anche in coppia. Inaugurata a fine 2014, la nuova Area Sauna arricchisce la Spa con una sauna riservata alle donne e una da utilizzare solo con costume da bagno, un’area relax con caminetto e la meravigliosa Panoramic Sauna St. Valentin con
una Stube Gotica come sala relax. La gastronomia è basata sui prodotti tipici del luogo, colti nel rispetto della stagionalità e rivisitati secondo i dettami della cucina moderna. Uniche e preziose le due Stube, una gotica del 1300 e la Wein Stube del 1600, ideali per occasioni importanti. Il tutto nel segno di Erwin Lanzinger, fondatore dello Sport & Kurhotel Bad Moos, un personaggio che fino alla sua recente scomparsa, ha sempre avuto una visione dell’ospitalità innovativa e sempre orientata al futuro. n
Relax A sinistra: ogni dettaglio è studiato per offrire la migliore accoglienza A destra: lo spazio dedicato al relax di coppia Sotto: la grotta sulfurea e la sauna panoramica Left: each tiny detail is devoted to hospitality at its best Right: special space dedicated to couples Below: the sulphur grotto and the panoramic sauna
Spazio alla natura / Naturally good Sport & Kurhotel Bad Moos, Sesto (Bz), tel. 0474.713100, www.badmoos.it Sport & Kurhotel Bad Moos, Sesto (Bz) tel. +39 (0)474.713100 www.badmoos.it
In South Tyrol’s Hochpustertal, or Alta Pusteria as it is known to Italians, at the mouth of the Val Fiscalina beneath the imposing mass of the Sesto Dolomites, lies the Sport & Kurhotel Bad Moos, a superior 4 star hotel blending in perfectly with surrounding nature. The Croda Rossa ski lift lies virtually on its doorstep for winter sports enthusiasts, while in the summer it is an ideal base for trekking, mountain bike excursions and horse riding. This hotel’s showpiece is its spa, 2350m² of wellness which revives the ancient traditions of the natural hot sulphur springs of
Moso, a local attraction since 1765. Again following alpine traditions are the treatments based on herbs and flowers, like the hay bath that amounts to a ritual at the Sport & Kurhotel Bad Moos, a great way for couples to spend some quality time together. Inaugurated at the end of 2014, the new Sauna Area gives the spa an exclusive womenonly sauna and another where bathing suits are required, a relaxation area with a blazing open fire and the marvellous Panoramic Sauna St. Valentin, with a Gothic Stube doing duty
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as the relaxation area. Cuisine at the hotel is based on typical local products, harvested when they are in season and transformed into mouth-watering gastronomic delights thanks to modern cooking. The two Stubes are another feature of this hotel, one a 14th century Gothic retreat and the other a 17th century Wein Stube ideal for important occasions. All this owes its existence to the late Erwin Lanzinger, founder of the Sport & Kurhotel Bad Moos, who until his recent death always had an innovative, forward-looking vision of what hospitality should be. n
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AIR DOLOMITI ON TOUR Air Dolomiti travelling
Mantova, città terrigna e sanguigna
Storia/story patrizio roversi
Non è solo la cultura ad essere di casa da queste parti, ma perdura ancora oggi anche un sano rapporto con il territorio agricolo locale, con le sue tradizioni e le sue ricette secolari. Una meta per gli amanti dell’arte e del buon vivere MANTUA, THE EARTHY, THE SANGUINE. Culture is not the only string Mantua has to its bow, it is also proudly bound to the farming traditions of its surrounding countryside and its mouth-watering cuisine. A destination for art lovers and sybarites alike Spazio
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41 Cultura / Culture Il festival della letteratura richiama ogni anno in città migliaia di persone Pagina a sinistra: Mantova al tramonto, uno spettacolo che non si può dimenticare Sotto: Patrizio Roversi, un mantovano doc in giro per il mondo The literature festival attracts thousands of visitors every year Left page: Mantua at sunset, unforgettable Below: globe-trotting Mantua-born Patrizio Roversi
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antova Mantova bella città / merda di qua merda di là / ogni cantuccio un petoluccio / ogni contrada una cagada / e nella Piazza principale / uno stronzo colossale! Quando recito questa poesia (che mi ha insegnato il mio amico mantovano Gilberto, fondatore dell’Arci-Gola ed ora Gran Ciambellano di Slow Food in Lombardia) a qualcuno nato, come me, a Mantova, rischia sempre di offendersi, e di pensare che io pensi
ITALIA
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male della mia città. Non è vero: io – che pure sono emigrato/fuoriuscito da Mantova in giovanissima età, cioè appena ho potuto – amo svisceratamente Mantova. E il vero significato del poemetto scatologico non allude al fatto che Mantova sia sporca, anzi: in realtà è una città ordinatissima, pulitissima, con un centro chiuso al traffico e quasi tutti che vanno in bicicletta. No, la poesia celebra piuttosto il legame forte di Mantova con il suo contado,
Scoprire l’Italia su italiaslowtour.com / Discovering Italy on italiaslowtour.com L’Italia è tutta da scoprire e spesso il modo migliore è quello di affidarsi a chi ha viaggiato per il Bel Paese. Come fare? Basta un click su italiaslowtour.com There is so much to explore in Italy and it makes sense to opt for some guidance from those who know the country well. Check out italiaslowtour.com
BA SSA D O R
“Mantua, Mantua, what a delight / Everywhere you look shite, shite and more shite / more bogs than frogs / more turds than birds / and one of its lushest centrepieces? / an enormous pile of stinking faeces!” When I recite this poem (which I learnt from my friend from Mantua Gilberto, founder of Arci-Gola and current Slow Food Grand Chamberlain in Lombardy) to someone born,
like me, in Mantua, I always risk offending them and have them believing that I have little regard for my native city. Not true. Despite leaving Mantua as soon as I decently could at a very young age, I adore my birthplace. What the limerick alludes to is not the fact that Mantua is dirty, because it isn’t. In fact it’s one of the cleanest towns I know, where the centre is completely pe-
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destrianised and everyone rides bicycles. No, what the poem is actually celebrating is Mantua’s strong links with its surrounding countryside, that low-lying valley on the Po River rich in livestock and manure. Mantua the fertile, the earthy, Mantua with its milk and cheeses, the Mantua of the dairies. Market day is Thursday. Up until recently all that was needed to seal
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Storia / History Palazzo Te, sede di prestigiose mostre d’arte Palazzo Te, venue for prestigious art exhibitions
con la terra della Bassa ricca di bestiame e di letame, Mantova terrigna, sanguigna, suigna, Mantova lattiero-casearia, Mantova caseificia. Il Mercato è al giovedì mattina: fino a qualche tempo fa i mediatori si scambiavano una semplice stretta di mignoli, e dal prezzo del latte dipende l’economia della zona. E il Libero Comune prima e poi la Signoria dei Gonzaga sono nati e si sono sviluppati in questa pentola geografica, dove ribolle da secoli un brodo di cultura fatto appunto di terra, umidità, nebbia. Ci sono stati alcuni film (Il Mestiere della Armi, Centochiodi, ma soprattutto Novecento) che hanno ben raccontato le atmosfere di questa cittadina piccolissima (ha solo 60.000 abitanti) che lentamente, negli ultimi lustri, è uscita da un delirio di autosufficienza e da una sindrome di chiusura, dovuta ad un complesso
a deal was a vigorous shake of the two bargainers’ little fingers, and the price of milk governed the local economy. This geographical melting pot, where a rich broth of soil, damp and fog has been boiling for centuries; the land that nurtured the medieval government of the Comune, whose successor was the Signoria of the noble Gonzaga family. There are films (The Profession of Arms, One Hundred Nails, but above all 1900) which convey the atmosphere of this small
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di superiorità-inferiorità che faceva credere ai suoi abitanti che in fondo a Mantova c’era tutto, e non c’era bisogno di niente. Aiutati anche dal fatto che i treni sono rari e scomodi, che la nebbia era fitta e che quindi l’isolamento era un dato di fatto. Oggi Mantova è cambiata: la nebbia non è più quella di una volta, e la città si è aperta. Merito anche di otto-magnifici-mantovani che a suo tempo hanno organizzato il Festivaletteratura, che a settembre porta in città scrittori da tutto il mondo, e li colloca negli angoli bellissimi di questa cittadina bellissima. Se devo pensare ad un fine-settimana romantico o gastronomico o culturale o museale, non mi viene in mente nulla di meglio di Mantova. Le stagioni più adatte sono ovviamente la primavera o l’autunno (a settembre fioriscono sul
town (a mere 60,000 inhabitants) brilliantly. Over the last few decades it has cautiously emerged from a cocoon of self-sufficiency, caused by a deluded inferiority-superiority complex that once convinced the inhabitants of Mantua that their world was a microcosm containing everything they could possibly need. An attitude fostered by the additional irritation that trains were rare and extremely inconvenient, the fog was thick, and isolation was a fact. Today Mantua is diffe-
rent: the fog has lost its overpowering force, and the town has opened up to the outside world. Partly thanks to the magnificent eight Mantovans who originally organised the Festivaletteratura, which in September attracts writers from all over the world, and plumps them down in enchanting corners of this enchanting town. If I’m looking for an idea for a weekend revelling in romance, food or culture I can think of nowhere better than Mantua. The best times of the year to en-
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43 Inconfondibile Unique La città si specchia sul lago di mezzo Sotto a sinistra: la sbrisolona, una delle specialità mantovane più conosciute A destra: nella cucina mantovana il Grana Padano diventa l’ingrediente di infinite ricette, anche di pesce The city reflected in the Lago di Mezzo Below left: Sbrisolona, one of Mantua’s most famous specialities Right: in Mantua cuisine Grana Padano cheese is an essential ingredient in a whole range of recipes, including fish
Lago Superiore i fiori di loto), ma è in inverno che la cucina mantovana (tortelli di zucca, stracotto, torta sbrisolona, agnolini, risotto con la salamella o col puntèl, salami doc, luccio in salsa, polenta abbrustolita) dà il meglio di sé e s’intona al clima. Alla fine di Via Pescheria, lungo il Rio, c’è un chiosco dove si mangia il cannoncino (pannajoy it are obviously spring and autumn (in September the lotuses flower on Lago Superiore), but then during the winter local cuisine (pumpkin-stuffed parcels of pasta, stews, the famous torta sbrisolona cake, ravioli, risotto with salamella or puntèl,
crema-budino) e in alcune trattorie (ad esempio ai Cavallini) ti danno un ottimo stracotto d’asino, o si può fare il bevrinvin, cioè agnolini in brodo col vino rosso. Ma a Mantova non si va solo per mangiare: a Palazzo Te (che già di per sé è un gioiello unico al mondo) ormai si organizzano mostre a livello mondiale. n
salamis, pike in sauce, crusty toasted polenta) is at its best and matches the weather perfectly. At the end of Via Pescheria, along the Rio, is a stall selling cannoncino (custard-cream puddings) and in certain trattorias (like ai Cavallini) you can get won-
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derful donkey stew, or bevrinvin, stuffed pasta parcels in broth with red wine. But there’s more to Mantua than great food alone. Palazzo Te (a unique gem in its own right) organises exhibitions that has the while world beating a path to its door. n
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In viaggio con Ulrich Ritter (*) Travels with Ulrich Ritter (*)
Tra Catinaccio e Latemar Scoprire le Dolomiti con sci, ciaspole e slittino Il mio inverno ideale deve sempre iniziare con una bella sciata nella neve fresca ai piedi del Catinaccio, nel cuore delle Dolomiti. Un vero sogno in una delle montagne più belle del mondo. In questi ultimi anni ho scoperto anche le ciaspolate nei dintorni di Nova Levante, un vero elisir per gli amanti della natura. Un passo dopo l´altro in un paesaggio idilliaco e innevato come la passeggiata di 3 ore attorno al lago di Carezza. Assaporare la tranquillità e il bianco candore, che brilla sotto il sole delle Dolomiti è semplicemente fantastico. Dalla accogliente Malga Laner ai piedi del massiccio del Latemar si sfreccia lungo una meravigliosa pista da slittino di 2 km perfettamente illuminata per arrivare giusto per la cena alla Stube Gourmet dell´Hotel Buongustaio Sonnalp, che si affaccia sulla pista di slittino di Obereggen. Come dire, dalla pista alla tavola. Lo chef Martin Köhl, premiato con due cappelli Gaut Millau, ci propone un filetto di capriolo con salsa di sambuco; come vino un Lagrein Riserva della cantina del convento benedettino di Muri-Gries, un vero gioiello dei vigneti sudtirolesi. Chiudiamo la serata con una crema brulée di verbena e citronella. www.eggental.com
Catinaccio and Latemar Discover the Dolomites on skis, snowshoes and sledges My ideal winter starts with some wonderful skiing in the fresh snow at the foot of the Catinaccio mountains in the heart of the Dolomites. A dreamlike experience in some of the loveliest mountains in the world. Over the last few years I’ve also discovered the rare pleasure of snow-shoeing around Nova Levante, a real pickme-up for lovers of the great outdoors. There are some wonderful walks in absolutely idyllic scenery, like the three-hour trek around the Carezza lake. Just enjoying the peace and quiet and the blinding whiteness of the sun shining over the Dolomites is simply fantastic. From the cosy Laner Malga at the foot of the Latemar massif, you can glide down a marvellous fully-lit 2 km toboggan run to get back just in time for dinner at the Stube Gourmet of the Hotel Buongustaio Sonnalp, which overlooks the Obereggen toboggan pistes. From toboggan to table in one, as it were.The chef Martin Köhl, who has two Gaut Millau chef’s hats to his credit, suggests we try a venison fillet steak in elderberry sauce served with a Lagrein Riserva wine from the cellars of the Benedictine monastery of Muri-Gries, one of the South Tyrol’s leading vineyards. We wind our evening up with a verbena and lemongrass crème brûlée. www.eggental.com * Ulrich Ritter è stato per 25 anni direttore del programma italiano della radio tedesca „Deutschlandfunk“ e inviato della Radiotelevisione tedesca per l´Italia * Ulrich Ritter was head of the Italian programme on the German radio „Deutschlandfunk“ for 25 years and the Italian correspondent for the German radio and TV corporation
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Dall’alto: con le ciaspole in Val d’Ega e in mezzo alla natura con lo sci di fondo (ph.Valentin Pardeller); sosta per i gourmet di alta quota A sinistra: sulle piste di Obereggen, dove si scia anche di notte (ph. Paolo Codeluppi) Top: snow shoeing in Val d’Ega and cross country skiing through the countryside (ph.Valentin Pardeller); high altitude gourmet fare Left: the Obereggen slopes; night skiing in Obereggen (ph. Paolo Codeluppi)
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a tavola Food & wine
sciare con i sapori del sud
Da dicembre in Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, l’iniziativa “Sciare con gusto” unisce il Sud Italia e il Sud Tirolo nelle proposte enogastronomiche presenti in 15 baite sulle piste SKIING WITH A TASTE OF THE WARM SOUTH. From December in Alta Badia, in the heart of the UNESCO World Heritage site of the Dolomites, “A taste for skiing” unites Southern Italy and the South Tyrol with culinary masterpieces and world-beating wines in 15 chalet-restaurants directly on the slopes Storia/story enzo valenti
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n “dream team” di 15 chef stellati, provenienti dal Sud Italia o dal Sud Tirolo/ Alto Adige, due terre lontane ma unite dall’amore per le proprie tradizioni e per la cucina di qualità. L’iniziativa “Sciare con gusto” 2015-2016, organizzata in Alta Badia, crea un ponte simbolico fra queste due terre, con un incontro di sapori e materie prime uniche e incomparabili. In ciascuna delle 15 baite sulA dream team of 15 top chefs from southern Italy and South Tyrol, two areas divided by their geographical distance but united in their love for tradition
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le piste che partecipano all’iniziativa gli sciatori ed escursionisti potranno assaporare una ricetta selezionata da uno dei 15 super chef: Norbert Niederkofler, Matteo Metullio, Nicola Laera, Filippo La Mantia, Angelo Sabatelli, Alois Vanlangenaeker, Antonella Ricci e Gennaro Esposito sono solo alcuni dei protagonisti di questo singolare confronto gastronomico. I piatti racconteranno una vera e propria storia,
and good food. The Alta Badia 2015-2016 “Taste for Skiing” project creates a symbolic bridge between the opposite ends of Italy’s boot, in a welter of sublime ingre-
dients and incomparable dishes. In each of the 15 restaurant-chalets on the pistes taking part in the project, skiers and excursionists will be able to try the recipes
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legata alla personalità del suo autore e ai prodotti del suo territorio. Ai piatti creati dagli chef provenienti dal Sud Italia verrà abbinato un vino altoatesino, mentre a quelli proposti dagli chef dell’Alto Adige verranno abbinati vini del Sud della Penisola, a cura di esperti sommelier. La stagione di “Sciare con gusto” sulle favolose piste dell’Alta Badia, tra paesaggi mozzafiato, parte il 13 dicembre con il Gourmet Skisafari. Gli sciatori avranno la possibilità di spostarsi sugli sci da una baita all’altra, fermandosi per degustare le creazioni degli chef, conoscerli personalmente, farsi raccontare la storia del loro piatto e chissà, magari anche di farsi svelare qualche segreto del mestiere.
L’inverno 2015-16 propone in Alta Badia anche la nuova iniziativa “Sommelier in pista”, mirata a valorizzare i migliori vini dell’Alto Adige. Tre appuntamenti, in programma tra i mesi di febbraio e marzo, prevedono favolose sciate abbinate alla degustazione di alcuni vini tra i più pregiati del Sud Tirolo, presso alcune baite. I partecipanti saranno accompagnati da un’esperta guida sciistica, nonché sommelier. Inoltre, durante la stagione invernale ci sarà la possibilità di partecipare alla “Colazione tra le vette”, presso i rifugi aderenti all’iniziativa. Un’ottima occasione per essere i primi in pista al mattino, oltre che per fare una ricca colazione a base dei migliori prodotti dell’Alto Adige. n
Sorprese sulla neve Snow and surprises Dal Sud Italia al Sud Tirolo, un incontro di sapori e di vini d’eccellenza. Sotto: Nicola Laera, chef dell’Hotel La Perla e del ristorante stellato La Stua de Michil a Corvara, è uno dei protagonisti di “Sciare con gusto” From southern Italy to the South Tyrol, succulent specialities and top wines Below: Nicola Laera, chef at the Hotel La Perla and the starred La Stua de Michil restaurant in Corvara, one of the protagonists of “A taste for skiing”
Gourmet sulla neve / Gourmets on skis Per maggiori informazioni sugli eventi gastronomici invernali in Alta Badia: www.altabadia For further info on gastronomic events in Alta Badia check out www.altabadia.org
selected by one of 15 super chefs. Norbert Niederkofler, Matteo Metullio, Nicola Laera, Filippo La Mantia, Angelo Sabatelli, Alois Vanlangenaeker, Antonella Ricci and Gennaro Esposito being just some of the names on this gastronomic roll call of honour. Each recipe tells a story linked to the personality of its author and the specialities of their lands. The dishes created by the southern Italian chefs will be paired with a South Tyrolean wine, while the South Tyrolean recipes will be paired with a wine from the southern tip of the peninsula, all selected by expert sommeliers.
The “Taste for Skiing” season on the fantastic slopes and stunning scenery of the Alta Badia valley kicks off on 13 December with a Gourmet Ski-safari. Skiers can ski from one restaurant chalet to another trying each chef’s creations. They will also have the chance to meet the chefs, chat about their careers and creations and, given a bit of luck, get them to reveal a couple of professional tips and secrets. The 2015-16 winter season in Alta Badia also heralds a new initiative: “Sommeliers on the Slopes”, promoting the South Tyrol’s excellent wines. Three dates scheduled in Febru-
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ary and March offer visitors an enticing programme of skiing interspersed with wine-tastings of some of the best wines from the South Tyrol in a series of mountain chalets. Participants will be accompanied by expert ski guides and sommeliers. Another project for the winter season is “Sunrise Breakfasts and Powder Skiing”, a special offer available in the chalet restaurants taking part in the initiative. An excellent excuse for skiers to be up bright and early and be the first out on the slopes, as well as enjoying a hearty breakfast based on typical South Tyrol specialities. n
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un astro tricolore in danimarca A Copenhagen il ristorante Relae di Christian Puglisi, chef stellato di origini italiane, va fortissimo. Scopriamo insieme perché A DASH OF ITALY IN DENMARK. The Relae restaurant in Copenhagen owned by the Michelin-starred chef of Italian origins, Christian Puglisi, is a roaring success. Spazio Italia investigates Storia/story Antonella Gemma Tereo
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n talento precoce che si è confrontato con le prime sperimentazioni culinarie europee prima di conquistare nel 2012 la stella Michelin. Il segreto di Christian Puglisi? L’estrema semplicità di tutto quanto non è nel piatto dove invece, assolutamente, vige l’imperativo dell’eccellenza.
One of those precocious talents honed by a prolonged apprenticeship in Europe’s top restaurants before conquering his first Michelin star in 2012. So what’s Christian Puglisi’s secret? Excellent cuisine in simple surroundings. Christian, tell us about your early career... “I moved to Copenhagen when I was seven, in the spring of 1990
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Christian, parlaci dei tuoi inizi di carriera... “A 7 anni ero già a Copenhagen, nella primavera 1990. Ho fatto la scuola alberghiera qui, ma il mio primo vero lavoro è stato a Parigi, in un bistrot: volevo cominciare in un posto dove si doveva anche improvvisare un po’ e capire il rispetto della materia prima. Avevo 18 anni”.
and studied catering here. But my first job was in a bistro in Paris. I wanted to start off in a place where you had to improvise sometimes and learn to respect the raw ingredients. I was just 18”. Then you set off around Europe… “I went back to Paris in 2005 because I’d sent my CV to all the restaurants there with three
Michelin stars. Then a friend of mine told me about El Bulli in Spain. Although I wasn’t particularly keen on the molecular gastronomy it specialised in, I did find the way the kitchen was organised interesting; how the ingredients were chosen and things like that, so I went to work there in 2006. It was a different type of cuisine, and I found myself missing being
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Poi di nuovo in giro per l’Europa… “Sono tornato a Parigi nel 2005 perché avevo mandato il mio curriculum ad ogni ristorante 3 stelle. Un mio amico poi mi parlò del ristorante El Bulli, in Spagna, ma faceva una cucina - quella molecolare - che non mi interessava. Era interessante, però, come era gestita la cucina, come si sceglievano le materie prime e così, nonostante tutto, nel 2006 ho lavorato anche lì. Era un tipo di cucina diversa però, e mi mancava un po’ la creatività, semplice ma sempre di alto livello. Poi mi ha contattato il Noma. René (René Redzepi, chef numero uno
al mondo dal 2011 al 2014: ndA) cercava un sous-chef, e così ho lavorato rimanendo lì per due anni e mezzo”. E perché non in Italia? “All’inizio c’era l’idea di tornare. Mia mamma è norvegese, mio padre italiano ma, per destino più che altro, alla fine non ho mai lavorato in Italia. Poi in Italia la cucina è tradizionale, agli inizi anche la mia, ma negli ultimi anni mi sono spostato verso una cucina più personale, ben radicata qui a Copenhagen e ora non potrei farla altrove se non qui”.
creative, in a high level, yet simple, fashion. After that the Noma contacted me. René (René Redzepi, the world’s top chef from 2011 to 2014) was looking for a sous-chef, so I went to work there for two and a half years”.
actually worked in Italy. The other thing is that food tends to be traditional in Italy, as mine was when I started out, but over the last few years I’ve evolved my own personal style, which is really rooted in Copenhagen. It wouldn’t be the same elsewhere”.
Why didn’t you work in Italy? “Well that was the idea in the beginning. My mother’s Norwegian and my father’s Italian, but more by happenstance than anything else, I never
What is your philosophy? “From the beginning I wanted to run a democratic sort of place, somewhere that wasn’t too expensive but where you could enjoy really good food. When I opened in 2010, Denmark didn’t re-
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ally have its own Nordic culinary identity, it more or less followed the French flow. But I don’t think food can be confined in any geographical sense. One of the nice things about it is its extreme mobility; food is a factor that communicates between cultures”.
Formazione solida Solid training Prima di fermarsi a Copenhagen, Christian ha lavorato in numerosi ristoranti europei di alto livello Sotto: il Relae non è provvisto di servizi di lusso: le stoviglie nel cassetto sotto il tavolo sono un esempio (ph. P.A. Jorgensen) Before settling down in Copenhagen, Christian worked in a number of top European restaurants Below: the Relae isn’t about luxury: the cutlery is kept in drawers under the tables (ph. P.A. Jorgensen)
How did you get your Michelin star? “I hated those Michelin-starred, fine dining restaurants, where you only had 6-7 people each evening, like Noma was at first.
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50 Qual è la tua filosofia? “Agli inizi volevo un locale democratico dal prezzo contenuto, ma dando un’esperienza gastronomica alta. Quando ho aperto, nel 2010, in Danimarca non c’era un’identità nordica, ma c’era una cucina ispirata alla Francia. Io non concepivo una cucina limitata geograficamente: una delle cose più belle della gastronomia è che viaggia tantissimo, è così che si mettono in comunicazione culture diverse”.
Spazio alle idee / On page Il libro che raccoglie il distillato dell’esperienza e della filosofia di Christian sul cibo e sulla cucina (ph. P.A. Jorgensen) Sotto: l’interno minimal del Relae (ph. A.Tereo) The book containing Christian’s distilled philosophy and experience with cooking and food (ph. P.A. Jorgensen) Below: the minimal style of the Relae (ph. A.Tereo)
E poi la stella Michelin. Com’è andata? “Avevo orrore dei ristoranti fine dining, stellati, che avevano però 6-7 persone a sera, come il Noma agli inizi. Una volta era così, e io non volevo assolutamente questo per il mio locale. Perciò la sfida era fare due sedute ogni sera, abbassando il prezzo ma offrendo un’estrema qualità nelle portate. Nel 2012 è arrivata la stella della Guida Rossa Michelin ed è stata inaspettata oltre che basata solo sulla cucina. Del resto non avevamo un locale arredato da interior design o con servizi di lusso (le stoviglie nel cassetto sotto il tavolo, sono un esempio). Abbiamo vinto anche il premio Value for money che per me non è un premio, ma la base della mia filosofia. E poi siamo entrati nei primi 50 ristoranti al mondo nella categoria dei Sustainable Restaurant Award per il 2015”.
Once it was like that, and I didn’t want my restaurant to be like that. So the challenge was to manage two sittings every evening, keeping prices down, but serving very high quality food. When I got my Michelin red guide star in 2012 it was totally unexpected, and was based purely on the cooking. Our restaurant hadn’t been decorated by an interior designer and didn’t have quality tableware or anything like that. The cutlery is kept in drawers under the tables, for example. We also won a Value for Money award, which is far more than a prize as far as I’m concerned, it’s the cornerstone of my philosophy. And then we got into the top 50 restaurants in the world in the Sustainable Restaurant Awards for 2015”.
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Dove il biologico è una componente del successo… “In realtà quando ho aperto avevo già materie prime come latticini, uova e verdure certificate bio senza per questo avere la certificazione di ristorante biologico. Mi sono chiesto da dove provenisse la qualità delle materie prime. Così, quella che in Danimarca è la certificazione Gold - in base all’elevata percentuale di materie bio impiegate in cucina - è stata da subito il mio obiettivo. E oggi vado fiero di avere l’unico ristorante stellato al mondo che è anche certificato bio”. E i tuoi progetti ora? “Sto puntando sul Best, l’altro locale. Non voglio che farlo diventare l’ennesimo ristorante italiano, ma voglio che si basi sulla tradizione culinaria italiana, il cui valore è nei segreti delle nonne. Non voglio poi altri locali, tre a Copenaghen (c’è anche il Manfreds, ndA) sono sufficienti. Ora mi interessa approfondire, collegarmi con realtà al 100% bio, in particolare presso un comune a 35 chilometri da Copenhagen, e produrre direttamente noi, in campagna, sotto il nostro diretto controllo. Così potremo migliorare ancora di più la nostra materia prima”. n
With organic food being another component of your success… “Right from the beginning a lot of our ingredients, like our dairy products, eggs and vegetables, were all organic, but I didn’t actually apply for certification as an organic restaurant. But I have always been very hot on quality ingredients. So what I was aiming for was the Danish Gold certification, which they give to restaurants that use a high percentage of organic foods. Now I’m proud to be the only restaurant in the world that has a Michelin star and is also accredited as organic”. What are you busy with now?
“I’m concentrating on the Best, my other restaurant. I don’t want it to be just another Italian restaurant, but I do want it to be rooted in Italian culinary traditions, where the know-how has been handed down through the generations. I don’t want to open any more places, three is enough for Copenhagen (his third is Manfreds). Now I want to concentrate on what we do, plugging into 100% organic products, forging stronger links with farms in a village just 35 km outside Copenhagen, and farming our own produce in this country, ever directly under our own control. Achieving an even higher level of quality ingredients”. n
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Energia nel piatto Energy on a plate A sinistra: “Perché il nome Relae? Cercavo qualcosa di elettrico, vivo, ma allo stesso tempo che avesse una lettera scandinava che però si può pronunciare anche in altre lingue” (ph. A.Tereo) In alto: la scelta di materie prime di altissima qualità è uno dei tratti distintivi dei ristoranti di Christian Puglisi (ph. P.A. Jorgensen) Left: “Why did I call it the Relae? Well, I wanted something lively and electrifying, something that was Scandinavian but was easy to pronounce in other languages” (ph. A.Tereo) Top: Christian Puglisi’s restaurants are well-known for the quality of their ingredients (ph. P.A. Jorgensen)
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Bindi Sergardi, una simbiosi antica Siena, sedicesimo secolo: un Bindi sposa una Sergardi e un Sergardi sposa una Bindi. Di qui trae origine una famiglia ancor oggi protagonista nel panorama vitivinicolo nazionale BINDI SERGARDI, HISTORIC SYMBIOSIS.16th century Siena: a Bindi weds a Sergardi and a Sergardi weds a Bindi, the start of a family which is today one of Italy’s leading wine-makers Storia/story STEFANO MARMI
è
diffusa la credenza secondo la quale un doppio cognome rappresenti una sorta di certificato di nobiltà per chi lo porta. In realtà il doppio cognome era la sintesi di un’operazione pragmatica. Due famiglie storiche e importanti univano i loro nomi, i loro beni, al fine di acquisire un maggiore po-
Many believe a double-barrelled surname to be a sort of automatic patent of nobility, yet in reality it was frequently the upshot of an extremely pragmatic and calculated operation. Two ancient families would literally
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tere e maggiore visibilità. L’operazione oggi si chiamerebbe merging and acquisition. È il caso dei Bindi Sergardi di Siena: nel sedicesimo secolo ci furono due matrimoni incrociati, un Bindi sposò una Sergardi, un Sergardi sposò una Bindi. L’amore non fu probabilmente l’unica ragione di questa unione; una doppia
wed their fortunes together in a bid to conquer greater power and visibility. What we would probably call merging and acquisition nowadays. Which is exactly what happened with the Bindi Sergardis of Siena. In
the 16th century a Bindi married a Sergardi and a Sergardi married a Bindi. One suspects that love may not have been all in this politically astute union: the double bond guaranteed a solid alliance between two of
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Generazione numero 23 Generation N. 23 Nicolò Casini Bindi Sergardi
parentela garantiva una salda alleanza tra due famiglie di notevole rilievo presenti sui territori del senese. Una delle due coppie non ebbe figli e l’adozione del rampollo della coppia fertile da parte della coppia non benedetta dalla prole, suggellò un’unione di ferro tra le due famiglie. Nacque così una famiglia unica detentrice dei beni e dei nomi di entrambe le famiglie. Il marchio che ne derivò ebbe un notevole impatto sul mercato e Ottavio, unico rampollo della famiglia, sfruttò con intraprendenza e intelligenza l’opportunità che gli veniva offerta. I terreni dei Bindi si trovavano nel sud dell’agro senese, a Rapolano e Siena’s most prominent local families. One of the two couples failed to produce children and made the other couple’s son their heir, thus neatly creating a single family uniting the property and names of both. The new brand had a huge impact on the market, and Ottavio, the sole surviving heir of both families, enterprisingly exploited the opportunities he was offered with singular in-
a Chiusi; i terreni dei Sergardi erano invece a nord di Siena, a Vagliagli ed a Monteriggioni. A sud si coltivavano cereali e in quel settore era notevole l’esperienza di mezzadri chiusini; a nord erano l’uva e il vino che alimentavano le fortune familiari. Mescolando le esperienze differenti si potevano migliorare la conoscenza e la professionalità dei mezzadri del nord e del sud. Alle generazioni che oggi vivono le aziende Bindi Sergardi è sembrato che il termine “simbiosi” ben descrivesse quell’antica esperienza. La parola è affascinante, ha un significato ampio, consente con la reciproca frequentazione di trasportare le conoscenze da
telligence. The lands of the Bindi family lay to the south of the Siena countryside, around Rapolano and Chiusi, while the lands of the Sergardis lay to the north, around Vagliagli and Monteriggioni. Cereals were the dominant crop to the south, where the Chiusi sharecroppers were famed for their expertise; to the north vineyards and wine-making fed the family’s fortunes. Combining the
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two increased the expertise of the farmers in both the northern and southern areas. The current generation who work on the Bindi Sergardi estate feel that the word “symbiosis” best embodies these historic roots. A fascinating word with a broad meaning, embracing both the transfer of knowledge from one place to another and a synthesis between the concepts of progress and culture.
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Figlia d’arte / Born and bred Alessandra Casini Bindi Sergardi affianca il padre Nicolò nel continuo perseguimento della qualità, dell’autenticità e dell’integrità Alessandra Casini Bindi Sergardi works side by side with her father Nicolò to constantly improve the quality of their wines
un luogo a un altro ed è in fondo la sintesi dei concetti di progresso e di cultura. Con questo sistema i Bindi Sergardi scoprirono le differenti vocazioni dei terreni. Vitigni diversi offrivano i migliori risultati talvolta a sud talvolta a nord. Implementarli a seconda dei risultati che si andavano via via ottenendo è stato un processo tanto complesso quanto evidente. I Bindi Sergardi, oggi alla 23esima generazione, continuano a sperimentare, a scegliere, a sintetizzare, sfruttando ed amando la simbiosi di cui possono godere. Nicolò Casini e sua figlia Alessandra Casini Bindi Sergardi guardano, sorvegliano, proteggono i loro vigneti in una continua opera di ammodernamento e miglioria.
Il sangiovese, vitigno principe in Toscana, è coltivato con prospettive particolari: a sud gli si chiede la freschezza del frutto del Chianti Colli Senesi, a nord la maggiore complessità dei vini di Chianti Classico e della sua Gran Selezione. Il cabernet si coltiva solo a Mocenni, a nord, nella sperimentata certezza che solo in certi terreni quel vitigno sa offrire il meglio di se stesso. Il merlot sembra dare risultati grandiosi nel terroir di Chiusi ed è lì che i Bindi Sergardi lo hanno piantato e lo coltivano. Il vino “Simbiosi” è un blend di cabernet sauvignon di Mocenni e di merlot di Chiusi: raccoglie esperienze differenti e sintetizza il valore della miscelazione di più culture e di più osservazioni. Simbiosi, appunto. n
Vademecum La cantina Bindi Sergardi è a Monteriggioni (Siena) in località “I Colli”, Strada del Poggiolo 2 Tel. +39 0577 309309 (309107); bindisergardi@bindisergardi.it; www.bindisergardi.it Visit the Bindi Sergardi winery at Monteriggioni (Siena) at “I Colli”, Strada del Poggiolo 2 Tel.: +39 0577 309309 (309107); bindisergardi@bindisergardi.it; www.bindisergardi.it
Chianti Classico Pagina a destra in basso: un’immagine della fattoria di Mocenni, nel cuore del Chianti Classico Opposite (below): the Mocenni estate, in the heart of the Chianti Classico hills
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Using this system the Bindi Sergardis experimented to discover which crops suited their lands best. Different cultivars did better either to the north or to the south. The gradual implementation of growing the right vines in the right place according to results was a process as complex as it is evident. Today it is the 23rd generation of the Bindi Sergardi that continues to experiment, to make carefully pondered choices, exploiting and loving the sym-
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biosis they still enjoy. Nicolò Casini and his daughter Alessandra Casini Bindi Sergardi guard, survey and protect their vineyards in an ongoing work of improvement and modernisation. Their Sangiovese, Tuscany’s main cultivar, is grown for very specific purposes: the vineyards in the south provide the freshness of the fruits of the Chianti Colli Senesi, while their counterparts in the north supply the greater complexity of the Gran Selezione Chianti
Classico wines. Cabernet grapes are only grown around Mocenni, in the north, because this strain has proved to offer its best only in certain vineyards. Merlot flourishes in the Chiusi terroirs where the Bindi Sergardi planted and grow it. Their “Simbiosi” wine is a blend of Cabernet Sauvignon from the Mocenni estate and Merlot from Chiusi, different strains expertly combined thanks to years of experience. A symbiosis indeed. n.
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Ferrari: è trentino il re delle bollicine In alto i calici Raise your glasses Per festeggiare i 25 anni di attività di Air Dolomiti ai passeggeri verrà servito il Ferrari Maximum Brut Trentodoc in edizione limitata. Un incontro di eccellenze italiane ad alta quota Air Dolomiti is to celebrate its 25th anniversary by serving limited edition Ferrari Maximum Brut Trentodoc to passengers. Two of Italy’s best flying high
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La cantina è stata eletta “Sparkling Wine Producer of the Year” all’interno della più importante competizione internazionale dedicata ai vini spumanti FERRARI: TRENTINO SPARKLES. The Ferrari winery is “Sparkling Wine Producer of the Year” in the leading international competition dedicated exclusively to bubbly
Storia/story brando gambaro Foto/photo courtesy cantine ferrari
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e Cantine Ferrari si aggiudicano il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year” nel concorso internazionale “The Champagne and Sparkling Wine World Championships 2015”, un riconoscimento che le ha viste imporsi sugli altri due finalisti, i produttori di Champagne Charles Heidsieck e Luis Roederer. Uno straordinario risultato che si aggiunge al premio al Ferrari Perlé Trentodoc come Best Italian Sparkling Wine e a ben nove medaglie d’oro assegnate a diversi Trentodoc della casa, dal Ferrari Maximum Brut al Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. “The Champagne and Sparkling Wine
World Championship” è un concorso dedicato esclusivamente alle bollicine organizzato da Tom Stevenson, un’autorità internazionale nel campo. Se la prima edizione della competizione aveva consacrato il Ferrari Perlé 2007 Trentodoc World Champion Sparkling Wine Outside Champagne, il premio di quest’anno rappresenta l’incoronazione del Ferrari Trentodoc a Metodo Classico in grado di primeggiare sui migliori Champagne. Un’ulteriore conferma della straordinaria vocazione del territorio trentino e della sua viticoltura di montagna per la produzione di bollicine di eccellenza. n Tradizioni / Traditions In alto: l’azienda trentina è stata fondata ad inizio ‘900. A destra: la locanda Margon, il ristorante delle Cantine Ferrari Sotto: Alfio Ghezzi, chef della Locanda Margon Pagina a sinistra: i vigneti di Camparta Above: the Trentino-based company was founded in the early 1900s Right: Locanda Margon, the Ferrari winery’s restaurant Below: Alfio Ghezzi, chef at the Locanda Margon Left page: vineyards at Camparta
Ferrari wins the title of “Sparkling Wine Producer of the Year” at the international competition “The Champagne and Sparkling Wine World Championships 2015”, pipping renowned Champagne producers Charles Heidsieck and Luis Roederer to the post in the final round. This impressive achievement comes on top of the prize awarded to Ferrari Perlé Tren-
todoc as Best Italian Sparkling Wine and the nine gold medals won by the Trentodoc wines produced by Ferrari, from Ferrari Maximum Brut to Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. The Champagne and Sparkling Wine World Championships is the competition organised by Tom Stevenson, an international authority in the field. While the first edition of the competition
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crowned Ferrari Perlé 2007 as World Champion Sparkling Wine Outside Champagne, the prizes awarded this year commend Ferrari Trentodoc as a Metodo Classico up there with the best Champagnes in the world, providing further proof of the extraordinary vocation of Trentino and its mountain viticulture to produce world-beating sparkling wines. n
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cantina a bordo Cellar on board Dai pendii del Triveneto, passando sulle dolci colline toscane, attraverso il tacco pugliese fino all’assolata terra siciliana: questo ed altri affascinanti scenari ospitano alcune delle tenute più suggestive che abbiamo selezionato per voi. Lasciatevi emozionare da questi vini, dalla loro storia, dal loro sapore e dalla tradizione della terra che rappresentano, chiedendo alle nostre assistenti di volo i vini in rotazione
From the mountain slopes in the Triveneto to the sweet tuscan hills, by way of the heel of italy in puglia and as far as sunny sicily: this and other fascinating scenarios are home to some of the most evocative estates we have selected for you. Be enticed by these wines, their history, their taste and the traditions of the lands they represent. Ask our flight assistants about the wines in rotation
Gli spumanti / Sparkling wines
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Spumante (sparkling wine) owes its name to the froth (spuma) caused by the sudden release of part of the gas dissolved in the wine following the drop in pressure once the cork is pulled. The characteristic effervescence of sparkling wines is the outcome of a rather complex production process. The development of carbon dioxide that gives the wine its sparkle is achieved after vinification by means of refermentation in a controlled environment with the addition of sugars. There are essentially two sparkling wine production methods: the classic method, as used to produce Champagne with refermentation in the bottle, and the Charmat method that involves refermentation in sealed recipients.
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CAMPANIA
Gli spumanti devono il loro nome alla spuma che si produce al momento dell’apertura della bottiglia, come conseguenza dell’improvviso sprigionarsi di una parte di gas che si trova disciolto nel vino, e che si libera a causa della diminuzione di pressione provocata dalla stappatura. Per ottenere la caratteristica effervescenza dei vini spumanti occorre un processo di produzione complesso. Lo sviluppo dell’anidride carbonica che rende frizzante il vino, viene ottenuta dopo la vinificazione tramite una seconda fermentazione alcolica, detta “presa di spuma”o spumantizzazione, in ambiente controllato con aggiunta di zuccheri. I metodi di spumantizzazione sono essenzialmente due: il metodo classico, detto Champenois, con rifermentazione in bottiglia, ed il metodo Charmant che prevede la rifermentazione in recipienti chiusi.
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CARTIZZE ADAMI
DUBL BRUT FALANGHINA FEUDI DI SAN GREGORIO
BRUT NATURE ANTINORI
Glera 11% vol., 8°C Dalle colline di Cartizze, Valdobbiadene, nasce questo spumante dal colore giallo paglierino e dal perlage fine e persistente. Il suo sapore fruttato trova perfetta corrispondenza con il profumo ampio ed intenso di mela, albicocca, pera e rosa. È l’ideale conclusione di ogni pasto importante e si accompagna alle crostate di frutta, alle focacce e alla pasta frolla. This sparkling wine comes from the hills of Cartizze, Valdobbiadene. It presents a straw yellow colour and a long-lasting bead. Its rich fruity taste mirrors the nose closely: hints of apple, apricot, pear, as well as rose petals. It’s perfect with fruit pies and delicate pastries.
Falanghina 12,5% vol., 6 – 8°C Spumante piacevole, fresco, versatile dal colore bianco brillante. I profumi immediati e croccanti di pesca, mela golden matura e camomilla si alternano a note più rotonde di albicocca. Particolarmente indicato per l’aperitivo, accompagna piatti di sushi e sashimi. Brilliant yellow colour with a fine perlage. Strong and profound perfume of peach, apple, chamomile and apricot. It’s good for every meal, particularly with sushi and sashimi.
Pinot Nero, Chardonnay 12,5% vol., 6 – 8°C Spumante metodo classico dal colore oro chiaro e brillante, con sentori di crosta di pane. La fermentazione alcolica avviene in parte in serbatoi d’acciaio inox, in parte nelle bottiglie, mentre l’affinamento avviene in bottiglia per un periodo di 18 mesi. Ottimo se accompagnato a taglieri misti o salumi affumicati. A light golden yellow sparkling wine. It presents notes of bread crusts on the nose and palate. Alcoholic fermentation takes place partly in stainless steel vats, partly in the bottle. This wine ages in the bottle for approximatively 18 months. A perfect accompaniment
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with cold cuts and smoked meats.
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I vini rossi / red wines
SIMBIOSI BINDI SERGARDI
MORGICCHIO TORMARESCA
Cabernet Sauvignon, Merlot 14,5% vol., 18°C Vino rosso rubino intenso dal bouquet ampio e complesso caratterizzato da eccellente bilanciamento tra legno e frutto. Più evidenti sono i sentori di cannella, cassis e nocciola tostata, mentre più lieve e altrettanto piacevole quella di incenso. In bocca esprime volume, dolcezza e morbidezza. Ottima trama tannica. Si abbina a carni rosse e formaggi stagionati. Red wine with an ample and complex bouquet. Evident accents of mature red fruit, cinnamon, cassis and toasted hazelnut. The hint of incense is lighter yet equally pleasant. In the mouth an expression of volume, sweetness and softness, all at the same time. Important structure of excellent tannins. Good with red meat and mature cheeses.
Negroamaro 14% vol., 16 – 18°C Di colore rosso rubino intenso, ha un profumo di frutta rossa (ciliegia, prugna) con leggere note balsamiche (menta) e speziate (liquirizia). È un vino equilibrato, dotato di buona acidità e morbidezza. I tannini non aggressivi e il buon corpo ne esaltano la piacevolezza. Intense ruby red colour with red fruits (plum and cherry), delicate balsamic (mint) and spicy (licorice) notes. The flavour is balanced, soft and with good acidity. The delicate tanninis and the structured body enhance the pleasentness of the wine.
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The colour scale for red wines ranges from purple to ruby, garnet or orange-red (with intermediate shades). In general, purple is the characteristic colour of a young wine; as the wine gradually ages, it loses some of its red to become more brick-coloured. All this is equally joined by the bouquets and flavours the wine develops through ageing in barrels. Wines are best enjoyed and appreciated by paying careful attention to the serving temperature: depending on the ageing period, the serving temperature ranges from 16 °C for a young red wine through to 20 °C for a well-aged wine.
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PUGLIA
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Per i vini rossi la scala cromatica va dal porpora, al rubino, al granato o aranciato (con sfumature intermedie). In genere il porpora è il colore di un vino giovane, man mano che il vino invecchia perde parte del rosso per acquistare più color mattone. A tutto ciò si sommano poi gli aromi ed i sapori che vengono donati al vino dall’invecchiamento in botti. Per godere al massimo della bontà di un vino, bisogna essere attenti alla temperatura di servizio, a seconda del periodo di invecchiamento bisognerà adottare una temperatura di servizio diversa che va dai 16° per un vino rosso giovane, fino ai 20° per un vino lungamente invecchiato.
VILLA ANTINORI CHIANTI CLASSICO RISERVA ANTINORI
ROSSO DI MONTALCINO PIAN DELLE VIGNE ANTINORI
Sangiovese, Cabernet 13,5% vol., 16 – 18°C Questo vino presenta un colore rosso rubino intenso. Al naso spiccano intense note di frutti rossi, mirtillo e lampone, seguite da delicate note boisé e spezie in chiusura, che ricordano il chiodo di garofano. I tannini sono dolci e presenti. This wine is an intense ruby red in color. The nose shows notes of red berry fruit, particularly red currants and raspberries, which blend with aromas of cherries. Light oak notes fuse with spicy sensations, cinnamon and candied fruit.
Sangiovese 13,5% vol., 16° – 18°C Si presenta di colore rosso rubino trasparente e brillante. Al naso spiccano note di frutta rossa matura, floreali, note speziate e balsamiche che contribuiscono a dare freschezza e complessità al vino. Clear and brilliant ruby red in color. The wine shows aromas of ripe red fruit, floral as well, along with spicy and balsamic notes which add freshness and complexity to the wine.
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i vini bianchi / White wines
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White wines are made from white grapes following delicate pressing of the bunches exclusively to produce must without marcs. This is the main characteristic distinguishing white wines from red ones. Pressing is followed by fermentation and maturing, usually in steel containers for wines with a fresher and more delicate personality, or wooden barrels for wines intended for longer ageing to achieve a more distinctive character. White wines range from a more or less intense yellow colour, with greenish, amber or golden reflections depending on the wine. The bouquet is delicate and fruity and taste is fresh and aromatic. Particularly delicate tastes and pale colours depend on the production process.
LIGURIA
TOSCANA
TRENTINO-ALTO ADIGE
I vini bianchi sono ricavati dalla raccolta delle uve a bacca bianca, a cui segue una leggera pressatura dei grappoli, in modo tale da ottenere esclusivamente il mosto, privo di vinacce. Questa è la principale caratteristica che distingue i vini bianchi da quelli rossi. Alla pressatura segue la fermentazione e la maturazione, solitamente effettuata in contenitori di acciaio per i vini dalle note più fresche e delicate, e in contenitori di legno per i vini destinati ad un invecchiamento più lungo, dalle note più decise. I vini bianchi si presentano di colore giallo, più o meno intenso, con riflessi verdognoli, ambrati o dorati a seconda del vino. Il profumo è delicato e fruttato e il sapore è fresco e aromatico. Il colore e il gusto particolarmente tenui e leggeri, dipendono dal processo di produzione.
LEDA GEWÜRZTRAMINER ANERI
SCABREZZA IGT MONTELORO
VERMENTINO ETICHETTA GRIGIA LUNAE
Chardonnay 12,5% vol., 10 – 12° C Gewürztraminer, Riesling, Sauvignon, 5% uva segreta 14,5% vol., 11 – 14°C Sapore delicato ma intenso per questo vino di colore giallo paglierino con aromi di petali di rosa, cannella, frutti tropicali e speziati (e una piccola percentuale di uva “segreta”). Si abbina egregiamente in ogni momento: come aperitivo, con piatti di carne e pesce, eccellente con crostacei e formaggi. This straw-colored wine has a rich and harmonious taste with an intense aroma thanks to rose petals, cinnamon, tropical and spiced fruit scents (and a small quantity of a special “secret” grape). A good aperitif, with meat or fish dishes, lobster or cheese.
Pinot Bianco 12,5% vol., 8 - 10°C Questo vino si presenta fragrante, fruttato con evidenti note di fiori bianchi e frutta gialla, che donano piacevole freschezza rendendolo adatto sia come aperitivo che per accompagnare piatti a base di pesce e verdure. The aromas feature delicate notes of white flowers. On the palate, the flavors of citrus honey fuse those of yellow peaches. A long persistence on the palate leads to savory and vibrant finish and aftertaste. Perfect as aperitif, with fish or vegetables dishes.
Vermentino 12,5% vol., 10°C Di colore giallo paglierino con riflessi dorati. Profumo intenso persistente ed elegante. Fresco e armonico in bocca, si presenta con sentori di fiori di ginestra e frutta fresca, con bilanciata sapidità finale. Si abbina molto bene ai crostacei, primi e secondi a base di pesce e verdure ma anche carni bianche. Pale yellow with golden hues. Intense and elegant bouquet. Fresh and harmonious in the mouth with hints of broom flowers and fresh fruits. Well balanced saltiness in the finish. It’s good with seafood and vegetables dishes and with white meat as well.
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in vino veritas Antonello Maietta, Presidente AIS - Associazione Italiana Sommelier, www.aisitalia.it Antonello Maietta, President AIS - Italian Sommelier Association, www.aisitalia.it
Lo spumante? Ideale a tutto pasto Il 70% delle bottiglie viene stappato per le feste natalizie, ma le bollicine meriterebbero ben altri spazi Il recente congresso nazionale, oltre a festeggiare la prestigiosa ricorrenza dei 50 anni di costituzione dell’Associazione italiana sommelier, ha evidenziato il ruolo indispensabile di professionisti in grado di raccontare l’elevato profilo culturale che accompagna ogni territorio vitivinicolo. L’approssimarsi delle feste natalizie ha permesso anche di fare il punto sul comparto degli spumanti. In questo periodo dell’anno sono infatti maggiori le opportunità di far tintinnare i calici per scambiare gli auguri e consolidare gli affetti con la complicità delle bollicine. Malgrado il proliferare di etichette, nel nostro Paese tuttavia non è così diffusa l’abitudine di assaporare uno spumante a tutto
pasto, e così il consumo maggiore si concentra nel periodo tra Natale e Capodanno, quando si stappa circa il 70% delle bottiglie dell’anno. Questo dato conferma il legame ancora molto stretto tra la simbologia della festa e il brindisi o, peggio ancora, l’uso dello spumante per accompagnare il dessert, certamente un errore per i vini secchi. Eppure, sono molteplici i buoni motivi per apprezzare lo spumante a tavola: profumi di grande finezza e fragranza, legati all’uva d’origine o generati dalla fermentazione e dalla maturazione, una gradazione alcolica mai eccessiva, una struttura che non sovrasta il sapore dei cibi, anzi li esalta, e bollicine vivaci che predispongono alla convivialità. n
Se il vino spumante è secco, l’abbinamento con i dolci non è corretto Don’t match dry spumante with desserts
Spumante? Ideal with a meal 70% of the bottles produced are drunk at Christmas. A pity, because spumante merits more A recent national congress celebrated the fifty years of the Italian Sommelier Association and underlined the important role played by its professionals in explaining the cultural profiles of each winegrowing region. As Christmas draws near spumante was also one of the wines in the spotlight. This is the period of the year when good cheer is often celebrated with a bottle of bubbly and seasonal greetings resound to the merry chink of glasses raised in a festive toast. Despite the plethora of labels, Italians haven’t really got into the habit of drinking spumante with their meals, which means that consumption concentrates around Christmas and New Year, when
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roughly 70% of the bottles produced are drunk. Statistics confirming the close link which still exists between the symbolism of the festivity and sparkling wines or, even worse, the habit of drinking spumante with dessert, a cardinal sin for a dry wine. Yet spumante definitely goes well with many a meal. It boasts a fine, fragrant bouquet bestowed by its component grapes or by the fermentation and ageing process, its alcohol content is moderate, its structure never overshadows the flavour of the food, but rather enhances it, and its lively bubbles make for an equally lively convivial atmosphere. n
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cultura Culture
La nascita di un mito
Negli anni della prima guerra mondiale Giorgio de Chirico presta servizio militare a Ferrara, e qui dĂ forma ai suoi primi dipinti metafisici. Ăˆ la storia raccontata dalla mostra in corso presso Palazzo dei Diamanti The birth of a legend. During the first world war Giorgio De Chirico served in the Italian army in Ferrara, and it was here that he created his first metaphysical paintings. A story now narrated in an exhibition at Palazzo dei Diamanti
servizio/story Carlo Ravello
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aggio 1915: l’Italia si impegna nel primo conflitto mondiale e Giorgio de Chirico insieme al fratello Andrea Alberto lascia immediatamente Parigi per arruolarsi nel Regio esercito italiano, che nel giugno dello stesso anno lo spedisce a Ferrara, presso il Deposito del 27° Reggimento di Fanteria. Ha inizio così la straordinaria avventura umana e artistica narrata dalla mostra “De Chirico a Ferrara, 1915-1918. Metafisica e avanguardie” in corso nella città estense fino
May 1915: Italy came into the First World War and Giorgio de Chirico, together with his brother Andrea Alberto, immediately left Paris to join the Italian Army. In June he was
al 28 febbraio. Un soggiorno proficuo, quello ferrarese, per il padre della pittura metafisica: travolto da un’ondata di commozione di fronte alla bellezza del luogo e al ritmo sospeso della vita cittadina, l’artista rinnova infatti il suo modo di dipingere e trova nuovi motivi ispiratori. Eccolo, quindi, dar vita a quadri ambientati in piazze fuori dal tempo, immerse in tramonti fantastici o in stanze segrete dalle prospettive vertiginose che fanno da sfondo agli oggetti misteriosi scoperti nelle peregri-
sent to Ferrara, to the 27th Infantry Regimental Depot. It was the beginning of an extraordinary adventure, in both human and artistic terms, narrated in the exhibition “De
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Chirico in Ferrara, 19151918. Metaphysics and the Avant-Garde” being held in Ferrara until 28 February. Ferrara proved fecund for the father of Metaphysics, who
Opere famose / Famous works In alto a sinistra: Giorgio de Chirico, 1916: Interno metafisico con grande officina (© Siae, 2015). A destra: Giorgio de Chirico, 1916: Le langage de l’enfant (Il linguaggio del bambino). Pagina a fianco, a sinistra: Giorgio de Chirico, fine 1915: Les Projets de la jeune fille (I progetti della fanciulla) (© 2015 Digital Image, The Museum of Modern Art, New York/Scala, Firenze). A destra: Giorgio de Chirico, 1917: Il trovatore (© Siae, 2015) Above left: Giorgio de Chirico, 1916: Metaphysical Interior with Large Workshop (© Siae, 2015). Right: Giorgio de Chirico, 1916: Le langage de l’enfant. Opposite, left: Giorgio de Chirico, late 1915: Les Projets de la jeune fille (© 2015 digital image, The Museum of Modern Art, New York/ Scala, Florence). Right: Giorgio de Chirico, 1917: Il Trovatore (© Siae, 2015)
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64 Emuli famosi Famous followers In alto: Giorgio Morandi, 1919, Natura morta con manichino (© Siae, 2015) Sotto: Carlo Carrà, 1917, Madre e figlio (© Siae, 2015) Above: Giorgio Morandi, 1919, Still Life with Mannequin (© Siae, 2015) Below: Carlo Carrà, 1917, Mother and Son (© Siae, 2015)
nazioni tra i vicoli del ghetto, o che diventano il palcoscenico su cui sono dipinti manichini da sartoria e personaggi muti e senza volto. Sulle tele, che si accendono di un cromatismo intenso, compaiono scorci di architetture, fabbriche, carte geografiche militari, strumenti da disegno e misurazione, ma anche dolci e forme di pane tipici della tradizione locale. Ma gli anni ferraresi offrono a de Chirico anche l’opportunità di incontrare e stringere amicizie con altri artisti: presso Villa del Seminario, l’ospedale psichiatrico militare per la cura delle nevrosi di guerra, de Chirico conosce Carlo Carrà, con il quale instaura un intenso sodalizio. Tra il 1918 e il 1919
was overwhelmed by the town’s beauty and timeless rhythms. It inspired him to completely revise the way he painted and offered a host of new themes waiting to be transferred onto canvas. Here he painted a surreal world filled with wonders: timeless city squares invaded by fantastic sunsets or secret rooms with dizzying perspectives act as backdrops to the enigmatic objects discovered on his walks
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through the narrow streets of the Ferrarese ghetto, or they become the stage for tailors’ mannequins and silent faceless characters. His canvases are alight with intense colours, full of architecture, factories, military maps, compasses and set squares, contrasting with cakes and typical local loaves of bread. Ferrara was also the place where the artist met other artists: he met Carlo Carrà, with whom
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anche Giorgio Morandi realizza un ristretto numero di nature morte dove compaiono elementi tipici dell’iconografia metafisica, come le teste di manichino e gli oggetti quotidiani. Filippo de Pisis, fra i primi a Ferrara a frequentare de Chirico, elabora invece una personale visione della metafisica e inserisce nelle proprie opere precisi riferimenti ai
quadri ferraresi dell’amico. Nel dopoguerra, infine, si assiste alla diffusione in tutta Europa della pittura metafisica: George Grosz, René Magritte, Salvador Dalí e altri maestri realizzano straordinari capolavori in cui è evidente il debito nei confronti dei temi e delle iconografie sviluppati a Ferrara da de Chirico e Carrà. n
Vademecum La mostra “De Chirico a Ferrara, 1915-1918. Metafisica e avanguardie” è in corso a Ferrara, presso Palazzo dei Diamanti fino al 28 febbraio 2016. Informazioni e prenotazioni: tel. 0532 244949; diamanti@comune.fe.it; www.palazzodiamanti.it The exhibition “De Chirico in Ferrara, 1915-1918. Metaphysics and the Avant-Garde” is currently being held in the Palazzo dei Diamanti in Ferrara until 28 February 2016. Info and bookings: tel.+39 0532 244949; diamanti@comune.fe.it; www.palazzodiamanti.it
he had an extremely close relationship, at Villa del Seminario, a psychiatric military hospital treating battle fatigue syndrome and other wartime neuroses. Between 1918 and 1919 Giorgio Morandi also painted a small number of still lifes using elements typical of metaphysical
iconography, such as mannequin heads and other everyday objects. Filippo de Pisis, one of the first artists in Ferrara to take de Chirico up, evolved a personal view of metaphysics and introduced elements taken directly from his friend’s Ferrara paintings into his own works.
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Ispirazioni ferraresi Inspirations from Ferrara Sopra, a destra: Giorgio de Chirico, 1916: Mélancolie du départ (La malinconia della partenza) (© Tate, London 2015) A sinistra: Giorgio de Chirico, luglio 1918: Alcesti. Il volto è della ferrarese Eugenia Bolognesi, con cui de Chirico ebbe una relazione sentimentale Above, right: Giorgio de Chirico, 1916: Mélancolie du départ (© Tate, London 2015) Left: Giorgio de Chirico, July 1918: Alcesti. The face is that of local girl Eugenia Bolognesi, with whom de Chirico had a relationship
After the war the metaphysical school spread throughout Europe: George Grosz, René Magritte, Salvador Dalí and other famous artists produced masterpieces which all owed an evident debt to the themes and subjects first developed by de Chirico and Carrà in Ferrara. n
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CULTURA Culture
Vite da cartoon Il mondo del fumetto sta diventando una vera e propria espressione artistica e letteraria e in tutta Italia si moltiplicano mostre e festival dedicati ai big del settore. A Bologna apre i battenti una retrospettiva su Roberto Raviola, meglio conosciuto come Magnus, mentre a Rapallo si è appena chiusa Rapalloonia, storica rassegna che quest’anno ha celebrato il genio di Leo Ortolani, creatore di Rat-Man COMIC LIFE. The world of comics is morphing into a form of recognised artistic and literary expression, with exhibitions and festivals devoted to the big names in the industry multiplying throughout Italy. Bologna recently launched a retrospective of Roberto Raviola, better known as Magnus, while Rapallo has just wound up its wellestablished Rapalloonia, focusing this year on Leo Ortolani, the creator of Rat-Man Storia/story GIOVANNI DE LUCA
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orse in pochi conoscono Roberto Raviola, ma siamo certi che il suo nome d’arte, Magnus, sia noto a tutti agli amanti del fumetto. D’altro canto è stato uno dei più popolari e amati autori italiani e in molti lo ricordano come disegnatore degli albi di Alan Ford e dello sgangherato Gruppo Tnt, serie umoristica scritta da Max Bunker che ebbe Many may never have heard of Roberto Raviola but, under the pseudonym of Magnus, he was a familiar figure to fans from the world of comics. One
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grande successo negli anni Settanta e approdò anche in tv nel programma Supergulp. A Magnus Bologna dedica una retrospettiva, che ripercorre con un’ampia scelta di tavole alcune tappe del suo lavoro e si propone di rendergli omaggio, nel ventennale della scomparsa (morì il 5 febbraio 1996), andando alla ricerca delle radici del suo immaginario.
of the best-loved Italian authors, he is remembered as one of the original draughtsmen for Alan Ford and the ramshackle Gruppo Tnt, a comic series
written by Max Bunker hugely successful in the Seventies and later televised in the Supergulp programme. Bologna dedicates a retrospecti-
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“Dall’esordio con Kriminal (1964) all’epilogo con la storia di Tex La valle del terrore (1996), - ricorda Luca Baldazzi, curatore della mostra - l’artista ha attraversato e spesso mescolato il nero e il comico-grottesco, la spy-story e l’avventura, il giallo e la fantascienza, il fumetto di reportage e la favola orientale, l’erotico, il folklore dell’Appennino emiliano e il western: una varietà impressionante di geografie e generi del racconto popolare, interpretato di volta in volta con altrettanta poliedricità di stili grafici”. Forse il tratto comune di tutti i suoi fumetti è la ricerca di quell’Altrove che dà il titolo alla mostra: il territorio dell’avve to Magnus, who died twenty years ago on 5 February 1996. An ample array of storyboards trace his career and the roots he drew his inspiration from. “From his debut with Kriminal (1964) to his epilogue with the Tex story La valle del terrore (1996), this Bologna-born artist produced, and often blended, genres as wide-ranging as noirs, the comic-grotesque, spy stories and adventure, detective stories and sci-fi, reportage, tales of the mysterious Orient, eroticism, folklore from the Emilian Appennines and westerns: an impressive array of geogra-
ventura, di mondi lontani nel tempo e nello spazio dove evadere con la fantasia. Per questo il percorso dell’esposizione si apre con le illustrazioni a colori delle Favole: dalle Mille e una notte al Mago di Oz, i disegni realizzati a poco più di vent’anni per i libri per ragazzi dell’editore Malipiero indicano già la strada che Magnus percorrerà in futuro. Si prosegue poi con l’Oriente: Magnus era un grande appassionato e studioso di culture, religioni e filosofie orientali, che costituivano per lui una fonte inesauribile a cui attingere. Magnus, con ironia, diceva del suo lavoro: “In fondo sono solo fumetti”.
phy and subject matter which he also managed to interpret in an equally impressive range of styles.” declares Luca Baldazzi, curator of the exhibition. What perhaps links all his works is his search for that Altrove, that Elsewhere, that gives the exhibition its title. A land of adventure, worlds far away in time and space, the stuff dreams are made of. Which is why the exhibition opens with his colour illustrations of the Fairy Tales: from A Thousand and One Nights to the Wizard of Oz, the drawings he sketched when he was little more than
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Tratto d’artista Name of fame La firma di Magnus A sinistra: il mago di Oz Sotto: autoritratto di Magnus in versione western realizzato per L’Osteria del Sole di Bologna Pagina a sinistra: I sette viaggi di Sindibad il marinaio. Era il 1964. Magnus’ signature Left: The Wizard of Oz Below: self-portrait by Magnus in western style sketched for the L’Osteria del Sole in Bologna Left page: The seven voyages of Sinbad the sailor. 1964.
twenty years old for the children’s books published by Malipiero point the way Magnus was to take in the future. The next section is dedicated to the East. Magnus was extremely interested in Eastern cultures, religions and philosophies, which he studied assiduously and which provided him with an unending source of inspiration. Magnus would always describe his work ironically as “only comics, after all”. Meanwhile in Rapallo, the 2015 edition of Rapalloonia has just ring the curtain down on its celebrations for the 20th
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A Rapallo, durante l’edizione 2015 di Rapalloonia si sono invece appena conclusi i festeggiamenti per il 20° compleanno di Rat-Man, il personaggio uscito dalla matita di Leo Ortolani, che per l’occasione si è pazientemente concesso ai suoi fan per la doverosa sessione di “autografi”. Una festa iniziata al Castello sul Mare della cittadina ligure e poi continuata nell’Auditorium per celebrare con 111 candeline, tante quante sono ad oggi i numeri di Rat-Man Collection pubblicati, il mitico topo mascherato ed il suo ironico autore. Il tutto in attesa della tradizionale cena organizzata da Fausto Oneto nel suo ristorante “U Giancu”, mecca degli appassionati di comics, per svelare i nomi dei vincitori del Premio U Giancu, giunto alla sua 23° edizione, consegnati a Mirka Andolfo, Roberto Recchioni ed Emiliano Rat-Man Il personaggio di Ortolani è arrivato al 111° album In alto a sinistra: da tutta Italia a Rapallo per celebrare Rat-Man e Ortolani A destra: Leo Ortolani e U Giancu Ortolani’s hero has 111 albums to his credit Above left: gathering of the clans in Rapallo to celebrate Rat-Man and Ortolani Right: Leo Ortolani (left) and U Giancu (right)
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Mammucari. Mirka è una delle giovani scoperte del fumetto, con i suoi 26 anni ed un grande successo editoriale nel suo personale palmares, sancito da Sacro/Profano, dalla collaborazione americana con vari editori, tra cui DC Comics. Per il primo anno è stato anche istituito il Premio Rapalloonia, che è andato a Simone “Sio” Albrigi, altro giovane eclettico, che passa dai fumetti pubblicati sulla rivista Scottecs Magazine alle sceneggiature per Topolino, dai video ad un canale Youtube divenuto un vero cult. “È una gioia grandissima - dichiara il Presidente di Rapalloonia Davide G.G. Caci - assistere a tanta partecipazione. Immaginavamo un forte seguito per il “Venerabile” Ortolani, ma non ci aspettavamo di vedere così tanta gente”. Lunga vita ai comics. n
Bologna chiama, Rapallo risponde / Bologna calling, Rapallo answers La mostra dedicata a Magnus, aperta fino al 6 gennaio, è ospitata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in via delle Donzelle 2 a Bologna, info http://fondazionedelmonte.it Per conoscere il mondo e gli appuntamenti di Rapalloonia il sito è www.rapalloonia.eu The exhibition dedicated to Magnus is hosted by the Fondazione Monte di Bologna e Ravenna in Via delle Donzelle 2 in Bologna and is open until January 6. For info http://fondazionedelmonte.it. For further info and dates for Rapalloonia check out www.rapalloonia.eu.
anniversary of Rat-Man, the character invented by Leo Ortolani, who was on hand to dispense autographs for his fans with unfailing patience. The first leg of the party was held in Rapallo’s Castello sul Mare and then moved to the Auditorium to celebrate the 111 editions of the Rat-Man Collections with the adventures of the legendary masked rat published so far and their ironical author. Next on the agenda was the traditional dinner organised by Fausto Oneto in his “U Giancu” re-
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staurant, an iconic occasion for comics enthusiasts, to announce the names of the winners of the U Giancu Award, now at its 23rd edition, and won this year by Mirka Andolfo, Roberto Recchioni and Emiliano Mammucari. Mirka is a rising young star in the world of comics, at 26 she has already a number of publishing successes to her credit, enshrined by Sacro/Profano and her work for various American publishers, among them DC Comics. This year also saw the inauguration of the new
Rapalloonia Award, which went to Simone “Sio” Albrigi, another eclectic youngster, who passes from cartoon strips published in Scottecs Magazine to Mickey Mouse, via videos on a Youtube channel that have rapidly achieved cult status. “It is a huge pleasure to see so many people here”remarked a satisfied Davide G.G. Caci, President of the Rapalloonia festival. “We knew Ortolani would draw his usual devoted following, but we never imagined to see such a crowd”. Long live comics. n
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CULTURA Culture
La contropittura di Echaurren In mostra a Roma le tele, i disegni e i collage che l’artista italiano ha dedicato al tema della storia contemporanea e della politica Echaurren’s counter-painting. An exhibition in Rome dedicated to the artist’s canvases, ketches and collages on contemporary history and politics
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mpegno politico. È su questo aspetto assolutamente rilevante della vita e della produzione artistica di Pablo Echaurren che fa luce la mostra in corso a Roma, presso la Galleria nazionale d’arte moderna e con-
Political commitment. An exhibition at the National Gallery of Modern and Contemporary Art throws light on this important aspect of Pablo Echaurren’s
temporanea. Pittore riconosciuto e apprezzato già all’età di 18 anni, nel 1977, a 26 anni, Pablo decide di abbandonare la professione per immergersi nel clima sociale complesso e teso del periodo. E la mostra, soffermandosi
life and work. Echaurren was discovered at just 18, in 1977, but when he was 26 he decided to abandon his profession to immerse himself in the complex,
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Storia/story Alice Crisetig
tense social climate of the time. The exhibition, by concentrating on Echaurren’s artistic time out, aims to throw the eclectic Italian artist’s avant-garde contribution
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Tecniche miste / Mixed techniques In alto: tecnica mista su carta, “Ci siamo stufati! Sempre lo stesso cioccolato! 1” (1977). A destra: acquerello e china, “La vecchia Mother Jones con le sue selvagge” (1974). Sotto: china e collage su carta, “Duchamp per tutti” (1977) Above: mixed techniques on paper, “We’re Fed Up! The Same Chocolate Again 1” (1977). Right: water colours and ink, “Old Mother Jones and her Savages” (1974). Below: ink and collage on paper, “Duchamp for All” (1977)
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proprio sul periodo di sospensione dell’attività propriamente artistica di Echaurren, intende mettere in luce l’avanguardistico contributo che l’eclettico artista italiano ha dato al pensiero contemporaneo. Il percorso espositivo, che presenta oltre 200 opere tra tele, disegni e collage creati dagli anni ’70 ad oggi, nonchè un’ampia sezione di documentazione, comincia con i lavori d’esordio, i “quadratini”, acquerelli e smalti di piccole dimensioni che riflettono i miti generazionali (la politica, la musica) e le inclinazioni personali (per le scienze naturali, il collezionismo). La sezione centrale e cuore della mostra è dedicata ai disegni e collage, qui esposti per la prima volta, legati all’espe-
rienza datata 1977 dei cosiddetti “Indiani metropolitani”. Seguono una serie di grandi tele degli anni ’80 e ’90, che fanno i conti con gli eventi contemporanei e con la problematica ambientale, e alcuni collage degli anni ’90 composti con manifesti politici e pubblicitari. Vengono infine esposte anche le più recenti “pitture da muro”, che creano un nuovo alfabeto simbolico, e i lavori di dimensioni minori come le “Decomposizioni floreali”. E la mostra, pur focalizzata sulla contropittura di Echaurren, rende anche il giusto merito alla straordinaria versatilità di un artista amante della contaminazione e indifferente a qualsiasi steccato in grado di comprimere la creatività. n
Collage Da sinistra: Il cinema osseo (1996), Festa punk (1996) e “Ex-pistols” (1996) From the left: The Bone Cinema (1996), Punk Party (1996) and “Ex-pistols” (1996)
Vademecum “Pablo Echaurren. Contropittura” è in corso a Roma, presso la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea (viale delle Belle Arti, 131). La mostra è a cura di Angelandreina Rorro e resterà aperta fino al 3 aprile 2016 “Pablo Echaurren. Counter-painting” is on in Rome at the National Gallery of Modern and Contemporary Art (Viale delle Belle Arti, 131). Curated by Angelandreina Rorro, the exhibition is on until 3 April 2016
to contemporary thought into stark relief. On display are over 200 canvases, drawings and collages created from the 1970s onwards, up to the present day, as well as an ample section dedicated to documentation. The exhibition opens with the artist’s early works, his “little paintings”, water colours and small-scale enamels, all dedicated to the legends of his generation drawn from music and
politics, side-by-side with his own personal passions: natural science and collections. The central part of the exhibition, its heart, is dedicated to drawings and collages, on display for the first time, linked to his 1977 experiences with the so-called “Metropolitan Indians”. Following these is a series of huge canvases from the 1980s and 1990s, reflecting contemporary events and environmental issues, and a number of collages from
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the 1990s comprising political posters and adverts. Lastly come his more recent “wall paintings”, which create a new symbolic alphabet, and smaller works such as his “Floral Decompositions”. Although the exhibition focuses on Echaurren’s counter-painting, it also renders justice to the extraordinary versatility of an artist who adores contamination and rejects with supreme indifference any attempt to fence off creativity. n
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AFFARI Business
IL TALENTO NON FUGGE, DECOLLA! In questo breve spazio vogliamo condividere con il lettore alcune sfaccettature che persone di valore tracciano del talento, un concetto intuitivo ma proprio per questo non così semplice da esplicitare INFINITEAREA’S GOT TALENT! A brief look at an intuitive concept that can be surprisingly hard to articulate. Talent as seen by the talented Storia/story Innovation&Research Team di InfiniteArea
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L’
ingrediente fondamentale per ripensare il modo di fare impresa, rilanciare una cultura dell’innovazione e sviluppare InfiniteArea quale piattaforma di imprenditorialità multidisciplinare è secondo noi il Talento. Spesso si manifesta nel riuscire a fare semplicemente e in modo speciale ciò che ad altri risulta più difficile.
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Ad animare un talento vi è però un’attitudine personale, una tensione interiore mai appagata verso il miglioramento continuo e la messa in discussione di ciò che è stato. È la capacità di adoperarsi per raggiungere un fine [1], di conciliare “continuous improvement” e “disruptive change” condita con il “saper fare e l’esperienza” [2].
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Un’esperienza a 360° An all-round experience All’interno degli spazi di InfiniteArea anche la carlinga di un ATR-42 The fuselage of an ATR -42 in the InfiniteArea
Essere persone di talento implica spesso disobbedire, chiedere eventualmente “perdono” e non “permesso”, come accadde a Galileo quando fu processato [3]. Se è vero, infatti, che “il futuro appartiene a chi sa immaginarlo”, occorre “avere coraggio di andare contro gli schemi e di subire anche le critiche, che all’inizio saranno certe” perché “l’innovazione è una disobbedienza andata a buon fine” [3]. We think that the basic ingredient to rethink the way we do business, re-launch innovation and develop InfiniteArea as a transversal enterprise platform is Talent, a quality illustrated by people who manage to do what others find difficult with deceptive simplicity and a special touch. But underpinning talent is a personal attitude, a hungry tension which keeps striving to improve, to do better. Massimo Marenghi [1] seeks talent in someone who pursues an
Il talento lo possiamo ricercare in “quello che ci appassiona e non riusciremmo a non fare per tutto l’oro del mondo” [4]. Paradossalmente è democratico, perché “tutti abbiamo un talento”, semmai il problema consiste nel fatto che “spesso nella vita non sappiamo quale abbiamo” [4]. Parafrasando Pablo Picasso «il talento non cerca, trova» [5].
aim, Jörg Eberhart [2] sees it as the ability to mediate continuous improvement and disruptive change with a liberal dash of know-how and experience. Alberto Felice De Toni [3] says being talented often means bucking the trend, saying sorry afterwards rather than asking for permission beforehand, as Galileo did at his trial. He believes that although the future may belong to those who dare imagine it, they also have to swim against the tide and bear the consequent criticism,
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because innovation boils down to successful disobedience. Edoardo Boncinelli [4] claims that we find talent in those who are passionate about what they do and never give up, no matter what. He also asserts that it is a surprisingly democratic virtue, because we all have talent, the issue is pinpointing it. Professor Guido Nassimbeni [5] paraphrases Pablo Picasso «talent does not seek, it finds». For Jader Giraldi [6] you have to recognise your own talents:
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legenda degli interventi [1] Massimo Marenghi, responsabile Rete Imprese BNL-BNP [2] Jörg Eberhart, presidente Air Dolomiti [3] Alberto Felice De Toni, Rettore dell’Università di Udine [4] Edoardo Boncinelli, genetista, autore di numerose pubblicazioni scientifiche [5] Guido Nassimbeni, docente universitario e presidente di Friuli Innovazione [6] Jader Giraldi, Ceo di Zeranta Edutainment e direttore artistico del “Festival della Conoscenza 2015” [7] Umberto Spolverato, fondatore di Esse Music, e Luciano Scomparin, ingegnere del suono di Esse Music [8] Roberto Siagri, presidente e Ceo di Eurotech [9] Marinella De Simone, presidente e direttore scientifico del Complexity Institute di Genova [10] Luca De Biase, giornalista e scrittore esperto in innovazione tecnologica e prospettive sociali ed economiche
The Interviews [1] Massimo Marenghi, head of BNL-BNP’s Enterprise Network [2] Jörg Eberhart, president of Air Dolomiti [3] Alberto Felice De Toni, Rector of Udine University [4] Edoardo Boncinelli, author and geneticist [5] Guido Nassimbeni, professor in Managerial Engineering at the University of Udine, dean of the Managerial Engineering Faculty and president of Friuli Innovation [6] Jader Giraldi, CEO of Zeranta Edutainment and art director of the “Festival of Knowledge 2015” [7] Umberto Spolverato, founder of Esse Music, e Luciano Scomparin, sound engineer at Esse Music [8] Roberto Siagri, president and CEO of Eurotech [9] Marinella De Simone, president and scientific director at the Complexity Institute of Genoa [10] Luca De Biase, journalist, author and expert in innovation technologies in social and economic perspectives
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Il talento consiste in un certo senso nel “trovare” nelle proprie tasche un dado speciale: “è come se ognuno di noi in tasca avesse tanti dadi, però ce n’è uno in cui tutte le facce ci sono i sei. Il problema nella vita è trovarlo e giocare sempre quello. Il talento è quello che noi di meglio possiamo offrire alla società” [6]. È dunque la capacità di sapersi “accordare”, “suonare” con sé stessi e con la società, di essere unici e differenti [7]. Possiamo dire che nella sua forma più alta “Il talento serve per cambiare il mondo” [8]. Il Talento è quindi una forma di dono che, in quanto tale, non si può riconoscere se rimane posseduto (l’immagine non può essere quella del genio solitario chiuso nella sua stanza; [9]), ma solo se diventa un valore scambiato con
gli altri, se vive in relazione con l’altro, in un ecosistema, in una piattaforma: “Il talento è la ricchezza di una comunità”, di un territorio [10]. Da qui vogliamo ripartire. Buon viaggio e get ready to take off! n Sul sito www.infinitearea.com potete trovare i video delle interviste realizzate e ulteriori contributi. InfiniteArea è la piattaforma per supportare e attrarre le imprese a innovare e ripensarsi, valorizzando e moltiplicando talenti, idee e connessioni di valore. Per le interviste si ringrazia in particolare l’organizzazione del “Festival della Conoscenza”, un’iniziativa che si è svolta a Udine nel luglio scorso da un’idea di Alberto Felice De Toni, rettore dell’Università di Udine, e Jader Giraldi, direttore artistico del Festival.
Diteci la vostra / Have your say Vi ritrovate nel concetto di talento per come lo abbiamo interpretato e vorreste raccontarci il vostro modo di essere persone di talento? Segnalateci storie di talenti scrivendo a info@infinitearea.com. Per altre info su InfiniteArea: www.infinitearea.com; Twitter: @infinite_area Recognise yourself in this article? Want to tell us about your own special talent? Drop us a line at info@infinitearea.com. For further info check out: www.infinitearea.com; Twitter: @infinite_area
“It’s as if we each had a pocketful of dice, but only one has sixes on every side. That’s the one you have to find and play again and again in life. Talent is the best of ourselves, spent for the benefit of all”. Umberto Spolverato and Luciano Scomparin [7] liken it to finding the right note in ourselves, tuning in to ourselves and others but without being afraid of singing a whole new aria. Roberto Siagri [8] thinks that at its best talent can change the world. Marinella De Simone
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[9] sees talent as a gift, one that cannot thrive if we keep it to ourselves, like the lonely genius locked in his room, but which only truly blossoms when we share, in an ecosystem, on some kind of platform.
Talent is a community good, it belongs to the territory, says Luca De Biase [10], expert in innovation technologies in social and economic perspectives. This is our starting point. Enjoy your trip. n
You can find the complete interviews and other contributions on www. infinitearea.com. InfiniteArea is a platform which supports businesses and helps them innovate, incubating talent, good ideas and useful connections. A special thank you for the interviews to the “Festival of Knowledge”, an event held in Udine last July based on a concept by Alberto Felice De Toni, Rector of Udine University and Jader Giraldi, art director of the Festival.
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IN VACANZA CON UN CLIC Monaco di Baviera, si sa, è una grande metropoli ed è al tempo stesso una delle più affascinanti e attraenti città europee. Davvero innumerevoli i motivi che possono suggerire di trascorrere un week end o una vera e propria vacanza nella capitale della Baviera: da una delle tante mostre d’arte a una visita ai
monumenti del centro storico, dalla partecipazione a un evento sportivo a un tour delle birrerie storiche della città. Collegandovi a www.airdolomitiholiday.it è possibile trovare l’ispirazione giusta, ma anche prenotare direttamente voli e hotel. Monaco è vicina, basta un clic... n
Per Monaco di Baviera: www.airdolomitiholiday.it. Per ulteriori informazioni e prenotazioni: tel. 045 2886165; enholidayit@airdolomiti.it
ON HOLIDAY AT A CLIC Who wouldn’t want to spend a romantic weekend away in Venice, take time out to relax in Verona or on Lake Garda, or stroll through the streets of Florence in search of artistic revelations? Not to mention those of you who would rather throw off the mantle of rain, wind and snow and head straight for Bari
and the Mediterranean sun, to discover the riches of the fertile lands of Apulia. Today, all this is just a click away, on www.airdolomitiholiday.de, where travellers directly can book flights from Munich to Venice, Verona, Bologna, Florence and Bari, along with hotels to stay in. Italy is now just a click away… n
From Munich to Italy: www.airdolomitiholiday.de. Further information/booking: +39 045 2886165 From Germany: 089 97580497; enholidayde@airdolomiti.it
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Aeroporto di Monaco
air news
Aeroporto di Monaco
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Air Dolomiti atterra su Facebook
Air Dolomiti lands on Facebook
Dopo Twitter, Instagram, Google+ e Pinterest, Air Dolomiti arriva su Facebook. Con la volontà di essere ancora più vicini ai viaggiatori, la pagina Facebook di Air Dolomiti garantisce un servizio one-to-one, attivo ed efficiente: è sufficiente un semplice clic sul tasto “Prenota Subito” per preparare le valigie e correre in aeroporto! Non solo, quindi, informazioni utili sulle attività aziendali e sulle promozioni, ma un vero e proprio Customer Care affidabile e disponibile, dove gli utenti possono beneficiare di feedback puntuali in risposta alle esigenze più curiose in un rapporto unico e diretto con l’azienda. #VoliamoConTe in ogni fase del viaggio, dalla prenotazione all’atterraggio, per consentire ad ogni passeggero di vivere il proprio viaggio attimo per attimo, senza pensieri o preoccupazioni. Visita www.facebook.com/airdolomiti per essere sempre #AlSettimoCielo!
After zooming into Twitter, Instagram, Google+ and Pinterest, Air Dolomiti cruises onto iconic social network Facebook. Passengers can now plug into another fully-dedicated, smartphone-friendly web 2.0 platform. The Air Dolomiti Facebook page is specially designed to provide customers with an efficient, pro-active one-to-one service from the moment of booking right up to the destination: simply click on the “Book Now” button, pack your bags, and head off to the airport. Seamless travel, real time info, events, special offers and reliable online Customer Care all in one handy package! Users get instant feedback to all their queries, however unusual and varied they may be. A privileged channel supporting passengers on the go to ensure they enjoy the best possible service. #VoliamoConTe (we fly with you) throughout your trip for a a ideal, stress-free travel experience. Check out www.facebook.com/ airdolomiti to fly to #AlSettimoCielo (seventh heaven)!
SEMINARI PER VOLARE RILASSATI Air Dolomiti insieme all’agenzia Texter-Millot di Monaco di Baviera e Lufthansa organizza i seminari per volare rilassati. Nella tranquilla atmosfera di un gruppo di 6-12 persone è possibile apprendere, con la guida di esperti, nuove strategie per combattere lo stress e la paura grazie ad un programma di rilassamento mirato e metodi di autocontrollo. A fine corso, le conoscenze acquisite vengono messe in pratica nella realtà di un volo insieme al trainer. I prossimi seminari si terranno a Bologna il 5-6 dicembre e a Milano Malpensa il 1213 dicembre e il 6-7 febbraio. Ulteriori informazioni su: www.paura-di-volare.it
FLY IN RELAX SEMINARIES Air Dolomiti, in cooperation with Texter Millot agency in Munich and Lufthansa, organizes “Fly in relax seminaries”. In a quiet atmosphere of a group of 6-12 people and with the help of experts, it is possible to learn new strategies to face stress and fear thanks to a special relax program and self-control methods. At the end of the program you will have the possibility to practice what you learned, in a flight together with your trainer. Next seminaries will be organized in Bologna 5-6 December and in Milan Malpensa on 12-13 December and on 6-7 February. More info on: www.paura-di-volare.it
DESTINAZIONI 2 15-2 16 DESTINATIONS 2 15-2 16 TRATTE GESTITE DA ROUTES MANAGED BY TRATTE OPERATE DA AIR DOLOMITI PER ROUTES OPERATED ON BEHALF OF
MILANO MALPENSA
MILAN
MONACO MUNICH
MALPENSA
TORINO TURIN
VENEZIA VENICE
GENOVA BOLOGNA
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VERONA
PISA ANCONA
PALERMO
FIRENZE FLORENCE
CATANIA
BARI
IL PIANO TARIFFARIO DI AIR DOLOMITI
Grazie all’innovativo piano tariffario, i passeggeri che viaggiano sul network Air Dolomiti hanno l’opportunità di scegliere la tariffa più consona alle loro esigenze tra le proposte Light, che garantisce i servizi standard di qualità (servizio di bordo, quotidiani, un bagaglio a mano), Plus, con l’aggiunta del bagaglio in stiva ed Emotion che offre il massimo comfort a bordo. Per maggiori informazioni sui voli offerti, tariffe e orari: www.airdolomiti.it oppure Sales Center, tel. 045 2886140
AIR DOLOMITI’S FARE PLAN
Thanks to the innovative fare plan, passengers travelling on Air Dolomiti network can choose the fare best suited to their needs from 3 different options: Light, which ensures standard quality services (on-board service, newspaper, hand luggage), Plus, with the addition of hold luggage and Emotion, offering maximum on-board comfort. For further information on flights, schedules and fares go to www.airdolomiti.it or contact our Sales Centre on +39 045 2886140 (from Germany 089 97580497)
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Spazio
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informazioni passeggeri Passenger information Per garantire la vostra sicurezza ed il massimo comfort a bordo dei nostri aerei, Vi invitiamo a seguire le seguenti procedure Air Dolomiti For safety reasons and for your comfort on board, we kindly ask you to follow the Air Dolomiti procedures
Bagaglio a mano Cabin baggage è consentito 1 solo bagaglio a mano (max 55 x 40 x 20 cm) del peso di massimo 7 kg per la tariffa Light, con le tariffe Plus ed Emotion il peso consentito per il bagaglio a mano è di 10 kg. Il bagaglio a mano può essere posizionato nella cappelliera o sotto il sedile di fronte a voi; aprite i vari spazi con cautela affinché non cada nulla.
One piece of hand baggage per passenger (max 55x40x20cm) weighing not more than 7 kg is allowed for Light fares. With a Plus or Emotion fare the maximum weight allowed on bo-
ard is 10 kg for 1 piece of hand baggage. The hand baggage can be stowed in the overhead bin or under the seat in front of you; please be careful when opening the compartments so that nothing falls out. Oggetti pericolosi Dangerous articles Norme internazionali di sicurezza proibiscono di trasportare armi o altri oggetti pericolosi sia nel bagaglio spedito che in quello a mano. Sono compresi: gas compressi, corrosivi, liquidi e solidi infiammabili come ad esempio i fiammiferi.* Vi preghiamo di tener inoltre
presente che, secondo le disposizioni locali, alcuni oggetti che possono provocare lesioni non vengono accettati a bordo; tra questi rientrano anche forbici, coltelli tascabili e lime per unghie. Informazioni dettagliate sugli oggetti pericolosi sono esposte in aeroporto (zona check-in). *Tranne armi e munizioni da caccia o sportive. Per ulteriori informazioni si prega di verificare direttamente con la compagnia.
International safety regulations prohibit the transportation of weapons or any other
dangerous item in carry-on or checked baggage. These includes: compressed gases, corrosives, explosives, flammable liquids and solids such as matches.* Please be aware that, depending on local regulations, certain items which may cause injuries may not be taken on board; this includes scissors, knives and nail files. Detailed information about prohibited items is displayed at the airport (check-in area). * Except arms and ammunitions for hunting or sporting. For further information please contact directly the Airline.
Regole di Sicurezza negli Aeroporti dell’Unione Europea per i bagagli a mano safety measures for hand luggage at European Union Airports Da lunedì 6 novembre 2006 l’Unione Europea (UE) ha adottato nuove regole di sicurezza che limitano la quantità di sostanze liquide che è possibile portare attraverso ed oltre i punti di controllo di sicurezza aeroportuale. A tali regole sono soggetti tutti i passeggeri in partenza dagli aeroporti dell’Unione Europea, compresi i voli nazionali e sui voli in coincidenza dall’Europa. Ai punti di controllo di sicurezza aeroportuale ciascun passeggero ed il relativo bagaglio a mano saranno controllati per individuare, oltre agli altri articoli già proibiti dalla normativa vigente, anche eventuali sostanze liquide. Nel bagaglio a mano è consentito il trasporto di liquidi e prodotti in gel (articoli da toilette e cosmetici) in piccola quantità e alle seguenti condizioni:
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• dovranno essere contenuti in recipienti aventi ciascuno la capacità massima di 100 millilitri (1/10 di litro) o equivalenti (es: 100 grammi); • i recipienti dovranno essere inseriti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile, di capacità non superiore ad 1 litro (ovvero con dimensioni pari ad esempio a circa cm 18 x 20); • dovrà essere possibile chiudere il sacchetto con il rispettivo contenuto (cioè i recipienti dovranno poter entrare comodamente in esso); • per ogni passeggero (infanti compresi) sarà permesso il trasporto di una busta; • possono essere trasportati al di fuori del sacchetto, e non sono soggetti a limitazione di volume, le medicine ed i liquidi prescritti a fini dietetici, come gli alimenti per bambini. Tali articoli dovranno comunque essere presentati al controllo di sicurezza;
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Aeroporto di Monaco
Sgaravato
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DISPOSITIVI elettronici Electronic devices Tutti i dispositivi elettronici mobili devono rimanere spenti o in modalità “uso aereo” dal momento della chiusura del portellone dopo l’imbarco fino alla riapertura al termine del volo. Dispositivi quali cellulari, lettori di eBook, videogiochi e tablet possono essere tenuti con sé durante il decollo e l’atterraggio, mentre i laptop devono essere riposti nella cappelliera o sotto il sedile di fronte nelle fasi di rullaggio, decollo e atterraggio. I dispositivi elettronici per i quali la funzione trasmittente non può essere disabilitata
(es. giocattoli telecomandati) devono rimanere spenti per l’intera permanenza a bordo. Vi preghiamo di prestare la massima attenzione a tutti gli avvisi del personale di cabina.
All transmission modes of mobile devices must be switched off (flight/airplane mode ON) from door closing after boarding, until reopening at the end of the flight. Devices such as cell phones, eBook readers, e-Games and tablets, may be held during take off and landing. During taxi, take off and landing phases, laptops must be
• gli articoli di duty free acquistati negli aeroporti europei o a bordo di aeromobili registrati nell’UE possono essere trasportati a bordo in una busta sigillata, a condizione che venga prodotta una prova d’acquisto con la data di quel giorno (non applicabile sui voli in codeshare). La busta viene sigillata nel punto vendita. Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio: • presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati come bagaglio a mano, affinché siano esaminati; • estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi elettrici ed elettronici di grande dimensione.
As of Monday, 06 November 2006 the European Union has adopted new security rules that
stowed in the overhead bin or under the seat in front. Devices without a transmission disabling function, such as remote control toys, must be switched off for the entire time on board. Please pay attention to crew announcements. Alcolici e superalcolici Alcohol Il consumo di bevande alcoliche acquistate a terra non è consentito a bordo. Ci riserviamo inoltre il diritto di non servire alcolici e superalcolici a passeggeri minorenni o a persone che ne hanno già fatto uso.
restrict the amount of liquids that you can take through security checkpoints. They apply to all passengers departing from airports in the EU, included domestic flights, and on connecting flights from Europe. At the security checkpoints, all passengers and their hand luggage must be checked for liquids in addition to other prohibited articles. In the hand baggage only small quantities of liquids and gel-based products (healthcare products and cosmetics) are allowed with the following regulation: • liquids must be in containers with maximum capacity of 100 millilitres each (1/10 litre) or equivalent; • all containers must be carried in a transparent, re-sealable plastic bag with a maximum capacity of one litre (e.g. a bag with dimensions cm 18 x 20);
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Passengers are not permitted to consume alcohol they purchased on ground. We reserve the right to refuse to serve alcohol to young passengers (under 18 years) or to intoxicated passengers. Divieto di fumare Smoking Tutti i voli Air Dolomiti sono “non-smoking flights”.
All Air Dolomiti flights are “non-smoking flights”.
Vi auguriamo “Buon Volo”! Air Dolomiti wishes you “Buon Volo”!
• only one bag per passengers (included infant) is permitted; • medication and special foodstuffs needed during the flight can be carried outside the plastic bag. However they must still be checked at the security point; • duty-free articles purchased in a European airport or on board an aircraft registered in the EU may be carried on board inside a special bag that must be sealed by the duty-free shop staff. To ensure smooth checkpoint procedures passengers are required to: • present all liquids at the checkpoint for examination; • remove laptop computers and large electrical devices from hand baggage for security screening.
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I nostri Partner Partnership DB Hotel Verona DB Hotel Verona si trova a pochi minuti dall’aeroporto Valerio Catullo (1.3 km), dall’ingresso dell’autostrada A4 (casello di Sommacampagna), dall’ingresso dell’autostrada A22 (casello Verona Nord) e nelle immediate vicinanze della tangenziale che porta al centro di Verona, al Lago di Garda ed alla periferia sud del veronese. L’hotel dispone di 54 comode ed eleganti camere con connessione internet wi-fi gratuita e 6 sale meeting. Nella tariffa pernottamento sono inclusi: colazione a buffet, accesso all’area fitness, accesso all’area wellness accesso alla terrazza panoramica dotata di vasca idromassaggio, lettini prendisole e salottini relax, garage esterno, Mediaset Premium. La convenzione per i passeggeri Air Dolomiti (previa presentazione della prenotazione/carta d’imbarco) prevede il 10% di sconto sul pernottamento. Per informazioni è possibile contattare l’hotel oppure accedere al sito inserendo il codice “AIRDO” nel campo “special code”.
DB Hotel Verona is located just a few minutes from the airport Valerio Catullo (1.3 km) from the entrance of the A4 motorway (exit Sommacampagna), from the motorway A22 (exit Verona Nord) and very close to the highway which leads to the center of Verona, Lake Garda and the southern outskirts of Verona. DB Hotel has 54 comfortable and elegant rooms with free internet wi-fi and 6 meeting rooms. Room rates include: buffet breakfast, wellness area, access to the panoramic terrace facing on airport runway with sunbeds and jacuzzi bath, parking and garage. Dedicated rate for Air Dolomiti passengers (valid by showing boarding pass): 10% discount on best available offer. For more information you may contact directly the hotel or book through the website filling in the space “special code” with “AIRDO” keyword.
DB Hotel Verona - Via Aeroporto, 20/C - 37066 Sommacampagna (VR). Tel/phone +39 045 8582012; www.dbhotelverona.it
Uno sguardo al futuro dell’autonoleggio con Air Dolomiti Looking to the future of car rental with Air Dolomiti Se chiedessimo alla gente che cosa vorrebbe trovare nelle auto a noleggio del futuro, quali risposte potremmo aspettarci? Auto senza conducente che portano i passeggeri ovunque desiderino? Guide turistiche virtuali a bordo? O magari automobili a energia solare? Queste sono solo alcune delle preferenze selezionate da coloro che hanno contribuito al report annuale di CarTrawler dedicato ai clienti dei servizi di autonoleggio. In una nuova sezione intitolata “Il futuro dell’autonoleggio”, il report mostra che la sicurezza e la connettività hanno ricevuto il massimo punteggio da parte dei quasi 2.000 intervistati, con una media del 58% delle preferenze per il Wi-Fi, seguito dalla richiesta di veicoli più sicuri (55%). Per fare un confronto, solo il 34% degli intervistati considera le auto ecologiche una priorità per il futuro, mentre il 22% vorrebbe auto a energia solare. Tra le altre caratteristiche innovative auspicate dagli intervistati troviamo auto senza conducente che parcheggiano da sole (21%), rilevatori dello stato di salute integrati (20%) e addirittura automobili anfibie (10%). È interessante notare che l’8% degli intervistati vorrebbe delle macchine per il caffè integrate nelle auto! Chissà se queste innovazioni diventeranno realtà, in futuro... Per il momento puoi contare sulla ricchissima offerta di servizi di autonoleggio proposta da Air Dolomiti, promossa da CarTrawler. I clienti (aziendali e non) di Air Dolomiti hanno ora a disposizione più soluzioni di autonoleggio di quante se ne possano trovare altrove. Visita il sito di Air Dolomiti www.airdolomiti.it e prenota l’auto che preferisci.
If you asked people what they would like to see available in rental cars of the future, what would you expect to hear? Driverless cars that take you anywhere you want? In-car virtual tour guides? Or how about solar-powered cars? These are just a few of the preferences selected by car rental customers participating in the annual CarTrawler Car Rental Customer Report. In a new section entitled “The future of car rental”, the report reveals that safety and connectivity received the top billing from nearly 2,000 respondents, with Wi-Fi receiving an average of 58% of preferences followed by safe cars (55%). In comparison, just 34% of people viewed eco-friendly cars as a top priority in the future, while 22% wanted solar-powered cars. Other innovative features respondents want are driverless cars that park themselves (21%), in-car health monitors (20%) and even amphibious cars (10%). Interestingly, 8% of respondents even wanted in-car coffee machines! We will have to see whether these innovations take place in the future, but for now you can be sure of the most comprehensive selection of car rentals from Air Dolomiti, powered by CarTrawler. Air Dolomiti’s business and leisure customers now enjoy more car rental solutions than they will find anywhere else.
Al Marco Polo c’è Venice Park Service A special park service in Venice’s Marco Polo Airport Venice Park Service è un parcheggio multiservizio situato a Tessera, a meno di 900 metri dall’Aeroporto Marco Polo di Venezia. Il Venice Park offre ai propri clienti posti auto all’aperto, al coperto e un rapido servizio navetta gratuita da e per l’aeroporto (3 minuti circa). Sono inoltre raggiungibili in circa 10 minuti altre destinazioni come il Porto di Venezia, la stazione ferroviaria di Mestre-Venezia e Venezia Isola. A tutti i passeggeri Air Dolomiti viene garantito uno sconto del 10% calcolato sul preventivo totale della sosta e degli ulteriori servizi offerti e selezionati. Per usufruire della riduzione è sufficiente inserire il codice promozionale “passeggeri” nella sezione prenotazione. Con la sosta è possibile prenotare anche l’autolavaggio, il servizio di protezione bagagli e il Car Valet. Per informazioni: www.veniceparkservice.it
Venice Park Service is a multi-service parking situated in Tessera, less than 900 meters from Venice’s Marco Polo Airport. Venice Park offers covered and uncovered parking, free transfer services to/from the airport (about 3 minutes distance). Other destinations may be reachable in about 10 minutes: Venice harbour, Mestre-Venice railway station and Venice Island. All Air Dolomiti’s passengers will benefit of a 10% discount on the booking by entering the code “passenger” in the online reservation. Many services like car wash, luggage security service and Car Valet parking may be booked by visiting the website. For more information: www.veniceparkservice.it
Just visit the Air Dolomiti site at www.airdolomiti.eu and book your preferred car.
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Il centro termale nel Patrimonio Mondiale Dolomiti
Sport & Kurhotel Bad Moos****S
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