Istituto Istruzione Superiore “Patrizi-Baldelli-Cavallotti” Città di Castello
Settore Agrario
Recupero di vecchie varietà di viti autoctone a rischio di estinzione
Città di Castello Ottobre 2014
IMPIANTO DI UN VIGNETO SPERIMENTALE CON VARIETÀ AUTOCTONE A RISCHIO DI ESTINZIONE NEL TERRITORIO ALTOTIBERINO
L’istituto Patrizi-Baldelli in collaborazione con ARUSIA, Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia e Imprenditori del territorio, ha portato avanti un progetto di recupero di vecchie varietà autoctone di viti che sono state dimenticate a vantaggio di cultivar di tipo internazionale. Il progetto prevede l’impianto di un piccolo vigneto sperimentale con il materiale viticolo recuperato e l’utilizzo delle uve prodotte per esperimenti di vinificazione sia in purezza che in uvaggio. Fasi del progetto: Ricerca (anno 2008); Individuazione (anno 2008); Catalogazione (anno 2008); Propagazione (anno 2009); Impianto del vigneto (anno 2010). Ricerca Territorio interessato: Alta Valle del Tevere. Comuni: Città di Castello, Umbertide, Montone, Pietralunga, S. Giustino, Citerna, Monte S.M. Tiberina.
Mammolone
Zibibbo
Canaiolo
Vernaccia
Verdea (San Colombano)
Trebbiano
Greco
Biancone
Moscato Bianco
Melfiore
Impianto del vigneto Di seguito vengono elencate e documentate le operazioni effettuate per l’impianto del vigneto dagli allievi dell’istituto: • Squadro del terreno/sesto d’impianto • Pacciamatura • Preparazione delle barbatelle • Messa a dimora delle barbatelle • Palificazione • Legatura delle barbatelle al palo tutore
SQUADRO DEL TERRENO
PACCIAMATURA
PREPARAZIONE DELLE BARBATELLE
MESSA A DIMORA DELLE BARBATELLE
PALIFICAZIONE
LEGATURA DELLE BARBATELLE AL PALO TUTORE
VIGNETO AL PRIMO ANNO DI COLTIVAZIONE
VIGNETO AL SECONDO ANNO DI COLTIVAZIONE
Finalità del progetto: •
Recuperare e mettere a disposizione del territorio un patrimonio genetico irripetibile a rischio di estinzione. Compilare schede tecniche,elaborare e pubblicare i dati raccolti,in prospettiva della richiesta di iscrizione nel registro delle varietà autorizzate per la regione Umbria,di quelle cultivar per quali si evidenzi l’opportunità e la convenienza alla ripropagazione.
•
Produrre con una parte delle uve il “Vinsanto” di tipo tradizionale, realizzato nella casa colonica di “Villa Florida”, in presenza di calore e fumo prodotto dalla combustione della legna nel camino.
•
Creare” vini nuovi da uve vecchie” nati dall’idea di riavere nell’alto Tevere produzioni di qualità che possono dare motivazioni per scelte produttive di forte tipicità.
PRODOTTI OTTENIBILI DALL’UTILIZZO DELLE VARIETA’ DI UVE RECUPERATE. •
CANAIOLA ,dall’omonimo vitigno, dal quale è possibile produrre un vino abboccato e frizzante di pronta beva da servire con le castagne o con altri prodotti della zona nel periodo autunnale.
•
VINO SPUMANTE ottenibile dalla vinificazione delle uve bianche autoctone o dal mammolone e altre a bacca nera che difficilmente raggiungono livelli zuccherini adatti alla produzione di rossi da invecchiamento,ma, che per il buon livello di acidità fissa,potrebbero essere idonee alla produzione di tale tipologia.
•
VINO PASSITO: dall’appassimento parziale in pianta e successivamente in graticcio delle uve bianche a grappolo spargolo quali Trebbiano,Verdea, Uva delle vecchie,Zibibbo per l’ottenimento di un “vinsanto”fortemente legato ai vecchi usi del territorio.
•
ACETO A BASE DI MOSTO utilizzando anche l’uva delle “femminelle”e adottando una tecnica simile a quella dell’aceto balsamico.
Soggetti che hanno partecipato alla realizzazione del progetto: • Istituto Agrario: Insegnanti L. Polidori , L.Tanzi A.Baldicchi. • Fondazione per l’Istruzione Agraria di Città di Castello: Presidente Prof. G. Floridi • ARUSIA: Presidente dott. A. Orsini; collaboratori dott. P. Guelfi, dott. M. Bacinelli • Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia • Imprenditori del territorio: D. Donini, D. Sambuchi, E. Bistarelli, L. Polidori.