"Agricoltura Alessandrina" marzo 2023

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male assoluto che va fermato ad ogni costo per salvare l’agricoltura

Siccità: clima impazzito, archiviato l’inverno più caldo di sempre.

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DCB - Alessandria
Prezzo €2.00 COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 69° numero 3 - 21 MARZO 2023 Cibo sintetico: E’ SOS raccolti Nuovo Psr 2023-2027: via la nuova programmazione. Serve progettualità più ampia

Coldiretti Alessandria realizza con Cascina Pulita il Circuito Organizzato di Raccolta per i rifiuti agricoli

Coldiretti Alessandria e Cascina Pulita, società di riferimento in Italia per la gestione dei rifiuti agricoli, implementano un Circuito Organizzato di Raccolta, costituito per assicurare una gestione innovativa e sostenibile dei rifiuti agricoli. Questa collaborazione favorisce la transizione verso un modello di economia circolare, a cui i soci possono accedere grazie alla convenzione nazionale stipulata tra Coldiretti e Cascina Pulita.

Il Circuito Organizzato di Raccolta mette a disposizione dei soci diversi servizi pensati in base alle differenti esigenze di gestione dei rifiuti, quali:

Piattaforma Mobile Multiraccolta- la soluzione ideale per piccole aziende, grazie alla quale l’impresa agricola potrà conferire una moderata quantità di rifiuti (max 30kg o 30lt) presso i punti di raccolta indicati da un apposito calendario condiviso prossimamente dalle sedi di zona.

Porta a Porta- il servizio a tutto tondo con una gestione completa dei propri rifiuti, comprensiva di isola ecologica e ritiri pianificati presso la propria sede produttiva

Grandi Volumi- un sistema dedicato alle esigenze di gestione di grossi quantitativi di rifiuti (teli, reti, sacconi etc )

Oltre a garantire un servizio ad alto standard qualitativo per ogni esigenza dell'impresa agricola, il Circuito Organizzato di Raccolta (COR) apporta vantaggi anche a livello burocratico, garantendo una semplificazione negli adempimenti e agevolando l’accesso ai contributi europei per l’agricoltura (es. PAC).

Tutti i soci possono accedere al Circuito Organizzato di Raccolta contattando la propria sede di zona Coldiretti oppure chiamando il numero verde di Cascina Pulita.

www.cascinapulita.it info@cascinapulita.it

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PERIODICO EDITO DA

Impresa Verde Alessandria

DIRETTORE AMMINISTRATIVO

Roberto Bianco

DIRETTORE RESPONSABILE

Ilaria Lombardi

GRAFICA, IMPAGINAZIONE

Media srl

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Gianni Mario Stoppini, Valerio Scarrone, Gian Carlo Bassi, Davide Biglia, Emanuele Sconfienza.

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Archivio Coldiretti

REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE

Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria

Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144

RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953

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Confederazione Nazionale Coldiretti

Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria

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4 CIBO SINTETICO, IL MALE ASSOLUTO. VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA!

6 CAMPAGNA SICURA, COME DIFENDERSI DA FURTI E TRUFFE

8 FARINE DI INSETTI, ARRIVA L’OBBLIGO DI INDICARLE IN ETICHETTA

10 FAUNA SELVATICA, URGENTE L’INSEDIAMENTO DEI NUOVI COMITATI DI GESTIONE

11 RIFORMA FISCO, BENE STOP BUROCRAZIA, BIOGAS ED ENERGIE ALTERNATIVE

12 SOS SICCITÀ, SEMINE AI MINIMI STORICI PER IL RISO. INCERTEZZA PER IL MAIS

14 GIOVANI IMPRESA, CON COLDIRETTI NELLA CAPITALE DELL’UNIONE EUROPEA

15 SETTORE VITIVINICOLO, ECCO LE ISTRUZIONI PER NUOVI IMPIANTI E REIMPIANTI

16 OSCAR GREEN 2023, AL VIA NUOVA EDIZIONE. ISCRIZIONI SINO AL 30 APRILE

17 PSR 2023-2027, LUCI E OMBRE DELLA PROGRAMMAZIONE DELLO SVILUPPO RURALE

21 DECRETO MILLEPROROGHE, LE NOVITÀ SU CREDITI D’IMPOSTA E CONTROLLI SANITARI

22 PATENTINI FITOSANITARI, ATTENZIONE A PROROGA AL 30 GIUGNO. NON È PER TUTTI

23 NUOVA PAC, SCADENZA AL 15 MAGGIO. OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI AGRICOLTORI

27 PATRONATO EPACA, CONVOCATA L’ASSEMBLEA TERRITORIALE IL 19 APRILE 2023

31 MERCATINO

twitter.com/@ColdirettiAL

Coldiretti Alessandria

Coldiretti Alessandria

COLDIRETTI ALESSANDRIA

3 n.3 - Marzo 2023 COLDIRETTI ALESSANDRIA R o b e r t o B i a n c o c o
Tanti auguri di da Coldiretti Alessandria I L D I R E T T O R E I L P R E S I D E N T E
BUONA PASQUA

Il presidente Mauro Bianco e il direttore Roberto Bianco al vertice di Roma

CIBO SINTETICO: IL MALE ASSOLUTO

Una strategia d’attacco interna ed esterna. E’ quella messa a punto dalla Coldiretti e condivisa, in occasione della plenaria, con i vertici regionali e provinciali. Un incontro che il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo hanno voluto con una formula nuova. Spazio agli interventi dei dirigenti di regioni e province in coerenza con la visione dell’organizzazione proiettata proprio sui territori.

Per Coldiretti Alessandria erano presenti il Presidente Mauro Bianco e il Direttore Roberto Bianco

Ad aprire l’incontro il segretario generale Vincenzo Gesmundo che ha indicato due priorità: la prima di continuare a lavorare per aumentare sempre di più la reputazione della Coldiretti che ha già raggiunto livelli elevatissimi; la seconda rappresenta un percorso difficile, complesso di vera e propria guerra per la difesa dell’agricoltura che oggi è sotto attacco, insidiata dal cibo artificiale.

Si parte dunque proprio dal cibo per rafforzare la strategia della Coldiretti. Il presidente Ettore Prandini ha evidenziato la necessità di dare un giusto valore alle produzioni alimentari: “Per anni il cibo è stato considerato come un elemento scontato. E se si riducevano le coltivazioni, nessun problema, c’era l’import. Magari a basso costo. Il problema è proprio questo: il cibo costa troppo poco e se non ci riappropriamo della giusta remunerazione sarà difficile intraprendere le nuove sfide”.

Bisogna dunque puntare su sostenibilità, formazione e innovazione. Occorre saldare il rapporto con la scuola e i giovani. Il presidente della Coldiretti ha anche affrontato il tema del calo demografico “se un Paese invecchia, senza ripresa delle nascite anche i consumi calano”.

E sulla riduzione dei consumi ha citato il caso dell’ortofrutta che ha perduto nel periodo 2017/2021 mezzo milione di tonnellate e altrettante solo nel 2022.

La filosofia della Coldiretti è portare sempre più in alto l’asticella delle sfide: un’idea di futuro radicata nel passato. Una storia di biodiversità, distintività che si contrappone al cibo sintetico. Alla fine degli anni Ottanta si è rischiato il crollo del sistema agricolo seguendo esclusivamente i dettami della scienza. Oggi non sappiamo a quale deriva andiamo incontro con i cibi sintetici.

Da tempo Coldiretti denuncia che intorno a questo business si stanno costituendo nuove figure di oligarchi. Il dovere della Coldiretti è di andare oltre i confini della nazione.

Se non ne avesse parlato Coldiretti di questa nuova emergenza non lo avrebbe fatto nessuno. Coldiretti dunque sempre avanti. Lo ha fatto con l’emergenza idrica lanciando anni fa il piano laghetti, per rafforzare l’opportunità del progetto invasi che è stato presentato da tempo, ma che la politica non tocca a meno che non ci trovi “in fase di fronte al disastro”.

Si punta poi ad aprire su nuove filiere come quella del legno per generare valore nelle aree interne e montane. Le idee per preservare l’agricoltura nelle aree difficili e rispondere così anche agli smottamenti idrogeologici ci sono. C’è interesse a investire nelle rinnovabili anche per rafforzare i redditi degli agricoltori. Sul fotovoltaico però Coldiretti ha riaffermato un no secco ai pannelli a terra. Un altro ca -

4 La CoLdiretti deL Futuro
La questione agricola è un sistema complesso che se prende una direzione sbagliata può mettere a rischio l’intero pianeta

vallo di battaglia resta Campagna

Amica con l’obiettivo di avere una presenza in tutte le province perché i mercati danno visibilità e soprattutto offrono la possibilità di un contatto diretto con i consumatori.

Quel rapporto saldato nel periodo duro della pandemia quando è stato più che mai evidente il ruolo sociale della Coldiretti: è stata trasmessa serenità rassicurando i consumatori che il cibo non sarebbe mancato, assumendoci anche una grande responsabilità. Evitando gli assalti ai supermercati che, ad esempio, ci sono stati in Gran Bretagna. Sull’estero poi Coldiretti sta giocando molte delle sue carte. Perché l’idea dell’internazionalizzazione non si esaurisce nella vendita del prodotto. Si vende il valore dell’italianità che è quello che spinge tanti gruppi e fondi esteri ad acquistare, per esempio, aziende italiane del vino.

Se si gioca al ribasso si spiegano anche gli accordi di libero scambio come quello con il Mercosur che non riconosce la distintività delle produzioni. L’idea di internazionalizzazione che Coldiretti porta avanti

è improntata a una logica diversa che vede l’export anche come cultura e conoscenza.

La Coldiretti è stata la sola ad avere il coraggio di sfidare Timmermans con argomenti scientifici per dire veramente come stanno le cose. Ma si guarda anche oltre i confini europei. Per esempio all’Africa, ma in un’ottica diversa da quei Paesi che finora hanno solo occupato i territori. Così come è stato avviato un rapporto con Israele centrato sull’innovazione.

Per sostenere queste sfide è fondamentale la formazione e su questo Coldiretti è fortemente impegnata. La linea, condivisa pienamente da tutta la dirigenza, è chiara e ben delineata. Ma i vertici non si sono nascosti le tante difficoltà e insidie. Presidenti e direttori hanno fatto quadrato sulla battaglia al cibo finto visto come il male assoluto. Troppi però gli interessi in campo, con il rischio che la produzione in provetta di latte e formaggi possa far gola anche a qualche industriale italiano che magari vede in questa produzione la possibilità di “tagliare” i rapporti con gli allevatori. Il segretario generale Vincenzo Gesmundo

ha ricordato che quando la Coldiretti ha iniziato a parlare di questo pericolo sembrava quasi fantascienza. Ma oggi sul cibo sintetico non si tratta più solo di progetti. In Danimarca la torre da 80 metri del bioreattore è già in costruzione e una volta a regime lo stabilimento potrà rifornire tutta l’Europa di latte finto. Gesmundo ha sottolineato poi come alcune scelte volute soprattutto dal vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans, dai fitofarmaci agli imballaggi, vadano proprio nella direzione di smantellare il sistema agricolo. L’accusa è sempre la stessa: gli allevamenti inquinano, senza però dire che queste nuove industrie del cibo ultra processato inquinano molto di più. La narrazione si costruisce sulla sostenibilità che è diventata l’esca. Il cibo tende sempre più a diventare un orpello, se non un medicinale. Tutto nel segno di quello che è stato definito “soluzionismo tecnologico”.

Insomma la questione agricola non è più solo alimentazione e tenuta sociale ed economia, ma un sistema complesso che se prende una direzione sbagliata può mettere a rischio l’intero pianeta.

5 La CoLdiretti deL Futuro 16 16 SAGRA SAGRA NOCCIOLA NOCCIOLA ore 9.30 accoglienza partecipanti a a 20 MAGGIO 2023 SABATO C O M U N E D I L U E C U C C A R O M O N F E R R A T O DELLA DELLA ore 10.00 taglio del nastro SALA SALA CONSIGLIO CONSIGLIO DEL DEL COMUNE COMUNE CUCCARO CUCCARO MONFERRATO MONFERRATO A l m o m e n t o d i a n d a r e i n s t a m p a c o n i l g i o r n a l e i l p r o g r a m m a n o n è a n c o r a d e f i n i t i v o . S u l p r o s s i m o n u m e r o t u t t i i d e t t a g l i !

IL TERRITORIO E DIFENDERSI DA FURTI E TRUFFE

Malviventi senza scrupoli che ricorrono ad espedienti e raggiri di ogni tipo per indurre in errore le ignare vittime in modo da procurarsi ingiusti profitti. Si fingono appartenenti alle Forze dell’Ordine, medici, avvocati, assicuratori o altro, chiedono telefonicamente denaro per i familiari a loro dire in difficoltà oppure simulano il pericolo di imminenti fughe di gas o, ancora, la consegna di finti pacchi postali commissionati da congiunti per farsi consegnare somme ingenti.

Ma non solo, si introducono nelle aziende, spesso magari situate in luoghi isolati e rubano i mezzi agricoli procurando un doppio danno: a quello economico va ad aggiungersi, infatti, il fatto che stiano rubando qualcosa che non ha prezzo, il “nostro sacrificio”, ossia le difficol-

tà affrontate per l’acquisto di quei trattori che permettono il lavoro nei campi e quindi il raccolto.

L’appello lanciato dal Capitano dei Carabinieri Compagnia di Tortona Domenico Lavigna, di fronte agli imprenditori agricoli che hanno affollato la sala riunioni dell’Ufficio Zona di Coldiretti, è stato chiaro: il 112, numero unico di emergenza europeo, deve diventare un “numero di famiglia” a cui rivolgersi immediatamente al minimo sospetto di raggiro.

L’incontro, dal titolo efficace ed esplicativo “Campagna … Sicura!”, a cura del Comando Carabinieri di Tortona, organizzato a livello territoriale da Coldiretti in collaborazione con il Patronato Epaca, ha suscitato l’interesse delle molte persone

intervenute, che hanno ringraziato per i consigli e le indicazioni fornite per evitare di rimanere vittime del triste fenomeno.

Agli incontri hanno il Presidente Provinciale Mauro Bianco, i Presidenti di Zona di Tortona Mattia Bellinzona e di Castelnuovo Scrivia Marco Parodi, seguito dal Presidente provinciale dell’Associazione Pensionati Bruno Tacchino e il Direttore provinciale Roberto Bianco.

Ad introdurre gli argomenti in scaletta è stato proprio il Direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, che ha sottolineato “l’importanza di momenti informativi come questo poiché non sono rare le segnalazioni di sparizioni di attrezzature, materiali, prodotti fitosanitari, macchinari, trattori e furgoni, necessari per portare avanti l’attività aziendale”. “Come Comando dei Carabinieri abbiamo voluto intitolare questi incontri ‘Campagna…Sicura! ’ per sottolineare l’impegno dell’Arma a

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Campagna SiCura
Il Capitano Domenico Lavigna ha incontrato in sede Coldiretti gli imprenditori agricoli
Incontri informativi in collaborazione con la Compagnia Carabinieri di Tortona
‘CAMPAGNA SICURA’: COME VIVERE AL MEGLIO

salvaguardia della sicurezza di un territorio molto bello che però può essere vittima di episodi di furti, truffe e raggiri – ha affermato il Capitano Domenico Lavigna -. Sempre più furbi, i malviventi inventano di continuo nuovi trucchi per raggirare le persone, specie gli anziani. Le notizie di cronaca riportano notizie come queste, purtroppo, in costante aumento su tutto il territorio italiano e anche su quello Tortonese, complice la posizione isolata e con svariate vie di fuga. Per questo motivo siamo impegnati nell’organizzazione di momenti informativi rivolti alla cittadinanza, soprattutto agli anziani ma anche attuando attività di prevenzione nelle scuole. Molte volte, infatti, la truffa, oltre al danno economico che comporta, rappresenta anche un vero e proprio motivo di caduta psicologica con il reale pericolo che le vittime possano chiudersi in sé stesse, compromettendo la propria autonomia e socializzazione”.

Denaro e monili, gasolio, macchine agricole e prodotti in campo sono le tipologie di furto ricorrenti in agricoltura, “per contrastarli serve un cambio di mentalità ed approccio al fenomeno e la segnalazione immediata in caso di sopralluoghi effettuati da persone sconosciute. Ci tengo a sottolineare che collegare il proprio sistema di allarme al numero di emergenza 112 è assolutamente gratuito e permette alle Forze dell’Ordine di agire in tempi più rapidi e efficaci”, ha continuato il Capitano Lavigna

“I furti nelle campagne sono un fenomeno che tende ad amplificarsi dove le condizioni di isolamento rendono più agevole la messa a segno dei colpi – ha sottolineato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco nel ringraziare l’Arma dei Carabinieri e il Capitano Lavigna per la professionalità e disponibilità dimostrata –. Gli agricoltori sono spesso vittime di ogni genere di ruberia, dagli animali ai prodotti agricoli, dalle attrezzature ai macchinari. Un fenomeno che aggrava la situazione di crisi in cui si trova il setto -

re. Bisogna anche tener presente che molti imprenditori non abitano nelle immediate vicinanze delle loro aziende. Per questo è necessario lavorare per il superamento della situazione di solitudine, invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi sociali e delle forze di sicurezza presenti sul territorio anche con l’ausilio delle nuove tecnologie”.

Nel corso della riunione sono state messe a confrontate esperienze e sono state fornite indicazioni utili per evitare di incorrere in episodi di criminalità diffusa.

“Questi incontri informativi sono un’importante occasione per parlare con gli anziani, illustrare le modalità attraverso le quali le truffe vengono attuate e fornire loro consigli mirati affinché possano difendersi dalle subdole tecniche utilizzate dai malviventi. Spesso si tratta di vere e proprie spedizioni organizzate, dove i ladri vanno a colpo sicuro, portando via in pochi minuti, anche in pieno giorno, materiali e attrezzature la cui mancanza crea un grosso danno all’azienda, specie se di dimensioni medie o piccole. Non biso-

gna abbassare la guardia su questi fenomeni che mettono in difficoltà i piccoli imprenditori. Incontri informativi come questi, organizzati dal Comando Carabinieri di Tortona, sono sicuramente una valida risposta”, ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco

La mattinata è proseguita con un approfondimento sul fenomeno del caporalato, l’importanza di contrastare ogni forma di impiego di manodopera clandestina e le gravi conseguenze che possono derivare dai ‘titoli autorizzativi’ non rispettati nella detenzione delle armi, anche nel caso si tratti di fucili da caccia.

7 Campagna SiCura

INDICARLE IN ETICHETTA

L’indicazione della presenza di farine di insetti con grande evidenza in tutti i prodotti alimentari è importante per tutelare la salute degli italiani dai rischi di reazioni allergiche ma deve essere prevista anche in bar e ristoranti ed occorre garantire sempre la trasparenza dell’informazione sul paese di provenienza.

E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida sull’arrivo di decreti da parte del Governo per imporre di scrivere con evidenza la presenza di farina di insetti sulle confezioni.

“Una misura per cercare di limitare i pericoli dopo il via libero dell’Ue all’uso di larve del verme della farina minore, grillo domestico, larva gialla della farina e cavallette in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre. Ed altre domande sono in lista di attesa – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Si tratta peraltro di alimenti che sono stati oggetto di valutazione dell’Efsa, l’autorità alimentare Europea che però nel suo parere scientifico ha rilevato che il consumo di questi insetti può causare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere”.

La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi.

Siamo di fronte ad un’accelerazione che non sembra interessare i consumatori europei e soprattutto gli italiani che, per la grande maggioranza, non porterebbero mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale: il 54% è infatti contrario agli insetti a tavola, mentre è indifferente il 24%, favorevole il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe.

“Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea. Prodotti che nulla hanno a che fare con quelli preparati con la farina di grano e che ben si discostano dai valori che promuoviamo del mangiar sano, portando sulle tavole prodotti di cui è possibile tracciare l’origine. Al di là, quindi, della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e traccia-

bilità, considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Assurdo, quindi, parlare di farina di grillo domestico, allevato in Piemonte, quando solo ad Alessandria abbiamo una vasta produzione di farina da frumento tenero seminati su oltre 34 mila ettari. Inoltre, a livello regionale, Coldiretti porta avanti da anni progetti di filiera agricola del territorio, come Gran Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati oltre 7 mila ettari, e volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti.

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Per tutelare la salute da reazioni allergiche, deve essere prevista anche per cibi in bar e ristoranti
Bene arrivo decreti per imporre di scrivere con evidenza la presenza di farina di insetti FARINE DI INSETTI NEI CIBI, ARRIVA L’OBBLIGO DI

“Eventuali aggiunte in etichetta che aiutino a fare scelte di acquisto consapevoli sono positive purché siano chiare e ben comprensibili, senza ingenerare confusione. E’ importante però mantenere in etichetta il Termine Minimo di Conservazione riportato con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro” che indica la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue caratteristiche organolettiche e gustative, o nutrizionali”. E’ quanto afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco sulla proposta della Commissione Europea contenuta in una bozza di regolamento delegato di indicare in etichetta la frase “spesso buono oltre” da aggiungere alla dicitura attuale “da consumare preferibilmente entro” con l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari. Tanto più ci si allontana dalla data del Termine Minimo di Conservazione (TMC) tanto più non sono più garantiti dal produttore i requisiti di qualità del prodotto, quale il sapore, odore, fragranza. Differisce quindi dalla data di scadenza vera e propria che è la data entro cui il

prodotto non può più essere posto in commercio.

Quest’ultimo si applica ai prodotti preconfezionati, rapidamente deperibili da un punto di vista microbiologico ed è indicata con il termine “Da consumarsi entro” seguito dal giorno, il mese ed eventualmente l’anno e vale indicativamente per tutti i prodotti con una durabilità non superiore a 30 giorni, dal latte fresco alle uova”.

La giusta esigenza di combattere gli sprechi non deve andare a scapito della qualità soprattutto per un Paese come l’Italia che ha fatto del Made in Italy a tavola il sinonimo di eccellenza con i 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp/ Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche e la minor presenza di residui chimici negli alimenti.

Nelle case italiane, tuttavia si gettano mediamente ogni anno oltre 27 chili di cibo all’anno per abitante con perdite economiche nei bilanci

delle famiglie per quasi 6,5 miliardi di euro, secondo il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna e di Last Minute Market da Borsa Merci Bologna 2023.

“Lo scorporo del provvedimento sugli sprechi potrebbe significare peraltro che la Commissione non intende modificare il pacchetto delle informazioni ai consumatori, come l’ipotesi nutriscore o la possibilità di avvertimenti salutistici sugli alimenti come il vino – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco –. Un risultato importante per l’Italia che ha guidato il fronte dei Paesi contrari ad ipotesi che rischiano di bocciare prodotti base della dieta mediterranea senza tenere conto delle quantità realmente consumate”.

9 etiChettatura
Decisione che non deve generare confusione nei consumatori. Bene se serve a stop Nutriscore
Va ad aggiungersi a “da consumare entro”, obiettivo ridurre sprechi alimentari ETICHETTATURA: ARRIVA SUI CIBI “SPESSO BUONO OLTRE”, ATTENZIONE ALLA QUALITÀ

Rinnovo di ATC e CA: è scaduta il 28 febbraio la proroga di 2 mesi del mandato

CACCIA: URGENTE L’INSEDIAMENTO DEI NUOVI

COMITATI DI GESTIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI

Il 28 febbraio scorso è scaduta la proroga del mandato del periodo di 2 mesi rispetto alla fase di rinnovo dei Comitati di Gestione degli ATC e CA.

“E’ necessario l’insediamento urgente dei nuovi Comitati di Gestione, formalizzando le nomine appena concluse in applicazione e nel rispetto dei criteri di incompatibilità introdotti nel 2018. I nuovi Comitati raccoglieranno necessariamente la pesante eredità dell’anno passato in cui si è avuto il proliferare della Peste dei cinghiali ed il numero degli abbattimenti è stato assolutamente insufficiente, arrivando ad appena 25 mila, cifra inconsistente se paragonata a stagioni precedenti come il 2020/2021 in cui erano stati 25.408

quando, però, non era ancora scoppiata la Psa, mentre l’obiettivo era di raggiungere i 50 mila già nel 2022”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

La filiera suinicola piemontese conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi (il comparto suinicolo in provincia di Alessandria conta 400 stalle, con oltre 35.000 capi) destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come il prosciutto di Parma e San Daniele. “Serve totalmente un cambio di passo con l’insediamento immediato dei nuovi organi perché qualsiasi ritardo sarebbe un grave atto di

suinicola

irresponsabilità da parte dell’intera Giunta regionale nei confronti del comparto e della filiera suinicola piemontese e italiana. Quest’ultima genera un fatturato, comprendendo tutta la parte di trasformazione dei salumi di oltre 8 miliardi di euro”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco

CINGHIALI: SITUAZIONE PEGGIORATA CON LA SICCITÀ

Con quasi un incidente ogni due giorni in Italia l’invasione di animali selvatici come i cinghiali in città e campagne ha provocato più di 200 fra morti e feriti sulle strade in un anno, oltre a danni alle coltivazioni e rischi sanitari per gli allevamenti. Una situazione peggiorata con la siccità che fa seccare i raccolti e asciuga i torrenti spingendo i branchi sempre più verso i centri urbani a caccia di cibo e di acqua. Peraltro i bassi livelli dei fiumi permettono agli animali di attraversarli con più facilità aumentandone le possibilità di spostarsi da un territorio all’altro, tanto che i cinghiali sono capaci di percorrere fino a 40 chilometri alla volta.

I branchi si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute.

Con la presenza di 2,3 milioni di cinghiali stimati dalla Coldiretti sull’intero territorio nazionale la situazione è ormai insostenibile in città e campagne con danni incalcolabili alle produzioni agricole ma anche all’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale senza dimenticare i rischi per gli allevamenti e il Made in Italy a tavola con la diffusione

della peste africana.

L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali. Se nelle città molti abitanti sono costretti a vivere nella paura, nelle campagne la presenza dei cinghiali ha già causato l’abbandono di 800mila ettari di terreni fertili che oggi, oltre a non essere più produttivi, sono esposti all’erosione e al dissesto idrogeologico.

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Il ritardo è atto di grave irresponsabilità della Giunta regionale verso filiera
Fauna SeLvatiCa

Nuovo rapporto tra impresa e sistema tributario per incentivare il ricambio generazionale

FISCO: OK RIFORMA, DA STOP BUROCRAZIA A

BIOGAS E SVILUPPO ENERGIE ALTERNATIVE

La riforma fiscale è importante per ridurre la pressione burocratica sulle imprese agricole e valorizzare il ruolo ambientale dell’agricoltura italiana ma anche per sostenere lo sviluppo delle energie alternative a partire dal biogas e l’autosufficienza energetica del Paese.

Così Coldiretti Alessandria sulla bozza di disegno di legge delega di riforma del sistema fiscale presentata a Palazzo Chigi dal Governo.

“La razionalizzazione e la riduzione degli adempimenti burocratici e amministrativi introduce un nuovo rapporto tra impresa e fisco, liberando risorse per l’attività produttiva ma anche riducendo i possibili contenziosi, anche al fine di incentivare il ricambio generazionale in agricoltura che possa avvalersi di un sistema tributario e fiscale moderno. Nella revisione del sistema di applicazione delle accise e delle altre imposte sulla produzione e sui consumi è importante prevedere un sistema che tenga conto del graduale processo

di transizione tecnologica dei macchinari e degli automezzi utilizzati nel settore agricolo, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo delle agroenergie derivanti da biomassa, a partire dal biogas e dal biometano”, ha affermato il Presidente Mauro Bianco

In altri termini l’implementazione dell’utilizzo di prodotti energetici e da altre risorse rinnovabili deve essere graduale al fine di renderla pienamente compatibile con la progressiva modernizzazione delle risorse ed attrezzature impiegate nell’esercizio delle attività imprenditoriali agricole. Positiva è anche la scelta di assoggettare ad imposizione su base catastale i redditi derivanti dalle attività agricole di coltivazione e di allevamento che concorrono alla

Assicurare sviluppo del sistema Paese: Coldiretti condivide gli obiettivi del disegno di legge

tutela dell’ambiente ed alla lotta ai cambiamenti climatici.

“E’ importante anche la decisione di rendere omogeneo il trattamento fiscale di attività agricole innovative rispetto al sistema di tassazione tipico del settore agricolo, estendendolo alle attività agricole di coltivazione anche se esercitate su superfici prive di rendita catastale. Più in generale Coldiretti condivide gli obiettivi del disegno di legge, a partire dalla riduzione della pressione fiscale, favorendo la riduzione dell’evasione con conseguente aumento del gettito erariale e valorizzando la leva fiscale quale strumento per assicurare lo sviluppo del ‘sistema Paese’ ”, ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

AGRICOLTURA 4.0: SALGONO A 2 MLD GLI INVESTIMENTI

Cresce del 31% in un anno il fatturato dell’agricoltura 4.0 che fra droni, robot, satelliti e controlli da remoto supera i 2 miliardi di euro di investimenti per salvare i raccolti anche contro gli effetti del meteo pazzo fra siccità e maltempo. E’ quanto afferma la Coldiretti su dati Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano.

Le aree agricole coltivate con strumenti a tecnologia avanzata sono pari a ben oltre 1 milione di ettari, raddoppiate in meno di un quinquennio salendo all’8% del totale grazie a investimenti in tecnologia che nello stesso arco di tempo sono stati moltiplicati per cinque. La Coldiretti in collaborazione con l’ambasciata di Israele

ha anche rafforzato i contatti con le maggiori realtà di ricerca tecnologica israeliane e le più interessante start up per migliorare le rese e la competitività del Made in Italy agroalimentare.

Per vincere la sfida dell’innovazione è necessario investire nella ricerca con le nuove tecniche di cisgenetica e contribuiscono alla lotta ai cambiamenti climatici. La Coldiretti ha siglato una convenzione con il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura) per favorire la ricerca pubblica nelle Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita) ed estendere i risultati anche a favore delle piccole medie imprese.

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attuaLità

SICCITÀ: SOS PER IL RISO ITALIANO CON SEMINE AI

MINIMI STORICI. INCERTEZZA ANCHE PER IL MAIS

Acausa della siccità si scelgono colture che necessitano di meno apporto idrico, come soia e leguminose, a farne le spese soprattutto mais e riso.

“Siamo solo all’inizio della campagna ma le previsioni sembrano andare proprio in questa direzione anche in provincia di Alessandria dove si stima una riduzione di circa il 15%, ma il dato potrebbe aumentare con gli alessandrini che consumano in media fra i 5 e i 6 chili di riso a testa.

In Piemonte, l’Autorità di bacino del Po segnala piogge diminuite dell’85%, il riempimento del Lago Maggiore è al 40% con l’ente regolatore che conferma la scarsità di risorsa nei bacini di valle come mai negli ultimi 16 anni.

Sul territorio provinciale sono circa 7.900 gli ettari coltivati a riso, per una produzione di 568.338 quintali, concentrati nella zona del Casalese: Villanova, Balzola, Morano Po, la situazione più complicata per la mancanza di apporto idrico riguarda la produzione a ridosso dell’area vercellese.

E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria sulla base delle previsioni, nel sottolineare che le preoccupazioni per il riso sono rappresentative delle difficoltà in cui si trova l’intera agricoltura nazionale dove, per la mancanza di acqua, verranno coltivati quest’anno in Italia quasi 8mila ettari di riso in meno per un totale di appena 211mila ettari, ai minimi da trenta anni.

“Il riso è una coltura che per crescere e garantire l’equilibrio ambientale e faunistico di interi territori ha infatti bisogno di molta acqua per periodi prolungati e una gestio -

ne dei canali irrigui più accurata. Il crollo di oltre il 30% della produzione del riso in Italia nell’ultimo anno a causa del meteo pazzo sta spingendo gli agricoltori ad abbandonare le risaie con effetti preoccupanti sull’ecosistema, l’economia e l’occupazione. Con 1,5 milioni di tonnellate all’anno l’Italia, infatti, garantisce il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

In Italia con 9 risaie su 10 sono concentrate al nord dove è caduto il 40% di pioggia in meno rispetto alla media storica secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr.

“La perdita del riso non fa altro che aumentare il problema della carenza idrica perché la sua coltivazione garantisce dei veri e propri bacini idrici risultando determinante per l’ambiente ma per tutto l’agroecosistema. Ma sul riso italiano grava anche la concorrenza sleale delle importazioni low cost dai paesi asiatici che vengono agevolate dall’Unione Europea nonostante non garantiscano gli stessi standard di sicurezza alimentare, ambientale e dei diritti dei lavoratori”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco

A preoccupare non è solo l’economia e l’occupazione per oltre diecimila famiglie tra dipendenti e imprenditori impegnati nell’intera filiera ma anche la tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Sono 200, infatti, le varietà iscritte nel registro nazionale, dal vero Carnaroli, con elevati contenuto di amido e consistenza, spesso chiamato

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Clima sta spingendo ad abbandonare le risaie con effetti su ecosistema e occupazione
SiCCità
A livello nazionale nel 2022 coltivati 8 mila ettari in meno, previsioni provinciali -15%

“re dei risi”, all’Arborio dai chicchi grandi e perlati che aumentano di volume durante la cottura fino al Vialone Nano, il primo riso ad avere in Europa il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta, passando per il Roma e il Baldo che hanno fatto la storia della risicoltura italiana.

L’allarme siccità riguarda in realtà tutte le coltivazioni alla vigilia delle semine 2023 con il fiume Po a secco che al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. La situazione del più grande fiume

italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 34% del lago di Garda al 38% di quello Maggiore fino ad appena al 21% di quello di Como ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

La situazione è peggiore di quella dello scorso anno quando si è registrato una perdita di almeno 6 miliardi di euro nei raccolti a causa della siccità. Con il Po a secco rischia 1/3 del Made in Italy a tavola

che si produce proprio della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale.

L’SOS per la mancanza di piogge si estende a tutta Europa, dalla Francia alla Spagna dove per la mancanza di precipitazioni non ci sono le ghiande per alimentare i maiali destinati al prelibato Pata Negra, fino alla Gran Bretagna dove si segnalano scaffali vuoti con il via ai razionamenti nei supermercati. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati del sistema europeo Copernicus Climate Change.

SICCITÀ: E’ SECONDO INVERNO PIÙ’ CALDO IN EUROPA

CLIMA IMPAZZITO NEI DIVERSI CONTINENTI, SOS RACCOLTI

L’inverno è dal punto di vista climatologico il secondo più caldo mai registrato prima in Europa con una temperatura superiore di 1,44°C la media della stagione 1991-2020. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati del sistema europeo Copernicus Climate Change Service (C3S) che evidenzia anomalie del clima nei diversi Paesi del Vecchio Continente. In tutta Europa le temperature sulla terraferma dell’inverno e del 2022/2023 sono state prevalentemente superiori alla media con valori molto più alti nell’Europa orientale e nel nord dei paesi nordici ma anche in quelli del Mediterraneo.

Una situazione che è stata accompagnata da scarse precipitazioni con l’allarme siccità esteso a tutta Europa che impatta sulle produzioni agricole come in Francia, dove con le alte temperature crescono le difficoltà per le produzioni di fiori da destinare ai raffinati profumi, alla Spagna dove per la mancanza di precipitazioni non ci sono le ghiande per alimentare i maiali destinati al prelibato Pata negra. Ma a soffrire sono anche le esportazioni di ortofrutta.

La stagione nel suo complesso è stata anche notevolmente più calda della media nell’est degli Stati Uniti, su gran parte del Canada orientale, dell’Alaska, dell’Africa settentrionale, del Medio Oriente, dell’Asia centrale, del Sud America meridionale e di parti dell’Antartide. In Argentina si registra una preoccupante siccità che rischia di dimezzare i raccolti di soia e mais con un pesante impatto sul commercio internazionale. Un allarme che riguarda anche l’Italia dove la mancanza d’acqua rischia di aggravare la dipendenza dall’estero

di componenti fondamentali per la dieta degli animali di allevamento. Sono circa 300mila le imprese agricole che si trovano soprattutto le aree del Centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi 1/3 dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.

Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi.

13 SiCCità / Settore riSiCoLo

IN VIAGGIO STUDIO NELLA

CAPITALE DELL’UNIONE EUROPEA

Una rappresentanza di giovani imprenditori di Coldiretti Alessandria ha partecipato all’iniziativa

po”, ha aggiunto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco

Tre giorni intensi e proficui per una rappresentanza di Giovani Impresa Alessandria guidata dal Delegato provinciale Fabio Bruno che, assieme ai giovani imprenditori di Coldiretti Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e alle rispettive segreterie regionali e provinciali, ha preso parte al viaggio studio alla scoperta degli uffici Coldiretti a Bruxelles, del Parlamento europeo e di due aziende agricole ad indirizzo zootecnico.

“Sempre più le politiche europee si riflettono sui nostri territori, a partire dalla Pac, per cui un viaggio di questo tipo ha proprio il significato di instaurare un confronto e portare le nostre istanze con chi incide e lavora nella sede principe dove le decisioni vengono prese e, a cascata,

arrivano ed impattano sulle nostre imprese – ha affermato il Delegato Giovani Impresa Alessandria, Fabio Bruno -. La Next Gen agricola ha mostrato grande attenzione, dinamismo e voglia di essere protagonista durante la tre giorni che è servita a conoscere meglio le Istituzioni comunitarie, i loro meccanismi e le loro funzioni”.

“Un momento di confronto e dibattito importante ma anche un’occasione per arricchire la propria persona, il proprio lavoro e il proprio bagaglio esperienziale. Un modo per dimostrare ancora una volta che il futuro è giovane e che l’agricoltura sia oggi capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tem-

“Al giorno d’oggi le giovani imprese agricole spiccano sia per il salto di qualità compiuto in termini di digitalizzazione, innovazione e professionalità che per estensione, aggirandosi in media intorno ai 18,3 ettari, a fronte di una media nazionale di 10,7 ettari. Senza dimenticare che il 12% delle imprese agricole giovani svolge attività connesse, in prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale, con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività”, ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco

“Continua la battaglia per fermare la Direttiva europea ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche spingendoli alla chiusura dopo l’approvazione della posizione negoziale del Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’Ue nonostante il voto contrario del Ministro italiano Gilberto Pichetto al quale va il nostro ringraziamento”. E’ quanto afferma Coldiretti sottolineando l’importanza di bloccare questa normativa insostenibile che dovrà ora essere discussa in Parlamento europeo, dove sarà ribadita la richiesta di mantenimento dello status quo sottoscritta dalle principali organizzazioni agricole Ue su iniziativa di Coldiretti. La proposta della Commissione di revisio-

ne della Direttiva sulle emissioni industriali (Ied) se non adeguatamente contrastata potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro con la chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole.

Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa.

Si tratta peraltro di un approccio ideologico fondato su dati imprecisi e vecchi che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente con la perdita di biodiversità, paesaggi e spopolamento delle aree rurali.

14 giovani a BruxeLLeS
A partire dalla nuova Pac, le tematiche europee di riflettono sempre di più sul territorio GIOVANI IMPRESA:
L’Italia
vota no alla direttiva ammazzastalle, LA BATTAGLIA CONTINUA

Ecco come realizzare nuovi vigneti. E’ stata pubblicata la circolare dell’Agea con le modalità operative per il rilascio delle autorizzazioni per nuovi impianti viticoli e per i reimpianti. Fino al 2045 infatti si possono impiantare o reimpiantare i vigneti solo se è stata concessa un’autorizzazione. Fanno eccezione i vigneti destinati a sperimentazioni e quelli da cui si ricavano prodotti destinati al consumo familiare dei viticoltori.

Per nuovi impianti quattro i procedimenti. Il primo è il rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti. Entro il 30 novembre di ogni anno il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare definisce la superfice autorizzabile.

Per il 2023 è pari all’1% della superficie vitata rilevata a fine luglio 2022 più altre superfici disponibili per rinunce. La domanda va presentata dal 15 febbraio al 31 marzo. Il nuovo vigneto per il quale è stata ottenuta l’autorizzazione deve essere mantenuto per almeno 5 anni. Le Regioni possono applicare alcuni criteri di priorità che vanno dalle richieste presentate da organizzazioni che esercitano attività senza fini di lucro a quelle per superfici soggette a siccità, in zone di montagna sopra i 500 metri fino ai vigneti delle piccole isole. E ancora vigneti che contribuiscono alla conservazione dell’ambiente o finalizzati ad aumentare piccole dimensioni.

Il secondo procedimento, Conversione di diritti di reimpianto in autorizzazioni, prevede che il titolare di diritto abbia chiesto la conversione non oltre fine dicembre 2022 e comunque non oltre la data di scadenza del diritto.

Il terzo procedimento è il rilascio di autorizzazione per reimpianto a seguito di estirpo. Per ottenere il via libera i produttori devono presentare la domanda entro la fine

della seconda campagna vinicola successiva all’estirpazione. Le autorizzazioni sono valide per 3 anni.

La quarta procedura è quella dei reimpianti anticipati che prevede l’impegno a estirpare nella stessa regione una superficie equivalente a quella autorizzata entro la fine del quarto anno in cui è avvenuto l’impianto delle nuove viti.

Per informazioni e adempimenti i produttori interessati possono rivolgersi alle sedi territoriali della Coldiretti.

15 Settore vitiviniCoLo
Ogni nuovo vigneto autorizzato dovrà essere mantenuto per almeno 5 anni VIGNETI: ECCO LE ISTRUZIONI PER NUOVI IMPIANTI E REIMPIANTI

SCATTA LA CORSA ALL’OSCAR GREEN 2023

Al via l’Oscar Green 2023 “Generazione in campo”, il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro. Nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni con un aumento dell’1%, in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni.

La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo, con un ruolo strategico per rilanciare l’economia dei propri territori e raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare.

Al premio Oscar Green, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, sarà possibile iscriversi fino al 30 aprile 2023 direttamente sul sito https://giovanimpresa.coldiretti.it/ nella sezione Oscar Green in una delle sei categorie di concorso. Per informazioni e supporto nella compilazione della domanda la Segreteria Provinciale Giovani Impresa Alessandria è a disposizione: alessandria@coldiretti.it oppure 0131.235891 interno 623.

ECCO LE SEI CATEGORIE

La prima categoria “Energie per il futuro e sostenibilità” premierà quelle imprese che lavorano e producono in modo eco-sostenibile, che tutelano, valorizzano e recuperano, e che, rispondono ai principi

di economia circolare e alla chimica verde, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando e producendo energia nel rispetto dell’ambiente. Mentre “Impresa Digitale” premia invece i progetti di quelle giovani aziende agroalimentari che coniugano tradizione e innovazione attraverso l’applicazione di nuove tecnologie e l’introduzione dell’innovazione digitale quale leva strategica per garantire maggiore competitività all’agroalimentare, anche attraverso nuove modalità di comunicazione e vendita quali l’e-commerce e il web marketing.

La categoria “Campagna Amica” promuove e valorizza i prodotti Made in Italy attraverso la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo volte a favorire l’incontro tra impresa e cittadini. Il territorio è il fulcro della categoria “Custodi d’Italia” che premia le aziende che contribuiscono al presidio delle aree più marginali e più difficili. Sono inclusi in questa categoria gli esempi di agricoltura eroica e di costruzione di reti che riescono a garantire attività e flussi economici, utili a mantenere la presenza di comunità nelle aree interne e in grado di creare opportunità lavorative. La categoria “Fare Filiera” prende in esame i progetti promossi nell’ambito di partenariati variegati, che coniugano agricoltura e tecnologia così come artigianato tradizionale e mondo digitale, arrivando fino agli ambiti del turi-

smo, del design e di ricerca accademica. “Coltiviamo solidarietà” premia le iniziative volte a rispondere a bisogni della persona e della collettività, grazie alla capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e, soprattutto, etico e sociale. Oltre alle imprese agricole, possono partecipare enti pubblici, cooperative e consorzi capaci di creare sinergia con realtà agricole a fini sociali.

16 oSCar green 2023
Iscrizioni aperte sino al 30 aprile
Per informazioni e supporto nella compilazione delle domande la Segreteria Provinciale Giovani Impresa è a disposizione

Regione Piemonte, Piano Sviluppo Rurale 2023-2027

SEMPLIFICARE E DARE PRIORITÀ AI GIOVANI, AL

VIA LA NUOVA PROGRAMMAZIONE. SERVE UNA

PROGETTUALITÀ PIÙ’ AMPIA

Al via la nuova programmazione dello sviluppo rurale del Piemonte per il periodo 2023 –2027, con una dotazione finanziaria di 756 milioni di euro.

Da un lato un avvio con tempistiche positive per dare alle imprese una certa continuità rispetto agli impegni agro-ambientali ed al benessere animale, così da rispondere ai principali obiettivi fissati dalla nuova PAC, con i primi bandi che è previsto verranno aperti a partire da aprile 2023. Dall’altro sono eccessive, ben 50, le tipologie di interventi che la Regione intende attivare nel corso dei cinque anni, alcuni oltretutto con una dotazione finanziaria piuttosto limitata, per cui monitoreremo con attenzione la relativa ricaduta ed efficacia, soprattutto in riferimento all’effettiva attuazione di una maggiore semplificazione applicativa.

Nel complesso, infatti, si è lavorato troppo in continuità con il precedente Programma di Sviluppo, peraltro già simile a quello passato, per cui non si riscontra un’effettiva discontinuità, tanto che ora è fondamentale predisporre modifiche da presentare, al più presto, al Ministero per avere appro-

TIPOLOGIE DI INTERVENTO

vazione da Bruxelles già nei prossimi mesi rispetto a varie questioni: dalle priorità per i giovani imprenditori, alle misure per il miglioramento aziendale, fino all’agroindustria. Rispetto a quest’ultimo ambito, infatti, manca completamente il riferimento al Decreto Legislativo sulle pratiche commerciali sleali, nonostante uno degli obiettivi principali sia quello di migliorare la posizione delle imprese agricole nella filiera. Parallelamente, sarebbe stata necessaria una maggiore integrazione tra gli ambiti di intervento: agricoltura, montagna e foreste, con lo scopo di definire una progettualità più ampia soprattutto in relazione a aree di intervento aventi una rilevanza trasversale, come nel caso dell’emergenza idrica.

Le risorse stanziate, 35 milioni, sono state messe a disposizione dall’assessorato all’Agricoltura, ma la condizione di criticità che si prospetta avrebbe dovuto vedere un impegno diretto anche da parte degli altri assessorati. Il nostro territorio è per il 38% coperto da foreste è, quindi, assurdo e poco lungimirante non sostenere il ricambio generazionale e la creazione

di nuove imprese agroforestali. Dovrebbe essere un obiettivo fondamentale da perseguire per sviluppare il tessuto imprenditoriale e creare un’effettiva filiera locale di valorizzazione del legno. Numerose risorse sono destinate ai GAL, Gruppi di azione locale, che non in tutti i casi, nel corso dell’ultima programmazione, hanno attivato azioni ad effettivo supporto delle imprese agricole e alla loro diversificazione.

Per questo chiediamo che una quota significativa di tale plafond venga riservato per sviluppare, a livello territoriale, progetti riguardanti le infrastrutture idriche, dando priorità a garantire l’acqua potabile, quella per l’agricoltura e, in subordine, quella per la produzione di energia idroelettrica. Sono 257 i milioni di euro assegnati sulle misure agro-climatico-ambientali (tra queste 58,5 milioni per la produzione integrata, 53 milioni per l’agricoltura biologica, 25 milioni per la gestione sostenibile dei pascoli, 21 milioni per le risaie, 8 milioni per l’apicoltura).

268 milioni sono assegnati per gli investimenti di aziende e imprese, che comprendono 34 milioni per l’irriguo

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e 7 milioni per il benessere animale. Sono 126 i milioni per la montagna (di cui 43 milioni sono per indennità compensative - zone svantaggiate di montagna) e 54 milioni per le foreste, a sostegno dei Gal - Gruppi di azione locale 51,4 milioni, 43 milioni per l’insediamento dei giovani e l’avvio di start up in ambito extra-agricolo. I primi bandi che verranno aperti nel 2023, a partire dal mese di apri-

le, saranno quelli di alcuni interventi agro-climatico-ambientali e di investimenti per il benessere animale, per investimenti per il risparmio idrico. Per l’occasione è stato realizzato il nuovo logo dello sviluppo rurale che identifica il Piemonte con le aree territoriali che compongono il mondo rurale: pianura, collina, montagna. Da queste aree nascono i prodotti di qualità che sono le eccellenze pie-

montesi. La pianta con i germogli indica il passaggio dal territorio verso nuovi mercati.

Sul sito della Regione Piemonte è possibile consultare la sezione “Sviluppo rurale del Piemonte” al link https://www.regione.piemonte.it/ web/temi/fondi-progetti-europei/sviluppo-rurale-piemonte

è stata limitata al 2% NUOVA PAC: DOMANDE DAL 15 MAGGIO, CON L’AKIS LA COLDIRETTI SUPPORTERÀ GLI AGRICOLTORI

Grazie al nostro pressing la riduzione delle disponibilità

Entro il 15 maggio, salvo proroghe, gli agricoltori devono presentare la domanda unica per i contributi della Pac (Politica agricola comune) 2023-2027. Si tratta del primo anno di applicazione della nuova Pac che dispone di un budget di 37,5 miliardi in cinque anni.

Le risorse hanno subito una limatura, ma è stata una battaglia dura preservare il tesoretto per gli agricoltori. Si era infatti partiti dalla prima proposta della Commissione europea che prevedeva una decurtazione del 30%. Che all’Italia sarebbe costato un taglio di 7 miliardi. Ma anche grazie al pressing della Coldiretti, alla fine la riduzione delle disponibilità nei setti anni è stata limitata al 2%. Ci sarà un riallineamento degli aiuti, nel senso che potrebbe subire un ridimensionamento chi ha un premio storico superiore alla media, mentre ci guadagnerà chi lo ha più basso. Una novità è rappresentata dagli eco schemi e cioè gli aiuti economici destinati agli agricoltori che adottano pratiche che impattano positivamente sul clima e l’ambiente. Grazie al lavoro della Coldiretti la definizione degli impegni, deman-

data agli Stati membri, ha reso possibile il coinvolgimento della più ampia platea di agricoltori. Novità importanti per i giovani ai quali è destinato il 2% delle risorse e per la gestione del rischio. L’Italia infatti, prima tra gli Stati membri, ha introdotto una” assicurazione” per tutti gli agricoltori che incassano i contributi Pac.

L’Italia ha deciso di destinare i premi accoppiati (500 milioni) ai settori dove c’è una concentrazione di imprese che subiranno una riduzione dei titoli. Sono importanti nella nuova Pac anche gli interventi dello Sviluppo rurale che spaziano dall’agricoltura di precisione a quella biologica fino alla tutela della biodiversità. E comunque il secondo pilastro è integrato con il primo (aiuti diretti).

La Pac resta comunque un’architettura complessa che richiede un adeguato supporto agli agricoltori che Coldiretti è pronta a offrire. La nuova sfida si chiama “Akis” e cioè il Sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura che consentirà di garantire consulenza e servizi avanzata.

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nei setti anni

SPAZIO A ‘MIA’, MISURA DI INCLUSIONE ATTIVA

Secondo le indiscre zioni di questi giorni, varrà al massimo 500 euro al mese e si chiamerà Misura di Inclusione Attiva, acronimo Mia, il nuovo sussidio ideato dal Governo Meloni per sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza. Ecco le ipotesi allo studio, che si leggono nella prima bozza di decreto che circola ufficiosamente in rete.

Il testo che fa già discutere, e che il Governo sembra smentire, divide tra chi lo critica e chi ne sposa appieno le finalità. In ogni caso nasce per contrastare la povertà e le difficoltà economiche dei più bisognosi, aggravate dalla pandemia e dal caro energia; servirà inoltre per occupare chi può lavorare e dovrebbe essere richiedibile già dal 1° settembre prossimo. Mia differenzia tecnicamente i beneficiari in famiglie bisognose senza persone occupabili e famiglie con occupabili. Le prime sono quelle con almeno un minore, anziano over 60 o disabile, che percepiranno il sussidio in forma piena. Le famiglie con occupabili, invece, sono quelle con almeno un soggetto tra 18 e 60 anni senza disabilità che percepiranno il sussidio in forma ri-

dotta. La novità vera sta nell’obbligo di partecipazione attiva, con formazione e lavoro, che coinvolgerebbe anche i minorenni con almeno 16 anni d’età e che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici.

La soglia Isee per averne diritto si abbassa da 9.360 euro a 7.200 euro, il che potrebbe comportare una riduzione della platea dei beneficiari. Di contro, il requisito della residenza in Italia passerà da dieci anni, di cui gli ultimi due continuativi, a cinque anni, di cui gli ultimi due sempre continuativi.

Il beneficio economico della Mia è composto da un’integrazione del reddito familiare fino alla soglia di euro 6.000 annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. L’importo dell’assegno sarà al massimo di 500 euro mensili per i non occupabili e con durata massima iniziale di 18 mesi, rinnovabile per altri 12 mesi, previa sospensione di un mese. Per gli occupabili, invece, il beneficio sarà al massimo di 375 euro mensili per 12 mesi, e di soli 6 mesi per la seconda domanda previa sospensione di un mese. Per ripresentare una nuova istanza, si dovrà attendere un anno e mezzo dalla cessa-

Differenzia i beneficiari in famiglie bisognose senza persone occupabili e famiglie con occupabili

zione del rinnovo di sei mesi. I casi di decadenza dal beneficio sono molteplici: come il singolo rifiuto di una solo una proposta adeguata, se il richiedente o uno dei componenti del nucleo familiare non si presenta al centro per l’impiego o ai servizi sociali, ovvero, non sottoscrive il patto per l’inclusione o di servizio personalizzato (salvo esonero), come ancora la mancata partecipazione a corsi di formazione o riqualificazione, o se non si rispettano gli impegni concordati con i servizi sociali nell’ambito di percorsi personalizzati. Inoltre, per avere diritto al beneficio occorre non essere sottoposti a misura cautelare personale o a di prevenzione, e non aver riportato condanne nei dieci anni precedenti la richiesta. Per quanto riguarda le sanzioni, è prevista la reclusione da due a sei anni, per chi rende dichiarazioni false o omette informazioni dovute al fine di percepire il beneficio non spettante, salvo che il fatto costituisca più grave reato.

BANDO ISI 2022: DAL 2 MAGGIO VIA ALLE DOMANDE

Dal 2 maggio al 16 giugno si possono presentare le domande per la richiesta dei finanziamenti previsti dal bando Isi 2022. L’Inail ha pubblicato date e modalità degli adempimenti. Si tratta di una iniziativa che interessa anche l’agricoltura. Per la nuova edizione sono disponibili complessivamente 333 milioni per incentivi a fondo perduto destinati a progetti di miglioramento della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro assegnati a 5 assi.

L’agricoltura, interessata all’Asse 5, conta su un plafond di 35 milioni per i progetti destinati alle micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, di cui 25 milioni per la generalità delle imprese agricole (asse 5.1) e 10 milioni per i giovani agricoltori (under 40), organizzati anche in forma societaria (asse 5.2).

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Bando iSi / Lavoro StagionaLe
Il testo fa già discutere: divide chi lo critica e chi ne sposa appieno le finalità IL REDDITO DI CITTADINANZA LASCIA

NO FOTOVOLTAICO A TERRA

coltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio.

Nel 2021 Coldiretti Giovani Impresa aveva lanciato la petizione per dire «Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo» proprio a tutela del suolo agricolo, chiedendo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra.

E’necessario salvaguardare le campagne per garantire la sovranità alimentare nazionale fermando le speculazioni ed il consumo di suolo con impianti fotovoltaici a terra che sono incompatibili con l’attività agricola. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ha incontrato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto.

La Coldiretti sostiene un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste, come ad esempio con le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentono di integrare il reddito degli agri-

E’ urgente, quindi, una evoluzione normativa a livello nazionale e regionale che fermi le speculazioni in atto sui terreni agricoli per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, fornisca criteri chiari per gli impianti agrivoltaici e renda prioritario il sostegno pubblico alla realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati e nelle aree industriali dismesse.

Occorre anche considerare la produzione di crediti di carbonio da parte delle imprese agricole e la loro potenziale vendita ad altre aziende, in un’ottica di economia circolare e di sostenibilità del Paese.

Il carbon farming, infatti, rappresenta un’altra voce di reddito potenziale per gli agricoltori che deve essere resa disponibili attraverso scelte amministrative chiare e semplici.

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E’ necessario salvaguardare le campagne per garantire la sovranità alimentare CONSUMO DI SUOLO:

Differimenti per crediti d’imposta carburanti e beni strumentali LE NOVITÀ DEL DECRETO MILLEPROROGHE

Con la Legge 14/2023 di conversione del cosiddetto Decreto Milleproroghe (DL 198/2022), in vigore dal 28 febbraio 2023, sono state previste le seguenti novità fiscali d’immediato interesse.

Credito per carburante agricolo

Il termine di utilizzabilità del credito di imposta riconosciuto alle imprese esercenti l’attività agricola e della pesca, per l’acquisto di carburante nel 3° trimestre del 2022 è stato differito al 30 giugno 2023. Si prevede che questa tipologia di credito (insieme ai crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, relativi al 3° trimestre 2022, nonché ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022 e al credito d’imposta carburante agricolo relativo al 4° trimestre 2022) deve formare oggetto di comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il prossimo 16 marzo 2023, a pena di decadenza dal diritto alla fruizione del credito non ancora fruito.

Credito d’imposta beni strumentali 4.0

È stato prorogato dal 30 settembre 2023 al 30 novembre 2023 il termine entro il quale possono essere consegnati gli investimenti in beni strumentali nuovi 4.0, se l’ordine è stato accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022 ed entro tale data sia stato effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Credito d’imposta beni semplici

Il termine entro il quale possono essere consegnati gli investimenti in “Altri beni strumentali” nuovi (non 4.0) per i quali spetta un credito d’imposta al 6%, è stato prorogato dal 30 giugno 2023 al 30 novembre 2023, se l’ordine è stato accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022 ed entro tale data sia stato effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Per gli investimenti in tali beni, effettuati nel 2023, e non “prenotati” con acconto al 31 dicembre 2022, si conferma che non è invece più prevista tale tipologia di credito.

Opzioni detrazione bonus edilizio

Passa dal 16 marzo 2023 al 31 marzo 2023, il termine per l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate della comunicazione dell’esercizio delle opzioni alternative alla detrazione fiscale (sconto in fattura e cessione del credito) per i bonus edilizi le cui spese siano state sostenute nel 2022. Stesso nuovo termine anche per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020 e 2021, ossia per coloro che, in tali anni, hanno fiscalmente detratto la quota annuale del bonus e, successivamente, hanno deciso di cederne le restanti quote.

Slitta al 30 giugno 2023 la scadenza per l’invio dell’autodichiarazione

CONTROLLI SANITARI: NOVITÀ PER LE TARIFFE ANNUE

Con l’approvazione del Decreto Milleproroghe sono state introdotte due modifiche al D.Lgs. 32/2021 relativo al pagamento delle tariffe a carico degli operatori per il finanziamento dei controlli ufficiali. La prima modifica introduce la scadenza del 30 giugno 2023 per l’invio dell’autodichiarazione. Sin dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo 32/2021, ovvero dal 2022, ogni operatore avrebbe dovuto mandare all’ASL di competenza, entro il 31 gennaio di ogni anno, l’autodichiarazione relativa all’essere o meno soggetto al versamento di tale tariffe (non era necessario l’invio di una nuova autodichiarazione se negli anni seguenti non ci fossero state variazioni) e la mancata trasmissione dell’autocertificazione avrebbe comportato automaticamente l’applicazione piena del-

la tariffa prevista. Pertanto, con quest’ultima modifica, se l’azienda non ha ottemperato in questi due anni di applicazione della norma (2022 e 2023) all’invio dell’autodichiarazione, potrà ancora farlo entro il 30 giugno 2023 e, se rientrante nella casistiche previste (produzione primaria o prevalenza vendita al dettaglio), chiederne ancora l’esenzione. La seconda modifica introdotta dal Milleproroghe stabilisce che gli operatori che effettuano produzione primaria e operazioni associate non debbano mandare all’ASL di competenza alcuna autodichiarazione per l’applicazione della tariffa forfettaria, che ammonta a 20 euro/capo, per l’ispezione ante mortem in caso di macellazione d’urgenza al di fuori del macello (in azienda/allevamento).

21 miLLeproroghe

PATENTINI FITOSANITARI PROROGATI AL 30 GIUGNO

Il Decreto Milleproroghe ha confermato al 30 giugno 2023 la proroga della validità delle abilitazioni scadute nel 2022 per l’acquisto, l’utilizzo, la vendita e le attività di consulenza per quanto concerne i prodotti fitosanitari rilasciati ai sensi del Decreto Legislativo 150/2012. Il Milleproroghe fa riferimento al Piano di Azione Nazionale (PAN) che riguarda i prodotti fitosanitari, la lotta integrata e i metodi per lo spargimento dei prodotti fitosanitari. Nello specifico, per quanto riguarda le abilitazioni si riferisce a chi vende, acquista ed utilizza i prodotti fitosanitari professionali e a chi svolge attività di consulenza fitoiatrica per aiutare le imprese a proteg-

gere le proprie produzioni. Per i patentini fitosanitari le abilitazioni scadute nel 2022 e non rinnovate sono già state massivamente prorogate al 30 giugno prossimo, data entro la quale si dovrà procedere, come di consueto, con la partecipazione ai relativi corsi per il rinnovo annuale. Il nuovo stato è verificabile individualmente con libero accesso sulla pagina web della Regione Piemonte dedicata all’abilitazione fitosanitaria (PAN), la stessa che viene utilizzata nelle verifiche alla vendita dei prodotti fitosanitari. Il provvedimento non si applica ai patentini scaduti a decorrere dal 1° gennaio 2023. Per informazioni gli Uffici Coldiretti sono a disposizione.

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La deroga non si applica ai patentini scaduti dal 1° gennaio 2023

LE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI AGRICOLTORI

L’inserimento dei giovani in agricoltura resta una delle priorità della nuova Politica agricola comune sia in Europa che in Italia, dopo la sua entrata in vigore il 1° gennaio 2023. Con “giovane imprenditore agricolo” si intende un soggetto che non ha più di 40 anni di età che si insedia per la prima volta come capo azienda e che è dotato di adeguati requisiti di formazione (quest’ultima è una novità della nuova Pac). Occorre fare particolare attenzione a questo requisito di formazione che prevede che il giovane debba essere in possesso di adeguati requisiti di istruzione e competenza, attestati dal possesso di almeno uno dei seguenti titoli di studio-esperienza lavorativa:

1) titolo universitario a indirizzo agricolo, forestale, veterinario, o titolo di scuola secondaria di secondo grado a indirizzo agricolo (allegato VI del decreto ministeriale del 23 dicembre 2022 sui pagamenti diretti della Pac);

2) titolo di scuola secondaria di secondo grado non agricolo, comprese le qualifiche professionali conseguite con percorsi formativi di durata almeno triennale, e attestato di frequenza ad almeno un corso di formazione di almeno 150 ore, con superamento dell’esame finale, su tematiche riferibili al settore agroalimentare, ambientale o della dimensione sociale, tenuto da enti accreditati dalle Regioni o Province autonome, oppure partecipazione con esito favorevole all’intervento di sviluppo rurale “cooperazione per il ricambio generazionale”;

3) titolo di scuola secondaria di primo grado, accompagnato da esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore agricolo, documentata dall’iscrizione al relativo regime previdenziale agricolo per almeno 104 giornate/ anno, oppure partecipazione con esito favorevole all’intervento di sviluppo rurale “cooperazione per il ricambio generazionale”.

Le regioni possono integrare questi requisiti. I giovani possono ricevere sostegni dedicati integrando strumenti sia dei pagamenti diretti che della politica di sviluppo rurale.

Nel primo pilastro (Pagamenti diretti), come nella vecchia programmazione, è presente il “Sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori”.

Questo pagamento, prevede l’erogazione di un importo forfettario di circa 83,50 €/ha (massimo per 90 ha) per chi rispetti i requisiti di giovane agricoltore, per un periodo complessivo di 5 anni dal momento dell’insediamento. Coloro che hanno fatto richiesta per questo premio con la vecchia Pac manterranno il diritto a ricevere l’importo per gli anni restanti; tuttavia, esso non sarà più pari al 50% del valore dei titoli che si possiede, ma sarà uguale a circa 83,50 €/ha. I giovani, inoltre, hanno la priorità per il rilascio dei titoli dalla riserva nazionale. Si può fare richiesta con una superficie minima ammissibile pari a 1 ettaro. L’accesso alla riserva per il giovane è limitata ad una sola volta.

Nel secondo pilastro (Sviluppo rurale) è presente l’intervento “Insediamento giovani agricoltori”, attivato su tutto il territorio nazionale. Esso, con lo scopo di finanziare l’avvio di start-up agricole, prevede l’erogazione di un importo fino a 100.000 euro a coloro che si sono impegnati a realizzare un Piano Aziendale sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale, e che rispettano i criteri di selezione previsti dai bandi regionali. L’aiuto può essere anche accompagnato da ulteriori interventi dedicati a consulenza, formazione e investimenti in ambito agricolo nella forma del “pacchetto giovani”. Agli interventi previsti nel Piano Strategico per la Pac si affiancano altre tipologie di strumenti volti a sostenere l’accesso al credito, al capitale fondiario e alla formazione. Ne sono un esempio le misure Più Impresa e Generazione Terra di Ismea che, con un finanziamento massimo di 1.5 milioni di euro, mirano a promuovere la competitività delle imprese e l’acquisto delle superfici agricole da parte dei giovani. Tuttavia, Generazione Terra ha chiuso l’ultimo bando il 23 febbraio scorso. Sono previste ulteriori agevolazioni per l’acquisto dei terreni da parte dei giovani.

Per maggiori informazioni scarica la pubblicazione della nuova Pac con il capitolo 7 dedicato ai giovani

23 nuova paC

Giornata della Donna: presentata la collaborazione tra Donne Impresa Coldiretti e AIL

CRESCONO LE IMPRESE ROSA IN AGRICOLTURA

L’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, non è stata solo l’occasione per distribuire al Mercato Coperto di Campagna Amica la mimosa ma anche per ufficializzare la collaborazione tra Donne Impresa Coldiretti e l’AIL, Associazione contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma, Sezione di Alessandria-Asti. “La forza delle donne è anche nella capacità di mobilitazione per iniziative di solidarietà

Quasi tre imprese agricole su dieci sono guidate da donne la cui presenza è cresciuta soprattutto nelle nuove attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale fino nella presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica oltre che nell’agriturismo. Le donne che hanno scelto l’agricoltura – ha affermato Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Coldiretti Piemonte e Coldiretti Alessandria – sono le protagoniste di una vera e propria rivoluzione culturale: lavorare in sinergia per sostenere la ricerca ma anche l’economia di prossimità e il buon cibo, ponendo la massima attenzione alla valorizzazione dei prodotti locali e alle ricette tradizionali”.

Le donne in agricoltura rappresentano a livello nazionale oltre 202mila imprese entrando, in base alla classifica stilata dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, nella la top five dei settori con più alto tasso di femminilizzazione dopo servizi vari, sanità, istruzione e alloggio/ristorazione. In provincia di Alessandria l’analisi territoriale della Camera di Commercio rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali proprio sul territorio alessandrino classificandosi, in Piemonte, al primo posto

con un 23,2% sulle circa complessive 95.593 imprese al femminile, raggiungendo una quota del 22,4% delle imprese complessivamente registrate. Operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura, del turismo e dei servizi alla persona; nel 12,3% dei casi sono guidate da straniere; il 10,7% è amministrato da giovani imprenditrici.

L’agricoltura offre alle imprenditrici agricole prospettive di crescita e di futuro ed è attrattiva anche verso le più giovani che hanno puntato sull’uso quotidiano della tecnologia per gestire sia il lavoro che lo studio.

“Nonostante pandemia e conseguenze del conflitto in terra ucraina il settore primario locale continua a rientrare tra i primi posti della classifica di scelta delle imprenditrici, un segno tangibile che mostra la dinamicità sviluppo del settore, dove il protagonismo femminile ha rivoluzionato l’attività, come dimostra l’impulso dato dalla loro presenza nelle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, le fattorie didattiche, i percorsi rurali, la presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica e naturalmente nell’agriturismo”, ha aggiunto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

“Le imprese rosa, dunque, rappresentano un tassello importante della nostra Organizzazione e dell’economia regionale, per questo vanno supportate anche attraverso strumenti e misure ad hoc che possano sostenere sempre più il loro sviluppo. Ringrazio la sezione alessandrina

24 donne impreSa
Sono le protagoniste di una vera e propria rivoluzione culturale sempre più multifunzionale

dell’AIL per aver partecipato all’iniziativa promossa da Donne Impresa Coldiretti al Mercato Coperto di Campagna Amica per far crescere la solidarietà e promuovere lo straordinario lavoro che le associazioni svolgono per aiutare la ricerca a sconfiggere gravi patologie. Riuscire a coniugare in forma responsabile attività produttiva e servizi alla persona, visione imprenditoriale e progetti di filiera, è il progetto che Coldiretti sta realizzando, per portare la testimonianza di un’agricoltura espressione forte di solidarietà, disponibilità, e rispetto profondo di quelli che sono i

cicli della terra nella vita di ogni giorno. Il progetto rientra nell’agricoltura sociale che rappresenta la punta più avanzata della multifunzionalità, tassello fondamentale per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare sviluppo economico e sostenibilità ambientale, difesa della salute e qualità della vita”, ha concluso il Direttore Roberto Bianco. E infine una curiosità: 6 alessandrini su 10 (60%) che hanno deciso di fare un regalo per l’8 marzo hanno scelto le mimose che sono il simbolo della giornata perché dietro una fragilità apparente mostrano una grande for-

za con la capacità di crescere anche in terreni difficili.

Se la maggioranza degli alessandrini si indirizza sulle mimose, una fetta del 23% si orienta su altri fiori mentre solo il 17% preferisce dolci, cioccolatini e altri doni.

Quest’anno la produzione della mimosa è stata fortemente condizionata da un inverno bollente con temperature elevate che hanno determinato la fioritura già nella prima metà gennaio con due mesi di anticipo e tagli dei raccolti del 30%.

AGRITURISMI: BENE SUPERAMENTO CAVILLI TECNICI.

ACCOLTE LE PROPOSTE COLDIRETTI

Superata, grazie al pressing di Coldiretti, per gli agriturismi la limitazione che prevedeva la possibilità di preparare pasti destinati all’asporto o alla consegna a domicilio utilizzando esclusivamente materia prima agricola. E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria nel commentare le novità pubblicate sul Burp della Legge regionale n.3 del 9 marzo 2023 grazie al lavoro del Consiglio regionale, in particolare dei consiglieri Matteo Gaglias-

so e Federico Perugini che hanno presentato l’emendamento durante la discussione in aula.

Un chiarimento necessario poiché l’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Piemonte in quanto contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità, oltretutto sono strutture altamente qualificate grazie ai corsi che vengono periodicamente organizzati per i cuochi contadini e per l’ospitalità.

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Chiarimento necessario:
l’offerta agrituristica svolge un ruolo centrale per la vacanza in Piemonte
donne impreSa
Il Consiglio Regionale ha approvato le richieste e le osservazioni per le strutture

PRINCIPALI FILIERE MADE IN PIEMONTE

Torna “La campagna tra i banchi” con il volume 2 dedicato alla scoperta delle principali filiere dei prodotti agricoli piemontesi. Da un’idea di Coldiretti, Campagna Amica e Donne Impresa Piemonte, prosegue il progetto che, mese per mese da febbraio a giugno 2023, vuol far conoscere agli studenti delle scuole primarie alcuni dei prodotti simbolo regionali: latte, miele, frutta, cereali, carne, uva-vino. Ogni scheda sarà, quindi, un viaggio per conoscere curiosità, aspetti nutrizionali e storici, capire i vari passaggi che compongono la filiera e apprendere le parole chiave del mondo agricolo, senza far mancare anche quiz e giochi didattici. Un nuovo percorso per dare continuità al primo materiale che era stato pensato su frutta e verdura e che si è rivelato di grande supporto e valenza per l’attività didattica tutt’ora in essere nelle scuole, soprattutto primarie, del Piemonte sulla scia del progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti. Una raccolta di schede immediate, ricche di contenuti che sanno accattivare, utili, oltre che agli

DELLE

insegnanti, alle nostre fattorie didattiche che restano un punto di riferimento importante per affiancare l’attività degli istituti scolastici del nostro territorio.

L’obiettivo è quello di valorizzare le principali filiere produttive del nostro Piemonte per far comprendere ai più piccoli che il cibo che trovano sulle loro tavole proviene da un percorso che parte dalla terra, dal campo o dalla stalla e far conoscere loro tutto l’itinerario di quello che è un vero e proprio viaggio: dalla coltivazione-allevamento alla trasformazione, dal confezionamento alla distribuzione. Allo stesso tempo, attraverso queste schede verrà fatta conoscere la rete di Campagna Amica che offre tante possibilità: dai mercati agli agriturismi, dai punti vendita aziendali alle fattorie didattiche per cui è importante informare i consumatori del domani fin da piccoli.

Per maggiori informazioni sul progetto si può consultare il sito www.piemonte.coldiretti.it all’apposita sezione “La Campagna tra i banchi- volume 2” e sfogliare le pubblicazioni.

26 La Campagna tra i BanChi
On line “La campagna tra i banchi” volume 2 UN PERCORSO DIDATTICO ALLA SCOPERTA

Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti CONVOCATA L’ASSEMBLEA TERRITORIALE IL 19 APRILE 2023

L’Associazione Pensionati aggiorna il suo Statuto e i suoi organi direttivi per rafforzare la sua funzione di rappresentanza e per valorizzare il suo ruolo all’interno di Coldiretti e nella società.

L’Assemblea dei Delegati della Associazione Provinciale pensionati chiamata a variare lo Statuto sociale e rinnovare i propri organismi direttivi è stata fissata per il prossimo 19 aprile.

L’incontro ha una importanza che va oltre alla necessità di eleggere il nuovo Consiglio che per i prossimi cinque anni sarà chiamato a rappresentare i pensionati coldiretti. Il mandato che si chiude risulta, infatti, segnato da una serie di eventi primo tra tutti quello della pandemia da Covid-19 che ha fortemente condizionato e caratterizzato l’attività operativa di rappresentanza della Associazione.

L’esigenza prioritaria è ora quella di far sì che le tematiche e le problematiche sindacali e sociali che investono oggi i pensionati coldiretti ritrovino una rappresentanza forte e visibile che porta avanti con ancora maggiore efficacia le istanze della categoria nei confronti delle istituzioni territoriali e nella società.

Sono numerose e ben determinate

le prossime sfide che l’Associazione dovrà affrontare nel prossimo quinquennio di mandato; SANITÀ – SICUREZZA – RAPPORTO CON LE NUOVE GENERAZIONI e DIFESA del REDDITO delle PENSIONI sono i principali argomenti da trattare accanto al ruolo sindacale e partecipativo che i pensionati da sempre hanno all’interno della Federazione a sostegno delle battaglie che porta avanti Coldiretti. Proprio per dibattere e confrontarsi su queste tematiche verranno svolte nelle diverse zone le Assemblee territoriali per avvicinare il maggior numero di pensionati e coinvolgerli nelle scelte e nelle attività che il futuro direttivo della Associazione dovrà realizzare.

L’Assemblea provinciale fissata per il 19 Aprile sarà preceduta dalle Assemblee territoriali per la nomina dei Delegati di Zona che si terranno a:

Novi Ligure

martedì 28 marzo alle ore 17.00

Ufficio Zona Coldiretti di Novi Ligure in via MAZZINI, 50/C - Novi Ligure

Tortona e Castelnuovo Scrivia

mercoledì 29 marzo alle ore 17.00

Annullamento debiti contributivi INPS fino a 1.000 euro

Verrà aggiornato lo Statuto e rinnovati gli organi direttivi

Ufficio Zona Coldiretti di Tortona in STRADA STATALE per VOGHERA, 53 - Tortona

Alessandria

martedì 04 aprile alle ore 15.00

sede di Coldiretti Alessandria in Corso CRIMEA, 69 - Alessandria

Acqui Terme e Ovada

mercoledì 05 aprile alle ore 15.00

Condominio Diamante in via MAGGIORINO FERRARIS ad Acqui Terme (di fronte Centro Commerciale Galassia – ex Mercato del bestiame)

Casale Monferrato e Cerrina

martedì 11 aprile ore 10.30

Ufficio Zona Coldiretti di Casale Monferrato in via CAVALLI d’OLIVOLA,5

Tutti i Pensionati sono invitati a partecipare.

POSSIBILI ALLUNGAMENTI DEI TEMPI DI ACCESSO ALLA PENSIONE

Nella Legge di Bilancio 2023 è stato previsto l’annullamento automatico dei singoli debiti affidati all’Agenzia della riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino a mille euro (cosiddetta Rottamazione Quater- saldo e stralcio).

La data di scadenza originariamente prevista per tale annullamento automatico era il 31 marzo 2023, ma tale

scadenza è stata modificata e prolungata fino al 30 aprile 2023 dal decreto Milleproroghe.

La norma non prevede una specifica domanda da parte del debitore come per i casi analoghi di precedenti rottamazioni, ma dispone che vi sia l’automatico annullamento che opererà alla data del 30 aprile 2023, restando ferma la possibilità che il contribuente effettui, entro la suddetta data, il pagamento degli importi dovuti che saranno acquisiti a titolo definitivo.

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a Cura di gianni mario Stoppini

E’ necessario quindi evidenziare che per i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti ed iscritti alla Gestione separata INPS il mancato pagamento anche di una parte della contribuzione dovuta per una annualità comporta il mancato accredito parziale o totale dell’anno contributivo con conseguente allungamento del periodo di attesa per la maturazione del diritto a pensione e con un minor importo pensionistico derivante dal mancato accredito. In particolare, poi, per i lavoratori autonomi in agricoltura, CD e IAP, è sufficiente una minima carenza contributiva per perdere l’accredito di un intero anno

contributivo. Attenzione quindi perché, superato il termine di aprile 2023, eventuali debiti fino a 1.000 euro, affidati agli agenti di riscossione il debito, verranno stralciati automaticamente, a prescindere dalla volontà del contribuente.

Coloro che avessero in corso delle domande di pensione o maturassero nel frattempo il diritto a pensione, possono verificare tramite gli uffici della Coldiretti e del Patronato Epaca l’eventuale impatto sulla prestazione previdenziale a seguito della rottamazione indicata.

AVVISO IMPORTANTE DETENZIONE E CUSTODIA DELLE ARMI DA FUOCO

Oltre alle previste licenze e autorizzazioni per la detenzione ed il trasporto, esiste anche un altro adempimento che i possessori delle armi da fuoco devono assolutamente rispettare in quanto costituisce un presupposto essenziale per essere in regola con le disposizioni legislative in vigore. Si tratta del CERTIFICATO MEDICO di IDONEITÀ che ha una valenza quinquennale e che alla sua scadenza deve essere rinnovato. Vediamo nel dettaglio quali sono le regole da rispettare e quali sono le conseguenze a cui si va incontro in caso di inadempienza.

1) Cosa succede se il certificato è scaduto?

Il detentore delle armi da fuoco non è in regola con le disposizioni legislative in essere e deve immediatamente attivarsi per essere sottoposto a visita per il rilascio di un nuovo certificato medico.

2) Cosa succede se durante un controllo viene accertato che il certificato medico è scaduto?

L’autorità preposta al controllo, in questo caso l’arma dei Carabinieri, rilascia una diffida a provvedere al rinnovo entro un periodo definito.

3) Cosa succede se non vengono rispettati i termini della diffida e non viene rinnovato il certificato medico scaduto?

Il detentore delle armi da fuoco, anche se in possesso delle altre autorizzazioni previste, non risulta in regola e le armi vengono sottoposte a sequestro preventivo.

4) Cosa succede nel caso non si intende rinnovare il certificato medico per scelta o per una patologia invalidante in corso o per decisione volontaria di non possedere più armi da fuoco?Il detentore non può trasportare armi dal proprio domicilio alla più vicina stazione dei Ca -

rabinieri in quanto privo dei requisiti necessari per il trasporto.

La irregolarità non consente il trasporto delle armi e, in questo caso, deve contattare la Stazione dei carabinieri del comune di residenza che si recano direttamente al domicilio dell’interessato e provvedono a prenderle in custodia.

Considerato che periodicamente vengono effettuati i controlli sulla loro validità invitiamo tutti gli associati che detengono armi da fuoco sia per la caccia, sia per uso sportivo o per difesa personale a verificare la validità del proprio Certificato Medico di idoneità e di attivarsi per il rinnovo nel caso risulti scaduto.

L’aumento del costo della vita, che non raggiungeva livelli così alti da molti anni, ha fatto sì che i pensionati italiani potessero ricevere dall’Inps maxi rivalutazioni delle loro rendite, comprensive per alcuni anche degli arretrati a decorrere dal 1° gennaio 2023. La maggiorazione dovuta per quest’anno è del

7,3% anche se l’ammontare degli aumenti è differenziato a mano a mano che sale l’importo di pensione: le pensioni più basse beneficiano di aumenti maggiori. Ed infatti a trarne maggiore vantaggio le rendite integrate al trattamento minimo Inps, che sono arrivate a 563,73 euro con aumenti decorrenti da gennaio scorso.

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patronato epaCa
Per essere in regola serve il Certificato Medico valido
La rivalutazione degli assegni pensionistici non interessa i percettori di Ape Sociale PENSIONI, ECCO GLI AUMENTI DAL 1° MARZO

Ora, però, è la volta anche dei pensionati italiani che ricevono un assegno supe riore a quattro volte il tratta mento minimo Inps, cioè le pensioni medie e medio-e levate. Così dal 1° marzo 2023 i pensionati che per cepiscono pensioni superiori a 2.101,52 euro lordi al mese potranno beneficiarne, con il meccanismo seguente: si ha un aumento del 6,205%, nella misura dell’85%, se la pensione supera i 2.101,52 euro lordi men sili, ma è pari o inferiore a 2.626,90 euro lordi mensili; l’aumento è del 3,869%, nella misura del 53%, se il trattamento pensionistico è superiore a 2.626,90 euro lordi mensili e pari o inferiore a 3.152,28 euro lordi mensili (sei volte il trattamento minimo); se gli assegni sono complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo e pari o inferiori a 4.203,04 euro lordi mensili, si ha un aumento del 3,431%, nella misura del 47%.

Al crescere dell’assegno si ha un decremento progressivo della rivalutazione, soprattutto a partire da trattamenti pensionistici complessivamente superiori a 4.203,04 euro lordi mensili e pari o inferiori a 5253,80 euro lordi mensili (dieci volte il trattamento minimo) per cui l’aumento è del 2,701%, nella misura del 37%; mentre infine per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo Inps, l’aumento è del 2,336% nella misura del 32%.

ATTENZIONE

La rivalutazione nella misura del 100% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per i trattamenti pensionistici è stata immediatamente attuata dal primo gennaio 2023 solamente per quei pensionati che percepivano un assegno pensionistico complessivamente pari o inferiore a 2.101,52 euro al mese (oltre all’ “anticipo” già percepito per l’ultimo trimestre 2022 del 2%, per gli assegni non superiori a 2.692 euro lordi mensili), determinando un incremento delle pensioni pari al 7,3%. Per questo motivo, tali pensionati percepiscono già dal 1° gennaio 2023 tale aumento e non vedranno differenze sull’importo mensile già

Si precisa che tale rivalutazione degli assegni pensionistici non interessa i percettori di Ape Sociale, il cui importo non va adeguato alla perequazione automatica, essendo indennità di accompagnamento alla pensione. Il meccanismo odierno di aumento della rivalutazione delle prestazioni previdenziali è stato riformato a partire dal 1° gennaio 1999 ed è attribuito su ciascun trattamento, in misura proporzionale all’ammontare dell’assegno da rivalutare rispetto all’importo complessivo. Ma questa volta, gli assegni prevedono un meccanismo meno generoso e a scaglioni in ragione della corposità dell’importo pensionistico percepito dal pensionato e gli aumenti sono stati previsti sulla base degli importi complessivamente riscossi.

TRUFFE AGLI UTENTI: ANCORA TENTATIVI DI PHISHING IN ALESSANDRIA

Si segnala che sono ancora in atto tentativi di frode tramite phishing nei confronti di aziende e cittadini della provincia di Alessandria arrivate anche su posta Pec.

In questi giorni ci sono state segnalate le ricezioni di strane e-mail o messaggi SMS con nei quali si invita a cliccare su un link presente all’interno della comunicazione oppure rispondere alla mail ricevuta comunicando il proprio Iban bancario.

SI TRATTA DI TRUFFE. L’Inps non invia comunicazioni in questo modo. Si chiede di pertanto di prestare la massima attenzione all’indirizzo da cui viene inviato il messaggio, non riconducibile agli indirizzi istituzionali INPS.

Si invitano gli utenti a ignorare tutte le e-mail

che propongono di cliccare su un qualsiasi link per ottenere pagamenti e rimborsi da parte dell’Istituto o che segnalino, nel testo, presunte differenze nel travaso dei contributi previdenziali.

Si sottolinea che tutte le informazioni sulle prestazioni sono consultabili esclusivamente accedendo al portale istituzionale www.inps.it

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ARRIVARE ALLA LUCE ATTRAVERSO LA CROCE

Le nuove unità pastorali, frutto del percorso sinodale, impegnano il popolo di Dio e i suoi pastori a vivere tempi e liturgie in modo comunitario e condiviso. Siamo in tempo di Quaresima e la Via Crucis è tenuta in considerazione dai fedeli. Quest’ultima celebrata da soli in una medesima comunità parrocchiale rischia però, di diventare monotona e ripetitiva.

Addirittura per anni si è rischiato di usare sempre gli stessi testi e gli stessi sussidi.

Unendosi, tutte le comunità parrocchiali di una stessa unità, possono manifestare intensità di fede e comunione fraterna.

Si mette insieme, in definitiva tutto il bene che c’è in ciascuno di noi.

Celebrando insieme la Via Crucis ognuno si immedesima nei personaggi come Simone il Cireneo o la Veronica. Simone avrebbe preferito stare a guardare, invece si carica della croce.

A Veronica rimane impresso nel suo telo il volto di Gesù.

In parrocchia, il gruppo che si fa carico di animare le celebrazioni, può aiutare la comunità a volersi bene ed accogliere i fratelli che cercano amicizia ed essere Cireneo e Veronica, nel nome di Gesù, per i fratelli.

Quanto siamo disposti a metterci in discussione per costruire un mondo più bello?

Celebrare la Via Crucis è scegliere o di stare ai bordi della salita nel gruppo dei curiosi oppure tra i protagonisti che non si fanno rincrescere di caricarsi la Croce sulle spalle e di lasciarsi commuovere dal volto di Cristo che attraversa e segna la nostra vita. Per portare il nostro contributo per un mondo più bello e più luminoso.

Per arrivare alla luce attraverso la Croce. Per fare diventare ogni ferita, una feritoia di luce.

L a F e d e r a z i o n e p r o v i n c i a l e

C o l d i r e t t i A l e s s a n d r i a , i n p a r t i c o l a r e

l a Z o n a d i A l e s s a n d r i a ,

p a r t e c i p a a l d o l o r e p e r l a s c o m p a r s a d e l c a r o

MARIO CASTELLI

S o c i o C o l d i r e t t i d i S o l e r o S e n t i t e c o n d o g l i a n z e a l l a f a m i g l i a , i n p a r t i c o l a r e a l f i g l i o S t e f a n o giunga la nostra preghiera

L a F e d e r a z i o n e p r o v i n c i a l e C o l d i r e t t i A l e s s a n d r i a , i n p a r t i c o l a r e l a Z o n a d i A l e s s a n d r i a , p a r t e c i p a a l d o l o r e p e r l a s c o m p a r s a d e l l a c a r a

MARIA ZAMUNER

S o c i a C o l d i r e t t i d i L o b b i S e n t i t e c o n d o g l i a n z e a l l a f a m i g l i a T o r r i a n i giunga la nostra preghiera

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MERCATINO COLDIRETTI

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fiume Orba, possibilità di ulteriori diecimila metri di terreno. Prezzo da concordare. Cell. 339 7326631

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31 merCatino marzo 2023

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