Voci libere d a l M u n a r i
numero unico giugno 2014
EUROFLOP LA FELICITÀ OGGI È POSSIBILE In Europa dilagano i movimenti antieuro
Alla conquista della libertà osannata da poeti e filosofi
I numerosi movimenti, che in questi mesi stanno creando tensioni nel vecchio continente, mettono a dura prova quella che è l’idea di “Europa unita”, facendo sorgere non poche perplessità e domande a riguardo. Ne sentiamo parlare in continuazione, ne leggiamo sui giornali, ne parlano i media, ma: “Cos’è l’UE? Com’è nata? Cosa non sta funzionando?” Nell’immediato secondo dopoguerra la volontà di creare un’unione di carattere economico diede vita alla CEE (a cui aderì anche l’Italia): un patto fra sei nazioni volto ad una maggiore e più libera circolazione di denaro e merci all’interno dell’area preeuro. Questi accordi commerciali posero le basi dell’Unione Monetaria Europea attuata solo nel 1999 con l’introduzione della moneta unica per tutti gli stati membri. Cosicché per la prima volta, nel 2000, gli Italiani hanno accolto l’euro nelle proprie case, illudendosi di essere diventati tutti, improvvisamente, Europei. Un entusiasmo effimero che ha lasciato presto il posto all’insofferenza quando ci si è resi conto che la strada per un’Europa unita era ancora lunga e incerta. Il fatto che si sia privilegiata l’unificazione economica a quella politica e sociale, ha fatto sì che il continente odierno risulti diviso non tanto dai confini nazionali quanto dalle profonde differenze linguistiche, sociali e culturali presenti fra i vari stati. Senza contare che nella scelta di aderire a un’Europa più partecipata, di davvero partecipato ci sia stato ben poco. Continua in seconda pagina
Ritengo che pressoché di tutto ciò che conosciamo e con cui abbiamo a che fare al giorno d’oggi possiamo trovare il suo significato, le sue vere origini, nel passato, nella nostra storia più o meno antica; ciò non vuol dire esclusivamente la storia alla quale siamo subito spinti a pensare, ricca di imprese militari ed accordi politici, ma una più vicina a noi come singoli individui. Tornando indietro fino alle origini e alle prime fasi di evoluzione dell’uomo, possiamo vedere quanto la sua vita fosse simile a quella di un animale selvaggio, preda e predatore, gremita di responsabilità e pericoli, senza mai un momento di completa tregua o la possibilità di ritirarsi da quella frenetica corsa dove le sensazioni, le emozioni, erano autentiche, elementari ma potenti: la paura,
l’eccitazione data dall’avventura, la fuga da un leone nel cuore della notte. Potrebbe sembrarci strano ma noi, adesso, a quegli uomini, a quelli che erano costretti a fuggire come prede, tante volte quante noi scarichiamo musica da internet, siamo ancora molto legati. È scientificamente dimostrato che l’uomo vuole provare emozioni, ne necessita: il motivo per cui i film horror fanno successo, per cui lo hanno le droghe, la musica spinta, l’alcol ed altri innumerevoli vizi dell’uomo, compreso il consumismo, è questo. In fondo, il nostro cervello vorrebbe ancora provare quelle emozioni primordiali che ancora conserviamo nel nostro DNA, ma nella nostra civiltà moderna e tecnologica questo è molto difficile. Continua in seconda pagina
UNA SCOMMESSA
VINCENTE Dopo tre anni La virgola, voci libere dal Munari è il giornale dell’Istituto
È stata una scommessa della professoressa Gazzarin e risale a 4 anni fa: impegnare i suoi allievi a scrivere degli articoli che potessero poi dare forma ad un giornale di classe. Molti, come potete ben immaginare, erano gli scettici. Chi per un’avversità congenita nei confronti dell’Italiano, chi per l’eccessiva mole di lavoro che si prospettava… insomma diversi erano poco entusiasti del progetto. All’inizio fu, dunque, quasi un’imposizione, ma poi Continua in ultima pagina