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La stanza di Sally
from Relazioni: #1
by ale-rel
di Sally Swainston
George Floyd’s future
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How inexhaustible the world is, always producing something new, something universally unexpected. Those untold millions can die for thousands of years from a great evil, whether cornered and alone on some deaf street, or by routinely recorded cattle truck. Then almost nothing, just another ordinary foul murder with society officially on hold in time of plague, and the planet ignites, unselfish crowds demolish the assumptions of ages, and a line is drawn across which there can be no retreating. An anniversary crowded with Jesse Owens, Muhammad Ali, Oscar Wilde, and the national liberation of Argentina, must now find one more space on the podium, and that will be at the front. No more back of the history bus.
Il futuro di George Floyd
Quanto inesauribile è il mondo, sempre a produrre qualcosa di nuovo, qualcosa di universalmente inatteso. Loro, ignoti milioni possono crepare per migliaia d’anni per colpa di una grande malvagità, messi all’angolo e soli su qualche strada sorda, o su un carro bestiame regolarmente registrato. Poi quasi niente, solo un altro ordinario osceno omicidio con la società ufficialmente sospesa in tempi di peste, e il pianeta si accende, masse senza egoismo demoliscono gli assunti di sempre, e una linea è tracciata, oltre la quale non può esserci ritorno. Un anniversario affollato, con Jesse Owens, Muhammad Ali, Oscar Wilde e la liberazione della nazione argentina, deve ora trovare un altro spazio sul palco, e sarà lí davanti. Mai piú in fondo all’autobus della storia.
In un’intervista radiofonica il poeta inglese Simon Armitage, nominato Poet Laureate nel 2019, ha detto che la poesia può far accadere cose inaudite nella testa di chi legge, agendo anche a distanza di migliaia di chilometri, o di anni. La poesia, quindi, stabilisce relazioni superando i limiti spaziotemporali: ecco dunque spiegata la sua presenza su Relazioni:.
Inauguriamo questa stanza con un testo che affronta in modo diretto, senza schermi, le tensioni piú scoperte del nostro tempo. Lo ha scritto Rip Bulkeley, nato a Devon nel 1941. Professore universitario, Bulkeley ha fondato nel 1999 il gruppo “Oxford Back Room Poets”. Nel 2003 ha pubblicato la raccolta War Times, e nel 2018 ha curato l’antologia Poems for Grenfell Tower, dedicata alle vittime dell’incendio dell’omonimo palazzo di Londra.
La poesia che pubblichiamo fa parte di un progetto ideato da Carol Ann Duffy e dalla Manchester Writing School dell’Università di Manchester, che durante la crisi del coronavirus hanno invitato poeti di tutto il mondo a scrivere poesie attraverso le quali elaborare le conseguenze sociali ed esistenziali della pandemia e del lockdown.