associazione culturale
Cura editoriale e Grafica Angelo Farinon e Alessio D’Uva Supervisione Associazione Culturale DOUbLe SHOt Postfazione Alessio D’Uva Copertina RICXX Logo Collana Alessio Ravazzani “DREAMS N° 1” edizione italiana è Copyright © 2010 Associazione Culturale DOUbLe SHOt I edizione: marzo 2010 ISBN: 978-88-96064-25-2 Trademark and Copyright ™ & © 2010 text and illustrations by the authors All rights reserved Nessuna parte di quest’opera può essere riprodotta o trasmessa (se non a scopo di recensione), in qualsiasi forma o mezzo, senza il preventivo consenso scritto da parte dell’editore
INDICE
Cos’è DREAMS
6
LUI, L’ALTRO (I parte) - F. Rossi & D. Grillotti
8
IL BRACCIO PIÙ FORTE - A. Susini & D. Susini
14
LA DEA - A. Farinon & E. Cafferini
26
MEDITERRANEO - F. Tassi
34
AGENZIA SOGNI PERDUTI - M. Rastrelli & L. Nuti
36
ALTER EGO - P. Giallombardo
52
LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE - A. Ferri & M. Cocciolone
58
RIMORSO - A. Farinon & L. Palloni
76
R.I.P. - F. Santi & V. Bizzarri
86
DOPPIO SOGNO - M. Bruno & S. Aquaro
112
T(H)UMOR - Dario “Shine” Splendido
116
TRANSJIM - M. Bruno & M. Berton
130
INSERZIONI - C. Torsoli
140
IMAGO - M. Toraldo & N. Storai
142
BRUGUEL - E. Bertelli
160
INSERZIONI - C. Torsoli
171
ASPIRAZIONI - F. Lai & A. Cammarata
172
VEGLIA - G. Bonatti
176
ANIMALE IN GABBIA - M. A. Sena & S. Menetti
200
SUPER LIQUIDATOR - A. D’Uva & Cricchio
222
LUI, L’ALTRO (II parte) - F. Rossi & D. Grillotti
230
239
Postfazione
5
Cos’è DREAMS Di seguito potete leggere un sunto del vademecum redatto durante i vari incontri alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Se desiderate inviare vostri soggetti o partecipare in qualche modo ai prossimi numeri di questo antologico, inviate una mail con il vostro soggetto o la vostra candidatura all’indirizzo di posta elettronica antologicods@gmail.com Ci muoviamo in un mondo del tutto simile al nostro ma in cui ogni personaggio reale (PR, Reale o Sognatore) convive con il proprio personaggio immaginario (PI, Immaginario o Sognato). Gli Immaginari sono creature generate dalla fantasia degli umani, incarnano i desideri e le delusioni, i sogni e gli incubi, l’istinto o la razionalità, le personalità sottomesse e la parte complementare del carattere del loro corrispettivo reale. Di queste caratteristiche una domina sulle altre, tanto da rispecchiarsi anche nell’aspetto fisico. Perciò gli Immaginari sono esseri fantastici, antropomorfi, che in alcuni casi possono anche essere del tutto simili a esseri umani. Molto raramente possono presentare una mutazione fisica, che può essere il risultato di traumi subiti da loro direttamente o dai loro Sognatori. Diversamente da quella che si potrebbe considerare una visione “classica” del personaggio immaginario, questi esseri sono “reali”. Possono cioè essere visti e interagire con chiunque, non soltanto con il proprio creatore. Sono criminali e investigatori, piangono ai funerali dei loro Sognatori o portano a casa uno stipendio per nutrirli. In questo mondo i sogni possono rimanere orfani, morire o uccidere. Non ci interessa motivare il perché della presenza di questi Immaginari. Semplicemente piombano nella vita dei Reali, in alcuni casi semplificandola e in molti altri distruggendola. Gli Immaginari arrivano nella vita del loro Sognatore nel momento in cui quest’ultimo ne avverte l’esigenza. Alla loro nascita, al loro “arrivo”, da ovunque essi provengano, i Sognati sanno perfettamente chi è il loro Sognatore. Raramente può succedere che non arrivino affatto o che arrivino molto tardi. Nel caso in cui l’Immaginario non arrivi, il Reale è destinato a vivere una vita a metà, oppure semplicemente a essere un uomo senza sogni, tormentato da problemi psicologici. I Reali possono persino innamorarsi degli Immaginari e viceversa, nonostante l’aspetto a volte inumano dei Sognati. In fondo entrambi vivono in questa società da sempre, dall’origine dell’uomo (a questo proposito: e se Eva fosse il PI di Adamo?), e quindi sono accettati come normali. I personaggi immaginari non possono riprodursi e anche se alcuni di loro possiedono organi genitali sono sterili. Quando un Reale muore, il suo Immaginario può finire allo sbando o, a seconda delle necessità narrative, può morire, vendersi e prostituirsi ad altri, finire in un orfanotrofio per personaggi immaginari, o a vivere in un ghetto, ecc. Se, al contrario, a morire è l’Immaginario, il suo Reale può rimanere senza o adottarne uno, ma non può ricrearlo. E sicuramente la sua vita non sarà più equilibrata come prima. Il Sognato può vivere una vita a sé stante rispetto al Reale e non è detto che i due rimangano uniti (nel senso della vicinanza fisica) per tutta la vita. Il loro rapporto può essere considerato come quello di due fratelli gemelli, anche se non necessariamente devono dimostrare la stessa un’età anagrafica. Con questo tipo di struttura si possono affrontare generi e lanciare messaggi di qualsiasi tipo. Si può fare del revisionismo storico (anche perché si parte dal presupposto che il passato di questo “universo” sia del tutto simile al nostro). Si può, ad esempio, raccontare 6
del personaggio immaginario di Hitler, causa della sua frustrazione e del motivo che lo ha portato al genocidio degli ebrei. Si possono realizzare storie minimaliste, si può parlare del rapporto che ognuno di noi ha con i propri sogni e con le proprie aspettative. Si possono scrivere storie a sfondo sociale, si può parlare di razzismo, oppure cimentarsi con storie fantastiche, noir, thriller, ecc. L’unico punto comune sarà quindi l’ambientazione e la presenza dei personaggi immaginari. E attraverso un personaggio immaginario si potrà, di volta in volta, ritrovare il suo creatore, o una scintilla del suo ricordo.
7
LUI, L’ALTRO (I parte) FILIPPO ROSSI Soggetto e sceneggiatura Filippo Rossi nasce a Siena nel 1982. In quarta elementare decide che farà fumetti. Passa infatti tutti gli anni delle medie e del liceo classico a disegnare nascosto sotto il banco. Poi si iscrive a Lettere dove continua a disegnare invece che prendere appunti. Quasi per scommessa, si iscrive alla scuola Internazionale di Comics di Firenze, dove si trasferisce. A Firenze, non alla scuola di Comics. Dopo tre anni ruggenti fonda insieme ad altri esagitati la “Disagio production” la cui principale attività è il semestrale autoprodotto “difuori”. Collabora con Double Shot per “Cose che parlano”, con la fanzine “Katlang” e con diversi giornali locali senesi. Continua imperterrito a fare fumetti, credendo di aver stipulato una qual sorta di patto con il diavolo.
DARIO GRILLOTTI Disegni Dal 2 marzo del 1984, giorno della sua nascita, Dario Grillotti ha sempre vissuto a Viareggio. Inizia prestissimo a leggere, e altrettanto presto i suoi gusti vengono deviati verso la letteratura illustrata da quel demonio meglio conosciuto come Pandi. La definitiva sterzata verso il fumetto, invece, gliela danno Lupo Alberto e Cattivik, verso il 5° anno di vita, e da lì non c’è stato più modo di strapparlo a questo mondo blasfemo. La perdizione è ormai totale: il Grillotti a scuola, invece di studiare, non fa altro che disegnare mostri e supereroi, ed è proprio da questi che capisce quale sarà il suo mestiere. Una volta adulto fallisce sia come mostro che come supereroe, e capisce che forse è meglio limitarsi a disegnarli; da allora consuma quintali di carta, di grafite e di diottrie.
Questa storia, vista la sua struttura narrativa, apre e chiude il volume. Buona lettura!
8
…ricordiamo che per motivi di sicurezza dovete regolarizzare i documenti del vostro personaggio immaginario compilando il modulo p.i. 9000 al centro burocratico di smistamento emozionale. per il governo, sapere quali sono le vostre aspirazioni, i vostri sogni è un modo per venirvi incontro anche nei vostri bisogni! ognuno di voi ha un personaggio immaginario, regolarizzatelo!
cazzate. io non ce l’ho un personaggio immaginario… eppure mi sento pronto… dov’è?
c lic k vedo intorno a me i miei più cari amici, i miei conoscenti più vicini e quelli più lontani, vedo perfetti sconosciuti che condividono la propria vita, la propria solitudine con l’alter ego dei propri sogni, delle proprie ambizioni…
sento che è il momento giusto, ma perché non arriva?
non che se ne facciano molto a dire il vero, non che la loro comparsa, come una rivelazione della coscienza, cambi radicalmente le loro vite, ma convivono nella solitudine esistenziale dell’essere qui e ora.
fino a poco tempo fa e per molto tempo, me ne sono fregato. vivevo solo, forte delle mie mancanze.
9
stasera.
una vaga nebbia avvolge tutte le cose rendendole indistinte.
una vaghezza, un’imprecisione quasi magica.
una figura mi si fa incontro. si avvicina a me.
sono come paralizzato. non ho paura. non e’ emozione. voglio che l’evento si sveli da se, che l’incontro basti a se stesso.
sento già il calore umano salire dalla condensa umida.
non uno sguardo, non una scossa d’energia umana.
mi passa accanto sfiorandomi appena e com’è comparsa, scompare.
10
qualcosa sta cambiando in me…
quell’emozione inespressa mi lascia freddo come di fronte ad una morte annunciata.
la mia vita sta scivolando via, il senso della mia vita stessa sta cambiando.
inizio a desiderare la comparsa di lui più di quanto desideri vivere. o meglio. la mia vita è ormai il desiderio di quell’incontro.
avrei voluto che fosse lui… avrei voluto finalmente vedere il volto della mia alterità.
cerco di penetrarlo, come a dire: “sei tu”.
ma non è mai lui.
incrocio lo sguardo di qualcuno che non ho mai visto…
niente.
nessuno è lui.
11
tutta questa gente che mi circonda, si credono qualcuno ma non sono nessuno!
ridono, parlano, non sono soli come me...
e si prendono gioco della mia solitudine.
era l’altro che mi rifiutava, che giocava col mio destino, si divertiva a spiarmi, a seguirmi e a ridere della mia disperazione!
non poteva essere colpa mia, no.
di lui, maledetto, che non ha il coraggio di confrontarsi con me.
era colpa sua!
di lui che non sa come ci si sente quando si è soli.
ma io posso farcela da solo.
12
non ho bisogno di lui.
non ho bisogno di nessuno.
cosa crede? di poter saltare fuori da un momento all’altro e fare finta di niente?
sto meglio da solo!
non ho bisogno di tirare fuori quello che ho dentro.
far finta di conoscermi?
se si fosse fatto vivo non gli avrei perdonato di avermi ridotto in questo stato, gli avrei dimostrato che potevo fare a meno di lui.
attenderlo invano mi ha logorato dentro, il suo farsi attendere mi ha tolto la vita‌
Vorrei trovarlo per ucciderlo!
Devo toglierlo dai miei pensieri!
Adesso basta. La ricerca diventa una caccia!
13
FINE I PARTE
IL BRACCIO PIÙ FORTE ARJUNA SUSINI Soggetto e sceneggiatura Diplomato all’Istituto d’Arte F. Russoli di Pisa, sez. Grafica. Anno 2003. Diplomato alla Scuola Internazionale di Comics, sez. Fumetto. Nel 2008. Iscritto all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sez. Pittura. Co-fondatore dell’Associazione Culturale “The end”, che si occupa di editare lavori di giovani fumettisti e cineasti.
DAVIDE SUSINI Disegni Nasce a Livorno il 14/05/74, da molto piccolo si interessa subito al disegno e ai cartoni animati, in particolar modo a quelli dei primissimi anni ‘80 (quelli della Hanna e Barbera, Goldrake, Mazinga, Ken Shiro, ecc. ecc.). Così inizia a scarabocchiare, su fogli di carta, improbabili eroi dalle fattezze molto ingenue, ma è con la scoperta di fumetti del calibro di Dylan Dog alla fine degli anni ‘80 che la passione esplode, portandolo a frequentare l’Istituto d’Arte statale di Pisa nell’anno 1990. In questi anni di studio parteciperà a vari concorsi anche nell’ambito del fumetto. Si diploma nel 1996, portando come lavoro alla maturità un fumetto disegnato e sceneggiato da egli stesso, ispirandosi liberamente al gatto nero di Edgar Allan Poe. Negli anni successivi, nonostante intraprenda lavori al di fuori del fumetto (commesso,operaio, ecc.) non perde la voglia di disegnare, partecipa a concorsi e promuove il suo lavoro attraverso piccole autoproduzioni. Sempre nell’ambito dell’autoproduzione, nel 2008, lavora per conto della Q-Z Arts (gruppo di cineasti livornese) dove sviluppa e disegna, insieme ad altri collaboratori, il volumetto a fumetti di Alex Fog che verrà presentato a Lucca Comics 2008. Nel 2009 fonda, insieme ad altri collaboratori e amici, l’Associazione Culturale ”The end” che promuove, a Lucca 2009, “Purgatory” il primo lavoro a fumetti dell’associazione: un western horror ispirato anche ai miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft.
14
non sento dove finiscono le mie mani e dove inizia la spada, non sento dove finiscono i miei piedi e dove inizia la terra...
sono un arco teso a scagliare la sua unica e letale freccia, tutta la mia vita in questo fendente.
ogni millimetro del mio corpo è recettore del mondo esterno e non so più dove inizio io e finisce lui...
hai voglia di scherzare stupido insetto? vuoi forse suicidarti? guardati...
sei il fantasma di te stesso, del grande guerriero che guidava l’esercito del grande shogun... non sai più chi sei né da dove vieni!
già in tenera età il nostro destino era segnato...
dal potere!!!
15
ti uccideremo!!
prendi questo!!
16
fermo, lascialo stare!
17
adesso basta!
io gliel’avevo detto che non poteva affrontarmi, che non poteva essere alla mia altezza...
e a quanto pare anche loro non hanno speranza con te neanche attaccandoti tutti insieme...
18
la guerra! finalmente! un’occasione per dimostrare la nostra forza! Pensaci, basta con gli allenamenti, uccideremo realmente...
il nostro destino era cosparso di gloria e potere!
ciò ci darà sicuramente la possibilità di dimostrare ciò che valiamo agli occhi dello shogun...
19
20