NelMese suppl. 5/2010

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anno quarantaquattresimo SUPPLEMENTO

5/2010

nelmese SPECIALE

DIRETTO DA NICOLA BELLOMO

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IERIOGGI

Pepe & Pepe storia di un uomo, di una coppia, di una Giuseppe Pepe profumeria, vanto del commercio barese, nazionale ed internazionale Testimonianze, ricordi, commenti. Un’azienda di circa 90 anni

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SPECIALE / SUPPLEMENTO AL NUMERO 5/2010

IERIOGGI

Pepe & Pepe storia di un uomo, di una coppia, di una profumeria, vanto del commercio barese, nazionale ed internazionale Testimonianze, ricordi, commenti. Un’azienda di circa 90 anni

Sommario Bepi e Luisa Pepe, lavoro e amore

3 Profumeria Pepe top nel commercio

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Giuseppe Pepe, professione commercio

6 Profumiere gold

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Parfums Dior & Pepe, coppia vincente

15 Giorgio Armani Cosmetics

Dior, universo di profumi e colori

16

Profumeria Pepe: 70 anni con Elizabeth Arden

16

Profumeria Pepe con più servizi

21

Strategia Qualità

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Profumeria Pepe ed Elizabeth Arden, 75 anni di un’esclusiva unica al mondo 23 Con Pepe, eccellente anche la presentazione dei prodotti

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alla Profumeria Pepe

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Giuseppe Pepe, profumiere riconoscimento internazionale

34

Profumeria Pepe, tradizione che si rinnova

35

Profumeria Pepe, nuovo spazio alla bellezza

39

Il profumo di un’emozione

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Alimini, Arden con Pepe in vetrina ... e l’angolo di Armani

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La sede estiva ai Laghi Alimini

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Giuseppe Pepe

1932-2010

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Bepi e Luisa Pepe, lavoro e amore Questo primo articolo dello “speciale” è significativo e molto bello perchè rispecchia tutto quello che nella vita l’affiatata coppia ha fatto e soprattutto trasmesso. Un caleidoscopio di attività e di riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. L’amore per l’attività e per la sua terra

C

ome raccontare chi è stato Giuseppe Pepe? Se si potesse dirlo attraverso un’immagine, quella del caleidoscopio sarebbe forse la più adatta. Guardando attraverso questo strumento, infatti, la realtà che il nostro occhio prima percepiva unitaria si sfalda in mille frammenti, l’immagine diretta si riflette negli specchi e nei pezzi di vetro di cui il caleidoscopio si serve e si rivela alla nostra vista in un’incredibile complessità di forme e colori: tessere liquide che si innestano l’una nell’altra, gocce che si espandono e si ritirano, figure che cambiano continuamente e senza mai ripetersi. Una traduzione affascinante della bellezza (dal greco caleidoscopio significa “vedere bello”) e della molteplicità. Perchè dietro il profumiere di Bari, titolare dell’omonima azienda che dal 1925 è tempio della bellezza e custode dei suoi segreti, c’erano altri mille uomini: il presidente della Fenapro (Federazione Nazionale Profumieri), il presidente ad honorem della Federazione Europea dei Profumieri Dettaglianti, il componente della Giunta della Camera di Commercio, il vice presidente dell’Ente Fiera del Levante, il vice presidente vicario della Confcommercio di Bari, il vincitore, nel 2003, del premio alla carriera conferito dall’Accademia del Profumo, il promotore del Centro Static per la diagnosi e cura delle alterazioni statico-dinamiche della colonna vertebrale, l’operatore del sindacato profumieri, il presidente della Junior Chamber, il Luogotenente di Fratelli della Costa. Ma anche e soprattutto Bepi, come lo chiamavano gli amici, l’uomo sportivo, innamorato del mare e, molto di più, della moglie Luisa. STORIA INTRECCIATA A QUELLA DELLA CITTA’ E come i frammenti del caleidoscopio, così tutte queste sfaccettature si rimescolavano continuamente nel

DI CLAUDIA SERRANO

L’esterno della Profumeria Pepe al numero 62/D/E/F della centralissima Abate Gimma adiacente via Sparano volto di quel Giuseppe Pepe che nel 1954, studente di chimica industriale a Milano, si trovò alla prematura scomparsa del padre ad ereditare l’azienda di famiglia. Abbandonò Milano, si iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche di Bari e si lanciò nell’impresa con l’inesauribile energia, curiosità ed intraprendenza che lo avrebbero accompagnato sempre e sempre più in alto. La sua storia, intrecciata inevitabilmente a quella della città che con orgoglio lo vide raggiungere sempre nuovi traguardi e che a sua volta grazie a lui è cresciuta in termini commerciali e di visibilità, è il racconto di un percorso fatto con discrezione (quella discrezione che per Giuseppe Pepe era ingrediente essenziale della bellezza), ma anche con ostinazione. Un percorso compiuto passo dopo passo, ripudiando scorciatoie e facendosi guidare, piuttosto, dal valore della qualità che tradusse in professionalità e umanità, e al quale restò fedele nel tempo. Intanto, il mondo rapidamente cam-

biava, le donne diventavano sempre più esigenti, le mode più volubili e capricciose, gli uomini si accostavano con interesse alle fragranze e al visagismo e, soprattutto, il mercato vedeva avanzare minacciose le grandi catene, mentre molte piccole profumerie, anche quelle storiche, soccombevano alle nuove leggi di mercato. Non la profumeria di Giuseppe Pepe, che ha continuato a rispondere ai bisogni dei clienti, e al tempo stesso ad orientarli, in modo unico e insostituibile. CONTINUITA’ ED ADEGUAMENTI E questo perché ha saputo adeguarsi ai cambiamenti pur mantenendo sempre solida nel tempo la sua identità, fondata su di un sistema di valori in cui la clientela ha continuato a rispecchiarsi: la qualità dei servizi e dei prodotti (storiche le collaborazioni con le più prestigiose imprese, da Arden a Chanel), la selettività, la valorizzazione delle persone, il rapporto umano con il cliente e l’idea nelmese - suppl. n. 5 - 3


Luisa Pepe

1936-2000

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intramontabile di una bellezza discreta e raffinata, quella bellezza che attraversa le mode ma sopravvive ad esse. Quella bellezza che Giuseppe Pepe vide in Luisa, molto più che moglie, compagna di vita e preziosa collaboratrice. Gentile, dolce e bellissima, la sua “Ninfa del mare” dall’incrollabile fiducia, con la quale creò il legame straordinario che egli stesso raccontò in un editoriale Mondadori descrivendo l’episodio di una terribile tempesta che lo aveva colto insieme alla moglie a bordo della loro barca. Un evento terrificante che, però, lo aveva ancora una volta confermato nel suo amore per Luisa. Era lei che all’interno dell’impresa si occupava della formazione del personale, altra colonna portante della Profumeria Pepe: competente, cortese, altamente professionalizzato. Con la lungimiranza che lo contraddistingueva, Giuseppe Pepe sapeva bene che puntare su tutte queste leve significava creare valore per l’oggi e per il futuro. La storia gli ha dato ragione. IL PASSAGGIO DI MANO A MICHELANGELO LIUNI A pochi mesi dalla sua scomparsa, la Profumeria Pepe, passata dal 2007 all’abile gestione di Michelangelo Liuni, resta indiscutibilmente una delle più importanti profumerie italiane, un solido punto di riferimento nel mondo della bellezza. La politica imprenditoriale resta fedele alla strada battuta da Giuseppe Pepe, quella dell’eleganza e della qualità, combinando sapientemente tradizione e innovazione. Rimangono imprescindibili gli insegnamenti di Bepi e le collaborazioni e le esclusive di un tempo, per prima quella con Elizabeth Arden; ed ogni anno una serie di eventi scandisce il calendario, dagli incontri con i migliori truccatori all’apertura dei Temporary Store e della sede estiva ai Laghi Alimini. Nel 1993, in un’intervista rilasciata a NelMese, Giuseppe Pepe disse che Bari non solo era una città di commercianti, ma che era viva soprattutto per merito loro: “sono i commercianti ad illuminare la città con le loro vetrine, ad animare le sue strade”. Sicuramente Giuseppe Pepe, non solo commerciante, seppe illuminare e animare Bari, soffrire per le sue problematiche, combattere con tenacia per risolverle e per risollevare la città. Che lo ricorda sempre nella sua ineffabile eleganza, quella che permane oltre le mode e le stagioni, e oltre la vita.

Fotografia di gruppo per i 70 anni dell’azienda. Come scrive Claudia Serrano “Il titolare Giuseppe Pepe e la moglie Luisa che all’interno dell’impresa si occupava, tra l’altro, della formazione del personale, altra colonna portante della Profumeria, competente, cortese, altamente professionalizzata. Con la lungimiranza che lo contraddistingueva, Giuseppe Pepe sapeva bene che puntare su tutte queste leve significava creare valore per l’oggi e per il futuro. La storia gli ha dato ragione”

La Profumeria Pepe già dal 2007 è passata all’abile gestione del dott. Michelangelo Liuni, rimanendo indiscutibilmente una delle più importanti aziende italiane del settore, un solido punto di riferimento nel mondo della bellezza, confermando la politica imprenditoriale dell’eleganza e della qualità combinando sapientemente tradizione e innovazione nelmese - suppl. n. 5 - 5


Giuseppe Pepe, professione commercio Da 40 anni impegnato nelle due sue aziende ed in incarichi anche internazionali e comunitari. Tra l’altro, è vice presidente della Federazione Europea Profumieri, della Confcommercio di Bari e dell’Ente Fiera del Levante. In prima persona per risolvere i problemi del settore commerciale. I singolari sodalizi con Elizabeth Arden e Gucci. La stimolante esperienza nella Junior Chamber International e nel Rotary Club. Il grande amore per il mare.

“I

l mercato della profumeria è assai sensibile alla nuova realtà europea. Cadute le barriere nazionali ed avviata l’esperienza del mercato unico si vanno modificando i rapporti fra produzione e distribuzione”. Giuseppe Pepe si passa una mano sulla barba grigia, sorseggia un po’ d’acqua ben ghiacciata e inizia a parlare delle sue esperienze. “Il nostro è un settore merceologico nel quale non è più possibile improvvisare: è indispensabile una grande professionalità, adeguate strutture ed un vasto assortimento. Per questo è previsto che nei prossimi anni le leggi del mercato, specie in Italia, provocheranno una dolorosa ma inevitabile selezione che espellerà moltissime piccole profumerie. L’attuale crisi dei consumi non fa che accellerare questo processo. La sopravvivenza sarà assicurata alle imprese che, avendo i requisiti di qualità e professionalità, faranno parte della Distribuzione Selettiva, che sarà l’unica alternativa valida al rapido avanzare delle grandi strutture qualificate. Nei grandi magazzini come la Rinascente a Milano o l’Innovation o Printemps o Harrod’s o le grandi catene tedesche, l’area dedicata alla cosmesi e profumeria è molto attrezzata. Noi profumieri specializzati abbiamo però la carta vincente del rapporto umano fra Venditrice e Cliente. Una sola Venditrice che soddisfi tutte le esigenze del Cliente stabilisce un feeling imbattibile, di qualità. L’immagine aziendale si fonda sulla grande professionalità dei responsabili e del personale. Prodotti e servizi di qualità dunque, ma anche personale di prim’ornelmese - suppl. n. 5 - 6

dine sono la nostra scommessa vincente. Ecco svelato anche il mio segreto che è anche il segreto dei grandi profumieri specializzati che da decenni sono leaders nella propria area”. STILE DI VITA

Giuseppe Pepe vice presidente della Federazione Europea Profumieri, della Confcommercio di Bari e dell’Ente Fiera del Levante (PHOTOPRESSPUPILLA)

Giuseppe Pepe, Bepi per gli amici, comincia così il racconto della sua esperienza professionale. Una esperienza ricca, vivace, densa di tante sfaccettature che mettono comunque in mostra una personalità nello stesso tempo aperta ma determinata, comprensiva ma esigente, disponibile ma rigorosa. Un rapporto con lui si può fondare non solo sulla reciproca stima ma soprattutto sulla lunghezza d’onda di un impegno che non deve venire mai meno e deve fondarsi sulla chiarezza e sulla lealtà. Quel che Pepe ha costruito, nei sessant’anni ben portati della sua vita, è il frutto di questo stile di vita che egli ha saputo trasmettere a tutti i suoi collaboratori. “Su questi principi si fonda il mio sodalizio davvero unico con Elizabeth Arden o quello con Gucci. Sulla più rigorosa professionalità è cresciuta la Static, un’altra esperienza fondamentale della mia vita. Ma credo che in tutto quel che ho fatto si possa riconoscere questa specie di impronta che mi piace lasciare sul mio cammino”. Se dovessimo riassumere in una sola frase tutta la vita di Bepi Pepe lo avremmo già fatto. Ma le esperienze di un protagonista della vita barese e di un professionista, che nel suo campo di attività


LE ORIGINI

Antonietta e Lorenzo Pepe dettero vita nel 1925 ad una prima azienda commerciale in via Andrea da Bari, trasferita nel 1933 nell’attuale sede di via Abate Gimma, pubblicizzata nel 1939 con una cartolina insieme all’altro negozio “Cose belle” in via Sparano 103, successivamente sede della Gucci di cui era titolare Luisa Pepe. Lorenzo Pepe scomparve prematuramente nel 1954, a soli 53 anni; barese, era stato consigliere della Fiera del Levante dal 1949 al 1952

è noto in Europa, vanno raccontate con qualche dettaglio in più, mentre scocca sul puntualissimo orologio della sua vita l’ora del sessantesimo compleanno. SULLE ORME DEL PADRE Giuseppe Pepe, operatore commerciale, dirigente locale, nazionale ed europeo del suo sindacato di categoria, amministratore di società ed enti pubblici, esperto di problemi della distribuzione, uomo di mare, marito premuroso, amico sincero non può essere raccontato in due battute. E allora cominciamo dall’inizio, dalla profumeria, che è un po’ il filo conduttore della sua attività, il tronco dal quale si diramano via via i rami fruttuosi delle altre iniziative portate avanti con successo. In via Abate Gimma c’è la sede principale della società che Pepe ereditò nel 1954 riorganizzando le iniziative commerciali che erano state in precedenza di suo padre. “Qui a Palazzo san Ferdinando sia-

mo da sessant’anni giusti. L’edificio era stato appena realizzato e mio padre Lorenzo pensò bene di trasferire in un locale più prestigioso l’azienda che aveva avviato dietro l’angolo, in via Andrea da Bari, otto anni prima, nel 1925. Questo trasferimento dava ancora maggiore concretezza al successo dell’esercizio commerciale di mio padre, che a quel tempo si chiamava ‘La valle fiorita’ ed offriva alla sua clientela il meglio della profumeria italiana ma anche di quella estera, a dispetto del crescente spirito autarchico del regime. Pensi che avevamo anche i prodotti di Elizabeth Arden e di Helena Rubinstein, che mio padre - gran viaggiatore ed attento frequentatore di fiere - importava attraverso la Gran Bretagna”. Il rapporto privilegiato con Elizabeth Arden ha dunque più di sessant’anni. “Si, ed ha viaggiato su canali assolutamente straordinari. Pensa che non esiste più al mondo un solo caso come quello di Bari, città di 360 mila abitanti, dove

Elizabeth Arden continua ad affidare i suoi straordinari prodotti ad un unico punto vendita. In città molto più piccole ce ne sono anche più di due. Quando il presidente internazionale mister Roncetti venne in Italia, dieci anni fa, volle fare immediatamente tappa a Bari per verificare personalmente questo autentico ‘fenomeno’ commerciale. Ne rimase davvero colpito e volle ricambiare la mia accoglienza invitandomi di lì a poco in America”. L’INTESA CON ELIZABETH ARDEN Ci saranno anche ragioni di mercato, oltre che di vecchia stima, a suffragare questa reciproca intesa. “Certamente. Quando mio padre privilegiò il rapporto con Elizabeth Arden dette il via ad una serie di iniziative collaterali al servizio della Clientela, che io ho sviluppato nel tempo, insieme a Luisa, mia moglie, che si è formata proprio a quella scuola. Due volte l’anno le Clienti Arden nelmese - suppl. n. 5 - 7


JUNIOR CHAMBER INTERNATIONAL

1967, Giuseppe Pepe a 34 anni vice presidente mondiale della Junior Chamber. 1966 (sopra), convegno della Junior Chamber International alla Fiera del Levante (Giuseppe Pepe il secondo da destra). 1968, Giuseppe Pepe, primo da destra, vice presidente mondiale e presidente del congresso europeo della Junior Chamber a Montecarlo

possono contare sull’appuntamento col visagista; poi ci sono le scuole di trucco e quelle di cosmetica, esempi di una professionalità che la nostra azienda considera essenziale nel rapporto con la Clientela e che la Clientela apprezza moltissimo. E’ un punto d’onore, per Luisa e per me, avere in azienda personale competente e qualificato, in grado di soddisfare ogni esigenza del Cliente, vecchio o nuovo che sia”. In via Abate Gimma l’attività crebbe rapidamente. L’azienda aveva intanto cambiato nome; si chiamava Eva ed aveva bisogno di altri spazi. Lorenzo Pepe li trovò in un palazzetto di via Sparano, fra via Principe Amedeo e via Dante, nel 1938. E nacque “Cose belle”. In quel locale, confermato dopo la riedificazione dell’edificio nel 1969, oggi è ospitato Gucci, altro esempio di rapporto straordinario e privilegiato che Bepi e Luisa Pepe hanno saputo coltivare con la diplomatica simpatia con cui nelmese - suppl. n. 5 - 8

svolgono il loro quotidiano lavoro. L’INCONTRO CON GUCCI “L’incontro fondamentale è del 1981 - ricorda Pepe - anche se noi vendevamo i prodotti Gucci già da prima. Il mito delle grandi G corrispondeva alle nostre politiche commerciali e l’innamoramento è stato reciproco e rapido. Ci intendemmo presto sulle cose da fare e per un paio d’anni Gucci fu l’ospite principale delle vetrine di via Sparano, che dedicavano spazio anche ai prodotti di profumeria. Poi, dal 1985, su espresso desiderio di Roberto Gucci allora presidente della Gucci S.p.A., gli abbiamo riservato completamente il locale, anche nella sua intestazione. Ed è Luisa ad occuparsene direttamente e con grande impegno”. IL TOCCO DELLA MOGLIE LUISA Il ruolo di Luisa Pepe accanto

al marito è fondamentale quanto discreto. Non c’è attività nella quale il parere, il “tocco”, il segno della signora Luisa non risulti essenziale. Come il consiglio che dà al cliente sul punto di scegliere una borsa o un tailleur con i giusti accessori o uno dei tanti preziosi oggetti firmati dalle “mitiche G”. Oggetti che la Luisa Pepe sa individuare e scegliere dall’assortimento pressochè infinito dei prodotti Gucci avendo ben presenti i gusti della propria Clientela. Gucci in via Sparano diventa in questo modo, per la sua Clientela, il negozio con gli oggetti giusti. “Luisa, con la sua grande professionalità, con la sua passione per il lavoro, col suo perfezionismo in ogni sua attività, mi ha consentito di dedicarmi anche alle altre attività sociali, sindacali, sostituendomi validamente in quelle commerciali. Ha seguito le aziende durante le mie lunghe e frequenti assenze con grande spirito di sacrificio e certamente senza di lei non avrei potuto interessarmi a tante cose


CENTRO STATIC A BARI / FIERA DEL LEVANTE

1979, inaugurazione della nuova sede in Corso Mazzini a Bari del Centro Static: da destra, l’amministratore Giuseppe Pepe, l’on. Vito Lattanzio e il dott. Meli. Nell’altra foto, Giuseppe Pepe con il collaboratore sanitario del Centro Static dott. Biagio Grimaldi

1987, Fiera del Levante, da destra, il vice presidente dell’Iri prof. Pietro Armani, il presidente del Consiglio dei Ministri on. Giovanni Goria e il vice presidente della Fiera Giuseppe Pepe (PhPress Pupilla)

diverse”. Ma torniamo un po’ indietro nel tempo. A quando risale l’ingresso nell’azienda paterna? “Alla prematura morte di mio padre, nel 1954. Dopo la maturità ero andato a studiare chimica industriale a Milano ma dopo il biennio, alla morte di mio padre, tornato a Bari per seguire l’azienda, mi iscrissi alla Facoltà di Farmacia, ma mi resi conto che l’obbligo di frequenza ai laboratori mi impediva di seguire l’azienda. E quindi, morta anche mia madre, nel 1957, mi iscrissi a Scienze Politiche, che mi consentiva nello stesso tempo di studiare e di seguire l’azienda. Mi imbarcai allora con tutte le mie energie nell’impresa”. LA PASSIONE PER IL MARE Imbarcarsi è sempre stato per te un piacevole esercizio. “La navigazione, la pesca subacquea, la vita di mare in generale sono la mia passione più grande

e riempiono ogni momento libero del mio tempo, non solo d’estate. L’unica volta che ho passato le mie vacanze a terra mi sentivo prigioniero. Mi sentirei prigioniero anche nel lavoro, se non potessi allargare lo sguardo oltre la quotidianità. In questo l’insegnamento di mio padre è stato quanto mai utile ed ho cominciato anch’io a fare come lui: avviare iniziative utili, adoperarmi per la categoria, guardarmi intorno per migliorare l’azienda e preoccuparmi delle problematiche del settore, che sono tante”. IL CENTRO STATIC Tra le iniziative utili va certamente annoverata quella del Centro Static, nata dopo una prima esperienza nel settore delle palestre e della ginnastica, quella dell’Atletic Center Linea Club, dal ‘63 al ‘73. “L’Atletic era nato con una caratteristica del tutto nuova per

quel tempo: quella della palestra - club. Il Centro Static, nato nel ‘73, con sede in corso Mazzini è una moderna struttura sanitaria per la diagnosi e la terapia delle alterazioni statico-dinamiche della colonna vertebrale. In tutta l’ltalia meridionale ci sono solo cinque Centri della catena Static con apparecchiature di assoluta avanguardia per la diagnostica dell’osteoporosi e di tutte le alterazioni della colonna vertebrale, che noi trattiamo con la chiroterapia e con la meccanoterapia, in maniera assolutamente professionale, sotto ogni punto di vista. Il nostro personale medico e paramedico è di primissima qualità ed il servizio che rendiamo è assolutamente perfetto”. Ma riprendiamo il discorso della profumeria, che non si esaurisce nell’attività commerciale vera e propria. Nel sindacato profumieri Bepi Pepe c’è da sempre perchè è convinto che non si possa vivere isolati nel proprio guscio, se si nelmese - suppl. n. 5 - 9


FIERA DEL LEVANTE

1988, Fiera del Levante, da sinistra, il presidente Gaetano Piepoli, il vice presidente vicario Antonio Quaranta e il vice presidente dell’Ente Giuseppe Pepe 1989, Fiera del Levante, nel padiglione permanente dell’Unione delle Camere di Commercio di Puglia, da sinistra, il presidente della Camera di Commercio di Bari e vice presidente vicario della Confcommercio on. Luigi Farace, il ministro dell’Industria e Commercio on. Adolfo Battaglia, il vice presidente della Fiera del Levante Giuseppe Pepe ed il presidente della Regione Puglia Giuseppe Colasante

vogliono conseguire risultati utili per sé e per gli altri. La presidenza provinciale gli venne conferita - anche per questo suo convincimento, vissuto quotidianamente - nel 1956 e gli è stata puntualmente confermata fino ad oggi. Sono venute successivamente la presidenza regionale e la vice presidenza nazionale dal 1970, dapprima con altri e poi unica. Dal 1975 Pepe è vice presidente della Federazione Europea, nata anche per il suo impulso ed attivamente impegnata sul fronte comunitario. L’IMPEGNO NELLA CONFCOMMERCIO Dal Sindacato profumieri alla Confcommercio il passo era breve e Pepe lo ha compiuto con l’entusiasmo più convinto diventando rapidamente uno dei protagonisti della vita dell’intera categoria commerciale barese. Il rinnovamento dei quadri commerciali locali, alla fine degli anni Sessannelmese - suppl. n. 5 - 10

ta, vede in prima fila due giovani, Luigi Farace e Giuseppe Pepe. Al primo va la presidenza, al secondo la vice presidenza. E quando Farace diventa sindaco di Bari, vice presidente vicario della Confcommercio nazionale e poi presidente della Camera di Commercio tocca al vice presidente vicario Pepe l’onere di portare avanti la Federazione provinciale, senza peraltro trascurare i suoi impegni di categoria, a Bari e in Europa. “Sono stati anni molto intensi ricorda Pepe - durante i quali mi sono adoperato per corrispondere alle aspettative di quei colleghi, primo fra tutti il presidente Farace, che con la loro designazione mi avevano affidato incarichi sempre più prestigiosi. Penso ai dieci anni durante i quali sono stato componente della Giunta della Camera di Commercio di Bari, fino al 1992; alla presidenza del Consorzio Fidi di Bari dal 1981 al 1992 ed ai consigli di amministrazione della Fiera del Levante, del Consorzio agroalimentare e del Centro Laser di

Bari; ma anche alla presidenza dell’Assonautica provinciale, che mi ha proiettato in un mondo che mi era già tanto congeniale”. QUANTO CONTANO I COMMERCIANTI A proposito di nautica, possibile che Bari non riesca ancora ad avere il suo porto turistico? “Ci abbiamo provato, con gli amici che condividevano con me la responsabilità dell’associazione. Avevamo già predisposto la costituzione di un consorzio per il porto turistico, dopo aver sensibilizzato l’opinione pubblica con un grande convegno in Fiera. Ma credemmo troppo nella buona volontà dell’Amministrazione Comunale barese dell’epoca, che pareva avesse già trovato soluzioni, denaro e capacità progettuali sufficienti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti; niente Porto turistico, niente Centro congressi, e per ora niente Centro Agroalimentare, ma tanto immobilismo”. Non saranno per caso un po’


FIERA DEL LEVANTE

1989, Fiera del Levante, da sinistra, il presidente della Fiat Gianni Agnelli, il vice presidente dell’Ente Giuseppe Pepe e il presidente Stefano Romanazzi

1991, Fiera del Levante, da sinistra, il giornalista Michele Campione, il vice presidente dell’Ente Giuseppe Pepe, il presidente dell’Acquedotto Pugliese Lagrotta e l’assessore all’Ambiente della Provincia di Bari Fazio

troppo riduttivi il peso ed il ruolo attribuiti alle categorie commerciali? A Bari tutti sembrano convinti del contrario, e cioè che la città appartenga ai commercianti ed accetti - o, peggio, subisca - le loro scelte. “Ringrazio per questa osservazione, che mi aiuta finalmente a sgomberare il campo da molti equivoci. Si, io sono assolutamente convinto che Bari sia una città di commercio e di servizi e, come tale, sia figlia di quegli operatori che, non dimentichiamolo, costruirono il Petruzzelli ed il Margherita e dettero vita ad iniziative come la Fiera del Levante. Per il modo stesso con cui gli operatori del terziario svolgono il loro lavoro quotidiano direi che la città sia viva soprattutto per merito loro. Sono i commercianti ad illuminare la città con le loro vetrine, ad animare le sue strade, a soffrire in prima persona i problemi del traffico ed è giusto che siano loro a partecipare, più ancora di altre categorie, alle scelte di fondo.

Il problema è che non sempre il dialogo è possibile e costruttivo”. Come nel caso dei parcheggi e delle isole pedonali, per esempio. “Un esempio classico, direi. Abbiamo combattuto fin dal primo momento la decisione delle targhe alterne perchè il problema del traffico in città si risolve costruendo parcheggi nei punti giusti e con gli adeguati collegamenti e non perpetuando ormai da sei anni un provvedimento che nelle altre città viene utilizzato solo quando il livello di inquinamento viene superato. Isole pedonali, fasce orarie e tutti gli altri stratagemmi di questo tipo ci stanno bene se vengono ben gestiti. E non mi pare proprio che le cose a Bari vadano in questo senso. A noi non piacciono le soluzioni tampone ma quelle meditate e studiate con le categorie interessate. E la nostra è in prima linea, come ho detto”. Insomma, i commercianti baresi non abusano della propria posi-

zione ma esercitano - o cercano di farlo - il loro diritto di essere ascoltati e, se possibile, soddisfatti nelle esigenze che manifestano. Ma sono tutti concordi, i commercianti? “Discutiamo anche fra noi ma le soluzioni si trovano sempre. Penso alla questione dell’apertura del sabato pomeriggio. L’intesa si è trovata, anche se poi dobbiamo discutere con le autorità altri problemi connessi. Penso al Natale in via Sparano, organizzato dall’associazione cui io stesso ho dato vita. Si discute ma alla fine vengono fuori belle iniziative. E’ quando discutiamo con le Istituzioni che il risultato non è sempre altrettanto positivo”. DIALOGO CON LA FIERA DEL LEVANTE E con l’Istituzione Fiera del Levante come va il dialogo? “E’ un dialogo costruttivo, senz’altro, e mi vede impegnato in prima nelmese - suppl. n. 5 - 11


FIERA DEL LEVANTE 1991, Fiera del Levante, da sinistra, il presidente dell’Ente Francesco Divella, il vice presidente vicario Giuseppe Pepe ed il prof. Umberto Ruggiero della Facoltà di Ingegneria

1992, Fiera del Levante: da sinistra, il presidente dell’Enel Franco Viezzoli, il vice presidente vicario della Fiera Giuseppe Pepe e il sottosegretario on. Luigi Farace (PhotoPress Pupilla)

persona, visto che ne sono consigliere di amministrazione dal 1975 e da tre anni anche vice presidente vicario. Anche mio padre è stato consigliere della Fiera. Ho trovato fra le sue carte i vecchi bilanci, le sue osservazioni, le proposte che faceva per arricchire la vecchia Campionaria di nuovi settori, come quello della profumeria. Non mi è restato che proseguire sulla sua strada, ancora una volta, con tutta l’esperienza acquisita in questi anni di trasformazione sempre più intensa del sistema fieristico italiano ed internazionale”. Tra le sue mani scorrono alcune fotografie. Sono quelle dei convegni organizzati a settembre sui problemi della profumeria, degli stand Elizabeth Arden al salone dei profumi, del premio “P d’oro” conferito ai massimi esponenti della profumeria italiana. Pepe, a sua volta, ne ha ricevuto uno dal Cosmoprof di Bologna, il maggior salone specializzato della profumeria, che trent’anni fa premiò i ventuno profumieri più importanti nelmese - suppl. n. 5 - 12

d’Italia. INCARICHI NELLE BANCHE L’intreccio di Pepe con il mondo fieristico comincia da lontano dunque. Quelle foto hanno più di trent’anni e raffigurano personaggi ormai scomparsi insieme a giovani rampanti ed ancora senza barba, come il nostro Bepi. Le decisioni di fondo adottate in questo lungo periodo lo hanno visto sempre protagonista attento ai riflessi ed alle opportunità che esse producevano sull’economia del territorio. Un altro osservatorio privilegiato è stata la responsabilità nella Giunta della Camera di Commercio, incarico svolto con la stessa intensità e con impegni conseguenti, come quello di consigliere generale del Banco di Sicilia, che ha portato Pepe ad occuparsi ancora più intensamente di problemi finanziari, dei quali peraltro si occupava già come commissario di sconto del Monte dei Paschi di

Siena qui a Bari e presidente del Consorzio Fidi. E parliamo ora degli incarichi comunitari. “Sono quelli che mi hanno formato ed allenato ad un modo diverso di vedere le cose. Come vice presidente europeo della Federazione profumieri ho portato avanti il problema della regolamentazione di una distribuzione selettiva in profumeria, in deroga all’articolo 85 del Trattato delle Comunità Europee che statuisce la libera circolazione delle merci e quindi la libera concorrenza nel territorio comunitario. Le esperienze più significative, da questo punto di vista, le ho fatte da componente del Comitato per il commercio e la distribuzione della CEE, nel quadriennio 82-86. E’ stato allora che mi sono occupato in particolare dei problemi del mercato interno, relativi all’evoluzione in atto nei singoli mercati nazionali, alle nuove forme di vendita (Franchise) ed alle esigenze dei settori che devono essere distribuiti in maniera selet-


FRATELLI DELLA COSTA / ROTARY CLUB

Sulla nave scuola Amerigo Vespucci, Giuseppe Pepe luogotenente dei “Fratelli della Costa” insieme al Comandante dell’Unità e all’architetto Onofrio Mangini (Foto Ramosini)

1981, Giuseppe Pepe presidente del Rotary Club Bari Ovest

tiva”. CON LA JUNIOR CHAMBER Non era nuovo a queste esperienze internazionali, del resto. “Si riferisce alla Junior Chamber?”. Si, proprio a quella. Fu una lunga e bellissima esperienza. “Avevo cominciato nel 1960, stimolato da due amici che casualmente avevano conosciuto l’organizzazione all’estero. Furono loro a convincermi che l’esperienza della Junior Chamber sarebbe stata utile. Costituimmo la Junior anche a Bari ed io la presiedetti nel ‘61 e ‘62. Poi mi impegnai sul piano nazionale, dove era stata costituita la Camera Economica Italiana, che presiedetti nel ‘63 e ‘64. E di là cominciò il tirocinio internazionale, dapprima ai congressi mondiali di Sidney e Kyoto e poi, con l’elezione a vice presidente internazionale per le operazioni nel 1967 a Toronto. Ero il primo italiano ad essere eletto a quella carica e, conoscen-

do il francese, ebbi la responsabilità di visitare tutti i paesi francofoni, dalla Francia al Principato di Monaco, dai Paesi del Maghreb a quelli dell’Africa interna, fino ad arrivare al Madagascar ed alla Isola Reunion. Sono stato in Israele due mesi dopo la guerra dei sei giorni ed in Spagna ho costituito l’associazione, che non aveva potuto nascere prima a causa del regime franchista. Ho incontrato ministri e responsabili di governo, ho tenuto conferenze e dibattiti internazionali ad Helsinki e Southampton, Nizza e Dublino, e Amsterdam ed ho organizzato e presieduto a Montecarlo la conferenza europea nel 1968 con la partecipazione di mille delegati di 29 Paesi. I PROBLEMI DELL’AFRICA A Mar del Plata ho presieduto la Commissione per le candidature per il 1969 del congresso mondiale della Junior nell’ottobre

‘68. Una esperienza indimenticabile ma soprattutto densa, un insegnamento che mi ha giovato davvero tanto. Ho girato mezzo mondo, mi sono occupato di problemi africani e di sviluppo dei rapporti fra i paesi del Mediterraneo, come assistente speciale del Presidente mondiale, ho organizzato dibattiti un po’ dovunque”. Compreso quello su Italia, Africa ed Europa, alla Fiera del Levante. “Si, che grande esperienza anche quella. E la manifestazione ebbe un grande successo, sia per la qualità dei relatori internazionali che per la partecipazione di operatori, studiosi, esperti. Da quel momento l’Africa mi è rimasta nel cuore. Da allora, infatti, non ho più smesso di pensare a quell’immenso Continente, pieno di problemi, di risorse, di attrattive, di storia, di costumi, di fascino. Venticinque anni fa fummo davvero antesignani nel porre la nostra sensibilità su certi problemi che stavano per affacciarsi sulla ribalta internazionelmese - suppl. n. 5 - 13


NEW YORK / RIMINI / FIERA DEL LEVANTE / GUCCI A BARI Giugno 1996, Luisa e Bepi Pepe a New York alla manifestazione per l’Award Mondiale della Fragrances Foundation. A destra, 1985, l’esterno del negozio esclusivo di Gucci in via Sparano 105, responsabile Luisa Pepe (Foto Luca Turi)

1997, Rimini, congresso della Federazione Europea Profumieri. Da destra, il presidente R. D. Wolf e il presidente della Federazione Nazionale Profumieri Giuseppe Pepe

nale e che la Comunità Europea e le Nazioni Unite sono tuttora impegnate a risolvere. Un’altra parentesi di esperienza, fatta al tempo giusto. Avevo trent’anni, avevo appena sposato Luisa e girare il mondo fu un grande, esaltante capitolo della mia vita professionale”. Un po’ come il Rotary. “Beh, fatte le debite proporzioni, per l’impegno che vi ho profuso. Nel Rotary sono entrato nel 1961, a 27 anni, quando fondammo il club di Bari Ovest, per volontà del professor Vincenzo Bonomo. L’ho presieduto nel 1981 ed ho ricoperto altri incarichi nel mio club. Non avevo più tempo per fare altro anche se gli ideali rotariani, che sento miei, meritano davvero di essere vissuti pienamente, soprattutto quando si parla di iniziative di pubblico interesse mondiale, di azione professionale, di impegno specifico per il miglioramento del contesto sociale nel quale si vive e si esercita la propria attività. Purtroppo non si può fare tutto quel che si vorrebbe. nelmese - suppl. n. 5 - 14

1996, Fiera del Levante, Salone dei Profumi, lo stand dedicato ad Elizabeth Arden allestito dalla Ditta Pepe in occasione del quarantennale della sua attività

Il lavoro quotidiano non diminuisce, anzi”. E c’è anche meno tempo per la barca. “Tutto sommato si. Ma ogni istante di relax è buono per tornarci su. La barca ce l’ho nel sangue da quando ero ragazzino e me la porto dentro da allora. Tra i miei impegni sociali, a questo punto, dovrei ricordare anche quello di Luogotenente dei Fratelli della Costa, che ho ricoperto fino a poco tempo fa”. DIFFICOLTA’ A MARE E A TERRA E la navigazione vera e propria quando è cominciata? “E’ stato nel 1958. Prima avevo fatto nuoto, pesca sub e sci d’acqua (con una parentesi per gli sci tradizionali, inforcando i quali conquistai anche un titolo di campione regionale di discesa libera). Quell’anno feci la prima traversata, sulla barca di alcuni amici. Mi piacque moltissimo e continuai anche dopo il matrimo-

nio, perchè Luisa gradisce almeno quanto me questa esperienza. E arrivò finalmente il momento della mia prima barca a vela di 6 metri, alla quale fecero seguito altre imbarcazioni più impegnative. Il mio rapporto con il mare è sempre stato intenso. Il momento peggiore fu quel 31 luglio di sedici anni fa, quando una imprevista burrasca mi sorprese con Luisa nel bel mezzo dell’Adriatico, mentre andavo a Dubrovnik. Il mare, dopo dodici ore di calma piatta, cambiò all’improvviso. Per venti ore il vento ha soffiato a 60 nodi ed io fui addirittura sbalzato fuori dalla barca. Mi aiutarono l’esperienza ed il sangue freddo. Ma confesso che non mi piacerebbe affatto ritrovarmi in quelle condizioni”. Non è più tempo di vela. “Si. Ora andiamo a motore. Ma le difficoltà sono sempre in agguato. A mare come a terra, del resto”. (ennebi) Da NelMese 9/1993


Parfums Dior & Pepe, coppia vincente Al Palace Hotel serata organizzata dalla famosa industria parigina e dedicata ai cosmetici che contribuiscono ad esaltare la bellezza della donna moderna. Un successo dovuto ad una continua ricerca scientifica. Lunga 70 anni la storia della profumeria barese

T

ra le manifestazioni per i 70 anni della Profumeria Pepe di Bari, è stato organizzato un rendez-vous di bellezza nelle sale del Palace Hotel. Testimonial d’eccezione della serata, la Parfums Christian Dior. I colori caldi delle pareti, oro, rosa antico ed arancione, avvolgevano in un’atmosfera vellutata il chiacchierio delle numerose ed eleganti invitate, tutte clienti della Profumeria Pepe. SFILATE DI MODA E LOOK DELL’ESTATE Grandi bottiglie di profumi Dior, dalle preziose fragranze, completavano l’arredo del salone principale, dove immagini di sfilate di alta moda, proiettate su un grande schermo,

catturavano gli sguardi delle presenti. “Qualità, serietà e continuità di servizio”, questi gli elementi del suo successo, ha affermato Giuseppe Pepe salutando l’uditorio rigorosamente femminile. Affiancato dalla classe e dallo charme di Gabriella Scarpa, amministratore delegato della Parfums Christian Dior Italia, ha poi presentato, il programma bellezza 1995-1996, a partire dalle proposte per il look dell’ estate. Da giugno, una équipe di esperte è a completa disposizione della clientela per offrire utili consigli per maquillage. Ad ogni cliente è data in omaggio una videocassetta distribuita dalla Dior: “L’arte di essere bella”, con tutti i segreti per un trucco accurato e sofisticato.

L’iniziativa più esaltante è l’appuntamento, previsto nella prossima primavera, con l’Orchestra sinfonica di Bari per un concerto sviluppato sul tema di West Side Story. “La bellezza è un fattore culturale” ha aggiunto il titolare della nota profumeria, attribuendo al fattore estetico una nuova e interessante connotazione. E’ stata quindi proiettata la videocassetta con i consigli per un trucco a prova d’estate, al termine della quale è stato offerto un buffet. La larga partecipazione ai festeggiamenti hanno confermato il successo della profumeria Pepe, che dal 1925 è al servizio della bellezza delle donne baresi... e pugliesi. Il padre, prima, per trent’anni e il figlio Giuseppe poi affiancato dalla

Giugno 1995, Giuseppe Pepe con Gabriella Scarpa, amministratore delegato della Parfums Christian Dior Italia (Foto MC) nelmese - suppl. n. 5 - 15


moglie Luisa, per altri quarant’anni, grazie alla loro professionalità ed esperienza, sono riusciti a far fronte alle diverse esigenze della loro clientela, tenendo il passo alle mode e alle evoluzioni repentine dei canoni di bellezza. L’IMPORTANZA DELLA PUBBLICITA’ Cosa è cambiato rispetto ai modelli di un tempo? Quanto è importante oggi avere un aspetto piacente? Se prima Venere era il simbolo della femminilità dalle fattezze semplici e naturali, oggi il mito della donna che nasce dalla spuma del mare è conservato nei libri di scuola. Spot, cartelloni pubblicitari, copertine di riviste e slogans impongono immagini di donne perfette, quasi irreali, con lunghe gambe, decoltè mozzafiato e dai corpi scolpiti dall’uso dei più sofisticati attrezzi. Con questi esempi la donna comune si deve confrontare e misurare. Ecco, quindi, che dai prodotti cosmetici ci si aspettano risultati miracolosi, nel più breve tempo possibile, nel rispetto dei ritmi vorticosi di una vita fatta di lavoro, impegni e in molti casi di doveri familiari. I BENEFICI DELLA CURA PERSONALE Sulla base di queste esigenze, i chimici dei laboratori Dior assicurano prodotti di alta qualità. Addirittura le ricerche più avanzate parlano di “elisir di lunga vita” estratti dagli ormoni di un semplice bruco. Ma senza correre troppo con la scienza e l’immaginazione, per ora ci si accontenta di creme e ritrovati che levigano e a volte cancellano i segni del tempo, regalandoci la felicità e la soddisfazione di un aspetto piacevole e giovanile. Per dirla con Oscar Wilde, autore del tormentato Dorian Gray, ossessionato dalla propria immagine: “Amare se stessi è una storia d’amore destinata a durare tutta la vita”. Infatti, l’uomo in generale e la donna in particolare, da sempre si è interessato alla cura e all’abbellimento del proprio aspetto esteriore: le donne egiziane già utilizzavano polveri colorate per il loro maquillage, veri e propri trattati di cosmetica risalgono all’età medievale, per non dimenticare le dame del ‘700 dai nasi incipriati e dalle alte parrucche. Oggi più di allora la bellezza è diventata un “must” dovere. Di qui l’immagine della donna del Duemila deve essere quella di una persona bella e vincente. (b.c.) Da NelMese 7-8/1995 nelmese - suppl. n. 5 - 16

Dior, universo di profumi e colori

E’

certamente arduo per un non addetto ai lavori addentrarsi in un mondo dalle mille sfaccettature come può essere quello dell’alta profumeria intorno al quale ruotano interessi economici a moltissimi zeri e che costituiscono dei punti fermi per l’economia generale di un paese. In questa ricerca per saperne di più su una delle industrie più note nel mondo, la Parfums Christian Dior, ho utilizzato alcune schede di informazioni sufficienti a darci un’idea dell’importanza di una industria del genere. La Società, sorta in Francia nel 1947, può vantare un successo crescente, frutto non solo di una ricerca scientifica approfondita e continua ma anche di una ricerca di mercato che ha tenuto conto dei cambiamenti di mentalità, di stile di vita e di aspirazioni soprattutto delle donne. In una delle auto-domande mi chiedevo del perchè di un successo di un bene che certamente non è di primaria necessità ed ho trovato, guarda il caso, una convincente risposta. La domanda era: il profumo è superfluo? No, è un’emozione necessaria, leggo nella nota. Un piacere benefico. Passando dal fiore al palmo della mano per poi trasformarsi in una fragranza molto sofisticata. Infatti, Christian Dior ascolta e intuisce tutte queste sensazioni: il profumo è qualcosa che riflette, aiuta a svelare gli arcani segreti del nostro inconscio, della nostra memoria. Un profumo aiuta a rivelare l’identità, e aggiungiamo noi, anche lo stile. Le sue variazioni sono infinite e mutano in funzione dello stato d’animo. Un’altra curiosità che mi ha attirato è l’affermazione che i profumi si possono paragonare ai grandi vini. Infatti vengono creati allo stesso modo adottando lo stesso processo, ossia quello di un primo estratto che viene decantato e poi lasciato riposare. In seguito si conservano in “botti” di rame o di acciaio inossidabile e lasciati ad invecchiare nelle cantine ad una temperatura costante di 15 gradi. Per raggiungere risultati ottimali e per far fronte alle sfide internazionali, la Parfums Christian Dior - già campione nell’Alta Moda - ha costruito nuovi laboratori dove si applicano ricerca fisica e chimica, tossicologia, ricerca biologica e biochimica, controlli fisico, chimico e microbiologico. In questi laboratori del Centro ricerche sono impiegati ben 150 persone, altamente qualificate che insieme ad impianti moderni e di alta tecnologia, assicurano un controllo permanente e costante a tutti gli stadi di fabbricazione ed a garantire la qualità dei prodotti della cosmesi. Oltre a quello dei profumi vi è il settore del trucco definito “un universo pieno di colori”. Durante la serata barese, la Christian Dior ha presentato anche una videocassetta per illustrare le varie fasi necessarie per giungere ad un trucco perfetto. In verità subito dopo si è parlato anche del trucco quotidiano, dei dieci minuti al massimo. Anche in questo campo la Parfums Christian Dior sta per raggiungere il mezzo secolo di presenza sul mercato, in particolare del suo primo rossetto creato nel 1950. Le tappe di questo settore del trucco sono lo specchio di mentalità che cambiano e che in un certo senso si evolvono. Per esempio, il 1965 è considerato l’anno del colore; dopo tre anni si punta ad un rossetto intonato allo smalto per le unghie. Siamo nel 1969 e Dior presenta la sua prima linea completa di cosmetici (fondotinta, blush, cipria, ombretti, maschera, rossetti e smalti). Un anno dopo Dior inventa i “Looks”, una collezione di trucchi nata proprio come una collezione di abiti di Alta Moda. I tipi di rossetti e di altri prodotti si moltiplicano. Si giunge, tra l’altro, nel 1987 a 39 smalti da abbinare a 44 nuances di rossetti. Per tirare le somme di questa carrellata, senz’altro incompleta, mi piace riportare testualmente una nota che descrive la strategia della grande industria parigina. Eccola: “Bisogna sempre dar prova di utilizzare l’immaginazione... sapersi inoltre destreggiare in mezzo a discipline tanto diverse tra loro come l’arte, la moda, la tecnologia e la ricerca d’avanguardia e le capacità di marketing. Nel nostro settore non si ottengono risultati applicando una formula più economica. Con queste parole Maurice Roger sviluppa la ‘filosofia di vita’ della società Parfums Christian Dior. Un risultato duraturo, necessita di una ricerca costante della perfezione, dell’armonia e dell’equilibrio sin nei minimi particolari. Per salvaguardare l’immagine attuale e sempre alla moda di Dior, bisogna essere in grado di individuare le evoluzioni nella mentalità della clientela; si tratti di un passaggio molto delicato e fondamentale che divide e unisce tradizione e modernità”. (b.c.)


Profumeria Pepe: 70 anni con Elizabeth Arden Nell’occasione dell’anniversario dei rapporti della famosa casa statunitense di cosmetici con la nota e antica ditta “prima” nazionale a Bari di una nuova fragranza con il nome della celebre arteria di New York, il “5th Avenue”. La profumeria barese, aperta nel 1925, ottenne dopo soli due anni l’esclusività dei prodotti della industria mondiale. Ringraziamenti alla vasta e qualificata clientela e al personale altamente specializzato nel corso di un incontro nel Salone del Palace Hotel

L

a storia di Elizabeth Arden è la storia di una donna, di un’epoca, di un cambiamento essenziale nella considerazione che fino ad allora gli uomini avevano avuto dell’altro sesso. Ha fatto storia l’intraprendenza di questa donna nell’affrontare qualsiasi difficoltà e nel riuscire a costruire un impero che le ha garantito fama e successo. Forse è sulla scia di questa intraprendenza che ha avuto inizio il rapporto di Elizabeth Arden con la Profumeria Pepe, rapporto che dura da settant’anni e che è riuscito a superare qualsiasi tipo di ostacolo. E’ stata proprio la storia di questo rapporto, il filo conduttore di una serata organizzata presso il Palace Hotel e che ha visto una notevole partecipazione da parte delle clienti della Profumeria, della stampa e dei rappresentanti della casa cosmetica. In un ambiente sfavillante di luci e colori la presenza discreta di fedeli consumatrici di prodotti Arden ha confermato ancora una volta la qualità dei servizi offerti dalla casa cosmetica e dalla Profumeria Pepe. Le parole di Bepi Pepe hanno aperto la serata all’insegna dei ricordi. ma soprattutto dei ringraziamenti ad una clientela fedele da quasi quattro generazioni e che ha seguito costantemente le evoluzioni di questo straordinario rapporto. A tutte non è sfuggita una nota di commozione nella voce dell’interlocutore che per anni è riuscito a mantenere questo rapporto esclusivo non senza grandi difficoltà. ECCEZIONALE ESCLUSIVITA’ “Non potrò mai dimenticare che, quando ho perso mio padre che ave-

va 53 anni, c’è stata subito la caccia alla concessione Elizabeth Arden da parte di alcuni colleghi. Questo perché erano convinti che difficilmente un ragazzo di 19 anni avrebbe potuto portare avanti l’azienda con successo. In quel periodo ero a Milano perché studiavo all’Università. La risposta di Arden per tutti, io l’ho saputo dopo, è stata categorica: ‘Dobbiamo vedere cosa è capace di fare, quindi abbiate la compiacenza di aspettare almeno un anno’. I risultati evidentemente sono stati positivi perché abbiamo continuato per altri quarant’anni. Il rapporto ha resistito a tutto ed a tutti: ha resistito al cambio generazionale; è sopravvissuto resistendo al periodo dell’autarchia che creò problemi ai prodotti non italiani; alla guerra che creò una sospensione dei rapporti dopo l’aggressione della concorrenza che non riusciva a rassegnarsi per questa alleanza inattaccabile”. Il legame esclusivo che unisce la profumeria Pepe alla Elizabeth Arden è veramente unico al mondo: l’eccezionalità è dovuta al fatto di resistere in una grande città, in un momento in cui la concessione esclusiva è assolutamente fuori dall’ordinario. Questo singolare rapporto è conosciuto nell’ambiente internazionale della profumeria ed ha reso pubblica la qualità dei servizi garantiti dalla profumeria Pepe. L’unione inscindibile è stata caratterizzata e costellata negli ultimi 45 anni da numerose manifestazioni, promozioni, eventi, e campagne pubblicitarie che hanno lasciato il segno nella memoria collettiva. E’ stata la prima in Italia a ricevere tutti i visagisti Arden, da

Pablo a Francois negli anni ‘50-’60, ad Alain negli anni ‘70-’80 e a Marco Manfredini oggi; prima a fare le scuole trucco in Via Sparano negli anni ‘70; prima a realizzare la “porta rossa” con il salottino permanente di trattamento. A convalida della particolarità del rapporto Bepi Pepe ha ricevuto il presidente mondiale Roncetti nell’85 che, dopo essere stato a Milano, è venuto a Bari per vedere come si articolava questo fenomeno, per vedere perché esisteva questa esclusività. IL RUOLO DELLA MOGLIE LUISA “Abbiamo realizzato - dice Bepi Pepe - una serie di lanci particolari tra cui quello della linea Arden For Men nel 1957 con l’uomo dalla giacca rossa che ancora molti oggi ricordano. Ma, l’evento più importante per quello che mi riguarda e che ha segnato una svolta determinante nella mia vita ed in quella dell’azienda, è avvenuto nel 1959: Elizabeth Arden mi ha anche dato la moglie. Luisa infatti era tra le più belle e qualificate collaboratrici di Elizabeth Arden. La sua presenza nella mia vita ha determinato la mia felicità e la mia fortuna. Nell’azienda ha portato una ventata di grande professionalità: maestra e formatrice di tutte le nostre collaboratrici, rigorosa sulle regole e sul comportamento nel servizio, generosa e sempre partecipe ai problemi del personale e della clientela; ha sempre considerato la clientela come il capitale più importante dell’azienda. Sento il dovere in questa occasione di renderle pubblicamente merito anche perché so nelmese - suppl. n. 5 - 17


ELIZABETH ARDEN

Marzo 1997, all’incontro al Palace Hotel di Bari Bepi Pepe e accanto la dott. Paola Detti, direttore generale e amministratore delegato della Elizabeth Arden in Italia Rosy Giupponi direttore Marketing della Elizabeth Arden con Bepi Pepe dinanzi al gazebo allestito in Piazza San Ferdinando nei pressi della Profumeria in via Abate Gimma

Marzo 1997, Bepi e Luisa Pepe in una foto ricordo con il personale della Profumeria nelmese - suppl. n. 5 - 18


che questi miei apprezzamenti sono sempre stati condivisi da tutte le nostre clienti. Vi prego di perdonarmi per questa parentesi personale, ma ci sono dei momenti nella vita in cui certe cose vanno ricordate anche se so già che per la sua innata riservatezza non approverà molto questa mia iniziativa”. Per ricordare alle clienti il clima di altre manifestazioni, sul tavolino all’esterno della Sala degli Specchi, luogo dell’incontro, è stato posto un album di fotografie che ritrae la manifestazione fatta per la presentazione della linea Millenium di Elizabeth Arden del 1980. La vita dell’azienda Pepe non può prescindere dal rapporto con Elizabeth Arden: la famosa casa cosmetica è stato il partner permanente e costante della lunga attività. L’evento della serata ha origine dalla celebrazione del settantesimo anniversario dell’azienda, 1925-1995, che Luisa e Bepi Pepe hanno programmato e realizzato due anni fa con una serie di eventi e promozioni durate tutto l’arco dei dodici mesi. “L’anno di celebrazioni per il settantesimo anniversario avrebbe dovuto avere una conclusione diversa da quella che poi ha avuto: era stato programmato un concerto al Teatro Piccinni per il quale sarebbero state invitate tutte le clienti più fedeli, un concerto con l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari diretta dal Maestro Lepore con il Musical West Side Story. Era stato già programmato tutto, ma non è stato possibile farlo. Non abbiamo naturalmente ritenuto opportuno fare una cosa del genere che ha bisogno di una certa scenografia sempre naturalmente con Elizabeth Arden, in una tenda. Quindi sfumata questa occasione ne abbiamo aspettato un’altra che potesse consentirci di dare una giusta conclusione all’anniversario del settantesimo. L’occasione è stata questa che vi stiamo presentando perché coincide con l’altro anniversario che è quello della partnership con Arden, 1927-1997, e quindi anche in occasione del lancio di questa straordinaria fragranza che io ho potuto vedere per la prima volta l’anno scorso a New York, che ha un nome straordinario che soltanto Elizabeth Arden poteva avere: 5th Avenue, perché Elizabeth Arden è una delle più antiche aziende nate nella Quinta Strada con la sua porta rossa ed il suo salone. Ho potuto per questo realizzare in anteprima il lancio nazionale del profumo 5th Avenue a Bari con quindici giorni di presenza al centro della Città, con le immagini che molti di voi avranno visto in Via Sparano, Piazza San Ferdinando, con un gazebo, i grattacieli di New

York e tutte le altre cose che è stato possibile fare. Poi abbiamo avuto la promozione anche in profumeria per una settimana con Marco Manfredini”. DA BARI A NEW YORK E A GINEVRA La manifestazione che si è tenuta a Bari è stata ripresa e filmata per girare l’intera Italia e per poi essere vista a New York ed a Ginevra. Sotto gli occhi dell’amministratore delegato e direttore generale della Elizabeth Arden in Italia, la dott.ssa Paola Detti, e lo sguardo di Alain, uno dei grandi visagisti della Casa, la manifestazione si è svolta cercando di curare ogni minimo particolare grazie anche alla collaborazione delle hostess che per due settimane hanno sostato dinanzi ad un gazebo installato sull’adiacente piazzetta di S. Ferdinando in via Sparano. La Profumeria Pepe ha sempre puntato sulla qualità del servizio, dell’assortimento e della comunicazione; ha inoltre sempre creduto nella necessità della fidelizzazione del cliente perché in un settore così delicato e difficile come la cosmetica, il rapporto di fiducia tra il cliente e profumieri è essenziale. Da tantissimi anni infatti si decantano le qualità professionali e umane delle collaboratrici di Bepi e Luisa Pepe: questo è il segno del successo delle loro strategie. La squadra, come la definiscono da alcuni anni, è compatta; hanno iniziato giovanissime ed ora sono tutte sposate con figli e con anzianità di quasi venti anni in media, a parte l’ultima che è nella Ditta da soli tre anni. Dopo la formazione iniziale in azienda hanno continuato e continuano a fare corsi di aggiornamento professionale e di formazione raggiungendo livelli di professionalità altissimi. “Ognuna di loro - ha soggiunto Bepi Pepe - è un punto di riferimento per ognuna di voi e io e Luisa vi siamo grati per la vostra fiducia, ma naturalmente in questa particolare occasione desideriamo ringraziarle tutte, anche se non sono qui presenti, per la loro opera quotidiana di consulenza prestata sempre con cortesia e con professionalità. Sono molto soddisfatto di avere questa équipe che naturalmente ha avuto una prima formazione con l’esperienza di Luisa, poi piano piano hanno acquistato sempre più sicurezza e sono diventate veramente le vostre interlocutrici dirette e importanti”. La Profumeria Pepe fa parte delle profumerie di alta immagine, con l’assortimento di qualità, competen-

za nel servizio, atmosfera e ambiente di classe, clientela fedele, dinamicità di azione di marketing con promozioni, eventi, etc.; dinamicità anche nei prezzi, comunicazione e pubblicità di un certo livello. Per questo è stata scelta per rappresentare una delle Case cosmetiche che da sempre è sinonimo di qualità; chi entra in una profumeria attraverso una porta rossa deve essere sicuro di trovare ottimi prodotti e professionalità. Nel caso della Elizabeth Arden questo è garantito dal possesso di formule in esclusiva e dall’appartenenza alla Unilever, uno dei gruppi industriali più importanti del mondo. Il successo della Casa inoltre è sempre stato garantito da gente competente e di grande cultura del settore; è questo il caso della dott.ssa Paola Detti che a parte una grande preparazione è riuscita sempre ad adeguare la giusta strategia operativa ad ogni particolare divisione del gruppo di cui si è occupata. E’ insomma una grande stratega, ma soprattutto ha una grande trasparenza ed una grinta particolare nel portare avanti i programmi. Poche, ma essenziali le sue parole che hanno tracciato un quadro dell’impegno che la Casa americana e la profumeria Pepe hanno messo nel rapporto. PEPE PARTNER DI QUALITA’ “La passione che tutti noi di Elizabeth Arden - ha affermato la Detti - mettiamo per dare qualità e servizio, è forte e sempre presente. E questo ci ha portato negli ultimi anni a far rifiorire questa marca di prestigio in tutti i paesi del mondo. Qui in Italia, ed in particolare a Bari, ha avuto un grandissimo partner che è stato da sempre la profumeria Pepe. Ogni azienda, per quanto sia grande, se non ha un partner di qualità non farà mai il passo che deve fare per arrivare al cliente finale. Il contributo che ha dato la profumeria Pepe è un esempio mondiale, il riferimento al modo in cui un’azienda deve lavorare con un proprio concessionario; è la rappresentazione della qualità che noi mettiamo nei prodotti. La passione nel fare le cose, è trasferita e trasmessa a voi tramite la qualità di persone come Pepe nel servizio che quotidianamente viene offerto alle proprie clienti. E’ un grande orgoglio per noi essere stati insieme settant’anni e ne passeremo sicuramente altri settecento”. (mar.)

Da NelMese 3/1997 nelmese - suppl. n. 5 - 19


PROFUMERIA PEPE / VIA ABATE GIMMA 62 BARI

Marzo 1998, l’ingresso della Profumeria Pepe in via Abate Gimma 62 e uno scorcio dell’interno dopo la ristrutturazione

Il soppalco più alto e funzionale

Uno scorcio del soppalco riservato a tutti gli eventi dedicati al maquillage con i visagisti nelmese - suppl. n. 5 - 20


P i ù f u n ziona le dopo la r i s t r u t t u r a zi on e del n eg oz i o d i via Aba te Gi m m a , a l cen t r o di Ba r i

Profumeria Pepe con più servizi

I

l classico si rinnova. Così recita il nuovo slogan pubblicitario diffuso in occasione della ristrutturazione della rinomata Profumeria Pepe al centro di Bari, in via Abate Gimma 62. Una ristrutturazione sobria, elegante, raffinata che non cambia sostanzialmente l’aspetto del locale, ma ne migliora la funzionalità. Poche, ma essenziali le modifiche: l’insegna è stata tolta mentre il lumicino esterno è rimasto più per scaramanzia che per ragioni pratiche; la galleria d’ingresso è stata resa più spaziosa illuminando maggiormente l’interno e rendendo tutto più visibile. La porta d’ingresso, che prima era al centro procurando non pochi fastidi al momento dell’apertura sia ai clienti sia al personale, è stata spostata creando così una vetrina frontale importante per dare risalto ai nuovi prodotti delle diverse aziende. Sulla porta automatica una vetrofania: una porticina rossa ottenuta unendo due pellicole incollate sul vetro. La riproduzione è quasi tridimensionale perché si vede l’ombra ed il rilievo quasi fosse una porta vera. Dietro quel rosso, calde sensazioni, ma soprattutto passione per il lavoro che si svolge e la storia di 70 anni di successi di Elizabeth Arden con la Profumeria Pepe. All’interno, il soppalco è stato allargato parzialmente ed ingrandito con un balconcino. Per un fatto estetico, sono state tolte anche le vetrine in modo da creare uno spazio più largo per i campionari. Eliminati anche gli sportellini sulle scaffalature in legno dove sono stati collocati i magnum, riproduzioni di bottiglie di profumo di rilevante grandezza; poi i visual con le pubblicità delle aziende sono stati completati ed illuminati tutti. Abbiamo chiesto al titolare, Bepi Pepe, le ragioni di questo rinnovo alquanto singolare visti i pochissimi mutamenti attuati: “Questo era il momento più importante per la ristrutturazione che non era né un rinnovo complessivo, né una ripitturazione: voleva avere lo scopo non facile di conservare tutte le caratteristiche d’ambiente, d’atmosfera e di tradizioni, innovando da un punto di vista funzionale non solo l’immagine, ma la stessa azienda nelle sue differenti realtà. Il nuovo spazio mi consente di fare cose che prima non riuscivo a fare, e questo mi ha messo in condizione di programmare per il 1998 e successivi, delle iniziative che prima sarebbe stato impossibile fare”. L’accoglienza positiva da parte della clientela ha dato, ancora una volta, la prova che insistere sulla profumeria specializzata con alta percentuale di servizi ad ottimo livello è una cosa giusta. Proprio sull’onda di questo risultato positivo è stato compilato il calendario delle promozioni e degli eventi. per non discostarsi tanto da quella che è stata l’impostazione che la profumeria Pepe ha sempre avuto nei confronti dei clienti, che si basa sul desiderio di premiarli e soddisfarli. È un calendario ricco di attività promozionali, e di attività istituzionali con visite periodiche di esperti visagisti delle marche, con varie iniziative. Alle visite delle case cosmetiche è stata aggiunta nella parte finale un’iniziativa singolare. E una prima idea di utilizzazione degli spazi creati per fare delle attività non gestite da un’azienda, ma direttamente dalla profumeria. Si chiama Open Beauty Bar perché si riferisce alla possibi-

lità di utilizzare gli spazi aperti creati, liberamente e senza vincolo d’acquisto. Sarà annunciato inizialmente alle clienti più assidue attraverso un mailing e chi vuole avrà a disposizione per quei giorni quattro o cinque campionari. L’idea è quella di fare, comunque, un discorso assistito, ma solo se la cliente lo richiede nel caso in cui voglia direttamente provare i prodotti e le nuances presenti ed ha difficoltà a farlo. Per facilitare le operazioni sarà a disposizione anche tutta l’attrezzatura per struccarsi. Tutto questo serve a rafforzare quell’apporto fiduciario che già esiste con gran parte della clientela, ma serve anche a creare un nuovo rapporto che non è finalizzato all’acquisto. E’ un servizio in più per tutti, dalla principiante all’esperta che non ha bisogno che qualcuno le faccia il trucco, ma si reca in profumeria per vedere e provare le varie possibilità, le diverse combinazioni ed i trucchi nuovi. Un discorso diverso è quello delle scuole di trucco già largamente conosciute da molte clienti: a maggio si svolgerà la scuola di Clinique mentre nel secondo semestre si terrà la scuola di Chanel perfettamente organizzata ed a disposizione di tutti con precedenza però alle clienti fedeli. Anche in questo caso è necessario fare un distinguo perché questo evento si differenzia notevolmente dall’arrivo del visagista: in quest’ultimo caso è sempre l’esperto che trucca, mentre invece, nel caso della scuola, lo si insegna alle clienti facendole anche provare. Le tecniche sono diverse: si può ripetere quello che ha fatto il truccatore oppure seguirlo passo dopo passo perché il truccatore cura una metà del viso e la cliente l’altra. Le scuole saranno a numero chiuso: sei persone ogni scuola e tre scuole al giorno della durata di due ore. Sono molte le iniziative di questo genere offerte dalla profumeria Pepe in quanto, finalmente, le aziende hanno capito che la visita della cosiddetta beauty consultant, la vecchia dimostratrice, non serve più specialmente se nelle aziende ci sono venditrici di grande livello: il rapporto di fiducia con la venditrice, e questo è proprio il nostro caso, lo esclude automaticamente. Si preferisce mandare sul punto vendita i visagisti il cui arrivo è considerato una manifestazione speciale con pubblicità, esperienza e regali speciali. Meno visite, ma più qualificate, ed è un avvenimento. “Abbiamo in mente anche di collegare in maniera concreta la tessera di fedeltà con una serie di incentivi che spingono la cliente a servirsi della tessera senza farsi distrarre dal prezzo netto, inferiore ed immediato. Si compila la tessera perché la cliente possa avere una convenienza totale al di là di quella relativa alla chiusura della cifra, e quindi al premio. È una maniera per far capire alla cliente che fa parte dell’azienda, ed è considerata come tale. Tutte le iniziative saranno sempre più tese a creare delle occasioni promozionali con una finalizzazione particolare. In generale c’è la volontà di esprimere sempre il meglio di quello che abbiamo fatto fino ad oggi non dimenticando che i punti essenziali sono l’efficienza del servizio, ed anche per questo abbiamo ristrutturato, e la completezza dell’assortimento con l’acquisizione anche di nuovi marchi, sempre però puntando all’intervento integrativo e non sostitutivo”.

Da NelMese 3/1998 nelmese - suppl. n. 5 - 21


La “Profumeria Pepe” continua ad operare con successo da “autonoma”, in un difficile mercato alla fine degli anni Novanta

Strategia Qualità

E’

un mercato difficile quello della profumeria degli ultimi tempi. Elitario e continuamente in trasformazione. Aperto a poche persone, ma persone che contano. Ci è voluto poco per trasformare l’Italia in terreno di conquista, in campo di battaglia. E ad avanzare velocemente sono state la grande distribuzione e le catene specializzate con più punti vendita. Impersonali ed enormi cattedrali della bellezza. Al loro arrivo hanno presentato punti vendita, fatturato, strategie future basate sulla politica dei prezzi ma in totale assenza di servizio. E la gente ci ha creduto. L’evoluzione del mercato ha portato a un cambiamento fulmineo della distribuzione, troppo immediato anche in Italia, dove si sperava in un rallentamento vista la polverizzazione dei punti vendita. PROFUMERIA SELETTIVA Ad affiancare le catene straniere ci sono i profumieri indipendenti, quelli che hanno scelto la qualità e non la quantità, quelli che affrontano il mercato con la professionalità e la competenza. I profumieri indipendenti sono rimasti in pochi o perché entrati a far parte di gruppi sotto un unico marchio commerciale, o perché hanno gettato la spugna dopo anni di lotte, fermamente ancorati ad una maniera di fare profumeria ormai antica. Alcuni di loro hanno saputo adattarsi ai cambiamenti, hanno saputo reinventarsi continuamente ed essere promotori di iniziative. Uno di questi é Giuseppe Pepe, profumiere dal 1925 (personalmente dal ‘54). Un imprenditore più che un profumiere, che é riuscito a raggiungere con la sua azienda di 60 metri quadrati, nel centro di Bari, ristrutturata completamente due anni fa, fatturati da record. Giuseppe Pepe si é affidato all’intuito, alle strategie vincenti che egli stesso ha elaborato con ingegno ed impegno. E’ stato in grado di stare al passo con i tempi. Ha scelto di diversificare l’attività piuttosto che clonare la sua profumeria. Quello che ha fatto l’ha fatto per curiosità e intraprendenza. Prima con due negozi: quello di Gucci e la profumeria. Poi con la nelmese - suppl. n. 5 - 22

prima palestra Bari Athletic Center, infine con il Centro Static. Per principio, ma anche per tradizione, non avrebbe mai accettato di introdursi in una struttura moderna - organizzata, lontano dalla profumeria selettiva e prestigiosa, che tanto gli ha permesso di distinguersi. Il coraggio di Pepe ha prodotto un fatturato importante per il settore e che registra una percentuale di crescita media annua del 9%. Un incremento del 17% solo nel mese di maggio. La strategia di Bepi Pepe non lascia nulla di intentato e soprattutto non lascia nulla al caso. Tutto é perfettamente calcolato. I MOTIVI DEL SUCCESSO Il successo di questa strategia é determinato dalla qualità del servizio, dalla professionalità, dall’assortimento ricco e prestigioso, dalla mancanza di turn-over del personale e dalla fidelizzazione della clientela. Bepi e Luisa Pepe hanno instaurato con le clienti un vero e proprio dialogo attraverso un mailing personalizzato legato ad un calendario trimestrale che riporta gli eventi e le promozioni che avranno luogo nella profumeria. La vera ricchezza della rinomata azienda barese, sono proprio le clienti, quelle che si affidano ad un organico di nove persone, ai consigli esperti del personale che da sempre affianca Giuseppe Pepe e sua moglie Luisa, una figura di riferimento anche per la formazione professionale delle addette alla vendita. Ma la loro competenza é garantita anche dai corsi di aggiornamento organizzati dalle aziende specifiche, quasi ogni lunedì del mese. Insomma, quando si parla della profumeria Pepe, si è dinanzi ad un fenomeno particolare realizzatosi grazie a due tipi di fedeltà: fedeltà all’azienda determinata dall’anzianità della collaborazione (anche da 30 anni per alcune collaboratrici) e una conseguente fedeltà della cliente. Proprio per questo si può classificare la profumeria Pepe in quella categoria di punti vendita basati su criteri che nessuno potrà scardinare perchè la fedeltà fa riferimento alla qualità, regola fissa nella strategia

vincente. PROMOZIONE SEMPRE PIÙ MIRATA Si rende necessario a questo punto smentire tutti coloro che hanno creduto che Giuseppe Pepe volesse arrendersi e vendere il suo patrimonio non solo lavorativo, ma soprattutto umano. Ebbene sì. La profumeria Pepe non ha intenzione di chiudere o di vendere. Giuseppe Pepe non ha venduto alla grande catena, come si racconta in giro. Anzi, al contrario. Tutto l’organico vive il proprio lavoro con passione e dedizione, perché il ricordo degli anni trascorsi dall’apertura del punto vendita ad oggi, non fanno altro che rinforzare la convinzione che le imprese sono fatte di rischio calcolato e di investimenti, umani e materiali. Solo se si investe si ha la speranza di avere un ritorno. Anche la semplice settimana di pubblicità va vista in funzione della semina e non dell’incasso immediato. Per questo Giuseppe Pepe supporta gli eventi del punto vendita con inserzioni sui giornali locali e con frequenti passaggi radiofonici. Gli eventi vengono comunicati con inviti alle clienti fidelizzate e messi in evidenza la settimana prima con una vetrina ad hoc. E’ questo il segreto di Pepe. Qualità in tutti i sensi e il coraggio di fare l’imprenditore rischiando e promuovendo, perché la cliente curata e coccolata non abbandona il punto vendita per una mera questione di sconti. MARCHI PRESTIGIOSI Nel futuro della profumeria Pepe, c’é sicuramente una maggiore iperselettività determinata dalla scelta di marchi internazionali, ma sempre in aggiunta a quelli già esistenti per non disorientare la cliente e per acquisirne un numero più elevato. Per Pepe, da sempre concessionario esclusivo di Elizabeth Arden, anche l’assortimento é uno dei punti di forza della profumeria che include un consistente numero di marchi dell’alcolico, trucco e trattamento. Da NelMese 6/1999


Sottolineato l’eccezionale primato in una manifestazione in cui è emersa ancora una volta la tradizionale forza del commercio barese

Profumeria Pepe ed Elizabeth Arden, 75 anni di un’esclusiva unica al mondo

Una storia speciale quella del rapporto della ditta barese con il colosso americano nel campo della cosmetica. Ricordate le intelligenti scelte del fondatore Lorenzo Pepe e l’impronta di dinamismo data negli anni dal figlio Giuseppe, affiancato validamente dalla moglie Luisa, scomparsa due anni fa. Significativi interventi della presidente della Elizabeth Arden Italia Paola Detti e della giornalista Antonella Grua. Riconoscimenti ad alcune assidue clienti ed al qualificato personale. Presentato il nuovo profumo “Ardenbeauty”

S

e si potesse descrivere un avvenimento con un’immagine, sicuramente quella che ricorda la serata organizzata dalla Profumeria Pepe all’Hotel Palace di Bari, sarebbe quella di Giuseppe Pepe seduto davanti ad un maxi schermo, sul palco allestito per l’occasione, con un’immagine di Luisa Pepe al suo fianco. Una presenza indimenticabile quella di Luisa la cui scomparsa è ancora una ferita aperta per tutti quelli che le hanno voluto bene e l’hanno stimata fuori e dentro la vita lavorativa. “Profumeria Pepe ed Elizabeth Arden 75 anni di un rapporto unico al mondo”

è stato il tema della serata, sobria ed elegante come le due aziende protagoniste. COSI’ LA SERATA Una serata trascorsa sulla scia dei ricordi per confermare la specialità di una collaborazione che dura da tre quarti di secolo e per parlare delle novità di casa Arden, della nuova fragranza “Ardenbeauty”, del nuovo maquillage autunno-inverno e della nuova e bellissima testimonial Catherine Zeta Jones. Insomma, una serata celebrativa dedicata al rapporto tra la

Profumeria Pepe e la casa cosmetica americana, ma soprattutto dedicata alle clienti che sono le vere protagoniste di questo successo. A fare gli onori di casa, quindi, sono stati i vertici delle due aziende e molte amiche che hanno partecipato massicciamente all’iniziativa confermando che la scelta della qualità nel servizio, nell’assortimento e nelle strategie di gestione della profumeria, è da sempre l’arma vincente di questo connubio. E’ stata anche un’occasione per parlare di bellezza, di impegno e dedizione come, per citarne alcuni, quelli del presidente e amministratore delegato

Giuseppe Pepe e la moglie idealmente presente nelmese - suppl. n. 5 - 23


ELIZABETH ARDEN Ottobre 2002, Giuseppe Pepe ha ricordato le fasi iniziali della Ditta creata dal padre Lorenzo nel 1925 ed ha ringraziato la sua numerosa e fedele clientela durante la manifestazione svoltasi in un salone del Palace Hotel

La giornalista Antonella Grua ha ricordato il contributo dato allo sviluppo della Profumeria da Luisa Pepe che curava, tra l’altro, la formazione del personale

Da sinistra, il sindaco di Bari dott. Simeone Di Cagno Abbrescia ed una rappresentanza del personale della Profumeria

Foto di Giuseppe Corcelli nelmese - suppl. n. 5 - 24


della Elizabeth Arden Italia, dott. ssa Paola Detti, e del direttore generale dott. Giancarlo Ortona, barese purosangue, del famoso architetto libanese Yves Hajjar, mago del make up, di Antonella Grua, direttrice delle riviste Cipria e Imagine, e del dott. Mario Verducci, segretario generale della Federazione Nazionale Profumieri. L’IDEALE PRESENZA DI LUISA Un evento speciale seguito da trecento clienti, selezionate per frequentazione, anzianità e fedeltà, che hanno rappresentato virtualmente anche le altre migliaia di clienti di Elizabeth Arden. Tutte emozionate e tutte puntuali a questo appuntamento, il primo senza Luisa Pepe, una ninfa del mare, come affettuosamente la definisce Bepi, sempre discretamente presente. In qualche modo presente anche in questa occasione, per festeggiare l’importante traguardo raggiunto da questo rapporto che ha resistito a tutto e a tutti: dal cambio generazionale all’autarchia, dalla guerra all’aggressione della concorrenza. La serata celebrativa ha toccato tappe fondamentali per la crescita dell’azienda partendo dal 1925, anno di apertura della profumeria da parte di Lorenzo Pepe scomparso a soli 53 anni, l’uomo che ha realizzato presupposti solidi per la creazione di un rapporto che altrimenti non sarebbe mai esistito. E di Lorenzo Pepe si è parlato nel corso della prima parte della serata per spiegare le ragioni di un successo così importante, così lontano, alla cui base c’è un uomo che ha sempre vantato grande intuito, unitamente a una visione avveniristica e aperta del mestiere di piccolo commerciante. Nel 1940 Lorenzo Pepe fece una scelta coraggiosa chiedendo ad Elizabeth Arden che la concessione fosse esclusiva, riservandosi di concentrare tutti gli investimenti pubblicitari e promozionali sulla casa americana. Un’operazione di marketing la definiremmo oggi, allora era soltanto capacità di guardare lontano e di rischiare. Anche Lorenzo, come Giuseppe Pepe, aveva sempre al fianco sua moglie Antonietta e già da allora al successo dell’azienda contribuiva un piccolo staff di collaboratrici di grande professionalità che tutti conoscevano. STAFF EFFICIENTE Questa sarebbe un’altra foto da conservare: lo staff, sorridente e preparato, è sempre stato uno dei punti di forza della Profumeria Pepe. Anche oggi la squadra di professioniste che ogni giorno è possibile incontrare in profumeria, è pronta ad assicurare alla clientela competenza e cortesia. Tutto

questo grazie a Luisa Pepe, che fin dal principio si è rivelata una figura di straordinaria importanza perché con passione, cultura, tenacia e intelligenza si è dedicata a dialogare e a formare le persone che oggi lavorano nell’azienda e sono esse stesse l’azienda. “Con Luisa ho parlato diverse volte ha sostenuto la giornalista Antonella Grua - e mi aveva colpito come per lei le sue clienti venissero sempre e comunque prima di tutto e questo è un atteggiamento raro. Un atteggiamento che, grazie alla sua personalità e alla sua sensibilità, è riuscita a trasferire al team delle collaboratrici Pepe che sono in grado di portare avanti il suo credo, il suo modo di porsi a livello umano e professionale”.

perché al suo compagno portava gioia, consiglio, sicurezza, conforto e tanto amore”. Una grande donna che ha vissuto dietro un grande uomo che con la stessa riservatezza della sua compagna si è sempre mosso nel suo percorso di vita con serietà e abnegazione. Un uomo che ha saputo conciliare i mille impegni e problemi di gestione di una realtà importante come la Profumeria Pepe, con l’attività pubblica. Giuseppe Pepe, infatti, è il presidente della Fenapro, la Federazione nazionale dei profumieri italiani e vicepresidente dell’associazione europea, ed è stato, tra l’altro, vice presidente vicario della Fiera del Levante.

UN PO’ DI STORIA

E’ stata la volta poi di Paola Detti anch’essa visibilmente commossa nel ricordare Luisa Pepe che proveniva dalla stessa famiglia Elizabeth Arden. Ha poi parlato di Catherine Zeta Jones, nuova donna Arden che prima di essere un’attrice e moglie di un famoso attore, era già consumatrice dei prodotti della casa cosmetica. Una testimonial ideale perché rappresenta una bellezza valida per tutte le tipologie di donna. “Grazie alla vitalità di Catherine Zeta Jones - ci ha raccontato poi il visagista Yves Hajjar - Elizabeth Arden ha sottolineato il concetto di ‘modern american classic’, il concetto del moderno, dell’americano per evidenziare il dinamismo, ma tutto legato al concetto di classico e di classe”.

Un tesoro prezioso nel mondo della profumeria perché avere qualcuno in cui si ripone fiducia, che ci dedica tempo e ascolto, è effettivamente un privilegio. Una serata di ricordi e di fotografie come quelle del primo negozio Pepe in via Andrea da Bari: “La valle fiorita” del 1925; e quella di una pubblicità del 1939 o quella, ancora più singolare, del 28 marzo 1935, raffigurante un giovanissimo Giuseppe Pepe, pubblicata su La Gazzetta del Mezzogiorno nella finestra “Bambini di Puglia” e intitolata “Il minuscolo profumiere di Bari”. E le immagini continuano presentandoci un esempio di pubblicità spicciola: una custodia di cartone che riportava la pubblicità di Pepe, per conservare le carte annonarie utili a comprare il pane che era razionato durante la guerra. UNA FELICE ACCOPPIATA Per raccontare la storia e il futuro della Profumeria Pepe e di Elizabeth Arden, si sono succeduti sul palco gli ospiti illustri della serata come Antonella Grua che parla della storia della Profumeria Pepe come qualcosa di eccezionale, come una storia speciale perché quello che poteva essere semplicemente un business di famiglia è stato trasformato in un patrimonio di valori umani, di affetti e di linee guida più etiche, grazie all’intelligenza, all’emozione e all’entusiasmo dei protagonisti. “Nella storia di Bepi e Luisa - continua la Grua - si intuiva un legame così profondo e tenace che non aveva bisogno di parole. Erano sempre insieme, uniti da una complicità particolare e nonostante Bepi fosse sicuramente per il suo ruolo pubblico, quello che era più sotto i riflettori, il ruolo di Luisa era tangibile

LA DETTI E LA DONNA ARDEN

IL NUOVO PROFUMO Attraverso l’attrice, Arden ha presentato l’ultima creazione “Ardenbeauty”, una fragranza certamente femminile, discreta e moderna. Un profumo che si potrebbe definire fiorito, verde e cristallino grazie al bergamotto, ad un fiore cinese utilizzato per profumare il riso e il tè, e all’ambra bianca. Un evento straordinario, insomma, che ci ha presentato un nuovo modo di vedere la donna, riassunta nelle tante sezioni di questa serata, rappresentata dalle clienti che Elizabeth Arden ha voluto premiare al termine dell’evento con una rosa d’argento. Nelly Storelli, la cliente più fedele, insieme con la nuora Marika e le nipoti Caterina, Eleonora e Maria Antonietta; Teresita Rodighiero, Concetta Castelli, Pina D’Elia e Fortuna Mincuzzi. Tutte unite nel segno della fiducia, della bellezza e della tradizione, qualità che da sempre contraddistinguono la Profumeria Pepe ed Elizabeth Arden. (m.) Da NelMese 11/2002 nelmese - suppl. n. 5 - 25


Con Pepe, eccellente anche la presentazione dei prodotti A

tteggiamento cortese, abito elegante, aspetto distinto e sofisticato. E’ il ritratto di Gianfranco Ortona, direttore generale di Elizabeth Arden Italia e tra i protagonisti della serata organizzata dalla Profumeria Pepe. Un uomo innamorato della bellezza, innamorato del suo lavoro e della sua città. Un barese doc che per non lasciare la propria città ha scelto di fare il pendolare tra Bari e Milano. Ha cominciato a lavorare nel settore della profumeria già dalla fine degli anni 70. Fa parte del gruppo Elizabeth Arden dal 1985. Ha iniziato come rappresentante di zona in Puglia, per diventare direttore vendite e oggi direttore generale. Gianfranco Ortona è un manager con una strada tutta in salita, un uomo che si è fatto da sé; risponde alle nostre domande con discrezione anche quando riguardano la sua vita privata e l’impegno che ci vuole per gestire un’azienda come la Elizabeth Arden Italia. Direttore, come riesce a conciliare la sua residenza barese con il lavoro a Milano in un’azienda importante qual è Elizabeth Arden? “Tutta la settimana sono a Milano quindi il mio problema è solo quello degli spostamenti di inizio e fine settimana. Pur vivendo in un’altra città dedico all’azienda le stesse ore che dedica un mio collega milanese. Probabilmente, e me ne dispiace, tolgo un po’ di spazio alla mia famiglia e questo potrebbe essere il mio cruccio maggiore. Per fortuna le nuove tecnologie ci permettono di lavorare da qualsiasi posto e potrei lavorare tranquillamente anche da Bari perché con il computer sono collegato in linea come se fossi nel mio ufficio”. Cosa spinge un uomo ad occuparsi di un settore così elitario, così strettamente femminile? “La profumeria fa parte del mondo della bellezza ed io sono molto attratto da tutto ciò che è classe e lusso. Uno dei motivi per cui ho deciso di rimanere in questo settore e per la raffinatezza di questo ambiente”. Il rapporto tra la Profumeria Pepe ed Elizabeth Arden è pluridecennale. Che cosa si sono dati l’un l’altro? “Sicuramente, in tutti questi anni, Pepe ha accentuato ed esaltato, con questo rapporto d’esclusiva, un prestigio che era già della marca. Arden ha dato a Pepe un riconoscimento per questa Una pagina di pubblicità del periodo dedicata al qualificato personale nelmese - suppl. n. 5 - 26

Un barese il direttore generale della Elizabeth Arden Italia, Gianfranco Ortona da diciotto anni nell’azienda americana

Ottobre 2002, nella sede della Profumeria in via Abate Gimma, Giuseppe Pepe, la presidente della Elizabeth Arden Paola Detti e il direttore generale Gianfranco Ortona (Foto Giuseppe Corcelli) fedeltà pluridecennale. Non a caso sono 75 anni che lavorano insieme: un connubio eccellente. L’immagine della Porta rossa, simbolo di Arden, io la ricordo già dall’infanzia e per questo bisogna chiaramente dire grazie a Pepe”. Possiamo evincere dalla lunghezza di questo rapporto che la Profumeria Pepe ed Elizabeth Arden hanno le stesse caratteristiche?

“Assolutamente sì. Non solo lusso ed eleganza, ma anche il servizio. Pepe riesce a dare alle proprie consumatrici un servizio eccellente, e forse unico non solo in Italia, ma nel mondo. Proprio questo è uno dei nostri punti di forza al di là della validità, della qualità dei nostri prodotti. Un servizio a 360 gradi che parte dalla qualità del prodotto per arrivare alla sua presentazione e alla maniera di coccolare le consumatrici. E in questo Pepe è perfetto”. Cosa augura a questo connubio vincente? “Mi auguro di portare avanti questo rapporto splendido che si è consolidato negli anni e auguro sia ad Arden sia alla Profumeria Pepe tutto il successo che hanno avuto fino a questo momento. Noi ce la stiamo mettendo tutta e Pepe non è da meno”. E’ fiero di sapere che una delle più grandi profumerie, a livello nazionale e internazionale, sia barese? “Certamente. Pepe è un nome di richiamo nel settore della profumeria e di questo sono particolarmente orgoglioso”. Da NelMese 11/2002


Profumeria Pepe top nel commercio Lusinghieri riconoscimenti all’antica azienda del sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia. Il ruolo di servizio per la città

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onne eleganti e ospiti d’eccezione si sono alternati durante tutta la serata dedicata ai 75 anni del rapporto esclusivo tra la profumeria Pepe ed Elizabeth Arden. Tra questi anche il sindaco di Bari, dott. Simeone Di Cagno Abbrescia che ha voluto rendere omaggio ad uno dei suoi migliori concittadini, a Bepi Pepe, in una serata davvero speciale. Egli ha voluto rendere omaggio, presenziando alla manifestazione in modo discreto e informale, salutando prima l’amico poi l’imprenditore. Signor sindaco, Bepi Pepe è un esempio per la città di Bari. Rappresenta, secondo lei, il commerciante ideale, in questo caso, barese? “La sua profumeria è la rappresentazione di quello che una città deve essere: un’azienda commerciale deve infatti porsi al servizio del cliente e quindi del cittadino e di conseguenza deve contribuire essa stessa a quel circolo virtuoso che chiunque abita e vive una città si augura di avere”. Pepe le ha fatto dei complimenti per come ha gestito la città negli ultimi anni, ma questo connubio tra Elizabeth Arden e la Profumeria Pepe, che cosa ha aggiunto al nuovo volto della città? “Io direi che una città in cui gli abitanti creano aziende così importanti, dedite a far diventare sempre più belle non solo le donne, ma oggi anche gli uomini, debba certamente migliorare. Il contesto in cui queste persone vivono deve necessariamente cambiare perché la bellezza non è solo personale, ma è anche quella dell’ambiente in cui si vive. Compito di un sindaco è quello di accelerare e provocare questo miglioramento per avere, come si suol dire, la casa in ordine e predisporre una città degna di accogliere personaggi di ogni genere”. Gli sforzi di entrambi, suoi e di Bepi Pepe, sono tutti protesi nei propri ambiti a rendere la città gradevole Ottobre 2002, una delle vetrine della Profumeria Pepe in via Abate Gimma a Bari allestita in occasione del 75esimo di esclusiva con Elizabeth Arden

Ottobre 2002, Giuseppe Pepe con il sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia (Foto Giuseppe Corcelli) all’esterno. Ci auguriamo che Pepe non sia uno dei pochi commercianti di Bari ad operare in tal senso. “Ormai il mondo del commercio, nel mondo globale nel quale viviamo,

subisce continuamente delle trasformazioni. L’auspicio è sempre quello di investire per avere dei ritorni utili alla stabilità dell’intera comunità. Tutti i commercianti hanno bisogno di seguire l’andamento del gusto del pubblico, ma l’importante è che la struttura nella quale il commercio avviene risponda sempre alle esigenze dei clienti e si inserisca in un giusto contesto urbano”. Bepi Pepe è un suo concittadino, ma soprattutto è un suo amico. Vuol fargli un augurio? “L’augurio è quello di continuare e di migliorare come ha sempre fatto. Quando ero bambino, 58 anni fa, mia madre mi portava in carrozzella nella Profumeria Pepe. Mia mamma era ed è una donna bellissima e credo che Pepe abbia contribuito a prolungarne la bellezza. Mi auguro che lo possa fare con tante e tante altre generazioni ancora”. Da NelMese 11/2002 nelmese - suppl. n. 5 - 27


ACCADEMIA DEL PROFUMO / LA ROSA D’ORO

Marzo 2003, Fiera di Bologna, CosmoProf: il presidente dell’Accademia del Profumo Mario Usellini consegna a Giuseppe Pepe l’artistica targa del Premio alla carriera

Un altro momento della premiazione. Accanto al presidente Mario Usellini ed a Giuseppe Pepe, la conduttrice della manifestazione Milly Carlucci

Giuseppe Pepe alla cerimonia della premiazione della 13esima edizione de “La rosa d’oro” svoltasi nella primavera del 2003 a Bologna, destinata alle migliori commesse italiane nel settore della profumeria nelmese - suppl. n. 5 - 28


Prestigioso riconoscimento, unico al mondo, ad un barese espressione delle migliori tradizioni commerciali della città

Profumiere gold

Premio alla carriera conferito dall’Accademia del Profumo a Giuseppe Pepe, figura chiave del mondo della bellezza a Bari ed in Europa, e consegnato durante la CosmoProf di Bologna. Esaltato il cinquantennale impegno per la crescita professionale e manageriale della categoria di cui è esponente di punta.

U

n premio alla carriera, un Oscar conferito con il Premio Accademia del Profumo a Giuseppe Pepe, un barese doc appartenente a quelle famiglie di commercianti che hanno fatto crescere economicamente la città e che in passato sono stati anche promotrici di cultura. La sua profumeria al numero 62 di via Abate Gimma, dal 1925 un’istituzione nel campo della bellezza e un riferimento per generazioni di donne e uomini baresi, ha celebrato nel 2002 il 75esimo anno del rapporto esclusivo con Elizabeth Arden. Questo premio è unico nella categoria e arriva dopo un cinquantennio di lavoro svolto ai più alti livelli di qualità, seguendo il solco tracciato dal padre Lorenzo di cui prese il posto giovanissimo, in seguito alla sua immatura scomparsa. Dopo numerosi altri incarichi che lo hanno portato nel ’95 alla presidenza della Fenapro (Federazione Nazionale Profumieri Italiani ) dopo 15 anni di vice presidenza, partecipa a Parigi nel 1960 alla fondazione della Federazione Europea dei Profumieri e ne diviene vice presidente vicario nel 1985, carica che tuttora ricopre. Ruoli molto impegnativi che fino a qualche anno fa ha svolto non senza difficoltà, poiché rivestiva nel contempo importanti cariche a livello istituzionale nella Confcommercio, nell’Ente Fiera del Levante e nella giunta della Camera di Commercio di Bari. La motivazione dell’ambìto riconoscimento però non risiede solo in questo curriculum già di per sé prestigioso, ma nella “preziosa opera svolta a favore della crescita professionale ed economica dei Profumieri Italiani ed Europei” come recita la motivazione che condensa in poche parole un’intensa attività svolta per decenni a favore del settore in cui ha apportato numerosi e significativi cambiamenti a livello nazionale ed europeo. Questo è anche il motivo per cui il riconoscimento probabilmente è destinato a rimanere unico.

Difficilmente, infatti, potrà in seguito essere attribuito a qualcuno che non solo possa vantare così lunga militanza, ma anche un impegno profuso a livello internazionale, svolgendo un’opera intelligente e tenace volta a migliorare il settore sotto vari profili, ad adeguarlo ai cambiamenti dei tempi, a conferirgli sempre maggiore professionalità e intelligenza a muoversi nel mercato. “A livello internazionale - dice - ho cominciato come responsabile mondiale dell’associazione di formazione, la Junior Chamber International, come presidente nazionale nel 1967 e vice presidente mondiale nel 1968, ruolo che mi permise di trasmettere e anche di acquisire esperienze molto interessanti nei Paesi africani che mi erano stati affidati e che ho visitato nel corso dell’anno. Nell’86 fui nominato per sei anni membro della C.C.D. (Commissione Commercio e Distribuzione) della CEE la quale esaminava tutti i problemi della distribuzione sia di tipo normativo che contrattuale e proponeva le soluzioni alla Commissione CEE perché emanasse le relative direttive. Il primo contratto europeo per la profumeria scaturì dal lavoro della Federazione Europea rappresentata dal sottoscritto e dal presidente”. Per tornare all’ambìto riconoscimento e alla motivazione che ne è alla base, va ricordato il lavoro svolto da Giuseppe Pepe nell’ambito della Fenapro che ha festeggiato i cinquant’anni di attività, e alle innovazioni che egli ha portato nel settore. Sotto il suo mandato, infatti, si è costituito nel ’95 il Gruppo Impresa e il Gruppo Giovani. Il primo, formato dai 100 più importanti profumieri d’Italia, ha come obiettivo quello di fornire agli associati servizi in grado di favorirne la crescita imprenditoriale e di produrre risultati concreti da estendere a tutti gli operatori del settore attraverso la divulgazione, mediante incontri di formazione

e di aggiornamento, di una nuova cultura atta a valorizzare la profumeria. Il gruppo Giovani Profumieri costituito dagli under 39 si muove in un’ottica europea e, consapevole della improrogabile globalizzazione del mercato, segue maggiormente la strada di un confronto con le realtà internazionali, attrezzandosi sotto il profilo della formazione manageriale e, in collaborazione con la Elizabeth Arden, ha già seguito corsi tenuti da docenti dell’Università Bocconi di Milano. Giuseppe Pepe inoltre, ha voluto intensificare l’informazione ai profumieri attraverso la rivista Imagine, di cui Pepe è direttore editoriale, trasformandola in quindicinale e inviandola a circa 10mila profumieri. E’ stata potenziata anche la tiratura della rivista Cipria distribuita dai Profumieri Gold alle proprie clienti. Come si vede, non poche, né secondarie le innovazioni apportate da Giuseppe Pepe, che hanno cambiato anche i rapporti tra produzione e distribuzione prima troppo condizionati dall’industria ed hanno introdotto un diverso rapporto con la clientela negli ultimi anni molto cambiata. Ha voluto creare un legame di collaborazione della Fenapro con il Censis della Università Bocconi per realizzare ogni anno delle ricerche che al di là dell’andamento del mercato fornisse informazioni precise sul rapporto tra industria e distribuzione e soprattutto sul comportamento della consumatrice nei riguardi delle varie tipologie di profumerie italiane ed europee. Oggi, Giuseppe Pepe continua la sua azione a livello internazionale perché gli statuti di tutti gli Stati europei si possano uniformare per una più grande federazione. Ovviamente, la Fenapro sarà protagonista e testimone anche di questo prestigioso appuntamento. Da NelMese 9/2003 nelmese - suppl. n. 5 - 29


Giorgio Armani Cosmetics alla Profumeria Pepe Marika, collaboratrice di Rajan Tolomei

L’esterno della Profumeria Pepe nella centralissima via Abate Gimma 62/d/e/f, adiacente a via Sparano

azebo all’esterno, vetrine raffinate e Lusinghiero riconoscimenG gente elegante all’interno del negozio per provare direttamente sulla propria pelle to alla antica Ditta barese l’ultima conquista della profumeria Pepe: la Armani Cosmetics. che nel negozio di via Abate Giorgio Un trucco sofisticato lanciato nel 2000, in anteprima mondiale, alla RiGimma ha dedicato nascente di Milano. L’apertura delle prime profumerie, invece, un’intera parete ai risale al 2002; quest ’anno è la volta di Bari con la profumeria prodotti della prePepe. “Abbiamo affidato la linea cosmetica prima alle profumerie stigiosa Casa di codelle capitali della moda. L’anno scorso - racconta Pascale smetica della quale Cohn, responsabile del progetto Giorgio Armani Cosmetics - è ha ottenuto l’esclutoccata a Bolzano, Palermo e siva per l’intera Bologna. Quest’anno abbiamo aperto presso Pepe, la seconda regione. Vivo sucprofumeria del Sud”. Grandi occhi chiari, fasciata cesso della serata dal suo abito nero e truccata in modo discreto, ma unico, PascaBepi Pepe inaugurale le Cohn è la chiara dimostrazionelmese - suppl. n. 5 - 30


Armani Cosmetics, il “Pepe” decimo punto di vendita in Italia, in esclusiva per la Puglia

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al Nord al Sud, l’iperselettività dei responsabili della casa Giorgio Armani ha permesso l’apertura di poche profumerie. Il punto vendita di Bepi Pepe è il decimo, esclusivo per tutta la Puglia, il secondo nel meridione dopo Palermo. Un ulteriore successo ed una conferma di quelle caratteristiche che da sempre contraddistinguono il Il direttore di divisione della Giorgio Armani servizio Pepe nel mare magnum della profumeria. Marco Pirone e il direttore commerciale della “Bari è una piazza molto prestigiosa per la prolinea Alberto Pace con il titolare Bepi Pepe, vice fumeria italiana - dice Marco Pirone direttore di presidente vicario della Federazione Europea divisione della Giorgio Armani -. Per avere una dei Profumieri. presenza omogenea su tutto il territorio nazionale Per la Giorgio Armani, era presente anche Ulabbiamo qualche punto vendita al Nord, qualcurika Wikstrom no al Centro e qualcuno al Sud. Bepi Pepe è la realtà più rappresentativa della città e del paese nell’ambito della profumeria. Sapevamo che era in grado di garantire la massima espressione qualitativa ad un progetto come il make up Armani. Inoltre, puntiamo molto sul servizio e Pepe non ha bisogno di presentazioni: ha un livello di clientela e un livello di professionalità delle sue collaboratrici talmente alto da assicurare naturalmente il servizio di consulenza e di assistenza di una casa cosmetica come Giorgio Armani”. Lodi giustificate anche da parte del direttore commerciale della linea, Alberto Pace: “Abbiamo affidato la linea a Pepe perché rappresenta la profumeria tradizionale, la profumeria selettiva pugliese. Gli abbiamo assicurato una esclusiva regionale che va dai due ai tre anni e tutto il supporto possibile: anche a livello di attrezzatura, il mobile per l’esposizione è una delle più belle realizzazioni fatte fino ad ora. A farci decidere è stata la professionalità, la selettività e la grande fidelizzazione delle consumatrici della profumeria e soprattutto la serietà di questo punto vendita che rappresenta una delle profumerie più importanti d’Italia. Come già detto puntiamo molto sulla professionalità e sul servizio e credo proprio che la clientela di Pepe sia in linea con il target richiesto dalla Giorgio Armani Cosmetics”.

ne di come eleganza non voglia dire essere notati, ma ricordati, una filosofia che ascolteremo spesso nel corso della serata. La particolarità della linea cosmetica di Armani fa grossi riferimenti a quello che è il suo stile nella moda. Giorgio Armani, a detta dei massimi esperti nel campo, è “naturale” ed ha trasportato questa naturalezza in ogni sua cosa. Ama vestire le donne che si fanno ricordare e questo amore guida anche le sue scelte nella profumeria: non profumi da ascensore con scie nauseabonde, ma profumo irresistibile e difficile da scordare; non trucco appariscente, ma sottile e luminoso. Giorgio Armani è la discrezione in tutto ed è questo il suo stile nel trucco: una trasposizione di quello che è il suo mondo di moda con i colori mediterranei, tenui o brillanti che siano. Pascale Bepi Pepe ha dedicato alla linea

l’intera parete frontale del suo punto vendita. Ben illuminata, ben in evidenza per quante, e la serata ne è la dimostrazione, vogliono apparire naturali e perfettamente uniformi. Il look scelto da Armani per la cosmetica si basa su un solo nome: Pat Mc Grath, americana, intenditrice di colore e di tendenze. E’ lei che decide i quattro look principali dell’anno, lei che lavora sui colori di ogni collezione. Dopo la Mc Grath, tocca ad Armani in persona la scelta definitiva: dal packaging, al colore, ai visual della fragranza e del make up. “La scelta di profumerie come Pepe è uno dei punti fondamentali di tutto il progetto – continua la Cohn –. Devono essere clienti che credono nel progetto, avere una struttura importante e tanto spazio da dedicare alla linea, una ubicazione al centro della città, una clientela Cohn giusta per il posizionamento nelmese - suppl. n. 5 - 31


Due scorci della affollata serata inaugurale. Sotto, Bepi Pepe con lo staff della Profumeria e due vertici della Armani Cosmetics

ha avuto un grosso successo. Le altre l’hanno medio-alto dei prodotti, devono essere proaccettata di buon grado e abbiamo colto nel fumieri in grado di accettare una bella sfida segno perché se non c’è la passione, se non perché l’esclusività è una grossa fortuna, ma ci sono questi presupposti, non si riesce a anche un grossissimo peso. Pepe ha tutto vincere. Fortunatamente le mie collaboratrici questo”. sono tutte motivate perché sentono di vivere Il punto di forza della Giorgio Armani Cosmetics sta anche nell’organizin un’azienda che le soddisfa in zazione. In ogni profumeria c’è pieno. Sono tutte responsabilizun’ambasciatrice della linea, zate: io faccio solo i programmi dipendente della profumeria, e loro poi sanno come realizzarche loro formano e preparano li, dalle vetrine, agli acquisti. per la diffusione del marchio. E’ E’ una bella impresa che, però, una persona che conosce anche è anche una bella famiglia. molto bene le clienti e conosce Come sempre. Ormai ho 50 molto bene l’ambiente. Nella anni di lavoro e saperle così mi profumeria Pepe c’è Orsola Patranquillizza: quando si verifigano, scelta per diverse qualità, cano questi eventi è una festa ma soprattutto per la grande per tutti e loro ce la mettono passione che la lega al trucco: tutta”. “E’ una persona molto prepaSarà la stessa Orsola a formare rata – afferma Bepi Pepe - che le proprie colleghe sul trucco di poteva fare una carriera diversa Armani: ogni due mesi farà dei ma che per la sua passione ha corsi nella casa madre e trapreferito rimanere con noi. Era smetterà le proprie conoscenze Marco Pirone bravissima a truccare e infatti alle altre. Inoltre ogni anno, un nelmese - suppl. n. 5 - 32


Il make up Armani, armonia di colori

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alla moda al make-up. L’eleganza di Giorgio Armani si riflette nelle nuances e nel packaging della nuova linea Cosmetics. Polveri impalpabili, texture innovative che riescono a soddisfare le esigenze di tutti gli incarnati. La personale visione del colore di Giorgio Armani, poi, offre una gamma ricca di tinte neutre, classiche e moderne, nuances brillanti, colori mediterranei, intensi e caldi. Un trucco da interpretare, applicato, per la sera dell’evento dalle mani esperte di Rajan Tolomei, il formatore dei truccatori. Con lui parliamo di colori, quelli che ci impone la moda rosa, azzurro e acquamarina, e di filosofia, quella di Giorgio Armani. “La cosa importante per lo stilista è scegliere sempre ciò che è armonico con il proprio volto e non ciò che fa tendenza. Non a caso Armani insiste sul concetto che l’eleganza non è essere notati per quello che si porta, ma essere ricordati. Tutto ciò che è armonico con se stessi è bello”. Il trucco Armani fa bella mostra di sé sulla parete centrale della profumeria Pepe, un impatto notevole per chi vuole conoscere la linea, il giusto rilievo per un marchio così prestigioso. Per tutti i responsabili Armani, il punto forte della collezione è sicuramente il fondotinta con la texture effetto pelle. Si chiama Micro-fil™ ed è frutto della sovrapposizione di materie prime estremamente fini, luminose e trasparenti che non danno spessore. I colori e le texture si sovrappongono e si intensificano in tutta leggerezza per un risultato finale naturale, perfettamente liscio e uniforme. Il fondotinta della linea Armani si applica con il pennello, un’applicazione che produce come risultato: naturalezza, copertura e, non di secondaria importanza, risparmio di prodotto. “Sono prodotti pensati per la donna che lavora - afferma Rajan Tolomei - per la donna che vuole essere pratica, sono prodotti pensati per chi II visagista Rajan Tolomei, formatore non ha dimestichezza con il trucco. Non sono pensati per i truccatori, dei truccatori, ha dato alcuni saggi delma per una donna che vuole naturalezza e semplicità d’uso”. la sua bravura Il fondotinta non è l’unico prodotto particolare della linea: “Abbiamo altri due prodotti unici rispetto alle altre linee cosmetiche - continua Rajan -. Il mascara senza dubbio per la texture, per le performance cioè per i risultati e per la colorazione. Del nero, ad esempio, abbiamo un nero ebano in una tipologia ed il nero blu per fare un occhio brillante e accesissimo nello Star Lash che è il nostro incurvante allungante. L’altro prodotto è un nuovo rossetto che possiede una texture morbida, antirughe, confortevole, lunga tenuta a finitura leggermente satinata. Dopo l’applicazione le labbra hanno un effetto pelle colorata”. Un trucco sofisticato e semplice nel contempo con una naturalezza dovuta ai colori che nel caso di questa linea sono indefiniti e sostituiti da tonalità. “Armani non ha mai colori puri, un po’ come i tessuti - racconta il truccatore -. Tutte le colorazioni sono ottenute mischiando varie tonalità. Tutti sanno che Armani è famoso perché è l’inventore del ‘greige’, un colore che non è né grigio né beige ma è ottenuto mischiando questi due fili. I rossi di Armani, dunque, non sono mai rossi, ma rossi con tonalità aranciate, marronate, corallo. I rosa sono beige rosa piuttosto che rosa prugna. Tutte le colorazioni hanno delle sfumature che personalizzano veramente il trucco”. truccatore Armani visiterà i punti vendita per parlare del nuovo look. “Rajan Tolomei è il nostro formatore italiano – sostiene Pascale Cohn -. Fa parte dei cinque formatori mondiali che preparano i truccatori di ogni paese (per l’Italia sono sette in tutto) e si ritrovano una volta l’anno intorno a un tavolo per parlare della gamma e dei prodotti da introdurre. Conoscono molto bene i prodotti della concorrenza e aiutano lo sviluppo. Il nostro margine non è tanto nella creazione di un prodotto, ma nel lancio perché si sente sempre il loro parere. Sono persone di altissima professionalità. Lavorano per noi una decina di giorni al mese e per il resto del tempo sono coinvolti sulla moda. Rajan, ad esempio, ha realizzato tutta la campagna stampa di Parah. E’ gente in continua evoluzione che conosce perfettamente le tendenze di moda e i colori. Questa è la nostra grande forza”. Nel mondo ci sono circa 70 punti vendita con la Giorgio Armani Cosmetics; negli Stati Uniti e in Inghilterra i punti vendita coinvolti sono soltanto nei grandi magazzini. In Italia hanno

scelto quelle che loro chiamano “cattedrali”. Pepe lo è: “E’ molto difficile riuscire ad avere questo spazio in una profumeria. E’ veramente una grossa opportunità”. Anche Bepi Pepe ha creduto fin da subito in questa iniziativa: “Questo è il futuro - dice -. L’impresa non può più rimanere sugli schemi normali e quindi quando mi fu proposta la linea ho visto subito la simbiosi che ci poteva essere tra la moda e il trucco. Armani è il re dei colori e quindi fa molto presto a fare sul make up quello che fa sugli abiti. Non ho dubitato neanche per un momento a fare questo investimento anche perché, come condizione, i responsabili cercavano una profumeria che avesse gli strumenti per trattare il trucco come l’alta moda. Noto che sta avendo successo e la cosa mi riempie di gioia perché il mio staff, che è l’artefice della mia fortuna, merita di avere questo nuovo gioiello da proporre alla clientela”. (m.) Fotografie di Giuseppe Corcelli Da NelMese 6/2004 nelmese - suppl. n. 5 - 33


Giuseppe Pepe, profumiere riconoscimento internazionale

Eletto presidente onorario della Federazione Europea dei Profumieri Dettaglianti

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a Federazione Europea dei profumieri Dettaglianti, nel corso dell’ultimo Cosmoprof di Bologna ha conferito a Giuseppe Pepe, già vice presidente vicario della Federazione Europea (della quale è socio fondatore dal 1960 a Parigi), e presidente uscente di Fenapro (che ha diretto per due mandati), il titolo di presidente ad honorem. “Giuseppe Pepe - ha sottolineato Dieter Wolf, presidente FEPD e della Federazione tedesca - ha svolto e continua a svolgere un ruolo insostituibile per la Federazione Europea. Si è sempre battuto, spesso esponendosi personalmente, per la causa del selettivo italiano ed europeo. E’ giusto dunque tributargli questo riconoscimento, in segno di stima e riconoscenza per il lavoro sin qui svolto e per ciò che vorrà continuare a fare”. Da ricordare a questo punto, per rimarcare la personalità dell’insignito, che Giuseppe Pepe è stato per molti anni componente della Giunta della Camera di Commercio di Bari, vice presidente dapprima e poi vice presidente vicario dell’Ente Fiera del Levante e vice presidente vicario della Confcommercio di Bari. La presenza nella Federazione Europea scaturisce naturalmente dalle posizioni che ha raggiunto nello specifico settore in lunghi anni di presenza attiva in organismi nazionali, tra cui quello di presidente della Fenapro, la Federazione Nazionale dei Profumieri italiani, ai quali è assurto per il suo “modo” di fare commercio. Riteniamo particolarmente significativi alcuni riconoscimenti e giudizi ottenuti in campo internazionale e nazionale in riferimento al suo arcinoto punto vendita di via Abate Gimma 62, adiacente la centralissima via Sparano, nel cuore del Quartiere Murattiano. Nel 2002, in occasione del 75esimo anniversario dell’esclusiva, unica al mondo, del prestigioso colosso americano della Elizabeth Arden, l’allora presidente per l’Italia della Casa cosmetica dott. Paola Detti rilevò che la “Profumeria Pepe è un esempio non comparabile ad altre realtà” mettendo in risalto “la qualità di persone come Pepe che hanno saputo tenere alto il comportamento, lo stile e la discrezione oltre alla qualità dei suoi più diretti collaboratori”. Analoghe espressioni di compiacimento per Giuseppe Pepe in occasione della installazione, nel giugno scorso, di un’intera parete del negozio di via Abate Gimma dedicata ai prodotti della Giorgio Armani Cosmetics, ottenendo l’esclusiva per l’intera regione. Marco Pirone, direttore di divisione della Giorgio Armani affermò, tra l’altro, che “Pepe è la realtà più rappresentativa della città e del Paese nell’ambito della Profumeria e inoltre ha un livello di clientela e un livello di professionalità della sue collaboratrici talmente alto da assicurare naturalmente il servizio di consulenza e di assistenza di una casa cosmetica come Giorgio Armani. Quella di Pepe è una delle profumerie più importanti d’Italia”. Ricordiamo anche il Premio alla carriera ottenuto l’anno scorso, un Oscar conferito con il Premio Accademia del Profumo che gli fu consegnato dal presidente dell’organismo Mario Usellini, durante la CosmoProf svoltasi alla Fiera di Bologna. Nella motivazione dell’ambito riconoscimento si legge che quella di Giuseppe Pepe è una “preziosa opera svolta a favore della crescita professionale ed economica dei Profumieri Italiani ed Europei”. Da NelMese 12/2004

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Profumeria Pepe, tradizione che si rinnova Dal 1925 l’azienda barese persegue la strada dell’eleganza e della qualità, distinguendosi dalle dilaganti grandi catene. L’amministratore Michelangelo Liuni racconta vita e segreti di questo “tempio della bellezza”

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oiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era fratello del respiro. […] Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini”. È una delle pagine del romanzo “Il profumo” di Patrick Süskind, storia di un profumiere dall’eccezionale senso dell’olfatto. Profumiere, una parola che suona quasi strana all’orecchio, un vocabolo a cui ci stiamo disabituando: proliferano le profumerie, soprattutto le grandi catene, ma dove sono e chi sono i profumieri? Una parola che sembra evocare qualcosa di magico, come il personaggio di una favola esotica, immaginato tra ampolle fumanti e segrete alchimie alla ricerca di una nuova fragranza. E così doveva apparire Giuseppe Pepe, “il minuscolo profumiere di Bari”, come fu raccontato nel lontano 1935 nella finestra “Bambini di Puglia” del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. È una storia antica quella della Profumeria Pepe di Bari, fondata nel 1925 da Antonietta e Lorenzo Pepe. Allora il negozio era sito in via Andrea da Bari e si chiamava “Alla valle fiorita”. Fu nel 1933 che la ditta si trasferì nell’attuale sede di via Abate Gimma e prese il nome di “Profumeria Pepe”. Nel 1954, alla morte del suo fondatore, l’azienda passò nelle mani del figlio Giuseppe; grazie alla sua dedizione, e a quella della moglie Luisa, la ditta crebbe ulteriormente, assicurando cultura del prodotto e competenza. E diventò per le donne di Bari e provincia quel che ancora oggi indiscutibilmente è: un punto di riferimento per qualità dei prodotti e del servizio e, come è facile immaginare, un piccolo paradiso della bellezza. Da maggio 2007 è Michelangelo Liuni l’amministratore dell’azienda: dottore commercialista, “figlio d’arte” (il padre Giuseppe Liuni ha fondato quaranta anni fa uno studio professionale), e anche lui di famiglia. L’ho incontrato in Profumeria e gli ho rivolto alcune domande sulla vita, presente e futura, della prestigiosa ditta che amministra da più di un anno. In un’intervista apparsa su NelMese nel novembre 2002 la dott. Paola Detti, presidente della Eliza-

Il titolare Giuseppe Pepe, presidente ad honorem nel 2004 della Federazione Europea dei Profumieri dettaglianti e l’amministratore della ditta dal 2007 il dott. Michelangelo Liuni, commercialista beth Arden Italia, individuò come tratto distintivo comune alla casa americana che rappresentava e alla Profumeria Pepe, uno stile improntato ad un’eleganza discreta: niente termini forti o forme urlanti. Oggi è ancora quello lo stile della Profumeria Pepe? La Profumeria Pepe mantiene sempre gli stessi standard, nel senso che il nostro motto di famiglia e di conduzione aziendale è sempre stato quello di rinnovare nella tradizione: mantenere il canone tradizionale di stile e di eleganza dando comunque un’immagine di rinnovamento. Perché il mercato è dinamico ed è necessario adeguarsi. Anche la bellezza femminile cambia. In cosa è cambiata negli ultimi anni? Cambia la bellezza femminile, cambiano le mode, cambia la modalità di presentarsi al pubblico e quindi di vestirsi, cambia la cosmetica, il make up, le fragranze. Oggi per esempio abbiamo una rotazione di fragranze molto più elevata di un tempo, non esiste più la fragranza classica che si portava avanti per trent’anni, tranne i capisaldi come Chanel n° 5 o una Arden. Ma per il resto è difficile trovare un prodotto che stia sul mercato per più di un anno, un anno e mezzo: c’è un continuo rinnovamento per cui è necessario stare al passo. Però bisogna sempre seguire la

nostra tradizione, selezionare prodotti di classe che diano stile e che siano rivolti ad una clientela di pari livello. In questi anni si sta incrementando anche nel mondo maschile l’attenzione alla cura del corpo, vero? C’è una crescita abbastanza sostenuta in quel segmento: c’è anche negli uomini la voglia di accedere a questo mercato delle fragranze, ma anche del visagismo e di tutto ciò che fa parte del mondo della bellezza in genere. Anche tra i vostri clienti ci sono più uomini ora? Sì, abbiamo riscontrato un aumento anche in quel segmento. Noi lo verifichiamo attraverso le “tessere fedeltà”, mediante le quali monitoriamo il gusto dei clienti e gli acquisti. E in effetti c’è stato un aumento delle fidelity card intestate a uomini; di conseguenza anche negli ordinativi stiamo inserendo sempre più prodotti dedicati alla bellezza maschile. Che tipo di clientela è la vostra? Oggi è variegata. Abbiamo i clienti storici, che vengono qui da sempre, ma ci sono anche i figli e i nipoti degli storici. Poi con il comparto accessori che abbiamo inaugurato nel 2002, con firme quali Etro e Alviero Martini, abbiamo attirato una clientela molto giovane. Adesso abbiamo introdotto anche i prodotti Airoldi, Trussardi, Ferrè, insomma stiamo cercando di aumentare anche la fascia giovane di clientela. Che poi è

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PROFUMERIA PEPE

Un angolo del salone centrale dedicato dal 2004 ai prodotti di Giorgio Armani. A destra, il visagista Fabrizio.

Nel salone centrale della Profumeria Pepe in via Abate Gimma a Bari il comparto cosmetici con la signora Rosa

Il comparto nelmese - suppl.accessori n. 5 - 36 con la signora Anita

(Foto di Vito Signorile)

una garanzia per il futuro. Quindi non è cambiata molto la clientela in questi anni? Non è cambiata, ma è sempre attenta alle novità che il mercato della profumeria promuove. Questo naturalmente ha comportato un investimento pesante in formazione del personale, perché è il personale che educa il cliente, sensibilizzandolo e avvicinandolo alle nuove tendenze. Quanto dura la formazione del vostro personale? Almeno un triennio. La forza di questa azienda sta nel personale: un personale competente, costituito da professioniste che sono qui da un periodo medio di 15 anni, cortese, altamente formato e professionalizzato, in grado di garantire un livello elevato di consulenza, perché non si vende solo un prodotto, si vende anche un servizio. Ed è il personale che consente di fidelizzare la clientela. Ma per raggiungere questi livelli è necessario reinvestire sempre nell’azienda: poca distribuzione degli utili e molti investimenti in azienda, perché solo questa politica consente di far fare le trasferte al personale, chiamare le migliori case per potenziare il marketing, e così via. Anche a Bari stiamo assistendo agli effetti della globalizzazione: hanno chiuso molti dei negozi storici, tra cui tante profumerie, per far posto alle grandi catene. Cosa ne pensa? Le profumerie storiche a Bari ormai si contano sulla dita di una mano. Oggi però le grandi catene che le hanno sostituite sono in sofferenza perché, a nostro modo di vedere, hanno puntato solo sulla leva finanziaria, cioè sulla massima copertura e apertura delle porte, quindi massima monopolizzazione del mercato, ma senza avere alle spalle la cultura del prodotto e del servizio che invece hanno i profumieri tradizionali. La Profumeria Pepe ha sofferto la


concorrenza di queste catene o no, dal momento che sono diversi il target di clientela e i servizi offerti? Il servizio di un profumiere tradizionale in genere è superiore a quello che può offrire una catena, non per partito preso o per corporativismo, semplicemente perché un profumiere nasce come tale, con la cultura del prodotto e del servizio. Anche il personale viene formato con questa cultura, mentre nelle catene c’è il concetto del self-service, che sminuisce la parte del servizio. Vuol dire che il rapporto con il cliente è diverso? Sì, in quel tipo di catene c’è un distacco maggiore rispetto alla profumeria tradizionale. Un determinato tipo di clientela può essere magari attratto dalla leva del prezzo, ma attenzione, a volte anche la leva del prezzo non ha una sua convenienza, perché molte promozioni che vengono fatte effettivamente sono delle “false promozioni”. Quindi alla fine quel che conta è saper vendere il prodotto in una determinata maniera, non la quantità di prodotto che si vende. Insomma voi puntate sulla qualità. Senza dubbio, sempre, anche perché altrimenti non ci saremmo potuti garantire nel lungo periodo questa clientela affezionata. La Profumeria Pepe è nata nel 1925, abbiamo tre generazioni alle spalle, siamo sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, quindi sappiamo come trattare e coccolare i clienti. Ma non solo noi, tutti quelli che stanno nella profumeria tradizionale hanno questo approccio. In effetti adesso dopo un periodo di sofferenza per l’entrata di massa delle catene si sta tornando al tradizionale e anche i produttori stanno cambiando orientamento strategico, soprattutto alcuni grossi produttori, perchè hanno capito che è meglio puntare su una minore quantità ma una maggiore redditività, che solamente sul fatturato. A proposito di storia della Profumeria Pepe, è davvero storica la collaborazione con Elizabeth Arden. L’esclusiva con Arden nasce nel 1928, ma nel corso degli anni ne abbiamo acquisite anche altre. Attualmente per esempio abbiamo l’esclusiva regionale di Giorgio Armani, Tom Ford, Bulgari. Con Arden abbiamo un rapporto quasi secolare, un rapporto affettivo e di collaborazione reciproca, e rimaniamo quelli che in Italia danno ad Arden più soddisfazione e tra i primi in Europa come redditività. Diciamo che ci siamo presi le nostre soddisfazioni, ma questo sempre lavorando. Magari qualcuno può pensare che il mondo della profumeria e della bellezza sia solo moda, sfilate e trend, invece c’è molto lavoro e sacrificio alle spalle. Che significa anche nei momenti peggiori, come da due anni a questa parte, reinvestire quel che si è guadagnato, non distribuire ai soci. Anche rischiare? Rischiare sì, ma nella giusta misura. Non rischi quando sei disposto al rein-

vestimento in azienda, perché sai che comunque ti rende, anche se non hai un beneficio immediato. Quando ti crei una cassaforte devi investire e lo devi fare nel momento peggiore, nel momento di picco negativo, perché quando comincia la ripresa sei già a cavallo. Ed è quello che abbiamo fatto col rinnovo del negozio con il reparto accessori nel settembre scorso, un rinnovamento di immagine e soprattutto un segnale che abbiamo dato al mercato, un segnale di forza: la capacità di stare sul mercato e di investire anche nel momento in cui la profumeria tradizionale e anche quella di massa sta soffrendo e non poco. Rispetto a questa sofferenza qual è la situazione dell’azienda? Noi siamo in progressione in termini di fatturato, nel 2007 abbiamo avuto un aumento del 8,29% rispetto ad un 3,5% circa del mercato nazionale. Quest’anno non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo del +4% ma siamo sulla strada. Insomma anche se è un momento di crisi la gente compra? In questo momento l’andamento è altalenante, dipende dalle notizie che danno sul mercato e dalla fiducia o sfiducia che genera nei consumatori. Questo è un momento di grande sfiducia. Quindi dovendo risparmiare lo si fa sui prodotti voluttuari… Sì, però è anche vero che la fascia di clientela cui noi siamo legati non risente più di tanto della flessione del mercato. Ecco perché noi siamo in progressione. Cosa ci riserva per il futuro la Profumeria Pepe? A dicembre nel locale accanto al nostro apriremo per un mese e mezzo un concept store dedicato a Chanel, sarà un mese e mezzo di eventi, con la partecipazione dei migliori visagisti e truccatori di Chanel. Un evento che ha avuto luogo solo in altri tre punti in Italia: a Milano presso la Profumeria Mazzolari in Galleria, a Firenze e a Rimini. E sul lungo termine qual è la politica aziendale? Stiamo mirando ad espanderci, perché questa unità locale non riesce più a supportare fisicamente la clientela. Ci dobbiamo rivolgere ad altri mercati, sempre in centri di prestigio o magari posizionati nei centri commerciali storici, perchè abbiamo un’immagine da portare avanti. E poiché noi procediamo sempre in autofinanziamento, questo sarà possibile solo se si accumulerà una base finanziaria sufficiente per supportare l’apertura di una nuova porta, con la formazione del personale ovviamente, perché la crescita deve essere organica, cioè deve essere interna. Nel momento in cui apri una nuova porta devi garantire che sia un’estensione della profumeria Pepe che sta a Bari, non può avere un livello di servizi inferiore. In quale territorio pensate di espandervi? L’espansione sarà probabilmente regionale, anche per una questione logistica.

Lecce e Trani sono sotto osservazione. Si tratterà di iniziare ex novo in queste città? Su Trani intercetteremo parte della clientela del Nord barese che già viene da noi, quindi avremo una base da incrementare. Poi, per quel che riguarda la concorrenza, siamo dell’avviso che ci voglia stile anche in quella: non siamo per una guerra aggressiva, piuttosto crediamo nella possibilità di cercare alleanze per creare sinergie. Noi abbiamo potenzialità quali l’esclusiva regionale con alcune case di cosmetica, altri avranno come risorsa la fiducia di una certa clientela, perciò possiamo portare queste potenzialità in connubio. Come pubblicizzate i vostri prodotti? Con le pubblicità sulle testate regionali e sulle riviste più in vista. Poi c’è la pubblicità “occulta”, quella delle buste della Profumeria Pepe, ed infine il servizio mailing, che si è rivelato un ottimo mezzo di comunicazione, che permette alla clientela più fedele di essere costantemente informata sulle promozioni e sugli eventi più importanti che si svolgono presso il nostro punto vendita. E presto manderemo anche sms. Per quel che riguarda la situazione del commercio barese, lei ritiene che si stia perdendo qualcosa di quella che era la sua tradizionale forza? A Bari si sta perdendo la voglia di fare azienda. Non si è saputo reinvestire, non c’è stato il passaggio generazionale e ci si è fatti attrarre molto dalla speculazione immobiliare. Noi speriamo che nel futuro le cose migliorino e anche che la pubblica amministrazione supporti maggiormente il commercio. Non lo fa? Non ha mai fatto politiche organiche per il commercio barese. Parlo dell’amministrazione sia di destra che di sinistra. Non ha pedonalizzato il quartiere murattiano e sono pochi i parcheggi di scambio, benché la risposta dei cittadini al park&ride sia più che positiva. Questo va ad intralciare la fruibilità dei negozi del centro e se a queste disfunzioni si aggiungono i costi di affitto dei locali, che poi vanno a pesare sul prezzo finale del prodotto, si comprende perché molti preferiscano frequentare i centri commerciali, dove si è sicuri di trovare posto per la macchina e di evitare stress. Credo che quella dei parcheggi sia un’opportunità mancata, alla fine basta poco. Tornando alla Profumeria Pepe, in conclusione quali sono i fattori che hanno fatto e fanno la fortuna di questa azienda? L’impegno dei suoi fondatori innanzitutto e in particolare di Giuseppe Pepe, persona molto impegnata nella politica commerciale e di grande capacità di rappresentanza. E poi il personale, che è il pilastro imprescindibile di questa azienda. (c.s.)

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ALBERTA FERRETTI / TEMPORARY STORE

Una delle pareti dedicate ad Elizabeth Arden nel Temporary Store aperto accanto alla Profumeria Pepe, in via Abate Gimma 62. Accanto, la nuova fragranza di Alberta Ferretti con l’eccezionale testimonial Claudia Schiffer (foto Vito Signorile)

Nella serata inaugurale, il famoso make up artist Yves Hajjar mentre trucca una delle invitate. Accanto, un altro momento della serata.

Da destra, Cesare Missaglia, direttore responsabile di Elizabeth Arden, Lucia Tangari della “Pepe”, Michelangelo Liuni e Rosy Santospirito sell out manager di Elizabeth Arden Nella fotografia di destra, Hajjar attorniato dalle numerose clienti che hanno affollato il Temporary Store (foto Vito Signorile) nelmese - suppl. n. 5 - 38


Profumeria Pepe, nuovo spazio alla bellezza Per due mesi accanto alla sede di via Abate Gimma sarà aperto il Temporary Store. Lancio della nuova linea di profumi di Alberta Ferretti che si aggiunge a quella di Elizabeth Arden e di tante altre prestigiose marche. Le novità e i programmi illustrati dall’amministratore della Ditta, Michelangelo Liuni

E

lizabeth Arden e Alberta Ferretti. Due nomi che parlano di bellezza, femminilità, eleganza. Due marchi riuniti dalla Profumeria Pepe, storica punta di diamante del settore a Bari, nel Temporary Store inaugurato accanto alla sede di via Abate Gimma, 62 e che resterà aperto fino a gennaio per presentare alla clientela le nuove frontiere della bellezza. Il lancio della nuova linea di profumi di Alberta Ferretti, la presenza di visagisti e di make up artist delle marche più prestigiose (Chanel, Armani, Dior e molti altri), la scuola di trucco, sono solo alcuni degli eventi promossi dalla Profumeria Pepe per il Temporary Store. Mentre nella tradizionale sede della Profumeria un ricco calendario di promozioni interesserà alcune delle marche di maquillage ed accessori della vasta gamma in vendita, ampliata ulteriormente dall’inserimento di marchi quali Mila Shon, Pandorina, Hello Kitty, Annalisa Miniutti, Jackal, Fix Accessories. Parole d’ordine, come da sempre nella tradizione Pepe, raffinatezza, bellezza, professionalità. Tutti ingredienti che si ritrovano nel nuovo ambiente, dove per circa due mesi si avvicenderanno esperti della bellezza al servizio della clientela, per trattamenti viso e corpo nonché massaggi. Dopo la fortunata esperienza del Temporary Store realizzato lo scorso anno con la partnership di Chanel e dello spazio realizzato quest’estate a Serra degli Alimini, il dott. Michelangelo Liuni, amministratore della prestigiosa ditta, ha voluto rinnovare la sfida. Il principio cardine della sua politica resta confermato: un’economia sana e competitiva deve basarsi sul reinvestimento degli utili, nell’ottica di un continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti e dell’ampliamento del mercato. Perciò, ha spiegato il dott. Liuni, il Temporary Store di questo Natale punta, accanto alla formula tradizionale, su alcune novità: il prolungamento dell’apertura, l’inserimento di eventi nuovi quali la scuola di trucco, la partnership con Alberta Ferretti, una delle più celebri e creative fashion designer del mondo, che si va ad aggiungere a quella ormai consolidata con Elizabeth Arden, per la quale la Profumeria Pepe può fregiarsi di avere l’esclusiva. Cesare Missaglia, direttore responsabile di Elizabeth Arden, ha evidenziato il carattere unico della collaborazione tra l’azienda che rappresenta e la Profumeria Pepe, una partnership vera e profonda che dura da più di ottanta anni, che va aldilà del mero rapporto commerciale. E che quest’anno, con il Temporary Store, ha fatto spazio anche ad Alberta Ferretti, firma con la quale Pepe e Arden condividono l’idea di una donna che sia femminile e sensuale senza mai scadere nella volgarità. Di questa bellezza raffinata parla ogni particolare dell’allestimento del nuovo ambiente, arricchito dall’esposizione di alcuni modelli di Alberta Ferretti: abiti di eccezionale fattura

ed eleganza, espressione di una femminilità che la fragranza di Ferretti, offerta in uno scrigno prezioso dalla raffinata base sfaccettata che riflette la luce dall’interno creando una particolare trasparenza, contribuisce ad affermare. La testimonial d’eccezione del nuovo profumo è Claudia Schiffer, che ha anche indossato gli abiti esposti presso il Temporary Store della Profumeria Pepe. Tutti questi ingredienti hanno reso possibile, insomma, la creazione di uno spazio innovativo in cui si respira un’atmosfera da alta moda senza che di essa abbia l’esclusività, e nel quale si ritrova la caratteristica professionalità e cortesia del personale della Profumeria Pepe; uno spazio in cui, tra i prodotti di Elizabeth Arden e di Alberta Ferretti, trova il suo giusto posto un’idea di bellezza che sia “l’eternità che si specchia”. LE

N O V I T A’

NATALE

2009

FRAGRANZE FEMMINILI VICTOR & ROLF – EAU MEGA HELENA RUBINSTEIN – WANTED GIORGIO ARMANI – IDOLE - BULGARI BLU II - ISSEY MIYAKE – A SCENT ACQUA DI PARMA – MAGNOLIA NOBILE GUERLAIN – IDYLLE - PRADA – L’EAU AMBREE DSQUARED – VELVET FOREST WOOD ALBERTA FERRETTI EAU DE PARFUM ALVIERO MARTINI – I^ CLASSE DONNA MARC JACOBS – LOLA - CHLOE’ EAU DE PARFUM INTENSE FRAGRANZE MASCHILI GUERLAIN EAU DE PARFUM UOMO GIVENCHY – PLAY - TOM FORD – GREY VETIVER - SHISEIDO – ZEN ACCESSORI MODA NUOVA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO ETRO, ALVIERO MARTINI e AIROLDI Cravatte, calzini foulards e sciarpe VERSACE Sciarpe TRUSSARDI Ombrelli e cappelli FERRE’ Sciarpe e foulards GAI MATTIOLO E ancora … PANDORINE – HELLO KITTY - FIX ACCESSORIES – ANNALISA MINIUTTI – JACKAL e MILA SHON Borse, cinture, portafogli e tanto, tanto altro...

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Alimini, Arden con Pepe in vetrina

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Il profumo di un’emozione

Si ripete l’esperienza dell’anno scorso con l’apertura per quattro mesi, da giugno a settembre, di un punto vendita della Profumeria Pepe di Bari nel complesso turistico dei Laghi Alimini. Altra sede della Ditta a Lecce? Anche l’uomo è attento alla cura del corpo. Intervista all’amministratore dott. Michelangelo Liuni

C

osa trova una donna entrando nella profumeria Pepe?

Trova un’emozione. Fare profumeria per noi non è vendere un prodotto, è vendere un’emozione. Ossia qualcosa di frivolo che per le modalità con cui viene offerto fidelizza immediatamente la clientela. La donna di oggi infatti non è più quella di un tempo che utilizzava la cosmesi, tra l’altro anche un po’ pesante, per distinguersi dalla massa. L’accessibilità ai prodotti cosmetici in passato era consentita a poche donne, per cui la cura della bellezza definiva l’appartenenza ad un livello economico-sociale elevato. Oggi non è più così. Da quando infatti la cosmesi è entrata nel mercato della comunicazione di massa, dei media, il parterre delle donne informate sui settori della bellezza, e quindi fruitrici della cosmesi, si è notevolmente ampliato. La donna di oggi ha molta cura del proprio aspetto tanto più perché, emancipatasi dalla posizione subordinata nei confronti dell’uomo, col passare degli anni ha acquisito un’identità più completa e primeggia nel settore della cosmesi, della bellezza, del fashion, della profumeria e della moda. Credo

DI CONCITA LEOZAPPA anche per predisposizione genetica naturale. La donna di oggi quando entra in profumeria cerca sì la bellezza, la profumeria resta sempre il “tempio della bellezza”, ma una bellezza più ricercata. L’offerta di una così vasta gamma di marchi e servizi ha reso la donna di oggi più attenta alle proprie esigenze spingendola così a chiedere esclusivamente prodotti e servizi personalizzati. Il mercato adesso è molto tailor made, ovvero tagliato sulle esigenze del singolo, e meno mass market. Nel tempo infatti si è creata una netta distinzione tra le profumerie delle grandi catene e quelle tradizionali, come la nostra, che devono puntare su un segmento medio/ alto e offrire un servizio aggiuntivo. Che non è solo la vendita del prodotto, ma la consulenza. Questa infatti è la differenza tra un mass market ed un retail market. Qual è l’attuale target di clientela maschile? L’uomo negli ultimi 10 anni, forse come contraltare all’emancipazione femmi-

D’estate Pepe anche ad Alimini

L’esterno della Profumeria Pepe a Bari al numero 62 della centralissima via Abate Gimma adiacente a via Sparano

L’amministratore dott. Liuni nile, ha perso la mascolinità classica, quella del “rude”, ed è cambiato. Oggi ha innanzi a sé una donna consapevole di poter giocare un ruolo paritetico e dotata di un ruolo sociale più forte. Motivo per cui l’uomo, forse per non indebolirsi, oggi trova più soddisfazione rispetto a prima in qualcosa di frivolo, di leggero come il benessere del corpo, la cosmesi, la bellezza, la moda. Il profilo dell’uomo medio che si avvicina alla cura del corpo è quello di un uomo affermato e con un forte potere d’acquisto, tant’è che accede soltanto a prodotti di nicchia, per lo più single e molto attento al suo aspetto esteriore. La profumeria tradizionale come ha risposto all’aggressione delle catene di franchising? Molte catene di franchising, entrate nel mercato della cosmesi in questi ultimi anni, hanno origine di carattere puramente finanziario. Le catene sono nate perché grossi fondi di investimento hanno deciso di speculare in un mercato in forte progressione, quello europeo, sperando che per il gioco dei grandi numeri funzionasse. Le profumerie tradizionali che si sono volute adattare alla linea del marchio, alla linea della vendita del circolante per tenere il passo delle catene di franchising purtroppo hanno sbagliato nella tattica di approccio. Hanno risposto male a questa invasione improvvisa. D’altra parte l’Italia è un mercato molto tradizionale e caratteriz-

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... e l’angolo di Armani

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zato dall’elevato livello di servizi offerti nel campo della bellezza e della moda, tant’è che si pone come leader in campo mondiale. Motivo per cui lì dove c’era già una cultura di base improntata sulla qualità dei servizi e della consulenza l’apertura di queste catene di franchising non ha avuto ripercussione alcuna. Sottolineo un dato: la differenza tra una profumeria tradizionale e una catena di franchising non la fa il profumo, ma la consulenza estetica, il trucco e il trattamento offerti da un personale altamente qualificato. Insomma la differenza va oltre il profumo. Il profumo è una componente in più che fa sì fatturato, ma per la vendita necessita di una competenza minore. I servizi aggiuntivi offerti dalla nostra profumeria invece richiedono un livello formativo del team di collaboratori che comporta decenni di addestramento. Aggiungo tra l’altro che ogni casa cosmetica lancia 2 o 3 novità all’anno, perciò bisogna avere un personale aggiornato e capace di traslare questo aggiornamento alla clientela. Il che comporta investire molto nella formazione del personale per essere oggi leader nel mercato.

Nei vostri programmi c’è l’apertura di una sede nel Salento? Sì. La strategia di espansione della Profumeria Pepe si basa su studi di mercato che hanno portato alla scelta di creare nuove sedi in città di una certa dimensione, dai 100.000 abitanti in su, e di una certa cultura storica, come nel caso di Lecce. La nostra idea è quella di subentrare in un’attività preesistente che si chiude. La nuova apertura infatti, come è accaduto ultimamente con l’apertura dei grossi centri commerciali, distrugge gli equilibri economici di un posto e non favorisce né il mercato esistente, né chi si insedia, né soprattutto il consumatore. In quanto scatena una guerra dei prezzi che comporta ritorni negativi sia in termini di qualità dei prodotti offerti che di capacità di fornire servizi adatti al consumatore. Aggiungo inoltre che le nuove sedi della Profumeria Pepe dovranno rispecchiare ciò che la Profumeria Pepe rappresenta, sin dal

1925, qui a Bari. Ovvero un punto di riferimento del commercio e della qualità. Questa è l’immagine che sarà traslata nelle altre città. La donna pugliese e la bellezza. La donna pugliese è una donna geneticamente bella. Un incrocio di tante razze che le ha conferito caratteri molto dolci. E’ una donna che ha un forte senso della tradizione e della cura di sé. La fortuna dell’azienda Pepe credo sia proprio la donna pugliese, molto legata ai valori tradizionali che sono il punto forte della nostra azienda. Significa che la donna pugliese usa ancora le fette di cetriolo per idratare il contorno occhi? No, il cetriolo è scomparso. La donna pugliese si rivolge a noi perché anche la donna pugliese, oggi, non spreca più il suo tempo.

La Profumeria Pepe ai laghi Alimini: i motivi di questa scelta. L’apertura di un punto vendita della Profumeria Pepe ai laghi Alimini è stata una scelta di carattere strategico. Una scelta fatta in un momento difficile, il 2009, l’anno forse peggiore dopo il ’29, ma nata dall’esigenza di ampliare la nostra clientela in aree diverse da quelle in cui storicamente siamo radicati. Una scelta strategica, ripeto, perché nel momento in cui il mercato collassa è opportuno, dal punto di vista manageriale e in prospettiva di uno sviluppo, investire per conquistare altre fette di mercato da aggredire nel momento in cui il mercato si riprende. Da tempo monitoriamo il mercato di Lecce che come qualità di acquisti e interessi del consumatore è molto propenso al settore della cosmesi, della profumeria, della bellezza. D’altronde la cultura leccese e la tradizione favoriscono questo tipo di scelta. L’estate scorsa, da Giugno a Settembre, abbiamo voluto fare una prova aprendo un temporary shop in un luogo di vacanza esclusivo, la Serra degli Alimini 1 nei pressi di Otranto, dove mancava la fornitura dei servizi che noi offriamo. E’ stata una prova dall’esito positivo, quest’anno infatti la ripeteremo perché la clientela, turisti italiani e stranieri, si è mostrata soddisfatta. E non solo. L’azienda non è un’entità astratta, ma è fatta di persone che, nel nostro caso, sono altamente qualificate. Il personale ha risposto positivamente a questa apertura stagionale presso i laghi Alimini. Un motivo più che valido per ripetere questa esperienza: il coinvolgimento e la motivazione di chi lavora in un’azienda sono molto importanti.

Uno scorcio del salone centrale della Profumeria Pepe con la parete dedicata ai prodotti di Giorgio Armani (Foto di Giuseppe Corcelli)

Una parete del salone centrale dedicato a prodotti per uomini

Vito Signorile)

(foto

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nelmese periodico di Cultura Medicina Turismo Economia direttore responsabile

NICOLA BELLOMO supplemento al n. 5/2010 anno 44esimo Edizioni NUOVA GEDIM S.R.L. Direzione - Amministrazione - Pubblicità via Suppa, 28 - tel. 0805232468 - 0805220795 - 70122 Bari NUOVA GEDIM S.R.L. iscritta alla Camera di Commercio di Bari il 14/01/2008 al numero 503184 - “NELMESE” periodico di cultura medicina turismo economia iscritto al n. 333 del “Registro dei giornali e periodici” del Tribunale di Bari 9/11/1967 - Spedizione in abbonamento postale comma 34 - art. 2 - Legge 549/95 Filiale di Bari - E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di scritti e la riproduzione in fotocopia -. Nicola Bellomo ideazione Grafica. - Stampa: Pubblicità & Stampa Via dei Gladioli 6 - 70026 Modugno/ Bari - tel. 0805382917 ABBONAMENTO ANNUO PER IL 2010 Euro 32,00 - LA COPIA - euro. 3,20 (con copertina plastificata euro 3,50) - CONTO CORRENTE POSTALE 000088305263 INTESTATO A NUOVA GEDIM S.R.L. - VIA SUPPA 28 BARI 70122 BONIFICO BANCARIO SU C/C N.1000/61567 intestato a NUOVA GEDIM SRL VIA SUPPA 28 - 70122 - BARI DEL BANCO DI NAPOLI, FILIALE 0620 VIA ABATE GIMMA 101 BARI IBAN IT41 D010 1004 0151 0000 0061 567

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Profumeria Pepe Via Abate Gimma 62/D 70121 Bari Tel. 080.5235472 080.5235580 Fax 080.5244514 www.profumeria-pepe.it info@profumeria-pepe.it

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