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Settimanale degli italo-australiani
Periodico comunitario italo-australiano informativo e culturale
Anno VIII - Numero 47 - Mercoledì 11 Dicembre 2024
La necessità di un vero Centro Culturale Italiano
Sydney, città cosmopolita e vibrante, ha un vuoto che da tempo reclama di essere colmato: la mancanza di un vero Centro Culturale Italiano. Non basta un teatro a Leichhardt o qualche attività occasionale, ma serve un Circolo, un luogo che non solo promuova la cultura, ma che diventi punto di ritrovo, di identità e di comunità per tutti gli italiani e gli amanti della nostra cultura. Crescendo in una cittadina romagnola, ho avuto la fortuna di vivere l'esperienza di un Circolo che non era solo un edificio, ma il cuore pulsante della vita sociale. C’era il salone per le feste, il jukebox, e una vecchia macchina da proiezione che ci portava il cinema in bianco e nero. Il piano di sopra ospitava un bar dove giocavamo a carte e ci si incontrava tra amici. Non mancava il campo da calcio, il vero epicentro delle nostre estati: il Torneo dei Bar, una competizione che coinvolgeva tutta la comunità e che, talvolta, vedeva in campo perfino calciatori di Serie A in vacanza. Il Circolo era anche il luogo dove si discuteva di politica, dove ci si trovava per organizzare gite e eventi, dove nascevano idee, legami e progetti. Era la casa di tutti, il nostro punto di riferimento quotidiano. Un luogo che, pur nelle sue semplicità, faceva sentire ognuno di noi parte di qualcosa di più grande. A Sydney, purtroppo, non vediamo la stessa partecipazione. I tentativi di creare spazi culturali sono spesso limitati a eventi sporadici, senza un reale legame con la comunità. Ci vorrebbe un Circolo vero, un punto di incontro quotidiano, un luogo che non solo conservi la nostra identità, ma che la faccia vivere, che permetta di condividere la nostra storia, di confrontarsi, di divertirsi insieme. Non un centro che si limita a eventi occasionali, ma una casa dove ogni italiano possa sentirsi a casa, ogni giorno. È ora che Sydney riconosca questa necessità: un Centro Culturale Italiano che non sia solo un simbolo, ma un luogo di vita, dove le tradizioni si vivono, si condividono e si rinnovano. Un'opportunità per la città stessa di arricchirsi, ma soprattutto per noi, che portiamo con orgoglio le nostre radici.
Direttore
Franco Baldi
editor@alloranews.com
Price in ACT - NSW - VIC $1.50
Il problema dei Patronati all'estero
L'Italia rinasce di Esposito Emanuele
Concerto di Natale
Una magica atmosfera natalizia ha avvolto il Kurrajong Hall presso il Dapto Ribbonwood Centre, dove si è tenuto il Concerto di Natale, un evento che ha visto la partecipazione di circa 120 persone. Tra gli ospiti d’onore, il Console Generale d’Italia a Sydney, Gianluca Rubagotti, che ha arricchito la giornata con la sua presenza, celebrando la comunità italiana di Wollongong e l’entusiasmo dei bambini protagonisti del concerto. L’evento ha preso il via alle 10:30 con il caloroso benvenuto di Chiara Elia, seguita dal Console Generale Rubagotti, il quale ha
espresso gratitudine per l’invito e il piacere di condividere questo momento speciale con i presenti, sottolineando l’importanza di mantenere vive le tradizioni italiane, soprattutto tra le nuove generazioni. La giornata è iniziata con le dolci note di Din, Don, Dan, interpretata dai giovani coristi della St. John's Catholic Parish Primary School di Dapto, accompagnati alla chitarra da Aldan Cox. Subito dopo, il pubblico è stato trasportato nella magia del Natale con la lettura de La storia dell'albero di Natale da parte di
Giorgia Borserio e de La leggenda della Befana letta da Ezri Martiniello. L’intermezzo musicale ha visto i bambini tornare protagonisti con una commovente interpretazione di Astro del ciel, che ha toccato i cuori dei presenti. A seguire, due brani della tradizione letteraria italiana: Nella notte di Natale di Umberto Saba, letta con emozione da Silvia D'Emidio, e Il Presepio (alla nonna) di Gabriele D'Annunzio, splendidamente interpretata da Lara Forte. Il programma musicale si è concluso con il brano Auguri di Buon continua a pagina 8
Medio Oriente, polveriera senza fine
Order of Liverpool 2024
La comunità di Austral saluta Suor Miriam
Rocco Petrone: l'italiano sulla Luna
Save the Date Annullate le presidenziali in Romania
AGI - La Corte Costituzionale della Romania ha deciso all'unanimità di annullare le elezioni presidenziali. Lo si legge in una nota della Corte. L'intero processo elettorale per l'elezione del presidente rumeno dovrà essere ripetuto, con il governo incaricato di stabilire una nuova data. Nella nota della Corte costituzionale si legge che l'annullamento del processo elettorale arriva "al fine di garantire la correttezza e la legalità" dello stesso.
Situazione disperata a nord di Gaza
Mezzi corazzati israeliani circondano da questa notte completamente l’ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, e secondo le notizie disponibili al momento, i militari hanno costretto una buona parte dei malati e dei feriti a lasciarlo. Ieri l’ospedale era stato preso di mira da droni. Intorno al complesso medico ci sono stati intensi raid aerei che hanno ucciso numerosi palestinesi nelle ultime ore. Quattro membri dello staff medico e un ragazzo di 16 anni, Mahmoud Abu Al-Ais, sono stati uccisi.
Attacco incendiario a sinagoga di Melbourne
Un attacco incendiario ha colpito una sinagoga a Melbourne, ferendo lievemente un uomo e causando gravi danni. Testimoni riferiscono di liquidi infiammabili lanciati contro l’edificio e di vetri infranti. La polizia sta indagando, aumentando i pattugliamenti e chiedendo filmati di sorveglianza. Leader della comunità ebraica denunciano un’escalation di antisemitismo in Australia. Anthony Albanese ha condannato l'attacco definendolo un "atto di violenza e distruzione in un luogo di culto".
17 Dicembre Pranzo di Natale Elettra Room Club Marconi 11.30 am 18 Dicembre CNA Christmas Lunch Carnes Hill Community & Recreation Precint
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Settimanale degli italo-australiani La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
"La nostra personalità sociale è una creazione del pensiero altrui" Marcel Proust
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notizie istituzionali
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L’inaugurazione del Centro Culturale del Comites a Madrid Aula di Attualità con il giornalista Emilio Buttaro “Incontri speciali in 40 anni di Bel Paese” Una serata memorabile ha segnato l’inaugurazione del nuovo Centro Culturale ComItEs di Madrid, un luogo dedicato alla comunità italiana della capitale spagnola. L’evento, che si è svolto giovedì 28 novembre 2024, è stato il primo di una lunga serie di incontri creati per promuovere il dialogo culturale e la connessione tra gli italiani all’estero. A fare gli onori di casa, il Presidente del ComItEs, Andrea Lazzari, che insieme ai consiglieri Gabriella Lanzilli e Franco Savoia, ha espresso il suo entusiasmo per l’apertura di uno spazio destinato a diventare un punto di riferimento per la comunità. “Questo Centro Culturale sarà la casa di tutti gli italiani, un luogo dove rafforzare i nostri legami, celebrare la nostra identità culturale e diffondere il patrimonio italiano in un contesto interna-
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doti e storie indimenticabili di icone italiane. Questo è il tipo di lavoro che dà valore alle comunità: promuovere l'incontro, stimolare il dialogo, far crescere l’identità di una nazione anche all’estero. Ci vuole un amore profondo per il proprio paese e un autentico desiderio di fare la differenza, perché progetti come questo non nascono da una semplice aspirazione personale o da una
zionale,” ha dichiarato Lazzari nel suo discorso di benvenuto.
Emilio Buttaro: una serata tra ricordi, aneddoti e storia
A dare prestigio all’evento, la presenza di Emilio Buttaro, noto giornalista italiano, che ha portato il pubblico in un viaggio affascinante attraverso i suoi 40 anni di carriera. Introdotto dalla giornalista Mariza Bafile, vicepresidente del quotidiano La Voce d’Italia, Buttaro ha raccontato con passione i suoi incontri con alcuni dei volti più iconici dello spettacolo, dello sport e della cultura italiana. Da Mike Bongiorno a Raffaella Carrà, da Adriano Celentano a Pelé, il pubblico ha potuto rivivere momenti indimenticabili della storia del Bel Paese, attraverso i racconti ricchi di aneddoti personali e curiosità. Buttaro, con il suo stile unico e un pizzico di ironia, ha saputo catturare l’attenzione dei presenti, condividendo episodi che hanno svelato il lato umano delle celebrità da lui intervistate. Tra i momenti più emozionanti, il racconto degli incontri con leggende come Maradona, Luciano Pavarotti e Claudia Cardinale, personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura e nello sport italiani.
Dialogo e partecipazione
La serata ha visto una forte partecipazione del pubblico, che ha interagito con entusiasmo con Buttaro, ponendo domande e approfondendo curiosità sui suoi incontri più significativi. Questo dialogo aperto ha reso l’evento ancora più coinvolgente, rafforzando il senso di comunità e appartenenza tra i presenti. Bafile ha inoltre sottolineato l’importante impegno di Emilio Buttaro a favore delle comunità italiane all’estero, un aspetto centrale della sua carriera, che lo ha visto spesso protagonista di incontri simili in diverse città del mondo.
Un nuovo punto di riferimento culturale
L’inaugurazione del Centro Culturale ComItEs di Madrid
rappresenta un passo fondamentale per la comunità italiana locale. Questo spazio sarà dedicato ad attività culturali, dibattiti e iniziative volte a mantenere viva l’identità italiana e a promuoverne la ricchezza nel contesto internazionale. Per maggiori informazioni sul Centro Culturale ComItEs e sui prossimi eventi in programma, è possibile scrivere all’indirizzo email: cccomitesmadrid@comitesmadrid.org. Un ringraziamento speciale va a La Voce d’Italia, coorganizzatrice dell’evento, all’Associazione Calabresi in Spagna e a tutti coloro che hanno reso possibile questa serata, contribuendo con la loro partecipazione a inaugurare un nuovo capitolo per gli italiani in Spagna. {ndr} L’inaugurazione del Centro Culturale del ComItEs a Madrid ci offre una testimonianza concreta di come non tutti i Comites si limitano a fare “nulla”, ma al contrario sono un motore di costruzione per la comunità italiana all’estero. Questo nuovo centro, simbolo di visione e impegno, rappresenta una risposta forte e positiva alla necessità di rafforzare i legami tra gli italiani fuori dai confini nazionali, promuovendo cultura, identità e dialogo. In un’epoca in cui spesso si sente parlare di chi punta solo a un minimo impegno per guadagnare visibilità o consensi, il lavoro del ComItEs di Madrid dimostra che c’è chi sceglie di mettere passione, visione a lungo termine e amore per la propria comunità al centro delle proprie azioni. L'inaugurazione, con il Presidente Andrea Lazzari e i consiglieri Gabriella Lanzilli e Franco Savoia, ha segnato un passo importante nella creazione di uno spazio che sarà molto più di un semplice punto di ritrovo: sarà la “casa” della cultura italiana a Madrid, dove ogni incontro, ogni evento, ogni discussione ha l’obiettivo di unire, condividere e celebrare l'identità culturale italiana. Un esempio lampante di quanto possa essere preziosa l’impegno concreto e continuativo è la serata con Emilio Buttaro, che ha raccontato i suoi 40 anni di carriera tra aned-
ricerca di visibilità, ma dalla volontà di costruire qualcosa di duraturo, significativo e che possa realmente arricchire la vita dei nostri connazionali all’estero. Il ComItEs di Madrid, con il suo Centro Culturale, dimostra che con impegno, passione e visione, anche le realtà più piccole possono avere un impatto profondo e positivo sulle nostre comunità.
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Il caso dei Patronati all'Estero: Problema conosciuto e spesso taciuto
Quando il miglior piatto è... un affare! C’è un detto che tutti conosciamo, anche se nessuno si prende mai la briga di scriverlo: "I migliori affari si chiudono a cena". E no, non stiamo parlando di quella pizza veloce con gli amici, con la cravatta allentata e la mozzarella che ti cola sulla giacca, ma di cene eleganti, ambientate in quei ristoranti iper-esclusivi della Downtown che nemmeno la vostra carta di credito oserebbe avvicinarsi senza prima fare un respiro profondo. Tavole imbandite come se fosse il giorno del Ringraziamento, vini che scorrono come fiumi, e l’aria che sembra quasi dire "benvenuto nel mondo che conta". Qui non c’è spazio per chi pensa che il Sauvignon Blanc sia "quello che ha il sapore di acido". No, caro mio. Qui, ogni sorso è un atto di classe e ogni piatto è un atto d’amore verso il profitto. Ma chi è il vero maestro di quest’arte sopraffina? Oh, lasciate che vi racconti. Il nostro protagonista è, secondo la sua opinione, un Self-Appointed Leader della Comunità che ormai fa parte del folklore locale e che ha fatto della cena d’affari un business model. E non parliamo di un business qualsiasi, ma di un business che farebbe invidia alla CIA, visto il numero di segreti custoditi tra un calice di vino e l'altro. La scena si ripete come un copione ben rodato: un ristorante che sembra uscito da un film di James Bond, con luci soffuse, suonatori di piano che potrebbero tranquillamente essere pagati da un governo straniero per fare da "copertura" musicale. E al centro della scena, lui: il nostro Self-Appointed Leader, un uomo capace di sventolare un sorriso da copertina come se fosse la cosa più naturale del mondo, mentre trama nell'ombra. Ah, la sua agenda segreta… sarebbe capace di far sembrare la trama di Inception un cartone animato per bambini. Il vero talento del nostro amico? Non è quello di cucinare piatti gourmet (non che non ne sappia qualcosa), ma piuttosto di cucinare le menti degli altri. Perché, vi dirò, sedersi al suo tavolo non è solo una questione di cibo. È pura alchimia. Gli altri commensali sono come marinai persi nella tempesta, completamente incantati dal canto melodioso delle sue parole, pronte a firmare accordi che, se esaminati alla luce del
giorno, sarebbero paragonabili a un film horror. Ma, eh, di notte è tutta un’altra storia. E poi, c’è il suo stile inconfondibile. Mentre il filetto entra in bocca con un’abilità che nemmeno un chirurgo riuscirebbe a emulare, lui proclama, con la stessa sicurezza di chi ha appena inventato il fuoco: "Io non vendo sogni, vendo risultati". A questo punto, il povero interlocutore è confuso tra un sorso di Pinot Nero e il progetto faraonico di far "risplendere le istituzioni". Ma il vero risultato, lo scoprirà più tardi, sarà un contratto firmato con più condizioni nascoste di quelle che si trovano in una piccola riga di testo nel fondo di un foglio di fine mese. E qui arriva il colpo di genio: il nostro Self-Appointed Leader non è mai stato davvero interessato al cibo. Certo, mangia, ma il piatto è solo un veicolo per il vero "ingrediente" della serata: gli accordi sotto il tavolo (letteralmente e figurativamente). Non è questione di portare a casa un piatto di pasta eccellente, ma di portare a casa un accordo che, ai più, sembrerebbe un affare di un secolo. Eppure, se davvero ci pensate, quel secolo è forse appena cominciato per lui, e voi, ignari, vi siete appena giocati la vostra parte nel suo piano strategico. La morale di questa favola gastronomica? Beh, se mai vi doveste trovare a cena con lui, ricordate: l’appetito va bene, ma non dimenticatevi di portare con voi un buon avvocato. Perché, tra un brindisi e l’altro, potreste trovarvi non solo con un conto che vi fa sudare freddo, ma anche con un'azienda che non sapevate nemmeno di voler acquistare. O peggio ancora, vi ritroverete soci silenti in una startup che nemmeno Google avrebbe il coraggio di finanziare. Ah, l’arte della cena d’affari… elegante, raffinata, e, per chi sa giocarla, incredibilmente redditizia. Un’arte che, se praticata con destrezza, vi permetterà di avere più di una "bocca da sfamare". E che dire, alla fine, è anche un'ottima scusa per mangiare bene mentre il resto del mondo si distrae con parole vuote e promesse dorate. Buon appetito, cari lettori. E ricordatevi: se qualcuno vi sorride troppo durante il secondo piatto, forse è già troppo tardi.
In Australia, come in molte altre nazioni, il tema dei patronati e dei servizi offerti agli italiani all'estero è da tempo sotto la lente d'ingrandimento, ma sembra che la questione venga costantemente ignorata o minimizzata dalle autorità competenti. La denuncia di Francesca Donato, politica italiana e candidata alle elezioni del 2022, ha sollevato nuovamente il velo su un fenomeno che non è nuovo, ma che continua ad essere sistematicamente taciuto. I suoi interventi, sia in TV che sulla stampa, hanno evidenziato problematiche gravi legate alla gestione dei patronati, alla manipolazione dei diritti dei cittadini e alla gestione del voto postale, questioni che dovrebbero essere al centro del dibattito pubblico e non relegate all'ombra di interessi particolari.
Patronati: servizi a pagamento per Diritti Gratuiti I patronati sono stati creati per offrire supporto gratuito ai cittadini italiani all’estero, aiutandoli con pratiche legate a pensioni, assistenza sanitaria e altre questioni amministrative. Eppure, da anni ormai, si moltiplicano le testimonianze di italiani che, pur avendo diritto a questi servizi senza alcun costo, si trovano costretti a pagare cifre a volte ingenti per usufruire di una consulenza che, per legge, dovrebbe essere gratuita. Come ha denunciato Francesca Donato, molti patronati chiedono “donazioni” per fissare un appuntamento o per elaborare pratiche che, per legge, non dovrebbero comportare alcun esborso da parte dell’utente. Ma non è solo una questione economica: ci sono casi in cui i cittadini si sono visti negare diritti fondamentali, come l'accesso a pensioni e sussidi, a causa di disguidi, ritardi o, peggio, manipolazioni intenzionali. Il Silenzio delle Istituzioni e la Necessità di Fare Luce Da anni, numerosi italiani all’estero, tra cui molti residenti in Australia, denunciano la scarsa trasparenza e la lentezza con cui vengono trattati i propri diritti. Nonostante le segnalazioni, il silenzio delle istituzioni italia-
ne è stato assordante. Il presidente della Cgil, Maurizio Landini, è stato chiamato a intervenire su questa problematica, che non solo danneggia i cittadini italiani, ma mina anche la credibilità delle organizzazioni che dovrebbero difendere i diritti dei lavoratori e dei pensionati. In un contesto globale in cui la distanza fisica dalle istituzioni italiane si traduce in una maggiore vulnerabilità per i connazionali all'estero, il comportamento dei patronati non può essere più ignorato. Le autorità italiane hanno il dovere di monitorare e garantire che queste pratiche siano svolte secondo le leggi italiane, senza subdole intromissioni o abusi.
Il Voto Postale: un’ulteriore opacità Un altro capitolo oscuro, strettamente legato ai patronati, è quello del voto postale degli italiani all’estero. Le denunce di irregolarità nel sistema di voto hanno trovato una voce nelle parole di Francesca Donato, che ha messo in evidenza come la manipolazione o la mancata garanzia di un voto libero e trasparente sia un’altra macchia nella gestione dei diritti degli italiani all’estero. I dubbi sull’integrità del processo elettorale sono legittimi, soprattutto quando si considera la presenza di intermediari che potrebbero avere un'influenza indebita sul voto.
L'urgenza di una maggiore trasparenza Il punto cruciale di questa situazione è la necessità di una maggiore trasparenza. In Australia, così come in altre parti del
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mondo, gli italiani si trovano di fronte a un sistema che sembra remare contro i loro diritti, piuttosto che supportarli. La denuncia di Donato, unita a quelle di tanti altri cittadini, non deve essere considerata una mera polemica politica, ma una chiamata alla responsabilità. È essenziale che le istituzioni italiane facciano chiarezza sulla gestione dei patronati, che vengano attuate indagini approfondite sui sospetti di manipolazione e che vengano presi provvedimenti concreti per fermare l’abuso dei diritti.
Un problema conosciuto, ma ancora troppo spesso ignorato In conclusione, il tema dei patronati all’estero non è una novità. Gli italiani che vivono lontano dal proprio paese hanno da tempo sollevato queste problematiche, ma la sensazione che l’attenzione non sia mai stata adeguata è palpabile. L’Australia non è immune da queste irregolarità, ma la sensazione che la situazione possa essere normalizzata o minimizzata dalle istituzioni locali e nazionali non fa che peggiorare la frustrazione di una comunità che, pur essendo lontana, merita di essere trattata con lo stesso rispetto e gli stessi diritti di chi vive in Italia. È arrivato il momento che il silenzio venga rotto e che le ombre vengano dissipate. Solo così sarà possibile restituire fiducia a chi, da anni, si sente tradito da un sistema che doveva proteggere i suoi diritti e che, invece, sembra ignorarli sistematicamente.
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opinioni e pareri
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L’Italia Rinasce: il ritorno al centro della scena Europea e Mondiale
di Esposito Emanuele “Secondo Valérie Segond, corrispondente da Roma per Le Figaro, "Giorgia Meloni, essendo la leader conservatrice più importante in Europa, sarà la cerniera tra la futura amministrazione Trump e l'Europa". Lo stesso quotidiano francese descrive Meloni come "onesta, autentica, competente e un ponte culturale tra Washington e Bruxelles". Il primo ministro francese Michel Barnier ha dichiarato: "L'Italia è un grande paese con cui la Francia è stata spesso negligente. La Francia deve guardare all'Italia". In uno scenario di sfide storiche, l'Italia, grazie a Giorgia Meloni, torna oggi a essere una grande protagonista sulla scena europea. Dopo anni di marginalità, l'Italia sta finalmente riacquistando un ruolo centrale in Europa e nel mondo. Il governo guidato da Giorgia Meloni sta dimostran-
do come determinazione e una strategia politica chiara possano cambiare la percezione internazionale del nostro Paese. Nonostante le critiche e i dubbi iniziali, l'Italia oggi viene guardata con occhi nuovi, guadagnando rispetto e centralità come non accadeva da decenni. Le scelte del governo Meloni hanno rotto schemi consolidati, sfidando un asse franco-tedesco ormai in crisi e proponendo un modello alternativo che ha guadagnato spazio nei tavoli internazionali. A conferma di questo cambio di passo, la recente nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente dell'Unione Europea rappresenta una svolta politica e simbolica: l'Italia non è più un Paese che subisce decisioni altrui, ma un attore protagonista nella definizione del futuro dell'Europa. Mentre molte economie europee, come quelle di Germania e Francia, affrontano segnali di
stagnazione o decrescita, l'Italia sta mostrando un andamento positivo. Certo, le sfide non mancano, ma i dati parlano chiaro: il nostro sistema economico, spinto da riforme mirate e incentivi strategici, sta reagendo meglio del previsto. Settori chiave, come quello dell'export e del turismo, registrano crescite significative, mentre gli investimenti nelle infrastrutture e nella transizione energetica pongono le basi per una crescita sostenibile. Le agenzie di rating internazionali hanno recentemente rivisto al rialzo le previsioni sull'Italia, un segnale chiaro che il nostro Paese è sulla strada giusta. Questo risultato è tanto più significativo se si considera il contesto globale, segnato da incertezze geopolitiche ed economiche. Per troppo tempo si è parlato male dell'Italia: c'era chi esaltava il "modello tedesco" o la "grandeur francese", ignorando le potenzialità della nostra Nazione. Gli scettici, i cosiddetti "gufi", non hanno risparmiato critiche, pronti a sminuire ogni risultato. Eppure, l'Italia sta dimostrando che, con orgoglio, visione e coerenza, si può tornare a essere un faro, non solo per i cittadini italiani, ma anche per l'intero continente. Il governo Meloni ha riportato al centro valori come l'identità nazionale e la sovranità, ma senza isolarsi. Anzi, la capacità di dialogare con gli Stati Uniti, come confermato dai rapporti sempre più stretti con Washington, e di negoziare con fermezza in Europa, sta trasformando l'Italia in un ponte culturale e politico tra le potenze globali. Nonostante le difficoltà e le sfide ancora da affrontare, è innegabile che l'Italia stia scrivendo un nuovo capitolo della sua storia. È una fase di riscatto, in cui la nostra Patria si riprende il ruolo che le spetta nel panorama internazionale. Alla faccia di chi ha sminuito la nostra Nazione, l'Italia oggi è più forte, più rispettata e pronta a guidare l'Europa verso un futuro diverso, con al centro i bisogni dei cittadini e la difesa delle proprie eccellenze. E questa è solo l'inizio.
di Giuseppe Arnò Diciamocelo chiaro e tondo: quando si parla di cibo, l’Italia gioca in un campionato tutto suo. Dalla carbonara all’ossobuco, i nostri piatti fanno tremare le tavole di New York e Tokyo, lasciando tutti a bocca aperta (e subito dopo, a bocca piena). Il segreto? Un mix imbattibile di tradizione, ingredienti di qualità e quella passione che rende ogni forchettata poesia pura. Per noi italiani, il cibo non è solo nutrimento: è rito, arte, festa. Da Nord a Sud, si mangia come se fosse sempre l’ultima cena, e sì, c’è chi ancora si fa il segno della croce prima di assaggiare. Ogni piatto racconta storie, coccola l’anima, tiene viva la memoria. Ma attenzione: guai a fare errori. Amatriciana con la panna? Squalifica immediata. Pizza con l’ananas? Esorcismo garantito. E poi c’è quel nostro fiuto da detective della qualità. Siamo i Sherlock Holmes del supermercato, capaci di analizzare ogni etichetta e interrogare il fruttivendolo sulle origini delle melanzane. Perché per noi il cibo non è solo cibo: è una questione di principio. Ma il vero ingrediente segreto non si trova in una dispensa. È la compagnia. Mangiare da soli, in Italia, è quasi un peccato. Ce lo dicono anche gli scienziati: condividere un pasto rende felici. Insomma, il miglior risotto allo zafferano non vale nulla se non hai qualcuno accanto a cui dire: “Eh sì, l’ho fatto io!”. E il mondo lo sa bene. Dal 2014 al 2023, le esportazioni del nostro agroalimentare sono cresciute dell’87%, superando i 64 miliardi di euro. Altro che cibo: il Made in Italy è arte, confezionata sottovuoto e amata ovunque.
Le contraddizioni della cucina italiana
Certo, non siamo perfetti. L’Italia è un mix di ordine e caos, tradizione e innovazione. Ed è proprio questa danza tra opposti che rende la nostra cucina unica. Non cuciniamo solo per nutrirci, ma per stupire, emozionare, vivere.
E con il Natale alle porte, la cucina italiana si trasforma in un luna park di dolcezze. Panettoni, torroni, cantucci: l’indice glicemico scrive Cronache di un abuso natalizio. Ma come dicevano i latini, semel in anno licet insanire: una follia all’anno è concessa. Attenti però, perché a gennaio potrebbe arrivare la resa dei conti… e dei pantaloni troppo stretti!
Il lato nascosto del Made in Italy Fin qui, tutto bello. Ma non possiamo ignorare che, mentre celebriamo il nostro cibo, ci sono italiani per cui anche una pasta al pomodoro è un lusso. Un italiano su otto vive sotto la soglia di povertà. E mentre esportiamo eccellenza, ci sono tavole vuote. Eppoi, la vera grandezza della cucina italiana non è solo nei suoi piatti stellati, ma nella capacità di rendere straordinario ciò che è semplice: un pezzo di pane, un filo d'olio e un peperoncino possono essere un capolavoro, ma devono essere alla portata di chiunque perché la cucina italiana è un patrimonio di tutti. Come garantire che lo sia davvero? Non servono gesti eroici, ma iniziative concrete: • Combattere lo spreco alimentare. Ogni anno buttiamo tonnellate di cibo. Le food bank e altre iniziative possono fare molto, ma serve la volontà di tutti. • Educazione alimentare. Anche con pochi soldi si può mangiare sano, ma bisogna sapere come fare. • Sostenere i piccoli produttori locali. Comprare a chilometro zero aiuta chi lotta contro le grandi multinazionali e fa bene al pianeta. E a Natale, mentre ci godiamo il nostro torroncino, pensiamo a chi ha meno. Una donazione, un pasto condiviso, anche solo un pensiero possono fare la differenza. Perché il vero miracolo della cucina italiana non è solo il suo sapore, ma la sua capacità di unire le persone. Buone feste e buon appetito… per tutti!
dall'Italia e dal mondo
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Borrell lancia l'ultimo avvertimento: "L'UE ha raggiunto il punto di rottura con la Russia" Mentre si avvicina alla conclusione del suo mandato di cinque anni come Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell lancia un drammatico appello alla velocità e all'intensificazione dell'assistenza militare all'Ucraina. In un'intervista, il diplomatico spagnolo ha sottolineato come la guerra in Ucraina sia ormai giunta a un punto critico e ha esortato gli Stati membri dell'UE a fare di più e farlo più velocemente. Secondo Borrell, l'Unione Europea sta agendo con una preoccupante mancanza di urgenza mentre la Russia continua a guadagnare terreno sul campo di battaglia.
"Abbiamo raggiunto il punto di rottura"
Con l'escalation della guerra in Ucraina, Borrell ha dichiarato che l'Unione Europea è ormai arrivata al "punto di rottura", un momento in cui ogni decisione diventa cruciale. "Ora è il momento in cui gli Stati membri devono decidere: dobbiamo agire e supportare", ha affermato, avvertendo che la Russia sta continuando ad avanzare senza aspettare negoziati. Le forze russe, ha osservato, non stanno rallentando e le loro operazioni militari stanno proseguendo "lentamente ma in modo continuo", mentre la situazione al fronte rimane difficile. Nonostante ciò, i soldati ucraini continuano a resistere con determinazione.
La superiore potenza militare Russa
Borrell ha sottolineato la persistente superiorità militare della Russia, che ha ricevuto un sostegno significativo da paesi come la Corea del Nord, i cui soldati sono stati inviati a combattere insieme alle forze russe. Questo aiuto, ha osservato, ha permesso a Mosca di intensificare ulteriormente le sue offensive, mentre l'UE non è riuscita a fornire risorse simili in tempi rapidi. "Se la Russia rompe il fronte la prossima primavera, non aspetterà che l'UE emetta obbligazioni per raccogliere fondi", ha avvertito Borrell, mettendo in evidenza la lentezza con cui l'Unione Europea agisce rispetto alla rapidità della guerra. La crisi in Ucraina, ha ribadito, è una "corsa contro il tempo". L'idea di emettere obbligazioni comuni (Eurobond) per finanziare la difesa è una proposta che
ha ottenuto il sostegno di alcune potenze europee, ma per Borrell questa soluzione è insufficiente per rispondere all'urgenza del conflitto in corso.
Un aiuto insufficiente e un ritardo preoccupante
Nonostante gli sforzi per sostenere l'Ucraina, la risposta dell'Unione Europea è stata finora deludente. A marzo, l'UE aveva fissato l'obiettivo di fornire un milione di munizioni all'Ucraina entro la fine dell'anno, ma i progressi sono stati lenti. "Abbiamo raggiunto l'obiettivo di un milione di munizioni, ma la Russia ne spara 800.000 al mese. I numeri contano", ha detto Borrell, sottolineando come la velocità e l'intensità delle forniture siano decisive per evitare che l'Ucraina venga sopraffatta. Nel frattempo, l'Europa ha aumentato significativamente le sue spese per la difesa, ma resta la consapevolezza che molto di più deve essere fatto per prepararsi a un futuro in cui la Russia potrebbe essere ancora una minaccia, potenzialmente più forte di prima.
Il pericolo di un'Europa isolata
Borrell ha anche messo in guardia contro l'idea che la Russia sia ormai isolata sulla scena internazionale. Nonostante le sanzioni occidentali, Mosca ha continuato a costruire alleanze con paesi come la Cina e l'India, come dimostrato dal vertice BRICS di ottobre. La guerra in Ucraina, ha detto Borrell, non ha solo una dimensione militare, ma anche politica ed economica, e l'Europa deve affrontare questa sfida con una strategia unitaria e urgente.
Medio Oriente, polveriera senza fine di Angela Casilli Ancora una volta quanto sta accadendo in Medio Oriente, eterna polveriera pronta ad esplodere in qualsiasi momento, pone tutti di fronte al dilemma se sia lecito o no fare il male per vincere il male, se sia giusto o no rispondere alla violenza con la violenza e, non da ultimo, se si possa ritenere quanto detto il modo migliore di operare di un Paese democratico che ritenga a buon diritto di essere tale, come appunto Israele, per difendersi dal nemico. Siamo figli di una storia che ha visto trionfare la democrazia dopo guerre sanguinosissime, come la seconda Guerra Mondiale, dove il maggior numero di morti non fu tra i soldati al fronte ma tra i civili, come oggi a Gaza e nel Libano. Gli alleati vinsero la Germania nazista bombardando tutto quello che potevano bombardare, le bombe al fosforo su Dresda e in Italia su Cassino: bombardarono scuole ed ospedali, senza preoccuparsi minimamente di chi c’era dentro, come oggi accade nella striscia di Gaza, dove è praticamente
impossibile portare qualsiasi tipo di soccorso a donne, vecchi e bambini. La democrazia dei paesi occidentali, quella di cui siamo così fieri per le sue ottime Costituzioni che difendono i diritti basilari dell’umano convivere, se vogliamo stare ai fatti, è nata dalla vittoria dei buoni contro i cattivi, è nata da una guerra vinta con perdite umane impressionanti, campi di concentramento, pulizia etnica e quanto di peggio si possa immaginare. Sono passati ottant’anni dalla fine della seconda Guerra Mondiale ma, in tutti questi anni, mai nessun intellettuale, nessun partito politico, nessun personaggio di spicco del mondo religioso si è posto la domanda terribile se sia lecito o no fare il male per vincere e, abbia cercato di dare una risposta convincente al quesito. La verità è che in tutti questi anni il nostro giudizio sui conflitti che hanno coinvolto e coinvolgono popoli e Stati, non è più storico-politico ma sempre più etico-giuridico, come dimostra il ricorso, sempre più
L'Importanza del supporto popolare
Infine, l'Alto Rappresentante ha ricordato che il sostegno popolare è cruciale per continuare ad alimentare l'impegno dell'UE in Ucraina. Le decisioni politiche devono essere accompagnate da una comunicazione chiara e onesta con i cittadini, affinché comprendano che il sostegno all'Ucraina non è "gratis". "Non si può nascondere il costo di questa guerra", ha detto Borrell. "Questa è una guerra che costa vite e denaro. E, per fortuna, non sono le nostre vite, ma i nostri soldi. Non facciamolo passare per qualcosa di gratuito."
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frequente, ai tribunali internazionali per poter stabilire cosa è giusto e cosa non lo è, come dimostrato ultimamente dalla condanna emessa dal tribunale internazionale dell’Aia, a carico del premier israeliano Netanyahu per crimini di guerra. L’etica, però, non può ridursi al diritto puro e semplice o alle sue enunciazioni, perché i conflitti, lo scontro di valori, tutto ciò che è vita e sentimento di uomini e popoli, tutto quello che muove la politica e di cui, al tempo stesso, la violenza si alimenta, non si possono ridurre a pure, astratte, definizioni giuridiche. Deve esserci uno spazio dove a decidere sia il nostro personale convincimento, circa quello che è più opportuno fare in circostanze particolarmente difficili come è una guerra. E questo spetta alla politica, che ha la responsabilità di decidere nella consapevolezza della tragicità morale di certe scelte, come quella di ricorrere, extrema ratio, alla violenza, lasciando che il giudizio finale non sia di un tribunale ma della storia.
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notizie comunitarie
Allora!
Iniziativa dell'Ambasciata d'Italia in Australia
Una panchina rossa per dire basta alla violenza contro le donne
In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, l'Ambasciata d'Italia in Australia ha inaugurato una simbolica panchina rossa, un gesto potente che rappresenta le vite delle donne già perse a causa della violenza. Questa iniziativa si inserisce nell'ambito della campagna globale #OrangeTheWorld, promossa da UN Women, e mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di fermare ogni forma di violenza di genere. La panchina rossa diventa così un simbolo di memoria e di impegno, per ribadire la volontà collettiva di cambiare la fine di
troppe storie segnate dalla sofferenza e dalla discriminazione. L'azione è parte della campagna "ChangeTheEnding", che invita tutti a riflettere sul ruolo della
società nel prevenire la violenza e a promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza. L'inaugurazione ha visto la partecipazione delle istituzioni italiane in Australia, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e della Red Rose Foundation Australia, sottolineando l'importanza di un'azione condivisa per contrastare questo drammatico fenomeno. La panchina rossa si unisce al movimento globale che coinvolge decine di Paesi, ricordando a tutti che la violenza contro le donne non è solo un problema individuale, ma una questione sociale che necessita di una risposta collettiva.
Incontro fruttuoso tra l’On. Zoe Battiston MP e l’Ambasciatore Paolo Crudele na, nonché il rafforzamento del ruolo della comunità italiana nel South Australia. L'incontro ha sottolineato l'importanza della diplomazia culturale nell'approfondire i legami tra l'Italia e l'Australia, con particolare focus sul patrimonio culturale italiano che arricchisce la regione.
L’On. Zoe Battiston MP, Ministra per il Turismo e gli Affari Multiculturali del South Australia, ha incontrato recentemente
Woolworths colpito dallo sciopero La catena dei supermercati Woolworths sta attraversando un momento difficile a causa di uno sciopero dei suoi dipendenti che sta durando parecchi giorni. Il guaio è che non riceve nemmeno la merce e gli scaffali sono vuoti. ''L'Australian food'' ha detto che Woolworths ha già subito una perdita di 50 milioni di dollari! Adesso i responsabili della compagnia hanno passato la matassa alla Fair Work Commission che dovrebbe risolvere il problema trattando con la United Workers Union (UWU) . Lo sciopero
coinvolge circa 1500 lavoratori, i quali, naturalmente, chiedono aumento paga e migliori condizioni. Se lo sciopero continua la situazione peggiorerà enormemente con ulteriori perdite. Un portavoce del Business Council of Australia, Bran Black, ha rimproverato l'operato del Sindacato, chiosando: ''Reckless behaviour! '' Lo sciopero ha danneggiato anche il gigante delle bevande, Dan Murphy, per la mancanza della consegna del vino, birra e liquori. Mariano Coreno
Abruzzo Club, 31 Dicembre Cenone di Capodanno Martedì sera, 31 dicembre, Cenone di Capodanno. Cena danzante nella Ballroom del club. Menù di 4 portate, bevande incluse. Intrattenimento e musica nel segno dell'allegria. Si esibisce il gruppo As Good as it Gets. Costo: $175 adulti e $ 70 bambini. Necessario fare la prenotazione: 8539 3377 377 Lygon St., East Brunswick, Vic.
Victorian Premier abruptly cuts Questo dialogo rappresenta un press conference short after passo importante per promuol’Ambasciatore d’Italia in Austra- vere e valorizzare le tradizioni Jewish community confronts her lia, Paolo Crudele. Al centro del italiane, stimolando allo stesso colloquio c’è stata la promozione tempo una maggiore integrazio- over Synagogue firebombing della lingua e della cultura italia- ne tra le due culture.
Suite 208, 29-31 Lexington Drive, Bella Vista, Sydney, NSW 2153, Australia Freephone: 1800 BELOKA or Telephone: (02) 8882 8088 E-mail: info@belokawater.com.au
Victorian Premier Jacinta Allan has abruptly cut a press conference short as she was being accused of losing control of the state after a Synagogue was firebombed in Melbourne. Premier Jacinta Allan fielded questions over threats faced by the Jewish community after a Melbourne synagogue was targeted in an arson attack on Friday. Victorian Premier Jacinta Allan has cut a press conference short after she was peppered with questions from a leading Jewish rights activist who accused her of losing control of the state and failing to keep the Jewish community safe after a Synagogue in Ripponlea was firebombed in the early hours of the morning.
Ms Allan attended the scene in Ripponlea after Addas Israel Synagogue was destroyed in a suspicious blaze. The Premier condemned the “act of antisemitism” and announced that the Victorian government would provide $100,000 to the community to rebuild the synagogue and would increase the police presence. However, the press conference took a sharp turn when a member of the local Jewish community, Menachem Vorchheimer, started peppering Ms Allan with questions, demanding she admit whether her government had lost control of the state and left the Jewish community under threat. SkyNews.com
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Donazione dei libri "Pimpa viaggia in Italia" e "Mille meraviglie in blu" alla scuola bilingue di Footscray
Scioperi a singhiozzo della Polizia Da mesi la polizia del Victoria chiede l'aumento paga e migliori condizioni e di conseguenza effettua molti scioperi a singhiozzo (di poche ore) e chiede al governo guidato da Jacinta Allan un incontro per cercare di trovare un accordo soddisfacente e duraturo. La polizia chiede il 6 per cento di aumento ogni anno per la durata di 4 anni, cioe' fino al 2028, e migliori condizioni di lavoro. Un portavoce del governo ha fatto presente che apprezza il lavoro dei poliziotti poiche' hanno un compito importante, quello di
proteggere la sicurezza dei cittadini; ma il governo ha gia' messo a disposizione della polizia 4,5 miliardi di dollari che dovrebbero bastare per coprire le spese e per fare le buste paga. Il guaio e' che le casse del tesoriere Tim Pallas sono quasi vuote. In ogni modo, sara' la Fair Work Commission a decidere cosa fare. Anche la Magistratura si lamenta: con l'aumento della criminalita' tutto il sistema Giudiziario traballa. Infatti, alcuni giudici sono stati criticati per il loro operato. Mariano Coreno
Venerdì 6 dicembre, l'Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, in collaborazione con Coasit di Melbourne e Comites Victoria e Tasmania, ha organizzato un evento alla scuola primaria bilingue italiano-inglese di Footscray, durante il quale sono state donate le copie dei libri "Pimpa viaggia in Italia" e "Mille meraviglie in blu". Le due edizioni speciali erano state realizzate appositamente per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale da Franco Cosimo Panini ed Edizioni Piemme-Mondadori Libri, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dell’Italia e dei suoi territori. "Pimpa viaggia in Italia" è stato pensato per un pubblico di bambini in età prescolare e racconta il viaggio di Pimpa attraverso la penisola, alla scoperta delle bellezze storiche, gastronomiche e paesaggistiche italiane. "Mille meraviglie in blu", con protagonista Geronimo Stilton, segue il successo del primo vo-
lume della serie Mille Meraviglie e narra il viaggio della famiglia Stilton lungo le coste italiane, alla scoperta di luoghi, tradizioni e saperi legati alla cultura del mare. Gli alunni sono stati introdotti ai personaggi dei libri attraverso una mostra di 13 pannelli interattivi con Pimpa e una serie di laboratori e lezioni di disegno condotte dall’illustratrice Erica Facchini.
L'Istituto Italiano di Cultura di Melbourne ha ringraziato la Footscray Primary School per aver ospitato l'evento, sottolineando i valori educativi e accademici che la caratterizzano, oltre al suo impegno nella promozione della lingua e della cultura italiana. Un ringraziamento è stato espresso anche a Coasit e Comites per la loro collaborazione nell’organizzazione dell’iniziativa. (Inform)
Perry Kouroumblis condannato per duplice omicidio Il cittadino greco, Perry Kouroumblis, di anni 65, arrestato a Roma mentre si trovava in vacanza, dalla polizia italiana, è stato estradato a Melbourne dalla polizia australiana per rispondere alle accuse di aver ucciso nell'abitazione di Easey St,. Collingwood, Suzanne Armstrong e Susan Bartlett, nell'anno 1977.
A quanto riusciamo a sapere, le due vittime, sono morte accoltellate dal Kouroumblis dopo una brutta lite. Poi è fuggito in Grecia facendo perdere le sue tracce per la bellezza di 47 anni. Interrogato dalla polizia del Victoria, ha dichiarato di non essere colpevole del duplice delitto e nemmeno
A Febbraio le Suppletive a Prahran L'ex deputato dei verdi, Sam Hibbins, è stato costretto a dimettersi dal parlamento del Victoria per aver avuto una relazione con una impiegata del suo staff che, come capita in queste situazioni, ha fatto scandalo. Hibbins, ha una famiglia e, secondo certe informazioni, tenterà di "ricucire lo strappo" per ritrovare la serenita' perduta. E siccome siamo vicini al Natale, pensiamo che le suppletive a Prahran, si faranno a febbraio. Sicuramente si assi-
sterà ad una lotta tra i candidati della coalizione e dei verdi. I laburisti ancora non hanno deciso se presentare un candidato. Forse, non vogliono rischiare una sconfitta in modo da iniziare male il nuovo anno. La Premier, Jacinta Allan, non si è espressa. La seduzione è insidiosa e pericolosa e scardina gli equilibri. Infatti, ricordiamo che Saffo per amore si e' lanciata in mare da una rupe molto alta. Mariano Coreno
Nuovo itinerario per gli autobus Il ministro per i trasporti del Victoria, Gabrielle Williams, ha annunciato che presto ci saranno autobus disponibili per gli abitanti di Eynesbury e Weir Views e Melton Station.
Il nuovo servizio del percorso 452 opererà 7 giorni della settimana, quindi, compreso la domenica. Adesso sara' piu' facile raggiungere le stazioni dei treni passeggeri e Opalia Plaza Shop-
dello stupro di una delle donne. La storia, naturalmente, non finisce qui. Sapremo la verità a fine settimana quando Kouroumblis dovra' affrontare le domande di un giudice. Il fatto ha destato molto interesse a Melbourne e la stampa ha pubblicato articoli accompagnati da parecchie foto. Mariano Coreno ping Centre e Ballarat e pure le scuole del vicinato, compreso Staughton College. Il ministro, Gabrielle Williams, ha dichiarato: ''Noi abbiamo deciso di iniziare questo nuovo itinerario per permettere a tutti gli abitanti della zona di usare i mezzi pubblici in modo da facilitare i loro spostamenti. Con il Victoria's Bus Plan mettiamo in collegamento diversi sobborghi del west di Melbourne.'' Certamente, questa è una buona notizia da accogliere con molto piacere. Mariano Coreno
Risultato delle elezioni municipali di Merri-bek Finalmente siamo riusciti a conoscere i risultati delle ultime elezioni municipali di Merri-bek (ex Moreland City ) che comprende anche Brunswick, Coburg, Pascoe Vale. Ward (quartiere) di Bababi Djinanang: Sue Bolton, Ward di Box Forest, Chris Miles, Ward di Brunswick West, Ella Svensson, Ward di Bulleke-bek, Jay Iwasaki, Ward di Djirri-Djirri, Helen Davidson, Ward di Harmony Park, Helen Politis, Ward di Pa-
scoe Vale South, Oscar Yildiz, Ward di Pentridge, Nat Abboud, Ward di Randazzo, Liz Irvin, Ward di Warrk-Warrk, Adam Pulford, Ward di Westbreen, Katerine Theodosis. Neo sindaco: Cr HELEN DAVIDSON, Vice sindaco Cr Helen Politis Da notare che nella lista figurano molti figli di immigrati. In evidenza la presenza di donne di origine greca. Nessuno italiano è stato eletto. Mariano Coreno
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Festa di Natale al Fraternity Club
Concerto di Natale a Wollongong: un evento tra musica, cultura e tradizione italiana continuazione dalla prima pagina
Natale, eseguito nuovamente dai bambini della St. John's School. Un momento di grande entusiasmo è stato offerto da Nonna Gina Ottaway, che ha deliziato i presenti con una dimostrazione culinaria, preparando in sala un panettone farcito al forno e gli amaretti a modo mio. Questi dolci tradizionali, apprezzati da tutti, hanno conferito un sapore autentico alla giornata. La sorpresa più gradita è stata l’iniziativa del Console Generale Rubagotti, che si è unito ai bambini distribuendo confidenzialmente dolcetti di mandorla. I giovani coristi, sorpresi e felici, hanno accolto con entusiasmo
questo gesto che ha reso il momento ancora più speciale Il Concerto di Natale si è concluso con un ricco rinfresco, dove il tradizionale panettone, dolci vari e bibite hanno creato un’atmosfera conviviale e festosa. Questo evento ha rappresentato un’occasione preziosa per celebrare il Natale con musica, cultura e tradizioni italiane, rafforzando i legami della comunità di Wollongong e trasmettendo alle nuove generazioni l’amore per le proprie radici. Un sincero ringraziamento va a tutti gli organizzatori, ai partecipanti e, soprattutto, ai bambini, veri protagonisti di questa giornata di gioia e condivisione.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, domenica 8 dicembre 2024, il Fraternity Club di Wollongong ha regalato un momento indimenticabile alla comunità italiana locale, ospitando la tradizionale Festa di Natale. Quest’evento annuale, realizzato con il prezioso contributo delle associazioni italiane della regione, è diventato un appuntamento imperdibile per gli italo-australiani, unendo convivialità, cultura e tradizione. Quest’anno, più di 200 persone si sono riunite in una sala splendidamente addobbata con decorazioni natalizie, luci scintillanti e dettagli che richiamavano la calda atmosfera del Natale italiano. Ad accogliere i presenti, il maestro di cerimonia Emilio Consoli, che ha saputo creare un clima festoso fin dai primi istanti, introducendo gli ospiti e i momenti salienti della giornata. Tra i partecipanti d’eccezione, spiccava la presenza del Console Generale d’Italia a Sydney, il Dott. Gianluca Rubagotti, accolto calorosamente da tutti i presenti. Nel suo intervento, Rubagotti ha espresso il proprio entusiasmo nel prendere parte a un evento così significativo, evidenziando come queste celebrazioni rafforzino il senso di appartenenza e le radici culturali della comunità italiana all’estero. "La vostra italianità è una risorsa preziosa, e iniziative come questa ci ricordano quanto sia importante coltivare le nostre tradizioni, anche lontano dalla madrepatria," ha dichiarato il Console Generale, concludendo con un invito a godersi il pranzo e i festeggiamenti. A seguire, la vicepresidente del Fraternity Club, Connie Sacco, ha rivolto un caloroso ringraziamento a tutti i partecipanti, sottolineando il valore della collaborazione tra le diverse associazioni italiane per la realizzazione di eventi di successo come questo. Anche il presidente del club, Nick Cuda, ha preso la parola per esprimere la sua gratitudine agli ospiti e al Console Generale, augurandosi che questa tradizione possa continuare a crescere e rafforzarsi negli anni a venire. Il pranzo, curato con grande maestria dagli chef del Fraternity Club, ha rappresentato un vero e proprio viaggio nei sapori della cucina italiana, pensato per soddisfare i palati di tutti i presenti. Il menù ha incluso: Antipasto all’italiana con una selezione di affettati, formaggi e verdure sott’olio, per un inizio ricco e saporito. Risotto con zucca e funghi, cremoso e dal sapore avvolgente, seguito da calamari fritti al limone, croccanti e profumati. Secondi piatti: una scelta tra pollo al forno accompagnato da una caponata di finocchi e una fesa di maiale insaporita con mele e arance rosse di Sici-
lia, in un perfetto equilibrio tra dolce e salato. Dessert: una deliziosa selezione di torte e cannoli, per concludere il pasto in dolcezza, il tutto accompagnato da vino bianco e rosso e un autentico caffè espresso italiano. A rendere l’atmosfera ancora più speciale ci ha pensato il duo musicale Mundo, composto da Edmundo Knust e il suo accompagnatore, che ha intrattenuto i presenti con un repertorio di brani molto amati dalla comunità italiana. Mentre le melodie riempivano la sala, sempre più coppie si sono lasciate conquistare dalla musica, riempiendo la pista da ballo e trasformando il pranzo in un momento di festa e divertimento. Il culmine della giornata è arrivato con l’esibizione del soprano Stella Vescio Trombetta, che ha regalato due straordina-
rie interpretazioni: Catari’, un brano che ha toccato i cuori dei presenti, e Astro del ciel, dedicato al Console Generale. La sua voce potente e emozionante ha incantato il pubblico, che ha risposto con una lunga ovazione e applausi calorosi. Eventi come la Festa di Natale al Fraternity Club rappresentano molto più di una semplice celebrazione: sono un’occasione per consolidare i legami tra le diverse generazioni della comunità italiana, tramandando tradizioni e valori che continuano a unire le persone nonostante la distanza dalla madrepatria. La giornata si è conclusa in un clima di gioia e gratitudine, con l’auspicio di ritrovarsi il prossimo anno per celebrare ancora una volta l’orgoglio di essere italiani e l’inestimabile valore della comunità.
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Order of Liverpool 2024: un tributo ai cittadini che fanno grande la comunità
Sabato 7 dicembre, la Civic Place Hall di Liverpool ha ospitato la cerimonia annuale dell’Order of Liverpool, un evento che rende omaggio ai cittadini straordinari che, con il loro impegno e la loro dedizione, contribuiscono a migliorare la vita della comunità. Questo prestigioso riconoscimento celebra l’eccellenza in vari ambiti della vita cittadina, evidenziando il valore delle singole persone nel rafforzare il tessuto sociale di Liverpool. La cerimonia mattutina si è aperta con l’Acknowledgement of Country e il caloroso discorso di Tina Bono, Director of Community and Lifestyle, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Questa cerimonia è un tributo ai nostri eroi locali, persone che con passione e altruismo hanno reso Liverpool un luogo migliore. Oggi onoriamo il loro straordinario contributo e celebriamo ciò che significa essere parte di una comunità unita.” Il sindaco Ned Manoon ha poi preso la parola, offrendo una riflessione sul significato degli Order of Liverpool: “proprio come l'Ordine d'Australia celebra i contributi alla nazione, anche Liverpool ha istituito negli anni '70 il suo ordine per onorare chi dedica la propria vita al servizio della comunità. Questi premi raccontano storie di impegno e sacrificio che rendono la nostra città un esempio di solidarietà e forza.” Manoon ha aggiunto: “Le persone premiate oggi non sono solo simboli di eccellenza, ma rappresentano il cuore pulsante della nostra città. Con il loro
lavoro, dimostrano che il vero progresso nasce dall’azione individuale che ispira e coinvolge l’intera comunità. Questi premi celebrano non solo le azioni, ma anche lo spirito che anima chi dedica tempo ed energia al miglioramento della nostra città. Ogni cittadino può avere un impatto profondo, rendendo Liverpool un luogo di eccellenza.” Tra i premiati di quest’anno spicca Maria Grazia Storniolo, prima insignita del titolo di Companion of the Order of Liverpool, il massimo riconoscimento degli Order of Liverpool. Il premio riflette oltre 15 anni di servizio volontario, una dedizione che ha lasciato un’impronta indelebile nella vita cittadina. Storniolo, visibilmente emozionata, ha commentato: “Ricevere questo onore è un privilegio. Liverpool è sempre stata la mia casa, e sapere di aver fatto la differenza per questa comunità mi riempie di orgoglio e gratitudine.” Tina De Bono, nel leggere la menzione ha ricordato: “il lavoro di Maria Grazia è noto a tutto lo staff del Comune di Liverpool e siamo fieri di continuare a supportare le molteplici iniziative messe in campo per la comunità locale, soprattutto per gli italo-australiani, i ragazzi e gli anziani.” Altri cittadini premiati durante la cerimonia sono stati Germaine Bishop e Gopal Krishna nella classe di Companion. Come Officer of the Order of Liverpool, sono stati premiati Rod Garlic, Grace Newcombe e Vince Tripodina. Infine, tra i Member of the Order of Liverpool figurano Antoinette Sulfaro, l'Ispetto-
re Gunnar Gerald Hardy, Nasreen Kaadan e Frank Bono. L’evento ha coinciso con la settima edizione del Liverpool Garden Competition, un’iniziativa che celebra la bellezza dei giardini curati con amore dai residenti locali. Sebbene i giardini rappresentino un simbolo di orgoglio per molti, il vero centro della serata è stato il riconoscimento delle persone che, con il loro esempio, ispirano l’intera città a favore di un ambiente accogliente e ben curato. Tina De Bono, ha ricordato come “Celebriamo non solo i nostri giardini, ma anche le persone che, con il loro impegno, trasformano Liverpool in una città esteticamente bella e accogliente, attraverso storie di dedizione alla natura.” Infine, durante il suo discorso, il sindaco Ned Mannoun ha posto l’accento sull’importanza della Civic Place, definendo la struttura “il fiore all’occhiello del progresso della città di Liverpool”. Ha aggiunto: “Anche se in fase di ultimazione, questa struttura è già un simbolo della nostra visione per il futuro: moderna, funzionale e al servizio della comunità.” L'evento ha quindi celebrato il primo anniversario dall'apertura della nuova biblioteca di Liverpool, la Yellamundie Library, che ha recentemente ottenuto un prestigioso riconoscimento internazionale come "Public Library of the Year", assegnato dalla International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA) a Barcellona, in Spagna. Il sindaco Mannoun ha dichiarato: “Essere finalisti in un premio così prestigioso conferma la visione della nostra città: creare una biblioteca che fosse non solo funzionale, ma anche esteticamente straordinaria. È un tributo a Liverpool che la Yellamundie Library abbia guadagnato tale attenzione internazionale.” Al termine della cerimonia, dopo i numerosi applausi, i partecipanti hanno potuto gustare un prelibato rinfresco offerto dal Liverpool City Council, un’occasione per socializzare e condividere i successi della giornata.
Il Console Generale di Sydney incontra i Presidenti degli Alpini Lunedì scorso, presso il Consolato Generale d'Italia a Sydney, il Console Gianluca Rubagotti ha incontrato Sebastiano Favero, Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Alpini (ANA), e Giuseppe Querìn, Presidente della sezione ANA di Sydney. L'incontro ha rappresentato un'importante occasione per rafforzare i legami tra le istituzioni italiane e una delle realtà più radicate nella comunità italo-australiana. L'Associazione Nazionale Alpini ha un forte legame con la storia e le tradizioni italiane, ed è particolarmente attiva anche all'estero, dove le sue sezioni rappresentano un punto di riferimento per i connazionali e per i discendenti degli emigranti. La sezione di Sydney, guidata da Giuseppe Querìn, ha svolto un ruolo fondamentale nel mantenere vivi i valori dell'ANA tra gli italiani e gli italo-australiani. Il Console Rubagotti ha sottolineato l'importanza di rafforzare i legami tra l'Italia e l'Australia, riconoscendo il contributo significativo delle comunità italiane in Australia. "L'ANA è un simbolo di solidarietà e di comunità, valori che sono sempre più rilevanti in un
mondo che cambia", ha dichiarato il Console. Un altro tema centrale dell’incontro è stato quello della memoria storica, che l'ANA porta avanti attraverso la celebrazione delle tradizioni alpine e il ricordo dei sacrifici compiuti durante le guerre. Sebastiano Favero ha parlato dell'importanza di trasmettere alle nuove generazioni questi valori, non solo in Italia, ma anche nelle comunità italiane all'estero. Le sezioni ANA all'estero, come quella di Sydney, continuano a promuovere la cultura italiana e a sostenere iniziative sociali che coinvolgono la comunità locale, dimostrando come l'associazione si evolva nel tempo pur rimanendo fedele ai suoi principi fondanti. L’incontro ha evidenziato l'importanza di mantenere vivi i legami con la madrepatria e di sostenere le iniziative che favoriscono l'unità e la solidarietà tra le diverse generazioni di italiani nel mondo. Il Consolato Generale di Sydney conferma così il suo impegno nel supportare l’ANA e le sue attività, che continuano a rappresentare un importante punto di riferimento per la comunità italo-australiana.
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CLUB MARCONI 21 Prairie Vale Road, Bossley Park, Sydney, NSW 2176 Ph: (02) 9822 3863 - Mob: 0416 126 308 info@cucinagalileo.com.au
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Caterina Mauro celebra 99 anni:
Allora!
una festa indimenticabile al Cucina Galileo - Club Marconi
Una vita ricca di esperienze straordinarie e dedizione alla comunità è stata celebrata con una grande festa presso il rinomato ristorante Cucina Galileo del Club Marconi. Caterina Mauro, figura storica della comunità italiana di Sydney, ha festeggiato il suo 99º compleanno circondata dall’affetto di familiari e amici intimi. Nata il 1º dicembre 1925 a Roma, terza di sei figli, Caterina ha attraversato momenti storici cruciali, tra cui i bombardamenti
della Seconda Guerra Mondiale, che l’hanno segnata anche fisicamente, rendendola invalida di guerra. Nonostante le difficoltà, il suo spirito forte e la passione per la musica, il ballo e il canto hanno guidato la sua vita. A soli 20 anni, Caterina si trasferì in Australia, dove trovò l’amore con Costantino, che sposò dopo appena sei mesi dal suo arrivo. Dalla loro unione sono nati due figli, Liri e Niko. Dopo la scomparsa di Costantino, Caterina si risposò con Silvano, conti-
nuando a costruire una vita dedicata alla famiglia e alla comunità. Il suo impegno come volontaria è durato oltre 40 anni, sia come catechista presso la scuola pubblica di Fairfield Heights sia come membro attivo del coro del Club Marconi e della chiesa cattolica di Smithfield. La sua generosità si è estesa alla casa di cura SWIAA a Bossley Park e a numerosi balli di beneficenza e raccolte fondi, collaborando con figure come Mamma Lena e Vicky Fontana all’interno delle Lady Auxiliaries del Club Marconi. Domenica 8 dicembre, Caterina è arrivata al ristorante accompagnata dai figli, dai nipoti e dagli amici più cari, indossando un elegante vestito rosso, simbolo del suo amore per la vita. La celebrazione è iniziata con un’esibizione canora insieme alla sua amica Camilla, un tocco personale che ha commosso tutti i presenti. Il pranzo, preparato dagli chef del ristorante, è stato un tripudio di sapori: antipasto, risotto ai funghi, penne alla norma, seguiti da un’alternanza di pesce e pollo con contorni. Il momento più emozionante è stato il taglio della torta, quando Caterina, circondata dai figli e dai nipoti Gabriel, Abraham, Otto, Tomoyo, David, Carolyn, Zoe e Jack, ha ricevuto un intonato coro di Happy Birthday che ha scaldato i cuori. Durante la festa, la figlia Liri, ha ringraziato i presenti per aver reso speciale questo importante traguardo, dedicando un sentito ringraziamento a Rosa e Tony Paragalli per l’organizzazione impeccabile. Parole di ammirazione sono state rivolte a Caterina, definita “un esempio di vita per tutti noi” da Maria Grazia in un toccante discorso. La giornata si è conclusa con un brindisi collettivo e un appuntamento al prossimo anno, per celebrare insieme il centesimo compleanno di questa straordinaria donna. Caterina Mauro, con la sua storia di resilienza, amore e dedizione al prossimo, resta una figura luminosa per la comunità italo-australiana, che attende con entusiasmo il prossimo importante traguardo.
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Serata di emozioni e ricordi al Club Marconi: Cristiana Ciacci e Angelo Petruccetti omaggiano Little Tony
di Maria Grazia Storniolo Una serata carica di emozioni e ricordi si è svolta nella sala Michelini del Club Marconi, dove oltre 200 persone si sono riunite per assistere al concerto della Little Tony Family, con Cristiana Ciacci e Angelo Petruccetti protagonisti. L'evento, omaggio al leggendario Little Tony, ha riportato alla luce i grandi successi del rock and roll italiano, lasciando il pubblico rapito e coinvolto. La serata si è aperta con l'energia di Peter Ciani, che ha intrattenuto il pubblico con una selezione di brani della tradizione musicale italiana, riscaldando l'atmosfera con la sua inconfondibile voce. Il momento clou è stato l’ingresso di Cristiana Ciacci e An-
gelo Petruccetti sulle note di "Ventiquattromila baci", brano iconico che ha scatenato applausi calorosi e un’ovazione da parte del pubblico. Maurizio Pagnin, in rappresentanza del presidente del Club Marconi e del Board, ha dato il benvenuto agli artisti, sottolineando l'importanza della serata: "È un onore ospitare Cristiana Ciacci e Angelo Petruccetti per questa celebrazione musicale dedicata a Little Tony. Questa serata non è solo un concerto, ma un viaggio nei ricordi di un artista che ha segnato la storia della musica italiana e ha toccato i cuori di intere generazioni." Cristiana e Angelo hanno portato il pubblico indietro nel tempo con un vasto repertorio che ha toccato i principali successi di Little Tony. Tra i momenti più
intensi, l'esecuzione di "Riderà", uno dei brani più amati del suo repertorio, che ha fatto vibrare la sala Michelini di energia e nostalgia. Particolarmente commovente è stata l’interpretazione di "Mai più soli", una canzone che Little Tony aveva dedicato alla sua unica figlia, Cristiana, spesso lontana dai genitori impegnati e non essere sempre presenti per motivi lavorativi. Questo brano ha toccato profondamente i presenti, ricordando l’amore e il legame speciale tra padre e figlia. Cristiana Ciacci ha ripercorso le tappe salienti della carriera del padre, raccontando aneddoti e storie dietro le canzoni, creando un’atmosfera intima e coinvolgente. L’interpretazione di "Non finisce qui", brano scritto nel 2008 dopo il delicato intervento a cui Little Tony fu sottoposto in seguito a un infarto durante un concerto in Canada, ha suscitato forti emozioni, trasformandosi in un inno alla resilienza e alla passione per la musica. A seguire, presidente del Club Marconi, Morris Licata, ha preso la parola a nome del Board per rendere omaggio alla Little Tony Family. Con un discorso sentito, Licata ha sottolineato il valore della serata e l’impatto emozionale che ha avuto sul pubblico: A coronamento della serata, Morris Licata ha consegnato un attestato di apprezzamento alla Little Tony Family, riconoscendo la loro professionalità, l’eccellenza interpretativa e il contributo alla cultura musicale che hanno portato al Club Marconi. Dopo l'ultimo brano “cuore matto”, Cristiana ha voluto ringraziare il presidente Licata, il Board, il CEO Matthew Biviano e tutti i soci del club presenti. Non sono mancate parole di gratitudine per Maria Luisa Lo Castro, che ha organizzato questo meraviglioso tour in Australia, e per coloro che hanno contribuito al successo della serata: Tony Noiosi, Frank Scali, Peter Ciani, Maurizio Pagnin, Paolo Rajo, Angelina Rossi, AlloraNews e tutta l'organizzazione. Un sentito grazie è stato rivolto a ciascuno per aver reso possibile un evento indimenticabile, capace di unire la comunità in una celebrazione di musica e passione.
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Mercoledì 11 Dicembre 2024
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Cena della redazione di Allora! Un grazie sentito a tutti i nostri collaboratori Sembra ieri, ma in realtà è passato un po' di tempo da quella prima Cena di Natale da Alfredo. Quattro persone: Maria Grazia, Giovanni, Marco e un "70enne" che già allora chiamavano Direttore, io. E naturalmente, c’era Alfredo, il nostro storico ristoratore di Sydney, con la sua passione per la cucina e una curiosa miscela di cultura operistica che faceva da sottofondo ad ogni piatto servito. Alfredo, con il suo sorriso contagioso, ci accoglieva come sempre, rendendo ogni momento speciale, ogni piatto un po’ più che un semplice pasto. Ricordo ancora quei primi momenti, quando Allora! era appena un "giornalino" e noi sognavamo di fare qualcosa di più grande. Tra una costoletta d'agnello e una scaloppina al limone, fantasticavamo su un futuro che ci sembrava quasi impossibile. Eppure, oggi quel sogno è diventato realtà: un settimanale che cresce, che ha storie interessanti da raccontare e che riesce a pagare anche la cena, grazie al lavoro, alla passione e alla dedizione di ognuno di noi. Non ricordo se Alfredo ci fece pagare quella prima volta, ma ricordo perfettamente le parole di incoraggiamento che ci diede. A volte nemmeno io mi rendo conto di cosa significhi davvero far vivere un giornale. Ma quel cammino, che oggi sembra quasi una routine, è stato fatto di tante piccole e grandi sfide, di momenti di incertezza e di gioia. E tutto
Da sinistra in piedi: Terese, Rosaria, Maria, Giovanni, Fabrizio, Bruno, Concetta, Rosanna, Milena, Rino, Maria Grazia, Franco, Asja, Marco, Giorgia, Sam, Armido, Antonio, Giuseppe. Accosciati: Guglielmo e Emanuele. Assenti giustificati: Anna Maria, Alberto e Pino.
questo è stato possibile grazie a chi ha sempre creduto in noi, a chi ha continuato a sostenerci, anche nei momenti più difficili. Nel corso degli anni, ci siamo ritrovati ogni Natale da Alfredo. Ogni volta il nostro gruppo si ingrandiva, le pagine del settimanale aumentavano, le copie si moltiplicavano. E con esso, anche i collaboratori: spesso, giovani e pieni di entusiasmo, magari senza rimborso spese, ma con la voglia di dare il proprio contributo. Non è mai stato facile, ma grazie all’aiuto di chi ci ha creduto,
come Giovanni, Marco, Maria Grazia, Anna Maria, siamo andati avanti, sempre con lo stesso spirito, quello che ci ha sempre animato. Un pensiero speciale va a Marco, il nostro assistente editoriale che posso dire di aver visto crescere: dal ragazzotto cocciuto e pieno di idee a dir poco strane, ad un responsabile e indispensabile collaboratore di questo settimanale a cui posso solo dire grazie. E poi è arrivato Emanuele, che ha subito saputo farsi spazio, portando la sua visione sulle questioni politiche locali e oltre. Le sue idee non sempre ortodosse, ma sempre ricche di passione, sono diventate una parte fondamentale del nostro settimanale. E questo è quello che mi piace di più: Allora! non è mai stato solo un giornale, ma una fucina di idee, dove il confronto è sempre aperto, e le differenze non fanno paura. Ieri sera eravamo in 24 e mezzo... sì, perché alla nostra allegra brigata si è aggiunta Giorgia, la bellissima figlia di Marco e Terese, già vispa e curiosa, e, sono certo, futura collaboratrice del nostro progetto. È stato emozio-
nante vedere nuovi e vecchi collaboratori conoscersi, scambiarsi esperienze e storie. C’era Asja in compagnia nuova, Guglielmo con la sua gentilissima signora, Rosanna sempre pronta a regalare un sorriso, e sono certo che presto scriverà di questa serata nella sua rubrica mensile. Anna Maria, purtroppo, non è potuta essere con noi, rintanata nella sua Trapani in attesa del visto per tornare in Australia. Ma ci ha fatto sentire la sua vicinanza via WhatsApp, e non vediamo l’ora di riaverla con noi. E c’era tutto il reparto spedizione e abbonamenti, che sta diventando sempre più fondamentale. La distribuzione, infatti, sta diventando una sfida: le
edicole ormai sono più propense a vendere biglietti della lotteria che giornali, e le Poste australiane, purtroppo, non sono più quelle di una volta, con ritardi che suscitano le lamentele dei nostri abbonati. Presto, sarà necessario che ci mettiamo a fare noi le consegne, almeno nelle postazioni più importanti: club, centri commerciali, studi medici, case di riposo, negozi e bar italiani. Tornando alla cena, è stato bello vedere come, nonostante le distanze che ci separano, ci siamo sentiti tutti vicini. Ci siamo divertiti, abbiamo brindato e, come ogni anno, abbiamo tagliato la torta al bergamotto preparata per noi dalla Siderno Pasticceria, e brindato con un Prosecco che ha coronato una serata speciale. Certo, mancava Leonardo… ma non preoccupatevi, ci saranno altre occasioni. Questa cena non è stata dipinta, ma è stata fotografata nei nostri cuori e nei ricordi di tutti noi. Bando alle ciance, voglio ringraziare davvero di cuore ognuno di voi, tutti i collaboratori che rendono possibile questo progetto, che hanno creduto in Allora! e continuano a crederci. Ogni contributo, grande o piccolo che sia, è fondamentale per la nostra crescita. Un sincero grazie a chi ci ha accompagnato lungo questa strada, a chi ci ha supportato nelle difficoltà e a chi ha visto in Allora! un’opportunità per raccontare storie che meritano di essere ascoltate. Alla prossima cena, e che sia sempre più grande e ricca di sogni e di successi!
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Mercoledì 11 Dicembre 2024
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Lago Di Mac 2024: Un Weekend di Passione e Motori Italiani tra Cultura e Amicizia
di Alessandro Di Rocco Un fine settimana indimenticabile ha illuminato il Thomas Holt Park, sulle sponde del suggestivo Lago Macquarie, dove si è svolto Lago Di Mac 2024, un evento che ha riunito auto storiche, cultura e gastronomia italiana. Organizzato dalla C.I.A.O. (Combined Italian Automobile Organisation), l'evento ha accolto migliaia di appassionati, con l'Italian Made Social Motoring Club (IMSMC) in prima linea con ben 22 soci e le loro vetture, simbolo di un’eredità motoristica senza tempo. L’arrivo dei membri dell’IMSMC ha reso la manifestazione ancora più vibrante: tre ondate di soci hanno percorso le strade verso il lago, creando un’atmo-
sfera di attesa e festa. Tra loro, le iconiche Fiat 500 di Charlie, Maria Losinno e Christian Cipri hanno attirato sguardi nostalgici lungo la M1. A seguire, sei auto da Thornleigh e altre otto giunte domenica mattina hanno completato il gruppo, sottolineando lo spirito di squadra e l’amore per le auto italiane. Il sabato sera, il parco si è trasformato in un’oasi gastronomica. I soci si sono riuniti per gustare pizza, pasta e panini alla porchetta, in un’atmosfera familiare e rilassata. Il momento clou è stato però la domenica, quando più di 3.000 persone hanno affollato il parco, pronte a immergersi nell’esperienza italiana. Le bancarelle pop-up offrivano un’infinita varietà di sapori: focaccia, gelato artigianale, pasta fresca e dolci tradizionali. Sul palco, George Vumbaca ha regalato emozioni con classici italiani che hanno coinvolto il pubblico in canti e balli spontanei. Oltre alla festa, Lago Di Mac è stato un’occasione per celebrare la guida e la passione per le auto. I soci dell’IMSMC hanno percorso oltre 350 km, godendo di panorami mozzafiato e del piacere di guidare in compagnia. Il "Capitano" Christian Cipri ha guidato la carovana con precisione, assicurando che ogni tappa
fosse perfetta. Grazie al suo video riassuntivo, ogni momento di questo straordinario weekend sarà ricordato per sempre. La grande affluenza e l’entusiasmo mostrato hanno già messo in moto i preparativi per
il prossimo anno. L’IMSMC e la C.I.A.O. promettono di tornare con un evento ancora più ricco, continuando a celebrare la passione italiana per i motori, la cultura e l’amicizia. Lago Di Mac 2024 non è stato solo un raduno
automobilistico, ma un’esperienza che ha unito generazioni diverse sotto il segno della tradizione e della comunità. “Non vediamo l’ora di rivederci nel 2025!” – questo il sentimento unanime dei partecipanti.
Festa di Natale IMSMC 2024: Solidarietà, Gioia e Comunità
di Alessandro Di Rocco Domenica 1° dicembre, l’Italian Made Social Motoring Club (IMSMC) ha concluso l'anno con un evento straordinario: il pranzo di Natale più grande mai organizzato finora! Con 180 membri e familiari presenti, la sala Catalina di Novella è stata il palcoscenico di una giornata indimenticabile, ricca di emozioni, sorrisi e solidarietà. La sala era gremita, avvolta in un’atmosfera di festa, risate e un grande appetito. Grazie alla generosità di John De Marte, proprietario di Novella, sono stati offerti gratuitamente piatti di pasta extra, rendendo l’evento ancora più speciale. Il personale, instancabile e attento, ha garantito un servizio impeccabile, rispondendo con cura a ogni esigenza dei partecipanti. Alle 14:00, due infermiere del Westmead Children’s Hospital sono state accolte con calore alla festa. Con loro, l’IMSMC ha dato vita a un momento di profonda solidarietà: i partecipanti hanno donato buoni regalo e pacchi di Natale destinati ai bambini ricoverati. Questi gesti di gene-
rosità hanno raccolto ben $2.190 in buoni regalo, insieme a numerosi doni posti sotto l’albero. Le infermiere hanno ringraziato commosse per il sostegno ricevuto, sottolineando l'importanza di queste donazioni per le famiglie
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in difficoltà. L’allegria è continuata con l’arrivo di Babbo Natale, che ha distribuito calze natalizie ai ventidue bambini presenti, regalando momenti di pura gioia. Nel frattempo, la lotteria ha coinvolto tutti con entusiasmo, chiudendo l’evento con una nota di divertimento e condivisione. Infine, un caffè e i deliziosi dessert, tra cui il celebre Mille Foglie offerto dalla Siderno Pasticeria, hanno concluso questa giornata di festa e solidarietà. L’IMSMC augura a tutti un Natale felice, sicuro e santo, con l’orgoglio di aver reso questa giornata non solo un momento di celebrazione, ma anche di profonda solidarietà verso chi ne ha più bisogno. Buon Natale!
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Allora!
CLUB MARCONI Da sinistra: Giuseppe Musmeci Catania - tesoriere Domenico Stefanelli - presidente Liana Paolino - vicepresidente Vincenzo Vurchio - segretario
GIA Network celebra il Christmas Party e il suo meeting annuale di Asja Borin Domenica 8 dicembre, il GIA Network, associazione giovanile dedicata ai giovani italiani e italo- australiani, ha tenuto il suo meeting annuale seguito dal tradizionale Christmas Party. Durante l’evento, il gruppo ha votato i nuovi membri dell’esecutivo, confermando gli alcuni ruoli per il prossimo mandato e nominando con entusiasmo alcuni membri più recenti del network, pronti a contribuire con impegno e dedizione al raggiungimento degli obiettivi dell’associazione. Il nuovo esecutivo è composto da: Domenico Stefanelli, Presidente, Liana Paolino, Vicepresidente, Vincenzo Vurchio, Segretario e Giuseppe Musmeci Catania, Tesoriere. La giornata è stata ospitata presso "Il Palio" di Mosman, un ristorante accogliente e raffinato gestito da Alessio Mezzetti, membro del network e consulente tecnico di marketing dell’associazione. La riunione ha segnato anche l’ingresso di nuovi membri, tra cui giovani immigrati italiani di recente arrivo e italo-austra-
liani di terza generazione, desiderosi di rafforzare il legame con le loro radici culturali. I nuovi arrivati sono stati accolti con calore e entusiasmo, dimostrando il clima inclusivo che caratterizza il GIA Network. A seguire, il Christmas Party è stato un successo straordinario, attirando circa cinquanta partecipanti, tra cui giovani arrivati in Australia da pochi giorni e migranti veterani che hanno ormai ottenuto la cittadinanza. Alessio Mezzetti, con l’aiuto del padre, ha preparato un banchetto natalizio ispirato alla tradizione toscana e italiana, offrendo piatti come la pappa al pomodoro in versione finger food, la parmigiana, le lasagne e delle focacce irresistibili. L’atmosfera famigliare ha reso l’evento indimenticabile, favorendo lo scambio di esperienze, la nascita di nuove amicizie e il rafforzamento del senso di comunità tra gli italiani. Tutti i presenti hanno vissuto una serata all’insegna del divertimento, tra musica, brindisi e sorrisi, confermando il successo dell’iniziativa e l’importanza di momenti di condivisione come questo.
Il tradizionale evento Carols with the Stars al Club Marconi si è confermato anche quest'anno come uno degli appuntamenti più attesi della stagione natalizia. La festa, che richiama ogni anno una grande affluenza di pubblico, ha un fascino particolare grazie alla combinazione di musica, attività per i bambini e l’atmosfera magica che solo il Natale sa offrire. Per i più piccoli, Carols with the Stars è un vero e proprio parco dei divertimenti. I bambini hanno potuto divertirsi sulle giostre, esplorare i castelli gonfiabili, fare un incontro ravvicinato con gli animali nello zoo dei pet, e addirittura cavalcare i ponies. Non è mancata una gustosa pausa con il gelato di Giotto Gelato, uno dei punti di riferimento gastronomici dell’evento. Inoltre, le bancarelle di cibo e i prodotti natalizi hanno contribuito a creare un’atmosfera accogliente e festosa. Tra gli articoli in vendita, uno dei più apprezzati sono stati i "Xmas Glow items", perfetti per aggiungere un tocco di lucentezza alle celebrazioni natalizie. La serata è stata animata dalla De Bellis Band, che ha saputo coinvolgere il pubblico con le sue performance musicali, ma anche da numerosi artisti che si sono esibiti sul palco, regalando momenti di puro intrattenimento. Il programma ha visto alternarsi sul palco il Coro Marconi, Rebecca, Leo, Sara, Barbara Eaton Dance Studio, Jacinta Rose e Chris Ninni, offrendo un mix di canti, danza e musica dal vivo che ha saputo incantare i presenti. Un momento particolarmente emozionante è stato l’arrivo di Babbo Natale, che, come da tradizione, ha fatto il suo ingresso
spettacolare. Quest'anno, il tanto atteso "Santa" è arrivato direttamente allo stadio verso le 18:00, per la gioia dei bambini che lo attendevano con ansia. Intorno alle 20:40, il palco è stato preso da Corinne, la maestra di cerimonia, che ha dato la parola a due figure di spicco dell'evento: Giovanna Pellegrino, presidente delle Ladies Ausiliarie, e Morris Licata, presidente del Club Marconi. Il loro intervento ha segnato un momento di celebrazione per la comunità, unita in occasione di questa bellissima tradizione natalizia.
A concludere la serata in grande stile sono stati i fuochi artificiali, che, intorno alle 21:00, hanno illuminato il cielo sopra il Club Marconi, creando uno spettacolo mozzafiato che ha incantato tutti i presenti. Carols with the Stars è una festa che, grazie alla sua varietà di intrattenimento e all’atmosfera calorosa e gioiosa, continua a rappresentare un appuntamento imperdibile per grandi e piccini. Un evento che rinnova ogni anno la magia del Natale, offrendo momenti indimenticabili e celebrando lo spirito di comunità.
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Una Giornata di Celebrazione e Comunità per gli Anziani di Fairfield
Senior Concerto 2024
Una Serata Magica di Natale al Fairfield City Centre
Giovedi’ 5 dicembre 2024, il Fairfield City Centre si è trasformato in un vero villaggio natalizio, regalando ai visitatori un’esperienza indimenticabile. Epoch Plaza e Thomas Ware Plaza hanno accolto centinaia di persone, che hanno partecipato con entusiasmo alle numerose attività gratuite organizzate per l’occasione. Il momento clou è stato l’accensione dell’albero di Natale alle 20:00, quando migliaia di luci scintillanti hanno illuminato la piazza, creando un’atmosfera magica e carica di emozione. I più piccoli si sono divertiti sulle giostre, mentre le dolci note dei canti natalizi hanno accompagnato l’intera serata, diffondendo allegria. L’evento ha visto anche la
partecipazione di truccabimbi e lavoretti natalizi, che hanno intrattenuto i bambini con attività creative e divertenti. Le mascotte natalizie itineranti hanno portato gioia passeggiando tra la folla, distribuendo omaggi emozionanti e scattando foto con i presenti. La serata si è conclusa in bellezza con la tanto attesa visita di Babbo Natale, che ha salutato i bambini e posato per foto ricordo, regalando un momento speciale a ogni famiglia. Fairfield ha vissuto una serata magica, unendo la comunità nello spirito natalizio e offrendo un’esperienza che resterà nel cuore di tutti. Una celebrazione che ha reso l’attesa del Natale ancora più speciale per tutti i presenti.
Nella splendida cornice della sala Lantana di Bonnyrigg, si è svolto il tanto atteso Senior Concerto 2024, organizzato dal Fairfield City Council. Questo evento annuale, divenuto ormai un appuntamento imperdibile per la comunità locale, ha visto la partecipazione di circa 750 persone, in gran parte anziani, ma anche familiari, amici e membri delle istituzioni. La giornata è iniziata con un'accoglienza calorosa, culminata nel tradizionale Welcome to Country, accompagnato dalle potenti note del didgeridoo, uno strumento che evoca l'anima antica del continente australiano. Uncle Tony Scholes, direttore del Board della Gandangara Local Aboriginal Land, ha guidato questo momento solenne, ricordando l'importanza della cultura aborigena e il legame profondo che unisce le diverse comunità presenti nel territorio di Fairfield. Tra le autorità intervenute, il Sindaco di Fairfield, Frank Carbone, ha dato il benvenuto con un discorso toccante: "Oggi celebriamo la forza e la resilienza dei nostri anziani, pilastri della nostra comunità. Siete voi che ci avete insegnato il valore della famiglia, del rispetto e della solidarietà. Questo evento è un piccolo segno del nostro apprezzamento per tutto ciò che avete fatto e continuate a fare." Accanto a lui, Dai Le, deputata federale per Fowler, ha sottolineato l'importanza di iniziative come il Senior Concerto per contrastare l'isolamento sociale degli anziani, offrendo momenti di svago e socializzazione. Anche alcuni consiglieri del Comune di Fairfield erano presenti, dimostrando il forte impegno dell'amministrazione nel sostenere la comunità locale. Il pranzo, preparato con cura dagli chef della Lantana, ha deliziato tutti i presenti con la varieta’ degli antipasti e dei secondi Piatti Ogni boccone ha rivelato l’attenzione ai dettagli e l’amore per la buona cucina. Molti partecipanti hanno elogiato la qualità del cibo e la dedizione dello staff, che ha lavorato instancabilmente per garantire che ogni ospite fosse maccolto e servito con il massimo rispetto e calore.
L’atmosfera è diventata ancora più vivace con la performance delle The Vallies, un gruppo musicale noto per i loro spettacoli carichi di energia e coreografie accattivanti. Interpretando successi senza tempo e brani contemporanei, le The Vallies hanno fatto ballare e cantare i presenti, creando un senso di festa e spensieratezza. Dai classici degli anni '60 ai pezzi più recenti, la musica ha unito generazioni diverse, riportando alla mente ricordi e momenti felici. Alcuni partecipanti si sono anche avventurati sulla pista da ballo, mostrando che l’età è solo un numero quando si tratta di divertirsi. A chiudere la giornata è stata una ricca lotteria, con premi che andavano da cesti gastronomici a buoni regalo per negozi locali. L’entusiasmo era palpabile mentre i numeri venivano estratti e gli ospiti trattenevano il respiro in attesa del proprio turno. Le risate e gli applausi hanno reso questo momento un ulteriore simbolo di condivisione e gioia.
Il Senior Concerto 2024 non è stato solo un evento di intrattenimento, ma un’importante occasione per celebrare gli anziani della comunità, riconoscendo il loro contributo e il loro ruolo essenziale nel tessuto sociale. La presenza delle autorità, l’attenzione ai dettagli nell’organizzazione e la partecipazione calorosa della comunità sono stati elementi chiave per il successo di questa giornata memorabile. Come ha dichiarato un partecipante al termine della giornata: "È stato bellissimo vedere così tante persone riunite per celebrare gli anziani. Ci sentiamo apprezzati e non dimenticati. Spero che eventi come questo continuino a essere organizzati ogni anno." Con questa iniziativa, il Fairfield City Council ha dimostrato ancora una volta la propria dedizione nel creare un ambiente inclusivo e accogliente per tutte le generazioni, ricordando che il vero valore di una comunità risiede nel rispetto e nella celebrazione di chi ha tracciato il cammino.
Gianluca Puglisi Director
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a scuola
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Mercoledì 7 Febbraio 2024
speciale centrale
Allora!
Laurea online alla Marco Polo di Sydney Annalisa Romano ha raggiunto un traguardo significativo, laureandosi il 20 novembre presso la Marco Polo - The Italian School of Sydney, in modalità completamente online grazie all’accordo con il Consorzio Universitario ICoN. Una prima assoluta per l’istituto, che segna un importante passo avanti verso l’accessibilità e l’innovazione nell’educazione. "Non avrei mai immaginato che il giorno della mia laurea sarebbe stato così unico e ricco di emozioni", racconta Annalisa. Essere pioniera in un percorso di studi online l'ha resa particolarmente orgogliosa e riflessiva. "È stato un momento di grande orgoglio, ma anche un’occasione per riflettere su quanto la vita possa sorprenderci con percorsi inaspettati." Annalisa ha intrapreso il suo viaggio accademico affrontando sfide non indifferenti. Tra queste, il bilanciamento tra un lavoro a tempo pieno, le responsabilità familiari e, non ultimo, la nascita di suo figlio durante il primo anno di studi. "Ricordo ancora le lunghe ore di studio e gli esami sostenuti con il mio neonato accanto", aggiunge. Tuttavia, il formato online ha
rappresentato una soluzione ideale: gli esami serali e la flessibilità dello studio da remoto hanno reso realizzabile un sogno che sembrava irraggiungibile. Il giorno della discussione della tesi è stato particolarmente memorabile, ambientato nel suggestivo ‘museino’ di Dante Alighieri, adornata con disegni ispirati alla Divina Commedia
e un soffitto stellato. La sua tesi, "L’educazione linguistica nella scuola dell’infanzia: dal Reggio Emilia Approach alla multimodalità", ha sintetizzato il suo desiderio di innovare i metodi educativi per i più piccoli. "Questa laurea rappresenta molto più di un titolo per me: è il simbolo di ciò che si può raggiungere con determinazione e supporto," spiega Annalisa.
Il suo obiettivo è contribuire alla pianificazione dei curricula nella scuola dell’infanzia, integrando approcci innovativi come la multimodalità. Un ringraziamento speciale va alla sua famiglia e alla scuola Marco Polo, che hanno reso possibile questo percorso. Annalisa ha un messaggio chiaro per chiunque contempli un percorso accademico onli-
ne: “A chiunque stia pensando di intraprendere un percorso accademico online, dico: non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà. Con dedizione, perseveranza e il giusto supporto, tutto è possibile.” Giovanni Testa, Executive Officer della Marco Polo, presente alla cerimonia di laurea in remoto, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con il Consorzio ICoN, il quale ha reso possibile il percorso accademico di Annalisa e il conferimento del titolo accademico. "Il Consorzio ICoN è un consorzio interuniversitario per gli studi italiani fondato nel 1999 e composto da 21 università italiane. Con sede presso l'Università di Pisa e supportato dal Ministero dell'Università e della Ricerca, il consorzio è impegnato nella diffusione della lingua, della cultura e della letteratura italiana. Siamo orgogliosi di offrire agli studenti qui a Sydney l'opportunità di laurearsi presso la nostra sede". La storia di Annalisa è un’ispirazione per chi sogna di coniugare ambizioni personali e professionali in un contesto moderno e accessibile.
"Gaglioffo": un viaggio tra storia e lingua La parola gaglioffo è un termine italiano con una lunga storia etimologica che affonda le radici nella cultura popolare. Utilizzata per indicare una persona rozza, vile o meschina, gaglioffo ha subito diverse trasformazioni semantiche nel corso dei secoli. L’analisi dell’etimologia di questa parola ci offre un affascinante viaggio tra le lingue e le tradizioni. La prima attestazione del termine risale al Medioevo, periodo in cui gaglioffo era utilizzato per descrivere un individuo di basso rango sociale o un vagabondo. Gli studiosi collegano l’origine
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della parola al provenzale antico "galhofre", che a sua volta potrebbe derivare dal germanico walahfrid, composto da walha (straniero) e frid (pace). Questo suggerisce un’accezione iniziale legata agli stranieri o ai viandanti. In Francia, una variante del termine si è evoluta in "gaillard", parola che in origine significava forte o vivace ma che poteva assumere anche un connotato spregiativo per indicare un fanfarone. Dal provenzale, gaglioffo si è diffuso nell’area mediterranea, trovando terreno fertile nelle lingue e nei dialetti italiani. In alcune regioni d’Italia, gaglioffo ha assunto sfumature più leggere o ironiche, arrivando a indicare una persona sciocca o sprovveduta, ma senza particolare cattiveria. In altre, il termine ha mante-
nuto un senso più dispregiativo, alludendo a un individuo inaffidabile o disonesto. Oggi gaglioffo è usato principalmente come termine colloquiale, spesso con un tono di disprezzo, ma non è raro trovarlo in contesti letterari o teatrali, dove aggiunge un sapore arcaico o pittoresco ai dialoghi. La parola gaglioffo riflette non solo l’evoluzione della lingua italiana, ma anche i cambiamenti sociali e culturali avvenuti nei secoli. Dal viandante straniero al personaggio comico, gaglioffo ci ricorda come il linguaggio sia un vivace specchio della società. Un termine semplice, ma con una storia complessa e affascinante, gaglioffo rimane un esempio di come le parole possano attraversare confini e secoli, portando con sé i segni delle civiltà che le hanno utilizzate.
a scuola
Allora!
Mercoledì 11 Dicembre 2024
NUOVE LEZIONI D’ITALIANO N. 99 Allora! partecipa attivamente alla divulgazione della lingua e della cultura italiana all’estero, attraverso la pubblicazione di articoli e di periodiche attività didattiche. La rubrica “Ambasciatori di Lingua” si rinnova per fornire ai lettori delle nozioni sem-
plici, veloci e pratiche di base per imparare la lingua italiana. L'italiano è una lingua con un ricchissimo vocabolario, espressioni idiomatiche e sfumature semantiche che riportiamo volentieri in queste pagine, con la speranza che al termine dell’an-
no la comunità abbia appreso qualcosa in più sulla Bella Lingua e quanti sono ancora indecisi, si possano impegnare per conoscere più a fondo l’Italiano. La rubrica è realizzata in collaborazione con la Marco Polo - The Italian School of Sydney.
L'albero della Pace di Mariano Coreno
Nella notte stellata il Bambino è nato da Maria e Giuseppe assistito, dall'onnisciente Dio mandato per insegnare agli uomini la via retta da seguire se in Paradiso si vuole meritatamente finire. Oh, noi siam diventati grandi peccatori: facciamo le guerre per odio e gelosia avendo smarrito la pace e l'amore. Le terze persone della SS. Trinità abbiamo trascurato e persino qualcuno Dio ha bestemmiato! Or andiamo anche noi ad adorarlo come hanno fatto i re Magi sotto il cielo stellato dagli angeli abitato! Non è mai troppo tardi onde predicare, invocare la pace, spogliarci dei nostri pesanti peccati davanti al Divino Messia per trovare la giusta via! Stringiamoci la mano in segno di fratellanza, cessiamo di sparger sangue pensando d'aver sempre ragione, smettiamola di offendere il nostro Signore in questo Natale australiano pieno di gazze e di sole.
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Mercoledì 11 Dicembre 2024
passatempo e umorismo
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mezz'ora di religione
Mercoledì 11 Dicembre 2024
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Il non-dibattito sull'ACU: Ateneo Cattolico chiamato a difendere fede e verità
170 Anni del Dogma dell'Immacolata Concezione L’8 dicembre 1854, il Beato Papa Pio IX proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione, un evento che segnò uno dei momenti più luminosi nella storia della Chiesa Cattolica. Con la bolla Ineffabilis Deus, il Pontefice definì che la Vergine Maria, «fin dal primo istante della sua concezione, per grazia singolare di Dio Onnipotente e in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni macchia del peccato originale». Questo dogma, che celebriamo nel suo 170° anniversario, non è solo una verità teologica, ma un invito a riscoprire la potenza della grazia divina nella vita di ogni cristiano. L’Immacolata Concezione è un segno tangibile del piano salvifico di Dio per l’umanità. In Maria vediamo il compimento della promessa di redenzione, un’umanità nuova e completamente orientata verso Dio. La purezza di Maria non è solo un privilegio personale, ma un anticipo della vittoria definitiva del bene sul male, della grazia sul peccato. Per noi credenti, Maria è un modello e un’intercessora. Guardando alla sua vita, siamo chiamati a rispondere con fede e coraggio alla vocazione che Dio ha per ciascuno di noi. Come Lei, anche noi possiamo dire il nostro
“sì” quotidiano al Signore, confidando nella Sua misericordia e nella forza della grazia. Quattro anni dopo la proclamazione del dogma, nel 1858, la Vergine apparve a Bernadette Soubirous a Lourdes, presentandosi con le parole: «Io sono l’Immacolata Concezione». Queste apparizioni, riconosciute ufficialmente dalla Chiesa, non solo confermarono il dogma, ma offrirono al mondo un luogo di guarigione fisica e spirituale, un faro di speranza per tutti coloro che cercano Dio. Celebrare i 170 anni del dogma significa riflettere sul nostro rapporto con Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra. È un’occasione per rinnovare la nostra devozione mariana, attraverso la preghiera del Rosario, la meditazione sui misteri della fede e l’affidamento a Lei nelle sfide quotidiane. In un mondo segnato da conflitti e divisioni, il messaggio dell’Immacolata Concezione ci invita a credere nella forza trasformatrice della grazia di Dio. Maria ci insegna che la santità è possibile e che, con l’aiuto della grazia, possiamo vivere come figli e figlie di Dio, portatori di pace e di amore nel nostro tempo. Sotto il manto di Maria Vergine impariamo a cercare Cristo, nostra pace e nostra salvezza.
La recente controversia che ha coinvolto l’Australian Catholic University (ACU) ha sollevato questioni profonde sul ruolo della fede e della missione cattolica in un contesto educativo moderno. Nata dall’unione di quattro istituti cattolici, ciascuno con una lunga tradizione di servizio all’educazione cristiana, l’ACU è stata fondata per promuovere un’autentica formazione integrale che coniuga fede, ragione e valori evangelici. Le tensioni sono esplose a seguito di un discorso contro l'aborto tenuto nel campus, un argomento delicato ma centrale nella difesa della dignità umana, tema caro alla dottrina cattolica. Le proteste studentesche che ne sono seguite hanno rivelato una profonda spaccatura tra la leadership accademica dell’università e i suoi rappresentanti ecclesiali. L’Arcivescovo di Sydney, Anthony Fisher, OP, ha indirizzato una lettera di sei pagine alla direzione dell’ACU, esprimendo preoccupazione per quella che ha definito una "ambivalenza" nei confronti della missione cattolica dell’università. Fisher ha sottolineato che l’ACU, come istituzione nata e sostenuta dalla Chiesa, ha il dovere morale di rimanere fedele al Vangelo e di "difendere la fede". "Non possiamo compromettere la nostra identità cattolica in nome di una falsa neutralità," ha dichiarato l’Arcivescovo. Tuttavia, alcuni membri del personale accademico e critici esterni ritengono che il ruolo pubblico dell’università e la sua parziale dipendenza da fondi statali richiedano un equilibrio. Neil Ormerod, ex docente presso l’ACU, ha ricordato che l’istituzione è soggetta alle normative federali sull’autonomia accademica, un principio che garantisce libertà di pensiero e di espressione. Le proteste studentesche, pur legittime in un contesto accademico, hanno evidenziato un conflitto tra la cultura secolare dominante e i valori cattolici. Isobel Lanesman ha elogiato i giovani per aver esercitato la propria integrità personale, sottolineando che la diversità di opinioni è un valore importante. Tuttavia, questa diversità non deve mai tradursi in un rifiuto dei principi fondamentali che
definiscono l’identità cattolica dell’università. La sfida per l’ACU non è nuova. Come istituzione cattolica, essa esiste per testimoniare la verità di Cristo in un mondo che spesso la rifiuta. Norman Carter ha posto una domanda provocatoria: può un’università che si dedica alla missione di "difendere la fede" essere considerata una vera università? La risposta risiede nella comprensione autentica di cosa significhi "università" in senso cattolico: un luogo dove fede e ragione collaborano armoniosa-
mente per cercare e promuovere la verità. L’ACU si trova di fronte a una scelta cruciale. Mantenere e riaffermare la propria identità cattolica non è un ostacolo all’inclusività, ma un’opportunità per dimostrare che i valori cristiani, come la sacralità della vita e la dignità di ogni persona, possono offrire una risposta alle sfide del mondo contemporaneo. In un paese secolare come l’Australia, l’ACU è chiamata a essere luce e sale, un segno profetico della presenza di Dio nella società e nell’educazione.
by ROLAND MELOSI
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arte, viaggi e storia
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Misterioso lago scomparso a Cassino, è stato dipinto dall'impressionista australiano John Peter Russell Il misterioso "lago scomparso" di Cassino, conosciuto come "Il Lago di Caira", è riemerso in un dipinto del celebre impressionista australiano John Peter Russell (1858-1930), dimostrando come l'arte possa svelare mondi esterni e interiori perduti A quattro chilometri da Monte Cassino si trova il borgo di Caira, con una via intitolata "Via del Lago". Tuttavia, a differenza di altre località italiane, qui non esiste alcun lago! Una nuova ricerca artistica condotta in Australia ha risolto questo enigma, scoprendo l’unica rappresentazione conosciuta del “lago scomparso di Cassino”, dipinta dall’artista impressionista John Peter Russell. L'acquerello, dai colori vividi, mostra una scena serena con due barche a vela sul lago e un uomo con cappello seduto sulla riva, circondato da colline lontane. Firmata dall’artista e intitolata “Cassino”, l’opera risale a più di un secolo fa. Cassino, celebre per il suo paesaggio collinare, l’Abbazia di Montecassino e una sanguinosa battaglia della Seconda Guerra Mondiale, non presenta oggi alcun lago. Durante la preparazione di un catalogo per un’asta d’arte, i ricercatori si sono interrogati su come Russell potesse aver dipinto un lago che non esiste più. Indagini successive hanno
John Peter Russell (1858-1930), Lake at Cassino, c. 1912. Courtesy of Bonhams Australia
rivelato che il lago, noto come “Lago di Caira” o “Lago di Carea”, era una meta popolare per bagni e gite in barca nel XIX secolo, ma
si prosciugò intorno al 1904. La tradizione orale locale racconta che il lago si formò nel 1724 dopo abbondanti piogge e che era menzionato in guide turistiche dell’epoca. “È straordinario che un dipinto di un importante artista australiano possa fornire indizi su un paesaggio italiano perduto”, ha affermato il ricercatore d’arte di Sydney Chris Dickson. “Le opere d’arte antiche sono macchine del tempo: ci permettono di esplorare luoghi scomparsi e di osservare come il mondo sia cambiato”. Russell e Cassino: un legame di famiglia, amore e memoria Cassino era significativo per Russell, poiché la moglie dell’artista, Marianna Mattiocco, era figlia di agricoltori locali di Monte Cassino. Alcuni discendenti della famiglia Mattiocco vivono ancora in città. Si sa che Russell visitò Cassino con Marianna diverse volte, realizzando opere che raffigurano il territorio. La coppia ebbe 11 figli, ma solo sei sopravvissero. Quando Marianna morì di cancro nel 1907, Russell fu devastato dal dolore e distrus-
se centinaia delle sue opere. Auguste Rodin lamentò la perdita di quei "capolavori", scrivendo a Russell: “Le tue opere vivranno, ne sono certo. Un giorno sarai riconosciuto al pari dei nostri amici Monet, Renoir e Van Gogh”. Il dipinto del lago di Cassino fornisce nuove informazioni sul metodo e sullo stato psicologico dell’artista. Stile, composizione e colori lo collegano a opere datate intorno al 1912, come l’acquerello “Paraggio”, che condivide caratteristiche simili ed è stato venduto
per 36.000 dollari nel 1989. Ciò suggerisce che Russell dipinse il lago cinque anni dopo la morte di Marianna, durante un viaggio in Italia. Poiché il lago era già scomparso nel 1912, l’opera probabilmente rappresenta un paesaggio immaginario o un ricordo. Le due barche riflettono la passione di Russell per la vela, descritta come la sua “seconda grande passione”. L’uomo col cappello potrebbe essere un autoritratto simbolico, una “bozza di memoria”, come lui stesso definiva certe opere. Dickson ritiene che Russell dipingesse anche per ragioni terapeutiche. “Dalle sue lettere con artisti come Van Gogh, sappiamo che Russell rifletteva su questioni tecniche. Tuttavia, opere come il lago di Cassino mostrano che dipingeva anche per quello che oggi definiremmo arteterapia”. L’influenza di John Peter Russell nell’arte impressionista e post-impressionista Considerato una figura di raccordo nell’impressionismo e post-impressionismo, Russell si trasferì in Europa nel 1881 e visse in Francia. Ebbe una lunga amicizia con Van Gogh, di cui dipinse il primo ritratto a olio, e lavorò con Monet a Belle Île, dove si stabilì con Marianna. Negli anni ’90 dell’Ottocento, Henri Matisse lo visitò e riconobbe in Russell un maestro nell’uso del colore e nelle tecniche impressioniste.
THE DAY AFTER di Domenico Dimarte
I went for my usual walk on Boxing Day. Strangely, the entire suburb seemed deserted. I felt quite shocked to perceive the way the shop's car park was empty and abandoned. Everybody was still asleep—no wonder. After the lustfulness of Christmas Day, they do not overhear, not even thunder, or an earthquake would point the way. I admire the bright, spectacular sun rising, among the reddish-golden, dancing sea. A few young folks, on the sand, fraternizing, still drinking whatever, completely ignoring me. It is very nice to be happy and celebrate, dancing and enjoying life under the stars, but why, indeed, do we have to show off, exaggerate, on everything, tainting around with our cars? Life is a beautiful, priceless gift to cherish. It isn’t an outfit or a car that could be replaced. Why fill our bodies daily with harmful rubbish? Not just on Christmas, only to take it for granted.
BREAKFAST - BRUNCH - LUNCH - COFFEES - CAKES
Shop 3/1822, The Horsley Drive, Horsley Park NSW 2175 P: 9620 2585
Today is the day after Christmas Day, a peaceful, sparkling, clear morning. Not many realize that time is skidding away, while insentient, they serenely are sleeping. The shopping car park is empty right now, as are our minds, ignoring the uncertain tomorrow...
storie italiane
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Il Congo color “Rosso Sangue Italiano” di Generoso D’Agnese Era l’11 marzo 1962 quando le loro salme arrivarono a Pisa a bordo di un velivolo statunitense scortati dai caccia dell’Aeronautica Militare. Una scorta d’onore per i 13 aviatori trucidati in Africa che poi dovevano essere tumulati presso il Sacrario dei caduti di Kindu, il tempio aeronautico costruito all’ingresso dell’aeroporto militare di Pisa grazie a una sottoscrizione pubblica lanciata all’indomani della notizia dell’eccidio. Si chiudeva così una delle pagine più buie del nostro impegno in favore della Pace. Una pagina che si era aperta mesi prima con un carico di fiducia arrivato su due “Vagoni volanti”, i C-119 della 46^ aerobrigata di Pisa e assegnati al contingente delle Nazioni Unite in Congo. Maggiore pilota Amedeo Parmeggiani, 43 anni, di Bologna, comandante della missione, Sottotenente pilota Onorio De Luca, 25 anni, di Treppo Grande, Tenente medico Francesco Paolo Remotti, 29 anni, di Roma, Maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani, 42 anni, di Montefalco, Sergente maggiore montatore Silvestro Possenti, 40 anni, di Fabriano, Sergente elettromeccanico di bordo Martano Marcacci, 27 anni, di Collesalvetti , Sergente marconista Francesco Paga, 31 anni, di Pietrelcina , Capitano pilota Giorgio Gonelli, 31 anni, di Ferrara, Sottotenente pilota Giulio Garbati, 22 anni, di Roma, Maresciallo motorista Filippo Di Giovanni, 42 anni, di Palermo, Sergente maggiore montatore Nicola Stigliani, 30 anni, di Potenza, Sergente maggiore elettromeccanico di bordo Armando Fausto Fabi, 30 anni, di Giuliano di Roma, Sergente maggiore marconista Antonio Mamone, 28 anni, di Isola di Capo Rizzuto) : questi i nomi dei tredici aviatori che nel novembre del 1961atterrarono all’aeroporto vicino Kindu, una cittadina ai margini della foresta equatoria, non lontana dal confine con il Katanga, la regione nella quale era montata la sanguinosa guerra civile che minacciava la giovane repubblica africana, la cui indipendenza era stata proclamata appena il 30 giugno 1960. Nulla faceva presagire l’imminente tragedia. I due aerei trasportavano i rifornimenti per i “caschi blu” malesi della guarnigione di Kindu, ottemperando a una missione che l’aviazione
militare italiana portava avanti dall’estate 1960 e provvedendo a circa il 70% delle esigenze di trasporto aereo del contingente ONU. Una missione come tante, in quella fetta di Africa che si era appena riscattata dal colonialismo belga che aveva lasciato il paese in un completo caos politico e amministrativo e fomentando anzi atavici odi tribali con l’aiuto dei vari attori internazionali che miravano a controllare le vaste risorse minerarie del paese, favorendo la secessione della più ricca delle sue province: il Katanga. In un paese dilaniato dalla lotta tra le fazioni del presidente Joseph Kasa-Vubu, (con le truppe comandate dal generale Mobutu che controllavano le regioni occidentali) quelle lumumbiste di Antoine Gizenga (con le truppe del generale Lundula sostenute dai sovietici che controllavano le province orientali) e quelle katanghese di Moise Ciombe (con i gendarmi sostenuti da mercenari bianchi, soprattutto belgi) gli italiani arrivarono subito dopo l’uccisione di Patrice Lumumba, ex primo ministro che aveva tentato di liberare il paese dalle ingerenze esterne. Il mandante dell'omicidio di Lumumba era Moise Ciombe, leader della provincia del Katanga, appoggiato dal presidente della repubblica Joseph Kasa-Vubu e dal capo delle forze armate Joseph-Désiré Mobutu, il quale avrebbe in seguito retto le sorti del paese come dittatore per circa quarant'anni. La mattina di quel sabato 11 novembre 1961 i due aerei decollarono dalla capitale Leopol-
dville per portare rifornimento alla piccola guarnigione malese dell’ONU in una città dove poco meno di due mesi prima era morto Raffaele Soru, un volontario della Corpo militare della Croce Rossa Italiana, rimasto ferito a morte nel corso di scontri tra ribelli e soldati. Gli aviatori atterrarono il tempo di scaricare e di mangiare qualcosa ma non sapevano che in città tra i duemila soldati del regime di Stanleyville si era sparsa la voce che fosse imminente un lancio di paracadutisti mercenari al servizio del regime di Ciombe. Gli aviatori erano senza armi perché i rapporti con la popolazione erano stati sempre buoni e pertanto vennero completamente sorpresi dai militari che fecero irruzione nell'edificio. I circa 80 soldati congolesi sopraffecero rapidamente gli occupanti della palazzina malmenandoli duramente, accanendosi in particolare contro gli italiani scambiati per mercenari belgi al soldo dei katanghesi. Durante l’assalto l’ufficiale medico Remotti tentò la fuga ma fu subito ucciso. Il comandante malese, maggiore Maud, tentò inutilmente di convincere i capo del presidio locale che gli aviatori erano italiani dell'ONU. I dodici italiani, costretti a trasportare con loro il corpo di Remotti, furono caricati a forza sui camion e portati in città, per poi essere rinchiusi nella piccola prigione locale. Mentre il maggiore Maud
e il suo vice discutevano se fosse meglio trattare il rilascio pacifico degli italiani o tentare un'azione di forza per liberarli, quella notte giunsero all'aeroporto di Kindu da Leopoldville il generale Lundula e alcuni funzionari dell'ONUC che tentarono di contattare il comando del presidio per avviare un canale di trattative, senza alcun successo. Nella notte i miliziani fecero irruzione nella cella dove erano detenuti i dodici aviatori italiani e li uccisero tutti a colpi di mitra; abbandonati i corpi sul posto, questi furono pietosamente spostati poche ore dopo dal custode del carcere che, temendone lo scempio, li trasportò con un camion nella foresta e li seppellì in una fossa comune. Per giustificare il massacro, i miliziani congolesi accusarono gli italiani di fornire le armi ai secessionisti, e diffusero la notizia secondo la quale questi fossero in volo verso il Katanga e fossero stati ingannati e convinti ad atterrare a Kindu dai responsabili della torre di controllo. L'inviato speciale de La Stampa, Alberto Ronchey riuscì però pochi giorni dopo a dimostrare che la torre di controllo non funzionava da molti mesi, smontando pertanto tale teoria. Per giorni non si seppe nulla della sorte degli aviatori, e lo stesso comando delle truppe ONU temporeggiò per evitare di scatenare una rappresaglia contro gli italiani, senza sapere che questi erano già stati uccisi. Solo alcune settimane dopo l'eccidio il custode del carcere si mise in contatto con i fratelli Arcidiacono, due italiani residenti da tempo a Kindu: questi riuscirono a ricostruire le circostanze dell'eccidio e a contattare le au-
torità ONU per organizzare il recupero dei resti. Nel febbraio del 1962 un convoglio della Croce Rossa austriaca, scortato da un contingente di caschi blu etiopi e accompagnato da due ufficiali della 46ª Aerobrigata ritrovò la fossa comune dove erano stati seppelliti gli italiani nel cimitero di Tokolote, un piccolo villaggio sulle rive del Lualaba ai margini della foresta. Dopo aver sepolto gli sfortunati italiani, i piloti e gli assistenti di volo uomini dell'Alitalia richiesero che la loro divisa fosse dotata della cravatta nera in luogo della precedente blu, in segno di lutto perenne per i 13 aviatori uccisi. La cravatta nera rimase in dotazione agli equipaggi Alitalia fino a giugno del 2015 quando la compagnia di bandiera decise di sostituire la cravatta degli assistenti di volo con una più vivace fantasia regimental. I piloti continuano però a indossare la cravatta nera d'ordinanza per perpetuare il ricordo di quei 13 sfortunati militari al servizio della pace.
02 9606 9797
249 Edmondson Avenue, Austral NSW 2179
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la pagina di Ketty
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Jack Di Giorgio, il Pod-Vocaster famoso nel mondo L’italoamericano, dopo aver presentato artisti del calibro di Heros Ramazzotti a Miami, i Pooh a Brooklyn, AlBano e Romina Power ad Atlantic City, Claudio Villa a Brooklyn. Jack, uomo con un cuore grande come il mare, dice di sentirsi italiano al 100%.
di Ketty Millecro Jack Di Giorgio, nato a Mola di Bari, è uno dei più grandi Pod-Vocaster al mondo, creatore dei contenuti digitali in audio e video in trasmissione radio scaricabile. Video, canzoni, interviste, sono il suo gancio sinistro, in
un ring radiofonico, ricco di forte temperamento. Ricostruire la sua vita di italoamericano, vuol dire encomiare un personaggio famoso per tutti gli italiani all’estero. Una cadenza americana in un italiano quasi corretto. Una lingua che non ha mai dimenticato, che con ricorrente fluidità parla anche con i suoi figli e nipoti americani. Il suo nome italiano è Gioacchino, come suo nonno, vanto e ricordo indelebile della sua vita. All’età di 16 anni, il 4 Aprile del 1968, insieme alla sua famiglia sul transatlantico Michelangelo si imbarca alla volta dell’America, terra promessa, come tanti suoi paesani. Giunge davanti alla “Statua della Libertà” l'11 Aprile 1968, attonito, emozionato, alla vista dei giganteschi grattacieli che lo affascinano. Sente che la sua esistenza cambierà e inizierà ad amare la seconda patria, che lo ha accolto e gli ha dato asilo. È quell’America che gli ha dato lavoro e lo ha anche reso famoso… Con la famiglia si stabilisce a Brooklyn, dove l’aspetta uno zio, che gli comunica che dal lunedì seguente deve frequentare la scuola. Il secondo anno delle superiori per Gioacchino non si ri-
vela difficoltoso, in quanto nelle scuole italiane lo avevano preparato adeguatamente, anzi si mostra in tutte le materie più bravo di molti altri compagni. Nel 1972 si diploma e termina la Community College John Jay High School. Continua gli studi al New York City Community College e si iscrive all’università come Business Management. Lavora part-time, all’Università, come agente di viaggi, in una compagnia di Wall Street. La passione per la radio è forte. In breve tempo viene ammaliato dalla radio e mostra le sue spiccate abilità per supportare con la pubblicità i programmi radiofonici. Nel 1976 si sposa con Rosa Scarangella di Toritto (Bari), da cui nasceranno Domenico, sposato con Barbara e Antonio con Elizabeth. Jack e Rosa hanno ora anche 4 meravigliosi nipoti. Nello stato di New York fonda l’Italian Club del NYCC, dove lavorerà al Villaggio Italia fino al 1975, come Direttore delle attività sociali. Si unisce al trio musicale del gruppo “Gli scalmanati” e poi “I LIGURI”. Tra i fondatori del Circolo Culturale di Mola è nominato Direttore del giornale “L’Idea”. Presidente e poi vice delle attivi-
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tà ricreative, quindi Direttore de “L’Idea” e Presidente. È attratto dal teatro, recitando in varie commedie. Patrocinatore con il Prof. John La Corte nell’86.ma Strada e Avenue U in Brooklyn, per l’edificazione di un monumento alla memoria dello scienziato Antonio Meucci. Poi la radio, insieme a Mario Sessa, Direttore di un programma radiofonico sulla WHBI. Più tardi la collaborazione a “Saluti ai vostri cari lontani” con “Radio Gabbiano” a Mola e sulla WNYN/ AM e posteriormente ogni giorno sulla seguitissima WHBI/FM. L’apice giunge nel 1985 con RADIO UNO NEW YORK, con programmi 24 ore al giorno in italiano fino all’Aprile del 1993. Conduce programmi musicali, Disco Ring, Le Belle Dimenticate e Hit Parade e persino programmi sportivi e interviste a personaggi del mondo dell’arte, della musica, sport, musica e politica. Il trasferimento a Port St. Lucie in Florida non gli fa abbandonare la programmazione radiofonica di WNWK (ex WHBI) e RADIO UNO di New York. Per circa 5 anni conduce un programma radio italiano ogni Domenica mattina dalla WPSL, in Florida locale. Organizza “The Italian Club of the Treasure Coast”, come Presidente, con artisti italiani. Fonda RADIO AZZURRA e diventa Speaker e Direttore del programma ascoltatissimo. Insomma un artista titanico a 360’. In Florida nuovamente la vecchia passione del calcio, appassionato di calcio Torrese, diviene segretario. Gioacchino, essendo prima allenatore dei ragazzi e presidente del Port St. Lucie Soccer Club, si completa con un corso per allenatori e con il patentino C. In seguito come arbitro e designatore di arbitri nella Region A in Florida, istruttore e visionatore. I suoi successi non finiscono qui, in quanto fino al 2009 conduce un programma radiofonico ogni Sabato su Radio ICN a New York. Nella città di Port St. Lucie, coordinatore di eventi, nel Civic Center. Il Community Center si serve di una sala ricevimenti ampia,
fino al numero di 900 persone. Ogni sabato alle 9 del mattino sulla WIRA 1440 AM in Port St. Lucie, un programma radio per la comunità italoamericana. Tutto si ingrandisce maggiormente quando realizza il “I Festival Italiano di Port St. Lucie” fino a poco prima della venuta del Covid ed il Festival di San Gennaro. Certo Jack Di Giorgio, dopo aver presentato artisti del calibro di Heros Ramazzotti a Miami, i Pooh a Brooklyn, AlBano e Romina Power ad Atlantic City, Claudio Villa a Brooklyn, Homo Sapiens, Santo California, per citarne solo alcuni, giovane divenuto adulto troppo presto, ma uomo con un grande cuore grande come il mare, dice di sentirsi italiano al 100%. È qui che attraverso i suoi programmi lo speaker ha avuto la fortuna di essere stato tante volte ospite della Presidente AIAE, Association of Italian American Educators, la giornalista Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Radio Host e Producer del programma radiofonico “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York, ambasciatrice della cultura italiana all’estero. Jack Di Giorgio spera che gli italiani, dall’Europa all’America e sino alla lontana terra dell’Australia, possano conoscere l’energica storia della sua vita. Spera di poter visitare e incontrare i connazionali di quei luoghi remoti e farsi apprezzare con una Radio tutta sua che dia forza e coraggio alle comunità italiane. Si congeda dall’intervista con l’Italia a malincuore, sapendo di lasciare in video-intervista un pezzo della sua patria natia, quella terra che ama più di se stesso. È quella amabile gente da cui si è congedato da ragazzo, ma il cui amore, profumo e sapore sono rimasti intrisi nelle sue vene. È il desiderio del tricolore, di quell’Italy che ama con tutta la sua anima, che lo coinvolge e lo esalta. Quel marchio “Italia” che lo ha sempre costellato di successi e che lo ha battezzato il più grande artista carismatico della Florida.
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la pagina della donna a cura di Maria Grazia Storniolo
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La comunità di Austral saluta Suor Miriam Vulpiani: Una vita dedicata all’Amore e alla Missione to ogni giorno.” Martedì 5 novembre 2024 è stata celebrata una Messa nella Chiesa della Misericordia ad Austral in onore di Suor Miriam. Erano presenti i Padri Scalabriniani, le Consorelle Figlie di Sant’Anna, lo Staff, i Residenti del villaggio e numerosi Amici, che hanno avuto l’opportunità di condividere questo momento speciale. Con voce rotta dall’emozione, Suor Miriam ha ringraziato calorosamente tutti i presenti, esprimendo gratitudine anche verso coloro che, pur non potendo partecipare, sono stati vicini con il pensiero. Ha promesso di portare con sé i ricordi e le esperienze
Nel cuore del Villaggio Scalabrini di Austral, una folla commossa si è riunita per rendere omaggio a Suor Miriam Vulpiani, missionaria instancabile e figura materna per tanti. Dopo oltre trent’anni trascorsi in Australia, Suor Miriam è pronta a fare ritorno in Italia, lasciando un’eredità di amore, dedizione e servizio che ha toccato innumerevoli vite. Nata nel 1936 ad Acquaviva Picena, nella regione delle Marche, Suor Miriam ha sentito fin da giovane una profonda vocazione spirituale. Nel 1954, a soli 18 anni, rispose alla chiamata divina entrando nella congregazione delle Figlie di Sant’Anna. Da allora, la sua vita è stata un viaggio missionario senza sosta, attraversando continenti e culture. La sua prima missione a Roma
fu dedicata ai neonati e al sostegno delle famiglie, esperienza che rafforzò il suo senso di maternità spirituale. Dopo 12 anni, fu trasferita a Bari come Provinciale della congregazione, per poi accettare una nuova sfida in Perù, dove lavorò per altri 12 anni al fianco dei più deboli. Nel 1990, arrivò in Australia, trovando una nuova casa nel Villaggio Scalabrini, dove il suo cuore materno si dedicò agli anziani con la stessa dedizione che aveva dimostrato con i bambini. “Essere donna ha significato portare una figura materna tra gli anziani,” ha dichiarato Suor Miriam. “L’amore e l’umiltà sono doni che si esprimono non solo con le parole, ma soprattutto con le azioni.” Durante la pandemia, Suor Miriam è stata un pilastro
vissute in questi anni, dichiarando: “Ogni volto, ogni sorriso resterà nel mio cuore, e il mio servizio continuerà sempre, ovunque io sia.” Dopo la cerimonia, è stato condiviso un momento di convivialità nella grande sala del Villaggio, dove è stato offerto un rinfresco. Non sono mancate le foto ricordo per immortalare questo evento così significativo, arricchendo ulteriormente l'atmosfera di affetto e gratitudine. Il ritorno in Italia segna la fine di un capitolo, ma anche l’inizio di un nuovo percorso per Suor Miriam, la cui missione non conosce confini. Grazie Suor Miriam per tutto l’amore che ci hai donato.
spirituale per gli anziani del villaggio, offrendo conforto e speranza in un periodo di isolamento e paura. In occasione della festa delle donne dell’8 marzo, Suor Miriam ha lanciato un messaggio forte e chiaro: “Le donne hanno una marcia in più, un sesto senso nel servizio verso gli altri. Come madri mettono se stesse in secondo piano, ed è questo spirito di donazione che deve essere rafforza-
Messaggio dei residenti del Villaggio Scalabrini
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la pagina di Angelo Paratico
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Dante Alighieri ospite a casa Paratico? di Luca Volpi Nel mezzo del cammin tra Capriolo e Paratico… potrebbe essere l’incipit per un capitolo inedito dedicato all’esilio di Dante Alighieri attraverso le nostre zone. Una tesi suggestiva a cui il Colonnello Amerigo Lantieri de Paratico ha dedicato una considerevole ricerca storica, avvalendosi sia di manoscritti redatti da alcuni antenati, sia di testi di studiosi bresciani. E nella serata di lunedì 25 marzo 2019 ha illustrato in biblioteca i risultati raccolti. «Il primo a scriverne pare sia stato Giovanni Maria Mazzucchelli, un precursore della storia della letteratura italiana, nella seconda metà del Settecento – ha spiegato Lantieri – All’interno della storia della famiglia Paratico si accenna a quel “famoso poeta Dante Adigerio fiorentino” che pare alloggiò nel castello». Altri studiosi, talvolta non così competenti, si sono cimentati sull’argomento, su carta stampata e nel web, ma purtroppo senza dare grossi aiuti al Lantieri: «Ho dovuto constatare che molti scritti erano approssimativi e grossolani». Tuttavia, una sterzata imprevista alla ricerca l’ha data un saggio del fiorentino Giuseppe Pelli Bencivenni, il quale si appoggia alla testimonianza del Boccaccio secondo cui il sommo poeta trovò rifugio presso la famiglia Paratico. Possibile che scrittori di casa Lantieri e storici del brescia-
no avessero ignorato una testimonianza simile? Un dubbio che ha spinto il Colonnello a ulteriori verifiche. «Consultando più edizioni del Trattatello in laude di Dante, ho appurato che Giovanni Boccaccio menziona Brescia solo per dire che Dante cercò di convincere il Conte Arrigo di Luzinburgo (meglio noto come imperatore Enrico VII di Lussemburgo, Ndr) a conquistare pure Firenze, oltre a Brescia, nella speranza di ritornarvi. Ad ogni modo, non ci sono indicazioni su dove si trovasse in quel periodo». Deluso per questo vicolo cieco risalente a un paio di anni
fa, Lantieri avrebbe abbandonato l’impresa se non fosse stato per l’intervento provvidenziale della cugina Carolina di Levetzow Lantieri, ultimo ramo della dinastia situato a Gorizia. «Mi disse che vicino alla torre del Palazzo Lantieri di Gorizia hanno degli affreschi del 1535 dedicati all’imperatore Carlo V e in uno di questi è raffigurato il Castello di Paratico, con tanto di lago d’Iseo, e Dante in procinto di entrare». Seppur lontano da una pittura realista, tale indizio sarebbe in linea con la tradizione di famiglia secondo la quale il capostipite di Gorizia Antonio Lantieri, d’animo ghibellino, partì da Paratico e
di Angelo Paratico Certo del futuro dell’automobile, da lui inventata, l’ingegnere Enrico Zeno Bernardi (1841 - 1919) nel 1896 diede inizio alla sua attività imprenditoriale con un’officina per produrle. Era nativo e risiedeva a Quinzano (VR) ma insegnava all’università di Padova. L’azienda automobilistica fu impiantata a Padova in società con due giovani ingegneri, Giacomo Miari e Francesco Giusti Del Giardino, allo scopo di industria-
lizzare il prototipo di Bernardi. La Miari & Giusti fu la prima azienda automobilistica del mondo, e aveva sede in via San Massimo, a Padova. Produssero il modello a triciclo e poi uno spider a quattro ruote di 2.5 cavalli di potenza e che poteva raggiungere i 35 chilometri orari. Dopo aver prodotto cento autovetture, purtroppo, la mancanza di adeguati capitali li costrinse a chiudere i battenti dopo due anni d’attività, pur essendo le loro vetture tecnicamente superiori alle Fiat prodot-
te a partire dal 1899. La fabbrica si trovava a pochi metri dalla sede nazionale del RIVS, dove sorgeva l’opificio di via San Massimo a Padova, già sede del Lanificio Marcon, distrutto da un incendio nel 1892. Via San Massimo a Padova. L’automobile vendette bene a Padova. Già nel 1903 in città si contavano 49 possessori di autovetture, tra cui ovviamente lo stesso Bernardi, il marchese Pietro Buzzaccarini, il conte Paolo Camerini, il conte Luigi Donà
giunse in terra friulana nel 1450. Senza contare i manoscritti in italiano e latino del notaio Branchinus de Paratico, altro prezioso supporto per la ricerca: «Non solo egli avrebbe dedicato un paio di sonetti al poeta esule, ma si sarebbe recato a Ravenna per visitarne la tomba». I resti del Castello di Paratico, o Castello Lantieri, sono posti in cima ad una collina a meridione del paese, in una posizione strategicamente dominante per tenere sotto controllo la parte inferiore del Lago d’Iseo e i punti di attraversamento verso la sponda bergamasca. La costruzione della fortificazione, di cui non si han-
no riscontri documentari prima del 1276, può essere collocata realisticamente tra il XII e il XIII secolo, probabilmente sulle basi di una struttura difensiva precedente. I signori del luogo gestirono il castello in un vero regime di comproprietà: in un documento del 1279 il fortilizio viene indicato come diviso tra la chiesa di Santa Maria, il monastero di San Faustino e le famiglie nobili Lanterio, Vithotti e Fancone. La struttura è abbastanza semplice: un mastio collocato in una cortina muraria, con probabili segni di ampliamento sul lato sud. L’accesso al castello è caratterizzato da una pregevole porta con stipiti in pietra lavorata e arco a sesto acuto, protetto da una piccola torre di guardia a pianta quadrangolare Gli edifici principali e la parte meglio conservata del castello si trovano sul lato nord: una grande torre sviluppata su quattro livelli (probabilmente la parte più antica della costruzione) che doveva raggiungere quasi 15 m di altezza ed accanto un edificio più basso, un palatiolum di epoca successiva. Documenti storici attestano in antichità la presenza di una chiesa dedicata a San Silvestro, costruita a ridosso della cortina muraria, di cui restano però solo deboli tracce. Probabilmente la struttura nei secoli ebbe funzione di magazzino e conservazione dei prodotti agricoli, e di ricetto per la popolazione locale in caso di pericolo.
Dalle Rose; ma c’è anche una donna, la contessa Emma Treves Corinaldi. A Padova la targa numero 1 fu assegnata alla Società in accomandita Cassis & C., la seconda a Enrico Bernardi, la terza al conte Giacomo Miari de’ Cumani; ai primi titolari, in genere espressione della nobiltà, si affiancano professionisti, avvocati, industriali, clinici come il professor Felice Lussana, soprannominato “Girardengo” per via dei suoi grandi baffi a manubrio. La vettura a tre ruote posseduta da Bernardi è attualmente
esposta al “Museo di Macchine Enrico Bernardi” dell’Università di Padova insieme ad altri motori e modelli d’epoca, ancora perfettamente funzionanti dopo quasi 120 anni. Se Enrico Bernardi fosse nato negli Stati Uniti, siamo certi che Hollywood gli avrebbe già dedicato un film e, nonostante esistano piccoli studi settoriali dedicati alla sua opera, manca una vera biografia. A Padova dovrebbero commemorare la prima fabbrica delle amate e odiate automobili con una lapide o un monumento.
A Padova fu impiantata la prima fabbrica al mondo di automobili, ma pochi padovani lo sanno
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storie italiane
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L’uomo della Luna: 55 anni fa l’italiano Rocco Petrone guidò Apollo 11 verso la conquista del Satellite
di Generoso D’Agnese Alla vigilia di un evento che avrebbe cambiato le pagine della storia umana, Rocco Petrone non tradiva emozioni: per gli amici della NASA era il “computer con un’anima” e lui, silenziosamente, ne andava fiero. In Rocco Petrone coabitavano inflessibile tenacia, una memoria prodigiosa e un approccio umano verso le grandi imprese dei suoi amici cosmonauti, tutte doti che lo avrebbero portato ai massimi vertici della grandiosa avventura Apollo. E in caldo giorno di luglio del 1969, le sue doti sarebbero servite tutte, per trasportare a destinazione i primi umani sulla Luna. Era nato il 31 marzo del 1926 ad Amsterdam, vicino a New York, il direttore di lancio del programma Apollo. E non fu solo un semplice comprimario di quei giorni gloriosi dell’era spaziale. Petrone rappresenta ancora oggi uno dei “massimi” protagonisti di una disciplina, la cosmonautica, capace di esaltare il progresso umano nelle più ardue sfide con l’Universo. Figlio terzogenito di un carabiniere nato a Sasso di Castalda (Potenza) emigrato negli Stati Uniti e impiegato nel settore dei trasporti, Rocco conobbe in realtà pochissimo suo padre, che morì quando lui ebbe soli sei anni. Fu il cugino, arrivato all’incarico di docente universitario a soli 30 anni e che aveva conosciuto quanto lui i patimenti della fame, a intuirne le enormi potenzialità per la matematica e indirizzarlo agli studi tecnici. Sarebbe stata la scelta giusta. Diplomatosi con
ottimi voti Petrone partecipò - grazie a una rinuncia - al concorso per entrare nella prestigiosa accademia militare di West Point vincendo, nonostante il grave handicap delle origini italiane (siamo nel 1943, in piena guerra mondiale), la durissima selezione. Motivato da un orgoglio familiare che vedeva in lui la rivincita della prima generazione in America egli acquistò così una nuova identità, vestendo la divisa nonostante la sua innata avversione per il militarismo. Dopo il servizio militare in Germania Petrone si iscrisse al MIT di Boston, per tentare la strada della ricerca spaziale. Affascinato dalle tecnologie aeree e dai missili ma contrario agli impegni militari, Petrone afferrò infatti al volo l’opportunità di poter lavorare su obiettivi spaziali e in due anni prese la laurea in ingegneria meccanica per poter far parte del progetto “Redstone” e della squadra di Von Braun e Debus, scienziati tedeschi riconvertiti alla cosmologia. “Furono anni indimenticabili - avrebbe commentato in seguito l’italiano. Eravamo tutti amici e tutti convinti che mai e poi mai un missile avrebbe potuto portare l’uomo sulla Luna, io per primo”. Divenuto maggiore, il lucane fu assegnato allo Stato Maggiore a Washington per essere assegnato dal presidente John Kennedy al progetto lunare. Per portare un americano sulla Luna entro il 1969, nella squadra di “menti” c’era bisogno di Petrone! L’ingegnere iniziò la carriera NASA nel 1960 lavorando al progetto Saturn presso il Kennedy Space Center. Progettò le rampe di lancio, mise in orbita
satelliti e astronavi per migliaia di tonnellate, dirigendo il lancio di tutti i Saturno e gli Apollo e guadagnandosi la fama di duro. Tutti gli anziani tecnici della NASA lo avrebbero ricordato intento a interrogare, uno per uno i suoi 150 tecnici addetti alle manovre, con domande formulate con meticolosa precisione cui bisognava rispondere con altrettante risposte o con il completo riesame del problema. “Lo chiamavano “tigre” per i suoi interrogatori - ricorda Tony Reichardt di Air&Space Magazine - ma erano indispensabili. La lista delle operazioni che bisognava eseguire sul solo Modulo lunare per essere sicuri che tutto funzionasse a dovere, era grande quanto il libro della Bibbia e ogni riga di questo libro significava una giornata di lavoro. Non potevano esserci distrazioni, pena il tragico fallimento dell’intera missione.” Un fallimento che Petrone aveva toccato in prima persona durante il lancio di Apollo 1, quando nel 1967 vide bruciare sul proprio schermo a circuito chiuso gli astronauti Grisson, White e Chaffee, che pagarono il prezzo di una incredibile leggerezza tecnica. Da allora il “tigre” non permise più alcuna presunzione da parte di ogni singola pedina del programma. Il 20 luglio del 1969 tutto andò bene: Armstrong toccò per primo la superficie del satellite, regalando all’umanità una frase storica “È solo un piccolo passo per un uomo ma un grande passo per l'umanità”.
Il successo portò al colonnello di Sasso di Castalda la promozione a direttore del programma Apollo (prese il posto del leggendario Samuel Philips). Nel 1972, fu nominato codirettore NASA del programam congiunto Apollo-Soyuz Test Project. Un anno dopo l’italoamericano si trasferì in Alabama per assumere l’incarico di direttore del Marshall Space Flight Center. Nel 1974 tornò di nuovo a Washington, per assumere l’incarico di amministratore associato della NASA. L’anno seguente terminò infine la sua carriera tecnica per divenire presidente e amministratore del “National Center
for Resource Recovery”. Petrone fu in seguito presidente della divisione vettori spaziali della Rockwell Inc., partecipando da osservatore ai lanci degli Shuttle Columbia e Challenger. A soli cinquanta anni Petrone lasciò quindi la sua amatissima NASA per seguire altri incarichi e rifugiare la propria vita privata in una villa a Palos Verdes Estates, in California. Sposatosi con Ruth e padre di Theresa, Kathryn, Michael e Nancy, il “tigre” di Cape Canaveral difese tenacemente fino al giorno della sua morte (avvenuta il 24 agosto del 2006) la sua privacy, ricordando con orgoglio gli anni pionieristici della conquista dello spazio e con malinconia i suoi viaggi in Italia. “L’ultimo tratto del mio primo viaggio in Italia - avrebbe ricordato in una intervista l'ingegnere che è morto nel 2006- lo dovetti fare in un taxi azionato a manovella. Quando arrivai a casa di mia nonna rimasi interdetto dalla sua indifferenza e scoprimmo insieme che la lettera spedita due mesi prima per farmi riconoscere e presentarmi, arrivava con lo stesso taxi che aveva trasportato me. Da allora non riuscì mai più a dimenticare di essere figlio dell’Italia, nonostante non abbia mai frequentato associazioni e comunità italiane negli Stati Uniti.”
Redattore Sportivo Guglielmo Credentino
F1 approva il Team Cadillac: dal 2026 sarà l’undicesima scuderia iscritta Storica decisione dopo la trattativa durata anni, nel corso della quale è stata avviata anche un’inchiesta del dipartimento di Giustizia Usa. Inizialmente la squadra correrà con motori Ferrari, ma dal 2028 General Motors inaugurerà i suoi.
incarnerà l'innovazione americana e offrirà momenti indimenticabili ai fan”. Mario Andretti, padre di Michael e campione del mondo di Formula 1 nel 1978, avrà un ruolo di ambasciatore con Cadillac F1.
General Motors/Cadillac entra in Formula 1 diventando l’undicesima scuderia sulla griglia di partenza a partire dal 2026. Questo il commento di Mark Reuss, presidente di General Motors: “Essendo l'apice del motorsport, la F1 richiede innovazione ed eccellenza senza confini. È un onore per General Motors e Cadillac unirsi alla serie di corse più prestigiosa al mondo. Siamo impegnati a competere con passione e integrità per elevare lo sport per i fan di tutto il mondo”. Sempre Reuss aggiunge: “Questa è una piattaforma globale per dimostrare l'esperienza ingegneristica e la leadership tecnologica di GM a un livello completamente nuovo”. La decisione di ammettere General Motors/Cadillac nella nuova griglia di F1 fa seguito ad anni di trattative nel corso delle quali il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva indagato il motivo per cui Liberty Media, proprietaria dei diritti commerciali di F1 e con sede in Colorado, inizialmente non avesse approvato il team fondato da Michael Andretti. A settembre Andretti ha lasciato la presidenza della squadra, che si chiamerà Cadillac F1 e sarà gestita da Dan Towriss e Mark Walter, nuovi proprietari di maggioranza di Andretti
Global. Per i primi due anni la scuderia utilizzerà motori Ferrari, ma dalla stagione 2028 GM dovrebbe inaugurare il primo motore Cadillac per la competizione. “Siamo entusiasti di collaborare con General Motors per portare una presenza dinamica in Formula 1”, le parole di Towriss. “Insieme stiamo assemblando un team di livello mondiale che
“L'impegno di General Motors e Cadillac in questo progetto è una dimostrazione importante e positiva dell'evoluzione del nostro sport. Non vediamo l'ora di osservare i loro progressi e la crescita, certi della piena collaborazione e del supporto di tutte le parti coinvolte”, evidenzia Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato della Formula 1. Nel corso del 2023 la casa automobilistica statunitense si era iscritta alla Federazione internazionale dell'automobile (Fia) con l’obiettivo di diventare un produttore di motori in Formula 1 a partire dal 2028, supportando così la candidatura di Michael Andretti in vista di un ingresso nel campionato mondiale.
F1, GP di Abu Dhabi: vince Norris davanti alle Ferrari di Sainz e Leclerc
La McLaren torna sul trono della F1 e la Ferrari deve rimandare la propria festa iridata anche se ha lottato fino alla fine per il titolo Costruttori Il team McLaren conquista il titolo Costruttori per la nona volta nella storia, come non gli riusciva dal 1998, dai tempi di Mika Hakkinen e David Coultrard. Per la Ferrari la rincorsa era complessa visti i 21 punti da recuperare alla vigilia, e con il 19esimo posto in griglia di partenza di Leclerc. La rossa ci ha creduto soprattutto dopo il contatto in avvio tra Verstappen e Piastri che alla fine ha chiuso in decima posizione superando Al-
Schumacher, il ricatto alla famiglia dall'ex guardia del corpo: 15 milioni per non diffondere video L'ex guardia del corpo di Schumacher, Markus Fritsche, ha ricattato la famiglia del campione di F1, in condizioni critiche dopo il gravissimo di quasi 11 anni fa a Meribel, chiedendo 15 milioni di euro per non diffondere foto e video
Rimane un grande segreto lo stato di salute di Michael Schumacher, undici anni dopo l'incidente sugli sci, avenuto nel dicembre 2013, un segreto che la sua famiglia ha sempre protetto.
Sabato, scorso, il tabloid britannico Daily Mail ha rivelato che un ex assistente dell'ex campione di Formula 1 avrebbe preteso 12 milioni di sterline (circa 14,5 milioni di euro) dal sette volte iri-
dato e dalla sua famiglia per non divulgare documenti privati, tra cui 1.500 foto, 200 video e note mediche. Markus Fritsche, questo il nome del ricattatore, assunto nel 2012, 18 mesi prima dell'incidente sugli sci che lasciò Schumacher gravemente disabile, era una guardia del corpo del tedesco, un membro della cerchia ristretta che lo aiutava con cura. Ma nel 2021, dopo la scadenza del suo contratto, avrebbe portato in Svizzera supporti contenenti dati sensibili dalla casa di famiglia di Schumi. Con l'aiuto di due presunti complici, l'ex guardia del corpo, avrebbe minacciato di pubblicare queste informazioni sul dark web se il riscatto non fosse stato pagato. Un'indagine congiunta della polizia tedesca e svizzera ha portato all'arresto di due sospettati, mentre Fritsche resta libero su cauzione. Il processo inizierà a Wuppertal, in Germania, dove gli imputati rischiano fino a quattro anni di carcere. La famiglia Schumacher non ha reagito pubblicamente, anche perché non è la prima volta che si trova a fronteggiare questo tipo di minacce: nel 2017 un uomo è stato condannato a 21 mesi di carcere per un tentativo di estorsione nei confronti di Corinna Schumacher, moglie di Michael.
bon nel finale di gara e conquistando un punto. Per quanto riguarda la classifica piloti, la Red Bull che si era già aggiudicata il titolo iridato con Max Verstappen. Leclerc: "Fatto il massimo, speravo nel titolo con Sainz". "Sapevo che dovevo essere aggressivo nel primo giro per trovarmi in una buona posizione per il resto della gara. Ci siamo riusciti ma eravamo troppo indietro per fare di più. Abbiamo fatto il massimo, purtroppo non è bastato e questo fa male". Così Charles Leclerc dopo il terzo posto dopo la gara di Dhabi. "Purtroppo dopo una stagione così combattuta fino alla fine abbiano mancato di poco l'obiettivo - ha proseguito il monegasco della Ferrari -. A inizio anno le cose non andavano bene, poi sono migliorate e con Sainz abbiamo fatto davvero molto bene. Speravo di chiudere questi 4 anni insieme col titolo costruttori. Una delusione". La Ferrari fa il massimo ma non basta: resta comunque memorabile l'impresa di Leclerc che chiude terzo dopo essere partito in 19a posizione. Sainz si regala un'ultima gara in Ferrari chiusa sul podio: lascia il posto ad un super Lewis Hamilton che fa anche lui una rimonta storica.
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Coppa Italia - Sedicesimi di finale: avanzano Bologna, Milan, Empoli e Lazio
Fiorentina vs Empoli - Coppa Italia 2024/2025, gol di Emmanuel Ekong
Piovono gol a grappoli in questo turno di Coppa Italia, ben 19 in appena quattro gare. C’e’ chi si impegna, chi si scansa, chi fa esperimenti, chi impreca per tutte queste partite ravvicinate nel tempo, fatto sta che nel freddo polare di dicembre le poche migliaia di spettatori che, eroici, si presentano sui gradoni in ce-
mento degli stadi, si sono almeno divertiti (un po’ meno chi ha perso). Per gli allenatori e’ giustamente l’occasione buona per mettere alla prova chi gioca di meno e/o per valutare qualche giovanissimo di belle speranze. Qualcuno prende sul serio l’impegno (vedi Bologna, Milan e Lazio) e stritola l’avversario di
turno, chi perde si consola e ringrazia perche’ ora puo’ dedicarsi interamente al campionato per obiettivi piu’ stimolanti. La formula prevede solo gare uniche, messo in cantina almeno per questa stagione il sistema andata-ritorno per ovvie ragioni di calendario troppo intasato. Quindi Bologna, Milan, Fiorentina e Lazio si qualificano agli ottavi di finale a suon di gol. Per ora mancano all’appello altre quattro squadre che andranno a completare il quadro e i pronostici vedono favorite Juve, Atalanta, Roma e Inter, che se la giocheranno a partire da mercoledi’ 18 dicembre, come si puo’ vedere nel programma qui sotto. Non si escludono risultati a sorpresa visto che per alcuni la Coppa Italia vale come il due di coppe a briscola, cioe’ zero.
Tennis, Sinner giocherà l'ATP 500 di Doha, dal 17 al 22 febbraio L’annuncio della Federtennis qatariota. In quel periodo potrebbe arrivare il pronunciamento in merito alla positività del tennista azzurro, per assunzione accidentale, al Clostebol Jannik Sinner, in attesa di giudizio, gareggerà nel Qatar ExxonMobil Open 2025. Lo ha
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annunciato la Federtennis qatariota sul suo sito. "Il torneo, ora elevato a evento ATP 500, si svolgerà dal 17 al 22 febbraio al Khalifa International Tennis and Squash Complex, con la partecipazione di alcune delle più grandi star di questo sport. Sinner, una forza dominante nel tennis maschile, ha consolidato il suo posto nella storia con una straordinaria stagione 2024. A soli 23 anni, ha conquistato otto titoli, tra cui vittorie storiche all’Australian Open e allo US Open, diventando il primo italiano a vincere due tornei del Grande Slam. Ha concluso l'anno con il suo primo titolo alle ATP Finals e si è aggiudicato tre prestigiosi titoli ATP Masters 1000 a Miami, Cincinnati e Shanghai, consolidando ulteriormente la sua fama di una delle stelle più brillanti del tennis moderno", sintetizza la federazione. Il tennista italiano è, lo ricordiamo, ancora sub judice, in quanto la Tas, l’Agenzia Mondiale Antidoping ha deciso di impugnare il pronunciamento dell’Itia che, dopo essersi rivolta a un tribunale indipendente, aveva dichiarato innocente Sinner non riscontrando né colpa né dolo nell’assunzione accidentale della sostanza proibita, il Clostebol, usata dal suo preparatore atletico. In caso di condanna, il numero 1 del ranking mondiale rischia una squalifica da 12 a 24 mesi.
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In sintesi le partite della 15ª Giornata di Serie A VERONA 1 EMPOLI 4
JUVENTUS 2 BOLOGNA 2
INTER PARMA
3 1
L’Inter supera il Parma per 3-1 grazie alle reti di Dimarco al 40’, Barella al 53’ e Thuram al 66’. All’81’ gli ospiti accorciano le distanze grazie all’autogol di Darmian. Simone Inzaghi ha potuto contare su un Barella da 9 in pagella, il capitano ha giocato da tuttocampista una partita da fuoriclasse. L’Inter ha concesso poco o niente al Parma e nonostante le assenze di Acerbi, Frattesi e Pavard ha vinto e convinto. Di ottima fattura le due reti firmate da Dimarco e Barella, mentre Thuram ha arrotondato il risultato da vero opportunista dei 16 metri. Magra consolazione finale per il Parma, con l'autogoal del neoentrato Darmian.
All’Allianz Stadium la partita termina con un pareggio molto sofferto da parte dei padroni di casa costretti a inseguire il doppio vantaggio dei felsinei. Incontro molto dinamico e con un elevato ritmo agonistico. Il Bologna parte forte e dopo due occasioni mancate, al 10’ e al 19’, alla mezzora vanno in vantaggio con Ndoye. La Juve va in pressing nel tentativo di pareggiare ma rischia il contropiede dei rossoblù. Nella ripresa il raddoppio degli ospiti al 52’ con Pobega, su assist di Castro. Dieci minuti dopo, al 62’ i bianconeri accorciano le distanze con Koopmeiners al termine di un’azione manovrata. Al 92’, i padroni di casa agguantano il pareggio con Mbangula. Da registrare anche che un minuto prima del raddoppio del Bologna, espulsione di Thiago Motta per proteste.
ATALANTA 2 MILAN 1
Al Gewiss Stadium la partita Atalanta-Milan termina 2-1 Incontro bello e dinamico, tante le occasioni da rete per entrambe le squadre. Botta e risposta, al 12’ e al 22’ le reti del primo tempo. Sblocca il risultato De Ketelare per i padroni di casa, raggiunge il pari il rossonero Morata. Il gol pesantissimo di Lookman all’87’ suggella la vittoria della Dea che scavalca i partenopei in testa alla classifica in attesa del confronto al “Maradona” contro la Lazio. Inutile l’arrembaggio milanista nei 5’ di recupero. Nona vittoria consecutiva dell'Atalanta mentre il Milan si sgancia dalle zone alte della classifica.
GENOA TORINO
0 0
Termina senza gol al Ferraris di Genova e nel complesso si può considerare giusto il pareggio. Nessuna delle due squadre è riuscita ad assumere il dominio delle operazioni. Indubbiamente ha pesato la situazione di classifica e si è intuito che i giocatori in campo non avevano la mente sgombra. Bilancio complessivo: 16 punti per la squadra di Vanoli, 15 per Vieira che resta imbattuto. Mario Balotelli deve accontentarsi ancora una volta della panchina, per lui solo una 15ina di minuti nel finale della gara.
ROMA LECCE
4 1
Partita che ha visto arrivare la maggior parte dei gol nella seconda parte. Roma che ha chiuso definitivamente la gara spegnendo le speranze del Lecce. Ottimo impatto sulla gara di Pisilli che cambia completamente il volto ad una Roma che però non è mai stata in difficoltà. Dopo un tempo infinito la Roma ritrova la vittoria in casa, accendendo i tifosi sugli spalti che tra gli applausi salutano la squadra e lasciano lo stadio. Lecce che invece sembra aver fatto un passo indietro ma saprà sicuramente rialzare la testa. Le reti: al 13’ Saelemaekers, 40’ Krstovic (rigore), 59’ Mancini, 66’ Pisilli, 86’ Kone.
Al Bentegodi l'Empoli travolge il Verona che perde la settima partita nelle ultime otto in campionato Tutte le reti sono realizzate nel primo tempo. Per i toscani doppietta di Esposito in tre minuti, al 16’ e 19’, e terzo gol siglato da Cacace al 32’. Al 35’ Tengstedt accorcia le distanze per i gialloblù, ma al 42’ arriva la quarta rete che porta la firma di Colombo. Nella ripresa il Verona prova a riaprire il match cercando la rimonta, Zanetti schiera una formazione iper offensiva ma regge l'urto l'Empoli che conquista tre punti pesanti in trasferta contro una diretta concorrente per la salvezza.
FIORENTINA CAGLIARI
1 0
Ai viola basta una rete di Cataldi al 24’ per battere di misura un Cagliari comunque protagonista di una buona gara. Poche occasioni nella ripresa, nonostante il buon atteggiamento gli ospiti non sono mai riusciti ad impensierire seriamente De Gea. La Fiorentina aggancia così l'Inter a quota 31 punti, al momento a -3 dall'Atalanta capolista. Per il Cagliari arriva invece un nuovo stop dopo i 3 risultati utili consecutivi, come 3 sono le lunghezze di vantaggio dei sardi sulla zona rossa. Nel prossimo turno i viola saranno di scena a Bologna, mentre il Cagliari riceverà l'Atalanta
VENEZIA 2 COMO 2
Al "Penzo", Venezia-Como termina con il punteggio di 2-2. Prima frazione di gioco che termina con i padroni di casa in vantaggio con marcatura fortunosa di Pohjanpalo ma che tutto sommato rispecchia il miglior gioco dei veneti in campo. In apertura di ripresa il pareggio del Como: al 49’ deviazione sfortunata di Candela che batte il proprio portiere, autorete e 1-1. Dopo soli 7’ il raddoppio dei lariani, Belotti in mezza rovesciata segna, su cross ancora di Van Der Brempt Al 69’ incontro di nuovo in parità con Oristanio, per i veneti, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. All’87’ la staffilata vincente di Nicolussi Caviglia da fuori area è considerata irregolare. Veneti ancora fanalino di coda in classifica.
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NAPOLI LAZIO
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La Lazio sbanca il Maradona! Basta una rete di Isaksen per battere 1-0 il Napoli ormai ex capolista e conquistare tre punti pesantissimi e avvicinarsi alla zona Champions. La squadra di Baroni più incisiva nella ripresa ma sempre attenta in difesa. Colpisce una traversa clamorosa con Dele-Bashiru e poi al 79' va in vantaggio con un bel sinistro a giro di Isaksen. Il Napoli ci prova ma non incide, tanti cross e su uno di questi da segnalare solo un palo esterno colpito da Anguissa. Non basta per evitare la sconfitta.
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Mercoledì 11 Dicembre 2024
Torino in vendita? Cairo rivela: "Quando arriverà uno più ricco mi farò da parte" Urbano Cairo, presidente del Torino, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso dell'evento 'Sport Talk Industry' a proposito dei rumors attorno ad una eventuale cessione della società granata Potenziale scossone nel mondo granata. Per la prima volta, Urbano Cairo ha ufficialmente aperto alla cessione del Torino, tramite dichiarazioni personali e non - come avvenuto finora - in base a ricostruzioni, teorie e rumor. Premettiamo subito che non si tratta di una volontà imminente, ma di un ragionamento di ampio respiro illustrato durante la sesta edizione dello "Sport Talk Industry". "Quando arriverà uno più ricco io mi farò da parte, non voglio rimanere a vita. Sono al Torino da 19 anni e non rimarrò a vita, prima o poi passerò la mano. Spero però che quando venderò il Toro lo cederò a qualcuno più ricco di me che possa avere quei 20-30 milioni di euro in più...". Secondo quanto riporta La
Stampa, Urbano Cairo nelle scorse settimane avrebbe incontrato più volte alti emissari della Red Bull, all’inizio per parlare di un possibile allargamento della collaborazione come main sponsor a partire dal 2025 e poi per valutare un interessamento all’acquisto dei granata. "Toro in vendita" è appunto il titolo dell'articolo nel quale il quotidiano di torino ricostruisce la possibile cessione del club granata. Secondo il quotidiano piemontese, Cairo "avrebbe incontrato più volte (si parla di tre incontri) con alti emissari della Red Bull all'inizio per parlare di un possibile allargamento della collaborazione come main sponsor a partire dal 2025 e poi per valutare un interessamento all'acquisto dei granata".
dall'11 Dicembre al 17 Dicembre 2024
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Onoranze Funebri PREGHIERA DI PIO XII ALLA VERGINE IMMACOLATA
Alla Beata Vergine Maria, concepita senza il peccato originale. Rapiti dal fulgore della vostra celeste bellezza e sospinti dalle angosce del secolo, ci gettiamo tra le vostre braccia, o Immacolata Madre di Gesù e Madre nostra, Maria, fiduciosi di trovare nel vostro Cuore amantissimo l’appagamento delle nostre fervide aspirazioni e il porto sicuro
fra le tempeste che da ogni parte ci stringono. Benché avviliti dalle colpe e sopraffatti da infinite miserie, ammiriamo e cantiamo l’impareggiabile ricchezza di eccelsi doni, di cui Iddio vi ha ricolmata al di sopra di ogni altra pura creatura, dal primo istante del vostro concepimento fino al giorno, in cui, Assunta in cielo, vi ha in-
coronata Regina dell’universo. O Fonte limpida di fede, irrorate con le eterne verità le nostre menti! O Giglio fragrante di ogni santità, avvincete i nostri cuori col vostro celestiale profumo! O Trionfatrice del male e della morte, ispirateci profondo orrore al peccato, che rende l’anima detestabile a Dio e schiava dell’inferno! Ascoltate, o prediletta di Dio, l’ardente grido che da ogni cuore fedele s’innalza in quest’Anno a voi dedicato. Chinatevi sulle doloranti nostre piaghe. Mutate le menti ai malvagi, asciugate le lagrime degli afflitti e degli oppressi, confortate i poveri e gli umili, spegnete gli odi, addolcite gli aspri costumi, custodite il fiore della purezza nei giovani, proteggete la Chiesa santa, fate che gli uomini tutti sentano il fascino della cristiana bontà. Nel vostro nome, che risuona nei cieli armonia, essi si ravvisino fratelli, e le nazioni membri di una sola famiglia, su cui risplenda il sole di una universale e sincera pace. Accogliete, o Madre dolcissima, le umili nostre suppliche e otteneteci soprattutto che possiamo un giorno ripetere dinanzi al vostro trono, beati con voi, l’inno che si leva oggi sulla terra intorno ai vostri altari: Tutta bella sei, o Maria! Tu gloria, Tu letizia, Tu onore del nostro popolo! Così sia.
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COLETTA ANTONINO
DUARDO CARMELA TRIPODI
nato a Castellace (Calabria – Italia) il 28 settembre 1937 deceduto a Mt. Pritchard (NSW – Australia) il 2 dicembre 2024 Residente a Mt. Pritchard NSW Caro e amato sposo di Concetta, lascia nel profondo dolore la moglie, i figli Maria con il marito Vince Zappavigna, Pietro Coletta con la moglie Rita, Nata con il marito Nick Boccuzzo, Carmela con il marito Volkan Orkut, i nipoti Cristina e Joe, Adriana e Michael, Dominic e Alyssa, Concetta, Antonino Giuseppe, Angelina, Sierra, il pronipote Rocco, il fratello Carmelo con la moglie Teresa, la sorella Annunziata Garzaniti, il fratello Vince con la moglie Leonie, le sorelle Fortunata, e Immacolata, il fratello Francesco con la moglie Mimma, il cognato Antonio Calipari con la moglie Maria, la cognata Teresa Licastro, la cognata Nina con il marito Nino Zampogna, nipoti parenti ed amici vicini e lontani. Il rosario e’ stato recitato il 6 dicembre 2024 alle ore 16.00 nella chiesa Cattolica Our Lady of Mount Carmel, 230 Humphries Road, Mount Pritchard NSW. Il funerale e’ stato celebrato lunedi’ 9 dicembre 2024 alle ore 10.30 nella stessa chiesa. Le spoglie del caro Antonino riposano nel cimitero di Liverpool, 207 Moore Street, Liverpool NSW 2170. Si dispensa dal lutto. I familiari ringraziano quanti hanno partecipato al loro dolore e al funerale del caro congiunto.
Io, Sam Guarna, sono disponibile ad aiutare la tua famiglia nel momento del bisogno. Sono stato conosciuto sempre per il mio eccezionale e sincero servizio clienti. So che, per aiutare le famiglie nel dolore, bisogna sapere ascoltare per poi poter offrire un servizio vero e professionale per i vostri cari e la vostra famiglia. Tutto ciò con rispetto, attenzione e fiducia, sempre. Contact us 24 hours a day, 7 days a week, our services are always ready and available to support you and your family through difficult times. Mobile: 0416 266 530 - Phone: (02) 9716 4404 - Email: office@sgfunerals.com.au
"Le parole non possono catturare quanto manchi, ma il tuo ricordo sarà per sempre inciso nei nostri cuori." ETERNO RIPOSO
nata il 17 agosto 1938 deceduta il 30 novembre 2024 a Sydney (Australia)
Ne danno il triste annuncio e lascia nel profondo dolore I familiari, parenti ed amici vicini e lontani. Il rosario sara’ recitato martedi’ 10 dicembre 2024 alle ore 16.30 nella chiesa Cattolica Our Lady of Mt.Carmel Mt.Pritchard, 230 Humphries,Bonnyrigg. Il funerale verra’ celebrato oggi mercoledi’ 11 dicembre 2024 alle ore 10.30 nella stessa chiesa. Le spoglie della cara estinta riposeranno nel cimitero di Liverpool NSW. I familiari ringraziano anticipatamente tutti coloro che parteciperanno al loro dolore e al funerale della cara e amata Carmela. "Il tuo passaggio su questa terra è stato un dono prezioso, ora riposi nell'abbraccio dell'eternità." RIPOSA IN PACE
onoranze funebri
Allora!
Mercoledì 11 Dicembre 2024
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I Giardini di Villa d’Este a Firenze: Un Capolavoro di Arte e Natura Firenze, culla del Rinascimento e città di tesori inestimabili, ospita una gemma spesso meno conosciuta ma di straordinaria bellezza: i Giardini di Villa d’Este. Situata sulle colline che circondano la città, questa villa rinascimentale, incastonata in un paesaggio mozzafiato, rappresenta uno degli esempi più raffinati di giardini all’italiana. La Villa d’Este a Firenze non deve essere confusa con l’omonima dimora di Tivoli, vicino Roma. Questa villa fiorentina fu costruita nel XVI secolo per una nobile famiglia toscana, che desiderava un rifugio elegante e sereno lontano dal caos cittadino. Il progetto, attribuito a uno dei maestri dell’architettura rinascimentale, coniugava l’estetica con il desiderio di armonizzare la struttura con il paesaggio circostante. I giardini furono concepiti come un’estensione del palazzo, un “teatro verde” dove ogni elemento raccontava un’idea di perfezione rinascimentale: ordine, simmetria e celebrazione della natura. Il cuore dei giardini è rappresentato dalla scenografica disposizione delle terrazze, ognuna delle quali offre viste spettacolari sulla campagna toscana e sulla città di Firenze. Le terrazze sono collegate da scalinate monumentali, adornate con statue, urne e bassorilievi che raccontano storie mitologiche. Uno degli elementi distintivi è il sistema idraulico delle fontane, progettato per funzionare esclusi-
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vamente con la forza gravitazionale. Tra le più celebri spicca la Fontana dei Delfini, che raffigura due delfini intrecciati in un elegante intreccio di pietra e acqua. Non mancano poi giochi d’acqua e piccoli ruscelli che attraversano i giardini, offrendo un senso di freschezza e vitalità. Le aiuole sono un trionfo di geometrie perfette, spesso decorate con fiori stagionali che creano un caleidoscopio di colori. Le siepi di bosso, potate in forme artistiche, aggiungono un ulteriore tocco di raffinatezza. Nel corso dei secoli, i Giardini di Villa d’Este hanno affascinato artisti, poeti e viaggiatori. Durante il Grand Tour, molti visitatori stranieri, inclusi scrittori inglesi come Percy Shelley e Mary Shelley, trovarono ispirazione tra questi viali alberati e fontane scintillanti. Oggi, il giardino continua a essere un luogo di pace e riflessione, attirando turisti e appassionati di storia dell’arte e del paesaggio.
Negli ultimi decenni, i Giardini di Villa d’Este sono stati oggetto di importanti lavori di restauro, volti a preservare la loro bellezza originaria. Grazie a un’attenta manutenzione, visitatori da tutto il mondo possono immergersi in questa esperienza unica, esplorando un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. La visita è consigliata in primavera e inizio estate, quando la natura raggiunge il suo massimo splendore. Inoltre, la villa ospita regolarmente eventi culturali, concerti e mostre, rendendo la visita ancora più speciale. I Giardini di Villa d’Este a Firenze non sono solo uno spazio verde, ma un'opera d’arte vivente, un luogo dove architettura e natura si fondono in una perfetta armonia. Una visita qui non è solo un viaggio nel tempo, ma un’esperienza sensoriale che arricchisce l’anima e celebra il genio del Rinascimento italiano.