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01 Castel Presule Castello & Streghe

01_ Castello & Streghe

Veduta dal sentiero dei masi su Presule e sulla torre polveriera, con Sciliar e Croda del Maglio sullo sfondo Il castello di Presule sorge nel punto più strategico dell‘altipiano, in cui la via proveniente dalla val d‘Isarco si congiunge con il sentiero preistorico che da Fiè conduce in val di Fassa, passando per Tires e per il Passo di Costalunga. Il dosso su cui sorge il castello presenta tre versanti quasi perpendicolari sulla gola del Rio Sciliar. Poco a monte del castello, già citato nel 1279, sorge una torre in pietra accessibile al pubblico, dalla cui sommità si gode una vista meravigliosa. La torre, tutt‘ora chiamata „Pulverturm”, cioè polveriera, è attribuibile alla prima metà del 13° sec. e dal 2007 è circoscritta anche da un percorso circolare.

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Castel Presule I signori di Fiè, luogotenenti dei vescovi di Bressanone ed in seguito dei Conti del Tirolo, si appropriarono del potere secolare all‘interno del vescovato e trasferirono sia la propria residenza, sia il tribunale dal loro castello di valle al castello di Presule. Il castello rimase in loro possesso dal 1450 al 1805. L‘aspetto attuale del castello è attribuibile alla volontà di Leonhard von Völs (1458-1530), politico, uomo d‘armi, gestore per volontà dell‘imperatore delle saline di Hall, governatore per più di 30 anni dei territori all‘Adige e nel Burgraviato

di Merano, consigliere ed amico intimo dell‘imperatore Massimiliano, „l‘ultimo cavaliere“. La rocca corrispondeva a quanto di più moderno e sofi sticato si conoscesse in materia di difesa militare e comfort abitativo. Leonhard von Völs riuscì a raggiungere lo stato di signore libero e ricondusse la propria genealogia alla famiglia patrizia romana dei Colonna, dai quali acquistò il diritto di inserire la colonna nel proprio stemma di famiglia. Le colonne sono tutt‘ora contenute nello stemma del Comune di Fiè. Ricaddero nel periodo della sua giurisdizione i famosi processi alle streghe, tenuti in Presule nel 1506 e 1510, le cui atrocità sono ricordate da una lapide posta dal Comune proprio davanti al castello, nonché la guerra dei contadini (1525), durante la quale il castello, in cui si trovavano „gli editti della libertà“, venne occupato dagli stessi.

Lo stemma sopra al portale esterno del castello ricorda il famoso castellano Leonhard von Völs (1458-1530)

La famiglia tuttavia si estinse ed il castello, con il suo prezioso inventario, andò incontro a rapido decadimento, nonostante gli sforzi di alcuni illustri proprietari, succeduti in frequenti passaggi di proprietà, tra cui spiccano l‘allora presidente della Camera di Commercio di Bolzano Franz Anton von Kofler ed il ricchissimo collezionista d‘arte Alexander Günther di Monaco di Baviera. Lo stesso Günther incaricò nel 1893 il giovane architetto di Amburgo Fritz Schumacher, divenuto in seguito un famoso urbanista, a restaurare l‘intero maniero ed arredare il Rittersaal, la sala dei cavalieri. Dal 1981 il castello fu acquistato da una fondazione ad hoc, per renderlo accessibile al pubblico e utilizzarlo per manifestazioni culturali.

Il cortile interno con la loggia

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