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04 Paesaggio culturale Natura & Cultura
04_ Natura & Cultura
La particolare esposizione ha reso Aica di Fiè una zona vitivinicola di lunghissima tradizione
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Il castagno è un albero caratteristico di questo paesaggio colturale La strada panoramica e la costruzione di case più recenti e moderne non hanno compromesso il paesaggio culturale e largamente naturale di Aica di Fiè. L‘insediamento ora dotato di rete di irrigazione ma un tempo condizionato dall‘aridità del luogo, sorge su colline modellate dalla glaciazione, alcune delle quali furono abitate già in epoca protostorica. L‘infl uenza secolare delle attività colturali nella zona di Aica di Fiè e di Presule è evidenziata dalla presenza di castagni, ciliegi e noci, unitamente alla presenza del bosco di latifoglie. Il castagno fu molto apprezzato già in epoca protostorica, ma soprattutto durante l‘impero romano si diff use in qualità di specie importante sia dal punto di vista colturale che come essenza arborea caducifoglie. Il largo impiego del suo legno come palo di sostegno per le vigne ne giustifi ca la diff usione nelle aree di produzione vinicola.
Grazie al clima mite, la vite da vino viene coltivata qui da molte generazioni. Durante il medioevo i contadini erano costretti a pagare una tassa ai loro signori, sia che questi fossero detentori del potere secolare che temporale. Il tributo prevedeva soprat-
tutto cereali e formaggio, ma specie nella zona di Aica la tassa veniva liquidata in forma di vino. Ciò spiega anche la particolare attenzione con cui in questa zona si è da sempre guardato alle caratteristiche costruttive dei masi vitivinicoli. Verso la metà del 19° secolo la viticoltura subì forti contraccolpi, ma oggi si registra una ripresa incoraggiante e la qualità del vino è in parte eccellente. Se fi no a un secolo fa il paesaggio era ampiamente caratterizzato da superfi ci coltivate a grano e segale e, come seconda coltura, a grano saraceno, la coltura di cereali è oggi pressoché scomparsa dal territorio comunale di Fiè, lasciando il posto a prati da sfalcio.
Sopra l‘entrata del maso Front è apposto un bassorilievo in arenaria, raffigurante un coltello da innesto, un grappolo d‘uva ed una foglia di vite
Colture di ieri e colture di oggi: gelso e mirtillo nero
I dintorni sono ora modellati da vigneti terrazzati, prati punteggiati da singoli alberi da frutto, piccoli boschi di castagno e, su superfi ci più limitate, coltivazioni di frutti di bosco. Singoli alberi di gelso ricordano l‘oramai tramontata economia
locale del baco da seta. Un paesaggio colturale così strutturato e diversifi cato lascia ancora molto spazio alla natura. Anche i muri a secco costituiscono un habitat ideale per molti piccoli animali, come per esempio lucertole e lumache e per piante come il semprevivo, la borracina e le felci.
Abitanti tipici dei muri a secco: felci eliofile, borracina e semprevivo