L’ACQUA CHE TOCCHI DEI FIUMI È L’ULTIMA DI QUELLE CHE ANDÒ E LA PRIMA DI QUELLA CHE VIENE. COSÌ IL TEMPO PRESENTE. LEONARDO DA VINCI
L’arte è primordiale muta-mento della mente creativa; naturale stravolgimento delle stagioni umane, caos e cosmo del pensiero configurabile dalla notte dei tempi al nostro incomprensibile e distorto equilibrio quotidiano; causa ed effetto di un pianeta abitato da una società ammalata e allontanata dalla cura. Può una mostra diventare luogo di confronto salvifico? Per ciò è necessario recuperare le cifre sociali e politiche dell’arte; la militanza intellettuale degli artisti, non più narcisi e servi della “multiforme corrente principale” o della sua propaganda.
Giuseppe Valentino Direttore Museo Civico di Taverna
È per quanto premesso che ho ritenuto da subito importante il progetto “Mutamenti”, nell’ambito di una condivisa e libera collaborazione con gli artisti Carlo Fusca e Massimo Cova, quest’ultimo nella sua doppia veste di artista e curatore della mostra, a riprova di un impegno concreto e incisivo nel dibattito culturale contemporaneo, le cui tematiche di angosciosa rilevanza planetaria affrontano l’attualità dei mutamenti climatici, ma anche la stretta comparazione con la cruda realtà degli stravolgimenti sociali e comportamentali, sempre più indotti dalle strategie social di un nuovo (dis)ordine mondiale. Il dinamismo della “natura naturante” non è più perfezione; la staticità della “natura naturata” è risultato compiuto, tuttavia reso sempre più imperfetto dalle manipolazioni umane che deformano incessantemente le materie originarie, in un inquietante parallelismo che, negli ultimi due anni di indotta pandemia, ha indubbiamente interessato la coscienza collettiva e il vivere quotidiano di ciascuno di noi, allontanato dalla naturalità ma sopratutto dal conforto della “cura”.
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