I.H.T. TECHNOLOGY (INTEGRAL HAIR TRANSPLANT)
MEDICINA ESTETICA
Prof. Giorgio Maullu Membro CRISMENC Università di Sassari
Questa apparecchiatura, concentrato incredibile di tecnica e software, è nata dal “genio italiano”, che ancora una volta dimostra l’incredibile capacità dei nostri ingegneri di tradurre l’astratto nel concreto
F
in dalla preistoria, i capelli nel maschio sono stati motivo di identità tribale e di venerazione. Nella storia, dove la documentazione iconografica è giunta fino a noi, i capelli e la loro acconciatura rivestivano ruoli sociali molto differenti come i sacerdoti o i sovrani o alti dignitari di corte, come per esempio tra Assiri, Egiziani, Persiani, ecc. Anche in tempi più recenti, dal Rinascimento fino all’Illuminismo, i capelli hanno sempre mantenuto un ruolo sociale di appartenenza alle alte sfere aristocratiche molto importante. Infatti, per chi, essendo nobile e ritrovandosi calvo, si trovò la geniale idea di concepire le famose parrucche, cosi popolari per tutto il Settecento. Anche oggi, nonostante abbondino i “calvi famosi e imitati” nel mondo del cinema o in quello imprenditoriale, la perdita dei capelli rappresenta per l’uomo medio un problema im-
portantissimo, il primo motivo di ansia per i maschi sotto i 30 anni. A motivo di ciò, secondo le previsioni dello sviluppo marketing della sanità mondiale, la fetta di spesa spettante al settore della Tricologia si aggirerà intorno ai 40 miliardi di dollari per l’anno 2021. Dopo otto anni di duro lavoro, in questa previsione trova il giusto collocamento I.H.T. Technology (Integral hair transplant), frutto dell’intensa attività di ricerca e sviluppo di CAM TECHNOLOGY e con la fattiva collaborazione di TEMA MEDICINA, che tra qualche mese farà il suo debutto nel campo della Medicina Estetica internazionale.
UN SOLO TEMPO CHIRURGICO
I.H.T. Technology è un dispositivo medico ideato per effettuare espianti cutanei a tutto spessore dal diametro variabile da 0,8 a 1,4 mm, e successivo eventuale innesto in altre sedi (autotrapianto dei capelli e
dei peli). La novità rispetto alle altre tecnologie già presenti, risiede nella possibilità di aspirare, posizionare e impiantare l’innesto in un solo tempo chirurgico. Infatti l’apparecchiatura consente di aspirare il bulbo e di trattenerlo nella normale posizione di impianto cranio-caudale in una camera di visione, dove viene valutata anche la bontà dell’espianto attraverso una speciale telecamera. A questo punto, l’operatore è in grado di continuare il posizionamento del bulbo se questi è valido, oppure eliminarlo e iniziare un nuovo ciclo di espianto. La delicatezza e la fragilità del bulbo pilifero espiantato è la componente che determina una maggiore o minore percentuale di attecchimento. Infatti quanto meno si traumatizza il tessuto, tanto più sono alte le possibilità di riuscita. Nessun dispositivo, oggi, tranne quello in esame, è in grado di garantire questa delicatezza. Infatti negli altri dispositivi i tempi di espianto e di reimpianto sono nettamente separati: prima si esegue l’espianto dei bulbi dalla regione donatrice, si preparano i bulbi con 41