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QUALI SONO LE PROSSIME FRONTIERE DELLA CHIRURGIA ESTETICA?
from Numero 68
La ricerca della mini invasività...
Maurizio Priori: «Le prossime tappe della Chirurgia Estetica devono essere meno invasive. La parola d’ordine, oggi, è “mini invasività”. Nessuno vuole più grossi interventi demolitori sul viso e sul corpo, ma soltanto esili tracce di chirurgia dermatologica, che devono per forza non lasciare una loro traccia per molto tempo. I pazienti non vogliono essere stravolti, ma vogliono sempre di più. Quindi, tecniche microinvasive. E sono sicuro che ci arriveremo, visti i risultati che sono già stati ottenuti»
Paola Molinari: «La Chirurgia Estetica sarà sempre meno aggressiva e sempre più per correggere inestetismi solo e soltanto soltanto quando sia veramente necessario».
Nicolò Scuderi: «La frontiera della Chirurgia Estetica è avere sempre più interventi che non siano interventi chirurgici, cioè che siano meno invasivi. L’ideale sarebbe entrare da una porta in sala operatoria e uscire dall’altra in salotto. Quindi ridurre l’invasività e nello stesso tempo i rischi e aumentare il risultato»
Carlo Giuseppe Bonuccelli: «Sicuramente ridurre il follow up del paziente. Perché ovviamente la Chirurgia Estetica, come detto, rappresenta, in alcune situazioni, l’opzione migliore. Però in alcuni casi viene tuttora evitata perché si va incontro a un down time molto più ampio rispetto a quello classico dei trattamenti di medicina...»
Domenico D’Angelo: «Sono convinto che le tecnologie laser daranno un grossa mano alla chirurgia per essere sempre meno invasiva»
Dora Intagliata: «Mi aspetto una maggiore attenzione nell’utilizzo dei materiali, soprattutto per quanto riguarda le protesi nell’ambito mammario, e poi nuove tecnologie sempre più performanti»
Fabio Marini: «Io guardo con interesse alla chirurgia rigenerativa, quindi tutto ciò che ci permette, partendo dalle cellule staminali, di ricreare la fisiologia e il funzionamento ideale di questo fantastico corpo umano».
Giorgio Maullu: «Beh, penso che la Chirurgia Estetica, non essendo io un chirurgo, possa essere rappresentata dal miglioramento delle tecniche sempre meno invasive, con risultati sempre più eclatanti, magari anche più in sinergia con la Medicina Estetica e soprattutto con meno effetti collaterali e meno inter- venti cruenti. Oggi vedo proprio l’arte di saper fare il “ritaglio”, che è la cosa più difficile. Ma in fondo siamo pur sempre i nipoti di Leonardo da Vinci e di Michelangelo, l’arte scorre nelle nostre vene...». ◼
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Premio Enrico Follador
Il premio assegnato alle due relazioni permanenti più viste e ascoltate su YouTube
Confrontarsi Con Il Maestro
Per me è stato un grande motivo d’orgoglio ricevere il Premio intitolato al collega che mi fece innamorare della Medicina Estetica. L’unico cruccio? Non poter ascoltare i suoi consigli...
Aver ricevuto il Premio Follador per la miglior relazione (sul trattamento della cellulite con la carbossiterapia) al 24° Congresso internazionale SIES (la Società italiana di medicina e chirurgia estetica), svoltosi a Bologna a febbraio, è per me motivo di orgoglio per due ragioni. Primo, perché con questo riconoscimento saldo un “debito” che ho contratto anni fa con un amico e collega, Enrico Follador. Devo a lui la scintilla che accese la mia passione per l’innovazione e la ricerca in Medicina e Chirurgia Estetica. Era un eclettico pioniere Enrico, scomparso purtroppo troppo presto.
È tempo di ringraziarlo, sperando di aver fatto non solo un buon lavoro, ma anche un lavoro utile per altri colleghi. Ho solo un rammarico: non potermi confrontare con lui. Nel caso specifico, sono certo che avrebbe parecchi suggerimenti da darmi sulla cura della cellulite con la carbossiterapia.
Una Sfida
La seconda ragione per essere fiero del Premio Follador è che arriva alla vigilia dei miei 70 anni. Indosso il camice bianco da una vita ormai e, dopo tanto studio e lavoro, questo riconoscimento mi ha intimidito, emozionato e soddisfatto al tempo stesso.
L’attestato l’ho già incorniciato nel mio studio, sia come un omaggio a Enrico, sia come sigillo per la riconoscen- za dei pazienti che hanno riposto la loro salute nelle mie mani nel corso degli anni.
Ma il Premio Follador è per me anche una sfida, quella di continuare a guardare avanti unendo ogni giorno teoria-e-pratica e pratica-e-teoria, proseguendo sulla via dell’innovazione, la sola che faccia crescere come medici e persone.
Ma soprattutto la sola che mi distolga dall’ascoltare il ticchettio inesorabile del tempo che passa, la sola che mantenga giovane la mia personale passione per la ricerca clinica.
Perché, al di là che si tratti di curare l’acne o la cellulite, di fotoringiovanimento o di couperose, di impiegare la carbossiterapia o il laser, la biodermogenesi o gli ultrasuoni focalizzati, o ancor più l’esaltante combinazione di questi trattamenti insieme fra loro, al fine di ottenere risultati migliori e più duraturi per i pazienti, resta il fatto che la Medicina Estetica (è mia convinzione) abbia davanti a sé nuovi e ancora inesplorati campi di applicazione per assicurare un benessere psico-fisico ai pazienti.
Da ultimo, ma non meno importante, un grazie va al consiglio direttivo SIES per l’apprezzamento per il mio lavoro presentato a Bologna e per la decisione, con mia sorpresa, di onorarlo assegnandomi il Premio Follador
Dr.ssa Barbara CLAYSSET
IL “BELLO” CHE DIVENTA “BUONO”
Mi sono aggiudicata l’ambito riconoscimento grazie al lavoro “La Medicina Estetica: approccio combinato al disagio socio-emotivo e funzionale dei pazienti”...
Mi occupo di Medicina Estetica da più di quindici anni, dopo essermi specializzata in cardiochirurgia e aver frequentato per alcuni anni una seconda specializzazione in anestesia e rianimazione. Il mio avvicinamento alla Medicina Estetica è stato puramente casuale: un’azienda leader del settore farmaceutico mi chiese di svolgere un’indagine scientifica volta a mettere in correlazione le malattie cardiovascolari, l’invecchiamento cutaneo e gli inestetismi del corpo. Non fu amore a prima vista. Il mio primario dell’epoca insistette parecchio per convincermi ad accettare la proposta, per cui, a essere sinceri, se non fosse stato per lui forse ancora oggi mi troverei a lavorare all’interno di una sala operatoria. Nel corso della ricerca iniziai a frequentare colleghi che si occupavano di Medicina Estetica, ossia di una nuova branca medica che all’epoca si stava sviluppando.
L‘INNAMORAMENTO
Iniziai a documentarmi sui trattamenti eseguiti e sui device utilizzati, rimanendo particolarmente colpita dall’impatto positivo generato sui pazienti soprattutto in termini di benessere. Così, mentre ancora lavoravo come cardiochirurgo, ho iniziato a frequentare corsi monotematici presso le scuole di Medicina Estetica della Valet di Bologna e dell’Agorà di Milano e ad affiancare grandi professionisti. Poco alla volta mi innamorai della medicina estetica e iniziai a collaborare presso lo studio di una collega occupandomi, inizialmente, dei trattamenti vascolari. Fu lì che appresi i primi rudimenti del mestiere. Dopo circa un anno dalla pubblicazione della mia ricerca scientifica rimasi incinta del mio primo figlio. Proprio in quel periodo feci il grande passo: lasciai l’ospedale e iniziai a occuparmi a tempo pieno di Medicina Estetica, aprendo il mio primo ambulatorio. Con il passare del tempo ho compreso la valenza di questo mestiere e ho iniziato a relazionarmi diversamente con il paziente: non più un rapporto di mera soddisfazione della richiesta del paziente, ma un rapporto di fiducia all’interno del quale il medico propone per primo programmi personalizzati anche di cura e prevenzione, tenendo conto delle esigenze del paziente. Parallelamente ho sempre cercato di tenermi aggiornata e di scovare nuove tecnologie, nuovi approcci e nuove tecniche, cercando di dedicare il maggior tempo possibile al mio aggiornamento professionale. Nel giro di poco tempo ho quindi iniziato ad occuparmi in prima persona di formazione.
La Relazione Vincente
Oggi mi occupo delle attività scientifiche di alcuni progetti che portano innovazione e miglioramento in Medicina Estetica e collaboro con chirurghi plastici di fama internazionale. Ma qual è la mia idea di medicina estetica? La mia medicina estetica cerca di migliorare la qualità della vita delle persone che avvertono disagio per un inestetismo, proponendo programmi di cura e prevenzione dell’invecchiamento cutaneo. Non mi occupo solo della correzione di una ruga o del riempimento di una mucosa, ma anche della correzione degli inestetismi dell’intero organismo. All’edizione del SIES 2023, la mia relazione “La Medicina Estetica: approccio combinato al disagio socio-emotivo e funzionale dei pazienti” è stata selezionata come relazione permanente in memoria di Enrico Follador, membro del consiglio direttivo SIES, che da sempre aveva posto l’attenzione sull’importanza della EBM in medicina estetica. Il mio lavoro è iniziato più di un anno fa, quando ho programmato un piano di cura a un paziente di 60 anni sottoposto a parotidectomia totale destra per neoplasia della parotide, che aveva comportato una lesione del nervo facciale e di conseguenza un’emiparesi destra. Dover curare una malattia può anche influenzare la salute mentale e l’umore dei pazienti. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista “Psycho-oncology”, il 70% dei pazienti oncologici soffre di distress psicologico e soltanto un 10% di questi si rivolge a uno specialista nel settore. La malattia neoplastica può determinare dismorfismi e limitazioni funzionali, motivo per cui molti sconforto e rabbia, così generandosi in loro un disagio ulteriore rispetto alla sofferenza derivante dalla malattia. L’approccio iniziale al mio paziente è stato quello di valutare il suo dismorfismo e di scegliere i tipi di device da utilizzare. Ho scelto di trattare il mio paziente in tre sedute. Nella prima seduta ho utilizzato un filler volumizzante ad alto G prime con peptidi biomimetici per ripristinare il volume perso e per rimodulare lo spostamento dei tessuti verificatisi dopo l’importante svuotamento subito nella zona zigomatico-malare. Per il trattamento ho usato una cannula da 22G che garantisce maggior confort al paziente e riduce le possibilità di ematomi. Nella seconda e nella terza seduta ho utilizzato fili di trazione in PDO (polidioxanone) con due tecniche differenti: nella prima la tecnica one-point nella zona zigomatico-malare, legando i fili tra di loro per creare una maggiore trazione e produrre collagene di tipo 1 e di tipo 3 a distanza di 30 giorni. Nella terza e ultima seduta ho utilizzato due linee vettoriali parallele, una prima dall’osso zigomatico al pre jawl e una seconda dal trago alla commissura labiale inferiore per risollevare la deviazione della commissura labiale. Ho così ottenuto il risollevamento dell’emiviso di destra e il ripristino dei volumi, ricreando un effetto liftante dell’area trattata che si è mantenuto a follow-up a 6 mesi, con un sensibile miglioramento dello stato emozionale del paziente. Il lavoro scientifico è stato pubblicato sull’“International Journal of clinical Studies e Medical case reports” con il professor Maurizio Cavallini, a dimostrazione dell’interesse che il mondo scientifico dedica oggi a questo tema. Chi si occupa oggi di Medicina Estetica può essere di grande supporto per il paziente, cercando di consentirgli il raggiungimento di un maggior benessere attraverso l’utilizzo di nuovi device e il proprio continuo aggiornamento.
L’EMOZIONE NON HA VOCE
Il sabato, giorno della premiazione, ero particolarmente emozionata e vedere lo stato maggiore SIES schierato sul palco faceva un certo effetto. Quando il professor Cavallini ha preso la parola e ha pronunciato il mio nome, lo confesso, ho sentito un vuoto allo stomaco, un’emozione incredibile di quelle che ti dici “…e ora come faccio a fare gli scalini senza cadere per terra?”. Ma per fortuna ho vinto l’emozione e mi sono goduta completamente l’applauso della platea. Ho dedicato la vittoria al mio paziente, per il coraggio che ha dimostrato presentandosi al mio studio, e a Maurizio, che ha collaborato con me nella stesura del case report. Nel pathos del momento, ahimè, non ho ringraziato i membri del comitato scientifico SIES per l’impegno, la dedizione e l’attenzione alla qualità delle varie proposte scientifiche che prestano ogni anno. Spero di poter recuperare almeno in parte facendolo ora. ◼
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VALET - CPMA
VISOMED
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WAVEMED
Premio Crescenzo Di Donato
Il premio assegnato alle due migliori tesi dissertate all’Esame CPMA VALET
Credo Nella Collaborazione
Dr.ssa Antonella CARLUCCI
Il Sorriso Delle Labbra
Ortodontista e medico estetico possono collaborare sempre più strettamente per completarsi a vicenda e proporre al paziente un approccio terapeutico a 360 gradi Sarebbe sciocco nasconderlo: per me è stato un immenso piacere essere selezionata per partecipare al Premio Di Donato all’interno del Congresso Internazionale SIES. Avevo appena concluso il percorso di studi annuale iniziato a marzo 2022, quando ho ricevuto la chiamata dalla preziosissima Lea della segreteria Valet! L’organizzazione del corso mi ha permesso di coniugare la mia attività lavorativa in Sicilia, la mia vita da mamma a piacevoli week-end di formazione bolognesi.
Come Odontoiatra specializzata in Ortognatodonzia all’Università di Ferrara un bel po’ di anni fa, tornare a studiare in Emilia Romagna è stato per me veramente emozionante!
Emozionante e stimolante, perché si trattava di un percorso di studi totalmente nuovo, anche se Medicina Estetica del volto e Ortodonzia hanno alcuni importanti punti in comune. Le labbra sono uno di quelli: focus principale della tesi che mi ha permesso di vincere questo prestigioso premio.
In questi anni ho trattato tanti pazienti adulti con malocclusioni scheletriche e dentali che presentavano disarmonia dei tessuti molli soprattutto a carico del terzo inferiore del viso: retrusione mandibolare, labbra poco rappresentate e un’alterazione delle proporzioni tra labbro superiore e inferiore. In alcuni casi, il trattamento ortodontico con la movimentazione degli incisivi può influire sulla proiezione delle labbra. In specifici casi, la Medicina Estetica delle labbra è raccomandata nel paziente che ha intrapreso un trattamento ortodontico.
Esistono infine interessanti casi borderline in cui un compromesso ortodontico e medico-estetico può offrire un‘alternativa al paziente che rifiuta il trattamento di chirurgia ortognatica.
Ho scritto la mia tesi e portato i miei casi perché convinta che ortodontista e medico estetico possano collaborare sempre più strettamente per completarsi a vicenda e proporre al paziente un approccio terapeutico a 360 gradi. ◼
L’AGOPUNTURA ESTETICA
Una tesi dal titolo “Agopuntura cosmetica per il trattamento delle occhiaie” mi ha permesso di raccogliere il materiale da presentare in occasione del Congresso Internazionale SIES
La mia vita professionale parte in primis con la laurea nel 2018 presso l’Università di Modena e a febbraio 2019 in seguito al conseguimento dell’abilitazione medica. Sono entrato nel Corso di Formazione in Medicina Generale, che ho completato in aprile 2022; tuttavia da subito il mio interesse si è focalizzato su tematiche aggiuntive, esterne o complementari alla medicina intesa in senso stretto come solo trattamento della patologia.
LA SCOPERTA DI CPMA-VALET
Per questo (e per esperienze positive in famiglia con la metodica) ho portato avanti in parallelo la mia formazione complementare frequentando la scuola di agopuntura AMAB di Bologna e il primo modulo sulla Medicina Estetica del viso presso la scuola CPMA-VALET. Da questa commistione di interessi è nata l’idea del lavoro di tesi dal titolo “Agopuntura cosmetica per il trattamento delle occhiaie”, uno studio che ha richiesto tempo e che mi ha permesso anche di raccogliere il materiale da presentare in occasione del Congresso Internazionale SIES. Il taglio pratico dello studio e l’argomento tutto sommato di “frontiera” e ancora poco conosciuto, secondo me hanno suscitato l’interesse della commissione; la premiazione sul palco è stato infatti un momento emozionante.
Tutto questo mi conferma come la Medicina Estetica e l’Agopuntura siano due ambiti complementari e con un futuro promettente; il loro utilizzo combinato suscita interesse e sarà sempre più appassionante portarli avanti in parallelo. Essi sono due strumenti sinergici che ci permettono di lavorare senza mai perdere di vista l’obiettivo della nostra professione: aiutare il nostro paziente a raggiungere il benessere fisico e mentale e a ristabilire l’armonia tra mente e corpo. ◼
Medicina Estetica
BONE LEVEL TECHNIQUE: BENVENUTI NELL’ERA DELLA MEDICINA MUSCOLARE
LG Chem ha finalmente trovato la giusta formula, riuscendo a ottenere il perfetto equilibrio tra elasticità e coesività, creando un prodotto estremamente volumizzante, elastico, fluido, maneggevole, duraturo, che non migra e soprattutto performante
La Medicina Estetica, ormai, fa parte della nostra vita. Oggi ci si rivolge al medico estetico per migliorare il proprio aspetto, per correggere quel piccolo difetto che non vorremmo avere o magari solo per sentirsi esteticamente meno stanchi in questa vita così frenetica. Principalmente, con l’avanzare dell’età, si ha un cambiamento morfologico del volto, dovuto principalmente a un cambiamento dell’elasticità cutanea, un cambiamento del volume dei comparti adiposi del volto e soprattutto un cambiamento dovuto a un riassorbimento osseo. Tutti questi processi portano a uno scivolamento del volto dall’alto verso il basso.
Le forze agenti su cute e sottocute rendono la muscolatura facciale mimica sempre più soggetta a stress e ad alterazioni di contrazione.
Questo si traduce in un invecchiamento non solo tissutale, ma anche mimico ed espressivo.
Quindi, in realtà, dobbiamo chiederci un’altra cosa: ma cos’è che il paziente vuole da un trattamento estetico?
Cambiare l’espressione che via via, con l’avanzare dell’età, cambia divenendo sempre più adulta, o il riempimento di qualche solco qua e là? E più che altro, che cosa significa espressione adulta?
Sicuramente un adulto ha esperienza, ha già riso e sofferto e quindi la sua espressione è più matura e questo sicuramente gioca un ruolo importante nella società.
Quindi lo stupore, l’effetto “wow” che oggi sempre più si cerca e il risultato “pazzesco” , in fondo che cosa è? Non è nient’altro che un’emozione e proprio l’emozione del paziente è quel sentimento che deve essere rispettato. Questo preambolo serve per comprendere la nostra tecnica.
DIECI PUNTI “CARDINALI” a tecnica Bone Level è terapeutica, in quanto agisce direttamente sul riassorbimento osseo, portando un beneficio sulla contrattura di tutti i muscoli mimici e non solo.
La tecnica prevede alcune infiltrazioni sovra periosti in punti strategici, che portano al cambiamento dell’asse muscolare e quindi al cambio di contrazione.
Questo cambio crea una vera riabilitazione di contrazione muscolare, regolando tra loro la contrazione di tutti i muscoli mimici: tutto ciò si traduce in elasticità, sollevamento, sospensione, turgore e mimica riabilitata.
I 10 punti si dividono su tutto il distretto facciale (Fig. 1):
• 3 mandibolari
• 2 mascellari intramucosi
• 2 zigomatici
• 2 sovraorbitari
• 1 nasale.
La tecnica prevede infiltrazioni in bolo sovraperiostee per un totale di 2,5 ml. Il filler usato è specifico e ha una tecnologia all’avanguardia a livello mondiale.
LG Chem finalmente ha trovato la giusta formula, riuscendo a ottenere il perfetto equilibrio tra elasticità e coesività, che rende Y-Solution 720 unico, creando un prodotto estremamente volumizzante, elastico, fluido, maneggevole, duraturo, che non migra e soprattutto performante (ha una resa elevata, basta poco prodot to per ottenere i risultati voluti). Dal momento che Y-Solution 720 presenta contemporaneamente le caratteristiche migliori dei filler bi fasici e di quelli monofasici, viene descritto dai suoi produttori come appartenente a una nuova tipologia, denominata Y-Phasic (Fig. 2).
La Medicina Estetica Funzionale
Ritengo opportuno soffermare la vo stra attenzione sulle indicazioni cli niche che questo nuovo filler ricopre. La caratteristica che mi ha maggior mente impressionato, nell’utilizzo di Y-Solution 720, è stata l’elevata capacità volumizzante del filler e la sua stabilità. Altra caratteristica pe culiare è la versatilità, sottolineando che Y-Solution 720 può essere uti lizzato non solo nelle classiche aree che necessitano aumento volume trico, come zigomo, mento, profilo mandibolare e tempia, ma anche in zone più delicate come il naso, per ottenere una ridefinizione del profi lo, e il labbro. Questa ampia gamma di indicazioni rende Y-Solution 720 il filler perfetto. Ciò si traduce in un effetto estetico prolungato, stabile e duraturo nel tempo. Il massimo confort del paziente è dovuto princi palmente alle infiltrazioni profonde, che riducono le complicanze e il rias sorbimento. La tecnica è riabilitativa, perché non solo agisce nell’imme diato dando un risultato estetico, ma migliora lo stesso nel tempo e con risultato stabile per mesi. Infine, con questa tecnica riusciamo a conservare inalterati tutti i distretti tissutali, muscolari e adiposi, che spesso vengono infiltrati in maniera incongrua dando risultati estetici scadenti, con alterazione della funzionalità muscolare e un appesantimento estetico di tutto il volto. Questa tecnica, pubblicata a livello internazionale con studi scientifici e strumentali tra cui l’elettromiografia facciale pre e post trattamento, mediante la quale si è potuto realmente registrare il cambio di contrazione muscolare, è una
Medicina Estetica
LA “RADIOFREQUENZA 2.0”
NEL TRATTAMENTO DELL’ATROFIA VULVO-VAGINALE
Restituire alle donne in menopausa, e non solo, benessere, sicurezza e una buona qualità di vita, in maniera non invasiva, indolore e in sole due sedute l’anno? Si può fare!
L’atrofia vulvo-vaginale (AVV) ha un’incidenza altissima: in Italia colpisce una donna su due, dopo la menopausa spontanea o indotta. È una patologia che ha un forte impatto negativo sulla qualità di vita della donna. Nonostante l’ampia diffusione, ancora oggi l’AVV è decisamente sottostimata: il coinvolgimento delle parti intime provoca spesso disagio nelle donne, che tendono a trascurare questa disfunzione, con inevitabili conseguenze di salute e sulla vita di coppia, soprattutto perché è una condizione cronica che tende a peggiorare nel tempo.
FISIOPATOLOGIA DELL’AVV
L’AVV si caratterizza per l’assottigliamento della mucosa vaginale con conseguente riduzione della vascolarizzazione, dell’elasticità e del grado di idratazione, un aumento del pH vaginale associato a una tendenziale disbiosi genitale con riduzione dei lactobacilli. I tessuti vaginali si modificano e si caratterizzano per la prevalenza di fibrociti quiescenti. Il contenuto di acqua della matrice extracellulare è basso e quindi vi è una scarsa permeabilità della lamina propria alle sostanze nutrienti. La mucosa diventa asciutta, fragile, poco nutrita e vulnerabile ai traumi e alle infezioni. Le donne che soffrono di AVV presentano una serie di sintomi tipici: secchezza, prurito, dolore, dispareunia, possibile sanguinamento nei rapporti sessuali, urgenza mintoria.
Essendo una patologia strettamente legata alla carenza di estrogeni, caratterizza la peri- menopausa e post-menopausa. Però si può manifestare anche prima del climaterio, transitoriamente nel puerperio, e come conseguenza di particolari situazioni patologiche o cause iatrogene (chemioterapia, radioterapia o ovariectomia bilaterale). L’AVV interessa infatti oltre il 70% delle pazienti trattate per neoplasia maligna mammaria, come effetto collaterale delle terapie oncologiche che includono trattamenti farmacologi endocrini anti-estrogenici.
Trattamenti A Disposizione
I percorsi terapeutici per la cura dell’AVV sono svariati. Quando i lubrificanti vaginali non sono sufficientemente efficaci, la terapia estrogenica locale rappresenta la prima opzione di trattamento. Tuttavia, tale opzione è sovente poco accettata e rispettata, in quanto può essere fastidioso utilizzare quotidianamente creme o gel vaginali. Un’opzione farmacologica alternativa non ormonale è rappresentata dal trattamento con modulatori selettivi dei recettori degli estrogeni (SERMS). Alternativi e/o complementari alla terapia farmacologica sono i trattamenti fisici con laser o radiofrequenza. Questi hanno dimostrato effetti benefici sui sintomi vulvo- vaginali e sulla ripresa dell’attività sessuale. Il meccanismo d’azione è legato alle alte temperature generate dai Sistemi, che inducono uno shock termico nei tessuti, determinando un transitorio cambiamento nel metabolismo cellulare. In particolare, si ha l’attivazione delle Heat Shock Proteins (HSPs), la cui funzione è di proteggere le cellule da possibili danni e stimolare il fattore di crescita TGF-ß, importante nella risposta infiammatoria e nel processo fibrogenetico. In questo processo, l’attività dei fibroblasti risulta fondamentale per la produzione di collagene e matrice extracellulare, acido ialuronico, glicosaminoglicani e proteoglicani. Il risultato è un tessuto più trofico, idratato e turgido, in stato di benessere.
TEMPSURE® VITALIA:
IL TRATTAMENTO INNOVATIVO A RADIOFREQUENZA
Attualmente è disponibile un nuovo sistema a radiofrequenza, Tempsure® Vitalia (Distribuito in Italia da Technolux srl), che impiega energia monopolare a 4MHz per la cura dell’AVV. Il trattamento con la radiofrequenza dura solo 20 minuti e prevede solo due sedute annue. Oltre all’AVV, con questo dispositivo è possibile trattare anche la Sindrome da Rilassamento Vaginale. Tempsure® Vitalia ha le seguenti caratteristiche: la workstation si correla con la specifica sonda monouso Vitalia, ergonomica, ultrasottile e leggera, con testina di spessore 18mm, con cui è possibile indurre un incremento termico dei tessuti. La testina è provvista di ben due termistori che misurano costantemente la temperatura tissutale target, onde evitare di creare danni tissutali. Tale temperatura è compresa fra 39°C e 44°C, raggiunta in meno di 1 minuto. La durata di trattamento per area predefinita è di 5 minuti e la sonda va sempre tenuta in movimento (Fig. 1)
Tutti i parametri presi in esame sono riportati sullo schermo Tempsure®, quindi il medico ha la possibilità di modificarli in tempo reale, a seconda della risposta della paziente. Data la natura del trattamento, è opportuno preparare la paziente nei giorni precedenti sia con idratazione generale (idropinoterapia normominerale) che topica dell’area.
Somma dei risultati complessivi ottenuti dai valori assegnati ad ogni singolo sintomo preso in esame, pre trattamento (in blu) e al follow up (in rosa)
Lo Studio Clinico
CON TEMPSURE® VITALIA
Per valutare l’efficacia di Tempsure® Vitalia nel trattamento della S. Genitourinaria della Menopausa da AVV abbiamo eseguito uno studio pilota. A 13 donne in post-menopausa, in cui era presente uno stato di discomfort genitale legato a sintomi da AVV, è stato proposto ed eseguito il trattamento Vitalia, secondo la tecnica standard. La ri-valutazione è avvenuta dopo un singolo trattamento con follow-up a 6-10 settimane.Considerando che la cosa rilevante del trattamento è la percezione soggettiva dello stato di benessere o malessere genitale, abbiamo utilizzato una scala semi-quantitativa soggettiva da 0 (condizione migliore) a 10 (condizione peggiore) su 8 parametri (Grafico), per la quantificazione dei risultati. La compliance da parte delle pazienti è stata ottimale e il trattamento ben tollerato. In nessuna delle pazienti si sono rilevati effetti collaterali. Sui dati raccolti sono stati eseguiti test statistici di significatività. La valutazione della differenza dei valori soggettivamente assegnatisi dalle pazienti dopo il trattamento, rispetto a quelli assegnatisi pre-trattamento è risultata statisticamente significativa, come evidenziato nel grafico. In particolare, altamente significativo all’analisi statistica risulta il miglioramento dei valori soggettivamente attribuiti ai sintomi di atrofia vulvare, atrofia vaginale, dispareunia penetrativa, discomfort generale.
Conclusioni
Tempsure® Vitalia risulta altamente efficace nel trattamento delle manifestazioni genitali da Atrofia vulvovaginale, grazie alla facilità di utilizzo e all’ottima compliance da parte delle pazienti.
Inoltre, il trattamento Vitalia si è rivelato risolutivo anche e soprattutto su pazienti che avevano già effettuato altre terapie senza ottenere i risultati sperati.
Tempsure® Vitalia, la radiofrequenza 2.0 a disposizione delle donne. Un trattamento rapido, ambulatoriale, privo di effetti collaterali e downtime, totalmente indolore, compatibile con terapie locali e infiltrative. Sono sufficienti solo due sedute l’anno per ottenere risultati reali e duraturi nel tempo.
L’utilizzo dell’anidride carbonica medicale iniettiva è fondamentale, in uno studio di Medicina Estetica, e creare sinergie tra essa e altri trattamenti significa potenziarne gli effetti e i risultati: è questo il caso dell’associazione della Carbossiterapia con la somministrazione iniettiva di acido Ialuronico non cross linkato. L’anidride carbonica insufflata superficialmente contribuisce contemporaneamente a creare un’importante vasodilatazione e una significativa iperossigenazione del tessuto: in poche parole, rivitalizza e prepara al meglio la struttura dermica e sottodermica a ricevere, nella stessa seduta, la somministrazione di acido ialuronico non cross-linkato. Questa
COLLO E DÉCOLLETÉ: L’EFFICACIA DI UN PROTOCOLLO SINERGICO
La combinazione “carbossiterapia e biostimolazione iniettiva con acido Ialuronico” per ripristinare l’idratazione e la texture della cute del collo e del décolleté sinergia permette all’acido Ialuronico di svolgere al meglio la sua funzione di ridensificazione, riparazione e protezione della pelle del collo e del décolleté, che facilmente risulta spesso stressata e disidratata dal tempo. La Carbossiterapia deve essere somministrata a basso flusso, 20-30 ml/min, a una temperatura di almeno 38 gradi: si utilizza un ago 30G per una distribuzione superficiale e focalizzata, iniziando dalle aree laterali del collo, procedendo lentamente, fino alla zona mediale.
In tal modo il primo effetto è quello di uno scollamento del tessuto, che crea una struttura fisiologicamente favorevole ad accogliere l’acido Ialuronico non cross-linkato che, grazie alla sua alta coesività, si integrerà nel tessuto in modo omogeneo e uniforme. Il primo effetto che si nota all’insufflazione del gas è un transitorio arrossamento cutaneo, verosimilmente in relazione alla subitanea vasodilatazione dell’area trattata, associato a un modesto enfisema sottocutaneo (Fig. 1).
Punti Di Accesso
Conclusa questa prima parte di trattamento, si somministra l’acido Ialuronico non cross linkato, alla concentrazione di 15 mg/ml, per un totale di circa 3 ml.
L’infiltrazione può essere effettuata con ago a tappeto a piccoli boli intradermici a distanza di circa 0,5-1,00 cm, sia per il collo sia per il décolleté. Il trattamento del collo può essere effettuato anche con cannula, dall’alto verso il basso, con tecnica lineare a ventaglio molto superficiale; i punti di accesso sono o uno uni- co, centrale, sottomentoniero a circa 1 cm dal bordo mandibolare, oppure uno doppio, con punti di accesso laterali, a circa 2 cm sotto l’angolo mandibolare bilateralmente. La cannula da noi maggiormente utilizzata ha diametro 25G e lunghezza 50 mm.
Protocollo Di Tre Sedute
Il risultato è immediatamente molto apprezzabile: si evidenzia una distensione della cute, con attenuazione delle piccole rughe superficiali e lieve riempimento dei solchi delle aree trattate (Fig. 2). Questo effetto, se ripetuto con un protocollo che prevede almeno tre sedute ogni 1421 giorni, è abbastanza duraturo nel tempo e ha l’obiettivo di ottenere un’azione antiossidante e ridensificante e di migliorare il metabolismo cutaneo, soprattutto nei casi di severo crono-fotoaging.
RIFERIMENTI
Oliveira SMD, et al. Effects of carboxytherapy on skin laxity. J Cosmet Dermatol. 2020. Kroumpouzos G, et al. Carboxytherapy in dermatology. Clin Dermatol 2022.
Carbossiterapia In Medicina Estetica
corso teorico-pratico
Obiettivo del corso L’obiettivo del corso è di mettere il medico estetico nelle condizioni di poter utilizzare una metodica terapeutica – la Carbossiterapia – inquadrando correttamente i vari aspetti clinici ed il suo corretto uso. Il corso inoltre permetterà di imparare a sfruttarne tutte le potenzialità tecniche, utilizzandola come tecnica a solo oppure integrandola con altri trattamenti. La Carbossiterapia, pertanto, consente di implementare le capacità di trattamento e di applicazione sia per gli inestetismi del viso sia per il profilo corporeo, garantendo risultati rapidi ed apprezzabili in maniera significativa. Il corso sarà teorico e soprattutto pratico, sarà illustrata la metodica con prove pratiche in diretta e sarà possibile visionare filmati esplicativi e dimostrativi.
DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Molinari
Dr. Simone Ugo Urso
DATE DEL CORSO: 26 Maggio 2023
CREDITI ECM: 6 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
Mendoza et al. Antioxidant Profile of Hyaluronan: Physico-Chemical Features and its Role in Pa-thologies Mini Reviews in Medicinal Chemistry, Volume 9, Number 13, 2009. Anderegg U, et al. More than just a fillerthe role of hyaluronan for skin homeostasis.
Exp Dermatol. 2014. PMID: 24628940 Review.
Laurent TC, et al. FASEB J. Hyaluronan 1992. PMID: 1563592 Review.
Stern R, et al. Eur J Cell Biol. 2006. PMID: 16822580 Review.
Dr. Attilio Cavezzi