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QUALE RITIENI SIA LA TERAPIA PIÙ EFFICACE PER L’INSUFFICIENZA VENOSA?

Tutto dipende dall’obbiettivo che si vuole raggiungere

Alvise Cavallini: «Non abbiamo una metodica unica, dipende da tutta una serie di valutazioni che sono strumentali e cliniche, perché anche in questo caso personalizziamo il trattamento»

Alessandro Frullini: «Io preferisco i trattamenti meno invasivi, in particolare la schiuma, che in realtà non è un trattamento semplice da eseguire, però è semplice come concetto e permette di trattare con il minor disagio possibile per i pazienti»

Gaspare Andrea Gerardi: «Più che una terapia più efficace di un’altra, direi che esiste la capacità di calibrare il tipo di terapia in base alla patologia presente, che il paziente presenta al momento. Per cui la capacità del medico emerge nella scelta di una tecnica rispetto all’altra

Demetrio Guarnaccia: mo raggiunto una pseudo standardizzazione per il trattamento dell’insufficienza della malattia venosa cronica che ci porta a sperare nel futuro. Adesso l’associazione tra l’expertise e quello che la tecnologia offre, ci permette di andare al di là di quelli che erano prima limiti invalicabili»

Claudio Novali: «Non c’è un gold standard, perché ogni persona necessita di un trattamento mirato. Ecco allora l’importanza degli operatori, cioè quella di avere un bagaglio a 360 gradi delle competenze, delle conoscenze che consentiranno di utilizzare gli strumenti migliori a seconda del quadro che va trattato» .

Patrizia Pavei: «La terapia “pianificata” per insufficienza venosa non esiste. Esiste invece la terapia per ogni paziente, che viene tagliata su misura del paziente stesso, sulla sua situazione clinica

QUALE RITIENI SIA IL RUOLO DI UN’ASSOCIAZIONE COME L’AFI?

Il nuovo presidente, Maurizio Ronconi, continuerà l’opera nel solco dei predecessori

Giovanni Alongi: «È fondamentale, perché permette di essere in contatto con tutti i colleghi che si occupano della stessa branca in Italia e all’estero, e di fare congressi, quindi di portare le proprie casistiche e di confrontarci e di conseguenza migliorare, per offrire al paziente sempre i migliori risultati.»

Alvise Cavallini: «Questa è una società scientifica in cui mi sono ritrovato immediatamente e ho accettato con entusiasmo di rappresentarla nella regione in cui lavoro tutti i giorni» .

Alessandro Frullini: «Nata da non tantissimo tempo, si è rapidamente imposta come la società flebologica leader in Italia ed è ben posizionata nel mondo. Diciamo che la mission, lo scopo di società come questa, è da una parte migliorare le conoscenze tecnologiche dei medici e quindi farli crescere portando le innovazioni, creando una palestra di confronto fra specialisti in modo da poter offrire il miglior trattamento possibile»

Gaspare Andrea Gerardi: «Il ruolo dell’AFI è quello di informare i colleghi e di creare un insieme di medici più consapevoli riguardo a ciò che è la flebologia e il suo sviluppo a livello mondiale»

Demetrio Guarnaccia: «L’AFI si è affermata come la società più importante d’Italia, una società che suscita grande interesse pure all’estero»

Claudio Novali: «In qualità di presidente di una delle poche, anzi forse l’unica associazione pazienti che esiste in Italia e che si occupa di malattie vascolari, posso dire che l’AFI ha accolto subito l’appello. Per- ché oggi le associazioni scientifiche in qualche modo devono veicolare le loro istanze con le istituzioni in tandem con le associazioni pazienti. Con il presidente onorario, Frullini, abbiamo avviato una collaborazione che mi auguro sia fruttuosa, dove la nostra funzione sarà di integrazione e di completamento delle istanze e delle esigenze»

Patrizia Pavei: «I ruoli dell’associazione sono più di uno e il primo è quello di diffondere una cultura flebologica adeguata e di creare un network di professionisti che lavorano insieme. Oltre a questo, di proporre alle istituzioni le linee guida e le possibili soluzioni che possono raggiungere il massimo risultato per il paziente»

Maurizio Ronconi: «Proprio in chiusura di Sclerotherapy mi è stato comunicata la mia elezione a presidente. Per me è un onore essere a capo di AFI, che ho conosciuto esattamente vent’anni fa. Mi innamorai subito di questa associazione che metteva in contatto professionisti pragmatici, che non parlavano di filosofia ma di cose concrete, di quello che succedeva negli ambulatori. AFI è una famiglia che con il tempo si è allargata senza perdere la propria identità: gli amici che avevo nel 2003 sono gli amici che ho anche oggi, assieme ai tanti che si sono aggiunti nel tempo. Spero di essere all’altezza del cimento e in ogni caso il mio compito sarà quello di proseguire nel solco già tracciato da chi mi ha preceduto, Patrizia Pavei e Mimmo Guarnaccia» ◼

COM’È STATO SCLEROTHERAPY 2023?

Un successo oltre le aspettative, come partecipazione numerica, ma anche per il livello scientifico

Giovanni Alongi: «Congresso fantastico. Uno Sclerotherapy così non era immaginabile, qualche anno fa. Speriamo di andare sempre più avanti, di fare congressi sempre più grandi. C’è stata una grandissima partecipazione da parte di medici provenienti da tutta Italia e anche di tantissimi colleghi internazionali, che arricchiscono con i loro contenuti le presentazioni in aula» .

Alvise Cavallini: «È stato un momento di incontro molto gradito, soprattutto dopo due lunghi anni di isolamento. Noi diamo molta importanza allo scambio di idee. In questi contesti esprimiamo pareri e da questo brainstorming nascono nuove idee, nuove possibilità di approccio ai nostri pazienti con grande soddisfazione»

Alessandro Frullini: «Beh, io sono un po’ di parte... Però, dopo averlo organizzato, direi che sono molto contento, perché questo Congresso è andato oltre le nostre aspettative, come partecipazione, diciamo numerica, ma anche per il livello scientifico. Quindi permettetemi di cogliere questa occasione per ringraziare tutti quelli che hanno preso parte al Congresso e per ringraziare le aziende che ci hanno supportato e tutti quelli che hanno lavorato all’organizzazione dell’evento» .

Gaspare Andrea Gerardi: «Sclerotherapy? Un congresso ottimamente organizzato, molto partecipato, con contenuti sicuramente di spessore, un appuntamento davvero irrinunciabile» .

Demetrio Guarnaccia: «Se calcoliamo che abbiamo avuto più di 600 iscritti, neanche con le nostre più rosee previsioni potevamo ipotizzare un successo del genere. Dobbiamo essere molto soddisfatti, perché quello che noi riusciamo a dire, quello che noi riusciamo a trasmettere, è un qualcosa che favorisce l’aggiornamento continuo della pratica dei nostri colleghi» .

Patrizia Pavei: «Mi ha soddisfatto, come sempre. Volendo trovare un piccolo neo, dico che avrei voluto più discussione. Ma questa è davvero l’unica cosa migliorabile...» .

Maurizio Ronconi: «Venni per la prima volta a Sclerotherapy nel 2003 e c’erano più o meno 400 persone. Oggi siamo nel 2023 e abbiamo superato i 600 iscritti a questo Congresso. Che cosa si può aggiungere? Che di anno in anno la nostra kermesse congressuale è migliorata e adesso che sono il presidente di AFI ce la metterò tutta per migliorare l’ottimo lavoro svolto da chi c’era prima di me...» . ◼

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Dietoterapia

L’aumento del numero degli esseri umani sulla terra determina anche il fabbisogno alimentare, con l’assurda condizione che nelle aree sviluppate del globo vi sia uno spreco senza limiti di risorse alimentari, mentre nelle aree più povere e arretrate, che diventano sempre più vaste, la mancanza di cibo diventa un problema sempre più grande e grave da risolvere. Nonostante ogni anno si rinnovino le promesse di salvare il pianeta dall’inquinamento, responsabile secondo molti del cambiamento climatico, il quale influisce certamente sulla quantità e sulla qualità dei raccolti, le promesse rimangono tali. Inoltre i focolai di guerra che incendiano ormai tutti i continenti contribuiscono non poco sulla produzione e sulla circolazione delle derrate alimentari. In questo panorama di per sé apocalittico, si inserisce la polemica sull’impiego della farina prodotta dagli insetti e della carne sintetica. Il tutto giustificato naturalmente in virtù della sostenibilità della terra, contribuendo così alla limitazione di allevamenti intensivi di animali, utilizzo dei cereali per l’uomo e non per gli animali e via dicendo. Si omette però di dire che in questa politica alimentare c’è come sempre un business internazionale delle multinazionali, che sempre più si stanno interessando al food in senso lato, ammantando gli enormi guadagni con la filantropia.

UNO SGUARDO AL PASSATO

Eppure, se si fa una piccola riflessione, soltanto 60 anni or sono, la condizione alimentare in Italia e nel bacino mediterraneo era completamente diversa. La produzione di pane e dei suoi derivati si otteneva soprattutto da grano duro, lievita- to con lievito madre. Il consumo di carne era molto limitato, soprattutto quella rossa, mentre abbondavano legumi, cereali e frutta, quella di stagione. Questa situazione alimentare di fatto, sosteneva una bassissima incidenza di malattie metaboliche quali il diabete, l’ipercolesterolemia, la sindrome plurimetabolica, l’obesità ecc., come ampiamente dimostrato da numerosi studi. Oggi si cerca di poter riproporre alcune condizioni alimentari di allora, adeguandole a quelle che sono le attuali esigenze e un esempio per tutti è il digiuno intermittente. Esso di fatto non limita l’assunzione dei cibi, ma presenta una finestra temporale lunga in cui non si devono assumere alimenti, al fine di indurre l’organismo a consumare i grassi in eccesso stipati nelle cellule adipose e riducendo così tutte le sequele cardiovascolari, oltre che a perdere peso.

Percorso Formativo

VALET CPMA di Bologna, sempre attenta alle esigenze e all’evoluzione della Medicina Estetica, propone, con il modulo di scienza dell’alimentazione e di dietoterapia dell’obesità, un percorso formativo sui principi cardine della nutrizione umana. In esso si rivisiteranno i principi di termogenesi alimentare, cosa sono i nutrienti, il loro metabolismo, le loro funzioni plastiche ed energetiche. La composizione corporea, il dinamismo energetico che ne deriva, gli esami strumentali più utili per poter seguire l’evoluzione di un progetto dietetico. Inoltre, come si struttura una prescrizione dietetica tenendo conto di tutte le variabili individuali. In questo percorso si farà un excursus sul mondo dei batteri intestinali, il microbiota, unico e individuale, e quali sono i rapporti complessi tra esso e il cibo. Acquisite queste conoscenze, si approfondirà il supporto della terapia alimentare in patologie quali le sindromi intestinali, le patologie metaboliche e quelle cardiache maggiormente presenti nella nostra popolazione. Naturalmente in questo percorso verranno valutate e discusse anche le interazioni con molte problematiche che hanno un interessamento da parte della Medicina Estetica, come per esempio la panniculite edema-fibro-sclerotica e molte altre. corsi teorico-pratici

SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE (propedeutico a Dietoterapia dell’Obesità)

Obiettivo del corso

Fornire una preparazione completa nel campo della Scienza dell’Alimentazione, dalle nozioni di biochimica e di fisiologia della nutrizione alla digestione, assorbimento, trasporto e trasformazioni biochimiche dei nutrienti energetici, con particolare attenzione al reale fabbisogno energetico (basale e di riposo; di utilizzazione degli alimenti; di svolgimento delle comuni attività di vita, professionali e sportive), fino ad arrivare alla personalizzazione della dieta.

DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu - Dr.ssa Emanuela Spiga

DATE DEL CORSO: 13-14 Ottobre 2023

CREDITI ECM: in fase d’accreditamento

DIETOTERAPIA DELL’OBESITÀ

Obiettivo del corso

Far acquisire ai corsisti le conoscenze teorico-applicative di base per formulare diete personalizzate nei confronti di pazienti in eccesso ponderale.

DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu - Dr.ssa Emanuela Spiga

DATE DEL CORSO: 1-2 Dicembre 2023

CREDITI ECM: in fase d’accreditamento

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI

SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it l cibo, costituito dai nutrienti, è la benzina che fa muovere la cellula, quanto più esso è naturale quanto più è salutare. Oggi le mutate condizioni sociali e lavorative hanno cambiato drasticamente lo stile di vita della maggior parte della popolazione. La riduzione dell’attività fisica, lo stravolgimento dei ritmi circadiani con l’alterazione dei cicli sonno/ veglia associata all’abbondanza di alimenti preconfezionati introdotti ha portato a un sensibile aumento dell’insulina oltre a aumento ponDurante il percorso nutrizionale sarà oggetto di riflessione anche l’aspetto psicologico del paziente e anche come deve porsi il medico nell’a-

I pazienti con eccesso ponderale non hanno bisogno solamente di una prescrizione dietetica, ma anche di un supporto personale che li aiuti a portare a termine il percorso intrapreso. Il mondo della nutrizione fa parte senza dubbio della sfera emotiva, per cui è necessario essere sempre delicati quando si affrontano determinati aspetti anamnestici, perché spesso l’abuso del cibo, oppure il suo utilizzo scorretto, può essere la spia di un malessere molto più profondo, dove spesso è indispensabile la collaborazione di altre figure quali lo psichiatra e lo psicologo, per poter essere efficaci nel percorso terapeutico. Mangiare e dormire sono condizioni fondamentali per vivere, mangiare bene permette di dormire bene e quindi di ripristinare l’armonia intracellulare.

Non servono diete drastiche, non esistono cibi “cattivi” : esistono buone abitudini che devono essere gratificate con il buon cibo, condito con le relazioni sociali e la giusta dose di “movimento”

Questa è la ricetta che ha fatto diventare famosa la zona dell’Ogliastra, in Sardegna, conosciuta come una delle cinque zone blu nel mondo, in cui l’aspettativa di vita è di molto superiore alla media. Aspettandovi numerosi al corso, non mi resta che augurarvi “a chent’annos” (a cento anni). ◼︎

Ceccarelli

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