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QUALI SONO LE INNOVAZIONI PIÙ IMPORTANTI IN FLEBOLOGIA?

Dalla diagnostica non invasiva alla schiuma sclerosante

Giovanni Alongi: «Innovazioni più importanti della flebologia sono sicuramente la schiuma e tutte le metodiche termiche, o i nuovi ultrasuoni. Abbiamo ecografi sempre più performanti, disponiamo di tecnologie come la realtà aumentata. Insomma, tutta una serie di novità che hanno stravolto negli ultimi dieci-quindici anni i vecchi concetti e le vecchie linee guida flebologiche»

Alvise Cavallini: «Io direi che l’innovazione ha cambiato la flebologia. Penso agli Anni 90, la diagnostica vascolare non invasiva, in particolare quella Doppler. Questo ha cambiato l’approccio alla flebologia in termini di strategia, nel senso che non facciamo più trattamenti “demolitori”, ma facciamo trattamenti più conservativi possibile. Questo è stato un cambiamento concettuale. Questa strategia conservativa ha aperto la strada a tecniche mini invasive» .

Alessandro Frullini: «Beh, per quanto riguarda l’insufficienza safenica, quella che una volta veniva trattata solo chirurgicamente, oggi abbiamo a disposizione quelli che si chiamano trattamenti termici, laser, onde radio, frequenza, cioè gli strumenti che generano calore all’interno della vena in modo da cicatrizzare. Però direi che l’innovazione più clamorosa di questi ultimi vent’anni è la schiuma sclerosante, che elimina la vena senza necessità di un intervento chirurgico, senza necessità di anestesia e di ricovero»

Gaspare Andrea Gerardi: «In generale, c’è un grosso sviluppo nella ricerca di nuove tecniche sempre meno tornare alla sua attività in tempi estremamente brevi»

Demetrio Guarnaccia: «Per esempio l’utilizzo degli ultrasuoni, che secondo me siamo ancora agli albori ma è molto promettente e sono convinto che nel prossimo futuro, rappresenta quella che sarà una rivoluzione nel trattamento di pazienti flebo ematici. Abbiamo raggiunto adesso, con nuovi device, una pseudo standardizzazione per il trattamento dell’insufficienza della malattia venosa cronica che ci porta a sperare nel futuro. A fare la differenza saranno soprattutto quelle che sono le procedure endotermiche laser, ma soprattutto le procedure endo chimiche»

Claudio Novali: «Diciamo che, come tutta la scienza medica di questi ultimi anni, l’innovazione tecnologica, quindi l’uso di nuove tecnologie, ha portato a soluzioni che hanno trasformato il trattamento di queste patologie. In altre parole, l’innovazione tecnologica, sia essa farmacologica ma anche strumentale, ha creato soluzioni che rendono più semplice la cura di queste malattie»

Patrizia Pavei: «Le innovazioni più importanti sono state sicuramente la comparsa della terapia con la schiuma (anzi, questa è stata una grande rivoluzione) e poi la cosiddetta rivoluzione endovascolare della terapia biologica, vale a dire l’utilizzo di metodiche poco aggressive e meno invasive, che ci consentono di ottenere trattamenti assolutamente sovrapponibili alle tecniche chirurgiche tradizionali, con un minimo rischio per il paziente e una minima invasività per il paziente. E parlo precisamente del trattamento termico laser a

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