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PNEI, RESILIENZA PSICO-FISICA E LONGEVITÀ

La Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) è una scienza che nasce probabilmente alcuni millenni or sono, ma si afferma negli Anni 30 (studi sullo stress di Selye), permettendo di superare il riduzionismo della contrapposizione tra mente e corpo, tra medicina e psicologia. La PNEI è la disciplina che studia le relazioni bidirezionali tra mente e sistemi biologici: l’una influenza gli altri e viceversa; trattasi in definitiva di una disciplina scientifica che descrive il paradigma fisiopatologico e clinico con cui guardare alla salute e alle malattie degli esseri umani [1].

Il sistema PNEI costituisce una rete integrata di autoregolazione che mira al mantenimento di un equilibrio chimico-fisico, biologico e psicologico del nostro organismo, in risposta a stimoli di varia natura, da organici e ambientali a psicosociali. Dunque la scienza PNEI sottolinea il collegamento esistente tra psiche, sistema nervoso, endocrino e immunitario ed evidenzia l’influenza degli stati emotivi sulla realtà biologica e viceversa, in una relazione interdipendente e bidirezionale tra mente e corpo. La letteratura scientifica ha ripetutamente dimostrato come il mantenimento dell’omeostasi psico-organica umana rispetto a stimoli ambientali di varia natura sia alla base della gestione di qualunque stress psico-fisico-chimico; questa interazione è inoltre alla base di tutti i meccanismi dell’epigenetica, oggi considerata molto più importante della genetica nell’ambito dell’invecchiamento umano [1-5]

Gli Elementi Chiave

Lo stato psicologico del paziente, il suo stile di vita, le condizioni sociali e il sonno sono sempre più riconosciuti come elementi chiave nei processi di diagnosi e cura di qualsiasi malattia.

Di fatto, gli elementi psicosociali non sono quindi solo espressioni astratte di un vissuto soggettivo; il loro valore si esprime anche attraverso manifestazioni cliniche concrete che dipendono dal rapporto individuoambiente. È noto da innumerevoli e autorevoli pubblicazioni come lo stress cronico comporti variazioni neuroendocrine (ipotalamo, ipofisi, corteccia surrenale) e neurologiche (midollare surrenale e sistema ortosimpatico con aumento di adrenalina/noradrenalina), portando ad alterazioni cerebrali, tra le quali atrofia dell’ippocampo e della corteccia prefrontale (comportamento alterato) e ipertrofia dell’amigdala (correlata con ansia e depressione). Ugualmente è stata dimostrata una disimmunità da stress cronico, con aumento dell’autoimmunità, accanto a perturbazioni endocrine e ripercussioni metaboliche varie con insorgenza di diabete, obesità, aterosclerosi ecc. [1-5]. In fondo tutte le malattie croniche de- generative MCD (aterosclerosi, diabete, obesità, neurodegenerazione, cancro, autoimmunità), e ancor più il processo di invecchiamento, sono processi patologici strettamente legati all’attività del sistema PNEI; più specificamente si fa sempre più riferimento alla resilienza psico-fisica come fattore chiave nel processo naturale/patologico della senescenza cellulare e dell’invecchiamento umano [6]. Così, ai fini della longevità umana, una buona gestione dello stress cronico può risultare probabilmente più importante dei, pur necessari e utili, fattori anti-aging rappresentati da una buona alimentazione e un’adeguata attività fisica.

ADATTARSI

AL PROPRIO AMBIENTE

Nel 2009, un editoriale su Lancet [7], intitolato “Cos’è la salute? La capacità di adattamento”, si afferma chiaramente che “la salute è la capacità di adattarsi al proprio ambiente”.

Secondo questa visione più completa e moderna della salute, dunque, al sistema PNEI è stato riconosciuto un ruolo sempre più significativo nella senescenza cellulare [1-5]. Il processo cardine attraverso il quale il sistema PNEI interviene nella maggior parte delle malattie è senza dubbio l’infiammazione, in termini di infiammazione cellulare cronica di basso grado (ICCBG) che accompagna la vita umana sin dai primi giorni di vita [1-5]. Oramai centinaia di pubblicazioni hanno confermato l’importanza della cosiddetta “risposta trascrizionale conservata alle avversità” dell’essere umano, generatasi nei primi 1.000 giorni di vita, quando in gravidanza o nel corso dell’infanzia si verificano avversità psicologiche, sociali, ambientali capaci di indurre nel soggetto adulto un’esagerata risposta a qualunque forma di stress, attraverso i modelli operativi interni formatisi nell’età precoce. Questa alterata risposta allo stress comporta una disimmunità e soprattutto un’iperattivazione dei percorsi pro-infiammatori, incrementando la ICCBG, il dismetabolismo, lo stress ossidativo, ancor più quando ricorre lo stress cronico [1-5]. Giova qui sottolineare che queste avversità psico-socioambientali verificatesi nelle primissime fasi della vita, attraverso una ridotta resilienza psico-biologica del soggetto alle varie forme di stress, si traducono in un rischio notevolmente aumentato (di circa il 50%) di mortalità precoce, il che supera di gran lunga molti altri fattori negativi per la salute umana [8]

I PRIMI 1000 GIORNI DI VITA

La neuroscienza più avanzata dimostra che l’asse dello stress si sviluppa con il classico braccio ipofisi-ipotalamo-surrene (cortisolo), ma segue anche altre vie (catecolamine, dopamina ecc.) ed è capace di creare un disequilibrio dei pilastri del sistema PNEI, favorendo di conseguenza l’infiammazione dei tessuti per l’aumento della delle citochine in- fiammatorie (IL-1, TNF-alfa, IL-6 ecc.) [1]. È proprio l’alterata tolleranza agli stimoli stressogeni, dovuto in primis alle condizioni di avversità psicosociali nei primi 1.000 giorni di vita, che danno un imprinting in tal senso, a porre le basi per i percorsi pro-infiammatori biochimici cellulari e quindi dei dismetabolismi e delle MCD che seguiranno, comportando un invecchiamento non in salute. L’infiammazione cronica è considerata il terreno comune di moltissimi processi patogenetici e nei primi Anni 2000 il nostro gerontologo Franceschi ha definito “inflammaging” la combinazione di ICCBG, come meccanismo patogenetico centrale di qualsiasi processo degenerativo e senescenza cellulare [9]. I processi infiammatori possono originarsi e peggiorare per molteplici cause, sia organiche che psicologiche/sociali, il che ribadisce la stretta interdipendenza tra infiammazione cronica e disregolazione del sistema PNEI [1-5]. Negli ultimi anni si è poi affermata l’importanza dei mitocondri, quali elementi di interconnessione fra psicologia e biologia e lo sviluppo di una migliore o peggiore resilienza cellulare a ogni forma di stress, il che mette questi organelli sempre più al centro della salute umana [10].

L’APPROCCIO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO

Le moltissime conferme scientifiche del ruolo significativo del sistema PNEI nella longevità hanno rinforzato la necessità di considerare in prima istanza un approccio diagnostico e terapeutico rivolto anche verso il vissuto psicosociale dell’individuo, il suo sistema nervoso autonomo (orto-e para-simpatico), la sua resilienza psico-organica (questi ultimi due elementi sono correlati fra loro e ben investigabili mediante la tecnica HRV, variabilità della frequenza cardiaca) [10-11]. Ricordiamo qui infine alcune tra le possibilità terapeutiche tipiche del mondo PNEI, tutte volte a migliorare la resilienza, quindi la capacità dell’essere umano di adattarsi ai cambiamenti e gestire meglio stressors di qualunque tipo: meditazione, mindfulness, yoga, agopuntura, respirazione diaframmatica, stimolazione transcutanea del nervo vago, stimolazioni ormetiche di tipo fisico-chimico e nutrizionali (per es. digiuno intermittente), nutraceutici (melatonina e polifenoli in primis), agopuntura, yoga e pratiche spirituali (religiose in primis.., che riducono del 33% il rischio di mortalità precoce rispetto alla popolazione non praticante) [12]. È infine utile menzionare in ambito PNEI l’importanza della gestione del famoso asse intestino-cervello, sia contribuendo a un miglior microbiota che ottimizzando la terza branca del sistema nervoso autonomo (quella enterica, appunto).

L’ASSE MENTE-CORPO

In conclusione, la complessità della scienza biomedica richiede un approccio meno riduzionistico e più comprensivo e olistico, quindi inclusivo dell’asse mente-corpo. Il ruolo determinante della PNEI nel processo di invecchiamento e nella genesi ed evoluzione delle MCD è basato su alcune evidenze scientifiche inoppugnabili; oggi sappiamo in definitiva con certezza che il distress (lo stress cronico) e le avversità psico/ sociali (soprattutto nei primi 1.000 giorni di vita) riducono la durata media della vita umana, favorendo uno stato infiammatorio cronico sistemico. Nell’ottica di una vita longeva in salute, il miglioramento della resilienza psico-biologica e della gestione dello stress cronico in tutte le sue forme, può e deve dunque costituire un obiettivo fondamentale, al pari e forse ancor più del miglioramento dell’alimentazione e dello stile di vita.

Riferimenti

1) Bottaccioli F, Bottaccioli AG. Psiconeuroendocrinoimmunologia e scienza della medicina integrata. Il manuale. Edra Ed. Milano, ed. 2022.

2) Scapagnini U. Psychoneuroendocrinoimmunology: The basis for a novel therapeutic approach in aging, Psychoneuroendocrinology, 1992,17,4:411-20.

3) Galimberti D. La medicina dell’aging e dell’antiaging. Ed Elsevier. Italia 2016.

4) Cavezzi A, Ambrosini L, Quinzi V, Colucci R, Colucci E. Psychoneuroendocrineimmunology (PNEI) and longevity Heal Ag Res 2018, 7,12.

5) Cavezzi A, Ambrosini L, Colucci R, Di Ionna G, Urso SU. Aging in the Perspective of Integrative Medicine, Psychoneuroendocrineimmunology and Hormesis. Curr Aging Sci. 2020;13(2):82-91.

6) Zeng Y and Shen K. Resilience Significantly Contributes to Exceptional Longevity, Current Gerontology and Geriatrics Research, 2010.

Medicina Integrata Della Longevit

Obiettivo del corso corso teorico-pratico

Acquisire le nozioni di base sui meccanismi dell’invecchiamento e delle patologie croniche degenerative, sulle possibilità dei provvedimenti della medicina integrata e sulle relative nuove frontiere diagnostico-terapeutiche.

DIDATTICA A CURA DI: Dr. Attilio Cavezzi

DATA DEL CORSO: 27 Maggio 2023

CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test)

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SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

7) What is health? The ability to adapt, Lancet, 2009 Mar 7;373(9666):781.

8) Kelly-Irving M, Lepage B, Dedieu D, et al. Adverse childhood experiences and premature allcause mortality. Eur J Epidemiol. 2013;28(9):72134.

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