JuveToro n. 18 - anno VIII - Juventus-Sampdoria

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amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VIII - N. 18 - 15 APRILE 2018 - Copia omaggio L'Intervista

Il Punto

L'Analisi

Squadra Ospite

Anastasi: “Che peccato a Madrid ma con la Samp potrebbe essere la gara decisiva”

Contro i blucerchiati ci vorrà, come ha detto Buffon, una Madama furiosa

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La più bella Juve di stagione a testa alta fuori dalla Champions

L'altalenante Giampaolo-band cerca un posto in Europa League

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TUTTO PER LO SCUDETTO

DOPO L'ELIMINAZIONE DALLA CHAMPIONS LEAGUE I BIANCONERI OBBLIGATI A CONCENTRARE TUTTE LE ENERGIE VERSO UNO STORICO 'SETTEBELLO' JUVENTUS-SAMPDORIA | DOMENICA 15 APRILE ORE 18


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L'Intervista

Anastasi: “Com’è amaro il calcio in certe situazioni” “A Madrid la Juve meritava i supplementari ma con i blucerchiati potrebbe essere la gara-scudetto”

Pietro Anastasi finì per essere il simbolo vivente di un’intera classe sociale: quella di chi lasciava a malincuore il meridione per andare a guadagnarsi

da vivere nelle fabbriche del Nord”. Così scriveva Alessandro Baricco, torinese di nascita, scrittore, saggista, sceneggiatore, regista e noto esponente della narrativa italiana contemporanea. E, in effetti, Pietruzzu Anastasi ha rappresentato attraverso il calcio un periodo storico importante del nostro Paese. La sua lunga carriera di calciatore siciliano partito dalla Massiminiana di Catania, per passare al Varese e poi percorrere la strada del suo destino glorioso con la Juventus, si è legata all’avvocato Agnelli e soprattutto a Giampiero Boniperti, il quale l’ha subito accolto a braccia aperte come fosse un figlio. Pietro Anastasi ha compiuto da poco 70 anni, ma segue sempre la sua Juve come fosse un tifoso qualunque; retaggio di una passione

antica per la Vecchia Signora che si è incarnata in lui fin da piccolo, prima ancora che il destino gli affidasse quella maglia numero 9 a strisce bianconere che gli appartenne per molti anni. La sua casa di Varese è tappezzata di ricordi indelebili che parlano di un passato bianconero che si è alternato alla maglia azzurra e a quella nazionale che fu campione d’Europa a Roma, grazie anche a un suo indimenticabile gol in mezza rovesciata contro la Jugoslavia. Frammenti e bagliori di un calcio d’altri tempi, che romanticamente ci pongono davanti al tempo che è fuggito via inesorabile, ma che ci fa riflettere anche tecnicamente come il pallone e gli uomini che gli gravitano attorno sono cambiati profondamente. Ma con Pietro Anastasi

preferiamo parlare di oggi, perché è quello che interessa maggiormente ai tifosi e a tutto il mondo Juve. Del Campionato, di Allegri, dei calciatori a sua disposizione, ma soprattutto della Champions. Già, della Champions! E non è un caso che abbiamo voluto ascoltare il parere di Anastasi a tarda sera, proprio sul finire delle fasi concitate della partita di ritorno contro il Real Madrid. Una grande delusione provocata da un arbitro incapace, che elimina in extremis una Juventus in vantaggio di 3 gol a 0 e pronta a fare i tempi supplementari. La Juve, purtroppo, nonostante una prestazione epica non è riuscita nell’impresa di raggiungere le semifinali di Champions. Qual è il tuo pensiero in merito? “Fa male uscire di scena in questa maniera, perché in base a ciò che si è visto chiaramente in campo, la Juve meritava di giocare i tempi supplementari. Il rigore dato all’ultimo minuto non c’era assolutamente, per me l’arbitro non ha dimostrato carattere e capacità professionale. E’ amara questa eliminazione, soprattutto in virtù del fatto che la Juve ha saputo riscattare in maniera eccelsa la brutta prestazione dell’andata. Allegri non ha fatto cambi, perché la squadra stava facendo bene e sarebbe stato rischioso apportare modifiche in alcune zone del campo che avrebbero potuto peggiorare la situazione. Per me, l’unico neo è stato Higuain che ha giocato male e non è stato in grado di incidere sulla partita. Per il resto nulla da dire. Adesso facciamo

il tifo per la Roma che è l’unica italiana rimasta. Ma com’è amaro il calcio in certe situazioni.” Ma che idea ti sei fatto di questa Juve? “La Juve lascia un po’ a desiderare come gioco, ma è sempre lì a vincere scudetti e coppe in maniera essenziale. D’altra parte, la storia del calcio ci insegna a ricordare sempre chi vince e non come si vince. Se hai giocato bene o male nessuno lo ricorda, ma se hai vinto o perso resta sempre in mente a tutti.” Non pensi che per competere maggiormente in Europa, alla Juve manchino due Top Player? “Diciamo che sarebbe meglio alzare di più l’asticella per giocarcela meglio con il Real Madrid, il Barcellona e il Bayern Monaco. La squadra è forte dei suoi campioni già in rosa, tuttavia, ritengo che bisognerebbe fare ancora un piccolo sforzo per renderla ancora più competitiva in Europa.” Cosa pensi di Max Allegri? “Penso tutto il bene possibile, perché tutti i cambi che fa sono sempre azzeccati. Magari sbaglia qualche volta nel mettere in campo la formazione giusta, ma poi si ravvede subito a partita in corso.” Allora sei d’accordo con lui quando dice di far danni ma poi li ripara? “Sì, è la sua caratteristica.” Dell’attuale rosa della Juve, quali giocatori devono essere sostituiti per avere maggiori chance in Champions? “Penso che si debba partire dalla difesa, perché adesso con Barzagli e Chiellini è diventata troppo vecchia. La fase di rinnovamento è necessaria e sono sicuro che i giovani presi dall’Atalanta faranno subito bene.” Secondo te Buffon giocherà ancora un anno, oppure chiuderà definitivamente la sua splendida carriera? “A parte l’espulsione di stasera, avvenuta durante le ultime fasi concitate della partita, Gigi ha ancora tanta voglia di giocare. Certamente a 40 anni, sostenere il peso di un calcio ad alti livelli comincia a essere pesante. Tuttavia, ritengo che nonostante qualcuno

cominci a lamentarsi di lui, Buffon resta ancora una garanzia tra i pali. Una cosa è certa, se continua a giocare nella Juve deve fare il titolare e non la riserva di qualcuno. Sono scelte da ponderare attentamente, sia da parte sua che dalla società.” Pietro, mi sai dire perché Allegri ha quasi messo da parte Marchisio? “Penso che Marchisio non abbia recuperato al 100% la sua condizione fisica. Non c’è altra spiegazione per un giocatore che se sta bene deve giocare assolutamente titolare nel centrocampo della Juve.” Parlando invece di scudetto, pensi che si deciderà nella partita contro il Napoli? “Penso che potrebbe decidersi addirittura domenica prossima, perché se la Juve vince contro la Sampdoria e

il Napoli pareggia a Milano contro il Milan, i sei punti di differenza a sei giornate dalla fine del campionato, sarebbero sufficienti ai bianconeri per vincere lo scudetto.” Dunque, nonostante le fatiche accumulate dal match di Champions contro il Real Madrid, confidi in una vittoria della Juve contro la Sampdoria? “Non sarà semplice, anche perché mi sovviene che la prima partita che abbiamo perso in campionato è stata proprio contro la Sampdoria. La squadra di Gianpaolo è temibile per la sua qualità di gioco, ma come ti ho detto pocanzi, penso che la Juve vincendo in questo turno di campionato abbia la possibilità di allungare il suo vantaggio sul Napoli.” Salvino Cavallaro


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Il Punto

La rabbia europea per agguantare il 'settebello' Contro la Samp ci vorrà, come ha detto Buffon, una Juve furiosa. Dybala dovrà trascinare la squadra perché c'è un 'settebello' tricolore da scrivere nella Storia e gettarlo alle ortiche proprio sul più bello non sarebbe da Juve. Passi falsi non sono ammessi, a partire da subito, e c'è da vendicare anche la brutta sconfitta subita nella gara di andata a Marassi dove i blucerchiati si imposero 3-2 con le reti juventine segnate solo negli ultimi secondi di gioco. Una gara da

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opo l'eliminazione dalla Champions League e le roventi polemiche che ne sono seguite, la Juve si rituffa in campionato, dove, domenica alle 18, affronterà la Sampdoria. Il Napoli, distanziato di quattro lunghezze da Madama, giocherà nella San Siro rossonera tre ore prima: un impegno non agevole per i partenopei e che potrebbe

riservare sorprese. Ma gli uomini di Allegri, a prescindere dal risultato che otterranno i rivali-scudetto, dovranno in ogni caso scendere in campo solo e unicamente per vincere. Senza fare calcoli. Buffon, nell'immediato dopo-Real, ha parlato di una Juve che sarà furiosa nel giocarsi queste ultime giornate. Dovrà essere cosi,

dimenticare. Come occorre dimenticare Madrid e riversare la bile accumulata sul campionato che vedrà, la domenica successiva (in mezzo l'infrasettimanale a Crotone) lo scontro diretto con il Napoli, sempre a Torino. Ma un passo alla volta. La Samp viaggia a corrente alterna, è reduce da uno scialbo pari nel derby della Lanterna ma crede nel settimo posto che vorrebbe dire qualificazione all'Europa League. L'avversario più ostico, però, saranno le scorie lasciate dal 'Bernabeu'. Allegri dovrà esssere bravo a capire chi ha bisogno di rifiatare, fisicamente e mentalmente. Chi è chiamato a fare la differenza è Dybala, squalificato in Champions e quindi fresco come una rosa: lui, soprattutto, ha

la responsabilità di suonare la carica ad un gruppo reduce da una eliminazione europea bruciante. La tripletta realizzata a Benevento, nell'ultimo turno, deve avere obbligatoriamente un seguito. Anche per lui, come per la Samp, è stata una stagione con alti e bassi. Ora è tempo di spingere a tutto gas. (r.g.)


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L'Analisi

Madama, rimargina subito le ferite! La più bella Juve di stagione a testa alta fuori dall'Europa. Ora dritti verso lo scudetto

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testa alta, anzi altissima, e con bruciori sparsi in zone meno nobili del corpo, è la maniera con la quale, normalmente (per qualcuno trattasi addirittura di un must...), chi ritiene d'aver perso immeritatamente, commenta l'insuccesso; a volte per consolarsi, altre per metabolizzare l'amarezza di aver sfiorato un'impresa che a priori sarebbe stato addirittura folle anche solo immaginare possibile. Questa volta, purtroppo, i complimenti verso mani “rigorosamente” vuote sono toccati a Madama. Dopo quel che è stata capace di combinare sul prato del Bernabéu nei tempi regolamentari presumere

quel che sarebbe potuto accadere nell'extra time sarebbe quasi oltraggioso, però, va affermato a chiare lettere, avrebbe meritato di giocarli. Invece, paradossalmente, la più bella di Juve di stagione, interpre-

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te, pur con tutti i noti limiti, di un calcio finalmente credibile anche ai massimi livelli, si è dovuta inchinare alla riluttanza di una competizione che pare proprio avere un'inestinguibile conto da farle pagare. A dispetto dell'esito finale, comunque, complimenti veri, sinceri e sentiti a giocatori che, punti nell'orgoglio per l'umiliazione rimediata all'Allianz Stadium, anziché presentarsi nel tempio più onusto di gloria del football planetario con l'animo rassegnato e il malcelato fastidio di dover disputare una partita inutile, all'opposto, hanno creduto ferocemente di poter ribaltare le sorti di una qualificazione apparentemente già decisa e scrivere così un'altra pagina indelebile nell'opera omnia del gioco più bello e talvolta crudele del mondo. Esiste,

soprattutto in Italia, una efferata cultura del risultato volta ad obnubilare le modalità con le quali esso si ottiene; ed è sbagliata, con tratti di perversione che le esibizioni peninsulari della Vecchia Signora ha certamente incentivato. A maggior ragione se abbarbicata a un mantra recitato secondo convenienze e, quindi, applicata radicalmente a quanto recitato dal tabellone del monumentale impianto madrileno. Sì, ci sono sconfitte / eliminazioni che non compariranno su alcun albo d'oro, ma resteranno indelebilmente impresse nella memoria; sì, capita che ci si possa sentire più fieri della squadra amata nel momento del dolore che a seguito di certi successi, e la vittoria di Pirro maturata nella capitale spagnola appartiene, a pieno titolo, al suddetto momento. Nell'imminenza di una gara da affrontare con ferite morali non ancora rimarginate, ma a mente obbligatoriamente sgombra, giacché la stagione non si è conclusa con la mancata presa della Castiglia, sarebbe ingeneroso rivangare ulteriormente quel che poteva essere e non è stato, o discriminare chi non si è espresso al meglio delle proprie potenzialità, e parimenti sterile, in chiave immediata, analiz-

zare dove operare affinché la delusione di adesso sia propedeutica a una gioia futura. Per quello ci sarà tempo, ora c'è un lavoro da finire bene, che deve essere concluso in ossequio e nel rispetto delle risorse di cui la squadra è dotata e che, a dispetto di tutto, e per distacco, le consentono di essere indubitabilmente più forte compagine italiana. Che il ritorno tra le mura amiche del delubro sia pertanto scandito da un caloroso ringraziamento per le emozioni suscitate in terra iberica perché, sì, ci si può divertire e commuovere anche perdendo. Augh! Ezio Maletto


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Squadra Ospite

La Sampdoria cerca un posto in Europa League Blucerchiati in piena corsa per il 7° posto. Troppe però le reti subite dalla Giampaolo-band

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l prossimo turno di campionato all’Allianz Stadium vedrà l’arrivo della Sampdoria di Marco Giampaolo che farà di tutto per rendere la vita difficile alla Juventus. Squadra ostica e ben sistemata in campo con il classico rombo 4-31-2, i blucerchiati sono diretti dal suo allenatore in

maniera quasi maniacale nella cura della corsa e della tecnica, con certosina accuratezza nei movimenti sincronizzati della difesa. Frutto di un allenatore che è stato discepolo di Galeone, maestro di gioco armonico ma spesso poco attento a non concedere spazi per le ripartenze

dell’avversario. E non è un caso che Giampaolo siede sulla panchina della Sampdoria da due anni, grazie ai risultati ottenuti che entusiasmano tutto l’ambiente e il vulcanico presidente Ferrero. Su 31 partite giocate, ad oggi la Sampdoria ne ha vinte 14, pareggiate 6, perse 11 e con 50 gol fatti e 46 subiti, occupa la settima posizione in classifica a pari merito con l’Atalanta. Chiare le ambizioni della Samp di volere lottare per un posto nell’Europa League del prossimo anno, un obiettivo sicuramente alla portata dei liguri. Tuttavia, visti i tanti gol subiti, mister Giampaolo continua ad insistere molto su una maggiore attenzione della sua squadra in fase difensiva. Con Viviano in porta, Bareszynski a destra e

Strinic o Murru a sinistra, i blucerchiati mostrano due centrali di assoluto affidamento come Silvestre e Ferrari. A centrocampo l’uruguaiano Torreira è la vera rivelazione di quest’anno. Classe ’96, il giocatore è il fulcro del gioco Doriano. Tatticamente intelligente, si distingue molto nel gioco d’attacco ma anche in fase di interdizione nel momento del non possesso palla, supportato com’è da Praet, qualche volta da Barreto e ultimamente da Linetty. Il centrocampo si completa poi con Ramirez o Caprari posizionati sul vertice alto, per dare fantasia e imprevedibilità alla manovra voluta da Gianpaolo. Le due punte Zapata e Quagliarella si completano in un gioco d’attacco capace di sfruttare le doti fisiche del giocatore colombiano e l’esperienza del capitano di Castellammare di Stabia (ex juventino sempre molto amato dal pubblico bianconero), che è il capocannoniere della Sampdoria. Ma è nelle caratteristiche tecnico–tattiche volute da Giampaolo, la volontà di insistere sempre in un gioco dal pressing alto e ben organizzato da parte delle due punte e delle mezze ali, che inevitabilmente diventano molto aggressive. Tuttavia, questo tipo gioco corre spesso dei ri-

schi a carico della difesa, la quale si trova spesso in difficoltà a causa di un centrocampo troppo alto e non sufficientemente disposto a far barriera per la difesa. E forse è anche per questo motivo che i blucerchiati in campionato hanno subito, come dicevamo all'inizio, ben 46 reti. Dunque, una situazione tattica molto bella dal punto di vista del gioco d’attacco, ma che non garantisce sufficiente precauzione nella fase di ripartenza dell’avversario. Riteniamo quindi che nella prossima partita di campionato, la Juventus sarà attaccata proprio sul nascere delle sue azioni, ma avrà la possibilità di ripartire in velocità con i suoi esterni e mettere in seria difficoltà la difesa Doriana. Tuttavia, la squadra di Allegri deve fare molta attenzione

a questa Sampdoria che si presenterà all’Allianz Stadium con il cipiglio della maggiore freschezza atletica e la consapevolezza di ridurre il gap tecnico con i bianconeri attraverso il suo ostinato pressing. Una squadra che crede molto in un posto in Europa non può venire a giocare contro la Juve in maniera remissiva. D’altra parte, non è una novità sapere che contro i bianconeri tutte le squadre giocano la partita della vita, così anche la Sampdoria imposterà il proprio gioco come sempre senza alcun timore reverenziale, pur nella consapevolezza di incontrare una squadra che intende vincere, per continuare la strada della conquista del settimo scudetto consecutivo. Salvino Cavallaro

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it

Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Tel. 011 0371291

Hanno collaborato Salvino Cavallaro Luca Ceste Massimo Fiandrino Ezio Maletto Paolo Rachetto Marco Sanfelici Ermanno Vittorio

Servizi fotografici Archivio JuveToro

Segreteria di redazione Cristina Zecchino amcsrls@yahoo.it

Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita

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agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 15 DI GIOVEDÌ 12 APRILE 2018


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Il Calendario

Volata finale per il titolo: il Napoli non può più sbagliare! Due gare prima dello scontro diretto. La Juve sfida Samp e Crotone. Partenopei a Milano e contro l'Udinese

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omenica pomeriggio la strada dello scudetto sembrava essersi incanalata senza indugi per la settima volta consecutiva verso lo Juventus Stadium, poi gli dei del pallone hanno voluto scrivere una nuova ed emozionante pagina della sceneggiatura di questo campionato, consentendo ad un Napoli sull'orlo del baratro di ritrovare grazie al suo indiscutibile carattere il bandolo della matassa e di ribaltare in un finale vietato ai deboli di cuore la gara col Chievo, tenendo in vita la corsa per il tricolore. A 7 giornate dal termine, con il distacco di 4 punti fra bianconeri e partenopei rimasto im-

mutato, parte una volata scudetto che si risolverà probabilmente solo sotto lo striscione d'arrivo e premierà chi riuscirà ad attingere dal proprio serbatoio le maggiori energie men-

tali a scapito di una condizione atletica che inevitabilmente andrà a calare sotto il peso di un'annata logorante. Prima tappa domenica, quando il Napoli andrà a testare nel pome-

riggio l'altalenante condizione del Milan in una trasferta che da sempre può riservare insidie ed in cui gli azzurri potrebbero essere costretti a fare i conti con l'orgoglio della squa-

dra di Gattuso, alla ricerca di una vittoria di prestigio dopo 2 pareggi consecutivi. Poche ore dopo la Juve, ormai libera dallo stress da Champions, si getterà a capofitto sulla Sampdoria, in un confronto che la vede nettamente favorita sulla carta a patto di non accusare troppo le scorie di coppa e di non sottovalutare un avversario negli ultimi tempi quasi sempre remissivo lontano dalle mura amiche. Mercoledì 18 aprile attenzione ai trabocchetti del turno infrasettimanale, in cui i bianconeri dovranno fare bottino pieno sprecando meno risorse possibili sul terreno di un Crotone affamato di punti salvezza, mentre il Napoli non dovrebbe avere problemi a regolare al San Paolo un'Udinese ormai in caduta libera. Si arriva così al cruciale scontro diretto di domenica 22 aprile, serata di gala fra due protagoniste

che si conoscono a memoria, in cui la Juve dovrebbe ancora una volta fare leva sulla maggiore ampiezza della rosa e sulle intuizioni tattiche di Allegri, mentre il Napoli dei titolarissimi, specie se non sarà riuscito a ridurre il distacco, avrà a disposizione l'ultima carta per rientrare in corsa e per superare finalmente il proprio esame di maturità. Doppia montagna da scalare nel turno successivo, quando la Juve sarà attesa a San Siro dall'Inter in un derby d'Italia da sempre “velenoso”, cui i nerazzurri affideranno le residue speranze di agguantare la zona Champions oltre a voler gustare il sottile piacere di sgambettare gli storici rivali. Per il Napoli trasferta a rischio a Firenze, con i giovani viola pronti a giocare un brutto scherzo alla banda di Sarri. Il turno d'inizio maggio non dovrebbe riservare sorprese: sabato 5 i bianconeri riceveranno il Bologna come antipasto della finale di Coppa Italia, mentre 24 ore dopo gli azzurri ospiteranno il Torino. Proprio l'esito della finale contro il Milan che mercoledì 9 maggio assegnerà la coccarda tricolore potrebbe influire sul modo in cui la Juve affronterà l'ultima delicatissima curva, ovvero la partita in casa della Roma al termine di un'intensa settimana vissuta lungo le rive del

Tevere. Dal canto suo il Napoli sarà impegnato a Genova, sponda Samp, in una gara in cui a fare la differenza potrebbero essere soprattutto l'umore e le motivazioni dei blucerchiati. Capitolo finale domenica 20 maggio con un intrigante testa coda che prevede Juve-Verona e Napoli-Crotone. Sulla carta confronti dall'esito scontato, ma se le due squadre ospiti fossero ancora in corsa per la salvezza non sono da escludersi clamorose sorprese. Un braccio di ferro avvincente, dunque, nel quale la formazione di Allegri può partire da un solido margine di vantaggio e contare sulla propria abitudine a gestire le pressio-

ni dei testa a testa di alta classifica, oltre a disporre di una rosa più ampia nel numero e nella qualità degli interpreti. Il Napoli ha dalla sua un calendario sulla carta più favorevole e l'entusiasmo dell'avere un'occasione irripetibile. L'essere riusciti grazie ad una straordinaria abnegazione a rimanere a ruota dei bianconeri rappresenta una grandissima iniezione di fiducia per il morale dei partenopei. L'organico ristretto potrebbe però essere il tallone d'Achille della squadra di Sarri, che a differenza dei rivali non può più permettersi passi falsi. Luca Ceste


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Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino

Max a caccia di Conte e Mancini. Dybala come Boniperti Solo tre squadre, nella storia, a quota 81 dopo 31 gare. Tre triplette in trasferta realizzate dall'argentino

SOLO IN TRE A QUOTA 81 DOPO 31 GARE

91 Juventus Allegri

2016/17

81 i punti conquistati dalla Juventus, gli stessi collezionati dai Bianconeri di Conte nel Torneo 2013/2014, poi chiusero a 102. Anche l'Inter 2006/2007 dopo 31 gare giocate vantava 81 punti con Mancini, poi chiuse il Campionato con 97 punti. Per i Bianconeri 4 punti in più rispetto a un anno fa e 26 vittorie in questo torneo equamente divise fra casa e trasferta.

88 Milan Ancelotti

2005/06

87 Juventus Conte

2012/13

87 Juventus Allegri

2014/15

87 Roma Spalletti

2016/17

LE SQUADRE CHE HANNO CHIUSO CON PIÙ PUNTI 102 Juventus Conte

2013/14

97 Inter Mancini

2006/07

91 Juventus Capello

2005/06

91 Juventus Allegri

2015/16

DYBALA TRIPLETTISTA COME BONIPERTI 21 i gol di Dybala in questo torneo, per lui 3 triplette in serie A e tutte in questo torneo con Genoa, Sassuolo (2 tris nelle prime 4 partite) e Benevento, record personale in serie A (il precedente 19 gol nel Torneo 2015/2016) e in totale Palermo compreso 67 gol in massima divisione (51 con la maglia della Juventus). 25 i gol stagionali nella Juventus per Dybala fra Campionato e Coppe, record

personale, il precedente erano 23 nella stagione 2015/2016. In Bianconero Dybala ha segnato 67 gol al 21° posto di questa speciale classifica, ha superato Nedved a 65 e insegue Ravanelli al 20° posto con 68. 68 Dopo 68 anni, Dybala diventa il 2° giocatore a segnare 3 triplette in trasferta (Genoa, Sassuolo, Benevento) in un solo campionato. Prima ci era riuscito solo Boniperti sempre con la Juve nel 1949/50. Invece l'ultimo giocatore della Juve a segnare 3 triplette era stato Sivori nel 1960/61 in un solo torneo, allora una in casa e due in trasferta, più una sestina in un solo match in JuveInter 9-1, in quella partita l'addio al calcio giocato di Boniperti e l'esordio di Sandro Mazzola. Altri giocatori hanno realizzato 3 triplette in un solo campionato: Van Basten, Cavani, Signori e Di Natale.

Milan e Verona, 4 Sassuolo, 3 Benevento, Bologna, Cagliari, Roma e Torino, 2 Chievo, Empoli, Palermo, 1 Atalanta, Cesena, Crotone, Fiorentina, Frosinone, Parma, Spal. Triplette: 3 (Benevento, Genoa e Sassuolo nel Torneo 2017/2018) Doppiette: 10 (Udinese 3; Sampdoria 2; Cagliari, Lazio, Palermo, Torino, Verona 1). ALLEGRI ATTACCA CARCANO 2 i gol subiti dalla Juventus con il Benevento, i bianconeri nelle precedente 17 gare avevano subito solo 2 gol con Caceres (Verona) e Bonucci (Milan). Per

cutivo, nella storia del calcio italiano solo CARCANO anni '30, unico allenatore italiano ad aver vinto 4 titoli consecutivi in massima divisione in Italia, invece Antonio Conte ha sommato i 3 Titoli con la Juve più la Premier nel 2016/2017, in mezzo era C.t. della Nazionale Italiana. 145 le panchine di Allegri in campionato alla guida della Juventus, il bilancio parla di 110 vittorie, 20 pareggi e 15 ko (298 reti realizzate 89 subite). 110 le vittorie di Allegri in A con la Juventus, meglio di lui solo 2 tecnici: LIPPI a 149 e il leader TRAPATTONI a 213.

DYBALA 67 GOL IN A 2012/2013 Palermo 3 reti 2014/2015 Palermo 13 reti 2015/2016 Juve

19 reti

2016/2017 Juve

11 reti

2017/2018 Juve (dopo 31 turni)

21 reti

LA SAMP UNA DELLE VITTIME PREFERITE 7 Lazio e Udinese, 6 SAMPDORIA, 5 Genoa,

i Bianconeri 18 gol subiti e miglior difesa del Torneo e 3 subiti dal Benevento in soli 2 match. 74 i gol segnati dalla Juventus, 2° miglior attacco del Torneo, meglio solo la Lazio con 75, e i Biancocelesti hanno già stabilito il loro primato di reti in un solo Torneo. 20 Sono 20 le partite senza gol subiti dalla Juventus su 31 giocate in questo torneo record stagionale, nello scorso torneo furono solo 18 su 38 complessive. 25 i gol segnati dalla Juventus nella prima mezz'ora di gioco, record stagionale. 959 L'imbattibilità della Juventus è durata '959 minuti, sequenza interrotta con il gol di Bonucci in Juventus-Milan. Il primato assoluto in serie A è stato stabilito dalla Juventus con 974 minuti senza subire gol dalla squadra di Allegri nel 2015/2016. 4 Max Allegri insegue il suo quarto Scudetto conse-

JUVE SOLO 5 KO IN CASA CONTRO LA SAMP 2 Due le vittorie più vistose della Juve a Torino contro la Sampdoria, oltre al 5-0 del 14/05/2016, anche il 7-2 datato 11/02/1951 che è anche la sfida più ricca di gol. È curioso sottolineare che i bianconeri hanno vinto le prime 8 sfide in casa con i blucerchiati. 3 le triplette delle sfide e tutte firmate in bianconero. La prima di Hansen K.A. datata 11/02/1951 in Juve-Sampdoria 7-2; la 2a di Vivolo il 23/11/1952 in Juve-Sampdoria 3-0 e l’ultima il “tris” di Charles in 12 minuti (60', 63' e 72') in Juve-Samp 4-1 dell’08/01/1958. In tutto sono 14 le doppiette delle sfide, 3 quelle blucerchiate, una con Brighenti (il 25/12/1960 Juve-Sampdoria 3-2), con Pozzi (il 12/09/2010 in Juve-Sampdoria 3-3) e con Icardi (il 06/01/2013 in Juve-Sampdoria 1-2); sono invece 13

le doppiette bianconere, 2 di Roberto Bettega. 5 le vittorie della Sampdoria in casa della Juve nelle 59 sfide dal 1946/47 a oggi a Torino. La prima il 25/03/1962, 1-0 gol-vittoria di Brighenti; la seconda per 2-1 il 30/10/1983 (fu l’unico ko di quella stagione della Juve al Comunale); la terza (anche la più vistosa) con Lippi in panchina per la Juve il 3-0 del 13/04/1996 al Delle Alpi (Chiesa, Balleri, Seedorf), l’1-0 del 02/02/2005, gol-vittoria di Diana al 34', e l’ultima allo Stadium il 6/1/13 per 2-1, con doppietta di Icardi e Giovinco per la Juve. 7 le reti realizzate da Roberto Bettega (Juventus), il bomber delle sfide, precede a 4 i bianconeri Boniperti, Hansen K.A., Vivolo, Charles ed infine a quota 3 troviamo Amauri, Muccinelli, Anastasi, Zigoni, Pippo Inzaghi (Juventus) e Brighenti il goleador della Sampdoria. 19 i pareggi delle sfide, l'ultimo l’1-1 del 14/12/2014 per 1-1 (Evra, Gabbiadini) che ha interrotto una seguenza di 25 vittorie consecutive della Juve in Campionato allo Stadium. Gli ultimi due pareggi per 0-0 il 04/05/1997 e il 20/01/2008. 35 le vittorie della Juventus, le ultime due consecutive realizzando 9 reti. Il dettaglio: il 5-0 del 14/05/2016 e il 4-1 del 26/10/2016. 162 le reti delle sfide, 115 bianconere e 47 blucerchiate.


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Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino

'Quaglia' a un passo da 'Sheva', Giampaolo mai pari contro la Juve L'ex bianconero ha superato Ibra, Vialli e Trezeguet. Per il tecnico Samp solo una vittoria e 10 ko QUAGLIA 126 GOL INSEGUE SHEVA 126 i gol di Quagliarella in serie A, ha superato Ibrahimovic (122) e Vialli e Trezeguet (123) ma insegue Shevchenko (fermo a 127). Vanta 18 segnature (1 tripletta e 4 doppiette) in questo torneo e record personale in A. Nello scorso Torneo il bomber blucerchiato segnò 12 gol a fine Campionato. 18 i gol di Quagliarella in questo torneo e questo è il suo top in serie A in un solo torneo.Precedentemente il suo top a fine torneo: i 13 gol con la Sampdoria 2006/2007, con l'Udinese

3 i gol di Quagliarella realizzati alla Juventus e il Bomber Blucerchiato è un grande ex, ha militato nella Juventus per quattro stagioni dal 2010 al 2014 giocando 102 partite ufficiali realizzando 30 gol (in serie A con i Bianconeri: 84 presenze e 23 gol). ZAPATA A UN PASSO DAL SUO RECORD 10 i gol di Zapata, all'Udinese il più bello e tutte reti singole in questo torneo. Vanta 39 gol in serie A con Napoli, Udinese e Sampdoria. Il primato di gol in un solo Torneo i 10 gol realizzati a fine Torneo nel tor-

Pazzini. I Gol dei Blucerchiati dalla panchina arrivano da: Kownacki 3 e poi 2 di Zapata e un gol dalla panchina per Alvarez, Caprari e Linetty. GIAMPAOLO 1 VITTORIA E 10 KO CONTRO LA JUVE (MAI PARI)

2008/2009 e con il Torino 2014/2015. 88 i gol di Quagliarella di destro su un totale di 126. Gli altri 23 di sinistro e 15 di testa. Di questi 126 gol, 107 gol in area e 19 fuori area (completano lo score le altre curiosità: 13 segnature su rigore e 1 su punizione diretta).

neo 2016/17 con l'Udinese. 8 i gol segnati dalla Sampdoria con giocatori subentrati, in questa speciale classifica ha fatto meglio sola la Fiorentina con 9. I Bomber dei panchinari sono Babacar 4 reti (quando era alla Fiorentina) e poi a 3 troviamo Okwohkwo, Zileinski, Kowanacki e

Abruzzese nato in Svizzera (50 anni), ha iniziato subito dalla serie A a Cagliari nella stagione del 2006/2007, finisce al 17° posto ed esonerato nella successiva stagione dopo 11 turni. A Siena ancora in serie A eguaglia il record di punti del club (44). Poi diversi anni nel dimenticatoio, prima di rilanciarsi due stagioni fa a Empoli. 75 le panchine ufficiali di Marco Giampaolo con la Sampdoria fra Campionato e Coppe e il bilancio è positivo: 30 vittorie, 18 pareggi e 27 ko (114 gol fatti e 109 subiti). 258 le panchine di Giampaolo in serie A con un

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bilancio di 73 vittorie, 77 pareggi e 108 ko. In questo periodo 299 punti (media punti 1,15 a partita). 1 Una la vittoria di Giampaolo contro la Juventus, nell'ultimo precedente datato 19/11/2017 in Sampdoria-Juventus 3-2. Precedentemente per il mister Blucerchiato contro i Bianconeri 10 sconfitte in 10 match da avversario. 10 i precedenti ufficiali fra i 2 mister con 6 vittorie di Allegri, 3 successi di Giampaolo (due successi nei primi 3 precedenti) e un solo pareggio (18/09/10 MilanCatania 1-1). 10 le vittorie di Allegri in 17 incontri ufficiali contro la Sampdoria, completano lo score 5 pareggi e 2 vittorie dei Blucerchiati. LIPPI 1° BLUCERCHIATO AD ALLENARE LA JUVE Marcello Lippi, cresciuto nelle giovanili della Sampdoria e nell’organico blucerchiato (con l’esclusione del periodo novembre ‘70

primavera ‘71 trascorso in prestito al Savona in Serie C) ha militato con la Samp fino a tutto il 1978/79, giocando fra Serie A (esordio in A a 22 anni il 22/09/70 e ko per 1-2 con il Cagliari) e Serie B 239 gare e realizzando 8 gol. Dopo raggiunse la Pistoiese e con gli arancioni ottenne una storica promozione e chiuse l’attività agonistica in Massima Divisione. Nel 1984/85, sempre con la Sampdoria, Lippi ha iniziato l’attività di tecnico come responsabile del settore giovanile. Poi ha iniziato a girare la penisola, nel 1986 a Pontedera, poi Siena, Pistoiese, Carrarese, Cesena (con i romagnoli l’esordio da tecnico in A), Lucchese, Atalanta, Napoli, Juventus, Inter e nuovamente Juventus (con i bianconeri ha vinto 13 Trofei, fra cui 5 Scudetti). Il mister di Viareggio è il primo allenatore ex blucerchiato ad assumere la guida tecnica della Juve; sulla panchina della Sampdoria erano transitati parecchi ex giocatori della squadra bianconera, da Alfredo Foni e Pietro Rava (Famosa Coppia di Terzini della seconda metà degli anni ’30) ed inoltre Ugo Amoretti, uno dei non molti portieri che hanno guidato squadre in Serie A. Tanti gli ex delle 2 squadre, ne ricordiamo alcuni: Bonetti D., Bonetti I., Bonetti R., Brady, Buso, Corini, Coscia, Galia, Han-

sen K.A., Lombardo, Mari, Marocchino, Morini F., Nicolè, Opezzo, Platt, Rosa, Sarti, Savoldi, Serena M., Vialli, Vierchowod, Vieri R., Zanini. Sono 18 i confronti di Marcello Lippi in Serie A contro la Sampdoria e tradizione positiva con 8 vittorie (equamente divise fra casa e trasferta) 3 pareggi e 7 sconfitte. Da mister bianconero 11 sfide e uno score positivo con 7 vittorie, 2 pareggi e altrettanti ko (i ko li ha subiti entrambi nella stagione 1995/96, 0-3 a Torino e 0-2 a Marassi).

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Storia / Aprile Juve di Ermanno Vittorio

I gol-scudetto di Vignola e Bercellino Il trasferimento di John Charles alla Juve. Liam Brady, dall'Arsenal a Torino. L'inglese Chalmers guida i bianconeri La Juve anticipa Inter e Real Madrid: emissari di queste due società erano presenti a Leeds per convincere il sodalizio inglese al trasferimento del fuoriclasse presso i loro club.

15 aprile 1948 L’allenatore inglese Chalmers, che guiderà la squadra a partire da Maggio, è a Torino soprattutto per studiare la lingua italiana, lo aiuta intensamente il dirigente della Juve Biressi il quale funge da interprete ufficiale tra la società ed il tecnico. Biressi non ha certo problemi con l’inglese essendo stato in India, Cina e Giappone per oltre 15 anni. 15 aprile 1957 L’allenatore Sandro Puppo viene esonerato dallo staff dirigenziale della Juve, la squadra è al 14° posto in classifica, in crisi di risultati e di gioco; il cambio di tecnico si spera porti una ventata d’entusiasmo nella squadra che viene affidata all’ex calciatore Teobaldo Depetrini, che guiderà la squadra fino al 9° posto finale. 16 aprile 1984 Indimenticabile partita al Comunale Juve-Udinese, i friulani chiudono il primo tempo in vantaggio 2-1 con i gol di Mauro e Zico, mentre Paolo Rossi aveva portato in vantaggio la Juve. Nel secondo tempo l’ingresso di Vignola cambia radicalmente la partita, l’estroso “Beniamino” sigla due reti splendide, dando così alla Juve i due punti e la quasi aritmetica certezza dello scudetto n° 21. 17 aprile 1932 Vittoria interna 4-2 sulla

Triestina, la Juve supera in testa alla classifica il Bologna sconfitto a Milano dall’Ambrosiana, è sorpasso dopo 25 turni. La Juve non mollerà più il comando aggiudicandosi il suo 2° scudetto del famoso “Quinquennio”. Goleador del sorpasso Cesarini (2), Ferrari e Varglien I. 18 aprile 1995 Grazie a una punizione magistrale di Roberto Baggio, la Juve vince 2-1 a Dortumd contro il Borussia, qualificandosi per la finale UEFA. Quella rete di Baggio fu l'ultima con la maglia della Juve nelle Coppe Europee. La Juve poi perse la doppia finale contro il Parma (0-1 a Parma e 1-1 a San Siro).

19 aprile 1957 Si definisce a Leeds il trasferimento di John Charles alla Juve, il presidente Umberto Agnelli conclude il contratto per una cifra intorno alle 55.000 sterline.

20 aprile 1986 La Roma di Eriksson, che aveva agganciato la Juve in vetta dopo aver rimontato 8 punti, si fa battere all’Olimpico dal già retrocesso Lecce (2-3), perdendo così le speranze scudetto, che invece andrà alla Juve, vincitrice al Comunale sul Milan (1-0 gol di Laudrup). La Juve si ritrova solitaria in testa e festeggerà lo scudetto 7 giorni dopo battendo in Puglia proprio il Lecce (3-2). 21 aprile 1938 In gara unica per le semifinali di Coppa Italia, la Juve batte a Torino l’Ambrosiana-Inter 2-0 (gol di Tomasi e Foni su rigore). I bianconeri affronteranno in finale andata e ritorno il Torino, aggiudicandosi poi la Coppa. 22 aprile 1993 La Juventus sbanca Parigi ed approda alla finale UEFA imponendosi in semifinale con il Paris S. Germain 2-1 a Torino ed 1-0 a Parigi. Risolve il match un gol di Baggio al 76’ già autore della doppietta risolutrice a Torino. La finale UEFA sarà per Gianluca Vialli da record: infatti raggiunge la sua personale quarta finale Europea in 5 anni, prima di Vialli era solo il portiere dell’Inter Giuliano Sarti a detenere questo personale record, a livello di calciatori italiani. 23 aprile 1980 Dopo l'1-1 nell’andata di semifinale della Coppa Coppe con l’Arsenal a Londra ecco la beffa al Comunale. Assenti per squalifica Tardelli e per infortunio Brio, la squadra è a ranghi ridotti anche in panchina, dove oltre al portiere Bodini, vi sono solo Virdis e i giovani Giampaolo Boniperti e Salvalajo. Quando sembrava che la finale potesse essere bianconera (0-0 sarebbe bastato), a soli 3 minuti dal termine l’Arsenal, condotta dalla sapiente regia di Liam Brady, trova un rocambolesco gol: cross a spiovere, incertezza di Zoff nell’uscita ed un rimpallo con Cabrini favorisce Vaessen che trova il gol che regala la finale agli inglesi contro il Valencia.

23 aprile 1967 Juve-Venezia al Comunale, sembra una partita scontata ma i neroverdi non mollano anche se in pratica già retrocessi. La prima frazione termina con i lagunari in vantaggio 1-0 con Mencacci. La ripresa è soffereta poi “Berceroccia” in 2 minuti dall’81’ al 83’ prima sigla

il rigore del pareggio con una cannonata centrale poi raddoppia di destro da posizione angolatissima. Per Bercellino I una giornata da ricordare, anche perché quel 2-1 diventò fondamentale per il 13° scudetto. Al gol della vittoria di Bercellino non festeggia soltanto il pubblico, anche lo storico fotografo Pasquale Petrone esulta ed appoggiandosi ad un cartellone pubblicitario lo fa crollare sotto il suo peso. 24 aprile 1983 Vittoria esterna della Juve (2-1) a Catanzaro. Dopo il vantaggio dei calabresi con un futuro juventino, De Agostini, viene fuori la classe di Platini che prima pareggia su rigore poi sigla la rete della vittoria con uno spettacolare diagonale. Per Platini si tratta del 22° gol dall’inizio della stagione, 13 gol in campionato, 5 in Coppa campioni e 4 in Coppa Italia. Esordio nella Juve ed in Serie A per Giovanni Koetting che sostituisce Galderisi al minuto 85°. 25 aprile 1973 Semifinale di ritorno Coppa Campioni, la Juve in Inghil-

terra contro il Derby County, battuto all’andata 3-1. La partita è combattuta ma il fortino bianconero resiste anche ad un rigore calciato alto dalla punta inglese Hinton, che giocò con un paio di scarpette bianche particolari per l’epoca. La Juve, in completo azzurro per l’occasione, si qualifica alla finale dove troverà l’Ajax di Cruyff. Al termine della gara il centro di Torino è invaso dai tifosi che inneggiano alla squadra e festeggiano la prima finale di Coppa Campioni raggiunta. 26 aprile 1948 L’abbandono di Renato Cesarini alla guida della Juve spiazza la dirigenza bianconera ma non l’Avvocato Agnelli, che si era già pre-

munito ed aveva bloccato l’allenatore inglese William Chalmers, che arriva subito dirigendo la squadra nelle ultime 10 giornate. Guiderà la squadra anche nel 1948/49, tecnico eccentrico, non entrò mai in sintonia con il gruppo dei calciatori, venne sostituito la stagione successiva da un altro inglese: Jesse Carver. 27 aprile 1965 Nella lussuosa sede del “Polo club” di Vinovo, il presidente della Juve, Vittore Catella, premia Nestor Combin con una medaglia d’oro per il suo comportamento nella gara di Cagliari a fine Gennaio quando pur avendo riportato un’infrazione al perone era rimasto stoicamente in campo. Alla cerimonia presenti i vice presidenti Giordanetti e Cerrutti, la squadra al completo, l’allenatore Heriberto Herrera ed i soci del circolo Juventus. Premiato anche Giuseppe Furino, capitano della primavera della Juve che ha vinto il torneo di Strasburgo, e l’allenatore delle giovanili Pedrale. 27 aprile 1975 La Juve travolge a Torino la

Lazio 4-0, Altafini porta in vantaggio i bianconeri nel 1° tempo, nella ripresa il protagonista è Anastasi che entra in campo al 70’ in sostituzione di Bettega ed in soli 5 minuti dal 83’ al 88’ sigla una tripletta che rimane storica perché nessun giocatore subentrato a gioco in corso aveva mai siglato 3 reti in campionato, tranne Anastasi, appunto. 28 aprile 1971 Stadio Comunale stracolmo per la semifinale della Coppa delle Fiere, che vede la Juve affrontare i tedeschi del Colonia (1-1 all’andata). Partita perfetta e finale centrata grazie al 2-0 con gol di Capello e Anastasi. Incasso record per la Juventus: 165 milioni di lire. 29 aprile 1923 Esordio in campionato per “Ricciolo” Federico Munerati, Cremonese-Juventus 1-0. Ala, nato a La Spezia nel 1901, 11 campionati con la Juve, le sue presenze totali sono 256 con 114 gol e 4 scudetti: 1926, 1931, 1932, 1933. In seguito allenerà anche la Juve conquistando da allenatore la Coppa Italia del 1942. 30 aprile 1982 Un Cessna 310, piccolo aereo da turismo, porta Michel Platini e il suo procuratore Bernard Genestar a Caselle, da qui alla sede della Sisport, dove dopo poche ore avverrà la firma che trasferirà Platini dal Saint Etienne alla Juve per 260 milioni di lire.

(Nella prima colonna, dall'alto in basso l'inglese Chalmers e il gol di Vignola; nella seconda colonna John Charles; nella quarta colonna dall'alto in basso Liam Brady e il gol di Bercellino; nella sesta colonna il vice presidente Giordanetti insieme a Combin)


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Spettacoli e cultura

Alessia, Miss JuveToro Alessia Richieri è la Miss 'JuveToro' di questa settimana. Diciannovenne studentessa di Rivoli, la bella Alessia è una cantante delle 'Peak Avenue' (gruppo femminile italiano), con le quali ha partecipato quest'anno a 'Sanremo Giovani' sino ad arrivare in finale. Ha partecipato inoltre a 'X-Factor' e, nonostante la giovane età, ha già fatto per anni la fotomodella. Tifosissima bianconera, i suoi calciatori preferiti sono Dybala e Cuadrado. È anche volto televisivo nella trasmissione 'Forza Juve' condotta da Marco Venditti in onda ogni giovedì sera alle 21 su 'Rete7', in cui è ospite fisso anche il nostro direttore Roberto Grossi.

Sport Vari / Basket

Auxilium, ultima spiaggia contro Bologna per i playoff A

uxilium Torino contro Virtus Bologna con appuntamento sabato sera al Palazzetto del Parco Ruffini. Torino contro Bologna ossia, semplicemente, una delle tante "ultima spiaggia". Un poco come era capitato alla penultima partita della prima stagione di serie A1 della attuale società. Una partita che ci vide umiliati sul campo e costrinse i tifosi agli interminabili 7 minuti del finale di stagione con orecchie ed occhi appesi a radioline e siti Internet. Quella volta ci andò bene. Toccò a Bologna scendere nella serie minore. Torino rimase in A1 per il rotto della cuffia. Non è passata una eternità da quei giorni, le partite da giocare sono molte di più, eppure l'aria è carica di questa sensazione da scontro "dentro - fuori", proprio come capitò in quella prima stagione. Fortunatamente, la squadra è cresciuta in questi anni e bisogna darne atto alla proprietà, la posta in palio

non è più la permanenza nella massima serie ma l'accesso ai playoff di fine stagione. La vittoria in Coppa Italia non ha garantito l'inversione di tendenza in campionato. L'euforia ed i buoni risultati sono rapidamente passati facendo retrocedere, sconfitta dopo sconfitta, Torino fuori dalle prime otto. Un risultato, quello del proseguire la stagione accedendo alla fase finale, che era tra gli ob-

biettivi dichiarati di inizio stagione e che la fase iniziale, oltre che il successo fiorentino, avevano indicato come chiaramente alla portata del team. Quello che è successo nel mentre lo conosciamo e non merita altro inchiostro. Quello che resta da analizzare è invece come poter uscire oggi da quell'empasse. La partita contro Bologna diventa quindi la partita delle domande e delle risposte.

Auxilium è ancora in corsa per i playoff? Una vittoria contro Bologna non li garantirebbe ma darebbe sostanza alla speranza di potervi partecipare. Una sconfitta aprirebbe invece degli scenari completamente diversi. Quale valore attribuire alla scelta di coach Galbiati sulla panchina gialloblù? La vittoria della Coppa Italia ha forse generato dei prematuri entusiasmi che difficilmente potevano coincidere con l'aver trovato la soluzione a tutti i problemi. Paolo è un allenatore preparato a cui va tutta la nostra fiducia ed il nostro tifo, ma comunque alla sua prima esperienza come head coach. Si avrà il tempo di aspettarlo anche se i risultati non dovessero arrivare? Cosa dire poi delle scelte di mercato effettuate a metà stagione, soprattutto rispetto al tanto atteso Vander Blue? Vincendo contro i felsinei potremo continuare a parlare della difficoltà di ambientamento dei fenomeni

della "Non NBA" americana in un campionato europeo ma di come alla fine la pazienza porti a dei buoni risultati. Altrimenti non ci resterebbe che constatare come forse è sbarcato a Torino un giocatore a cui manca sempre un centesimo per fare una lira ed un centimetro per fare canestro. Le domande sarebbero tante altre ma per fortuna è venuto o verrà in soccorso il campo con il risultato di sabato sera a dare qualche risposta o a fornire nuovi dubbi. Bologna è un avversario impegnativo, con tante buone individualità: Gentile ed Aradori su tutti. Proprio quell'Aradori protagonista del voltafaccia estivo. La Torino di inizio stagione non avrebbe temuto il confronto. La Torino di oggi probabilmente teme più se stessa che la Virtus stessa. E questo spesso rischia di essere uno scoglio insormontabile. Dan Morino


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Spettacoli e cultura

'Torino Comics' al Lingotto Edizione numero 24 della fiera dedicata a fumetto, game, videogame e cosplay

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al 13 al 15 aprile, nei padiglioni di Lingotto Fiere, ecco la 24° edizione di Torino Comics, la fiera dedicata a fumetto, game, videogame e cosplay. 30.000 metri quadri per tre padiglioni che accoglieranno il pubblico con editori, distributori, fumetterie, autoproduzioni e proposte di gadget e oggettistica a tema, per cosplayer e non solo. Presenti anche realtà del mondo dei videogames e dei giochi da tavolo e di ruolo. L’edizione 2018 segna il gradito ritorno di alcune importanti case editrici, alcune assenti da diverso tempo a Torino. Già confermate le presenze di Tunuè, BD, Magic Press, Shockdom,

Dark Zone, No lands Comics, Cronaca di Topolinia. Presente inoltre Star Shop distribuzione, che parteciperà con le pubblicazioni delle case editrici Panini e Star Comics. Sono attesi a Torino più di 80 ospiti provenienti dal mondo del fumetto, del doppiaggio e del gaming, oltre agli youtuber, star del web amate dai giovanissimi; gli ospiti saranno protagonisti di incontri, presentazioni, workshop di disegno, sketch e

sessioni di autografi e foto per i fan. Tra i numerosi appuntamenti in programma, sabato pomeriggio in Agorà Davide Furnò e Giovanni Marinovich presenteranno la nuova uscita "Il Corvo": Memento Mori (Edizioni BD) moderati da Maurizio Rosenzweig. Tra le anteprime c’è "Planet dead", la nuova serie horror targata Cronaca di Topolinia, presentata in Agorà sabato alle 16, con gli autori Stefano Bonazzi e Luciano Costarelli. Anche Dark Zone, giovane casa editrice romana, presenta due nuovi progetti letterari: il primo sarà presentato sabato pomeriggio in Agorà e si intitola "Healing Blood" ed è un progetto articolato in tre volumi illustrati con allegato a parte il testo integrale, realizzato a quattro mani da Candida Corsi e Lavinia Pinello. Tra le novità 2018 numerosi incontri per chi intende approcciarsi al lavoro di disegnatore o fumettista: sabato due giovani autori, Vinci Cardona e Marco Ferrari, si raccontano e confrontano le loro esperienze nell’incontro a cura di Edizioni BD “Ma come si diventa fumettisti oggi?”, moderato da

Maurizio Rosenzweig. Per tutti e tre i giorni di evento, inoltre, sono in programma numerosissimi worskhop sul disegno, con focus sulle tematiche più disparate: dalla teoria della luce al ritratto fantasy, dal characer design alla prospettiva, dal-

(Virginia “Pepper Potts”). Paolo Mottura, celebre autore Disney, sarà presente allo stand della Nona Arte durante il weekend, in occasione della presentazione della mostra 'I miti del cinema', un portfolio dedicato ai grandi classici, nuovi e moderni del cinema, reinterpretati dal brillante autore Disney. Tornano a Torino Don Alemanno e Boban Pesov, co-autori del fumetto NaziVegan Heidi (Magic Press), e Felinia, che presenta la sua nuova pubblicazione 'Non il solito fumetto sul sesso' (Magic Press), un racconto delle vicissitudini di una coppia di innamorati sempre in bilico tra l’erotico e l’umoristico.

L'Oroscopo

A cura di Elis

ARIETE (21/03-20/4) Saranno favorite le attività a conduzione familiare, ritardi e incomprensioni negli altri casi. Una decisione improvvisa presa insieme rafforza il legame.

TORO (21/04-20/05) La situazione economica è critica ma avete la certezza di un imminente miglioramento. I nuovi incontri si stuzzicano solo come fantasie e nulla di più.

GEMELLI (21/05-21/06) Se non vi fate intimidire nel corso di una trattativa spunterete una buona cifra. Non ve la sentite ancora di esprimere tutto ciò che provate.

CANCRO (22/06-22/07) Le cose procedono in modo confuso e discontinuo ma senza che ci creino veri problemi. Col partner cercate la comunicazione, ma non sempre c'è. LEONE (23/07-23/08) Vi godrete momenti di sereno tran tran per mettere a punto alcuni progetti impegnativi. Il partner vi pone delle condizioni, però accetta il dialogo.

VERGINE (24/08-22/09) Il capo cambia improvvisamente opinione e sceglie di seguire i vostri suggerimenti. Non sempre sapete come muovervi ma dovete fare qualcosa.

BILANCIA (23/09-22/10) Siete voi a condurre l'iniziativa e portare le cose in porto, ma lo fate con discrezione. L'attrazione va e viene, però il dialogo è vivo e costante. SCORPIONE (23/10-22/11) Il capo e i colleghi vi sollevano almeno in parte da un carico di lavoro un po' troppo gravoso. Avreste ragione voi ma preferite non mortificare il partner. la creazione di mappe mentali all’impaginazione di un fumetto. Domenica dalle 11 alle 13 le voci dell’Universo Marvel saranno protagoniste sul palco della fiera. Nella conferenza “Il doppiaggio dei cinecomics” dialogheranno tra loro i doppiatori di alcuni dei personaggi più noti della saga degli Avengers: Massimiliano Manfredi (Voce di Thor), David Chevalier (Loki), Paolo Buglioni (Nick Fury), Francesca Fiorentini

Nutritissima la schiera di disegnatori e sceneggiatori della scuderia di Cronaca di Topolinia: dai “bonelliani” Dante Bastianoni e Gino Vercelli ai disegnatori Elena Mirulla, Luciano Costarelli, Elena Nastasi, Lorenzo Balocco, Elena Ominetti e Lorenzo Squadrito, fino agli sceneggiatori Stefano Bonazzi, Gianluca Proto e Christian Terranova. Paolo Rachetto (Foto Lingotto Fiere)

SAGITTARIO (23/11-21/12) Dipende da altri, colleghi o clienti, per portare a termine il vostro incarico. Sotto la fredda apparenza tra voi corre una profonda intesa.

CAPRICORNO (22/12-20/01) Se sarete voi a dare tutte le indicazioni del caso, i colleghi svolgeranno il lavoro in modo brillante. Avete voglia di esprimere al partner il vostro amore. ACQUARIO (21/01-19/02) Tutto va bene ma gli ottimi risultati dipendono più dalla fortuna che dal vostro impegno. Il rapporto cresce anche quando pare che tutto sia fermo. PESCI (20/02-20/03) Un problema imprevisto verrà risolto con l'aiuto dei colleghi, vi sentite protetti e stimati. Allegria, è il premio per aver creato un sentimento solido.

'Non aver paura...' al Teatro Erba Fino al 22 aprile l'horror scritto da Eduardo Aldan Un horror teatrale arriva al teatro Erba di Torino dal 12 al 22 aprile. “Non aver paura … è solo uno spettacolo”, scritto da Eduardo Aldan, diretto da Ricard Reguant ed Enzo Masci, nella versione italiana di Franco Ferrini. Protagonisti in scena Claudia Genolini, Edoardo Frullini, Emiliano Ottaviani e con la partecipazione di Gianni Garko. Uno spettacolo con un grande successo di pubblico e critica in Spagna, Messico e Portogallo ed anche in Italia dove Teatri On Line lo ha inserito nella speciale classifica dei dieci migliori spettacoli dell’anno. In sala una miscela da brividi di terrore psicologico ed effetti speciali che scuoterà anche i nervi più saldi. Scuote, sorprende e destabilizza il pubblico, lo cattura e lo immerge in una grande e spaventosa esperienza teatrale di puro terrore. Lo spettacolo è adattato da Franco Ferrini (sceneggiatore di numerosi film di Dario Argento e di “C'era una volta in America”) su progetto artistico di Gianluca Ramazzotti. A fare da Maestro di Cerimonia l’istrionico Gianni Garko, noto volto di film di culto del cinema italiano degli anni ’60 e ’70 come la serie di Sartana, 10.000 dollari per un massacro, “La notte dei diavoli”, “Sette note in nero” e “Uomo a metà”. (p.r.)




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